TRA OMBRA E LUCE

di LadyVaderFrancy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'anello ***
Capitolo 2: *** Di nuovo ai suoi piedi ***
Capitolo 3: *** Il marchio nero ***
Capitolo 4: *** Cambiamenti ***
Capitolo 5: *** Vita da Mangiamorte ***
Capitolo 6: *** Lasciare una porta aperta ***
Capitolo 7: *** Decisioni ***
Capitolo 8: *** Tutta la verità ***
Capitolo 9: *** Riflessioni e decisioni ***
Capitolo 10: *** Anime spezzate ***
Capitolo 11: *** Andare avanti nonostante tutto ***
Capitolo 12: *** Il braccio destro……dell’ombra e della luce ***
Capitolo 13: *** il nuovo preside ***
Capitolo 14: *** La nuova Hogwarts ***
Capitolo 15: *** Il tempo stringe ***
Capitolo 16: *** La coppa di Tosca Tassorosso ***
Capitolo 17: *** Il diadema di Priscilla Corvonero ***
Capitolo 18: *** Il medaglione di Salazar Serpeverde ***
Capitolo 19: *** Non mi fido di te!! ***
Capitolo 20: *** Rivelazioni ***
Capitolo 21: *** Sorprese ***
Capitolo 22: *** Complicazioni ***
Capitolo 23: *** Un passo avanti a tutti ***
Capitolo 24: *** Lealtà Grifondoro ***
Capitolo 25: *** La quiete prima della tempesta ***
Capitolo 26: *** Al calar della notte… al sorgere del sole ***
Capitolo 27: *** La Profezia ***
Capitolo 28: *** La perdita di una parte di te stesso - Parte 1- ***
Capitolo 29: *** La perdita di una parte di te stesso - Parte 2- ***
Capitolo 30: *** Il Pipistrello dei sotterranei e il Ragazzo che ha sconfitto il Signore Oscuro ***
Capitolo 31: *** Intervista con il Mangiamorte ***



Capitolo 1
*** L'anello ***


~~Salve a tutti,
come ho scritto nell'intro questo è il seguito di una FF chiamata la Maledizione (esiste anche un seguito alternativo a questo, che si chiama Quando due diventano uno).
Buona lettura
Lady V

Capitolo 1 L’anello

Dopo essere usciti dall’ufficio del preside i due maghi, ritornarono agli alloggi di Piton. Il legame della maledizione combinatum esisteva ancora, quindi per il moro era impossibile ritornare alla torre dei Grifondoro, come aveva fatto le notti precedenti. Era un po’ dispiaciuto avrebbe voluto stare con i suoi amici, ma non era un problema, data la stanchezza che sentiva. Appena entrati andarono subito nella loro stanza e ognuno nel rispettivo letto. Entrambi erano molto stanchi e provati dalle forti emozioni che avevano vissuto stringendo il patto di sangue. A differenza della maledizione che era capitata per caso, quello che avevano fatto poco fa, era un atto volontario, e di grande profondità.

Severus, si sentiva stanco, rientrare nel proprio corpo non era una passeggiata, aveva la nausea e gli sembrava di essere instabile mentre camminava, quasi come avere il mal di mare. Ma ciò che più lo turbava, era il pensiero di aver volontariamente stretto un legame così profondo, con un Potter. Questo poteva avere delle conseguenze disastrose per entrambi. Per non parlare delle forti emozioni che questo suscitava in lui. (( Mi sto facendo carico del figlio di Potter!! Devo essere impazzito…..no…. Severus…… non il figlio di Potter, ma il figlio di …….Lily)) e sforzandosi di pensare ad Harry come il figlio della sua Lily si addormentò.

Harry, si sentiva scombussolato, il rituale era stato molto forte, non aveva mai sentito una magia così potente. Ma ora che tutto era finito, era preoccupato. Quello che lui e Piton avevano fatto stasera era per sempre…..una parola così…..duratura…..per sempre. Sperava solo, di non aver commesso un grande errore e con quella speranza si addormentò.

Il mattino seguente Piton si preparò e si diresse in cucina, aveva deciso di concedere al ragazzo un po’ di tempo in più, lo aveva visto molto stanco la sera precedente. Così chiamò un elfo ed ordinò la colazione. Mentre afferrava la Gazzetta del profeta, urtò involontariamente il tè la tazza cadde a terra. Infastidito per l’accaduto, si chinò per vedere dove era finita, e vide qualcosa che non si aspettava. Il lacciò, il legame, non poteva vederlo. Doveva accertarsene subito, corse in camera e afferrando Harry per una spalla lo scosse.

“Potter…..Potter svegliati”

“Uhmmmmm……sono stanco” disse il moro mezzo addormentato

“Potter non c’è tempo svegliati”

“Si… si…Ron”

“POTTER!!!”urlò il pozionista

Al suono di quella voce, Harry si mise seduto sul letto, inforcò gli occhiali e disse “si….so-sono sveglio ecco…”

“Alzati e dimmi se vedi il legame”

“Il legame?”

“Si Potter il legame, avanti muoviti!”

Harry si alzò in piedi si guardò la vita i piedi le spalle, poi il pavimento e alla fine Piton.

“Allora? Quanto tempo ti occorre per rispondere ad una semplice domanda!” disse spazientito il pozionista

“Niente”

“Potter, puoi articolare una frase decente?”

Harry alzò gli occhi al cielo e disse “Non vedo nulla professore”

“Dobbiamo essere sicuri, forza prendi la bacchetta e lanciami uno schiantesimo”

“Co-cosa? Ma è impazzito? Se siamo legati, succederà come la volta scorsa. Io non ci tengo. Fa male come una Cruciatus!!”

“Non c’è altro modo, avanti fa quello che ti ho detto!”

“Ma…io”

“Potter, non succederà niente. Fallo e basta!”

Il moro non era per niente convinto, così lanciò un Stupeficium, sperando di non sentire quel dolore infernale e di non colpire troppo forte Piton in modo che una volta rialzato non lo uccidesse. Il pozionista cadde sul letto del ragazzo, leggermente stordito, ma nessun tipo di dolore si era manifestato. Poi rimettendosi in piedi disse “Bene, la maledizione è cessata. Prendi le tue cose e torna subito alla torre. Io devo avvertire il preside”

“Si signore” disse il moro sorridendo, questa era davvero una bella sorpresa poi disse “ehm…. pensa che sia stato il legame di sangue a spezzare la maledizione …signore?”

“Si Potter. Ora non ho tempo per le tue fastidiose domande, fa come ho detto, appena possibile ti manderò a chiamare. Abbiamo molte cose di cui parlare.”

“Si signore” Poi Harry chiamò un elfo che spostò le sue cose nella torre, e lui si diresse tutto felice nel suo dormitorio finalmente.

Piton corse nell’ufficio del preside ma non c’era. E non era la prima volta negli ultimi tempi mancava spesso. Così tornò nei sotterranei, e si diresse nella sua classe e scrisse una pergamena.
 

Al preside
Per cortesia preside, gradirei avere un incontro privato con lei il più presto possibile.
Il professor
Severus Piton

 

Il giorno passò in tranquillamente, ma dal preside nessuna notizia. Il mattino successivo, Piton aveva provato nuovamente a cercare Silente con lo stesso risultato. Decise allora di restare nel suo alloggio e di prendere la famosa pozione per tornare adulto, così una volta riprese le sue sembianze, avrebbe potuto pensare ad un modo per tornare al fianco del Signore Oscuro, non era una bella prospettiva, ma era necessario. Specialmente ora che era responsabile del Marmocchio sopravvissuto “ufficialmente”, se così si poteva dire. Quindi prese la fiala dal suo laboratorio e si mise a letto nella sua stanza. Erano mesi che non ci dormiva. Ingoiò il contenuto tutto d’un fiato e si preparò alle terrificanti ore che aveva davanti, tornare adulto dopo due mesi, non sarebbe stato piacevole, le ossa e i muscoli avrebbero fatto male, per non parlare della febbre che avrebbe avuto, forse per giorni.

Dopo circa quattro ore, Piton era ancora disteso nel letto, aveva una febbre molto alta e come previsto i dolori erano davvero molto forti. Così ingoiò una fiala di antidolorifica che aveva accioato e aspettò che facesse effetto, si alzò per vedere se il preside aveva lasciato un messaggio, ma ancora niente, voleva andare nella sala grande per chiedere a Minerva, ma decise che non era il caso, era esausto, così ordinò un minestra, dopo averne mangiato solo un paio di cucchiai si accomodò sulla sua poltrona preferita con il giornale, e lesse distrattamente qualche notizia, finché la stanchezza e il dolore non lo sfinirono.

“Professore…… professor Piton!!”

La testa gli scoppiava, in lontananza sentiva qualcuno chiamare il suo nome, ma non ne era sicuro, così non rispose.
“Professore… è urgente!!”

Al suono di quelle parole, Piton si alzò, aprì la porta e si ritrovo un Harry Potter molto agitato.

“Potter! Che diavolo ci fai qui, non ti avevo detto di andare alla torre?”

“Ma Professore era ieri? Presto deve venire………..il preside” urlò il moro

“Potter, non sono in vena di indovinelli, ho preso la pozione invecchiante, ho la stesa che mi scoppia!!!”

“Silente sta male ha bisogno del suo aiuto, mi ha mandato lui a chiamarla!!”

Piton si raddrizzò immediatamente prese Harry per un braccio e si infilarono entrambi nel camino mentre il pozionista diceva “ufficio di Albus Silente”

Una volta arrivati, Piton vide il preside a terra, davanti la scrivania. Corse subito al fianco dell’uomo e ignorando le fitte alla testa si chinò su di lui. “Albus! Albus! Mi senti?”

“Se- Severus, sei qui” farfugliò il vecchio mago

“Riesci ad alzarti Albus?” disse il pozionista mentre teneva gentilmente la testa del preside

“Sai dirmi cosa ti è successo, e da quanto sei qui?”

“Che ore sono Severus?”

“Le 9 e 30”

“Ah sono arrivato da 10 minuti, Harry, ho mandato Harry a cercarti, era qui per  vedermi credo”

“Si Albus, Potter è con me”

“No deve lasciarci, devo parlare con te, da solo” sussurrò al pozionista in modo che il grifondoro non sentisse le sue parole. Così il Piton annuì e disse al ragazzo “Potter, vai al tuo dormitorio, non è nulla di grave credo gli acciacchi dell’età e molta stanchezza”

“Ma io…..”

“Potter! Vai ADESSO!” mentre sentiva una nuova fitta perforargli le meningi

“Si signore………. starà bene…… vero?” disse preoccupato il moro

“Ovviamente” disse sapendo perfettamente era una cosa molto grave.

Così il moro lasciò a malincuore la stanza, come ordinatogli. Non appena Harry, lasciò l’ufficio, Piton levitò Silente sul divanetto adagiandolo delicatamente, poi disse molto preoccupato “Albus, siamo soli dimmi cosa è successo”

“L’anello Severus, sulla mia scrivania, sta attento”

Piton andò alla scrivania e sopra il legno prezioso, e vide un anello d’oro con una pietra verde” Lo tirò su con la bacchetta, lanciò degli incantesimi, mise giù il gioiello e corse fulmineo, al fianco del suo mentore, mormorando freneticamente ogni sorta di contro incantesimo, e magia di guarigione che conosceva, poi quando secondo lui lo aveva stabilizzato, corse nel camino e dopo pochi minuti tornò con in mano alcune fiale, le fece ingerire molto delicatamente al preside. Dopo un paio di minuti Silente con il suo aiuto riuscì a mettersi seduto.

“Albus Perché lo hai messo?”

“Non ero lucido Severus”

“Vuoi spiegarmi cosa è successo? quell’anello….. conteneva una maledizione di straordinaria potenza, sono sicuro che lo sapevi anche tu!!!!!” disse infuriato Piton

“Sono stato un vecchio sciocco”

“Albus, è per quello che sei sparito dalla scuola? Dimmi dove l’hai trovato, che cos’è?”

“Severus, te lo dirò te lo prometto, ma non adesso”

“Sono riuscito solo a circoscrivere la maledizione, si spargerà! Perché non hai aspettato un paio di giorni, potevo venire con te!!” disse il pozionista fuori di se dalla rabbia e dal dolore.

“Quanto mi rimane Severus?” disse serenamente il vecchio mago

“Un anno al massimo” disse il pozionista ringhiando e stringendo i pugni fino a fermare la circolazione per quanto erano serrate ((Dannazione Albus, no no NO. Perché? Se me lo avessi detto, sarei venuto con te, non ti avrei mai permesso di toccarlo!!))

“Grazie Severus, sono davvero fortunato ad averti”

“Hai sentito quello che ti ho detto Albus? Perché sei così dannatamente sereno! E sbatte violentemente i pugni sulla sua scrivania” aveva il capo chino e i capelli corvini gli coprivano il volto (( ti rimane poco meno di un anno)) pensò

“Severus, calmati. Sono stanco e credo anche tu. Ne parliamo domani. Ti prego avvisa anche Harry, sarà preoccupato”

“Come desideri”  si raddrizzò fece un apio di passi, poi lentamente aprì la porta e disse gentilmente “Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami, a qualunque ora Albus”

“Grazie ragazzo mio”

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Capitolo 2
*** Di nuovo ai suoi piedi ***


~~Capitolo 2  Di nuovo ai suoi piedi
 

Dopo essere uscito dall’ufficio del preside, Piton marciò nei corridoi, dirigendosi verso i sotterranei. La testa pulsava in maniera infernale, per non parlare di come si sentiva dentro. Avrebbe voluto urlare a Silente quanto era stato idiota e sconsiderato, ma la sua espressione soffrente glielo aveva impedito. Non poteva sopportare di vedere il vecchio, il suo mentore così fragile. Le cose si mettevano molto male, il Signore Oscuro si stava rafforzando e loro come avrebbero affrontato la tenebra che cresceva senza Silente, l’unico mago che L’Oscuro temeva. E lui stesso come avrebbe fatto? Non poteva pensarci, non adesso. Quando arrivò nelle sue stanze, prese un piccolo pezzo di pergamena e scarabocchiò poche parole e lo affidò ad un elfo chiedendo di consegnarlo al destinatario immediatamente.

 

“Al Sig. Potter”
Il preside sta bene, ha avuto un piccolo inconveniente, in uno dei suoi viaggi.
Non c’è nulla da preoccuparsi. Resta al tuo dormitorio, non fare stupidaggini.
Professor Sevrus Piton

 

Poi afferrò una pozione sonno senza sogni e andò a dormire esausto.
Il mattino successivo, i dolori strutturali erano miracolosamente spariti, e il mal di stesa era solo un semplice senso di pesantezza. Si rinfrescò e si vestì in fretta, poi uscì camminando a passo molto veloce. Gettò un rapido sguardo nella sala grande, direttamente al tavolo degli insegnanti, e con sua grande sorpresa il preside era seduto al suo posto, il suo volto era stanco, ma allegro come sempre. Così entrò nella sala, intonacandosi sul viso la sua migliore espressione da pipistrello dei sotterranei. Le occhiate stupite e un leggero mormorio degli studenti, lo accompagnarono per tutto il percorso fino al tavolo. ((Ah finalmente, non ho più l’aspetto di un marmocchio irritante)) poi si voltò verso il tavolo dei suoi serpenti, e li vide contorcersi sulle panche di legno, subito dopo fece lo stesso guardando i Grifondoro, e il tavolo si ammutolì di colpo (( Bene, bene non ho perso il mio smalto, ma penso che potrei rinfrescargli la memoria più tardi)). Poi prese il suo solito posto e disse “Buongiorno”

“Severus, bentornato” disse la Mc Granitt

“Minerva” disse facendo un piccolo cenno con la testa

“Che peccato, abbiamo perso il nostro giovane e solare insegnante di pozioni” disse la strega

“Posso solo immaginare il motivo del tuo dispiacere” disse alzando un sopracciglio

“Si Severus mancherà a tutti” Disse Filius

Il pozionista li ignorò mentre i due sorridevano beffardamente. Poi si voltò verso Silente e disse “Albus, non credevo di vederti qui, stamattina”

“Severus, perché non avrei dovuto essere al mio posto?” disse sorridendo

“Oh immaginavo solo, che dopo le tue passeggiate notturne, fossi un po’ provato” disse sarcasticamente

“Oh non preoccuparti, passami piuttosto quelle deliziose frittelle allo sciroppo per favore!” il pozionista prese con disgusto il piatto e lo porse al preside, l’occhio gli cadde sulla mano maledetta. Era orribile, il colore della pelle era nero e mentre il preside stava afferrando il piatto, notò che non aveva forza nelle dita, così con un gesto rapido evitò che gli scivolasse dalla mano. Silente fece un sorriso triste, mentre a Piton si chiuse lo stomaco, e getto con stizza le posate sulla tavola. Poi si alzò e disse “Scusatemi ho parecchio lavoro arretrato”

“Ragazzo mio, dovresti mangiare qualcosa, sei appena arrivato”

“Mi si è chiuso lo stomaco Albus!”

“Severus, vorrei parlarti più tardi, se hai un paio di minuti” disse il preside

“Certamente preside” e lasciò la sala, dirigendosi direttamente nell‘aula di pozioni. Poco dopo essere entrato iniziarono ad arrivare anche gli studenti, che presero posto in assoluto silenzio. Gli ultimi 3 ad entrare erano il trio d’oro.

“Potter, Weasley, Granger, che onere vedervi in classe! 5 punti in meno a Grifondoro a testa!”.

“E’ tornato…. in tutto e per tutto, non che prima fosse granchè meglio, ma almeno, fuori dalla classe, potevamo ignorarlo” disse sottovoce il rosso.

“Ron, questa era solo una tua fantasia, lui non la vedeva affatto così “ rispose il moro, mentre prendevano il loro solito posto in fondo alla classe. La ricca invece prese posto davanti, si voltò guardandoli un po’ sorpresa, restando al fianco di Neville.

“Perché Mione si è messa lì? Hai detto che non si ricorda di quando era…..un adolescente. Allora perché torturarsi da soli, dico io” sospirò Ron

“Così mi ha detto Silente” rispose il moro. Harry era davvero dispiaciuto, ultimamente non faceva altro che mentire ai suoi amici. Piton lo aveva largamente informato di come avrebbero gestito il loro rapporto in pubblico, tutto sarebbe rimasto come prima insulti, ingiustizie servivano per il suo ruolo, mente in privato, si sarebbe sforzato di avere un rapporto più civile. Anche se a dire il vero, la differenza non era poi molta, pensò il moro, ma era meglio di niente, l’unico punto su cui c’era stato un reale miglioramento, era che il pozionista non lo paragonava più a suo padre.

“POTTER, WEASLEY!! Se non riuscite a tenere le vostre boccacce chiuse, forse potreste deliziare l’intera classe con un’approfondita spiegazione, sull’uso della bile di armadillo?!” disse freddamente Piton. I due ragazzi saltarono spaventati, poi quando nessuna risposta uscì dalle loro labbra, il pozionista si portò di fronte a loro e sogghignando disse “La prossima volta che aprite bocca nella mia classe, senza avere nulla di utile da dire, ve ne pentirete. 10 punti in meno a Grifondoro e voglio un saggio per la prossima lezione, sulla bile di armadillo!” Poi si allontanò e riprese la lezione. Ron lo guardò in cagnesco, ed Harry guardando l’uomo, pensò che se quella di poco prima era solo una finta, non c’era da stupirsi che fosse in grado di ricoprire il ruolo di spia perfettamente. Il resto delle lezioni furono tranquille, e poi nel pomeriggio, finalmente il moro, aveva ripreso i suoi allenamenti di Quidditch.

Piton, uscì dalla sua ultima ora di lezione, un primo anno corvonero e tassorosso. Detestava, fare lezione ai primi anni alla fine della giornata, quando ormai la sua pazienza era andata a farsi benedire dopo al massimo le prime due ore. Ma gli orari erano stati modificati, per consentire agli studenti più grandi, di sostituirlo nelle loro ore libere, mentre fingeva di essere un marmocchio. Doveva parlarne con il preside, così si ricordò che in ogni caso era stato lui stesso a richiedere la sua presenza. In breve di ritrovò a bussare alla porta del vecchio mago.

“Vieni entra Severus”

“Preside”

“Gradiresti del te? O una goccia al limone?” disse gentilmente il vecchio mago

“NO”

“Vedo che oggi sei di ottimo umore, Severus. I punteggi delle case sono diminuiti a vista d’occhio!” disse sospirando

“Albus, non è colpa mia, se ho ritrovato molti dei miei studenti più incompetenti, indisciplinati di quando li ho lasciati. E devo ricordarti che ero contrario fin dall’inizio a questa follia.”

Ma Silente sapeva che non era quello il vero motivo, ma bensì ciò che era successo la sera precedente, e disse “Capisco. E immagino che anche stamattina a colazione, uno di questi studenti ti abbia indispettito?”

“Ovviamente”

“Severus ho trovato il tuo biglietto sulla mia scrivania, di cosa volevi parlarmi”

“Di molte cose, come avrai notato sono venuto da solo, la maledizione che legava me e Potter è cessata grazie al patto di sangue, ma immagino che lo avevi già previsto, vero?” disse con un sopracciglio alzato

“Ne ero abbastanza sicuro, ragazzo mio”

“Perché non lo hai detto subito!! Potevamo ……”, il preside lo interruppe e disse “Non è chiaro Severus? Sei un uomo intelligente, i due mesi che tu ed Harry avete trascorso insieme, erano necessari, per creare una base per i vostri rapporti futuri. Non avreste mai accettato di farlo due mesi fa, e poi pensa a quante cose sono cambiate nel frattempo”

“Certo, quindi ti sei sollazzato abbastanza giocando, con le nostre vite?” ringhiò il pozionista

“Ti prego, sai che c’è un motivo”

“Ah ma c’è sempre un motivo, solo che lo tieni per te!! Come il recupero di quel maledetto anello Albus!!”

