Safe and Sound

di sawyx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 
Dani si stropicciò i grandi occhi verdi, svegliata dal tono troppo alto del fratello. Avrebbe voluto scendere dal letto e controllare cosa stava succedendo, ma le sue gambe rifiutarono di muoversi.
"No Dani rimarrá con me, scordatevelo." Sentì dire alla voce profonda di Harry.
"Come potete pensare di chiederci una cosa del genere dopo quello che ci avete fatto?! Ci avete abbandonato per vivere ''una vita migliore'' -mimò le virgolette con le dita lunghe e magre- e ora vivetevela!" Harry rimase in silenzio un attimo.
Ripensò a quando i loro genitori se ne erano andati. A quanto era stato male. A tutte le fatiche e ai dolori che continuava a sopportare solo per Dani, nella speranza che un giorno tutto sarebbe stato migliore. Alle lacrime di sua sorella quando le aveva spiegato perchè erano così soli.
"Lasciateci in pace." Disse alla fine Harry dalla stanza accanto.
Dani si strinse alle coperte, un po' spaventata. Ma non era la prima volta che succedeva. Era capitato tante altra volte che suo fratello avesse discusso con i genitori ormai assenti da troppi anni. Sentì dei passi pesanti avvicinarsi al letto ed istintivamente chiamò:
"Harry? Erano mamma e papá?" Continuò con solo l'ingenuitá che una bambina può avere.
Harry guardò gli occhi verdi di Dani, cosi simili ai suoi. Con quel corpo minuto non sembrava dimostrare i 10 anni che tra poco avrebbe compiuto. Ma lo sguardo...nel suo sguardo vedevi una bambina cresciuta troppo in fretta. Si chiedeva spesso come la sorellina poteva sopportare il fatto di non aver un minimo ricordo dei genitori.
Harry sentì una fitta al cuore. Si sedette accanto a lei circondandola con un braccio.
"Si Dani, ma tranquilla va tutto bene." Sussurrò con voce roca.
La piccola si accoccolò sul petto caldo di Harry e poco dopo si riaddormentò.
La loro vita non era semplice da quando 7 anni prima i genitori li avevano abbandonati per recuperare gli anni da fidanzati che non avevano mai avuto. Ora Harry aveva 20 anni e Dani 10.
Harry aveva iniziato a lavorare appena i suoi se ne erano andati, ricavando abbastanza soldi per mandare la sorella a scuola. Voleva che almeno lei diventasse qualcuno, non come lui. Cercava di crescere Dani al meglio, con tutto il suo affetto, a volte trascurando se stesso. I loro soldi però non bastavano mai, e non potevano permettersi altro che il cibo e i beni primari. Dani soffriva della situazione e capiva il fratello e il suo malumore. Cercava in tutti i modi di non pesargli troppo.
Ma lei aveva un sogno. Voleva diventare una ballerina. E visto che non poteva permettersi di andare a una scuola specializzata, si cimentava a casa o in qualunque luogo andasse.
 
 
 
ANGOLO AUTRICI! Holaaaa! Intanto vorrei dirvi che non l'ho scritta io, ma una mia amica (io le davo le idee). Ah e vorrei anche precisare che non siamo larry, anche se potremmo sembrarlo. Mi raccomando recensite tuttii (accettiamo le critiche)! Alla prossima :)

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Quella mattina Dani si svegliò prestissimo e corse in cucina improvvisando qualche passo di danza. Alle 7 la sveglia di Harry suonò e lui aprì gli occhi svogliatamente. Si guardò intorno, cercando la sorella ma non la trovò.

Scese dal letto e si trascinò in cucina dove trovò Dani seduta sul tavolo con la testa fra le mani e i lunghi capelli castani che le coprivano il viso. Tutt'intorno era un disastro. Il tavolo sporco, ciotole e piatti dappertutto. A Harry scappò un sorriso.

“buongiorno” disse avvicinandosi alla piccola. Dani mormorò quello che doveva essere un “giorno”.

