Io ho un sogno: sei tu

di Vampire_Queen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sera prima della partenza ***
Capitolo 2: *** Arrivo ***
Capitolo 3: *** Giri in città ***
Capitolo 4: *** Notte in bianco, disegni e cazzate ***
Capitolo 5: *** Il concerto ***
Capitolo 6: *** Disperazione ***
Capitolo 7: *** Il concorso ***
Capitolo 8: *** Incontro/scontro ***
Capitolo 9: *** Eccomi da voi! ***
Capitolo 10: *** Primo giorno ***
Capitolo 11: *** Torta ***
Capitolo 12: *** Prove, bar, shopping e di nuovo prove ***
Capitolo 13: *** Rottura ***
Capitolo 14: *** -- ***
Capitolo 15: *** Scuse ***
Capitolo 16: *** Scoperta ***
Capitolo 17: *** Pizza! ***
Capitolo 18: *** Love ***
Capitolo 19: *** Giornata sulla neve!!!!! ***
Capitolo 20: *** Nataleeeeeeeee!!!!!!!!!! ***
Capitolo 21: *** Shopping e ansia per l'incontro famigliare ***
Capitolo 22: *** Il Seollal ***
Capitolo 23: *** Things Never Say ***



Capitolo 1
*** La sera prima della partenza ***




Sono seduta sul mio letto nella piccola camera che condivido con una delle mie due coinquiline con le quali ho abitato per tre anni in questo minuscolo appartamento in affitto qui a Venezia. Nonostante io sia infilata sotto le coperte fino alla vita, con tanto di poncho e le maniche della maglia tirate fin sulle mani, sto tremando di freddo. Non c’è nulla che non va nel riscaldamento, ma la porticina in cucina che da sul terrazzo ha una bocchetta impossibile da chiudere e attraverso di essa sta entrando l’aria gelida del vento di fine febbraio. Solitamente chiudiamo la porta della cucina, in modo che l’aria non arrivi in camera da letto, ma la mia compagna di stanza, che ora è a casa dei suoi per il weekend, dev’essersene dimenticata prima di andarsene e io, lo ammetto, sono troppo pigra per alzarmi e chiuderla.
Sospiro appena alzando gli occhi dallo schermo del cellulare che tengo tra le mani e posandolo sul cielo fuori dalla finestra posta sulla parete di fronte a me, nonostante siano quasi le due di notte fuori non è buio come si può pensare, anzi, il cielo è di una strana sfumatura rossastra. Nonostante il brivido di freddo che mi ha appena percorsa da capo a piedi non riesco a trattenere un enorme sorriso colmo di felicità.
Finalmente i miei più grandi desideri stanno iniziando a realizzarsi.

Mi sono laureata da alcuni mesi all’Università Ca’ Foscari qui a Venezia in lingue, culture e società dell’Asia e dell’Africa mediterranea, più precisamente in coreano e cinese e domani mattina, dopo anni che sogno a occhi aperti, partirò per Seoul.
In Giappone ci sono andata due settimane fa.
Una settimana fantastica quella che ho trascorso là, sono anche riuscita ad andare al concerto dei The GazettE e chiunque mi conosca anche da soli dieci minuti sa benissimo che era una cosa alla quale tenevo tantissimo, soprattutto dopo che i miei genitori non mi avevano lasciato andare al concerto che avevano tenuto in Germania quasi cinque anni prima.
La mia valigia verde metallizzato della Carpisa, coperta di stickers e scritte, mia fedele compagna durante tutti i viaggi che ho fatto fin ora, è ai piedi del letto a una piazza che ho in questo appartamento, ben diverso da quello in casa dei miei genitori a Gorizia. E per diverso intendo dire che non è comodo nemmeno un millesimo del mio vecchio letto. Purtroppo questo appartamento è così piccolo che non abbiamo nemmeno un soggiorno, ergo non abbiamo un divano, altrimenti mi sarei accomodata su quello.
Non ho dovuto faticare molto a fare la valigia, visto che è la stessa che ho usato per andare in Giappone e ho solo dovuto sostituire i capi sporchi con quelli puliti e mettercene un bel po' in più visto che conto di fermarmi a Seoul almeno per alcuni mesi in completa tranquillità prima di trovarmi un lavoro.

Ho risparmiato un sacco di soldi da quando avevo 14 anni, non sprecando mai nemmeno un euro e ho radunato una cifra molto cospicua con cui ho affittato un piccolo appartamento, pagando già per i primi 6 mesi, quindi almeno per l’abitazione non dovrei avere troppi problemi.
Spero che mi troverò bene in Corea, finalmente potrò vestirmi come ho sempre sognato, indossando gli abiti che in sti anni ho comprato sui siti coreani e che qui non ho mai potuto indossare poiché mia madre li trovava “fuori luogo”, manco fossero succinti o volgari. Da quello che ho imparato in questi tre anni sulla cultura e le tradizioni dalle mie due professoresse di lingua coreana, entrambe madrelingua, per me non sarà troppo difficile trovarmi a mio agio. Sono sempre riuscita ad adattarmi alle situazioni più disparate senza troppi problemi in fondo, voglio sperare che sarà così anche questa volta.

Mi scosto le coperte di dosso e mi alzo rabbrividendo per il momentaneo contatto dei miei piedi con il pavimento freddo per poi infilarli nelle mie sgangherate ciabatte rosse, raggiungendo in pochi passi la mia micro-cucina, ben decisa a farmi un thè. E' proprio quel che mi ci vuole in questo momento.
In questi giorni prima della partenza ho cercato di contenermi, di non dare a vedere quanto in realtà sono eccitata per il meraviglioso viaggio che sto per compiere.
Tornando di là poso per un secondo la tazza di thè bollente sulla scrivania in legno, cercando di non far cadere la pila di appunti che la mia compagna di stanza ha abbandonato lì, chinandomi sotto il letto e arraffando al volo il portatile. Sì, è un posto strano e poco comodo dove tenerlo, vero? Ma il mio portatile è abbastanza grande e pesante e non ho trovato un altro posto dove metterlo, per lo meno, non un posto dove non rischiava di finire a terra al minimo sfioro. Lo apro e premo il tasto di accensione prima di mollarlo sul letto e lasciarlo caricare, recuperando intanto la tazza e posandola sul comodino alle mie spalle. Sì, avete capito bene, il mio comodino si trova dietro alla testata del letto. Non è nemmeno un comodino in realtà, è un’alcova tra il mobiletto e l’armadio, nel quale io ho sistemato i miei libri e i miei cd.
Mi sistemo a gambe incrociate sul letto, tirando più vicino a me il portatile con un leggero sospiro. Mi mancano le comodità di casa mia…


Rifletto un attimo se andare su Skype e iniziare una video-chiamata con Sara, una ragazza che ho conosciuto in prima superiore e che in poco tempo è diventata una persona decisamente importante per me. Anche lei si è trasferita a Venezia per frequentare la Ca’ Foscari, iscrivendosi alla facoltà di Beni Culturali. Non ci sentiamo o vediamo più come un tempo, causa studio ecc, ma non per questo ho smesso di considerarla mia amica.
"Ma si dai" penso, " in fondo sono appena le due, figurarsi se quella scema non è ancora sveglia" mi dico con un sorrisetto e clicco sull' icona CHIAMA aspettando che risponda mentre mi rigiro una ciocca di capelli tra le dita. Dopo una ventina di minuti sto per chiudere quando finalmente Sara si decide a rispondere sorridendomi con il suo solito fare un po’ scazzato dall'altra parte della webcam.

-Ehi Aloyse, ti sei fatta qualcosa ai capelli?- mi chiede subito, non dandomi nemmeno il tempo di dire qualcosa e non salutandomi nemmeno.

-Ciao eh? Anche io sono contenta di vederti- dico ironica per poi lasciarmi andare a una leggera risata quando la vedo alzare gli occhi al cielo con un sorriso, -Comunque si, ti piacciono?- chiedo passandomi una mano tra i capelli  ora lunghi fino poco più sotto delle spalle e di color azzurro-violetto.

-Ma si, ma si, ciao anche a te- mi risponde agitando una mano in aria come a dire “ci conosciamo da una vita, lascia perdere i convenevoli inutili”, -Sì, mi piacciono, ti stanno molto bene- mi dice con voce leggermente strascicata dal sonno. Da quel che posso vedere della sua scrivania, accanto a lei ci sono svariati quaderni e libri, alcuni dei quali aperti, assieme a una tazza di quello che probabilmente una volta era caffè, ma del quale ora rimaneva solo il fondo.

-Che ti sei fumata sta volta?- le domando in tono scherzoso lasciandomi andare a un finto sospiro teatralmente drammatico. La mia amica intuisce subito e decide di stare al gioco, alzando una mano e posandosi l’altra sul petto, in una buffa imitazione del saluto scout.

-Non era una canna giuro. Era erbapipa- mi dice Sara, cercando inutilmente di far durare lo scherzo e di rimanere seria, fallendo miseramente visto che le sta sfuggendo una leggera risatina. Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo in totale silenzio e poi cediamo entrambe, scoppiando a ridere assieme.

-Scherzo, ovviamente, non ho fumato niente, solo sto studiando da questo pomeriggio dopo pranzo con solo piccole pause e sono ancora mezza rico- mi rassicura inutilmente, so benissimo che non fumerebbe mai nulla più di una sigaretta ogni tanto, come faceva alle superiori.

-Sì, lo so, lo so, credi che mi fidi così poco di te, mh?- dico inclinando leggermente la testa di lato, lanciandole un’occhiata quasi offesa. Sa che su di me può sempre contare. In fondo siamo sempre state così tra di noi, una volta l’ho persino invitata a dormire da me per farla sfuggire alla visita sgradita di un parente.
 
-Domani è il grande giorno della partenza eh?- mi riprende invece lei, facendomi sobbalzare leggermente e riemergere dai ricordi nei quali mi ero momentaneamente persa.

-Si, infatti, e se ho programmato tutto come dovevo capiterò proprio nell'arco di tempo in cui i Big Bang faranno dei concerti, voglio dargli i ritratti che ho fatto e ottenere i loro autografi, soprattutto quello di G-D- dico in tono leggermente sognante, non riuscendo in alcun modo a trattenere un sorriso dolce al pensiero del bel ragazzo e artista coreano che mi ha, mio malgrado, rubato il cuore oramai quasi otto anni fa.

-Ti piacciono ancora quindi?- mi domanda la mora, riscuotendomi prima che io mi perda in chissà quali pensieri e facendomi assumere un’espressione al limite dell’indignato.

-Certo, che domande idiote fai? Ti ricordi quella scommessa che abbiamo fatto su loro e me in prima superiore?- le chiedo incrociando le braccia sul petto e assumendo, mio malgrado, l’aria di leggera superiorità che avevo sempre quando sapevo benissimo di aver ragione su qualcosa.

-Aloyse, mi ricordo a malapena cosa ho mangiato ieri a pranzo, figurati se mi ricordo una scommessa di otto anni fa- biascica lei posando il mento su una mano, lo sguardo leggermente confuso fisso su di me.

-Bè dovresti visto che ci hai perso 20 euro; avevi scommesso che prima della fine di quell'anno scolastico mi sarei stufata dei Big Bang  e di G-D e mi sarei dimenticata di loro…Come se fosse una cosa possibile- dico io ridendo.

-Già, la tua infatuazione per loro supera persino quella che hai per Johnny Depp, e la cosa mi spaventa- dice facendo finta di rabbrividire per la paura, facendomi ridacchiare e alzare gli occhi al cielo. Non cambierà davvero mai, ma mi sta benissimo così.
Parliamo ancora per diverse ore e solo alle 4:00 mi accorgo di quanto sia tardi, devo filare subito a dormire altrimenti domani rischio di perdere il mio volo, che tra parentesi è alle 11:00 e quindi io dovrò essere in aeroporto almeno alle 9:00 per l'imbarco e tutto, questo vorrà dire che dovrò svegliarmi alle 7:30. In pratica ho solo tre ore e mezza di sonno a disposizione. Non che oramai non ci sia praticamente abituata visi gli orari che a volte facevo per studiare durante i periodi di esami ma…
Saluto velocemente Sara chiudendo la comunicazione e il portatile, mettendolo nella sua apposita borsa, andando a ficcare la tazza, ormai vuota da un bel po', nel lavandino, non ho tempo di lavarla ora.
Mi cambio infilandomi il mio pigiama, che consiste in una canottiera nera con sopra la corona d'oro con due B, simbolo dei Big Bang, e un paio di mutandine leopardate, che, mi permetto di pensare abbastanza stupidamente, se G-D vedesse adorerebbe di certo, almeno secondo a quanto ho capito del suo gusto nel vestire durante questi anni.
Mi fiondo a letto, raggomitolandomi per bene sotto le coperte in cerca di calore, sperando inutilmente che esso si diffonda anche ai miei piedi costantemente gelati. mettendo la sveglia al mio Huawei p9 lite per le 7:30 del mattino dopo per poi crollare tra le braccia di Morfeo.

 
 

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Capitolo 2
*** Arrivo ***




Cavolo, cavolo, cavolo, cavolo, cavolo, cavolo!!!
Giusto per non bestemmiare che poi Zeus, sì, sono propensa alla religione dell’antica Grecia, mi lancia un fulmine sull'aereo.
Sono in ritardo!
RI-TAR-DO!
E tutto perchè quel dannatissimo cellulare non ha suonato questa mattina! Cazzo, lo lancerei fuori dalla finestra quando fa sti casini! Salvo poi lanciarmi io stessa per fiondarmi a riprenderlo; ho pur sempre di tutto e di più nel mio cellulare, non ci tengo minimamente a perdere tutti i miei dati, soprattutto perché, da bravo genio assoluto quale sono, non faccio quasi mai il backup e non avrei nemmeno i salvataggi sul drive del computer da poter recuperare.
Corro come una matta per l'aeroporto con dietro almeno 40 chili di bagaglio più la borsetta a tracolla con dentro il mio MP3 e la borsa con dentro il mio portatile. Posso quasi quasi dire di star praticamente trascinando l’equivalente del mio peso in bagagli. Sì, lo so, forse il portatile potrebbe parere un po’ esagerato, ma non intendo certo passare le 12 ore di volo che mi aspettano senza far niente! Per di più mi sarà sicuramente utile in Corea…
E già, il volo sarà molto lungo e per mia esperienza personale, ovvero le nove ore di aereo che mi sono fatta quando avevo quattordici anni per andare ai Caraibi, se non hai qualcosa da fare, o il dono di addormentarti all’istante in qualsiasi posto, possono essere un inferno.

Arrivo finalmente al bancone dei check in e consegno la valigia per poi dirigermi verso l'area imbarchi dove vengo controllata con i sensori come qualsiasi altro disgraziato mortale che vuole partire.
Faccio vedere il passaporto e la carta d'identità alla controllora, che guarda prima i miei documenti e poi me come se fossi una buccia di banana sul marciapiede. Mamma mia, questa donna ha meno espressività di un comodino…
Ma Dei, perchè deve metterci così tanto?! Sto cercando di non perdere il volo io! Solo perché lei è bloccata a vita a fare un lavoro che magari le fa pure schifo, impossibile da dire visto la faccia da poker che ha, anche io e le altre persone in coda dobbiamo rimanere per sempre bloccati in aeroporto. La donna nota la mia faccia scocciata e finalmente dopo avermi restituito i miei documenti mi lascia passare. Mi trattengo a stento dal lasciarmi andare ed esclamare un più che sentito “era ora!” e la sorpasso, avviandomi a passo più che spedito tra la gente.
E via! Di nuovo a correre come una deficiente fino al gate!
Mentre mi scapicollo lungo il corridoio che porta all' aereo, noto che nel mentre sto attirando l'attenzione di un sacco di gente. Più di un paio di persone si sono girati a guardarmi, chi con aria sorpresa chi con sguardo un po’ spocchioso.
Beh, con le mie zeppe viola fluo, i jeans stretti e strappati, la maglia nera con scritto V.I.P e la mia tracolla a forma di testa di panda non pretendo certo di passare inosservata. Ma, sinceramente, in questo momento non me ne potrebbe importare nemmeno di quello che stanno pensando, se mi reputano una persona poco seria o che altro. Tra poco dirò addio a tutto e a tutti, senza pentirmene minimamente. Nella maniera più assoluta.


Dopo una coda d’attesa per l’imbarco che, per lo meno alla mia mente in sovraccarico, sembra durare all’infinito, finalmente percorro lo stretto corridoio sospeso che mi porta fuori sulla pista e il breve tragitto da lì alla stretta scaletta dell’aereo. Salgo, mostrando nuovamente i miei documenti ai controllori di volo, salutandoli con un sorriso felice che viene ricambiato dalle due ragazze di turno per poi dirigermi al mio triplo posto accanto al finestrino. Ho speso di più, ma tutti e tre i posti di questa fila sono miei. Mi sento un po' una stronza, ma almeno così posso guardare fuori dal finestrino e non disturberò nessuno quando dovrò andare al bagno. Magari vi sembrerò stupida, ma il dover far scomodare un’altra persona per poter usare il bagno dell’aereo, o per passare da qualsiasi parte per prendere posto a dire il vero, mi ha sempre messa un sacco a disagio.
Mi allaccio la cintura e poggio la borsa accanto a me mettendo le cuffie e accendendo l'MP3; la mitica voce di G-D in Heartbreaker è quello che mi ci vuole per rilassarmi.
Quanto lo amo…
E non lo dico come una qualsiasi fan, senza offesa per le altre fans, so benissimo quanto tenete ai vostri idoli, vi capisco bene; mi sono veramente innamorata di lui. Un amore a senso unico che purtroppo per me non sarà mai ricambiato. Non sa nemmeno che esisto!

Sospiro accendendo il portatile, ben decisa a riguardare alcune vecchissime puntate del programma EXO Showtime, cercando di passare almeno un po’ il tempo e di distrarmi dal magone che mi è salito non appena ho ripensato al fatto che JiYong non potrà mai e poi mai essere mio…
Conosco bene la mia mente, so che se non mi perdo immediatamente a fare altro finirò con lo star male per tutto il viaggio, con la testa piena di pensieri negativi, ed è l’ultima cosa che mi serve adesso. A volte sono davvero la peggiore nemica di me stessa…
 
Vengo svegliata autonomamente dal mio corpo alcune ore dopo per due motivi; il primo è che ho una fame assurda, cosa anche abbastanza normale visto che non ho fatto nemmeno colazione per colpa della sveglia che non ha suonato. Il secondo motivo è che devo assolutamente andare in bagno.
Mi alzo preferendo rimediare per prima cosa al problema numero due visto che lungo il corridoio intravedo le hostess con il carrello e voglio mangiare tranquilla senza l’agitazione di rischiare di farmela sotto da un momento all’altro. Mi fiondo al bagno più vicino a me, avendo un culo assurdo e non trovando fila, per la prima volta in tutta la giornata.
Torno praticamente subito al mio posto a sedere, aspettando con l’ansia che solo chi non ha fatto colazione e non mangia da ore può capire, il passaggio della hostess con il carrello del cibo, prendendo un paio di cose da mangiare; un panino con mozzarella, insalata e pomodoro e un succo alla pera, non si può chiamare un vero e proprio pranzo ma…Cibo finalmente! Stavo veramente morendo di fame.

Rimetto le cuffie nelle orecchie andando sulla playlist degli SHINee, mi serve proprio un po’ di musica per passare bene il tempo rimanente. Sospiro soddisfatta guardando fuori dal finestrino con "Hello" che mi risuona in testa, il mio stomaco che, finalmente pieno, non emette più suoni pari al lamento di una balena morente. Nonostante i tristi pensieri che a inizio volo avevano cercato di farsi spazio nella mia mente sorrido, pensando alla fantastica avventura che mi aspetta proprio dietro l'angolo.

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FINALMENTE!!!
Sono arrivata! Universo mio torno a te! Ok ok, cerchiamo di calmarci…
Ma anche no! Sono arrivata nel Paese che sogno praticamente da otto anni, chi diamine ce la fa a calmarsi?! Saltello sul posto mordendomi il labbro inferiore, sorridendo e trattenendomi a stento dal lasciarmi sfuggire un urlo simile al verso di uno pterodattilo, i capelli legati in una coda alta con alcuni ciuffi più corti che spuntano qua e là. Meglio filarsela da qui con la valigia prima che qualcuno pensi che sono pazza.
Cioè, non che io non lo sia, tuttavia solitamente sono abbastanza brava a nasconderlo. Solo che ora non ci sto provando nemmeno lontanamente, perché sto impazzendo di gioia!
Nonostante il fatto di abitare a Venezia da tre anni, quindi di vedere ogni giorno un sacco di asiatici che sono in visita, mi fa mega stranissimo (e qui la grammatica va a farsi fottere) vedere tanti coreani in un posto solo ma, ehi! Qui è normale! Mi imbambolo a guardare un gruppetto di ragazzi seduti a uno dei tavolini del bar dell’aeroporto…Ci sono un sacco di fighi…Mi riscuoto dai miei pensieri pseudo perversi rivolti al gruppetto di ragazzi niente male che chiacchierano ed esco, valigia alla mano e tanta buona volontà. In fondo devo ancora andare a prendere un taxi che mi porterà al centro di Seoul…


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Oramai è da un po' che cammino, ma la cosa non mi dispiace affatto!
Più mi guardo intorno e più la certezza che qui starò benissimo aumenta.
I vestiti che ho intravisto passando davanti alle vetrine dei negozi sono favolosi, le persone sono educate e la città è stupenderrima (la grammatica è ancora a farsi i cazzi suoi...). Mi sembra di essere quasi finita in universo alternativo da quanto diverse sono le cose che mi circondano…
Con la cartina in una mano e la valigia nell' altra finalmente arrivo al mio mini appartamento.
Non mi serve uno spazio enorme in fondo…Sì, a Venezia mi sono sempre lamentata di avere una casa grande quanto un buco e di sentirmi asfissiare a vivere là, ma era perché in tre condividevamo un appartamento che era grande praticamente la metà del soggiorno di casa dei miei genitori. Invece qui abiterò da sola e avrò i miei beneamati spazi finalmente…Quindi trovo che un appartamento con una camera con letto matrimoniale, bagno, cucina e soggiorno sia più che abbastanza per vivere a mio agio.
Entro dentro e ovviamente la prima cosa che faccio è mollare tutto all'ingresso e correre in camera mia a lanciarmi sul letto. Wow, è inaspettatamente morbidissimo. Mi volto a pancia in su senza smettere di sorridere, lo sguardo che corre lungo la camera; è una stanza semplice, dipinta di bianco e di violetto. Accanto al letto c’è una finestra che da sulla strada, una scrivania con un paio di mensole sopra e un armadio a due ante, il pavimento è in legno chiaro e accanto alla scrivania c’è un termosifone. Beh, almeno starò al caldo quando starò seduta a lavorare al mio romanzo…
Mi tiro su a sedere per poi alzarmi dal letto e iniziare a disfare i miei bagagli, iniziando a riporre i vestiti nell’armadio, i libri e i cd sulla scrivania e le cose per lavarmi in bagno assieme all’accappatoio.


Esploro velocemente il posto scoprendo che la cucina è attrezzata abbastanza bene così come anche il bagno e il microscopico soggiorno.
Finisco di sistemare i miei bagagli, tirando fuori il computer e posandolo sulla scrivania e mettendo subito in carica il cellulare, appena torno dalla spesa mi connetterò a internet per scoprire i vari blog/siti coreani di drama che fin ora mi sono stati negati perchè inesistenti dove vivevo.
Oramai sono praticamente le nove passate di sera e il mio stomaco ci tiene a farmi sapere che il misero panino mangiato sull’aereo non l’ha saziato a lungo. Purtroppo per me il padrone di casa non poteva certo farmi il favore di farmi trovare il frigo già pieno, quindi devo per forza uscire a fare la spesa. Sospiro appena passandomi una mano tra i capelli, scompigliandomeli leggermente; sono stanca morta per il viaggio e tutto…Ma non posso di certo rimanere senza cena! Inoltre, sfrutterò l’occasione per iniziare a guardarmi un po’ attorno e cominciare a orientarmi in questa immensa città.
Mi fiondo a prendere la tracolla, le chiavi dell'appartamento e corro fuori, ovviamente dopo aver chiuso tutto per bene.
Ok, si parte nuovamente per le strade di Seoul!




 

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Capitolo 3
*** Giri in città ***


Io ho un sogno: sei tu



Vago da un po' per le strade sovraffollate di Seoul, cartina sempre alla mano.

Non potete pretendere che mi ambienti in un millisecondo, sono qui da neanche tre ore!

Lo so, ormai è l'una di notte e passa, ma, ehi!, questa fantasmagorica città non dorme mai!

Mi guardo attorno affascinata, la mia mente non si è ancora resa conto di essere qui, ma il mio cuore sì e sta facendo i salti di gioia rendendomi euforica.

Non posso fare a meno di stupirmi per ogni minima cosa, ma d'altronde da noi non è certo così.

Gira e rigira mi ritrovo ovunque tranne nel posto in cui devo arrivare: un centro commerciale.

Mi auto schiaffeggio cercando di farmi tornare alla realtà in modo da combinare qualcosa di intelligente e razionale.

Dopo un' altra mezz'ora mi ritrovo al punto di partenza, ovvero vicino al mio appartamento.

Mi passo una mano sul viso sospirando.

"Dai Aly, non è così complicato, osserva bene sta minchia di cartina e vedi di arrivare al negozio prima dell'alba" mi dico decisa.

Non posso certo buttarmi giù alla prima difficoltà!

Dai concentriamoci!

Risultato pieno, dieci minuti dopo sono in un supermercato.

Grazie Kami!

Inizio a percorrere con lo sguardo gli scaffali cercando qualcosa di buono e improvvisamente sento “Lady” dei Big Bang uscire dai piccoli altoparlanti disposti nel negozio.

Senza che me ne accorga inizio a canticchiarla a mezza voce afferrando un paio di roba dagli scaffali, un sorrisetto è ben stampato sulle mie labbra.

Assorta come sono nei miei pensieri vado a sbattere contro una ragazza e cadiamo tutte e due a terra di culo.

-Oh mi dispiace tanto non volevo!- mi scuso subito io alzandomi e dandole una mano a tirarsi su.

E’ molto carina, i capelli color caramello le circondano dolcemente il viso in pandance con gli occhi scuri.

-Non fa niente, eri persa nella canzone ho notato, è normale con voci come le loro- mi rassicura lei sorridendomi.

-Anche tu sei una V.I.P quindi, che piacere!Io mi chiamo Alice- le dico.

 -Io sono Son Ye-jin il piacere è tutto mio- rispose lei.

Finiamo per fare la spesa insieme e usciamo a prenderci un frullato.

Intanto chiacchieriamo dei rispettivi hobby e scopriamo che abbiamo molto in comune oltre a essere delle V.I.P; ci piace disegnare e ballare, adoriamo gli animali e i film fantasy e d’azione.

Con una guida come lei è molto più facile orientarsi e inizio a ricordarmi la strada per raggiungere alcuni posti.

Ci sediamo sul bordo di una fontana in un parchetto discutendo sui rispettivi bias.

-Lo so che in genere la gente preferisce i leader ma io ho sempre trovato dolcissimo e perfetto Daesung- mi sta dicendo con guardandomi tranquilla giocherellando con i suoi capelli.

-Sì, in effetti dà proprio l’impressione di un orsetto coccoloso, ma io non smetterò mai di amare G-D. E’ così simpatico, dolce, ha un carattere scherzoso, da bambino…- le confesso.

-Wow-

-Cosa?-

-Dovresti vedere il tuo sorriso quando parli di lui- mi dice Ye-jin.

Arrossisco mordicchiandomi le unghie.

-Bè, ora devo andare a casa, si è fatto tardi e il mio ragazzo sarà preoccupato, ti do il mio numero, magari possiamo incontrarci anche nei prossimi giorni da domani, così ti mostro un po’ la città-.

-Sarebbe fantastico, sei grande!- esulto.

E’ solo il primo giorno e sono già riuscita a trovarmi un ‘amica con le mie stesse passioni.

Ci scambiamo i rispettivi numeri di cellulare e decidiamo di darci appuntamento il giorno dopo davanti al mio appartamento.

Torno a casa contentissima chiudendo la porta a chiave appena entro, non si è mai troppo prudenti, per poi spogliarmi e infilarmi in doccia sotto l’acqua calda.

Ci voleva proprio!

Yhaw!Sono davvero stanca.

Mi asciugo velocemente per poi fiondarmi a letto.

 
 
Il giorno dopo mi alzo abbastanza tardi ma ero davvero distrutta.

Faccio colazione con calma guardandomi IRIS sul portatile.

Ma quanto è bello T.O.P!

Sorrido, è cos’ strano vederlo con i capelli scuri!

Quando manca una mezz’ora al mio incontro con Ye-jin mi alzo, lavo la tazza e mi cambio.

Indosso un paio di shorts giallo fluo e una maglia nera con una tigre bianca.

Nei capelli mi sistemo un paio di forcine fucsia a forma di stella e ai piedi mi metto gli anfibi azzurri.

-Ciao Aly!- mi saluta la mia amica appena esco dalla porta chiudendomela alle spalle.

-Ciao, tutto ok?Magari preferivi rimanere con il tuo fidanzato…- dico sentendomi un po’ in colpa.

-No tranquilla, oggi lui lavora, comunque stai benissimo con questi vestiti-

-Grazie, anche tu sei molto carina- dico ricambiando il complimento.

Iniziamo tranquillamente a chiacchierare mentre giriamo per la città e Ye-jin mi fa vedere i luoghi più in vista.

Verso l’ora di pranzo ci fermiamo in un fast food a prendere un panino e una bibita.

E’ straordinario qui!

Non pensavo che sarei riuscita a fare amicizia con qualcuno così presto!

Anche se, ora che ci penso, devo essere carismatica di natura perché i miei genitori mi dicono spesso che da bambina non ho mai avuto problemi a farmi degli amici in soli cinque minuti.

Scrollo le spalle e continuo a parlare con la mia amica.

Ridacchio pensando alla faccia della Sara se mi vedesse ora, penserebbe che l’ho già buttata nel bidone delle amicizie dimenticate.

Cosa ovviamente non vera.

Passiamo tutto il pomeriggio a fare compere per i vari negozi e ci divertiamo a provare alcuni vestiti davvero assurdi che nessuna persona al mondo, matta o normale, avrebbe mai messo.

Ovviamente quelli assurdi non li compriamo anche se dal ridere non riusciamo più a respirare quando lei o io usciamo dal camerino con una corona di piume in testa o un boa verde pistacchio come cintura.

