Afire Love

di Mirea23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 
Prologo
darkness
 


Camminavo tra le strade grigie e tristi di Londra, il freddo gelido penetrava dentro di me come se volesse 
impossessarsi del mio corpo da un momento all'altro.

Vidi un ragazzo dall'altra parte della strada, l'unica persona presente tra quelle strade malinconiche di inverno.
Mi sentivo sola, non sapevo nemmeno spiegare il motivo del perché ero uscita di casa per fare questa "passeggiata". 
Forse avevo bisogno di starmene un po' da sola per riflettere.

Non capivo il perché di così tanta sofferenza. 

Dopo che mia madre morì in un incidente stradale, non ebbi più il sorriso per affrontare la vita. 
Tutto ciò che mi risultava felice, si spense in un solo attimo  lasciando posto al buio totale.
Non so spiegare quanto possa mancarmi, quanto dolore possa provare ogni giorno per la sua assenza.

Nessuno sa colmare questo vuoto.

Mio padre, sparì subito dopo la morte di mia madre, senza alcun motivo, lasciandoci pieni di dubbi e domande incomplete. 
La loro era una vera storia d'amore, ne sono sicurissima.

E ora, io mi ritrovo insieme ad un fratello maggiore assente, o per lo meno non si degna nemmeno di chiedermi come sto. 
Io e lui ci trasferimmo qui dai nostri nonni, le uniche anime buone che erano pronte ad aiutarci.
 
Dopo tanti pensieri e riflessioni, mi incamminai verso casa.
Aprii la porta e entrai.
Improvvisamente il gelo che mi circondava sembrava sciogliersi al calore che era presente nella stanza.
 

“Elen, sei tu?” 

Sentii la voce di mio fratello provenire dal salotto.

“Si, Justin”

Salii le scale velocemente e mi rinchiusi in camera.
Accesi la musica e mi lasciai cadere sul letto, scordando per un attimo tutti i problemi che vagavano nella mia testa.
Dopo pochi minuti, chiusi gli occhi e crollai in un sonno profondo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
Darkness


Mi svegliai a causa della luce del sole che penetrava dalla finestra.
Appoggiai i miei piedi al pavimento gelido e rabbrividii per qualche secondo. 

Scesi le scale e sussurrai un “buongiorno” a i miei nonni e a mio fratello.

“Pronta per tornare a scuola?” 

Disse sarcasticamente mio fratello. 

Le vacanze natalizie erano ormai finite e quella mattina l'ultima cosa che volevo fare era proprio andare a scuola.

Mi limitai a scambiarli un sorrisetto falso. 

Tornai in camera e mi vestii velocemente.

---

Presi l'autobus e arrivai in meno di cinque minuti a scuola. 

Il cielo grigio mi trasmetteva tristezza ed ero circondata da ragazzi che camminavano ma nella loro testa stavano ancora nel letto, come dei sonnambuli ma che parlano e hanno gli occhi aperti.

Mi diressi verso la mia classe, la “3AL”.
Entrai e dentro vi erano solo poche persone, giusto quattro o cinque ragazzi.

Vidi un banco vuoto nell'ultima fila e decisi di sedermi lì.

In pochi minuti l'aula si riempì e arrivò il professore di matematica.

“Buongiorno ragazzi, passate bene le vacanze?”

Alcuni annuirono, altri non ascoltavano e poi c'erano quelli che, come me, non avevano interesse a rispondere.

“Allora, adesso ritirerò i compiti che vi ho dato per le vacanze”

Portai il mio quaderno sulla cattedra, poi tornai al mio banco.

“Ehm.. Scusate è questa la ‘3AL’?”

Improvvisamente entrò un ragazzo ricciolo dalla porta, credo di non averlo mai visto in tutta la mia vita.

“Si, lei è..?”

Chiese il prof.

“Mi chiamo Harry, sono stato bocciato l'anno scorso.. Mi hanno detto che sono in questa classe.”

“Vabene, siediti... Ehm.. Là dovrebbe esserci un posto, accanto alla signorina Evans”

Disse indicandomi. 
Sbuffai.

“Hey, come ti chiami?” 

Disse il ricciolo.

“Elen, tu?”

“Harry, piacere”

---

Non facevo molta attenzione a ciò che stava dicendo il professore, ero piuttosto distratta.

Stavo guardando fuori dalla finestra, quell'aria invernale mi trasmetteva tristezza. 
Vidi un uomo, stava andando parecchio veloce e teneva in mano una valigetta rivestita in pelle nera, sicuramente stava andando a lavoro.

‘Chissà cosa starà facendo papà’
Pensai. 
Magari sta andando a lavoro anche lui, oppure sta guardando la partita in tv o è al bar a fare colazione.  
Dovunque lui sia mi manca terribilmente, vorrei tanto che lui fosse parte delle mie giornate che sono diventate grigie e senza emozioni.

“Vedi qualcosa di interessante?” Chiese Harry.

“Ehm, no” 

Abbassò lo sguardo.
Dopo circa cinque minuti suonò la campanella e uscii dalla aula con molta calma.

Attraversai il corridoio, dirigendomi verso l'uscita quando sento una mano posarsi sulla mia spalla.
Mi girai e vidi Kate.

Kate era la mia migliore amica, prima che diventasse una ragazza vanitosa e popolare, io non conto più niente per lei.
È come se fosse diventata da un angelo a un incubo.

“Elen, quanto tempo!”  Disse con un tono di voce quasi per prendermi in giro e con un sorriso falso.

“Ciao” risposi.

“Dove hai preso quel maglione? Te l'ha fatto tua nonna per caso?”  Tutto il suo ‘gruppetto’ di ragazze una più falsa dell'altra si mise a ridere. 

La evitai,girandomi e continuando a camminare verso la porta.

Ero stanca di essere presa sempre in giro.

Andai al parco, avevo bisogno di starmene da sola.

Decisi di sedermi su una panchina, tirai fuori il mio telefono dallo zaino con un paio di cuffie. 

Non volevo pensare ai problemi, non volevo pensare a niente, volevo solo farmi strascinare via da tutto questo casino che viveva nella mia testa dalla musica.

Quelli che potevano essere minuti sembravano ore.
Il parco era praticamente desolato.

Mi sentivo sola, triste, come sempre del resto. 
Non avevo nessuno, nemmeno qualcuno con cui parlare di quello che mi sta succedendo.

Alzai lo sguardo verso il cielo.