“cosa è successo qui?” chiese Harry baciandole la testa.

“volevo prepararti la colazione” sussurrò lei arrabbiata.

Harry sorrise prendendola in braccio come quando era più piccola e disse: “grazie Dani. Ora vatti preparare che è tardi” la mise giù e lei corse in camera.

Harry si diede da fare per risistemare tutto per poi prepararsi ad andare al lavoro.

Erano mesi duri per lui. Aveva cambiato lavoro parecchie volte ed ora lavorava per i Tomlinson, la famiglia più ricca della città. Il suo capo, Robert Tomlinson, non lo sopportava e da qualche mese si parlava di un licenziamento. Harry pregava che non venisse mandato via. Aveva bisogno di quei soldi, anche se pochi. E sapeva che il suo superiore conosceva la sua situazione, ma non si poteva considerare un uomo buono e comprensivo.

Poco dopo Dani entrò in cucina per salutare il fratello.

“Dani, oggi lavoro. Non so se torno in tempo per andare a comprare qualcosa da mangiare. Prendi questi e compra qualcosa tu, ma mi raccomando nu...” disse porgendole qualche sterlina. Dani appoggiò un ginocchio sulla sedia e raggiunse la sua guancia lasciandoci un bacio.

“forse cosi stai un po' zitto!” rise la piccola. “si, Harry, non preoccuparti, lo so. Ora vado. Buon lavoro!” poi si diresse verso la porta con un sorriso.

***

“ora, bambini, descrivetemi i vostri genitori” disse la signorina Stewart alla classe.

Dani non sapeva cosa fare, si trovava sempre in difficoltà quando doveva parlare di “famiglia”. Rimase incantata dalle parole degli altri bambini sulle loro mamme. Lei aveva Harry, era vero, ma non era la stessa cosa. O almeno immaginava.

Quando fu il suo turno Dani arrossì leggermente. Teneva gli occhioni verdi puntati sul pavimento. Dopo qualche minuto di silenzio l'insegnante la spronò innervosita: “su Danielle, non abbiamo tutto il giorno!”

“ehm.. Io.. Io non ho la mamma e il papà” balbettò la piccola.

Tra la classe si alzò un “ooh” e lei si affrettò a rispondere abbozzando un sorriso: “ma io ho Harry, il mio fratellone. E gli voglio tanto bene.”

***

“buon giorno signore” salutò educatamente Harry.

Tomlinson lo squadrò per poi allontanarsi e urlargli: ”vai a lavorare e vedi di guadagnarti il tuo stipendio moccioso”.

Harry era ormai abituato ai suoi insulti.

Si diresse verso il giardino e iniziò a pulire l'enorme fontana incrostata. Perchè quello era il suo lavoro: tenere dietro all'enorme giardino dei Tomlinson. Ma ormai era diventato più di un giardiniere. Lo usavano per sfogarsi. Ma Harry era disposto a tutto.

Si era imposto di avere sempre il sorriso quando lavorava.

Ma nessuno sapeva quanto gli costava farlo. Nessuno conosceva tutto il dolore che si portava dentro. Nessuno sapeva quanto fosse duro portare il peso di due vite da solo. Nessuno si era mai interessato di chiedergli come stesse. Nessuno si era mai preoccupato di cosa quel sorriso nascondesse. Nessuno. Si sentiva cosi solo.

“ciao” sentì dire a una voce squillante dietro di lui.

Si voltò e salutò con un “ciao” il ragazzo alto e abbronzato che stava dietro di lui. Doveva essere qualcuno che lo aiutava col giardino, pensò Harry riprendendo a pulire.

“sono Louis. Louis Tomlinson” continuò il ragazzo con voce squillante.

Harry si voltò di scatto balbettando: “mi scusi! Io n-non sapevo..”

“tranquillo, come ti chiami?” lo interruppe Louis sfoggiando un sorriso meraviglioso.

