la vita di aurora

di dandelion10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ciò che successe dopo l’intervento ***
Capitolo 4: *** il mio fratellino e la mia sorellina ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


~~sono dandelion10 e questa è la mia prima storia. spero tanto che possa piacervi :)) CAPITOLO 1 Ciao a tutti! Mi chiamo aurora, ho 18 anni e vivo insieme ai miei genitori e ai miei fratellini Giuseppe ( di 15 anni) ed Elisabetta ( di 14  anni). La mia famiglia è il regalo più grande che il cielo mi ha donato, nonostante sia un pochino fuori dal comune.  Mio padre si chiama Marco, è un uomo molto paziente ed attento ( anche se detto tra noi, è meglio non farlo arrabbiare). Lui è originario di Pavia ma all’età di diciannove anni si è trasferito da solo a Milano per aiutare il fratello ( Davide) nell’azienda di famiglia, nonostante i suoi genitori e sua sorella ( Ester) non fossero proprio d’accordo.  Mio padre così iniziò la sua vita da pendolare, poiché ogni fine settimana tornava al suo paese per far visita alla sua famiglia ma soprattutto per rivedere i suoi amici ed in particolar modo il suo migliore amico Massimiliano. Durante un’estate di qualche anno dopo Massimiliano portò mio padre in una piscina per poter stare con la sua fidanzata che era in compagnia della sorella. Sapete, a volte il destino è proprio buffo,infatti il migliore amico di mio padre era destinato a diventare mio zio perché in quel giorno estivo di tanti anni fa mio padre conobbe mia madre, la sorella della fidanzata di Massimiliano. Mia madre si chiama Isotta ed è più piccola di mio padre di tre anni, è una donna molto bella dal carattere forte e deciso. Quando conobbe mio padre frequentava l’università per laurearsi in matematica così da poter diventare un’insegnante (ora lo è ed è molto temuta dai suoi studenti per via della sua severità). I miei genitori sono stati fidanzati per tre anni, durante i quali non si sono potuti vedere molto spesso per via del lavoro di mio padre ma alla fine il loro amore è stato  talmente grande che il 6 agosto del 1994 si sono sposati e così mia madre si è trasferita  a Milano insieme a lui. Io non conosco i dettagli dei loro primi anni da marito e moglie ( e sinceramente non voglio saperlo per amore della mia sanità mentale) ma posso dirvi che il 17 agosto di due anni dopo sono nata io.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


La mia nascita è stata una fonte di grande gioia per tutti! I miei nonni erano contentissimi di avere una nipotina da coccolare ed anche i miei zii erano felici per questo, l’unica pecca in mezzo a questa felicità era la consapevolezza di vivere lontani gli uni dagli altri. Nonostante questo tutti vennero a farmi visita per conoscermi ed i miei genitori decisero di tornare per un breve periodo a Pavia. Purtroppo la felicità per il mio arrivo durò ben poco perché appena compì quattro mesi iniziai a stare male. Mi portarono più e più volte dal mio pediatra ma tutte le medicine che mi dava non facevano nessun effetto. Durante le vacanze di Natale partimmo per Pavia e visto che le mie condizioni non miglioravano mi fecero visitare da un medico amico dei miei nonni che disse ai miei genitori che purtroppo avevo un tumore all’aorta. Sconvolti per la notizia i miei tornarono a Milano dove insieme alla loro comunità cristiana mi battezzarono. Il giorno dopo il mio battesimo partimmo per Genova, dove si trovava l’ospedale dove sarei stata presa in cura. Io non ricordo molto quel periodo, posso solo dirvi che fu molto difficile e doloroso per i miei genitori e che ancora oggi porto sul mio corpo le cicatrici di quell’operazione che mi salvò la vita.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ciò che successe dopo l’intervento ***


