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di 1903
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter one. ***
Capitolo 3: *** Chapter two. ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


 Non me l'ero immaginata così il giorno che avrebbe cambiato la mia vita per sempre.
Se c'é una cosa che una persona non si aspetta di fare durante un volo di 11 ore,é pensare.
Avevo immaginato questa scatola in movimento,nel bel mezzo del nulla come una SPA,un posto dove dormire senza essere svegliata,non al massimo della comodità ma pur sempre migliore del niente più totale.
Invece mi ritrovavo a pensare,seduta su un sediolino della seconda classe,a cosa sarebbe cambiato di li a poco.
Parecchie persone,prima di partire,mi han ripetuto per mesi:"non lasciare la via vecchia per quella nuova,sai quello che perdi,ma non sai quello che trovi",ma se quello che avevo non mi bastava più?e se quello che avevo,ormai,era diventato niente? 
Avevo aspettato,avevo aspettato per anni un cambiamento,qualcosa che mi facesse avere paura,qualcosa che in qualche modo mi facesse rinascere,qualcosa per cui valeva la pena sentirsi vivi. Per questo,quando mio padre mi aveva chiamato dall'altra parte del mondo,chiedendomi se volevo iniziare una nuova vita con lui,dopo che la fidanzata lo aveva lasciato,era in cerca di emozioni anche lui,un no da parte mia sarebbe stato scorretto. 
Erano cambiate le cose dall'ultima volta che ero stata in America.
Non avevo più la mia migliore amica da chiamare su Skype tutti i giorni ad esempio.
Non avevo più il mio ragazzo,quello che mi correva dietro dalla seconda media.
Non avevo più una famiglia felice alla quale sarei mancata. 
Non avevo più lei.
Ma come di quattro cose ero sicura di non avere più,di altre quattro cose ero sicura avrei fatto di tutto per ottenere.
Mi sarei presa la patente,così da poter essere indipendente.
Sarei stata chiusa in camera mia per la maggior parte del tempo.
Avrei fatto di tutto però finire la scuola il prima possibile.
Non avrei più permesso a nessuno di ridurmi uno straccio.




Avrei dovuto frequentare la prima superiore per la terza volta di fila,alcuni miei amici,mi ritenevano "forte" per questa cosa,altri "stupida",io mi ritenevo solo indecisa. 
C'erano ragazzine e ragazzini che sin dall'asilo,sapevano cosa volevano dalla vita,c'era la cantante,l'astronauta,la principessa,il calciatore,la Sirenetta e poi io: la cassiera. 
Il primo anno vero e proprio di superiori,ero talmente elettrizzata dall'idea di frequentare un alberghiero e diventare una famosa chef,che dopo due settimane la mia eccitazione era svanita,scomparsa,risucchiata da un buco nero,e quindi,alla fine,decisi che era meglio starmene a casa e mangiare cose giá pronte,come le merendine.

Il secondo anno,sempre in prima,decisi di provare a fare la parrucchiera,ma poi,mi resi conto che le tinture,preferivo quando me le fecevano,piuttosto che farle. Quello,fu l'anno in cui,cambiai quattro volte colore di capelli. Rosso,viola,blu,nero.

Questo sarebbe stato il mio terzo,e avevo deciso di frequentare un'artistico. Anche se,nessuno dei miei famigliari era d'accordo. Quello fu il primo passo verso la decisione di frequentarlo. 
Papá mi aveva spiegato per telefono,come funzionavano alcune cose della scuola qui,ad esempio,non esistevano gli anni,ma i gradi. E quindi,una povera indecisa come me,ora si ritrovava al nono grado,invece dell'undicesimo. 
Un'altra cosa che mi aveva spiegato era,che dal nono al tredicesimo grado,le categorie di persone avevano un nome. Quelli del tredicesimo erano i "senior",poi c'erano i "young man"e così via,fino ad arrivare ai "frashman" i novellini. Una cosa che mi aveva spiegato la tv invece,era che i ragazzi più grandi, si divertivano a chiamare le frashman,"frashmeat" ovvero,carne fresca. 

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Capitolo 2
*** Chapter one. ***


CHAPTER ONE. 


