Bomb-proof temper!

di Therru
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mission 01: Strigliate del primo pomeriggio ***
Capitolo 2: *** Mission 02: Un lupo solitario da accudire ***



Capitolo 1
*** Mission 01: Strigliate del primo pomeriggio ***


Ore 14.11 – Sede dello Sket-Dan.

-Che noia...!
Bossun si stiracchiò sbadigliando, allungandosi come un gatto sul tatami.

-Attento, Boss...!
La povera Himeko aveva parlato troppo tardi: la mano di Yusuke aveva urtato la tazzina di the appoggiata sulla mensola accanto al muro, rovesciando il liquido bollente per terra.
La ragazza rimase impassibile per un secondo prima di alzare gli occhi verso il leader dello Sket-Dan – per quanto quel diciassettenne spettinato, infantile e con un'espressione di puro terrore di fronte all'amica potesse definirsi “leader”.

-BOSSUUUUUUUN!!
In men che non si dica, il poveretto si ritrovò in ginocchio sul tatami, pallido come un lenzuolo e con il colletto della camicia stretto tra le mani di colei che un tempo si faceva chiamare Onihime, “la principessa demone”.
Chi poteva biasimarlo per avere così tanta fifa?
-M-mi dispiace, Himeko- balbettò il ragazzo sudando freddo -Ma non è grave, sai... si può pulire...

-E chi ci penserà, secondo te?!- sbraitò lei, incenerendolo con lo sguardo. -Di certo non io! Ho già rimediato a troppe delle tue minchiate ultimamente!

Detto questo, sbatté Bossun con la faccia a terra e assunse un tono quasi spettrale dicendo: -Pulisci. Ora. Con la lingua.

-Ma... Himeko...

-OBBEDISCI, PIDOCCHIO!

-Non vorrei interrompervi, ma stanno bussando alla porta.
Himeko, distratta dalla voce di Switch (anzi, dalla voce del suo sintetizzatore vocale) lasciò la presa, dimenticandosi per un attimo dello sfortunato “capo” di quella sede; quest'ultimo ne approfittò per alzarsi in piedi e ricomporsi, assumendo quell'aria spavalda che lo caratterizzava quando finalmente trovava qualcosa da fare.

-Beh, ben vengano! Lo Sket-Dan è qui apposta per aiutare gli studenti bisognosi!
-Non ti starai gasando un po' troppo?- commentò Hime alzando un sopracciglio.

* * *

Ore 14.02 – Sezione quarta del secondo anno del liceo Kaimei.

Il flash della piccola macchina fotografica di Kyoko fece quasi fare un salto sulla sedia a Sousuke, che portò istintivamente la mano alla pistola infilata nei pantaloni.
-Wah...! No, Sagara, volevo solo farti una foto... Sai, è così raro vederti con quell'espressione così sorpresa!
Sousuke rifletté un istante prima di ricomporsi. -Ti domando scusa, i miei riflessi sono scattati senza che io me ne accorgessi. Devo tenermi pronto a tutto, sai-. Si voltò e si rivolse nuovamente alla ragazza dai capelli castani in piedi di fronte a lui. -Ad ogni modo, ti dispiacerebbe rispiegarmi per cosa sei venuta a cercarmi?
-Certo!- rispose lei con un sorriso. -Dunque, la professoressa di storia ha chiesto a noi del club di teatro di organizzare una lezione recitata sul tema della guerra sino-giapponese per spiegarla meglio agli alunni.

Sagara annuì, impassibile.

