La Spada, Il Corvo, Il Mare.

di Defiance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Disclaimer: ouat, potc e i personaggi non mi appartangono. La storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


 


La Spada,
Il Corvo,
Il Mare.





 
 
1









Emma non aveva mai pensato di poter trovare il Vero Amore. 
Ogni volta che si era aperta ad un uomo, questo si era rivelato un bastardo traditore, una scimmia volante o gli era morto tra le braccia. La sua non era una statistica incoraggiante.
In un certo senso, però, aveva negato il suo cuore proprio alla persona giusta e tutto perchè, aveva pensato, che se la sua anima gemella fosse stata proprio un pirata, il fato o qualsiasi altra cosa ci fosse di mezzo, le avrebbe giocato proprio un bello scherzo. 
Ma come ogni cattivo, anche lei aveva capito che il Vero Amore era la magia più potente dell'intero universo e che nessuno poteva sconfiggerla, neanche gli stessi interessati.
Le ci era voluta una quasi morte di Hook, un viaggio nel passato e la paura di smettere di esistere senza avegli detto ciò che provava per farle accettare il fatto che sentisse realmente qualcosa per lui.
E poi Killian aveva infranto l'ultimo strato della barriera che si era creata attorno al cuore, confessandole di aver barattato la sua nave, la Jolly Roger, con un fagiolo magico solo per tornare da lei... e per salvare i fondelli alle persone che lei amava.
Come non fidarsi di un uomo che aveva rinunciato alla cosa cui probabilmente teneva di più, a una parte di sè, per amor suo? 
Emma non aveva quindi trovato più scusanti per respingerlo, nessun motivo che non la facesse sentire un'idiota, nessuna ragione per cui non dovesse lasciarsi andare col pirata più sexy di tutti i mari. 
E aveva ceduto. E poi si era maledetta in continuazione per averlo tenuto lontano per tutto quel tempo, inutilmente. E per averlo ferito, altrettanto inutilmente.
"A cosa pensi, amore?" 
Hook aveva quello strano modo di pronunciare quell'appellativo che le faceva venire la pelle d'oca... era come se in quella sola parola ci riversasse tutto il sentimento e il desiderio che provava nei suoi confronti. 
La disarmava.
"Al fatto che nessuno abbia mai tenuto duro con me come hai fatto tu. E che con nessuno sono stata così... stronza, come lo sono stata con te" confessò, accucciandosi sempre più sul suo petto.
C'era un leggero venticello quella sera, ma le piaceva troppo stare lì, sul balcone del suo appartamento, stretta tra le braccia di Killian, per ammettere che le stava iniziando a dare fastidio nei punti che i suoi abiti lasciavano scoperti.
Lui sembrò tuttavia percepire quel disagio e la strinse ancora più forte a sè.
"Beh, nessuno è testardo come me. E poi sono un pirata, dannatamente attraente per giunta, non mi arrendo mai" 
La bionda sorrise, non solo per la sua incredibile incapacità di restare serio per più di quindici minuti, ma anche per il fatto che continuava a definirsi 'un pirata' quando lei sapeva che c'era molto di più in lui, quando aveva conosciuto e toccato l'uomo che si nascondeva sotto quegli abiti trasandati. 
Lo baciò con lentezza e dolcezza, gustando il suo sapore, proprio come aveva fatto qualche sera prima da Granny's; poi si alzò e gli porse la mano, guidandolo diritto nella sua camera.
"Emma..." 
La donna gli si avvicinò di più e sussurrò un impercettibile "sssssh" prima di azzerare nuovamente le distanze tra di loro.
La giacca di Killian ricadde sul pavimento, così come la propria e gli permise di adagiarla sul letto, proprio sotto di lui.
Si sentiva già nuda mentre le sue labbra si spostavano sul suo collo, poi sulla scollatura della maglietta e infine...
Il cellulare di Emma cominciò a squillare incessantemente, rovinando quel momento perfetto; lei era lo sceriffo, non poteva permettersi di ignorare delle telefonate.
Respirò profondamente e più volte per ricomporsi, prima di rispondere: era David.
"Pronto?"
"Emma?! Devi venire subito al porto. Abbiamo avvistato una nave dirigersi verso Storybrooke" andò dritto al sodo il padre, lasciandola interdetta per qualche istante.
"Una nave?" ripetè lei, "diretta qui?"
Hook, al suo fianco, si irrigidì.
Forse non gli andava a genio la possibilità di non essere più l'unico pirata in circolazione.
"Sì. Fai in fretta" e riattaccò.
"Dobbiamo andare" annunciò, recuperando la sua giacca e sistemandosi la maglietta che lui aveva già cominciato a sfilare via.
"Stavo proprio pensando la stessa cosa" 


