Buried

di caskett_merder
(/viewuser.php?uid=638009)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima ora ***
Capitolo 2: *** Seconda ora ***
Capitolo 3: *** Terza ora ***
Capitolo 4: *** Quarta ora ***



Capitolo 1
*** Prima ora ***


RINGRAZIO DI CUORE ROB per la sua continua disponibilità ,

 e per avermi corretto questa storia

dandomi la possibilità di condividerla con tutti voi ,

GRAZIE GRAZIE

BURIED

‘’prima ora’’

Apro gli occhi.

Buio.

Chiudo gli occhi.

Li riapro.

Buio , vedo il nero assoluto.

Inizio ad agitare le mani, tasto l'aria intorno a me, sento una parete, continuo ad accarezzarla fino a capire di che materiale si tratta, legno, ma dove mi trovo?

Abbasso le mani e quella destra si scontra con un oggetto che afferro subito, dalla forma potrebbe essere una torcia, la palpo nell’intenzione di trovare il pulsante per accenderla, luce !

La luce conferma una delle teorie peggiori a cui avevo pensato, sono dentro una cassa di legno, totalmente solo.

Il mio cuore inizia a battere decisamente troppo veloce, il panico e la paura mi stanno divorando, il respiro diventa sempre più affannoso così inizio a dare pugni alla parete con l'intezione di romperla e uscire da questa scatola che sembra essere sempre più piccola .

Inizio a urlare e con tutta la mia forza continuo a colpire la cassa, mi fermo solo quando mi rendo conto che ho la mano sanguinante.Forse me la sono persino rotta, il panico fa fare queste cose! Poggio la testa a terra e lascio uscire tutte le lacrime che iniziano a bagnarmi il viso; perché? Perché tutto questo? Dove mi trovo? Continuo a ripetermi queste domande ma le risposte non arrivano.

Il panico diminuisce e inizio a provare dolore alla mano che in un momento di poca lucidità ho quasi rotto. Meno male che è la sinistra penso ridendo come uno stupido disperato.

Me ne resto accoccolato in un angolo della cassa, con la testa poggiata a terra, le gambe sul petto, la mano dolorante dentro la giacca per cercare di tamponare la ferita e la torcia che illumina la scena disperata di un uomo che due ore fa stava per sposarsi e ora è si ritrova dentro una cassa chissà dove.

Silenzio, l'unica cosa che riesco a sentire sono i miei lamenti, è tutto troppo silenzioso, non è possibile, escludo la possibilità di essere all'interno di un camion o una nave.

 Tiro su con il naso, e un ricordo mi fa riprendere la speranza: ‘’you can't give up, that's the deal, we want the happy ending, we can't give up’’ sorrido con amarezza; l’ho detto io, l’ho detto a Kate, Kate. Alzo la testa da terra, chissà come starà Kate, la immagino vestita da sposa che mi aspetta, mi crederà morto o disperso. Abbandono i pensieri peggiori per un attimo e inizio a guardarmi intorno, devo trovare un modo per uscire da qui. Devo uscire da qui per lei, per la mia famiglia.

Prendo la torcia la punto davanti a me e noto un sacchetto di tela blu, lo apro con un pò di difficoltà, all'interno vi trovo un coltellino, -se pensa che mi ucciderò si sbaglia di grosso- penso tra me e me, e un cellulare. È un usa e getta, ciò che mi aspettavo, ma sorrido, questo significa che c’è ancora speranza!

Lo prendo subito e trovo un messaggio anonimo -CHE ASPETTI A CHIAMARLA?-. -Simpatico, ha anche il senso dell’umorismo- penso facendo una smorfia. Metto la torcia in verticale in modo che faccia più luce possibile e digito il suo numero.

Rispondi!

Rispondi!

‘’pronto’’ risponde una voce talmente triste che riesco a sentire la sua sofferenza.

‘’pronto, pronto sono Rick! ‘’ urlo io.

‘’Castle? Oddio sei vivo! dove sei finito?’’ inizia a farmi domande ma io la fermo subito.

‘‘Kate ascoltami sono dentro una cassa e penso di essere sepolto vivo.’’

Silenzio.