“Ne abbiamo già perlato ieri. E le cose non cambieranno” disse il vecchio mago

Il pozionista si avvicinò alla finestra e si voltò di spalle e rimase in silenzio per pochi minuti e poi disse freddamente “Stasera, andrò a Malfoy Manor”

“Non sei costretto, Severus. Possiamo cercare altre fonti, altri modi” disse il preside preoccupato.

“No, è mio dovere, e poi è il modo più semplice e più efficace, per avere ciò che vogliamo”

“Ora hai una grande responsabilità verso Harry”

“Albus, stai sprecando solo il fiato, non te lo sto chiedendo, ma solo informando…… E poi adesso ne abbiamo  bisogno più di prima. Visto che” e la frase gli morì in bocca

“Guardami Severus” disse il vecchio mago. “C’è ancora tempo”

Il pozionista si voltò, i suoi occhi neri erano malinconici, e facevano trasparire il grande dispiacere che sentiva.

“Abbiamo tempo dici. Il Signore oscuro sta radunando le sue forze, è sempre più potente, lo posso sentire attraverso il marchio Albus. Quando non ci sarai più, chi ci guiderà?”

“Non preoccuparti, ragazzo mio. Andrà bene”

“Non hai intenzione di dirmi nulla vero?” disse tristemente

“Non ora, lo sai”

Il pozionista sospirò e dopo una pausa disse “A proposito vorrei, rivedere i miei orari per le classi”

“Certamente, parlane con Minerva quando desideri.”

“Bene, ora devo andare a prepararmi”

“Severus sta attento. Buona fortuna” disse il vecchio mago

Piton non rispose, ma fece solo un lieve cenno col capo.

“Ti aspetterò alzato” disse preoccupato Silente
 

Il pozionista entrò nel camino, per uscire direttamente nelle sue stanze.  Prese un paio di fiale dal laboratorio, e poi uscì dirigendosi oltre la foresta proibita. Ad ogni passo che percorreva, la sua mente si svuotava di pensieri, ricordi, sentimenti ed emozioni, che dovevano restare sepolti in profondità. Poco prima di attraversare le barriere, che proteggevano il castello, trasfigurò i suoi abiti da insegnate, nella veste da Mangiamorte, il suo viso era una vera maschera di morte, e dentro ripeteva a se stesso, è la mia redenzione, lo faccio per Lily, e poi si scoprì il braccio destro, fissando il marchiò nero, e lo toccò. Un attimo dopo si era materializzato a Malfoy Manor.
Il salone era vuoto, non c’era nessuno, poi sentì un frusciare di vesti dietro di lui, si voltò istintivamente con la bacchetta in mano. Voldemort in persona, era davanti a lui. Con un gesto fulmineo, ripose la bacchetta e si inginocchiò ai piedi del suo padrone.

“Mio Signore, chiedo perdono”

“Severus, finalmente, quale onore vederti di nuovo tra noi!” disse viscidamente Voldemort

“Sono venuto appena ho potuto, mio signore. Ieri sera ho preso la pozione invecchiante, e mi sono ricordato del mio passato e chi sono.”

“Quindi, mi hai mentito, non sei venuto appena hai potuto, ma quando hai voluto!” disse sibilando

Piton deglutì, il suo padrone era evidentemente scontento, il suo tono di voce, e il fatto che era ancora inginocchiato ai suoi piedi, non era un buon segno. Così disse “Mi scuso, ma la mistura aveva dei forti effetti collaterali”

“Non mi interessa Severus! Non sei ad Hogwarts in vacanza, oppure la vicinanza con il salvatore del mondo magico, ti ha fatto avere dei ripensamenti?”

“NO mio signore” disse Piton cercando di non sembrare spaventato, ma lo era. Doveva assolutamente dire qualcosa, per placare almeno un po’ la sua rabbia. “Mio signore, la pozione ha cancellato, gran parte dei miei ricordi di questi mesi, ma qualcosa è rimasto. Ho avuto l’opportunità di osservare più da vicino Potter, e ora si fida maggiormente di me. Sarà un grande vantaggio quando  e se, attaccheremo il castello. Per quanto riguarda il vecchio, è molto stanco e provato, ma non ho idea del motivo, ma potrei scoprirlo, se fosse necessario”

“Alzati Secverus e guardami” sibilò il signore Oscuro, poi entrò nella testa del pozionista. Vide delle immagini di Piton da ragazzo, che insegnava in una classe mortificando il ragazzo e sentendo tutto il suo odio, poi  delle immagini successive, in cui cercava di capire come avvicinarsi a lui, per trarre vantaggio dalla sua vicinanza. E poi il viso di Silente, pallido e stanco. Quando il suo padrone si ritrasse dai suoi ricordi, perse quasi l’equilibrio, quell’intrusione era stata molto violenta e dolorosa.

“Bene Severus, trovo davvero sorprendente, che nonostante non avessi coscienza di chi eri in quel momento, tu abbia sfruttato la situazione a tuo vantaggio. E’ stato utile vedere i tuoi ricordi. Tuttavia non posso dimenticare il fatto, che la tua assenza ha danneggiato la nostra causa, e che ti sei presentato al mio cospetto solo adesso” così alzò la bacchetta e sibilò  ”Crucio”. Il pozionista cadde prima in ginocchio, e dopo alcuni secondi di dolore infernale, si gettò a terra su un fianco. Il dolore era penetrante, quasi non riusciva a respirare. Ma doveva resistere, perché se il mostro di crudeltà che aveva di fronte, aveva deciso di punirlo con la tortura, forse lo avrebbe risparmiato stavolta, doveva solo resistere. Dopo quella che gli sembrò un’eternità, Voldemort fermò la maledizione e poi disse “Alzati Severus” il pozionista si mosse più velocemente possibile in silenzio, le sue gambe erano traballanti, i muscoli bruciavano come tizzoni ardenti.

“Il tuo stoicismo mi mette sempre di buon umore, detesto il rumore. Bene ora, che abbiamo sistemato le cose, ho bisogno di informati sulle nostre recenti conquiste” Piton ascoltò il suo padrone, mentre gli illustrava i suoi malvagi piani, e lo aggiornava suoi loro progressi. Più di una volta aveva accennato al suo disappunto, per la mancanza delle sue informazioni, rimarcando il fatto che alcuni dei suoi piani erano falliti, per l’assenza della sua preziosa spia. Poi gli aveva impartito degli ordini ben precisi. Le cose che aveva sentito, erano di vitale importanza, doveva tornare al castello il prima possibile, per informare Silente.

“Bene Severus, ti convocherò presto. Non deludermi, nonostante il tuo errore, resti sempre uno dei miei servi più fedeli.”

Piton chinò la stesa e disse “Vi ringrazio mio Signore della fiducia, è un onore servirvi”, poi si congedò.

Dopo essere uscito da Malfoy Manor, si smaterializzò a pochi passi dalle barriere del castello. Il dolore per la maledizione Cruciatus era quasi insopportabile, cadde di nuovo a terra, esausto, senza forze, con la faccia sul suolo umido. Mentre vedeva le luci del castello affievolirsi pensò ((Sono di novo a casa)) e  tutto intorno si oscurò.

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Capitolo 3
*** Il marchio nero ***


~~Capitolo 03 Il marchio nero

 

Era molto tardi, Severus era via da ore, troppo tempo, come aveva potuto, lasciarlo andare di nuovo da Voldemort. Eppure quel pomeriggio, ci aveva provato, per l’ennesima volta, ma aveva rifiutato ancora. Severus era un uomo intelligente, coraggioso, era un mago molto potente, ma era anche la persona più testarda che avesse mai conosciuto, irremovibile nelle sue più profonde convinzioni. Mentre pensava a lui, e al destino del mondo magico, vide un riflesso in lontananza, in direzione della foresta proibita. Si smaterializzò in quel punto, e vide un corpo avvolto in una aveste nera a terra. Si portò al suo fianco il più velocemente possibile, lo voltò lentamente, era Severus.

“Severus, puoi sentirmi?”

“A-Albus” riuscì a mormorare.

“Ragazzo mio, ce la fai a prendere il mio braccio, ci smaterializzaimo nel mio ufficio”

Il pozionista annuì, facendo una smorfia. Silente lo aiutò ad alzarsi con molta fatica, e poi dopo essersi assicurato, che la sua presa fosse ben salda, scomparirono con un CRACK, e un attimo dopo, riapparirono nell’ufficio del preside. Silente lo aiutò a sedersi sul divanetto della stanzetta, che aveva creato per Harry e i suoi amici, poi prese una delle poltroncine e si mise al suo fianco. Il suo viso era tutto sporco di terra, e la sua espressione era contratta.

“Grazie Albus” sussurrò

“Vado a chiamare Poppy” disse il vecchio mago preoccupato, pulendogli gentilmente il viso.

“No, sto bene, nella mia veste………. le pozioni”  poi serrò la mandibola.  Silente prese due pozioni e lo aiutò ad ingerirle. Un paio di minuti dopo, la sua espressione si rilassò. “Ora va meglio, ti ringrazio” e con fatica, si mise seduto.

“Mi dispiace molto Severus, non avrei dovuto lasciarti tornare, da lui”

“Albus, sai che non avresti potuto fermarmi. Ed era necessario, ci sono molte cose di cui dobbiamo discutere”

“Domani, ora devi riposare e anche questo povero vecchio” disse sorridendo

“No, la situazione è grave, più di quanto potevamo immaginare”

“Se le cose stanno così, allora prendiamoci una tazza di tè, e raccontami tutto ragazzo mio”

Piton, raccontò di come era andato l’incontro, della furia del Signore Oscuro nei suoi confronti, per i mesi di assenza al suo servizio. “…………Il Signore Oscuro, mi ha rivelato, che presto il ministero cadrà definitivamente sotto il suo controllo, e a quel punto……… Albus ci sarà una guerra, come in passato”

“Ma Scrimgeor è dalla nostra parte, nonostante abbia gestito male alcuni affari. Mi domando come Tom pensa di riuscirci? Dopo la caduta di Caramell, il nuovo ministro ha sostenuto da subito una campagna molto attiva contro di lui.”

“Non, me lo ha rivelato, Albus. Non si fida completamente di me, specialmente dopo questi due mesi!”

“Queste rivelazioni sono molto importanti, dobbiamo riunire l’ordine al più presto” disse Silente, poi guardò il pozionista e aggiunse “Ci sono altre cose, che ti preoccupano vero Severus?”

“Si, ha detto che molti si sono uniti a lui, e che la prossima volta alcune giovani leve, prenderanno il marchio”

“Temi che ci siano anche alcuni dei tuoi ragazzi, vero?

“Si, Albus. E non posso evitarlo” disse sospirando

“Mi dispiace molto”

“Il mio rapporto è completo, ora vorrei ritirarmi, se non ti dispiace”

“Certo fa pure, ci vediamo domani”

Il pozionista fece un leggero cenno con la testa, e via camino raggiuse le sue stanze.

Nella settimana successiva dopo il suo ritorno al ruolo attivo di spia, Piton fu molto impegnato a controllare i suoi serpeverde. E aveva individuato le potenziali nuove reclute, una era sicuramente Draco e forse Nott. Per quanto riguardava Tiger e Goyle, non ne era sicuro. Avrebbe voluto parlare con i ragazzi, cercare di distoglierli da quel destino infame, che stavano per abbracciare, alcuni con più orgoglio di altri, come aveva fatto anche lui da giovane. Ma la verità era che non poteva, doveva restare a guardare, impotente. Avrebbe messo a repentaglio troppe cose, troppe vite dipendevano dalle informazioni, che era in grado di avere spiando.

E come se tutto questo non fosse già abbastanza, c’era anche Potter. Non aveva quasi parlato al ragazzo dopo il legame di sangue, Silente continuava a ripetere, che doveva sforzarsi di più con lui, che doveva instaurare un qualche tipo di rapporto con il moccioso, ma non era facile, anche se ora conosceva la verità.

Quella sera, era tornato presto nei suoi alloggi, aveva delle pozioni da preparare per Poppy, era scoppiata un’epidemia di influenza. Mentre era nel laboratorio, sentì il marchio nero bruciare. Così corse al piano superiore, avvisò Silente che era stato convocato, e come ogni volta, uscì dal castello e arrivò al limite della foresta proibita, e si smaterializzò. Era di nuovo a Malfoy Manor, ma in una zona della casa che non gli era molto familiare. Voldemort lo incitò ad avvicinarsi a lui “Severus benarrivato”

“Mio Signore” disse in tono riverenziale il pozionista, stava per inchinarsi a lui, quando il suo padrone disse “Non occorre, stasera siamo qui per un’occasione speciale, come ti ho accennato la volta scorsa, due giovani leve di tua conoscenza, entreranno a far parte delle nostre fila”

Severus sussultò interiormente, ma fece un leggero ghigno di assenso. Fecero un paio di passi, ed entrarono in una grande cupola di vetro, dove c’erano gli splendidi giardini invernali del Manor. C’erano i fedelissimi del Signore Oscuro, e i membri delle due famiglie coinvolte. I padroni di casa di avvicinarono a lui e a Voldemort

“Lucius, Narcissa buonasera” disse Piton

“Seversus finalmente sei tornato alla normalità, Draco mi ha raccontato, della tua terribile convivenza forzata con Potter. E’ un vero peccato, che non hai potuto sfruttare la situazione e condurlo al nostro Signore” disse sarcasticamente.

“Devi sapere, che non ho ricordi di questi due mesi Lucius. Altrimenti non credo, che il ragazzo sarebbe sopravvissuto alla mia ira. Immagino quindi di potermi ritenere fortunato, visto che il Signore Oscuro è stato più che esplicito sul fatto, che Potter appartiene a lui soltanto” disse freddamente in pozionista, sapeva che Malfoy, intendeva insinuare il dubbio in Vondemort con quelle parole.

“Indubbiamente, la trovo una fortuna sfacciata” disse il platinato.

“Lucius, sii gentile con Severus, è nostro ospite e tuo amico” disse Narcissa gentilmente. Il signore Oscuro invece gli rivolse un’occhiata glaciale e poi disse sibilando “Lucius preparali”.

Malfoy fece una smorfia e poi si allontanò. La donna offri il suo braccio al pozionista, e sussurrò “Perdonatelo, è molto nervoso e orgoglioso per Draco”

“Posso solo immaginarlo, Narcissa” disse Piton, ma dentro i suoi pensieri erano ben diversi.  Conosceva bene Lucius e sapeva che non vedeva l’ora di vantarsi, del gesto di suo figlio, in fondo dal giorno in cui il ragazzo era venuto al mondo, suo padre lo aveva istruito e preparato per questo momento. Ma Narcissa, era sua madre, sapeva che la donna lo amava, come poteva essere felice di questo.

Una volta arrivati al centro della magnifica serra, Narcissa si allontanò dai Mangiamorte, e Piton prese il suo posto nel cerchio, come anche Voldemort. A quel punto la donna tornò in compagnia di Draco e Theodore.

I due ragazzi sfoggiavano un aria orgogliosa e fiera, nelle loro vesti. Poi il Signore Oscuro disse “Miei fedeli Mangiamorte, stasera due giovani dotati, arricchiranno le nostre fila. Sono sicuro che Draco e Theodore, saranno solo i primi di una nuova generazione, che godrà dei privilegi riservati ai miei seguaci. Molto presto l’intero mondo magico sarà nelle mie mani, e allora la gloria, la fama e il potere saranno destinati a coloro che si sono uniti a me”
A quel punto l’enorme potere di Voldemort permeava l’intero giardino e continuava a crescere sempre di più. Tutto era saturo di magia, una magia talmente potente e oscura, da poter distruggere l’intero Manor, facendolo crollare come un castello di carte. Severus guardava i due ignari ragazzi inginocchiarsi ai piedi del suo spietato padrone scoprendo il braccio sinistro.

Ricordava bene, il giorno in cui lui stesso aveva preso il marchio, quando aveva sentito quel potere, circondarlo, avvolgerlo, invaderlo, era stata un esperienza inebriante. Era fiero di se stesso, come non lo era mai stato in vita sua. Si era inginocchiato, ai piedi di quello che vedeva come un Dio, come se quell’atto fosse solo un gesto rituale di quel momento. Aveva chinato la testa in segno di rispetto per un uomo, un mago, che gli aveva promesso una vita piena di meritata fama e gloria. E invece si era ritrovato a fare lo schiavo, costretto ad umiliarsi, a sottomettersi ad un mostro, un pazzo megalomane, che si era preso la sua vita, e che ora voleva il mondo intero. I suoi pensieri furono interrotti, dall’urlo raccapricciante, dei due giovani serpeverde. Il signore Oscuro aveva impresso il marchio nero sulla loro pelle candida, un segno indelebile che avrebbe cambiato in maniera definitiva il loro futuro, un segno che gli avrebbe ricordato ogni giorno, che non erano più liberi di decidere del loro destino, e che erano solo due nuovi servi, costretti a vivere per compiacerlo e soffrire lungo il percorse che avevano scelto.

Il rito di iniziazione era terminato, i ragazzi erano spaventati ed eccitati allo stesso tempo, le loro famiglie si congratulavano orgogliose. Severus invece li guardava e provava solo pena, per ciò che li aspettava, una volta che avrebbero capito che grande errore avevano commesso.

“Severus” sibilò l’Oscuro

“Mio Signore, il rito è stato impressionante, come la prima volta”

“Oh ricordo bene quando toccò a te, il tuo entusiasmo e il tuo desiderio di unirti a me, erano palpabili”

“Sono onorato, che ancora ve ne ricordate, con tutte le innumerevoli iniziazioni e i seguaci che avete mio Signore”

“Io non potrei mai dimenticare il giovane talentuoso che eri, così desideroso di potere, di rivalsa” Poi dopo un attimo aggiunse “Bene ora vorrei parlarti in privato”

“Certamente mio signore” e si allontanarono dal resto dei Mangiamorte, passeggiando tra i meravigliosi giardini di Malfoy Manor.

“Severus, ho bisogno che prepari alcune pozioni per me”

“Certamente mio signore”

“Voglio del Veritasserum e un ricco assortimento delle tue pozioni che usiamo per la tortura, avrò degli ospiti illustri che presto avranno bisogno di tutta la mia attenzione”

“Per quando vi occorrono, mio Signore?”

“Ci vorranno ancora un paio di settimane, ma voglio che siano pronte per ogni evenienza”

“Si mio Signore”

Lentamente mentre parlavano, Severus si rese conto di essere davanti all’ingresso della serra, quello era il segno che poteva congedarsi, così fece un piccolo inchino con la testa e lasciò il Manor.

Aveva appena attraversato la porta d’ingresso del castello, quando vide il preside venirgli incontro.

“Albus”

“Severus, sono lieto di vedere che l’incontro è andato meglio della volta precedente”

“Meglio Albus? Non credere” disse freddamente

“Credo che avrai bisogno di una tazza di te calda allora” e si recarono nell’ufficio del vecchio mago. Una volta entrati si misero alla scrivania e comparvero due tazze di te fumante.

“Ti va di raccontarmi cosa è successo Severus?”

“Draco e Nott” ringhiò Piton

“Allora purtroppo era come immaginavi. Ti prego di tenere un occhio vigile su di loro”

“Pensi che non lo faccio? Ma ormai è tardi, li ha presi e io ……li ho lasciati andare” disse con rabbia il pozionista

“Ragazzo mio, non avresti potuto fare nulla, lo sai anche tu” disse con tristezza. Il vecchio mago ricordava quando aveva visto Severus, la notte che lo aveva implorato di salvare la donna che amava. Capiva bene come si sentiva, anche lui a suo tempo, lo aveva lasciato andare, lo aveva visto sbagliare, e non aveva fatto nulla per evitarlo. Ma quando era tornato da lui, lo aveva afferrato, e tirato a se, facendo leva sui suoi sensi di colpa, costringendolo a cercare un modo per espiare i suoi peccati, in modo da legarlo a se, ed evitare che l’oscurità lo portasse via nuovamente. Sperando che con il tempo il pozionista avrebbe perdonato entrambi. Forse per quanto riguardava lui, lo aveva fatto, ma Severus Piton non aveva mai perdonato se stesso.

“Avrei dovuto, loro non sanno, ma io…..” disse ringhiando

“Severus, non è tutto perduto, e tu lo sai meglio di chiunque altro. Potrai ancora aiutarli, se e quando capiranno il loro errore.”

Il pozionista sospirò e poi disse “Il Signore Oscuro, mi ha chiesto di preparare delle pozioni, ha intenzione di tenere in ostaggio qualcuno di importante Albus, ma non mi ha rivelato né di chi si tratta né quando sarà, per ora”

“Capisco, domani sera si terrà una riunione dell’ordine”

“Bene, allora ci vediamo domani sera” il pozionista si congedò e tornò nei suoi alloggi, si mise a letto, consapevole del fatto che non avrebbe chiuso occhio, ripensando al fatto che aveva visto due giovani distruggere le loro vite e che lui non aveva fatto nulla per evitarlo.

PS ftemi sapere cosa ve ne pare.... Lady V

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Capitolo 4
*** Cambiamenti ***


~~Capitolo 4 Cambiamenti

La vita di Harry era tornata quasi alla normalità, se la sua poteva essere definita una vita normale. Quella mattina si era alzato presto, aveva voglia di uscire e di camminare un po’. Così prese il suo mantello, se lo infilò e uscì, arrivò fino alle rive del lago nero. L’alba era meravigliosa vista da lì. Erano passati circa dieci giorni, da quando aveva stretto il patto di sangue con Piton, e non lo aveva quasi mai visto. Questo a dire il vero gli metteva un po’ d’inquietudine, non capiva quell’uomo. L’unica cosa certa era che Severus Piton era una creatura, misteriosa, che era disposto a tutto per proteggerlo anche se non gli piaceva. Per Harry tutto questo era assurdo. (( Cosa devo aspettarmi adesso?)). Rimase li guardando il sole sorgere, poi lentamente tornò al castello e in camera. Una volta giunto a destinazione, vide del letto un foglio di pergamena.
 

