La rivincita dei Minori

di TombHunter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto tranquillo ***
Capitolo 2: *** Mi becco un'altra punizione ***
Capitolo 3: *** Turni di guardia ***
Capitolo 4: *** Uno strano sogno ***
Capitolo 5: *** Dobbiamo scappare ***
Capitolo 6: *** Pianificare e fuggire ***
Capitolo 7: *** Cos'è successo? ***
Capitolo 8: *** La resistenza ***
Capitolo 9: *** Spedizione ***
Capitolo 10: *** Addestramento ***
Capitolo 11: *** Te lo prometto ***
Capitolo 12: *** Il traditore ***
Capitolo 13: *** Il Leader ***
Capitolo 14: *** Ciao ragazzi ***
Capitolo 15: *** Rivoltiamo la situazione ***
Capitolo 16: *** Contatti da New York ***
Capitolo 17: *** Dobbiamo aggiustare la situazione ***
Capitolo 18: *** Dobbiamo insorgere ***
Capitolo 19: *** Leader ***
Capitolo 20: *** Las Vegas dorme ***
Capitolo 21: *** Zeus ***
Capitolo 22: *** Washington D.C. ***
Capitolo 23: *** Tra i nemici ***
Capitolo 24: *** Tra i nemici ***
Capitolo 25: *** "Amor vincit omnia..." ***
Capitolo 26: *** Istinto di sopravvivenza ***
Capitolo 27: *** Poros ***
Capitolo 28: *** Strategic Homeland Division ***
Capitolo 29: *** "Non farlo mai più" ***
Capitolo 30: *** George Washington ***
Capitolo 31: *** Nico la meteora ***



Capitolo 1
*** Tutto tranquillo ***


Capitolo 1:Tutto tranquillo
Era passato quasi un mese da quel bacio sulla terrazza con Ottaviano,tutto andava a gonfie vele,nessun incidente durante le attività,nessun ferito,nessun Dio o Dea è venuto o venuta a disturbarci.Diciamo che dall'ultima impresa,non era successo niente di grave,anche se avevo sempre paura che da un momento all'altro sarebbe sbucato un Dio o una Dea incazzato o incazzata per romperci le scatole con i loro problemi.
Era come se quello lassù non esistessero,c'era calma e pace,l'unica cosa strana era che non mi arrivavano più le lettere di Malcom e Jes non è più arrivata dall'ultima volta che l'ho mandata al campo mezzosangue...se fosse accaduto qualcosa,sarebbe tornata subito da me,cosí ho inviato una email,ma niente,nessuna risposta c'era una specie di silenzio radio,come se Ermes fosse andato in vacanza per un po'.
Una sera di Novembre,c'era così tanta nebbia che non ti aiutava con tutta quell'oscurità e faceva anche molto freddo che battevo i denti come uno scheletro,era dopo cena e dovevo incontrarmi con Ottaviano che non si faceva sentire e vedere da giorni.Sono arrivata all'entrata delle terme con una torcia elettrica in mano  per vedere nella nebbia fitta.È passata un'ora e dal freddo non sentivo più le ginocchia,i piedi e le punte delle mani,quando ho sentito un fruscio provenire da un cespuglio,così mi sono messa a fissarlo e stringevo l'elsa della pugnale,mentre lo fissavo sentivo dei bisbigli ma non si capiva niente.Qualcuno mi ha messo una mano sulla spalle e l'ho buttato a terra e gli premevo la faccia contro il terreno -Marika! Marika! Sono io,Ottaviano,non ammazzarmi!- l'ho alzato da terra e lo aiutavo a pulirsi dalle foglie secche che gli si erano impigliate nella maglietta -Potevi scegliere un'orario decente con un clima decente...non si vede nulla e fa freddo- lui si è pulito la faccia e poi mi ha guardato con una faccia da cane bastonato come per scusarsi della lunga attesa in mezzo alla nebbia al freddo,ho sorriso e poi roteato gli occhi -che dovevi dirmi?- .
Mi ha preso il braccio e mi ha trascinata dentro le terme -tranquilla,a quest'ora non c'é nessuno,non c'è niente di cui preoccuparsi...tesoro.-.
Ha iniziato a spogliarsi e io mi sono sentita un po' a disagio,non sono mai stata nelle terme romane con un ragazzo,non mi sono mai sentita a mio agio con i ragazzi...ma al diavolo,era Ottaviano e dovevo fidarmi di lui,così mi sono spogliata e ci siamo immersi nel caldarium.
Eravamo imbarazzati e questo silenzio non migliorava le cose,così gli ho detto -dovresti praticare la palestra,sai un po' di muscoli non fanno male- ridiamo e lui mette un braccio sulle mie spalle e sorride -ho delle ossa forti- ho riso -sei un lombrico-.
Mi piaceva stare con lui,sapeva essere dolce e sarcastico allo stesso tempo,non mi sarei mai stancato di lui anche se vivevo con la paura che stargli troppo vicino avrei potuto fargli del male o perdere il controllo delle mie azioni,quindi cercavo di non provare forti emozioni con lui.

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Capitolo 2
*** Mi becco un'altra punizione ***


Capitolo 2:Le terme
Eravamo nel caldarium e Ottaviano era davanti a me che mi baciava mentre teneva le sue mani sui miei fianchi e io con le braccia attorno al suo collo.
Non pensavo che Ottaviano fosse bravissimo a baciare.
Speravo che non ci fosse nessuno,sarebbe stato imbarazzante che qualcuno ci vedesse o che ci fossero telecamere.
Ottaviano stava per togliermi il reggiseno,ma ho smesso di baciarlo e ho bisbigliato -meglio fermarci qui,per stasera...non mi sento ancora pronta,okay?- lui mi ha guardata negli occhi sorridendo -non ti costringeró,arriverà il momento- l'ho ringraziato sorridendo timidamente,questo ragazzo mi faceva stare male,non in senso negativo...cioè,provavo una strana sensazione,mi sentivo lo stomaco in sottosopra,ma era piacevole mi faceva sorridere.
Ho dato uno sguardo a l'orologio che ho sul polso e ho spalancato gli occhi -Ottaviano,è mezzanotte!- lui mi ha guardato stupito e ha detto -non sei mica cenerentola? Non c'è una matrigna o una zucca trainata da topolini...ti prego,rimani,non ti vedo da due giorni.Mi tengono sempre occupato quei due...- l'ho interrotto mettendogli un dito sulle labbra -shhhh,stiamo violando il coprifuoco e mi sento trasgressiva- ho sorriso mordendomi il labbro e ci siamo baciati,vuoi zittire un ragazzo? Bacialo e fallo felice e vedrai che lui chiuderá subito il becco.
Alla fine sono tornata alle due nell'alloggio della seconda coorte,tutti stavano dormendo,nessuno si era accorto della mia assenza,FIÙ! 
Mi sono messa subito il pigiama e mi sono infilata sotto le coperte,ma non smettevo di pensare ad Ottaviano,sorridevo come una scema,ma lui mi faceva sentire accettata anche dopo aver scoperto il mio segreto lui continua a vivere e ad amarmi...chissà a cosa stará pensando.
Il mattino dopo mi sono svegliata con Jason e Reyna che mi guardavano arrabbiati,mi sono alzata inciampando nelle lenzuola e cadendo a terra,mi sono rimessa subito in piedi e ho fatto il saluto militare e ho sorriso -che succede?- Jason ha guardato prima Reyna e poi me incrociando le braccia -Ieri notte,abbiamo incontrato Ottaviano che stava rientrando nel suo alloggio...avete violato il coprifuoco e ti sei svegliata tardi,quando devi essere la prima a svegliarti,visto che sei il centurione di questa coorte- ho sbuffato - oh scusatemi se ho infranto una stupida regola- Reyna ha sorriso e con calma ha detto -Tu e il tuo "amichetto"- facendo le virgolette con le mani- vi siete beccati una punizione: per un mese,laverete di nuovo i piatti- ho fatto finta di essere dispiaciuta,ma in realtà mi piaceva stare in punizione con lui,potevamo vederci e scherzare.Mi hanno fatto un cenno per salutarmi e io ho rifatto il saluto militare e quando si sono girati gli ho fatto un gestaccio e ho detto bisbigliando -tié-

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Capitolo 3
*** Turni di guardia ***


Capitolo 3:Turni di guardia
Dopo la ramanzina dei due pretori,mi sono vestita e ho sistemato il letto,sono uscita fuori e ho raggiunto la mia coorte che si stavano esercitando al tiro all'arco nell'arena,l'arco non è di certo la loro arma preferita,ma puó essere sempre utile per cacciare e quindi cercare del cibo quando non si ha un frigorifero o un supermercato vicino.
Sono entrata nell'arena,dopo alcuni borbottii e risatine varie hanno ripreso ad esercitarsi, mi sono messa dietro di loro e facevo avanti ed indietro per vedere come tiravano e c'era una bambina sui dieci anni che non aveva ancora colpito o sfiorato il bersaglio e alcune ragazzi la stavano prendendo in giro e lei arrabbiata ha gettato l'arco e la faretra a terra ed è scoppiata a piangere,mio padre mi dice sempre che un buon capitano deve essere sempre al servizio dei suoi soldati e aiutarli,così sono andata vicino alla ragazzina e ho guardato male i due ragazzi che l'avevano presa in giro -voi due,dovreste aiutare la vostra compagna,in una battaglia potrebbe salvarvi il culo moscio che avete- hanno sbuffato per poi riprendere l'esercizio.Ho preso l'arco e la faretra della ragazzina e le ho messo una mano sulle spalle e lei si è voltata ed io l'ho sorriso -come ti chiami,piccola?- si è asciugata le lacrime e mi ha risposto -mi chiamo Lily e sono figlia di Mercurio,centurione,non sono brava con l'arco- ha ricambiato il sorriso e le ho detto -tutti sbagliano,devi solo imparare ed esercitarti.Mettiti davanti al bersaglio e ti insegnerò cosa devi fare-.
Lei ha ripreso l'arco e la faretra,si è messa davanti al bersaglio ,le ho sistemato il braccio e il gomito e le ho detto di fare molta attenzione e di respirare piano e di tirare quando lei era pronta.
Mi sono messa affianco a lei e ha scoccato la freccia e ha centrato il bersaglio giusto al centro,ho sorriso -visto? Non era così difficile- lei si è messa a saltellare e ha insultato in latino i due ragazzi ed io -okay okay,basta. Continua ad esercitarti,non insultiamo in lingue quasi morte-.
Ho ripreso a controllare gli altri e Bea aveva un problema di mira -sbagli la posizione del gomito- le ho sistemato il braccio -vai,scocca- ha colpito quasi al vicino al centro,ma lei era soddisfatta lo stesso.
Ho fatto questo per tutto il pomeriggio,mentre stavo tornando con i miei commilitoni verso la coorte,Ottaviano mi ha preso per il braccio e ha bisbigliato -riunione tra soli centurioni e pretori- ho annuito e ordinato agli altri di tornare subito all'alloggio. 
Mi ha trascinata per tutto il tragitto verso il senato e quando siamo entrati,c'erano gli altri centurioni con Jason e Reyna,ci siamo seduti e i due pretori ci hanno ringraziati per essere venuti e poi hanno spiegato il perchè  di questa riunione segreta,alcuni ragazzi che stavano di guardia,hanno visto un essere,un mostro,mai visto prima e quindi anticiperanno il coprifuoco alle 21 e noi centurioni faremo i turni di guardia e non dovevamo farne parola a nessuno.
Io mi sono beccata il secondo turno con i centurioni della quattro e della cinque,mentre Otto si è beccato il primo turno con Viola.
 

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Capitolo 4
*** Uno strano sogno ***


Capitolo 4:Cosa sono quei mostri?
Oltre ad avere anticipato il coprifuoco,hanno anticipato anche l'orario di cena,così dopo la riunione speciale sono andata subito all'alloggio della mia coorte e tutti hanno iniziato a farmi una sverza di domande sulla riunione,erano tutti preoccupati e avevano paura perché non era mai successo prima d'ora che ci fosse una riunione per solo centurioni con i pretori.
Sono salita su un tavolo per attirare l'attenzione e ho fatto un gesto con le mani per zittire tutti -hanno anticipato l'orario del coprifuoco e della cena per motivi di sicurezza- un ragazzo tra la folla ha fischiato per poi parlare delle "passeggiatine" notturne di me e Ottaviano -No,non per quello,sono stati avvistati dei mostri sconosciuti e per il vostro bene abbiamo fatto questo,apprezzate lo sforzo. Quindi questa sera faró il secondo turno di guardia con i centurioni della quarta e quinta coorte...- cercavo Beatrice tra la folla e l'ho chiamata,lei mi ha guardata a sua volta e l'ho indicata- Lei vi terrá d'occhio e mi dirà chi di voi non ha rispettato le nuove regole e chi infrangerà le regole riceverà una punizione,chiaro?- tutti hanno annuito -Bene,è ora di cena,meglio sbrigarci- sono scesa dal tavolo e mentre mi facevo spazio tra la folla,Bea mi ha presa per il braccio e ha bisbigliato -Perchè io? Non sono brava in queste cose,non riceveró il loro rispetto,non sono una leader- ho sorriso e bisbigliato -ce la farai,ricrediti-.Dopo essermi liberata dalla presa di Bea,ho guidato la mia coorte verso la mensa,siamo entrati e c'era un silenzio che metteva i brividi,di solito all'ora di cena tutti urlavano,raccontavano cosa avevano fatto durante la giornata e ridevano per delle barzellette o per degli scherzi,ma quella sera nessuno disse niente e i centurioni scrutavano la stanza in cerca di qualcuno o qualcosa di minaccioso da uccidere.Ci siamo seduti al nostro tavolo e abbiamo mangiato senza neanche guardarci negli occhi.
Dopo la cena ho aiutato Ottaviano con la pulizia dei piatti,non abbiamo parlato molto,dopo aver pulito i piatti,siamo usciti e ci siamo seduti sui gradini delle scale fuori alla mensa.Mi ha preso la mano e poi ci siamo messi a guardare le stelle -Sai Marika,non ho mai conosciuto i miei genitori,ho vissuto con mia zia e due cugini rompi palle più grandi di me e poi lei mi ha portato qui quando avevo sette anni assieme ai miei due cugini di 13 anni...Spero che lì fuori ci siano i miei genitori- lui ha abbassato la testa ed io l'ho abbracciato -loro sono fieri di te,li troveremo insieme- ci siamo baciati e in quel momento è arrivata Viola -aaaaw,che carini,mi dispiace disturbarvi,ma io e lo squarta peluche dobbiamo fare il primo turno-. Ci siamo staccati e lui ha bisbigliato -ci vediamo al cambio di guardia-mi ha fatto l'occhiolino e se n'è andato con Viola.
Mi sono alzata e sono corsa subito nella seconda coorte per riposarmi prima del mio turno.Mi sono buttata sul mio letto e sono caduta in un sonno profondo,non ricordo cosa ho sognato di preciso,ma nel mio sogno ero circondata dall'oscurità,riuscivo a vedere solo la neve ai miei piedi,non c'era nè la luna nè le stelle,sentivo delle urla che provenivano da tutte le direzioni e all'improvviso una casa esplose e una signora uscì correndo e si stava rotolando nella neve per spegnere le fiamme che l'avvolgevano,ma più si rotolava e più le fiamme divampavano,così le andai vicino per aiutarla e quando misi a fuoco la sua faccia riportava delle gravi ustioni,non c'era più la pelle ma carne viva ,gli occhi che sporgevano,la struttura del naso e le gengive rosse carminio.Continuai ad aiutarla,ma le fiamme non si spegnevano e anche io inizia a prendere fuoco,mi sono messa ad urlare e a dimenarmi.
Mi sono svegliata dall'avviso della sveglia di soprassalto e sudavo freddo,era ora di andare a fare il turno,ero giá vestita,mi sono messa gli stivali,l'elmetto,la giubba e la spada.Sono uscita fuori e vedevo Dakota e Giulia che stavano arrivando e li ho salutati e ci siamo avviati ai nostri posti,io ho fatto a cambio con Ottaviano,lui mi ha sorriso e gli ho detto -ci vediamo a colazione- l'ho baciato e sono salita sulla torretta,c'era già il binocolo,un walkie-talkie e uno sgabello e sopra c'era una busta con un panino e una bottiglia d'acqua e un bigliettino,l'ho aperto e l'ho letto "Ti verrà di sicuro fame,spero ti piaccia il tacchino.
Saluti
Ottaviano" ho sorriso,ho appoggiato la busta a terra e mi sono seduta sulla sgabello.

