Ti chiamerò con il tuo nome quando sarò certa che ti amo, James.

di Ele12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Happy Moments ***
Capitolo 3: *** I have a name ***
Capitolo 4: *** Quidditch makes love ***
Capitolo 5: *** A complicated party ***
Capitolo 6: *** Wonderful... ***
Capitolo 7: *** It's time for a BIG party ***
Capitolo 8: *** Kiss and hazelnut ***
Capitolo 9: *** I love you, Lily ***
Capitolo 10: *** Your heart is mine ***
Capitolo 11: *** Love under the shower ***
Capitolo 12: *** We kill him togheter ***
Capitolo 13: *** Anger huge ***
Capitolo 14: *** A storm of those who bring bad news ***
Capitolo 15: *** You can't go away ***
Capitolo 16: *** Love letters ***
Capitolo 17: *** An idiot in half ***
Capitolo 18: *** So close and so far ***
Capitolo 19: *** So kind and so sweet ***
Capitolo 20: *** Longing me away ***
Capitolo 21: *** A stolen kiss, a pent-up anger ***
Capitolo 22: *** Consider Strange ***
Capitolo 23: *** I miss you, too much ***
Capitolo 24: *** The return of love ***
Capitolo 25: *** Meeting with brother ***
Capitolo 26: *** Counting Stars ***
Capitolo 27: *** A love that burns ***
Capitolo 28: *** Between waking and fainting ***
Capitolo 29: *** Unexpectedly ***
Capitolo 30: *** Broken hearts ***
Capitolo 31: *** Paper Love ***
Capitolo 32: *** The Order of the Phoenix ***
Capitolo 33: *** Dead? Murder. ***
Capitolo 34: *** Anger and doubts ***
Capitolo 35: *** Missing you ***
Capitolo 36: *** Betrayed Trust ***
Capitolo 37: *** Noticed ***
Capitolo 38: *** Beginning ***
Capitolo 39: *** Big Eyes ***
Capitolo 40: *** Awakening ***
Capitolo 41: *** Twin stars ***
Capitolo 42: *** Aimlessy ***
Capitolo 43: *** Panic ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
-POTTER!!!! POTTER! VIENI SUBITO QUA!-
Mezza scuola si girò per vedere una Lily Evans dai capelli scompigliati, con tutti i vestiti in disordine, la borsa su una sola spalla correre dietro a James Potter. Il quale non perse occasione per divertirsi un po’ con lei.
-Evans?? Sicura di star bene? Adesso sei tu che corri dietro a me?-
-Potter sai benissimo perché sono qui!-
-No, non è vero. Dimmelo tu.-
-Oh sembri così innocente … allora forse saprai chi ha fatto saltare in aria la Sala Comune di Serpeverde, vero?-
-Ovviamente no, Evans-
Tutta la scuola si preparò alla sfuriata di una Lily Evans accecata dalla rabbia.
 Molti si tapparono le orecchie mentre un gruppo di primini corse via.
Ma la sfuriata non arrivò. Al suo posto si fece strada una risata cristallina che risuonò per i corridoi.
-Sei sempre il solito Potter-
Detto questo la già citata Lily Evans mise un braccio intorno alle spalle di James Potter con fare disinvolto.
Cosa non molto facile, visto che James era alto circa venti centimetri più di lei.
-Piaciuto lo scherzetto?-
-Esilarante direi. Non c’è niente di più divertente che vedere Mocciocius saltare per aria, di questi tempi-
-Concordo pienamente Evans-
I due si avviarono alla Sala Comune di Grifondoro a braccetto.
Appena i ragazzi scomparvero dietro l’angolo la gente che aveva assistito alla scena iniziò a spettegolare.
Ma dopotutto era normale a Hogwarts.
La regola era che nessuno si faceva i fatti suoi.
Stranamente era l’unica regola che tutti, ma proprio tutti rispettavano.
       


 

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Capitolo 2
*** Happy Moments ***


Il giorno dopo la popolazione studentesca di Hogwarts concordava pienamente sulla versione dei fatti di una Tassorosso del quinto anno, cioè che Lily Evans e James Potter stessero insieme.
Sia i ragazzi che le ragazze ne furono molto delusi, dato che sia Lily che James avevano al seguito qualche dozzina di persone follemente innamorata o dell’uno o dell’altra.
Ma la verità ovviamente non era questa.
La verità era che, tre anni prima, Lily Evans aveva perso il suo migliore amico.
E questo aveva scatenato tutto.

Flashback
-Allora chi vuole che tolga le mutande a Mocciosus?!?-
La folla rispose con risatine di scherno e vaghi applausi.
James Potter, il belloccio della scuola, aveva appena scagliato un Levicorpus su Severus Piton, quarto anno e Serpeverde.
Per James soltanto l’essere Serpeverde era un crimine.
Sirius Black, il più bello e affascinante di Hogwarts ghignava poco lontano.
Remus Lupin aveva la faccia affondata nelle pagine di un libro.
Peter Minus guardava adorante James e sghignazzava.
Nessuno si accorse che Lily Evans, la  stupenda rossa di Hogwarts, si dirigeva a passo di marcia verso il quartetto.
-POTTER METTILO GIU’, SUBITO!!!-
-Se no che mi fai Evans?-
-QUESTO!-
Uno Schiantesimo partì dalla bacchetta di Lily per abbattersi su James.
Sirius si alzò, bacchetta in pugno.
Remus alzò il naso dalle pagine.
Peter perse la sua espressione gioiosa per sostituirla con una terrorizzata.
Severus Piton cadde a terra.
Lily corse incontro all’amico.
-Sev, stai bene?-
-NON HO BISOGNO DEL TUO AIUTO, SPORCA MEZZOSANGUE!!!-
In quel momento qualcosa nel cuore di Lily si infranse.


Dopo l’episodio, Piton aveva cercato in tutti i modi possibili di far pace con Lily, ma la ragazza l’aveva sempre respinto.
Presa dal dolore e dalla nostalgia, si nascondeva negli angoli bui del castello a piangere.
Poi un giorno James Potter l’aveva trovata:  occhi rossi, capelli scompigliati e viso pallidissimo.
E sentì che, in quel momento, avrebbe potuto scagliare un’Avada Kedavra su Severus Piton senza pentirsene.
 Da quel momento era diventato una specie di amico per Lily, la persona che l’aveva trovata e l’aveva spinta verso una nuova vita.
Lily lo aveva preso in simpatia e, anche lei, a sua volta, aveva scoperto la parte dolce e gentile di James Potter. Rimanendone ammaliata.
James aveva scoperto le debolezze di Lily, che fino a poco tempo prima reputava una ragazza incapace di piangere, i suoi lati nascosti e segreti. E l’aveva amata sempre di più.
La proteggeva, la faceva ridere, la introduceva a nuove amicizie, la faceva diventare partecipe dei suoi scherzi. La amava ma non poteva dirglielo, non voleva rovinare il loro rapporto.
Si riproponeva che, quando sarebbe stato il momento, gliel’avrebbe detto.
E, dopo tre anni di risate e confidenze, James Potter decise che il momento era arrivato.

-Potter? Potter? A cosa stai pensando?-
-Alla prossima festa Lils-
-Ne organizzerai una?? Veramente? Sarà a tema? Dovremo vestirci eleganti?-
I festini di James Potter erano i più famosi di tutta Hogwarts e dintorni.
Sia perché era invitata praticamente tutta la scuola, sia perché gli alcolici non mancavano mai.
E questo rendeva le serate particolarmente indimenticabili.
-Potter? Ma si può sapere a cosa stai pensando, Merlino?-
-Sto pensando che Rosmerta ci deve un favore-
A quel punto il ghigno di Lily avrebbe fatto concorrenza a quello dei Malandrini.
E avrebbero pareggiato.


James e Lily entrarono nella Sala Comune di Grifondoro parlottando fitto di come trasportare l’alcol da Hogsmeade a Hogwarts.
Una qualunque persona che non conoscesse la loro storia avrebbe pensato che un compagno particolarmente simpatico gli aveva lanciato un Confundus, e sarebbe corso in Infermeria.
In realtà, come avrebbe detto Lily, l’influenza Malandrina di James aveva fatto centro anche con lei.
-Per me dobbiamo usare il passaggio- stava dicendo James.
-E se qualcuno ci vede? Dobbiamo essere molto prudenti-
-Ma anche se ci vedono noi diremo che stiamo portando delle casse di idromele da Lumacorno per la sua prossima festa, no?-
-La parte della spiegazione la fai tu però-
-Ovvio, la mia voce ammaliante convincerà la Minnie-
-Se lo dici tu- sorrise Lily.
In quel momento James pensò che era veramente fortunato.
 Lily gli aveva regalato uno dei suoi sorrisi migliori.
-Hey Sirius, amico siamo qui!-
-Ramoso! Ti stavo cercando! La Minnie ci ha assegnato una punizione questa settimana per quel fatto di Avery…-
-Ah giusto, Avery…alla fine gli è ricresciuto il naso?-
-No, Ramoso, no-
Cinque secondi dopo i due erano piegati a terra dalle risate.
-Felpato come fai a sapere sempre come farmi sorridere?-
-Forse perché sono il tuo migliore amico?-
-O forse perché sei un cagnaccio rognoso-
-POTTER! Non devi parlare di queste cose in pubblico!-
-Rilassati Lils, ho lanciato un Muffliato alla Sala. E poi la vuoi smettere di chiamarmi Potter?-
Lily sorrise.
Ma in quel momento Sirius riuscì ad alzarsi.
-Hey Lily! Verrai alla prima partita di Quidditch della stagione, vero?-
-Ovviamente sì, Sir! Come potrei perdermela?-
-Beh, in effetti…tifi ancora per il Puddlemere United, giusto?-
-Certo che sì!- rispose Lily altezzosa.
Nessuno poteva toccare la sua squadra del cuore di Quidditch.
-Sono primi in campionato Felpato, quindi rassegnati perché le Vespe di Wimbourne non vinceranno mai- aggiunse James.
-Questo lo dici tu per farmi arrabbiare Ramoso-
-Forse hai ragione….Hey, che c’è, sei divertente quando ti arrabbi!-
Sirius assunse la sua migliore espressione offesa.
-Mai quanto te quando fai la doccia!-
Esclamò Sirius mimando un cantante con in mano un microfono.
Lily, che capì il mimo, rise di cuore.
James invece arrossì fino alla radice dei capelli.
-Brutto cagnaccio, avevi promesso di non dirlo davanti a Lily!-
-Mi sarà sfuggito…e comunque brutto cagnaccio a chi? Il mio pelo è lungo, liscio e fluente mentre il mio muso è sempre pulito e…-
Ma il Malandrino non riuscì a finire la frase che James gli era saltato addosso facendogli il solletico.
-No!!! Il solletico no! Stupido cervide dal culo peso!!! Ti odio!!!-
-Se mi odiassi, pulcioso bastardo, adesso non staresti ridendo come un matto!-
Ma a quel punto Sirius, che in quanto a muscoli non era male, ribaltò James a terra e prese il suo posto di solleticatore.
-No! No! Chiedo venia, basta!-
Lily non resistette alla scena e scoppiò a ridere, finendo a terra in un groviglio di corpi.





Buonsalve

Miei cari (neo) lettori, benvenuti nel mondo dei Malandrini!
Siamo ancora all'inizio, è vero, ma non vedo l'ora di continuare a pubblicare sul sito e soprattutto di vedere le vostre opinioni!
Quindi, non siate timidi, fatevi avanti!
Capisco se non volete ancora recensire (siamo agli inizi appunto) ma spero che almeno leggiate (in silenzio ma pur sempre leggiate) la storia.
Ancora nessuna traccia della Jily ma....niente spoiler!!!


Ele12

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Capitolo 3
*** I have a name ***


-Allora Lils? Che ne dici?-
-Eh?-
-Ma mi stavi ascoltando?-
-Scusa Mary mi sono distratta…che stavi dicendo del Quidditch?-
Mary McDonald era una compagna di dormitorio di Lily nonché la sua migliore amica.
Aveva un carattere difficile, era lunatica, si era portata a letto tutta la popolazione maschile di Hogwarts, aveva il fisico che qualunque modella avrebbe sognato ed era la migliore giocatrice di Quidditch dell’intera scuola.
Ma per Lily era semplicemente perfetta.
Fin dalle presentazioni al primo anno, Lily aveva capito che quella ragazza chiusa in sé stessa e così rude con tutti le avrebbe presto aperto il cuore.
-Ieri James  ci ha fatti allenare tutto il pomeriggio, fino alle dieci di sera cazzo! Non ne potevamo più così io e Violet lo abbiamo Schiantato- gongolò Mary.
Sentendo parlare di James, Lily alzò la testa di scatto.
-Potter?-    
-Eddai Lils, sai benissimo come si chiama perché non provi a pronunciare il suo nome?-
-Lo chiamerò per nome solamente quando mi sarò follemente innamorata di lui. Cioè mai.- rise la ragazza.
Mary scosse la testa molto violentemente.
-Sai perché ci sta allenando così duramente tutta la notte?-
-Perché?-
-Per te, Lils, per te-
-Oh Mary! Quando la finirai di insinuare che Potter si è preso una cotta per me??-
-Non sto dicendo questo. James non si è preso una cotta per te. James è completamente innamorato di te Lils-
-Mary quando la smetterai di ripeterlo?-
-Mmmmmh…che ne dici di mai?-
-MARY!-
Ma nonostante tutto Lily non potè fare a meno di arrossire.


-JAMES POTTER!!!-
-Lunastorta carissimo, come posso aiutarti?-
-Dov’è il mio libro di Astronomia???-
-Non sono affari miei Lunastorta-
-So benissimo che sei stato tu! Solo ieri me l’hai preso di mano provando a gettarlo nel caminetto e oggi è scomparso!-
-Non so di cosa tu stia parlando-
James esibì uno dei suoi soliti ghigni Malandrini.
-James…- ringhiò Remus.
In quei momenti di rabbia Remus cacciava fuori le sue caratteristiche lupesche.
E faceva veramente paura.
James non potè fare a meno di provare un leggero terrore.
-S-sì?-
-Hai cinque secondi per dirmi dov’è il mio libro-
-Se no che mi fai?- provò a dire il ragazzo.
Remus fece scivolare due dita sotto la gola.
-Cinque…-
-Beh, come sai ieri ti ho detto che il libro era noioso-
-Quattro…-
-E…beh ho pensato che sarebbe stato divertente non fartelo trovare più-
-Tre…-
James iniziò a indietreggiare verso la porta mentre parlava.
-Sirius mi ha dato un piccolo aiuto…-
Ancora pochi passi…
-Due…-
-L’ho convinto che non ti saresti arrabbiato…-
-Uno…-
Ormai James parlava a macchinetta.
-AbbiamoabbandonatoillibrosulPlatanoPicchiatore!-
Detto questo il Malandrino uscì e chiuse la porta a chiave.
Un centinaio di colpi e la voce arrabbiata di Remus raggiunsero James quando ormai stava uscendo dal ritratto della Signora Grassa.
-NON PENSARE DI RIUSCIRE A CAVARTELA COSI’, RAMOSO, NON CI PENSARE PROPRIO!!!-
In quel momento dal ritratto sbucò Sirius che portò una mano dietro l’orecchio, godendosi la scena.
-Sbaglio o questa è la voce della cara signora Lunastorta?-
-Non chiamarlo così in sua presenza, per carità-
Il ghigno di Sirius, però, era tutto un programma.
-Felpato no, non ci pensare!-
Ma Sirius era già corso via verso le scale dei dormitori.
A James non restava altro da fare che scappare verso un rifugio anti-Remus.
Arrivato più o meno a metà corridoio le urla di Lunastorta si sentivano anche a Hogsmeade.
James affrettò il passo.
Non aveva alcuna voglia di scontrarsi con un lupo mannaro nel pieno ciclo lunare e per giunta infuriato.
Ma, svoltato l’angolo, James si scontrò con una certa rossa di sua conoscenza.
-Lils! Aiutami c’è un Remus infuriato che vuole uccidermi!-
-Cosa gli hai fatto, Potter?-
-Oh, niente, si tratta di uno stupido libro…-
Ma non fece in tempo a finire la frase che Remus era uscito dal ritratto diretto a passo di marcia verso di loro.
-Remus! Possiamo parlarne, non è  vero?-
-No! Già abbiamo detto quello che dovevamo dirci. Adesso rivoglio il mio libro. E anche la tua morte-
-Suvvia non siamo così tragici!-
James si rifugiò dietro le spalle di Lily che rise divertita.
-Lily togliti di mezzo. Questa è una questione tra me e il cervide rintanato dietro di te-
-Dai Remus, sono sicura che Potter non ha fatto niente di male…-
-HA PRESO IL MIO LIBRO E LO HA LANCIATO SUL PLATANO PICCHIATORE!!!-
Lily lanciò uno sguardo a James ripromettendosi di parlarne dopo.
-Dai Remus, non essere infantile. Se uccidi Potter chi ti aiuterà in Trasfigurazione? Chi ti accompagnerà al Platano una settimana al mese? Chi ti copierà i compiti?-
Remus si picchiettò il naso con due dita come a volerci riflettere su.
-Beh, per Trasfigurazione ci sei sempre tu, al Platano mi possono sempre accompagnare Felpato e Codaliscia e per i compiti Codaliscia farebbe un ottimo lavoro. Quindi ora posso uccidere James-
-Remus? Ne parlerete dopo. Ora Potter è impegnato con me-
Impegnato con lei? James, vecchio mio, ti stai rincitrullendo. Non è possibile che la ragazza di cui sei innamorato dal primo anno abbia accettato di diventare la tua dolce metà, non è proprio possibile.
-Va bene. James? Ci vediamo nel dormitorio alle otto in punto-
Remus voltò i tacchi e sparì.
-Wow…grazie Lils…non ce l’avrei mai fatta! Non sembra ma quel lupastro corre come un fulmine!!-
-Diciamo che adesso mi devi un favore Potter-
-Già. Cosa vorresti?-
-Che Grifondoro vincesse a Qudditch-
-Considerale fatto! Abbiamo ottime probabilità sui Corvonero. Il loro Cercatore ha un polso fratturato e non può giocare per un mese! La fortuna è dalla nostra parte!-
-Perfetto. Un po’ di fortuna farebbe bene a tutti-
-Hey Lils…quindi…verrai alla partita vero?- chiese James cercando di sembrare disinvolto.
Lily sorrise, dolce.
-Certo! Non mi perderei la partita per nulla al mondo!-
Per poco James non inciampò nei propri piedi e si strozzò.


Lily sorrise di nuovo.
Quanto era tenero quando era in imbarazzo…ma che stava dicendo?
James Potter tenero?
Era sicuramente impazzita.
-Lils? Davvero non ti perderesti la partita per nulla al mondo?-
-Davvero- confermò la ragazza.
-E…Lils a proposito di quello che hai detto poco fa…che eri impegnata con me…che volevi dire?-
Non era sicura che si potesse misurare la temperatura delle guance ma se così fosse stato il termometro sarebbe esploso.
-Intendevo che stavi passando…ehm…del tempo con me-
-Ah. E a proposito di tempo con te…questo weekend c’è la prima uscita a Hogsmeade. Che ne diresti di andarci…uhm…con me?-
Tutto in James esprimeva il desiderio che lei rispondesse di sì.
I suoi occhi nocciola sgranati in attesa di una risposta, le sue labbra leggermente aperte, le sopracciglia inarcate…non sapeva perché ma in quel momento Lily era sicura che non sarebbe riuscita a dirgli di no.
-Va bene Potter-
-Va bene?-
-Va bene-
-Wow…allora a mezzogiorno sotto il campo da Quidditch. Festeggeremo insieme la mi…la nostra vittoria!-
-Va bene Potter-
-Ah e quando la smetterai di chiamarmi Potter? Non sai che anche io ho un nome?-
Lily lo sapeva e, personalmente, trovava quel nome stupendo ma non poteva assolutamente dirglielo.
-Ti chiamerò con il tuo nome quando sarò certa in tutto e per tutto che ti amo. Cioè…mai?-
-Oh tu non sai ancora niente. Ti ritroverai ad amarmi molto prima di quanto tu creda, Lils-
-Sto ancora aspettando infatti-
-Buonanotte Lils-
-Buonanotte Potter-









BUONSALVE

Allora sono una completa idiota.
E ringrazio sentitamente lilyluna97
per avermelo amorevolmente ricordato.
Ringrazio inoltre chi ha messo la storia tra le preferite o le seguite, vi amo.
Ringrazio Cinthia988
e Lily Luna Scamandro per le loro recensioni.
Ho aggiustato, siate felici.
Ele12


 

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Capitolo 4
*** Quidditch makes love ***


Dopo una settimana, finalmente, la tanto attesa partita di Quidditch arrivò.
Quella mattina il sole era alto nel cielo.
Strano, essendo in dicembre, ma si sa che il tempo in Inghilterra non è regolare.
Quindi quella mattina i raggi del sole arrivavano ovunque.
Tranne che in James Potter.
Alle sette in punto di mattina James scese fiducioso a fare colazione.
Tutto sembrava andare bene finchè  non si rovesciò un’intera tazza di latte sui pantaloni e dovette salire a cambiarsi.
In Sala Comune incontrò Lily che parlottava fitto con Cardogan, il Cacciatore maschio della squadra di Grifondoro.
L’umore di James non potè che peggiorare.
Intanto Violet Bell e Mary McDonald,  le due Cacciatrici, avevano litigato davanti ai suoi occhi, facendolo diventare ancora più teso.
Il Battitore, Michael Thompson, aveva attacchi di nausea e correva in bagno a scatti irregolari.
Solo Sirius, della squadra, sembrava perfettamente tranquillo.
-Non preoccuparti Jamie, stavolta vinceremo noi!-
-COME POTREMMO VINCERE??? TRA I CACCIATORI C’E’ TENSIONE, IL NOSTRO BATTITORE HA UN ATTACCO DI VOMITO E DIARREA E L’ALTRO CACCIATORE SE LA FA CON LA EVANS!!! SONO TRANQUILLISSIMO SIRIUS, TRANQUILLISSIMO!!!-
Quando James finì di urlare come una bimbetta del primo anno tutta la Sala Comune di Grifondoro si voltò a guardarlo, persino Lily.
James, distrutto emotivamente, uscì dalla Sala con la coda tra le gambe.
Fatti pochi passi  una mano gli si posò sulla spalla e una voce lottò per farsi sentire.
-Ce la farai Potter. Sei il miglior Cercatore che Hogwarts abbia mai avuto in questi ultimi secoli! Sei una leggenda del Quidditch e mi stupirei se alla fine dell’anno non sarà comparsa una targa con su scritto il tuo nome nella Sala dei Trofei! Questa è la tua prima partita e devi vincerla. La squadra è al completo, e la tensione li rende nervosi. Cerca di rilassarli e vedrai che giocheranno meglio. E adesso vai Potter, e sbaragliali tutti!!!-
Lily Evans si trovava a pochi centimetri dal suo petto, gli occhi puntati nei suoi.
In quel momento James la amò dieci volte di più.
-Grazie Evans. Adesso vado a consolare i miei compagni-
Detto questo scoccò un sonoro bacio sulla guancia della ragazza.
Sentiva che era stata la cosa giusta da fare.


La guancia sinistra di Lily scottava.
Questo perché un certo Potter aveva deciso di posare le sue labbra lì.
Era ancora più bello quando era sicuro.
Così forte e deciso…
Aspetta Lily.
Stai veramente pensando che James Potter sia…bello?
Beh, in effetti non lo si poteva negare.
Quei capelli stupendi, che Lily aveva desiderato toccare sin dal suo primo anno, sempre in disordine, quel fisico asciutto e perfetto, da vero giocatore di Quidditch, e quegli occhi.
Quegli occhi nocciola erano di quel tipo che appartengono per forza a una persona speciale. Quel tipo che quando li osservi vorresti solo che ti guardassero. Quel tipo di occhi che solo James Potter poteva avere.
Ma tu non dovresti pensare a lui in quel modo!
Siete solo…amici. Niente di più.
A quel pensiero Lily, però, si rattristò ancora di più.
Aveva veramente sperato di piacergli?
Povera illusa. James Potter aveva al seguito mezza Hogwarts, come poteva innamorarsi di una come lei…
Ma la ragazza dovette interrompere i suoi pensieri perché Emmeline, una delle sue compagne di stanza, la stava chiamando.
-Hey Lils, finalmente ci degni della tua presenza! Tra mezz’ora inizia la partita, ti devi preparare!-
-Hai ragione come sempre Emmeline-
La Grifondoro scelse dal suo armadio un paio di jeans attillati, una maglietta scollata molto semplice del colore dei suoi occhi, una sciarpa rossa e oro e una coccarda degli stessi colori.
Invece le scarpe erano rosse mentre la cintura era dorata.
-Wow Lils, a questo punto ti scambieranno per una Serpeverde!-
Marlene, un’altra loro compagna di stanza con la mania del sarcasmo, entrò in quel momento in dormitorio.
-Hey Lene! Come sto?-
-Fai un po’ un giro di prova intorno al palco per favore…-
-Lene!-
-Sei stupenda come sempre Giglio-
A quel punto era entrata anche Alice, l’ultima loro compagna di dormitorio.
Alice era una persona molto dolce e comprensiva, che sfoggiava la sua innata eleganza accompagnandola con parole gentili. Ma era anche una ragazza forte, con dei sentimenti puri.
Dal quarto anno era fidanzata con Frank Paciock, e sembrava proprio che nessuno dei due aveva intenzione di lasciare l’altro.
-Grazie Alis-
-Wow, una sfilata di moda! Posso partecipare anche io?-
-Ciao Mary- esclamò Lily saltando in braccio all’amica.
-Ciao Lils. Per le mutande di Merlino, non preoccuparti la scuola lo sa che sei una Grifondoro!-
-Ma non l’ho fatto per me…-
-Ah no? E per chi sentiamo?-
-Oh insomma Mary come puoi essere così ottusa! È ovvio che l’ha fatto per James Potter no?-
I litigi tra Mary e Alice erano tra i più violenti e imperdibili di tutta Hogwarts.
-Oh Godric, scusa tanto Alice se il mio cervello non è all’altezza di Sua Maestà! È solo che vorrei sentirlo dire da Lily e non dalla sua portavoce!-
-Allora Lily, dille anche tu che è ho ragione no?-
-Hai ragione…- ammise Lily.
-Visto?- gongolò Alice.
-Ma non lo ho fatto esclusivamente per Potter…voglio dire che spero veramente tanto che Grifondoro vinca, vorrei portare un po’ di fortuna-
-Certo, certo Lils-
-Sto dicendo la verità!-
-Lo sappiamo tutti che siete completamente cotti l’uno dell’altra-
-Ma…ma non è assolutamente vero!-
Detto questo Lily uscì e corse verso il campo da Quidditch.
Era in ritardo.
Lei non era innamorata di Potter.
Ma allora perché, quando aveva  negato, qualcosa aveva lottato furiosamente contro di lei per uscire?
Lily era troppo emozionata per pensarci adesso, quindi si affrettò verso il campo.
Intanto dagli spalti si sentivano le prime urla del pubblico.

James non aveva visto Lily da nessuna parte quella mattina, dopo il suo consiglio.
Che, tra parentesi, aveva funzionato perfettamente.
Ma non ebbe tempo per pensarci che Sirius gli si avvicinò.
-Ramoso, non dirmi che hai dimenticato il tuo discorso!-
-Come potrei!-
James si avvicinò alla squadra.
Cardogan guardava il suo Capitano confuso, mentre Mary e Violet continuavano a lanciarsi sguardi furenti.
-Bene ragazzi. Un nuovo anno è iniziato. E con lui la nuova stagione di Quidditch. Questa è la nostra prima partita. Dobbiamo vincere per due motivi: per prima cosa dobbiamo portarci in vantaggio su Serpeverde. E, seconda cosa, lì fuori c’è la Evans che mi sta guardando, quindi vedete di non farci fare figure di merda-
-Giusto James. Vinceremo per Lily!-  urlò Mary con voce tonante, al che tutta la squadra iniziò a ridere.
Le risate si spensero quasi all’istante incrociandosi con lo sguardo assassino di James.
-E adesso andiamo là e ammazziamoli tutti!!!-
-Per Godric!-  urlò James stendendo una mano avanti.
Cinque mani si posarono sulla sua imitando il suo grido.
Dagli spalti giungeva la voce di Lorence Jordan, il commentatore.
-E per la squadra rossa e oro abbiamo: Michael Thompson, Battitore!-
Michael volò via.
-Will Cardogan, Cacciatore!-
Anche Cardogan volò via.
-Violet Bell, Cacciatrice!-
Violet si fece forza e volò via.
-Mary McDonald, Cacciatrice!-
Mary baciò il suo ciondolo a forma di lucchetto portafortuna e volò fuori.
-Sirius Black, Battitore nonché rubacuori ufficiale della scuola!!!-
Sirius, compiaciuto, battè una pacca sulla spalla di James e volò fuori tra i boati del pubblico femminile.
-E JAMES POTTER, CERCATORE NONCHE’ CAPITANO DELLA SQUADRA!!!-
James pensò a Lily, al suo sorriso e ai suoi occhi.
Quell’immagine gli diede forza e volò anche lui fuori dagli spogliatoi.
Tutta Hogwarts lo stava aspettando.
I boati furono immensi ma James quasi non se ne accorse.
Stava cercando una capigliatura rossa.
E la trovò, vicino a Marlene McKinnon e Alice Prewett.
Lily si accorse che la stava guardando e lo salutò con la mano.
Poi mimò un bacio e lo soffiò nella sua direzione.
In quel momento James avrebbe potuto fare capriole di gioia ma si trattenne per non cadere dalla scopa.
I Corvonero sbucarono dall’altro lato del campo e il Capitano si avvicinò a James per stringergli la mano.
Avevano sostituito il loro Cercatore con un novellino del secondo anno.
Non avevano speranze.


La partita iniziò.
La Pluffa in cinque secondi era già arrivata in mano a Mary che la passò immediatamente  a Cardogan.
Cardogan la passò a Violet, che si avvicinò agli anelli avversari e segnò.
Il pubblico Grifondoro ruggì di gioia.
James ancora non vedeva il Boccino, quindi volò ad alta quota sopra il campo.
Ancora niente.
La tensione cresceva.
I due Battitori Corvonero avevano sfracellato la punta della StellaSfreccia di Thompson, che lanciava loro sguardi assassini mentre ritrovava il controllo della sua scopa.
Sirius, infuriato, rispose con una mazzata ben assestata a un Bolide che sfrecciò verso un Cacciatore avversario.
La partita la conducevano i Grifondoro quaranta a zero.
Del Boccino ancora nessuna traccia.
Intanto dagli spalti giungeva l’adorabile voce della McGranitt arrabbiata.
Ovviamente la causa era Jordan.
-E James Potter vola sempre più in alto, ma il Boccino ancora non si vede! Bell e Cardogan si passano la Pluffa, hey la ragazza ha grinta potrebbe diventare la mia prossima fiamma…-
-JORDAN!!!-
-Scusi, scusi Professoressa non accadrà più! Come stavo dicendo Bell e Cardogan si passano la Pluffa e….NO! ARBITRO FALLO!-
James abbassò lo sguardo e vide un Battitore Corvonero lanciare la sua mazza su Mary.
Il Capitano sapeva fin troppo bene cosa succedeva a chi faceva arrabbiare Mary McDonald, per questo si avvicinò sempre di più alla scena.
Le urla di Mary e gli insulti che Jordan lanciava ai Corvonero si sentivano fino alla Torre di Astronomia.
-JORDAN! Non si insultano i giocatori avversari!-
-Ma Professoressa, lei non ha visto il fallo…-
Intanto Madama Lorrey, l’insegnante di volo e arbitro delle partite di Quidditch, scendeva in campo e assegnava il meritato rigore a Grifondoro.
James si voltò a guardare Lily, che gridava ai Corvonero gli insulti peggiori esistenti.
Quanto era bella quando si arrabbiava…
E in quel momento lo vide.
Vicinissimo agli spalti dove era seduta Lily il familiare bagliore dorato scintillava al sole.
L’altro Cercatore era troppo impegnato a seguire il gioco per accorgersene.
Normale, da un novellino del secondo anno.
James volò in picchiata verso gli spalti.
Il Cercatore Corvonero se ne accorse troppo tardi e non provò nemmeno a impedire a James la picchiata.
Arrivato a pochi metri dal volto di Lily, James chiuse le mani a coppa sulla piccola pallina dorata.
-E POTTER PRENDE IL BOCCINO! POTTER PRENDE IL BOCCINO! PRENDE IL BOCCINO SIGNORI E SIGNORE!!!-


Lily si voltò a guardare James, ormai a pochi centimetri dal suo viso.
Il ragazzo le fece l’occhiolino, poi le prese le mani e ci mise dentro una pallina dorata.
Il primo Boccino della stagione.
Lo aveva dato a lei.
James Potter era famoso nel Quidditch anche perché conservava sempre i Boccini conquistati, dopo averli lucidati e maneggiati maniacalmente.
E adesso aveva dato a Lily, una ragazza come tante altre, il primo Boccino della stagione.
Forse il più importante.
Ma perché proprio a lei?
Forse James Potter era veramente innamorato di lei come diceva Alice.
E lei era innamorata di James Potter?
Lily non lo sapeva.
Di certo provava qualcosa di molto forte per James.
Non la semplice amicizia.
Ma non era sicura.
Non era sicura di niente in quel momento.
Intanto la folla sugli spalti si era diradata, rimanevano solo una decina scarsa di persone.
La Grifondoro scese in campo e si diresse verso gli spogliatoi.
Lì c’era James, un asciugamano intorno alla vita, seduto su una panca a tormentarsi le mani.
-Ti stai pentendo per avermi dato il tuo Boccino? Se vuoi lo puoi riavere-
-Per te è importante che io te lo abbia dato?-
-Sì. Molto importante-
James sorrise.
Lily si perse nei suoi occhi nocciola.
-Non te lo toglierei di mano per nulla al mondo-
Com’era dolce….
-Sei stato fantastico lo sai?-
Lily si sedette vicino a lui.
-Lo so-
-Come sei modesto…-
-Semplicemente ho visto l’espressione  nei tuoi occhi quando ti ho regalato il mio Boccino-
-Wow…sai essere romantico a volte, lo sai?-
-Non me l’ha mai detto nessuno…-
-Come mai?-
-Perché è la prima volta che faccio il romantico con una ragazza-
Lily lo guardò negli occhi.
Aveva  degli occhi meravigliosi.
Semplicemente i più belli che avesse mai incontrato.
-E…ehm perché?-
-Perché è la prima ragazza a cui tengo veramente-
Il cuore della Grifondoro era a mille.
Si stava dichiarando?
-Parli di me?-
Godric, che domanda stupida…
-E di chi se no?-
Appunto.
-Già. Credo che adesso io debba andare. Grazie Potter. È stato il più bel regalo di tutta la mia vita-
James esitò.
-Sai come mi chiamo vero?-
-Te l’ho già detto. Ti chiamerò per nome solo quando sarò certa di essere innamorata di te-
Lily voltò sui tacchi e sparì, lasciandolo solo con l’eco della sua risata cristallina.






Buonsalve
Allora signori e signore che, premettendo che vi amo, siete tutte persone meravigliose, ecco a voi il nuovo capitolo!
E' uno dei miei preferiti...insomma ma quei due non sono troppo dolcibotti???
Io li aDDDoro con tre D maiuscole!!!
La cosa del boccino me la sono inventata io, mi sembrava alquanto dolciosa...
A voi no?
In ogni caso ringrazio quella Santa Maria Madre di Dio che è Lily Luna Scamandro!!!!
Ringrazio anche lilyluna97  (con la passione per le recensioni brevi) e chiunque abbia l'ardire di mettere la mia storia tra le preferite, le ricordate o le seguite!
Recensite se mi amate!


Ele12


 

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Capitolo 5
*** A complicated party ***


Quella sera, a causa dell’imminente vittoria rossa e oro, ci sarebbe stato il consueto festino nella Stanza delle Necessità  per festeggiare James.
Il Capitano di solito amava quei festini; c’erano tante ragazze e tanto alcol.
Ma in quel momento voleva solamente sapere se Lily ci sarebbe andata.
Per questo motivo, subito dopo la partita, abbordò Mary per avere informazioni precise.
-Ehilà Mary! Come va?-
-Cosa vuoi James? Non farmi perdere altro tempo, devo ammazzare il Battitore di Corvonero-
-Volevo solo chiederti se Lily viene alla festa di stasera-
-Non lo so…Lily di solito non va alle nostre feste-
-Ah…e non sai se ha cambiato idea?-
-No..spostati ho avvistato il Battitore!!!-
Detto questo Mary corse via rincorrendo il ragazzo di Corvonero.
A quel punto James avrebbe voluto buttarsi dalla Torre di Astronomia.
Purtroppo i suoi piani furono infranti da un pavoneggiatissimo Sirius Black.
-Ramoso! Hai visto che bella partita che abbiamo condotto?-
-Da quando parli così acculturato Sir?-
-Da quando mi faccio una stupenda ragazza Corvonero con la secchionaggine nel sangue-
-Capisco-    
-Hey! Hai sentito l’esordio di Jordan durante la partita? “Il Battitore nonché rubacuori ufficiale della scuola!”-
-Quanto l’hai pagato?-
-Dieci galeoni e venti falci. Ha fatto un ottimo lavoro, però-
-Già. Evidentemente non ero  l’unico che ha sentito un’intera migliaia di ragazze arrapate urlare il tuo nome, quando sei sceso in campo-
-Che c’è? È colpa mia se sono popolare?-
-Chi ha mai detto questa ingiuria Felpato?-
-Mi sembrava che Ramoso mi avesse appena accusato-
-Tu immagini le cose Felpato-
-A proposito, come ti immagini la festa di questa sera?-
-Un vero spettacolo!-
James cercava in tutti i modi di sembrare felice.
-Hey, Ramoso! Viene anche la Evans, capito?-
-Cosa??? Ma Mary mi ha detto…-
-Mary non ha fatto i conti con il qui presente Sirius Black, che ha parlato con Evans convincendola a venire-
-Sirius sei il migliore!!!-
-Lo so, lo so. Adesso però vorrei discutere con te su quel fatto dell’alcol…-
Ma non fece in tempo a finire la frase che James era già corso via.
-Cervide bastardo! Non si abbandonano gli amici che ti hanno procurato una festa con la tua quasi-ragazza questa sera!!!-


Viene anche Lily.
Viene anche Lily.
VIENE ANCHE LILY.
Ci si poteva buttare dalla Torre d’Astronomia per la gioia?
In ogni caso James ci andò lo stesso.
La Torre era il posto preferito di James a Hogwarts.
Da lì si vedevano le stelle.
Da lì James si sentiva infinito.
E si ripromise che un giorno o l’altro avrebbe portato lì Lily a vedere le stelle.


-Hey Lily!!!-
-Potter! Qual buon vento ti porta in biblioteca?-
-Lo stesso che mi ha detto che tu eri qui-
James si chinò a fingere di osservare un paio di libri.
-Verrai anche tu alla festa di questa sera?-
-Certo. Sirius mi ha pregato come un matto, e alla fine ho accettato-

Flashback
-Lily! Finalmente ti trovo! Sai quanto ti ho cercata???-
-Scusami Sir, ero con James-
-Beh ecco si tratta proprio di lui-
-Godric, che gli è successo??? L’ho lasciato pochissimo fa…che stupida, dovevo accompagnarlo al castello,lo sapevo!!! Perché sono così stupida??? Potremmo cercare negli spogliatoi…è l’ultimo posto in cui l’ho visto…-
-Lily! Calmati! A James non è successo niente. Volevo solo chiederti se ti va di andare alla festa per la vittoria di stasera!-
Lily arrossì fino alla radice dei capelli rosso fuoco.
-Scusami?-
-Vorresti venire alla festa per la vittoria di stasera? Ci saranno anche Mary, Malene, Alice, Emmeline…-
-Ah…no Sirius preferisco tenermi lontana da queste feste…non fanno molto per me-
-Beh che peccato…un peccato veramente…-
Sirius imboccò le scale.
-Aspetta! Perché dici che si tratta di James??-
-Perché per James era importantissimo che venissi anche tu!-
Il Malandrino si voltò, il solito ghigno sul viso.
Fece il gesto di contare con le dita, poi, quando ebbe sollevato il terzo dito, Lily urlò.
-Hey Sir!!! Vengo anche io!-


Fine Flashback

-Sirius? Quel Sirius?-
-Quanti altri Sirius conosci?-
-Quindi verrai?-
-Per la centesima volta Potter: SI-
-Merlino, quando la smetterai di chiamarmi Potter???-
-Te lo ripeto:  ti chiamerò per nome quando sarò assolutamente certa che ti amo-
La ragazza soffiò dalla fronte di James un ciuffo di capelli, poi raccolse le sue cose e sparì.
Quella ragazza presto l’avrebbe fatto impazzire.
-Lily!! Lily aspetta! Ricordati che domani c’è l’uscita a Hogsmeade!!!-
-Non lo dimenticherò!-
-Ci vediamo stasera-
La ragazza sorrise.
-A stasera Potter-














BUONSALVE


Cari, carissimi amori miei...
Jilyyyyyyyyyy!!!
*inizia a sclerare insieme a Lily Luna Scamandro*
Sono troppo perfetti...
Sorvolando sul fatto che...(SPOILER) ringrazio tanto tanto:
Cinthia988
lilyluna97
che *sigh sigh* hanno recensito la storia!
E amo con tutta me stessa quegli undici stupendi ragazzi che seguono la mia storia, quei ancora più stupendi cinque ragazzi che la preferiscono e chi la ricorda in un angolino del suo cervello.
Alla prossima, dolcissima, Jily,


Ele12

 

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Capitolo 6
*** Wonderful... ***


James. James. James.
Perché riusciva a pensare solo a questo?
Ma soprattutto perché il ragazzo più bello, stupido, arrogante ed egocentrico di Hogwarts si era innamorato di lei?
Perché ormai Lily ne era sicura.
James provava qualcosa per lei.
Si capiva dal modo in cui la guardava, dalle mani tra i capelli quando c’era lei, dai momenti di imbarazzo che a volte lo coglievano di sorpresa.
Anche Lily provava qualcosa per James.
Anche Lily ne era sicura.
Ma non sapeva se era qualcosa di profondo, o se era solamente una semplice cotta.
C’era bisogno di un evento importante per definirlo.
La Grifondoro sperava che questo evento sarebbe successo al più presto.
Senza pensarci, era andata a finire nella Torre di Astronomia.
Era il punto preferito di Hogwarts di Lily.
Sulla Torre c’era un balcone da cui si vedevano le stelle.
Adesso però era mattina quindi dal balcone penetravano solo i radi raggi solari.
Strano, dato che soltanto poche ore prima sul campo da Quidditch si moriva di caldo.
Già il Quidditch…
Dove c’era il Quidditch c’era anche lui…
Perché tutte le strade riportavano sempre a lui?
Piano piano, con l’immagine di James ancora nella testa, Lily si immerse in un sonno senza sogni.

