Dolore e Speranze

di SheilaPhoenix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piccola Uchiha. ***
Capitolo 2: *** Verso papà. ***
Capitolo 3: *** Sorelle ***
Capitolo 4: *** Ritorno a Konoha ***
Capitolo 5: *** il primo giorno con papà ***
Capitolo 6: *** Al parco ***
Capitolo 7: *** Genitori ***
Capitolo 8: *** Ricominciare senza di te ***



Capitolo 1
*** Piccola Uchiha. ***


Piccola Uchiha.

Alle porte di Konoha tutto tace, del resto a quell’ora della notte nessuno si sognerebbe di uscire o entrare dal villaggio, almeno che non ci sia una missione in corso.
La piccola Mikoto però una bambina di sei anni era pronta con il suo zainetto verde alle spalle a partire.
La bambina era accompagnata da una seconda figura della sua stessa età.
<< Allora hai capito Tsubaki ? Mentre sarò via non piangere >>.
L’altra bambina sentendo quelle parole annuì strofinandosi con coraggio gli occhi, guardò Mikoto e le sorrise.
<< Ma tu torni presto vero ? >>.            
<< Si..Ti prometto che tornerò subito e porterò qui anche papà, senti Tsubaki stai attenta a non dire a Naruto questa sera che sono scappata che sono andata alla ricerca di Sasuke.. Spero che non si sia svegliato, e quando ti chiederanno le cose tu non rispondere sanno che stiamo sempre insieme e che tu saprai dove sono andata.. Ma non dirlo >>.
Tsubaki annuì con la testa e fece l’ok a Mikoto.
<< Bene, ora vado >>
<< Buon viaggio e fai attenzione >>.
Urlò la bambina stringendo tra le braccia un orsacchiotto di peluche, Mikoto si girò sorridendo e annuendo con vigore,il suo viaggio era appena iniziato.

 



Ok,come inizio è cortissimo ma i prossimi capitoli saranno più lunghi, quindi a tutti buona lettura..Spero vi piaccia ! ^_^

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Capitolo 2
*** Verso papà. ***


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Verso papà.

Mikoto sbadigliò per l’ennesima volta mentre si guardava attorno, era la prima volta che camminava da sola fuori dal villaggio, di solito ci andava insieme alla mamma quando era ancora viva.
Insieme a lei aveva scoperto le diverse erbe mediche, quali erano quelle velenose e quali no.
Almeno così sapeva da quali tipi di erbe stare alla larga, Ino spesso dopo la morte della mamma l’aveva portata assieme a Tsubaki a raccogliere dei fiori, così era quasi come quando lei e la mamma andavano per i boschi.
Mikoto si fermò sotto ad un albero grandissimo, si riparò dal sole e si sedette all’ombra, mise lo zainetto che aveva sulle spalle sopra le gambe e lo aprì.
Dentro vi erano delle ciambelle al cioccolato, le sue preferite le aveva preparate Hinata il giorno prima ma non sapeva che non le aveva mangiate per nasconderle nello zainetto, Tsubaki era riuscita anche a sgraffignare alcuni tramezzini dal frigorifero di Ino, mentre la ragazza che un tempo era la migliore amica della mamma lavorava al bancone, Tsubaki con la scusa di voler fare merenda ne aveva presi due e poi portati a lei.
Insieme erano una squadra fortissima, le era dispiaciuto un po’ decidere di andare da sola alla ricerca del papà ma era meglio così.
Mikoto mangiò velocemente il suo dolce per poi riprendere il viaggio.
<< Mamma diceva spesso che lui viveva dietro ad una collina poco dopo Konoha.. Non sarà difficile trovarlo >>.
Si disse tra se e se, Sakura per un breve periodo aveva vissuto con lui fuori dal villaggio, ma lei amava molto Konoha e i suoi abitanti non riusciva a stare lontana dalla vita normale, Sasuke invece era più un solitario aveva scelto di vivere con lei perché l’amava, ma quando Sakura gli aveva chiesto di seguirla per amore lui aveva rifiutato,così finì la loro storia.
<< Ehi bambina, cosa ci fai da sola ? >>.
All’improvviso Mikoto sentì la voce sconosciuta di un uomo alle sue spalle, si girò sorpresa e spaventata.
Un signore sulla sessantina con un cappello di paglia sul capo e una borsa enorme alle spalle la stava guardando curioso.
<< Ecco.. Mamma dice che non posso parlare con gli estranei >>.
Urlò lei prima di scappare via, ma il cane che era assieme al signore le andò dietro facendo fermare la sua corsa.
<< Fermo Aki.. Non spaventarla >>.
Disse l’uomo afferrando il cane per il lungo pelo grigio.
<< Mi chiamo Shin Akamura.. Tu ora sai il mio nome, quindi non sono più un estraneo >>.
Disse Shin sorridendo dolcemente, sembrava gentile e Mikoto decise di fidarsi.
 << Mikoto.. >>.
Disse lei timidamente.
<< Mikoto ? e poi ? >>.
<< Io non ho il cognome di mio padre, perché lui quando sono nata non mi ha mai conosciuta.. Ora lo sto cercando per portarlo a casa con me >>.
Spiegò lei annuendo ad ogni sua parola.
<< E la mamma come si chiama allora ? >>.
Mikoto si rattristì immediatamente, poi rispose.
<< Si chiamava Sakura Haruno >>.
Disse barcollando da un piede all’altro, Shin capì che probabilmente la bambina era orfano di madre, le sorrise e aprì la sua grande borsa estraendo due mele rosse.
<< Tienile >>.
Disse l’uomo porgendo le mele.
<< Sono le più buone, le coltivo io sai ? >>.
<< Me le dai a me ? >>.
Il contadino annuì e avvicinò ancora una volta le due mele, Mikoto le prese e ne mise una nello zaino mentre l’altra la pulì con il suo vestito, la mangiò e subito sgranò gli occhi sorridendo.
<< E’ buonissima davvero >>.
Disse mordendo ancora quella mela così rossa.
<< Ovvio.. Le coltivo con tanta passione e amore.. Allora dove sei diretta ? >>.
Mikoto guardò l’uomo decidendo di spiegare le poche cose che sapeva su suo padre e sul posto dove doveva andare a cercarlo.
***
Villaggio della Foglia ore 9:00 del mattino.
<< Come non sai dov’è finita ? >>.
Al palazzo dell’Hokage di solito vi è molto movimento, tra varie scartoffie e vari libri poggiati su una scrivania Tsunade guardava con occhi carichi di preoccupazione la piccola Tsubaki che all’urlo della donna che per lei sembrava essere la figura più importante e imponente del villaggio, si nascondeva dietro ad un orso di peluche malandato.
<< I-io davvero non lo so.. Non c’era oggi >>.
<< Tsubaki, non ti sto sgridando.. Ma dopo che Sakura è morta io ho promesso di prendermi cura.. Non posso pensare che ora Mikoto è in pericolo da qualche parte, ha solo sei anni lo sai benissimo >>.
<< Lei sta bene ! Tornerà con Sasuke >>.
Disse Tsubaki tappandosi subito dopo la bocca con le mani, non doveva dirlo.
<< Come scusa ? >>.
Tsubaki abbassò gli occhi e decise di non rispondere, Tsunade notando il silenzio della bambina capì che non avrebbe scoperto altro.
<< Va bene puoi andare.. Di a Naruto che è tutto sotto controllo e che ci dovevamo aspettare che questo giorno sarebbe arrivato.. Vai ora >>.
Tsubaki sentendo il sospiro dell’Hokage decise di fare come le era stato detto e scappò fuori dall’ufficio richiudendosi la porta alle spalle.
Tsunade una volta rimasta sola si lasciò sfuggire una lacrima, guardò con orgoglio e tristezza la foto di Sakura alla consegna   dei giubbini da Jonin.
Inizio Flashback:
<< Maestra Tsunade >>.
Era un pomeriggio qualunque, Tsunade stava rileggendo alcune cartelle cliniche di un suo paziente quando la porta dell’ufficio si aprì e comparve una Sakura in camice bianco.
<< Sakura ? Come mai qui >>.
Domandò lei osservando la rosa attraversare la stanza.
<< Io.. Io sono incinta >>.
Tsunade guardò Sakura che stava tremando, erano passati due mesi dal suo ritorno al villaggio, tra la felicità di tutti aveva spiegato che Sasuke non sarebbe mai più tornato e lei non voleva neanche più sentir nomare il suo nome, lo amava e l’odiava al tempo stesso.
Finita la guerra il moro era rimasto a Konoha, si era fatto perdonare a modo suo da tutti, aveva aiutato con la ricostruzione del villaggio e aveva aiutato nelle ricerche dei feriti in guerra.
In quel periodo lui e Sakura si erano avvicinati molto, erano diventati una coppia.
Poi un giorno le aveva confessato che vivere in quel villaggio l’opprimeva un po’, non voleva tradire di nuovo ma non si sentiva più degno di vivere li con gli occhi della gente che non è riuscita a superare quella cosa, anche se molti lo avevano perdonato altri continuavano a guardarlo male, a non fidarsi e ci andava di mezzo anche Sakura stessa.
Le chiese di andare via con lui e Sakura accettò felice.
Tsunade era andata a trovarli in quella casetta messa dietro alla collina che si riusciva persino a vedere dal palazzo dell’Hokage non erano molto lontani da Konoha, il posto era accogliente e se un giorno avrebbero avuto dei figli quella sembrava una prospettiva di un futuro dolce e amaro per Sakura.
Amaro perché a lei mancava Ino, mancava Tsunade e tutto il resto del villaggio della foglia.
Ecco perché una sera piovosa Sakura era ritornata senza Sasuke, dicendo che tra loro era tutto finito.
<< Ho paura >>.
Aveva detto più volte tra le braccia della sua maestra, per quel giorno non erano più maestra e allieva ma solo Sakura e Tsunade, vi era rispetto tra le due donne e sempre ci sarebbe stato, come una mamma e una figlia.
Tsunade le promise che si sarebbe presa cura di lei e del figlio che portava in grembo.
Fine Flashback :
Tsunade si asciugò gli occhi decidendo che era ora di tornare a lavoro.
***
Mikoto e il signor Shin camminavano uno affianco all’altra parlando di tutto quelle che veniva loro in testa, Mikoto ormai stanca dal viaggio salì in groppa al cane di Shin che sembrava felice di poterla tenere sulla schiena.
<< Ahaha anche mia nipote si fa trainare dal mio bel cagnone >>.
Disse l’uomo abbassandosi per accarezzare il capo del cane che abbaiò felice, Shin guardò avanti a se e poi piantò il bastone che aveva stretto tra le mani a terra.
<< Ecco..Quella è collina di cui mi parlavi.. >>.
Disse un po’ deluso di sapere che il viaggio con quella piccola compagnia era finito, Mikoto era davvero una bambina dolce e forte, gli aveva permesso di sorridere per tutto il tempo del viaggio.
<< Allora è li che vivi papà >>.
Disse Mikoto scendendo dalla schiena di Aki, si girò a ringraziare l’uomo chinandosi educatamente.
<< Arrivederci signor Shin >>.
<< Arrivederci Mikoto Haruno >>.
Mikoto si aggiustò i capelli neri in modo da levarli davanti agli occhi anch’essi color della notte e poi affrettò il passo verso quella casetta di legno, non sapeva chi era suo padre e non vedeva lora di conoscerlo e portarlo a casa con se, era testardo e la mamma glielo diceva spesso,ma lei sapeva di essere ancora più testarda di lui.

