A new universe

di VampireAddicted
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Nonostante la forza e l’allenamento sapeva perfettamente di non potercela fare contro tanti strigoi. Era riuscito a ucciderne due ma continuavano ad arrivare e aveva perso il paletto d’argento; non aveva più speranze ma non voleva rassegnarsi, se proprio doveva morire almeno lo avrebbe fatto combattendo.

Si trovava ancora dentro la caverna ma piano piano stava riuscendo ad avvicinarsi al limite, alla salvezza, o almeno così sperava. Tutto dipendeva da quanti minuti di sole gli rimanessero, forse sarebbe riuscito a raggiungere gli altri se avesse corso abbastanza veloce.

Scrollandosi di dosso uno dei tre strigoi più vicini iniziò a correre a più non posso sfruttando la protezione offerta dalla stella diurna sperando di raggiungere i confini dell’accademia. La fortuna purtroppo non era dalla sua parte, il sole scomparve del tutto e in pochi minuti fu raggiunto dagli strigoi che si attaccarono a lui mordendolo al collo e ai polsi succhiando avidamente il sangue dalle sue vene. Sarebbe stato pure piacevole, grazie alle endorfine diffuse dal morso, se non fosse stato per la violenza applicata.

Due di loro si staccarono appena percepita la presenza di qualcun altro nello spiazzale dove stavano banchettando, un uomo e una donna che in pochi istanti si avvicinarono evitando abilmente gli attacchi dei due. Contemporaneamente come in simbiosi portarono le mani al collo degli strigoi e in una frazione di secondo le due teste si staccarono lasciando cadere i corpi senza vita. Il tonfo distrasse anche gli altri vampiri che malgrado i tentativi di lotta fecero presto la stessa fine. Dimitri non sapeva se doverli ringraziare per averlo salvato o avere paura che gli fosse riservato lo stesso trattamento, e proprio quando aveva deciso di correre la donna si girò verso di lui e non poté fare a meno di notare che non era uno stigoi come aveva pensato. Non che avesse senso che lo fosse visto che aveva appena attaccato i suoi simili ma era l'unica spiegazione per tanta forza dimostrata.

-Un altro paio di minuti e muore dissanguato -disse l'uomo tagliandosi il braccio con una pietra e avvicinandosi a Dimitri costringendolo a ingerire il sangue fuoriuscito dalla ferita, lui provò a resistere ma si arrese presto stremato dalla lotta e dalla perdita di sangue.

 

Grazie a tutti i lettori che hanno deciso di iniziare questa storia, il resto della storia sarà scritto prevalentemente in prima persona e come avrete intuito includerà nuovi personaggi molto particolari.

Spero che continuerete a seguirmi e non mancate a recensire, è la prima storia in questa categoria e non so bene come comportarmi. Inoltre se qualcuno è interessato cerco una beta sia per correzioni grammaticali che per suggerimenti stilistici ;D

Ho un paio di capitoli pronti quindi credo che posterò il prossimo nel finesettimana e successivamente una volta ogni una o due settimane.

Spero che questo brevissimo prologo vi abbia incuriosito almeno un po’ e che non vi abbia annoiato troppo con queste note autore.

A presto 

    VampireAddicted

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Mi ero allontanata dagli altri, non importa cosa dice la procedura o se rischio la vita, non lascerò Dimitri indietro ad affrontare morte certa. Fortunatamente la  nausea mi aiuta avvisandomi quando mi avvicinavo ai punti più affollati da strigoi prima che loro si accorgano di me così da evitarli, anche se avrei preferito combatterli sono in netto svantaggio. Speravo di poter contare sull'aiuto di Mason ma un paio di minuti fa è sparito improvvisamente quindi la mia unica speranza è di raggiungere la grotta e sperare di trovarlo li.

Cammino un altro po' sperando di non stare sbagliando strada quando sento delle urla, impugno meglio il paletto e mi avvicino furtivamente. Arrivo così nel militare di uno spiazzale dove trovo Dimitri costretto a nutrirsi di sangue strigoi e una donna che si guarda intorno, ma la cosa più scioccante sono la moltitudine di corpi sparsi per terra. Ad ogni modo non è il momento di preoccuparsene, approfittando di non essere ancora stata vista faccio per attaccare l'uomo ma vengo sbattuta da una forza sovraumana contro un albero. Mi ritrovo le mani della donna a soffocarmi ma fortunatamente questo ha distratto l'altro stigoi che si è staccato da Dimitri.

-Bel ringraziamento per aver salvato il tuo amico- esclama la donna piena di rabbia, scambia un'occhiata con l’uomo che annuisce come se gli fosse stata posta una domanda. Dimitri freme di rabbia repressa ma come al solito dimostra il suo autocontrollo impeccabile restando fermo aspettando il momento giusto per attaccare. All' improvviso la donna si stacca avviandosi nella direzione opposta a quella da cui sono arrivata esclamando "ci rivedremo" con un tono molto simile ad una minaccia.L’altro la segue poco dopo esclamando: -fossi in te farei attenzione a non morire nei prossimi giorni- prima di sparire in mezzo ai boschi.

Grazie per aver letto, so che questo capitolo è cortissimo infatti posterò il prossimo prima della fine della settimana.
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate ;)

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Appena se ne vanno mi precipito da Dimitri per vedere come sta e lui mi stringe in un abbraccio -Roza, che cosa pensavi di fare?Non farlo mai più- disse stringendomi ancora più forte. -Non ti avrei mai lasciato indietro. Come stai?- dico allontanondomi lentamente controllando la portata delle ferite, mi accorgo quindi del sangue nel collo e nelle braccia, lui seguendo il mio sguardo mi rassicura prontamente:- non è niente, non brucia neanche più - e dicendo questo mi prende il viso tra le mani accarezzandolo gentilmente. Mi perdo nei suoi occhi facendo lo stesso per poi avvicinarmi per baciargli le labbra, la dolcezza dell' inizio lascia presto spazio alla passione e al bisogno e pochi minuti dopo mi ritrovo spinta contro lo stesso albero di prima. In debito d'aria ci stacchiamo e quando scende con le labbra sul collo non riesco a trattenere i mugolii di piacere che mi provoca; è in quella posizione che mi accorgo di un dettaglio stonato. Nell'impeto del bacio avevo finito per passare la mano sopra le ferite rimuovendo il sangue ma non ne era fuoriscito di nuovo, anzi la pelle era liscia senza nessun taglio o ferita.

-Dove esattamente sei stato ferito?- chiedo allontanandomi lievemente per esaminarlo meglio, era semplicemente impossibile che una ferita che ha prodotto così tanto sangue sia scomparsa in così poco tempo. Lui si stacca dal mio collo per poi portare la mano al collo solo per trovarlo liscio -è impossibile- esclama esaminando anche le braccia ottenendo lo stesso risultato. Mi viene in mente solo una spiegazione ma non mi piace per niente, l'uomo stava nutrendo Dimitri del suo sangue quando ero arrivata e gli strigoi guariscono molto più velocemente di moroi e dhampir, e anche se non lo sembrava affatto non sapevo quanto tempo ci volesse perché la trasformazione facesse effetto.

-E se ti stessi trasformando?- chiedo e non posso fare a meno di indietreggiare quanto posso dicendolo.

-Non è così che funziona, la trasformazione è immediata e poi .. -

-E poi cosa?- insisto quando vedo che non intende continuare .

-So che sembrerà da pazzi ma non erano strigoi-

-Più da pazzi di me che vedo i fantasmi?-cerco di sdrammatizzare ottenendo una risata di entrambi.

Al termine della risata c’è ancora un atmosfera tesa, il fatto che siamo circondati da cadaveri non aiuta.

-Come hanno fatto ad occuparsi di cosi tanti strigoi? Per decapitazione poi?- sapevo perfettamente quanto fosse difficile riuscire a staccare la testa dal corpo, e io lo avevo fatto ad uno solo con aiuto di altri.

-A mani nude, in un paio di minuti si sono occupati di tutti loro- fu la risposta di Dimitri, mi giro scioccata verso di lui.

-Questo è impossibile-.

-Ne sono consapevole, non capisco perchè ci abbiano lasciato andare-.

L’opzione più sensata è che abbiano bisogno di noi per qualche cosa anche se non riesco a vedere cosa; certo c’è sempre l’opzione che lo abbiano fatto per buon cuore ma ne dubito fortemente. C’era qualcosa di oscuro negli occhi della donna, anche se non avevano le caratteristiche di strigoi dietro la superfice si nascondeva malvagità unita a qualcosa che non riesco a identificare.

Rimango a rimuginare ancora un po’ quando vengo distolta dai miei pensieri dalla voce di Dimitri: -dovremmo avviarci, hai almeno avvisato qualcuno della tua folle mssione di salvataggio? - chiede iniziando ad avviarsi verso l'accademia fermatosi per recuperare il paletto scivolato durante la lotta.

-Certo che no, non sarebbe stata folle altrimenti, e poi non mi avrebbero mai fatto andare-. Camminiamo un'altro po' in silenzio ma i dubbi mi tormentano -pensi che abbiamo fatto bene a lasciarli andare? -

-Non avevamo molta scelta anche se fossimo riusciti a coglierli di sorpresa erano troppo forti per noi -

-Ma se non erano strigoi cosa erano?- chiedo sperando che almeno lui sappia la risposta ma il suo sguardo sconsolato mi fa capire il contrario -spero che qualcuno all'accademia sappia rispondere alla tua domanda-.

Anche se un po' in ritardo eccomi qui con questo capitolo, non è proprio lunghissimo ma forse un po' di più dei precedenti. Fatemi sapere nelle recensioni se preferite che posti il prossimo in anticipo o nel fine settimana, in ogni caso al momento ho pronti il terzo capitolo e l'inizio del quarto dopodichè credo che rallenterò un po' il ritmo degli aggiornamenti in quanto non so quanto tempo avrò libero per scrivere, ispirazione permettendo.
In ogni caso in questo capitolo si scopre un po' di più sulle impressioni percepite dai personaggi riguardo ai misteriosi salvatori, fatemi sapere cosa ne pensate ;D
Come sempre non esitate a segnalare errori grammaticali o di altri tipi e sono anche interessate alle vostre teorie, magari qualcuno si avvicinerà alla verità .D
A presto <3

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Arriviamo all'accademia pochi minuti dopo e non mi aspettavo l'accoglienza che riceviamo, sapevo che qualcuno si sarebbe accorto della mia scomparsa ma non mi aspettavo che mobilitassero così tanti guardiani ai confini. Forse non c'entrava e anche questo faceva parte della procedura ma tra i tanti c'era qualcuno che stava sicuramente aspettando me come Lissa e Christian. Guardati attentamente dai guardiani vicini Lissa stava camminando avanti e indietro nervosamente, paura e ansia tutto ciò che percepivo attraverso il legame, mentre Christian cercava di calmarla, fallendo miseramente; appena lei mi vede si precipitò verso di me non curandosi del fatto che non avessi ancora varcato il cancello. I guardiani provano a fermarla ma quando vedono che anche io mi sono avvicinata entrando nella zona sicura lasciano stare, ciò che segue è un abbraccio rigenerante non solo per la sensazione di poterla riabbracciare ma anche per le ondate di sollievo che si diramano attraverso lei.

-Goditi questo benvenuto, dopo che avrete fatto rapporto sull'accaduto tua madre vuole parlarti - ci interrompe uno dei guardiani facendomi tornare con i piedi per terra, come al solito avevo agito d'istinto scordandomi di tutte le ramanzine che avrei dovuto affrontare al mio ritorno. In realtà in quel momento le possibilità di un mio ritorno erano talmente basse che quasi mi sento giustificata per la mia mancanza di giudizio ma purtroppo questo non cambia nulla, avrei sopportato le ramanzine e le punizioni e se fossi potuta tornare indietro l'avrei rifatto senza neanche pensarci due volte. Ora l'unica cosa di cui dovevo preoccuparmi era trovare una motivazione per la quale avrei dovuto farlo senza coinvolgere la mia storia con Dimitri, certo sarebbe leggermente più facile se la mia presenza avesse veramente fatto la differenza.

Ci stanno scortando verso gli uffici amministrativi, diretti verso l'ufficio della Kirova che ospita oltre all'odiosa preside anche alcuni guardiani tra cui Alberta e mia madre, l'occhiataccia che mi riserva non mi fa presagire nulla di buono.

-Rosemarie Hathaway le dispiacerebbe spiegarci il motivo della sua ennesima sconsiderevolezza? - chiede per prima la preside, non mi stupisce che decidano di iniziare dalla mia ramanzina e non dal fatto che Dimitri è effettivamente tornato sano e salvo, non per merito mio ovviamente ma loro ancora questo non lo sanno.
Mi limito ad una alzata di spalle come risposta in mancanza di idee migliori e anche se Kirova sta per iniziare a rimproverarmi Alberta opta invece per passare a richieste più utili - come avete fatto a sopravvivere? C'erano ancora una ventina di strigoi e molti erano addosso a Dimitri quando ce ne siamo andati -.

Dimitri a questo punto interviene spiegando di come sia riuscito a scappare per poi essere raggiunto nello spiazzale arrivando poi alla parte più assurda sull'uomo e la donna e la loro forza sovrumana, il mio arrivo e l'istantanea guarigione. La sua cura nei dettagli è inimmaginabile, dettagli che ovviamente vengono meno al momento del nostro momento di passione, e riesce persino a buttare qua e là quanto la mia presenza si sia rivelata fondamentale sia al momento del mio arrivo, quando ho interrotto qualsiasi cosa l'uomo stesse facendo, ma soprattutto al ritorno permettendoci di evitare di incontrare altri nemici. Seguono una carrellata di domande sui nostri aiutanti non ancora identificati e purtroppo nessuno dei presenti ha idea di cosa siano. La cosa più discussa è stata la guarigione ed è stato richiesto a Dimitri di sottoporsi ad una visita medica completa per appurare la guarigione e cercare di capire a cosa sia stata dovuta; per quanto riguarda me la preside era ormai troppo distratta per accorgersi della mia presenza tanto che mentre stava ancora facendo l’interrogatorio a Dimitri Alberta mi ha detto che potevo andare e che si sarebbero occupati di me in seguito. A mia sorpresa vengo seguita da mia madre, e io che pensavo di ritardare anche la sua di ramanzina.

-Quello che hai fatto è inaccettabile. Mai vista una scelta così irresponsabile, saresti potuta morire-.
-Grazie per la fiducia, ma come puoi ben vedere non sono morta quindi non vedo alcun motivo per continuare questa conversazione-.
-Cosa ti è passato per la testa? Pensavi davvero di avere una speranza contro tanti strigoi? Ti credi più forte di guardiani specializzati?- è evidente che non mi avesse nemmeno ascoltato, la lascio quindi sfogare fino a quando non si calma cercando nel frattempo una risposta alla domanda che mi sta per porre.
-Perché lo hai fatto?- infatti.
-Come ormai avrai capito sono impulsiva e come hai detto tu pensavo di fare la differenza, ormai ti ci dovresti essere abituata-.
-Una cosa è scappare dall’accademia credendo di proteggere un’amica tutt’altra è correre incontro ad una ventina di strigoi per presunzione e impulsività-.
-Dimitri ha fatto molto per me, non avrei mai potuto recuperare senza le sue lezioni extra e non credere che sia stato facile per lui sopportarmi- vengo interrotta da un “lo immagino” sussurrato ma lo ignoro e continuo –credo che cercare di salvargli la vita sia il minimo che possa fare per ripagarlo-.
L’espressione di mia madre mi indica che ha ancora molto da chiedere ma viene interrotta da Adrian che mi corre incontro, - Rose mi hanno appena detto del tuo ultimo incontro, esseri capaci di staccare la testa a strigoi come se nulla fosse? Devi proprio raccontarmela questa-.
-Magari dopo ora è occupata- prova mia madre ma la interrompo subito –certo, sai dove sono Lissa e Christian? Devono assolutamente sentirla anche loro- e detto questo mi allontano non dando a mia madre il tempo di ribattere.   

Eccomi qui con il terzo capitolo, capitolo unicamente di passaggio purtroppo ma necessario. Cercherò di postare presto il prossimo, forse persino domani o lunedì. Purtroppo sto finendo i capitoli pronti quindi a meno che oggi riesco a scrivere tutto il pomeriggio dovrò rallentare un po' con gli aggiornamenti. Ditemi se preferite avere il prossimo capitolo prima o temporeggiare in modo che non dovrete aspettare molto prima che scriva il seguente.
A presto :D
VampireAddicted

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Arrivati insieme agli altri vengo stritolata nuovamente da Lissa, come se non ci fossimo lasciate appena un ora fa, per poi iniziare il racconto con dovizia di particolari, inutile dire che neanche loro abbiano idea di cosa si stia parlando.

Il giorno dei vampiri è iniziato da poco ma il resto degli studenti è già in piedi, tutti curiosi di sapere l'esito della battaglia e eccitati di poter riabbracciare i prigionieri salvati dagli strigoi.

Io sono stremata quindi faccio per salutare gli altri per riposare un po' prima che la mia punizione mi venga inflitta, Lissa si offre di accompagnarmi e anche se provo a dissuaderla fallisco miseramente,camminiamo quindi insieme verso il mio dormitorio.

Capisco dal legame che è nervosa e sta cercando di nascondermi qualcosa, -cosa vuoi chiedermi? - le chiedo quindi.

-Mi chiedevo quando mi avresti detto il vero motivo per il quale hai deciso di tornare indietro-.

Esito un po' prima di rispondere, potrei continuare con la storia che mi sono costruita, è abbastanza credibile e so che se continuo a provare riuscirò a convincerla, ma voglio dirle di Dimitri da troppo tempo per farmi scappare questa occasione. Così le racconto tutto compreso ciò che è successo prima dell'attacco, è chiaro che non se lo aspettasse anche se appena le ho detto tutto ha iniziato a fare i suoi collegamenti.

-Come ho fatto a non accorgermene prima? - chiede più a se stessa che a me, io entro nella mia stanza che nel frattempo abbiamo raggiunto; vorrei restare a parlare ancora un po' ma sono davvero troppo stanca. Non c'è bisogno di dirlo che Lissa capisce subito e ci salutiamo, entro quindi nella stanza e mi butto nel letto cadendo quasi subito in un sonno profondo.

A svegliarmi è un suono inatteso, non è possibile che la regina Tatiana sia venuta all'accademia proprio in questo momento considerando come i moroi sono preoccupati per la sua sicurezza; eppure la sirena che sento è proprio quella che indica la visita di sua maestà. Mi alzo e vesto velocemente intenzionata a capirne di più. Dopo non molto qualcuno bussa alla porta, finisco di spazzolare i capelli prima di aprire e mi stupisco di trovare Dimitri con la sua divisa ufficiale ad aspettarmi.

-Che ci fai qui? - dico entusiasta facendolo entrare chiudendo la porta dopo di lui, appena chiudo mi giro e senza dargli il tempo di rispondere mi avvento su di lui; lui cerca di resistere per un momento ma alla fine si lascia andare. Apro la bocca invitandolo ad approfondire il bacio e presto la passione è tanta che lo spingo a sedersi nel letto, gli salgo sulle gambe e mi stacco un secondo per prendere aria; stavolta è lui a iniziare il bacio che diventa sempre più passionale tanto che inizio istintivamente asbottonargli la camicia per lasciar passare le mie mani sul suo petto scolpito. È lui stavolta a staccarsi, entrambi siamo col fiatone e inizio a lasciare dei baci delicati prima sulla mandibola scendendo poi verso il collo, lui si allontana un po' dicendo :-non riuscirò mai a dirti quello per cui ero venuto se non smetti- la sua voce è roca e ciò non fa che aumentare la mia eccitazione.

-Scommetto che è qualcosa che può aspettare- dico facendo per baciarlo di nuovo ma mi ferma dicendo tutto d'un fiato : - la regina vuole vederci-. Mi allontano un po' e chiudo gli occhi cercando di riprendere la concentrazione.

-Perché? -.

-Vuole raccontato quello che è successo, credo che sia il motivo per cui è venuta qui; non c'è una procedura specifica per quello che è successo quindi sarà lei a valutare la situazione e scegliere come agire di conseguenza-. Non che ci sia molto da fare, non sappiamo niente di chi siano o da dove vengano queste persone.

-Non poteva farselo raccontare da Kirova? - sbuffo per poi continuare -credo che mi cambierò- dico, riferendomi al mio abbigliamento poco adatto ad incontrare chiunque che non sia Lissa.

-Metti l'uniforme della scuola, io ti aspetto fuori- e fa per alzarsi, lo fermo facendolo risedere; ora che so qual'è la questione e la sua relativa poca importanza non ho alcuna intenzione di uscire da questa stanza prima di aver concluso il discorso di prima.

-Credo che la regina possa aspettare, noi avevamo un discorso in sospeso- dico con voce roca mentre riprendo il posto di prima.

-Roza - il mio nome che sono sicura aveva lo scopo di ammonirmi gli esce invece come un gemito di piacere, sorrido e inizio un bacio che viene ricambiato immediatamente; mi stacco un attimo per togliere la maglietta e lo sguardo adorante di Dimitri mi fa sentire invincibile. Stavolta è lui a prendere il controllo facendomi finire sdraiata nel letto con lui sopra, le sue mani ovunque ed il mio corpo bollente; sto cercando con tutte le mie forze di rimanere silenziosa per evitare che qualcuno ci senta da fuori ma è difficile quando inizia a disseminare baci ovunque con una dolcezza e attenzione alle mie reazioni unica, come se conoscesse tutti i punti più ricettivi del mio corpo.

Quando entrambi rimaniamo nudi e lui entra in me perdo completamente il controllo di me stessa come fa lui e tutto ciò che riesco a sentire è piacere e amore.

Spero che questo capitolo vi piaccia, so che è arrivato un po' in ritardo ma essendo l'ultimo capitolo pronto ho procrastinato. Sto attualmente lavorando al prossimo capitolo e non so quanto mi ci vorrà ma cercherò di aggiornare al più presto.

Vi invito a scrivermi per farmi sapere se questa storia vi sta piacendo e se c'è qualcosa che vorreste cambiassi o che non capite e farò il possibile per accontentarvi.

A presto VampireAddicted.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5 

Mi alzo dal letto incurante della mia nudità, mi giro verso Dimitri che cerca invano di distogliere lo sguardo. 

-Dovresti sbrigarti, siamo già in ritardo-. 
-Ne è valsa la pena, puoi sempre dire che hai avuto difficoltà a svegliarmi. Vado a fare una doccia, ti unisci a me? - dico maliziosa, la sua occhiataccia mi risponde al posto suo; mi avvio quindi verso il bagno ridendo dove apro l'acqua del bagno, attraverso la porta sento Dimitri al telefono, sembra che abbia deciso di usare la mia scusa alla fine. Sorrido, pensando alla disperazione provata neanche un giorno fa, in confronto questo sembra solo un sogno da cui sarò costretta a risvegliarmi. Ma è tutto vero, le cose stanno iniziando finalmente ad andare per il verso giusto. 

Uscita dalla doccia mi vesto e vado nell'altra stanza dove trovo Dimitri, già vestito purtroppo. 

-Dove dobbiamo incontrarla? - chiedo mentre ci avviamo nel corridoio. 
-Nella sala riunioni dell'edificio amministrativo -. 
-Tu come stai? Ti hanno già fatto i controlli? -. 
-Nessuna traccia di anomalie, invece tu non sei poi andata a farti controllare-. 
-Ci ha pensato Lissa-.

Camminiamo per un altro po' in silenzio quando esclama :- riguardo a quello che è successo oggi.. - so dove vuole arrivare, non dovremmo farlo qui con il rischio di essere scoperti. 
-So cosa vuoi dire, ho esagerato, potevamo essere scoperti soprattutto ora che abbiamo tanta attenzione su di noi - c'è un momento di silenzio prima che mi dice con un sospiro: -Roza, io voglio stare con te. Troveremo un modo-. 

Faccio per rispondere ma vengo interrotta da delle urla non molto lontane che chiedono aiuto. Io e Dimitri ci guardiamo per poi iniziare a correre, ad urlare sono delle sentinelle appostate vicino ai confini che stanno combattendo contro qualcuno, appena mi avvicino mi rendo conto che sono le strane creature di ieri; posso per la prima volta ammirare la loro forza e velocità, malgrado non sembra abbiano intenzione di uccidere riescono a prevedere le mosse dei guardiani con una precisione inaudita, ognuno ha delle diverse caratteristiche: la donna malgrado l'apparente grazia agisce molto di potenza mentre l'uomo è quello più veloce e tattico. Dimitri prova ad attaccare la donna alle spalle ma viene interrotto dall'uomo che avvicinandosi fulmineamente lo butta per terra, uno dei guardiani cerca di sfruttare la sua distrazione ma prima che possa fare la sua mossa lui lo ha già spinto lontano. Decido di unirmi alla battaglia concentrandomi sulla donna che a prima indagine sembra l'anello debole, appena arrivo nel suo campo visivo sbuffa esclamando: "ancora tu" prima di bloccarmi e prendermi per la gola. 

Dimitri atterrito cerca di reagire per liberarmi ma viene bloccato dall'altro che lo ributta per terra seguito dagli altri guardiani. 

"Basta così" esclama la donna, che non sembra avere intenzione di lasciarmi andare, "avrete capito ormai che così non arrivate da nessuna parte" continua riferita alla lotta; l'altro continua "non abbiamo intenzione di farvi del male".
"Se è così lasciatemi andare" dico cercando di allentare la presa sul mio collo ottenendo solo il contrario. 
"No mia cara impalettatrice alle spalle, a quanto pare avremo bisogno di te come merce di scambio. Non volevo arrivare a questo punto ma se tieni alla vita della tua amica ti consiglio di portarci dalla regina" ecco scoperto il loro scopo. Erano stati abbastanza ingegnosi in realtà, farsi vedere cosicché noi lo raccontassimo agli altri e la regina sarebbe stata costretta a venire qui per esaminare la questione; il perché loro vogliano parlare con la regina è però un altro mistero. 
"Non possiamo farlo " fu la risposta di uno dei guardiani che cadde a terra svenuto dopo la mossa dell'uomo.
"Il prossimo sarà morto, pensate che potete accontentarci ora?" ci fu silenzio da parte dei guardiani rimanenti fino a quando Dimitri non disse di seguirlo, spero che abbia in mente un piano e che non stia davvero consegnando la regina a degli esseri più forti di strigoi per me; anche che non ci uccidano loro sarebbero i moroi a condannarci a  morte per alto tradimento.

Continuiamo a camminare verso la nostra destinazione, la donna non mi ha ancora lasciato ma ha almeno allentato un po' la presa. Noto che stiamo facendo il giro lungo e forse capisco la strategia di Dimitri, da questo punto per arrivare agli uffici bisogna passare per forza dal campo dei novizi che sarà pieno di dhampir pronti a combattere, malgrado la loro forza saranno in forte svantaggio numerico. Appena arrivati infatti vengono attaccati da tutti gli insegnanti e anche da qualche novizio coraggioso degli ultimi anni, provano a reagire inizialmente ma presto si devono arrendere all'evidenza, la donna mi lascia finalmente andare e riesco a dargli una gomitata che la stordisce il tempo necessario agli altri per bloccarla. Ci vogliono cinque guardiani a bloccare ognuno di loro ma alla fine riescono a portarli nelle segrete, io e Dimitri restiamo fino a quando non li imprigionano e subito dopo ci vengono poste le solite domande di rito. Nel frattempo veniamo raggiunti da Alberta, gli altri si allontanano sotto suo ordine e lei inizia a porre delle domande:"si tratta di loro vero?".
"Si, stavamo andando verso l'edificio amministrativo quando abbiamo sentito qualcuno gridare aiuto" espongo io.
"Sono pericolosi, l'unico motivo per cui siamo riusciti a prenderli è che non volevano uccidere, vogliono la regina" interviene Dimitri, Alberta annuisce iniziando a dare ordini ai guardiani vicini indicando di mettere sotto protezione la regina e di predisporre il ritorno a corte il prima possibile.

"Tutto questo è ridicolo" la voce della donna azzittisce l'intera sala "apprezzo la lealtà ma darsi tanto da fare solo perché desideravamo parlare con la vostra sovrana mi sembra un esagerazione".
"Chi siete e cosa volete da noi?" uno dei guardiani chiede, lei si avvicina alle sbarre guardandosi intorno come se stesse valutando una via d'uscita ma infine risponde: "siamo qui per avvertirvi di un pericolo imminente, se volete altri dettagli portateci dalla regina" e detto questo allarga le sbarre a mani nude passandoci attraverso seguita dal marito nella cella accanto, come a farci notare che potevano farlo sin dall'inizio. Alcuni guardiani fanno per attaccarla ma vengono bloccati da Alberta: "vi porterò da lei" disse infine.
"Comunque io sono Elizabeth". 

Eccomi qui con il capitolo, mi scuso per l'attesa e spero che ci sia ancora qualcuno a leggere. Questo capitolo comunque è molto importante in quanto ci fa capire qualcosa di più di queste creature: il loro scopo, il loro modo di combattere, le loro debolezze e anche un nome.
Fatemi sapere cosa ne pensate, il prossimo capitolo è ancora da iniziare quindi non ho idea di quanto ci vorrà ma cercherò di mettermi al lavoro il più presto possibile.

A presto :D

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

 

Il tragitto intrapreso da Elizabeth e gli altri aveva un atmosfera a dir poco tesa, nessuno dei guardiani osava parlare, intimoriti, non solo dalle strane creature che sono costretti a scortare dalla regina, ma anche dallo sguardo ammonitore di Alberta. Quest’ultima malgrado la sua perfetta maschera di compostezza era piena di dubbi,non era sicura di aver preso la scelta giusta scegliendo di  fidarsi delle parole della donna ma non se lo sarebbe mai perdonato se più avanti un vero e proprio pericolo fosse saltato fuori, sapendo che aveva avuto la possibilità di rimediare. Chiaramente nessuno degli altri presenti capirono il suo comportamento, tanto che persino la più giovane di loro la fissava con occhi accusatori; Rose non si reputava la fan numero uno della regina ma non l’avrebbe comunque mai messa in pericolo, se non per rispetto almeno per il motto di tutti i dhampir: loro vengono prima, la frase che malgrado le nascenti discussioni sui metodi di difesa contro gli strigoi nessuno riusciva veramente a mettere da parte. Michal trovava tutto questo ridicolo, non c’era bisogno di leggere i pensieri per capire che erano tutti terrorizzati che loro facessero del male alla loro amata regina, una regina che si trincera dietro la loro protezione facendo morire migliaia di dhampir per proteggere lei e gli altri moroi.

Proprio in questo momento infatti davanti alla porta si trovavano cinque guardiani che alla vista di facce sconosciute si misero subito in allerta, Alberta si avvicinò a loro cercando di spiegare la situazione e fu costretta ad entrare per spiegare la situazione alla regina stessa, accertandosi che i guardiani tenessero fuori gli ospiti indesiderati.

All’interno Alberta si trovo ad affrontare non solo la regina ma anche il consiglio reale e i relativi guardiani, Tatiana fu la prima a parlare: “guardiano Petrov cosa la porta qui da sola? Pensavo sarebbe venuta accompagnata dai testimoni”.
“Quelli erano i piani ma sono stata fermata dalla notizia di un attacco nel settore nord” al termine della frase della damphir un vocio si diffuse in tutta la sala, molti erano preoccupati per le vittime altri per loro stessi. Fu la regina a silenziare tutti curiosa di saperne di più, sa perfettamente che Alberta non sarebbe qui se la minaccia fosse ancora presente ma lo sguardo preoccupato della guardiana le fa capire che c'è qualcosa di più.

“Quando i guardiani sono riusciti ad isolare la minaccia sono andata nelle prigioni per il solito interrogatorio di rito e sono stata sorpresa di sentire le descrizioni degli uomini che hanno partecipato alla battaglia, raccontavano di una forza e velocità fuori dal comune e quando ho visto i suddetti testimoni lì presenti ho avuto la conferma ai miei dubbi. Si trattava infatti delle stesse creature che avevano incontrato ieri nel bosco, ho cercato di comunicare con loro ma erano decisi a parlare con voi vostra altezza” 
“Non dirmi che li hai portati qui, sei un incosciente” disse prontamente uno dei guardiani della regina, altri sembravano essere d’accordo e il vocio si stava già diffondendo nuovamente quando Alberta si difese: “Ho considerato le opzioni disponibili e scelto quella che mi sembrava più sicura. Vostra Altezza finora non hanno dimostrato atteggiamenti offensivi malgrado le innumerevoli opportunità che hanno avuto, anche quando li avevamo catturati era solo una loro concessione in quanto sono stati capaci di disfarsi delle sbarre di contenimento facilmente. Hanno detto che il loro scopo è parlare con voi per avvertirla di un pericolo imminente, non sono così ingenua da pensare che questo sia tutto ciò di cui hanno bisogno ma sono abbastanza realista da capire che prima o poi avrebbero smesso di chiederlo e si sarebbero fatti strada con la violenza”.

La regina era indecisa, tutti i consiglieri la pregavano di fare allontanare le minacce e tornare a corte immediatamente. Lei era contraria, malgrado le sue innumerevoli brutte qualità non le piaceva lasciare qualcosa in sospeso, sopratutto se avrebbe messo in pericolo la sua gente; in fondo a che serve parlare con dei testimoni se si può parlare con gli esseri stessi? Rassicurata dalla presenza di dieci guardiani nella stanza decise infine di rischiare e chiese ad Alberta di farli entrare.

Quando la porta si aprì nuovamente tutti erano nella stessa posizione, a seguire gli sconosciuti furono due guardiani e Dimitri che insistette perché voleva scoprire perché lo avessero salvato e chi esattamente fossero. A nessuno interessò dell’insistenza di Rose che continuava a ripetere che c’era anche lei in quel bosco e che meritava di sapere esattamente come gli altri, sbirciando dentro prima che le porte fossero chiuse del tutto poté notare che tra lo spropositato numero di guardiani era presente anche sua madre, che ovviamente non la aiutò ad entrare. Il disappunto era dipinto nel suo viso quando pochi minuti dopo Lissa la trovo seduta dietro la porta sperando di sentire qualcosa.

“Lissa cosa ci fai tu qui?”chiese Rose guardando l’amica dal viso arrossato per la corsa.
“Ho sentito che erano stati presi e li stavano portando dalla regina, chissà perché non mi stupisce trovarti qui”
“A me sicuramente non stupisce che non mi hanno fatto entrare, come se non fossi stata sbattuta contro un albero da lei”
“Rose cerca di calmarti vedrai che presto sapremo tutti i particolari di quello che si stanno dicendo lì dentro, sai quanto velocemente girano i pettegolezzi” disse Lissa cercando di calmare l’amica con scarsi risultati. “Raccontami quello che è successo” continuò quindi in modo da riuscire a distrarla e ottenere informazioni in un colpo solo, Rose iniziò quindi un racconto dettagliato dell’incontro con i guardiani in difficoltà fino alla decisione di Alberta di portarli dalla regina.

Nel frattempo all’interno della sala dopo i primi minuti, serviti ai guardiani a posizionarsi strategicamente in modo di intervenire in caso di attacchi, l’uomo iniziò con le presentazioni:
“Sono onorato di conoscerla, io sono Michal e lei è la mia consorte Elizabeth, come sicuramente le è già stato riferito siamo qui per avvertirvi di una minaccia imminente che presto sarete costretti ad affrontare e vi proponiamo un alleanza che porterà benefici ad entrambi” l’uomo parlò con una voce calma e cordiale dando piena mostra delle sue abilità diplomatiche, tutti nella sala erano in silenzio malgrado gli sguardi dubbiosi di tutti.

“Prima di questo voglio sapere qualcosa in più su di voi, dimostrateci di poterci fidare e poi potremo parlare del resto” fu la risposta della regina.
“Come avrete capito siamo più forti e veloci della vostra razza, persino più veloci della media degli strigoi. Ovviamente vi chiederete cosa siamo e da dove veniamo in modo da isolare la minaccia, in effetti se ci pensate fare un’ alleanza con noi sarebbe tutto a vostro favore. Comunque non divaghiamo, siamo anche noi dei vampiri, una razza diversa, più antica se volete, con molte differenze dalla vostra ma quello che vi importa sapere è che non siamo soli e gli altri non sono così pacifici come noi” stavolta a rispondere fu Elizabeth glissando sui dettagli utili per arrivare invece al succo della conversazione.

“A breve infatti una delle vostre scuole russe verrà attaccata da un manipolo scelto, abbiamo questa informazione grazie a delle spie al nostro equivalente della vostra corte e siamo disponibili a darvi altre informazioni in cambio di un accordo” aggiunse Michal.
“Abbiamo bisogno di un esercito per attaccare la base dei nostri nemici comuni, noi vi daremo le informazioni su come ucciderli e la posizione dei prossimi attacchi e voi in cambio metterete a disposizione soldati: damphir e moroi, per aumentare le risorse che abbiamo già a disposizione” fu la proposta di Elizabeth, le reazioni furono varie: stupore da parte di tutti i guardiani presenti e la preoccupazione e l’indignazione da parte dei membri del consiglio, sopratutto quando è stato espresso il bisogno di moroi pronti a combattere. Tatiana era stupita come gli altri ma allo stesso tempo impaurita della possibilità che un nemico tanto potente si potesse abbattere sul suo regno ma malgrado la convincente argomentazione dei due le veniva molto difficile credergli, non avrebbe mai mandato suoi sudditi a combattere senza neanche conoscere cosa, sopratutto non avrebbe mai rischiato vite di moroi.

“La vostra argomentazione è molto interessante ma priva di credibilità, nessuno ha mai sentito parlare di una nuova razza di vampiri, non nego che voi abbiate qualcosa di diverso ma non riesco proprio a credere alle vostre parole.”fu la sua risposta alla fine.

“Se quello che volete sono prove torneremo quando le avrete, fino ad allora è stato un piacere conoscervi” disse l’uomo per poi girarsi ed uscire dalla stanza senza aggiungere niente seguito dalla moglie e fu proprio questo che sgomentò i più. Tutti si aspettavano che loro continuassero il dibattito in modo da ottenere ciò che volevano ed eventualmente minacciare per ottenerlo, la regina Tatiana stessa aveva deciso di rifiutare l’offerta sperando di scoprire qualcosa di più sugli sconosciuti che sarebbero stati costretti a lasciarsi scappare qualche dettaglio.

È Dimitri, che era stato silenzioso per tutto il tempo, che capisce per primo il motivo di tale uscita di scena: stava guardando fuori dalla finestra per riordinarsi le idee quando nota che era quasi l’alba subito prima di vedere delle scie correre via.

“Sono vulnerabili al sole!” esclama ad alta voce ottenendo l’attenzione di tutti che presto trovano anch’essi il collegamento, un poco elegante ghigno compare nel viso di Tatiana: sembra che si siano lasciati scappare qualcosa alla fine.

Scusatemi tanto per l'enorme ritardo ma ho finito i capitoli pronti perciò tra impegni e due storie in corso scrivere non è affatto facile, come avrete notato questo capitolo è leggermente diverso dagli altri. Avevo bisogno di un punto di vista più generale quindi ho deciso di scriverlo in terza persona, spero che non sia confusionario e ho cercato di renderlo il più interessante possibile malgrado solitamente la terza persona risulti più fredda. Come vedete questo capitolo è pieno di novità e anche se non si spiega tutto sono curiosa di sapere cosa ne pensate, trovate realistico questo scenario? C'è qualcosa che non avete capito? C'è una particolare teoria che volete condividere? Per ogni opzione non vedo l'ora di leggere le vostre recensioni, accetto anche critiche costruttive ;D

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7


Il mio racconto viene interrotto dall'improvvisa apertura della porta, vedo Elizabeth seguita dal marito uscire velocemente. Cerco di raggiungerli per fermarli ma appena giro l’angolo vedo che sono già spariti, torno indietro e approfitto della porta ancora aperta e della confusione prodotta dall’uscita di scena dei due per intrufolarmi insieme a Lissa furtivamente. Il disordine creato dai vari membri del consiglio, ora tutti in piedi per sfogare la tensione ci permette di raggiungere Dimitri indisturbate.
-Cosa mi sono persa?- gli chiedo facendogli accorgere della nostra presenza, è stranamente distratto al momento e scommetto che se avessi tentato un attacco sarei riuscita a batterlo.
-Non hanno detto molto in realtà, solo che sono un genere diverso di vampiri e che hanno bisogno di un esercito di moroi e dhampir per neutralizzare altri come loro che secondo loro stanno per attaccare una delle nostre scuole- racconta a bassa voce.
-Ma è terribile, hanno detto di quale scuola si tratta?- interviene Lissa.
-No, volevano un accordo e visto che non lo hanno ottenuto sono andati via prima del sorgere del sole. Sospettiamo che ne siano vulnerabili come gli strigoi-.
-Perché tanta tensione allora?  Sappiamo un loro punto debole basterà che la prossima volta che si fanno vedere li tratteniamo all’esterno fino al sorgere del sole- spiego io entusiasta di poterci liberare di loro.
-Molti si preoccupano che ci sia veramente un attacco in arrivo, soprattutto i membri del consiglio che hanno figli iscritti ad altre scuole-.
-Rose, cosa ci fai qui?- ci interrompe mia madre.
-Mi informo su ciò che è successo, perché qualcuno non ha provato a seguirli? Non penso siano andati molto lontani se sono veramente venerabili al sole-.
-Una delle guardie è stata avvisata e lo sta facendo in questo momento- risponde mia madre che comunque mi fa capire che non è contenta della mia presenza qui.
-Qualcuno deve fare qualcosa per scoprire di che scuola stavano parlando- interviene Lissa ancora turbata dalla possibilità che un intera scuola venga sterminata senza che nessuno faccia niente.
-Liss sta tranquilla, non è neanche detto che ci sarà un attacco- cerco di tranquillizzarla.
Dopo non molto un altro guardiano entra nella stanza e si avvicina alla regina, a quella visione la maggior parte dei presenti ammutolisce capendo il ruolo del nuovo arrivato.
Il guardiano sussurra qualcosa all'orecchio della regina che con un espressione tesa annuncia: -sono riusciti a scappare, dopo una accurata indagine sono stati individuati dei segni di pneumatici non molto lontano l'uscita est. Purtroppo le tracce portano solamente alla strada principale ed è impossibile indagare oltre. Un ulteriore livello di sicurezza verrà aggiunto in tutte le scuole della nazione interessata e le lezioni sono eccezionalmente spostate nelle ore diurne per ulteriore precauzione fino a nuovo avviso. Impongo che queste nuove norme vengano comunicate a chi di dovere entro le ventuno e verranno attuate con effetto immediato. Ora desidero che chi non è necessario esca da questa stanza, sentirò individualmente tutti i testimoni in modo da ottenere più informazioni possibili, ora potete andare, un guardiano verrà a chiamarvi quando sarà il vostro turno-.
Tutti escono ordinatamente e anche se a malincuore mi avvio anche io seguita dagli altri, appena fuori vengo fermata da Alberta che mi dice che la Kirova mi vuole vedere, ovviamente anche nel bel mezzo della crisi si devono preoccupare prima della mia punizione. Saluto Lissa e Dimitri e mi avvio seguita da mia madre.
-Non è necessario che vieni anche tu, la Kirova è abbastanza capace di punirmi anche da sola- .
-Volevo parlarti- risponde lei.
Camminiamo in silenzio per un altro po' prima che riprende : - mi preoccupa la facilità con cui metti a repentaglio la tua vita, non ti fermi mai un attimo a pensare ed agisci inconsciamente, non andrai lontano continuando così-.
-Si lo so i protocolli sono essenziali per essere un guardiano-.
-No non andrai lontano perché morirai- mi risponde tesa, io stupita dalla piega del discorso mi fermo guardandola. Non l’ho mai vista così tesa, di solito mia madre è l’immagine della compostezza, il guardiano perfetto.
-So che il nostro mestiere già di per sé ha un alto rischio di mortalità ed è per questo che esistono protocolli: per evitare azioni istintive che possono condurre solamente alla tua morte. Ti rendi conto che sei viva solamente per fortuna?- e alla fine della frase trattiene a stento le lacrime, malgrado il nostro rapporto non è mai stato dei migliori è pur sempre mia madre e non voglio vederla così. Istintivamente mi avvicino e l’abbraccio, lei anche se inizialmente è presa alla sprovvista ricambia e rimaniamo lì ad abbracciarci per alcuni minuti.