“Harry Styles” rispose con fare interrogativo.

“oh be' Harry, ero solo venuto a dirti di non badare a mio padre. Ho sentito tutte le cose che ti ha detto e mi dispiace che ti tratti cosi male”

Harry abbassò lo sguardo cercando di non guardare le iridi blu oceano di Louis

“non ti preoccupare”

Louis sorrise.

***

Finalmente arrivò la sera ed Harry si diresse verso casa. Era distrutto e stava morendo di fame. Sperò che i soldi che aveva dato a Dani fossero bastati per comprare del cibo, non voleva rimanessero a digiuno per l'ennesima volta.

Entrò in casa. “Dani!” salutò il ragazzo.

Vide la sorella corrergli incontro ed abbracciarlo

“Harry!” gridò sorridendo.

“come è andata oggi?” le chiese

“mmm.. Abbastanza bene” evitò di dirgli della descrizione della famiglia “e tu?”

“mmm.. Bene” rispose imitandola.

Dani rise, trascinando poi il fratello in cucina, come se gli avesse letto nel pensiero.

“hai gia mangiato?” chiese il più grande sedendosi.

“si. Ehm.. Mi dispiace.. Non è tanto, ma è tutto quello che sono riuscita a prendere” si giustificò la piccola indicando il panino.

“non preoccuparti, va benissimo” rispose il riccio rassegnato.

Osservò il viso lentigginoso della piccola. Somigliava tantissimo a sua madre ma lei non poteva saperlo.

Conosceva cosi bene sua sorella che sapeva quando lei doveva dirgli qualcosa solo guardando le sue iridi verdi.

Dopo qualche minuto di silenzio, Dani allungò al moro un biglietto.

“cos'è?” chiese lui afferrandolo. Lei non rispose, ma aspettò un commento di Harry. Lesse velocemente. Era il biglietto da visita di una scuola di ballo.

Harry sapeva quanto lei amasse la danza, quanto sognasse di esibirsi nei teatri più importanti del mondo. Sapeva che avrebbe dato tutto pur di realizzare il suo sogno. Ma non potevano permetterselo. Era duro per Harry dirle continuamente “no” a tutto. Avrebbe voluto poterla sostenere.

“Dani, ascolta, non possiamo. E' troppo” le disse il più dolcemente possibile.

“si hai ragione” sorrise debolmente. Si alzò e andò a sedersi sul letto. Avrebbe dovuto immaginarselo. Ci era rimasta un po' male ma poi ripensò a tutti i sacrifici che Harry stava facendo solo per mandarla a scuola e capì che non era giusto reagire cosi al “non possiamo, è troppo” di suo fratello.

Si asciugò una lacrima appena sentì dei passi avvicinarsi a lei.

Percepì la pelle calda di Harry in contatto con la sua spalla.

“ehi” sussurrò il maggiore “non piangere, sorellina” disse abbracciandola. Le lasciò un tenero bacio sulla testa e sussurrò: “un giorno potrai diventare una ballerina ed esibirti in tutto il mondo. Ed io sarò lì a sostenerti” fece una breve pausa poi continuò: “presto tutto questo finirà te lo prometto”

“lo spero” rispose Dani chiudendo gli occhi.

Passarono qualche minuto in silenzio poi Harry iniziò a canticchiare: “Just close your eyes, the sun is going down, you'll be alright, no one can hurt you now, come morning light....”

La sua voce era profonda, incantevole.

Dani conosceva bene quella canzone: Harry gliela cantava sempre quando era più piccola per tranquillizzarla.

“you and I'll be safe and sound” cantarono contemporaneamente. La voce di Dani era profonda come quella del fratello, forse un po' più roca, ma davvero matura per una bambina di 10 anni appena.

“ti voglio bene” sussurrò la piccola.

“anch'io Dani te ne voglio” mormorò il ragazzo baciandole la fronte calda.

Dani si addormentò poco dopo, ancora abbracciata al fratello.