“Dovunque tu sia, ho bisogno di te”

Pensai.
I miei occhi iniziavano a pizzicare, le gambe a tremare e la testa sembrava scoppiarmi.
Una lacrima rigò il mio viso.

Perchè? Perchè tutto questo deve succedere a me? Perchè non posso meritarmi anch'io un po' di felicità in questa vita piena di delusioni?

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
Darkness
 

“Tesoro, svegliati.. La cena è pronta.”

Disse dolcemente mia nonna accarezzandomi i capelli.

Mi stiracchiai leggermente e mi strofinai gli occhi.

“Certo nonna, arrivo subito”

Risposi alzandomi delicatamente.

‘Ma davvero ho dormito due ore?’ Sussurrai.

Scesi le scale e andai in cucina.

---

“Com'è andata a scuola?” 

Chiese mio nonno rivolgendosi a me e a mio fratello.

“Normale” dissi.

“Come al solito, nella nostra squadra di football è entrato un nuovo ragazzo, è molto bravo”

Rispose Matth.
Lui era più grande di me di due anni, e questo era il suo ultimo anno di liceo.
Fa parte della scuola di football della scuola ed è molto bravo.

“Forse Elen tu lo conosci, si chiama Harry.. Mi hanno detto che è stato bocciato ed è in terza”

“Si, lo conosco. È in classe mia”
“È molto carino” disse dandomi qualche colpetto sul gomito e sorridendo.

“Non ci pensare minimamente” risposi.

“Sempre dolce te eh”  ribatté.

Finii di mangiare e mi rinchiusi in camera, dove, dopo poco mi addormentai.

La mattina seguente mi svegliai, mi vestii velocemente e andai a scuola, come tutti i giorni.

Entrai in classe e mi diressi verso il mio posto.

Vidi Harry parlare con Kate, da come gli parlava sembrava che ci stesse provando.

Abbassai lo sguardo e poggiai lo zaino per terra.

“Hey” girai lo sguardo e vidi Harry.

“Ciao” 

“Sei sempre così fredda di solito?”

“Forse” 

Dovevo prenderlo come un complimento o no? Mi conosceva da due giorni e già iniziava a infastidirmi.

“Beh, hai da fare dopo scuola?”

“Si” mentii. 

“Ah, se eri libera magari facevamo qualcosa insieme”

Disse facendo l'occhiolino e sorridendo.

“Sarà per la prossima volta”

Entrò la professoressa di latino e iniziò a spiegare il passato prossimo. 

Mentre scrivevo gli appunti sul quaderno, notai che il ricciolo non stava  prestando attenzione alla lezione ma si stava divertendo a giocare ad uno di quegli stupidi giochini sul telefono.

“Interessante la lezione, vero Harry?”

Dissi continuando a scrivere.

“Già”  rispose sorridendo.

---

“Vabene ragazzi, potete andare, ricordatevi di studiare bene quello che ho spiegato oggi.” 

Disse la professoressa.

Uscii dalla scuola e mi fermai in una pizzeria lì vicino, dato che avevo molta fame.
Vidi mio fratello da lontano che mi fece cenno di andarmi a sedere al loro tavolo.

Annuii.

“Elen, vuoi sederti con noi?” Disse Matth.

“Vabene”

“Loro sono Louis e Niall, due ragazzi che sono in classe mia”

“Piacere io sono Elen”  dissi sorridendo.

“Ciao” risposero in coro i due.

In quel momento entrò Harry, che senza farsi problemi si sedette vicino a Niall.

“Ciao ragazzi, ah ciao Elen” disse.

Dopo aver mangiato, lasciai mio fratello e i suoi amici da soli e decisi di andare a casa.

“Ehm, Matth io vado a casa” 

“Vabene, vuoi un passaggio?”

“Nono, faccio una passaggiata”

Uscii dalla pizzeria e mi diressi verso casa.

“Elen” 
Mi girai di scatto e dietro di me c'era Harry.

“Harry”

“Ma tu non dovevi avere un impegno?”

“Io..beh..” Borbottai. Non sapevo cosa risponderli. 

“Se non ti andava di stare con me bastava dirlo”

“Nono, solo che volevo starmene un po' da sola.. Però se vuoi unirti alla mia ‘passeggiata' ”

Non sapevo cosa mi avesse portato a chiederli di stare con me, forse la noia.

“Ok, dove andiamo?” Chiese.

“Non so.. Tu dove vai di solito?”

“se ti va possiamo andare a casa mia, è qui vicino”

“Ok”

L'idea di stare in casa da sola con Harry mi metteva a disagio, ma non mi veniva in mente un altra soluzione.

---

Entrammo in casa sua, era piuttosto grande e molto bella.
Fuori aveva un giardino grandissimo e stupendo.

“Vieni, andiamo di sopra”
Disse.

“È camera tua questa?” Chiesi incuriosita. Era davvero enorme.

“Si, ti piace?”

Notai dei poster attaccati al muro, alcune di quelle band le conoscevo, aveva dei bei gusti.

“Si” risposi.

“Cosa facciamo?”

“Non ne ho idea” Feci le spallucce.

“Vediamo.. Sai giocare alla playstation?”

“No”

“Potremmo cucinare dei biscotti”

Stava scherzando spero. Dei biscotti? 

“Ehm... Ok”

Andammo in cucina e il ricciolo prese gli ingredienti.

Presi la farina e iniziai a metterla in un piatto, quando Harry me ne tirò una manata addosso. 
Mi difesi facendo la stessa cosa e iniziò una vera e propria ‘battaglia’, se si può definire così.

Ci divertimmo tutto il pomeriggio, forse mi sbagliavo su di lui.
Era un ragazzo semplice, e anche molto carino.. Ma non potrebbe mai piacerli una come me.

Tutte le ragazze li morivano dietro, figuriamoci se avrebbe scelto una ragazza.. Beh come me.



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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
Darkness

 

“Cazzo sono in ritardo”

Mormorai con un filo di voce mentre guardavo la sveglia segnare le 9.30 a caratteri cubitali.

Uscii dalla mia stanza correndo al piano inferiore.

“Ei, come mai tanta fretta?” Chiese Matth.

“beh, sai dovevo essere a scuola un ora e mezzo fa' ” 

“È sabato, scema”

Disse facendo una smorfia.

Sentii vibrare il telefono.
Era Harry.

“Ei piccola, vediamoci al parco alle 3”

Piccola? 
Perché mi aveva chiamato in quel modo?
Mi conosceva da nemmeno due giorni e mi dava già tutta questa confidenza?

---

Andai su, mi misi un maglione blu, un paio di jeans e le dottor. Martens nere alte.

