vite in comune

di seddieshipper24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il ritorno del lato femminile di Sam Pucckett ***
Capitolo 2: *** il mio colore? il nero. ***
Capitolo 3: *** PINK FRIENDZONE ***
Capitolo 4: *** soli sotto la pioggia ***



Capitolo 1
*** il ritorno del lato femminile di Sam Pucckett ***


~~VITE IN COMUNE

Sam Puckett, Cat Valentine, Jade West e Carly Shay, un mix di divertimento sotto lo stesso tetto.
Tutto nacque dal ritorno di Carly a Seattle e a sua volta quello di Sam e l’arrivo di Cat che aveva voluto trascinarsi dietro Jade.
Quattro amiche sotto lo stesso tetto.
Tra divertimenti, risate, litigi, incomprensioni, cotte e un pizzico di follia.


IL RITORNO DEL LATO FEMMINILE DI SAM PUCKETT

“Sam! Sam! Sam, sei sveglia?!”
“si!” aveva gridato la biondina che stava sdraiata sul divano intenta a guardare la televisione facendo zapping fra i cinquecento canali disponibili.
Stava pensando a quel bellissimo ragazzone, alto biondo con occhi azzurri nonché giocatore di footbol, Christofer.
“non piacerò mai a Christofer!” aveva gridato buttando un cuscino in faccia a Jade, che la stava osservando da venti minuti.
“tipico tuo Sam, qui ci vuole un pronto intervento!” “no, non di nuovo, non voglio mai più mettermi una gonna in tutta la mia vita!”
Ricordava perfettamente quando si era vestita come la sua gemella Melanie per fare innamorare Peete di lei, per poi gettare tutto al vento.
Ricordava perfettamente il perché. Era successo tutto dopo due settimane dalla sua rottura con Freddie.
Lo aveva visto ballare con Carly e non aveva voluto interferire.
Avrebbe dovuto farlo invece.

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Sam si guardava rigirandosi continuamente davanti allo specchio. C’era un tocco da parte di tutte.
Una gonna di jeans scelta da Carly, un paio di stivaletti col tacco neri scelti da Jade ,una borsetta rosa scelta da Cat e un top aderente verde tiffany scelto da lei.
Era riuscita a stento a camminare con quella specie di cose che aveva ai piedi e si era recata al Groovie Smootie e si era seduta.
Dopo una decina di minuti si ritrovava seduta a chiaccherare allegramente con Chris.
Si sentì poco dopo lo sbattere della porta del locale. Erano Carly e Freddie che stavano bevendo un frullato e che si erano seduti due posti indietro a quello di Sam.
Sentì un brivido correre per tutta la schiena, prendere l’autostrada per il suo cuore e trafiggerlo.
“ti odio Freddie Benson” aveva digrignato con i denti tra un sorso e l’altro.
Si girava con ogni scusa possibile fino alla fine dell’appuntamento.
“molto bene Sam, devo dirti la verità mi sei sembrata molto più carina e simpatica, bene ci vediamo domani a scuola” e dicendo questo se ne andò dandole il profilo con un movimento perfetto.
Era tornata a casa, per prima cosa si era messa una tuta da ginnastica, e per seconda si era buttata, con i suoi soliti modi sul divano.
Poco dopo Cat e Jade la raggiunsero .
“allora Puckett vuota il sacco come è andata?” “benissimo, ha detto che sono più simpatica e carina” disse mettendosi un cuscino in faccia.
“e che cavolo ci fa il tuo reggiseno qua Cat!!” aveva gridato tirandoglielo.
“oh… ecco dov’era, pensavo lo avesse mangiato pinky” “scusa ma chi dovrebbe essere pinky?” le aveva chiesto Jade con un sopracciglio alzato.
“ovvio il mio pesce rosso” disse la rossa dopo avere guardato le sue amiche, come ce la risposta fosse scontata.
“cosa c’è che non vai?” aveva chiesto la dark mentre con un pennarello si disegnava delle cicatrici finte sulle braccia.
“prima di darti la risposta, non ti pare un pochettino esagerato fare spaventare Carly con questi metodi?”
 Come si era capito Jade odiava Carly da quando si erano conosciute, per i semplici motivi che, uno, aveva già un’amica estremamente zuccherosa, e secondo le dava sui nervi perché un giorno, l’hallowean dell’anno scorso l’aveva terrorizzata. E da quel giorno, tutti i giorni Jade terrorizza Carly con ogni genere di trucchetto.
“voi lo sapevate che lei esce con Freddie vero?”
-silenzio-
“perché non me lo avete detto!” aveva gridato la biondina una volta alzatasi dal divano.
“oh ma guarda che tardi io vado!” aveva detto Cat guardandosi il polso. “Cat tu non hai un’orologio!” “eh Sam! Un poco di fantasia, fai finta che c’è!”
“io… io… oh, non mi viene nessuna scusa fattibile mi dispiace Sam, mi limiterò ad andarmene come se non fosse accaduto niente.”
“ferme là!”