ANGOLO AUTRICI!
Alohaa! speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto! ringraziamo le visite e aspettiamo di sapere cosa ne pensate!
al prossimo capitolo!
la coppia che scoppia xx

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Passarono diverse settimane. Settimane in cui Harry aveva avuto modo di conoscere Louis Tomlinson.

“vieni, cosi parliamo un po' ” gli aveva detto Louis mostrandogli un sorriso mozzafiato. A Harry sarebbe piaciuto seguirlo e distrarsi un po', ma sapeva che non poteva.

“non posso. Devo lavorare altrimenti tuo padre smette di pagarmi e non posso permettermelo” aveva risposto ingenuamente.

“stai tranquillo Harry, mio padre non c'è. Non lo saprà mai”. Sorrisero contemporaneamente.

“a cosa ti servono di particolare quei soldi?” aveva chiesto Louis ad Harry altrettanto ingenuamente. Harry allora gli spiegò dei genitori, di Dani e della drammatica situazione economica. Quando finì di parlare guardò gli occhi-oceano di Louis e lo sentì dire: “oh.. Mi dispiace tanto Harry”

Louis si sentì parecchio in colpa. Harry sorrise: “non devi..”

Da quel momento passarono tutti i giorni ad incontrarsi di nascosto e fare quattro chiacchiere mentre il riccio lavorava. Ogni tanto Louis si offriva di aiutarlo, ma Harry si rifiutava sempre.

Avevano imparato presto a conoscersi. Louis, oltre ad essere un bellissimo ragazzo, era diverso dal resto della sua famiglia. Lui era cosi disponibile e divertente.. Harry non capiva perchè Louis continuasse a passare le sue ore a parlare con lui. Non poteva un uomo ricco e con una vita semplice come la sua frequentare un uomo povero e umile come Harry. Louis, d'altra parte era un ragazzo intelligente e aveva capito che tra di loro stava nascendo un' amicizia sincera.

“smettila di darmi del SIGNORE o del lei” gli aveva detto un mattino quando Harry lo aveva salutato con un “buongiorno signore”.

Harry era rimasto stupito e aveva cercato di rispondere: “ma..”

“Niente ma! In quanto tuo superiore ti ordino di chiamarmi Louis” aveva detto il maggiore cercando di trattenere il sorriso.

“va bene.. Louis” disse il più piccolo arrossendo leggermente. Poi Louis scoppiò in una risata cristallina che contagiò anche Harry, facendogli comparire delle fossette sulle guance.

***

Quella fu una giornata particolarmente dura per i fratelli Styles: avevano speso tantissimi soldi per pagare l'affitto e le bollette.

Quel giorno si ritrovarono con pochissimo cibo in tavola. Harry lasciò la maggior parte a Dani, ne aveva più bisogno.

La sua giornata a casa Tomlinson fu dura e faticosa, soprattutto senza quasi niente nello stomaco. Ma cercò di non pensarci. E non c'era neanche Louis a fargli compagnia. Almeno con lui avrebbe potuto distrarsi.

Quando, alla sera, tornò a casa, aveva esaurito tutte le sue forze. Dani lo salutò e lo guardò con fare interrogativo l'aspetto cadaverico del fratello: “Harry, fai paura, stai bene?”

“tranquilla Dani, ho solo bisogno di riposarmi un po'.. Vado a farmi una doccia” annunciò dirigendosi verso il bagno. Si spogliò velocemente e si infilò nella doccia. Chiuse gli occhi e lasciò che l'acqua scorresse sul suo corpo magro.

Qualche minuto dopo sentì il campanello suonare.

“Dani vai tu!” gridò ancora nudo sotto l'acqua. Dani obbedì. Quando aprì la porta si trovò davanti un ragazzo alto, abbronzato e con le iridi blu.

“oh ciao” salutò Louis con un sorriso.

“ciao” rispose la piccola ricambiando il gesto.

