Make Up Your Mind

di acator
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


MAKE UP YOUR MIND

 




“Ciao Honey! Quanto tempo! Che ne dici se ci scambiassimo due paroline?

Al 221 B di Baker Street? Solo io e te. JM.”

 

“Sherlock mi spieghi cosa diavolo sta succedendo?! Non mi avevi detto che si era ucciso sparandosi in bocca?!” mi domandò John infuriato.

Non lo so. Non saprei cosa pensare. E tutto ciò mi fa impazzire.

“E poi perchè mai dovremo raggiungerlo a Baker Street?”

“Devo” rispondo atono.

“Come scusa?” John mi guarda con aria interrogativa.

Devo raggiungerlo John. Ha chiesto di incontrare solo me, non ha mai menzionato te”

“E tu credi davvero che ti lascerò andare da solo da quel pazzo criminale? L'ultima volta tu hai...”

Non riesce a finire la frase. Ma so esattamente cosa sta pensando. Abbassa gli occhi come a chiedere scusa, come ad essersi pentito dei suoi pensieri. Come se tutto il dolore degli ultimi tre anni fosse riaffiorato di colpo.

“Si che lo farai John. Ora hai una famiglia non ti lascerò correre un simile rischio”

“Per l'amor del cielo Sherlock” interviene Mary, rimasta fino ad allora in disparte “Non puoi andare da solo chissà cos'ha in mente quell'uomo”

“Io devo andaci da solo Mary. Non voglio che siate coinvolti in questa faccenda perciò rimanete qui e Mycroft...” mi giro verso mo fratello.

Basta un semplice sguardo.

Uno sguardo di supplica, lo imploro con gli occhi di salvare John e Mary, di tenerli lontani da Baker Street, di tenerli lontani da Moriarty. Dirglielo a voce sarebbe troppo umiliante e poi non è da me.

“D'accordo Sherlock” dice soltanto. Freddo e distaccato come suo solito ma, non posso fare a meno di notare un po' di preoccupazione nella sua voce, come se volesse mettermi in guardia, dirmi di stare attento e di non osare troppo come faccio sempre.

Mi avvio verso l'auto nera quando John mi ferma stringendomi un braccio

“Fa attenzione mi raccomando” dice preoccupato ma allo stesso tempo con tono nervoso e arrabbiato perchè non può venire con me per aiutarmi, per evitare il peggio, per salvarmi.

“Certo John” rispondo.

“Ah John” dico prima di salire sull'auto “Ricordati che Sherlock è un nome da femmina”

Con la coda dell'occhio lo vedo sorridere.

 

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“Allora ci siamo capiti?” la voce di Moriarty rieccheggia per il soggiorno del 221B.

L'uomo a cui è stata rivolta la domanda annuisce in modo sottomesso.

“Molto bene”

“Ma poi saranno libere vero?” dice con tono spaventato.

“Certamente. Sono pur sempre un uomo di parola”

L'altro uomo rimane in silenzio mentre carica l'arma. Una lacrima gli cade sulla pistola.

“Ohoooo no no no stai tranquillo” dice il consulente criminale avvicinandosi all'uomo con le movenze di una madre che vuole rassicurare il suo bambino dopo un brutto incubo.

“Non serve avere paura della morte, non è spaventosa è solo... Un processo inevitabile. La tua morte servirà a salvare tua moglie e tua figlia non ti basta questo?” L'altro uomo annuisce.

“Eccelente”

“Ecco perché evito i sentimenti. Sono stupidi, irrazionali e pericolosi” dice Moriarty voltando le spalle all'uomo. Quest'ultimo in un impeto di rabbia gli punta la pistola alla testa.

Trema.

Non riesce a fare altro.

“Credi sul serio di riuscire a premere il grilletto?” agilmente il consulente criminale si gira e gli prende la pistola sbattendolo al muro per poi puntargli l'arma al cuore.

“Non fare il furbo con me!” urla “Non ne usciresti vivo” concluse con voce maniacale ridandogli la pistola.

“Ricordati sempre che per ogni anzione c'è una consegueza” dice tirando fuori un cellulare.