La linea è si è interrotta, diamine! Agito il cellulare in aria sperando di trovare campo; ma ciò che vedo è una targa attaccata alla parete. Prendo la torcia e la illumino; sento un groppo in gola, non ce la posso fare.

La targa ha inciso ‘’1 Aprile 1969

                                     12 maggio 2014 ‘’ e come se non fosse abbastanza c'è scritta l’ora, l’ora in cui l’ossigeno sarebbe finito e io sarei morto affissato dentro questa cassa, solo e con troppi rimpianti.

Faccio un respiro profondo l'ora sul cellulare, segna le 15.06 tra esattamente 3 ore io morirò, tre ore, tre fottute ore, ho vissuto la mia vita pensando di avere tutto il tempo del mondo mentre adesso mi rimangono solo 3 ore!

Con la torcia illumino la mano che continua a sanguinare, sfilo la camicia dai pantaloni e con il coltellino ne taglio un pezzetto per fasciare la mano. Così magari evito di morire dissanguato! Metto la torcia in verticale e butto la schiena all’indietro, sono cosi stanco. Silenzio.

È tutto cosi silenzioso, prendo il cellulare ma non c'è ancora nessuna tacca.

Poggio la testa sul legno e noto che la luce emanata dalla torcia forma un cerchio perfetto che si sfuma piano piano, assomiglia tanto alla Luna; un cerchio rotondo che illumina il buio più oscuro.

Penso sempre a lei, penso alla mia Kate, non so nemmeno se ha capito che sono sepolto vivo, non so niente e lei è cosi lontana.

Dovrei prendere il cellulare per cercare una tacca per richiamarla, ma la mia luna è così bella, così luminosa, quasi mi sorride e mi da speranza. Una lacrima mi esce ma non la asciugo, la lascio scivolare sul mio viso, cosi fredda sparisce dentro la mia camicia.

Driinn.

Driinn.

Il cellulare sta squillando, mi alzo di scatto, lo prendo e rispondo ‘’Castle ci sei?’’ sento la sua voce piena di speranza.

‘’si amore sii ‘’ dico tremando.

‘’Rick oddio pensavo di averti perso ‘’ mi dice e la immagino sorridermi con quel sorriso magico che sa fare solo lei, quel sorriso che basta vederlo e tutto si aggiusta, il sorriso del quale avrei bisogno proprio ora.

‘’ti amo’’ gli sussurro, sento un suo singhiozzo.

‘’ amore ti prego non piangere, tu mi troverai, tu mi troverai ‘’ dico cercando di sperarci pure io .

‘’ma cosa vogliono da te? ‘’ dice e sento che è tornata in se.

‘’non lo so ancora, so solo che mi mancano 3 ore di ossigeno e poi sai cosa succederà’.

‘’Rick cosa stai dicendo?’’.

Faccio un respiro,’’ C'è  una targa nella cassa che riporta l’ora in cui morirò’’

‘’Cosa?’’ continua a rifiutare la verità.

‘’ Amore io alle 18 sarò morto, l’ossigeno finirà e io morirò affissato‘’ dico senza fiato e ciò che sento è solo silenzio.

‘’Kate sii forte ti prego! Ti prego ora non ho bisogno di te come fidanzata ma come detective perché devi trovarmi; devi trovarmi prima che sia troppo tardi ‘’ sento che tira su con il naso.

‘’Hai ragione Rick, scusami ‘’ dice con voce così sofferente.

‘’Non scusarti ti prego ‘’.

Sento Kate urlare a Esposito e Ryan, -come mi mancheranno quei due- penso tra me e me, i rispettivi ordini. Mi basta sentire la sua voce, mi manca da morire e questa è la maledizione peggiore; non poter stare con lei, morire solo come un cane, ricordando solo il suo sorriso, il suo viso troppo perfetto e quella risata. Torna a parlare con me ‘’ti troverò te lo prometto’’ mi dice ma sono costretto a non crederle.

 ‘’non promettermelo, non promettere ciò che non sai se puoi mantenere, so che farai del tuo meglio, ma non promettermelo‘’.

‘’Rick, ti amo più di qualunque cosa, davvero ‘’.

‘’Lo so’’.

‘’Vuoi che ti passo Alexis e tua madre? ‘’ non sono pronto a parlare con loro, perché se gli dico che sono sepolto vivo anche loro soffrirebbero e non devono.