“io sono Louis Tomlinson, un amico di Harry. E tu devi essere Dani” si interruppe poi continuò: “sai, tuo fratello mi ha parlato tanto di te”

Lei annuì sorridendo e facendolo entrare.

“ehm.. Harry sta..” venne interrotta dalla voce roca del fratello

“Dani, chi..”

Harry ammutolì vedendo la figura alta di Louis davanti a lui. Il maggiore si lasciò sfuggire un “wow” poi osservò meglio i corpi dei due fratelli. Erano magri, decisamente troppo. Abbassò lo sguardo sentendosi di nuovo tremendamente in colpa.

Il moro si allacciò meglio l'asciugamano intorno alla vita e chiese sorpreso: “ciao, Louis. Che ci fai qui?”

“ero venuto a salutarti” rispose con un sorriso. Harry tentò di rispondere ma fu bloccato da Dani.

“Harry, non c'è niente da mangiare e io ho tanta fame”

“ehm.. Si, adesso cerco di fare qualcosa” disse passandosi nervosamente una mano tra i capelli umidi.

“preparatevi” saltò su Louis.

“per cosa?” chiesero all'unisono i fratelli.

“vi porto fuori a cena” sorrise.

“oh, Louis sei molto gentile ma..” tentò di rifiutare Harry arrossendo

“no, vi aspetto qui fuori” mostrò i denti perfetti ed uscì deciso.

Dani incominciò a saltellare dalla gioia ed Harry sorrise abbassando lo sguardo. Quando Tomlinson si metteva in testa qualcosa non c'era nulla da fare per fargli cambiare idea.

Pochi minuti dopo uscirono di casa. Louis era appoggiato con la schiena a una Mercedes Repair nera.

“oh eccovi! Andiamo!” disse entrando nella macchina. I ragazzi lo seguirono.

Per tutto il tragitto Dani chiacchierò con Louis. Il castano notò dallo specchietto i verdi grandi occhi della piccola illuminarsi quando nominò l parola “danza”.

“ti piace ballare?” le chiese guardandola

“si, tantissimo! Vorrei diventare un professionista da grande”

“wow che bello! Verrò volentieri a vederti!”

Dani rise.

Quando entrarono nel ristorante che Louis aveva scelto per loro, si raccomandò con entrambi: “prendete tutto quello che volete, ve lo meritate”

“oddio grazie Lou!” scoppiò Dani abbracciandolo. Louis sentì un nodo alla gola vedendo la reazione della piccola. Non concepiva il fatto che delle persone cosi umili e genuine dovessero vivere in condizioni tanto orribili.

La serata fu fantastica per tutti e tre. Oltre a fare un pasto decente, i fratelli risero e scherzarono con Louis tutto il tempo. Louis e Harry erano davvero in sintonia.

A fine serata il maggiore accompagnò a casa gli Styles.

“Dani, vai a dormire che è tardi” disse Harry appena arrivati davanti all'appartamento e porgendole le chiavi.

“vaa bene! Notte Lou!” salutò lei con un sorriso.

“buona notte Dani” .

Quando furono soli, il riccio si voltò verso Louis. I loro occhi brillavano sotto la luce delle stelle. C'era cosi tanto silenzio che riuscivano a sentire l'uno il respiro dell'altro.

“ehm.. Grazie Louis. Per la cena e la serata. Ne avevamo davvero bisogno” ammise.

“non ti preoccupare, l'ho fatto volentieri. Sono contento che vi siate divertiti” regalò uno dei suoi sorrisi mozzafiato “e Dani è una ragazzina in gamba!”

“già, penso tu le sia piaciuto”

Sorrisero.

“grazie Louis. Sei il primo che si sia veramente preoccupato per noi. Io..” Un dito sfiorò delicatamente e sue labbra, interrompendolo.