-Ecco...- continuò lei, un po' imbarazzata per via di quello sguardo sostenuto -ci chiedevamo se tu, con le conoscenze che hai in campo militare, potessi darci una mano, magari recitando una parte!
Se la reazione di Sousuke non fu né stupita né turbata, quella di Kaname lo fu eccome.
-Aspetta, aspetta un attimo!- esclamò, sbattendo le mani sul banco -Vuoi far recitare la parte di un soldato a questo fissato?! C'è in ballo l'incolumità di tutti gli studenti e dell'edificio scolastico, bella, non so se ti rendi conto che Sousuke si lascia prendere fin troppo facilmente da situazioni di questo genere!
-Al contrario- disse il ragazzo, pacato -ritengo che un'opportunità del genere possa aiutarmi ad inserirmi meglio nel contesto scolastico. Accetto volentieri.
Kaname rimase senza parole. Costernata non solo davanti alla reazione di Sousuke, ma anche a quella di quell'oca giuliva che si era messa a saltellare tutta contenta, non riuscì a trattenersi dallo sbottare nuovamente: -Ma... Sousuke! Sul serio, non azzardarti a partecipare se è per fraintendere le cose un'altra volta e far saltare in aria la scuola!
Dopo l'episodio della lettera d'amore di Saeki, del compito di educazione artistica e molti altri, Chidori si era stancata di dover badare continuamente a quel veterano della guerra travestito da liceale. Doveva sempre rimediare lei ai suoi danni, e non avrebbe permesso che la sua reputazione – né l'andamento della scuola in generale, ovvio – fossero rovinati da quel maniaco degli esplosivi solo perché si era calato troppo nella sua parte durante una stupida recita!
-Avanti, piccola Kana- disse Kyoko appoggiandole una mano sulla spalla -lascialo provare! E' solo una recita, e così anche Sousuke potrà fare nuove amicizie, magari!
-E' proprio questo che mi preoccupa- sussurrò lei, ingobbita. “Un'altro povero gruppo di sventurati che si ritroverà a dover badare a questo idiota”.

Nella sua mente si accese una lampadina.

“Gruppo di sventurati”... dove aveva già sentito questa espressione, riferita proprio a qualcuno della loro scuola?

Rifletté un attimo, senza perdere di vista Sousuke che parlava con la smorfiosa del club di teatro. Ah, giusto! Era stato il senpai Hayashimizu a parlarle, qualche giorno prima, di un club composto da soli tre membri che si faceva chiamare “gruppo di supporto” ma aveva la fama di “gruppo di sventurati” o “sfigati tutto-fare” del Kaimei. Gente a cui rifilare le patate bollenti, insomma.

La voce di Sousuke la destò.
-Solo una domanda... quale modello dovrei utilizzare, il fucile d'assalto o il-

-SOUSUKE, ANDIAMO!
Senza permettergli di finire la frase lo afferrò per il colletto e lo trascinò via, lasciando Kyoko e l'ochetta con un palmo di naso.
* * *

Ore 14.11 – Sede dello Sket-Dan.

 

-Beh? Hanno smesso di bussare?

La porta si aprì di colpo, interrompendo le parole di Bossun.
-BUONGIORNO, AVREI UNA RICHIESTA!

I membri dello Sket-Dan si rivolsero degli sguardi perplessi alla vista di quella ragazza dai capelli blu, trafelata e con un'espressione decisa dipinta sul volto, che trascinava un ragazzo sudato e apparentemente terrorizzato con una cicatrice sulla guancia.

-Chidori... penso che tu possa lasciarmi adesso...- Kaname lo assecondò lasciandolo cadere per terra; Sousuke si rialzò, si sistemò il colletto e si schiarì la voce, riassumendo la sua solita espressione accigliata e seria.

-Chidori...?- chiese Himeko, -Ah! Sei Chidori Kaname della quarta sezione, giusto? Nakatani della A mi ha parlato molto di te!
-MA CHI ACCIDENTI SAREBBE QUESTA NAKATANI?!- gridò Bossun.

Adesso era Kaname ad essere confusa. Sousuke, invece, non aveva mosso un muscolo.
-Ci penso io a fare le presentazioni-. Switch prese in mano la situazione, come sempre.

-Kaname Chidori, della quarta sezione. Data di nascita: 24 dicembre 1992*. Segno zodiacale: capricorno. Gruppo sanguigno: B. Altezza: 166 cm. Peso-

Kaname non fece in tempo a chiedere – con poca delicatezza - come mai Switch sapesse tutte quelle cose su di lei che il giovane quattrocchi si ritrovò un revolver puntato alla tempia.
-Come hai trovato tutte queste informazioni su Chidori? Sei un terrorista o un semplice stalker? In ogni caso, ti consiglio di mettere le mani sopra la testa e rivelarmi le tue intenzioni.

-Non parlerò, doveste sottopormi a tortura, sergente!

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!

