HO BISOGNO DI TE

di Leonetta99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** una nuova famiglia e un figlio presuntuoso ***
Capitolo 3: *** ridi ma non sorridi ***
Capitolo 4: *** Le sue labbra ***
Capitolo 5: *** Scimmietta ***
Capitolo 6: *** Il mio spiragli di luce. ***
Capitolo 7: *** il momento della verita' ***
Capitolo 8: *** Lui ė la mia vittoria in una vita di sconfitte ***
Capitolo 9: *** GELOSIA ***
Capitolo 10: *** La Festa. Nuove Paure. ***
Capitolo 11: *** Mistero risolto. ***
Capitolo 12: *** La bomba è lanciata ***
Capitolo 13: *** Partire o restare? ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Il momento in cui devo entrare in quella stanza e quello in cui le mie mani iniziano a tremare e il mio cuore a scalpitare. Sono tre anni che ci vado e sono tre anni che non posso fare a meno di avere paura.
Apro leggermente la porta creando un piccolo cigolio che fa perdere battiti al cuore.
Il professor Pablo alza lo sguardo su di me e mi fa un piccolo sorriso di incoraggiamento che mi tranquillizza come solo lui sa fare.  “Siediti Violetta” mi dice appena si accorge che non intendo muovermi, cosi mi siedo davanti alla sua poltrona mi nascondo nella mia felpa e lo guardo mentre aspetta che io dica qualcosa.
"perché mi ha chiesto di venire qui ? La seduta di solito e il martedì" dico, si proprio cosi sono una diciasettenne che ogni settimana va dallo psicologo e questo da tre anni.
Non chiedetemi il perché perfavore, non sono capace di raccontarlo neanche a me stessa.
"Ti ho chiamata perché ho saputo che tuo padre parte per 6 mesi per un lavoro in Canada e so che tu non andresti mai con lui , o sbaglio ?" mi chiede continuando a sorridere colui che in questi anni ma ha fatto sia da padre che da migliore amico perché se ce qualcuno di qui mi fido quello e Pablo, il mio psicologo.
"Non andrei mai con lui per il semplice fatto che per mio padre non conto più nulla e questo mi ucciderebbe più di quanto non lo stia facendo ora che non si prende più cura di me " butto fuori le parole che mi trafiggono il cuore, e vero, tutto vero, lui non mi vuole più bene come una volta. Ora tutto ciò che gli importa e il lavoro solo quello.
"Lo so, piccola che e difficile ma vorrei che venissi a vivere con me, Angie e nostro figlio " la sua richiesta mi manda in stand-by , io vivere in una famiglia non so se ne sono capace.
Lui mi osserva attentamente e riapre bocca " Vorrei che tu vivessi di nuovo Vilu, vorrei che riprendessi la scuola perché la scuola privata che ti fa fare tuo padre non ti piace e non serve a ritornare ad essere l’adolescente libera che dovresti essere "  le sue parole mi rendono felice perché lui mi capisce, lo ha sempre fatto e ancora riesce a farlo. " sei sicuro di volere in casa una come me ? "  , "  Sei come una figlia per me e mia moglie, ti adoriamo e vogliamo aprirti le porte della nostra famiglia "  sua moglie Angie e una donna fantastica, la vedo spesso perché entra in studio e porta le sue prelibatezze.
Fa la torta al cioccolato migliore che io abbia mai mangiato e ha un sorriso che ti contagia.
"Sarei felice di far parte della tua famiglia > lui alza il capo su di me e mi abbraccia forte come non ha mai fatto e mi sussurra < Tornerai ad essere felice piccola mia , PROMESSO " e io gli credo perché mi fido di lui.
Chissà se ritornerò ad essere felice come un tempo …
 


ED ECCOMI TORNATA CON UNA STORIA NUOVA, QUELLA SCORSA NON MI PIACEVA PER NIENTE MANCAVA DI ORIGINALITA MA QUESTA MI PIACE MI SEMBRA NUOVA ED EFFICACE , ANCHE SE QUESTO STA A VOI DIRLO . 
SPERO DI AVERVI INCURIOSITO UN PO' ALMENO (FATEMELO SAPERE ) , NEL PROLOGO SI CAPISCONO POCHE COSE MA SE VI PAICERA LO CONTINUERO PRESTO ANCHE OGGI SE VEDO DEI COMMENTI POSITIVI PER CUI RECENSITE COSI SCOPRIREMO CHI E IL FIGLIO CHE HO SOLO CITATO ANCHE SE CREDO CHE LO ABBIATE CAPITO <3 

RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEE , BACIONI LEONETTA99 
PS. I PROSSIMI CAPITOLI SARANNO PIU LUNGHI <3 

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Capitolo 2
*** una nuova famiglia e un figlio presuntuoso ***


Ho salutato mio padre e lui anche sapendo che non mi avrebbe vista per sei mesi non mi ha neanche guardato negli occhi e questo mi spezza il cuore.
Ora mi ritrovo davanti a villa Galindo e non come una paziente che deve fare la sua seduta, ma come una che andrà a vivere per sei mesi in una famiglia e non so se essere preoccupata perché non ci sono veramente più abituata.
Busso due volte alla porta e un urlo melodioso e dolce risuona dall'altra parte della porta, spalanca la porta e con un sorriso rassicurante Angie mi saluta "Ciao Violetta, sono felicissima che tu sia qui "
E non so perché ma le credo ,ogni parola che dice mi sembra sincera così che rispondo con un sorriso "Ciao, ancora grazie per avermi ospitato non vorrei mai creare disturbo " , spalanca le braccia e mi fa un breve abbraccio a cui non sono proprio abituata per poi rispondere "Oh non dire assurdità, sei come una figlia per noi e le nostre porte sono e saranno sempre aperte per te " e fa ancora quel sorriso che mi fa venir voglia di accoccolarmi con lei sul divano e piangere sotto la sua spalla perché mi sento un schifo in questo momento solo perché sto cercando di riessere felice.
"Porta di sopra la tua valigia e poi se hai fame la cena è pronta, mio figlio stasera è a una festa quindi saremo noi tre ", "Perfetto ma se non è un problema andrò subito a dormire, sono molto stanca " e non vedo proprio l'ora di buttarmi sul letto e dormire con me stessa.  "Certo piccola vai, riposati che domani per colazione ho una sorpresa per te ". A sentire quelle parole mi si illuminano gli occhi pensando alla buonissima torta al cioccolato che mi farà ... "Grazie mille Angie per tutto veramente "
Mi sorride e sparisce in cucina, sicuramente Pablo ha qualche seduta in questo momento.
Domani incomincerò la scuola e ho paura, molta paura non so più farmi delle amiche o stare in mezzo alle persone.
Salgo le scale portando su la valigia ed entro nella stanza.
È pitturata su una parete di un viola chiaro e le altre tre sono bianche. Un letto di una piazza e mezzo a lato con un comodino a lato e un armadio rosa chiaro difronte al letto con una porta per il bagno a pochi metri di distanza. È fantastica come stanza sembra che mi conoscano da una vita.
Metto la sua foto sul comodino, mi giro dalla sua parte e lo guardo lasciando che le lacrime mi rigano il viso. “Non sai quanto mi manchi “e mi addormento lasciandomi alle braccia di Morfeo che accoglie un’anima sperduta come me.
 
La mattina seguente mi sveglio grazie alla voce di Angie che mi dice che la torta e pronta e subito mi alzo andando prima in bagno per farmi un bagno caldo veloce per poi mettermi un paio di leggins neri, una canotta bianca sotto e una camicia a quadri rossa e grigia sopra e per finire una sciarpa sempre grigia .
 
Ai piedi dei stivali neri con alcuni laccetti, la borsa dell’Eastpack e così sono pronta scendere.
Entro in cucina e vedo Pablo che circonda con le braccia la vita di Angie mentre lei canta una bellissima melodia resa meravigliosa dalla sua voce. Alla vista di questa scena, il mio sorriso si allarga e quando mi notano si girano guardandomi come per scusarsi, ma io li precedo subito parlando “Se il buongiorno si vede dal mattino, credo proprio che sarà una bella giornata “e ci credo perché erano mesi o anni che non mi svegliavo col sorriso. Mi guardano sorridendo e mi allungano una fetta di torta al cioccolato “Tieni piccola”. Addento la mia torta gustandomela e credo che questo momento non me lo potrebbe rovinare nessuno … fin quando sento la porta di ingresso sbattere ed entrare un ragazzo alto più di me con un ciuffo biondo all’insù che mi guarda attentamente così da poter notare il colore dei suoi occhi: verde smeraldo.
“Oh, e cosi tu saresti il nuovo acquisto della settimana dei miei” dice con tono offensivo e subito Pablo risponde “Ti sembra una cosa da dire alla nostra ospite Leon? E ti sembra normale che tu te ne stia fuori tutta la notte chissà dove senza dirci nulla e tornare cosi? “, il ragazzo che a quanto pare abbia il nome di Leon risponde immediatamente a tono “Ho quasi 18 anni e faccio quel cazzo che mi pare, e poi non sono io quello che porta sconosciute in casa”. Pablo freme dalla rabbia e subito quella bellissima aria di amore che si era creata stamattina si rompe “Non parlarmi cosi chiaro? E poi lei non e una sconosciuta, e mia paziente da tre anni e devi portarle rispetto “, Leon sposta lo sguardo su di me e sulla fetta di torta che stavo mangiando per poi ritornare con lo sguardo su suo padre e replicare “E la tua paziente deve mangiarsi la mia torta? E poi ha 17 anni che ci va a fare da uno psicologo, ti è morto il gatto?”
 
Il mio cuore perde attimi e i miei occhi cominciano a inumidirsi, non voglio piangere, non devo piangere, non qui non davanti a un’imbecille che non sa cosa vuol dire rivivere ogni notte il momento peggiore della propria vita. Mi alzo dalla sedia e corro fuori con la cartella e incomincio a camminare con l’aria che ravviva l’anima. Pochi minuti dopo sento il motore di un auto vicino a me e mi giro di scatto trovando l’imbecille dagli occhi verdi davanti a me che sbuffa.
“Sali in macchina, vieni nella mia stessa scuola e non ci arriverai mai di qua” non so se ho ascoltato l’intera frase, il mio cervello si è  bloccato appena ha detto *Sali in macchina * e io non intendo neanche se obbligata a salirci, non ci vado da tre anni e non intendo incominciare ora. “Non vengo in macchina”, mi guarda sbalordito e mi dice “Che vuol dire non vieni in macchina? Ci sono ragazze che pagherebbero per arrivare in macchina a scuola con me e tu dici che non vuoi salire? sei proprio strana “
Ma poi sarei io quella strana, uno che ti dice e l‘unica cosa che dovrei pensare quale? Cosi[zi1]  decido di stare al suo gioco rispondendo sarcasticamente “oh mamma mia, Leon Galindo mi ha chiesto di andare in macchina con lui? Prendetemi sto svenendo “. “Molto, ma molto divertente. Allora come facciamo? “
“Facciamo che mi accompagni, ma a piedi. “Dico decisa e lui scoppia a ridere per poi sbuffare. “Non riuscirò mai a farti cambiare idea, vero? “Mi dice esasperato e rispondo subito con un sorriso trionfante “Ci stiamo iniziando a capire”, sbuffa di nuovo e mi si avvicina per iniziare a camminare “Sappi che lo faccio solo perché mi hanno obbligato”, “immaginavo mister-tutti-vogliono-arrivare-a-scuola-con-me”
Sbuffa e alza gli occhi al cielo di nuovo e devo dire che e carino quando lo fa.  “Ehm, a proposito scusa per come ti ho trattato prima, di solito non sono cosi è  che con mio padre non riesco a contenermi “
Questa frase mi lascia spiazzata, non immaginavo lo avrebbe mai detto, ma gli rivolgo un sorriso e rispondo “Cominciamo da capo? “Lui si volta verso di me e mi fissa con quegli occhi verdi che mi spaventano è non per la loro bellezza, ma perché ho paura che possa scavarmi dentro. “Piacere Leon” e mi allunga la mano cosi da farmi sorridere e “Piacere Violetta”.
Le nostre mani si toccano e sento un formicolo passarmi per tutto il corpo come una scarica elettrica.
Ci guardiamo negli occhi e continuiamo la strada fino ad arrivare a scuola.
Davanti a me si impone una struttura immensa, persone ovunque ed io mi sento cosi sbagliata.
Vedo Leon essere assalito da una biondina “Leooonnnn” , “Hey biondina, guarita?” “come una rosa “ si gira verso di me e mi sorride “ piacere Ludmilla “ continua a sorridere e mi presento “Piacere Violetta”

 
ECCOMI HO AGGIORNATO IN UN GIORNO E MI SENTO POTENTE NO OK SPERO VI PIACCIA E SPERO CHE APPREZZIATE I MIEI SFORZI . HO RICEVUTO 3 RECENSIONI QUINDI NON FA TANTO SCHIFO DAI. HO TUTTE SCENE IN MENTE PAZZESCHE CHE SPERO APPREZZERETE E SPERO CHE VI PIACCIA QUESTO CAPITOLO PIENO DI EVENTI , STRANI EVENTI . VIOLETTA E' MOLTO STRANA. SPERO SOLO CHE VI PIACCIA <3 DEDICO QUESTO CAPITOLO A TUTTE QUELLE CHE HANNO SEGUITO IL PROLOGO E CHE SPERO LEGGERANNO QUESTO MA SOPRATTUTTO A COLORO CHE HANNO RECENSITO : ~FRAGOLA24 ~SIMONUCCIA_98_ ~JORTINI4EVER GRAZIE MILLEE BACIONI LEONETTA99 PS. SAPETE COME SI FA A METTERE ;LE IMMAGINI NEI CAPITOLI ?? SCRIVETEMELO PERFAVORE

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Capitolo 3
*** ridi ma non sorridi ***


RIDI MA NON SORRIDI 
 

"Così sei tu la ragazza che vive con questo animale ? " mi sorprende la sua domanda, non ho capito se lei è la sua ragazza anche non credo che dovrebbe interessarmi. E poi non mi sembra il suo tipo. Ma che cavolo dico ?
"Ehm si sono proprio io", lei continua a sorridere *ma come cavolo fa ?* . "Mi piace moltissimo il tuo stile sai ?"
Sorrido e dopo interviene Leon "Ludmilla è una patita della moda"
"Bello" commento.
Non ci sono proprio abituata alle conversazioni, non ne sono capace e non mi sento a mio agio anche se la presenza di Leon è capace di calmarmi. Continuo a guardarlo mentre parla normalmente con Ludmilla ed è veramente bello vedere come si sente nel suo posto, a suo agio con le persone giuste. Vorrei tanto sentirmi anche io così anche solo per cinque minuti anche se non credo di meritarmi di essere felice.
"Io vado a vedere un po' in giro, piacere di averti conosciuto Ludmilla, ciao Leon" .
Mi avvio verso l'entrata e vado in segreteria dove chiedo timidamente quale sia la mia classe e il mio armadietto così mi da un foglietto con le indicazioni e finalmente lascio alcuni libri nell'armadietto sistemandoli in ordine per le ore assegnate.
"Sei una maniaca dell'ordine ?"
Sento la sua voce dietro di me e mi giro di scatto ritrovandomi un Leon appoggiato a braccia conserte vicino all'armadietto.
"Ti devo trovare dappertutto? Non sei obbligato a starmi vicino qui" dico seria.
È vero, lui è stato obbligato ad accompagnarmi quindi può fare quello che vuole con chi vuole.
"Nella torta che hai mangiato stamattina era presente dell'acidità percaso ? " chiede sarcastico, chiudo l'armadietto e mi metto nella stessa posizione di fronte a lui che fa due passi avanti e fa ritrovare i nostri occhi più vicini.
Non so cosa dire,so solo che quei due occhi verdi mi stanno scrutando dentro.
"Sbaglio o farebbero la fila per te? E allora vai da tutte le tue amichette e amici e non perdere tempo con me " lui alza gli occhi al cielo e ritorna a fissarmi " odio che le persone mi fissino" dico abbassando gli occhi alle mie scarpe.
Con due dita alza il mio viso e fa rincontrare i nostri occhi "Sei diversa Violetta, hai qualcosa negli occhi che non ha nessuno, riesco a vedere solo lacrime nei tuoi occhi . Che cosa ti ha fatto la vita per ridurti così ? " ho perso l'uso delle parole .
Lui non può aver capito tutto questo solo guardandomi poco tempo, come ha fatto ? Una lacrima sfuggisse al mio controllo ma la tolgo con le dita per poi allontanarmi da lui prendendo il mio zaino e correre in classe.
Non è presuntuoso. Non è egoista. È capace di vedere in me in poco tempo troppe cose che cerco di nascondere. Neanche Pablo ci riesce. Vado in classe con mille pensieri in mente fin quando non mi scontro con un ragazzo alto, capelli neri e un ghigno sul viso che mi mette timore. "Scusa non stavo guardando" dico raccogliendo i libri a terra. "Non preoccuparti, non capita tutti i giorni di scontrarsi con ragazze così belle" . Odio i ragazzi che fanno così , odio i ragazzi che prendono la prima ragazza e ci provano solo per farsela dare.
"Sei nuova ? "
, "Sì" rispondo sintetica per cercare di scappare. "Devo entrare in classe, scusa ancora per prima" cerco di andarmene quando sento prendermi con una forte presa il braccio "Hey dolcezza, stai scappando ?"
Mi dice avvicinandosi al mio viso.
Odio la sua vicinanza non mi da sicurezza come quella di Leon, mi ispira paura e preoccupazione.
\ Sento un tono abbastanza arrabbiato provenire da vicino "Lasciala stare Diego". Leon, mi giro e torno a sorridere vedendolo.
"Non impicciarti Galindo" risponde aggressivamente aumentando la presa sul mio braccio così da farmi fare una smorfia di dolore.
"Lasciala andare o non rispondo delle mie azioni e sai che da me puoi prenderle di santa ragione, vuoi che ti ricordo di stasera? " , "La tua è stata solo fortuna e ora lascia parlare me e la mia dolcezza " , posso vomitare? Ha veramente detto *mia dolcezza*? Beh questa dolcezza non sarà così tanto dolce...
Cerco di ricordare ciò che mi aveva insegnato e gli giro il braccio mettendolo al muro e parlando
"Tu chiamami ancora dolcezza o prova solamente a sfiorarmi e il tuo braccio ne seguirà le conseguenze, tutto chiaro ? " dico decise mentre nella mia testa risuona la risata di Leon alle mie spalle.
 "Tutto chiaro" risponde il ragazzo al muro così lo lascio e me ne vado con Leon che mi guarda ridendo e con occhi sbalorditi.

"Tu.Sei.Una.Forza.Della.Natura" mi dice Leon scandendo bene ogni parola. Scoppio a ridere unendomi a lui ed entrando in classe per cominciare il mio primo giorno di scuola.

