Il nostro piccolo,grande infinito

di franceschielllina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perché non me ? ***
Capitolo 2: *** Senza di te sono completamente vuota ***
Capitolo 3: *** Ci innamoriamo dell'impossibile e lui era il mio ***
Capitolo 4: *** Stanca di essere la vittima dei tuoi errori.. ***
Capitolo 5: *** Anche i più forti sono deboli. ***
Capitolo 6: *** Tu sei il mio presente e questo non può cambiare ***



Capitolo 1
*** Perché non me ? ***


                          IL NOSTRO PICCOLO,GRANDE

                                                                                                            CAPITOLO 1
 

Ero seduta da un’ora su quel muretto e lui come al solito era in ritardo, ma ormai non mi arrabbiavo più, mi ero abituata e avevo imparato ad amare anche questo suo difetto, mi era impossibile non farlo. Ero così agitata, cosa che non  mi capitava quasi mai con un ragazzo.  Ma lui non era un ragazzo qualunque, lui era diverso,speciale,era semplice fuori ma complicato dentro,timido all’apparenza ma pronto a difendermi in qualunque momento,era quello di cui mi ero follemente innamorata alla fine dell’estate! Non solo perché era diverso ma era unico, era l’unico che mi aveva apprezzata fin dal primo momento in cui c’eravamo conosciuti,che mi faceva sorridere appena mi guardava,anche se era solamente uno sguardo da amico, perché sfortunatamente non era il mio ragazzo, io avrei voluto con tutto il mio cuore, ma lui mi vedeva solo come la sua amica, la sua migliore amica. E questo peggiorava nettamente la situazione, perché non solo io fingevo di essere un’altra persona, la solita persona , ma ogni volta che sentivo la parola”amica” il mio cuore si spezzava. Il fatto è che non riuscivo a mandarli via, mi tormentavano continuamente.
-Buonasera signorina Smart- mi voltai e gli sorrisi, amavo quando cercava di fare l’accento inglese, anche se non gli riusciva mai-Buonasera anche a lei signor Maddox- scoppiamo a ridere, perché devo dire che anche il mio accento inglese era pessimo. Saltai giù dal muretto e lo abbracciai, dio quanto li amavo i suoi abbracci, mi sembrava di essere protetta da tutti e da tutto in quei pochi secondi.-Ti va di fare un giro –annuii -Ma a patto che se sarò stanca mi dovrai portare in spalla-Affare fatto-rispose lui con decisione. Camminammo per un po’, scherzando e ridendo come facevamo solitamente, poi imboccammo una traversa, sapevo dove voleva andare,non cambiava mai strada. Arrivammo alla “Terrazza”,il nostro posto, scoperto insieme prima che io partissi due mesi per l’estate. La chiamavamo così, perché sembrava una gigantesca terrazza da cui si poteva vedere tutto il paese, era solo nostro. Ci sedemmo sulla piccola panchina di pietra apposta per noi, tirò fuori il pacchetto di Malboro,che custodiva preziosamente e se ne accese una.Di solito metteva un po’ di musica, gli piacevano molto quelle canzoni un po’vecchie ma che,sotto sotto, facevano ancora parte del mondo moderno.
-Jess- mi voltai verso di lui e capii che quella sera non avremmo ascoltato quella musica un po’ vecchiotta e non ci sarebbero state tutte quelle risate che avevo previsto, ma qualcosa di serio lo preoccupava. –Che c’è?-Devo dirti una cosa importante, davvero importante- il suo viso si fece rigido, poi fece un lungo tiro e alla fine gli uscirono quelle parole che lo tormentavano tanto-Mi sento con Marnie- Non sapevo cosa dire- E’una cosa seria?- Jessi non la chiamerei una cosa seria ci sentiamo soltanto – Oh ma perfavore Tommy, ti conosco bene!- e infatti sapevo benissimo che lui per sentire intendeva stare assieme, anche se in quel momento avrei preferito non saperlo. Non rispondeva, guardava il vuoto e fumava. Dato che odiavo i suoi silenzi non mi rimaneva altro che accendermi una sigaretta. Non fumavo molto,diciamo solo quando serviva e in quel caso serviva molto. Avevo iniziato quest’estate,a New York, dove ero stata per due mesi, lontano da tutti e soprattutto lontano da Tommy, e proprio in quella estate avevo capito quanto fossi innamorata di lui. Ero partita con un obbiettivo ben preciso,trovare me stessa, ma alla fine avevo solo trovato l’amore della mia vita nonostante avessi solo sedici anni. Proprio quello che mi aveva appena detto che era innamorato di un’altra, un’altra fra l’altro alla quale non stavo molto simpatica e tutto il mio mondo mi era caduto addosso.
-Allora jessi, non mi dici niente?-cosa avrei dovuto dirgli, che era la scelta sbagliata e doveva mollare tutto per la sua piccola amica innamorata,così dissi le solite cose che si dicono in  questi casi -Sono contenta per te- feci un piccolo sorrise e lui lo ricambiò,lo abbracciai mentre trattenevo le lacrime e pensando che dato che lo amavamo così tanto volevo solo vederlo felice e poi ero solo un’amica. Tirai su con il naso e con una piccola risata dissi- Se solo ti farà mai soffrire le spezzerò il cuore io!- lui rise anche se in quel momento l’unico cuore spezzato era il mio, e neanche la colla più potente del mondo avrebbe potuto rimetterlo aposto.
Non ci avevo creduto fino a quando ,quel pomeriggio di primo settembre , li vidi arrivare insieme. Come aveva potuto portarla lì,lei non apparteneva al nostro gruppo,quello era il mio territorio e anche se stava con Tommy questo non gli dava diritto di invaderlo.
Mi avvicinai a Dal, l’unica a cui potevo dire tutto, la quale sapeva tutto, e quando intendo tutto, voglio dire che e ra anche a conoscenza dei miei sentimenti per Tommy. Eravamo entambe nello stesso gruppo,nonostante io fossi la più piccola del gruppo, dato che gli altri avevano tutti uno ,due anni in più di me . Oltre a me, Dal e Tommy, il gruppo era formato da Joel, Kev, Samantha e altra gente , sempre nuova , tutti amici di Tommy.
Dato chela scuola non era ancora iniziata e dalla temperatura sembrava che il caldo non finisse mai, passavamo gli ultimi nostri pomeriggi alla caffetteria in centro,l’unico negozio con una condizionata davvero forte.  Passavamo splendidi pomeriggi, anche se quello si prospettava davvero orribile.-Tu lo sapevi che l’avrebbe portata?- Dl mi guardò e anche se quei grossi occhiali da sole le coprivano metà del viso,capii perfettamente che lo sapeva.-Perché non me lo hai detto?-anche gli altri era d’accordo a non dirtelo-rispose nascondendosi dietro Kev – Oh, fantastico, quindi tutti sapevate che oggi quella stronza sarebbe venuta qua, e nessuno a pensato di dirmelo!-Aspetta jessie non è che non volevamo dirtelo e che Tommy credeva che se te lo avessimo detto tu non saresti venuta per Marnie … - Oh, stai zitta Sam!- tutti si voltarono verso di me e non solo i miei amici, ma anche tutti cliente che erano in caffetteria. Mi alzai dalla sedia e notai che Tommy e Marnie si erano fermati sulla soglia e mi guardavano, Tommy mi guardava, tutti mi guardavano . Così dissi le prime cavolate che mi venivano in mente- Non me ne frega proprio un cazzo della sua bambolina gonfiabile,sto bene e non dovete preoccuparvi come se fossi una bambina!- presi il pacchetto di sigarette e uscii passando accanto a Tommy e per un momento giuro di aver sentito pronunciare le parole “aspetta”, ma era solo la mia immaginazione.