Mi guardai per l'ultima volta allo specchio e andai al parco.

---
Vidi Harry seduto su una panchina e lo raggiunsi.
Il ricciolo non sembrava accorgersi della mia presenza così attirai la sua attenzione dicendo “ciao Harry”.

“Elen!” Rispose alzandosi.

“Ehm, perché mi hai fatto venire qui?”

“Per passare un po' di tempo con una ragazza bellissima come te”

A quelle parole arrossii, cercai di nasconderlo il più possibile ma fallii.

“Dai andiamo”

Disse.
Dopodiché mise il suo braccio intorno alla mia spalla.

Sembrava proprio che ci provasse..

“Ma no, forse fa così con tutte” pensai.

“Vieni” disse Harry.

Si levò la giacca e la poggiò sul prato bagnato a causa dell'umidità. 

“Sediamoci qui” aggiunse.

“Vabene” risposi.

Il silenzio si espanse intorno a noi poi, per fortuna, il ricciolo decise di spezzare il ghiaccio.

“Insomma.. Raccontami un po' di te” 

“Ehm non c'è molto da dire in realtà”

“Dai, qualcosa ci sarà.. Ad esempio come si chiamano i tuoi genitori?” 

Restai in silenzio, senza rispondere.

“Ho detto qualcosa di sbagliato?” Chiese intimorito.

“No.. Mio padre si chiama Jake e mia madre si chiamava Elizabeth, morì in un incidente stradale”

“Oh... Scusa tanto”

“No non preoccuparti” 

Una lacrima rigò il mio viso.

“Ei, vieni qui piccola” disse Harry abbracciandomi.

Il silenzio tornò a circondarci e nessuno ebbe più niente da dire.

Mi voltai e vidi quegli occhi verde smeraldo che mi fissavano.
Non avevo mai fatto caso a quanto fossero stupendi i suoi occhi.

Harry si avvicinò paurosamente alla mia bocca, appoggiando delicatamente le sue labbra sulle mie.

La pancia iniziò a farmi male e le mie mani a tremare.

“Scusa, ma sei irresistibile”  sussurrò.

Arrossii.
Non sapevo cosa stava succedendo.
Ero confusa.

“Io dovrei andare” dissi guardando l'orologio. 

“A domani” rispose lasciandomi un bacio sulla bocca.

Non potevo credere a quello che era appena successo.
È stato meraviglioso, inaspettato. 
Non credevo che mi piacesse davvero Harry, ma soprattutto
non pensavo di poterli piacere io.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


"Evans interrogata" 

Disse il professore di chimica. 

Alzai gli occhi al cielo sbuffando.

Presi un po' di coraggio e mi alzai, dirigendomi verso la cattedra.

Sono sempre agitata quando mi interrogano.

Le mie braccia tremavano.

"Allora.. Sei preparata?" 

Chiese.

"S-si"

Mormorai con un filo di voce.

"Definiscimi il concetto di densità"

Feci un respiro profondo, cercando di formulare la risposta.

"La densità è il rapporto tra la massa di un oggetto è il suo volume" 

"Perfetto.. Ora fammi due/tre esercizi alla lavagna"

Svolsi gli esercizi richiesti dal professore molto velocemente.

"Vabene, ti metto 8"

Tornai al mio posto soddisfatta del mio risultato.

Io ed Harry non ci rivolgemmo la parola quella mattina, come se fra di noi non ci fosse stato nulla.

Durante la ricreazione il ricciolo non fece altro che flirtare con Kate.

Mi aveva preso in giro?

Il giorno prima mi bacia e il giorno dopo ci prova con un altra? 

La gelosia mi circondò accompagnata dalla delusione.

#HarryPov

Guardavo Elen mentre era interrogata.

Era una bellissima ragazza ma non intendevo averci niente a che fare.. Non sono il tipo che si vuole "fidanzare" preferisco divertirmi. 

Vidi Kate farmi l'occhiolino e sorrisi.

Suonò la campanella e andai a parlare con Kate.

"Styles" 

Disse sorridendomi.

"Hey piccola" 

Risposi mettendo un braccio intorno alle sue spalle.

"Ehm, alle 3 al parco.. Che ne dici?" 

"Ci sarò" dissi.

#KatePov

Harry era davvero carino, ma non mi interessava.

Una come me meritava un ragazzo molto più bello e molto più intelligente.

Ero venuta a sapere che fra Harry e Elen stava nascendo qualcosa e la cosa non mi piaceva molto.

Invitai il ricciolo al parco e lui ovviamente accettò.

Dopodiché mentre era andato in bagno, frugai nella sua cartella e presi il telefono.

"Hey bella, oggi vieni al parco alle tre"

Scrissi velocemente inviandolo a Elen. 

La ragazza oggi avrà una brutta sorpresa.

#ElenPov

Sentii il telefono vibrare nella mia tasca.

Lo presi e vidi un messaggio di Harry che diceva di andare al parco alle tre.

"Certo che quel ragazzo è strano" pensai.

Intanto finii i compiti di Latino.

---

Guardai l'orologio e vidi che erano già le due e mezzo.

Mi preparai velocemente.

"Ferma lì. Dove stai andando?" 

Mi girai e vidi mio fratello.

"Ehm.. Al parco" 

"Da sola?"

"Mi ha invitato un mio amico" 

"Chi sarebbe?"

"Nessuno, solo un amico"

Risposi sbuffando e chiusi la porta di casa.

Misi le cuffiette nelle orecchie per far passare il tempo, mentre mi incamminavo verso il parco.

Vidi due ragazzi baciarsi il lontananza ma del ricciolo non vi era ombra.

Guardai meglio i due piccioncini e mi accorsi che uno dei due era Harry.

I miei occhi iniziarono a pizzicare.

Una lacrima rigò il mio viso.

La testa iniziava a girare.

Lo stomaco mi faceva male.

I due si staccarono e vidi che la ragazza era Kate.

Stavo per scoppiare.

Corsi velocemente verso casa quando sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla.

Mi girai di scatto e vidi quei bellissimi occhi verde smeraldo.

"Perchè sei qui?" Chiese.

"Lo chiedi anche? Ma con che coraggio? Prima mi inviti e poi ti fai vedere mentre di baci con Kate? Cos'è lo fai apposta?"

"Io non ti ho invitato" 

Presi il telefono e li feci vedere il messaggio.

"Senti, perchè ti interessa tanto? Mica siamo fidanzati, quel bacio non ha significato nulla"

A quelle parole rimasi sconvolta.