“ok, vieni siediti” l’aveva tranquillizzata Jade facendola accomodare sullo sgabello della cucina.
Da sempre quel luogo rilassava la biondina.
Le tornavano in mente tutti quei bei momenti passati con il cibo.
“noi non te lo abbiamo detto perché Cat lo aveva promesso a quella…. Quella simpaticissima ragazza che vive con noi. Fosse per me te lo avrei detto, ma Cat me lo ha proibito, e sai che tragedie fa quando dico qualcosa che non dovrei dire”
“lo so, lo so. Ma perché non dovevo/ saperlo?”
“carly ha il terrore che tu sia ancora innamorata di Freddie, ma lo sanno perfino i miei bisnonni decrepiti e sepolti in Alabama che a te non piace più vero?”
“c…certo”
Dopo avere sentito quelle parole le ritornarono in mente tutte quelle frasi che si scambiavano lei e Freddie, tutti quei baci, e tutto quel tempo in cui lei lo aveva amato.
E forse lo amava anche in quel momento.

 

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Capitolo 2
*** il mio colore? il nero. ***


IL MIO COLORE? IL NERO.

Jade, quella mattina, si era svegliata al suono, no anzi rumore, della sua raccapricciante sveglia.
Certo, non è molto piacevole sentire il rimbombo di un grido di prima mattina. si era svegliata spostando violentemente le coperte nere sul suo letto e si era seduta cinque minuti  a fissare il vuoto, anche questo secondo lei, nero.
Era davvero indignata quella mattina, perchè ieri sera si sentiva più strana del solito.
Ogni tanto sorrideva senza un motivo preciso, come se qualcuno di invisbile le stesse facendo il solletico, continuava a rabbrividire anche se sudava con dieci coperte addosso.
Qualche volte si bloccava a fissare il pavimento.
Si era finalmente alzata e si era affacciata alla finestra, come al solito il tempo di Seattle non cambiava mai dai quando ei abitava là, solo pioggia.
Aveva preso al volo una tazza di caffè e si era vestita pronta per andare a scuola.
Non aveva idea del perché di tanto entusiasmo per la scuola, con Cat, Sam e Carly ci viveva, quindi loro non c’entravano. Forse dall’arrivo di Back e Andrè si era un po’ confusa.
Si erano trasferiti là per lei, il che era una cosa strana quanto fantastica. Finalmente qualcuno di genere maschile si interessava a lei.
Aveva preferito andare a piedi con Carly che stare in bicicletta con Cat o un passaggio da Pam Puckett dopo che aveva messo un nuovo profumo.

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Si era avvicinata accanto all’armadietto di Sam aspettando il suo ritorno. Come promesso la biondina tornò… con in mano un piccone, inutile dire che ne aveva combinata una delle sua… un’altra volta.
“allora punk che aiuto ti serve?” le disse tirandole un pugnetto sulla spalla, “puckett posso farti una domanda? Ma siccome non mi importa della risposta te la dirò lo stesso. Come ti sei resa conto di amare Benson ai tempi che furono?”
A quella domanda Sam sgranò gli occhi, non sapeva proprio come risponderle  visto che, Benson lo amava ancora. “mh… allora vediamo, sorridevo con una deficiente senza alcun motivo, rabbrividivo anche se eravamo quasi a maggio, e… ah sì, a volte mi bloccavo a fissare qualcosa” “ok, questo non è promettente, se sono innamorata, di chi lo sono?”

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Si era arresa, aveva lasciato tutto, troppo dura all’esterno, ma fragile all’interno. Sam non l’aveva mai vista in quello stato.
“oh avanti se non sai di chi ti sei innamorata, non importa, si vede che stanno ancora scrivendo il tuo destino.” Disse scherzosamente la bionda.
“ si, il mio destino è ancora da scrivere, ma se la penna si scaricasse?”
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“sono tornata in compagnia di un meraviglioso, profumato, gigante, e penso di latta, pacco di beeble!” aveva gridato Cat, che mentre trasportava un enorme pacco di quei dolci in una carriola saltellava dalla gioia.
Si erano sedute tutte e quattro le coinquiline, e come se fossero in campeggio si erano sedute per terra, perfino munite di sacco a pelo per la notte.
Avevano invitato a fare festa con loro Freddie Gibby.
Per Sam la sera non fu così divertente.

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Capitolo 3
*** PINK FRIENDZONE ***


PINK FRIENDZONE

L’indomani le ragazze si svegliarono ricoperte di beeble dalla testa ai piedi.
La prima a svegliarsi fu Cat.
Fu sorpresa di non trovare il disordine che si aspettava, così si vestì e iniziò a spazzolarsi i capelli scrutando Sam e Freddie che dormivano.
Era davvero dispiaciuta di averle mentito non dicendole che Freddie usciva con Carrly, ma tanto lei era fermamente convinta che si erano dimenticati a vicenda.
Ma dopo averli visti dormire vicini, non sapeva più cosa pensare.
“RAGAZZI!!!” tutti quanti si alzarono massaggiandosi le tempie per il grido così acuto che li aveva svegliati.
Jade guardò l’orologio, era tardissimo!                                         
Si alzarono di corsa, i ragazzi corsero in bagno e le ragazze nelle rispettive camere.
Dopo dieci minuti tutti erano fuori dalla porta.
Tranne Cat che già si trovava a scuola.