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Capitolo 5
*** Dobbiamo scappare ***


 
Sono passate due ore e ancora nessun avvistamento di un mostro o di un nemico.
Ero seduta sullo sgabello e stavo mangiando il panino che mi ha lasciato Ottaviano e sentivo la discussione amorosa tra Giulia e Dakota,quei due stavano parlando da quasi due ore tramite walkie-talkie  e lui cercava di rimediare un appuntamento con lei,lei gli ha detto di si e poi la discussione è sfociata su me ed Ottaviano,così ho preso il mio walkie-talkie e ho detto -vi sento,eh.Sono quasi due ore che vi sto sentendo,potreste zittire e concentrarvi sul fare la guardia a questo mostro che vuole ucciderci? Grazie- Dakota mi ha risposto -Scusaci Miss infrango le leggi e sono trasgressiva,obbediremo ai suoi ordini- e finalmente il silenzio radio da me tanto voluto.Mi sono alzata e ho scrutato la situazione dal binocolo,sentivo dei rumori,ma non riuscivo a capire cos'era si muoveva troppo velocemente per essere vista.Ho preso la radio e ho avvisato gli altri che scendevo a dare un'occhiata da vicino,ho messo il walkie-talkie vicino alla torcia e sono scesa dalla torretta e mi sono avvicinata al boschetto e ho acceso la torcia e l'ho puntata in tutte le direzioni,sentivo che questo mostro mi stava girando intorno,ma non riuscivo a capire cosa fosse e poi all'improvviso a smesso di girare ma sentivo il suo fiato e proprio mentre prendevo il walkie-talkie per avvisare Giulia e Dakota,è spuntata una specie di enorme scorpione con il corpo viscido e coperto da pungiglioni e mi saltato addosso,sono caduta per terra e ho urlato più forte che potevo non per la paura ma per il dolore avevo i suoi pungiglioni conficcati nei fianchi.Ho preso la spada e gli ho tagliato una zampa e si è staccato indietreggiando e gemendo,ne ho approfitto per alzarmi,ma dopo qualche passo perdevo l'equilibrio e mentre cadevo ho sentito il suono di un corno era il segnale che qualcuno ci stava attaccando,mi sono voltata verso il bosco e la creatura non c'era più e poi verso il campo e vedevo dei ragazzi e Ottaviano che stavano venendo in mio soccorso.Volevo svenire ma poi é arrivato Ottaviano e si è inginocchiato vicino a me,non riuscivo a capire cosa volesse dire,ho afferrato solo due o tre parole "starai bene" e "non mollare" e ha versato del nettare sulle ferite,ho sentito un dolore lancinante che non sentivo più niente,neanche le mie urla,così sono svenuta.
Vedevo i miei ricordi,sia bello che brutti,forse stavo morendo...non lo sapevo con precisione,ma sentivo una voce che mi diceva "ci vendicheremo,se non ci ascolteranno,uccideremo i loro figli al costo di sterminarvi" .
Mi sono svegliata e fuori era buio e c'erano dei rumori strani,ero sdraiata sul lettino dell'infermeria,non riuscivo bene a mettere a fuoco ma vedevo tante persone e non riuscivo a distinguere le loro facce e vicino al
mio letto c'erano tre persone e una di loro piangeva,ho messo a fuoco e quelle tre persone erano Bea,Viola e Ottaviano.Bea stava di fronte al mio letto,Viola vicino ad Ottaviano e quest'ultimo stava piangendo,ho ingoiato un po' di saliva e ho detto -Hey- e ho sorriso e Ottaviano mi ha stretto la mano -Finalmente ti sei svegliata- ho guardato la fasciatura all'addome e ho detto -per quanto tempo ho dormito,qualche ora? Un girono?- Viola ha sorriso -Eri in coma da una settimana,non proprio in coma,ti svegliavi e urlavi e così ti hanno sedata,divertente no?-.
Mi sono messa a sedere e ho fatto qualche smorfia di dolore - cosa é successo? Perchè c'è tutta questa gente?- Jason è andato vicino a Bea e ha detto -Quella cosa che ti ha punto o morso,non era da solo,ci hanno attaccati e ci siamo accampati in infermeria,sono morti in molti.Il sole non sorge più,non c'è più la luna,quando piove non ci sono i fulmini,ci sono forte raffiche di vento e lì fuori si sta scatenando il caos- ho abbassato la testa e poi ho raccontato quello che ho sognato durante il mio "coma" e quello che mi aveva detto la voce e tutti sono rimasti a bocca aperta e poi ho detto -dobbiamo scappare da qui,non siamo al sicuro- .

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Capitolo 6
*** Pianificare e fuggire ***


 
Jason si era messo a ridere e mi guardava,era l'unico che rideva,gli altri avevano la testa abbassata e non parlavo,ha smesso di ridere e mi ha detto -Siamo più al sicuro qua dentro,lì fuori moriremo subito,molti di noi non ce la faranno...no,io non rischio la vita di altre persone per seguire il tuo piano suicida,dico di rimanere qui e...- l'ho interrotto dicendo -Moriremo lo stesso se restiamo qui o per fame,perchè inizieranno a mancare i viveri, oppure quei cosi troveranno un modo per entrare e ci ammazzeranno tutti-.Lui ha incrociato le braccia e mi ha fatto segno di parlare - ci serve un piano e un diversivo,un gruppo di noi deve distrarre quei cosi mentre gli altri cercano di raccattare medicine e viveri e ci incontreremo dopo il nuovo Tevere-.
Molti si erano messi all'opera,cercavano zaini,coperte,medicinali per il viaggio,Jason stava dividendo le persone in due gruppi,quelli più veloci pensano alle provviste e quelli agili distrarranno quei viscidi,li chiamo così è più figo rispetto a "cosi".Io sono capitata nel gruppo delle provviste,visto che non posso combattere,mentre Ottaviano è nel gruppo per distrarre i viscidi.
Ci siamo prepararti,il primo gruppo ad uscire era quello che doveva distrarre i mostri,Ottaviano mi ha presa in disparte e mi ha bisbigliato-Qualsiasi cosa accada,io e te dobbiamo restare insieme- ho guardato gli altri e poi lui -Otto,pensa a tornare da me dopo aver distratto quei mostri e poi penseremo cosa fare- Jason ha chiamato il suo gruppo e Ottaviano mi ha baciata per poi uscire con il suo gruppo.Reyna doveva guidare il secondo gruppo verso la mensa.
Siamo usciti con lo zaino sulle spalle e ci siamo messi a correre più veloce possibile verso la mensa,sentivo delle urla da lontano,ma io continuavo a correre nonostante mi facessero ancora male i fianchi,mi bruciassero i polmoni e il mio cuore batteva all'impazzata sia per la corsa sia per paura,una volta arrivate alla mensa abbiamo preso più viveri possibili per poi metterli negli zaini,dopo averli riempiti,siamo usciti dalla mensa e ci siamo diretti verso il nuovo Tevere,l'abbiamo attraversato e mi sono piegata appoggiando le mani sulle ginocchia e ho iniziato a prendere fiato,non ero l'unica che si stava "riposando".Reyna ci stava contando per vedere se qualcuno era rimasto dietro,quello dell'altro gruppo non ero ancora arrivati,speravo che nessuno di loro fossero morti,ho iniziato a pregare per qualsiasi dio o dea che mi stesse ascoltando e controllavo che arrivasse qualcuno, quando ho avvistato Jason e il suo gruppo,non riuscivo a vedere quanti ne erano,ma Ottaviano era affianco a lui,li ho incitati a correre di piú,stavano attraversando il fiumi e uno di quei viscidi ha attaccato un ragazzo.
Ottaviano ha attraversato il lago e mi ha preso per il braccio correndo e l'ho seguito -OTTAVIANO,NON DOBBIAMO ALLONTANARCI DAGLI ALTRI- ma lui continuava a correre e siamo arrivati sulla collina che si affacciava su San Francisco.Lo scenario era incredibile,i grattaceli erano quasi distrutto e alcuni erano caduti,il ponte era ancora intanto,la cittá era in fiamme.Mio padre stava lì fuori e dovevo trovarlo,speravo che fosse ancora vivo,ma lui ce l'avrebbe fatta,era addestrato per queste cose e ce avrebbe resistito.

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Capitolo 7
*** Cos'è successo? ***


 
Mentre stavamo guardando lo scenario è comparsa Viola dalla finestra dicendo -Bastardi,dove andate senza di me?- si stava togliendo le foglie e la polvere da dosso,poi si è messa a a guardare anche lei il panorama e ha detto -wow,a me piace il caos,ma tutto questo mi spaventa- mi sono girata verso di loro dando le spalle alla città e ho detto -dobbiamo andarcene,quei cosi verranno a prenderci o a cercarci- hanno annuito e così siamo scesi lungo la collina,ogni ora passavano dei Caccia ma non sapevamo se erano nostri amici o nostri nemici,così ogni volta che passavano ci nascondevamo sotto ad un albero o in qualche villetta e aspettavamo che il rumore dei loro motori fosse lontano e riprendevamo a camminare.
Dopo qualche ora abbiamo raggiunto il Golden Gate e c'erano macchine,camion e pullman parcheggiati e vuoti,forse le persone dovevano evacuare e hanno lasciato tutto lì per poi scappare da qualcuno o qualcosa.
Non si capiva che ore fossero,era buio a tutte ore,ho dato un'occhiata al l'orologio digitale che avevo sul polso ed erano le nove e si notava anche dalla temperatura che calava e la nebbia che diventava sempre più fitta -Ragazzi,dovremmo trovare un riparo e riposarci,fa troppo freddo e la nebbia è troppo fitta- loro erano d'accordo e così ci siamo infilati in un auto,Viola si è messa sdraiata sui sedili anteriori e io ed Ottaviano ci siamo seduti sui sedili anteriori,lui si è messo a guardare il tetto dell'auto e mi ha preso la mano e ha detto -pensi che tutto si aggiusterà? Voglio dire,il Mondo non rimarrà per sempre così- l'ho guardato e gli ho dato un bacio sulla guancia -il cambiamento non avviene da un giorno all'altro,devi essere paziente.Adesso dormi,devi essere in forma per domani- viola si è messa a ridere e ha detto -lui la forma non ce l'ha,è tutt'ossa,ammettilo che lei ti rende nervoso e non ti fa mangiare e poi la sera fai tardi Perchè andate nelle terme e...- le ho messo una mano davanti alla bocca e mi sono sentita in imbarazzo per lei e Ottaviano la guardava male e stava per dire qualcosa di offensivo nei suoi confronti ma poi ho scosso la testa e gli ho detto di lasciar perdere,lei dice cose senza senso e che dovevamo dormire,così le ho tolto la mano da davanti alla bocca e ci siamo messi a dormire.
La mattina dopo mi hanno svegliata dei rumori di una pistola o di un fucile che stava sparando peró era in lontananza,dovevo svegliarlo e dovevamo andarcene,così ho svegliato Ottaviano e gli ho detto dei rumori e lui ha annuito e ha svegliato Viola.
Siamo scesi dall'auto e camminavamo con molta attenzione senza fare rumore dietro alle auto,dovevamo raggiungere la città il prima possibile,ma più ci avvicinavamo è più riuscivo a sentire delle persone di preciso degli uomini che parlavano,non potevamo affrontarli,loro avevano pistole e fucili e noi delle spade,dubito che a prima vista non ci spareranno.
Eravamo quasi arrivati all'entrata della città,ma all'improvviso mi sono fermata e ho detto di fare silenzio e ho sentito un uomo,penso il capo, dire - cercate in ogni auto,ci dovranno essere dei superstiti- e qualcuno gli ha risposto -abbiamo controllato sette volte questo ponte,non c'è nessuno- ho sentito uno sparo e un corpo che cadeva a terra,mi sono messa le mani vicino alla bocca per non urlare e poi il capo ha continuato a parlare -qualcuno ha da obbiettare?- nessuna risposta -bene,ora cercate in ogni auto,bus o camion ed ogni centimetro di questo ponte- dopo un "si" hanno iniziato le ricerche e noi abbiamo attraversato il ponte e siamo arrivati in cittá per poi entrare in supermercato e Ottaviano ha iniziato a sbraitare -QUEL TIZIO HA UCCISO UNA PERSONA! GLI HA SPARATO IN FACCIA E NESSUNO HA DETTO NIENTE!- l'ho guardato e gli ho fatto segno di abbassare la voce,se continuava ad urlare ci avrebbero scoperti e avremmo fatto la stessa fine di quell'uomo,così ho proposto di prendere delle scorte o qualcosa di utile che c'era in questo maledetto posto e poi di andare a cercare mio padre.
Ci siamo messi alla ricerca di scorte e di attrezzi,io ho trovato una corda è un pacco di biscotti e una pistola che stava dietro la cassa,non aveva molti proiettili,ma era pur sempre un'arma da sfruttare.
Ero dietro la cassa quando qualcuno era entrato nel negozio così mi sono abbassata,ma non sapevo dove fossero gli altri e se avevano un riparo,dovevo fare qualcosa.

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Capitolo 8
*** La resistenza ***


Ero nascosta dietro al banco e avevo il dito sul grilletto e la pistola vicino al mio petto,respiravo lentamente per non farmi sentire,avevo paura per i miei amici e anche per me naturalmente,ma per il momento eravamo una contro tre adulti armati fino al collo.
Per cinque minuti nessuno ha detto una parola,ma all'improvviso un uomo con la voce pesante ha detto -Simon sei sicuro di aver sentito delle urla provenire da qui? Non c'è nessuno- poi Simon gli ha risposto con timore -si signore,si saranno nascosti,giuro di aver sentito delle urla...- un rumore di una scatola che cadeva dagli scaffali lo ha interrotto,c'è stato uno "shh" e poi un rumore di passi che si dirigevano verso gli scaffali.
Ho guardato verso i frigoriferi e c'erano Ottaviano e Viola,mi hanno guardata e io ho fatto segno loro di andarsene e Ottaviano ha scosso la testa e ha mimato con le labbra "non ti lascio sola qui e non me ne vado senza di te",ho guardato Viola e abbiamo annuito e lei ha trascinato fuori entrambi.
Uno di loro ha avvisato gli altri e io mi sono alzata e l'ho sparato al petto e quest'ultimo é caduto a terra e gli altri due si sono messi al riparo dietro agli scaffali e hanno cercato di contrattare  -Su ragazzina,abbassa la pistola,ti risparmieremo e ti lasceremo vivere- ho continuato a tenere puntata la pistola e ho detto -chi siete? Che cosa è successo?- nessuna risposta -RISPONDETEMI!- ancora nessuna riposta.
Davanti al bancone hanno fatto esplodere qualcosa che emanava una forte luce e un rumore assordante,ero stordita e non riuscivo a vedere niente,sono una forte luce bianca e sentivo dei fischi e poi un forte dolore alla spalla.Ero seduta a terra con gli occhi chiusi e piano piano ho recuperato l'udito e un ragazzo con una voce dolce mi stava dicendo -ti aiuteremo....non avere paura....sono morti...ti porteremo al sicuro- non volevo vedere chi fosse o dove mi stessero portando e così sono svenuta.
Mi sono svegliata ed ero su un letto in una infermeria di fortuna,sotto ad un hangar e c'erano dei letti e dei tavoli con degli attrezzi medici sopra.
Mi sono messa a sedere e ho notato la fasciatura sulla spalla e ho fatto una smorfia e poi è arrivato un ragazzo -finalmente ti sei svegliata dormigliona,sei ancora viva- mi ha sorriso,aveva la stessa voce di quel ragazzo che mi è venuta a salvare, aveva i capelli castani e gli occhi verdi,alto e un fisico atletico,aveva la mimetica,degli anfibi e sotto la giacca portava una maglietta grigia. L'ho guardato -dove mi trovo? Dove sono i miei amici? Chi sei tu? Cosa è successo? Chi erano quelli che mi hanno sparato?- all'improvviso ha iniziato a girare la stanza e mi sono tenuta la fronte,il ragazzo ha preso la sedia e continuava a sorridermi -io sono Mark,sergente della resistenza,non so dove si trovino i tuoi amici,abbiamo trovato solo te,ma li cercheremo te lo prometto.Sei al quartier generale di San Francisco,quei due tizi fanno parte dei vendicatori ed hanno iniziato ad attaccarci da settimane e hanno i lumaconi dalla loro parte,quei mostri sono orridi e dei serial killer.Alzati,una persona vuole incontrarti- posa dei vestiti puliti sul letto e indica una porta -lì c'è un bagno e ti ho portato dei vestiti puliti e anche delle scarpe.Ti aspetto qui vicino al letto-.
Mi sono alzata prendendo i vestiti e le scarpe e sono entrata nel bagno,mi sono svestita e mentre facevo la doccia speravo che Ottaviano e Viola fossero vivi e vegeti e che avessero trovato qualcuno come Mark che li avrebbe portati al sicuro. Sono uscita,mi sono asciugata e vestita,sono uscita fuori e Mark mi è venuto in contro -andiamo- siamo usciti fuori dall'infermeria e ci siamo diretti verso una torre di controllo.
Oltre ad un aeroporto militare e civile,c'era anche un campo di addestramento e ho visto un gruppo di persone che stavano marciando,altre che sparavano a dei bersagli o lanciavano coltelli.
Siamo entrati nella torre e siamo saliti su all'ultimo piano il centro di controllo,siamo arrivati e c'erano tutti computer,radar e persone che controllavano le rotte e gli atterraggi degli aerei e poi c'era un uomo in piedi al centro della stanza e guardava davanti a se.Mark mi ha detto di aspettare vicino alle scale,è andato vicino al signore e hanno bisbigliato qualcosa,l'uomo si è girato e per poco con urlavo -Papà- sono andata ad abbracciarlo e lui mi ha stretto a se e ha detto -Tesoro,sei sana e salva,ero così preoccupato per te- ci siamo staccati e lui mi ha dato un bacio sulla fronte -ho saputo dei tuoi amici,li troveremo,tesoro.Per il momento devi addestrarti e rimanere al sicuro- l'ho guardato con amarezza e poi ho detto -ma io voglio aiutarvi,sono i miei amici- lui ha scosso la testa -devi rimanere qui,adesso scendi,ci vediamo ad ora di cena- mi ha affidato a Mark per l'addestramento e così io e lui siamo scesi giù e mi ha messo un suo braccio sulle mie spalle e mi ha stretto a se -Tranquilla,non saró duro con te e poi da come mi ha raccontato tuo padre,sei brava a combattere o a sparare-

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Capitolo 9
*** Spedizione ***