Al Sig. Harry Potter
Ti aspetto nel mio ufficio alle 7 dopo le lezioni
Professor S. Piton.

 

Harry si passò nervosamente una mano tra i capelli. Erano bastate poche parole ad agitarlo.
Per tutto il resto della giornata, Harry non pensò ad altro che all’incontro, che avrebbe avuto più tardi con il poszionista. Erano le 6 e 35 quando iniziò a dirigersi nei sotterranei, non voleva di certo arrivare in ritardo. Arrivò con un paio di minuti in anticipo, rimase davanti la porta per un attimo, poi fece un bel respiro e bussò.

“Entra”

“Buonasera professore” disse nervosamente il moro avvicinandosi alla scrivania

“Siediti” disse il Piton, mentre stava scarabocchiando dei segnacci rossi su un saggio, di qualche povero malcapitato studente. Harry prese posto sulla sedia proprio di fronte a lui. Poi il pozionista posò la penna sul tavolo, e lo guardò dritto negli occhi.

“Come avrai certamente immaginato Potter, in questi ultimi 10 giorni sono stato molto occupato. Sono tornato al mio ruolo di spia per l’ordine” Poi intrecciò le mani e le poggiò sul tavolo di legno. “Ti ho fatto chiamare, perché credo sia necessario stabilire delle regole ben precise, per gestire la nostra situazione, alcune sono le stesse che avevo fissato in precedenza, ma credo sia opportuno rinfrescarti la memoria”

Il moro annuì preoccupato.

“Prima di tutto, voglio che mi informi immediatamente, se hai un incubo o visione sul signore Oscuro. Questo significa che lo farai a qualsiasi ora del giorno e della notte. Voglio sapere in ogni momento dove sei, quindi mi consegnerai quella dannata mappa, che so essere in tuo possesso”.

 “Ma signore io…..”

Il pozionista lo fulminò con lo sguardo e poi disse freddamente

“Potter, se avrai delle domande o altro da dire, lo farai dopo. Ora ti renderai conto, che anche se le cose sono diverse, come spia ho degli obblighi e delle aspettative. Il mio comportamento in pubblico, non potrà essere modificato nei tuoi confronti, se avrò bisogno di vederti ti assegnerò una detenzione, se avrai bisogno di contattarmi, lo farai tramite quell’elfo di tua fiducia, so che il preside ha già parlato con lui” Poi lo guardò dritto negli occhi, e con un tono mortale disse “Potter, il Signore Oscuro si sta muovendo, da oggi in poi non saranno più ammessi colpi di testa o azioni insensate. Io sono responsabile di te e della tua sicurezza, quindi le cose devono cambiare. Ora sei sotto il mio occhio vigile, e sappi che so tutto quello che succede e che ti riguarda. A partire da questo preciso istante, non devi mai e sottolineo MAI aggirarti per il castello o in qualsiasi altro posto da solo, e cosa altrettanto importante, non voglio più vederti uscire dal castello senza il mio consenso specialmente di notte o ad orari assurdi. Sono stato chiaro?”

Il moro deglutì spaventato “Ma signore, perché?”

“Ho detto sono stato chiaro Potter?”

“Si” disse sospirando

“Bene hai delle domande?”

“Perchè non devo stare da solo?”

“Il Signore Oscuro sta tramando qualcosa, e non sappiamo ancora di preciso di cosa si tratta”

“Ma qui a castello sono al sicuro!!!”

Il pozionista si avvicinò al ragazzo e sibilando disse “Spero che ti sia ben chiaro Potter, che mi aspetto obbedienza assoluta, se non lo farai ci saranno delle spiacevoli conseguenze”

“Ho …capito…professore”

“Bene” poi si voltò e andò alla sua libreria prese, un volume dallo scaffale e lo porse al ragazzo “Leggi i primi due capitoli, tra 3 giorni verrai nel mio ufficio e riprenderemo le lezioni di Occlumanzia”

Harry prese il libro, guardò il titolo: Occlumanzia tecniche di base Vol. 1, poi lo guardò preoccupato.

“Potter ora che conosci il mio passato e che abbiamo stretto volontariamente un legame, non possiamo permetterci di essere vulnerabili. Se ti impegnerai con gli esercizi ampiamente descritti, su quel volume, dovresti essere in grado di fare dei progressi” disse severamente.

“Lo farò” disse sospirando

“Bene, ora puoi andare”

“Si signore” e uscì con le spalle curve.  ((L’incontro è andato peggio del previsto, ora che dovrei fare, girare con le guardie del corpo come Malfoy? E gli devo perfino consegnare la mappa del malandrino. Non è giusto è mia!!)) e continuando a pensare a quanto le cose potevano mettersi male, tornò alla torre.

“Amico? Ma dov’eri ti abbiamo cercato ovunque!”

 “Indovinate……..da Piton”

“Di nuovo? Perché?” sputò il rosso

“Per dirmi che non devo più andare in giro da solo, mai!!”

“Co-cosa? Stai scherzando spero?”

“Magari Ron”

“Harry, è successo qualcosa vero?” disse la riccia
preoccupata

“Si Voldemort si sta muovendo e hanno paura, che come al solito sia io il suo bersaglio”

“Miseriaccia Harry!! ”

“Oooohhhhh Harry”

“E non è tutto” disse il moro e sospirando mostrò il libro a i suoi amici.

“Viscido bastardo vuole solo torturarti ancora!!”

“RON!” disse dando una gomitata al ragazzo. Poi guardando il moro chiese “Te lo ha dato Piton? Posso vederlo?”

“Mione sei la solita secchiona!” disse Ron stizzito

La ragazza ignorò il suo amico e iniziò a sfogliare il volume. Dopo un paio di minuti riemerse dalla lettura e disse “Questo ti aiuterà un sacco!! Le tecniche sono molto ben descritte e molto dettagliate.”

“Lo spero Mione, la lezione sarà tra soli tre giorni”

“Allora devi iniziare subito Harry”

“Lo farò”

“Senti forse se lo facciamo insieme, potremo darti una mano che dici, vuoi provare?” disse Mione

“Davvero?” disse Harry sorpreso

“Certamente” disse la riccia sorridendo

Così quella sera tutti e tre i grifondoro provarono i primi due esercizi del testo.
 

Il mattino successivo, Piton vide i suoi due serpeverde neo Mangiamorte, camminare per i corridoi. Avevano entrambi stampati sul volto un’espressione di sfida e arroganza, che era difficile da ignorare e che a suo avviso poteva essere fonte di guai, se non era bloccata sul nascere. Così decise che se voleva tenerli d’occhio, doveva assicurarsi di fargli capire chiaramente, che erano ancora soggetti alle regole della scuola o almeno alle sue. Proprio in quel momento un giovane serpente del primo anno urtò inavvertitamente Malfoy.

“Ehi razza di nullità, come hai ostato toccarmi!” sputò il biondo

“Scusa” disse il ragazzino

“Io sono Draco Malfoy, pensi che delle semplici scuse possano bastare?” e lo afferrò per il colletto, mentre stava per alzare la bacchetta, Piton prese la palla al balzo e sibilò alle loro spalle “Sig. Malfoy, lascia andare immediatamente il Sig. Parks”

Il ragazzo si voltò sorpreso e lo fissò e poi rispose strafottente “E perché dovrei?”

Piton lo fulminò con lo sguardo e sibilò setosamente “Venite nel mio ufficio ADESSO!!”

Il platinato, lasciò andare il ragazzino e Insieme a Nott, entrarono nella stanza con il pozionista.

“Sedetevi!!” ordinò freddamente

Il platinato alzando il sopracciglio disse “Perché ci hai portato qui”

Piton inizialmente aveva pensato di parlare hai ragazzi, cercando di non essere troppo duro, in quanto presto avrebbero dovuto affrontare i primi orrori dell’essere un Mangiamorte. Ma il comportamento di Malfoy lo aveva subito fatto ricredere. Così si avvicinò pericolosamente e disse “Draco, mi chiamerai Signore o Professore e questa NON è una richiesta. HO DETTO SIEDITI ORA!!” Allora il platinato prese posto a fianco al suo amico.

“Bene ora, vorrei che voi due mi spiegaste, perché vi aggirate nella scuola come se aveste dimenticato le regole in vigore?”

“Perché per noi non valgono, siamo molto di più, che semplici studenti ora! E tutti devono portarci rispetto!!” disse Theodore

“Davvero Sig. Nott? Quindi pensi che ora che siete due pivelli al servizio del Signore Oscuro, potete fare ciò che volete?”

“Certo è ovvio no?” sputo Malfoy

Piton allora con un gesto fulmineo, li afferrò entrambi per il colletto sollevandoli di qualche centimetro dalla sedia “Pensate che io sia in questa scuola, fingendo di essere un insegnate per divertimento? Pensate che mi piaccia dover sopportare dei marmocchi come voi, tutti i giorni? La risposta è ovviamente NO!!!!” poi fece una breve pausa per insinuare il dubbio nelle loro teste. “Se il vostro comportamento idiota, interferisse anche solo accidentalmente con i piani dell’Oscuro Signore, quale credete che sarà la punizione? Pregate di non doverlo scoprire sulla vostra pelle!!! Ricordate il dolore che vi è stato inflitto la notte che avete ricevuto il marchio? Non si avvicina neanche lontanamente a quello che vi farà, e ricordate che l ‘Oscuro non perdona gli sbagli di nessuno, questo non è un gioco”

A quel punto i due ragazzi erano terrorizzati. Deglutirono vistosamente, così Piton li lasciò andare.

“Nessuno deve sapere chi siete. Per mantenere la cosa segreta, fino a quando i tempi non saranno maturi, vi comporterete esattamente come prima. Sono stato chiaro?

“Si- si signore” dissero in coro i serpeverde

“Bene sparite!!” poi dopo un attimo aggiunse “Ah, Malfoy Nott, solo per questa volta non farò nessun accenno al Signore Oscuro del vostro comportamento sconsiderato. Fate in modo che non debba pentirmene”. Ad entrambe i ragazzi si gelò il sangue nelle vene, annuirono e poi sfrecciarono fuori dall’ufficio. Per fortuna era riuscito, a contenere il problema almeno per ora. Ma conoscendo Draco, era sicuro che avrebbe dovuto ricordarglielo più di una volta. La sera stessa, Piton fu convocato ad una riunione e consegnò le sue pozioni direttamente nelle mani del Signore Oscuro, che fu molto soddisfatto. Una volta tornato al castello informò immediatamente Silente che l’attacco a chiunque fosse diretto sarebbe avvenuto da li a pochi giorni.
 

La sera successiva, stava aspettando il marmocchio sopravvissuto, per la loro ennesima lezione di Occlumanzia. Sperava vivamente, che almeno stavolta il ragazzo avesse seguito i suoi ordini, in modo da riuscire a fare qualche progresso. Erano quasi le 8 quando sentì bussare alla porta.

“Entra”

“Buonasera signore” disse il grifondoro nervosamente

Piton incrociò le mani sulla scrivania di legno, e disse “Vieni Potter, siediti”

Il moro entrò sospirando

“Hai fatto gli esercizi descritti nel libro?”

“Si signore, tutte le notti”

“Bene, allora ti concederò un paio di minuti, fai il primo esercizio e poi quando sei pronto solleva la bacchetta, io a quel punto inizierò il conteggio e poi lancerò l’incanto”
Harry annuì e poi chiuse gli occhi concentrandosi su quello che aveva imparato.  Dopo un paio di minuti prese la sua bacchetta e fissò il pozionista negli occhi.

“Uno, due ,tre ………………Leggiliments”
 

Dopo un paio di secondi in cui vide solo uno sfondo bianco, apparve la prima immagine
……..... il ministero………. I suoi amici catturati dai Mangiamorte……. La paura di perderli…….La morte del suo padrino Il dolore…..

 

Cambio immagine
……………. Cedric Diggory a terra, con gli occhi spalancati…….. Codaliscia che ride……Voldemort che tocca la sua fronte………il dolore…….

Cambio immagine
………..Una casa babbana……..un uomo grasso e ripugnante con i baffi lo afferra……..”non sei altro che un mostro, ti abbiamo accolto solo per generosità è così che ci ripaghi”……. Il suono di due sonori schiaffi…….. un urto violento sulle scale………il dolore

Piton sciolse l’incantesimo.

“Potter!” ringhiò il pozionista

“Io- io, mi sono esercitato davvero” disse il moro preoccupato
 

Piton respirò profondamente due o tre volte, poi cercando di non urlare disse “Potter riproviamo, ripeti entrambi gli esercizi e…….. concentrati di più”

Harry lo poteva vedere, il pozionista stava cercando di trattenersi, questo era positivo. Lo era?? Ma dall’altro lato era già arrabbiato, sperava di poter fare meglio stavolta….
Completata le stessa procedura, quando Harry si sentì centrato e pronto, aprì gli occhi e fissò il pozionista, che contò fino a tre e poi lanciò l’incantesimo.

Di nuovo un muro bianco, nessun rumore, nessuna emozione e poi di colpo……un’immagine
………….La coppa del mondo di Quidditch,……..il marchio nero……… la paura……..
 

Cambio immagine
………una donna che urla…….”NO…non il mio HARRY”………………una luce verde……. il suo corpo che cade a terra privo di vita……..

 

Cambio immagine
…………………..un uomo grassoccio con i baffi…….. “così ci hai mentito……mostro ingrato……non puoi usare la magia fuori dalla scuola………” il rumore di una cinghia sulla schiena….. il dolore…… un posto angusto e stretto …….il buio……….

Piton uscì dalla testa del ragazzo.

Harry cadde a terra ansimante, la testa gli scoppiava e quelle immagini, e poi suo zio ((non doveva vederle)).

“Alzati” disse freddamente

Il moro si alzò a fatica dal pavimento, si mise seduto e attese lo sbottò dell’uomo.

“Per stasera è sufficiente. Leggi i due capitoli successivi, farai gli esercizi due volte al giorno, la sera e la mattina. Ora puoi andare”

Il moro annuì, si alzò di scatto la testa gli girava, perse l’equilibrio, per fortuna c’era il tavolo a sostenerlo.

“Potter!!” disse il pozionista mentre si avvicinava al ragazzo

“Non è niente signore”

“Davvero? Spiega!”

“Mi fa male la testa e a volte ho dei giramenti, non è nulla di speciale, succede ogni volta”

“Cosa? Vuoi dirmi che è successo, ogni volta che abbiamo praticato l’Occlumanzia, e non ti sei degnato di dirmelo? Sei una vera testa di legno Potter!!”

Il moro si mise nuovamente seduto, si strinse la testa tra le mani e socchiuse gli occhi, poi vide Piton sparire e tornare con una fiala. “Bevi”

Il grifondoro la ingoiò e dopo un apio di minuti, il dolore era decisamente diminuito. Guardò il pozionista e disse solo “Ehmmmm grazie va molto meglio”

“Tornerai dopodomani, dobbiamo intensificare le lezioni, Potter. Oggi per la prima volta in un anno e mezzo c’è stato un piccolo miglioramento”

“Si signore”

“Potter, chi ti sta aspettando fuori dal mio ufficio?”

“Che intende Signore?”

“A chi hai chiesto di venirti a prendere stasera, una volta finita la nostra “detenzione?”

Il moro deglutì e disse “A ne-nessuno signore”

Piton sbattè la mano su il tavolo e urlò “Potter, quale parte di non voglio vederti girare da solo, non ti è chiara? Immagino avrai detto ai tuoi amichetti, che stiamo praticando le lezioni speciali!!!”

“Si-si lo sanno, mi stanno aiutando con gli esercizi anche. Solo io non credevo che anche per venire qui…..”

Il pozionista si avvicinò al ragazzo e sibilò “Potter quando dico mai più intendo dire, MAI PIU’!!!! Questo significa in ogni istante del giorno e della notte, e in qualsiasi luogo, alle lezioni, agli allenamenti, ai pasti, anche al bagno!!! Hai capito ADESSO!!!!”

“Si-si professore”

“Allora andiamo, verrai con me stavolta” disse ringhiando

Harry scattò in piedi e i due maghi uscirono dai sotterranei, Piton lo accompagnò fino al quadro della Signora Grassa e poi disse “Portami la mappa Potter!”

Il ragazzo entrò nel dormitorio, aprì il suo baule e  prese l’oggetto che stava cercando, poi riuscì dal quadro, e la porse ad un Severus Piton molto infastidito.

“Ecco” e sospirò

“Ora torna dentro “ mentre il ragzzo si voltava Piton aggiunse

“Potter, non voglio dovermi ripetere, le cose sono cambiate per tutti, ora” e poi si voltò facendo turbinare le sue vesti.

 

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Capitolo 5
*** Vita da Mangiamorte ***


~~Ciao a tutti, eccovi il nuovo capitolo...... vi sarete tutti resi conto che l'uscita dei capitoli si è drasticamente ridotta rispetto ai ritmi pazzeschi iniziali. Ma ho molti impegni e gestire due storie è più impegnativo.... Ad ogni modo, tranquilli le terminerò entrambe, questa è una certezza, forse solo un pò più lentamente del previsto.
Solo mi piacerebbe sentire qualche opinione in più, specialmente da chi segue entrambe le versioni, magari quale preferite o qualsiasi domanda vi viene in mente.
A presto Lady V

Capitolo 5 Vita da Mangiamorte


I giorni successivi, furono pensanti per tutti, c’era molta tensione nell’aria. Piton era sempre impegnato, a sorvegliare Malfoy e Nott, che dal giorno del suo piccolo discorsetto, erano rimasti in riga. Poi c’erano le riunioni dell’ordine, dove era emerso chiaramente, che entrambi gli schieramenti stavano cercando di radunare, e far aderire alla propria causa, diversi gruppi di creature magiche. Inoltre c’era stata una breve convocazione del Signore Oscuro che aveva richiesto la preparazione di una pozione “speciale”, e infine le lezioni di Occlumanzia con Potter, che finalmente stavano producendo dei risultati, non ancora sufficienti da poter dire, che il ragazzo era in grado di tenere fuori qualcuno dalla sua testa, ma era qualcosa, e ad ogni modo almeno stavolta aveva dimostrato un vero impegno.

Era venerdì sera, ed era appena rientrato nei suoi quartieri dopo una lunga giornata. Voleva rilassarsi un oretta, prima di andare da Silente, che aveva richiesto la sua presenza nel suo ufficio dopo cena. Così ne avrebbe approfittato, per dare anche un’occhiata alla mano del vecchio, che di rado gli aveva più permesso di controllare quanto in fretta si stava spargendo la magia oscura. Mentre risaliva dal suo laboratorio privato con delle fiale, sentì il richiamo del marchio nero. Avvisò via camino Silente e poi, dopo essersi diretto alla foresta proibita, si smaterializzò.

Il punto di ritrovo, stavolta era in un posto che non conosceva, sembrava essere un quartiere babbano, nella periferia di Londra. Piton, rese omaggio al suo padrone, poi prese posto nel cerchio dei Mangiamorte. Quando diede una rapida occhiata ai presenti, notò subito che c’erano anche i due giovani serpeverde ((Dannazione perché sono qui anche loro)) pensò il pozionista.
“Bene miei fedeli servitori, questa sera siamo qui riuniti, per lanciare un messaggio ai nostri nemici. Colaliscia porta i Babbani!” sibilò con euforia Voldemort.

Il viscido omuncolo e Greyback, trascinarono a forza nel cerchio una famiglia tremante, composta di quattro persone, un uomo, una donna e due ragazzini spaventati e piagnucolanti.

“Severus, hai portato la pozione?” chiese l’Oscuro.

“Certamente mio Signore” si avvicinò senza nessun tipo di esitazione, gli porse le fiale.

“Bene, Codaliscia proviamola sul ragazzo più grande” sentenziò l’Oscuro signore. Il Mangiamorte si avvicinò prese con riverenza la fiala dalle mani del suo padrone, poi afferrò con violenza il ragazzino e gli infilò l’ampolla in gola, facendo scivolare lungo l’esofago un liquido denso e violaceo. Dopo pochi secondi di attesa, il ragazzino si gettò a terra urlando a squarciagola, e contorcendosi freneticamente, mentre si teneva lo stomaco. In soli due minuti, quello che fino a pochi istanti prima, era stato un ragazzino sano e vivace, era diventato un corpo martoriato e privo di vita, la pozione aveva sciolto completamente i suoi organi interni.

“Ottimo lavoro Severus!!! Sarà di grande effetto!! Avrei preferito che il destinatario di questa meraviglia potesse godere più a lungo dei suoi effetti, ma sono sicuro, che gli Auror apprezzeranno il risultato finale” sibilò malignamente Voldemort.
Piton era stato costretto a creare la pozione, su preciso ordine del suo padrone. L’unica cosa che poteva fare, per alleviare la sofferenza dei malcapitati, che avrebbero ingerito il miscuglio mortale, era accelerare il più possibile l’effetto, in modo da farli morire, nel più breve tempo possibile. Conosceva bene, le tendenze sadiche del Signore Oscuro, ma alla fine, quello che gli interessava più di tutto, era il risultato. ((Un giorno pagherai per tutto questo)) pensò con rabbia Piton, guardando, con la sua maschera di indifferenza, quella giovane vita spezzata.

“Venite avanti, miei giovani Mangiamorte” disse l’Oscuro, chiamando a se Draco e Thoedore. I due ragazzi si avvicinarono inorriditi e tremanti, poi fece segno a Grayback di portare la donna.