L’aria fuori era pesante, il vento sembrava essere scomparso e gli occhi mi bruciavano perché il fumo della sigaretta entrava dentro, anche se questa era un’altra bugia per nascondere a me stessa che in realtà mi bruciavano per le lacrime che si stavano creando la dentro.
Sentii una mano sfiorarmi una spalla e per lo spavento il fumo mi andò di traverso,così iniziai a tossire-Ei Jess, tranquilla,sono io-non riuscivo a smettere, sembravo una stupida-scusa non volevo spaventarti, sediamoci un momento, forse è meglio-. Cercavo di impormi di non farlo, ma avevo davvero bisogno di sedermi, la tosse mi aveva fatto bruciare tutta gola, così fui costretta  cedere e mi misi accanto a lui. –Scusa se non te l’ho chiesto,non volevo farti incazzare-aspettava una mia risposta, ma la verità è che non avevo proprio nulla da dire-Pensavo non avresti reagito così,credevo avessi fatto finta di niente ,scusa non volevo!-. Come poteva pensarlo, era ovvio che mi sarei arrabbiata . Alzai la testa per guardare Tommy, era chinato in avanti con le mani nei capelli,sembrava un bambino, e anche se in quel momento lo odiavo, sapevo che me ne stavo innamorando ancora di più. Fece un respiro e poi mi sussurrò- Volevo soltanto presentartela,lo so che non dovevo man per me è importante la tua opinione-ancora una volta era riuscito spazzar via tutto l’odio e far trionfare l’amore-Lo so, è che mi sono sentita minacciata,ed è … - Aspetta, ti sei sentita minacciata?-mi stupì che mi avesse interrotto di solito non lo faceva mai-Allora?-disse guardandomi negli occhi- Perché lei è stupenda,perfetta,occhi bellissimi, tette, sedere … -Tu non devi sentirti minacciata, non hai motivo - mise la sua mano sulla mia guancia e tutto ad un tratto sembrò che il caldo fosse aumentato,la sua mano era così morbida e si sentiva l’odore di sigaretta,era così bello- Jess tu non sei male -si alzò e mi porse il braccio-Non lo sei per niente, sei forte- risi e lui si avvicinò al mio viso-Ti va di entrare?- . Ci pensai un momento,potevo benissimo tornare a casa,buttarmi sul letto e guardare quello stupido programma sulle top model, oppure entrare dentro ,sbattermene di Marnie e godermi il pomeriggio con i miei amici.
Gli sorrisi,nel mentre gli presi il braccio e ci avviammo verso l’entrata. Sapevo che in questo modo avrei sofferto,ma ne valeva la pena togliermi il sorriso per vederlo comparire sul suo viso. Prima di aprire si fermò sulla soglia-Hai pianto Jess, hai tutti gli occhi rossi?-No,è solo il fumo della sigaretta-bugia.
Dopo quel maledetto pomeriggio tornai a casa, mi feci una doccia e mi buttai sul letto, volevo solo dimenticare,lui, Marnie,loro abbracciati, il suo sorriso,ma sembrava che il destino non fosse dalla mia parte e dato che non potevo andare giù in salotto a scolarmi una bottiglia di wiski,l’unica soluzione che mi rimaneva era fumare e cominciare a deprimermi.
-Papà vuole sapere se vieni a cena?-Non si usa più bussare!?-Sai che non lo faccio-Faith era mia sorella minore,ma sembrava più una specie di coinquilina,era totalmente diversa da me,brava a scuola,buoni amici,ottimo rapporto con i genitori,insomma perfetta.-No,non vengo,non ho fame-Come vuoi tu-chiuse la porta e prima di scendere le scale urlò-Peggio per te mamma ha fatto il polpettone!-.
Scoppiai a ridere, ma di mangiare proprio non me ne andava. Il telefono cominciò a vibrare e sullo schermo comparve la faccia buffa di Tommy. Gli avevo scattato quella foto una delle prime volte che lo avevo conosciuto.-Pronto?-Ei Jess, volevo sapere se stavi un po’ meglio- aveva pensato a me… -Si sto bene ,non devi preoccuparti-Ok, bene-ci fu qualche minuto di silenzio, poi fui io a parlare-Allor, domani ci vediamo?-No Jess, ho da fare-sapevo perfettamente cosa e con chi avevan da fare, ma quella poca speranza che mi rimaneva, mi portò a chiederlo lo stesso-Puoi dirmelo se vedi Marnie-Si, mi vedo con lei- e la speranza volò via –Facciamo un’altra volta,ora devo andare Tommy-stavo per riattaccare- Jess … -Che c’è?-Sei arrabbiata?- in realtà non sapevo bene cosa provassi, non sentivo un vero e proprio sentimento, ma sapevo che non avrebbe riattaccato senza una risposta-No,sono solo stanca,è stata una lunga giornata oggi,ora vado ciao Thomas-Buonanotte Jessica-. Misi il telefono sul comodino e mi rifugiai sotto le coperte, odiavo il mio nome, ma detto da lui sembrava bellissimo.
Gli ultimi giorni di vacanza li passai quasi sempre in caffetteria con Dal e Kev. La mia amica cercava di dare una mano al suo ragazzo a finire i compiti e allo stesso tempo a tirare su il morale a me, quella ragazza riusciva a fare di tutto.
-No Kev, è sbagliato concentrati!-Kev fece un sorrisetto malizioso e credendo che non lo sentissi sussurrò- Magari potrei concentrarmi  fare altre cose- Dal arrossì e li diede un colpetto sul braccio e scoppiammo  a ridere-Dai smettetela voi due e tu torna a studiare-. Poi si rivolse a me-Hai avuto notizie di Tommy, non si è fatto più sentire dalla festa dei diciotto anni di Joel?-No,non lo più sentito..-Dal mi guardò con aria curiosa- Ma fra voi le cose vanno tutto bene ?-stavo per replicare, quando la porta si aprì e con mia grande sorpresa entrò Tommy. Era da pochi giorni che non lo vedevo, ma sembrava fossero passati mesi,aveva la faccia stanca e gli occhi spenti, poi si accorse di noi. –Ragazzi!-il sorriso gli comparve sul viso e i miei occhi incrociarono i suoi- Ei,guarda chi è tornato dalla gabbia dell’amore-Posso sedermi?-annuì e lui si sedette accanto a me,cingendomi le spalle. Il cuore mi iniziò a battere.-Allora come si sta intrappolato Maddox?- Tommy e Kev non erano mai stati grandi amici,anzi si detestavano, ma ci uscivamo per Dal,era nostra amica e lei sembrava davvero innamorata di Kev e lui di lei , anche se Tommy diceva che era solo perché facevano sesso.-Te la spassi ben bene ?-Dai Kev smettila- sentii che Tommy strinse la presa attorno alle mie spalle- Perché non ordiniamo?-e finalmente tutti e due si calmarono.
Dopo aver mangiato Kev e Dal continuarono a studiare, mentre io e Tommy uscimmo fuori a fumare.- E’da un po’ che non ci vediamo- Già … -ci fu un po’ di silenzio-Dalla festa di Joel- mise la sua mano sopra alla mia e un brivido mi percorse tutta la schiena-Mi sei mancata-Mi prendi per il culo?Ora tu hai Marnie,non ti servo più – mi alzai in piedi e mi prese per il polso e il battito del cuore aumentò- Se ti fossi davvero mancatami avresti chiamato!-Pensavo l’avresti fatto tu-Certo come sempre,sono stanca-mi guardò con aria stupita. Non avevo intenzione di aggredirlo così e arrabbiarmi, ma qualcosa in me era scattato, qualcosa di molto difficile da fermare-Dovresti lavorare di più su i tuoi pensieri-mi tolsi dalla presa e me ne andai. Non mi girai, avrei voluto farlo ma le lacrime avevano già preso il sopravvento e poi avevo deciso: basta avevo chiuso con Tommy Maddox.
                     

