Alaysia's Chronicles - L'Alba di un Impero

di AndreMCPro
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pericolo Imminente ***
Capitolo 2: *** Primo Assalto ***
Capitolo 3: *** Pioggia di Pietre ***
Capitolo 4: *** La Caduta del Ghoul ***
Capitolo 5: *** River ***
Capitolo 6: *** Fuga verso il fiume Pan ***
Capitolo 7: *** Ad un passo dalla meta ***
Capitolo 8: *** Il Pontefice Massimo ***
Capitolo 9: *** Piani di Rivoluzione ***
Capitolo 10: *** La Spedizione ***
Capitolo 11: *** I Segreti della Mente ***



Capitolo 1
*** Pericolo Imminente ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.1 Pericolo imminente
 
Everground, Palazzo del Governatore, circa le 14. 12/o5, anno VII del Regno di Shadow
Un ragazzo correva per i corridoi del Palazzo. Aveva circa diciassette anni, alto, magro, con dei muscoli non troppo allenati ma che gli davano comunque una forza al di sopra della media. Aveva i capelli castani e gli occhi marroni, ed era vestito con un’armatura di maglia con sopra una corazza d’acciaio, e dei guanti di ferro gli coprivano le mani. Due stivali di cuoio, uno scudo di ferro, una faretra sulle spalle e un arco a tracolla completavano il suo equipaggiamento.
Il ragazzo, visibilmente agitato, stava cercando il Governatore, che a quell’ora di solito si ritirava nelle sue stanze. Svoltò a destra, attraversò la Sala del Consiglio e si precipitò verso la terza porta a sinistra del successivo corridoio. Lì trovò Zero, che dormiva sul suo letto a baldacchino. Scostò le tende grigie chiaro e gridò: “Governatore, siamo in pericolo!”
Quello si alzò di scatto e, accertatosi dell’identità del soldato, si rilassò e si sedette sul letto.
Zero era un uomo sulla trentina, alto e muscoloso, dalla pelle chiara. I suoi capelli neri e gli occhi verdi lo rendevano l’uomo più desiderato dalle donne di Everground, ma lui non aveva mai degnato nessuna di loro di uno sguardo. Tranne una, di cui si era follemente innamorato ma che morì di tumore alcuni mesi dopo il loro matrimonio, nel II anno dell’attuale Regno.
Il Governatore si strofinò gli occhi energicamente e disse: “Ah, Konnor, smettila di chiamarmi così! Siamo o non siamo amici?”
“Scusami, ma è difficile per me…”
“Sì, sì, vai avanti. Di che genere di pericolo parlavi?”
Il ragazzo si mise sull’attenti e riprese:”Re Shadow è alle porte della città, seguito dall’Esercito Reale e da numerose macchine d’assedio! L’unica speranza di sopravvivenza è che scendiate.. ehm… che tu stesso scenda in campo!”
Zero batté il pugno sul comodino e imprecò: “Maledizione! Sapevo che sarebbe potuto succedere! Non possiamo nulla contro il Re, non nelle condizioni in cui siamo ora. Il piano di Rivoluzione sta andando a rotoli!”
Sheldon non può mandare truppe di rinforzo?”
“Non con così poco preavviso, e comunque non basterebbero. La Fazione Rivoluzionaria è ancora troppo debole a Panem. No, dovremo combattere con le nostre sole forze, e so per certo che non vinceremo. E perché il sacrificio della nostra città non sia vano dovremo distruggere tutte le prove dell’esistenza della Cospirazione!”
“Perché dici così? Non permetteremo che Everground cada per mano di quel tiranno!”
“Mi spiace contraddirti, ma l’Esercito Reale conta migliaia di uomini valorosi e ben addestrati. I nostri soldati, invece, non sono nemmeno mille, se non si contano i volontari che hanno voluto arruolarsi per combattere nella Rivoluzione. E comunque questi ultimi sanno a malapena maneggiare una spada”
“Capisco” Assentì Konnor a testa bassa. Il pensiero di perdere la sua casa e i suoi amici lo assediò per qualche istante. Vide le mura della città crollare sotto il masso di una catapulta. Vide Zero, steso a terra, in un lago di sangue. E vide Everground, la sua unica vera casa, svanire per colpa di un uomo che ha preferito mettere davanti ad ogni altra cosa la sua sete di potere e di ricchezza. Strinse i pugni e si disse, con fermezza: No. Non permetterò che accada! Combatterò per Everground e per tutti quelli che ci abitano!
“Ah, Konnor… ho un ultima cosa da dirti”
“Cosa?”
“Tu non devi prendere parte alla battaglia oggi”
“Che COSA?” Il ragazzo non credeva alle sue orecchie: davvero Zero pensava che avrebbe lasciato la città senza lottare?
“Mi dispiace, ma non posso permettere che la tua giovane vita venga stroncata per colpa di una guerra persa in partenza. È meglio che tu fugga dalla città. E subito.”
“No, non sono tipo da tirarmi indietro, io. Combatterò per Everground, fosse l’ultima cosa che faccio!”
“No. Ci saranno molti morti, e non voglio che tra quelli ci sia anche tu”
“Te lo ripeto, io non lascerò Everground per nulla al mondo!”
Il Governatore guardò Konnor fisso negli occhi per qualche secondo, ma quello non batté ciglio. Alla fine Zero si arrese, e disse: “D’accordo.” E puntò il dito verso il ragazzo, come un padre che ammonisce il figlio prima che faccia qualche stupidaggine: “Ma se ti trovi in difficoltà o vieni ferito anche solo di striscio, voglio che tu abbandoni la città. Immediatamente.”
Il ragazzo tonò sull’attenti e, pieno di una gioia selvaggia, rispose: “Sissignore, signore!” E corse via, diretto all’esterno del palazzo.
“Diamine!” Imprecò tra se Zero. “Avrei potuto farlo espatriare a forza, ma non ce la faccio a usare la mia autorità su di lui. Certo è che comunque è un ottimo Tiratore e la sua presenza potrebbe cambiare le sorti della battaglia”
Si alzò, indossò la sua armatura e disse: “Che Sabìr ti protegga, amico mio”
E uscì, diretto alle mura esterne della città.
 
NDA
Salve a tutti! Questo è il mio primo fantasy originale, che dedico ad alcuni miei web-friends che ho conosciuto in un Server Towny di Minecraft. Dato che li ho anche inseriti nella storia, ve li presenterò a mano a mano che li incontreremo.
-Konnor: AndreMCPro su MC, ovvero io.
-Zero: Namezero su MC, era il Sindaco di Everground, città che cadette (nel server, come qui, anche se per motivi diversi) prima di quella che sul server chiamiamo “La Grande Rivoluzione”.
-Shadow: Darknessplay su MC, Re di ItaianEmpire. Dopo la Grande rivoluzione non tornò sul server per molto tempo.
-Sheldon: NewSheldon su MC, fondò la nazione di Skyrim dopo la Grande Rivoluzione.
-Sabìr: Scatulin92 su MC, Founder del server. Tutti gli Admin sono diventati le divinità di Alaysia.
 
P.S: Il significato dei colori vi verrà svelato a breve ;)

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Capitolo 2
*** Primo Assalto ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.2 Primo assalto

