Yokubō

di Kiritsubo83
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Molly ***
Capitolo 2: *** Castiel ***
Capitolo 3: *** Tregua ***
Capitolo 5: *** Labbra ***
Capitolo 6: *** Concerto ***



Capitolo 1
*** Molly ***


Yokubō
 

Capitolo 1

Molly
 


Sei sempre stata una racchia senza possibilità di redenzione, su di te, la fiaba del brutto anatroccolo non ha mai avuto nessuna possibilità di essere applicata. Non importa se al mondo c’è di peggio, i fatti parlano chiaro: tu sei l’anticristo della ragazza ideale!
Hai un carattere particolare: perlopiù sei una persona cupa, chiusa nel suo piccolo mondo, a cui interessa poco del giudizio altrui.
Da quando sei approdata al Dolce Amoris, però, sembra quasi che una forza oscura, ti abbia costretto ad interagire con gli studenti di quella scuola. Tu non volevi. Non hai mai voluto.
Il fato è stato davvero crudele, cominciando dal tuo primo giorno di liceo, dove hai fatto la conoscenza del segretario delegato.
Non consideri Nathaniel un cattivo ragazzo, ma il fatto che ti abbia fatto girare come una trottola per un giorno intero solo per completare l’iscrizione, ti ha notevolmente irritato. Hai perso del tempo prezioso, che avresti potuto impiegare in maniera più costruttiva, ad esempio facendoti i fatti tuoi. Rigorosamente in solitudine.
Ma quello è stato solo il male minore, in seguito sei stata obbligata a scegliere un club per le attività extrascolastiche, un’ulteriore rottura che ti saresti risparmiata volentieri.
Tuo malgrado, sei stata invischiata in molteplici e innumerevoli faccende, a cui non avresti mai voluto partecipare. Ormai non capisci nemmeno, quale dannato pianeta tu abbia contro, o quale divinità tu abbia fatto infuriare, per meritarti ogni sorta di incombenza possibile e immaginabile.
Forse qualcuno ti ha lanciato una maledizione, o forse leggi semplicemente troppi libri fantasy e vedi cospirazioni contro di te ovunque.
Non ti spieghi comunque come sia possibile che ogni santissimo giorno ti succeda qualcosa. Vivi già abbastanza avventure attraverso i libri, è questo quello che ti piace. E’ questo quello che ti fa stare bene!
Al contrario, rincorrere il cane della preside per tutta la scuola, cercare le chiavi dell’aula professori e i test degli esami rubati a Nathaniel, non ti fa stare bene. Essere costretta ad aiutare Rosalya a rimettersi col suo ragazzo,  partecipare forzatamente ad un pigiama party, fare corse d’orientamento e recite scolastiche, non ti fa proprio per niente felice!
Pensavi che, una volta al liceo, avresti potuto continuare a fare la tua vita solitaria, infischiandotene del resto del mondo e pensando solo a te stessa. Ma qualcosa è andato storto.
Probabilmente avresti anche potuto tollerare in silenzio il tutto, in fondo ne hai la forza, l’hai sempre avuta! Ma un elemento inaspettato ha completamente distrutto anche quel barlume di serenità che ti restava.
La colpa è probabilmente da attribuire a te stessa, perché, nonostante tutto, non ti è mai piaciuto essere una vittima. Ma hai sempre sopportato, la tua pace interiore è più importante di qualsiasi altra cosa, ti basta fare finta che gli altri non esistano, di conseguenza non esistono nemmeno i loro gesti e le loro parole.
Ti è sempre andato bene essere considerata la cozza della scuola, l’antipatica, quella con cui nessuno vuole avere a che fare. Essere l’esclusa non ti ha mai dato alcun fastidio.
Fin dall’inizio, sei sempre stata il passatempo preferito di Ambra, quella su cui poteva infierire a ripetizione, senza avere poi ripercussioni dovute a un tuo eventuale tentativo di ribellione. Si, ti andava benissimo, purché il tuo piccolo mondo fosse salvo, purché avessi la tua piccola oasi di solitudine a cui far ritorno.
Proprio mentre corri in bagno alla velocità della luce, con la fronte imperlata di sudore e una smorfia di ira pura stampata sulla faccia, hai l’ennesima conferma del fatto che nella tua vita, sia entrato un elemento di disturbo che è riuscito a interferire con ogni tuo proposito.
Non avresti mai pensato che potesse succedere, non pensavi nemmeno di possedere una personalità, come quella che ti è stata tirata fuori da quella cosa… quell’essere. Quella persona il cui solo nome ti fa venire l’orticaria alle orecchie. Castiel!
Alla lunga, in qualche modo, per colpa di quella cosa, sei stata costretta ad avere una catastrofica vita scolastica, fatta di interminabili ore di agonia. Il suono dell’ultima campanella, ormai, ha il dolce sapore della libertà, ma non dalle lezioni, ma da Castiel!
Cerchi di aprire la porta della toilette per fiondarti nel primo wc libero, ma niente, è chiusa a chiave, come tutti gli altri bagni a cui hai fatto visita. Disperata corri al piano di sopra, anche se ormai non hai dubbi, troverai solo altre porte chiuse.
La tua intuizione si rivela esatta, e sai già di chi è la colpa. La persona che si è premurata, con tanto amore, di chiudere tutte le porte dei bagni è la stessa per il quale ti ritrovi a correre per i corridoi, alla ricerca di un dannato gabinetto aperto. Si, proprio lui. La cosa. Castiel!
Galoppi come un cavallo imbizzarrito, con le braccia strette in torno alla pancia e le natiche così serrate, da far apparire il tuo didietro, come quello di una frequentatrice assidua di palestre.
Nonostante la brutta situazione in cui ti trovi ed i violenti crampi allo stomaco che si susseguono, riesci a mantenere ancore un barlume di lucidità, e pensi che quell’idiota, probabilmente, non sia tanto furbo da aver chiuso anche i bagni dei maschi.
Ti lanci a razzo verso la tua “ultima spiaggia”, cadendo sulle ginocchia e, compiendo una scivolata degna di una rock star che si esibisce su un palco. Per fortuna hai messo i pantaloni oggi.
Proprio mentre cerchi di trovare le ultime forze per allungare il braccio verso la maniglia, un brivido ti percorre la schiena e un funesto presentimento si impossessa di te. Sai che è li, sai che è lui. L’essere di cui ti basta solo sentire il nome, per farti venire voglia di forarti entrambi i timpani.
Alzi la testa rassegnata e te lo ritrovi di fronte, ti sovrasta con la sua stazza, mentre tu sei ancora inginocchiata e quasi sul punto d’esplodere.
Sorride, o meglio, ghigna divertito, un’espressione che ormai conosci a memoria, rotea in aria un mazzo di chiavi con l’indice infilato nell’anello che le tiene unite.
-Maledetto…-, dici in un bisbiglio.
-Vuoi consumare le tue ultime energie per controllare anche il bagno dei maschi? Per chi mi hai preso? Non sono mica un principiante mia cara, ho chiuso anche quelli!-
Non lo ascolti nemmeno, con gli occhi ridotti a due fessure, mentre una goccia di sudore scende dalla tua tempia verso la guancia, fissi il mazzo di chiavi che sta facendo ancora roteare intorno al dito. Se riesci a prenderle, potrai aprire un dannatissimo bagno e liberarti finalmente di quel peso. Devi agire in fretta, ma devi anche trovare il momento giusto, per compiere il furto perfetto. Devi stare calma!
 
 
 
 
Continua…




I deliri di Kiri
Salve gente ^^
Non so perchè ho scritto questa storia, probabilmente avevo voglia di buttare giù qualcosa che richiedesse poco impegno. Si, quella che leggerete, se la leggerete, è una stupida fic che si concluderà in cinque capitoli.
Non è un capolavoro, anzi, è un insulto alle fiction scritte bene, ma che volete, il mio era solo un modo per sfogare... non so nemmeno io cosa <.<
Comunque ringrazio Mialex1 che è stata davvero gentilissima (non ho ancora capito come si usa la punteggiatura, ma abbi fede, un giorno migliorerò... o forse no ç_ç)
Grazie a Kotomy e a D per Dolcetta - (Mya-Chan e Charlie) <3

Se vi va commentate, sapete che apprezzo, ma non aspettatevi grandi cose XD
Ci si rivede a settembre perchè da lunedì iniziano finalmente le mie ferie <3
-Kiri-

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Capitolo 2
*** Castiel ***


Capitolo 2


Castiel


 