‘’No , di loro che mi hanno rapito ma non dire altro, ti prego, so che odi mentire ma fallo per me ‘’ .

‘’Va bene ‘’ mi dice.

Rimaniamo in silenzio ma questo mi basta. Mi basta sentire i suoi respiri per sapere che lei sta bene, lei sta bene ma non so se starò bene io.

‘’Devo chiudere ‘’ dice lei.

‘’ Lo so.. allora se ci sono novità chiamami ti prego ‘’ dico disperato non voglio lasciarla.

‘’E tu chiamami se dovessi perdere la speranza‘’

‘’Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo’’ lo ripeto piu volte perchè voglio essere sicuro che lo sappia ,voglio che sia l'ultimo ricordo che avrà di me.

‘’Ti amo, ti amo, ti amo anche io’’ dice lei.

Tin.

Tin.

Tin.

Tin.                                                                                                                      

Poggio il cellulare, alzo lo sguardo e vedo quella luce che mi piace chiamare luna.  Riesco a vederla, riesco a vedere la mia Kate mentre sorride ,mentre ride e sento come se la stessi ancora toccando.

La mano ha smesso di sanguinare ma fa male. Ma non è male paragonato a quello che sento dentro di me, la solitudine mi distrugge, quel silenzio uccide.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Seconda ora ***


BURIED

‘’seconda ora’’

 

16:00

È passata un’ora da quando ho scoperto che tra poco morirò, ho altre due ore di ossigeno ma è come se fossse già finito, mi sento soffocare dalla solitudine, dai ricordi della vita che ho vissuto e che volevo vivere, quel continuo pensiero di averli persi per sempre di aver perso la mia famiglia mi distrugge.

Drin.

Prendo un cellulare e trovo un messaggio anonimo.

‘’fai trasferire alla tua bella fidanzata 3 milioni di dollari su questo conto (239184932) e io invierò la tua posizione così potrai salvarti, la decisione è tua‘’.

SOLDI! VOLEVA SOLDI! TUTTO QUESTO PER SOLDI! Sono cosi furioso! Non poteva derubarmi o rapirmi! Doveva per forza mettermi in una cassa sotto terra chissà in che posto!

Kate! Devo chiamarla, prendo il cellulare e riesco a trovare un punto dove prende.

‘Rick’’.

‘’Kate ti ho mandato un messaggio con il numero di un conto, devi versarci 3 milioni di dollari e loro mi diranno dove sono sotterrato ‘’ dico tutto d’un fiato.

‘’3 milioni senza la certezza che ti daranno davvero le coordinate, i superiori non me lo lasceranno mai fare’’.

‘’ Non ho tempo per seguire le regole, mi mancano 2 ore di ossigeno e se non dai i soldi morirò qui Kate!’’.

‘’Rick! Se non ti danno le coordinate avrai dato 3 milioni di euro per niente, te ne rendi conto?! ‘’. Non capisce!

‘’ Ti rendi conto invece che mi salverò se ci danno le coordinate?!‘’ gli dico.

Sta pensando, ma so che mi darà retta.

‘’Va bene Rick, trasferirò i soldi. Se non mandano le coordinate giuro che troverò quei bastardi e gli ficcherò una pallottola in testa sarà l’ultima cosa che faccio!’’.

‘’Me le manderanno, tranquilla ‘’dico cercando di essere convincente .

‘’Ti amo, fai presto, ti prego voglio uscire da questo buco‘’ dico e chiudo.

Non le ho neanche dato il tempo di salutarmi ma l’ho fatto perché non sono pronto a un altro addio, sono così arrabbiato non posso morire cosi!

Vogliono solo soldi! si lo so che la gente è spietata quando gli servono soldi , ma tutto questo è cosi esagerato, è un gesto così brutale per avere qualcosa di così superficiale.

Alzo la testa e continuo a guardarla, ringrazio questa luna che continua a illuminare la cassa. È l'unica speranza che ho, la luce è speranza. Penso a tutte le cose che mi perderò di Alexis, ci tenevo così tanto a starle accanto, a cercare di non perdermi neanche un saggio di danza e ora la lascerò a mia madre. Alexis si diplomerà, inizierà a lavorare, si innamorerà, poi il suo cuore verrà spezzato da qualche mascalzone, qualcun'altro glielo riaggiusterà e si sposerà, avrà bambini e magari gli racconterà di me e di Kate. Ma io mi perderò tutto questo.