Capitolo 9:Addestramento 
Mark mi ha portato nel mio dormitorio e mi ha avvisato che tra poco ci sarebbe stata la cena è che avrei condiviso la camera con una ragazza di nome Myra e prima di andarsene ha detto che domani mattina sarebbe venuto alle sei per l'addestramento e ha chiuso la porta.
Mi sono seduta sul letto libero e ho pensato ad Ottaviano,non avevo neanche una sua foto e mi stava salendo la nostalgia e all'improvviso è entrata una ragazza magra,alta,dai capelli neri,occhi marroni e lineamenti asiatici,mi ha guardata e ha fatto una smorfia come per deridermi e le ho detto -ti do qualche problema per caso?- lei si è sdraiata sul suo letto - ti faró subito sergente,figlia del generale?- l'ho guardata male e lei ha continuato - non fare l'offesa,sappiamo tutti chi è tuo padre e tutti parlano di te,ma lì fuori non conta di chi sei figlia,dopo la recinzione ti sbranano e devi guardarti alle spalle.Tu non proverai mai questo,ti uccideranno subito- ho incrociato le braccia e le ho risposto -ti dimostreró che è il contrario...quanti anni hai?- lei ha sbuffato e si è messa a leggere una rivista del mese scorso.
Guardandola,aveva un anello al dito,era sposata? Aveva dei figli? Per il momento c'era una tensione tra noi due ed è meglio se me ne sto zitta oppure mi sarei ritrovata a dormire con i cani.
Mi sono alzata e ho preso un libro dalla piccola libreria che avevamo a disposizione in camera e non c'erano molti libri da scegliere,erano quasi tutti degli horror e non erano il mio genere preferito,così sono tornata a sedermi sul mio letto,volevo distrarmi,perchè pensavo sempre a cosa stessero facendo i miei due amici e se fossero sani e salvi,così ho deciso di addormentarmi ma avevo fatto la scelta sbagliata.
Mi trovavo in una strada abbandonata di San Francisco,i cacci continuavano a passare alcuni venivano abbattuti e ho iniziato a correre per trovare un riparo,ho svoltato a destra in un incrocio e ho visto Ottaviano che sorreggeva Viola,lei era ferita alla gamba e al fianco e lui la incitava a continuare a correre,ma lei non ce la faceva e così si sono riparati dietro ad un auto e sparavano all'auto e Ottaviano urlava a Viola -NON MI ABBANDONARE ANCHE TU! SEI L'UNICA PERSONA CHE MI RIMANE,DA QUANDO È MORTA MARIKA,DI CUI IO POSSA FIDARMI-lei ha scosso la testa e ha guardato verso la mia direzione,come se riuscisse a vedermi, e mi ha detto -ti prego,abbiamo bisogno di te,veni a salvarci- poi è svenuta e Ottaviano l'ha abbracciata piangendo e i nemici l'hanno circondati,ho provato a raggiungerli ma la strada sembrava le sabbie mobili e avevo i piedi bloccati, li ho guardati con le lacrime agli occhi  e ho urlato -MI DISPIACE-.
Mi sono svegliata con la faccia sul pavimento freddo,Myra mi ha buttata giù dal letto e ha detto -la cena- e mi sono alzata e siamo uscite dalla stanza.Non avevo molta fame dopo quel sogno,infatti avevo un po' di nausea,arrivate in mensa,Myra si è seduta con i suoi amici ed io vicino a Mark,ho preso un hamburger e dell'insalata dai vassoi che stavano sul tavolo.
Mentre "mangiavo" guardavo cosa succedeva attorno a me,ho guardato verso mio padre e ho visto che un soldato gli stava parlando nell'orecchio e avevano entrambi una faccia preoccupata,si sono alzati e sono usciti dalla mensa.
Mi sono alzata e ho preso Mark per il braccio per poi trascinarlo fuori dalla mensa e abbiamo seguito mio padre fino al suo ufficio nella torre di controllo,ci siamo messi dietro la porta ad origliare e sentivo ció che stava riportando a mio padre -Signore,i nostri nemici sono riusciti ad abbattere altri due caccia,di questo passo non avremo più degli aerei per ricognizione.Abbiamo notizie sugli amici di sua figlia,un ragazzo e una ragazza,quest'ultima è ferita,li hanno presi- c'é stato un attimo di silenzio e poi mio padre ha risposto-Se non li hanno uccisi,vuol dire che hanno un piano e quindi quei due ragazzi fanno parte di questo piano-.
Mark mi ha trascinata fino alla mia stanza e mi ha ordinato di andare a dormire.
Il giorno dopo ero già pronta e ho aspettato Mark fuori la porta della mia stanza.Dopo dieci minuti di ritardo è arrivato e ci siamo diretti verso il campo di addestramento e fuori ai dormitori in una bacheca c'era un avviso "Durante gli addestramenti verrete valutati,se passerete, sarete scelti per la spedizione oltre l'aeroporto.
Buona fortuna",non ci speravo tanto,mio padre non mi avrebbe mai mandata lì fuori,ma dovevo andarci.Dovevo passare gli addestramenti e dimostrare a mio padre che potevo farcela.
Dovevo salvare i miei amici.

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Capitolo 10
*** Addestramento ***


Capitolo 10:Addestramento 
Durante la marcia Mark mi stava parlando delle spedizioni all'esterno,dovevo avere come minino qualche mese di addestramento per uscire,gli ho raccontato dei miei amici e dovevo trovarli.Ci siamo fermati e lui mi ha preso per le spalle e poi ha detto -li salveró io,tu addestrati e non preoccuparti,okay?- ho annuito e lui mi ha dato un bacio sulla fronte per poi riprendere a marciare.
Siamo arrivati in una specie di pentagono-palestra,mi ha passato una pistola e poi ha indicato dei bersagli -fammi vedere cosa sai fare,ti do un consiglio se un nemico sta correndo verso di te,sparalo alle spalle o alle ginocchia- due bersagli si muovevano verso di me e ho seguito il consiglio di Mark,uno al ginocchio e l'altro sulla spalle,si sono fermati e sono tornati indietro -Bene,sparali al petto e alla testa- i bersagli hanno iniziato a muoversi di nuovo ,il primo sono riuscito a colpirlo al petto,l'altro sul collo -Va bene lo stesso,non preoccuparti- in quel momento Myra era dietro di me e stava ridendo,mi sono girata e lei mia derisa dicendo -con una pistola tutti siamo bravi,ma credo che nel corpo a corpo non sei così brava- ho posato la pistola e l'ho guardata in faccia -su ti sfido Myra- Mark mi ha preso per il braccio e ha bisbigliato -non fare cazzate- mi sono stacca e Myra ha detto -va bene-.
Siamo salite su un ring e abbiamo iniziato a girare in tondo in posizione di guardia e lei è stata la prima ad attaccare,mi sono spostata e le ho dato un calcio dietro la schiena e lei è andata a finire contro le corde per poi cadere a terra,tutti si sono messi a ridere e lei è scappata via,sono scesa dal ring e tutti mi hanno fatto i complimenti,io non ne andavo tanto fiera,l'avevo umiliata e dovevo scusarmi,so come ci si sente quando tutti ridono di te e non è una cosa carina.
Così la stessa sera dopo cena,mi sono scusata con lei e mi ha risposto -ammettilo che ti è piaciuto,non fare l'ipocrita- ho alzato le spalle -no,non mi è piaciuto,tu dovresti fare meno la prepotente e stare al tuo posto- mi sono messa sotto le coperte e ho chiuso gli occhi.
I giorni passarono lentamente tra addestramento e chiacchierate con Mark nella mensa durante i pasti.
Una notte iniziarono a suonare le sirene e qualcuno stava tentando di sfondare la porta.Ci stavano attaccando.
 

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Capitolo 11
*** Te lo prometto ***


Myra ha messo la scrivania davanti alla porta e mi ha passato dei vestiti,me li sono messi di fretta e furia assieme alle scarpe.Dietro alla porta si sono sentiti degli spari e Mark che bussava violentemente urlando di uscire,abbiamo spostato la scrivania e siamo uscite e abbiamo preso le armi dai nemici morti per poi seguirlo fuori.
C'erano soldati che combattevano,carri armati,elicotteri di guerra che volavano sulle nostre teste e dei camion militari con dei civili all'interno,ne erano rimasti due e Mark mi ha scortato fino lì e ha urlato -TUO PADRE VUOLA CHE TU VADA VIA DI QUI!TI PORTERANNO A LOS ANGELES,LÌ SARAI AL SICURO!- ho scosso la testa e gli ho risposto -NON ME NE VADO SENZA MIO PADRE ED I MIEI AMICI,NON POSSO ABBANDONARLI QUI,MI DISPIACE,MA IO NON PARTO!- Myra ha preso Mark per il braccio e ha detto -È LA SUA SCELTA,NON PUOI COSTRINGERLA!- lui mi ha guardata e poi ha fatto partire il camion senza di me e ci siamo diretti verso la torre di controllo sparando a chiunque ci abbia ostacolato e alla fine siamo riusciti ad entrare e stranamente era tutto così tranquillo,abbiamo raggiunto l'ultimo piano e  mio padre si era riparato dietro ad una scrivania e ci ha puntato la pistola contro,abbiamo alzato le mani e lui ha abbassato l'arma e ha detto guardandomi -Tu dovevi andare a Los Angeles...Perchè sei qui?!- ho fatto un respiro profondo e gli spiegato che non me ne vado senza di lui,senza Ottaviano e senza Viola,che ce l'avrei fatta,ho passato una vita intera ad addestrarmi ed ero pronta a tutto pur di baciare il mio ragazzo e di sentire un insulto da Viola,lui mi ha guardata con una faccia piena di preoccupazione e rabbia ma alla fine ha annuito dicendo -Va bene,verrai con me.Ci aspetta un elicottero vicino all'infermeria,andiamo!-.
Mio padre ci ha guidato fino all'infermeria e ha fatto segno al pilota di accendere i motori dell'elicottero,siamo saliti e l'elicottero è partito.
Stavamo sorvolando su San Francisco,quando ho notato due uomini che stavano muovendo le braccia verso l'elicottero e urlavano "HEY!",li ho indicati e ho detto a mio padre di aiutarli,ma lui ha scosso la testa e ha detto che sarebbe stato troppo pericoloso,ho continuato a guardare quei due omini e ho guardato mio padre con uno sguardo da cane bastonato e lui ha detto al pilota di scendere di quota e di far salire quelle persone.Siamo atterrati e hanno sparato al pilota e Myra ha urlato -É UNA TRAPPOLA- hanno iniziato a sparare sull'elicottero,ci siamo divisi e siamo entrati in due palazzi diversi,io stavo con mio padre.Io e Lui siamo entrati in una banca e stavamo correndo tra le file di scrivanie e ci stavano sparando addosso,alla fine siamo arrivati in una stanza senza finestre,io ero sana,lui ha chiuso la porta a chiave e poi si è girato verso di me con una mano sullo stomaco piena di sangue,ha fatto dei passi verso di me sarebbe caduto se non lo avessi sostenuto -Starai bene...i soccorsi arriveranno- ci siamo seduti per terra ed io ho iniziato a premere sulla sua ferita, lui mi ha preso il braccio -devi scappare...fallo per me- piangevo e scuotevo la testa -Non ti lascio qui,sei mio padre...AIUTO! MYRA! MARK!Resta sveglio,non mi abbandonare- ha chiuso gli occhi e ha mollato la presa sul mio -Papà?- nessuna risposta,mi sono seduta vicino a lui piangendo e singhiozzando e dopo un po' mi sono addormentata.
Ero fuori casa mia di notte e vicino alla porta c'era un cestino,mio padre ha aperto la porta e ha detto -chi ti ha lasciato qui solo soletto?- ha preso il cestino e l'ha portato dentro,senza neanche muovermi,sono entrata anche io.
Mio padre ha preso la bambina dal cestino -Lei ti ha lasciata là fuori?Non la vedevo da anni...bhe,non importa.Ti chiameró Marika.
Bhe Marika per il momento saremo solo io e te e qualche volta ci sarà un mio amico,quindi non farci caso al disordine okay? Okay.Domani ti compreró un bel lettino e tutto l'arsenale,la tua mamma mi ha colto di sorpresa-.
La scena è cambiata di nuovo,la piccola me era in piedi e mio padre stava di fronte qualche centimetro un po' più distante da me con le braccia aperte -Vieni da papá,sergente- ho fatto i primi passi e poi sono caduta per terra e ho iniziato a piangere e lui è venuto subito a prendermi in braccio -Su dai,non piangere, sei bravissima- mi ha dato un bacio sulla guancia.La scena è cambiata di nuovo e questa volta mi trovavo davanti al portale del campo mezzosangue,avevo undici anni,mio padre mi aveva regalato un pugnale di bronzo celeste e mi ha detto -Devi andare,il tuo posto è qui,sarai al sicuro e ti addestreranno...io verró a trovarti,lo prometto- ci siamo abbracciati e lui è scoppiato a piangere.
Adesso era tutto bianco,non c'era niente,solo io e mio padre con un sorriso -Promettimi che starai fuori dai guai e sarai sempre coraggiosa- l'ho abbracciato e gli ho detto -Te lo prometto- ma questa volta stavo piangendo io.

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Capitolo 12
*** Il traditore ***


Mi sono svegliata accanto al corpo freddo ed inerte di mio padre e sentivo qualcuno che diceva "generale,generale mi sente",er Myra,ho visto il walkie-talkie e ho risposto -Myra che succede?- dopo cinque minuti mi ha risposto -Mark,é un traditore,non fidatevi di lui, sta venendo a cercarvi- l'ho interrotta dicendo -non c'è più un noi,mio padre ci ha lasciate,l'hanno sparato- lei ha sospirato -Cazzo. Sto venendo a cercarti,sono nel tuo stesso palazzo,in quale piano ti trovi?- mi sono alzata e le ho detto su quale piano mi trovato e dell'archivio.
Qualcuno ha bussato alla porta -Marika,ci sei?- ho avvisato Myra che Mark era dietro la porte e lei mi ha consigliato di perdere tempo e di posare il walkie-talkie e così ho fatto,ma Mark ha continuato a parlare -Ti porto dal tuo ragazzo,non sei felice? Apri la porta e ci andremo insieme- ho preso la pistola e l'ho nascosta dietro la schiena vicino al walkie-talkie -APRI QUESTA PORTA- ho messo un comodino davanti alla porta e ho detto -Sei solo?- lui con una voce dolce mi ha risposto di si e gli ho detto -Mio padre si fidava di te e tu cosa fai? Gli volti le spalle il questo modo,TRADITORE!- nessuna risposta.Ha iniziato a prendere a calci la porta e poi si sono sentiti degli spari ed io ho urlato per la paura e mi sono buttata a terra e poi Myra mi ha detto di uscire,ho spostato il comodino e prima di uscire ho preso la piastrina militare di mio padre e ma la sono messa al collo e sono uscita,ho visto Mark che si teneva il ginocchio e gemeva e Myra che gli puntava la pistola contro -Se provi a seguirci,ti sparo in fronte traditore-.
Siamo uscite dal palazzo e ci siamo nascoste in un negozio per animali e ho chiesto a Myra se sapeva dove avevano portato i miei amici e mi ha detto che si trovavano a Chinatown che dista pochi chilometri da dove ci trovavamo,io volevo andarci subito,ma Myra ha detto che é una cattiva idea visto l'orario staranno facendo delle ricognizioni,ci saremo andate domani mattina e io ho detto -Non posso aspettare ancora! La mia amica é ferita e non so cosa le stanno facendo in questo momento,il mio ragazzo è stato imprigionato...io non posso starmene qui ad aspettare che i miei amici vengano uccisi da quei malati.mi dispiace Myra- la mia voce tremava e Myra ha scosso la testa per poi dire -Mi dispiace anche a me,okay? Alcune volte bisogna fare dei sacrifici,ti capisco! Io ho perso la mia famiglia per colpa di tutto questo,tu hai perso tuo padre e i tuoi amici sono stati rapiti,ma Hey! La vita va avanti anche se soffriamo il Mondo continua a girare e la gente a morire- si è seduta per terra ed io ho fatto lo stesso,vedevo della sofferenza nel suo volto mentre si toccava l'anello e lei ha continuato -si chiamava James,avevamo due bambini gemelli,John e Lucas...era una domenica mattina come tutte le altre,ma dopo pranzo hanno iniziato ad attaccarci...mio marito e i miei figli stavano fuori nel giardino e quei bastardi hanno iniziato a sparare e loro non hanno fatto in tempo ad entrare...scusami- è scoppiata a piangere e io le ho dato delle pacche sulle spalle e lei si è alzata ed é andata in bagno.
Dovevo smetterla di pensare ad Ottaviano,ma mi mancava così tanto,volevo abbracciarlo e piangere e so che lui mi avrebbe consolata accarezzandomi la testa e io mi sarei addormentata tra le sue braccia e avrei fatto sogni tranquilli,ma dovevo aspettare a domani per rincontrarlo e quindi dovevo dormire,non ci ho pensato due volte e ho chiuso gli occhi.
Nel sogno ho visto Viola e Ottaviano in una cella,lei stava bene,non sanguinava più e le ferite si erano chiuse del tutto.
Erano seduti vicino e stavano parlando e lui ha detto -Tu pensi che lei sia ancora viva?- lei ha alzato le spalle e ha detto -spero di si,mi fa schifo tutta questa di merda- lui ha annuito e ha abbassato la testa -Rivoglio la mia ragazza,adesso...Ora-.
Mi sono svegliata e Myra stava dormendo,avevo una coperta addosso,era tutto tranquillo,così mi sono rimessa a dormire 

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Capitolo 13
*** Il Leader ***


Capitolo 13:Il Leader 
Un'ora dopo sono stata svegliata da Myra e mi ha detto di muovermi perché non c'era più tempo da perdere.
Mi sono alzata e sistemata le scarpe ed insieme siamo uscite dal negozio di animali.
Ci stavamo dirigendo verso Chinatown,ma non era semplice,c'erano delle pattuglie che controllavo le zone vicine con degli hammer militari con tanto di mitragliatrice ed ogni volta ci nascondevamo e poi proseguivamo.
Le due entrate per Chinatown erano bloccate da dei posti di guardia,io e Myra ci siamo guardate per un attimo e poi ha guardato una scala anti incendio di un palazzo -Scaleremo,deve essere facile per te- le abbiamo raggiunte e siamo salite sul tetto e ci siamo mosse verso il vicolo,mentre correvamo sui tetti,facevamo attenzione anche alla stabilità del tetto e Myra controllata sempre che non scricchiolassero,l'ultimo palazzo era il piú fatiscente di tutti.Myra si è fermata e ha controllato passo dopo passo,si è voltata verso di me e ha scosso la testa,poi si sono sentiti degli altri scricchiolii ed é crollata di sotto con un tonfo e ho urlato -MYRA!- e lei ha ricambiato -VAI VIA!-.
Mi sono girata ed un uomo mi puntava la pistola contro il petto e mi sono inginocchiata con le mani dietro la testa -Brava,sei sveglia. Adesso vieni con me e non fare casino,chiaro?- ho annuito e lui col manico della pistola mi ha dato una sulla fronte e sono svenuta.
Mi svegliavo a scatti,vedevo delle scale,una strada e poi un corridoio sporco.
Quando mi sono svegliata definitivamente,ero legata ad una tavola di ferro e avevo degli elettrodi sulla fronte e sul petto,mi girava la testa.C'era un tizio davanti a me seduto su una sedia per scrivanie e mi fissava -Benvenuta Marika,ti stavo aspettando.Ho sentito molte voci sul tuo conto e ho anche una cosa che ti appartiene,ma se la rivuoi, devi collaborare- mi sono guardata intorno -oh tranquilla,è solo un esperimento,tutti i tuoi amici e fratelli o sorelle l'hanno fatto,mi mancavi solo tu...avrai un trattamento diverso,colui che essisterà al tuo esperimento sarà il Dio della Paura in persona,mia cara, e non cercare di imbrogliarmi con i tuoi giochetti da figlia di Atena perchè fino ad ora hai gioca fin troppo con me e tu non puoi ostacolare il mio piano- mi ha fatto un sorriso da psicopatico,aveva delle pupille nere che facevano invidia all'oscurità degli inferi,capelli neri,pelle bianca e fisico emaciato.
Ha preso una siringa con un liquido giallastro all'intero e me l'ha iniettato nel collo -Tranquilla,rilassati e lasciati andare- mi sono addormentata lentamente.
Ho aperto gli occhi e non mi trovavo sul tavolo in quello stanzino, respiravo affannosamente,ero in un auto con le mani legata al volante e quest'auto si trovava dentro ad uno sfascia carrozze,i muri hanno iniziato a muoversi,ho staccato a morsi lo scotch che teneva legate le mani,mi sono liberata e i muri stavano schiacciando l'auto e si sono rotti i finestrini,ho guardato su e c'era tettuccio apribile di vetro,l'ho colpito con una serie di pugni e sono uscita dall'auto e dallo sfascia carozze.
Mi sono tuffata nel buio e sono caduta in mare,sono salita in superficie e le onde mi rigettavano giù,ho raggiunto la riva e ho sputato tutta l'acqua che avevo nei polmoni.Mi sono detta che il peggio era passato,ma dei ragni hanno iniziato a salirmi dalle gambe,mi sono alzata e me li sono scrollati da dosso e quando sono caduti a terra sono cresciuti di stazza,ho preso a correre verso la foresta tra rami e ragnatele,alla fine sono caduta giù per un burrone.
Mi sono svegliata di soprassalto sul tavolo di ferro,ma non ero legata e non c'era Phobos,mi sono alzata e ho visto Ottaviano,mi è spuntato un sorriso d'istinto,poi è spuntata una ragazza e l'ha baciato.Non c'ho visto più dalla rabbia,mi sono trasformata in lupo e li ho sbranati.
Questa volta mi sono svegliata definitivamente e c'era quel bastardo vicino a me,io ero in lacrime e lui continuava a sorridermi in quel modo -davvero impressionante- degli uomini mi hanno slegata e poi portata in una cella -Buonanotte tesoro-.