"Vuoi marcare il territorio, Capitano?" lo prese in giro Emma mentre guidava il suo maggiolino giallo in direzione del porto di Storybrooke.
"Non è questione di marcare il territorio, Swan. Ho molti nemici e non vorrei che..."
"Che uno di questi piombasse qui a tua insaputa, con il puro e semplice intento di rovinare la tua appena ritrovata felicità?" concluse lei e Hook capì che la donna condividesse la sua stessa paura: che qualcuno o qualcosa minasse al piccolo mondo che si erano costruiti attorno con tanta fatica.
Il loro mondo.
"Non permetterò a nessuno di farti del male, Emma" disse lui, guardandola intensamente.
Lei sorrise, poi scosse la testa.
"Non ho bisogno di protezione, Killian" asserì, "dimentichi che ho messo ko il pirata più temibile di tutti i mari, una volta" 
Lui boccheggiò per un istante, poi scoppiò a ridere e lei lo seguì immediatamente.
"Ero distratto dalle tue labbra" provò a giustificarsi, con l'unico risultato di esaltare ancora di più la bionda, che continuò a sfotterlo e a ricevere altre battutine in risposta, finchè non raggiunsero il luogo indicato loro da David.
"Sì, certo. Come desideri"


Hook tirò fuori il suo cannocchiale e lo puntò in direzione dell'oceano.
L'oscurità della notte non favoriva la visuale, ma lui era così abituato a scrutare il mare con la luna come unico supporto, che riuscì a scorgere perfettamente la nave in arrivo.
"Non l'ho mai vista in vita mia, ma è senza dubbio una nave pirata" decretò e corrugò la fronte quando Emma gli strappò con poca delicatezza lo strumento dalle mani.
La donna sbiancò, dischiuse le labbra per la sorpresa e deglutì, abbassando lentamente il braccio.
"Io sì" annunciò lei, restituendo il cannocchiale a Killian.
Cosa ne sapeva lei di vascelli con la bandiera nera? Cosa non gli aveva detto?
Il veliero approdò autorevole accanto al ponte e una ragazza bionda, probabilmente dell'età di Emma, saltò giù.
"Felice di rivederla, Capitano Swan" disse "Sa' per caso dove potremmo fare rifornimento di rum?"
Tutti i presenti puntarono gli occhi interrogativi sulla Salvatrice, che pareva essersi dimenticata che ci fossero anche loro al suo fianco e che non sapessero nulla sul suo passato.
"Elizabeth" mormorò, sorridendo.
Le due si corsero in contro e si abbracciarono, sembrava quasi si conoscessero da una vita.
Charming spostò lo sguardo su Hook, minacciandolo indirettamente di vuotare il sacco.
"Capitano?" domandò, ma il pirata, più interdetto di lui, si limitò a scrollare le spalle.
"Che tu ci creda o no, non ho la minima idea di cosa stia accadendo. Non so nulla di questa storia"
A quel punto, una seconda persona scese dal veliero.
Era un uomo stravagante, con una bandana rossa sul capo, doppio strato di eye-liner e dei curiosi gingilli attaccati ai capelli.
"Yo-ho, beviamoci su!" 
"Sparrow" lo salutò non molto entusiasta Emma, e il tizio socchiuse gli occhi per un momento, le si avvicinò barcollando e precisò: "Capitan Jack Sparrow, dolcezza."
Poi cadde a terra, sotto lo sguardo rassegnato di Elizabeth.
"Come vuoi" mormorò la Salvatrice.
"Ed io che pensavo che tu fossi strano" commentò Charming, beccandosi immediatamente un'occhiataccia da parte di Killian.
"David, Elizabeth... portate Sparrow in centrale, almeno lì non farà danni. Poi ci vediamo da Granny's" ordinò la bionda, poi si avvicinò ad Hook.
"Dobbiamo parlare"
"Sì, lo penso anche io, Capitano" concordò lui e si diressero nuovamente verso il maggiolino giallo.