Kate, la mia Kate non so nemmeno come supererà tutto questo. Ha sofferto troppo e non si merita di stare male ancora. Lei si prenderà la colpa di tutto, si prenderà la colpa di non avermi salvato e questo piano piano la distruggerà.

Mentre penso i miei occhi si chiudono; sono così stanco.

Non posso permettermi di dormire! devo sopravvivere per loro, per le persone che amo. Controllo la mia mano che adesso è leggermente gonfia, il sangue si è asiugato sopra le nocche ferite.

La cassa è così fredda, guardo la sacchetta di velluto blu che mi ricorda il colore di un vestito che Kate indossò per la presentazione di Deadly Heat. Era così bella, i boccoli le coprivano il decoltè a forma di cuore e stava così bene vestita di blu. Era blu come la notte illuminata dalla Luna, non era il blu scuro del cielo in tempesta. Coltellino!

Il coltelino! ma come non ho fatto a non pensarci prima! con la mano destra lo prendo e inizio a incidere la parete superiore della cassa. La parete sembra fatta di cemento.

Incido.

Incido.

E incido.

Riesco a fare un piccolo buco ma esce solo terra, terra nera come la pece, in qualsiasi posto io sia sepolto si trova in profondità, respiro cercando di non farmi prendere dal panico ma è inutile sono sepolto vivo e non posso uscire da qui.

Poggio la testa, continuo a vederla, la mia luna, la mia speranza, dolce e brillante continua a illuminarmi per non farmi cadere nelle tenebre.

Wow sto parlando di una torcia. Si vede proprio che sono disperato!

Drin.

Drin.

Drin.

Drin.

Rispondo subito. È lei.

‘’ho versato i soldi ‘’ dice speranzosa.

‘’Adesso dobbiamo aspettare il messaggio’’ dico io.

‘’Rick ‘’ dice. Capisco cosa vuole dirmi ma io non posso perdere la speranza. Non posso pensare di morire così.

‘’Ti prego Kate , non smettere di sperare ti prego’’ dico.

Drin.

C’è speranza. Leggo il messaggio con le coordinate e lo inoltro a Kate.

‘’ Vedi c’è speranza amore mio’’ dico. Sono così felice eppure c’è qualcosa che mi turba.

‘’ Amore oddio veniamo a prenderti, resisti ti prego, ti amo’’ dice e chiudo.

C’è l’ho fatta, vivrò …

E allora perché c’è questo continuo pensiero che mi turba? Perché fare tutto questo, farmi soffrire cosi tanto per soldi, per poi farmi salvare? Non ha senso, un criminale non farebbe mai una cosa del genere, un criminale non permette mai di avere il lieto fine.

La mia mente continua a vagare ma forse sto solo delirando. Alla fine sono solo uno scrittore di gialli. Guardo la mia luna sembra quasi che mi stia sorridendo, mi dà un senso di tranquillità.

Drin.

È un messaggio. Che strano... prendo il cellulare e lo leggo, il mio cuore si ferma per un secondo e il cellulare mi cade dalla mano. Guardo davanti a me quella targa, la targa che segna il mio inizio e la mia fine.

Il mio viso si riempe involontariamente di lacrime, non uscirò vivo da qui, questa è la mia tomba e morirò qui.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Terza ora ***


17:00

La luna sembra essersi affievolita, le pile stanno finendo. Anche lei mi sta lasciando; solo le 17;00 e dovrei chiamare Kate per dirle addio. Io ho finito qui.

Aveva ragione.

Avevo ragione.

La chiamo cercando di trattenere le lacrime ma quando sento la sua voce scoppio, non ce la faccio non più.

‘’ Rick stai tranquillo, qui stiamo scavando ti troveremo, tranquillo’’ dice con quella sua voce così calma. Ma non rimarrà così calma per molto.

‘’Non mi troverai ‘’ dico freddo.

‘’Ma che dici? Non perdere la speranza ti prego ‘’.