Sapete quando dicevo che odio essere fissata ? Beh ecco in classe non hanno fatto altro che guardarmi e mi ha dato molto fastidio, è stato terribile tranne il nano secondo in cui mi sono girata verso Leon e mi ha fatto l'occhiolino.
È stupido lo so, ma riesce a tranquillizzarmi con poco. E ora stiamo tornando a casa, la cosa bella è che non ha più toccato l'argomento di stamattina e gliene sono grata. Molto grata .
Inizia a parlare "Sai prima che uscissi, ho notato che c'era l'ultima fetta al cioccolato a casa" dice con tono furbetto e non può non farmi sorridere "ah si ? C'era il mio nome sopra? " dico facendolo sorridere. "Dipende se inizi a correre veloce sì" e prima che possa replicare si mette a correre e così faccio anch'io pur di guadagnarmi quella fetta. Corro ridendo e giuro che sono anni che non mi sento così spensierata. Arrivo davanti alla porta e vedo che ha un ghigno sul viso e le braccia incrociate. Va bene lo dico, ma solo per questa volta : In quella posizione sembra appena uscito dall' Abercrombie" (famoso negozio in cui i commessi sono modelli - fighi)
"Sei lenta" mi dice mentre entra in casa , "Ma sei partito prima " dico mettendo il broncio.
"Va bene ma solo per questa volta faremo metà" , "siiii " dico saltandogli al collo istintivamente e lui scoppia a ridere posando le mani sui fianchi.
"Va bene scimmietta, muoviti prima che ci ripensi" .
Scoppio a ridere sentendo come mi ha chiamato e andiamo in cucina trovando Pablo ed Angie parlare. "Buongiorno" dico felice . "Ciao Vilu tutto bene a scuola ?" Sento Pablo parlare così rispondo "Si tutto benissimo "
Finché la voce melodiosa di Angie non arriva alle mie orecchie mentre mi siedo vicino a Leon " ragazzi ancora torta ? Siete incredibili " scoppiamo a ridere mentre ci dividiamo l'ultima fetta per addentarla subito.
"Devi essere onorata Vilu l'ultima fetta di solito è tutta di Leon" dice Pablo guardando con un sorriso il figlio. "Per questa volta gliel'ho concessa " risponde lui mentre mangia. "Potremmo chiamarla fetta Leonetta" dice Angie tutta sorridente .
Io e Leon ci guardiamo interrogativi e ci giriamo verso di lei "che vuole dire fetta Leonetta?" diciamo all'uniscono mentre i suoi genitori continuano a sorridere guardandoci.
"Leon più violetta viene leonetta" dice raggiante la madre di Leon. Ci guardiamo sbalorditi e imbarazzati e scappiamo in salotto per deviare il discorso. Mi butto sul divano e lui fa lo stesso "sei molto popolare a scuola ho notato " dico quasi in un sussurro . "Si può dire di sì,non mi lamento " risponde facendo spallucce. "Ludmilla è la tua ragazza ?" Dico vergognandomi subito. "Cosa? La mia ragazza? No Ludmilla è la mia migliore amica" * figura di merda TIME* Ma perché non me ne sto mai zitta. "Scusa non lo sapevo" , "non preoccuparti" risponde guardandomi sorridente e ricambio il gesto finché non mi guarda in modo strano e parla "È strano" dice continuando a guardarmi e io gli chiedo "Che cosa?" "Tu ridi, ma non sorridi" . Lo guardo a occhi spalancati appena si alza e va in camera sua lasciandomi con mille domande del tipo:

“Che differenza c'è tra ridere e sorridere?”


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ECCOMI <3 
ho aggiornato subito e sono felice per questo perche ho tante idee per la testa e devo buttarle giu. 
ed ecco un capitolo leonetta per intero, lo avete richiesto e io ve l'ho fatto anche se non se sarete contente ma ce ne saranno tanti altri . 
Qui entra in scena Diego che non fa una grande entrata, ma boh volevo far vedere due lati diversi di Vilu, uno da tidida e spaventata e l'altro da guerriera. 
VI PIACE IL RAPPORTO TRA VILU E LEON ? DITEMI E SCRIVETE CHE NE PENSATE DELLA STORIA E DEL CAPITOLO . 

RINGRAZIO MILLE VOLTE CON BACI & ABBRACCI LE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO :" 
~ smeraldoO1
~SIMONUCCIA_98_
~jortini4ever
~fragola24 

spero che il capitolo vi piaccia <3 
alla prossima leonetta99 <3 

 

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Capitolo 4
*** Le sue labbra ***


Quell'incubo che la notte non mi lascia scampo, per questo mi ritrovo in cucina nel cuore della notte. Vorrei tanto chiudere gli occhi e non pensare a quel maledetto giorno in cui la mia vita divenne uno schifo. Prima avevo tutto, ora non ho niente.
Sento dei passi provenire dal salotto e quello che sbuca dalla porta è un Leon appena svegliato con i capelli arruffati, un paio di pantaloni blu e senza maglia? Mi fa male ammetterlo ma dovrebbe essere illegale avere dei muscoli così.
Mi paralizzo davanti a quella vista lasciando che il mio sguardo cadi sulle linee perfette dei bicipiti sulle braccia e sui rilievi muscolosi del petto. "Mi stai fissando percaso ?" Mi toglie dai miei pensieri la sua voce così chiudo la bocca e torno con lo sguardo al suo viso divertito e appena svegliato.
"Che ci fai sveglio?" Dico cambiando argomento.
"Primo: con me cambiare argomento non funziona e poi ti ho sentita e sono sceso" Questo ragazzo capisce troppe cose.
"Non riuscivo a dormire, mi dispiace di averti svegliato" dico sincera.
"Non stavo dormendo, non ci riuscivo" , mmh so che non è vero ma faccio finta di credergli.
"Vilu, so che non ami parlare di questo ma perché sei paziente di mio padre? " . No, non può farmi questa domanda. Non può perché lui non deve sapere, lui deve comportarsi così come fa .
"Non posso dirtelo Leon" dico abbassando lo sguardo quando sento lui avvicinarsi, "Guardami, perché tutti in questa casa sanno tranne me ?", alzo lo sguardo e affogo nel suo verde smeraldo, "perché voglio che rimani a guardarmi con quegl'occhi" , "Violetta non capisco". "Leon perché vuoi saperlo?",
"lo voglio, voglio sapere perché sei sempre triste, voglio sapere perché non dormi, voglio solo imparare a conoscerti" mi dice non distogliendo lo sguardo .
In questo momento sto malissimo perché sono dannatamente felice per quello che mi ha detto .
"Non voglio dirti nulla che cambierebbe il modo in cui mi guardi ora. Vuoi veramente aiutarmi?"
Non ribatte risponde solamente con un "SÌ"
e gli dico "Abbracciami, fallo per me " , mi guarda impallidito dalla mia richiesta, ma dopo sorride e si avvicina facendomi affondare il viso nel suo petto così da poter sentire il suo profumo che mi circonda.
È l'essenza più bella che abbia mai sentito, un misto di vaniglia e fragola.
"Bella scusa per abbracciarmi" dice ridendo ma continuando a stringerti così da farmi sentire protetta.
Scoppio a ridere sul suo petto. "Sai di fragola e vaniglia" esclamo felice. "Giuro questa non me l'aveva detta nessuno" dice tra il serio e il divertito .
"Perché abbracci tutte le ragazze che incontri?" , "Solo quelle belle che non riescono a dormire" dice e non so se posso esultare per avermi detto che sono bella oppure illudermi
" E sì... Ti ho detto che sei bella e anche molto a parer mio" conferma lui staccandosi dal nostro abbraccio.
"Se è una delle tuo mosse da presuntuoso e mister popolarità mi arrabbio" dico facendomi serio e lui scoppia a ridere.
"Mamma mia perché pensi sempre male, vai a dormire piuttosto domani c'è scuola" , scoppio a ridere e rispondo "va bene papino" .
Mi guarda male e scompaio dalla porta.
E ora che faccio, vado a fissare il mio soffitto? Sento un braccio sulle mie spalle e noto che Leon mi conduce in camera sua senza dire una parola "Entra dai" mi dice invitandomi ad entrare .
La sua stanza ha due pareti rosse e due blu. Un letto simile al mio e una scrivania a lato con modellini di moto. Un armadio grande bianco uguale al mio e un comò accanto al letto.
"Leon perché vuoi che entri ?" ,
"Perché se so che non riesci a dormire non chiudo occhio invece se stai sveglia qui con me posso tenerti un po' di compagnia" dice normalmente.
È così bello farsi dire queste cose con questi gesti che per lui sono piccoli. "Non voglio che stai sveglio per me " , "Ci resterei in ogni caso, dai vieni non ti mangio" apre le lenzuola ed entro così da farmi circondare da un calore protettivo che mi mancava.
"Vilu" dice chiamandomi e mi giro verso di lui così che i nostri visi sono a una distanza inferiore che mi fa battere il cuore all'impazzata.
"Che c'è Leon?",
"Se tuo padre in viaggio, a tua madre che cosa è successo?Dice intimidito. La mia mamma.
"È morta quando ero piccolissima, non ricordo nulla di lei e papà non mi racconta più niente. So solo che era una cantante molto brava ". Dico continuando a guardarlo negli occhi.
"Mi dispiace non volevo"dice sinceramente.
"Non preoccuparti, non ne soffro anche se vorrei tanto averla in alcuni momenti. "
. "Prova a dormire ok?" Mi dice fissandomi.
"Te lo prometto"
.
Mi fa segno di avvicinarsi così appoggio la tasta sul suo petto nudo lui mi circonda con un braccio. Mi da un bacio sulla fronte e mi sussurra "Saresti ancora più bella se sorridessi" . Chiudo gli occhi sorridendo e mi addormento accoccolata a lui.
Felice e serena.

La mattina seguente apro gli occhi e noto che sono nella stessa posizione in cui mi sono addormentata. Guardo Leon ancora che dormo e mi rendo conto che grazie a lui sono riuscita a dormire senza ricordi negativi.
Gli sposto qualche ciuffo che gli ricade sulla fronte e posso solo dire che ha dei dei capelli morbidissimi. Ma che cavolo dico dai? E perché mi sto immaginando io che gioco coi suoi capelli?
Oh mamma violetta smettila di illuderti gli fai solo pena.
"Buongiorno" mi dice assonnato, "Buongiorno" dico allontanandomi da lui, mi guarda con un espressione interrogativa.
Esco dalla stanza e vado in cucina dopo essermi vestita e preparata per la scuola.
Saluto Angie e Pablo ed esco senza incontrare Leon
. Cerco di ricordarmi la strada e in dieci minuti mi trovo dentro la scuola. Una ragazza con i capelli scuri si avvicina con un enorme sorriso -ma qui perché sorridono tutti?- si presenta in modo cordiale dicendo di chiamarsi Francesca e io faccio lo stesso. «Sei nuova qui vero?" mi chiede curiosa "È il mio secondo giorno" rispondo tranquilla finché non mi dice "vorrei che diventassimo amiche " e io rispondo "Mi piacerebbe avere un'amica" .
In quel momento arriva un ragazza con un ciuffo più corto di quello di Leon e sempre un sorriso. È un bel ragazzo ma niente in confronto a Leon -ma perché la mia testa finisce sempre su quel ragazzo?- Si presenta "piacere io sono Federico, il suo ragazzo " dice indicando Francesca che gli butta le braccia al collo e gli da un bacio sulla guancia.
"Piacere Violetta, siete una bellissima coppia se posso permettermi di dire" dico sincera continuando a guardarli come si scambiano sguardi innamorati -e chissà se un giorno anche io verrò guardata in quel modo, ed ecco che ritorna in mente Leon e il suo maledetto modo di farmi venire le farfalle nello stomaco- "Grazie Violetta, sei gentilissima" mi rispondono e io li saluto felice di aver fatto conoscenza per andare in classe.

La giornata è stata dura anche perché evitare Leon è difficilissimo e il fatto che quel Diego mi continui a guardare mi impaurisce e mi fa venir voglia di un'altro abbraccio come quello di stanotte per sentirmi sicura.
Sto tornando a casa per la mia seduta con Pablo quando sento dei passi dietro di me.
"Violetta mi spieghi che ti passa per la testa stamattina?" Mi urla un Leon abbastanza arrabbiato "nulla perché ?" - " perché ? Stai scherzando è tutto oggi che mi eviti e stamattina sei sparita di casa senza dirmi nulla" mi dice ancora più infastidito
. - "non avevo nulla da dirti " dico alzando le spalle e continuando a parlare . "Hai dormito stanotte non è vero? Perché mi sono svegliata e stavi dormendo tranquilla senza incubi con  solo un bellissimo sorriso sulle labbra" dice in fretta imbarazzato e arrossisco all'istante per il suo commento.
"Si vede che ero talmente stanca da essere riuscita a dormire" sto sulla difensiva, so cosa è successa e so anche il perchè ma non voglio ammetterlo perché finirei per soffrire.
"No mi rifiuto di pensare a questa ipotesi, dimmi che hai dormito grazie a me che ero al tuo fianco" mi ferma mettendomi le mani sulle spalle e avvicinandosi al mio viso.

Lo so ,lo sento, sento le farfalle e gli uccellini nello stomaco.
Il suo viso vicino al mio e l'unico pensiero che riesco a formulare è a quanto sarebbero morbide le sue labbra.
Continua a fissarmi con quelle pozze verdi e mi sento le gambe tremare e il mio cuore saltare. Come fa a farmi questo effetto?
"Devo andare" dico prima di scappare dalla sua presa e tornare a casa chiudendomi nell'ufficio di Pablo per aspettarlo.

Entra nello studio guardandomi preoccupato "È successo qualcosa Vilu?" "No tutto ok" ,fa finta di credermi e si siede di fronte a me. "Ho paura" dico abbassando lo sguardo. "Di cosa?", "ho paura che tutte le persone a cui tengo prima o poi mi lascino. " dico tutto d'un fiato. Alzo lo sguardo e noto che mi fa un sorriso rassicuratorio.
E mentre lui cerca di aiutarmi a cambiare idea sulla mia paura, la mia mente vaga su un solo argomento : le sue labbra. 



spazio autrice <3 
eccomi finalmente con il 4 capitolo interessante. 

entrano nuovi personaggi, nuove paure, farfalle che svolazzano e pensieri adolescenziali. ma sopratutto rivelazioni sulla madre di Vilu che non centro nulla col motivo delle visite di Vilu. SECONDO VOI QUAL E IL MISTRERIOSO MOTIVO? 
RINGRAZIO i miei lettori ma SOPRATTUTO COLORO CHE RECENSISCONO: 
Smeraldo01
storieleonette
simoniccia_98_
fragola24
jessi1011

grazie ragazze per aver recensito e per sopportarmi. vi adoro mi rendete felice e orgogliosa. 
spero di ritrovarvi anche qui e che vi piaccia . ciao e alla prossima recensiteeeeeeeeeeeee <3

#leonetta99

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Capitolo 5
*** Scimmietta ***


Una settimana. È già passata una settimana e Leon prova spesso a riprendere il discorso del fatto che io con lui dormo e da sola no.
Ed è assolutamente vero perché dormo tre ore a notte e ho delle occhiaie spaventose.
E pensare che è tre anni che va avanti.
Le sedute con Pablo vanno bene e sua moglie è fantastica. Oggi vuole insegnarmi a fare la torta al cioccolato. Così scendo e la trovo in cucina con il suo grembiule rosa a fiori, mi dice di avvicinarmi e mi mette il grembiule con fiori gialli.
"Pronta per la prima lezione ?" Mi dice eccitata. "Certo".
In quel momento entra Leon appena sveglio con un ciuffo tutto scompigliato ed è adorabile. "Buongiorno" dice sbadigliando -beato lui che dorme io ho messo tre chili di correttore per occhiaie- entra in cucina e si siede appoggiando la testa al palmo della mano.
"Che fate?" Chiede all'improvviso mentre sua madre mi elenca gli ingredienti. "Sto insegnando a Vilu a fare la torta al cioccolato che vi piace tanto" , "utile" commenta lui. "Hai dormito vilu?" Mi chiede lui e io rispondo "certo" non guardandolo negli occhi.
Sua madre va un attimo in salotto e lo sento avvicinare da dietro . Il suo fiato caldo si infrange sul mio collo e sospiro solo a sentirlo. "Credi che non sappia quando ti metti tre quintali di fondotinta?" mi dice sperando di riprendere quel discorso.
"Non sono affari che ti riguardano" dico secca anche se il mio cuore mostra tutt'altro che indifferenza alla sua vicinanza. "Perché non ammetti che con me dormi? Cosa ti costa?" Mi dice esasperato, toccandosi con la mano i capelli. "Leon PERFAVORE non qui" gli dico.
"Vieni con me in un posto oggi pomeriggio?" Mi dice tutto d'un tratto. Muoio dalla voglia di passare una giornata con lui ma non lo do a vedere e gli rispondo "si ci vengo ma ora lasciami preparare" , "perfetto" mi dice con un sorriso e scompare.

La mattina con sua madre è stata fantastica perché è una donna dolce e paziente e anche una grande insegnante.
Tutti hanno assaggiato la torta e hanno detto che era buonissima quindi sono orgogliosa di me. Ora mi devo preparare per il mio pomeriggio con Leon.
Guardo il mio armadio e cerco qualcosa di carino da mettermi. Opto per un paio di skinny jeams, una maglia a manica blu semplice con un giuboto jeans chiaro sopraata e il mio braccialetto con l'ancora, uno degli oggetti a cui tengodi piu.
Scendo le scale, ma nel mentre incontro Leon 
che si ferma e mi guarda dalla testa ai piedi.
"Che c'è ?" chiedo notando che non mi dice nulla, lui mi guarda negli occhi e risponde "Sei bellissima" -un sorriso spunta sul mio viso anche se cerco di evitarlo- solo una persona mi faceva i complimenti, ma sentirli da lui mi fa sentire speciale.
Lui porta un paio di jeans chiari, una maglia bianca che mette in mostra il suo bel fisico abbinata a una giacca rossa che ha tirato su le maniche fino al gomito. Sta benissimo e gli donano proprio, capisco perché tutte gli sbavano dietro. "Anche tu stai molto bene " rispondo tutta rossa in viso. Vedo che ha una chitarra in mano allora gli chiedo "perché hai una chitarra?","devo farti ascoltare una cosa" risponde scendendo le scale. "Sai suonare?"," tu non rispondi alle mie domande ed io non rispondo alle tue" dice divertito e io gli faccio la linguaccia superandolo. "Con cosa ci andiamo?","in moto?" Mi chiede speranzoso e allora cerco di farmi coraggio rispondendo "Si,va bene" .
Mi passa il casco e me lo allaccia. Mi dice di salire e vado con tutto il coraggio che ho, poi mi appoggio alla sua schiena e stringo le mie braccia intorno alla sua vita. "Prometto che farò attenzione","lo so, mi fido di te" rispondo appoggiando il capo sulla sua schiena.
Lui parte e sento il vento scompigliarmi i capelli e mai in tutta la mia via mi sono sentita così libera. Dopo mezz'ora di viaggio si ferma e noto che c'è una spiaggia. "Mi hai portato in spiaggia?" dico con un sorrisone enorme saltandogli al collo.
"Hey scimmietta,credo di averti portata nel posto giusto eh?", "io adoro il mare" rispondo. Mi stacco e mi prende per mano portandomi vicino a uno scoglio dove mi fa sedere a fianco a lui.
Prende la chitarra e se la posa sulle gambe suonando qualche accordo. È talmente concentrato, prendo la mia borsa e tiro fuori la mia Canon, la mia cara macchina fotografica che mostra come vedo il mondo con i miei occhi. Lui non si accorge nemmeno che gli faccio le foto anche perché è concentrato, molto concentrato.
"Sei bravo" dico riposando fotocamera nella borsa. "Non è tanto difficile", appoggia le braccia sulla chitarra e lega i miei occhi con i suoi. "Perché mi hai portata qui?" chiedo curiosa. "Facciamo un patto, tutto oggi ti dimenticherai di ogni cosa: scuola, problemi li rimandiamo a domani. Oggi passi la giornata come una adolescente spensierata insieme a me" , "perché ? " gli chiedo , non sapendo proprio cosa dire. Non so cosa voglia dire essere un adolescente spensierata, ho smesso di esserlo tanto tempo fa. "Perché voglio renderti felice" mi dice sorridendo.
Il mio cuore perde: uno, due, tre battiti. Mi spunta un sorriso sincero e vero e lo abbraccio, saltandogli addosso e facendolo scoppiare a ridere mentre mi ritrovo sopra di lui. "Grazie Leon", gli lascio un bacio sulla guancia e continuo a sorridere come un ebete.
"CI STO" dico alzandomi in piedi con lui vicino a me.
"Certo che devo stare attento ai tuoi attacchi di felicità eh" . Mi fa scoppiare a ridere di gusto mentre iniziamo a camminare per la spiaggia. "Sai non mi sento così da anni" , " così come?" Mi chiede lui prendendomi la mano e accarezzando leggermente le nocche con la bocca. Rimango estasiata dal suo gesto e continuo a fissarlo prima di riprendermi e rispondere:"Felice, ma veramente . A nessuno importa da anni che io sia felice e tu d'un tratto arrivi e mi fai sentire così, è strano ma piacevole " vedo spuntare sulle sue labbra un sorriso a trentadue denti e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Tu meriti qualcuno che ti faccia felice " e li credo che il mio cuore non possa reggere tutto questo.