 
Da quando è arrivata lei, per te la scuola ha acquisito tutt’altro valore. Le tue assenze sono diminuite drasticamente. Nathaniel ne è contento e, anche se la cosa ti disturba fortemente, hai comunque voglia di frequentare il liceo.
La mattina ti alzi dal letto con un altro spirito, di certo non lo fai per fare un favore al segretario, ti diverti a farlo correre per la scuola al tuo inseguimento, solo per farti firmare un foglio d’assenza.
Di tanto in tanto tormentare gli sfigati ti gratifica, anche se non sei ai livelli di Ambra, fare battute e punzecchiare le persone è una cosa che ti soddisfa abbastanza.
Non avresti mai pensato che un piccolo incidente, avrebbe potuto innescare una serie di reazioni a catena che in seguito ti sarebbero completamente sfuggite di mano. Anzi, no, che vi ha totalmente risucchiato in una sorta di buco nero senza ritorno.
Ma d’altronde la ragazzina l’ha combinata grossa e, anche se stai dannatamente bene con quel taglio di capelli, quella racchia non si sarebbe dovuta permettere di rasarti metà testa.
Hai aspettato un po’ prima di vendicarti, volevi che si rilassasse, che abbassasse la guardia; nel frattempo l’hai osservata, analizzando ogni suo comportamento.
Hai scoperto parecchie cose sul suo conto, per la maggior parte inutili ai fini della tua vendetta. Ora, ti sembra di conoscere quello sgorbio che dovrebbe somigliare a una ragazza, meglio del tuo migliore amico.
Sai che Lysandre di per se è già una persona strana, ma questa Molly riesce addirittura a batterlo!
Va in giro con uno zaino pieno di libri, sai bene che non sono libri scolastici, perché, anche se passi la maggior parte delle lezioni a dormire o a farti i fatti tuoi, nel programma che state affrontando, non c’è la minima traccia di roba del tipo:  “Il signore dei procioni”, “Gozaru il Maligno e i doni della morte” o “L’ultima Mary Sue, the Myaku chronicles” .
Sai che lo sgorbio tenta di evitare il contatto con chiunque, ama la solitudine, i luoghi isolati e tranquilli, ciò nonostante ha sempre gente intorno. Su questo un po’ vi somigliate, anche a te piace startene per i fatti tuoi, ad eccezione di Lysandre, con lui passi volentieri il tuo tempo.
“Troll”, l’hai soprannominata affettuosamente così, è una di quelle ragazze che mai ti sogneresti di calcolare. Il suo volto ha quasi sempre la stessa mono espressione asettica, a meno che tu non la faccia infuriare o indignare, probabilmente sei l’unico che riesce a farle avere una qualche reazione.
L’hai vista essere insultata pesantemente da Ambra senza che facesse nemmeno una piega, come fosse una bambola di pezza inanimata.
Tuttalpiù ti è capitato di vederla annoiata o rassegnata, quando veniva coinvolta, suo malgrado, in situazioni a cui non avrebbe voluto prendere parte. Forse l’unica volta che ti è parso di scorgere un sorriso sulle sue labbra è stato quando l’hai vista in corridoio, mentre  Armin le dava qualcosa. Hai pensato che insieme facessero una bella coppia: gli stramboidi vanno sempre d’accordo! Ma più probabilmente la sua era solo una smorfia.
Anche se non sei minimamente attratto da quel tappo senza un briciolo di femminilità, non puoi fare a meno di esserne incuriosito: non hai mai visto nessuno a cui si illuminano gli occhi mentre sfoglia un libro in biblioteca; un momento, non hai mai visto nessuno passare tanto tempo in quel luogo, nemmeno quel secchione senza speranze di Nathaniel.
Il troll legge persino durante le lezioni, nascondendo il suo libro dietro a quello di testo; tu, di solito lo fai quando sfogli il numero appena uscito del “Rolling Stones”.
Se ora ti ritrovi per i corridoi del liceo, con un mazzo di chiavi rubate al bidello, per chiudere tutti i bagni esistenti nell’edificio, è proprio a causa di uno dei suoi dannati libri.
Sei già a conoscenza della “sindrome della pagina vergine”: Lysandre da di matto se gli sgualcisci una pagina del suo taccuino, ma non è niente se paragonato al troll!
Mesi fa, durante l’ora d’arte avevi dimenticato di portare i giornali che servivano per fare la carta pesta, non avevi proprio voglia di sorbirti una predica dalla professoressa. Guardandoti in torno hai notato un vecchio libro appoggiato su un banco, avrà avuto più di duemila pagine.
“Perfetto per farci la carta pesta!”, hai pensato.
In quell’occasione, proprio mentre facevi a pezzettini le pagine, hai visto il viso del troll deformarsi, quello si che era un cambio d’espressione degno di nota.
Si è lanciata contro di te strappandoti di mano quel mattone, urlando e insultandoti. Quando gli hai fatto notare che era solo uno stupido libro e non c’era bisogno di scaldarsi tanto, si è bloccata. Il viso le è diventato quasi viola, ti ha incenerito con uno sguardo di fuoco, ha girato i tacchi ed tornata al suo posto.
Sei rimasto sconvolto quando l’hai vista tornare verso di te con un taglierino, prendere la tua preziosa giacca di pelle e ridurla a brandelli.
-Tu sei una povera malata di mente!- le hai urlato contro, infuriato come non mai e, prima che riuscissi ad aprire ancora bocca per continuare ad insultarla, il troll ti ha azzittito con uno sguardo degno di una psicopatica.
-E’ solo una stupida giacca, non c’è bisogno di scaldarsi tanto!- ha detto, tornando alla sua solita espressione sterile.
E’ iniziato tutto da li, non vi siete mai sopportati e, man mano che andavate avanti, le vostre ripicche si facevano sempre più meschine, finché non si è arrivati alla gita scolastica in fattoria.
Ancora ti chiedi perché quel deficiente di Faraize, vi abbia portato in quel posto del cavolo!
Mentre il fattore vi stava illustrando la tosatura delle pecore, la racchia ha pensato bene di provare su di te quella tecnica. Non è stato piacevole, e di sicuro non ci hai fatto una bella figura davanti ai tuoi compagni!
 
Proprio mentre sei riuscito a chiudere anche l’ultima toilette, te la ritrovi davanti, inginocchiata ai tuoi piedi, sul punto di farsela addosso. Non aspetti altro, ti penti solo di non aver messo più lassativo nella sua bottiglietta d’acqua. Non avrebbe dovuto abbassare la guardia, non avrebbe dovuto lasciarla nel suo armadietto, soprattutto perché tu conosci la combinazione.
Cerca di allungarsi verso il tuo braccio, in quello che dovrebbe essere un movimento fulmineo e preciso, ma sta troppo male e riesci a schivarla con facilità.
-Su, coraggio, se ti lasci andare sarà tutto finito nel giro di pochi secondi-, ghigni, ormai certo di avere la vittoria in mano.
Ma lei ti guarda con disprezzo, si rialza in piedi con l’orgoglio che nelle vostre sfide l’ha sempre contraddistinta e corre verso l’uscita d’emergenza.
Vai verso la finestra e, dopo qualche secondo, la vedi sfrecciare nel cortile della scuola, per poi sparire dietro a dei cespugli.
Scoppi a ridere piegandoti in due: anche se non se l’è fatta addosso ti puoi ritenere soddisfatto, di sicuro si ricorderà questo giorno per il resto della sua vita. E anche tu lo ricorderai.
 
 
Continua…



Angoluzzo mio: Per prima cosa ringrazio Mialex1 (ma come cavolo si collega il link al nome? Una volta ci ero riuscita ç_ç) per le correzioni (non imparerò mai a mettere una virgola al posto giusto ç_ç). Grazie per essere così gentile da sopportarmi e insegnarmi qualcosa che puntualmente non mi rimane in testa -.-

Per quanto riguarda la storia: lo so, è ridicola u.u è che ultimamente mi sono fissata con manga scolastici, sopratutto dal prossimo capitolo capirete di cosa parlo... ecco, facciamo così, leggetela come fosse un manga u.u non importa se è assurda, anzi, qualcuno in passato mi ha detto che dovrei accettarlo perchè è il mio modo di scrivere... Mya-chan, grazie per la comprensione XD
Dovrei riuscire a pubblicare abbastanza regolarmente, poichè ho già finito di scrivere la storia, manca solo la correzione di qualche capitolo e un pò di disegni, lo so che preferivate non avere questa notizia, lo so che preferivate che si interrompesse
... mi spiace, dovete soffrire ancora un pò XD
Se vi va lasciate un commento, positivo o negativo che sia ne sarò felice!
Alla prossima.

-Kiri-

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Capitolo 3
*** Tregua ***


 
Capitolo 3


Tregua


 

 
 
 
Alice in Wonderland: Non pensavo che mi sarei potuta appassionare tanto ad un video games <.<
Mad Hatter: Te l’avevo detto, è meglio dei libri: la storia qui la fai tu! ;)
Alice in Wonderland: Non esagerare, continuo a preferire i libri, anche se mi piace parecchio questo gioco! Il mio mago è già al livello venti in solo due giorni *__*
Mad Hatter: Dilettante u.u
Alice in Wonderland: Ma tu ci giochi da più tempo, non fare il fenomeno XP
Mad Hatter: Veramente ho iniziato tre giorni fa, sono al livello centocinquanta u.u
Alice in Wonderland: -.-‘ ma quanta umiltà…
Mad Hatter: Modestia è il mio secondo nome XD
A proposito, hai iniziato a leggere quel libro che ti ho prestato?
Alice in Wonderland: L’ho finito! Mi è piaciuto un sacco *^* grazie!
Mad Hatter: Ma figurati ^^
Ti va di fare una quest? Lo so che è un po’ tardi, ma non mi va di dormire.
Alice in Wonderland: Non sta sera Armin, sono dovuta rimanere vigile tutto il giorno per colpa di quello schizofrenico con la parrucca rossa.
Mad Hatter: LoL mi sembra che andiate piuttosto d’accordo XD
Alice in Wonderland: Si guarda, come Voldemort ed Harry Potter -.-
Mad Hatter: Hahahaha
Alice in Wonderland: Ci vediamo domani a scuola… Notte
Mad Hatter: Notte… troll X°°°D
Alice in Wonderland: Impiccati Armin -.-
Mad Hatter: *3* scherzavo dai XD
Alice in Wonderland: Va bene qualsiasi offesa, tutto quello che vuoi, ma non il nomignolo che mi ha affibbiato quel demente!
Mad Hatter: Mi farò perdonare ^^
Alice in Wonderland: Non serve u.u
Mad Hatter: Ci tengo ^^
Alice in Wonderland: Fa’ come vuoi
 
 
 