"Ci sono tante cose belle nei film americani,tipo i bei ragazzi. Quei ragazzi muscolosi,da mille e una notte. Ci sono quei ragazzi "sfigati" che poi,alla fine del film si rivelano i più dolci e i più fighi di tutta la scuola,ma poi alla fine,come sempre,ti rendi conto che la vita non é come nei film,e quello che lì puó sembrare fantastico,in realtà non lo è. 
Niente cheerleaders che sbattono il loro corpicino delizioso da una parte all'altra della scuola. Ragazzi sfigati,che dal nono grado al quattrodicesimo,restano sempre quello,dei sfigati. È i ragazzi fighi,quelli muscolosi,quelli che alla fine del film lasciano la cheerleader per mettersi con la cenerentola del momento. Beh,chiunque abbia piazzato quei ragazzi all'interno dei film,voleva far del male alle ragazze. Perché nella tua vita c'é solo una possibilità di incontrare un ragazzo del genere,al supermercato. Si tratta di quel tipo di ragazzo che incontri nel reparto della verdura,stalkeri fino al bancone della carne,e in qualche modo,perdi di vista nel reparto alcolici. Non sono da una notte e via,ma solo da un'occhiata. Un'occhiata e via."

Quelli,sono i pensieri che mi circolano per la mente,mentre vago per i corridoi semi-vacanti della mia nuova scuola. É strano come possano esistere le copie non-magiche di Hogwarts. Girare per questi corridoi é peggio di essere al centro di un labirinto,file di armadietti ovunque,porte tutte uguali. Potresti girarci intorno per anni,senza mai capire in che ala ti trovi. Alla fine l'unica cosa da fare,é sedersi in mezzo al corridoio e aspettare che qualcuno,prima di entrare in classe ti noti. 

<< credo che tu non appartenga a questo posto,giusto? >> una voce maschile alle spalle,manco fosse la voce di Dio decido di alzarmi e girarimi
<< cosa te lo fa credere? >> alzo un sopracciglio guardando il ragazzo avanti a me
<< da queste parti non ci sediamo per terra quando non riusciamo a trovare la strada >> spiega cercando di trattenere le risate
<< sto solo cercando di creare una nuova religione,per qualsiasi studente in una piena crisi di nervi il primo giorno di scuola >> patetica,ma chiunque mi conosce,sa che non riesco ad ammettere di aver bisogno di qualcosa che non so procurarmi da sola
<< primo giorno,frashmeat. wow,beh, dimmi dove devi andare,ti accompagno. Ho l'ora buca >>
Frashmeat,non so cosa sia più ridicolo,se questo soprannome,il fatto che si ostinano ad usarlo nonostante sia maschilista,o il fatto che continua a sorrideremi come se quello che mi avesse detto fosse un complimento,magari dovrei ringraziarlo. Con un pugno in pieno volto.
<< uhm ottimo! Cerco l'aula di Mrs. George,numero 306,ma qui le aule sono solo 0 e qualcosa >> 
il ragazzo scoppia a ridere come se fosse quella battuta che ripeterai ai tuoi amici per tutta la vita
<< é ovvio! Siamo nel palazzo di storia,tu hai bisogno del palazzo principale. É semplice,le aule che iniziano con lo 0 sono in questo palazzo,quelle con l'1 sono al primo piano del palazzo principale,con il 2 secondo piano,con in 3 terzo piano. Quelle che iniziano con il 6 sono nel palazzo di arte,quelle che hanno un colore vicino al nome tipo:"Green Room" sono nell'auditorium. Poi ci sono quelle che iniziano con T che sono quelle piccole casette tutte intorno alla scuola,e quelle che iniziando con G sono le palestre,ma per arrivarci devi passare per il tunnel >> mi sorride una volta finito il discorso, peccato che io mi sia incantata a guardare la mosca che batte contro il vetro della finestra cercando di entrare,dietro di lui.
<< sai la strada?portami lì,niente chiacchiere. >> lo prendo per il braccio andando verso l'uscita,l'unica cosa di cui so la posizione in questa scuola/villaggio turistico per giovani carcerati. 

Qualche marciapiede e una trentina di scale dopo,mi ritrovo a chiudermi alle spalle la porta di matematica per tornare nel corridoio. Morale della storia?loro creano una trappola mortale,io finisco dalla preside per avere un permesso per il ritardo di circa un'ora e mezza.

Stare seduta nella segreteria aspettando che la preside si liberi,non era proprio come mi immaginavo il primo giorno di scuola,la segretaria continua a interrompere i miei pensieri chiedendomi scusa per il tempo che passa,come se saltare matematica m'infastidisse. 

Dopo mille inconvenienti,ricado nel mio vortice di fantasie. Ed eccomi lí,di nuovo in quel posto,di nuovo in quella casa,di nuovo in quel bagno con lei. E per la prima volta,stare seduta ferma su una sedia mi rende felice. Se lei fosse qui,di sicuro riuscirei a trovare modi molto più piacevoli per far passare il tempo. 

Qualche fantasia e qualche ricordo dopo la porta della preside si apre. 
Un ragazzo,è tutto quello che vedo,un young man,o un senior difficile a dirsi,scuote la sua chioma di capelli troppo cresciuta e riccia. Mi alzo per andare verso la porta ed entrare nel'ufficio. E tutto diventa un unico colore,rosso. Rosso come rabbia. Uno di quei momenti che sembra durare una vita,ma alla fine é solo un secondo,magari solo un decimo di esso. Mi ritrovo seduta a terra,con un ragazzo sulle gambe,che si gira per guardarmi,se gli occhi potessero uccidere,i suoi occhi verdi,mi avrebbero ucciso anche l'anima.

