Qualcosa di più di un bel ragazzo

di AcrossTheUniverse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01- Incontri malandrini ***
Capitolo 2: *** 02- cambiamenti e incontri nel parco ***
Capitolo 3: *** 03- emozioni sul divano e incontri sgraditi ***
Capitolo 4: *** 04- il ballo ***
Capitolo 5: *** 05- natale e addii ***
Capitolo 6: *** 06- ricordi ***
Capitolo 7: *** 07- appuntamenti e ronde serali ***
Capitolo 8: *** 08- vestiti nuovi e incomprensioni ***
Capitolo 9: *** 09- chiarimenti ma ancora tanti dubbi ***
Capitolo 10: *** 10- sorprese scioccanti ***
Capitolo 11: *** 11- venti anni dopo, un altro ballo ***
Capitolo 12: *** 12- risvegli e patroni ***
Capitolo 13: *** 13- stanza delle necessità e specchi delle brame ***
Capitolo 14: *** 14- finalmente la verità ***
Capitolo 15: *** 15- consegne ***
Capitolo 16: *** 16- Epilogo ***



Capitolo 1
*** 01- Incontri malandrini ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

Attenzione: questa storia comincia all'inizio del settimo anno ad Hogwarts di Harry, Ron e Hermione, però ho modificato la trama dei libri; infatti Voldemort è stato sconfitto durante la battaglia al ministero della magia nel quinto libro e Sirius non è morto ^^ . Sono morti solo Piton (che ha consegnato i propri ricordi sul suo amore per Lily a Harry) e la McGranitt e tutti i Mangiamorte sono stati rinchiusi ad Azkaban. Inoltre Remus insegna Trasfigurazione ad Hogwarts a partire dal sesto anno di corso di Harry, e Sirius, che è stato scagionato, insegna Difesa contro le Arti Oscure. Detto questo, possiamo iniziare....Buona lettura! ^^

Hermione correva come una matta lungo il corridoio. Si era attardata per ripassare Incantesimi, la lezione che avrebbero avuto nel pomeriggio, e aveva solo ottenuto di addormentarsi sui libri e rischiare di fare tardi per la lezione successiva, ovvero Difesa contro le Arti Oscure. La ragazza sospirò; forse si stava davvero stressando troppo. Era stato Sirius a farglielo notare la sera prima; l'aveva vista che si trascinava dietro una borsa piena di libri e le aveva detto, scherzando: "Hermione, ma non starai studiando un po' troppo? Sul serio, e te lo dico io che sono un professore, dovresti rilassarti un po' di più... tanto hai già il massimo dei voti!" Hermione era troppo stanca anche per ribattere; ma in fondo cosa doveva fare? Lei amava andare bene a scuola, e in fondo quell'anno era decisivo per loro, era l'anno dei MAGO... mica poteva arrivare all'esame impreparata! Comunque, Hermione capì che, corsa o no, non ce l'avrebbe mai fatta ad arrivare in tempo alla lezione di Sirius... quando un'idea le passò per la testa. Tirò fuori da sotto la divisa un oggetto magico che le era stato di grande aiuto al suo terzo anno: la Giratempo. Hermione era talmente entusiasta di avere delle ore in più per studiare (e eventualmente anche riposarsi) che non si accorse di una piccola crepa nel vetro della minuscola clessidra; la ragazza la girò ed era già pronta a gustarsi un po' di riposo, quando vide all'improvviso un'orda di gente che, ne era sicura, non poteva essere nel parco (dove si trovava lei) al momento in cui aveva scelto di tornare.

 

Un bel ragazzo dai modi eleganti e al tempo stesso disinvolti stava parlando con un altro ragazzo che sembrava avere la stessa età: quest'ultimo si passava continuamente la mano tra i capelli e continuava a sbirciare verso un gruppetto di ragazze che ridevano poco più in là.

"Aaah Ramoso, finalmente ci siamo! Non ne potevo più di stare in quei sotterranei pieni di roba puzzolente e viscida a sentire il vecchio Lumacorno che elogia la Evans... Ehi James... ma mi stai a sentire?" James Potter, il secondo ragazzo, si girò malvolentieri "Scusa Felpato, ma sai, non riesco a non guardarla". Sirius rispose: "Cavolo James, la scuola è iniziata solo da una settimana, se continui così con la Evans tutto l'anno giuro che ti uccido!" ma poi il suo sguardo fu attratto da una ragazza che si guardava intorno spaesata e che non aveva mai visto prima. Hermione.

"Ehi". Hermione si girò per capire chi l'aveva chiamata, e quasi svenne. Aveva davanti la copia di Harry! E dietro c'era Sirius Black; sapeva che era lui perché aveva visto delle sue foto da giovane in un vecchio album di Harry... e dietro stava arrivando Remus Lupin seguito a ruota da Peter Minus! A quel punto fu troppo per la povera Grifondoro che svenne sul serio.

"Sembra che si stia riprendendo, menomale... e lasciala respirare Felpato!" Hermione udì chiaramente la voce di Remus, la stessa voce calma e rassicurante che ricordava lei... solo che in quella situazione non le era di grande aiuto. Aprì gli occhi e vide i Malandrini al completo che la osservavano curiosi; poi Sirius le tese la mano per aiutarla a rialzarsi. "Ehi, non ti ho mai visto prima d'ora in giro, sei nuova? E come mai sei svenuta? Qualcosa non va?". Hermione balbettò: "Ah, no, ehm, sono arrivata ora con una Passaporta, solo che, beh, il viaggio mi ha un po' stancata perché era molto lungo e sono svenuta... tutto qui" e concluse con un debole sorriso. "Ah, allora non sei inglese! Strano però, dall'accento sembreresti di queste parti... e da dove vieni?" chiese James. La povera ragazza era veramente frastornata, così sparò la prima balla che le venne in mente.

"Vengo dall'America, però sono nata in Gran Bretagna... solo che i miei genitori lavorano per il Ministero e sono stati trasferiti qui... è per questo che ho l'accento inglese, sono cresciuta qui." Remus le sorrise e le disse gentilmente: "Allora benvenuta! Sono sicuro che ad Hogwarts ti troverai benissimo, qui è tutto... fantastico! A proposito, io sono Remus, detto Lunastorta, lui è Sirius alias Felpato, lui è James ovvero Ramoso e lui è Peter detto Codaliscia... e tu come ti chiami?". Hermione rispose d'impulso: "Hermione Granger, piacere!" ma se ne pentì subito; cosa sarebbe successo anni dopo, quando Sirius e Remus avrebbero incontrato una tredicenne col suo stesso nome e terribilmente somigliante a lei? Avrebbero capito che aveva viaggiato nel tempo? Ormai la frittata era fatta e a quel punto non poteva certo cambiare nome; così, col tono più disinvolto che le venne, esclamò: "Non vedo l'ora di vedere il castello, ho letto che è veramente affascinante... prima però devo andare nello studio del professor Silente, per essere smistata; voi in che Casa siete?". Sirius, con orgoglio, rispose: "Siamo tutti Grifondoro, e ti auguro di finire lì, perché è in assoluto la Casa migliore, e poi ci siamo noi, almeno ci potremo frequentare più spesso!". Hermione sorrise tra sé; dopotutto, forse non era tanto male essere finita al tempo dei Malandrini!

 

"Non ci vorrà molto, potete aspettarmi fuori o tornare in Sala Comune, sono sicura che il Preside manderà uno studente per accompagnarmi alla mia futura Casa." Hermione rifiutò la proposta dei Malandrini di entrare insieme nello studio di Silente; già era difficile per lei spiegare ciò che era successo al professore, figuriamoci ai quattro ragazzi! Una volta incontrato il Preside, la ragazza cominciò il suo racconto e fissò esitante l'anziano mago davanti a lei; dopo qualche secondo di silenzio, l'uomo parlò.

"Ti credo, signorina Granger, perché ho letto la tua mente e so che è vero ciò che dici; sei stata catapultata qui a causa di un malfunzionamento della tua Giratempo, e ritengo che potrai tornare nel tuo tempo solo quando avrò scoperto gli incantesimi necessari per riparare questo meraviglioso oggetto magico... ma ti avverto, potrebbero volerci dei mesi". Hermione lo guardò angosciata. "Ma come, professore, nel mio tempo tutti si accorgeranno della mia assenza se sto via per mesi! Come farò a spiegare dove sono stata realmente?". Il professore le spiegò "Vedi, il tempo passerà solo in questa epoca; nel futuro, quando tornerai saranno passati solo pochi secondi dal momento della tua partenza; in attesa di tornare al tuo tempo, ti avverto: non devi assolutamente cercare di cambiare il futuro, altrimenti le conseguenze potrebbero essere catastrofiche! Ciò ti richiederà una grande forza di volontà, ma il futuro potrebbe essere stravolto e l'unica cosa giusta è fare in modo che il corso degli eventi non cambi." Hermione annuì. In effetti, sarebbe stata dura per lei assistere impassibile al destino delle persone che aveva appena conosciuto; condannare James e Lily a morte e Sirius a 12 anni ad Azkaban non era certo facile.

 

Dopo essere stata nuovamente smistata a Grifondoro, trovò una bella ragazza in piedi ad attenderla davanti all'ufficio del Preside. I suoi capelli erano rosso fuoco e gli occhi... gli occhi erano esattamente come quelli di Harry. Commossa, Hermione si rese conto di essere davanti alla mamma di Harry. Lily Evans. "Ciao, tu devi essere Hermione Granger, vero? Io sono Lily Evans, il prefetto dei Grifondoro, devo accompagnarti alla nostra sala comune!"

Hermione le sorrise calorosamente e rispose: "Piacere Lily! E' bellissimo essere qui... mi sento già a casa! Poi ho conosciuto quattro ragazzi Grifondoro, così per i primi tempi non mi sentirò completamente spaesata!" Lily fece una smorfia. "Stai parlando dei Malandrini vero? Hermione, dammi retta, salvati finché sei in tempo." La ragazza la guardò senza capire. "Perché?"

"Perché non fanno altro che fare casino, combinare guai e organizzare un sacco di scherzi che puntualmente finiscono con una bella punizione per Black e Potter! Remus è un Prefetto, lo conosco bene e posso dire che non è come loro... in effetti, non ho mai capito granché perché è così amico con degli sciagurati come Potter e Black... Minus invece ha l'aria di essere perennemente grato di far parte dei Malandrini e diciamo che più che altro adula i suoi tre amici; personalmente non prende molte iniziative." Hermione guardò attentamente Lily. "Secondo me c'è qualcosa sotto. Non li puoi detestare tanto se non ti hanno mai dato fastidio! In fondo con me sono stati tutti molto gentili."

Lily spiegò: "Beh, Potter mi viene dietro dal primo anno e mi tormenta, non passa giorno che noi due non litighiamo... è terribilmente immaturo, ma inspiegabilmente ciò non deve interessare granché alla popolazione femminile di Hogwarts, visto che gran parte di questa muore dietro lui e Black. A proposito, non per impaurirti, ma Black è famoso per essere stato insieme a quasi tutte le ragazze qui a scuola, quindi stai attenta, aspetta di conoscerlo meglio prima di illuderti..." Hermione rispose fiera: "Io non sono una di quelle che guarda solo all'apparenza, quindi stai tranquilla, Lily, se Black vorrà sedurmi dovrà dimostrare di essere qualcosa di più di un bel ragazzo. Comunque te l'ho detto, non mi sono sembrati male... poi dai, è l'ultimo anno, magari James è maturato davvero... prova a dargli una possibilità!" Lily sorrise. "Tu non conosci Potter, Hermione... ad ogni modo, sono contenta che tu sia venuta ad Hogwarts, credo proprio che andremo d'accordo noi due!" Hermione sorrise e sussurrò: "Anch'io lo sono, Lily..."

 

Eccoci! Il primo capitolo è questo! Scusate se fa schifo, ma è la prima ff lunga che scrivo e non è per niente facile! spero di riuscire a postare tutti i capitoli con regolarità (scuola permettendo -.-") cmq cercherò di trovare il tempo per scrivere la storia abbastanza velocemente! recensite e scrivete il vostro parere liberamente, mi sarà utile per migliorare o correggere il mio stile! ^^

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Capitolo 2
*** 02- cambiamenti e incontri nel parco ***


sempre la solita storia...i personaggi di questa storia appartengono tutti a J.K.Rowling e ho scritto questa storia senza alcun scopo di lucro.

Hermione stava studiando in sala comune insieme a Lily, quando la pace serale fu turbata dall'arrivo di James e Sirius che, desiderosi di sfoggiare le loro abilità magiche, dettero vita a un duello davanti al camino, rendendo impossibile la concentrazione per le due ragazze. Lily, al limite della sopportazione, alzo gli occhi al cielo ed esclamò: "Potter, ti dispiacerebbe smetterla? Non so se l'hai notato, ma c'è gente che deve ancora finire di studiare!". Incredibilmente James non si oppose e anzi disse: "Hai ragione Lily, smettiamo subito." Sirius lo guardò senza credere a ciò a cui aveva appena assistito.

"Ramoso, ma che ti prende? Da quando in qua stiamo a sentire cosa dice la Evans? E soprattutto, da quando in qua sei così rispettoso nei suoi confronti? Fino a poco tempo fa le avresti risposto con una battuta delle tue". James si buttò stancamente su una poltrona prima di rispondere. "La verità è che ho deciso di cambiare, Felpato. Io ci tengo davvero a lei, e mi sono reso conto che non le interessano i tipi spacconi e arroganti. Voglio solo farle vedere che in me c'è anche qualcosa di più profondo di qualche scherzo con i Malandrini." E detto questo, prese in mano il libro di Pozioni e lo aprì per studiare. Sirius era decisamente sconvolto. "James, tu stai male. Prima ti comporti come un agnellino con la Evans, poi ti metti addirittura a studiare Pozioni, cosa che non hai mai fatto in sei anni di scuola? Secondo me una visitina in infermeria ti farebbe proprio bene". Ma l'amico era talmente concentrato sul librone di scuola che nemmeno gli rispose.

Dall'altra parte della stanza, un'altra ragazza era sconcertata quanto Sirius: Lily. Non riusciva a concentrarsi, continuava a pensare a James e a come si era messo calmo quando lei glielo aveva chiesto, a come le aveva risposto educatamente. A intervalli regolari diceva a Hermione: "Strano, Potter oggi si è risparmiato di fare una battutina delle sue, e si è messo addirittura a studiare! Secondo te che tipo di malattia ha? Perché di certo da domani rinsavirà e tornerà il rompiscatole di prima." Concludeva, sospirava, si concentrava per 5 minuti sui compiti e poi tornava a parlare della "miracolosa botta in testa che doveva aver ricevuto Potter" e di come "avrebbe tanto voluto ringraziare il santo che gliel'aveva tirata". Hermione si limitava a sorridere; del resto lei conosceva benissimo quello che sarebbe successo in futuro, e capiva anche il cambiamento di James.

 

Il giorno dopo Hermione entrò nella Sala Grande per la colazione, e si sedette accanto ai Malandrini. "Ehi Hermione ciao, finalmente ci onori della tua presenza! Stai sempre con la Evans e ti sei scordata dei tuoi salvatori, eh?" Sirius si divertiva a canzonarla. Non lo faceva perché voleva provarci o per fare battute con doppi sensi; lo faceva perché gli veniva naturale scherzare e parlare con lei, come non aveva mai fatto con nessun'altra. Hermione gli sorrise e disse: "Lo so ma, ecco, Lily non ha molta... simpatia per voi, quindi cerco di stare un po' con tutti e due senza escludere nessuno." Proprio in quel momento Lily entrò nella Sala in cerca dell'amica; quando vide con chi era però fece per sedersi lontano da lei. Hermione decise di prendere in mano la situazione.

"Lily avanti, non fare la bambina, vieni qui, mica ti mangiano!" Lily, un po' stizzita, rispose: "Lo so, Mione, mi andava di stare un po' con gli altri miei amici... comunque se insisti, va bene." E con grande sorpresa della dolce ragazza, quella fu una delle mattinate più divertenti della sua vita: i Malandrini erano davvero simpatici, ora che James aveva smesso di venirle dietro in modo palese, e Sirius, anche se era lo stesso scemo, sembrava comunque molto più simpatico e maturo. Così Hermione e Lily passavano il loro tempo con i quattro e, con grande rabbia della maggior parte delle ragazze di Hogwarts, i Malandrini sembravano gradire molto la compagnia.

 

Una sera in sala comune Hermione era seduta accanto a Sirius, Remus e James; era sabato sera e potevano restare svegli fino a tardi. Peter e Lily erano già andati a letto, il primo perché tanto non capiva mai nulla di quello che succedeva e quindi non era di grande compagnia, la seconda perché era stanca della settimana di studio intenso. Dopo qualche partita a scacchi, qualche gara di magia (tutte vinte da Hermione) e tantissime risate, la giovane si lasciò scappare uno sbadiglio. "Yawn è già l'una! Cavolo, devo proprio andare a letto, altrimenti domani sembrerò davvero uno zombie..." Sirius le sorrise; quel sorriso seducente aveva già fatto cadere molte donne ai suoi piedi. "Allora vai, non credo che molti ragazzi gradirebbero il cambiamento!"

Hermione arrossì leggermente; augurò la buona notte a tutti e sparì dietro la porta del suo dormitorio. Sirius era ancora incantato a fissare la porta chiusa della camera delle ragazze del settimo anno; cosa gli succedeva? Era dall'inizio dell'anno che non usciva con nessuna ragazza, cosa mai accaduta fino ad allora! "Felpato... sei tra noi?" Remus lo chiamò sarcastico. "Felpato, avanti, dicci la verità... ti piace Hermione vero?" James era trionfante: finalmente anche lui avrebbe capito cosa si prova ad essere innamorati e non lo avrebbe più preso in giro! Sirius intanto si fissava con estremo interesse le scarpe, fino a quando sbottò.

"Non so più cosa mi succede! Un tempo quando vedevo una bella ragazza partivo subito all'attacco e dopo qualche giorno riuscivo a starci insieme e addirittura con mezze ad andarci a letto! Questa è la prima volta che non solo non sto con nessuna da così tanto tempo, ma ho paura di fare del male ad una ragazza e apprezzo di lei anche il carattere! Insomma... io ci parlo con Hermione. Con le altre non l'ho mai fatto! E' sempre stato tutto superficiale e me ne sono sempre fregato di cosa pensavano! E' diverso con lei... è una vera amica ma non capisco che mi prende, perché se non fosse niente di più per me potrei benissimo trovarmi una ragazza senza problemi, e invece no, non ci riesco!" James e Remus stettero a guardare Sirius per un po'; si vedeva che era davvero confuso. Poi Remus iniziò a parlare.

"Senti Sirius, secondo me stai solo crescendo e non può farti che bene... per quello che riguarda Hermione, dichiarati! Certo è una ragazza sensibile, devi andarci cauto, e soprattutto non la devi far sentire "una tra le tante", perché è sicuro che così non otterrai nulla da lei..."

I tre Malandrini si scambiarono sguardi di profonda amicizia e andarono a letto. Nel dormitorio femminile, intanto, anche Lily e Hermione parlavano... precisamente di ragazzi.

"Mione... sei sveglia?"

"Sì Lily... non riesco a dormire"

"Perchè? A che pensi?"

"Tu a che pensi piuttosto? O dovrei forse dire... a chi?" Hermione ghignò nel buio. Lo sapeva che Lily cominciava ad apprezzare James!

"Ecco... Mione, so che è folle, però credo proprio di provare qualcosa per James! In fondo è simpatico, è cresciuto un sacco e non è più il ragazzino stupido di prima... vabbé ogni tanto sì ma ha smesso di scagliare incantesimi sugli altri così per divertirsi! Poi l'altro giorno mi ha difeso davanti a tutta la Sala Grande con quei Serpeverde... insomma, non so che fare... forse lui nemmeno ci tiene più a me!"

"Lily, non essere sciocca! Certo che ci tiene a te, non capisci che se è cambiato è per te? Cogli l'attimo, digli quello che provi per lui!"

"Ok Mione... ci proverò... però non mi hai risposto! Tu a chi pensavi? A Sirius, per caso?". Lily era trionfante. Ora era il suo turno di prendere in giro l'amica!

"Ecco, in effetti sì... solo che non capisco più cosa provo per lui... è sempre gentile con me e questo mi confonde... vabbé anche Remus e James lo sono, ma lui è diverso... mi sembra che lo faccia perché ci tiene a me e comunque riusciamo a parlare per ore senza stancarci, è bellissimo... non mi ero mai sentita così prima d'ora!"

"Mione glielo devi dire. Secondo me lui per te prova qualcosa di serio, visto che da quando ti conosce è cambiato e non è uscito mai con nessuna, però l'unico che può confermartelo è lui." Hermione pensò alla situazione."E' il padrino di Harry! Un mio professore! Sarebbe tutto complicato una volta tornata al mio tempo, ammesso poi che io gli piaccia e che non si sia trovato un'altra fidanzata nel frattempo... e quando dovrò ripartire come farò? Non posso dirgli la verità! Ma lui mi piace veramente... ho sempre avuto una "cotta" per lui nel presente e ora questa si sta trasformando in qualcosa di più nel passato di Sirius... come farò?"

 

Il sotterraneo di Lumacorno fu scosso da un boato provocato, ovviamente, da Sirius e James. "Black! Potter! Ne ho abbastanza di voi due! Se volete superare i MAGO, dovrete smetterla di combinare guai a raffica! Dunque, Black vieni qui accanto alla signorina Granger e tu Potter accanto alla signorina Evans! Spero proprio che la vicinanza alle due mie alunne migliori possa giovarvi... anche se ne dubito". Con un sorriso grandissimo Sirius si appollaiò a sedere accanto a Hermione che sorrise. "Attento, Black, se stai accanto a me devi anche lavorare! Non credere che ti possa dire o fare tutto io eh!". Sirius scoppiò nella sua tipica risata simile a un latrato.

"Hermione, non ti preoccupare, sono perfettamente in grado di preparare una pozione da solo, se voglio... magari però un aiutino me lo potresti dare, no?" chiese speranzoso. "Ooh va bene... tipo? Cosa non ti riesce?" Sirius le prese la mano. "Ecco, per esempio non capisco mai come tagliuzzare bene le radici, o come mescolare gli ingredienti..." Hermione arrossì. "Ti faccio vedere... devi girare 5 volte in senso orario e 3 in senso antiorario... e le radici le devi tagliare finissime, praticamente trasparenti...". Lily dal canto suo era ugualmente imbarazzata; da una parte aveva Lumacorno che passava l'ora di lezione a elogiarla, dall'altra Potter che, seppur garbatamente, stava facendo lo stesso giochino che Sirius faceva con Hermione per tenerle la mano.

 

Quel pomeriggio Hermione aveva finito prima i compiti, così ne aveva approfittato per fare una passeggiata da sola nel parco e riflettere. Si sedette all'ombra di un bell'albero dalla chioma che stava perdendo gradualmente le foglie, e cominciò a pensare; ormai era lì da un mese e mezzo e si era ambientata perfettamente... però le mancava la sua Hogwarts. Le mancavano Harry e Ron che le chiedevano di copiare i compiti, Ginny che si confidava con lei, le stranezze di Luna, le lezioni di Sirius e Remus... sospirò.

"Che hai, Hermione? Qualche problema?". La ragazza sussultò. Sirius Black era sbucato dietro di lei, i capelli lunghi scompigliati dal vento e un brillio particolare negli occhi.

"Pensavo." Sirius si sedette accanto a lei.

"A cosa?" Hermione lo guardò intensamente.

"Alla mia famiglia, i miei amici...sto molto bene qui con voi, ma mi mancano, è normale credo..." Sirius sorrise. “Beh sì suppongo sia normale per chi ha una famiglia decente... questo non è il mio caso. L'anno scorso sono scappato di casa, sai? Eh sì... li odiavo tutti... la mia famiglia fissata col sangue puro, Serpeverde da secoli... e io sono stato sempre il figlio snaturato, il primo Grifondoro, Malandrino, indegno di essere chiamato Black... troppo occupato a divertirsi per mantenere il contegno reale che ci si aspettava da un membro di una famiglia così... apertamente senza pregiudizi, pronto a combattere l'avvento di Voldemort, mentre invece i miei l'hanno sempre sostenuto. Così l'anno scorso sono scappato e sono andato a vivere da James. E sono contento di averlo fatto." Hermione sentì le lacrime che le salivano agli occhi.

"Sei stato molto coraggioso, Sirius. Deve essere brutto sapere di non poter contare nemmeno sulla propria famiglia... io mi sentirei sperduta. Per fortuna qui ho conosciuto voi che mi avete aiutata moltissimo ad ambientarmi, se non fosse stato per voi non oso pensare a quest'ora che avrei fatto." Sirius le sorrise "L'ho fatto volentieri, Hermione. Te lo meriti, sei sempre disponibile ad aiutare tutti quando ne hanno bisogno." I due si guardavano negli occhi a vicenda; erano come incantati, non riuscivano a distogliere lo sguardo.

"Magari pensi anche al tuo ragazzo..." sussurrò Sirius. Hermione scosse la testa.

"No, non ho nessuno che mi aspetta a casa."

"Meglio così..."

Le loro labbra si incontrarono, persi nella magia del momento. Approfondirono il bacio; Sirius aveva certo molta più esperienza di Hermione e si vedeva; era un maestro in quell'arte. Quando alla fine si staccarono potevano essere passati secoli; avevano perso la concezione del tempo. Fu Hermione a riportare entrambi alla realtà. "Sirius, è tardissimo! Se non ci sbrighiamo arriveremo in ritardo a cena, e con la fame che mi ritrovo non ne ho davvero voglia!". E così i due innamorati si avviarono al castello ridendo e baciandosi pieni di felicità.

ciaaaooo!!!! ecco il secondo capitolo di questa storia che, nella mia mente, dovrebbe venire piuttosto lunga....è un pairing particolare, è vero, ma che adoro...infatti ho scritto un'altra ff su questa coppia sulle note di robbie williams (l'altro mio amore ^^) non so quando riuscirò a postare il terzo capitolo, perchè lo devo ancora scrivere e la scuola mi occupa molto tempo -.-" cercherò cmq di fare il prima possibile!!

volevo ringraziare le 133 persone che hanno letto, le 16 che hanno messo questa storia tra i preferiti e le 5 che hanno recensito!!! non mi sarei mai aspettata un successo così! ^^    un bacio e spero a presto

       ...la vostra Irene..

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Capitolo 3
*** 03- emozioni sul divano e incontri sgraditi ***


I personaggi di questa storia appartengono tutti a J.K.Rowling e ho scritto questa storia senza alcun scopo di lucro.

 

"Sirius Black! Lasciami immediatamente se non vuoi che mi arrabbi sul serio! Black! Mi hai sentita?". L'urlo soave di Hermione Granger riempì la Sala Comune alle dieci di sera. Sirius aveva preso in braccio la ragazza e la stava portando di peso sul divano vicino al fuoco, lontano dalla scrivania dove studiava insieme a Lily. Gli altri tre Malandrini e Lily ridevano divertiti, mentre la povera Hermione si ritrovava a scalciare anche se in fondo lottava per trattenere le risate. "Devi smetterla di studiare fino a tardi, Hermione. Insomma, vuoi deciderti a dedicarti un po' di più al tuo ragazzo? Guarda che potrei anche offendermi per la tua mancanza di attenzioni nei miei confronti... essere tradito con un libro di scuola sarebbe un colpo troppo pesante per me!"

Ormai tutti si stavano sbellicando dalle risate, mentre Sirius faceva sedere Hermione sul suo grembo sul divano e la teneva ben arpionata con le mani attorno ai suoi fianchi. Gran parte delle ragazze presenti li guardava male; la notizia che Hermione Granger e Sirius Black stavano insieme non era stata di per sé un duro colpo per le ammiratrici del Malandrino; in fondo Sirius era famoso per la straordinaria rapidità con cui cambiava le ragazze e tutte pensavano che anche con la Granger si sarebbe verificata una storia simile. Ma dopo due mesi che stavano insieme, persino le ragazze più oche della scuola avevano dovuto ricredersi; anche se Black continuava a fare i suoi scherzi da Malandrino era maturato e s'impegnava seriamente nella sua relazione con Hermione.

"Vabbé, sarà meglio che vada a letto..." Remus fece l'occhiolino a Sirius.

"Vieni Peter?"