La sera decidiamo di cenare a casa mia e io le propongo di cucinare la pizza.

-Vero!Tu sei italiana!A volte me lo dimentico vista la tua pronuncia perfetta!- dice Ye-jin facendomi arrossire,

-Ti do volentieri una mano Aly, basta che mi spieghi per bene cosa devo fare-

-Ok, allora iniziamo con il preparare l’impasto…-

Un’ oretta dopo siamo comodamente sedute sul mio divano a guardare la tv.

Stanno dando un bellissimo film fantascientifico che ha subito interessato tutte e due.

Alla fine verso l’ una la riaccompagno a casa, che scopro non è poi così distante dalla mia.

Mentre rientro noto che uno dei cartelloni annuncia un concerto dei Big Bang per la settimana prossima.

In basso a destra inoltre, lettere verde fluo annunciano che dopo il concerto ci sarà anche un meeting con i 5 cantanti.

Per poco non svengo e corro a casa  fiondandomi ad accendere il pc per comprare il biglietto.

Ci vuole un po’ vista l’ora tarda e il fatto che essendo mezza rinco non è il momento migliore per setacciare i vari siti ma venti minuti dopo la mia missione è compiuta.

Mi devo solo di andare a ritirare il biglietto tra due giorni e sarò a posto!

Oddio!

Devo pensare a fare un regalo a quei fantastici cinque ragazzi che mi scaldano il cuore con le loro canzoni!

Tutta la stanchezza svanisce di botto e io mi fiondo ad afferrare il cellulare, l’album da disegno, la matita e la gomma.

Darò il 100% facendogli un regalo grazie al talento che i Kami mi hanno dato!
 

 

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Capitolo 4
*** Notte in bianco, disegni e cazzate ***


Io ho un sogno: sei tu



La pioggia batte violentemente sui vetri delle finestre da più di due ore, ma io me ne sono accorta solo ora.
 
Sei cogliona penserete, e invece no, sono solo innamorata.
 
Innamorata di qualcuno che non mi ricambierà mai.
 
Ma, per quanto posso con le mie scarsissime risorse, sono disposta a far di tutto purchè lui sia felice.
 
L'altra sera non sono andata a dormire, ora sono le tre di pomeriggio e non ho fatto colazione o mangiato il pranzo.
 
Vi starete chiedendo perchè.
 
Bene...devo finire i ritratti di Taeyang Daesung, Seungri, T.O.P e G-D.
 
Mi sono accorta che quelli che mi ero portata da casa non si avvicinavano minimamente al mio massimo in quanto a potenziale espressivo.
 
Così ho deciso di farne di nuovi, uno per ognuno, più uno in cui sono tutti e 5 insieme.
 
In tutto sei.( sì, lo so che sapete contare, spero, di certo non lo Stregatto che mi ha recensito solo due capitoli su 3 perchè in quell'uno non compare -.- si ricorda vero che posso farla morire quando voglio all'interno della storia?= pensieri sadici della writer=)
 
Certo, gli altri ritratti sono nell'album in valigia, ma come ho già detto non voglio portare quelli al meeting dopo il concerto.
 
Sarebbe come portare una margherita a qualcuno che si merita un mazzo di rose.
 
Mi mancano solo quelli di T.O.P e G-D, che a parer mio sono i più difficili.
In quel momento mi accorgo che il portatile emmette il tipico "bip bip" di quando c'è una chiamata via skype in arrivo.
 
Stancamente striscio fino ai piedi del tavolo, sì, sono distesa a terra a disegnare, mi arrampico fino a prendere il portatile, lo trascino giù con malagrazia aprendolo e guardo di chi è la chiamata.
 
Sara.
 
Al solito.
 
Figurarsi se quella poteva stare due giorni senza parlarmi.
 
Non che io non le voglia bene, ma ora non è proprio il momento più opportuno.
 
Sospiro passandomi una mano sugli occhi.
 
Suonano al campanello.
 
Mi alzo barcollando leggermente e vado ad aprire.
 
Sulla porta, riparata da un ombrello, c'è Ye-jin, chiaramente un po' depressa.
 
-Ciao!Entra pure o ti prenderai un accidente, ma che è successo?- chiedo facendomi da parte lasciandola entrare.
 
Lei mette via l'ombrello e si siede a terra a gambe incrociate.
 
-Il mio ragazzo mi ha mollata, o meglio, io ho mollato lui- mi dice.
 
-Davvero?Come mai?Sempre se hai voglia di parlarmene-, mi siedo accanto a lei.
 
-Bè, ecco, è iniziato tutto quando...- spiega iniziando a raccontare.
 
 
 
-Capisco, mi dispiace- dico alla fine del racconto.
 
-Bè, in fondo non è una gran perdita, ma per colpa sua non ho dormito, a furia di discutere- dice lei scrollando le spalle.
 
-Oh ti capisco bene- le dico.
 
-Anche le tue occhiaie sono causate da un litigio sentimentale?- domanda.
 
-No no, sto facendo dei disegni, non sono fidanzata, non più, sai, credevo che fosse il ragazzo giusto, gli sono corsa dietro per tre anni e poi finalmente ci siamo messi insieme, ma pian piano ho capito che non lo amavo più e ci siamo mollati due mesi dopo- le spiego sbadigliando.
 
In quel momento il segnale del computer ricomincia e solo ora mi ricordo della Sara.
 
-Scusa, è la mia amica di cui ti parlavo, Sara, quella scema, puoi partecipare alla conversazione in inglese se vuoi- propongo a Ye-jin aprendo la chiamata.
 
-Grazie mille!- accetta lei contenta.
 
-Waaaaaaaaaah gli zombie stanno invadendo la Corea!- urla subito la mia amica appena ci vede.
 
In effetti non dobbiamo essere messe molto bene.
 
Ci guardiamo scoppiando a ridere.
 
-Scema, lei è una mia nuova amica- le dico.
 
-Piacere, sono Ye-jin- si presenta lei in inglese.
 
-Sono Sara, l'amica della pazza- risponde la mora, ma dal suo sguardo si nota che non è molto contenta, sicuramente sta pensando che l'ho già rimpiazzata.
 
Anche Ye-jin ha la mia stessa intuizione e si affretta a rimediare.
 
-Aly mi ha parlato tanto di te- dice infatti.
 
-Ah si e che ti ha detto?- chiede l'altra.
 
-Io vado in bagno- dico svelta correndo dietro il pc, dove sara non può vedermi e iniziando a scrivere cartelloni in coreano con gli hobby della mia amica e le sue preferenze.
 
Cartelloni che ovviamente sto usando per aiutare la mia povera coreana a superare "l test-dell'-amicizia-di-sara-la-matta".
 
E l'altra ci casca in pieno non accorgendosi di niente!
 
Mi trattengo a stento dal scoppiare a ridere crollando a terra e battendo i pugni.
 
Parliamo tutte assieme per circa un'oretta per poi chiudere la chiamata con Sara.
 
Solo in quel momento io e Ye-jin ci voltiamo a guardarci negli occhi e scoppiamo a ridere come due idiote rotolando sul pavimento.
 
ODDIO!MUOIO!AHAHAHAHAH!
 
Amo la mia vita qui!

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Capitolo 5
*** Il concerto ***


Io ho un sogno; sei tu


Sono eccitatissima.

IL CONCERTO è DOMANI SERA!

E io fatico a fare seriamente attenzione a tutto quello che faccio.

Ad esempio questa mattina ho litigato per mezz'ora con il mio piede che non voleva entrare nel calzino salvo poi accorgermi che stavo tentando d'infilarlo nel cappello.

Oppure quando mi sono fatta il the dimenticandomi di mettere l'acqua e mi sono trovata mezzo chilo di polvere solubile in bocca quando ho provato a berlo.

Ok, ormai lo avrete capito quanto sono fusa...spero.

Il punto è che la mia mente è così sovraccarica di felicità ed emozione che è completamente andata in tilt, il cuore in compenso pompa come un matto.

E solo ora mi accorgo che non ho ancora scelto cosa mettermi!

AAAAAAAAAARRRRRRRRRRGHHHHHHHHHH!

Sbatto ripetutamente la testa contro il muro smettendola praticamente subito visto che mi sta venendo un mal di testa incredibile a continuare.

Mi tiro su, visto che ero finita a terra in ginocchio per la disperazione, e mi passo una mano tra i capelli.

Non ho speranza.

“Dai Aly, rifletti, devi far vedere come sei realmente, non apparire la super-figa-oca-scema del momento”mi dico andando davanti all’armadio puntando le mani sui fianchi.

“No, così non riuscirò mai a concentrarmi!Mi serve un aiuto!” penso ricordandomi di Ye-jin, che non poteva andare al concerto perché occupata dal lavoro ma che si era offerta per passare il pomeriggio con me.

La chiamo subito e pochi minuti dopo è qui.
-Allora, intanto non puoi pensare di riuscire a trovare il completo giusto senza un po’ d’ispirazione- mi dice subito, -dove tieni le canzoni K-pop?- mi domanda.

-Nel cassetto ci sono tutti i dischi, non li avrei mi lasciati a casa- rispondo indicandole la scrivania.

Subito la mia amica si fionda a prenderli mettendone 4 nel lettore multi disco facendo partire il primo.

E così inizia la nostra giornata vestiti-musica.

Oddio!Ho fatto proprio bene ad invitarla chiedendole una mano!

Ci stiamo divertendo un sacco e sono sicura che grazie a lei troverò il completo perfetto.

Se invece continuavo a rimanere da sola provando disperatamente un capo dietro l’altro sono sicura che sarei diventata matta.

Più di quanto sono ora intendo.

E’ passata più di un’ora e finalmente facciamo una “pausa” a base di patatine e coca-cola.

Lo so, non fanno per niente bene ma in questo momento me ne frego altamente, ho altro a cui pensare.

-Mi dispiace tanto che non puoi venire- dico a Ye-jin mentre mi sfilo l’ennesima maglietta lanciandola sul letto.

-Fa niente, mi rifarò con il prossimo concerto- dice lei scuotendo le spalle sorridendomi.

-Certo che sono davvero nervosissima cavoli…- mormoro senza neanche guardarmi allo specchio.

Sto per togliermi anche questo completo ma Ye-jin mi blocca.

-Stop!Stoooop!Ferma!Sei perfetta!- grida.

Sobbalzo guardandomi allo specchio.

E’ vero!

Indosso un paio di all star grigie e bianche, dei calzoni neri in stile hip hop, una canottiera con sopra una felpa gialla leggera e un paio di guanti neri senza dita.

Sì.

Sono io.

E’ esattamente l’abbigliamento che riflette la mia vera me stessa.

-Stai benissimo Aly!- esulta la mia amica sorridendomi, in sottofondo, come se gli dei si divertissero a fare dell’ironia, risuonano le note di fantastic baby.

Io e la mora ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

Sistemo i vestiti mettendo da parte il completo per la sera dopo.

-Ehi alla fine sei riuscita a finire i ritratti?- mi chiede Ye-jin spaparanzandosi sul letto.

-Sì, giusto in tempo, spero solo che li apprezzino- dico sospirando.

-Certo che si!Sono stupendi!- esclama.

-E ora che si fa?-

-Passeggiata e frullato?- propone lei.

Io accetto e usciamo a farci un giro.



 
Ok, sono esattamente le 21 e il concerto sta per iniziare e io non potrei essere più agitata e felice di così!

Se svengo qualcuno mi può prendere al volo per favore?

Vorrei evitare di svegliarmi con un mal di testa assurdo a fine spettacolo.

Improvvisamente le luci dello stadio si abbassano e quelle del palco si accendono.

Ed eccoli lì.

Quei cinque ragazzi che sanno farmi provare emozioni incredibili con le loro canzoni.

Iniziano a risuonare le note di “Bad Boy” e la voce di G-Dragon si leva chiara sopra gli applausi delle fan.

Il mio cuore inizia a battere forte.

Sono qui.

A soli quattro metri di distanza dal palco.

Davanti a lui.

Davanti alla persona che amo ma che so che non mi ricambierà mai.

Perché in confronto a lui io non sono nessuno.

C’è una sola cosa che vorrei fare adesso.

Gridare a tutto lo stadio, a tutta la Corea, a tutto il mondo.

Cosa voglio gridare?

Una frase sola.

TI AMO JI!

Ma anche se lo facessi, la mia voce si perderebbe tra le altre, senza mai raggiungere il cuore del destinatario.

Perché io sono piccola e fragile, e la mia voce è come me.

Scomparirebbe prima ancora che io la possa udire.

Quindi faccio l’unica cosa che mi è concessa fare senza rischiare di venire ferita.

Inizio a cantare.

A cantare con tutto il mio cuore le parole di quelle canzoni che da quando le ho scoperte mi hanno accompagnato in tutti i momenti, quelli tristi e quelli felici, senza abbandonarmi mai.

Sono felice.

Sì, felice, perché non potrei chiedere niente di più di quello che sto avendo in questo momento.

Le lacrime iniziano a scendere, ma sono di gioia.

Per la prima volta in vita mia sto piangendo di gioia.
 
 
Il concerto è finito, ma la magia che ha creato sta persistendo nel mio cuore.

A "Bad Boy" hanno seguito "Hallelujia", "Haru Haru", "Blue", "Fantastic Baby", "Fallen Angel" e "Always".

Sono in fila per il meeting e sono nervosissima.

Stringo al petto la busta in plastica trasparente dove ho messo i sei ritratti e mi mordo le unghie di una mano.

Il cuore mi sta battendo ad una velocità impressionante e rischio di avere un collasso da un momento all’altro.

E’ il mio turno.

OhKamioOhKamioOhKamioOhKamioOhKami!

E’ a due centimetri da me!

Ji è a due centimetri da me e mi sta sorridendo in modo dolcissimo.

Sono arrossita, sento le mie guance andare a fuoco.

La mia mente è completamente andata in tilt.

Il mio cuore che fino a due secondi fa pompava come un matto ha smesso di battere.

Non riesco nemmeno a formulare un pensiero coerente.

Cerco di dirgli qualcosa, qualsiasi cosa.

Che amo la sua musica, che è l’unico che con le sue canzoni riesce a farmi tornare il sorriso quando sono triste.

Vorrei riuscire a mormorare anche un solo semplice grazie.

Ma non ci riesco.

Non ci riesco e ogni secondo che passa mi sento più stupida.

Rossa di vergogna per la brutta figura gli mollo di scatto la busta con i ritratti in mano e corro via.

Corro veloce, scansando la gente che mi blocca la fuga.

“Stupida, stupida, stupida, stupida!Non sei altro che una stupida Alice!” sento la voce della mia coscienza che mi rimprovera per quello che ho appena fatto.

Appena arrivo a casa mi chiudo violentemente la porta alle spalle, lancio la borsa dove capita e crollo a sedere in un angolo della stanza, vicino alla grande finestra che da sulla città.

E in quel momento le lacrime di amarezza e delusione per la mia me stessa così debole e fragile iniziano a scendere e rigano copiose le mie guance.

Mi stringo le ginocchia al petto affondando il viso tra le braccia e in questo momento penso…

“Mio Dio cos’ho fatto?!”

 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Disperazione ***



 


Sono chiusa in casa da due giorni.

Piango ininterrottamente.

Voglio smettere, ma non ci riesco.

Perchè mi sento una stupida.

Una totale stupida.

L'unica occasione che avevo l'ho sprecata per colpa del mio essere timida.

Ho voglia di prendermi a schiaffi da sola.

Ma non ho nemmeno la forza di alzarmi, figuriamoci di tirarmi un ceffone.

Non mi sono mossa da dove mi sono seduta quella sera.

Non ho voglia di mangiare o bere niente.

Sono depressa.

Depressa e disperata.

Improvvisamente suonano alla porta.

Mi alzo barcollando e vado ad aprire.

-Eccoti finalm- oddio come ti sei ridotta?!- esclama la mia amica guardandomi preoccupata.

Scrollo le spalle tornando di la facendola entrare.

In effetti devo essere un disastro, ma non me ne importa niente sinceramente.

Sono disperata.

-Mi spieghi che diavolo è successo?In questi due giorni ho provato a chiamarti un sacco di volte ma avevi sempre il cellulare spento- dice.

Io rimango in silenzio.

-Centra per caso il concerto?- mi chiede e a quelle parole scoppio in lacrime.

-E-ehi tranquilla ci sono io- la mia amica mi abbraccia accarezzandomi i capelli.

Ci sediamo insieme sul mio letto.

-Vuoi dirmi che c’è?-

-Oh Ye-jin, ho fatto la cazzata più madornale di questo mondo!- le dico.

-Spiegati-

Le racconto tutto e alla fine lei mi abbraccia di scatto.

-Non è colpa tua Aly…-

-E invece si. Finalmente ero lì, davanti a lui, potevo parlargli, presentarmi almeno…e invece ho mandato tutto a puttane per colpa del mio imbarazzo!- dico mentre le lacrime scendono copiose rigandomi le guance.

Ye-jin mi culla dolcemente e io poco a poco mi calmo.

-Su dai, ci saranno tanti altri loro concerti, in fondo tu rimarrai qui per almeno un anno no?Avrai altre occasioni- mi dice cercando di consolarmi.

Mi sfrego gli occhi con una mano.

Quando sono depressa e mi metto a piangere sembro proprio una bambina.

-Facciamo così- mi dice, - tu ora vai a farti un bagno, ti rilassi, t infili il pigiama e ti metti a guardare un film stesa sul divano. Ti piace come proposta?-

Annuisco, in fondo l’ho trattenuta qui a sorbirsi le mie lagne già troppo a lungo.

La saluto promettendole di tirarmi su e facendo come mi ha detto.

Apro l’acqua della vasca mettendoci anche il bagnoschiuma iniziando a spogliarmi buttando i vestiti sulla sedia della scrivania.

Appena la vasca è piena mi raccolgo i capelli in uno chignon immergendomi nell’acqua calda.

Sospiro di piacere.

Ci voleva proprio.

Era da un bel po’ che non facevo un bel bagno, a Venezia non avevo la vasca e dovevo accontentarmi sempre di una doccia veloce.

Mi rilasso un po’ cercando di pensare al mio amato Ji senza riportarmi alla mente la scena della mia brutta figura.

Rimango a mollo per un’ oretta buona.

Esco dalla vasca asciugandomi e mettendomi il pigiama infilando i piedi nelle famose pantofole a panda.

Ciabatto fino in soggiorno prendendo il mio dvd di pirati dei caraibi – il forziere fantasma e lo metto nel lettore.

Mi blocco un attimo al centro della stanza pensando se vale la pena andare in cucina a prendere da bere.

Decido di sì e oltre al the al limone mi prendo anche un pacco di caramelle e dei dolcetti.

Mi accoccolo sul divano con tutto quel ben di D- ehm, Kamio, accanto e faccio partire il film.

 
 
Non ho idea di quante ore sono passate fatto sta che mi sono messa a guardare anche i film di Harry Potter e sono crollata sul divano.

Mi alzo stiracchiandomi e vado a cambiarmi.

Sbuffo scocciata guardando in che stato sono i miei capelli.

E in questo momento prendo una decisione.

Mi do una sistemata veloce uscendo fuori portano il cellulare e la cartina con me.

C’è bisogno di un cambiamento radicale.
 

 
Finalmente c’è l’ho fatta.

Ho trovato una parrucchiera e in questo momento mi sta chiedendo come mi deve tagliare i capelli.

Vedendomi indecisa mi sorride gentilmente facendomi vedere un catalogo dei tagli che sa fare.

Lo sfoglio per un po’ per poi indicarle un certo tipo.

Detto fatto la donna inizia a tagliarmi e a decolorarmi i capelli.

Io chiudo gli occhi godendomi il momento.

Mi è sempre piaciuto andare a farmi un nuovo taglio…


 
Ed eccomi qui, mezz’ora dopo, completamente messa a nuovo.

Ora i capelli sono del loro vero colore, ovvero castano chiaro, tranne per una ciocca fuscia che ricade un po’ più lunga delle altre.

Mi sento rimessa a nuovo, non so perché.

Mentre torno a casa vengo colpita da un volantino appiccicato alla fermata del bus.

-Solo per dopodomani ci sarà un concorso di ritratti sui Big Bang e il vincitore, o vincitrice, otterrà un premio molto speciale- leggo tra me e me.

Scrollo le spalle, non vincerò, ma tanto vale provarci, almeno mi divertirò.

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Capitolo 7
*** Il concorso ***







 
Sbadiglio tirandomi su a sedere e mi sfrego gli occhi con una mano.

Fuori dalle finestre una leggera pioggia cade dal cielo colpendo il terreno impregnandolo della propria essenza.

Anche sei vetri sono chiusi il trambusto del traffico arriva attenuato alle mie orecchie.

Getto una rapida occhiata all' orologio e constato che oggi mi sono svegliata prima del solito, sono appena le 10:20.

Scrollo le spalle alzandomi in piedi e ciabatto in cucina a fare colazione, mi serve un caffè altrimenti rimarrò rincretinita per tutta la giornata e non mi pare il caso visto che oggi c'è il concorso di disegno.

Apro stancamente la dispensa  tirando fuori il caffè solubile afferrando una tazza al volo e reperendo il latte dal frigo.

Pochi minuti dopo sono seduta sul divano con la tazza in mano mentre controllo le ultime news su internet con il portatile sulle ginocchia.

Non è successo nulla di particolarmente interessante o preoccupante per fortuna.

Sbadiglio passandomi una mano tra i capelli posando la tazza sul tavolino.

Che palle, il concorso è appena alle 16 e io non so che cacchio fare!

Bè, potrei iniziare con il cambiarmi tanto per cominciare.

Mi tiro su stiracchiandomi e andando a vedere che vestiti ho nell’armadio, non me li ricordo neanche più.

“Mmmmh, visto il tempo di oggi sarà meglio mettersi qualcosa di un po’ pesante” rifletto tirando fuori le varie felpe e i paia di jeans.

Alla fine prendo un paio di jeans grigio scuro e una felpa leopardata nera e fuxia.

Mi guardo allo specchio sorridendo compiaciuta, oltre a starmi bene con questi vestiti sto anche molto comoda.

Giusto per essere sicura di non fare una brutta figura, meglionon ripensare all’ultima se no mi viene di nuovo da piangere, controllo il materiale da disegno.

C’è tutto per fortuna, non mi sono dimenticata niente.

In borsa oltre all’astuccio metto anche l’album, probabilmente i fogli c’è li daranno là ma preferisco non rischiare inutilmente.

Guardo gli episodi di un vecchio drama, Dream High fino alle tre mangiando davanti al computer.

Verso le 15:15 finalmente spengo accorgendomi che è ora di andare, certo, il concorso inizia appena alle 16 ma vista la mia grande, mica tanto, abilità nell’orientarmi è meglio uscire un bel po’ prima.

Ed eccomi qui, sotto l’ombrello per ripararmi dalla pioggia, la tracolla e la fedele cartina in mano, mi avvio per le stradine sovraffollate di gente che va o torna dal lavoro o da scuola.

Mi fermo a guardare un gruppetto di liceali che stanno tornando a casa e sospiro leggermente.

Devo ammettere che un po’ mi mancano i giorni in cui anche io ero come loro; le risate in classe, gli scherzi, le camminate in compagnia per tornare a casa…ma solo quello, per il resto sono felicissima di poter finalmente avere una mia vita e non dover sempre stare agli ordini dei miei genitori o degli insegnanti.

Sono libera finalmente.

Un’auto mi passa accanto sollevando un mini-tsunami a causa di una pozzanghera rischiando di lavarmi, meno male che i sono messa gli stivali neri alti al ginocchio!

E con mia grande sorpresa sta volta non mi sono persa ma sono arrivata al palazzo dove si terrà il concorso, e con anche dieci minuti d’anticipo!

Prima di entrare scuoto un po’ l’ombrello per far cadere un po’ l’acqua mettendolo poi nel porta-ombrelli all’ingresso.

Mi asciugo le scarpe sul apposito tappetino non volendo bagnare tutto il pavimento.

Appena mi vede un ragazzo in giacca e cravatta mi si avvicina, probabilmente è uno dello staff.

-Lei è qui per il concorso vero?Deve darmi il suo nome e cognome per favore, poi potrà raggiungere gli altri concorrenti al piano di sopra- mi dice infatti.

Io sorrido gentilmente facendo come mi ha detto.

-Ah Alice Donda, lei è italiana vero?- mi chiede sorridendomi.

-Sì, in effetti sì- rispondo.

-Buona fortuna, la stanza è al primo piano, la seconda alla sua sinistra, quella con la porta nera e oro-

-Grazie mille- dico salendo le scale.

Trovo la stanza quasi subito entrando.

-Wow- sussurro vedendo com’è spaziosa e ben arredata.

Le pareti sono coperte di graffiti in puro stile street e le lampade e i divanetti che l’arredano sono di tutti i colori, dal viola al verde.

Noto subito che per l’occasione una cinquantina di tavolini, ciascuno con la propria sedia accanto, sono stati ordinatamente disposti in cinque file da dieci.

Alcuni degli altri partecipanti sono già qui e stanno parlando tranquillamente tra di loro, complimentandosi per l’abbigliamento o i vari disegni che si sono portati dietro.

Sentendomi un po’ esclusa, visto che per la maggior parte sono tutti orientali prendo posto tirando fuori il mio materiale.

Ad un certo punto, quando ormai non ci sono più tavoli disponibili un uomo elegante, di certo il direttore entra nella sala fermandosi davanti a noi.

-Buon pomeriggio a tutti voi!Vorrei ringraziarvi per aver partecipato numerosi a questo concorso, spero che riuscirete a dare il meglio di voi stessi. Ora, mettete pure via i vostri album e matite varie, abbiamo già preparato noi tutto l’occorrente, tra pochi minuti vi daremo una foto raffigurante tutti e cinque i membri dei Big Bang e voi dovrete farne un ritratto quantomeno soddisfacente, avete cinque ore di tempo. Buona fortuna a tutti- dice congedandosi.

Alcuni ragazzi e ragazze dello staff ci distribuiscono subito il materiale facendosi poi da parte.

-E la gara inizia da…ora!-

Subito tutti iniziano a prendere in mano la matita e a disegnare in modo frenetico, veloce.

Io sospiro scrollando le spalle, non si deve fare così, la fretta rovina il talento e il nervosismo l’abilità.

Tranquillissima, come se fossi sul divano di casa mia, prendo la matita iniziando a disegnare con calma.

E subito tutto si annulla.

I bisbigli attorno a me, le altre persone…ci siamo solo io, il foglio, la matita e la gomma.

E la foto.

La foto raffigurante colui che amo e i suoi fratelli.

Le cinque ore passano come niente, solo ogni tanto ci hanno lasciato uscire per andare al bagno.

-E il tempo è…scaduto!Prego, posate gli strumenti, gli addetti passeranno a ritirare i vostri lavori, mi raccomando scrivete il nome, e li porteranno di là per farli esaminare dalla commissione che decreterà subito il vincitore del premio-.

Scrivo il mio nome posando la matita e mi stiracchio.

Che male alla schiena e al sedere!

I lavori vengono ritirati e tutti iniziano ad alzarsi e a parlare tra di loro.

Improvvisamente un pensiero mi colpisce.

“Che ci faccio io qui?Non sto mica aspettando di vincere!In fondo ho visto i disegni degli altri e sono tutti molto più bravi di me?Che sto aspettando ad andarmene?” e così prendo la mia roba e la borsa filandomela senza che nessuno mi veda o si accorga della mia assenza.

 
 

Intanto nella sala accanto…

-Bhe, non c’è che dire, molti di queti lavori sono molto ben fatti…-

-Sì, ma alcuni sono molto più meritevoli di altri…-

Passano alcuni minuti.

-Penso che siamo tutti d’accordo nell’ affermare che questi due sono dei capolavori- dice uno dei commissari guardando i lavori.

-Certo che sì, ma quale dei due autori merita di vincere?-

-Bè, questa ragazza è stata molto più precisa e ha usato anche la china…-

-Sì, ma penso che la vera vincitrice sia quest’altra, guardate com’ è riuscita a rendere vivide le emozioni negli occhi del ritratto-

-Sì, la vincitrice è lei-
 
 

Il direttore entra nella stanza dove i cinque ragazzi stavano aspettando il verdetto finale.

-Allora?- chiede subito Seungri.

-Alla fine si sa chi è?La vincitrice?- domanda G-Dragon.

-Vogliamo conoscerla- dicono in coro Daesung e Taeyang.

-Come si chiama?Non è cortese farla spettare fuori- afferma Top incrociando le braccia sul petto.

-Mi dispiace tanto dirvelo ragazzi, ma a quanto pare la vincitrice, Alice Donda, dall’Italia, se né andata prima che fosse annunciato il verdetto-.
 
 
 

 

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Capitolo 8
*** Incontro/scontro ***





 


/Il concorso speciale di disegno sui Big Bang alla fine non ha avuto nessun vincitore\

/Che invece l'abbiano avuto un vincitore ma non abbiano detto chi è?\

Sono ormai due settimane che girano post del genere su Facebook e internet e mi sto seriamente stufando di trovarmeli sempre davanti.

Visto?Lo dicevo io che tanto non ero portata per la vittoria.

Alla fine non ha vinto nessuno di loro.

Sbuffo mettendo il pc in standby lasciandolo sul divano.

Ho bisogno di fare qualcosa che mi tenga occupata sia col corpo o con la mente o impazzisco.

Non posso neanche incontrarmi con Ye-jin perché si è presa la febbre, sono andata a trovarla l'altro giorno.

Decido quindi di giocare un po' con la Wii, giusto per distrarmi e svagarmi un po'.

Metto su il gioco di Super Mario Cart iniziando subito con le corse nei percorsi più difficili.

Non so perché lo faccio, forse perché quando perdo mi arrabbio e quindi ci riprovo finché non completo il gioco come voglio io.

Può sembrare una tecnica strana, ma è efficace parola mia!

 

 
Oooook, forse ho esagerato a giocare dalle 9:00 all' 13:00, ma almeno mi sono divertita.

Ora sono spaparanzata sul divano a vedermi Alice in Wonderland mentre mi mangio un paio di sandwich all' insalata e pomodoro.

Quanto amo il Cappellaio Matto!

Come carattere mi ci ritrovo in pieno!

E poi Johnny Deep è un indiscusso mito!

Svuoto metà bottiglia di the al limone posandola poi sul pavimento accanto al divano in modo d'averla a portata di mano.

Il mio pc inizia a "squillare".

Oh oh...chiamata Skype in arrivo, e scommetto di sapere di chi è.

Stoppo il film tirando il portatile a me, guardo il nome del mittente e mi blocco.

Non è la Sara per una volta.