-Mary! Mary adesso mi alzo ma smettila!-
Lily era tutta bagnata.
Ma soprattutto non c’era nessuna Mary.
Era nella Torre di Astronomia, ed era buio.
La ragazza non si ricordava niente…solamente il volto di James…
James!
-Sirius!!!-
-Arf arf!-
-Ma sei impazzito?? Se ti scoprono sei fottuto!-
-Arf!- rispose Sirius.
-Sirius che ore sono?-
-Auuuuuuuuuuuuu-
-Stupido cane, stai zitto! Guarda che hai fatto alla mia faccia! Mi hai leccato!-
A quel punto lo stupido cane in questione si trasformò in un uomo.
-Io non sono…-
-Sirius che ore sono???-
-Le sette e mezza di sera. E tu sei in ritardo per la festa cara mia. Mi ha mandato Mary a cercarti-
Come al solito Mary centrava sempre.
Lily non fece in tempo a rispondere che era già corsa via.

-Mary sei sicura di averglielo detto??-
-Alice non sono stupida! Vedrai che adesso Sirius sta arrivando!-
-Manca da troppo tempo!-
Proprio quando Mary stava per replicare Lily entrò di corsa nel dormitorio.
-Il mio vestito! Dov’è??-
-Te lo scegliamo noi il vestito! Tu và in bagno a farti una doccia!- esclamò Mary tappandosi il naso.
-Vai Lily!-
La ragazza corse verso il bagno.
Quando uscì dalla doccia Mary e Alice le avevano lasciato un biglietto di scuse:
“Scusaci Lily ma James ci voleva un po’ prima alla festa.
A proposito, si terrà nella Stanza Delle Necessità.
Il tuo vestito è sul letto.
Un bacione,
Mary e Alice”
Le sue amiche le avevano scelto un vestito paurosamente mozzafiato.
Bianco attillato, lungo fino ai piedi, con una cascata di farfalle azzurre su un lato.
Era il suo vestito preferito!
Lily abbinò il tutto con una splendida collana di perle e delle scarpe bianche con un po’ di tacco.
Si passò giusto un po’ di matita e ombretto bianco, poi scese le scale di corsa.
Le piaceva vestire semplice e genuina, e lasciare i capelli sciolti le dava una sensazione di libertà.
Chissà cosa James voleva da Alice e Mary.
Non ebbe il tempo di pensarci che era già arrivata.
Passeggiò tre volte di fronte al muro e la fatidica porta si aprì.
Lily entrò, ma era tutto buio.
Forse aveva formulato male il pensiero.
Girò sui tacchi per andare a riprovare quando le luci si accesero.
James era lì.
Era vestito con una Polo e un jeans.
I capelli erano in disordine, come al solito.
Era semplicemente bellissimo.
-Sei…sei…sei stupenda!-
-Grazie Potter. Anche tu-
James aveva aperto la bocca talmente che a Lily fu praticamente concesso di scoppiare a ridere.
-Hey! Non è colpa mia se la ragazza più bella di tutta Hogwarts mi ha fatto quasi prendere un infarto!-
L’aveva chiamata la ragazza più bella di tutta Hogwarts??
Il cuore di Lily impazzì.
-Non è nemmeno colpa mia se il ragazzo più affascinante della scuola si presenta qui, davanti ai miei occhi, con la bocca spalancata come una balena!-
James, che capì l’allusione, ghignò, poi la invitò ad entrare con un cenno del capo.
Lily non aveva notato la porticina alle spalle di James dietro la quale sicuramente si stava svolgendo la festa.
La ragazza annuì ed entrarono.








BUONSALVE


Allora, cari ragazzi, ci troviamo alla festa.
E, sì, questo è uno schifoso capitolo di passaggio ma necessario.
Vi prometto, però, che il prossimo sarà divertentissimo!!!
Lily Luna Scamandro io ti amo, ma devo ringraziare anche quella stupenda persona che è Lordy Voldy  (nome stupendo ragazzi)!
La nostra nuova recensrice (ma si dice così???)!!!
In ogni caso...ringrazio anche le stupenderrime persone che hanno messo la storia nelle preferite e nelle seguite!
Lasciate una recensione, non siate timidi! ;)


Ele12


 

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Capitolo 7
*** It's time for a BIG party ***


La festa si stava svolgendo più o meno bene, ad eccezione di qualche astemio con la mania di grandezza che aveva mandato in rovina il bagno del settimo piano.
James non poteva essere più felice.
Non per l’astemio, intendiamoci.
Perché Lily era veramente venuta alla festa.
E gli aveva anche detto che era il ragazzo più bello di tutta la scuola.
Questa avrebbe dovuto rinfacciargliela a Sirius.
Parlando del cane spunta la coda.
-Sirius, ti stai divertendo?-
-Tantissimo!-                    
Il suo amico era chiaramente brillo.
-Senti Jamie, non ti sembra che la serata sia un po’ noiosetta?-
-Stai pensando quello che sto pensando io?-
-Mai accettare proposte da un Sirius ubriaco?-
-E’ per questo che sei il mio migliore amico-
Sirius salì su un palco apparso magicamente accanto al tavolo delle bevande.
-Signori e Signore! Dato che siete tutte delle persone stupende, io e il bastardo presente là in fondo –James salutò con la mano- abbiamo deciso di fare un gioco. Si chiama Gira e Bevi!-
La folla esultò.
-Si gioca con una bottiglia di quello che volete voi, una dozzina di Whisky Incendiario, un’altra dozzina di Burrobirra e un’altra ancora di Idromele! La bottiglia di quello che volete voi verrà fatta girare e chi verrà puntato dal collo della bottiglia sarà il Prescelto! Al Prescelto dobbiamo far fare le cose più disparate come passare davanti all’ufficio di Gazza a mezzanotte, sputare in un occhio alla McGranitt o dormire con Silente! Se fallirà nell’eroica impresa dovrà scolarsi due di queste – alzò una mano con la bottiglia di Whisky- mentre noi ci godremo il tutto da questo maxischermo alle mie spalle!!!-
La folla urlò e applaudì mentre un enorme maxischermo comparve alle spalle di Sirius.
In dieci minuti tutti presero posto in cerchio attorno alla bottiglia.
James sedeva affianco a Lily, che lo guardava un po’ preoccupata.
-Sta tranquilla, è divertente! E poi io e Sirius l’abbiamo fatto talmente tante volte…-
-Appunto, ma la folla non è tu e Sirius. Non sono Malandrini, non sono capaci di nascondersi con il Mantello e non hanno la vostra esperienza!-
-Lils? Devi solo stare tranquilla-
Il gioco iniziò.
I primi pegni sembravano facili ma poi si passò alle cose serie.
Sirius stabiliva i pegni, prendendo da una grossa boccia un fogliettino con su scritto un pena diversa.
A Lily toccò andare davanti l’ufficio della McGranitt e fare il verso del gufo.
A James toccò leccare un’intera armatura ammuffita nei sotterranei.
A Sirius toccò intrufolarsi di nascosto nella Sala Comune dei Serpeverde e piazzarvi dentro un gigantesco poster a grandezza naturale di Godric Grifondoro.
A Frank Paciock toccò visitare i dormitori delle ragazze.
Quest’ultimo pegno fu piuttosto contestato dalle persone che avevano diari o biancheria intima in giro.
A Mary toccò baciare sulla bocca tutti i ragazzi presenti in Sala.
Ma Mary, che era abituata a qualcosa di molto più impegnativo dei semplici baci, baciò tutti.
Quando toccò a James, Lily ebbe una dolorosa fitta al cuore.
Vedere James baciare un’altra era diventato fonte di rabbia immensa per lei.
A Marlene toccò recitare Romeo e Giulietta davanti all’ufficio di Gazza.
Ad Alice toccò rotolarsi nel terriccio delle serre.
Ovviamente rifiutò, quindi si scolò due bottiglie di Whisky.
A Remus toccò farsi il bagno al terzo piano, dove c’era il fantasma di Mirtilla Malcontenta che lo tormentò tutto il tempo.
A Emmeline toccò trovare un Prefetto e sculettare davanti a lui.
A Peter Minus toccò mangiare la spazzatura della scuola.
Ad un ragazzo del quarto anno toccò avvicinarsi al Platano Picchiatore.
E così via.
Alle quattro passate i pegni finirono così come la festa.
-Vieni ti riaccompagno al dormitorio-
Lily si sentiva stanchissima.
Era stata la nottata in bianco più bella di tutta la sua vita.
Lei e James arrivarono al dormitorio in un batter d’occhio.
-Buonanotte Lily. Ci vediamo domani sotto il campo da Quidditch-
-Lo ricordo, Potter, lo ricordo-
-Quando smetterai…-
Lily lo interruppe.
-Quando sarò assolutamente certa che ti amo. Te l’ho ripetuto un miliardo di volte!-
-E’ che amo sentirtelo dire-
-POTTER!-









BUONSALVE
Allora, miei stupendi lettori, dato che, con tutta quell'atmosfera sdolcinata in giro, stavate perdendo la testa, ho deciso di pubblicare un capitolo divertente.
Per alleggerire la situazione.
E per un altro fatto.
SPOILER
Mamma mia se solo voi sapeste...ma amo tenervi sulle spine, quindi rimarrete all'oscuro di tutto!!!
Muahahahahahaah!!!
*sclera di brutto, mentre Lily Luna Scamandro le fa compagnia*
Ringrazio lei appunto, Lily Luna Scamandro, la grandissima e bellissima persona che mi accompagna nell'Universo sclerotico! e Cinthia988 (dalla quale mi aspetto delle recensioni più lunghe ;).
Vi amo tutti e al prossimo capitolo!




Ele12

 

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Capitolo 8
*** Kiss and hazelnut ***


Il giorno dopo Lily si svegliò fresca come una rosa.
Strano, dato che in tutto aveva fatto cinque ore scarse di sonno.
Ci mise un’ora a prepararsi.
Indossò dei jeans attillati, una maglietta bianca a collo alto e un maglione lungo e del colore dei suoi occhi.
Ai piedi semplici Converse Babbane.
Dato che faceva freddo aggiunse anche una sciarpa bianca, non si sa mai.
Alle undici e mezza si avviò verso il campo da Quidditch.
Per l’emozione lo stomaco le si era chiuso e non aveva fatto colazione.
Si immaginò gli occhi nocciola sgranati di James se gli avesse detto che aveva rinunciato a un pasto.
La rossa uscì dal portone dove erano parcheggiate le carrozze per Hogsmeade.
Si diresse verso il campo con il cuore a mille.
James ancora non c’era.
Lily si riscaldò un po’ le mani. Faceva veramente freddo.
In quel momento una figura a lei nota uscì dal castello diretta al campo.
Cercava la sua accompagnatrice a destra e a sinistra, poi la vide e le sorrise il suo sorriso più bello.
Lily cercò di non arrossire.
Certo, poteva sempre farlo sembrare una conseguenza  del gelo.
Ma James avrebbe capito, ne era sicura.
Il ragazzo le si avvicinò sorridente.
-Sei venuta-
-Ma certo!-
-Brrr forse è meglio che andiamo, qui fuori si gela-
-Concordo-
Salirono sulla carrozza più a sinistra e partirono alla volta di Hogsmeade.
-Sai volevo portarti per il passaggio segreto ma ho pensato che forse preferivi la via tradizionale-
-No anzi! Lo prenderemo al ritorno?-
-Ma certo-
Lily sorrise.
Quanto era bello.
Cinque minuti dopo scesero dalla carrozza.
-Allora, non vorrei sembrarti un’egoista ma la prima cosa da fare è…-
-Mielandia!- esclamarono all’unisono.
I due si sorrisero.
-Andiamo, mio piccolo, dolce Giglio-

Da Mielandia come al solito c’era un sacco di gente.
Lily prese le Api Frizzole, le immancabili Gelatine Tuttigusti, un’invenzione dell’anno precedente, e una manciata di piume di zucchero.
Anche James prese le piume di zucchero, insieme a Scarafaggi a Grappolo e a Cioccorane.
Tante, tante Cioccorane.
-A che ti servono tutti quei dolciumi?-
-Credo che io e Sirius le metteremo nei letti dei Serpeverde. Non sai cosa hanno fatto oggi!-
E James si lanciò in una dettagliata descrizione della reazione Serpeverde alla vista del poster di Godric.
Lily rideva di cuore.
La mattinata passò.
All’ora di pranzo Lily iniziò a sentire i morsi della fame.
-Facciamo un salto ai Tre Manici eh?-
Come faceva a sapere sempre cosa voleva?
-Come facevi a…-
-Hey Evans! Dimentichi che io so tutto di te-
-In che senso?-
Come faceva a sapere che provava qualcosa per lui? Era così evidente?
-In tutti i sensi-
A quel punto avevano raggiunto il pub.
-Ros! Due Burrobirre e due panini al nostro tavolo!- urlò James.
I ragazzi si sedettero.
Tra loro calò un imbarazzante silenzio.
-Allora?-
-Allora cosa?-
-Ti stai divertendo?- chiese James molto dolcemente.
-Non puoi immaginare quanto- sussurrò Lily sorridendo.
La ragazza vide una luce accendersi negli occhi del ragazzo.
Arrivò Rosmerta al loro tavolo con il cibo e le Burrobirre.
-Hey Lily!-
-Mmmmmh?-
-Ti è piaciuto il gioco di ieri?-
Lily si aprì in un magnifico sorriso.
-E’ stato troppo divertente. Davvero Potter, la serata più bella di tutta la mia vita-
-Ancora niente nome eh?-
-Ancora niente nome- confermò Lily con un sorrisetto.
James si avvicinò a lei. Le punte dei loro nasi si toccavano.
-Sei bellissima lo sai?-
Lily si infuocò. I suoi capelli erano diventati un tutt’uno con il volto ormai.
-Anche tu- sussurrò in risposta.
A James sembrò bastare perché non aggiunse altro.
Si limitò a guardarla intensamente negli occhi.


A fine giornata la coppia si avviò verso il castello, rinunciando al passaggio segreto.
Era stato un giorno magnifico per Lily.
James le aveva fatto un sacco di complimenti e l’aveva portata nei suoi posti preferiti.
I due stavano conducendo una conversazione sui gelati.
L’aria intorno a loro si era fatta più pesante e fiocchi di neve scendevano giù dal cielo.
-I miei gusti preferiti? Mmmmh forse…forse vaniglia e cioccolato-
-I due opposti-
-Sono strana, lo so-
-A me piaci così come sei-
Lily arrossì ancora.
Possibile che quel bellissimo ragazzo non la lasciasse in pace?
-E i tuoi gusti preferiti?-
James diventò di colpo serio.
Poi però riacquistò il suo sorriso abituale.
-Bacio e nocciola-
-Nocciola e…?-
-Bacio-
-Che cos’è?-
-Un gusto Babbano. Tu meglio di tutti dovresti conoscerlo-
-Mmmh forse ma non l’ho mai sentito-
-Strano-
-Mmmh…di che sa?-
-Bacio?-
-Sì. Di che sa?-
James si fermò. Scivolò di lato e si mise di fronte a Lily, gli occhi nocciola piantati nei suoi.
-Di questo-
Prese il volto di Lily tra le mani e posò le sue labbra sulle sue.
Quelle dolcissime, morbidissime labbra.
Lily non si era mai accorta, in quegli ultimi giorni, di aver desiderato quelle labbra così tanto.
Era meglio di bere una Burrobirra d’inverno.
Meglio di scendere per un passaggio segreto mano nella mano con James Potter.
Meglio di una folata di aria calda durante una tempesta di neve.
Meglio di qualunque altra cosa al mondo.
Finalmente Lily si sentiva perfetta.
Perfettamente completa.
Le sue labbra combaciavano con quelle di James, le loro mani avevano già trovato la giusta posizione.
Si sentiva viva.
Era questo che si provava a baciare James Potter.
E Lily non poteva amare qualcuno più perfetto di lui.
Affondò le mani tra i tanto agognati capelli, trovandoli esattamente come se li era immaginata.
Morbidi, leggerissimi, e affondarci una mano dentro era  terribilmente meraviglioso.
Il bacio andò avanti così per una manciata di secondi ma a James e Lily sembrarono ore.
Si staccarono per riprendere fiato, ancora l’una nelle braccia dell’altro.
-J-James…- sussurrò Lily.
-Tu…t-tu hai detto…-
James aveva un sorriso così largo che Lily si sentiva felice solo a guardarlo.
Lily annuì.
-Ti amo Lily-
Nessuno dei due seppe chi fosse stato a spingersi verso l’altro.
Seppero soltanto che quei dolci baci sotto la neve, furono i più dannatamente perfetti di tutta la loro vita.












BUONSALVE


Weeee ciao miei amati lettori!
Scommetto che state sclerando seduti sulle vostre comode poltrone, davanti al computer.
Beh vi capisco.
FINALMENTE LA JILY!!!!!
Capisco il vostro (e mio) entusiasmo.
Ho deciso di aggiornare molto presto perchè...semplicemente stavo fremendo all'idea di presentarvi il bacio che darà inizio a tutto.
D'ora in poi aggiornerò con una frequenza di 4/5 giorni.
Sì, voglio farvi soffrire.
E adesso scatenate le recensioni!!!



P.S.a proposito ringrazio la grande ninamarauder  che ha recensito lo scorso capitolo!




Ele12

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Capitolo 9
*** I love you, Lily ***


La mattina dopo James si svegliò confuso.
-Sirius ho fatto un sogno stranissimo! Ero a Hogsmeade e stavo baciando la Evans! La Evans capisci Sir? Quella per cui ho una cotta dal primo anno! Mi stava baciando, era così bella…-
James aprì gli occhi.
Lily era a pochi centimetri dal suo viso.
-Ho fatto una figura di merda vero?- sussurrò il ragazzo.
-Un po’. Ma hai detto delle cose molto dolci-
-Sappi che è tutto vero-
James si alzò a sedere e baciò Lily con passione.
La ragazza rispose al bacio affondando le mani tra i capelli di James.
-Mmmmmh Lily dove siamo?-
-Nella Stanza delle Necessità, non ricordi?-
-Come potrei? Ricordo solo te!-
-Oh James…-
Lily gli scoccò un sonoro bacio sulla guancia.
James sorrise.
-Tu…tu hai detto il mio nome?-
La ragazza annuì.
-Ti amo Lily, lo sai?-
-Ti amo anche io James-
A quel punto James prese Lily per i fianchi e la riportò sopra di lui.
Si baciarono fino a non poter più respirare.
-Lily?-
-E’ tutto vero? Non è un sogno?-
-E’ tutto vero James. Tutto vero-
-Tutto?-
-Tutto. Dal fatto che ci siamo baciati sotto la neve, al fatto che ti ho chiamato per nome, al fatto che ti amo più della mia stessa vita, al fatto che adesso sono la tua ragazza. Capito James?-
-Capito. Sai quando…quando ti ho detto che il mio gusto preferito era bacio, mi era venuta una mezza idea di quello che stavo per fare. Poi però ho avuto paura. Paura di perderti, perché il nostro rapporto è troppo stupefacente per crollare. Pensavo “E se poi le piace un altro?”. Ma alla fine mi sono convinto e ti ho baciato. È stato…Lily è stato il momento migliore della mia intera vita-
-Oh James…ti amo. Ti amo, stupido. Sei perfetto per me, ci completiamo a vicenda. Quando mi hai baciata ho pensato “E’ lui. Sono sicura che lui è quello giusto” e mi sono lasciata andare. Potrai chiedermelo quanto  vuoi ma io ti amo e non amerò mai nessun altro. Io sono tua e tu sei mio. Hai capito James?-
Lily aveva le lacrime agli occhi ma sorrideva.
James le asciugò col pollice, poi ricominciarono a baciarsi dolcemente.
Lily si stese accanto a lui sul letto dove avevano dormito tutta la notte.
-Credo che adesso dobbiamo andare-
-Già. Tu vai, non ti preoccupare. Io devo ancora fare una cosa-
-James?-
-Non è niente di pericoloso o altro. Tra poco inizieranno le lezioni e scommetto che non vuoi perdertele-
-Se significa non stare con te potrei perderne mille-
-Vai, Giglio. Ci vediamo in classe-
La baciò un’ultima volta poi corse verso il portone della Sala d’Ingresso.












BUONSALVE

Solo una parola: asdfghjkl *_*
La Jily...James...Lily...cè possibile che sclero sugli scleri che ho scritto io?
Boh, ma che ne so, per me è possibile.
Quei due sono il TOP delle coppie, amarli è impossibile.
Siete d'accordo ragazzi???
*silenzio tombale-imbarazzato*
Ok, faccio finta di niente...

RINGRAZIO Lordy Voldy (sempre complimenti per il suo nome e bla bla bla XD), quell'ammmmore di Lily Luna Scamandro,  e quella orsacchiotta pucciosa che è lilyluna97.
Vi amo ragazze, davvero.

GRAZIE PER LE RECENSIONI


Ele12

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Capitolo 10
*** Your heart is mine ***


Lily scese la scalinata della Sala Grande rumorosamente.
Le lezioni erano cominciate da un’oretta ma, fortunatamente, quelli del settimo anno il lunedì avevano un’ora buca.
La ragazza prese la direzione dell’aula di Storia della Magia sbadigliando.
James non si era ancora fatto vivo.
Entrò in classe quando il Professor Ruf finì di fare l’appello.
Si scusò con il professore e si sedette in un banco vuoto.
-E, con Weasley abbiamo finito. Allora, la volta scorsa siamo arrivati alla guerra tra Troll e Giganti, che, come sappiamo, finì in uno sterminio…-
Nel bel mezzo del sanguinoso conflitto tra Giganti e Troll la porta dell’aula si spalancò rivelando un James Potter alquanto eccitato e ansante.
-Buongiorno adorato Professor Ruf. E mi scusi per il ritardo- esclamò facendo l’occhiolino a Lily.
La ragazza non fu mai più contenta di vederlo.
-James…- sussurrò.
Il ragazzo si voltò verso di lei, sorridendo raggiante, e si sedette al posto vuoto.
-Buongiorno mio bellissimo Giglio-
-Come mai così eccitato?-
-Lo scoprirai stasera. Fatti trovare all’ingresso della Sala Grande alle sette in punto-
-Va bene ma che succede??-
-Non te lo posso dire. Rovinerebbe la sorpresa-
La rossa sospirò e si accoccolò sulla spalla di James.
Cinque minuti dopo dormiva.
 
 
Era così fortunato.
A James Potter era capitata la fortuna migliore.
Amare Lily Evans.
Soltanto l’averla accanto e guardarla mentre dormiva era felicità pura.
Era così bella.
Stupenda, divertente, spiritosa, intelligente, ironica, dolce e semplicemente perfetta.
Dal primo anno si era reso conto che quella ragazza dai capelli color del fuoco l’avrebbe fatto soffrire.
Ma ancora non sapeva che tutti quegli attimi sofferti a spezzarsi il cuore vedendola con Piton avrebbero portato alla fortuna più grande.
Amarla.
In quel momento la campanella suonò e un’espressione di adorabile stupore si dipinse sul volto della sua amata.
-Ben svegliata. Ti sei addormentata sulla mia spalla-
-Era comodo…- mugugnò lei in risposta.
-Suppongo di sì. Adesso muoviamoci che la Minnie ci aspetta-
-La McGranitt??? Non è una materia un po’ troppo pesante da affrontare reduce da una delle nottate migliori della tua vita?-
James ghignò.
-Vuoi dire che Lily Evans sta chiedendo a James Potter di infrangere le regole??-
-Per te non dovrebbe essere una novità, no?-
Il ragazzo sorrise Malandrino.
-Sei ancora in tempo per una battaglia a palle di neve-
-Raccolgo la sfida-
 
Dopo una mattinata passata a lanciarsi cumuli di neve sui cappotti, Lily e James furono rimproverati dalla McGranitt mentre passava di lì ed erano dovuti tornare a lezione.
A Lily era capitata una fortuna immensa.
Amare James.
Era una sensazione stupenda.
E lei era tanto fortunata ad amarlo.
Era l’amore della sua vita. Bello, come solo lui sapeva essere, dolce, simpatico, sarcastico, intelligente, atletico, con un fisico da paura e semplicemente perfetto.
Era così fortunata ad averlo al suo fianco.
E poi chissà cosa le aveva preparato quella sera.
Ecco un’altra cosa fantastica di James.
È imprevedibile.
Come quando ti bacia per mostrarti il suo gusto di gelato preferito.
Come quando ti sorprende dichiarandosi talmente perfettamente che nessuno avrebbe  coraggio di dirgli di no.
Come quando diventi il suo primo, unico e vero amore.
Come quando diventi sua.
Lily amava James.
E James amava Lily.
 
-Lily? Credo che adesso dovremmo proprio andare-
-Non dovrei essere io a dirlo a te?-
-Tu sei troppo occupata a baciarmi per dirmelo-
James rise.
-Hey! Non dirmi che non ti piace che ti spacco la faccia!-
-Lily, baciami. Non chiedo di meglio-
Lily avvinghiò le mani dietro il collo di James, si alzò sulle punte dei piedi e toccò le labbra di James con le sue.
Anche le sue labbra erano perfette. Erano sottili, ma mai screpolate. Dolci ma mai violente. E poi sapevano di bacio. Il suo gusto preferito.
-Merlino devo andare! È tardissimo!-
-Grande Giove***, James! Si può sapere dove cazzo stai andando?-
-La tua sorpresa Lils! Tra poco saranno le sette, devi andare in Sala Grande!-
-Ci vado ci vado!-
-Ah e Lils? Grande Giove???-
-Tu non conosci i film Babbani!!!-
-Affatto! Vai Giglio vai!-
Lily corse in Sala Grande dove una piccola folla si era accalcata nella speranza di arrivare in anticipo a cena.
La Grifondoro aspettò dieci minuti, durante i quali erano arrivati anche Sirius,Remus, Mary, Alice, Frank e Marlene.
-Dove cazzo è finito quel bastardo??- stava urlando Mary.
La ragazza stava ancora imprecando quando un fischio risuonò per la Sala.
Una scopa da corsa con a cavallo nientemeno che James Potter sorvolava la popolazione studentesca di Hogwarts.
James atterrò esattamente di fronte a Lily, gli occhi luccicanti di gioia.
La ragazza si accorse che nelle mani il ragazzo aveva un anello.
James prese l’anello con la mano destra e si inginocchiò davanti a Lily.
Mormorò “Sonorus” alla sua gola poi parlò.
Mentre parlava lacrime scorrevano sul volto di Lily.
-Studenti e studentesse di Hogwarts! La persona che si trova qui di fronte a me è Lily Evans. Vi starete chiedendo perché ve lo sto dicendo. Questa persona ed io ieri ci siamo baciati e lei ha capito che mi ama, come è successo a me al primo anno qui. Ho avuto una fortuna immensa. E io la amo perciò chiedo a questa persona in piedi davanti a me: Lily Evans, anche se conosco già la risposta, vuoi diventare la mia ragazza ufficiale e dichiararmi amore eterno?-
Gli occhi di James luccicavano di gioia.
Quelli di Lily di lacrime.
Lily riuscì a singhiozzare un rapido sì che era già saltata al collo di James e lo stava baciando con passione.
Aveva bisogno di lui come dell’aria. Aveva bisogno delle sue labbra come dell’ossigeno.
Lo amava e non chiedeva di meglio.
-Devi ancora dichiararmi amore eterno!-
-Io Lily Evans, davanti a metà Hogwarts, dichiaro che ho al mio fianco un ragazzo stupido, egocentrico, arrogante, egoista e dannatamente bello. E dichiaro anche che amo questo ragazzo stupido, egocentrico, arrogante, egoista e dannatamente bello. E non potrei davvero chiedere di meglio-
I due conclusero il discorso con un bacio dannatamente perfetto.
Lily affondò le sue mani nei capelli di James e James posò le mani sui fianchi di Lily.
Poi James prese delicatamente la mano della ragazza tra le sue e le infilò l’anello.
Era uno stupendo anello d’argento con sopra scolpito un boccino.
-In onore di quello che ti ho regalato. Lo conservi ancora?-
-Come non potrei? Credo che in quel momento io mi sia veramente resa conto che ti avrei chiamato James un giorno…-
Il ragazzo sospirò.
-Amo il mio nome pronunciato dalle tue labbra, lo sai?-
-James, James, James,James,James,James,James,James, JAMES!!!!!- urlò Lily con una nota di amorevole disperazione nella voce.
-Ti amo Lily Evans. E non smetterò mai di amarti, amore mio-
-Ti amo James Potter. E giuro che il mio cuore apparterrà per sempre solo a te-
A quel punto tutta la folla di gente presente si scatenò in un boato ininterrotto di battiti di mani mentre James e Lily, immersi nel loro universo parallelo, si baciavano come se non ci fosse un domani.
 










BUONSALVE

AWAWAWAWAWAWAWAW!
Ditemi che state sclerando anche voi, quando avete letto il capitolo!!
Io mi immaginavo le vostre recensioni...wow, scrivete in tanti!!!
In ogni casuccio, l'amore eterno di Lily e James non si spegnerà mai...io li amo.
Se con le loro sdolcinatezze vi sto annioando, o vi sembro ripetitiva o..boh ditemelo e io vedrò di modificare i capitoli seguenti (che ho già scritto muahahahahahah)!
Vi dico solo che vi farò soffrire...
Ma, ammettiamolo, una storia non è una storia se non fa piangere almeno un pò!
Ringrazio la mitica Jilyshipper (come si firma lei, poi non so) Lily Luna Scamandro, la ormai celeberrima (per il suo nome) Lordy Voldy e anche lilyluna97.
Un bacione a tutte,



Ele12



***Grande Giove è un'esclamazione presa dal film Ritorno al Futuro,    uno dei migliori mai visti. E' l'sclamazione preferita di Doc ;)
    Vi prego, qualcuno che ama Ritorno al Futuro?

 

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Capitolo 11
*** Love under the shower ***


-Lily, sveglia! Sono le otto meno un quarto!-
-Cos…ma che? Mary, Godric, mi hai spaventata!-
-Sono le sette e quarantacinque Lily-
-CHE COSA??? LE SETTE E QUARANTACINQUE?? PERCHE’ NESSUNO MI HA SVEGLIATO PRIMA???-
-Sei così dolce quando dormi. Non ti volevamo svegliare, angioletto-
Mary aveva stampato sul volto il ghigno Malandrino, sicuramente adottato da Sirius.
Ah già, lei e Sirius stavano insieme.
Per Lily erano una coppia stupenda, ma in quel momento non poteva fregargliene di meno di Sirius e Mary.
-Vado a farmi una doccia. Tu sceglimi i vestiti-
-Ah no cara. Io adesso corro a lezione-
-Ah no cara. Tu adesso rimani qui- replicò Lily lanciando un incantesimo alla porta.
-Fanculo!!!-urlò Mary dall’altra parte.
-Sceglimi i vestiti!!!-             
Mary continuò a lanciarle gli insulti peggiori ma Lily si sentiva stranamente Malandrina quella mattina, quindi decise di tenerla chiusa ancora per un po’.
 
 
-James! James cazzo svegliati! JAMES, LILY E’ QUI, JAMEEES!!!-
-Lily? Dove?-
Il Malandrino non fece in tempo ad alzarsi che un potentissimo getto di acqua gelata lo raggiunse in pieno viso.
-Sirius! Sei uno stronzo bastardo! Ti ho detto non so quante volte che odio essere svegliato in questo modo!!!-
-E io ti ho detto non so quante volte che non me ne frega un cazzo!-
-Vado a farmi una doccia! Tu sveglia gli altri come solo tu sai fare-
-Consideralo fatto-
James si diresse verso i bagni.
Sirius a volte sapeva essere davvero uno stronzo.
Come quando ti svegliava alle sette e quarantacinque di mattina con un Aguamenti ben assestato.
Immerso in pensieri omicidi verso Sirius, James non si accorse nemmeno che era andato a sbattere contro qualcuno.
Senza nemmeno alzare gli occhi, si scusò velocemente.
-Scusami,  Godric, oggi non so che mi passa per la testa…veramente mi dispiace…spero di non averti fatto male…-
Non riuscì a pronunciare l’ultima parola che due labbra molto familiari si posarono sulle sue.
James alzò gli occhi e sorrise.
-Sei il raggio di sole che mi illumina la mattinata lo sai?-
-Lo so perché è la stessa cosa che provo anche io-
James si stiracchiò, senza spostare i suoi occhi dagli smeraldi di Lily.
-Buongiorno amore-
-Buongiorno-
-Credo proprio che siamo in ritardo eh?-
-Credo proprio di sì-
James prese Lily per i fianchi e la spinse contro il muro.
I due iniziarono a baciarsi.
-Lo sai che sei la cosa più bella che mi sia mai capitata?-
-James..-
-E’ vero e tu lo sai. Però adesso devo andare a fare la doccia, quindi, seppur a malincuore ti devo lasciare mio dolcissimo Giglio-
-Vado anche io-
I ragazzi si scambiarono un casto bacio sulle labbra, poi entrambi sparirono in una doccia.
 
Lily fece più in fretta possibile.
Voleva vedere James un’altra volta.
Voleva bearsi di lui altre mille volte.
Ancora completamente insaponata scivolò fuori dalla cabina, per vedere se James era ancora dentro alla propria.
James però aveva finito presto.
Lily ci rimase un po’ delusa ma, del resto, si sarebbero visti in classe.
Uscita dai bagni Lily iniziò ad urlare.
-Mary!!! Mary adesso ti faccio uscire, ma non abbattere la porta o lo spieghi tu alla McGranitt, capito???-
Lily spalancò la porta ma Mary non c’era.
Al suo posto stava un bigliettino.
“Sirius è venuto a liberarmi.
E per tua sfortuna possiedo una scopa da corsa.
Ci vediamo in classe .
Vaffanculo tua
Mary”
Se lo doveva aspettare.
E ovviamente Mary le aveva preso i primi vestiti che aveva trovato nell’armadio.
Ma si doveva accontentare, era già in ritardo.
 
Quel pulcioso bastardo di un cane gli aveva lasciato un bigliettino.
“Ho svegliato gli altri.
Sono andato a liberare la mia amata Mary dalle grinfie di Lily.
Vaffanculo tuo
Sirius”
James prese una camicia e dei jeans, mentre scappava verso il buco del ritratto.
 
Fortunatamente la Minnie ancora non era arrivata.
Adocchiò la sua dolce metà, scoccandole un bacio sulla fronte.
Lily gli regalò uno dei suoi bellissimi sorrisi.
-James…-
-Amo quando dici il mio nome. Mi ricorda quello che significava quando non mi amavi. Mi ricorda anche il nostro primo bacio. Mi ricorda te-
-James…ti amo lo sai?-
Il ragazzo rispose con uno dei baci più lunghi della storia, tanto che, quando arrivò la McGranitt, i due erano ancora avvinghiati l’un l’altro.
-Potter, Evans siete pregati di…dimostrare i vostri sentimenti fuori dalla mia aula!-
Nonostante i due ricevettero occhiate da tutta la classe, James non si sentì affatto in imbarazzo.
Questo succedeva quando una persona amava veramente un’altra.
Questo succedeva quando James Potter amava Lily Evans.
 










BUONSALVE

La prima cosa che mi viene in mente pensando a questo capitolo?
Schifo. Orrore. Ribrezzo.
E' uno schifoso capitolo di passaggio (non tanto schifoso in quanto è presente la Jily) e non sapevo che scrivere per introdurvi a...beh a quello che succederà.
Io morirò e voi pure.
Quindi...eh vabbè mo stiamo esagerando con gli spoiler!

Passando a un'argomento più piacevole:

Lily Luna Scamandro io ti amo.
RAGAZZI HA DETTO CHE LA MIA STORIA E' TRA LA SUA TOP THREE DELLE PREFERITE

SCLERO FOREVAH!!!

Grazie, grazie veramente. Non sai quanto mi fa piacere che tu ami la mia storia, ma io ti amo di più *_*


Siete liberissimi di non lasciare una recensione, perchè me lo merito.

Il mio cervello ha partorito fin troppo oggi.



Ele12

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Capitolo 12
*** We kill him togheter ***


-Lily! Lily!-
La ragazza si voltò.
Severus Piton la stava chiamando.
I capelli unti gli danzavano davanti al volto.
Lily lo odiava.
-Che cosa vuoi da me, Mocciosus?-
-Non mi chiamavi così quando eravamo amici-
-Già. Peccato che adesso non siamo più amici-
-Lily quante volte ti devo dire che mi dispiace?? Quando il mondo sarà finito, accetterai le mie scuse? Quando torneremo a essere di nuovo se non amici, almeno civili l’un l’altra?!?-
-Non accetterò mai le tue scuse Mocciosus!- sibilò con il tono più freddo e glaciale che le venisse al momento.
Le lacrime minacciavano di uscire.
Stava litigando con il suo migliore amico!
Il Severus che aveva tenuto per mano nella Foresta Proibita, quello che le faceva i regali migliori per Natale e che la difendeva da Potter.
-Lily ti prego…almeno parlami! Aiutami a capire dove ho sbagliato!-
-TU!! LURIDO SCHIFOSO PEZZENTE! Come osi chiedermi che cosa hai sbagliato??? Come se non lo sapessi e volessi sembrare innocente!!! SEI UN MANGIAMORTE E UNO STRONZO!!! Il punto è dove ho sbagliato io a fidarmi di te!!! Vuoi fare pace? Te la puoi ficcare dove sai tu la pace dei miei stivali!!!-
-Lily non mi parlare così! Tu lo sai che io non sono un Mangiamorte! Mi stai solo accusando perché non vuoi accettare che anche io manco a te!!!-
-Come osi? Viscido verme schifoso! Non sei degno della mia pietà!!!-
-Lo dici solo per nasconderti! Se accettassi le mie scuse, potremmo essere di nuovo amici!-
-Noi non potremmo essere mai più amici-
-Chi te l’ha detto??? Chi ti ha ficcato in testa quest’idea?? Scommetto quello che vuoi che è stato quel Potter!!!-
 -Non. Osare. Tirare. In. Mezzo. Anche. Lui.-
-Lo dici per cercare di sviare il discorso!-
-LO DICO PERCHE’ LO AMO! E ADESSO SPARISCI DALLA MIA VISTA!-
 
La Stanza delle Necessità era troppo piccola per le sue lacrime.
Lo odiava.
Era un Mangiamorte e lo odiava.
Perché l’aveva fatta soffrire per tre disastrosi anni e adesso pensava di mettere tutto a posto con un bastardo “Mi dispiace”.
Era un Mangiamorte e uno stronzo.
Ma nonostante tutto era riuscito ancora una volta a ucciderla dentro.
“Le parole feriscono più dei pugni” le diceva sempre suo padre.
Nessun proverbio, in quel momento, le era sembrato più vero.
Lacrime scesero al ricordo dei giorni felici con Severus, passati a dirsi che si volevano bene e a progettare piani per catturare James e lasciarlo su un albero.
Lacrime scesero anche perché Severus aveva osato chiamarla Sporca Mezzosangue.
Lacrime scesero perché il suo cuore si era spezzato, nel lontano maggio di tre anni fa.
Lacrime scesero pensando che ormai Severus era passato dall’altra parte.
Lacrime scesero perché Lily si sentiva una stupida a rimpiangere gli anni passati.
Lacrime scesero perché si era accorta che un qualunque contatto con quell’essere l’aveva fatta soffrire.
Lacrime scesero in generale.
Lily aveva bisogno di conforto.
Aveva bisogno di James.
E lacrime scesero pensando a James e a quanto lo amava.
 
Lily trovò il suo ragazzo nella Torre di Astronomia.
Era lì, solo e bellissimo, a guardare le stelle.
Lily piangeva ancora quando si rivolse a James con voce strozzata.
-Jam…James…-
Il ragazzo si voltò a guardarla, sorridente.
Appena notò la sua espressione però il suo viso impallidì.
-LILY!!! Lily, cos’è successo???-
Si alzò e le corse incontro.
In tre rapide falcate era già arrivato.
Lily era scossa dai singhiozzi.
La ragazza aprì le braccia e si fece avvolgere dal profumo dell’essere che amava di più al mondo.
Profumava di nocciola e di notte invernale.
-James…Oh James…sono una stupida…non mi amerai più…non mi amerai mai più…-
La stretta intorno al suo corpo aumentò di vigore.
-Ti amerò sempre Giglio. Niente e nessuno mi faranno mai cambiare idea, capito?-
James prese il volto di Lily tra le mani e fece toccare le loro fronti.
-E adesso dimmi chi ti ha fatto questo-
Lily non riusciva a parlare.
Aveva gli occhi sgranati fissi in quelli di James.
Il ragazzo chiuse gli occhi.
E strinse le mani a pugno.
Lily si accorse che tremavano.
-Quel bastardo…- sussurrò.
Lily non aveva mai visto James arrabbiato in quel modo.
Le faceva paura, e allo stesso tempo la rassicurava.
-Giuro che vado là e lo uccido-
Lily si strinse ancora di più sul petto di James.
Il ragazzo la circondò con le sue braccia possenti.
-Lily qualunque cosa ti abbia detto non gli credere, ok?- sussurrò.
-Tu sei una persona speciale. Sei  dolce, simpatica, ironica, gentile e bellissima. E io ti amo. Non permetterò MAI più a nessuno di farti del male in questo modo. Mai, capito?-
Lily annuì e altre lacrime sgorgarono dai suoi occhi.
Quanto lo amava, quanto lo amava…
Lily si cullò al suono di quelle dolci parole.
-U…uccidilo anche da parte mia, ok?-
James sorrise.
-Lo faremo insieme, piccolo Giglio. Insieme.-
-Sei perfetto-
James piantò i suoi stupendi occhi nocciola nei suoi smeraldi.
Poi, piano piano, la distanza tra le loro labbra si accorciò fino a estinguersi.
E le mani di James danzarono nei capelli di Lily.










BUONSALVE


Ma quanto è adorabile Mocciosus a volte eh?