“sssh.. Lo faccio volentieri. Smettila di ringraziarmi. Se avrai bisogno di qualunque cosa sarò felice di aiutarti” sussurrò. Lasciò un piccolo bacio sulla guancia di Harry e disse piano:

“buona notte Harry”

“notte Lou” rispose e uscì dalla macchina confuso. Non riuscì a fare due passi che sentì la voce squillante di Louis dirgli: “ah, domani non devi lavorare”

“perchè?” chiese il riccio ancora più confuso.

“devi riposare”

“grazie” riuscì solamente a dire ed entrò in casa.

Dani stava già dormendo e lui si sfilò la maglietta per poi dirigersi verso il bagno. Si passò una mano tra i capelli scuri e si guardò allo specchio. Abbassò subito la testa e i ricci morbidi gli caddero davanti alla fronte. Si sentiva strano. Una tempesta di emozioni gli offuscò la mente.

Gioia.

Invidia.

Gratitudine.

Affetto.

Louis.

Chiuse gli occhi ma tutto quello che vide fu il colore blu oceano.

Louis.

Alzò la testa di scatto, le sue iridi verdi si illuminarono per qualche secondo. No. Non poteva essere vero. Non poteva essersi innamorato. Non di Louis Tomlinson.

Ma in fondo lui neanche sapeva cos'era l'amore. Non sapeva cosa significasse sentirsi amati o amare.

I suoi pensieri vennero interrotti da un debole pianto. Si avvicinò al letto. Appoggiò una mano sulla fronte della sorellina e sussurrò: “va tutto bene, piccola?”

Dani lo abbracciò forte e rispose singhiozzando: “non andare via”

“no, piccola, resto qui con te” la accarezzò dolcemente.

“non piangere. Hai fatto un brutto sogno?” le chiese.

Dani annuì bagnando il petto nudo del fratello.

“ho sognato che io mi alzavo un giorno e tu non c'eri più. Poi mi sono svegliata e tu non c'eri e..”

“ssh.. Ora sono qui.. Non ti lascio, promesso. Dormi, Dani” sussurrò. Il ragazzo si sdraiò accanto a lei.

Cercò di addormentarsi, ma non ci riuscì a causa della mente ancora offuscata. Immaginò che avrebbe passata una notte in bianco.





Angolo Autrici
beeeene gente.. speriamo vi sia piaciuto e niente.. non sappiamo cosa ne pensate quindi non crediamo necessario andare avanti con i capitoli..
Grazie alle visite x
sempre noi xx

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Il mattino dopo la sveglia suonò e Harry scosse leggermente Dani per svegliarla.

“ehi, tesoro? Sveglia Dani, devi andare a scuola”

Lei borbottò un “arrivo” e si alzò pigramente. Dopo essersi vestita salutò il fratello e corse a scuola.

Harry passò la mattina a riposare, cercando di recuperare la notte insonne. Venne svegliato dal suono fastidioso del campanello. Si alzò sbuffando e guardò l'orologio stupito: le 15.56.

Quando aprì la porta si stupì ancora di più. Osservò il ragazzo abbronzato davanti a lui.

“oh, ciao Harry” salutò con un sorriso.

“ciao” rispose confuso. Cosa ci faceva li Louis? Non era stato lui a dirgli di stare a casa a riposare?

“ero solo venuto a...” Harry capì che il castano stava cercando disperatamente una scusa dal modo in cui si passava nervosamente la mano tra i lisci capelli. Il riccio scoppiò a ridere provocando sguardi interrogativi sul volto di Lou.

“dai, entra!” lo incitò ridendo.

Si accomodarono sul divano e iniziarono a chiacchierare come loro solito.

Era dalla sera prima che Harry ci pensava. Ormai aveva deciso. Prese tutto il suo coraggio e dopo qualche minuto di silenzio disse con lo sguardo fisso sulle sue mani: “Devo dirti una cosa”. Quasi non si accorse che anche Louis aveva pronunciato le sue stesse parole contemporaneamente a lui. Sorrisero. Harry arrossì e sussurrò: “io credo di.. Ehm.. “

Non riuscì a finire la frase che delle sottili e rosee labbra si poggiarono sulle sue. Il cuore del riccio accelerò e temette che potesse esplodere da un momento all'altro. Durò pochi secondi.