"No, Remus, non ho sonno... ahia, ok, vengo!" Minus si era beccato una gomitata da parte dell'amico; possibile che Peter non capisse che era un piano per far rimanere soli Sirius e Hermione? James e Lily erano già andati nei dormitori, il primo stanco per l'allenamento di Quidditch, la seconda per il troppo studio. "Direi che siamo rimasti soli, Mione, e la cosa non mi dispiace affatto..." Sirius la guardò con un sorriso malizioso. Hermione alzò gli occhi al cielo.

"Oddio, il mio ragazzo è decisamente un pervertito... ma chi me l'ha fatto fare di mettermi con te?". Sirius la guardò indignato "Stai scherzando, vero?", una nota di preoccupazione nella voce. Hermione rise. "Ma secondo te? Certo che scherzo, lo sai che non posso vivere senza di te!".

Sirius sorrise beato e mise la ragazza sdraiata sul divano, mentre lui si sistemò sopra di lei. La baciò intensamente e infilò la mano sotto la maglia di lei; la sentì rabbrividire mentre le baciava il collo, poi spostò la mano sempre più su, fino a raggiungere il bordo del reggiseno. Hermione era combattuta: se da un lato voleva con tutta sé stessa andare oltre, sapeva che così facendo la loro storia sarebbe diventata per entrambi molto più "seria" e difficile da cancellare... e sarebbe stato solo un dolore in più per tutti e due. Decise di lasciarlo fare; in fondo non stava facendo nulla di troppo spinto per il momento. Poi Sirius, preso dall'eccitazione del momento, spinse la mano verso la cerniera dei pantaloni di Hermione, la aprì e infilò delicatamente una mano dentro. "Sirius..." sussurrò a malincuore la ragazza. "Mhm? Che c'è Mione?" Sirius riemerse; era preoccupato, aveva paura di averla turbata.

"Sirius scusa, ma ancora non me la sento... scusami, davvero". Sembrava desolata. Sirius si rialzò un pochino. "Non ti preoccupare, ti capisco benissimo, e in fondo è bello così, andare per gradi... non ti preoccupare." Hermione appoggiò la testa sul suo petto. "Ora penserai che sono una bambina che ha paura dell'amore... è solo che prima di andare più in là voglio aspettare, voglio essere davvero sicura...n on che io non ci tenga a te eh!" aggiunse Hermione in fretta, temendo di averlo ferito. "Però voglio che sia speciale e adesso non ero preparata... certo, tu non ci sarai abituato, con tutte le ragazze con cui sei uscito sicuramente ti sarà capitato di incontrarne poche come me..."

Sirius le baciò la testa teneramente; era cambiato moltissimo. "E' vero, non ho trovato nessuna come te, ma questo non vuol dire che tu sia sbagliata, no? Semplicemente dimostra il fatto che sei unica e che non sei stupida come la maggior parte delle ragazze di Hogwarts. E' per questo che voglio stare solo con te." Hermione sorrise. "Grazie Sirius. Sei straordinario, veramente. Sei cambiato così tanto... e anche James. Lily l'altro giorno mi diceva che si diverte molto a stare con voi e che è davvero contenta di uscire con James il prossimo finesettimana ad Hogsmeade." Sirius rise.

"Chissà come sarà contento Ramoso quando glielo dirò! L'ho sempre detto che Lily alla fine avrebbe ceduto, si vedeva troppo bene!". I due continuarono a ridere per un po' e dopo si avviarono a letto, anche se entrambi pensavano a cosa era successo sul divano ed erano ancora troppo emozionati per addormentarsi facilmente.

 

"Mione, dove vuoi andare? Io propongo un posto caldo, fuori si gela." Erano ad Hogsmeade, ma la giornata non era delle migliori. L'inverno stava decisamente arrivando e tutti i ragazzi erano avvolti in pesanti cappotti e portavano calde sciarpe di lana. "Proposta accettata, Sirius... andiamo ai Tre Manici di Scopa, ti va? Comunque guarda mi andrebbe bene anche la Stamberga Strillante, l'importante è stare caldi." Sirius la prese per mano e si avviarono nella tormenta. Incrociarono Lily e James abbracciati; Sirius fece un fischio di ammirazione rivolto all'amico e si prese un colpo da Hermione che non voleva che Lily fosse messa in imbarazzo.

"Mione, ma che ho fatto?"

"Sirius, lascia perdere."

Entrarono nel pub e videro subito Remus seduto qualche tavolo più in là con una Corvonero molto carina con cui usciva da qualche settimana. "Sirius, se lo prendi in giro o gli complichi la situazione, giuro che ti faccio una scenata qui davanti a tutti... oh guarda, c'è Piton!". Severus Piton stava uscendo e si era incrociato proprio con Black, che non perdeva mai l'occasione per provocarlo. "Sirius, per favore, non dirgli nulla, stai calmo, voglio passare la giornata con te e non voglio che Piton ce la rovini..."

"Va bene, Mione, andiamo avanti." Ma fu Piton ad iniziare; era sconvolto perché aveva appena visto James e Lily baciarsi. "Ma bravo, Black, sempre la stessa ragazza da due mesi! Cos'è, non ce n'era rimasta più una da provare ad Hogwarts?"

"Stai zitto, Mocciosus, non ho voglia di stare a sentire i tuoi lamenti" replicò Sirius freddo. Hermione li guardava come paralizzata; seguiva attenta lo scambio di battute tra i due. "Poverina... suppongo che presto farai la fine di tutte le altre... scaricata dopo che Black avrà ottenuto quello che voleva, illusa e irrimediabilmente senza speranze!" Hermione diventò rossa. "Strano, non sembri come le altre... ma evidentemente mi devo sbagliare, dato che stai con Black..." e arricciò il naso. Sirius tirò fuori la bacchetta. "Un'altra parola contro Hermione e giuro che ti spedisco dritto all'inferno, brutto Mocciosus..."

"Sirius! Basta! Non ne vale la pena, per uno come lui! La verità è che è geloso, non tanto perché vorrebbe stare con me, ma perché lui non è felice come lo siamo noi! C'è solo da compatirlo, uno così, incapace di maturare... sai che ti dico, Piton? Dici sempre che Black è immaturo, ma oggi hai dato prova di esserlo di più te. Sei stato tu a provocarlo, lui non ha reagito e tu hai continuato come un bambino bizzoso! Mi fai pena, Severus!" e detto questo, prese per il braccio un Sirius completamente stupefatto e se lo trascinò fuori nella tempesta.

 

"Oddio! Davvero gli hai detto così?". Lily non credeva alle parole dell'amica, Hermione era sempre così riflessiva, non credeva che in realtà avesse quella grinta. Le due ragazze erano nel loro dormitorio e si stavano raccontando i particolari delle loro uscite del pomeriggio; Hermione aveva appena finito di descrivere la sua. "Certo che gliel'ho detto! Sirius mi ha sempre difesa da tutti, è giusto che anch'io lo faccia con lui!". Lily si sdraiò sul suo letto a baldacchino.

"Sai, io e Severus eravamo molto amici, ma da quando ha cominciato a frequentare tutti quei Mangiamorte è cambiato e non sono più riuscita a giustificarlo... io odio la magia oscura, odio Voldemort e non ci vedo niente di eroico nell'unirsi a lui... non voglio avere nulla a che fare con un aspirante Mangiamorte. Comunque, oggi mi sono divertita tantissimo con James; è stata una delle giornate più divertenti della mia vita. Non credevo che fosse così simpatico e gentile, avevo sbagliato nel giudicarlo... e mi ero sbagliata anche con Sirius".  Hermione sorrise.

"Te l'avevo detto che non erano poi così male! Sono così contenta per te e James... davvero, siete fatti apposta per stare insieme... è nel vostro futuro!". Ma una volta spenta la luce, Hermione non poté fare a meno di sentirsi triste. Lily e James erano fatti per stare insieme, ma il destino avrebbe concesso loro solo pochi altri anni di vita; sarebbero stati traditi da uno dei loro migliori amici, e la cosa peggiore era che quella loro condanna a morte pesava su Hermione, perché lo sapeva e non poteva impedirlo e poteva solo stare in silenzio mentre Lily, ignara che la sua vita stava per finire, progettava il matrimonio e la vita piena di figli con James.

 

La sera dopo si stavano abbuffando al banchetto (come sempre del resto) quando il professor Silente si alzò per fare un annuncio. "Buonasera, miei cari ragazzi! Suppongo che siate stanchi a causa della tediante giornata di scuola e dell'abbondanza del nostro banchetto, perciò vi ruberò solo pochi istanti. Quest'anno abbiamo deciso di festeggiare in modo più appropriato il Natale e, per la prima volta, daremo un ballo la sera del 24 dicembre". Ci fu un coro di approvazione da parte delle femmine, qualche lamento sconsolato da parte dei ragazzi che non amavano ballare; a un cenno del preside ritornò il silenzio. "Naturalmente se si dovessero verificare episodi imbarazzanti questa esperienza in futuro non verrà ripetuta, perciò vi consiglio di comportarvi in modo civile senza creare problemi. Detto questo, direi che potete anche andare a riposarvi nei vostri letti per prepararvi alla giornata di domani. Buona notte!"

"Mione, ci andiamo insieme al ballo, vero?" Sirius le si rivolse speranzoso. Lei lo guardò stupita. "Certo, mi sembra normale! Stiamo insieme, mi pare, giusto?". Anche Lily e James ci sarebbero andati insieme; ormai facevano coppia fissa e persino i professori, che erano a conoscenza dello strenuo corteggiamento durato anni che James aveva riservato a Lily, erano divertiti dalla faccenda. Sirius entrando nel dormitorio pensò che non si era mai sentito più felice in vita sua: si divertiva, la scuola andava abbastanza bene, aveva degli amici fantastici ed era, per la prima volta, innamorato. Purtroppo però la sua felicità non sarebbe durata molto a lungo. 

 

Ciao a tutti!!! Alla fine sono riuscita a trovare il tempo per scrivere il terzo capitolo! forse è un po' più sdolcinato del precedente, ma serve per far capire quanto è intenso il sentimento che lega Sirius e Hermione...ho già iniziato a scrivere il quarto capitolo, quindi spero di riuscire ad aggiornare tra pochi giorni (come sempre, scuola permettendo -.-"). Volevo anche ringraziare tutti voi che siete arrivati a leggere fino a qui, le 25 persone che hanno inserito questa storia tra i preferiti e i 10 commenti che mi avete lasciato; grazie, mi fa piacere che la storia vi piaccia e saperlo mi spinge a scrivere più in fretta ^^. Purtroppo di ff in italiano Sirius/Hermione ce n'è davvero poche, mentre ho visto che su Youtube ci sono diversi video su questo pairing e che in inglese ci sono anche molte ff....e ho scoperto che anche i fan inglesi hanno pensato a far tornare indietro nel tempo Hermione per farla innamorare di Sirius...insomma solo in Italia questa coppia non è valorizzata!! Bene, dopo questo sfogo xD vi saluto! Ci sentiamo al prossimo aggiornamento che, ripeto, spero di poter fare presto....ciao! un bacione immenso! Irene..

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Capitolo 4
*** 04- il ballo ***


I personaggi di questa storia ap

I personaggi di questa storia appartengono tutti a J.K.Rowling e ho scritto questa storia senza alcun scopo di lucro.

"Lily, non ho nulla da mettermi! Come farò per il ballo? Non posso nemmeno tornare ad Hogsmeade per comprarmi un vestito, il prossimo finesettimana è a febbraio! Te come farai?". Lily stava frugando nel suo baule. La notizia del ballo inizialmente le aveva entusiasmate ma dopo aveva lasciato il posto al panico: non avevano idea di che vestito mettere e entrambe volevano fare bella figura con i fidanzati. "Eccolo!" Lily aveva estratto dal fondo del baule un bel vestito grigio perla, molto elegante; lo aveva sistemato sul letto e lo stava osservando. "Allora ce l'hai, un vestito! Oddio, come farò? Sarò l'unica a non sapere che mettermi!" Hermione era disperata. "Ce l'ho perchè mia mamma dice sempre che alla sua scuola tutti gli anni organizzavano un ballo, così è dal primo anno che mi mette un vestito da sera nel baule, nel caso servisse..non ha ancora capito che lei è andata a una scuola babbana e qui a Hogwarts è diverso..però quest'anno finalmente mi servirà un abito da cerimonia!". Vedendo che l'amica non era convinta, Lily le disse "Scrivi a casa per fartene mandare uno, così risolvi il problema!". Certo, sarebbe stato la cosa più logica da fare..se non fosse stato che la lettera da spedire ai suoi genitori avrebbe dovuto fare un viaggio di 20 anni per raggiungerli. Hermione decise di andare da Silente per chiedergli se poteva fare un strappo alla regola e lasciarla andare ad Hogsmeade per comprare un vestito. Il preside glielo concesse, così il sabato prima del ballo lei e Lily partirono per andare a fare shopping e la sera tornarono in Sala Comune cariche di pacchi. "Mione, hai comprato tutto il negozio? Ti vedo un po' sovraccarica..posso aiutarti io a portare i pacchetti, però in cambio voglio vedere il vestito!" Sirius stava tentando in tutti i modi di dare una sbirciatina al vestito di Hermione. "No, Sirius, lo vedrai al ballo, deve essere una sorpresa!". "Mione, mica ci sposiamo e lo sposo non può vedere il vestito della sposa fino al giorno del matrimonio! Andiamo, sono troppo curioso!". Sirius continuò a insistere fino al giorno del ballo, ma Hermione era un osso molto duro e non mollò.

"Ramoso, non sono mai stato così nervoso in vita mia. Come mi sta la giacca? Mica è sgualcita vero? Non posso fare brutta figura davanti a Hermione!". "Felpato, non sei l'unico ad essere nervoso, quindi fammi il sacrosanto piacere di stare zitto! E poi se sei così nervoso per un ballo dopo due mesi che state insieme pensa a cosa farai quando ti sposerai". Era la sera del ballo e James e Sirius erano nel corridoio davanti alla Sala Grande e aspettavano che arrivassero le loro ragazze. James era talmente nervoso che non riusciva a parlare; aveva lo stomaco chiuso ed era straordinariamente pallido. Sirius invece sfogava il suo nervosismo parlando e irritando il migliore amico; erano in pena perchè le loro compagne non erano ancora arrivate e si erano messi in testa che non sarebbero mai scese e sarebbero rimasti soli. Remus era già entrato con la sua ragazza e la cosa irritò ulteriormente i due Malandrini. "Ecco, lo vedi, lei è arrivata, perchè loro no? Non è che hanno cambiato idea? Se è così meglio suicidarsi, amico. E' più dignitoso." Dopo cinque minuti, una ragazza sbucò dall'angolo e scese nel corridoio; Lily era arrivata. James schizzò subito in piedi e le si avvicinò per farle il baciamano; era semplicemente stupenda. Aveva i capelli rosso fiamma avvolti in un' elegante crocchia dietro la nuca, tenuta ferma da un fermaglio con un giglio bianco che risaltava magnificamente con il colore dei capelli; il vestito era elegante ma al tempo stesso molto semplice, proprio come lei; portava un morbido scialle grigio perla perchè il vestito era un po' scollato e le lasciava scoperte le spalle. Lily e James si avviarono nella sala, mentre Sirius era ancora in pena per il ritardo di Hermione. Dopo pochissimo questa arrivò; Sirius si bloccò ad osservarla. "Scusa, Sirius, ho avuto dei problemi con il vestito, si era bloccata la cerniera!". In un altro contesto il ragazzo avrebbe fatto la sua solita battuta, tipo "non c'era bisogno che venissi con la cerniera chiusa...." e l'avrebbe guardata ammiccando; in quel momento non ce la faceva, perchè per la prima volta si rendeva veramente conto della bellezza spontanea e naturale di Hermione e di come la divisa di scuola non le rendesse assolutamente merito. I capelli erano raccolti in alto e alcuni boccoli le ricadevano ribelli sulle spalle scoperte; indossava un vestito blu scuro che le fasciava il busto e ricadeva invece più morbido a partire dalla vita; le si intravedevano delle scarpe col tacco a spillo dello stesso colore. "Mione, sei bellissima." Hermione sorrise imbarazzata. "Anche tu, Sirius, stai davvero bene vestito così elegante. Ti dona, sai?" poi entrarono nella sala pronti per ballare.

Si stavano divertendo un mondo; non avevano smesso un attimo di ballare e anzi Sirius non perdeva occasione per mettersi in mostra e trascinare Hermione in balli scatenati. "Sirius, visto che la band adesso ha smesso di suonare andiamo a prendere da bere con James e Lily?" Hermione era senza fiato e quella pausa era provvidenziale. "Ciao, come va? Sirius se continui a ballare con tutto questo entusiasmo travolgerai tutti sulla pista eh....vacci piano!" Lily aveva un po' di fiatone e i capelli cominciavano a non stare più al loro posto. "Ah non dirlo a me, Lily, sapessi che fatica che ho fatto per stargli dietro..." Hermione prese un po' di burrobirra e cominciò a bere. Sirius come al solito la buttò sul melodrammatico e fece l'offeso. "Ok, se non apprezzi la mia compagnia posso sempre andare a ballare con un'altra, tanto sono sicuro che non avrò problemi a trovarla!". A Hermione andò di traverso la burrobirra. "Sirius scherzo...dai torniamo a ballare!!". Proprio in quel momento prese la parola il cantante della band che annunciò un lento in onore di tutte le coppie presenti. Subito una massa di ragazze eccitate dal ballo romantico che stava per essere suonato si spinse al centro della pista insieme ai compagni. Sirius prese la mano di Hermione e la guidò delicatamente in un angolo della pista; mentre la musica cominciava, la prese in vita e cominciarono a ballare abbracciati.

This one’s going out to all the lover’s out there
Hold each other tight and keep each other warm

Hermione sorrise mentre appoggiava la testa contro la spalla di Sirius; non si era mai sentita così sicura in vita sua, nemmeno quando durante la guerra contro Voldemort era sempre circondata da Auror super esperti.

Dance, your final dance
This is your final chance
To hold the one you love
You know, you’ve waited
Long enough


Hermione sapeva che presto sarebbe finito tutto; non aveva idea di cosa sarebbe successo una volta tornata nel suo tempo, sapeva solo che molto difficilmente quegli attimi così intimi tra loro sarebbero tornati. "Non lasciarmi, Sirius..ho bisogno di te." Il ragazzo l'abbracciò ancora più forte. Si sentiva anche lui semplicemente beato, avrebbe voluto restare per sempre in quel modo, gli sarebbe bastato. Fuori di Hogwarts c'era la guerra e il futuro di tutti era incerto; in particolar modo loro che erano giovani e talentuosi ma altrettanto decisi a non unirsi a Voldemort avrebbero dovuto scegliere che strada prendere e rifiutare di servire Voldemort li avrebbe portati molto probabilmente alla morte.

So believe, that magic works
Don’t be afraid of being hurt
Don’t let, this magic die
The answer's there
Oh, just look in her eyes


Hermione lo baciò lentamente; voleva assaporare ogni singolo momento passato con lui, non voleva sprecare nulla. "Mione mi sembri tesa..cos'hai?" Sirius le alzò il mento per guardarla negli occhi. Vide che questi si stavano riempiendo di lacrime; si spaventò perchè non capiva il motivo di questo turbamento. "Sirius, ho paura. Per noi, per quello che c'è fuori da questa scuola, e ho paura di farti soffrire, perchè non lo meriti...e so che soffriremo entrambi." Sirius le sorrise. "Stai tranquilla, andrà tutto bene. Non preoccuparti troppo per il futuro, pensa a vivere il presente, una soluzione la troveremo..vedrai che la guerra finirà."

And make, your final move
Hmmm, don’t be scared
She wants you to
Yeah, it's hard
You must be brave
Don’t let this moment slip away


Sirius era indeciso; era un po' che stava pensando di fare una proposta ad Hermione ma aveva sempre avuto paura di ricevere un rifiuto, quindi aveva lasciato stare; tuttavia quell'occasione gli sembrava adatta per provare. "Mione?". "Dimmi, Sirius." La ragazza staccò la testa dalla spalla del compagno e lo guardò in faccia; l'esitazione di lui la rendeva in qualche modo nervosa, perchè in genere Sirius era tutto tranne imbarazzato o esitante. "Mione, pensavo..quando avremo finito Hogwarts, potremmo continuare a vederci, a stare insieme..come una famiglia..il fatto è che non credo di poter amare mai nessun'altra donna ora che ho conosciuto te. E' da un po' che te lo volevo dire, ma non ho mai trovato il momento adatto." Hermione si morse il labbro. "Sirius, ti prego, non dire così. Io ti amo, davvero, ma siamo così giovani, fuori c'è la guerra, e legarsi così tanto alle persone e fare progetti in questo modo mi sembra una follia.." Sirius asciugò una lacrima dal volto di Hermione; "Mione, scusa, non volevo turbarti..hai ragione, pensiamo a finire Hogwarts intanto." 

So believe, that magic works
Don’t be afraid, afraid of being hurt
No, don’t let this magic die
Ohh, the answer's there
Yeah, just look in her eyes


Continuarono a ballare; James e Lily passarono accanto a loro e Sirius non perse l'occasione per tirare una gomitata a James e fargli l'occhiolino. "Sirius! Lascialo stare, poverino, chissà com'è contento di ballare con Lily! Alla fine ha realizzato il suo sogno poverino" disse Hermione ridendo. Sirius rise "Povero Ramoso, è dal primo anno che è innamorato cotto.. finalmente la Evans si è decisa a dargli una possibilità! Comunque hai ragione Mione, ti stavo trascurando..." e con un sorriso tipicamente malandrino la baciò dolcemente. Hermione lo guardò divertita. "Sei sempre lo stesso malandrino, Sirius."

And don’t believe that magic can die,
No, no, no, this magic can't die

 

"Oddio guarda Silente che balla con la McGranitt! Lo sapevo che tra loro c'era qualcosa!" Sirius come al solito non perdeva occasione per fare commenti sulle altre coppie. "In effetti sembrano molto legati..chissà magari presto verremo invitati al loro matrimonio!" Hermione si stava divertendo un monte, con Sirius anche un romantico lento riusciva a diventare un'occasione per ridere! "Aah Mione quanto mi piacerebbe essere al matrimonio di quei due! Se non mi invitano mi offendo!". Hermione sorrise e si strinse a lui; voleva non pensare più a nulla, stare per sempre con lui senza dover tornare nel presente..anche se prima o poi quel momento sarebbe arrivato.

So dance, your final dance,
Cause this is, your final chance.
 

La canzone sfumò gradualmente; il preside prese poi la parola e invitò tutti i ragazzi a tornare nei loro dormitori perchè il ballo era concluso. Sirius fece il baciamano alla sua dama. "E' stata una serata bellissima, Mione, è incredibile come sto bene con te." Hermione lo abbracciò e rise "Voglio proprio vedere la tua faccia domani quando aprirai il mio regalo! E' il primo Natale che passiamo insieme, voglio divertirmi e non pensare né alla scuola né alla guerra per una volta!". Il ragazzo la guardò fingendosi preoccupato. "Hermione Granger che non pensa alla scuola per un giorno intero?! Che ti è successo, stai male? Qualcuno deve averti fatto impazzire." "E' colpa della tua cattiva influenza, Sirius. Vedi che succede a frequentare certe compagnie...io non penso allo studio per un giorno intero e te adesso ti applichi molto di più...l'influenza altrui fa miracoli!". In quel momento incontrarono James e Lily e cominciarono a parlare del ballo e delle coppie nate quella sera; poi in Sala Comune filarono subito a letto perchè erano stanchi morti. "Buonanotte, Sirius." "Buonanotte, Mione."

 

Eccoci qua!!! Anche il quarto capitolo è andato, adesso devo iniziare il quinto che, vi avverto, sarà abbastanza triste....mi sono emozionata tantissimo a scrivere questo capitolo, la canzone citata è "Magic works" e fa parte della colonna sonora del film "Harry Potter e il calice di fuoco"! Vi consiglio di ascoltarla mentre leggete prima di tutto perchè è una canzone bellissima che merita comunque di essere ascoltata e poi perchè sicuramente vi aiuterà a immaginarvi la scena....che belli Hermione e Sirius *.* *.* *.* xD li amo veramente troppo!! A questo punto, ringrazio come sempre ^^ le 12 persone che hanno recensito, le 31 che hanno inserito la storia nei preferiti e le altre che hanno letto!! Mi fa piacere che vi piaccia la storia, davvero ^.^    ci sentiamo al prossimo aggiornamento..un bacio, Irene!!

 

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Capitolo 5
*** 05- natale e addii ***


La mattina dopo Hermione si svegliò più stanca di quando era andata a dormire; le ci volle un po' per ricordarsi che la sera prima c'era stato il ballo e che quella... era la mattina di Natale! Schizzò subito giù dal letto e trovò ai suoi piedi una montagna di regali. Hermione dall'eccitazione si mise a strillare.

"Lily, alzati, è Natale! Guarda, ci sono i regali!". Lily Evans non condivideva l'entusiasmo dell'amica e la maledisse mentalmente per avere interrotto il suo placido sonno con i suoi berci; dopo poco data l'insistenza della compagna di camera si decise a aprire gli occhi e a rivolgerle un mezzo sorriso.

"Oh, perfetto, adesso vado a svegliare Sirius!"

"Che cosa?". La futura signora Potter si era decisamente svegliata; si era messa di scatto a sedere sul letto incredula del fatto che l'amica stesse per entrare nel dormitorio maschile. Hermione però era già schizzata fuori dalla stanza e si stava precipitando verso la stanza di Sirius e degli altri Malandrini. "Sirius! Sveglia, è Natale! Avanti, muoviti, guarda quanti regali hai ricevuto!" Hermione era letteralmente piombata sul letto del fidanzato che dormiva ancora della grossa. "Mione... che c'è?" Sirius si sforzò di restare sveglio e anche calmo vedendo Hermione vestita solo con una leggera camicia da notte nel suo letto, provocando in lui pensieri non proprio casti. James bofonchiò: "Felpato, so che è la tua ragazza, ma in questo momento la ucciderei per avermi svegliato in questo modo." Poi mise a fuoco il fatto che era, appunto, una ragazza e che si era presentata nel loro dormitorio in abbigliamento non proprio canonico e cominciò a sbraitare.

"Ehi, non è giusto! Anch'io voglio che Lily venga a farmi gli auguri nel mio letto vestita solo con una camicia da notte!" Sirius rise. "Evidentemente, Ramoso, l'essere svegliati in questo modo ha i suoi vantaggi." Hermione rise e lo baciò. "Vado a cambiarmi, buon Natale a tutti, vi aspetto giù in Sala Comune!"

"Dai, Sirius, muoviti, vieni a scartare i regali!" Hermione quel giorno era veramente allegra, era la più sveglia del gruppo e non dava pace a nessuno, voleva che scartassero i propri regali tutti insieme sotto l'albero della Sala Comune. "Mione, calmati, abbiamo tutto il giorno per divertirci a scartare i pacchetti, non ti affogare ora!" Hermione si alzò e dette un bacio sulla guancia al ragazzo mentre gli consegnava un pacchetto. "Buon Natale, Sirius. Avanti, aprilo! Voglio vedere se ti piace." Hermione cominciò a scartare il suo regalo e quando vide cos'era gettò le braccia attorno al collo di Sirius: le aveva regalato un anello con un bel brillante che doveva essere costato una fortuna.

"Beh, di solito i Black alle fidanzate regalano l'anello con lo stemma di famiglia che ci tramandiamo da generazioni, ma ho pensato che sarebbe stato un insulto troppo grosso regalarti un oggetto che appartiene a un famiglia del genere." Hermione lo guardò emozionata. "Sirius ma non dovevi, chissà quanto avrai speso, non posso accettarlo..." Sirius la guardò con forza. "Mione, mi fa piacere che tu lo tenga. Fidati, sono contento così. E ora, vediamo il mio regalo!" Il ragazzo scartò il pacchetto e trovò un libro (sempre la solita Hermione) sul Quidditch più un intero kit di manutenzione per la scopa da corsa e un altro kit per la manutenzione della moto babbana completo di manuale di istruzioni per l'uso.

"Mione, è tutto bellissimo, grazie! Poi un giorno ti porterò a fare un giro sulla mia moto, non accetto scuse!" Hermione sorrise e si avviò in Sala Grande per la colazione.

 

Quella mattina la Sala Grande fu letteralmente invasa da molti più gufi del solito che portavano gli auguri di Natale per tutti i ragazzi da parte delle proprie famiglie. Un piccolo gufo atterrò davanti a Hermione, che lo guardò stupita; la lettera era indirizzata a lei effettivamente, ma chi mai le poteva fare degli auguri dato che non era quella la sua epoca? La aprì e mentre leggeva desiderò non averlo mai fatto.