Non sai nemmeno come sia successo, ma tu e Armin siete diventati amici prima ancora che potessi rendertene conto. Il fatto di avere qualche passione in comune, perlopiù il fantasy, ha fatto scattare la scintilla. Intendiamoci, a te i ragazzi non interessano, non ti sono mai interessati, ma infondo non puoi non ammetterlo: lui è davvero bello!
Armin è l’unica persona la cui compagnia non ti infastidisce e, ora come ora, sei contenta che mesi fa, mentre ti stavi facendo gli affari tuoi in cortile durante la pausa pranzo, si sia avvicinato a te, attratto dal libro che avevi tra le mani. Avete iniziato a parlare e col tempo avete legato.
Inspiegabilmente, avete persino avuto entrambi un ruolo nella recita scolastica, non ti capaciti nemmeno di come sia successo, ma ti hanno assegnato la parte di Alice nel paese delle meraviglie, mentre Armin ha interpretato il Cappellaio Matto. E’ per questo che avete deciso di mettervi quei ridicoli nick in chat. Un’idea di Armin, ovviamente!
Mentre cammini con la testa tra le nuvole, ti torna in mente il prezioso libro che non hai potuto finire di leggere per colpa della cosa. Quel maledetto doveva proprio usarlo per fare la carta pesta! Sono passati un sacco di mesi ma ancora ti brucia: era stato difficile trovarlo, poiché non veniva più ristampato da molti anni. Ti viene quasi da piangere, ma resisti all’impulso cercando di darti un contegno.
-Buongiorno troll! Seguimi, ti devo parlare!-  dice una voce  alle tue spalle.
Mentre ti giri per mandare Castiel al diavolo, ti ritrovi un suo braccio intorno al collo; il tuo corpo si irrigidisce: temi di essere strangolata, in più odi essere toccata, soprattutto da lui!
-Preferisco morire tra le fiamme dell’inferno piuttosto che seguirti! Levati di torno!- gli dici acida, scrollandoti il suo braccio di dosso.
-Guarda che quello che ho da dirti interessa anche te!-
-Dubito che qualcosa uscente dalla tua bocca possa interessarmi!-
-E se ti dicessi che, per mancanza di fondi, hanno intenzione di chiudere la biblioteca della scuola e vendere tutti i libri che ti piacciono tanto?-
Impallidisci. Sgrani gli occhi. Non ti fidi, Castiel è infido, bugiardo, sicuramente vuole giocarti qualche brutto tiro, e tu non ti sei nemmeno vendicata per la storia del lassativo. Per ora.
-Tu come lo sai?- non ti sembra possibile una simile idiozia.
-Peggy l’ha scoperto mentre cercava informazioni per un articolo, vai a chiederlo al segretario se non ci credi.-
Non ci pensi su due volte, vai a passo spedito verso l’aula delegati, mentre Castiel ti viene dietro infuriato come un toro. Non capisci il motivo del suo comportamento, a lui non interessa la biblioteca, pensi che forse ha solo voglia di litigare con Nathaniel, per questo userà te e il tuo attaccamento morboso a quel luogo come pretesto per una rissa.
Non pensi che Castiel possa arrivare addirittura a difendere le tue idee, a meno che non abbia un secondo fine, sai che c’è sotto dell’altro e presto scoprirai di che si tratta.
Spalanchi la porta dell’aula delegati senza nemmeno bussare, Nathaniel è seduto alla scrivania, alza di scatto la testa dai fogli che stava compilando e vi guarda stranito.
-E’ vero?- gli urli quasi addosso.
-Ti sembra il modo di piombare qui, Molly? E poi non so a cosa ti riferisca…- dice portandosi una mano sulla fronte.
-La biblioteca! Cosa volete fare alla mia biblioteca?- la tua faccia è impassibile, ma la tua voce è disperata.
-E tu come lo sai?-
-Farai chiudere anche il mio club? Chi te ne dà il diritto?- interviene Castiel, ti giri verso di lui e quasi ti sembra di vedere del fumo che esce dalle sue narici. Ora almeno, sai perché è infuriato.
-Sentite non è stato ancora deciso nulla, quindi uscite immediatamente fuori da questa stanza, se non volete che chiami la preside!-
Vedi Castiel tirare un pugno sulla scrivania, guardare dritto negli occhi Nathaniel, con un odio tale che non pensavi potesse nemmeno esistere. Eri convinta di essere tu la sua rivale, eri certa che ti odiasse e per questo ti rendesse la vita un inferno. Eppure non ti ha mai guardato nemmeno una volta con quegli occhi carichi di disprezzo.
Rimani spiazzata e finisci per seguire Castiel mentre esce dalla stanza a grandi falcate. Senza rendertene conto gli vai dietro per qualche metro, con la testa bassa e la mente assorta nei tuoi pensieri. Sbatti contro la sua schiena, come un moscerino che si spiaccica sul parabrezza di un auto, perché l’idiota ha deciso di fermarsi all’improvviso e tu non te ne sei accorta.
-Dannazione!- imprechi massaggiandoti la fronte, le sue spalle hanno la stessa consistenza di un muro.
-Troll, Io e te siamo sulla stessa barca!-
Lo guardi confusa, pensi stia farneticando. Voi due siete nemici, non condividete nessuna barca.
-Se non vogliamo che quell’idiota rovini la nostra permanenza al liceo, dobbiamo collaborare!-
Soffi dell’aria fuori dalla bocca quasi divertita, -stai scherzando, vero?-
Castiel ti fa presente che Nathaniel vi odia entrambi, e tu sai perfettamente che ha ragione.
Non te ne frega niente delle tresche che in passato hanno avuto entrambi con Debrah, non ci hai nemmeno capito niente quando lei ha tentato di spiegartelo. Non l’ascoltavi. Ma speravi con tutto il cuore che si portasse via il suo ex ragazzo: saresti stata la donna più felice del mondo. Purtroppo i tuoi piani sono andati completamente in fumo: Castiel è rimasto al liceo, continuando a renderti la vita impossibile.
Ora, anche il segretario ha deciso di metterti i bastoni tra l ruote, forse non lo fa proprio perché ti odia, ma di sicuro non gli piaci molto. Lo tratti sempre con freddezza, lo snobbi e non gli dai mai un minimo di considerazione. Inoltre, il tuo essere costantemente in punizione, per via dei continui scontri con Castiel, lo costringe a rimanere più del dovuto al liceo, per farvi “scontare” le punizioni assegnatevi dalla preside. Di sicuro non ne è contento, non lo è stato nemmeno quando, diversi giorni fa, hai espletato i tuoi bisogni, proprio nell’aiuola degli unici fiori a cui non era allergico e che aveva piantato lui stesso. Sai che non ti verrà mai incontro, né a te, né a Castiel.
Quando sei arrivata al Dolce Amoris, l’unica cosa che era riuscita a farti contenta era proprio la biblioteca. Non ne avevi mai vista una tanto fornita, per di più aveva anche una ricca e fantastica sezione fantasy, questo perché in passato era la sede del club di lettura, che ormai non esisteva più da tempo.
Nel paesino dove abiti, non c’è l’ombra di un posto simile, dovresti prendere un treno per arrivare alla biblioteca più vicina, mentre quella della scuola è a portata di mano. Si, sei terribilmente pigra.
Ogni volta che hai fatto finta di stare male, invece di andare in infermeria, passavi il tuo tempo nascosta tra quegli scaffali a leggere. Ogni volta che mancava un professore e avevi un’ora buca, ti rintanavi tra quelle mura, a sfogliare le pagine di quei meravigliosi libri. Ogni volta che dovevi scappare da Castiel, non c’era posto migliore in cui rifugiarsi.
Sai che se togliessero i tuoi preziosi libri, se non avessi più quel posto sicuro in cui andare, ne soffriresti enormemente.
La biblioteca sarebbe unicamente tua, se non fosse per il fatto che ogni tanto Nathaniel la frequenta per studiare, nessun’altro ci mette piede. Ormai tutti usano internet, ma tu no, adori sentire tra le mani la consistenza della carta, ti piace chiudere gli occhi e annusare le pagine, l’odore di un vecchio libro, o quello di uno nuovo appena stampato, ti fa fremere. Non puoi rinunciarci, non vuoi.
Non te ne frega niente della stanzetta dove il rosso suona con i suoi amichetti, ma sai che Castiel non gode di un’ottima fama, i membri sono insufficienti per costituire un club e, per risparmiare i fondi, sai che non esiteranno a chiuderlo.
Ti scoccia ammetterlo, ma se vuoi salvare la tua oasi, devi fare un patto con Castiel: è l’unico con cui ti puoi alleare, perché è l’unico che, come te, ha qualcosa da perdere. Non ha altro luogo per suonare con la sua band, se gli togliessero anche quell’aula, sarebbe come togliergli la vita. La cosa non ti dispiacerebbe, ma poiché anche la tua vita dipende dalla biblioteca, sai che è meglio collaborare.
Il fatto che il club di musica abbia pochi membri e che la biblioteca non sia frequentata da anima viva, ne fa i perfetti capri espiatori. Sai che Nathaniel presenterà queste e altre motivazioni convincenti alla preside, è solo questione di tempo, quella donna li chiuderà entrambi.
Non ti resta che sugellare un patto d’alleanza con la cosa.
-Sei con me?- ti chiede Castiel, guardandoti serio e allungandoti una mano.
Lo guardi a tua volta dritto negli occhi, e pensi che, grazie al tuo taglio di capelli, il suo aspetto sia notevolmente migliorato, vorresti ridere ma rimani seria, allunghi la tua mano verso la sua e la stringi, suggellando il vostro patto.
Accantoni momentaneamente la tua vendetta, ora devi pensare alla tua oasi; se servirà diventerai la sua migliore amica, purché quello a cui tieni sia salvo.
 
 
Continua…



Angoluzzo mio: Visto che era già pronto da un bel pezzo, ho deciso di postare il capitolo, non penso di essere altrettanto veloce con gli altri, ma state comunque tranquille, ne mancano solo due e l'agonia di dover leggere questo scempio sarà presto finita.
A questo punto la mangosità esplode, diamo la colpa a Miki Yoshikawa, e al fatto che mi sto sparando in contemporanea due suoi manga che appunto hanno tematiche scolastiche (a dire il vero non mi sono informata se in Francia esistano club come in giappone, e in questo caso non mi importa molto, poichè la storia è idiota, non ha senso darle credibilità XD)
.
Non so cosa dire di questo capitolo, di sicuro non è il mio preferito u.u
La prossima volta scoprirete perchè ho dato quel titolo alla fic e anche da dove è uscita fuori questa storia (lo so che non vi interessa, ma fate finta di leggere i miei angoluzzi, così, giusto per farmi contenta XD)
Ringrazio Mialex1
che come sempre mi da una grande mano (ricorda che devi insegnarmi la storia del link).
Un grandissimo grazie a BabyLolita, Delfina88, Gaiatnt00, DidiMahomie, Megan___, ina6882, Mozzafiato Mahoney e ancora Mialex1 per aver lasciato una recensione ai precedenti capitoli. Grazie davvero di cuore.
Ringrazio anche coloro che leggono nell'ombra, spero che le mie idiozie possano strapparvi un sorriso ^^
Come al solito i miei angoli sono più lunghi dei capitoli, che tristezza.

A presto!