E' mio zio.

Mio-zio.

Il mio zio super cattolico, che non sopporta i gay o le altre culture.

Oh-oh, io non lo avevo avvisato che andavo a vivere in Corea.

E ora?Che faccio?

Sospiro preparandomi psicologicamente e rispondo.

-Oh, hai risposto finalmente!Come va?Eri a lavoro?- mi chiede subito.

-Ehm, tutto bene, no ero e sono a casa- dico.

-Ma come?Oggi non è un giorno festivo, vuoi dirmi che non hai un lavoro?E dove vivi scusa?Quello dietro di te non i sembra un paesaggio di qua- sono di spalle alla finestra.

E subito che parte con le domande, che palle, facevo meglio a non rispondere.

-Ho abbastanza soldi, tutti risparmi, e per il momento non mi serve un lavoro, e no, non vivo più in Italia, mi sono trasferita nella capitale della Corea del Sud, a Seoul- dico sganciando la notizia bomba.

Lui rimane interdetto.

-Come scusa?A Seoul?!Ma sei impazzita?!Con tutti quegli stranieri!Lì sono tutti matti!- dice subito iniziando a inveirmi contro.

-Sto bene qui io, sono riuscita ad ambientarmi perfettamente. Le persone sono molto gentili, mi sono anche già fatta una nuova amica, i negozi sono stupendi e molto originali, il cibo è buono e il clima non è tanto male- spiego, realmente convinta di quello che dico.

-Male ci finirai tu se continui a rimanere lì e a seguire quella stolta religione cinese, lo shintoismo- ribatte lui.

-Intanto so cavarmela e poi lo shintoismo è giapponese ed è una religione di tutto rispetto, la dea Amaterasu ti punirà per l’insulto che le hai arrecato- dico iniziando ad arrabbiarmi.

-Figurarsi, l’unico che può punirmi è Dio, non certo una sciocca divinità del sole. E poi, perché ti sei trasferita lì?- mi domanda.

-Perché avendo studiato per molti anni canto voglio diventare una cantante e qui ho più probabilità di successo, anche perché ormai il coreano è la mia lingua- rispondo.

-Ma stai ancora seguendo quei tizi?Quella boy band?Farlo non ti porterà a nulla e inoltre non sono niente di speciale, solo la copia coreana di quella band che ha fallito, i One Direction e finiranno come loro- dice ridendo.

-Vai a fanculo  non è vero!Io sono innamorata di Ji e lui e i suoi quattro fratelli si impegnano come nessun altro nel loro lavoro, perché lo amano e sono devoti a noi fan!- gli grido contro chiudendo la chiamata.

Lacrime di rabbia mi salgono agli occhi e prontamente me le asciugo con una mano tirando un pugno al muro tanto forte da farci un piccolo buco.

Non mi sono neanche fatta male, ormai sono abituata, da più piccola lo facevo sempre per scaricare la tensione.

Lo odio quando parla in quel modo!

Lui e la sua mente ristretta!

Sbuffo passandomi una mano tra i capelli cercando di calmarmi.

Bene!Mi si è rovinata la giornata!

CHE PALLE!

Inizio a picchiare i cuscini del divano, giusto per non sfasciarmi le mani e, cosa più importante, per non sfasciare l’ appartamento visto quanto mi è costato.

Torno a sedermi incrociando le braccia sul petto, scocciata, facendo ripartire il film.

Un po’ di spensierata follia è quel che mi ci vuole in questo momento.

 


Sto mangiando un piatto di spaghetti del Take Away quando il computer inizia a “squillare” di nuovo.

Kamio fa che non sia ancora mio zio altrimenti sta volta m’incazzo sul serio.

Per oggi ne ho già avuto abbastanza di lui!

Arraffo il portatile guardando chi è che mi scassa le palle ora.

Sara.

Un classico!E te pareva!

Spero per lei che sia pronta a subirsi un’ora di sfogo personale perché ora sono davvero scazzata.


 
 

-Non può permettersi di parlare in quel modo del ragazzo che amo!Non puòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò!!!!!!!!!!!!!!! – grido incavolata nera.

-Su sta calma Aly, lo sai ormai com’è fatto no?Non ha speranza…- mi dice Sara con un sospiro dal monitor.

-E non posso neanche picchiarlo perché sono qui!- dico.

-Se vuoi lo faccio io!- si offre lei.

-Se come no così poi ti arrestano per aggressione aggravata e immotivata e ti sbattono in prigione- le rispondo passandomi una mano sul viso.

-Mi danno al massimo uno due anni di galera e almeno mi sarei tolta una soddisfazione!- ribatte Sara riuscendo finalmente a farmi ridere.

-Oh Halleluja!Ridi!Visto che hai bisogno di me?Se fosse per te avresti sempre il muso- mi rinfaccia.

-Comunque hai ragione, è senza speranza e non intendo sprecare più neanche un minuto della mia vita a star dietro alle sue cavolate colossali- le dico.

-Brava!E Ye-jin? Oggi non c’è?- mi chiede.

Ha preso molto in simpatia la mia amica e ci va’ molto d’accordo.

-No, ha la febbre, è a casa a riposare, sono andata a trovarla e abbiamo parlato un po’- le dico.

-Che peccato, mi sarebbe piaciuto parlare un po’ anche con lei, è sempre innamorata di Daesung?-

-Sì certo- rispondo.

-Ehi, alla fine non hai detto se sei andata al concerto e com’è andata!- esclama ricordandosene.

-Ci sono andata, ci sono andata tranquilla ed è stato fantastico tranne per un particolare…- dico.

-Ah si?E quale?- mi chiede.

Io sospiro iniziando a raccontarle la cavolata che ho combinato.




 
-Non posso crederci che l’hai fatto sul serio!-

-Ti prego non minare ulteriormente la mia autostima con i tuoi commenti – ribatto cupa guardandola male.

-Scusa, dai, ti rifarai al prossimo concerto!In fondo c’è ne saranno altri e tu starai lì ancora per un bel po’ no?- mi chiede.

-Sara, io ho intenzione di rimanerci fino alla mia morte qui, non so se mi hai capita- dico incrociando le braccia sul petto.

-Si, scusa scusa, mi ero dimenticata!Ma ogni tanto verrai qui a trovarci vero?Mi manchi e penso che sia lo stesso anche per la tua famiglia- mi ricorda con un sorriso.

-Sì che verrò ma non ora, insomma non è neanche passato mezzo anno da quando sono qui, e inoltre ho ancora tante cose da scoprire, esperienze da fare…-

-Come andare a letto con un ragazzo- dice lei perfida.

-SARA!Io ho fatto sesso con un ragazzo, ma era Riccardo!E solo con lui visto che io non la do a chiunque come le troie che avevamo a scuola!- le dico avvampando.

Lei ridacchia sotto i baffi.

-Comunque fai bene a fare così, anche io la penso come te. Comunque cambiamo discorso, com’è il cibo lì?E gli alcolici?- mi domanda curiosa.

-Il cibo è molto buono, anche se alcuni piatti che ho provato hanno un aspetto fantastico e un sapore orripilante, la birra e gli alcolici sono buoni, ma non ho avuto molte occasioni per provarli, solo un goccio ogni tanto con Ye-jin- le dico.

-Non dirmi che da quando sei lì non ti sei mai ubriacata!- esclama.

-Idiota!La spugna-dell’-alcool qui sei tu, non io di certo, non ho avuto nessun motivo per farlo- rispondo sbuffando.

-Ah no?E la delusione del meeting fallito cos’era?- mi ricorda subdolamente.

-Stronza!Ti ho detto di non ricordarmelo!- le grido dietro.

Lei scoppia a ridere.

-Dai, lo sai che ti voglio bene- mi dice.

-Anche io ti voglio bene, ma certe volte ti strozzerei- ribatto io con un ghigno inquietante.

-Aly, così mi fai paura- dice rabbrividendo.

-Lo so, lo faccio apposta-

-Sei una fottutissima bastarda, e non ringraziarmi!-

-Grazie!-

-Ti avevo detto di non farlo!-

-E da quando faccio quello che mi dici?- le ricordo.

-E da quando io prendo in considerazione l’idea che tu lo faccia?- ribatte.

Scoppiamo a ridere.

-Ora ti saluto, esco a fare un giro visto che è una bella giornata- le dico.

-Che vai a fare?- mi chiede curiosa.

-Farò un giro per i parchi e le strade cercando qualche spunto per disegnare, mi porto l’album dietro- le dico alzandomi e raccattando il materiale da disegno e l’album.

-Stai attenta a non perderti!-

-Baka! Ormai mi sono quasi ambientata del tutto e poi mi porto sempre la cartina dietro!- le dico mostrandogliela e mettendomela in tasca.

-Bhom, ci sentiamo ciao-

-Ciao- chiudo la conversazione spegnendo il portatile.

Fuori dalle finestre il sole splende ancora, anche se non più molto alto nel cielo visto che sono ormai le sei di sera e si sta avvicinando l’inverno.

Spengo tutte le luci scollegando il cellulare dal carica batterie mettendomelo nella tracolla piccola assieme all’astuccio, l’album con i disegni non ci sta ma non è un problema per me portarlo a mano.

Esco fuori dopo aver controllato che non ci siano finestre aperte chiudendo bene la porta a chiave infilando il mazzetto nella tracolla.

Un lieve venticello fresco mi scompiglia gentilmente i capelli.

Sorrido guardandomi un attimo intorno incamminandomi per le strade ancora affollate della città.

Certo che qui la gente non si riposa mai!

Eppure la cosa non mi da fastidio come accadeva a Gorizia ( più che altro perché vedere quella città affollata è un evento più unico che raro -.- ), anzi, la cosa mi da un senso di un luogo attivo, in cui tutti s’impegnano al massimo.




 
 
Mi sono fermata in un parco per un’oretta buona riuscendo a fare un disegno di una me stessa nelle vesti di Alice in Wonderland con uno stile ancora più cupo e macabro di quello di Tim Burton.

Ora però si sta facendo tardi ed è anche quasi l’ora di cena.

Mordicchio la matita, indecisa se tornare a casa per cena o andare a mangiare in un fast food.

Opto per la seconda opzione, visto che mi risparmia tempo e fatica nel cucinare ( come se poi io fossi una grande cuoca e facessi chissà quali piatti…) e metto via la matita e la gomma nell’astuccio riponendo quest’ultimo nella tracolla.

Mi alzo spazzolandomi il fondo dei jeans con una mano, ero seduta sull’erba tra le foglie, e raccatto l’album.

Consulto un secondo la piantina notando contenta che c’è un Mc Donald a soli due isolati da qui.

Inizio ad avviarmi camminando tranquilla per le strade.

Improvvisamente un tipo mi fischia dietro, non so perché, e io finisco contro qualcuno finendo a terra di culo.

Oh ma è una mania non so!

Alzo lo sguardo e vedo che sono andata a sbattere contro un ragazzo con i capelli biondi, tutto rintanato nel giubbetto di pelle ed una sciarpa gialla,con in testa un berretto nero e viola.

-Oddio scusa, non volevo- mi dice scusandosi.

Inizialmente non lo avevo riconosciuto imbacuccato com’ era ma ora che l’ho sentito parlare…

Oh my Kamio non può essere!

E’ G-D!

Riconoscere tra mille la sua voce!

Rimango bloccata a terra con un’ espressione imbambolata (idiota vorrai dire…) guardandolo dal basso verso l’alto.

-Ti sei fatta male?- mi chiede preoccupato.

“Ehi Aly, G-Dragon ti sta parlando, cerca di dire qualcosa per l’amor di Susanoo…” mi dico.

-Ehm, n-no…ciao- balbetto.

“Ah, coerente mi raccomando!” m’insulto mentalmente.

-Ciao, io sono Ji, ma dalla tua espressione lo avevi capito da sola immagino- mi dice sorridendomi e chinandosi a raccogliere i miei disegni, che si sono sparpagliati un po’ a terra.

-Aspetta un secondo, ma tu sei la ragazza del concerto!- esclama guardandomi meglio.

Io annuisco arrossendo d’imbarazzo.

-E anche…non ci posso credere!Quella che ha vinto il concorso- aggiunge in un sussurro ben udibile solo per me notando la mia firma.

-H-ho vinto? Pensavo di no…per questo me ne sono andata- mormoro, il cervello ancora in tilt, il cuore a mille.

Lui mi da una mano ad alzarmi porgendomi poi i fogli.

In quel momento gli squilla il cellulare.

-Scusami un secondo, aspettami qui- mi dice allontanandosi.

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-Si pronto?- risponde il ragazzo.

-Ji, sono io, dove sei?Ti stiamo aspettando per la cena- dice Top.

-Ah ciao Tabi, scusa ma non indovinerai chi ho incontrato per strada. La ragazza che ha vinto, è la stessa dei ritratti al concerto- spiega.

-Davvero?!- esclamano gli altri tre aggiungendosi subito alla conversazione.

-Sì, e ora?Dobbiamo premiarla in qualche modo- dice Ji.

-E se venisse ad abitare con noi?- propone Daesung.

-Ma se le fan ci scoprono siamo fritti- ribatte Taeyang.

-Possiamo tenerla?Possiamopossiamopossiamo???- chiede Seungri saltellando in giro.

-Ri, insomma, non è mica un cane quella povera ragazza- lo ammonisce Tabi.

-Allora è deciso?Le chiedo se vuole venire a vivere con noi?-

-Sì- rispondono gli altri in coro.

-Bene, ci sentiamo dopo- dice G-D chiudendo e tornando da Aly.

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-Eccomi, scusami per l’attesa, erano gli altri del gruppo- mi dice sorridendo.

Inaspettatamente iniziamo a chiacchierare e dopo un po’ lui mi guarda e mi chiede,

-Vuoi venire a vivere con noi?Gli altri sono d’accordo-

“CHEEEEEEEEEEEEE????????!!!!!!!!!”

Ok, la mia mente e totalmente caput.

-S-scusa?-

-Ti ho chiesto se vuoi vivere con noi- ripete.

-Mi dispiace ma mi sono appena laureata in coreano e non capisco ancora tutte le parole- mormoro confusa.

Lui mi ripete la domanda per la terza volta in inglese.

-Live in inglese non vuol dire vivere?- mi chiede.

-S-si…-

-Allora hai capito bene, ti ho chiesto se vuoi venire a vivere con me e gli altri. Ora sarebbe rischioso per via dei paparazzi, ma se accetti presentati domani mattina a questo indirizzo- mi da un biglietto che io prendo con entrambe le mani.

-A domani allora, spero, ciao Alice- mi dice sorridendomi e andandosene coprendosi per non farsi scoprire.

Rimango imbambolata lì a fissare il biglietto e solo allora mi riprendo un po’.

“CHE CAZZO E SUCCESSO?!”mi chiedo avendo capito tutto ma rimanendo shockata.






Spazio autrice:
Eccomi qui ragazze!Certo che in quanto a recensioni, se non per Shelly che ne lascia sempre una, stiamo un po' scarseggiando qui!Anche l'altra volta Shelly si è presa il premio per la prima recensione!Un po' di animo ragazze!Io scrivo perchè amo Ji ma un pochino di entusiasmo in più da parte vostra mi farebbe piacere, anche perchè oggi è il mio compleanno e con questo capitolo mi sono fatta un auto-regalo, anche perchè è l'ottavo e il numero di pagine di word che ho usato sono 8, il numero preferito da me e G-D ^^.
Bye, ci vediamo al prossimo chappy, che vi avviso non so quando sarà.

 

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Capitolo 9
*** Eccomi da voi! ***





 
-YE-JIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!!!!!!- grido entrando di corsa nel suo appartamento.

-Ehi ma che hai da gridare?!E poi che ci fai qui a quest'ora?!- mi chiese lei stupita uscendo dalla cucina, - stavo per cenare-.

-Lascia perdere la cena ora!E' successa una cosa incredibile!- le dico afferrandola per un polso e tirandola giù a sedere sulla moquette.

-Non crederai mai a quel che mi è successo!-

-Dimmelo cavoli che sono curiosa!- ribatte lei.

-L’ho incontrato!- grido.

-Eh?Chi?- mi chiede.

-Lui!- dico.

-Lui chi?-

-LUI Ye-jin, LUI!- le dico con gli occhi che brillano di gioia.

-Oh mio Dio!Non ci credo!Hai un culo della malora!-

-E non è finita qui!Mi ha riconosciuta dal concerto!Sono io la vincitrice del concorso!- grido.

-Oddio!Ma che premio ti hanno dato?!- chiede.

-Mi hanno invitato ad andare a vivere con loro!-

-Cooosa?!Davvero?!- mi chiede sbalordita.

-Si!-

-E quindi tu andrai a vivere con Ji, Ri, Dae, Tabi e Tae?!-

-SI!-

-KYAAAAHHHH!- grida abbracciandomi, -ma è mitico!-

-Lo so!- con le lacrime agli occhi per la gioia.

-Ti avevo detto che la fortuna sarebbe arrivata!Bastava aspettare!- mi dice.

Vengo colpita da un pensiero improvviso.

-E se di me si sono fatti una certa idea e poi rimangono delusi e non mi trovano simpatica?- chiedo preoccupata.

-Figurati!Sei una persona speciale, se ne accorgeranno subito Aly!- mi rassicura Ye-jin sorridendomi.

Ricambio un po’ più tranquilla.

-Senti, devo andare domani da loro entro la mattina, ma mi servirebbe un favore…- le dico.

-Chiedimi pure-

-Tu stai studiando per fare la parrucchiera no?-

-sì certo, tu dimmi che taglio vuoi e te lo faccio subito- mi dice intuendo immediatamente la mia richiesta.

-Ti adoro amica mia!- le dico contenta.


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Mi rimiro contenta nello specchio.

La linea dei capelli è spostata molto sulla parte destra della testa dove i capelli sono stati rasati, invece la parte sinistra arriva fino alla spalla e le punte sono sfumate di viola.

-Fantastico!- esclamo felice sorridendo a Ye-jin.

-Meno male che te l’ho fatto giusto- mi dice ridacchiando.

Vista l’ora mi fermo a cenare da lei per poi tornare a casa verso mezzanotte.

Sì, lo so, è presto per una ragazza di 21 anni, ma domani dovrò svegliarmi presto per preparare la valigia per trasferirmi dai ragazzi.

Sono tremendamente nervosa, ho paura di fare una delle mie solite figuracce o di parlare a sproposito.

In più il cuore mi batte a mille ogni volta che penso che d’ora in poi vivrò con Ji.

Sarà fantastico e io non dovrei preoccuparmi così tanto visto che finalmente mi viene data l’opportunità di stare accanto al ragazzo che amo ma non riesco lo stesso a stare calma e tranquilla.

Rientro in casa posando il biglietto con l’indirizzo sul comodino accanto al letto, non voglio rischiare di perderlo visto il mio disordine cronico.

Apro l’armadio tirando giù i vari capi dagli appendini e i calzoni fuori dai cassetti piegando il tutto e mettendolo sulle sedie e sul tavolo così domani anche se mi svegliassi in ritardo dovrei solo vestirmi e mettere i vestiti già piegati in valigia.

Sbadiglio mettendomi il pigiama e m’infilo a letto programmando la sveglia per le 7 sapendo bene che non la sentirò e finirò per dormire per un’altra ora.

Abbraccio stretto il panda di peluche che mi ha regalato Ye-jin quando abbiamo festeggiato il mio primo mese di vita trascorsa qui.

Mi perdo a guardare le stelle che risplendono nel cielo fuori dalla finestra.

E mi faccio una promessa.

“Riuscirò a farti innamorare di me Ji, ci riuscirò e capirai quanto tengo a te” mi dico con un sorriso prima di crollare addormentata.


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Come avevo previsto mi sono svegliata con mezz’ora di ritardo.

Bè, è un miglioramento rispetto al solito.

Ho appena finito di mettere i vestiti in valigia, ovviamente prima mi sono cambiata; indosso un paio di jeans viola attillati e una maglia maniche lunghe con due tagli sulle spalle decorata con stelle argentate, sopra indosso una felpa grigia con il pelo fuxia nel cappuccio, ai piedi calzo un paio di nike alte bianche e nere.

Ormai siamo in ottobre/quasi novembre e fa abbastanza freddino.

Prendo il portatile, il cellulare, le cuffie, l’I pod ficcandoli tutti nella tracolla-panda, tutto il resto è nella valigia che ho lasciato nell’ingresso mentre finivo di sistemarmi i capelli con le dita.

Sorrido prendendo il biglietto e la cartina con una man, su una spalla mi pesa la tracolla, e afferro il manico del trollei con la mano libera.

Chiudo la casa mettendo via le chiavi e mi avvio per le strade della città.


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Ed eccomi qui, sono ferma davanti alla porta di casa loro da circa cinque minuti, timorosa di suonare il campanello.

Miracolosamente ho trovato subito il posto anche se non so come cavolo ho fatto.

Prendo un bel respiro, allungo la mano, e suono il campanello.

Neanche tre secondi dopo la porta si apre e mi trovo davanti G-D che mi sorride.

-Sei venuta!Lo sapevo io!Tae!Ho vinto la scommessa!- dice girandosi e gridando lungo il corridoio.

Arrossisco ricambiando il sorriso.

-Scusa, ti sto lasciando fuori, entra pure- mi dice scostandosi per lasciarmi passare.

Entro tirandomi dietro la valigia guardandomi attorno.

L’atrio è praticamente inesistente e appena si entra ci si ritrova subito nel soggiorno.

Le pareti sono ognuna di un colore diverso, il tappeto è arancione fluo e si nota subito rispetto al divano in pelle nera orientato verso il televisore.

Le pareti sono adorne di quadri e di foto e il lampadario a forma di riflettore è semplicemente fantastico.

-Wow, è stupendo qui- dico girandomi verso Daesung e Seungri che sono usciti dalla cucina.

-Ciao Aly! Ri cmi abbraccia alzandomi da terra di un due centimetri.

Ridacchio.

Sapevo che era coccoloso, lo chiamano panda per qualcosa, ma non pensavo così tanto.

-Ehi Ri fa piano che se no la rompi- dice Top con un sorriso.

Arriva anche Taeyang che sgancia una banconota a Ji che ridacchia.

-Eddai Tae potevi non fare una scommessa così stupida- gli dice passandogli un braccio attorno alle spalle.

-Su cosa avete scommesso?- chiedo.

-Che non saresti venuta perché in fin dei conti siamo degli estranei- mi spiega Dae scuotendo la testa con un sorriso.

-Figuratevi se non venivo, e poi voi non m’intimorite per niente- dico.

-Ah no?- chiede Tabi.

-No, siete troppo simpatici- rispondo.

-E se in realtà volevamo violentarti?- dice Seungri scherzando e afferrandomi da dietro per i fianchi.

-Vi avrei stesi- ribatto con un sorrisetto girandomi e facendogli il solletico.

Lui ridacchia mollando la presa finendo culo a terra cercando di sfuggire alle mie grinfie.

Scoppiamo tutti a ridere mentre il povero Ri si rialza.

-Ma al concerto non avevi i capelli azzurro-viola?- chiede Tae.

-E ieri castani con una ciocca fuxia?- aggiunge G-D.

-Si, ma non li volevo più e li ho cambiati di nuovo- dico.

-Sei peggio di Ji- dicono gli altri senza cattiveria.

Lui gonfia le guance, fintamente offeso.

-Non è colpa mia se sono il più figo- mugugna con un sorriso.

-Dai Ri, accompagnala a vedere la camera mentre noi prepariamo la cena- dice Top andando in cucina con Ji.

-Vieni Aly, la tua è in fondo al corridoio a sinistra- mi spiega guidandomi.

Quando apro la porta rimango a bocca aperta.

La camera è gialla, bianca e argento, il letto è il doppio di quello che avevo e in un angolo che un bel tavolo da disegno, la moquette a terra è bianca e nera leopardata.

-E’ bellissima!- esclamo con un sorriso.

-Siamo contenti che ti piaccia, il tavolo è quello che usava Ji finchè non gli è arrivato quello nuovo, abbiamo immaginato che vista la tua abilità nel disegno ti sarebbe piaciuto- mi spiega.

Torniamo di la e ceniamo tutti assieme in cucina, Tabi e Ji sono abbastanza bravi, e poi ci sediamo sul divano a guardare Sweeny Tood.

Mi accoccolo tra Ri e G-D sorridendo.

Sarà fantastica la mia vita d’ora in poi.

 

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Capitolo 10
*** Primo giorno ***




 

Mi sveglio con uno sbadiglio stiracchiandomi per poi rigirarmi nel letto affondando tra le coperte e mi spiaccico di faccia contro il cuscino.

Non ho uno specchio davanti ma sono certa di star sorridendo come un ebete.

In un primo momento non ricordo come mai sono così felice ma mi basta un'occhiata alla stanza per ricordarmi tutto e per poco non grido di gioia.

Butto le coperte di lato rotolandomi da una parte all'altra del letto ridacchiando come una matta.

Non mi sembra ancora vero!

IO, che abito con i BIG BANG.

Kyaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh!!!

Se è un sogno non svegliatemi vi prego, cado in coma piuttosto...

Mi tiro su a sedere andando ad aprire le imposte delle finestre.

Subito un venticello fresco mi scompiglia i capelli.

Quasi non mi accorgo del brivido di freddo che mi attraversa, immersa come sono a contemplare l' alba.

Visto che di solito mi sveglio sempre tardi non ci avevo mai fatto caso, ma è stupenda!

Tutte le luci che di notte rendono Seoul un gioiello sono spente e la nebbia unita alla ancora flebile luce del sole donano un aspetto magico al paesaggio.

Richiudo la finestra accostandovi le tende, meglio non esporsi troppo, i giornalisti o altre persone non devono scoprire che io abito qui.

Mi cambio velocemente indossando un paio di calzoni di tuta neri e la felpa gialla e nera fluo uscendo in corridoio camminando piano per non fare rumore.

In fondo è prestissimissimo e non vorrei svegliarli.

Mi dirigo in cucina per preparare la colazione per tutti, visto che mi ospitano da loro è il minimo che io possa fare per ricambiare.

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E’ passata poco meno di un’oretta e sto giusto finendo di sistemare i piatti in tavola che ne sento arrivare uno.

Arrossisco quando vedo Ji entrare con addosso i calzoni di tuta e una canottiera.

-Ehi, allora eri tu…- mi dice sbadigliando.

-Ti ho svegliato?Scusa non volevo…- inizio subito a dire.

-Stai tranquilla, non mi hai svegliato tu, abbiamo tutti la sveglia a quest’ ora qui- mi risponde sorridendomi.

Ricambio il sorriso scostandomi una ciocca di capelli dagli occhi.

-Ma…questo spettacolo l’hai preparato tu?- mi chiede guardando stupito il tavolo apparecchiato su cui ho posato i piatti di pancake e cose del genere che ho imparato ad apprezzare molto quando ho fatto un viaggio di due settimane in Inghilterra.

-Be’ sì, ho pensato che sarebbe stata una cosa gentile da fare…- spiego.

-Wow, sei fantastica!- esclama mentre anche gli altri ci raggiungono.

Io abbasso lo sguardo sulle mie ciabatte arrossendo.

Mi sento una tale idiota quando mi comporto così, è solo che avendolo così vicino il cervello e il cuore mi vanno in tilt.

-Io-ti-adoro!- dice Top entrando e vedendo tutto sedendosi iniziando a mangiare insieme a Tae e Daesung.

-Viva la nostra Aly!- esclama Ri abbracciandomi.

Scoppio a ridere.

-Sono contenta che vi piaccia- dico sedendomi con loro mangiucchiando qualcosa anche io.

-Bè sai, quando ormai non si ha più tempo e si mangiano sempre cose surgelate o da asporto…e inoltre sei davvero brava a cucinare- dice Taeyang finendo di mangiare alzandosi.

-La nostra sorellina…- sorride passandomi accanto scompigliandomi i capelli prima di uscire.

Torna dieci minuti dopo vestito alla perfezione salutandoci e andandosene.

Ah, vero, loro hanno le prove praticamente tutti i giorni e alcuni iniziano già la mattina presto.

Alla fine escono tutti, Ri solo dopo avermi abbracciata per cinque minuti di fila dicendo che non vuole lasciarmi da sola.

Solo quando Tabi gli dice che le sue prove qual giorno sono saltate per chissà quale motivo e dice che rimane lui a farmi compagnia Seungri molla la presa, ci saluta e se ne va.

-N-non è che ti ho rovinato i programmi?Magari visto che non avevi le prove avevi pensato di rilassarti…- mormoro abbassando lo sguardo.

-Sta tranquilla, non hai rovinato niente, anzi!A te piace disegnare come a Ji no?- mi chiede.

-Ehm, sì, è una delle cose che mi riesce meglio- rispondo con un sorriso.

-Ti va di aiutarmi a migliorare?Io disegno ma tu sei molto più brava di me- dice.

Io arrossisco.

-Con grande piacere Tabi- gli dico, - e quando avremo finito sarai anche più bravo di me- faccio il gesto della vittoria con due dita.

Lui ridacchia scompigliandomi i capelli come ha fatto Tae prima di uscire.

-Ti aspetto in soggiorno allora-.

Mi fiondo in camera a prendere l’album e l’astuccio in cui tengo tutto il materiale tornando poi da Top.

Mi fa ancora un po’ strano vederlo con i capelli neri invece che color acquamarina ma devo dire che sta davvero bene e ha anche un fisico da urlo, anche se questo non centra con i suoi capelli…

Cielo!

Certo che sono ancora innamorata di Ji!

Questi pensieri non devono venir considerati come perversi, quelli sono ben altri, ma solo delle mie pure e semplici opinioni sull’aspetto di uno degli altri quattro componenti del gruppo.

Non ho nulla da ridire sul fatto che Top sia uno schianto, ma io non voglio la persona più bella del mondo, voglio qualcuno che PER ME sia la persona più bella e che renda meraviglioso il mio mondo.

Ci sediamo sulla moquette ai lati del tavolo del soggiorno e Tabi mi fa vedere i suoi disegni.

Non sono affatto male, certo, ci sono delle imperfezioni ma niente di che.

Iniziamo a disegnare tranquilli, ogni tanto lui mi chiede un parere su una parte del lavoro ma per il resto del tempo c’è un silenzio assoluto.

Silenzio che rompiamo mettendo un po’ di musica che lui ha sul cellulare.

-Come mai non hai voluto mettere la tua di musica?- mi chiede Top ad un certo punto.

-Ehm, perché il 95,5 % della mia musica è composta dalle vostre canzoni…- spiego arrossendo.

-Oh non devi sentirti in imbarazzo per questo- mi dice subito lui.