Cara signorina Granger, sono lieto di farle sapere che ho trovato un modo per farla tornare nel suo tempo. La prego dunque di recarsi nel mio ufficio questo pomeriggio alle ore 16.00 insieme ai suoi bagagli per tornare definitivamente alla sua epoca. Temo purtroppo che questo suo viaggio nel tempo dovrà continuare a restare segreto, quindi le suggerisco di raccontare ai suoi amici una storia plausibile della sua partenza in alternativa alla verità.

Con i miei più sentiti auguri di buon Natale,

Albus Silente

Hermione era disperata; non solo avrebbe dovuto lasciare Sirius, ma gli avrebbe dovuto mentire di nuovo, magari dirgli che non lo amava per poter coprire il suo viaggio nel tempo. "Mione mi sembri strana... dai mangia, è Natale! Dopo andiamo a giocare a palle di neve con James e Remus, voglio vincere come faccio tutti gli anni!" Hermione si sforzò di sorridere; non voleva rovinare la giornata di Natale a tutti, aveva intenzione di coinvolgerli il meno possibile. Tuttavia Sirius conosceva troppo bene Hermione e capì subito che c'era qualcosa che non andava se si comportava in modo così strano.

"Mione ma che hai? Stamani sei venuta a buttarci giù dal letto euforica, adesso sembra che ti abbiano detto che ti hanno rimandato in tutte le materie! Mi vuoi spiegare che succede?" Sirius era quasi preoccupato; non era da lei chiudersi in quel modo. Hermione sospirò; decise di chiarire la situazione. "Sirius, ragazzi, questo è l'ultimo giorno che passo qui. Stamani mi è arrivata una lettera del preside in cui mi invita ad andare da lui oggi pomeriggio alle quattro perché i miei genitori sono stati trasferiti di nuovo in America e anch'io li seguirò là tramite una Passaporta. E' per questo che mi comporto stranamente, perché devo partire." E detto questo scappò nel dormitorio per fare le valige e soprattutto per non far vedere che piangeva.

 

Sirius non perse tempo; corse dietro ad Hermione e la seguì. "Mione, stai scherzando? Puoi benissimo restare qui a studiare, cosa c'entrano i tuoi?" Era disperato, il mondo gli era crollato addosso. Hermione stava ripiegando i vestiti sul letto. "Sir, mi dispiace, ma i miei vogliono mettersi al sicuro... devo andare con loro." E distolse lo sguardo fissando il comodino. Sirius le si mise accanto e le prese la mano. "Mione, resta. Almeno fino alla fine dell'anno, qui sei al sicuro! Dopo la scuola se vuoi posso venire anch'io in America, ovunque vorrai, ti seguirò anche in capo al mondo, ma non mi lasciare! Tutto quello che voglio è stare con te, Mione." La ragazza ritirò la mano e si chinò di nuovo a sistemare i libri di scuola.

"Sirius, ti prego, cerca di capire! I miei vogliono tenere la famiglia unita... è meglio per tutti, credimi. Di questi tempi affezionarsi troppo a qualcuno è folle". Sirius non credeva a quello che sentiva; Hermione lo stava lasciando? "Mione ma che ti ho fatto? Ti prego, dimmi qualcosa. Non credo che esista un posto più sicuro di Hogwarts, puoi anche dirlo ai tuoi." Hermione sistemò il vestito che aveva indossato al ballo; Sirius sorrise ricordandosi di come erano stati felici la sera prima.

"Mione, se proprio devi andare, almeno teniamoci in contatto! Ti giuro che farei di tutto per stare con te, se non possiamo ora almeno proviamoci dopo Hogwarts, quando saremo completamente indipendenti!" Hermione capì che lo stava ferendo e ne era sconvolta; era anche arrabbiata con sé stessa per aver creato quella situazione quando sapeva benissimo che sarebbe finita certamente male, così presa dalla disperazione cominciò ad alzare la voce.

"Sirius, ne abbiamo già discusso mi pare, te l'avevo detto di non affezionarti a me! Mi dispiace, non avrei dovuto illuderti, ma credimi, sarà impossibile per noi restare in contatto e quindi la cosa più giusta è che tu mi dimentichi! Trovati un'altra donna e vivi la tua vita, senza stare ad aspettarmi!"

"Beh, Mione, il fatto è che, come ti ripeto da mesi, io ti amo e non posso trovarmi un'altra donna! Te l'ho detto ieri, adesso che ti ho conosciuta non riuscirò mai ad amare nessun'altra, ho capito che solo con te posso stare veramente bene! Non lascerò che la distanza possa dividerci!"

"Sirius, guarda in faccia la realtà, è una storia impossibile! Mi dispiace dovertelo dire, ma non possiamo. Devi dimenticarmi, Sirius, soffrirai e basta se mi aspetterai. Vivi la tua vita!" Infine chiuse il baule e gli si avvicinò; lo guardò con gli occhi pieni di lacrime e uscì dalla porta senza voltarsi indietro.

 

"Eccomi, preside. La prego, facciamo in fretta." Hermione era appena arrivata nello studio di Silente; l'addio con i suoi amici l'aveva stravolta. "Signorina Granger, capisco benissimo i suoi sentimenti e le posso solo augurare buona fortuna, qualunque decisione prenda nel suo futuro. Per tornare a questioni più pratiche, ho riparato la sua Giratempo e l'ho modificata personalmente. Le basterà girarla due volte in senso orario per tornare in questo studio tra vent'anni esatti, pochi minuti dopo la sua partenza." Hermione prese lentamente la Giratempo; se la mise al collo e si rivolse al professore. "Grazie per tutto, preside. Non so come avrei fatto senza di lei." Poi girò l'oggetto magico e tutto intorno a lei svanì in un vortice di colori e di immagini.

 

"Bentornata, signorina Granger. Suppongo che abbia appena dialogato con la mia versione più giovane di vent'anni, vero?" Silente le sorrise da dietro la scrivania; era lo stesso Silente che Hermione aveva imparato a conoscere. Nello studio c'era anche Lupin, visibilmente scosso; si avvicinò alla ragazza e le mise una mano sulla spalla. "Tutto bene, Hermione? Sarai un po' scioccata, immagino." Hermione annuì.

"Dov'è Sirius? Gli devo parlare, voglio spiegargli, chiarire con lui!" Remus la guardò colpevole. "Hermione, anche se i vostri sentimenti sono molto profondi, qui siete pur sempre un'alunna e il suo professore... e abbiamo deciso di prendere, almeno fino alla fine dell'anno, delle misure precauzionali." Hermione non ci capiva nulla. "Che volete dire?"

Silente la scrutò. "Intendiamo dire che ti farò un incantesimo di memoria per non farti ricordare il tuo viaggio nel tempo e farti scordare i tuoi sentimenti per Sirius, che in virtù del vostro attuale rapporto studente-insegnante sono inappropriati. Alla fine dell'anno scolastico ti restituirò i tuoi ricordi e sarete liberi di affrontare la situazione come meglio credete." Hermione era sbalordita; certo, non credeva che sarebbe stata una passeggiata gestire la sua relazione con Sirius dopo tutto quello che era successo, ma non credeva nemmeno che sarebbe dovuta arrivare a tanto! Tuttavia annuì a malincuore, perché sapeva che Silente avrebbe fatto come voleva lui. Così Silente levò la bacchetta e una sensazione di vuoto riempì la mente di Hermione.

 

Sirius Black correva verso l'ufficio di Silente; Hermione non si era presentata alla lezione e nessuno l'aveva vista in giro; che fosse proprio quello il momento che aveva scelto per farsi il suo viaggetto nel tempo? Arrivato davanti all'ufficio del preside pronunciò in fretta la parola d'ordine ("Cioccorane") e si catapultò dentro salendo i gradini a corsa. Arrivato nello studio, vide Silente seduto dietro la scrivania intento a parlare con Remus; Sirius allora si guardò intorno trafelato.

"Albus, non è che per caso finalmente Hermione si è decisa a tornare indietro di venti anni? Perché nessuno l'ha vista e non si è presentata a lezione!" Silente rispose con massima tranquillità: "Sì, la signorina Granger è tornata all'incirca un'ora fa e devo dire che ha chiesto con una certa urgenza di poter parlare con te."

Sirius sorrise. "Bene, allora ditemi dov'è e ci parlerò! Presto però, perché muoio dalla voglia di sapere che mi vuole dire!" Lupin e Silente si scambiarono uno sguardo fugace. "Vedi, Sirius, abbiamo ritenuto opportuno farle un incantesimo di memoria e rimuoverle i ricordi del suo viaggio nel tempo, dal momento che adesso lei è un'alunna e tu sei il suo insegnante... le restituiremo i ricordi dopo il diploma." Sirius era esterrefatto.

"Vorreste dire che adesso lei non ricorda nulla? Che mi voleva parlare e non le avete neanche dato la possibilità di farlo? Secondo voi dopo aver aspettato vent'anni ho voglia di aspettare ancora nove mesi interi? Potevate almeno consultarmi prima di prendere una decisione del genere!" Remus lo guardò imbarazzato. "Sirius, è la migliore amica di Harry, una tua alunna, ti potresti fare influenzare nel giudizio... pensa se la notizia si diffondesse, magari gli altri studenti potrebbero arrivare ad accusare Hermione di comprarsi i suoi voti nella tua materia e la sua carriera scolastica sarebbe compromessa, senza contare che saresti licenziato!" Sirius stava perdendo la pazienza e alzò la voce.

"E chi se ne frega! Io la amo, da vent'anni, e nessuno sano di mente oserebbe accusare Hermione di comprarsi i voti se la vedesse a lezione! Quanto a me, beh, ho abbastanza soldi da parte per poter vivere di rendita anche senza lavorare!" Detto questo, uscì sbattendo la porta.

Ciao a tutti! Sono riuscita a postare il quinto capitolo che mi ha fatto soffrire molto (poverini, non si meritano di separarsi!) comunque vedremo come andrà avanti la loro storia...^.^ ancora ci sarà da scrivere molto! ^.^ ringrazio come sempre le persone che leggono, recensiscono (in particolare quelli che lo fanno ad ogni capitolo, come HermioneCH...grazie, mi fa piacere avere il vostro appoggio!) e mettono la storia tra i preferiti....adesso vado a scrivere il sesto capitolo...ci sentiamo al prossimo aggiornamento! Un bacio, Irene!

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** 06- ricordi ***


Sirius stava andando a passo spe

Sirius stava andando a passo spedito verso il suo ufficio; dato che Hermione non ricordava nulla della loro storia, tanto valeva che andasse a programmare il test per quelli del primo anno fissato per due giorni dopo. All'improvviso incrociò Harry abbracciato a Ginny, che si avviavano verso il parco per stare all'aria aperta. I due, un po' imbarazzati, si staccarono; anche se ormai tutta la scuola sapeva che stavano insieme e Sirius approvava, per loro era comunque imbarazzante farsi vedere in certi atteggiamenti. Sirius non fece caso al disagio dei due. "Ragazzi, mica avete visto Hermione? Non è venuta a lezione, forse non sta bene.." Ginny si strinse nelle spalle. "Non lo so, che io sappia fino a stamani stava bene, forse era solo stanca..sta lavorando veramente troppo, tutti quei compiti e le ronde da Caposcuola la sera la stanno sfinendo." Sirius annuì. "Va bene, allora quando sapete cosa aveva fatto informatemi, ok?" Harry annuì. "Ok, Sirius, ma vedrai che si è addormentata sui libri come faceva il terzo anno."

Hermione si era appena ritrovata nel suo dormitorio, china su un librone di Trasfigurazione; le ci volle un po' per azionare il cervello, poi capì che evidentemente si era addormentata e aveva saltato Difesa Contro le Arti Oscure. "Cavolo! Dovevo anche consegnare il tema a Sirius! Oh cavolo, devo trovarlo!" Afferrò il tema e schizzò fuori dalla stanza, correndo nel corridoio e urtando dei minuscoli alunni del primo anno. Dietro un angolo, si scontrò direttamente con Sirius; Hermione arrossì furiosamente per lo scontro e raccolse il tema che le era cascato a terra. "Scusa, Sirius, ti stavo cercando, non so come ma mi sono addormentata sui libri, ero venuta per darti il tema!" Il professore lo prese e la guardò come se non l'avesse mai vista veramente. Era incredibile, fino a mezz'ora prima Hermione aveva vissuto per un po' nel 1977 ed era stata fidanzata con Sirius, e ora era davanti a lui e non ricordava nulla! Un po' imbarazzata, Hermione si schiarì la voce; Sirius sembrò riscuotersi. "Grazie, Hermione, non c'era bisogno che ti precipitassi a portarmelo! Sei la mia migliore allieva, se una volta manchi a lezione non è certo un dramma!" Hermione sistemò i capelli dietro l'orecchio, sorridendo e guardando in basso. "Va bene, Sirius, e scusa ancora..ci vediamo." Sirius la guardò allontanarsi, e ripensò alla prima volta che l'aveva rivista e aveva capito che amava una ragazza che aveva viaggiato nel tempo.

Sirius era nella Stamberga Strillante, dove aveva appena trascinato Ron con quello che era considerato da tutti Crosta, ma che in realtà era Peter Minus. Era sconvolto; fuori, nel prato, aveva appena visto Hermione, più piccola di quando l'aveva lasciata. Questo voleva dire o che la sua Hermione aveva avuto una figlia molto simile a lei, o che la ragazza aveva dovuto abbandonarlo proprio perchè aveva viaggiato nel tempo. Sentì dei passi, concitati; poi Harry entrò seguito da Hermione che si teneva stretta a lui. Sirius le lesse la paura negli occhi, mentre faceva scudo a Harry col suo corpo; dopo poco arrivò Lupin e i due cominciarono a raccontare tutta la storia. Mano a mano che si spiegavano, Sirius vedeva chiaramente che i ragazzi cominciavano a vacillare nelle loro posizioni; in particolare, Hermione non sembrava più tesa come prima. "Signor Black..Sirius? Mi scusi se glielo chiedo, ma come ha fatto ad evadere da Azkaban, se non ha usato la Magia Nera?" Hermione gli si era rivolta timidamente; Sirius sussultò, sentirsi chiamare signore da lei era una cosa stranissima. La risposta alla domanda della ragazza era che era stato proprio il ricordo dei momenti passati con lei, la consapevolezza che fuori da quella prigione avrebbe potuto continuare a cercarla, che l'avevano fatto restare abbastanza lucido e gli avevano consentito di trasformarsi in un cane; tuttavia le disse solo parte della verità, ovvero che a farlo restare sano di mente era stato il pensiero di essere innocente. Dopo alcune ore, Sirius si trovava disperato nell'ufficio di Vitious in attesa del bacio dei Dissennatori; tutti i pochi bei ricordi che gli erano rimasti non bastavano per confortarlo in quel momento terribile. Poi vide la sagoma di un ippogrifo cavalcato da due ragazzi; l'animale si avvicinò, e Hermione lo liberò con un incantesimo; subito dopo, i tre planavano verso la libertà. Atterrarono in un cortile; Sirius aiutò Hermione a scendere, e rabbrividì a quel contatto. "Hermione, sei davvero la strega più brillante della tua età. Remus ha ragione, non si trovano tanto facilmente studentesse così!"

Hermione e Ginny stavano entrando in Sala Grande per la cena, seguite da Ron e Harry che discutevano freneticamente di Quidditch. Le ragazze presero posto al tavolo dei Grifondoro e cominciarono a servirsi delle ottime pietanze disposte sul tavolo; poi Hermione lanciò uno sguardo verso i professori e vide che Sirius li stava guardando. Lo salutò con la mano e il professore ricambiò, ma Hermione restò perplessa, perchè gli era sembrato di scorgere un'ombra d'imbarazzo nello sguardo di Sirius, cosa assolutamente inusuale. Scrollò le spalle e tornò a mangiare. Sirius nel frattempo si stava dando dell'idiota per essersi fatto beccare a guardarla. Non era sicuro che Hermione avesse capito, ma certo non era una situazione piacevole; doveva stare attento a restare distaccato. Si mise a ripensare all'estate trascorsa in Grimmauld Place, a tutti i pasti che avevano consumato insieme intorno all'enorme tavolo in cucina.

Dall'altra parte della tavola, Tonks stava divertendo le ragazze trasformando il proprio naso. Sirius gettò un'occhiata rapida a Hermione, che rideva con una mano davanti alla bocca; la stessa risata che ricordava. Tonks stava raccontando di un ragazzo con cui era stata insieme ai tempi di Hogwarts; ridacchiava e faceva ridere a sua volta Ginny e Hermione. Dopo poco si alzarono tutti, perchè le cena era finita; Sirius si avvicinò al gruppo delle donne. "Allora, di cosa si parla, di uomini? Vi state raccontando le vostre esperienze amorose?" Hermione rise. "Sì, Tonks ci stava raccontando del suo ragazzo al quarto anno a Hogwarts!" Ginny ammiccò all'amica. "Piuttosto, Mione, perchè non ci racconti del tuo ragazzo a Hogwarts? Sono sicura che sia Sirius che Tonks gradirebbero il racconto!" Hermione alzò gli occhi al cielo, mentre Sirius improvvisamente si fece attento. Cos'era questa storia del ragazzo?! "Sai, Sirius, Hermione è andata al Ballo del Ceppo con Viktor Krum! Vedessi come stavano bene insieme, il fan club di Krum aveva veramente intenzione di ucciderla!" Hermione salì in camera sua e tornò con un ritaglio di giornale, che mostrò a Sirius e Tonks; nell'articolo si parlava del Ballo del Ceppo e c'era una foto dei campioni con i partner per il Ballo. Hermione sorrideva nervosa accanto a Krum che elegantemente le stava facendo il baciamano. Sirius non poté fare a meno di provare una fitta di gelosia; sapeva che era sbagliato, ma non poteva impedirlo. Restò in disparte, mentre Hermione ancora imbarazzata raccontava a Tonks i dettagli del Ballo.

Sirius si riscosse sentendo la voce del professor Silente che prendeva la parola; anche i ragazzi smisero di parlare e prestarono attenzione a quello che il Preside aveva da dire. "Cari ragazzi, vorrei dire a tutti voi che quest'anno abbiamo deciso di apportare alcune novità alla nostra routine scolastica. Prima di tutto, abbiamo in programmazione un ballo di Natale, perchè riteniamo che ora che la minaccia di Voldemort non grava più su di noi sia più che lecito festeggiare degnamente le feste. Inoltre, abbiamo anche deciso di organizzare una cerimonia di consegna dei MAGO e dei GUFO, che si terrà alla fine dell'anno, a cui sono invitati a partecipare anche le famiglie dei diplomati." Ron commentò subito. "Sempre di arrivarci, al diploma, se continua così io muoio prima!" Hermione sbuffò. "Per l'amor del cielo, Ron, siamo sopravvissuti a Voldemort, cosa vuoi che sia un diploma? Personalmente trovo che sia importantissimo prepararsi seriamente, e non mi sembra che ci stiano caricando di compiti!" Ron replicò. "Come non ci stanno caricando?! Ma se stai facendo come al terzo anno, che ti addormentavi sui libri! Tanto non ti possono dare più del massimo, tanto vale rilassarsi di più!" Sirius si avvicinò al loro tavolo. "Che fate, discutete? E' una novità, direi!" disse ridendo. Ron era decisamente sconsolato. "Sto cominciando a pensare che potrei rimpiangere la guerra contro Voldemort in confronto all'esame!"

Erano al Ministero della Magia, alla fine del quinto anno del trio; stavano combattendo, Esercito di Silente e Ordine della Fenice contro Mangiamorte. I ragazzi erano riusciti, durante l'anno scolastico, ad individuare ed eliminare tutti gli Horcrux di Voldemort, ma restava ancora molto da fare. Con un inganno, i ragazzi erano stati attirati lì, convinti di dover salvare Sirius; in realtà questo era al sicuro a Grimmauld Place ma si era precipitato insieme ai membri dell'Ordine una volta saputo del pericolo in cui si erano cacciati. Per i Mangiamorte dunque la situazione si era fatta più dura del previsto, dal momento che anche gli studenti erano molto bravi nel combattimento e dimostravano delle doti superiori alla norma. Hermione, il viso insanguinato per una maledizione che l'aveva sfiorata, cercava nella folla i suoi amici; all'improvviso si sentì afferrare da Sirius. "Sirius, che fai?" L'uomo la stava conducendo al sicuro, ma lei non voleva assolutamente andarsene come una codarda; era sempre stata la migliore della classe, ma a cosa sarebbe servito tutto quello studio se poi alla prima occasione di dimostrare le sue abilità fosse scappata? "Hermione, mettiti al sicuro e dici agli altri di fare lo stesso! Questo non è un posto adatto a voi, dovete lasciarci fare!" Hermione si divincolò dalla sua presa, arrabbiata. "Credi che io sia una bambina? Ti sbagli, voglio combattere, aiutarvi, perchè questo è un problema che riguarda tutti, non solo voi! So benissimo a quali rischi vado incontro e li accetto, dunque lasciami andare! Una volta mi dicesti che ero la strega più brillante della mia età; perchè adesso non dovrei esserlo più?" Sirius la lasciò andare e la vide raggiungere Ginny e Luna che duellavano contro Yaxley; per aiutarle, spedì contro il Mangiamorte uno schiantesimo che lo colpì in pieno. Dopo un bel po' di lotta, arrivò Voldemort, chiamato dai Mangiamorte per finire i combattenti rimasti; Piton stava morendo, mentre consegnava a Harry una fiala con dei ricordi; la McGranitt invece era già morta, per la disperazione di Hermione che era molto attaccata alla sua professoressa. Arrivò il Signore Oscuro; Sirius non ricordava nemmeno bene tutto quello che accadde dopo, di come Silente avesse spiegato a Harry che doveva duellare da solo contro il suo acerrimo nemico; si ricordava bene però che la bacchetta di Voldemort si era rifiutata di attaccare la sua gemella e aveva scagliato la maledizione mortale al suo padrone, uccidendolo. Sirius vide Hermione, con le lacrime che le rigavano il volto, abbracciare i suoi amici, festeggiare con Lupin e Tonks, e perso ogni contegno, abbracciare anche Silente. Dopo la ragazza andò da Sirius, guardandolo con fierezza e gioia; non disse nulla, si limitò ad abbracciarlo mentre lui ricambiava la stretta e assaporava il profumo dei suoi capelli.

Hermione andò a letto presto quella sera; si sentiva incredibilmente stanca e il giorno dopo non voleva rischiare di saltare di nuovo le lezioni, anche perchè non era del tutto sicura che gli altri professori l'avrebbero capita come aveva fatto Sirius. In effetti, pensò la ragazza, con lei Sirius era sempre stato particolarmente gentile. Insomma, lo era con tutti, specialmente con loro ragazzi, ma le sembrava che in qualche modo per lei fosse sempre più disponibile. Forse aveva paura di ferirla perchè conosceva la sua natura timida, forse semplicemente si comportava così per riconoscenza per averlo salvato quella notte insieme a Harry, fatto sta che era sempre pronto a darle una mano, a confortarla, non perdeva mai la pazienza, era sempre disponibile a scherzare con lei; in qualche modo si comportava da vero gentiluomo, ma perchè? Hermione rimosse quegli interrogativi e si addormentò subito.

Ciao a tutti!! Chiedo scusa per i tempi di aggiornamento più lunghi del solito, ma avevo quasi finito di scrivere il capitolo quando mi sono accorta che non mi soddisfaceva e ho dovuto riscriverlo! Spero che vi sia piaciuto, nei prossimi capitoli vedremo come si evolverà il rapporto tra i nostri due protagonisti, mi emoziona veramente troppo scrivere su di loro. Volevo anche dire che ho scritto un'altra song-fic su questa coppia, "Eternity", che trovate sul mio profilo. Ringrazio come sempre chi legge, chi commenta e chi mette la storia tra i preferiti; ripeto, i commenti sia positivi sia negativi mi fanno piacere!

Metto ora un disegno di Sirius e Hermione....ci sentiamo al prossimo aggiornamento che spero possa avvenire tra poco! Un bacio a tutti, Irene.

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** 07- appuntamenti e ronde serali ***


La mattina dopo Hermione si sveg

La mattina dopo Hermione si svegliò presto e tanto per cambiare si mise a ripassare le materie del giorno. Quando fu ora di andare a colazione, Ginny scese in Sala Comune sbadigliando. "Mione, non mi dire che ti eri messa a ripassare! Se continui così finirai per ammalarti, io ti ho avvisata!" Hermione scrollò le spalle; quella mattina era di ottimo umore, la dormita le aveva fatto decisamente bene. "Andiamo, Ginny, muoio di fame! Dopo ho un'ora di Trasfigurazione e una di Difesa Contro le Arti Oscure, devo essere in forma!" Dopo la colazione, si diresse verso l'aula di Remus insieme a Ron e Harry; entrarono per primi, come al solito, e presero posto nei primi banchi; sapevano infatti che questo faceva molto piacere al professore. Lupin era già dentro, l'aria un po' malaticcia; Hermione lo salutò e gli chiese gentilmente "Remus, si avvicina la luna piena? Non hai un bell'aspetto, dovresti riposarti di più forse." Il professore le sorrise amaramente. "Purtroppo, Hermione, anche se la pozione anti-lupo rende notevolmente più indolore la trasformazione, non c'è nulla che si possa fare, almeno per ora, per diminuire le sofferenze prima della luna piena. Ormai ci sono abituato, ma credimi, adesso va molto meglio, almeno con la pozione mi risparmio un po' di sofferenza della trasformazione." I ragazzi si sedettero, e a Hermione sembrò che Remus la guardasse attentamente, come a volerla studiare. Si sentì un po' in imbarazzo, ma continuò a comportarsi normalmente; fu però un attimo, perchè subito dopo non provò più quella sensazione e già cinque minuti dopo credette di esserselo solo immaginato.

"Ok, ragazzi, tutti seduti per favore! Stamani affronteremo un argomento estremamente interessante e difficile, perciò vorrei che tutti voi prestaste la massima attenzione. Dunque, chi di voi sa cos'è un Incanto Patronus?" La mano di Hermione svettò in aria per rispondere alla domanda di Sirius. "L'Incanto Patronus è un incantesimo che permette di respingere un Dissennatore; per evocare un Patronus bisogna pensare a un ricordo felice e pronunciare la formula Expecto Patronum." Sirius sorrise raggiante. "Ottimo Hermione, dieci punti a Grifondoro! Dunque, so che qualcuno di voi è già in grado di produrne uno" e il suo sguardo indugiò su Harry, Ron e Hermione "ma so anche che molti altri non sanno farlo, perciò anche se i Dissennatori sono quasi scomparsi dalla circolazione voglio che impariate, potrebbe sempre tornarvi utile! Ci alleneremo usando un Molliccio, e anche se è una magia difficile vi consiglio di imparare ad eseguirla bene, perchè spesso viene richiesta agli esami." Hermione sobbalzò, mettendosi ad ascoltare ancora più attentamente. Ron le sussurrò all'orecchio "Mione lo sappiamo fare dal quinto anno, rilassati!" e tornò a scarabocchiare su un pezzo di pergamena. Tutti i ragazzi si alzarono per mettersi in fila e fronteggiare il Dissennatore, mentre Sirius si mise avanti a loro per mostrare come fare. Dalla sua bacchetta uscì un enorme cane d'argento che scacciò il Dissennatore; la maggior parte della classe, che non conosceva quell'incantesimo, era strabiliata. Subito dopo provò Harry, che produsse un cervo d'argento; mentre tornava in fondo alla fila, Sirius gli dette una pacca sulla spalla, commosso nel vedere Ramoso che correva nell'aula. Poi toccò a Ron e un terrier scacciò il demone; dopo fu il turno di Hermione, che senza difficoltà produsse una lontra; la ragazza la guardò con affetto e ricevendo un altro grande sorriso da Sirius si fece da parte.