Himeko e Kaname urlarono quasi all'unisono, evidentemente stufe della situazione assurda che si era prodotta. Kaname sferrò un pugno in testa a Sousuke, allontanandolo da Kazuyoshi, mentre Himeko brandì la sua Cyclone e mise la mano su un fianco.
-Ok, adesso vi spiegate chiaramente e nessuno dice più una sola stupidaggine, ci siamo capiti?

La testa di Bossun fece capolino da dietro le spalle della ragazza:-Himeko, veramente il capo sarei io, qui...

-STA' ZITTO, MICROBO!

Mentre Hime e Yusuke bisticciavano, Switch dovette – di nuovo – prendere il toro per le corna:-Vogliate scusarli, sono così infantili. Prego, accomodatevi pure sul divano. Gradite del the?

-NON FINGERTI IL MATURO DI TURNO, TU!- esclamarono insieme gli altri due.

-D'accordo, adesso basta!- Kaname era decisamente stanca di non essere ascoltata e prese le redini della situazione in maniera drastica. Afferrando Sousuke per il colletto, lo sbatté sul divano e si sedette accanto a lui, sorseggiò rapidamente un po' di the e si rivolse allo Sket-Dan:-Adesso ascoltatemi, perfavore!

Switch si accomodò senza dire una parola, Himeko diede un'ultima gomitata nelle costole a Bossun e andò a prendere una scatola di biscotti bofonchiando qualche altro insulto rivolto al ragazzo, che dal canto suo si era messo a fissare Chidori impallidendo: una tosta del genere avrebbe persino potuto competere con Himeko...!
Comunque, vedendo che gli sfoghi della ragazza sembravano scaricarsi solo sullo sfortunato che la accompagnava (anzi, che lei aveva accompagnato- o per meglio dire trascinato lì), si schiarì la gola e si calò nuovamente nel suo ruolo di leader dello Sket-Dan:-Perdonaci, siamo tutt'orecchi! Accettiamo qualsiasi richiesta!

Hime sospirò. Sentiva che quel pomeriggio non sarebbe stato tutto pace e tranquillità come gli altri.

 

*Nota dell'autrice: ho modificato le date di nascita dei personaggi di Full Metal Panic per adattarle a quelle dei personaggi di Sket-Dance, in modo da renderli coetanei.

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Capitolo 2
*** Mission 02: Un lupo solitario da accudire ***


-Aspetta un secondo.

A braccia conserte, Bossun fissò intensamente Sousuke, che non aveva cambiato espressione dal momento in cui Kaname l'aveva lasciato cadere per terra. Sporse il collo in avanti e strizzò gli occhi per ispezionare il suo viso, nella speranza di vederci anche il più piccolo movimento.

Anche Himeko era piuttosto incuriosita da quel ragazzo che sembrava avere quell'espressione accigliata stampata in faccia dalla nascita.
“Niente. Questo qua dev'essere un robot da combattimento o qualcosa del genere” pensò la ragazza.

-Niente. Questo qua dev'essere un robot da combattimento o qualcosa del genere... tu che ne pensi, Himeko?
-Non dire ad alta voce quello che penso, cretino!

-Scusate, potreste smettere di bisticciare e tenervi Sou- ehm...- Kaname si schiarì la voce, fermandosi prima di dire quello che realmente pensava di fare.
-...e dirmi se potete aiutarmi o no?
Bossun girò lo sguardo verso di lei.

-Ah, ma certo! Dunque, ricapitoliamo... vorresti che aiutassimo... scusa, come hai detto che ti chiami?
-Sergente Sousuke Sagara.

Himeko e Bossun si scambiarono un'occhiata perplessa, alzando un sopracciglio.

-D'accordo... Sagara, per distrarlo dalla sua fissa per le armi eccetera... giusto?
-Esatto!- esclamò Chidori, decisa.

-Oddio, non dirmi che ci tocca fare da balia a un altro fissato come Shinzo...- sussurrò Himeko a Bossun.
Il leader sospirò. -Quindi... cosa ti aspetti che facciamo, scusa? Sagara avrà il diritto di avere le sue passioni, no? Vorresti semplicemente che ci facessimo una chiacchierata?