“No no ti prego io... Mi dispiace giuro non lo farò più! Ti prego loro non centrano nulla con tutto questo!”

“Le hai tirate tu in ballo nel momento stesso in cui mi hai disubbidito” dice con voce tranquilla Moriarty

“Tutto ciò è colpa tua allora dimmi chi preferisci? Tua moglie o tua figlia?”

“Ti supplico io...”
 “RISPONDI!”

L'uomo non parla. Lo fissa con le lacrime agli occhi. Si pente di ciò che ha fatto. Si pente di aver sfidato quell'uomo. Si pente di tutto.

In quel momento una macchina si ferma davanti all'appartamento.

“Sei molto fortunato, ora ho un altro giocattolo” dice sorridendo e mettendo via il cellulare.

“Finalmente sei arrivato caro Sherlock Holmes”

 

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Ed eccomi arrivato al 221B di Baker Street. Casa mia. Mi fermo ad osservare la porta.

Cos'è? Codardia questa sensazione? Paura?

No. Devo rimanere calmo.

Apro la porta lentamente e finalmente entro. Inizio a perlustrare il primo piano anche se sono sicuro che Moriarty è al piano superiore.

“Shelock!” sento la flebile voce della signora Hudson che mi chiama. È legata ad una sedia e un rivolo di sangue le scende lungo la tempia. Questa me la paghi Jim.

Mi avvicino alla mia padrona di casa e, mentre la slego le do delle istruzioni chiare e precise.

“Ora lei uscirà da questa casa e si dirigerà a Scotland Yard. Non si fermi, non parli con nessuno e non contatti John. Sono stato chiaro?” La donna annuisce e mi sussurra un “stai attento caro” ed esce dall'appartamento.

Mi incammino verso le scale che portano al piano superiore dove c'è lui. Moriarty.

Prendo un grosso respiro ed inizio a salire le scale e, finalmente, mi ritrovo faccia a faccia con la mia nemesi.

“Moriarty” dico senza staccargli gli occhi di dosso “Holmes” dice lui con un sorrisetto che non mi piace per niente.

Vedo un uomo accanto a lui. Ha una pistola in mano ma non mi pare un sottoposto di Jim.

“Ora possiamo iniziare il gioco” dice d'un tratto il consulente criminale.

L'uomo gli spara al fianco e Moriarty cade a terra emettendo un flebile suono. Non riesco a capire e rimango sorpreso che si sia fatto prendere così alla sprovvista. Ci deve essere qualcosa sotto.

Vedo l'uomo puntarsi poi la pistola alla tempia

“Non lo faccia!” urlo ma lui si spara cadendo a terra morto.

“M-mio caro Sherlock ora ti spiegherò... Le regole del mio nuovo gioco”.



 

NOTE: Questa è la prima storia su Sherlock che scrivo quindi mi farebbe piacere ricevere commenti :) (come a tutte le persone che scrivono storie immagino...) il titolo “make up your mind” è un modo di dire inglese e significa “decidere” (es: make up your mind! We haven’t got the whole day to decide!) Spero che la storia vi piaccia comunque avviso già ora che non sarà lunga come storia non penso arriverò ai 10 capitoli ma nella vita non si sa mai. Tanti saluti.
Acator

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2 






“Le regole del tuo nuovo gioco?”

“S-si Sherlock” risponde guardandomi con aria superiore nonostante sia lui quello ferito e sanguinante a terra.

“Odio ripetermi” conclude con cattiveria.

“Allora spiegami” dico nonostante vorrei sedermi sulla mia poltrona con una tazza di te e godermi lo spettacolo di Moriarty mentre muore.

“Devi sapere che sul mio polso c'è un dispositivo” dice mostrandomi un oggetto simile ad un orologio.

“É un cardiofrequenzimetro” rispondo. Ovviamente.

“Esatto” dice sorridendo “Devi sapere che se il mio cuore smette di battere questo orologio invierà un messaggio ad un mio sottoposto che premerà un pulsante e la tua amata Londra farà un bel BOOM!” urla l'ultima parola in modo pazzo e divertito allo stesso tempo.

Mi rendo conto di una cosa però...

“Sarò costretto a salvarti” concludo a voce.