Scherzi a parte...
LO ODIO
E ci scommetto un ippogrifo che adesso lo odiate anche voi...
Sì, è un grandissimo stronzo, questo è oggettivamente testato, ma adesso voglio sentire la vostra.
Perdonatemi come se fosse l'ultima cosa che fate per aver fatto soffrire la dolcissima e amatissima Lily, ma qualcosa doveva pur succedere dopo tanti sbaciucchiamenti eh? ;)
Vabbè siete liberi di lanciarmi incudini...


Ele12

 

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Capitolo 13
*** Anger huge ***


Il giorno dopo James era più che deciso a uccidere Mocciosus.
Nessuno, NESSUNO poteva fare del male a Lily in quel modo.
E quando diceva NESSUNO intendeva soprattutto un certo Severus Piton.
Aveva finto di essere il migliore amico di Lily per quattro anni.
E la aveva solamente fatta soffrire.
E per quattro lunghi anni.
Poi finalmente si era riallontanato, e adesso tornava per far soffrire di nuovo la sua Lily.
James lo odiava.        
Ed era deciso a fargliela pagare.
 
La prima cosa che il ragazzo fece, la mattina presto, fu cercare Lily.
La trovò in Sala Comune, con gli occhi rossi e tutti i capelli in disordine.
Come quando l’aveva trovata, tre anni fa.
 
Flashback
James uscì dall’aula di Pozioni, sfinito.
Lumacorno li aveva fatti sgobbare quel giorno.
E Evans ancora non si faceva vedere.
Fatti pochi passi  un rumore lo bloccò.
Si voltò a controllare se anche gli altri avevano sentito ma nessuno alzò gli occhi dal pavimento.
Il Grifondoro fece finta di cercare qualcosa nella borsa e aspettò finchè anche l’ultimo Serpeverde andò al dormitorio.
Si avvicinò a uno stanzino, posto solamente pochi metri più in là.
-Evans?-
La ragazza smise di piangere all’istante.
-Potter?-
-Che ci fai qui?-  sussurrò James, sedendosi accanto a lei.
Quanto era bella, anche quando piangeva…
-Secondo te che ci faccio??- replicò Lily indicandosi gli occhi.
-Ti stai preparando a recitare la parte di una ragazza in lacrime perché uno stronzo l’ha fatta soffrire?-
-Severus non è uno stronzo-
-Chi ha mai detto questa falsità? Ha soltanto fatto piangere la ragazza più dolce, forte e gentile di tutta Hogwarts-
-I complimenti non mi aiuteranno Potter-
-Non sono qui per i complimenti Evans-
-E allora perché sei qui?-
-Perché manchi a Lumacorno, che ci sta riempiendo un calderone di compiti alla volta!-
Lily rise di gusto.
-Davvero?-
-Davvero sì. Ti prego, almeno Pozioni, la tua materia preferita!!!-
-Tornerò a fare lezione quando Severus finirà gli studi, Potter-
-Aspetterai altri tre anni in questo stanzino a rimuginare, mentre noi poveri studenti soccombiamo la nostalgia di Lumacorno?-
Lily rise di nuovo.
-Può darsi-
-Hey! Sei crudele!-
-Non posso uscire...credo che non resisterei…-
-Fa come vuoi…ma ricordati che il mio è sempre un braccio dove poggiarsi quando si sta per cadere-
-Grazie Potter. Terrò conto della tua…gentilezza-
-Non ringraziare me. Piuttosto ringraziamo Godric per aver inventato l’incantesimo Fornunculus!-
-Perché?-
-Ho la sensazione che tu sappia già la risposta…- ghignò il ragazzo.
 
James arrivò alla poltrona dove si trovava Lily.
-Buongiorno amore-
-Buongiorno…-
Lily singhiozzò.
-Hey, hey. Calma…-
James la abbracciò di slancio.
Solo un mostro potrebbe aver fatto una cosa simile.
-Ho in mente una cosa-
Lily alzò gli occhi rossi.
-Ma adesso vai a cambiarti e a darti una sistemata. Ci vediamo in Sala Grande-
-No!!!-
Lily si tenne stretta al braccio di James.
-Non…non voglio scendere…e se poi lo incontro? Cosa gli dico?-
James le accarezzò i capelli.
-Va bene. Ti aspetto qui-
Si sedette sulla poltrona.
-Grazie- sussurrò la ragazza.
 
Come poteva un ragazzo farla soffrire così tanto?
E a quale scopo poi?
Lily si sentiva malissimo.
Le mani le tremavano, i capelli non stavano al loro posto, gli occhi sempre velati di lacrime…
Non stava affatto bene.
Qui c’era bisogno di misure drastiche.
Doveva reagire a Mocciosus.
Doveva fargli vedere che era ancora la Lily Evans forte e sicura che si era mostrata con lui.
In dormitorio trovò Marlene.
-Lily! Tutto bene?-
La ragazza le andò incontro, preoccupata.
-Sto bene Lene. Ho…ho incontrato James-
Era strano a pensarsi, ma soltanto la vista di James aveva il potere di rasserenarla e di infonderle coraggio e buonumore.
Dopotutto, era il ragazzo che amava.
-Non dirmi che è stato lui a farti questo!!!-
-No Lene, ma che hai capito?- rise la ragazza.
-Ho incontrato James, quindi adesso sto bene-
-Lily Evans! Sai che spavento mi hai fatto prendere???-
-Scusa, davvero non volevo-
Adesso però Lily si reggeva a stento in piedi dalle risate.
-Non capisco cosa ci trovi di divertente…- borbottò Lene emettendo uno sbuffo, che però somigliava molto più a una risatina.
Lily si cambiò e si lavò la faccia.
Era decisa a farsi bellissima per James.
Aveva percepito il dolore nei suoi occhi a vederla in quello stato.
E Lily Evans odiava far soffrire le gente che le stava accanto.
La ragazza scese in Sala Comune cercando James.
-Hey James? Amore?-
-Da quando mi chiami amore?-
James era comparso alle sue spalle e le aveva cinto i fianchi con le braccia.
-Da quando ho deciso di cambiare-
-In che senso?-
-Basta pianti e lacrime. Adesso lascerò spazio alla rabbia verso Mocciosus-
-Lily…ti amo-
La ragazza si girò e affondò le mani nei capelli del suo ragazzo in un bacio che sapeva tanto di amore.
 
 
 
I due ragazzi si trovavano davanti alla Sala Comune di Serpeverde.
James aveva un megafono in mano e controllava l’orologio ogni cinque minuti.
-Dovrebbe essere qui…la lezione è finita cinque minuti fa…-
-Chi stiamo aspettando, James?-
Il ragazzo le lanciò un’occhiata che era tutto dire.
-Mocciosus, ovvio-
-Che vuoi fare con quel megafono?-
-Vedrai-
In quel momento un Serpeverde immerso nella lettura di un libro, ostacolata dai capelli unti e viscidi che gli ricadevano puntualmente davanti agli occhi, comparve alla base della scalinata d’ingresso.
James si schiarì la voce.
-Mocciosus!- urlò nel megafono.
Piton si voltò.
Quando vide Lily una luce si accese nei suoi occhi, subito repressa quando notò l’espressione che gli riservava.
Negli occhi di Lily erano dipinti odio e disgusto.
-Severus Piton, Serpeverde, studente di Hogwarts del settimo anno annuncio pubblicamente che sei uno stronzo!-
La voce di James era intrisa di odio e rabbia.
-Forse, con l’unto che ti offusca il cervello, non riesci a comprendere che hai fatto soffrire una delle persone più belle e dolci del mondo intero! Questa suddetta persona piange tutto il giorno, singhiozza e si dispera perché sta soffrendo. E io, accanto a lei, non posso sopportare tutto questo dolore senza intervenire! Sei uno stronzo perché la stai facendo morire dentro! Sei uno stronzo perché lei ti odia, e prova altro dolore per questo! Hai capito Mocciosus??? E sei uno stronzo in generale perché questa persona è speciale. E tu stai gettando le sue emozioni in pasto ai Dissennatori! Comprendi Mocciosus??? Questa persona un tempo ti voleva bene, ma tu pensi che sia più importante una bastardissima questione di sangue a lei!!! –James indicò Lily- Io amo questa persona, e se soffre lei soffro io! Io la amo e tutta la rabbia accumulata in questi sette anni verso di te sta uscendo fuori per la persona più importante della mia vita! Mi fai schifo Mocciosus, perché la stai facendo soffrire! È come se stessi appassendo il Giglio più stupefacente che esista sulla terra!-
A Lily spuntarono le lacrime.
James aveva intriso nelle parole talmente tanto sentimento e tanta passione che lo aveva amato ancora di più.
Lily non resistette, voltò James dalla sua parte e lo baciò.
La sua passione era immensa, e nemmeno Severus Piton poteva spegnerla.
Lui era rimasto sconvolto.
Guardò i due e, scuotendo la testa rassegnato, tornò nel suo dormitorio.
Lily, in quel momento, non aveva alcuna pietà nei suoi confronti.
Solo odio.
E sentiva, per quel bacio, che anche James provava la stessa cosa.
 







BUONSALVE (in ritardo, lo so)

Sono stata incazzatissima con i computer perchè questo dannato non si connetteva, quindi sì, ho avuto dei problemi se lo volevate sapere.
Ma non ve ne può fregar de meno, quindi procediamo.
Oh Grande Giove, JAMES!!!
Ma quanto sei patatoso!!! (cit. Lily Luna Scamandro)
Il suo orgoglio, il suo dolore nel veder soffrire Lily...sono semplicemente perfetti per una Jily, con love.
Ringrazio tutti quei santi dei che hanno recensito lo scorso capitolo ma soprattutto che hanno insultato Mocci (ahahahahahahahaah Mocci hahahahahahahah), le quali hanno tutta la mia stima.
Mi aspetto che recensiate in tanti questo capitolo, per vedere come reagirete a un James inbufalito.
Parlo anche con Lordy Voldy.
E adesso vado a nascondermi on
de evitare spiacevoli collisioni con incudini e materiale non identificato.



Ele12

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Capitolo 14
*** A storm of those who bring bad news ***


Tuoni, lampi, fulmini.
La notte ci fu un temporale.
Uno di quelli che scuotono le fondamenta dei grattacieli, che fanno svolazzare le fronde degli alberi come ramoscelli.
Uno di quelli che preannunciano pessime notizie.
James si svegliò di soprassalto.
Lily. Lily. Aveva sognato Lily.
Nel suo sogno Lily si baciava con Mocciosus.
Ed entrambi gli dicevano che faceva schifo.
James si buttò a peso morto sul letto.
Che pensieri stupidi.
Lily non poteva amare Mocciosus.
Lily amava lui e solo lui.
A quel pensiero James si rassicurò.
Si erano lasciati neanche tre ore prima e già gli mancava.
Aveva bisogno di lei come dell’ossigeno per respirare.
Cercando di non fare rumore, James attraversò il dormitorio.
-Credi veramente di uscire senza una spiegazione?-
-R-Remus?-
-Perché stai uscendo?-
-Volevo…vorrei…devo vedere Lily-
-A quest’ora? Se te ne vai rimarrò in pensiero e non riuscirò ad addormentarmi!-
-Tanto non ci riusciresti comunque-
-Hai ragione. Vai che Lily ti aspetta-
-Grazie Lunastorta-
James chiuse piano la porta.
Attraversò le scale dei dormitori femminili con un trucchetto imparato da Sirius al primo anno.
Dovevi massaggiare il terzo gradino, che si rilassava e ti lasciava passare indisturbato ai dormitori femminili.
James salì le scale fino al settimo piano.
Aprì la porta del dormitorio di Lily cautamente.
Le ragazze dormivano.
Mary aveva una cosa strana sugli occhi.
James attraversò la stanza e si posizionò vicino al letto di Lily.
Era bellissima.
I raggi lunari le incorniciavano il fuoco che aveva in testa, facendolo risplendere.
Gli smeraldi non si vedevano ma se ne percepiva la presenza.
Le labbra di Lily erano arricciate.
Forse era nel bel mezzo di un incubo.
Quasi involontariamente, James si sedette sul letto e iniziò ad accarezzare i capelli della sua ragazza.
Erano la seconda cosa che aveva iniziato ad amare, dopo i suoi smeraldi.
James non se ne accorse, ma Lily si era svegliata e sorrideva.
Quando se ne rese conto era troppo tardi.
La bocca della ragazza era posata sulla sua, in una danza perfetta di movimenti.
Senza un preciso comando James mise una mano sotto le ginocchia di Lily e la portò in braccio fino alla Sala Comune.
La ragazza gli regalò uno dei suoi sorrisi più belli.
-James, perché sei venuto a svegliarmi?-
-Avevo…avevo…-
-Avevi cosa?- lo incoraggiò Lily, dolcemente.
-Avevo bisogno di te-
Il ragazzo abbassò gli occhi.
-Oh James, qualunque cosa tu voglia, non provare nemmeno a pensare che non mi faccia piacere essere svegliata da te nel bel mezzo della notte, ok?-
-In amore ci si deve sopportare-
-Sono pronta a sopportarti-
-E’ solamente una cosa stupida…un incubo-
-James so che non mi avresti mai svegliata se non fosse stato così importante per te-
-Veramente una sciocchezza…-
-James…-
-E va bene. Ti ho sognata mentre baciavi Piton. Mi sono svegliato sconvolto, tutto sudato, ansante...stavo malissimo-
-Oh James sai benissimo che non potrei mai farlo!-
-Lo so ma il sogno era così vivido…ho avuto una paura immensa Lils…-
-James. Ascoltami. Io ti amo. Il mio cuore è tuo, James. Io sono tua. Quando mi baci penso a te, non a Mocciosus. Quando mi parli penso a te. Io amo te James Potter, non Mocciosus. Il mio cuore è tuo, non suo. Io sono la tua ragazza, non la sua. E se non mi credi il nostro rapporto non regge. Perché io mi fido di te. Io credo in te e nel tuo amore-
James sorrise.
-Ti amo, Lily. E mi fido di te e del tuo amore-
-James…-
-Amo il mio nome pronunciato dalle tue labbra-
-James, James, James, James, James, James, James, James. Contento?-
-Non credo che mi accontenterò mai di sentirtelo dire-
Le loro labbra coincisero.
E passarono la notte insieme, l’uno nelle braccia dell’altro.
 
 
La mattina si presentò buia e tempestosa ai dormitori di Grifondoro.
-Lils? Sei tu?-
Ovviamente Mary non poteva non accorgersene.
-Sì, sono io Mary-
-Come mai sveglia così di buon’ora?-
-Non riuscivo a dormire-
-E’ per quel fatto vero?-
Ma di che stava parlando???
-Eh?-
-Del fatto di Piton. Ti senti in colpa-
-Oh Godric Mary mi hai fatto pensare…no Mary non sono affatto in colpa per Mocciosus. Casomai felice-
-Lo sapevo-
-E allora perché me l’hai chiesto?-
-Per farti confessare che hai passato la notte fuori-
-Ma che…come fai a saperlo?-
-Hai detto che ti ho fatto pensare a una cosa…o a qualcuno…-
Lily arrossì fino alla radice dei capelli.
-Hey, non devi vergognartene!-
-Non mi vergogno perchè ho passato la notte con James, ma mi vergogno di non averti detto niente. In ogni caso, sai, era il cuore della notte e James mi era venuto a svegliare…-
Lily parlava a macchinetta quando era nervosa.
-Lily! Calmati! Non fa niente, non siamo mica come quella pettegola di Alice che appena sa una cosa deve raccontarla a tutta la scuola!!!-
-Ragazze che è successo?-
-Buongiorno Alice. Mary mi stava facendo un bel discorsetto sul tuo carattere-
Alice guardò Mary in procinto di ucciderla, quando Lily si mise tra le due e invitò la sua migliore amica a farsi una doccia.
-Si può sapere perché mi trascini sempre via da Alice quando stiamo per litigare?-
-Non è questo il momento. E poi sembrate due galline, non la smettete di starnazzare!-
-Tu e James potete fare i pulcini quando vi pare però eh?-
-Che intendi dire?-
-Che state tutto il giorno insieme, bacini bacetti, vi prendete per mano, vi coccolate, uscite insieme la sera, dormite in Sala Comune…-
-Come puoi dire una cosa del genere quando tu e Sirius fate le stesse identiche cose???-
Fu il turno di Mary di arrossire.
-Almeno noi non stiamo attaccati come due ciliegie gemelle!!!-
-Perché io e James sì?-
-Sì, direi proprio di sì!-
-Bene! Sei tenuta a starmi alla larga!-
-Oh no sei tu che devi girare al largo, cara!-
Detto questo Mary si voltò e scese giù per le scale dei dormitori.
Come aveva potuto, la sua migliore amica dal PRIMO anno, litigare con lei per una cosa così stupida?
Era veramente un’idiota.
Con questi pensieri felici in giro per la mente, la Grifondoro scese a fare colazione.
Niente torta alla melassa quella mattina.
“Che giornata di merda. È una sciocca se pensa di maltrattarmi come una pezza da cucina! Prima Mary e poi la torta alla melassa. Che giornata di merda” si ritrovò a pensare Lily, mentre si sedeva al tavolo dei Grifondoro.
Fortunatamente poco distante c’era James.
Lily sorrise perdendosi nei suoi meravigliosi occhi nocciola.
Stava leggendo una lettera mentre il barbagianni postino mangiucchiava il bacon del ragazzo come se niente fosse.
La ragazza lo riconobbe: era un gufo del Ministero.
Ma che voleva il Ministero da James?
Lily fece per andare a chiedere spiegazioni ma in quel momento James si alzò in piedi e scappò via dalla Sala sconvolto.
-JAMES!!!-
Nessuna risposta.
Il ragazzo era fuggito via.
Lily scosse la testa e, ancora nervosa, iniziò a mangiare la sua colazione.
Senza torta alla melassa.
 
 
Le lezioni furono una tortura.
James non si fece vivo e, alla sesta ora, Lily iniziò seriamente a preoccuparsi.
Se non fosse comparso per il pranzo sarebbe andata a cercarlo.
 
 
Settima ora.
Pranzo.
E ancora nessunissima traccia di James.
Dove si era cacciato quell’idiota?
Lily saltò le lezioni, chiedendo a Sirius di avvisarla se James si faceva vedere in classe.
Ma non successe niente.
Lily cercò in tutto il castello, nelle aule vuote, negli uffici dei professori, nelle cucine, nella Torre di Astronomia e in quella di Grifondoro, nei sotterranei, in Sala Grande, nell’ufficio del Preside, nei corridoi, nei bagni, nella Stanza delle Necessità, nei passaggi segreti, nella cantina di Mielandia, e persino in biblioteca.
Sirius, scherzandoci su, disse che quello era l’ultimo nascondiglio che poteva venire in mente a James ma si capiva benissimo che anche lui era in ansia quanto lei.
Dopotutto era il suo migliore amico.
Sorrideva, faceva battute come sempre, ma la preoccupazione stava corrodendo anche lui.
Lui e Lily formarono una specie di squadra di collaborazione, dividendosi i piani e i luoghi in cui cercare.
Dette una mano, anche se svogliatamente, Mary.
Sull’orlo della disperazione, a pomeriggio inoltrato, dopo lunghe e accurate ricerche, Lily decise di rivolgersi al Preside.
Lui sicuramente sapeva dove si trovava James.
Lily entrò nel suo studio esclamando:
-Tuttigusti!-
Cioè la nuova parola d’ordine.
Silente era seduto alla sua scrivania e parlava con un Phineas Nigellus, un antico Preside di Hogwarts, nonché parente di Sirius.
-Signorina Evans! Che piacere! Prego si accomodi-
Silente fece levitare una sedia vicino a Lily, che si sedette.
Fanny emise un verso stridulo dal suo trespolo e si ridusse in cenere.
Lily aveva studiato tutto sulle fenici per rimanerne ancora sorpresa.
-Preside verrò al dunque. Uno studente di Hogwarts, James Potter, è scomparso…-
-Oh, so dove vuole andare a parare. Sì, so dove si trova il signor Potter. Così come so del vostro…legame speciale-
Lily non si vergognò affatto che il Preside conoscesse la loro storia.
-E…ehm…perché non me lo dice?-
-Il signor Potter ha espressamente desiderato che la sua destinazione diventasse un segreto per  tutti-
Replicò, lanciando un’occhiata ammonitoria a Lily.
-Ma Professore, io devo sapere dov’è, se si trovasse in pericolo io non avrei fatto niente per salvarlo e…-
-Non si preoccupi signorina Evans. Il signor Potter è al sicuro. Ha solo bisogno di un po’ di tempo. Ci vada piano con lui-
Lily uscì dallo studio di Silente furiosa.
Bene, neanche il Preside voleva darle informazioni su dove si trovava James.
Doveva proprio rimanere un mistero?
Ormai era scesa la sera e fuori era già buio.
Dov’era James?
Se si era perso o se era in pericolo Lily non se lo sarebbe mai e poi mai perdonato.
La preoccupazione la stava uccidendo.
Lily saltò la cena e si dedicò alla ricerca del suo ragazzo.
Approfittò del fatto che gli studenti erano in Sala Grande a mangiare per lasciarsi scappare qualche lacrima maligna.
E se non lo trovava?
E se era ferito?
E se si era perso con il buio?
E se era svenuto?
Adesso le lacrime scendevano copiosamente.
Non lo trovava e non ci sarebbe mai riuscita di questo passo.
Doveva prendere una  boccata d’aria.
In quel momento un tuono squarciò il cielo e la pioggia scese fittissima, sulle torri, sul castello.
Peccato, la boccata d’aria l’avrebbe presa comunque.
Doveva lavarsi la faccia e riprendersi.
Lily scese la scalinata d’ingresso e uscì nella pioggia.
Ormai bagnata fradicia, con lacrimoni grossi come palline da tennis, la ragazza si incamminò per una passeggiata.
-JAMES! JAMES! JAAAAAMES!!!-
Le sue urla squarciavano la notte.
Erano pregne di disperazione, ma soprattutto di amore.
Sapeva che non avrebbe mai trovato James lì ma la speranza era l’ultima a morire.
Lasciandosi alle spalle il portone, Lily scorse un fagotto contro il muro esterno del castello.
Ma…ma non era un fagotto. Era una persona!
Un presentimento si fece strada nei pensieri di Lily.
-JAMES! JAMES!!!-
James alzò gli occhi da terra e balzò in piedi.
Appena Lily si accorse che la persona rannicchiata contro il cornicione era veramente James si slanciò verso di lui alla velocità della luce.
In tre secondi era catapultata sul suo petto forte e possente.
Rimasero in quella posizione, abbracciati, una manciata di secondi.
Lily alzò gli occhi lucidi sul ragazzo.
-James…perché?-
Ma la voce le si spezzò in gola.
James stava piangendo.
In sette lunghi anni, Lily Evans non aveva mai, MAI visto James Potter piangere.
Nemmeno in quegli ultimi mesi James aveva mai pianto.
Considerato il più figo della scuola, non gli erano concesse “queste debolezze”.
Lo spettacolo era devastante.
James piangeva in silenzio, ma con un dolore autentico nel petto.
I suoi occhi, spalancati,mostravano solo un’anima devastata.
-James…oh mio Dio, JAMES!!!-
Lily si strinse più forte al petto della persona che fino a qualche anno fa considerava incapace di provare sentimenti.
-James che  cosa è successo?-
Gli occhi di James erano piantati nei suoi, colmi di lacrime.
Poggiò le braccia sulle spalle della ragazza e la allontanò da sé.
Provò ad articolare una frase ma uscì solo un brontolio sconnesso.
Lo scroscio dell’acqua rendeva incomprensibili le parole.
Ma nonostante la pioggia, Lily riusciva a distinguere chiaramente le copiose lacrime di James dalle gocce sul suo viso.
Perché se soffriva lui soffriva anche lei.
-Lily…mia…mia madre-
Il ragazzo sussurrava, ma il suo era un sussurro urlato al mondo con rabbia.
-Che…che centra tua madre?-
Purtroppo Lily sospettava già la risposta.
-Mia madre…Dorea…è stata uccisa. Dai Mangiamorte-
James iniziò a singhiozzare.
Poi urlò.
E quell’urlo, quell’urlo dannazione, quello fu l’urlo più straziante che Lily avesse mai sentito.
Era talmente…talmente…
Era impossibile da spiegare ma la ragazza iniziò a pianger e e singhiozzare anche lei.
-James…oh James mi dispiace tanto. Mi dispiace tanto-
Riuscì ad articolare tra un singhiozzo e l’altro.
Adesso James tremava e piangeva insieme.
-Lily…io devo trovarli-
-Vengo con te-
-No, è troppo pericoloso. Hanno ucciso mia madre e provo soltanto dolore e rabbia. Devo trovarli. E sarà molto pericoloso-
-No James. Io vengo-
-Lily, ci sono sei persone che amo al mondo. Tu, i Malandrini e i miei genitori. Hanno ucciso mia madre, ed è come se avessero ucciso una parte di me. Non ti sto reputando poco coraggiosa. È solo che, cazzo, io ti amo e non voglio perdere anche te. Sei troppo importante-
-Che vuoi fare?-
-Andrò in giro, li cercherò e li troverò. Solo quelli che hanno ucciso mia madre. Dirò a Silente che rimarrò a casa per alcune settimane per il lutto. Lui già sa della morte-
-Quanto starai via?-
-Non lo so. Un mese circa-
Decisamente troppo.
Le lacrime si erano seccate ma la disperazione dell’animo straziato di James si sentiva nell’aria.
La pioggia continuava imperterrita a cadere.
-Oh James…-
-Lo so, Lils. Lo so-
Detto questo James allargò le braccia e accolse Lily nel suo universo profumato di nocciola e di notte invernale.
Mai la ragazza si era sentita più sicura e protetta come tra le sue braccia.
Mai.
E mai lo sarebbe stata.










BUONSALVE

Ok, ok, ok.
Prima di squartarmi, uccidermi, cruciarmi, maledirmi, annientarmi, crocifiggermi, spararmi, lanciarmi incudini ascoltatemi.

I cry forever and ever.
Ok, forse riuscirò a superare tutto questo (forse eh) o forse no (coff coff sicuramente coff coff)...
Neanche fossi io la lettrice appassionata di fanfiction che legge la mia storia...
Ma James!!!! James!!! JAAAAAMES!!!
Non posso sentire il mio Jamie morire così, di punto in bianco per colpa di un manipolo di sudici, viscidi, orrobrobri, arrabbiati, stronzi, crudeli, schizofrenici Mangiamorte.
AHHHH NON CE LA FACCIO!

Adesso capite perchè vi servivano i fazzoletti?
I Tempo andranno benissimo.
Adesso potete cruciarmi.
Vi prego non fatemi troppo male, che devo scrivere i prossimi capitoli.


Ele12

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Capitolo 15
*** You can't go away ***


Quando Lily tornò in Sala Comune trovò Sirius seduto in una poltrona, le mani affondate nei capelli, mentre Mary gli dava leggere pacche sulle spalle.
-Sirius…l’ho trovato-
Il ragazzo balzò in piedi.
-Dov’è?-
-Fuori, nel giardino-
Sirius corse fuori dalla Sala Comune come un pazzo.
-Come sta?-
-Non mi va di parlarne Mary-
-Deve essere una cosa importante. Non ti ho mai vista tanto pallida…-
A quel punto Lily non resistette e si buttò nelle braccia di Mary.
Le mancava troppo.
E il dolore era grande, troppo grande da sostenere da sola.
Aveva bisogno di Mary in quel momento, così come Mary aveva bisogno di lei.
Qualche minuto dopo arrivò Sirius.
Anche lui aveva pianto.
Si capiva dai suoi occhi rossi e dalle palpebre pesanti calate sugli occhi.
-James…James ha detto che non vuole che tu lo saluti quando…beh lo sai-
-Che cosa?-
-Per favore non chiedermi di più-
Il volto di Sirius era tutto un dolore.
Non poteva sopportarlo.
Corse nel suo dormitorio, affondò la testa nel cuscino e si lasciò andare.
Pianse e urlò, mentre Mary le accarezzava la schiena.
Urlò fino a bruciarsi i polmoni, ma non le importava affatto.
Ce ne era proprio bisogno di un bel pianto liberatorio.
-Ci andrai vero?-
Mary smise di accarezzarle i capelli.
-Come non potrei?-
-Anche io farei lo stesso con Sirius-
-Lo so-
 
La notte era fredda.
Fredda gelata.
Come il cuore di Lily, in quel momento.
La ragazza si trovava nel giardino del castello, dove James si sarebbe Smaterializzato.
Silente aveva provveduto ad annullare per quella notte l’incantesimo.
Dei passi la fecero voltare di scatto.
Fortunatamente era solo James.
-Avevo detto a Sirius di riferirti che non dovevi venire-
-Volevo sentirmelo dire da te, non da Sirius-
James sorrise.
Lily si avvicinò al petto di James e si accoccolò lì, al sicuro.
-Giurami…giurami che non morirai-
James piantò i suoi occhi nocciola nei suoi smeraldi.
-Te lo giuro-
-La cosa che mi farà andare avanti sarai tu. Tornerò per te, Lily. E per i miei amici-
Le lacrime uscirono a fiotti dagli occhi di Lily.
Non poteva credere di starsi veramente separando dal suo James.
Erano stati così poco insieme…
Avevano capito di amarsi troppo tardi, e adesso che James partiva, Lily avrebbe sofferto il doppio.
Era quasi irrealizzabile la sua partenza.
Loro erano James e Lily. Non esisteva l’uno senza l’altro.
-Non andartene…-
-Lily, non credere che mi faccia piacere. Lo devo fare, se no questo peso gigantesco che ho nel petto non svanirà mai!-
-Non me ne hai mai parlato…-
-E mi dispiace-
I suoi occhi erano così sinceri.
Ci si poteva specchiare.
Non li avrebbe mai dimenticati.
E Lily se ne sarebbe andata solamente con gli occhi di James in mente.
Si spinse verso di lui, per cercare le sue labbra, in un ultimo bacio.
Ma James la prese per le spalle e la allontanò da sé.
-No Lily. Sarebbe troppo doloroso. Non voglio farti soffrire più di quanto non lo faccia ora, partendo-
Lily allora si strinse a lui ancora di più.
Alzò gli occhi su di lui.
Erano lucidi di lacrime.
-Non ti dimenticherò mai. Torna presto, ok?-
James la guardò negli occhi.
Era troppo.
-Oh al diavolo il dolore. Non ce la faccio, ho bisogno di te Lily!-
Prese il volto di Lily tra le mani e la baciò a lungo.
In quel bacio James aveva trasmesso tutto il dolore, la paura, l’ansia che lo affliggevano.
Per condividere un po’ del suo dolore con Lily.
Che fu ben contenta di alleviarlo.
Le loro labbra danzavano, senza un comando.
Quando si staccarono si guardarono negli occhi a lungo.
Poi, senza dire niente, James fece qualche passo e si Smaterializzò.
A quel punto Lily lanciò l’urlo.
Torna presto, James.
 







BUONSALVE


Oggi il colore del mio saluto è grigio, siamo tutti un pò a lutto.
James è partito e state soffrendo, lo so.
Ma James non è così incoerente, non potevo lasciarlo mollare tutto.

La cara Sofia_001 mi sta ricordando da lunedi che devo aggiornare ed ecco qui.
Spero ti piaccia, cara (LOVE)

Spero piaccia a tutti.
E con questo evaporo dalla faccia della Terra.


Ele12

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Capitolo 16
*** Love letters ***


I giorni seguenti furono una vera e propria tortura.
Lily non riusciva a concentrarsi su niente, perché ogni cosa a Hogwarts le ricordava James.
Persino alla lezione del Professor Ruf, Mary dovette dargli un paio di pacche sulle spalle per evitare che si mettesse a piangere davanti alla classe.
Si girava sempre a guardare l’anello che le aveva regalato James, come se potesse portarla da lui.
Ma Lily sapeva benissimo che questo non poteva succedere.
Quando finivano le lezioni, senza nemmeno pranzare, correva alla Guferia, per vedere se era arrivata una lettera da James, ma, puntualmente, rimaneva delusa.
Allora si rintanava in dormitorio a studiare le materie per il M.A.G.O., dato che all’esame mancavano appena tre mesi.
La sera tardi scendeva in Sala Grande, ma solo per fare compagnia a Mary e a Sirius.
La notte aveva gli incubi peggiori.
Sognava James aggredito da Mangiamorte e sanguinante, James morto, James solo in una foresta, ferito al petto…
E si svegliava di soprassalto, ansante e con gli occhi umidi.
Dopo essersi calmata iniziava il vero pianto, quello diretto, dal cuore, con lacrimoni giganteschi che scivolavano sulle guance e un susseguirsi di singhiozzi.
In quei momenti  di disperazione, Mary si alzava dal letto, svegliava le altre e, tutte insieme, consolavano la loro amica.
Stava soffrendo, e questo loro non lo potevano sopportare.
Di solito era Alice che rimaneva sveglia più a lungo, dato che faceva fatica a riaddormentarsi, e le sussurrava parole di conforto.
Ma Lily quasi non la ascoltava.
Pensava ai suoi incubi, quando sognava James ferito o moribondo.
Era in quei momenti che capiva quanto stava soffrendo.
Quegli erano gli unici momenti della giornata in cui aveva coscienza di quello che faceva.
Per il resto, buio totale.
Neanche un ricordo della giornata appena trascorsa.
Peccato che gli unici momenti di coscienza erano anche i peggiori della giornata.
Poi Alice si addormentava e Lily trascorreva l’ennesima notte insonne tra le sue braccia.
Si concentrava pensando che quelle erano le braccia di James, che la stringevano a sé, ma era solamente un’illusione.
La mattina dopo Lily si alzava, si preparava e ricominciava un’altra giornata, in tutto e per tutto identica alla precedente.
Quel giorno, però, successe qualcosa di nuovo.
Lily aveva deciso di scendere a colazione.
Non tanto perché avesse veramente fame, ma perché Mary l’aveva praticamente costretta a forza.
Stava per inzuppare un pezzo di torta nel tè, quando una stupenda civetta delle nevi planò su di lei.
Portava una lettera.
James.
 
Lily corse via dalla Sala come una forsennata, un sorriso gigantesco dipinto sul volto.
Quando arrivò alla Torre di Astronomia, si accorse che la civetta l’aveva seguita.
Si accovacciò a terra e aprì la lettera.
“Carissima Lily,
questa è una lettera un po’ strana, perché davvero non so come dire le cose che voglio dire.
Iniziamo così:
Mi manchi tanto.
Ma che dico! Tanto? Un milione di volte più di tanto!!!
È passata una settimana da quando sono partito e, davvero, non so come hai fatto a non maledirmi via lettera per non averti scritto prima.
È solo che non potrò scrivere frequentemente perché il fruscio della penna sul foglio potrebbe allertare i Mangiamorte o le creature del bosco.
Sì, sono in un bosco.
Precisamente non so dove, ma credo si trovi in Scozia.
C’erano un paio di Babbani in kilt qualche giorno fa.
Era troppo divertente guardarli, perché stavano litigando.
Ma non un litigio solo di parole, si prendevano anche a calci e pugni!
Comunque ancora non sono riuscito a prendere nessun Mangiamorte.
Ho avuto un piccolo scontro con uno di loro qualche giorno fa, ma non mi sono fatto niente.
So benissimo che non mi crederai mai, ma è vero.
Niente sangue, Lils.
Mi manchi.
Spero comunque che tu sia al sicuro, al castello.
Davvero, avrei voluto che ci fossi anche tu ma ti amo troppo per metterti in pericolo in questo modo.
Semplicemente non posso.
In ogni caso, non preoccuparti, perché quando tornerò mi potrai fare quello che vuoi.
Anche Cruciarmi.
Ti amo Lils.
Tuo,
James.”
 
Si poteva essere più dolci in tre parole?
La risposta era no.
Quel “Ti amo” scritto con la calligrafia strana di James era un vero “ti amo” scritto con il cuore.
E Lily lo aveva capito.
Le mancava.
Così quanto lui mancava a lei.
Per questo decise di rispondergli.
 
“Carissimo James,
ho ricevuto la tua lettera.
La civetta è veramente bellissima, come si chiama?
Se non sai come chiamarla, io avrei già un nome in mente.
Mi manchi James.
Tu non puoi sapere quanto.
Sono felice di saperti al sicuro, nel bosco.
Non metterti nei guai, James, segui il tuo istinto.
Non cercare rogne con i Mangiamorte, piuttosto pensa a mandarne quanti più puoi in prigione.
E azzardati a cercare Voldemort che vengo là e ti riporto immediatamente a Hogwarts.
Prima o poi lo faremo James, ma non ora, non da solo.
Faccio degli incubi la notte.
Sogno te ferito, o moribondo, abbandonato sul ciglio della strada.
Sono in quei momenti che il senso di colpa è insormontabile  e devo farmi consolare dalle ragazze.
Promettimi che non morirai, James, perché se lo facessi io non avrei più una singola ragione per vivere.
Già senza di te qui è una tortura.
Promettimi che non morirai.
Ti amo, con tutto il mio cuore.
Mi manchi, amore mio.
Torna presto,
tua Lily”
 
 
Era abbastanza soddisfatta della sua lettera.
Ovviamente non aveva detto tutta la verità.
Non aveva parlato del peso gigantesco che portava nel petto al saperlo così lontano.
Non parlava delle lacrime, di cui ormai era composto il suo corpo.
Non parlava di Mary, che cercava invano di consolarla.
Non parlava delle lezioni saltate, per passarle nella Torre di Astronomia ad abbandonarsi ai ricordi di loro due insieme.
Non parlava di Sirius e del suo colorito pallido che assumeva ogni volta che si sfiorava l’argomento “James”.
Non parlava di come Mary si era fatta improvvisamente più dolce, sia con lei che con il suo adorato Sirius.
Non parlava di quanto stava soffrendo.
Non voleva far sentire James in colpa per tutto quello.
Sapeva che, se non fosse partito, sarebbe rimasto con il rimorso nel petto per sempre, e non sarebbe più stato il James di prima.
E un James sofferente il doppio di lei…no, non poteva sopportarlo.
Sarebbe tornato, e quando l’avrebbe fatto, solo allora, Lily avrebbe smesso di preoccuparsi.
 









BUONSALVE


Ehilà, maghetti pucciosi, come vi va la vita?
A me un vero inferno, sto morendo schiacciata sotto il peso dei miei feels.
Eh sì, i feels hanno un peso, già.
Vabbè, a parte per farvi sapere che sono viva, vi voglio anche ringraziare come non mai.
Siamo solo al capitolo 15 (o 16?) e ho già 48 recensioni sulla coscienza!
Ragazzi, siete fantastici, vi adoro, sul serio!!!
Quando arriverò a 100 recensioni (se ci arrivero, sigh) giuro che farò qualcosa di speciale, un capitolo specialissimo per tutti voi che amate questa storia o solamente la considerate degna di nota!
Vorrei ringraziare:
-Lily Luna Scamandro perchè lei e i suoi scleri mi hanno accompagnato sempre, ovunque e comunque. Ti amo, lovvissimo. E amo anche il nostro patato.
-Lordy Voldy che è la mia sorellina acquisita (siamo come James e Sirius, AW) perchè siamo praticamente uguali (anche se non sappiamo chi è la più grande eheheh). Anche se adesso lei è in lutto da recensioni perchè Jam è partito...TI PREGO NON FARMI QUESTO
-Sofia_001 la mia compagnuccia di classe, la biondina dei sogni che mi continuerà a ripetere che devo aggiornare all'infinito, lo so. E che adesso mi odia sempre per via di James.
-Dandelion01 (?) che ha recensito lo scorso capitolo e mi ha dato alcuni piccoli ma importanti consigli.


P.S. scusate moltissimo per il papiro


P.P,S. Lordy non mi abbandonare!