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Capitolo 14
*** Ciao ragazzi ***


Capitolo 14: Ciao Ragazzi
Quando mi stavo svegliando sentivo delle voci che dicevano -secondo me è in coma? Ahi,sto dicendo sul serio.Non si sveglia più- ho aperto gli occhi e ho visto Bea che ha dato un pugno sulla spalla di Jason e poi si sono voltati verso di me e hanno sorriso -Ciao Ragazzi- mi sono alzata e loro mi hanno abbracciata ed hanno urlato -STAI BENE!- per poi staccarsi e riempirmi di domande e quindi ho dovuto raccontare tutto,da quando sono scappata dal campo con Ottaviano e Viola,l'incontro con i vendicatori,il salvataggio, il tradimento di Mark,la morte di mio padre e di come sono arrivata qui dentro ,ho saltato la parte delle mie paure,ma ho raccontato di Phobos e del sul esperimento strano e loro hanno annuito e mi hanno raccontato la loro versione,in parte Jason si è arrabbiato con me ed Ottaviano per essere scappati senza aspettare,quando sono arrivati sul ponte e li hanno colti di sorpresa e quando sono arrivati in questa prigione e sono stati i primi a fare questi "esperimenti".
Mi sono guardata attorno -Dov'è Ottaviano?- hanno alzato le spalle e Jason ha detto -non lo abbiamo visto,starà in una cella dall'altra parte della prigione,mi dispiace Marika- ha preso la mano di Bea e ho detto -lo troveró,dovessi uccidere un Dio,ma lo troveró.- li ho guardati - Da quanto tempo va avanti la vostra storia?- si sono messi a ridacchiare,cosa c'era di divertente? Ah si,stiamo per morire tutti ed io non trovo il mio ragazzo,forse sono troppo acida io da non poter captare qualcosa di positivo nell'aria o loro che sono dei coglioni e ridono...forse ho il ciclo,ma ho cercato di fare un sorriso,hanno cercato di parlare all'unisono ma non si capiva niente così mi ha riferito tutto Bea -Bhe é una lunga storia ma cercheró di abbreviare. Io e Jason ci siamo conosciuti in mensa ed io lo spiavo mentre andava alle terme e lui mi ha scoperta e siamo andati al bar- mentre mi raccontava delle loro battute alcune anche su come baciava Ottaviano ed in quel momento ho immaginato di prenderli a pugni fino a farli sanguinare da tutti i pori del viso,ma quando ha finito di raccontare tutto loro mi hanno fatta tornare alla realtà ed io ho detto un semplice -Oh ma come siete carini- sorridendo.Dovevo trovare un modo per andarmene da questa cella con i due sfortunati innamorati,quando ho notato che un ragazzo non si è sentito bene.Mi sono alzata e ho detto a Jason di venire vicino a me,l'ha fatto ed ho detto a Bea di non arrabbiarsi,gli ho dato un pugno nello stomaco e lui si è piegato in due dal dolore ed ho urlato -JASON NON TI SENTI BENE?! AIUTO MI SERVE UN MEDICO!- mi sono abbassata e ho bisbigliato -scusami- sono venute due guardie,una è entrata nell'altra cella,mentre l'altra nella nostra ed è andato vicino a Jason e l'ho fatto cadere a terra e gli ho puntato la pistola contro,mentre gli altri due l'hanno fatto svenire. Jason si è rialzato ed ha detto -ma sei matta?- ho guardato la guardia contro cui tenevo la pistola puntata -dove sono Ottaviano e Viola?- la guardia mi ha riposto -settore 7 cella 15- l'ho colpito alla testa con una pietra e mi sono alzata -Andiamo- ho preso le chiavi e siamo usciti per poi chiudere la cella.
Gli altri due erano Giulia e Dakota mi hanno abbracciata e lei ha detto con un sorriso stampato sulla faccia -infondo non sei una stronza pappamolla- ho ricambiato il sorriso -dobbiamo liberare gli altri,armarci e rivoltare la situazione,chiaro?- hanno annuito e Jason non ha ci ha pensato due volte prima di mettersi sotto i riflettori e fare il capo - Giulia e Dakota penseranno agli altri,io e Bea alle armi e tu andrai a cercare Ottaviano e Viola?- ho controllato il caricatore e ho annuito -Devi attraversare il corridoio e salire,buona fortuna- ho ricambiato e gli ho dato le chiavi delle celle e poi mi sono messa a correre verso le scale e ho cercato di salire senza fare troppo rumore,settore 4,settore 5,settore 6 e finalmente il settore 7. Sono entrata e ho controllato per i corridoi,non c'era nessuno,sono arrivata alla cella numero 15 e non era una vera e propria cella,era una stanza con una porta.Ho sparato sua maniglia e ho buttato giù la porta con un calcio e dall'altro lato hanno urlato,sono entrata e Viola ed Ottaviano erano alzati e sono rimasti increduli,ho sorriso -si,pensavate che ero morta,ma notizia del giorno: le stronze non muoiono mai- Ottaviano mi ha abbracciato e mi ha baciata -pensavo che tu fossi morta,mi dispiace averti abbandonata,mi dispiace- è scoppiato e a piangere e per poco non lo facevo anche io,l'ho baciato di nuovo e gli ho detto -dobbiamo andare,andremo in un posto sicuro,te lo prometto e questa volta non ti lascio e non lascio nemmeno Viola- l'ho guardata e lei ha  alzato le mani -scordati un abbraccio e i piagnistei per te,ho sopportato il tuo ragazzo per tutti questi giorni-.
L'allarme a preso a suonare.

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Capitolo 15
*** Rivoltiamo la situazione ***


 
Li ho guardati -dobbiamo andarcene e subito,seguitemi- siamo usciti fuori dalla cella e c'era una tizia in uniforme che ci dava le spalle,le sono andata vicino e l'ho colpita sul cranio con l'impugnatura della pistola e quest'ultima è caduta a terra -potreste girarvi,dovrei indossare la divisa di questa tizia- Ottaviano ha sbuffato e si è girato e così ha fatto anche viola.Mi sono messa la divisa e ho nascosta la signora in un ripostiglio -Okay,potete girarvi- l'hanno fatto -dobbiamo trovare il deposito dei veicoli e trovare gli altri,stiamo vicini e ce la faremo- ho cercato nelle tasche dell'uniforme ed ho trovato un GPS,il deposito dei veicoli si trovava fuori l'edificio in cui ci trovavamo ed al walkie talkie parlavano dei nostri amici che stavano scappando,dovevamo agire ed in fretta così ho riferito agli altri qual era il piano,fingere che io sia una dei cattivi che li sta scortando lontano da qui,arrivare al deposito dei veicoli e recuperare i nostri amici.Hanno annuito e abbiamo raggiunto le scale di corsa,vedevamo nemici che correvano da tutte le parti ed alcuni della resistenza che sparavano.
Siamo usciti e la situazione non era una delle migliori.Viola ha urlato -QUEL BASTARDO DI PHOBOS SE LA SARÀ GIÀ DATA A GAMBE,DOBBIAMO ANDARCENE- ho guardato in alto e c'era un elicottero che stava per decollare dalla cima del palazzo da dove eravamo appena usciti-DOBBIAMO ANDARE- ci siamo messi a correre di nuovo e abbiamo raggiunto il deposito dei veicoli,mentre cercavo le chiavi ho ordinato ad Ottaviano e Viola di prendere delle armi.Ho preso le chiavi di un camion e l'ho raggiunto,mi sono messa al posto di guida e l'ho messo in moto,mi hanno raggiunta con le armi e si sono messi dietro e sono partita sfondando il cancello del capannone,sapevo la posizione dei nostri amici grazie al walkie-talkie,erano usciti dal retro dell'edificio.Ho messo sotto parecchia gente che tentava di spararmi,poi ho svoltato nel vicolo dove si trovavano i nostri amici ed ho sentito urlare Ottaviano che era sceso per mettersi vicino a me come copilota,l'ho guardato e lui mi ha sorriso dicendomi che sarebbe andato tutto per il verso giusto.Viola mi ha fatto segno di partire. 
Dopo un po' di trambusto e spari vari,siamo riusciti a scappare da Chinatown e da San Francisco,siamo diretti verso Los Angeles in un posto sicuro,ho gettato il walkie-talkie per strada in modo che non ci rintracciassero.
Guardavo la strada ed Ottaviano ha notato la piastrina multare e mi ha domandato di chi fosse,ho sospirato -Era di mio padre...- lui mi ha guardata con il broncio -è morto ed ho sentito il suo ultimo battito...lui non doveva morire,lui voleva che io fossi al sicuro,è colpa mia se è morto!- avevo le lacrime agli occhi,dovevo ammetterlo,era colpa mia solo mia,dovevo scappare ed andare a Los Angeles ma ho pensato solo a me stessa e ai miei obiettivi,adesso lui non c'era più...non dovevo perdere anche Ottaviano,ho perso Castore,mio padre...ma non prenderà anche lui,lo prometto sullo stige e su tutto quello che ho.
Mi ha preso la mano e mi ha detto -Io rimarró con te,non ti abbandoneró e non devi darti la colpa,hai salvato delle vite innocenti e di conseguenza non sei egoista e non pensarlo mai.
Sai nel test ti vedevo sempre,avevamo una famiglia bellissima,due bambini,ma poi è andato tutto storto...io sono morto e ti sei risposata con un uomo flaccido ed avaro...ti amo e non voglio perderti- gli ho stretto la mano ed ho sorriso -anche io ti amo-.Il camion ha iniziato a frenare e ho visto la lancetta del carburante ed era sul rosso,qualche altro metro ed il camion si è arrestato -Perfetto,ci tocca procedere a piedi- siamo scesi ed abbiamo avvisato gli altri della mancanza di carburante,ma nessuno se la sentiva di camminare,così ho controllato sul GPS se c'era una stazione di servizio dove potevamo riempire la tanica per il carburante,la più vicina distava un chilometro,ho detto a Viola di rimanere con gli altri e di aspettare qui.
Ho preso la tanica ed Ottaviano mi ha seguita -vengo con te,non ti lascio da sola,scordatelo- ha incrociato le braccia ed io ho sbuffato -va bene,ma non fare l'idiota e rimani dietro di me,chiaro?- lui ha sorriso come un bambino ed ha annuito e gli ho passato una pistola.

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Capitolo 16
*** Contatti da New York ***


Siamo arrivati alla stazione di servizio ed avevo appena iniziato a riempire la  tanica di benzina,ho guardato la tavola calda,meglio non controllare,potrebbe esserci qualsiasi cosa lì dentro.
Ho riempito la tanica e l'ho chiusa col tappo -Finito,possiamo andare- all'improvviso è sbucato qualcuno dall'oscuritá ho preso la pistola e gliel'ho puntata contro e Ottaviano ha fatto lo stesso.Il ragazzo si è mostro sotto la luce dei neon del capanno e non ci potevo credere,era Nico Di Angelo,mi ha guardato -Abbassa la pistola,tesoro. Non vorrai fare del male a qualcuno- ha accennato un sorriso e poi ha guardato Ottaviano-chi è questo?- ho posato la pistola ed ho abbassato quella di Ottaviano -Di lui puoi fidarti,Nico,non è una minaccia. Ma che ci fai tu qui?- Nico ha alzato le spalle ma Ottaviano continuava a guardarlo male.
Ho preso la tanica e quest'ultimo mi ha aiutato sorridendomi -possiamo andare,Nico seguici- mi ha fatto un saluto militare e ha detto -subito mon capitan-.
Ci siamo incamminati verso il camion,quando siamo arrivati tutti erano lì,mentre mettevo la beniza nel serbatoio,Ottaviano ha accompagnato Nico dagli altri per poi tornare da me -Quel tizio non mi piace...ti ha chiamata tesoro,solo io posso farlo,chiaro?!- il serbatoio si era riempito,l'ho chiuso ed ho passato la tanica ad Ottaviano ed ho sorriso -io amo solo te,ma adesso dobbiamo ripartire,ti daró il permesso di picchiarlo una volta arrivati a Los Angeles- ci siamo baciati per poi salire ai posti di guida,ho messo il moto il bestione e siamo partiti di nuovo.
Non ce la facevo più,volevo dormire,mangiare e bere qualcosa,farmi una doccia...non mi ricordo più quand'é stato l'ultima volta che ho fatto una doccia calda,ma adesso ne avevo un disperato bisogno anche di un letto o qualsiasi cosa su cui dormire.Mi sono girata verso di lui e stava dormendo come un bambino e stringeva la coperta, forse non è riuscito a dormire in questi giorni per la preoccupazione o per paura? Forse per entrambe le cose,meglio non svegliarlo.
Non c'era anima viva sulla strada che stavamo percorrendo,solo auto ferme e cemento,spero che tutte quelle persone che erano all'interno di queste auto abbiamo raggiunto Los Angeles.
Dopo qualche ora di viaggio,finalmente abbiamo raggiunto Los Angeles,all'entrata della città due soldati mi hanno detto di fermarmi e di scendere e così ho fatto non mi sono permessa di contraddirli.Mi hanno puntato una torcia sul viso -Chi sei?- l'ho guardato -io sono Marika Kenway,io ed i miei amici siamo appena fuggiti da San Francisco da quei maniaci dei "vendicatori" o come li chiamate voi,molti di noi hanno bisogno di cure mediche e di cibo- il soldato mi ha guardata negli occhi per qualche secondo per vedere se stessi mentendo o meno,poi ha posato la torcia e ha fatto segno di apri il cancello,sono risalita sul camion ed Ottaviano si stava per svegliare e con mezza voce ha chiesto -siamo arrivati?- tremava come un chihuahua  ,gli ho detto di si e di tenere duro e lui mi ha risposto sempre con mezza voce -ho freddo- sono partita ed un furgoncino ci ha scortati fino all'ospedale,sono scesa ed ho aiutato Ottaviano e ho chiesto a due uomini che ci hanno scortati di aiutare i miei amici.
Siamo entrati in ospedale e lui perdeva l'equilibrio ho urlato aiuto e due infermerie sono corse in mio aiuto e l'hanno messo su di una sedia a rotelle ed una delle due l'ha portato via e l'altra mi teneva ferma -è il mio ragazzo...non potete tenermi qui,lui sta male,VOGLIO STARE CON LUI -e l'infermiera non mi lasciava stare continuava a ripetermi di stare calma e che ormai erano in mani sicure...eravamo realmente al sicuro? Non ci avrebbero attaccato più? Chi poteva dirlo.Mi sono fatta prendere al panico e sono scoppiata a piangere,per tutto quello che stava succedendo,non riuscivo a fidarmi di nessuno e volevo che tutta questa storia finisse,poi è arrivato un medico e ha detto all'infermeria di lasciarmi andare e mi ha portato con lui -Tranquilla,non fermo del male nè al tuo ragazzo nè a te nè ai tuoi amici,ti sto portando nella stanza in cui verrá ospitato dopo la visita- siamo entrati nella stanza e c'erano due letti -ci sono due letti,un bagno e dei vestiti puliti.Fatti una bella doccia calda e riposati un po',sei stressata e devi calmare i nervi...okay?- mi ha sorriso ed io ho annuito asciugandomi le lacrime -vedrai,andrá tutto bene.Se hai bisogno di qualsiasi cosa,chiama un'infermiera...ah e benvenuta a Los Angeles- ha sorriso di nuovo ed è uscito dalla stanza.Ho seguito i consigli del dottore e mi sono data una rinfrescata,mi sono messa dei vestiti puliti e mi sono messa a letto.Sono passate due ore e niente,i miei occhi non ce l'hanno fatto e sono crollata in un sonno profondo.
Nel sogno c'era Malcom  e tutto attorno a noi era bianco -Marika,abbiamo bisogno di aiuto,raggiungimi a Wall Street il prima possibile.Hanno preso il controllo dell'olimpo,siamo una ventina di sopravvissuti all'attacco al campo mezzosangue,non fidarti dei minori e dei loro figli...mi raccomando-.