-Kiri-

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Capitolo 5
*** Labbra ***


Capitolo 4


Labbra
 
 
Stai andando verso l’aula “B”, quella adibita alle punizioni, con in mano un pacchetto che ti ha dato Alexy. La carta è decorata con unicorni che vomitano arcobaleno, e un nastro lilla è annodato al centro della confezione per formare un grosso fiocco. Ti rendi conto che sei ridicolo con quel coso in mano, lo infili nello zaino per nasconderlo: non ci faresti una bella figura se qualcuno lo vedesse. Come chitarrista di una rock band perderesti la tua credibilità, e la tua aura da duro andrebbe a farsi friggere.
Non sapevi che oggi fosse il compleanno del troll. Dopo tutto il tempo che avete passato forzatamente insieme per via del vostro patto, ti rendi conto che non conosci ancora molte cose di lei.
-Ti dispiacerebbe consegnarlo a Molly? Io devo scappare assolutamente al centro commerciale per una svendita di vestiti, se non mi muovo rischio di non trovare niente!- ti ha detto Alexy, mettendoti un pesante pacchetto in mano.
-Hey, ma che roba è? E soprattutto, perché glielo devo dare io?- chiedi seccato.
-E’ il regalo per il compleanno di Molly! Armin avrebbe voluto darglielo oggi, ma è a casa con la febbre e ha dato a me l’incarico. Solo che non riesco a trovarla, inoltre, come ti ho detto, devo sbrigarmi! Fammi questo piacere, Castiel, tanto siete entrambi in punizione, quindi la vedrai per forza!- dice, facendoti l’occhiolino e correndo via saltellando allegro, senza nemmeno darti la possibilità di controbattere.
Continui a strascicare i piedi lungo il corridoio. Stranamente, il percorso per arrivare all’aula “B” ti sembra più lungo del solito, pensi sia dovuto al fatto che il tuo morale non è dei migliori.
Tu e il troll le avete provate tutte per salvare i vostri rifugi, ma ogni tentativo è stato vano. L’unica cosa, tra l’altro inutile, che avete ottenuto, è stata quella di passare la maggior parte del vostro tempo insieme.
Non siete diventati amici inseparabili, questo no, ma perlomeno ora riuscite a stare nella stessa stanza senza scannarvi. O meglio, cercate di non farlo, ma non sempre ottenete buoni risultati. Non lo avresti mai detto, ma il vostro finto rapporto d’amicizia non ti dispiace affatto.
E ora, ti ritrovi nuovamente in punizione, proprio per via di uno dei vostri piani andato a monte.
Sapevate entrambi che Nathaniel, oltre ad essere uno stupido segretario delegato, era anche a capo del consiglio d’istituto della scuola, ma questo non vi ha fermato.
Da fonti pressoché attendibili, sempre che Peggy si possa definire tale, hai appreso che Nathaniel era stato incaricato dalla preside di trovare una soluzione per sistemare i fondi del liceo. Ovviamente, il budget era insufficiente per mantenere l’attività dei vari club che, facevano pressione per ottenere nuove attrezzature da sostituire a quelle ormai obsolete. Così, il segretario ha pensato bene di suggerire la cosa più ovvia, proponendo di chiudere i club con pochi iscritti, ed eliminare le cose superflue che pesavano inutilmente sul bilancio.
Con i preziosi volumi che Molly amava tanto, avrebbero organizzato una sorta di mercatino. Sai che sarebbe stata capace di comprarseli tutti, se solo avesse avuto i soldi necessari, ma una misera paghetta settimanale, non le avrebbe mai consentito di farlo. Infondo, era anche per questo che frequentava la biblioteca: poteva leggere gratis!
Avete organizzato ogni piano nei minimi dettagli, ma ogni volta che mettevate le vostre idee in pratica finivate entrambi in punizione.
Vi siete introdotti in presidenza per rubare la documentazione che Nathaniel aveva lasciato sulla scrivania della vecchia bacucca, in modo da alterare i  nomi dei club destinati ad essere eliminati.  Siete stati scoperti dopo qualche minuto, nonostante i tentativi di mimetizzarvi con l’arredo circostante. Non appena ti sei accorto che qualcuno era fuori dalla porta dell’aula, e che probabilmente sarebbe entrato da un momento all’altro, hai cercato di nascondere Molly nel cassetto dello schedario, pensavi davvero che potesse entrarci!
“Infondo è un troll, un essere così piccolo può stare comodamente in qualsiasi spazio ristretto!”
Evidentemente lei non la pensava nel tuo stesso modo e, mentre cercava di uscire dall’archivio, ti ha tirato un calcio allo stinco che ti ha fatto vedere le stelle, le galassie e l’intero universo. Hai trattenuto un urlo e un insulto, mentre lei riemergeva dal cassetto con la faccia viola per la mancanza d’ossigeno. Nonostante il dolore, stavi quasi per riderle in faccia; parte dei capelli gli si erano incollati alla fronte sudata, mentre l’alta metà era sparata in aria, come se avesse preso una scossa.
-Perché mi stai guardando male? Ti volevo solo dare una mano!- hai bisbigliato, cercando di darti un contegno per non esplodere in una risata.
-Ah si?-
Molly si è avvicinata a te, afferrando un lembo della tenda che pendeva alle tue spalle.
-Che gentile! Ora, se permetti, ti aiuto io a nasconderti!- ha detto, mentre cercava di annodarti la stoffa al collo per strangolarti. Quando la porta si è aperta, il vostro destino era già palese: vi sareste beccati una punizione difficile da dimenticare.
In seguito, avete tentato di dissuadere il segretario sia con le buone che con le cattive. Molly ha provato a far leva sui suoi sentimenti, ricordandogli di quando aveva ritrovato le chiavi della sala professori e la busta con gli esami che erano stati rubati. Nathaniel sarebbe stato nei guai se il troll non fosse intervenuta. Quando hai sentito quel discorso, ti sei girato verso di lei dicendole che era stata una stupida.
-Ma ti rendi conto che, se non lo avessi aiutato all’epoca, ora non saremmo in questa situazione del cavolo?- le hai urlato in faccia, dimenticandoti completamente della presenza del segretario.
-Che avrei dovuto fare? Era talmente disperato che avrebbe potuto mettersi a frignare come un poppante! Sono stata praticamente obbligata!-
-Sei davvero una cretina! A quest’ora questo idiota non sarebbe nemmeno più a capo del consiglio d’istituto!-
Siete andati avanti a litigare per più di un quarto d’ora, come se Nathaniel non esistesse nemmeno, e quando il biondo, ormai esasperato, vi ha intimato di uscire dall’aula, eri così nervoso che hai quasi cercato di ucciderlo. Come risultato hai ottenuto di essere bandito a vita dalla sala delegati.
Avete tentato di far iscrivere nuovi membri al tuo club di musica, ma nemmeno dopo aver minacciato mezza scuola sei riuscito a cavare un ragno dal buco. Ripristinare un club di letteratura è stato ancora più disastroso, e la pressoché inesistente vitalità di Molly nell’avvicinare potenziali nuovi iscritti ti ha fatto accapponare più volte la pelle.
Nemmeno parlare con la preside ha dato alcun frutto, tranne per il fatto che, per la vostra troppa insistenza, vi siete beccati una punizione che si è protratta per una settimana intera. Trattenersi due ore in più dopo scuola per pulire l’intero edificio ti ha massacrato il corpo e lo spirito. Eppure… Ti sei anche divertito! Ti sembra quasi incredibile, ma il fatto che Molly abbia condiviso la tua stessa sorte, in qualche modo, ha reso il castigo meno pesante. Di sicuro non è una persona noiosa, non parla a sproposito e ti sa tenere testa; questo ti ha colpito.
Nonostante le vostre brillanti menti ce l’abbiano messa tutta per architettare dei piani infallibili, non siete nemmeno riusciti a screditare Nathaniel. Avete tentato di farlo apparire inaffidabile agli occhi della preside, in modo tale che le sue proposte non  fossero prese in considerazione, ma è stato un fiasco. L’idea era partita proprio dal vostro ultimo battibecco, quello dove ti sei guadagnato l’espulsione forzata dall’aula delegati. Lo sapevi che era stupido taggare i muri della scuola con il suo nome, ma Molly insisteva sul fatto che fosse un piano perfetto. Inoltre, era sfuggito ad entrambi che fosse stata installata una telecamera di sorveglianza nel corridoio principale: è stata quella a fregarvi!
L’ultimo tentativo vi ha fatto guadagnare la punizione che stai andando a scontare nell’aula “B”, o meglio, l’aula “B” è solo il luogo del vostro incontro, quello dove troverete il materiale per scontare la pena.
 
 
She said she’ll take anywhere
She’ll take me anywhere
As long as she stays with me
She said she’ll take me anywhere
She’ll take me anywhere
As long as I stayed clean

 
(Lei ha detto che mi porterà dovunque
Mi porterà dovunque
Finché resterà con me
Ha detto che mi porterà dovunque
Mi porterà dovunque
Finché resterò pulito)



 
 
 
-Portami al negozio di musica, ho bisogno di corde nuove per la chitarra- dici, buttando lo straccio nel secchio che state usando per pulire i muri della scuola.
-Non ci sali sulla mia bici, capito! L’ultima volta mi hai fatto fare un volo di dieci metri!-
-Quante storie! Sei finita su un prato, no?-
-Sì, ma sono quasi morta schiacciata sotto il tuo sedere!-
-Ho solo cercato di salvarti!-
-Bel tentativo, Castiel! La prossima volta lasciami al mio destino… Anzi, non ci sarà una prossima volta, perché tu non salirai sulla mia bici!-
-E dai, oggi sono a piedi, ho bisogno di corde nuove, e poi è per colpa tua se si son rotte! Avevi detto che avresti fatto qualcosa a tal proposito!-
-Se tu non ti fossi ostinato a farmi provare a suonare non sarebbe successo!-
-Se avessi saputo quanto sei impedita non avrei insistito, credimi-
Il troll socchiude gli occhi tentando di fulminarti con lo sguardo, la sua espressione è così buffa che ti viene quasi da ridere.
-Quanto rompi!- esclama scocciata, -E qui chi pulisce? La preside non ce la farà passare liscia se ce la svigniamo e lasciamo tutto così.-
-Sai che novità, sarebbe solo l’ennesima punizione, e poi ti pare che possiamo finire tutto oggi? Se non mi fai questo favore, giuro che gli spiffero che è stata tua l’idea di scarabocchiare i muri! Così dovrai pulire tutto da sola!-
-Non ti crederebbe!- ghigna vittoriosa, sa bene che hai meno credibilità di lei, ma non sa che hai un asso nella manica.
-Davvero!? Beh, ti ricordi quando mi hai detto di non farti video col telefono, mentre tiravi fuori le bombolette spray?-
-Castiel, anche se mi hai fatto un video a mia insaputa, ti ricordo che la telecamera del corridoio ha ripreso entrambi, non è una prova sufficiente per incastrarmi!-
-Certo, ma nel video della scuola non si sente la tua voce dire che un’idea così geniale poteva solo essere farina del tuo sacco! Ringrazia che i muri siano stati dipinti con vernice lavabile, altrimenti avresti dovuto ritinteggiare l’intero edificio!-
Impallidisce, torna a guardarti male, ti sembra quasi che stia per ridere, ma stringe le labbra in una smorfia e sospira.
-Ti porterò dovunque dannato Castiel! Sempre che…- abbassa gli occhi verso il pavimento ed inizi ad avere un brutto presentimento, perché vedi le sue labbra incurvarsi in quello che dovrebbe essere un ghigno maligno. Anzi, ormai sai bene che quello è un ghigno.
-Sempre che…?- ripeti, spronandola a continuare.
-…riesci a restare pulito!-
Non capisci subito, dopo la vostra alleanza, hai abbassato notevolmente le tue difese con lei.
Assumi un’espressione interrogativa, -Che vuoi dir...-
Non fai in tempo a finire la frase che Molly ti lancia in faccia un lurido straccio grondante d’acqua altrettanto lurida, lo stesso cencio maleodorante che stava usando per pulire i muri.
Ti guarda soddisfatta, sorride la maledetta.
-Ora che puzzi di straccio ammuffito, è sicuro che non ti faccio salire sulla mia bici!-
Sapevi che non si sarebbe sottomessa al tuo volere per colpa di un ricatto, ti asciughi la faccia con la manica della giacca, la tua espressione schifata la dice lunga su come sarà feroce la tua vendetta.
Ti guarda con aria di superiorità, mentre aspetta la tua reazione. Sai che è preparata: non appena ti muovi verso di lei, è pronta a scattare per sfuggirti. Troppo lenta. Forse perché è alta come un barattolo di lenticchie; l’afferri per i fianchi e, mentre il troll si dimena in un tentativo di fuga, finite a terra, rovesciando il secchio con l’acqua sporca. Vi immobilizzate entrambi scambiandovi uno sguardo disgustato, e non perché siete rimasti avvinghiati. Bastano un movimento delle sue labbra e un cenno della tua testa, a far capire ad entrambi di riporre le armi. Almeno per ora, visto che avete il sedere bagnato fradicio fino alle mutande, e non è piacevole!
-Contenta?- la guardi di sbieco. Ti restituisce lo sguardo storcendo le labbra.
Ti alzi dal pavimento, cercando di strizzare in qualche modo i pantaloni.
-Allora, andiamo?-  dici, facendo un cenno con la testa.
-Castiel, ho il sedere zuppo, dove pensi che possa andare conciata così?-
Fai finta di non averla sentita, sei bravo a ignorare le persone.
-Sta sera Lysandre è da Leigh, non mi va di stare solo! Anche se sei terribilmente noiosa, ti offro l’imperdibile occasione di restare con me anche per cena… Portami al Mc, è vicino al negozio di musica! Offri tu, ovviamente!- dici ridendo, convinto che ti urlerà contro mandandoti al diavolo.
Invece alza gli occhi al cielo, ma dalle impercettibili sfumature che col tempo hai imparato a cogliere nelle sue mono espressioni, capisci che non è davvero infastidita.
-Ma hai sentito quello che ho appena detto? Perché cavolo dovrei, poi?-
-Perché ho un tuo video compromettente sul telefono, per esempio.-
Sbuffa.
-Cosa mi rispondi ora?- ghigni, guardandola dall’alto in basso.
-Che ti porterò dovunque, almeno finché resterò con te… Vale a dire fino all’ora di cena, poi ho un impegno! Intendiamoci, pedali tu!-
Soddisfatto del tuo ricatto andato a buon fine, non ti soffermi nemmeno a pensare al motivo per il quale hai insistito tanto. In genere, alle ragazze non hai mai avuto bisogno di chiedere nulla.
-E da quando hai una vita sociale?-
-Non ce l’ho infatti, ma se non mi connetto nemmeno sta sera per giocare on line con Armin, mi terrà il muso per anni- dice, facendo spallucce e scuotendo il capo.
Ti torna alla mente il pacchetto che ti ha dato Alexy: te ne eri completamente dimenticato, ma il fatto che Molly abbia nominato Armin, te l’ha fatto tornare in mente.
-A proposito- dici, andando verso il tuo zaino che avevi lasciato in un angolo.
-Questo me l’ha dato Alexy. A quanto pare Armin ci teneva a dartelo oggi, ma visto che è rimasto a casa…-, le porgi il pacchetto, pensando che probabilmente conterrà un mattone, a giudicare dalla forma e dal peso. Inoltre, il fatto che una ragazza passi la sera del suo compleanno a giocare al pc ti inquieta parecchio.
-E’ da parte di Armin?- annuisci, mentre lei prende tra le mani il regalo, ed è lì che noti qualcosa: la trovi diversa. Ha la solita faccia, la solita espressione, eppure è cambiata.
I tuoi occhi si incollano inspiegabilmente alle sue labbra, come se una forza misteriosa avesse attratto il tuo sguardo proprio su quel particolare. Sono socchiuse, piccole, ma al contempo carnose, non c’è traccia di trucco, ma sono di un bel rosa, non sapresti definire che tipo di rosa, non stai mai molto attento alle lezioni d’arte.
Le vedi incurvarsi impercettibilmente, ti chiedi se di solito fa quell’espressione quando è contenta, non che con te non gli sia mai scappata una risata, ma quello a cui stai assistendo ora è diverso. A pensarci bene ti è già capitato altre volte di vederlo, solo e sempre mentre leggeva.
Si morde il labbro inferiore, mentre scioglie il fiocco del pacco, fa un altro sorriso, più accennato del precedente, ammira la carta con gli unicorni che vomitano arcobaleno, arriccia le labbra, mentre è intenta ad aprire il pacchetto, grattando con l’unghia lo scotch per non rovinare l’involucro.
Pensi che sia una caratteristica comune delle donne, anche tua mamma scarta i pacchetti in quel modo, ti fa venire il nervoso, ci impiega anni, mentre tu strappi tutto e te ne infischi.
Anche i gesti di Molly ti stanno facendo innervosire, perché  è vero che sono simili a quelli di tua madre, ma ti accorgi che hanno anche un non so che di differente. Ti chiedi cosa possa esserci di tanto inestimabile, per trattare con una simile cura quel pacchetto. Poi ti rendi conto che, forse, non è quello che c’è sotto la carta ad essere  prezioso, ma la persona che glielo ha regalato.
Ingoi un groppo di saliva, mentre continui a fissare le sue labbra , seccato, attratto, spazientito. Sembra quasi che sia tu quello ad aver ricevuto un regalo, sei tu che muori dalla curiosità, mentre lei si morde nuovamente il labbro inferiore; morde appena la lingua tra i denti, incurva ancora gli angoli della bocca.
Finalmente riesce a scartarlo, e quasi ti parte una parolaccia di bocca, quando vedi che sotto il primo strato di carta ce n’è un altro. Ti chiedi che razza di persona sia, uno che incarta due volte un regalo. Stavolta, oltre a vedere le sue labbra sorridere, senti anche il suono della sua voce. Quasi ti irrita, e non sai perché.
Il tuo corpo si muove da solo, ti avvicini a lei, ma Molly non sembra farci caso presa com’è. Il secondo incarto è bianco, sopra c’è scritto qualcosa, te ne freghi della privacy altrui e leggi.
“Te l’avevo detto che mi sarei fatto perdonare! Tanti auguri! Armin”
Ovviamente non sai a cosa si riferisca quella frase, ma lei sembra felice, sorride ed è contenta, scarta anche il secondo strato, e non vedi subito la sua espressione, perché sei intento a guardare quello che ha tra le mani.
Un libro. Yokubō.
Sei pervaso da una sensazione di déjà-vu, ti è familiare, l’hai già visto. Ci pensi per qualche istante, poi ricordi. Lo ricordi come fosse successo ieri: è il libro che hai usato per fare la carta pesta. Quello per cui il tuo giubbotto è stato fatto in mille pezzi. Quello a cui lei sembrava tenere così tanto.
Passa delicatamente una mano sulla copertina, quel gesto ti sveglia dalla trance, ti fa tornare a guardare il suo viso, le sue labbra. Ha un sorriso raggiante, un espressione che mai gli avevi visto fare. Ride di pura gioia, si gira verso di te, come se volesse condividere la sua felicità. E’ talmente contenta che vai bene anche tu. Tu che ovviamente non puoi capire cosa quel libro significhi per lei. Tu che fino a poco tempo fa eri il suo nemico giurato. Tu… Che non riesci a fare a meno di guardare quelle labbra e averne voglia.
Sta ancora sorridendo. Ti guarda come per dire: “hai visto il mio regalo? Non è meraviglioso?”
Ti abbassi verso di lei. La baci. Il suo sorriso si spegne sulle tue labbra. Un oggetto, probabilmente il suo libro, cade per terra producendo un tonfo sordo.
 