“Esatto Honey! Non lo trovi divertente?! L'uomo che un tempo ti ha portato alla rovina, colui che ha fatto il lavaggio del cervello a tutti facendo credere all'intero mondo che tu, Sherlock Holmes, fossi solo un pazzo che un giorno, non trovando il criminale perfetto, l'ha semplicemente... inventato, ora deve essere salvato proprio da te” dice senza togliersi quel sorriso dalla faccia.

“Immagino che chiamare un'ambulanza o chiedere aiuto ad un esterno non faccia parte del gioco vero?”

“Mi sei mancato” dice ignorando la mia domanda alla quale comunque ho già dato una risposta “Nessuno, dove sono sato, mi ha fatto divertire quanto te lo sai?”

“Perchè mai avresti fatto tutto questo? Non ti bastava far saltare in aria Londra e goderti lo spettacolo?”

“Non prendermi in giro e dove sarebbe stato tutto il divertimento?” dice in modo flebile. “Guarda che se non fai qualcosa in fretta morirò dissanguato”.

Decido di avvicinarmi con cautela dando un calcio alla pistola per allontanarla da Moriarty e mi ingincchio davanti alla ferita. Il colpo era ravvicinato ma la pistola non era molto potente quindi il proiettile si trovava ancora dentro il corpo e bloccava la maggior parte del sangue. Mi tolgo la sciarpa ed inizio a fare pressione sul foro d'entrata.

“Come sta il dottore?” chiede improvvisamente Moriarty “Ho saputo che ha trovato una consorte molto simile a me” dice ghignando.

Come fa a sapere del passato di Mary? Che abbia avuto contantti con Magnussent? Aumento la pressione sulla ferita facendo rantolare il criminale dal dolore.

“Ops” dico guardandolo mentre lui mi lancia un'occhiata d'odio.

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La signora Hudson aveva fatto completamente l'opposto di ciò che gli aveva detto Sherlock. Appena uscita dall'appartamento ha chiamato John riferendogli tutto ciò che era accaduto ed il dottore con un po' di maniere forti (molto forti) era riuscito a convincere Mycroft a portarlo al 221B. Ovviamente Mary è stata abbastanza persuasiva da far in modo che portasssero anche lei nonostante fosse incinta.

Ora lo stabile di Baker Street era circondato dalla polizia e da alcuni passanti curiosi.

“Alcuni passanti hanno sentito chiaramente due spari” dice l'Ispettore Lestrad a John.”Però i cecchini pochi minuti fa ci hanno riferito dei movimenti all'interno del vostro appartamento”

“Ok” John non è per niente sollevato. E se questa volta Moriarty avesse sparato senza esitazione a Sherlock e in questo momento lui fosse morto?

“Ora lo chiamo” dice il dottore prendedno il cellulare.

“Non faccia lo sciocco John” Interviene Mycroft “Sa com'è fatto Sherlock” conclude.

Certo che sa com'è fatto. È il suo migliore amico. È stato con lui nei momenti migliori ed in quelli peggiori. Ha assistito alla sua morte ed alla sua “resurrezione”. Sherlok lo ha salvato dalla solitudine e dal dolore e lui ha fatto altrettanto.

“Credo che abbia ragione lui John” dice Mary. Mycroft invece annuisce soddisfatto che la signora Watson gli stesse dando ragione.

Una cosa che John non riesce proprio a mandare giù in questo momento è il menefreghismo e l'assoluta calma che Mycroft Holmes dimostra in questa situazione.

“L'ho già perso una volta” dice il dottore fissando il maggiore degli Holmes negli occhi “Non lo perderò di nuovo”

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“Applicare una pressione sulla ferita in modo da bloccarel'emorragia.”

Cercare di far soffrire il meno possibile il ferito. Sedarlo


 

“Continua a fare pressione” dico ma Moriarty non si muove. È diventanto più pallido e sta cominciando a sudare.

“Sei tu quello che mi deve salvare” risponde con voce flebile senza guardarmi nemmeno tenendo gli occhi chiusi.