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Capitolo 17
*** Dobbiamo aggiustare la situazione ***


 
Mi sono svegliata ed Ottaviano era sul letto affianco al mio,stava dormendo e aveva una flebo.
Mi sono messa a sedere e davanti a me c'erano un signore e mia madre...MIA MADRE?! Mi hanno guardata ed io avevo uno sguardo naturale e riposato,il signore si è fatto avanti -Ciao Marika,mi dispiace conoscerti qui in questo ospedale,ma devo ringraziarti da parte di tutti per aver salvato i tuoi amici e per aver indebolito le difese a San Francisco-ha guardato mia madre e poi di nuovo me -ma soprattutto ti ringrazio per aver riportato a casa mio figlio...Ottaviano- li ho guardati e poi sono scoppiata a ridere,per la situazione e anche perché quel signore non assomigliava per niente ad Ottaviano,aveva i capelli,gli occhi e la barba castani,era alto e robusto...bhe Ottaviano era alto,ma non robusto e castano.Mia madre ha incrociato le braccia ed io ho smesso di ridere e ho schiarito la voce -suo figlio? Non vi assomigliate per niente,forse solo l'altezza o il carattere da str...-mia madre ha continuato a guardarmi male -stronzio,è un bellissimo elemento della tavola periodica,sa?- sorriso da innocente e ci è cascato e quindi ha sorriso a sua volta -è una ragazzina simpatica- continua a sorridere mi sono detta e poi è intervenuta mia madre -si,simpatica da stare con tuo figlio...comunque sai perché sono qui? Perchè sull'Olimpo sono stata una delle poche a riuscire a fuggire,quel bastardo di Phobos ha ribaltato la situazione ed adesso ha lui il controllo di tutto,gli dei si sono divisi di nuovo e lui ha l'appoggio di tutti gli dei minori e di indovina un po'? Di Ares e di Afrodite.
I grandi tre sono stati congelati e rinchiusi non so dove e la situazione qui giù non è da meno- ha guardato fuori la finestra e poi ha ripreso il discorso - e quei bastardi ci hanno sguinzagliato contro dei mostri robotica ripugnanti....finalmente lui sta ridendo di me da lassù-mi sono alzata dal mio letto e mi sono infilata gli anfibi che avevo giá -mi dispiace per tuo padre,era un uomo coraggioso...- l'ho interrotta -Era mio padre e tu non devi parlare di lui,quell'uomo mi ha cresciuta da solo senza nessun aiuto...Tu non devi neanche nominarlo! Se sono viva è grazie a lui e non a te,chiaro?!- ha abbassato la testa ed ha annuito,adesso vuole fare l'offesa? ODDEI! Ho rischiato la vita per ritrovare la sua stupida spada che adesso non ho...Ipocrita.Dopo essermi allacciata le scarpe,sono andata vicino ad Ottaviano e l'ho dondolato un po' per svegliarlo,lui ha aperto gli occhi e mi ha sorriso -ciao tesoro- si è guardato attorno e ha visto suo padre e mia madre,ho fatto segno ad Atena di uscire un attimo.
Siamo uscite e ho chiuso la porta della stanza -meglio lasciarmi un po' da soli- ci siamo sedute su delle sedie ad aspettare,bhe nessuna delle due era brava ad aprire un discorso con l'altra,si finiva sempre con un "già",ma lei doveva sapere di mio padre -sai mamma,quando papà è morto,io mi sono addormentata vicino al suo corpo.Ho sognato perlopiù erano dei ricordi,ma alla fine è comparso lui e mi ha detto di venire qui al sicuro...perchè quel sogno?- lei ha sospirato e all'improvviso il pavimento è diventato interessante -l'avevo promesso a tuo padre,lui voleva parlarti per l'ultima volta,gli hai cambiato la vita ed è sempre stato fiero di te anche quando sbagliavi...era un uomo dolcissimo e ti ha sempre messa al primo posto- sono scoppiata a piangere ed ho abbracciato mia madre e lei mi ha accarezzato la testa -shhhh,non devi piangere...tutto si sistemerà,vedrai- ho alzato il viso e lei stava sorridendo,come faceva a sorridere in questa situazione? Come?
Mi sono staccata da lei e mi sono asciugata le lacrime per poi alzarmi -Io andró a New York,non perderó altro tempo qui a piangermi addosso mentre c'è gente lì fuori che muore- il padre di Ottaviano è uscito dalla stanza per poi andare via,mia madre si è alzata -Spero che tu abbia scelto saggiamente,figlia mia,ma non puoi sperare di sconfiggere un dio da sola- ho incrociato le braccia e l'ho guardata dritto negli occhi -noi combatteremo,non scapperemo- lei ha sospirato per poi seguire il padre di Ottaviano.
Sono rientrata in stanza con un'infermiera che ci ha avvisato di poter lasciare l'ospedale,gli ha tolto la flebo,è uscita  e l'ho aiutato a rimettersi in piedi.Gli passo dei vestiti che c'erano nell'armadio ed è andato a vestirsi in bagno, dovevo dirgli del sogno,così quando è uscito dal bagno ho fatto segno a lui di sedersi e lui l'ha fatto,mi sono seduta di fronte e l'ho guardato negli occhi,dovevo essere diretta e precisa -Sai che non possiamo restare qui,vero?- mi ha guardata con perplessità ed io ho continuato -Dobbiamo andare a New York,queste persone non possono fare niente,non possono salire sull'Olimpo e sconfiggere un gruppo di Dei,potranno aiutarci,ma noi dobbiamo andare lassù e sistemare le cose...se restiamo qui perdiamo solo tempo...dobbiamo aggiustare le cose- lui ha scosso la testa e ha bisbigliato qualcosa di incomprensibile e ha detto - non è compito no,OKAY?! Adesso tocca agli Dei sistemare questa situazione di merda,noi non centriamo.Mi dispiace ma io non verró- ho inarcato le sopracciglia,ero arrabbiata,ma cosa dico,ero incazzata con lui perché mi aveva promesso che sarebbe rimasto al mio fianco nonostante tutto ed adesso si tira indietro,vigliacco! Così ho fatto un respiro profondo e mi sono alzata -Bene,se non hai lo stomaco per questo allora non mi servi. Continueró senza di te...stammi bene coniglio- cercava di prendermi la mano,ma io mi sono stacca e sono andata via. Uscita dall'ospedale qualcuno mi ha preso il braccio,mi sono voltata ed era lui -Non hai niente da dare a quei bastardi...PERCHÈ VUOI ANDARE A SUICIDARTI PER LORO?!- l'ho guardato -mio padre avrebbe fatto lo stesso...avrebbe lottato per la libertà.Adesso lasciami- lui non mollava la presa,ero stufa di questa situazione,di lui che mi aveva promesso di stare sempre con me. Gli prendo il braccio libero che aveva -MI AVEVI PROMESSO CHE SARESTI STATO CON ME! QUELLA PROMESSA L'HAI BUTTATA NEL CESSO?! MI FAI SCHIFO- mi sono spuntati gli artigli e gliel'ho graffiato e poi ho mollato la presa,lui ha urlato e sono scappata via e mentre correvo ho sentito -NON È COLPA TUA!-.

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Capitolo 18
*** Dobbiamo insorgere ***


Dopo la fuga da Ottaviano mi sono nascosta in un vicolo tra un bar ed un edificio.Respiravo lentamente e mi ripetevo di calmarmi e di ristabilire il controllo,dopo una frazione di minuti gli artigli erano scomparsi.
Adesso,dovevo trovare gli altri ma dov'erano? Sono uscita dal vicolo e mi sono scontrata con qualcuno e gli ho detto -Guarda dove metti i piedi,idiota- lui mi ha preso per le spalle ,mentre mi stavo togliendo la polvere da dosso,e ha detto -Marika! Sono Jason- ho alzato il viso e l'ho guardato -e secondo te perché  ti ho chiamato idiota? Sai dove sono gli altri?- lui ha alzato le spalle e ha scosso la testa -stavo per chiederti la stessa cosa- ho guardato il bar e gli ho fatto segno di seguirmi e siamo entrati.
Era il classico bar macabro e pieno di ubriaconi seduti su degli sgabelli marci e rosicchiati e Jason mi stava così vicino da sentire il suo respiro,mi sono voltata -vuoi proteggermi?- lui ha fatto un sorriso ironico -Penso che tu sia abbastanza uomo da difenderti da sola e poi questo posto mi fa schifo,perché siamo entrati- mi sono diretta verso il bancone e ho chiamato il barista,Jason si guardava alla spalle -non mi piace questo posto,andiamocene Marika- gli ho dato una gomitata sul fianco e ho detto di stare calmo e rilassato che ormai eravamo al sicuro.Il Barista è arrivato con una boccale in mano e ho scosso la testa -ci serve solo un'informazione,dove portano i nuovi arrivati?- il barista guardava Jason e ha bisbigliato -ma sta bene? Lo vedo preoccupato.Comunque al municipio,tesoro-mi ha fatto l'occhiolino e ho sorriso per ricambiare,poi ho preso Jason per il braccio -andiamo al municipio- l'ho trascinato fuori.
Abbiamo raggiunto il municipio di corsa e quando siamo entrati c'erano gruppi di soldati,gente che discuteva su avvenimenti quotidiani e abbiamo sentito qualcuno urlare i nostri nomi ed erano i nostri amici che muovevano le braccia e urlavano per attirare la nostra attenzione,li abbiamo raggiunto molti mi hanno dato delle pacche sulle spalle e alla fine sono riuscita a farlo zittire -Ragazzi,posso contare su di voi?- tutti hanno annuito e sorriso -dobbiamo andare a New York,non costringeró nessuno, la scelta è vostra:Vi unite a me o no?- li ho guardati uno ad uno la prima a rispondere si è stata Viola,seguita da Jason e Bea ed alla fine da tutti -Bene,stasera scapperemo,ognuno avrà un compito preciso:Cibo,armi,medicine e mezzi di trasporto- li ho divisi in gruppo ed io dovevo pensare ad un mezzo di trasporto,dovevo trovare la base militare e forse sapevo dove trovarla.
Ci siamo divisi e Viola era con me,mia madre stava uscendo dall'edificio insieme al padre di Otto,le ho fatto segno di seguirmi.Abbiamo raggiunto mia madre e l'ho fermata -Devo parlarti,è importante- lei ci ha guardate ed ha annuito e l'abbiamo seguita e siamo saliti su un'auto che doveva portarci al campo militare.Durante il tragitto mia madre ha spezzato il silenzio che si era creato -Che cosa avete in mente? Di Andare a New York?- io e Viola ci siamo guardate tipo "adesso chi risponde?" e lei mi ha indicata e ho risposto -Si mamma,hanno bisogno del nostro aiuto.Solo noi possiamo mettere apposto le cose,ma ci serve un mezzo per arrivarci e delle informazioni-c'è stato un secondo di silenzio poi mia madre ha risposto -...d'accordo,vi daró una mappa per trovare dei punti sicuri e ricordate:viaggiate solo di notte-.

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Capitolo 19
*** Leader ***


Finalmente il sole era tramontato abbiamo preparato il veicolo per il viaggio,la nostra prima meta sarà Las Vegas e saremo sotto la protezione di mia madre fino al confine col Nevada,da lì in poi dobbiamo vedercela da soli e guardarci alle spalle.
Quando tutti sono saliti a bordo,mi sono messa al posto guida e Viola si è messa di fronte al muso del camion ed io l'ho guardata alzando le spalle -che fai lì in piedi? Sali e non perdere tempo- lei ha annuito e si è messa vicino a me.Ho messo in moto e siamo partiti.Abbiamo attraversato un ponte per poi entrare in autostrada per Las Vegas.
 Viola ha preso un piccolo stereo dal suo zaino e ha detto -Quindi si va a New York,giusto?- ho inserito una marcia -si,ma non direttamente.Dovremo fermarci e riposarci- lei ha inserito una cassetta e ha pigiato "play" ed è partita la musica -quindi si viaggia di notte e rimaniamo fermi la mattina per non farci scoprire?- ho annuito e le ho indicato vari posti in cui ci fermeremo per riposarci e mangiare e siamo finite a parlare dei nostri hobby e delle nostre passioni:auto,moto,musica e strumenti musicali.La conversazione e poi sfociata sugli amici ed i ragazzi e ho iniziato a parlare di Otto -Quel coglione,ci ha abbandonate- lei ha alzato le spalle e ha continuato -c'è chi non regge,è solo un discendente di Apollo,noi due siamo figlie di due dei della guerra-. Lo ammetto per essere un coglione pisciasotto,mi manca da morire e al solo pensiero di stare in due posti separati,mi fa salire la nostalgia e vorrei che lui fosse qui con me.Viola mi guardava con un sorriso stampato in faccia -ti manca vero? Se dici di no sei una gran bugiarda- ho sbuffato -d'accordo si mi manca- continuava a guardarmi con un sorriso malizioso -quel ragazzo ti ama davvero.Sai quando eravamo nella stessa cella,mi parlava sempre di te,non ho mai visto un ragazzo così innamorato e ho scoperto che quando dormi parli- l'ho guardata male e lei si è messa a ridere -sai tanti segreti su di me,ma io non so nessun segreto su di te.So solo che hai un furgoncino che apparteneva ai tuoi amici...aspetta ma come fai ad avere un furgoncino?E chi sono questi amici?- lei ha smesso di ridere ed ha abbassato lo sguardo -so che non mi crederai,ma io sono nata nel 58' e ho conosciuto i Beatles- l'ho guardata per qualche secondo e poi sono scoppiata a ridere -seeeeh ed io sono la migliore amica di Napoleone Bonaparte- lei ha preso una foto sua e di George e ho smesso di ridere e lei mi ha spiegato che è rimasta nel casino Lotus fino fino a qualche anno fa ma non mi ha detto il perchè e non voleva dirmelo.Mi sono fermata -la vista si sta offuscando,meglio se guidi tu- è scesa e io mi sono sposta poi è risalita e siamo ripartiti -comunque sei mia zia,mio padre era un figlio di Ares- lei sorride e guarda la strada - lo sapevo,quindi cerca di non farmi arrabbiare,ragazzina- ci siamo messe a ridere.Viola è una ragazza strana,ma mi piacciono le persone strane,non hanno paura di far vedere agli altri ció che hanno dentro e di esprimere la propria parola con una naturalezza sorprendete! L'ho guardata -Promettiamoci che se una delle due dovesse morire,l'altra non deve rimanere a piangere e trascurare la missione- lei ha annuito -non ci fermeremo,te lo prometto-.
Dopo cinque ore di viaggio abbiamo raggiunto Las Vegas -siamo arrivati- ha detto Viola,mi sono guardata intorno Las Vegas dopo tanti peccati e tanti festeggiamenti era diventata un città dormiente in mezzo all'inferno,era spaventoso,potevi sentire il tuo respiro e il vento che soffiava tra i casinò e i palazzi -dove andiamo adesso?- viola ha alzato le mani e ha detto -sei tu il capo,non ne abbiamo parlato,ma è un dato di fatto-. Era una cosa nuova,nessuno mi aveva mai visto come una leader o tanto meno come una figura secondaria,sono sempre stata una consigliera -Bhe di sicuro sono il capo quando Jason dorme- lei mi ha guardata inarcando le sopracciglia -Anche lui ti seguirebbe,non so quando l'ha fatto,ma lo farà-

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Capitolo 20
*** Las Vegas dorme ***


 
Sapevo dove dovevamo andare,c'era un casino in stile piratesco e nessuno di quei idioti dal grilletto avrebbe pensato che si saremmo nascosti lì.
Ho preso la mappa per vedere quanto distava,ho controllato, qualche miglio a sud di Las Vegas e potevamo fermarci e riposare e mangiare finalmente.
Ho dato delle pacche sulla spalla di Viola -andiamo. Dista qualche miglio da qui,direzione sud- lei ha annuito e siamo ripartite.Durante il tragitto davo le indicazioni su quando svoltare o andare dritto e in che direzione andare.
Una volta arrivate,abbiamo parcheggiato per poi svegliare gli altri e con calma siamo entrati nell'albergo del casino e bhe non era il massimo della pulizia,c'era del sangue secco sui pavimenti,le tende stracciate,i tavoli e le sedie ribaltate e speravo che non ci fossero dei cadaveri.Ho preso le chiavi di una suite al penultimo piano e siamo saliti su e siamo entrati nella stanza e ho chiuso a chiave la porta -Bene,per tutta la mattinata rimarremo qui a riposarci e a mangiare,vi sconsiglio vivamente di uscire dalla stanza perchè potrebbero ispezionare questo albergo e non voglio feriti o morti. Partiremo al tramonto e viaggeremo per tutta la notte e continueremo così fino a New York...ci sono domande?- li ho guardati uno ad uno e non avevo l'aria di fare domande o di contraddirmi -Perfetto,cercate di non creare scompiglio o di urlare,non accendete le luci e non fate esplodere niente- un ragazzo dall'aspetto simile ad un elfo sudamericano con i capelli ricci ha alzato la mano ed io l'ho guardato -chi sei tu?- tutti gli occhi erano puntati su di lui ed ha iniziato a parlare - Io sono Leo Valdez e sono figlio di Efesto...Peró ho un piccolo problema a controllare i miei poteri da piromane- gli ho fatto un sorriso -Bene Leo,cerca di controllare il tuo istinto piromane o giuro su gli dei che ti getto da quella finestra-indico una finestra della stanza -sono stata chiara o vuoi la prova pratica?- lui ha scosso la testa ed ha abbassato la mano -Perfetto,io ora vado a riposarmi sul letto e voi bhe...fate quello che vi pare e piace- sono entrata nella stanza da letto e c'era anche un bagno,così ne ho approfitto per farmi una doccia.
Uscita dal bagno ho sistemato le scarpe vicino al letto e mi sono messa sotto le coperte,il letto era troppo grande per una persona sola ed io volevo condividerlo con Ottaviano.Chissà se stava bene? Cosa stava pensando? Se si stava divertendo con suo padre...ma comunque lui non è con me e questo mi spezzava il cuore,così sono scoppiata a piangere,mi mancava da morire e senza di lui io non potevo farcela ma era inutile piangere ed essere nostalgica,lui non tornerà.Mi sono addormentata ed ho sognato Ottaviano seduto con le spalle contro il muro con un fucile puntato contro la porta e bisbigliava qualcosa. All'improvviso sono entrati dei soldati e lui ha iniziato a sparare,ma avrà colpito si o no due militari,mentre gli altri l'hanno alzato da terra disarmandolo.Alla fine sono entrati Mark ed il padre di Ottaviano,quest'ultimo ha lanciato uno sguardo malefico al figlio,mentre Mark è scoppiato a ridere -Bene bene,pensavo che tu fossi lo stupido della coppia ma mi sbagliavo- lo squarta peluche stava stringendo i pugni -Tranquillo,a te andrà bene,ma alla tua ragazza non credo che vivrà ancora per molto- Ottaviano gli ha urlato contro -LEI CE LA FARÀ! È TROPPO INTELLIGENTE PER MORIRE.TUTTO QUESTO È DESTINATO A FINIRE E TU MORIRAI!- Mark ha fatto un segno con la mano ai due soldati che tenevano Ottaviano fermo e poi ha detto -grazie a te,lei cadrà nella mia trappola e credimi che metteró la parola fine a questa storiella-.
Mi sono svegliata all'improvviso e il cuore stava per uscire dalla cassa toracica,poi è entrata Viola -dobbiamo partire di nuovo,su alzati- ho annuito e mi sono seduta sul bordo del letto e mi sono infilata le scarpe per poi alzarmi,prendere lo zaino ed andare dagli altri -andiamo-.Siamo usciti dall'albergo e faceva più freddo del solito,siamo arrivati al nostro mezzo di trasporto e quando tutti sono saliti dietro,io e Viola ci siamo messi davanti.Il primo turno di guida lo fa lei fino ad una città dello Utah e poi io avrei guidato dallo Utah fino al Colorado.