-Ah no?-

-No, ci fa molto piacere vedere una delle “vere fan” e poi noi ascoltiamo le nostre canzoni tutti i giorni, Ji mette i vari cd nello stereo al massimo del volume appena può- mi spiega ridacchiando.

Rido con lui, in effetti G-D è capacissimo di fare una cosa del genere, riesco a immaginarmi la scena senza problemi.

Disegniamo raccontandoci un po’ di tutto, Top è soprattutto curioso di sapere della mia vita in Italia prima di venire qui.

E io gli racconto tutto tranquillamente, devo dire la verità, non pensavo fosse un tipo così socievole.

Verso l’ora di pranzo facciamo una pausa e ci mangiamo una porzione di ramen istantaneo a testa.

Sto giusto buttando via i due barattoli, ormai vuoti, nel bidone quando rientra Seungri che butta la giacca sul divano entrando in cucina con un sorriso.

-Nuuuna!- esclama subito abbracciandomi.

Io ricambio, ormai rassegnata al fatto che ogni volta che mi vedrà, il nostro Oppa Panda mi assalirà con uno dei suoi abbracci.

-Ehi ciao Ri, vuoi qualcosa da mangiare?- gli chiedo quando si scosta.

-No grazie ho mangiato sul set ma non importa ora, devo chiederti una cosa, volevo domandartela ieri ma mi sono dimenticato; tra noi cinque chi è il tuo bias?- mi chiede.

-Ah no!Questo non ve lo dirò mai!E’ un mio segreto- dico immediatamente.

Tabi ridacchia guardando l’espressione delusa di Ri ma io non mi faccio intenerire.

-No, è inutile Oppa, non mi commuovi così- gli chiarisco subito.

-Allora guardo nel tuo portatile…- minaccia lui.

-Ha la password- dico.

-Il cellulare…- ritenta Seungri.

-Ha la password anche quello- dice Top intromettendosi.

-E tu come fai a saperlo?- gli chiedo girandomi a guardarlo.

Lui ridacchia,

-Sono curioso anche io, ma il tuo codice non riesco proprio a indovinarlo- mi spiega.

-L’ho fatto apposta che credi?- gli dico mostrandogli la lingua, - è un segreto e basta e tale rimarrà-.

I due sospirano delusi.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

E’ sera e sono le 21 e qualcosa.

Sono tutti usciti di nuovo, Dae e Taeyang sono andati a fare un giro, Ri è in sala giochi e Top è ad un appuntamento di quelli “non seri”.

In casa siamo solo io e Ji.

Appena me ne rendo conto arrossisco violentemente.

Ma è da un po’ che si è chiuso in stanza con la musica a tutto volume quindi penso stia provando a comporre un nuovo pezzo.

Sospiro alzandomi, ho deciso di farmi una bella doccia.

Attraverso il corridoio illuminato dalle lampadine azzurrine che sono sul soffitto, in pandance con la porta in legno chiaro, senza facciata a vetrata sfocata, del bagno.

Appena entro in bagno apro il getto della doccia in modo che l’acqua si scaldi prima di dover entrare tra le due pareti del box, che non si sa quale motivo non ha la porta e se qualcuno entrasse mi vedrebbe in pieno nuda sotto il getto dell’acqua.

Mi spoglio buttando i vestiti in un angolo, ovviamente dopo li metterò via visto che mi sono portata dietro la maglia lunga, mi arriva fino a metà coscia, e le mutande leopardate che uso come pigiama.

M’infilo sotto il getto bollente dell’acqua e subito i capelli s’infradiciano appiccicandomisi al viso.

Li scosto con una mano iniziando a passarmi la spugna spalmata di sapone all’iris sul corpo.

Mi sto giusto risciacquando quando sento dei passi e, prima che io riesca ad afferrare un asciugamano per coprirmi, la porta si spalanca e Ji entra, si blocca vedendomi e rimane a bocca aperta.

 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** Torta ***





 
Divento immediatamente viola e senza pensarci nemmeno un attimo, ero shockata, prendo un asciugamano e glielo tiro in faccia.

Lui subito arretra e richiude la porta con un "scusa, non volevo!"mezzo gridato.

Mi asciugo, capelli compresi, e mi rivesto più in fretta che posso, ancora rossissima in viso.

Sto per uscire quando mi blocco e nascondo il viso tra le mani.

“Oddio, gli ho tirato un asciugamano in faccia…”

Ma lui è entrato!

“Non è stata colpa sua…”

Ma ti ha visto nuda!

“Dovevo chiudere a chiave…”

Non ha bussato!

“Avrei dovuto avvisarlo che occupavo il bagno…no, dai Aly, non puoi rimanere chiusa qui dentro per sempre va fuori e scusati” mi dico prendendo un bel respiro e aprendo la porta.

-Scusa!-

-Scusa!-

Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

-No, davvero, non volevo…- dice lui.

-Nemmeno io, non dovevo tirarti l’asciugamano- ribatto mentre lui rimette a posto il suddetto oggetto.

-Scherzi?Hai fatto bene, avrei dovuto bussare e non entrare così di botto, di la verità, che faccia avevo?- mi chiede curioso.

-Da idiota, ma in positivo, un idiota carino- dico ridacchiando.

-Ah si?Da idiota carino eh?Grazie- scompigliandomi i capelli, evidentemente ha capito che sto scherzando.

-Che ci puoi fare Kwon Leader, sei dannatamente bello e fashion- dico senza pensarci.

Lui si gira a guardarmi sorridendomi in modo stupendo.

Divento viola e per poco non svengo.

-Grazie del complimento nuna- mi dice avvicinandosi pericolosamente.

Io arretro finendo con le spalle al muro e mi ritrovo il viso di Ji a tre centimetri di distanza.

-Ehm, che c’è?- gli chiedo con la voce che mi trema un po’.

-Mi hanno detto Tabi e Ri che non vuoi rivelargli chi è il tuo bias…ma a me lo dici, vero?- mi chiede in tono leggermente sensuale utilizzando tutto lo charme possibile.

Il cuore mi batte a mille e le guance mi vanno a fuoco, mi sembra di cadere in un altro universo quando guardo nei suoi occhi.

E forse è proprio così che lui vive dentro di se, in un altro universo, pur restando con i piedi ben ancorati al nostro mondo.

Chissà quali sono i suoi pensieri giorno per giorno, le sue emozioni, i suoi sentimenti…

Vorrei restargli accanto per sempre per scoprirli pian piano e amarlo sempre di più.

-M-mi dispiace ma è un segreto…- dico decisa incrociando le braccia sul petto.

Lui sembra rattristarsi e si scosta mettendo su l’espressione più dolce e abbattuta che riesce a fare.

-Come vuoi nuna, non dirlo nemmeno a me…- mormora girandosi e allontanandosi.

Io lo afferro di scatto per il boro della canottiera.

-A-aspetta Ji, te lo dirò, ti prometto che te lo dirò, solo non ora, non è il momento- dico con un sorriso.

Lui fortunatamente mi ricambia.

-Ok, allora vuol dire che aspetterò-

E, giusto perché il mio karma fa schifo, mi brontola improvvisamente lo stomaco, come a ricordarmi che a pranzo e a cena non ho mangiato molto.

Ji ridacchia e io da brava idiota arrossisco.

-Vieni, ho un mini frigo in camera e dentro c’è qualcosa di veramente delizioso- mi dice prendendomi per mano guidandomi alla sua stanza.

So già qual è la sua camera, quella con la porta gialla e oro, in fondo il colore del sole è il suo preferito.

Quando entriamo mi blocco vedendo com’è arredata;

i mobili sono tutti di colori e stili diversi, ben disposti sulle mensole ci sono tutti i premi che “il mio amore” ha vinto nel corso degli anni.

Alle pareti ci sono dei ritagli di giornale che parlano di lui e degli altri quattro ragazzi come artisti individuali, ma anche di loro come gruppo.

Sorrido vedendo che, gli spazi del muro che non sono coperti da foto o ritagli, sono stati decorati a mano.

Sono tutti stili diversi, ma su questi ne prevale uno in particolare, il “G-Dragon Style”!

Sulla sedia vicino alla finestra, sulla cassapanca ai piedi del letto e sulle ante dell’armadio sono sparpagliati un gran numero di capi d’abbigliamento. 

Mi sembra di essere finita in uno dei grandi magazzini della moda o qualcosa del genere.

Sono un po’ sorpresa dalla cosa visto che tutti dicono che lui è un tipo molto ordinato.

G-D nota il mio leggero stupore e si affretta a spiegarsi,

-Prima dovevo prendere i vestiti per le prove di domani e non ricordavo di averli messi in fondo all’armadio così ho dovuto “scavare” per riuscire a trovarli- mi dice scrollando le spalle.

Ridacchio scostandomi una ciocca di capelli dagli occhi e mi avvicino alla scrivania dove vedo parecchi fogli, alcuni impilati ordinatamente gli uni sugli altri, alcuni appallottolati e altri tutti stropicciati.

Cerco di scorgere quel che vi è scritto ma una mano vi si posa prontamente sopra.

Alzo lo sguardo (ri)trovandomi Ji a tre centimetri di distanza.

-Mi dispiace ma è top secret nuna- mi dice (ri)sorridendomi e io, (ri)arrossisco come una cretina.

-A-allora, la delizia che tieni nascosta?- gli chiedo per sviare l’attenzione dal fatto che sto per venire per la troppa vicinanza, che mi toglie il fiato.

Lui si gira andando ad aprire il piccolo frigo nell’angolo tirandone fuori una torta alla fragola e panna.

Per poco non mi metto a sbavare; la vista di Ji, che è già strabello e sexy di natura sua, che tiene in mano quel trionfo di dolce basterebbe a farmi morire felice.

Il ragazzo ridacchia vedendo la mia faccia,

-Dai, andiamo a mangiare questa meraviglia in soggiorno- mi dice andando di la.

-E gli altri non sanno niente della torta?- gli chiedo.

-Certo che no!Sai che fine faceva questa tra le mani di Ri e Tabi?Nel giro di due secondi ti ritrovavi davanti solo il piatto perfettamente pulito-

dice ridendo mentre posa la torta sul tavolo e mi porge una delle due forchette che ha recuperato passando un secondo dalla cucina.

Ci sediamo a mangiare chiacchierando.

A un certo punto Ji allunga una mano verso di me.

Istintivamente arretro di poco.

Lui sorride passandomi un dito sulle labbra e ritirandolo sporco di panna per poi leccarlo pulendosi.

Io sono semi rincretinita a fissarlo.

-Eri sporca...- mi dice a mo di scusa.

-G-grazie- mormoro.

Cade il silenzio più assoluto per un paio di minuti e poi,

-Senti, domani ti va di venire ad assistere alle varie prove?Seungri e Top devono finire le riprese dei loro nuovi MV e io la sera ho le prove della mia coreografia…- mi chiede Ji.

Non riesco a dire niente che in casa piombano gli altri quattro ragazzi e, come previsto da Ji, Tabi e V.I ci assalgono chiedendo al biondo perché diavolo non aveva tirato fuori prima uno spettacolo culinario del genere.

Alla fine a forza di spingere e tirare finiamo, ridendo, tutti e sei ammassati a terra in un groviglio di gambe e braccia.

Quando finalmente riusciamo a districarci riprendo fiato sedendomi vicino a G-D.

Lui si gira a guardarmi.

-Si, va bene, vengo volentieri alle prove domani- gli rispondo e lui mi sorride.

Le cose non potrebbero andare meglio.

 

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Capitolo 12
*** Prove, bar, shopping e di nuovo prove ***




 
Sono seduta in macchina accanto a Tabi mentre Ri è seduto sul sedile posteriore, anche se gli ho detto che non serviva ha insistito per lasciarmi stare davanti.

Il ciuffo di capelli più lunghi è ben nascosto dentro la cuffia che indosso assieme agli occhiali da sole.

MI sono dovuta travestire da ragazzo (cosa non facile vista la taglia del mio seno) indossando una felpa di Top (Che mi sta enorme) e un paio di jeans di Seungri in modo da non destare sospetti tra i fan e i paparazzi.

Durante il breve tragitto guardo tranquilla fuori dal finestrino mentre i cartelloni colorati e i grandi palazzi ci sfrecciano accanto.

Sorrido, è così bella Seoul...non me ne andrò mai da qui.

Arriviamo dieci minuti in anticipo agli studi della YG e scendiamo con disinvoltura dall'auto.

Ri sta per aprirmi la porta con fare galante ma io lo fulmino con gli occhi, basterebbe un nonnulla per far saltare la mia copertura.

Per fortuna lui capisce subito fermandosi giusto in tempo entrando per primo con me e Top al seguito.

Mi tolgo gli occhiali da sole guardandomi intorno a bocca aperta;

è stupendo qui!

Da proprio l'impressione di un posto in cui si va volentieri.

Quanto mi piacerebbe lavorare qui...

Andiamo tutti e tre in sala prove e, mentre Tabi parla con il manager, Seungri va in camerino per cambiarsi e farsi truccare.

Sentendomi un po’ imbarazzata dalle occhiate curiose che alcuni lavoratori mi stanno lanciando mi siedo su uno dei divanetti che sono sistemati in sala in modo da non intralciare il lavoro a nessuno.

Dopo una mezz’ora finalmente Ri è pronto e le riprese iniziano.

Tabi viene a sedersi accanto a me e ci scambiamo un sorriso prima di girarci a guardare il nostro Oppa Panda che fa del suo meglio.

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Siamo seduti tutti e tre al bar che c’è agli studi.

Tabi mi ha detto che questo è una specie di ritrovo per tutti quelli che lavorano qui.

Avete presente quel detto “tutte le strade portano a Roma”?

Ecco, qui dovrebbero cambiarlo in “tutti i corridoi portano al bar”!

Lo dico anche hai due ragazzi e scoppiamo a ridere come dei pazzi.

Lo squillo del mio cellulare ci ferma e mentre Ri e Tabi ridacchiano ancora rispondo.

-Si?Pronto?-

-Ehi nuna!Sono Ji, senti, visto che quei due matti hanno finito le riprese avvertili che sta sera tardi si festeggia!- mi dice G-D tutto contento.

-Va bene, allora li avviso Ji, a che ora ci vediamo per le prove?- gli chiedo tranquilla.

-Ti conviene rimanere direttamente lì, io arrivo verso le 18- mi dice, - ci vediamo in sala.

-Va bene, allora a dopo, bye bye- lo saluto.

-Bye my sweet honey- mi dice chiudendo.

Arrossisco per quel soprannome e avviso Ri e Tabi dei festeggiamenti di sta sera.

-Ma allora dobbiamo andare a fare shopping!- dice Top.

-Eh’perché scusa?- chiedo stranita.

-Perché abbiamo visto i vestiti che hai nell’armadio, e nessuno va bene per una festa- dice Seungri mentre l’altro annuisce.

-Ma, ma…- tento di protestare.

-Niente ma, su andiamo-.

Prima che io riesca a dire qualcosa i due mi afferrano per le braccia trascinandomi in macchina, io nuovamente camuffata, mettendomi sul sedile posteriore.

Quando arriviamo davanti al centro commerciale i due ragazzi mi sfilano la cuffia e gli occhiali infilandoseli loro per non farsi riconoscere e scendiamo tranquilli entrando nell’immenso negozio.

Rimango sbalordita guardandomi attorno; c’è di tutto!
Ma proprio di tutto!

Dai ristoranti alle botique, negozi di vestiti, di scarpe, di accessori per gli animali, i saloni di bellezza…

Mi volto verso Top e Seungri con un sorriso enorme.

-Dai ragazzi andiamo!- dico fiondandomi in uno dei negozi di vestiti.

Quei due poveri disgraziati che hanno avuto la malaugurata idea di portarmi qui, non sapendo a cosa andavano incontro, mi seguono.

Passiamo mezz’ora solo in un reparto di uno dei negozi e quando esco nella hall sono piena di borse.

Anche se ho detto e ridetto, protestato, Ri ha insistito per pagare tutto al posto mio.

Mi hanno sì praticamente rifatto il guardaroba, ma a detta loro non ho ancora i vestiti giusti per l’uscita di sta sera.

Si fermano improvvisamente davanti ad una vetrina.

Guardo il nome del negozio e mi blocco anche io; è uno dei negozi di vestiario della sorella di Ji!

-Entriamo qui. Immediatamente- dice Tabi trascinandomi fino ai camerini del negozio mentre Seungri afferra un po’ di tutto dagli appendini.

-Tieni, provati questi- mi dice mettendomi i capi tra le braccia per poi spingermi nel camerino.

Sorrido vedendo che vestiti ha scelto per me provandoli per poi uscire e farmi vedere dai due ragazzi che mi fissano compiaciuti.

-Sei fantastica- mi dice Tabi.

-Si, perfettamente perfetta- si aggrega Ri.

Arrossisco e li ringrazio per i complimenti tornando in camerino a cambiarmi.

Mezz’ora dopo sono di nuovo agli studi della YG con accanto la tracolla con dentro i vestiti per sta sera, le altre borse le hanno portate a casa Tabi e Ri quando sono andati via.

Io invece sto aspettando l’arrivo di G-D nella sua sala prove, che un ragazzo dello staff mi ha indicato.

-Ehi Aly!Eccomi qui!Scusa il ritardo- mi dice Ji entrando.

-Tranquillo, sei in perfetto orario- lo rassicuro sorridendogli.

Lui si toglie la felpa rimanendo in pantaloni di tuta e canottiera mollando la borsa, che credo contenga anch’essa un cambio, vicino alla mia.

-Mi hanno detto Top e V.I che siete andati per negozi- dice accendendo la radio con le basi musicali iniziando a provare i passi della coreografia del suo nuovo video.

-Si, ci siamo divertiti molto, diventano proprio dei bambini quando si fanno compere- gli rispondo ridacchiando mentre lo guardo.

Siamo lì da circa un’oretta quando mi si avvicina improvvisamente.

-Ehi, ti va di provare con me?- mi chiede con un sorriso.

-N-Non so se…- dico imbarazzata.

-Dai su, mica ti metto un voto!- mi dice ridendo.

-E va bene- mi alzo posizionandomi accanto a lui.

-Ok, si inizia così…- inizia a spiegarmi.

In poco tempo imparo tutta la coreografia e con nostro grande stupore scopriamo di essere perfettamente sincronizzati.

Balliamo per circa un’ora.

-Ehi, ma non è che sai anche cantare?—mi chiede ad un certo punto.

Io scuoto la testa, mentendo non so nemmeno io perché, e lui scrolla le spalle.

Andiamo a darci una sciacquata in bagno per cambiarci.

Per (s)fortuna (?) usciamo in sala nello stesso momento rimanendo bloccati a guardarci a vicenda.

Lui indossa dei jeans neri attillati con sopra una maglia bianca maniche corte con una stampa davvero originale della bandiera inglese e una giacca nera con varie collane al collo.

Sta benissimo.

-Wow- diciamo in coro.

-Sei bellissima- mi dice guardandomi.

Divento viola.

Indosso degli stivali neri e i collant, uno nero l’altro a righe nere e bianche, sopra una minigonna in stile liceale nera e fuxia, una canottiera grigia e una felpa corta in vita senza maniche con le stelle argentate, ai polsi ho una moltitudine di bracciali.

-Anche tu stai benissimo- gli dico.

Lui mi porge una mano.

-Andiamo?-

-Certo- dico afferrandogliela e usciamo insieme dagli studi.

 

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Capitolo 13
*** Rottura ***




 


Entriamo tutti insieme nel locale sovraffollato di gente più o meno importante.

Finalmente qui potremo stare un po' in pace visto che i fotografi e i paparazzi hanno l'accesso negato.

Ci andiamo a sedere sul terrazzo interno del piano superiore a uno dei vari tavolini che ci sono mentre la usica rimbomba tra le pareti.

Ordiniamo da bere, io cerco di non prendere nulla di troppo forte, almeno all'inizio voglio rimanere lucida, poi chissà...

Taeyang e Seungri si alzano lasciando i bicchieri sul tavolo per andare a ballare e Top e Dae vanno all'arrembaggio cercando di abbordare qualche ragazza.

Io e Ji iniziamo a chiacchierare un po' di tutto, un po' per effetto dell' alcool, un po' perchè insieme ci troviamo davvero bene e parlare, anche di fatti personali, ci viene naturale.

Ogni tanto gli altri quattro rientrano "alla base" per raccontarci qualcosa che hanno scoperto su altri che lavorano nello show business.

Fanno i pettegoli insomma.

Ridacchio pensando che in genere quell'appellativo viene affibbiato a noi ragazze.

Ad un certo punto Ji si alza in piedi.

-Ehi, hanno installato un karaoke laggiù!Andiamo a provare!- dice con un sorriso prendendomi per mano per poi trascinarmi tra la folla.

-E-ehi!- tento di protestare.

Non so perché non voglio che scoprano che so cantare, poi mi fermo un attimo a ragionare;

“Siamo tutti ubriachi, chi più chi meno, anche se mi sente cantare domani non si ricorderà niente” penso seguendolo con un sorriso.

Appena arriviamo la gente ci fa spazio e ci mette un brano a caso.
                                            
All’inizio mi trovo un po’ in difficoltà non conoscendo la canzone, ma poi seguo G-D che evidentemente la sa e riesco a prenderci la mano.

Finiamo per cantare non una ma ben cinque canzoni assieme e la gente ci applaude.

Mentre torniamo al nostro tavolo capto parti di conversazioni.

-Quella ragazza è brava ma chi è?-

-E’ stata tutta la sera con G-Dragon che…-

-Per me è una nuova della YG- dice qualcun altro.

Arrossisco capendo di essermi fatta notare un po’ da tutti.

Riusciamo, dopo svariati minuti, a ritrovarci tutti assieme, cosa non facile visto il casino e la gente.

Scendiamo in pista a ballare, Daesung e Tae con le proprie, momentanee, accompagnatrici mentre tra Tabi, Ri e Ji sembra partita una sfida a chi mi fa ballare di più visto che mi fanno passare dall’uno all’altro peggio di una pallina tra le manovelle di un flipper della sala giochi.

Ad un certo punto il DJ, credendo che la serata sia giunta verso la fine, mette un lento.

Subito si formano le coppie e Ri sta per invitarmi a ballare con lui quando un braccio mi circonda la vita tirandomi indietro e girandomi facendomi fare una sorta di piroetta su me stessa.

Prima che possa rendermi conto di quel che succede mi ritrovo tra le braccia di Ji.

Arrossisco violentemente sorridendogli imbarazzata.

-C-Che fai?-

-Ballo con la mia nuna- mi risponde con un sorrisetto malizioso mentre balliamo lungo la pista.

Seungri ci guarda indignato, poggiato di spalle al muro e quando G-D gli fa un cenno ironico lui ribatte con una linguaccia.

Ridacchio.

Sono peggio di due bambini dispettosi.

Il ballo successivo se lo accaparra Ri mentre Ji sparisce tra la folla.

Mentre balliamo, io e Oppa Panda chiacchieriamo un po’, dicendo ormai addio alla lucidità.

Solo quando Top volge uno sguardo all’ora, e nota che ormai sono le 4 di mattina, decidiamo di tornare a casa.

-Aly, per favore vai a chiamare G-D?Dovrebbe essere al bancone del bar- mi dice Taeyang.

-Si, certo- rispondo stanchissima andando verso il bar.

Dopo un paio di minuti finalmente riesco a uscire dalla ressa di gente che c’è e intravedo il biondo.

-Ehi Ji!Tabi ha detto che è ora di andare!- lo chiamo ma lui non sembra sentirmi.

-G-D!Dai, dobbiamo muoverci!Gli altri ci stanno aspet- - mi blocco di botto fermandomi a un paio di metri da lui.

E’ avvinghiato ad una ragazza, che non ho idea di chi sia, e si stanno inequivocabilmente baciando e in modo piuttosto spinto.

Una fitta di dolore mi attraversa il petto e sento il crak del mio cuore che si rompe in mille pezzi mentre le lacrime iniziano a scendere.

-Ehi Aly allora lo hai…ehi tutto ok?- mi chiede Top che mi ha raggiunto per poi seguire il mio sguardo e vedere quello che vedo io.

Scuoto la testa con un singhiozzo per poi voltarmi e correre via.

 

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Capitolo 14
*** -- ***






 
So benissimo che non so orientarmi e che in questa parte della città non ci sono mai stata e rischio seriamente di perdermi, ma in questo momento non me ne importa nulla.

Non m'importa nulla di nessuno.

Nemmeno di me stessa.

Non sono nelle condizioni d'intendere e di volere.

Voglio solo scappare da quell' orribile realtà che non ho mai voluto accettare e che ora mi si è parata crudelmente davanti.

Corro per le strade scansando la gente, le lacrime che mi solcano il viso.

M'infilo in uno dei vicoletti in una strada secondaria trovandomi in un vicolo cieco.

Cerco di riprendere fiato e mi siedo su una delle cassette di legno vuote che ci sono in un angolo.

A neanche un metro da me c'è la porta di un locale e da dietro provengono grida allegre e musica.

Sospiro affondando il viso tra le braccia cercando di calmarmi.

"Ho combinato un casino...mi sono persa e non li posso neanche chiamare perchè il cellulare è nella borsa e l'ho lasciata a Dae..." penso sconsolata.

La porta del bar accanto a me si apre e ne escono tre ragazzi.

Alzo di scatto il viso irrigidendomi quando vedo che si stanno avvicinando.

-Ma guarda che bella signorina che c'è qui- dice uno, quello che sembra il capo.

-Come mai sei tutta sola bambolina?- domanda un altro.

-Vieni a divertirti con noi su-

Io scuoto la testa,

-No, non ci tengo proprio- dico decisa alzandomi e faccio per superarli quando  il primo che ha parlato mi afferra per un polso voltandomi verso di lui prendendomi il mento tra due dita.

-Oh guardate, la bambolina piangeva a quanto pare, che ti è successo eh?-

-Come se ti fregasse davvero- soffio astiosa guardandolo con odio.

-Avrà litigato con il fidanzatino- dice uno degli altri due.

Immediatamente mi viene in mente Ji, colui che amo con tutta me stessa.

-Sì, il classico tipo che se la tira un sacco ma che in realtà non è niente di speciale- aggiunge quello che ho davanti.

-Uno come voi intendete?- dico con un sorrisetto.

Il tipo, offeso, mi blocca contro il muro.

-Ma sentitela, stava con un povero sfigato e prova anche a fare la dura.Scommetto che non era neanche carino- dice.

-L'avrà mollato perchè era caduto in basso- aggiungono.

-Non avrà saputo soddisfarla come si deve-

Chiudo gli occhi cercando di non perdere la calma e la pazienza.

-Sarà il solito che ha provato a sfondare e ha fallito-

-Sì, un povero deficiente fallito-

-ORA BASTA!!!- apro gli occhi urlandogli contro e gli tiro un madornale calcio tra le gambe.

Il tipo tira un grido lasciandomi andare crollando in ginocchio a terra.

Lo colpisco sul retro del collo con una manata a taglio facendolo svenire.

I suoi due compagni mi guardano supiti per un attimo e poi uno dei due mi si scaglia contro cercando di colpirmi.

Mi abbasso schivandolo per tirargli un cazzotto nello stomaco, poi, rialzandomi gli sferro una gomitata in faccia.

-Non-offendetelo-mai-più!- grido colpendolo ancora mandandolo k.o.

-Mai-mai-mai-più!- mi occupo dell'ultimo sferrando un colpo ad ogni parola.

Non sono stati affatto furbi a provocarmi.

Quando mi arrabbio divento una belva.

E ora non sono arrabbiata; sono incazzata nera!

-Aly?!-

Mi giro stendendo l'ultimo tizio.

Ri è all'entrata del vicolo e mi guarda sbalordito.

-Wow, sei stata fantastica!- mi dice con un sorriso enorme correndo ad abbracciarmi.

-Mi hanno fatto incazzare- dico scrollando le spalle.

Ci hai fatto morire di paura!Non puoi andartene così!- mi rimprovera.

-Sorry- dico abbassando lo sguardo, cosa che in genere non faccio mai, ma so di essere nel torto sta volta.

-Perchè poi?- mi chiede mentre torniamo dagli altri.

-Ah non lo so- dico sarcastica, - chiedilo a Yong- dico gelida.

-A Ji?-

Subito tutti mi vengono incontro dicendomi giù di tutto, essendo comprensibilmente arrabbiati e preoccupati.

Dopo un po' si calmano e tutto torna come prima, o quasi.

Mi scuso con tutti tranne che con Ji.

-Ehi!Non credi di dovermi delle scuse nuna?- mi chiede seguendomi da vicino.

Non gli rispondo neanche.

-Ohu!Mi hai sentito?Ehi!- mi richiama pensando, giustamente, che io lo stia ignorando.

-Non ti devo nessuna scusa!Non parlarmi e non starmi vicino!- gli grido contro girandomi di scatto verso di lui picchiandolo sul petto con un dito.

Lui mi guarda semi sconvolto.

Gli do nuovamente le spalle le spalle sedendomi davanti con Taeyang chiudendo la portiera mentre gli altri prendono posto dietro.

-Ma, Aly...- tenta ancora il biondo.

-Metti in moto Tae- dico io ignorandolo accendendo la radio.

-Che le è preso?- sussurra G-D a Seungri credendo che io non lo senta.

-Non lo so, ma a quanto pare c'è l'ha con te amico e io ti sconsiglierei di farla arrabbiare, ha steso da sola tre uomini prima- gli risponde Oppa Panda guardandolo.

-Che?!Oddio. Comunque che era incavolata l'avevo già intuito, ma perchè solo con me?-

-Non ne ho la minima idea Ji, chiediglielo-

-Ma se non vuole manco vedermi ora, come faccio a farmi perdonare se non so nemmeno che diavolo ho fatto di male?-

-Mi dispiace ma non so nemmeno io...- dice Ri.

Tabi guarda silenzioso fuori dal finestrino lanciandomi un'occhiata ogni tanto.

Sono certa che lui ha capito tutto ma per qualche motivo non vuole spiegare la situazione a Ji.

Appena arriviamo a casa do la buona notte a tutti con un bacio sulla guancia, tutti escluso il biondo, e mi chiudo in camera sbarrando la porta.

Nei giorni successivi non parlo più con G-D se non per dargli freddamente il buongiorno.

Se sono in una stanza e arriva lui mi sposto immediatamente non volendo nemmeno vederlo o sentirlo.

Via via che passano i giorni e lui non viene a scusarsi divento sempre più gelida e triste.

Ad un certo punto, mentre stavo ascoltando le Girls' Generation con le cuffie Tabi mi prende per mano trascinandomi in camera sua chiudendo la porta.