Corsi via senza guardarmi indietro.

Arrivai a casa e mi precipitai sul mio letto.

"Non ha significato nulla" 

Quelle quattro parole rimbombarono nella mia testa.

Non ci potevo credere.

Mi ero illusa di piacerli, ma evidentemente non era così.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Cosa credevo? Che uno come lui si potesse innamorare di me? 

Mi sbagliavo.

È la cosa che mi infastidiva di più era che non riuscivo a non starci male.

---

Entrai nel primo bar che vidi e ordinai una cioccolata calda.

"Ecco a te" 

Disse sorridendo la cameriera.

Appoggiai le mie labbra sulla tazza ma era ancora troppo caldo. 

Iniziai a giocherellare con il cucchiaino girandolo e formando forme astratte.

Diedi un'occhiata al telefono ma non avevo alcun messaggio. 

Mentre lo appoggiai sul tavolo cadde.

"Cazzo" mormorai.

"È tuo?"

Disse un ragazzo moro che non avevo mai visto prima.

"Ehm, si grazie" 

"Posso sedermi? È tutto occupato" 

"Certo" 

Portai la tazza bollente alle labbra e bevvi un goccio di cioccolata. 

"Come ti chiami?" 

Disse rompendo il silenzio che si stava formando.

"Mi chiami Elen, e tu?"

"Louis" rispose.

Parlammo per un po', avevamo tanto in comune. 

Stessi gusti musicali, stessi interessi..

"Vuoi che ti accompagno a casa?" 

Chiese.

"Oh beh.. Non preoccuparti"

"Non ho niente da fare e.. Mi farebbe piacere"

Accettai la proposta.

Misi il cappotto e mormorai un "arrivederci" alla cameriera.

Ci incamminammo verso casa mentre parlavamo del più e del meno.

"Siamo arrivati" 

Dissi sorridendo e indicando la casa.

"Mi ha fatto piacere conoscerti"

"Anche a me" 

Mi diede un bacio sulla guancia prima che io entrassi in casa.

"Come fai a conoscere Louis?" 

Chiese mio fratello.

"Ci siamo conosciuti prima in un bar, tu come fai a conoscerlo?"

"Ehm, sarebbe il mio migliore amico"

"Ah"

Dissi impacciata.

Non sapevo che fossero migliori amici.

Salii le scale e mi rinchiusi in camera.

Saltai anche la cena, non avevo fame ma ero molto stanca.

Sentii il mio telefono vibrare.

"Domani sera c'è una festa a casa mia, ti va di venire? Magari il giorno stiamo un po' insieme..

-Louis"

Non ero intenzionata ad andarci ma accettai lo stesso.

Cercai un film sul computer, lo guardai e poi mi addormentai.

---

"Di-di-di-dinn" 

"Stupida svegliai" 

Sussurrai spegnendola.

Mi stiracchiai leggermente le braccia e andai in cucina.

Frugai dentro il frigorifero e presi il latte.

Appoggiai il cartone fresco sulle mie labbra e bevvi un sorso dopo l'altro.

Tornai di sopra e mi lavai.

"Cosa posso mettermi?" 

Pensai mentre guardavo i miei vestiti.

Optai per dei jeans scuri, una maglia del Hard Rock bianca con sopra una camicia rossa e blu a quadri e le Vans blu.

Sentii il campanello e andai ad aprire.

Davanti ai miei occhi c'era lui, Harry.

"Hey piccola" 

Disse.

"Cosa vuoi?" 

"Volevo chiederti scusa per l'altro giorno"

"Scuse accettate ora puoi anche andartene"

Chiusi la porta ma lui la bloccò con un piede riaprendola. 

"Avanti, lo so che ti piaccio"

"Vattene, non voglio avere a che fare con te Harry"

"Che succede?" Mi girai e vidi Matth.

"Niente, lui se ne stava andando" 

Risposi guardando quei meravigliosi occhi verdi.

Chiusi la porta e il ricciolo, intimorito dall'intervento di mio fratello, non esitò a insistere.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Dopo circa mezz'ora risuonò nuovamente il campanello.

Una parte di me sperava che fosse di nuovo Harry, l'altra non voleva solo dimenticarlo.

Afferrai ma maniglia, la mia mano tremava.

Aprii la porta e due meravigliosi occhi color oceano si presentarono davanti a me.

"Louis!" Dissi abbracciandolo.

"Elen! Sei pronta?"

"Sisi, dove andiamo?" 

"Magari andiamo un po' a casa mia e mangiamo lì.. Poi se vuoi puoi aiutarmi a preparare per la festa"

"Ah certo, per me va bene" 

Andammo a piedi dato che la casa di Louis non distava molto dalla mia.

"Siamo arrivati" disse aprendo il cancello.

Era bellissima. 

Fuori presentava un giardino grandissimo ben curato. 

La casa era enorme. 

"Levati le scarpe" disse prima di entrare.

Mi portò in camera sua dicendomi di aspettarlo lì.

Iniziai a scuriosare un po'.

Vidi che aveva una chitarra e credevo di aver visto anche un pianoforte all'entrata. 

La parete sopra il letto era piena di poster, prevalentemente di band.

"Vedi qualcosa di interessante?" Disse sarcasticamente.

"Ehm, no, cioè, io"

"Non ti preoccupare ahah stavo solo scherzando" 

Feci un sorrisetto e lui ricambiò il gesto.

Ci guardammo per circa due minuti, cazzo i suoi occhi erano stupendi. Potevo perdermici dentro per ore.

"Ho ordinato la pizza se per te va bene" disse.

"Certo ahah"

Mi misi a gambe incrociate sul suo letto e lui venne accanto a me.

"Ti piace la musica, vero?" Chiesi incuriosita, credendo di sapere già la risposta.

"Già. È la mia passione. Mio padre aveva un band ed è appassionato di musica.. Lui mi ha insegnato a suonare la chitarra e il pianoforte."

"Wow, deve essere fantastico"

"Già, tu suoni qualche strumento?"

"No ahah, credo che a mio padre non piacesse molto" 

"Ah, ehm, scusami.. Quand'è morto?"

Iniziai a giocherellare con le dita, senza guardarlo negli occhi.

"Nono, in realtà quando avevo 7 anni mia madre morì in un incidente stradale e mio padre non riuscì a convivere con la sua assenza. Non so dove sia, so solo che sparì poco dopo la sua morte."

"Elen.. Mi dispiace tanto"

Si avvicinò e mi diede uno di quegli abbracci che vorresti non staccartici più.