                                                                                                         
 

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Capitolo 2
*** Senza di te sono completamente vuota ***


                                             IL NOSTRO PICCOLO,GRANDE INFINITO.                                                                                    
                                                                                                                            CAPITOLO 2
Mi sentivo vuota, sembrava che non avessi più niente, ero così persa senza di lui,l’avevo lasciato là e me ne ero andata,e ora questa sensazione di vuoto mi uccideva dentro. Nonostante questo avevo deciso di ignorare le sue chiamate, i suoi messaggi e le sue visite,non mi sentivo pronta a vederlo o sentirlo. Non capivo,lo respingevo ma lo volevo,lo odiavo ma l’amavo, l’unica cosa di cui ero sicura era che mi mancava.
Stavo per mettermi a letto, quando il telefono squillò. Lo lasciai suonare per un po’,poi risposi
–Smettila di chiamarmi, mi devi lascare in pace!- Come scusa?- era Dal.
-Scusa, pensavo fosse Tommy,non mi lascia stare- Già,magari ci sarà un motivo-,ci fu qualche minuto di silenzio,poi Dal riprese a parlare –L’altro giorno quando te ne sei andata, è arrivata Marnie ,lei e Tommy hanno litigato, lui la respingeva e hanno chiuso,l’ha lasciata per te Jessie!- in quel momento non sapevo cosa dire,qualcosa dentro il mio corpo, nel mio cuore si riaccese – Domani devi andargli a parlare- esclamò la mia amica- iniziai ad urlare per la felicità e Dal fece lo stesso, non mi sentivo più vuota ma piena di emozioni. Dopo un’oretta riattaccai il telefono e mi misi a letto,non potevo crederci che Thomas Maddox provava qualcosa per me e continuava a crearmi certi casini dentro…
Amavo il primo giorno di scuola,nonostante la odiassi, ma il primo giorno era qualcosa di speciale che si ripeteva solo una volta l’anno. I corridoi pieni di vita, tutti affollati, studenti del primo anno spaventati e disorientati come dei cuccioli indifesi e studenti dell’ultimo anno forti e possenti, come se fossero i possessori della scuola,amori formati l’anno precedente ormai sciolti, mentre altri appena iniziati, tutto questo era il primo giorno, caos, novità e amore.
Dal e Kev mi stavano aspettando all’entrata, loro erano una delle poche coppie rimaste dall’anno precedente,stavano sempre insieme, e anche se Kev non mi era molto simpatico, ero felice di vedere Dal con il sorriso.
-Buon primo giorno!-disse la mia amica,sorrisi e ricambiai,poi salutò Kev,mi prese sotto braccio ed entrammo per iniziare questo nuovo anno. Il corridoio sembrava una giungla, gente che si salutava,urla e movimento, ma a me non interessava,volevo solamente trovare Tommy così inizia a cercarlo sperando che i suoi occhi incrociassero i miei.
-Jessie, mi stai ascoltando? –Cosa, si si- mi girai per un istante e finalmente lo vidi. Era appoggiato all’armadietto, dio quanto era affascinante. Dal notò la mia espressione, molto probabilmente da ebete, così mi disse –Vai da lui,che aspetti?- la guardai e lei annuì, così con passo deciso mi avviai verso di lui. Il cuore mi batteva all’impazzata, feci un respiro profondo – Ei, prima che tu possa andartene o non rivolgermi la parola, volevo solo dirti che mi dispiace per essere stata una stronza l’altro giorno- lui sorrise, odiavo quel suo sorrisetto,poi rispose – Tranquilla tutti abbiamo quei momenti, mi sei mancata- Anche tu-e mi abbracciò. Mi accompagnò in classe e prima di andarsene mi chiese- Jess mi fai un favore?- Certo-Dopo scuola aspettami,voglio stare un po’ con te- mi salutò e corse in classe. Durante le lezioni non riuscivo a smettere di pensare a lui o al suo profumo, controllavo l’ora ogni secondo ma sembrava non passare mai.
Arrivai nell’atrio ma Tommy non c’era ancora,così mi sedetti e inizia ad osservare gli altri studenti,correvano da una parte al’altra,mi chiedevo se anche qualcuno di loro era nella mia stessa situazione e correvano per raggiungere l’amico di cui erano innamorate o solamente perché stavano per perdere il bus, quando una mano mi toccò la spalla.
-Scusa Jess per il ritardo-aveva il fiatone,aveva corso per arrivare da me lui- Vogliamo andare?- annuì e uscimmo. Mi porse il casco, mise in moto e io mi aggrappai a lui – Dove mi porti? – Indovina- risi e appoggiai la testa sulla sua schiena, chiusi gli occhi desiderando che quel momento non finisse mai.Arrivammo alla Terrazza e Tommy mi aiutò a slacciarmi il casco, il suo viso era vicino al mio,sentivo il suo respiro dolce e caldo contro il mio, era tutto per me. Ci sedemmo sulla panchina e accendemmo una sigaretta e iniziammo a ridere e a scherzare come sempre. Ad un tratto mi sfiorò la guancia per togliermi un capello intrappolato nel mascara, quel lieve tocco mi fece esplodere qualcosa dentro di me e così senza pensarci un attimo dissi-Sai sono contenta che tu e Marnie vi siete lasciati , non faceva per te… - lui mi guardò stupito- Jess, ma cosa stai dicendo? Io e Marnie non ci siamo mollati- Sbam, un altro muro era caduto su di me e mi aveva schiacciato il cuore. Ero stata messa un'altra volta da parte, per una ragazza che non meritava Tommy. Lui si avvicino a me e mi disse- E’diventata una cosa seria..- ora ero io quella che lo guardava in modo stupito – Nonlo era già prima ?- fece un tiro dalla sigaretta e poi rispose- No, perché ora ci sono andato a letto-.
Io e Tommy eravamo amici da un sacco di tempo, ed ero stata io la prima a sapere che aveva fatto sesso la prima volta in California, per lo più con una studentessa del college; la sua spiegazione era stata” Jess, i miei hanno appena divorziato, mi dovevo divertire … ero ubriaco”.
-Perché non me l’hai detto ?- buttò la sigaretta e con voce strozzata disse-Non volevo ferirti, non volevo perderti, avevo paura che te ne saresti andata per sempre- e in effetti mi aveva ferito, molto, ma in quel momento mi chiesi se era giusto continuare a soffrire e a piangere per qualcuno che non puoi avere o mettere da parte i miei sentimenti e continuare a comportarmi d’amica e saper comunque di non poter perderlo mai. Li presi il viso fra le mani e , anche se avrei potuto baciarlo, sapevo che non era la cosa giusta da fare così semplicemente dissi-Tu non mi perderai mai,io non ti perderò, perché tu lo sai e anche io, ci sono tramonti che non tramontano mai-mi sorrise e mi abbracciò, poi mi sussurrò- Sai, se ti avessi conosciuto in un’altra vita molto probabilmente mi sarei follemente innamorato di te- sorrisi e immaginai per qualche secondo che fosse vero.


Spero vi sia piaciuta,se volete ditemi cosa ne pensate con una recensione
                                                                                              _franceschielllina.
 