“Immagino che Silente, non insegni altro che stupidaggini, nella sua preziosa scuola. Stasera imparerete qual è il posto dei babbani ” Poi voltandosi dalla parte opposta del cerchio disse “Lucius, mostra al tuo erede purosangue, come va trattata la feccia babbana”

“Subito mio Signore” rispose il platinato, poi alzò la bacchetta e disse tranquillamente “CRUCIO”. La donna cadde istantaneamente in ginocchio, e si rannicchiò su se stessa, urlando e supplicandoli di smettere. Solo dopo un cenno del suo padrone, Malfoy cessò la tortura.

“Bene, ora è il vostro turno mie giovani Mangiamorte, voglio vedere di che pasta siete fatti” disse ghignando. I due ragazzi Draco e Theodore, guardavano allibiti la donna a terra, priva di forze, che cercava di allungare una mano in direzione della sua famiglia, come a volerli salutare un’ultima volta, nessuno dei due serpeverde si mosse. Poi l’Oscuro, fece segno a Cosaliscia di portare, il bambino più giovane. “Posso capire il vostro imbarazzo, un solo babbano per due maghi, ecco, ora ne avete uno a testa, avanti non siate timidi. Loro non sono altro che bestie, niente in confronto ad un mago purosangue. Per secoli siamo stati emarginati, cacciati, da queste creature indegne, ma questo finirà, quando io sarò al potere” disse ridendo malvagiamente.
Draco fissava il ragazzino di circa dieci anni, che era stato gettato ai suoi piedi. I suoi occhi erano pieni di terrore. Poi sentì l’Oscuro minacciare lui e il suo compagno, che avrebbero subito lo stesso destino, se non lanciavano la maledizione. Così si voltò a guardare gli altri Mangiamorte, sua zia, suo padre, e altri che ora li attorniavano, le loro espressioni, erano cariche di aspettativa, di desiderio malsano. Così alzò lentamente il braccio, la bacchetta stretta nelle sue mani tremanti. Non voleva farlo, poi vide Piton, che era esattamente dietro il bambino, incrociò il suo sguardo, era duro, intenso, ma senza quella smania di sangue, che aveva visto negli altri Mangiamorte. Così socchiudendo gli occhi disse “CRUCIO”, e sentì un urlo straziante. Lo stesso fece Nott con la donna. Il tempo sembrava essersi fermato. Voleva solo che finisse. Quando Voldemort finalmente diede il comando di rilasciare le due vittime, i due ragazzi erano pietrificati dalla paura.

“Molto bene, sarete degli ottimi seguaci” poi voltandosi verso Malfoy senior e Bellatrix sibilò “Sbarazzatevi di loro, abbiamo finito qui. Lasciateli ben in vista, voglio che gli Auror li vedano, non appena arrivano” disse ghignando. Poi aggiunse “La prossima volta che vi chiamerò, vi rivelerò i dettagli del piano”. Lucius e Bellatrix, lanciarono l’Avada Kedavra sull’uomo, la donna e il loro figlio minore. Quando la riunione ebbe fine, Piton guardò quella povera famiglia, stroncata per intero, solo per il divertimento di un folle e dei suoi seguaci. E osservò i suoi due ragazzi, attorniati dalle loro famiglie e dai loro presunti amici, che si congratulavano, tutti ad eccezione di Lucius, che stava rimproverando aspramente suo figlio, per aver esitato, davanti ad un comando preciso del Signore Oscuro. Poi Bellatrix si avvicinò al pozionista, informandolo con il suo solito fare irritante, che sia Draco che Theodore, sarebbero tornati a casa con le loro famiglie quel fine settimana, giustificati dal fatto, che avevano richiesto dei permessi speciali, per motivi familiari. Piton fece un ghigno amaro, pensando a quale premura era stata riservata ai due ragazzi. Poi vide i maghi smaterializzarsi uno a uno, come se niente fosse successo.

Tornando al castello, non riusciva a togliersi dalla mente il gesto di quella donna, mentre cercava un ultimo disperato contatto, con le persone che amava. Una volta nei suoi alloggi, avvisò il preside che era tornato e che era illeso, e poi si getto sula sua poltrona, accese il fuoco, prese una bottiglia di Whisky incendiario e nel silenzio della notte, cercò di scacciare le voci, le urla, gli sguardi di una delle tanti notti, che aveva vissuto come Mangiamorte.


Per tutta Hogwarts era un sabato mattina come tanti, nessuna lezione, e l’eccitazione degli studenti per la classica visita al villaggio di Hogsmeade. Severus Piton dopo aver dormito un paio di ore, solo grazie ad una mezza dose di sonno senza sogni, era pronto per così dire, ad accompagnare una massa di marmocchi scatenati in gita. Non ne aveva nessuna voglia, ed era di pessimo umore. Fece colazione nei suoi alloggi e poi si diresse all’ingresso del castello. Il chiasso degli scolari era assordante. “Silenzio!” urlò al gruppo di adolescenti davanti a lui, poi chiamò uno dei prefetti di ogni casa, per fagli raccogliere i permessi ed effettuare la conta degli studenti. Quando vide i nominativi di Grifondoro, notò che il permesso di Potter, era firmato da Minerva. Cercò il ragazzo con i suoi amici, e una volta individuato gli andò incontro.

“Potter, tu resterai qui” disse freddamente

Il moro sorpreso rispose “Ma signore, ho il permesso firmato dalla professoressa Mc Granitt!!”

Il pozionista lo fulminò e poi disse sibilando “Non mi interessa chi ha firmato il permesso, TU-RESTERAI-QUI. Va alla torre, aspetta li, non voglio che vaghi per il castello senza sorveglianza, tantomeno in mia assenza”

Il grifondoro stava per protestare, quando un’occhiata mortale, lo fece desistere ed annuì esasperato. Piton si allontanò a grandi passi insieme a Vitious e alla Professoressa Sprite, per prepararsi ad andare al villaggio.

“Bastardo!! Non può farlo, hai il permesso della Mc Granitt!” disse Ron

“Invece può Ron” disse sconsolato Harry, sapendo che i suoi amici non avevano la minima idea, che Piton ormai poteva decidere, qualsiasi cosa nella sua vita.

“Harry vuoi che restiamo con te?” disse la riccia

“No ragazzi andate pure, sarà per un’altra volta, sempre che Piton la smetta di essere così ossessivo e paranoico!!” sputò il moro

“Beh puoi sempre venire dopo!” disse il rosso battendogli una mano sulla spalla

“RON!!! Non dire stupidaggini” poi guardando il moro disse seriamente “Harry non farlo, se vieni di nascosto e Piton lo scopre, non voglio neanche immaginare la sua reazione”

Harry ci pensò un attimo, poi decise di rinunciare. Li salutò e si incamminò verso la torre, in quello vide Ginny, con un sorriso smagliante.

“Harry, dove stai andando?”

“Non ho il permesso, Piton mi ha rimandato alla torre”

“Che peccato, è la prima uscita dell’anno” poi arrossendo leggermente aggiunse “Mi sarebbe piaciuto andarci insieme”

Harry si passò una mano tra i capelli e disse “Beh Ginny forse, potrei venire dopo, sai con uno dei passaggi dei gemelli”

“Davvero?!” esclamò la rossa “E se Piton ti vede?”

“Ho il mantello ricordi?”

“Con quel bel maglione rosso, dubito che passerai inosservato” sorrise la rossa. Poi si avvicinò al moro e gli diede un timido bacio sulla guancia e gli sussurrò ”Allora ci vediamo li, sta attento”.

Harry arrossì, e ravvicinandosi al suo orecchio le rispose dolcemente “Se ti senti tirare leggermente una ciocca di capelli, non urlare il mio nome”, così corse verso la torre in cerca del suo mantello. Una volta nel dormitorio, si accovacciò a terra e mentre rovistava nel baule, pensò ((Che sto facendo? Se Piton lo scopre……non voglio neanche immaginare la sua scenata)) ma subito dopo penso al profumo di Ginny, e si toccò la guancia (( Sono un Grifonforo o che cosa? Penso che preferisco correre il rischio!!)). Così afferrò il suo mantello, se lo gettò sulla testa e si diresse al passaggio segreto, che aveva usato al suo terzo anno, quando tutti affermavano che il famoso pluriomicida Sirius Balck lo stava cercando per ucciderlo. ((In quell’occasione si sbagliavano, e Piton più di tutti. Ad ogni modo farò attenzione)) pensò il moro, cercando di convincersi, che era la cosa più giusta da fare. Harry sgattaiolò fino alla statua della strega Orba, poi sussurrò “Dissendium” e il passaggio si aprì. Usò la bacchetta per illuminare il cunicolo. Dopo una bella scarpinata, arrivò a destinazione, proprio dentro il negozio di Mielandia. Uscì dalla botola e poi dall’edificio in cerca dei suoi amici. Le strade di Hogsmeade erano molto affollate, ma era sempre un piacere passeggiare guardando le vetrine dei negozi. Finalmente in lontananza vide alcuni dei suoi compagni, erano Dean e Seamus. Li seguì senza dire una parola, fino ai Tre manici di Scopa. Una volta all’interno del pub, vide in un angolo, Ron Hermione e Ginny.

Mentre i tre ragazzi sorseggiavano tranquillamente una burrobirra, di colpo Ginny iniziò a ridere.

Dallo spavento Ron rovesciò il suo bicchiere e urlò “Ginny Miseriaccia, che ti è preso!!”

La ragazza riprese fiato e disse “E’ colpa di Harry, lo sai che soffro il solletico!!”

“Harry!! Non posso crederci, non dovevi restare alla torre?” disse indignata Hermione

Dal nulla una voce rispose “Beh ho cambiato idea, vi dispiace?”

“Lo sai che non è questo il punto. Potresti essere in pericolo Harry, per non parlare del fatto che se Piton…….”

“Shhhhhh” fece il moro “Non urlare il mio nome, vuoi che lo sappiano tutti che sono qui?”

La rossa si voltò a guardando il vuoto davanti a se e poi seriamente disse “Davvero sei in pericolo? Non dovresti essere qui allora”

“Non preoccupatevi, esagerano, come è successo al terzo anno, non ero in pericolo”

“Non puoi esserne sicuro” disse Ginny

“Resterò solo un’oretta, poi tornerò al castello promesso” disse Harry

“Bene allora muoviamoci, così possiamo andare ai Tiri Vispi, i gemelli saranno contenti di vederti” disse Ron

Così tutti e quattro i ragazzi si alzarono ed uscirono dal pub. Visitarono prima MondoMago e una volta giunti ai Tiri Vispi, dopo aver salutato e spiegato a Fred e George la situazione, si spostarono tutti nel retro, in modo che Harry potesse togliersi in modo sicuro il mantello almeno per un po’.

“Harry!! Allora sempre in giro illegalmente” dissero i gemelli

“Già ragazzi, seguo solo le vostre orme” disse ridendo

I due rossi risero di gusto e poi dissero in coro “Bravo!! Su ora dicci quale minaccia incombe sulla tua giovane testa stavolta?”

“Piton” rispose sospirando il moro

“Ahhhhh amico, spera di non finire nelle sue grinfie allora” sogghignarono i gemelli poi aggiunsero “Scusaci, ma gli affari ci chiamano, a dopo Harry” e tornarono al loro lavoro.

“Harry sarebbe meglio che inizi a tornare indietro, tra un oretta ci verranno a chiamare, per tornare a Hogwarts” disse la riccia

“Ok va bene, ci vediamo più tardi al castello, a dopo ragazzi” così il moro si gettò nuovamente il mantello sulla testa, e mentre stava per uscire dalla porta d’ingresso, si sentì un grande boato. Una vetrina proprio accanto lui andò in frantumi. Sconcertati i ragazzi si avvicinarono al loro amico, e videro il finimondo all’esterno del negozio. Era pieno di maghi che correvano e urlavano in ogni direzione, incantesimi che volavano ovunque sopra le teste di chi aveva la sfortuna di trovarsi per strada.

“State tutti giù a terra!!” urlò Harry togliendosi il mantello e infilandoselo in tasca. Ron Ginny ed Hermione erano al suo fianco

“Che diavolo succede?” gridò Ron

“Da qui non si vede nulla” disse la riccia sollevando la testa

Poi il moro si alzò e sgattaiolando verso il fondo del locale, chiese ai gemelli se c’era un uscita sul retro, i ragazzi annuirono e il moro uscì dalla parte posteriore. Una volta all’esterno del negozio, vide un gruppo di Mangiamorte che attaccavano chiunque avesse in mano una bacchetta. Così corse di nuovo all’interno e urlò “Sbrigatevi dobbiamo andare ci sono i Mangiamorte!!”

“Andare dove? E’ più sicuro se restiamo qui!!” disse Hermione

“No dovete trovare Piton e gli altri, loro vi porteranno al sicuro!”

“E tu? Harry non stai pensando di combattere da solo!!!” disse Ginny

Il moro la guardò dritto negli occhi, e disse “No io torno per il passaggio”. Ma la verità era ben diversa, nella rapida occhiata che aveva lanciato ai seguaci del Signore Oscuro, aveva riconosciuto due di loro, non due qualunque ma Bellatrix e Malfoy, che erano entrambi responsabili della morte di Sirius. Non sapeva di preciso cosa voleva fare, ma la rabbia il dolore trattenuti per tutti quei mesi, ora erano riaffiorati a gran forza.

“No, noi non ti lasciamo qui da solo amico” disse con fermezza Ron

Harry sapeva perfettamente, che i suoi amici non lo avrebbero mai lasciato inidetro, così rispose “Va bene, allora andiamo tutti insieme”. Così i quattro Grifondoro, uscirono dal retro dei Tiri Vispi.

Nel frattempo Piton e gli altri insegnanti avevano radunato tutti gli studenti, che erano riusciti a trovare, dentro il Pub ai Tre Manici di Scopa

“Allora li avete contati?” ringhiò Piton, rivolgendosi ai prefetti presenti.

“Si signore, mancano solo 5 studenti” rispose il prefetto di Corvonero

“Chi?” disse il pozionista

“Susan Bones di tassorosso, uno del terzo anno Peter O’ Tusoe di corvonero, e tre Grifondoro”

“Chi sono i Grifondoro?” sibilò Piton

“Ron Weasley, sua sorella e la Granger”

((Dannati Grifondoro! Sempre pronti a fare gli eroi!!!)) pensò Piton, poi rivolgendosi ai suoi colleghi disse “Riportate tutti gli studenti al castello, io cercherò gli idioti che mancano!”, infine si voltò verso gli alunni anziani della sua casa, che erano ben addestrati e preparati alle emergenze e disse con sguardo mortale “Aiutate a scortare gli altri ragazzi al castello”, sapendo che anche controvoglia, nessuno dei suoi serpenti avrebbe mai disobbedito ad un suo ordine diretto. Così sapendo che gli adolescenti erano al sicuro con Filius e Pomona, uscì correndo in cerca degli allievi mancanti.

Harry e gli altri erano vicino al negozio di Mielandia quando videro il gruppo degli studenti di Hogwarts, lasciare di corsa Hogsmeade. “NO e adesso che facciamo?” disse Ron. In quel momento videro gli Auror ingaggiare una lotta serrata con tre Mangiamorte a poca distanza da loro.

“Non possiamo muoverci ora!” disse la riccia. Poi Harry notò, con la coda dell’occhio Piton in lontananza, che probabilmente li stava cercando. Ma dalla posizione in cui si trovava il pozionista non poteva vederli.

“Ragazzi ascoltate, quando ve lo dico, correte tutti a destra, lo vedete laggiù c’è Piton”

“Sei impazzito? Piton ci consegnerà a loro?” disse Ron

“Fidati dei me Ron, fate come ho detto” disse il moro.

“Non ci muoviamo senza di te, Harry “ disse Ginny preoccupata

“Metterò il mantello, lancerò solo una pio di incantesimi alle spalle dei Mangiamorte per coprire la vostra fuga, io sarò pochi metri dietro di voi, vi raggiungerò immediatamente. State tranquilli nessuno può vedermi.”

“No è pericoloso!” disse Hermione

“Non abbiamo altra scelta. Pronti?” disse il moro, i ragazzi annuirono. Subito dopo, Harry sparì sotto il suo mantello, lanciò due Stupeficium alle spalle dei Mangiamorte e vide i suoi amici procedere velocemente nella direzione di Piton.

Mentre erano nel centro della strada, Severus notò i tre Grifondoro correre nella sua direzione, così senza esitazione gli andò incontro, li afferrò energicamente e li trascinò nel vicolo da dove era uscito. Poi urlò ai ragazzi spaventati confusi, mentre farfugliavano cose incomprensibili, di afferrare il libro che aveva estratto dalla sua veste e sibilò “Portus”. Mentre tutto si distorceva, Ginny si voltò solo per un secondo indietro e vide un uomo con un tunica nera e una maschera, afferrare un ragazzo vestito di rosso, dai capelli corvini.
 

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Capitolo 6
*** Lasciare una porta aperta ***


~~Capitolo 6 Lasciare una porta aperta

I Piton ed i tre Grifondoro si ritrovarono nel salotto di Grimmauld Place.

“No…. No….NOOOOOO!!” disse piangendo Ginny “Dob- dobbiamo tornare subito lì, per favore!!!”

Piton si avvicinò minaccioso e urlò “Che diavolo pensavate di fare voi tre idioti!! Perché siete usciti allo scoperto, potevate essere uccisi!!!”

“Professore, Ha-Harry, era con noi, a Hogsmeade!!” disse la riccia tutta agitata

“Cosa?” ringhiò il pozionista

“E’ …….è arrivato a sorpresa, quando lo abbiamo lasciato stamattina stava andando alla torre, poi deve aver cambiato i-idea. Stava per tornare al castello, quando è scoppiato il finimondo” disse Hermione.

Poi Ginny singhiozzò “Lo hanno preso, l’ho visto!!! Un attimo prima di sparire con la passaporta” e poi si gettò tra le braccia di Hermione.

“Dannato idiota!!!” imprecò il pozionista. Poi andò al camino, avvertì Silente dell’accaduto. Una volta tornato nella stanza sibilò “Voi tre restate qui, il preside o chi per lui, sta venendo a prendervi. Non osate muovervi da questa stanza” e andò verso la porta d’ingresso. ((Devo sbrigarmi, se faccio in fretta e Potter è al Manor, forse ho una remota possibilità di salvarlo))

“Pro-professore. Dove va?” disse la riccia sfoderando tutto il suo coraggio.
Severus non si voltò nemmeno e uscì sbattendo la porta, lanciando un incantesimo dietro di se, per evitare che uscissero dalla casa.

Poi si smaterializzò direttamente al villaggio, prima di fare qualsiasi cosa, doveva essere sicuro. L’attacco era finito, vide Malocchio in un angolo che parlava, con altri Auror. Si avvicinò al gruppo e sputò “Moody”.

“Ahhh guarda guarda chi è strisciato fuori dal suo buco Piton!! Sei venuto a controllare quanti dei vostri sono stati catturati?”

Severus ignorando completamente il suo commento ringhiò “Mancano 2 studenti, uno è Potter!!”

“Nessuno li ha visti?” chiese Malocchio, domandandolo agli altri Auror.

“Signore, io ho visto uno dei Mangiamorte afferrare e fuggire via con un ragazzo, indossava un maglione rosso e i capelli corti e scuri. Mi dispiace, non sono riuscito a fermarlo” disse uno dei suoi sottoposti

“Maledizione è lui!!”  poi dopo un attimo “C’era anche una ragazza?” chiese il pozionista

“Piton, qui sono io che faccio le domande, non tu? Dimmi perché sei qui piuttosto!!”

“Sono un professore, ecco perché Moody, due dei miei studenti mancano all’appello, cosa credi che stia facendo?” ringhiò ferocemente.

“Certo, quindi è un caso che tu sei qui, e che uno dei due studenti mancanti è Harry Potter. Forse potrai confermarlo sotto l’effetto di Veritaserum?” disse facendo roteare il suo occhio.

Piton stava per alzare la bacchetta per maledirlo, quando vide il patronus a forma di fenice del preside, che gli andava incontro “Severus torna subito al castello, è urgente”.

“No, tu non i muovi di qui serpente” ringhiò Moody

“Se hai qualche problema, e sono assolutamente sicuro che ne hai molti, visto il poco cervello che ti ritrovi, parlane con Silente. Io ho da fare, non ho tempo da perdere con idioti del vostro calibro” sibilò, poi si voltò fece due passi e si smaterializzò all’istante, lasciando i presenti senza parole.

((Come ho potuto essere così sprovveduto, dovevo immaginarmelo che quella testa vuota, avrebbe fatto qualche pazzia. Se sopravviviamo al Signore Oscuro giuro, che lo strozzo con le mie mani!!)) pensò il pozinista mentre marciava fulmineo, verso l’entrata del castello. Il preside era davanti la scalinata, con i tre Grifondoro disperati e in lacrime.

“Allora Severus?” chiese preoccupato il preside

“Lo hanno preso” sentenziò freddamente. “Quando ho recuperato questi tre, mancava anche Susan Bones”

“Sono tre in tutto i ragazzi mancanti, Susan, Peter O’ Tusoe ed Harry” disse tristemente il vecchio.

“Devo andare ora, Albus! Se aspettiamo ancora, potrei non essere in grado nemmeno di provare” ringhiò il pozionista

“Severus aspetta! Vorrei parlarti in privato, ci vorrà solo un momento, è importante!” disse Silente, poi si voltò verso I tre adolescenti singhiozzanti e disse “Lo troveremo, ora tornate alla torre”. Mentre tutto il gruppo si stava spostando, videro corrergli incontro un Harry Potter tutto sudato e affannato che scendeva dalla scalinata, lasciando tutti senza parole.