Ele12

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Capitolo 17
*** An idiot in half ***


Era passata una settimana dalla prima lettera di James.
Da allora non ne erano arrivate altre.
Lily continuò la sua vita di sempre, ma, questa volta, con il pensiero delle parole di James nel cuore.
Anche solo il semplice contatto via gufo l’aveva resa molto più felice della settimana precedente.
Ovviamente Sirius era informato di tutto.
Lui aveva il diritto di sapere.
Spesso Lily, incrociando il suo sguardo, vi trovava una tristezza infinita, un dolore talmente autentico, che si spaventava che le stesse accadendo la stessa cosa.
Ormai né lei né Sirius mangiavano più, stavano insieme molto più spesso, leggevano molto e avevano perso la consueta gioia che li animava quando c’era James.
Era un tristissimo giovedì di pioggia, nonostante fossero soltanto a marzo, quando Lily chiuse di scatto il libro di Pozioni, rinunciando a finire i compiti.
-Basta, non ci riesco Sirius, non ci riesco!-
-Ma sì che ci riesci! Pozioni è la tua materia preferita!-
-Non…non posso concentrarmi. Penso troppo a lui…-
Sirius, solitamente sfuggente all’argomento, questa volta lo affrontò a pieno petto.
-Hai ragione. James manca anche a me, Lily. Ma questo non deve impedirci di andare male in Pozioni. Questo non deve impedirci di fare la vita di sempre!-
-Lo so, Sirius. Io ci ho provato a continuare per la mia strada. Ma non ci riesco-
-Lily, ci riusciremo tutti. Non sto dicendo che devi dimenticarlo. Devi solo fare spazio a qualcos’altro nella tua mente oltre a lui-
-Non…non ci riesco…tutto riporta a lui, Sirius!-
-Prova a divertirti. Esci con le ragazze, mangia di più, piangi di meno. James odiava quando piangevi. Me lo disse una volta, al sesto anno. Allora era già innamorato cotto di te-
                                                                 
Flashback
 
Sirius era seduto sul suo letto, una rivista di moto Babbane in una mano.
La sfogliava affascinato.
Aveva sempre avuto un debole per tutte le cose proibite.
In casa sua di roba Babbana se ne poteva vedere solo nella sua stanza.
In quel momento la porta si spalancò.
O meglio, fu spalancata.
Da chi?
Ovviamente da James.
-Felpato! Felpato, ho incontrato la Evans!-
-Wow, sai che novità…entrambi Grifondoro, entrambi del sesto anno, entrambi alle stesse lezioni, entrambi studiate le stesse materie. Dimmi un po’, come hai fatto a incontrarla?-
-Sì, Felpato sii pure sarcastico. Ma intanto la Evans…-
-Certo, certo James. Continua pure a raccontare-
-La Evans. La Evans, Sir, stava piangendo!-
-Co-cosa?-
-Piangeva. E tanto-
-La Evans che piange? Fammi pensare e adesso io smetterò di amare le moto?-
-Felpato, perché sei così stronzo?-
-Me lo dicono in tanti-
-La Evans stava piangendo. Lily stava piangendo! Era…era terribile, Sir. Ho bisogno di parlarne-
-Bene, Ramoso. Io sono qui-
-Stava seduta nella Torre di Astronomia. Era sola e aveva in mano una foto sua e di Mocciosus insieme-
-Wow, e l’unto non le si è appiccicato alla faccia da allora?-
-Sirius sii serio per una volta-
-E’ il mio nome-
-Ma per piacere! Comunque Lily era lì, bellissima sotto i raggi lunari. E le lacrime cadevano sulla foto. Tante lacrime. Stava piangendo e singhiozzava-
-Perché non sei intervenuto?-
-Mi sembrava troppo…privato. E poi io ero lì a origliare, perciò aveva tutti i diritti di affatturarmi-
-Giusto-
-Era terribile. Stava soffrendo, Sir. E io non posso vederla quando soffre, lo odio. Stava male e io con lei. Non sopporto quando piange. Il suo cuore sembra spezzato e…e io…io odiavo quelle lacrime-
 
 
-Ja…James odiava  quando piangevo?-
-Sì. Aveva voglia di piangere anche lui, e soffriva-
-Ma…ma è così anche adesso?-
-Non penso. È maturato molto da allora. Credo che adesso soffra comunque molto a vederti piangere. Quando è successo quel fatto con Mocciosus, stava malissimo-
Godric, sembrava passato così tanto tempo…invece era solo tre settimane fa.
-Non me l’ha mai raccontato…-
-Non voleva farti soffrire ulteriormente. Ci tiene davvero tantissimo a te-
-Lo so-
-Lily? Mi prometti che ti riprenderai?-
-Te lo prometto. A partire da oggi-
 
 
Quando entrò in Sala Comune,  tutti si girarono a guardare i suoi occhi rossi e i suoi capelli scarmigliati.
Solo un ragazzo, con una pila di libri in braccio, non si voltò a guardarla.
Il ragazzo si dirigeva a passo di marcia verso di lei.
Poi ci fu la collisione.
Il ragazzo non si fermò, e neanche Lily.
I due si scontrarono, finendo a terra, tra libri e quaderni.
-Tosca e Priscilla, ma che cosa ho fatto? Scusami, davvero scusami tanto!-
-Non preoccuparti. Ero…ero distratta-
Rispose Lily, anche se era chiaramente colpa del ragazzo.
-Ancora scusa. Ti va di aiutarmi?-
Il ragazzo indicò i libri.
-Ma certo…?-
-Vincent. Ma puoi chiamarmi Vince-
Lily si accorse che era molto carino.
-Va bene Vince. Dove sei diretto?-
-In biblioteca-
-Andiamo, allora-
I due presero i libri e li portarono in biblioteca.
Dopo averli posizionati negli appositi scaffali, Vince si rivolse a Lily imbarazzato.
-Ehm…sei stata molto gentile con me…per dirti grazie, ehm, posso…posso invitarti a Hogsmeade questo fine settimana?-
-Oh…oh Vince mi dispiace ma sono già fidanzata-
-Sì ma Potter adesso non c’è-
Un sorrisino odioso si formò sul volto del ragazzo.
-Aspetta…ma tu stavi solamente aspettando l’occasione giusta vero?? Stavi aspettando che io passassi in Sala Comune per incontrarmi, “casualmente“, e per invitarmi a uscire!!! Ma sei impazzito??? Io amo il mio ragazzo!-
-Hai ragione, è tutto vero. Ma non puoi non ammettere che sono un bel ragazzo…-
Fece Vincent, ammiccando.
Lily si fece rossa di rabbia.
-Sparisci. Ora. Amo James e non lo tradirò con un idiota senza speranze come te!-
-Oh andiamo, sappiamo entrambi che non tornerà…-
-Ma che stai dicendo?-
-Pensaci. È partito perché sua madre è morta. E se non lo fosse? E se ti stesse tradendo con un’altra?-
-Come osi insinuare cose simili? A parte che non conosci James, come ti permetti di dire cose simili su di lui! Guarda, ti disprezzo con tutto il cuore-
-Lo so che non è vero-
-Pensa quello che vuoi. Tu sei uno stronzo e un pessimo bugiardo. Non uscirò mai con te, sia chiaro-
-Prima o poi cederai!-
Le urlò dietro Vincent.
 
Lily fumava di rabbia.
Si era trattenuta a stento dall’uccidere quel ragazzo.
Come poteva dire una cosa simile di James Potter, il ragazzo che lei amava, se nemmeno lo conosceva?
Che stronzo, davvero.
Uno dei Grifondoro peggiori, quelli che dovrebbero stare a Serpeverde.
Perché approfittare dell’assenza di un ragazzo per conquistare la sua ragazza era un gesto vile e stupido.
Soprattutto se la ragazza amava il ragazzo.
 
 
 







BUONSALVE


Coff Coff *attira la sua attenzione su di sè*
Bene miei cari ragazzi, entra in scena un nuovo personaggio!
Non direi propriamente positivo ma vi dico che ne farà passare a LIly delle belle...
No, mi sono ripromessa che dopo tutti quegli spoiler su quando sarebbe tornato James non ne avrei fatti più.
Dato che questo è un ennesimo capitolo quasi di passaggio, vi dò il diritto di spennarmi, di non recensire o di cuocermi a fuoco lento.
Fate quello che volete ma voglio assolutamente scoprire cosa ne pensate di Vincent.
Quindi al lavoro, mie giovani fanciulle!

P.S. scusate per il ritardo ma i compiti di greco mi stanno sfinendo. Neanche avessi combattuto contro Gea, Crono, Voldemort, Slenderman e Davy Johnes messi insieme!



Ele12

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Capitolo 18
*** So close and so far ***


Mai sottovalutare una ragazza.
Questo era il principio di Lily Evans.
Fino a poche ore fa Hogwarts la considerava una ragazza in lacrime perché il fidanzato era partito.
Ma Lily Evans adesso era più che decisa a cambiare.
Questa decisione fu presa nel momento stesso in cui Sirius le disse che James soffriva a vederla piangere.
In quel momento qualcosa nel cuore di Lily si mosse.
James non voleva una ragazza debole e sempre in lacrime.
James voleva la ragazza forte, decisa e sicura che l’aveva fatto innamorare già al primo anno.
E Lily era più che decisa a dargliela.
                                                    
Per la prima volta da quando James era partito, Lily dormì.
Finora era rimasta sveglia tutta la notte ad abbandonarsi ai dolci ricordi di lei e James, del loro primo bacio, dell’anello che portava sempre al dito, del boccino che le aveva regalato dopo la prima partita di Quidditch…
Ma quella volta i ricordi di trasformarono in sogni, e Lily si svegliò felice.
Doveva cambiare.
E quello era il primo passo.
Il secondo era iniziare a mangiare.
Immaginò la faccia di James se gli avesse detto che per una settimana non si era azzardata a toccare cibo.
Quando scese in Sala Grande, tutti si girarono a guardarla.
E avevano ragione, perché Lily non scendeva da un bel po’ per la colazione.
Si sedette vicino a Marlene, la mattiniera del gruppo.
-Oh Santissimo Godric!- urlò Marlene,  fissando il posto dove si era seduta.
-Era riservato?- domandò Lily, infastidita.
-Lily Evans, che dopo UNA settimana non si degna di fare colazione con i comuni mortali, adesso è qui, in mezzo a noi plebei!-
Aveva già parlato del sarcasmo di Marlene?
No perché Marlene aveva questa mania, sicuramente adottata da Sirius.
Loro due erano lontanissimi parenti, ma si somigliavano molto.
Stessi capelli neri lisci, stesso sguardo misterioso, stessi occhi grigi-azzurri, stessa chiusura al mondo.
Entrambi, infatti, erano molto chiusi in loro stessi.
Avevano entrambi paura di confidarsi e nemmeno le amiche di Marlene, compresa Lily, riuscivano ad aprire l’amica a loro quattro.
Marlene, supponeva Lily, usava il suo innato sarcasmo come una maschera, dietro la quale nascondeva la simpatia, la gentilezza e le debolezze.
Per aprire Marlene ci voleva un ragazzo, un ragazzo buono e comprensivo.
-Lene smettila. Ho deciso che anche se muoio di fame, James non tornerà- rispose Lily piuttosto cupa.
Sapeva che con quel tono l’avrebbe fatta sentire in colpa.
-Merlino, scusami! Non volevo davvero ricordarti che James…va bene,sto zitta-
Infatti.
Lily sorrise Malandrina.
-Lene, non scusarti. So benissimo che James è partito, non posso farci niente. È sempre nella mia testa, è inutile che me lo ricordi tu-
-Ok, Miss Simpatia. Mi fai sentire in colpa solo per divertirti. Ti voglio un mondo di bene anche io-
Lily rise.
Era sempre la stessa.
 
Quando salì in camera, Lily era piena come un uovo.
Non mangiava da una settimana, era una cosa logica.
In dormitorio trovò Mary.
Stava canticchiando un motivetto Babbano.
Aspetta un secondo.
Mary stava cantando?
Un motivetto?
BABBANO?
Prima cosa: Mary McDonald aveva una splendida voce, ma odiava il canto. Lo reputava per bambine idiote.
Seconda cosa: Mary McDonald non conosceva motivetti. Se odiava il canto, odiava anche le canzoncine da bambini.
Terza cosa: Mary McDonald era una Purosangue. Come poteva cantare un motivetto Babbano? Da chi l’aveva imparato, poi?
Risposta: Sirius.
Ovvio, lui centrava sempre!
-Mary? Che stai cantando?-
Mary arrossì.
-Niente…una canzoncina Babbana, una cosa senza senso…-
-E va bene, la stava cantando Sirius poco fa!!!- ammise sotto lo sguardo omicida di Lily.
-Perché? Che cosa avete fatto poco fa? In effetti non vi ho visti a colazione…-
-Beh abbiamo passato la notte insieme. Contenta?-
-Oh Mary sono così felice che il vostro rapporto stia andando così bene!-
Mary sorrise.
Da quando aveva capito di essere innamorata di Sirius stava molto di più con la testa tra le nuvole e sorrideva più spesso.
Mary era sempre stata una con i piedi ben piantati al suolo.
Non sognava, non immaginava cose impossibili, non leggeva libri fantasy o fantascientifici, e passava il suo tempo non impegnato con i ragazzi a fare progetti concreti per il futuro.
Lily conosceva molto bene Mary, in quanto sua migliore amica, e sapeva che il suo più grande progetto era quello di diventare un Auror.
Già dal quinto anno, quando Malocchio Moody, il miglior Auror del Ministero, era venuto a Hogwarts per spiegare come funzionava il suo lavoro, Mary stava progettando di entrare a far parte del più grande corpo di difesa magico inglese.
Mary era una persona altruista, concreta, coraggiosa e partecipativa.
Cioè le caratteristiche principali che un Auror deve avere.
Anche Lily aveva affiancato il sogno di Mary.
Anche lei voleva assolutamente entrare a far parte di quel gruppo di maghi.
E nessuno, nemmeno James, le avrebbe fatto cambiare idea.
Comunque Mary faceva progetti da anni e, se non ci riusciva lei, non ci riusciva nessuno.
-Sì anche io- rispose la sua migliore amica.
-Sirius è così dolce…lo so che non può sembrare ma lo è davvero! Dice che sono l’unica ragazza di cui sia mai stato innamorato…sono così felice, Lily, così felice!-
Lily la capiva.
Mary aveva un segreto terribile.
Lei era una ragazza molto bella, anche da piccola.
A undici anni, prima di andare a Hogwarts, un ragazzo più grande di cui era innamorata, le diede svariate false speranze e poi si approfittò di lei.
Da allora Mary non si fidò più di nessuno.
Quando arrivò a Hogwarts era una bambina spaventata e indifesa, completamente chiusa in sé stessa.
Solo quando incontrò Lily iniziò ad aprirsi di più e si fece poche, ma fidate, amiche.
Poi iniziò a farsi sempre più bella, e a uscire praticamente con tutta la popolazione maschile di Hogwarts.
All’inizio erano solo uscite, di cui neanche parlava con le amiche, poi si trasformarono in qualcosa di molto di più.
Ma almeno era felice.
Aveva delle amiche, ragazzi che le andavano dietro ovunque passava e una bellezza formidabile.
A lei piaceva la situazione, e nessuno osava romperla.
Adesso che aveva trovato un ragazzo che ci tenesse veramente a lei, e non solo alle sue forme, era molto su di giri.
Quasi riteneva impossibile che a qualcuno, oltre alle ragazze, importasse veramente di lei.
Si sentiva amata, apprezzata, coccolata e protetta.
Mary aveva trovato il suo James.
E Lily non ne poteva essere più felice.
Perché, con una vita come la sua, se lo meritava.
 









BUONSALVE


Stamane pubblico un capitolo sulle ragazze.
Infatti ho notato che la parte delle ragazze che consolavano Lily era piaciuta a  molte persone e ho modificato questi capitoli per renderli più introspettivi.
Questo è il capitolo dedicato a Mary e a Marlene (le mie due ragazze preferite, soprattutto Marlene).
So che immaginate Marlene in modo un pò diverso, forse una ragazza acqua e sapone, una di quelle tutta libri e studio.
Io invece l'ho immaginata come una ragazza con un freddo sarcasmo a nascondere i suoi pensieri e le sue emozioni, ma nonostante questo con un cuore, un cuore grande e assolutamente non di ghiaccio.
Come i suoi occhi, uguali a quelli di Sirius, infatti secondo la mia storia sono parenti, che tutti considerano un blocco di granito.
Mary è la migliore amica di Lily, bellissima e travolgente, la fiamma del nostro Felpato.
Lei sarà andata con mezza scuola solo per sfizio, alla ricerca di un amore del tutto inaspettato.
Sirius colpisce ancora!
Ci vediamo alla prossima con Alice e (anche se meno importante) Emmeline.


Ele12

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Capitolo 19
*** So kind and so sweet ***


Lily uscì dal dormitorio più bella che mai.
Per James, anche se era lontano, questo e altro.
La ragazza era decisa a leggere il libro di Storia della Magia, che dovevano finire per il giorno dopo, ma fu interrotta proprio mentre stava occupando la sua poltrona preferita.
In realtà era la poltrona preferita di James.
Non riusciva proprio a toglierselo dalla testa.
Lo vedeva ovunque.
Nelle aule,  nei bagni, in dormitorio, in Sala Grande, a lezione, nei suoi sogni…
Sempre presente.
Nonostante Lily stesse cercando di fortificarsi dopo la partenza, la mancanza di James le lasciava comunque quel senso di spossatezza che si prova quando stai male.
Proprio mentre trovava la posizione giusta per iniziare a leggere fu interrotta sul più bello da Vincent.
-Santissimo Godric, Vincent togliti di torno!!!-
-Lo so che non vuoi…-
Vincent sfoggiò un sorriso che secondo lui doveva essere affascinante o non so cosa.
-Vincent hai trenta secondi per dirmi cosa vuoi e poi andartene-
-Oh adoro le ragazze focose! Bene, allora, sai questo week end ci saranno le uscite a Hogsmeade, e io ancora non ci sono andato. Quindi…se tu volessi venire con me…-
-La risposta la sai già-
-Bene! Allora alle quattro davanti al portone della Sala d’Ingresso!-
Poi il ragazzo scappò via veloce come un fulmine.
Aveva combinato un casino.
                              
 
-VINCENT!!! CAZZO VINCENT MA DOVE TI SEI CACCIATO???-
-Signorina Evans! Che razza di linguaggio è questo?-
La professoressa McGranitt era sbucata alle sue spalle, cogliendola di sorpresa.
-Mi…mi scusi Professoressa-
-Spiacente ma devo togliere venti punti a Grifondoro per il suo comportamento!-
-Oh…oh va bene. Senta Professoressa sa per caso dove si trova un certo Vincent…-
Qual’era il cognome di Vincent?
Non lo sapeva.
Quell’idiota aveva fatto apposta a eludere il cognome quando si era presentato.
Così Lily non poteva cercare aiuto ai professori per trovarlo.
-Mi scusi Professoressa, non accadrà più-
-Lo spero-
Poi la sua espressione si addolcì.
-So che le manca il signor Potter, signorina Evans, ma sfogarsi sui compagni non è una soluzione. Aspetti e vedrà che tornerà sano e salvo-
-Sano e salvo?-
-Lei sa cosa intendo-
La Professoressa McGranitt sapeva che cosa stava facendo James?
Ma lui aveva detto ai professori e a Silente che tornava a casa per il lutto di sua madre!
-Ma Professoressa lei come fa a sapere…-
-Me l’ha detto il signor Potter. Ha detto che, in sua assenza, dovevo provvedere alla sua protezione, signorina Evans-
Non ci poteva credere.
James aveva addirittura trovato qualcuno che la proteggesse mentre lui era via?
Sapeva che era con le migliori intenzioni ma la credeva una novellina del primo anno?
Sapeva combattere e duellare, che bisogno c’era di ulteriore protezione?
-Non si preoccupi Professoressa,non ho bisogno della sua protezione-
-Oh ma questo io lo so benissimo. Durante queste settimane non la stavo affatto proteggendo.  Evitavo solo che passasse dei guai-
-Grazie Professoressa-
La McGranitt si congedò e si avviò per il corridoio.
Adesso doveva assolutamente trovare Vincent.
Se si andava scoprendo in giro che Lily Evans, dopo la partenza del suo ragazzo, se ne stava già facendo un altro, era la fine.
Perché a Hogwarts i pettegolezzi giravano anche troppo in fretta.
Lily lo sapeva anche perché la sua amica Alice Prewett era la pettegola ufficiale della scuola, e se volevi sapere qualcosa su qualcuno, dovevi solo rivolgerti a lei.
Ti poteva raccontare vita, morte e miracoli anche del più sudicio elfo delle cucine.
Ma, nonostante questo suo vizio, era una persona dolcissima.
Con le sue lunghe trecce bionde e quegli occhi azzurri così puri, avevano tutto il diritto di pensarla una  brava ragazza.
E Alice lo era, ma a modo suo.
Era gentile e pacioccosa, ma poteva diventare una furia seduta stante.
Anche se, con il suo metro e un tappo, non sembrava.
Ma Alice stava cambiando.
Maturava, così come Mary, Sirius e James.
Diventava più forte e meno pettegola, studiava di più per i M.A.G.O.  e moderava i toni di voce.
Questo anche grazie al suo fidanzato, Frank, che la amava da sempre, ma con cui si era fidanzata solo al terzo anno.
Dato che Frank era molto simile a lei, Alice cercò di migliorare ancora di più prendendo esempio da lui.
E ci riuscì.
Diventò più dolce e pacata, limitando le sfuriate a persone come Mary.
Lily doveva trovarla.
 
La ragazza trovò Alice in Sala Comune, con Frank.
Era seduta sopra di lui, che intanto russava forte.
I M.A.G.O.  stavano sfinendo tutti.
-Hey, Alis!!!-
-Lily! Posso fare qualcosa per te?- disse Alice indicando Frank.
-Sì, Alis. Devi solo rispondere a questa domanda: cosa sai su un certo Vincent, Grifondoro, abbastanza carino, capelli biondi, occhi neri e un po’ stronzo?-
-Intendi Vincent Castellan? Quello del nostro anno?-
-Castellan eh? Bene, adesso so come fa di cognome. Che mi puoi dire su di lui?-
-Boh, come hai detto tu è un po’ stronzo, è andato a letto con molta gente, a quanto ne so. A lui interessa solo quello, non ti prenderà mai sul serio. È carino sì, ma di una bellezza scialba, quasi normale. Ha una sorella che si chiama Loren, alla quale vuole molto bene. La madre è in carcere per non so quale crimine, e il padre è sempre in viaggio. Lavora per il Ministero della Magia, sai è uno famoso. Attualmente è single, e cerca nuove ragazze da portarsi a letto. Ma perché ti interessa?-
-Credo che mi voglia portare a letto-
-Oh Godric, Lily non farlo! Non cedere a…a qualunque cosa lui ti abbia detto, perché è uno stronzo completo! Pensa a James!-  strillò Alice, balzando in piedi e svegliando Frank.
-Alice, ma come ti può venire in mente che io voglia andarci con uno stronzo come lui? Da quando James se n’è andato non fa che girarmi attorno!!! È snervante! E adesso mi sono cacciata in un casino con lui, e devo uscirne prima che i pettegolezzi girino!-
-Oh Lily, farò qualunque cosa per aiutarti! Non farò girare nemmeno un pettegolezzo, lo giuro!-
-Grazie Alice. Adesso devo trovarlo, sai dov’è?-
-Credo sia di sopra, nel dormitorio-  sussurrò Alice, pietrificata.
Lily si avviò a passo di marcia verso i dormitori maschili mentre Frank chiedeva nervoso:
-Ma che è successo?-
Girandosi da una parte all’altra.










BUONSALVE


Come vi va la vita semideuss?
Alla povera Lily non bene come a noi.
Porco Giove, ma quel Vincent non se ne può stare al suo posto???
No, ovviamente no.
Ma che sto dicendo? Commento un personaggio odioso da me creato?
La mia mente lavora da sola, solo per effetto di James.
Ma quanto può essere triste la sua lontanza?
Mi odio da sola, giuro.
Ok, dopo questa grande cazzata che ha commesso la nostra Lils, vi lascio.
Potete cruciarmi, vendicarvi, ammazzarmi, lanciarmi incudini, cappelli, computer, tastiere, libri da 12335 pagine, il Tartaro oppure abbiamo il bonus gratuito per un comodo Avada Kedavra (sponsorizzato da Lordy Voldy).
Tutto questo dopo aver recensito, ovvio.




Ele12



Sofia_001 ora puoi dormire in pace.

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Capitolo 20
*** Longing me away ***


Lily stava sbollendo la rabbia che le era salita in corpo rompendo a suon di pugni la porta del dormitorio maschile di Grifondoro.
-QUALCUNO MI APRA!!! SUBITO!-
In quel momento la porta, mezza incrinata, si aprì con un cigolio.
Il ragazzo che l’aveva aperta fuggì su per le scale.
-Bene! Scappa via!-
Lily si avviò furibonda verso la porta del dormitorio di Castellan.
Bussò, rischiando di sfondare anche quella porta.
Le venne ad aprire un più coraggioso compagno di Vincent.
-Che vuoi?- le chiese, con la bocca impastata.
-Dov’è Castellan? Dov’è?-
-Intendi Vincent? Non è qui. Se ne è andato pochi minuti fa dicendo che qualcuno stava venendo qui. E, beh, aveva anche ragione-
-Sai dov’è andato? Qualche riferimento?-
-Non so niente. Stavo dormendo-
Lily capì che quel ragazzo non le era utile in alcun modo.
Riprese la strada verso la Sala Comune, atterrita da quello che avrebbe potuto spifferare Vincent alla gente.
Si incamminò in biblioteca, sperando di leggere il libro assegnato in tempo per la mattina seguente, ma le speranze erano ben poche.
Con Castellan ancora per la testa e Emmeline che le ronzava intorno, non c’era proprio niente su cui concentrarsi.
Sì, la sua ultima compagna di stanza le era venuta incontro, una pila di pesanti volumi in braccio.
-Hey, Lily! Aiutami, non so cosa fare!-
Lily sospirò.                                  
-Che c’è?-
-Prima prendi questi-
Le lanciò una dozzina di libri in mano e si avviarono insieme in biblioteca.
-Allora?-
-Non so che fare con Lance-
Lance era il nuovo ragazzo di Emmeline.
Era un Tassorosso amico di Lily, ma, in effetti, era noiosetto.
Aveva spinto Lance tra le braccia di Emmeline solo perché quest’ultima non la smetteva di strepitare per il castello in cerca di un fidanzato.
-Perché? Non ti piace? Se vuoi ti posso presentare a un altro mio amico che…-
Sparò Lily velocemente, preoccupata che Emmeline potesse scaraventarle altri problemi sulle spalle.
-No, non è questo. Lance mi piace, e molto, ma credo…credo che lui abbia un’altra-
-Lance? Quel Lance?-
Inoltre Lance era un ragazzo piuttosto bruttino, pieno di brufoli e cicciottello.
-Sì. Non lo so, non mi parla, non sta più con me, non mi vuole nella sua Sala Comune, non mi coccola più e ha sempre una strana espressione in faccia!-
-Oh Emmeline, vedrai che sta solo attraversando un brutto periodo. Parlagli e tutto finirà-
Detto questo Lily si liberò dei libri su Emmeline e fuggì via.
La biblioteca non era destinata a lei quella mattina.
 
La Torre di Astronomia non era mai stata così buia.
Lily, dopo una giornata passata a cercare Vincent, si era rifugiata lassù, in preda ad un attacco violento di nostalgia.
Il giorno dopo ci sarebbe stata l’uscita a Hogsmeade…
“Se solo James fosse qui…”
Si ritrovò a pensare la ragazza.
Poi presero a scendere le lacrime.
Non poteva farci niente, sapeva che se avesse provato a fermarle queste sarebbero uscite più di prima.
Quindi si lasciò abbandonare alla nostalgia.
Pensò a James, alle sue labbra sulle sue.
Alle sue mani, poggiate delicatamente sui suoi fianchi.
Ai suoi capelli, così morbidi e profumati di nocciola.
Chissà quando sarebbe tornato…
Chissà SE sarebbe tornato…
Non voleva nemmeno pensarci.
L’immagine di James morto tormentava già i suoi sogni, non voleva che occupasse anche la sua vita.
In quel momento capì quanto era preoccupata per lui.
Il peso che portava nel petto era l’ansia che fosse successo qualcosa a James.
Ma lei avrebbe saputo se James fosse morto.
L’avrebbe sentito nel suo cuore.
Si sarebbe rotto qualcosa.
E finora, il suo cuore era ancora tutto intero.
Quando sarebbe tornato?
Lily contò i giorni da quando era partito.
Due settimane esatte.
Sembrava che mancasse da molto di più…
James era anche l’allegria a Hogwarts.
Portava la felicità, le risate, gli scherzi, le punizioni, la perdita dei Punti Casa, l’allegria.
Hogwarts senza James non era Hogwarts.
Era solo una pallida imitazione di come era il castello un tempo.
Immersa in quei pensieri Lily non si accorse della stupenda civetta bianca che troneggiava sul davanzale.
Spiccava in mezzo alle stelle.
Portava una lettera.
Di James.
“Cara Lily,
anche tu mi manchi.
Era sottinteso, ecco.
Spero di tornare il prima possibile ma ancora è troppo presto.
Non voglio che scoprano la mia identità, quindi se arriva qualcuno a Hogwarts che chiede se un alunno manca rispondi negativamente.
Sono sempre in un bosco, ma questa volta è più grande e più protetto.
Spero che tu stia abbastanza bene.
So che non deve essere facile, lì al castello senza di me.
Anche per me qui non è facile, ma mi tiro avanti pensando a te.
Ieri ho mandato un Mangiamorte dritto ad Azkaban ma nessuno sa ancora che sono stato io.
La civetta è tua, puoi chiamarla come vuoi.
Fammi sapere al più presto il suo nome,
James”
 
Lily pianse.
Pianse e rovesciò la sua anima negli occhi, e poi dagli occhi a terra.
Goccioloni grossi come biglie le rotolavano sulle guance, mentre i singhiozzi si facevano strada tra le lacrime.
Con un complicatissimo sforzo prese carta e penna.
Iniziò a scrivere mentre le lacrime sbavavano l’inchiostro.
“Carissimo James,
hai perfettamente ragione.
Le cose qui a Hogwarts sono cambiate e oggi mi sono accorta che anche il castello soffre la tua mancanza.
Tu portavi l’allegria a Hogwarts.
E adesso che non ci sei , che senso ha se siamo di nuovo tutti sorridenti e felici?
Nessuno, ecco.
Sto riflettendo molto in questi giorni, perché non ho niente da fare.
Per la maggior parte leggo e trascorro le giornate sulla Torre di Astronomia, il nostro posto preferito.
Oggi sono stata malissimo.
Ho pianto tutta la mia anima sul duro pavimento di pietra della Torre.
Mi sono lasciata abbandonare ai ricordi.
Ma io ho deciso di cambiare, James.
Tu non potrai mai essere fiero di una ragazza che piange tutto il giorno, si guarda vivere ed è solo una pallida ombra di quello che era prima.
Tu non mi meriti così.
Per questo ho deciso di cambiare.
Basta lacrime, vita nuova.
Ma ammetto che non ci sto riuscendo troppo bene.
Il tuo ricordo mi assale.
Torna presto, James, perché io qui non ce la farò ancora per molto.
E cerca di non morire.
Ti prego, fallo per me, non arrenderti alla morte!
Non lasciarmi sola al castello, senza nessuno da aspettare.
Ti prego.
La civetta si chiama Edvige.
Tua amatissima,
Lily”
 
Dopo quelle parole scritte con tutta la disperazione e la preoccupazione che l’affliggevano da giorni, Lily si sentì un filino meglio.
Domani avrebbe affrontato Castellan, senza lacrime e senza pianti.
Da sola.
 








BUONSALVE


Altro schifosissimo ( e tristissimo) capitolo di passaggio.
Perdonatemi ma I swear che nel prossimo capitolo succesederà qualcosa di....wow!
Sorvolando sul pessimo stato della mia creatività, OH CAZZO DOMANI ESCE LA CASA DI ADE!!!
(per chi non lo sapesse è il seguito di Percy Jackson)
E TRA TRE GIORNI USCIRA' THE MOCKINGJAY!!!!
NON POSSO CREDERCI, TROPPE EMOZIONI IN UNA SETTIMANA...
Adesso prendo un bel respiro e mi calmo eh.




In ogni caso ringrazio Mithief Managed, Lily Luna Scamandro, Lordy Voldy, Sofia_001, Ravenclaw36, Profitterol96, Malandrina e Lumos9690 che hanno recensito gli scorsi capitoli.
Quasi mi dimenticavo di voi miei adorati lettori!


Ele12

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Capitolo 21
*** A stolen kiss, a pent-up anger ***


A Sofia_001, che domani parte per Parigi.
Scusami se ti ho dedicato un capitolo come questo,
ma spero che adesso non ami più Vincent.
Buona Parigi.


La mattina dopo Lily Evans si svegliò molto di fretta.
Alle sette e mezza era già completamente vestita e decisa a fare colazione.
Da James ancora nessuna risposta.
Ma lo capiva.
Non doveva essere facile gestire una ragazza in preda alla nostalgia.
In Sala Grande Lily prese un posto centrale, per assalire Vincent appena si fosse seduto a tavola.
Ma questo non successe.
Lily aspettò fino alle nove, ma Vincent non si era visto da nessuna parte.
Forse aveva fatto colazione prima.
Lily riprovò a bussare al suo dormitorio, ma il ragazzo dalla voce impastata rispose che Vincent era sceso a fare colazione un’ora fa.
Ma Lily c’era un’ora fa, questo voleva dire che Vincent aveva raccontato una grossa balla.
La ragazza lo cercò in Sala Comune, ma niente da fare.
Passò la mattinata a lambiccarsi il cervello pensando ai vari nascondigli dove poteva trovarsi Vincent, uno più improbabile dell’altro.
A ora di pranzo venne il colpo di genio.
Sirius!
Lily si alzò di scatto dalla sua comoda poltrona e si buttò a capofitto su per i dormitori maschili dell’ultimo anno.
Quando arrivò davanti alla porta di quello dei Malandrini bussò piano.
Nessuna risposta.
Lily accostò la porta e si diresse istintivamente verso il letto di James.
“Lily, ricordati perché sei venuta qua!”
A metà strada si bloccò e si diresse verso quello di Sirius.
Frugò nel baule ai piedi del letto e finalmente trovò quello che cercava.
La mappa del Malandrino faceva bella vista sopra tutte le cianfrusaglie che solo il baule di Sirius poteva contenere.
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni-
La Mappa si aprì, rivelando tutta Hogwarts.
Lily mise il naso a pochi centimetri dal foglio e cercò il cartiglio con su scritto “Vincent Castellan”.
Lo trovò nel cortile, in attesa, ovviamente, sua.
Le carrozze per Hogsmeade erano parcheggiate lì vicino.
Bene, adesso doveva solo andare in cortile e trovarlo.
La Grifondoro si diresse verso la porta, ma in un attimo cedette, girò sul posto e ingaggiò una corsa forsennata tuffandosi a capofitto sul letto di James.
Era così…così…così dolce essere lì, tra le coperte dove dormiva James, profumate di lui.
Odoravano di nocciola e notte invernale, il profumo caratteristico di James.
Era così bello essere stesi sopra quel letto.
Lily desiderò follemente una presenza accanto a lei.
Una presenza di nome James.
Voleva godersi quel letto con il suo proprietario.
Si staccò immediatamente dal calore del letto, in un brusco risveglio.
Remus era lì, sulla porta, un sorrisino sul volto e le mani lungo i fianchi.
-Bene, bene, bene-
-R-remus io posso spiegarti, ero entrata per cercare la Mappa ma poi ho visto che il suo letto era…-
Remus le poggiò un dito sulle labbra e l’abbracciò.
Lily avvinghiò le sue braccia sulle spalle di Remus e non le lasciò.
Era così confortante rimanere tra le braccia dell’amico, senza pensare alla guerra, ai Mangiamorte, a Voldemort…
Qualche lacrima solitaria bagnò la divisa di Remus, che intanto sorrideva tristemente.
-So che ti manca. Forse più degli altri. Ma devi farti forza, Lily. Continua la tua vita, non lasciare che la nostalgia te la porti via. Ho imparato una cosa da Silente. Ero davanti a un Molliccio, al mio terzo anno, e non riuscivo ad affrontarlo. Così mi stendevo a terra e mi immaginavo vincitore, campione di Hogwarts, salvatore del mondo magico…Poi un giorno Silente mi trovò lì steso a terra, si sedette vicino a me e mi disse: “Remus, ricorda che non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere”. Non lo scorderò mai. Lily, vale la stessa cosa per te! Non devi lasciarti andare. Tieniti qualcosa dentro e conservala per dopo. Devi andare avanti e superare la tua nostalgia. Credimi è meglio per te-
-Grazie Remus…lo terrò a mente-
-Lily, promettimi che non ti lascerai andare, neanche se James muore. Hai capito?-
Lily non riusciva a parlare così annuì vigorosamente.
Prossimo piano: annientare Vincent.
 
La Sala d’Ingresso brillava alla luce delle fiaccole.
Nonostante fosse soltanto primo pomeriggio.
Vincent era là, appoggiato al muro, come infastidito dal ritardo di Lily.
Più furiosa che mai la ragazza tenne a portata di mano la bacchetta.
-Castellan!!!-
Vincent si girò e le sorrise.
-Lily, sei venuta!-
-Certo che sono venuta ma solo per dirti che…-
Non fece in tempo a finire la frase che due labbra decisamente indesiderate calarono sulle sue.
In mezzo a migliaia di studenti.
Uno stronzo della peggior razza.
Aveva baciato Lily Evans.
Non ci poteva credere! Aveva osato tanto!!!
La rabbia le ribolliva dentro e fuori.
Sembrava in preda a una mutazione o agli effetti della Polisucco.
Le mani le tremavano, le palpebre non ne volevano sapere di chiudersi, i capelli erano una massa aggrovigliata e le gambe non la reggevano in piedi.
Gli occhi iniziarono a bruciarle, e la voce si fece roca.
-LURIDO SCHIFOSO! COME HAI OSATO TOCCARMI! PER L’ULTIMA VOLTA CASTELLAN: IO HO UN RAGAZZO! E LO AMO! IO E TE NON FORMEREMO MAI UNA COPPIA, NEANCHE NE ANDASSE DELLA MIA STESSA VITA!!! NON TI AMO E NON TI AMERO’ MAI! E ADESSO VATTENE!-
Ma Vincent, un ghigno malvagio sul volto, non accennava a muoversi.
Così Lily lo Schiantò.
Che aveva fatto per meritarsi questo?
 







BUONSALVE



Come avrete letto su, domani la cara Sofia_001 partirà per la città dell'amooooour!!!
Non possiamo dire lo stesso di Lily.
Avete visto perchè considero il mio "adorato personaggio" (Castellan: nome preso da Luke Castellan, Percy Jackson) uno stronzo della peggior razza!
E' capace di fare cose simili...mi vergongo quasi di averlo inventato sapete?
James intanto ancora non si fa vedere...bah che rottura di scatole eh?
Ma non comando io la volontà di questi innamorati.
Sono troppo felice (nonostante Vincent) perchè ho tra le mie mani LA CASA DI ADE e oggi esce THE MOCKINGJAY!!!
Amate il fantasy, ragazzi che seguite la storia, amatelo alla follia!


*corre per la casa con La Casa di Ade in mano*


Ele12

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Capitolo 22
*** Consider Strange ***


Le notizie  a Hogwarts circolavano decisamente troppo velocemente.
A partire da quella stessa sera tutti, e dico proprio TUTTI sapevano del bacio tra Lily e Vincent.
Quest’ultimo, per precauzione, si era nascosto chissà dove, ma sarebbe uscito a tempo opportuno.
Lily ne era certa
Lo aveva già fatto una volta.
Non ebbe la forza di cenare in Sala Grande, così chiese a Sirius di portargli un po’ di torta dalle cucine.
Sirius, che conosceva tutta la storia, ovviamente accettò.
Non voleva lasciare sola Lily, ma doveva anche svolgere le sue mansioni da fidanzato con Mary, forse l’unica persona a Hogwarts ignara ancora di tutto.
Era troppo concentrata sulla sua nuova relazione stabile, per concentrarsi su altro.
Sirius la faceva impazzire.
Lo adorava.
Lily era felice per loro e non voleva rovinare tutto piangendo su Mary.
Quando Sirius le portò il cibo non fiatò e mangiò in silenzio.
-Bene, allora, se non hai niente da dirmi, io andrei…sai Mary…-
-Non preoccuparti, Sir. Tu hai già fatto troppo per me-
Sirius le sorrise e uscì dal dormitorio.
Come le succedeva sempre, di questi tempi, Lily si ritrovò a pensare a James.
Chissà cosa avrebbe detto, se avesse saputo la storia.
Lily non voleva parlargliene via lettera, ma di persona.
Quando sarebbe tornato avrebbe ucciso Vincent, godendo della sua morte, ne era certa.
In quell’istante Lily sentì delle voci da fuori la porta.
-Lily! Devo vedere Lily!-
Questa era Mary.
-No, Mary! Vuole stare da sola!-
Sirius.
-Io devo vederla! È la mia migliore amica e…e tu non puoi capire!-
-Io potrei capire benissimo! Anche io ho un migliore amico, e per colpa sua non posso vederlo più!!!-
-Non è colpa di James! E adesso fammi entrare!-
-No, Mary-
-Se lì dentro ci fosse James, Sir, che faresti?!? Ti lasceresti convincere da me che sbraito giustificazioni a caso? Pensa a cosa direbbe, Sir-
Questo sembrò convincere Sirius, che si spostò di lato per far passare Mary.
Questa spalancò la porta, rompendo il vaso che Petunia le aveva regalato per Natale.
-LILY! LILY E’ SOLO UNO STRONZO, NON ASCOLTARE QUEL FIGLIO DI PUTTANA!!!-
-Mary calmati. Tieni bevi questa-
Lily porse all’amica una bottiglia d’acqua.
Mary bevve, lanciando occhiate preoccupate a Lily.
-Lily. Lily guardami. Lo capisci vero? Non farti scombussolare da quello stronzo, mi senti? Non pensare di essere…che ne so…una puttana…o…o una cattiva persona. Tu non hai fatto niente. Hai capito, Lily?-
Mary sputacchiava acqua ovunque ma nel complesso era un discorso molto dolce per i suoi standard.
Lily si buttò nelle braccia dell’amica, assaporando ogni attimo.
Mary, al contrario di James, profumava di cannella.
Forte.
Come lei.
-Oh Mary, sto così male! Se James lo scoprisse…io glielo dirò ma non voglio che lo scopra dalle voci!! Sarebbe terribile, potremmo rompere, non amarci più…-
-No Lily. Tu e James siete troppo perfetti per non amarvi. Semplicemente non potete vivere l’uno senza l’altra. Lo capisco da quanto stai soffrendo. James non ti lascerà mai andare, neanche ne andasse della sua stessa vita-
Lily affogò nel profumo di Mary.
Non piangeva.
Lei soffriva di quel dolore che deve sciogliersi piano piano per finire del tutto.
Sarebbe finito piano piano, con l’aiuto di Mary.
-Grazie Mary. Grazie-  si ritrovò a sussurrare.
-E’ per questo che sei la mia migliore amica. Dobbiamo sostenerci a vicenda-
 
Questa volta Lily non provò nemmeno a trovare Vincent.
Non le interessava.
Aveva già espresso tutto il disprezzo che provava nei suoi confronti, la prossima mossa toccava a lui.
Ma Lily era decisa a non fargliela compiere tanto facilmente.
Questa volta sarebbe stata lei a non farsi trovare.
I pasti le giungevano via Sirius, direttamente dalle cucine.
La maggior parte del tempo la passava con Mary, con le ragazze, o in Sala Comune a leggere.
Le lezioni si sedeva sempre al primo banco, dove Vincent non aveva il coraggio di prendere posto.
Questa volta l’avrebbe fregato.
 
-Vincent Castellan. Che ci fai qui?-
L’aveva beccata esattamente nello spacco tra una lezione e l’altra.
Porco Salazar.
-Oh per favore, sai il mio nome. E non potrai ignorarmi all’infinito-
-Tu dici? No, sai, perché è quello che sto facendo…-
-So che anche tu hai provato qualcosa…-
-Ovviamente. Rabbia. Odio. Disprezzo. Devo continuare?-
La ragazza si fermò, mentre gli studenti continuavano a passarle accanto.
-Non intendevo questo-
-Non ho provato nulla per te, se è questo che vuoi dire. Senti Vincent, puoi anche essere carino e passa, ma non posso amarti. Primo: perché amo un altro, e secondo: perché non mi attrai. Io ti vedo solo come uno stupido ragazzino immaturo che ama fare sesso con la prima disposta ad assecondare questo suo desiderio, ok? E io non sarò quella ragazza, mettitelo bene in testa-
Negli occhi di Vincent aleggiava qualcosa di simile alla tristezza, ma Lily non i voleva credere.
Dato che il ragazzo non diceva nulla, Lily lo prese come un invito a continuare.
-Bene. Vedo che abbiamo chiarito-
La ragazza prese a salire le scale.
-Ci riuscirò prima o poi!-
Le urlò Vincent.
Lily gli si avvicinò, sfoderò la bacchetta e gliela puntò al petto.
-Visto che non vuoi ragionare con le buone, mi costringi a usare le cattive. Io non ti amo, Vincent, non farò sesso con te, non starò con te. Sei solo uno stupido se pensi di riuscirci. Ma aspetta che arrivi James…-
Lily poté giurare di averlo visto impallidire.
Grifondoro ma codardo, la peggior razza.
Poi però riacquistò il suo sorrisetto beffardo.
-E se non tornasse affatto?-
-Che…che vuoi dire?-
-Non sembra strano che un ragazzo, ormai adulto, rimanga a casa per così tanto tempo solamente per il lutto della madre? E per di più a opera di Mangiamorte?-
-James era molto affezionato a Dorea-
-Non ne dubito. Ma stare via così a lungo, e per di più abbandonare la sua adorata ragazza…non è da lui-
-E tu che ne sai?-
-Ne so più di quanto immagini-
-Che ti sei fumato, Castellan? James tornerà, ti farò vedere io-
-Staremo a vedere. Ma se non torna avrò campo libero con te, giusto?-
-Mai-
Detto questo Lily voltò sui tacchi e se ne andò.
 