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Capitolo 3
*** Ci innamoriamo dell'impossibile e lui era il mio ***


~~Il mattino dopo uscì presto,avevo appuntamento con Dal in caffetteria,era da molto che non passavamo del tempo io e lei.
 Arrivai in caffetteria, adoravo andare a fare colazione in quel posto, al mattino sfornavano le ciambelle più buone della provincia. Dal era già seduta nel nostro solito posto,così mi affrettai ad entrare. –Buongiorno,scusa per il ritardo- dopo aver bevuto un po’di the Dal rispose – Ti ho ordinato il caffè , va bene? – Perfetto stanotte non ho dormito molto- la mia amica mi guardò e poi mi disse - Sai,hai gli occhi di chi ha pianto tutta la notte per qualcuno che invece dormiva tranquillamente- feci un piccolo sorriso, era tutto quello che potevo dire in quel momento,perchè aveva perfettamente ragione- Non capisco cosa ci trovi in quel ragazzo ti fa solamente soffrire?!-.
Nessuno poteva realmente capire cosa trovassi in Tommy, in realtà nemmeno io avevo mai trovatouna risposta, lui era una persona totalmente diversa da me, non avevamo nessun punto in comune, ma eravamo amici. Thomas Maddox  era un ragazzo che amava far baldoria, stare con gli amici e non rispettare neanche una volta le regole dettate dai suoi genitori. In realtà non avevamo proprio niente in comune, neanche un argomento, ma quando stavamo insieme sembrava che tutte quelle differenze non esistessero.Le unica cosa che riuscì a rispondere a Dal fu –E’ speciale!- stava per replicare, quando qualcuno posò una ciambella sul tavolo.Dato che nessuna delle due l’aveva ordinata, capimmo perfettamente chi fosse. Alzammo la testa e infatti esclamammo – Joel!- lui con aria snob disse – Signore, è un piacere rivedervi- ci abbracciò,  -Quando sei tornato?- domandò Dal.
 Joel era uno dei migliori amici di Tommy e prima dell’inizio della scuola aveva compiuto diciotto anni,così ai suoi aveva chiesto di andare a fare una “gita” a Las Vegas con il fratello più grande.
-Ti avevo detto di non disturbarle- disse Tommy raggiungendo il nostro tavolo,l’amico fece spallucce e si sedette vicino a Dal, salutai Tommy e lui ricambiò, feci un piccolo sorriso,era sporco di zucchero a velo e lui notandolo, si pulì subito, poi aggiunse - Jess, io vado, mi accompagni, lui ha deciso di fare ancora un giorno di vacanza?-disse indicando l'amico, annuì, presi tutte le mie cose e salutai Dal e Joel.
 I negozi aprivano, il freddo era calato,le prime auto che passavano e le luci si spegnevano, la città si stava svegliando.
Tommy mi porse una cuffietta, me la misi nell’orecchio e ci avviammo verso la scuola con i Coldplay come sottofondo. Mentre andavamo verso l’istituto, guardai più volte Tommy e lì capì. Capì cosa trovavo in lui, perché lo amavo. E la verità è che ci innamoriamo di chi è in grado di tenerci testa,di chi non cede, di chi ci sfida,di chi è misteriosamente affascinate, di chi è in grado di distruggerci, di chi è nostro degno avversario. Ci innamoriamo dell’impossibile, perché siamo fatti così,in fondo ci innamoriamo di chi ci assomiglia ma non ha tutti i nostri difetti… o li ha ma li rende perfetti.
Gli sorrisi e lui mi domandò il perché, ma non risposi, perché il motivo del mio sorriso era lui e anche se sembrerà una cosa stupida sapevo che lo sarebbe per sempre stato.
 La prima settimana passo molto velocemente e stranamente Tommy ed io passavamo molto tempo insieme,sembrava funzionare,tutto era tornato alla normalità. L’unica cosa negativa erano i miei, litigavamo spesso,in particolare con mia madre,diciamo che mio padre faceva più da calmante fra le due. Quel fine settimana scoppiò la terza guerra mondiale. Io adoravo mia mamma , era una grande lavoratrice,l’apprezzavo molto, si faceva sempre in quattro per tutti,ma aveva sempre qualcosa da dire su di me, sbagliavo sempre. Avevamo appena avuto una piccola discussione in cucina, ma non volevo peggiorare le cose perché tra poco Tommy sarebbe passato a prendermi per andare a ballare, non volevo rovinarmi la serata, così andai in camera mia.Una cosa che non sopportavo di mia madre, era il fatto di farmi pesare i miei sbagli, non la smetteva fino a quando non le davo ragione. Entrò in camera mia con il cesto del bucato e iniziò a buttarmi  la biancheria addosso. –Ma cosa stai facendo!- lei con aria superiore, come solo lei sapeva fare rispose- Ti porto il bucato-dato che volevo risolvere prima dell’arrivo di Tommy dissi – Mi dispiace per prima la possiamo smettere, perfavore- No,sei solo una grande maleducata, non hai mai rispetto per me- guardai l’ora, erano quasi le dieci, così incominciai a vestirmi, lei mi squadrò per qualche secondo poi mi disse- Dove pensi di andare?- Ho la festa stasera ricordi?!- lei fece spallucce- Non sono la servitù io, non è il caso che ti cambi sempre di abito,andavi bene anche prima- E’ una festa e Tommy mi sta venendo a prendere- lei iniziò ad urlare, così urlai -La vuoi smettere? Per me è una cosa importante- Certo, tanto ci sono qua io che lavo e stiro - Mamma smettila! Ti prego è molto importante,smettila!- il viso di mia mamma si rilassò e con voce dolce mi disse - Tesoro sei bella così come sei- ma si sbagliava.Fin da bambina ho sempre avuto qualche difficoltà ad accettare il mio corpo,non mi piaceva particolarmnete nonostante tutti dicessero il contrario.
 Le lacrime iniziarono a rigarmi le guance e le parole mi uscirono senza controllo-Tu non sai cosa vuol dire aspettarlo e sapere che non arriverà mai- mi sedetti sul letto e mia madre si mise affianco,stava per dire qualcosa quando il campanello suonò. Si alzò e prima di scendere ad aprire la porta mi disse -Fidati sono stata adolescente anche io- .Era una donna meravigliosa, anche se un po’ rompipalle, ma sapeva tirati su il morale nche con poche parole ed era pronta a sostenermi sempre. Mi asciugai le lacrime, mi truccai e quando fui pronta scesi in salotto. Mia madre e Tommy erano in cucina a parlare-Allora Thomas, tutto bene? Ho saputo che hai trovato qualcuna- Sì è una bella ragazza- mia madre chiuse l’acqua- Sai Jessica dice di non sentirsi carina,vorrebbe fare colpo su un ragazzo-sentii Tommy tossire- Ah si?Non ne so niente, e comunque per me è una bella ragazza- sospirando mia madre disse- Sai ho sempre pensato che tu e mia figlia vi sareste messi insieme- a quel punto entrai, era arrivata a troppo. –Vogliamo andare?-lui annuì, salutò mia madre e uscimmo il più in fretta possibile. –Di cosa avete parlato?- Niente di importante-sembrava un po’ giù di morale –A che ora ti riporto a casa?-mia madre aveva un’unica regola per le uscite, a fine serata Tommy mi doveva riaccompagnare a casa, si fidava solo di lui –Non ho un’ora,torno quando voglio-sorrise e disse-Stai diventando proprio una ribelle-sorrisi e lui mi cinse le spalle.
 Arrivammo al Palace Music, una vecchia palestra tutta rimodernata e diventata una specie di discoteca, prima di entrare Tommy mi guardò e mi disse – Jess, non puoi entrare vestita così- il Palace, era un locale di alta classe, per entrare dovevi vestirti davvero bene e dato che mia madre riteneva che questa cosa fosse solamente una grandissima stupidaggine, mi faceva andare solamente vestita in modo molto casual, ma quello che non sapeva è che io avevo sempre un piano di riserva. Guardai Tommy –Lo so,per questo aspetto Dal- Aspetta non ti è arrivato il suo messaggio,arriva più tardi-no, e sapevo anche il perché… Presi Tommy un braccio r lo trascinai con me dietro al muro –Che fai?-inizia a tirare fuori i vestiti dalla borsa –Mi devo cambiare, tu fai il palo-. C’era poca luce e meno male mi vergognavo tantissimo, mi spogliai, mi sciolsi i capelli e indossai il tubino blu elettrico e mi rifeci il trucco, Notai che Tommy ogni tanto dava un’occhiata, così lo provocai- Tommy, mi allacci la zip?-Maddox mi si avvicinò,ora anche lui era nella parte buia, nessuno avrebbe potuto vederci. Sentì che mi sfiorava la schiena,tremava, e il suo respiro fece rabbrividire anche me, tirò su la zip- Sei stupenda Jess- mi spostò una ciocca di capelli e le sue dita sfiorarono il mio collo con tocco soffice e dolce,erano fredde. Mise l’altra mano sul mio fianco ed io mi voltai di scatto,mi accarezzò la guancia e mi sussurrò- Jess..-Si- risposi con voce strozzata- Ti prego, ti prego dimmi che non c’è nessun altro oltre a me,non potrei sopportare l’idea di vederti così con un altro- non capivo bene cosa volesse dire, ma per una volta decisi di dirgli una parte della verità- Tommy, ci sei solo tu.-dopo di che presi le mie cose e gli dissi che era meglio entrare.
 Gli altri erano già dentro,Sam ballava con due ragazzi,mentre Joel era nella parte superiore che beveva qualcosa,gli altri erano tutti sui divanetti già belli allegri. Tommy salutò tutti,poi mi andò a prendere qualcosa da bere. Dopo qualche bicchierino mi ritrovai nel così detto mondo dell’ubriachezza. Ballavamo,scherzavamo,la mia mente sembrava così vuota e i miei sentimenti per Tommy sembravano così lontani,mi guardai in torno e notai ch Joel mi stava fissando così lo invitai a ballare con me. Mi muovevo in modo molto sensuale e le mani di Joel percorrevano tutto il mio corpo fino ad incontrarle mie, le quali si intrecciarono. Ad un tratto mi voltai e lui mi disse che ero bellissima e per una volta pensai di fregarmene di Tommy,non esisteva più. Joel mi guardava e io guardavo lui,mi strinse a lui e chiuse gli occhi,così lo feci anche io,avrei desiderato baciarlo più di ogni altra cosa in quel momento,ma non accadde mai. Joel e Tommy si stavano picchiando,dato che Maddox aveva spinto a terra quello che stava per baciarmi, ma gli altri riuscirono a dividerli. Sam portò via Joel e io fuori Tommy. Lo spinsi contro al muro e la mente mi tornò leggermente lucida-Ma cosa cazzo ti è preso!-Tommy sembrava tutto tranne che sobrio-Ti stava toccando e tu hai promesso!-voleva alzarsi ma lo misi a terra-Stavamo solamente parlando,tu sei fidanzato ora basta!-e prorpio in quel momento uscì Marnie ,ci corse in contro e si chinò da Tommy e io rientrai.
 Dal finalmente era arrivata e mi domandò dov'era Tommy-E' in buone mani!-presi la bottiglia di Tequilae passai accanto a Dal senza degnarla di uno sguardo , avevo solo bisogno di bere e di dimenticare.Dicono che l'alcool aiuti  dimenticare,ma a me continuava a far riaffiorare solamente ricordi e emozioni. Sam si sedette vicino a me e mi domandò come stessi, io risposi- Mai stata meglio-buttai giu un po' di quella roba e poi dissi-E' come una droga,inizi e non smetti,ci provi ma non ci riesci,la cerchi e ricominci,l'amore fa schifo-mi alzai, volevo solo andare a dormire, ma proprio mentre scendevo le scale persi l'equilibrio,per fortuna lui mi prese-Ti riporto a casa- ma io feci di no, così mi portò a dormire da lui.Mi mise sul suo letto, fece per andare in cucina ma io lo trascinai accanto a me-Resta qua Tommy,resta con me-nel giro di pochi secondi ci addormentammo abbracciati .
 