“E va bene” dico alzandomi. Mi dirigo in camera mia dove, nascosto nel doppio-fondo dell'armadio, si trova dell'oppio. Ovviamente Scotland Yard non è stata così furba da trovare qualcosa come anche quello stupido fan club. *(riferimento alla prima ed alla terza stagione)

Torno in soggiorno e Moriarty non si è spostato nemmeno di un millimetro.

“Tieni mastica questo” dico chinandomi e tornando a far pressione sulla ferita.

“Oppio? Vuoi drogarmi?” dice ironicamente il criminale.

“È un sedativo, ti rallenterà i riflessi ma almeno non proverai dolore” anche se questo mi spiace un po'.

“Ohoooo il piccolo Holmes si preoccupa per me!” dice con voce infantile.

“Prendilo e basta” inizio a spazientirmi.

“Hai avuto una buona idea ma lo sapevi che fumandolo gli effetti si manifestano più rapidamente?”

Decido di non rispondergli e gli infilo l'oppio in bocca. Moriarty lo mangia senza opporre resistenza. Sarà anche stato così pazzo da farsi sparare ma dubito che provi piacere nel dolore.

“Non dicevi di aver smesso con le droghe?”

Stai zitto”.








Spero che il capitolo sia di vostro gradimento :)
-Acator
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3