 
Kiss, Kiss Molly’s lips
 
 (Bacia, bacia le labbra di Molly)
 
Ti stacchi da lei controvoglia, sai già cosa succederà. Ti fermi a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Buon compleanno Molly- sussurri dolcemente.
Fai appena in tempo a bloccare un pugno diretto alla tua faccia: te lo aspettavi, eri preparato. Ma il sinistro indirizzato al tuo stomaco no, per quello non eri pronto. Il colpo ti toglie momentaneamente il fiato, facendoti sfuggire un grugnito di bocca. Ti porti una mano allo stomaco piegandoti in avanti; ringrazi che Molly non sia mancina, altrimenti ti avrebbe fatto davvero male. Incassi la batosta senza controbattere, le hai rubato quello che con molta probabilità è il suo primo bacio, te lo meriti.
Riesci a riprenderti nel giro di qualche secondo, non ti ritrovi di fronte la solita espressione asettica. Il troll è arrabbiata. Molto, molto arrabbiata.
-Questo è uno dei tuoi soliti scherzi?-
Ha una voce calma ma allo stesso tempo dura.
-No…- le rispondi cercando di aggiungere qualcosa, ma non ti lascia il tempo.
-Vai al diavolo!-
Sta per andarsene, ma arrivato a quel punto non puoi farla finire così, ti sei addirittura preso un pugno per quel bacio, le afferri un polso e la blocchi.
-Che vuoi ancora?- ruggisce.
-Non ti vado a genio proprio per niente!?- alzi il tono della voce quasi aggredendola.
-E’ proprio perché mi vai a genio che sono arrabbiata!- ammette col volto contratto, fissandoti senza abbassare lo sguardo. Poi, sembra accorgersi di quello che ha appena detto, sgrana lievemente gli occhi e finisce per guardare il pavimento.
-Allora ti piaccio!- esclami, senza darle a vedere che la cosa ti fa piuttosto piacere.
Serra la mascella e stringe i pugni, ti tieni pronto a parare un eventuale nuovo colpo che fortunatamente non arriva.
-C… Cosa te lo fa p… Pensare…- balbetta, senza nemmeno dare un’intonazione alla sua domanda. Probabilmente, non si è nemmeno resa conto di conoscere già la risposta. Per la prima volta la senti insicura, non era mai successo.
Ora lo sai. Non le piace Armin. Gli piaci tu.
Sorridi, raccogli il libro che le era caduto per poi porgerglielo, mentre lo afferra incerta, ne approfitti per avvicinarti nuovamente a lei. Vuoi riprendere il discorso che hai dovuto interrompere, ma Molly ti spinge via. Ti guarda spaesata, quasi impaurita, poi aggrotta la fronte e sembra di nuovo arrabbiata.
-Lasciami stare Castiel!-
Pensavi che non fosse rimasto più nessuno a scuola, ma alcuni studenti vi passano accanto per raggiungere l’uscita. Uno di loro ti riconosce e ti saluta, gli rispondi con un cenno del capo, facendogli intuire che non è il momento di fermarsi a fare conversazione con te, hai ben altro a cui pensare ora.
Riprendi il discorso, non te ne importa molto se ci sono altre persone intorno, vuoi che Molly ammetta che non le sei indifferente.
-A me sembra che non ti sia dispiaciuto quel ba…-
-Zitto!- urla interrompendoti, si guarda intorno preoccupata, probabilmente è infastidita dal fatto che non siete più soli.
-Mi va di parlare invece!-
Capisci il suo disagio, lanci un’occhiataccia al gruppetto di ragazzi che decide sia meglio non continuare a farsi gli affari vostri, sparendo così dietro la porta d’uscita.
-Di solito sei tu quella che se ne infischia di ciò che pensa la gente, di cosa hai paura ora? Non vuoi che sappiano che ti ho bac…-
-Ti ho detto di stare zitto! Non devi dire quella parola!- sbotta, -stammi lontano, non voglio più avere niente a che fare con te!-
Corre via stringendo il suo libro al petto, come fosse un amuleto da cui trarre forza.
Rimani fermo a guardarla sta volta, non comprendi il suo comportamento, ma non potevi di certo aspettarti una reazione comune da lei.
Sei sicuro di piacerle, ma non capisci perché si sia arrabbiata e sia scappata. Poi ci arrivi, ti viene in mente una conversazione di qualche giorno prima a cui hai assistito, e improvvisamente ti sembra tutto chiaro. Il problema non sei tu, è lei!
Ti penti di non essere intervenuto quando ti era possibile, ma hai pensato che il troll, che ora preferisci chiamare col suo vero nome visti gli ultimi avvenimenti, se la sarebbe cavata benissimo da sola. Ed è stato così infatti. In quell’occasione non sei scoppiato a ridere, solo perché dovevi fulminare Ambra con uno dei tuoi sguardi per tenerla alla larga. Non riesci a toglierti dalla mente, il fatto che se fossi intervenuto, ora lei non sarebbe confusa, ma ti avrebbe accettato.
Probabilmente hai fatto i conti senza l’oste. Capisci che, nonostante tutto, Molly è più fragile di quello che sembra.
Ti saresti risparmiato di essere respinto, se avessi agito a tempo debito, ma nemmeno tu ti rendevi pienamente conto di quello che provavi. Anche dopo averla baciata, fai fatica a concepire l’idea che lei ti piaccia seriamente, eppure lo rifaresti ancora.
Non hai scelta, ora che sei in ballo non hai intenzione di tirarti indietro, dopotutto preferiresti la morte, piuttosto che ritrovarti insieme a una come Ambra.
Ormai è chiaro: Molly ti piace davvero, non per gli airbag anteriori che non possiede, non per la statura da modella che le manca, e nemmeno per il sedere scultoreo che scultoreo non è per nulla. Ti piace perché è lei, ed è così semplice, che se avessi continuato a ragionarci sopra, difficilmente ci saresti arrivato!
Per sistemare tutto ti basterà che capisca… Glielo farai capire tu.
“Non vuole che ripeta quella parola? Avrebbe dovuto usare la psicologia inversa per impedirmelo, non mi piace che mi si diano ordini! Dovrebbe saperlo”.
 
