Togheter - Il risveglio

di TheMasterSimo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter I ***
Capitolo 2: *** Chapter II ***



Capitolo 1
*** Chapter I ***


-Presto, sbrigatevi- Disse il giovane druido. –Non ci vorrà molto prima che scoprino il mio tradimento- Ponendo la mano verso me e Rachel.
-Perché mai dovremmo fidarci di te?- Gli chiesi io, ancora in ginocchio per terra.
-Ho ucciso mio padre, per salvarlo dai suoi peccati e liberare delle ragazze dal dominio della nostra dea. Dimmelo tu. Potete fidarvi?-  Rispose lui.
-Qual è il tuo nome, in inglese- Dissi porgendogli la mia mano.
-Mi chiamo Luke, milady- Rispose il giovane. Si chiamava Luke, proprio come l’amico deceduto alcuni mesi prima.
-Piacere, io sono Rachel, lei è Annabeth, e il satiro è Grover- Disse Rachel.
-Grover!- Esultai. Allora corsi da Grover.
-Come stai? Sei gravemente ferito?- Gli domandai.
-No. E’ soltanto stordito, arrivati al vostro rifugio lo curerò.- Rispose Luke. Diavolo se mi faceva uno strano impatto ridire quel nome.
-Eccoli sono la!- Sentimmo urlare. Allora non mi rimase altra scelta, presi in braccio Grover e rinfoderai il mio pugnale.
-Dobbiamo andare- Disse il nuovo compagno.
-No, la boccetta per Percy- Risposi. Velocemente raggiunsi il tavolo e presi la boccetta, che misi nella tasca.
-Sbrigati. Ohir Papel- Disse il druido, che fece cadere una montagna di rocce dall’entrata al carcere, in modo da rallentare gli inseguitori.
Corremmo il più velocemente possibile.
-Luke puoi fare luce?- Chiesi una volta arrivati nella parte ombrosa dell’entrata.
-Certo. Mahir ì Uh’Luxer- Ribatté lui, facendo apparire una fievole lucetta dalle mani.
-Vedo l’uscita- Commentò Rachel.
-Fermi là- Sentimmo dirci da dietro.
Allora Luke si fermò e disse:
-Voi andate. Io li rallenterò-
-Luke ti uccideranno- Gridai io.
-Tutte le cose belle alla fine finiscono. E’ il loro destino- Concluse.
 
Pahir Namas Dahir Hor Ahtuake
 
La caverna crollò dietro di me e Rachel, e lui rimase dietro le roccie ad aspettare gli ex fratelli.
-Luke- Gridai io, accompagnata dalla voce di Rachel.
Riuscimmo ad uscire dalla caverna con facilità.
-Ora che si fa?- Chiese Rachel.
Non avevo intenzione di tornare al campo con quelle pazze spericolate arpie. Allora mi venne in mente BlackJack, il cavallo alato di Percy.
-BlackJack- Urlai io.
Passarono pochi secondi prima che il pegaso dalla criniera scura si presentasse a noi.
Salimmo quindi in groppa a BlackJack, persino Rachel che odiava i cavalli in quel momento non esitò.
-Al campo bello- Gli dissi io.
Il cavallo nitrì ma penso che vedendoci in quello stato di certo non era una lamentela.

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Capitolo 2
*** Chapter II ***


In un paio d’ore arrivammo al campo mezzosangue.
-Cos’è successo?- Dissero in coro i semidei della casa di Afrodite.
-Storia lunga. Vi spiego tutto più tardi- Erano oramai le sette di sera.
Ci dirigemmo verso l’infermeria, in cui affidammo Grover ad una ninfa perché curasse le sue ferite.
-Rachel, tu stai con lui, io vado da Percy- Dissi alla ragazza.
-Certo- Rispose lei.
Mi diressi allora verso il letto del mio amato Testa d’alghe. Accanto al lettino c’era seduto Chirone.
-Annabeth, per gli dei dove sei stata?- Mi chiese lui.
-Non c’è tempo per le spiegazioni- Dissi velocemente.
Misi allora la boccetta sulla labbra di Percy. Il rimedio dei druidi scorreva dalle labbra diretto fino alla gola.
Aspettammo mezzo minuto e Chirone disse:
-Ha funzionato?-
-Non so- Risposi io- Misi la mano sul suo collo.
Era freddo. Percy era morto.
-Chirone io… mi dispiace- Dissi io singhiozzante. Mi misi quindi a volto rivolto verso il volto del lettino e cominciai a piangere.
-P… Perché scendono lacrime dai tuoi occhi?- Sentii da sopra di me.
Alzai lo sguardo e notai che Percy era vivo.
-Oh Percy- Dissi io sollevandogli la schiena e abbracciandolo. –Per un attimo ho temuto che tu…- Non ci fù nemmeno bisogno di terminare la frase.
-Ma non lo sono- Rispose lui.
-Ben tornato tra i vivi, Percy- Commentò Chirone. –Forse è meglio che vi lasci soli- Disse camminando verso l’uscita della stanza.
Percy era vivo, e mi stava tenendo le mani con le sue, ancora gelide.
-Non farlo mai più, AMORE. Non farlo mai più- Conclusi io.

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