Sono solo due giorni che sono in punizione ma già credo di non farcela più, sono stata sospesa dalle lezioni e qualsiasi attività ricreativa per una settimana e come se non bastasse devo riorganizzare l’archivio, di giorno così quando inizia la giornata all’accademia sono così esausta che non riesco neanche a pensare a come sgattaiolare fuori.
La parte peggiori di tutto questo è che sono due giorni che non vedo Dimitri, mentre riesco comunque a vedere come se la cavano Lissa e gli altri grazie al legame non so assolutamente niente su di lui.
Sono le otto del mattino circa quando esco dal mio dormitorio per andare negli uffici amministrativi, non mi affretto visto che non c’è quasi nessuno in giro a controllarmi e mi stendo nel prato per rilassarmi circondata dal confortante tepore del sole.
Mi rialzo quasi un ora dopo e trovo una insolita confusione per quest’ora del giorno. Il guardiano che è incaricato di controllarmi si avvicina velocemente a me dicendomi di tornare in camera.
-Che è successo?- chiedo io e quando non mi risponde ignorando il suo ordine vado avanti cercando qualcuno che mi risponda.
È Alberta l’unica che mi risponde: -ci sono arrivate notizie di un attacco in una scuola in Siberia, stiamo organizzando l’occorrente per far andare un paio di guardiani a esaminare la situazione e aiutare i superstiti. Rose, tu dovresti andare in camera non c’è niente che puoi fare-.
-Posso andare con loro, in un momento come questo è possibile che il prossimo attacco sia qui stesso e se vado io un guardiano in più starà qui a proteggere la scuola. Mi sento inutile qui, organizzare gli archivi è quanto di più inutile in questo momento e non posso neanche partecipare alle lezioni, per favore lasciami rendere utile-.
-D’accordo, ma dovrai fare tutto ciò che l’altro guardiano e i medici dicono. Se dovessi fare di testa tua come tuo solito sappi che tornerai in isolamento come la Kirova vuole, questa è la tua ultima opportunità- dice solennemente, io non mi sarei aspettata un suo assenso e quindi la seguo subito in una stanza dove ci sono alcuni moroi che lavorano saltuariamente all’infermeria; immagino che non abbiano intenzione di far partire tutti i medici visto l’elevato rischio di attacco anche qui. Infatti immagino di non essere l’unica a temere che il prossimo attacco colpisca proprio qui, malgrado si sia più logicamente portati a pensare che continuino ad attaccare scuole vicine il fatto che l’avvertimento è inizialmente arrivato qui e che la regina sia ancora qui per cercare di capirne qualcosa ci rende un appetibile obbiettivo.
-Non uscire di qui, meno persone sanno che sei qui e meno cercheranno di fermarti; il fatto che io sia disposta a darti fiducia non vuol dire che molti farebbero altrettanto- mi avverte Alberta.
I presenti nella stanza mi guardano un po’ male sentendo quella affermazione ma me ne frego sedendomi nel divano in fondo. Per un momento penso alle parole di mia madre sulla mia incoscienza ma mi convinco che questo è diverso, non sto facendo di testa mia e sto seguendo gli ordini di Alberta. Mi chiedo solo chi sarà l’altro guardiano che verrà con me, spero che sia qualcuno che non mi tratti come una ragazzina ma non sapendo qual’è il criterio di scelta non posso saperlo.
La porta si apre altre due volte facendo entrare altri due moroi guaritori, ogni volta salto in aria col timore che ad aprire sia qualcuno che mi faccia tornare in camera. In questo momento siamo in sei contando me ma non so quanti ancora ne manchino, gli ultimi due non sono della scuola devono essere stati chiamati apposta. Ancora nessuna traccia del famigerato guardiano anche se è già passata mezz’ora da quando sono arrivata.
La porta si apre di nuovo solo che stavolta ad entrare è Adrian che si siede vicino a me, io lo guardo stupita e non ho bisogno di parlare che risponde alla mia domanda silenziosa.
-Ho chiesto a mia zia di poter essere incluso in questo gruppo di guaritori, potrò almeno mettere alla prova sul campo tutto ciò che Lissa ha cercato di spiegarmi- dice prendendo una sigaretta dal pacchetto in tasca.
-Chi ti ha detto che ci sarei stata anche io?- chiedo capendo che quella di prima era solo una scusa.
-Alberta, sperava di convincermi a farmi venire così- dice prendendo la prima boccata di fumo.
-Ci è riuscita- dico solamente allontanandomi un po’ in modo che non mi arrivi il fumo in faccia, ne approfitto per controllare Lissa che fortunatamente è ancora addormentata ignara di tutto quello che sta succedendo.
Passa un altra mezzora tra i tentativi di flirt di Adrian e i miei rifiuti, almeno sono riuscita ad infastidire gli altezzosi moroi che continuano a guardarmi male, ed è solo allora che la porta si riapre facendo entrare Dimitri che appena mi vede mi manda un occhiataccia ottenendo un repentino cambio di umore di Adrian.
-Il jet è pronto, siamo pronti per partire- dice facendoci strada.
Saliti a bordo lui si ferma un attimo a parlare col pilota, io intanto mi siedo in fondo mentre gli altri moroi si posizionano sparsi e Adrian si siede vicino al mobiletto degli alcolici.
Non passa molto che mi raggiunge e io per poco non mi ci butto addosso, mi è mancato molto in questi giorni e la consapevolezza che ci attendono 24 ore di volo in cui non potrò toccarlo non fanno che peggiorare le cose.
-Rose, cosa ci fai qui? Credevo fossi in punizione- inizia lui sedendosi forse più vicino di quanto socialmente accettabile ma fortunatamente nessuno ci sta prestando attenzione.
-Sono riuscita a convincere Alberta che sarebbe stato più utile farmi partire ed avere un guardiano in più a proteggere la scuola invece di fare continuare il mio isolamento, piuttosto mi stupisce che abbiano scelto te. Credevo che stessero tenendo i più forti all’accademia, non hanno neanche preso i medici fissi dell’infermeria-.
-La scuola attaccata è quella frequentata da mia sorella, ho chiesto io di essere mandato- dice cercando di rimanere indifferente ma posso notare nei suoi occhi la preoccupazione che la sua sorellina sia in pericolo, prendo una delle sue mani e la stringo forte per cercare di confortarlo, lui la stringe altrettanto forte e anche se mi sta stritolando la mano non mi importa se questo lo sta aiutando, odio solo il fatto che non possa farlo debitamente abbracciandolo e dandogli tutto il calore che merita.

Sono mortalmente dispiaciuta per il ritardo enorme ma non è un bel momento per la scrittura e l'ispirazione è sempre meno frequente, spero solamente che questo capitolo vi piaccia e che apprezziate la piega degli eventi.
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate, sarò lieta di leggere suggerimenti, opinioni o anche critiche purtché costruttive.
A presto.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8
 
Scendiamo finalmente dall’aereo e veniamo accolti da due guardiani in piedi vicino a due macchine nere, Dimitri gli si avvicina parlando in una lingua che suppongo sia russo. Nel frattempo che i tre si organizzano io ne approfitto per sgranchirmi le gambe, malgrado le numerose fermate per rifornimento non ci è mai stato permesso di scendere dall’aereo per evitare ritardi, e mi avvicino ad Adrian che ha già uscito una sigaretta.
-Dovresti limitare l’alcol e il fumo se vuoi usare i tuoi poteri- gli dico prendendogli la sigaretta per impedirgli di finirla, lui non cerca di riprenderla ma non risponde.
-Hai intenzione di ignorarmi ancora a lungo? Non ti conviene visto che sono l’unica persona che conosci-.
-Che ne sai, potrei iniziare a parlare con Belikov- dice sarcastico rendendo palese il motivo del suo malumore, non che non l’avessi già capito ma speravo che avrebbe risposto come sempre.
-Adrian... - inizio ma mi interrompe subito.
-Non ce n’è bisogno, hai scelto lui avrei dovuto aspettarmelo- dice soltanto.
-È così palese? - chiedo, so che è un po’ indelicato ma mi preoccupa che qualcun altro possa accorgersene con la sua stessa facilità.
-Solo per chi sa osservare, il modo in cui il tuo viso si illumina quando lo vedi, per non parlare della tua aura- termina lui facendo per prendere un’altra sigaretta.
-Dicevo sul serio sul fumo, ci sarà bisogno del tuo aiuto- gli dico prendendogli il pacchetto, potrebbe cercare di riprenderlo ma non lo fa, non so se perché capisce la mia motivazione o perché troppo abbattuto dalla storia di Dimitri. Faccio per girarmi e riavvicinarmi agli altri ma mi giro all’ultimo minuto dicendo: -Mi dispiace, avrei dovuto allontanarmi sin dall’inizio, sarebbe stato più facile per te-.
-Lascia stare piccola dhampir, sapevo a cosa andavo incontro- dice sorpassandomi e raggiungendo gli altri moroi.
Mi dispiace veramente per lui e un po’ mi dispiace di non ricambiare i suoi sentimenti, sarebbe immensamente più facile avere una relazione con Adrian ma come si suol dire: “al cuor non si comanda”.
Non passa molto che Dimitri e gli altri guardiani ci radunano per comunicarci che ci divideremo in tre moroi e due dhampir per macchina, purtroppo io e Dimitri siamo costretti a separarci perché almeno uno dei due deve sapere la strada, vado quindi con Adrian e altri due moroi: uno più altezzoso che decide di sedersi davanti mentre io Adrian e una moroi sulla trentina che non sembra poi così male ci accomodiamo dietro.
La strada non è molta e nel breve tragitto si parla di quello che stiamo per affrontare, fortunatamente l’altro guardiano parla l’inglese così ci ha potuto anticipare cosa ci aspetta.
I guardiani a protezione dei confini sono quasi tutti morti o feriti gravemente mentre i novizi sono per lo più spaventati ma incolumi, la notizia peggiore è quella che riguarda i moroi: indipendentemente da età o classe sociale sono stati quasi tutti portati via, pochissimi sono riusciti a resistere per lo più perché erano tra i dhampir al momento dell’attacco.
La cosa più strana è che sembra che nessuno dei vampiri si sia nutrito dai moroi, infatti ci sono zero vittime moroi come se li volessero vivi, per farci cosa è un mistero. Forse Elizabeth ha optato per crearsi quell’esercito con la forza, ma allora perché non prendere anche i dhampir?
Quando arriviamo si vedono subito i segni della lotta negli edifici ma ciò che è più terrificante sono le numerose sacche nere che contengono le vittime, ad occhio e croce saranno un centinaio.
Veniamo portati in quella che deve essere l’infermeria dove i medici ed Adrian si fermano cercando di dare una mano, il grosso numero di moroi e guardiani mi indica che non siamo gli unici venuti ad aiutare. Seguo Adrian che viene mandato ad occuparsi dei casi più gravi che la medicina non può salvare, malgrado l’indebolimento dovuto all’alcol e le sigarette riesce comunque a salvarne un paio. Dopo non molto Dimitri mi viene a cercare dicendomi che dobbiamo incontrare gli altri guardiani.
-Hai visto tua sorella? - chiedo appena usciamo dall’infermeria.
-Si, sono stato prima- mi risponde sorridendo.
-Allora perché non sei con lei? Mi occupo io del resto- cerco di convincerlo accarezzandogli il braccio, lui all’inizio non sembra convinto ma alla fine cede e annuisce per poi accarezzarmi dolcemente il viso.
-Grazie Roza- dice guardandomi dritto negli occhi, e con quegli occhi mi sta comunicando tutto quello che non c’è bisogno che dica a parole. Mi guardo intorno e dopo essermi assicurata che non c’è nessuno nei paraggi mi avvicino per dargli un dolce bacio, quasi uno sfioramento di labbra.
Non ci sono parole per descrivere come mi senta viva quando gli sono vicina e come al solito la dolcezza diventa presto passione: la mano che prima mi stava accarezzando mi afferra con più decisione il viso mentre l’altra mi stringe all’altezza dei fianchi, io mi avvicino facendo aderire i nostri corpi immergendo le mie mani tra i suoi morbidi capelli. Il bacio dura un paio di minuti fino a quando non siamo costretti a staccarci per prendere aria.
-Mi devi dire dove devo andare però- esclamo smorzando l’emozione del momento ottenendo una sua risata in risposta.
-Devi andare in quell’edificio laggiù e chiedere di Alek , mi hanno detto che sa parlare in inglese quindi non ci dovrebbero essere problemi ma se hai bisogno di aiuto mi trovi nell’edificio di fronte, il dormitorio dei novizi- dice indicandomi un imponente edificio non troppo lontano.
Ci separiamo quindi andando nella direzione opposta, appena varcata la soglia entro in una stanza vuota tranne che per un guardiano appoggiato al muro, mi ci avvicino chiedendogli se è Alek e alla sua risposta affermativa mi presento.
-Sei molto giovane, mi stupisce che abbiano mandato te; avrai appena ricevuto il marchio-.
-Veramente non l’ho ancora ricevuto ma non è questo il punto. Mettiamoci al lavoro- gli dico cercando di ignorare il suo tono arrogante.
-Tipico degli americani, mandare una novizia per una cosa tanto importante. E dire che poi ci chiediamo come mai cose così continuano ad accadere-.
-Se hai finito la tua critica verso un intero popolo potremmo iniziare, novizia o no sei tu qui quello che sta perdendo tempo-.
-Bene allora marmocchia, dovresti prendere appunti delle perdite e dei danni agli edifici in modo che la regina ci possa rifornire e dare abbastanza soldi per ricostruire; per tua fortuna è un lavoro che ho già fatto quindi farai una bella figura- mi dice consegnandomi un documento.
-Non sono venuta qui per questo- gli dico allibita dalla mancanza di professionalità di questo individuo.
-No sei venuta qui per saltarti un paio di giorni di scuola, se vuoi puoi restare ancora un po’ e ti posso pure aiutare ad inventare una storia strappalacrime da raccontare ai tuoi amici per farli ingelosire-.
-No sono qui per avere una descrizione dell’attacco e degli artefici, sei in grado di fornirmela? -.
-Che descrizione vorresti? Erano strigoi ovviamente, un gruppo molto più numeroso del solito e sicuramente meglio addestrati, probabilmente vecchi di alcuni secoli ma l’unica differenza rispetto agli attacchi che succedono già periodicamente è che sono riusciti nel loro intento-.
-Attacchi periodici? -.
-Questa non è una scuola importante come la Saint Vladimir, nessun moroi reale studia qui e in generale gli studenti moroi sono meno della metà di quelli dhampir. Non abbiamo neanche delle protezioni ai confini quindi gli attacchi sono abbastanza frequenti, di solito riusciamo a fermarli e spesso la corte non viene neanche a conoscenza del tentativo di attacco. Da quando la corte è in America gli attacchi nell’est Europa sono aumentati e i controlli sono invece diminuiti- dice avvelenato, un po’ questo mi fa capire il suo odio ma non è comunque giusto prendersela con me che non ho alcuna colpa in tutto questo.
-Saresti capace di descriverne qualcuno? - chiedo addolcendo impercettibilmente il tono.
-Nessuno che è stato abbastanza vicino da poterli descrivere è mai tornato indietro, l’unico motivo per cui sono qui a parlare con te è perché ero incaricato di proteggere i dhampir-.
-E dei moroi che sono sopravvissuti c’è qualcuno che sarebbe capace di descriverli? - chiedo sperando per una risposta positiva, è la nostra unica chance per capire chi veramente sia il nostro nemico.
-Ce n’è uno, ma dubito che ne caverai qualcosa di utile-.
-Perché? -.
-È completamente pazzo, i suoi momenti lucidi sono sempre più rari e ultimamente soggioga chiunque non gli vada a genio- dice e appena li nomina tutti mi sembrano sintomi dello spirito: pazzia, buona abilità di compulsione e graduale peggioramento.
-Portami da lui-.
-Ti servirà un traduttore perché io non ho alcuna intenzione di stargli vicino, quel tipo mi mette i brividi. Probabilmente è per questo che è riuscito a scappare, neanche gli strigoi lo volevano-.
-Tu portalo qui, io vado a prendere il mio traduttore- dico per poi uscire diretta verso Dimitri.
-A tuo rischio e pericolo- mi urla dietro.

Note autrice:

Non avete idea di quanto mi dispiace aggiornare con così tanto ritardo, dietro questo ritardo c'è però una motivazione che probabilmente vi farà piacere. Visto quanto siano strettamente collegato tutto ciò che succede da qui fino all'undicesimo capitolo circa ho deciso di prepararli tutti così che potessi cambiare qualcosa se necessario. Quindi i prossimi aggiornamenti saranno molto più veloci visto che sto al momento finendo l'undicesimo capitolo e sono abbastanza ispirata per i capitoli successivi.
Parlando del capitolo invece, malgrado ci siano tante informazioni importanti nascoste quà e là è abbastanza corto e di passaggio ma spero che lo apprezzerete comunque, soprattutto sapendo che i prossimi saranno molto più ricchi di informazioni.
Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate perché le recensioni sono ciò che mi motivano a continuare, inoltre voglio sapere le vostre teorie, chissà se qualcuno si avvicinerà alla verità.
Spero che questa storia vi stia piacendo e fatemi sapere se c'è qualcosa che non vi convince o qualche errore grammaticale.
Dopo questo poema vi saluto ;D
A presto :D
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
Mi avvio velocemente verso l’edificio di fronte e vago in cerca di Dimitri fino a quando non vedo un grande salone dove lui e una ragazzina sono seduti in un divano a parlare amabilmente, lui ha addosso uno di quei rari sorrisi e la ragazzina sprizza gioia da tutti i pori. Mi dispiace doverli interrompere e resto ancora un po’ in disparte fino a quando Dimitri non alza lo sguardo e mi vede indicandomi di avvicinarmi.
-Questa è mia sorella Viktoria, Viktoria lei è Rose- ci presenta, io le porgo la mano ma lei mi abbraccia di slancio ringraziandomi di aver salvato il suo fratellone, Dimitri deve averle raccontato tutto quello che è successo.
-Hai incontrato il guardiano? – mi chiede Dimitri evidentemente sorpreso di vedermi tornare così presto.
-Si ma sembra saperne meno di noi, c’è forse qualcuno che sa qualcosa essendo riuscito a scappare all’attacco ma può aspettare- gli dico invitandolo a passare un altro po’ di tempo con sua sorella.
-Non è necessario, andiamo- dice salutando la sorella promettendole di rivederla prima di tornare in America.
Per strada gli racconto tutto partendo dall’antipatico Alek fino ad arrivare ai miei sospetti sul moroi, lui annuisce condividendo le mie supposizioni ed entriamo nella grande sala dove troviamo un guardiano, che appena ci vede scappa via senza aggiungere altro, ed un moroi sulla cinquantina visibilmente instabile.
-Io sono Dimitri e lei è la mia collega Rose, siamo qui per farti qualche domanda- gli dice Dimitri in Russo, lui non si muove e non alza lo sguardo e lui ritenta.
-Siamo interessati a sapere cosa hai visto durante la battaglia di ieri-.
-Loro sono venuti ma lui no, lui non arriverà- rispose l’uomo e non ho bisogno di una traduzione per capire che ciò che ha detto è privo di significato, il suo sguardo vacuo si fissa sul pavimento per poi alzarsi di scatto e puntarsi su di me.
-Lei è baciata dalle tenebre- continua e per un secondo sembra quasi lucido, Dimitri si gira verso di me e mi traduce ciò che ha appena detto confermando i miei dubbi.
-Digli che so che ha lo spirito, che lo possiamo aiutare- gli chiedo e lui prontamente traduce.
-Voi non sapete niente- risponde lui e si siede a terra stringendosi le gambe come a cacciar via dei brutti pensieri, Dimitri prova a parlargli ancora non riuscendo però ad ottenere alcuna risposta.
Dopo un po’ la porta dietro di noi si spalanca facendo entrare una moroi apparentemente sui sedici anni che si affretta verso il vecchio sollevandolo da terra e sussurrandogli qualcosa all’orecchio.
-Chi vi credete di essere per ridurlo in questo stato? Non avete neanche un po’ di pietà? – ci urla contro dopo averlo fatto accomodare su uno dei divani.
-Noi non abbiamo fatto niente, gli abbiamo solo fatto qualche domanda – si difende prontamente Dimitri e io aggiungo: -ci ha mandati la regina per indagare sull’attacco che è avvenuto ieri- le dico facendole capire che non abbiamo nessuna cattiva intenzione.
-Non mi interessa chi vi ha mandato, lui non è in condizione di rispondere alle vostre domande- sbraita la ragazza spingendoci fuori dalla stanza.
Io e Dimitri ci guardiamo in faccia allibiti, tutto è accaduto così velocemente che non sono neanche sicura che sia successo realmente.
-Le persone da queste parti sono tutte altamente maleducate e scontrose? – chiedo riferendomi alla ragazza e al guardiano.
-E per essere tu a dirlo- mi prende in giro lui, io gli do un pugno sulla spalla ridendo per poi chiedergli: -e ora? -.
-E ora credo che sia arrivato il momento di riposare, domani chiederemo a qualcuno meno pazzo di organizzare un altro incontro sperando che il nuovo giorno porti lucidità- mi risponde lui sorridendo guidandomi verso l’edificio dei dhampir con una mano sulla schiena.
-Questa era la tua scuola? – gli chiedo notando come sappia sempre dove andare.
-No, ma ero stato assunto qui prima di essere assegnato a Lissa, in realtà non sono nemmeno arrivato a iniziare l’anno scolastico ma sono stato qui per una settimana -.
-Qualcuno che conoscevi è stato vittima dell’attacco? -.
-Non tutti fortunatamente, ci sono state assegnate delle camere nell’edificio dei novizi – risponde affrettandosi però a cambiare argomento.
-Ci sono dei turni di guardia? – chiedo entrando nella stanza che mi indica.
-Per ora no, ci sono due sentinelle per questo edificio e tutti i guardiani che hanno accompagnato i medici sono in infermeria- risponde esitando un attimo prima di seguirmi dentro.
-Bene penso che dormirò un po’ allora- volevo tanto chiedergli di restare con me ma ero troppo imbarazzata, non volevo che pensasse che non riuscivo a stargli lontana, quando gli avevo detto che sarei stata più attenta ero seria.
I miei pensieri sono interrotti dallo squillare del suo telefono, lui lo prende e dicendo che è la scuola mi saluta per poi uscire ricordandomi che se ho bisogno di qualsiasi cosa lui è nella porta accanto.
Dopo una doccia veloce mi butto nel letto cercando di dormire fallendo miseramente.
Improvvisamente sento un rumore ed esco per vedere di che si tratta, il rumore viene da fuori così esco nel cortile e il rumore diventa sempre più forte; un po’ mi pento di essere uscita disarmata rassicurata solo dal fatto che non sento nausea, anche se nel caso di vampiri come Elizabeth e Michal questa non mi avviserebbe.
Il rumore si ferma per un momento e si trasforma in un rumore di passi, così leggero che per poco non lo sentivo, che proviene da dietro. Approfittando dell’oscurità mi avvicino agli alberi non troppo lontani sperando che chiunque fosse dietro di me non stesse seguendo me, mi addentro nella foresta e quando il rumore dei passi dietro di me si fa più pressante provo a correre più veloce ma mi sento afferrare da dietro, qualcuno mi ha bloccato le braccia tenendomi ferma e chiudendomi la bocca con la sua mano in modo da impedirmi di urlare.
-Shhh, sono io- mi sussurra all’orecchio Dimitri, il mio cuore riprende a battere normalmente appena realizzo che la persona che mi seguiva era lui.
Lo colpisco violentemente al braccio appena mi lascia andare.
-Ti sembra il modo? Mi hai fatto prendere un colpo- lo accuso.
-C’è qualcuno qui fuori- mi dice ignorandomi, io mi guardo in giro ricordandomi del rumore di prima. Era come un rumore di qualcosa che sbatte contro il metallo, non molto lontano ci sono le inferriate che delimitano la scuola, chiunque sia deve essere lì.
Faccio segno a Dimitri di seguirmi e anche se all’inizio cerca di fermarmi alla fine si arrende, probabilmente sarebbe più saggio tornare indietro e chiamare i rinforzi ma potrebbe anche non essere niente e sono sicura che non si tratti di uno strigoi.
Man mano che ci avviciniamo si sente sempre più forte un flebile singhiozzo che presto possiamo identificare con una ragazza rannicchiata su se stessa con visibili ferite sulle braccia scoperte. Ha lunghi capelli scuri con una folta frangia e un incarnato pallido che mi fa capire subito che è una moroi.
-Che cosa ti è successo? – le chiedo abbassandomi per essere all’altezza del suo viso, lei sussulta e si raddrizza per guardarmi.
-Io e la mia famiglia viviamo in un paese vicino e siamo stati attaccati, io sono scappata dal retro mentre i miei genitori li distraevano- rispose tremando ancora al ricordo. Le stringo la mano attraverso le sbarre e dico a Dimitri di fare il giro e farla entrare dal cancello principale in modo da portarla in infermeria, ma lei protesta iniziando ad agitarsi nuovamente.
-La mia famiglia non è benvenuta nel mondo moroi, non voglio che qualcuno mi veda – io e Dimitri ci guardiamo non sapendo cosa fare.
-Nessuno ti vedrà allora – rispondo io, lasciando sbalordito Dimitri per poi continuare: -tu portala nella mia stanza mentre io distraggo la sentinella e chiamo Adrian- lui annuisce avviandosi verso il cancello, prima di seguirlo mi avvicino di nuovo a lei cercando di rassicurarla.
Aspetto vicino al cancello senza farmi notare fino a quando non li vedo attraverso le grate avvicinarsi al cancello, mi chiedo come Dimitri abbia fatto ad uscire la prima volta ma senza perdere tempo mi avvicino al guardiano sperando che parli inglese, è difficile distrarre qualcuno che non parla la tua lingua. A mia sorpresa Alek, il guardiano scorbutico, è di turno; mi avvicino e non ho nemmeno il tempo di dire qualcosa che è lui a parlare: -wow, sei ancora viva –.
-Va bene, il tizio è un po’ fuori ma da qui ad essere pericoloso ce ne passa, forse era più pericolosa la ragazzina, a proposito chi è? – chiedo oscurandogli la visione su Dimitri e la ragazza che stanno passando in questo momento.
-Credo che parli di Katya, è l’unica a non avere paura di lui, anzi spesso cerca di proteggerlo e aiutarlo- spiega.
-Perché lo temete tanto? – chiedo allora ormai più interessata ad ottenere risposte che a distrarlo.
-Non è solo il fatto che è pazzo, basta un niente per fargli perdere il controllo sugli elementi e spesso, come ti ho già detto, ricorre alla compulsione per ogni futilità e ci sono state delle volte dove stentava a controllarsi mentre si nutriva, è un miracolo che non sia già uno strigoi e ogni volta che lo vediamo pensiamo solo che può diventarlo da un momento all’altro- conclude incrociando le braccia, tutto questo mi fa capire quanto grave sia la situazione e allo stesso tempo mi terrorizza se penso che tutto questo potrebbe capitare anche a Lissa se non riusciamo a tenere sotto controllo lo spirito. Probabilmente anche questa Katya è baciata dalle tenebre, spiegherebbe il perché della sua protettitività e come faceva a sapere che stavamo parlando con lui.
Dopo aver salutato Alek, che ovviamente ha risposto in modo maleducato come al solito, vado verso l’infermeria non sapendo dove altro poter trovare Adrian. Fortunatamente lo trovo ancora lì anche se non più in “servizio” ma a bere in una poltrona.
-Sei già stanco di salvare vite? – gli dico sedendomi accanto a lui, lui si gira lentamente, stupito di trovarmi lì ma troppo intontito dall’alcol per reagire in modo coerente.
-Sono finite le vite da salvare- risponde a voce un po’ troppo alta prima di bere tutto il contenuto del bicchiere per poi riempirlo di nuovo.
-E se ti dicessi che c’è ancora una vita da salvare? –gli chiedo sottraendogli la bottiglia, è già abbastanza intontito senza bisogno di finire la bottiglia.
-Hai provato ad uccidere qualcuno dall’ultima volta che ci siamo visti? – mi chiede sussurrando avvicinandosi in modo cospiratorio, io lo allontano non sopportando la puzza di alcol.
-Seguimi e lo scoprirai – gli dico aiutandolo ad alzarsi per poi guidarlo fino alla mia stanza.
Appena entra dopo un grugnito dovuto alla presenza di Dimitri sembra accorgersi della sconosciuta e le si avvicina incuriosito.
-L’abbiamo trovata vicino le inferriate, non vuole che si sappia della sua presenza perciò ho pensato che potresti occupartene tu, non sembrano ferite gravi- gli dico riassumendo la situazione, fortunatamente sembra aver recuperato un minimo di lucidità durante il tragitto.
-Me ne occupo io piccola dhampir- risponde lui dolcemente facendo anche tranquillizzare la ragazza che non aveva smesso di tremare da quando eravamo entrati.
-Sei sicuro che non sia meglio farlo domani? Quando sarai più lucido? - gli chiede Dimitri con un riferimento, neanche troppo velato, alla grande quantità di alcol che ha ingerito.
-Sicurissimo- risponde Adrian fissandolo come a sfidarlo a controbattere, Dimitri ricambia lo sguardo e quando vedo che sta per iniziare a discutere veramente intervengo: -bene credo che vi lasceremo soli – dico per poi girarmi verso la ragazza e mi ricordo solo ora che non le abbiamo nemmeno chiesto come si chiama; -scusa non ti abbiamo neanche chiesto il tuo nome- dico avvicinandomi cercando di suonare rassicurante, deve avere passato una giornata terribile.
-Annika- risponde flebilmente io annuisco per poi dirle: -Annika stai tranquilla sei in buone mani, se hai bisogno di qualsiasi cosa noi siamo nella stanza accanto- detto questo le sorrido per poi uscire seguita da Dimitri.
Entriamo nella stanza in silenzio e ci sono così tante cose che vorrei dirgli che non riesco a decidere da dove cominciare, è lui il primo a rompere il silenzio: -sei sicura che abbiamo fatto la cosa giusta a lasciarli da soli? - chiede Dimitri girandosi verso di me.
-E’ davvero di questo che vuoi parlare? – gli rispondo avvicinandomi cercando di suonare seducente, lui deglutisce ma continua: -insomma visto quanto era ubriaco sarebbe stato meglio occuparcene noi, in fondo hai detto tu stessa che erano ferite superficiali- rispose lui ignorando i miei tentativi di seduzione.
-Dimitri- esclamo energicamente prendendogli il viso con le mani ed è analizzando il suo viso che noto un emozione nuova nei suoi occhi.
-O mio Dio, sei geloso di Adrian? - dico trattenendomi a stento dal ridere, lui imbarazzato si affretta a negare: -non essere ridicola, mi sto solo preoccupando per quella povera ragazza-.
-Sei davvero dolce a preoccuparti- dico ridendo reggendogli il gioco avvicinando sempre più i nostri visi, le nostre labbra sono distanti solo pochi centimetri e non posso fare a meno di fissare le sue labbra, così carnose e perfette che erano state sicuramente create segretamente da Dio nel settimo giorno.
Il momento è però interrotto, prima di avere la possibilità di azzerare la distanza, dallo spalancarsi della porta dietro di noi; d’istinto ci stacchiamo velocemente e completamente rossa tengo le spalle a chiunque sia entrato cercando di riprendermi.
-Vuole vedervi, ho curato quel poco che c’era: ferite superficiali probabilmente causate da rami di alberi. Io vado- dice tutto d’un fiato Adrian con tono infastidito per poi uscire sbattendo la porta violentemente, Dimitri in risposta sbuffa per poi avvicinarsi repentinamente afferrandomi il viso e baciandomi appassionatamente.


Eccomi qui, probabilmente più in ritardo di quanto vi aspettaste ma è sicuramente un passo avanti rispetto al passato ;D
In questo capitolo c'è l'introduzione di ben tre nuovi personaggi, abbastanza importanti a livello di trama, alquanto misteriosi. Sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate visto le teorie assurde che sono venute alle persone che hanno letto il capitolo in anticipo ;)
Per chi non lo avesse capito la parte in corsivo è parlata in un altra lingua, in questo caso russo; quindi anche se in questo capitolo il problema non si presenta perché tutto era sempre tradotto in tempo reale da Dimitri tenetelo a mente quando ricapiterà in futuro.

In ogni caso parlando del capitolo, oltre all'introduzione dei nuovi personaggi è un capitolo di passaggio. Nel capitolo successivo capirete un po' di più e prometto di non farvi aspettare troppo. 
Per chi fosse interessato la stesura dei capitoli successivi va avanti anche se un po' a rilento, sono comunque abbastanza tranquilla visto che ho ancora un paio di capitoli pronti quindi per quando li finirò sarò già andata avanti.
Non so quanto di voi seguino anche l'altra mia storia ma mi avviso che quella andrà molto più lentamente di questa causa mancanza di ispirazione, in ogni caso non ho intenzione di abbandonarla perché sostanzialmente mi piace e merita una conclusione.
Dopo questo papiro vado a ritirarmi a provare a finire di scrivere il capitolo, non esitate a commentare :D
VampireAddicted