Everground, Mura esterne, circa le 16. 12/05, anno VII del Regno di Shadow
Konnor giunse trafelato alla porta Nord della città e si infilò nella porticina che conduceva agli ingranaggi del cancello. Centinaia e centinaia di uomini armati stavano uscendo dalla città, per disporsi poi in formazione a blocco. Grazie a delle minuscole feritoie il ragazzo poté capire quando tutto l’esercito era ormai passato e cominciò a girare l’enorme ruota.
Quando finalmente il cancello si chiuse, salì sopra le mura e si mise nella sua postazione. Come aveva ordinato prima di andare ad avvertire Zero, delle torce erano state accese e piazzate un po’ ovunque sui merli.
Appena Konnor prese l’arco in mano, un corno di guerra risuonò in lontananza, e tutti i fanti si misero in posizione, pronti ad affrontare una carica. Pochi secondi dopo, infatti, circa quattrocento cavalieri partirono in direzione dello schieramento. Gli uomini della città non avrebbero subito molte perdite, se non fosse stato per un piccolo particolare…
La carica nemica era in formazione a cuneo.
Konnor imprecò e gridò subito: “Incoccare!”
Tutti gli arcieri sfilarono una freccia dalla propria faretra e la incoccarono.
"Incendiare!"
Gli arcieri avvicinarono la propria freccia alle torce, accendendo la punta.
"Lanciare!"
Tutte le frecce furono scoccate nello stesso istante e partirono, formando una densa nuvola di fuoco che, giunta sulla formazione  nemica, sterminò circa un centinaio di cavalieri.
Solo allora Konnor lo vide: Re Shadow era sulla punta della formazione, con un’armatura di acciaio intarsiata d’oro. Se voleva stroncare l’esercito nemico, doveva puntare a lui.
"Incoccare! Incendiare! Lanciare!"
Di nuovo un nugolo di fiamme si innalzò sopra la Cavalleria Reale, ma una freccia solitaria, scoccata da Konnor, volò dritta in direzione del Re, precisa verso il suo cranio. Quando quella giunse a pochi centimetri dal volto di Shadow, però, il fuoco si spense e la freccia si ruppe, senza nemmeno sfiorare il suo obiettivo.
Maledizione! Pensò Konnor Dimenticavo che il Re è un Incantatore eccezionale! Di certo quell’armatura è dotata dei più svariati incantesimi di protezione, primi fra tutti Protezione dai Proiettili e Protezione dal Fuoco!
Tuttavia, anche se il tiranno era ancora in perfette condizioni, i cavalieri rimasti non raggiungevano le cento unità, e la carica si fermò, iniziando a lottare normalmente con i soldati di Everground. In lontananza, però, si vedeva uno sterminato numero di fanti avanzare a marcia forzata per unirsi alla battaglia. Konnor continuò a ripetere la serie di ordini, dicendo però di puntare alla Fanteria Reale, ma vide anche che Shadow stava mietendo vittime tra gli uomini della città.
E fu allora che il Governatore entrò in campo.
Zero si lanciò dalle mura, cercando di colpire il Re con un devastante pugno, la cui forza sarebbe stata aumentata da ben dodici metri di caduta. Ma Shadow se ne accorse, e puntò la spada verso di lui.
Nel cadere, Zero finì trafitto al cuore dalla lama del suo avversario. Tutti, amici e nemici che fossero, smisero di lottare e volsero lo sguardo verso i due contendenti. E sotto gli occhi di tutti, avvenne l’inaspettato.
Il Governatore alzò rapidamente il braccio e sferrò un violento pugno sulla guancia di Shadow, facendolo finire ad una decina di metri di distanza, il sangue che gli colava dalle labbra spaccate.
Sai, Shadow, non è così facile uccidere un Ghoul! Pensò Konnor. E mentre Zero si rimetteva in piedi, la spada che spuntava dalla sua schiena, si vide chiaramente che quel buco si era in realtà formato naturalmente, a causa della carne che si era letteralmente ritratta per lasciar passare la lama, e ora si stava richiudendo, spingendo la spada fuori dal corpo.
Shadow si rimise in piedi e disse: "Niente male davvero! Non ho mai sospettato che tu fossi un Ghoul…"
"Che ci vuoi fare? Non sono un tipo che sbandiera la sua Razza ai quattro venti!"
"Sappi che la tua immunità alle spade non basterà per sconfiggermi!"
E dopo essersi tolto il sangue dal volto, iniziò a caricare le braccia di magia, di certo per potenziare i suoi colpi. Quando terminò, partì verso Zero e sferrò un pugno diretto al suo stomaco, ma quello lo parò senza difficoltà.
"Dovrai fare di meglio se vuoi colpirmi!"
"Lo so benissimo, cosa credi?"
E un gancio sinistro colpì il Ghoul al fianco, seguito da un pugno in pieno volto che lo scaraventò indietro di qualche metro, ma con una capriola quello atterrò in piedi e lanciò una sfera di energia oscura verso il suo nemico che, preso alla sprovvista, non fece in tempo a spostarsi e fu centrato in pieno.
L’esplosione che seguì non sortì alcun effetto su Shadow, il quale rimase nello stesso punto in cui si trovava prima di essa.
E così ha anche Protezione dalle Esplosioni, eh? Quell’armatura è piena zeppa di magia! Pensò Konnor. Ma, lo sapeva bene, gli effetti più pesanti di quel colpo non si erano ancora manifestati appieno. Intanto, però, la pelle del Re si era leggermente ingrigita.
"Maledizione…" Imprecò Shadow guardandosi le mani. "Non avevo calcolato la Sfera Avvizzente… Ma non importa. Ci vuole ben altro per mettermi fuori gioco!"
E corse verso il Ghoul, tempestandolo di colpi che però quello riuscì sempre a parare, finché non si divisero, Shadow un po’ provato dall’effetto di Avvizzimento e Zero un po’ indebolito per i tanti pugni che aveva dovuto bloccare.
"Andiamo, non sarai già stanco di combattere?" Chiese il Governatore
"Ti piacerebbe! Ma anch’io ho il mio asso nella manica!"
Sfilò un coltello dalla cintura e lo lanciò verso il Ghoul. L’arma si conficcò nella carne senza però ferirlo.
"Ma dai! E sarebbe questa la tua arma segreta?"
"Non esattamente…"
E lanciò altri coltelli. Quando ebbe trasformato il Governatore in un puntaspilli vivente, schioccò le dita e soffiò su di esse. Una gigantesca fiammata si propagò dalla mano del Re, avvolgendo Zero, che allargò le braccia e rise.
"Ahahahah! Non sono uno sprovveduto! Il fuoco non può farmi nulla!"
Ma quando smise di parlare, si accorse che anche il suo avversario stava sorridendo.
Abbassò lo sguardo: sui manici dei pugnali c’erano delle micce da esplosivo accese. Gli si spalancarono gli occhi dal terrore: non aveva Protezione dalle Esplosioni, e non avrebbe mai fatto in tempo a togliersi tutti i coltelli. E come se non bastasse, cercare di spegnere le micce con l’acqua lo avrebbe ucciso comunque.
I pugnali esplosero. E nello steso momento, Shadow cadde in ginocchio, boccheggiando.
Fu proprio questo a salvarlo: il potere di Avvizzimento, concluso il suo effetto, aveva prelevato un’enorme quantità di energia dalla vittima e l’aveva riversata in Zero, permettendogli di sopravvivere all’esplosione. Ma le sue ferite erano comunque molto gravi. Il suo corpo semicarbonizzato venne subito portato in città dai soldati più vicini, mentre il Re, ancora a terra, estraeva qualcosa dalla cintura. Sembrava una piccola perla verde, ma Konnor la riconobbe subito: una Gemma del Teletrasporto!
Prese immediatamente una freccia avvelenata, con la speranza che almeno il veleno riuscisse a penetrare le sue difese, e la scoccò, mirando alla testa di Shadow.
Troppo tardi: il Re aveva rotto la Gemma, e delle particelle viola lo avevano completamente avvolto. Quando la freccia toccò la nube quella si diradò, rivelando che del nemico non c’era più traccia.
Maledizione! C’eravamo quasi! E adesso Zero è in pericolo di vita!
Il clangore della battaglia riprese, richiamando l’attenzione del ragazzo. Le truppe della città faticavano a tener testa a quelle dell’Esercito Reale, così Konnor riprese a scoccare frecce infuocate sulla fanteria nemica, ma continuò a pensare al suo amico per tutta la battaglia.
Resisti, Zero! Senza di te Everground è perduta!

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Capitolo 3
*** Pioggia di Pietre ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.3 Pioggia di Pietre
 
Everground,Ospedale, circa le 10. 13/05, anno VII del Regno di Shadow
“Allora, come ti senti?”
Konnor era andato a trovare Zero, approfittando del giorno di tregua concesso dal Re. Dopo l’abbandono del campo da parte dei due combattenti, l’Esercito Reale aveva perso motivazione e aveva iniziato a perdere sempre più uomini. Così un Comandante aveva dato l’ordine di ritirata e, qualche ora dopo, un messo del Re aveva indicato la volontà di Shadow di non attaccare il giorno seguente.
Un po’ deludente come inizio di un assedio. Aveva pensato Konnor.
E ora il ragazzo era appena entrato nella stanza in cui era ricoverato il suo amico. Le ferite dei Ghoul guariscono molto in fretta, perciò il suo corpo era già in perfette condizioni. Ma tali danni lo avevano molto provato, e si vedeva chiaramente la stanchezza nel suo volto. Guardava fuori dalla finestra, che dava sulla piazza centrale, e dai riflessi sul vetro Konnor notò perfettamente due grosse occhiaie che gli contornavano gli occhi.
Il Governatore si sedette e rispose, ironico: “Ah, Konnor! Sì, sto benissimo! Mi sento come un albero appena abbattuto!”
“Sei sicuro di voler tornare sul campo di battaglia?”
L’uomo tornò serio e disse, risoluto: “Certo! Non abbandonerò Everground finché avrò fiato in corpo!”
“Allora ti conviene svignartela subito!” Scherzò Konnor. “È da quando sei un Ghoul che non hai più bisogno di respirare!”
Zero ridacchiò e rispose: “In pratica, da quando avevo otto anni. Quanto ho odiato quel maledetto che mi ha trasformato… come si chiamava?”
“Beh, se non lo sai tu… io dovevo ancora nascere allora”
“Beh, non importa. Sta di fatto che ora sono qui, e combatterò fino alla morte!”
“Lo stesso vale per me!”
“No, te l’ho già spiegato: non voglio che tu perda la vita…”
“…per colpa di una guerra persa in partenza, lo so, me lo hai già detto ieri. Ma non è andata troppo male, no?”
“Ah, certo, i nemici hanno perso 520 uomini su 2500, noi 350 su 1200. Ti pare che stia andando bene?”
“No, in effetti. E devi contare che buona parte dei caduti nemici sono vittime di noi arcieri…”
“Già, e adesso non posso più sfruttare l’effetto sorpresa. Di certo il Re tornerà all’assalto cercando di impalarmi con una freccia o una Balista d’Assedio!”
“Sì… Abbiamo avuto l’occasione migliore e l’abbiamo sprecata. Se avessi reagito più in fretta, forse…”
“Non lo avresti colpito comunque. È inutile rammaricarsi. Domani l’attacco riprenderà e il Re sarà di nuovo al fianco delle sue truppe. E con così poca cavalleria rimasta non tenteranno una carica, il che vuol dire che ce li ritroveremo tutti subito addosso”
“Sei sicuro che il Re ci sarà? Voglio dire, era messo male anche lui, e noi umani non ci curiamo al vostro stesso ritmo”
“Dimentichi che ha un grande talento anche con le pozioni! L’unico suo punto debole è che non è un granché a inventare nuove formule… come dire… all’occorrenza…”
“Non che sia mai stato un problema per lui… oggigiorno conosciamo formule magiche per qualsiasi cosa”
“Già. Non ci resta che aspettare e sperare” E si lasciò cadere sul letto. “Domani si decideranno le sorti di Everground…”
“E noi saremo lì a combattere per il suo futuro!” Concluse Konnor.
 
Everground, Mura esterne, circa le 8. 14/05, anno VII del Regno di Shadow
Un corno risuonò in lontananza. Gli arcieri impugnarono gli archi, pronti a reagire appena Konnor avesse dato l’ordine di attaccare. I fanti, schierati a parallelepipedo per non subire troppo nel caso di un’altra carica, impugnarono gli scudi, le lance e le varie altre armi a loro disposizione. Zero era dietro le porte, pronto a intervenire appena avesse individuato il Re. Non era al massimo della forma, ma era comunque in grado di fare la sua sporca figura contro di Shadow. Era tutto pronto, eppure c’era qualcosa che non andava.
Non capisco… dov’è l’esercito nemico?
Konnor scrutò l’orizzonte, ma non vide nessun segno di movimento nell’accampamento nemico. Aguzzò lo sguardo, e vide ciò che temeva: alcuni soldati stavano manovrando le catapulte. Di lì a poco una pioggia di rocce si sarebbe abbattuta sull’esercito della città. Subito si sporse dal parapetto e gridò: “Via di lì! Stanno attaccando con le catapulte!”
“Ma sono troppo lontani, non riusciranno mai a colpire i nostri uomini!” Rispose Zero, ma si sbagliava: un masso si schiantò esattamente al centro dello schieramento, schiacciando almeno una trentina di soldati. Altri massi colpirono in zone circostanti, e uno si abbattè sulle mura frantumandone una sezione di circa quattro metri. Dopo pochi secondi le baliste si unirono al fracasso, abbattendo incondizionatamente uomini ed edifici con le loro sfere di acciaio.
Konnor capì subito che una tale gittata poteva essere raggiunta solo con l’ausilio della magia, e gli venne un’idea.
Zero! Puoi aumentare la gittata del mio arco fino all’accampamento nemico?” Gridò cercando di sovrastare il rumore dei massi che si schiantavano.
“Certo! Se Shadow ci riesce con dei proiettili da artiglieria…”
“Ottimo! Puoi anche aggiustare la mira se serve?”
“Sì, ma… cos’hai in mente?”
“Non c’è tempo per spiagare!” E in quel momento un masso di catapulta colpì le mura molto vicino al ragazzo, che si abbassò per evitare alcuni pezzi di roccia che volavano verso di lui. Poi afferrò dieci frecce esplosive e riprese: “Fa solo in modo che ognuna di queste frecce colpisca una macchina d’assedio diversa!”
“Va bene!”
Konnor incoccò tutte le frecce insieme mentre Zero saliva sopra le mura per poter controllare i proiettili. Appena il Ghoul fu in posizione, scoccò. Le frecce seguirono una traiettoria normale fino al vertice della parabola, poi presero a volare in linea retta verso le macchine belliche del Re. Il piano funzionò: le frecce raggiunsero il bersaglio e tutte le macchine esplosero nello stesso momento, fermando quella follia che stava devastando la città. Tuttavia, le perdite erano state incredibilmente elevate.
“Ottima idea, Konnor” Disse il Governatore. "Ora Shadow dovrà per forza farsi avanti!"