“Harry!!!! Sei proprio tu? Come hai fatto? Noi li abbiamo visti che ti prendevano? Ci- Ci hai fatto venire un colpo!!! Stai Bene?” disse piangendo Hermione e correndo ad abbracciarlo, seguita da Ginny e Ron.

“Lasciatemi respirare, sto-sto bene!!” riuscì a dire il moro accennando un sorriso. Poi dopo averlo lasciato andare i suoi amici, si allontanarono di qualche passo, si irrigidì immediatamente alla vista di Piton. A quel punto il volto del pozionista era una maschera di furia, con solo due lunghe falcate raggiunse Harry, sovrastandolo minacciosamente, e senza dire una sola parola, lo fissò dritto negli occhi e poi gli mollò un sonoro ceffone in piena faccia, facendolo quasi cadere a terra. Se l’entrata del Grifondoro aveva causato stupore, il gesto di Piton li aveva pietrificati del tutto.

“Severus!!” esclamò Silente

“NON ti in-tro-met-tere” sillabò ringhiando Piton. Poi prese il ragazzo per un braccio, si avvicinò pericolosamente a lui e sibilò “Aspettami nei miei alloggi, SE SCOPRO, che hai messo anche un SOLO piede fuori da lì, non ci sarà posto abbastanza sicuro in cui potrai nasconderti POTTER!!!”, poi lo lasciò andare. Il ragazzo sconvolto e spaventato annuì e senza proferire una parola si allontanò con una guancia dolorante.

I suoi amici, una volta ripresi dallo shock cercarono di andargli incontro per sostenerlo, ma furono bloccati “Nessuno di voi, faccia un altro passo!! Tornate alla torre!! Potter non potrà ricevere visite, fino a quando non sarò IO a dirlo. SPARITE!!”

I ragazzi guardarono confusi il preside, che annuì. Allora spaventati dall’ira del pozionista e molto preoccupati, per la sorte del loro compagno, fecero come gli era stato ordinato.

“Severus, non avresti dovuto, io non …..”

“Non ho tempo per queste sciocchezze!!” disse stringendo le mani a pugno. “Devo andare dal Signore Oscuro, mi sta chiamando in questo momento. Spero di trovare gli altri due ragazzi o almeno di scoprire i suoi piani, farò tutto ciò che posso” poi si voltò e aggiunse “Albus, vale anche per te, il divieto di vedere Potter!” poi tornò in direzione della foresta proibita e si smaterializzò nuovamente.

Silente restò a guardare il mago più giovane allontanarsi nervosamente, sapeva che Severus era fuori di se dalla rabbia verso Harry, ma anche verso se stesso. Era certo che per tutto il tempo in cui avevano pensato che il Grifondoro era stato catturato, la colpa fosse sua, perché non era stato abbastanza attento, abbastanza previdente da evitarlo. E il modo in cui aveva reagito, ne era la conferma, aveva perso decisamente il suo famoso auto-controllo.
 

Era di nuovo a Malfoy Manor, attraversò i cancelli, i giardini e arrivò nell’enorme salone. Il prezioso tavolo di legno antico, contava molti posti vuoti. Severus prese il suo posto alla destra del Signore Oscuro fece un leggero inchino con la testa e attese.

“Severus finalmente sei arrivato” sibilò il suo padrone

“Mio Signore, sono stato trattenuto. Hogwarts è in pieno stato di allerta, dopo il rapimento dei due ragazzi” disse ghignando

“Dimmi Severus, è piaciuta al vecchio, la mia sorpresa?” disse ridendo

“Ha avuto un certo effetto” disse freddamente.

“Bene, ora discuteremo della prossima mossa”

“Dolohov, porta qui il nostro ospite”

Il Mangiamorte si alzò, sparì per un paio di minuti. Poi rientrò nella sala trascinandosi dietro un uomo, era stato torturato pesantemente e a lungo, a giudicare dallo stato dei suoi vestiti stracciati, e dai tagli visibili. Il suo viso, era ricoperto da sangue secco e probabilmente dai residui delle pozioni che il pozionista aveva preparato per il Signore Oscuro, proprio per l’occasione.

“Ministro, allora ha deciso di schierarsi dalla nostra parte, o devo continuare a insistere?” domandò suadente Voldemort.

L’uomo alzò la testa e disse boccheggiando “Non farò mai quello, che mi avete chiesto!!”

“E’ un vero peccato, allora credo che dovremo trovare un sostituto, che capisca quale è il suo ruolo, in tutto questo” poi si rivolse al suo servo e disse
“Finiscilo e poi lascialo davanti alla porta del Ministero”.

Dolohov prese la fiala violacea, e la cacciò brutalmente nella gola del Ministro, e dopo un paio di minuti, di Rufus Scrimgeour, non restava altro che un corpo inerte.

Piton guardava sconcertato il corpo della più alta carica del mondo della magia. A suo avviso, la mossa del Signore era molto avventata, tutti al ministero conoscevano bene lo schieramento politico dei possibili successori e in un momento così delicato, era impossibile che un seguace dell’Oscuro riuscisse a ricoprire la carica di Ministro. Poi pensò ai ragazzi rapiti, non erano due persone qualunque, uno era il figlio del candidato più probabile a ricoprire quel ruolo, e Susan Bones era l’adorata nipote di Amelia Bones, una strega molto popolare, stimata e apprezzata per i suoi alti valori morali, e soprattutto era a capo del reparto più importante del Ministero, l'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia. ((Dannazione, così avrà il controllo del mondo magico in ogni caso. Ricattando O’ Tusoe e Bones, due persone insospettabili e apertamente schierate contro di lui, avrà il campo libero)).

“Severus, dalla tua espressione deduco, che non approvi la mia scelta”

“Non è compito mio, giudicare la vostra strategia Mio Signore, solo ritengo questa azione avventata, se i vostri oppositori, scopriranno che state manipolando le più alte cariche del Ministero, potrebbe esserci una rivolta, prima di quanto avevate previsto, molti di quelli che non si sono ancora schierati, potrebbero unirsi all’ordine e al vecchio” sputò Piton.

“Presto Silente non sarà più un problema. Quando lo avrò tolto di mezzo, prenderò il suo pupillo e lo ucciderò, ne farò un esempio per tutti, e nessuno oserà mai più mettere in discussione il mio potere”

“Avete già un piano ben preciso suppongo”

“Ne parleremo in un altro momento, ora devo pensare a risolvere, l’ennesimo problema che Lucius ed altri hanno causato, fallendo in parte nella missione di oggi!!”

“Posso chiedere in cosa hanno fallito?”

“Dovevano prendere un terzo ragazzo, la figlia di Marian Johnson, la responsabile dell’Ufficio del Trasporto Magico”

“Mio signore, su ordine del vecchio sono andato al villaggio dopo l’attacco, e ho sentito che alcuni di noi sono stati catturai dagli Auror”

“Si è vero, Malfoy, Avery e Jugson, quei tre incompetenti sono ad Azkaban in questo momento. Mi hanno molto deluso e quindi resteranno li finché non avrò bisogno di loro” disse sibilando Voldemort “Ho un incarico molto speciale per te, voglio che sorvegli il giovane Draco Malfoy è un giovane di grande talento, avrà lui il grande onore di uccidere il vecchio. Questa è un’informazione molto riservata per ora, e tale deve rimanere Severus”

Piton rimase interdetto al suono di quelle parole. ((Lucius nell’ultimo periodo ha mancato diverse volte nell’eseguire gli ordini dell’Oscuro, che apparentemente si è dimostrato al quanto magnanimo nei suoi confronti, almeno fino ad oggi. Ma troppi errori pesano nel suo curriculum di Mangiamorte, il mancato recupero della profezia al ministero, poi la faccenda dello scrigno e infine la figlia di Johnson. Draco quindi pagherà per gli errori di suo padre, con la vita.)) pensò disgustato e poi rispose impassibile "Certamente mio Signore”. Poi Voldemort lo congedò.

Circa venti minuti dopo era diretto nell’ufficio del preside. La situazione era disastrosa. Bussò alla porta del preside.

“Avanti” rispose il vecchio mago

“Albus” sibilò nervosamente

“Severus! Hai trovato i ragazzi, dimmi tutto.”

“Le cose sono precipitate, il Signore Oscuro molto presto prenderà il controllo dell’intero mondo Magico, e non saremo in grado di fermarlo !!” disse ringhiando. Poi raccontò in maniera dettagliata, dell’esecuzione del ministro, dei piani per controllare il ministero e della condanna a morte di Draco.

“Avevi ragione purtroppo Severus, Tom si è dato molto da fare. Dobbiamo affrettare i tempi”

“Di cosa stai parlando?”

“Devi preparare Harry a quello che verrà! Da domani, voglio che intensifichiate i vostri sforzi al massimo, mi hai detto che è migliorato in Occlumanzia deve assolutamente imparare, e nel più breve tempo possibile. Devo istruirlo personalmente su alcune cose e devo essere certo che il Tom, non possa accedere a queste informazioni. Inoltre voglio che lo addestri in difesa contro le arti oscure, dovete cominciare subito!!”

“Cosa? Sei uscito di senno? Stai chiedendo l’impossibile, non è in grado di imparare più in fretta Albus!”

“Severus, quello che ti sto chiedendo è fondamentale, da quello che mi hai riferito, la guerra ormai è inevitabile e sarà molto prima di quanto avevamo previsto”

“Stai cercando di dirmi che Potter è la nostra unica speranza? Non dire assurdità è solo un ragazzo! Cosa potrebbe mai fare lui che tu con i tuoi enormi poteri non hai potuto!” disse ringhiano

“Severus, Harry ha un potere che Tom, non potrà mai comprendere, e alla quale non può avere accesso di conseguenza”

“Un potere? Quale potere può essere così grande?”

“L’amore Severus” disse fermamente il vecchio mago

“Mi prendi per scemo Albus? Mi stai dicendo che Potter vincerà il Signore Oscuro, con la forza dell’amore? Sei impazzito? Forse la maledizione ti ha dato al cervello!!!” disse alzandosi di scattò e rovesciando a terra la sedia.

“Oh sono molto serio ragazzo mio. Ricordati che è stato solo grazie all’amore di Lily per suo figlio, che Harry è sopravvissuto. Grazie al suo amore i reparti di sangue lo hanno protetto, in tutti questi anni. Conosci nessun altro nella storia, che è sopravvissuto all’anatema che uccide? Eppure come tu stesso ammetti, maghi molto più esperti e potenti di lui sono caduti.”

“Non posso crederci, questa è pura follia! Perché Potter? Allora chiunque in grado di amare potrebbe vincerlo secondo il tuo ragionamento!”

“Ovviamente ci sono altri fattori, ma ti metterò al corrente di essi, più avanti”

“NO! La devi smettere di nascondermi le cose, di dirmi solo mezze verità! Qual è il problema, non sono degno della tua fiducia!!”

“Severus, mi duole sapere che pensi questo, sai che sei l’unico di cui mi fido ciecamente”

“Allora dimmi perché?”

“I tempi non sono ancora maturi, ma presto lo saranno. Ti prego, fidati di me” disse enfatizzando le sue parole con un potente scintillio nei suoi occhi cristallini.

Il pozionista sospirò esasperato, poi recuperò la sedia e si rimise a sedere “D’accordo Albus hai vinto di nuovo, farò ciò che chiedi”

“Ti ringrazio Severus. Ora presumo che sei venuto direttamente qui, dal tuo incontro con Tom?”

“Ovviamente” disse incrociando le braccia al petto ((Quindi ancora non è finita questa assurda conversazione))

“Cosa hai intenzione di fare con Harry, dopo quello che è successo stamattina?”

Piton lo fissò dritto negli occhi e sibilò “Quello che riterrò necessario”

“Prima di assalirlo, ascolta le sue motivazioni, parla con lui” disse gentilmente Silente

“Non lo scuserò, per quello che ha fatto Albus se è quello che mi stai chiedendo. 0ggi grazie alla sua stupidità, poteva essere catturato, poteva morire nello scontro! E visto che supponi, che lui sia la nostra unica speranza allora dovresti essere d’accordo con me.” disse ghignando

“Ne sono consapevole, infatti non ti sto chiedendo di non punire il ragazzo. Sei stato chiaro quando hai accettato di stringere il legame con lui. Ma devi renderti conto, che per creare un rapporto solido, dovete imparare a comunicare, e a fidarvi l’uno dell’altro.”

Piton rise apertamente “E’ davvero commovente, per chi mi hai preso? Io non sono uno dei tuoi patetici Grifondoro!”

“Conosco i tuoi difetti, ma ancor di più i tuoi pregi e le tue grandi qualità che ti ostini a tenere nascoste ad ogni costo. Devi cercare di andare oltre Severus, non abbiamo tempo è arrivato il momento di scegliere, chi vuoi essere davvero.”

“Io so chi sono Albus!”

“Il ragazzo ha bisogno di una giuda, ha perso la sua famiglia, il suo padrino, ha paura di perdere le poche persone che gli sono vicine, ed è convinto che non sopravviverà allo scontro con Tom, anche se non me lo ha mai detto apertamente. Porta il destino del mondo magico sulle sue spalle e nessuno potrà cambiare questa verità, e tu sai meglio di chiunque altro cosa vuol dire. Quando ti ho accolto la notte in cui hai scelto di tradire il tuo padrone, io mi sono fidato di te incondizionatamente, ti ho guidato un passo alla volta e credo di poter affermare, di aver guadagnato la tua stima, fa lo stesso con Harry. Molte cose sono già cambiate tra voi e non provare a negarlo, sai perfettamente quanto me, che la maledizione non si sarebbe spezzata altrimenti. Ti sto chiedendo di lasciargli una porta aperta, deve sapere che può venire da te sempre e che tu lo aiuterai qualunque cosa succeda”

“Io…..non posso Albus! Non sono come te, sono un Mangiamorte, un assassino una persona piena di odio e rancore. Se davvero pensi, che la chiave per sconfiggere il signore Oscuro, sia l’unione di non so che genere di rapporto tra me e il ragazzo…….lui ha già vinto.” Disse chinando la testa

Poi Silente si avvicinò a Piton, che era seduto sulla sedia di fronte alla scrivania, gli mise una mano sulla spalla destra e disse “Io credo in te Severus, l’ho sempre fatto e nulla di quello che farai cambierà ciò che penso di te. Se deciderai di provare, io ti aiuterò. Mi dispiace, di non aver fatto di più per te quando eri solo un ragazzo, di averti negato il mio appoggio in molte circostanze, di averti lasciato andare da lui, di averti costretto a fare molte cose che non avresti voluto. Non sono altro che un semplice uomo, che ha fatto molti errori e che purtroppo sbaglierà ancora. Un uomo che chiederà ancora molto sia da te che da Harry, ma credimi se ci fosse un altro modo darei la mia vita stessa vita per evitarlo” disse Silente con lo sguardo umido, mentre fissava intensamente quegli occhi neri come la notte, sapendo che era riuscito a perforare la corazza dell’uomo che considerava e amava come un figlio.
 

 

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Capitolo 7
*** Decisioni ***


~~Capitolo 7 Decisioni

Severus Piton era appena uscito dall’ufficio del preside, sapeva di dover tornare nei sotterranei, era quasi sera ormai, e il dannato marmocchio sopravvissuto, era rimasto nei suoi alloggi da solo per tutto il giorno, ma aveva la testa in fermento e aveva bisogno di un po’ d’aria fresca, così andò in riva al lago nero, per schiarirsi le idee in tranquillità. La giornata era stata estenuante, prima il presunto rapimento del ragazzo, poi i piani del Signore Oscuro e infine l’interminabile confronto/scontro con il vecchio. Le parole di Silente continuavano a vorticare nella sua mente, mai da quando lo conosceva, gli aveva parlato in quel modo. Era turbato, profondamente turbato, sapeva che godeva della sua piena fiducia, ma le cose che aveva detto, erano molto forti e troppo difficili da gestire per uno come lui. E poi tutti quei discorsi, sul fatto che Potter era l’unica speranza, e di nuovo la richiesta di istruirlo di guidarlo, non capiva e questo lo irritava e lo inquietava allo stesso tempo. Si chiedeva in che modo, le informazioni che il suo mentore doveva ancora rivelargli, potevano essere così importanti, da doverlo spingere a cambiare addirittura in suo rapporto con Potter. A suo avviso erano solo assurdità, eppure Albus era un grande mago, un grande uomo e nonostante spesso non condivideva il suo punto di vista, alla fine aveva ragione, non che lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma era la verità.

Sospirò pesantemente, guardando la superficie del lago increspata dal vento, ora doveva decidere cosa fare con il ragazzo. Fino a poco prima di andare nell’ufficio del preside, non aveva dubbi in merito, ma adesso non era più così sicuro. Ripensò a come nel tempo Silente, lo aveva guidato passo per passo. Quando aveva chiesto il suo aiuto, lo aveva accolto pur essendo un Mangiamorte, invece di lasciarlo marcire in prigione gli aveva dato una casa, un lavoro. Lo aveva sempre difeso a spada tratta davanti a chiunque dubitasse della sua lealtà, mettendo a rischio la sua stessa reputazione, e anche se lo aveva costretto a fare molte cose che non avrebbe mai voluto, alla fine gli aveva dato uno scopo per andare avanti. Lui e Potter avevano avuto un passato difficile e il futuro sarebbe stato forse peggiore, il ragazzo era destinato ad affrontare il Signore Oscuro, e presto il lato della luce sarebbe rimasto senza il suo condottiero. Come poteva Silente pretendere che lui, un Mangiamorte, una persone senza anima e senza cuore, guidasse il suo pupillo, il ragazzo d’oro? ((Io non posso, non sono come il vecchio, posso proteggerlo, tenerlo al sicuro, ma prenderlo sotto la mia ala? E’ troppo emotivo, non sa controllarsi, e la questione della fiducia è la parte più complicata per entrambi, ma forse davvero non ho scelta, se Albus insiste per affidarlo a me, forse………… non mi resta che aspettare di conoscere il resto della storia………Dannazione!!!!)). Poi si alzò e lentamente si diresse verso i suoi alloggi.

Entrò nel soggiorno, il marmocchio non era in giro, così andò dritto nella stanza che avevano condiviso ed entrò.

“Potter, vieni immediatamente nel mio studio!” disse severamente

Il ragazzo era seduto sul letto, con uno dei suoi libri di scuola in mano, saltò letteralmente in aria facendo, cadere il volume a terra. “Si signore” rispose nervosamente, poi si alzò e lo seguì desolato.

Una volta nello studio Piton gli fece cenno di sedersi, e poi si accomodò dall’altro lato della scrivania ((Devo stare calmo, devo cercare di non prenderlo e attaccarlo al muro e maledirlo, respira Severus)).

“Potter, vorrei che tu mi spiegassi quale assurda motivazione ti ha spinto a disubbidirmi, dopo che ti avevo espressamente detto, che non potevi venire ad Hogsmeade” disse freddamente

Harry deglutì vistosamente, era stato in ansia tutto il giorno, aspettando il momento in cui Piton sarebbe tornato e gli avrebbe chiesto spiegazioni. Il problema era che non ce n’erano, aveva fatto una cosa stupida, aveva pensato di mentire e inventarsi un motivo valido, ma non solo non lo aveva trovato, ma era del tutto inutile, Piton sapeva sempre quando qualcuno mentiva. Così disse  con un filo di voce“Non ho un motivo, signore”.

Piton aveva il sangue alla testa, come diavolo riusciva questo marmocchio a fargli saltare i nervi dicendo solo poche parole, era un vero enigma. “Potter! Ci sarà pure un motivo! Mi stai dicendo, che dopo che ti avevamo informato, che eri il bersaglio del Signore Oscuro, che dovevi restare al sicuro, quella tua testaccia vuota ha deciso che era una buona idea, venire di nascosto al villaggio?” disse sbattendo il palmo sul tavolo, facendo trasalire il ragazzo.

“Io……”

“Rispondimi!!!” urlò il pozionista

Il Grifondoro alzò la testa per la prima volta, e disse “Tanto che differenza fa? A lei non importa il motivo, mi punisca e facciamola finita” e poi sospirò.

Piton scattò in piedi, lo raggiunse e si avvicinò pericolosamente al ragazzo “Ascoltami bene, marmocchio disobbediente, oggi potevi essere catturato, potevi morire grazie alla tua bravata assurda!! Per quanto io abbia detestato quell’idiota di tuo padre e quel cagnaccio rognoso di Black, quei due hanno dato la loro vita per salvare la tua, per non parlare del sacrificio di tua madre, non ti permetterò di rendere vano il suo gesto. Se fossi stato catturato sarei dovuto venire a cercarti, e probabilmente saremmo morti entrambi, è questo quello che vuoi?”

Harry ora si sentiva davvero in colpa, voleva solo passare un paio di ore con i suoi amici, perché la sua vita doveva sempre essere così complicata. Per quanto detestava ammetterlo, Piton stavolta aveva ragione, così senza pensare disse “Mi dispiace……., non volevo fare nulla di male, volevo solo stare un po’ con i miei amici, non credevo di essere veramente in pericolo, ho pensato che stavate esagerando, come è successo al terzo anno” disse sussurrando.

Piton si allontanò di una passo e incrociando le braccia al petto lo guardava dall’alto in basso minacciosamente “Potter come ti ho già detto, le cose sono cambiate, e che ti piaccia o no, ora sei una mia responsabilità, e che tu ci creda o meno, non voglio vederti torturato od ucciso dal Signore Oscuro, non hai idea di quello di cui è capace, la sua crudeltà è inimmaginabile e tu sei il suo obietto preferito.”