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10
 
Dopo un appassionato bacio io e Dimitri ci stacchiamo andando nella stanza accanto dove Annika era seduta nel mio letto torturandosi le mani e posso subito notare che le ferite nelle braccia sono sparite grazie all’intervento di Adrian. Mi siedo accanto a lei, mentre Dimitri resta un po’ distante, intenzionata a scoprire di più su di lei.
-Ti va di raccontarci quello che è successo? – le chiedo con tono dolce, lei torna a prestare attenzione al mondo esterno e annuisce.
-Io e la mia famiglia ci siamo sempre tenuti distanti dalla comunità moroi, per delle antiche dispute, quindi siamo abituati agli attacchi strigoi e sappiamo prenderci cura di noi stessi, stavolta però erano di più e sensibilmente più forti e non sarei mai riuscita a scappare se non fosse stato per il sacrificio dei miei genitori- conclude scoppiando a piangere e coprendosi il viso con le mani, io cerco di confortarla come meglio posso e dopo un paio di minuti si calma.
-Hai qualche parente o amico che potrebbe ospitarti? – le chiedo quindi, visto che non può rivolgersi alle autorità.
-No, non restavamo nello stesso posto abbastanza a lungo per formare legami e non ho mai conosciuto nessuno dei miei parenti-.
Stava per rimettersi a piangere perciò le stringo la mano dicendole che ci penseremo domani e per ora doveva riposare.
-Puoi restare qui, io mi arrangerò – le dico prendendo dalla borsa che qualcuno all’accademia aveva preparato per me un pigiama da prestarle e prendendo i vestiti che sarebbero serviti a me.
Seguo Dimitri nell’altra stanza e spezzo il silenzio creatosi chiedendo: -per te non è un problema se resto qui, vero? -.
Lui si gira verso di me stupito e non mi risponde nemmeno decidendo invece di baciarmi, ed è la risposta di cui avevo bisogno. Ci stacchiamo prima di andare troppo oltre e ricordando l’interruzione di prima mi giro per chiudere a chiave la porta per poi tornare da lui con un sorriso malizioso. Lui mi accoglie tra le sue braccia ma cerca di evitare i miei baci, -Roza, vorrei tanto stare con te... ma è tardi e domani dobbiamo finire tutto e ripartire– e verso la fine inizia ad ansimare per i miei baci sul collo. Ha perfettamente ragione ma non avremo presto un’altra occasione del genere, il piano è praticamente vuoto e nessuno ci conosce e soprattutto nessuno verrà ad interromperci.
-Ho un idea – dico sollevando lo sguardo per puntarlo nei suoi occhi, lui mi invita a continuare con un cenno del capo, mi avvicino di più a lui sussurrandogli nell’orecchio: -potremmo fare la doccia insieme, risparmiando tempo e acqua e poi andare dritti a dormire- e finito questo inizio a contornare il suo viso di baci. Lui tituba un secondo per poi prendermi in braccio, facendomi scappare un urlo che azzittisce con un bacio, e portandomi in bagno; quando mi mette giù inizio a sbottonargli la camicia senza staccarmi da lui e inizio a far passare le mie mani sul suo corpo, prima sui suoi pettorali e poi sulla sua schiena per poi afferrare il suo sedere e tirar giù i pantaloni e i boxer contemporaneamente e mi stacco un secondo per ammirare il suo corpo scolpito, lui ne approfitta per togliermi la giacca e la camicia.
-Ah, ma si gela- quasi urlo per il freddo, lui mi guarda cercando di trattenere le risate ma non ci riesce e scoppia a ridere mentre io mi stringo le braccia al petto cercando di riscaldarmi.
-Certo facile per te ridere, non tutti sono cresciuti qui- dico tremando, lui si calma un po’ e apre le braccia facendomi segno di raggiungerlo e quando non mi muovo si avvicina lui dicendomi dolcemente –vieni qui-. Io alla fine cedo e mi rifugio nelle sue possenti e soprattutto calde braccia, lui strofina le mani e le braccia sul mio corpo cercando di riscaldarmi e poi ci sposta leggermente verso la doccia in modo da arrivare ad aprire l’acqua. Nel frattempo io con la testa appoggiata su di lui passo le mie mani ghiacciate sul suo petto e lo sento rabbrividire sotto al mio tocco.
-Scusa – sussurro appena, non solo per le mani fredde ma anche per aver rovinato il momento, lui mi guarda confuso non capendo di cosa stia parlando e non ho il tempo di spiegarmi che riporta le sue mani sul mio corpo per slacciare i pantaloni e farli scendere lentamente. Inizia poi la sua risalita lasciando baci ovunque fino ad arrivare a sotto il seno, io nel frattempo non ho smesso un secondo di emettere gemiti più o meno forti e appena passa le mie mani dietro la schiena per slacciarmi il reggiseno gli afferro il viso per baciarlo allontanandomi appena da lui in modo da far cadere l’indumento per poi tornare a stringerlo approfondendo ancora di più il bacio, sento un suo gemito quando il mio seno viene a contatto col suo petto e fa scendere le mani per togliermi anche l’ultimo indumento. Si stacca poi un secondo facendomi sedere in una sedia lì vicino per togliermi scarpe e calzini e poi se li toglie anche lui rimanendo in piedi e io rimango a guardare incantata i movimenti del suo corpo. Quando finisce si gira, dandomi la meravigliosa vista del suo fondo schiena, per provare l’acqua per poi riprendermi in braccio e farmi entrare con lui nella doccia. Tra il calore dell’acqua e il calore dei nostri corpi sto bollendo e quando prova a lasciarmi andare lo fermo allacciandomi al suo corpo con le gambe facendo gemere entrambi al contatto delle nostre intimità.
Ciò che segue è dolcezza pura, mi venera con ogni tocco e bacio e solo verso la fine diventa più istintivo e passionale quando fa scontrare la mia schiena con il muro della doccia per aiutarlo a sostenermi aumentando l’intensità. Raggiungiamo l’apice insieme e dopo pochi istanti ci stacchiamo lavandoci a vicenda, la tentazione di ricominciare è forte ma mi trattengo ripensando a quello che ha detto prima. Quando finiamo mi aiuta ad avvolgermi in un asciugamano per poi asciugarsi con un altro e avvolgerlo attorno ai fianchi, quando mi riprendo dal momento mi guardo in giro cercando un altro asciugamano per tamponare i capelli e non trovandone tolgo quello che mi sta coprendo al momento, con un ghigno alla vista della sua reazione: occhi spalancati e respiro affannato. Io scoppio a ridere usando la tovaglia per tamponare i capelli girandomi verso lo specchio.
-Credevo avessi detto che dopo la doccia saremmo andati dritti a dormire- esclama lui con voce roca.
-Infatti, sono solo finite le tovaglie- rispondo io finendo di asciugare i capelli e buttando la tovaglia ormai zuppa nel cesto della biancheria sporca, lui rimane senza parole per un paio di secondi per poi togliersi la sua tovaglia e porgermela con uno sguardo malizioso.
-Tieni la mia - dice innocentemente, io resto sbalordita e non riesco a staccare gli occhi da lui, come se averlo in giro a petto nudo non fosse abbastanza ora era proprio nudo. Mi riprendo solo quando si gira e sparisce nell’altra stanza, la tovaglia l’aveva appoggiata nel mobiletto e faccio per prenderla quando penso alla vendetta perfetta. Esco dalla stanza ignorando la tovaglia e mi avvicino al letto, dove avevo precedentemente appoggiato i vestiti, seguita dallo sguardo di Dimitri, io ignorando lui e il freddo della stanza prendo la biancheria e la indosso lentamente per poi passare ai pantaloni e la maglietta. Quando il mio sguardo è di nuovo su di lui è completamente vestito ma il suo sguardo pieno di desiderio mi dice che non si è perso nemmeno una mia mossa, sorridendo trionfante entro nel letto coprendomi per bene per poi guardarlo e chiedergli: -non vieni? -. Lui mi raggiunge e appena si copre mi avvicino a lui mettendo la testa nell’incavo del suo collo e lui mi stringe a sé, mi addormento quasi subito, esausta, cullata dalle sue braccia forti e il suo profumo.
Il giorno dopo a svegliarmi è il suono di qualcuno che bussa alla porta, mi alzo di scatto e sveglio malamente Dimitri che era ancora profondamente addormentato. Dopo alcuni secondi si rende conto del motivo per cui l’ho svegliato e mi sussurra di nascondermi in bagno, mi alzo e vado lì chiudendo la porta dietro di me e appoggio la testa nella porta in modo da sentire cosa succede nell’altra stanza.
-E’ mezzora che busso per cercare di svegliare la tua collega, che poi non capisco perché mandare lei a fare il rapporto se c’eri anche tu, l’America ti ha impigrito Belikov? - è Alek a parlare e sembra che lui e Dimitri si conoscano.
-Ha il sonno pesante, volevi aggiungere qualcosa riguardo al rapporto? - risponde freddamente Dimitri, a quanto pare non sono l’unica a pensare che sia antipatico.
-Quando ieri la ragazzina che ti sei portato dietro ha parlato di Katya sono andata a parlarle per vedere se il pazzo le aveva detto qualcosa, per quando non rispetti la scelta di mandare una ragazzina ad investigare anche io voglio capirne di più di questo attacco. In ogni caso Katya ha risposto evasivamente e questo vuol dire che nasconde qualcosa, ti consiglio quindi di andare a parlare con lei invece di perdere altro tempo con il pazzo - dice per poi aggiungere: -detto questo io vado, ho di meglio da fare e lascio a te l’onere di svegliare la ragazzina-. Segue il rumore di una porta chiusa quindi presumo se ne sia andato e ne ho la conferma quando Dimitri apre la porta del bagno.
-Quanto è spocchioso, non ci ha neanche detto dove potremmo trovare Katya, poteva anche organizzarci un incontro- dico subito uscendo dal bagno innervosita dal suo comportamento.
-Lascialo stare, almeno si è rivelato utile. Direi di controllare Annika prima di cercare Katya, se vai tu io nel frattempo vado a salutare mia sorella e le chiedo se la conosce- propone lui, io annuisco dicendogli di vederci nel salone di ieri e vado verso la stanza accanto mentre lui va in bagno a cambiarsi, è meglio evitare le distrazioni. Fortunatamente il corridoio è desolato e busso alla porta dicendole che sono io, dopo pochi secondi mi apre ed entro.
-Tutto bene? - le chiedo notando il suo sguardo preoccupato, lei annuisce semplicemente così vado verso la borsa per prendere il cambio e vado verso il bagno per cambiarmi ed asciugarmi i capelli.
-Ti va bene restare qui da sola ancora per un po’? Io e Dimitri dobbiamo occuparci di una cosa per lavoro e dopo decideremo cosa fare, ok? - le chiedo.
-Qual è esattamente il vostro compito?- chiede lei timidamente così le spiego brevemente che siamo qui per accertarci di chi abbia attaccato la scuola vista la differenza con gli attacchi precedenti, decidendo di lasciare fuori l’avviso di Elizabeth e Michal.
-Pensi che chiunque abbia attaccato la scuola sia lo stesso che ha attaccato la mia famiglia? -.
-Molto probabile visto che hai detto che non vivi molto lontano da qui, ti ricordi qualche dettaglio che pensi possa essere utile? -le chiedo speranzosa.
-E’ stato tutto troppo veloce, non li ho visti bene perché mia madre mi ha spinto in cucina chiudendo la porta dietro di sé, ho solo sentito le loro urla mentre correvo via- conclude tristemente, io le sorrido cercando di sembrare rassicurante per poi aggiungere: -nessuno ti farà più del male, chiunque sia stato ha ottenuto quello che voleva-.
Esco quindi andando verso il salone dove avevo visto Dimitri e la sorella il giorno prima e li trovo nello stesso posto, mi avvicino sorridente e Viktoria si alza per salutarmi appena mi vede.
-Dimitri mi ha detto che volete parlare con Katya- mi dice prendendomi per mano per farmi sedere vicino a lei.
-Si, uno dei guardiani pensa che stia nascondendo qualcosa, quando ieri parlavamo con un testimone è entrata e ci ha cacciato fuori-.
-Stavate parlando con Armand vero? Diventa sempre protettiva quando si tratta di lui, ed è l’unica che gli parla ed ha un sacco di segreti-.
-Sai dove possiamo trovarla? - le chiede Dimitri.
-Quando non è a lezione è quasi sempre con lui, molti a scuola la evitano perché pensano che sia diventata pazza a furia di stare con lui- termina lei.
-Grazie Vik, ci sei stata molto utile - la ringrazia Dimitri abbracciandola e baciandola nella guancia prima di alzarsi.
-Ci vediamo dopo- le dice nuovamente prima di uscire dalla stanza seguito da me.
-Quindi se ci facciamo portare da Armand prendiamo due piccioni con una fava- dico io.
-Esattamente- risponde lui guidandomi verso un altro edificio che è probabilmente il quartier generale dei guardiani. Dopo aver parlato con uno dei guardiani, un suo vecchio amico, veniamo portati davanti alla camera dell’uomo. Anche stavolta il guardiano non vuole entrare con noi quindi ci facciamo dare le chiavi in caso nessuno ci apra e bussiamo solo dopo essere rimasti soli.
Ad aprire è la ragazzina che appena ci vede cerca di richiudere subito la porta ma Dimitri è più veloce e ferma la porta prima che si chiuda del tutto e lei sbuffando si fa da parte facendoci entrare.
-Cosa siete venuti a fare qui? Non sono stata abbastanza chiara ieri? - dice innervosita mettendosi tra noi e il divano dove l’uomo è seduto come a proteggerlo con il suo corpo.
-Siamo venuti a parlare con te veramente- le rispondo io cercando di non trasmettere nel mio tono il fastidio per il suo atteggiamento, lei in risposta sbuffa e incrocia le braccia al petto.
-Abbiamo chiesto in giro e tu sembri l’unica persona che riesce a parlare con Armand e quindi puoi dirci quello che sai così che non dovremo assillarlo con domande- propone Dimitri.
-E perché mai dovrei rispondervi? - risponde lei.
-Perché sono morte delle persone e molte altre potrebbero morire presto, noi vogliamo evitarlo ma abbiamo bisogno di informazioni per farlo- rispondo io iniziando a perdere la pazienza.
-Cosa volete sapere- risponde infine lei sospirando.
-Come ha fatto a salvarsi? Nessuno dei guardiani addestrati è riuscito a scappare, il fatto che proprio un moroi ci riesce è strano- chiedo io.
-Ha usato la magia- risponde e in quel momento capisco come sarà la nostra conversazione, noi faremo le domande e lei risponderà nel modo più generico e sintetico possibile.
-Loro sanno che è meglio non avere a che fare con quelli come me- dice Armand in russo, guardo Dimitri in attesa di una traduzione e mi conferma che è una risposta alla nostra domanda.
-Non dovresti parlare con loro- le dice Katya e appena Dimitri mi fa la traduzione ho la conferma che vuole nascondere qualcosa.
-Credevo non parlasse inglese, come faceva a sapere di cosa stessimo parlando? - chiede Dimitri, nessuno dei due risponde così provo con un'altra domanda.
-Intende le persone con lo spirito vero? - chiedo a Katya e lei annuisce per poi chiedermi come faccio a sapere dello spirito.
-Conosco altri che lo usano- mi limito a rispondere.
-Lei è baciata dalle tenebre- interviene di nuovo l’uomo e non ho bisogno di traduzioni ricordandomi le stesse parole dette ieri.
-Si lo sono, e possiamo aiutarlo. Ma prima dobbiamo scoprire cosa ha attaccato questa scuola- rispondo mettendo in chiaro che non credo si tratti di strigoi. Lei guarda l’uomo e alla fine risponde: -si tratta di vampiri, quelli veri, assai più potenti e pericolosi di normali strigoi e altamente organizzati; dubito ci sia qualcosa che possiate fare per evitare altri attacchi, come hai detto nessun guardiano è riuscito a sopravvivere- risponde mestamente.
Armand è visibilmente nervoso e vedo per la prima volta ciò di cui Alek parlava, gli oggetti intorno a lui iniziano a fluttuare e a muoversi sempre più velocemente.
-Continuiamo a parlare fuori – dice lei stupendoci entrambi, si avvicina all’uomo pronunciando una frase o due in russo con un tono rassicurante e ci segue fuori.
-Non sembravate sorpresi quando ho detto che non si trattava di strigoi- inizia lei rompendo il ghiaccio.
-Lo sospettavamo, eravamo stati avvisati che sarebbe successo – rispondo.
-Chi vi ha avvisati? Quasi nessuno è a conoscenza della loro esistenza-.
-Altri vampiri che volevano un accordo, non siamo ancora convinti che siano due forze separate però- rispondo, lei ci guarda preoccupata ma non aggiunge altro.
-Come si è ridotto così? – le chiedo infine riferendomi all’avanzato stato di pazzia in cui si trova, la preoccupazione che una cosa del genere possa capitare anche a Lissa è ancora lì pressante.
-La sua non è stata una vita facile, malgrado ha cercato di non cedere alla magia non ci è riuscito e ormai la magia lo controlla completamente; presumo che le persone che conosci non sono come lui? -.
-No, una limita l’effetto della magia con fumo e alcol e l’altra, beh al momento non è sotto medicazioni ma cerco di aiutarla quando posso- le rispondo e sembra quasi sollevata, probabilmente dentro di lei ha ancora speranza.
-Io torno da lui, non oso immaginare cosa avrà combinato- dice accennando un sorriso.
-Un ultima cosa, credi che potreste venire in America con noi per testimoniare quello che è successo? – chiede Dimitri.
-Se riuscite ad ottenere le varie autorizzazioni io ne parlerò con lui- risponde prima di girarsi per tornare in camera.
-Puoi chiamare tu la scuola mentre io mi occupo delle autorizzazioni? – mi chiede Dimitri mentre ci avviamo nuovamente verso lo stesso edificio di stamattina, io annuisco e appena lui entra nell’ufficio del responsabile io prendo il cellulare che mi ha prestato e avvio la chiamata. Al secondo squillo mi risponde Alberta con voce professionale.
-Sono Rose, ho novità-.
-Dimmi tutto-.
-Penso sapessi già del moroi che era riuscito a scappare e della sua condizione mentale- lei conferma così continuo: -c’è una ragazza capace di parlargli, abbiamo parlato con lei e ci ha detto quello che sanno. Come pensavamo l’attacco è stato opera dei vampiri della stessa specie di Elizabeth e Michal, Dimitri sta disponendo le autorizzazioni per farli partire con noi in modo che la regina le potrà fare tutte le domande che ritiene necessarie- finisco di spiegare professionale, seguono un altro paio di battute sui dettagli e rimaniamo d’accordo che appena abbiamo le conferme delle autorizzazioni ci organizziamo per ripartire.
Dopo pochi minuti che ho chiuso la chiamata Dimitri esce dall’ufficio dicendo che è tutto in regola, dobbiamo solo aspettare il consenso della madre della ragazza che arriverà a breve.
-Visto l’imminente partenza dovremmo andare a parlare con Annika- propongo a Dimitri e lui concordando mi segue.
-Cosa pensi che possiamo fare? – gli chiedo mentre ci avviciniamo alla mia stanza.
-Dovremmo capire perché non vuole avere a che fare con le autorità, è probabile che sia una cosa risolvibile- mi risponde lui.
Io sto quasi per rispondere quando vengo spinta con violenza nel corpo di Lissa, era da un po’ che non mi succedeva. “Rose se sei qui devi assolutamente vederla questa” sento la voce di Lissa rivolta a me, deve essere stata lei a chiamarmi in qualche modo, e appena vedo ciò che lei vede ne capisco il motivo.
Davanti a me ci sono Elizabeth e Michal che attraversano il campus indisturbati, tutti li guardano e i guardiani non accennano attaccarli.
E’ lo squillo del cellulare di Dimitri che mi risveglia e come immaginavo è la scuola.
-Sono tornati- spiego senza bisogno che mi venga chiesto niente, il suo sguardo interrogativo era abbastanza esplicativo.
Mentre lui risponde io mi avvio velocemente verso la mia stanza, se sono veramente loro non c’è tempo da perdere. Mi chiedo perché i guardiani non li stessero attaccando e appena arrivo in camera rivado da Lissa per vedere cosa è successo, si è spostata non è più fuori ma nei corridoi degli uffici a seguire i due vampiri insieme a qualche altro, probabilmente curioso di vedere le tanto discusse creature. Appena arrivano davanti alla stanza usata dal consiglio reale per le riunioni vengono fermati dai guardiani, finalmente, che dicono che la regina è occupata.
-Aspetteremo- risponde Elizabeth sedendosi nei divanetti della sala d’attesa. L’intera scena ha del surreale, sono trattati come se fossero degli ospiti con un appuntamento con la regina e non come creature altamente pericolose come ci hanno già dimostrato di essere. Spero che tutto questo faccia parte di un piano più grande e vorrei tanto poter comunicare con Lissa per dirle di andare via, non voglio che sia lì se dovessero perdere la pazienza, ho già visto come possono diventare, soprattutto Elizabeth.
Vengo riportata nel mondo reale da un tocco di Dimitri, ci vuole un secondo per tornare completamente in me e noto subito la sua faccia preoccupata.
-Sto bene- mi affretto a precisare ma questo non sembra essere tutto, alzo un sopracciglio invitandolo a spiegarsi.
-Dov’è Annika? –chiede quindi, io solo in quel momento mi guardo in giro e noto l’assenza della ragazza, è sparita.

Spero che questo capitolo vi aiuti a capire cosa sta succedendo, alcune risposte sono state date anche se non in modo diretto a volte. Sono davvero interessata a sapere cosa ne pensate e a leggere tutte le vostre teorie :D
P.S. spero che la scena tra Rose e Dimitri non fosse inappropriata per il rating, eventualmente fatemi sapere e provvederò a cambiare la scena o il rating.
A presto ;D
VampireAddicted

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


 
Capitolo 11
 
Quando finalmente atterriamo all’accademia è notte, dopo un veloce controllo di sicurezza sui nuovi arrivati veniamo subito portati dalla regina.
Oltre a me, Dimitri e alla famiglia di Katya veniamo accompagnati da due guardiani che erano venuti ad accoglierci mentre i medici e Adrian tornano nelle loro stanze non necessari al colloquio per ora.
-Quando potremo vedere gli esperti di cui parlavi?- mi chiede Katya che sicuramente avrebbe voluto andare direttamente da loro.
-Possiamo andare con Lissa dopo questo colloquio, sperando che siano disponibili- rispondo io, approfittandone per controllare Lissa che sta ancora dormendo visto lo spostamento di tutte le lezioni durante le ore diurne come precauzione data la presenza dei vampiri all’accademia.
Arriviamo davanti alla solita stanza che ha ancora più sicurezza del solito, Alexandra e Katya storcono un po’ il naso di fronte a un tale spreco di guardiani ma restano comunque in silenzio, le uniche proteste arrivano quando un guardiano propone di far restare indietro Armand vista la sua instabilità, alla fine Alexandra risolve il problema offrendosi di restare con lui e facendolo illuminare.
All’interno come al solito l’intero consiglio e relativi guardiani sono riuniti e posso vedere come Katya venga un po’ intimidita da tanta formalità, malgrado cerchi di nasconderlo.
-Tu devi essere Katya, sono felice che hai accettato il nostro invito e siamo davvero interessati a sentire tutto ciò che sai- inizia la regina.
-Ero in camera con mio padre negli alloggi per ospiti quando sono entrati con l’intento di prendere anche noi, mio padre appena si sono avvicinati ha risposto al loro attacco col fuoco riuscendo ad incenerirne uno anche se con certe difficoltà, gli altri spaventati sono scappati e nessun altro ha più tentato- racconta laconicamente Katya ottenendo stupore da parte del consiglio, infatti  i moroi usano la magia solo per scopi educativi e mai per combattere; anche solo il fatto che qualcuno sia capace di farlo è strabiliante ai loro occhi probabilmente, ho visto con i miei occhi quanto fosse difficile per Christian incenerire uno strigoi e lui è molto al di sopra della media dei moroi, per quanto gli utilizzatori dello spirito hanno buone capacità in tutti gli elementi difficilmente esse superano quelle raggiungibili da un moroi specializzato nel rispettivo elemento.
-Come ha fatto? - inizia a chiedere un moroi per poi essere seguito da un altro –E se fosse una minaccia per la sicurezza- si sovrappose un altro e presto fu impossibile capire qualcosa.
-Stiamo deviando dall’argomento principale, puoi per favore descriverci i vostri aggressori? – li interruppe la regina.
-Niente di che spiccava nel loro aspetto fisico e Armand li ha subito riconosciuti come vampiri grazie all’aura- rispose lei.
-A proposito di questo, come siete a conoscenza dell’esistenza dei vampiri e perché non avete mai considerato di informarci? - si può udire un tono di accusa da parte del consigliere che ha formulato la domanda e stavolta la regina non obbietta aspettando anche lei una risposta.
-Lo dite come se avreste creduto al pazzo della scuola se vi avesse detto dell’esistenza di una nuova specie, in ogni caso non so molto al riguardo. Lui ha sempre tenuto nascosti i pensieri al riguardo anche negli ultimi giorni e non so molto tranne che sono una razza più potente degli strigoi e che non portano nulla di buono- nella sua risposta posso notare il fastidio degli inizi e mi chiedo se sta dicendo tutto o se sta tenendo qualcosa per se.
-Abbiamo ancora un po’ di domande per te- cerca di continuare un altro dei consiglieri ma viene interrotto da Katya che interviene: -le avrete solo dopo che anche voi avrete iniziato a fare qualcosa per me, voglio vedere gli specialisti di cui mi ha parlato Rose-. Tutte le attenzioni si puntano su di me, in effetti non avevo mai parlato di questa cosa con nessuno ancora e tutti mi guardano aspettando che spieghi di cosa lei sta parlando.
-Katya aveva richiesto assistenza e consulenza sullo spirito e su come lo stiamo trattando con Lissa e Adrian perciò ho pensato che lei ed Armand potrebbero parlare con gli specialisti che si trovano ancora qui a scuola- spiego io ottenendo delle occhiatacce per la mia decisione indipendente, probabilmente molti di loro si stanno chiedendo in questo momento cosa ci faccio io qui a priori.
-Bene, allora avrai questo incontro – risponde la regina per poi aggiungere: -stiamo correntemente trattando con i suddetti vampiri, aspettare un po’ di tempo perché una ragazza vuole assicurarsi la sua sopravvivenza e sanità mentale mi sembra più che accettabile. Sappi però che la mia pazienza ha un limite e che è già stata messa alla prova diverse volte quindi ti invito a non sfidarmi- la regina, che verso l’ultima parte si era girata verso Katya butta qualche sguardo anche verso di me facendomi capire che il mio atto d’insubordinazione era stato notato; come se avessi bisogno di altri motivi per essere odiata.
Quando usciamo Armand ed Alexandra sono ancora davanti alla porta e Katya racconta subito tutto alla madre mentre i guardiani si chiedono chi dovrebbe portarli dagli esperti, Dimitri e io ci offriamo e dopo un po’ di discussioni sul fatto che in teoria ero ancora in punizione accettano stanchi discutere e non poi così impazienti di passare altro tempo vicino a questa imprevedibile e a tratti pericolosa famiglia. Mentre Dimitri va a chiamare gli esperti io li accompagno in una delle classi.
-La regina è sempre così fastidiosa? Gli stiamo facendo un favore venendo qui a dire cosa sappiamo e lei invece di trattarci con gratitudine ci minaccia? - esclama arrabbiata Katya appena ci allontaniamo da orecchie indiscrete.
-Anche peggio spesso- aggiungo io facendo ridere tutti, probabilmente si aspettavano che la difendessi o le accusassi per aver insultato la regina come fanno un po’ tutti.
Andiamo quindi in una delle classi e dopo non molto arriva Dimitri con gli specialisti ancora sbadiglianti.
-Valuteremo le vostre capacità in modo da poter trovare la dose giusta- dice uno dei tre formalmente, si vede subito che si sentono molto più intelligenti e informati di quanto in realtà sono.
-Si certo così lo fate andare in overdose da farmaci, vecchio ascoltami la soluzione migliore è una bottiglia, più forte è meglio è - si intromette Adrian con la solita sigaretta in mano facendo ridere Armand con il suo commento in russo.
-Certo perché non gli diamo direttamente un po’ di eroina? E’ sicuramente la cosa migliore fargli perdere quel poco di lucidità che gli rimane- sbotta Katya facendo solo divertire di più il padre.
Iniziano così a discutere, o meglio Adrian la prende in giro e lei si arrabbia sempre di più, mentre gli specialisti cercano di riportare l’ordine, fallendo miseramente ovviamente.
L’atmosfera cupa degli ultimi giorni si stava alleggerendo, tutti ridevano e anche Katya tra un insulto e l’altro rideva e con queste risate almeno per un po’ ci stavamo dimenticando di tutti i terribili avvenimenti che sono capitati negli ultimi giorni.
-Dovrei offendermi per il fatto che non siamo stati invitati alla festa? – Elizabeth si intromette facendo bloccare tutti, la paura è visibile nei volti degli specialisti che si guardano intorno per cercare una via di fuga ma chi ha una reazione più forte di tutti è Armand. Lui si immobilizza per poi iniziare a tremare e alcuni degli oggetti intorno a lui iniziano a fluttuare, Katya ed Alexandra cercano di calmarlo ma io mi concentro invece sui due nuovi arrivati. Michal ha un’espressione strana in viso, quasi scioccata ma c’è anche qualcos’altro sotto che non riesco a decifrare. Assisto al tentativo di comunicare con la moglie che sembra aver visto un fantasma, sta per crollare ma lui con uno sguardo e un tocco della mano cerca di calmarla e successivamente lei sembra più tranquilla anche se un velo di tristezza le copre gli occhi.  
Nessuno nel frattempo ha osato rispondere ma Armand continua a perdere il controllo, stavolta la rabbia visibile nel suo viso, Katya urla qualcosa in russo cercando di scuoterlo ma in poco tempo lui l’ha spinta dietro di sé e sta avanzando verso i vampiri con fiamme che gli fuoriescono dalle mani. I due indietreggiano costringendolo ad avanzare per poi scattare dietro di lui bloccandolo per le braccia cercando di stare lontani dalle fiamme mentre cercano di incapacitarlo, Armand allora chiude gli occhi e un cerco di fuoco li circonda limitando le loro mosse.
-Che fate lì impalati aiutateci! Non ci sarà nessun accordo se siamo stati arrostiti dal vostro amico- urla Elizabeth mentre cerca di evitare le fiammate lanciate dall’uomo senza oltrepassare il cerchio di fuoco che nel frattempo si è innalzato e si sta lentamente restringendo attorno a loro. Michal riesce a bloccarlo costringendolo ad alzare le braccia così da fermare gli attacchi diretti ma le fiamme si avvicinano sempre di più; io mi guardo intorno, anche volendo c’è poco che possa fare e a giudicare dalle faccia degli altri tutti la pensano come me.
-Possiamo aiutarvi con lo spirito- esclama Michal, le braccia di Armand nel frattempo si stanno ricoprendo di fuoco come le mani e presto dovrà lasciarlo andare se non vuole bruciarsi.
-Perché dovremmo crederti, diresti di tutto per salvarti- risponde Katya acida.
-Perché invece di bloccargli le mani in attesa che rinsavisca potrei spezzargli il collo in un paio di secondi- risponde lui deciso guardandola fissa negli occhi.
La loro conversazione viene interrotta da un urlo di Elizabeth, riporto la mia attenzione su di lei e sorprendentemente Armand è riuscita a farla fluttuare con il pensiero per avvicinarla alle fiamme che stanno già facendo seri danni anche se da una certa distanza. Dopo pochi secondi però cade improvvisamente a terra e mi giro per vedere Michal che ha lasciato la presa sulle sue braccia per stringergli il collo, ho paura che da un momento all’altro faccia come ha minacciato ma invece continua semplicemente a stringere distraendolo abbastanza per fargli perdere un po’ la presa sui suoi poteri. Il fuoco infatti si sta affievolendo anche se è ancora lì e anche quello emanato da lui è quasi del tutto scomparso.
Proprio quando il fuoco stava riprendendo ad ardere però diversi spruzzi d’acqua provenienti da Katya lo spengono, appena possono i due si allontanano ma prima ancora di raggiungere la porta questa è ostacolata da un'altra barriera di fuoco.
-Io vi ho aiutati, ora voi aiutate noi- dice con determinazione Katya puntualizzando il messaggio alimentando il fuoco, fortunatamente la porta non è di legno così l’incendio rimane localizzato. Nel frattempo Alexandra va da Armand cercando di tranquillizzarlo e i professori si lamentano chiedendo di uscire preoccupati di essere immischiati nel conflitto.
-Per quanto riuscirete a distaccarvi dalla magia, anche se del tutto, a lungo termine lo spirito avrà comunque i suoi effetti- spiega Michal ma lo interrompo: -Lissa non aveva alcun problema quando prendeva le medicine-.
-Stiamo parlando di lungo termine infatti, lungo termine sono dieci anni non un paio di settimane. Fino a quando la magia è presente, aumenterà e con lei aumenteranno anche gli effetti collaterali- espone Elizabeth preoccupandomi non poco, penso ai già terribili effetti che ha avuto negli ultimi tempi malgrado il mio aiuto e non riesco a pensare a come potrebbe essere tra dieci anni.
-Quindi che si fa? – chiede Katya con una voce un po’ incerta, immagino che lo stesso che sto pensando io starà passando per la sua testa in questo momento.
-L’unico modo è indebolire la magia, non indebolirne l’accesso con farmaci ma andare alla fonte. Questo purtroppo non è un processo semplice- continua lei ottenendo uno sbuffo da Adrian che interviene: -ed è un caso che nel frattempo ottieni di indebolirci così che quello che è successo non ricapiti più vero? -.
-Come ho già detto possiamo uccidervi in qualsiasi momento, nessuno di voi è stato addestrato per combattere tranne i guardiani e anche loro non sono stati addestrati per combattere noi- interviene Michal facendo azzittire Adrian.
-In ogni caso credo che dovresti abbassare la muraglia di fuoco, sta per sorgere il sole e a meno che voi sappiate come indebolire la magia vi serviamo vivi- esclama Elizabeth confermando le nostre teorie, sono davvero vulnerabili al sole e in questo momento potremmo facilmente ucciderli, non ho neanche il tempo di dire a Katya di non ascoltarla che il fuoco è sparito così come i due vampiri che sono corsi via in pochi secondi.
-Perché li hai fatti scappare? Avevamo l’occasione perfetta – la accuso io, anche se in parte la capisco, probabilmente crede veramente che siano capaci di aiutarla; a me sembra troppo strano che ne sappia qualcosa e sicuramente avrà semplicemente tirato ad indovinare per uscire da questa situazione.
-Cosa è successo qui? – mi giro per vedere chi ha parlato, si tratta di Alberta che è appena entrata nella classe notando i danni del fuoco.
Gli specialisti spiegano tutto e dopo lo stupore iniziale lei ci dice di seguirla a corte, penso che all’inizio voleva vedere solo Katya ma dopo tutto quello che è successo immagino che siamo diventati nuovamente testimoni.
Durante il tragitto sento attraverso il legame che Lissa si è svegliata e vorrei tanto andare da lei invece di sorbirmi l’ennesimo interrogatorio della regina ma seguo comunque gli altri. Per la prima mezz’ora circa ci sono diverse domande su quello che è appena successo, appena hanno sentito dell’intervento di Armand tutti i moroi iniziano a guardarlo intimoriti visto che stavolta lo hanno fatto entrare. Non ha detto una parola da quando hanno iniziato a farlo calmare subito dopo l’attacco e malgrado sia visibilmente più stabile viene ancora scosso da qualche tremore di tanto in tanto. Dopo che la curiosità del consiglio sulle capacità di Armand e Katya viene soddisfatta si passa alle domande sull’attacco in Russia, niente degno di nota viene detto e inizio a chiedermi quando tutto questo avrà fine mentre trattengo a malapena uno sbadiglio.
-Signori temo che a questo punto la decisione da prendere è solo una: dobbiamo accettare l’accordo di Elizabeth- enuncia la regina solennemente, alcuni mormorii si espandono in tutta la stanza ma nessuno dei membri del consiglio osa parlare.
-Siete pazzi? Avete intenzione di contrattare con loro? – sbotta Alexandra indignata facendo puntare tutti gli sguardi su di lei.
-La scelta è tra accordarsi con loro o ricevere altri attacchi; sia Elizabeth che Michal hanno dimostrato più volte che non vogliono attaccarci e sono la nostra unica chance nel sopravvivere tutto questo- spiega Tatiana azzittendo anche gli altri.
-Quindi come deciderà chi mandare a morire con loro e chi fare vivere? - chiedo io ottenendo l’attenzione di tutti quelli che si erano pure dimenticati della mia presenza.
-Nessuno morirà, ci saranno delle precauzioni in modo che tutto vada a nostro vantaggio- si limita a rispondere lei prima di mandare via tutti. 


Mi dispiace enormemente per il ritardo, malgrado abbia i capitoli pronti riesco comunque a rimanere indietro con gli aggiornamenti. Spero che questo capitolo vi piaccia, a me soddisfa abbastanza e rileggendolo mi sono accorta che è pieno di indizi per il futuro quindi accertatevi di leggere con attenzione. Non voglio dilungarmi troppo ma mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate, fortunatamente sono comunque abbastanza avanti e la storia non rischia di rimanere incompiuta ma si sa che le recensioni e i commenti dei lettori aiutano sempre a scrivere e spesso aiutano a vedere strade nuove. Prima di andare vi allego la foto di quella che io immagino possa essere Katya, avrei dovuto metterla prima ma l'ho trovata solo ora. Se volete sapere gli attori degli altri personaggi fatemi sapere in recensione o commento e vi manderò le foto.


 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12
 
Era passato un giorno dalla decisione della regina, lei inizialmente aveva optato per far andare solo moroi volontari che avevano già finito la scuola e guardiani selezionati da loro. Inutile dire come questa cosa ha fatto discutere i moroi dissidenti e persino alcuni dhampir visto che tra i guardiani selezionabili c’erano anche i novizi, anzi probabilmente sarebbero stati preferiti a guardiani specializzati in modo da non perdere protezione in caso che questo esperimento non andasse a buon fine. Alla fine però le cose sono andate diversamente, Elizabeth e Michal hanno detto che tutti dovrebbero partecipare a delle selezioni in modo da valutare le capacità di ognuno, così da evitare incompetenti che si farebbero ammazzare subito, e poi di lasciar decidere ad ogni singola persona se voler partecipare all’addestramento o meno. Tutti sono in trepidazione per queste selezioni, le prime si terranno proprio qui in modo che la regina possa supervisionare e poi sotto questo modello verranno ripetute nei centri più popolati d’America. Infatti non si prevede troppa mobilitazione nel vecchio continente per non allertare la fazione nemica, chi vorrà partecipare dovrà venire qui e partecipare ad una delle selezioni, per invogliare a partecipare, e soprattutto farla prendere sul serio, dei bonus scolastici o lavorativi verranno dati a chi passa brillantemente la prova e molti dei miei compagni lo vedono come un modo per saltare l’esame finale. Io a differenza di molti ho subito capito che sarà molto più difficile di qualsiasi esame; li ho visti combattere, so quanto possano essere spietati e non oso immaginare come sarà combattere contro dei loro simili che hanno il solo intento di ucciderti, la selezione di conseguenza sarà durissima e lo dimostra il fatto che nessuno dei moroi o dhampir della scuola la sta organizzando, è completamente gestita dai vampiri che hanno già chiamato qualcuno per aiutarli a svolgerla.
Abbiamo ancora un paio di giorni per prepararci comunque e non sono sicura neanche di voler dare del mio meglio, malgrado io non sia il tipo da tirarmi indietro quando mi si offre una sfida non posso negare che questa situazione non mi convince per niente; non tanto per la sua pericolosità, ho fatto di peggio, ma più per il fatto che stiamo dando troppo controllo a delle creature troppo fuori dalla nostra portata.
-Rose, eccoti finalmente. Ti cerchiamo da ore- disse Lissa mentre si avvicina con Katya alla scrivania dove stavo completando la mia punizione, la Kirova infatti ha imposto che completassi la punizione durante il giorno malgrado il resto delle attività della scuola si sono spostate alla notte così da riabituarci prima di svolgere la selezione.
-Che ci fate qui? –chiedo stupita di vederle insieme, per quanto Lissa abbia da subito mostrato empatia nei suoi confronti perché anche lei ha lo spirito si sopportano a malapena per i loro caratteri diametralmente opposti.
-Siamo qui per farti evadere- esclamò Lissa.
-Gli specialisti non sanno neanche dove metterci mano quindi andremo a chiedere all’unica persona che sembra saperne qualcosa- si intromette Katya e quando vide che non capivo di chi stessi parlando aggiunse: -andremo a fare visita a Elizabeth-.
-Apprezzo l’evasione ma… siete completamente impazzite? –.
-Sono venuta qui per delle risposte e le otterrò; in ogni caso posso gestirla, mi sembra di averlo dimostrato ieri-.
-Io direi intanto di andare via da qui prima che qualcuno ci veda- ci interrompe Lissa spingendoci fuori fino a quando non arriviamo davanti all’edificio dove Elizabeth e Michal risiedono.
-Continuo a pensare che questa non sia una buona idea, cosa ti dice ci diranno la verità? Potrebbero anche non saperne niente…- dico io fermando le due ragazze, Lissa sembra pensarci un po’ ma Katya si districa subito dalla mia presa.
-Se avete paura entrerò da sola, ma non cercate di fermarmi- dice lei determinata, io sospiro e sono quasi tentata di lasciarla andare, e magari lo avrei fatto se il motivo dietro la sua decisione fosse stato meno importante.
-Andiamo allora- esclamo entrando nell’edificio seguita dalle altre, non c’è nessuna guardia all’ingresso ma so che saranno tutte all’ultimo piano dove si trovano i due vampiri. Per precauzione tutte le finestre sono spalancate per far entrare il sole e impedire ai vampiri di muoversi dalla loro stanza così da non minacciare gli altri ospiti che risiedono al momento nell’edificio.
-Avete idea di come superare le guardie? Non ci faranno mai entrare- dico appena arrivate al penultimo piano.
-Lascia fare a me- esclama Katya superandomi per le scale, soggioga velocemente tutte le guardie a non notare la nostra presenza e ci fermiamo tutti davanti alla porta.
-Pensate che dovremmo bussare? – chiede Lissa a bassa voce ma nessuno ha il tempo di rispondere perché la porta viene aperta da Michal che ci invita dentro.
La stanza è abbastanza buia malgrado tutte le luci siano accese, da una chaise longue sotto la finestra serrata Elizabeth ci lancia uno sguardo senza però interrompere la sua conversazione al telefono in francese.
-Siamo qui per continuare la nostra conversazione sullo spirito- inizia Katya sedendosi in una poltrona mostrandosi indifferente alla loro presenza.
-E’ stato molto incosciente da parte vostra venire qui da sole- risponde invece Michal con tono lievemente minaccioso.
-Non è nel vostro interesse farci del male- rispondo sicura, se è vero che hanno bisogno di gente competente noi tre siamo probabilmente gli elementi di punta di un loro eventuale esercito.
-Hai ragione, ma dopo tanti giorni di digiuno forzato non si può certo rifiutare il prospetto di una ricca bistecca senza neanche bisogno di cacciarla- si intromette Elizabeth, che nel frattempo aveva terminato la chiamata, avvicinandosi. Posso sentire la paura di Lissa attraverso il legame e persino Katya perde un po’ di quella imperturbabilità che la caratterizza.
-Ti conviene resistere all’impulso se non vuoi essere tu quella a finire arrosto- risponde lei cercando di rendere più chiara la sua minaccia accendendo una candela nel tavolino vicino con il solo sguardo.
-Bando alle ciance allora- risponde Michal lanciando uno sguardo alla moglie.
-Cosa intendi quando parli di indebolire la magia?- chiede Lissa aprendo bocca per la prima volta da quando siamo arrivate.
-Gli utilizzatori dello spirito come avrete notato hanno maggiori poteri, il problema è che fisicamente siete uguali a tutti gli altri moroi e non avete la resistenza necessaria per sopportare gli effetti della magia. Il vostro corpo quindi sfoga la magia in eccesso in questo modo e l’unico modo per evitarlo è diminuire il vostro potere in modo che sia più uniforme a tutti gli altri moroi-.
-Come fate a sapere tante cose sullo spirito?- chiedo sospettosa, malgrado la sua spiegazione sia verosimile non ho mai visto nulla di simile in tutti i libri che abbiamo esaminato con Lissa per scoprire qualcosa di più sullo spirito.
-Ho conosciuto diverse persone che avevano il vostro stesso problema e ho visto cosa funziona e cosa no. Ci sono diversi modi per agire sulla vostra situazione, il più efficace è un talismano capace di indebolirvi. Ci sono soluzioni che vi permetterebbero di non perdere i poteri ma sono più difficili da gestire- spiega lei e vedo che Katya e Lissa stanno già prendendo in considerazione le loro proposte.
-E dove possiamo trovare questo amuleto? –chiede Katya dopo un secondo di silenzio.
-Io so dove procurarmelo, quando passerete la selezione e verrete con noi per l’addestramento potrei farvi avere ciò di cui avete bisogno- risponde per poi aggiungere: -ora a meno che volete proporvi per una donazione volontaria vi suggerirei di andarvene- rendendo la sua minaccia più efficace mostrandoci i canini attraverso un ampio sorriso.
Michal ci apre la porta che subito dopo aver varcato la soglia si richiude dietro di noi.
-Maleducati- sussurra Katya facendoci ridere, ci avviamo verso le scale indisturbate e solo dopo aver sceso le scale ci calmiamo un po’, ognuna di noi con i suoi pensieri. Io continuo a pensare che siano stati un po’ troppo criptici ma evidentemente l’effetto sulle ragazze è stato diverso, da quello che posso percepire da Lissa sta già considerando le due opzioni anche se le dispiacerebbe perdere la sua magia e dall’espressione di Katya immagino che stia pensando la stessa cosa. Spero solo che tutto questo non vada a finire tanto male quanto sospetto.

Eccomi qui con l'aggiornamento molto prima del solito, anche se il capitolo è un po' di passaggio rivela comunque qualcosa di nuovo e ci avviciniamo sempre di più al centro della storia. Come al solito fatemi sapere cosa ne pensate.
Vista la richiesta di 
 zhaojun ho deciso di mettere le foto di tutti i personaggi incontrati finora di cui ho trovato un attore, per quelli mancanti se avete delle idee mi piacerebbe molto vederle :D
A presto ;D


Michal, Jonathan Rhys Meyers.

Elizabeth, Eva Green.

Annika, Kaya Scodelario.

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13
 
Il giorno delle selezioni è arrivato, la scuola è in subbuglio tra gli studenti incuriositi, gli aiutanti dei vampiri, che si muovono velocemente per preparare tutto, e alcuni ospiti esterni venuti o per assistere o per partecipare.
Tutti gli studenti e i vari volontari si trovano nell’aula magna attendendo di essere chiamati in gruppi, nessuno sa che cosa aspettarsi ma i più nervosi sono sicuramente i moroi, tra cui molti oltraggiati di essere stati inclusi in queste selezioni visto che non sono capaci di combattere.
La sala cala in un teso silenzio appena una degli assistenti dei vampiri, una ragazza sulla trentina dai lineamenti decisi con lunghi capelli scuri mossi, sale sul palco per farsi notare ed annunciare i gruppi che dovranno seguirla.
Dieci gruppi da cinque persone vengono chiamati, essi sono tutti dhampir ma il gruppo è misto senza nessun criterio logico, mescolando guardiani esperti con novizi del primo anno.
Mentre la grande sala torna rumorosa la ragazza guida i gruppi fuori e li invita ad entrare nei tendoni montati all’esterno per occuparsi della burocrazia prima di iniziare, i dhampir titubanti fanno come detto e la ragazza resta fuori appoggiata al muro presto accompagnata da Michal.
-Come ti sembrano? – chiede la ragazza.
-Purtroppo credo che nemmeno la metà di loro passeranno il turno, continuo a non pensare questa sia la giusta strategia-.
-Non abbiamo tanta scelta, sai che abbiamo bisogno di rinforzi- risponde lei sedendosi per terra preparandosi a godersi lo spettacolo.
-Lo so Amy, ho solo un brutto presentimento- risponde l’uomo mentre dà il segnale agli altri vampiri di seguirlo dentro i tendoni silenziosamente.
Nel frattempo nel tendone 3 Janine stava firmando i vari documenti che sollevavano la scuola da ogni responsabilità in caso di incidenti, non riusciva a capire perché non l’avessero fatto firmare prima dentro la sala invece di perdere questo tempo qui; c’era qualcosa che non la convinceva, il funzionario di fronte a lei non era uno di loro ma non sembrava nemmeno un vampiro, anche se era difficile distinguerli.
Quando qualche istante più tardi cinque vampiri entrarono attaccandoli le ci volle solo un secondo per rendersi conto della situazione e reagire di conseguenza, evitando agilmente gli attacchi del suo avversario cercò di avvicinarsi al novizio di primo anno che aveva accanto per portarlo in salvo fuori dal tendone; malgrado l’apparente parità numerica due dei cinque dhampir erano novizi che sarebbero stati sconfitti senza troppi sforzi. Mentre lei prende per mano il ragazzino si guarda intorno in cerca dell’uscita trovandosi però bloccata da tre vampiri che li circondano, l’altro novizio era già a terra e gli altri due guardiani erano troppo occupati per poter sperare in un loro soccorso.
Sperando che il ragazzino capisca approfitta di un minuto di immobilità dei suoi avversari per prenderlo di peso e farlo arrampicare sui cavi che sostengono in piedi il tendone, i tre malgrado lo sguardo di confusione cercano di riprenderlo per le gambe ma lei li distrae con la torcia solare causando bruciature agli occhi e subito dopo piazzando due forti colpi a due di loro che li fanno destabilizzare abbastanza da farli cadere a terra.
L’ultimo rimasto sferra un attacco verso Janine ma prima che possa andare a centro il ragazzino si lascia andare sopra la testa del vampiro facendogli fare la stessa fine dei primi due.
Visto che non si rialzano, probabilmente per le regole della prova e non perché sono riusciti veramente a stordirli, Janine si avvicina all’entrata del tendone per fare uscire il ragazzino e poi andare ad aiutare gli altri due che stanno faticando a mantenere il ritmo. Trova però una brutta sorpresa: il buco attraverso il quale erano passati precedentemente è sparito lasciando la stoffa compatta, tutto ciò le sembra impossibile visto che il funzionario che aveva fornito i documenti è sparito e questa era l’unica uscita, ma non è il momento di preoccuparsene.
Uno dei guardiani è caduto a terra dopo un colpo più forte degli altri in testa e lei si affretta ad aiutare e dopo una estenuante battaglia riescono a mettere KO gli altri due vampiri, solo in quel momento il buco per uscire ricompare e una voce uscita del nulla esclama: -i sopravvissuti sono pregati di uscire dal tendone, non muovete i feriti, verranno portati in infermeria appena il primo turno si conclude-.
I tre dhampir anche se immensamente confusi si recano fuori; dei dieci tendoni solo otto hanno l’uscita e le ombre nei restanti due fanno capire che la battaglia è ancora in corso al suo interno. All’esterno si trovano solo 18 dei quaranta che dovrebbero essere fuori e probabilmente all’interno di alcuni tendoni nessuno è “sopravvissuto”, il ragazzino trasforma in parole il pensiero condiviso da tutti: - se questo era solo un test cosa ne sarà di noi quando la battaglia sarà reale? -.
Quando anche le ultime battaglie furono concluse con due superstiti tutti gli esaminati furono guidati nella palestra così da non poter comunicare con i restanti dhampir, rovinando l’effetto sorpresa della prova.
Seguendo lo stesso schema si sono svolti altri tre turni per esaurire tutti i dhampir, occasionalmente il gruppo era formato da sei e non cinque per far tornare i conti ma il numero dei sopravvissuti per turno non superava mai i 20; l’infermeria iniziava ad essere troppo piena già dal secondo turno e chiunque non aveva problemi gravi veniva mandato direttamente in camera a riposarsi così da liberare spazio.
Rose e Dimitri vennero chiamati nell’ultimo turno, insieme ad altri tre novizi di cui due del primo anno; i guardiani esperti erano ormai stati esaminati quasi tutti e i vampiri non si aspettavano più di 10 sopravvissuti per questo turno.
Ancora una volta Rose se l’è dovuta vedere con Michal e se non fosse stato per la sua forza di volontà sarebbe difficilmente riuscita a tenergli testa, le sue mosse erano sempre calcolate e feline e spesso non riusciva nemmeno a vedere il movimento vedendo solo il suo risultato.
Alla fine anche l’ultimo turno si è concluso e solo 8 sono riusciti a passarlo, due dei quali fortunati compagni di gruppo di Dimitri e Rose, gli unici che sapevano davvero cosa aspettarsi avendoli già combattuti in passato.
Nel frattempo i moroi stavano diventando impazienti, erano ormai ore che aspettavano e la notte stava ormai finendo. Molti volevano andarsene immaginando che non ci sarebbero più arrivati e iniziarono a lamentarsi con le guardie che gli impedivano di andarsene, Amy chiamata da una delle guardie venne costretta a tornare nella sala per calmare i moroi.
-La prova si svolgerà come previsto quindi vi prego di ritornare ai vostri posti e mantenere la calma- urlò alla folla sempre più nervosa ricevendo in risposta urli di protesta e schiamazzi, si ferma quindi a parlare con alcune delle guardie ed esce per poi tornare dopo un po’ seguita da diversi letti d’ospedale che ospitano i donatori; la sorpresa riesce a far azzittire la sala il tempo necessario ad Amy per dire di nutrirsi in quanto avranno bisogno di energie per superare il test. Tutti si affrettano a scendere impauriti di non arrivare in tempo, Lissa e gli altri fanno altrettanto malgrado questo sembra più un tentativo di distrazione che una necessità.
Dopo che ognuno dei moroi ha avuto la sua dose, sfogando anche un po’ del nervosismo accumulato in queste ultime ore, non passa molto che Amy torna sul palco con l’elenco dei nomi; stavolta vengono chiamati cinque gruppi da 20 persone circa per ognuno. Ogni gruppo viene condotto in una grande aula che è stata svuotata di ogni mobile per dare spazio a 20 lettini da ospedale affiancati da attrezzature mediche, la guardia che li accompagna li avvisa che dovranno sottoporsi ad una visita medica prima di tutto. All’ingresso vengono distribuite delle etichette contenente un codice numerico che serve ad indicare in quale delle postazioni dovranno accomodarsi.
I gruppi stavolta erano organizzati con un criterio logico, quasi tutti i primini e in generale chiunque non avesse ancora dichiarato un elemento erano nello stesso gruppo, i successivi gruppi andavano salendo di età e capacità personali; l’ultimo gruppo era formato prevalentemente da moroi dell’ultimo anno, i pochi professori volontari e Lissa, Katya, Christian, Adrian e Alexandra.
Dopo che tutti si sono accomodati cinque donne escono dalla limitrofa stanzetta, che normalmente è l’ufficio del professore, e ognuna di loro si occupa di una fila di letti: connettono alcuni elettrodi di un elettroencefalografo nel cuoio capelluto rassicurando il paziente che non farà alcun male e durerà poco.
Nel frattempo che le assistenti si occupano della preparazione Elizabeth è fuori dall’ufficio temporaneo della regina in attesa di poter entrare e aggiornarla sul risultato dei test dei dhampir.
-Avete già finito i dhampir? – le viene subito chiesto appena entra.
-Si, meno di 70 su circa 200 sono riusciti a passare e i pronostici per i moroi sono anche peggio, visti i dati che ci avete dato su di loro preventiviamo che ne passeranno non più di 30 su 100 nella migliore delle ipotesi-.
-Forse dovreste abbassare le vostre aspettative allora- risponde la regina comunque felice che la maggioranza del suo popolo è al sicuro, ciò che però la preoccupa è che nella peggiore delle ipotesi i suoi migliori 100 elementi tra moroi e dhampir non saranno a sua disposizione in caso di bisogno.
-Sono già abbassate al massimo, stiamo solo selezionando elementi con potenziali capacità di imparare a difendersi, al momento nessuno se si scontrasse con un vampiro deciso ad uccidere sopravvivrebbe- specifica Elizabeth mettendo in chiaro ancora una volta quanto loro abbiano bisogno del loro aiuto.
-Bene, tienimi aggiornata sui risultati dei dhampir- cerca di liquidarla Tatiana ma lei in risposta scoppia a ridere.
-Non penserai davvero di risparmiarti il test vero? Alla fine devi pur sempre dare il buon esempio non credi? – risponde Elizabeth continuando a ridere.
-Pensavo la partecipazione fosse volontaria-.
-Si sa, i sovrani devono fare dei sacrifici per il popolo, ti conviene seguirmi- la risposta della vampira contiene una sfida che la regina non ha intenzione di disattendere ma non può fare a meno di pensare che tutto questo sia una trappola; alla fine annuisce seguendo la donna in uno degli uffici dei professori prima occupato dalle assistenti infermiere.
Elizabeth stessa si occupa della sua preparazione, dopo aver applicato con cura gli elettrodi e aver configurato la macchina prepara una siringa riempiendola di un denso liquido blu.
-Per iniziare la visita dobbiamo trovare la frequenza di base del tuo cervello così da calibrare la macchina e poterci accorgere della reazione del cervello durante un momento di forte stress e di esaurimento da poteri magici. Questo è un tranquillante per portarti alla condizione emotiva di base- finisce di spiegare proprio quando innietta il liquido nel braccio della moroi, bastano pochi secondi per farla cadere in un sonno profondo in contemporanea con tutti gli altri moroi nelle altre stanze.