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Capitolo 3
*** Sorelle ***


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Sorelle.

Mikoto era ferma avanti a quella grande porta di legno, fissava il ventaglio che era inciso sopra alla porta ricordandosi che la mamma aveva detto una volta che quello era il simbolo del clan Uchiha.
Il grande Clan Uchiha, la famiglia del papà che non c’era più proprio come la mamma.
Prendendo un grande sospiro Mikoto alzò la mano per bussare, ma questa rimase ferma chiusa a pugno a mezz’aria.
A dir il vero non aveva mai visto suo padre in vita sua, una volta ci stava riuscendo ma la mamma l’aveva fermata in tempo.
 
Inizio Flashback :
<< Tsubaki aiutami a prendere quella foto che mamma tiene in camera sua >>.
Mikoto aveva costretto Tsubaki alla sola età di quattro anni e mezzo di tentare un colpo fortunato e di rubare la cornice del team sette che Sakura teneva sul comodino, questa era spiega zatta perché nascondeva prorpio la figura di Sasuke.
Lei aveva sempre parlato di papà, avvolte bene avvolte male, ma evitava di farle guardare quella foto perché le faceva male.
<< E se poi si arrabbia ? Avanti stiamo parlando di.. >>
<< Non avere paura. Andiamo >>.
Insistette Mikoto afferrando la mano di Tsubaki e trascinandosela in camera della mamma, vivevano insieme con Tsunade la quale la maggior parte delle volte non la vedevano mai per il suo lavoro, anche Sakura lavorava e allora zio Naruto si prendeva cura di Mikoto con Hinata, i due non avevano figli ed erano più che felici di poter prendersi cura della piccola Uchiha.
Tsubaki fece il palo mentre Mikoto si allungava a prendere la cornice, così quando questa finì tra le sue mani tremanti la curiosità era salita alle stelle.
<< Presa >>.
Urlò lei contenta, Tsubaki entrò immediatamente nella camera, anche lei voleva vedere Sasuke.
Insieme tolsero la cornice e preso un gran sospiro iniziarono a spiegazzare la foto, ma prima che potessero vedere il viso di Sasuke la mano di qualcuno sfilò via dalle loro piccole man quella foto.
Sakura le guardava un po’ arrabbiata, Mikoto sbiancò mentre Tsubaki si nascondeva dietro alla sua schiena.
Quella sera Sakura aveva pianto tutta la notte avanti alla foto del team sette, il viso di Sasuke le faceva ancora quell’effetto.
 
Fine Flashback :
‘’ E se è grasso senza capelli e ha pochi denti ? E se è spaventoso ? ‘’.
Si ripeteva mentalmente Mikoto tremando, ma ormai lei era li e la voglia di conoscere suo padre era forte, quando sentì la porta aprirsi Mikoto si andò a nascondere velocemente dietro ad un albero, un uomo bellissimo a torso nudo uscì dalla casa con una katana tra le mani.
<< Wow è lui il mio papà ? >>.
Sussurrò osservando i muscoli ben messi in vista e i lineamenti perfetti, aveva tutti i capelli in testa e non era grasso come lo immaginava lei, Sasuke si guardò attorno sentendosi osservato sfoderò subito la sua Katana guardandosi bene attorno.
<< Chi sei, fatti vedere ! >>.
Disse ad alta voce mostrando i denti perfettamente bianchi.
<< Hai anche tutti i denti apposto >>.
Urlò Mikoto uscendo fuori dal suo piccolo nascondiglio e facendo svolazzare alcune foglie, Sasuke abbassò subito l’arma notando che era solo una bambina e la guardò un po’ confuso, Mikoto si premette le mani avanti alla bocca abbassandosi di nuovo e nascondendosi.
<< Esci fuori >>.
Disse Sasuke con voce calma, del resto era solo una bambina.
<< S-si >>.
Mikoto fece come le era stato chiesto e uscì dal nascondiglio,si avvicinò all’uomo arrossendo.
<< Come ti chiami >>.
<< M-Mikoto >>.
Disse con voce tremante, Sasuke la guardò bene.
Era incredibile come quel viso gli ricordasse tanto Sakura, scosse la testa per non pensarci e si abbassò per guardare quegli occhi neri, tra i capelli color notte vi era una foglia, la tolse e guardò ancora la bambina.
<< Come mai sei qui >>.
Disse con calma, perché non riusciva a levarsi dalla testa l’immagine di Sakura ?
<< Perché tu sei il mio papà >>.
Disse Mikoto non resistendo più e abbracciandolo per le possenti e forti braccia.
Sasuke lasciò cadere la sua Katana e rimase a bocca aperta.
<< No aspetta.. Io non sono.. E’ impossibile, io.. >>
<< mamma.. Mamma era Sakura Haruno >>.
Disse subito la bambina stringendo ancora più forte il padre, si era detta mille volte come avrebbe reagito una volta trovatasi al suo cospetto, Beh..Ora lo sapeva.
Mikoto si staccò dal padre che continuava a fissarla con occhi carichi di sorpresa, era Shoccato da quella rivelazione e pensandoci bene la bambina sembrava avere sui sei anni, e lui e Sakura si erano lasciati esattamente sei anni addietro.
Ora ne avevano ventisei.
<< Possiamo entrare ? ho bisogno del bagno >>.
Disse Mikoto puntando il dito verso la porta della casa, Sasuke si perse nei suoi ricordi.
 
Inizio Flashback:
Sasuke si svegliò per la prima volta da solo nel suo letto, cercò con gli occhi la figura snella e perfetta di Sakura e la vide in piedi di fronte a lui, forse voleva andare a cercare delle erbe medicinali fuori, Sakura aveva continuato a studiare medicina grazie ai libri che Tsunade le aveva portato e che ora giacevano accanto al loro letto.
<< Sakura ? >>.
Chiese confuso.
<< Come mai non sei a letto ? >>.
La rosa lo guardò con occhi colmi di lacrime, poi la domanda.
<< Sasuke, io voglio chiederti una cosa >>.
<< Dimmi >>.
Sakura respirò a fondo prima di parlare.
<< Ricordi che un mese fa mi chiedesti di venire a vivere con te fuori da Konoha ? >>.
Il moro annuì non capendo dove quella ragazzina stava andando a parare,avevano vent’anno ed erano ancora due ragazzini infondo.
<< Sai,io ti seguì ben volentieri perché l’amore mi ha accecata.. Ma ora Sasuke  sono io a chiedertelo vieni via con me, torniamo assieme a Konoha >>.
Sasuke si alzò dal letto ed infilò un paio di pantaloni rimanendo in silenzio, si avvicinò a Sakura mettendole una mano sulla guancia.
<< Ma che dici ? >>
<< Sasuke, io voglio tornare al nostro villaggio dai nostri amici, dalla mia famiglia..Mi mancano e voglio andarci con te.. Non voglio aspettare che qualcuno viene a trovarmi, voglio vivere con tutti gli altri e con te >>.
Il moro scosse la testa.
<< Sakura perché solo ora ti sei resa conto di tutto questo ? Non stai più bene con me qui ? >>.
Domandò lui confuso.
<< Non è questo Sasuke. Io con te ci verrei in capo al mondo, ma non capisci che per te ho lasciato tutto e tutti? Ho bisogno del mio lavoro, e dei nostri amici.. Sasuke perché sei così egoista ? >>.
Sasuke abbassò lo sguardo, portare via Sakura aveva fatto del male solo a lei.
<< Ascolta, Sakura io ti chiesi di venire con me e tu hai scelto di seguirmi.  Con il tempo sei diventata l’unico senso della mia vita, abbiamo parlato insieme persino di figli, come puoi cambiare idea così all’improvviso ? >>.
Disse sperando di farle cambiare idea.
<< Perché i nostri figli se mai li avremo un giorno non possono vivere isolati dal mondo.. Hanno bisogno di conoscere gente nuova e solo in un villaggio possono farlo, andando in accademia >>.
<< Io ti ho detto che posso insegnare loro tutto quello che so >>.
Disse Sasuke alzando un po’ la voce.
<< Sasuke ma non capisci ? Voglio i miei amici e voglio te nella mia vita >>.
Diceva Sakura tra le lacrime, Sasuke rimase fermo avanti a lei senza capire come comportarsi.
<< Ricordi quella volta che avevi prenotato ad un ristorante dove tu amavi tanto andare a mangiare con la tua famiglia ? Ricordi come ci hanno cacciati perché non volevano a tavola i traditori ? E ricordi quante volte dopo che ci siamo messi insieme sei stata chiamata ‘’ Traditrice ? ‘’ >>.
<< Si, io ho sempre detto che andava bene e quella sera non avevo fame >>.
Ricordò lei.
<< Non era così..I tuoi occhi hanno detto il contrario per questo decisi di portarti via >>.
Sakura rimase in silenzio.
<< Sasuke, se deciderai di non seguirmi io andrò via.. E questa volta sarà la fine per noi due non tornerò indietro >>.
Sussurrò Sakura.
<< Allora ti auguro di essere felice >>.
Disse lui chiudendo gli occhi, non riusciva a tornare in un posto dove non lo accettavano del tutto e dove non volevano il suo perdono, Sakura starebbe stata meglio senza di lui.
<< Bene.. Addio Sasuke >>.
I due si baciarono dolcemente, poi quando Sakura staccò le labbra da quelle di Sasuke gli mise due dita sulle labbra sfiorandole per l’ultima volta.
<< Ti amo >>.
Sasuke non rispose, la guardò andare via e chiudere la porta della loro stanza, sperò che l’aprisse di nuovo e che gli dicesse che aveva cambiato idea poi avrebbero fatto l’amore su quel letto che gli aveva visti complici di molte sere piene di passione.
Ma lei non era tornata.
<< Ti amo anch’io >>.
Disse nel silenzio e nel vuoto della sua stanza.
 