Angolo Dell'Autrice

Yo-oh! Eccomi di nuovo qui con un'altra storia.
Una storia piratesca, questa volta.
Quest'idea mi è venuta in mente prima di andare a dormire ieri
sera e non ho saputo trattenermi dallo scrivere. E dal pubblicarla.
Questa volta non farò alcun pronostico circa la lunghezza della storia, 
tanto non ci riesco... spero solo che vi piaccia e che questo primo
capitolo vi abbia incuriositi. 
Una recensione mi renderebbe davvero molto contenta, ci tengo a sapere
le vostre opinioni!
Alla prossima,

Bell :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


2








Nove anni prima

"Allora, qual è il tuo nome, raggio di sole?" 
Emma sorrise maliziosa e ingurgitò il suo cicchetto in un sorso solo.
"Chiamami come ti pare" rispose, ordinando un altro giro.
"Uhm, sei una ragazzaccia, eh?" 
Quel tipo continuava a provarci con lei, ad assumere un tantino di controllo sulla situazione, ma non sapeva che con la bella bionda non c'era nulla da fare: era lei a condurre i giochi.
E sapeva perfettamente che tutti quei preamboli per una futile scopata erano del tutto inutili... tempo sprecato.
"Qualcosa del genere"
Era uscita dal carcere qualche settimana prima e l'unico modo che aveva trovato per scaricare la sua rabbia contro il mondo, contro Neal, contro i suoi genitori e tutti coloro che l'avevano tradita e abbandonata, era stato l'alcol.
"Allora che ne dici di venire a fare un giro sul mio yacht?"
Uno yacht? Fantastico. Aveva abbordato un riccone viziato e probabilmente abituato ad avere tutto dalla vita... ma forse poteva trarne dei vantaggi. 
Avrebbe potuto rubargli dei soldi, infondo era così ubriaco che neanche se ne sarebbe accorto, figurarsi a ricordarsene.
"Ci sto" 

L'imbarcazione era davvero enorme e lei non era mai salita su uno di quegli affari. Si sentiva inquieta.
"Sei sicuro che sia una buona idea? Che tu lo sappia guidare? Sei un tantino ubriaco"
"Oh, non preoccuparti bellezza. So quello che faccio" la rassicurò lui, ma i suoi singulti non la calmavano per niente.
"Ehm, Kyle, Clark o come cavolo hai detto di chiamarti... credo che... ci stiamo allontanando troppo. Il porto neanche si vede più!"
Il ragazzo scoppiò a ridere e fermò l'imbarcazione, poi tornò da lei.
"Mai provato il sesso sotto le stelle, dolcezza? Lieto di offrirtelo per la prima volta" 
L'afferrò per la vita e l'attirò a sè, poi la baciò. 
Emma si sentiva sempre più inquieta; aveva una strana sensazione che le urlava: pericolo in vista!
"No, seriamente" provò a divincolarsi da lui, "preferirei che tornassimo indietro"
"Oh andiamo, non essere così codarda" 
Si ritrasse con uno spintone e lo sconosciuto la bloccò per un braccio, stringendo così forte da farle male.
"Lasciami" urlò lei, tirandogli una gomitata in faccia.
Lui ringhiò per il dolore e la spinse, così che cadde in acqua.
Dovevano essere in oceano inoltrato, perchè sembrava davvero profondo il mare lì. Se non avesse saputo nuotare, sarebbe di certo annegata.
"Volevi tornare a casa?" la schiernì il ragazzo, scoppiando a ridere "allora tornaci. Buona fortuna"
E schizzò via.
"Bastardo!" gli gridò dietro, poi cominciò a guardarsi attorno spaventata.
Sarebbe morta lì e nessuno se ne sarebbe accorto, nessuno avrebbe sentito la sua mancanza.
Provò a nuotare, ma le girava troppo la testa a causa dell'alcol; si liberò di alcuni indumenti per stare più comoda, ma non servì a molto.
Si era quasi rassegnata, quando vide un grande veliero procedere nella sua direzione.
"Ehi!" urlò con tutta la voce che aveva a disposizione "Ehi! Sono qui! Aiuto!"
Dopo diversi minuti, l'imbarcazione la raggiunse. Le venne lanciata una fune e lei vi si arrampicò con maestria, salendo a bordo.
"Grazie!" mormorò con le lacrime agli occhi, accettando un asciugamano che una ragazza bionda, probabilmente della sua età, le aveva offerto.
"Io sono Elizabeth" si presentò lei, "Benvenuta sulla Perla Nera"
"E-Emma" 
"E loro sono Jack e Will" aggiunse la fanciulla, indicando i due tipi dietro di lei.
Quello più strambo si schiarì la gola.
"Ehm, pardon. Io sono il Capitano. Capitan Jack Sparrow. Al vostro servizio"
"Chiudi il becco." lo ammonì l'altro, "cosa le è successo?" 
Emma raccontò ad Elizabeth, Jack e Will l'accaduto e domandò loro che razza di nave fosse quella; di quel genere le aveva viste solo nei film e i loro vestiti non sembravano essere di certo stati acquistati da Bloomingdale's. Forse non erano neanche di quel secolo.
Dove diavolo era finita?
Prima che le potessero fornire alcuna spiegazione, posò lo sguardo sulla bandiera nera con un enorme teschio bianco al centro.
"Pirati! Voi siete pirati!" 
"Sssh sveglierete la ciurma! Sì, siamo pirati" confermò Elizabeth, "E tu puoi scegliere se ritornare a terra o venire con noi. Possiamo darti una scialuppa"
Emma guardò negli occhi i suoi tre soccorritori, poi la città in lontananza e l'orizzonte dietro di sè.
Percepì l'adrenalina invadere il suo corpo e impossessarsi di lei.
Aveva sentito dire, molto spesso, che gran parte della gente faceva dei viaggi per scoprire sè stessi; forse quella era la sua occasione.
"Voglio restare. Cosa devo fare?"
"Benvenuta nella ciurma, allora" esclamò il pirata dai capelli neri e lunghi, Will, "signorina...?"
"Swan. è il mio cognome. Ho sempre voluto avere una sorella" esclamò entusiasta Elizabeth, sorridendole e porgendole degli abiti asciutti che sembravano avere proprio la sua taglia.
Emma sorrise.
Swan. Le piaceva.
"Granfilibustieri! Levate l'ancora!" tuonò Sparrow e la nave ripartì.