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Capitolo 21
*** Zeus ***


Mentre Viola guidava,io stavo consultando la mappa per scoprire dove Mark avesse portato Ottaviano.Prima di consultarla avevo fatto un sogno,mi trovavo in un corridoio con le pareti bianche e su queste pareti c'erano i ritratti di vari presidenti degli Stati Uniti,a terra invece c'era un parquet con un tappeto lungo rosso e sentivo il lamento di qualcuno e poi mi sono svegliata con Viola che canticchiava una canzone dei Beatles.
Sapevo dove l'avevano portato,ma come spiegarlo agli altri? Non potevo dire un sempre "devo salvare il mio ragazzo e quindi voi mi aiuterete" ma dovevo anche salvare anche mia madre,un'ostaggio come lei andava salvata all'istante.Ma non tutti mi avrebbero seguita,li stavo portando già in un territorio pieno di nemici e mostri e non vorranno mai venire a Washington DC con me solo per salvare mia madre e il mio ragazzo.
Viola mi guarda come se volesse scoprire a cosa stessi pensando ed io l'ho guardata -Devo dirti una cosa- lei ha alzato le spalle sorridendo mentre guardava la strada -Hanno preso Ottaviano e mia madre e noi dobbiamo andare a Washington DC per salvarli- lei ha cambiato marcia e mi ha risposto -Io ti seguiró,ma non credo che gli altri ti seguiranno.Li stai portando a New York e si stanno preparando per lo scontro contro quel bastardo e non ti seguiranno in un'altra missione suicida,non tutti- ho messo a posto la mappa -se non mi seguiranno,allora ci andró da sola.-.
Arrivate al confine,abbiamo fatto cambio posto.
Durante il viaggio in Colorado siamo stati colpiti da una tempesta con tanto di fulmini,vento e lampi. C'era così tanta acqua che era diventata una barriera da non vedere niente davanti a me e i tergicristalli non servivano a niente oltre che a dare ancora più fastidio.I fulmini hanno iniziato a colpire i fianchi della strada poi uno scoppio e una luce mi ha abbagliata,io ho tirato il freno a mano e ho chiuso gli occhi e Viola per poco non andava a finire contro il vetro del parabrezza.Il camion si è arrestato e ho sentito il rumore dei tergicristalli in movimento e le imprecazioni di Viola,ho riaperto gli occhi e ho visto un uomo davanti al muso del veicolo che ci stava guardando,ho scosso viola con una faccia impaurita -chi è quello?- lei si è risistemata e ha risposto -non voglio saperlo,voglio solo scendere e prenderlo a sprangate sui denti-.
Sono scesa prendendo la pistola e ho raggiunto l'uomo -da dove sei sbucato?!C'è una tempesta e ti diverti ad andare in giro?!- mi ha guardata con quei occhi tempestosi -non l'hai ancora capito?E tu saresti figlia di Atena- ho guardato i fulmini in cielo -Diamine,ma che cosa vuole? Perchè ci ha fermate?- ha guardato prima me e poi il veicolo -Non ce la farete mai da soli! Non potete sconfiggere un esercito,vi serve un aiuto- gli ho fatto un segno di salire su.
Sono rientrata con lui e Viola si è trovata in mezzo e ha alzato le mani -facciamo entrare uno sconosciuto con tutta questa merda che ci circonda...ma sai che ti dico? Sei tu il capo se ci mandi nella merda è colpa tua- ha guardato Zeus -non mi piaci,ci hai fatto prendere un'infarto e adesso vuoi venire con noi?- poi ha guardato me e ha continuato -ma cosa ti salta in mente? Pensavo di essere pazza,ma tu mi superi- ho sbuffato per poi alzare le spalle.
Quando ci saremo fermati,avrei ascoltato i consigli di Zeus,ma ora non era il momento dovevo concentrarmi sulla strada e sulla direzione da prendere.

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Capitolo 22
*** Washington D.C. ***


Dopo molti giorni viaggio,Zeus
 l'uomo che abbiamo incontrato durante la tempesta nel Colorado ci ha riferito dove si trova Mark ed i nostri nemici ed alcuni della resistenza a Washington ci hanno ospitati nel loro rifugio sotterraneo,adesso dovevamo solo scegliere quando attaccare il rifugio di Mark,la casa Bianca.
Il giorno dopo mi svegliai nel dormitorio della resistenza e Viola era già in piedi -su bella addormentata,alzati. Ha un incontro con gli esponenti massimi della resistenza- mi sono messa a sedere e ho dato uno sguardo attorno a me -dove sono gli altri?- viola mi ha fatto vedere il suo orologio ed erano le nove del mattino -hanno così tanta forza di alzarsi presto.- mi sono cambiata i vestiti e ho indossato le scarpe.Siamo uscite dal dormitorio e abbiamo percorso un lungo corridoio fino ad una stanza e ho chiesto a Viola di aspettare fuori,lei ha annuito anche se non era d'accordo.
Sono entrata e c'era un tavolo al centro della stanza con una mappa della città sopra,due luci al neon che illuminavano cupamente la stanza e Jason,Zeus e altri uomini vicino a questo tavolo che discutevano di un piano.Ho sbattuto la porta alle mie spalle per farmi sentire e si sono voltati verso di me -Bene,ho la vostra attenzione.Potete dirmi il motivo di questa assemblea?- Jason si è staccato dal tavolo e mi ha guardata -stiamo ideando un piano per salvare tua madre- ho guardato Zeus arrabbiata -I patti non erano questi,Zeus! Mi avevi promesso che avremmo salvato anche Ottaviano!- un uomo si è alzato,penso che sia il capo di tutta questa organizzazione, ed è venuto vicino a me -Non sacrificheró i miei uomini per salvare un ragazzino,quindi si attenga al piano signorina- ho guardato Jason con sdegno e lui ha abbassato la testa,ho guardato l'uomo ed ho annuito e quest'ultimo è tornato a sedersi.Nelle ore successive abbiamo ideato un piano ed io ho suggerito di creare un diversivo e che alcuni di noi dovevamo entrare da un'entrata secondaria senza farsi scoprire,decisi i gruppi.Sono uscita e Viola mi stava aspettando seduta su una sedia e quando mi ha vista si è alzata ed io le ho raccontato tutto e lei -Cosa facciamo?- le ho sorriso e ho detto -salviamo Ottaviano,naturalmente-.
La sera stessa dopo cena siamo partiti per la casa Bianca,io,Viola e il generale comando io eravamo il gruppo che sarebbe entrato dopo il diversivo.Ci hanno fatti scendere per primi e il generale ci ha portati in un'entrata secondaria e dovevamo aspettare il segnale della sirena.Ho fatto un cenno a Viola,il nostro piano è di salvare prima mia madre e poi ci saremo divise,lei scapperà con mia madre ed il generale mentre io cercheró Ottaviano.La sirena ha preso a suonare e noi siamo entrati con le armi spianate.Il generale c'ha fatto da guida,tutti i nostri nemici andavano verso la facciata principale. Siamo arrivati alla stanza dove c'era mia madre,siamo entrati e abbiamo controllo,era sola e legata.La nostra guida l'ha slegata e l'ha aiutata ad alzarsi -adesso andiamo via- gli ho puntato una pistola contro -tu e la mia amica uscite,io vado a cercare il "ragazzino",quindi dammi ció che mi serve- mi ha dato due granate stordenti e il walkie-talkie,ho abbassato la pistola ed ho augurato ad entrambi buona fortuna.
Ricordavo la strada da fare e speravo di non incontrare nessuno durante il tragitto,stranamente non c'era nessuno e la cosa mi puzzava un po'.Sono arrivata al corridoio con i quadri dei presidenti che portava ad un'unica stanza,l'ho attraversato e mi sono fermata davanti alla porta,sentivo solo dei lamenti.Sono entrata ed era la stanza ovale ,dove il presidente faceva i suoi discorsi, Ottaviano depistato e disteso a terra,sono andata da lui e ho controllato il suo battito cardiaco ed era ancora vivo -Ottaviano svegliati,sono io!- ha aperto gli occhi ed ha tossito ed io ho sorriso-grazie agli dei sei vivo- lui mi ha preso la mano e con mezza voce ha detto -faranno...esplodere il...palazzo.Va via- l'ho aiutato a rimettersi in piedi e ho messo il suo braccio sulle mie spalle -ce la faremo,te lo prometto- ho preso il walkie-talkie e ho chiamato Viola o chiunque mi sentisse -Faranno saltare in aria il palazzo! Ritirata! Non aspettatemi!-  l'ho posato e camminavano sorreggendo Ottaviano,arrivata alla fine del corridoio non sapevo quale strada, ho girato a destra ma ad ogni svolta c'era solo un altro corridoio e delle stanze,sono entrata in una di queste stanze ed in quel momento hanno fatto esplodere le bombe nei piani inferiori,il palazzo stava per crollare e ci siamo nascosti sotto ad un tavolo per ripararci da ció che sarebbe caduto dal soffitto e lui ha detto -dovevi lasciarmi...perchè?- l'ho baciato,ho chiuso e ho detto -perchè ti amo- e poi è crollato tutto.

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Capitolo 23
*** Tra i nemici ***


Mi sono svegliata tossendo mi sono guardata attorno e c'erano solo detriti e fiamme ma non riuscivo a vedere Ottaviano,così ho urlato il suo nome ma niente,solo il silenzio.Sono riuscita a togliere i detriti che avevo addosso con un solo braccio,l'altro si era rotto l'ho guardato e per poco non svenivo,dovevo fare una cosa poco piacevole.Ho preso il braccio e l'ho disteso cercando di aggiustare l'osso,ho preso un laccio da una scarpa e ho legato un'asta di legno al braccio.Mi sono alzata e ho iniziato a scavare tra i detriti -ti prego,ti prego...- sono scoppiata a piangere mentre continuavo a scavare -OTTAVIANO!Io non ce la faccio senza di lui,vi prego- ho sentito qualche detrito muoversi dietro di me,mi sono girata e ho preso la pistola ed è spuntata una mano -MARIKA! SONO QUI!SONO VIVO!- sono corsa in suo aiuto e ho spostato i detriti che lo tenevano bloccato mi sono inginocchiata per vedere come stava,non aveva niente di rotto per fortuna mi ha guardata sorridendo e ha detto -Hey,questo vale come appuntamento?- mi sono messa a ridere e l'ho baciato,lui ha continuato -lo prendo per un "si",adesso andiamo- l'ho aiutato ad alzarsi e ho cercato di sorreggerlo visto che zoppica,ma lui ha scosso la testa e ha detto che stava bene e ce la faceva e poi ha aggiunto -mi sei mancata,non lasciarmi mai più e non fare più una pazzia del genere,chiaro?- ho sorriso e ci siamo presi le mani mentre camminavamo.Dovevamo trovare degli aiuti,io avevo un braccio rotto e lui aveva dei lividi sul viso e forse anche di peggio,ma dove? Eravamo nel territorio nemico e ci avrebbero sparati a vista ed io non potevo rischiare di morire o di perdere lui.Mentre camminavamo tra i detriti c'erano anche pezzi di quadri o di vasi pregiati ormai destinati solo ad essere buttati poi ho notato il ritratto di George Washington che stava andando a fuoco,volevo salvarlo ma Ottaviano mi ha preso per il braccio e ha scosso la testa,aveva ragione non avevamo tempo per salvare dei quadri. Ho abbassato e ho continuato a camminare.Siamo usciti dal cortile della casa Bianca e mentre camminavamo tra le strade di Washigton D.C. ormai vuote e desolate,si sentivano solo i nostri passi,le bandiere ormai stracciate che sventolavano ed il vento.Siamo entrati in una farmacia e ho preso delle strisce di garza per fasciare il braccio e la stecca.Poi ho preso una bottiglia di acqua ossigenata,dell'ovatta e qualche cerotto,Ottaviano si era seduto a terra ed io ho fatto lo stesso -adesso tocca a te,brucerà un poco- ho iniziato a medicargli alcuni graffi che aveva sul volto e quelli più profondi li ho coperto con dei cerotti,poi si è tolto la maglietta e dietro alla schiena aveva dei graffi tipo frustate e quando  ho appoggiato l'ovatta impregnata d'alcol l'ho sentito lamentarsi -Scusami,scusami.Non fare così,mi fai preoccupare- lui mi ha fatto segno di continuare e ho obbedito.Finite le medicazioni,si è rimesso la maglia, ed io ho appoggiato la testa sulla sua spalla -ho sognato quando ti hanno rapito,ero preoccupata per te,non posso lasciarti qualche ora da solo che subito ti fai rapire- lui ha riso e poi ha detto -Bhe quando hai come ragazza una pazza suicida che vuole battersi con un Dio- mi ha preso la mano e ha continuato -ma promettimi che non farai mai più una cosa del genere,potevi morire sotto a quelle macerie e io non me lo sarei mai perdonato- l'ho guardato e ho annuito -non lo faró mai più,te lo prometto- mi sono distesa e ho appoggiato la mia testa sulle sue gambe e mi sono addormentata.
Nel sogno ho visto alcune persone davanti ad un focolare all'aperto,ho visto i loro volti erano i miei amici,c'erano Giulia,Dakota,Bea,Jason,Mia madre,Sam,ma non riuscivo a vedere Viola.Poi gli altri hanno creato un varco per far passare qualcuno ed è arrivata Viola con un drappo funebre e con le lacrime agli occhi.Era una cerimonia funebre. È arrivata davanti al focolare e ha guardato gli altri con gli occhi rossi -Non puó essere vero,lei meritava di vivere.Era fastidiosa,si,ma non meritava questo- ha gettato il drappo nel fuoco e ha continuato -Phobos la pagherà per questo,continueremo questa missione per entrambi.Si meritano i Campi Elisi- poi ha bisbigliato -che gli dei vi proteggano- Jason ha gettato il secondo drappo ed ha abbracciato Viola.
Mi sono svegliata e tutto era okay e Ottaviano stava dormendo.