-Non m'importa!- sbottò Kaname, innervosita più che altro dalla presenza di Sousuke che non si era ancora pronunciato – e forse effettivamente era meglio così. -Potete farci quello che volete, basta che me lo togliate dai piedi e che lo facciate rinsavire un po' prima di quella maledetta recita!
“Hey, questo si chiama rifilare la patata bollente, cocca” si disse Himeko.

-Hey, questo si chiama rifilare la patata bollente, cocca. W
-SWITCH!
Kaname, sbigottita dal commento del quattrocchi, stava per ribattere, ma fu talmente sorpresa di sentire finalmente la voce pacata di Sousuke che si bloccò.
-Vi ringrazio per il vostro interessamento, ma non mi ritengo affatto un fissato come avete detto.

Kaname girò la testa verso di lui con uno scatto decisamente inquietante.
-Tuttavia sarebbe interessante ascoltare le vostre esperienze riguardo al supporto dei liceali, mi sembrate abituati ad assistere le persone...

-Hey, detto così non ci valorizza molto...- disse Bossun.
-Già, ci fai sembrare degli assistenti domiciliari che devono badare a dei vecchietti fuori di capoccia- confermò la bionda, che si rivolse in seguito a Kaname. -Ehm, Chidori... ti senti bene?

-Guarda, Himeko! Il fissato ha cambiato espressione!

Gli occhi di Sousuke si erano spalancati verso Chidori, la cui aura malvagia stava assumendo proporzioni incontenibili.

-E se aprissimo una finestra?
-
Bossun, guardalo! Sta perfino impallidendo!
“E non lo biasimo...” pensò Yusuke “Quella lì sta per esplodere”.

Nello sgomento generale, Kaname si alzò lentamente in piedi, tenendo lo sguardo fisso nel vuoto.

-Sousuke.

Il poveretto alzò lo sguardo verso la ragazza, sudando freddo. -Sì, Chidori...?

-Non vorrei essere nei suoi panni, sergente.
-
Taci, Switch!
I tre membri dello Sket-Dan si erano raggruppati dietro il divano, osservando la situazione tanto incuriositi quanto spaventati.

-Ascoltami- proseguì Kaname. -Questa non è una semplice chiacchierata con tre poveri sfigati della C che hanno deciso di perdere la faccia aiutando la gente a destra e a manca, chiaro?
-Senti un po', cocca...!
-Ha espresso decisamente la cruda realtà dei fatti, Himeko.
-
Questa è una soluzione definitiva... capito? Io stavolta non ti farò da balia, anzi, se ti azzardi a far saltare in aria qualcosa provvederò io stessa a far saltare quella tua testaccia vuota, e vedi di dare un taglio a quella tua maledetta fissa una volta per tutte, intesi?
Sousuke reagì in modo straordinariamente calmo (e coraggioso, data la situazione). -Chidori... non si tratta di una fissa, come la chiami tu...

Kaname afferrò la mazza di Himeko (Bossun dovette fermare quest'ultima per evitare spargimenti di sangue, dato che la bionda non apprezzava affatto che qualcun'altro toccasse la sua preziosa Cyclone) e prese Sousuke per il colletto.

Switch andò ad aprire una finestra.

-La visibilità stava diventando piuttosto scarsa.
-STAMMI A SENTIRE, SOUSUKE! COME HO GIA' DETTO A QUELL'OCA DEL CLUB DI TEATRO, C'E' IN BALLO L'INCOLUMITA' DELL'EDIFICIO, DEGLI STUDENTI E ANCHE LA TUA, VISTO CHE SE INTACCHI ANCHE SOLO MINIMAMENTE LA NOSTRA SCUOLA E LA MIA REPUTAZIONE TI FACCIO ESPLODERE QUEL CERVELLO BACATO CHE TI RITROVI! ADESSO TU RIMANI QUI SENZA FARE STORIE PERCHE' IO VOGLIO TORNARMENE A CASA SENZA SENTIRMI ADDOSSO LA RESPONSABILITA' PER TE, VISTO CHE DEVO SEMPRE FARTI DA BALIA, E AMMETTI UNA VOLTA PER TUTTE CHE SEI UN IDIOTA ED UN MALEDETTO FISSATO!
Mentre la ragazza tempestava Sousuke di insulti, i tre componenti del club guardavano la scena allibiti.
-Questa qui ci sa fare di brutto, con le strigliate...- Himeko sfiorò il gomito di Bossun, pallido come un lenzuolo e con le labbra leggermente sporte all'infuori.