 

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Capitolo 4
*** Stanca di essere la vittima dei tuoi errori.. ***


 

~Ottobre era arrivato.
I bambini lo chiamavano il mese dell’orrore,dato che Halloween era alle porte, ma per noi l’orrore era quello che si era creato, dopo quella sera al Palace,nel nostro gruppo. Joel e Tommy non si parlavano, Dal e Kev si stavano lasciando dopo una serie di tradimenti da entrambi,Sam stufa di queste pressioni si era allontanata. Per quanto riguarda me e Tommy le cose sembravano un po’ cambiate dopo la serata passata a casa Maddox. Tommy era diventato molto più protettivo e sembrava quasi che non passasse più tempo con Marnie, mi era sempre addosso … ero felice di questa cosa,ma era davvero strana.
Quella Domenica pomeriggio saremmo andati a fare acquisti per la festa di Tommy,tra due settimane avrebbe compiuto diciotto anni e i suoi gli avevano permesso di organizzare una festa come voleva lui,senza limiti, voleva sorprendere tutti.
Il campanello suonò,salutai Faith e aprì la porta – Joel?-lui sorrise e mi abbraccio, io ricambiai– Che ci fai qui?- lui un po’imbarazzato disse-Posso parlarti..vorrei chiederti una cosa?-annuì e ci sedemmo sugli scalini del porticato. –Ti ricordi quella sera cos’è successo?-Beh, lo sanno tutti ormai che tu è Tommy avete litigato..-lui fece un sospiro e poi disse- No,intendevo fra noi due- cavolo,mi ero dimenticata di quel piccolo particolare,feci finta di niente e non risposi. Prima mi guardò, poi nascose la faccia tra le mani e disse-Era solo per l’alcool vero?-annuì. Non sapeva cosa dire, o magari lo sapeva ma preferiva non dirlo. Si alzò in piedi,si guardò in torno e mi disse- E’ meglio che vada … - mi alzai anche io  gli presi una mano - Non mi dovevi chiedere una cosa?- Joel arrossì –Volevo chiederti se ti va di uscire una volta ..io e te..?-. In quel momento sentì la gola secca, la testa mi girava, ma com’era possibile, Joel il migliore amico di Tommy, mi aveva chiesto di uscire. Proprio in quel momento una moto entrò nel mio vialetto e appena ci vide si diresse davanti a noi – Staccati da lei!- ma Joel non mi mollò la mano –Non devi toccarla, forse  non ti è servita a niente quella sera, meglio rimediare- staccai la mano, le appoggiai sul petto di Tommy,lui mi guardò e si tranquillizzò, ma Joel replicò- Con che coraggio vieni a prenderla a casa, non ti basta avere Marnie,adesso anche Jessie,complimenti per le tue fidanzate- a quel punto tolsi le mani dal petto di Tommy, mi voltai verso Joel e dissi- Ora è meglio che vai,ti chiamo io sta sera-annuì e se andò.  –Vuoi davvero chiamarlo?- Sì lo voglio chiamare e tu non puoi impedirmelo,perché mettitelo in testa, io non sono la tua ragazza!-per la prima volta l’avevo detto a voce alta, e poi per tutto il pomeriggio non ci parlammo.
 Nei giorni seguenti Tommy non si faceva più vedere ne sentire,aveva il cellulare staccato , nessuno sapeva niente. Avevo deciso di uscire con Joel, magari mi avrebbe aiutato a distrarmi dai miei sentimenti verso un amore impossibile, un qualcosa di irrealizzabile, che esisteva solamente nella mia testa. I miei sentimenti per Tommy non erano cambiati, ma semplicemente avevo deciso di metterli da parte,chiuderli in un cassetto e provare a riniziare da capo. Uscivo con Joel già da un paio di giorni, e la cosa devo dire mi piaceva molto, mi portava sempre in  posti speciali e quella sera mi avrebbe portato in a mangiare in un ristorante che io adoravo,sembrava che tutto fosse perfetto. Joel anche se sembrava un ragazzaccio fuori,in realtà era un vero gentiluomo. Arrivammo al nostro tavolo, il posto era così romantico , ma appena posai il telefono sul tavolo, quello iniziò a vibrare,era Tommy,ma ignorai la chiamata. Dopo pochi secondi però vibrò nuovamente e Joel vedendo la faccia dell’amico sullo schermo, strinse i pugni- Se vuoi rispondere fallo pure, non sentirti in imbarazzo- ma chiusi la chiamata e gli presi una mano, che si rilassò immediatamente.
Dopo cena passeggiamo fino al vialetto di casa mia, mano nella mano,Tommy mi aveva cercato tutta la sera, ma per fortuna non aveva rovinato niente tra me e Joe, ridiedi la giacca a Joel e prima di salutarlo dissi-Grazie per questa serata perfetta … -Joel si avvicinò, mi prese il mento e sussurrò-Non è ancora perfetta- chiuse gli occhi e io feci lo stesso, il cuore mi batteva fortissimo e poi le sue labbra si unirono alle mie.