Harry lo guardava sorpreso, Piton stava davvero dicendo che non voleva vederlo morto? Poi pensò al momento in cui aveva detto ai suoi amici nel bel mezzo dello scontro di correre verso Piton, perché era sicuro che li avrebbe protetti. “Mi dispiace, non succederà più”

“Oh credimi, ci penserai più di una volta prima di disubbidirmi in futuro” sibilò

“C’è altro che vuoi aggiungere?”

“No signore”

“Bene dimmi le tue cose sono già state portate qui?”

“Si Signore”

“Ora passiamo alle conseguenze delle tue azioni” poi si avvicinò nuovamente e sibilò “Dormirai qui nei miei alloggi, e ci tornerai non appena terminate le lezioni, questo finchè non ti dirò il contrario. Visto che non sei in grado di badare a te stesso neanche per poche ore, resterai sotto la mia costante sorveglianza. Non potrai ricevere visite od uscire senza il mio consenso. Ti assegnerò dei compiti extra che deciderò di volta in volta. Ora voglio che mi porti il tuo mantello e la tua scopa!”

“No! Il mantello e la scopa NO” disse allarmato il moro

“Vai a prenderli ADESSO!!” ringhiò il pozionista

Harry si alzò furioso e dopo un paio di minuti tornò nello studio. ((Non può farlo sono le uniche cose di mio padre e Sirius!!))

“Avanti dammeli!” disse severamente il pozionista tendendo la mano.

“Non può, sono miei……sono le uniche cose di…..” e la frase gli morì tra le labbra

Piton sapeva a chi erano appartenuti e l’importanza che avevano per il marmocchio.

“Potter dammeli subito!” ringhiò nuovamente

Harry aveva gli occhi lucidi e guardando il pozionista mentre glieli passava sussurrò “La prego, sono…..le uniche cose che ho di mio padre e di Sirius”

“Cosa pensi che voglia fare con questi oggetti Potter?” disse alzando un sopracciglio.

“Di- distruggerli?” guardando di traverso il fuoco che scoppiettava nel camino.

“Merlino mi salvi dai Grifondoro emotivi e senza cervello!! Non ho nessuna intenzione di danneggiarli. La tua scopa è requisita, perché sei in punizione e quindi non ti servirà, visto che non potrai giocare a Quidditch finchè non avrai il mio permesso. In quanto al mantello, fino a quando non mi dimostrerai un minimo di maturità, non ritengo saggio lasciarlo nelle mani di un adolescente scriteriato, chissà quali altri disastri potresti combinare!!!”

Harry sollevò la testa e disse “Davvero? Allora me li restituirà?”

“Solo quando lo riterrò opportuno, e credimi non sarà tanto presto, dopo quello che hai combinato oggi!!” disse ringhiando

“Si signore” ripose il moro

Poi Piton si avvicinò al suo viso e sibilò “Potter, non ti azzardare mai più a fare a fare una cretinata simile o rimpiangerai di non essere stato catturato dal signore Oscuro, ci siamo capiti vero?”.

Un brivido percorse la schiena di Harry, poi disse balbettando  “Si si-signore chiaro come il sole…….e  mi dispiace davvero”

“Bene torna in camera, ti chiamerò quando la cena sarà in tavola!!” il moro annuì e si affrettò ad uscire.

Piton sospirò pesantemente, se Potter non si sbrigava a sconfiggere il signore Oscuro, sarebbe morto per colpa di una massa di adolescenti senza cervello.
Durante la cena, Harry fissava la sua minestra, Piton era stato duro con lui, e la punizione severa, ma nonostante tutto non aveva cercato di ferirlo, ne di deriderlo. Fino a pochi mesi fa, le cose sarebbero state diverse. Mentre ora stavano addirittura cenando insieme nei suoi alloggi, certo in religioso silenzio e sotto uno sguardo a dir poco terrificante del pozionista. Dai Darsley per molto meno sarebbe stato picchiato, affamato e segregato in uno stanzino, mai nella sua vita avrebbe pensato che Piton il viscido pipistrello dei sotterranei, fosse più umano della sua stessa famiglia.

Piton non aveva tolto gli occhi di dosso al ragazzo, continuava a sospirare e sembrava pensare a qualcosa. ((Ah pensare è una parola grossa, dovrebbe prima usare quella sua testa di legno, per poter produrre qualcosa di sensato!!)) “Potter se non la pianti di giocare con il cibo, puoi alzarti e andare in camera”

“Ehmmm no io ho fame, stavo solo pensando” disse tristemente

“Non credevo ne fossi in grado, dopo stamattina” sputò il pozionista
Harry lo guardò in cagnesco e disse “Lo so che ho sbagliato, non è necessario continuare a ripeterlo, mi sono già scusato!”

“Non usare quel tono con me!” sibilò il pozionista

Harry alzò gli occhi al cielo e poi disse “Posso chiedere, per quanto dovrò restare qui signore?”

“Dipenderà dal tuo comportamento, ma credo a lungo” disse freddamente

“Potrei mandare un messaggio ai miei amici, saranno ….ehm….preoccupati dopo……..avermi visto al castello” e mentre lo diceva pensò allo schiaffone che Piton gli aveva dato.

“Uhmmmm d’accordo, non vorrei vederli bussare alla mia porta in cerca del loro eroe. Potter voglio chiarire un punto, non è mia abitudine picchiare gli studenti di questa scuola”

Harry abbassò lo sguardo e disse “So che è così, altrimenti lo avrebbe fatto molte altre volte, immagino. E poi lo meritavo, ho fatto preoccupare tutti, i miei amici, il preside, e………...La mia famiglia avrebbe fatto molto peggio per molto meno”

Il discorso stava prendendo una piega pericolosa, Piton non era sicuro di voler affrontare il passato del ragazzo. “Non credo di essere la persona adatta, con cui discutere certi argomenti”

Harry lo fissò dritto negli occhi e disse “Sarebbe davvero venuto a cercarmi, se Vold TU-SAI-CHI mi avesse rapito?”

“Si e mi sembra di avertelo già detto"

“Per via di mia madre?”

“Non è un argomento che voglio trattare, specialmente adesso” disse Piton alzandosi dal tavolo

“Aspetti professore un giorno, mi racconterà di lei, io ho sentito molte cose su…..mio padre, ma lei è l’unico che la conosceva, mia zia non la nominava nemmeno” disse tristemente il moro.


Piton senza dire una parola, se ne andò nella sua camera ((Dannazione, non posso, perché devo essere io a guidarlo, era più facile quando lo odiavo.))
Le settimane successive, furono un vero inferno per Harry, dopo le lezioni, era costretto ad andare nell’ufficio del preside per arrivare via camino negli alloggi del pozionista, visto che nessuno doveva scorpirlo. Poi doveva svolgere compiti extra, lavaggio calderoni, o preparazioni di ingredienti per ore, finchè Piton non riteneva che ne aveva avuto abbastanza. In più avevano ripreso le lezioni di occlumanzia, ne facevano almeno tre a sere alternate. Stava facendo dei progressi rilevanti, ma i ritmi erano davvero insostenibili.
Quella sera durante l’ultima lezione della settimana Il pozionista disse “Allora Potter, vuoi deciderti a concentrarti?”

Harry si rialzò da terra e ansimando rispose “Sono stanco, non ce la faccio stasera”

“Alzati” ringhiò

“La prego basta, mi fa male la testa”

“Potter, pensi che il signore Oscuro ti concederà una tregua, se sei stanco?”

“NO, certo che no, non sono un idiota. Ma ho davvero bisogno di riposare”

“Ti concedo 10 minuti!” ringhiò il pozionista

Harry si rimise seduto, nelle settimane successive alla sua bravata aveva trascorso ogni momento libero con Piton. L’uomo si sforzava di esser più paziente ma la differenza non era poi molta, si irritava facilmente e pretendeva molto. Aveva fatto grandi passi avanti, molte volte era riuscito a chiudere la mente e a buttarlo fuori dalla sua testa, questo grazie al fatto che Piton gli spiegava nei minimi dettagli cosa e come farla. Ma le sessioni erano sempre più dure.

“Forza riproviamo!”

“Non voglio, basta davvero, non ce la faccio”

“Smettila di piagnucolare Potter!”

Il ragazzo alzò la bacchetta implorandolo con lo sguardo, come se invece di ricevere un Leggiliments, si aspettasse una Cruciatus. Doveva ammettere, che forse aveva esagerato quel giorno, gli aveva fatto scrivere un saggio, grattare calderoni per un bel po’ e infine gli aveva fatto pulire l’intero laboratorio.

“Aahhhhh Daccordo!! Ma solo per stavolta, è un’eccezione Potter!”

“Grazie” disse rilassandosi

“Uhmmmm allora ti consiglio di andare a dormire. Domani è sabato e avrai molte cose da fare!”

“Allora vado signore” e Piton semplicemente annuì.

Un paio di giorni dopo, era scoppiato il finimondo una studentessa Grifonfondoro Katie Bell aveva trovato una collana maledetta nel cortile della scuola ed era quasi morta toccandola, così Silente lo aveva convocato d’urgenza e lo stava aspettando nel suo ufficio ((Idioti Grifondoro, una delle mie serpi non avrebbe mai commesso un’imprudenza simile!!)) pensò indignato

“Severus entra” disse il vecchio mago

“Albus, allora?”

“La signorina Bell è fuori pericolo, la collana era destinata a me”

“Cosa? Allora è stato Draco!!” ringhiò il pozionista

“Lo immaginavo. Severus prima di affrontare questo argomento voglio
chiederti alcune cose” il pozionista annuì infastidito.

“Come vanno le cose con Harry? In queste settimane avete trascorso molto tempo insieme”

“Cosa c’entra Potter adesso!!”

“Severus, è importante”

Piton alzò gli occhi al cielo e sputò “Bene in occlumanzia ha fatto grandi miglioramenti, non sono sicuro del tutto che sia in grado di tenere fuori il Signore Oscuro, ma c’è una possibilità? Vuoi iniziare le tue lezioni speciali?”
“SI, ma non solo. Voglio sapere come vanno le cose tra voi due” disse il vecchio mago guardandolo intensamente negli occhi color ossidiana.

“Ci sopportiamo” ringhiò

“Severus?”

“Meglio Albus, è più obbediente e più rispettoso. E io sto facendo uno sforzo enorme, per essere più paziente”

“Ti fidi di lui?” disse Silente

“NO” sputò deciso

“Pensi che Harry si fidi di te?”

“Dovresti chiederlo a lui” ringhiò Piton

“Lo sto chiedendo a te, Severus”

“Non credo”

“Capisco” disse il vecchio mago, poi aggiunse “Severus, non pensi che il ragazzo sia stato punito a sufficienza?”

“Non ti intromettere Albus!” sibilò incrociando le braccia al petto

“Pima o poi dovrai farlo tornare alla torre, e da quello che mi è stato riferito, lo hai messo a dura prova”

“Se lo meritava” sputò con rabbia

“Hai ragione, ma non ha commesso nessun crimine, sii ragionevole”

“Va bene, domani lo rimanderò alla torre”

“Perfetto, io lo prenderò ogni mercoledì”

“Non hai intenzione dirmi il perché, vero?”

“Mi dispiace Severus”

“Fa come vuoi!” poi disse “E con Draco? Non possiamo lasciarlo agire indisturbato qualcuno potrebbe farsi male sul serio”

“Tienilo d’occhio” Poi l’espressione tranquilla del preside lasciò il posto a un viso teso e corrucciato “Severus, dobbiamo iniziare a pianificare le cose, ci saranno molte cose che dovrai fare dopo…..la mia morte”

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Capitolo 8
*** Tutta la verità ***


~~Capitolo 8 Tutta la verità

……..“Severus, dobbiamo iniziare a pianificare le cose, ci saranno molte cose che dovrai fare dopo…..la mia morte”….
 
Piton guardò il vecchio mago, ma non rispose.

“Ora sappiamo che il giovane Malfoy è stato incaricato di assassinarmi, e che se dovesse fallire pagherà con la sua vita, non permetterò che un altro ragazzo ancora innocente distrugga se stesso”

“Cosa vuoi dire Albus, non starai pensando, di lasciarti uccidere da lui?” disse sorpreso

NO……dovrai essere tu a farlo Severus” disse seriamente Silente

Piton rimase in silenzio, lo fissò privo di espressione e poi rispose sarcasticamente “Credimi avrei desiderato farlo, più di una volta in questi lunghi anni, la prossima volta che mi farai saltare i nervi, mi riterrò autorizzato a farlo”

“Severus ragiona, se Draco fallirà come presumiamo, sarai comunque tu il prescelto, per questo compito. In questo modo la tua lealtà sarà incrollabile agli occhi di Tom, e l’anima di Draco sarà salva”

“E io Albus? Come puoi chiedermi, di fare questo?” disse serrando i pugni, come poteva il suo mentore chiedergli una cosa così orribile, sapeva che da quando era tornato a spiare, non aveva mai ucciso direttamente qualcuno, convincendo l’Oscuro, che per preparare delle pozioni efficaci le sue mani, non dovevano sporcarsi con il sangue.

“Severus, lo sappiamo entrambi che è inevitabile, se pianifichiamo le nostre azioni riusciremo a trarre il massimo vantaggio dalla mia fine” disse il vecchio mago.

“Albus, tu sei fuori di testa!! Non puoi chiedermi questo, NON LO FARÒ MAI!!” disse sbattendo entrambe le mani sulla scrivania di Silente, che era ancora seduto al suo posto.

“Severus, vorresti lasciare un povero vecchio debole e stanco, in mano ai Mangiamorte? Vorresti vedermi torturato da Bellatrix o da Dolohov o da qualche altro sadico al servizio di Tom? Preferirei che tu mi riservassi la cortesia, di una dipartita rapida ed indolore, non ti sto chiedendo di uccidermi, ti sto chiedendo di farmi un favore, un grande favore lo capisco, perdona il mio egoismo.”

Piton aveva la testa china e guardava il legno della scrivania, il suo cuore sembrava stritolato da una morsa invisibile, la sua testa era in subbuglio. Sapeva che il preside aveva ragione ((Dannato vecchio pazzo altro che Grifondoro, è la peggiore serpe che io conosca)). Ma come avrebbe trovato il coraggio di alzare la bacchetta e pronunciare l’incanto.

Poi si sentì toccare su una spalla “Severus guardami” disse il vecchio mago

Il pozionista si voltò e Silente lo fissò dolcemente, poteva vedere l’enorme sofferenza, del mago dagli occhi color ossidiana, alla sola idea di dover fare una cosa simile, così sussurrò “Severus, posso fidarmi solo di te, so che ti sto chiedendo moltissimo, ma devi essere forte, perché ci sono altre cose, che dovrai fare” e poi senza aspettare la sua risposta, lo tirò a se, stringendolo in un forte abbraccio. Piton dopo un momento in cui restò rigido e immobile, alzò le braccia e ricambiò quel gesto, sapendo che forse sarebbe stato l’ultimo, amava quell’uomo come un padre e con la morte nel cuore bisbigliò “Lo farò Albus”.

“Ti ringrazio Severus” disse Silente accarezzandogli dolcemente la testa, come avrebbe voluto fare innumerevoli volte nel corso degli anni, ma Severus Piton non era un uomo che si concedeva certe “debolezze”. Il preside sapeva che una volta ricomposto, Severus avrebbe rimesso su la sua corazza incrollabile e non gli avrebbe più permesso di accedere a quella parte di lui, che era capace di amare qualcuno talmente tanto da distruggere perfino se stesso, per proteggerlo.

Il pozionista si irrigidì e Silente sciolse l’abbraccio e disse “Perdona le debolezze di un vecchio mago Severus”

Piton annuì solamente, cercando di darsi un contegno, il groppo che sentiva in gola non gli permetteva neanche di pronunciare un semplice si.

“Severus siediti per favore, prendi un tè, ho molte altre cose da dirti, te la senti o preferisci che rimandiamo ad un altro momento?”

Piton annuì e prese la tazza che Albus aveva appena evocato. Dopo un paio di minuti finalmente si sentì più calmo e disse “Va avanti Albus, stai per rivelarmi il motivo per cui voi che io e Potter leghiamo vero?”

“Si Severus, dopo la nostra chiacchierata di poco fa ho deciso di rivelarti tutto ciò che so. Hai idea del perché Tom non sia morto quella notte a Grodric’s Hollow?”

“Ho fatto delle ipotesi, ma devo essere onesto, non ho trovato una risposta soddisfacente”

“Tom ha creato degli Horcrux, sai cosa sono Severus?”

Piton lo guardò freddamente “Certamente, hai detto degli Horcrux, quanti sono?”

“Sette Severus” disse tristemente

“Sette? Ma è possibile? Nessuno può dividere un anima in tanti frammenti!!”

“Invece sembra di si. Due sono già stati distrutti, il diario che Harry ha trovato nella camera dei segreti al suo secondo anno e l’anello di Gaunt che ha segnato il mio destino” Poi gli rivelò quali secondo lui potevano essere gli altri quattro.

“Ne manca ancora uno”

“Ci sto arrivando, l’ultimo è stato creato accidentalmente, Tom non ne è a conoscenza e questo è il nostro grande vantaggio.”

“Ma come è possibile? Se il Signore Oscuro non ne è a conoscenza, tu come fai a sapere che esiste e quale è?” disse sorpreso

“E’ Harry. Quando Lily si interpose tra Tom e suo figlio, la maledizione gli rimbalzò addosso, strappando un frammento della sua anima, che si agganciò all’unica cosa vivente presente nella stanza. Ecco perché il ragazzo ha una connessione con la sua mente, perché può parlare con i serpenti. Una parte di Tom vive dentro di lui”

Severus rimase con la bocca aperta e poi disse “Albus, ma allora…… Potter”

“Si Severus, Tom non potrà essere ucciso, finchè non sarà distrutto anche l’Horcrux che vive dentro Harry, e Tom in persona deve farlo”

Piton appoggiò le braccia sul tavolo e si strinse la testa tra le mani “Da quanto lo sai?”

“Dal secondo anno credo” disse Silente

“Per cosa lo stai istruendo allora?” disse con grande tristezza

“Harry è un ragazzo buono e sensibile, l’idea di dover uccidere anche una creatura malvagia come Tom lo tormenta, deve capire chi è e chi è stato, in modo da volerlo distruggere con tutte le sue forze. Così gli dirò dove trovare gli altri Horcrux quando avrò scoperto dove si trovano e sarà lui stesso a distruggerli e alla fine quando Tom sarà più vulnerabile, sarai tu a rivelargli la verità sull’ultimo frammento.”

“Santo cielo Albus, mi hai chiesto di proteggerlo, di aiutarlo, per cosa? Mi stai chiedendo di conquistare la sua fiducia per convincere Potter a sacrificarsi per l’intero mondo magico? Io ho promesso a te e a Lily di proteggerlo per tenerlo in vita!!” disse ringhiando

“No Severus, lo sto facendo perché Harry potrebbe avere una possibilità”

Piton alzò la testa di scatto e disse “Una possibilità e quale?”

“E’ qui che entri in gioco tu Severus, ed hai un ruolo fondamentale. Se tu non riuscirai, nessun altro potrà”

“Albus, ma cosa……”

“Esiste un’altra profezia che nessuno a parte me conosce, e dice esattamente così: Quando L’oscuro Signore, sarà all’apice della suo potere, il condottiero della luce cadrà……Solo in tal caso una nuova speranza sorgerà dalle ceneri della fenice.……… Una nuova forza nata da un potente legame tra colui che porta l’ombra nel suo cuore e del prescelto........ L’oscurità dominerà su tutto, fino a quando i tempi non saranno maturi........ Unicamente dopo il manifestarsi di tutti dei 5 segni: la scomparsa di due anime innocenti, la sconfitta di un amico, la sconfitta di un nemico, la perdita di una parte di se stesso, e il più importante di tutti il sacrificio di un traditore, la lunga battaglia tra luce e ombra avrà una fine”

Piton si alzò in piedi stordito “Non- non può essere vero?”

“Oh lo è Severus. Ecco perché vi ho forzato a stringere un legame sincero, non volevo che lo facessi solo per dovere, perché so che lo avresti fatto alla fine, se te lo avessi chiesto. Quando siete stati colpiti dalla maledizione, in quel momento ho capito, che la profezia si sarebbe avverata più in fretta di quello che immaginavo”

“Io…Albus”

“Ecco perché non ti ho detto nulla fino ad oggi, ho cercato di risparmiarti un enorme dolore. Mi dispiace ragazzo mio credimi, avrei voluto essere al tuo fianco fino alla fine, o prendere il posto di uno di voi due, ma non è destino. Sappi che finchè potrò, farò, tutto ciò che in mio potere per aiutarvi.”

Piton era sconvolto, non riusciva a proferire una sola parola. Aveva provato molte volte a farsi rivelare i segreti del vecchio e ora che li conosceva, avrebbe voluto solo dimenticare tutto. Potter era il prescelto, colui che con il suo sacrificio poteva sconfiggere il Signore Oscuro, e lui avrebbe dovuto guidarlo fino a quel punto. Tutto questo era orribile, quanto dolore, quanta sofferenza doveva ancora sopportare quel ragazzo?

“Severus, lo farai vero?” disse Silente avvicinandosi nuovamente al pozionista. Poi lo prese nuovamente per entrambe le spalle aspettando una risposta.

Piton guardò negli occhi cristallini del suo mentore e rispose “Farò tutto ciò è in mio poter Albus, Il Signore Oscuro pagherà, per tutto” e poi stringendo i pugni sibilò “Dimmi cosa devo fare”.

Rimasero per ore chiusi in quell’ufficio, Silente spiegò nei minimi dettagli, cosa aveva previsto sarebbe successo nei mesi dopo la sua caduta, ed insieme studiarono e pianificarono ogni possibile mossa e azione.