Alla fine della lezione, quasi tutti commentavano entusiasti i progressi effettuati quella mattina; in pochi erano riusciti a produrre qualcosa, ma Sirius aveva tranquillizzato tutti dicendo che era una magia molto difficile e avrebbero riprovato le lezioni successive. Harry e Ron avevano raccolto la loro roba e stavano per uscire; in classe poi c'erano Hermione che stava sistemando i libri nella borsa, Sirius che riordinava la scrivania e un Corvonero del loro anno molto carino, Robbie Smith, che giocava nella squadra di Quidditch della sua casa come Cercatore. Harry si rivolse a Hermione. "Mione, noi ci avviamo, dobbiamo assolutamente ripassare Pozioni perchè non abbiamo studiato granché, ci vediamo dopo!" La ragazza annuì; quando i due amici furono usciti, Robbie le si avvicinò. "Complimenti Hermione, sei stata davvero bravissima a evocare quel Patronus! Staresti davvero bene, tra i Corvonero!" Hermione sorrise. "Beh, sì, però forse sono un po' troppo orgogliosa e qualche volta anche sprezzante delle regole per stare tra di voi! Grifondoro fa più per me, direi. Poi il Patronus lo so evocare dal quinto anno, da quando abbiamo fondato l'Esercito di Silente; Harry è più bravo di me, lui ha imparato al terzo." Sirius continuava a fare finta di nulla e a sistemare le sue cose, ma in realtà ascoltava interessato dove sarebbe andato a parare il dialogo. "Ehm..senti, Hermione..non so se hai visto che il prossimo fine settimana c'è un'uscita ad Hogsmeade..e io..beh, pensavo..che magari se ti andava ci potremmo andare insieme, te che dici? Insomma, solo se ti va...a me farebbe molto piacere." Hermione restò interdetta, perchè non si aspettava una richiesta del genere, non si era mai accorta che Robbie fosse interessato a lei. "Oh...va bene, mi piacerebbe...allora a sabato, poi fissiamo quando e dove ritrovarci, ok?" Robbie le sorrise piuttosto sollevato. "Ok, Hermione, grazie di aver accettato! Ci vediamo, ciao!" Le dette un bacio su una guancia e uscì; Hermione diventò ancora più rossa di quanto non fosse e si girò, accorgendosi solo allora che Sirius era presente. "Allora, Hermione, a quanto pare hai fatto conquiste." Hermione sorrise. "Beh, è solo un appuntamento, direi che non è nulla di che..però è strano, non mi ero mai accorta che era interessato a me...voglio dire, lui è uno dei ragazzi più belli di Hogwarts, potrebbe avere tutte le ragazze del mondo, e va a scegliere me! Cosa ci trova in me? In fondo sono una so-tutto-io, non sto attenta ai vestiti, alla moda o al trucco, sono sempre a studiare e non sono un tipo di quelli che si notano o una ragazza particolarmente espansiva con gli altri! Insomma...è strano che tra tutte abbia scelto me!" Sirius si sentiva affranto perchè sapeva che non poteva tenere a freno Hermione, lei doveva vivere la sua vita, almeno fino a quando Silente non le avesse restituito i ricordi; tuttavia le si avvicinò e le prese il volto tra le mani. "Ascoltami bene, Hermione. Ci sono dei momenti in cui un ragazzo desidera qualcosa di più da una ragazza che un bell'aspetto fisico; a quel punto si comincia a guardare al carattere della persona, al modo in cui si può parlare con essa e anche alla sua intelligenza. I tuoi compagni possono considerarti una so-tutto-io, ma questo è solo per gioco, perchè in realtà sanno benissimo anche loro che non impari solo per il voto scolastico, ma per ricevere qualcosa dentro di te. I tuoi compagni sanno che quando Voldemort è stato sconfitto hai combattuto, e sanno che non sei voluta scappare e che eri pronta a morire per mettere in pratica tutto quello che avevi imparato a scuola; e questo dimostra la tua lealtà verso chi ami, il tuo coraggio e la tua intelligenza. Parli dell'aspetto fisico, della moda, del trucco; beh, io di ragazze ne ho viste tante, e credimi, non servono quintali di fondotinta per essere belle; la tua è una bellezza naturale, e anche se non sei all'ultima moda non vuol dire che tu non possa essere apprezzata. Dici di non essere espansiva con gli altri, ma non è un difetto, è solo il tuo modo di essere; io non vedo una ragazza orgogliosa che sta sulle sue, vedo solo una ragazza un po' timida che non si pavoneggia come fanno tante altre, ma che è sempre disponibile ad aiutare chi ha bisogno. Quindi, detto tutto questo, non vedo proprio perchè non dovresti piacere ai ragazzi." Hermione era commossa, Sirius le aveva detto delle cose bellissime; annuì e lo abbracciò. "Sirius..posso chiederti una cosa? Ti è mai capitato di innamorarti di una ragazza "diversa" dalle altre, una che hai durato fatica a conquistare?" Il cuore di Sirius cominciò a battere sempre più forte, era vicinissimo a raccontarle tutto.."Sì, quando andavo a Hogwarts c'era una ragazza di cui mi sono innamorato e che amo ancora...purtroppo poi è dovuta partire e non ho saputo più nulla di lei." Hermione capì dal suo tono di voce che quella storia non l'aveva raccontata neanche a Harry. Gli sorrise incoraggiante. "Ora scusa, Sirius, devo andare..e grazie per tutto quello che mi hai detto, mi sei stato molto d'aiuto." Sirius guardò la ragazza uscire dall'aula e pensò tra sé che era la terza volta che Hermione con le sue qualità riusciva a piacere ai ragazzi più richiesti della scuola; prima a Krum, poi a lui, ora a Robbie.

Ron, Harry e Ginny appena saputo dell'appuntamento di Hermione avevano iniziato a prenderla in giro. "Mione, dobbiamo decidere che ti metterai! Un appuntamento con Robbie Smith non capita tutti i giorni, devi pensarci per tempo!" Hermione, imbarazzata, cercò di chiudere la questione. "Ginny, mi vestirò come sempre, vedrai che andrà benissimo così!" Ron continuò a prenderla in giro. "Mione, siamo autorizzati a fare battutine quando vi vediamo, vero? Ah, non vedo l'ora di poterti prendere un po' in giro!" Hermione diventò rossa. "Ron, provaci e giuro che te ne pentirai! Piuttosto, sbaglio o hai finalmente invitato Luna ad uscire con te?" Le orecchie di Ron diventarono scarlatte. "Sì, mi sono deciso, staremo a vedere che succederà...però mi raccomando, non mettetemi in imbarazzo, già mi vergogno, non complicatemi la vita!" Ginny rise. "Non ti preoccupare, io e Harry abbiamo di meglio da fare sabato che prenderti in giro..." Ron diventò ancora più paonazzo. "Cosa vorreste dire? Harry, se scopro che avete combinato qualcosa.."Hermione lo interruppe per prevenire liti. "Coraggio, qualcuno ha qualche idea di dove potrei andare sabato con Robbie?" Ron continuò a scrutare torvo Ginny e Harry e le due ragazze iniziarono a parlare di altro.

Quella sera i ragazzi erano nella Sala Comune a studiare; Ginny, che non aveva diplomi in vista quell'anno, aveva già finito i compiti e giocava con Grattastinchi. Ron sbadigliò e si stirò. "Mione, ti prego, mi fai vedere cosa hai scritto nel tema per Lupin? Non ho idea di come fare per raggiungere la lunghezza minima!" Hermione alzò la testa dalla pergamena, piuttosto infastidita. "Ron, pensi che al MAGO potrai venire a chiedermi cosa scrivere nel tema?! Dobbiamo ancora fare tutti un sacco di roba, prova a sforzarti!" Ron continuò a stressarla. "Ma dai, Mione, fammi dare solo un'occhiata...giuro che non te lo copio ma cambio le frasi, prendo solo l'ispirazione." Hermione sospirò ma alla fine cedette. "E va bene, l'importante è che mi lasci finire in pace di studiare!" Con un sorriso soddisfatto stampato in volto, Ron iniziò a leggere il tema dell'amica. Dopo un po', Ginny lasciò andare Grattastinchi e con un sonoro sbadiglio annunciò a tutti di voler andare a letto. Hermione, che era riuscita per una sera a finire di studiare a un'ora decente, uscì fuori per la solita ronda serale. Essere Caposcuola era una bella soddisfazione, certo, ma si era rivelato anche piuttosto stressante. Stava percorrendo il corridoio del terzo piano, quando sentì dei passi dietro di lei; spaventata, si girò di scatto, e vide Sirius che procedeva verso di lei sorridendo. "Cavolo, Sirius, mi hai fatto prendere un colpo!" Sirius scoppiò a ridere. "Beh, non ti offendere, ma la mia intenzione era proprio quella di farti uno scherzo!" Hermione lo guardò a occhi sgranati. "Sirius, altro che scherzo, mi è veramente venuta paura!" Sirius continuò a ridere. "Allora in tal caso ti porgo le mie scuse, potrai mai accettarle?" disse inchinandosi ai suoi piedi. Hermione si lasciò scappare una risatina e alzò gli occhi al cielo. "Non cambierai mai, Sirius, resterai sempre un Malandrino..considerati perdonato, non ti preoccupare." Il professore si rialzò. "Allora, dove andiamo di bello?" Hermione lo guardò stupita. "Sirius, sono Caposcuola, sto facendo una ronda, mica vado a zonzo! Altrimenti sarei andata a letto a dormire che, tra parentesi, sarebbe anche una buona idea." Sirius le porse il braccio. "Lo so che fai la ronda, intendevo dire...dove posso accompagnarla nel suo gravoso compito notturno, signorina?" Hermione confusa si attaccò al suo braccio. "Dovrei andare al quarto piano e dopo ho finito, grazie." Sirius la guidò dolcemente e lei, piacevolmente sorpresa, si lasciò condurre e intavolò una conversazione.

Eccomi qui, sono riuscita ad aggiornare in tempi brevi, perchè domenica mi è preso un attacco d'ispirazione e ho scritto quasi tutto il capitolo! Mi diverto molto a scrivere, e dopo questa ff ho in mente di scriverne altre sempre su questa coppia magnifica! Ringrazio tutti per i complimenti, sono contenta che apprezziate il mio lavoro perchè io veramente quando scrivo ci metto l'anima, cerco di fare il meglio che posso! Per Junna: di preciso non posso dirti nulla, però posso dirti che Hermione è un tipo piuttosto intuitivo e Sirius non è certo uno che sta con le mani in mano....

Ringrazio chi legge, commenta, mette la storia tra i preferiti, e ne approfitto per ringraziare anche chi ha commentato, letto o messo tra i preferiti le altre mie ff.

Ci risentiamo, spero presto, Irene.

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** 08- vestiti nuovi e incomprensioni ***


Nuova pagina 1

"Mione! Ma dove sei stata? Sono le due di notte, mi sono spaventata, credevo che ti fosse successo qualcosa!" Ginny Weasley si precipitò incontro all'amica, nel loro dormitorio. Hermione le sorrise e cominciò a spogliarsi. "Ginny, tranquilla, ho solo incontrato Sirius e siamo stati un po' a parlare." Ginny la guardò stupefatta. "Hai incontrato Sirius? E ti ha fatto restare fuori dal dormitorio fino a quest'ora?! Dev'essere impazzito, è pur sempre un professore!" Hermione scoppiò a ridere, e Ginny la guardò indispettita. "Che hai da ridere ora? Guarda che io ero veramente preoccupata!" Hermione si calmò. "Rido perchè di solito sono io quella che ragiona così, sempre previdente..adesso hai deciso di prendere il mio posto?" Ginny sbuffò. "E sentiamo, cosa doveva dirti Sirius di così importante? A volte ho l'impressione che parli più con te che con Harry!" Hermione replicò, cercando di difendersi. "Che ci posso fare se ci piace parlare? E poi Harry è troppo impegnato a uscire con te per parlare con Sirius, mi sembra che non ci sia nulla di male nell'avere un rapporto amichevole con lui." Ginny sospirò mettendosi a sedere sul letto. "Mione, secondo me fai benissimo a stare con lui, dico solo che andare a giro fino alle due di notte con un professore non è un'idea tanto saggia! Io credo che ci sia qualcosa dietro a tutto questo, Mione." Hermione, decisa a concludere la conversazione, replicò "Senti Ginny io voglio dormire, e non c'è nulla di strano nel parlare con il padrino del mio migliore amico che conosco da anni e con cui abbiamo anche abitato per un po' di tempo! Quindi riposati e levati questi pensieri strani dalla testa, perchè non c'è assolutamente motivo di pensare male."

Sirius era appena entrato nella sua aula e si stava dirigendo verso le sue stanze. Era contentissimo, anche solo la presenza di Hermione riusciva a farlo star meglio; a un tratto, sentì una voce familiare. "Divertito durante la passeggiatina notturna, Sirius?" Quest'ultimo si girò esasperato verso Remus e maledisse mentalmente la mania dell'amico di non andare mai a letto presto la sera. "Come fai a sapere dove sono stato?" Remus sventolò la Mappa del Malandrino davanti agli occhi dell'amico. "L'ho chiesta in prestito a Harry e devo dire che mi è tornata utile. La stavo giusto guardando, quando ti ho visto raggiungere Hermione e i vostri puntini sono rimasti accanto fino a pochi minuti fa." Sirius si propose di dire a Harry di non prestare mai più la Mappa a Remus, e cercò di svicolare. "Complimenti, adesso che fai, mi controlli? Credo di essere abbastanza grande per andare dove voglio senza rendere conto a nessuno!" Remus sospirò. "Sirius, ma perchè non capisci? La devi lasciare stare. Almeno fino alla fine dell'anno, quando Silente le restituirà i ricordi; è peggio, se ti ostini a voler stare con lei. Ha tutto il diritto di vivere la sua vita, e sarebbe molto egoistico da parte tua se rovinassi il rapporto che ha con Robbie prima ancora della fine dell'anno. Dammi retta, per una volta; comportati normalmente." Sirius si guardò i piedi. "Perchè, come mi comporto ora? Forse le salto addosso, o ci provo spudoratamente?". "Forse no, Sirius, ma girare per i corridoi a quest'ora di notte non è un comportamento normale, implica un po' di confidenza e anche d'intimità!" Sirius preferì sorvolare sul fatto che lui e Hermione erano stati tutto il tempo a camminare tenendosi a braccetto. "Sirius, mi raccomando; se non la vuoi perdere, devi lasciarla stare." Remus uscì, e Sirius restò da solo, ancora determinato a comportarsi come aveva sempre fatto.

Era giunto il fatidico giorno dell'appuntamento di Hermione; quella mattina Ginny si alzò ancora prima dell'amica, eccitata più di lei, e cominciò a urlare per farla svegliare. "Mione, sveglia, devi iniziare a prepararti!" La ragazza mugugnò nel sonno e si girò dall'altra parte, premendosi il cuscino in testa. "Forza Mione, è ora di alzarsi!" A malincuore, Hermione si alzò. "Ginny, vorrei farti notare che sono le sette e mezzo di mattina, e io esco con Robbie oggi pomeriggio alle quattro! Non ho certo intenzione di iniziare ora a prepararmi!" Ginny aprì il baule dell'amica e iniziò a rovistare alla ricerca di qualche vestito adatto. All'improvviso si bloccò, con un'espressione di autentica meraviglia sul volto. Hermione la osservò perplessa, non capendo il motivo della sua reazione. "Ginny, che c'è? Perchè ti sei bloccata?" Ginny guardò l'amica, ancora un po' incantata. "Mione, ma nel baule c'è un vestito bellissimo da sera che non ti avevo mai visto! Dove l'hai preso? E' stupendo, com'è che non l'hai mai messo prima?" Hermione si avvicinò al baule, capendoci ancora meno dell'amica. "Ginny, io mi sono portata dietro il mio vecchio vestito da sera, e quello di sicuro l'avevi visto! Che hai da.." e si bloccò, perchè nel baule effettivamente c'era un vestito, solo che decisamente non era suo. Era uno degli abiti più belli che avesse mai visto; blu scuro, era assolutamente elegante, il sogno di tutte le ragazze. "Ginny, ma io non l'ho mai comprato un vestito così! Che ci fa nel mio baule?" Ginny alzò le spalle. "Forse l'ha comprato tua mamma e si è scordata di avvertirti...in fondo nella lettera per Hogwarts c'era scritto di portare un vestito da sera, magari te l'ha messo nel baule per questo.." Hermione non era del tutto convinta, ma decise di lasciare perdere per il momento e di approfondire in seguito la faccenda.

Poco prima di pranzo, Hermione incrociò Sirius davanti all'ingresso della Sala Comune dei Grifondoro. "Ciao Hermione, come va? Oggi allora è il grande giorno?" Sirius cercò di sembrare disinvolto riguardo all'appuntamento di lei, ma aveva dei seri dubbi che sarebbe riuscito a fare finta di nulla per molto tempo ancora. Hermione gli sorrise radiosa. "Sì, mi vedo con Robbie alle quattro, spero proprio che vada tutto bene! Sai, stamani è successa una cosa stranissima...Ginny si è messa a frugare nel mio baule per vedere cosa potrei mettere oggi e ha trovato un vestito che non sapevo di avere!" Un dubbio assalì il giovane professore. "Ah..e che vestito era?" Hermione si mise a spiegare, infervorata. "Vedessi, è veramente bellissimo...un vestito da sera blu scuro, con scarpe coordinate, fasciante il busto ma più largo a partire dalla vita...non avevo mai visto un vestito così bello!" Sirius annuì, improvvisamente serio; aveva capito che era il vestito che Hermione aveva indossato indietro nel tempo e che si era portata con sé una volta ripartita, senza però ricordarsene. "Senti, Hermione, perchè non mi fai vedere come ti sta, questo vestito? Mi hai incuriosito, ti va di provarlo per me?" Hermione sorrise. "Certo, vieni, ti aspetto in Sala Comune." I due entrarono, e poco dopo Hermione scese giù con indosso il vestito. Sirius non riusciva a parlare dall'emozione, aveva un nodo alla gola. "Vedi, Sirius? E' davvero elegante, non ti pare? Ma..cos'hai? Mi sembri strano, sei sicuro di stare bene?" Sirius annuì. "Sì, sono solo un po' stanco, non ti preoccupare. Comunque il vestito ti sta perfetto, sembra cucito apposta per te." Le sorrise debolmente e uscì dalla stanza, lasciando dietro di sé un'Hermione piuttosto confusa.

Hermione quel pomeriggio scese puntuale nella Sala d'Ingresso per incontrare Robbie; aveva optato, dopo molte discussioni con Ginny che insisteva perchè mettesse quel vestito da sera, per degli stivaletti, dei jeans e una maglia bianca con sopra un cappotto elegante e al tempo stesso casual. Robbie la stava già aspettando, e quando la vide le sorrise; Hermione capì che era veramente felice di uscire con lei. "Stai davvero bene, vestita così! Allora, andiamo?" Hermione annuì e si incamminarono vero Hogsmeade. Arrivati al villaggio, cominciarono a chiedersi dove avrebbero potuto passare la giornata; entrambi erano un po' imbarazzati, perchè si sentivano addosso gli sguardi di tutti e non erano mai stati particolarmente in confidenza, così gli argomenti di conversazione non erano tantissimi. "Robbie, perchè non andiamo ai Tre Manici di Scopa a bere qualcosa? Dopo magari possiamo andare un po' in giro per negozi, o in un posto che proponi tu!" Robbie accettò volentieri la proposta, e i due entrarono nel pub. Il locale era pieno di gente, tuttavia riuscirono lo stesso a trovare un tavolo libero, e i due si misero a sedere, aspettando le Burrobirre che avevano ordinato. Mentre bevevano in silenzio, Hermione notò Sirius e Remus seduti in un angolo, impegnati a discutere concitati; in particolare, Sirius sembrava turbato. La ragazza si stava chiedendo il motivo del comportamento del professore, quando sia lei che Robbie finirono di bere; il ragazzo a quel punto allungò la mano per prendere quella di Hermione, che arrossì un pochino. "Hermione, io..è da un po' di tempo che ormai comincio a provare sentimenti che non ho mai provato, e....insomma, volevo che tu lo sapessi...che mi piaci da morire." Robbie le si avvicinò; Hermione era paralizzata; sapeva che avrebbe dovuto aspettarsi una situazione simile e decise che la cosa migliore da fare era lasciarsi andare, dato che era stata molto bene fino a quel momento con Robbie e sapeva che lui teneva molto a lei. Quindi anche lei si avvicinò, e il ragazzo prese questo suo gesto come un permesso a continuare; la baciò, e Hermione ricambiò il bacio. Dopo un po' si staccarono, per scoprire che mezzo pub li stava guardando. "Oddio, credo di avere fatto la figura peggiore della mia vita!" Hermione era combattuta tra il ridere per la felicità e per la situazione imbarazzante e comica e il correre a nascondersi. Robbie rise, mostrando i denti perfetti e il sorriso seducente con cui faceva impazzire le ragazze. "Ma no, in fondo mica facevamo nulla di male! Saranno solo gelosi, magari neanche se l'aspettavano, fregatene!" Le dette un altro leggero bacio, e ordinarono ancora da bere.

Sirius stava impazzendo; vedere quella che considerava la sua ragazza seduta al tavolo a bere Burrobirra con un altro era decisamente troppo per lui, e Remus con i suoi tentativi di scoraggiarlo dallo stare con lei non aiutava di certo. "Remus, lo vedi come ci sta provando spudoratamente? Quanto vorrei andare lì e dargli un pugno in faccia..se non fosse che sono troppo onesto per farlo, avrei proprio voglia di bocciarlo all'esame alla fine dell'anno!" Remus bevve un sorso di Burrobirra e gli rispose. "Sirius, calmati, ne abbiamo già discusso mi pare, devi lasciarli fare. So che è difficile, andiamo via se vuoi, ma resta calmo!" Sirius si limitò a borbottare che voleva restare per vedere come si evolveva la faccenda. Quando Robbie prese la mano di Hermione, Sirius sbottò in una sequenza di pensieri sconclusionati dettati dalla rabbia, che accusavano Robbie di essere un playboy che avrebbe sicuramente fatto soffrire Hermione, di come le stava saltando addosso e di come si meritasse pienamente la bocciatura. Poco dopo però, vide i due avvicinarsi sempre di più; Remus, intuendo quello che stava per accadere, smise di bere e osservò attentamente la coppia; quando poi le labbra dei due ragazzi si incontrarono, spostò lo sguardo sull'amico. Era strano vedere come quel bacio lo avesse ammutolito; se prima Sirius non era mai stato zitto, ora fissava attonito Hermione che ricambiava in modo alquanto partecipe il bacio. Sirius restò in silenzio per tutta la durata del bacio, guardandoli, e Remus lo imitò; quando si staccarono, si decise a parlare. "Andiamo via, Remus."

Hermione era ancora seduta al tavolo e stava ridendo con Robbie della reazione dei presenti al loro bacio, quando vide Sirius e Remus dirigersi verso la porta del pub. Passarono accanto al loro tavolo, e la ragazza sorrise felice, salutandoli. "Ciao Sirius, ciao Remus!" Sirius non rispose e ancora scuro in volto passò oltre a passo spedito senza dare segno di averla vista; Hermione restò turbata da quel comportamento e guardò Remus, che le rispose abbastanza di fretta. "Ciao Hermione, scusa ma dobbiamo proprio andare...ci vediamo." Hermione era confusa, prima Sirius reagiva in modo strano nel vederla con il nuovo vestito da sera, poi sembrava in qualche modo preoccupato, ora non la salutava. La situazione era anormale, vista l'usuale gentilezza di Sirius; così Hermione capì che doveva saperne di più. "Robbie, scusa, devo parlare con Sirius, non capisco perchè non mi abbia salutata, voglio sapere se ce l'ha con me, anche se non mi sembra di avere fatto nulla per offenderlo...torno subito, aspetta!". "Vai pure, non ti preoccupare, intanto mi avvio a pagare, ti aspetto all'entrata." Hermione prese la borsa e uscì di corsa; si mise a rincorrere i due professori e quasi scivolò sulle foglie cadute dagli alberi che coprivano la strada. "Sirius! Sirius, aspetta, devo parlarti!" Remus rallentò, ma Sirius non dette segno di averla sentita né di volersi arrestare. Remus però si fermò del tutto, e allora anche Sirius dovette farlo; Hermione li raggiunse, col fiatone. Remus si allontanò, perchè aveva capito che la conversazione non richiedeva il suo intervento. "Sirius, perchè sei così strano oggi? Stamani hai reagito male a vedermi vestita in quel modo, poi ti ho visto parlare con Remus e mi sembravi agitato, e prima nemmeno mi hai risposto! Si può sapere che ti prende?" Lo sguardo della bella ragazza era preoccupato e ferito, ed esprimeva un gran desiderio di poter capire fino in fondo l'uomo che aveva davanti. Il professore non la guardò in faccia, ma tenne lo sguardo basso. "Sirius, spiegami cos'hai, ti prego." Sirius colse nella sua voce una nota di ansia, come se le importasse realmente di sapere i motivi del suo comportamento. Alla fine la guardò dritta negli occhi e parlò con voce fredda e scostante. "Hermione, non è successo assolutamente nulla di cui ti debba preoccupare. E ora, se vuoi scusarmi, devo tornare al castello, non voglio far aspettare oltre Remus." Detto questo, si girò e proseguì nel suo cammino, mentre Hermione si sentiva più ferita e confusa di prima.

 

Rieccomi qui con un altro capitolo! La cosa si fa più complicata, come andrà a finire il triangolo che si è formato? xD nei prossimi capitoli lo vedrete!

Ho scoperto che la traduzione italiana di una passo del libro "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban" è diversa rispetto all'originale: adesso scrivo i pezzi, in italiano e in inglese, perchè è interessante, dato che riguarda Sirius e Hermione e in lingua originale è piuttosto ambiguo....praticamente il brano è ambientato nella Stamberga Strillante, Crosta è stato appena trasformato in Minus e Hermione chiede spiegazioni a Sirius...leggete!

Inglese

"Er -- Mr. Black -- Sirius?" said Hermione.Black jumped at being addressed like this and stared at Hermione as though he had never seen anything quite like her.

La traduzione italiana proposta è questa

"Ehm...signor Black..Sirius?" disse Hermione timidamente. Black sussultò e guardò Hermione come se sentirsi chiamare "signore" fosse una cosa da tempo dimenticata.

MA la traduzione LETTERALE è questa:

"Ehm..signor Black...Sirius?" disse Hermione. Black sobbalzò ad essere chiamato così e guardò Hermione come se non avesse mai visto niente come lei.

....Dunque direi che c'è differenza tra le traduzioni! Su un sito in inglese di fan di questo pairing ho letto degli interventi in cui si diceva che proprio grazie a questa frase è nata la teoria di Sirius/Hermione insieme (anche grazie a viaggi nel tempo!)     Vorrei sapere cosa ne pensate nelle recensioni! Scrivete anche per dire che la storia fa schifo, ma ditemi che ne pensate della traduzione!

Grazie a tutti per le letture, le recensioni e i preferiti! Al prossimo aggiornamento, Irene.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** 09- chiarimenti ma ancora tanti dubbi ***


Hermione stette tutta la sera a

Hermione stette tutta la sera a pensare al comportamento di Sirius, che a cena quasi non rivolse la parola a nessuno, tranne a Remus. Più ci ripensava, e più le sembrava di avere agito sempre bene, e non riusciva a capire cosa mai avesse spinto Sirius a comportarsi così. Anche Harry quella sera si sfogò con gli amici. "Qualcuno sa cos'ha fatto Sirius? Prima non mi ha risposto bene, e non capisco, di solito non si comporta mai così! Che gli è successo?" Hermione tuttavia non sapeva trovare una risposta, per quanto volesse riuscirci.

Nei giorni seguenti, Hermione e Robbie vennero visti praticamente sempre insieme, così tutta la scuola, professori compresi, sapeva della loro storia; se per Robbie, che era molto apprezzato a scuola dalle ragazze, poteva essere una cosa normale, per Hermione, che dopo Krum non aveva avuto altre storie, la cosa si rivelò molto imbarazzante. Hermione stava bevendo il succo di zucca mattutino, quando Robbie le si avvicinò e la salutò con un bacio mozzafiato, per poi dirigersi al suo tavolo. Hermione arrossì, e distolse lo sguardo da quello divertito di Ron e Harry. "Ron! Non azzardarti a ridere, ora che stai con Luna potrei anche decidere di ripagarti con la stessa moneta!" Ron smise di ridere di botto. La ragazza lanciò di sfuggita un'occhiata al tavolo dei professori; ormai era un'azione abituale. Vide subito Sirius, sempre imbronciato come al solito, e provò una fitta al cuore; stava veramente male a causa di quella situazione. Finita la colazione, decise di andare a prepararsi per le materie del giorno. "Io vado ragazzi, ripasso un po', ci vediamo a lezione!" Harry rise. "Sì certo, vai a ripassare con Robbie vero? Chissà che tipo di ripasso è!" Hermione lo guardò stizzita e gli tirò un pugno affettuosamente. "Scemo, vado veramente a studiare! E poi pensa a quello che fate te e Ginny, vai!" Adesso fu Harry a guardarla stizzito e a provocare le risate di lei, che uscì in fretta dalla Sala Grande.