-Potreste sfidarvi a duello, Himeko, sarebbe interessante.
-Sembra che le si sia incantato il disco...
La parlata di Kaname era diventata incomprensibile, e il povero Sagara, terrorizzato, sorbiva quella strigliata lunga eterna senza fare una piega.

-Hey, Chidori...- mormorò timidamente Himeko.

-Ci penso io! Basta voltare pagina! ♪
* * *
Nota dell'autrice: mi scuso per il disagio, ho ritenuto opportuno introdurre una delle tecniche di Roman.
-
Macché opportuno, se devi scrivere una fan fiction, che abbia un minimo di senso! I tuoi lettori non ci stanno capendo una fava, sempre che qualcuno legga questo obbrobrio!
-Himeko, dicendo così insulti anche noi.
-
Strigliare l'autrice non ti servirà a molto, tanto decide comunque lei...- sbuffò Bossun.
Mentre Roman mandava un bacio al suo “principe” sgattaiolando fuori dalla finestra, Kaname – che non capiva come mai la sua strigliata si fosse conclusa così di punto in bianco – lanciò un'occhiata decisamente confusa a Himeko.
-Ah, lascia perdere...- le disse lei con un gran sorriso -Succedono spesso vicende simili, da noi...

Kaname lasciò di nuovo cadere Sousuke per terra e si schiarì la voce. -Comunque... Non vorrei dover ricominciare, quind vi prego di aiutarmi- cioè, ehm... di aiutare lui. Capito, Sousuke...?- chiese al malcapitato, rivolgendogli un sorriso inquietante.
Sagara, tornato quello di sempre, la guardò sospirando.
-Sembra che io non abbia scelta. Sia, mi sottoporrò al duro allenamento della vita da liceale.
-Evviva!- gridarono in coro i membri dello Sket-Dan, mentre Kaname incrociava le braccia soddisfatta.
-Aspettate, perché stiamo festeggiando? Ci toccherà sorbirci questo fissato che pare pure peggio di Shinzo e ne siamo pure felici?!

-Himeko, non so se ti sei accorta che abbiamo sempre accettato a prescindere qualsiasi compito, anche se lo trovavamo indegno e pesante.

-Già.
-In fin dei conti, siamo gli “sfigati tutto-fare del Kaimei”.

-Già.
-Non dite queste cose!- Bossun si batté il pugno sul petto. -Io, il leader dello Sket-Dan, porterò a termine questo compito a costo della mia stessa vita! Il nostro dovere è aiutare gli studenti in difficoltà, siano essi militari fissati o giovani Yamamba dai capelli blu!
-Come...?- chiese Kaname.
-Ti stai gasando di nuovo, Bossun.
-Quindi- proseguì lui, sedendosi -Accettiamo l'incarico. Tanto non c'è mai niente da fare, qui.
-Com'è che adesso invece sembra che tu lo faccia solo per passare il tempo?!
-Insomma... è fatta? Posso lasciare qui Sousuke e andarmene?
Hime la guardò alzando un sopracciglio: -...Sai, con lui ti comporti come una madre con un moccioso ebete...
-Già, mi ricorda qualcosa- confermò Bossun.
-Se non vi ricordate cosa, andate a leggervi il 36° capitolo di Sket Dance! ♥
-SMAMMA, ROMAN!
-Bene!- esclamò Kaname, che sembrava essersi abituata alle leggi dell'assurdo che vigevano nella sede dello Sket-Dan. -Allora conto su di voi! Ci vediamo, Sousuke...
-A presto, Chidori.
I lunghi capelli blu della ragazza sparirono dietro la porta.
Kaname era convinta di aver fatto la cosa giusta... che sollievo non doversi occupare di Sousuke anche solo per un giorno o due!

-Alla fine... ci ha rifilato la patata bollente- disse Switch, tenendo gli occhi fissi su Sousuke, seduto di fronte a loro.

-Già.

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