"Ti ricordi quando ci siamo conosciuti ed io ero restia a fidarmi di te? Non era nulla di personale, Killian. Certo, la tua storia conosciuta come nel mondo reale non ha di certo giocato a tuo favore... ma la verità è che avevo già avuto a che fare con i pirati. Lo sono stata anche io, per un po'" 
Hook l'aveva ascoltata in silenzio per tutto il tragitto; avrebbe voluto dire qualcosa, ma non ci riusciva.
"Killian, so che te lo avrei dovuto dire prima... ma..."
"Va tutto bene, Swan. è l'ennesima dimostrazione del fatto che io ho sempre ragione" la interruppe lui, sorridendo suo malgrado.
Gli dispiaceva che non si fosse aperta con lui, che non gli avesse raccontato prima quella parte del suo passato, ma in realtà la cosa in questione lo intrigava: aveva sempre pensato che ci fosse qualcosa del pirata in quella donna.
Emma gli tirò una pacca sul braccio.
"Ma smettila"
"Perchè hai mollato tutto? Io avevo un buon motivo: te. Ma tu...?" 
La sua espressione divertita vacillò per qualche istante, ma poi scoppiò a ridere e disse: 
"Ero stanca di dormire su una brandina"
"Certo" 
Killian l'assecondò, ma sapeva che quella non era la verità: c'era qualcos'altro sotto, però non avrebbe insistito per saperlo; gliene avrebbe parlato lei quando si sarebbe sentita pronta.
Lui era un tipo paziente, con lei almeno, ed era certo che lo avrebbe fatto. 
Prima o poi.