Quel pomeriggio, Hermione incrociò in corridoio Remus, che la salutò gentile come sempre. "Ciao Hermione, stai andando a lezione?". La ragazza pensò che fosse il momento adatto per chiedere chiarimenti sul comportamento di Sirius. "Oh sì, ma sono in anticipo...senti Remus, dovrei parlarti." Le sembrò sia che Remus se lo aspettasse, sia che non fosse proprio entusiasta di dover affrontare quell'argomento; tuttavia l'uomo non si negò. "Dimmi, Hermione." Hermione esitò un attimo. "Ecco...sai cos'è successo a Sirius in questi giorni? Perchè è da un po' che si comporta in modo strano, all'inizio con tutti, ora mi sembra che sia tornato lo stesso con gli altri tranne che con me... te hai mica idea di cosa gli prende?" Remus cercò di guadagnare tempo. "In che senso, strano?". "Beh, nel senso che mi risponde a monosillabi, è scontroso e non lo riconosco più! E' proprio una sensazione mia, lo conosco bene ormai, e posso dire con certezza che è successo qualcosa! Siccome con te parla, pensavo che ti avesse detto qualcosa..." Remus non sapeva ancora cosa rispondere. "Perchè ti interessa tanto, Hermione?" La ragazza arrossì. "Beh, perchè è mio amico, e insomma, mi dispiacerebbe averlo offeso, ...perchè ci tengo a lui." concluse tutto d'un fiato. Remus trattenne a stento un sorrisetto, Hermione non era un tipo che esprimeva facilmente i propri sentimenti e se lo faceva voleva dire che aveva davvero molto a cuore Sirius. "Hermione, non so cosa dirti, credo che l'unica soluzione sia quella di parlare con Sirius, non trovi?" Hermione abbassò lo sguardo, triste e avvilita. "Lo farei, se solo mi volesse parlare..quando ho provato ad affrontare l'argomento mi ha solo ferita senza nemmeno rispondere alla mia domanda." Remus la consolò. "Non ti preoccupare, Hermione, sono certo che non ne aveva intenzione, prova a riparlarci!" Hermione sembrò più sollevata e sorrise debolmente. "Grazie Remus, stasera ci proverò...grazie ancora"

"Sirius Black! Cos'è questa storia che rispondi male a Hermione e non le rivolgi più la parola?" Remus Lupin, da sempre coscienza collettiva dei Malandrini, si precipitò nell'ufficio dell'amico per avere spiegazioni. Sirius fece lo gnorri. "Quale storia? Io mi comporto come sempre!" Remus sospirò. "Sirius, ti prego, non dire stupidaggini, prima ho incontrato Hermione che mi ha supplicato di dirle come mai la tratti così! Era a dir poco disperata, pensa di avere fatto qualcosa di male.." Sirius lo interruppe. "In effetti, mettersi con quello lì non è che sia stata una cosa molto positiva eh! Ci sarebbe da discutere!" Con infinita pazienza, Remus riprese il discorso, cercando di far ragionare quel testone del suo migliore amico. "...Mi ha detto che ci tiene a te e non capisce perchè ti comporti così, e credimi per essersi confidata così vuol proprio dire che è sconvolta, sai quanto è riservata quando si parla di sentimenti." Sirius si rianimò un po' nel sentire che Hermione aveva detto di tenere a lui. "...Insomma, Sirius, alla fine sono riuscito a convincerla a parlarti e mi ha detto che lo vuole fare stasera." A Sirius venne quasi un infarto. "Cosa??? E io cosa le dico? 'Perdonami, Hermione, ma non posso vederti sbaciucchiare quello lì perchè, tecnicamente, vent'anni fa eri la mia ragazza'? Non eri proprio tu che dicevi che la dovevo lasciare stare, adesso non ti va più bene?" Remus sospirò, pensando che l'amico ogni tanto proprio non capiva. "Sirius, io ti ho detto di comportarti normalmente senza provarci, non di ferirla! E' ovvio che ci resti male se a un tratto cominci a ignorarla, mi sembra logico! Te devi restare amichevole ma distaccato, parlarle normalmente ma al contempo mantenere un rapporto non troppo confidenziale...ne sei capace? Prima di tutto però devi chiarire questa faccenda." Sirius restò un po' in silenzio, ammutolito. "Remus..ammettiamo anche che riesca a non saltarle addosso prima della fine dell'anno....ma che scusa m'invento per spiegarle come mai mi sono comportato così?" Remus sbottò. "Senti, Sirius, non mi interessa, dille che ti è venuto un attacco di demenza senile, quello che ti pare, ma veditela da solo! Sei abbastanza grande o sbaglio? Che ti piaccia o no, tu stasera ti chiarirai con Hermione."

Sirius, nervoso, camminava a passo spedito verso la Sala Grande, prima di cena. A un certo punto, si sentì chiamare da una voce che in genere adorava sentire ma che in quel momento non gli era particolarmente gradita. "Sirius...posso parlarti un minuto?" Hermione lo guardò timidamente, un librone sotto braccio. Sirius si voltò a guardarla, perdendosi nei suoi occhi profondi, capaci di esprimere così bene tutti i sentimenti della loro proprietaria. "Sì, Hermione...anzi, a dire la verità ti stavo cercando." Hermione si fermò, stupita. "Oh. E cosa mi dovevi dire?" Sirius si fece coraggio. "Ecco, volevo dirti che negli ultimi tempi sono stato scostante perchè..non so neanche io bene cosa mi è successo, diciamo che è stato un periodo un po' particolare, non so perchè ma mi sentivo scontento...ma tutto questo non mi giustifica, non è stato giusto che ci andassi di mezzo tu." Hermione annuì soddisfatta. "Sono contenta di sentirtelo dire, appunto volevo parlarti proprio di questo..se hai bisogno di me e ti vuoi confidare, non farti scrupoli, ok? Non ti preoccupare, è tutto a posto adesso." Restarono a guardarsi come incantati; Hermione non sapeva spiegarsi perchè Sirius le facesse quell'effetto. A un certo punto arrivò Robbie. "Hermione! E' un po' che ti cerco, dobbiamo andare a cena! Buonasera, professor Black." Sirius si irrigidì un po' e rispose al saluto con un cenno del capo, ma Hermione non ci fece caso, anzi sorrise. "Hai ragione Robbie, scusa, adesso vado a mettere via questo libro e poi torno, aspettami!" Così i due rivali rimasero soli. Robbie si schiarì la voce, imbarazzato per il mutismo del professore che in genere non si poteva certo dire non avesse parole. "Ehm..allora professore...di cosa parlava con Mione?" Sirius sobbalzò nel sentirla chiamare così. Solo lui poteva farlo, come si permetteva quel playboy da strapazzo di chiamarla col suo soprannome? "Niente di particolare, volevo solo scusarmi per non essere stato tanto gentile con lei in questi giorni." "E Hermione che le ha detto?" Sirius scrollò le spalle. "Ha detto che mi capiva, tutto qui." Robbie annuì. "Sa, professore, ogni giorno che passa mi accorgo che Hermione è veramente speciale. Può sembrare fragile, ma in realtà ha un carattere forte, non si tira mai indietro e soprattutto è sempre disposta ad aiutare gli altri, e riesce a tirare fuori il meglio di te." Sirius si trovò perfettamente d'accordo con lui. "Hai ragione, Hermione è una ragazza molto sensibile ma al tempo stesso ha una forza d'animo spaventosa. Me ne sono accorto soprattutto quando abbiamo lottato contro Voldemort, il fatto che sia rimasta pur sapendo di poter morire le fa onore...in quel momento ho veramente capito che è molto più coraggiosa di tanti maghi e streghe più anziani di lei." Robbie sorrise. "Sì, Hermione mi ha raccontato l'altro giorno della battaglia contro Voldemort, non faceva altro che dirmi che le è stato molto vicino, in quel momento." Sirius sembrò sorpreso, Hermione si metteva a parlare di lui quando aveva un appuntamento col suo ragazzo? "Davvero? Sono contento che pensi questo." Ritornò Hermione. "Eccomi, andiamo?" Il discorso finì, ma Sirius continuò a pensare a quello che aveva detto Robbie, ovvero che Hermione lo riteneva importante per lei.

Dopo cena, Robbie e Hermione fecero una passeggiata nel castello. Erano in silenzio, camminavano tenendosi abbracciati. Poi Robbie iniziò a parlare. "Sai Mione, mi è sembrato che Black fosse un po' strano oggi." Hermione sorrise. "E' un periodo particolare per lui, me l'ha spiegato prima! Quindi non ti preoccupare, mi sa che per un po' sarà così." Robbie annuì, poco convinto. "Sì, ma...non so, mi è sembrato che oggi abbia cambiato atteggiamento quando sono arrivato a prenderti prima di cena, è stata proprio una mia sensazione...mi sembra che ce l'abbia con me, che sia un po' freddo." Hermione scosse la testa, ridendo. "Fidati, non è da Sirius prendere in antipatia gli studenti, l'hai visto anche te che ci tratta tutti allo stesso modo! Sarà che è un po' strano in questo periodo, ma vedrai che non ce l'ha con te personalmente." Robbie continuò, ostinato. "Sì, però parlava di te in un modo..secondo me davvero ce l'ha con me." Hermione si staccò da lui. "Fammi capire. Cosa ha detto di me?" Robbie si strinse nelle spalle. "Ti ha lodato molto, credo proprio che ti abbia in grande considerazione..però mi sembra che, ecco, forse sia un po' troppo interessato a te.." "In che senso scusa? Io e lui siamo solo amici!" replicò stizzita Hermione. Robbie cominciò a balbettare, evidentemente geloso. "Beh, allora perchè siete sempre insieme? Perchè parli più con lui che con me? Cos'ha lui che io non ho? Tu...lui...lo so che c'è qualcosa, sotto!" Hermione era furiosa. "Robbie, collega il cervello prima di parlare per favore! Conosco Sirius da anni, l'ho salvato dai Dissennatori con Harry, ho vissuto con lui per mesi, abbiamo affrontato la guerra insieme, non ti viene in mente che forse, dico forse, qualche argomento di conversazione con lui ce lo potrei anche avere? Sai solo pensare male, senza andare al di là delle apparenze, sei bravo solo a giudicare e condannare! Soltanto perchè siamo amici non vuol dire che siamo innamorati o altro!" Robbie replicò. "Ecco, lo vedi come lo difendi? Andiamo, per lui hai sempre una parola di conforto, e sei ricambiata in pieno, non vorrai dirmi che non c'è nulla sotto!" Hermione lo guardò con tutto il disprezzo che riuscì a esprimere con i suoi occhi e se ne andò, mollandolo lì. 

Quella sera nella loro stanza Hermione raccontò tutto a Ginny, perchè voleva avere anche il suo parere. Ginny pensava che Robbie fosse antipatico e esagerato, però che Sirius e Hermione avevano un rapporto speciale era evidente. "Mah, Mione, lo sai come la penso, no? Io credo che Sirius tenga molto a te, poi scelta di cosa fare è solo tua.." Hermione la guardò confusa. "Ma che dici scusa? Quale scelta?" Ginny restò sul vago. "Deve saperlo il tuo cuore, non io. Ora ho sonno, buonanotte Mione." "Buonanotte Ginny." Hermione però non riusciva a dormire; pensava alla litigata con Robbie, ma scoprì che in fondo l'avere fatto pace con Sirius valeva bene una discussione con il suo ragazzo. "Eh no, Mione...questo non è proprio un pensiero normale..se uno è innamorato del ragazzo con cui esce vuole solo andarci d'accordo, nient'altro! Ma delle volte Robbie è così strano...è geloso di un professore, non ha assolutamente senso! Insomma, io e Sirius siamo solo amici, nulla di più.....ma allora perchè sto male quando non ci parliamo? Perchè ci sono momenti in cui vorrei semplicemente andare da lui e sfogarmi? Mi dovrebbe venire voglia di andare dal mio ragazzo, prima di tutti gli altri, e invece no! Eppure io sto bene anche con Robbie, ma con Sirius è diverso...con lui posso sempre essere me stessa, confidarmi, e so per certo che sarò capita; non ho mai provato sensazioni simili, ma forse è perchè è più grande e mi dà fiducia...ma no, anche Remus è più grande e non mi fa quest'effetto..allora perchè? Forse ha ragione Robbie, c'è davvero qualcosa sotto? E perchè adesso mi ritrovo a sperare che sia davvero così? E' sbagliato, è troppo più grande di me, è un professore e soprattutto è il padrino di Harry, non me lo perdonerebbe mai! Senza contare che se poi magari mi sono immaginata tutto e lui mi considera solo una bambina rovino per sempre il rapporto tra di noi! E' un rischio troppo grande...l'unica cosa che posso fare è continuare a fare come ho sempre fatto, anche se adesso lo so per certo...Sirius Black sta mettendo in crisi tutte le mie convinzioni in campo amoroso."

 

Ciao! Dunque ecco un nuovo capitolo per questa storia che, vedo con piacere, ha raccolto abbastanza consensi...sono contenta, davvero! Spero che questo capitolo sia all'altezza dei precedenti (tra l'altro, noto dalle recensioni che l'ultimo è piaciuto molto xD) Ringrazio chi recensisce (in particolare a chi lo fa ogni capitolo; ripeto, GRAZIE, mi fate compagnia!) chi mette la storia tra i preferiti e chi legge, anche senza recensire.

Volevo rispondere ad una persona:

a Eva B, che mi chiedeva se potevo scrivere una storia alternativa in cui Hermione restava con i Malandrini : E' un'ottima idea, in effetti non ci avevo pensato, ti prometto che proverò a svilupparla una volta finita questa storia! Ho scelto di farla tornare al futuro perchè avevo già in mente una serie di cose che non volevo lasciare in sospeso, mentre per una storia come quella suggerita da te non avevo idee. Comunque ci sarà un colpo di scena, nei prossimi capitoli, che da quanto ho letto nella tua recensione dovrebbe farti piacere. Quindi, ti invito a continuare a leggere, e grazie per i complimenti!

Poi, per quanto riguarda il discorso della traduzione, ho letto alcuni pareri, tutti interessanti; non ho scritto nel capitolo precedente come la penso personalmente perchè non volevo influenzarvi nel giudizio. Secondo me è altamente improbabile che la Rowling abbia immaginato insieme Hermione e Sirius; quindi, non credo che l'ipotesi del viaggio nel tempo nei libri possa mai essere stata plausibile (anche se in ff viene bene xD). Credo che la frase di Sirius sia da intendersi soprattutto come ha fatto ultraviolet, dicendo cioè che forse Sirius è solo stupito di vedere una ragazza dopo tutti quegli anni...poi magari chissà, Hermione potrebbe assomigliare anche a una ragazza che Sirius ha amato in gioventù e per questo reagisce così, questo non lo possiamo sapere...o forse semplicemente è rimasto colpito dalla gentilezza e dall'aspetto di Hermione, dal suo carattere....chissà, magari Sirius era davvero innamorato di lei è non si è mai dichiarato ^.^ Comunque, credo che la nostra fantasia possa andare oltre tutto questo e, per noi che ci vogliamo immaginare questi due magnifici personaggi insieme, quella frase "ambigua" non sia altro che uno spunto per sognare (che frase poetica ^.^) 

Detto questo vi saluto e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento! Un bacione, Irene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** 10- sorprese scioccanti ***


Qualche giorno dopo

Qualche giorno dopo, Hermione a colazione stava leggendo la Gazzetta del Profeta del giorno, quando arrivarono i gufi con la posta. Per Hermione c'era solo una lettera da parte dei genitori, in cui come al solito le raccomandavano di studiare, riposarsi e stare calma, senza mettersi nei guai. Sirius invece ricevette una lettera che non si aspettava assolutamente; guardò il mittente, e vide che era il Ministero della Magia. Con un misto di curiosità e preoccupazione, la aprì, chiedendosi cosa mai volesse da lui; anche se adesso il Ministro era Kingsley, dopo essere stato ad Azkaban ingiustamente per 12 anni nutriva ancora dei rancori verso il Ministero. Lesse la lettera con calma, ma quando arrivò in fondo dovette rileggerla tutta più lentamente perchè non credeva ai suoi occhi. "Remus! Leggi!" disse con voce strozzata. Lupin si voltò verso l'amico e collega e prese la lettera dalle sue mani; la lesse, ed ebbe la stessa reazione di Sirius. "Oddio, Sirius, è fantastico!" Sirius annuì. "Non posso crederci, solo che non so come dirlo ai ragazzi!" Remus riprese a mangiare. "E tu non glielo dire sino a cosa avvenuta. Almeno farai loro una sorpresa!" Sirius la trovò un'ottima idea, e continuò a fare colazione.

Qualche giorno dopo, Hermione stava aspettando Robbie prima di cena fuori dalla Sala Grande, quando sentì un coro di gridolini eccitati tipicamente femminili poco lontano; sospirò, compatendo quelle ragazze che erano così incapaci di dimostrare un po' di serietà. Quando però alle risatine si aggiunsero anche altri commenti e si accorse che una piccola folla si stava radunando poco più in là, pensò che forse era davvero successo qualcosa. "Ragazzi, ma che succede? Scusate, fatemi passare.." Si fece strada fra i ragazzi, e capì immediatamente il motivo di tutta quell'agitazione. Il fatto era che aveva fatto la sua comparsa ad Hogwarts uno dei ragazzi più belli che si potesse immaginare, e quello che era straordinario era che assomigliava maledettamente a Sirius. Se gli altri studenti non potevano sapere come fosse stato il loro professore da giovane, Hermione poteva eccome (anche se non aveva ricordi del suo viaggio nel passato) grazie a delle foto di Harry, e sbiancò. "Sirius! Ma...come mai sei così..giovane?" Sirius la vide, e le sorrise raggiante. "Vieni, Hermione, andiamo a cena, dovrò spiegare tutto nella Sala Grande, Silente mi ha concesso di fare un discorso dopo mangiato." Hermione barcollò paurosamente. "Sirius, non credo di sentirmi bene..ma perchè non me l'hai detto prima?" Sirius la prese gentilmente per un braccio e la condusse a sedere al tavolo dei Grifondoro; Harry, Ron e Ginny intanto poco più in là si facevano aria con dei tovaglioli per superare lo shock. "Sirius lo sai che potrei morire, vero?" disse Harry con un filo di voce. Sirius gli dette una pacca sulla spalla. "Scusa, Harry, ma non sapevo proprio come dirtelo, e Remus mi ha suggerito di fare così.." Ginny lo interruppe. "Remus? Perfetto, allora me la prenderò con lui!" Sirius rise. "Su, ragazzi, calmatevi, ora devo andare a parlare con Silente, ci vediamo dopo!"

Dopo che molte ragazze si furono calmate, la cena fu servita; tuttavia Hermione quasi non toccò cibo. A sconvolgerla non era stato tanto il fatto di vedere Sirius ringiovanito, quanto la sensazione di averlo già visto in quel modo, di aver già sentito la sua voce di giovane uomo parlarle; il problema era che non ricordava quando. Sospirò, e Ginny la guardò attentamente; da uno sguardo che si rivolsero entrambe capirono che in camera avrebbero dovuto approfondire l'argomento. Hermione si riscosse dai propri sogni quando sentì la voce di Sirius, e prestò attenzione per capire cos'era successo. "Dunque, ragazzi, intanto mi scuso con tutti voi per avervi fatto spaventare, ma non avevo idea di come spiegarvi la cosa. Qualche giorno fa, mi è arrivata una lettera dal Ministero della Magia in cui mi si proponeva, come risarcimento degli anni che ho passato ingiustamente ad Azkaban, di poter tornare ventunenne, esattamente all'età a cui sono stato arrestato, per poter rivivere gli anni persi della mia vita. Inutile dire che ho accettato al volo; ho sempre rimpianto di avere sprecato i migliori anni della gioventù, e adesso poterli rivivere per me è fantastico. Quindi tutto qui, sarò sempre il vostro professore, perciò direi che per voi non è cambiato granché." Un gruppetto di ragazze rise piuttosto frivolamente, quasi a volerlo sfidare, ma Sirius non prestò loro attenzione. "Volevo anche ringraziare le due persone che sono qui presenti e, al loro terzo anno ad Hogwarts, mi hanno ridato la vita. Anche se adesso ci ha pensato il Ministero a rendermi ufficialmente giustizia, non dimenticherò mai la fiducia e l'aiuto che mi hanno dato. Grazie ancora." Tutta la scuola sapeva che si trattava di Harry e Hermione; il fan club di Sirius le rivolse un'occhiata invidiosa e fece una smorfia, facendo ridere Hermione. Alla fine del discorso, tutti applaudirono, e molti si avvicinarono al tavolo dei professori per congratularsi con Sirius; tra questi ovviamente c'erano Hermione, Harry, Ron e Ginny. Harry gli rivolse un gran sorriso. "Sirius, adesso siamo quasi coetanei, ci pensi? Che bello, avremo un professore giovanissimo!" Hermione lo guardò severa. "Questo non significa che non devi più studiare, Harry!" Ron rise. "Lascialo dire a Sirius no? Complimenti, sono davvero contento per te!" aggiunse rivolto poi al professore. Hermione rimase l'ultima a congratularsi; Robbie la stava guardando male da un po', dopo la litigata di qualche tempo prima si erano chiariti ma lui restava ancora molto dubbioso. "Alla fine hai avuto un risarcimento, era l'ora che facessero qualcosa! A volte la giustizia è così lenta e inefficace...e ci sei andato di mezzo te." Sirius le sorrise. "Vabbé, l'importante è che possa rivivere gli anni che ho perso...posso rifarmi una vita, è bellissimo pensarci!" Hermione sorrise triste. "Puoi trovarti anche una ragazza, farti una famiglia.." Sirius restò sorpreso dal tono triste con cui lo disse, ma decise di non darle una riposta sicura. "Mah..non so quante ragazze vorrebbero uscire con ex-ricercato numero uno." Hermione sbuffò. "Andiamo, Sirius, non hai visto che quasi tutte le ragazze stasera a cena ti guardavano sbavando? Scommetto che adesso si è già formato un fan club in tuo onore, non mi stupirebbe! Puoi avere tutte le donne che vuoi, fidati." Sirius sospirò. "Quanto vorrei che tutte le ragazze fossero come te, Hermione. Sarebbe così facile stare con loro." Hermione arrossì, sentendo su di sé lo sguardo del professore che adesso era un loro quasi coetaneo.

Ginny aspettava l'amica nella loro stanza, decisa a parlarle; ora che la differenza di età tra i due si era praticamente annullata, era ora che Sirius e Hermione si dessero una mossa! Hermione entrò, con un sospiro che non lasciava presagire nulla di buono. Allo sguardo interrogativo di Ginny, l'amica spiegò. "Ho litigato di nuovo con Robbie." Ginny scosse il capo. "E io chissà che pensavo! Tanto ormai mi sembra che litighiate spesso, ha un carattere impossibile!" Hermione si mise a sedere sul letto, la testa tra le mani. "Mi ha vista parlare con Sirius, mi ha spiata, e dice che si vedeva benissimo che proviamo qualcosa l'uno per l'altra! Ma io come devo fare? Non parlo con nessun ragazzo perchè quello è paranoico?!" Ginny schizzò come una molla. "Hai parlato con Sirius? E cosa vi siete detti?" Hermione trattenne una lacrima. "Nulla di che, gli ho solo detto che avrebbe potuto trovarsi tutte le ragazze che voleva ora.." Ginny alzò gli occhi al cielo. "Ma come, lo incoraggi a uscire con altre? E' con te che deve uscire, per Merlino!" Hermione la guardò, confusa. Ginny annuì, incoraggiante. Poi Hermione parlò. "Ginny, non so cosa ti salta in testa, ma vedi, io esco con Robbie, e da un po' ormai! Non posso provarci con Sirius contemporaneamente! Senza contare che sarà anche ringiovanito, ma resta sempre un nostro professore e il padrino di Harry, che continua a vederlo così! Non voglio combinare casini, Ginny!" Ginny si mise a sedere accanto a lei. "Mione, ma pensaci! Insomma, lo ammetti anche te che stai cominciando a vedere Sirius con occhi diversi, no? Lo so che un po' ti è sempre piaciuto, ma me lo hai detto proprio te che inizi a considerarlo molto più importante! Perchè perdere un'occasione come questa? Tanto più poi che a giugno non sarà più un tuo professore e potrai vivere il tuo sentimento liberamente, provaci da ora prima che sia troppo tardi!" Hermione sembrava davvero sconsolata. "E' che non ci capisco nulla, oggi ho avuto come una sensazione di dejà-vu nel vedere Sirius così giovane e non so spiegarmi il motivo...ultimamente mi sembra di non avere proprio certezze, guarda." Ginny la guardò pensierosa. "In effetti come periodo non è dei migliori, trovi un vestito nel tuo baule che non sapevi di avere, adesso hai tutti questi dubbi...forse hai solo bisogno di un po' di riposo, ti starai stancando troppo con la scuola." Hermione non contraddisse l'amica, ma si sentiva che la scuola non aveva nulla a che fare con tutti quei problemi; uscì dalla stanza e andò nella Sala Comune.

Il giorno dopo, il preside alla fine della cena annunciò che i direttori delle case sarebbero passati a prendere i nominativi dei ragazzi che sarebbero tornati a casa per le vacanze, ma con la prospettiva del ballo di Natale Hermione sapeva per certo che quasi tutti sarebbero rimasti. Dopo che il preside ebbe finito, Sirius si avvicinò al loro tavolo per prendere i nomi dei Grifondoro. "Allora ragazzi, c'è qualcuno che vuole tornare a casa e perdersi questo ballo fantastico che sta organizzando Silente con il nostro prezioso aiuto?" Solo alcuni bambini del primo anno, che probabilmente erano ancora troppo piccoli per apprezzare una serata di gala, firmarono per tornare a casa. Quando ebbe finito, Sirius si avvicinò a Harry, Ron, Hermione e Ginny. "Suppongo che voi restiate a Hogwarts, vero? Quando andavo a scuola io non ne organizzavano mai, ce ne fu uno solo al mio settimo anno, quindi pagherei per trovarmi al vostro posto!" Harry rise. "Ma Sirius, ci sarai anche te al ballo! Poi ora che sei giovane te lo godrai molto di più, vedrai!" Sirius sospirò, dubitava di riuscire a godersi una festa in cui molto probabilmente Hermione sarebbe stata tutto il tempo attaccata a Robbie. "Sirius, ma i professori possono avere appuntamenti?" Il professore tornò al presente e osservò Ginny, che dopo avergli posto la domanda lo guardava con una strana espressione; accanto a lei, Hermione sembrava un po' tesa e imbarazzata. "Non lo so di preciso, però credo che non ci sia nulla di male se studenti e professori ballano insieme, è Natale!" Ginny aveva un lampo di trionfo negli occhi, e Hermione sembrava ancora più a disagio; sospirò, rinunciando a capire qualcosa con quelle ragazze. In quel momento si avvicinò Robbie, e Sirius notò che Hermione non sembrava molto contenta di dover stare con lui. Robbie la baciò. "Mione, allora, naturalmente andiamo insieme al ballo no?" Hermione annuì ma Sirius ancora una volta scorse nei suoi occhi un'ombra di tristezza mista a rassegnazione, che nemmeno lui sapeva spiegarsi; ormai poteva dire di conoscere bene Hermione e quando non era determinata in qualcosa c'era da preoccuparsi. Salutò i ragazzi e uscì dalla Sala Grande alla ricerca di Remus.

....e adesso la relazione Hermione/Sirius è molto più gestibile! Sono davvero contenta di come sta andando questa storia, e di vedere che è apprezzata! Quindi ringrazio, come sempre, tutti quelli che commentano, specialmente chi lo ha sempre fatto, mettono la storia tra i preferiti o leggono e basta. Invito a recensire per critiche e consigli, perchè aiutano davvero! Nel prossimo capitolo, che tra l'altro sto già scrivendo, ci sarà il famoso ballo e una coppia prenderà una scelta decisiva per il seguito della storia...Spero che via piaccia anche questo capitolo, e che dire.....al prossimo aggiornamento! Un bacio immenso, Irene.