Alla fine quando Piton uscì dalla stanza era distrutto dalle orribili rivelazioni, e dalle infinite richieste del vecchio. Silente praticamente si era strappato il vessillo di condottiero che sfoggiava con tanto onore e gloria, lo aveva cacciato a forza sul suo petto e lo aveva ricoperto con una veste da Mangiamorte. In un prossimo futuro lui Severus Piton avrebbe dovuto guidare nascosto nell’ombra, l’intero lato della luce.


 

Bene bene bene….. ora chi sta seguendo entrambe le versioni si starà chiedendo…..perché una profezia in entrambe le storie??? (La risposta è semplice, perché è carino e perché ovviamente avevo previsto due evoluzioni diverse) Tra Ombra è luce è il seguito naturale della FF la maledizione. Quindi in realtà la profezia era stata studiata solo per questa parte della storia.  Buona lettura a tutti e vi esorto a lasciare le vostre opinione qualunque esse siano.
Lady V.

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Capitolo 9
*** Riflessioni e decisioni ***


~~Capitolo 9 Riflessioni e decisioni

Uscì dall’ufficio del preside, dire che Severus Piton, inflessibile insegnate di pozioni, collaudato ex Mangiamorte e tuttora spia per la luce era sconvolto, non rendeva minimamente l’idea di come si sentiva. Camminava nervosamente per i corridoi, il suo mantello sembrava vivere di vita propria per gli enormi svolazzi che produceva, per fortuna non c’erano studenti altrimenti sarebbero stati inceneriti dal suo sguardo.

Aveva bisogno di aria, aria fresca, così si diresse come un tornado verso il lago nero, rimase seduto vicino all’albero che condivideva con la sua Lily alla mercé dei suoi pensieri e della sua coscienza.

((Non posso crederci!!! ))….Certo che puoi, ora Silente ti ha detto tutto quello che volevi sapere, non ha più alcun segreto, io l’ho sempre detto che si fidava di te.

((Dannato vecchio, poteva tenerseli per se i suoi preziosi e orribili segreti!!!))….. Davvero? Ma se non hai fatto altro che tormentarlo, per venirne a conoscenza.

((Ahhh taci, ho bisogno di pensare)) Tu stai pensando… e io ti sto aiutando

((Tu non aiuti mai, guarda quello che è successo con Potter)) Stai dando la colpa a me? Io sono te!!

((Ne dubito fortemente)) Guarda che cambiare argomento non funziona con me, so che sei turbato per quello che ti ha detto Silente.

((Certo che sono turbato, non riuscirò a fare tutto quello che si aspetta da me, lui pretende troppo, passi per la scuola, passi per l’ordine ma con Potter!!)) Perché ti ostini a tenerlo lontano, a sottovalutarlo, lo sai che il ragazzo ti crederà anche dopo la morte del preside, se crei un rapporto solido con lui, prima che accada tutto questo.

((No che non lo farà, e non dovrebbe, io sarò un assassino ai suoi occhi, agli occhi di tutti)) E ai tuoi Severus?

Ma Severus non rispose a quella domanda, era troppo doloroso, anche solo pensare di dover fare una cosa simile.

Lo sai che Silente ha ragione,….su tutto, la sua morte è inevitabile, ma tu puoi aiutare il ragazzo a sconfiggere il bastardo che si è preso la tua Lily, e potresti salvare anche lui e tutti gli altri. ((Tu sei troppo ottimista, sei come il vecchio pazzo))

Qualcuno deve esserlo, forza, domani devi trovare un modo per iniziare a gettare le basi per costruire un rapporto con Harry ((Ha-Harry?? Intendi Potter ))

Guarda che chiamarlo per nome non ti ucciderà ((Scordatelo!!))

Sei davvero incredibile, puoi rischiare la tua vita ogni giorno per lui, ma chiamarlo per nome ti sconvolge così tanto? ((Certo che no, è solo che non mi piace, e non lo voglio tra i piedi, più del necessario!!))

Beh dovrai cambiare e lo farai perché lo hai promesso a Silente!!! ((E’ sempre colpa sua, sua e di tutti gli stramaledetti Grifonforo!!!!!!))

Te lo concedo, ma questo non cambia le cose. Prima di tutto devi imparare a fidarti di lui e lui di te, poi le cose verranno da sole ((Ahhhh mi hai stancato d’accordo cercherò di trovare un modo per legare con POTTER, sei contenta??))

SI e tu? ((NO)) e poi si alzò infuriato come e quanto prima ma con le idee un po’ più chiare sul da farsi.

Ovviamente quella notte, Piton non chiuse occhio. Una cosa era chiara primo Potter era sicuramente l’unico che poteva sconfiggere il Signore Oscuro, purtroppo pagando un prezzo molto alto e secondo lui doveva aiutarlo, che questo gli piacesse o meno, e come il suo mentore gli aveva ripetuto un infinità di volte, proteggerlo non era più sufficiente, doveva essere per forza lui a guidarlo la seconda profezia era chiara e non lasciava dubbi in merito. Ma come poteva riuscirci, lui non si fidava del marmocchio, ed era altrettanto sicuro che nemmeno Potter si fidava di lui, ma quella era una qualità necessaria e prioritaria e poi doveva addestrarlo a combattere in modo da potergli dare tutte gli strumenti possibili.

La colazione era sul tavolo, Piton stava leggendo la gazzetta del profeta. Era sempre un po’ agitato di prima mattina quando doveva interagire con lui.

“Buongiorno professore” disse Harry

“Buongiorno” disse l’uomo sorseggiando il suo caffè, dopo un paio di minuti l’uomo fissò il ragazzo e disse “Potter, da oggi il tuo orario tornerà alla normalità, e più tardi potrai riprendere la tua scopa”

“Davvero allora la punizione è finita?” disse il ragazzo sorridendo

“Per ora sembra di si, sempre che tu non decida di fare qualche altra idiozia prima di stasera? Ad ogni modo ci saranno alcune restrizioni, primo resterai a dormire nei miei alloggi, e le sere faremo delle lezioni speciali, tutte le sere tranne il mercoledì e la domenica che sarà il tuo giorno di riposo”

“Co-cosa? Ma professore perché?” chiese il ragazzo

Piton intrecciò le mani e le appoggiò sul tavolo e poi rispose “Resterai qui per motivi di sicurezza, e per le lezioni, non sono una punizione. Devi iniziare a prepararti seriamente, faremo delle sessioni di allenamento in difesa contro le arti oscure per prepararti al meglio delle tue possibilità, non vorrai affrontare il signore Oscuro lanciandogli un pericoloso incantesimo gambemolli POTTER”

Harry rimase sorpreso, Piton voleva prepararlo? Questo era un bene da una parte, sapeva che era un mago forte e potente, ma come sarebbero state? Il pozionista, non era un uomo facile ne uno che si risparmiava, sarebbe sopravvissuto ad una sessione di allenamento con lui?

“Mi hai sentito Potter?” disse alzando un sopracciglio, sapeva che il marmocchio era preoccupato, e chi non lo sarebbe stato, allenarsi in difesa con lui un Mangiamorte, ghignò interiormente per evitare di spaventarlo ulteriormente ((Un paio di mesi e avrei goduto immensamente della sua reazione, beh a dire il vero anche adesso, ma di meno, sono sicuro che è colpa del vecchio.))

“Si ho capito professore, e quando co-cominciamo?” chiese sperando che fosse almeno tra un paio di giorni

“Stasera stessa alle 19 in punto, ti voglio qui, accompagnato da qualcuno, rimangono in vigore tutte le regole che ti avevo elencato. Non voglio vederti girare da nessuna parte da solo, pensi di aver capito stavolta o devo fartelo scrivere finché non ti cadono le dita??” disse severamente

“Si signore ho capito perfettamente” disse quasi disperato il moro

La giornata passò abbastanza in fretta, anzi troppo per i gusti di Harry, a cena non faceva altro che pensare che tra poco Piton lo avrebbe ucciso, magari anche solo per errore, perché ormai era sicuro che il pozionista non voleva ucciderlo davvero, forse al limite torturarlo.

Alle 19 in punto era seduto di fronte all’uomo, alla sua scrivania, e si tormentava le mani con fare nervoso.

“Seguimi” disse freddamente Piton

I due maghi si alzarono e andarono in fondo alle sue stanze private ed Harry vide un porta che era sicuro di non aver mai visto prima. Piton la aprì con la bacchetta e poi entrò, Harry lo seguì all’interno, era una stanza enorme, era quasi totalmente vuota fatta eccezione per dei manichini e un piccolo angolo con un tavolino e due poltroncine verde scuro e una lavagna.

“Sediamoci prima di iniziare, devo parlarti ”il ragazzo annuì, una volta preso posto il pozionista disse seriamente “Potter, da oggi, la tua unica preoccupazione è prepararti, il Signore Oscuro si sta muovendo molto più in fretta di quello che pensavamo. Silente crede che la guerra sia vicina. Non credo sia necessario, che io ti ricordi i piani dell’Oscuro nei tuoi confronti. Voglio che tu capisca, che io sono qui con te, per aiutarti. Ci alleneremo ogni sera tranne il mercoledì che andrai nell’ufficio del preside, per delle lezioni speciali con lui. Mi aspetto il massimo impegno, se c’è qualsiasi cosa che non hai compreso, me lo dirai e io cercherò di risolvere i tuoi dubbi, testerò i tuoi punti di forza e i tuoi punti deboli, ovviamente lavoreremo principalmente su quelli, per migliorare la tua formazione”

Harry era sorpreso e confuso, Piton gli aveva parlato molto seriamente, ma non lo aveva deriso ne tantomeno insultato in nessuna maniera. Gli aveva persino detto che era li con lui solo per aiutarlo?? ((Allora la situazione è grave, se Piton si comporta così)) e pensò che valeva la pena di chiedere
“Professore, quanto è grave la situazione?”

“E’ molto seria, e i tempi stringono”

“Capisco, mi impegnerò al massimo”

“Perfetto, e io farò il possibile per facilitare il tuo apprendimento. Ora iniziamo se avrai delle domande potrai farle dopo”

“Si signore” ((cavolo, questa si che è una novità, ha detto davvero che farà il possibile per facilitarmi le cose? ))

“Bene ora per prima cosa, voglio che tu mi dica la differenza tra magia bianca e magia oscura”

“Ehmmm la magia bianca è buona, mentre quella oscura serve per fare del male” rispose il moro

“In un certo senso questo è vero, ma la cosa più importante è l’intento che un mago mette nell’usare un determinato incantesimo” disse il pozionista

“Come l’intento?”

“Potter come ben ricorderai, l’incantesimo Levicorpus considerato magia bianca, può essere usato per fare del male”

Harry abbassò gli occhi e fece una faccia sconsolata, ((Se queste sono le premesse, sarà molto più dura del previsto)) pensò il moro.

Piton fissò il ragazzo, ((Dannazione era solo un esempio, marmocchio emotivo!!!)). “Potter, non era un accusa, era solo un esempio come tanti. Volevo che tu capissi che il confine tra i due tipi di magia a volte sta nel solo intento che un mago ci mette prima di usare un incanto. Se tu dovessi usare un maledizione Oscura per salvare Granger o Weasley la considerasti magia cattiva, come l’hai definita tu?”

Harry lo guardò e rispose “No signore, solo un mezzo”

“Perfetto, questo era quello che volevo che tu capissi, se un mago usa la magia Oscura, non vuol dire che è un mago Oscuro”

“Perché mi sta dicendo questo, vuole insegnarmi delle maledizioni oscure?” chiese Harry sorpreso

“SI, non possiamo prevedere in quale situazioni potresti trovarti e io voglio che tu sia il più preparato possibile e quindi ti fornirò ogni strumento che ritengo valido. Sei d’accordo?”

“Si, mi sembra giusto. Se posso avere una possibilità in più di sconfiggere Vold ehmmm Tu-sai-chi, non mi tirerò indietro”

“Bene allora credo che possiamo iniziare”

Le 3 ore successive le passarono a ripetere tutti gli incantesimi degli anni passatati, prima in via teorica poi pratica con i manichini, Piton gli chiedeva se conosceva i contro incantesimi ed era subito emerso che gli scudi difensivi di Harry era carenti”

Alla fine della sua prima lezione Harry era distrutto, avevano ripetuto qualsiasi incantesimo utile, studiato in tutti e 6 gli anni almeno 3 volte.

“Bene, credo che per stasera sia sufficiente, ora fa una doccia calda, chiudi la mente e va a riposare” gli ordinò freddamente l’uomo.

In realtà quella fu la lezione più semplice di tutta la settimana. Piton ogni sera lo prelevava alle 19, gli insegnava nuovi incantesimi e gli faceva ripetere tutti quelli che già conosceva, lavorava con lui, sui scudi difensivi, a sorpresa gli aveva anche lanciato diversi Leggiliments, e lo aveva rimproverato per non aver mantenuto alte le sue difese Occlumantiche, e finché non era totalmente esausto o arrivavano le 23 non lo mollava un secondo. I mercoledì sera inoltre aveva iniziato ad andare da Silente che gli mostrava dei ricordi che riguardavano la vita di Tom Riddle da giovane, ed Harry non ne capiva il motivo, l’unica cosa di cui era fermamente convito era che per tutta la sua esistenza Voldemort era stato un pazzo sadico, e che non c’era nessuna traccia di bene in lui, era sempre stato malvagio.

Con il passare dei giorni, Piton aveva anche iniziato a duellare con Harry, i primi giorni era stata dura ma non era andata malissimo, poi le cose erano diventate davvero insostenibili. Il pozionista non mormorava una sola parola, ed Harry non riusciva in alcun modo a bloccare i suoi attacchi e finiva ripetutamente a terra.

“Potter!! ti ho già spiegato come bloccarli vuoi concentrarti!” ringhiò Piton

“Lo-lo sto facendo davvero” disse Harry piegandosi in due e appoggiando la mani sulle ginocchia, per riprendere fiato.

“Allora perché non sei riuscito a bloccarmi neanche una volta, tu non ascolti ciò che dico. Forza prova tu!”

“Io?” disse sorpreso, Piton gli stava insegnando ad usare gli incantesimi non verbali, ma aveva provato solo sui manichini e fino a quella sera non ci era mai riuscito.

“Allora, non ho tempo da perdere, muoviti!!” sbottò Piton

Harry provò e riprovò ma nessun effetto, alla fine stanco e sfiduciato disse “Non ci riesco……. mi dispiace, io……”

Piton era furibondo si avvicinò al ragazzo, lo afferrò per un braccio e sibilando disse setosamente “Potter, è solo una questione di testa e concentrazione, certo che puoi farcela, quindi ora smetti immediatamente di piagnucolare, e datti una mossa!”

“Io-io, ci ho provato tutta la sera è inutile, non vede? Non posso” disse abbassando lo sguardo

“Potter, rimettiti in posizione subito, e vedi di lanciare un incantesimo non verbale, non mi interessa quale, anche se fosse un semplice gambemolli. NOI resteremo qui finchè TU non lo lancerai e se non ci riuscirai, ti faccio scrivere 500 volte che sei in grado di farlo, pensi sia sufficiente per farlo entrare in quella tua testaccia Grifondoro?” disse ringhiando.

Harry era stanco, ma Piton continuava ad insistere ancora ed ancora, ormai erano passate le 23 da un pezzo. E alla fine dopo aver tentato un ultima volta disse “Basta la prego, scriverò le frasi piuttosto” e si gettò a terra esausto in segno di resa.

Piton non poteva crederci, lui sapeva che il ragazzo poteva farcela lo aveva visto migliorare giorno per giorno in maniera davvero impressionante, era più una questione di fiducia, ((Che io sia dannato se gli permetterò di mollare proprio ora, devo spronarlo)), così torreggiando su di lui in maniera quasi terrificante disse “Potter, in tutti questi anni, ho sempre pensato che tu fossi una testa di legno, un buono a nulla, un marmocchio arrogante. Ma in questi mesi mi sono reso conto che non è così, ho visto il tuo impegno in queste settimane e le tue capacità, sono assolutamente convinto che puoi farlo, e inoltre non puoi permetterti di arrendi alla prima difficoltà, cosa farai quando ti troverai davanti al Signore Oscuro? Gli chiederai una pausa? Piagnucolerai perché non riesci a batterlo?”

Harry alzò la testa e rispose “No, certo che no”

“E allora alzati e lancia questo dannato incantesimo e andiamo a dormire”

Harry si alzò poco convinto e poi guardando il pozionista direttamente negli occhi, sussurrò “lei crede davvero che posso sconfiggere Tu-sai-chi?”

“SI Potter, e io ti aiuterò” rispose freddamente.

Quella semplice frase detta dal pozionista era stato il risultato di lunghi mesi di convivenza forzata, di verità svelate, di decisioni prese. Piton riprese il suo posto ed Harry si alzò a fatica e con tutta la forza che gli rimaneva lanciò un semplice Expelliamus, il pozionista lo parò senza sforzi, ma facendo un ghigno mortale sibilò “Andiamo a dormire Potter”

PS
Ohhhh finalmente sono tornata a scrivere il seguito non avete pensato che lo avrei lasciato incompiuto.... tranquilli....magari un commentino aiuterebbe a darmi un pò di sostegno
Lady V

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Capitolo 10
*** Anime spezzate ***


~~Ciao a tutti,
leggendo questo capitolo, forse vi chiederete come mai non c’è nessun avvenimento di mia invenzione. La risposta è perché queste sono le scene che io ritengo fondamentali nella storia di Hp, questo è quello che io avrei voluto leggere, o vedere nel film, ed è anche il vero motivo per la quale ho iniziato a scrivere questa FF.
Come ormai voi tutti sapete (perfino i muri ormai ne sono consapevoli) Piton è il mio personaggio preferito ( trovo che l’autrice lo abbia davvero maltrattato nei libri, dedicandogli troppa poca attenzione e facendogli avere sempre la peggio), con questo capitolo, volevo solo descrivere quello che secondo me ha provato quella notte. Mi sono impegnata molto per mettere nero su bianco quello che ho sempre immaginato, mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate e soprattutto se sono riuscita a trasmettervi l’emozione che hanno provato Harry e il mio Piton.
Questa è l’ultima parte in comune con il libro, tutto quello che scriverò da ora in poi è di mia fantasia….
A presto Lady V

 

Capitolo 10 Anime spezzate

Nel mese successivo, Harry e Piton si allenarono ogni singolo giorno. Il Grifondoro aveva appreso molti incantesimi, fatture e maledizioni, aveva assimilato qualunque cosa che il pozionista gli aveva mostrato. Inoltre padroneggiava un po’ meglio l’ occlumanzia, anche se il mago dai capelli corvini continuava ad insistere, sul fatto che doveva imparare assolutamente ad usare incantesimi non verbali, e che doveva chiudere la mente mentre combatteva, cosa che non era decisamente il suo forte.
I duelli con Piton, erano sempre più duri e difficili da sostenere, e le maledizione lanciate più potenti e più offensive, a volte dovevano fermarsi per curare le ferite di Harry, ma i risultati erano stupefacenti, ora come ora il Grifondoro poteva sicuramente duellare e spuntarla contro la maggior parte dei seguaci di Voldemort.

“Bene Potter, per stasera abbiamo finito” disse Piton soddisfatto

Man mano che i giorni passavano, Harry si era reso conto che il rapporto con l’uomo era molto cambiato, i due si erano avvicinati poco alla volta, e dentro il Grifondoro alla fine era cresciuto prima un sentimento di profonda ammirazione, e poi di grande rispetto. Infatti lo chiamava sempre professore o signore, e faceva tutto ciò che il pozionista gli diceva, la maggior parte delle vote senza neanche bisogno di chiedere spiegazioni, si fidava di lui completamente e questo era sufficiente. Anche Piton aveva modificato notevolmente il suo atteggiamento, non lo denigrava, né lo maltrattava senza motivo, certo lo rimproverava e lo chiamava ancora testa di legno, ma senza lo scopo di ferirlo. A volte lo aveva perfino lodato, per i suoi miglioramenti e per il suo impegno.

Il pozionista era furibondo, camminava per i corridoi nervosamente mentre si dirigeva nell’ufficio del preside, quel pomeriggio era stata trovata una bottiglia di idromele avvelenata, destinata a Silente.

“Entra Severus” disse il vecchio mago

“Albus” e poi si accomodò alla scrivania “Allora, dove stavolta”

“E’ arrivata con un gufo e un biglietto anonimo, un tentativo piuttosto goffo da parte del Sig. Malfoy” rispose il vecchio mago “Deduco da tutto ciò, che non sei riuscito a scoprire cosa ha in mente”

“No, si è convinto, che voglio sottrargli il merito e gli onori in caso di successo”disse infastidito il pozionista. Nelle ultime settimane Piton, aveva perso molto del suo ascendente sul giovane Serpeverde, lo aveva esortarlo a confidarsi, si era offerto di aiutarlo, lo aveva anche minacciato, ma senza ottenere nessun risultato. Inoltre quella pazza di sua zia Bellatrix gli aveva insegnato l’Occlumanzia, e quindi a meno che non effettuasse una vera e propria incursione nella mente del ragazzo, non c’era alcuna possibilità di scoprire i suoi piani. Questo rendeva il capo casa Serpeverde molto irrequieto, Draco non era uno stupido, sapeva che se non fosse riuscito a portare a termine il suo compito avrebbe pagato con la vita, così i suoi tentativi per riuscire, si facevano sempre più disperati, e questo lo rendeva pericoloso.

“Capisco Severus, pensi ci sia qualche speranza di conoscere i suoi piani a questo punto?”

“Non credo Albus” disse con sicurezza

“Allora tienilo d’occhio e continua semplicemente ad offrirgli il tuo aiuto” disse tristemente in vecchio mago “Ah Severus, credo che domani porterò Harry con me”

“E dove di grazia intendi condurlo Albus?” disse incuriosito l’uomo con un sopracciglio alzato

“Ne ho trovato un altro, e stavolta Harry deve venire con me, ora che sa cosa deve affrontare” disse seriamente il vecchio mago.