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Capitolo 4
*** La Caduta del Ghoul ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.4 La Caduta del Ghoul
 
Everground, Mura esterne, circa le 12. 14/05, anno VII del Regno di Shadow
Come previsto, la distruzione delle macchine d’assedio aveva costretto Shadow a scendere in campo personalmente. Gli uomini nemici erano quasi 2000, mentre i superstiti della città erano a malapena 600. Era chiaro chi avrebbe vinto: se il Re non fosse stato sconfitto in fretta Everground sarebbe caduta. Ma Zero non voleva ancora intervenire…
Il Re stava uccidendo uno dopo l’altro ogni soldato che gli si parava davanti, e Konnor stava cercando in tutti i modi di attirare la sua attenzione. Finalmente, quando usò una freccia esplosiva, quello si voltò verso di lui e gli puntò contro l’indice. Poi alzò anche il medio, e infine li richiuse entrambi insieme.
Una freccia partì da sotto il guanto di Shadow, e Konnor si mise lo scudo davanti per pararla. Ma quello al contatto con il proiettile andò in mille pezzi e la freccia continuò imperterrita la sua avanzata, procurando al ragazzo un piccolo taglio sulla guancia sinistra.
Konnor sentì Zero imprecare dietro di lui per poi lanciarsi sul Re, che alzò l’altro braccio e ripetè i movimenti con le dita. Il Ghoul rispose con una Sfera Avvizzente, che distrusse la freccia ma fu shivata senza difficoltà dal suo avversario.
“Ti vedo in forma. Niente male per uno che è quasi morto carbonizzato!” Lo sbeffeggiò Shadow.
“E tu invece sei molto ben attrezzato a quanto vedo. Ma non importa. Stavolta riuscirò a ucciderti una volta per tutte!”
“Provaci pure. Ma oggi non avrai speranze!”
“Staremo a vedere!”
E il Ghoul si avventò sull’avversario, tempestandolo di pugni. Quello però li parò tutti e ne sferrò uno nello stomaco del Governatore, che cadde a terra qualche metro più indietro. Quando si rialzò, aveva quattro piccole ferite sull’addome dalle quali sgorgavano dei rivoli di sangue.
“Ma com’è possibile?” Si chiese. E per tutta risposta il Re gli mostrò il guanto, che aveva delle punte di diamante incastonate sulle nocche.
“Ricorri anche a questi subdoli trucchetti per sconfiggermi?”
“In guerra tutto è concesso”
“Adesso ti faccio vedere io!”
E prese dalla cintura una piccola perla azzurra, che gettò ai suoi piedi rompendola.
Zero svanì nel nulla, mentre Shadow subiva colpi da tutti i lati senza avere la minima possibilità di pararli. La scena durò una trentina di secondi, e poi il Ghoul riapparve nello stesso punto in cui era prima, mentre il Re si accasciava a terra.
“Maledetto!” Disse Shadow con un filo di voce. “Dovevo prevedere che avresti usato una Gemma Magica…”
“Sì, una velocità sproporzionata è sempre utile. E ora, il colpo di grazia!”
Subito caricò il suo avversario, ma quello alzò un indice, un medio e li richiuse, conficcandogli una freccia nella spalla sinistra.
“Mai abbassare la gaurdia, pivello!” Disse il Re, che si alzò e gettò contro il Ghoul una Gemma nera, accecandolo.
Le parti si invertirono: Shadow tempestò il suo nemico di pugni e calci finchè non stramazzò a terra, sanguinante e pieno di ferite. E si chinò, per continuare a colpirlo sulla schiena. Ma quello, come se niente fosse, rotolò verso sinistra, afferrò il Re per la gola e disse: “Non è ancora finita! E adesso dì addio alle tue protezioni!”
L’armatura del Re esplose, insieme alle balestre che aveva messo sotto i guanti. Zero strinse ancora più forte, e Shadow aveva ormai assunto un colorito verdognolo quando una freccia nemica colpì il Governatore appena sotto la scapola destra, facendogli aprire la mano per il dolore. Il suo avversario ne approfittò e lo colpì in pieno volto appena si riprese dalla mancanza d’aria. Il Ghoul cadde a terra, privo di sensi.
Konnor, finora rimasto a guardare, capì che la lotta aveva preso una pessima piega e incoccò subito una freccia infuocata, mirando alla testa del Re. Quello però si alzò in piedi e allargò le braccia, e la sua armatura iniziò a ricomporsi direttamente sul suo corpo. Il ragazzo prese a scoccare frecce all’impazzata, pur sapendo che non poteva più cambiare la sorte del suo amico. Shadow si chinò su di Zero e Konnor, per un momento, vide tutto al rallentatore.
Il Tiranno alzò il braccio, mentre le frecce si spezzavano a qualche centimetro da lui, e calò il pugno sul cranio del Governatore, nel quale affondò come un martello dentro un’anguria. E il sangue schizzò da tutte le parti, spandendosi sul terreno privo d’erba.
Un brivido percorse la schiena di Konnor che, scosso dai singhiozzi, perse la presa sull’arco e cadde in ginocchio. Zero era morto. Non poteva crederci. Non VOLEVA crederci. Eppure il cadavere del suo amico era davanti ai suoi occhi, così come l’artefice di quell’efferato omicidio. Si alzò lentamente, con il volto rigato dale lacrime, riprese in mano l’arco e sfilò un pugnale dalla cintura di un arciere vicino. E lo incoccò, gridando: “Zero! Io ti vendicherò! Lo giuro sulla mia stessa vita!”
E scoccò il pugnale, che fu immediatamente avvolto da una enorme fiamma verde smeraldo. L’armatura del Re non potè nulla contro quello strano proiettile, che gli si conficcò nel rene destro permettendo al fuoco magico di propagarsi per tutto il suo corpo. Ma tra le urla di dolore, Shadow riuscì a togliersi l’arma dalla carne e la gettò nel fango insanguinato, dove la fiamma si spense quasi all’istante. Poi alzò lo sguardo e vide Konnor, accasciato su un merlo per colpa dell’enorme quantità di energia che aveva usato, e che stava faticosamente tentando di rimettersi in piedi.
Alzò il braccio, poi l’indice, poi il medio, e infine richiuse il pugno. La freccia trapassò la spalla del ragazzo, che cadde all’indietro, il volto ancora rigato dalle lacrime. E mentre i sensi lo abbandonavano, gli parve di sentire la risata del Tiranno, subito scacciata da una voce calda e profonda…
“La Morte non ti avrà oggi, giovane umano… Non è ancora giunto il tuo momento…”

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Capitolo 5
*** River ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.5 River
 
Da qualche parte nei pressi di Everground, circa le 7. 16/05, anno VII del Regno di Shadow
I sensi di Konnor si risvegliarono uno per volta. La prima cosa di cui si accorse fu l’assanza di rumori di battaglia, e subito si chiese se fosse stato fatto prigioniero, o fosse ancora sulle mura, creduto morto e abbandonato lì, ma subito scartò entrambe le ipotesi perché sentì lo scroscio di un ruscello in lontananza. Dunque sono all’aperto, in mezzo alla natura. Ma come ci sono arrivato?
E come a risposta, sentì un profumo floreale riempirgli i polmoni. Si accorse, però, che non erano effettivamente fiori, e in più quella fragranza aveva qualcosa di familiare. Questo profumo mi ricorda una persona… qualcuno che non vedo da molto tempo… E qui intervenne il gusto, che gli ricordò le sue ferite con il tremendo sapore del sangue. Ma subito il tatto lo rassicurò facendogli avvertire la presenza di fasciature che gli coprivano la spalla. Sono stato portato via, messo in un posto sicuro e curato da una persona che conosco… ma chi?
Qualcosa gli solleticò la pelle vicino al petto e finalmente trovò la forza di aprire gli occhi: vide dei lunghi capelli mossi e corvini che gli sfioravano la pelle. Una donna alta e magra, dagli occhi verdi, vestita con una pesante casacca di cuoio dello stesso colore, dei pantaloni lunghi e neri e degli stivali di pelle stava iniziando a cambiare le sue faciature. Si guardò intorno, e vide la sua armatura, il suo arco e la sua faretra. E lì vicino, un altro arco finemente lavorato e con incastonati sulle punte due piccoli smeraldi era poggiato contro una faretra, che recava una piccola lettera R vicino al bordo superiore. E capì.
River…?”
La Cacciatrice smise per un attimo di lavorare e lo guardò. “Ah, finalmente ti sei svegliato!” Disse infine.
“D-dove mi trovo? E tu che ci fai qui? Non eri a Sistri?”
“Quante domande! Va bene, conoscendoti non desisterai finchè non avrai delle risposte” Tolse l’ultimo strato di fasce e scosse la testa. “È davvero una brutta ferita! C’è mancato poco che colpisse la clavicola, e allora non saresti sopravvissuto a lungo…”
“Ma quanto tempo è passato da…”
“Da quando ti ho recuperato? Due giorni, più o meno”
“Cosa?”
“Stai calmo e riposati. Ti dirò tutto quando avrò finito qui” Concluse, con un tono autoritario e che non ammetteva repliche. Così lui si arrese e chiuse gli occhi.
River, Cacciatrice di prim’ordine, fedele a Sheldon e amica d’infanzia di Konnor. Aveva due anni più di lui ed entrambi erano ottimi arcieri. Lui però era riluttante a entrare in un’associazione come quella dei Cacciatori, che era più che altro una cerchia di assassini specializzati nel tiro con l’arco e nell’utilizzo di frecce incantate. Lei però non volle sentire ragioni e, in un giorno di sette anni prima, decise di partire alla volta di Panem, dove un ventenne Sheldon si offrì di accompagnarla fino alla lontana Sistri, detta anche “Il Colle dei Cacciatori” per la presenza in città della loro Gilda. Se non ricordava male, gli avevano detto anche che Sheldon, in quello stesso viaggio, aveva voluto allungare la strada del ritorno per andare nella Città Santa di Erinir, dov’era situato il maestoso Tempio del dio Sabìr e nel quale era diventato Sacerdote.
Un momento! Sono anni che sento parlare di questo Sheldon, amico del popolo… Pontefice Massimo del dio Sabìr… Governatore di Panem… capo della Rivoluzione… eppure io non l’ho mai incontrato! Suppongo che se in futuro combatterò al suo fianco dovrei come minimo capire con chi ho a che fare…
“Ecco, ho finito!” Annunciò River, sedendosi su una roccia lì vicina. “Forza, spara. Cosa vuoi sapere?”
“Ok…per prima cosa… dove siamo?”
“Siamo leggermente a sud di Everground, in una piccola vallata tra due montagne della Catena di Alaysis”
“Bene, e… come mai sei qui?”
“Avresti preferito restare lì dov’eri?”
“No, ehm… riformulo la domanda… come sapevi che Everground era in pericolo? E perché hai salvato proprio me?”
“Sai, quando andai per la prima volta a Panem Sheldon mi diede una Perla di Contatto con la quale, specialmente dopo la sua nomina a Governatore, ci siamo parlati spesso. Il dieci di questo mese mi chiamò e mi disse, con tono terribilmente preoccupato, che aveva avuto una visione”
“Una visione?”
“Sì, e aveva visto molto di ciò che è successo due giorni fa…”
 