Continuiamo la nostra camminata ...

Ci fermiamo in un bar e ci ordiamo una cioccolata calda con panna.
"Allora dimmi qualcosa in più di te?" Mi chiede mentre bevo il primo sorso. Riscaldo le mie mani con la tazza e rispondo:
" mi piace disegnare, fare fotografie e leggere" . "E io che credevo che fossi una noiosona" mi prende in giro, "io credevo che tu fossi presuntuoso e arrogante ma a quanto pare l'apparenza inganna" dico alzando le spalle per poi continuare a bere."Molti dicono questo di me e credo che sia vero 
Hai
 visto come ho trattate te e i miei genitori appena ci siamo incontrati?" Mi dice con una nota di amarezza in ciò che dice. Avvicino la mia mani alla sua guancia e gli lascio una carezza. "Tu non sei quello Leon, sei questo, quello che ho davanti ai miei occhi ora", mi guarda e "chi te lo dice che non sia solo una sceneggiata questa?" . "So cosa voglia dire non sentirsi mai abbastanza a volte ma questo non deve farti essere o farti comportare come tu non faresti mai " "Leon, grazie a te sono salita su una moto, per te non è nulla ma per me è molto, sono tre anni che ho finito di vivere ed ora ho aperto gli occhi e ho capito che la mia vita continua e che anche se sarò felice i miei ricordi rimarranno lì, anche se a volte fanno male". "Sei pronta ad andare avanti?" Mi chiede e io so cosa rispondere. "No, non sono pronta perché sono ancora dell'idea che anche se vorrei essere felice, non posso, non me lo merito" . "Perché pensi questo?" Mi chiede stringendomi la mano. "Avevi detto che non ne avremmo parlato" dico cercando di fargli capire che non posso dire nulla. "Hai ragione, mi dispiace" "Non preoccuparti" gli dico. 

Usciamo dal bar e ci dirigiamo verso uno grande struttura. Bowling. mi porta a giocare a Bowling. posso mettermi a saltare come una bambina? 
Etriamo,paghiamo e chiediamo i nostri numeri di scarpe e in tutto questo lasso di tempo continuo a sorridere come un ebete. 
Iniaziamo la partita e lui naturalmente vince senza perdere occasione per sfottermi. Metto su il broncio mentre usciamo, lui mi fa il solletico per farsi perdonare o per farmi ridere, ma io continuo ad ignorarlo cosi dice: " Dai scimmietta, stavo scherzando, mi perdoni?" e poi fa una di quelle facce che sono peggio dei cuccioli e allora mi addolcisco e gli sorrido. "Solo per questa volta, sia chairo" gli punto il dito contro e come risposta mi mette un bracco sulle spalle e ride "Tanto lo so che il mio faccino e irresistibile", "Ma sentile, mi sbagliavo sai, tu sei il re presuntuoso". "Ma a chi la dai a bere, scimmietta lo so che mi adori" "smettila di chiamarmi cosi" incrocio le braccia sotto al seno e lo zittisco. "Io invece ti chiamo cosi  che ti piaccia o no" "mi arrendo" dico esasperata. 

Dopo un po che camminiamo, si ferma e mi dice di aspettare un'attimo cosi da farmi notare che entra in un negozio di giocattoli e mi fermo ad ammirare una scimmietta viola di peluche dolcissima. Dopo poco esce Leon con una busta in mano che mi sorride e io continuo a guardare la busta. "Che hai li dentro?" chiedo piu curiosa che mai. "una sorpresa" dice con un sorrisetto furbetto mentre mi da la busta "per me?", "per chi senno" . apro e tiro fuori la stessa scimmietta che ho visto in vetrina. Gli 
salto al collo urlandogli un grazie e tempestandogli di baci la guancia.Quanto puo essere dolce ? 
"ora hai capito perche ti chiamo scimmietta?" scoppiamo a ridere entrambi mentre abbraccio il mio nuovo regalo. "puoi chiamarmi come vuoi,
è   bellissima" dico estasiata e super felice. "come la proprietaria" mi sussurra in un orecchio cosi da farmi diventare rossa. 
Torniamo a casa senza aver pensato a nulla, essendoci solo divertiti e giuro che essere una adolescente spensierata 
è  una cosa bellissima, dovrei farlo piu spesso. 


E adesso credo di aver trovato un'altro motivo per sorridere ed
è proprio lui. 

"ANGOLO AUTRICE" 
Holaaa a todos!!!
allora mi scuso per l' enorme ritardo ma non ho avuto tempo per scrivere allora ci ho messo di piu :) 
non mi allungo dico solo che spero che questo capitolo vi soddisfi e ringrazio tutti queli che la seguono ma soprattutto le mie recensitrici: 
- leonetta_forever 
-estefanitorrez_05 ( ANCHE SE MI HANNO INVIATO UN MESSAGGIO) 
-sg199885
-sonrisa_stoeesel
-Simonuccia_98_
- fragola24
-jessy1011

SIETE IL MIO ORGOGLIO E LA MIA FORZA DI CONTINUARE <3 

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Capitolo 6
*** Il mio spiragli di luce. ***


Ecco la scimmietta che Leon a regalato a Vilu di cui tante si sono innamorate ❤️


Ritornati a casa, trovammo in cucina Pablo con una strana espressione sul viso. "Si può sapere dove sei stata?" Mi urla venendomi incontro tutto preoccupato. "Avevamo una seduta oggi e non ti ho visto, non ne hai mai saltata una in tre anni e poi non ti trovo da nessuna parte non sai quanto mi ero preoccupato" dice in in preda al panico. 
Alle mie spalle Leon inizia a parlare cercando di calmarlo:" Papá sta tranquillo, era con me. È colpa mia se non ė venuta ed è colpa mia se non ha avvisato" . Vedo Pablo con gli occhi fuori dalle orbite, ė molto sorpreso da quanto gli ha appena detto. "Era con te? Siete usciti voi due?" , "sembra che tu abbia visto un unicorno papà" ed ecco che se ne esce con le sue stupidaggini che mi fanno scoppiare a ridere come una disagiata. "Un'unicorno? Sul serio Leon?" chiedo cercando di essere seria ma con scarsi risultati. "Avevo in mente lo scoiattolo,ma preferisco gli unicorni" dice con un espressione seria. Scoppio di nuovo a ridere e lui fa la sua faccia da offeso. "Hai qualcosa contro gli unicorni?" mi chiede tenendo il broncio . "No però non esistono invece gli scoiattoli sì" mi guarda sbalordito con la bocca aperta. "Hai infranto i miei sogni Violetta Castillo, ora a Natale non ti arriverà nulla e sarai sulla lista dei cattivi" . Ma quanti problemi lo affliggono? Per un'attimo mi dimentico di Pablo e della sua faccia accigliata mentre guarda me e suo figlio in un'importante discussione sugli unicorni. "Basta ci rinuncio, hai ragione tu" dico alzando le braccia al cielo. "Brava scimmietta" esulta mentre mi mette un braccio sulle spalle. "Dicevamo papà?","Voi due siete completamente fusi" e intanto se ne va lasciandoci in sospeso per poi guardarci e scoppiare di nuovo a ridere. 
Mi basta ascoltare il suono della sua risata per rendermi conto, quanto mi mancava essere felice anche se ancora me lo merito, sento che Leon mi sta aiutando più di chiunque altro perché solo ora riesco a vedere un raggio di sole su di me trasformato in un bellissimo ragazzo dagli occhi verdi che porta il nome di Leon. 
Mi addormento così, abbracciata alla mia scimmietta mentre penso a tutte le risate e ai momenti spensierati passati oggi. Lasciandomi cullare dalla sua voce a dal suo viso che appare nei miei sogni lasciandomi dormire beata. 
Stamattina Angie e Pablo hanno continuato a dirmi che le prossime volte quando esco dovrò avvisare, ė bello avere qualcuno che si preoccupa per te.
Leon è corso a scuola dicendo che aveva una cosa importante da fare allora sono arrivata fin qui, con la mia musica che risuona nelle cuffiette per distrarmi dalla solitudine.
Noto Leon parlare con una ragazza mora, capelli lisci e un nodo si crea nello stomaco notando che lei gli si attacca al collo come una cozza. Sono un'illusa, gli faccio solo pena e compassione. 
"Ė solo una cozza che si attacca a tutti" sento la voce di Francesca alle mie spalle e mi volto verso di lei che mi sorride come a farmi coraggio. "Chi ė" chiedo continuando a guardarli, "Si chiama Lara e ti assicuro che ha più fondotinta che cervello" mi fa ridere e lei si unisce a me. "Fa il filo a Leon da tre anni, ma lui non l'ha mai contata come una opzione" , " beh fino ad ora" aggiungo io. 
"Ti assicuro che ora ha meno speranze di quante ne abbia mai avute " dice facendo con un enorme sorriso "Perché ?" , "Perché ora ci sei tu. Non ho mai visto Leon così protettivo verso una ragazza che conosce da poco. Sembra tutt'altro da come si mostra ma ė sempre pronto a difendere me, Ludmilla e i suoi migliori amici" , "Forse si sente come un fratello verso di me" dico portando alla mente ricordi che mi fanno rattristire. "Ti assicuro Vilu che non ti vede come una sorella. Non so se hai notato, ma quando facciamo educazione fisica non guarda parti che ti guarderebbe un fratello" dice scoppiando a ridere .
"Mmh, non ci conterei Fran" dico pensandoci bene su. "Mai contraddirmi Castillo" "Andiamo in classe và" dico così che lei mi circonda le spalle con un braccio e ci dirigiamo verso la nostra classe per un entusiasmante lezione di matematica. 
Vedo Fran sedersi vicino a me, e durante le lezioni ridiamo e prendiamo in giro i professori come due adolescenti normali. 
Usciamo di classe e lei si dirige verso il suo ragazzo, Federico. "Hey Vilu, sei forte mi piace stare con te dovremmo farlo più spesso" mi scocca un bacio sulla guancia e sparisce e io sorrido al pensiero di aver trovato un'amica. 
Metto nella borsa l'ultimo libro nella borsa e chiudo l'armadietto trovandomi Leon affianco che mi guarda con le braccia incrociate. "Hai fatto amicizia con Francesca" mi dice serio in volto. "Sì, c'è qualche problema?" 
dico iniziando ad innervosirmi. "Assolutamente no", "Bene allora che cosa c'è che non va?". "Non mi hai degnato di una parola tutto oggi , che hai?" Mi dice seguendomi verso l'uscita. "Nulla,non ho niente e Leon non devi farmi da guardia del corpo", "Sei arrabbiata perché non ti ho accompagnato stamattina?" Mi chiede perplesso. "No ma la prossima volta non inventare scuse per non stare con me, dimmelo semplicemente che vuoi stare con quella Lisa","Vorrai dire Lara... Oh aspetta ma tu sei gelosa " . Cosa?Io,gelosa? Cosa ha bevuto stamattina. "Assolutamente no, tu puoi stare con chi ti pare e me ė assolutamente indifferente" scoppia a ridere, che ci trova da ridere ? "Quando sei gelosa sei adorabile lo sai? Hai i muscoli tesa e gli occhi diventano di un color nocciola più scuro". Lo guardo trattenendo un sorriso prima di allontanarmi da lui e tornare a casa. 
Sbatto la porta più forte del solito e mi dirigo un cucina dove trovo Pablo con davanti a se un pacco. "Violetta è arrivato questo per te" mi dice con tono afflitto. "Da chi?", "tuo padre". Mi avvicino alla scatola e la prendo portandola su per le scale fino in camera mia. Chiudo la porta e la poggio sul letto sedendomi a fianco. Stacco il biglietto e leggo ciò che c'è scritto sopra: 
"Non riesco a tenerle io, fallo tu così per non dimenticare... " 
-papà 
E da lì, capisco cosa può essere il contenuto del pacco. La apro lentamente e tutto mi passa davanti rivivendo ogni momento passato con lui. Tutte le sue vittorie a calcio. I suoi guanti da portiere. Io in braccio a lui immortalati in una foto. 
Il mio cuore si spezza più di quanto non sia già infranto. 
Comincio a piangere accasciandomi a terra con la nostra foto al petto tenendola tanto stretta al petto, ma mai abbastanza per sentire un suo abbraccio. È tutta colpa mia. 
Continuo a piangere senza sosta buttando tutto della mia camera a terra senza preoccuparmi di nulla. 
Urlo dalla disperazione di non trovare più nulla a cui aggrapparmi per salvarmi. Io non posso essere salvata non me lo merito. 
D'un tratto sento la porta sbattere , facendo apparire Pablo e Leon verso di me. Li vedo con la vista annebbiata che si avvicinano a me. 
Leon mi chiama, ma io non rispondo, mi prende in braccio e mi porta in un'altra stanza. 
Dice a suo padre di lasciar fare lui anche se Pablo all'inizio non è d'accordo. 
Mi fa stendere sul suo letto e si avvicina per abbracciarmi così da darmi quella forza di cui ho tanto bisogno. Mi lascia un bacio fra i capelli e mi sussurra "Violetta?", "Sì?". "Ci sarò io d'ora in poi, non ti lascerò più te lo prometto". "Grazie Leon" dico sincera guardandolo negli occhi. 
"Che cosa ti ha tolto il sorriso?" 
E la sua frase rimane in sospeso come un filo. 
Lui è il mio spiraglio di luce ed è il momento che sappia cosa è successo quella notte. 

ANGOLO AUTRICE      : eccomi tornata a rompervi allora ho da dire che secondo me volete farmi morire per attacco di cuore c'è 9 recensioni? Siete pazzi amici di EFP ma mi fate ridere e sorridere ! Tutte quelle recensioni mi hanno fatto venir voglia di scrivere il prima possibile il capitolo . Molto interessante a parere mio.  Vilu fa amicizia con FRan e so che molte di voi ne saranno contente, poi la gelosia di Vilu nel vederlo con leon ė bellissima *ringraziate Simonuccia_98_ * se ho messo una scena così . Poi la scena finale ammetto che mentre l ho scritta piangevo ma solo che l ho descritto schifosamente su carta quindi uccidetemi me lo merito !  RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE HANNO RECENSITO E CHE SPERO RITROVERÒ QUA SOTTO *ma dato che il capitolo fa schifo non troverò nessuno ahhah* e POI RINGRAZIO DI LORO PARTICOLARMENTE PER AVERMI DATO L IDEA DI LEON COME SPIRAGLIO DI LUCE PER VIOLETTA . GRAZIE Grazie ! SIETE LA MIA FORZA VI AMOOOOOOOO,,,ah vi avviso che nel prossimo capitolo ci sarà la grande rivelazione . Se volete contattarmi io sono su Twitter mi chiamo @6gennaio2014 !!!! Hola amigos de mi corazom 

                                                                                                                                                           
 

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Capitolo 7
*** il momento della verita' ***


IL MOMENTO DELLA VERITA: 

Apro gli occhi e noto accanto al mio letto seduto su una sedia Pablo. "Vilu" sussurra in tono dolce. Mi siedo lentamente e mi passa un bicchier d'acqua che bevo velocemente per poi appoggiare sul comodino e dirigere la mia attenzione verso Pablo. "Scusa" dico chinando il capo, "Per cosa?" mi chiede con aria interrogativa. "Per quel che ė successo, non so che cosa sia successo ma appena ho visto tutte le sue cose avrei voluto addormentarmi e non alzarmi più" sono in preda ad un pianto senza fine ma cerco di trattenermi anche se con scarsi risultati dato che due lacrime sfuggono al mio controllo. "Violetta, quello che ė successo ė passato, non puoi vivere nei ricordi di quella notte e nei giorni precedenti. Tu devi andare avanti senza dimenticare, ma guardando davanti a te e non indietro" , "Non posso andare avanti, non me lo merito ". Vedo la figura di Leon entrare nella stanza e sussurrare qualcosa a suo padre che si alza e va fuori dalla stanza facendomi un'ultimo sorriso.


Leon si siede sul letto affianco a me senza dire una parola e mi mette tra le mani il peluche che mi ha regalato che io stringo lasciandomi cadere sdraiata sul suo letto col suo odore alla vaniglia che mi protegge come una pellicola. Si stende affianco a me e fissiamo il soffitto.
"Ho messo quella scatola in soffitta, puoi prenderla quando vuoi ma prima devi dirmi chi sei e cosa ė accaduto per farti cambiare. Sono certo che prima non eri così . Scommetto che eri la ragazza sempre con sorriso che contagiava chiunque ti passasse a fianco, come un angelo che ora si ė chiusa in se stessa" Ascolto le sue parole come una melodia, la musica più bella che io abbia mai sentito in vita mia. Inizio a piangere stringendo le sua camicia tra i miei pugni, lasciando che le mie lacrime scendano sulla stoffa.
Lui non dice nulla, si limita ad accarezzarmi la schiena e i capelli col suo tocco leggere che serve come a farmi sentire tranquilla e a casa.
"Ė colpa mia quello che è successo-prendo un'enorme respiro - Pablo cerca di convincermi del contrario, ma so che ė mia la colpa". Sento Leon accarezzarmi la guancia e sussurrarmi qualcosa "Che cosa credi di aver fatto? Raccontami e fidati di me".
Io mi fido di lui, mi fido più di lui che di me stessa.
"Era il suo diciassettesimo compleanno quel giorno e papà era tornato a casa prima dal lavoro per festeggiare a cena tutti insieme come ad ogni compleanno. Arrivato a casa lo abbracciò e gli fece gli auguri. Era un ragazzo perfetto, mi proteggeva come se fossi una principessa, la sua principessa. Avevo quindici anni ed ero la ragazzina più rompiscatole del pianeta, ogni volta che volevo o desideravo qualcosa da lui mi bastava fare il broncio o abbracciarlo per farlo sciogliere e darmi tutto ciò che chiedevo".
Non lo guardo negli occhi, non vedo la sua espressione, ma so che mi sta ascoltando. Sono anni che non racconto questa storia e il mio cuore e le mie lacrime vogliono uscire, ma cerco di darmi forza continuando a vivere quei momenti.
"Papà diceva che qualunque cosa fosse successa, lui era sempre pronto per farmi essere felice ed era proprio per quello che lo amavo. Mi rendeva felice, era l' unica persona che sapeva quando stavo bene e male o quando facevo finta di stare bene per poi distruggermi dentro. Ogni giorno mi ripeteva: «sono qui e non intendo andarmene. Non sarai mai sola pulce» .
Mi chiamava sempre così anche se mi faceva arrabbiare." Ed ė come se sentissi la sua voce dentro di me che ripete quella frase. «Non sarai mai sola» e invece ho passato gli ultimi anni nella solitudine e nei ricordi.
"Quell'anno papà gli aveva regalato una macchina dato che aveva appena preso la patente e lui fece i salti di gioia. Credo che ripetė Grazie almeno dieci volte" Ed ecco la parte che detesto quella in cui perdo metà del mio cuore.
"Io gli avevo regalato due biglietti per andare a vedere il concerto del suo Dj preferito, avevo falciato il giardino del vicino e portato fuori tutti i cani del paese per guadagnare i soldi di quel regalo" sento Leon stringermi la mano per farmi sicurezza e forza per andare avanti senza dire nulla perché so che i gesti valgono più di mille parole.
"Papà non sapeva del mio regalo e il concerto era quella stessa sera così appena Marco, mio fratello vide i biglietti mi abbraccio così forte da rompermi le ossa, ma in quel momento pensai che non me ne importava nulla perché che te ne importa se un abbraccio ti spacca le ossa quando ti riempie il cuore" .
Un sorriso spunta sulle mie labbra al ricordo di quella scena e una lacrima striscia sul mio volto trovando la mano di Leon pronta a mandarla via. "Papà c'è lo impedì così noi andammo in camera arrabbiati finché io non dissi che dovevamo sgattaiolare fuori e andarci e lui subito approvo l'idea facendomi vedere le chiavi della sua auto con quel sorriso furbo che gli incorniciava il viso ogni volta che faceva qualche scherzo o bravata".
Mi fermai per assimilare tutte le parole continuando a non guardarlo in faccia lasciando che i miei ricordi di quel momento mi sorpassassero. "Fu la serata più bella della mia vita, cantammo e saltammo tutta la serata divertendoci insieme. Io & lui. Mentre tornavamo a casa avevo ancora l'adrenalina che scorreva nelle vene. Eravamo fermi ad un semaforo e quando divento verde partimmo poi accade... Un camion ci stava venendo contro e ci prese in pieno.- le lacrime partono senza fermarmi facendomi parlare singhiozzando- l'ultima cosa che vidi fu una luce azzurra e il viso di mio fratello urlare dallo spavento mentre io ero immobile" . Non riesco a dire altro. Questo ricordo mi distrugge e mi ricorda che l'ho perso. Per sempre.
Cerco di tirare fuori la mia forza e continuo a parlare: "La mattina seguente mi ritrovai in ospedale con mio padre vicino e appena vidi i suoi occhi capii che mi odiava. Gli ho portato via un figlio.
Quando mi dissero che fa morto, piansi fino a non avere più le forze di mangiare e bere. Non avevo perso solo lui, ma anche mio padre che ogni volta che mi guardava ricordava e mi disprezzava di più"


Ho finito ce l'ho fatta. So che non sa cosa dire. Neanche io che mi logo ad abbracciarlo con tutta la forza che ho. "Tuo padre ti ha reso debole, non la morte di tuo fratello" mi dice d'un tratto facendomi perdere nei suoi occhi. "Ti aveva promesso che non saresti mai rimasta sola e invece ti sei distrutta nella solitudine lasciando che lo sguardo di tuo padre ti rendesse debole e inutile". "Tu non ..." Cerco di dire ma lui continua. "Io so che sei la ragazza più forte che conosca, il destino ha fatto ciò che doveva, la colpa non ė tua ma di quel camion". Si ferma per asciugarmi le lacrime e lasciarmi un bacio all'angolo della bocca. "Tu devi essere felice per te stessa e per tuo fratello che si trova nel tuo cuore.","non lasciare che tuo padre decida in questo modo la fine della tua felicità" .