Le loro labbra si allontanarono. Louis aprì gli occhi e le loro iridi si incontrarono.

Fu un attimo.

Le loro bocche tornarono in contatto, desiderose l'una di quelle dell'altro. Louis strinse in un pugno i ricci morbidi di Harry e lui premeva la mano sulla sua nuca calda. Si abbandonarono in un bacio che di casto non aveva nulla, dimenticando il passato e ignorando il futuro.

Quando staccarono le loro labbra esauste si ritrovarono sdraiati sul letto. Harry si mise a cavalcioni su Louis sfilandogli la maglietta e facendo lo stesso con la sua.

Harry lasciava baci umidi su ogni lembo di pelle del castano, sorridendo ad ogni suo gemito. Louis tracciava cerchi con la punta delle dita sulla schiena bollente di Harry.

Harry si sdraiò accanto al maggiore, che lo attirò a sé stringedolo per la vita. I loro corpi combaciavano perfettamente. Il riccio poggiò la testa sul petto nudo di Louis.

Harry ascoltava il battito forte e regolare del cuore di Louis.

Poco dopo il maggiore canticchiò piano: “let me be the one to lift your heart up and save your life, but I don't think you even realized you'll be saving mine”

Harry sorrise al suono cristallino della sua voce.

Non si era mai sentito cosi felice, cosi sicuro tra le braccia di qualcuno. Non si era mai sentito cosi amato prima di allora.

Dopo coccole, baci e carezze, Harry sfruttò quel momento per placare le voci che echeggiavano nella sua testa.

Una parte di lui diceva che lo amava, che doveva fidarsi. Ma l'altra gli gridava il contrario. Per la prima volta da quando Louis era entrato nella sua vita, Harry venne pervaso dalla paura, dal terrore che ora il castano potesse alzarsi, rivestirsi e andarsene lasciandolo solo.

Senza accorgersene Harry aveva afferrato la mano di Louis ed ora la stava stringendo forte. Louis spalancò gli occhi e con la mano libera accarezzò la testa di Harry

“Harry? Stai bene?”

Il riccio si sedette di fronte a lui e si immerse nell'oceano che aveva davanti.

“mi vuoi bene veramente?” chiese con l'ingenuità di un bambino.

Perchè si, agli occhi del maggiore sembrava proprio un bambino: cosi innocente, con gli occhioni che luccicavano.

Louis abbassò lo sguardo sorridendo e si mise seduto.

“no, Harry, io non ti voglio bene” - vide un lampo di paura sfrecciare nelle iridi verdi di Harry ma continuò - “io ti amo. E voglio urlarlo al mondo. Voglio essere la persona che ti sveglia al mattino con un bacio e voglio avere te accanto quando mi addormento. Voglio essere la ragione del tuo sorriso e delle tue lacrime. Voglio rendervi felici. Voglio essere tuo, Harry.”

Sorrise. Harry voleva urlare la sua gioia e decise di aprire il suo cuore all'unica persona che lo aveva fatto sentire veramente importante.

“anch'io ti amo, Lou. Sono tuo, ora e per sempre. Voglio che sia tu a dirmi quando mi comporto da stupido, voglio avere te vicino durante i temporali più spaventosi. Voglio sentire la tua voce al mattino, passare con te le notti in bianco e vedere i tuoi occhi durante i momenti difficili. Voglio che Dani possa finalmente essere felice e ti sarei infinitamente grato se fossi tu ad aiutarmi in questo. Promettimi che non mi lascerai” disse Harry tutto d'un fiato. Sentì gli occhi pizzicare.

“non ti lascio, promesso” sussurrò Louis per poi lasciargli un delicato bacio sulle labbra. Sorrisero e si lasciarono andare in un lungo e tenero bacio.