Sistri, Casa di River, circa le 5. 10/05, anno VII del Regno di Shadow
La grossa Perla brillò di una luce accecante, svegliandola di soprassalto. Lentamente si alzò, si strofinò gli occhi e andò verso l’oggetto, sfiorandolo con un dito. Quello smise di brillare e il volto di Sheldon apparve sulla sua superficie.
“Ah, Sheldon! Hai la più pallida idea di che ore sono?” Esclamò contrariata la ragazza.
“Lo so benissimo! Ma ciò non toglie urgenza a ciò che sto per dirti!”
“Allora dillo e basta! Non farmi perdere sonno prezioso!”
“Manfurax mi ha inviato una visione”
“Manfurax? Perché proprio lui? È il dio della Morte!”
“Appunto! Mi ha mostrato la città di Everground bombardata da una pioggia di rocce, ho visto Shadow uccidere Zero, e il tuo amico Konnor che veniva ferito in modo gravissimo! E subito dopo, ti ho vista soccorrerlo e portarlo in salvo”
“Cosa? N-non può essere!”
“Mi dispiace, ma Manfurax non mi ha mai mentito per quanto riguarda le guerre”
“Ma perché il Re dovrebbe attaccare Everground?”
“Temo che un messaggero sia stato intercettato e che Shadow abbia scoperto l’implicazione di Everground nella Rivoluzione. Se è vero, e dopo questa visione ne sono certo, non c’è tempo da perdere! Forse la città è già sotto assedio!”
“Ma… ma perché proprio io? Voglio dire… sono ancora un’apprendista qui! Abbandonare la Gilda significherebbe dire addio per sempre al mio sogno di diventare Cacciatore Capo! Senza contare che per tornare a Everground dovrò percorrere più di ottocento miglia!”
“Solo Manfurax sa perché, ma questa missione è tua e tu devi portarla a termine. In caso contrario, per Konnor sarà finita!”
“O-ok… userò le frecce teleportanti per raggiungere la città in fretta e farò di tutto per salvarlo”
“Mi raccomando! Gli dèi in persona ti affidano la vita di quel ragazzo. Fa che non abbiano sbagliato a riporre la loro fiducia in te”
“Può un dio sbagliarsi? Io credo di no. Addio allora. Ti farò sapere quando avrò compiuto la missione…”
 
Da qualche parte a sud di Everground, circa le 8. 16/05, anno VII del Regno di Shadow
“…e questo è quanto. Usando le frecce sono riuscita a coprire la distanza in soli quattro giorni, e sono arrivata appena in tempo per salvarti la vita. Ti ho fasciato e ho avvertito Sheldon, che vuole ti porti da lui”
Ah, capita a fagiolo! Finalmente potrò incontrare il Pontefice Massimo!
“Ok. Quando partiamo?”
“Appena sarai in grado di correre. Ho visto il Re guardarti in faccia; probabilmente si ricorda di te e appena si sarà accorto che non sei tra i cadaveri ti verrà a cercare per ucciderti!”
Una freccia si conficcò nel terreno a pochi passi da loro, seguita da un grido: “Lo abbiamo trovato! Avvertite il Re!”
I due alzarono lo sguardo e videro alcuni uomini dell’Esercito Reale in cima ad una collinetta vicina.
“Maledizione!” Imprecò River. Prese l’arco e una freccia e scoccò verso i soldati, senza però colpirli. E sotto gli occhi stupefatti di Konnor, quelli iniziarono a muoversi a rallentatore.
“Beh, vorrà dire che dovrai sforzarti” Disse mentre lo tirava su. “Avanti, in piedi! L’incantesimo non durerà per molto!”
 
NDA
Ciao ragazzi! Ecco che arrivano nuovi personaggi direttamente dalla mia cerchia di web-friends! Scopriamo chi sono:
River: Rindera su MC, fondò Everground (quella del server) insieme a Namezero e me, ma poi non tornò più sul server per molto tempo.
Manfurax: Manfu96 su MC, è l’ultimo admin aggiunto sul server ma si è subito dimostrato degno di questo titolo.

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Capitolo 6
*** Fuga verso il fiume Pan ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.6 Fuga verso il fiume Pan
 
Da qualche parte nella Catena di Alaysis, circa le 10. 17/05, anno VII del Regno di Shadow
“Ah… non ce la faccio più…” Si lamentò Konnor.
“Cerca di resistere, ci siamo quasi!” Lo esortò River.
“Ma si può sapere dove mi stai portando?”
“Verso il fiume! È la terza volta che te lo dico oggi!” Rispose esasperata lei. Sapeva bene che già il fatto che il ragazzo riuscisse a starle dietro con la corazza indosso e per di più nel bel mezzo di una foresta era più che un miracolo, ma allo stesso tempo non poteva permettergli di fermarsi per se non per mangiare, dormire o per bisogni impellenti, altrimenti i soldati li avrebbero raggiunti. La freccia incantata del giorno prima aveva fatto guadagnare ai due più di un’ora di tempo, ma nonostante tutto gli uomini di Shadow continuavano a guadagnare terreno. La loro unica speranza era raggiungere il fiume Pan, dove una picola nave di Sheldon li stava aspettando.
“Ehi, River…” disse Konnor iniziando a rallentare. “Non hai un’altra di quelle frecce? Potrebbe esserci comoda in questo momento…”
“Mi dispiace, ma ero riuscita ad incantarne una sola” Rispose lei, rallentando a sua volta per afferrarlo per il braccio, costringendolo così a correre di nuovo. “La magia da adoperare per crearla è molto complessa e avevo inziato a studiarla solo due settimane fa. E l’energia richiesta è tale che rallentare i nostri nemici anche solo di qualche minuto mi lascerebbe senza forze!”
“Intanto però le forze stanno abbandonando ME! Ah…”
Konnor si portò una mano alla spalla, e in quel momento una voce dietro di loro gridò: “Sono qui davanti! Forza, più veloci!”
“Maledizione!” Imprecò River che, presa una freccia, fece una piroetta e la scoccò verso i soldati, per poi riprendere a correre come se niente fosse. Una violenta esplosione chiarì a Konnor che tipo di freccia avesse usato. Dopo pochi metri, tuttavia, i soldati erano di nuovo troppo vicini per i suoi gusti. Fortunatamente, un bagliore in lontananza indicò ai ragazzi la posizione del fiume.
“Finalmente! Non ci speravo più!” Disse Konnor che, rinvigorito dalla vicinanza della sua meta, aveva anche iniziato a correre più veloce. I soldati, però, erano ormai giunti a distanza di tiro e iniziarono a scoccare frecce verso i due. Molte andarono a vuoto ed alcune colpirono l’armatura dei ragazzi di striscio, rimbalzando, ma una finì per conficcarsi nella coscia di River, che cadde in avanti.
River! No!” Gridò Konnor, fermandosi. E i soldati anche smisero di correre, puntando il ragazzo in pieno petto con i loro archi.
“Corri… o sarà stato tutto inutile…” Rispose lei, ansimando.
“Ma…”
“VAI!” Gridò, e Konnor riprese a correre proprio quando gli uomini dell Esercito avevano appena scoccato. Le frecce rimbalzarono sulla corazza, ma quando la fuga ricominciò il ragazzo si accorse che gli inseguitori erano leggermente diminuiti di numero.
River… prima Zero e adesso anche lei! Quante persone dovrò perdere prima che tutto questo abbia fine? Pensò mentre le lacrime, da troppi giorni soffocate, tornavano a bagnare il suo volto. E in quel momento, due creature si lanciarono dalle cime degli alberi e atterrarono alcuni soldati, dilaniando gli altri con dei lunghi ed affilati artigli. Incerto della natura dei due, Konnor continuò a correre e, giunto sulla riva, si mise a cercare la barca, ansimando pesantemente.
Ci mancava solo questa! Si può sapere dov’è la barca di Sheldon?
E per tutta risposta, una piccola nave con alcuni uomini sul ponte apparve dal nulla davanti a lui e un uomo con un armatura di ferro uscì da sottocoperta.
“Sei tu Konnor Stevenson, il sopravvissuto di Everground?” Chiese lo sconosciuto.
“Io… sì, sono io…” Rispose lui.
“Allora sali, presto! I miei… ehm… uomini si stanno occupando dei tuoi inseguitori!”
Il ragazzo, stremato, annuì e corse sulla barca, per poi sedersi ai piedi dell’albero maestro. L’uomo notò che Konnor continuava a fissare la foresta e lo rassicurò: “Non ti preoccupare, nessun umano è in grado di sopravvivere ai miei sottoposti”
“Non stavo pensando… a questo” Rispose Konnor ansimando.
“Ah, ma certo. La ragazza” Disse quello con un sorrisetto malizioso “Stai tranquillo, appena la toveranno la porteranno in salvo”
Passarono pochi secondi, poi l’uomo gli diede una leggera gomitata “Dì la verità, c’è qualcosa tra te e quella Cacciatrice?”
“No… è una mia amica d’infanzia” Rispose il ragazzo senza battere ciglio.
“Capisco… Comunque mi presento, sono Winter, Comandante in capo dell’Armata Licantropi di Panem”
“Oh, la smetta con le formalità” Sbottò Konnor “Chieda piuttosto ai suoi uomini se hanno trovato River!”
“Molto bene” Rispose con freddezza il Comandante e, alzati gli occhi al cielo, emise un ululato agghiacciante, seguito poi da altri due provenienti dal folto degli alberi. Winter, ricevuto il richiamo, disse subito: “L’hanno trovata. È priva di sensi ed è ferita a una gamba, ma sta bene”
“Oh, grazie al cielo” Rispose Konnor, tirando un respiro di sollievo.
“A proposito di ferite…” riprese il Licantropo. “Drake! Vai nella mia cabina e portami una delle boccette rosse!”
“Subito, signore!” Rispose il soldato prima di correre sottocoperta.
“Devi sapere che Drake non è un tipo molto combattivo” Iniziò a spiegare il Comandante. Konnor fece un’espressione accigliata, così quello riprese: “Beh, certo non si può dire lo stesso durante le notti di luna piena… ma noi guerrieri addestrati siamo in grado di mantenere il controllo anche quando siamo trasformati. In ogni caso, Drake evita sempre di combattere se non è necessario o se non è costretto. Non ci vedo niente di strano, visto che dopotutto ha assistito all’assassinio della sua famiglia da parte di alcuni esemplari allo stato brado. È stato per puro caso se ha avuto la fortuna… o la sfortuna, dipende dai punti di vista… di diventare uno di noi. Tuttavia, quando scende in campo è più forte perfino di me, se non anche del Governatore!”
Nel frattempo, il soldato era tornato sul ponte con in mano una strana ampolla piena di un liquido rossastro dalla consistenza simile al miele.
“Eccola, a lei signore” Disse porgendo la pozione al Comandante.
“Grazie, Drake. Torna al tuo posto ora” Rispose Winter che, presa in mano l’ampolla, la diede subito a Konnor. “Bevila tutta. È una Pozione di Guarigione. Può curare anche le ferite più gravi, purchè non siano stati lesionati organi vitali, e non è il tuo caso. Ma ti avverto, ha un sapore orribile!”
Il ragazzo stappò l’ampolla, spanendo nell’aria un orrido puzzo di carne muffita. Subito allontanò la boccetta dal naso e rimise il tappo, e in quel momento un ululato si levò dalla foresta, molto vicino alla barca.
“Ah, ottimo! Gioisci, ragazzo: la tua amica è al sicuro”
Konnor mise da parte la pozione e corse giù dalla nave per accertarsi delle condizioni di River. Quando finalmente tutti furono saliti a bordo, Winter diede l’ordine di levare le ancore e la barca si allontanò dalla riva, diretta verso la città di Panem.
 