Granny's stava sicuramente per chiudere, alle tre del mattino, ma Ruby aveva fatto loro il favore di ritardare per una mezzoretta.
Quando Emma e Hook raggiunsero il locale, Elizabeth era lì ad aspettarli; scattò in piedi allarmata, puntando la spada alla gola di Killian, ma lui piego prontamente la testa all'indietro, evitandone la lama.
"Io lo so chi sei" disse dando un rapido sguardo all'uncino.
"Felice di sapere che sono conosciuto davvero in tutti i mondi"
La Salvatrice gli rivolse un'occhiataccia.
"Va tutto bene, è con me"
"Con te? Credevo avessi detto di aver chiuso con i pirati e tutto ciò che li riguarda" commentò confusa la donna, ritraendo tuttavia l'arma.
"Il fato non era della mia stessa opinione, a quanto pare. Dov'è David?" 
"Ha detto qualcosa riguardo un bambino ed è andato via. Peccato, volevo vedere la faccia di Jack nel risvegliarsi dietro le sbarre" 
Emma scoppiò a ridere.
"Ti manderò la registrazione. Cosa succede, Elizabeth?"
"Sai, Sparrow ha calpestato  i piedi a molta gente, ha tanti nemici... e farsi vedere con lui, beh, ti rende una loro preda"
Hook ridacchiò.
"Essere un buon Capitano vuol dire farsi dei nemici, signorina...?"
"Swan" terminò lei.
"Swan?"
"Swan." ripetè ancora e il pirata si voltò verso la sua compagna, visibilmente confuso, ricevendo in risposta un cenno che con tutte le probabilità del mondo significava: ne parlamo dopo.
"Dov'è Will? E la ciurma? Gibbs?" indagò Emma, accorgendosi in quel momento che Turner non si era fatto ancora vivo.
"è per questo che sono qui. Will è stato rapito, metà della ciurma fatta prigioniera e l'altra metà è passata dalla parte del nemico. Sai, è proprio questo il problema dei pirati: vanno dove soffia il vento" spiegò Elizabeth, lo sguardo triste di chi ha perso il suo amore e vuole fare di tutto pur di ritrovarlo.
"E sei venuta a cercarlo a Storybrooke? Mi dispiace, ma abbiamo solo un pirata qui ed è Hook"
"No, Emma. Sono venuta qui per chiedere aiuto all'unica persona di cui mi possa fidare. Tu. Sai benissimo che Jack non è il massimo dell'affidabilità, non posso contare su di lui, non dopo che..."
"Che?"
"L'ho baciato e ho cercato di ucciderlo, una volta. Storia lunga. Ti prego, Emma. Aiutami. Sai quanto Will significhi per me" insistette lei, supplicandola con sguardo languido.
La Salvatrice rivolse uno sguardo rapido a Killian e immaginò, per un breve e orribile istante, di essere al posto di Elizabeth.
"Sei come una sorella per me. Ti aiuterò"
"Ci sono anche io" esclamò Hook, lo sguardo acceso dall'eccitazione a tal punto che Emma non potè fare a meno di sorridere.
"Grazie" mormorò la nuova arrivata, sospirando di sollievo.


"Cos'è che non mi hai ancora detto?" chiese all'improvviso Emma, quand'erano a metà strada dalla centrale.
"Chi ha rapito Will. è Barbossa" annunciò Elizabeth e lei sbiancò.
"No, non... Non è possibile! L'ho... l'ho visto morire!"
"E io risorgere. Ha una nave ora" 
"Sì, la mia" mormorò Hook, cogliendo entrambe le donne di sorpresa.
"Allora muoviamoci. Abbiamo qualcuno da salvare e una nave da recuperare" disse Emma, guardando intensamente l'uomo che aveva al suo fianco.
Lui aveva barattato la Jolly Roger per lei, ora lei doveva trovare un modo per restituirgliela; era il minimo che potesse fare.

"Swan. Avrei dovuto capire che questa era una tua idea" borbottò Jack quando i tre giusero davanti alla sua cella. 
"Non mi fido di te" sibilò lei, come se fosse sufficiente a giustificare la sua decisione. 
"Beh nemmeno io mi fido di te" ribattè subito lui, assumendo un'espressione fin troppo infantile per l'età che sicuramente aveva.
"L'ultima volta, se ben ricordo, hai organizzato un ammutinamento contro di me. Tutte e due" aggiunse, guardando di sottecchi anche Elizabeth.
Emma alzò gli occhi al cielo e aprì la porta, permettendo al pirata di uscire. 
"Allora è una fortuna che questa volta non ci sia alcuna ciurma. Muoviti, si parte" annunciò la donna, allontanandosi in fretta dalla centrale.
Aveva lasciato a Ruby una lettera di spiegazioni per i suoi genitori, sapeva che se avesse aspettato l'indomani per andarsene, loro non glielo avrebbero permesso. Non con facilità.
La Perla Nera sembrava un tutt'uno con l'acqua del mare, nell'oscurità della notte.
Elizabeth e Jack salirono immediatamente a bordo, mentre la Salvatrice esitò per un momento.
"Tutto bene?" le domandò Hook, sorridendole in segno di incoraggiamento.
Emma trasse un respiro profondo e annuì. 
"Capitano! Capitano!"
Si voltarono entrambi per vedere chi lo stesse chiamando.
"Spugna?!"
"Non vorrete partire senza di me, vero?" esclamò indignato quello e Killian dovette sforzarsi di non scoppiare a ridere.
"Certo che no, Spugna! Che cosa osi insinuare! Stavo per venire a chiamarti" 
"Forza" li richiamò all'attenzione la donna e saltò sul veliero.
La ricordava benissimo, quella nave, come se fosse stato il giorno precedente che ci era salita per la prima volta.
La voce di Jack si levò chiara nell'aria.
"Granfilibustieri! Levate l'ancora!" 
E Spugna lo fece.
"Ora reggetevi forte" urlò Emma afferrando una fune e, tendendo la mano verso il porto, scatenò una raffica di vento che fece loro raggiungere il mare aperto in un baleno.
Ovviamente, Jack non si era aggrappato a nulla, e se non fosse stato per la corda che aveva accanto, sarebbe di certo caduto in acqua.
"Questa mi è piaciuta, Swan" commentò, aggiustandosi il suo bizzarro cappello da pirata e prendendo la sua storica bussola che non puntava a nord tra le mani.
Emma guardò Hook e, istintivamente, sorrise.
Sembrava più vivo quando si trovava su una nave.