Continuo a guardarlo, vedendo il suo verde smeraldo risplendere nella stanza ė come se ritornassi a vivere. Gli lascio un bacio sulla guancia e gli sussurro: "Ci proverò, proverò ad essere felice te lo prometto" e ci addormentiamo così , con promesse da mantenere e segreti svelati che fanno meno male.

"Scimmietta" sussurra Leon per svegliarmi. "Mmh" mugolo. "Dobbiamo svegliarmi e meno male che non ė un peluche che respira altrimenti sarebbe affogato" m fa scoppiare a ridere ancora con gli occhi chiusi. "Parla il ragazzo che sussurra agli unicorni. Scoppia a ridere e aggiunge "Ė una delle mie qualità" . Vorrei svegliarmi sempre così

. Oggi la scuola ė stata una totale noiosità tanto da farmi inventare nuovi vocaboli. Ho parlato tutto il tempo con Francesca che mi ripeteva sempre "Leon ti fissa, ė cotto Vilu e tu non sei da meno " ... Bah che ragazza. Farà lo psicologo da grande, anzi meglio di no credo che i clienti scapperebbero trovandosi davanti una pazza su una poltroncina. Finalmente di nuovo a casa. Ho parlato ancora con Pablo e l'ho assicurato e gli ho chiesto se potevo sospendere per un po' le sedute per vedere come andava dicendogli che stavo meglio e lui ha fatto uno di quei sorrisetti alla Francesca dicendo : "E chissà chi ti fa stare meglio!" Io sono scoppiata a ridere e me ne sono andata da Angie che appena entrata mi ha chiesto:" Allora quando vi mettete insieme?". Sempre con quel sorrisetto così me ne sono andata anzi scappata da questi cupidi che cercano di colpirmi.

Sono salita sul tetto e mi sono stesa guardando il cielo. Sento Leon arrivare e stendersi al mio fianco. "Non si scappa Castillo" mi rimprovera in tono dolce. "E tu non dovresti fare lo stesso Vergas". "Seguo la massa io" aggiunge facendomi scoppiare a ridere al pensiero di essere io la massa. Mi sento libera e leggera ora che sa la verità e sono felice che si comporti come fa di solito. "Posso farti una domanda?" mi chiede d'un tratto e io rispondo con un sussurro "Sì", "Che cosa siamo?". La sua domanda di sorprende anche perché non ho capito cosa intende con che cosa siamo. "Non capisco","Intendo,io e te, cosa siamo?" . Apro la bocca mentre mi giro verso di lui che fa lo stesso fin quando i nostri occhi si incontrano. Verde e nocciola. Nocciola e verde. "Dipende da ciò che vogliamo essere" dico vaga mentre il mio sguardo si ferma sulle sue labbra. "Tu cosa vuoi essere per me? Perché se vuoi essere mia amica tengo la voglia di baciarti che ho in questo momento per me, ma se non vuoi esserlo devi dirmelo perché in quel caso non ci penserei due volte ad avvicinarmi" Sento di poter volar senza avere le ali in questo momento, allora on sono il l'unica fissata con le sue labbra. Che gli rispondo? Che cosa dico a me stessa ora che vorrei provare quanto siano morbide quelle labbra al tocco. Voglio che sia mio amico o qualcosa di più? Credo che la risposta si io che il mio cuore c'è l'abbia già e da molto anche.


ANGOLO AUTRICE<3 
Eccomi quii, con il famoso capitolo. quello prima ha rivevuto ben 7 recensioni che mi fanno subito venir voglia di scrivere infatti eccomi qua. 
ho scelto Marco come fratello di Vilu e spero che il racconto di lei vi sia piaciuto. spero di aver lasciato un po' di suspense alla fine ahah *non l ho fatto* quindi ditemi che ne pensate e se vi piace. a me non convince mai quello che scrivo io ma spero siA NORMALE  


CAPITOLO DEDICATO A TUTTE VOI <3 SIETE LA MIA FORZA E IL MIO ORGOGLIO <3 
ho scelto lui perche tutti i personaggi sono della serie e metere il fratello vero mi sembrava scontato perdonatemi <3 

amo questa sua foto <3 


 

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Capitolo 8
*** Lui ė la mia vittoria in una vita di sconfitte ***


Penso, penso ancora a cosa fare, ma l'unica idea è quella che mi ronza nella testa e che al solo pensiero mi fa battere il cuore all'impazzata. Ed ecco che lo faccio, gli prendo il viso tra le mani e sento la pelle liscia nelle mie mani, ma nulla in confronto alla morbidezza delle sue labbra. Sapete quando una farfalla si posa delicatamente su un fiore per paia che si rompa un petalo? Ecco, lui mi sta baciando come se fossi quel petalo che ha paura di rompere anche se non sa che mai in tutta la mia vita mi sono sentita completa e viva. Chiudo gli occhi e so che ha paura di approfondire ma cavolo io voglio che lo faccia. 
Ed ecco che la Violetta intraprendente si sveglia e chiede accesso alla sua bocca e lo ottiene subito. Mi tira per la vita così da finire sopra di lui, sdraiati, sul tetto sotto un cielo che sta per andare a dormire. 
Le nostre lingue si incorrono e ballano come se si fossero cercate e aspettate da tutta la vita. Dopo alcuni momenti, non ho più aria, ma cosa ti serve l'aria quando il ragazzo che stai baciando ti sta salvando da una vita oscura rendendola un'arcobaleno. Dovrei dirgli Grazie, ma non contano le parole. La nostra comunicazione tramite un bacio è molto più significativa. 
Ci stacchiamo contemporaneamente e appoggia la fronte sulla mia. Sento le sue mani stringermi la vita, ed è come se la mia vita fosse nelle sue mani. Anzi lo è davvero perché se cado dal tetto, addio baci e addio Leon. 
Non siate tristi, l'ho baciato dovete pensare a questo non a come mi sarei spiaccicata al suolo. 

Ho ancora gli occhi chiusi perché ho paura che sia stato tutto un sogno. 
"Apri gli occhi amore, non scappo da nessuna parte" . Apro gli occhi lentamente , intanto che quella parola risuona nelle mie orecchie come la più bella delle melodie. Altro che nove sinfonie di Mozart o Bethoven. A lui è bastata una parola per farmi sciogliere come un ghiacciolo al sole. Gli sorrido, il sorriso più vero e radioso che riesco a fare. L'unico reale in questi tre anni di solitudine. 
"Meno male che non mi ha detto che volevi essere mia amica perché ci sarei rimasto molto male" mi continua a sussurrare per vedere. 
E ora tocca a me ringraziarlo per tutto quello che fa. "Leon"-mi guarda preoccupato-, "Si?","mi servi" dico sicura. Mi guarda con sguardo interrogativo. "Per cosa?"," Per Vivere" rispondo guardando quei due pozzi verdi di cui mi sono innamorata. Ed è così, mi sono innamorata dell'unica persona che credevo mi facesse solo male dentro questa casa, invece è la mia ancora. Il mio tutto. 
Sentendo la mia risposta mi stringe di più e mi abbraccia, uno di quei abbracci che ti spacca le ossa, ma ti riempie l'anima. 

Scendiamo dal tetto con un sorriso unico e puro, abbiamo deciso di non dire ancora niente ai suoi genitori. Mi lascia un'ultimo bacio a stampo leggero come una farfalla. Fa quell'occhiolino che non manca mai, ma che mi fa scoppiare a ridere allacciandogli le braccia al collo per lasciargli un'altro bacio. Dovrebbero dirlo che sono come la droga i suoi baci. 
Mi prende la vita e mi sussurra "Mi fai passare la voglia di cibo e aumentare la voglia di baciarti tutta la notte" . Scoppio di nuovo a ridere e gli lascio un'altro bacio accarezzandogli i capelli. "A tavola, ora". Fa il broncio, e mi lascia incrociando le braccia al petto. Inutile dire che in qualsiasi posizione si metta è sempre bellissimo. 

Pablo's POV

Mi stendo sul divano a guardare la televisione quando sento la mia bellissima Angie stendersi al mio fianco. Le circondo la vita con le braccia e la stringo a me, per poi spegnere la tv. "Perché hai spento?" Mi chiede guardandomi. Le lascio un bacio sulla fronte che la fa sorridere e la guardo. "Non c'è programma più bello che guardare mia moglie" le sussurro. I suoi occhi si legano ai miei, mi lascia una carezza sulla guancia e le bacio il palmo della mano. "Ti amo Pablo Galindo, ogni giorno di più"," Anche io ti amo,Angie non immagini quanto". 
Si avvicina al mio viso e mi bacia come se la nostra vita dipendesse da questo. 
Ci stendiamo sempre abbracciati ," Violetta mi ha chiesto di fermare le sedute per un po' " dico all'improvviso. "È una buona cosa, non te lo ha mai chiesto in questi tre anni" dice quella voce soave di mia moglie. "Dici che ha trovato uno psicologo migliore" dico ridendo. "Mmh, io credo che abbia trovato qualcosa di molto meglio:l'AMORE". "Credi che abbiano capito che noi abbiamo capito?","Cercavano di non farlo a vedere, ma quei sorrisi non ci sfuggono mica" ,"Sono felice che Leon la renda così ". "Si completano a vicenda" dice abbracciandomi più forte. "Come noi due?" Chiedo guardandola. "Come noi due " afferma prima di lasciargli un'altro bacio. 

Violetta's pov
"Non serve il libro di fisica" mi continua a ripetere da mezz'ora Leon. "Quella pazza ogni tanto lo chiedo e io intendo prenderlo" rispondo cercando di zittirlo. "Sei più dura di un sasso" mi prende in giro appoggiandosi all'armadietto affianco al mio. "E tu sei un rompipalle ma non mi sembra di lamentarmi" dico esasperata chiudendo l'anta. 
"Hey Hey Hey " ed ecco la voce squillante della mia allegra Francesca che arriva . "Cosa fate?" continua. "Leon è un rompipalle" dico e lui assume una faccia offesa che mi fa ridere da quanto è adorabile. 
"Quello si sapeva Vilu, ti ho detto a cosa andavi incontro" dice e lui urla "Fran". Entrambe scoppiamo a ridere per poi incamminarci in aula. Mi mette un braccio intorno le spalle e andiamo anche se mi sento parecchio osservata. "Ti avviso che non urlo dalla felicità solo perché siamo in un luogo pubblico". Rido alle sue parole ed entriamo, ma prima che vada a sedersi vicino al suo ragazzo mi sussurra:"Sappi che lo sa già tutta la scuola dato che Leon lo ha raccontato a Federico e lui non sa tenere la bocca chiusa" , "ok" mi limito a rispondere. 

La lezione incomincia con quella di chimica anche se non ascolto nulla. Dato che Leon continua a fissarmi e mi mette in soggezione e io divento tutta rossa come una sciocca. 
"Sei bellissima anche quando arrossisci" mi sussurra in un orecchio per poi lasciarmi un bacio sul collo. 
Meno male che siamo nell'ultima fila altrimenti chi la sente la prof. Cerco comunque di lamentarmi anche se le sue attenzioni non fanno altre che farmi sorridere come un ebete. 
"Finiscila" cerco di essere autoritaria. "Io non ho fatto nulla" alza le spalle con un espressione innocente. 
"Tirate fuori il libro di chimica a pagina 42" urla la voce squillante della prof. 
"Cazzo" sussurra colui che diceva che il mio libro non serviva a nulla. "Uno a zero per me Galindo" gli sussurro in un orecchio, mica solo lui può giocare a questo giochetto. 
Gira la testa di scatto e mi da un bacio a stampo troppo breve, ma dopotutto siamo in classe. 
Ho una voglia tremenda di prendergli il viso tra le mani e immergermi in quelle labbra per tutto il resto della mia esistenza e toccare i suoi capelli che sono diventati un ossessione per me. Anzi lui è diventato un ossessione. 
Apre il libro e appoggia il viso sui due pugni. È così bello quando è concentrato. Mi sostengo sul palmo della mano e lo guardo in tutto lo suo splendore. 
Prende la matita e scrive nello spazio bianco qualcosa 
“Non si fissano le persone Castillo”
Rido e prendo la matita per rispondere. 
“Quelle bellissime sì” 
Lo vedo soffocare un risata. 
"Dovresti guardarti alla specchio allora” 
Quanto cazzo può essere dolce? E pretende pure che non lo baci dopo questo? Resisti Vilu, dai. 
"Smettila di fare il mieloso" 
Cerco di farlo smettere così , anche se amo quando fa il mieloso. 
“Lo so che lo dici solo perché vuoi baciarmi" 
Beccata. Sapete quando cercate di nascondere un pasticcio alla mamma, ma lei se ne accorge lo stesso? Ecco io mi sento così. 
“Ascolta la prof" 
Gli scrivo per finirla notando che abbiamo tutto il libro pieno di scritte. 
Sbuffa e guarda la prof. 
Prende a giocare con il palmo della mia mano facendo dei cerchi e facendomi venire i brividi sotto al suo tocco così delicato e reale. 

Usciamo finalmente fuori per andarcene a casa, ma prima di metterci in cammino, lo fermo, gli butto le braccia al collo e lo bacio. Dio credo di aver resistito abbastanza. 
Mi tiene per la vita per avvicinarmi a lui. Ci stacchiamo per mancanza di fiato e gli sussurro. "La prossima volta mi siedo vicino a Francesca così almeno capisco qualcosa di fisica."-scoppia a ridere-
"Perché per caso sono una distrazione?" chiede ironico. 
"Sei la distrazione più bella che si potrebbe avere, è questo il problema". 
E mi bacia di nuovo, confermando il fatto che i suoi baci sono meglio dell'eroina. 
Mi sono innamorata, non ho bisogno di aspettare a capirlo. L'ho amato dal primo momento in cui i nostri occhi si sono incrociati. 
Lui è la mia vittoria in una vita di sconfitte. 

Lara POV
Stupida ragazzina. Quella me la pagherà cara per avermi tolto ciò che è mio di diritto. 
Sono cinque anni che provo a diventare la ragazza di Leon, poi arriva quella Violetta da quattro soldi e non guarda che lei. 
Oggi ho dovuto subire quei due che si guardavano, sorridevano e baciavano durante le lezioni. 
Tutti felici per loro, ma io no. 
Leon sarà mio e non mi importa se quella ragazzina soffrirà . Leon è innamorato di me, come io lo sono di lui. 
Devo capire cosa fare per dividerli. Userò tutte le mie carte. Non posso perdere l'occasione di rendere Leon il mio fidanzato e Violetta con il cuore spezzato. 

Violetta POV
Abbiamo mangiato e ora me ne vado a dormire. Mi sa che Pablo ed Angie hanno capito qualcosa perché continuavano a sorriderci. In effetti per una volta che sono veramente felice è difficile da nascondere. 
Prendo il cellulare per giocare quando vedo un messaggio di Leon. 
 
“Dormi scimmietta?” 

Quanto può essere dolce? 

“No, tu?” 
“Mmh, da quando hai dormito qui mi sento solo” 

Un sorriso appare sul mio viso e inizio subito a rispondergli. 
“Allora cercherò di rimediare" 
Mi alzo dal letto e fiondo nella sua camera dove lo trovo spaparanzato a pancia in giù. 
Mi avvicino avvicinando il mio viso al sul collo per lasciargli un bacio. Lo sento mugolare per poi prendermi la vita e spingermi a fianco a lui facendomi scoppiare a ridere quando si apposta alla mia pancia per dormire. Guarda il soffitto e io inizio a toccargli i capelli sentendoli setosi al tatto. 
Mi si avvicina e mi lascia un altro bacio. Un altro sulla guancia e un ultimo sul collo. 
Brividi e scosse mi percorrono. 
Gli lego le braccia al collo e continua a lasciarmi baci dappertutto. Sul collo, sul mento, sulla guancia, sulle labbra.
 "Ora posso dormire" mi sussurra. "Buonanotte scimmietta" mi lascia un ultimo bacio e si stende accanto a me facendomi appoggiare il capo sul suo petto. 
Chiudo gli occhi e sussurro: “Buonanotte Amore Mio”
 -
ANGOLO AUTRICE: 
sono tornata lettori, ci ho messo tanto per qiuesto capitolo lo so, ma ho avuto un blocco di ispirazione. Brutto segno lo so. Spero che il capitolo vi piaccia. Che ne pensate vi ho soddisfatte? Ditemelo mira comando. Grazie infinite per le 8 recensioni non sapete che orgoglio personale che provo grazie a questa storia ! Ringrazio le recensitrice , coloro che hanno messo la storia tra preferite/seguite e anche le lettrici silenziose ! Adoro anche voi. 
 

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Capitolo 9
*** GELOSIA ***


"Leon dobbiamo svegliarci" dico ridendo mentre lui non fa altro che lasciarmi baci ovunque. "Io sono sveglio" dice ovvio appoggiando le braccia della mia pancia per poi metterci la testa sopra facendomi un sorrisetto malizioso.
"So che sei svegli ma sono le sette e mezza e non ci siamo ancora alzati". Si avvicina al mio viso continuando a sorridere per poi sussurrarmi sulle labbra:"Ho qualcosa di molto meglio da fare che alzarmi". E va bene vuole giocare? Perfetto giocheremo in due... "Allora mentre fai qualcosa di molto meglio io vado a cambiarmi" dico cercando di non scoppiare a ridere davanti alla sua espressione stupita. Mi alzo mi metto la sua felpa sopra la mia canottiera che fuori dal piumone ė veramente troppo leggera.
"Sei una scimmietta cattiva" mi dice facendo la faccia da cucciolo. Scoppio a ridere vedendo che stringe la mia scimmietta rosa che adoro. Guardando nota attaccata alla zampetta un bracciale con un ancora. La tocca sfiorandola e mi arriva un ricordo...