Fine Flashback :
Sasuke tornò con la mente alla realtà quando sentì la mano di Mikoto che aveva iniizato a strattonarlo.
<< Allora ? Entriamo  >>.
Chiese per la seconda volta, Sasuke annuì costringendosi a riprendere la sua Katana e a far entrare quella bambina in casa, la vide catapultarsi nel bagno una volta che gliela aveva indicato e sperò che dopo, quando la piccola fosse uscita di nuovo gli avrebbe detto che era tutto uno scherzo, che lei era li solo per consegnargli dei biscotti e poi andarsene via.
Ma non lo fece, Mikoto uscì dal bagno e rimase in piedi di fronte a lui a guardarlo intimorita.
<< Allora.. Hai sei anni giusto ? >>
Chiese lui guardandola meglio.
<< Si. Sei anni >>.
Ripeté la bambina arrossendo e sentendosi improvvisamente a disaggio.
<< Per quando tempo vuoi fermarti qui da me ? Non sei un po’ piccola per fare dei viaggi da sola e poi mi meraviglia che Sakura ti abbia lasciata andare.. A proposito Come sta ? >>
Chiese lui aspettandosi una risposta immediata, ma gli occhi di Mikoto si riempirono di lacrime e improvvisamente il viso tranquillo che assomigliava molto al suo si rabbuiò.
<< Aspè non piangere, non ti stavo sgridando >>.
Disse Sasuke entrando nel panico, lui non  sapeva come comportarsi con i bambini, figurati con una bimba che diceva ‘’ Ehi ciao, io sono tua figlia ‘’Si sentiva un po’ spaesato.
<< Mamma è morta un anno e mezzo fa >>.
Disse Mikoto lasciando Sasuke senza parole, nella stanza tutto sembrò fermarsi persino il cuore di Sasuke sembrava essersi rotto all’improvviso, non ci poteva e non voleva crederci.. Sakura non poteva essere morta, ma perché una bambina così piccola doveva mentire su una cosa così importante ?
Sasuke sentì quasi un nodo alla gola, e il suo umore era diventato nero un po’ come il cielo in quel momento che non era per niente bello e che sembrava sull’orlo di un acquazzone improvviso.
Ecco Sasuke quella mattina si era svegliato pensando che forse sarebbe stata una bella giornata, ma un fulmine a ciel sereno di nome Mikoto si era presentato a casa sua dicendo di essere sua figlia, ed ora il cielo era grigio.
<< Mamma si è ammalata di cuore.. E non c’è l’ha fatta più >>.
Disse ancora Mikoto.
<< Scherzi vero ? Dai dimmi la verità dov’è ora ? Per caso è nascosta qui fuori da qualche parte e sta aspettando che io esca a cercarla ? Ha fatto tutto questo per convincermi a tornare ? >>.
Mikoto sentì gli angoli degli occhi che avevano iniziato a pungere, mentre delle calde lacrime le rigavano il volto.
<< Non è uno scherzo, sei cattivo >>.
Urlò improvvisamente coprendosi gli occhi con le mani, a lei non piaceva dire che la mamma era morta e ora che suo padre le aveva dato della bugiarda si era pentita di essere andata a cercarlo.
Mikoto prese velocemente lo zaino che aveva lasciato sul tavolo e cercò di scappare via da quella casa, Ma Sasuke glielo impedì.
<< Dove vai ? Fuori sta iniziando a piovere e ora sei sotto la mia responsabilità >>.
Disse lui con calma, non poteva urlare contro quella bambina.
<< Lasciami sei brutto e cattivo >>.
Disse lei dandogli un calcio sul ginocchio e scappando dalla sua stretta, Sasuke fu impressionato da tanta forza nonostante fosse così piccola e dalla determinazione, aveva preso da Sakura.
Mikoto uscì dalla casa mentre fuori aveva inizato a piovere, il fango che si era già creato a terra le sporcava i vestiti, scivolò in una pozzanghera e si sporcò il viso.
<< Mikoto >>.
Sasuke la raggiunse e l’afferrò per le braccia sollevandola da terra.
<< Ti sei fatta male ? Ehi ! >>.
Forse era rude con lei, ma non sapeva come comportarsi, la notizia lo aveva messo sotto shock e sapere che Sakura era morta lo stava stressando ancora di più.
La trascinò di nuovo in casa tenendola ferma per il braccio, quando richiuse la porta alle sue spalle ormai Mikoto aveva smesso di piangere.
<< Mi dici una cosa ? >>
Mikoto acconsentì con il capo.
<< Questo comportamento l’hai ereditato da tua madre >>.
Affermò lui guardandola serio.
<< No, la mamma diceva sempre che assomigliavo a te. E sapeva anche che tu non saresti tornato ma che se ci avrei lavorato sopra mi sarei fatta seguire >>.
Sasuke tirò su un piccolo sorriso sulle labbra.
<< Vai a lavarti il viso. Dopo parliamo di questa cosa >>.
<< E torniamo a casa insieme ? Devo tornare da mia sorella >>.
Confessò Mikoto guardandolo negli occhi, Sasuke si sentì smarrito com’era possibile ? Sakura aveva un’altra figlia probabilmente con un secondo uomo, non poteva crederci era la terza cattiva notizia che aveva ricevuto quella mattina.
Forse faceva bene a non svegliarsi mai e continuare a restare tutto il giorno a letto, o forse non si era mai svegliato e quello era solo un incubo ?
Era così, ma quando si pizzicò la guancia il dolore gli indicò che era tutto vero.

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Capitolo 4
*** Ritorno a Konoha ***


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Ritorno a Konoha.


Sasuke guardò per l’ennesima volta fuori dalla finestra, pioveva a dirotto da un ora ormai e Mikoto si era addormentata sul divano, teneva i pugni chiusi e si era messa in una posizione fetale.
Senza neanche accorgersene Sasuke aveva sorriso, era da tempo che non gli succedeva più, da quando Sakura se ne era andata.
 
Inizio Flashback :
Erano pochi i momenti dove Sasuke era romantico con Sakura, ma lei era felice lo stesso le bastava avere lui accanto.
Dormire ad esempio sul petto del compagno e sentire il suo cuore battere era uno di quelli che più preferiva.
Sakura poteva giocare con i suoi capelli, accarezzargli il petto perché Sasuke non l’allontanava, anzi gli piaceva farsi coccolare così, anche se diceva ‘’ Solo perché a letto sei tu che vinci sempre ‘’.
Sakura in un certo senso ne andava fiera e si sentiva lusingata di fargli tanto effetto.
Sasuke avvolte le passava la mano fra i capelli rosati ispirando l’odore di vaniglia che lei amava tanto, poi se ne accorse, Sasuke distrattamente aveva tirato su un sorriso e nel farlo si era fatto scoprire da Sakura, questa volta non lo aveva nascosto tra i suoi capelli.
<< Mi piace quando sorridi, anche se lo fai di nascosto >>.
Gli disse lei, era consapevole che lo faceva ma non voleva dirgli che lei lo sapeva.
<< Come mai ? >>.
Chiese lui ormai preso in fragrante.
<< Perché so che la causa del tuo sorriso sono io >>.
Rispose Sakura posizionandosi meglio su di lui e baciandolo con più passione che poteva, Sasuke le accarezzò la schiena nuda sentendo già il bisogno di andare oltre, non sapeva che quella volta avrebbe concepito sua figlia e ne che subito dopo due giorni Sakura avrebbe deciso di abbandonarlo.
Fine Flashback :
Fuori aveva smesso di piovere finalmente e il cielo era cerchiato da un arcobaleno colorato, guardò verso Mikoto che stava iniziando ad aprire gli occhi, la bambina se li strofinò ancora assonnata e sbadigliando si era messa in ginocchio sul divano.
<< Ha finito di piangere ? >>
Sasuke la guardò confuso.
<< Come scusa ? >>.
<< Mamma diceva sempre che quando piove è perché il cielo piange >>.
Spiegò Mikoto fiera di tutti gli insegnamenti che le aveva dato la mamma, Tsubaki che era la più chiusa e più timida tra le due sorelle ascoltava la sua mamma in silenzio e sorridendo andava sempre ad abbracciarla ogni volta che finiva di dire loro qualcosa.
Tuttavia per quando amasse la sua mamma, Tsubaki aveva scoperto di amare i fiori e per questo che Sakura la lasciava ben volentieri da Ino, la bambina ormai era di casa in quel negozio di fiori, stava accanto ad Ino ascoltando tutto ciò che c’era da sapere e faceva come se fosse a casa sua, avvolte questo destava la gelosia di Sakura perché Tsubaki infondo nessuno l’aveva mai capita, solo Mikoto ci riusciva ma perché erano sorelle e tra loro c’era un rapporto speciale.
<< Beh credo che dovresti imparare a dire pioggia.. O sarai presa di mira dagli altri.. Comunque se vuoi ti accompagno a casa ora sei sotto la mia responsabilità.. Ma io non ritorno al villaggio dopo ti lascerò li >>.
<< Cosa ? La mamma mi aveva avvertita che saresti stato così cocciuto. Ma la mamma mi ha anche ricordato che io sono più testarda di te ! E voglio portarti a casa con me >>.
Disse Mikoto puntando i piedi a terra e mettendo le braccia incrociate, Sasuke la guardò sospirando, lui non voleva conoscere la figlia di Sakura perché non voleva vedere quella bambina che assomigliava a lei ed a un altro uomo.
<< Mamma prima di andare in cielo mi disse ‘’ Se un giorno vorrai incontrare papà, allora io ti starò accanto, sappi che nessuno te lo impedirà perché ho chiesto a Naruto di non fermarti..’’ >>.
Mikoto guardò’espressione del padre che era mutata improvvisamente.
<< Mi disse anche ‘’ All’inizio può sembrare cattivo..Ma dentro è un uomo buono, io l’ho amato tanto e non sono riuscita a fargli capire che continui ad amarlo ancora.. Tu ora hai il compito di dirglielo insieme a tua sorella..  Non perderti d’animo e ricordargli come si sorride ‘’ >>.
Sasuke rimase in silenzio, Sakura avrà pensato che quella bambina cioè sua figlia, sarebbe stato il suo nuovo sorriso.
‘’ Una figlia ‘’.
Ancora non era capace di rendersene conto, una figlia cavolo ! Lui poi.
Un tempo Sakura amava fantasticare su questa cosa, ma ora era reale e aveva sei anni ed era li avanti a lui a supplicarlo di tornare a casa insieme e di fargli da padre. Ci sarebbe riuscito ?
Improvvisamente a Sasuke non importava più se Mikoto diceva ‘’ Ha smesso di piangere ? ‘’ al posto di piovere, perché quello era l’insegnamento di Sakura e non il suo, non c’era la prima volta che sua figlia aveva detto ‘’ Mamma ‘’ o la prima volta che aveva camminato, Sakura aveva allevato da sola la piccola e dopo aveva avuto un altro figlio con un altro uomo, e insieme avevano cresciuto le due bambine, allora perché Mikoto era andata a cercarlo ? Desiderava davvero avere suo padre accanto ? Sasuke ne era felice e sapeva di aver già vinto contro l’altro uomo, per questo si decise a seguirla.
<< Andiamo, prima di sera torneremo a casa >>.
Disse semplicemente raccogliendo la sua Katana e allacciandola alla vita, guardò la figlia che sorridendo gli si mise accanto sfiorando la sua mano, Sasuke non la strinse lasciò che Mikoto capisse da sola che non era il tipo da tenere per mano sua figlia, ma la bambina testarda com’era quindi molto simile a lui ma anche a Sakura, gli afferrò la manica della tunica bianca che teneva addosso e sfoderando il suo miglior sorriso guardò avanti a se, il cielo che si stava aprendo immaginandosi che da ora in poi il suo papà si sarebbe preso cura di lei e di Tsubaki per sempre.
***
Come previsto da Sasuke, i due arrivarono alla porta del villaggio che era già sera inoltrata, anche perché Mikoto si era stancata a camminare e Sasuke aveva il passo svelto, più volte infatti la bambina gli aveva chiesto di fermarsi, di non correre e aspettare.
Alla fine Sasuke aveva dovuto prenderla sulle spalle.
<< Andiamo papà >>.
Disse Mikoto avvicinandosi ad una guardia che sonnecchiava, non facendo bene il suo lavoro ma quelli erano tempi di pace.
Sasuke guardò Mikoto camminare avanti a lui felice di essere tornata a casa, era impressionante come quella bambina si era già abituata a chiamarlo papà e gli faceva uno strano effetto, non sapeva come interpretarlo.
<< Scusa ? >>.
Sasuke svegliò l’uomo scuotendolo per un braccio, questo aprì gli occhi mettendosi in guardia e riconoscendo Sasuke quasi subito.
<< Uchiha ? Che cosa ci fai qui ? >>.
Domandò lui osservando poi la bambina affianco a lui, capì subito che quella era la figlia di Sakura.
<< COm’è possibile che lei è con te ? >>
Chiese il ninja fissandola, Mikoto sorrise.
<< Sono andata a prenderlo.. Si era smarrito molto tempo fa, ma ora sto cercando di riportarlo a casa >>.
Sasuke roteò gli occhi.
<< Facci passare >>.
Disse freddamente e facendo trasalire la figlia, quando faceva così le metteva paura.
<< Aspettate un attimo >>.
Disse quello scomparendo in una nuvola di fumo, Sasuke scocciato si avviò verso l’entrata del villaggio.
<< Ma papà.. Dovremmo aspettare che.. >>.
<< Lascia stare, entriamo >>.
Disse lui spazientito, non avrebbe aspettato che la guardia sarebbe ricomparsa con L’Hokage perché di sicuro era andato ad informare la donna del suo arrivo.
<< Dove vuoi andare ora ? >>
Chiese poi voltandosi a guardare Mikoto, la bambina sorrise.
<< Da Tsubaki è ovvio >>.
Rispose sorridendo.
<< Voglio che la conosci e subito ! >>.
Continuò a dire la bambina con la voce carica d’emozione, Sasuke invece avrebbe voluto dire che non gli fregava niente di quella bambina e che ora lei doveva andare a casa con lui che non voleva perdere altro tempo  e salutare la sorella una volta e per tutte, magari si sarebbero viste con il padre dell’altra bambina che già detestava ma non con lui presente.
<< Andiamo a casa di Zio Naruto >>.
Disse poi Mikoto notando il padre che sembrava spaesato.
<< Come scusa ? Perché Naruto ? >>.
<< E’ li che viviamo io e Tsubaki >>.
L’Uchiha più grande sgranò gli occhi mentre smetteva di respirare, allora Sakura aveva avuto una figlia con Naruto ? Si sentiva disgustato e colmo d’ira al tempo stesso, afferrò la figlia per un braccio sollevandola da terra, iniziò quindi a balzare da un tetto all’altro, sarebbe andato a casa di Naruto e appena avrebbe aperto la porta senza neanche lasciargli il modo di parlare, gli avrebbe spaccato la faccia, il suo migliore amico con la sua donna !
Non era geloso, ma Non voleva vedere quella bambina che di sicuro era un misto tra lui e Sakura, avrebbe di sicuro vomitato la colazione di quella mattina.
Ma a Naruto doveva sistemarlo per bene, sapeva che correva dietro alla rosa ma poi si era innamorato di Hinata, evidentemente con il suo ritorno Sakura ha saputo farsi consolare da Naruto.
<< Papà !? >>.
Mikoto si sentì confusa dal cambio d’umore di Sasuke, quando ritrovò la terra sotto ai piedi perché il padre l’aveva lasciata andare, si sentì meglio.
Aveva corso molto velocemente e sicuramente aveva superato la velocità della luce perché in solo due balzi era arrivato avanti a casa di Naruto.
Sasuke stava battendo i pugni su quella porta verde mentre Mikoto aspettava di essere accolta a braccia aperte dalla sua gemella più piccola.
<< Chi cavol.. >>
Naruto aprì la porta arrabbiato, chi era il pazzo che per poco non buttava giù la porta suon di pugni a quell’ora di sera ?
Naruto non ebbe modo di capire chi fosse che si ritrovò un pugno ben assestato sulla guancia sinistra, per il dolore e per la sorpresa il biondo barcollò premendosi la mano sulla guancia.
<< Papà che fai ? >>.
Urlò Mikoto terrorizzata mentre dietro Naruto compariva una figura identica a lei, ma con i capelli rosa.