NDA
Salve ragazzi! Oggi abbiamo conosciuto anche la razza dei Licantropi e si sono formati i profili di due nuovi personaggi. Tuttavia, solo uno è un mio amico, l’altro è inventato:
Drake: RedDragon17 su MC, è un tipo amichevole e gentile. Sul server non l’ho mai visto combattere (a parte una volta, quando abbiamo fatto PvP insieme). È stato anche mio vicesindaco, quando ho creato la mia città.

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Capitolo 7
*** Ad un passo dalla meta ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.7 Ad un passo dalla meta
 
Fiume Pan, nord di Panem, circa le 16. 17/05, anno VII del Regno di Shadow
La barca avanzava placida sulle acque del fiume Pan. La Pozione di Guarigione, con cui Winter aveva quasi strozzato Konnor per costringerlo a bere, aveva concluso il suo effetto e il ragazzo era totalmente guarito. Anche River, svegliatasi già da qualche ora, ne aveva bevuta un po’ ed era di nuovo in perfette condizioni. Nel frattempo, gli uomini dell’equipaggio avevano avvistato alcuni soldati del Re e avevano rioccultato la nave a tempo di record. River si interessò subito all’incantesimo, e Winter le spiegò che era una magia molto semplice e poco dispendiosa di energia, che consisteva nel deviare i raggi solari intorno all’oggetto da occultare. La cosa però era molto destabilizzante, visto che ci si ritrovava a camminare senza vedere sé stessi, gli altri o perfino dove si mettevano i piedi.
In ogni caso, la tecnica aveva permesso alla nave di viaggiare non vista sul fiume per quattro ore buone, ma poi un rumore di freccia su legno attirò l’attenzione dei presenti verso tribordo.
All’inizio nessuno si preoccupò, pensando che la freccia sarebbe subito sparita insieme al resto della barca e sarebbe bastato abbattere i soldati nemici nella zona per evitare di essere scoperti. Invece, il proiettile era intriso di un potente controincantesimo che, al tentativo di occultamento, annullò la precedente formula rendendo la nave di nuovo visibile.
Konnor rivolse lo sguardo in direzione di Panem, e vide le mura della città apparire all’orizzonte, sopra le fronde degli alberi più lontani. Non poteva permettere che, dopo tutta la fatica che aveva fatto per arrivare fin lì, quegli uomini lo catturassero per portarlo a morire sotto gli occhi soddisfatti del Tiranno. Prese una freccia, subito imitato da River, ed entrambi scoccarono verso i nemici, abbattendone due dei dieci presenti sulla sponda del fiume. Altre frecce lanciate dai Licantropi uccisero i superstiti del gruppo. Ma purtroppo, un’intera armata di arcieri era ad aspettarli alla successiva ansa del fiume, l’ultima prima della città.
"Drake! È il tuo momento! Devi intervenire!" Gridò immediatamente Winter.
"Ma…"
"Niente “ma”! Se non fai qualcosa, qui ci rimettiamo la pelle!"
"Sissignore…" Rispose il soldato con aria sottomessa. E davanti agli occhi inorriditi di Konnor e River, le sue unghie delle mani iniziarono a crescere ad un ritmo impressionante, imitate dai capelli e dalla mascella, che assunse una forma a metà tra umana e lupoide. A trasformazione conclusa, la creatura si tuffò in acqua, raggiungendo poi la riva ad una velocità stupefacente. Nel frattempo, però, un fitto muro di fiamme si era innalzato dal gruppo di arcieri. Se le frecce fossero giunte sulla nave, l’avrebbero affondata all’istante. Ma a sorpresa, River estrasse da sotto la sua giubba di cuoio uno strano bastone con una lama ad ogni estremità. La ragazza iniziò a roteare l’arma ad una velocità tale che quella sembrò divenire un cerchio completo e sprigionò un forte vento che spense le fiamme delle frecce. Quelle poche che tentarono di passare tra le lame di quella strana spada divennero quasi polvere.
Gli arcieri nemici erano rimasti inebetiti a quella visione, come anche i soldati sulla nave. Ma dopo qualche secondo di esitazione, entrambi i gruppi misero mano alle frecce e si prepararono a scoccare. Tuttavia, in un turbinìo di artigli, ben due file nemiche furono eliminate da una sola carica di Drake. I restanti furono uccisi uno ad uno con dei colpi rapidi e precisi al cuore o ai polmoni.
Concluso quel terribile compito, il Licantropo si tuffò di nuovo in acqua, lasciandosi alle spalle una collinetta rossa di sangue, e tornò sulla nave, dove riprese il suo aspetto umano e chiese di potersi congedare.
"Vai, ragazzo. Sarà meglio che ti riposi per un po’" Concesse comprensivo il Comandante.
"Grazie signore" Rispose Drake, per poi dirigersi sottocoperta.
Konnor, nel frattempo, teneva ancora lo sguardo inchiodato sulla terribile arma di River, che lei stava ancora brandendo, pronta nel caso di un nuovo attacco. Fu solo quando si rilassò che la ragazza si accorse dello sguardo incredulo del suo amico e gli chiese: "Beh? Che hai da guardare?"
"Quella… cosa… che cos’è?"
"Oh, questa?" Rispose lei con noncuranza, roteando pericolosamente l’arma. "È una fedele riproduzione della leggendaria Aer, meglio conosciuta come “Lama del Vento”"
"Wow… E perché non l’ho mai sentita nominare?"
"Semplicemente perché l’originale è in possesso nientemeno del Cacciatore Capo, che risiede a Sistri. Non mi stupisce sapere che ad una tale distanza non si conosca il nome di quest’arma. A quanto ho sentito, comunque, la Aer è in grado di dominare l’aria e conferisce al suo possessore una incredibile velocità"
"Fantastico… se lo avessi saputo sarei venuto anche io alla Gilda dei Cacciatori!"
"Oh, non è così facile ottenerla: sembra che sia la spada stessa a decidere il suo proprietario. È così che vengono scelti i Cacciatori Capo da quasi cento generazioni. Questa…" Passò l’arma a Konnor, che cercò di usarla ma finì per conficcarla tra le assi del ponte. "…ha più o meno gli stessi poteri dell’originale, solo è molto più debole e fragile"
"Fragile?"
"Sì. Questa è fatta di semplice acciaio" Spiegò estraendo l’arma dal legno come se niente fosse "L’originale… beh, non lo sappiamo ancora"
"Come sarebbe a dire?"
"È così. Nonostante i recenti progressi scientifici, non abbiamo ancora scoperto di che materiale sia composta. Incredibile, vero?"
"Decisamente! Possibile che nel passato fossero tecnologicamente più avanzati di noi?"
"Tutto è possibile, a questo mondo" Intervenne Winter. "Tuttavia, non è il momento di dilungarci in questi discorsi. Guardate: abbiamo raggiunto la nostra meta!"
I due guardarono verso sud, e si accorsero solo allora che erano quasi alle porte della città.
"Ragazzi… benvenuti a Panem, la Città della Luce!"

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Capitolo 8
*** Il Pontefice Massimo ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.8 Il Pontefice Massimo

 
Fiume Pan, Porta Fluviale Nord di Panem, circa le 17. 17/05, anno VII del Regno di Shadow
Konnor tratteneva il fiato mentre l’enorme cancello fluviale della città si alzava lentamente. Il robusto legno era rinforzato da bande di acciaio verticali e orizzontali, che formavano uno stretto reticolato e che continuavano anche sotto il pelo dell’acqua, dove il legno invece non c’era. Le mura, alte almeno duecento metri, erano fatte di mattoni di pietra e, a intervalli regolari, delle torri alte più o meno dieci metri in più completavano il complesso difensivo. Vari soldati appostati sopra la porta salutavano la nave e il suo equipaggio con tale clamore che sembrava fossero i superstiti di una chissà quale disperata guerra. Poi il ragazzo si ricordò che in effetti era proprio così, almeno per lui.
La porta si era finalmente aperta, e la barca aveva ripreso la navigazione, diretta al porto fluviale di Panem. Ad aspettarli su una delle banchine più vicine alle mura c’era una discreta folla, capitanata da una figura che indossava una tunica bianca orlata d’oro.
È lui, non ci sono dubbi! Quello è il Pontefice Massimo, il famoso Sheldon!
La nave attraccò. L’asse fu calata sulla banchina. L’uomo con la tunica si avvicinò e rivolse una preghiera a Sabìr, benedicendo l’imbarcazione e tutti i suoi passeggeri. Poi i Licantropi iniziarono a scendere in fila indiana, inchinandosi davanti ad esso. Tutto andava ad avvalorare la tesi di Konnor, certo che fosse davanti al suo futuro compagno di battaglia. Così iniziò a scendere, seguito da River, ma lei capì al volo quello che pensava e parlò per prima, evitandogli così una pessima figura.
“Salve, Jarvan. È un piacere rivederla” Disse la ragazza inchinandosi. Konnor la imitò immediatamente quando si accorse del suo gesto.
“Anche per me, River” Rispose quello. “È passato molto tempo dalla tua ultima visita. E come allora sei qui per portarci buone notizie, suppongo…”
“Sì, ma stavolta ne ho anche di cattive. La Profezia di Manfurax si è avverata”
La folla fu pervasa da grande stupore. Evidentemente la notizia era già nota ai più. Konnor non capiva come Sheldon avesse potuto permettere che un’informazione del genere venisse divulgata: e se fosse giunta alle orecchie del Re?
“Ahimè, mi dispiace per la povera Everground” Rispose il Sacerdote, chinando il capo. “Era una delle città più belle e fiorenti di tutta Equestria. Ovviamente non avrebbe mai potuto competere con Ethys, ma ormai che importa?”
“Aehm!” Fece Konnor, richiamando l’attenzione di Jarvan. “La Profezia non parlava solo della fine di Everground…”
“Oh, ma certo! Il Sopravvissuto!” Rispose l’altro, quasi svegliandosi da un sogno a occhi aperti. “Dato che sei l’unico volto che non conosco, ne deduco che sia tu, giusto?”
“Esatto” Rispose il ragazzo, infastidito da quell’appellativo. Non sopportava che gli venisse rinfacciato in quel modo il suo stato di senza-patria. La sua casa era distrutta. I suoi amici non c’erano più. C’era davvero bisogno di ricordarglielo ogni volta che incontrava qualcuno? Se non fosse stato un Sacerdote a dirlo, gli sarebbe già saltato addosso.
“Allora sarà meglio che voi due incontriate al più presto il Pontefice. Drake! Winter!”
I due Licantropi, che, a differenza degli altri dell’equipaggio, erano rimasti tra la folla, si affancarono a Jarvan e si misero sll’attenti, in attesa di istruzioni. “Scortate questi ragazzi fino al Palazzo del Governatore. Subito!”
“Sissignore!” Risposero quelli.
 