Flashback.
"Sorellina" urla mio fratello dal piano di sotto e allora chiudo il computer e scendo. "Hey fratellino rompiscatole che c'è?"dico scoppiando a ridere vendendo che si ė offeso dal soprannome che gli ho dato. "Non ti meriti il regalo che ti ho preso" dice andando in cucina e alla parola "regalo" la mia curiosità si accende e lo seguo pensando già a che posso fare per farmi perdonare.
"Dov'ė il fratello migliore del mondo?" dico avvicinandomi a lui. "Sei la sorella leccaculo più leccaculo della storia" dice facendomi ridere, allora faccio la faccia da cucciolo che lo fa sciogliere e gli lascio un bacio sulla guancia circondandogli con le braccia il collo. "E va bene, ,ma smettila di guardarmi così. Tieni" urlo di gioia quando mi porge una scatolina rosa che apro subito e i miei occhi si illuminano alla vista di un bracciale con un ancora di oro bianco. Lo guardo saltandogli addosso urlandogli un grazie che avranno sentito anche Cina. "Calma bimba così divento sordo" mi dice lasciandosi coprire la guancia di baci. "Ti voglio un mondo di bene Marco" , "anche io Vilu" dice ricambiando l'abbraccio. "Sei ti la mia ancora lo sai?" Gli chiedo staccandomi dall'abbraccio. Ed ė in quei momenti che capisco quanto abbia senso la mia vita con lui.


"Amore" sussura Leon vedendo una lacrima sfuggirmi, mi alza delicatamente il viso con due dita. “Scusami io non so cosa mia sia preso" riesco a rovinare sempre tutto perché sono così sbagliata. “Hey, tranquilla sono qui” mi dice lasciandomi un bacio sulla fronte. "Abbracciami" sussurro e lui mi avvicina a se facendo combaciare perfettamente i nostri corpi facendomi sprofondare il viso sul suo petto per sentire quell'aroma di vaniglia che amo tanto. “Dobbiamo andare a scuola Leon" sussurro ancora abbracciata a lui. “Va bene mi preparo e andiamo”. Mi infilo un maglioncino verde acqua, un paio di skinny jeans e i miei stivali neri bassi e sono pronta. Scendo e ritrovo in cucina Leon che mangia la torta ancora senza maglia,cioè non che io abbia visto tanti ragazzi senza maglia, ma ogni volta che vedo lui sento un formicolio alle braccia e mani e nello stomaco sento una sensazione strana. Mi guardo intorno e noto che non c'è nessuno dei suoi genitori allora mi viene in mente che avevano una visita stamattina alle otto e quindi sono partiti prima sicuramente mentre me ne stavo sotto il piumone incollata a Leon. Sorriso solamente al ricordo, mi avvicino al bel figo che mi trovo in cucina e gli poso le mani sui fianchi accoccolandomi a lui lasciandogli un bacio su una spalla. Si gira verso di me e posa le mani sui miei fianchi avvicinandomi a lui. ”Sai fosse per me io me ne tornerei a letto a coccolarti” mi sussurra sulle mie labbra lasciandomi un lieve bacio. Ė incredibile la dolcezza che mette in ogni gesto che compie. "Credimi sono molto tentata, ma ora vestiti e andiamo solo tu puoi girare per casa senza maglia a marzo" dico ridacchiando e dandogli una spinta. Lui ride e se ne va ma lo sento urlare: "Lo faccio solo per te scimmietta" e mi metto a ridere rispondendogli un "Sogna sogna'
Arriviamo a scuola, vedo tutte le ragazze guardarmi male dall'alto in basso. "Fai finta che non ci siano ok?" capisce subito Leon dal mio sguardo. "Va bene" sussurro. Mi da un bacio sulla guancia e mi sorride e fila tutto lisci finché non arriva Lena, Lara o come cavolo si chiama. "Ciao Leon" squilla con quella voce da oca petulante. "Ciao Lara" risponde sorridendogli e io mi chiedo: "Che cazzo gli sorride questo?".
Apro il mio armadietto mettendomi a rovistare per sentirli parlare. "Leon ho bisogno di te" dice lei l'oca avvicinandosi al MIO ragazzo. "Dimmi pure" dice sempre sorridendo con quel sorriso facendomi salire i nervi. "Ho bisogno con Biologia non capisco nulla non ė che mi daresti qualche lezione?" Dice sempre lei con quella voce odiosa mentre continuo a cercare nel mio armadietto una cosa che non esiste, ma va bene. "Certo" risponde lui. Cosa? Ha detto che non può vero? Me lo sono immaginato quel "Certo". "Oh grazie sei fantastico, ti invio un messaggio per vederci oggi pomeriggio ok?". "Oggi va benissimo" risponde lui. Ora ditemi se Lara si ferisse voi sareste dalla mia parte e terreste il segreto vero? Perché ė normale avere degli istinti omicidi contro la ragazza (oca petulante) che ci prova con il mio ragazzo davanti a me? Aiutatemi voi perché sennò me la prenderò con l'autrice e non so se la vedrete ancora. Prendo i miei libri e me ne vado prima di fare una scenata lì davanti. Lo sento corrermi dietro ma lo ignoro.

"Hey non mi aspetti più?" Chiede continuando a ridere, ma smette di farlo quando io non rispondo allo stesso modo. Mi dirigo verso la nostra classe sedendomi al mio banco e vedo lui fare lo stesso vicino a me. Non parla. Meglio non voglio parlarci. Sono frustata e non mi sono mai sentita così o forse quasi. "Vilu mi spieghi che hai?" Mi chiede sussurrando per non farsi sgridare dalla professoressa. "Niente" rispondo semplicemente alzando le spalle. "Se ė per Lara guarda che sono solo ripetizioni, è veramente scarsa in biologia" cerca di convincermi. "Ma non te ne accorgi?" dico iniziando ad alterarmi. "Cosa?" chiede innocente. "Quella ti sbava dietro Leon" lui apre la bocca poi la richiude dicendo solo un sonoro "ouh". "Non me ne sono mai accorto ma non mi importa" dice guardandomi negli occhi. Nocciola e verde. Verde e nocciola. Distolgo prima di cadere nella sua trappola e seguiamo le lezioni senza parlare o scriverci solo sguardi senza parole.

Torno a casa scappando da Leon grazie a Federico che lo ha trattenuto anche contro la sua volontà. Oggi Fran non c'era, ha la febbre. Avrei tanto bisogno di lei ora. Mi da fastidio, fastidiosamente fastidio il fatto che non abbia esitato ad accettare e che vada a casa sua magari solo loro due. Mi chiudo in camera facendomi una doccia cantando per sovrastare le parole dei miei pensieri e ci sto più di mezz'ora. Ne avevo proprio bisogno. Esco mi avvolgo nell asciugamano, mi spazzolo i capelli e mi vesto con una sua felpa e un paio di pantaloncini. Adoro mettermi la sua felpa, sa di vaniglia, sa di lui e io amo tutte le cose che sue che hanno il suo aroma. Mi addormento per ben due ore finché non sento il cellulare vibrarmi allora lo prendo leggo il messaggio da "Leon<3":

'Hey scimmietta, so che sei arrabbiata e hai dei buoni motivi, ma ti giuro che appena finisco questa noiosa lezione vengo lì e mi inginocchi pur di farmi perdonare. Odio quando mi fai il broncio a me no che non sia perché vuoi un bacio che non ti rifiuterei mai sia chiaro. Esisti solo tu per me tienitelo bene a mente chiaro ?
"

Subito un sorriso sorge sulle mie labbra leggendo e rileggendo quel messaggio. Amare qualcuno vuol dire anche fidarsi giusto ? Quindi io voglio fidarsi di lui anche perché ora come ora è l'unico che può salvarmi.

"Ricorda bene: BIOLOGIA chiaro? E per questa volta passo ma la tua amichetta mi sta antipatica ti avviso. E ti ricordo che ci sono altre 7 miliardi di persone sul pianeta . Fai il bravo"

"Sta scrivendo"

"Chissenefrega delle altre 7, ho te il resto non conta e comunque ti ho già detto che quando sei gelosa sei più carina?"

Posso sciogliermi per un messaggio ? Evidentemente si.

"Studia "


Chiudo il telefono con un sorriso sulle labbra e mi addormento un'altro po' più felice e leggera. Poco dopo sento il mio telefono squillare e pensando che si Leon rispondo velocemente con un sorriso. ”Pronto?" dico entusiasta ma appena sento mio padre chiamarmi per nome la mi felicità si spegne. "Papà " sussurro. "Violetta come vanno le sedute? Hai ricevuto il pacco?" dice freddo. Sono due mesi quasi che non mi vede e non gli importa se sto bene o male solo se i soldi che spende siano spesi bene. "Tutto bene, l'ho ricevuto" rispondo col suo stesso tono freddo senza emozioni. Non gli interessa che i ricordi mi uccidano ma solo che io soffra per quello che gli ho portato via. Una lacrima scende sul mio viso e chiudo la chiamandola salutandolo con un "A presto" distaccato. Vedo Leon aprire la porta mentre altre lacrime scendono e lui mi guarda incerto prima di avvicinarsi e tenermi tra le sue braccia. "Ho sentito la tua telefonata" mi sussurra e io non so che dire so solo che ormai conosce tutti i miei lati e non capisco perché non sia già scappato.

Continuo a singhiozzare sulla sua camicia finché non si alza di scatto e corre in camera sua. Lo guardo interrogativa mentre torna e mi lancia la sua maglia della "OBEY " che amo tanto e apre un cassetto per lanciarmi un paio di jeans. "Leon mi spieghi che ti prende ?" Stringe i pugni e dice forte e chiaro: "Succede che mi sono rotto il cazzo, vestiti". È furioso si vede solo che non capisco il motivo quindi mi limito a fare ciò che mi ha detto. Due minuti dopo sono in piedi e pronta lui si avvicina e mi prende in braccio di soppiatto facendomi urlare per la sorpresa e di scatto gli circondo il collo con le braccia. Lui sorride e ora non ė più furioso. Ho il ragazzo più strano del mondo, ma credo di amarlo proprio per questo anche perché non ė che io sia tanto normale eh. Mi porta giù per le scale si avvicina alla porta e la apre ma prima urla: "Noi usciamo torniamo verso le undici" e chiude la porta senza neanche aspettare risposta. Che cosa sta pensando il criceto dentro a quel cervellino. Mi posa giù e mi passa uno dei caschi ma prima di infilarlo chiedo:" Mi spieghi che cosa hai in mente?" . "Ho un piano per far si che il mio obiettivo si compi" sale sulla moto e io lo seguo allacciando le braccia alla sua vita "E quale sarebbe il tuo piano amore mio ?" sussurro contro la sua schiena, si gira e dice:
"Renderti felice" 


Arriviamo davanti a quella che mi sembra una fiera e scendiamo dalla moto e mentre la sistema mi guardo attorno spaesata notando tutte quelle luci. Mi prende per mano e ci avviamo mentre lui mi circonda con un braccio le spalle. "Amo le guardare le stelle" dico guardandole. Lui sorride e mi lascia un bacio sulla tempia. "Io amo guardare te" . Se vuole farmi sciogliere beh ci riesce. È assolutamente perfetto, tutto perfetto. Gli lascio un bacio a stampo prima di dire "Ho voglia di zucchero filato ", "E zucchero filato sia". Me lo compra e insieme lo mangiamo girando per le bancarelle che ci sono intorno a noi, finché non vedo una collana con una "L" in corsivo lavorata e mentre lui litiga con un bambino per averlo spinto -cosa che mi fa scoppiare a ridere- la compro. "Grazie mille" rispondo ma appena noto che c'è anche una collana con la "V" e faccio il mio secondo acquisto. Vado da Leon che ha fatto scappare il bambino e lo prendo in giro "Come sei coraggioso quel bambino non ha avuto scampo", "Fai poco la spiritosa quello non ė un bimbo, ma un demone piuttosto dove sei andata?". "Ho comprata due collane una con la "V" e una con la "L". Tieni" sorride mentre gli allungo il pendolo con la sua iniziale ma lui si allunga e prende la mia. "Ma che..?" . "Che c'è ? Mi piace il tuo nome" dice mentre se la mette al collo e capisco la sua idea. Mi giro e lui mi mette l'altra. Mi lascia un bacio sul collo e mi sussurra: «Io sono tuo e tu sei mia ricordalo». Mi giro verso di lui e gli prendo il viso tra le mani prima di sussurrargli: «Ti Amo».

«Anche io ti amo scimmietta giuro che non vedevo l'ora di dirtelo»

ANGOLO AUTRICE RITARDATARIA. 

HOLAAA sono tornata in ritardo ma ci sono. ho avuto problemi di ispirazione, di tempo e di famiglia scusate. non posso dileguarmi perche  sta per conciare violetta ma spero che vi piaccia, fatemi sapere . GRAZIE ALLE MIE RECENSITRICI VI AMO 

LEONETTA99
 

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Capitolo 10
*** La Festa. Nuove Paure. ***


Un mese. Un mese è già passato e sono felice. Non credevo all'amore finché non è arrivato lui. Non credevo di avere la speranza per essere felice finché non è arrivato lui che ha illuminato il mio mondo entrandoci e prendendo una parte del mio cuore. Perché è proprio così. Sul mio cuore ci è inciso il suo nome e non se ne andrà perché lui è l'unico in grado di rendermi felice anche solo sorridendo. Lo amo. Sapete quell'amore che ti fa sentire le farfalle nello stomaco, che ti fa sciogliere appena vedi un suo messaggio, oppure quello che ti fa andare a dormire con lui come ultimo pensiero e lui come primo pensiero quando ti svegli. 
È domenica finalmente, a scuola ci riempiono di compiti e tra una settimana esatta c'è il mio compleanno anche se non gli do tanta importanza. Compierò diciassette anni. Un altro compleanno senza di lui. Continuo a guardare il film stringendo il cuscino sul divano. I genitori di Leon sono andati dalla madre di Pablo e a noi hanno lasciato dormire e sappiate che Leon ne sta approfittando dato che sono le undici e mezza. Guardo il mio film preferito: "The Bodyguard". Amo Whitney Houston sia come cantante che attrice, le sue canzoni sono le colonne sonore della mia vita. Quando sono triste la ascolto, quando sono felice la ascolto e anche quando non so cosa fare lo ascolto. Beh, è strano come una stessa canzoni cambi dall'umore con cui la ascolti, ti sembra diversa e invece è sempre la stessa. Guardo la scena in cui canta davanti al pubblico in tutta la sua bellezza mentre Kevin Konstner la guarda con occhi sognanti. Il suo sguardo, solo da quello si riesce a capire quanto la ami. Chissà se io guardo così Leon o il contrario. 
“Mmh, Buongiorno” sento la voce assonnata di Leon dietro così mi giro verso di lui guardandolo mentre beve la tazza di caffè che gli avevo preparato. “Buongiorno dormiglione” dico appoggiando  sul palmo della mano il mio viso. “Perché sei vestito?” chiedo sorpresa guardando la camicia azzurra abbinata ai jeans. Mi mordo il labbro guardando quanto sia bello il mio dio greco dagli occhi verdi e lui mi rivolge un sorrisetto malizioso. "Perché preferiresti vedermi senza i vestiti?" continua con quell'espressione e si siede sul divano mettendo le mie gambe nude sulle sue e inizia ad accarezzarle delicatamente prima dalla caviglia poi al ginocchio fino alla coscia ed io inizio a fremere. Non mi sono mai sentita così ma é normale che mi sia venuto caldo? Accendete l'aria o ditegli di smetterla altrimenti impazzisco. "N-non mi hai risposto" dico balbettando usando un suono della voce a me sconosciuto. Lo stronzo continua a torturarmi. "L-Leon" rabbrividisco sotto le sue attenzioni. Si avvicina al mio viso accostando al mio orecchio e mi sussurra: "Neanche tu mi hai risposto" usa quella sua voce roca che fa accendere qualcuno ai piani bassi che si era addormentata da un po'. Inizia a stendersi su di me continuando ad accarezzarmi la coscia e lasciando dei baci sul collo. Amo i suoi baci in quel punto dio mio.
"Comunque mi sono vestito perché pensavo dovessi  andare a scuola" scoppio a ridere con ancora lui sopra di me. "Io ti ho risposto, ma ora tocca te" dice guardando con un sorrisetto che ti fa pensare se saltargli addosso o no. L'ho pensato veramente? Io, Violetta Castillo ho pensato di saltare addosso a Leon. Aiuto l'amore mi fa proprio male. 
Sbuffo e rispondo: "Eh va bene sì mi piace vederti girare per casa senza maglia" gioco col primo bottone mentre non stacco il contatto visivo tra i nostri occhi. Meno un ostacolo per vedere il suo petto. Si avvicina al mio orecchio e mi morde il lobo e dalla mia bocca esce un suono gemito che cerco di trattenere il più possibile. Continua a baciarmi e mordermi il collo. "Toglila allora dato che ti da tanto fastidio" mi sussurra e così inizio a togliere i bottoni uno a uno. Appoggio le mani sulle sue spalle e faccio scivolare la camicia. "Sei bellissima" mi sussurra per poi continuare "E sei tutta mia e amo pensare che sia così " sorrido come una stupida alla sua frase e mi avvicino alle sue labbra facendo unire finalmente le nostre labbra che mordo leggermente facendolo ridere, infila le mani sotto la maglia accarezzandomi il ventre e i fianchi con quella delicatezza che sempre gli appartiene. Continuiamo a baciarci con sempre più passione finché non sento il mio telefono squillare, lui sbuffa e mi dice: "Non rispondere" continuando a baciarmi. "Ė Francesca-mi da un bacio- devo- un altro- rispondere " si alza da me sbuffando sedendosi sul divano e guardando la televisione con faccia scocciata anche se ė bello anche in questo momento. 

”Pronto?" rispondo a Fran avvicinandomi a Leon che mi lascia un bacio sul naso sorridendo e naturalmente questo fa felice anche me. La voce della mia amica mi allontana dai miei pensieri sentendola euforica e scommetto che adesso starà saltando per casa. Il suo urlo che mi dice che stasera c'è una festa strepitosa un po' mi spaventa ma ormai ci ho fatto l'abitudine con lei. "E tu vorresti andarci?" La sua minaccia che mi dice chiaramente "Noi ci andremo e non cercare scuse" mi fa capire che non ho scelta. Guardo Leon che mi guarda interrogativamente e metto in vivavoce Fran che inizia a spiegargli tutto e lo vedo chiedermi con lo sguardo se ho voglia di andarci e alzo le spalle annuendo. "Va bene Fran ci saremo" e ad un tratto prima di attaccare urla: "Vilu a casa alle cinque per iniziarci a preparare, c'è anche Ludmilla il vestito per te c'è l'ha lei". Questa cosa mi spaventa ma gli do conferma e riattacco guardando molto preoccupato: "che c'è Leon?" "Stavo pensando di vestirti da suora" scoppio a ridere ma lui sembra serio. "Perché scusa?" "Perché ha detto che Ludmilla ha il tuo vestito e mi sto cagando in mano per quando ti vedrò ". Scoppio a ridere di nuovo e gli schiocco un bacio sulla guancia . "Tu ridi ma sto seriamente pensando al vestito da suora" continua a parlare di non mettermi vestiti troppo corti, troppo trucco e tutte quelle cose che secondo lui mi farebbero diventare più sexy allora sono stufa di sentirlo parla così gli prendo il voso tra le mie mani e lo bacio tirandogli e scompigliandogli il ciuffo mentre lui accarezza i miei fianchi e mi stringe contro di sè. Amo quando i nostri corpi si toccano perché è come se ci fosse una scarica elettrica capace di accendermi e di farmi volere sempre di più. Ci stacchiamo appena sentiamo le voci di Pablo e Angie entrare cercando di metterci composti e non facendo notare come siamo conciati. Mi mordo il labbro notando il suo ciuffo tutto spettinato che gli da un aria sexy. Sta a voi dare sfogo all'immaginazione. 

"Tutto bene ragazzi?" Chiede Angie entrando, io e Leon ci guardiamo scoppiando a ridere silenziosamente rispondendo all'uniscono un "Sisi tutto benissimo" .