 
Continua…

 
 
Angoluzzo mio: ed eccoci finalmente giunti al quarto capitolo, il penultimo!
Per prima cosa mi scuso per eventuali errori, anche se la mia correttrice ufficiale ha fatto il suo dovere, non uso il copia incolla, ma rileggo le frasi paragonandole alle mie per vedere dove sbaglio. Le sviste quindi sono parecchie ç_ç
Grazie Mialex1, ormai non so più come dirtelo, mi sembra poco un misero “grazie” dopo tutto lo sbattimento che ti fai u.u
Inoltre, vi dico che ho riscritto molti pezzi di questo capitolo più volte, quindi potrebbe risultare strano e poco scorrevole, ma ormai ne sono satura, non potrei più riprenderlo in mano e correggerlo, piuttosto divento un vampiro e mi espongo ai raggi solari!

Un grazie particolare a chi ha recensito lo scorso (a mio avviso palloso) capitolo: cisqua92, HaninozukaGirl, Megan___, Mozzafiato Mahoney, DidiMahomie, Ness14. Ogni commento sprona ad andare avanti e fare meglio (anche se questo capitolo mi sembra fatto peggio O-o’), grazie di cuore a tutte. Spero di non aver deluso le vostre aspettative che vedevano un Castiel brutalmente schiacciato sotto i piedini da troll di Molly (no, quello era il desiderio di Gozaru il Maligno, mentre Paradichlorobenzene sarà contenta di non aver sentito chiamare il suo amato: Castiel D’angelo Carrà)<--(scusate, discorsi su facebook XD)
Grazie anche ai lettori silenziosi ^^
 
Ps: L'adattamento al testo dovuto alla canzone è un tantino campato in aria, vi assicuro che le prime due versioni erano peggio XD
E quando Cobain diceva: "finchè resterò pulito" credo proprio che non intendesse la sua igene personale XD
(chiudete un occhio, ma anche entrambi XD)
 O_O’ Mi sono stradilungata, sorry, l’angolo è come sempre più lungo del capitolo XD
Vi lascio il link del mio blog che ho aperto ma non uso mai:
http://kiritsubo.blogspot.it/2014/09/yokubo-fan-fic.html
Ci trovate la spiegazione del titolo, come vi avevo detto la volta scorsa.
 
Ok, ora mi auto-abbatto perché continuo a scrivere senza fermarmi. Alla prossima!
 
-Kiri-


 

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Capitolo 6
*** Concerto ***


Capitolo 5

Concerto



 
Mad Hatter: Non credo di aver capito bene… Cos’ha fatto Castiel? O__o’
Alice in Wonderland: Non ho intenzione di ripeterlo nuovamente, Armin…
Mad Hatter: “Lo psicopatico ha immesso i suoi microbi nel mio organismo! >__<”
                       -Alice in Wonderland, Oggi 00.42
Alice in Wonderland: E non citarmi, dannazione… è imbarazzante! è__é
Mad Hatter: Imbarazzante?! Ma se non ho nemmeno capito di cosa stai parlando!
Alice in Wonderland: Non fare il finto tonto. Ero così contenta per il tuo regalo. *__* (a proposito, grazie mille, davvero, è la cosa più bella che mi abbiano mai regalato <3), e poi… Poi… TT___TT non mi ci far pensare…
Mad Hatter: Molly non potresti essere un tantino meno enigmatica? Non riesco davvero a capire a cosa ti riferisci… Comunque, te l’avevo detto che mi sarei fatto perdonare, ero certo che ti sarebbe piaciuto da matti ;-)
Alice in Wonderland: Sto parlando di germi Armin! Germi! Capisci?
(Ti sarò debitrice a vita, ormai pensavo che non sarei mai più riuscita a riaverlo tra le mani)
Mad Hatter: -__-‘ continuo a non capire… Ti ha iniettato un siero che ti trasformerà in uno zombie, o ti ha semplicemente starnutito in faccia? Visto che mi sei debitrice fammi il favore di sputare il rospo.
(Spero vivamente nel siero zombie, sai che figata *__* cioè, mi spiacerebbe per te, ma poter vedere uno zombie in carne putrefatta ed ossa sarebbe il massimo!)
Alice in Wonderland: Ma quale zombie?! Mi ha… Non riesco a scriverlo ç_ç
Mad Hatter: A volte non ti capisco proprio, ma non avevate stipulato una sorta di patto d’alleanza!? Che ti avrà mai potuto fare di così indicibile? Ti ha baciata X°°°D
Alice in Wonderland: ………
Mad Hatter: Molly? <.<
Alice in Wonderland: ………
Mad Hatter: No… Vuoi dire che ho sparato una cosa a caso e ci ho preso? Buhahahahahahahahahahaha mi fa male la pancia dal ridere X°°°°°°°°°°°°°°°D sto piangendo…
Alice in Wonderland: Ma che razza di amico sei?! Ti odio!
Mad Hatter: Dai, non ti arrabbiare *3*
E’ stata un’esperienza così terrificante?
Alice in Wonderland: Non è questo il punto…
Mad Hatter: Allora vuol dire che ti è piaciuto XD
Alice in Wonderland: Arrrrrg è___é smettila di prendermi in giro!
Mad Hatter: Non resisto alla tentazione :3
Alice in Wonderland: Basta! Cambiamo discorso o avrò gli incubi 'sta notte!
Mad Hatter: D’accordo non insisto…
Alice in Wonderland: Bravo, quando vuoi sai essere un buon amico ^^
Mad Hatter: Già… Comunque, era da un po’ che volevo chiederti una cosa…
Alice in Wonderland: Spara
Mad Hatter: Non è che ti piace Castiel, per caso?
Alice in Wonderland: Preparati ad una morte lenta e dolorosa! Nessun libro ti potrà salvare 'sta volta!
Mad Hatter: Potrei sempre chiedere a Castiel di baciarti ancora! Sono sicuro che la scamperei in questo modo XD
Alice in Wonderland: Fuck!!!
 
                      

Sono passati diversi giorni da quando Castiel ti ha baciata; non capisci perché l’abbia fatto, visto che quelli come lui non hanno nulla a che vedere con te. In realtà, a parte Armin, non hai mai conosciuto nessuno che ci tenesse a diventare tuo amico, ciò nonostante hai sempre vissuto benissimo.
Il tuo rapporto con la cosa è nato comunque contro il tuo volere, per una serie di circostanze a cui non hai potuto opporre resistenza. Persino il giorno e la notte vantano una maggiore affinità di voi due.
In nessuna favola hai mai letto di un principe che sposa un rospo, non che Castiel possa essere paragonato ad un principe, forse Lysandre, ma di sicuro non è un essere verdastro ricoperto di escrescenze. Sei tu ad aggiudicarti la parte dell’anfibio. Un anfibio che, purtroppo o per fortuna, non si trasforma in principessa. Nel tuo caso è una fortuna, perché sei un rospo a cui piaceva la sua esistenza. Le principesse ti sono sempre sembrate piuttosto noiose, a dirla tutta. Ci sguazzavi a meraviglia nella tua palude, ma Castiel ha deciso di raderla al suolo.
“I rospi vivono nelle paludi? Forse mi confondo con Shrek…”
Metti un attimo da parte lo psicopatico con la parrucca rossa, perché le riflessioni profonde non sono il tuo forte. La tua mente tende a divagare già normalmente, figuriamoci quando hai in testa cose a cui non vorresti pensare.
Non esiste una coppia peggio assortita di voi due, lo sai benissimo, eppure, le parole di Ambra sono riuscite a ferirti. Come sempre le tue emozioni non sono trapelate, ma sei rimasta scossa nel constatare che quello che le usciva dalla bocca ti urtava realmente.
 