Era calato il silenzio, si sentiva solo il respiro affannato di Sasuke che aveva abbassato gli occhi su quella bambina, non ci era riuscito era curioso di vederla, e rimase sorpreso quando incontrò due occhi profondi e neri come i  suoi, s’intonavano benissimo con quel buffo colore di capelli rosa.

Mentre Naruto si teneva del ghiaccio sulla guancia, Mikoto si era avvicinata alla sorella abbracciandola.
<< Questo è il nostro papà, non fa molta paura è solo un po’ strano >>.
Disse Mikoto tirando la sorella per mano e avvicinandola a lui, Sasuke aprì la bocca e la richiuse al tempo stesso, non sapeva cosa dire mentre Naruto lo guardava sconvolto.
<< Davvero hai pensato che Sakura avesse avuto un figlio con un altro ? Sono entrambe tue figlie, sono gemelle se non conosci il significato della parola >>.
Disse Naruto ironicamente, si era preso un pugno ingiustamente, per poco Sasuke non gli staccava la mascella.
<< Non me lo avevi detto >>.
Riuscì a dire infine rivolto a Mikoto, la bambina si sentì in imbarazzo.
<< Ma ti ho detto che avevo una sorella a casa che mi aspettava >>.
Sasuke si sentì un idiota, poi guardò Tsubaki che era la fusione tra lui e Sakura.
Ricordò una sera quando a cena Sakura gli aveva parlato di bambini.
 
Inizio Flashback :
<< Sasuke secondo te come saranno i nostri figli ? >>.
Il moro per poco non si era strozzato con il suo cibo.
<< Che vuoi dire ? Aspetti un figlio ? >>.
Le domandò guardandola serio.
<< No.. No, ma se un giorno ne avremo saresti contento ? >>.
Chiese lei preoccupata dalla reazione avuta dal compagno, Sasuke sospirò e annuì lentamente.
<< Allora come saranno ? >>.
<< Spero non come te >>
Disse quasi a denti stretti, Sakura fu tentata dal spaccargli la faccia ma non lo fece, si alzò e si andò a sedere sulle sue gambe.
<< E allora come devono uscire ? >>
<< Caratterialmente come me, almeno non saranno piagnucoloni e noiosi.. Esteticamente ? Non saprei, magari avranno gli occhi verdi o neri.. Così avranno lo Sharingan. >>.
<< E’ l’unica cosa che ti viene in mente ? E se non avranno lo sharingan ? >>.
Sasuke ci pensò su prima di rispondere.
<< Allora avranno dei bellissimi occhi >>.
Sakura non rispose, poi capì che per la prima volta Sasuke anche se indirettamente le aveva fatto un complimento dolcissimo, lo baciò e al tempo stesso gli diede un pugno in testa.
<< Questo è per prima >>.
Fine Flashback :
Tsubaki non aveva ereditato gli occhi di Sakura, ma il colore dei capelli erano di lei, quindi la bambina aveva lo Sharingan come lui e come Mikoto, a guardarla meglio però Tsubaki aveva un insolito colore di occhi, non erano nerissimi ma erano un verde quasi scuro.
Quella bambina era anche sua figlia, ora Sasuke si sentiva più preoccupato di prima, aveva due figlie e non una.
<< Se te lo stai chiedendo Tsunade dice che avrà lo Sharingan, ma non sappiamo quando lo svilupperà >>.
Disse Naruto spezzando il silenzio, si riferiva al fatto che aveva notato il colore verdastro della figlia, al primo impatto sembravano neri ma non era così erano verdi non quel verde splendente smeraldo di Sakura, ma un verde scuro.
<< Non pensavo a questo >>.
Confessò tuttavia Sasuke, certo Naruto non sapeva che per lui non era importante quella cosa.
<< Ah no ? >>.
<< No.. Ho appena scoperto di avere due figlie e secondo te mi chiedo se lei avesse eredito lo Sharingan >>.
Chiese scettico Sasuke osservando le due bambine, allora Naruto sorrise.
<< Bambine perché non andate a dormire nel lettone con zia Hinata ? Io e Sasuke dormiremo nella vostra camera >>.
Le piccole Uchiha sorrisero annuendo con forza.
<< Sii evvivaaa >>.
Urlarono mentre correvano verso la camera dove dormiva la mora.
<< Con tutto questo casino Hinata non si è svegliata ? >>.
Chiese Sasuke guardando l’amica.
<< Ha il sonno pesante >>.
Spiegò il biondo tirando una pacca sulla spalla dell’Uchiha e facendosi poi seguire verso la stanza delle due bambine.
<< Perché non me lo ha mai detto ? >>
Chiese il moro una volta entrato in quella camera e sedendosi su uno dei due lettini.
<< Sai.. Sakura si è sentita tradita da te, e ti ha odiato. Ma tutti sanno che dentro di se ti amava ancora >>.
Iniziò a dire Naruto.
<< Allora perché tenermele nascoste ? >>.
<< Che avresti fatto ? Saresti tornato qui a Konoha per prenderti cura di loro ? >>
Sasuke rimase in silenzio, in una sola frase si era ricordato del suo egoismo, per questo l’aveva persa.
<< Lei aveva detto che se ti avremmo detto delle bambine si sarebbe infuriata con noi.. Beh sai quando Sakura faceva paura a tutti.. >>.
Disse ridendo scherzosamente, una lacrima comparve negli occhi di Naruto.
<< Non posso ancora crederci.. Sakura  non c’è più e purtroppo non tornerà mai più, ha sofferto per te ma ti amava e ti ha amato fino all’ultimo giorno.. Parlava bene di te con le bambine, avvolte forse no.. Ma lei sapeva che se avresti saputo delle tue figlie l’avresti costretta a tornare nella solitudine, e credo che a parte questo l’orgoglio e la rabbia le abbiano fatto scegliere di compiere scelte sbagliate.. >>
Sasuke annuì prendendo tra le mani una foto che era poggiata sul comodino accanto al letto delle due gemelle, la guardò, una Sakura sorridente con le bambine abbracciate faceva da sfondo a quella cornice.
<< Ha passato nove mesi da sola, ha partorito da sola e ha cresciuto con amore le figlie da sola..Lei era forte, anche quando stavamo insieme sapevo che in parte soffriva.. L’unica cosa che mi fa rabbia è il non poterle essere stato accanto in quel periodo.. e ora ha lasciato a me il compito di crescerle, è come se si fosse presa una sua vendetta personale >>.
Disse Sasuke cercando di combattere la rabbia che gli stava crescendo sempre di più.
<< Credo che saprai farti amare da loro.. E il villaggio ti accetterà, forse all’inizio sarai odiato a morte da tutti soprattutto da Tsunade che quando ha visto Sakura in lacrime la sera che è tornata a Konoha voleva ordinare di portarti al suo cospetto per poi torturarti >>.
Disse Naruto ridendo e stendendosi nel letto, Sasuke lasciò la cornice dove l’aveva presa e guardò il soffitto.
‘’ Io ti ho donato il mio cuore Sasuke e tu ? perché non mi ami abbastanza ? ‘’.
L’amava abbastanza, solo che non aveva mai fatto in tempo a dirglielo, ora doveva dimostrarglielo prendendosi cura delle sue due figlie.
<< Lei ti ha donato il cuore e tu lo hai preso e spezzato come un biscotto della fortuna.. Auguri Sasuke, ne avrai bisogno con le persone del villaggio >>.
Avvisò Naruto prima di addormentarsi, tanto a Sasuke non interessava quello ci era abituato, nessuno lo accettava fino in fondo per questo era stato tanto stupido da lasciarsi sfuggire l’unica persona che amava e che sapeva amarlo davvero.
Del resto Naruto aveva detto così perché tutti volevano bene a Sakura e alle figlie di Sakura, un po tutte le donne del villaggio dopo la morte dell’Haruno erano diventate le mamme delle due gemelle, le piccole Uchiha sapevano farsi amare nonostante tutto.
***
Il mattino seguente Sasuke venne svegliato dal raggio di sole che penetrava nella stanza, massaggiandosi le tempie aprì gli occhi mettendosi a sedere sul letto dove aveva dormito, per lui era piccolo e scomodo.
<< Buongiorno papà, allora sei ancora qui >>.
Urlò Mikoto entrando nella stanza con al seguito la sorella.
<< Già.. Ed è tutto vero >>.
Sussurrò sospirando mentre la bambina saliva sul suo letto.
<< Io e Tsubaki siamo pronte ad andare a casa con te, mamma ci ha detto che hai una bella casa e una volta ce l’ha fatta vedere.. Andiamo a vivere li vero ? >>.
Sasuke annuì distrattamente mentre fissava sua figlia Tsubaki che se ne stava in piedi avanti alla porta della camera stringendo l’orso di peluche che teneva sempre con se, l’orso aveva una zampa scucita e sulla testa aveva un copri fronte del villaggio della foglia messo sull’occhio destro,sembrava Kakashi quell’osrso.
<< Perché te ne stai li ? >>.
Chiese guardando Tsubaki, era fin troppo silenziosa mentre Mikoto fin troppo rumorosa.
<< Ah.. Non fare casi a lei papà. Fa così all’inizio poi parla, vero Tsubaki ? >>
La bambina annuì in imbarazzo e Sasuke si alzò dal letto.
<< Prendete le vostre cose, così possiamo andare a casa >>.
Disse Sasuke superando le due bambine e andando a cercare Naruto ed Hinata.
Le due sorelle rimaste sole si guardarono un po’ deluse.
<< Me lo aspettavo diverso >>.
Disse Tsubaki avvicinandosi alla sorella, Mikoto le sorrise.
<< Ti prometto che sarà diverso, è solo l’inizio >>.
<< Me lo giuri Onee-chan >>.
Mikoto annuì con un sorriso fiducioso sulle labbra.
In fondo era il loro papà.