Panem, Palazzo del Governatore, circa le 18. 17/05, anno VII del Regno di Shadow
La città di Panem era di una bellezza incredibile: le pareti di tutte le case, anche delle famiglie più povere, erano costituite da pregiato granito. Il mercato coperto, situato nella piazza centrale, era costituito interamente da quarzo bianco, mentre le bancarelle erano in legno di mogano. Sembrava che in quella città non esistesse la miseria, e che anche il più trascurato angolo di strada brillasse di luce propria. Solo ora Konnor capiva perché Panem fosse chiamata “La Città della Luce”.
In ogni caso, dopo quasi un’ora di cammino erano finalmente giunti alle mura centrali, all’interno delle quali c’era il Palazzo del Governatore. Un robusto cancello lasciava intavedere un enorme giardino attraversato da una strada centrale che portava fino all’entrata del Palazzo. Due guardie ai lati del cancello perquisirono Konnor e River: requisirono gli archi e i pugnali dei due, ma contrariamente a quanto il ragazzo si aspettasse, non trovarono la strana arma della sua amica, così aprirono il cancello senza altri indugi.
Le mura esterne del palazzo erano totalmente fatte in marmo bianco, nel quale si aprivano decine e decine di finestre per ognuno dei tre piani della costruzione. Al centro del piano terra una porta in legno di abete a due battenti dava su un quadriportico, le cui pareti erano decorate con affreschi raffiguranti scene di guerra e di pace divise l’una dall’altra da semipilastri in marmo rosso. Delle colonne in marmo verde, invece, dividevano il quadriportico dall’atrio. Al centro di esso si trovava una bellissima fontana in quarzo latteo, sopra alla quale c’era una statua raffigurante forse un Sacerdote che brandiva una grossa e strana spada con la guardia simile ad un paio d’ali.
“Quello che vedi qui scolpito è Sabìr che tiene in mano Lux, la “Lama della Luce”“ Disse Winter indicando la statua. “Secondo un’antica tradizione, quella spada fu forgiata dal dio stesso e donata al primo Pontefice, a simboleggiare il suo compito di distruggere le tenebre di questo mondo. Da allora è la spada stessa a scegliere il Pontefice Massimo”
“È mai successo che qualcuno sia diventato Pontefice senza il consenso della spada?” Chiese Konnor.
“Oh, sì. Ma tutti sono andati incontro prima all’ira del dio, poi ad una fine orribile. Al Profanatore più recente fu tagliata la testa nel sonno dal suo servo più fidato”
“Ah, non oso neanche immaginarlo!”
I quattro attraversarono l’atrio e giunsero ad una porta di mogano spalancata, che attraversarono giungendo in un ampio corridoio trasversale. I due Licantropi impedirono però loro di addentrarsi nel Palazzo e li guidarono alla porta di fronte a loro, anch’essa in mogano ma decorata su entrambi i battenti con filigrana d’oro. Il disegno risultante ad ante chiuse raffigurava quella stessa spada che avevano visto poco prima in mano alla statua.
La porta si aprì lentamente, rivelando ai visitatori la Sala del Consiglio, sul cui trono centrale era seduto un uomo vestito di una tunica dorata con elaborati disegni bianchi e con indosso una splendida corazza d’oro. Era biondo e con gli occhi azzurri, i capelli tagliati corti e la barba ben curata. A giudicare dall’aspetto Konnor gli avrebbe dato al massimo vent’anni, ma se stavolta era davvero chi credeva che fosse, sapeva benissimo che in realtà era un venticinquenne.
L’uomo si alzò dal trono e scese lentamente gli scalini che lo separavano dai nuovi arrivati. Appena mise piede sull’ultimo gradino, allargò le braccia e disse, in tono amichevole ma allo stesso tempo formale: “Bentornata, cara River. Sono felice di vedere che stai bene. E soprattutto, ho finalmente l’onore di incontrare il tuo amico Konnor!”
Porse la mano al ragazzo, che la strinse con forza per scaricare un po’ di tensione.
“Piacere di conoscerti, Konnor. Io sono Sheldon. Noi due avremo molto di cui parlare…”

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Capitolo 9
*** Piani di Rivoluzione ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.9 Piani di Rivoluzione
 
Panem, Palazzo del Governatore, circa le 20. 17/05, anno VII del Regno di Shadow
Sheldon aveva invitato i due ragazzi a cena nell’ala privata del Palazzo. La stanza era spoglia e intima, le pareti erano in marmo bianco e il pavimento in pietra serena. Il tavolo era fatto completamente di rarissimo ebano, come pure le sedie. Le posate erano in acciaio, i piatti di ceramica e i bicchieri di cristallo. Infine le brocche, nelle quali c’era esclusivamente acqua -cosa che fu ben accetta da Konnor, che non aveva mai preso in simpatia il vino- erano fatte di vetro soffiato.
Mentre River si entusiasmò subito al vedere un così palese sfarzo, Konnor mantenne il massimo contegno e non distolse lo sguardo dal Pontefice per nulla al mondo. Qualdo quello si sedette, lo imitò ed esordì subito: "Hai detto che dobbiamo parlare, o sbaglio?"
Sheldon fu colpito dalla fretta del ragazzo, ma col senno di poi non seppe dargli torto. Così disse: "Dovevo aspettarmelo che non avresti mai atteso prima di iniziare questa conversazione. E va bene… Se vuoi sapere perché Everground è caduta, non sarò io a nascondertelo"
"So già tutto. River mi ha messo al corrente"
"Ah… Beh, tanto meglio. È tutto tempo risparmiato" Rispose il Governatore, versandosi l’acqua nel bicchiere.
Il ragazzo perse il controllo alla manifestazione di un tale disinteresse: "Ehi, è della mia patria che stiamo parlando! Non accetto che mi si parli in questo modo, fosse Sabìr stesso a farlo!"
Sheldon bevve e poi riprese, sorridendo mestamente: "Hai ragione, ti prego di perdonarmi: non riesco più a gestire lo stress negli ultimi tempi. Ma quando avremo estirpato il male da questa terra, tutto tornerà alla normalità"
"Impossibile!" Sibilò Konnor "Everground è caduta! Zero e tutti gli altri sono morti! Questo non potrà mai cambiare!"
"Anche in questo hai ragione. Ma quando il regno di Shadow sarà caduto potremo finalmente vivere nella giustizia e nella pace. Almeno in questo dovrai pur trovarti d’accordo…"
"Sì…" Rispose il ragazzo, cercando di calmarsi. "Sì… ma come hai intenzione di fare? So che in questa città la fazione rivoluzionaria è troppo debole per manifestarsi apertamente. In più, Ethys ed Erinir non hanno abbastanza truppe per competere con l’esercito di Yleon"
"Di nuovo, hai ragione: le truppe della Capitale sono troppe perfino per tutte e tre le nostre città. Serion e Donovan mi hanno già assicurato la loro fedeltà alla causa, e…" Il Governatore si incupì all’improvviso, e fece un respiro profondo prima di concludere: "Mi dispiace dirtelo così… ma è proprio a causa della caduta di Eveground… che la fazione rivoluzionaria di Panem ha potuto ottenere consensi anche nel resto della città…"
"Oh… capisco… almeno ora so che Zero non è morto invano…"
"Ma purtroppo ancora non basta. Per questo approfitterò di un incarico affidatomi dal Re stesso per chiamare a raccolta gli uomini di Thera"
"Thera? E dove sarebbe?"
Il Governatore estrasse una pergamena da sotto la veste e la gettò alla sua destra. Quella galleggiò in aria e si srotolò, mostrando ai presenti una mappa di Alaysia.
Il continente aveva l’aspetto di una goccia ruotata di novanta gradi in senso orario, e a sud-est di essa sorgeva un’isola vagamente ovoidale chiamata Rishtar. Il centro di Alaysia era percorso da una catena montuosa, detta Catena di Alaysis, che si allargava verso il centro e si fermava una volta giunta nella seconda metà, lasciando spazio all’enorme Deserto di Hilgrand.
Anche a Rishtar c’era una catena montuosa, chiamata Catena di Syftern, ma oltre a questo conoscevano solo l’esistenza di una foresta nei pressi della costa meridionale dell’isola.
Alaysia era invece costellata un po’ ovunque da foreste ed era attraversata da vari fiumi, in particolare i fiumi Pan, Dor e Ceris. Il primo scorreva in direzione sud-est e al centro del suo corso sorgeva la città di Panem. Gli altri attraversavano il continente da nord a sud dividendolo in due metà: a sud scorreva il Ceris, che sfociava formando un gigantesco delta, e a nord il Dor. Quest’ultimo, in particolare, nasceva da una montagna vicina alla costa e si avvolgeva su se stesso circondando quasi del tutto la città di Ethys, per poi dirigersi verso il mare. Questa suddivisione era non solo geografica, ma anche politica: nella zona orientale, ovvero sulla “punta” della goccia, sorgeva il Regno di Equestria, la cui capitale, Yleon, si affacciava sull’Oceano Settentrionale. Ad occidente sorgeva invece un vasto impero conosciuto come Legione dell’Inferno, data l’alto numero di Demoni e persone possedute che ci abitavano. Si diceva anche che il suo stesso re fosse posseduto, ma Konnor non aveva mai creduto a questa diceria. In ogni caso, la conformazione dei territori più lontani dal confine era sconosciuta per Equestria, come anche la posizione della capitale Aldurn e forse di qualche altra città.
Konnor guardò istintivamente verso la punta est della Catena di Alaysis, alla ricerca del puntino nero di Everground. Ma come temeva, la mappa si era già modificata magicamente, e al posto della città c’era il disegno di un rudere stilizzato con un piccolo cartiglio recitante “Rovine di Everground”.
Tutto il suo dolore riaffiorò in un istante, e la sua espressione si incupì. Sheldon se ne accorse e subito attirò la sua attenzione riprendendo il discorso.
"Vedi… Thera sorge sulla grande isola di Rishtar. Più esattamente, si trova qui, nella punta nord-occidentale. Ed è per questo che il tratto di mare che divide l’isola dal resto del Continente è detto Canale di Thera" Un coltello volò verso la mappa, indicando i luoghi di cui Sheldon stava parlando.
"Noi invece siamo qui, e questo è il Fiume Pan. Come vedi la foce del fiume dà quasi esattamente verso Thera. Per questo Re Shadow ha deciso di delegare a me questo compito. Inoltre…" Il coltello tornò verso Rishtar e indicò la foresta nella parte meridionale dell’isola. "…abbiamo notizie di una civiltà di tipo avanzato qui residente. L’interno della foresta, detta Selva di Leftyn in onore del suo scopritore, non è mai stata esplorato a fondo e ho deciso di inviare il soldato Drake ad esplorarla. Saprà cavarsela benissimo in caso di attacchi, e in più ho sempre visto quel ragazzo come un buon diplomatico, piuttosto che un uomo d’azione. Ma ora non è il momento di parlarne. Approfondiremo questo discorso nei prossimi giorni"
"Hai intenzione di ospitarci?" Chiese River mentre un carrello pieno di cibo entrava da una porta fatta di un legno molto chiaro. "Ma non è pericoloso? Se il Re lo scoprisse…"
"Non c’è motivo di preoccuparsi. L’importante è che non vi facciate vedere troppo in giro. Per questo vi chiedo di non lasciare l’ala privata del Palazzo"
"Va bene" Risposero i due ragazzi in coro.
"Ottimo. Ora pensiamo a mangiare"
 