-Ma ti sei vista? Sei ridicola!- ti dice quella che nella tua mente hai ormai soprannominato Cervello Fino. Stupida Barbie ti sembrava fin troppo banale. Infondo, Barbie non è per nulla scema: possiede camper, auto di lusso, case sontuose, miriadi di accessori e vestiti che il suo ricco e bel fidanzato Ken le compra senza batter ciglio. Non ti riferisci a Kentin ovviamente, lui  è più una sorta di “Grimilde” che chiede in continuazione al suo specchio: “Chi è il più bello del reame?”. Se prima lo trovavi  irritante, dopo il suo cambiamento dovuto alla permanenza in accademia militare è diventato anche peggio.
Mentre fissi il vuoto in silenzio, fingendo di ascoltare Ambra, lei continua senza sosta ad insultarti. Ci sei abituata, quindi ti ritrovi a fare un sudoku che gentilmente qualcuno ha disegnato con un indelebile su un armadietto alle sue spalle, firmandosi con lo pseudonimo di “Enigmista”. Conosci bene l’Enigmista, non di persona, ma ti capita spesso di trovare indovinelli o giochini assurdi sulle pareti del bagno, sui banchi, persino in stazione o, come in questo caso, su un armadietto dietro la silhouette di Cervello Fino.
-Sei talmente cozza che non ti prenderebbero nemmeno per fare il mostro in un film horror!- continua lei.
“Bella idea”, smetti per un attimo di risolvere il sudoku, ritrovandoti a fantasticare sul fatto che non ti sarebbe dispiaciuto interpretare “Gollumne “Il signore dei procioni”. Anche se è un fantasy non ha importanza, dubiti che Ambra capisca la differenza tra i due generi. Probabilmente, vedere nani, elfi, orchi e altre creature simile, le farebbe credere di trovarsi davanti ad un film dell’orrore.
-Devi smetterla di stare incollata a Castiel!-
Per la prima volta da quando la conosci, ti ritrovi ad ascoltare quello che dice. Non vorresti, ma stacchi nuovamente gli occhi dal sudoku e la guardi; peccato, eri quasi riuscita a finirlo.
-Pensi che solo perché siete compagni di classe lui sia interessato a te? Di sicuro si vergogna a farsi vedere vicino ad uno sgorbio del genere!- dice alle sue due amichette, indicandoti.
La fissi ancora ma senza fiatare, la tua espressione impassibile, come sempre, la fa irritare. A dire il vero, anche tu ti senti piuttosto agitata, non capisci perché le sue parole stiano riuscendo a ferirti.
-Secondo me è pure ritardata, oltre che inguardabile!- ridacchia insieme alle sue compari.
Cominci a chiederti perché la cosa ti tocchi a tal punto da farti contorcere lo stomaco ed aumentare il battito cardiaco, ma non riesci a darti una risposta.
-E’ inutile parlare con questa!- ti guarda con disprezzo, -Stagli lontana, tu e lui non fate parte dello stesso mondo! Una come te non ha il diritto di stargli accanto! Lo capisci?!-
Guardi la sua mano che si appoggia sulla tua spalla per tirarti uno spintone, ti sembra quasi di vivere una scena a rallentatore, finisci per indietreggiare di un passo e, mentre rialzi lo sguardo, noti Castiel a qualche metro di distanza che vi sta fissando. Ti sembra quasi che voglia intervenire, non vuoi che succeda, hai paura che dia ragione ad Ambra, e senti quasi mancarti il respiro.
Il tuo viso sarà anche impassibile, ma dentro ti si agita un mare in tempesta, apri bocca rispondendo per la prima volta a Cervello Fino.
-Quindi tu e Castiel fate parte dello stesso mondo?- più che risponderle le porgi un'innocente domanda.
-E’ naturale, stupida idiota!-
-Per cui anche noi due non apparteniamo allo stesso mondo, poiché tu fai parte del mondo di Castiel, ma io non faccio parte del vostro.-
-Era quasi meglio quando stavi zitta! E’ logico che le persone belle stiano con i loro simili, io e Castiel siamo come due metà dello stesso mondo, ci completiamo l’un l’altra, ma forse sei troppo ripugnante per capirlo!-
-Hai ragione, non capisco perché tu stia qui ad invadere il mio mondo con le tue cazzate, quando potresti congiungerti con l’altra metà del tuo mondo che si trova proprio dietro di te!-
Cervello Fino ti guarda sconcertata, probabilmente non ha capito nemmeno quello che le hai detto, si gira scuotendo il capo, poi la vedi irrigidirsi e bloccarsi. Le sue amiche tengono la bocca spalancata ed hanno smesso di ridere da un bel pezzo.
Castiel la guarda con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate, il suo sguardo è inequivocabile. Dice: “Avvicinati pure al mio mondo se desideri che ti stacchi tutti e quattro gli arti”.
La faccia di Ambra assume strane sfumature di colore: dal rosso al bordeaux, fino a tingersi quasi di viola. Puoi vedere i suoi occhi diventare lucidi, e la vergogna invadere ogni anfratto del suo essere. Abbassa la testa, -Me la pagherai- bisbiglia, per poi andarsene infuriata ed umiliata, ma sculettando con stile.
Quel giorno te la sei cavata, hai finalmente dato ad Ambra quello che si meritava, anche se non te ne fregava renderle pan per focaccia, perché ti è sempre stata indifferente come persona; le sue parole fino ad allora non ti avevano mai toccata. Ma dopo quello che è successo con Castiel, non puoi fare a meno di pensarci.
Sai che Cervello Fino ha ragione, basta guardarti allo specchio, anzi, non ne hai nemmeno bisogno, sai bene che non potresti mai piacere realmente a qualcuno. È questo che ti fa infuriare, pensavi che la tua relazione con la cosa si avvicinasse al rapporto che hai con Armin. Ti sbagliavi: Armin non ti farebbe mai del male!
Nonostante il suo caratteraccio, sai che Castiel potrebbe avere tutte le ragazze che vuole, proprio per questo ti senti presa in giro.
Non sei alta e slanciata, sei piatta come un ferro da stiro, hai le gambe storte, i tuoi capelli hanno vita propria e non stanno mai al loro posto. Inoltre, hai il sedere grosso e delle lentiggini odiose in faccia, sai essere acida come poche persone e non sei per niente simpatica. Ti rendi sempre più conto che, probabilmente, Castiel ti ha solo fatto uno scherzo di pessimo gusto.
Eppure non ti sono mai interessati i ragazzi. Certo, sei dotata anche tu di occhi, quindi riesci a notare quando un individuo di genere maschile ha tutte le cose al posto giusto. Il fatto è che,  probabilmente, gli unici uomini per cui tu sia mai riuscita a prenderti una vera e propria cotta sono gli eroi dei libri che leggi.  E Castiel sarà anche un bel ragazzo, ma è lontano dall’essere un valoroso guerriero elfico o roba del genere, le orecchie a punta non gli starebbero nemmeno bene, ne sei certa!
Sei disorientata, spaventata, confusa. La cosa non ti piace per niente. Non ti sei mai sentita così. Non vuoi sentirti così.
Ti guardi allo specchio disgustata, non hai mai cercato di apparire carina, non sei carina, non sei nemmeno minimamente passabile, eppure lui ti ha baciata.
Hai sentito la sua bocca morbida sulla tua, il suo respiro sulla tua pelle, hai schiuso le labbra per la sorpresa, lasciando che quel bacio diventasse più profondo.
Ti copri la faccia con le mani, ti vergogni, sei brutta fuori, brutta dentro; per lui è stato solo un gioco, uno scherzo meschino.
Non ha nemmeno cercato di parlarti o di riappacificarsi con te, tu l’hai snobbato e lui ha seguito il tuo esempio, come prima dell’incidente della carta pesta, quando non esistevate l’una per l’altro.
Ti dai un ultimo sguardo allo specchio, sai che non piangerai, perché sei abituata a queste cose; hai promesso ad Armin che saresti andata con lui a quella dannata festa a scuola. Non importa se la cosa sarà su quel palco a suonare, non ti importa se avrà gli occhi di tutti puntati addosso, se una bella ragazza riuscirà a rimorchiarlo e lui ti passerà accanto con lei al suo fianco senza nemmeno vederti. No, non ti importa!
Arrivi a scuola e ci metti un po’ prima di riuscire a trovare Armin.
-Sei proprio carina sta sera- ti dice con un sorriso, un sorriso che saprebbe sciogliere qualsiasi ragazza sulla faccia della terra, ma non te. Ok, forse solo un pochino.
-Piantala- sbuffi, mettendo il muso.
Si abbassa per baciarti la fronte, come farebbe una mamma che saluta sua figlia all’entrata dell’asilo. Ti pulisci con il dorso della mano.
-Quanto sei sdolcinato!- dici, facendo finta di essere irritata. In realtà è già riuscito a strapparti un sorriso.
-So quanto apprezzi questo mio lato!- ti fa l’occhiolino.
Ridete entrambi, quel ragazzo, in qualche modo, riesce sempre a farti sentire meglio. Alzi lo sguardo verso di lui.
-Grazie.- sussurri, senza capire se sia riuscito a sentirti, visto il casino che c’è in palestra.
Ti chiedi perché sia stata organizzata una festa di fine anno un mese prima della fine effettiva della scuola, senza contare che c’è poco da festeggiare, visto che smantelleranno la tua oasi. Ora non potrai nemmeno fare finta di frequentare i corsi estivi per poi nasconderti in biblioteca a leggere. Il tuo umore torna ad essere nero, ti incupisci di più nel pensare che la preside abbia trovato i fondi per questa stupida festa, ma non per salvare la biblioteca.
“Dannata vecchiaccia!”
Sta volta Armin non ti salverà dalla valanga di depressione che ti ha appena investito. Gli rivolgi uno sguardo afflitto, così ti afferra entrambe le guance tra il pollice e l’indice, tirandone le estremità per farti sorridere forzatamente.
-Ahi! Sei impazzito?!- grugnisci, strofinandoti le guance rosse per la torchiatura appena subita dalle sue dita.
-Se preferisci posso usare una lama per inciderti sulle guance un bel sorriso- ti rivolge un’espressione degna di Jack Nicholson nel film Shining.

Lo guardi perplessa per un istante, poi, dalla tua bocca esce una risata fragorosa. Ti sbagliavi, Armin è riuscito nuovamente a tirarti su il morale, persino dicendo una cosa tanto stupida e lugubre. Ti scompiglia i capelli e ti prende per mano trascinandoti tra la folla. Ti sembra strano che, proprio lui, voglia andare sotto il palco per sentire la musica. Ti chiedi da quando abbiano iniziato a piacergli questo genere di cose. Per quello che ne sai, le feste e la ressa non fanno parte dei suoi interessi. Un dubbio ti assale, ma non fai in tempo a rifletterci su, che la band torna sul palco.
Sì, sei arrivata appositamente in ritardo, infondo cosa te ne frega di sentire suonare quel cretino!
I ragazzi riprendono il concerto dopo aver fatto una pausa, Lysandre annuncia che la prossima canzone sarà cantata da Castiel, poi afferra una chitarra lasciando il microfono all’amico che sistema l’asta alla sua altezza.
Non sapevi che Lys sapesse suonare uno strumento: che poi sia un basso, una chitarra, o un ukulele, per te non fa alcuna differenza, tanto non ci capisci niente. Non ti aspettavi nemmeno che la cosa sapesse cantare; auspichi dal profondo che stoni e faccia una figuraccia.
-Spero che, dopo questo, qualcuno riesca finalmente ad aprire gli occhi!- dice al microfono Castiel, prima di iniziare a suonare. Una frase che ha poco senso, ma non hai intenzione di rimanere ad ascoltare una canzone che probabilmente ha scritto per fare colpo su qualche ragazza.
Senti le urla del pubblico: chi invoca il nome di Lysandre, chi quello del batterista o del bassista; non sapevi nemmeno i loro nomi fino ad un’istante fa, anzi, te li sei già dimenticati a dire il vero. Stranamente, i commenti e le urla che senti bruciare come marchi a fuoco sulla pelle, sono quelli rivolti a Castiel, ti chiedi il perché, ma non sai darti una risposta, anzi, la risposta è palese ma non l’accetti.
Lo sai già che è popolare.
“Sbruffone da due soldi!”
Lo sai già che un sacco di ragazze gli corrono dietro.
“Pallone gonfiato!”
Sai anche che non ha un così brutto carattere come vuol far credere.
“Stupido decerebrato!”
E’ bello, lo è ancora di più su quel dannato palco.
“Maledetto idiota!”
Vorresti andartene, ma rimani lì a guardarlo.
 

VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=Gaxttkt4Mlg
 

Sei rimasta impietrita a fissare Castiel per tutta la durata della canzone, ovviamente nessuno ha minimamente sospettato che la “Molly” in questione fossi tu, nessuno potrebbero mai pensare che uno dei ragazzi più popolari del liceo abbia avuto il coraggio di baciare la ragazza più sfigata dell’intero istituto. La cosa non è alla tua portata e, comunque, la maggior parte delle persone che ti conosce anche solo di vista è convinta che il tuo nome sia davvero troll!
La canzone finisce, l’intera scuola urla e strepita, Castiel ti fissa e si passa il dorso della mano sulla fronte per asciugarsi il sudore. Le tue gambe si muovono da sole, ti fai largo tra la gente e scappi.
Ti chiedi su cosa dovresti aprire gli occhi, perché a te è sembrato solo che abbia ripetuto alcune frasi che vi siete scambiati quel maledetto giorno e… Cavolo! Ha praticamente detto davanti a tutti che ti ha baciata. Arrossisci per la prima volta nella tua vita, o almeno, non ricordi che ti sia mai successo.
Esci dalla porta della palestra, ritrovandoti nel cortile praticamente deserto, appoggi il palmo della mano contro un albero e abbassi il capo fissando il terreno sotto ai tuoi piedi.