‘’Le coordinate sono sbagliate, era tutta una messa in scena, lui mi voleva morto e ci è riuscito. Avrei dovuto ascoltarti’’.

‘’No Rick! stai delirando, noi stiamo scavando ‘’ la interrompo. Lei spera ancora, ma è finita! sono un uomo morto.

‘’Kate stammi a sentire, non sono sepolto lì! mi hanno mandato un altro messaggio che dice: ‘’tu morirai, lei ti cercherà ma invano perché tu sei già morto e lei non ti potrà salvare. La cosa più dolorosa è che tu sei proprio accanto a lei e quando lo capirà sarà ormai troppo tardi. Cordiali saluti.’’ Dico con voce mista tra dolore e sofferenza.

‘’Cosa vuol dire che sei accanto a me?’’.

‘’Sei tu la detective amore, mi dispiace davvvero’’ dico. Sono cosi stanco di lottare.

‘’No Castle, tu no non morirai, ti troverò. Non puoi lasciarmi ‘’ dice con voce disperata, sento la stessa disperazione che provava quando lavorava al caso della madre. Non voglio che ritorni in quel vortice, non voglio che si senta così per me.

‘’Kate, dimmi le tue promesse ti prego ‘’ gli dico, voglio sentirle, voglio riaverla con me ancora un pò. Non voglio morire da solo.

‘’Cosa? ‘’.

‘’Ti prego ‘’ dico stanco.

La sento che prende fiato. ‘’Rick per tre anni ci siamo rincorsi, un anno per capire che ci eravamo trovati e due anni per capire che non volevamo più lasciarci. Ero una ragazza sola senza più una famiglia, il lavoro era la mia vita, non avevo altro. Ma poi sei entrato te nella mia vita ed è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata. Tu hai reso tutto più luminoso, ogni giorno di più tu sei diventato la mia casa, sei diventanto il mio tutto, sono qui davanti a tutte queste persone per giurarti che non smetterò mai di amarti’’ le lacrime scendono feroci sul mio viso. La sento che prende un altro respiro; sta trattenendo le lacrime ‘’Non smetterò di amarti, non smetterò mai di credere in te, di litigare per poi fare pace. Io ti giuro che noi due saremo per sempre, con te voglio scrivere la parola sempre nella mia vita’’ finisce cosi scoppiando in lascrime. Vorrei confortarla, vorrei dirle che andrà tutto bene, vorrei asciugarle le lacrime ma non andrà tutto bene. L’ossiggeno viene sempre più a mancare e io ho a malapena la forza per parlare.

‘’Ti amo’’ gli dico.

‘’Rick ti amo. E tu non mi lascerai’’ scoppio a ridere in una risata disperata.

‘Fidati amore non ti vorrei mai lasciare ‘’.

Alexis!

È il momento. ‘’Kate passami Alexis che vorrei parlarle‘’.

‘’Si... ma rick questo è un addio? ‘’ si è un addio ...

‘’Ci rivedremo Kate, magari in un altra vita senza pazzi e casse. E ti prometto che là noi due non ci lasceremo mai ’’ dico .

''Rick'' dice con voce tremolante.

''Passamela ti prego'' dico io cercando di trattenere le lacrime.

Sento kate che parla con Alexis quando sento la sua voce ‘’Papà che succede ?’’

Lei non sa ancora niente...

‘’Volevo salutarti’’ dico cercando di far uscire la voce migliore che posso.

‘’Papà no... mi ha mentito, tu non tornerai’’ ho sempre detto che è una ragazza sveglia!

‘’Ho chiesto a Kate di mentirti, non volevo stessi in pensiero’’ dico sincero.

‘’Sei mio padre! Come puoi dirmi che non devo stare in pensiero!!’’.

‘’Alexis ti voglio bene ‘’.

‘’Non tornerai mai piu? Vero’’ dice disperata.

‘’Si piccola mia ‘’.

‘’Come è possibile? Avevi pagato e Kate mi aveva detto che avrebbe fatto tutto il possibile! Lei mi ha detto che ti avrebbe trovato!’’ dice sempre con voce disperata.

‘’Non dare la colpa a Kate! la colpa è solo di quei coglioni che hanno fatto questo ‘’.