'Dlin Dlon'

"La pizza" 

sussurrò Louis.

Andai in cucina, frugai nei cassetti e trovai una tovaglia e due posate.

"Ecco a lei" 

disse sorridendo.

---

"Avanti Louis! Cantami una canzoneee" 

Si posizionò davanti al pianoforte. Iniziò a cantare, aveva una bellissima voce. 

"When I see your face

There's not a thing that I would change

Cause you're amazing

Just the way you are

And when you smile,

The whole world stops and stares for awhile

Cause girl you're amazing

Just the way you are"

Mi avvicinai a lui,e smise di cantare. Mi guardò negli occhi.

Accarezzò dolcemente il mio viso e feci io il primo passo è lo baciai.

Le farfalle invasero il mio stomaco e il battito del mio cuore accelerava ogni secondo di più. 

Non so cosa mi spinse a farlo, forse il fatto che volevo dimenticarmi di Harry distraendomi con qualcun'altro.

Mi staccai dal bacio e andammo nuovamente in camera.

"Elen?"

"Si?"

"Sei bellissima" 

Quelle due parole che nessuno mi diceva mai, proprio quelle due parole che una ragazza desidererebbe farsi sentire da qualunque ragazzo, e il primo era stato proprio lui.

Arrossii.

Mi misi seduta sul letto a gambe incrociate.

Louis si avvicinò sempre di più e iniziammo a baciarci.

"Louis sei a casa?" Sentimmo una voce provenire dal piano inferiore.

"si Harry" 

HARRY.

Andai nel panico.

"Harry? Harry Styles?" Sussurrai.

"Si, è il mio fratellastro.. Come fai a conoscerlo?"

"È in classe mia e, insomma storia lunga"

La porta si aprì di scatto e il ricciolo si presentò davanti ai nostri occhi, vedendoci abbracciati sul letto.

Ero a disagio e volevo veramente scomparire in quel momento.

"Elen?!" Chiese con aria confusa.

"Ciao Harry.." 

"cosa ci fai qui?"

"È una mia amica" disse Louis.

"Ah beh, tolgo il disturbo eh, ciao" rispose sbattendo la porta.

Mi sentivo malissimo, ma dopotutto era lui che si era comportato male con me fin dall'inizio.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


#HarryPov

Non credevo a quello che avevo appena visto e non sapevo nemmeno il perché ma ci stavo pure male.

Ero geloso ma troppo orgoglioso per ammetterlo.

"Harry.." 

Riconobbi la voce di Elen.

"Cosa vuoi?" 

"Beh per quello che hai visto.. Vedi io"

Non le lasciai finire il discorso interrompendola:

"No, lasciamo stare. Vai pure con lui"

"Non fare l'offeso ora. Sei tu che hai detto chiaramente che tra di noi non c'è stato nulla" 

"Si ma io.."

"Te?" 

"Io ora devo andare, ci si vede in giro, ciao Elen."

Dovevo starmene da solo.

Forse ero stato troppo duro con lei ma ero veramente arrabbiato.

Forse avevo sbagliato a dire che tra di noi non c'era nulla, ma le relazioni non facevano per me.

Sono stato un coglione.

Lei era così bella, così perfetta in ogni sua imperfezione.

Non si può tornare indietro nel tempo purtroppo.

Avevo sbagliato.

Avevo lasciato andar via lei ma ormai era troppo tardi.

"Perché dovrei piangermi addosso mentre lei non ci pensa nemmeno più a me?" Pensai.

Presi il telefono, chiamai Kate e fissai un appuntamento con lei.

#ElenPov

Harry se ne andò via senza nemmeno chiarire la faccenda.

Mi sentivo ancora più male.

"Louis scusa ma io devo andare, ci si vede stasera" 

Dissi lasciandoli delicatamente un bacio sulla bocca.

Cosa mi stava succedendo? 

Louis era perfetto ma c'era qualcosa che mi frenava, un dubbio che mi tormentava.

Non capivo di cosa si trattasse fino a quando non vidi quei meravigliosi occhi verdi. Louis non era Harry ed era Harry che volevo. Volevo lui, solamente lui, Ma lui non voleva me.

---

"Provati questo" disse Matth prendendo un vestito in mano.

"Ehm, un vestito? Io?" 

"Si, muoviti"

"Ok capo" risposi sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

...

"Allora sei pronta? Siamo già in ritardo!" 

"Si arrivo" 

Scesi le scale e salutammo i nonni.

"Stai benissimo" disse sorridendo.

Avevo un vestito nero molto semplice con il pizzo.

---

Entrai dentro la casa.

Sapevo benissimo che quella sera ci sarebbero stati sia Harry che Louis.

Vidi il moro in lontananza e li andai incontro.

Mi abbracciò sussurrando all'orecchio "sei stupenda".

Rabbrividii.

"Vuoi ballare?" Chiese.

Accettai.

Mi prese per mano e ballammo per quelle che potevano sembrare ore.

"Vado a prendere da bere" dissi, e lui annuì.

Andai in cucina e sfortunatamente vidi il ricciolo.

Decisi di attaccare bottone.

"Harry senti, mi dispiace per oggi"

"Non ne voglio parlare ok?"

"Beh scusa io cercavo di migliorare la situazione"

"Beh, in questo caso la stai solo peggiorando per come la vedo io"

"Amore!" Disse Kate baciando Harry. "Ah ciao Elen" aggiunse.

"Ciao" risposi.

La gelosia si stava impossessando di me. 

Ero arrabbiata, delusa. 

Uscii dalla cucina e andai in camera di Louis, non potevo vivere al pensiero di rivedere quei due insieme.

Passò circa un ora e la passai a pensare e ripensare.

Troppi pensieri invadevano la mia testa. Era un casino totale.

Sentii qualcuno che stava entrando.

"Elen, ti ho cercato da per tutto, perchè sei qui?" 

"Scusa Louis..non mi sentivo molto bene" mentii.

"Cos'hai?"

"Mal di testa"

"Ah capisco, vieni qui" disse sdraiandosi accanto a me e abbracciandomi.

Mi girai e affogai in quei bellissimi occhi azzurri.

Lo baciai.

Non volevo più pensare ad Harry. 

"Sei bellissima" sussurrò.

"Tu lo dici sempre, ma io non ci credo molto"

"Pff, sei così bella e nemmeno lo sai" rispose accarezzandomi il viso.

Presi una decisione.

Era con lui che volevo stare, era l'ora di smetterla di correre dietro ad un ragazzo che ti faceva solamente soffrire. 