Panem, Palazzo del Governatore, circa le 22. 17/05, anno VII del regno di Shadow
Dopo la cena, Sheldon si era congedato e si era diretto al Tempio per le preghiere della sera. Konnor e River erano dunque rimasti da soli nell’ala privata e avevano passato il tempo esplorando le varie stanze. Trovarono biblioteche, stanze da letto e perfino piscine coperte! Si fermarono in una di queste ultime e rimasero per un paio d’ore a parlare del più e del meno. Alla fine un servitore li trovò e li guidò fino alle loro stanze.
"Allora? Che farai adesso?" Chiese Konnor durante il tragitto.
"Come?" Fece River.
"Sì, insomma… non puoi tornare a Sistri, giusto? Da come mi hai raccontato, gli altri Cacciatori ti attaccherebbero a vista. Dunque cosa pensi di fare?"
"Non ci ho ancora pensato… ma credo che rimarrò qui a dare una mano"
"Capisco. Io invece chiederò a Sheldon di unirmi alla spedizione"
"E io sono lieto di accettare la tua richiesta" Rispose una voce dietro di loro. I due ragazzi si girarono di scatto e videro il Governatore che camminava dietro di loro. Chissà da quanto tempo li stava seguendo!
"Ma lei non era al Tempio?" Chiese Konnor.
"Sì, ma la funzione dura poco meno di un’ora. Ve l’avevo detto, o no?"
"Ah, sì, giusto. Aspetti… davvero potrò partire per Rishtar?"
"Ma certo! Però devi promettermi che farai attenzione: se Manfurax in persona ci ha comandato di proteggerti, ci sarà pure un motivo. E sinceramente, voglio sapere quale. Quindi cerca di non morire prima che lo abbia scoperto!" Scherzò.
"Ma certo! Quando si parte?"
"Non preoccuparti. Domani ti spiegherò i dettagli…"

NDA
Ciao lettori! Quello verso Rishtar si preannuncia un viaggio interessante, non è vero?
Ma non sono qui per parlarvi della trama. Oggi vi presento un nuovo personaggio:
Serion: S3RIONS su MC, è un ragazzo simpatico ed estroverso. Fu sindaco della città di Ethys, a mio parere una delle più belle del server.

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Capitolo 10
*** La Spedizione ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.10 La Spedizione
 
Panem, Palazzo del Governatore, circa le 10. 18/05, anno VII del Regno di Shadow
Sheldon quel giorno si era svegliato molto presto e si era subito diretto al Tempio per la preghiera del mattino. I due ragazzi si erano così ritirati in biblioteca, e mentre River era andata a studiare magia, Konnor si intrattenne nella sezione Libri Informativi, dove dopo una lunga ricerca ne aveva trovato uno intitolato Le Razze di Alaysia e aveva deciso di leggerlo. La prefazione dava subito un’idea di quello che c’era scritto nel resto dell’opera:
 
Molte sono le creature che vivono nel nostro Continente, e ancora di più sono quelle attualmente sconosciute. Buona parte di queste sono semplici animali selvatici, ma le altre sono creature magiche, legate ai sette Elementi Primordiali del nostro mondo e molto spesso pericolose. Tramite questo libro imparerete a riconoscerle, combatterle e, se è possibile, farvele amiche.
 
Konnor si sentì subito attratto da questo libro, e si chiese se parlasse anche delle Razze umanoidi. Guardò sul retro e, dopo qualche secondo, trovò i minuscoli caratteri che indicavano la data di pubblicazione: 12/09, anno I del Regno di Clodius IV
Il ragazzo si rese subito conto dell’antichità di quel manoscritto: Clodius IV fu re di Equestria quasi 300 anni prima, e fu solo al suo sesto anno di regno che il popolo riuscì ad ottenere da lui la Dichiarazione di Uguaglianza, che sanciva la libertà delle Razze non-umane, permettendo quindi a Vampiri, Ghoul, Licantropi e Demoni di vivere in pace nella Nazione. Ciò voleva dire che, se quest’opera era così antecedente alla Dichiarazione, non poteva che vedere le altre Razze come esseri inferori e pericolosi. Posò dunque il manoscritto e ne cercò un altro sullo stesso argomento ma, prima che potesse trovarlo, un servitore lo chiamò: “Signor Konnor! Il Governatore Sheldon la vuole vedere”
“Ah, era ora. Ok, fai strada” Rispose il ragazzo.
Vagarono per il Palazzo per una buona decina di minuti, ma poi giunsero in una sala circolare che Konnor non aveva mai visto. Il pavimento era ricoperto totalmente da un tappeto blu. Le pareti, decorate da affreschi in toni di azzuro, formavano una fantasia rilassante. Al centro della sala c’era una tavola rotonda sopra alla quale era posta una cartina di Alaysia. Sul soffitto invece, le fantasie delle pareti si fermavano delineando un profilo poligonale, al cui interno era inserita una minuziosa ricostruzione di Panem dall’alto. Sheldon era seduto ad una delle sedie del tavolo, in attesa del ragazzo.
“Governatore, le ho portato il signor Konnor” Annunciò il servitore.
“Molto bene, Maxwell. Puoi andare” Rispose  il Pontefice.
Maxwell fece un inchino e uscì dalla stanza, chiudendo la porta alle sue spalle. Quando quello fu uscito, Konnor si diresse verso il tavolo e si sedette esattamente di fronte a Sheldon, che cominciò: “Devi scusarmi se ti faccio questa domanda, ma devo saperlo subito e in maniera diretta: sei pronto ad affrontare uno dei viaggi più pericolosi della tua vita?”
“Sì. Di certo non può essere peggiore del…”
Il Sacerdote parlò sopra il ragazzo, ignorando il resto della frase: “Giuri di seguire le mie direttive, qualunque esse siano, finchè non avrai portato a termine la missione?”
Stavolta Konnor ci pensò su, ma poi accettò.
“Bene. E per ultima, prometti di non rivelare a nessuno, River compresa, l’obiettivo della tua missione?”
“Credevo fosse di dominio pubb…”
“Lo prometti?” Insistette Sheldon, interrompendo di nuovo il ragazzo.
“Io… va bene” Rispose quello, chinando il capo
“Ok. Allora, iniziamo. Innanzitutto, raggiungere Thera e chiamare a raccolta le truppe del Governatore Kanno non è l’unico obiettivo segreto di questa spedizione. In realtà, ho intenzione di mandare a breve una nave di coloni, volti a ripopolare una cittadella abbandonata di Rishtar. Tuttavia, nonostante abbiamo appreso della sua esistenza grazie all’esplorazione di alcune rovine nei pressi della Catena di Syftern, non sappiamo dove sorga esattamente”
“Ma perché colonizzare questa cittadella sconosciuta a così poco tempo dalla Rivoluzione?”
“Non accadrà prima, ma dopo, se tutto andrà bene. Ma dai doumenti che abbiamo ritrovato sembra che questa città sia tecnologicamente molto avanzata perfino per i giorni nostri. Per questo ho intenzione di inviare un gruppo di soldati alla sua ricerca prima della battaglia. Pensaci, Konnor: se potessimo contare su delle armi più potenti di quelle del Re, avremmo un enorme vantaggio durante la battaglia!”
“Certo, sempre che impariamo ad usarle in tempo…”
“Oh, non preoccuparti: Kanno è un fanatico di queste cose. Non rifiuterà di accompagnarvi se glielo chiederete. Anzi, probabilmente sarà lui stesso a chiedervelo quando sarete giunti a Thera!” Sheldon sorrise al pensiero di quella scena.
“Dunque il nostro obiettivo sarà esplorare l’isola? Mi sembra una missione un po’ troppo generica!”
“Forse. Ma è l’unica possibilità che abbiamo se vogliamo assicurarci la vittoria!”
“Va bene… accetto. Quando si parte?”
“Tra due o tre giorni, giusto il tempo di preparare una nave”
“Chiaro. Solo una domanda… perché non può saperlo anche River?”
“Vedi, la base della magia sta nel saper disciplinare la propria mente. Solo quando si ha completo controllo e conoscenza di essa si può sperare di imparare a lanciare incantesimi”
“E questo cosa c’entra?”
“Se uno è in grado di disciplinare la propria mente, è probabile anche che sia in grado di tentare di invadere quelle altrui. Perciò, dato che lei rimarrà qui, potrebbe essere attaccata mentalmente da qualcuno e, nel caso non riuscisse a difendersi, le nostre informazioni potrebbero finire nelle mani sbagliate”
“Ma lei sa usare la magia! Quindi dovrebbe essere pratica in… in… questo”
“Lo so. E so anche che tu, al contrario, non sei nemmeno in grado di accorgerti di una intrusione”
“E tu come fai a… non sarai mica entrato nella mia testa?”
“No, ho solo saggiato le tue difese... ma non ne ho trovate. Per questo, dovrò sottoporti ad un addestramento mentale intensivo nei prossimi due giorni. Per adesso però puoi andare”
Konnor era rimasto talmente sconvolto che solo dopo qualche secondo si rese conto che il discorso era concluso. Ma quando fece per alzarsi, il Sacerdote lo fermò: “Ah, quasi dimenticavo: prendi” Gli porse un foglio di carta ripiegato due volte. “Qui ho annotato i nomi dei tuoi compagni di viaggio, più una descrizione fisica di ognuno e le loro doti in combattimento. Per ragioni di sicurezza, tuttavia, non potrai andarli ad incontrare prima del giorno fissato per la partenza”
“Certo, è comprensibile. Non possiamo rischiare che un messaggero del Re scopra che sono qui. O peggio, che un mago mi rubi delle informazioni! Anche se mi preoccupa un po’ la folla che è venuta ad accogliermi…”
“Quelli erano soltanto alcuni esponenti della fazione rivoluzionaria. Non avrei mai permesso che un estraneo scoprisse che sei qui. Soprattutto ora che Shadow ha messo una taglia su di te…”
“Una taglia?” Esclamò Konnor, spaventato. “E quando avevi intenzione di dirmelo?”
“Ora, visto che l’ho saputo soltanto oggi. E come temevo, anche River è ricercata. Dovrà stare molto attenta, se vuole rimanere qui”
“Dannazione!” Imprecò il ragazzo. “Vado subito ad avvertirla!”
“Vai pure. Ti farò sapere quando la nave sarà pronta”
 
Panem, Palazzo del Governatore, circa le 11. 18/05, anno VII del Regno di Shadow
“Che COSA? RICERCATI?” Come Konnor aveva previsto, la ragazza non aveva preso affatto bene la notizia. Anzi, era letteralmente andata in escandescenza!
“E-ehi, calma… Non possiamo farci niente!”
“Facile per te dirlo, visto che tra due giorni te ne andrai! Io invece sarò costretta a rimanere rinchiusa in questo stramaledetto palazzo!”
“Beh non è poi così male, non credi?”
“Questo non lo metto in dubbio, ma lo sai che non sopporto stare in trappola!”
“Non mi pare che tu abbia fatto tanti problemi quando te lo ha chiesto Sheldon ieri!”
“Che c’entra? Adesso c’è una taglia sulla nostra testa!”
“Non avresti potuto uscire in ogni caso” Ribattè esasperato il ragazzo. “Lascia perdere, in fondo non è cambiato nulla rispetto alla nostra precedente situazione”
“Ma…”
“Dai retta al tuo amico, River. Farsi prendere dal panico non ti aiuterà” Lo appoggiò la voce di Sheldon. Quel tipo a volte spaventava Konnor: arrivava sempre al momento giusto e, come se ciò non fosse già abbastanza strano, nessuno si accorgeva della sua presenza finchè non avesse parlato. River, a differenza del ragazzo, non era affatto turbata da questo suo modo di fare. Infatti rispose, come se il Sacerdote fosse sempre stato lì: “Avete ragione, in fondo non è cambiato niente da prima. Qui eravamo confinati e qui continuerò a stare”
“Bene. Ora che abbiamo risolto, possiamo andare?”
“Dove?” Risposero i due all’unisono.
“A pranzo, ovviamente!”
Dopodichè inizieremo le lezioni… Concluse il Pontefice nella mente di Konnor.