-Allora, mi vuoi dire perchè non vai da lui e gli dici che lo ami una buona volta?- mi chiede.

Arrossisco ma simulo uno sbuffo infastidito.

-Figurati se mi sono innamorata di uno come lui- dico in tono sprezzante.

-Non mentirmi nuna, si vede in pieno, c'è ne siamo accorti tutti-

-Tranne lui- mormoro.

-Esatto, quindi vai e diglielo- mi dice Top incrociando le braccia sul petto.

-No, deve prima scusarsi per quel che ha fatto- dico testarda.

-Non lo farà tanto facilmente, non è che si ricordi molto di quel che ha fatto quella sera-.

-E allora che stia zitto e basta-

-E se gli vado a parlare io?- mi propone.

-Lo faresti?Ora?- gli chiedo.

-Certo- mi risponde.

Lo abbraccio stretto e lui ricambia.

-Grazie Tabi-

-Figurati, aspettami in camera tua- mi dice e io eseguo.

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-Ji?Posso entrare?- chiede il ragazzo bussando.

-Si, vieni pure- gli risponde G-D da dentro.

Top entra trovando l'amico sdraiato sul letto.

-Che c'è?- gli chiede il biondo.

-Ho scoperto perchè Aly è terribilmente incazzata con te. E' perchè hai baciato quella tizia in disco- gli dice.

-E allora?Ho avuto un sacco di ragazze perchè dovrebbe darle fastidio?- gli chiede ingenuamente Ji.

-Oddio ma sei cieco per caso?!-

-No perchè?-

-Perchè le piaci brutto idiota!-

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Capitolo 15
*** Scuse ***




-C-Cosa?!- il biondo lo guarda tirandosi su a sedere di scatto.

-Ma sei anche sordo ora?Tu.piaci.ad.Aly- gli scandisce Tabi incrociando le braccia sul petto.

-Ma non dire cavolate dai, il suo è il classico comportamento di una fan gelosa- dice Ji.

-No amico, una fan gelosa sarebbe venuta lì, vi avrebbe diviso, le avrebbe mollato uno schiaffo e urlato giù di tutto. Lei si è immobilizzata, è sbiancata ed è scappata via piangendo. Quindi no, non è solo una fan gelosa, è una ragazza che si è davvero innamorata di te e che è rimasta distrutta da quel che ha visto-.

L'altro rimane bloccato a guardarlo con un'espressione pensierosa.

-Credi davvero a quello che hai detto? Devo sapere se è la verità, non posso mandarmi allo sbaraglio da solo- commenta dopo un po'.

-Sì, ti ama Ji, ti ama davvero tanto- dice Top guardandolo serio.

Il biondo annuisce ricambiando lo sguardo.

-Grazie per avermelo detto, vedrò cosa fare- dice passandosi una mano tra i capelli.

-Ti chiedo solo, qualsiasi sarà la tua decisione, di non farla star male ancora, per me è come se fosse la mia sorellina e voglio che sia felice-.

-Ti prometto che non succederà di nuovo un episodio simile- lo rassicura sorridendogli.

-Dai, raggiungiamo gli altri in soggiorno, hanno iniziato un torneo di Avengers alla play, così magari passi da Aly e ti scusi-.

-E che dovrei dire?"Mi dispiace di aver baciato un'altra non sapevo di piacerti?"- domanda stringendosi nelle spalle.

-No, semplicemente devi dirle "mi dispiace per come mi sono comportato l'altra sera, non ero del tutto in me- dice l'altro uscendo in corridoio per poi andare in salotto a guardare la sfida.

G-D sospira alzandosi e dandosi una sistemata ai capelli prima di percorrere quei due metri e mezzo che lo separano dalla camera della ragazza.

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-Giuro Sara, non sono mai stata tanto arrabbiata e delusa in vita mia!Nemmeno quando quello stronzo di un prof del'Università, dopo che avevo studiato per due settimane tutto quel tomo di roba e sapevo tutto perfettamente, quel giorno non c'era perchè aveva un misero raffreddore del cazzo!- dico incavolata stringendo i pugni conversando con lei in inglese.

Sono seduta a gambe incrociate sul letto sotto un ammasso di coperte con davanti il portatile e do la schiena alla porta stringendo il mio peluche a forma di panda.

La mia amica mi guarda dallo schermo come se mi fossi rincretinita.

-Già, mi ricordo che belva eri quando sei tornata all'appartamento, per poco non mi hai tranciato la testa con il coltello quando ti ho consigliato di calmarti- mi dice lei annuendo.

Normalmente mi sarei messa a ridere e avrei commentato scherzosamente ma questa volta sono incazzata.

-Giuro che se tu fossi qui in questo momento saresti già morta- dico gelida.

-Ma ch è successo?Non me lo hai ancora detto!- esclama Sara con sguardo indagatore.

Di la proviene il fracasso della play e decido d'infilarmi le cuffie in modo che la conversazione non sia disturbata.

-Senti, non mi va di dirtelo ok?Sfogarmi si ma non mi va di parlarne- dico non sentendo e non vedendo che Ji ha bussato alla porta e non ricevendo risposta è entrato senza notare che ho le cuffie e il pc davanti.

-Ehm, Aly, volevo, volevo chiederti scusa per l'altra sera...-

-Ah, comunque l'ho mollato quel tizio del locale- mi dice la mia amica.

-Halleluja!- esclamo.

Il ragazzo sobbalza leggermente,

-Non mi sono comportato per niente bene, ma non ero in me, anche se questo ovviamente non scusa il mio comportamento da cretino...-

-Già, aveva un carattere orrendo, da rincoglionito- continua lei.

-Da vero bastardo vorrai dire- dico io rispondendole.

-Bè, è un po' forte come termine ma penso tu abbia tutte le ragioni del mondo per dirlo. Comunque Tabi mi ha detto che ti sei arrabbiata tanto perchè ti piaccio, è vero?- mi chiede.

-Comunque non mi aveva più messo le mani addosso dopo che tu lo avevi scoperto- mi dice Sara.

-Suppongo sia vero vista la mia reazione- dico senza rendermi minimamente conto che in stanza con me c'è un'altra persona.

-Ah, vedi io...sì, tu mi piaci molto, credo, è solo che non sono ancora sicuro dei miei sentimenti e quindi penso che o dovremmo metterci insieme adesso e vedere se funziona o...- mormora Ji giocherellando con il bracciale che ha al polso, leggermente rosso in viso.

-Comunque l'altra sera ha provato a riconcquistarmi- mi racconta la mora.

-Baka!- esclamo.

-C-capisco quindi penso che tu preferisca, come me, lasciare che le cose vadano avanti, il destino si compia e quel che deve accadere accada?- mi domanda.

-Logicamente l'ho beatamente mandato a fanculo- mi dice Sara.

-Ovviamente, credo che sia la cosa migliore- le rispondo.

-Bene, allora la questione è chiarita, noi siamo di la a giocare alla play, non devi preoccuparti per la cena, abbiamo ordinato dal fast food, dovrebbe arrivare tra un quarto d'ora- finisce lui con un sorriso uscendo e chiudendo la porta con un tonfo.

A quel suono mi riscuoto togliendomi un attimo le cuffie per poi rimettermele dopo aver constatato che non è entrato nessuno.

-Che succede?- mi chiede la Sara guardandomi.

-Pensavo fosse entrato qualcuno ma non c'è nessuno, ora devo andare a preparare la cena, ci sentiamo bye bye- dico chiudendo la chiamata con un sospiro, non mi va per niente di andare di la a cucinare.

Giusto per prendere un po' di tempo apro Facebook e controllo le ultime novità mentre ascolto Don't stop the Music di Rihanna.

Mi scosto il lungo ciuffo di capelli dagli occhi bloccandolo con un fermaglio a forma di stella gialla e nera.

"Non mi va di parlare con Ji, sono ancora arrabbiata con lui...però è anche vero che nonostante non mi abbia ancora chiesto scusa mi è sembrato parecchio dispiaciuto e triste in questi giorni" penso con un sospiro.

Mi rosicchio le unghie della mano riflettendo.

Alla fine mi alzo raggiungendo gli altri in salotto sedendomi sul bracciolo del divano acccanto a Taeyang guardandoli giocare, non prima di aver rivolto uno sguardo semi-gelido al biondo.

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-Ehi Ji, ma non avevate fatto la pace?- sussurra Top al ragazzo.

-Sì, ci sono appena andato, mi ha anche risposto- bisbiglia di rimando.

-Prova a chiederle scusa davanti a tutti, magari la prende meglio-

-Forse hai ragione, ehi Alice...- la chiama facendola voltare verso di se.
-Si?Che c'è?- gli chiede.

-MI dispiace tanto per l'altra sera, volevo chiederti scusa- le dice guardandola negli occhi color giada.

La ragazza gli sorride dolcemnet arrossendo.

-E io accetto le tue scuse molto volentieri e tir ringrazio- gli risponde lei alzandosi e abbracciandolo.

Ji ricambia sorridendole e in quel momento suona il campanello.

-Ah, dev'essere il fattorino del fast food- dice Daesung andando ad aprire con Ri al seguito per aiutarlo a portare tutta la roba.

I ragazzi salvano la partita mettendo su un film horror e si siedono tutti sul divano iniziando a mangiare, la ragazza accoccolata accanto a Ji.




 

SPAZIO AUTRICE:
Lo so, non è molto lungo ma non mi veniva più niente e così la storia diventa più lunga no? ;)
Comunque grazie allo Stregatto che mi ha SUGGERITO e ribadisco il SUGGERITO la scena del pc. A proposito, non so se lo avete notato ma Sara non sa ancora che la sua amica, ovvero io, vive tutta sola con quei cinque strafighi, chissà come la prenderà quando lo saprà...
Si, ho perdonato troppo in fretta Ji, ma ehi!Lo amo!

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Capitolo 16
*** Scoperta ***


Io ho un sogno; sei tu


I giorni successivi sono molto più allegri e tranquilli e passano più felicemente.

Ora che ho fatto la pace con Ji siamo tutti più contenti anche se ho notato che da quando mi ha chiesto scusa è ancora più gentile del solito e io arrossisco così spesso che mi sembra di essere una luce al neon di quelle che si usano per le insegne dei ristoranti o dei cinema.

Comunque l'altro giorno sono andata a far le prove e per la prima volta abbiamo provato tutti e sei insieme.

Tae si è divertito un sacco quando non mi è venuto un certo passo mentre a loro è venuto praticamente subito.

Mi sono intestardita e sono rimasta lì dalle 15 alle 23 finché non sono riuscita a farlo e oggi non vedo l'ora di dimostrare a Taeyang che sono stata capace d'imparare quel dannato passo, perché, mentre Top e Vi sono rimasti con me gli altri se ne sono andati a casa.

E anche se ora ho un mal di stomaco assurdo perché per festeggiare la riuscita della mia "impresa" i due Oppa mi hanno portato fuori a mangiare il gelato.

Ovviamente eravamo tutti e tre camuffati come al solito, e anche se alla fine abbiamo preso tutti un frappé al cioccolato - caffè - panna, un bicchiere da mezzo litro pieno di roba gelata alle 23 passate di sera non è la cosa migliore.

Comunque, mal di stomaco a parte, mi sono divertita tantissimo, soprattutto quando mi hanno portato al parco e Seungri si è messo a fare lo scemo salendo su uno pseudo-simulatore per bambini a forma di panda (una di quelle giostre a forma di animale con sotto una molla che va avanti e indietro) ridendo come un matto mentre io e Tabi gli facevamo un paio di foto e poi ne abbiamo fatte alcune insieme.

"Dovremmo farne una tutti insieme prima o poi..." penso scostandomi una ciocca di capelli dal viso e fermandola con una delle mie appariscenti mollette infilandomi le cuffie da DJ, un regalo di Tae che anche se mi prende sempre in giro mi vuole un sacco di bene, mentre Daesung è più come un fratellone protettivo.

Dovevate vedere com'era preoccupato quando due giorni fa ho messo male il piede scivolando e facendo un volo a terra che si è concluso con un mio spettacolare atterraggio di faccia sul pavimento a causa del dannato palché della sala prove!

Mi è subito corso accanto chiedendomi se mi ero fatta male e se stavo bene.

Sorrido al pensiero cancellando una parte che non mi piace del disegno che sto facendo.

Non so nemmeno cos'è, lo scoprirò alla fine, sì, perché io ho una mia tecnica speciale; a meno che non si tratti di ricopiare qualcosa in genere mi lascio guidare dall'istinto e solo alla fine vedo cos'ho creato.

Si vede che è il vecchio tavolo di Ji quello su cui sto lavorando, nonostante sia tutto segnato con i colori e scritto è in buonissimo stato.

Una mano mi si posa improvvisamente sulla spalla facendomi sobbalzare.

Mi giro sfilandomi le cuffie e mi trovo davanti il Leader.

In automatico arrossisco leggermente ricambiando il suo sorriso.

-Scusa l’intrusione ma ho bussato e non ricevendo risposta ho giustamente pensato che avessi le cuffie con la musica- mi dice.

-Giusto pensiero, comunque fa niente, mi trovo davvero bene a lavorare sul tuo vecchio tavolo di disegno, l’hai tenuto in buono stato- gli dico mentre lui si siede sul letto.

-Pensa che gli altri volevano buttarlo via perché dicevano che era solo uno spreco di spazio. Con il tuo arrivo lo hai salvato diciamo- ridacchia passandosi una mano tra i capelli.

-Sono lieta di esservi stata d’aiuto messer Ji Yong- dico con un inchino scherzoso, lui si alza ricambiandolo e mi porge una mano mentre con l’altra scollega le cuffie dal mio cellulare e un brano di musica classica risuona nella stanza.

-Mi concede questo ballo my Lady?- mi chiede con un sorriso dolce.

-Con vero piacere my Lord- rispondo posando a mano sulla sua.

Iniziamo a ballare, anche se un po’ impacciati visto che nessuno dei due conosce molto bene quel tipo di passi, ma siamo comunque contenti e ci stiamo divertendo.

Di botto Ji mi fa fare il casché e ci ritroviamo con i visi a due centimetri di distanza, io con un suo braccio stretto attorno alla mia vita e lui con una mia mano stretta sulla sua spalla per reggermi.

Il suo sguardo color cioccolato è fisso nel mio verde muschio.

E’ sempre più vicino e il mio cuore parte a mille quando improvvisamente alla canzone si sostituisce “a boy” di Ji e scoppiamo tutti e due a ridere crollando per terra.

Meno male che a coprire il pavimento c’è la moquette!

Ci tiriamo su a sedere ridendo e lui mi passa un braccio attorno alle spalle abbracciandomi.

-Comunque Ji come mai sei venuto in camera mia?- gli chiedo riprendendo fiato.

-Ah si è vero, gli altri sono pronti per andare alle prove e mi hanno mandato a chiederti se vieni anche tu- mi risponde alzandosi.

-Certo che sì!Devo dimostrare a Tae che sono un mito!- gli dico afferrando la mano che il biondo mi porge per aiutarmi a tirarmi su sistemandomi la felpa verde lime e nera e i jeans strappati.

-Perfetto!Certe volte è insopportabile quando fa lo scemo!- mi dice passandomi la borsa con dentro la tuta e le scarpe pulite.

Lo seguo fuori dalla camera e raggiungiamo insieme gli altri quattro ragazzi.

-Nuna!- ed ecco che Ri parte all’attacco stringendomi in un abbraccio soffocante, tanto ormai ci sono abituata.

-Pronta per fare un’altra brutta figura?- mi chiede Taeyang con la voce carica d’ironia scherzosa, -insomma Aly, perché ti ostini a metterti in imbarazzo da sola?-.

Gli mostro la lingua arricciando leggermente il naso e gli altri scoppiano a ridere.

-Tae, Tae, Tae, mi sa che hai sbagliato avversaria, lei non è la solita ragazza che si scoccia rinunciando subito- lo riprende Ji mentre m’infilo una cuffia nera e la sciarpa bianca in modo da non rendere riconoscibile il mio viso e sembrare solo uno dei tanti amici del gruppo.

Il moro ridacchia divertito,

-Vedremo, intanto io continuerò a ricordarmi la figuraccia assurda di ieri finché non mi dimostrerà che è in gamba- ribatte a Ji che scrolla le spalle.

Intanto, non visti, Ri e Tabi mi fanno l’occhiolino, loro sono gli unici che sanno che sono riuscita a imparare quel passo pseudo-impossibile, alla fine.

Saliamo tutti in macchina e sta volta sono pressurizzata tra Seungri e Tae alla mia sinistra e Daesung alla mia destra mentre Top e il leader sono nei posti davanti.

Certo che l’auto di G-D è davvero comoda!

Si sta benissimo anche se siamo tutti ammassati e la musica della radio si sente da Kami.

Arriviamo alla sede della YG Entrainment in perfetto orario come al solito e ci dirigiamo subito in sala prove salutando gente qua e la.

Ormai i colleghi dei miei amici si sono abituati a vedermi qui in sede, anche se non hanno ancora alba di chi io sia.

Vado nei bagni attigui alla sala prove e dopo due minuti mi unisco agli altri che hanno già iniziato gli esercizi di riscaldamento.

Storgo il naso cominciando a farli anche io, so che sono importanti per preparare il corpo al seguente sforzo delle prove di ballo ma proprio non riesco a farmeli piacere questi cavolo di esercizi!

Mi sembra di farmi più male che bene con questi sforzi certe volte!

Ji ridacchia vedendo la mia espressione scocciata e mi guarda come dire “finiscila di fare la musona e impegnati che questo non è niente!”, con un breve gesto lo mando a quel paese continuando i miei piegamenti.

Ci riscaldiamo per una mezz’oretta per poi iniziare le prove vere e proprie.

Durante le prove della coreografia fingo di non sapere ancora bene quel famoso passo e Taeyang mi prende scherzosamente in giro mentre Top e Vi mi guardano un po’ stupiti non capendo il perché del mio comportamento.

Dopo altre quattro ore di prove facciamo una meritata pausa al bar per prendere una ciambella e un caffè che ci permette di raggiungere la fine della giornata senza crollare addormentati sul pavimento.

Guardiamo tutti un po’ con astio Ji, che si sta facendo fuori praticamente tutto il bancone dei dolci.

Non vale che lui può mangiare come un maiale e non ingrassare minimamente!

Io, Ri e Top ci abbiamo messo un sacco a raggiungere la linea perfetta che abbiamo ora e lui non fa il minimo sforzo e rimane bello e magro!

Sbuffo impercettibilmente preferendo non commentare e finisco di bere il mio caffè in silenzio.

Dopo facciamo un’altra ora di prove, in tutto sono cinque e sono ancora poche perché oggi siamo stanchi e non riusciamo a fare di meglio.

Ci fermiamo un attimo per riprendere fiato e io mi faccio fuori mezzo litro d’acqua passandomi poi l’asciugamano sul viso.

Arrossisco notando le occhiate un po’ perverse che mi lanciano G-Dragon e Tae; forse non avrei dovuto mettere una canottiera tanto aderente, era meglio una maglia slargata, ogni tanto mi dimentico di avere la 5 di seno ( e non è una bugia!).

Bene, mi sono ripresa abbastanza, è il momento di far vedere a Sol che sono una che non si arrende!

-Ehi Tae!Free style?- gli domando guardandolo con aria di sfida.

-Non so, dopo tutto sei una novellina…- dice lui.

-Cos’è?Hai paura di perdere contro una ragazza?- lo riprendo con un sorrisetto.

-Giammai!- ribatte lui attaccando la musica.

Balliamo per venti minuti di fila e all’ultimo capisco che il ragazzo è giunto al limite e lo batto proprio con il passo che il giorno prima non ero riuscita a fare.

Sol mi guarda male per poi sorridermi scuotendo il capo rassegnato e capisco che è il suo modo per dirmi “complimenti nuna, hai vinto!”.

Vedo Vi partire a razzo verso di me ma prima di lui arriva Ji che mi stringe a se complimentandosi e facendomi fare un giro sul posto.

Solo in quel momento noto che appoggiato allo stipite della porta c’è il manager del gruppo che fa cenno a Top di raggiungerlo.

Il moro va subito da lui ma sono troppo presa a bearmi della sensazione di essere tra le braccia del ragazzo che amo per far caso a quello che i due si stanno dicendo.

Rientriamo a casa stanchi ma felici e meno male che ci sono due bagni in questa casa perché siamo in sei a doverci lavare e con una sola doccia a disposizione la cosa sarebbe andata per le lunghe.

Io decido di andare per ultima lasciando il privilegio di farsi i loro comodi ai ragazzi.

Oh ma che gentile!penserete voi, ma non è solo una questione di gentilezza, io nel mio profondo sono una vera pervertita e voglio vederli uscire dal bagno con solo i jeans (o nel caso migliore con solo l’asciugamano)e i capelli bagnati.

Li osservo attentamente (senza farmi notare) uno dopo l’altro; al turno di Tabi devo chiudermi la bocca con una mano per non sbavare: ho porco…!Ma è un sex simbol!

Ma quando vedo Ji uscire con solo l’asciugamano addosso, i capelli bagnati fradici e l’acqua che gli scende lungo il petto per poco non svengo all’istante.

Lui mi guarda ridacchiando, non so che espressione ho ma di sicuro la mia faccia è in fiamme visto che mi sento ardere le guance.

G-D mi passa accanto baciandomi sulla guancia,
-Mi piaci molto nuna- mi sussurra andando in camera e chiudendocisi dentro per cambiarsi.

Io rimango imbambolata per un paio di minuti con un sorriso idiota stampato sul viso per poi riprendermi e andare in bagno chiudendomi a chiave (visto il casino dell’ altra volta) e iniziando a lavarmi.

Sono così contenta che mi metto a cantare, è da tanto che non lo faccio anche se è una cosa che adoro.

So di aver detto agli altri che non lo so fare ( non so nemmeno io perché) ma tanto sono tutti impegnati e non credo che mi sentiranno.

Canticchio la melodia in testa per darmi il tempo e poi inizio a cantare “ What the way you lie” di Rihanna.

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Ji esce da camera sua con indosso i pantaloni neri della tuta e una maglia da baseball slargata a righe nere e bianche con sopra il numero 86.

Sentendo una voce femminile che risuona per il corridoio bussa da Tabi pensando che l’amico abbia la radio accesa.

-Che?No, non ho la musica attaccata, chiedi agli altri- gli risponde il moro uscendo in corridoio per sentire.

Alla fine nessuno ha la radio o altro acceso e sono tutti in corridoio ad ascoltare.

-Ma qualcuno di voi sog-il si è accorto che è solo la voce senza base musicale?- chiede Daesung.

Tutti si girano verso la porta del bagno dove Aly si è chiusa una ventina di minuti fa.

-Non ditemi che è lei- mormora Sol.

-Sembra proprio di sì invece- dice Ri.

-Ha una voce fantastica- sussurra Ji.

-Non è di molto superiore ad alcune che lavorano già come cantanti ma potrebbe diventare una di loro- aggiunge Top.

G-D tira fuori il cellulare per registrare la canzone ma proprio in quel momento Alice finisce di cantare.

I ragazzi si guardano delusi ma poi la ragazza attacca con “Airplanes” e subito il biondo preme il tasto di registrazione facendo segno a tutti di stare zitti.

Quando la canzone finisce salva la registrazione e si volta a guardare gli amici,

-Questo- tenendo in mano il cellulare con dentro il file,- va dritto alla prima fase delle audizioni alla YG- dice deciso con sguardo serio.
 

 

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Capitolo 17
*** Pizza! ***


Io ho un sogno; sei tu



-Co-?!Ma se lei non vuole?Ci hai pensato?- gli chiede Top.

-Entrare alla YG Entrainment è il suo sogno, l'ho sentita mentre parlava in inglese con una sua amica. Non stavo origliando Vi!Sono passato davanti alla sua camera, la porta era socchiusa e lei parlava a voce alta e ha detto che se riuscisse ad entrare alla YG sarebbe la persona più felice del mondo- spiega il biondo ai compagni.

-Ma perché non ha provato ad entrare allora?- mormora Dae.

-Crede di non avere le capacità necessarie forse- dice Ji.

-Si sottovaluta insomma- aggiunge Tabi.

-Io penso che invece sia convinta di farcela ma non vuole rischiare di fallire lo stesso- controbatte Seungri con sguardo serio.

Taeyang annuisce come a dargli ragione incrociando le braccia sul petto.

-Glielo diciamo o mandiamo il disco in sede e le facciamo una sorpresa?- chiede Top con un sorriso.

-Le facciamo una sorpresa mi pare ovvio. Quindi ora vado sul pc, esterniamo tutti i suoni della registrazione tranne la voce e salviamo la canzone sulla chiavetta- dice il leader.

-Ma dobbiamo portare anche una foto, se non stampata almeno anche quella salvata come file- ricorda Dae a tutti, - e dev essere una foto singola-.

-Mh, una volta mi ha detto che non le piace molto venir fotografata; "una cosa sono le foto di gruppo o in due, ma da sola no, no, no e poi no"- dice Vi imitando la ragazza.

-Dobbiamo fargliela senza che se ne accorga- dichiara Sol pensieroso.

-Bene, che la missione "Foto nascoste" inizi!- esclama Dae con un sorriso.

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Mentre mi sfrego bene i capelli con lo shampoo sento i ragazzi che (suppongo in corridoio) chiacchierano allegri.

Non sorrido solo perché non voglio rischiare di trovarmi la bocca piena di schiuma.

Mi risciacquo velocemente per poi asciugarmi e infilarmi un paio di leggins a righe orizzontali bianche e nere e una canottiera gialla lunga che mi arriva poco sopra le ginocchia, sotto indosso un reggiseno bianco a fascia.

Anche se a lavarmi ci metto poco in genere, è asciugarmi i capelli che mi prende tanto tempo visto che vedo passarli bene con il pettine e la spazzola mentre uso il phon.

Esco dopo un' altra decina di minuti e trovo i ragazzi in soggiorno, chi seduto in poltrona a leggere come Daesung, chi gioca alla Wii a Mario Cart (Top e Ji) e chi fa il tifo come Sol e Vi.

Appena li raggiungo Seungri mi viene incontro con un sorriso,
-Ehi nuna, visto che oggi a pranzo abbiamo mangiato solo dei dolcetti...- inizia.

Sospiro con un sorriso,

-Vai dritto al punto Oppa Panda- gli dico senza cattiveria.

-Ci cucini la pizza?- mi chiede e gli altri gli vanno dietro.

-Mmmhhh...- faccio finta di pensarci giusto perché sono cattiva e voglio vedere come reagiscono ad un mio possibile rifiuto.

Scoppio a ridere vedendo le facce da cuccioli bastonati che mettono su guardandomi.

-Ok, ok, con piacere, ma ho bisogno dell'aiuto di due di voi- dico incrociando le braccia sul petto.

-Ti sconsiglio di chiedere una mano a Tabi, in cucina fa sempre un casino assurdo- mi avverte subito Taeyang con un risolino.

-Ehi!- protesta subito il più grande.

-Però è vero Top, non sei proprio una persona ordinata, alla fine mette sempre a posto Ji- dice Daesung.

-Scusate eh se non riesco a lavorare se intorno ho casino- ribatte il ragazzo chiamato in causa.

-Bene, allora Ji e Ri vengono in cucina ad aiutarmi con la cena, voi intanto fatemi il favore di apparecchiare la tavola qui in soggiorno e trovatemi dei bei film, questa sarà una notte votata al cinema!- dico trascinando via con me i due "eletti".

Seungri prende un grembiule passandone un paio anche a me e a G-D mentre il leader tira fuori tutto quel che ci serve (seguendo le mie indicazioni): farina, lievito, pomodoro, mozzarella più le varie cose che ognuno vuole sulla propria pizza.

Ci mettiamo subito al lavoro anche se quest'ultimo non può certo definirsi tranquillo visto che ad un certo punto iniziamo a tirarci la farina e ci ritroviamo completamente impolverati neanche mezz'ora dopo che abbiamo iniziato.

Bè, non saranno dei cuochi bravissimi ma almeno con loro non mi annoierò mai in cucina!

Appena l'impasto prende forma io e idue ragazzi ci mettiamo ognuno in un angolo e cominciamo a passarcelo a mo' di palla asino ridendo per alcune nostre prese assurde.

Non ho alba di quanto ci abbiamo messo a finire di cucinare visto che non ho guardato a che ora abbiamo iniziato ma non ci siamo stati TROPPO, almeno credo.

-Ehi Aly?- mi chiama Ji facendomi girare e mi sporca il naso con la farina.

-Ehi!- protesto e lui mi fa una linguaccia mentre Seungri ride.

Gonfio le guance guardandomi un attimo le mani sporche di pomodoro e farina prima di pulirmele sulla faccia del biondo evitando però di sporcargli i capelli.

Scoppio a ridere insieme a Ri guardando l'espressione comicamente sorpresa di JI prima di correre di la mentre quest'ultimo m'insegue cercando vendetta con le dita sporche di pomodoro.

Corriamo per tutta la stanza sotto gli sguardi divertiti di Dae, Taeyang e Tabi che ridono senza però intervenire.

Anzi!

Sol e Daesung vanno ad aiutare Seungri a mettere a posto la cucina e Top se la fila in camera.

Ad un certo punto mi ritrovo con le spalle al muro in un angolo e G-D avanza verso di me con un sorriso godendosi il momento della sua vendetta.

Quando sta per sporcarmi il viso con il pomodoro faccio l'unica cosa possibile per evitarlo; gli prendo le dita in bocca pulendole con la lingua arrossendo leggermente.

Quando lo mollo lui mi guarda stupito per poi scoppiare a ridere.

-Sei fantastica!Mi sarei aspettato di tutto tranne che questo!- esclama senza smettere di sghignazzare.

Sorrido tirando fuori un fazzoletto dalla tasca pulendogli il viso e passandomi una mano sul volto per pulirmi il naso dalla farina.

-Grazie nuna- mi dice abbracciandomi e accarezzandomi i capelli.

Avvampo ricambiando leggermente.

-Ehi piccioncini!Qui la cena è pronta!- ci chiama Taeyang sbucando dalla cucina sorridendoci.

Subito io e Ji ci separiamo e lanciandogli una breve occhiata noto che il leader è arrossito.

-M-ma no!Noi non stiamo insieme!- esclamiamo in contemporanea balbettando delle scuse sconnesse.

L’altro ridacchia portando sul tavolo del soggiorno, perfettamente apparecchiato, i vassoi con la pizza aiutato da Dae mentre Ri porta la birra e Tabi si occupa di tirar fuori i film da vedere.