Dopo la mia operazione ho passato molti mesi in ospedale e a causa dei vari cicli di chemioterapia persi tutti quei capelli che avevo fin dalla nascita. Quando tornammo a casa i miei nonni si trasferirono da noi per aiutare mia madre quando mio padre era a lavoro. Quello non è stato un bel periodo per la mia famiglia e purtroppo ne ho le prove attraverso le foto. Vedete quando sono nata tutti, i miei genitori in primis, erano felicissimi ed esprimevano questa loro immensa gioia attraverso la fotografia, infatti, oggi nella mia stanza conservo due interi album dedicati a me, ci sono perfino delle foto mentre faccio il bagnetto -.- . Le foto si interrompono in un certo momento della mia vita e ricominciano con me con indosso dei vestitini e una bandana sulla testa per coprire la mia mancanza di capelli. Nonostante le continue terapie e i “viaggetti” in ospedale i miei genitori non si sono mai abbattuti ed hanno continuato a vivere serenamente la loro vita insieme a me e di questo devo ringraziare, non solo i miei nonni e zii, ma soprattutto i membri della comunità dei miei genitori che li hanno sostenuti ed aiutati nel momento del bisogno. Hanno sempre fatto delle preghiere per me e gli sono immensamente grata perché se sono qui lo devo anche a loro poiché, a quanto pare, le loro “richieste” sono state ascoltate. Il tempo passava e poco prima del mio compleanno i miei genitori sconvolsero la famiglia annunciando una nuova gravidanza. Tutti furono sconvolti da questa notizia e alcuni dei miei zii e degli amici di mia madre e mio padre fecero una scommessa riguardo il sesso del futuro pargoletto. È inutile che vi dica che mio padre sperava con tutto il cuore che il suo secondogenito fosse un maschietto ma non per la stessa ragione per cui ogni padre vorrebbe un figlio maschio ovvero per potergli insegnare a giocare a calcio e altre cose prettamente maschili ma perché voleva mantenere una promessa che aveva fatto molto tempo prima a se stesso: dare a suo figlio il nome di suo padre. Purtroppo né io né i miei fratelli abbiamo mai conosciuto nostro nonno perché morì poco tempo prima del matrimonio dei miei genitori. Mio padre era legatissimo a mio nonno nonostante quest’ultimo, essendo un marinaio, passava pochissimo tempo a casa. Da quello che mi hanno raccontato mio nonno era un uomo meraviglioso che amava profondamente sua moglie e i suoi figli, anche se passava poco tempo con loro. Era un bell’uomo, alto, moro e con gli occhi color cioccolato. Era un uomo estroverso, sempre allegro ma allo stesso tempo sapeva essere molto serio e rigido, e la cosa per cui era famosissimo era la sua grande passione per il pesce e il modo in cui lo mangiava infatti, l’unica cosa che lasciva erano le spine, si mangiava perfino la testa! Il tempo passava e la pancia di mia madre cresceva ed insieme a lei anche io crescevo. Imparai a parlare, a gattonare e poi a camminare ma soprattutto mi crebbero i capelli, sulla mia piccola testolina apparirono dei boccoli color biondo-cenere. Come ogni bambino anche io avevo degli amichetti con cui passare i miei pomeriggi. Erano dei bambini, figli di amici dei miei genitori che andavano in comunità con loro. Mi piaceva tantissimo stare con Francesco e Daniele e le nostre mamme erano sempre preoccupate che potessimo combinare qualche guaio, ed in più noi tre insieme divenimmo l’incubo dei preti. Un giorno, durante un’ecografia i miei scoprirono che avrei avuto un fratellino e mi hanno raccontato che nonostante io fossi ancora piccola compresi ciò che sarebbe accaduto dopo poche settimane: la nascita del mio fratellino.

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Capitolo 4
*** il mio fratellino e la mia sorellina ***