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Capitolo 23
*** I miss you, too much ***


L’ultima lettera di James era arrivata il giorno precedente.
Assicurava che stava bene, che non sarebbe morto e che la amava ancora.
James sembrava eccitato, contento.
Ma Lily soffriva ancora.
Le lettere di James, impregnate di lui, non erano la stessa cosa che averlo con sé.
Dopo un mese esatto, ancora James non si faceva vedere.
Nonostante le rassicurazioni, Lily non poteva non essere preoccupata.
E se non fosse tornato?                      
Che ne sarebbe stato di lei?
Avrebbe continuato a vivere e ad amare?
Avrebbe trovato un bravo ragazzo da sposare?
Ma Lily non voleva sposare nessuno a parte James.
Lui era destinato a lei, e lei a lui.
Ormai era una certezza, rotta soltanto dalla lontananza di lui.
Dopo un mese di assenza Lily ancora soffriva guardando l’album di foto scattate sotto la neve, o al parco durante una bella giornata prima della partenza.
Lo aveva proposto James, l’album, dicendo che poi sarebbe stato utile.
Aveva ragione.
Per ora era l’unico oggetto che la legava ancora a lui, oltre alla Mappa.
Vincent girellava ancora per il castello, lanciandole occhiate di trionfo ogni giorno che passava.
Sembrava proprio sperarci nella morte di James, e questo la disgustava.
Neanche lei aveva riusciva a volere Piton morto…
Ma Vincent Castellan era un povero stronzo, solo e pieno di problemi.
Le faceva pena.
Una pena che a volte confinava nello schifo.
Come quando le proponeva uscite nella Stanza delle Necessità, che puntualmente Lily rifiutava.
Aggiungendo anche uno schiaffo, a volte.
 
-Mary! Mary!-
-Lily! Che c’è?-
-Mi manca James…- sussurrò la rossa, rendendosi conto solo dopo della motivazione per cui era corsa da Mary.
In realtà era per assaporare ancora una volta uno dei suoi stupendi abbracci.
Mary si avvicinò a Lily, e la abbracciò.
Mary diceva che un bell’abbraccio dalla persona giusta a volte faceva la differenza.
Non sapeva quanto aveva ragione.
Nemmeno Marlene, entrata in quel momento, seppe rovinare la scena con una delle sue battutine sarcastiche.
-Lily? Credo che Lumacorno ti voglia parlare-
Marlene sembrava imbarazzata.
Le due ragazze si sciolsero dall’abbraccio, mentre una prendeva la direzione del buco del ritratto.
Un altro professore che le voleva chiedere dov’era James?
Ne aveva abbastanza.
Bah, a parte il party pre-esami, non vedeva nessun argomento di conversazione tra il Professore e lei.
-Signorina Evans! La stavo cercando-
-Sì, me l’hanno detto. Cosa voleva da me?- chiese bruscamente.
-Questo week-end ci sarà il mio party pre-esami. La volevo invitare-
Appunto.
-Grazie Professore, ma non posso andarci. Non ho un accompagnatore-
-Oh-
Lumacorno sembrava molto deluso.
-Beh, può sempre…-
-No-
-Allora le auguro una buona serata, signorina Evans-
Serata? Era già sera?
In effetti dalle finestre dello studio di Lumacorno penetravano radi raggi arancioni, segno che il sole stava per tramontare.
-Buona serata, Professor Lumacorno-
Lily uscì dalla stanza e inspirò forte.
Ci mancavano solo i festini di Lumacorno per ricordarle la lontananza di James.
Si avviò per il corridoio e arrivò in dormitorio.
Non c’era nessuno.
Sul suo letto, però, c’era veramente qualcosa.
Un bigliettino.
Sopra, solo due frasi.
“Stanza delle Necessità.
Alle nove”
Questa volta Vincent aveva superato il limite.
Erano le otto e mezza.
Un quarto d’ora e l’avrebbe affrontato.
Faccia a faccia.
 








BUONSALVE



Bene bene bene,
Oggi doppia capitolata!
Il perchè?
Non lo so neanche io ma forse ci riuscirò a scoprirlo eh?
Sono abbastanza intelligente....AHAAHAHAHAH sì...
Ok, sto parlando a caso.
Ma il punto è che non so cosa dirvi!
Dovrete aspettare il prossimo capitolo per quello e giuro che nel prossimo accadrà qualcosa (non sarà di passaggio oh no), lo giuro su Emma Swan...ok Once Upon A Time mi ha un pò condizionata, lo ammetto.
Qualcuno di voi qui ha visto tutte e quattro le stagioni e vuole fangirlare con me?
*silenzio tombale connesso a incudine volante*

Ok, ok me ne vado.
Saluti a Parigi, Sofia_001


Ele12

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Capitolo 24
*** The return of love ***


Lily si vestì, si lavò, si truccò.
Poi, pronta a scendere, urlò a Mary, sotto la doccia, dove stava andando.
Mary uscì dalla doccia preoccupata.
-Lily? se è per Vincent…-
-Non passerò la notte con lui, Mary!-
-Se stanotte non torni mi devo preoccupare?-
-No. Vuol dire che gli ho fracassato la mascella e che la McGranitt mi ha messo in punizione-
Mary si lasciò sfuggire una risatina.
-Va bene allora-
Lily salutò l’amica, poi prese a scendere dal buco del ritratto.
 
I corridoi erano stranamente silenziosi, nessun Prefetto di turno, nessun Professore nei paraggi.
Era tutto strano e silenzioso.
Man mano che si avvicinava alla Stanza delle Necessità, il cuore di Lily accelerava i battiti, mentre il respiro le si faceva affannoso.
Quando si fermò davanti al muro del settimo piano, il suo cuore fremeva.
Ma che stava succedendo??
Passeggiò tre volte davanti al muro.
Poi la porta prese a prendere forma, mentre le arcate si facevano via via più scure.
Era un portone monumentale.
Lily entrò, timorosa.
La Stanza era immersa nel buio, come alla festa per la prima partita di Quidditch, quando James le aveva detto che era la più bella.
-Se è uno scherzo non è affatto divertente!!!-
Urlò la ragazza.
Le  luci si accesero.
La Stanza era piena di divani rossi e oro, con un letto a baldacchino in un angolo.
Al centro della stanza stava un ragazzo.
Lily alzò gli occhi per guardarlo meglio.
Non era Vincent.
Non era Sirius.
Era James.
James.
Lily ci mise un attimo per formulare il pensiero, ma quando ci riuscì il groppo che portava nel petto si sciolse di botto.
-James…-
Quel James che era stato lontano da lei per un mese, che le aveva scritto lettere.
-James…-
Quel James per cui piangeva da un mese esatto, quel James che amava più della sua stessa vita, quel James che voleva sposare.
-JAMES!!!-
Lily corse come una saetta.
In un secondo era tra le braccia di James, le loro labbra si cercavano, si assaporavano dolcemente.
Erano state lontane troppo a lungo, avevano bisogno l’una del tocco dell’altra.
Lily chiuse gli occhi, assaporando ogni attimo.
Le labbra di James, dolci e calde, che la conoscevano meglio di chiunque altro.
Quelle labbra che le erano tanto mancate, come il suo proprietario.
Non le pareva vero di star di nuovo baciando il suo James, l’uomo per cui aveva pianto praticamente tutti i giorni.
-Lily…Lily quanto mi sei mancata…- sussurrava il ragazzo.
-Sei…sei tornato- singhiozzava Lily.
-Potevo fare diversamente,  sapendo che la ragazza che amo mi aspetta ogni giorno da un lunghissimo mese?-
-Pensavo…pensavo che saresti morto…-
Lily continuava a baciare James.
Non le importava più di niente, di nessuno.
Ora che aveva James al suo fianco, che importanza avevano gli altri?
Nessuno poteva schiodarla da lì.
Aveva paura che, staccandosi da James, questo sarebbe di nuovo volato via.
Lontano da lei.
-Non sarei morto per nulla al mondo. Semplicemente non potevo-
-Perché no?-
-Perché ti amo, Lily, e dovevo tornare a Hogwarts. Per te. Per Sirius. Per tutti-
-James, promettimi, che, qualunque cosa accada, non mi lascerai mai più. Promettimelo, James-
-Te lo giuro, Giglio. Non ti lascerò scivolare via di nuovo. Non questa volta-
Lily nemmeno si era accorta di star piangendo.
Le lacrime le solcavano il viso, andando a finire nella camicia di James.
Il ragazzo le asciugò col pollice, poi ripresero a baciarsi.
Quegli occhi, che non era riuscita a ritrovare in nessun ragazzo, quelle labbra, che esprimevano amore da tutti i pori, quei capelli, che solo a lei era stato dato il permesso di toccare…
Tutto di James le era mancato.
E adesso che lo aveva di nuovo qui con sé, non le pareva vero.
Non se lo sarebbe lasciato sfuggire di nuovo.
Avrebbe lottato con le unghie e con i denti, pur di farlo rimanere con sé.
-Io ti amo James. Non so quante volte te l’ho ripetuto ma non mi importa. Perché eri lontano, e avevo bisogno che anche tu lo dicessi a me-
-Ti amo. Ti amo più della mia stessa vita, Lily. Non ti lascerò andare via mai più-
Poi James prese in braccio Lily, in un dolce gesto, e la posò delicatamente sul divano.
Lei si mise seduta su di lui e prese a giocherellare con i suoi capelli, mentre James si perdeva finalmente nei suoi occhi verdi.
Cose non dette aleggiavano tra loro, in cerca di un modo per esprimersi a parole.
-James?-
-Pensa, mi è mancato anche il mio nome detto da te-
-Oh James, sei così dolce. Sei perfetto-
Lily lo baciò con passione.
-James, posso farti una domanda?-
-Puoi farmene quante ne vuoi. Ne abbiamo bisogno entrambi-
-Perché sei tornato? Non che non mi faccia piacere, intendiamoci…-
James la zittì con un bacio.
-Lily, non hai mai l’impressione che quello che stai facendo sia completamente inutile? Era quello che succedeva a me. Potevo anche rinchiudere due o tre Mangiamorte, ma che differenza avrebbe fatto? Nessuna. Lily, qui ci vuole un’organizzazione forte, decisa a combattere Voldemort, che sappia il fatto suo. Non uno, ma tanti. Ho capito che il mio lavoro era inutile, se fatto da solo. Poi mi mancavi tantissimo, e non potevo lasciarti sola a Hogwarts ad aspettarmi. Io…tu sei stata la prima ragione per cui sono tornato-
James la fissò a lungo, imprimendosi nella mente ogni singolo particolare del volto di Lily.
La ragazza aveva lo sguardo perso nel suo, assorbendo ogni singola parola.
-Credo che tu abbia ragione, James. Qui ci vuole un’organizzazione forte. Un gruppo di combattenti, che possa sconfiggere Voldemort-
Poi aggiunse, perdendosi nei suoi occhi nocciola:
-Mi sei mancato tantissimo…Non riesco ancora a crederci che tu sei qui, vicino a me, che mi stai baciando, che mi stai accarezzando, che mi stai parlando…-
James sorrise e fece collidere le loro labbra ancora e ancora e ancora.
Dovevano dirsi un sacco di cose, ma non era ancora il momento.
Senza una proposta, senza un comando, James prese la mano di Lily e la trascinò fino al letto.
Si infilarono sotto le coperte.
Fecero l’amore dolcemente e per la prima volta, fino alla mattina, quando Lily prese il volto di James tra le mani e sussurrò al suo orecchio:
-Ti amo James. Non scivolare via mai più-
 








BUONSALVE



Bene, bene, bene.
Vi dò libero diritto di sclerare a sufficienza, perchè vi adoro.
Adesso dovete proprio dirmi se sono o non sono una brava scrittrice, che per una volta vi ha accontentate.
Insomma diciamo che mi avete scassato l'anima e ho deciso di far tornare il nostro James un poco prima, per alleggerirre la cosa.
Ma dovete ancora scoprire cosa viene dopo...Però, come dice il detto, carpe diem, quindi pensiamo al presente.
Oltre al fatto che AW SONO LA PUCCIOSITA' CIOE' IO LI ADORO ALLA TROLOLESIMA POTENZA, sono stata davvero brava, lo ammetto, e questo è un altro dei miei capitoli preferiti (insieme a quello del boccino, vi ricordate?)
Con questo sclerate fino a sgolarvi e vi avviso che accetto anche mazzi di rose.


Ele12

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Capitolo 25
*** Meeting with brother ***


James si svegliò di soprassalto, facendo saltare Lily, stesa sopra di lui.
-James! James che è successo? Che succede?-
-Un…un sogno…-
-Oh James, mi hai fatto prendere uno spavento…ti va di parlarne?- propose Lily, accoccolandosi più comoda sul suo petto.
James sorrise all’immagine della ragazza che amava, finalmente felice.
-Non preoccuparti. Era solo un incubo-
-Se lo dici tu…- sospirò Lily, dubbiosa.
-Grazie- sussurrò al suo orecchio.
Lily ebbe un fremito.                                
Accarezzò la sua spalla, rassicurandola.
Il contatto con la pelle nuda della ragazza lo fece rabbrividire di piacere.
Era stupendo avere accanto Lily.
Era stupendo fare l’amore con lei, perché era l’unica persona con cui voleva veramente farlo.
-Non…non è un altro sogno, vero?-
Com’era ingenua, con la sua pelle candida, le labbra sottili, i capelli di fiamma e gli occhi di smeraldo.
Lily era la pietra più preziosa che James potesse possedere.
-No. Siamo di nuovo tu ed io. Ho giurato che non ti lascerò andare, Lily. Non lo farò, sta tranquilla-
-Lo so che non lo farai. Io ti amo e tu mi ami. Non possiamo cedere, non possiamo allontanarci-
James sognava le sue labbra, ma Lily, dispettosa, voleva farlo aspettare per ottenerle.
Lily gli accarezzò una guancia, poi affondò le dita tra i suoi capelli, scompigliandoli.
-Com’era?-
-Cosa?-
-Com’era laggiù, nei boschi?-
-Lo vuoi davvero sapere?-
Lily fece cenno di sì con la testa.
-Terribile. Ogni giorno a pensare a come tornare a Hogwarts, a pensare a quando ti avrei rivista, a quando avrei rivisto i Malandrini…e la notte…la notte era la parte peggiore, perché le mie più grandi paure si concretizzavano negli incubi. Ti vedevo felice con Mocciosus, vedevo Sirius lasciarmi da parte e andare a vivere a casa dei miei, vedevo la morte vicina a me…-
James rabbrividì a quei ricordi.
-James se non vuoi parlarne…-
-No Lily. Devo liberarmi di questo peso. Ti vedevo baciare un altro ragazzo, ti vedevo sposata, ma non con me, e , nel peggiore dei casi, ti vedevo morta, uccisa dagli stessi Mangiamorte che avevano ucciso mia madre…-
-James, non morirò, stanne certa. Non posso morire, quando ho te al mio fianco, James Potter. Non me lo permetteresti mai-
Poi quelle labbra tanto ardentemente desiderate per un mese vennero a posarsi sulle sue, lasciandogli in bocca il sapore dell’amore.
 
Le labbra di Lily si posarono più e più volte su quelle di James.
Voleva rassicurarlo, dirgli che lo amava, dirgli che gli era mancato tanto, troppo in quel mese, ma adesso era James ad aver bisogno di conforto e di coccole.
Proprio in quel momento,la porta della Stanza delle Necessità si aprì ed entrò Sirius.
Il ragazzo si guardò intorno, poi li vide, avvinghiati sul letto.
-J-james? Lily? Nello stesso letto? Nudi? Sto impazzendo?- aggiunse, con occhi sgranati ma colmi di gioia.
-Sirius!- ruggì James.
-James!- urlò Sirius.
I due corsero l’uno verso l’altro, abbracciandosi e dandosi pacche sulle spalle.
-Felpato, amico, che bello rivederti!-
-Ramoso! Santissimo Godric, cazzo, mi sembrava che mancassi da troppo tempo! Sei tornato per rallegrare l’atmosfera, qui a Hogwarts!-
-No Sirius. Sono tornato per voi-
James puntò il dito prima contro Lily,  che sorrise al nuovo arrivato, poi contro Sirius.
-Amico, saranno tutti felicissimi che tu sei tornato! Io…mi sei mancato Ramoso-
-Anche tu mi sei mancato, Felpato-
-Hey, adesso basta con queste dichiarazioni strappalacrime! Cè, so che mi ami ma addirittura così esplicitamente…da te non me lo sarei mai immaginato Ramoso!-
-Vaffanculo Sirius-
-Bentornato James!- concluse Sirius con un abbraccio.
 








BUONSALVE

Ed ecco a voiiiii *popopopppoppoppoooo* l'incontro con Sirius!
Lo so che lo aspettavate in molte, vi adoro, mi leggete nel pensiero, sul serio.
Ma non sono la pucciosezza quei dueeee??? Oh sì che lo sono.
Sono davvero qualcosa di più di due amici, più di due fratelli.
Non so spiegare ma li amo.
E adesso SCATENATE L'INFERNO, FANGIRL! (e fanboy se ce ne sono)


Ele12


PS sto scrivendo una one-shot su un ipotetico amore a prima vista di James e Lily. Fatemi sapere se siete interessate, e se l'idea vi piace.

PPS RAGAZZI 100 RECENSIONI VI AMO

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Capitolo 26
*** Counting Stars ***


Coff coff
*volano incudini, computer, pezzi di intonaco, vetri, segugi infernali,
centauri col ciclo mestruale, ninfomani, polipi, piccioni e qualsiasi altra
cosa possa fare male*
BASTA CHIEDO VENIA


 
James osservò Lily mentre giocherellava con una ciocca di capelli rossi.
-Secondo te dovrei tagliarmeli?- chiese all’improvviso.
-Se lo facessi è come se tagliassi una parte di te, Lils. È come se…come se tu fossi un fiore e ti avessero strappato la corolla. Taglierebbero la tua parte fondamentale, non potresti essere più un fiore. Tu senza capelli rossi, Lils, non saresti più Lily Evans. E io davvero non potrei sopportarlo-
Lily lo osservava rapita.         
James sapeva che con Lily veniva fuori il vero James Potter.
Quello affascinante ma dolce.
Bello ma simpatico.
Arrogante ma ironico.
Poetico, sentimentale e gentile.
E Lily si era innamorata di questo James, di quello puro e sincero.
Non del ragazzo borioso che andava in giro per la scuola mettendo in ridicolo il primo Serpeverde che passava.
Lily amava il James buono, serio, dolce, ironico, bello e affascinante.
E James, con Lily, non aveva bisogno di fingere, come faceva la maggior parte della sua vita.
Con Lily era semplicemente sé stesso.
-Grazie James. In ogni caso non avevo veramente intenzione di tagliarmeli. Volevo solo sentirti dire la tua sui miei capelli-
-Sono la seconda cosa di cui mi sono innamorato, al primo anno-
-Perché la prima cos’era?- chiese Lily, pericolosamente vicina alle sue labbra.
-I tuoi occhi- sussurrò James, perdendosi ancora una volta nei suoi smeraldi.
-Oh James…-  sussurrò Lily, ormai con le labbra che sfioravano quelle di James.
Poi il ragazzo prese il volto di Lily tra le sue mani e fece scontrare le loro labbra, in un unico gesto.
Lily si stese sopra di lui.
Si trovavano sul letto di James, mentre i Malandrini erano fuori a progettare chissà cosa.
Finalmente Lily poteva assaporare quel  letto con il suo proprietario.
Era un letto meraviglioso.
Era comodo, morbido al punto giusto, ma soprattutto profumava di lui.
Profumava di nocciola e di notte invernale.
Lily sarebbe rimasta ore affondata in quelle coperte, al sicuro tra le braccia di James.
-Io mi sono innamorata di te guardando i tuoi occhi, lo sai?-
-Non sapevo di avere dei begli occhi-
-Giuro, non ne ho mai trovati di così belli-
James le sorrise dolcemente.
-Prima del nostro primo bacio- Lily sorrise al ricordo- io mi perdevo spesso a guardarti negli occhi, quando non potevi vedermi. E, quando ci siamo baciati, ho capito sempre dai tuoi occhi che facevi sul serio-
-Perché, non ti fidavi di me?- domandò James offeso.
-Oh James, fino a qualche giorno prima ti consideravo ancora quel cretino a cui piaceva andare a letto con tutte no?-
-A me non piaceva andare a letto con tutte-
-E allora perché ci andavi?-
-Perché cercavo di dimenticarti-
-Ma potevi farti avanti prima…-
-Sai benissimo anche tu che non era possibile. Quando stavi ancora appiccicata a Mocciosus, sapevo che mi odiavi e che mi avresti affatturato se solo avessi saputo quanto ti amavo. Ho solo aspettato il momento giusto-
-Beh ti confesso anche io un segreto. Non ti ho mai odiato. In realtà credevo di odiarti, ma sapevo, nel profondo, che non era vero. Mi hai sempre fatta ridere, con Sirius, Remus e Minus, mi hai aiutata al quarto anno con Piton,  mi prendevi in giro, cercavi di uscire con me…tutte quelle cose mi piacevano, in fondo, quindi non sono mai riuscita ad odiarti-
James aveva gli occhi sgranati.
Lily non lo aveva mai odiato? E lui che credeva di sì.
-Sono stato uno sciocco…dovevo farmi avanti prima…-
-No James, hai fatto bene a ritardare. Se mi avessi detto, già dal quinto anno, che mi amavi, penso che ti avrei affatturato comunque. Hai fatto bene, perché mi hai fatto capire a poco a poco che anche io ti amavo, e che eravamo destinati a stare insieme. Hai fatto benissimo, James-
Si baciarono ancora e ancora, gustando ogni attimo.
Poi arrivò Sirius.
-Hey piccioncini, levatevi di torno. Tocca a me e a Mary-
La testa di Mary fece capolino da dietro la porta, ridendo.
-Ciao Lily! Hey James!-
-Non puoi buttarmi fuori da camera mia, Felpato!-
-E invece sì. Guarda! Levicorpus!-
James si sollevò dal letto e finì fuori dalla porta.
-Dato che sono gentile, Lily, ti scorterò via di persona-
-Sei uno stronzo Sirius- ridacchiò Lily.
-Fuori!- strillò lui, peggio di una ragazza mestruata.
Lily uscì dalla porta, proprio mentre questa si chiudeva alle sue spalle.
Sentì le risatine di Mary e i sussurri dolci di Sirius.
Com’era cambiato, anche lui…
Prima così immaturo, e adesso addirittura innamorato.
Lily capiva, dai suoi occhi, che ci teneva davvero molto a Mary, quindi si fidava di lui.
James non provò nemmeno a tempestare la porta di calci.
-Dai andiamo Lils. Troveremo un altro posto- disse, aiutandola ad alzarsi.
-Che ne dici della Torre di Astonomia?-
-E’…è il mio posto preferito-
-Anche il mio-
 
La Torre era illuminata dalle stelle.
James si stese a terra, facendo accomodare Lily sopra di lui.
La sua pelle era calda e delicata, come il più bel fiore del giardino di Hogwarts.
La ragazza era molto concentrata sulle stelle.
Spostava i suoi occhi da una a un’altra, corrugando la fronte.
Le stava contando!
-Vuoi una mano?-
-Non riesco a capire quante sono!- si lamentò Lily.
-Beh potremmo contarle insieme. A quanto sei arrivata?-
-Dieci con quella. Sei tu che mi interrompi sempre!- ridacchiò.
-Aspettami qui. Vado a…prendere un maglione-
James scappò via dalla Torre e si buttò a capofitto giù per le scale.
Raggiunse i dormitori col fiatone, ma con un bellissimo sorriso che gli annebbiava la mente.
Spalancò la porta, di fretta.
Sentì un urletto e Mary si coprì con le coperte.
-Mary! Stai zitta! Sveglierai tutti!-
Mary indignata stava per rispondere ma, prontamente, Sirius le tappò la bocca con la mano.
-Dove vai Ramoso?-
-Porto Lily a contare le stelle-
Mary sorrise così apertamente che nemmeno la mano di Sirius riuscì a coprire il suo sorriso.
 
-Hey James! Sono arrivata a sessanta cin…-
James aveva in mano una scopa da corsa.
Intuendo i suoi piani, Lily gli sorrise.
 
-Che c’è? – chiese James, notando l’espressione di Lily.
-Che vuoi fare?-
-Ti porto a contare le stelle- rispose James, in tono ovvio.
-Ti avviso, sarà una lunga nottata!- gli sorrise Lily.
-Sono prontissimo- sorrise James.
 
La Nimbus 1990 era la scopa da corsa più veloce di tutte.
James la aveva ricevuta in dono da sua madre per Natale.
Era sempre stata disposta a tutto pur di far felice James.
Il figlio, per ricompensarla, l’aveva provata per la prima volta con lei in groppa, che strillava come un’ossessa perché aveva paura delle altezze.
E ora James donava i prodigi di quella scopa alla ragazza che amava.
L’aria della notte gli sferzava piacevolmente il viso.
La notte era umida, come del resto il giorno.
Erano a maggio, dopotutto.
Lily si teneva strettissima alla schiena di James.
Non l’avrebbe mai ammesso ma aveva paura.
-Lily concentrati. Quante ne vedi?-
-O-ottantatre. Circa-
-Non devi avere paura-
-I-io non ho paura-
James la portò ancora più in alto e Lily cacciò un urletto.
-Che stai facendo?-
-Da qui se ne vedono di più- rispose James, facendo spallucce.
Aveva ragione.
Lì, lontano dalle luci di Hogwarts, le stelle erano a migliaia, luminose e incantevoli nel cielo notturno.
Anche Lily ne era rimasta affascinata, e la presa sulla schiena di James si era allentata.
-Wow…James mi hai portato qui apposta?-
-Può essere…-
-James è…è stupendo…-
-Lo so. Pensa, quando tu ancora non mi amavi venivo tutte le sere qui, a guardare le stelle, immaginandoti splendente come quelle stelle, anzi di più. E sognavo che tu arrivavi alla Torre e mi baciavi e che…-
Non fece in tempo a finire la frase che Lily gli prese il mento tra le mani e lo voltò dalla sua parte.
Una lacrima le scese da un occhio.
James odiava vederla soffrire, vederla piangere, anche se sapeva che Lily in quel momento non stava soffrendo.
-A-adesso quante ne vedi?-
-Novantanove-
James si girò verso di lei.
La guardò a fondo negli occhi.
-Io ne vedo cento- le sussurrò all’orecchio.
E in quel momento, quella notte, sotto le stelle…quello fu veramente il bacio più bello, romantico e luminoso che il mondo abbia mai visto.
E vi giuro che non sto esagerando.
 





BUONSALVE



*vola un'altra incudine e qualche computer ma l'autrice, ben preparata, li scansa*

SCUSATEMI, PERDONATEMI, VI ADORO, FARO TUTTO QUELLO CHE VOLETEEEE!!!!!!
Però almeno datemi la possibilità di spiegare, prima di disintegrarmi!
Ieri ero a Milano (città stupenda aw *_*) e non c'era nè computer nè rete.
Giovedì....ehm, giovedì...ok me ne sono dimenticata ma, suvvia, potete perdonarmi per una piccola dimenticanza...

*vola un polipo seguito da un computer rivestito in titanio*
Ok, e questo di chi era?
Va bene, continuate pure a lanciarmi cose ma così non otterrete la mia indulgenza!
Vi ricordo che ho ancora il controllo sulle vostre miserabili vite, anime prave!
Quindi VI PREGO PERDONATEMI!!!
Voi senza di me non avete senso come io senza di voi non ne ho.
Vi lascio riflettere sul capitolo e sul mio, spero vicino, perdono.


Ele12


Ringrazio Lordy Voldy, Lilian Potter in Malfoy che stanno organizzando vendette e piani di guerra contro di me

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Capitolo 27
*** A love that burns ***


-Oggi, ragazzi, ci eserciteremo per i M.A.G.O. Prendete tutti la vostra bacchetta, oggi vi insegnerò come si produce un Patronus corporeo!- annunciò il Professor Findleborne, l’insegnante di Difesa.
Sarebbe stata anche una materia interessante, se non fosse stato per il Professor Findleborne.
Qualunque cosa lui dicesse era sempre accompagnata dal solito tono eccitato, come se fosse la novità dell’anno.
Di certo le previsioni del tempo fatte dal Professor  Findleborne sarebbero state molto più interessanti.
Ma una lezione di Difesa Contro le Arti Oscure no.
Era il settimo professore che cambiavano.
Il migliore era stato quello del quinto anno, che aveva fatto imparare il Patronus corporeo durante le sue lezioni private a tutti e quattro i Malandrini.
Solo i Malandrini sapevano produrlo, e ne andavano piuttosto fieri.
-Bene, dividetevi in coppie. Ognuno proverà a fare il suo Patronus, poi cercheremo di migliorarvi!-
James ovviamente scelse la sua amata Lily.                    
La ragazza sorrise nervosa.
-In realtà non so come si faccia un Patronus. Sono ancora confusa sull’argomento-
-Devi pensare al più bel ricordo che hai, concentrarti su quello e poi pronunciare “Expecto Patronum”-
-Va bene…ci provo-
Lily si concentrò al massimo sul suo ricordo più felice.
Ma dalla punta della sua bacchetta non uscì altro che nebbia bianca-argentea.
-Devi sceglierne uno più forte. Guarda, così-
James, con un annoiato movimento della mano, pronunciò “Expecto Patronum”.
Dalla punta della sua bacchetta uscì un possente cervo argenteo.
-Molto bene, signor Potter! Semplicemente perfetto! Insegni alla signorina Evans come si fa!-
Il cervo fece il giro della stanza, poi affiancò James, come una guardia del corpo.
-Lily, puoi farcela. Continua!-
 
Lily scelse più accuratamente il suo momento felice.
Questa volta era sicura di farcela.
Il suo Patronus avrebbe assunto una forma corporea, ne era certa.
Anche perché quello era davvero il momento più felice della sua vita.
Non poteva trovarne uno migliore.
Si concentrò.
“Expecto Patronum”
Dalla punta della bacchetta questa volta uscì una sagoma, un corpo.
Lily non riusciva a distinguere chiaramente la forma ma gli fece fare il giro della stanza, facendolo atterrare di fronte al cervo di James.
Il ragazzo era sbalordito, gli occhi sgranati e un sorriso a trentadue denti.
Lily rimase ferma, gli occhi chiusi, in attesa.
Di cosa, poi?
Quando si rese conto che il battito del suo cuore si era fermato, Lily si decise ad aprire gli occhi.
Una cerva argentea la affiancava.
Una cerva.
Il Patronus di James era un cervo.
Un cervo.
Lily ricordò le parole del suo libro di testo: due Patronus assumono la forma di una stessa creatura quando i due proprietari sono legati l’uno all’altra. Per sempre.
Si portò le mani alla bocca, comprendendo il senso del suo Patronus.
James, come al solito, aveva capito e la aspettava, le braccia spalancate.
La ragazza soffocò un gridolino.
-James! Oh James, hai idea di che significa?-  gridò, affondando tra le sue braccia.
James sorrideva, gli occhi nocciola a scrutarla dentro.
Annuì, serio.
-Per sempre Lily. Io te l’ho detto che non ti avrei mai lasciata-
-Lo so, lo so. Ti amo. Ti amo…-
La ragazza accarezzava il petto di James a occhi chiusi, cullandosi al ritmo dei loro cuori.
Battevano all’unisono.
Intanto i due Patronus si stavano scambiando sguardi fugaci, mentre si annusavano tra loro.
Persino il Professor Findleborne rimase zitto, contemplando la coppia con i suoi occhioni colmi di lacrime.
-Solo per curiosità: che momento hai scelto?- sussurrò James, in modo che la domanda fosse privata.
-Quando mi hai baciata sotto il mare di stelle di ieri sera. È stato…semplicemente il momento migliore della mia vita-
James prese Lily per i fianchi e la avvolse con le sue braccia.
Le loro labbra si trovarono, in una danza infinita.
Nessuno poteva spegnere la luce che si era accesa dentro di loro.
Era troppo potente.
Il loro amore era infinito, era destinato a non spegnersi mai, a rimanere vivo.
Il loro amore bruciava, e chi provava a toccarlo si scottava.
Il loro amore era così intenso che se provavi a distruggerlo ti distruggevi da solo.
Il loro amore batteva, palpitava, come un cuore, dove i battiti si fondevano per formarne solo uno.
Il loro amore gridava, per essere ascoltato da tutti.
Niente era come il loro amore.
Niente poteva essere migliore.
Perché il loro amore era perfetto.
E la perfezione è come una pietra preziosa: bella ma distruttiva.









BUONSALVE

Scusatemi per il capitolo piuttosto breve ma questo è quello che mi è uscito quindi se non vi piace...beh fregatevi.
Ma non potete dire che è un capitolo dolcioso, questo non ve lo concedo.
Finalmente quei due scoprono di avere un Patronus complementare e questa è una cosa che mi fa troppo happy!!!
Ma quanto li posso amare???

Anyway, ringrazio Lordy Voldy, Malandrina, Lily Luna Scamandro, Lilian Potter in Malfoy, _croockshanks_ (scusa se non ho scritto bene il tuo nome), Dandelion10, caterina99 e...boh non mi viene più in mente nessuno!
Ragazzi se ho dimenticato qualcuno ditemelo, che non mi offendo XD
Vabbè devo scappare, alla prossima Jily fantastica che scriverò!


Ele12



PS vi farebbe piacere una storia scritta da me sulla Nuova Generazione con Albus, James, Dominique, Rose, Scorpius etc? Vi prego fatemi sapere se posso iniziarla a scrivere XD

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Capitolo 28
*** Between waking and fainting ***


Vi è mai capitato, un giorno,di svegliarvi con la consapevolezza che quel giorno avreste fatto qualcosa di grande?
Perché James Potter si sentiva proprio così quella mattina.
Il sole filtrava dalla finestra dei dormitori Grifondoro, preannunciando la mattinata più calda di maggio.
Sirius dormiva.
Remus era, ovviamente, sceso a fare colazione.
Peter stava russando così forte che persino Sirius riuscì a protestare qualcosa nel sonno.
James era felice che durante il mese in sua assenza le abitudini dei Malandrini non erano cambiate.
Rimanevano ancora il gruppo di sempre, i più fighi, i signori di Hogwarts.
Guardando i suoi amici, pensando ai loro scherzi, alle loro imprese, a James venne una carica di tremenda nostalgia.
Era da tanto, troppo, tempo che non organizzavano uno scherzo.
Le loro imprese dovevano rimanere memorabili nella storia di Hogwarts, dovevano farsi ricordare.
Avevano fatto un patto, al terzo anno.
Avevano promesso che, alla fine del loro ultimo anno, avrebbero organizzato lo scherzo più colossale che il mondo magico abbia mai visto.
Qualcosa che non avresti potuto dimenticare, qualcosa di immortale.
È così che si dovevano sentire.
Immortali.
Come gli dei.
 
La colazione era semplicemente perfetta, come del resto Lily.
Stava seduta vicino a Mary, mentre rideva di chissà quale battuta.
Mary sapeva davvero essere divertente, quando lo voleva.
Non a caso era una delle persone che James stimava di più al mondo.
Così forte, così vulnerabile.
Avrebbe fatto impazzire chiunque.
Come, del  resto, Lily.
Lei non si rendeva conto di assomigliare così tanto a Mary.
Mary invece sì.
 
Entrando in dormitorio James trovò la stessa identica situazione di un quarto d’ora prima.
Sirius dormiva mugugnando insulti contro Peter, che russava come sotto fattura.
Due minuti, un Levicorpus e parecchi insulti dopo, i due ragazzi erano pronti ad affrontare la nuova, promettente, giornata.
Sirius, sotto gli occhi sgranati di Peter, aveva addosso solo i suoi  ridicoli boxer con i cagnolini.
Li aveva comprati James l’anno precedente, dicendo che gli sarebbero stati perfetti, ma il Malandrino era convinto che Sirius li avesse bruciati appena ne avesse avuto l’occasione.
E invece eccolo lì, il cagnaccio, con addosso i ridicoli boxer trovati per caso in un negozio di biancheria intima a Diagon Alley.
Sirius, d’altra parte, ignorando bellamente i compari, si stava stiracchiando a tutto spiano.
Peter, ripresosi dallo shock, si stava lisciando il camicione che usava per dormire.
Dopo che la nonna gliel’aveva regalato due anni fa, non aveva dormito con nient’altro.
-Bene Malandrini, vedo che adesso siete svegli-
-Grazie a te- bofonchiò Sirius.
-Grazie a me, sì. Vi ho svegliati in questo modo perché oggi sarà un giorno importante, me lo sento! Dovete stare all’erta, vestirvi, mangiare e correre a lezione perché si sta facendo tardi-
Sirius e Peter lo guardarono come se fosse pazzo.
-Quindi: MUOVETEVI!!!- concluse, o meglio sbraitò, James.
I due, colti di sorpresa, caddero a terra rovinosamente.
Poi, dopo svariate gomitate e calci negli stinchi, corsero a farsi una doccia, ancora stralunati.
 
Remus si fece vedere a lezione.
Disse di aver passato la mattina in biblioteca, ma non aveva una bella cera e sembrava sul punto di svenire.
Secondo James stava entrando nella fase della luna piena.
In fase avanzata.
Tutti erano preoccupati per lui, a seconda degli sguardi che lanciavano nella sua direzione, come se stesse per evaporare e non lasciare alcuna traccia.
James lo prese per un braccio e lo fece sedere in un banco in fondo alla classe.
Remus si afflosciò sopra il banco e non diede alcun segno di vita.
Quando James iniziò a parlare sussultò.
Stava dormendo!
-Lunastorta, come va con il tuo piccolo problema peloso?-
-Cos…ah quello. Sto benissimo, grazie comunque James-
-Lunastorta sei sicuro di star bene? Hai una cera da far invidia a Mocciosus!-
-Non preoccuparti, davvero…sto bene…yawn…-
E dato che uno sbadiglio tira l’altro Sirius e Peter, nei banchi dietro, iniziarono a sbadigliare così rumorosamente che quando il Professor Ruf entrò in aula guardò con sguardo incuriosito i Malandrini.
Ma James teneva duro su Remus.
-Lunastorta sei sicur…-
Ma si bloccò a metà frase con la bocca aperta a formare una “O” perfetta.
Il Professor Ruf, insegnante di Storia della Magia a Hogwarts, era diventato un fantasma.
Mai, MAI, si era sentita una notizia simile.
Un Professore fantasma, sai che divertimento!
Potevi lanciargli qualunque oggetto addosso e lui non se ne sarebbe accorto comunque, potevi fargli il verso, potevi perderti la lezione a guardare nel suo corpo lattiginoso…
James aveva la mente persa in quei pensieri quando qualcuno decise di rompere l’imbarazzante silenzio creatosi in classe.
-Professor Ruf, è sicuro di star bene?-
Chi poteva essere quel qualcuno? Ovviamente Sirius Black, c’era da chiederselo?
-Sto…egregiamente signor Brown- rispose Ruf con quella sua voce lenta e strascicata.
Aveva gli occhi sgranati e le labbra curvate in una smorfia che forse voleva vagamente somigliare a un sorriso.
-Ma…professore…-
-Sì, signor Brown?-
-Lei…lei è…-
-Io sono cosa? Io sono solo un insegnante, e adesso vorrei iniziare la lezione se non le dispiace!-
Sirius lanciò un’occhiata incredula a James, che gli fece cenno di lasciar perdere.
Ancora con quell’aria ebete in faccia Sirius si rivolse nuovamente al Professore.
-Sta…sta scherzando vero?-
-Signor Brown i suoi interventi…-
A quel punto una Corvonero con spessi occhiali scuri strillò:
-Ma che le è successo?-
-Signorina Butterfly, la prego di spiegarmi che cosa vuole dire con questo!-
Ora James la riconosceva: era Melinda Birdy, una Corvonero tutta libri e accanita partecipante del Sirius Black Fan Club.
La ragazza continuò, imperterrita.
-Professore, lei è..lei è un fantasma?!?-
-Ovviamente no, signorina. Continua a ripetere sciocchezze, che cosa sta insinuando?-
-Ma Professore si guardi allo specchio!  Le dico che è un fantasma!-
-E io le dico di andare da Madama Chips, signorina Butterfly, evidentemente ha le allucinazioni!-
-Io non ho….-
-Signorina McBonald accompagni la signorina Butterfly in Infermeria, per favore-
La Corvonero era così stupita che non replicò neanche.
Seguì mogia Mary fino alla porta, rivolgendo un ultimo sguardo al Professor Ruf, ormai fantasma.
 