‘’No papa lei diceva che ti avrebbe trovato! non ci è riuscita, è colpa sua! ‘’.

‘’Non permetterti di dire che è colpa sua. Io ti conosco e so che quando soffri dai la colpa ad altre persone. Ma non permetterti di dare la colpa a Kate per tutto questo, Kate ha fatto tutto il possibile e non devi trattarla male. Lei è la nostra famiglia, lei è la tua famiglia Alexis!’’ faccio un altro respiro e continuo ‘’ Quindi se avrà bisogno di conforto tu glielo darai, se avrà bisogno di silenzio tu glielo darai, se avrà bisogno di qualcuno accanto tu ci sarai per lei. Siete i miei due gioielli non voglio perdervi nell’oceano, hai capito ?’’.

‘’ Si papà, la devi amare davvero molto!’’ dice e riesco a immaginarmi quei suoi occhi celesti pieni di lacrime, quegli occhi che tanto assomigliano ai miei.

‘’La amo tanto quanto amo te ‘’.

‘’Ti voglio bene papà e ti prometto che aiuterò Kate. Saremo una famiglia come vuoi tu, però chi aiutera me? chi aiutera me quando tu non ci sarai? ‘’

‘’Ce la farai, sei forte, sei la mia bambina e lo sarai sempre‘’ la sento che ricomincia a  piangere.

‘’Mi passi la mia mamma? ‘’ non ho risposta ma sento la voce di mia madre che come sempre mi riscalda il cuore.

‘’Rick quindi è vero? Mi ha spiegato tutto Kate’’.

‘’Si mamma è vero’’ dico senza respiro.

‘’Figlio mio non è giusto ‘’ -hai ragione mamma- penso io.

‘’Sei stata una brava madre’’.

‘’Non iniziare Rick che così scoppio a piangere’’.

‘’Piangere ogni tanto fa bene ma devo dirti questo perchè non avrò mai più la possbilità farlo. Sei stata una mamma davvero stupenda, anche se non sono mai stato un figlio esemplare tu hai sempre tirato fuori il meglio da me ‘’ dico affogando nel dolore.

‘’Sei stato il figlio migliore che potevo desiderare. Ancora mi ricordo quando scappavi di casa e io mi disperavo non trovandoti mentre tu eri nascosto in camera mia proprio sotto il mio naso’’.

Rivivo il momento e nel dolore di quel ricordo riesco a sorridere ‘’La verità è che volevo sapere se ti saresti accorta che ero sparito, così capivo quanto ci tenevi a me’’.

‘Ti ho sempre cercato’’.

‘’E io mi sono fatto sempre trovare’’.

La sua frase continua a rimbombarmi in testa ’’Ancora mi ricordo quando scappavi di casa e io mi disperavo non trovandoti mentre tu eri nascosto in camera mia proprio sotto il mio naso".

Cazzo!

Sono sotto il suo naso.

Sono sotto il suo naso.

Così se mai mi troverà capirà di avermi avuto sempre sotto il naso e non se lo perdonerà mai.

Mai.

Mai.

‘’Sono sotto il suo naso ! ‘’ urlo con tutta la voce che ho.

‘’ Di che sta parlando Richard?’’

‘’Passami Kate ti prego ‘’.

‘’Amore’’ è kate.

‘’Sono sotto il tuo naso! ‘’.

‘’Cosa?’’ dice non capendo.

‘’Lui non voleva colpire me, voleva colpire entrambi e la cosa che avrebbe più senso è che mi ha nascosto in un posto dove tu passi molto tempo, così se mai scaveranno e mi troveranno tu non te lo potrai mai perdonare ‘’ dico con l’ultimo filo di voce che mi rimane.

‘’Rick ‘’

‘’Si’’ sussurro.

‘’Vicino a casa mia stanno costruendo un cantiere’’ vai amore la mi troverai!

‘’Sono li! Katee sono li! ‘’ sono le ultime parole che riesco a dire e non so se mi ha sentito ma ora sa dove cercarmi.