 

 

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Capitolo 11
*** 11- venti anni dopo, un altro ballo ***


Ginny stava provando il suo vest

Ginny stava provando il suo vestito per quella sera; era la vigilia di Natale e finalmente ci sarebbe stato il tanto atteso ballo. Ginny si guardò allo specchio, sorridendo. "Mione, guarda! Per una volta la mamma ha scelto un vestito che mi piace, dev' essere un miracolo..lo vedi come è bello?" Hermione staccò gli occhi dal librone che stava leggendo e guardò la migliore amica, per poi sorriderle un po' tristemente. "E' vero Ginny, chissà che faccia farà Harry!" Ginny sospirò. "Mione, cosa succede? Ormai lo so quando qualcosa non va, e direi proprio che questo è uno di quei momenti! Mi vuoi dire tutto?" Hermione chiuse il libro e guardò il suo vestito, appoggiato delicatamente sul letto. "E' tutto sbagliato, Ginny. Io non voglio indossare quel vestito per Robbie, stasera..lo voglio indossare per Sirius. Ma ormai è troppo tardi per tornare indietro e dovrò tenermi questo rimpianto." Tirò fuori dal baule tutto il necessario per il trucco suo e di Ginny e con un sorriso si avviò in bagno, per iniziare a prepararsi.

Quella sera, Sirius era molto nervoso; desiderava con tutto se stesso ballare con Hermione, ma aveva anche paura di fare una brutta figura a provare a farlo, perchè lei in fondo era fidanzata. Harry lo raggiunse. "Sirius, sono veramente troppo nervoso, mi ci vorrebbero litri di camomilla per calmarmi! E poi non so nemmeno ballare, al Ballo del Ceppo avrò ballato sì e no due minuti.." Sirius rise e dette una pacca sulla spalla del figlioccio. "Ma perchè eri con una ragazza che non ti interessava! Fidati di me, sono un esperto in queste cose, se sei con la ragazza che ti piace trovi anche il coraggio di fare cose che normalmente non faresti e magari, chissà, riesci perfino a cavartela bene!" Anche Harry si rilassò, e restò col padrino ad aspettare. Poco più in là, sbucarono Ron e Luna; si salutarono e la coppia entrò nella Sala Grande. Dopo qualche minuto, Hermione scese la scalinata e sorrise radiosa vedendo Sirius ai piedi di questa; si affrettò e abbracciò i suoi due amici. "Harry tranquillo, Ginny arriva subito, si era fermata a parlare con una del quinto anno!" Harry annuì, ma Sirius non aveva capito una parola di ciò che aveva detto. Era assorto nella contemplazione di Hermione, che indossava lo stesso vestito del ballo a cui era andata con lui; Sirius notò che, se possibile, le stava ancora meglio dell'ultima volta che lo aveva messo. In qualche modo Hermione aveva un che di elegante e al contempo sbarazzino; la sua maturità sia mentale sia fisica si fondeva perfettamente con la sua semplicità di carattere e di stile, creando un effetto di naturale bellezza. Hermione, dal canto suo, non poteva smettere di rimirare quello stupendo ragazzo che aveva davanti e che adesso la guardava con intensità. "Mione!" Hermione si voltò e vide Robbie, che la prese per mano e la condusse via; rivolse uno sguardo colpevole a Harry e Sirius ed entrò nella Sala Grande.

Non era passato moltissimo tempo, e Hermione già non ne poteva più di quel ballo. Robbie non l'aveva mollata un solo secondo e si era categoricamente rifiutato di andare a sedersi con Harry, Ron, Ginny, Luna, come aveva proposto Hermione, anzi l'aveva fatta stare ancora più lontano da loro. Hermione lanciava spesso sguardi disperati attraverso la folla, per osservare Sirius; tutte le volte che lo individuava con un nodo in gola poteva constatare che era sempre intento a ballare con una studentessa diversa, e che ne aveva un bel gruppetto che, in attesa del prossimo ballo, lo guardava adorante. Si morse un labbro per non piangere; solo in quegli ultimi tempi si era veramente resa conto di provare qualcosa di molto forte per Sirius, e adesso che ne era cosciente soffriva terribilmente. La band si riposò qualche minuto, e Hermione ne approfittò per parlare col suo ragazzo. "Robbie, ti sembra di essere corretto nei miei confronti? Sei esageratamente geloso, mi impedisci di stare con i miei amici e non so ancora quante altre cose potrei dirti! Tra l'altro, ho saputo che le voci su te e quella Tassorosso del quarto anno erano vere...lo vedi, non sei nemmeno coerente con te stesso!" Robbie la guardò altezzoso. "Perchè dovrei stare con i tuoi amici quando mi odiano e non vorrebbero che stessimo insieme? E poi, Hermione, quando ti sei messa con me sapevi benissimo che avevo tutte le ragazze a sbavarmi dietro, è ovvio che qualcuna di loro ci avrebbe provato lo stesso...o pensavi che si sarebbero fermate davanti a te? Mica ti ho promesso nulla, io: posso fare quello che voglio. Per quello che riguarda te è tutta un'altra storia, direi che non hai un fan club di ammiratori! Se vuoi stare con me, queste sono le condizioni. Scegli; o me o loro." Hermione era furiosa, non capiva cosa mai avesse visto di buono un giorno in quel ragazzo borioso e stupido che aveva davanti. "Bene! Se è così, allora, addio! Non voglio mai più avere nulla a che fare con te,sparisci dalla mia vita schifoso arrogante!" Girò sui tacchi e se ne andò, lasciandolo nel mezzo della sala.

Hermione non era sconvolta per la fine della relazione con Robbie, anzi, quello per lei era un sollievo; era solo distrutta al pensiero di Sirius. La band annunciò un lento, dal titolo "Magic works". Sirius sobbalzò; era quello ballato con Hermione venti anni prima. Cercò la ragazza con gli occhi, e alla fine la vide dirigersi sola al bancone, molto probabilmente ignorando il significato che aveva avuto quella canzone per loro.

And dance your final dance
This is your final chance
To hold the one you love
You know you've waited long enough
 

Hermione si sedette su una sedia al bancone ordinando una Burrobirra; in genere non beveva, ma decise che quella sera avrebbe potuto fare un'eccezione. Eppure c'era qualcosa che non andava...quella canzone, le sembrava di averla già sentita. Si dette della stupida; magari l'avevano trasmessa alla radio, c'era bisogno di preoccuparsi solo per questo? Ma una parte del suo cervello continuava a dirle che l'aveva sentita come la stava ascoltando in quel momento, cantata dal vivo..e l'aveva anche ballata...ebbe alcuni flash: si vedeva mentre ballava con un ragazzo che le sembrava familiare...In quel momento arrivò la sua Burrobirra e la tracannò in pochi sorsi, senza indugiare.

Believe that magic works
Don't be afraid of being hurt
Don't let this magic die
The answer's there
Oh, just look in her eyes
 

Sirius stava ballando con una ragazza, ma aveva ancora lo sguardo fisso su Hermione. La vide scolarsi una bottiglia intera di Burrobirra e si chiese quali angosce potesse avere quella poveretta. Quella canzone gli faceva terribilmente male; ballarla con un'altra era orrendo, ma non poteva fare nulla per impedirlo. Vide Hermione chiedere nuovamente un'altra Burrobirra e iniziò a preoccuparsi; per prima cosa si chiese che fine avesse fatto Robbie, dopo se fosse successo qualcosa di grave. Poco più in là, scorse l'ex-fidanzato di Hermione intento a ballare e baciare anche in modo abbastanza appassionato una delle tante ragazzine di Hogwarts senza particolari qualità, amorfe.

And make your final move
Don't be scared, she wants you too
Yeah, it's hard - you must be brave
Don't let this moment slip away
 

Hermione si scolò la sua seconda Burrobirra, e la testa iniziò a girarle ancora di più. Ma cosa le stava succedendo? Lei, Hermione Granger, che si ubriacava? Scosse la testa, ma le venne solo un movimento sconclusionato. I flash su un suo ipotetico ballo con un altrettanto ipotetico e misterioso ragazzo continuavano; era come se una parte sopita della sua memoria stesse tentando prepotentemente di risvegliarsi e farsi sentire. Pensò di chiedere un'altra Burrobirra, ma ebbe abbastanza lucidità per capire che era già ubriaca, così cercò di alzarsi.

Believe that magic works
Don't be afraid, afraid of being hurt
No, don't let this magic die
Oh, the answer's there
Just look in her eyes
 

Sirius non aveva più distolto lo sguardo da Hermione; quando vide che si voleva alzare, decise che era venuto il momento di rischiare. "Scusa, devo andare." Liquidò la compagna di ballo e si diresse verso quella che, fosse dipeso da lui, sarebbe diventata la sua compagna per la vita. Arrivò giusto in tempo per sorreggerla e impedirle di cadere. "Mione, attenta!" Hermione ebbe un altro flash, quella stessa voce che la chiamava allo stesso modo...ma era certa che Sirius l'aveva sempre chiamata col suo nome completo prima d'allora.

And don't believe that magic can die
No, no, no, this magic can't die
So dance your final dance
This is your final chance
 

Cercando di non dare troppo nell'occhio Sirius scortò Hermione fuori dalla Sala Grande; una volta fuori la prese in braccio e la portò di peso nel suo dormitorio. Entrò nella stanza che Hermione divideva con Ginny; appoggiò delicatamente la ragazza, che respirava affannosamente e sembrava agitata, sul letto più ordinato dei due, che Sirius le attribuì subito. "Adesso calmati e cerca di dormire, hai preso un po' una sbornia ma stai tranquilla, non ti farà nulla, non è roba forte...è solo che non sei abituata a bere." Hermione, a occhi chiusi, cominciò a dimenarsi e afferrò il braccio di Sirius. "Ti prego, resta.." Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte; evocò una calda coperta di lana con cui coprì Hermione, e si mise a sedere accanto a lei. Il respiro della ragazza si regolarizzò, sentendo la presenza di Sirius. Questo le accarezzò la testa dolcemente, con uno sguardo carico di tenerezza. "Ma perchè hai bevuto, Mione? Che cos'hai che ti tormenta che io non so? Perchè non me lo dici, perchè non mi permetti di aiutarmi, non mi metti a conoscenza dei tuoi turbamenti?" Ebbe in risposta solo un sospiro e un sorriso beato si dipinse sulle labbra della giovane; Sirius decise che la cosa migliore era lasciarla dormire, e si zittì. Dopo poco tempo però fu attratto dal baule di Hermione; sapeva che era sbagliato ma fu vinto dalla tentazione e cominciò a frugarci dentro, per sapere qualcosa di più su di lei. Trovò un album di foto; lo aprì e con emozione vide, nelle prime pagine, delle foto di Hermione da piccola con i genitori. Hermione assomigliava moltissimo ad entrambi; come la madre aveva capelli castani e ricci, come il padre occhi marroni. Nelle pagine seguenti Hermione sorrideva nella sua divisa nuova di Hogwarts, al binario 9 e 3/4; poi era con Ron e Harry alla festa di fine anno, in seguito durante il Club dei Duellanti e dopo in uno dei rari momenti passati senza studiare al terzo anno. Conservata con cura, c'era anche la foto del Secondo Ordine della Fenice; Sirius ricordava benissimo che Molly non voleva che comparissero anche i ragazzi nella foto di gruppo. "Non fate parte dell'Ordine, non ha senso!" Ma Hermione e i suoi amici si erano impuntati, così alla fine nell'immagine anche loro sorridevano fieri e salutavano con la mano. Una foto scivolò via dall'album: raffigurava lui e Hermione insieme, sorridenti poco dopo la battaglia finale contro Voldemort, stanchi e feriti ma felici. Sirius poi trovò la foto della consegna delle medaglie a coloro che avevano combattuto contro Voldemort, quella scattata il suo primo giorno da insegnante, e una di poco tempo prima in cui Hermione e Ginny si abbracciavano alla Tana, una sera d'estate. Poi trovò una lettera che Hermione aveva ricevuto dai suoi genitori; sorrise tra sé leggendo i racconti della vita che i genitori della ragazza si trovavano a vivere lontano dalla figlia. Preso da un improvviso e invincibile sonno, Sirius si sistemò sul letto di Ginny e si stese; chiuse gli occhi e si addormentò all'istante, spossato.

Ciao a tutti! Per fortuna sono riuscita ad aggiornare presto, stavolta! Probabilmente questo capitolo non è come molti se lo sarebbero aspettato, forse in tanti credevano di vedere Hermione e Sirius insieme al ballo....ma c'è tempo ancora per vederli come coppia, e inoltre volevo in tutti i modi far lasciare Hermione e Robbie e questa mi sembrava un'occasione adatta. Cercherò di aggiornare presto, anche se devo ancora iniziare il dodicesimo capitolo. Come al solito, ringrazio chi commenta, legge e mette la storia tra i preferiti. Sono anche contenta di vedere che è stato apprezzato il ringiovanimento di Sirius, che mi serve per migliorare la trama ^.^            Al prossimo aggiornamento, Irene.

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** 12- risvegli e patroni ***


Hermione si voltò

Hermione si voltò, nel suo letto, con un gemito. Si sentiva un gran mal di testa, e i ricordi della sera prima le piombarono addosso come una doccia fredda; aprì gli occhi, e scoprì che in fondo riusciva a vedere le cose in modo abbastanza lucido. Gettò uno sguardo al letto di Ginny, e intravide un ragazzo; osservò meglio, e con un tuffo al cuore capì che era Sirius. Distolse lo sguardo, respirando velocemente. Perchè Sirius era nel letto accanto al suo? Un brivido di paura l'assalì; forse la sera prima, ubriaca, aveva finito per andare a letto con Sirius, che di solito quando c'era da bere non si tirava mai indietro e quindi poteva essere altrettanto sbronzo? La razionalità di Hermione prese però il sopravvento; se avessero dormito insieme, sarebbero stati mezzi nudi e nello stesso letto, e lei era completamente vestita come, per quanto riusciva a vedere, Sirius, che tra l'altro era nel letto di Ginny. Sospirando, si alzò e andò a svegliare il professore. "Sirius? Sirius, sveglia, è ora di alzarsi." Il ragazzo si lamentò debolmente e si girò nel letto; poi aprì gli occhi, vide che aveva davanti Hermione e si alzò di scatto. "Come ti senti? Ieri sera eri in uno stato....ti ho portata a letto prima che facessi qualche cosa davanti a tutti di cui poi ti saresti pentita. Ma perchè Ginny non è qui? Mi devo essere addormentato, ieri, ma se mi avesse svegliato sarei andato via..probabilmente o è venuta e mi ha lasciato stare o non è nemmeno rientrata in dormitorio..in entrambi i casi però deve avere dormito da un'altra parte." Hermione guardò in basso, pensierosa. "Te lo dico io dove ha dormito...nel dormitorio maschile, nel letto di Harry, e non voglio pensare cosa avranno combinato, guarda! Non so nemmeno come avranno fatto a convincere Ron a lasciarli stare, magari l'hanno buttato fuori a forza!" Sirius rise. "E bravo Harry, era anche l'ora che si decidesse a fare qualcosa con Ginny! Io, alla sua età.." Hermione lo guardò imbarazzata, le guance che le prendevano fuoco. "Sirius! Non credo che i racconti delle tue esperienze servano a qualcosa, in questo momento specialmente!" Sirius rise ancora. "Ok, Mione..certo che neanche i postumi di una sbornia riescono a impedire al tuo cervello di lavorare bene eh! Ma come fai?" Hermione non gli rispose, e si avviò in bagno per cambiarsi e togliersi il vestito elegante che aveva ancora addosso dalla sera prima.

Hermione entrò nella Sala Grande per fare colazione e vide subito Ginny seduta al tavolo dei Grifondoro insieme a Harry; si avvicinò e si sedette accanto a loro. "Ciao, Mione, ma dove eri finita ieri sera? Ti abbiamo cercata ma non ti abbiamo più vista, ti eri infilata da qualche parte con Robbie?" La ragazza prese una fetta di pane tostato e scosse la testa. "Sapeste cos'è successo...." Iniziò il racconto e mano a mano che procedeva i due amici la guardavano a occhi sgranati. Alla fine del racconto, Ginny esclamò: "Ah allora è stato un bene che io e Harry abbiamo dormito insieme, così almeno te sei stata.." Hermione si affrettò a riprenderla. "...Sono stata in pace, veramente!" Ginny capì che davanti a Harry non doveva fare riferimenti a Sirius, anche se tra lui e Hermione non era successo nulla, e con un sorriso smagliante al suo ragazzo riprese a mangiare. 

Era passato un po' di tempo e la situazione tra Hermione e Sirius era, fondamentalmente, la stessa. Entrambi erano sempre molto emozionati quando si trovavano a stare soli, e la tensione era palpabilissima, ma nessuno dei due aveva il coraggio di fare il primo passo, perchè i rischi erano molti. Ginny passava ore intere a spiegare a Hermione che doveva buttarsi, ma le sembrava di parlare al vento visti i risultati ottenuti. Una sera di febbraio, Hermione era rimasta sola con Ginny nella Sala Comune; la mattina dopo aveva un test di Difesa Contro le Arti Oscure e stava facendo un ripasso generale, mentre Ginny le faceva compagnia. Hermione sfogliava febbrilmente gli appunti e le formule di incantesimi. "Allora...questo lo so fare, l'ho ripassato prima...mi manca l'Incanto Patronus!" Ginny alzò gli occhi al cielo. "Mione non esagerare con lo studio, lo sai fare da una vita, che senso ha ripassare ora? Se ti è sempre riuscito ti riuscirà anche domani!" Hermione, leggermente isterica, tirò fuori la bacchetta. "No, Ginny, devo ripassare tutto il programma! Expecto Patronum!" Per la meraviglia di Hermione, però, dalla bacchetta della ragazza non uscì una lontra, come sempre, ma un altro animale. Hermione commossa lo vide correre lungo la stanza; era un cane enorme, molto simile a quello che Harry al suo terzo anno aveva scambiato per il Gramo. Ginny lo guardò attenta. "Ma quello è..." Hermione sorridendo concluse la frase. "...Sirius. Adesso è diventato lui il mio pensiero felice...talvolta capita, il Patronus assume la forma di quello della persona amata..e mi è successo. Il problema è che se Sirius domani lo vede e se ne accorge faccio una figura terribile!" Ginny invece era tutta contenta. "Speriamo che se ne accorga, così magari capirà e vi darete un po' una mossa, perché non se ne può veramente più di vedervi tentennare!" Hermione non la pensava come l'amica, ma non replicò per evitare polemiche e si gettò a capofitto nello studio.

La mattina dopo, Sirius radunò i ragazzi del settimo anno davanti alla sua aula e controllò che in questa fosse tutto a posto. "Bene, ragazzi, entrerete nell'aula uno per volta insieme a me, ma dovrete affrontare da soli le creature che incontrerete; io sarò presente solo per sicurezza e per valutarvi. Vi chiamerò in ordine alfabetico e vi prego di prepararvi in tempo, per non fare troppe pause; voglio finire abbastanza alla svelta." Hermione si mise subito a sussurrare concitata a Ron e Harry tutti gli incantesimi che aveva imparato, mentre i due ragazzi sbuffavano. Passò un bel po' di tempo, e Sirius uscì fuori dall'aula. "Hermione, tocca a te!" La ragazza tremava da capo a piedi ma tenne la testa alta ed entrò nella classe facendosi coraggio. Dopo aver affrontato senza problemi una serie di creature oscure, Sirius le annunciò che era quasi alla fine della prova. Si fece strada lungo la classe, e sobbalzò; un Dissennatore era apparso davanti a lei, minaccioso e tremendo. Pensando con tutte le sue forze a Sirius, Hermione alzò la bacchetta e pronunciò: "Expecto Patronum!". Il cane d'argento si lanciò contro il Dissennatore e si mise a correre nell'aula; Hermione smise subito di produrlo, sperando che Sirius non avesse notato l'animale in cui era cambiato. "Perfetto Hermione, ottima prova! Direi che come al solito ti sei meritata il massimo dei voti, davvero!" Hermione gli sorrise raggiante. "Pensare che ero così tesa, invece è stato piuttosto piacevole!" Sirius assunse un'aria falsamente meditabonda. "Beh, allora direi proprio che per il prossimo test mi ci vorranno creature molto più oscure...potrei far resuscitare Voldemort, che ne dici?" Hermione rise. "Dai, Sirius, non scherzare! Mi sa che i miei amici non gradirebbero un test più difficile!" Sirius tornò serio. "A proposito del test, mi è sembrato di vederti un nuovo Patronus..non avevi una lontra? Oggi mi è sembrato un animale notevolmente più grosso!" Hermione si schiarì la voce, imbarazzata. "Ah, ehm, sì beh, in effetti è cambiato...ma è tardi, Sirius, mancano ancora un sacco di ragazzi! Ci vediamo dopo, ciao!". Sirius restò bloccato sul punto di risponderle, confuso.

Hermione uscì velocemente dall'aula, rossa in viso; i suoi amici però pensarono che fosse semplicemente agitata per lo stress della prova appena completata, e non le fecero troppe domande. Sirius però non riusciva a spiegarsi il motivo del nuovo Patronus di Hermione; quando poi fu il turno di Ron e vide che il Patronus del ragazzo era un grosso cane, simile all'animale di Hermione, lo assalì la paura che Hermione fosse innamorata dell'amico. Sirius liquidò i ragazzi successivi con poche parole, senza prestare neanche troppa attenzione alle loro prove; aveva bisogno di parlarne subito con Remus. Quando la lezione finì, si precipitò nell'ufficio dell'amico, angosciato. "Sirius, che succede? Come mai tutto questo entusiasmo per venire a parlarmi?" Sirius riprese fiato. "Remus, il Patronus di Hermione è cambiato! Di solito succede quando ci si innamora di una persona, no? Quindi di chi è innamorata Hermione?" Remus aggrottò le sopracciglia. "E' cambiato? E da quanto tempo?" Sirius scrollò le spalle. "Era da un po' di tempo che non affrontavamo i Patroni, quindi non lo so di preciso...però fino a poco prima di Natale aveva una lontra, e stamani ho visto un animale che non ho distinto bene, ma era decisamente grosso...a occhio e croce sembrava un cane!" Remus ebbe come una sensazione, che gli fece pensare subito che per Sirius la situazione non era sfavorevole. "Remus, secondo me è innamorata di Ron! Anche lui ha un cane per Patronus, l'ho visto stamani!" Remus scosse la testa. "No, Sirius, secondo me è molto più probabile che sia innamorata di te." Sirius, pallido come un cencio, si sedette. "Di me? E cosa mai potrei avere io per colpirla? Insomma, sono un suo professore, il padrino di Harry...io pensavo che mai e poi mai avrebbe potuto provare qualcosa per me prima di riacquistare la memoria!" Remus rise. "Beh, l'amore vero è più forte di qualsiasi incantesimo. Probabilmente Hermione ti ha amato talmente tanto che anche nel nostro presente, pur non ricordando nulla del periodo in cui siete stati insieme, conserva ancora questi sentimenti per te..e magari chissà, anche se non fosse finita indietro nel tempo si sarebbe innamorata lo stesso." Sirius sorrise, rilassato. "Può darsi che sia così...io lo spero davvero, perchè se così fosse una volta che le restituiremo i ricordi sarà tutto più facile!" Remus sistemò le sue carte. "Sono felice per te, ma cerca di controllarti finché siamo a scuola. Insomma, se mai doveste scoprire che siete innamorati l'uno dell'altra prima della fine dell'anno scolastico, fate finta di nulla!" Sirius non rispose, e uscì dall'aula con un sorriso soddisfatto, sapendo che non avrebbe mai fatto come diceva Remus.

"Ginny, ti rendi conto? Spero che non l'abbia notato, sennò sono veramente fregata!" Ginny camminava al fianco di Hermione, nel parco. "Mah, Mione, secondo me ti fai troppi problemi. Devi buttarti di più, solo così potrai far capire i tuoi sentimenti a Sirius! Ti ricordi come ero io al primo anno? Quando c'era Harry non parlavo, sapevo solo fargli la corte in un modo imbarazzante che se ci ripenso mi vergogno da morire....quando ho smesso di comportarmi come una cretina e sono stata più naturale, Harry ha iniziato a considerarmi una ragazza, ed ora stiamo insieme! E tutte queste cose le dovresti sapere, visto che mi avevi suggerito te di fare così!" Hermione rallentò. "Sì, Ginny, però comunque io resto naturale quando c'è lui...insomma io non ho il problema che avevi te, ho solo paura a dichiararmi!" Ginny annuì, solidale. "Ah guarda, non sono certo la persona più adatta per dirti di farti avanti, perchè io ho aspettato Harry per cinque anni...però proprio per questo posso consigliarti di non fare come me!" Hermione cambiò argomento e le due amiche finirono per non parlare più, almeno quel giorno, dei sentimenti di Hermione.

Ed eccoci al dodicesimo capitolo, in cui la nostra Hermione prende piena coscienza dei suoi sentimenti. Ho voluto simboleggiarlo con il suo Patronus; nel settimo capitolo avevo affrontato l'argomento descrivendo i Patroni dei personaggi principali per questo, per poter poi inserire il cambiamento del Patronus che, si sa, richiede un grande amore; la persona amata diventa il pensiero felice di chi evoca il Patronus. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto; io l'ho scritto con tutto l'impegno possibile, e sono contenta di vedere l'apprezzamento ricevuto dalla storia. Come sempre, ringrazio chi recensisce, mette la storia tra i preferiti e legge; ribadisco che mi fate molto, molto, molto piacere ^.^

Per HermioneCH: mi fa molto piacere che tu mi abbia citata nel tuo profilo, certo che lo puoi tenere! Anzi, grazie per avermi citata, è sempre un piacere contribuire alla divulgazione del pairing Sirius/Hermione xD

Ci sentiamo al prossimo capitolo, in cui ci saranno svolte decisive nella storia......a presto, scuola permettendo ^.^!

 

 

 

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Capitolo 13
*** 13- stanza delle necessità e specchi delle brame ***


Hermione stava perlustrando il c

Sirius si era svegliato decisamente di buon umore quella mattina; dopo avere parlato con Remus tutto gli sembrava cento volte più bello e più facile, anche se nessuno gli garantiva che l'amico avesse ragione. Si avviò verso la Sala Grande e poco prima di arrivarci si imbatté in Hermione e Ron, che avevano la sua stessa destinazione. Hermione vedendolo lo salutò sorridente. "Ciao, Sirius! Come mai così di buon umore, stamani?" Sirius cercò di inventare rapidamente una scusa. "Beh, è una giornata così bella, come posso essere di cattivo umore?" Ron sorrise, annuendo. "Davvero, era tanto che non si vedeva una mattinata così bella e limpida!" Hermione prese Ron per un braccio, ridendo. "Andiamo, poeta, siamo già in ritardo per la colazione!" Ron salutò Sirius con la mano e seguì la ragazza nella Sala Grande; tuttavia a Sirius erano decisamente passate la fame e la felicità. Hermione e Ron avevano sempre passato il loro tempo a litigare: certo, si volevano bene e finivano sempre col chiarirsi, ma perchè quella mattina erano così affiatati e complici? Sirius sentì lo stomaco che si chiudeva; il solo pensiero di mangiare qualcosa gli dava la nausea, così decise di tornarsene nel suo ufficio, il buon umore che sembrava essere appartenuto a settimane prima.