La lezione proseguì tra la tensione e la paura che Ruf assegnasse una valanga di compiti per avergli fatto constatare che era diventato un fantasma.
Sirius giocherellava annoiato con una ciocca di capelli di Peter, profondamente addormentato vicino a lui.
Remus cercava di seguire la lezione con tutto sé stesso ma a volte lasciava la penna sul banco e si tastava la fronte.
James osservava preoccupato Remus mentre Sirius cercava di fare conversazione.
-E con questo, come tutti adesso sapete, la Legge di Golpalott è stata dichiarata una delle Leggi più importanti dello Statuto Internazionale. Per la prossima volta cinquanta cm di pergamena sulla Legge, più studiare il paragrafo dal libro-
James si apprestò a rovistare nella cartella in cerca di un foglio vacante su cui segnare l’assegno.
Lo trovò in uno degli scomparti più remoti della borsa ma, quando lo cacciò fuori, un tonfo vicino a lui lo fece sussultare.
Remus era caduto a faccia in giù sul banco, la guancia spiaccicata contro il legno e un rivolo di saliva che gli colava lungo il mento.
-Amico smettila! Sei disgustoso!- ridacchiò Sirius.
-S…Sirius? Credo che Remus non stia scherzando…OH CAZZO GODRIC REMUS E’ SVENUTO!!! PRESTO, MUOVETEVI, PORTIAMOLO IN INFERMERIA!!!-
Sirius scattò in piedi , facendo cadere rovinosamente Peter a terra.
-Forza aiutatemi! Sirius tu i piedi, io le braccia. Peter corri a…-
Peter provò a rialzarsi invano, perché scivolò di lato e si rovesciò addosso l’intera boccetta d’inchiostro.
Sirius corse ad aiutarlo, ma in quel momento un ragazzo piuttosto grassoccio gli passò accanto facendolo cadere addosso al povero Peter, che, tutto nero e soffocato da Sirius, stava per svenire.
James rimase da solo con le braccia di Remus incastrate tra le sue.
A quel punto una figura femminile gli si avvicinò.
-Lascia stare Potter, faccio io qui-
James avrebbe giurato di aver sentito Marlene borbottare un “Imbranati” ma non ne era certo.
Un Levicorpus portò Remus all’altezza del petto di Marlene.
La ragazza guardò il Malandrino con occhi…dolci.
-Lupin dovrebbe stare più attento durante quel periodo…-
-Lo so, lo sappiamo. Puoi portarlo in Infermeria mentre io mi occupo di questi due?-
-Certo, messer Potter, Gentiluomo di Prim’Ordine e Gran Maestro di Cavalleria-
Marlene e il suo dannato sarcasmo.
 








BUONSALVE

Ci ritroviamo tutti qui, allegramente (si fa per dire) alle porte del Natal, Bianco Natal
Con un  capitolo di passaggio.
Ormai sarete stufi marci dei miei capitoli senza senso ma vi chiedo di pazientare ancora un poco.
Succederanno grandi cose, per chi ha pazienza e buona volontà!
No, non è vero succederanno solo a chi segue la mia storia XD
Ragazzi vi adoro.
122 recensioni.
Vi amo.
Siete la mia vita, the light of my eyes!!!
Ditemi cosa vorreste come regalino di Natale e io ve la darò, giurin giurello!


Ringrazio _Uragano_, _Illuminamiilbuio_ che nello scorso capitolo non ho citato.
Siete grandi :3


Ele12



PS il nome della mia one-shot sull'amore a prima vista della Jily (puramente inventato da mois) è Lightining Strike
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2929784&i=1

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Capitolo 29
*** Unexpectedly ***


James osservò Marlene McKinnon, la ragazza più dura, scontrosa, ironica e probabilmente simpatica della scuola, far levitare il corpo esangue di Remus fino all’Infermeria.
Marlene guardava Remus  con occhi diversi, quasi compassionevoli.
Ma quella non era compassione, James ne era certo.
Era una cosa indefinibile, che poteva diventare qualcosa di più grande.
 
Marlene entrò in Infermeria seguita da un Remus svenuto e fluttuante.
-Madama Chips! MADAMA CHIPS!!!-
La donna accorse subito, leggermente infastidita.
-Oh grazie a Godric! Sempre agile e scattante, come vedo-
-Signorina McKinnon mi dica subito quello che vuole o le sbatto le porte in faccia- osservò Madama Chips gelida.
-Nel caso non l’avesse notato, qui dietro di me porto uno studente svenuto-
-Tosca e Priscilla, svenuto! Il signor Lupin come al solito…mai prudente, mai!-
Quando si trattava dei suoi pazienti Madama Chips diventava come una madre iperprotettiva.
-Lo adagi su questa branda, su-
-Un attimo! Ho compiuto un incantesimo di levitazione apposta!-
-Avrebbe fatto meglio con un Incantesimo di Librazione, con un Wingardium Leviosa, dal tocco delicato, piuttosto che con un rozzo Levicorpus! Ma, come al solito, voi giovani d’oggi usate queste fatture stravaganti e moderne…altri che vecchi metodi!!! Ricordo ancora di quando mia nonna Marisme Chips si avvelenò con…-
-LO VUOLE CURARE E BASTA, PER PIACERE?!?-
-La avverto, signorina McKinnon, un’altra urlata come questa e si ritroverà in un batter d’occhio nella Sala dei Trofei con Gazza!-
-Certo, ma adesso può guarirlo per piacere?- borbottò piccata Marlene.
Madama Chips stese Remus, ancora svenuto, sul letto più vicino e prese ad armeggiare con i bendaggi e le pozioni.
Una mezz’oretta dopo la donna si alzò soddisfatta dalla branda.
-Bene. Gli ho dato una pozione Rinveniente, una del Sonno Senza Sogni e un’altra con dentro qualche goccia di Pozione Soporifera. Dovrebbe dormire ancora un po’. Quando si sveglierà mi avvisi, mi raccomando-
-Ma certo…-
L’Infermiera guardò Marlene torva, ma poi ritornò nelle sue stanze.
La ragazza si sedette vicino a Remus e gli prese, con riluttanza, una mano.
Lui mugugnò qualcosa ma non si svegliò.
Marlene si perse ad osservare i suoi riflessi biondi nei capelli castano chiaro, i suoi lineamenti duri, come sembravano durante la luna piena, le sue labbra piene, ad incorniciare la bocca socchiusa.
Solo con tre persone si addolciva così.
Lily, Mary e Sirius.
Ma con Remus era tutta un’altra storia.
Così dolce, premuroso , preoccupato che nessuno scopra mai il suo segreto, ordinato, ligio alle regole…
E lei, così dura, sarcastica, riflessiva, chiusa, ordinata nel suo caos primordiale.
Come potevano due persone così diverse essere legate?
Nemmeno Marlene aveva una risposta.
Si avvicinò ancora di più al letto di Remus e gli accarezzò i capelli con la sua mano candida.
I suoi occhi grigi-azzurri, come quelli di Sirius, si posarono sulle palpebre ancora chiuse del ragazzo.
Le sue labbra sfiorarono quelle del Malandrino, che emise un grugnito.
E si svegliò.
E adesso?
Come avrebbe fatto a spiegare a Remus John Lupin che si era innamorata del deficiente sbagliato?
 








BUONSALVE


*volano incudini*
*da non si sa dove spunta un agnellino ninja infuriato*

Lordy, ammettilo, faceva parte del tuo allevamento!

Bene, adesso starete pensando: "Ellamadonna ma questa autrice del cazzo che scrive ff così perfettamente meravigliose aggiorna in clamoroso ritardo e per giunta con un capitolo così?!?!?"
La mia risposta è: sì, avete ragione.
Dovrete perdonarmi ma è che giovedì ero a comprare i regali di  Natale, venerdì ero a scuola la mattina e la sera studiavo inglese privato, la sera sono andata da mia zia e.....BUONE FESTE!!
Anche per chi sta al liceo, oggi sono iniziate le festicciuole natalizie!!!
Ci sono due categorie di persone, a questo punto: quelle "Oh santi dei è Natale mi trasformo in unicorno" e quelle "Porcornucopia, tutti ai bunker! Arrivano gli unicorni!!!".
Io faccio parte della prima categoria, con mio profondo rancore XD
Però dai! Sono un unicorno!

Perdonatemi, con affetto,


Ele12

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Capitolo 30
*** Broken hearts ***


-Sirius, deficiente di un cane, alzati!-
-James, cazzutissimo cerbiatto, aiutami! Ho un topo obeso sopra di me!-
-Hey, guarda che io sono qua!-
-Non è colpa mia se non segui mai la dieta che ti ha imposto Remus!-
-Remus! Giusto! Che cosa gli è successo, Jam?-
-Codaliscia, sempre attento alla situazione, vedo…-
-Scusami ma il Canide Senza Culo qui presente non si leva di torno e i miei occhi vedono solo il suo fottuto sedere!-
-Remus è svenuto, Pete!-                          
-Sì, a questo ci ero arrivato ma adesso dov’è?-
-In Infermeria con Marlene-
-Marlene?- chiese subito Sirius, alzandosi –Mar? Marlene McKinnon? La mia cuginona?-
-Proprio lei. Ma che ci trovate di strano?-
-Beh…di solito Marlene non è così…gentile…insomma sappiamo tutti che non si offrirebbe mai volontaria per scortare qualcuno in Infermeria…-
-Beh Felpato, e invece l’ha appena fatto. E io credo anche che dovremmo raggiungerla. Non vogliamo mica lasciare Rem da solo con la tua cuginetta preferita?-
-Che si azzardino a toccare il mio Remussino che li stermino tutti-
-Sì, certo Sissy, ma adesso alza le chiappe da Codaliscia e seguitemi tutti e due-
-COME MI HAI CHIAMATO?!?-
-Fammi pensare…ah sì! Sissy!!!-
Sirius ruggì e si avventò addosso a James, liberando Codaliscia dalla morsa soffocante.
I tre si diressero, ancora sorridenti, verso l’Infermeria.
 
-Mar…Marlene??-
-Io…ehm..io devo andare-
Marlene corse via, attraversando l’Infermeria di corsa e spalancando le porte con forza.
Remus si alzò, veloce indossò una vestaglia e prese a rincorrerla.
-Marlene!!! Marlene, non scappare, dobbiamo parlare!-
Ma Marlene non si sarebbe fermata nemmeno davanti a un Troll.
-Marlene! Torna qua!-
Remus era così concentrato a urlare che non si accorse dei Malandrini, sbucati alle sue spalle.
-Che succede Lunastorta?-
-Marlene…- sussurrò Remus –Devo trovarla-
E si avviò correndo su per la scalinata imboccata da Marlene.
 
Correva, correva e correva.
Era stata così stupida a baciare Remus, quando lui poteva svegliarsi.
Stupida, stupida, stupida!
Sicuramente adesso le avrebbe detto che non era il suo tipo, che non potevano stare insieme a causa della sua licantropia e altre fesserie simili.
Marlene avrebbe sopportato anche le notti in bianco in sua attesa, pur di stare con lui.
E chi l’avrebbe mai detto che la dura, fredda, rocciosa Marlene McKinnon dagli occhi di ghiaccio che avevano fatto impazzire vari ragazzi, si sarebbe innamorata del più dolce di tutti?
Se ne era resa conto quando aveva capito di star fissando un po’ troppo insistentemente Remus ogni volta che si trovavano nella stessa stanza.
Marlene aveva avuto vari ragazzi, bambolotti giocattolo lei li chiamava, e non si era mai nemmeno affezionata a nessuno di loro.
Perché proprio Remus?
Il meno adatto, il meno probabile?
Immersa nelle sue riflessioni, Marlene si accorse di aver allentato il passo,provò ad affrettarlo ma era troppo tardi.
Maledetta lei e la sua innata lentezza.
Remus era di fronte a lei, serio in una vestaglia presa dall’Infermeria.
La sovrastava di parecchi centimetri mentre la scrutava curioso.
-Marlene? Stai bene?-
-Ti sembra che io stia bene, Lupin? Dimmi, non le vedi le lacrime?-
-Oh…ehm scusami. È che pensavo che tu prima…-
-Prima cosa?-
Marlene alzò fiera lo sguardo. Sempre Grifondoro fino alla fine.
-Pensavo che tu prima mi avessi baciato- sussurrò finalmente il licantropo.
-Beh devo dire che non solo sei cieco ma pure senza tatto. Evidentemente te lo sei immaginato-
Cominciò a salire la gradinata.
-No Marlene. Non me lo sono immaginato-
Marlene deglutì.
-Senti Lupin, io non ho intenzione di parlarne con te-
-E con chi dovresti parlarne, se non con il diretto interessato?-
-BASTA!!! NON TI RENDI CONTO CHE MI STAI FACENDO SOFFRIRE?!? DEVO FARTELO CAPIRE IO?!?-
-Ma….che ho fatto…-
-Tu niente. Ho fatto tutto da sola, e me ne pento non sai quanto. Ma non posso negarlo, Lupin-
-Non…non puoi negare cosa?- chiese Remus confuso.
-Che ti amo, Lupin. E non posso smettere di farlo. Adesso lasciami, sono in ritardo a lezione-
Quando James, Sirius e Peter lo raggiunsero e notarono la faccia basita, non poterono fare a meno di chiedere:
-Cosa cazzo è successo, Lunastorta?-
-Ha…ha detto che mi ama…-
-Ma chi?!?-
-Marlene…-
-Marlene! Mia cugina?? Porca Tosca, lo sapevo che sotto sotto aveva un cuore! Allora? A quando le nozze? Com’è stato il bacio? Dolce o passionale? Lento o…-
-Sirius basta. Non credo che abbia detto di sì-
-Co..cosa?!?-
-Remus spiegaci che è successo-
Remus deglutì a fatica, e, guardando il pavimento, prese a parlare.
-A..allora. Io l’ho rincorsa su per le scale e le ho chiesto cosa c’era ma lei ha iniziato a urlarmi contro e a dirmi che la stavo facendo soffrire. Poi mi ha detto che soffriva perché mi amava-
-Wow…Marlene che si dichiara…mai sentito nulla di simile..Rem, credo che tu sia uno dei pochi ad averla vista così…- mormorava Sirius, una mano nei capelli.
-Felpato, così non lo aiuti. Piuttosto Lunastorta, dicci allora dov’è il problema. Va da lei e spiegale la situazione. Che tu non la ami e cose così..ripeto: dov’è il problema?-
-Il problema è che credo di amarla-
A quel punto l’anima fragile di Sissy il cagnaccio non ce la fece, e il il ragazzo svenne.
 
Un bussare insistente alla porta.
-Vado io!- si offrì Lily.
La ragazza aprì la porta e si ritrovò davanti una delle scene più buffe mai viste a Hogwarts.
James e Peter sorreggevano Sirius, di per sé completamente svenuto, mentre Remus si appoggiava al muro contorcendo la maglia di James, con occhi sgranati persi chissà dove.
La cosa preoccupante era che Remus difficilmente si riduceva in quello stato durante la luna piena.
Ma la scena era così comica che una macchina fotografica si infilò in mezzo a Lily e la porta con un sonoro “Flash”.
-Alice! Non è il momento di scherzare!-
-Scu…scusa James…ma…tu e Sirius…siete da Oscar….- sghignazzava Alice tenendosi la pancia.
-James? Che è successo a Remus?-
-Piccolo problemino da nulla. Adesso però potete aiutarci a portare questi cadaveri ambulanti su dei letti comodi?!?-
-Oh sì certo-
Lily prese Sirius per una spalla, mentre Mary aveva preso la mano di Remus e lo guidava verso un letto.
-Allora? Potete dirci che succede a Remus? E perché Sirius è svenuto?- iniziò da subito Alice.
-Calma. Tutto dal principio-
James spiegò tutto nei minimi dettagli, fino allo svenimento a sorpresa di Sirius.
Le ragazze non ci potevano credere.
-Marlene innamorata…wow che shock…- commentava Alice ogni cinque minuti.
-Quella dura roccia è stata scavata a fondo vedo! Finalmente! Remus per lei è perfetto! Ora che ci penso stanno benissimo insieme!-
-Hey Lily non ti scaldare troppo! Dopotutto non sono ancora fidanzati, dobbiamo trovare ancora un modo!-
-Hey James, sempre gentile con la tua ragazza eh?-
-Sai che tu fai venire fuori la parte migliore di me…- sussurrò James a fior di labbra.
-Piccioncini, scusate, ma abbiamo un problema più grosso da risolvere. Dobbiamo farli mettere insieme!-
-Alice ha ragione, sono perfetti insieme. Remus, sei d’accordo vero?- chiese intontita Mary.
-Se Mary McDonald dice che Alice Prewett ha ragione allora credo di essere pronto a tutto- sorrise debolmente Remus.
-Tipica battuta da Sirius- commentò imbarazzata Mary –A proposito, come sta il mio cagnaccio?-
In effetti Sirius, steso in un angolo della stanza, non aveva una bella cera.
-Sirius…amore…svegliati…svegliati dai…SIRIUS CAZZO DI CANE SVEGLIATI!!!-
-Mary, amore, la tua gentilezza mi acceca…- mugugnò Sirius in risposta, coprendosi gli occhi.
Mary gli lasciò un bacio a fior di labbra, che Sirius approfondì sempre di più.
-Allora? Perché la mia dolce metà mi ha appena svegliato da uno stato comatoso con un urlo degno di Walburga Black?-
James pazientemente rispiegò a tutti cos’era accaduto.
L’unico commento di Sirius a Remus fu:
-Falla soffrire e ti ammazzo-
-Tranquillo, non voglio spezzare altre vite- rispose lapidario Remus.
Sirius sorrise e diede una pacca sulla spalla all’amico.
-E adesso pensiamo un piano per farli incontrare- ghignò il ragazzo.
Ad ora di cena il gruppo si separò, ognuno con la strana consapevolezza che Sirius fosse un Cupido perfetto.
 








BUONSALVE (AMICI MIEI)


Eeeeeed ecco a voi il nuovo capitolo-bomba!!!
Lo definirei piuttosto un papiro-senza-fine ma credo che capitolo-bomba faccia più effetto...
Anyway, SONO DOLCISSIMI AW (e questo lo dico io perchè IO PUO)
Remmy Remus e Mary Marlene sono troppo dolciosi e poi sono completamente l'opposto.
Tutti pensano a Marlene McKinnon come a una bionda tutta libri mentre io la vedo come la bad girl sarcastica e fredda, che si apre solamente con il più dolce, cucciolotto pucciotto della scuola innamorandosene XD
Sono o non sono geniale?
E comunque un pò di amore a Natale ci vuole daaaaai...
*le fan complottano di lasciare un paio di incudini incendiarie sotto l'albero dell'autrice*

Dato che vi voglio troppo bene ho deciso che aggiornerò a Natale e non a Santo Stefano.
Adesso ringraziatemi.


Ele12



PS COME AVETE PASSATO LE FESTE FINORA? CHE REGALI AVETE AVUTO/AVRETE? SONO CURIOSA DAI

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Capitolo 31
*** Paper Love ***


-S-Sirius? Sei tu?-
-Hey Mar! Finalmente, avevo paura che ti fossi persa…- rispose Sirius, girovagando per la Stanza delle Necessità alla ricerca della ragazza.
-Si può sapere dove sei?- esclamò alla fine, soffiandosi una ciocca nera dal volto, in un gesto che avrebbe fatto impazzire molte ragazze.
-Ne…nell’Armadio Svanitore-
Sirius aprì il mobile e trovò Marlene rannicchiata al suo interno, il volto rigato di lacrime silenziose.
Silenzioso come doveva essere il suo dolore, secondo le tradizioni delle famiglie Purosangue, come i McKinnon.
-Oh porco Salazar, Mar! Il tuo viso sfigurato in questo modo! Chi può averti fatto questo?!?-
-Me lo sono fatto da sola-               
-Mh come?- chiese il ragazzo, ovviamente conoscendo già la risposta.
-Io…mi prenderai per una stronza?-
-Non potrei mai-
-Ecco…mi sono innamorata. Ma non una di quelle cotte che durano qualche mese e via, no. Questa è una cosa seria-
Come il suo tono di voce, glaciale come un iceberg.
-E possiamo sapere il nome del fortunato?-
-Ehm…è così importante?-
-Se vuoi puoi anche non dirmelo…- sospirò.
Sempre misteriosa quella ragazza. Gli ricordava tanto sé stesso.
-Allora diciamo così. Io sono innamorata di un ragazzo dolce e premuroso, gentile e buono, puro insomma. Lui, quindi, non si innamorerebbe mai di un blocco di granito con un cervello di marmo e occhi di ghiaccio. Remus e io…siamo completamente diversi. Ma io sono comunque certa di amarlo…-
La ragazza non si era nemmeno accorta che “casualmente” il nome del Malandrino le era uscito spontaneo.
Quando se ne accorse, era troppo tardi.
Sirius ghignava.
-Remus eh?-
-No, ti prego Sir, ti prego, non andare a dirgli niente! Già gli ho spiattellato tutto in faccia, non lo voglio far sentire ancora più in colpa…-
-E se ti dicessi che ricambia i tuoi sentimenti?-
Marlene lo guardò con occhi fuori dalle orbite, poi scoppiò in una risata sprezzante.
-Impossibile-
E con questo la Regina di Ghiaccio si alzò e volò fuori dalla stanza a passo di marcia.
 
-Mi odierà-
-Lunastorta, tu e le tue crisi da ragazza mestruata non ci faranno cambiare idea. Adesso preparati, stai per incontrare la tua amata in tuta e maglietta!-
-Mi odierà!!!-
-Smettila Remussino, che mi farai salire l’Avada Kedavra a misure allucinanti…dai mettiti la camicia, su!-
James scoppiò a ridere in faccia a Remus per la scena di Sirius/MammaCheImboccaIlSuoBambino.
-Felpato, una di queste volte muoio-
-Alleluja Ramoso, non ce la facevamo più a sentirti tutti i giorni nelle orecchie con la solita solfa di quanto sia bella Lily…-
-Davvero dicevi queste cose di me?-
La ragazza era appena entrata nella stanza, per vedere come andavano i preparativi.
-Sempre,amore. Sempre dette e sempre pensate!-
James si era avvicinato e le baciava dolcemente il collo.
Intanto Remus aveva appena provato a scappare alle cure di Mamma Sirius.
Ovviamente invano.
-Torna qui, mascalzoncello! Devi ancora mettere la camicia! Voglio diventare testimone di un uomo che si sa mettere una camicia senza l’aiuto dell’amico!-
-Stai esagerando Felpato. A stento mi guarderà…-
-Certo, perché sarà troppo impegnata a baciarti…- affermò James mimando un bacio appassionato con Lily.
-Va bene, metterò questa maledetta camicia!-
-Visto, la proposta del bacio funziona sempre Felpato!-
-Mi inchino davanti a tanta superiorità Ramoso!-
-James, allora vogliamo andare?-
Lily sbuffò scocciata nella maglietta di James.
-Certo amore. Sirius ti affido il compito di badante del signor Lupin-
-Consideralo fatto!- assicurò Sirius sventando un altro tentativo di Remus di fuggire.
 
Cinque minuti dopo, Remus, vestito con camicia e jeans e profumato dalla testa ai piedi, usciva dalla Sala Comune spintonato da Sirius.
Dall’altra parte di Hogwarts, Mary e Alice spintonavano Marlene fuori dalla Biblioteca.
-Forza Lene, andiamo solo alla Stanza delle Necessità!-
-Già, ma perché? Voglio solo rimanere da sola a crogiolarmi nel mio dolore!- disse Marlene assumendo un tono grave, che fece sghignazzare Mary.
-Te l’ho detto! James dice che dobbiamo incontrarci lì!-
Erano appena arrivate al settimo piano, davanti al muro portante che conduceva alla Stanza delle Necessità.
Alice passeggiò davanti al muro tre volte e una porticina di ferro battuto si aprì.
Le ragazze spinsero dentro Marlene, chiudendo la porta a chiave.
-Ragazze ma cos…-
Quando Marlene osservò chi c’era nella stanza, l’espressione indignata si sostituì con quella di innato stupore.
Remus Lupin la guardava come se l’avesse vista per la prima volta in vita sua.
-Ecco perché dovevamo venire qui…- sussurrò la ragazza.
-Hanno costretto anche me- mentì Remus, come da copione.
-Beh ma che begli amici che ho! Due che mi rinchiudono in una stanza con…con…con un ragazzo e un’altra che mi abbandona definitivamente per folleggiare con il suo fidanzato! Non poteva capitarmi di meglio!-
-Beh anche io ho veramente degli amici perfetti! Uno va a mangiare la faccia a una mia amica, un altro mi fa da Mamma Adottiva e mi veste di tutto punto, il tutto mentre l’altro dorme! Sono davvero soddisfatto di loro!- rispose Remus con lo stesso tono.
Marlene scoppiò a ridere.
Remus sarcastico? E questa dove l’aveva sentita?
D’improvviso il volto di Marlene si rabbuiò.
-Credo…credo che dovremmo parlare…-
Remus indicò il divano e Marlene si sedette.
-Beh io ti ho già detto tutto, quindi tocca a te…-
-Allora…porca Tosca non sono bravo con queste cose…-
-Remus Lupin che insulta la nobilissima casata di Tassorosso? Da dove sbuca fuori?-
-Dalla testa di Sirius, credo…-
Marlene scoppiò a ridere di nuovo.
Quel ragazzo era perfetto.
-Ehm…ecco…diciamo che ognuno ha un…libro che preferisce agli altri. Questo perché quel libro gli fa provare sentimenti ormai quasi dimenticati, ti fa volare sulle sue ali di carta, ti provoca quel vuoto all’altezza dello stomaco appena lo tocchi…ti fa amare, ridere, piangere, morire dentro, ti fa stare bene. E per te quel libro significa un po’ tutto, è diventato la tua passione…bene Marlene e se ti dicessi che tu sei quel libro?-
-Ti direi che tu sei il mio lettore preferito-
La distanza fu nulla, il nulla fu tutto.
L’eternità di quel bacio avrebbe provocato il suo eco ovunque.
E fu così che nacque la storia d’amore tra Remus Lupin e Marlene McKinnon.
Una storia fatta d’amore, passione, sentimenti, promesse e libri.
Un amore fragile ma possente, che non si sarebbe spezzato mai, fatto di dichiarazioni timide e paragoni profondi, fatto di ansia dopo una notte di luna piena.
Un amore fatto di carta, carta che non si sarebbe strappata.
Remus Lupin aveva trovato il suo libro, Marlene McKinnon il suo lettore.
 








BUONSALVE

I'm HEEEEEERE!!!
*volano palline di Natale rivestite in titanio, abeti, stelle comete con lame affilate al posto delle punte, angeli assatanati, un'incudine infiocchettata e liste di buoni propositi per l'anno nuovo*
Ok, ragazzi su una ho trovato scritto "Uccidere Ele12", di chi era??
Qui c'è lo zampino di Lordy Voldy e del suo armamentario....
MA STO DIVAGANDO!

BUON NATALE AMICI CARI E BUON ANNO NUOVO!!!
*vola un coro di insulti accompagnati, come solito, da un coro di incudini*
Purtroppo, per ovvi motivi, questo Natale non ho potuto aggiornare e poi sono andata a Roccaraso dove, sempre per ovvi motivi, non c'è campo.
PERDONATEMI con questa Marlemus che è dolciosa come solo Remus può essere...*---*
Sinceramente mi sta piacendo sempre di più, soprattutto perchè lo scrivo io (modestia portami via) e perchè lo recensite voi!!!
Quindi, come regalo in ritardo di Natale, RECENSITE IN TANTI!!!
*altro dolce coro di insulti*
HO CAPITO ME NE VADO (ma recensite)


Ele12
*si ripara con il suo computer d'assalto*




PS continuate a scrivermi vostre idee o preferenze per la ff sulla New Generation (aiuto mi servono ipotesi)

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Capitolo 32
*** The Order of the Phoenix ***


Era passata una settimana dal bacio eterno di Remus e Marlene.
Due settimane dal ritorno di James.
Mancano sei settimane ai M.A.G.O.
Sei settimane alla fine di tutto.
                          
-James? James perché mi hai portata qui?-
Il ragazzo saliva le scale a una velocità supersonica, trascinandola come una pazza verso la Torre di Astronomia.
Si soffermò ad osservare i lineamenti affaticati di Lily mentre lo seguiva correndo, pensando che lei fosse la cosa più bella che gli fosse mai capitata.
-J-James…coff coff…si…può…sapere…perché…mi…hai…portata…qui???- chiese Lily tra un respiro affannoso e l’altro.
-Devo parlarti. È importante-
-Godric, che è successo James?-
-Ti ricordi quando sono tornato e…e tu mi hai detto che c’era bisogno di un’organizzazione forte per fermare i Mangiamorte?-
Lily fu assalita dal panico.
Aveva un presentimento, non per forza cattivo non per forza buono.
E se James avesse deciso di tornare a rincorrere i Mangiamorte in quella folle corsa verso la fine?
-Ehm…sì mi ricordo-
-Bene. Indovina un po’!-
-Non tenermi sulle spine, sai che lo odio!!!-
-Eh va bene. Ricordi anche Malocchio Moody, l’Auror che ci ha fatto visita al quinto anno per esporci il suo lavoro? Ancora meglio. Malocchio è una specie di “capo” di un’organizzazione magica chiamata L’Ordine della Fenice. Questa sconfigge i Mangiamorte, li cattura, a volte li uccide ma in sostanza è la più grande e segreta organizzazione anti-Voldemort che esista in Inghilterra! Ti rendi conto Lily? Potremmo avere un’occasione irripetibile!- concluse James, gli occhi luccicanti.
Lily si sentiva strappata in due.
Da una parte quella notizia era davvero fantastica.
Insomma far parte di un’organizzazione anti-Voldemort era la cosa più utile che ragazzi come lei potevano fare per la lotta alla Parte Oscura.
Dall’altra parte era pericoloso.
Doveva prima discuterne con i propri genitori, inanzitutto.
Poi la vita sia sua che di James era in serio pericolo.
Intendiamoci, lei era pronta a tutto per lottare, ma James?
E se fosse morto?
Ovviamente le capacità di James in fatto di duelli erano le migliori della scuola, ma niente è mai detto in tempo di guerra.
Senza di lui al suo fianco sarebbe comunque sopravvissuta?
-Ma…ma è una notizia fantastica!- replicò alla fine, cercando di mascherare l’ansia che l’attanagliava.
L’espressione di James si addolcì improvvisamente.
-Lily noi resteremo sempre insieme, lo sai vero? Non ti devi preoccupare, non morirò. Solo con te al mio fianco posso dire di aver concluso la mia vita, capito? Se parteciperemo immagina che aiuto potremmo dare all’Ordine! Siamo entrambi ottimi duellanti, tu sei….semplicemente fantastica con le pozioni, io con le trasfigurazioni…formeremmo una squadra perfetta!-
I suoi occhi brillavano di nuovo.
-Io voglio partecipare ma tu…ti prego non metterti a rischio, non rischiare James!-
-Lily io non voglio rimanere segregato in casa con la paura che mi assale ogni giorno di più. Io voglio vivere, combattere, lottare contro Voldemort, partecipare attivamente e….e sì Lily, io voglio sposarti, formare una famiglia con te, avere tanti figli…-
Ma a quel punto Lily aveva già messo le braccia intorno al collo di James mentre le loro labbra danzavano unite.
-E’…è la cosa più dolce che io abbia mai sentito-
-Dico la verità, lo giuro!-
-Lo so, stupido! Hai ragione..neanche io ce la farei a rimanere in casa ad aspettare che gli adulti combattano per noi. Voglio partecipare anche io. Faremo entrambi parte dell’Ordine, James, è una promessa. E ci sposeremo, faremo tanti figli e vivremo insieme ok?-
-Ti amo-
-Anche io, supido-
 
-E così abbiamo deciso di partecipare-
Remus era abbracciato a Marlene, che si stringeva a lui, Mary e Sirius si lasciavano a turno un bacio sulle labbra, Peter li guardava attoniti.
-Vi capiamo benissimo se ci considererete dei matti, dei completi fuori di testa, delle teste di cazzo. Ma noi vogliamo partecipare e lo faremo. Proteggeremo anche voi e le vostre case, le vostre famiglie. Gli incantesimi di protezione del Dipartimento Auror sono i migliori, inoltre esiste anche l’Incanto Fidelius che funziona con un Custode Segreto, l’unico conoscente della posizione di un certo luogo-
Sirius e Remus si inumidirono le labbra secche.
Marlene li scrutava con i suoi occhi grigio-azzurri come a chiedersi se ci si poteva fidare o no.
Mary aveva la bocca talmente aperta che per poco non soffocò.
-Bene- esordì Remus il Diplomatico –Credo che siamo tutti d’accordo no?-
-Ma certo- rispose Marlene, abbandonando la sua espressione dura per lasciare il posto ad una dolce.
-Credo proprio che per prima cosa dobbiamo contattare Silente. È lui che conosce meglio di tutti Moody, saprà bene cosa fare. Poi forse un po’ di preparazione in quanto a Incantesimi Difensivi non sarebbe completamente inutile…- snocciolò il licantropo.
James e Lily li guardavano con tanto d’occhi.
-Ma noi..non…-
Mary scoppiò a ridere.
-Cazzo, ma voi veramente credevate che vi avremmo lasciati andare così facilmente? E pensate che siamo così cretini da non riuscire a duellare? Ovvio che verremo con voi!-
Lily guardò James, interrogandolo con lo sguardo.
Nessuno capì cosa aveva risposto ma il bellissimo sorriso che Lily regalò loro fu una risposta sufficiente.
-Ragazzi…che ne dite di fare un visitina al nostro Preside preferito?-
Sirius iniziò uno scroscio di latrati alla propria battuta, subito contagiando gli altri.
 
 
Lo studio di Silente era immerso nell’oscurità.
Il Preside entrò nella stanza dopo la ronda pomeridiana per il castello.
Uno strano aggeggio schioccò e le luci si accesero.
In quel preciso momento un gruppo di studenti particolarmente determinati entrò, o meglio irruppe, nello studio del Preside.
-Professor Silente, buonasera. Siamo qui per una richiesta, se non le dispiace-
Silente fece comparire dal nulla sette sedie e accennò ad esse.
-Prego signor Lupin- iniziò quando tutti si furono seduti – Di cosa volete parlarmi?-
-Preside, andrò dritto al punto. Abbiamo saputo, grazie a James Potter, che l’Auror Malocchio Moody è a capo di un’organizzazione segreta nota come L’Ordine della Fenice. Questa organizzazione combatte maghi oscuri come…Voldemort, bene, noi nove vorremo prendervi parte al più presto, se possibile-
-Signor Lupin, mi dispiace contraddirla ma Alastor Moody non è il capo dell’Ordine, anche se  sarebbe lusingato del complimento-
-Quindi non nega che esiste L’Ordine-
-Credo che il signor Potter abbia già riferito ogni cosa, ormai-
-Vero. Preside lei pensa che ci lascerebbero partecipare?-
-No Remus. Noi DOBBIAMO partecipare- precisò Alice.
-La signorina Prewett ha un grande spirito di partecipazione. Sì, se lo desiderate davvero, potreste far parte dell’Ordine. Finiti gli studi, ovvio. Ma devo avvertirvi: una volta che farete parte dell’Ordine non ne potrete uscire. I membri si fidano gli uni degli altri, per questo ogni membro è a conoscenza di svariati segreti. Non si può decidere di lasciare l’Ordine o si paga con la morte-
-Preside, siamo pronti ad affrontare tutte queste responsabilità. Vorremmo solo sapere come contattare Moody o un altro membro dell’Ordine una volta finita Hogwarts-
-Mhhhh…la sede dell’Ordine è la casa di Molly Weasley e di suo marito Arthur. Forse qualche anno fa li avete conosciuti..la loro casa è protetta dall’Incanto Fidelius, e io ne sono il Custode Segreto. Quando vorrete parlare con Alastor dovrete solo contattarmi-
-Ma come faremo a…-
Una campana suonò in lontananza.
-Credo si sia fatta ora di cena. Ci rivedremo al banchetto-
 E con questo li congedò.
-Voi avete capito come contattarlo?-
-Per me è come se non volesse dircelo  apposta- ammise sconsolata Alice abbracciando Frank.
-Ho sempre detto che Silente è pazzo. Il mago più potente del mondo ma fuori come un balcone!- concluse Sirius alzando le spalle.
-Secondo me invece ha voluto dirci che sapremo al momento giusto come contattarlo. Per me ci ha dato un indizio molto importante- replicò Remus.
-E allora perché non ce lo ha fatto capire a parole?-
-Beh Felpato, immagina che ci rispondeva che avremmo saputo al momento giusto che fare. Lo avremmo sommerso di domande e  spiegazioni diverse-
-Sai Lunastorta che sei troppo intelligente per i miei gusti? Dovremmo scambiarti con qualcun altro sai?-
I nove ragazzi presero a ridere in coro mentre arrivavano in Sala Grande.
Migliaia di studenti li fissarono, morendo dalla voglia di trovarsi al loro posto.
 








BUONSALVE



Stavolta niente incudini eh?
Vi siete messi paura?
*vola un'incudine*
*ne vola un'altra*
*un'altra ancora*
Bene, e con questa tradizionale entrata, diamo inizio agli scleri!

Scusatemi se non ho risposto alle vostre recensioni, lo faro al piu presto.
Detto questo annuncio importante, questo è il primo capitolo dove compare L'Ordine della Fenice, FINALMENTE!!!
I ragazzi si stanno organizzando, nuovi progetti per il futuro...e nuove preoccupazioni, come l'idea di perdere per sempre un amico (o un amore della vita coff coff).
I nostri amichettuoli si stanno facendo adulti...
*vola una lacrima, anzi due*

Ragazzi, vi lascio alle recensioni (numerose)




Ele12

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Capitolo 33
*** Dead? Murder. ***


-LILY-
-Oh porca Tosca, Marlene che ti è successo?-
La ragazza era lo specchio della morte.
Pallida, ancora più del solito, i capelli corvini piatti sulla schiena, le labbra bluastre, gli occhi grigi-azzurri spenti e spiritati.
-Mar…Marlene? Che succede?-
-Remus mi ha mollata, credo-
Lily ci mise qualche secondo per afferrare il concetto, ma quando la notizia le arrivò chiara e tonda sussultò e sgranò gli occhi verde smeraldo.
-CHE COSA?!? Che cosa ti ha detto?!?-
-Ci stavamo baciando- iniziò Marlene con voce flebile, lo sguardo puntato sull’orizzonte –E lui si stacca e mi dice che io non lo merito. I suoi occhi…i suoi occhi…piangeva…-
-Oh no!- Lily si prese la testa tra le mani –Credo che abbia la sua Sindrome da Licantropo Solo e Incompreso-
Marlene la guardava senza vederla.
-Che dovrei fare?-
-Per prima cosa liberati della faccia spiritata-
Ma a quel punto successe una cosa stranissima.
Marlene fu scossa da due violenti tremiti.
Poi scoppiò a piangere.
Primo anno: rottura della rotula e fatturazione della gamba.
Secondo anno: la madre le assestò uno schiaffo davanti a tutta la scuola.
Terzo anno: aveva preso una punizione così grossa che non era potuta andare a Hogsmeade per tutto l’anno.
Quarto anno: rottura con il suo primo fidanzato.
Quinto anno: Pozione Restringente applicata ai seni da parte di qualche oca invidiosa.
Sesto anno: aveva litigato con la sua famiglia a causa delle loro idee Purosangue.
In tutto quel tempo Marlene McKinnon non aveva mai, MAI, osato versare una sola goccia di acqua salata.
Orgoglio? Cuore duro? Insensibilità? Assenza di senso del pudore?
Lily non lo sapeva.
Lei sapeva solo che chi aveva ridotto in quello stato Marlene McKinnon meritava una di quelle cazziate che il mondo della magia avrebbe ricordato per secoli.
La cosa migliore in questi momenti era adottare la tecnica-Mary e offrire un abbraccio.
Lily avvolse l’amica con tutta sé stessa, cercando di consolarla, terrorizzata e sotto shock.
Fu tutto inutile.
Dalle parole dolci, dagli abbracci, dalle carezze il fiume in piena non accennava a smettere.
Remus era semplicemente spacciato.
 
 
-SEI UN EMERITO DEFICIENTE CRETINO, STRONZO, SENZA CUORE, INSENSIBILE! COME HAI POTUTO SPEZZARE L’ANIMA DELLA RAGAZZA CHE TI AMA DA SEMPRE E CHE TU AMI DA SEMPRE?!? SEI UN EMERITO CRETINO DEFICIENTE LUPIN!!!-
Investito da quell’ondata di insulti Remus, sulle rive del lago a studiare, cadde in acqua.
Lily rimase a guardare e non offrì nemmeno la mano.
Solo quando Remus si asciugò con una folata di aria calda riprese a parlare.
-BRUTTO IDIOTA, ADESSO SOFFRE PER TE, SI PUO SAPERE COSA TI HA FATTO DI MALE PER RICEVERE UN TRATTAMENTO DEL GENERE???-
-Lily io e lei non possiamo stare insieme. Non…non posso metterla in pericolo in questo modo…immagina a una futura vita fuori da Hogwarts! Come potremmo vivere vicini se cerco di nascondere la licantropia! Come potremmo amarci senza che arrestino me e lei per colpa del mio segreto?!? Io non voglio che lei cada vittima della mia stessa maledizione, hai capito?-
-Remus, sei un emerito cretino. Tu non pensi che lei lo sappia? Tu credi che una persona intelligente come lei non sappia di quanti rischi può correre amandoti? Tu davvero pensi che non sappia prendersi le proprie responsabilità? Bene, e allora se pensi questo forse è vero che non la meriti. Marlene McKinnon sa sempre quello che fa, e adesso smettila di fare lo stronzo e scusati!-
-N-non posso. Mi odia per quello che ho fatto-
-Non si può odiare la persona che si ama. L’ho imparato a mie spese-
Sorrise al ricordo degli anni presi a insultare James.
Persa nei ricordi, un gufo planò dolcemente vicino a Remus che lo prese e glielo porse.
-E’ per te-
-Remus, quando finirò questa lettera ti verrò a cercare. Se non hai ancora fatto pace con lei ti Crucio ok?-
Dette le ultime parole Lily lasciò un basito Remus sulle sponde del lago,mentre correva in un posto solitario a leggere la lettera.
Il Ministero.
Di nuovo.
 