"Elen tu mi piaci, e anche tanto."

"Anche tu.." 

"Se per te è ancora presto per avere, beh insomma una relazione.. Lo capisco" 

"Louis, io voglio stare con te"

---

Mi addormentai tra le sue braccia dopo poco, senza nemmeno accorgemene.

#LouisPov

Le accarezzavo i capelli mentre dormiva.

Era stupenda.

Passai circa mezz'ora a fissarla, di lei non ci si stancava proprio mai.

Tornai alla festa, giusto per dare un occhiata.

"Louis" disse Matth attirando la mia attenzione.

"Dov'è mia sorella?" Chiese.

"Aveva un po' di mal di testa e si è addormentata sul mio letto"

"Ah, cioè è successo qualcosa fra voi due?"

"Matth a me piace Elen"

"No ahah non ci credo, vabe dai meglio te che un altro, trattamela bene"

"Sicuramente" 

"Dai ora vado a prenderla e la porto a casa. Domani magari vuoi venire a pranzo da noi?"

Accettai.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


"Hey bellissima"

Sentii una voce sussurrarmi dolcemente nell'orecchio.

"Come si sono arrivata a casa?" Pensai.

Mi girai e c'era Louis a darmi buongiorno.

"Cosa ci fai qui?" Chiesi.

"Matth mi ha invitato a pranzo"

"Ah, allora in questo caso buongiorno" 

Risposi lasciandoli un bacio sulla bocca.

"Vado in bagno e mi vesto, aspettami giù" 

---

Scesi le scale e vidi Matth e Louis giocare alla playstation.

"Maschi, strani vero?" Pensai.

"Venite a tavola" gridò dalla cucina mia nonna.

---

"Allora Louis? Come stai?" Chiese mio nonno.

"Tutto bene grazie" 

"Sai, saresti il fidanzatino perfetto per la nostra piccola Elen"

Disse mia nonna.

Arrossii. 

Tutti si misero a ridere.

---

"Vieni andiamo su" dissi a Louis.

Il moro mi 'buttò' sul letto e iniziò a baciarmi.

Sentivo i brividi cospargere il mio corpo e il mio cuore batteva sempre di più.

"Andiamo a fare un giro?" Chiesi.

"Se vado a prendere un film e dei popcorn?" 

"Perfetto" 

Ero contenta della mia scelta. Harry lo avevo quasi levato dalla mia testa e Louis, era fantastico. Era tutto quello che si poteva desiderare da un ragazzo.

Dopo poco tornò e iniziammo a guardare un film.

Il resto del pomeriggio fu abbastanza noioso ma allo stesso tempo Louis lo rendeva fantastico.

Verso le 8 di sera tornò a casa.

*il giorno seguente*

Stavo per perdere l'autobus ma fortunatamente riuscii a raggiungerlo prima che partisse.

Entrai in classe ma non c'era ancora nessuno.

Appoggiai lo zaino per terra e lo aprii, prendendo l'astuccio e il libro di francese per ripassare.

Dopo 10 minuti la classe si riempì e Harry non si era ancora fatto vedere.

"Sarà in ritardo, come sempre" pensai.

"Bonjour" disse entrando la professore di francese.

Passarono quelle 4 ore di scuola e finalmente uscii dalla classe.

Vidi Matth che parlava con Harry e decisi di andarli incontro.

"Ciao Matth, mi dai un passaggio?" Chiesi.

"Elen fra poco ho una partita, mi dispiace"

"L'accompagno io" disse Harry.

Non credevo fosse una buona idea ma era l'unico modo per tornare a casa.

Salii in macchina.

C'era un silenzio di tomba e io ero abbastanza imbarazzata, ma cercai di nasconderlo guardando fuori dal finestrino.

Notai che Harry incominciò ad accelerare sempre di più.

Avevo molta paura.

"Harry stai attento, è rosso!" Furono le mie ultime parole prima della catastrofe.

#MatthPov

Ero negli spogliatoi insieme a Louis.

"Lou sono un po' agitato"

"Già anch'io, però dobbiamo mettercela tutta"

"Sai, sono felice che tu sia il fidanzato di mia sorella"

"Beh graz.." 

Non fece in tempo a completare la frase che mi squillò il telefono.

"Pronto?" Dissi.

"È lui il signor Matth Evans?" 

"Si sono io, chi parla?"

"Sua sorella ha fatto un incidente d'auto, è ricoverata in ospedale" 

Attaccai.

"Louis, andiamo all'ospedale, immediatamente." 

"C-cosa?"

"Muoviti" 

Salimmo in macchina e spiegai velocemente cos'era successo a Louis.

Arrivammo in ospedale.

"Cerco Elen Evans" dissi in fretta e furia.

"Piano 2 camera 23" rispose gentilmente.

---

Vidi mia sorella dalla porta ed entrammo.

Entrò il dottore.

"Voi siete?" Chiese infastidito.

"Io sono suo fratello e lui è il fidanzato, cosa li è successo?"

"Ha un trauma cranico. Da quello che ho capito lei e un ragazzo sono passati con il rosso e un altra macchina li ha sfiorati facendoli andare a sbattere dall'altra parte della strada"

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


 #MatthPov

"Harry" sussurrai.

"Oh beh, il ragazzo ha solo una spalla slogata" disse il dottore.

"Mi-mia sorella si riprenderà, non è vero?"

"Si, ha solo bisogno di riposare e se il problema diventa più grave si ricorre ad una piccola operazione, ma per ora è meglio lasciarla sola"

Andammo fuori dalla camera e aspettammo.

"Cazzo" dissi sospirando.

"Tranquillo Matth.. Sono sconvolto quanto te"

"Voglio vedere quel coglione di Harry, immediatamente"

"Andiamo" disse Lou.

Andammo al piano superiore e cercammo la camera 11.

Vidi il ricciolo, era seduto su una sedia e aveva una spalla ingessata.

"Cosa ti è venuto in mente? Sapevi a cosa potevi andare incontro?!" Dissi.

"Matth, non sai quanto mi dispiace, ero incazzato e.. Sono stato un coglione. Come sta Elen?"

"Ha un trauma cranico. Bravo, complimenti" 

Andai fuori prima di fare cose di cui potevo pentirmi.

Louis rimase dentro.

#LouisPov

"Harry, cosa ci facevi in macchina con Elen?" Chiesi.

"La stavo accompagnando a casa" 

"Perché non l'ha chiesto a me?!"

"Louis ci sono troppe cose che tu non sai"

"Ne riparliamo. Ma sappi che se rifarai del male alla mia piccola, fratello o no.." 