Poco dopo sentirono la porta aprirsi e videro il viso lentigginoso di Dani spuntare da dietro il legno. Li guardò e scoppiò a ridere: “ecco dove eravate!”

I ragazzi si scambiarono un'occhiata maliziosa e si abbandonarono in un sorriso sincero sotto gli occhioni della piccola Danielle.




ANGOLO AUTRICI!
ehilaa gente! okay, ci è stato chiesto di pubblicare un altro capitolo e siamo felici di accontentarvi. grazie alle visite e la recensione! speriamo vi piaccia, alla prossima!
elly & leti xx

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Erano passate diverse settimane da quando Lou e Harry avevano aperto i loro cuori.

Louis aveva iniziato ad aiutare economicamente i fratelli, senza ascoltare le proteste del riccio.

Erano finalmente felici dopo anni di sofferenze.

“ciao Lou!” urlò la piccola saltandogli addosso. Lui ricambiò l'abbraccio e disse indicando il pallone che aveva appoggiato a terra: “vi va di giocare?”

“oh si!” rispose Dani euforica.

“vieni anche tu, Hazza?” chiese il maggiore al suo ragazzo.

“vi raggiungo subito” sorrise e strizzò l'occhio destro a Lou.

I due si allontanarono verso il parco.

“sei pronto?” chiese la piccola con tono di sfida

“si, tira! Tanto hai già perso!” gridò Lou molleggiando sulle ginocchia.

Si dovette ricredere appena Dani calciò il pallone: finì dritto a terra, provocando la risata contagiosa della ragazzina.

Scoppiò a ridere quando vide l'espressione interrogativa sul viso di Harry. Louis si alzò con le lacrime agli occhi e afferrò la sfera bianca e azzurra. Rimase fermo un secondo poi si voltò verso Dani.

“ma tu sei mancina!” realizzò indicandola con l'indice. Dani scoppiò a ridere e annuì.

“vediamo come se la cava il tuo fratellino” disse il castano trattenendo a stento le risate e preparandosi a calciare.

“ehm.. Veramente io non..” tentò di giustificarsi ma Lou non lo lasciò finire. Calciò ed Harry prese di testa il pallone facendolo cadere poco lontano.

“bravissimo Harry!” gridò Dani correndo da lui. Il fratello la prese al volo e iniziò a farle il solletico. Scoppiarono a ridere fino a che Dani non fu esausta.

Poco dopo Harry si sedette sull'erba morbida con la sorella in braccio e Louis accanto.

“Dani” la chiamò il riccio. Lei si voltò guardando gli smeraldi di Harry e chiedendogli con lo sguardo cosa dovesse dirle. Harry allungò un braccio dietro di sé e afferrò il sacchetto di stoffa che aveva appoggiato poco prima. La porse a Dani e lei la aprì. Si mise le mani davanti alla bocca per non urlare di gioia. Estrasse dalla busta le scarpette e gli scaldamuscoli rosa e li sventolò ringraziando Harry.

“ommioddio!!!! Graziegraziegraziegrazie!!!! Sono così felice!! Grazie fratellino!!” e lo baciò sulla guancia per poi stringerlo forte a sé. Harry la circondò con le sue braccia e sussurrò: “sono contento che ti siano piaciuti. Ora potrai andare a quella scuola e dimostrare a tutti il tuo talento.”

Dani guardò con gli occhi che luccicavano Lou. Si alzò e lo abbracciò senza smettere di sorridere. Poi iniziò a piroettare per il prato.

Harry si avvicinò a Louis e lo strinse forte.

“grazie, Lou” sussurrò Harry al suo orecchio. Louis si scostò leggermente e sorridendo gli lasciò un morbido bacio sulle labbra.


ANGOLO AUTRICI
ehiiii! questo è il nostro ultimo capitolo per questa storia.. vorremmo ringraziare chi ha letto e speriamo sia stata di vostro gradimento!
non sarà l'ultima volta che ci troverete qui!
alla prossima xx

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