Eccomi qui con il nuovo capitolo, spero che vi piaccia. Come al solito aspetto vostri commenti. A presto :D

Amy, Katie McGrath.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

 

Io e gli altri 64 dhampir che hanno passato il test veniamo condotti nell’aula magna ora vuota, a salire sul palco per il discorso finale è Michal che dopo aver tossito appena per attirare l’attenzione azzittisce completamente la sala.

-Faccio i complimenti a chiunque sia resistito fino ad ora, avete dimostrato non solo tanta forza e ingegno ma soprattutto la prontezza e l’istinto alla collaborazione che riteniamo fondamentali per vincere questa guerra. Dato che ritengo che la migliore arma sia la determinazione sarete liberi di scegliere se unirvi a noi o meno, ciò che noi offriamo, oltre alla sicurezza da qualunque attacco per l’intero periodo del vostro addestramento, è la possibilità di imparare a difendervi da soli con metodi e risultati assai migliori del vostro usuale programma di preparazione per guardiani.

Chi passerà con successo questo corso intensivo non si dovrà mai più preoccupare di combattere strigoi, perché gli sarà effettivamente superiore avendo imparato a combattere creature assai più temibili.

La scelta è vostra quindi, decidete se volete continuare a vivere nella paura o se avete intenzione di prendere le redini della vostra vita, scegliendo il vostro destino senza permettere a nessuna creatura o autorità di fermarvi-.

Ciò che segue sono le istruzioni su come aderire all’addestramento e alcuni dettagli in più su cosa ciò comporta, nel dettaglio: la permanenza a New Orleans, loro base operativa, la divisione in due gruppi per affinare le arti del combattimento divisi per grado di difficoltà e lezioni teoriche e pratiche su come combattere e uccidere questa razza di vampiri.

Nel momento in cui uno dei moroi del consiglio prende la parola per spiegare il contratto che saremo portati a firmare nel caso accettassimo di partire con i vampiri, sollevando la scuola e la corte reale di ogni responsabilità, ovviamente, e entrando ufficialmente in congedo non pagato in caso di guardiani già impiegati e assenti giustificati in caso di studenti, inizio a distrarmi; annoiata a morte dalla burocrazia mi guardo intorno in cerca di qualcosa da fare. Potrei stuzzicare quel Dio che mi ritrovo per ragazzo seduto acanto a me, ora concentrato ad ascoltare con uno sguardo serio, ma troppe persone potrebbero notarmi e scarto subito l’idea.

Decido quindi di fare un salto da Lissa, chiudo gli occhi e mi concentro completamente su di lei e quando li riapro vedo un’aula piena di lettini e uno strano macchinario che disegna delle onde su un foglio di carta; le onde variano di forma facendosi più fitte, capendo grazie a Lissa che si tratta di onde celebrali immagino che la variazione sia dovuta alla mia presenza nella sua testa. Non succede niente per un paio di minuti e mi viene subito in mente il pretesto che avevano usato su di noi per raggrupparci nei tendoni con una scusa per poi coglierci di sorpresa, immagino che faranno qualcosa del genere anche con i moroi ma non riesco ad immaginare di cosa si possa trattare.

Una simulazione d’attacco sarebbe inconcludente, visto che quasi nessuno è addestrato a combattere sia dal punto di vista fisico che magico, ma non è che ci sono tanti altri modi di valutare l’adeguatezza per una battaglia.

Dopo poco tutto diventa nero e sento un vago senso di stordimento, come sempre quando sono così tanto inoltrata nella sua testa le emozioni di Lissa prendono il sopravvento.

Cerco di combattere l’istinto di spegnere il cervello e inizio a preoccuparmi per lei, oltre che il contatto visivo ho perso anche quello mentale e non riesco quasi più a percepirla ma allo stesso tempo non riesco ad uscirne fuori.

Poco a poco una nuova scena si crea di fronte a me, è ancora sfocata ma posso notare dei palazzi semi distrutti circondare la strada dismessa gremita di persone. Tra i più vicini posso identificare Christian e Adrian, man mano che la vista si rimette a fuoco capisco che si tratta di tutti i presenti nell’aula, devono averli trasferiti qui dopo averli drogati ma mi chiedo come abbiano fatto ad allestire un set tanto realistico.

Lissa è ancora silenziosa, il che è strano visto che se fosse ancora addormentata non potrei vedere attraverso i suoi occhi; tutti i presenti si guardano intorno confusi e ho la certezza che qualcosa non va quando sono capace di cambiare la mia visuale come se avessi voltato la testa a sinistra.

Non sono mai stata capace di controllare direttamente Lissa, di solito sono una mera spettatrice, infatti lei non riesce nemmeno a sentire quando sono presente o meno. Fortunatamente il mio movimento sembra svegliarla e riesco a percepire i suoi pensieri che per lo più replicano i miei di poco prima, fino a quando una sirena fa sussultare entrambe riportandoci al mondo esterno. E’ notte, non mi ricordo se lo è sempre stato ma sento come se è un dettaglio importantissimo al momento, la strada è solo fiocamente illuminata e le domande dei moroi vengono sovrastate dall’incessante rumore della sirena.

All’improvviso un urlo si diffonde tra la folla, qualcuno indica dritto avanti a noi dove si può vedere un’orda di persone marciare verso di noi; il panico si diffonde e appena ci raggiungono è palese che si tratta di vampiri. Le prime due persone cadono vittima di quei mostri e il panico aumenta solamente, quando nessuno dei due si rialza, o sembra respirare per quel che conta.

Non è il momento di fare battute.

In realtà questi momenti sono i migliori per ironizzare se non vuoi che il panico si impossessi di te... ma aspetta. Da quando in qua tu puoi sentirmi?

Rose, sei tu?

Ovvio che sono io, come hai fatto esattamente a sentirmi?

Non lo so, fino a poco fa non riuscivo neanche a distinguerti dai miei stessi pensieri...

Non hai idea di quante volte ho desiderato che questo potesse accadere quando stavi per fare qualcosa di molto stupido.

Io direi che mi accontento di questa crisi, non capisco cosa sta succedendo.

Non chiederlo a me, non riesco a credere che si tratti del test: quando lo abbiamo fatto noi era improvviso, va bene, ma nessuno era veramente morto. Davanti ai miei occhi il caos si è scatenato, loro sono in netta inferiorità numerica ma i moroi sono per lo più incapaci di difendersi e il numero delle vittime è già raddoppiato.

-Dobbiamo unirci per cercare di combatterli, Christian hai visto Katya? - urla Lissa cercando di farsi sentire, in effetti la sua padronanza degli elementi ci sarebbe molto utile in questo momento.

Ricordami perché non ho approfondito lo studio degli elementi e mi sono concentrata solo sullo spirito?

Beh, non avresti mai potuto immaginare tutto questo; qualcuno deve aiutare Christian però, non può farcela da solo.

-Credo di aver visto Katya in prima fila, ne ha atterrato uno ma è comunque in difficoltà- interviene Adrian facendosi più vicino.

-Dovremmo andare ad aiutarla- non capisco come quello che era partito come un semplice pensiero si è tramutato in parole mantenendo però la voce di Lissa.

Credi che riusciresti a combattere attraverso me se ce ne fosse bisogno?

Ci penso un po’ mentre noi tre compatti ci avviciniamo alla prima linea, tutto questo è completamente nuovo per noi ma se riesco a parlare forse con un po’ di sforzo potrei controllare anche il resto del corpo.

Lo spettacolo da qui è terrificante, la massa disordinata di persone che avevamo davanti nascondeva il sangue e i corpi dei caduti e quei pochi che combattono si trovano in netto svantaggio. Christian si fa avanti per aiutarne un paio con il fuoco ma se inizierà a ucciderli così dopo due di loro sarà già esausto e non sappiamo quanti ancora ne verranno. Adrian e Lissa cercano di fare quello che possono ma mancando di disciplina i danni che infieriscono sono minimi, Katya è quella che se la cava meglio ed è già riuscita a farne fuori un paio, cerco di non pensare agli effetti collaterali che avrà un così intenso uso di poteri sia su lei che sugli altri.

Un picco di paura spropositato mi prende quando con la coda dell’occhio Lissa nota che tutti i vampiri si sono concentrati su Christian e che uno di loro ha puntato il suo collo; di istinto riesce a spingerlo via e a fare crollare il palazzo vicino su di loro prima di correre da lui.

In questo momento vorrei tanto poter uscire dalla sua testa perché le sensazioni e emozioni che sta provando mi mettono a disagio ma le emozioni forti non fanno che impedirmi ulteriormente di muovermi.

Non è ancora finita, dobbiamo ancora andarcene da qui.

Come darle torto, anche se siamo sopravvissuti a questa ondata nulla ci dice che non ne verranno altri e questo punto è troppo esposto a nostro sfavore.

Dopo esserci assicurati che tutti stiamo bene, cercando di non pensare troppo a lungo ai quattro cadaveri per terra, impedendo così alla disperazione di prendere il sopravvento, continuiamo a camminare sperando di trovare un rifugio sicuro o un mezzo di trasporto che ci permetta di andarcene, anche se al momento mi accontenterei anche di un qualcosa che mi faccia capire dove ci troviamo.

Più andiamo avanti e più ci rendiamo conto che lo scenario non cambia più di tanto, improvvisamente sento qualcosa di strano: come una presenza dietro di me. Lissa si gira ma non vede nessuno e vedo che non condivide questa sensazione, anche se preferirei pensare di stare impazzendo non riesco ad ignorare quello che ho sentito, come se una mano stesse cercando di carpire qualcosa al buio.

Sei sicura che non sia latmosfera che ti stia giocando un brutto scherzo?

Mi sembra strano, dobbiamo trovare un modo per andarcene da qui. Se solo riuscissi a tornare nel mio corpo potrei avvertire gli altri e chiamare aiuto.

Non prendertela con te stessa, credo che sia colpa mia se non riesci ad andartene.

-Guardate lì, c’è del fumo- esclama Alexandra distraendoci dal nostro monologo interiore. Corriamo verso quella direzione e troviamo Tatiana ammucchiare legna per poi accenderla per tenere lontani tre di loro creando come una barriera.

Le fiamme sono però troppo flebili per essere efficaci e il forte vento non aiuta per niente e dopo non molto il fuoco si spegne del tutto; ad accorrere in suo aiuto sono Katya e Christian che in pochi minuti si liberano dei tre vampiri.

-E’ cosi che si usa il fuoco, non per accendere dei falò- commenta Katya sprezzante.

-Dovrai scusarmi se non ho mai usato la magia per uccidere e minacciare persone visto che tale pratica è illegale- si difende la regina dopo essersi ripresa dallo spavento di essere stata quasi sbranata, non riesco a credere che in questo momento riesca a pensare a questo.

-D’accordo allora la prossima volta la lascerò morire dissanguata, non sia mai che infranga la legge- risponde lei evidentemente godendo di questa situazione.

-Zia stai bene? – interviene Adrian frapponendosi tra lei e Katya. La regina risponde mentre lei ci sussurra, a voce però abbastanza alta da farsi sentire: -ecco da dove ha preso tanto stronzaggine, immagino che sia una cosa di famiglia-. Io scoppio a ridere influenzando ancora una volta Lissa, che fatica a riprendere il controllo e ottiene un occhiataccia da Adrian.

-Dovremmo pensare a come andarcene da qui- esclama uno dei moroi, di cui mi ero quasi dimenticata l’esistenza, e il concetto diventa ancora più palese quando altri due vampiri si avvicinano con l’intenzione di attaccarci.

Cerchiamo di coordinarci come gruppo e riusciamo a sconfiggerli ma appena l’ultimo cade a terra incenerito altri quattro ne arrivano e così via raddoppiando ogni volta. Siamo arrivati al punto di combattere con 16 di loro, uno dei nostri è appena morto e la speranza di uscire di qui vivi si affievolisce sempre di più.

Improvvisamente tutto si ferma e in un battito di ciglia ci ritroviamo nella stessa aula di prima ancora attaccati ai macchinari. Riesco a sentire vagamente voci e tocchi che cercano di riportarmi nel mio corpo e prima di perdere del tutto il contatto riesco a notare che l’onda disegnata nel foglio di carta in alcuni punti è più fitta e ripenso alla mia sensazione, qualcuno era veramente lì con noi.

Note autrice:

Come al solito mi dispiace per il ritardo, so che non sono affatto una persona affidabile quando si tratta di aggiornamenti. Ma non vi annoio oltre con le mie scuse e passo a commentare questo capitolo, intanto mi sembra d'obbligo che se questa scena esiste devo ringraziare la serie tv Fringe e gli esperimenti fantascentifici di Walter Bishop, mi sono ispirata molto a quello anche se ho fatto diverse modifiche da adattare a questa storia. Spero che abbia un senso per voi il fatto che la presenza di Rose o qualcun altro nella mente di Lissa alteri la lettura delle sue onde celebrali, ovviamente è tutto basato sulla mia fantasia quindi non mi picchiate se è completamente inesatto.
Spero che questo capitolo vi piaccia e aspetto, come sempre, i vostri commenti e consigli che mi ispirano a continuare e migliorare questa storia.
Alla prossima :D
VampireAddicted


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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

 

Risvegliarmi nel mio corpo è un trauma, ci metto un po a riaprire gli occhi e appena lo faccio vedo Dimitri in primo piano con una faccia molto preoccupata che però si rasserena immediatamente appena nota che ho aperto gli occhi, non poteva esserci risveglio migliore e mi perdo nei suoi occhi. Vorrei tanto avvicinarmi e annullare la distanza ma la voce di mia madre mi riporta alla consapevolezza che siamo circondati da altre persone che non gradirebbero.

-Cosa è successo? mi chiede lei e cerco di riordinare le idee per darle una risposta, non so esattamente la risposta: lunica spiegazione che mi viene è che quello che è successo fosse solo nella testa di Lissa ma continuo a non capire come ha fatto a sentirmi, per non parlare di quella sensazione.

-Non lo so esattamente ma dobbiamo andare dai moroi- esclamo infine pensando ai morti del sogno, o qualsiasi altra cosa fosse. C’è una possibilità che si trattasse semplicemente dellimmaginazione di Lissa ma ci sono state fin troppe stranezze per essere un caso.

Ci rechiamo velocemente verso laula dove era Lissa, che avevo riconosciuto dal sogno e con grande sollievo vedo che stanno tutti bene, comprese le vittime del sogno. Mi avvicino subito agli altri che anche se un po storditi sono già in piedi.

-Elizabeth, ci deve una spiegazione- disse la regina uscita dalla stanza adiacente di solito usata come ufficio dai professori.

-Tutti i presenti in questa stanza hanno sperimentato uno stato di sogno condiviso, grazie a delle sostanze che vi abbiamo iniettato nel sangue siete entrati in uno stato di incoscienza condiviso, parzialmente controllato da noi. Le vostre azioni rimanevano autentiche in modo da testare eventuali reazioni e capacità in campo di battaglia, ma lo scenario era controllato da noi. Ha superato il test chi è riuscito a sopravvivere per unora senza che le circostanze o lo stress lo costringesse al risveglio forzato- spiega lei confermando ciò che pensavo in parte.

-Avete oltrepassato il limite stavolta, cosa sarebbe successo se il vostro esperimento fosse andato male e qualcuno non si fosse risvegliato? accusò uno dei moroi causando uninaspettata risata da parte di Elizabeth.

-Siete comici davvero, buona parte dei vostri dhampir è in infermeria per ferite più o meno gravi e voi vi preoccupate per poco più di un sonnifero? esclama lei ancora tra le risate ottenendo brusii di dissenso da parte dei moroi.

-Siamo pronti per spostarci nellaltra sala, raggruppa i vincitori di questo turno- si intromise la ragazza che aveva chiamato i gruppi precedentemente, prima di uscire, probabilmente per avvisare gli altri.

-Chi non ha passato il turno può tornare in camera, tutti gli altri con me. Se volete potete portarvi dietro i vostri preziosi guardiani visto che non riuscite a vivere senza- conclude Elizabeth in maniera acida.

La regina ordina che ognuno dei moroi abbia almeno un dhampir assegnato fino a nuovo ordine, i dhampir così si dividono e io con la scusa di assegnarmi a Christian riesco a restare vicino a Lissa e Dimitri.

-Rose, la tua voce durante il test faceva parte della mia immaginazione o eri realmente lì? chiese Lissa non appena iniziammo a muoverci, stupendo tutti gli altri.

-Non hai immaginato niente, come è stato possibile? chiedo io sperando che qualcuno abbia un idea, ricevendo solo delle scrollate di spalle in risposta.

-Pensi di poterlo fare ancora? mi chiede lei e io in risposta ci provo, chiudo gli occhi e mi concentro solamente su di lei.

Lissa, Lissa mi senti? Ma non ottengo nessuna risposta, solo il suo solito flusso di pensieri. Quando riapro gli occhi tutti ci guardano curiosi fino a quando sia io che Lissa scuotiamo la testa.

-Sarà stato un effetto collaterale della sostanza che ci hanno rifilato- si intromette allora Katya, io annuisco e continuiamo a camminare.

-Io continuo a non capire come hanno fatto, va bene il sonnifero ma come hanno fatto esattamente a fare vedere a tutti noi contemporaneamente la stessa cosa? - chiede Christian.

-Anche durante la prova dei dhampir sono successe delle cose strane, lapertura della tenda dove si è tenuto il combattimento era sparita ed è ricomparsa solo quando tutto è finito- interviene Dimitri, in effetti non avevo fatto molto caso a questo dettaglio.

-Katya tu cosa sai dei vampiri oltre al fatto che sono più forti e veloci di noi? chiedo io ricordandomi che lei e Armand erano gli unici a conoscenza della loro esistenza prima che tutto questo accadesse.

-Io so solo quello che sono riuscita a percepire da Armand, ma di solito si chiude e rattrista quando ci pensa impedendomi di accedere alla sua mente. Probabilmente centrano i poteri mentali che alcuni di loro hanno oltre alla compulsione- risponde lei.

-Poteri mentali del tipo lettura della mente o manipolazione dei pensieri? chiede Adrian con una strana espressione in viso.

-Non lo so esattamente, penso un po entrambi. Perché? A cosa stai pensando? -.

-Somigliano molto a delle nostre capacità rafforzate, tu e Armand sapete leggere nel pensiero e io so manipolare i sogni; mi chiedo se non ci sia una relazione- risponde lui stranamente serio e lucido.

-Se è così è un problema, se hanno anche queste capacità come dovremmo liberarci di loro? - chiedo io iniziando a perdere le speranze.

-Non ne ho idea- risponde Katya.

Il resto del tragitto lo passiamo in silenzio, ognuno immerso nei suoi pensieri. Quando arriviamo nella sala già quasi tutti si sono accomodati e siamo costretti ad occupare la prima fila.

-Se siete arrivati fino a qui vuol dire che avete il potenziale necessario per imparare a combattere, ovviamente la strada non sarà facile visto la vostra attuale completa incompetenza. Per chi di voi vuole finalmente imparare a difendersi da solo questa è loccasione perfetta, per tutti gli altri sappiate che non rischierete nessun attacco durante la permanenza con noi. La decisione è vostra e avete tempo fino a domani per offrirvi volontari, lascio ora la parola ai vostri consiglieri che vi parleranno della burocrazia- esclama Elizabeth senza troppe cerimonie per poi sedersi vicino a Michal e la ragazza di prima.

-La diplomazia non è proprio il suo forte- intervengo io ricordando il discorso molto più efficace di Michal.

-Non riesco proprio a capire perché si sente tanto superiore, è lei che è venuta a chiedere aiuto a noi- risponde Adrian indignato.

-Credo che non sopporti i vostri complessi di superiorità rispetto ai moroi non regali e soprattutto verso i dhampir- interviene Katya guardandolo male, in parte la capisco: ho capito come le famiglie reali vengono viste di malocchio in Russia.

-Cosa vorresti dire con questo? Che ha ragione? risponde Adrian e cerco di fermarli prima che inizino a battibeccare di nuovo.

-Non è il momento di discutere di questo, dovremmo piuttosto decidere se andare con loro o meno. Io penso che non dovremmo, dubito che possiamo fidarci di loro-.

-Voi potete fare quello che volete, io andrò per farmi dare lamuleto per me e mio padre- Katya è la prima a rispondere lanciando uno sguardo alla madre per farle capire che non avrebbe cambiato idea, immagino ne abbiano già parlato precedentemente perché dopo un sospiro rassegnato Alexandra annuisce.

-La penso anche io così, devo almeno provare a trovare una soluzione per lo spirito, non posso rischiare che quello che è successo prima della battaglia capiti ancora- esclama Lissa guardandomi bene; non credo che dimenticherò mai la paura che ho provato quella sera, prima per lei e poi per me stessa e le stringo una mano con fare rassicurante.

-Io sono con te- continua Christian avvicinandosi più a lei.

-Io credo che preferirò sempre lalcol come rimedio ma non posso mica lasciarvi soli- interviene Adrian con tono scherzoso smorzando la tensione facendo ridere persino Katya.

-Mi sa che allora devo venire anche io, non posso mica lasciarvi nelle mani di Adrian-.

Il resto della conferenza la passiamo scherzando tra di noi ottenendo non pochi sguardi sorpresi dagli altri moroi.

Al termine io e Dimitri accompagniamo Lissa e Christian in camera, Lissa gli chiede di restare con lei perché ha paura degli incubi che la coglieranno di notte.

Appena la porta si chiude Dimitri si offre di accompagnare anche me e io sorrido felice di poter passare ancora del tempo con lui.

-Stai bene? mi chiede lui dopo alcuni istanti di silenzio.

-Si perché? -.

-Stavo pensando che qualsiasi cosa abbia provato Lissa lhai provata anche tu e lei sembra abbastanza scossa- risponde lui fermandosi un attimo per guardarmi negli occhi, probabilmente per rendersi conto se stavo dicendo la verità. Non so cosa abbia visto ma il suo sguardo preoccupato mi porta a spiegarmi.

-E stato orribile, non cercherò di negarlo e quando pensavo che fosse reale, poco prima che tutto finisse, stavo perdendo le speranze ma ora mi sento più sicura. Sarà ingenuo probabilmente visto che nessuno gli impedisce di venire qui ma mi sento al sicuro, fino a quando avrò vicino tutte le persone più importanti per me non ho niente di cui preoccuparmi. Probabilmente è tutto merito della mia incoscienza- concludo cercando di sdrammatizzare verso la fine non ottenendo però leffetto sperato.

-Non hai idea di quello che ho provato mentre eri incosciente, ho avuto paura di non poterti mai più guardare negli occhi- mi dice intensamente prendendomi il viso per le mani e facendomi perdere nei suoi occhi.

Il rumore di passi ci riporta alla realtà e ci stacchiamo continuando a camminare verso la mia stanza.

-Mi dispiace di averti fatto preoccupare, ma non potevi davvero pensare che ti saresti liberato di me così facilmente- dissi io rassicurandolo prendendo le sue mani tra le mie.

Lui si gira un attimo verso di me regalandomi un fantastico sorriso.

-Non vorrei mai liberarmi di te- dice lui prima di avvicinarsi velocemente per lasciarmi un casto bacio sulle labbra, quando si allontana io passo la lingua nelle labbra per risentire il suo sapore e vedo lo sguardo infuocato che mi manda.

-Sai in realtà prima di decidere di andare a controllare Lissa avevo intenzione di stuzzicarti un po ma il tuo sguardo serio mi ha fatto desistere- aggiungo io maliziosa.

-Ah davvero? - risponde lui con un ghigno per poi continuare: -cosa esattamente avevi intenzione di farmi? è assurdo come solo queste parole riescano ad accendermi, per poi non parlare dei pensieri che mi balzano in testa in questo momento.

Decido di accettare la sfida e avvicinandomi sensualmente a lui mi alzo in punta di piedi per sussurrargli nellorecchio: -se ci sbrighiamo ad arrivare in camera potrei mostrartelo- per poi lasciargli un bacio sul collo prima di iniziare a scappare via ridendo. Lui dopo un secondo di stupore inizia a corrermi dietro e quando arrivo davanti alla porta vengo spinta contro di essa da Dimitri che non perde neanche un secondo iniziando a baciarmi appassionatamente.

Mi lascio subito andare rispondendo al bacio e portando le mie mani sui suoi capelli. Quando ci manca laria si stacca dalle mie labbra solo per lasciare una serie di baci sul collo e verso la scollatura sussurrando: -Roza, un giorno mi farai impazzire-. Io inizio a perdere il controllo e prima di perdere del tutto la lucidità apro la porta per poi continuare a baciarlo appassionatamente iniziando a sbottonargli la camicia fino a quando non sento qualcuno schiarirsi la gola. Mi fermo immediatamente e mi sporgo oltre la testa di Dimitri per vedere mia madre seduta nel mio letto con occhi sgranati, mi stacco di scatto portando Dimitri a girarsi. Appena si rende conto della situazione tiene chiusa la camicia con una mano, imbarazzato.

-Guardiano Belikov può lasciarmi sola con mia figlia? chiede mia madre seria marcando particolarmente la parola figlia, lui annuisce ed esce chiudendosi la porta alle spalle.

-Posso spiegare- cerco di iniziare io ma vengo interrotta dal tono freddo di mia madre.

-Spero proprio che tu abbia una spiegazione del perché tu stessi facendo quello che stavi per fare con un guardiano più grande di te di ben sette anni. Cosa ti è passato per la testa? -.

-Non è solo sesso o lebrezza di stare con un ragazzo più grande e perché tu lo sappia lui non ha cercato di influenzarmi in nessun modo, sono stata io a convincerlo- cerco di spiegarle, non posso permettere che lo dica a qualcuno rovinando così la carriera di Dimitri.

-Non mi interessa chi ha convinto chi, quello che state facendo è sbagliato e irresponsabile. Pensi davvero che ci sia un futuro per questa storia? continua lei sempre più arrabbiata facendo però innervosire pure me.

-Perché mai non dovremmo avere un futuro? Ci amiamo e stiamo bene insieme, per il resto troveremo una soluzione- rispondo io trattenendo a stento le urla, non sopporto come si stia intromettendo in qualcosa che non la riguarda.

-Come intendi trovarla? Vi ritirerete abbandonando il vostro dovere per continuare la vostra vita tra gli umani? O forse continuerete entrambi a lavorare vedendovi due volte allanno? -.

-Qualsiasi soluzione troveremo saremo insieme e felici, mi deludi: non mi aspettavo che organizzassi una festa ma pensavo saresti stata felice per me, felice della mia felicità. O forse ti importa solo che la tua reputazione potrebbe essere rovinata da tutto questo? rispondo senza trattenere le urla stavolta, cercando di trattenere invece le lacrime dovute sia alla rabbia che alla delusione.

-Io voglio solo evitarti una sofferenza più grande in seguito- risponde lei addolcendo il tono, probabilmente sperando di farmi calmare, fallendo però miseramente.

-Come hai fatto tu per tutta la tua vita? Prima con mio padre e poi con me? Pensavi che dedicarti al lavoro ti avrebbe evitato di soffrire? -.

-Come ti permetti? Non sai niente di quello che è successo con tuo padre- risponde lei oltraggiata.

-Hai ragione, ma so che non rinuncerò mai a vivere per paura delle conseguenze. Amo Dimitri e lui ama me, qualunque cosa succeda questo non cambierà-.

-Anche se questo significherebbe rinunciare al tuo futuro? Buttare allaria ciò per cui hai lavorato così tanto? chiede lei più stupita che arrabbiata.

-Mamma, probabilmente tutti noi non sopravvivremo il prossimo mese e anche se tutto dovesse andare bene molte cose cambieranno. Non riesco a preoccuparmi per il futuro al momento perché non riesco ad immaginarmelo ma so che non voglio lasciarmi sfuggire niente nel presente per paura- rispondo io calmandomi un po stupendomi da sola per la mia maturità. Devo aver stupito anche lei perché rimane silenziosa per un po.

-Promettimi di stare attenta- dice infine dopo un sospiro.

-Solo se mi prometti che non lo dirai a nessuno, non voglio che abbia problemi per causa mia- dico infine sedendomi accanto a lei ricevendo un colpo della testa come assenso.

Passano alcuni momenti di imbarazzato silenzio, non avrei mai immaginato che mia madre scoprisse di me e Dimitri così.

-E vero che quelli più calmi sono quelli che riservano le più grosse sorprese- esclama improvvisamente mia madre facendomi arrossire.

-Mamma- rispondo io cercando di farla fermare, imbarazzata come non mai.

-Che c’è? Avrò almeno il diritto di essere stupita, sembrava una persona così seria- continua lei fregandosene del mio imbarazzo.

-A furia di stare con me devo avergli trasmesso un po della mia pazzia- rispondo sperando di farla smettere e pensando come a volte questo suo lato stupisca anche me, molto positivamente ovviamente.

-Almeno devo ammettere che hai buon gusto, anche se avrei preferito che avesse qualche anno in meno devo ammettere che non avresti potuto scegliere meglio- continua lei e in quel momento capisco che devo fermarla se non voglio rischiare di morire dimbarazzo.

-Bene credo che sia arrivato il momento di interrompere questa conversazione- dico io spingendola fuori dalla porta, prima di andarsene si gira guardandomi per un momento prima di dirmi: -sono davvero felice che tu sia felice, mi dispiace che la mia reazione prima ti abbia fatto pensare il contrario-. Le sorrido felice che abbia capito per poi chiudere la porta alle sue spalle.

Mi giro e mi butto nel letto con forza, tutto questo ha del surreale e ho bisogno di riordinare un po le idee.

Sono passata dal farmi rincorrere da Dimitri a sentire i commenti maliziosi di mia madre su questultimo in meno di mezzora, è un esperienza abbastanza destabilizzante. Ripensando a Dimitri penso come deve essere preoccupato in questo momento alloscuro del fatto che ho convinto mia madre a non dire niente a nessuno.

Sgattaiolo quindi fuori infiltrandomi nelle residenze degli insegnanti e senza farmi notare busso alla porta di Dimitri. Appena mi vede mi bacia tirandomi dentro e spingendomi verso il letto dopo aver chiuso la porta, cerco di fermarlo anche se a malincuore per dargli la buona notizia ma mi azzittisce per poi aggiungere: -non mi importa cosa succederà domani, al momento mi importa solo di te-.

Ciò che segue è passione pura e mi arrendo presto alla sua volontà decidendo di dirgli tutto dopo, dopo un intenso orgasmo ricado esausta sopra di lui senza parole. E stato completamente diverso dalle altre volte, la sua urgenza moltiplicata per venti unita alla sua solita dedizione.

Tracciando delle linee sul suo petto con le dita gli racconto della mia conversazione con mia madre compresi i momenti imbarazzanti della fine, lo sento rilassarsi sotto di me nel momento in cui gli dico che non lo dirà a nessuno e ridacchiare quando gli dico della mia teoria sulla pazzia che gli ho trasmesso. Mi sento in pace e al sicuro, stretta tra le sue forti braccia e cullata dal suo respiro pronta per addormentarmi ma sento prima il bisogno di fargli questa domanda: -noi ce la faremo vero? - il mio è quasi un sussurro ma lui mi sente comunque.

-Non ti lascerò andare Roza, non importa cosa succederà in futuro- è la sua dolce rassicurazione che mi fa abbassare tutte le difese facendomi cadere in un sonno profondo.

Note autrice:
Eccomi qui con il capitolo, come promesso entro la settimana. Spero che questo capitolo vi piaccia, mi sono divertita tantissimo a scrivere la scena madre-figlia e credo sia un bel modo per veder evolvere il loro rapporto. Ovviamente voglio il vostro parere, soprattutto perché mi è sembrato di andare un po' OOC con Janine.
Visto che questo capitolo è un po' di passaggio cercherò di aggiornare il più presto possibile, anche se effettivamente non mi ricordo se il prossimo lo è altrettanto.
Alla prossima
VampireAddicted

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

 

Un forte rumore intermittente mi sveglia dal mio fantastico sonno, io ancora assonnata mi accoccolo meglio contro Dimitri sperando che il rumore smetta ma dopo pochi secondi aumenta invece di intensità.

-Pensi che riusciremo mai a svegliarci con calma senza che qualcuno ci venga a rompere le scatole? chiedo sbuffando facendolo ridacchiare mentre mi tira una maglietta e si mette i pantaloni del pigiama, che avevo lanciato a terra in un momento della serata di ieri.

-Bagno? chiedo avvicinandomi a lui per lasciargli un bacio a stampo, lui annuisce per poi prendere il mio viso tra le mani per lasciarmi un bacio più approfondito che viene interrotto dallennesimo bussare.

-Arrivo- urla lui infastidito mentre prendo i miei vestiti disseminati per la stanza e mi chiudo in bagno.

-Belikov, dov’è Rose? devo parlarle- appena sento la voce di Adrian esco scioccata; non capisco cosa sia venuto a fare, a questora indecente perlopiù.

-Adrian sono le quattro, qualsiasi cosa sia non può aspettare fino a stasera? dico ancora assonnata, lui esaminando come sono vestita, o meglio svestita, esclama: -non è colpa mia se tu hai fatto le ore piccole-.

-Potresti arrivare al punto per favore? - si intromette Dimitri infastidito, ottenendo però poco di più di uno sguardo da Adrian prima che si concentri nuovamente su di me.

-Credo di aver capito cosa vuole Elizabeth, ieri ho notato qualcosa di strano nella sua aura e solo ora mi sono ricordato dove lavevo già visto. Armand e laura argento, laura di Elizabeth e di Michal è prevalentemente della stessa tonalità: Elizabeth ha più sprazzi di vari colori oltre a qualche chiazza nera mentre Michal solo chiazze nere a contornare largento, che è uguale a quello di Armand-racconta dettagliatamente ottenendo la mia attenzione

-Cosa pensi che significhi? chiedo io.

-Credo che stiano assorbendo i poteri di chi ha lo spirito, così hanno le stesse nostre capacità persino potenziate visto che il loro corpo è più forte. Vista limminente guerra contro i vampiri avranno bisogno di più poteri, per questo questa selezione: per individuare i candidati migliori. Credo che loro creino un collegamento con la persona con la magia per poi servirsene ogni volta che ne hanno bisogno, dando però gli effetti collaterali al vero proprietario, in questo caso Armand che infatti è completamente fuori di testa- spiega tutto dun fiato e tutto inizia ad avere un senso.

-Se fosse così potremmo fermarli, basterebbe trovare il modo per spezzare il collegamento e il gioco è fatto- esclamo al settimo cielo io, iniziando ad ipotizzare su come farlo.

-E impedire che facciano lo stesso a qualcun altro, ma si penso che possiamo farcela- specifica lui.

-Dobbiamo andare ad avvisare Lissa e Katya- dico ritornando in bagno per vestirmi.

-Ci penso io, ci vediamo tra mezzora in camera mia per redigere un piano- dice lui senza neanche darmi il tempo di salutarlo che se ne è già andato.

Dopo che io e Dimitri ci vestiamo, non senza perdere più tempo del necessario per baciarci di tanto in tanto, ci avviamo poi verso la stanza di Adrian come ci aveva detto prima.

Quando arriviamo la porta non è chiusa a chiave così la apriamo semplicemente trovandoci però davanti una scena totalmente inaspettata: la stanza è un disastro, alcune cose volano per aria e degli spruzzi dacqua fluttuano rovinando la tappezzeria. Al centro di questo marasma ci sono Adrian e Katya che si lanciano addosso gli elementi e Lissa nel centro che cerca di fermarli, fradicia per lacqua che alla fine finisce sempre per cadere su di lei e con i capelli ingarbugliati per via del vento. Christian in disparte appena ci vede ci chiede di farli smettere ma io non riesco, troppo impegnata a ridere di gusto per poter intervenire.

La mia risata sembra distrarre i due litiganti che si girano verso di me dandomi modo di notare locchio nero di Adrian che non fa che aumentare la mia ilarità.

Dopo un paio di minuti Dimitri riesce a farmi calmare e ancora con le lacrime agli occhi per lassurdità della situazione chiedo cosa è successo.

-Mi ha dato un pugno- si difende Adrian prontamente interrotto da Katya che aggiunge: - e tu mi hai sbattuto contro il muro-.

Io scoppio di nuovo a ridere al solo immaginare la scena di Adrian che la spinge contro il muro con passione e Katya che risponde con un sonoro pugno, ci mette un paio di secondi per rendersi conto di cosa ho capito e diventa rosso pomodoro facendoci ridere tutti.

Quando ci riprendiamo Lissa inizia a raccontare così da avere un racconto imparziale.

-Adrian ci stava parlando della sua scoperta e delle sue idee, appena ha accusato Armand di essere complice Katya si è arrabbiata e gli ha dato un pugno, lui in risposta lha spinta contro il muro con la magia e da quel momento è iniziato il finimondo-.

-Perché pensavi che Armand fosse coinvolto? Cosa ci guadagnerebbe da tutto questo? chiedo ritornando finalmente concentrata.

-Ho solo pensato che prima di chiederci quale complicato metodo i vampiri hanno usato per rubargli i poteri dovevamo essere sicuri che non avesse collaborato con loro volontariamente-.

-E lo hai fatto in un modo davvero odioso, dicendolo come se fosse ovvio che mio padre lavora con quella disgraziata di Elizabeth- interviene Katya.

-Per favore non ricominciate- si mette in mezzo Christian.

-Visto che abbiamo appurato che Armand non centra cosa facciamo ora? - chiede Lissa rifocalizzando lattenzione.

-Io penso che non dovremmo andare, potrebbe essere una trappola- interviene Christian e condivido la sua idea, ho già sospettato che ci fosse qualcosa di strano da quando hanno nominato per la prima volta gli amuleti.

-Non se ne parla, dobbiamo scoprire come annullare questa cosa così che mio padre può tornare normale-.

-Penso che abbiate ragione tutte due, è vero che non abbiamo molte speranze di aiutare Armand da qui ma se andate con loro gli verrà fin troppo facile farlo anche con voi- espongo io.