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Capitolo 5
*** il primo giorno con papà ***


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Il primo giorno con papà.

Sasuke sembrava ansioso di tornarsene a casa, non fece neanche colazione si limitò a guardare le figlie mentre mangiavano sedute comodamente.

Osservò come Tsubaki inzuppava il biscotto fino a farlo cadere nel latte perché ammalato troppo e poi cercava di recuperarlo con il cucchiaio, poi vide Mikoto che faceva la stessa cosa.
<< Non fai colazione Sasuke ? >>.
Il moro si girò verso Hinata che lo guardava con un lieve sorriso sulle labbra, si limitò a scuotere la testa.
<< Non è buono saltare i pasti >>
Disse invece Naruto sedendosi e iniziando anche lui la colazione, il biondo guardò velocemente l’ora e bevve il suo latte
<< Zio farai ritardo come al solito >>.
Disse Mikoto osservando Naruto che se la prendeva comoda, il biondino per poco non si soffocò con il latte e si alzò velocemente dalla sedia.
<< Quando torno non sarete più qui.. Quindi vi saluto e buona fortuna con vostro padre >>.
Disse divertito Naruto che era curioso di vedere come da ora in poi Sasuke si sarebbe comportato, Mikoto e Tsubaki lo salutarono abbracciandolo, poi andarono a salutare anche Hinata che le abbracciò forte.
<< Bene, ora possiamo andare >>.
Disse Sasuke prendendo d’assalto la porta, non vedeva l’ora di andarsene da quella casa, Mikoto e Tsubaki si ritrovarono a rincorrerlo.
<< Papà aspetta >>.
Il moro si girò infastidito mentre Naruto saltava da un tetto all’altro fino a scomparire dalla loro vista.
<< Che c’è ? >>
Chiese poco garbatamente.
<< Ecco, questa è per te >>.
Disse Mikoto dando al padre una mela non molto rossa.
<< Quando l’ho mangiata io era più rossa.. Ma è buonissima te lo assicuro >>
Disse vivacemente la bambina e aspettando il padre che mangiasse quel frutto, Sasuke la guardò un attimo e vide la speranza della figlia nei suoi occhi, sospirando la pulì e iniziò a mangiarla, entrambe le gemelle sorrisero.
<< E’ buona >>.
Disse  riprendendo a camminare con affianco le due figlie, Mikoto lo guardava incuriosita mentre Tsubaki camminava un po’ distante da lui.
Mentre camminavano qualcuno gli lanciava delle occhiatacce che non passavano inosservate a Sasuke, Mentre Mikoto e Tsubaki correvano un po’ più avanti a lui per salutare chiunque le chiamava per nome e chiedevano come stavano, Sasuke notò poi un cane in lontananza che correva verso di loro, lo lasciò perdere sicuro che non avrebbe fatto nulla, ma quando il cane cercò di assalire una delle sue figlie Sasuke le si mise avanti proteggendola con il suo corpo e dando un calcio al cane facendolo finire contro il muro.
<< Tsubaki ! >>.
Urlò Mikoto avvicinandosi al padre, si sporse per vedere la sorella che teneva la testa sul petto di Sasuke ed era arrossita, sorrise capendo che stava bene.
<< Tutto bene ? >>
<< S-si >>.
Rispose lei allontanandosi da lui e mettendosi affianco alla sorella.
Sasuke si girò furioso verso quel cane pronto a colpirlo ma venne fermato da una mano.
<< Che fai ? Lascialo stare >>.
Un uomo che non aveva mai visto sembrava furibondo, probabilmente quello era il suo cane.
<< Tieni legato quel cagnaccio, stava per mordere mia figlia. La prossima volta non ci metterò niente ad ammazzarlo >>.
Disse prima di riprendere a camminare mentre l’uomo sussurrava un ‘’ Non ne dubito ‘’.
***
Villa Uchiha era rimasta come l’aveva lasciata sei anni prima, ci aveva vissuto per un po’ di tempo e Sakura spesso andava a stare da lui per aiutarlo quando stava cercando di rivivere come un normale cittadino di Konoha.
 