Non so bene quale definizione potevamo darci ora io e Joel, coppia? Non sapevo neanche se Tommy fosse venuto a saperlo, perché ora era lui che non rispondeva alle mie chiamate e la cosa stava iniziando a preoccuparmi, così quel pomeriggio andai da lui. La moto era nel vialetto, quindi lui era in casa,salì le scale e suonai. –Ha dimenticato qualcosa Signora Maria?-aprì la porta e rimase molto molto stupito nel vedermi, così prima che potesse chiudermi la porta in faccia dissi –Non mi rispondevi, così sono venuta a vedere come stavi … ero preoccupata- ed entrai.
Casa Maddox era davvero grande, ma Tommy mi raccontava che spesso si sentiva solo, l’unica compagnia che poteva avere era Maria, la vecchia tata. La parte della casa che preferivo era il giardino, ci sedemmo sui gradini e senza aspettare un momento dissi – Perché non mi rispondevi!?- ma lui stava in silenzio,così insistetti fino a quando lui mi sussurrò –So di te e Joel- e per un momento mi sembrò che il tempo, il mio respiro, si bloccò. Mi allontanai leggermente da lui- Siamo usciti solamente un paio di volte- mi giustificai, si girò e notai che i suoi occhi erano lucidi come quando il fumo della sigaretta glieli faceva irritare tutti. –Lo so che state insieme- quella parola” stare insieme”, beh in fondo anche per era una sorpresa –Vi siete parlati?- lui annuì, poi mi disse- Avevi promesso che saresti rimasta con me, e ora scopro che te la fai con il mio migliore amico, mi avevi detto che eri mia e … - basta non volevo più ascoltare altre parole così mi alzai e per la prima volta dopo un anno e mezzo tirai fuori tutto l’odio, l’amore, la tristezza che avevo provato-Smettila di dire queste cazzate, avrei voluto essere tua da sempre ma tu non me lo hai mai permesso, non mi hai mai voluto! Per te sono e sarò sempre e solamente la tua amichetta stupida e tu non capirai mai quanto sono pienamente, pazzamente ed infinitamente innamorata di te!Sono stanca ora di lottare per te, ho sprecato troppi sentimenti, sempre distrutti e io però ero lì che nonostante tutto continuava a raccoglierli come cocci, un sacco di lacrime, non voglio più soffrire, basta. Ti chiedo scusa se sono innamorata di te, se ti amo, scusa se mi sono fatta prendere troppo dai miei sentimenti, ma sai sono fatta così, ho un talento naturale nell’incasinare sempre tutto, scusa.- le lacrime iniziarono a scendermi e i singhiozzi mi salirono in bocca , Tommy non parlava, poi ad un tratto disse –Non capisco come sia possibile … -a quelle parole corsi verso la porta, ma lui mi afferrò per un polso – Cosa ho detto di sbagliato – io o guardai, mi tolsi dalla sua presa e prima di uscire dissi –Sbagli sempre e io sono stanca di essere la vittima dei tuoi errori- prima di chiudere la porta Tommy Maddox mi urlò- Non puoi fare così, non puoi cambiare tutto e poi andartene!!-continuai lungo il vialetto e poi sentì la porta sbattere.

 

 

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Capitolo 5
*** Anche i più forti sono deboli. ***