Io e G-Dragon abbassiamo lo sguardo, rossi in viso, per poi scambiarci un sorriso e unirci agli altri a tavola mentre sulla tv iniziava il 1 di Harry Potter.

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Capitolo 18
*** Love ***






-Giorno...-mugugna Top entrando in cucina con uno sbadiglio.

Alzo stancamente la testa dalle braccia, sono accasciata sul tavolo, e gli sorrido spingendo, più precisamente la faccio scivolare, una tazza di caffè lungo il tavolo nella sua direzione.

Tabi si siede afferrandola grato e inizia a bere fregandosene del fatto che è bollente e che probabilmente si scotterà la lingua a meno che non abbia la bocca d'amianto.

-Gli altri?- chiedo guardandolo assonnata.

Io non li ho sentiti muoversi ma è anche vero che ad un certo punto mi sono appisolata quindi non sono una fonte attendibile.

-Tae è in bagno a lavarsi, Daesung è già alla YG per le prove del suo nuovo singolo e Vi e Ji stanno ancora dormendo- mi risponde Tabi ridacchiando.

-A cosa devo la risatina?- domando tirandomi su e mangiucchiando una fetta di pane e nutella.

-Alla posizione in cui stanno dormendo quei due- risponde lui afferrando una delle ciambelline che ho messo in un vassoio sul tavolo.

-Sono davvero così ridicoli?- chiedo.

-Fossi in te gli farei una foto con la Polaroid come ricordo o, all'occorrenza, come ricatto- dice Tabi stiracchiandosi.

Mi alzo andando di la a vedere e mi devo coprire la bocca con una mano per non scoppiare a ridere rischiando di svegliare i due ragazzi che ancora ronfano sul divano;

Ji è a metà tra il divano e il pavimento, disteso a pancia all'aria con i capelli tutti incasinati e Seungri ha i piedi sulla sua faccia e russa abbracciato ad un cuscino.

Prendo la Polaroid di G-D dalla mensola sopra il televisore e gli faccio una foto prendendola poi tra due dita sventolandola in aria per far definire l'immagine.

"Questa la metto nella mia agenda come ricordo" penso con un sorriso mettendomi la foto nella tasca posteriore dei jeans posando la Polaroid sul tavolino.

M'inginocchio accanto a Ji riuscendo, anche se a fatica, a sistemarlo meglio sul divano e sorrido vedendolo rigirarsi mugugnando.

Senza neanche accorgemene, quasi automaticamente, inizio ad accarezzargli dolcemente i capelli beandomi dell'espressione serena che ha nel sonno.

Sento i passi di Top che si arrestano accanto al tavolino ma non per questo mi scosto da Ji, tanto Tabi sa che sono innamorata di lui.

Solo quando sento il suono di uno scatto mi volto verso il moro e scopro che ci ha fatto una foto, che ora mi tende con un sorriso.

-Metti anche questa insieme all'altra- mi dice facendomi l'occhiolino.

Prendo la foto mettendola via con l'altra mimando con le labbra un muto "grazie" in direzione del ragazzo.

-Ehi, c-che ore sono? mi giro verso Ji scostando immediatamente la mano mentre lui si tira su a sedere con uno sbadiglio.

-Le 11:30, tra poco sarei comunque venuto a svegliarvi- gli dice Top.

-Allora ringrazio il cielo che ci siamo svegliati da soli- mugugna G-D mentre Vi si alza sistemandosi i vestiti.

-Giorno nuna...- mormora con un sorriso trascinandosi in cucina a fare colazione.

-Perché scusa?- chiedo al biondo.

-Perché lui ha la brutta abitudine di prenderci a cuscinate in faccia per tirarci giù dal letto, preferisco, e di molto, svegliarmi e vedere te come prima cosa la mattina- mi dice lui con un sorriso dolce.

Arrossisco leggermente, imbarazzata per la sua dichiarazione.

-Che c'è per colazione?- chiede cercando di sistemarsi i capelli.

Subito corro in cucina tornando di la posando la tazza di caffè e i pancake sul tavolino.

-Wow, grazie- dice Ji sorridendomi e iniziando a mangiare.

Ricambio il sorriso sedendomi accanto a lui accendendo la tv per guardare le puntate di Spongebob.

-Ma, scusate...non avete le prove oggi?- gli chiedo quando guardo l'ora e vedo che sono già le 11:30 passate.

-Oggi iniziamo nel tardo pomeriggio nuna- mi risponde Taeyang comparendo in soggiorno infilandosi la felpa.

-Aaah, ora ho capito, ok- dico.

-Ji?Posso chiederti un attimo una cosa?- domanda improvvisamente Tabi guardandolo.

-Sì certo- risponde lui alzandosi e andando in cucina con il moro.

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-Dobbiamo muoverci a fare quella foto senza che se ne accorga- dice Top,- altrimenti non possiamo mandare quel file alla YG-.

-Lo so, lo so, ma non è facile...- mormora il ragazzo pensandoci su.

Ci sono alcuni minuti di silenzio e poi Ji sorride.

-Ho un'idea!Ora devo uscire che devo passare dal parrucchiere ma quando torno possiamo organizzare una "sessione fotografica" di moda e così quando toccherà a lei avremo una sua foto dov'è anche vestita in grande stile- spiega il biondo all'amico.

Top lo guarda sorpreso per poi ridere e battergli il cinque.

-Sei un grande, Leader!- dice contento.

Ji ridacchia.

-Dai torniamo di la prima che Alice inizi a sospettare qualcosa.

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Li vedo rientrare in soggiorno  e G-D si defila in camera sorridendomi.

-Ma...esce?- chiedo a Tabi che annuisce.

-Ah...-mormoro.

Speravo di passare una mattinata divertente con i quattro ragazzi rimasti a casa.

-Tranquilla, va solo dal parrucchiere, sarà di ritorno entro un'ora- mi dice Tae sedendosi accanto a me con il piatto dei pancake sulle gambe.

Gli sorrido già più contenta rubandogli una frittellina dal piatto mangiucchiandola mentre Ji torna in soggiorno perfettamente vestito, come al solito d'altronde.

Indossa un paio di jeans invernali con un paio di Nike e sopra la maglia a maniche lunghe bianca e nera s'infila una felpa viola e una cuffia nera.

"Kamio...ma come fa ad essere sempre vestito alla perfezione senza fare il minimo sforzo?" penso guardandolo.

In realtà so che non è così e che lui ha una grande cura del proprio abbigliamento e del proprio aspetto.

G-D dice sempre che i vestiti riflettono l'umore della persona che li indossa e che quindi lui sta sempre molto attento ai vestiti che indossa di giorno in giorno.

Gli sorrido e lui ricambia dolcemente,

-Dopo, quando torno, faremo qualcosa di divertente- mi assicura prendendo il giubbotto con il pelo nel cappuccio.

-Guarda che ci conto eh- lo avverto agitandogli contro un dito a mo' di ammonimento.

-E' una promessa nuna, fidati di me- mi dice prima di andarsene.

"Certo che mi fido di te, non potrei mai fare il contrario" penso giocherellando con una ciocca dei miei capelli.

-Aaah, che bello, tra poco sarà Natale...- dice Tabi stiracchiandosi mentre Ri esce dalla cucina sorridendo,

-La neve, l'albero, i regali...-mormora tutto contento.

-Oh Kamigami!- esclamo portandomi una mano alla fronte facendo sobbalzare tutti che mi guardano come se fossi impazzita.

-I regali!Non ci avevo pensato devo farvi i regali!- dico alzandomi in piedi e iniziando a girare per tutta la stanza gesticolando.

-Nuna!Nuna calma!- Top stoppa la mia tirata poggiandomi le mani sulle spalle e mi gira verso di se.

-Non serve che ci fai dei regali, già il fatto che sei qui ha reso la nostra vita più allegra, non serve altro- mi dice.

-Ma…- mormoro arrossendo.

-Non vogliamo regali da parte tua- dice Taeyang,- ha ragione Top-.

-Ciao ragazzi!- ci saluta Dae entrando in casa sorridendoci.

-Ciao, Ji ha organizzato una cosa divertente per dopo- dico subito per distogliere l’attenzione dei ragazzi dal nostro discorso.

-Aaah, esco con Ye-jin, peccato,va ben, sarà per la prossima volta- dice facendomi l’occhiolino.

Eh si, lui e la mia cara amica hanno iniziato ad uscire insieme visto che due settimane fa sono riuscita a combinare un incontro tra di loro e si sono trovati molto bene insieme.

-Fa niente, faremo un sacco di foto così quando torni vedi come abbiamo passato la giornata- dice Ri sorridendo.

-Oook, grazie Vi- dice il biondo prendendo da mangiare e uscendo di nuovo.

-Peccato che non rimane…potevamo divertirci tutti assieme- mormoro.

-Sta tranquilla, penso proprio che si divertirà lo stesso- mi dice Taeyang ridacchiando.

Gli do una scherzosa pacca sulla spalla a mo’ di rimprovero per la leggera allusione.

-Bhe, io vado in camera mia- dico alzandomi e stiracchiandomi.

Mi è venuta in mente un’idea per la prima parte dei loro regali e mi devo muovere, Natale è tra dieci giorni!

Prima che uno dei ragazzi possa dire qualsiasi cosa mi sono chiusa in camera a fare un paio di orini su internet e a tirar fuori tutto il mio materiale da disegno.

Dopo circa un’ora sento bussare e senza neanche aspettare il mio consenso G-D entra sorridendomi.

Con uno scatto fulmineo spicco un salto spiaccicandomi sul tavolo da lavoro coprendo quel che ho fatto fino a quel momento.

Lui mi guarda sorpreso dico, anche se con il fiato mozzo visto che mi sono beccata il bordo del tavolo nello stomaco,

-Non si può vedere, è Top Secret, anche per te Ji- decisa metto via tutto prima che il ragazzo riesca a scorgere qualcosa.

-Uffy, grazie per la grande considerazione eh, non mi hai nemmeno detto se così ti piaccio- mugugna lui mettendo il broncio e dandomi le spalle incrociando le braccia sul petto.

Solo ora noto che ha i capelli molto più corti e sono di uno stupendo color caramello che gli sta divinamente.

-Scusami Ji…in effetti stai benissimo così, ma che!tu sei stupendo in ogni singolo istante, non solo esteriormente, ma anche interiormente, sei una bellissima persona che s’impegna sempre al massimo e rimane sempre se stessa qualsiasi cosa accada…- mormoro guardandolo incantata salvo poi rendermi conto di quel che ho detto.

-Davvero Aly?- G-D si gira guardandomi sorpreso avvicinandosi a me.

Io sono praticamente viola e sento le guance andarmi a fuoco.

-Pensi davvero quel che mi hai detto Alice?- mi chiede serio guardandomi negli occhi.

Ricambio lo sguardo, il cuore che mi batte a mille, poggio dolcemente una mano sul suo petto e sento che anche il suo cuore trema di emozione come il mio.

-Si, si Ji, lo penso davvero, ogni singola parola, ogni sillaba viene dal profondo di me stessa e qualsiasi cosa accada non cambierò mai idea su di te, perché anche se non ho ancora visto tutte le sfaccettature della tua anima sento di esserti molto più vicina rispetto a quando mi sono innamorata di te a 15 anni- dico, la voce non mi trema più come prima, forse perché lo sento così vicino a me, non solo fisicamente ma anche mentalmente, forse perché è lui, solo e semplicemente lui, forse perché lo amo.

-S-sei innamorata di me da quando avevi 15 anni?!E non…non hai mai dubitato di me?Non hai mai pensato che io fossi troppo lontano, troppo grande…irraggiungibile per te?- mormora.

-Quando ami qualcuno anni, distanza, altezza, peso…è solo un dannato numero- ribatto con dolcezza mentre lui mi prende il viso tra le mani.

-Mi hai amato per tutto questo tempo?- mi chiede avvicinando ancor di più il suo viso al mio.

-Sempre- sussurro.

Succede tutto improvvisamente, un attimo prima i nostri occhi erano fissi gli uni negli altri e gli stavo rivelando il segreto che mi ero tenuta dentro per tutto quel tempo e l’attimo dopo sento le sue labbra premere dolcemente sulle mie.

Spalanco gli occhi non riuscendo a credere a quel che sta accadendo.

Il mio cuore scoppia di gioia e sento le lacrime premere per uscire e io le lascio scendere lungo le mie guance da quanto sono felice.

Mi riprendo solo quando lento la sua lingua percorrere il profilo delle mie labbra chiedendomi il permesso di entrare e io lo lascio fare ricambiando con passione infilando le mani tra i suoi capelli.

Dopo quello che pare un tempo interminabile ci scostiamo leggermente e lui mi stringe a se poggiando la fronte contro la mia.

-Ti amo-

Due piccole parole, per molti insignificanti, ma che pronunciate dalla sua voce per me valgono più di mille promesse.

-Anche io ti amo Ji, ti supplico, puoi farmi di tutto, ma non lasciarmi- dico.

-Mai- risponde lui con un sorriso dolce asciugando con due dita le lacrime che ancora mi rigavano le guance dalla gioia.

Rimaniamo fermi in piedi abbracciati per non si sa quanto tempo, semplicemente una fra le braccia dell’altro finché la porta non si apre improvvisamente ed entra Tabi che non appena ci vede ci sorride capendo immediatamente tutto.

-Ehi, neo-fidanzati, venite di la si o no?Gli altri ci stanno aspettando- dice per poi tornare in soggiorno.

Ji s’incammina verso la porta fermandosi sull’uscio vedendo che io sono rimasta immobile.

-Ehi Aly, che c’è?- mi chiede.

-Qualsiasi cosa succederà rimarremo insieme, vero?- mormoro guardandolo.

-Te lo prometto, noi saremo sempre insieme, per sempre, sarò sempre al tuo fianco- mi dice lui con un sorriso porgendomi una mano che io prontamente afferro sentendomi rassicurata dalla presa delle sue dita sulle mie.

-Andiamo amore mio, la nostra famiglia ci aspetta-

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Capitolo 19
*** Giornata sulla neve!!!!! ***




 
La sveglia del cellulare parte in perfetto orario ( per una volta! )sortendo l'effetto di farmi rigirare con un gemito di fastidio.

Mi copro la testa con il cuscino tentando di tornare a dormire nonostante il frastuono quando la porta si apre di botto facendomi cadere dal letto impossibilitata a muovermi visto che sono completamente avvolta nelle lenzuola.

Sento qualcuno ridere, la sveglia si spegne e pochi istanti dopo mi ritrovo il volto sorridente di Ji a due centimetri di distanza.

-Mamma mia quanto sei ridicola- commenta perfido mentre mi aiuta a districarmi da quella trappola di stoffa che sono le mie coperte.

Mugugno offesa e appena mi libero gli do le spalle incrociando le braccia sul petto e gonfio le guance.

Lo sento ridere nuovamente e afferrarmi il mento tra due dita facendomi voltare baciandomi dolcemente.

-Eddai amore mio, stavo scherzando- mi sussurra sorridendomi.

A quelle parole mi sciolgo in un sorriso ricambiando poi il bacio.

-Ma che ore sono?- gli chiedo mentre mi alzo stiracchiandomi e inizio a cambiarmi.

-E' quasi mezzogiorno per questo sono venuto a svegliarti io- mi risponde lui.

-Aaah, ecco perché!Tu sei pigro quanto me, mi sembrava strano infatti!- esclamo con un sorriso infilandomi la felpa pesante.

Ji mi prende per mano baciandomi sulla guancia e ci dirigiamo in cucina dove stranamente non troviamo nessuno.

-Ehi ma...gli altri dove sono?- chiedo voltandomi a guardarlo.

-Dae è da Ye-jin, mentre Taeyang, Vi e Tabi sono andati a trovare i loro genitori visto che domani che è Natale la giornata la passiamo tra di noi loro hanno deciso di andare a fare un salto a casa- mi risponde preparando un caffè.

-E tu?Non dirmi che sei rimasto solo per me!- dico iniziando subito a sentirmi in colpa.

-No tranquilla, ci sono andato sta mattina verso le 9 e gli ho detto che non mi trattenevo molto perché avevo un impegno importante-.

-Ma guarda te che bugiardo!- esclamo con aria fintamente scioccata dandogli un colpetto sul braccio a mo' di rimprovero.

-Non ho mentito, tu sei un impegno importante- mi dice guardandomi riuscendo a farmi arrossire per poi porgermi una tazza di caffè.

-Grazie...- mormoro bevendo mentre lui mi abbraccia.

Trascorrono alcuni istanti di silenzio e poi mi viene in mente una cosa,

-Ehi Ji?-

-Si?-

-Invitiamo anche Ye-jin domani vero?- gli chiedo guardandolo.

-Certo, tanto anche se non me lo avessi chiesto tu di certo ci avrebbe pensato Daesung a invitarla non credi?- mi dice.

-In effetti hai ragione...senti, mi fai vedere le foto della "sfilata" che abbiamo fatto lo scorso mese?- domando con un sorriso scostandomi i capelli dal viso.

Alla fine, nonostante il mio grandissimo odio per le foto singole, sono riusciti a convincermi e mi sono anche divertita parecchio!

-Le ha Tabi in camera sua, ieri è andato a ritirarle ma si è dimenticato di mostrarcele e le ha mollate in uno dei suoi cassetti come al solito, comunque sono sicuro che sei venuta benissimo-

-Anche tu, come tuo solito, mi stupirei se tu venissi male in una foto, comunque i tuoi e tua sorella come stanno?- gli chiedo sinceramente interessata.

-Molto bene, e sono curiosi di conoscerti-

-CHE?!GLI HAI DETTO DI NOI DUE?!- esclamo girandomi a guardarlo a bocca aperta.

-Si, non mi pare una cosa così strana, in fondo sei la mia ragazza ora no?Mi sembra ovvio che io voglia presentarti ai miei genitori non credi anche tu?- mi chiede tranquillissimo.

-Ma non mi hai neanche chiesto se ero d’accordo!- dico guardandolo indignata, - e quando cavolicchio dovresti farci fare conoscenza?- gli chiedo.

-Non so…per Capodanno…pensavo che era una cosa simpatica da fare, non credi anche tu?- mi domanda guardandomi con un’ espressione da cucciolo bastonato.

Sospiro aprendomi in un sorriso stringendomi a lui,

-E va bene…sarà divertente- dico poggiando il mento sul suo petto guardandolo negli occhi.

Ji mi sorride radioso accarezzandomi i capelli,

-Brava la mia ragazza, senti, che ne dici se andiamo a farci un giro in montagna oggi?Solo io e te, andiamo a fare un po’ di snowboard, tanto abbiamo le vacanze dal lavoro…- mi propone.

-Cosa?Io e te, da soli, in montagna?- lo guardo.

-Be’, se non ti va non fa niente, era solo un’idea…- mormora distogliendo lo sguardo un po’ dispiaciuto.

-Stai scherzando vero?Certo che mi va!- esclamo tutta contenta abbracciandolo di slancio e per poco non cadiamo a terra tutti e due.

Ji scoppia a ridere e potrei giurare che la sua risata è il suono più bello del mondo.

 
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Siamo seduti sui comodi sedili dell’autobus che parte dalla città e ci sta portando in campagna, all’inizio pensavamo di andare con la Lamborghini di Ji ma gli ho ricordato subito che così avremmo certamente attirato l’attenzione delle fan e dei paparazzi.

Kamio…anche se è da anni che vive come una star certe volte mi pare di sapere più io come ci si deve comportare nel mondo dello spettacolo che non lui…

Ovviamente siamo così ben camuffati che nemmeno i nostri genitori potrebbero riconoscerci se ci vedessero adesso, e non sto affatto esagerando!Adoro questi vestiti pesanti, sono estremamente morbidosi e caldi, anche se questo ovviamente non m’impedisce di accoccolarmi beatamente contro Ji e poggiare la testa sulla sua spalla.

Si gira verso di me con un sorriso e mi passa un braccio attorno alle spalle intrecciando una mano con la mia.

-Tra poco siamo arrivati Aly, sicura che non preferisci andare a pattinare?Mi hai detto che sei brava in quello- mi chiede.

“Oddio ma quanto è dolceeeeeee????” mi chiedo arrossendo e strusciando il viso contro il suo petto.

-Sta tranquillo, mi farà bene imparare ad andare sullo snowboard e se cado ci faremo due risate- gli rispondo con un sorriso.

 
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-Waaaah!-dopo un volo assurdo finisco dritta dritta in un cumolo di neve alto il doppio di me.

Dopo un paio di secondi di affanno riesco a venirne fuori cascando a terra di culo tossendo.

-Alice!Ti sei fatta male?!- subito Ji è accanto a me e s’inginocchia a terra per controllare se mi sono rotta qualcosa. Per mia fortuna è tutto a posto, ma di sicuro mi verranno un paio di lividi.

-S-si, sto bene, ho solo preso una botta, non mi sono fatta nulla- dico sganciando lo snowboard sorridendo a G-D per rassicurarlo.

Lui tira un sospiro di sollievo.

-Meno male, mi hai fatto prendere un infarto- dice abbracciandomi stretta.
Poggio il viso contro il suo petto e giuro che il battito del suo cuore è a mille, devo averlo davvero spaventato con il volo che ho fatto.

-Amore, non mi è successo niente, tranquillo, dai andiamo a prenderci qualcosa di caldo da bere- gli dico baciandolo dolcemente per poi prenderlo per mano. Lui mi sorride sganciando anche il suo snowboard e ci dirigiamo verso un bar con le due tavole sotto braccio.

Appena entriamo mi guardo attorno entusiasta, è proprio un bel locale in stile rustico di quelli che la gente si aspetta di trovare quando va in montagna.

I tavoli, le sedie, le panche, il bancone…è tutto costruito in legno e ci sono dipinti raffiguranti paesaggi montani sia estivi che invernali alle pareti. In un angolo il fuoco scoppietta allegro in un bel caminetto in pietra riscaldando l’ambiente.

Noto subito che ci sono altre persone oltre a noi, soprattutto coppie o famigliole venute su in vacanza, nessuno però fa caso a noi.

Ordiniamo un paio di tazze di cioccolata calda e una fetta di dolce ciascuno e andiamo a sederci ad un tavolino in un angolo, proprio accanto alla finestra che da sulle montagne innevate.

Kamio…è bellissimo stare qui seduta al tavolo con lui, con una tazza di cioccolata calda tra le mani mentre fuori dalla finestra del locale la neve turbina leggera, meno male che non ci ha riconosciuto nessuno!Non avrei sopportato un’intromissione delle fan nella nostra giornata romantica.

Mi volto a guardarlo e quando lui ricambia il mio sguardo mi perdo nella profondità dei suoi meravigliosi occhi. Sono così, così…dolci, sinceri, incapaci di mentire…

Senza neanche accorgermene mi allungo sporgendomi leggermente sopra il tavoli prendendogli il viso fra le mani baciandolo con una dolcezza infinita.

-Ti amo, tantissimo,lo sai vero?-gli dico.

-Anche io ti amo-mi risponde sorridendomi, - ti sei divertita oggi?-

domanda tornando a sedersi composto sulla sedia in legno, che a dir la verità è un po’ scomoda a mio parere.

-Non ne hai idea, non mi sono mai divertita tanto come oggi- dico giocherellando con una ciocca di capelli mentre con l’altra mano mi sistemo un attimo la felpa aderente che ogni volta che mi muovo ha la brutta abitudine ad alzarsi scoprendomi la pancia, -e tu?Ti sei divertito?- gli chiedo.

Ci alziamo andando a pagare rivestendoci e uscendo fuori.

-Certo che si- mi risponde lui a quel punto con un sorriso mentre si calca bene in testa la cuffia,- per tre motivi- dice mentre iniziamo ad avviarci verso la fermata del pullman che ci riporterà in città a casa.

-Uno di essi comprende me?- gli chiedo con un sorriso spintonandolo scherzosamente di lato .

-Sì, a dire il vero tutti e tre comprendono te. 1:sei davvero simpatica quindi mi sono trovato benissimo con te, 2 è stato impagabile vederti fare quelle cadute assurde!- dice scoppiando a ridere.

-Ah si???- dico con malizia buttandolo gambe all’aria nella neve iniziando a bombardarlo di palle di neve ridendo come una matta per poi lasciarmi cadere al suo fianco ritenendo che come punizione per quel commento sia abbastanza.

Mi giro a guardarlo continuando a rimanere riversi nella neve,- e il terzo qual è?- domando piano.

-Che ti amo- sussurra baciandomi con un sorrisetto.

Ridacchio piano e in quel momento arriva l’autobus.

-Dai su, “spolveriamoci” e andiamo- dice lui alzandosi e porgendomi una mano per aiutarmi a tirarmi su, ci ripuliamo dalla neve e saliamo sul pullman stanchi ma felici.

Ji affonda il viso nella sciarpa e crolla addormentato quasi subito mentre i per nostra fortuna rimango ben sveglia, anche se a fatica vista la stanchezza, svegliandolo dolcemente quando tocca a noi scendere visto che è la nostra fermata.

Entriamo piano in casa visto che è parecchio tardi e gli altri sono già andati a dormire e noi non vogliamo svegliare nessuno. Mentre camminiamo per il corridoio per raggiungere le nostre camere passiamo davanti al soggiorno e il cuore mi si riempie di gioia vedendo l’albero tutto luminoso e addobbato con sotto i vari regali.

E’ una sensazione bellissima quella che sento, a casa mia era da anni che non si assisteva ad una scena del genere perché ormai la nostra famiglia si era allargata molto, le mie cugine si erano sposate e avevano avuto i figli, quindi i regali c’è li scambiavamo dopo pranzo e non li trovavo mai sotto l’albero, non l’ ho mai detto a nessuno in famiglia ma la cosa mi rendeva sempre un po’ triste.

-Notte amore mio, dormi bene- mi saluta Ji in un sussurro sulla porta di camera mia baciandomi dolcemente.

Io ricambio e gli accarezzo il viso,

-Anche tu, a domani mattina amore- gli dico sorridendogli per poi cambiarmi stancamente e andarmene a letto, spossatissima e felicissima insieme per la stupenda giornata appena trascorsa.

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Capitolo 20
*** Nataleeeeeeeee!!!!!!!!!! ***


Sto beatamente dormendo nel mio comodissimo letto a due piazze quando "QUALCUNO" mi spiaccica di botto un cuscino in faccia e sento sempre quel "QUALCUNO" ridere come un cretino.

-J-umpgh!N-nsfsfswf!- tento invano di parlare.

-Che c'è Aly?-  dice Ji non spostando il cuscino di un millimetro.

-N-non...r-resp- -riesco a dire e subito lui mi lascia andare ridendo come uno scemo.

-C-cretino!- gli do un tiro per la testa- volevi farmi fuori?!- lo guardo con rimprovero portando le mani sui fianchi.

-S-scusa ma è stato troppo divertente!- ribatte lui continuando a ridere da vero deficiente, poi, improvvisamente, mi afferra per i polsi bloccandomi sul letto sotto di lui baciandomi con dolcezza.

In un primo momento cerco di resiste per non dargli soddisfazione, in fondo mi ha quasi soffocata con il cuscino, ma dopo un po' cedo ricambiando. Ji si scosta con un sorriso alzandomi e con un gesto fulmineo mi prende in braccio a mo' di sposa facendomi arrossire.

-Ma che fai?!- esclamo tentando di scendere senza ovviamente riuscire a sfuggire alla sua presa.

-Porto in braccio la mia ragazza- risponde lui con semplicità dirigendosi verso il salotto proprio mentre Ri corre per il corridoio, in mutande, gridando "è Nataleeeee!".

-Vi fila subito a vestirti!Devo ricordarti che abita anche una donna in questa casa?Stai facendo una pessima figura- lo riprende il mio Leader sorpassandolo e sedendosi sul divano con me sulle ginocchia.

-Auguriii!- Tae entra più veloce di un missile nucleare fiondandosi a scompigliarmi "brutalmente" i capelli rossi ignorando completamente le mie proteste visto che il suo gesto non mi è certo cosa gradita.

-T-Taeyang smettila!- mugugno arrabbiata scostandomi e finendo per cadere all'indietro lunga distesa sul divano.

Il ragazzo ridacchia aiutandomi a tirarmi su con un sorriso,
-Eddai, non sai proprio stare al gioco!- mi rimprovera scherzosamente fingendo di essere deluso dal mio comportamento. Io lo guardo male incrociando le braccia sul petto, un po' arrabbiata.

-Io al gioco anche ci sto, quelli che non ci stanno sono i miei capelli!- dico, - non hai idea di che disio sia metterli a posto e se poi ti ci metti anche tu...- mugugno.

-Oh dai su Aly, quante storie fai per i capelli- dice Ji alzando gli occhi al cielo.

-Ma sentitelo questo fashionista!- esclamo falsamente indignata voltandomi a guardarlo, -parla quello che passa mettà mattina ad occupare il bagno per sistemare i suoi di capelli- lo riprendo mentre lui gonfia le guance mettendo il broncio.

Ridacchio mentre Top entra in sala insieme a Dae e a Vi, che ha finalmente deciso di vestirsi come si deve, e bacio dolcemente G-D accarezzandogli il viso.

-Dai amore, stavo scherzando esattamente come lo stavi facendo tu- gli dico riuscendo ad addolcirlo e a farlo sorridere ricambiando il gesto in automatico. E' così bello quando sorride...bello da togliere il fiato, e mi sento ancora più felice nel riceverlo perchè so che quel sorriso è solo per me.

Improvvisamente suona il campanello e Daesung scatta su come una molla correndo ad aprire, dev'essere di certo Ye-jin...e di fatti neanche due secondi dopo lei e il ragazzo tornano in sala.

-Alyyyyyyy!- Ye-jin molla a terra le borse con i regali che io e lei abbiamo preso ai ragazzi e si fionda ad abbracciarmi. Ricambio felice e iniziamo subito a parlare raccontrandoci un sacco di cose finendo per escludere tutti gli altri.

-Oddio, scusateci!Non volevamo lasciarvi in disparte!- esclamiamo all'unisono appena notiamo le facce non molto entusiaste di quei poveri cinque diavoli che sono costretti a sopportarci contro (?) il loro volere e che in certe occasioni ci sbatterebbero volentieri fuori dalla porta tornando dopo una settimana per vedere se siamo ancora vive.

Ci sediamo un po' ovunque e iniziamo a chiacchierare allegramente del più e del meno parlando anche un po' del lavoro che stanno svolgendo i ragazzi sia come gruppo che da solisti, e ovviamente, non mi sarei mai aspettata il contrario, in questo ambito Ji è estremamente riservato.

Ad un certo punto mi squilla il cellulare facendo risuonare "Gmarket" di G-D per tutta la stanza, arrossisco leggermente imbarazzata per gli sguardi di tutti e mi allontano leggermente per rispondere mentre loro riprendono a parlare a bere e a mangiare.