Mi interruppe sbuffando e dicendo "la tua piccola"

Feci una faccia confusa, non stavo capendo niente.

"una volta era la MIA piccola" gridò.

"Cosa?!" 

"Si, hai capito bene. Fra me e lei c'era qualcosa, e quel qualcosa io non l'ho provato per nessun altra, ma ormai è andata e io non posso farci nulla."

Uscii dalla stanza abbastanza sconvolto. 

Non sapevo più cosa pensare, la mia testa era nel casino più totale.

Avrei voluto saperla prima questa storia.

In quel momento desideravo solo che Elen si risvegliasse.

"Ora capisco tante cose" pensai.

Il modo in cui si atteggiava con Harry, il giorno in cui lui ci vide nel letto e se andò di scatto e lei lo rincorse, il suo "mal di testa" alla festa dopo aver visto Harry con Kate.

In lei viveva sempre un sentimento per Harry, e questo mi faceva star male.

Avrei dato il mondo per lei, ma lei forse avrebbe fatto lo stesso? 

Evidentemente non sa scegliere ma se fossi stato io la sua scelta, allora perché continuava ad avere quei comportamenti verso Harry? 

Mille dubbi e mille domande invadevano la mia testa.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


#HarryPov


Passarono giorni, forse settimane.
Andavo ogni giorno in ospedale per vederla. 
Era bellissima anche in mezzo a tutti quei macchinari e flebo.

Per colpa mia adesso lei stava soffrendo e vivevo con un rimorso di coscienza fortissimo.

Lei era il mio pensiero fisso, da quando mi svegliavo la mattina a quando mi addormentavo la sera.

Louis sembrava confuso da quando gli raccontai di tutto ciò che c'era stato tra me e Elen, non era più lo stesso.

In quel momento volevo solamente che Elen stesse bene.

Non avevo più nessuna vicina di banco con cui scherzare o parlare, non avevo più una amica ma soprattutto non avevo la mia piccola.

Dopo l'incidente lasciai Kate. 
Quella ragazza era odiosa e io la stavo solo prendendo in giro.. Perché io dal primo momento che vidi Elen, dal primo bacio, capii che c'era qualcosa di diverso.

Ma l'avevo lasciata andar via o meglio, io l'avevo mandata via.

"Novità?" Chiesi al dottore.

"Ancora niente.. Ieri mattina l'abbiamo operata ma per ora non si sveglia" rispose.

Rimasi tutto il giorno in ospedale, ormai era il mio "passatempo" .

"E se non si risvegliasse mai più? 
Cosa ho combinato? È tutta colpa mia.
Sono un coglione. Sono un idiota, e se davvero sarà la fine, la finiremo insieme." 
Pensai.

Verso le sette di sera tornai a casa.

"Dove sei stato?" Chiese mamma.

"Ospedale, dove vuoi che sia stato?" 

"Tieni così tanto a quella ragazza?" 

"C'è Louis in casa?" 

"no"

"Vedi mamma, io quella ragazza quando la vedo mi mette i brividi da quanto è bella, il suo sorriso, il suo viso perfetto, il suo modo insicuro di formulare qualunque frase, amo ogni suo singolo dettaglio."

"Il mio bambino si è innamorato" disse accarezzandomi le guance.

"Poi mi chiedono perché non parlo mai con mia mamma" pensai.

Andai in camera mia.

Dopo circa un ora arrivò Louis.

"Come sta Elen?" Chiese.

"Ieri l'hanno operata ma non si sveglia"

"Ah"

"Cioè ma te non tieni proprio a lei eh" 

Dissi un po' infastidito.

"Senti, cosa vuoi?" 

"Io passo tutto il giorno con lei, a guardarla, ad assicurarmi che stia bene, a farli compagnia anche se nemmeno li serve. E tu? Vedi non volevo arrivare al punto di dirtelo ma io la amo quella ragazza"

"Allora prenditela, tanto anche lei ti ama."

"Ma c-cosa stai dicendo?"

Ero confuso. Lei mi amava? 

"Si, ti ama. Ora se vuoi scusarmi" 

Rispose sbattendo la porta e andando in cucina.

#MatthPov

Guardai l'orologio che segnava le "21.00".
Salii in macchina e andai all'ospedale.

Salii al secondo piano e mi incamminai verso la camera 23.

La porta era stranamente chiusa.

"Mi scusi" dissi al primo dottore che trovai.

"Si?" 

"Mia sorella è lì dentro ma la porta è chiusa"

"L'hanno portata in sala d'urgenza, sembra che riescano a rianimarla"

"Ah, e sa quanto ci vorrà?"

"Dipende, non so dirlo con certezza"

"Grazie mille"

Aspettai per quelle che potevano essere ore interminabili.

Erano l'una di notte e avevo parecchio sonno.

"È lei Matth Evans?" Disse una dottoressa.

"Si sono io" 

"Venga con me"

...

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


#MatthPov


Seguii la dottoressa che mi portò nella stanza di Elen.

Era sveglia.
Li corsi incontro e li diedi uno di quegli abbracci che ti tolgono il respiro.

"Mi sei mancata" sussurrai.

"Anche tu" 

Non ci potevo davvero credere,quanto mi era mancata.

#ElenPov


Non pensavo fossero passati così tanti giorni dopo l'incidente, ma mi sentivo abbastanza bene.

"Harry?" Chiesi a mio fratello.

"Dovevi vederlo, veniva qua ogni giorno"

"D-davvero? E Louis?" 

"Harry gli ha detto cosa c'era stato tra di voi e che ti amava, e Lou non l'ha presa molto bene.."

"Cosa? Oddio"

"Già, non mi avevi detto nulla di Harry comunque" disse facendo il broncio.
Scoppiai a ridere.

"Matth vai a casa, dai..sono le due di mattina e domani hai scuola" dissi.

"Ciao stella, ti voglio tanto bene" 

"Anche io, tantissimo" 

---

"Signora Evans, mi scusi se l'ho svegliata ma ha il prelievo"

Disse una dottoressa svegliandomi.

"Che ore sono?" Sussurrai con aria confusa.

"Le sette"

Andai a fare il prelievo, ormai ero abituata agli aghi. 
All'ora di pranzo mio fratello mi portò un panino del McDonalds, dato che il cibo dell'ospedale era pietoso.
Poi andò via verso le tre del pomeriggio.

"Posso entrare?"

Vidi Harry sulla porta e li feci cenno di entrare.