In pochi giorni tutti i nostri amici e persino i miei genitori vennero a sapere della litigata, a scuola la notizia era sulle bocche di tutti e in corridoio la gente mi fissava come se avessi commesso un reato. Fortunatamente avevo Sam e Joel al mio fianco che mi sostenevano tutti i giorni, Dal non aveva tempo per queste cose, o almeno era quello che sosteneva lei. Era troppo impegnata a cambiare ragazzo, dopo la rottura con Kev, aveva iniziato a sottovalutarsi, così aveva deciso di buttarsi via con il primo che passava. La mia relazione con Joel andava a gonfie vele, la cosa negativa era che tutto quello che facevo con lui, mi ricordava Tommy. 
Quel giovedì pomeriggio andai da lui per studiare, devo ammeterlo, ero un pochino agiata. Mi aprì il fratellino minore  e mi disse che Joel era in camera, così mi fece strada. Arrivati al piano di sopra,il bambino si precipitò sul telefono in
corridoio -Che fai ?-domandai, lui mi fece segno di stare in silenzio -Ma cosa fai?-, mi prese per il braccio poi mi avvicinò il telefono all'orecchio. Il piccolino spiava le telefonate del fratello, per un attimo mi domandai se avesse ascoltate anche quelle con me, ma il mio pensiero finì quando sentii Joel parlare -Non mi hai ancora detto per quale motivo avete litigato?- dall'altra parte del telefono sentì la voce di Tommy- Non ne voglio parlare.. Come sta Jessie?-
-Bene, anche se a scuola continuano a parlarle dietro... a proposito è da un po' che non ti fai più vedere come mai ?-ci fu un po' di silenzio poi Tommy disse -Dovresti picchiareli, non devono parlarle dietro, ma tu sei il suo ragazzo quindi sai meglio di me cosa devi fare. Comunque sono stato impegnato con i preparativi della festa-fece un respiro poi continuò -Dovresti portare anche Jessie...-il telefono mi cadde dalla mano e Joel uscì dalla stanza chiudendo la
conversazione, per fortuna diede la colpa al fratello.
Per tutto il pomeriggio non riuscivo a crederci che Tommy mi volesse alla sua festa, da una parte ero contenta, ma dall'altra ero ancora arrabbiata e non volevo vederlo, il problema era che non riuscivo a non pensare che sentire la sua voce dopo giorni di silenzio mi aveva fatto sorridere tutta la giornata.
Non era venuto a scuola tutta la settimana,ma quel venerdì si presentò, non che la cosa mi toccasse molto, ma dopo quella telefonata, Tommy Maddox era tornato nella mia testa e forse nel mio cuore,e nemmeno i baci di Joel
avrebbero potuto eliminarlo.
Mi passò accanto senza neanche guardarmi, andò dritto da Joel, il quale lo portò subito via. 
-Che gli è successo?- chiesi a Dal , lei fece spallucce, mi salutò e andò in classe. Prima delle lezioni, passai in bagno, mi sistemai allo specchio, quando sentì qualcuno piangere. Veniva dal bagno dei ragazzi, provai a fare finta di niente, ma ero troppo curiosa di vedere chi stesse piangendo. Salì sul gabinetto e mi misi in punta di piedi,poi rimasi senza parole. Tommy stava piangendo, Maddox che piangeva?!
Joel era accanto a lui e cercava di calmarlo -Tommy non ne valeva la pena davvero...- tra un singhiozzo e l'altro disse -Sai qual'é la cosa che mi fa incazzare di più?- si lavò il viso poi con tutta la rabbia che aveva urlò -Per colpa di Marnie ho una splendida ragazza, una di quelle speciali, credo di aver fatto un grandissimo errore-Cioè - domando Joel, Tommy tirò un calcio alla porta, il rumore mi spaventò un sacco e scivolai un pochino -L'ho lasciata a un altro, e ora quando guardo lui che la tocca, che la sfiora impazzisco-Joel lo prese e gli fece una semplice domanda, la quale però richiedeva una riposta difficilissima -Tu ti sei innamorato?-. Per Tommy quella parola era sempre stata tabù, non aveva mai voluto sapere niente dell'amore. Il cuore mi batteva fortissimo e poi rispose -Non
lo so-. Corsi in corridoio, mi sembrava quasi di non respirare.
non avevo detto a nessuno cosa avevo sentito il giorno prima nel bagno, anche perché non ero sicura nemmeno io.
Eravamo a casa di Sam a prepararci , io di andare alla festa non ne avevo proprio voglia, ma Joel ci teneva davvero che andassi,così iniziai a truccarmi. Sam si girò di colpo con il cellulare in mano -Non ci crederete mai, Andrew mi ha mandato un messaggio, ha saputo che Marnie ha tradito Tommy pochi giorni fa e si sono lasciati -presi il telefono e rilessi il messaggio. -Perché non me l'ho è venuto a dire ?!- mi accorsi di averlo detto a voce alta , feci finta di niente e ritornai a prepararmi, ora avevo un altro motivo per andare alla festa.
Era davvero riuscito ad organizzare tutto quello che aveva desiderato, era davvero bella.
Alcool in giardino, in piscina, in casa, musica e divertimento. Joel quella sera si era offerto di fare il dj, ma
nonostante il lavoro, appena mi vide corse a salurtarmi -Sei stupenda -con un po' di imbarazzo ringraziai, mi diede un bacio e tornò alla sua postazione. Tra le tante persone che ballavano, vidi Tommy. Era accanto al fusto della birra  nonostante non fosse raggiante ,serviva da bere alle ragazzine del primo anno. Era davvero bello, indossava una camicia bianca, giacca blu e aveva i capelli scompigliati . Per un momento pensai di andare a parlargli, ma poi mi voltai, guardai Joel che maneggiava i dischi come se fossero giocattoli, certo non era Tommy, ma ora era lui il mio presente.
Ad un tratto Joel cambiò canzone,ma non una qualsiasi, era quella che io e Tommy ascoltavamo sempre, era un po' la nostra canzone...
Guardai dall'altra parte del giardino, lui era la che mi fissava dritto negli occhi, nonostante varie ragazze gli domandassero di ballare lui continuava a guardami. Poi si mosse ed io feci lo stesso, fino a quando ci ritrovammo così vicini da sentire l'uno il respiro dell'altro. Non mi domandò neanche di ballare, sapeva già la risposta. Mi prese per i fianchi e mi strinse a lui, mi dimenticai di tutto e di tutti, persino di Joel, ero dinuovo con lui, ero dinuovo innamorata perdutamente di lui. I miei occhi si perdevano nei suoi e non mi interessava affatto se le mie guance stessero andando a fuoco e le persone ci fissassero, a me bastava lui.
Per un momento alzògli occhi, ma poi si fermò e mi disse -Scusa Jessie, devo andare-e prima che potessi risponderli,lui era già scomparso tra le persone. Tornai da Sam, che nel frattempo si stava versando da bere e cercava qualcuno con cui passare la serata -Carino il ballo con Tommy!-sbuffai e poi dissi -Non iniziare, è stato solamente un ballo - Samantha rise e poi indicando la postazione del dj disse-Si, l'ha notato anche Joel-cazzo, se ne era andato via. La musica e le urla della gente mi rimbombavano nell'orecchie, l'alcool iniziava a fare il suo effetto, volevo trovare Joel, anche se con lo sguardo speravo di vedere Tommy. La testa mi girava,non capivo nulla.
Mi voltai di scatto e una del primo anno mi rovesciò la birra sul vestito-Ma che cazzo fai ?-lei fece una smorfia e tornò a ballare . -Fantastico ora non solo ho perso il mio ragazzo per colpa del ragazzo che amavo, ma che in realtà amo ancora, ora ho anche il vestito macchiato di birra-. Così entrai in casa e mi precipitai nel bagno, dovevo farla andare via. Mi guardai allo specchio, avevo i capelli completamente scompigliati, il trucco sbavato per il sudore e quella gigantesca macchia sulle tette, ero un orrore. Tirai giù la zip e incomincia a sfregare, quando qualcuno entrò nel bagno.
 

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Capitolo 6
*** Tu sei il mio presente e questo non può cambiare ***