Suono al campanello di Fran e me la ritrovo sulla soglia di casa affiancata da Ludmilla con un sorrisetto grande quanto una casa e gli occhi che brillano di felicità e tutto questo per una festa. Wow. 
"Permesso" dico prima di seguire una bionda e una mia che mi trascinano nella stanza di Fran per poi urlare e indicare un vestito sul letto. È meraviglioso, una stoffa stronza e da quel che vedo è corto. È nero a maniche lunghe di una stoffa simile al pizzo. Invece la parte davanti ha il pizzo sopra che ricopre la stoffa. Non è scollato per fortuna e vedo a fianco una pochette bianca e una collana di perle. È un completo semplicemente sensazionale anche se non so se io gli daró quel valore che si merita. Guardo le mie amiche che mi guardano euforiche e iniziano a chiedermi "Allora che ne pensi?Ti piace?" Io le guardo sbalordite e inizio dicendo: "ragazze è bellissimo ma ho paura di rovinarvelo" abbassando lo sguardo. È il loro vestito e non vorrei romperlo o sporcarlo. "È tuo" annunciano tutte e due insieme e le guardo "cosa vuol dire che è mio?" "Eh si che sei una secchiona eh" dice Ludmilla prendendomi in giro."Tra meno di una settimana è il tuo compleanno e questo vestito è il nostro regalo anche se in anticipo" spiega Fran lasciandomi a bocca aperta. "Non pensateci neanche non voglio regali è un mese che ve lo ripeto" dico gesticolando. "E noi è un mese che non ti ascoltiamo quindi dì grazie Abbracciami e provatelo" dice la mia supernova così corro ad abbracciarla sussurrando un grazie quando il lamento di Francesca "anche io voglio esserci nell'abbraccio" dice mettendo il broncio così ecco che ci abbracciamo tutte e tre. Amicizia. Qui ho imparato anche questo. Anche loro fanno parte dei miei sorrisi e gli voglio un mondo di bene per questo. 

Esco dal bagno trovandomi di fronte Lodo e Ludmi a bocca aperte bah. "Come mi sta?" chiedo un po' imbarazzata da tutte queste attenzioni. "Vilu sei  perfetta dio mio" grida Francesca saltellando come una bambina. "Ah siamo troppo brave lo avevo detto che era fatto apposta per lei." Questa volta è la bionda che parla ed è così che iniziano a prendermi in ostaggio per farmi i capelli per lasciare che cadono sulle spalle ondulati e mi iniziano a truccare senza esagerare. Wow, mi conoscono eh. "Tadannn" gridano alla fine agitando le braccia e facendomi guardare lo specchio. Non è male l'effetto queste due ragazze fanno miracoli. Alla fine siamo tutte pronte e Fran e Ludmilla sono veramente favolose. A Federico prenderà un infarto come tutti i ragazzi che vedranno la bionda sfilare alla festa col suo fisico mozzafiato. 

Arriviamo tutte e tre assieme e noto che perdo subito le mie due amiche quando vedo una figura a me familiare bere con un paio di ragazzi. Leon. Un sorriso appare sul mio volto così lo raggiungo e i ragazzi quando mi vedono se ne vanno lasciandomi col mio amore. Metto le mani sui suoi occhi sussurrando con voce roca "chi sono?","la mia ragazza vestita da suora" scoppio a ridere e continuo notando la sua faccia che mi guarda dalla testa ai piedi scioccato. "Oh santo cielo " dice in preda a un attacco d'asma. "Amore ma sei ..." Non riesce a finire la frase così cerco di incoraggiarlo "sono?","Il ragazzo dolce dentro di me pensa che tu sia bellissima, ma il Leon vero e puro Made in Mexico dice e pensa di urlarti che sei gnocca da paura questa sera" scoppio a ridere lasciandogli un bacio a stampo e sussurrandogli sulle labbra un:"Per stasera ascolterò il Leon Made in Mexico" "andiamo a ballare, si sta facendo caldo qui" dice passandosi una mano sul ciuffo. Ed è così che passo la serata ballando col mio fusto personale che stasera dovrebbe essere illegale. Cioè camicia bianca sbottonata ai primi tre bottoni. Pantaloni blu chiaro.Dio ma lui diventa ogni giorno più bello? Avrà preso da Angie perché Pablo non è tutta questa bellezza. 

Francesca's POV

"Lo sai che sei veramente come dire sexy stasera?" mi giro verso Fede che é seduto vicino a me mi appoggio col gomito sul divano avvicinandomi è appoggiando il capo sul palmo della mano. 
"Ah si?" chiedo mettendomi a giocare con il bottone slacciato della sua camicia bianca. "Oh si micetta" scoppio a ridere avvicinandomi a lui soffiando su quelle labbra invitanti che amo baciare e mordere. 
"Dovresti controllare la festa sai e la tua casa" lo informo notando che non sta sbraitando contro la gente che cammina o bagna sui tappeti di sua madre che ne è fissata. "Veramente sto controllando qualcos'altro anzi qualcun'altra di mia proprietà " dice guardandomi e mi scappa un sorriso che ripiego subito dicendo: "Non so veramente chi sia" 
"Sai che farei io ora?" mi chiede ad un soffio della mia bocca accarezzando una delle mie gambe scoperte. 
"Cosa?" sto al suo gioco usando una voce provocante. "Manderei tutti fuori di qui con un bel calcio in culo e andrei in quella bella camera al piano di sopra solo io e te" dice alludendo a cose poco caste che mi fanno fremere dalla voglia di assecondarlo, ma cerco di controllarmi lasciandogli un bacio a stampo ma sensuale leccando il suo labbro inferiore per poi sussurrare:"Forse dopo scugnizzo, ma solo se farai il bravo". 



Ad un certo punto noto che i ragazzi chiamano Leon allora mi guarda e gli dico:"Vai io sto con Ludmilla","sicura?","Leon non sono una bambina vai a divertirti con i tuoi amici su". Sorride si avvicina mi lascia un bacio e sussurra: "Sei la MIA bambina infatti". 
Parlo con Ludmilla quando arriva un ragazzo che circonda le nostre spalle facendoci quasi svenire dalla puzza di alcol terribilmente. "Piacere Damien" dice quasi cadendo a terra quando io e Ludmilla ci stacchiamo da lui abbastanza spaventate. 
E questa aumento quando prende la mia amica per il polso e se la avvicina cercando un contatto. Cerca di baciarla ma qualcuno ha già preso la bionda dietro di se dandogli un pugno sul naso facendolo piegare dal dolore. "Prova a toccarla di nuovo e giuro che te le taglio a morsi quelle mani" e noto che colui che ha salvato e parlato è Diego. Subito arrivano Leon, Federico e Maxi un altro nostro compagno che preoccupati chiedono come stiamo e che è successo. 
"Sto bene Leon" cerco di assicurarlo accarezzandogli il braccio. Ludmilla continua a ringraziare ancora traumatizzata per la sorpresa Diego che cerca di tranquillizzarmi accarezzandogli la schiena in un abbraccio. "Sarebbero carini " dico a Leon. "Chi?" "Diego e Ludmilla" mi guarda sorpreso ma annuisce continuando a stringermi. 
Beh la mia prima festa è andata abbastanza bene dai. 

Il giorno dopo siamo tutti sfiniti e appena usciti da scuola io parlo con Ludmilla che continua a essere fissata con Diego dicendo quanto sia stato carino e tutte altre cose che ho già sentito. Quando noto Leon che mi viene incontro e mi da un bacio sulla guancia veloce gridando "ci vediamo a cena " "cosa? Dove vai?" fa finta di non avermi sentita e parte. Che strano anzi è anormale. Chiedo alla supernova se ne so qualcosa ma non dice nulla cercando di non farmi pensare subito al peggio. 
I giorni seguenti non vanno meglio dato che appena usciti da scuola Leon parte e io torno a casa con Ludmilla. Non mi saluta. Mi conta poco. Cerco di pensare se io abbia fatto o detto qualcosa di sbagliato ma nulla. Chiedo a Pablo ed Angie ma alzano le spalle dicendo di non sapere nulla. 
Una domanda mi sorge dopo questo allontanamento di Leon: 

E se voglia lasciarmi e abbia paura di peggiorare la mia situazione facendolo? 
Angolo autrice che si dovrebbe vergognare: 
allora incomincio con lo scusami per il ritardo ma ho dei periodi no per la salute e dei periodi no per il tempo. E torniamo al capitolo. Dico solo che vi amo perché ricevo messaggi su efp, su Twitter e sulle recensioni fantastiche che mi fanno continuare questa storia che sembra vi abbia appassionato.allora è un capitolo speciale una parte intima tra i leonetta*non sanno regolarsi* i fedencesca che non stanno mai calmi*amami Erika lo so che mi ami* tutta per te quella scena eh !!! Poi una nuova coppia DIEMILLA che io adoro e shippo. Scusate diecesche ma sono stufa di Diego e fran *non uccidetemi* eh 😏 comunque spero ci piaccia se volete informazioni o piccoli Spoiler contattatemi su Twitter sono @6gennaio2014 ❤️ <<<<. E POI CHISSÀ COSA NASCONDE IL NOSTRO LEON SECONDO VOI? Recensite Eheheh 💖 sotto i vestiti delle ragazze alla festa. 
Comunque  quello nero è per Vioetta , quello bianco per Fran e l ultimo per mechi ❤️Domani li sistemo meglio BUONA LETTURA 

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Capitolo 11
*** Mistero risolto. ***


MISTERO SVELATO. 
“Tu devi pensare a distrarla per tutto il giorno chiaro?" annuisco sicura ed euforica dentro di me. Il mio migliore amico innamorato seriamente. Era ora eh. Poi lo è della mia migliore amica quindi va bene. 
"Tranquillo Leon ci penso io, non scoprirà niente di tutto quello che stai combinando, ma stai attento a non farti scoprire ","Mi credi così stupido? Se lo scoprisse rovinerei tutto". "Ecco quindi vedi di non fare il bravo altrimenti ti ammazzo" . 
Mi butto sul divano sentendo le urla di mia madre che sgrida mio padre. Quello che sento è: "Sei cretino? Vent'anni che siamo insieme e ancora fai diventare i boxer rosa?". Io scoppio a ridere. Mio padre e la lavatrice non andranno mai d'accordo. Sento il mio telefono squillare per l'arrivo di un nuovo messaggio dal mio amore scagnuzzo. 
"Mi manchi vieni qui" 
Amore che è
"Dammi 5 minuti e arrivo" 
Mi alzo in piedi, mi sistemo i capelli ed esco lasciando mio padre alle prese con i boxer.
Appena mi trovo davanti a casa sua suono notando che non c'è la macchina dei suoi genitori. La porta si apre facendomi vedere quel figo del mio ragazzo senza maglia. Lo fa apposta? "Ciao" mi dice con voce roca. Ciao sto cavolo, se non si mette una maglia gli salto addosso. "Ciao" rispondo cercando di non strozzarmi. Mi fa entrare e andiamo in camera sua. "Sei l'unico ragazzo sulla faccia delle terra che a fine marzo gira per casa a petto nudo" dico incrociando le braccia sotto il seno guardando la camera. "Ma come amore, lo sai che lo faccio per te" mi dice attirandomi a se facendo scontrare il mio petto col suo. Non c'è sensazione più bella dei nostri corpi che entrano in contatto. Le mie mani vanno sul suo petto e le sue mi stringono la vita. "Sei preoccupata ?" Chiede all'improvviso facendomi alzare il capo per guardarlo negli occhi. "Ho paura che vada storto qualcosa con la storia di Leon" dico sincera continuando a specchiarmi nei suoi occhi. "Andrà tutto bene piccola. Leon ha preso la sua decisione. Non si farà scoprire"."Grazie" dico posando le braccia intorno al suo collo. 
"Per cosa?Non ho fatto nulla" dice alzando le spalle e regalandomi un sorriso. "Mi rendi felice e questo conta più di ogni altra cosa"."Ti amo Francesca"."Ti amo Scagnuzzo del mio cuore" dico scoppiando a ridere e alzandomi per baciarlo. Le nostre lingue si scontrano creando una danza sublime che solo noi conosciamo. Poggia le mani sul mio fondoschiena e allaccio le gambe alla sua vita il tutto senza staccarci. Mi stende sul suo letto accarezzandomi dolcemente come solo lui sa fare. Accarezzo il suo petto mentre lui mi lascia una scia di baci sul collo. Ho i brividi ogni volta che lo faccio con lui. 
"Sei mia" sussurra prima di alzare la mia maglietta e lanciarla in qualche angolo della stanza. Continuiamo a baciarsi con sempre più passione senza smettere di toccarci ovunque. "Sarò sempre tua" sussurro mentre si libero dei miei pantaloni. Ci disfiamo di ogni capo e diventiamo una cosa sola.
Ci stendiamo e io mi appoggio al suo petto mentre lui mette una mano dietro la testa e una la usa per accarezzarmi i capelli. «Ora hai lasciato il tuo profumo ovunque e quando non ci sarai sarà come se mi dissi "Io sono qua,sarò sempre qua" parla lui. È fatto così può essere stupido e cretino ogni tanto, ma è la persona più dolce che conosca. "Io sarò sempre qua amore mio, sempre" dico lasciandogli un bacio sul petto per poi rilassarmi accanto a lui. 
”Andrà tutto storto, lo so" dico esasperata a Diego che cerca di calmarmi da mezz' ora. "Hey biondina smettila andrà tutto bene, Leon sa quello che fa" . "Mi dite tutti così", "Perché è così" afferma lui sedendosi sul divano della sala libera per noi studenti della scuola. "Violetta è a pezzi, non ha esagerato quando diceva di non notarla?" Chiedo cercando una risposta da lui che arriva:"Il piano prevedeva ciò e poi se Vilu sapesse cosa combina Leon invece di stare a casa lo ucciderebbe". Annuisco e il mio corpo viene scosso da brividi quando mi accarezza una guancia delicatamente come se fossi di porcellana. "Sai biondina pochi giorni con te mi hanno migliorato", "Sei felice di ciò ?" Chiedo sussurrando. "Si ma avere te vicino mi rende più felice" sorriso arrosssendo. No aspettate. Io? Che arrossisco? L'amore cambia eh. "E se ti baciassi saresti felice comunque" scoppia a ridere si avvicina di più. "Sarebbe come toccare il cielo con un dito" e così mi avvicino con un sorriso stampato sulle labbra prima di appoggiarle alle sue. Ci diamo due o tre baci a stampo quando mi lecca il labbro inferiore per chiede l'accesso che gli viene subito dato. Continuiamo a baciarci finché il mio telefono non squilla. Francesca. Quella ragazza ama interrompere i momenti intimi? Prima Violetta e ora me. Sbuffo sentendo anche Diego che scoppia a ridere. 
«È ARRIVATO IL MOMENTO» 
Prendo la borsa e saluto con un veloce bacio Diego che mi sorride. Cavolo è bello quando sei il sorriso di qualcuno. Perché sono io quel sorriso vero ?
"Ragazze, scusate ma non voglio uscire" dico esasperata alla pilota e copilota davanti a me. "Se stai male per Leon non vuol dire che devi fare la zitella casalinga noiosa" mi sgrida Francesca. "Moretta, il tuo ragazzo non sta mica cercando il modo di lasciarti senza spezzarti il cuore quindi zitta che non puoi capire". Ludmilla è silenziosa. Strano. 
"A che pensi bionda?" Chiedo cercando di non pensare a Leon. "Ho baciato Diego" annuncia con un sorriso unico. Io e Fran scacciamo un urletto battendo le mani. "Che bello" dico io. "E ti è piaciuto?" chiedo curiosa. "Tantissimo" risponde arrossendo. Ludmilla che arrossisce. Posso filmare questo momento. 
"Ora non pensiamoci, ti racconto domani" dice Ludmi quando la macchina si ferma. Fran parla: "Scendi e apri la porta della casa". Le guardo con sguardo interrogativo e cerco altre informazioni, ma loro dicono di fare ciò che mi hanno detto e così faccio. 
Apro la porta con la chiave che c'è sopra e quando entro noto che è tutto buio, illuminato solo da delle candele e delle rose per terra. Oh mio dio. Trovo un biglietto rosso e lo leggo: 
«Segui il sentiero che ti porterà da me» 
Seguo le candele e le rose per terra quando mi trovo davanti a una porta. La apro piano e quello che mi trovo davanti è una camera matrimoniale con sopra una scritta formata da petali di rose vicine. Metto le mani sopra la bocca quando leggo 
«TI AMO». Non può essere vero. Una lacrima esce dai miei occhi e poi vedo un peluche con una scritta sulla pancia. 
«Ho bisogno di te» 
Altre lacrime sfuggono al mio controllo. Le mie mani tremano di felicità. Il mio cuore batte a una velocità indescrivibile. Noto un biglietto vicino alla scritta e con mani tremanti dall'emozione la apro. 
«Apri la finestra e guarda il cielo scimmietta» 
E dall'ultima parola confermo il pazzo che ha architettato tutto questo alle mie spalle. 
Mi giro e apro la porta che da sulla veranda. Mi appoggio con le mani alla ringhiera del balcone e guardo in alto. Fuochi d'artificio. Li guardavo sempre da piccola. Poom. Ed ecco il primo. Una cascata di colori nel cielo. Poom. Ecco il secondo. Un cerchio di luci che si allarga nel cielo. Poom. Ecco il terzo. Particolare. Si apre in una scritta. L&V. La guardo finché non si disperde. 
L&V. Leon&Violetta. È un caso. Ditemi che è un caso perché non può averlo veramente fatto. 
"Se ti stai chiedendo se è un caso non lo è amore mio" la voce calda di Leon inonda il mio mondo. Mi giro e me lo ritrovo davanti bello come il sole con le mani nella tasca dei jeans. Porta una camicia bianca che gli snella i fianchi e marca il corpo asciutto. Sembra un dio. "Piaciuta la sorpresa?"."Tu sei pazzo" affermo facendolo ridere. "Che fossi pazzo di te mi sembrava chiaro"si avvicina a me finché i nostri nasi non si sfiorano e con le mani mi asciuga le lacrime di gioia di qualche istante prima. Mi bacia il naso e io gli do uno scappellotto in testa. "Hey che ho fatto?" Grida lui massaggiandosi la nuca. "Mi hai fatto credere che mi volessi lasciare e non mi hai cagato per tre giorni" lo sgrido incrociando le braccia sotto il seno. "Era nel piano, a questo punto ti mancavo così tanto che la sorpresa ti sarebbe piaciuta il doppio" dice alzando le spalle. "Pff" dico io girando il capo dall'altra parte. "E poi come hai potuto pensare che io ti potessi lasciare" dice prendendomi il viso tra le mani. Poggio le braccia sui suo fianchi mentre mi bacia. "Credimi mi è costato starti lontano","Dove andavi se non eri a casa?" chiedo appena mi viene in mente che spariva. "Ecco. Ho iniziato un lavoretto per potermi permettere la sorpresa per te" la mia bocca si apre. "Ma come ti è saltato in mente" dico urlando e agitando le braccia. Me le ferma ai fianchi facendo incontrare i nostri sguardi. 
"Amore mio, sono anni che non hai un compleanno come si deve, volevo fare qualcosa di speciale e che ti saresti ricordata sempre" mi sciolgo davanti alle sue parole e lo bacio di slancio. Nella mia mente penso a tutto quello che ha fatto per me e so che questa serata potrebbe essere ancora più speciale. "Leon" sussurro il suo nome mentre ci stacchiamo per prendere aria. "Che c'è ?"."C'è una cosa che potrebbe rendere la serata ancora più speciale" -abbasso lo sguardo ma lui con due dita lo rialza rifacendomi specchiare nei suoi occhi - "cosa?" chiede. Siamo qui io e lui sotto un cielo stellato durante il miglior compleanno di sempre. 
"Voglio essere tua" sussurro guardandolo negli occhi. I suoi occhi si illuminano e le sue labbra si distendono in un sorriso. "Piccola se non sei sicura non ti do fretta sai che ti voglio più di chiunque altro, ma voglio darti il tuo tempo"."Leom tu mi dai tutto il tempo del mondo ma io voglio che sia stasera". Quel bacio passionale che si stavano scambiando riscaldavano l’atmosfera, facendo contemporaneamente salire il loro calore corporeo. Sentii l’eccitazione di Leom anche attraverso i pantaloni e sorrise mentre continuava a baciarlo. "Forse dovremmo entrare"proposi con le guance che mi andavano a fuoco.Leon mi teneva la mano per infondermi coraggio mentre entravano all'interno. Per quello lo amo."Sei sicura ? ”mi chiese all’ingresso della stanza. Annuì convinta fecendolo arretrare fino al letto baciandolo con passione e si immersero nel buio della stanza. Ci separammo per guardarci negli occhi sorridendo, posai le mani sul suo petto facendo si che si sedesse ai piedi del letto Non ebbe il tempo di dire nulla perché mi avventai sulle sue labbra mettendomi a cavalcioni su di lui. Avevo paura di fare qualcosa di sbagliato, ma la mia voglia di lui mi faceva dimenticare ogni cosa. Riuscivo ad avvertire l’intensità del bisogno fisico che avevamo l’uno dell’altro.Senza separarci lo feci distendere esercitando una leggera pressione sul petto e si distese sopra, portando su la sua maglietta fino all’altezza delle spalle. Leon si risollevò con il busto e alzò le braccia, gli sfilai senza problemi la maglietta e feci scendere le mani lungo tutto il busto fino a soffermarsi sugli addominali. Certo lo avevo già visto senza maglia, ma sentirlo al contato così in un momento come questo cambio tutto. Leon sospirò a lungo, socchiudendo gli occhi e godendosi quelle carezze; posai le labbra sulla sua pelle con cura. Si ridistese poggiando le mani sui fianchi della ragazza e guidandola in quel lento movimento. “Violetta…” lo sentii sussurrare mentre sentiva il suo respiro farsi ansimante. Mi sentii chiamare, così risalì con i baci dal collo fino alla guancia e alla sua bocca. Lo guardai negli occhi “Sei sicura di voler andare avanti? Io posso ancora controllarmi…per ora” lo sentii dire. Annuì perdendomi in quegli occhi verdi, poi tornai a baciargli il collo, passando la mano sul torace. “Ecco…ad esempio, adesso non mi controllo più” sussurrò nuovamente sentendo i brividi per tutto il corpo. Scoppiai a ridere più silenziosamente possibile continuando a baciare ogni centimetro di pelle. Lo guardai e mi morsi il labbro inferiore in modo involontariamente provocante. Mi fermai sui suoi pettorali, rivolgendogli un’occhiata ardente, e passando lentamente la lingua sul suo capezzolo sinistro. Lo sentii gemere di nuovo e rise sentendo di avere un potere mai avuto prima d'ora . Lui con un movimento fluido, capovolse la situazione trovandosi sopra di me. Si avvicinò al mio orecchio e lo morse in modo affettuoso e allo stesso tempo provocante. “Adesso tocca a me divertirmi”sussurrò, ridendo a bassa voce. Fece scendere con una lentezza quasi snervante la manica della maglietta, e cominciò a baciarle le spalle con intensità. Portò su i lembi della maglietta accarezzandole il ventre. Era la mia prima volta e volevo che tutti particolari rimanessero impressi nella mia mente. Avvertì il suo corpo rigido non appena fece salire ancora di più la maglietta fino a sfilargliela del tutto. Il buio aiutava a rendere tutto più intimo, e il pensiero che in quella casa non ci fosse nessuno a interromperli la sollevava e non poco. Leon notò il mio reggiseno bianco che spiccava nell’oscurità, e ne abbassò la spallina sinistra per continuare a baciare la spalla in tutta tranquillità.Tremai e inarcai leggermente la schiena sentendo nuovamente le labbra morbide di Leon sulla sua pelle. Sentiva un fuoco ardere dentro, e il caldo le stava dando al cervello. Non si era mai sentita così priva di controllo, la lucidità la stava lentamente abbandonando. La paura si impadronì lentamente di me quando avvertì le mani di Leon sfilarmi la gonna e gettarla sul pavimento. Leon infatti se ne accorse e decise di non proseguire senza averla prima tranquillizzata un po’. Si mise in ginocchio di fronte a me e si piegò con la testa baciandomi il ventre e risalendo sempre più su fino al solco dei seni e fino a raggiungere il collo, a cui rivolse le maggiori attenzioni. Terminò il suo percorso con il mento, su cui lasciò un bacio infuocato. “Apri gli occhi” mi sussurrò con voce roca sulle labbra. Io che aveva tenuto gli occhi chiusi per tutto il tempo, li riaprì piano. Leon era piegato su di lei, circondando il suo corpo con le gambe, e la guardava con quegli occhi verdi che riuscivano sempre a farla sentire unica e protetta. “Va tutto bene?” Mi chiese premuroso. Il suo fiato sul viso la fece rabbrividire, quindi gli rivolse un sorriso. “Si, scusa, è solo che…ho paura” confessò arrossendo ancora di più. “E’ normale, ma devi fidarti di me” disse facendo sfiorare le loro labbra, in un bacio dolce e lento. Portai le braccia al suo collo e lo attirai di più a me mentre la sua mano scivolò lungo la sua schiena cercando il gancetto del reggiseno, dandomi una sensazione di solletico. Risi e lui mi morse il labbro inferiore con vigore. Quando finalmente fu riuscito nel suo obiettivo, sfilò lentamente il mio reggiseno, e lo lanciò nella stanza, facendolo inghiottire dal buio. Divenni nuovamente tesa, e il mio sguardo si fece cupo. Mi copri quasi automaticamente ma lui mi sussurò: "Non vergognarti sei perfetta" Sorrisi sentendomi più sicura. Avvertì le labbbra di leon sul mio seno sinistro, mentre con la mano mi accarezzava quello destro, e un vampa di calore mi inondò, mentre i brividi scuotevano il mio corpo. Si separò da me all’improvviso rimanendo in ginocchio sul letto sopra e cominciò a togliersi la cintura dei jeans frettolosamente. lo guardai incantata, percorrendo con lo sguardo i lineamenti del petto e dell’addome, quindi osservò i suoi pantaloni. Con un movimento secco si tolse quel fastidioso indumento dai piedi, stendendosi nuovamente su di me. non appena avvertìi i miei seni in contatto con il petto di Leon, scesi con le mani fino all’altezza dei boxeur, e più giù fino alle cosce, senza staccare il contatto con il suo corpo. Avvertìi i muscoli delle gambe di Leon contrarsi leggermente al suo tocco per poi rilassarsi nuovamente. Mi lasciò una lunga scia di baci umidi e morsetti lungo il suo corpo, partendo dall’incavo del collo, e soffermandosi sui miei seni, che con la mano destra sfiorava e massaggiava lentamente. Raggiunse il soffice tessuto degli slip e con un gesto veloce delle mani che aveva fatto scendere lungo i suoi fianchi me li sfilò. MI Lasciò dei baci lungo i fianchi per non andare subito al sodo, quindi scese lungo l’inguine, mentre con le mani afferrava le sue cosce. Lui afferrò dal comodino quella sudatissima scatoletta blu per poi tirare fuori un preservativo, che mise subito, dopo essersi finalmente liberato dei boxeur. Si posizionò tra le mie gambe guardandomi pieno d’amore e di desiderio. “Sei pronta?” Mi chiese con voce roca,annuii titubante. Lui sorrise baciandomi la guancia, e si avvicinò al mio orecchio, mordendolo amorevolmente. “Se vuoi chiudi gli occhi fino a quando non te la sentirai di aprirli. Sentirai del dolore all’inizio; se ti fa troppo male, dimmelo, mi raccomando” mi sussurrò.Baciandomi teneramente entro dentro di me non troppo in fretta.Mi lasciai scappare un piccolo urlo, ma strinsi i denti per non farlo fuoriuscire del tutto. Quando sentì il mio corpo rilassarsi un poco, segno che il dolore mi stava passando, diede una leggera spinta dentro di me. Non riusciva a spiegare a se stessa come si stava sentendo. Il legame che li univa era come rafforzato, quella notte avrebbe raggiunto un nuovo stadio. Continuo con spinte sempre più decise finché entrambi non vennero travolti e sfiniti se stesero. 
Il loro respiro era irregolare e ancora non riuscivano a credere a ciò che era appena accaduto. 
Mi avvicinai a lui che iniziò ad accarezzarmi e mi venne in mente una cosa: ”Leon" lo chiamai e lui girò il viso nella mia direzione. "Dimmi piccola"."Ecco per te è stata o ..." Non riuscivo a chiederglielo. Mi avrebbe preso per stupida sicuramente. "È stata la mia prima volta, non guardarmi così. Ho avuto ragazze ma nessuna è stata importate prima di te". "Ti amo" sussurro prima di lasciargli un bacio. "TI AMO ANCHE IO ORA DORMI SARAI SFINITA" mi sussurra. 
E così mi addormento tra le braccia dell'unico ragazzo che io abbia mai amata con cui ho appena fatto l'amore. 
Angolo autrice: 
Eccomi tornata devo muovermi perché le mie fan numero uno devono andare a dormire e poi so che mi uccideranno. Scusate se vi ho mentito. PERDONATEMI. Spero che sia decente. Sono una pervertita lo so e vi amo tutti. grazie delle idee perché ci siete anche voi dentro. Se mi cercate o mi volete su Twitter sono @6gennaio2014 
RECENSITE E VI LOVVO TUTTI VADO A NASCONDERMI. Lalalala 