-Credo che dovremmo andare senza fargli capire che abbiamo capito il loro piano o rischiamo che lo accelerino, inoltre ci verrà più facile investigare, a patto, ovviamente, di stare molto attenti a non cadere in una trappola- interviene Dimitri stupendo i miei amici, non so se per la sua saggezza o perché si è intromesso; a volte dimentico che tecnicamente io sono lunica a conoscerlo veramente e che deve essere strano per loro averlo intorno.

-Penso sia una buona idea, a che ora dobbiamo registrarci per partire? chiede Lissa e Christian fa per rispondere quando un forte rumore fuori lo fa fermare, ci affacciamo dal balcone della stanza per capire cosa sia successo.

Un cerchio disegnato per terra, probabilmente legato alla magia della terra e del vento, circonda Elizabeth: ad ogni suo tentativo di fuggire viene spinta indietro come se dei muri invisibili la circondassero. Michal è bloccato da cinque guardiani che lo tengono a malapena e immagino che non ci vorrà molto prima che riesca a liberarsi del tutto.

-Questo è quello che succede quando si sfidano i moroi- esclama la regina.

-Ma è pazza, cosa pensa di ottenere così? Non riusciranno mai a mantenere lincantesimo a lungo e quando si libererà non ci sarà niente a fermarla- esclama Katya.

-Non le serve mantenerlo a lungo, molto probabilmente lincantesimo è legato alla luna e svanirà da solo al sorgere del sole ma a quel punto non potranno più causare danno. Ho sentito parlare di qualche moroi che usa questa tecnica contro gli strigoi, li intrappola per poi aspettare che il sole faccia il resto- spiega Adrian.

-Lasciatela andare- sibila Michal sforzandosi di sfuggire alla presa dei guardiani ma due se ne sono aggiunti rafforzando la presa.

-Ti consiglio di non agitarti, non ho niente contro di te personalmente e potrei lasciarti andare prima del sorgere del sole se ti comporti bene- gli risponde Tatiana prima di rivolgere nuovamente le sue attenzioni alla vampira intrappolata: - tu invece sei stata davvero fastidiosa e offensiva, ma ora non ridi più vero? -.

La tensione sale, se locchiata di Elizabeth potesse uccidere la regina sarebbe già cenere e Michal non smette di combattere anche se non riesce a liberarsi, non che ci sia molto che potrebbe fare per aiutarla.

-Ipocrita di una regina, chi è ora che usa la magia illegalmente? urla Katya in modo da farsi sentire da sotto, io trattengo a malapena le risate; solo lei in questo momento avrebbe potuto pensare a questo. Locchiata stralunata della regina e degli altri moroi è lunica risposta che riceve mentre Elizabeth cerca di convincerla a darle una mano.

-Anche volendo non ti potrebbe aiutare, solo io posso sciogliere lincantesimo rispose uno dei moroi facendo perdere le speranze alla donna.

Ormai lalba è vicina, pochi minuti mancano al sorgere del sole e Elizabeth si accascia al suolo coprendosi il viso con le mani. Tutti restano in silenzio fino al momento decisivo.

Quando il sole sorge e i primi raggi illuminano il prato dove tutto sta accadendo non succede niente, i moroi sembrano quasi aver smesso di respirare e persino i guardiani stupiti lasciano andare Michal.

Elizabeth è ancora lì, quello che allinizio sembrava un pianto disperato si rivela presto una risata incontrollata accompagnata dalleco del marito.

-Pensavate davvero che bastasse così poco per liberarvi di noi? Tatiana hai seriamente bisogno di qualche lezione su come liberarti dei tuoi nemici. Lezione numero uno: non ti fidare troppo delle debolezze mostrate troppo apertamente, c’è una buona possibilità che siano solo una sceneggiata- risponde lei per poi catapultarsi su di lei atterrandola e tenendola per terra con la pressione del tacco a spillo sulla gola. Era stata così veloce che nessuno è riuscito a reagire e Michal si occupò dei guardiani che cercarono di intervenire.

-Anche se nel vostro caso avrebbe funzionato, è così chiaro che siete completamente inermi salvo quel poco che possono fare i vostri guardiani, perché pensi che i vampiri abbiano scelto proprio voi come obiettivo? Per poi non parlare del vostro più grande difetto: la presunzione- finisce il suo discorso lei senza però dimostrare di avere intenzione di lasciare andare la regina.

-Meritereste la morte per quello che avete fatto, lascerei a mia moglie il divertimento di vendicarsi se non fosse per il fatto che non scherzavamo quando abbiamo chiesto il vostro aiuto. Sappiate però che questa è lultima dimostrazione di benevolenza che riceverete- esclama Michal serio.

-Mi permetto di dissentire, è chiaro che troppa benevolenza è stata controproduttiva. Evidentemente hanno bisogno di una dimostrazione di forza, chi sono io per negargliela- si intromette Elizabeth ottenendo un sorriso inquietante dal marito, urla di dissenso iniziano a risuonare appena lei inizia a spingere con più forza il tacco. Per un momento penso che lo sta per fare veramente, sta per uccidere senza scrupoli la regina di fronte a una decina di guardiani inermi e diversi moroi scandalizzati e terrorizzati; un po mi stupisce la mancanza di reazione dei guardiani, non è nella natura dei dhampir farsi da parte di fronte ad un moroi in difficoltà, ma forse è vero che in fondo listinto di sopravvivenza sovrasta tutto il resto.

Allultimo secondo Elizabeth si sposta agguantando la moroi artefice dellincantesimo per la giugulare in modo da berne il sangue, i moroi sono così sollevati dal fatto che la regina è ancora viva che sembrano quasi felici della nuova vittima, anche quando il corpo di questultima cade a terra esanime.

Note autrice:

Eccomi qui con il nuovo capitolo, lo ammetto sono un po' in ritardo ma ho iniziato l'università quindi ora sarò un po' più impegnata. Parlando di questo capitolo, si scoprono senz'altro delle cose nuove e spero di essere riuscita nell'intento di scrivere un capitolo divertente. Come al solito aspetto vostri pareri sul capitolo. 

A presto VampireAddicted

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17
 
E’ passato un giorno dal fallimentare piano della regina per uccidere i vampiri e in questo momento io e gli altri volontari ci troviamo su un aereo con destinazione New Orleans. La partenza si è svolta normalmente senza ritardi e quasi tutti quelli che hanno passato il test hanno alla fine deciso di partecipare, quello che è successo ieri solo l’ennesima dimostrazione della supremazia dei vampiri.
Mi sembra strano che siano stati così clementi, certo Elizabeth ha ucciso la moroi che ha eseguito l’incantesimo ma il patto è ancora in piedi e la regina è viva e vegeta, in volo verso la corte reale. Un po’ mi preoccupa vedere quanto siano disposti a sopportare pur di non cambiare i loro piani e sono sempre più convinta che stiano nascondendo qualcosa.
-Non pensare troppo, ti potrebbe fare male, se moriremo tutti non c’è molto che puoi architettare per cambiarlo- interrompe i miei pensieri Katya porgendomi un bicchiere di non so esattamente cosa, ma sicuramente molto alcolico. Lo prendo decidendo che la situazione richiede un po’ di coraggio liquido e aspetto che riveli il motivo per cui è venuta qui allontanandosi dalla sua famiglia, io mi ero allontanata un po’ da Lissa e Christian prima perché sembravano avere bisogno di stare un po’ da soli, Adrian era troppo ubriaco per essere di compagnia e Dimitri e mia madre erano ad una riunione con altri guardiani d’alto rango.
-Visto che Elizabeth non è più un’opzione tocca di nuovo a te trovare una soluzione alla mia situazione- dice lei ingoiando l’intero contenuto del bicchiere per poi fare segnale ad un assistente di volo di portargli una bottiglia. Mi sento in colpa, lei sarebbe potuta rimanere in Russia, fuori da tutto questo se non fosse stato per la mia promessa di poter fare qualcosa per lo spirito; non aiuta il fatto che non ho idea di cosa fare per aiutarla.
-Non credo che provare il metodo Adrian sia la migliore delle idee- le dico io riferendomi al bicchiere che ha appena svuotato per poi continuare: -anche perché dubito che su di te o ancora peggio su Armand avrebbe molto effetto, siete chiaramente più forti-.
Lei non sembra esserne molto felice e sbuffa sonoramente, nel frattempo l’assistente di volo porta la bottiglia prima di ritirarsi di nuovo nella sua stanzetta; i vampiri hanno fatto le cose molto in grande, un intero aereo di linea è stato prenotato apposta per noi diviso in prima classe, dove loro e i loro collaboratori risiedono in questo momento, e una più grande business class con tutti gli altri.
-Non ho mai odiato i miei poteri come adesso, certo poter leggere nella mente o curare le persone è figo ma il prezzo è decisamente troppo alto. Sarebbe utile se potessi curarmi da sola o qualcosa del genere-.
-Immagino che tu ci abbia già provato-.
-Molte volte, su me stessa non ha proprio effetto mentre su Armand aumenta leggermente la lucidità per un paio di minuti ma poi torna tutto come prima- spiega lei e per un momento penso che potremmo curare Armand anche se temporaneamente così da farci dire cosa sa dei vampiri e magari anche riuscire a capire come hanno fatto ad assorbirgli i poteri. Mi ricordo subito cosa ha appena detto sul leggere i pensieri e cerco di pensare ad altro per evitare che se la prendi con me, alla fine ha già dimostrato più volte quanto può essere protettiva nei confronti del padre.
Quando vedo che non reagisce affatto mi incuriosisco, è possibile che non sia una cosa incontrollabile come la immaginavo e debba concentrarsi particolarmente sulla persona per sentirne i pensieri?
-Come funziona esattamente la lettura nel pensiero? È naturale come ascoltare qualcuno parlare o richiede una certa concentrazione? – chiedo allora cercando di capire come funziona, se anche Elizabeth e Michal sono capaci di farlo è meglio saperne di più.
-Un po’ un mix delle due, quando parlo con qualcuno mi viene quasi naturale ed è quasi impossibile evitarlo con persone con cui sono molto legata, tipo mio padre. Malgrado tutto però non è una cosa facile da controllare, spesso succede senza che io lo voglia e poi non funziona quando lo voglio fare specificatamente. Dipende molto dalle persone comunque, molte sono più facili da leggere di altre, un po’ come la compulsione. Tu per esempio mi risulti impossibile da leggere, Lissa e Adrian solo a momenti e mio padre solo quando non decide di chiudersi- spiega lei e inizio a farmi un’idea, ovviamente sono grata di essere inviolabile e spero che questo valga pure con i vampiri ma l’informazione più interessante è un’altra.
-Quindi c’è un modo per evitare che i pensieri vengano letti. Credi che puoi insegnarcelo così che non ci dobbiamo preoccupare di un’intrusione da parte dei vampiri? - chiedo eccitata, fingere che non sappiamo niente del loro piano avrà vita breve se loro possono leggerci nella mente in qualsiasi momento.
-Non è facile ma penso di sì, per Lissa e Adrian sarà facile; il problema più grande sarà per Dimitri, il modo più facile per farlo è accedendo alla magia e i dhampir non possono farlo. Nel suo caso credo sia meglio non rivelargli le informazioni e basta; ovviamente questo non può proteggere la vostra relazione illecita, difficile stare con qualcuno senza che lui lo sappia- dice lei maliziosa, sgrano gli occhi e la zittisco subito temendo che qualcuno ci possa sentire. Non avevo completamente preso in considerazione che lei sa di noi; certo ci sono state cose più importanti a cui pensare ma avrebbe potuto dirlo a chiunque in qualsiasi momento, anche solo per dispetto.
-Tranquilla il tuo segreto è al sicuro, anche se potrei usare questa informazione a mio vantaggio in futuro se ne avrò bisogno- continua lei facendomi passare dall’essere scioccata all’inorridita, bevo il contenuto del bicchiere che avevo continuato a tenere in mano sperando che cambi argomento.
Non mi dispiace che le persone sappiano di noi, non mi vergogno affatto della nostra relazione, anzi al contrario mi piacerebbe urlarla ai quattro venti, ma non posso permettere che la nostra relazione causi dei problemi a Dimitri.
Stranamente anche dopo quel suo commento resta accanto a me fino a quando non atterriamo, parliamo un po’ e ho così modo di conoscerla meglio. All’inizio era un po’ diffidente ma alla fine si apre un po’ di più e posso notare che abbiamo molto in comune, siamo entrambe indipendenti e istintive, anche se io sto cercando di limitarmi sotto questo punto di vista ultimamente; inoltre è estremamente intelligente e quando vuole anche simpatica e divertente, anche se resta un po’ riservata.
Quando finalmente atterriamo saltiamo i controlli e ci fanno salire in un paio di pullman per poi portarci in una zona della città antica e a tratti decadente piena di vita e di persone per strada, la zona è piena di bancarelle ambulanti e bar e chiaramente vive di turismo. Ci fermiamo davanti a una grande villa in fondo ad un vicolo e appena scendiamo veniamo indirizzati verso una grande sala che probabilmente nel passato era servita per ospitare feste e balli.
-Benvenuti a New Orleans, domani mattina verrete divisi in due grandi gruppi in base alle vostre capacità. – esclama Michal passando poi la parola ad Elizabeth.
-Intanto verrete condotti nelle vostre stanze, tutti gli studenti indipendentemente da razza o classe sociale dovranno dividere una camera in tre, i rimanenti avranno una stanza singola fatta eccezione per eventuali coppie-.
Io Lissa e Katya decidiamo di dividere la stanza mentre Christian finisce con Eddie e un altro dhampir.
Ci dividiamo promettendoci di vederci domani mezz’ora prima della divisione in gruppi e seguiamo le assistenti di Elizabeth che ci portano alla nostra stanza.
La stanza è abbastanza grande, ci sono tre letti singoli, anche se è chiaro che precedentemente conteneva un grande letto matrimoniale da alcuni segni nel muro e nel pavimento, l’armadio occupa l’intera parete di fronte ai letti e non abbiamo quindi problemi a mettere le nostre cose e abbiamo pure un grande bagno in camera con una grande vasca di quelle che si vedono nei film d’epoca con i piedi d’oro.
-Il primo turno del bagno è mio, quella vasca sembra fantastica- dico io facendo ridere Lissa che però ridiventa presto seria e capisco grazie al legame perché: Pensi che ci siano microfoni o telecamere nella stanza per tenerci docchio?
Era in effetti una cosa a cui non avevo pensato malgrado avrebbe molto senso, soprattutto dopo l’ultimo attacco della regina; c’è un solo modo per scoprirlo.
-Ma ora parliamo di cose serie, dobbiamo trovare un modo per uccidere Elizabeth. Katya pensi di poter riuscire ad incenerirla viva? –chiedo ottenendo uno sguardo confuso da Lissa ma fortunatamente Katya capisce il mio piano esattamente come pensavo e mi regge il gioco.
-Per chi mi hai preso, certo che si. Possiamo anche uscire ora, trovare una delle sue scagnozze per costringerla a dirci dov’è e lo faccio subito- esclama lei tranquillamente.
Nel frattempo mi guardo intorno, sono quasi sicura che non c’è un posto dove avrebbero potuto nascondere una telecamera, la stanza è abbastanza spoglia alla fine, ma un microfono potrebbe essere ovunque.
-Cosa stiamo aspettando allora? – rispondo alla fine aprendo la porta trovando il corridoio deserto prima di richiuderlo.
-Nessuno vero? Dubito che dopo una minaccia del genere sarebbero stati così tanto tranquilli, se veramente ci stavano ascoltando a quest’ora il corridoio sarebbe pieno di vampiri pronti a coglierci di sorpresa- spiega Katya a Lissa che si rilassa subito prima di guardare me e rimproverarmi: -sei stata una pazza Rose, e se ci potevano sentire cosa avresti fatto quando avrebbero provato ad ucciderci? -.
-Non avevo pensato a quell’eventualità veramente, ma almeno così possiamo essere sicure che tutto ciò che diciamo qui è al sicuro- rispondo io, questa può essere considerata la fine della serie di giorni passati senza agire istintivamente; beh un paio di giorni è comunque un buon risultato per iniziare, mia madre dovrebbe essere fiera.
-Questo purché riusciamo a proteggere le nostre menti, Lissa è il momento di una lezione su come impedire a qualcuno di entrare nella tua testa, per me e Rose non c’è problema- interviene Katya ricordandomi della conversazione avuta in aereo.
-Mentre voi vi allenate io mi faccio un bel bagno rilassante, divertitevi- dico io prima di prendere l’accappatoio dalla valigia per poi chiudermi in bagno.
Apro l’acqua così da farla riempire e aggiungo il contenuto di alcune bottiglie profumate che ci sono nel tavolino lì accanto. Non mi sarei mai aspettata tanta eleganza, penso mentre mi immergo nell’acqua calda, felice di potermi rilassare un po’ dopo queste giornate a dir poco stressanti. Attraverso il legame sento i tentativi di Lissa che sembra stiano andando peggio di quanto Katya si aspettasse, sa essere una insegnate davvero severa e esigente e decido quindi di tenere fuori Lissa per concentrarmi in pensieri più sereni.
Cerco di allontanare tutte le preoccupazioni di questi giorni e mi rendo conto di quanto mi manchi Dimitri, non lo vedo da stamattina perché si è occupato dell’organizzazione del viaggio insieme agli altri guardiani e quando siamo saliti sull’aereo nel pomeriggio ci eravamo visti solo per pochi secondi prima che tornasse dai guardiani. So che è solo un giorno ma mi sta sembrando un’eternità, cerco di non pensarci convincendomi che lo rivedrò domattina e prendo il telecomando nel tavolino facendo partire un po’ di musica dagli speaker nel muro rilassandomi al punto che mi addormento.
Riconosco subito di trovarmi in un sogno di Adrian quando attorno a me si crea una spiaggia e guardandomi mi vedo indossare solo un costume sdraiata in un lettino, mi giro non sorprendendomi affatto di trovare lui accanto a me indossare un costume.
-Sei sempre il solito Adrian- gli dico ridendo godendomi il panorama, l’acqua è cristallina come quella di una cartolina di quei posti esotici che dubiti possano esistere realmente.
-Lasciami sognare- mi risponde lui con un occhiolino prima di continuare più seriamente: - dovresti svegliarti e venire da me, c’è qualcosa che volevo chiederti. Il sogno potrebbe attirare l’attenzione dei vampiri e non ci vorrebbe niente per loro a infiltrarsi- dice seriamente prima di sparire forzandomi a svegliarmi.
Finisco di insaponarmi curiosa di sapere di cosa si tratta, fortunatamente ho lasciato i capelli fuori o avrei perso troppo tempo ad asciugarli. Quando torno nella stanza Lissa e Katya non sembrano aver fatto molti progressi, mi vesto per poi spiegare brevemente prima di uscire seguendo le indicazioni che mi ha lasciato Adrian prima di chiudere il sogno.
Arrivata nel corridoio vengo però interrotta da una donna seduta in un tavolo simile a quello di una reception che mi chiama impedendomi di andare avanti.
-Ragazzina cosa ci fai qui? Queste sono le camere degli adulti- dice lei guardandomi male, mi chiedo perché loro abbiano un controllo e noi no considerando che noi siamo i ragazzini ma lascio perdere.
-Sono qui per vedere una persona- dico sperando che basti essere sincera, alla fine non siamo in prigione o a scuola quindi non vedo dove sia il problema.
-E chi sarebbe questa persona? – chiede lei, la tentazione di dirle che non sono affari suoi è alta ma decido di non farla insospettire senza motivo.
-Adrian Ivashkov- lei guarda in un foglio con un elenco di nomi prima di guardarmi maliziosa e dirmi la stanza in cui risiede, prima di andare via riesco a sbirciare la lista in modo da vedere il numero della stanza di Dimitri così da potergli fare visita più tardi.
Busso alla porta che si apre subito e dopo essere entrata mi spiega il motivo della mia convocazione.
-Ho pensato che abbiamo bisogno di alcuni cellulari per comunicare tra di noi, saresti disposta ad accompagnarmi domani mattina invece di andare alla riunione? Molto probabilmente dovremo uscire di nascosto e non sapendo chi potrei incontrare in città è meglio avere qualcuno a guardarmi le spalle- spiega lui e annuisco aspettandomi di peggio, ci organizziamo sull’orario e lascio la stanza poco dopo. La donna di prima mi dà le spalle e sembra concentrata a parlare con uno dei guardiani così ne approfitto per andare di fronte alla stanza di Dimitri.
Busso e dopo un po’ lui apre la porta stupito di trovarmi lì ma si riprende subito facendomi entrare prima che qualcuno mi noti.
-Rose come hai fatto a venire qui? –mi chiede invitandomi a sedermi accanto a lui nel divanetto, ovviamente la sua stanza è molto più bella avendo spazio per mobili diversi da letto comodini e armadio.
-Dovevo parlare con Adrian e ne ho approfittato per farti visita- dico io prima di avvicinarmi per baciarlo, lui ricambia il bacio ma si stacca presto per chiedermi cosa mi avesse detto Adrian, riesco a sentire un pizzico di gelosia nel suo tono e questo non fa che aumentare la mia autostima.
-Mi ha chiesto di accompagnarlo a prendere qualcosa in città domani mattina- gli rispondo io brevemente per poi riavvicinarmi alle sue labbra ma lui mi ferma.
-Ma potrebbe essere pericoloso, potrebbero esserci altri vampiri- inizia preoccupato ma lo interrompo subito con un bacio, appena si calma continuo: -proprio per questo vado con lui, tranquillo posso cavarmela e poi è solo una precauzione, dubito che dopo tutti gli sforzi che ha fatto Elizabeth per farci venire qui inizi a farci fuori alla prima occasione- spiego io e lui annuisce in consenso.
-Sono comunque preoccupato- aggiunge lui e io gli sorrido abbracciandolo dicendogli che non farò niente di stupido.
Mi faccio raccontare la sua giornata, i guardiani sono preoccupati per questa situazione e stanno cercando un modo di riprendere il controllo come gli è stato ordinato dalla regina. Io gli dico di fare attenzione a ciò che pensa in presenza dei vampiri viste le nostre teorie e di spargere la voce.
Dopo circa un’ora inizia a sbadigliare e decidiamo di metterci a dormire, sono ormai troppo abituata al suo corpo contro il mio durante la notte e non riesco a pensare ad un modo migliore di passare la notte. Ci spogliamo e ci mettiamo sotto le coperte, lui mi circonda nelle sue braccia e senza troppo sforzo mi addormento quasi subito.

Note:
Mi dispiace per il ritardo, ma passo subito a parlare del capitolo. In questo capitolo si arriva a New Orleans finalmente e conosciamo un po' meglio Katya, spero che il suo personaggio vi stia piacendo come sta piacendo a me scriverlo.
Nel prossimo avremo un po' di azione e l'introduzione di un nuovo personaggio, cercherò di postarlo il più presto possibile :D
Intanto fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo e della storia in generale, come al solito le critiche sono ben accette purché costruttive e non esitate a mandarmi opinioni o suggerimenti, sarei lieta di prenderli in considerazione e chissà magari pure includerli nella storia ;D
A presto :)

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18
 
Sgattaiolare fuori dalla villa si rivela più semplice di quello che pensavo, tutti sono concentrati sulla riunione e io e Adrian non veniamo nemmeno notati. Appena usciamo dal vicolo veniamo risucchiati dalla vitalità del luogo e ci confondiamo tra i turisti mentre cerchiamo un negozio di informatica.
Quando entriamo nel negozio il commesso ci guarda un po’ male quando gli chiediamo sette cellulari ma alla fine lascia perdere, probabilmente ringraziando per questo inizio di giornata fortunato; mentre lui configura tutti i cellulari con le nuove sim passo da Lissa per vedere come sta andando la riunione.
Sia lei che Katya sono ovviamente nel corso avanzato e tutti iniziano ad alzarsi per unirsi al loro gruppo, così da iniziare il primo giorno di allenamenti; la nostra assenza fortunatamente non viene notata più di tanto e probabilmente torneremo in tempo per sembrare semplicemente in ritardo.
-Lissa, Katya, vi dispiacerebbe seguirmi prima di andare con gli altri? Abbiamo un discorso in sospeso – chiede Elizabeth improvvisamente, interrompendole, per poi guidarle in una stanza vicina senza aspettare una loro risposta.
Una ondata di tensione arriva attraverso il legame, Lissa si preoccupa che siano riusciti a interpretare i suoi pensieri malgrado i suoi sforzi per occultarli. Io ritorno nel mio corpo intenzionata ad avvisare Adrian così da spostarci da qualche parte dove posso concentrarmi su Lissa per assistere alla conversazione.
Ci spostiamo in un bar dicendo al commesso che ripasseremo quando ha finito e ci sediamo in un posto in disparte.
Lissa e Katya nel frattempo sono in una stanza con Elizabeth e la ragazza dei test, nessuna traccia di Michal e questo mi sembra strano; li ho sempre visti insieme finora.
-Lei è Amelié, in passato abbiamo lavorato sugli effetti collaterali dello spirito con risultati abbastanza soddisfacenti- la presenta Elizabeth, Amelié guarda con un’espressione strana Katya per poi riprendersi e sorridere educatamente.
-Perché dovremmo fidarci delle tue parole? – chiede Katya diffidente.
-Non mi sembra abbiate molte altre scelte, o vi fidate di noi o impazzite perdendo il controllo di voi stesse- interviene Elizabeth che viene però interrotta dalla nuova arrivata.
-Non c’è bisogno di essere così brusca- la rimprovera stupendoci tutti per poi rivolgersi a Katya: -su una cosa ha ragione però, non c’è molto altro che potete fare ma non vi costringeremo a fare nulla che non volete-.
Lissa si sente rassicurata dalle sue parole, dall’espressione di Katya intuisco invece che lei, come me, non si è fatta distrarre dal suo fare gentile. Sembrano interpretare il ruolo di poliziotti cattivo e buono come nei film e questo mi fa pensare che stiano nascondendo qualcosa.
-Avete gli amuleti di cui abbiamo parlato? – chiede Lissa curiosa di saperne di più.
-Si, ne abbiamo di due tipi; dovete decidere se volete quello più sicuro che semplicemente vi indebolisce o quello più difficile da controllare che però vi permetterebbe di mantenere i vostri poteri- spiega Ameliè.
-Come funziona il secondo? – chiede Katya, evidentemente anche lei come Lissa non vuole dire addio a tutti i lati positivi dello spirito.
-I vostri poteri invece di svanire del tutto saranno trasportati in questo amuleto, questo vi permetterà di continuare ad usarli, con un adeguato allenamento, senza conseguenze. È però facile perdere la concentrazione e finire per interiorizzare i poteri nuovamente ritornando al punto di partenza, se non peggio- spiega Elizabeth con tono cupo verso la fine, sia io che Lissa arriviamo alla stessa conclusione: l’ha già visto accadere, probabilmente a qualcuno a cui teneva molto. Almeno questo spiegherebbe perché sa tanto sullo spirito.
-Tutto ciò di cui state parlando è preventivo, cosa possiamo fare per mio padre? -.
-L’unico modo è curarlo dell’attuale oscurità per poi dargli l’amuleto per evitare che si ricrei- spiega Amelié, il piano ha un senso ma mi chiedo, e scommetto di non essere l’unica a farlo, come hanno intenzione di curarlo; se usano lo spirito sarebbe un circolo vizioso, ne curano uno ma fanno impazzire qualcun altro.
-Curarlo come esattamente? – chiede infatti Katya, proprio ieri mi stava raccontando di come tutti i suoi tentativi erano stati fallimentari.
-Con sangue di vampiro, che ha degli effetti curativi, e magia; ha funzionato con gente messa peggio di lui. Se siete d’accordo iniziamo a programmare il tutto- risponde Elizabeth.
-Datemi il tempo per parlarne con mio padre, la decisione riguarda lui e non dovrei essere io a prenderla- risponde Katya.
-In cosa consiste l’allenamento per il secondo tipo di amuleti? Quali sono le difficoltà? – chiede Lissa indecisa se rischiare e tenersi la magia o andare sul sicuro ma perdere tutto.
-La difficoltà sta nel controllarsi, anche i moroi più esperti hanno la tendenza ad utilizzare i poteri istintivamente e negli ultimi anni siete andati solo peggiorando preferendo la difesa dei guardiani all’addestramento delle vostre potenzialità. La magia non è fatta per essere intrappolata, per quanto l’amuleto sia potente essa cercherà sempre di tornare al proprietario e solo con un perfetto controllo riuscirete ad usarla senza che essa prenda il controllo – spiega Elizabeth seria, senza risparmiarsi il solito commento acido sulla mancanza di allenamento dei moroi, Lissa ignora quel commento e invece di sentirsi offesa per come Elizabeth continua a sottovalutarla si concentra sulla difficoltà di quello che ha appena descritto. Non è mai riuscita a controllare del tutto la sua magia, prima pensava fosse a causa dello spirito che prendeva il sopravvento ma da come lo stava descrivendo questa cosa non sarebbe diventata più semplice una volta liberatasi dello spirito.
-Cosa ne sai tu di magia? – chiede Katya interrompendo i suoi pensieri, Elizabeth sembra considerare di rispondere a tono prima di fare un respiro profondo per calmarsi e riprendere il controllo.
-Come vi ho già detto ho già visto persone in questa situazione – si limita a rispondere.
Katya non sembra convinta ma non riesco a sentire cosa risponde perché Adrian mi fa riprendere dalla mia trance.
-Che succede? – chiedo notando la strana atmosfera.
-Qualcosa sta succedendo, tutti i locali si sussurrano come se qualcosa di grande sta per capitare e molti sono usciti per strada. Dubito che abbia a che fare con noi ma forse è meglio se andiamo a recuperare i cellulari e torniamo alla villa- spiega lui e io annuisco, lui lascia una banconota da cinquanta sul tavolo per pagare per i drink che deve aver consumato mentre ero con Lissa.
Quando arriviamo al negozio fortunatamente il commesso aveva già finito e dopo aver pagato usciamo dal negozio e ci troviamo davanti una scena surreale, i marciapiedi sono pieni di gente e in fondo alla strada si notano una ventina di persone vestite in modo curioso capitanate da un uomo sulla trentina che esprime autorevolezza e potere da tutti i pori. I vestiti sembrano quasi una uniforme militare di qualche tipo, i turisti scambiano questo per una delle parate tipiche di questa zona ma gli sguardi dei locali mi fanno capire che qualcos’altro sta accadendo qui: alcuni di loro sono spaventati mentre altri lo guardano con ammirazione e rispetto, la mia curiosità poi aumenta ancora di più quando capisco che si sta dirigendo alla villa.
-Dobbiamo seguirlo- dico ad Adrian che mi guarda stranito ma alla fine mi segue lo stesso; fortunatamente non siamo gli unici ad avere questa idea e ci confondiamo insieme ad altri che hanno iniziato a seguirli. Come pensavo, dopo non molto arriviamo alla villa; Elizabeth è già all’ingresso evidentemente avvisata di questa strana processione.
-Alexander, non mi aspettavo di rivederti così presto- esclama Elizabeth guardandolo guardinga, riesco a percepire un velo di paura nei suoi occhi e questo mi preoccupa. Che sia uno dei famosi vampiri che dovremo affrontare venuto in anticipo a saldare il conto?
-Così presto? Sono passati più di cinquecento anni dall’ultima volta- risponde lui ridendo senza però coinvolgere gli altri.
-Sai cosa intendo, è così grave? – risponde Elizabeth mantenendo la serietà, mi consolo quando vedo di non essere l’unica a non capire a cosa si riferisce: molte delle persone che hanno seguito con noi gli strani individui si stanno chiedendo proprio questo ma smettono immediatamente di parlare quando l’uomo risponde.
-Sai che non sarei qui altrimenti, mi piacerebbe avere buone notizie ma purtroppo… -non scoprimmo mai cos’altro aveva da dire perché il suo discorso venne interrotto da Michal che fulmineamente raggiunse il cortile e sbattè il nuovo arrivato prima contro un albero e poi per terra, impedendogli di muoversi.
-Come osi venire in casa mia dopo tutto quello che hai fatto? Portando simili notizie poi- gli urla contro inferocito perdendo il suo solito contegno, anzi a dirla tutta è davvero spaventoso.
-Stai oltrepassando la linea, faresti meglio a ricordarti il tuo posto vampiro, soprattutto considerando che sono qui per aiutare tutti voi- risponde lui pronunciando la parola vampiro come un insulto, almeno posso essere sicura che non è uno di loro o non si spiegherebbe tanto odio.
-Non mi interessa se sei lo stregone più potente del mondo o se hai portato una ventina dei tuoi schiavetti per aiutarci, l’unico ad oltrepassare la linea sei stato tu, nel peggiore dei modi- risponde Michal sempre più infervorato, è una questione personale, questo è evidente ma la cosa che mi stupisce di più è come l’ha chiamato; non capisco se fosse un modo di dire o se era serio sul fatto che è uno stregone. Non che dovrei stupirmi più di tanto, visti i recenti sviluppi dovrei ormai aver capito che tutto ciò che noi davamo per scontato non è che una frazione della verità.
-Elizabeth credo che sia arrivato il momento che ti riprendi tuo marito, sta iniziando a seccarmi- risponde lui ignorando il vampiro ancora sopra di lui.
-Non vedo perché dovrei Alexander, ha tutto il diritto di avercela con te- risponde lei soddisfacendo il marito che alza gli occhi verso di lei. Proprio in quel momento, approfittando della sua distrazione, Alexander si libera dalla sua presa spingendo il vampiro contro il muro della casa con un solo sguardo, quando si rialza con l’intenzione di infierire su Michal, Elizabeth si precipita davanti al marito come a sfidarlo a fare un altro passo.
-Non osare, il fatto che non posso ucciderti non ti deve fare pensare di essere immune a qualunque tipo di ritorsione, e sai quanto posso essere vendicativa, soprattutto quando toccano la mia famiglia- aggiunge lei per rendere ancora più chiaro il messaggio, ottenendo il risultato sperato.
-Abbiamo molto di cui discutere, direi di smettere di perdere tempo e iniziare a parlare di cose serie- risponde invece lui.
-Seguimi- risponde lei per poi porgere una mano al marito e fare strada ad Alexander verso la casa.
Gli altri curiosi si disperdono entrando in casa o tornando fuori, mentre i seguaci di Alexander rimangono impassibili, come sono stati durante lo scontro, ricordandomi un po’ il comportamento dei guardiani quando non ci sono minacce nelle vicinanze.
-Cerchiamo Lissa, voglio sapere cosa Elizabeth le ha detto mentre noi tornavamo- dico ad Adrian che annuisce, probabilmente curioso di sapere tutto anche lui. Trovarla non è un problema in quanto anche lei era uscita per capire cosa stava succedendo.
-Cosa è appena successo? – chiede Lissa scioccata, ha assistito anche lei e non si aspettava lo scontro tra Alexander e Michal.
-Non lo so, ma chiunque fosse sembra essere molto più potente dei vampiri, o molto importante visto che non possono ucciderlo- risponde Katya.
-Avete notato anche voi che lo hanno chiamato stregone? Che ci sia un’altra razza di cui non eravamo a conoscenza? – chiede Adrian.
-Tu ne sai qualcosa? –chiedo a Katya, lei e Armand erano gli unici a sapere dei vampiri prima che comparissero.
-Elizabeth oggi durante la riunione ci ha comunicato la presenza di streghe e stregoni che ci aiuteranno negli allenamenti e alla fine in battaglia. Per quanto riguarda mio padre qualche volta ho visto accenni a magia diversa da quella dei moroi nella sua mente, in ogni caso era sempre associata con il male quindi non credo ci dovremmo fidare. – aggiunge Katya e per quanto questa nuova rivelazione spieghi alcuni eventi inspiegabili degli ultimi giorni mi chiedo per l’ennesima volta come faccia Armand a sapere tutte queste cose.
-Questo è certo, se pure Elizabeth e Michal lo temono sospetto che sia troppo fuori dalla nostra portata- risponde Adrian, stranamente d’accordo con lei.
-Non lo so, mai sentito il detto il nemico del tuo nemico è tuo amico? – dico io sperando che anche gli altri vedano le immense potenzialità di questa situazione.
-Rose, non fare stupidaggini per favore- dice Lissa, come si vede che mi conosce bene ha già intuito cosa voglio fare.
-Non è tanto diverso da quello che stiamo facendo ora, ci stiamo fidando dei vampiri malgrado abbiamo già scoperto che ci hanno mentito. Dubito che il piano di Alexander può essere peggio e almeno avremmo più controllo- rispondo io convinta.
-Si certo oppure lui è in realtà un loro alleato e ci fa scoprire, per non parlare del fatto che non c’è niente che tu gli possa offrire se è veramente più potente dei vampiri- ragiona Katya, il suo ragionamento ha un senso, devo ammetterlo, ma è anche vero che se noi fossimo davvero inutili come dice non avrebbe avuto senso farci venire fin qui; decido però di lasciar perdere il discorso capendo che non riuscirò ad arrivare da nessuna parte così.
Chiuso questo discorso Lissa e Katya ci raccontano ciò che gli ha detto Elizabeth, sembra che non mi fossi persa niente e alla fine anche Lissa ha chiesto del tempo per pensare, subito prima di essere interrotti.
Presto si fa ora di pranzo e successivamente tutti tornano alle loro attività, io appena i miei amici si allontanano inizio ad avviarmi verso il cortile che è utilizzato per gli allenamenti avanzati dei dhampir ma presto mi viene un’idea migliore.
Trovarlo non è facile ma fortunatamente dopo circa mezz’ora di vagabondaggio riesco a trovare Alexander uscire da una porta, mi nascondo dietro una colonna e cerco di seguirlo silenziosamente ma si accorge subito della mia presenza.
-Ragazzina, scommetto che hai qualcosa di più importante da fare piuttosto che seguirmi- esclama lui girandosi verso di me.
-In realtà no, è più interessante cercare di scoprire se tu sei un alleato o un nemico di Elizabeth- rispondo io senza mezzi termini, è inutile cercare di nasconderlo, anche perché se Katya ha ragione e noi siamo completamente inutili non c’è niente che lo fermerà dall’uccidermi in ogni caso.
-Apprezzo il coraggio che hai dimostrato nel venire a cercarmi e nel parlare così apertamente, ma cosa ti fa pensare che sia interessato a ciò che hai da offrirmi? – chiede lui criptico evadendo la mia domanda.
-Se eri suo nemico difficilmente saresti qui ora, a meno che hai bisogno di qualcosa, e non posso fare a meno di pensare che la nostra presenza qui sarebbe inutile se non presentassimo nessuna utilità. Inoltre il vostro scontro lì fuori non sembrava proprio amichevole- rispondo io sperando che la mia intuizione sia giusta.
-C’è del vero in ciò che dici ma allo stesso tempo hai guardato molte cose con superficialità, vienimi a cercare di nuovo solo quando avrai capito tutto- dice lui criptico prima di andarsene senza darmi il tempo di chiedere altro, che cosa cavolo vorrebbe dire?


Note autrice:
Eccomi qui con il nuovo capitolo; sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate, soprattutto visto l'arrivo di Alexander. 
A presto :D

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19                    

 

Dimitri non sa più dove cercare Rose, subito dopo pranzo era stato fermato da Lissa che lo aveva aggiornato con le ultime novità e gli aveva chiesto di tenere docchio Rose e di impedirle di andare da Alexander. Malgrado lei avesse promesso di lasciarlo stare Lissa conosceva abbastanza bene Rose da sapere che si sarebbe probabilmente messa nei guai.

Finalmente la trova, è uscita fuori da un corridoio ed è così concentrata su qualsiasi cosa stia pensando che non lo nota quando lo sorpassa.

-Ehi, che succede? la ferma Dimitri prendendola per il polso, lei rendendosi conto della sua presenza scrolla le spalle cercando di minimizzare. Stava ancora pensando a cosa le potesse essere sfuggito, le parole di Alexander lavevano colpita e probabilmente ci rimuginerà fino a quando non capirà a cosa si riferisce, ma questo non vuol dire che vuole fare preoccupare Dimitri.

-Sul serio Roza, cosa c’è che non va? riprova lui e dopo un sospiro lei gli racconta tutto ottenendo diversi sguardi preoccupati.

-Mi aspettavo di non essere arrivato in tempo per fermarti dice lui alla fine del racconto.

-Poteva andare peggio, non mi è sembrato ostile e almeno sappiamo che anche se in parte siamo sulla strada giusta- risponde lei cercando di minimizzare.

-Credo dovremmo provare a parlargli di nuovo, ma la prossima volta voglio esserci- risponde lui facendola sorridere, non che cambierebbe molto in realtà: sanno entrambi che se lui è così potente come dicono due dhampir non hanno alcuna speranza contro di lui.

-Vieni, dovresti farti vedere agli allenamenti prima che si accorgano della tua assenza e si insospettiscano- dice lui infine e lei annuisce e lo segue.

Contemporaneamente una annoiata Katya sbuffa sonoramente facendo ridere Lissa, si trovano agli allenamenti di magia per i moroi ma il livello fin troppo facile la annoia.

-Non capisco perché siamo qui, dubito che accendere una candela ci aiuterà a uccidere vampiri- si lamenta lei, sembra che tutte le lezioni della prima settimana non saranno sullelemento in cui la persona si è specializzata, finendo per essere lezioni banali per tutti gli elementi visto che nessun moroi è particolarmente bravo fuori dallelemento specifico.

-Abbiamo appena iniziato, non potevano mica chiederci subito di carbonizzare corpi- risponde Adrian che approfitta di ogni occasione per andare contro alla ragazza.

-Inoltre non sono tutti come te, non tutti sono riusciti ad accendere la candela- aggiunge Lissa, facendo però sbuffare ancora di più Katya.

-Allora non ci avrebbero dovuto mettere in questa aula, Dio se questi sono i migliori moroi oso immaginare cosa stanno combinando i dilettanti-.

-Se credi che non ci sia niente che potresti imparare allora salta la lezione, almeno così non mi devo sopportare i tuoi lamenti- risponde Adrian provocandola e presto iniziano uno dei loro battibecchi facendo sbuffare Lissa questa volta, che fa muovere la fiamma con il dito cercando di distrarsi; avrebbe preferito che Christian fosse con lei ma essendo lui un utilizzatore del fuoco è stato spedito ad una lezione sullaria.

Dopo un po tutte le candele spariscono dai tavoli facendo ammutolire laula per la sorpresa, entra Amelié accompagnata da una attraente donna sulla trentina dai lunghi capelli biondi.

-Vi ringrazio per la vostra pazienza, mi presento: sono Amelié e lei è Evelin e oggi mi farà da assistente. Ora che vi siete riscaldati possiamo iniziare con qualcosa di più interessante, oggi eserciteremo la vostra precisione; è fondamentale che nel momento del bisogno sappiate come colpire solamente il nemico senza coinvolgere chiunque gli è vicino- spiega lei calma ottenendo subito lattenzione della classe e un finalmente, probabilmente pronunciato a voce troppo alta, da parte di Katya.

-Lobiettivo sarà colpire con il fuoco solo il fiore centrale di questa ghirlanda facendo attenzione a controllare il fuoco così che non vada oltre- spiega dopo aver mostrato una ghirlanda di fiori con un fiore appeso al centro esatto, abbastanza distante dal bordo, dando subito dopo una dimostrazione pratica: dopo aver acceso con la mente il fiore centrale riesce a mantenerlo fermo tenendolo lontano dalla corda che tiene appeso il fiore fino a quando non si carbonizza del tutto lasciando il bordo intatto.