Inizio Flashback :
<< Sasuke sono venuta a trovarti >>.
La rosa aveva l’abitudine di chiamarlo da fuori alla porta o di entrare direttamente dalla sua finestra come spesso faceva lui quando andava a trovarla a sorpresa.
Riconoscendo la voce il moro andava ad aprirle la porta, trovandola sempre a sorridere o con qualche sorpresa per lui.
L’ultima trovata fu una foto di loro due insieme che lei aveva costretto Sasuke a scattare.
<< Che hai ? >>
Le chiese notandola fin troppo sorridente, Sakura nascondeva qualcosa dietro alla schiena.
<< Che nascondi ? >>
Le chiese curioso e confuso al tempo stesso, Sakura sorrise dolcemente consegnandogli un pacchetto bianco con un nastro rosso.
<< E’ un regalo per te >>.
Disse lei contenta ed emozionata al tempo stesso, Sasuke lo prese guardandolo.
<< Ma oggi non è il mio compleanno >>
<< Lo so >>
<< Mi sono dimenticato qualcosa ? >>.
Chiese, non avevano mai festeggiato i loro anniversari e ora se Sakura voleva farlo tutto ad un tratto se ne chiedeva il motivo.
<< Neanche, dai scartalo è solo un regalo Sasuke ! >>.
Fece lei divertita da tutte quelle domande che il moro le rivolgeva preoccupato, Sasuke scartò il pacchetto e subito notò la foto che avevano scattato quasi una settimana prima, Sakura lo abbracciava felice e lui aveva il solito broncio sul viso.
Ricordava che lo aveva costretto e trascinato dal fotografo contro la sua volontà e lei sembrava felice mentre il fotografo se la rideva senza farsi troppo notare.
Sasuke per la prima volta non seppe che dire, lui che era così composto e sempre con la parola pronta, Sakura lo baciò sulle labbra intuendo il suo grazie taciturno.
<< Prego >>.
Gli sussurrò nell’orecchio abbracciandolo fortissimo, Sasuke capì che avrebbe voluto stringere Sakura tra le braccia per tutta la vita.
Fine Flashback :
<< Papà ? Dormi ? >>
La voce di Mikoto lo riportò alla realtà, Sasuke si costrinse a fissare la figlia seriamente.
<< Vediamo cosa c’è da mangiare.. >>
Disse andando verso il frigo che come’era prevedibile..
<< Vuoto. >>.
Doveva fare la spesa, quindi prese un po’ di soldi che teneva nascosti in un posto in camera sua dove sapeva solo lui e fece per uscire dalla porta di casa con al seguito le figlie.
***
Arrivato al negozietto di alimentari iniziò a comprare una grossa quantità di pomodori, mentre le figlie prendevano un sacco di schifezze come patatine o cioccolate.
<< Ehi dove andate ? Sono troppe quelle cose >>
Fece Sasuke bloccando entrambe le bambine per le spalle, Mikoto si voltò e gli fece la linguaccia prima di slanciarsi verso di lui e depositare un piccolo bacio sulla sua guancia, poi era sgattaiolata verso la cassa per pagare anche tutte le cose che lei e la sorella avevano preso,e Sasuke rimase impietrito da quel gesto.
Inizio Flashback :
<< Sakura ? Sei la solita noiosa >>.
Aveva detto stringendola dalle spalle e tenendo la testa china su quella di lei, la rosa sorridendo si era voltata e gli aveva lanciato una linguaccia prima di baciarlo sulla guancia.
Alla fine, vinceva sempre lei e per questo si era ritrovato a dover appendere la foto che la ragazze gli aveva portato quella mattina in corridoio, però doveva ammetterlo gli piaceva tenerla ben in vista.
Fine Flashback :
Mikoto aveva vinto, e Sasuke si era ritrovato a dover pagare non solo la sua spesa ma anche tutti i dolci delle figlie.
Appena usciti dal supermercato Tsubaki masticava una caramella gommosa lunga e Mikoto mangiava le patatine.
<< Se vi farà male non sarà colpa mia >>
Disse lui guardandole sorridere felici prima che qualcuno non si fermasse avanti a loro.
<< Uchiha >>
Un uomo lo stava fissando.
<< Sono una guardia incaricata dall’Hokage di portarti al suo cospetto.. Potresti seguirmi ? >>
L’uomo non accettava un no come risposta e tanto Sasuke lo sapeva, sapeva che sarebbe arrivato quel momento.
<< Bene >>.
Insieme alle figlie il moro seguì quella guardia fino al palazzo dell’Hokage che ricordava esattamente com’era, mentre Mikoto e Tsubaki continuavano a mangiare i loro dolci Sasuke entrò nell’ufficio di Tsunade, trovandola china sulla sua scrivania.
<< Nonna >>.
Urlarono le due bambine correndo ad abbracciarla, Tsunade smise di lavorare e sorridendo ricambiò all’abbraccio.
<< Ehi voi due.. Ma che mangiate ? Non vi fanno male tutte quelle cose >>
Disse lei con tono di rimprovero ma con voce dolce, Tsubaki sorrise sedendosi sulle sue ginocchia mente Mikoto iniziava a raccontarle del suo papà e che era stato lui a comprare quelle cose.
Tsunade posò la sua attenzione su Sasuke e si alzò dalla sedia lasciando le due gemelle a giocare con le cose che aveva sulla scrivania, non era la prima volta che lo facevano.
Sasuke vide la bionda avvicinarsi a lui per poi sentire la mano di lei scontrarsi con forza sulla sua guancia, si aspettava di peggio.
<< Io ti odio >>.
Disse lei guardandolo male.
<< Ti odio, ma sei il padre delle figlie di Sakura e ho visto come le hai difese con quel cane.. Come un padre farebbe.. Era nella volontà di Sakura che se un giorno saresti tornato per fare da padre a Mikoto e Tsubaki io ti avrei dovuto perdonare… Quindi ora tu rimani qui e il tuo culo non porti più fuori da Konoha, intesi ? >>.
Sasuke annuì.
<< Ah una cosa.. Non viziarle con le caramelle crescono su male e poi fanno male >>.
Avvertì la donna comprendendo che per Sasuke fare il padre non era un lavoro facile.
Sasuke annuì guardando le due figlie che giocavano tranquille.
<< L’ho aiutata io a partorire.. Ha sofferto molto e tu non c’eri >>
<< Ne sono consapevole, ma io non sapevo neanche che aspettava un figlio o.. >>
<< Saresti tornato ? Non farmi ridere >>.
‘’ Si che sarei tornato, l’amavo ‘’.
Sasuke non lo disse, lasciò che solo se stesso sentisse la sua taciturna confessione, anche a causa di ciò era rimasto solo.
<< Ha sofferto molto ? >>
<< Sasuke cosa vuoi sapere ? Se ha sofferto per te, o mentre moriv…? >>
Tsunade non riuscì a finire la frase,  non riusciva mai a farlo.
<< Voglio sapere tutto >>.
Specificò lui sentendo un vuoto dentro di se, Tsunade annuì.
<< Da dove devo iniziare ? Da quando è tornata in lacrime nel cuore della notte ? Da quando ha scoperto di essere incinta e i genitori l’hanno cacciata di casa perché delusi ? O da quando ha scoperto di avere qualcosa al cuore ? Sasuke, lei per lo stress l’affaticamento e a causa tua si è ammalata di cuore e ora non c’è più e niente la porterà indietro.. Niente >>.
Sussurrò Tsunade voltandosi a guardare Mikoto che ridendo assieme alla sorella avevano fatto cadere una penna da sopra la scrivania.
<< Con il tempo capirai cosa ha passato Sakura, e che nonostante tutto ha continuato ad amarti e aspettarti >>.
<< Non volevo che mi lasciasse >>.
Confessò Sasuke voltando le spalle a Tsunade.
<< Voi due andiamo a casa >>.
Disse con tono grave, non pensava che i genitori di Sakura si fossero tanto arrabbiati con lei, perché prima che se ne andassero dal villaggio loro erano felici di vederli insieme, cos’era cambiato ? Avrebbe chiesto informazioni, di sensi di colpa ne aveva abbastanza ormai era ora di andare a casa, quando sentì le due gemelle salutare Tsunade iniziò a camminare stringendo le buste della spesa con tale forza da farsi venire le nocche delle mani bianche.
<< Devi imparare molte cose Sasuke… >>.
Sussurrò Tsunade una volta rimasta sola, tornò a sedersi e sorrise quando vide delle caramelle che Mikoto e Tsubaki avevano lasciato per lei, si appoggiò con lo schienale alla sedia e chiuse gli occhi.
Inizio Flasback :
<< Un ultima spinta Sakura, sta per nascere >>.
Tsunade accarezzò i capelli mantidi di sudore di Sakura mentre questa spingeva un ultima volta, poi un vagito e Shizune che tutta sorridente teneva tra le braccia una bambina, Ino che le era accanto sgranò gli occhi dalla sorpresa.
<< Sakura spingi ancora, vedo una seconda testa >>
Anche la rosa rimase senza parole e riprese a spingere, infondo dentro di se lo sapeva, ma davvero non credeva di avere due gemelli in grembo.
Un secondo lamento si affiancò a quello della piccola che era già nata, poi Tsunade aveva tagliato i cordoni e successivamente le aveva portato le due gemelle, Sakura sorrise fiera di quelle due bambine bellissime.
<< Sono così felice >>.
Aveva sussurrato, era da molto che non si sentiva così viva.
Fine Flashback:

Tsunade scartò una caramella e subito riprese il suo lavoro.

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Capitolo 6
*** Al parco ***


Al parco.


Sasuke dormiva tranquillamente sul divano quando sentì due mani strattonarlo leggermente.
<< Fammi dormire >>.
Disse voltandosi di spalle, sicuramente sua figlia voleva andare da qualche parte.
<< Sasuke svegliati ora ! >>.
Quel tono di voce, quel modo di dire le cose.
Sasuke scattò immediatamente seduto sul divano e guardò la ragazza che di fronte a lui lo stava fissando con una leggera smorfia sul viso.
<< Sakura >>
Disse incredulo.
<< Chi credevi chi fossi ? >>.
<< No tu.. Tu sei morta >>
Disse lui stringendo i denti.
<< Ma che dici ? Avanti poltrone hai fatto solo un incubo, sono viva e vegeta e voglio andare al parco >>.
Disse Sakura sorridendogli.
<< Le gemelle ? >>
Chiese ancora Sasuke credendo di essere impazzito.
<< Gemelle ? Di che gemelle parli ? >>
Domandò la rosa confusa, mise una mano sulla fronte del moro e scosse la testa.
<< Non hai febbre >>.
Disse lei allontanandosi quando Sasuke si mise in piedi e si guardò attorno.
<< Le gemelle.. Le nostre figlie Sakura >>.
Urlò ancora voltandosi ed entrando in panico, anche se pensandoci ora si era liberato di loro due e quindi doveva esserne felice, ma qualcosa gli faceva male, e si perché si stava abituando all’idea di essere padre.
<< Cos’è un modo carino per dirmi che vuoi dei figli ? >>.
Chiese Sakura speranzosa e guardando Sasuke.
<< No, noi abbiamo già dei figli.. Sono due e sono gemelle, una ha gli occhi come i miei e sembra a te e anche l’altra solo che ha gli occhi verde scuro e i capelli sono buffi come i tuoi.. Mikoto è tipo una esuberante e parla molto, Tsubaki l’altra è sempre silenziosa.. Sakura sono le nostre figlie, dobbiamo crescerle insieme anzi no.. Io a causa mia non le ho mai viste fine a due giorni fa, però se tu sei qui vuol dire che le cresceremo insieme come una… Famiglia.. >>.
Disse quasi in un sussurro, Sakura gli sorrse e lo baciò sulla guancia.
<< Sei caduto in un illusione per caso ? O stai sognando ? >>.
Sasuke scosse la testa.
<< E’ tutto vero.. Sakura sono felice che sei viva, e io.. Io volevo dirti cose che non sono riuscito a dire, mi spiace per quello che è successo io.. Io ti amo >>
Le confessò quasi in un sussurro, Sakura sorrise ancora arrossendo.
<< Sasuke se è un modo carino di dirmi che vuoi sposarmi o che vuoi dei figli.. Io.. Anch’io lo voglio e ti amo >>.
Disse lei baciandolo a stampo sulle labbra, Sasuke chiuse gli occhi appena e assaporò il dolce sapore delle labbra di Sakura sperando che non finisse mai.
***
<< Papà ? Papà ? >>
Quando Sasuke riaprì gli occhi aveva il braccio sul volto e una mano sulla pancia, la piccola Mikoto lo guardava sorridendo, accanto a lei Tsubaki stringeva ancora il peluche al petto, era incredibile quando gli ricordasse Sakura.
<< Svegliati papà, vogliamo andare in giro >>.
Disse Mikoto scuotendolo di nuovo, il parco Sakura voleva andarci.
<< Si, preparatevi.. Andiamo al parco >>.
Disse lui mettendosi a sedere e strofinandosi le mani sul volto, aveva sognato prima.
Mikoto e Tsubaki urlarono felici e andarono di corsa nella loro stanza a prepararsi, Sasuke le vide sparire in quella che un tempo era la sua camera e di Itachi.
Si mise seduto ancora intontito dal sogno di poco prima e si avvicinò al frigorifero per prendere da bere, osservò gli utensili che erano ben puliti e messi in ordine, come se qualcuno era stato in casa sua.
Poi una lettera bianca era messa sotto al barattolo vuoto dei biscotti.
<< Cos’è ? >>
Si avvicino’ per prendere quel foglio e lo aprì, le mani gli tremarono quando lesse le prime parole, ma non finì  la lettura perché le sue figlie lo chiamavano impazienti per andare al parco.
***
Mikoto e Tsubaki correvano senza fermarsi per tutto il parco, salivano sullo scivolo e sulle altalene avvolte anche in maniera pericolosa facendo persino preoccupare Sasuke, Mikoto si arrampicava sull’albero mentre Tsubaki aspettava sotto e guardava la sorella, le vedeva giocare come due bambine della loro età eppure si preoccupava, era strano detto da lui, non credeva che in soli due giorni avrebbe provato tutte quelle emozioni con le sue figlie anche se non voleva darle a vedere.
Seduto su quella panchina non staccava mai gli occhi di dosso alle due bambine, non accorgendosi neanche della donna che si era andata a sedere accanto a lui.
<< Ciao >>
<< … >>.
La donna sorrise fissandolo, non le aveva risposto e sospirò provandoci ancora.
<< Sei anche tu qui con tuo figlio ? >>
<< Figlie >>
La corresse lui, che cosa voleva quella ? già non la sopportava e voleva andarsene, ma erano appena arrivati, magari cambiava panchina.
<< Sono quelle due belle bimbe laggiù ? Sai che non vedo molti padri portare le proprie figlie al parco ? Tua moglie lavora molto ? >>.
Sasuke trasalì, Sakura poteva essere sua moglie ma non lo sarebbe mai diventata perché non c’era più.
<< No, lei è morta >>
Disse freddamente, ritornare a Konoha lo aveva cambiato e ora si sentiva persino debole, gli faceva male pensare a Sakura che non c’era più e che non avrebbe cresciuto le sue figlie come voleva, e ancora di più pensava che sarebbe diventato un pappamolla con quelle due bambine che già gli piacevano molto.
Lui non era il tipo che piangeva, ma se lo era avrebbe iniziato a piangere senza sosta, aveva capito che Sakura nel momento che più aveva bisogno di lui era sola, e nel momento che aveva iniziato a crescere le bambine sicuramente si era sentita ancora più sola.
<< Mi spiace, anche io sono vedova.. Mio marito è morto in missione tre anni fa, per questo non lascerò mai mio figlio diventare un ninja >>.
Disse la donna asciugandosi una lacrima solitaria, Sasuke sospirò infastidito alzandosi dalla panchina, Tsubaki gli stava andando incontro.
<< Cosa c’è ? >>
Chiese osservando la figlia.
<< Tieni >>.
La bambina gli diede il suo peluche dalla quale non si separava mai, Sasuke lo prese sentendosi un cretino, poi Tsubaki si mise sulle punte dei piedi e per la prima volta lo baciò sulla guancia e Sasuke ne fu felice tanto da sorridere come da tempo non aveva mai fatto.
La donna che si era seduta vicina se ne andò trascinandosi dietro un bimbo di quattro anni, nessuna avrebbe mai preso il posto di Sakura in alcun modo.
***
Verso sera Sasuke mentre le figlie dormivano, decise di leggere quella lettera che aveva trovato la mattina.
<< ‘’ << Grazie.. Sasuke voglio ringraziarti per il tempo passato insieme, per tutti quei giorni che mi hai reso felice anche se a modo tuo,  avrei voluto crescerle con te, mi spiace non avertelo detto prima di non averti parlato di loro ma ero decisa a vendicarmi, solo ora che so che presto morirò vorrei cambiare le cose, ma non posso.
 ti amo Sasuke e nonostante tutto continuerò a farlo, perché il nostro amore è forte e supererà anche la morte.. Sasuke non dimenticarti mai di me.. Le bambine dille che le voglio bene sono sicura che con te saranno al sicuro e che saprai renderle felice come facevi con me.. >>.
Sasuke si lasciò sfuggire una lacrima, alla fine non aveva resistito e aveva pianto per lei, per non essere riuscito a dirle che l’amava, ma Sakura lo sapeva e ne era sicuro.