Hermione stava perlustrando il castello, per la ronda notturna che le toccava in quanto Caposcuola. Quella sera di metà marzo si sentiva particolarmente depressa; con Sirius non c'erano stati progressi, perchè entrambi sembravano avere paura dei propri sentimenti, e sentiva lo stress causato dall'avvicinarsi degli esami. Dopo un'ora passata a vagare senza una meta precisa, si trovò al settimo piano, davanti all'arazzo di "Barnaba il Babbeo bastonato dai troll"; proprio mentre ci passava davanti pensò che avrebbe voluto con tutte le sue forze vedere Sirius, anche solo per parlare con lui. Una porta si aprì nella parete, e Hermione sobbalzò; si era completamente dimenticata che lì si trovava la Stanza delle Necessità. Un po' timorosa, entrò nella stanza. All'interno di essa vi erano pochi mobili; l'unica luce presente era quella lunare che filtrava dalle vetrate. Al centro della stanza, tuttavia, c'era uno specchio altissimo, che riportava le seguenti lettere incise sulla cornice: "Erouc li amotlov li ottelfirnon" . Hermione capì, emozionata, di essere davanti allo Specchio delle Brame; si avvicinò, timorosa di vedere qual era il desiderio più profondo e disperato del suo cuore. E come Harry, sette anni prima, aveva visto con commozione i suoi genitori che lo salutavano, Hermione guardò l'immagine che le rimandava lo specchio con le lacrime agli occhi. Nel riflesso vedeva se stessa insieme a Sirius, abbracciati; sfiorò il riflesso del ragazzo con una mano, delicatamente, come se avesse paura di quel contatto puramente immaginario. "Cosa fai qui, Hermione?" La ragazza sussultò, voltandosi, e vide Sirius, in carne ed ossa, che la osservava dalla soglia della stanza. Sirius sembrava stupito di trovarla lì, e soprattutto di vederla piangere. "Perchè piangi, Mione?" Hermione si asciugò le lacrime col dorso della mano. "Per una cosa stupida, non ti preoccupare...non ne vale la pena di parlarne." Sirius la guardò aggrottando le sopracciglia. "Direi che se ti fa stare male vale eccome la pena! Lo sai che ci tengo a te, vero?" Hermione sorrise brevemente, ancora triste. "Sirius, lo so, ma non credo che parlarne servirà a nulla." Sirius fece caso per la prima volta allo Specchio, e si avvicinò ad esso. Nel riflesso vide la stessa scena che Hermione aveva rimirato fino a quando non era stata interrotta da lui. "E' a causa di questo specchio che piangi, vero? Cos'hai visto di così sconvolgente, Mione?" La ragazza continuò a tenere lo sguardo basso, ma quando Sirius si avvicinò a lei e le alzò il mento per poterla guardare negli occhi non riuscì a distogliere lo sguardo da quello bellissimo e affascinante del ragazzo che aveva davanti. "Cosa c'è? Non mi hai mai detto perchè la vigilia di Natale hai bevuto un po' troppo..di solito queste cose le faccio io, non te." Hermione aveva il volto bagnato dalle lacrime, ma riuscì comunque a sorridere al pensiero di come, in effetti, fosse assurdo il fatto che si fosse ubriacata lei e fosse stato lui a rimanere sobrio. "Sirius, ci sono situazioni in cui credi di non poter fare nulla...pensi solo di poter stare lì a crogiolarti nella tua tristezza, senza che nessuno ti possa capire, semplicemente vorresti solo che tutto andasse al suo posto..ma al tempo stesso hai paura di quello che potrebbe succedere, e non osi tentare di cambiare la situazione attuale, per non rovinare i rapporti con persone a cui tieni molto, e che solo ora ti sei accorto di amare davvero." Sirius la guardò molto seriamente. "Mione, credo di avere capito il concetto, ma non ho ancora capito per chi sei così afflitta." Hermione trasse un lungo sospiro. "E' buffo che sia proprio tu a chiedermelo, quando sei tu quella persona." Sirius restò bloccato per un secondo, tentando di capire bene. Poi si aprì in un vero sorriso, e la attirò ancora più vicino a sé. Hermione ricambiò il sorriso sincero, e lo baciò; entrambi si sentirono improvvisamente riscaldati e felici, assaporando l'uno il gusto dell'altra. Sirius stava toccando il cielo con un dito, riscoprendo il profumo e il sapore di Hermione dopo venti anni; la ragazza invece non aveva ricordi dei loro precedenti baci, ma sicuramente poteva dire di essere decisamente contenta. Quando si staccarono per respirare, Hermione appoggiò la testa sul petto di Sirius, che le accarezzò dolcemente i capelli; restarono in quel modo, semplicemente scambiandosi gesti di tenerezza, per tutta la notte.

Quando la mattina dopo Hermione, con delle occhiaie paurose e un viso degno di uno zombie, fece il suo ingresso nella Sala Grande, Ginny si precipitò a tempestarla di domande. Per nascondere la sua faccia stanca, Hermione tirò fuori la bacchetta ed eseguì un rapido ma abbastanza complesso incantesimo per rimuovere le occhiaie. Ginny analizzò il lavoro eseguito dall'amica. "Molto meglio, Mione! Ma adesso mi vuoi dire dove sei stata?" Hermione si guardò intorno per controllare che non ci fosse nessuno, ma decise che la prudenza da adottare doveva essere tantissima; una relazione clandestina con un professore era una cosa abbastanza scandalosa e non voleva rovinare tutto facendolo sapere subito a qualcuno. Così trascinò Ginny nel loro dormitorio e le raccontò tutto quello che era successo la sera prima. Alla fine del racconto Ginny abbracciò l'amica saltellando e iniziò a parlare a raffica. "Lo sapevo che ce l'avresti fatta, te l'avevo detto che gli piacevi! Visto che avevo ragione? Oh che bello, sono così contenta per te! E ora che avete intenzione di fare?" Hermione si buttò sul letto, le braccia allargate, un sorriso beato sul volto; poi rispose. "Boh, non ne abbiamo parlato, credo che continueremo a fare finta di nulla davanti a tutti, forse ci vedremo di nascosto...ma non hai idea di come mi senta meglio!" Ginny, che aveva provato gli stessi sentimenti di Hermione verso Harry, l'idea ce l'aveva eccome, e sorrise felice per i due amici che avevano scoperto di amarsi.

Hermione e Sirius continuavano a scambiarsi di nascosto sguardi carichi di significato; entrambi avevano un comportamento strano però che non sfuggì ai loro amici più intimi. Una sera che Hermione era nell'ufficio di Sirius, le venne in mente che anche Harry stava cominciando a chiederle da qualche giorno se andasse tutto bene, perchè la vedeva strana. "Sirius, non credi che almeno a Harry e Ron dovremmo dirlo? Ginny lo sa già e sono sicura che saprebbero mantenere il segreto, se poi lo venissero a scoprire troppo tardi Harry potrebbe prenderla molto peggio!" Sirius la guardò negli occhi, impegnato a rimirarla. "Mione, come glielo dico a Harry? Hai qualche idea? E se poi lo andassero a dire a qualcun altro?" Hermione sbuffò. "Sirius, sanno mantenere un segreto! Piuttosto, dovresti essere tu a farlo, o perlomeno dovremmo farlo insieme. Sicuramente glielo dobbiamo dire, perchè io sono la sua migliore amica e tu per lui sei una via di mezzo tra un padre e un fratello maggiore, siamo importanti per lui, dobbiamo spiegarci! E poi non è neanche detto che la prenda male...in fondo se tiene a noi dovrebbe essere contento della nostra felicità!" Sirius sorrise, scostandole i riccioli ribelli dal volto preoccupato. Hermione voltò la testa, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio; Sirius gliela rimise dove era prima, sorridendo. "Sei bella anche così." Hermione si appoggiò contro di lui, arrossendo; ancora non era abituata a certi atteggiamenti con Sirius. "Che fai adesso, diventi rossa?" Hermione lo zittì con un bacio, restando con Sirius per gran parte della notte.

"Sai Mione, è un po' che ti osservo e mi sembri cambiata in questi giorni...sicura che vada tutto bene?" Erano a lezione di Pozioni il giorno dopo e Harry aveva notato che la sua migliore amica era stanca e strana, poco attenta. Hermione, indaffarata a misurare la quantità giusta di ingredienti da mettere nella pozione, alzò a malapena il viso. "Eh? Ma no, cosa dici, va tutto benissimo...sono solo concentrata, devo ancora finire di preparare la pozione!" Harry in compenso lasciò perdere la sua, per continuare a indagare sull'amica. "Ma non è solo stamani, Hermione, sono giorni ormai! Non mi dirai che ogni giorno devi preparare una pozione o devi studiare con assoluta concentrazione! E poi mi sembri sempre stanca, cosa fai di notte?" Hermione cominciò a sentire la faccia che avvampava dall'ansia. "Harry, cosa vuoi che faccia, studio! Forse ti sei scordato che a giugno abbiamo i MAGO?" Harry scrollò le spalle. "Sarà, ma credo che ci sia qualcos'altro sotto, perchè hai quasi smesso di parlarci della scuola e non credo quindi che sia questo il motivo della tua stranezza, sennò ci tormenteresti." Hermione cercò di concludere la conversazione. "Senti Harry va tutto bene, sono come sempre, non c'è bisogno di farla lunga! E ora scusa, ma devo muovermi a finire la pozione se voglio ottenere quei 20 punti che Lumacorno ci ha promesso." Harry scrollò le spalle e la lasciò stare, rinunciando a capirla.

Ciao a tutti, ci ho messo un bel po' per aggiornarla purtroppo ma la scuola mi sta distruggendo, non vedo l'ora che arrivino le vacanze! Sto scrivendo un'altra fanfiction su Sirius e Hermione, che posterò il prima possibile, e ho in mente una serie di song-fic sempre con questa magnifica coppia *.* insomma, ancora ho un bel po' da scrivere, per fortuna ho abbastanza idee ^.^  Vorrei anche scrivere qualche fanfiction sulla fiction della rai "Raccontami"....fatemi sapere se avete visto questa serie bellissima, e se sapete in quale categoria le potrei postare....non vedo l'ora di scrivere qualcosa, soprattutto mi affascinano Guido e Titti!

Come sempre ringrazio chi commenta, legge e mette la storia tra i preferiti, perchè dato che ci metto tutto l'impegno possibile a scrivere mi fa piacere anche vedere che la storia è stata apprezzata! Un bacio, Irene.

 

 

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Capitolo 14
*** 14- finalmente la verità ***


Erano passate ormai tre settiman

Erano passate ormai tre settimane e né Hermione né Sirius avevano trovato il coraggio di informare Ron e Harry della loro relazione. Tutte le volte che Hermione tentava di farlo, non appena apriva la bocca trovava un valido motivo per tacere, e Sirius non la aiutava certamente, impaurito di perdere l'affetto del figlioccio. Quella mattina però Sirius decise di dare una svolta cruciale al suo rapporto con Hermione. "Ragazzi, vi andrebbe di venire nel mio ufficio stasera? E' così tanto che non venite, mi piacerebbe parlare un po' con voi, ultimamente studiate sempre e non avete mai tempo per stare con me!" Harry guardò gli amici e dopo annuì. "Va bene, allora ci vediamo stasera nel tuo ufficio, tanto per domani abbiamo pochi compiti." Sirius lanciò un breve ma significativo sguardo a Hermione e si allontanò soddisfatto. Ron assunse un'espressione pensierosa. "Chissà perchè Sirius ci vuole nel suo ufficio...è tanto che non ci ritroviamo più la sera, perchè adesso gli è saltato in testa di ricominciare?" Hermione deglutì e si affrettò a dissipare i dubbi dell'amico. "Beh, l'hai sentito anche tu no che vuole passare più tempo con noi? Se per una sera siamo tutti liberi, approfittiamone!" Ginny annuì vigorosamente, sapendo già dentro di sé che Sirius aveva in mente qualcosa, e volendo gustarsi per bene lo spettacolo.

Quella sera i quattro ragazzi si recarono tutti contenti verso l'ufficio del padrino di Harry, pronti ad una serata di risate e allegria. Solo Hermione e Ginny sapevano che in realtà sarebbe arrivato un momento in cui forse non avrebbero riso tanto, così Hermione cercava di nascondere il nervosismo e Ginny ogni tanto le stringeva delicatamente il braccio, come a volerle sottolineare la propria presenza e il proprio appoggio. Arrivati nello studio di Sirius, si sedettero vicino al camino anche se le giornate stavano iniziando ad essere più calde; Hermione sprofondò in una poltrona e prese una Cioccorana da un vassoio lì vicino. "Sirius, credevo che questi dolci non ti piacessero. Ti facevo un tipo più da alcool, non da caramelle e cioccolata!" Gli altri risero e Sirius guardò Hermione con un sorriso malandrino. "Credo proprio che tu non sia nella condizione adatta per fare sarcasmo dopo il tuo debutto nel mondo degli alcolizzati per il ballo di Natale, vero Hermione?" La ragazza dovette ammettere di aver perso la battaglia e scrollò le spalle, sotto le risate di tutti gli altri. Dopo un po' di tempo passato a ridere e prendersi in giro a vicenda, Sirius si schiarì la voce. "Ecco, io dovrei dirvi una cosa...in teoria, riguarda anche Hermione...è un po' di tempo che cerchiamo di farlo, ma non ce la facciamo..e ecco insomma direi che è arrivato il momento..anche se non è facile...però, insomma, direi che.." Ron e Harry guardavano Sirius come se fossero indecisi se portarlo o no al San Mungo; Sirius si torceva le mani e balbettava frasi senza senso; Ginny fissava ora Sirius, ora Hermione che era arrossita furiosamente e guardava il tappeto, ora Harry e Ron. All'improvviso Hermione inspirò e prese la parola, sovrastando i goffi tentativi di Sirius di informare Harry e Ron. "Quello che Sirius sta cercando di dire è che io e lui abbiamo capito di provare qualcosa l'uno per l'altra, e che è un po' ormai che ci vediamo di nascosto!" Finì la frase tutto d'un fiato e aspettò una tempesta che però non arrivò. Ron smise di fissare Sirius e spostò lo sguardo su Hermione, guardandola come se non potesse credere a ciò che aveva udito; Harry diventò pallido ma restò comunque calmo e si limitò ad annuire lentamente. "Ok, e da quant'è che va avanti questa storia?" Hermione lo scrutò con cautela. "Da metà marzo circa. Ve lo volevamo dire, davvero, ma non sapevamo come fare e avevamo paura che la prendeste male..soprattutto tu Harry. Davvero, ci dispiace, ma non possiamo fare a meno di stare insieme, io ho provato a trattenermi ma non ci riesco." Harry annuì. "Credo che mi ci vorrà un po' per abituarmi all'idea, ma se siete felici voi allora lo sono anch'io. E poi, meglio Sirius di Robbie..almeno siete tutti e due miei amici." Hermione guardò preoccupata Ron. "E tu, Ron? Che ne dici?" Ron soppesò bene la risposta. "Non me l'aspettavo proprio, ma anch'io la penso come Harry...almeno Sirius è simpatico e sono certo che ti tratterà bene...e se non lo farai non so se saremo più tuoi amici!" concluse guardandolo con aria falsamente minacciosa. Ginny rise e Sirius evocò dei bicchieri, decisamente sollevato. "Bene, allora direi proprio che ci vuole un bel brindisi! Avanti, Mione, è solo un po' di spumante, che ti costa berlo?" disse alle proteste della ragazza quando evocò anche una bottiglia di spumante. "Che cos'è, Sirius?" chiesero Ron e Ginny che non conoscevano quell'alcolico babbano. "E' spumante, lo usano i babbani per festeggiare! Non è tanto forte, andiamo, prendetene un po'!" Hermione lo guardò severa. "Sirius, domani abbiamo lezione, non credi che dovresti evitare di farci bere? Lo so che per te ogni momento è buono, ma insomma, cerca di controllarti! Conosci addirittura gli alcolici babbani, che cultura!" Harry scosse la testa. "Mi sa che stasera ho avuto la prova definitiva che gli opposti si attraggono..comunque, brindiamo a Sirius e Hermione!" Tutti alzarono i bicchieri e brindarono, con il cuore leggero e una risata stampata in volto.

Ormai l'anno scolastico stava per finire e la relazione tra Sirius e Hermione procedeva a gonfie vele; gli unici a saperlo in tutta la scuola erano Harry, Ginny e Ron e quindi il segreto era stato mantenuto. Era una sera di fine maggio, e Hermione era rimasta fino a tardi a scrivere una lunga lettera per Sirius; indossava una camicia da notte leggera, perchè si sentiva soffocare dal caldo asfissiante e straordinario per quella stagione. Era seduta a una scrivania nel suo dormitorio, mentre Ginny dormiva della grossa; stava ricontrollando minuziosamente la lettera e stava facendo asciugare l'inchiostro. Alzò lo sguardo e si avvicinò alla finestra, per osservare il lago illuminato dalla luce lunare; era uno spettacolo bellissimo, degno di un mondo magico come quello. Ritornò a sedersi per chiudere la lettera, quando un ticchettio alla finestra la fece sobbalzare. Sollevò la testa e trattenne il respiro; Sirius era sospeso in aria fuori dalla vetrata. Guardando meglio, si accorse che in realtà il ragazzo era a cavalcioni su Fierobecco, che sostava proprio all'altezza della camera di Hermione. La ragazza corse ad aprire la finestra. "Sirius! Cosa ci fai qui?" disse con voce acuta. Sirius le fece segno di abbassare il tono. "Sst! Non svegliare tutta Hogwarts, per favore! Avanti, sali!" aggiunse poi indicando l'ippogrifo. Hermione sgranò gli occhi e parlò con un filo di voce. "Tu sei pazzo, Sirius." Il suo ragazzo le sorrise. "Certo che sono pazzo, sono innamorato e l'amore fa fare sempre delle pazzie. Avanti, monta su, è una serata bellissima e calda!" Hermione lanciò uno sguardo a Ginny, prima di uscire dalla finestra e salire a cavalcioni di Fierobecco; subito dopo si stava librando nell'aria, stringendosi forte a Sirius e chiudendo gli occhi per la paura. Sirius atterrò vicino al lago e molto cavallerescamente l'aiutò a scendere. "Sirius, la prossima volta preferisco venire a piedi! Odio volare!" Sirius non la stette a sentire e la prese per mano, conducendola verso la riva; una volta arrivati, si sdraiò in terra e altrettanto fece Hermione. Stettero qualche minuto in silenzio a contemplare il cielo stellato, poi Hermione parlò. "Perchè mi hai portata qui? Cosa volevi mostrarmi?" Sirius si voltò verso di lei, facendole una carezza su una guancia. "Volevo solo condividere con te questo spettacolo meraviglioso. E' solo che tra un po' avrai finito la scuola e so benissimo che questa pagina della nostra vita non tornerà più..i baci rubati, i nostri incontri segreti...tra poco potremo vivere il nostro amore alla luce del sole, e volevo spendere un ultimo momento così magico ed elettrizzante con te, perchè ho la sensazione che quando avrai finito la scuola tutto cambierà." Hermione gli sorrise. "Sì, quando sarò diplomata ci fidanzeremo ufficialmente, e non saremo più costretti a nasconderci. Sarà bellissimo, comportarci come una coppia normale. Però è vero, mi mancheranno questi attimi proibiti, l'eccitazione di fare qualcosa di nascosto, la sensazione di vivere un amore a detta di tutti impossibile..." Sirius osservò i riccioli castani di Hermione che ricadevano sulla pelle chiara di questa, le mani intrecciate sul ventre, gli occhi persi nell'infinità del cielo, la camicia da notte di stoffa leggera che lasciava intravedere le forme del corpo. "Che fai?" chiese Hermione guardandolo divertita, accortasi che la stava osservando. "Nulla, ti guardavo." Hermione si girò su un fianco. "E cosa vedevi?" Sirius scherzò. "Mah, niente di particolare direi.." Hermione finse di essere arrabbiata. "Ah è così?" Sirius sfiorò la spalla nuda di Hermione procurandole un brivido. "Sei troppo bella per essere descritta, Mione." Hermione arrossì e continuò a guardare il cielo. Dopo un po' Sirius riprese a parlare. "Mione, hai detto di noi ai tuoi genitori?" Hermione lo guardò un po' imbarazzata. "Sì, e in effetti lo sanno già da un po' di tempo..ho scritto alla mamma che mi piacevi ancora prima che ci baciassimo la prima volta." Sirius la osservò divertito e curioso insieme. "E allora, cosa dicono? Approvano?" Sul volto di Hermione si dipinse un sorriso enorme. "Certo! Hanno detto che se io sono felice allora lo sono anche loro, e che comunque ti conosceranno per la festa di consegna del diploma, perchè vengono anche loro." Sirius diventò un po' titubante. "Ma se faccio una cattiva impressione? Insomma, io non voglio causare liti in famiglia.."."Sirius, non è possibile che tu faccia una cattiva impressione..sanno chi sei, ti stimano e non vedo poi perchè ti dovresti comportare così male da far cambiare loro idea! Vedrai, andrà tutto benissimo!" Sirius stette in silenzio. Dopo un po' prese tutto il coraggio che aveva in corpo e decise che Hermione, la donna che lo amava così tanto da parlare di lui ai genitori ancora prima di essersi dichiarata sfidando ogni giudizio, meritava tutta la verità. "Mione, voglio raccontarti una storia." Hermione lo guardò vispa. "Una storia? Quale? Avanti, sentiamola!" Sirius iniziò a raccontare di come era arrivata una ragazza, al suo settimo anno, che lo aveva fatto innamorare perdutamente; di come lui aveva giurato di amare solo lei, e di come si era disperato quando lei era andata via. Hermione aggrottò le sopracciglia. "Scusami tanto, ma se hai giurato di amare solo lei allora non mi ami!" Sirius sorrise sornione. "Eh no, Mione, perchè quella ragazza eri proprio te. Quest'anno, quella volta che non sei venuta a lezione perchè ti eri addormentata e poi mi hai dovuto cercare per consegnarmi il tema, ti ricordi? Beh, la tua Giratempo si era rotta e ti aveva trasportato nel 1977; ci siamo innamorati e poi la storia te l'ho già raccontata. Io non ho mai smesso di amarti; quando ti ho rivista nella Stamberga Strillante non sapevo se essere felice per averti ritrovata e sapere che eri la migliore amica del mio figlioccio e quindi avrei potuto rivederti, o disperarmi, perchè credevo che non avresti mai potuto amarmi." Calde lacrime scendevano sulle guance di Hermione; Sirius le asciugò con i pollici, delicatamente. "Sirius, ho sbagliato tutto. Non so perchè non ricordo nulla di tutta questa storia, ma non avrei mai dovuto innamorarmi di te. Così facendo ti ho costretto a restare legato a me, e forse se non lo avessi fatto il corso della storia sarebbe stato un altro! Ti rendi conto di quello che ho fatto?" Sirius le sorrise teneramente. "E chissà, forse se tu non fossi finita negli anni '70 sarebbero cambiate molte altre cose ben più importanti! Per esempio, con i tuoi consigli hai convinto Lily ad uscire con James; chissà cosa sarebbe successo se non ci fossi stata tu! Per quello che riguarda i tuoi ricordi, quando sei ritornata al presente Silente te li ha prelevati per evitare una relazione tra di noi durante l'anno scolastico..ma per fortuna anche senza di quelli siamo riusciti lo stesso a stare insieme." Hermione sorrise e poi diventò un po' rossa. "Sirius, scusa se te lo chiedo, ma noi due abbiamo mai fatto l'amore?" Sirius diventò serio. "No, ci siamo andati vicino una volta ma tu hai voluto aspettare." Hermione tirò un sospiro di sollievo. "Per fortuna, perchè non avrei sopportato di non ricordarmelo. Sirius, io mi sento pronta, se ti va." Il ragazzo la guardò senza fiato, temendo di avere capito male, ma dal luccichio degli occhi di Hermione seppe di avere capito benissimo. "Ho aspettato questo momento per venti anni, Mione." La ragazza si lasciò andare sotto di lui, sorridendo. "Anch'io, Sirius."

Hermione era in piedi davanti all'aula di Difesa Contro le Arti Oscure, in attesa di sostenere l'esame. Passeggiava in su e in giù nel corridoio, borbottando a mezza voce formule e definizioni, torcendosi le mani e tremando di ansia. Quando l'esaminatore la invitò ad entrare nell'aula, nonostante gli auguri ricevuti dai suoi amici si sentiva più agitata che mai; una volta dentro l'aula Sirius le sorrise rassicurante, così come il professor Silente. "Si calmi signorina Granger, se la nostra migliore studentessa è così in ansia in che stato dovrebbero essere i suoi compagni? Lei pensi a concentrarsi e vedrà che saprà dare il meglio di sé anche in questa sede, come del resto ha fatto tutto l'anno." le disse Silente con voce calma e rassicurante. Hermione si sentì tranquillizzata ed eseguì correttamente tutti gli incantesimi che l'esaminatore le propose; alla fine le fu richiesto di produrre un Patronus. Senza esitazioni Hermione pronunciò la formula e il cane enorme spuntò fuori dalla bacchetta; Sirius si sentì onorato di essere il suo pensiero più felice e la sua protezione, e nello sguardo di Silente passò un lampo di improvviso trionfo, quasi di conferma di qualcosa. L'esaminatore batté le mani, entusiasta, e Hermione uscì dall'aula con la netta impressione di avere svolto un ottimo esame.

Ciao a tutti, ho impiegato un po' di tempo a scrivere questo capitolo prima di tutto perchè volevo prendermi tutto il tempo necessario per tirare fuori una cosa decente, e poi perchè sono stata impegnata nella scrittura di una one-shot natalizia su Sirius e Hermione, che trovate sul mio profilo. Vi avverto che la fine della storia è vicina, ma mi piacerebbe scrivere un seguito così la vicenda non finirà qui xD. Come sempre ringrazio chi legge, mette la storia tra i preferiti e commenta; approfitto per ringraziare anche coloro che hanno letto, commentato o messo tra i preferiti le mie one-shot. Al prossimo aggiornamento, HermioneForever92.

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Capitolo 15
*** 15- consegne ***


Hermione stava correndo in su e

Hermione stava correndo in su e in giù per la casa con nervosismo crescente, mentre i suoi genitori cercavano di calmarla. Era il giorno della consegna dei diplomi e quella sera alla festa ci sarebbero stati anche i genitori di Hermione, che avrebbero ufficialmente conosciuto Sirius. "Mamma, dov'è il mio fermaglio per i capelli? Era qui fino a pochi minuti fa!" Emily Granger con un sorriso si diresse verso il cassettone della figlia e prese il fermaglio che era appoggiato lì in bella mostra. "Tesoro, calmati. Capisco il tuo nervosismo, ma andrà tutto bene come al solito! Hai affrontato cose peggiori, se non sbaglio. E poi dovremmo essere noi quelli agitati, visto che è la prima volta che mettiamo piede a Hogwarts e che siamo dei "babbani", come dite voi!" Hermione sospirò e si sedette sul letto, aggiustandosi i capelli. "Lo so, mamma, ma sono così nervosa..prima di tutto perchè è la festa per il diploma, poi perchè conoscerete Sirius e ho paura che qualcosa vada storto.." Emily vide la preoccupazione negli occhi della figlia e si sedette accanto a lei, circondandole le spalle con un braccio. "Hermione, tesoro, abbiamo già parlato riguardo a Sirius e sia io che tuo padre ti abbiamo detto che siamo entusiasti che tu abbia trovato finalmente la persona adatta a te. Capirei la tua perplessità se ci fosse ancora tutta quella differenza d'età tra di voi, anche se ritengo che in amore non esistano differenze che tengano, ma adesso che siete praticamente coetanei non vedo perchè tu continui ad essere così nervosa!" Hermione scosse la testa. "Hai ragione, ma il problema è che la nostra relazione è comunque segreta e non vorrei che venisse fuori proprio oggi! Prima di uscire allo scoperto voglio aspettare che la scuola sia veramente finita, per evitare guai a tutti." Emily le baciò la fronte teneramente. "Allora staremo attentissimi. L'importante è che tu ti diverta e che possa vivere con tranquillità questa relazione, prima o poi." Hermione sembrò rincuorata e ringraziò la madre per i consigli che le sapeva dare in qualsiasi circostanza. Dopo un po' di tempo scese in salotto con in mano la Passaporta che Silente le aveva assegnato per raggiungere Hogwarts con i genitori. "Mamma, papà, dovete afferrare questo bicchiere perchè è il mezzo con cui arriveremo a scuola. Tra pochi minuti inizierà a brillare e ci trasporterà esattamente dove vogliamo andare; non dovrete assolutamente mollare la presa, se non quando ve lo dirò io, ok? Ci vuole un po' per abituarsi a viaggiare così, ma c'è di peggio, credetemi." Emily e John Granger annuirono e pochi minuti dopo erano già nell'atrio di Hogwarts, intenti a risistemarsi i vestiti andati fuori posto durante il viaggio.