 
“Gentilissima signora Lily Evans,
la informiamo di una notizia che arreca dolore a tutti noi.
Nella giornata di ieri un gruppo di sei Mangiamorte ha attaccato la sua casa al villaggio di Spinner’s End.
Sua sorella si è trasferita a casa del marito Vernon Dursley, Babbano.
Non abbiamo notizie dei suoi genitori.
Cercheremo di farci sentire al più presto, anche alcuni Auror stanno perlustrando la zona.
Cordialmente,
Il Ministro della Magia.
Electra Buford”
 
 
Ma Lily sapeva benissimo cos’era successo.
Corse, corse e corse verso l’ufficio di Silente, da cui provenivano voci soffocate.
-Anche Potter ha avuto un lutto…come faremo a dirglielo…-
Lily spalancò la porta.
-Professor Silente…oh!-
Ma si bloccò appena vide la riunione nella piccola stanza.
Al centro campeggiava un tavolo circolare, sul quale erano poggiate carte e varie scartoffie.
C’erano due sedie occupate dalla McGranitt e da un signore molto distinto completamente vestito di nero.
Sembrava fosse a lutto e, per completare la situazione imbarazzante, la guardava anche con due lattiginosi occhi tristi.
Dall’altra parte della stanza Silente sedeva dietro la scrivania.
I suoi occhi azzurri lampeggiarono verso Lily ma, in un secondo, ritornarono a posarsi sulla McGranitt.
-Professoressa le dispiacerebbe scortare via il signor Ladford, se non le dispiace? Io e la signorina Evans dobbiamo parlare di alcune cose-
L’espressione della McGranitt era indecifrabile ma gli occhi erano colmi di lacrime.
-Vi lascio subito Preside. Signor Ladford, mi segua-
I due uscirono dallo studio a capo chino.
-Signorina Evans, credo che il gufo del Ministero le sia arrivato-
E a Lily fu letteralmente sparata in faccia la verità.
In un flash rivide la McGranitt e Ladford che sussurravano su alcune morti, il funzionario vestito a lutto, gli occhi della McGranitt colmi di lacrime, lo sguardo di Silente…
Fu tutto così chiaro che per un attimo la ragazza fu tentata di rovesciare la sedia e mettersi a piangere.
-So-sono morti vero?- singhiozzò.
-Sono addolorato signorina Evans. Ma lei merita di sapere come sono morti prima del lutto. Hanno combattuto molto coraggiosamente. Erano semplicemente usciti di casa e un branco di Mangiamorte li ha attaccati. C’erano degli Auror nei paraggi, ma sono arrivati quando i Mangiamorte avevano già finito. Alcuni di loro sono rimasti feriti. Uno putroppo è morto. Le mie condoglianze, Lily- spiegò Silente prendendole la mano.
Il Preside conosceva bene i suoi genitori, glieli aveva presentati.
Anche lui capiva, quindi Lily accettò le sue condoglianze.
Poi corse via, decisa a non farsi trovare mai più.
 









(BUON)SALVE

Non è affatto un buonsalve questo.
I genitori di Lily sono morti e quello che succederà dopo sarà anche peggio T_T
Sono crudele? Non so, rispondetemi voi.
Parlando di cose ancora più allegre la scorsa settimana non ho potuto aggiornare per mancanza di idee (gentile contributo del mal di pancia che mi è venuto. Puntuale come sempre >.<) quindi perdonatemi.
Invece, per chi non lo sapesse, ho ingaggiato una mano di nome Murder (Assassinio) che mi strozza ogni qual volta provo a fare spoiler.
Vi avverto di non fittarla è davvero...
*viene brutalmente strangolata*
CARINA, DOLCE E SIMPATICA
Il prossimo aggiornamento arriverà giovedì come al solito.
Vi prego recensite, ho bisogno di un parere amico (o nemico basta che sia un parere)



Ele12

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Capitolo 34
*** Anger and doubts ***


Forse la Torre di Astronomia era un posto scontato.
Forse era lei che, disperata, non aveva fatto caso a dove stava andando.
Forse erano le scale, alle quali piace cambiare.
Forse era il suo scarso orientamento.
Ma Lily era fermamente convinta che James Potter l’avrebbe trovata anche in capo al mondo.
 
Quella volta non domandò, non chiese niente.
L’abbracciò e basta.
E Lily si aggrappò a quell’abbraccio come a un ancora nel mare in tempesta.
La tempesta di emozioni.
Non riusciva a piangere.
Aveva urlato, sbattuto i pugni sul muro, preso a calci la porta ma non era riuscita a piangere.
E questo la faceva sentire terribilmente in colpa, come se i suoi genitori meritassero di più di un pugno e qualche calcio.
Ma ora che James l’aveva tra le braccia…sentì come se la nave avesse levato l’ancora dal porto e fosse salpata.
Le lacrime scorrevano fin troppo facilmente.
Sentì la camicia di James umida.
In preda a una scossa violenta di emozioni, si allontanò dal ragazzo che amava e gli voltò le spalle.
-Lasciami sola, James. Vattene-
-Non ti lascio sola. Non in questo stato-
-Bene, vuol dire che me ne vado io-
Due, tre passi.
Le scale.
-Pensi che io non capisca come ti senti?!?!?- le urlò dietro il ragazzo.
-E’ STATO TUO PADRE, E’ TUTTA COLPA SUA! Se fosse arrivato in tempo non sarebbero morti!!!-
Lily sapeva benissimo che non era colpa di Charlus ma doveva scaricare la rabbia su qualcuno.
-LO VUOI SAPERE CHE FINE HA FATTO MIO PADRE?!?-
Lily non rispose.
-E’ MORTO! PER SALVARE I TUOI!-
Detto questo James si alzò e corse via dalla Torre, via dal mondo.
 
La Sala Comune deserta è uno spettacolo a dir poco unico.
Ma Lily era fortunata e ne approfittò per lasciarsi cadere su una poltrona.
Come mai da quando aveva incontrato James le lacrime uscivano a fiotti?
La rabbia c’era ancora, metà sopita dal dolore.
Il buco del ritratto si aprì per far passare Mary e Sirius.
-Ahahahahahahahah, oh Godric, e poi che ha dett….LILY!!!-
Mary abbandonò un esterrefatto Sirius sulla porta per correre verso la sua migliore amica.
-Lily quando vuoi-
Era questa la cosa bella di Mary.
Sapeva sempre come comportarsi e che cosa dire nelle situazioni più difficili.
Non aveva detto “Mi dispiace” “Che è successo?” “Perché piangi?” “Condoglianze”.
L’aveva semplicemente invitata a sfogarsi, intuendo di cosa l’amica avesse un bisogno tremendo.
-Sirius vai da James, ci incontriamo dopo-
Il ragazzo sfrecciò all’indietro.
-Vieni ciccia, andiamo di sopra-
Mary trascinò letteralmente il corpo di Lily fino al dormitorio.
-Sfogati- disse, aprendo le braccia.
Lily ci si tuffò dentro e non smise di piangere nemmeno quando raccontò tutto a Mary e lei la strinse forte.
-A volte le persone hanno lati nascosti da come immaginiamo. Ma noi non dobbiamo averne paura, è una cosa normale. Piano piano verrà tutto fuori, stai tranquilla. Tu e James non avete controllato la vostra rabbia e ne siete rimasti danneggiati entrambi-
-Lo so ma non me la sento di tornare da lui e chiedergli scusa. Sono convinta che parte della colpa sia sua, nonostante tutto-
-Dovete lasciarvi un po’ di tempo, per riflettere e sbollire la rabbia e le lacrime. Prima o poi avrete il coraggio di confidarvi, fidati-
-Grazie Mary. Non sarà facile, per niente-
-Io sono qua Lily-
 
 
James sbolliva la rabbia prendendo a calci un povero albero fino a farsi male ai piedi.
Quell’arbusto non gli aveva assolutamente fatto niente.
Era incazzato nero, col mondo, con i suoi amici, con suo padre, con i Mangiamorte, con Voldemort, con Ladford, che gli aveva dato la notizia, con sua madre, che non doveva morire.
E, forse per la prima volta in vita sua, si incazzò un po’ con Lily.
Sapeva che lei non aveva fatto niente e che, anzi, anche i suoi erano morti, ma non poteva fare a meno di pensare alla loro litigata e a quanto aveva detto.
Non riusciva a togliersi quelle parole dalla mente.
“James lasciami in pace. Vattene”
Mai gli aveva chiesto di andarsene, di rimanere sola.
Lo aveva sempre accolto a braccia aperte, anche quando lui aveva pianto per la prima volta dopo sette lunghi anni.
Era sempre stata pronta ad amarlo, a sopportarlo, ma perché adesso si comportava così?
Pensava che lui non capisse?
Oh beh, ci aveva passato anche lui.
Fin troppe volte.
E non voleva passarci più.
Si ritrovò a pensare intensamente all’Ordine, a come era morto suo padre.
Avrebbe partecipato, questo era certo.
Lo avrebbe fatto anche per i suoi genitori, morti entrambi per mano di quei luridi seguaci di Voldemort.
Ma Lily?
Anche lei voleva partecipare e se fosse morta in uno scontro?
Già i Mangiamorte avevano rovinato la sua vita, non potevano portarsi via anche Lily.
Una volta all’Ordine l’avrebbe protetta.
A costo della vita.
Ma per adesso doveva solo pensare a sbollire.
C’era bisogno di Sirius.
 
Con la solita aria di chi fa con comodo, rilassato, tranquillo.
Così arrivò Sirius, cercando di sembrare disinvolto.
Anche James ci stava passando, che poteva essere?
-Hey Ramoso-
-Felpato. Proprio te volevo-
James era seduto accanto a un albero tutto scorticato e una sola lacrima gli rigava il volto.
-Ho saputo. Ma non ho intenzione di dirti “Mi dispiace” o “Condoglianze” come se Dorea e Charlus non fossero stati anche i miei genitori. Te lo giuro amico, soffro quanto te. Non so quanto si veda, cerco di non farlo notare troppo, non voglio aggiungere preoccupazioni a quelle degli altri-
-Non preoccuparti Sir. Non si nota-
-Ma non è di questo che ti voglio parlare. Per me è come se…come se avessi perso dei genitori appena ritrovati! Come se avessi perso la guida verso il mio futuro, verso la mia vita. James sono perso senza di loro. Gli volevo bene quanto te. Scusami-
James fece passare un braccio sulle spalle dell’amico.
-E’ tutto ok, Sir. Capisco come ti senti. Ci sosterremo a vicenda, perché senza i nostri genitori siamo entrambi due vagabondi nel mare della vita-
Dal tono che usava, Sirius non capiva se scherzasse o facesse sul serio.
Però aveva notato il calca mento su “nostri”, come a voler simboleggiare un legame familiare indistruttibile.
-Grazie Jam. Mi stava quasi mancando la tua parte sentimentale- concluse Sirius con uno sbuffo.
James tolse il braccio dalle spalle dell’amico e lo tirò su.
-Si sta facendo tardi. La cena ci aspetta-
-Siamo noi che aspettiamo la cena, a dir la verità-
-Fa lo stesso-
 







(BUON)SALVE
Ta-daaaa un nuovissimo capitolo-bomba!
*una fionda usata da Lordy Voldy lancia Murder LaManoAssatanata verso Ele12*
*viene brutalmente strangolata*
La solita gentilezza della mia assistente...
Scommetto che però non avete voglia di sentire le mie lamentele su Murder quindi parliamo un pò del capitolo!
Felicità!
Non solo i dolci genitori Babbani di Lily ma anche il punto di riferimento, la guida inarrestabile di James e Sirius.
Doppiacoppia!!!!
Per chi ha detto che prima ero crudele vi sbagliavate.
Adesso sono crudele.
Ho utilizzato queste morti per far litigare i piccioncini, che perfidia, dato che almeno un litigio tra tutte le coppie DEVE esserci ed eccolo qui.
Ok, forse l'argomento è un pò delicato ma dettagli.
Oppps mi sono trattenuta troppo devo scappare!!
Per chiarimenti contattarmi,



Ele12

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Capitolo 35
*** Missing you ***


Niente bacon.
Niente bacon!
Era semplicemente impossibile fare colazione senza bacon!
E il Regno Unito era la patria dei bacon!
-Perché diavolo non ci sono i bacon stamattina Sir?-
-Credo che gli elfi abbiano finito le scorte-
-Sicuri che siano stati gli elfi e non…fammi pensare…voi?-
-Remus sempre, SEMPRE devi precisare non è vero?-
-Verissimo. Confermo io per Lupin!-
-Marlene così non mi aiuti-
-Non ho detto che volevo aiutarti infatti-
-Brava ragazza, hai preso tutto dal cuginetto eh?-
Sirius la spintonò ancora per un altro po’ finchè non notò lo sguardo assassino di Remus.
Lily quel giorno non si fece vedere a colazione.
In quel momento però stava scendendo Mary, subito accolta da Sirius in modo molto poco ortodosso.
-Luce dei miei occhi, non pensavo fossi così mattiniera!-
-Ma se sono le otto e cinque di mattina…yaaaaaaawn….-
-Le…le otto e cinque? PERCHE’ NESSUNO CI HA AVVISATO CHE ERANO LE OTTO E CINQUE?!?- urlò Remus afferrando al volo cartella e colazione insieme agli altri Malandrini.
-Ci si vede in giro ragazze!-
-Ciao Mary e per caso sai come sta Li…-
-MUOVITI RAMOSO!- ruggì Remus diversi metri più avanti.
 
Saltare la colazione non era stata una bella mossa ma Lily non ce la faceva a incontrare tutti quegli sguardi felici e quei sorrisi mentre lei dentro si sentiva uno schifo.
Non aveva ancora parlato a nessuno della  morte dei genitori tranne che a Mary e James.
Era ancora squarciata in due, continuava a crogiolarsi nel dolore.
Sapeva che era sbagliato, che così sarebbe diventata un cadavere ambulante, ma non riusciva proprio a sorridere quella dannata mattina.
La prima mattina senza i suoi genitori.
Quando uscì dalla Sala Comune sembrava più un troll che una strega ma non se ne curò affatto.
Prima ora: Pozioni.
Maledetto sia Salazar, lei amava Pozioni ma le faceva così pena il Professore che insegnava.
Così grasso, pomposo e bisognoso d’attenzioni le sembrava tanto un gigantesco e affettuoso peluche.
-Buongiorno Professor Lumacorno. Scusi per il ritardo…-
-Sì, mentale però- bisbigliò un Serpeverde lì vicino.
Piton rabbrividì a sentire la battuta dell’amico.
-Non si preoccupi signorina Evans, per questa volta lascerò correre. Prenda posto e si prepari per l’Amortentia. Dobbiamo ripassare per i M.A.G.O.!-
Lily si sedette in fondo alla classe, cosa per lei insolita dato che voleva essere sempre attenta durante le lezioni.
Vicino a lei c’era Alice, una vera frana in Pozioni ma dopotutto l’unica sua amica a seguire la materia.
Dal suo banco aveva la migliore visuale sui capelli di James, argomento di pura distrazione.
Di fatto, dopo soli due minuti, si era già persa a osservare le morbide onde che prendevano ogni volta che James si chinava a raccogliere un ingrediente.
Da quella discussione non avevano ancora chiarito.
Era anche colpa di James, che le aveva urlato contro.
In quel momento avrebbe tanto voluto i suoi genitori accanto a sé, per consolarla e dirle cosa fare.
Nonostante tutti i suoi pensieri, la pozione stava vendendo una meraviglia.
Rosa come l’Amortentia doveva essere, fluida come l’acqua.
-Complimenti alla signorina Evans, come al solito. Dovete sapere però che l’Amortentia ha una capacità particolare, cioè di assumere l’odore di ciò che amiamo di più. Quindi signorina Evans, mi dica, che cosa sente lei?-
Lily inspirò molto a fondo.
-Sento…profumo di menta, di torta alla melassa e…e…-
Il terzo odore era quello caratteristico di James, nocciola e notte invernale.
Ma di certo non l’avrebbe detto alla classe.
Non di fronte a James, dopo quello che era successo.
-Signorina Evans?-
Lily lanciò un’occhiata eloquente ad Alice, che, in quanto a recitazione, non era male.
-Oh…oh Godric professore…professore mi aiuti…i vapori…non mi fanno bene….-
“Uno svenimento perfetto, Alis” pensò divertita Lily.
-Signor Black! Accompagni la signorina Prewett in Infermeria!-
Fortunatamente Lumacorno si dimenticò di lei per riprendere a girare per i banchi.
Un paio di minuti e richieste di odori dopo, Lumacorno arrivò al banco di James.
-E lei signor Potter? Che cosa sente nella sua Amortentia?-
James assunse un’adorabile espressione concentrata e inspirò.
-Mhhhhhh sento cannella, bacon- risata generale – e….-
James impallidì e chiuse la bocca, aperta per formulare il nuovo odore.
Il suo viso si contorse in una smorfia e poi in un dolcissimo sorriso.
Diretto a lei.
 
 
-Si può sapere perché mi stavi sorridendo?-
-Tosca e Priscilla adesso non posso nemmeno sorridere alla mia…a te?-
Stava per dire “ragazza” ma dopo la discussione ancora non avevano chiarito un bel niente.
-No, non puoi pensare di sorridermi dopo quello che è successo!-
-Senti Lily, non  è stata colpa mia, né di mio padre ok?-
La ragazza, per tutta risposta, si voltò e prese a marciare via.
Bene!
Se non voleva parlargli avrebbe potuto anche resistere!
 
Mentre gli voltava le spalle aveva creduto di sentirsi soddisfatta, felice, crudelmente allegra.
Invece sentiva solo un dolore sordo nel petto.
Osò sperare che prendesse a correrle dietro, come ai vecchi tempi.
Ma non lo fece, la lasciò stare.
Bene!
Avrebbe anche potuto resistere qualche giorno senza di lui!
 
 
-Ramoso sembra che tu abbia appena ingoiato i capelli di Mocciosus- decise Sirius dopo averlo squadrato ben bene.
La sua attenzione volò dalle pietanze a Sirius, dagli occhi velati.
-Felpato stavi…piangendo?- sussurrò James.
-Co-cosa? NO!!! Come puoi pensare che io….e poi perché….in ogni caso no!- balbettò il suo migliore amico.
James prese Sirius sottobraccio e lo condusse fuori dalla Sala Grande.
-Dimmi tutto-
-Io non ho pianto!-
-Sì, come no…forza parla-
L’espressione di James era indecifrabile, forse fu questo a indurlo a parlare.
-Ok stavo piangendo. Ma nemmeno! Mi è scappata qualche lacrima…perché a te non capita mai?!-
-Certo, soprattutto con la morte di nostro padre…siamo rimasti orfani Sir e io non so come muovermi adesso che ho preso coscienza del peggio. Mi dispiace…e ho pure litigato con Lily…mi sento uno schifo…-
-Per me è la stessa cosa…è così difficile pensare che non ci saranno più Ramoso, così difficile…-
-Penso…penso che dovremmo tornare. Ti capisco Sir-
James mise un braccio sulle spalle dell’amico e insieme si diressero verso il tavolo Grifondoro, più soli che mai.
 








BUONSALVE

Ragazzi carissimi,
questo nuovo capitolo, ammettiamolo, mi è venuto un pò male.
Ma è capitato di sbagliare anche a J.K.Rowling quindi non me la prendo più di tanto XD

Comprendo le vostre ragioni ma sto notando che il numero di recensioni sta lentamente calando.
Vorrei sapere perchè, dato che mi sto seriamente preoccupando che stia avendo un calo di qualità.
Ho notato anche che ci sono un mucchio di lettori silenziosi che vorrei conoscere! (compresi Malfy e Zabini, non so se ci capiamo Lordy XD)
Quindi su!
Aiutatemi a capire come va la mia storia, se devo cambiare qualcosa, se come scrivo non vi piace, se lo adorate, insomma scrivetemi quel che volete perchè io accetto qualunque critica.
E, per una volta, vorrei sentire voci nuove, pareri diversi da quelli che sento ogni settimana.
Chiedo troppo?? Oddei spero di no.
In conclusione a questo papiro, oh voi che leggete ma non recensite, ditemi i vostri pareri!!!

Vi saluto,


Ele12

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Capitolo 36
*** Betrayed Trust ***


-Remus John Lupin esci subito dal bagno!-
Remus mugugnò qualcosa da dentro, più un rumore non identificato che una frase compiuta.
-Non puoi deprimerti come un cretino solo perché tu e Marlene non state più insieme! Sei stato tu a lasciarla!-
La porta del bagno si spalancò e un ragazzo dai capelli biondi tutti scompigliati e uno spazzolino in bocca comparve sulla soglia.
-Finalmente! Scusate fatemi passare, urgenza vescica, grazie!-
Sirius corse in bagno e non ne uscì più.                             
James, invece, aspettando il suo turno, decise di parlare con Remus.
-Allora, come va con Marlene?-
-Semplicemente non va- rispose laconico l’amico.
-Lunastorta, devi essere tu a fare il primo passo, io…-
-Senti Ramoso, so che mi stai cercando di aiutare, ma ho già parlato con Lily di questa cosa e non voglio discuterne ancora. Piuttosto come va tra voi due?- aggiunse, notando l’espressione cupa di James.
-Semplicemente non va- lo scimmiottò James –Ma oggi voglio andare a parlarle. La morte dei nostri genitori ci ha allontanato, è vero, ma senza di lei non riuscirò mai a superarla-
-Sagge parole, Ramoso. Adesso muoviti e corri a parlare!!!-
-Va bene, vado-
 
-Scusate ragazzi, qualcuno ha visto Lily Evans?-
James correva come un pazzo per tutto il castello, alla ricerca di una certa rossa.
Finalmente passò davanti a un gruppo di Serpeverde del quinto anno e rivolse loro la stessa domanda.
I ragazzi ghignarono e fecero una specie di “riunione” per decidere cosa dire a Potter.
Alla fine si scambiarono un sorriso e delle occhiate, poi gli si rivolsero con aria sorniona:
-Ma come non lo sai? La Mezzosangue non ti vuole più! Poco tempo fa si è baciata con un ragazzo Grifondoro…-
Ma il Serpeverde non fece in tempo a finire la frase che James lo prese per il collo e lo inchiodò al muro.
-Che. Cosa. Hai. Detto???-
-Lily…coff coff Evans…-
James si accorse di avere le mani ancora sul collo del ragazzo e si affrettò a togliergliele dalla gola.
-La Evans prima che..coff..tu tornassi ha avuto una relazione con Vincent Castellan di Grifondoro. Si sono baciati. Alcuni dicono che si siano messi insieme…coff coff-
Il Serpeverde si massaggiò il collo.
-E poi? Hanno avuto altri incontri?- chiese il Malandrino pallidissimo.
-Si dice che si siano visti nella Stanza delle Necessità e poi a Hogsmeade- continuò un altro ragazzo.
Avete sentito quel rumore lontano, come di vetri rotti?
Bene, quello era il cuore di James Potter che si andava distruggendo piano piano.
 
Perché non riusciva a levarsi dalla mente la discussione con James?
Perché non riusciva a pensare ai suoi genitori per due minuti che subito dopo le tornavano in mente squarci di quella notte?
Lily non riusciva a dormire.
Vedeva, sognava, i suoi genitori spezzati nella sua vecchia camera da letto a Spinner’s End e Petunia che la guardava con occhi carichi di disprezzo e la chiamava “Mostro”.
Vedeva Piton che torturava sua madre e suo padre e poi li uccideva, mentre il Marchio Nero sul suo braccio brillava.
Vedeva la sorella che la lasciava in una strada Babbana a mendicare come i barboni londinesi.
Vedeva tutto questo e si rinchiudeva in quei sogni come in una scatola magica, dalla quale non si può uscire.
 
Quando vuoi piangere in pace non c’è posto migliore della Stanza delle Necessità.
Almeno questo Lily lo credeva fino a qualche secondo prima.
Quando entrò dalla meravigliosa porta monumentale trovò una stanza piena di cuscini e cose fragili, evidentemente da scagliare in preda alla rabbia.
Si stava per accovacciare in un angolo ma poi un piatto proveniente dalla parte opposta della Stanza si infranse sul muro.
Qualcun altro stava piangendo.
Lily si avvicinò al luogo dove la persona aveva lanciato il piatto.
Una figura le dava le spalle, una figura dai capelli castani e dalla schiena possente.
Una figura appartenente a James Potter.
-J-James? Sei tu?-
Il ragazzo si voltò.
Lacrime silenziose gli rigavano il volto e una tristezza infinita gli si leggeva negli occhi.
Lily sapeva che quando James piangeva doveva essere successo qualcosa di grave.
Sapeva anche che vederlo in lacrime faceva male ma ignorò per un attimo quel dolore perché James si era alzato in piedi e le si era avvicinato.
-Anche tu qui, Lily?-
La sua voce forse voleva risultare tagliente ma sembrava più quella di un ragazzo ferito.
-Che è successo James? Perché…perché…perché piangi?-
-La domanda non è perché ma per chi-
-Stavi piangendo per…me? Che cosa ho fatto?-
-Questo lo devi chiedere a te stessa. O forse a quel ragazzo…Castellan-
Lily impallidì visibilmente.
-Quindi hai saputo-
-Sì, ho saputo. Ma la cosa peggiore non è stato sentire che cosa avete fatto ma capire che tu non me l’hai detto dopo quasi tre settimane che sono a Hogwarts-
-James ti prego ascoltami. Io volevo dirtelo ma…ma avevo troppa paura che tu ti arrabbiassi e che non mi volessi più! Ti prego, cerca di capire…-
-Certo, dicono tutte così. “Io volevo dirtelo”. Però alla fine non l’hai fatto, Lily. Non hai pensato che io non ti potrei mai abbandonare, non hai pensato che io ti avrei amato comunque. Tu non hai pensato a nessuna di queste cose. Non hai avuto fiducia in me-
-No James…no ti prego, credimi, io…io…-
Ma ormai nemmeno Lily, il volto bagnato dalle lacrime, sapeva più cosa dire.
James aveva ragione.
Lei non si era fidata e adesso lo faceva stare malissimo.
-No, Lily. Non ti sei fidata-
Detto questo James voltò la schiena e uscì, in preda ai brividi.
Ma la cosa peggiore di quella discussione era che James aveva dannatamente ragione.
 
Lily non si era fidata.
Non si era fidata di lui.
L’aveva lasciato andare via, ferito come un bambino a cui è stata tolta la caramella di mano.
-Come hai potuto pensare cose simili di me?!? Come avrei potuto lasciarti se ti amo?!?- urlò il ragazzo nel bel mezzo di un corridoio, in preda a una rabbia immensa.
Un gruppetto di bambini del secondo anno gli andò incontro.
-C’è qualche problema?-
Lo sguardo omicida di James era già di per sé una risposta.
I bambini fuggirono via.
 
-Poi si aggiunge polvere di asfodelo, un goccio di Pozione del Sonno, lumache carnivore e…-
L’entrata in Sala Comune di Lily fermò lo studio di Alice Prewett in quanto a Pozioni.
-Tesoro, che hai?-
-Niente Alice. Sai per caso se c’è Mary?-
Ok, non era una cosa carina da dire ma Lily aveva veramente bisogno della sua migliore amica.
-Sì, è su quella poltrona con Sirius- rispose sprezzante Alice –Scusami ma adesso devo ripetere Pozioni-
-Certo Alis fai pure-
Lily si diresse verso l’angolo della Sala indicato da Alice.
Mary era seduta vicino a Sirius e i due stavano parlando di qualcosa di serio, a giudicare dalle facce.
Lily riusciva quasi a indovinare l’argomento.
La morte di Charlus. E dei suoi genitori.
-Non ci riesco Mary, devi aiutarm…oh salve Lily-
-Sirius- rispose con un cenno del capo Lily.
-Cosa c’è Lils? Hai bisogno di qualcosa?-
-Volevo parlarti Mary-
Sirius fece per andarsene.
-Se vuoi puoi rimanere eh. Riguarda tuo fratello, dopotutto-
-Immaginavo. Allora che cosa ha fatto quel decerebrato di Ramoso?-
Mary invitò Lily a continuare con un cenno.
-Lui non ha fatto niente. È colpa mia. Mary ti ricordi Castellan e quel bacio? Non so come James è venuto a saperlo da alcuni studenti e…e mi ha detto che non dovevo avere paura di dirglielo…che lui mi avrebbe sempre amata..e poi che…-
Senza neanche accorgersene stava piangendo.
Mary le circondò le spalle con un braccio muscoloso, da vera giocatrice di Quidditch.
-Ma la cosa peggiore di tutte, Mary, è che…che James ha fottutamente ragione, io non mi sono fidata di lui! Non merita una ragazza che non riesce neanche a dirgli che è stata baciata un altro ragazzo, ti rendi conto?
-Lily, l’importante è che tu abbia capito che hai sbagliato. Devi soltanto riprovare a parlargli, capirà ne sono certa-
-Tu non capisci Mary! Se ne è andato, è rimasto deluso da me! Non mi merita, io lo so…-
-Lily, scusa, se posso intromettermi, James dalle vostre discussioni non smette di sospirare, di notte si rivolta nel letto quando crede che noi dormiamo e ha uno sguardo indecifrabile per il resto della giornata. Tu pensi che non ti merita? Mai commesso uno sbaglio più grosso. Lui ti merita eccome, Lily, siete fatti l’uno per l’altra!-
-Grazie Sirius ma non..-
-Lily guarda!-
Mary le pungolò il fianco con uno dei suoi gomiti puntuti.
Vincent Castellan stava entrando dal buco del ritratto.
Lily si alzò e si diresse nella sua direzione.
Prese il ragazzo per un braccio e lo trascinò in un angolo riparato della Sala Comune.
-Tutta. Colpa. Tua. Se non fosse per te io adesso non starei qui a parlarti, se tu non mi avessi dato quello stupido bacio io non avrei appena discusso con la persona che amo. E’ tutta colpa tua e del tuo fottuto bacio!!!-
Senza accorgersene aveva alzato la voce.
La Sala Comune era girata a guardarla, incuriosita da una nuova notizia gossip.
Ma la cosa che fece battere il cuore di Lily era che, sulla soglia, c’era James, fermatosi  al suono delle sue parole.
Rimasero così, a fissarsi, in un tacito scambio di sguardi.
Poi James si riscosse e salì ad ampie falcate nel dormitorio.
Lo aveva deluso anche stavolta.
La Sala Comune ricominciò a muoversi.
 








BUONSALVE

...miei cari lettori vi ringrazio come se non ci fosse un domani!!!
Mi avete dimostrato che la mia storia vale qualcosa per le vostre piccole anime disperate e non ne potrei essere più felice!
Intanto ho deciso di aggiornare solamente una volta a settimana, dato che non ho abbastanza tempo.
Con questo capitolo di transizione il messaggio è che quei due ciccini cicciò sono completamente stravolti.
Quando uno dei due si scusa l'altro si chiude nel guscio e viceversa...sono complessi...
MA E' PER QUESTO CHE LI AMIAMO!!!

Inoltre avevo pensato di scrivere una fic nella quale intervisto i personaggi dei libri, che ne dite? XD
Sarà divertimento assicurato, con la speciale partecipazione di Peeta Mellark Dio del Pane (Lordy ci sei anche tu nella fic)
e di Peter Haynes Re dei Coltelli da Burro.

Spero di aver soddisfatto le vostre lamentele con le mie spiegazioni.
Se non è così, prego contattarmi.


Ele12

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Capitolo 37
*** Noticed ***


-Ciao Lily, qualche novità?-
-Nessuna, passami il caffè-
Con la tazza di caffè ancora a mezz’aria un gufo del Ministero, screziato di bianco, planò sulla caffettiera recapitando una lettera all’amica.
-Devo…devo andare Lily. Scusami-
Marlene scappò dalla Sala Grande con la lettera in mano.
Lily rivide sé stessa, all’entrata della Sala, con un’altra persona che fuggiva dalle porte, circa due mesi prima.
 
In quel momento Remus entrò nella Sala Grande, pallido come al solito.
-Perché Marlene scappava?-
-Non lo so, ma fossi in te le correrei dietro. Devi ancora rimediare al danno che le hai fatto!-
-Io non ho fatto nessun…-
-VAI E BASTA!!!-
E con quest’ultima allegra uscita di Lily, Remus corse via dalla Sala Grande pronto a consolare Marlene.
 
-Signorina Evans, potrebbe uscire un momento insieme al signor Potter, alla signora McDonald e alla signorina Prewett? Il signor Lupin deve parlarvi-
-Certamente, Professoressa McGranitt-
I quattro uscirono dall’aula e imboccarono il corridoio.
Trovarono Remus nella ormai deserta Sala Comune di Grifondoro, che consolava una Marlene sotto shock.
-Lunastorta! Che è successo?-
-Dov’è Felpato?-
-A lezione di Babbanologia. È l’unico qui in mezzo a seguirla-
-Ci serve anche lui, qualcuno lo vada a chiamare-
Mary si avviò spedita verso il quinto piano, dove si trovava l’aula di Babbanologia.
-Possiamo sapere che è successo a Marlene?-
-Certamente, sedetevi-
 
Flashback
-Marlene! Marlene! McKinnon!!!-
Marlene, a sentire il suo cognome, si voltò sorpresa per incontrare lo sguardo di Remus puntato su di sé.
-Vai via Lupin. Non sono fatti tuoi-
-Tutto quello che ti riguarda sono fatti miei, Marlene. Io ti amo!-
-Allora perché mi hai lasciata come un sacco della spazzatura di cui ci si vuole solo liberare?!-
-Proprio perché i miei sentimenti verso di te sono così forti che non ce la faccio a stare insieme a te senza temere che da un momento all’altro io ti possa attaccare come un mostro!-
-Remus, tu pensi che non abbia capito che rischio è essere la fidanzata di un lupo mannaro? Mi sono presa le mie responsabilità, che tu lo voglia o no-
-Infatti, scusami Marlene, sono stato un vigliacco e un cretino. Mi potrai mai perdonare?-
-Ma io l’ho già fatto, idiota!-
Il sorriso di Remus era così largo che ci sarebbero potuti passare dentro tre camion e un SUV.
-Allora posso fare questo?- chiese mentre la baciava dolcemente.
-Puoi fare tutto quello che vuoi-
Si baciarono per un altro minuto, poi Marlene interruppe il silenzio.
-L’hanno rapito- sussurrò all’orecchio di Remus.
-Chi?-
-Il mio padrino…l’unica persona che per me c’è stata sempre, quando i miei mi chiamavano traditrice e mi picchiavano…l’hanno rapito perché era un Nato Babbano…-
-Lo ritroveremo, Marlene. Te lo giuro su Godric-
-Davvero faresti questo…per me?-
-Farei qualunque cosa per te, Marlene-
 
 
-Tosca e Priscilla se mi dispiace Marlene!- gridò Alice, abbracciando l’amica.
Lily aveva un’espressione indecifrabile, che James trovò difficile associare al rapimento del padrino o alla sua presenza, che sembrava darle alquanto fastidio.
Intanto Remus aveva posato un bacio sui capelli corvini di Marlene e la cullava tra le sue braccia.
La ragazza continuava a fissare il vuoto, gli occhi grigi-azzurri dilatati, il corpo immobile.
Alice la consolava con parole affettuose, mentre Mary e Sirius, arrivati poco prima, chiedevano a James cosa fosse successo.
James era perso nei suoi pensieri e non ci fece affatto caso.
-Eh…cosa?-
-Cosa è successo Ramoso?-
-Vuoi la versione breve o quella dettagliata?-
-Quella breve, sbrigati-
-Hanno rapito il padrino di Marlene-
-Oh cazzo!-
Sirius si mise una mano tra i capelli e la lasciò lì, come faceva quando era nervoso.
Si avvicinò alla cugina e le prese la mano.
-Era…era Edgar? Edgar Lawsky?-
Marlene, incapace di parlare, annuì.
Sirius si scompigliò ancora di più i capelli.
-Porco Salazar, è terribile! Dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo salvarlo!-
-Avete pensato all’Ordine della Fenice?-
Tutti i presenti si girarono a guardarlo, compresa Marlene.
-Sì, insomma, potremmo chiedere a Silente di mandarci nel luogo dove tengono prigioniero questo Edgar a liberarlo. Potrebbe diventare anche una specie di prova per vedere se siamo all’altezza dell’Ordine, no?-
Tutti e otto, perché c’era anche Frank, presero a considerare la proposta.
Alla fine il silenzio fu rotto da Sirius.
-Ragazzi, per me va bene, è davvero una bella idea ma a una condizione-
-Spara Felpato-
-Nessuna e dico proprio nessuna delle ragazze deve venire con noi!-
A quel punto le quattro ragazze, Lily, Alice, Mary e Marlene si alzarono in piedi e iniziarono a protestare vivacemente.
La discussione si fece talmente accanita che alla fine Remus fu costretto a chiedere il silenzio.
-Per me le ragazze devono venire, dopotutto anche loro vogliono far parte dell’Ordine- disse Frank.
-Frank, lo sappiamo che Alice ti sta puntando una bacchetta dietro la schiena sai?-
Tutti e otto proruppero in una forte risata.
-E va bene, potete venire ma dovete giurare che resterete vicine a noi- concesse Sirius.
-Così va meglio Black!- urlò Alice, felicissima di poter partecipare.
E Lily?
Gli sarebbe stata vicina?
Oppure avrebbe cercato un altro compagno?
James non lo sapeva, e non voleva scoprirlo.
-Allora è tutto deciso! Marlene sappiamo dove è rinchiuso Edgar?-
-No, però so quali Mangiamorte lo hanno attaccato. Dobbiamo solo rintracciare le loro case-
-Dicci i nomi, Mar-
-Mulciber, Avery, Malfoy e…- Marlene esitò -Black. Mi dispiace Sirius…-
Gli occhi grigi-azzurri di Sirius incontrarono quelli di Marlene, identici ai suoi.
La sua voce era tagliente come il vetro scheggiato.
-Non preoccuparti, non è di certo colpa tua se mio fratello ha deciso di passare dall’altra parte nonostante tutte le raccomandazioni che gli ho fatto. Di certo non è colpa tua.-
 
 
-Quindi Professore, vorremmo partire domani stesso-
Silente passeggiò un po’ nella stanza.
-Signor Lupin quello che mi sta chiedendo richiede una grande responsabilità- Remus cercò di parlare ma fu zittito –Delle grandi capacità ma soprattutto una buona dose di follia –Remus cercò di parlare di nuovo –Ed è per questo che credo che voi ragazzi siate in grado di compiere questa missione. Contatterò Alastor-
Remus cercò di mascherare il sorriso di vittoria sul viso.
-Grazie Professore. Le siamo grati per questa prova di fiducia. Non la deluderemo-
-Ne sono certo, signor Lupin. Adesso andate, gli elfi domestici hanno preparato l’arrosto e non posso assolutamente perdermelo!-
L’ultima frase nessuno capì se era seria o no, ma non importa quando sei stato appena scelto per una pericolosa missione anti-Voldemort.
 








BUONSALVE

E' arrivato San Valentino! Cuori, fiori e colo...
*spara il putto appena lo vede*

E con qusta nota allegra sulla banale festa di San Valentino D: ecco a voi il nuovo capitolooo
Da qui in poi inizia l'azione, quella vera diciamo così, perchè la missione affidata da Silly non è facile...
Come andrà a finire?
Salveranno il padrino?
Incontreranno i Malfoy?
Ma soprattutto, morirà qualcuno?
Tutto questo nel prossimo capitolo, che sarà lungo più di un papiro egizio XD

Ringrazio Lordy Voldy per avermi permesso di partecipare al suo matrimonio con Draco, sarò la damigella/testimone <3
Non vedo l'ora, porterò anche il mio dolce panettiere <3<3<3<3<3<3<3<3
Eh no, mo sclero.

Adieu my fans



Ele12

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Capitolo 38
*** Beginning ***


Il mattino dopo Silente mandò Fanny a svegliarli tutti e nove, perché, all’ultimo momento, si aggiunse anche Peter.
Nel suo ufficio c’era anche Malocchio Moody, burbero come sempre.
-Sono questi i ragazzi, Silente?- domandò squadrandoli dalla testa ai piedi.
-Esattamente Alastor. Adesso penso proprio che dobbiate partire, si sta facendo tardi. Signor Black, a lei il compito di guidarci-
Sirius si avvicinò alla scrivania di mogano di Silente e fissò dritto negli occhi Malocchio.
-Sono pronto. Probabilmente il quartier generale sarà la casa di Mangiamorte più grande e lussuosa. Credo sia la casa dei Malfoy-
-Credi o ne sei sicuro, ragazzo?-
-Ne sono sicuro, è Villa Malfoy-
-Bene allora. Albus-
Moody fece un cenno a Silente, poi i ragazzi si presero per mano e si Smaterializzarono.
 
Il luogo dove si trovavano era disgustoso.
James non era mai stato schizzinoso, ma la spazzatura, la puzza e il barbone che si trovavano nel vicolo erano segno di abbandono totale.
-Che ci facciamo qui?-
-Aspettiamo gli altri membri dell’Ordine, no?- rispose nello stesso tono Malocchio.
Dal fondo del vicolo arrivarono gridi e grugniti.
Malocchio inforcò immediatamente la bacchetta, invitandoli a fare altrettanto.
-Bacchetta sempre pronta, prima regola dell’Ordine. Dietro di me. Ora!-
Tutti e nove erano troppo impauriti per replicare.
Dal vicolo si sentirono delle voci, poi tre uomini comparvero dall’ombra.
-Piacere ragazzi io sono…-
-Qual è il tuo Patronus e perché sei venuto qui?-
-Il mio Patronus è una lince e sono venuto in missione di salvataggio-
Dato che i ragazzi li guardavano esterrefatti, l’uomo che aveva parlato, di colore ma grosso come un armadio, sorrise e spiegò tutto.
-Bene, io sono Kingsley, Kingsley Shacklebolt. Loro sono Lucrezia Tambrood e Dorcas Meadowes, pronte per la missione. Siete stati molto coraggiosi a venire, grazie ragazzi-
-Non c’è di che Kingsley, vogliamo ritrovare il padrino di Marlene- spiegò Remus conciso.
-Allora? Che stiamo aspettando?-
-Mi piaci Potter. Sei uguale a tuo padre, sai?- osservò Malocchio.
-Alastor è appena…-
-Lo so che il vecchio Charlus è morto, ma non parlarne non aiuterà nessuno di noi. Quindi non statemi qui a dire che manco di tatto!-
Dette queste parole bevette dalla fiaschetta che portava appesa al collo.
James dette un’occhiata di sfuggita a Lily.
Malocchio gli piaceva, nonostante mancasse del tatto più estremo.
-Malocchio ha ragione. Mio padre non tornerà, potete parlarne liberamente. Adesso però muoviamoci, abbiamo un padrino da salvare!-
-Potter ha ragione, seguitemi!-
Il membro dell’Ordine si voltò e si diresse verso la campagna.
Dopo una decina di minuti di cammino, Villa Malfoy si stagliò davanti a loro.
Era piuttosto inquietante, considerando le sbarre alle finestre, i pavoni bianchi nel giardino e le piante completamente nere.
Sirius era l’unico a non essere impressionato, probabilmente ci era già stato.
-Stammi vicina, capito Lily?-
La sua sicurezza era la cosa più importante.
-Io non voglio stare vicina a nessu…-
-Potter, strano, ma sei sempre nel giusto. Ragazze prendete per mano i vostri compagni e non perdete di vista Black e McDonald. Saranno loro a guidarci-
Tutti i ragazzi presero per mano le loro donzelle tranne Peter che si tenne vicino a Kingsley.
Anche James prese la mano di Lily, così calda e morbida da scaldargli il cuore.
La avvicinò al petto  e le sussurrò:
-Non lasciarmi e non perdermi mai, capito?-
Lily, un po’ scossa, annuì insicura.
-Va bene-
Sirius si incamminò nel vialetto d’ingresso mentre Remus e Marlene lo seguivano, attenti a qualsiasi rumore.
-Ci sentiamo dopo averli Schiantati, Lily-
 








BUONSALVE AMICI MIEI

Oggi sono particolarmente di buonumore (è passato San Valentino, si torna alla sana cara vecchia depressione)
Però devo anche citare AlwaysFPI, con cui ho trascorso in maniera più che decente il mio 14 febbraio <3 <3
Ma questi sono cazzate che a voi ragazzuoli non interessano.
Ancora non sappiamo cosa succede ai ragazzi ma qui vi presento un Kingsley MOOOOLTO giovane (e bono) condito con un altrettanto giovane (XD) Malocchio Moody.
Le ipotesi che sono state avanzate su cosa potrebbe succedere sono tra le più oscene mai sentite.
Partono dallo squartamento di Lily, alla morte tra atroci sofferenze del padrino, al cuore grondante di sangue di James oppure la coscienza rivoltata di Remus, per finire con il brutale assassinio di almeno due persone.
Ok, forse ho esagerato ma adoro vedervi preoccupati!!!
Sì, forse esagero anche in questo...
Vabbè il mio matrimonio con Jace e Peeta è alle porte, e io non potrei essere più felice.
Ave atque vale.



