E Finnick sorrise

di Triz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un sorriso birichino ***
Capitolo 2: *** Il sorriso prima dello show ***
Capitolo 3: *** Un sorriso obbediente ***
Capitolo 4: *** Il sorriso forzato ***
Capitolo 5: *** Il sorriso per celare il dolore ***
Capitolo 6: *** Un sorriso nel giorno più bello ***
Capitolo 7: *** L'ultimo sorriso ***



Capitolo 1
*** Un sorriso birichino ***


A mia sorella,
senza cui non avrei scoperto Hunger Games
e di conseguenza non avrei scritto questa storia.



 
Un sorriso birichino

Era il primo giorno di scuola nel Distretto 4: per i più grandi non era una novità varcare le porte di fronte al mare di quell'edificio bianco, mentre frotte di bambini avanzavano timorosi tenendo la mano dei loro genitori.
«Per favore, Fin, fai il bravo» si raccomandò la signora Evelyn Odair scompigliando i capelli color bronzo del suo Finnick.
«Io faccio sempre il bravo».
Evelyn alzò un sopracciglio e il bimbo mise le manine sui fianchi, assumendo una comica aria autoritaria per i suoi sei anni.
«Quella rete da pesca finita addosso alla signora Cohen?» disse Evelyn, ricordando il giorno in cui si era dovuta scusare con Mags per l'ennesima birbanteria di suo figlio.
«Non sono stato io» protestò il bimbo.
«Oh, certo, quella rete è caduta per caso dalla finestra della tua cameretta, vero?».
E Finnick sorrise, malandrino nella sua infantile innocenza.

(143 parole)

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Capitolo 2
*** Il sorriso prima dello show ***


Il sorriso prima dello show
Finnick non era sicuro di uscire vivo dall'Arena, non sapeva che cosa gli Strateghi avessero in serbo per lui e non era nemmeno convinto che sarebbe piaciuto agli sponsor dei Giochi.
Di una cosa sola, però, era certo: le lacrime di sua madre alla Mietitura non le avrebbe scordate mai più.
Evelyn aveva pregato tanto perché Finnick non fosse estratto alla Mietitura, ma le sue suppliche erano rimaste inascoltate.
Finnick la udì piangere persino un attimo prima di essere buttato giù dal letto da Dalia Kensington, l'accompagnatrice capitolina del Distretto 4.
Erano già arrivati in città e lui doveva ancora vestirsi, un ottimo diversivo per la sua mente.
«Oh, voi sì che siete tributi meravigliosi!» aveva esclamato Dalia mostrando i canini d'oro con un sorriso: «Ecco la città, finalmente. Un bel sorriso per le telecamere».
E Finnick sorrise, insieme alla bambina di dodici anni che era con lui.

(148 parole)

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Capitolo 3
*** Un sorriso obbediente ***


Un sorriso obbediente

Un senza-voce aprì la porta dello studio del presidente Snow e un forte odore di rose e sangue colpì le narici del giovane Mentore del Distretto 4
«Finnick Odair, il ragazzo più bello di Panem» disse Snow incrociando le dita sulla scrivania e con un cenno del capo mandò via il senza-voce.
«Così dicono» mormorò Finnick modesto, ma il suo tono celava sospetto nei confronti del presidente di Panem. Era uscito dall'Arena a colpi di tridente, si era mostrato come un trofeo durante il Tour della Vittoria ed era stato costretto ad assistere alle morti atroci di altri ragazzi del suo stesso Distretto. Che cosa voleva il presidente Snow da lui?
Snow gli parlò e Finnick ammise che la sua parlantina raffinata lo doveva aver aiutato eccome a prendere il potere: spiegò al ragazzo il nuovo compito che aveva per lui, gli disse che avrebbe potuto contribuire alla solidità non solo di Capitol City, ma di tutta Panem, e gli accennò ai possibili rischi per sua madre Evelyn se Finnick si fosse rifiutato di collaborare.
«Accetta, signor Odair?». Non suonava come una domanda.
E Finnick sorrise, sperando in cuor suo che la madre non lo venisse mai a sapere.

(199 parole)

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Capitolo 4
*** Il sorriso forzato ***


Il sorriso forzato

Le luci della festa erano troppo forti per i suoi occhi verde mare.
Finnick si riparò la vista con una mano e vide la padrona di casa corrergli incontro, felice della sua presenza.
«Oh, Finnick, mio caro!» esclamò Tullia O'Malley schioccando due baci sulle guance di Finnick.
«Tullia, ti trovo veramente splendida!».
«Davvero?» disse la donna ridacchiando sotto il trucco pesante della faccia.
Finnick avrebbe voluto dirle che no, non era per niente stupenda. Voleva dirle che Tullia era orrenda, orrenda e stupida a comportarsi come una ventenne quando aveva cinquant’anni, come erano orrendi tutti i capitolini che si prostravano ai suoi piedi adulando la sua bellezza, come orrendo era anche Snow.
Pensò a sua madre e si trattenne.
«Non sai cosa ti sei perso, durante quest'ultimo mese» disse Tullia ammiccando: «Ho certe notizie così succulente, Finnick, non ne hai idea».
«Illuminami, allora».
«Non adesso, caro, non adesso» disse Tullia con una risatina e gli fece l’occhiolino: «Lo sai cosa c'è prima, no?» aggiunse piano sfiorandogli il petto.
E Finnick sorrise, ma provava tanta rabbia dentro.