Il sangue scorreva lungo la lama facendola scintillare nel sole del pomeriggio.
Walter pensò a quanto sangue quella lama doveva aver visto. Era una semplice baionetta austriaca modello 1895 che suo nonno aveva ricevuto quando era andato a combattere in Galizia sul fronte occidentale, da allora quella lama aveva visto tutte le principali guerre che insanguinavano la storia, suo padre l'aveva portato con se in Korea e in Vietnam, per lui era una specie di talismano ormai.
“Te lo chiederò ancora una volta ragazzo, dove sono appostati gli altri cecchini?” chiese con tono tranquillo.
Il ragazzo lo guardo con l'unico occhio che ancora riusciva a tenere aperto, non c'era andato per nulla leggero con lui, il sangue che gli usciva dalla bocca ormai era arrivato fino alla cintura dei suoi pantaloni.
Il ragazzo sorrise o almeno ci provò.
“Pensi che tradirei così il mio capo? Che rovinerei il suo piano perfetto? Tu non puoi neanche capire la sua genialità in tutto questo! Ha passato mesi a rifinire ogni dettaglio!”
A Walter non interessava se questo tizio avesse anche impiegato la sua intera vita ad organizzare tutto questo, suo fratello era morto e non aveva tempo da perdere, non poteva permettersi di essere morbido.
Gli occhi del ragazzo si spalancarono nel momento in cui il coltello di Walter si conficcò nella sua gamba, la bocca di quest'ultimo si spalancò per il dolore ma subito la mano di Walter gli impedì di emmettere alcun suono. 
Il ragazzo si stava contorcendo dal dolore mentre Walter non potè fare a meno di essere dispiaciuto per lui, le sue lacrime cominciavano a scorrere lungo la sua mano, dio solo sa che pazzo e riuscito a fargli un simile lavaggio del cervello.
Ne aveva visti tanti in guerra di prigionieri che erano arrivati ad un punto tale da simpatizare per i loro carcerieri dopo tutte le sevizie che avevano subito, qui il ragazzo doveva aver ricevuto il trattamento completo...
Staccò la mano e disse di nuovo.
“Allora, dove sono posizionati gli altri cecchini?” chiese l'uomo spazientito.
“Sul tetto della casa a destra! I più vicini sono sul tetto di quella casa! Ma ti prego basta!”
Era stato plagiato bene certo, ma come si era aspettato gli bastò portarlo ad un punto di rottura per farsi dire qualsiasi cosa volesse sentire.
Lasciò il ragazzo dov'era amanettato alla grondaia e si spostò vicino al pesante borsone che si era portato dietro, l'M14 che si trovava all'interno era stato smontato il minimo necessario per riuscire a non dare troppo nell'occhio mentre ci si spostava in città, ora doveva sbrigarsi ad assemblarlo per poter dare una possibilità al dottor Watson di entrare.
Prese il calcio in polimeri e ci infilò dentro il grilletto con il gruppo di scatto, una volta fissato montò la parte superiore dell'arma che comprendeva l'otturatore, la canna e la molla di recupero del gas, le sue mani si muovevano con rapidità, durante il suo adestramento militare gli era stato insegnato a montare e smontare quel tipo di fucile ad occhi chiusi.
Smontò rapidamente lo spargi fiamma e montò alla fine della canna il silenziatore, poi venne infine il turno dell'ottica, guardò l'arma compiaciuto. Era riuscito in meno di due minuti a renderla operativa, gli mancava solo di tarare l'ottica. Prese il caricatore con dentro le cartucce sub soniche, al contrario di quello che si vede nei film un silenziatore è del tutto inutile: i colpi che si sparano causano comunque un boato dovuto all'infrangimento della barriera del suono quando superano i 320 metri circa al secondo.
In cima al caricatore mise una speciale cartuccia che al suo interno conteneva un puntatore laser, in questo modo gli sarebberò bastati pochi istanti per tarare l'ottica del fucile.
La sua mano si mosse tirando indietro l'otturatore, la cartuccia con il puntatore venne espulsa e al suo posto entrò nella camera di scoppio il primo colpo, ora era pronto per entrare in azione.
Era da molto tempo che non si trovava a dover affrontare un combattimento in ambiente urbano, e per quanto se l'era sempre cavata con i tiri di precisione sperò di aver a che fare con dei dilettanti, gli scontri tra cecchini come quelli che erano avvenuti durante la battaglia di Stalingrado potevano andare avanti per ore se non adirittura giorni e lui non poteva permettersi questo lusso.
Il ragazzo ormai aveva perso conoscenza, forse a causa del sangue perso o a causa del trauma psicologico
-Un problema in meno a cui pensare, spero solo che quel ragazzo mi abbia dato le informazioni giuste, mi secherebbe dovergli sparare in testa-
I primi bersagli erano proprio dove aveva detto il ragazzo, uno di loro stava controllando l'ingresso che dava al tetto mentre l'altro scrutava la strada con un qualche tipo di fucile da caccia fumandosi una sigaretta.
"La fortuna mi sorride" pensò Walter, quei tipi dovevano essere sicuramente bravi finchè si trattava di picchiare qualcuno per chiedere il pizzo, ma come tiratori era pronto a scomettere che non avevano sparato più di 50 colpi in tutta la loro vita.
Espirando sparò il primo colpo, la testa del tiratore ebbe un forte sussulto per poi appoggiarsi sul calcio del suo fucile, l'uomo che controllava l'ingresso stava bevendo da una bottiglia di plastica, aveva appena finito di bere quando iprovvisamente qualcosa lo colpi al petto, forte come un pugno ma maleddettamente concentrato, abbasso lo sguardo e si stupi di vedere che la bottiglia da cui aveva appena bevuto stava perdendo acqua da due fori al centro, poi d'improviso arrivo un altro colpo alla testa e tutto cio che vide prima di morire fu il buio.
Walter maledisse le munizioni sub soniche, erano silenziose ma dannatamente poco potenti.
"Cristo quel tipo sarebbe dovuto andare giù al primo colpo, e sono quelli più vicini..."
Tirando indietro l'otturatore caricò dentro una nuova cartuccia, per quanto l'M14 fosse un fucile semi automatico e, all'occorenza, anche automatico, gli toccava cambiare manualmente il colpo in canna dopo ogni singolo sparo, le sub soniche erano poco potenti per permettere il normale ciclo di funzionamento dell'arma tramite il rinculo e il recupero del gas.
Rimaneva ancora un cecchino. Non poteva tentare di colpirlo dalla distanza in cui si trovava con le sub soniche, prese un caricatore pieno di 308 Winchester blindate "Ora si ragiona"
Non gli importava più di non fare rumore, una volta ucciso il cecchino il tipo che probabilmente era con lui non avrebbe comunque avuto il tempo di fare nulla prima di beccarsi anche lui un colpo come il suo amico.
               