 
Kiss, Kiss Molly’s lips
Kiss, Kiss Molly’s lips
Kiss, Kiss Molly’s lips
Kiss, Kiss Molly’s lips
 
Ti viene il vomito per tutte le volte che ha ripetuto quella frase, più ti arrovelli il cervello, e meno capisci come una persona del genere possa cantare davanti a tutta la scuola un simile ritornello. Non che Castiel ti sia mai sembrato vagamente interessato ad essere il “re” del liceo al pari della cara Cervello Fino. Ma hai sempre pensato che le persone popolari non volessero compromettere la loro fama mischiandosi a nerd, stramboidi, o sfigati di vario tipo. Tu fai sicuramente parte di tutte e tre le categorie, anche se non ti senti tale, perché ti piace dedicare tempo alle tue passioni, ti piace saper usare il cervello e non essere una totale cretina.
Hai sempre avuto un autocontrollo invidiabile, ma per colpa sua sei cambiata. Inizi a farti pena da sola, e questo ti disgusta.
Ti sei sempre andata bene per quello che eri, ti accettavi ed eri fiera di essere così. Ora, invece, ti ritrovi a farti complessi sul tuo aspetto esteriore, non vai più bene, sei troppo poco, solo perché improvvisamente lui ti sembra tanto… No, tanto non è la parola giusta, importante è quella a cui avresti dovuto pensare.
Le tue riflessioni vengono bloccate dal tocco di una mano calda che si appoggia sulla tua spalla.
-Pensi di non parlarmi ancora per molto, dopo tutto questo?-
Scatti in avanti come se uno scorpione ti avesse morso, così facendo sei almeno sicura di aver stabilito una distanza di sicurezza tra te e la cosa. Non riesci nemmeno a girarti, Castiel è addirittura sceso dal palco per seguirti, ma senti provenire ancora dei suoni dalla palestra: probabilmente Lysandre sta improvvisando.
-Potresti almeno avere la decenza di guardarmi in faccia, quando ti parlo!-
Scuoti la testa vistosamente in senso di diniego, non vuoi che ti veda, non vuoi che veda il tuo viso, con un espressione che probabilmente nemmeno tu sapevi di poter assumere.
Senti il suo petto appoggiarsi alla tua schiena, sussulti, ti accorgi di aver calcolato davvero male quella distanza. Ora non ti senti più al sicuro. Ti chiedi perché, quando serve, nelle vicinanze non ci sia mai un drago pronto ad incenerirti: ti sarebbe utile, visto che ti senti terribilmente fuori posto in quella situazione.
-Qual è il problema Molly? Invece di continuare a scappare potresti dirmi chiaramente che non sono il tuo tipo!-
-Mi chiedo cosa ti passi per la testa. Perché proprio io? Pensavo fossimo amici ormai!-
-Mi spiace, ma io non voglio essere tuo amico…- te lo dice con lo stesso tono di voce che avrebbe nel leggere la lista della spesa.
Vorresti girarti e tirargli un pugno in mezzo agli occhi, ma non vuoi che ti legga in faccia che ci sei rimasta male. Sì, ti fa male.
Serri i pugni, reciti mentalmente un mantra per cercare di mantenere la calma, ma ripetere a raffica la frase: “Crepa maledetto idiota” non serve a farti stare meglio.
-Allora che vuoi ancora?- ribatti in maniera altrettanto inespressiva, perché, se a lui non importa nulla del vostro pseudo rapporto, a te frega ancora meno.
Ti allontani ancora una volta da lui, ti sembra quasi di giocare al gioco dell’oca: è nuovamente il tuo turno, tiri il dado e avanzi di due caselle, sfortunatamente per te, anche a Castiel è appena uscito un due. Te lo ritrovi nuovamente addosso, le sue braccia ti cingono le spalle, contrai i muscoli ma rimani ferma. Non è più il tuo nemico, ma ha detto chiaramente di non voler essere nemmeno tuo amico.
“Allora cosa siamo?”
Non capisci.
-Se non sei un mio amico perché mi abbracci? Non ti vergogni a farti vedere in giro con una come me?- vomiti le parole senza riuscire a trattenerle, perché ormai quel pensiero ti gira in testa da troppo.
-Finalmente l’hai detto. Era questo che ti preoccupava tanto? Sei davvero stupida! Ma, d’altronde, ne ero già al corrente.-
-Perché non vai a fare bungee jumping senza elastico!?- esordisci, seccata per le sue affermazioni.
Con una mano ti accarezza i capelli, poi ti stringe in un abbraccio più forte ed appoggia il mento sulla tua testa.
-Sei proprio un tappo!-
-Non ascolti mai quando ti dò un buon consiglio, vero? Sparisci Castiel!-
Odi quando continua a parlare ignorando quello che gli dici, e purtroppo sai che continuerà su quella strada.
-Mi verrà il mal di schiena ogni volta che dovrò baciarti…-
Per poco non ti schizza il cuore fuori dalla bocca, una vampata di calore ti investe come una secchiata di acqua bollente.
-C… Cosa sei, un vecchio? Comunque non ti devi preoccupare, io non ho alcuna voglia di farmi baciare da te!-
-Io credo di sì invece.-
-Stai delirando!-
-Ne sei convinta?-
-Mai stata più certa di qualcosa nella mia vita!-
-Ma se sei cotta di me…-
-Tsk.-
-Non mi importa se non vuoi, ti bacerò ancora.-
Nonostante l’ultima dichiarazione di Castiel sembri quasi quella di uno maniaco squilibrato, ti senti più rilassata, come se ti avessero liberata da un grosso masso che ti premeva sul cuore. Ovviamente, sai che ha detto quella frase solo perché è consapevole di quello che provi, ed i battiti che hanno preso a martellarti violentemente nel petto e che non sai come fermare, ne sono la prova.
-Perché mai dovresti farlo?- sussurri titubante.
Se fosse stato davvero uno scherzo, con molta probabilità Castiel non ti starebbe abbracciando in mezzo al cortile, rischiando di essere visto da chiunque, e, soprattutto, non avrebbe cantato quella canzone.
-Perché?- chiedi nuovamente incitandolo a rispondere. Ti innervosisce quando ci mette tanto, sai che lo fa apposta.
-Perché sei un troll!-
-Ma che risposta è?!- ribatti stizzita.
Castiel ti fa girare verso di lui, abbassi lo sguardo ma ti alza il mento verso l’alto, riportando i vostri occhi a guardarsi.
-Allora sarà perché mi piaci…-
Ti viene quasi da sorridere. Ti viene da sorridere nello stesso modo in cui hai gioito per il regalo di Armin, anzi, di più. Molto di più.
-… anche se sei una cozza!- aggiunge.
La tua espressione appagata si trasforma in una smorfia d’ira, apri la bocca per controbattere, ma ti ritrovi le sue labbra sulla tue.
Stavolta chiudi gli occhi e ti lasci andare, non sai bene a cosa stai andando incontro, e forse domani troverai un nuovo pretesto per tornare ad odiare il tuo ex nemico.
Si stacca per un attimo dalle tue labbra, ti accarezza il viso e tu rimani impietrita a fissarlo.
Le tue lentiggini scompaiono sotto il colore paonazzo della tua faccia, vorresti sprofondare nel terreno, e vista la tua altezza basterebbe davvero poco.
Vedi la porta anti panico della palestra aprirsi, una ragazza bionda con indosso un vestito che le mette in risalto il bel fisico esce, guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa o qualcuno.
Sgrani gli occhi quando ti accorgi che è Ambra. Avresti avuto la stessa reazione con chiunque ti avesse vista tra le braccia di Castiel, insomma, qualsiasi persona nel vedere una scena simile avrebbe pensato ad uno sbaglio: Castiel ha probabilmente perso la vista! E’ inciampato e si è aggrappato a lei per non cadere. Sta facendo un fioretto in cambio di una chitarra nuova! E’ una scommessa con la quale vincerà tanti di quei soldi da poter vivere di rendita per il resto della sua vita!
Il volto sconvolto di Cervello Fino ti fa reagire d’istinto: cerchi di svincolarti dall’abbraccio del tuo partner. Castiel non ti lascia andare, per lui la presenza di Ambra non è un elemento molto significativo, non solo non la degna di uno sguardo, ma continua a guardarti negli occhi.
-Non hai ancora capito che neppure se ci fosse l’intera scuola a guardarci me ne importerebbe qualcosa? Non voglio più essere solo un tuo amico!-
Castiel distoglie per un attimo lo sguardo da te, si morde un labbro e scuote lievemente la testa, come se si stesse dando dell’idiota per la frase appena detta. Non sai come sei riuscita a capirlo, ma pensi che ci sia lo zampino di Lysandre in quelle parole. Se non fossi tu la protagonista di quell’assurda vicenda, probabilmente, gli staresti già ridendo in faccia.
Ti blocchi, il tuo sguardo vaga posandosi su imprecisati punti del cortile, solo per non guardare direttamente negli occhi Castiel, un paio di volte si ferma anche su Ambra che è rimasta pietrificata a fissarvi come fosse una statua di sale, forse nella speranza di svegliarsi da quell’incubo.
-Mmmmlh…- è l’unico suono che riesci ad emettere.
Castiel ride, un po’ per la figuraccia che ha appena fatto, un po’ per il tuo assurdo verso, poi torna a guardarti serio, affonda le sue dita nei tuoi capelli e ti bacia ancora.
Ti sembra tutto un po’ strano, ma una cosa è certa, non dubiterai mai più di te stessa, nemmeno se dovessi scoprire che quello che stai vivendo è davvero uno scherzo della cosa. Insomma, dopotutto è piuttosto piacevole come scherzo. Che importa se non sei Miss Mondo, a lui piaci così, te l’ha dimostrato e te lo sta ribadendo ora.
Un urlo agghiacciante sgorga dall’ugola di Cervello Fino, vorresti ridere, ma preferisci goderti il bacio di Castiel.
 
Fine.



Angoluzzo mio: Ho come l’impressione che questo angoluzzo sarà più lungo del solito, questo perché ho sempre un mucchio di cose inutili da dire (dai, cerco di farla breve XD).
Ok, la storia è finita (finalmente), che dire, non ricordo nemmeno quale fosse l’idea originale, so solo che l’ultimo pezzo mi ha dato dei seri problemi. Potrei continuare a cambiarlo all’infinito, non mi soddisfa per nulla! Anche mentre sto scrivendo queste parole, ho come l’impressione che prima di pubblicarlo lo cambierò nuovamente.
Ma lasciamo stare...
Passiamo al video: Mi scuso se fa schifo o se sembrerà avere poco senso, in effetti avrei voluto descrivere vagamente il momento del bacio tra Castiel e Molly (in modo scherzoso, ovviamente).
Ma non avevo voglia di disegnare, non ho mai tempo e sono sempre stanca. La metà dei disegni ripassati a trattopen li ho fatti in macchina durante la pausa pranzo, questo vi dovrebbe già far capire molto ç_ç
Colpo di genio: non avendo tempo e voglia di disegnare le mani di Molly che scartano un regalo, ho fatto delle foto... A volte mi stupisco della mia astuzia u.u (purtroppo non avevo carta regalo con unicorni che vomitano arcobaleno ;__;)
Vabbè, prendetelo per quello che è: una cacata XD
Passiamo ai ringraziamente: Mialex1 grazie davvero per tutto, sei stata fantastica e mooolto paziente XD
Grazie anche a voi che avete commentato: ina6882, Mozzafiato Mahoney, gaiatnt00, Lilith Lawliet, cisqua92, RandomWriter, Chico Chan, DidiMahomie.
Ovviamente ringrazio anche i lettori silenziosi *w*

Ok, è finita... Ma sentirete ancora parlare di me Muhahahahaha (sì, è una minaccia u.u)
A presto.

-Kiri-



P.s: qualcuno sa dirmi perchè mi ha saltato il capitolo 4 ed è passato direttamente al 5:
1: molly
2: castiel
3: tregua
5: labbra
6: concerto
Perchè non ha segnato 4 invece che 5?
Come risolvo?

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