~Mi voltai ed era Tommy,cercai disperatamente di rimettermi su il vestito, ma la cerniera si bloccò.
-Jessie che ci fai qui?-il suo sguardo cadde sul mio reggiseno,io un po’imbarazzata risposi- Una stupida mi ha rovesciato addosso la birra ed ora il vestito è macchiato!-lui sorrise,poi da dietro la schiena tirò fuori una bottiglia di vino- Champagne!- esclamai –Ci facciamo un  goccettino, mi sa che ne abbiamo entrambi bisogno?!-annuì,in fondo entrambi non avevamo nulla da perdere. Dopo qualche sorso ci sedemmo contro la porta e lui mi disse –Non pensavo venissi stasera..- buttando giù un altro po’ di vino risposi- Perché non sarei dovuta venire,mi hai invitata e io ho accettato- ci fu per qualche secondo un po’di silenzio, speravo che lui dicesse qualcosa, ma alla fine continuai io- Sono contenta di essere venuta… sai ho saputo di Marnie mi dispiace tanto,bella stronza!- mi prese la bottiglia dalle mani e con voce fredda mi disse- Non ho bisogno della tua compassione Jessie,avevi ragione tu.- stavo per replicare quando la luce saltò, qualche cretino doveva aver fatto saltare la corrente. Ci guardammo per qualche secondo poi scoppiammo a ridere, appoggiando  la testa contro la porta. Con la coda dell’occhio notai che mi stava nuovamente fissando le tette, ma poi alzò gli occhi incrociando i miei – Mi dispiace Jessie per quel pomeriggio a casa mia, avrei dovuto dire qualcosa di sensato e invece..-gli misi l’indice sulle labbra per farlo stare zitto, sapevo che gli dispiaceva e anche me, ma non era di certo ne il luogo ne tanto meno la serata più giusta per parlare. I nostri occhi continuavano a fissarsi senza mai cambiare direzione, poi Tommy si allungò verso di me, avvicinando il mio viso al suo. Era da così tanto tempo che aspettavo quel bacio, un bacio tanto sofferto ormai da un anno, ma mi scostai alzandomi in piedi, non potevo fare quello a Joel e soprattutto a me stessa. Si alzò anche lui,feci per aprire la porta quando lui sussurrò –Jessie scusa…-.
Pensavo sarebbe stato giusto correre dal mio ragazzo, baciarlo, ballare qualche lento con lui e poi a fine serata passare la mia prima notte con lui. Peccato che non fu così. Chiusi la porta e sentì Tommy avvicinarsi, mi accarezzò la spalla, la schiena e nel mentre sussurrò – Sai quella sera prima di entrare al Palace avrei voluto farlo ma .. –Che cosa?- lo interruppi- Questo-. Mi baciò il collo, la spalla ed io ad ogni tocco mi sentivo gelare il sangue. Volevo le sue labbra e sapevo che lui voleva le mie, sentivo che mi desiderava per la prima volta dopo la nostra amicizia. Mi fece voltare e un gemito uscì dalla mia bocca, avevo sbattutto le spalle contro la porta, ma non mi importava. Gli tolsi la giacca buttandola a terra, poi lui si avvicinò ancora di più a me, potevo sentire i nostri respiri, l’odore di alcool che, allo stesso tempo era così dolce. Mi alzò il mento e la luce si riaccese.
Lo guardai, aveva la camicia appena sbottonata, la giacca era a terra accanto alla vasca, mentre io ero praticamente nuda. Il vestito era sceso alle caviglie e con un po’ d’imbarazzo lo rimisi al suo posto, mi sistemai i capelli, mentre anche Tommy si rimetteva in ordine, tutto questo in un infinito silenzio. Si avvicinò al mio orecchio e sorrise – Perché sorridi?- lui cingendomi la vita con le braccia rispose – Beh uno perché sono leggermente ubriaco, due perché non ti ho mai desiderato tanto Jessie- sorrisi anch’io. Qualcuno dal giardino chiamava Tommy, probabilmente per la torta, così uscimmo dal bagno.
In giardino il caos che avevo lasciato era raddoppiato, Joel era dinuovo a mettere musica, ma sembrò non notarmi, poi vidi Dal. Era seduta in un angolo del giardino con un grosso bicchiere in mano e una faccia tristissima, e anche se in quelle settimane non ci eravamo parlate, restava pur sempre la mia migliore amica. – Vado da Dal!- urlai a Tommy, lui mi prese la mano e avvicinandosi all’orecchio rispose – Okay, ma ti fermi a dormire qui con gli altri dopo la festa!- annuì e lui corse verso la piscina. – Che succede?- le domandai- Ho visto Kev, era con un’altra, davanti a me..non che a me interessi …- rispose sospirando. Mi sedetti accanto a lei-Senti ora non ci pensare, ubriachiamoci-rise e versai molta vodka in entrambi i bicchieri, entrambe dovevamo lasciarci per un po’ alle spalle i nostri problemi.
Più che una festa quella di Tommy assomigliava ad uno di quei festival annuali,dove la gente viene,beve,si ubriaca, fa casino e alla fine quando va via ti ritrovi a pulire tutti gli scarti e i disastri creati da loro, ecco più o meno era successa la stessa cosa. Alla fine restammo a dormire da Tommy,di certo non potevamo tornare a casa dai nostri genitori in quello stato. Joel non mi aveva neanche salutato,era andato via appena finita la festa, Dal si era addormentata sul divano ubriaca persa, mentre Sam in giardino su una sdraio abbracciata a qualcuno,il resto erano distesi su qualche pavimento o davanti alla tazza del gabinetto. Rimanevamo solamente io e Tommy. –Beh buon compleanno!!-dissi mentre raccoglievo dei bicchieri, lui mi sorrise e tornò a pulire –Senti.. se è per quello che è successo prima è stata colpa mia, è stata colpa dell’alcool..- lui posò il sacco dei rifiuti e disse – No Jessie, quello che è successo prima non è stata colpa dell’alcool o forse solo un po’, ma è successo perché io lo volevo-mi prese la mano, sarei voluta restare lì tutta la notte a guardarci, anche senza parlare, però avevo davvero esagerato quella sera, non mi reggevo in piedi così dissi- Ti va di andare a letto, finiamo domani mattina ?-.
E così, ancora una volta mi ritrovai abbracciata a lui nel suo letto. –Tommy..- sussurrai- Sì Jess- feci un gran respiro e poi gli domandai – Vorrei sapere a cosa pensi quando mi guardi -lui mi accarezzò i capelli e poi disse qualcosa, ma io avevo già chiuso gli occhi. Non avrei dovuto,volevo che fosse passato,ma come considerare una persona passata, quando era così presente?
Il mattino dopo mi svegliai,erano le undici,avevo dormito tutta la notte con Tommy, ma lui si era già alzato,provai a tirarmi su, la testa mi pesava e sembrava che qualcuno l’avesse colpita con qualcosa di pesante. Controllai il telefono, nessun messaggio, Joel non mi aveva scritto ne chiamato, gli unici ad avermi cercato erano i miei. In cucina Dal e gli altri amici di Tommy stavano facendo colazione, mentre Sam doveva essere appena andata via, la scia di alcool e fumo misto profumo era ancora in casa. 
-Buongiorno- dissero in coro, io alzai la mano e cercai di abbozzare un sorriso,sapevo che se avrei parlato probabilmente avrebbero sentito quell’alito pesante che cercavo di nascondere. Dal si alzò dallo sgabello, mi porse un bicchiere d’acqua e mi sussurrò – Ma cos’è successo tra te e Tommy ieri sera raccontami!-la guardai per un attimo stupita, poi mi ricordai di ciò che era successo nel bagno- Ma come fai a saperlo, non l’ho detto a nessun!?- Dal scoppiò a ridere- Jessie tutti sanno che sei andata a letto con lui-. Feci un respiro profondo e poi cercando di mantenere la calma le chiesi dove si trovasse Tommy, lei indicò il giardino.
Scesi la scalinata a piedi nudi, la pietra era fredda e al posto della testa mi sembrava di avere un masso. Tommy era seduto su una sdraio e concentrato parlava al telefono,ma non potevo aspettare, si trattava della mia dignità. –Non posso crederci, sei un bugiardo!-lui mi fece segno di stare in silenzio, questo era troppo così gli presi il cellulare e dissi – Scusa puoi richiamare più tardi, ora TommyIlBugiardo deve parlare con me, grazie- e chiusi la chiamata. Ma che cazzo fai!- urlò lui-Tu cosa fai?!! Sei un bugiardo, sei andato a dire a tutti di aver fatto sesso con me ieri sera, io torno da te, ti perdono e..-Jess!-lo guardai stupito-Non l’ho mai detto, un cretino sta mattina ci ha visto abbracciati e ha sparso la voce, me ne stavo già occupando come vedi- disse indicando il telefono nella mia mano. Mi prese per i fianchi e mi guardò negli occhi, ma io come una stupida rovinai nuovamente quel momento esclamando – Ecco perché non mi scrive!-Tommy sospirò e poi disse –Già, come dimenticarsi di Joel!-si sedette e io mi misi accanto a lui- Scusa è che non capisco, non riesco a capire il nostro rapporto dopo ieri sera- lui scattando in piedi iniziò ad urlare – Jessie smettila cazzo! Se per te è stato un problema ciò che è successo ieri sera dimenticalo!- dalla porta vetro Dal mi chiamò per portarmi a casa, mi alzai e guardai Tommy – Non posso dimenticarlo perché anche io volevo e non è stata colpa dell’alcool-.
Appena entrai in casa mia madre mi si parò davanti – Com’è andata la festa? Ti sei divertita? Sei stata con Tommy?- la scostai e andai in cucina, avevo davvero fame. – Non c’è mai niente in questo frigo, perché?!- Semplice non sono andata a fare la spesa-rispose lei, poi verso un po’ di latte in un bicchiere e me lo porse – Dai Jessie, cos’è successo?-mi stava davvero seccando –Mamma smettila, non è successo nulla, perché tutto queste domande, ho solamente dormito fuori casa una notte!-mia madre lavò il bicchiere e poi disse- Solo che stamattina Joel è passato è passato di qua per vederti, ma Faith gli ha detto che eri rimasta a dormire da Tommy e lui se ne è andato!-presi le mie cose e salì in camera mia sbattendo la porta. Provai a richiamare Joel, ma niente nessuna risposta. Mi buttai sul letto e comprendoni con il braccio gli occhi urlai –Fantastico,la mia vita è una merda!-. Nel tardo pomeriggio mentre guardavo Twilght  con Faith il telefono vibrò –Pronto?- risposi senza distogliere lo sguardo dal televisore – Jess, sono Tommy tra dieci minuti sono davanti a casa tua.- No Tommy sto..- ma aveva già chiuso la chiamata.
 

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