-Ehi brutta stronza!Com'è che mi sono dovuta scomodare io a chiamarti per farti gli auguri eh?!- la voce squillante di Sara mi perfora un timpano tanto che sono costretta ad allontanare il cellulare dall'orecchio. Oh Kamio è vero!Mi ero dimenticata di leiiiiiii!

-Perchè avevo qualcosa di più importante da fare!E almeno così avevi una buona scusa per chiamarmi!Comunqueeeee...sta per avvenire l'Apocalisse lì in Italia, no perchè se non non mi spiego come tu possa essere già sveglia a quest'ora, vediamo sono appena le...ah, sono "solo" le 14...- dico maligna.

-Ah-ah-ah, moooolto divertente Alice, davvero, non so come farei senza il tuo umorismo...faceva cagare come battuta- ribatte la mia amica con il suo solito tono di quando mi prende per il culo ma sta scherzando ma non vuole farlo capire.

-No dai, seriamente mi sei mancata Saza- dico marcando bene l'enfasi sul soprannome che le ho dato quando andavamo alle medie e che so benissimo che lei odia.

-Non chiamarmi in quel modo orribile!- scatta difatti lei, - è ancora peggio di quello che mi aveva dato mio nonno e che sai solo tu!- esclama.
-Sì, che infatti è...- inizio.

-No!Non osare dirlo brutta...!-

-P*********X d***X m********X!- esclamo io perfidamente ghignando, anche se non può vedermi ci conosciamo così bene che so che lei sa perfettamente che espressione ho sul viso.

-AAAAARRRRGGGGGHHHH!TI ODIO! E toglieti quel tuo stupido fottuto ghigno irritante dalla faccia!- dice arrabbiata.

Scoppio a ridere di cuore, eh si, devo ammettere che la mia migliore amica mi manca davvero tanto, forse non al pari di quanto mi mancherebbe Ji se ora non fosse qui con me ma comunque tanto.

-Senti, io devo andare che se no qui la festa va avanti senza di me...- dico.

-Alyyyyy!Come back my honey!- mi richiama Ji in quel momento e io lo maledico mentalmente per aver usato l'inglese invece che il coreano anche se so che l'ha fatto con buone intenzioni per risultare ancora più dolce del solito.

-E-ehi aspetta!Sei ad una festa???Chi c'è lì con te che ti chiamava?????Perchè quella voce maschile mi ricorda paurosamente qualcuno?!Ehi, non sarà mica...!- parte subito a razzo Sara.

-Bye bye- chiudo di botto la conversazione tornando dagli altri che intanto avevano tirato fuori la consolle e iniziato una partita a Just Dance.

La prima parte del pomeriggio trascorre "tranquillamente" ad un certo punto ci mettiamo anche a fare un pisolino e...ma sì certo come nooooo!

Non si sa come ad un certo punto, mentre stavamo giocando alla play Taeyang aveva urtato per sbaglio il braccio con il quale Tabi reggeva la bottiglia, aperta, di birra e gliene aveva fatta rovesciare mezza sul pavimento.

Seungri, che in quel momento si stava dirigendo dalla cucina con in mano una lattina vuota di cola, non vide la pozza a terra scivolandoci sopra e finendo a terra di culo.Tutto arrabbiato si era girato volendo lanciare la lattina in testa a Top, che però in quell'istante si era abbassato e il "proiettile" aveva invece colpito in testa Ji e da lì iniziò una battaglia di po-corn che dopo pochi istanti coinvolse anche me e Ye-ji.

-Ok ok ora basta che se no domani sarà una cosa impossibile mettere a posto!- riesce ad esclamare Dae schivando per un pelo un cuscino volante lanciato da Taeyang. Subito ci blocchiamo tutti, in effetti D-Lite ha ragione, abbiamo ridotto il salotto ad un vero e proprio campo di battaglia ormai devastato.

-Dai, cerchiamo di calmarci un po' anche se è praticamente impossibile- aggiunge Ji togliendosi le patatine dai capelli e aiutando Ri a sistemare un po' la stanza per farla tornare almeno in uno stato di semi-decenza.

In quel momento squilla nuovamente il mio cellulare ed inizio a diventare un gicattolo a molla tanto è il casino che faccio per cercare di ritrovarlo in tutto quel disastro che abbiamo involontariamente creato.

-Eccolo finalmente!- esclamo fiondandomi sul divano spiaccicandomi di faccia sui cuscini cadendo di testa a terra ma alzando trionfante il telefono.
Rispondo subito anche se credo che sia di nuovo la Sara, sta volta in cerca di spiegazioni per prima.

-Pronto?-

-Salve, è lei la signorina Alice Donda, italiana?Nata a Gorizia il 15 Settembre e residente qui a Seoul?- mi chiese una voce maschile molto professionale ma con un timbro di simpatia.

-S-si, confermo di essere io, ma scusi, chi mi cerca?.- chiedo confusa.
-Sono uno dei manager che si occupa delle selezioni alla YG Entrainment, volevo informarla che lei ha passato la prima fase e che l'aspettiamo in qualsiasi momento per l'audizione dal vivo alla sede della YG, speriamo di vederla presto, arrivederci- risponde sintetico l'uomo chiudendo.

Il telefono mi scivola di mano cadendo sul pavimento con un tonfo sordo ma io non me ne accorgo nemmeno.Sono im-mo-bi-le, come una statua di sale, di granito, di gesso, quel che volete!Fatto sta che sembro completamente andata.

-Aly?Chi era?- mi chiede candidamente Ye-jin avvicinandosi.
Io neanche le rispondo girandomi verso quei cinque poveri disgraziati che mi guardano quasi come se sapessero benissim quel che è appena successo.Anzi, ripensandci ometto il quasi...loro sanno ESATTAMENTE quel che è successo altrochè!

Un'aura violetta mi circonda dandomi un aspetto demoniaco, avanzo pericolosamente verso i ragazzi, i capelli mi coprono gli occhi, serro i pugni.
-Voiiii...siete stati voi a mandare una mia canzone e delle mie foto alla YG per la prima fase delle audizioni?- chiedo con voce spettrale.

-S-sì...- mormorano quei vigliacchi nascondendosi tutti dietro il Leader sapendo bene che ad uccidere lui almeno esiterei il tempo sufficiente da farli scappare veloci come razzi.

-E ora mi spiegate come vi siete permessi?!- esclamo fulminandoli con lo sguardo.

Quei poveri disgraziati mi guardano spaventatissimi arretrando fino a ritrovarsi con le spalle al muro mentre io avanzo sempre di più.

-Come vi siete permessi di farmi un ragalo talmente bello?!?!?!?!- esclamo correndo ad abbracciarli uno ad uno, piangendo dalla gioia per poi afferrare Ji per le spalle baciandolo con una dolcezza e una passione talmente assurdi che non credevo di possedere.

Subito l'atmosfera si allegersice e tutto torna come prima, anzi, tutto si muta in meglio!

Iniziamo a scambiarci i vari regali.

-Nuna...ti avevamo detto che non volevamo regali da parte tua...- mormora Tae  con un po' di rimprovero nella voce.

-Non sono solo da me, ma sono da parte anche di Ye-jin!E poi voi mi avete fatto un ragalo molto più bello oltre a questi...- osservo felicissima i miei nuovi vestiti, accessori e quant'altro mentre anche i ragazzi mi pargono parecchio entusiasti. Oltre a varie cose materiali ho anche fatto un ritratto ad ognuno di loro.

Ji mi si avvicina porgendomi un pacchetto piatto e io gli do il mio.
Lo scarto trovandoci dentro un cd e un piccolo quadernetto pieno di poesie scritte da lui.

-Nel cd ci sono alcune mie canzoni che ho scritto solo per te...spero ti piaccia...- dice lui un po' imbarazzato guardandomi con un sorriso.

Apre il mio trovandoci due foto incorniciate, una da una cornice d'argento, l'altra d'oro; nella prima ci siamo solo io e lui e sul retro c'è scritto "My sweet love" nella seconda siamo tutti insieme con la scritta "Our special family".
Ji mi abbraccia di scatto baciandomi dolcemente.

-E' bellissimo- mormora.

-Anche il tuo non è da meno, anzi...- sussurro felice.

-Dai dai piccioncini, tornate tra noi!-esclama Ye-jin e riniziamo a fare tutti i casinisti.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Ridendo e scherzando finiamo per ritrovarci nella sua camera da letto.

Ci guardiamo negli occhi per alcuni istanti che paiono infiniti per poi avvicinarci lentamente l'una all' altro e baciarci con una dolcezza e una passione che non credevo esistesse.

Lo sento chiudere la porta in qualche modo e nella stanza cala il buio rischiarato solamente dalla luce dei lampioni che entra nella stanza.

Mi stringo a lui affondando le dita tra i suoi capelli mentre sento le sue mani scendere lungo la mia schiena per poi cingermi la vita.

Mi struscio leggermente contro di lui baciandogli dolcemente il collo con un sorriso, il mio cuore batte così forte che mi sorprende che non lo si senta nel silenzio che c'è nella stanza.

-Sei sicura?- mormora Ji al mio orecchio mentre mi porta a stendermi sul letto mettendosi su di me senza però pesarmi addosso. Sono certa di essere arrossita, sento le guance andarmi a fuoco ma non me ne curo minimamente.

Annuisco con un sorriso gettandogli le braccia al collo e tirandolo verso di me per poi appropriarmi delle sue labbra che mordicchio con dolcezza mentre Ji inizia a spogliarmi.

Alla fine rimango solo con gli slip addosso, slip che lui si premura di togliere utilizzando i denti per poi salire a baciarmi le spalle e il collo.

Lo guardo e ci scambiamo un sorriso dolcissimo mentre inizio a spogliarlo molto lentamente.

Non ho assolutamente paura, nonostante si da un bel po’ che non vado a letto con un ragazzo e so che farà un po’ male, so che di Ji posso fidarmi e mi sta dimostrando esattamente quel che sapevo già, no, voglio andare piano semplicemente perché voglio godermi ogni singolo istante di quel che sta avvenendo tra noi due e capisco che per lui è lo stesso.

Centimetro per centimetro scopro il suo corpo stupendo non riuscendo a stancarmi di guardarlo trovandolo bello come quello di un angelo.

Alla fine rimaniamo completamente nudi l’uno sopra l’altra, l’unico suono che si sente nell’aria è quello dei nostri ansiti che, ironia della sorte, sono unisoni.

Ji mi accarezza dolcemente i capelli baciandomi e facendo scontrare le nostre lingue, poggio una mano sul suo petto e potrei giurare che il suo cuore batte forte come il mio.

Gemo leggermente quando sento le sue dita entrare piano in me iniziando a muoversi lentamente e mi struscio contro di lui senza riuscire a trattenermi.

Non sono minimamente spaventata anzi, non mi sono mai sentita così tranquilla e al sicuro come lo sono ora, tra le braccia del ragazzo che amo e che mi ricambia.

Mi mordo un labbro con un leggero gemito di dolore quando lo sento entrare piano in me per paura di farmi male.

Mi stringo a lui assecondando i suoi movimenti baciandolo con passione accarezzandogli il petto e la schiena mentre lui si muove. Mai, invita mia, mi sono sentita così felice e completa come in questo momento, lo aspettavo da così tanto che ora mia pare di essere in un sogno.

Dopo un po’ veniamo nello stesso momento e io potrei giurare che il gemito che si è lasciato sfuggire in quel momento è la cosa più sensuale che io abbia mai sentito.

Esce piano da me coprendo entrambi con il piumino abbracciandomi con dolcezza e io mi stringo a lui, un lacrima di gioia mi riga il viso.

-A-amore che succede?Non ti ho fatto male vero?- mi chiede subito preoccupato guardandomi.

Io scuoto la testa accarezzandogli il viso con una mano,

-No, sto benissimo, è che ti amo così tanto che…se piango è per la gioia amore mio- gli rispondo nascondendo il viso contro il suo petto.
Ji mi bacia dolcemente i capelli,

-Anche io ti amo, con tutto me stesso- gli sento sussurrare prima di cadere addormentata con lui.


Mi siete costati una punizione di una settimana durante la quale niente pc e niente tv, e tutto perchè DOVEVO aggiornare, anche per rallegrare un po' una mia amica ;). Su facebook troverete la pagina della fiction! https://www.facebook.com/pages/Lady_mad_hatter_bigbang_efp/813148068701361?ref=hl

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Capitolo 21
*** Shopping e ansia per l'incontro famigliare ***






Mi sveglio infastidita dalla luce del sole che filtra tra le tende della finestra e mi rigiro stringendomi a Ji.Non apro nemmeno gli occhi, si sta così bene qui...ho un freddo assurdo e lui è bollente e finisco irrimediabilmente per accoccolarmi addosso a lui.

Penso che sia per questo che noi ragazze siamo sempre fredde e i maschi sono bollenti, devono farci da termosifone umano!

Appena realizzo quel che ho pensato ridacchio leggermente e sento la mano del mio amore sfiorarmi i capelli scendendo poi ad accarezzarmi la schiena.
 
-Ma buon giorno amore mio- mi sussurra all'orecchio baciandomi dolcemente facendomi aprire gli occhi. Mamma mia, vedere lui seminudo, coperto solo dalle lenzuola, che mi sorride angelico come prima cosa la mattina è una visione assolutamente asdfgh.

Penso proprio che ci farò velocemente l'abitudine visto che d'ora in poi mi attenderà un risveglio del genere la maggior parte delle mattine. Dico la maggior parte perché molte volte lui si alza prestissimo per andare a lavoro.

Mi apro in un sorriso enorme gettandogli le braccia al collo baciandolo con passione; mi ero QUASI dimenticata che, se verrò presa, grazie a GD e agli altri quattro ragazzi, anche io lavorerò presto per la YG Entrainment, al solo pensiero rischio di iniziare a saltare da tutte le parti in uno stato di esagitazione totale.

Per fortuna ci pensa Ji a stopparmi di principio tirandosi su a sedere abbracciandomi possessivo coccolandomi con una dolcezza estrema.

-Che dici, andiamo a fare colazione o rimaniamo ancora un po' qui?- mi chiede con un sorriso.

-Mmmh, non saprei…sinceramente stare qui così non mi dispiace affatto- dico ricambiando il sorriso a due centimetri dalle sue labbra mentre giocherello con i suoi capelli, con l’altra mano intanto sfioro piano i contorni del tatuaggio che ha sul fianco destro.

-Neanche a me, ma le nostre pance la pensano diversamente a quanto pare- constata lui quando a entrambi brontola lo stomaco per la prolungata assenza di cibo. In effetti abbiamo dormito parecchio e a quest’ ora solitamente avevamo già mangiato da un bel po’, sono praticamente le 12:30 passate.

-Non m’interessa, voglio rimanere a letto con te a farci le coccole!- protesto io ri-spingendolo giù tornando ad accoccolarmi tra le sue braccia assumendo un’espressione fra il seccato e il determinato, della serie “non osare tentare di alzarti o vedi” con l’unico risultato di farlo scoppiare a ridere come uno scemo.

-Aaah, my little Aly, you’re so sweet baby- mi sussurra coprendomi il viso di baci circondandomi il busto con le braccia stringendomi a se cullandomi piano. Io arrossisco di riflesso senza riuscire a trattenersi, e si che dopo quel che è successo tra noi sta notte non dovrei più imbarazzarmi per ogni minima cosa!

Improvvisamente bussano alla porta e, senza aspettare una conferma per entrare Vi si catapulta in camera,

-Suuuuu!Svegliaaaa!E’ tardi!alzatevi pigroni!- ci rimprovera puntando le mani sui fianchi guardandoci con aria di finto rimprovero come se io e Ji avessimo 11 anni e fossimo in ritardo per la scuola e lui fosse la mamma venuta a svegliarci.

-VI!FILA IMMEDIATAMENTE FUORI DI QUI!- gli urla addosso il mio ragazzo fulminandolo con lo sguardo, ragazzo che per mia fortuna ha avuto i riflessi abbastanza pronti da coprirmi con il lenzuolo prima che Seungri mi vedesse nuda.

So bene quanto sia geloso e giustamente solo lui può vedermi senza niente addosso, mica sono una di quelle poco di buono che stanno nude nelle vetrine di Amsterdam!

Immediatamente Oppa Panda batte in ritirata in corridoio richiudendosi la porta alle spalle con un terrorizzato grido di scuse, evidentemente Ji ha usato l’espressione che in genere riserva ai ragazzi quando non s’impegnano abbastanza nelle prove e posso assicurarvi che è una cosa allucinante capace di far venire a chiunque gli incubi la notte.

Io scoppio a ridere e mi guadagno pure un’occhiataccia da G-D,

-Che cavolo hai da ridere?!Tu sei solo mia!Se un altro osa guardarti più del dovuto sarai l’ultima cosa che vedrà prima di finire in una bara- dice con un tono da serial killer che mi fa rabbrividire.

-S-suvvia amore mio, non mi ha vista, tutto grazie a te, dai, ora vestiamoci e andiamo a fare colazione con gli altri- gli dico alzandomi e iniziando a vestirmi mentre lui, seppur sbuffando imbronciato, mi segue a ruota.

“In fondo non mi dispiace per niente tutta questa gelosia da parte sua, basta che non diventi una possessività ossessiva” penso infilandomi un paio di jeans invernali rossi e sopra un golfino nero e bianco a righe, regalo natalizio di Ri, e legandomi i capelli in uno chignon.

Ji è pronto pochi istanti dopo di me, perfetto come al solito in un paio di jeans scuri leggermente strappati e una felpa gialla sopra una maglietta bianca,

-Ti ricordi vero che il Seollal lo passeremo a casa dei miei genitori che sono tanto ansiosi di conoscerti e ci aspettano vero?- mi chiede il mio amore mentre usciamo in corridoio per andare a fare colazione in cucina assieme agli altri.

Sospiro guardandolo a metà tra il supplichevole e il seccato,

-Me lo devi ricordare proprio la mattina dopo la prima notte insieme Ji?Sta tranquillo, non me lo sono scordata, ma devo dirti la verità, sono piuttosto nervosa per questo incontro. Con tua sorella sono praticamente certa che andrò d’accordo, ma con i tuoi genitori non so…temo che non mi accettino o che non mi reputino abbastanza per te o in grado di renderti felice…- spiego mentre accendo la macchinetta per fare il caffè.

Il mio CARISSIMO ragazzo ha promesso, senza prima chiedermi niente ovviamente, ai suoi genitori e alla sorella che il capodanno coreano lo avremmo passato a casa con loro in modo che lui potesse fargli finalmente conoscere la sua ragazza, ovvero io, del quale gli aveva tanto parlato.

-Figurati!Appena ci vedranno insieme capiranno che sei perfetta per me, perché posso giurarlo a chiunque, non sono mai stato così felice in vita mia se non con te e con i ragazzi- mi rassicura abbracciandomi dolcemente baciandomi la fronte riuscendo a farmi sorridere.

-Ehi, aspetta un secondo…dove diavolo sono gli altri?- chiedo notando solo in quel momento che a parte noi due la cucina è completamente deserta. Neanche cinque secondi dopo il frastuono della tv ci fa capire che i quattro membri restanti del gruppo hanno deciso di fare colazione davanti alla televisione, probabilmente guardando qualche cartone animato.

Invece quando li raggiungiamo, con ognuno una tazza di caffè in mano, stanno guardando un servizio sulla fiera Cosplay di Tokyo, la più grande e importante del mondo.

Incuriosita mi siedo sul bracciolo del divano accanto a Tabi bevendo e ascoltando attenta quello che diceva l’inviata sul posto. Improvvisamente le telecamere inquadrano il palco dove si sta esibendo una figura a me parecchio conosciuta, e conosciuta a tutto il mondo: la cosplay Black Rose!

Non è solo una delle più grandi e famose cos player del momento, ma è anche una mia grandissima amica che ho conosciuto alle superiori e che ora vive in Giappone e fa cosplay per lavoro e devo dire che il personaggio di Mikasa di Shingeki no Kyojin che ha portato è stupendo!

Sorrido iniziando a saltellare su e giù per il divano rischiando di versare a terra il caffè rimasto nella tazza mentre i ragazzi, tranne G-D, che ormai è abituato a questi miei scatti di pazzia, mi guardano semi-sconvolti cercando di capire che diavolo mi è preso ora. Scoppio a ridere vedendo le loro facce e, solo dopo aver posato la tazza però, gli spiego tutta la storia, ovvero che la cosplayer che ha appena vinto la gara è una mia stretta conoscente nonché mia amica e vecchia compagna di scuola.

-Bene, e ora si esce a fare shopping!- esclama Ji scatenando una reazione sorprendente in Dae, Tabi e Sol che sembrano ricordarsi “improvvisamente” di avere un mucchio di impegni di lavoro e che sono già in ritardo, ergo “purtroppo” non possono accompagnarci e se la filano ognuno nella propria camera a cambiarsi.

-Ok amore, vado a prendere la borsa e usciamo allora!- esclamo invece io, contentissima filando immediatamente in stanza rischiando di rompermi l’osso del collo inciampando nel tappeto del corridoio ma fortunatamente riesco a non perdere l’equilibrio aggrappandomi a Top che passava di lì.

-Come mai così contenta?Io non lo sarei molto al posto tuo, Ji diventa un pazzo scriteriato quando si tratta di fare compere- mi avvisa guardandomi parecchio stupito aiutandomi a ricompormi.

-Ehi!Mica tutte le ragazze hanno la fortuna di stare con un ragazzo che non solo non si lamenta se voglio uscire a fare compere con lui ma mi accompagna pure con un entusiasmo disarmante!-esclamo io raggiante mettendo in borsa il cellulare, la macchina fotografica, il portafoglio e altre cose di minor importanza per poi fiondarmi a raggiungere il mio fantastico ragazzo (sì, avete indovinato, amo chiamarlo in questo modoooooo).

-Eccomi amore!Sono pronta a farmi rifare il guardaroba grazie ai tuoi consigli da professionista!- dico scherzosamente imbacuccandomi per bene nel giubbotto infilandomi la sciarpa e la cuffia in modo che, anche se qualcuno ci vedesse, non capirebbero chi sono.

Usciamo in città confondendoci tra la folla riuscendo a non essere notati e iniziamo a girare per i vari negozi delle marche più prestigiose. Non mi sbagliavo, andare a fare compere con Ji è decisamente una bella esperienza, soprattutto perché finalmente posso contare sui consigli di qualcuno veramente competente nel campo della moda per fare acquisti in modo da spendere bene i miei soldi.

Non capisco proprio perché gli altri non sono voluti venire con noi!Io e Ji ci stiamo divertendo un sacco solo a provare i vari capi di abbigliamento!E’ vero che quando siamo nei negozi inizia ad andare su e giù peggio di una pallina da flipper visto che ci sono i nuovi arrivi e lui ovviamente deve vedere TUTTO.

-Aly?Vieni qui…dobbiamo vedere di trovarti un vestito per il Seollal, non puoi mica venire in felpa!- mi richiama a un certo punto G-D praticamente dall’ altro capo del negozio facendomi alzare gli occhi al cielo in un moto di esasperazione repressa.

“Kamio, fa che capisca che non sono portata per i vestiti lunghi, bianchi e strettissimi!” penso non volendo dire che non sa scegliere ma, sapete com’è no?Non sa darsi una regola precisa con i vestiti…

Lo raggiungo con un sorriso e iniziamo a guardare ogni singolo vestito elegante presente nel negozio senza trovarne nemmeno mezzo che possa adattarsi al mio stile e alle mie esigenze di comodità.

Finiamo per andare in non so nemmeno quanti negozi di moda diversi finché, mentre camminiamo per strada, lui con l’umore che verte un po’ in direzione della disperazione sentendosi uno stupido per non essere riuscito ad aiutarmi nonostante le sue vaste conoscenze da fashionista, e io che mi sento i piedi a pezzi per via dei tacchi e del fatto che nella frenesia delle compere non abbiamo ancora mangiato nulla e sono le 14 passate, Ji si blocca davanti a una vetrina.

-Ok, ferma entriamo qui, l’ho trovato!- esclama prendendomi per mano trascinandomi dentro il negozio senza darmi nemmeno la possibilità di vedere l’abito, che certamente era esposto in vetrina, o di dire la mia opinione.

-Tu va nei camerini, io arrivo subito- mi dice sospingendomi da quella parte nonostante i miei tentativi di chiedergli che diavolo gli è saltato in testa.

-Niente ma, fidati di me, sono certo che anche tu penserai che è perfetto quando te lo vedrai addosso- mi assicura prima di sparire tra le file interminabili di vestiti e accessori, alla ricerca del misterioso vestito che vuole farmi provare a tutti i costi.

Torna pochi secondi dopo porgendomi attraverso la tenda del camerino una scatola piatta di medie dimensioni, blu, con le scritte argentate che stanno a indicare la marca del vestito. Io sospiro prendendola in mano e aprendola per poi spogliarmi rimanendo in intimo iniziando a infilarmi il fantomatico vestito rimettendomi poi i tacchi neri.

-Ehi Aly, ci sei?Esci che voglio assolutamente vederti- sento la voce di Ji e avverto una chiara punta d’impazienza nel pronunciare quelle parole. Sorrido dolcemente scostando la tenda dell’abitacolo uscendo fuori, un po’ timorosa del suo giudizio, so che non mi direbbe mai nulla di cattivo ma se il vestito non mi sta bene non mi sta bene e dovrebbe per forza farmelo notare.

Invece, contro ogni mia aspettativa, appena mi vede il mio ragazzo mi guarda come se fossi una sirena blu con le pinne gialle invece una semplice ragazza e mi si avvicina studiandomi per bene, sempre con quell’espressione sorpresa.

-B-Bhe?Non dici nulla?Come sto?- mormoro guardandolo e aspettando il giudizio finale da parte dell’ “esaminatore”.

-Sei assolutamente divina- mi dice Ji con un sorriso entusiasta tirandomi a se e baciandomi con dolcezza sfiorandomi il viso con una mano. Io arrossisco violentemente, più per il complimento che non per il gesto devo dire, per poi ricambiare il bacio.Solo a quel punto G-D mi fa girare verso lo specchio facendomi rendere conto che in effetti il vestito che lui ha scelto per e mi sta davvero bene!

E’ un abito semplice, senza spalline ne maniche, con la parte superiore bianca e stretto in vita da una fascia coperta di brillanti bianchi, mentre la gonna di sottile raso nero scende sinuosa fino alle ginocchia e ondeggia dolcemente a ogni passo.

-Kamio…Ji, è un abito stupendo nella sua semplicità- dico rimirandomi esterrefatta nello specchio mentre il mio ragazzo mi si avvicina da dietro.

-Certo che lo è, per questo l’ho scelto, perché è proprio come te- sussurra con un sorriso dolce facendomi nuovamente diventare viola.

Alla fine torno in camerino riponendo l’abito nella sua scatola rivestendomi e uscendo per poi dirigermi alla cassa con Ji.

-Senti…sicuramente costa un sacco, voglio essere io a pagare ok?- dico cercando di mettere subito in chiaro le cose, certamente è un abito costosissimo e io non intendo fargli spendere tanti soldi per me.

-Non se ne parla nemmeno, è un regalo che ti faccio da fidanzato, quindi pago io, e la faccenda si chiude qui- ribatte prontamente lui pagando e porgendomi la busta. Io sospiro sciogliendomi però in un sorriso accettando di buon grado il regalo.

-Dai, è meglio rientrare a casa, sto morendo di fame- gli dico prendendolo a braccetto uscendo nuovamente in strada con lui incamminandoci verso la via di casa.

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Sono passati un bel po’ giornate trascorse in allegria tra le prove dei ragazzi e i soliti casini e gli scherzi in casa e oggi è il fatidico giorno del Seollal, ovvero, il giorno del mio incontro con i genitori e la sorella di Ji.

-Kamio quanto sono agitata!Spero solo di non fare brutte figure o dire qualcosa di inappropriato, in fondo io non conosco bene le loro tradizioni e se faccio una cazzata assurda?!- grido contro Sara che mi guarda oltremondo confusa dalla chat di Skype. In effetti l’ho chiamata ad un orario improbabile in Italia e non le ho spiegato niente iniziando a strillare come una scema in preda al panico più totale.

-Ehm, se magari tu fossi così gentile da spiegarti che diavolo sta succedendo magari potrei anche darti una mano- azzarda a dire lei.

-Non c’è tempooo!Dobbiamo uscire tra dieci minuti e sinceramente mi sembra di non essere appropriata!- esclamo io infilandomi gli orecchini a forma di fiocco di neve argentato mentre mi pettino i capelli.

-Ma con chi esci scusa?!Cos’è ti hanno invitata non si sa come o perché a una di quelle feste di gala?Oddio…oddio non dirmi che ti sei trovata il ragazzo e ora state andando dai suoi genitori!?- esclama la mora guardandomi esterrefatta riuscendo, senza volere a centrare in pieno la questione.

-N-non ho tempo ora…- dico cercando ovunque la mia poscette nera coordinata al vestito non riuscendo a trovarla da nessuna parte e proprio in quel momento Ji mi chiama dall’entrata,

 -My honey?Let’s go!Dobbiamo andare o arriveremo in ritardo!- mi dice con una leggerissima punta d’impazienza nella sua voce stupenda.

“E’ certo!Che ne sa quello scemo di quel che sto passando, lui i miei non li conoscerà mai molto probabilmente!” penso con uno scatto di rabbia riuscendo finalmente a trovare la poscette voltandomi poi verso Sara che mi guarda sconvolta.

-Quella voce mi suona spaventosamente conosciuta…- mi dice timorosa.

-Scusa ma ora devo andare o faremo brutta figura, bye bye!- dico chiudendo di botto la chat fiondandomi giù dalle scale raggiungendo Ji che, veloce come un fulmine ma sempre in modo estremamente gentile, mi fa salire in auto aprendomi la portiera per poi mettersi al posto di guida accendendo il motore della Lamborghini bianca mentre io mi allaccio la cintura.

Appena anche lui l’ha fatto partiamo in direzione della casa dei suoi e io ne approfitto per ripassare a mente tutte le regole del bon-ton e i titoli onorifici in coreano, tanto abbiamo almeno tre quarti d’ora di viaggio davanti.

Tempo che stranamente sembra passare come un fulmine e in men che non si dica mi ritrovo a scendere dall’auto aiutata da Ji che intanto ha già suonato il campanello.