(176 parole)

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Capitolo 5
*** Il sorriso per celare il dolore ***


Il sorriso per celare il dolore

«Non piangere, Fin».
Al sicuro nella sua casa nel Villaggio dei Vincitori, lontano dagli sporchi segreti di Capitol City, Finnick teneva la mano di sua madre e le accarezzava il viso. Dal salotto, provenivano attutiti i rumori dei Settantaduesimi Hunger Games.
«Non sto piangendo».
«Non sei bravo a mentire, Fin, e per fortuna» mormorò Evelyn osservando gli occhi lucidi del figlio.
Un colpo di cannone ruppe il breve silenzio tra loro e Finnick si ricordò dei Giochi e di come Mags lo aveva sostituito come Mentore prima ancora che Finnick potesse chiederglielo.
Il ragazzo non l'avrebbe ringraziata abbastanza.
«Comunque, ho visto come guardi quella ragazza».
«Di chi parli».
«Annie, no? Lo so che ti piace» disse Evelyn e sorrise davanti al rossore di Finnick: «Dovresti invitarla a prendere un tè, uno di questi giorni».
«Non so se è il momento adatto».
Altri due colpi di cannone ed Evelyn scosse la testa con un lento sospiro.
«Me lo fai un sorriso alla tua mamma, Fin?».
E Finnick sorrise, mentre lacrime salate gli rigavano il viso.

(174 parole)

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Capitolo 6
*** Un sorriso nel giorno più bello ***


Un sorriso nel giorno più bello

Finnick non sorrideva con sincerità da tantissimo tempo.
Nei grigi bunker del Distretto 13, con una guerra sanguinosa all'esterno, era difficile sorridere.
Poi avevano liberato i prigionieri di Capitol e, vedendo Annie, qualcosa aveva ripreso a vivere in lui, qualcosa che Finnick aveva creduto morto da un po' e che non avrebbe saputo definire.
E i bunker grigi del tredicesimo distretto si tinsero di nuovi colori quando, il giorno del suo matrimonio, Annie avanzò verso di lui con il suo vestito verde da sposa.
Finnick sapeva che era tutto per il pass-pro, ma francamente non gliene importava nulla. Lì nel Distretto 13, lui avrebbe sposato la ragazza che amava, non la squilibrata che Capitol riteneva poco adatta a lui, ma la donna fragile che Mags aveva salvato da un'altra Arena.
Finnick avrebbe voluto tanto che sua madre e Mags fossero lì.
Annie arrivò davanti a Dalton del Distretto 10 e prese le mani del suo futuro marito.
E Finnick sorrise, mosso dalla gioia e dall’amore più puro.

 
(167 parole)

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Capitolo 7
*** L'ultimo sorriso ***


L'ultimo sorriso

Gli ibridi erano ovunque.
La prima lucertola indietreggiò appena di fronte al tridente di Finnick prima di gettarsi addosso a lui. Finnick lo trafisse ed estrasse rapidamente la sua arma, sporcandosi del sangue della creatura.
Si voltò, colpì in testa l'ibrido alle sue spalle e fece per ripetere la mossa con i due che aveva di fronte, ma un terzo ibrido apparso dal nulla gli strappò l'arma dalle mani e lo ferì a un braccio.
Non ne sarebbe uscito vivo, Finnick se ne rese conto mentre era accerchiato dagli ibridi lucertola.
Katniss e gli altri pochi sopravvissuti della squadra stavano andando a uccidere Snow, i ribelli sarebbero arrivati tra poco a Capitol City e, soprattutto, Annie era al sicuro nel Distretto 13.
Lui non ne sarebbe uscito vivo, ma Annie sì. Lei si sarebbe salvata.
E Finnick sorrise per l'ultima volta.

(141 parole)






 
Note dell'Autrice
Giunta alla fine di questa raccolta senza dare un minimo di spiegazione, credo che sia il caso di dire un paio di cosette.
Come ho scritto nell'introduzione, la storia partecipa al Vuoi una zolletta di zucchero? Finnick Odair's Contest di ticci.EFP, dove si chiedeva di scrivere una storia con Finnick protagonista. Giusto qualche giorno prima, su Facebook avevo visto questa immagine e, da queste due cose, è nata la raccolta.
Ringrazio vivamente tutti coloro che hanno letto, seguito e preferito la storia, sperando che il finale non vi abbia deluso.
Alla prossima,
Triz

 

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