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La rossa si trovava davanti all’aula di educazione artistica.
Stava girando e rigirando i suoi bozzetti di caramelle a forma di vestiti (idea innovativa)
Non si sarebbe mai immaginata di ritrovarsi davanti il suo corteggiatore di Los Angeles: Robbie.
“ma che… ma che cosa ci fai pure tu qua!” aveva gridato in preda al panico.
Si rifuggiò nel bagno delle ragazze dove incontrò Carly che si truccava per la prossima lezione.
“carly, lui è qui! Robbie, il mio migliore amico. Il problema è che lui è innamorato di me e non riesco a togliermelo dai beeble!”
Le gridò scuotendola con forza per farla girare.
“Cat! Mi hai fatto sbavare tutto il trucco! In ogni caso mi spieghi da dove viene la frase “non riesco a togliermelo dai beeble”?  e in secondo caso, e tu digli che per te è solo un’amico” “ottima idea!” le gridò mentre saltellava via.
Si avviò per il corridoio aumentando di ogni minuto il passo per raggiungere l’aula di arte. Finalmente riuscì a incrociare Robbie e a fermarlo prima che potesse andare via in preda al dispiacere.
“senti Robbie, tu non piaci, voglio solo che rimaniamo amici, ti chiedo solo questo!” aveva gridando per poi sedersi a gambe incrociate per terra.
“oh Cat tranquilla, anche io condivido la tua scelta, e credo che anche la mia fidanzata Giorgie condivida la nostra stessa scelta”
Le disse accarezzandole il viso.
“fidanzata?”
Fino a quel momento Cat non era mai stata gelosa, ma quando aveva sentito che Robbie aveva trovato fidanzata si sentì morire.
Adesso anche Cat aveva finalmente capitolo quanto era difficile sopravvivere in una friend zone, sopratutto se sei in una pink friend zone.

 

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Capitolo 4
*** soli sotto la pioggia ***


In uno dei giorni più piovosi di Seattle, una biondina passeggiava sola, riparata dalla pioggia battente, solo da un piccolo ombrellino nero. Oggi era andata a scuola da sola, visto che una potente forma virale aveva colpito tutte le sue coinquiline. E siccome era abbastanza seccante svuotare i secchi di vomito nel lavello, aveva deciso personalmente di andare a scuola, lasciando quelle tre malcapitate al loro destino. Ma ora si sentiva stranamente inquieta. Aveva sprecato un’ora in cui poteva tranquillamente tornare a casa per chiacchierare segretamente con i ragazzi in punizione. E ora per strada non c’era più nessuno. O quasi. Tese l’orecchio per udire meglio quelli che sembravano passi, sempre più vicini. Proprio in quel momento, il suo ombrello decise di cedere, smontandosi “cavolo! Ci macava solo l’ombrello!” “ehi Puckett, vuoi aiuto?” La ragazza sobbalzò, e dopo essersi girata verso di lui, lo fulminò con lo sguardo. “benson! Non ho tempo da perdere con te!” “ok, allora io vado” “no!... aspetta… mi accompagneresti a casa?” I due si incamminarono sotto lo stesso ombrello. Era imbarazzante trovarsi così vicini. “allora, come va con Carly?” farfugliò confusamente Sam, puntando i suoi grandi occhioni ghiacciati verso l’asfalto rovinato del marciapiede. “cosa?... ah.. ehm.. bene… credo” Calò nuovamente un silenzio imbarazzante che sovrastava sul loro bisogno reciproco di parlarsi. Fino a quando una macchina sfrecciò a tutta velocità su una pozza d’acqua. E proprio quell’acqua finì addosso ai due ragazzi. “diamine! Ora lo ammazzo a quell’imbecille!” aveva gridato Sam in preda alla collera più totale. “calmati!” le aveva gridato trattenendola. Gli occhi di lei, colmi di rabbia, incontrarono quelli di lui, così calmi e rassicuranti. Non fu un bacio quello che si diedero in seguito, fu piuttosto uno sfiorarsi con le labbra. Nel più totale imbarazzo erano tornati alle rispettive case, bagnati radici. Sam, aprì la porta dell’appartamento, e la prima cosa che udì fu un fievole starnuto di Cat, e poi un saluto da parte di Carly. “ma che ti è successo?!” aveva ridacchiato Jade. “non ne voglio parlare” disse recandosi verso la sua camera. “etciù!” si sentì dalla camera. Ecco, ora anche lei poteva alla mischia delle malate.

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