Dopo la famosa ecografia che fecero i miei genitori per sapere il sesso del futuro nascituro, passarono un bel po’ di settimane durante le quali, insieme ai miei genitori costruimmo la cameretta per il mio fratellino, anche se forse sarebbe più onesto dire che a costruirla fu mio padre mentre mia madre, che mi teneva in braccio, gli diceva come creare la cameretta perfetta. Il pomeriggio del 12 marzo del 1998 nacque il mio bellissimo fratellino. Appena i miei occhi si sono posati sul quel tenero visino, si sono illuminati, era così tenero! Pesava 3kg e 100g e quando mio padre mi avvicinò a lui gli toccai quelle soffici manine e le baciai. I miei genitori erano felicissimi, mamma aveva avuto un parto molto più tranquillo rispetto al precedente e il mio fratellino non riportò nessun problema, era sano come un pesce. Mio padre mantenne la promessa che aveva fatto a sé stesso e diede a mio fratello il nome di suo padre: Giuseppe. Mia madre e Giuseppe rimasero in ospedale per tre giorni e poi tornarono a casa. All’inizio fu un po’ traumatico avere un nuovo componente in famiglia, la mamma era sempre occupata con Giuseppe e non aveva il tempo di giocare con me e quando il mio fratellino dormiva mia madre si addormentava insieme a lui. Isotta si rese conto di non potercela fare a stare dietro ad un neonato ed ad una bambina di due anni che comunque aveva bisogno di cure e attenzioni, per questo chiese ai suoi genitori di poterli andare a trovare per poterla aiutare per qualche tempo. Così i miei nonni vennero a stare da noi ed io iniziai a passare tantissimo tempo con loro e mi legai in particolar modo alla mia dolce nonnina, infatti ancora oggi quando vado a Pavia la persona con cui passo più tempo è proprio lei, perché io adoro stare con mia nonna, è la persona che amo di più al mondo, è il raggio di sole che illumina le mie giornate e spero tanto di poterle assomigliare almeno un po’, un giorno. Nel frattempo il mio fratellino cresceva e diventava sempre più bello, era la fotocopia di mio padre, con i capelli ricci e neri, due guance paffutelle da prendere a morsi, ma devo dire che la cosa che adoravo di lui, e che adoro ancora oggi, sono quelle gemme verdi brillanti che ha al posto degli occhi. Ebbene sì il mio cucciolotto aveva ereditato gli occhi smeraldini che aveva la mia bisnonna, degli occhi brillanti che luccicavano pieni di gioia e vitalità. Esattamente tre mesi dopo la nascita di Giuseppe mia madre rimase nuovamente incinta sconvolgendo il mio povero papà che non si aspettava di avere un altro figlio così presto. Dopo la scoperta, partimmo per Pavia per condividere la lieta notizia con il resto della famiglia ma soprattutto con i nonni che, purtroppo erano tornati a casa loro già da qualche settimana. A quanto pare mio padre non fu l’unico che rimase sconvolto dalla notizia, infatti sia i nonni che gli zii in un primo momento hanno pensato che i miei li stessero prendendo in giro ma, abbandonarono ogni dubbio quando mia madre mostrò loro la prima ecografia che mostrava, più o meno, la mia futura sorellina. Quell’anno passammo tutte le vacanze estive a Pavia e quasi tutti i giorni mia zia mi portava a fare il bagno in piscina insieme a due miei cugini di secondo grado: Greta ed Edoardo. Questi due miei cugini non mi sono mai piaciuti in particolar modo. Greta era una bambina dai lunghi capelli ricci di un colore molto scuro, quasi neri, aveva degli occhi marroni molto grandi ma soprattutto aveva lo strano bisogno di stare perennemente al centro dell’attenzione. Edoardo invece, era un bambino un po’ paffutello, con i capelli castani, gli occhi quasi color ambra ma, la cosa che detestavo di più di lui era il fatto che mi tirava sempre i capelli senza nessun motivo. A causa di questi miei due cugini non mi piaceva molto andare in piscina ma quando ci veniva anche mia madre con Giuseppe mi trasformavo nella bambina più felice del mondo, infatti “rubavo” il mio fratellino per poter fare il bagno insieme a lui e alla mia dolce zietta. L’estate giunse al termine e mio padre ci riportò tutti a casa, perché lui doveva ricominciare a lavorare nel suo ufficio di Milano. Passarono i giorni, i mesi ed io ed il mio fratellino continuammo a crescere ed insieme a noi cresceva anche il pancione della mia mamma che, dopo aver fatto un’ecografia accompagnata da mio padre, scoprì di aspettare nuovamente una bambina. Giuseppe imparò a gattonare, a parlare e infine a camminare. È stato bellissimo poter assistere alla crescita del mio cucciolotto, io e lui da bambini eravamo legati da un legame indissolubile, dove ero io c’era anche Giuseppe e per questo, per un bel po’ di tempo, abbiamo anche condiviso la mia cameretta e la sua divenne quella della nostra sorellina. Arrivò il compleanno di mio fratello e mamma e papà invitarono a casa tantissime persone per festeggiare tutti insieme questo speciale evento, vennero perfino i miei nonni che ci fecero un regalo bellissimo infatti, ci dissero che sarebbero rimasti con noi per aiutare mamma visto che, la data del parto si stava avvicinando. La festa fu bellissima ed io la passai in compagnia dei miei amici, Daniele e Francesco. Passarono due settimane dalla festa ed arrivò la data del parto. Il 27 marzo del 1999 venne alla luce la mia sorellina che i miei genitori chiamarono Elisabetta. Alla nascita la piccolina pesava 2kg e 900g, aveva sulla sua testolina una peluria bionda, degli occhioni color nocciola e per fortuna sia lei che mia madre stavano benissimo. Da quel giorno la vita in famiglia cambiò drasticamente, mamma iniziò a fare i salti mortali per gestire noi tre piccole pesti e mio padre cercava di aiutarla in tutti i modi che poteva, quando non lavorava. In poche parole, con la nascita di Elisabetta iniziò la loro avventura che ancora oggi stanno vivendo.

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