Angolo Dell'Autrice

Salve a tutti.
Non sono entrata su efp per un giorno
e quando l'ho fatto, poco fa,
mi sono ritrovata sette recensioni alla storia; non 
ho idea di come fare per ringraziarvi!
Sono davvero contenta, non mi aspettavo tutto
questo. Spero tanto che la mia fanfiction continui a 
piacervi!
Siete fantastiche!
Alla prossima,

Bell!


Ps. Aspettatevi tanti flashback nei prossimi capitoli ;)



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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


3







Jack ed Elizabeth si erano offerti di coprire il primo turno al comando sulla nave, mentre Emma e Hook, per niente stanchi, se ne stavano a babordo, intenti a parlottare fitti fitti tra di loro e a guardare il mare sfrecciargli attorno.
La donna osservava l'amica con sguardo malinconico e il suo volto esprimeva con chiarezza i pensieri che le stavano passando per la mente.
"Forse non avrei dovuto coinvolgerla in tutto questo" mormorò all'orecchio di Jack e lui alzò un sopracciglio, poi bevve un sorso di rum. 
"Sembra felice, con lui"
"Era già coinvolta. Lo ero anch'io, perchè credi che sia qui, altrimenti?" poi parve ripensarci e riformulò la domanda "anzi, perchè credi che abbia messo a disposizione la mia nave, altrimenti?"
Elizabeth roteò gli occhi.
"Perchè metà della tua ciurma è stata rapita?"
"Siamo pirati, Swan! Succede di continuo e si creano nuove ciurme, lo sai anche tu! Non rischerei la vita per questo!" obiettò lui, gettando in mare la bottiglia ormai vuota e rialzandosi per afferrare il timone.
"Sei davvero disgustoso, lo sai?"
Jack si voltò a guardarla, con gli occhi socchiusi.
"Io direi che ho un ottimo istinto di sopravvivenza. Che è anche il motivo principale per cui sono ancora vivo, vista l'enorme mole di persone che attenterebbero volentieri alla mia vita, e la ragione per cui tu e Will potreste non arrivare ai trent'anni" 
La bionda gli rivolse un'occhiataccia, ma poi sorrise.
"Se non ricordo male, non è stato difficile ucciderti, l'ultima volta"
"Ah. Ah. Ah. No mia cara, tu mi hai quasi ucciso, c'è differenza. Deve ancora nascere l'uomo, o la donna, che metterà a tacere il grande Jack Sparrow!"
Elizabeth sbuffò e ritornò nella posizione di vedetta, restando in silenzio per diversi minuti; continuava a passare le dita su una chiave e il gesto non passò inosservato agli occhi del Capitano.
"Dovresti portargliela. Scommetto che la vuole"
"Non lo so. Forse non vorrebbe neanche essere qui, perchè dovrebbe desiderare qualcosa che riporterebbe a galla una parte della sua esistenza che aveva deciso di abbandonare?" riflettè lei, rigirandosi tuttavia l'oggetto tra le sottili mani.
"Un pirata è sempre un pirata, Swan. Nessuno smette di esserlo. E tu lo sai bene" disse lui, ammiccandole, "e Emma era troppo in gamba per sopprimere quel lato di sè. A voi piace questo stile di vita, per quanto vi ostiniate a negarlo"