-Farete questo esperimento tre volte, la prima volta a distanza ravvicinata con la ghirlanda sul vostro tavolo, appena finite potete spostarvi in giardino dove ci sarà un esperimento a lunga distanza e uno con obiettivo in movimento. In caso di insuccesso una nuova ghirlanda sostituirà la vecchia, Evelin si occuperà anche di lanciare un paio di incantesimi protettivi in modo che qualcuno con una pessima mira non rischia di uccidere chi gli è vicino, appena avrete finito lultimo test potrete andare e rilassarvi in quanto questa è lultima lezione della giornata. Avete domande? finisce lei, solo una mano si alza e Lissa e Adrian si stupiscono di vedere che si tratta di Katya.

-Posso fare direttamente lultima prova così che posso andare a farmi un lungo bagno caldo? chiede lei presuntuosamente appena lei le dà il permesso di parlare.

-Certo, sprecare il tuo tempo non è nostro interesse, ma per rispetto per gli altri avrai a disposizione solo tre tentativi risponde Amelié mantenendo la calma anche se il suo sguardo divertito le fa intuire che pensa che fallirà nel suo intento.

-Non c’è problema- risponde Katya alzandosi in piedi, Amelié fa segno alla strega che dopo aver pronunciato un paio di incantesimi schiocca le dita facendo apparire una copia esatta della ghirlanda usata per lesercitazione che inizia però subito a muoversi ad una media velocità.

-Puoi restare dove sei, la distanza è più o meno quella e non preoccuparti se la manchi- aggiunge dandole il via.

Katya si concentra sui movimenti, immaginando di trovarvi uno schema ripetuto ma purtroppo non è così. Poco male, pensa tra sé e sé, e inizia col primo colpo scagliandolo quasi con superficialità mancando però loggetto di molto; non si dà però per vinta e riprova una seconda volta prendendo stavolta la corona esterna della ghirlanda. Tutta la classe è col fiato sospeso in attesa del terzo tentativo che tutti si aspettano centrare il bersaglio; dopo un minuto di concentrazione riesce stavolta a far partire il fuoco direttamente al centro del bersaglio e sta quasi per esultare quando nota che si espande velocemente verso lesterno, aiutato dal movimento che non si è fermato; malgrado gli sforzi per controllare la magia presto il fuoco prende il controllo lasciando solo cenere.

-Come pensavo, che sia dinsegnamento per tutti: non sentitevi mai troppo sicuri di voi stessi o troppo bravi per imparare qualcosa di nuovo, la maggior parte delle volte vi sbagliate di grosso e questi atteggiamenti presuntuosi portano solamente a farvi morire per primi. Che lallenamento abbia inizio- dice lei senza nascondere la soddisfazione per aver avuto ragione.

Adrian scoppia a ridere malgrado locchiataccia che Katya gli lancia e Lissa si trattiene appena, si calmano solo quando provando loro stessi si rendono conto che non è così facile come sembra, la natura altamente infiammabile dei petali e della corda rende molto difficile controllare la fiamma ma una volta trovato il metodo superano velocemente i primi due test per poi bloccarsi più a lungo nel terzo. Malgrado tutto riescono a finire altamente in anticipo rispetto agli altri e nonostante Katya finisce prima degli altri due resta ad aspettarli.

Quando si avviano verso luscita vengono interrotti da Amelié.

-Un ottimo lavoro, ma Katya se hai intenzione di affrontare gli allenamenti per il controllo dellamuleto con questo atteggiamento ti consiglio di prendere la strada più facile; questo non è un gioco e rendersi conto dei propri limiti è il primo passo- dice lei non ottenendo però risposta. Appena svoltano langolo inizia ad inveire contro di lei facendo ridere divertiti i due accompagnatori.

Al termine degli allenamenti dei dhampir Adrian, Lissa, Katya e Rose si danno appuntamento nella camera delle ragazze per discutere cosa fare riguardo agli amuleti. Lidea iniziale era di provare, visto che difficilmente avrebbero potuto peggiorare la situazione, ma tutto è cambiato dal momento che hanno scoperto dellassorbimento dei poteri.

-Mi sembra chiaro che nessuno di noi deve avvicinarsi a questi amuleti, a meno che ci teniate a diventare carburante per vampiri- inizia Adrian rompendo il ghiaccio.

-Ovvio, non poteva mica esistere una soluzione semplice al nostro problema- si lamenta Katya sbuffando buttandosi pesantemente sul letto.

-Non lhanno fatta sembrare molto semplice veramente- interviene Lissa riferendosi ai difficili allenamenti che in teoria li avrebbero attesi.

-Probabilmente per costringerti a scegliere lopzione che ci lascia a secco, così da poter prendere tutto ciò che vogliono senza neanche farci insospettire- aggiunge Adrian, sempre più sicuro della sua tesi.

-Non saprei, Amelié sembrava innocua e genuinamente interessata al nostro benessere- risponde Lissa dubbiosa.

-Si fin troppo, stava sicuramente recitando- interviene Katya.

-Dici così solo perché ti ha umiliato pubblicamente davanti a tutta la classe- risponde Adrian ridacchiando ottenendo un cuscino in faccia in risposta.

-Prima che iniziate a litigare di nuovo dovreste decidere come comportarvi dora in poi- si intromette Rose prima che la situazione degeneri, anche se non può fare a meno di ridere sotto i baffi rivedendo la scena nella mente di Lissa, cosa avrebbe dato per essere lì in quel momento.

-Dirgli semplicemente che non siamo più interessati rischia di sembrare sospetto- risponde Katya, felice di cambiare argomento.

-Hai ragione, lunica cosa che mi viene in mente è temporeggiare anche se è una soluzione solo temporanea- aggiunge Lissa.

-Non possiamo perdere tempo allora, dobbiamo trovare un modo per sconfiggerli al più presto- esclama Adrian, più lucido che mai.

-Prima dovrai imparare a proteggere la tua mente però- interviene Rose, ottenendo uno sbuffo da Katya.

-Daccordo, ma cerca di non farmi perdere tempo- risponde infatti lei prima di alzarsi svogliatamente dal letto e iniziare una severissima lezione.

 

A fine giornata Elizabeth si avvia verso la stanza condivisa da lei e il marito dopo una giornata passata tra strategie e piani dattacco con Alexander e le streghe. Arrivata davanti alla porta esita un po pensando alla reazione del marito alla visita di Alexander, finita la discussione era sparito per allenare i dhampir e non lo aveva più visto da allora; una parte di lei vorrebbe trovare un modo per rimandare lincontro così da non ricevere la rabbia del marito. Alla fine si fa coraggio e apre la porta silenziosamente, rimane sulluscio e individua subito il marito davanti allo specchio con un asciugamano legato in vita, ad asciugare i capelli. Rimane lì a guardarlo per un po aspettando linevitabile, quando improvvisamente inizia a parlare.

-Non sono arrabbiato- dice cercandola con gli occhi attraverso lo specchio, lei rimane stupita conoscendo la gelosia e rabbia che la sola presenza di Alexander gli suscita.

-Non gli permetterò di allontanarci unaltra volta- aggiunge lui vedendo la confusione nel suo viso, lei finalmente si muove circondandolo da dietro poggiando il mento sulla sua spalla.

-Grazie, non avrei potuto sopportarlo con tutto quello che sta succedendo- dice lei stringendosi di più a lui che lascia stare i capelli e si gira verso di lei.

-Non sarà facile depistare i moroi, hanno già le loro teorie, anche se hanno frainteso tutto- aggiunge lui raccontandole dei pensieri che ha letto in questi giorni, in particolare dal gruppo dello spirito.

-Forse è meglio che pensino questo, li terrà lontani dalla verità; non che mi aspetto che riescano ad arrivarci con le menti poco flessibili che si ritrovano- risponde lei alleggerendo latmosfera facendolo ridere per poi aggiungere più seriamente: -sai che non posso mandarlo via vero? Se la situazione è così grave da richiedere la sua presenza abbiamo bisogno di tutto laiuto che troviamo-.

Lui sospira, per niente felice ma annuisce concordando che ci sono cose più importanti della sua gelosia al momento.

-Non permetterò che la storia si ripeta, questa volta sarà diverso, te lo prometto- lo rassicura lei più determinata che mai a non commettere gli stessi errori.

Note autrice:

Non provo nemmeno a scusarmi per il ritardo, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Riguardo alla parte sulle ghirlande non chiedetemi da dove mi è venuto di usarlo come metodo di allenamento perché non ne ho idea, però dopo averlo scritto non volevo toglierlo anche se avrei potuto sostituirlo con qualcosa di apparentemente più sensato.
Questo capitolo è un po' di passaggio però allo stesso tempo è fondamentale per capire dove siamo arrivati: la ciurma non si fida di Elizabeth e Michal e ovviamente ha intenzione di trovare un modo per combatterli, l'allenamento è iniziato e ghirlande a parte si capisce già da ora che l'aspettativa è alta. Sono curiosissima di sapere cosa ne pensate quindi vi lascio. Spero di poter mantenere la promessa di aggiornare presto questa volta ma non vi assicuro niente.
A presto :D
VampireAddicted

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20
 
È passato un mese dal nostro arrivo a New Orleans e sono esausta, gli allenamenti sono stati così pesanti e frequenti che quasi non ho nemmeno il tempo per respirare, gli allenamenti dei moroi non sono da meno ovviamente, soprattutto quelli riguardanti il combattimento corpo a corpo, ma i miei fortunati amici con lo spirito hanno la facoltà di saltare alcune delle lezioni di magia per evitare di peggiorare la loro pazzia prima che tutto sia pronto per l’esperimento con i talismani.
Devo ammettere che tutti questi sforzi stanno dando i loro frutti, ho notato sia personalmente che negli altri un grande miglioramento nel combattimento e persino i moroi non se la cavano male, anche se sono ancora lontani dalle capacità di un guardiano, ma ciò non vuol dire che mi fa piacere tornare in camera stremata ogni sera senza neanche avere la forza per cambiarmi o fare una doccia.
Questo non è l’unico lato negativo comunque, tra gli allenamenti e il sonno non abbiamo avuto tempo di sviluppare un piano contro i vampiri prima che inizino ad assorbire i poteri dei moroi, sempre che non lo abbiano già fatto, e inizio a pensare che questo fosse intenzionale: stremarci così da impedirci di agire in alcun modo, ho così poco tempo che non passo del tempo al di fuori dagli allenamenti con i miei amici e Dimitri praticamente da quando sono arrivata qui.
Ma oggi ho intenzione di cambiare le cose, non posso fare molto per i miei amici in quanto sarebbe troppo sospetto assentarci tutti insieme ma ho intenzione di passare l’intera giornata con Dimitri fregandomene di qualsiasi dovere per almeno un giorno.
L’unico problema è che lui non ne è ancora a conoscenza e potrebbe essere difficile convincerlo ad essere imprudente per una volta, per rendere il tutto più semplice sono uscita di mattina presto e ho aspettato davanti alla sua porta fino a quando ho sentito il rumore dell’acqua della doccia, utilizzando le chiavi che ho rubato ieri sera mi intrufolo nella sua stanza e mi spoglio rimanendo in intimo, per poi sedermi nel letto aspettando che esca dal bagno cercando di mettermi in una posizione sexy.
Devo esserci riuscita perché, quando dopo un po’ torna in camera, con un solo asciugamano legato in vita, rimane a bocca aperta appena nota la mia presenza così mi alzo andandogli incontro. Appena sono abbastanza vicina lui si avventa sulle mie labbra con passione e io rispondo altrettanto ferocemente, mi è mancato troppo in questo mese, più di qualsiasi altra cosa.
-Devo intuire che hai apprezzato la sorpresa- gli sussurro all’orecchio appena ci stacchiamo in cerca di aria, sentendo la sua erezione spingere contro la mia gamba, e lascio correre le mie mani lungo il suo petto nudo per poi scendere e afferrarlo. Nel momento in cui lo tocco la calma finisce e lui mi spinge verso il muro dietro di lui e con frenesia ci amiamo come se non ci fosse un domani, quando arriviamo all’apice ci scambiamo un dolce bacio in contrasto con la passione appena traspirata e rimaniamo abbracciati in silenzio per alcuni minuti godendoci il momento.
-Come hai fatto ad entrare? – mi chiede lui dopo un po’.
-Ho rubato le chiavi della signora delle pulizie, come hai intenzione di continuare la giornata? Sgattaioliamo fuori e facciamo un po’ i turisti o rimaniamo in camera ancora un po’? – gli rispondo io, con tono malizioso verso la fine.
-Credo che sia meglio aspettare che gli allenamenti inizino così daremo meno nell’occhio-risponde lui lasciando lievi baci per tutto il mio viso e poi sul collo.
-Compagno, non me lo sarei mai aspettato da te- gli rispondo io ridendo, non che potrei essere più d’accordo con lui. Mi spinge verso il letto ma prendo il controllo e lo faccio sedere, sedendomi a cavalcioni su di lui; le nostre intimità si scontrano facendoci sospirare, un sospiro che viene smorzato dal nostro dolce bacio.
Questa volta la prendiamo molto più lentamente, ci veneriamo a vicenda e proprio quando lui sta per entrare in me qualcuno bussa alla porta facendomi imprecare a bassa voce.
-Belikov sveglia, c’è una riunione importante a cui ci è stato chiesto di partecipare- urla attraverso la porta mia madre, non riesco a crederci.
-Il tempo di prepararmi e arrivo, aspettami all’ingresso- risponde lui serio cercando di non far trapelare niente dalla sua voce.
-Chiama anche Rose visto che ci sei, la sua presenza è richiesta- dice lei anche se capisco dal suo tono che immagina che fossi con lui, aspetto di sentire il rumore dei passi che si allontanano prima di parlare.
-È possibile che non c’è un giorno senza drammi? Volevo solo passare la giornata con te ma a quanto pare è troppo da chiedere- mi sfogo delusa, avevo pianificato tutto considerando ogni problema tranne che una riunione improvvisa porti mia madre ad interromperci.
-Mi dispiace, vedremo di provare un altro giorno- rispose lui cercando di consolarmi, senza avere troppo successo.
Ci rivestiamo silenziosamente e andiamo ad incontrare mia madre all’ingresso senza curarci troppo di essere visti, i corridoi sono deserti visto che tutti sono agli allenamenti e mia madre è la prima persona che incontriamo. Ci dirigiamo verso il luogo di incontro con gli altri e lungo la strada ci spiega che neanche lei sa di cosa si tratta, i vampiri hanno solo fatto un elenco di nomi, che corrispondono ai migliori dhampir dell’allenamento avanzato, e detto il luogo di incontro. All’interno della stanza che sembra essere uno studio ci sono una ventina di guardiani contando noi, Elizabeth e Michal con una espressione seria che non promette nulla di buono.
-Ora che siamo tutti qui possiamo darvi la brutta notizia, una delle vostre scuole in America verrà attaccata stasera. Abbiamo deciso di testare le vostre capacità sul campo in modo che potrete contemporaneamente dare una mano ai guardiani del posto, non siete obbligati ad andare ovviamente vista la pericolosità dell’operazione- espone Michal, circa una settimana dopo il nostro arrivo gli attacchi in Russia erano ripresi diventando più frequenti e in poco più di due settimane hanno attaccato con successo tutte le scuole rapendo un totale di 300 moroi.
-Se sappiamo dove attaccheranno perché non evacuiamo la scuola prima che venga attaccata? Abbiamo già visto che non attaccano comunità minori quindi sarebbe abbastanza suddividere gli studenti nei vari stati dell’America- mia madre è la prima a parlare offrendo un buon punto, per gli attacchi in Russia non sapevamo la località in tempo per poter intervenire ma ora abbiamo tutto il tempo per minimizzare i danni.
-Perché questo li allarmerebbe e scoprirebbero di avere una talpa interrompendo le comunicazioni con persone non strettamente fidate, purtroppo la nostra spia non rientra tra queste. L’unica cosa che possiamo fare senza insospettirli è mandare dei rinforzi, pochi in modo da non dare nell’occhio ma abbastanza preparati da fare la differenza- risponde lui azzittendo tutte le proteste. Dopo averci dato qualche altro dettaglio sull’operazione ci lasciano andare per prepararci per il viaggio, io corro ad avvisare Lissa e gli altri che si trovano tutti alla lezione di combattimento.
Non ho molto tempo, visto che l’aereo decolla in meno di mezz’ora, quindi riassumo velocemente cosa ci hanno detto e Lissa si lamenta del fatto che vorrebbe venire anche lei a dare una mano, malgrado le difficoltà si sta impegnando moltissimo, soprattutto nel combattimento corpo a corpo che è un’assoluta novità per lei. Promettendo di andarli a cercare non appena torno dalla battaglia passo velocemente dalla mia stanza per prendere un cambio e dei vestiti più comodi per combattere e poi mi dirigo verso il giardino, che è stato trasformato in una pista d’atterraggio dove tra non molto dovrebbe arrivare il jet privato che useremo per spostarci.
Il viaggio è tranquillo malgrado la tensione sia palpabile e lo passiamo per lo più a pensare ad una strategia in modo da difendere più persone possibili.
L’attacco è atteso subito dopo il tramonto, infatti la nostra supposizione sulla vulnerabilità dei vampiri al sole non era del tutto sbagliata: sembra che solo Elizabeth, Michal e pochissimi altri vampiri al di fuori del loro gruppo ne sono immuni e questo dovrebbe essere un grosso punto a nostro favore.
Al termine dei preparativi ci restano solo poche ore di sole che decido di sfruttare per dormire, durante la permanenza a New Orleans ci siamo riabituati agli orari umani e sono già esausta e sicuramente non in condizione di battermi. A venirmi a svegliare è mia madre, dovremo coprire la stessa zona quindi andiamo insieme. Manca meno di un’ora al tramonto e tutti gli studenti sono già al sicuro all’interno degli edifici. Tre livelli di protezione sono stati pianificati: il primo all’ingresso della scuola e ai confini che ha lo scopo di tenere fuori quanti più vampiri possibili, uno intermedio che ha lo scopo più che altro di tenerli lontani dagli edifici e di rallentarli e infine quelli subito fuori e dentro gli edifici; noi facciamo parte, insieme ad un altro paio di guardiani, di una delle zone del livello intermedio.
Come con gli strigoi gli unici metodi che possiamo usare per ucciderli sono un paletto nel cuore e la decapitazione, però a differenza degli strigoi la magia impregnata nell’oggetto non gli fa effetto e possono quindi disarmarci senza problemi se ne hanno l’occasione; fortunatamente una buona parte della prima settimana degli allenamenti si è concentrato sui modi per evitare di essere disarmati. I guardiani locali non hanno questo vantaggio ma grazie ai consigli che gli abbiamo dato appena arrivati sono sicuramente più preparati dei guardiani delle altre scuole.
Pochi minuti dopo la totale scomparsa del sole l’allarme suona avvisandoci dell’inizio della battaglia, in lontananza si possono udire i rumori dello scontro e non posso fare a meno di preoccuparmi per Dimitri che è in prima linea come al solito, avrei voluto esserci anche io ma mia madre me lo ha vietato categoricamente dicendo che avrebbe solo distratto entrambi. In parte ha ragione perché non credo sarei riuscita a concentrarmi ma non sapere nulla non è meglio, il ricordo del terrore che ho provato poco più di un mese fa quando pensavo che l’avessero preso ancora troppo recente per essere dimenticato.
Dopo circa dieci minuti i primi vampiri arrivano verso di noi, considero un segno positivo che ci abbiano messo tanto per arrivare visto la poca distanza dal cancello, forse non siamo tanto senza speranza quanto pensavamo. Coordinandoci come gruppo cerchiamo di creare una barriera umana impedendogli di avanzare, il vampiro che ho di fronte sembra abbastanza inesperto e riesco ad evitare facilmente i suoi attacchi e dopo un paio di minuti giace a terra e sono pronta a passare al prossimo che sfortunatamente non è così facile da battere. Sempre più vampiri stanno arrivando verso di noi e essendo tutti occupati nella battaglia molti riescono a superarci direttamente, più interessati ai moroi che a noi. Cercando di non pensare a quello che starà succedendo all’ingresso mi concentro sul mio avversario, il suo stile di battaglia mi ricorda molto quello di Michal per la sua precisione nei movimenti e cerco di fare lo stesso che ho fatto durante il test contro di lui: reagisco inaspettatamente ad un suo attacco, invece di sfruttare l’apertura che però avrebbe potuto utilizzare per disarmarmi gli passo sotto le gambe per poi rialzarmi subito e colpirlo da dietro. L’effetto sorpresa e la velocità dei miei movimenti mi permettono di conficcare il paletto nel cuore da dietro per poi estrarlo immediatamente e rivolgere le mie attenzioni ad un vampiro vicino che stava per superarmi. Quest’ultimo invece di rispondere all’attacco cerca di evitarmi e mi ritrovo quindi ad inseguirlo, capendo che non ho molte speranze di raggiungerlo se inizia ad utilizzare la sua piena velocità prendo una spada vicina che era stata utilizzata da un guardiano, ormai morto, per decapitare uno di loro e la lancio con forza, sperando di incapacitarlo così da poterlo finire e tornare indietro. La spada lo colpisce alla gamba fermando la sua corsa, mi affretto a raggiungerlo sapendo che i vampiri guariscono molto velocemente e lo finisco. Subito dopo aver ripreso il paletto e la spada che potrebbe essere utile successivamente mi rigiro intenzionata a tornare alla mia posizione ma trovo due vampiri a pochi centimetri da me. Mi sono allontanata troppo dagli altri per sperare di ottenere aiuto quindi non mi resta che tenerli occupati per più tempo possibile, provo a riutilizzare la tattica di prima con la spada ma stavolta sono troppo vicini e prendendola dall’altra estremità la spezzano facilmente. Butto via quello che ne rimane e inizio a schivare i loro colpi indietreggiando, sperando che non si accorgano che sto cercando di ritornare nella zona dove si trovano gli altri guardiani.
Sfortunatamente dopo non molto si stancano delle mie tecniche di evasione e uno dei due si sposta velocemente dietro di me facendomi inciampare da dietro, non ho il tempo di rialzarmi che i due mi sono addosso. Mi rendo conto che sono ormai spacciata e mi do della stupida da sola per la mia solita impulsività, l’avrei dovuto lasciare andare e tenerne occupati altri alla postazione invece di rincorrerlo. Penso a tutte le persone a cui tengo, a quanto soffriranno per la mia impulsività e per un momento mi dico che non posso arrendermi così, non sarebbe giusto nei miei e nei loro confronti. Cerco di sfuggire alla loro presa proprio mentre uno dei due conficca i canini sul mio collo, la sensazione è molto simile a quella con i moroi, solo amplificata per dieci, non mi ricordo più dove sono o cosa dovevo fare.
Improvvisamente il piacere si interrompe e sto quasi per protestare aprendo debolmente gli occhi quando mi ricordo dove sono, davanti a me i due vampiri stanno bruciando e qualcuno mi tira dal braccio per evitare di farmi rimanere invischiata nell’incendio. Ancora stordita dal morso mi giro e quasi credo di avere le allucinazioni quando mi ritrovo Annika accanto, il suo viso illuminato dalle fiamme.
Non ho il tempo di dire niente che mi trascina via prima che altri vampiri si avvicinano, io ancora troppo stordita per reagire mi lascio trasportare e anche se a fatica cerco di riprendere la lucidità necessaria per valutare la situazione. Sarei morta se non fosse stato per un improvviso salvataggio da parte di Annika, che fatico ancora a credere sia qui, per non parlare di come ha dato fuoco senza difficoltà a due vampiri riuscendo a non colpirmi. Niente ha senso, anche se probabilmente tutta questa confusione è anche dovuta agli effetti residui delle endorfine del morso, il che mi ricorda la ferita ancora aperta che ho nel collo. Porto una mano e fin troppo sangue sta fuoriuscendo, notando il mio movimento mi rassicura che guarirà presto da sola e ci fermiamo finalmente, apparentemente arrivati a destinazione: una baracca nascosta nel bosco che circonda la scuola, probabilmente casa di un guardiano di qualche genere, evidentemente abbandonata. Apre la porta con un calcio e mi fa accomodare nel polveroso letto, successivamente strappa un pezzo di stoffa dal suo vestito e me lo lega al collo per fermare l’emorragia, vorrei tanto chiederle spiegazioni ma appena l’adrenalina si esaurisce del tutto cado nel letto stremata addormentandomi immediatamente.
Al mio risveglio delle lame di luce filtrano dalle fessure nelle finestre e ci metto un paio di secondi per ricordarmi cosa è successo, ma quando lo faccio scatto in piedi rendendomi conto che la battaglia deve essere ormai finita e tutti saranno preoccupati per me. Annika appena si accorge del mio risveglio si avvicina invitandomi a stendermi in quanto sono ancora un po’ debole.
-Come hai fatto? Li hai bruciati in pochi secondi- le chiedo incredula, ricordandomi una delle perplessità della sera precedente.
-La mia famiglia mi ha istruito ad usare i poteri a dovere, con tutti i pericoli che siamo costretti ad affrontare è l’unico modo per sopravvivere- risponde lei con un velo di tristezza e mi pento subito di aver fatto riaffiorare brutti ricordi.
-Come mai sei andata via in Russia? Saresti potuta venire con noi- chiedo sperando di cambiare argomento.
-Non volevo mettervi in pericolo, non sono stata completamente onesta con voi ma non sapevo se potevo fidarmi. I vampiri che hanno ucciso i miei genitori non l’hanno fatto per caso, ci stavano cercando e ora stanno cercando me. Quando ho capito che la Russia non era più un posto sicuro mi sono spostata qui con la protezione di una vecchia amica di mia madre ma mi hanno trovato anche qui- risponde lei piangendo verso la fine, mi avvicino a lei sperando di consolarla e mi trattengo dal chiederle subito perché la stanno cercando.
-Cosa vogliono da te? – chiedo alla fine dopo un po’, vorrei darle più tempo per essere più delicata ma non c’è tempo da perdere, devo tornare dai miei amici; ma non prima di aver scoperto la verità su di lei.
-È una storia lunga, riassumendo la mia famiglia conserva da secoli un segreto che è molto scomodo ai vampiri per i loro piani attuali. Vorrei tanto raccontarti tutto ma devi tornare prima che i superstiti tornino a New Orleans- risponde lei sollevandosi appena con una nuova determinazione negli occhi.
-Non capisco, come fai a sapere che devo tornare a New Orleans? –chiedo io sospettosa, potrebbe averglielo detto la persona che la ospitava qui ma inizio a chiedermi quante cose che non dovrebbe sapere in realtà sa.
-Quella volta in Russia mi sono avvicinata alla scuola con un compito preciso, volevo scoprire quanto Elizabeth e Michal sanno di questi attacchi e dovevo essere certa che non erano coinvolti, loro sono le persone che più di tutti vogliono questo segreto sepolto per sempre e hanno tentato più volte a fare fuori la nostra famiglia, negli anni abbiamo imparato ad evitarli ma ora qualcosa è cambiato, anche gli altri vampiri vogliono che il segreto rimanga tale e hanno iniziato a darci la caccia pure loro, riuscendoci. Ho trovato quindi un modo per cambiare aspetto e leggere i pensieri e mi sono infiltrata a scuola, sperando che qualcuno con delle informazioni mi trovasse così da scoprire qualcosa di più su cosa stava succedendo-.
-Perché mi stai dicendo tutto questo ora? – chiedo incredula, non avrei mai immaginato un piano del genere.
-Perché ho finito le mie opzioni, tu sei la mia unica speranza. Non so perché, non sono riuscita a leggere la tua mente e sei riuscita a vedere il mio vero aspetto, sei l’unica che può conoscere la verità senza offrire su un piatto d’argento le informazioni ai miei nemici. Non ho il tempo di spiegarti tutto ma tieni questo, troverai le risposte a tutte le tue domande- mi risponde porgendomi un vecchio libro che ha l’aspetto di un diario, per poi aggiungere: -devi però assicurarmi che non dirai a nessuno tutto quello che ti ho detto oggi e quello che leggerai nel diario, la tua mente è l’unica al sicuro. Ti prego, ne dipende la mia vita-.
Rimango senza parole per un minuto rendendomi conto dell’importanza della situazione, tutto questo sembra surreale ma allo stesso tempo ho sempre sospettato che i due nascondessero qualcosa e sospettavamo già la pericolosità della lettura nel pensiero.
-Cosa vuoi che faccia con queste informazioni allora? –rispondo io, accettando la responsabilità.
-Trova un modo di liberarti di loro ma soprattutto evita che i moroi cadano in mano di Elizabeth, se riesce a trovare un modo per controllarli tutto sarebbe perduto. Ora devi andare, se ti chiedono chi ti ha salvato rispondi che sei svenuta per la mancanza di sangue e quando ti sei risvegliata non c’era più nessuno, mi raccomando neanche Dimitri può sapere la verità- risponde lei infine aiutandomi ad alzarmi e accompagnandomi vicino al limite del bosco, la abbraccio per salutarla sperando di riuscire a confortarla prima di girarmi e proseguire alla ricerca degli altri guardiani, sperando che siano sopravvissuti.

Note autrice:
Eccomi qui con il nuovo capitolo, spero che le persone a cui mancava Dimitri siano felici di questo inizio di capitolo; anche se ad essere sincera erà già scritto e non ho modificato niente, quindi siete state fortunate.
So che non è tantissimo ma come ho detto a chi ha sollevato la questione mi viene difficile trovare lo spazio per loro con tutte le cose che devono ancora succedere senza fare diventare la storia infinita, in ogni caso in futuro cercherò di dargli quanto più spazio possibile, anche a discapito della trama. Vi anticipo che il prossimo capitolo non ha molto Romitri per motivi di trama ma quello successivo spero basti per compensare. 
Ora arriviamo al momento delle brutte notizie, i capitoli pronti sono quasi finiti: infatti sto al momento scrivendo il capitolo 23, che spero di finire oggi, e malgrado ho delle idee abbastanza chiare per i capitoli successivi temo che sarò molto lenta a scriverli, soprattutto perché si avvicina il periodo degli esami. Putroppo questo vuol dire che gli aggiornamenti saranno più lenti del solito, spero comunque di potermi portare avanti nel periodo natalizio ma tutto dipende dall'ispirazione.
Detto questo spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ci sono tante novità e elementi importanti per lo sviluppo della trama e mi piacerebbe davvero molto sapere cosa ne pensate. Non esitate a lasciare una recensioni con il vostro parere sul capitolo o le vostre teorie sul futuro, sarò felicissima di leggerle e rispondere :D
A presto
VampireAddicted 

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21

 

Dopo circa mezzora dallinizio della battaglia il flusso di vampiri iniziò finalmente a diminuire fino ad interrompersi del tutto, al punto in cui solo i guardiani rimangono nei punti di controllo dei confini. Molte erano state le vittime ma grazie al preavviso e agli addestramenti erano riusciti a fare fuori anche diversi vampiri prima che avanzassero.

Dimitri era rimasto solo insieme ad altri due guardiani della scuola e vista la loro inutilità nel posto decisero di dividersi ed andare ad aiutare allinterno. Lui non a caso si dirige verso la zona che doveva essere controllata da Janine e Rose, durante la battaglia una piccola parte del suo cervello non aveva fatto altro che immaginare una serie di orribili scenari che coinvolgevano lamata e ha bisogno di andare da lei per accertarsi che sta bene.

Arrivato a destinazione vede Janine e un altro guardiano accerchiati da quattro vampiri, approfittando della sua posizione colpisce da dietro uno di loro togliendolo velocemente di mezzo per poi passare a quello vicino. Ora sprovvisti della superiorità numerica i vampiri si trovano in difficoltà e vengono alla fine battuti senza prima poter mietere altre vittime.

-Dov’è Rose? chiede Dimitri preoccupato appena finiscono non vedendo la ragazza da nessuna parte, Janine si guarda intorno notando solo ora lassenza della figlia e non sapendo cosa rispondere, solo lievemente sollevata di non trovare il suo corpo tra quello dei caduti.

Senza bisogno di parlare si muovono verso gli edifici sperando che si sia diretta lì per aiutare o per rincorrere uno dei vampiri, nessuno dei due riesce a pensare alla peggiore delle ipotesi convincendosi che si sia solo allontanata per la sua solita impulsività.

Quando arrivano di fronte agli edifici lo spettacolo che si trovano davanti è agghiacciante, il prato è disseminato di corpi e solo pochissimi guardiani sono ancora in piedi a combattere. I vampiri che non sono occupati in combattimento stanno portando fuori i moroi raggruppandoli in modo da essere sicuri che non scappino, alcuni di loro provano ad opporre resistenza senza successo ottenendo solo di essere colpiti violentemente.

Il gruppo di guardiani si unisce agli altri anche se sanno che non c’è speranza di uscirne vivi, decisi a combattere fino allultimo.

Improvvisamente da tutte le direzioni appaiono dei moroi che si uniscono alla battaglia, addestrati per combattere riescono ad evitare i colpi dei vampiri per poi finirli con il fuoco o con i paletti dargento. Dopo il primo momento di stupore i guardiani rimasti si affiancano ai nuovi arrivati e sorprendentemente alla fine riescono a sconfiggere i vampiri con pochissime perdite, costringendo i superstiti a fuggire.

Dimitri appena finito di combattere continua la sua ricerca per Rose senza degnare di uno sguardo i nuovi arrivati, cerca freneticamente linterno degli edifici trovandoli vuoti per poi uscire ed esaminare ogni centimetro quadrato del parco circostante, ogni secondo che passa senza trovarla un passo più vicino alla disperazione. Si è rifiutato di controllare i corpi, troppo spaventato di vederla riversa a terra priva di vita.

Quando non c’è più dove cercarla si accascia a terra senza curarsi di nascondere le lacrime, sa che dovrebbe rialzarsi e cercare meglio, potrebbe ancora essere là fuori da qualche parte e odierebbe vederlo così. Lei non si arrenderebbe così facilmente, continuerebbe a cercarlo fino a quando non lo troverebbe sano e salvo e conoscendola troverebbe persino un modo per ingannare la morte se necessario.

La sua assenza non fu comunque notata dai guardiani esterrefatti dallarrivo degli inaspettati alleati. Finita lurgenza della battaglia tutti hanno iniziato a fare domande tranne Janine, troppo scioccata di rivedere luomo a capo dei moroi dopo tutto questo tempo.

Ibrahim Mazur daltro canto non è affatto stupito di vederla al centro dellazione, proprio come quando laveva conosciuta. Quando aveva deciso di intervenire era consapevole che avrebbe potuto incontrarla, probabilmente inconsciamente è uno dei motivi per cui ha scelto di farlo, avendo sempre odiato il modo in cui si sono lasciati.

-Abbiamo individuato i vampiri in Russia dopo uno degli attacchi e abbiamo deciso di seguirli cercando di dare una mano, dovevamo comunque venire in America per partecipare alle selezioni per lesercito che state formando per sconfiggerli- si decide alla fine a rispondere Abe alle varie domande stupendo i guardiani, ma lintera attenzione delluomo era rivolta alla sua vecchia amante. Questo sarebbe stato il momento perfetto per dire a tutti delle sue intenzioni non proprio oneste, la sfida quasi con lo sguardo a farlo ma lei rimane impassibile senza fare trasparire niente dalla sua espressione.

Malgrado la sua fredda facciata la sua mente sta esplodendo, una grossa parte di lei è ancora preoccupata per la figlia ma ora più che mai non può andare a cercarla se non vuole distruggere tutti gli sforzi degli ultimi anni per tenerla al sicuro. Abe è un suo vecchio amante, nonché padre di Rose, anche se lui questo non lo sa; glie lo aveva tenuto nascosto perché non voleva che sua figlia rimanesse invischiata nei suoi loschi affari, ha avuto la conferma di aver fatto la scelta giusta quando lui aveva mandato uno dei suoi uomini ad ucciderla perché aveva minacciato di rivelare uno dei suoi segreti.

-Sapete quindi dove si nascondono quei mostri? chiede uno dei guardiani ignorando la gara di sguardi dei due.

-No purtroppo, abbiamo visto uno dei loro nascondigli ma era solo provvisorio tra un attacco e un altro, questa è la prima volta che riusciamo a seguirli e siamo quasi sicuri che ce ne sono degli altri nascosti da qualche parte- risponde lui concentrandosi sui guardiani stavolta.

-Parleremo dopo, ora dobbiamo occuparci dei superstiti e garantire un riposo dignitoso ai caduti. Hathaway dov’è il guardiano Belikov? Pensavo fosse con te- chiede uno dei guardiani.

-Vado a cercarlo- risponde lei impaziente di allontanarsi da Abe, che però la segue e la ferma non appena sono lontani da orecchie indiscrete.

-Quindi è così che ti fai chiamare ora, Jocelyn? chiede lui senza lasciarla andare.

-È Janine ora, lasciami andare- risponde lei decisa, non si farà più ingannare dal suo fascino e deve andare a cercare Dimitri per vedere se ha già trovato Rose.

-Mi sorprende che non hai detto niente su di me prima, ti ringrazio per questa seconda chance- risponde lui con un tono più gentile genuinamente riconoscente.

-Non ti fare strane idee, non ho detto niente solo perché non voglio averti in mezzo ai piedi più tempo del dovuto. So cosa stai progettando, pensi che questo sia il momento perfetto per agire, ti sbagli: i vampiri sono fuori dalla nostra portata e un attacco ai vertici del nostro governo è lultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo momento se speriamo di sopravvivere la crisi- risponde prima di approfittare della sua distrazione ed evadere il suo tocco tornando a camminare alla ricerca di Dimitri.

-A me sembra che ce la siamo cavati bene prima, in ogni caso non ho intenzione di agire ora. Sarebbe quasi impossibile gestire tali cambiamenti durante una guerra, che tu sia pronta a crederci o meno sono qui per offrire il mio aiuto-.

-Non mi interessa crederti, ho altro da fare come hai sentito. Se vuoi che il tuo segreto rimanga tale vattene via, ora- risponde lei senza girarsi, da lontano vede una figura accasciata su sé stessa e si affretta sperando di averlo trovato.

Appena Dimitri sente delle voci si ricompone asciugandosi il viso prima di rialzarsi, Janine vedendolo in queste condizioni si rabbuia pensando al peggio.

-Lhai trovata? chiede dimenticandosi di Abe ancora dietro di lui, Dimitri scuote la testa disperato.

-Non è possibile, deve essere da qualche parte- risponde lei con la voce spezzata, non può permettersi di arrendersi, inizia a camminare urlando il nome della figlia sperando in un miracolo ormai, subito seguita da Dimitri. Abe resta un po indietro non capendo cosa sta succedendo fino a quando non viene chiamato con urgenza dalla ex amante.

-Questa è opera dei tuoi? chiede la donna, combattendo per non cedere alla disperazione, riferendosi a dei resti di un incendio nel terreno, Dimitri è un po più in là, i suoi occhi fissi su un paletto dargento come se fosse la fonte di ogni male.

-Difficilmente, noi siamo entrati dalla direzione opposta e il gruppo è rimasto unito fino alla fine della battaglia- risponde lui facendo spegnere le speranze della donna; sperava che qualcuno di loro avesse visto Rose, soprattutto visto che avevano trovato il suo paletto vicino a due corpi carbonizzati.

 

Il sole era alto nel cielo quando tornano verso gli edifici per prepararsi al viaggio di ritorno, dopo aver sfogato un po della loro disperazione lontani da occhi indiscreti. I sensi di colpa divorano entrambi dallinterno ma purtroppo in guerra non possono permettersi il lusso di piangersi addosso e questo ultimo avvenimento ha aumentato la loro determinazione riguardo a questa battaglia. Non permetteranno a questi mostri di distruggere altre famiglie.

 

Quando Rose riesce finalmente a raggiungerli, appena in tempo per partire con gli altri, tutti gridano al miracolo. Janine e Dimitri non si staccano un attimo dal suo fianco, troppo preoccupati di vederla sparire di nuovo non appena la perdono di vista.

Dopo aver risposto alle loro domande, fornendo le risposte che Annika aveva preparato per lei, le raccontano di come sono riusciti a battere i vampiri.

Abe e i suoi li raggiungeranno direttamente a New Orlèans, malgrado le minacce di Janine; ma al momento è troppo felice per pensarci: dopo aver ritrovato la figlia è pronta a tutto e non permetterà a nessuno di portagliela via.

Note autrice:

Eccomi qui anche se mortalmente in ritardo, incolpo l'università per questo. La buona notizia è che durante queste vacanze mi sto portando avanti con i nuovi capitoli, sto al momento lavorando al 24 e spero di finirlo prima delle vacanze.
Ritornando a questo capitolo, so che niente di che succede in questo capitolo ma voglio comunque sapere che ne pensate. Inoltre inizio a chiedere anche se ancora manca abbastanza, sareste interessati ad un sequel di questa storia? Ho in mente due finali, uno che da spazio per un sequel e un'altro più conclusivo; ho anche diverse idee per il sequel però se nessuno è interessato non ha senso iniziarlo. Aspetto il vostro parere.
Alla prossima e buon natale e felice anno nuovo :D

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22
 
Non appena scendo dall’aereo vengo stritolata dall’abbraccio di Lissa e circondata da tutti gli altri miei amici in quello che presto diventa un abbraccio di gruppo.
-Non hai idea quanto sia felice di rivederti sana e salva- esclama Lissa subito prima di staccarsi da me.
-Anche io sono felice di vederti Liss- le dico io in risposta per poi salutare singolarmente anche gli altri. Il momento viene però interrotto dall’arrivo di Elizabeth e Michal.
-Sono felice che siate tornati sani e salvi, quello di ieri è stato un successo e la prova che possiamo farcela. Tutte le attività per oggi saranno sospese e stasera dei festeggiamenti sono d’obbligo, per celebrare questa vittoria e onorare le vittime- proclama Michal ottenendo urli di gioia da parte dei presenti; solo ora mi accorgo che i miei amici non sono gli unici radunati nel cortile. Credo di non sbagliarmi quando dico che tutti i guardiani e dhampir di New Orleans siano qui fuori ad accoglierci, alcuni hanno persino preparato degli striscioni e tra la folla si confondono streghe e vampiri; in questo momento potremmo anche essere tutti della stessa razza, tutti accomunati dallo stesso scopo e dalla stessa gioia miscelata a tristezza per le vittime della battaglia.
-Nel frattempo dovrò chiedere ad uno di voi di venire con noi per fare rapporto, cercheremo di essere brevi: meritate di riposare un po’ prima dei festeggiamenti di stasera- aggiunge Elizabeth rivolgendosi verso di noi.

 
Dopo che uno dei guardiani si offre volontario io mi avvio verso la mia camera per posare la borsa e farmi una doccia veloce. Finita la doccia guardo la borsa tentata di aprirla e leggere il diario, dando buca ai miei amici che mi aspettano in uno dei saloni della villa, ma alla fine riesco a resistere alla tentazione e poso la borsa dentro all’armadio sperando che diminuisca le possibilità di qualcuno che la apra e scopra il suo contenuto. Ero riuscita a nasconderlo durante il volo, quando ero andata in bagno per cambiare i vestiti sporchi di sangue, e non sarà facile mantenerlo segreto visto che condivido la stanza con altre due persone.
Alla fine raggiungo gli altri e dopo avergli raccontato tutto ciò che è successo restiamo lì insieme semplicemente parlando: mi raccontano cosa è successo qui mentre ero via, non molto in realtà se non si conta una inaspettata gara di bevute tra Adrian e Armand e i fallimentari tentativi di Lissa di entrare nella mia testa quando non si avevano più notizie su di me. In realtà quest’ultima parte mi preoccupa un po’, non solo perché non voglio che si faccia male inavvertitamente durante uno dei suoi tentativi ma anche perché non posso permettere che veda la verità su ciò che è successo mentre ero via. Non ho ancora capito per quale motivo nessuno può entrarmi nella testa, ma sono sicura che se qualcuno può farlo è lei, visto il nostro legame mentale, per questo motivo cerco di scoraggiarla purtroppo senza ottenere molti risultati.