NDA
Ciao ragazzi! Eccomi qui per presentarvi un altro dei miei amici:
Kanno: Kannoma su MC, è un tipo paziente ma a volte istintivo. Fu sindaco di Thera, una città che (nel server) sorse su un'isola in mezzo all'oceano.

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Capitolo 11
*** I Segreti della Mente ***


Alaysia’s Chronicles
L’alba di un Impero

Cap.11 I Segreti della Mente
 
Panem, Palazzo del Governatore, circa le 14. 18/05, anno VII del Regno di Shadow
Sheldon portò Konnor in biblioteca e si sedette su una delle tante poltrone. Il ragazzo, invece, si mise a terra a gambe incrociate.
"Molto bene. Vedo che sei già pronto. Allora, cominciamo?"
Konnor annuì.
"Perfetto. Dunque… la prima cosa che devi sapere è come è strutturata la tua mente. Vedi… la mente, o coscienza, se così la vogliamo definire, si può immaginare come una struttura formata da varie sfere concentriche. Il limite esterno è costituito dalla cosiddetta “Linea di Pensiero”, nella quale sono custodite tutte le cose che stai pensando in questo momento. Procedendo verso l’interno, troviamo la Zona Sensoriale, ovvero quella che ci consente di muoverci e di utilizzare i cinque sensi. Poi c’è la Zona dei Ricordi, dove, come dice il nome, sono custoditi i ricordi della persona. Infine troviamo il Subconscio e il Nucleo"
"E queste parti a cosa servono?"
"Nel Subconscio sono custoditi i ricordi più vecchi e vaghi. Solitamente solo durante il sonno il cervello riesce ad accedere a questa parte della propria anima, perchè, come il Nucleo, essa non si trova in posizione concentrica alle altre ma è spostato, anche se è sempre immerso nella Zona dei Ricordi. Tutavia, mentre il Nucleo è fisso, il Subconscio si muove e vaga per la Zona. Perciò è solo quando la coscienza non è più costretta a concentrarsi sugli strati più esterni della mente che il cervello, rifugiandosi nella Zona dei Ricordi, lo trova e lo utilizza per formulare i sogni. Infine, il Nucleo contiene l’energia vitale. Ma non è quello che ci interessa ora"
Il ragazzo rimase a fissare Sheldon senza dire una parola, aspettando che iniziasse a parlare. Ma fu la voce di River, giunta alle sue spalle, a riprendere il discorso, anche se finì per spaventarlo.
"La parte importante per la difesa mentale è la Linea di Pensiero. Per costruire una solida difesa bisogna concentrarsi fortemente su di un unico ricordo o azione e non farsi distrarre per nulla al mondo. Può sembrare non troppo difficile, ma la parte davvero ardua è restare concentrati anche quando si è nel bel mezzo di una battaglia: è lì che, data la presenza di molti maghi e sensitivi, si deve stare davvero attenti"
"E come faccio? È assurdo combattere senza concentrarsi sui propri avversari!" Protestò Konnor.
"Ma proprio qui sta il trucco!" Intervenne il Pontefice. "DEVI concentrarti sui tuoi avversari, e con tutte le tue forze! Oppure, se hai bisogno di essere libero di pensare ad altro, devi allenarti e sviluppare la Linea di Espansione, subito all’esterno della Linea di Pensiero. Molti ne sono sprovvisti, ma tu, che, da ciò che mi ha detto River, sei in grado di usare la magia, dovresti averla"
"La magia? Intendi quel coltello infuocato che ho scoccato contro il Re? Ma se non so nemmeno cosa ho fatto!" Esclamò il ragazzo.
"Vero, ma quella era una magia, dopotutto. Quindi dovresti avere questo strato difensivo nella tua mente. Come noi, del resto" Rispose River.
"Tuttavia," Riprese Sheldon. "la tua Linea di Espansione è ancora talmente sottile che non si riesce a percepirla. Avrai bisogno di allenarti parecchio se vuoi stare al sicuro durante una battaglia corpo a corpo"
"Capisco. Un momento… ma io sono un arciere!"
"Vorrà dire che dovrò allenarti anche a combattere di spada. Non crederai di poter restare per sempre ai margini dei campi di battaglia a mietere vittime con il tuo caro arco?"
Nessuna risposta. Ci fu un momento di silenzio e poi Sheldon riprese, battendo le mani: "Al campo di addestramento. Tutti e tre, forza!"
 
Panem, Palazzo del Governatore, circa le 15. 18/05, anno VII del Regno di Shadow
La sala degli addesrtramenti era una specie di campo di combattimento in terra battuta fornito di un piccolo porticato per gli spettatori. C’erano rastrelliere un po’ ovunque, cariche di ogni tipo di arma: dagli archi alle spade, dalle asce da guerra alle lance, da armi simili a quella di River a strane coppie di bastoni uniti insieme da una catena.
I tre ci misero un po’ a raggiungere la stanza, ma quando arrivarono, Sheldon estrasse una spada di acciaio da una rastrelliera e River tirò fuori la sua arma. Konnor si sedette su un corrimano.
"Osserva" Disse il Sacerdote, passando lentamente le dita sulla lama per poi lanciarsi contro la sua avversaria.
I due si scambiarono una raffica quasi ininterrotta di colpi: L’arma di River era perennemente in movimento e le due lame cozzavano continuamente contro la spada del Governatore, il quale, nonostante fosse in svantaggio in quanto a velocità, riusciva a tenere la ragazza lontana con dei fendenti rapidi e molto pericolosi. Quando sembrava che finalmente la sua amica stesse prendendo il sopravvento, la sua arma prese il volo, conficcandosi nel terreno qualche metro più indietro. Sheldon, con la punta della spada che sforava il collo della ragazza, disse:
"Non sei ancora al mio livello"
Quella sorrise. "Tu dici?"
E con un movimento fulmineo, estrasse un paio di coltelli da una cintura ben nascosta e riprese a combattere, indietreggiando sempre di più. Quando giunse alla sua Aer, fece una capriola all’indietro e la estrasse da terra. E, aggurrita come Konnor non l’aveva mai vista, mise a segno una serie di colpi, che, pur non ferendo il suo avversario, lo mise in seria difficoltà, finchè non lo disarmò e gli puntò uno dei pugnali alla gola.
"Touchè" Disse quello. La ragazza ripose le armi e restituì la spada al Pontefice, che la gettò ad uno stupefatto Konnor.
"Non so se te ne sei accorto, ma abbiamo combattuto anche mentalmente" Disse il Sacerdote. "E questo è ciò che voglio fare anche con te. Ovviamente ci andrò più piano…"
River prese una seconda spada e la porse al Pontefice, che di nuovo passò le dita sulla lama.
"Che stai facendo?" Chiese il ragazzo.
"Incantesimo di protezione. Non vorrai mica mutilarti mentre ti alleni, spero"
Konnor passò la mano sul taglio della lama e si accorse che non riusciva a toccarlo. Era come se l’aria si fosse indurita intorno alla spada. Sorrise e si mise in posizione, imitato da Sheldon.
"Ricorda quello che ti ho detto. Concentrati su di me e non farti distrarre da nulla"
Il ragazzo annuì e fissò il più possibile l’immagine del suo avversario nella sua mente. Lo caricò subito, ma prima che potesse raggiungerlo, una lama lo colpì nella sua mente. La difesa aveva retto in modo esemplare… almeno fino ad allora. Ma adesso era il momento di attaccare. Menò un po’ di fendenti, cercando sempre di non abbassare troppo la guardia, e cercò di parare tutti i colpi del suo avversario. Quando uno però gli sfuggì e fu colpito al fianco, il Sacerdote disse: "I miei complimenti! Te la stai cavando bene per essere la prima volta"
Ma il ragazzo non ci cascò e rimase concentrato. Attaccò di nuovo, incrociando la sua spada con quella avversaria che, dopo una rotazione, giunse a toccarlo al petto.
"Non abbassare mai la guardia. Concentrati" Disse di nuovo Sheldon.
Il ragazzo di nuovo partì all’assalto, ma qualcosa accadde anche nella sua mente: mentre la lama del suo avversario cercava di rompere le sue difese, una scarica di energia si staccò dalla superficie della sua cosienza e andò a colpire il Sacerdote, penetrando le sue. Ovviamente Sheldon non si aspettava che riuscisse ad attaccare con la mente, quindi non si era preoccupato di difendersi a dovere, ma stava di fatto che Konnor era riuscito a colpirlo, raggiungendo senza quasi accorgersene la Zona dei Ricordi. Il Pontefice lasciò cadere la sua spada e si portò le mani alla testa, e nello stesso momento i frammenti di coscienza del ragazzo furono espusi da lui e tornarono alla loro mente di origine.
"Basta, per oggi" Disse subito. "Hai fatto enormi progressi, ma non sai come controllare bene queste tue possibilità. Sarà River ad occuparsene. Ora devo andare"
Il Sacerdote ripose la sua spada e uscì in fretta dalla stanza, con una mano ancora premuta sulla tempia.
"Cos’ha adesso?" Chiese il ragazzo.
"Devi avergli fatto male. Fino a dove sei arrivato?" Gli domandò River.
"Fino a… per Sabìr, ho sfiorato il suo Nucleo!"
"Allora è naturale che si sia innervosito. E non credo che ti darà altre lezioni finchè non saprai controllarti a dovere"
"Ma io non volevo colpirlo! A dir la verità, non so neanche cos’ho fatto!"
"Male. Se avessi penetrato il Nucleo, avresti potuto provocargli danni permanenti"
"COSA?"
"Vieni, ti insegnerò a controllare la Linea di Espansione, così potrai riprendere gli allenamenti"
"Va bene…" Disse mesto il ragazzo. Ripose la spada e seguì la sua amica fuori dalla stanza.

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