Il cellulare si spegne, batteria scarica. È durato abbastanza per salutare le persone che più amo. Alzo lo guardo e vedo la mia luna che piano piano sta scomparendo lasciandomi nel buio più assoluto. Respirare è sempre piu faticoso, sono cosi stanco, inzio a rivivere i momenti passati con Kate. La vedo la prima volta così scontrosa e preziosa, la rivedo innamorarsi di me, soffrire, crescere, credere nella possibilità dell’amore e la vedo cadere a pezzi per poi riprenderseli e riattaccarseli credendo sempre in me. Si è donata a me con tutta se stessa, ha accettato di sposarmi e adesso avrei voluto avere il mio lieto fine, avrei voluto creare una famiglia, accarezzarle il pancione e avrei voluto accudirla, tenerle stretta la mano quando sarebbe arrivato il momento tanto atteso. Avrei voluto tenere in braccio il mio bambino, e cosi mi sarei innamorato di nuovo, avrei sentito la sua prima parola e visto il suo primo passo, poi con il tempo saremmo rimasti solo noi due , i nostri figli in giro per il mondo e noi due anziani ancora innamorati avremmo vissuto giorno per giorno insieme, tutto questo vaga nella mia mente. Un lieto fine che ormai è irraggiungibile.

Una cosa so, so che sarò sempre con lei, le asciugherò le lacrime e la proteggerò, sarò il suo angelo custode.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Quarta ora ***


18:00

 

La mia luna è sempre piu debole come anche la mia speranza, lascio entrare l’oscurità, chiudo gli occhi lasciandomi cullare dai ricordi di una vita troppo bella per aver un lieto fine.

Addio luna.

Addio Kate.

Riapro gli occhi e non vedo più la mia luna. Mi trovo in un posto bianco, angelico. Sono in paradiso. Mi sfiora il pensiero che sono morto davvero, ho perso la mia luna, ho perso la mia Kate. Non può essere vero. Mi guardo intorno e sospiro.

Sono in ospedale! Sono vivo!

Mi dimeno disperato, voglio scendere da questo letto, voglio vedere Kate.

Sento stringere la mia mano, è un tocco dolce, lento. È un tocco pieno d'amore, quello della mia luna.

Sento che si sta muovendo ma non riesco ad alzare la testa per vederla. Chiudo gli occhi sospirando, quando li riapro sento le sue labbra sulle mie, è la sensazione migliore che io abbia mai provato.

Mi guarda negli occhi, sono pieni di sofferenza ma anche di sollievo. Sono quei due occhioni verdi che mi amano e che mi erano mancati così tanto. Mi sussurra un lieve "ti amo" poi scoppia a piangere abbracciandomi.

Sono senza forze, la carenza di ossigeno delle scorse ore si sta facendo sentire. Riesco però con un po d'aiuto a sedermi. Riesco finalmente ad ammirarla, indossa ancora il suo vestito da sposa. È stupenda, e non la ringrazierò mai abbastanza per avermi salvato.

Ma questo è quello che facciamo, ci perdiamo e poi ci ritroviamo.

Si siede al mio fianco e io la abbraccio per consolarla; le dico che va tutto bene, adesso ci sono io e non permetterò che ci separino ancora.

Stiamo così per un tempo che mi sembra infinito. Con lei mi sento al sicuro, ma c'è un pensiero che mi tormenta.

"Chi può essere stato?" non mi accorgo di averlo detto ad alta voce.

Kate si scioglie dall'abbraccio e mi guarda seria. "Rick, ci sono così tante persone che vorrebbero vederci separati".

"3xk" sussurro.

"Potrebbe essere lui, ma non credo sia capace di seppellirti vivo" dice Kate cercando di rassicurarmi.

"Bracken" è un'altra possibilità a cui ho pensato.

"Lo abbiamo appena catturato, non è ancora pronto per la sua vendetta" dice lei.

Vedo nei suoi occhi un velo scuro, lo stesso che penso di avere sui miei occhi.

Deve avere il mio stesso sospetto, così glielo chiedo.

"Stai pensando la stessa cosa che sto pensando io?"

"Si".

FINE.

e il continuo ve lo lascio immaginare a voi….

Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno letto questa storia e un ringrazio speciale a Roby , che senza il suo aiuto questa storia starebbe ancora ‘’sepolta’’ dentro il mio pc.

Sappiate che sono onorata per le stupende recensioni e commenti vari .

Grazie ancora .

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2836160