Ele12

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Capitolo 39
*** Big Eyes ***


Nella casa dei Malfoy si gelava.
Fu questo il primo e stupido pensiero che la mente ghiacciata di Lily formulò.
-Shhhh! Sento delle voci, fate pianissimo!- li avvertì Kingsley.
La prima impressione che dava era di essere un grosso gorilla brusco e goffo, mentre Kingsley probabilmente era tutto il contrario.
Si muoveva con discrezione minuziosa ed era gentile e cordiale.
Era il primo membro dell’Ordine che la metteva a suo agio e poi doveva avere solo un paio di annetti più di loro.
In effetti dal piano di sopra arrivarono stralci di conversazioni, ma la voce era troppo debole per riuscire a capirci qualcosa.
Mentre pensava a questo, strinse forte la mano di James.
Non voleva perderlo, aveva aspettato un mese per riaverlo tra le sue braccia e adesso non potevano separarsi di nuovo, non per una stupida litigata.
-Ragazzi, adesso dovete veramente fare piano. Questa stanza è piena di occhi, che osservano e riferiscono a….ai proprietari di Villa Malfoy chi c’è in casa. Fate molta attenzione!- spiegò Sirius prendendo Mary per mano.
I ragazzi e i tre membri dell’Ordine camminarono di soppiatto nella stanza, un lungo salone da ballo dalle finestre oscurate da  tende.
Sulle pareti facevano bella mostra migliaia di ritratti degli antenati dei Malfoy.
Tutti i quadri avevano i loro occhi puntati su di loro.
Lily capì cosa significava quello che aveva detto Sirius.
La stanza era veramente piena di occhi, di ogni genere e colore.
Poi fece l’errore di guardarlo.
C’era un vecchio dipinto di un uomo, anziano e austero, il più grande della stanza, che li osservava così intensamente che Lily temette gli si perforasse il cranio.
In un gesto di sfida alzò gli occhi su di lui.
Non l’avesse mai fatto.
Il ritratto iniziò a sussurrare il motto dei Black: “Toujour Pour” e, improvvisamente, tutti i ritratti presero a sussurrare la stessa frase.
Dalla stanza di sopra le voci si spensero.
Poi Bellatrix Lestrange strillò:
-Intrusi!!! Ci penso io!-
Non fecero nemmeno in tempo a scappare che si stagliava, imponente, pronta a bloccar loro la strada.
-Bene, bene, bene. Greyback vieni qui, guarda che bel gruppo di maghetti! Chi torturerò per primo?- iniziò a cantilenare.
-Credo che il Signore Oscuro vorrebbe sapere…-
-So io cosa vorrebbe il Signore Oscuro. Chiama Cissy e dille di venire subito nella stanza d’allarme-
Poi, rivolgendosi a loro:
-Cosa ci fate qui, soli soletti? Persino il mio cuginetto…che piacere Sirius! Torturerò anche te? O forse la tua amichetta?-
Sirius rafforzò la presa su Mary, lo sguardo gelido fisso negli occhi di Bellatrix.
-Vedo che l’adorato cuginetto si è fatto la fidanzatina!!!- trillò con piacere.
Sirius tacque, anche se il rossore delle sue guance era chiaro segno del suo desiderio di cruciare Bellatrix.
La Mangiamorte era molto sveglia e, intuendo la relazione con Mary del cugino, ghignò divertita.
In un attimo Mary non c’era più, materializzatasi ai piedi della donna.
-Dato che il mio adorato cuginetto non collabora, gli darò una piccola spinta! Crucio!-
La Cruciatus colpì Mary come un fuoco ardente, che la bruciava ogni istante.
Ma Mary era forte e non urlò.
Nonostante questo, Sirius, spaventato a morte e furioso più che mai, provò stupidamente a Schiantare Bellatrix che respinse l’attacco con un semplice gesto della mano.
-Bella che succede? Altri mocciosi ficcanaso?-
-Sì, Cissy. Sono il nostro amato cuginetto e la sua banda Grifondoro, convinti di poterci battere-
-Sembra che abbiano deciso la via peggiore, stamane-  affermò Narcissa Black, palesemente annoiata.
-Pare proprio di sì. Adesso ditemi perché siete qui o vi Crucio tutti! Uno per uno!-
Nessuno parlò.
Uno scalpiccio di passi dalle scale precedette l’arrivo di Lucius Malfoy e dei suoi uomini.
Lui e Narcissa Black erano molto simili, forse cugini, nonché marito e moglie.
Quelle relazioni  per mantenere il sangue puro erano ridicole.
-Bella! Hai trovato il Black Grifondoro e i suoi amici, complimenti-
-Pensavi che non ci sarei riuscita eh, Lucius?-
-Non me lo sognerei mai, Bella. Ditemi, perché siete qui? Forse per riavere quel Nato Babbano di Lawsky?-
-E’ quello che stavo cercando di estorcere loro, ma non vogliono rispondere-
-Allora Cruciali-
Lo disse con una naturalezza tale che Lily ne fu sconvolta.
Bellatrix, gelida, strepitò:
-Tutti nelle segrete! Ora! Lei, signorina resta qui-
Mary, congelata sul posto, non osò muoversi.
Un Mangiamorte corpulento, biondo ed evidentemente molto stupido li prese e li trascinò nelle segrete.
La stanza era molto grande ma anche da lì  riuscivano a scorgere la chioma bionda di Mary.
Era semplicemente sconvolta.
I ragazzi furono spinti a forza via dalla loro amica ma non riuscirono nemmeno a varcare la soglia delle segrete che Kingsley puntò la bacchetta contro il soffitto, lo sguardo deciso di chi sta per fare qualcosa di pericoloso.
Un lampo di luce arancione e il soffittò crollò.
Fu il caos.
 Mangiamorte che correva no con ferite su tutto il corpo, Lucius e Narcissa che fissavano inorriditi la loro sala d’allarme, Bellatrix che lanciava maledizioni ovunque, pur di colpire uno di loro.
I nove ragazzi, seguiti da Kingsley, Dorcas e Lucrezia, si avviarono in mezzo al caos verso il portone ma uno Schiantesimo fece crollare Peter a terra, bloccandoli tutti.
I Mangiamorte si erano ripresi e nessuno di loro sembrava averla presa alla leggera.
Mary giaceva sotto un cumulo di macerie, svenuta.
Ognuno di loro iniziò a combattere contro un Mangiamorte, e a Lily toccò il ragazzone biondo di prima.
Nonostante l’aria stupida, era davvero bravo a combattere e non si arrendeva facilmente, forse perché i pezzi di granito non sembravano nemmeno scalfirlo.
Lui e Lily iniziarono una lotta furibonda a chi cedeva per primo.
Lily si arrischiò a lanciare uno sguardo a James.
Stava combattendo contro Narcissa Malfoy, mentre Sirius, accanto a lui, si destreggiava con Bellatrix.
Il ragazzone biondo le lanciò uno Schiantesimo, che non riuscì a parare.
Finì scagliata a terra dalla potenza dell’incantesimo, semi-cosciente.
Si alzò con difficoltà e rispose con una fattura imparata da James, alcuni mesi prima, che avviò il Mangiamorte in uno stato di trance.
La ragazza prese tempo per osservare le ferite.
Il braccio le sanguinava abbondantemente e la spalla era gonfia e pulsante.
Esaminando il suo corpo malridotto non si era accorta del Mangiamorte biondo, ripresosi dallo shock, che le lanciò una maledizione la quale colpì la gamba.
Lily sentì un dolore terribile e vide la sua gamba in una posizione innaturale, gonfia e molliccia.
Alzò furiosa lo sguardo sul biondone.
Lo prese di sorpresa ed esso rovinò sul muro, mentre altre macerie gli crollavano addosso.
Guardando verso il cumulo di granito, Lily intravide Mary, ancora svenuta e provò a rialzarsi.
Ma la caviglia le faceva troppo male, non riusciva nemmeno a muoversi.
Era come se un milione di frecce si fosse conficcato nella sua gamba.
Proprio in quel momento Bellatrix riuscì a liberarsi di Sirius, avvicinandosi sempre di più alla rossa.
Lily si ritrovò in un mondo fatto solo da una densa luce verde.
Poi la vista le si offuscò, tutto sembrava confuso.
L’ultima cosa che vide fu sé stessa che sbatteva contro una colonna e lo sguardo terrorizzato di James.

Poi tutto fu nero.

 








BUONSALVE

Cari fratelli e sorelle,
siamo qui riuniti per celebrare il funerale di Ele12, dopo aver scritto dello spiacevole "incidente" capitato a un personaggio della sua storia.
Amen.

Il testamento credo che lo scriverò più tardi (LORDY TI LASCIO IL MIO ARMAMENTARIO) perchè devo dare un pò di roba a tanta gentaglia (AlwaysFPI sappi che ti tormenterò sotto forma di fantasma durante tutta la tua longeva vita)

Vogliamo essere positivi? Allora eccomi qui.
I Mangiamorte li hanno scoperti, James sta per morire, Sirius rischia la pelle (o il pelo?), Lily va in coma.
Ed è così che si conclude la mia breve vita, anche se sono COSI SODDISFATTA di questo capitolo.
Adesso la domanda sorge spontanea: che cosa è successo a Lily???
Eheheheeh lo scoprirete solo se mi resterete fedeli e continuerete a leggere.
Dato che è da tempo che non lo faccio ringrazio: Dandelion_10, _Crookshanks_, AlwaysFPI (sempre in my heart) e l'immancabile Lordy Voldy.
Grazie anche a voi, amici lettori, che continuate a seguire gli scleri di questa pazza, seppur silenziosamente.



Ele12

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Capitolo 40
*** Awakening ***


-Sta bene vero?-
-Non…non posso dirlo Potter, ma si riprenderà, sì-
Si trovava su qualcosa di mobile e bianco, forse una barella.
-Che le è successo?-
-Una Cruciatus e un Sectumsempra. Una combinazione di maledizioni che lascia il segno, Potter. Adesso, se non le dispiace, devo provare a curarla-
Lily vide un ago di un metro e ottanta venirle spinto nella pelle.
Sentiva ancora lo sguardo terrorizzato e ansioso di James su di sé e non poteva dimenticarlo.
 
Quanto aveva dormito?
Un’ora? Due?
Si sentiva così stanca che non provò nemmeno a capire dove si trovava.
L’unica cosa importante era la mano calda che teneva la sua, mentre il sorriso più bello del mondo le veniva rivolto per la centesima volta.
-Sono uno stronzo, Lily. Ti ho lasciata combattere mentre aveva dannatamente ragione Sirius, dovevi restare a Hogwarts. Sono proprio uno stronzo e mi dispiace così tanto…così tanto di averti detto quelle cose, quando abbiamo litigato, sono stato sciocco perché pensavo che allontanarti mi avrebbe fatto meglio, almeno per un po’. Invece no, Lily, e adesso tu sei in coma e i nostri genitori sono morti…Non ti biasimo se non mi volevi perdonare, sono uno stronzo-
Lily voleva dirgli che lui assolutamente non era uno stronzo, che lo aveva perdonato tempo fa ma era troppo stanca anche per questo.
 
Quando si svegliò una seconda volta, vide molti volti familiari, compreso quello di James.
-Sta bene, almeno credo. Si è svegliata ieri ma oggi ha perso conoscenza-
-Sirius, non preoccuparti, starà bene ancora prima che tu possa dire “Felpato”-
-Magari fosse così Marlene…tu sei felice, hai ritrovato il tuo padrino e Remus…io non ho la stessa fortuna..-
Sirius uscì dalla visuale di Lily.
-Secondo voi si riprenderà mai?-
-E’ fatto così, ma dopo un po’ ritorna sé stesso. Dobbiamo solo aspettare…-
Questo era James.
Sentiva il suo sguardo, il suo sorriso triste.
-Ma…è sveglia? Godric, è sveglia!!!-
-Cosa? James ma sei scemo? Madama Chips ha detto che si sveglierà massimo entro cinque giorni!-
-Me ne fotto di quello che dice Madama Chips! Chiamatela subito!-
Lily avrebbe voluto sorridergli, dirgli che stava bene, ma la vista le si offuscò di nuovo mentre sentiva la Chips discutere con James…
 
Un terzo risveglio si ebbe dopo…quando?
Lily aveva perso il conto di quanti giorni fosse stata rinchiusa lì dentro.
Questa volta c’era solo James, due occhiaie gigantesche, lo sguardo che vagava dalle finestre a lei.
Ad un certo punto smise di osservare le finestre e le sfiorò le labbra.
-Io so che ti risveglierai prima, Lily. Io ho fiducia in te, ti sveglierai presto. Sei forte, Lily, ricordalo. Ricordalo-
Poi anche questo ricordo svanì e Lily ritornò nel mondo dei sogni.
 
Il risveglio definitivo  fu qualcosa di fantastico.
Tutta quella luce, il vociare dei suoi amici nelle orecchie, il cinguettio degli uccelli…sembrava tutto amplificato.
Vide anche James, che, sordo a tutti i richiami degli amici, la osservava attentamente.
Quando vide che era sveglia, una luce di eterno sollievo gli brillò negli occhi.
Lily si aspettò un grido, un bacio, una carezza.
Fu completamente impreparata quando James si alzò e corse via.
 
Dopo un po’ anche Remus si accorse che aveva aperto gli occhi.
-Oh…oh Godric! Ragazzi, Marlene, guardate! È sveglia, cazzo, è sveglia!-
-Lily!!!-
Le ragazze le furono subito vicine, anche Marlene, che la osservava con occhiate preoccupate.
-Come va? Cosa ti ricordi?-
-Ne parliamo dopo, Mar? Vorrei prima godermi Remus che dice parolacce…-
Tutti risero e quella fu una risata liberatoria, piena di sollievo che la loro amica stava bene, nella quale si sciolsero tutte le preoccupazioni.
-Insomma, qualcuno avvisi Madama Chips! Voglio sapere che cosa ho, maledizione!-
-Ma certo, certo…MADAMA CHIPS!!-
-Signor Lupin, ma è impazzito!?-
-Venga, Lily Evans si è svegliata!!!-
Madama Chips lasciò cadere il cesto di bucato nelle sue mani, inforcò gli occhiali e si fece vicino a Lily.
-Signorina Evans, che piacere…non c’è il signor Potter? È rimasto qui tutta la settimana, per lei-
-Sono rimasta qui una settimana?-
-Esatto. Se se lo sta chiedendo, è Cruciatus e poi Sectumsempra-
Lily si osservò attentamente.
Aveva entrambe le braccia fasciate, la gamba ingessata e una cicatrice sulla spalla sinistra.
Era uno spettacolo orribile persino per la vittima, intuiva come si sentivano gli altri a guardarla.
-Che cosa è successo? Siete riusciti a salvare Edgar?-
Madama Chips intuì che era il momento di andarsene e tornò al bucato.
Marlene le si avvicinò e le sussurrò all’orecchio, sistemandole casualmente una ciocca di capelli.
-Siamo riusciti a salvarlo, ma solo grazie all’intervento di Malocchio. Non ce ne eravamo accorti ma non ci aveva seguito, si era nascosto dietro una colonna. Mentre tu eri svenuta ha preso il tuo posto ed è sceso nelle segrete, dove tenevano Edgar. Lo ha salvato e poi ci ha riportati qui con Smaterializzazione Congiunta. Devo a lui tutto questo, glielo dobbiamo tutti-
Lily era davvero spiazzata.
In effetti lei non si era accorta della mancanza di Malocchio.
Se non fosse stato per lui, nessuno di loro sarebbe vivo.
-Dov’è Mary? Le è successo qualcosa?-
Lily aveva notato che l’amica non c’era.
-Durante la Smaterializzazione si è spaccata. Niente di grave, solo una sbucciatura alla gamba, da dove, però, ha perso molto sangue. È rimasta in Infermeria tre giorni. Però ci sono stati dei…morti. Lucrezia Tambrood…-
Non c’era bisogno che continuasse la frase.
Era morta.
Qualcuno alla fine era morto, per lei e per tutti loro.
Non conosceva Lucrezia, ma le era sembrata da subito una ragazza pacata e tranquilla, una che sacrificherebbe volentieri la sua vita per qualcuno.
Non voleva che nessun altro fosse messo in pericolo per lei.
-E James? Dove sta?-
-Non lo sappiamo, è corso via. È rimasto con te tutta la settimana, non ti ha lasciata neanche un minuto. Dovete smetterla di evitarvi, Lily!- esclamò Alice.
-Non sei tu quella che deve dirmi cosa devo o non devo fare. Scoprite dov’è, per favore, e ditemelo-
A quel punto, però,Madama Chips arrivò vicino a lei.
-Deve rimanere qui solo questo pomeriggio per levare le bende e le fasciature, poi potrà andare-
-Grazie, Madama Chips-








BUONSALVE


Ed eccoci qui col capitolo che tutti aspettavamo (sì, anche io)
Sappiamo cosa hanno fatto i bastardi a Lily: Cruciatus e poi Sectumsempra. Insomma una di quelle combinazioni che lascia il segno...anche se posso scommetterci quanto volete che la parte di Jamie al suo "capezzale" è stata la migliore.
Sono uscita abbastanza bene da questo evento perchè Lily resterà in infermeria solo il pomeriggio per le bende.
Non volevo lasciarla troppo tempo là, quando fuori c'è James con cui deve chiarire. Perchè sì, devono chiarire.
Nel prossimo chapter chiarimenti, proposte e tanto tanto love.
Continuate così, siete sempre di più!!!



Ele12

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Capitolo 41
*** Twin stars ***


Lily si era svegliata.
James era talmente sollevato e felice di vederla sollevare lo sguardo su di lui che quasi si dimenticò di tutte le loro discussioni in quegli ultimi tempi.
Poi però, gli tornò tutto in mente.
Corse via dalla stanza dove era ricoverata Lily, si sentiva un vigliacco a starle così vicino quando non era riuscito nemmeno a salvarla a Villa Malfoy.
Se Lily voleva vederlo allora doveva cercarlo.
Allora e solo allora avrebbe capito che l’aveva perdonato.
James si sentiva così in colpa per aver lasciato Lily anche solo per un minuto che non riusciva a dormire, nemmeno avendola accanto.
Aveva due occhiaie così grandi da sembrare un panda gigante.
Era rimasto vicino a Lily una settimana, l’aveva sentita svegliarsi, l’aveva baciata dopo troppo tempo e le era stato accanto.
Ma non era abbastanza.
Non se lo sarebbe mai perdonato, LEI non l’avrebbe mai perdonato.
L’aveva abbandonata in mezzo alla battaglia, senza difese se non lei stessa.
E si era ritrovata in un coma di una settimana, mentre lui si struggeva di dolore.
Si sentiva talmente in colpa che anche solo la  vista di Lily gli mozzava letteralmente il fiato, lasciandolo soffocato.
E, in quel momento, steso nel prato della sera, sotto un mare di stelle e con una lacrima solitaria sul volto, James giurò che non sarebbe accaduto mai più.
 
Lily correva per il castello, come una forsennata, appena uscita dall’Infermeria.
Non ne poteva più, doveva trovare James e chiarirsi.
Voleva ritornare alle abitudini di prima, ai baci, alle coccole, alle carezze sotto le stelle.
Rivoleva la sua vita indietro.
 
Quando vide una chioma rosso fuoco correre forsennatamente verso di lui, fu tentato di scappare per non vedere la delusione sul volto di Lily.
Per non sentire le sue parole intrise di rabbia per averla abbandonata.
Invece rimase lì dov’era perché lui era un Grifondoro e affrontava le sue paure.
Lily gli si avvicinò, bellissima e col fiatone, e si sedette vicino al lui.
Non sembrava arrabbiata.
-James…ma che ti è saltato in mente? Perché sei scappato?-
James non rispose.
La comprensione si fece strada nel volto di Lily.
Possibile che fosse così stupido?
-Ma quanto sei scemo? James, guardami. Sono andata a Villa Malfoy di mia spontanea volontà e non ti ho chiesto di proteggermi. È stata tutta colpa mia se sono finita in coma, non tua-
-Dici così per farmi sentire meglio. Lily, è colpa mia! Ho giurato di proteggerti, per sempre!!-
-Tu non dovevi proteggermi, non mi dovevi niente. Non te ne faccio una colpa, James, non è colpa tua. E se proverai a insinuare una cosa simile un’altra volta io…-
-Tu?-
-Non importa. L’importante è che, quando mi sono svegliata, anche se può sembrare crudele, volevo te , nessun  altro, vicino a me. Volevo le tue mani calde, il tuo abbraccio, la tua protezione, le tue labbra. Ma tu non c’eri, e io voglio sapere perché-
James sospirò.
Quella ragazza aveva il potere di farlo rinascere dalle ceneri dove lui stesso si era sepolto.
-Perché avevo paura che non mi avresti perdonato-
-Co…cosa?-
-Pensavo che…che tu fossi arrabbiata per averti lasciata in balia dei Mangiamorte, da sola. E perché ho passato giorni e notti accanto al tuo letto, aspettando che ti svegliassi. Pensavo che ti saresti arrabbiata con me per tutto questo…scusa. Scusa perché a volte sono troppo sciocco per capire la mente di voi donne, ma anche per tutte quelle cose che ti ho detto prima di Villa Malfoy, sui nostri genitori, su di te e Castellan.Se non vorrai perdonarmi, io lo capisco ma sappi soltanto che…che io ti amo-
-Ma non capisci? Io ti ho perdonato ormai tempo fa, stupido, e non l’hai capito! E anche io ti amo, James, e adesso voglio solo te-
James sorrise, del sorriso più luminoso, la prese tra le braccia e la baciò, come non aveva mai fatto, aggiungendo al bacio un pizzico di tutta la disperazione di quei giorni.
Lily affondò le mani nei capelli del ragazzo che amava, perché le erano mancati troppo.
Si rotolarono sotto le stelle, stesi nell’erba alta.
La ragazza tolse gli occhiali al ragazzo e li posò sul prato.
Continuando a baciarsi si stesero e osservarono le stelle, stretti l’uno all’altra e non per il freddo.
-Ok, te l’ho detto milioni di volte, Lily, ma non è ancora abbastanza. Ti amo. Grazie per avermi perdonato e per avermi aspettato-
-Non smetterò di ripeterlo, James, io ti perdonerò, qualunque cosa tu faccia, per sempre-
Si baciarono per un altro po’, poi James si fermò e prese il volto di Lily tra le mani.
-Hai mai pensato al nostro futuro?-
-Beh certo, quasi ogni giorno ma…-
-No intendo il futuro di noi due, soli-
-Oh…devo ammettere che a volte ci ho fatto un pensiero ma niente di…impegnativo…-
-Sai Lily, io credo che prenderò l’appartamento dei miei genitori. Sirius mi ha detto che vuole comprarsi un appartamento per lui e Mary e io non so con chi dividere la casa. È decisamente troppo grande…-
-Mi stai chiedendo di venire a vivere con te, James?- chiese Lily, le lacrime che minacciavano di scendere.
James tirò un lungo sospiro.
-Ovviamente capirò se vorrai stare da sola, non prenderla sul personale eh, Lily…-
-Ma stai scherzando! È la più bella notizia che io abbia sentito da due settimane a questa parte, come puoi pensare che io non voglia vivere con te! Oh Godric, James certo che verrò! Grazie grazie grazie!-
James sorrise.
-Bene, allora. È deciso dove vivremo dopo Hogwarts. E giuro che ti proteggerò a tutti i costi, chiaro Lily?-
-James lo sai…-
-Ed è per questo che ti amo. Grazie Lily, mi hai reso l’uomo più felice del mondo- sussurrò James all’orecchio della ragazza.
Lily arrossì.
-Beh se ci vuole così poco…-
-Poco? Poco?! Ma sei impazzita? È qualcosa di meraviglioso!-
Sorridendo James offrì il braccio a Lily e insieme si diressero verso la Torre di Grifondoro, pensando a quanto potevano essere fortunati.
E non importava della guerra, loro due sarebbero sempre rimasti mano nella mano, proteggendosi a vicenda.
 






BUONSALVE

Allora premettiamo un paio di cosuccie.
*incudine volante*
Ok, sono davvero pochissime. Prima: pensavo davvero che il capitolo fosse più lungo ma mi accorgo solo ora che è questa schifezzella qua O.o   Seconda: voglio ancora ringraziarvi per tutto quello che state facendo con un semplice clic sull'icona "segui" o "preferisci" i numeri stanno aumentando a velocità Interstellar XD e la mia felicità cresce proporzionalmente al numero di recensioni e preferiti.
Quindi grazie. Punto.
*vola un'incudine con un messaggio di una Lordy Voldy in lacrime*
Lo so che sono commovente ma adesso parliamo della seconda commovenza (?) del giorno.
JILY *-* JILY EVERYWHERE
Adesso dalle vostre comode poltrone, stravaccati sul divano avrete strabuzzato gli occhi e urlato "Non le ha chiesto di sposarlo???"
Ebbene sì, James non chiederà la mano di Lily adesso (anche se sono stata molto tentata) ma più avanti quando il momento sarà propizio :) E scommetto cento galeoni che non vedete l'ora eh, piccioncini?
Intanto accontetatevi di questo, mi impegnerò con capitoli lunghi.


Ele12

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Capitolo 42
*** Aimlessy ***


La mattina si presentò così luminosa agli occhi di Lily che per un attimo si dimenticò dove si trovava.
Il sole di maggio filtrava attraverso i finestroni della Stanza delle Necessità…Stanza delle Necessità???
Lily si rivoltò nel letto, in preda al panico.
Non si ricordava di essersi addormentata nella Stanza delle Necessità.
Qualcosa accanto a lei emise uno strano rumore, come un mugugno.
Si voltò di scatto a sinistra, per scoprire la figura muscolosa di James steso su un fianco, completamente addormentato.
Lily sorrise apertamente e passò una mano nei capelli del ragazzo che amava.
Erano soffici e caldi, come al solito.
Gli avvenimenti della scorsa notte le ritornarono in mente e si sentì più euforica che mai.
Sarebbe andata a vivere con James!
Si girò di nuovo verso la figura addormentata del ragazzo, che rotolò a pancia sotto.
Gli occhiali erano posati su un comodino e i capelli erano disordinatissimi.
Una lieve striscia di bava incorniciava il tutto.
Lily non riuscì a cacciare il sorriso quando le salì alle labbra.
Si alzò e si vestì, lasciando un biglietto di scuse a James.
 
In dormitorio l’atmosfera era tranquilla.
Era domenica mattina e tutte dormivano.
No, non tutte.
Marlene la mattiniera era già sveglia e leggeva un libro appoggiata a una colonnina del suo letto a baldacchino.
Gli occhi grigi-azzurri lampeggiavano da una parte all’altra della pagina, presi dalla lettura.
I capelli corvini erano una matassa aggrovigliata.
Lily provò a scivolare nel suo letto il più velocemente possibile.
-Hey Lily. Notte focosa?- chiese Marlene, gli occhi ancora puntati sul libro.
La ragazza arrossì.
-Direi di sì…abbiamo fatto pace, sai…ah e poi James mi ha chiesto di venire a vivere con lui…-
-Mh-mh-
-Non…sei sorpresa?- domandò Lily con una punta di delusione.
-Diciamo che me lo aspettavo. Siete così…non saprei definirvi…perfetti, ecco-
-Beh grazie. Comunque sono felicissima, grazie per avermelo chiesto-
Marlene alzò gli occhi dal libro.
-Hei, non provare a usare il sarcasmo contro di me, chiaro?-
Lily rise di gusto.
Poco dopo si svegliarono anche Mary e Alice.
Lily raccontò loro tutto, interrotta dai commenti acidi di Marlene che era palesemente invidiosa.
Le ragazze si congratularono talmente che finirono, non si sa come, tutte aggrovigliate tra di loro distese sul letto di Mary.
-Cazzo Alice mi stai uccidendo, ti prego sposta le tue chiappe dal mio fianco!-
-Sempre fine Mary, cara-
-Disse quella che sgridava il suo ragazzo in mezzo a tutta la Sala Grande con parole molto più volgari…-
-Un applauso a Marlene che ha recuperato il suo sarcasmo e anche peso direi…spostati subito dalle mie gambe che tra poco dovrò camminare su una sedie a rotelle…- mugugnò Lily, dolorante.
Mary e Alice risero, mentre Marlene, indispettita, si mise a rincorrere Lily con un cuscino.
 
-Ramoso, notte focosa eh? Avete fatto pace?-
Quando c’è Sirius Black in giro non c’è speranza, prima o poi gli dovrai parlare.
-Immagino che se non ti racconto tutto mi tartasserai…-
-Sei perspicace, Ramoso. Spara, avanti-
James sospirò, sorrise e annunciò:
-Ho chiesto a Lily se vuole venire a vivere con me, dopo Hogwarts-
Sirius ci rimase di stucco tanto che James gli lanciò un Aguamenti per riprenderlo dal mondo dei morti viventi.
-Coff Coff…eh bravo Ramosuccio mio..coff coff…nella casuccia insieme…coff coff…approfittate del vecchio zio Felpato per fregarvi la casa eh? Coff coff- concluse Sirius sputacchiando.
-Sì, ne abbiamo approfittato. Non ti dispiace, vero?-
-Tanto non te ne fregheresti comunque-
-Vero…-
-In teoria dovresti dire “Oh scusa se ho ferito i tuoi sentimenti, fratellino adorato!!!”-
-In teoria, appunto. In pratica non me ne frega- rispose ironico James.
-Però di Lily sì che te ne frega…sono geloso lo sai?-
-Ma per favore…io e Lily non abbiamo niente contro di te, stai facendo il Felpato Geloso dei Suoi Amici-
-Beh, capiscimi state così bene insieme che non posso fare a meno di invidiarvi..-
Sirius sorrise, sornione.
-Tu e Mary non siete da meno, però-
-Oh lo so, siamo perfetti anche noi due insieme-
Seguì una pausa, lunga a seconda dei punti di vista.
-Come sta Lily? Avete chiarito?-
James annuì.
-Lei mi ha fatto capire che in parte non era colpa mia se è stata colpita. Senza di lei adesso starei vagando disperato senza meta…-
-Beh per vagare senza meta devi amarla proprio tanto..-
-Più di quanto tu possa immaginare- concluse James.
Sirius si alzò dal letto e si incamminò verso la porta.
Quando Sirius arrivò al bagno l’urlo di James si sentì per tutto il dormitorio.
-La voglio sposare!-
E fu così che Felpato si affogò due volte nel corso di una sola mattinata.
 
A colazione Malandrini e ragazze si ritrovarono sulla stessa panca.
-Ragazzi ma ci pensate che domani inizierà la settimana degli esami?-
-Non vedo l’ora di studiare tutto il giorno per la prova orale…- sospirò Sirius.
-Sì ma vi rendete conto che questa è una delle nostre ultime settimane a Hogwarts? Per sempre?-
All’improvviso calò il silenzio.
La tensione e la tristezza aleggiavano sul gruppo di diciassettenni come anime in tempesta.
Ad un certo punto Mary si alzò in piedi sul tavolo scalciando piatti e bicchieri poi cominciò a parlare, la voce calma e piena di sentimento:
-Ragazzi, qui non si tratta di un altro ennesimo anno in questa scuola. Si tratta dell’ultimo anno e noi dobbiamo fare in modo che tutto quello che abbiamo passato sia indimenticabile! Non dobbiamo lasciarci sfuggire nemmeno un attimo di questi giorni, perché è importante. Dobbiamo viverli al meglio, non come adolescenti-zombie che attendono la fine. Perciò non pensate a quando tutto questo finirà, ma a come vivere al meglio gli ultimi attimi che ci rimangono!-
Nessuno se ne accorse ma l’intera Sala Grande si era di colpo zittita.
Non si sa da dove, né quando ma, timidamente, partì un applauso, seguito da altri scroscianti e insistenti, principalmente provenenti dai ragazzi dell’ultimo anno.
Molti avevano le lacrime agli occhi, altri annuivano.
Mary aveva fatto un discorso davvero bello ma la cosa speciale era che lei ci credeva davvero in quello che diceva e trasmetteva questa sicurezza anche agli altri.
Nessuno lo ammise, ma si sentirono tutti un pochino meglio.
Persino quando Sirius tirò giù la sua ragazza per baciarla e quando Lily abbracciò la sua migliore amica, commossa.
 
 







BUONSALVE (amici miei)

Premettendo che vi amo tanto tanto, SIAMO CRESCIUTI ANCORA DI PIUUU e adesso il nuovo traguardo è raggiungere 200 recensioni.
Quando il mio sogno si avvererà *-* farò succedere qualcosa di speciale, giuro, tipo una spin off o qualcosa del genere.
Intanto sto sviluppando idee sulla fanfiction che ho intenzione di scrivere sulla Nuova Generazione potteriana, la protagonista si chiamerà Althea e MI SERVE DISPERATAMENTE UN COGNOME.
La sua personalità è altezzosa fredda e distaccata (Purosangue insomma) quindi mi serve un bel cognome pomposo e nobile.
Vi ringrazio *posizione zen*
In particolare colgo l'occasione per ringraziare Sirius (senza di lui tutta questa storia non sarebbe neanche nata) ma anche il nostro primo fanboy, che ha finalmente recensito gabry 2109,   la nuova  lusy97,   e la grande Lumos9690.
Per non parlare di Lordy Voldy_girl e di dandelion10 che sono assidue recensitrici.

Grazie davvero.
Per spiegazioni contattarmi.



Ele12

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Capitolo 43
*** Panic ***


10 giugno 1977.
Probabilmente il giorno più atteso di tutti gli studenti del settimo anno di Hogwarts.
Quello che aveva scatenato gli incubi più spaventosi e i conati più indecenti della scuola.
Quello che aveva spinto Peter Minus a rimanere digiuno un intero giorno.
Quello che aveva allontanato Sirius Black dai suoi oggetti Babbani per ben tre mesi.
Era arrivato il giorno dei M.A.G.O.

 
L’atmosfera, quella famigerata mattina di inizio estate, si presentò talmente piena di tensione che una fitta nebbia sembrava avvolgere ogni studente del settimo anno.
Protagonisti indiscussi della scena erano i libri.
Aritmanzia, Astronomia, Erbologia, Cura delle Creature Magiche, Incantesimi, Trasfigurazione, Difesa Contro le Arti Oscure, Pozioni non mancavano di affollare i pensieri degli esaminandi.
Fatture, malefici, ingredienti disgustosi, numeri, erbe miracolose e Animagus popolavano i discorsi di qualunque studente fosse in grado di proferire parola.
Nessuno riusciva a rimanere concentrato per più di due minuti che subito un nuovo atroce dubbio offuscava la mente e ti costringeva su un nuovo, pesante volume.
Persino i quattro scapestrati della scuola, le loro ragazze e tutti i Grifondoro in generale riuscirono a rimanere zitti durante la colazione, ognuno perso nei propri pensieri.
I Corvonero, come al solito, studiavano in silenzio, neanche un’ombra ad offuscare i loro volti.
I Tassorosso mangiucchiavano serenamente e chiacchieravano sui vari esami, lasciandosi pervadere da un senso di allegria che riusciva a mandare in bestia anche il più serio dei Corvonero.
I Serpeverde, menefreghisti come al solito, dedicavano ai libri giusto il tempo di una scorsa veloce.
Quando tutti gli studenti finirono di mangiare la McGranitt si alzò e declamò ad alta voce gli orari degli esami.
Il panico si diffuse nella sala e tutti iniziarono ad affollarsi fuori dalle aule, ognuno con un libro diverso in mano.
La Sala Grande fu sgomberata, i tavoli trasfigurati in banchi di scuola, gli esaminatori fatti entrare.
Un silenzio bollente si diffuse sugli studenti, che trascorsero la seguente ora nel terrore più totale.
Appena le porte si aprirono una folla gigantesca di Grifondoro e Corvonero si affollò in Sala Grande, mentre i membri della Casata rosso-oro iniziarono la corsa ai banchi, cercando quello più vicino al secchione di turno.
I Corvonero si trovarono così travolti da un’orda di gente senza possibilità di fuga.
Gli esaminatori, severi e decisi, presero posto e spiegarono le regole degli esami, esponendo anche le nuove regole di sicurezza rispetto al copiare tra i banchi.
I Grifondoro emisero un verso scoraggiato, i Corvonero approvarono con versi di giubilo.
E fu così che l’esame iniziò.
 
-Quattro ore. Ci hanno fatto rimanere dentro per quattro ore-
-Dai Sirius, la fai sembrare una prigione..-
Lo sguardo omicida di Sirius raggiunse Lily come una freccia.
-Era una prigione, Lily. Lo era e basta-
-Ci stiamo facendo tutti prendere dalla tensione, che ne dite di andare nelle cucine a bere una Burrobirra per calmarci?-
-Bravo Remus, almeno avremo un po’ di tranquillità per ripetere in pace. L’esame di Trasfigurazione mi spaventa a morte- borbottò Mary cupa.
I ragazzi scesero in direzione delle cucine, stanchi e disorientati dagli esami appena conclusi.
Nelle cucine la solita orda di Elfi domestici accolse la comitiva, e in particolare James e Sirius, con grida felici e pasticcini ripieni.
I ragazzi si servirono abbondantemente di tutto e rimasero nelle cucine a ripetere, ben accolti dagli elfi che portarono anche il tè.
-Quindi la Terza Legge di Golpalott è stata formulata nel…- iniziò Alice, distrutta.
-1647- completò Lily, due ombre scure sotto gli occhi.
-Mentre si riconosce un Animagus da…- cominciò Sirius.
-Va a quel paese Felpato- concluse James sbadigliando.
Avevano trascorso le ultime tre ore a ripetere nell’atmosfera calda e soffocante delle cucine.
-Ragazzi è tardi dovremmo andare per l’esame di Divinazione-
-Io vado ad Aritmanzia, vi saluto- annunciò Marlene.
La ragazza si allontanò, curva sotto il peso dei libri.
-Io e Alice dobbiamo sostenere Pozioni. Con i Serpeverde- sopraggiunse Lily.
-Buona fortuna allora-
Sirius lanciò loro uno sguardo pieno di compassione.
I ragazzi si allontanarono per sostenere l’esame successivo.
 
Verso le sei del pomeriggio i Malandrini e le ragazze si ritrovarono nell’Ingresso per sostenere l’ultimo temibile esame.
L’orale.
Se prima degli esami scritti nessuno fiatava non era niente rispetto al silenzio che c’era prima dell’orale.
Se prima degli scritti chi parlava era zittito con un’occhiataccia prima dell’orale nessuno osava alzare gli occhi dai libri.
Se agli scritti si percepiva la tensione prima dell’orale si constatava il terrore.
Questo per dare l’idea di come si dovevano sentire i ragazzi, schiacciati sotto il peso della conoscenza e oppressi dagli incantesimi che fino a poco tempo prima credevano di conoscere tanto bene.
Se finora ti eri sentito sicuro sul tuo discorso, bastava un semplice frusciare di pergamena per annebbiare completamente le parole così accuratamente preparate.
Quando l’esaminatore, consapevole in quel momento di essere simile a un boia, chiamò il primo ragazzo, un Serpeverde dagli occhi stanchi, tutto l’antico ardore Grifondoro, intelligenza Corvonero, orgoglio Serpeverde e lealtà Tassorosso si svegliarono dal precedentemente intorpidimento per portare aiuto agli studenti.
La porta sbattè alle spalle del ragazzo ma nessuno ci fece caso, completamente perso nel caos primordiale che regnava all’Ingresso.
Gli alunni avevano ripreso a studiare in maniera feroce, quasi vorace, gli argomenti e niente e nessuno glielo avrebbe impedito.
Finalmente l’ultimo ragazzo prima dei Malandrini finì e, con grandi ovazioni e boati da parte degli alunni ma soprattutto delle alunne di tutta Hogwarts, Sirius Black, calmissimo come sempre, entrò nella porticina.
Dietro di lui si susseguirono Lily, Remus, Mary,  Marlene, Peter, Frank, James e Alice, che addirittura fece una giravolta quando si liberò del peso dell’ultimo esame.
Solamente Lily e Marlene erano rimaste dentro più di un quarto d’ora, esponendo il loro ben complesso piano di studio agli esaminatori.
Ma anche gli altri avevano conseguito ottimi esami, persino Sirius che aveva affascinato, diceva lui, una donna tra gli esaminatori, secondo lui molto abbordabile.
Certo, ricevette un calcio nei luoghi proibiti da parte di Mary, ma sotto sotto era davvero felice.

 








 BUONSALVE PIPOL



Eeeeee questo è il giorno attesissimo da tutti gli studenti!
Il giorno dell'esame (posto prenotato in prima fila per la fine dell'anno, absolutely)!!!
Felicità! Comunque spero di aver descritto bene il panico totale che ho provato io durante il mio primo esame e che ho applicato ai ragazzi ciccetti *_*
Insomma Hogwarts è una scuola di tutto rispetto e deve avere esami di tutto rispetto no?
Spero anche di non aver fatto il capitolo troppo breve, vi assicuro che il prossimo sarà MARVELLOUS perchè parlerà del giorno dei diplomi e la festa seguente *<* organizzata indovina indovinello dai Malandrini
Quindi sarà un capitolo abnorme e stupendiglioso (stupendo+meraviglioso) di conseguenza NON VI PERDETE NEI MEANDRI DI EFP CHE MI SERVITE PRONTI A RECENSIRE!!!

A proposito 181 RECENSIONI PIPOOOOL vi amo eheheeh...



Ele12

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