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Capitolo 24
*** Tra i nemici ***


Mi sono svegliata tossendo mi sono guardata attorno e c'erano solo detriti e fiamme ma non riuscivo a vedere Ottaviano,così ho urlato il suo nome ma niente,solo il silenzio.Sono riuscita a togliere i detriti che avevo addosso con un solo braccio,l'altro si era rotto l'ho guardato e per poco non svenivo,dovevo fare una cosa poco piacevole.Ho preso il braccio e l'ho disteso cercando di aggiustare l'osso,ho preso un laccio da una scarpa e ho legato un'asta di legno al braccio.Mi sono alzata e ho iniziato a scavare tra i detriti -ti prego,ti prego...- sono scoppiata a piangere mentre continuavo a scavare -OTTAVIANO!Io non ce la faccio senza di lui,vi prego- ho sentito qualche detrito muoversi dietro di me,mi sono girata e ho preso la pistola ed è spuntata una mano -MARIKA! SONO QUI!SONO VIVO!- sono corsa in suo aiuto e ho spostato i detriti che lo tenevano bloccato mi sono inginocchiata per vedere come stava,non aveva niente di rotto per fortuna mi ha guardata sorridendo e ha detto -Hey,questo vale come appuntamento?- mi sono messa a ridere e l'ho baciato,lui ha continuato -lo prendo per un "si",adesso andiamo- l'ho aiutato ad alzarsi e ho cercato di sorreggerlo visto che zoppica,ma lui ha scosso la testa e ha detto che stava bene e ce la faceva e poi ha aggiunto -mi sei mancata,non lasciarmi mai più e non fare più una pazzia del genere,chiaro?- ho sorriso e ci siamo presi le mani mentre camminavamo.Dovevamo trovare degli aiuti,io avevo un braccio rotto e lui aveva dei lividi sul viso e forse anche di peggio,ma dove? Eravamo nel territorio nemico e ci avrebbero sparati a vista ed io non potevo rischiare di morire o di perdere lui.Mentre camminavamo tra i detriti c'erano anche pezzi di quadri o di vasi pregiati ormai destinati solo ad essere buttati poi ho notato il ritratto di George Washington che stava andando a fuoco,volevo salvarlo ma Ottaviano mi ha preso per il braccio e ha scosso la testa,aveva ragione non avevamo tempo per salvare dei quadri. Ho abbassato e ho continuato a camminare.Siamo usciti dal cortile della casa Bianca e mentre camminavamo tra le strade di Washigton D.C. ormai vuote e desolate,si sentivano solo i nostri passi,le bandiere ormai stracciate che sventolavano ed il vento.Siamo entrati in una farmacia e ho preso delle strisce di garza per fasciare il braccio e la stecca.Poi ho preso una bottiglia di acqua ossigenata,dell'ovatta e qualche cerotto,Ottaviano si era seduto a terra ed io ho fatto lo stesso -adesso tocca a te,brucerà un poco- ho iniziato a medicargli alcuni graffi che aveva sul volto e quelli più profondi li ho coperto con dei cerotti,poi si è tolto la maglietta e dietro alla schiena aveva dei graffi tipo frustate e quando  ho appoggiato l'ovatta impregnata d'alcol l'ho sentito lamentarsi -Scusami,scusami.Non fare così,mi fai preoccupare- lui mi ha fatto segno di continuare e ho obbedito.Finite le medicazioni,si è rimesso la maglia, ed io ho appoggiato la testa sulla sua spalla -ho sognato quando ti hanno rapito,ero preoccupata per te,non posso lasciarti qualche ora da solo che subito ti fai rapire- lui ha riso e poi ha detto -Bhe quando hai come ragazza una pazza suicida che vuole battersi con un Dio- mi ha preso la mano e ha continuato -ma promettimi che non farai mai più una cosa del genere,potevi morire sotto a quelle macerie e io non me lo sarei mai perdonato- l'ho guardato e ho annuito -non lo faró mai più,te lo prometto- mi sono distesa e ho appoggiato la mia testa sulle sue gambe e mi sono addormentata.
Nel sogno ho visto alcune persone davanti ad un focolare all'aperto,ho visto i loro volti erano i miei amici,c'erano Giulia,Dakota,Bea,Jason,Mia madre,Sam,ma non riuscivo a vedere Viola.Poi gli altri hanno creato un varco per far passare qualcuno ed è arrivata Viola con un drappo funebre e con le lacrime agli occhi.Era una cerimonia funebre. È arrivata davanti al focolare e ha guardato gli altri con gli occhi rossi -Non puó essere vero,lei meritava di vivere.Era fastidiosa,si,ma non meritava questo- ha gettato il drappo nel fuoco e ha continuato -Phobos la pagherà per questo,continueremo questa missione per entrambi.Si meritano i Campi Elisi- poi ha bisbigliato -che gli dei vi proteggano- Jason ha gettato il secondo drappo ed ha abbracciato Viola.
Mi sono svegliata e tutto era okay e Ottaviano stava dormendo.

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Capitolo 25
*** "Amor vincit omnia..." ***


Il giorno seguente Ottaviano mi ha svegliata -È ora di andare,su-.
Ci siamo alzati e siamo usciti dalla farmacia e ci siamo diretti verso la periferia di Washington e durante il tragitto ho raccontato ad Ottaviano il sogno che avevo fatto e che dovevamo raggiungerli a New York,lui mi ha guardata ed ha detto -come facciamo? Non possiamo andarci da soli,ci servono dei rinforzi e non sappiamo dove trovarli tra tutti questi nemici.- ho alzato le spalle scuotendo la testa e gli ho risposto -non lo so,ma non possiamo lasciare da soli i nostri amici...hanno bisogno di noi.- mi ha preso la mano e ho continuato-non ti lasceró di nuovo,non riesco a sopravvivere senza di te-.
Abbiamo preso un auto e lui ha guidato ed io ero seduta affianco a lui e il mio braccio fratturato era appoggiato sulle mie gambe,ad ogni buca o sobbalzo dell'auto sentivo delle piccole fitte e non vedevo l'ora di farmi visitare da un medico in un'ospedale,basta che questo dolore passi e mi dia un po' di tregua,infatti ad ogni spostamento trasalivo e Ottaviano ripeteva sempre scusa con una faccia da cane bastonato.Siamo arrivati in Columbia e si stava per scatenare una tempesta così abbiamo deciso di fermarci in una fattoria e dormire un poco.Ha parcheggiato l'auto,siamo scesi e siamo entrati di corsa nella casa ormai abbandonata.Ottaviano ha chiuso la porta.Siamo entrati nel salone e mentre lui accendeva  il fuoco,io ho preso qualche coperta è qualcosa da mangiare e da bere. Ci siamo seduti davanti al fuoco avvolti nelle coperte mangiando dei tramezzini.Guardavo le foto sul camino e vedevo i volti felici di una famiglia e forse alcuni di loro non sono sopravvissuti a tutta questa merda,come ha potuto  quel bastardo rovinare tutto questo? Dove ha trovato il coraggio? Ho guardato il mio ragazzo e lui stava guardando il fuoco,forse stavamo pensando alla stessa cosa o forse no? Lui mi ha guardato sorridendo e mi ha stretto a se -Ce la faremo insieme,prenderemo a calci quel bastardo e tutto tornerà normale e finalmente potremmo stare tranquilli e respirare- mi ha dato un bacio sulla fronte ed io l'ho abbracciato,poi ha tirato fuori un ciondolo d'oro a forma di cuore -volevo regalarti questo,ma non ho trovato il tempo ed il modo di regalartelo- me l'ha messo al collo -aprilo,c'è una frase- l'ho preso tra le mani e poi l'ho aperto,c'era la nostra foto su un lato e sull'altro c'era scritto una frase in latino,l'ho letta ad alta voce -Amor vincit omnia...ma ci sono anche i punti,non è finita- lui ha tirato fuori dalla maglietta il suo ciondolo,peró era fatto di bronzo,l'ha aperto e ha letto - et nos cedamus amori,è il continuo della frase è tradotta vuol dire "l'amore vince tutto e noi cediamo all'amore"...il tuo ciondolo è fatto di oro imperiale,materiale romano,mentre io ce l'ho in bronzo celeste,materiale greco...spero che ti piaccia...- l'ho baciato prima che finisse la frase è ho sorriso -mi piace molto,lo terró con me per sempre,amore mio-.
Abbiamo passato la serata sdraiati sul pavimento a raccontarci storia di mitologia greca o romana e quando le raccontava lui,sorridevo e guardavo
le sue labbra,mi era mancato passare del tempo con lui da soli,ma questa gioia era destinata a finire e quindi dovevo godermi ogni istante con lui fino a New York.

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Capitolo 26
*** Istinto di sopravvivenza ***


 
Il giorno dopo abbiamo preparato gli zaini con all'interno del cibo e dell'acqua e qualche coltello per difenderci in caso di attacco.
Siamo usciti dalla casa e ci siamo mossi verso New York a piedi,perchè non c'era più benzina nell'auto.
Per le strade di periferia non c'era nessuno e lanciavo alcuni sguardi a destra e a manca verso le finestre delle case e scorgevo delle persone che ci stava fissando dalle finestre e quando le guardavo chiudevano la tenda di corsa e sparivano come se fossero dei fantasmi impauriti dagli sguardi dei vivi.Di chi avevano paura queste persone o di cosa? Perchè erano barricati nelle loro casa? Perchè non uscivano a combattere e a liberarsi da questa oppressione? 
Ottaviano mi ha stretta a lui mentre si guardava intorno impaurito.Ci stavamo rinchiudendo nella paura e nella rabbia per difenderci,per sopravvivere? Avevo paura lo ammetto,ma stavo imparando a conviverci e ad accettare le conseguenze e a combattere per una giusta causa,per la libertà...maledetta quella terra che ha bisogno di eroi,era quello che ci mancava un eroe pronto a svegliare gli animi e le menti dei codardi.
Poi ho dato uno sguardo alla strada e c'erano auto della polizia e auto civili con le ruote sgonfie e fori di proiettili,forse queste persone avevano paura di coloro che abusano della violenza per mantenere il controllo? Una sottospecie di nuova organizzazione criminale che ormai ha preso il sopravvento? Troppi dubbi e poche risposte in tutto questo caos.Poi vidi il corpo di un uomo a terra sull'asfalto,doveva stare lì da pochi giorni,non c'era nessun segno di proiettile o pozza di sangue,c'era parecchia neve...forse è morto per assideramento,nessuno l'aveva aiutato.Mi sono abbassata sui talloni per vedere da vicino la faccia dell'uomo e poi ho sussurrato -Riposa in pace,viaggiatore- mi sono alzata ed ho preso la mano di Ottaviano e lui mi ha detto -ce la faremo,te lo giuro- ho sorriso e abbiamo ripreso il nostro lungo viaggio. Ero arrabbiata con il Mondo e con l'umanità,perché non aiutare un uomo in difficoltà? Perchè lasciarlo morire di freddo? Perchè tutto questo? Non c'era una cazzo di spiegazione razionale,ci stavamo comportando come bestie feroci che si attaccano a vicenda per mangiarsi la preda quando ce n'è abbastanza per tutti! Questo,signori,è un effetto collaterale della paura.L'uomo è un animale che attacca il suo inferiore e lo umilia,di sicuro adesso starete dicendo "No,io non sono una bestia.Io aiuto tutti" quando cerchi di rimanere nella catena alimentare,non sei più così buono e nobile d'animo,ma é giusto crede che nel Mondo ci sia ancora qualcuno disposto a tornare indietro e aggiustare le cose,ad aiutare il prossimo,a trovare il coraggio di sorridere in mezzo a tutta questa merda e che ci sia ancora qualcosa di buono per continuare a lottare.È normale avere paura,ma si deve avere il coraggio di accettarla e continuare ad andare avanti.
Nel pomeriggio siamo arrivati a Baltimore ma la situazione non era cambiata,solo che alcune volte si sentivano degli spari in lontananza e qualche esplosione.Mia madre aveva ragione,più ci avviciniamo a New York e non devi preoccuparti solo dei mostri o di quei malati lassù,ma anche alle persone che cercano di sopravvivere.Camminavamo sul marciapiede e sfrecciavano auto con vetri rotti e fori sulle portiere.Ho alzato lo sguardo verso una finestra di un palazzo fatiscente e c'era una bambina alla finestra,l'ho guardata e lei mi ha salutata sorridendo poi è arrivata la mamma e prendendola per il braccio l'ha tirata dentro,poi ci ha lanciato uno sguardo non so bene come dire era un misto tra preoccupazione e nervosismo,infatti prima di chiudere le tende ha mimato con le labbra "scappate finchè siete in tempo". 
Ho ripreso la mano di Ottaviano ed insieme abbiamo accelerato il passo e lui ha iniziato a riempirmi di domande ed io gli ho detto di continuare a camminare e che ci sarebbe stato tempo per le domande.
All'entrata della strada in cui ci trovavamo è stata bloccata da un gruppo di uomini con dei fucili d'assalto ed era troppo tardi per nascondersi,ci stavano già indicando,così ci siamo voltati e abbiamo preso a correre e  qualcuno ha urlato -HEY FERMI!- hanno iniziato a spararci contro è un proiettile mi ha colpita al ginocchio e sono caduta a terra,Ottaviano si è fermato prima ha guardato me e poi davanti a se,in quel momento ho pensato "mi abbandonerai qui,lo so".Invece no,ha preso un coltello e si è messo avanti a me.Uno si è avvicinato a lui e quest'ultimo si é beccato un coltello nello stomaco ed è caduto a terra.Il secondo mi ha raggiunto e mi ha puntato l'arma contro ed ha urlato ad Ottaviano -FERMO O SPARO- e lui ha obbedito ed ha alzato le mani -BRAVO! UN SOLO PASSO FALSO E QUESTA PUTTANA VA DRITTA ALL'INFERNO!-ha guardato gli altri due suoi complici -UNO DI VOI DUE AMMAZZI QUESTO BASTARDO E L'ALTRO MI AIUTI CON QUESTA!- uno dei due ha preso Ottaviano e l'ha lanciato contro l'auto e gli ha puntato il fucile contro.
L'altro invece è venuto vicino a me per aiutare il suo amico ed io sono scoppiata a piangere e ad urlare aiuto,ma nessuno ci avrebbe aiutato,uno dei due si stava agitando troppo e mi ha puntato la pistola alla tempia-ZITTA,ZITTA! DEVI STARE ZITTA! SMETTILA DI PIANGERE!- ho chiuso gli occhi ed ho soppresso i singhiozzi.Poi ho sentito degli spari ho urlato ancora più forte,ho riaperto gli occhi e quei stronzi erano morti e Ottaviano era ancora ancora vivo.
Davanti a noi c'era un uomo,vestito come un soldato,un berretto nero in testa,scarpe da trekking.Si è avvicinato ad Ottaviano e gli ha dato delle pacche sulle spalle -tranquilli,siamo qui per aiutarvi.- aiutarvi? C'era solo lui.Mi sono guardata intorno e dai vicoli ai lati della strada sono sbucati una donna ed un uomo.La donna con un kit di pronto soccorso è accorsa da me e ha guardato la ferita con una faccia preoccupata -Jack,dobbiamo portarla da un medico...non è una semplice ferita-.Ho dato uno sguardo alla ferita e c'era un buco,riuscivo quasi a vedere cosa c'era sotto,ho preso il braccio della donna -la prego,c'è qualcosa che puó fare,la prego...è la mia gamba- è arrivato Jack,l'uomo che ha dato delle pacche sulla spalla di Ottaviano.Ha guardato la ferita -mi dispiace tesoro.Cerco un'auto e andiamo,tu cerca dì disinfettare,April- si è alzato ed è andato a cercare un auto.

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Capitolo 27
*** Poros ***


Jack è riuscito a trovare un auto,mi hanno presa in braccio per poi sistemarmi sul sedile posteriore assieme ad Aprile ed Ottaviano.Una volta saliti Jack è partito a tutto gas e ad ogni sobbalzo o fossi sentivo una fitta al ginocchio e trasalivo.
April ha preso una siringa con della morfina all'interno e me l'ha iniettata nella zona interessata.La mia testa era appoggiata sulle gambe di Ottaviano e lui mi accarezzava il viso -andrà tutto bene,ce la farai- ed io provavo a sorridere anche se a momenti svenivo.Jack si è fermato all'improvviso e lui ed il suo compagno sono scesi lasciando le portiere aperte,ho guardato Ottaviano e con mezza voce ho detto -dove siamo?- lui si è guardato attorno ed ha detto -di fronte ad un ospedale,spero,qui ti aiuteranno e starai meglio- mi ha dato un bacio sulla fronte,poi Jack ha aperto la portiera,Ottaviano è sceso, mi ha messo su una barella ed ho chiuso gli occhi.Li ho riaperti ed ero in una sala operatoria e una luce mi abbagliava è un uomo o una donna mi ha iniettato un anestetizzante e prima di addormentarmi ho sentito -che Dio ti benedica-.
Sono caduta in un sonno profondo.
Adesso mi trovavo in una stanza bianca con dei televisori rotti,tavoli spaccati e qualche scrivania di ferro ancora intatta ,pareti e pavimento bianchi ed alla fine della stanza c'erano due poltrone di velluto rosso. All'improvviso sono entrate tre persone ed io mi sono nascosta sotto ad una scrivania di ferro e ho spiato dalle fessure lasciate dai proiettili.Ho visto due uomini ed una donna,quest'ultima era vestita con un semplice vestito rosso porpora,emaciata e capelli neri molto lunghi,sembrava la Maddalena di Donatello,il primo dei due uomini era giovane con una mimetica addosso,capelli biondi,abbronzato e con delle ali bianche...lo conosco, è Eros e gli altri due erano i suoi genitori,Penia e Poros, e suo padre era aveva i capelli e la barba nera,pelle chiara,robusto e aveva addosso una toga azzurra.
Penia stava urlando al figlio che aveva un semplice piano,sparare e fuggire,ma aveva fallito miseramente ed Eros si stava difendendo. Poros ha zittito la moglie ed il figlio per poi dire -Eros ha portato a termine la sua missione,ha sparato al ginocchio della ragazzina e con i tempi che corrono,non ce la fará quindi miei cari state calmi e...- si è fermato ed ha guardato verso la mia direzione -abbiamo visite- ha sfoderato la spada ed venuto verso la scrivania dove mi ero nascosta,l'ha ribaltata.Mi ha presa per il collo -se casomai tu guarissi,sappi che distruggerò tutto ciò che ami e quando avrai sofferto abbastanza,ti uccideró con la tua stessa spada,ma se vuoi venire a trovare,sappi che sono nella Baltimore Bank e ti aspetto- mi ha gettata a terra e lo scenario è cambiato di nuovo.Mi trovavo tra dei cadaveri e delle ossa e un fiume di sangue divideva due sponde,sull'altro si trovava Ottaviano.Mi sono alzata e ho corso verso il fiume ma alcuni cadaveri e scheletri mi prendevano le caviglie e mi tiravano giù,ma io riuscivo a liberarmi ed alla fine mi sono tuffata nel fiume e ho nuotato il più veloce possibile,ho allungato la mano verso la sua,ma qualcosa mi ha trascinata giú.Ho scalciato e colpito qualcosa che mi ha liberata dalla sua presa mortale e sono risalita in superficie e mi sono appoggiata alla riva per riprendere fiato -ti prego...basta,con tutto quello che sta succedendo...sto diventando psicologicamente instabile,ma non mi fermeró-.
Questa volta mi sono svegliata e ,speravo che questa fosse la realtà, mi trovavo su un lettino di un ospedale ed ero collegata a vari apparecchi medici, mi sono tolta tutti quei fili e mi sono alzata,ho fatto il primo passo e sono caduta.Ho guardato le mie gambe ed una era metà di ferro -ma che cosa?- mi sono aggrappata al comodino affianco al mio letto e mi sono alzata e ho fatto cadere tutto ciò che c'era sopra e sono entrati Ottaviano ed una una donna.Sono venuti verso di me ed il mio ragazzo mi ha preso per i fianchi e mi ha rimessa sul letto -fammi scendere,non voglio stare qui- lui ha guardato la donna ed ha detto -sei stata in coma per tre settimane,sei senza energie e devi abituarti alla tua nuova gamba-.