 

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Capitolo 12
*** La bomba è lanciata ***


Leon 
Ho tutti i muscoli indolenziti anzi piacevolmente indolenziti. Cerco di aprire gli occhi leggermente e la vedo dormire rannicchiata a me con la mia camicia. Il suo petto sale e scende e la sua bocca è dischiusa. Amo guardarla dormire, è così rilassata e spensierata. Vorrei vederla più spesso così. Ogni volta che la guardo capisco che prima di conoscere lei l'amore per me era zona in cui non avevo mai messo piede, ma ora so perfettamente cosa si prova. Svegliarsi al mattino con unico scopo che è quello di far durare il suo bellissimo sorriso per ventiquattro ore anche se a volte il dolore che prova mi fa da ostacolo. Le prendo tra le dita una ciocca di capelli e me la attorciglio. Non mi sono mai sentito così bene vicino a una ragazza e quello che ho provato questa notte è indescrivibile. Non esiste un vocabolo capace di spiegare tutto ciò che ho sentito. È difficile da credere ma é stata la mia prima volta. Tutti pensano che sia uno stronzo in fatto di ragazze cioè lo pensa chi non mi conosce vera ne perché so che i miei veri amici sanno che tipo di persona sono. E ora sono qui con l'unica ragazza che io abbia o amato e che amerò sempre perché me lo sento dentro. 
Vorrei tenerla tra le mie braccia per tutta la vita e sussurrarle in continuazione che con me sarà sempre al sicuro. Perché quando la abbraccio sento che ho il mio tutto tra le mie mani. Lei è il mio tutto. Da quando sono entrato in cucina con quell'aria da cazzone mi è bastato guardare quei due occhi nocciola per vederci un cielo infinito che avrei tanto voluto scoprire. Così mi sono avvicinato a lei e me ne sono innamorato. Sembro un sentimentale del cazzo ma è la verità. 
Cerco di ripensare alla sera prima e qualcuno la sotto si sveglia. "Fermo soldato, hai dato abbastanza" mia arrabbio mentalmente. Che c'è? So che non è normali ma se la vedreste ora in questo momento con solo e sottolineo solo la mia camicia mi capireste. 
Sorrido vedendo che si sta sfregando gli occhi, li apre qualche secondo -apre per modo di dire- e poi li richiude facendo un verso a me sconosciuto. Appoggia il mento sul mio petto e riprova ad aprire gli occhi. "Buongiorno" le sussurro io baciandogli il naso. "Mmh" scoppio a ridere. Stamattina mi pare molto rilassata. "Come stai ?"provo a chiederle dolcemente. "Mmh""Questa è l'unica cosa che riesci a dire stamattina?" cerco di farle venire fuori qualcosa che non sia un verso. "Mai stata meglio credimi" allunga le braccia e mi circonda il collo. Poso il capo all'incavo del suo collo tempestandolo di baci, cosa che la fa ridere e contorcere dal solletico. "Leon" urla in preda ai miei continui baci. Mi allontano e vedo un bellissimo sorriso. Com'é che si dice? Lei scoppia a ridere e io scoppio a vivere. "Ti amo" le sussurro all'orecchio lasciandogli un bacio vicino ad esso. "Anche io ti amo, ma di più" mi risponde la scimmietta in questione. "Mmh, mi sa che è molto difficile ma te lo lascio credere " e la stringo ancora di più a me. Io e lei. Il resto non conta. 
"Dobbiamo alzarci scimmietta" le dico a un certo punto. "Mmh. Se dobbiamo proprio ok". Ci alziamo e mi ricordo di dover andare da Lara per aiutarla in scienze. Cavolo se glielo dico si incazza. "Amore ti porto a casa poi devo andare da Fede è un problema?"-cerco di essere più convincente possibile anche se so che mentirle è sbagliato. "Tranquillo ci vediamo stasera quando torni?" le sorrido. Dio perchè le ho mentito. "Va bene" -cristo quanto sei stronzo Galindo- mi dico mentalmente sentendomi un idiota. 
La lascio davanti a casa di Ludmilla dove so che si deve vedere anche con Lodo e mi dirigo a casa di Lara. 
Suono ed entro e me la ritrovo davanti che mi fa entrare e così la seguo fino in camera sua. Ci sediamo e vedo che mi si avvicina con la sedia. "Sai Leon devo dirti una cosa" la guardo e la vedo avvicinarsi al mio viso così appena capisco cosa sta cercando di fare mi allontano. "LEON" urla e si alza in piedi provandoci ancora. Le prendo i polsi e la allontano. "Lara smettila. Lo sai che sto con Violetta e amo lei. Punto" cerco di essere chiaro. Lei sbuffa e continuiamo cercando di dimenticare ciò che ha cercato di fare. 
Intanto a casa di Ludmilla... *Violetta POV* 
Appena sono entrata mi hanno tempestato di domande e nemmeno per un secondo il sorriso che mi si è stampato in faccia da stamattina è scomparso. È come se il mio mondo si fosse messo a girare da quando si era fermato tre anni fa. Iniziamo a parlare e racconto la sorpresa di Leon nei dettagli trascinando certi dettagli naturalmente. "Ma è dotato?"ad un tratto mi chiede Ludmilla e io e Fran la guardiamo sconcertate. "LUDMILLA" urlo io con una voce che si è fatta acuta. Lei mi guarda maliziosamente e dice:"Ok dal tuo tono di voce lo prendo per un sì" arrossisco all'istante. Cioè non che non sia vero anzi ho un ragazzo messo piuttosto bene se non benissimo. Mi lascio trasportare da questi pensieri quando noto che mi guardano entrambe maliziosamente così dico:"OK Cambiamo argomento" -gesticolo togliendomi certe immagini dalla mente. Sentiamo la porta suonare e Lodo sparire per poi tornare due minuti dopo con Federico. Aspetta Federico? Ma non era con Leon? "Che ci fai qui?" chiedo. Lui mi guarda sorpreso dalla mia domanda che non si aspettava e parla "sono passato a trovarvi se vuoi vado via" "Nono scusami ma Leon non doveva essere con te?". Mi guarda facendomi capire che non sa di cosa io stia parlando e la mia mente inizia a elaborare mille idee per la quale mi abbia potuto mentire. "Io non ho visto Leon oggi" mi conferma lui così prendo la mia borsa ed esco salutando tutti per dirigermi a casa. 
Lo chiamo e ricevo la segretaria finché un messaggio sconosciuta mi fa suonare il cellulare dicendomi: 
«A quanto pare non basti tu dato che è venuto da me oggi
Lara.» 
Il mio cuore perde dei battiti e i miei occhi iniziano a inumidirsi. Stupida sono solo una stupida. È andato da lei dopo essere stato con me. Mi ha mentito. 
Queste frasi mi rimbombano in testa finché non arrivo a casa in lacrime e salgo le scale per tuffarmi sul mio letto dopo aver sbattuto la porta di camera mia. 
Stupida Violetta. Sei solo una stupida. 
Passano ore. Forse minuti non lo so nemmeno io. Ho pianto così tanto senza sosta. Sento bussare la porta allora vado ad aprire cercando di togliere le lacrime. Quello che mi trovo davanti è... 
"Papà" 
"Credi che non sarei mai venuto a sapere che hai interrotto a le sedute?" 
"Papà io.. " cerco di spiegare anche se non so che cosa dire. 
"Ci trasferiamo in Canada. Per sempre" 
La bomba è lanciata e scoppiata. Ed ecco come il giorno migliore della mia vita diventa il mio incubo peggiore. 
Angolo autrice : Eccomi tornata finalmente con il capitolo che vi lascerà col fiato sospeso almeno spero. Grazie a tutti quelli che mi sostengono sempre siete la mia forza. Scusate il ritardo ma ero in vacanza e non avevo tempo. Ditemi se vi piace e al prossimo capitolo che sarà l'ultimo prima del epilogo *piange* RECENSITE E SE MI VOLETE SONO SU TWITTER @6gennaio2014 ❤️ Ciao lettori del mio cuore

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Capitolo 13
*** Partire o restare? ***


Violetta. 

La vita è come una montagna russa. Ci sono momenti in cui sei euforica perché sali in alto. Tutto va bene come se ogni cosa giri intorno a te. Poi c'è la discesa, quando tutto il mondo crolla e tu ti senti un anima senza più nessuna speranza. Senza un ancora o un'ancora. 
«Andiamo in Canada, per sempre» 
Ecco io sto andando in discesa.

Leon. 

Devo dirglielo. Non posso far finta di nulla. Le ho mentito. Ho mentito all'unica persona importante della mia vita. L' unica motivazione per cui lottare. L'unica ragazza che io abbia mai amato e sempre amerò. Madonna sono uno sdolcinato del cazzo. Divento peggio di Federico. Torno finalmente a casa e mi trovo i miei genitori che scattano in piedi dal divano appena mi vedono. Hanno un'aria cupa. Triste. Che è successo? 
”Leon" dice con un filo di voce mia madre. "Siete strani, che è successo?" dico iniziando a preoccuparmi. Mio padre è angosciato e tiene mia madre su un fianco. Sono spenti. Dispiaciuti. Ora non sono preoccupato, ma terrorizzato. 
«Se ne è andata. Suo padre è arrivato e l'ha portata via». Un incubo. Sono entrato in un tunnel. I miei occhi fanno fatica a restare aperti. "Che che vuol dire?" Sussurro balbettando sedendomi sul divano per evitare di svenire. 
"Ha detto che forse si era sbagliata. Ti ha lasciato questa. Tieni" -mi passa una lettera bianca- con mani tremanti la prendo e la apro. 

Non ho la più pallida idea di come incominciare questa lettera. Forse vorrei solo non cominciarla. Non so cosa dire. Ho solo lacrime da versare. Forse so cosa dire. Non ti merito. Non merito nulla. Se mio padre non è capace di perdonare il mio sbaglio come puoi tu non accusarmi mai di quell'incidente. 
Non potrò mai ringraziarti abbastanza per tutto quello che hai fatto anche inconsciamente ogni giorno e ogni istante che hai vissuto con me. I tuoi baci. I tuoi occhi. Il tuo sorriso di quando mi prendi in giro. Il tuo sorriso di quando mi dici che sono bella solo per fare il farfallone. O anche quel sorriso che fai quando sei felice. Posso vantare di essere stata almeno la ragione di un sorriso? Chissà se sono stata in grado di farlo. Mi hai fatto conoscere un mondo da cui mi ero estraniata, mi hai fatta rinasce e hai creduto in me ogni momento.Mi sono innamorata di te così, come ci si addormenta. Prima piano e poi velocemente. Mi sono innamorata del modo in cui ti passi le dita fra i capelli quando sei nervoso o quando lo fai solo per fare il figo. Ti ho sgamato Galindo. Mi sono innamorata del modo in cui tocchi la chitarra e canti. La prima volta che ti ho sentito cantare volevo essere la chitarra. Non provare a ridere. Mi sono innamorata del modo in cui all'improvviso mi abbracci da dietro e mi fai rifugiare tra le tue braccia facendomi respirare quella vaniglia e cioccolato di cui sai tanto. Forse hai mangiato talmente tante torte che hai acquisito quei gusti. Beh in quel caso mi piacerebbe mangiarti. Beh VABBE tutta questa moina era solo per dirti che ti amo. Cazzo se ti amo. Le parolacce ci stanno bene. Rafforzano il senso. 
Non so come tutto stia cambiando ma devo andare e non posso dirti addio. Sono una codarda, ma non c'è la farei. Lo so. Ricordati che ti amo solo questo. 
Perché cavolo mi hai mentito su Lara razza di idiota? Ti strozzerei se potessi. 