 
I miei pensieri vengono interrotti dall’arrivo di Elizabeth, la conversazione si interrompe improvvisamente appena tutti si accorgono della sua presenza e un’aria tesa si sostituisce all’atmosfera gioviale che regnava fino a prima.
-Non preoccupatevi per me, volevo solo chiedere a Rose cosa è successo mentre era data per dispersa, si tratta più che altro di una formalità- annuncia lei rompendo il ghiaccio.
-Non c’è molto da dire: stavo combattendo contro due vampiri che stavano avendo la meglio, avevano iniziato a nutrirsi di me quando, poco prima di svenire, ho visto del fuoco. All’inizio avevo pensato di essere morta ma il mattino dopo mi sono  svegliata nel bosco senza ricordarmi come ci ero arrivata; probabilmente chiunque ha incenerito quei vampiri deve avermi medicato la ferita e lasciato lì- spiego io sforzandomi al massimo per rendere il mio racconto convincente, posso vedere dai suoi occhi che non è convinta fino in fondo ma deve aver deciso di lasciar cadere la questione perché cambia argomento: -capisco, visto che sono qui ne approfitto per dirvi che gli amuleti saranno pronti in una settimana quindi dovrete dirmi la vostra decisione prima di allora- esclama lei per poi andarsene.

 
-Che cosa avete intenzione di fare? - chiedo io appena è abbastanza lontana da non poterci sentire, o almeno spero non ci possa sentire perché non ho idea della reale portata del loro udito.
-Abbiamo perso abbastanza tempo, dobbiamo riprendere il piano- risponde Adrian pensieroso.
-E quale sarebbe questo piano? - interviene Katya, che anche se ironicamente ha centrato il punto. In questo mese non abbiamo avuto tempo di scoprire niente di nuovo, figurati ideare un piano.
-Quello a cui penseremo in questi giorni approfittando dei festeggiamenti, piccola dhampir tu sei esentata: ti meriti un po’ di riposo e poi sappiamo tutti che sei più brava coi combattimenti-.
-Ehi- mi lamento io dandogli uno schiaffo sul braccio facendo ridacchiare gli altri.
-Adrian ha ragione- aggiunge Lissa, che quando vede la mia occhiataccia si affretta a precisare –abbiamo meno di una settimana per scoprire i loro piani e trovare un modo per fermarli, non possiamo permetterci di festeggiare-.
-Beh, sicuramente ci possiamo permettere di mangiare però - rispondo io facendo scoppiare una risata di gruppo.

 
Ci dirigiamo alla sala da pranzo ancora ridendo e quando arriviamo riempio per ben due volte il vassoio; sono affamata e non ci si potrebbe aspettare di meno visto che non ho mangiato niente stamattina e ieri sono quasi morta.
Quando sono finalmente sazia mi allontano dagli altri dicendo che vado a riposare ma vengo presto raggiunta da Dimitri, la cosa non mi dispiacerebbe in circostanze normali ma sto morendo dalla curiosità di leggere il diario che mi ha dato Annika e non posso farlo se ho qualcuno intorno. Allo stesso tempo però riconosco di non poter fare molto per allontanarlo, sia perché difficilmente otterrei qualsiasi risultato dopo quello che è successo, ma soprattutto perché dubito di averne la forza.

Percorriamo in silenzio il tragitto fino alla sua camera, sicuramente più accogliente e con meno possibilità di essere interrotti, anche se si potrebbe dire il contrario ultimamente.
Appena chiude la porta dietro di sé mi lancio su di lui facendo incontrare le nostre labbra, è da quando l’ho rivisto stamattina che volevo farlo e sono sicura che la cosa sia reciproca. In questo bacio posso sentire tutta la paura e disperazione che deve aver provato in quei momenti e non posso fare a meno di stringermi di più a lui in risposta. Ci stacchiamo giusto il tempo necessario per riprendere fiato e ne approfitta per spingermi verso il letto. Decido però che è il momento di prendere il controllo, lo faccio stendere riallacciando il contatto con le sue labbra e iniziando a sbottonargli la camicia. Quello che segue è il connubio perfetto tra passione e dolcezza e quando entrambi arriviamo al culmine mi appoggio su di lui esausta.

 
-Quanto tempo pensi che abbiamo prima che i festeggiamenti inizino? - gli chiedo girandomi verso di lui.
-Non più di un paio d’ore, l’arrivo della regina è previsto per le otto- risponde lui sbadigliando verso la fine.
-Dovresti approfittarne per riposarti, sembri esausto- gli dico io carezzandogli il viso dolcemente.
-Ogni volta che chiudo gli occhi non faccio altro che rivivere quello che ho passato ieri- mi risponde stringendomi ancora di più al suo petto.
-Ora sono qui, prova a dormire. Se hai incubi ci penserò io a scacciarli- gli rispondo rassicurandolo con un dolce bacio. Quando ci stacchiamo lo faccio appoggiare sul mio petto e inizio a carezzargli i capelli sperando che questo lo aiuti a rilassarsi. Dopo un paio di minuti il suo respiro si rilassa e si addormenta e non posso fare a meno di restare affascinata, stento ancora a credere che tutto questo sia reale. In poco più di un mese tutto è cambiato, stravolgendo tutto ciò che credevo certo, però allo stesso tempo dubito che sarei capace di tornare alla mia vecchia vita, anche se questo vorrebbe dire liberarsi di Elizabeth e i vampiri.

 
Non so come, alla fine finisco per addormentarmi fino a quando non vengo svegliata da dei rumori, non so bene identificare di cosa si potrebbe trattare ma sembrano urla e provengono da fuori.
Mi alzo dal letto cercando di non svegliare Dimitri e mi affaccio alla finestra che dà al cortile anteriore della villa. Un corteo di persone si dirigono all’interno, circondate da moroi e dhampir che li acclamano e festeggiano; capisco allora che si tratta dei moroi che ci hanno aiutato a sconfiggere i vampiri all’accademia. Decido quindi di svegliare Dimitri per dirgli che scendo per capire qualcosa di più su di loro, pensando che se si fosse svegliato mentre non c’ero sarebbe come minimo impazzito. Lui decide di vestirsi e venire con me, evidentemente non ancora pronto a separarsi da me e io non posso che esserne felice.

 
Appena arriviamo sotto troviamo una grande folla nella sala dove eravamo stati accolti il primo giorno, un palco è stato costruito in fondo pronto probabilmente per la visita della regina. Intanto i festeggiamenti non sono terminati e non posso che farmi coinvolgere dalla felicità generale, se non fosse stato per questi moroi sbucati dal nulla, molti, se non tutti, i guardiani mandati all’accademia ieri sarebbero morti; questo ovviamente non fa che incuriosirmi ancora di più e devo ammettere anche insospettirmi un po’.
Riesco alla fine ad intravedere mia madre in mezzo alla folla e mi avvicino a lei, ci troviamo praticamente in prima fila e posso quindi vedere da vicino il capo e i suoi uomini sfilare in mezzo alla folla, molti tra la folla li fermano per congratularsi con loro e presto il gruppo si disperde in mezzo alla folla. Il capo si dirige però verso di noi, o meglio per quanto posso capire dal suo sguardo verso mia madre, che a differenza di tutti gli altri ha la sua solita maschera impenetrabile da guardiano.
-Potresti anche sorridere Jocelyn, è una festa in fondo e sei viva per merito nostro- esclama lui prima di fermarsi davanti a noi e credo per un attimo che abbia sbagliato persona, deve aver scambiato mia madre per qualcun altro.
-Modesto come sempre vedo, e smettila di chiamarmi così- risponde inaspettatamente mia madre.
-Voi due vi conoscete? - chiedo quindi io e dallo sguardo che mi lancia mia madre è chiaro che non si era accorta che ero lì fino a quel momento, mi stupisco di come sembra stia per andare in preda al panico.
-Che succede mamma? E perché ti ha chiamata Jocelyn? - le chiedo quindi sperando che mi spieghi, sto iniziando a preoccuparmi: lei non ha mai mostrato così apertamente le sue emozioni e soprattutto prima d’ora non pensavo che conoscesse cosa fosse il panico. Dopo le mie parole il panico si trasforma in rassegnazione e dopo un grosso respiro si decide a rispondermi.
-Lo conosco perché è tuo padre- e con queste parole credo di non esagerare quando dico che mi è crollato il mondo addosso.
 
Note:
Non provo neanche a scusarmi per il ritardo e non mi sorprenderebbe non trovare più nessuno che legge questa storia. Spero che questo capitolo vi piaccia, non succedono molte cose importanti ma era necessario per poter andare avanti. Spero che vi piaccia la mia idea di far scoprire a Rose di suo padre, nel prossimo capitolo scopriremo qualcosa di più su cosa ha fatto. Come al solito aspetto le vostre recensioni per capire se sto andando nella giusta direzione, cercherò di postare il prossimo capitolo al più presto e spero di approfittare delle vacanze di pasqua per scrivere.
A presto
VampireAddicted.
 
 

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23
 
-Cosa vuol dire che sono suo padre? - chiede Abe completamente scioccato dalla notizia, da questa conversazione tutto si sarebbe aspettato tranne di scoprire che ha una figlia di 18 anni che non ha mai conosciuto.
-Ehi, sono io che dovrei chiedermi questo- lo interrompe la ragazzina prima di rivolgersi di nuovo alla madre aspettando una spiegazione.
-Janine Hathaway è un nome falso, l’ho adottato quando ho scoperto di essere incinta e sono fuggita in America. Non avevo intenzione di farti rovinare da lui e per questo ho fatto di tutto per impedirgli di venire a conoscenza della tua esistenza- spiega lei guardando l’uomo verso la fine, non sa cosa aspettarsi a questo punto e spera solamente che non rischierà di rovinare i suoi piani solo per darle una lezione.
-Solo perché eravamo in disaccordo non avevi alcun diritto di tenermi all’oscuro, è anche mia figlia- risponde lui alzando la voce, non riesce a credere alle sue orecchie. Lei glie l’ha portata via senza nemmeno dargli una possibilità di cambiare, di essere migliore; per sua figlia lo sarebbe stato, o almeno ci avrebbe provato.
-Quello lo chiami essere in disaccordo? - risponde lei indignata, come al solito stava minimizzando i suoi errori ma non avrebbe funzionato questa volta.

-Credo che dovreste portare questa conversazione in un luogo più privato- interviene Dimitri facendo calmare la donna, in effetti i toni concitati della discussione avevano già fatto girare molte teste e non aveva intenzione di continuare a dare spettacolo.
-Non ti intromettere Belikov- rispose invece l’uomo non gradendo l’interruzione, non gli è ancora chiaro il legame che lo lega al gruppo ma il rapporto confidenziale che aveva notato ieri mentre cercavano la ragazza lo infastidiva comunque. Fino ad ora aveva dubitato che il loro rapporto fosse di tipo romantico, pensandolo troppo giovane per lei ma a questo punto non sapeva più cosa credere.
-Non trattarlo così, se quello che ha detto mia madre è vero sei tu che non hai alcun diritto di intrometterti. Inoltre ha ragione, voglio saperne di più ma questo non vuol dire che voglio condividere la notizia con tutta questa gente- risponde Rose, con un tono che fa capire ad Abe che deve controllarsi e comportarsi bene se vuole una speranza di conoscerla.
-D’accordo, dove possiamo parlare? - chiede quindi lui e Janine fa strada verso camera sua non conoscendo un altro posto dove non sarebbero stati disturbati.

-Quindi, raccontatemi cosa è successo- esclama Rose, non a caso parlando al plurale; vuole sentire entrambe le parti dando una possibilità di spiegarsi ad entrambi, anche se prenderà tutto ciò che le dirà l’uomo con le pinze per ovvi motivi.
-Ci siamo incontrati poco dopo il mio diploma, ero stata assegnata ad un ragazzo in Russia che aveva appena iniziato il college mentre lui si occupava di fornire dei moroi addestrati a combattere a chi non riusciva ad ottenere un guardiano perché non facente parte di una famiglia reale. Ero giovane e un po’ ribelle al tempo e non ci ho messo molto ad innamorarmi di lui, poi ho scoperto la verità. Il suo scopo era ribaltare il nostro governo sostituendolo con un sistema più giusto e moderno a detta sua, solo che i metodi usati non erano per niente pacifici. Per caso sono venuta a sapere del suo piano di uccidere la regina in modo da poter colpire il consiglio durante la transizione, proprio in quel periodo ho scoperto di essere incinta di te così ho deciso di andarmene- racconta Janine e Rose inizia a capire perché ha voluto tenerla lontana da lui; Abe invece è ancora più arrabbiato, riconosce che le condizioni non erano ideali ma non sarebbe dovuta partire privandolo della possibilità di crescere sua figlia.
-Avresti dovuto parlarmene, avremmo potuto trovare un’altra soluzione. Non avresti dovuto portarla via da me- interviene lui infatti, e a quelle parole la donna perde la pazienza, l’odio che aveva provato al tempo ritornato alla superfice.
-Parlartene? Quando? Prima o dopo che hai mandato Roman ad uccidermi? - lo accusa lei guardandolo con odio.
-Di cosa stai parlando? – chiede lui confuso anche se un’idea per niente piacevole si sta formando nella sua mente.
-Te lo sei già dimenticato? Hai mandato uno dei tuoi uomini ad uccidermi poco dopo che ho lasciato l’università, volevi essere sicuro che non rivelassi il tuo piano alle autorità. Sono sopravvissuta a malapena e subito dopo sono fuggita in America e ho cambiato nome, non volevo rischiare che mi trovassi e facessi del male a me o a Rose- risponde lei sempre più arrabbiata, non riesce a crederci: con che coraggio può fingere che nulla sia successo?
-Io non ho mandato nessuno, deve aver agito autonomamente- risponde lui genuinamente scioccato, Roman ha molte cose da spiegare prima di incontrare la sua fine. Era sempre stato il più rivoluzionario del gruppo ed era stato lui a convincerlo che ci volessero gesti estremi per poter cambiare la situazione, alla fine non era nemmeno andato avanti col piano sperando che prima o poi lei sarebbe tornata.
-Perché mai dovrei crederti? - risponde Janine senza poter nascondere un velo di dubbio, la sua parte razionale le dice di non credergli ma l’altra sua parte, quella che non aveva mai pensato lui fosse capace di una cosa simile sta gioendo, felice di avere le prove di ciò che aveva sempre sperato.

Rose riconosce che i due hanno bisogno di un po’ di tempo per chiarire e rassicurata dal fatto che la madre sarebbe in grado di difendersi in caso lui si rivelasse pericoloso trascina Dimitri fuori dalla stanza, i due non si accorgono nemmeno di essere rimasti soli e continuano a discutere animatamente.
Abe cerca di convincerla che sta dicendo la verità e anche se lei non lo ammetterebbe mai in parte ci sta riuscendo, alla fine gli chiede di lasciarle del tempo per riflettere e l’uomo lascia la stanza, intenzionato a trovare la causa di tutti i suoi problemi.
Proprio quando individua Roman a pochi metri da lui viene interrotto da Elizabeth che chiede se possono parlare in privato; l’uomo dopo un secondo di indecisione segue la donna, deciso a non perdere di vista il suo obiettivo.

Arrivano in uno studio, Michal è già all’interno seduto alla scrivania e con un gesto della mano lo invita a sedersi di fronte a lui mentre Elizabeth rimane in piedi accanto al marito, appoggiata al muro. Dopo le dovute presentazioni passano direttamente a parlare d’affari.
-Siamo rimasti positivamente colpiti dal vostro livello di preparazione e dal vostro coraggio, il vostro intervento è stato decisivo per quest’ultima vittoria- inizia Michal cordialmente ottenendo un sorriso in risposta dall’uomo.
-Immagino, vista la vostra competenza con la magia, che non siete al servizio della corte reale- interviene Elizabeth.
-Le nostre forze sono al servizio di quelli reputati non degni di protezione dai nostri sovrani- risponde lui confermando i suoi dubbi.
-Mi sembra giusto ovviamente che voi abbiate la possibilità di contrattare il vostro prezzo, le nostre risorse sono estese e il vostro contributo sarebbe prezioso per la nostra causa- risponde Michal.
-Non siamo interessati ad un compenso monetario, la cosa più importante per noi è il vostro supporto in futuro- risponde Abe vagamente, non vuole scoprire del tutto le sue carte ma allo stesso tempo vuole assicurarsi il loro appoggio.
Ha già capito che in caso di vittoria molte cose cambieranno nella loro società, per la prima volta moroi e dhampir saranno costretti a combattere fianco a fianco per sopravvivere; rendendolo il momento migliore per agire.
-Se alla fine di tutto questo saranno rimasti moroi da governare, potete contare sul nostro supporto per spodestare la regina e il resto della corte reale, credo abbiano fatto un lavoro pessimo fino ad ora quindi chiunque può fare di meglio- risponde Elizabeth, capendo subito dove voleva andare a parare, non che le dispiaccia: non avrebbe potuto pensare ad una punizione peggiore per Tatiana.

Nel frattempo Rose è sopraffatta da tutte queste nuove informazioni: in meno di un’ora ha scoperto che il suo padre naturale è un rivoluzionario che vuole spodestare la regina, che potrebbe aver provato ad uccidere lei e sua madre.
Viene riportata alla realtà dal tocco di Dimitri, alza gli occhi verso di lui e si avvicina e lo abbraccia. Tra le sue braccia si sente più al sicuro e più calma, restano così per un po’ fino a quando la suoneria di un telefono non interrompe il momento.
-Dovresti rispondere- gli dice lei staccandosi piano, malgrado la confusione e la rabbia siano ancora lì non si sente più come se dovesse esplodere da un momento all’altro. Lui le lascia un delicato bacio sulla fronte prima di staccarsi del tutto per recuperare il telefono nella tasca, si tratta di uno dei dhampir.
-Mi vogliono per una riunione sulle misure di sicurezza da adottare in previsione dell’arrivo della regina. Posso lasciarti? – chiede lui titubante appena termina la conversazione, non vorrebbe allontanarsi da lei, soprattutto in questo momento, ma non può dimenticarsi delle sue mansioni da guardiano, non importa quanto lo vorrebbe.
-Non ti preoccupare sto già meglio, credo che andrò a cercare Lissa per sfogarmi un po’ con lei- gli risponde lei lasciandogli un casto bacio sulle labbra prima di andarsene, quando lei prova a staccarsi però lui le blocca il viso con le mani per approfondire il bacio, per poi staccarsi e andare alla riunione. Rose rimane un po’ imbambolata, non sa se si abituerà mai a questo suo lato passionale: ogni volta le sembra come un sogno.
Quando si riprende decide di muoversi per andare a cercare Lissa senza perdere ulteriormente tempo.

Intanto in un bar vicino alla villa Katya cerca di annegare i dispiaceri nell’alcol. Ha notato come la sua mente sia stranamente più lucida nel delicato momento che c’è tra l’essere del tutto sobri e ubriachi, in questo momento però non vuole alcuna lucidità ed ha da tempo raggiunto lo stato di sbronza a tutti gli effetti. La sua intenzione è quella di mettere in pausa la mente almeno per una sera, evitando di rimuginare sullo spirito e ciò che sta causando a lei e suo padre.
Tutto questo sarebbe molto più facile se il ragazzo seduto vicino a lei la smettesse di parlare; non che lo stia ascoltando, ma quel ronzio di sottofondo sta iniziando a farle venire un mal di testa atroce. La tentazione di incenerirlo con i suoi poteri è forte ma fortunatamente, o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, l’alcol ha annebbiato l’accesso ai suoi poteri. Ultimamente il ragazzo si sta avvicinando sempre di più e probabilmente se si sforzasse ad ascoltarlo sentirebbe patetiche frasi per rimorchiarla, non capisce perché continua a provarci visto che è da quando ha iniziato più di mezz’ora fa che lo ha ignorato bellamente, forse spera che ad un certo punto sarà così ubriaca da stare al suo gioco.
Improvvisamente il suddetto ragazzo si fa sempre più vicino poggiando la mano sulla sua coscia, se i suoi riflessi fossero stati più pronti si sarebbe allontanata di scatto ma per colpa della sbronza riesce solo a perdere l’equilibrio cadendo dallo sgabello. Il ragazzo la aiuta a sollevarsi e ne approfitta per spingerla verso un angolo buio del bar così da non essere disturbato, Katya prova a ribellarsi ma non risolve molto e proprio quando il tizio stava per avvicinarsi per baciarla Adrian lo prende per le spalle e gli da un pugno.
Era entrato da poco nel bar e aveva notato la sua presenza, all’inizio non aveva capito se lei apprezzasse le attenzioni del ragazzo o meno quindi non era intervenuto ma appena si erano spostati aveva intuito dalle condizioni di Katya che la cosa non era consensuale.

Dopo il primo pugno continuano a picchiarsi per un po’ fino a quando uno dei proprietari del bar non li interrompe buttando fuori il ragazzo.
-Ed è per questo che le ragazzine non dovrebbero entrare nei bar- esclama lui appena rimangono di nuovo soli, ottenendo un’occhiata truce dalla ragazza.
-Faresti meglio a non parlare visto che se non vi avessero interrotto avresti probabilmente perso- risponde lei riferendosi al visibile occhio nero di Adrian.
-Non un bel modo per ringraziarmi- risponde lui mentre si avvicina al vetro per vedere le condizioni dell’occhio, decisamente messo peggio di quanto si aspettasse. Sospirando si risiede nel divanetto in fondo e fa segno alla cameriera di portargli un altro giro.
-Non dovresti bere o ti entreranno nella testa- interviene Katya sedendoglisi accanto e prendendo il bicchiere al posto suo.
-Bella scusa per bere gratis- risponde lui a metà tra il divertito e l’infastidito, non ha intenzione di ricevere la predica da qualcuno così ubriaco però allo stesso tempo non riesce a non sorridere vedendola in questo stato.
-Avrei bevuto comunque gratis- risponde lei indicando il cartello appeso sopra il bancone che indicava che il giovedì le ragazze bevevano gratis.
-Dovresti comunque fermarti se non vuoi vomitare per il resto della serata- risponde lui togliendole il bicchiere dalle mani, lei in risposta mette il broncio facendolo scoppiare a ridere.
-Non mi dispiacerebbe vomitare se potessi farlo addosso alla regina- esclama lei dopo un po’ come se ci avesse pensato tutto questo tempo.
-Dici così solo perché non la conosci- risponde lui seriamente stupendo Katya che si aspettava la ignorasse.
-Nessuno si rende conto di quanto lei si impegni per proteggere il nostro popolo, tu non l’hai vista lavorare fino a tardi sfinita per cercare di accontentare tutti e sicuramente non l’hai vista piangere ogni volta che le sue scelte hanno portato alla morte di uno di noi. Come se tutto questo non bastasse ha trovato il tempo di occuparsi di me quando ho iniziato ad impazzire, c’è stata quando i miei erano pronti a spedirmi in uno ospedale psichiatrico, se non fosse per lei non so dove sarei oggi. Ogni volta che ero vicino al baratro, non importa di cosa si stesse occupando, la sua porta era sempre aperta- si sfoga lui stanco di sentire gente disprezzare sua zia senza conoscerla realmente, quando si gira per vedere la sua reazione si stupisce di vederla addormentata sul tavolo. Con un sorriso la sistema meglio contro il divanetto per farla stare più comoda ma lei finisce invece per accucciarsi a lui e non sa come spostarla senza svegliarla, sospirando lascia stare facendosi portare un altro bicchiere.

Dopo non molto Rose e Lissa varcano la soglia dello stesso bar, appena Rose era riuscita a trovare l’amica le aveva detto che aveva qualcosa di importante da raccontarle ma che aveva bisogno di un drink per poterlo fare. Appena entrano si trovano davanti la più strana delle scene: Adrian è seduto con un bicchiere in mano, niente di strano fin qui, con Katya comodamente poggiata sulla sua spalla nel pieno del sonno.
-Cosa mi sono persa? - chiede maliziosa Rose sedendosi accanto a lui.
-Una Katya molto ubriaca, si reggeva a malapena in piedi e si è addormentata mentre parlavo- risponde lui distrattamente, Rose capisce dal suo sguardo che anche lui non deve essere molto lucido.
-Avrei voluto esserci, deve essere stato esilarante- risponde lei solamente, ordinando qualcosa per lei e Lissa, qualcosa di molto leggero per quest’ultima, non vuole fare ubriacare anche lei.

-Ora che hai avuto il tuo drink che te ne pare di raccontare? Mi hai incuriosito- esclama Lissa senza neanche guardare il suo bicchiere.
-Ok tenetevi forte, ho incontrato mio padre che a quanto pare è un rivoluzionario antimonarca che potrebbe aver provato ad uccidere mia madre prima che io nascessi- esclama lei tutto d’un fiato, scegliendo la versione ultra-breve.
-COSA? - urlano entrambi in risposta facendo svegliare di scatto Katya.
-Si può sapere cosa avete da urlare? Mi avete fatto saltare in aria- esclama lei massaggiandosi le tempie sperando di alleviare il mal di testa.
Rose inizia quindi a spiegare dettagliatamente, ottenendo tre facce scioccate in risposta.
-E io che pensavo la mia situazione familiare fosse incasinata- la prima a spezzare il silenzio creatosi alla fine del racconto è Katya facendo scoppiare a ridere Rose.
-Pensi che abbia veramente provato ad uccidere tua madre? – chiede quindi Lissa.
-Onestamente non so cosa credere, sembrava sinceramente sorpreso quando mia madre ne ha parlato ma potrebbe essere un bravo attore, mi preoccupa di più il motivo per cui è qui in realtà-.
-Nessuno ha pensato di avvertire le autorità? –chiede Adrian preoccupato per la sicurezza della zia.
-Temo di no, non so perché mia madre non abbia detto tutto al tempo ma credo che se dicesse qualcosa ora potrebbe finire nei guai- risponde Rose sentendosi in colpa, se d’ora in poi dovesse succedere qualcosa alla regina sarà colpa sua e di sua madre, neanche lei si meriterebbe questo.
-Ci deve essere qualcosa che possiamo fare- interviene Lissa cercando di consolare Adrian che dopo la risposta di Rose stava iniziando a pensare al peggio.
-In realtà potremmo tenerlo d’occhio, Dimitri è nel team difensivo della regina e noi possiamo tenere d’occhio lui, a meno che sia suicida avrà un piano per nascondere ciò che farà e appena vediamo qualcosa di sospetto possiamo o fermarlo o riportarlo alle autorità- risponde Rose iniziando ad organizzare nella sua mente.
-Per non parlare dei dieci guardiani che si porta sempre dietro, non è mai stata un bersaglio facile e ora più che mai non lo sarà: ti ricordo come si sono lasciate con Elizabeth, come minimo avrà raddoppiato la sua protezione- interviene Katya che malgrado il tono un po’ acido cerca di essere confortante.
-A proposito dovremmo tornare a palazzo, sarà qui a momenti- risponde Adrian facendo capire con il suo sguardo quanto è grato per le loro parole.
-Ce la fai a reggerti in piedi? - aggiunge poi rivolto a Katya, lei indispettita si alza di scatto e anche se rischia di perdere l’equilibrio rifiuta ogni aiuto e inizia a camminare seguita dagli altri.
Arrivano giusto in tempo per vedere l’entrata trionfale della regina, non si stupiscono della maestosità dimostrata e neanche del netto aumento di guardiani a proteggerla. Tatiana non mostra paura nei confronti di Elizabeth, malgrado quest’ultima l’abbia provocata diverse volte, e fa del suo meglio per dimostrare la forza delle famiglie reali anche in un momento delicato come questo.

Per il resto i festeggiamenti sono stati fatti davvero in grande stile: una parata per le strade del quartiere è stata organizzata e tutti i locali erano aperti, per lo più con open bar, e tra musica e spettacoli tutti si sono divertiti, tranne Tatiana che da un momento all’altro si aspettava un attacco a sorpresa.
Elizabeth e Michal invece hanno lasciato i panni di temibili leader e si sono goduti la festa insieme ad Amy e qualche altra strega e vampiro, stupendo, con la loro spensieratezza e spontaneità, non pochi moroi non abituati a questi comportamenti da parte della classe dirigente.
Appena la regina si è ritirata per la notte Dimitri ha avuto la possibilità di raggiungere Rose e gli altri e dopo un paio di balli nascosti in mezzo alla confusione, intervallati da diversi baci passionali, e qualche drink decide di ritirarsi anche lui consapevole che l’indomani la festa sarebbe finita; Rose si trova quindi costretta a prendere l’ardua decisione di non unirsi a lui e andare a dormire con le altre così che potrà finalmente avere la possibilità di leggere il diario che le ha dato Annika.

Note autrice:
Eccomi qui con un altro capitolo, ho deciso di non farvi aspettare troppo stavolta e di darvi un lungo capitolo come regalo di pasqua. Anche se in questo capitolo non succede niente di eccezionale per il progredire della storia è uno dei miei preferiti per come sono riuscita a includere quasi tutti i personaggi così da vedere come è messo ognuno di loro. Ovviamente siete liberi di scrivermi in una recensione se pensate lo stesso o se lo avete odiato per un qualunque motivo. 
Il prossimo contiene la prima parte della rivelazione di Annika e sono nervosissima visto che è uno dei maggiori misteri della storia e non vorrei deludervi, cercherò di pubblicarlo al più presto perché non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate.
A presto e buona pasqua :D
VampireAddicted

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


Capitolo 24


Arrivata in camera scelgo di usare il bagno per ultima, Lissa ha deciso di passare la notte con Christian quindi dovrò aspettare solo che Katya si addormenti prima di tirare fuori il diario e placare finalmente la mia curiosità.
Fortunatamente visto tutto l’alcol che ha ingerito non ci mette molto ad addormentarsi, decido di prendere il diario e chiudermi in bagno, in caso si svegli durante la notte.
 
“Proprietà privata di Miroslav Drozdov
Anni 1890-1891”
 
Rimango un po’ stupita a vedere quel nome, ero convinta che il diario fosse in effetti di Annika e non mi sarei di certo aspettata appartenesse ad un antico nobile. Mi rendo conto solo in questo momento che sto per invadere i pensieri più profondi di un uomo vissuto più di cento anni fa e oltre a sentirmi lievemente a disagio noto con sollievo che è in inglese visto che la corte reale era già stata spostata in America da un paio d’anni, mi chiedo però cosa abbia a che fare con quello che sta succedendo oggi e come abbia fatto Annika a venirne in possesso.
Decido comunque di andare avanti sperando che sia il testo stesso a darmi le risposte, le prime pagine parlano delle sue tristi giornate a seguito della morte del padre e leggo velocemente sperando che arrivi presto la parte interessante.
Il giorno dopo del funerale partecipò al suo primo consiglio reale dove sarebbe stato nominato principe Drozdov, alla fine della prolissa descrizione del cerimoniale accenna che il principe Voda è stato incaricato di spiegargli i meccanismi del consiglio e tutte le questioni di cui si stavano occupando al momento.

Le pagine successive sono più delle annotazioni su quello che gli è stato spiegato, per lo più questioni di etichetta e cosa gli sarebbe stato permesso o no nei suoi primi tempi come principe; leggo molto distrattamente questa parte desiderando che Annika avesse evidenziato o segnato le parti più importanti, non è un libro troppo grande ma tra il fatto che potrò leggerlo solo di notte e le faticose giornate che mi attendono il giorno dopo ci metterò più di quanto pensassi a finirlo.

Mi riconcentro nella lettura, finalmente ritorna allo stile sotto forma di diario che per quanto noioso è sempre meglio delle parti puramente politiche.
“Dopo una prima parte della giornata piena di informazioni io e il principe Voda ci troviamo a passeggiare nei giardini della corte, muovendoci verso la cattedrale. Il mio accompagnatore era silenzioso e non ero ancora riuscito a decifrare i suoi pensieri nel mio riguardo, era stato calmo e composto durante la spiegazione anche se una piccola parte del suo sguardo mi suggeriva che avrebbe preferito spendere il suo tempo in altri modi. Ci fermammo in una panchina vicino alle due grandi statue che erano state trasportate dalla vecchia corte.
-Immagino saprai la leggenda dietro queste due statue- mi chiese lui spezzando il silenzio creatosi, io annui in risposta, la leggenda narrava dei primi due sovrani del nostro popolo che erano riusciti a creare una vera e propria società civilizzata che non si dovesse più preoccupare degli umani se non per il proprio nutrimento.
-Ogni leggenda nasconde una storia, questa è una storia che è stata dimenticata e che solo le più alte sfere del nostro popolo hanno il privilegio di conoscere. I sovrani rappresentati in quelle statue erano vampiri che diedero in effetti vita alla nostra società, solo in un senso più letterale di quanto si possa pensare- le sue parole in quel momento mi confusero, per quanto non gradiamo molto il termine siamo tutti vampiri, creature costrette a nutrirsi del sangue degli umani per il loro sostentamento. Notando la mia confusione iniziò a spiegarsi meglio, mi espose la differenza tra i veri vampiri e noi: creature immortali della notte costrette a nascondersi nelle tenebre come i nostri strigoi ma assai più forti ed intelligenti e per questo doppiamente letali. Il suo racconto diventò più incredibile ogni minuto che passava, mi raccontò dell’esistenza di streghe che se trasformate in vampiri non solo mantenevano la loro magia ma accrescevano il loro potere anno dopo anno; era come se tutto ciò che sapevo del mondo fosse solo una parte della verità, tutto ciò che credevo solo leggenda, storie per spaventare i bambini, così dannatamente reali. Mi chiesi perché ci preoccupiamo dei normali strigoi quando queste creature assai più pericolose sono là fuori e neanche lo sappiamo, la risposta arrivò da lì a poco e fu la cosa più scioccante che mi potesse mai dire.
-Tornando alla leggenda da cui siamo partiti, il re era un vampiro e la regina una potente strega trasformata in vampiro e tutti i nostri antenati sono nati da un’unione del genere, siamo il prodotto tra la magia delle streghe e la forza e l’immortalità dei vampiri- appena finì di dirmi tale parole scoppiai a ridere pensando che questo fosse uno scherzo.”

Interrompo per un attimo la lettura, purtroppo con un umore ben più tetro, so per certo che non si tratta di uno scherzo o Annika non avrebbe avuto motivo di darmi questo diario e anche se questo pone più domande di quante ne risponde tutto inizia ad avere senso: Elizabeth aveva infondo detto che la loro razza era più antica, spiegherebbe perché sono più forti di qualunque strigoi e come mai hanno così tante abilità in comune: la compulsione, la lettura del pensiero, la magia nel caso di streghe trasformate in vampiro. Chissà quante delle streghe che si trovano qui a New Orleans sono in realtà vampiri che hanno vissuto per secoli accumulando poteri e conoscenze. Per la prima volta inizio a pensare che la nostra teoria sull’assorbimento dei poteri era completamente falsa, non hanno bisogno di assorbire i nostri poteri: ce li hanno già, molto probabilmente potenziati all’inverosimile.

Questo ovviamente non ha risposto a tutte le domande, per esempio non capisco come sia potuto rimanere un segreto ai più, così a lungo, o perché gli altri vampiri rapiscono così tanti moroi e soprattutto perché Elizabeth e Michal hanno bisogno di noi.
“Purtroppo tutto ciò era lontano dall’essere uno scherzo, lo sguardo gelido del principe Voda fermò immediatamente la mia ilarità e in quel momento le domande iniziarono ad assalirmi.
L’unica risposta che ottenni però fu un rimprovero per averlo interrotto, la sua storia infatti non era affatto finita.
-Ti ho raccontato come queste creature hanno creato la nostra società, una comunità pacifica, autosufficiente e integrata nel mondo degli umani. Dopo che i sovrani scacciarono i vampiri meno tolleranti si creò un impero prosperoso e pacifico che si pensa durò per secoli, un luogo dove le ingiustizie erano rare e tutti erano educati per l’eccellenza. All’interno del mondo sovrannaturale eravamo rispettati e temuti allo stesso tempo, si pensava che niente e nessuno avrebbe mai osato distruggere l’equilibrio formatosi, che anche se ci avessero provato avrebbero fallito. Si sbagliavano.
Furono proprio gli adorati e rispettati sovrani ad essere la rovina di questo regno, la potenza della regina Elizabeth che portò alla distruzione della società perfetta, macchiandola con il delitto peggiore che potesse mai commettere: la creazione degli strigoi-”.

Mi trattengo a malapena dall’urlare per la sorpresa, non so per cosa essere più scioccata: il fatto che Elizabeth è in realtà un’antica regina del popolo moroi, anzi per essere più precisa la prima regina, che è in parte responsabile per la creazione della razza moroi e la creatrice della nostra società? Oppure che lei è in effetti non solo una vampira, quindi già abbastanza oltre le nostre possibilità, ma pure una strega lasciando minime speranze di levarcela di torno? Per non parlare di questo ultimo dettaglio secondo il quale lei è responsabile della creazione degli strigoi, che poi quale persona sana di mente creerebbe mai gli strigoi?

I miei pensieri vengono interrotti quando Lissa bussa alla porta, mi rendo conto solo ora che è già giorno e non ho chiuso occhio nemmeno un minuto troppo presa dalla storia. Anche se a malincuore nascondo il diario in un cassetto del mobile che successivamente chiudo a chiave ed esco dal bagno.
-Già sveglia? - chiede sorpresa Lissa, il suo viso non è molto riposato quindi anche lei non deve aver dormito molto, anche se ha sicuramente passato la notte in attività più divertenti.
-Si ieri pomeriggio ho dormito un po’ quindi non ero troppo stanca, inoltre ieri ho passato tutta la giornata senza fare niente- rispondo iniziando a tirar fuori i vestiti, fortunatamente quello che le ho detto è vero quindi non sono troppo stanca, anche se ho la sensazione che non riuscirò a sopportare una giornata di allenamenti intensivi.
-Beata te io dormirei tranquillamente qualche altra ora- risponde lei con uno sbadiglio prima di entrare in bagno.
Finisco di vestirmi sforzandomi a non pensare a come Elizabeth abbia potuto creare gli strigoi, so che Annika è convinta che nessuno può leggermi nella mente e spero proprio sia vero ma per sicurezza dovrei evitare di pensarci, inoltre non devo fare intuire ai miei amici o a Dimitri che c’è qualcosa che non va.
-Pensi che si sveglierà in tempo o dovremo tirarla giù noi?- chiede Lissa appena esce dal bagno riferendosi a Katya ancora nel meglio del sonno.
-Temo la seconda, soprattutto dopo la sbornia di ieri- rispondo io cercando di svegliarla tirandole via le coperte.
-Lasciami in pace- esclama lei assonnata tenendosi strette le coperte, io tiro con più forza e finisco per farla cadere per terra insieme alle coperte, almeno questo sembra svegliarla.

Dopo un po’ usciamo per andare a colazione e noto con sollievo che un po’ tutti hanno l’aria assonnata, spero vivamente che gli allenamenti di oggi saranno più leggeri. Come al solito dopo colazione ci dividiamo e appena raggiungo la zona degli allenamenti capisco che mi ero solo illusa, l’istruttore di oggi è Michal ed è sempre stato il più duro di tutti finora, dubito che cambierà proprio oggi.
Come compagno di allenamenti mi capita Eddie e sono felice di poter passare un po’ di tempo con lui come i vecchi tempi, gli sforzi di questo mese hanno sicuramente funzionato e riesco a vincere il primo round per un pelo. Continuiamo così per il resto della giornata, intervallati dagli esercizi specifici di Michal; alla fine siamo pari e gli propongo un ultimo scontro veloce come spareggio.
Una piccola parte di me lo fa perché meno tempo ho a pranzo per vuotare il sacco su quello che ho letto nel diario più possibilità ho che riesco effettivamente a tenerlo segreto. Non sarebbe un problema se non fosse una notizia così importante, questo cambia tutte le nostre ipotesi e di conseguenza cambierebbe la nostra strategia.
Alla fine vinco io e ci avviamo insieme scherzando verso la sala mensa. Trovo che la strategia migliore è quella di riempirmi la bocca di cibo, fortunatamente non sembra strano visto che è più o meno quello che faccio sempre.
Appena finiamo tutti mi alzo avviandomi verso il campo degli allenamenti come sempre, ma vengo fermata da Lissa.
-Dove vai? Oggi abbiamo la lezione teorica insieme- mi ricorda e mi do della scema da sola, almeno così non tornerò esausta e magari riuscirò anche a dormire un po’ se si rivela noiosa quanto penso.
Appena entrati nel teatro che usiamo per le lezioni comuni ci sediamo in fondo e aspettiamo che l’insegnante arrivi chiacchierando tra di noi, poco prima che inizia la lezione Dimitri si siede alla mia destra, gli sorrido e quasi istintivamente mi avvicino a lui approfittando di essere in ultima fila in una stanza semibuia.

La lezione sarebbe in teoria interessante, tratta delle migliori strategie da attuare contro i vampiri ma chi la sta tenendo mi distrae non poco. Sorprendentemente si tratta di Elizabeth in persona, non aveva mai partecipato attivamente alle lezioni o agli allenamenti e ovviamente ha scelto proprio oggi per iniziare a fare il contrario.
Più la guardo e più non riesco a capire quale sia veramente il suo scopo, evidentemente malgrado i buoni inizi deve avere pensato che i moroi erano suoi nemici o non avrebbe avuto motivo per creare gli strigoi; quello che non riesco a capire è perché chiedere il nostro aiuto ora, se quello che ho letto è vero dovrebbe essere potentissima, non vedo cosa un paio di vampiri possono fare contro di lei.
-Tutto bene Roza? - le parole di Dimitri interrompono i miei pensieri, dovrei essere fiera: sono durata poco più di dieci minuti in sua presenza senza fargli notare nulla; incolpo Elizabeth e i suoi piani insensati per questo anche se molto più probabilmente la ragione è che mi conosce fin troppo bene.
-Si, solo non ho dormito molto bene stanotte, continuavo a pensare alla faccenda di mio padre- rispondo cercando di sembrare sincera, odio mentirgli, anche se so che non c’è alternativa, e sfortunatamente non sono molto brava a farlo.
-La prossima volta vieni da me, potrebbe aiutarti sfogarti- risponde lui anche se non sembra troppo convinto della mia risposta, neanche a dirlo la sua risposta perfetta mi fa sentire anche peggio ma cerco di ignorarlo e rispondere prima di insospettirlo ulteriormente.
-Posso pensare a qualcos’altro che mi aiuterebbe- gli sussurro nell’orecchio ottenendo uno sguardo malizioso ma non fa in tempo a rispondere che rovino il momento con uno sbadiglio, sembra che la mia notte insonne stia iniziando a farsi sentire.
-Vieni qui, dormi un po’- risponde lui semplicemente facendomi segno di appoggiarmi alla sua spalla.
-No, dovrei ascoltare la lezione; per una volta Elizabeth sta dicendo qualcosa di utile, non posso perdere l’occasione-.
-Ti farò un riassunto dopo, tanto sono sicuro che non stavi ascoltando molto prima- risponde lui e come dargli torto, decido che dormire è più produttivo di continuare a tormentarmi con Elizabeth e accetto il suo invito con un sorriso; lui mi stringe a lui con un braccio sulla spalla e mi addormento quasi subito.