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Capitolo 28
*** Strategic Homeland Division ***


 
[Ottaviano]
Cosa farei senza di lei? 
In queste tre lunghissime settimane non ho fatto altro che tenerle la mano e piangere,sperando che prima o poi si sarebbe svegliata.Avevo bisogno di lei in tutta questa situazione in cui i dubbi spuntano come fili d'erba e questa ragazza davanti a me,era la mia unica speranza.
In giorno prima del suo risveglio Megan mi ha riferito che i nostri amici avrebbero guidato un attacco contro i nemici fra due settimane e che avevano bisogno di rinforzi,dovevamo sbrigarci.
Due sere dopo finalmente eravamo da soli e volevo sostenerla un po',visto che negli ultimi giorni sembrava malinconica e non aveva mai voglia di parlare.Ho messo una sedia affianco al suo letto e l'ho guardata -Senti,non dirmi che non hai voglia di parlare perché  non ti credo...quindi adesso tu parlerai con me o giuro che esco da questo fottuto ospedale e vado a spaccare la faccia a quel bastardo!- adirato mi sono alzato dalla sedia e lei mi ha preso il braccio -parleró,parleró. Non voglio venirti a salvare il culo di nuovo.Adesso siediti e calmati- ha mollato la presa sul mio braccio e mi sono riseduto e lei ha continuato a parlare -ho metà gamba robotica e non riesco a muovermi con facilità,figurati a combattere con qualche Dio o Dea,mio padre è morto,potrei perdere anche te ... io non voglio perdere un'altra persona cara a me- ed è scoppiata a piangere,le ho dato uno schiaffo su una guancia e lei mi ha guardato tipo "ma che ti salta in mente?!" -Questa non sei tu! La ragazza di settimane fa non avrebbe detto questo,avrebbe impugnato una spada,un pugnale o una pistola e sai cosa avrebbe fatto?!- ha scosso la testa- avrebbe fatto di tutto pure di sistemare questa situazione! QUINDI ALZA QUEL CULO DAL LETTO,DONNA!- mi ha guardato con un viso enigmatico,un misto tra rabbia,rancore e coraggio.Ha guardato la gamba e poi si è alzata da letto ed è venuta vicino a me,mi ha dato uno schiaffo -non osare mai più di darmi una sberla,chiaro?- ho annuito e lei mi ha baciato.Ci siamo staccati -adesso,va a cercare Megan e portami dei vestiti,non posso combattere con un pigiama-.Come un soldatino sono andato da Megan e ho raccontato quello che era appena successo nella stanza e lei mi ha fatto un sorriso -te l'avevo detto che sarebbe tornata,seguimi e avrai ció di cui hai bisogno- l'ho seguita in uno stanzino pieno di abiti uguali,uniformi, e sul retro delle giacche c'era un simbolo di una fenice e sotto una sigla -che vuol dire SHD?- lei mi ha dato dei vestiti con una scarpa -Strategic Homeland Division,siamo un gruppo di veterani che cercano di aiutare le persone-.
Sono tornato nella stanza di Marika e lei era seduta sulla sedia con le gambe dondolanti -ti ho portato i vestiti- ha preso i vestiti ed è andata in bagno.Io avevo già la mia uniforme quindi non necessitava di essere cambiata. La porta si è aperta e sono entrati Megan e Jack con due zainetti attrezzati,Jack mi ha guardato e passato la zaino -giro di ricognizione per entrambi,spero che sappiate come si spara- ho preso lo zaino -sappiamo combattere e sparare,non ci servono lezioni da te-.
Marika è uscita dal bagno con l'uniforme e ha guardato Jack e Megan,quest'ultima le ha dato lo zaino -giro di ricognizione,tranquilla-.
Siamo usciti dall'ospedale e siamo saliti su una Hammer,Jack e Megan davanti ed io e Marika dietro.
Diciamo che il centro di Baltimore era tranquillo,c'era gente nelle strade che passeggiava e bambini che giocavano a rincorrersi o a lanciarsi le palle di neve e le loro risate riempivano l'aria di positività e poi le decorazioni natalizie e le ghirlande attorno ai lampioni riscaldavano l'aria...all'improvviso qualcuno mi ha preso la mano,mi sono voltato e ho visto lei,la mia ancora di salvezza,che sorrideva.Si avvicinata a me ed io l'ho stretta -sistemeremo questa situazione,vedrai.Tutto tornerà normale- come se mi avesse letto nella mente,lei sapeva come tranquillizzarmi.
Dopo un'ora abbiamo raggiunto la periferia e la situazione era completamente diversa,non c'era nessuno per la strada,solo un silenzio assordante e casa barricate.Tutto doveva tornare alla normalità e dovevamo aiutare le persone a ritrovare il coraggio che hanno perduto.

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Capitolo 29
*** "Non farlo mai più" ***


 
[Marika]
Dopo un paio di ore e giri per strade in cui non c'era un'anima viva o qualcosa da fare.Ci siamo fermati e abbia deciso di fare una ricognizione a piedi e vedere se qualcuno aveva bisogno di aiuto.Dopo un paio di toc toc ad alcune porte e nessuno che rispondeva o qualche madre o padre di famiglia diceva "stiamo bene così,lasciateci in pace" da una finestra o da dietro una porta,in realtá non stavano bene,per niente, dai loro volti e dalle loro voci si leggeva chiaramente "abbiamo paura,ma non vogliamo ammetterlo, lasciateci in pace".Così li abbiamo lasciati in pace e abbiamo continuato il nostro giro per le stradine desolate,che emozione.
Ho alzato gli occhi al cielo almeno per vedere come se la spassavano gli uccelli,le nuvole ed il sole che erano in armonia tra loro...quando notai un uccello dalla stazza media che si stava avvicinando a noi,lo misi a fuoco ed era Jess! Quanto mi è mancata spero che abbia buone notizie.È atterrata su un auto con le ruote sgonfie e i vetri rotti,l'ho raggiunta ed è salita sulla mia spalla -scusami Jess,ma non ho nessun topolino da darti- aveva un pezzo di carta legato ad una zampa,l'ho preso e ho letto cosa c'era scritto "se pensano che sei dalla parte dei cattivi,fagli vedere il contrario". 
Ho guardato gli altri e poi si sono sentite delle urla e mi sono guardata intorno e Jess ha preso il volo e nel cielo si vedevano delle nubi nere,un incendio.Ho guardato Ottaviano e poi gli altri -Dobbiamo seguire il fumo! Seguitemi-.
Ho preso a correre e seguivo Jess.L'incendio non doveva essere lontano,se siamo riusciti a sentire le urla. Quando siamo arrivati,c'era una bambina che urlava aiuto davanti ad una villetta  in fiamme,l'abbiamo raggiunta -che succede piccola?- aveva il volto bagnato dalle lacrime  ed ha indicato la villetta -mio papà è rimasto bloccato lì dentro- ho guardato Ottaviano e lui ha scosso la testa -non pensarci neanche-.
Mi sono tolta lo zaino dalle spalle e sono entrata dentro.Tra le fiamme ho urlato -HEY! C'È QUALCUNO?!- mi sono guardata attorno e c'erano solo mobili in fiamme e fumo,all'improvviso ho sentito -AL SECONDO PIANO-.
Sono salita sopra e ho controllato in tutte le stanze e in quella matrimoniale c'era un uomo disteso a terra bloccato da una trave,sono accorsa ad aiutarlo -OKAY! SPINGA- ho afferrato la trave e ho iniziato a tirare e si è alzata di qualche centimetro così che il signore potesse  liberarsi.Si è alzato e ho mollato la presa e gli ho fatto segno di andare.
Ci siamo diretti verso le scale quando sono crollate altre travi,l'uomo è riuscito a scappare -VADA! TROVERÓ UN'ALTRA USCITA!-.
Mi sono guardata attorno e in fondo al corridoio c'era una finestra chiusa,ho provato ad aprirla,ma era bloccata.L'ossigeno al cervello iniziava a mancare ed era solo una questione di minuti prima che svenissi.Mi sono voltata e ho visto mio padre in fondo al corridoio che mi porgeva la mano -Non sei riuscita a salvarmi e mi ha abbandonato,mi hai deluso- ho preso a camminare verso di lui ed è crollato il pavimento e sono caduta di sotto -è inutile salvarmi ora,spero che tu ora sia felice-.Mi sono girata ed ho visto Ottaviano -mi dispiace papà- mi ha presa in braccio e siamo usciti fuori -no,devo salvarlo- ho allungato la mano verso la porta e lui mi ha baciata ripetendomi -non farlo mai più-.

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Capitolo 30
*** George Washington ***


 
[Marika]
Era sera e durante il giorno abbiamo aiutato delle persone e ucciso qualche nemico,ma almeno avevo salvato il padre di una bambina e visto che non avevano più una casa dove dormire e mangiare, Jack li ha portati al quartier generale ed ha lasciato me ed Ottaviano con Megan e ha detto che sarebbe tornato domani mattina a riprenderci.
Per la notte ci siamo accampati in un ranch vuoto.Siamo entrati e l'edificio era in buone condizioni,era in disordine,ma per il resto non c'era nessun foro.Megan ha posato lo zaino -Okay,io controllo se c'è qualcosa da bruciare nel fienile.Voi controllate nell'edificio se c'è qualcuno- abbiamo annuito e lei è uscita con una pistola.
Abbiamo ispezionato la casa e non c'era nessuno,così ci siamo seduti per terra nel salone e sul pavimento c'era una cornice rotta con una foto dentro.L'ho presa e ho dato uno sguardo -questa casa apparteneva ad una famiglia- ho appoggiato la testa sulla spalla di Ottaviano -chissà se sono ancora vivi e stanno festeggiando la vigilia di Natale- lui mi ha preso la mano -Un giorno avremo una famiglia tutta nostra e festeggeremo tutti i natali che vorrai nella nostra casa,te lo prometto.Adesso dobbiamo pensare a sopravvivere...okay? E so che con te ci riuscirò- mentre gli stringevo la mano è entrata Megan con della legna in mano,diretta verso il camino -Ottaviano,aiutami ad accendere il fuoco- lui non ci ha pensato due volte ed è andato ad aiutarla.Io sono rimasta un po' sola e pensavo a quello che sarebbe successo se io ed  Ottaviano fossimo sopravvissuti, beh  avremo avuto molte discussioni su cose in cui eravamo in disaccordo,avremo avuto dei figli,una casa e una vita da goderci fino alla morte.Ma non potevo illudermi,così mi sono alzata e li ho raggiunti e il fuoco era accesso -come posso aiutarvi?- Megan mi ha dato del nastro isolante -sigilleremo le finestre,allerta bufera-. Dopo aver sigillato le finestre ci siamo seduti davanti al fuoco e abbiamo mangiato dei tramezzini al formaggio e prosciutto e abbiamo parlato del più e del meno,Megan ci ha raccontato della sua storia con Jack e che dopo tutto questo si sposeranno e andranno in Italia e cercheranno di avere una vita lontana dalla guerra e dalla sofferenza.Poi ha guardato noi e ha detto -E voi due?- ho incrociato il suo sguardo -Noi due cosa?-
-lo sapete benissimo,che farete dopo tutto questo?- ho guardato Otto e ci siamo guardati con imbarazzo -Bhe io e lei andremo a Parigi-
-Parigi no,non mi piace- lui ha incrociato le braccia - No,non ci vado e poi non possiamo- Megan ha gettato l'involucro di carta per panini nel camino -Non importa,adesso dormite.Abbiamo una lunga giornata domani-.
Si è messa nel suo sacco a pelo e ha chiuso gli occhi.
Ho sistemato il sacco a pelo mentre Otto guardava il fuoco,ho messo una mia mano sulla sua spalla destra -Hey,non importa se non possiamo andare a Parigi.Basta che sto con te.Adesso dormiamo e non pensiamo ad altro- gli do un bacio sulla guancia e lui ha accennato ad un sorriso -Va bene-. Mi sono infilata nel mio caldo sacco a pelo e sono caduta in un sonno profondo ed i sogni strani non potevano mancare.
Mi trovavo in un campo di battaglia,ma non c'erano carri armati o armi moderne,ma cannoni e molti fucili con baionetta sul l'estremità e dei soldati con divisa rossa o blu,c'era molta nebbia e non riuscivo a vedere,l'aria era piena di polvere da sparo ed in lontananza si sentiva il suono di urla,incitazioni,spari di cannoni e di fucili.Continuavo a camminare fino a raggiungere la cima di una collina e da lì riuscivo a vedere il campo di battaglia e all'improvviso un uomo su un cavallo grigio è comparso affianco a me.Aveva un un tricorno color nero,sotto una  parrucca bianca,un naso abbastanza grande,un mento grande,vestito come un generale del 1700 e il mantello blu.Guardava il campo di battaglia come se fosse un'opera d'arte -Sai,la strategia è molto importante in guerra,ma non basta solo quello.In guerra bisogna avere dei soldati pronti a morire per la propria patria,soldati coraggiosi e astuti,ti servono dei patrioti- mi ha guardata con un sorriso e i suoi occhi azzurri.L'uomo davanti a me era George Washington! Ero allibita,stupita ed emozionata,non sapevo cosa dire -Ti starai chiedendo perchè questo sogno.È molto sempre il perchè,io ho liberato questo paese dalla paura,dall'oppressione,dai traditori e dai nemici.Tu dovrai fare lo stesso,ma hai solo bisogno di un esercito forte e valoroso.-
-ma come faró ad ottenerlo?- 
-Tu sai come ottenerlo,ma hai troppa paura,dimostra al popolo che ha un comandante coraggioso e valoroso e vedrai che ti seguiranno con lealtà ed onore in qualsiasi battaglia.Sai dove trovare la tua arma.Adesso vai e rendi fiera nostra madre-.

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Capitolo 31
*** Nico la meteora ***


 
[Ottaviano]
Non riuscivo a dormire.
Quando ero prigioniero nella Casa Bianca pensavo che ogni singola notte fosse l'ultima e che non mi sarei più risvegliato, avevo perso le speranze e pregavo agli dei affinché Marika stesse bene e fosse al sicuro.
Invece accadde il contrario,venì a salvarmi mettendo a repentaglio la sua sicurezza. Perchè non è scappata quando le ho detto che il palazzo sarebbe esploso da un momento a l'altro? Perchè continua combattere per una battaglia persa già dall'inizio? Forse è troppo orgogliosa,mi sono detto tra me e me, o forse ci sta solo provando… ma io avevo paura per lei,volevo difenderla ma non sapevo come,cosa dovevo fare per mandarla il più lontano possibile da questa guerra? Più lei bloccava l'avanzata di Phobos e più velocemente il terreno le si frantumava sotto i piedi rischiando di ammazzarsi con le sue stesse armi,ma lei non aveva capito che Phobos è sempre stato davanti ai suoi occhi,era colui che chiama traditore,colui che uccise suo padre.Mark, è sempre stato lui e lei pensa ancora che sia una stupida pedina,in realtà è il demiurgo...è Phobos.L'ho visto nei suoi occhi,ho visto la paura e lui l'ha usata contro di me ed ha usato i miei sentimenti per farmi perdere la speranza e ce l'ha fatta...ma perchè con lei non ha funzionato? 
All'improvviso ho sentito uno scricchiolio seguito da uno sbadiglio -Ottaviano,non è sicuro stare qui fuori coi tempi che corrono- mi sono voltato e lei se ne stava lì,sulla soglia della porta a stropicciarsi gli occhi anche se aveva una divisa militare poco femminile,la coda di cavallo,il viso sporco e stanco,io l'amo ogni giorno di più -Come mai ti sei svegliata,civetta?-  
-Ho solo sognato George Washigton che mi diceva di trovare un'arma,un destriero ed un esercito e come sfondo di questa fraterna conversazione c'era uno scenario di una delle tante battaglie durante la rivoluzione americana...bello no?- è venuta vicino a me ed io le ho preso la mano -ce la faremo,vedrai- lei ha guardato prima le nostra mani e poi il cielo ed ha inarcato le sopracciglia -Cos'è quella sagoma nera?- mi ha indicato il punto in cui sta guardando.C'era una piccola sagoma  che pian piano si ingrandiva e si dirigeva verso di noi,ci siamo alzati di scatto -Vai a svegliare Megan,muoviti Marika!- è entrata dentro di corsa e quella sagoma si è schiantata dietro casa e mi sono precipitato sul posto e c'era un cratere e un ragazzo era appena uscito da lì e si teneva il braccio,era ferito di sicuro, mi ha guardato e ha sfoderato la spada di un colore nero come le tenebre...quell'arma mi era familiare...era la spada di Nico! Ho alzato le mani e mi sono avvicinato con calma -Nico,sono Ottaviano,stai tranquillo.Non voglio farti del male- all'improvviso Megan e Marika sono uscite dalla casa e lui si è voltato verso di loro -Perchè dovrei crederti? Potreste essere dei sosia mandati dai miei nemici per uccidermi- ho gettato il pugnale con tutta la fondina -Sono disarmato,non posso ucciderti- lui ha rimesso la spada nella sua fondina.Mentre gli prestavamo soccorso ci ha raccontato del perchè si trovasse a viaggiare su un pegaso di notte,era molto semplice l'hanno mandato come messaggero alla base della Strategic Homeland division per avvisarli dell'attacco a New York fra poche settimane e che avevano bisogno di un esercito massiccio e forte per contrattaccare,ma Jack era rimasto un po' distaccato di fronte a questa richiesta ed infine ha rifiutato.Durante il viaggio di ritorno il pegaso era un po' irrequieto e Nico ha pensato che fosse colpa sua e non sa come o perchè il destriero ha perso il controllo per poi precipitare.
Nico se l'era cavata con una semplice frattura al braccio,nulla di grave dopo il violento impatto che ha subito,Megan l'ha portato dentro ed io sono rimasto con Marika che stava controllando il pegaso per poi accarezzargli il muso -non ha nulla di rotto,per fortuna.Peró non ho nulla da mangiare per lui- mi sono guardato intorno e ho avuto la brillante idea di portarlo nella stalla,li dovrebbe esserci qualcosa da mangiare per dei pegasi,no? Tanto sono solo dei cavalli alati.Con una corda l'abbiamo portato nella stalla e lui si è subito trovato a suo agio e si è accucciato sulla paglia e noi ci siamo seduti vicino per poi addormentarci.

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