<< alzati Harry,va a casa,hai finito di fare danni nel mio istituto >> la preside accorre in mio aiuto,e girandomi mi rendo conto che nella segreteria siamo rimaste solo io,lei e la segretaria.

Il cavaliere oscuro è andato via.

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Capitolo 3
*** Chapter two. ***


CHAPTER TWO.


É come una ruota,si ripete tutto,sempre. Lavoro,scuola,scuola,lavoro. É un ciclo interrotto di monotonia. Quando il capo mi ha cambiato turno,mettendomi come cameriera di chiusura,non avevo idea di cosa intendesse. Stare nell'ufficio,con tutte le luci spente,aspettando che lui si decida a tornare dal pub vicino per chiudere il ristorante,così io posso tornarmene a casa e finire quello che stavo facendo prima di svegliarmi e andare a scuola. Sognare. 
Ho il brutto vizio di farmi assalire dall'ansia quando mi torvo in una situazione che non mi piace,ma fissare lo schermo delle telecamere,sperando che non ci sia nessun movimento é da psicopatici. 

Una cosa che proprio non mi entra in testa é la geografia,ma qui non la facciamo. O almeno,la facciamo in parte. Quella parte che non riguarda le barbabietole da zucchero,per fortuna. É solo una cosa generale. Qualcosa del tipo:"l'impero Romano si trovava a Roma,in Italia,Europa" semplice e coinciso. Essendo di origine italiana,dovrei sfruttare la storia della mia terra a mio favore,ma quando la professoressa,per lo stesso motivo,decide di esonerarti dal'interrogazione,scendiamo nel ridicolo. Cercare di fare altro,mentre tutti danno risposte sbagliate e fanno rivoltare Giulio Cesare nella tomba,é qualcosa di impossibile,ma guardare il cortile della scuola e trovare scritto "school sucks" con l'erba tagliata male,é una cosa incredibile. Chiunque l'abbia fatto,é il mio nuovo dio. 


Ho lavorato in parecchi posti,diversi lavori. Come lavoravo per lei,non ho mai lavorato per nessun'altro. Mi ha insegnato le basi per essere un'ottima cameriera,e tanto altro,ma dall'altra parte del mondo sono cose molto inutili,tutto cambia. Quello che va sai é da dimenticare,e quello che vedi é da imparare,anche se non lo dicono. Qui i camerieri si cambiano una volta al mese,se sbagli qualcosa sei fuori,fine dei giochi. Per ora,la mia partita é salva,e ho ancora tutte le mie vite di riserva,non posso dire lo stesso di Matt,sorpreso a mangiare del pane dopo 11 ore di lavoro continuo senza nemmeno una pausa. Stiamo cercando un nuovo cameriere,e i ragazzi che si son presentati son tutt'altro che capaci.

<< Rachelle,l'abbiamo trovato >> mi dice il capo uscendo dal suo ufficio con un ragazzo alle sue spalle,vagamente familiare.
<< lui é Harry Styles, ha lavorato per qualche ristorante qualche anno fa >> continua!a spiegare in italiano. Trovare lavoro in un autentico ristorante italiano,é stata una botta di culo,il capo,italiano,si fida di me essendo come lui. Match Point,ho guadagnato 100 punti. 
<< mi chiedevo se potevi fargli da tutor per la prima settimana!sai spiegargli come funzionano le cose qui e roba del genere >> annuisco aspettando che finisca di chiedermi l'ennesimo favore,guardo il ragazzo,cercando di ricordarmi dove l'ho giá visto,niente di niente.
Il ragazzo si gira per guardarmi,i suoi occhi,verdi. 
Il signore oscuro é qui.
Il capo continua a parlare,ma i suoi sono solo suoni. Il signore oscuro continua ad uccidermi l'anima solo guardandomi,come ha fatto la prima volta che ci siamo visti.
<< come dicevo,l'ultimo lavoro che Harry ha fatto, é lontano dall'essere un cameriere,quindi vorrei che ti concentrassi su di lui >> 
<< qual era il suo ultimo lavoro? Lo spacciatore? >> dico irritata dal modo in cui Il ragazzo mi guardava.
<< a dir la veritá,facevo il giardiniere,ma l'idea dello spacciatore mi alletta >>
Il tono della sua voce é divertito,da me. E solo dopo mi rendo conto di aver parlato in inglese. Mi giro e vado in cucina,annegando da sola nel mio mare d'imbarazzo.

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