La prima cosa che fece Emma dopo essersi allontanata dal porto di Storybrooke, fu marciare a poppa e appoggiarsi sul bordo della nave, per osservare il mare.
Era scappata per così tanto tempo a tutto ciò che significava navigare e ci aveva messo tutta sè stessa, durante il viaggio a Neverland, per sopprimere quegli istinti da pirata in modo che nessuno potesse sospettare nulla... in modo che lui non sospettasse nulla.
Eppure eccola di nuovo lì, sul vascello dove tutto aveva avuto inizio, nonostante i suoi sforzi.
Sospirò, quando sentì il familiare suono dei passi Hook che le si era affiancato.
"Allora, com'è ritornare in mare?" gli domandò lei, onde evitare quesiti su sè stessa... intenzione che l'uomo carpì immediatamente.
"è strano essere su una nave di cui non sono il Capitano, ma onestamente, non lo so" ammise, ridacchiando e scuotendo la testa.
"Cosa c'è da ridere?"
"Si dice che un pirata non smetta mai di essere un pirata. Eppure l'unica cosa che mi manca della Jolly Roger è la sua presenza, non il fatto di spostarmi in continuazione" spiegò lui, "è così da quando ti ho conosciuta, Emma"
La donna sorrise e posò il capo contro il suo petto, permettendogli di cingerle le spalle con un braccio.
"Forse non è tanto il fatto di spostarsi quanto quello di avere un luogo a cui tornare. Via mare o via terrena... neanch'io mi sono mai fermata a lungo in un posto. Ma ora abbiamo una casa, Killian. Credo sia questo a fare la differenza"
Hook sorrise e la strinse più forte nel sentir parlare della loro casa; era come condividere qualcosa di intimo, come se Emma avesse finalmente deciso di includerlo nella sua vita, in tutto e per tutto, e le venisse spontaneo pensare a ciò che era suo come a un qualcosa che dividevano. Era una specie di promessa.
"E di voi cosa mi dite, miss Swan?" non riuscì a trattenersi dal porle quella domanda.
Emma sospirò e chiuse gli occhi, inalando il profumo dell'oceano e della salsedine.
"Mi è mancato, un pochino. Lo ammetto. Navigare ti fa sentire..."
"...Libero. Come se non ci fosse alcun limite che non puoi superare" terminò l'uomo, sorridendo istintivamente.
Si sentiva più vicino che mai alla donna che amava, ed era la sensazione più bella del mondo... dopo quella provocata dai loro corpi a contatto, ovviamente.
"Mi ha sempre fatto paura, l'effetto che il mare ha su di me. è qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare… Ma soprattutto: il mare chiama… Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole… Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti…* E tu sei così Killian. Per quanto provassi, per quanto mi ostinassi a scappare da te... non ci sono mai riuscita veramente" mormorò poi, alzando il capo verso il suo e suggellando quella confessione con un dolce bacio, proprio come     quello che si erano scambiati da Granny's quando lui le aveva confessato ciò che aveva fatto per raggiungerla a New York.
Elizabeth si schiarì la gola, interrompendoli.
"Emma, ehm, scusami. Io... credo che questa... beh, che sia giusto che la tenga tu, se vuoi..."
La donna fissò spiazzata la chiave che le era stata data e restò in silenzio per diversi minuti, poi prese Killian per mano e sussurrò: "Vieni con me"

"Lo sta sul serio portando con sè?" 
Jack li osservava con le labbra dischiuse, visibilmente sorpreso.
"Emma. La ragazza di ghiaccio sta condividendo?"
"Si chiama amore, dovresti provarlo un giorno" lo prese in giro Elizabeth, aprendo una nuova bottiglia di rum.
Il pirata fece una smorfia.
"L'amore è sopravvalutato. Tranne quello per me stesso, ovviamente. Dovresti provarlo, un giorno"
ammiccò con fare malizioso, poi aggiunse "e quello per il rum. A proposito, da' qua!" e le strappò la bottiglia di mano.
La donna alzò gli occhi al cielo e si diresse verso il corrimano della nave. 
Chiuse gli occhi e inspirò a fondo l'aria salmastra, lasciandosi andare ai ricordi e pregando di non perdere la speranza, sperando di ritrovare Will.
Perchè il fatto che Emma fosse finalmente felice con un uomo, con un pirata, voleva pur voler dire qualcosa. 
Voleva dire che poteva esserci un lieto fine anche per gente come loro.
E voleva crederci disperatamente.