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Capitolo 7
*** Genitori ***


Genitori.

Sasuke si svegliò molto presto quella mattina, deciso a preparare la colazione per le figlie e dopo uscire con loro.

Era deciso a diventare un buon padre per Mikoto e Tsubaki.

<< Giorno >>

Sasuke si girò a fissare le due figlie che erano ancora in pigiama e lo fissavano incuriosite.

<< Preparatevi e muovetevi a fare colazione, tra poco usciamo >>

Disse Sasuke sapendo di non aver dosato bene le parole, ma lui non riusciva ad essere dolce come cercava di essere.

<< Ok, dove andiamo papà ? >>

Sasuke le fissò entrambe, così simili e così diverse, intanto Tsubaki che a sei anni stringeva ancora un peluche tutto rotto, non gli piaceva per niente.

<< Senti Tsubaki perché quel coso non lo lasci a casa ? >>.

Domandò osservando il peluche, istintivamente la bambina lo strinse più a se e Sasuke si ritrovò a sospirare.

<< Va bene, puoi portarlo >>.

Disse osservando la bambina illuminarsi in viso e iniziando a mangiare con la sorella che la guardava sorridente.

***

Sasuke uscito di casa e seguito dalle figlie si accorse subito degli sguardi della gente, ma non ci fece peso tanto se ne era abituato, ma le sue figlie no.

<< Papà andiamo a prendere un gelato ? La mamma ci portava sempre a prenderlo, era il nostro preferito >>

Disse Mikoto camminandogli affianco come un soldato, Sasuke annuì facendosi guidare da questo gelataio.

Arrivati al carretto dei gelati un uomo di mezza età fissò le due bambine riconoscendole subito e sorridendo loro, le conosceva da quando avevano due anni, dalla prima volta che avevano preso un gelato con la loro mamma, Sakura la ricordava come una mamma premurosa e dolce.

Ma quando riconobbe Sasuke anche se era affezionato alle bambine e sapeva che era il loro papà, l’uomo mutò il suo sorriso che divenne una smorfia di disapprovazione.

<< Ci fai un gelato per favore ? >>

Chiese educatamente Mikoto, Sasuke si accorse dell’ostilità del signore.

<< Mi spiace piccole >>.

Disse lui voltandosi e lasciando deluse Tsubaki e Mikoto.

<< Senti è impossibile che in una gelaterie non ci siano gelati.. Anche se hai finito alcuni gusti va bene uno qualunque credo, le mie figlie vogliono un gelato e io glielo comprerò indubbiamente dalla persona ignorante che mi ritrovo avanti agli occhi >>.

Disse Sasuke freddamente, tutta quella gente ignorante lo innervosiva.

<< S-si… Hai ragione, vediamo che gusti volete ? Non so se li ho tutti >>.

Disse l’uomo vergognandosi di se stesso.

<< Vaniglia e cioccolato >>.

Urlarono all’unisono le due gemelle, l’uomo sorrise era il gusto che prendeva sempre la loro mamma.

Anche Sasuke se ne ricordò.

 

Quando vivevano ancora a Konoha lui e Sakura prendevano un gelato quasi ogni giorno, la rosa  ne era golosa e costringeva Sasuke a comprarne uno tutti i giorni.

<< Sasuke vuoi assaggiare ? >>

<< Non mi piacciono i dolci >>.

Le ripeteva sempre, lei lo sapeva ma provava sempre a fargli assaggiare quelle goloserie che a lei piacevano molto.

<< Dai solo un po’.. Di Aaaah >>.

Sakura aveva avvicinato il cono alle labbra di Sasuke che aveva chiuso gli occhi, poi notando un po’ di gelato sulle labbra di Sakura sorrise maliziosamente.

<< Lo posso assaggiare dalla tua bocca ? >>

Le chiese lui lasciando Sakura confusa che non aveva capito di essersi sporcata, non ebbe modo di rispondere che Sasuke aveva già leccato via il gusto alla vaniglia dalle sue labbra.

Sakura sorrise in imbarazzo << Ti piace ? >>

<< Si >>.

Era buono davvero, e quando Sakura si sporcò ancora una volta con il gelato chiedendogli se volesse assaggiarlo ancora, Sasuke non fece obbiezioni.

 

<< Papà ? Ne vuoi un po’ >>

Chiese Mikoto titubante, Sasuke scosse la testa.

<< Non mi piacciono i dolci >>.

Rispose lui mente la bambina con il cucchiaino avvicinava del gelato a Sasuke.

<< Aaaah >>.

Sembrava così buffa e sembrava Sakura in quel momento, per questo Sasuke seppur in imbarazzo mangiò il gelato che la figlia gli aveva offerto, facendola sorridere e se bastava così poco a farla felice forse diventare un buon padre non era tanto difficile.

<< Yoooh Sasuke >>.

All’improvviso la voce squillante di Naruto li colse alla sprovvista, il moro si girò a fissare lui ed Hinata che li erano comparsi affianco all’improvviso assieme a Shikamaru e Kiba.

<< Allora era vero quello che si diceva in giro, sei tornato >>.

Disse Kiba leggermente contrariato, ma infondo era suo amico.

<< E si, sono tornato. Come mai da queste parti ? >>

Chiese rivolto al biondo che sorridendo gli si sedette accanto mentre Hinata passava del tempo con le due gemelle.

<< Ti stai comportato da bravo papà ? >>.

<< Ci provo, è stata una cosa improvvisa >>

Disse lui fissando Hinata e le due bambine chiedendosi perché non ci fosse Sakura con loro ora mentre lui le fissava da lontano.

<< Ti manca ? >>

Chiese all’improvviso Naruto.

<< Chi ? >>

<< Sakura >>.

Disse con voce bassa mentre Shikamaru sussurrava  ‘’ Che Seccatura ‘’.

Sasuke vide Akamaru avvicinarsi ad annusare Mikoto mentre Tsubaki voleva salirgli sulla schiena con l’aiuto di Hinata.

<< Mentirei se dicessi di no >>.

Rispose Sasuke alla domanda fattagli dall’amica sorprendendo Kiba e Shikamaru.

<< Sei andato a trovarla.. Al cimitero >>.

Chiese Kiba.

<< Non ancora, non so quando andrò >>.

Fece lui fissando per terra.

<< Non ti fa bene non andare, credo che lei vorrebbe.. >>

<< Lo so Shikamaru, ma per ora non mi va di andarci.. Ci andrò ma non oggi neanche domani, forse tra qualche giorno.. Ma andrò >>.

Concluse, a dir il vero non gli andava di vedere la foto di Sakura su una lapide con qualche bella frase incisa sopra per ricordare quando fantastica fosse quella donna, lui lo sapeva ma non lo voleva ammettere, e non voleva ammettere che gli faceva molto male pensare a lei che non c’era più che mai più avrebbe riempito la sua vita con i suoi sorrisi o i suoi capricci quando cercava da lui qualcosa.

Quei capricci che lo avevano fatto innamorare.

<< Naruto ? Sai se ha sofferto di dolore quando è.. >>

<< No, lei ha semplicemente chiuso gli occhi addormentandosi per sempre, ma ti posso assicurare che non ha sofferto >>.

Disse Naruto ripensando a quel giorno, quando sul suo capezzale con le lacrime agli occhi le diceva per l’ultima volta addio.

<< Senti tu sai dei genitori di Sakura ? >>

Chiese poi Sasuke cercando di cambiare argomento, notò Naruto cambiare espressione.

<< Loro.. Non hanno più rivolto la parola a Sakura da quando è tornata al villaggio e ha detto di essere incinta, per un periodo ha vissuto con Tsunade e dopo la sua morte le bambine sono venute a vivere con me ed Hinata perché Nonna Tsunade non poteva prendersene cura per il suo lavoro.. Perché ? >>

<< Dovrei parlare con loro >>.

Rispose Sasuke alzando psi dalla panchina, ricordava che in passato i genitori di Sakura lo avevano colto bene in famiglia, perché poi odiare loro figlia per un errore commesso da lui ? 

 

<< Ho sempre desiderato un figlio maschio ! Per me sarai come un secondo figlio Sasuke >>.

Il padre di Sakura gli aveva detto quelle parole e gli aveva messo una mano in testa scompigliandogli i capelli mentre Sakura e la madre dietro di loro se la ridevano con gusto per l’imbarazzo del moro che era molto evidente.

Per questo motivo quando aveva sentito dall’Hokage che i genitori della rosa non l’avevano accettata e poi la conferma di Naruto di ciò che era accaduto avevano maturato in lui quella curiosità di sapere il motivo dei signori Haruno.