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Capitolo 22
*** Il Seollal ***






"Ok Aly, puoi farcela, su, calma e coraggio...AIUTO VOGLIO SCAPPAREEEEEE!!!!" penso disperata tentando di battere in ritirata ma per fortuna Ji mi blocca stringendomi per mano lanciandomi un' occhiata d'avvertimento pochi istanti prima che la porta si apra.

Giuro, sono così agitata che penso che potrei scoppiare in lacrime per la pressione, brutto idiota di un fidanzato!

Prendo un bel respiro sfoggiando quello che, spero, è il migliore dei miei sorrisi timidi e dolci (che mi vengono solo quando penso a Ji...) mentre sua madre mi stringe la mano sorridendomi e presentandosi.

Pochi istanti dopo il padre fa la segue a ruota  senza però lo stesso sguardo indagatore della moglie, cosa di cui sono parecchio riconoscente.

-E' un onore conoscervi, io sono Alice Donda, spero che ci troveremo bene insieme- dico timidamente, rossa in viso, mentre Ji mi sorride in modo parecchio incoraggiante.

-Alice!Finalmente ti conosco- la sorella di G-D si fionda a salutarmi sfoggiando un sorriso enorme mentre mi abbraccia sorprendendo un po' tutti, me compresa.

-Ji mi ha parlato un sacco di te, sono davvero felice di fare la tua conoscenza finalmente- mi dice mentre entriamo in casa per accomodarci in soggiorno.

La stanza è molto bella, grande, ariosa, ti da un senso di eleganza ma anche di tranquillità.

Sorrido guardandomi intorno; i quadri alle pareti, i soprammobili, i vasi di fiori sui tavoli…mi sembra tutto così armonioso…da proprio il senso di un bel posto dove uno ci viene volentieri.

Un posto sereno, fatto per rilassarsi e non pensare ai propri problemi.

Non mi sarei mai immaginata niente di diverso.

Iniziamo a chiacchierare mentre Dami poggia un vassoio, con sopra una teiera e cinque tazze di porcellana azzurra, sul tavolino in mezzo a noi.

Essendo la più giovane mi affretto a versare cortesemente a tutti, come vuole l’usanza coreana aspettando poi che Ji faccia lo stesso con me.

-Allora Alice, mio figlio mi ha parlato molto di te, e da quanto ho sentito vieni dall’Italia, non ti manca neanche un po’ il tuo Paese?- mi domanda suo padre con una leggera nota di curiosità nella voce.

Poso la tazza sul tavolino sistemandomi più compostamente accanto a G-D senza distogliere lo sguardo dall’uomo.

-No, se devo essere sincera non mi manca affatto. Il mio Paese non è bello come si pensa, si vive male, c’è la crisi da molti, troppi anni, e le persone non sono per nulla cortesi come qui. Se devo essere sincera mi sento molto più a casa qui, in Corea, che non la- rispondo sinceramente, -sono felicissima di trovarmi qui, e lo sono anche vedendo con quanta tranquillità mi avete accettata, non avrei potuto desiderare di meglio, perché credetemi, poter stare accanto a Ji e sentire l’amore che vostro figlio prova nei miei confronti è la cosa più preziosa che ho- dichiaro arrossendo leggermente mentre Ji intreccia una mano con la mia.

Dami mi sorride complice da dietro i genitori, che mi guardano leggermente stupiti, probabilmente non si aspettavano una risposta così…forse sono stata troppo sincera e diretta.

-Bhe, non mi sarei aspettato niente di meno dalla ragazza di cui Ji ci ha tanto parlato, si vede che hai un carattere deciso ma non straffotente- dice suo padre guardandomi con un sorriso.

Subito mi sento più sollevata. Sensazione che dura poco però e che svanisce non appena mi rendo conto che sì, ho convinto suo padre, ma che probabilmente sua madre non è ancora del tutto sicura di me.

Non appena vedo che si alza per andare in cucina –Ji mi ha avvisato che pranzeremo qui e che cucinerà lei- mi alzo con un sorriso scostandomi i capelli dal viso,

-Serve una mano?-chiedo con gentilezza e con la massima cortesia facendomi avanti volentieri.
La donna mi guarda per un attimo con leggera sorpresa nello sguardo per poi annuire con un sorriso.

Entriamo in cucina in silenzio e io mentalmente prego di non fare errori stupidi che farebbero certamente precipitare la situazione. Se solo potessi vorrei scomparire.

Per i primi minuti di lavoro in cucina regna il silenzio totale se non si conta lo sferragliare delle pentole e il cigolio degli sportelli della dispensa, sinceramente comincio a sentirmi davvero a disagio ma spero di non starlo dando a vedere, non voglio passare per una fifona!Cosa che tra l’altro non sono.

-Dicevi sul serio prima?- la sento improvvisamente chiedere mentre prendo il barattolo del sale dalla dispensa.

Mi volto richiudendo lo sportello posando quello che ho in mano sul ripiano davanti a me,

-Certo, non mentirei mai su una cosa del genere, magari le mie parole vi sembreranno dettate dal momento ma io sono assolutamente sincera, amo Ji Yong come non ho mai amato nessun altro e questo mi ha dato la forza di aspettarlo per 6 anni che mi sono sembrati interminabili- dico mentre ci mettiamo all’opera.

-Pensi di essere in grado di stare con lui?-

-No, ne sono sicura. Forse non sarò la ragazza più intelligente o bella del pianeta, o la più dolce e simpatica, però so che per farlo felice e non vederlo soffrire farei di tutto. Non intendo perdonarlo con facilità se sbaglierà qualcosa d’importante e spero che anche lui faccia lo stesso con me, conosco i suoi pregi e i suoi difetti e sono disposta ad accettarli così come lui ha accettato i miei- continuo con calma mentre un leggero sorriso mi è comparso sul volto.

-Ji è una persona speciale, te ne sarai accorta, e non lo dico solo perché sono sua madre, ma perché lo conosco fin troppo bene. Sai com’è e come si comporta, molte volte tende a nascondere come si sente realmente per non creare problemi agli altri e si nasconde dietro un sorriso pur di non dare spiegazioni. E’ orgoglioso e s’impegna in tutto quello che fa senza risparmiarsi arrivando anche a sacrificare se stesso per il lavoro e per le persone a cui vuole bene. Non nego che ha fatto anche vari errori nel corso della sua vita fino ad ora, ma ha sempre saputo porvi rimedio. Quello che sto cercando di capire è se tu sei in grado di prenderti cura di lui e di vedere dietro le false apparenze che Ji crea ogni tanto- mi spiega la donna voltandosi verso di me e fissando lo sguardo del mio.

Ha gli stessi occhi del figlio…sono così sinceri e colmi di vero interesse…

-Non posso giurarvi che andrà sempre tutto bene, per il semplice fatto che non lo so nemmeno io, ma credetemi se vi dico che vorrei potervelo promettere mille e mille volte ancora. L’unica cosa che posso giurarvi è che sarò sempre al suo fianco e non lo abbandonerò mai dandogli tutto il mio amore e tutto il mio appoggio in modo che non resti mai solo, lo amo con tutta me stessa e questo sentimento non cambierà mai- rispondo con dolcezza e decisione.

Improvvisamente mi sento abbracciare e ricambio la stretta della donna sentendo un peso scendermi dal cuore e svanire.

-Benvenuta in famiglia e perdona la mia diffidenza- mi dice con un sorriso gentile.

-Si figuri, anche io mi sarei comportata così al vostro posto, è del tutto normale- sono piuttosto comprensiva in questo momento, di certo non posso incolparla per essersi preoccupata per il figlio!

Finiamo di preparare tutto e chiediamo a Dami, che era venuta a vedere a che punto eravamo, di dire ai “signori” di la di andare a preparare il tavolo in sala intanto che noi donne riordiniamo in cucina e che tra poco è pronto.

La sorella di Ji fila a riferire con un sorriso per poi venire ad accomodarsi con me e la signora sul divano del soggiorno.

-Eomma!Perchè non fai vedere ad Alice le nostre foto di famiglia?- chiede ad un certo punto la ragazza con entusiasmo tirando fuori un album rivestito di stoffa color crema.

-Perché no, magari ne troviamo qualcuna che ci eravamo dimenticati di avere- acconsente la donna mettendosi tra me e Dami con l’album sulle gambe iniziando a sfogliarlo.

Guardo con molta curiosità le foto facendo anche qualche domanda stando comunque ben attenta a non diventare invadente.

Kamio quanto sono gelosa in un certo senso! Si vede che la loro famiglia, al contrario della mia, è molto unita e allegra.

Dami, assieme alla madre, si diverte a raccontare alcuni fatti collegati alle foto o che sono accaduti nel luogo in cui le hanno scattate e io ascolto attenta immaginandomi di visitare un giorno quei posti assieme a Ji.

Devo dire però che il mio ragazzo era estremamente dolce e pacioccoso da bambino e sto seriamente iniziando a bramare almeno una delle foto di lui a 5 anni che ho sotto gli occhi.

Quando però sua madre inizia a raccontarmi alcune delle sue esperienze più divertenti o più strane da bambino non riesco a trattenermi dal ridere assieme a sua sorella. Mamma mia, era peggio di me!

-Aaaah, Eomma!Perchè le hai tirate fuori?Lo sai che non mi va!- esclama Ji che è tornato con il padre a vedere quel che stiamo facendo.

-Suvvia amore mio, eri un bambino carinissimo e ora lo sei anche di più!- dico baciandolo con un sorriso mentre lui ricambia per poi gonfiare le guance infastidito.

-Comunque non mi va che le tiriate fuori, non senza il mio consenso- ribatte.

-Figlio mio, il tuo consenso vale poco in questo caso visto che non comandi tu in casa nostra- ribadisce pronta la madre mettendolo a tacere.

Il pranzo e il pomeriggio passano in modo tranquillo e divertente, dopo la “discussione” con la madre di G-D sono finalmente riuscita a sentirmi completamente a mio agio fra di loro e devo dire che mi piace molto come famiglia.

Per quanto riguarda la cena invece Ji ci porta tutti e cinque in un ristorante abbastanza lussuoso in periferia, così almeno siamo sicuri che i paparazzi non verranno a ficcare il naso nei nostri affari.

Certe volte avere un fidanzato che lavora nel mondo dello spettacolo può essere una situazione pesante e difficile da gestire.

Per tutta la sera chiacchiero tranquillamente con il padre di Ji scoprendo che il lato umoristico il mio ragazzo l’ha preso proprio da lui, è quello serio e dolce che ha preso dalla madre.

-Comunque ti farò avere il catalogo dei nuovi arrivi in negozio se vuoi, non ho nessun problema- mi dice Dami verso la fine della serata.

-Davvero?Grazie mille, adoro i tuoi vestiti, hanno uno stile semplicemente unico, da noi in Italia non ci sono certi capi d’abbigliamento, ma è anche vero che abbiamo molte marche importanti da noi, D&G, Fiorino Valentucci…- dico iniziando una conversazione a cui si unisce presto anche Ji, come avevo previsto, parecchio interessato all’argomento.

-Bhe, a quanto pare le cose tra voi due vanno parecchio bene- constata a un certo punto suo padre guardandoci e facendomi arrossire di riflesso.

-Sì, devo dire che si nota subito che avete un’intesa speciale- si aggiunge Dami facendo l’occhiolino al fratello che le sorride.

-Allora?A quando il matrimonio?- chiede innocentemente sua madre guardandoci.

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Capitolo 23
*** Things Never Say ***


Capitolo 23
Things Never Say
 


-Amore?Aly?Honey?Ci sei???- mi chiama Ji scrollandomi leggermente riscuotendomi dai miei pensieri.

-Eh?Si Ji, che c'è?- chiedo voltandomi verso di lui con un'espressione interrogativa stampata in viso.

Lo vedo tornare a guardare la strada con un sospiro mentre le luci dei lampioni illuminano a intermittenza l'interno della Lamborghini.

-Dovrei chiedertelo io!Da quando a cena mia madre ha parlato di matrimonio mi sembri una mummia!- esclama lui con un tono di voce che non riesco a classificare.

-N-non è vero...è solo che non ho nulla da dire tutto qui- mormoro giocherellando con una ciocca di capelli.

-Non è così e lo sai!Tu hai sempre qualcosa da dire. Non mi piace quando menti, soprattutto se menti a me- ribatte Ji con una nota di tristezza nella voce.

-Ok, vuoi la verità?Mi pare un po' affrettato no? In fondo stiamo insieme solo da 6 mesi- dico alzando lo sguardo che fino a quel momento avevo tenuto fisso sulle mie scarpe. I capelli, che ormai iniziano a sfaldarsi dall'elaborata acconciatura in cui erano racchiusi, scendono a coprirmi il viso.

-Guarda che 6 mesi non sono poco- lo sento precisare, come a dire che ho una percezione del tempo sfasata.

-Non ho detto che è poco amore, ma non è neanche un anno. Che fretta c'è?- domando guardandolo.

Lui non risponde subito, ma accosta fuori dalla corsia spegnendo il motore.

-C'è che ti amo da impazzire- mi dice prendendomi il viso fra le sue mani.

Le mani che io adoro guardare mentre, stringendo una penna, compongono le canzoni che mi fanno sognare, che amo sentire tra i miei capelli, sul mio viso, sul mio corpo, intrecciate alle mie mani...

Si avvicina al mio collo bianco, dà un bacio alla mia pelle, poi un respiro, mentre io mi scosto di nuovo e sorrido.

-Cosa stiamo facendo?- dico piano con una risatina.

-Ssshhh...- mi sussurra -amami e basta-.

Mi bacia passionale tirandomi a se facendo si che presto i vestiti diventino un fastidio insopportabile. Ho bisogno di sentire la sua pelle sotto le mie dita.

Ricambio immediatamente il bacio schiudendo le labbra facendo scontrare le nostre lingue ottenendo in risposta un gemito soffocato mentre affondo le mani tra i suoi capelli.

-Non dovremmo usare qualche precauzione?- mormoro fermandomi un secondo di malavoglia.

-Non è il tuo periodo fertile ricordi?Me l'hai accidentalmente detto ieri, e poi anche se ci fossero sorprese sai quanto vorrei una bimba- mi sussurra sulle labbra guardandomi negli occhi con uno sguardo colmo d'amore.

Sorrido annuendo riprendendo a baciarlo mentre gli sbottono la camicia usando quel gesto come un consenso.

-Prega solo che nessuno ci becchi con GoogleEart- dico con una risatina prima di venir trascinata sui sedili posteriori mentre lo sento ridacchiare.

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-Eccoli qua!Che vi avevo detto!Non serviva farsi tanti problemi!- esclama SeungRi appena entriamo in casa facendoci sobbalzare.

Tae, Bingu e Daesung sono seduti sul divano mentre Ri è spaparanzato sul bracciolo della poltrona.

-Avreste anche potuto mandarci un messaggio per avvisarci che non sareste rientrati per la notte- esordisce Top guardandoci un po’ male mentre ci togliamo i cappotti.

-Si mammina la prossima volta ti chiameremo quando arriviamo lì, quando usciamo da casa dei miei, quando arriviamo al ristorante, quando ne usciamo e mentre stiamo per salire in macchina- ribatte JiYong facendo alzare gli occhi al cielo al più grande mentre Dae e Sol se la ridono sotto i baffi.

-Insomma, lo so che hai ragione Tabi, ma non c’era bisogno di preoccuparsi, in fondo siamo entrambi adulti- dico togliendomi le scarpe lasciandomi crollare sulla poltrona accanto a SeungRi, i capelli completamente ridotti a un disastro. Trattengo uno sbadiglio coprendomi la bocca con una mano, cosa che non sfugge a Oppa Panda.

-Hyung!Non si fanno certe cose in macchina!- esclama in direzione di Ji, con tono falsamente shockato facendoci arrossire entrambi.

-Ri!Smettila di fare il voyerista e trovati una ragazza!- dice G-D mentre io spingo giù dalla poltrona il moro facendolo cadere di culo tra le risate generali dei ragazzi.

-Pensavo di abitare con 5 uomini e non con 4 bambini e un ragazzo. Vado a farmi la doccia- sbuffo alzandomi dirigendomi verso il bagno.

-Ohi hyung perché non vai con lei eh?-.

“SeungRi ha decisamente voglia di morire oggi” penso voltandomi un secondo verso il soggiorno giusto in tempo per vedere il mio ragazzo che tenta di soffocare il Panda con un cuscino del divano.

Mai provocare Ji con battutine riguardanti me e lui, vista la sua gelosia si rischia di non capire cos’è stato a ucciderti.

A quella vista scoppio in una risata per poi chiudermi la porta del bagno alle spalle iniziando a spogliarmi, buttando il vestito nella cesta dei panni sporchi. Dopo provvederò a portare tutta la roba a lavare, penso che sarebbe abbastanza imbarazzante se lo facessero gli altri visto che, non si sa come, la gonna mi si è sporcata e di certo non con il vino…

Apro l’acqua aspettando che si scaldi un po’ prima d’infilarmi sotto il getto.

Pian piano mi rilasso completamente e, senza preavviso mi tornano in mente i ricordi di me, che, immersa nell’acqua della vasca di casa mia, fantasticavo a come doveva essere poter vivere a Seoul, a come sarebbe stato andare finalmente a un concerto dei Big Bang, conoscerli, conoscere G-Dragon…

Alla tristezza che provavo ogni volta che qualcuno mi andava contro dicendomi che non sarei mai riuscita a realizzare nulla di quello che avevo in mente poiché per loro era impossibile.

Senza preavviso i brutti ricordi mi assalgono la mente e una scarica di dolore mi attraversa lasciandomi senza fiato.

Mi stringo inconsciamente le braccia attorno al corpo, come se volessi difendermi da tutto, accucciandomi in un angolo della doccia, le lacrime mi rigano le guancie mischiandosi presto all’acqua che spiove su di me.

Improvvisamente apro gli occhi tornando alla realtà rendendomi conto solo ora di essere seduta a terra, con ancora l’acqua calda che corre.

Mi tiro su chiudendo il rubinetto e afferro un asciugamano da avvolgermi attorno al corpo mentre tento inutilmente di asciugarmi le lacrime che non ne vogliono sapere di smetterla di scendere solcandomi le guance.

Entro a passo svelto in camera chiudendo la porta rivestendomi; indosso una gonna scozzese rossa  con sopra una felpa nera lasciando sciolti i capelli rossi in modo che mi ricadano sulle spalle.

Lo sguardo mi cade quasi subito sulla mia mano sinistra, dove all’anulare dovrebbe esserci l’anello che Ji mi ha regalato il 100 giorno di relazione, il gemello di quello che indossa lui ogni volta che non deve uscire a meno che non sia travestito.
Sarebbe un disastro se su internet comparisse una sua foto con l’anello al dito. Finiremmo tutti nei casini, io e lui più degli altri.

Mi accorgo subito di non avere l’anello al dito e corro in bagno, l’ho lasciato certamente lì, mi ricordo bene di essermelo tolto prima di entrare in doccia. Mentre sto uscendo, i residui delle lacrime che ancora mi decorano il viso, finisco per scontrarmi con G-D.

-Ehi Aly stavo giusto per chie- -, si blocca con ancora i vestiti in mano guardandomi più attentamente in volto mentre io mi riinfilo l’anello al dito.

-Amore?Cosa c’è che non va?- mi chiede buttando i vestiti sopra la cesta prendendomi il viso fra le mani in modo da potermi guardare negli occhi.

Invece io nei suoi mi ci perdo.

Non mi ha chiesto se c’è qualcosa che non va.

Mi ha domandato cosa c’è che non va.

Ha capito subito il mio stato d’animo.

Mi lascio sfuggire un singhiozzo stringendomi a lui nascondendo il viso contro il suo petto lasciandomi andare a un pianto silenzioso.

Non dice niente, si limita ad abbracciarmi accarezzandomi i capelli e la schiena, sa bene che ora come ora non riuscirei a mettere giù due parole di fila.

Pian piano si siede a terra con me sulle gambe senza lasciarmi andare, aspettando con pazienza che io mi calmi. Ad un certo punto sento dei passi e la voce di Ri che subito si spegne, evidentemente Ji deve avergli fatto un cenno a dirgli “non è il momento”.

Dopo alcuni minuti mi scosto leggermente da lui asciugandomi il viso,

-Scusa, ho dato uno spettacolo orribile…-mormoro tenendo lo sguardo basso, so che a lui non importa, ma mi sento lo stesso imbarazzata per essermi mostrata così debole davanti a lui.

-Non devi scusarti, non è vero quello che hai detto, so che se ti sei lasciata andare in quel modo ne avevi bisogno, sono qui, sarò sempre qui per te. Ti ascolterò in qualunque momento, qualsiasi cosa tu voglia dirmi- mi sussurra baciandomi dolcemente.

Ricambio mentre un timido sorriso si fa strada sulle mie labbra.

-Che ne dici se io e te ora ci facciamo un Thè caldo, ci sediamo sul divano e tu mi racconti cosa c’è che non va?- mi propone tirandosi su insieme a me, prendendomi per mano.

-Grazie Ji…-

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Fino ad ora ho sempre pensato di essere una pazza stronza.

Ma a quanto pare non lo sono, e anche se fosse a lui non sembra importare, forse perché è pazzo quanto me.

Mi asseconda quasi sempre senza neanche chiedermi spiegazioni a volte.

Che poi vorrei tanto capire come ho fatto a innamorarmi definitivamente di lui.

Certo, sin da quando ho scoperto il suo nome e la sua persona me ne sono innamorata, ma il colpo finale è arrivato dopo, ed è stato proprio lui in persona a sferrarlo.

E’ bastato il suo “oddio scusa, non volevo” con quel suo tono preoccupato e dolce, è bastato un solo sguardo dal vivo e sono completamente crollata.

Sì è bastato solo quello e da quel giorno il mio cuore è completamente suo, è lui l’unico da incolpare.

E basta questo pensiero a farmi sorridere mentre mi accoccolo tra le sue braccia con una sua mano che giocherella con una ciocca dei miei capelli.

Da quando sto con lui le giornate mi sembrano più belle e finalmente riesco a pensare in modo quasi completamente ottimistico.

Lui ha cambiato tutto, ed è diventato l’unica cosa di cui ho bisogno.

Io allora sarò la persona che gli starà accanto qualunque cosa accada.

Mentre guardo le nostre mani intrecciate, con gli anelli che vengono illuminati leggermente dalle fiamme del caminetto, mi torna in mente un episodio di qualche mese prima.

******************************

Ji, come da un bel po’ di mattine a quella parte, si era alzato molto presto, così presto che non se l’era sentita di svegliarmi per darmi il buongiorno, per andare in agenzia a occuparsi delle canzoni per i nuovi album, il suo da solista e il nuovo di gruppo per il comeback.

Non era tornato a casa per tutto il giorno e solo verso sera mi aveva mandato un messaggio di scuse per dirmi che non sarebbe riuscito a tornare per cena visto che aveva ancora un sacco di cose da finire a lavoro, poiché bisognava modificare alcune cose e migliorarne delle altre.

Alla fine era tornato vero le 2:00 di notte.

Io avevo provato a rimanere sveglia, ma non ci ero riuscita, crollando a dormire sul divano in soggiorno, dove mi ero “accampata” per salutarlo al suo ritorno.

Nel dormiveglia in cu ero caduta, l’ho sentito aprire la porta di casa e richiudersela piano alle spalle cercano di fare il minimo rumore possibile. Evidentemente mi aveva notata e non voleva svegliarmi.

Sentii che mi prendeva in braccio a mo’ di sposa portandomi a letto depositandomi dolcemente tra le coperte, avrei voluto aprire gli occhi per dargli un bacio e dirgli “ bentornato”, durante la giornata però avevo fatto così tante cose che mi ero stancata a morte e ricrollai nel mondo dei sogni.

Non so per quale motivo mi svegliai, forse era stata la sete, forse dovevo andare in bagno, non lo so. Fatto sta che tirandomi su a sedere tra le coperte vidi un piccolo raggio di luce che spioveva in corridoio, a dire che in un a delle altre camere la luce era accesa e non ero l’unica sveglia alle 3:30 del mattino.

Mi sfregai il viso con una mano andando a vedere e trovai Ji, seduto alla scrivania di camera sua, con un sacco di fogli bianchi e uno spartito completo a metà davanti e la testa fra le mani.

-Amore?- sussurrai entrando e avvicinandomi piano a lui.

Lo vidi sobbalzare leggermente e girarsi verso di me accennando un sorriso.

-Ehi Aly, come mai sei sveglia a quest’ ora?Tutto ok?- mi chiese passandosi una mano tra i capelli.

-Questo dovrei chiedertelo io JiYong- ribattei ponendomi davanti a lui incrociando le braccia sul petto, - e non mentirmi per favore-.

Lo vidi sospirare e nascondere il viso fra le mani per qualche istante, quando rialzò lo sguardo notai immediatamente che aveva gli occhi lucidi. Subito m’inginocchiai in modo da portare il mio viso quasi alla stessa altezza del suo allungando una mano a sfiorargli una guancia.

-Il fatto è che…ci sono troppe cose da fare, da finire. Coup d’etat è praticamente finito, ma ci sono anche le interviste, i concerti, i servizi fotografici da fare…abbiamo le prove…inoltre vorrei riuscire a finire il nuovo album di gruppo per il comeback visto che siamo già indietro con i tempi…-.

Sembrava che non riuscisse più a smettere di parlare.

-Poi vorrei solo rendere pubblica la nostra relazione, ma ancora non si può perché scatenerebbe un casino, le fan si aspettano di vederci tornare presto e non sto riuscendo a farle felici, poi io e te siamo stati così poco insieme questo mese…vorrei solo starmene un giorno intero solo con te senza non dover pensare a niente. Non voglio deludere le aspettative degli altri, credono in me e non posso lasciare tutto a metà, ma non mi viene in mente nulla di nuovo!Non voglio che le fan e le persone con cui lavoro rimangano deluse dopo aver creduto così tanto in me!- esclamò passandosi una mano sul viso.

Io non dissi nulla all’inizio, mi limitai ad abbracciarlo stringendolo a me accarezzandogli il viso.

-Ji…Ji guardami ti prego…-mormorai riuscendo a fargli alzare lo sguardo in modo da far incontrare i nostri occhi.

-Non sei solo, lo sai, starò per sempre al tuo fianco. In queste situazioni sembra che non ci sia nulla che uno possa fare, ma non devi arrenderti. Continua a tenere duro. Io so che insieme possiamo farcela. Perché sai che sono qui per te, sono qui per te!Non c’è niente che tu possa dire o fare per impedirmi di rimanere al tuo fianco. Credimi quando ti dico che credo che qualsiasi cosa farai andrà a finire perfettamente. Ti ho già fatto capire quale persona stupenda tu sei, possiamo farcela, insieme- gli dissi, le mani strette nelle sue.

******************************

“Quella volta ho finalmente visto un vera parte di lui, quella fragile, quella che tenta sempre di nascondere” penso mentre, con la testa poggiata dolcemente sul suo petto, sento il suo cuore battere forte.

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Avete presente quando le persone ti dicono che non bisogna aspettarsi le cose belle perché esse accadono quando meno te lo aspetti?

Bhe, dovrebbero dirlo anche delle cose brutte, di quelle orribili, che nessuno vuole mai accettare, che tutti ignorano sperando che spariscano.

Vorrei poterlo fare anche io, ma purtroppo non mi è possibile.

Non questa volta.

Questa volta ho perso tutto quello a cui tenevo.

-Non andare…ti prego!Non puoi tornare in Italia!Non puoi lasciarmi solo!- grida Ji senza mollarmi, gli occhi lucidi di lacrime.

Le sta trattenendo.

Io no invece.

Io non ci riesco, non riesco a mostrarmi forte, non in questo caso.

Tremo violentemente riuscendo a liberarmi dalla sua presa, lo sguardo basso, i capelli che mi coprono gli occhi.

-Non posso…non posso lo sai anche tu!Ci hanno visti!La foto è su tutti i giornali!Non sanno chi sono, ma hanno capito che siamo più che amici. Finirai nei guai se rimango!L’unica soluzione è a-andarmene e a-a..aspettare che tutto si calmi…- dico, la voce che mi trema e si spezza.

Trovo il coraggio di guardarlo negli occhi e quello che vi vedo mi fa quasi morire dal dolore.

Sembra sul punto di spezzarsi, di crollare a terra, senza però rialzarsi dopo, come invece ha sempre fatto.

-Ti aspetterò, ti aspetterò per tutta la vita se sarà necessario. Quando tornerai a casa da noi io sarò qui, pronto ad accoglierti fra le mie braccia e a donarti tutto quello che ci siamo persi mentre eravamo lontani- mi dice coinvolgendomi in un bacio carico di dolcezza e di amarezza.

Saluto anche gli altri, li abbraccio stretti cercando di infondergli speranza, di far si che si ricordino che questo non è un addio fino al giorno in cui farò ritorno in Corea, a Seoul, alla mia vera famiglia, che oramai sono loro e Ye-jin.

Apro la porta correndo via, in borsa ho ancora i regali che mi hanno fatto a Natale, intrisi di ricordi e di emozioni.

Il cd che mi ha donato Ji è stretto nella mia mano, le mie dita sulla custodia sono così serrate che ho le nocche bianche.

Mi passo un secondo la mano sul viso per liberarmi delle lacrime, riuscendo a trattenerle fino a che, dopo ore, non sono seduta in aereo al mio posto, lo sguardo vuoto perso fuori dal finestrino, rivolto a quella che è diventata la mia vera Patria, che non avrei mai voluto lasciare.

Rivolto al ragazzo che non intendo dimenticare o smettere di amare.
Dal quale intendo un giorno tornare.

Perché senza di lui ora io non sarei qui, non starei respirando, sarei sotto metri e metri di terra, sepolta in una tomba da anni.

Perché se c’è una cosa che non ho mai avuto il coraggio di confessare a nessuno, nemmeno a lui,è che prima di scoprire la sua esistenza, visti i molti problemi che avevo stavo seriamente pensando di morire.

Di lasciarmi andare e di non tornare mai più indietro, persa nel nulla che c’è dopo la morte.

Devo la mia vita a Kwon JiYong.

Al ragazzo che mi ha fatto sognare, sperare, cambiare e innamorare.

Che mi ha mostrato che si può essere se stessi fregandosene di tutto quello che la gente ti dice alle spalle, che bisogna essere orgogliosi di come si è veramente, lasciando cadere tutte le maschere.

-Tornerò da te, questa è una promessa. Nessuno riuscirà a impedirci di tornare a essere felici.

Chiudo gli occhi. Le lacrime riprendono copiose le guance al pensiero di Ji, dei suoi occhi, che sono l’ultima cosa che ho visto prima di andarmene, con il mio amore per lui cucito nel cuore e il dolore della morte nell’anima. 


 

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