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Jenkins stava guardando il tizio che gli avevivano affibiato, era una specie di tiratore o per lo meno così si era presentato, non lo sapeva se era vero o meno, sapeva solo che era uno stronzo patentato e che gli avrebbe volentieri sparato nella schiena lui stesso.
Ma il capo era stato chiaro, avrebbe duvuto impedire a chiunque di salire sul terrazzo su cui si trovavano, gli avevano anche dato un arma niente male, solo nei film aveva visto mitragliatrici simili, ed era grato di avere un bipiede visto che quell'affare pesava l'ira di dio, per non contare la lunga striscia di colpi che andava fino alla cassetta di metallo, chiunque avesse cercato di entrare dalla porta che stava tenendo di mira non avrebbe passato dei bei momenti "Dubito che qualcuno riuscirebbe a rendersi conto di cosa ha davanti"
Si ritrovò a fissare di nuovo quello stronzo di tiratore che gli avevano affibiato
"Se non la smetti di fissarmi giuro su dio che ti sparo"
Jenkins trasalì cosi forte che per poco il suo dito non si chiuse sul grilletto della mitragliatrice. Cristo se quel tipo faceva paura quando parlava...
"Non ti stavo fissando io..."
"Taci, abbiamo a che fare con qualcuno che sa il fatto suo e si trova fuori dal mio angolo di tiro"
A cosa diavolo si riferiva? La sitazione era calma e per il momento tutto andava secondo i piani, allora cosa diavolo aveva questo Moran ora?
"Ma qui é tutto tranquillo, non abbiamo sentito niente che non andava"
"Esatto quegli idioti dei tuoi compari non si sono fatti sentire al momento stabilito, chiama gli altri due svelto!"
Entrambi girarono di scatto lo sguardo nel momento in cui sentirono i due boati, erano soffocati, ma Moran gli riconobbe subito per quello che erano.
"Lascia perdere mi sa che gli idioti gli abbiamo persi tutti, almeno ci sarà qualcosa che movinterà un po' questa giornata alla fine"
Walter fissò il corpo dell'ultimo cecchino che stava crollando al suolo privo della parte superiore della testa, anche questa volta non aveva avuto problemi ad eliminare il tiratore e il tipo di guardia, "troppo facile, uno degli uomini più pericolosi del mondo non mette su una cosa simile usando gente che non ha idea di cosa sta facendo" tuttavia il tempo stringeva e non aveva altro tempo da perdere, si guardò intorno ma sembrava che non ci fosserò altre minacce.
"é tempo di avvertire John" 

 
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Driiin...driiin...driiin.
“John” 
Cazzo. Sono svenuto.
“No John non entrare in casa è pericoloso” 
Ah. È Johnny Boy al telefono. 
“Perchè è pericoloso lo sai che non amo ripetermi”
Che seccatura.
“Io sto bene è Moriarty quello ferito” 
Che noioooooosi...
“Non potete entrare ci saranno dei cecchini appostati chissà dove” 
Sapevo che ci sarebbe arrivato.
“No, no io sto bene ovviamente, è troppo complicato”
Nulla è troppo complicato nel mio gioco.
“John vai via da qui, torna a casa e porta anche Mary con te”
Si preoccupa per i due sposini... È ancora il piccolo consulente investigativo ostacolato dai sentimenti.
“...Non lo so”
Una cosa che Sherlock Holmes non sa? 
“Ehy ti stai riprendendo?” Mi sta fissando. Si è accorto che sono sveglio... Nah sono tropppo stanco meglio rimettermi a dormire...

“Jim?”


“Jim?” Sono sicuro che fosse sveglio.
Ora cosa faccio? Potrei provare ad operarlo e togliere la pallottola da li ma sarebbe troppo rischioso... Però tentar non nuoce.

Nozioni base: ambiente ed attrezzatura sterili, paziente sotto anestetici.
 Buona equipe medica.
Mi serve un ambiente sterile. 





Acator: Saaaaaaaalve eccomi in ritardo (ovviamente) ho tentato di essere descrittiva spero non risulti noioso... Cooooomunque... Nulla... Se il capitolo vi è piaciuto lasciate un commento (cosa che ovviamente sapete già...) e ringrazio il mio ragazzo per la gentile e DETTAGLIATA spiegazione di come funzionano i fucili :P Ora vi smollo ci risentiamo preeeeeeeeesto presto. Saluti
Peace, Love, Empathy. Acator

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