Nove anni prima

"Quindi tu sei una specie di principessa?" 
Emma sembrava divertita da quella confessione, eppure Elizabeth non ci trovava nulla di strano.
"Qualcosa del genere. Ma non ho mai avuto molto di regale, come puoi vedere" ammiccò, sorseggiando un po' di rum da una fiaschetta.
"Sono sempre stata affascinata dai pirati, dal loro stile di vita... fin da bambina. Le responsabilità di corte mi sono sempre state troppo strette. Ricordo che quando accompagnavo mio padre per mare, mi lasciavo andare e canticchiavo canzoni per ore, nonostante mi venisse ripetuto che era di pessimo auspicio, che poteva attirare i pirati. Segretamente, ci speravo"
"è mai successo? è così che sei diventata un pirata?" domandò l'altra, sinceramente interessata al racconto.
Elizabeth ridacchiò.
"No, no. Ma è così che ho incontrato Will. Lo abbiamo trovato in mare, proprio come è successo con te... ma all'epoca lui era solo un bambino"
"Fammi indovinare, amore a prima vista?"
La voce di Emma risultò sarcastica, cosa che non sfuggì all'amica.
"Le cose non sono mai state semplici per noi. Non lo sono mai quando si è un pirata. Will ed io ci siamo rivisti per la prima volta un anno fa, lui nemmeno sapeva chi era realmente. Avevano appena catturato Jack e lui gli aveva parlato di suo padre... insomma, ci ho visto un'opportunità e l'ho aiutato a farlo scappare. Siamo andati a cercare il signor Turner. Non abbiamo mai abbandonato la nave" 
"Lo avete trovato?"
"Morto. Parecchi anni fa" rispose Elizabeth, lo sguardo triste di chi condivide il dolore del proprio amato.
Restarono in silenzio per un po', poi la nuova arrivata non riuscì a trattenere le domande.
"Ti manca mai? La tua vecchia vita? Casa tua?" 
Casa. Non sapeva neanche cosa volesse dire.
"Un po'. Mi manca mio padre. Ma non il tizio a cui ero stata promessa in moglie" 
Ridacchiarono entrambe.
"Ma la pirateria è l'unica cosa che lega Will a suo padre e non posso strappargliela via. Mi piace davvero vivere minuto per minuto. è solo che, quando penso al futuro... non mi vedo in mare. Voglio dire... vorrei tanto avere dei bambini, ma non vorrei neanche crescerli su un veliero, con il costante rischio di perderli"
Lo sguardo di Emma si spense all'improvviso nel sentir parlare di figli, della possibilità di perderli ed Elizabeth percepì il suo cambiamento di umore, così tentò di sviare il discorso.
"A te manca? La tua casa?"
"Se solo ne avessi mai avuta una. Una volta credevo che fosse Tallahassee, ma non l'ho mai trovata. So solo che se ci riuscissi, non me ne andrei. Non per un uomo, comunque"
"Per quello giusto, ne vale la pena. Sei mai stata innamorata?"
Emma deglutì.
"Una volta. E mi sono ritrovata in prigione, ingiustamente e con un bambino che ho dovuto dare in adozione" rispose, scolandosi d'un sorso gli ultimi rimasugli del rum e lasciando che l'alcol le bruciasse la gola.
"
Sono stata innamorata, ma è doloroso, senza senso e sopravvalutato**" aggiunse poi, rialzandosi in piedi e dirigendosi verso la porta, per tornare nella sua cabina.
"Un giorno incontrerai qualcuno che ti farà cambiare idea. Sai, il Vero Amore" le mormorò Elizabeth, facedola arrestare per un attimo.
"Sono solo fiabe. è lì che esiste quella roba, il Vero Amore. Ed io non sono una principessa" disse lei, poi andò via, lasciando l'amica sola a rimuginare su quelle parole crude e dure.
Quanto dolore aveva dovuto sopportare Emma Swan nei suoi diciannove anni di vita per renderla così fredda, per risucchiare via l'ottimismo e la speranza dal suo cuore?



*cit Alessandro Baricco
**cit. Damon Salvatore, The Vampire Diaries







Angolo Dell'Autrice
Salve a tutti!
Sono in clamoroso ritardo, lo so.
Chiedo scusa. Ma spero tanto che 
questo capitolo valga quanto l'attesa e 
di essermi quindi fatta perdonare.
Spero che vi piaccia, se vi va lasciatemi una recensione
e fatemelo sapere, mi renderebbe molto contenta!
Cercherò di non tardare più così tanto.
Alla prossima,

Bell.


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