Ed ora si ritrovava avanti alla porta di casa Haruno senza neanche sapere cosa doveva dire sul serio, Mikoto e Tsubaki fissavano il padre confuse.

<< Chi stiamo andando a trovare ? >>

Chiese Mikoto lasciando Sasuke senza parole, loro non conoscevano i nonni ?

<< Emh.. Persone che conoscevo o almeno credevo di conoscere >>

Rispose il moro bussando alla porta, deciso a scoprire tutta la verità fino in fondo.

Quando la mamma di Sakura gli aprì la porta rimase senza parole e a bocca aperta, decisa a chiudere quella porta in faccia al moro non disse nulla, ma Sasuke la bloccò in tempo.

<< Devo parlarvi >>.

Disse freddo spingendo la donna indietro ed entrando senza permesso seguito dalle due bambine, la mamma di Sakura le fissò con occhi colmi di lacrime, sapeva che erano le sue nipoti.

<< voglio sapere tutto, perché avete allontanato Sakura perché ? >>

<< Cosa vuoi, pretendi di venire qui e chiedere certe cose ? >>.

La voce del padre di Sakura lo colse di sopresa, l’uomo sembrava infuriato.

<< A causa tua nostra figlia ha sofferto ><

<< Ma voi non avevate motivo per allontanarla >>.

Urlò il moro fissandoli entrambi, questi rimasero senza parole poi sospirarono.

<< Quando Sakura è tornata incinta le abbiamo detto che ci aveva molto delusi entrambi.. Lei dopo non si è fatta più vedere e noi non l’abbiamo cercata, non le abbiamo detto addio e non abbiamo mai visto le sue figlie. Le abbiamo solo detto quelle parole che.. Non sai quando le odio, odio di averle dette io non le pensavo >>.

Disse l’uomo stanco di tante cose, Sasuke annuì.

<< Lei sapeva che voi non pensavate sul serio, sono sicuro che vi ha perdonati in passato >>.

Sasuke si girò a fissare le figlie e sorrise appena, ora sapeva cos’era successo e andava bene così non aveva altro da dire.

Prese le figlie per mano e le trascinò via, ma diede modo ai genitori di Sakura di vedere cosa si erano persi per sei anni.

***

Verso il ritorno Sasuke vide Tsubaki parlare con la sorella mentre si trascinava dietro quel peluche, decise di levarglielo dalle mani.

<< Ma com’è che ci sei così affezionata ? >>.

Chiese dondolandolo avanti ai suoi occhi, Tsubaki non rispose e urlò di restituirglielo.

<< Buttalo via, è vecchio >>

Le disse ancora non capendo ed osservando tutte le scuciture.

<< Mamma doveva aggiustarglielo, e non importa se è rotto è mio >>

<< Ma sei un po’ grande, avanti gettalo via >>.

Disse lasciandolo cadere a terra, non era per cattiveria ma doveva anche crescere.

<< Sei cattivo ! TI odio >>.

Urlò raccogliendolo ed entrando in casa, quella che sembrava un allegra uscita tra padre e figlie si era trasformata in una pessima giornata, in un attimo si era rovinato tutto.

<< Glielo aveva regalato mamma prima di morire >>

Disse Mikoto anche lei arrabbiata con Sasuke, entrò a cercare la sorellina lasciando il moro come un pesce lesso avanti la porta di casa.

<< Non ci si comporta così con le bambine lo sai ? Beh devi imparare molto, Sakura ti avrebbe riempito di pugni >>.

<< Kakashi-Sensei >>.

Sasuke si girò notando l’uomo che con il suo solito libro tra le mani lo fissava con un leggero sorriso.

<< Sono appena tornato con Sai da una piccola missione mi ritrovo avanti te ? E’ divertente >>.

Disse lui fissandolo ancora una volta.

<< Sakura era più brava a fare il genitore, ma non sempre si è bravi a farlo anche lei ha commesso degli errori, tutti sbagliamo.. E tu che hai molto da imparare sbaglierai molte altre volte, ma saprai come farti perdonare vero ? >>.

Sasuke sospirò sentendosi in colpa, forse aveva ragione Kakashi.

<< Bene, vedo che hai capito.. Sai, Naruto e Hinata non possono avere figli tu sei molto fortunato.. Non farti scappare le tue bambine poi potresti pentirtene >>.

Sasuke guardò l’uomo andare via mentre decideva cosa fare con Tsubaki, optò per compare un secondo peluche identico a quello che aveva di Sakura, l’indomani mattina Tsubaki l’avrebbe trovato accanto a quello che aveva già così avrebbe fatto pace con sua figlia e lo capì quando lei corse ad abbracciarlo mentre lui faceva colazione assonnato poiché avrebbe passato una notte intera a cercare quel peluche.

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Capitolo 8
*** Ricominciare senza di te ***



Image and video hosting by TinyPic Ricominciare senza di te.


Sasuke stava fissando le due bambine che si rincorrevano per tutta la casa, era passata una settimana da quando le aveva conosciute, ovviamente non era ancora il padre perfetto e forse mai lo sarebbe diventato.
Ma onestamente nessuno poteva dire di essere un genitore perfetto, Sakura aveva imparato a crescerle da sola e ora toccava a lui.
Vide Mikoto girarsi verso Sasuke e correre da lui per abbracciarlo forte e la stessa cosa fece pure Tsubaki che ormai si era completamente aperta e parlava di più anche con lui.
<< Papà perché non andiamo a trovare la mamma ? >>.
Chiese poi innocentemente Tsubaki sedendosi sulle sue gambe, Mikoto affianco a lei annuiva speranzosa.
<< Beh.. Io… >>
Non sapeva se si sentiva pronto, non sapeva ancora come superare la cosa, non voleva più andare a trovare qualcuno che amava in un lugubre e silenzioso cimitero.
<< Le portiamo i fiori nuovi >>.
Disse Mikoto saltando su se stessa, Sasuke la vide speranzosa.
<< Dovremmo passare da Ino >>.
Disse semplicemente mentre le due figlie sorridevano intuendo che quello era un si.
<< Evviva papà >>.
Mikoto e Tsubaki erano già pronte ad uscire di casa mentre lui sembrava più pronto a voler combattere una nuova guerra.
***
Nel mentre che arrivavano da Ino incontrarono anche Naruto ed Hinata.
<< Ciao Sasuke ! Dove andate >>
<< A trovare la mamma >>.
disse Tsubaki contenta, Naruto la vide e fu sorpreso nel vederla per la prima volta senza il suo peluche.
<< Sul serio ? >>
<< Già.. Senti Naruto perché non le porti tu ? >>.
Disse poi Sasuke indietreggiando.
<< IO devo fare prima una cosa >>.
Non era vero e Hinata se ne era accorta, stava mentendo e cercava in tutti i modi di scappare dai suoi sentimenti.
<< Va bene >>.
Naruto tuttavia non capì cosa l’amico stava provando in quel momento così difficile.
***
Sasuke vagava con le mani in tasca e la testa bassa, non riusciva proprio a capire perché perdeva tutto quel tempo e non andava a trovare Sakura, forse perché vederla solo al cimitero voleva dire per lui rendersi conto che lei era morta davvero, anche se continuava a scappare dalla verità lei non c’era comunque.
Avrebbe preferito trovarsi lui al posto di Sakura.
Sospirando mentre camminava silenziosamente andando a sbattere contro qualcuno di tanto in tanto, Sasuke ricordò il loro primo bacio dato sotto la pioggia quando lui era tornato a vivere A Konoha, la prima volta che avevano litigato e che per fare pace Sakura gli strappò un bacio con la forza contro la porta di casa sua, di quella volta che credevano di aspettare un figlio ma era solo un falso allarme, e mentre avevano iniziato a discutere mentre aspettavano il risultato del test.
Di quelle poche volte che le aveva detto di amarla e ci aveva fatto l’amore con tutta la passione che riuciva a dimostrarle, di averle detto ‘’ Non riesco più a vivere senza di te ‘’, di quando se la portò via dal villaggio e avevano i9nizato a vivere insieme dietro a quella collina che per Sakura era ‘’ Il loro nido d’amore ‘’.
Sasuke pensò di sentire persino la voce di Sakura quando lo rimproverava di aver fatto qualcosa che lei non voleva, o quando gli diceva di amarlo fino allo sfinimento.
Sasuke sorridendo ricordò di quella volta che avevano fatto l’amore nel lago dietro la loro casa, quel giorno lei gli aveva detto di detestarlo e allora Sasuke sentendosi vuoto le aveva chiesto persino scusa l’aveva portata a fare una passeggiata e poi le aveva chiesto di non lasciarlo mai.
Sasuke si bloccò un attimo vicino ad un negozio primo di decidere di entrare dentro e comprare dei fiori rosa, erano i fiori che Sakura amava, non sapeva neanche perché li stava comprando.
Uscito dal negozio camminò spedito e a passo svelto non sapendo neanche lui dove andare, ma ripensando a tutte quelle cose aveva capito che in fondo Sakura non lo aveva lasciato per davvero continuava a vivere con lui, nel suo cuore nella sua mente.
Anche se non la vedeva fisicamente non poteva toccarla lei era li, costantemente dentro di lui.
Stava mantenendo la promessa di restargli accanto, anche se la voleva vedere viva che gli sorrideva ancora.
Sasuke giurò di averla vista, si bloccò di colpo Sakura era di fronte a lui teneva le mani dietro la schiena.
<< Sasuke ? Vieni >>.
Diceva tenendo la mano verso di lui, Sasuke credette di essere impazzito e per di più aveva iniziato a piovere,  Sasuke la rincorse anche se sapeva che non poteva prenderla tra le braccia e tenerla stretta, era l’unica cosa che voleva.
Sakura gli stava avanti e correva ridendo, quel sorriso che mai avrebbe dimenticato, era un altro dei ricordi che aveva dentro di se, Sasuke si fermò solo quando Sakura era sparita di nuovo e senza neanche rendersene conto era fermo avanti all’entrata del cimitero, da lontano poteva vedere le figlie che parlavano con la loro mamma, anche lui poteva parlare con lei in quel modo.
E poteva continuare a vivere e ad andare avanti anche senza di lei, mentre tutti i ricordi belli e anche brutti continuavano a passargli avanti agli occhi come un dolce replay mentre aspettava finalmente il giorno che avrebbe potuto rivederla e abbracciarla, e anche se era lontano Sasuke avrebbe aspettato, infondo anche Sakura lo aveva aspettato per molto tempo.
<< Ciao Sakura >>.
Si era avvicinato a loro e si era chinato accanto alle sue figlie lasciando quei fiori accanto alla foto di Sakura, era bella come sempre e sorrideva.
Aveva smesso di piovere, che strano il cielo era limpido forse non aveva mai piovuto, forse gocce di prima  erano solo le sue lacrime.

                       
Image and video hosting by TinyPic                     Questa storia finisce quì, è la prima volta che ne faccio una diciamo drammatica.
                         Per questo ho deciso che presto ne farò una Romantica, no le storie tristi non fanno per me.
                            Quindi grazie per aver letto e un abbraccio a tutti ^_^

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