.: Chronicles of Broken Life :.
1. I Due Fuochi
[TayuyaShikamaruShiho]
La strinse in un abbraccio.
Piano, quasi per paura di farle male.
Era così piccola ed esile tra le sue braccia che temeva di
poterla ferire: e non poteva permetterselo.
Per una volta, Shikamaru Nara, non avrebbe lasciato che la sua vita
scorresse lenta come le nuvole che aveva sempre amato.
No. Non poteva farlo.
Doveva muoversi per lei, per Shiho.
Per lei avrebbe smosso anche le montagne se fosse stato necessario, e
per il momento doveva impegnarsi per portarla fuori da quel luogo
maledetto.
Già, perché Shiho non era libera: era prigioniera
- e non solo, anche lui lo era - della Confraternita degli Assassini.
Erano stati catturati per la loro intelligenza, fuori dal comune in
quel tempo sia per un uomo che per - soprattutto - una femmina.
Ma erano cose che quella setta non guardava: c'erano parecchie donne
che militavano in quel luogo.
E mentre la giovane veniva impiegata per decifrare e confermare
l'autenticità delle mappe di antichi tesori che
interessavano parecchio agli Assassini, lui doveva gestire la base
'militare' della Confraternita.
Era suo compito organizzare gli assalti a importanti entità,
nemici e obiettivi dei clienti.
Entrambi erano ricattati con la vita dell'altro e quello era uno dei
pochi momenti che avevano per stare insieme - li tenevano sempre
separati per evitare che fuggissero.
" Ti porterò via di qui.", le sussurrò. " Mi sto
organizzando..."
" Mi fido di te, Shikamaru.", le parole di Shiho - imbarazzate,
soffiate con le guance rosse e gli occhi nascosti dalle lenti - per lui
erano sempre fonte di coraggio.
Lo aiutavano ad andare avanti, a superare la sua naturale apatia e il
ribrezzo che provava per sé stesso quando sentiva che i suoi
piani erano stati perfetti e che altro sangue era stato versato.
La baciò a stampo, solo uno sfiorarsi di labbra per
suggellare quella loro promessa di libertà.
" A presto..."
E a malincuore sciolse quell'abbraccio allontanandosi veloce, per
evitare ripensamenti di ogni sorta.
Chiuse la porta e un macigno parve crollare sulle sue spalle.
Ogni volta che percorreva quei corridoi, ogni volta che chiudeva quella
porta, ogni volta che si allontanava da Shiho gli sembrava di camminare
con un peso addosso e che ora dopo ora, giorno dopo giorno, veniva
appesantito da nuovi crimini che portavano il suo nome.
" Mi fido di te, Shikamaru.", sussultò e alzò lo
sguardo, incrociando le iridi castane di una giovane assassina che
ghignava 'scimmiottando' le parole della donna che il Nara aveva appena
lasciato.
Lei era Tayuya: il diavolo.
Rossi capelli, lunghi.
Sorriso sempre canzonatorio e lingua tagliente.
Era la sua carceriera, e l'unica che gli dava l'occasione di vedere
Shiho.
" Tayuya...", mormorò mordendosi le labbra.
" Eravate disgustosamente mielosi. Cazzo! Che schifo!",
sputò lei.
Shikamaru non rispose, non poteva permettere che l'assassina si
arrabbiasse - anche perché il suo carattere era
già abbastanza irritabile.
La mano della rossa si abbatté contro la porta, accanto al
suo viso.
" Parlo con te, pezzo di merda! Guardami!"
Alzò lo sguardo, incrociando di nuovo gli occhi con quelli
di Tayuya.
Odiava sempre di più quella situazione, il doversi abbassare
ad ogni angheria.
Forse, qualche hanno prima avrebbe sbuffato e avrebbe accettato tutto,
ma con una persona da proteggere non poteva permettersi errori. Anche
se diventava sempre più difficile tacere e trattenersi.
Soprattutto in quel momento, mentre Tayuya posava con rabbia le sue
labbra sulle sue, come a voler cancellare la promessa dei due giovane.
" Tu sei mio, Shikamaru. Appartieni a me...", lo afferrò per
il colletto, con forza e frustrazione. " Non permetterò a
nessuna cazzo di puttana di portarti via da me. Mi servi!"
" Lo so.", la voce del Nara era calma, aveva già visto
quelle scenate.
Tayuya era una donna in fin dei conti e anche lei voleva accanto a
sé qualcuno.
Forse i suoi metodi erano troppo duri, forse Shikamaru ignorava
qualcosa del suo passato, ma sta di fatto che si era attaccata a lui e
avrebbe combattuto per non perderlo.
Anche lei aveva qualcosa da proteggere.
Non era poi così diversa sa Shikamaru e per questo lui si
trovava tra due fuochi.
Diviso tra l'amore e la pietà.
Perché non poteva odiare Tayuya.
.: Note! :.
Ed ecco qui la prima, ovviamente molte cose che qui sono rimaste in
sospeso verranno spiegate nei prossimi capitoli che saranno tutti
collegati perché, infondo, parliamo sempre dello stesso
luogo.
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