Alzo gli occhi dalla lettera. I miei genitori mi guardano studiandomi quando rileggo l'ultima parte e scatto in piedi. "Non ha finito con un punto. Ha messo un punto interrogativo» esulto scuotendo le spalle di mio padre che mi guarda perplesso. "Di che stai parlando Leon?"-"Devo andare" rispondo prendendo il casco della moto e le chiavi. "Dove vai?" Sento la voce di mia madre, parola porta e dico "A riprendermela, se riesco". 

Francesca. 

"Amore come stai?" mi sussurra Fede. "Non posso e non voglio che se ne vada" sussurro sulla sua spalla lasciando scendere una lacrima. "Lo so, nessuno di noi vuole che se ne vada" mi dice asciugandomi con i pollici le guance. "È diventata la mia migliore amica non può portarmela via". "Spero tanto che Leon sistemi questa cosa anche dopo che le ha mentito" . "
Non nominare il nome di quel ragazzo che ha il cervello che equivale a un criceto" rispondo incavolata e lui per farmi sorridere risponde. "Non insultare i criceti". E sorrido grazie a lui che anche in momenti come questi riesce ad essere forte e ad essere la mia roccia. 

Ludmilla. 

Mi avvicino a Diego accoccolandomi a lui cercando quella forza di cui ho bisogno. Ho appena abbracciato per l'ultima volta Violetta e non ho la forza di fare nulla vorrei che fosse diverso. Perché la vuole portare via? Qui è felice, con noi. Quel deficiente di Galindo sarà meglio che agisca altrimenti puo dimenticarsi di me ecco. Sento un braccio intorno alle mie spalle e un bacio sulla fronte: "Andrà tutto bene, non la lascierà andar via ne sono sicuro". E confido nelle sue parole lasciando scivolare una lacrima di speranza e tristezza giù per la mia guancia. 

Leon. 

Lascio la moto vicino all'entrata e corro dentro fregandomene della moto che potrebbe essere rubata e di tutto. Mi scuso con le persone che spingo e mi guardo da ogni parte per cercarla. Fa che non sia partita ti prego. "Leon" sento la sua voce dietro di me e mi giro di scatto. Ed eccola lì. Bellissima come sempre anche se spenta. La mia scimmietta è cupa e triste. "Cosa ci fai qua?"  mi dice avvicinandosi di un passo. "Credo che ti avrei lasciato così e poi ti devo delle spiegazioni" rispondo agitato. Cazzo, non ho preparato nulla e nelle improvvisazioni faccio cagare. Prendo un respiro e inizio fermando lei che stava per aprir bocca. Si gira e vedo quello che dovrebbe essere suo padre dato che le dice che è ora di andare. "Leon devo andare"-"Non ti lascerò andare non prima di aver provato a farti restare". 

«Ok incominciando dal fatto che non ho preparato nella da dire, improvviso. Ti amo Violetta Castillo, ti amo dal primo momento in cui ti ho vista dentro la mia  cucina con la mia torta in mano. Amo il modo in cui diventi rossa quando ti dico che sei bellissima. Ah proposito tieni presente che te lo dico perché è la verità e non per fare il farfallone come pensi tu. Amo il modo in cui alzi gli occhi al cielo quando faccio qualsiasi cosa che sia strana o semplicemente che sia alla Galindo. Amo apparire all'improvviso e abbracciarti da dietro e amo quando ti rifiuti tra le mie braccia come una bambina. Amo ogni cosa che abbia a che fare con te. Odio il fatto che tu possa pensare di non meritarti nulla perché tu meriti ogni cosa di questo mondo. Ogni mio sorriso è dedicato a te e non so come tu possa pensare di non meritarne neanche uno perché tu sei il mio sorriso. Ti ho mentito come un idiota, lo so ma avevo paura che se ti avessi detto dove sarei andato avresti incominciato a dirmi che tu non mi bastava e da quanto ho capito è successo comunque. Voglio te. Oggi, domani e tra dieci anni. Voglio svegliarmi e con te e addormentarmi con te. Non me ne frega un cazzo se tuo padre mi sta guardando male anche se credo di non stargli tanto simpatico mene farò una ragione. Lo hai detto tu che le parolacce sono efficaci nelle dichiarazioni quindi ti dico che avevi ragione. Probabilmente sarà la dichiarazione peggiore del pianeta ma tutto questo era per dirti che ti amo e che non voglio per nessuna ragione perderti e lasciarti andare" 

"E nemmeno io" sento la voce di Fran alle mie spalle. E dopo noto Diego, Fede e Ludmilla che si uniscono a fianco a me. "Sbagliato Fran. Nemmeno noi ti lasceremo andare" 
Ora dipende tutto da lei. Il mio cuore batte all'impazzata per la decisione che prenderà... Resterà o partirà per sempre? 
Angolo autrice: 
ed ecco la ritardaria più ritardaria del pianeta. Allora incomincio col dire che non so come sia venuto questo che mi sembra uno schifo, le dichiarazioni sono orribili a parer mio ma lascio commentare voi. Grazie per tutto veramente. Scusate se è corto. Il prossimo sarà lungo promesso. Il ritardo è dovuto alla scuola che mi ha riempito fin da subito ma ok credo mi capiate. Grazie ai lettori silenziosi, quelli che recensiscono, quelli che mi cercano si Twitter. Sono la pazza pervertita @6gennaio2014. Spero sia almeno decente😂❤️ Alla prossima con l'ultimo capitolo. *VaAPiangere* 

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Capitolo 14
*** Epilogo ***


EPILOGO. *Piange* 

«Ti amo Leon» quella voce fa eco nella mia testa. Vedo due figure. Una ragazza e un ragazzo. Leon. Lara. Lo chiamo ma non mi vede e non mi sente. Lo vedo avvicinarsi a lei e in un attimo si stanno baciando con amore. Non può essere vero. Ci è riuscita me l'ha preso. Io me ne sono andata e tutto mi è sfuggito. Ho perso tutto.»
Apro gli occhi di scatto trovandomi tra due braccia forti che mi tengono a sè.Vaniglia e cioccolato. Mi giro verso di lui che dorme beatamente e gli accarezzo il ciuffo arruffato nel sonno. Gli lascio una carezza sulla guancia e un leggero bacio. Continuo a guardarlo perdendomi nella sua bellezza e in ogni suo tratto, finché la porta non si apre.
«Buongiornoooooo» urla quella piccola peste di nostra figlia saltando sul letto. «Shh» cerco di farle fare più piano io. «Ma dorme sempre papà mamma» si lamenta lei imbronciata. «sai che sei una rompiscatole?» le sussurro e lei si avvicina a me mettendosi al mio fianco. Le circondo le spalle con una braccio e lei appoggia la sua piccola testolina bionda su di esso. Mi gira, mi guarda e dice: «Papà dorme sempre e tu invece di svegliarlo lo coccoli» afferma lei incrociando le braccia con aria stizzita. «Ah allora sei gelosa, vuoi le coccole pure te» scherzo facendole il solletico che la fa ridere e scalciare come una pazza. Io scoppio a ridere senza fermarmi finché non sento due mani sui miei fianchi che iniziano a muoversi facendomi urlare e ridere allo stesso tempo. Inizio a dimenarmi mentre lei se la ride. «Non provarci piccola, sappiamo entrambi che sei quella che lo soffre di più» mi prende in giro mio marito continuando la sua tortura. «Chiedo pietà ti prego» urlo a tratti e finalmente si blocca continuando a sorridere appoggiandosi alla tastiera del letto. «Dovrei prenderla anche con te» punta il dito contro Lucy che apre la bocca e dice:"Io non ho fatto nulla" ammette con aria di sfida. Si mette a cavalcioni sulla pancia di Leon e ride guardandolo. "Non provare mai più a dire alla mamma di non coccolarmi altrimenti mi lamenterò con te" dice con aria serissima ed io e Lucy scoppiamo in un fragorosa risata. "Ridete ridete ma su queste cose non si scherza" continua serio e questo non fa che alimentare le nostre risate. Lucy si alza ed esce urlando: «Vado a prendere il mio pulucheeeeee» scoppiamo a ridere entrambi. «A quanto pare con quella scimmietta hai conquistato entrambe» gli dico all'orecchio lasciandogli un bacio su di esso. «Tale madre, tale figlia" dice baciandomi la fronte. «Ti sei svegliata da sola stamattina, di solito non ti alza neanche un tir» mi dice tornando serio. «Incubo»,«Sempre lo stesso?"annuisco col capo e mi accoccolo di più a lui. «Sai che amo te e solo te vero?","Sì, ma sai che sono una testarda" dico io ridendo baciandogli la guancia. "Uno dei motivi per cui ti amo" si gira e mi da un bacio a stampo. Gli tocco una guancia e lo lascio sulle mie labbra. Lo bacio trasmettendogli tutta la mia gratitudine e il mio amore lasciando perdere ogni cosa. Ci stacchiamo appena vediamo una testolina bionda guardarci con una quella famosa scimmietta davanti alla faccia. "Posso aprirli? Avete finito" chiede e scoppiamo a ridere annuendo. Si lancia sul letto e continua a guardarci sorridendo. "Papà?","Si?","Perchè quando dormite abbracci la mamma? Linda ha detto che i suoi genitori non fanno come voi" apro gli occhi ancora di più alla sua domanda e Leon si volta a guardarmi non sapendo cosa dire così se la prende vicina e se la mette sopra. "Beh la tua mamma è come un peluche se per un po' non gli fai le coccole diventa isterica, ma non dirglielo" io lo guardo male imbronciata e gli tiro un cuscino addosso che lui schiva prontamente. "Lo sai che ti amo dai scherzavo"
"Forse" sussurra dopo.

«"Ho bisogno di te, non puoi andartene" mi dice alla fine guardandomi negli occhi. Sono tutti lì davanti a me che aspettano una mia decisione. Mi giro guardando mio padre che ha uno sguardo vago da cui non riesco a percepire nulla. Non vorrebbe più essere mio padre forse. "Non posso papà" lui apre la bocca sorpreso senza dire nulla allora continuo:"Forse non merito di essere felice ma voglio provare e so che qui con loro lo sarei, io voglio essere felice, con loro" mi giro verso gli altri che mi guardano sorridenti e mi arrivano in contro. Fran mi abbraccia e non mi lascia più. Continuo a stringerla e tutte e due abbiamo gli occhi annebbiati da lacrime di gioia. Non proverò mai più a dire addio a queste persone. Mi giro verso di Leon e gli salto al collo e lui mi stringe come mai ha fatto prima. "Non andartene mai più" mi sussurra e rispondo: "Mai, te lo prometto"»

Dieci anni sono passati e ricordo ogni dettaglio di quella giornata. Sento due braccia forti stringermi e chiudo gli occhi tornando alla realtà. "A che pensi ?" mi chiede Leon. "Niente,al passato" rispondo. "Scena aeroporto o l'imbarazzante richiesta di matrimonio?", rido ricordando essa -"Mi leggi nella mente? Comunque aeroporto sai che la tua richiesta la rivivo durante il lavaggio dei piatti della cena"-"Ah giusto" risponde ridendo. Gli circondo il collo con le braccia e gli lascio un bacio. Sorride e continua a baciarmi. "La bambina" gli dico. "Si ho una bambina" risponde e continua a baciarmi deviando però per la guancia e andando verso il collo. Stronzo. Il mio punto debole. "Si vai dalla tua bambina su" cerco di convincerlo ma lui continua e mi sussurra: "Ma io ci sono già" scoppio a ridere. Dio abbiamo 27 anni ma sembriamo quei due adolescenti diciassettenni che si nascondevano in cucina per le loro smancerie. "Vai ora" sbuffa e si allontana. "Sei isterica pure quando ti coccolo. Pover'uomo quello che ti ha sposato" scoppio a ridere e torno ai miei piatti.

«Sto andando dal dottore insieme a Leon, in questi giorni sto sempre male e non so cosa sia. Ammetto che ho un po' di paura, ma grazie a lui che mi stringe la mano per darmi sicurezza riesco a stare più tranquilla. L' infermiera ci fa entrare e accomodare sullo sdraio. Leon è sula sedia a fianco che mi guarda ansioso e preoccupato. Fa dei controlli e il dottore se ne va. "Andrà bene ti vuoi calmare?" cerco di tranquillizzarlo, neanche dovesse farlo lui il controllo. "Io starò calmo quando arriverà quel cazzo di dottore con quella cazzo di busta" scoppio a ridere e cerco di distrarlo: "Amore le parolacce danno più significato alle dichiarazioni"-"S T R O N Z A" mi dice lui ancora più preoccupato di prima finché il dottore non entra con un sorriso enorme. "Allora? Che cos'ha? Sta bene?" Lo riempie di domande Leon. "Calma ragazzo sta bene, solo che ho una notizia"-"Quale?" Chiediamo all'uniscono e lui sorride e sussurra:

"Violetta Castillo sei incinta"

"Mamma mamma" sento la mia bambina chiamarmi così ritorno alla realtà e la raggiungo: "che cosa hai? Ti sei fatta male?" chiedo preoccupata. "Guarda" quello che mi ritrovo davanti è la mia bambina con il rossetto spalmato su tutte le labbra. Mi calmo e scoppio a ridere trovandola adorabile. "Ma che fai?"-"Mi trucco così riesco ad essere bella come te" mi dice con un sorriso sornione. "Amore ma tu sei piccola non puoi metterlo e poi sei la bambina più bella del mondo" le dico avvicinandomi e prendendo un fazzoletto per pulirla. "Ehm però da grande lo metterò ?"-"Hey bimba frena tu rimarrai sempre così chiaro?" la minaccio scherzosamente e lei ride dicendo: "Ma io cresco mamma non potrò avere cinque anni per sempre"-"E chi lo dice?" sentiamo la voce di Leon e allora ci giriamo verso di lui che ci guarda sorridendo. "Siete impossibili" dice esasperata alzando gli occhi al cielo. "Pff" sbuffiamo entrambi. "eh va bene vado dalla mia scimmietta" salta giù dallo sgabello e corre in camera mentre noi la guardiamo sorridendo. Sistemo il disastro combinato da quella peste quando le braccia forti di mio marito mi circondano la vita. Chiudo gli occhi appoggiandomi al suo petto e sto lì. Tra le braccia della mia ancora e del mio ancora. "Ti amo" mi sussurra ed io sorrido rimanendo con gli occhi chiusi: "Anche io amore mio, non immagini quanto". Restiamo un minuto così finché il campanello non suona e sbuffiamo. "Mai due minuti" dice irritato ed esasperato l'amore mio. Scendiamo e vediamo la nostra bambina circondata da tutti i nostri più cari amici. Vado ad abbracciare Ludmilla e Fran che ricambiano immediatamente. Siamo ancora noi. Insieme. Ormai una famiglia, ma non di sangue. Di cuore. Io e Leon siamo gli unici ad avere una bambina anzi ad avere una bambina nata perché Lodo è in attesa. Federico diventerà padre. È terrorizzato non parlate glene che potrebbe scappare. Ludmilla e Diego sono fidanzati ormai da tanto anche se hanno avuto qualche problema. Siamo noi. Ci allarghiamo, ci vogliamo bene, discutiamo ma non ci separiamo. "Che stavate facendo voi due eh?" Ecco la battuta di Diego che è rimasto lo sbruffone di sempre. Leon lo guarda male e io rido. "Volete sfornare un fratellino?" continua lui ma noi lo guardiamo male. "Perché sfornare?" Chiede Lucy e tutti impallidiamo al suono delle sue parole. "Ehm non ascoltare zio Diego" gli dico io. "Va bene mamma"-"ma come va bene mamma. Lei ti dice così e obbedisci?" Dice Diego. "Zio ammetti che la metà delle cose che dici sono strane quindi" tutti scoppiamo a ridere e lui fa la faccia offesa ma lei gli avvicina e gli da un bacio sulla guancia. "Ma ti voglio bene lo stesso".lui gli sorride e se la strapazza facendo commuovere Lodo che ha gli ormoni molto sensibili. "E ora piange" la prende in giro Fede. "Oggi ho ucciso una mosca e si è messa a piangere ma è possibile?" Tutti ridiamo tranne Francesca che lo spinge sulla spalla e si lamenta dicendo: "Sono gli ormoni idiota" e ancora tutti a ridere. La giornata è passata così. Tra prese in giro tra amici e giochi con quella peste di mia figlia. Mi stendo a letto per rilassarmi finalmente e chiudere gli occhi. Due braccia mi tengono strette a sè facendomi stendere su un fianco. "Stanca?" mi sussurra dolcemente. "Si ma le tue braccia fanno miracoli, domani sarò come nuova"-"Non ho dubbi amore". "Dormi unicorno del mio cuore" lo prendo in giro facendolo ridere-" E io che credevo di essere un unicorno arcobaleno"-"puoi essere quello che vuoi basta che stai zitto e mi fa dormire" dico ridendo e lui sbuffa e mi lascia un bacio sul collo che mi sorridere e rilassare i muscoli. Ride e allora chiedo: "Perche ridi ora?" "L'ho detto io che dopo un po' che non ti coccolo diventi sclerotica"  
Così mi addormento felice con l'amore della mia vita che mi salva ogni giorno insieme a quella bambina che anima le mie giornate.

"Marco"-"Ciao sorellina" lo vedo è sempre lo stesso. Capelli ricci e maglietta del suo gruppo preferito. "Grazie Vilu" mi dice e io lo guardo con aria interrogativa-"Per cosa?"-"Ora posso andare lassù e diventare quella stella che mamma ci ha sempre insegnato a guardare, ora ci vado perché tu sei felice e posso finalmente guardarti da lassù guardando quella bambina che ho lasciato anni fa crescere e diventare sempre più bella e brava. Sono orgoglioso di te. Meriti tutto ciò che hai. Ti voglio bene sorellina."-Anch'io te ne voglio, non sai quanto" una lacrima di commozione scende e lui sorride. «Addio sorellina» «Addio Marco, prometto di guardarti da qua giù»


SPAZIO AUTRICE.
Allora ora posso piangere vero?
che lo chiedo a fare sono un oceano. 
allora questo e il finale *piangeDiNuovo* 
Ammettete che sono stata brava. ho aggiornato subito eh *fiera di me* 
allora pparte il finale che spero abbia soddisfatto le vostre fantasie e idee voglio dirv grazie. 
GRAZIE A QUELLI CHE MI HANNO SOSTENUTO CON FANTASTICHE RECENSIONI.
GRAZIE  A QUELLI CHE MI MANDAVANO MESSAGGI SU EFP.
GRAZIE ANCHE AI LETTORI SILENZIOSI.
GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE MI HANNO SCRITTO SU TWITTER. VERAMENTE SIETE DOLCISSIMI.
mi avete sostenuta dandomi una forza e un orgoglio incredibile. 
*LAMIAPRIMASTORIAFINITA* *Piange* 
continuerò a scrivere, anzi ho gia iniziato una nuova storia sempre leonetta e spero che vi piacera come o piu di questa. 
DO UN  BACIO E RIMGRAZIO ANCORA TUTTI VERAMENTE GRAZIEEEE NON SO CHE DIRVI.

PS. Credo che in futuro vedrete una one'shot sul matrimonio e la richiesta *imbarazzante* di leon che fa parte sempre della storia, quindi ci rivedremo presto. grazie  ancora. *VA A PIANGERE DOPO AVER SCHIACCIATO COMPLETA* 

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