Mi ero dimenticata di quanto fosse bello e di quanto i suoi occhi verde smeraldo potessero farmi innamorare in un istante.
"Come stai?" Chiese.

"Abbastanza bene dai"

"Mi dispiace per tutto quello che è successo.."

"Ho solo una domanda. Tu sei venuto ogni giorno a trovarmi?"

Fece un sospiro e sussurrò un "si".

"ho sbagliato, perderti è stata la cosa più brutta che potessi fare. Sei bellissima, sei meravigliosa in tutta la tua semplicità"

"Harry.." Dissi interrompendolo.

"No, fammi finire di parlare. Il punto è che io provo qualcosa per te, qualcosa di forte che non avevo mai provato con nessun altra."

"Harry"

"Si?"

"Tu parli troppo" 

Mi avvicinai e lui capì le mie intenzioni. 
Mi baciò e i brividi ricoprirono il mio corpo.

Cazzo, quanto era stupendo.

Louis era dolcissimo ma quello che provavo baciandolo non era paragonabile a Harry.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


#ElenPov


Il giorno seguente mi venne a trovare Louis.

"Ciao Elen.." Sussurrò 

"Louis.. Vieni dobbiamo parlare"

Si mise seduto sulla seggiola vicino al lettino e mi guardò negli occhi aspettando che io iniziassi a parlare.

"Vedi tutti facciamo degli sbagli e credi che tu troverai la persona che ti merita"

"Credi che io non me ne sia accorto? Di te, Harry, e la vostra romantica storia d'amore? Pensi che dicendo "troverai la persona che ti merita" io mi dimentichi tutto?"

"I-io Louis.. Mi dispiac-e" 

Dissi impacciata.
Avevo un rimorso di coscienza fortissimo e vederlo lì, deluso e con le lacrime agli occhi mi faceva male al cuore.

"No, basta. Tu non esisti più, ciao Elen Evans, buon proseguimento."

Furono le sue ultime parole prima di uscire dalla stanza.
Iniziai a piangere.
La mia scelta era e rimaneva Harry, non volevo continuare a illudere Lou, ma vederlo in quelle condizioni mi faceva star malissimo.
Lui aveva cercato solo di rendermi felice e io l'avevo trattato così male.. Mi sentivo uno schifo.

---

Passarono due settimane e finalmente arrivò il giorno in cui lasciai l'ospedale.

"Signorina Evans, oggi le aspetta una giornata fantastica"

Disse sarcasticamente Harry dalla porta.

Siccome l'incidente mi aveva causato non solo il trauma cranico, ma anche fratture vertebrali, dovevo tenere la sedia a rotelle per altre due settimane.

Harry inziò a spegnere la sedia e finalmente, uscimmo fuori.

"Dove andiamo?" Chiesi.

"Andiamo a mangiare qualcosa, ti va?" 

"Certo, ho molta fame ahah"

Non molto lontano c'era una pizzeria e mentre io mi godevo il mio primo giorno di libertà, il ricciolo era alle prese con la carrozzina.

Ci sedemmo al primo tavolo libero e ordinammo due pizze margherite.

Dopo poco arrivò mio fratello.

"Matth!" Dissi abbracciandolo.

"Hey bellissima, tutto apposto?"

"Certo, Harry mi è venuto a prendere"

"Sempre insieme voi due eh" 

Disse dando un colpetto alla spalla al ricciolo che ricambiò sorridendo.

"Allora novità?" Chiesi.

"Ho una ragazza" rispose Matth.

"Cosa?! Chi è? Come si chiama? Quanti anni ha? A che scuola va?"

"Calma" disse ridendo Harry.

"Si chiama Kate, è molto carine. Frequenta la tua scuola."

Io e Harry ci guardammo con gli occhi spalancati, increduli di quello che avevamo appena sentito.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


"È ora di andare a scuola" sussurrò dolcemente Matth.

Mi misi seduta sulla carrozza, andai in bagno e mi vestii.

Con l'aiuto di mio fratello arrivai a scuola, pronta per fare il mio "grande ritorno".

Entrai in classe e tutti sembravano sorpresi.

Tanti mi dissero "bentornata" o semplicemente come stavo.

"Ciao bellissima" sentii una voce dietro di me.

Era Harry.

"Finalmente non sarò da solo al banco" aggiunse.

Dopo circa dieci minuti entrò la professoressa di storia.

"Elen! Come stai tesoro? Ci sei mancata tantissimo!"

Disse appena mi vide.

---

Finite le lezioni andai a mangiare una pizza a un ristorante vicino a scuola.
Harry, appena uscito da scuola era andato con Louis e la sua famiglia per una settimana in Italia, per cui era sola.

Dopo un ora circa andai a casa.

Appena entrai, sentii mia nonna parlare con qualcuno e andai in cucina.

"Oh! Elen, tesoro!" 

"Ciao nonna, chi è lui?" Chiesi.

"È il nostro nuovo vicino, è così carino! Mi ha aiutato a tagliare l'erba"

"Immagino, piacere Elen"

"Zayn" disse stringendo la mia mano e sorridendo.

"Vi lascio soli almeno potete conoscervi un po' meglio"

Era un ragazzo carino all'apparenza e sembrava che avesse più o meno la mia età.

"Come mai sei sulla sedia a rotelle?" Chiese.

"Ho fatti da poco un incidente in macchina"

"Oh beh, mi dispiace"

"Tranquillo. Ehm, da quanto vivi a Londra?"

"Da oggi ahahah, prima stavo a Bradford"

"Ah capito. A che scuola vai?"

"Linguistico, sono in 4CL"

"Wow, anche io ma sono un anno indietro ahah"

Passammo tutto il giorno a parlare del più e del meno.
Era molto simpatico ed ero felice che fosse il nostro vicino di casa, dato che prima d'ora c'erano solo vecchietti nel vicinato.

"Ciao Elen" disse entrando Matth.

"Matth! Lui è Zayn, il nostro nuovo vicino di casa"

"Oh ciao Zayn! Piacere io sono Matth, ora scusatemi ma devo andare all'allenamento"

Lo salutammo e guardammo un film.

"Cosa vorresti fare da grande?"

Chiese improvvisamente.

"Non lo so.. Tu?"

"Ho sempre sognato di fare il cantante ma, credo che vorrei diventare insegnante di inglese ahah"

"Ahaha dai non ci credo! Anche un mio amico è bravissimo a cantare"

"Si vabe.. Ma non credo che potrei arrivare da qualche parte per cui"

"Ahaha vabe dai, lo spero per te"

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