Note:
Eccomi qui con questo capitolo, arrivato entro la settimana come promesso. Sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate, in questo capitolo si scopre la prima parte delle rivelazioni di Annika e spero davvero di non avervi deluso. Il prossimo capitolo probabilmente non arriverà altrettanto velocemente perché non l'ho ancora completato ma ho le idee abbastanza chiare sia per questo che per il prossimo quindi spero di non metterci molto a scriverlo.
Aspetto vostri commenti ;D
VampireAddicted


 

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


Capitolo 25

 
“-Tutto iniziò quando uno dei figli della regina riuscì a diventare più potente di lei, scaturendo l’invidia della madre. Nato dopo la trasformazione di Elizabeth aveva poteri unici che nessuno degli altri figli aveva, egli riuscì ad aumentare i suoi poteri e a crearsi un esercito fino a minacciare la stabilità del regno. Elizabeth per vendicarsi dell’affronto di essere stata battuta in potere e conoscenza lanciò una maledizione sul figlio e su tutti i moroi. La maledizione, oltre a limitare enormemente i poteri dei moroi aggiunge la condizione di strigoi, creata dal suo incantesimo per punire tutti i moroi per l’insubordinazione del figlio, che fu sacrificato per poter attivare la maledizione-.”
Smetto di leggere per riordinarmi le idee, quale mostro uccide il proprio figlio solo perché è diventato più forte di te? Perché punire un’intera razza comprese tutte le generazioni future? Ma inizio a pensare pure a tutte le possibilità che questa scoperta implica, se è una maledizione vuol dire che può essere spezzata. Se questa cosa si viene a sapere potremmo contrattare un nuovo accordo, potremmo costringerla ad annullare quello che ha fatto, sempre che tutto questo non sia un enorme trappola.
Decido comunque di continuare a leggere sperando che ci sia qualcos’altro di importante. Miroslav continua a fare domande dopo questa affermazione, ma sembra che neanche il principe Voda sappia molto dei dettagli sulla maledizione, l’unica cosa in più che scopro è che c’è una parte immortale dentro ogni moroi che è dormiente per tutta la vita fino a quando non viene attivata la maledizione uccidendo nutrendosi o se si viene trasformati.
Le domande seguenti sono su come questo sia potuto rimanere un segreto così a lungo, le risposte però sono molto vaghe e alla fine conclude dicendo che è stato deciso così da autorità al di sopra di loro per motivi di sicurezza.
Le pagine seguenti sono più che altro sulle sue considerazioni e decido quindi di smettere per oggi, non posso andare avanti a notti insonni e non avrò sempre la fortuna di avere una lezione teorica pomeridiana.
Nascondendo nuovamente il diario nello stesso cassetto chiuso a chiave di ieri torno silenziosamente in camera facendo attenzione a non svegliare le altre, arrivata nel letto il sonno però non arriva malgrado la mia stanchezza. Continuo a pensare a quello che ho letto nel diario, se veramente Elizabeth ha fatto tutto questo è molto più potente e pericolosa di quanto pensavamo; però allo stesso tempo non riesco a capire come sia riuscita a passare oltre l’affronto della regina se ha reagito così con la sua stessa famiglia. Continuo a rigirarmi nel letto ancora per un po’ fino a quando la stanchezza ha la meglio e riesco finalmente ad addormentarmi.
 
Il mattino dopo sono l’ultima a svegliarmi e Katya ha modo di vendicarsi per ieri visto che mi ha svegliato buttandomi l’equivalente di un secchio di acqua ghiacciata addosso. Dopo essermi vestita in fretta e furia arrivo a malapena a fare colazione ed inizio ad avviarmi verso il campo per gli allenamenti ma mi fermo appena vedo Alexander passarmi davanti; mi ritornano in mente le sue parole e mi rendo conto che lui deve per forza sapere di più su Elizabeth e la maledizione.
Anche stavolta si accorge subito che lo sto seguendo ma questa volta continua a camminare guidandomi verso una stanza vuota, appena entriamo finalmente si gira verso di me.
-Ce ne hai messo di tempo, spero almeno che stavolta tu abbia capito qualcosa- inizia lui sedendosi su una poltrona, io non riesco a stare ferma e continuo a camminare avanti e indietro cercando di riordinare le idee. Ho la sensazione che la prima domanda che gli farò influenzerà il resto della conversazione e non posso sprecare l’occasione.
-È possibile spezzare la maledizione di Elizabeth? - chiedo infine, malgrado tutte le altre domande che ho al momento questa mi sembra la più importante: poterci finalmente liberare degli strigoi una volta per tutte sarebbe la soluzione a tutti i nostri problemi.
-Potenzialmente, ma non ci spererei troppo fossi in te. Spezzarla creerebbe più problemi che benefici, è stata ideata per perdurare nel tempo- risponde lui distruggendo tutte le mie speranze, faccio per chiedere la mia prossima domanda ma mi interrompe.
-Vedo che hai finalmente capito la vera natura di Elizabeth, immagino sia merito di quel vecchio diario? -.
-Come fai a saperlo? – gli chiedo sospettosa, mi chiedo se non abbia sbagliato a parlargli, Annika mi aveva detto di non dirlo a nessuno ma pensavo che questo si limitasse ai moroi.
-Non c’è molto che io non sappia visto che posso vedere il futuro- risponde lui normalmente e non capisco se mi sta prendendo in giro o se è serio.
-Se è vero saprai già come andrà a finire la battaglia contro i vampiri- rispondo io, più come una battuta che altro. Immagino che non dovrei stupirmi più di niente ma questo mi sembra troppo incredibile anche considerando le mie ultime scoperte.
-Non funziona così, ciò che io vedo sono solo possibilità, una singola decisione potrebbe cambiare completamente il risultato- spiega lui e anche se non riesco a credergli del tutto mi rassicura che le nostre decisioni avrebbero comunque importanza.
-Quello che continuo a non capire è il nostro ruolo qui, tra Elizabeth la super strega immortale capace di terribili maledizioni e lo stregone più potente del mondo nonché chiaroveggente non vedo che speranze abbiano i vampiri-.
-Ti darei ragione se fossero solo i vampiri che dovremmo combattere. Tutti i moroi che hanno rapito sono già stati trasformati, rendendoli facili da controllare e con dei poteri potenziati, per quanto grezzi; non avrebbero speranze singolarmente ma il grande numero gli permetterà di creare incantesimi protettivi che neanche io potrei spezzare, impedendoci di lanciare incantesimi dalla distanza. Per quanto io ed Elizabeth siamo potenti nemmeno noi possiamo fronteggiare un intero esercito ad uno ad uno, qui entrate in gioco voi: aiutandoci a pareggiare i numeri fino a quando non saranno rimasti abbastanza moroi da tenere in piedi le protezioni. Inoltre tutti i moroi che riusciremo ad avere dalla nostra parte sono persone in meno da eliminare quando arriverà il momento- spiega lui ed in effetti la sua spiegazione non fa una piega, non mi piace però il fatto che saremo costretti ad uccidere tutti i moroi che sono stati presi nel frattempo.
-Non sarebbe più efficace allora evitare che ne prendano altri proteggendo le scuole e le comunità? – chiedo io pensando a qualche alternativa che non comprenda il quasi completo sterminio della nostra razza.
-Si ma i numeri non sono dalla nostra parte, ci sono molti più vampiri che moroi e dhampir capaci di combatterli-.
-Quindi mi stai praticamente dicendo che non c’è nient’altro da fare se non seguire Elizabeth e Michal? - chiedo io sconsolata.
-Per ora purtroppo non vedo altre alternative per voi-.
-Per ora? - chiedo sperando che non abbia scelto quelle parole a caso.
-Direi che dovresti preoccuparti di sopravvivere alla battaglia intanto- mi risponde facendomi l’occhiolino, come al solito un’altra risposta criptica.
-Non mi hai ancora detto cosa ci guadagni tu da tutto questo-.
-Quella è una storia per un’altra volta; faresti meglio ad andare ora, qualcuno ti sta sicuramente cercando- risponde lui alzandosi e lasciando la stanza.
Dopo non molto esco anche io indecisa se andare agli allenamenti o meno, non sono esattamente concentrata e spuntare in ritardo potrebbe attirare più attenzione che non presentarsi affatto. 
-Rose? Cosa fai qui? Pensavo fossi agli allenamenti- la voce di Dimitri mi fa bloccare immediatamente, mi giro verso di lui cercando di fingere indifferenza.
-Mi sono svegliata tardi e ho deciso di aspettare che inizi la prossima lezione. Tu invece? Pensavo fossi assegnato alla protezione della regina- rispondo, non sono un granché a mentire, soprattutto a lui, e spero davvero che non ci faccia troppo caso.
-Inizierò il mio turno tra qualche ora, vista la situazione la regina si vuole assicurare di essere sempre circondata da almeno 5 guardiani ben riposati- risponde lui anche se il suo sguardo lascia intendere che ha capito che c’è qualcosa che non va.
-È proprio terrorizzata che Elizabeth faccia una sua mossa- non che posso darle torto, soprattutto dopo quello che ho scoperto.
-Si, anche se dubito che sia veramente in pericolo, per ora almeno. Uccidere la regina porterebbe solo all’interruzione della nostra collaborazione, uno spreco dopo tutte le risorse che stanno impiegando per addestrarci-.
-Almeno così sarà protetta da qualsiasi attacco di Abe. A proposito, hai notato qualche loro mossa in questo senso? - chiedo ricordandomi della conversazione avuta con Adrian l’altra sera.
-Niente, sono tranquilli e concentrati negli addestramenti; fin troppo tranquilli. Temo che stiano architettando qualcosa- risponde lui, mi tranquillizza che qualsiasi cosa stiano pianificando non accadrà subito, chissà magari potrei anche riuscire a scoprire i suoi piani o a dissuaderlo se vado a parlargli. L’idea non mi alletta più di tanto, non voglio avere niente a che fare con qualcuno che sarebbe pronto ad arrivare a tanto pur di ottenere quello che vuole, soprattutto se è vero che ha cercato di uccidere mia madre per assicurarsi che non rivelasse niente, ma se vuol dire impedire che qualcuno muoia potrei sforzarmi di farlo, almeno su questo posso fare qualcosa.
-L’importante è che non abbiano ancora attuato qualsiasi loro piano, quando arriverà il momento ce ne preoccuperemo. Quanto tempo hai prima del turno? - rispondo io avvicinandomi di più a lui intenzionata a non preoccuparmi di mio padre o Elizabeth almeno per un po’.
-Circa due ore, perché? -.
-Mi devi ancora un giro della città e non ho intenzione di sprecare un momento in cui siamo entrambi liberi- gli rispondo prendendolo a braccetto e iniziando a incamminarmi verso l’uscita, lui scoppia a ridere ma non protesta.
Quando usciamo fuori emetto un sospiro di sollievo, non mi ero resa conto fino ad ora di quanto mi sentissi intrappolata dentro quelle mura, il che è assurdo se si pensa a quanto sia grande quella villa. Mi giro verso di lui e vedo che anche lui sembra più rilassato e mi viene istintivo stringermi di più a lui in risposta; probabilmente non è la cosa più saggia da fare visto che qualcuno potrebbe avere avuto la nostra stessa idea e vederci, ma in questo luogo così vivo e straniero non riesco a preoccuparmene, come se fossimo in un universo parallelo dove nessuno ci conosce e dove tutti i nostri problemi non esistono.
Esploriamo i dintorni per un po’ commentando quello che vediamo, New Orleans è molto diversa da tutti i posti dove ho vissuto fino ad ora: luoghi montuosi dove il sole non è troppo forte e la temperatura è bassa e abbastanza isolati per evitare di aver troppo a che fare con gli umani e le loro leggi. Qui è il completo opposto, il sole splende e malgrado l’orario la temperatura è calda, per poi non parlare del fiume di persone che percorrono le strade; la maggior parte sono turisti che come noi si lasciano trasportare dall’atmosfera allegra della città. Non diresti mai che a qualche metro di distanza si trova una villa piena di creature soprannaturali più o meno pacifiche.
-Grazie, avevo proprio bisogno di una pausa da tutto- dico a Dimitri quando ci sediamo in una panchina dopo circa un’ora. Lui mi prende il viso per le mani per guardarmi negli occhi e dopo alcuni secondi interminabili si avvicina per baciarmi, io rispondo subito al bacio forse fin troppo ardentemente considerando che ci troviamo in un luogo pubblico.
-Sai che puoi sempre dirmi tutto, vero? - mi chiede lui appena ci stacchiamo e annuisco evitando il suo sguardo, i sensi di colpa mi raggiungono immediatamente come tutte le volte che sono costretta a mentirgli, e ultimamente mi sembra di non fare altro. Per un momento sono tentata di fregarmene di quello che potrebbe succedere e dirgli tutto, riesco già ad assaporare il sollievo che sentirei ma mi costringo a non farlo sapendo che c’è un motivo per cui quelle cose devono rimanere segrete. Per la prima volta maledico qualsiasi motivo per cui la mia mente è impenetrabile, sarebbe tutto più semplice altrimenti: potrei affrontare le difficoltà con l’aiuto dei miei amici e soprattutto potrei smettere di sentirmi come se li stessi tradendo ogni volta che gli mento.
Poggio la mia testa nella spalla di Dimitri sapendo che anche se non è convinto mi darà comunque il conforto di cui ho bisogno, mi sento tanto egoista in questo momento ma decido di azzittire i miei sensi di colpa cercando di godermi questo momento e di affrontare tutto il resto dopo.
-Prima di tornare alla villa dobbiamo assolutamente comprare un gelato- esclamo dopo un po’ spezzando l’atmosfera creatasi facendo scoppiare a ridere Dimitri che annuisce, porgendomi una mano per aiutare ad alzarmi. Passiamo il resto del nostro tempo fuori scherzando e mangiando il gelato, io ovviamente ho scelto il formato più grande possibile il che ha causato molte risate, soprattutto quando ho incontrato le prime difficoltà a mangiarlo senza sporcarmi come una bambina.
Prima di rientrare ci scambiamo qualche altro bacio e quando alla fine siamo costretti a dividerci mi viene difficile lasciarlo andare, sapendo che il momento che varcheremo la soglia di quella villa tutti i nostri problemi torneranno ad affliggerci. Alla fine anche se a malincuore ci stacchiamo, lui entra per primo e io, sia per sicurezza che per ritardare il più possibile il momento in cui sarò costretta a rientrare, rimango indietro.
Appena rimango da sola tutto ciò che ero riuscita a spostare in un angolo della mia mente torna prepotente ad assillarmi, i piani di mio padre e la responsabilità di dover proteggere la regina da una minaccia che lei non sa nemmeno esistere e ovviamente tutti i pensieri su Elizabeth e la maledizione. Non riesco ancora a capire perché Annika mi ha dato il diario oltre che per assillarmi, cosa si aspetta che possa fare per fermarla?
La notifica di un nuovo messaggio interrompe i miei pensieri: si tratta di un messaggio da Adrian: “Cercate di ideare un piano entro le quattro di oggi, voteremo il più fattibile in camera mia”.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato ma speravo di avere ancora un po’ di tempo. Oltre a non avere nessun piano ho paura che qualsiasi cosa decidano di attuare possa solo metterci in ulteriore pericolo, se quello che ha detto Alexander è vero tenerci in vita è nel loro interesse e tolto il pericolo dell’assorbimento dei poteri sarebbe meglio non attirare attenzione fino a quando non avremo un modo per batterli, sempre che possa mai succedere.
Il problema è che non posso dire niente di tutto ciò agli altri senza parlare anche del diario e di Annika, per non dire che non sono certa al 100% che i vampiri non ci stanno assorbendo i poteri.
Decido alla fine di andare in camera e continuare a leggere fino all’ora di pranzo sperando che ci sia qualcos’altro nel diario che mi aiuti a prendere una decisione.
Solo dopo un paio di giorni Miroslav rinomina i vampiri, incuriosito dalla storia che non riusciva a togliersi dalla testa è andato a cercare risposte nella biblioteca di corte; gli ci vuole un po’ per trovare qualcosa al riguardo ma alla fine in una delle sezioni riservate al consiglio reale trova delle vecchie cronache che raccontano degli albori della loro società.
La storia è la stessa che gli ha raccontato il principe Voda ma contiene qualche dettaglio in più, viene descritto come Elizabeth sia la prima che sia riuscita ad unire streghe e vampiri sotto un unico popolo; le streghe avrebbero offerto protezione dalla luce solare in cambio di favori, che variavano dal lavoro manuale a protezione dai banditi. Immagino che sia da qui che abbiano in seguito preso l’idea dei guardiani per i dhampir.
Le unioni tra streghe e vampiri diventarono sempre più frequenti, soprattutto dopo che i sovrani ebbero il primo figlio. I primi problemi iniziarono quando Elizabeth fu costretta a trasformarsi, per quanto i vampiri non erano più odiati come un tempo il potere della nuova vampira non era ben visto da tutti e ciò è solo peggiorato quando ebbe i gemelli: essi erano molto più forti dei normali moroi e avevano poteri particolari insieme alla possibilità di usare la stessa magia che tutte le streghe posseggono.
Quando Ryszard, questo è il nome del figlio, iniziò a ribellarsi e a creare un esercito di streghe, completamente sotto il suo controllo grazie ad uno dei suoi poteri, provarono prima a combatterlo con i metodi tradizionali. Appena Elizabeth si rese conto che era diventato troppo forte per loro preparò tutto per la maledizione e dopo aver attirato il figlio in una trappola lo sacrificò per finalizzare l’incantesimo.
Da quel momento il regno si sgretolò molto velocemente, i moroi non erano più disposti ad obbedire ad una regina che li aveva maledetti e molte delle streghe si distaccarono a sua volta, dividendosi tra chi pensava che la maledizione fosse troppo poco e chi la trovasse ingiusta.
La regina e i membri più vicini alla corte sparirono pochi giorni dopo la maledizione e il caos non tardò ad arrivare. Un gruppo di dodici moroi si riunì creando un consiglio e cercarono di riportare la pace nel loro popolo, dando vita alle famiglie reali e al sistema che ancora oggi è usato. Proprio in quel momento è stato deciso di dimenticare il passato e di isolarsi dai vampiri e le streghe per evitare che qualcosa del genere possa ricapitare, parlare di quello che era successo fu bandito e dopo un paio di generazioni gli unici a sapere tutta la storia erano i discendenti delle famiglie reali che decisero di tramandare ai propri figli queste informazioni così da evitare che nel futuro qualcuno scopra per caso dell’esistenza delle altre razze. Qualcosa deve essere andato storto su questo punto di vista: nessuno al giorno d’oggi sa quello che è successo o non avrebbero mai accettato di collaborare con Elizabeth.
Miroslav non si ritiene d’accordo con la decisione presa secoli prima della sua nascita e pensa che la gente ha il diritto di sapere le proprie origini; ad ogni modo sa che non c’è molto che può fare, se non cercare altre informazioni. Anche se decidesse di rivelare a tutti ciò che ha scoperto nessuno gli crederebbe e l’intera corte reale prenderebbe le distanze da lui facendolo passare per un pazzo.

Note autore:
Eccomi qui con mesi e mesi di ritardo, non potete immaginare quanto mi dispiace e non mi stupirei se non trovassi nessuno a leggere dopo tutto questo tempo. Spero che il capitolo vi piaccia e come sempre qualsiasi commento è ben accetto. Cercherò di aggiornare più frequentemente d'ora in poi università permettendo, i capitoli pronti non sono molti considerando che sto lavorando al momento sul capitolo 28 però spero di poter scrivere in questo periodo perché sono stranamente molto ispirata.
A presto,
VampireAddicted

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


Capitolo 26

 
Dimitri era stranamente distratto, malgrado tutti i suoi sforzi di concentrarsi solo sul suo compito di guardiano non riusciva a mettere da parte i pensieri come suo solito. Era già da un paio di giorni che aveva notato qualcosa di strano in Rose, era sempre sovrappensiero e ogni volta che le chiedeva a cosa stesse pensando gli rispondeva mentendo e evitando il suo sguardo. Aveva cercato di non dargli troppo peso, era un periodo difficile per tutti e l’apparizione improvvisa del padre certamente non deve averla aiutata, ma percepiva che c’era qualcos’altro.
Prima di vedere Alexander uscire dalla stanza poco prima di lei però non aveva capito quanto quel qualcos’altro potesse essere pericoloso. Doveva aspettarsi che non si sarebbe arresa ma sperava di averla convinta a coinvolgerlo la prossima volta che sarebbe andata a parlargli.
Da quando erano tornati dal loro giro in città non aveva fatto altro che ipotizzare cosa fosse successo in quella stanza. Sicuramente Rose deve aver provato a scoprire qualcosa di più su ciò che sa l’uomo, soprattutto dopo la frase misteriosa di quest’ultimo, ma non importa quanto tempo sia stato a pensarci non riesce a capire cosa spera di ottenere Alexander.
Da quello che ha potuto osservare da quando sono arrivati a New Orleans è rispettato e temuto da tutte le streghe, il che suggerirebbe un certo potere ma non riesce a capire il perché del suo coinvolgimento. A differenza delle altre streghe infatti non ha un comportamento sottomesso nei confronti di Elizabeth ed oltre un velato disprezzo nei confronti dei vampiri questa non sembra essere la sua guerra, come se stesse semplicemente facendo un favore alle streghe.
-Belikov, è la seconda volta che ti chiamo. Si può sapere che ti prende? - esclama infastidito uno dei guardiani facendo sussultare Dimitri.
-Niente, di cosa hai bisogno? - risponde quest’ultimo mortalmente imbarazzato per essere stato beccato distratto, non gli era mai capitato in tutta la sua carriera e se un attacco fosse capitato in questo momento sarebbe probabilmente già morto.
-Non importa, meglio che vai via prima che qualcun altro si accorga che sei stato con la testa tra le nuvole da quando hai iniziato il turno- risponde l’altro con tono duro, non vuole mettere nei guai il collega, sa che è un guardiano d’eccezione ma non può nemmeno mettere a rischio la sicurezza della regina per colpa della sua distrazione.
Dimitri annuisce sapendo che rimanere è inutile a questo punto, deve riuscire a liberarsi la mente: non può permettersi di essere richiamato un’altra volta. Decide quindi di andare in palestra sperando che un po’ di esercizio possa essergli d’aiuto.
Nel tragitto verso la palestra incontra Lissa e dopo averla salutata si ritrova a chiedersi se dovesse dirle qualcosa sul comportamento di Rose. Finora malgrado la moroi non era tipo da trattare rudemente i suoi guardiani il loro rapporto era rimasto puramente professionale e non sapeva se era appropriato disturbarla con i suoi dubbi.
-Va tutto bene? - chiede la ragazza vedendolo preoccupato, era così strano intravedere qualsiasi emozione in quella che di solito era la sua maschera imperturbabile da guardiano.
Dimitri colto di sorpresa stava per negare tutto, imbarazzato ancora una volta di essere stato beccato in queste condizioni, ma alla fine decide di condividere i suoi dubbi, sperando che Rose si sia fatta scappare qualcosa almeno con lei.
-Hai notato qualcosa di strano in Rose ultimamente? - chiede lui quindi tastando il terreno.
-Ora che mi ci fai pensare da quando è tornata dalla battaglia si comporta in modo strano, è decisamente più silenziosa e distratta del solito. Pensi che potrebbe avere a che fare con la scoperta di suo padre? Quando ce lo ha detto era abbastanza scossa anche se cercava di nasconderlo- risponde lei dopo averci riflettuto attentamente.
-Era quello che credevo anche io ma sto iniziando a pensare che ci sia qualcos’altro sotto, stamattina l’ho vista parlare con Alexander ma quando le ho chiesto dove era stata ha mentito al riguardo. Probabilmente si tratta solo di paranoia ma ti dispiacerebbe tenerla d’occhio? -.
-Oso immaginare in che guaio si è cacciata stavolta, indagherò e ti faccio sapere appena scopro qualcosa. Grazie per avermelo detto- risponde Lissa genuinamente preoccupata per l’amica, ora più che mai vorrebbe poter avere accesso alla sua mente così come lei ha accesso alla sua.
-Grazie a te, fai attenzione però- risponde Dimitri sollevato.
 
Nel frattempo Adrian stava distrattamente scarabocchiando un foglio invece di fare attenzione alla lezione, malgrado era stato lui stesso a dire agli altri che dovevano vedersi per discutere un piano non era ancora riuscito a formarne nessuno. Le idee c’erano ed erano numerose però si bloccavano tutte alla stessa domanda: come riuscire a spezzare il legame tra i vampiri e Armand o chiunque altro da cui stanno assorbendo i poteri? L’unico modo efficace che gli era venuto in mente era uccidere quest’ultimo o trasformarlo in strigoi ma non ha nemmeno intenzione di proporlo temendo un altro pugno di Katya.
Hanno davvero troppe poche informazioni, sarebbe stato d’aiuto sapere almeno come siano riusciti a creare questo legame con Armand. Peccato che quest’ultimo sia completamente fuori di testa, aveva già provato ad estorcere qualche informazione quando lo aveva incontrato al bar ma si era presto reso conto che tutto ciò che diceva non aveva alcun senso.
Ed improvvisamente ciò che doveva fare gli pare ovvio e si da dello stupido per non averci pensato prima. Esce di fretta dalla classe, fregandosene della lezione ancora in corso troppo eccitato di mettere in atto la sua idea, e va a cercare Katya.
Quando dopo circa un quarto d’ora finalmente la trova gli spiega subito di che si tratta:
-Credi che tuo padre sarebbe capace di rispondere alle nostre domande sull’assorbimento dei poteri se lo curiamo temporaneamente? Mi ricordo che hai detto che ci avevi provato una volta, giusto? -.
-Ciao anche a te Adrian, è proprio una bellissima giornata grazie per aver chiesto- risponde lei sarcastica per poi continuare: -non lo so sinceramente, quelle poche volte che ho provato non era comunque lucidissimo; inoltre dipende se vuole farcelo sapere-.
-Perché mai non dovrebbe volercelo dire? Dovrebbe essere nel suo interesse liberarsi di loro-.
-Non lo scopriremo mai se rimaniamo qui- risponde Katya non sapendo realmente perché il padre sia così misterioso. Anche nei momenti meno lucidi è sempre riuscito a tenerla all’oscuro di una sezione della sua mente; all’inizio quando se ne era accorta la prima volta ne era ossessionata, voleva a tutti i costi scoprire di cosa si trattasse. Col tempo ha un po’ lasciato perdere, concentrandosi di più a godersi il tempo con lui cercando di aiutarlo come poteva, ma ora inizia a pensare che in qualche modo possa essere coinvolto con tutto questo.
Riconosce che sia a dir poco sospetto che egli è uno dei pochi, se non l’unico, moroi che era a conoscenza dell’esistenza dei vampiri prima che divenisse di dominio pubblico e non sa ancora come abbia fatto a saperlo.
-D’accordo, sai dov’è ora? - chiede Adrian distraendola da i suoi pensieri, lei annuisce e si dirige verso la sua stanza dove sa che lo troverà insieme alla madre.
È proprio lei ad aprirgli quando arrivano e anche se un po’ sorpresa di vederli li fa entrare curiosa di sapere di che si tratta. Armand è invece seduto in fondo alla stanza impegnato a suonare il violino, Katya si stupisce sempre di come sembri rilassato e normale quando suona e le dispiace dover interrompere tale serenità; si avvicina lentamente e poggia la mano sulla spalla del padre prima di concentrarsi e far fluire la sua magia per curare il padre.
Armand si interrompe un attimo prima di riprendere a suonare ma la melodia si trasforma in qualcosa di più cupo e malinconico fino ad interrompersi del tutto.
-Dovremmo farti qualche domanda papà – inizia Katya in russo dolcemente ma presto interrotta da Adrian che ignora la sua occhiataccia e lo inonda di domande: -Cosa sai di Elizabeth e Michal? Come hanno fatto ad appropriarsi dei tuoi poteri? Come facciamo a fermarli? -.
L’espressione di Armand si trasforma da una di confusione a una di puro terrore man mano che le domande proseguono e risponde infine nervosamente: -dovete stare lontani da loro, scappate il più lontano possibile-.
-Papà, vogliamo solo aiutarti e impedire che facciano del male ad altre persone- interviene Katya dolcemente cercando di rassicurare il padre, sa che la sua condizione influisce molto ma la preoccupa comunque vederlo così terrorizzato.
-Non c’è niente che potete fare per aiutarmi, l’unica cosa che potete fare è andare via prima di rimanere troppo invischiati in tutto questo. È ormai troppo tardi per me-.
-Non è troppo tardi, se solo ci dicessi tutto quello che sai sono sicura che potremmo trovare una soluzione- risponde Katya che non ha intenzione di arrendersi, non è la prima volta che il padre dice qualcosa del genere, anche se di solito parla così solo nel mezzo di uno dei suoi episodi, e come ogni volta cerca di convincerlo che non si arrenderà mai con lui.
-Anche loro lo pensavano, ma si sbagliavano e ne hanno pagato le conseguenze. Non voglio che succeda lo stesso a te- Katya era pronta a ribattere ma viene interrotta da ciò che vede nella mente del padre: gli elementi controllati da una donna di spalle si scatenano su una donna a terra che invoca pietà, in un angolo della stanza si vede a malapena un corpo troppo piccolo per essere di un adulto e un’atmosfera di rabbia e disperazione circonda la donna di spalle; un uomo entra nella scena e cerca di calmare la donna che non si è fermata malgrado la donna di fronte sia ormai morta, all’improvviso l’uomo si ferma guardando fisso verso uno specchio attraverso il quale si può vedere un bambino di circa 10 anni che sbircia da dietro una porta di un armadio, l’uomo va verso di lui e il ricordo si interrompe lì.
-Chi erano quelle persone? - chiede subito Katya, è chiaro che lui era il bambino e non riesce a credere alla terribile scena a cui ha appena assistito. Armand però si rifiuta di rispondere chiude subito la mente dopo l’errore di prima.
-Per favore, voglio solo aiutarti- lo prega la figlia disperata ma nota l’effetto della magia iniziare a svanire ed era pronta a curarlo nuovamente per convincerlo a spiegarle tutto ma viene interrotta dalla madre.
-Basta così, non ti dirà comunque ciò che vuoi sapere. È sempre stato testardo e misterioso, dovresti ascoltare il suo consiglio- le spiega sua madre con fare preoccupato, non sa cosa la figlia abbia visto ma a giudicare dall’espressione di entrambi non è qualcosa che vuole accada anche a lei. Una parte di lei si riconosce egoista: anche se sa che le informazioni di Armand potrebbero aiutare centinaia di moroi preferisce che non vengano scoperte purché la figlia sia al sicuro; non può pensare a cosa farebbe se le dovesse succedere qualcosa.
Katya non è affatto convinta e continua a pensare alle immagini che ha visto, non ha mai visto l’uomo e la donna morta e l’altra donna è rimasta di spalle tutto il tempo ma sente che siano un importante pezzo del puzzle e non ha intenzione di lasciar perdere proprio ora che è riuscita a scoprire un tassello del mistero del padre.
-Dobbiamo andare ad incontrare gli altri, è quasi ora- i suoi pensieri vengono interrotti da Adrian che dopo l’iniziale valanga di domande era stato silenziosamente in disparte ma che capisce che deve portarla via da questa stanza prima che faccia qualche pazzia.
Katya alla fine annuisce e dopo aver stretto la mano del padre cercando di rassicurarlo lascia la stanza seguito da Adrian.
 
Durante il tragitto verso la camera di Adrian regna il silenzio e l’atmosfera è a dir poco tesa, quest’ultimo non sa come gestire questa situazione: di solito ha sempre riempito i silenzi con le sue battute e commenti fuori luogo ma persino lui capisce che questo non è il momento giusto e rischierebbe solo di iniziare a litigare e non ne hanno il tempo ora.
È già passato più di un mese da quando sono venuti qui e non hanno scoperto praticamente niente di nuovo, e dopo questo ultimo incontro le domande non sono che aumentate; in qualche modo Armand è coinvolto e anche se non pensa più che sia di sua spontanea volontà non capisce perché si rifiuta di aiutarli.
-Cosa hai visto nella sua mente che ti ha spaventato tanto? - chiede alla fine Adrian troppo curioso per aspettare che si decida a dirglielo lei.
-Non lo so esattamente: un traumatico ricordo di infanzia di mio padre ma è stato troppo breve per capire cosa stesse succedendo, c’era una donna con lo spirito che uccideva un’altra donna in un episodio di pazzia, un cadavere di un bambino e un uomo e mio padre che assisteva a tutto questo da dentro un armadio- spiega brevemente lei.
-Pensi che potrebbe essere il momento in cui gli hanno rubato i poteri? -.
-Non saprei, avrà avuto massimo dieci anni e anche se la donna era di spalle non mi sembrava Elizabeth. Potrebbe essere però, anche che fosse non ci sarà molto utile: il ricordo si è interrotto prima che si accorgessero di lui-.
-Vediamo cosa ne pensano gli altri e speriamo che abbiano delle idee migliori su come liberarci di loro- esclama alla fine Adrian stringendole appena la spalla per rassicurarla.
Lei annuisce solamente prima di accelerare il passo lasciandolo indietro avendo bisogno di un po’ di distanza per riflettere.
Quando arrivano, Lissa e Christian sono già lì ad aspettare.
-Avete visto Rose? - chiede Lissa appena arrivano, i due fanno segno di no con il capo.
-Vedrai che sta per arrivare- cerca di calmarla Christian.
-Che ha combinato? - chiede Katya notando la preoccupazione di Lissa.
-È da quando è tornata dalla battaglia che è strana e Dimitri dice di averla vista parlare con Alexander di nuovo-.
-Avete provato in camera di Belikov? - risponde abbastanza acidamente Adrian ancora ferito per la scelta di Rose; si stupisce di quanto ancora lo infastidisce anche solo sentire il nome dell’uomo, in questo periodo tra le lezioni e il tempo impiegato a pensare ad una strategia contro i vampiri si era illuso di essere riuscito a dimenticarla mentre a quanto pare basta anche solo sentire il suo nome per tornare allo stesso odio e dolore del primo giorno.
-Non è con lui, dice di non averla più vista da questa mattina e secondo Eddie non è andata a nessuno degli allenamenti oggi. Non l’ho neanche vista a pranzo e sono rimasta ad aspettare fino alla chiusura- risponde Lissa preoccupata distraendolo da i suoi pensieri.
-Non so cosa potrebbe esserle successo ma se Alexander avesse detto qualcosa ad Elizabeth? -  continua Lissa sempre più ansiosa.
-Rilassati cugina, sono sicura che c’è una spiegazione, magari è tornata in camera a dormire. Avete provato a chiamarla? - la interrompe Adrian cercando di calmarla.
-Diverse volte, una volta dopo aver parlato con Dimitri e un altro paio di volte dalle tre e mezza fino a pochi minuti fa. Non è da lei sparire così-.
-Continua a chiamare, nel frattempo ci dividiamo e la cerchiamo. Ci teniamo in contatto per messaggi e ci rivediamo comunque in camera vostra tra un’ora se non riusciamo a trovarla prima- esclama Adrian che anche se cerca di nasconderlo si sta iniziando a preoccupare.
Lissa e Christian si dirigono in direzione della camera per iniziare le ricerche da lì e Adrian stava per andare verso la palestra quando vede Katya uscire fuori il cellulare.
-Chi stai chiamando? Credo basti Lissa ad inondarla di telefonate- chiede cercando di alleggerire l’atmosfera per nascondere la sua preoccupazione anche se con risultati pessimi.
-Dimitri, Lissa non gli ha voluto dire niente per non preoccuparlo ma se c’è qualcuno che saprà dove cercare è lui- risponde semplicemente lei prima di spiegare brevemente al telefono la situazione.
Adrian cercando di ignorare il fastidio al sentire ancora una volta il nome del suo rivale riprende a camminare concentrandosi invece su dove potrebbe essere Rose e dopo pochi secondi si accorge di essere seguito da Katya.
-Che stai facendo? – le chiede fermandosi di scatto.
-Non la conosco abbastanza da poter sapere dove cercarla quindi è più efficiente aiutare te-.
-Perché non vai a seguire Belikov allora? Sembra che lui sia l’unico capace di trovarla- risponde lui senza riuscirsi a trattenere.
-Chiaramente ho toccato un tasto dolente, ma non è il momento di pensare alla tua gelosia- risponde lei in modo pratico facendolo innervosire ancora di più.
-Non sono affari tuoi quindi resta fuori dalla mia testa- risponde lui prima di riprendere a camminare accelerando il passo.
-Non ho avuto nemmeno bisogno di tanto, te lo si legge in faccia- risponde lei provocandolo continuando a seguirlo prima di fare un respiro profondo e continuare: -per quanto adorerei continuare a stuzzicarti temo che Rose possa veramente essere in pericolo ed io posso aiutarti leggendo le menti di chi incontriamo per vedere se qualcuna l’ha vista-.
-D’accordo, tregua- risponde lui dopo un po’ offrendo la sua mano per sancire l’accordo.
-Tregua- ripete lei stringendogli la mano per poi allontanarsi e chiedere: -quindi dove pensi che potrebbe essere? -.
-Possiamo provare alla palestra e in cucina o dove comunque potrebbe trovare del cibo, se non lì e non in giro con Belikov non saprei-.
-Inizieremo da lì allora- risponde lei cercando di suonare rassicurante.
 
Nel frattempo Lissa e Christian non la trovano né in camera, dove hanno trovato il telefono ormai scarico, né in nessuna delle aule o zone adibite a palestre, hanno chiesto a chiunque la conosce arrivando persino a chiedere ad Abe malgrado l’ultima volta che ne avevano parlato l’amica le aveva detto che non voleva avere niente a che fare con lui.  
-Non so dove altro potrebbe essere- esclama Lissa iniziando a pensare al peggio, è da più di un’ora che cercano e le notizie di Adrian e Dimitri sono altrettanto deprimenti.
-Dovremmo andare all’incontro con gli altri, magari loro hanno qualche altra idea-.
-No, c’è qualcun altro a cui dovremmo chiedere prima- risponde Lissa decisa iniziando a camminare.
-Spero che questo qualcuno non sia Elizabeth- esclama Christian cercando di fermarla capendo dal suo tono che chiunque sia si tratta di qualcuno di altamente pericoloso, capisce la sua ansia e preoccupazione, anche lui è nelle sue stesse condizioni ma ciò non vuol dire che le permetterà di fare qualcosa di così incosciente.
-No, voglio parlare con Alexander-.
-Questo è probabilmente anche peggio- risponde Christian sperando di farla ragionare ma si ritrova invece a seguirla fino alla stanza di Alexander, non sa nemmeno come faccia Lissa a sapere quale sia la sua stanza ma ormai non si può più tornare indietro e non ha alcuna intenzione di lasciarla da sola.
-Dimmi dov’è Rose- esclama Lissa appena si apre la porta, l’uomo anche se lievemente sorpreso dalla visita non si scompone e li lascia entrare.
-Non so dove si trovi la tua amica purtroppo- risponde lui in modo calmo.
-Perché dovremmo crederti? Dovrebbe essere una coincidenza che dopo che viene a parlare con te misteriosamente sparisce? – interviene Christian stavolta, sicuro che l’uomo stia nascondendo qualcosa.
-Che motivo avrei di mentirvi o di farle del male? È venuta a parlarmi delle sue teorie secondo il quale i miei interessi non sono allineati con quelli di Elizabeth e di come voleva formare un’alleanza. Mi sono limitato a negare le sue teorie in quanto il mio unico scopo è aiutare una vecchia amica-.
-Magari hai informato questa tua vecchia amica della vostra conversazione- risponde Christian sospettoso per poi girarsi ad osservare Lissa chiedendosi perché non abbia più detto niente, la trova con un’espressione concentrata e determinata e capisce troppo tardi cosa sta cercando di fare.
-Dicci la verità- pronuncia quest’ultima decisa cercando di racimolare più potere che può per riuscire a soggiogare Alexander.
L’uomo dopo un istante di confusione scoppia a ridere di gusto lasciando basiti e terrorizzati i due ragazzi.
-Non riesco a credere i giovani d’oggi, hai davvero cercato di usare la compulsione su di me? - esclama ancora tra le risate; quando finalmente riesce a calmarsi riprende dicendo: -non si può certo dire che tu e la tua amica manchiate di coraggio ma vi posso giurare che non ho fatto niente che possa mettere in pericolo Rose. So quanto Elizabeth può essere vendicativa e sarebbe stato uno spreco perdere una ragazza così determinata. Posso però dirvi come trovarla, giusto per dimostrare la mia buona fede-.
-Parla- esclamano entrambi, per niente convinti delle sue parole.
-Molto semplice, tu e Rose siete legate in un modo che nessuno riuscirà mai a spezzare. La risposta è già dentro la tua mente, semplicemente non sai ancora come accedervi- spiega lui e Lissa ripensa a come è riuscita a sentire Rose durante il test di Elizabeth.
-E tu potresti insegnarmi ad accedervi? – chiede lei ancora sospettosa ma eccitata allo stesso tempo alla prospettiva di poter finalmente controllare anche lei questo legame.
-Posso spiegarti il procedimento, tutto il resto dipende da te-.
 
Mezz’ora e diverse chiamate perse dopo i due arrivano infine in camera all’appuntamento con gli altri.
-Dove siete stati? Abbiamo pensato che avessero preso anche voi- esclama Adrian appena entrano tirando un sospiro di sollievo vedendo che almeno loro stanno bene.
-Siamo stati a parlare con Alexander, dice di non sapere niente su Rose ma in compenso mi ha spiegato come poter usare anche io il legame per sentire ciò che pensa. Non sono ancora riuscita a farlo ma non ho intenzione di fermarmi prima di riuscirci- spiega lei determinata ignorando i commenti preoccupati degli amici.
-Io posso provare a contattarla tramite sogni, se è stata presa è possibile che sia stata stordita- esclama Adrian esprimendo a parole la più grande paura di tutti.
-Io continuerò a cercare in giro- esclama invece Dimitri cercando di non farsi prendere dallo sconforto, fino a quando ci sarà ancora una speranza non ha intenzione di arrendersi.
-Vengo con te- interviene Katya, decisa a controllare tutti: deve esserci qualcuno che l’ha vista.
-La troveremo- esclama Lissa cercando di convincere sé stessa e tutti gli altri.

​Note:
​Eccomi qui con il capitolo, un capitolo abbastanza lungo ma non avrei saputo dove interromperlo.

​Parlando del capitolo sono come sempre curiosa di sapere le vostre teorie: cosa ne pensate dei ricordi di Armand e dove pensate sia Rose?
​La seconda domanda avrà risposta nel prossimo capitolo che spero di pubblicare al più presto visto che è già pronto, però vi avviso che è l'ultimo capitolo pronto. Spero in questi giorni di poter lavorare sul 28 e magari portarmi avanti anche col 29 così da non farvi attendere troppo. 
​Come sempre non esitate a lasciarmi una recensione, anche se negativa.

A presto,
​VampireAddicted

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