Sirius si voltò di scatto, non appena vide Harry sorridere e indicare qualcuno dietro di lui. Alle sue spalle c'era Hermione, che si stava sistemando i capelli e stava spiegando frenetica ai genitori tutto sul castello. Sirius si avvicinò verso il gruppetto e si fermò un po' a distanza, tossicchiando imbarazzato per richiamare l'attenzione della sua ragazza. Hermione si accorse di essere osservata e si aprì in un sorriso enorme; abbracciò Sirius, cercando di non mettere troppo entusiasmo nel gesto perchè non erano soli, e poi condusse Sirius verso i suoi genitori. "Sirius, posso presentarti mamma e papà? Mamma, papà, lui è Sirius." John strinse la mano al ragazzo sorridendo. "John e Emily Granger, piacere." Sirius ricambiò la stretta di mano, un po' nervoso. "Oh, sono arrivati Ron e la sua famiglia! Venite, così vi potete salutare!" esclamò poi Hermione, frenetica. I signori Granger strinsero la mano sorridendo a tutti i Weasley che erano presenti, così Hermione poté parlare un po' da sola con Sirius. "Ti sono mancata?" disse guardandolo negli occhi con uno sguardo divertito e pieno d'amore. "Da morire, Mione, spero di esserti mancato anche solo la metà di quanto tu sei mancata a me. Senti, secondo te i tuoi genitori approvano?" sussurrò l'altro, un po' agitato. Hermione alzò gli occhi al cielo. "Sirius, sarà la decima volta che me lo chiedi e sì, ti dico che approvano e che sono molto felici di averti incontrato. Ho detto loro che non dobbiamo ancora uscire allo scoperto, quindi ci andranno cauti, forse ti faranno qualche domanda ma non ti preoccupare, sono tipi molto discreti." Sirius sospirò di sollievo. "Però mi devi promettere che balleremo insieme!" Hermione rise. "Va bene, ma non tutta la sera o sarà come dire chiaramente che siamo innamorati!"

I ragazzi che avevano terminato gli studi erano in fila, pronti per prendere il diploma; il professor Silente li avrebbe chiamati a turno e questi sarebbero andati al tavolo dei professori, dove il Preside avrebbe consegnato le pergamene con scritti i voti ottenuti ai MAGO. Hermione era nervosissima; indossava un mantello da mago sopra il vestito da sera e stava stressando Harry, Ron e Luna che erano vicino a lei ed erano altrettanto nervosi. Dopo avere chiamato alcuni nomi, Silente arrivò al nome di Hermione. "Hermione Granger, Grifondoro!" Hermione si avviò nervosa verso il tavolo principale; vide gli sguardi orgogliosi dei genitori e dei signori Weasley, e quando ritirò l'attestato ricambiò il sorriso fugace che Sirius le aveva rivolto. Una volta tornata al suo posto, con mani tremanti si accinse a scoprire quanto aveva preso; con un sorriso crescente vide scritti sulla pergamena i voti massimi in tutte le materie. Sospirò di sollievo, e quando tutti ebbero ritirato il diploma e Silente con un battito di mani fece sparire i tavoli delle Case per farne comparire molti altri più piccoli, si avviò in cerca dei genitori. Emily la raggiunse raggiante di felicità. "Allora, tesoro, come sono andati i voti? Ma come ha fatto il preside a spostare i tavoli in quel modo? Vorrei riuscirci anch'io.." Hermione porse l'attestato ai genitori, ridendo della loro incredulità. "Mamma, Silente è un mago molto potente, e sa compiere magie anche senza la bacchetta magica! Chissà, col tempo forse ci riuscirò anch'io..e guardate, Eccezionale in tutte le materie!" John abbracciò sua figlia. "Lo sapevo che avresti dimostrato quanto vali, Hermione! Tutto quello studio è fruttato, direi. Chissà quante offerte di lavoro riceverai con dei voti del genere, e poi dopo le battaglie a cui hai preso parte...sono fiero di te, Hermione." Hermione si sciolse dall'abbraccio del padre, con delicatezza. "Adesso scusate ma devo trovare Sirius. Credo che sappia di già i miei voti, ma voglio avere la soddisfazione di farglieli vedere personalmente." I signori Granger si misero così a parlare con i signori Weasley, che erano molto contenti della pagella decisamente buona di Ron; stavano discutendo delle future professioni dei ragazzi, mentre Molly con le lacrime agli occhi tesseva le lodi del figlio appena diplomato, che aveva ottenuto i voti necessari per diventare un Auror. Hermione si fece largo tra la folla di studenti e genitori, fino a quando non trovò Sirius. "Sirius, volevo parlarti." Sirius si alzò dal tavolino a cui era seduto insieme a Remus e seguì la ragazza. "Mione, so già tutti i tuoi voti, e devo dirti che sono felicissimo di come hai affrontato quest'anno. Nonostante i tuoi doveri da Caposcuola, la nostra relazione e tutti i compiti che avevate da fare, sei riuscita ad ottenere il punteggio migliore dell'anno." Hermione sorrise. "Grazie, Sirius, avevo bisogno di vederti, di parlarti, anche se non posso nemmeno sfiorarti qui in pubblico. E' strano, proprio adesso che manca poco a poter finalmente ufficializzare la nostra storia non riesco più ad aspettare!" Sirius indicò con un cenno i suoi genitori. "Durante il ballo cosa pensi di fare? Non ti imbarazza ballare davanti ai tuoi?" Hermione lo guardò indignata. "Scherzi? Anzi sarà divertente! E ora scusa ma vado a togliermi il mantello per poter ballare..a tra poco, Sirius!" Il suo ex professore la guardò mentre scivolava via tra la folla, con la spensieratezza di una ragazza di diciotto anni che ha appena finito la scuola.

A un movimento della bacchetta del professor Silente, l'orchestra iniziò a suonare e i ballerini si lanciarono in pista. Hermione accettò educatamente l'invito a ballare di Seamus Finnigan e con un'occhiata colpevole a Sirius si lasciò condurre nelle danze. John Granger si avvicinò al tavolino dove era seduto Sirius, triste per non poter ballare con Hermione, e scrutò attentamente il ragazzo che aveva davanti. "Non devi essere geloso, sai. Le si legge negli occhi quanto ti ama, e mi stupisco che nessuno ci sia ancora arrivato; non hai nulla di cui aver paura." Sirius cercò di giustificarsi, imbarazzato. "Io non voglio controllarla, signor Granger, Hermione è liberissima di fare ciò che vuole della sua vita, e lo sa..solo che mi fa molto male vederla ballare con un altro solo perchè le convenzioni ci obbligano a restare nascosti. Ecco, è questo che non sopporto, ma per il bene di Hermione ho sempre cercato di non pensarci. Ma stasera è più difficile del solito." John guardò con affetto quel ragazzo così innamorato di sua figlia. "Sai, Sirius, tu hai fatto da subito un'impressione straordinaria a Hermione. Non ti dico la paura che ci siamo presi io e mia moglie quando ci ha raccontato, alla fine del suo terzo anno, che lei insieme ai suoi amici, la notte, aveva affrontato un lupo mannaro e aiutato a scappare il ricercato numero uno del mondo dei maghi, e che in realtà questo era il padrino di Harry Potter che non avrebbe mai voluto uccidere né lei né i suoi amici. E' stato in quel momento, vedendo come parlava di te, che abbiamo capito che ti ammirava molto e che l'avevi colpita sul serio. Poi quando abbiamo saputo che la notte in cui Voldemort è stato sconfitto i ragazzi erano andati al Ministero per cercare te, vedendo il tono con cui raccontava, mentre riviveva per noi quei momenti, le si leggeva chiaramente in viso che per te nutriva un affetto profondo che ci sembrava sconfinasse in amore, o comunque in un'infatuazione. Ti basterebbe leggere le lettere che ci ha mandato quest'anno per capire quanto le stai a cuore. Quando ha iniziato a uscire con quel ragazzo, quel Robbie, ce l'ha scritto in due righe; il resto della lettera era incentrata sulle tue lezioni, su quello che avevi detto, su quello che avevi fatto. A Emily è perfino venuto il dubbio che mia figlia e Robbie si fossero lasciati anche prima di quando effettivamente è accaduto, perchè aveva smesso di parlarne mentre di te raccontava sempre un sacco di cose." Sirius era colpito; non sapeva che Hermione avesse avuto dall'inizio tutto quel rispetto nei suoi confronti. Certamente adesso sapeva che lo amava e che lo ammirava, ma non credeva che si fosse sempre preoccupata di parlare di lui ai suoi genitori, che fosse stato argomento di conversazione anche prima di iniziare una relazione con lei. "Signor Granger, io amo sua figlia. Hermione mi ha detto che le ha raccontato del suo viaggio nel tempo, perciò saprà che la amo da venti anni; figuriamoci se posso smettere di amarla adesso." John annuì lentamente. "Senti, so che in genere ai ragazzi danno fastidio certe domande ma non posso fare a meno di fartela: cosa avete intenzione di fare te e Hermione?" Sirius si grattò la nuca, a disagio. "A dire la verità non ne abbiamo parlato molto..quello che è certo è che continueremo a stare insieme e adesso sarà ufficialmente una cosa seria." John sorrise, chiaramente contento per sua figlia. "Hermione è una ragazza molto speciale. E' un mix di emozioni e di caratteri e non è facile capirla, delle volte nemmeno per me che la conosco così bene. Anche se ad essere sinceri, in questi anni non ho avuto molte occasioni di vederla..è il mio cruccio più grande, quello di non poter essere stato presente per lei, ma del resto suppongo che nel vostro mondo sia normale così, no?" aggiunse con una nota di amarezza. Sirius rispose con slancio. "Oh no, io credo invece che per sua figlia lei sia stato molto presente. Sa, delle volte possono essere più partecipi padri distanti fisicamente ma presenti col cuore che viceversa, e credo che il primo sia il suo caso. E poi capisco che lei non ci sia abituato e la cosa le faccia male ma mi creda, per i giovani maghi stare per gran parte dell'anno ad imparare qui ad Hogwarts è un'esperienza molto utile, e Hermione capisce l'importanza dell'istruzione forse addirittura meglio di alcuni professori qui dentro!" John osservò sua figlia che aveva appena smesso di ballare con Seamus e ora si guardava intorno, chiaramente chiedendosi perchè Sirius non la cercasse per il prossimo ballo. "Adesso vai da mia figlia, avete bisogno l'uno dell'altra! Buona fortuna, Sirius." Sirius sorrise all'uomo davanti a lui. "Grazie, signor Granger." John vide sua figlia, bellissima nel vestito nuovo viola, voltarsi sorridendo radiosa all'uomo che si era inchinato davanti a lei e le aveva baciato la mano, prima di prenderla per la vita e ballare con lei.

Sirius trascinò Hermione fuori dalla Sala Grande; ridendo, la condusse dietro ad una colonna, iniziando a baciarla e sussurrarle all'orecchio parole d'amore. Hermione ricambiava i sussurri ridacchiando; infine mentre si stavano baciando molto appassionatamente, furono interrotti. "Mi dispiace interrompere la vostra attività ricreativa, ma la signorina Granger dovrebbe tornare in possesso di alcuni suoi ricordi." Hermione si staccò subito, rossa in viso, mentre Remus e Silente guardavano la coppia divertiti. "Ah, già, i ricordi...beh, allora va bene, dove sono?" Remus le sorrise deliziato. "Ah, Sirius dunque ti ha raccontato proprio tutto eh? E io che credevo che saresti rimasta senza capire e avrei dovuto spiegarti tutto..Beh, vedo che avete fatto le cose per bene...del resto avevamo capito che facevate sul serio." Sirius restò interdetto. "Fatemi capire...avete sottratto i ricordi a Hermione perchè non volevate una relazione studente-professore, e poi quando io e lei abbiamo iniziato la nostra storia non avete preso provvedimenti?" Silente scosse la testa sorridendo. "Direi che è stata la debolezza di un povero vecchio che era molto felice di vedere sbocciare un amore. In realtà né a me né a Remus è mai importato molto delle convenzioni che vi impedivano di stare insieme, ma avevamo la netta impressione che se tu le fossi saltato addosso subito dopo il suo viaggio forse lei sarebbe stata troppo confusa e avreste finito col rovinare tutto; invece così Hermione ha potuto scoprire piano piano i motivi che la univano a te e credo sia stato meglio per tutti. Era un po' che sospettavo che ci fosse qualcosa tra di voi, e il tuo Patronus all'esame è stato la conferma dei miei sospetti, Hermione." Remus gesticolò impaziente. "Basta parlare, eccoti i tuoi ricordi." Hermione prese con mani tremanti le fiale piene di materia argentea, e grazie alla propria bacchetta magica ne rientrò in possesso. "Allora? Cosa mi dici?" le chiese Sirius un quarto d'ora dopo, sul divano del suo ufficio, accarezzando le spalle e la schiena nude di Hermione. Hermione sorrise dolcemente. "Per fortuna la Giratempo era rotta, altrimenti adesso non sarei così felice. Ti amo, e voglio che sia così per sempre, senza preoccuparsi di quello che diranno gli altri." sussurrò lei prima di stendersi sotto Sirius.

...vi avviso subito: il prossimo capitolo sarà l'ultimo, dopodiché questa storia sarà conclusa. Certo, ho intenzione di scrivere un seguito; non lo accorpo a questa fan-fiction perchè in questa prima parte volevo parlare esclusivamente dell'inizio dell'amore tra Sirius e Hermione, e andrei fuori tema raccontando l'aspetto più "maturo" del loro amore. Mi dispiace molto che questa avventura stia per finire, perché scrivere e leggere le vostre recensioni, vedere le letture e i preferiti che aumentavano mi ha fatto un piacere enorme; la storia di Hermione e Sirius mi ha tenuto compagnia, fuggire dalla noia in classe pensando a cosa scrivere nei vari capitoli e come scriverlo mi ha veramente fatto divertire...e tra poco sarà finito tutto. Vi ringrazio, come sempre, per avermi fatto compagnia; vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, mentre inizierò a pensare alla trama generale della seconda parte. Un bacio enorme, HermioneForever92.

 

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Capitolo 16
*** 16- Epilogo ***


Era una mattina calda e soleggia

Era una mattina calda e soleggiata di settembre, molti anni dopo la fine della carriera scolastica di Harry, Ron e Hermione; alla stazione di King's Cross c'era più agitazione del solito, perchè quel giorno sarebbe partito l'Espresso per Hogwarts, in occasione dell'inizio dell'anno scolastico. Una famiglia di sei persone si stava avvicinando alla barriera; un bell'uomo che poteva avere poco più di trent'anni stava portando un carrello pieno di bagagli, seguito da una donna che sembrava sua coetanea, da due ragazzini e da due bambine. La donna, che era marcata a stretta distanza da una delle due bambine con in mano una gabbia contenente un gufo, stava parlando concitata con questa, mentre l'uomo stava facendo divertire gli altri suoi figli. Hermione, il viso ancora bello e giovane e il corpo snello nonostante i quattro figli, sembrava un po' agitata e poco disposta ad ascoltare tutte le battute del marito; quando questo si trasformò per pochi secondi in un cane, esplose. "Sirius, per l'amore del cielo! Ti rendi conto che non abbiamo ancora attraversato la barriera? Vuoi farti vedere dai babbani?" Il marito la guardò docile e affettuoso. "Scusa, Mione." La donna si rilassò, come sempre quando il marito la chiamava con il suo soprannome che le ricordava l'inizio del loro amore. "Va bene, adesso cerchiamo di muoverci così potrai trasformarti quanto ti pare!" Hermione si sentì tirare la manica da sua figlia Rose. "Mamma, lo sai che anche Albus ha una civetta nuova? Ieri mi ha scritto che gliel'ha regalata zio Harry!" Hermione sorrise. "Davvero? Allora potrete scriverci tutti e due delle bellissime lettere!" Sirius si avvicinò alla barriera, facendo andare avanti Hermione. "Dopo di te, tesoro." Chiudendo gli occhi, la famiglia entrò nel mondo magico.

Hermione fu la prima ad attraversare la barriera; nonostante tutte le volte che si era trovata lì, provò ancora una forte emozione nel contemplare l'Espresso per Hogwarts. Sua figlia Jean le si avvicinò. "Mamma, dopo che arriviamo ad Hogwarts cosa succede? Mi mettono subito il Cappello Parlante?" Hermione sorrise alla bambina di undici anni che stava per arrivare ad Hogwarts per la prima volta. "Quando arrivi alla stazione Hagrid viene a prendere voi bambini del primo anno e vi fa arrivare a scuola attraversando il lago; dopo sì, vi Smistano." Jean si guardò intorno elettrizzata, ma suo fratello Chris si affrettò a prenderla in giro. "Sai Jean, è molto pericoloso attraversare il lago...c'è una piovra gigante, e ogni anno cattura almeno uno studente e se lo mangia!" Hugo, il gemello di Chris, rise divertito; avevano tredici anni e il loro passatempo preferito era prendere in giro le sorelle, oltre naturalmente a fare scherzi. Jean però era talmente abituata ai loro scherzi che non credé a una parola di quello che le aveva detto il fratello. "Non è vero nulla, la piovra gigante esiste ma non ha mai mangiato nessuno! Me l'ha detto Rosie, che ha letto Storia di Hogwarts!" Sirius pose fine al battibecco. "Andiamo, Chris, Hugo, prendetevi la vostra roba e caricatela sul treno, siete abbastanza grandi per sbrigarvela da soli..io intanto penso a quella di Rose e Jean." Rose, che era al suo secondo anno ad Hogwarts, si avvicinò ad alcune sue amiche per parlare; dopo essere stata un po' a raccontare le proprie vacanze, iniziò ad informarsi su come avessero svolto i propri compiti, di cui lei si era occupata con cura. Con tenerezza Hermione rifletté su quanto le somigliasse; la bambina che aveva davanti era all'incirca uguale a come era stata lei alla sua età. Studiosa, rispettosa delle regole, sempre preparata, capelli castani che, pensò divertita Hermione, fortunatamente assomigliavano a quelli del padre e non erano per niente crespi, occhi marroni e un viso pieno e solare. Jean all'improvviso iniziò a scalpitare. "Mamma, papà, sono arrivati zio Harry e zia Ginny!" Hermione e Sirius si avvicinarono ai due amici, che cercavano di calmare i tre figli al seguito. Lily, la più piccola, era coetanea di Jean e nonostante avesse desiderato sempre partire per Hogwarts adesso che finalmente era venuto il momento aveva una paura tremenda e si lamentava in continuazione. Albus era abbastanza disteso e aveva subito bloccato Rose per parlare con lei; erano entrambi a Grifondoro, nello stesso anno, e anche ad Albus piaceva andare bene a scuola, sebbene fosse più spensierato della cugina. James invece era un Malandrino allo stato puro; era schizzato subito dai gemelli Chris e Hugo, pronto a progettare qualche nuovo scherzo ai danni di altri studenti. Ginny richiamò il figlio. "James! Se mai dovessi ricevere altre lettere da scuola su di te, non so se te la caverai con poco come le altre volte! Io e tuo padre abbiamo deciso che sarebbe il caso che tu maturassi un po'!" James scrollò le spalle, noncurante dei rimproveri della madre. Anche Hermione aveva problemi simili con i gemelli; erano al terzo anno, a Grifondoro, e insieme ai compagni di Casa James e Teddy Lupin, figlio di Remus e Tonks, avevano deciso di far rivivere i Malandrini, organizzando scherzi a cui ogni tanto prendeva parte anche Albus. Hermione cercava sempre di evitare che il marito e Remus raccontassero le loro avventure giovanili, per non dare nuove idee e spunti ai ragazzi, ma in genere durante i pranzi o le cene di gruppo mentre le donne sistemavano la casa gli uomini si lasciavano andare ai ricordi, avendo una cattiva influenza sui bambini. Hermione si avvicinò a suo marito, sorridendo, accennando col mento a Chris e Hugo. "Guarda, hanno già delle ammiratrici. Vedi quante ragazzine li guardano adoranti? E sembrano non essersene nemmeno accorti...assomigliano al loro padre." Sirius cinse dolcemente la vita di Hermione, osservando i figli che complottavano tra loro; in effetti sembravano non curarsi del gruppetto di ragazzine che ridevano cercando di farsi notare. "Forse cominceranno a fare come me, a stare con mezze ragazze di Hogwarts; spero per loro che non si comportino così, anche se alla fine io la donna giusta l'ho trovata e le sono sempre stato fedele." Hermione rise e baciò suo marito, felice.

Jean Black camminava davanti al treno, con una sensazione di euforia sempre crescente; stava per andare a Hogwarts, finalmente avrebbe visto il teatro di tutte quelle avventure che i suoi genitori amavano raccontare a lei e ai suoi fratelli, finalmente avrebbe imparato ad essere una strega! Hermione sospirò. "Adesso anche Jean se ne andrà e resteremo noi due soli, come dei vecchi! Che tristezza, vedere i figli partire davanti ai tuoi occhi.." Sirius cercò di sollevarle il morale. "Soli come due novelli sposini, Mione! Siamo ancora molto giovani e i nostri figli stanno semplicemente andando a studiare; l'abbiamo fatto tutti, ora tocca a loro. E poi l'importante è continuare a volersi bene; quando c'è l'amore le lontananze si affrontano molto meglio!" Hermione annuì e indicò Jean. "E' così contenta di partire! Mi si spezza il cuore a vederla andare via, ma se lei sarà felice allora lo sarò anch'io. E mi sembra che abbia già qualche ammiratore." concluse sorridendo divertita. Sirius sbiancò e si alzò addirittura in punta di piedi per vedere meglio; Jean infatti non si era accorta che qualche ragazzino, seppure discretamente, le stava lanciando alcune occhiate e chiunque avesse visto la giovane Black avrebbe capito subito il motivo. Jean aveva undici anni ma nonostante vestisse in modo semplice e perfettamente adeguato alla sua età sembrava più grande; aveva ereditato la bellezza elegante dei Black e i capelli neri come quelli del padre le ricadevano in boccoli morbidi come quelli di Hermione. Gli occhi azzurri e intelligenti avevano un che di entrambi i genitori; sicuramente possedevano lo stesso colore e brillio del padre, e la stessa profondità e dolcezza di quelli materni; la carnagione abbastanza chiara creava un contrasto curioso ma esteticamente bello con i capelli scuri. Come Hermione teneva molto allo studio e alla scuola, applicandosi con meticolosa attenzione e impegno in tutto quello che faceva, ma a differenza di Rose, che era molto ligia alle regole e non assomigliava per niente a suo padre, Jean aveva un carattere gentile ma fiero, che la portava spesso a ribattere innescando pericolose polemiche e a combattere per i propri ideali; alcune volte poteva risultare eccessivamente pignola su certi argomenti, ma era semplicemente simile ai suoi genitori che avevano sempre difeso con onore le loro idee; sapeva stare agli scherzi e amava divertirsi. Sirius sbuffò. "Hanno già iniziato ad adocchiarla, non mi va! Che intenzioni hanno, poi?" Hermione rise. "Ma Sirius, sono solo dei bambini! Cosa vuoi che succeda? E poi ti sei scordato di come eri tu alla loro età e di come erano le ragazze con te? E' ovvio che non voglio che diventi una di quelle che ti andavano dietro, ma insomma non puoi pretendere che i nostri figli non facciano certe esperienze!" Sirius sospirò. "Credo che tu abbia ragione. Comunque staremo a vedere, ma Chris e Hugo mi preoccupano molto meno..." In quel momento scorsero Ron e Luna insieme ai loro figli gemelli Lorcan e Lysander e li raggiunsero per salutarli.

Il treno fischiò e Hermione si precipitò verso i figli per scambiare gli ultimi saluti e fare le solite raccomandazioni. "Mi raccomando, studiate e comportatevi bene, rispondete educatamente ai professori e non fate nulla per prendere punizioni." Chris e Hugo sbuffarono. "Ragazzi, vi avverto: un'altra punizione e potrei decidere di scrivere a Silente per farvi esonerare dalla squadra di Quidditch! Ne ho abbastanza di ricevere lettere da scuola, è ora di crescere!" Chris la guardò speranzoso. "Ma papà ha detto che lui era come noi e ti sei innamorata lo stesso di lui, perchè allora noi non possiamo fare quello che faceva lui?" Hermione lanciò un'occhiata stizzita al marito che abbassò lo sguardo imbarazzato. "Non ha importanza, voi studiate e pensate alla scuola! Con vostro padre ci parlerò dopo.." aggiunse in tono minaccioso. I ragazzi salirono tutti sul treno e Hermione e Sirius iniziarono a salutarli con la mano. "Mamma, sta' tranquilla, Natale viene presto." disse dolcemente Rose vedendo che Hermione iniziava a commuoversi. "Ci penso io alla mamma, voi divertitevi!" disse Sirius abbracciando la moglie e continuando a salutare con la mano i figli. Il treno si mosse e sparì alla vista, mentre gli adulti rimasti alla stazione continuavano a sventolare le mani in segno di saluto.

"E' strano tornare a casa e trovarla vuota, e pensare che fino a Natale sarà così!" Hermione era appena salita in macchina accanto a Sirius e già si disperava per la partenza di tutti i figli. "E' buffo, quando eravamo noi ad andare a scuola non ci rendevamo minimamente conto di cosa dovesse significare per i nostri genitori lasciarci partire e adesso che abbiamo cambiato ruolo li capiamo alla perfezione." Sirius annuì e le accarezzò una guancia. "So che non ti sarà di consolazione, ma pensa che adesso siamo solo noi due, come quando ci eravamo appena sposati. Ti ricordi?" chiese con un sorriso. Hermione rise. "Me lo ricordo eccome! E hai ragione, vivremo un po' come quando eravamo due novelli sposini...in fondo l'amore non ci è mai mancato, di cosa ci lamentiamo?" chiese Hermione sorridendo mentre suo marito metteva in moto la macchina per tornare a casa.

..E siamo arrivati alla fine! Devo dire che un po' mi commuove terminare questa storia in cui ho messo veramente una parte di me, ma del resto sto scrivendo una fanfiction decisamente impegnativa che mi terrà occupata! Al momento in cui posto questo ultimo capitolo siamo arrivati a quota

110 preferiti

3439 letture

68 recensioni

Grazie, grazie, grazie!! Non ho parole per esprimere quanto mi abbia fatto piacere vedere che tutte queste persone hanno apprezzato il mio lavoro, anche perchè c'è da dire che il pairing era piuttosto particolare e non credevo di trovare tutti questi consensi!

Rispondo adesso alle recensioni fatte all'ultimo capitolo

 Pacci: Grazie mille per le recensioni e per i complimenti! Sono felice di averti fatto appassionare al pairing, è un onore per me *.* Per quello che riguarda la tua fanfiction, è davvero carina e spero che tu ne scriva altre sempre su Sirius e Hermione! Un bacio!

Ada Wong: Ti ringrazio per le recensioni e i complimenti, e ti dico che aspetto con ansia l'aggiornamento della tua fanfiction! Per quello che riguarda il seguito di questa ff, ci sarà da aspettare un po' perchè adesso sto scrivendo una storia alquanto impegnativa xD comunque, ti invito a leggerla perchè è incentrata anche quella su Sirius e Hermione. Un bacio!

sweetbaby: Grazie, mi ha fatto piacere vedere che ho scritto una storia che ti è piaciuta così tanto! Per quello che riguarda il seguito, come ho già detto dovrai aspettare un po', ma comunque sto scrivendo una storia su questo straordinario pairing. Un bacio!

TINAX86: Grazie per le tue recensioni, sia in questa storia sia in "Sirius & Hermione: a love story". Rispondendo alla tua domanda, ho intenzione di risolvere quei dubbi nella terza parte della storia; pensavo che se l'avessi fatto nella seconda parte sarebbe venuto un capitolo troppo lungo e ci sarebbe stato poco da dire nella terza parte. Un bacio!

Bebbe5: Ringrazio moltissimo anche te, e ripeto che per il seguito dovrete avere un po' di pazienza (anche perché non posso stare tutto il giorno al pc, purtroppo..). Un bacio anche a te!

Eva B: Grazie mille! Ho deciso di non mettere la canzone ora perché mi sembrava un po' scontato che riprendesse la memoria in quel modo e volevo che fosse Sirius a raccontare tutto. Continua a seguirmi! Un bacio!

HermioneCH: Grazie per tutti i complimenti! E' che Sirius e Hermione mi ispirano talmente tanto che ho molte idee a loro riguardo ^.^ Spero di leggere qualche altra tua storia con loro come protagonisti! Per quello che riguarda le mie altre storie, continua a seguirmi e a leggere "Sirius & Hermione: a love story". Un bacio!

Se avete apprezzato questa storia, vi invito a leggere quella che sto scrivendo ora, ovvero  Sirius & Hermione: a love story che come dice il titolo è incentrata sulla coppia Sirius/Hermione. Sperando di potervi risentire tutti riguardo questo mio nuovo lavoro, un bacio immenso.

HermioneForever92

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