“Vuoi portare Potter, con te?” disse sorpreso “Non la ritengo un idea saggia, tu non sei al pieno delle tue forze, e lui non ha idea di cosa lo attente, anzi non ce l’hai nemmeno tu. Sarebbe meglio che venissi con voi”

“Mi dispiace, ma non posso portarti, con me. Lo sai, Harry non deve sospettare che sai degli Horcrux, ne abbiamo già parlato”

Piton sospirò, i piani di Silente, erano stati decisi, discussi e approvati da tempo, ma questo non rendeva le cose più facili. Il pozionista poteva vedere, quanto stanco appariva il preside ai suoi occhi, la maledizione dell’anello lo aveva debilitato moltissimo, e a breve poco più di altri tre o quattro mesi, in un modo o nell’altro sarebbe arrivato il momento che più temeva, la morte del suo mentore.

“D’accordo” disse furente il mago vestito di nero, cercando di scacciare quel pensiero orribile, e si voltò per non incontrare gli occhi del vecchio mago. Quegli occhi che sapevano sempre riconoscere, la preoccupazione, il dolore, anche dietro una maschera inespressiva e perfetta come la sua.
Silente che conosceva il suo pupillo, era consapevole che Severus si stava tormentando al pensiero di quello che lo aspettava, cosi sinavvicinò a lui, e gli mise una mano sulla spalla “Severus  mi fido di te completamente, so che sarà difficile, ma non devi dubitare mai, né di te, né dei nostri piani, andrà tutto bene” disse gentilmente Silente.

“Ne sono sicuro” disse con sarcasmo ((Certo, Potter sconfiggerà il Signore Oscuro e tutti vivranno felici e contenti!!!! Peccato che hai dimenticato un piccolo dettaglio vecchio pazzo, che tu sarai morto, e io sarò il tuo assassino, e che secondo la profezia morirò io stesso in chissà quale modo orribile, e ripensò alla frase che lo riguardava “………e il più importante di tutti il sacrificio di un traditore”. E infine tutti mi crederanno un traditore e morirò nell’infamia per aver ucciso il più grande mago del mondo, l’emblema stesso della luce, e……..l’unica persona a parte Lily, che davvero ha contato qualcosa per me)).

Piton strinse i pugni con rabbia, il suo respiro era affannoso, Silente allora gli prese dolcemente il braccio e come se avesse sentito i suoi pensieri sussurrò “Io so da sempre dove è riposta la tua lealtà, la tua fiducia e il tuo………” avrebbe voluto dire amore, ma Severus, non lo avrebbe sopportato in quel momento, così dopo un attimo di esitazione aggiunse “Questa è l’unica cosa che conta, ragazzo mio” e poi abbracciò ancora una volta Severus, stringendolo forte a se, stavolta senza preoccuparsi delle sue obiezioni o del suo imbarazzo, cercando di trasmettergli con quel semplice atto, forza, sicurezza e la consapevolezza che non lo avrebbe mai giudicato, per quello che lui stesso, lo avrebbe costretto a fare.
Piton rimase impietrito, voleva restare distaccato, freddo, imperturbabile, ma vedendo che il preside non aveva nessuna intenzione di liberarlo da quella stretta quasi soffocante, ricambiò il suo gesto, finchè il vecchio mago non lo rilasciò, fissandolo con quegli occhi cristallini, pieni di commozione e di amore, sapendo che erano destinati soltanto a lui in quel momento. Riuscì a dire solamente “Grazie Albus”, poi si voltò e si allontanò il più velocemente possibile dall’ufficio di Silente, per tornare nei sotterranei.

Per tutto il resto del pomeriggio, Piton lavorò ad alcune pozioni nel suo laboratorio. Una volta rientrato nei suoi alloggi, con sua grande sorpresa, trovò un messaggio sulla scrivania, era del preside lo informava che aveva preso Potter, per portarlo con se.

Quando Harry ricevette il messaggio del preside rimase stupito, e ancor di più quando il vecchio mago gli comunicò che aveva bisogno del suo aiuto per recuperare un Horcrux. Silente informò il Grifondoro, che lo avrebbe portato con se, solo accettava una condizione, e cioè che avrebbe dovuto obbedire a qualsiasi ordine gli avrebbe dato senza discutere, specificando che se gli avesse chiesto di nascondersi, di scappare, di abbandonarlo avrebbe dovuto farlo. Harry era molto riluttante all’idea, ma alla fine gli diede la sua parola. Subito dopo, i due maghi si smaterializzarono per ritrovarsi su una scogliera, di fronte all’ingresso di una grotta. Una volta raggiunta l’entrata, Silente si tagliò una mano e poi passo il palmo insanguinato sulla roccia, e spiegò al moro che quel atto era necessario per pagare il pedaggio magico richiesto per poter accedere. Una volta entrati all’interno, percorsero un sentiero e alla fine di esso videro un lago sotterraneo, trovarono una barca e lo attraversarono, finchè non giunsero nel centro esatto della caverna, dove c’era un piccolo scoglio e su un di esso, trovarono un bacile in cristallo, che conteneva ciò per cu erano venuti. L’oggetto era ricoperto da una acqua di colore scuro, e sul fondo si poteva intravedere una collana con un medaglione.

Silente studiò il contenitore e poi disse a Harry “Deve essere bevuta, tutta deve essere bevuta. Ricordi a quale condizione ti ho portato con me? Non so che genere di pozione sia, potrebbe avere molteplici effetti: potrebbe paralizzarmi, farmi perdere la memoria, causarmi tanto dolore da supplicarti di uccidermi. Il tuo unico compito, è quello di assicurarti che io la beva tutta, a qualunque costo” il tono del vecchio mago era grave e il suo volto molto serio.

Harry era turbato, non voleva farlo e rispose “Perché non posso berla io signore?”

“Perché sono molto più vecchio, molto più capace e molto meno prezioso di te” poi afferrò con sicurezza la conchiglia che fungeva da bicchiere, la riempì e iniziò a bere il liquido. Dopo un paio di sorsi, Silente cadde a terra, sembrava che gli provocasse un grande dolore, ma continuava imperterrito ad ingerire la pozione un sorso dopo l’altro. Dopo averne ingurgitato una grande quantità, iniziò prima a farfugliare cose sconnesse, poi supplicò Harry di non costringerlo a bere e infine chi chiese di ucciderlo. Al giovane Grifondoro si strinse il cuore, avrebbe voluto lanciare nel lago quella maledetta conchiglia, ma aveva promesso a Silente che avrebbe fatto quello che gli aveva chiesto, e mantenne la sua parola, finché non riuscì a prendere il medaglione dalla vasca di cristallo che lo conteneva.
Il preside dopo quella prova, non riusciva neanche a parlare, aveva un aspetto orribile, la sua mente sembrava annebbiata, purtroppo pochi istanti dopo aver recuperato il gioiello, scattò la protezione che Voldemort aveva posto sul medaglione per difenderlo dagli intrusi. I due maghi si ritrovarono così ad affrontare la maledizione Inferius. Centinaia di corpi senza vita li accerchiarono e li assalirono, Silente nonostante la sua precaria condizione riuscì a scagliare una potente maledizione incendio, distruggendo in una sola volta tutti i corpi che li stavano attaccando, e con grande fatica riuscì a riportare Harry ad Hogwarts, smaterializzandosi direttamente sulla torre di astronomia.
Il vecchio mago era davvero provato, Harry doveva sostenerlo per camminare, respirava a fatica ma riuscì a dire “Va a chiamare Severus, sveglialo”

Il Grifondoro molto preoccupato rispose “Forse sarebbe meglio chiamare prima madama Chips signore, ha bisogno di cure immediate, poi cercherò il professor Piton”

Un sofferente Silente rispose solamente “No chiama Severus, non parlare con nessun altro, ho bisogno solo di lui, sbrigati” ((Speriamo faccia in tempo))

Poi si sentì un rumore, provenire dalla tromba delle scale della torre, Silente lanciò tempestivamente un incantesimo Petrificus Totalus su Harry e poi lo levitò al piano di sotto per nasconderlo, prima che qualcuno lo vedesse.
Pochi istanti dopo, di fronte al preside c’era il giovane Malfoy, che minacciava di ucciderlo, puntandogli la bacchetta contro, e che lo disarmò con un Expelliamus, senza esitazione.
Silente, provò a far ragionare il ragazzo, chiedendogli se si era posto delle domande, raccontandogli che anni prima aveva conosciuto una ragazzo, che aveva fatto molte scelte sbagliate, dicendogli che non era ancora un assassino e che quindi era ancora in tempo per fermarsi, e alla fine gli offrì il suo aiuto. La loro conversazione fu interrotta da alcuni forti schiamazzi, che provenivano dal fondo delle scale che portavano alla torre, così Silente si rese conto, che il serpeverde non era venuto da solo, per affrontarlo quella notte. Il vecchio mago chiese a Draco come aveva fatto a far entrare degli intrusi nel castello, e il ragazzo gli spiegò che aveva usato degli armadi svanitori. Silente gli offrì nuovamente il suo aiuto, e il serpeverde quasi in lacrime rispose che non aveva scelta, e che se non avesse portato a termine la sua missione il Signore Oscuro lo avrebbe ucciso. Subito dopo arrivarono Bellatrix, Greyback ed altri due Mangiamorte che esortarono il giovane Malfoy ad uccidere il vecchio mago. Draco continuava a sentire dietro di lui, gli incitamenti e gli insulti di sua zia e degli altri Mangiamorte, così strinse gli occhi mentre cercava dentro di se, un minimo di coraggio per assassinare quell’uomo, che fino all’ultimo stava cercando di dargli una possibilità, un’occasione di tornare indietro, poi sentì una voce profonda e imperiosa dietro di se.

“NO”

Il biondo si voltò, e vide Piton in piedi dietro di lui, con la bacchetta alzata e puntata contro il preside. Il Pozionista aveva un’espressione vuota, il suo sguardo era freddo, i suoi occhi privi di luce.

Silente pronunciò soltanto il suo nome con tutta la dolcezza di cui era capace “Severus”, sperando con quel semplice gesto, di riuscire a spingere l’uomo di fronte a lui, lo stesso ragazzo che aveva accolto tanti anni prima, colui che amava davvero come un figlio, a trovare il coraggio dentro di se, per portare a termine il suo compito, per adempiere alla promessa che gli aveva strappato mesi prima. ((So che puoi farcela ragazzo mio, tu sei l’unico a cui posso affidarmi)).
Il suo cuore, era avvolto in una stretta mortale, Silente lo stava incoraggiando ad andare avanti, sapeva che doveva farlo, per il bene del ragazzo, per quello di Silente, per il bene di tutti ……..tranne il suo. ((Albus non posso, non voglio, preferirei che mi uccidessero in questo preciso istante, non chiedermelo ancora, ti supplico))

“Severus …..……ti prego” ancora una volta, il suo nome seguito dalla preghiera di andare avanti, di mettere fine alla sua vita ormai al termine. Quelle due parole ebbero l’effetto di una pugnalata in pieno petto, ((Non pregarmi con quello sguardo Albus, con quegli occhi pieni di aspettativa, di fiducia, non puoi volere davvero che sia io a fare questo, ti imploro)).

Così, sapendo di non avere nessuna altra scelta, Severus alzò lentamente la bacchetta e guardando l’uomo che considerava un mentore, un amico, un padre, pronunciò l’incanto “AVADA KEDAVRA”, il suo tono era freddo la sua voce priva di emozione, ma il suo cuore urlava di dolore, la sua anima lacerata ruggiva. ((Sono un mostro, non sono nemmeno più degno di pronunciare il tuo nome Albus)). Poi un lampo di luce verde colpì il vecchio mago e il corpo senza vita di Silente cadde all’indietro nel vuoto, con gli occhi ancora aperti, e sparì dalla loro vista. Subito dopo, nel cielo comparve il marchio nero, e poi si udirono grida di giubilo da parte di Bellatrix, Greyback, e degli altri Mangiamorte che festeggiavano per la riuscita della missione. Draco era sconvolto e allibito, non riusciva né a muoversi né a pronunciare una parola, poi Piton ordinò “Dobbiamo andare” ((Si dobbiamo andare da quel mostro, quel pazzo sadico, che ci ha portato a tutto questo, ma in fondo non sono meglio di lui)). Rigidamente afferrò il platinato e iniziarono la discesa della torre, uscirono dal castello, per poi dirigersi verso la foresta proibita, e infine smaterializzarsi.
Ogni passo verso l’uscita, era una passo funesto verso le tenebre, avrebbe voluto urlare al mondo intero il suo feroce dolore, avrebbe voluto torturare i suoi compagni, avrebbe voluto ucciderli, perché era quello che meritavano per la loro gioia.

Harry si ritrovò di colpo libero dall’incantesimo che il preside gli aveva lanciato, e questo significava solo una cosa, che il vecchio mago era morto. Il Grifondoro aveva assistito a tutta la scena inorridito, senza poter dire o fare nulla. Non poteva crederci, Piton aveva ucciso Silente, senza la minima esitazione. Desiderava con tutto se stesso, che fosse solo un brutto sogno, o un trucco per imbrogliare i Mangiamorte, ma la verità era che Piton li aveva ingannati tutti, lui era sempre rimasto fedele a Voldemort. ((Silente si fidava di lui,…………… io mi fidavo……… di lui, in tutti questi mesi, ha recitato solo una parte, mi ha fatto credere che mi avrebbe aiutato, che mi avrebbe protetto, solo per distruggere l’unica persona che poteva davvero aiutarmi. MALEDETTO BASTARDO, ti ucciderò con le mie mani)) si passò nervosamente una mano nei capelli, il suo corpo tremava come una foglia, poi diede sfogo alla sua rabbia, iniziando a correre dietro l’uomo che lo aveva tradito, voleva vendicarsi, corse a perdifiato per tutta la strada, finché non raggiunse il pozionista e gli altri Mangiamorte, vicino alla capanna di Hagrid.

Harry urlò con tutto il fiato che aveva in corpo “PITON!!! Lui si fidava di lei!!”

Ma Severus non rispose e continuò a manciare verso la foresta ignorando le sue grida, allora Harry iniziò a lanciargli degli incantesimi “Incarceramus…..Expelliamus” ma Piton si voltò fulmineo, con un’espressione imperturbabile in volto parò i suoi attacchi senza il minimo sforzo.

Il moro ci provò ancora e ancora “Stupef…..” ma prima che il Grifondoro riuscisse a finire la formula, sentì un dolore lancinante e cadde a terra. Bellatrix gli aveva lanciato una maledizione, sarebbe certamente morto di quel dolore, Piton l'avrebbe torturato fino alla morte o alla follia.

"NO!" ruggì la voce di Piton a pochi passi dal moro, e Harry sentì il dolore sparire all'improvviso così com'era arrivato.

"Hai dimenticato gli ordini? Appartiene al Signore Oscuro..” ringhiò il pozionista, guardando Bellatrix con disprezzo, poi riprese a camminare ((Stupidi idioti potevano ucciderlo!!! Dannato marmocchio sconsiderato!!! Perché non è rimasto al castello!!))

Harry si alzò e senza indugiare un secondo riprese ad inseguire il pozionista urlando “Conbatti!!! CODARDO COMBATTI!!!” ((No non ti lascerò scappare, pagherai per tutte le vite che hai preso, per quella dei miei genitori, per quella di Sirius, per quella di Silente!!!!))

Piton si girò nuovamente e guardandolo con odio rispose “Mi hai chiamato codardo, Potter? Tuo padre non mi attaccava mai, se non erano quattro contro uno, mi chiedo come lo definiresti” ((Vattene moccioso idiota, non sfidare la sorte stanotte!!!!))

“ Stupe... “ urlò il moro sfidandolo apertamente

“Cosa pensi di fare stupido moccioso, ti bloccherò ancora e ancora, finché non imparerai a tenere la bocca sigillata e la mente chiusa, Potter! “ lo schernì malvagiamente Piton, deviando ancora una volta la maledizione. Poi fissò Draco e disse “È ora di andare, prima che arrivino dal Ministero...” allora Harry urlò “Sectusempra” ((Maledetto, userò uno dei tuoi incantesimi, per ucciderti)) pensò il moro con rabbia

"Tu hai il coraggio di usare i miei incantesimi contro di me, Potter? Sei proprio come il tuo schifoso padre“ ringhiò con malvagità. Harry frustrato e infuriato da quelle parole sputate fuori con disprezzo, provò di nuovo a colpirlo con lo stesso incantesimo, il pozionista agitò la bacchetta e la maledizione venne respinta, ma Harry era troppo vicino e fu scaraventato di nuovo a terra e perse la bacchetta, Piton fece un solo passo ed era sopra di lui e gridò "Illuso, pensavi davvero di potermi battere marmocchio incompetente, dovrai impegnarti ancora molto, se vuoi sperare anche solo di avvicinarti a me" e poi si udì una forte esplosione alle loro spalle, la capanna di Hagrid era in fiamme, e si sentirono le grida del mezzo gigante e gli ululati di Thor. Il volto pallido di Piton, illuminato dalla capanna in fiamme, era intriso di odio, e contorto dalla rabbia. Il suo sguardo trasudava crudeltà, I suoi occhi color ossidiana erano talmente oscuri, privi di luce, da rendere quella notte buia luminosa a confronto. Harry si era tuffato per recuperare la bacchetta ma Piton la colpì con una fattura e quella volò a parecchi metri di distanza e sparì nel buio, ora era li disteso a terra, da solo, inerme, come Silente.

"Mi uccida, allora………Mi uccida come ha ucciso lui, VIGLIACCO... " Harry continuava a fissarlo ansimando, e per la prima volta da molto tempo, aveva paura, paura di quell’uomo che pensava di aver compreso, di quell’uomo che sembrava diverso da quello che aveva sempre pensato, di quell’uomo in cui aveva riposto una grande fiducia, e che aveva infranto tutte le sue speranze quella notte, il moro si rialzò lentamente per sfidarlo, anche se era disarmato.

"NON..." urlò Piton, e il suo viso si fece all'improvviso folle, disumano, come se provasse tanto dolore quanto il cane che guaiva e ululava rinchiuso nella casa incendiata alle loro spalle, "CHIAMARMI VIGLIACCO!!!” ((Non osare mai più chiamarmi in quel modo marmocchio arrogante, se vuoi continuare a vivere, ho ucciso di nuovo stanotte, potrei farlo ancora)). Piton avrebbe voluto strapparsi il cuore dal petto, per non sentire più quel battito assordante nella sua testa, per non provare più quell’agonia che lo straziava dall’interno, che gli impediva quasi di respirare, poi sferzò l’aria ed Harry sentì come una frusta incandescente colpirlo in volto e fu scaraventato di nuovo al suolo. Macchie di luce gli esplosero davanti agli occhi e per un attimo rimase senza fiato dal dolore, poi udì il verso di una civetta e vide Hedwige puntare dritta verso Piton, ma prima che l’uccello potesse attaccare il pozionista, una maledizione scagliata da Bellatrix colpì il pennuto che cadde a pochi passi da lui senza vita, con gli occhi color ambra spalancati che lo fissavano e decine di piume che cadevano lievemente dal cielo.

Piton allora si voltò e dopo pochi passi si smaterializzò. Harry rimase piegato al suolo, afferrò una manciata di terra ((NO Edwige, anche tu, stanotte ho perso tutto, te, Silente e quel bastardo che pensavo fosse il mio mentore)), rimase li a terra finchè non trovò la forza di alzarsi, diede un ultimo sguardo alle macerie della capanna di Hagrid, il vide anche il corpo senza vita di Thor, così racimolando l’ultimo brandello di forza dentro di se, si trascinò faticosamente fino al castello. Si fece largo tra la folla di insegnanti e studenti, che si erano radunati vicino al corpo di Silente, si inginocchiò al suo fianco, gli poggiò delicatamente una mano sul petto e pianse disperandosi ((Mi dispiace, non sono riuscito a fare nulla)). Poi Ginny si avvicinò a lui e lo strinse con forza, per farle sentire tutto il suo amore.

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Capitolo 11
*** Andare avanti nonostante tutto ***


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Capitolo 11 Andare avanti nonostante tutto

Rientrarono direttamente a Villa Malfoy, l’euforia di Bellatrix e degli altri Mangiamorte era quasi insostenibile per lui, ma sapeva che a breve sarebbe arrivato il suo padrone, per chiedergli di mostrargli la morte del suo più grande nemico, così si concentrò con tutto se stesso, cercando di spingere il suo enorme dolore in angolo remoto della sua mente, che avrebbe protetto con tutte le sue forze, fece un paio di respiri lenti e si concentrò ((Lo hai fatto altre volte, un infinità di altre volte, riprendi il controllo di te stesso, non sei un idiota Grifondoro che non sa dominarsi, né tantomeno un emotivo Tassorosso…….. NON è diverso stavolta……..certo che lo è! Le altre volte non avevi ucciso, la persona alla quale tenevi di più al mondo )).

“Severus” sibilò una voce fredda alla sue spalle

Piton si voltò, stava per inginocchiarsi alla vista del suo padrone, ma Voldemort lo fermò “Non è necessario, dimmi avete avuto successo stanotte?”

Piton sfoderò uno dei suoi migliori ghigni malvagi e rispose con fierezza “Si mio Signore, il vecchio pazzo è morto pochi minuti fa”

Le vesti di Voldemort frusciarono, mentre si avvicinava lentamente al suo servo, poi gli prese dolcemente il mento con la mano gelida e disse “Lasciami vedere, Severus”

Piton annuì, e lo guardò dritto negli occhi aspettando che invadesse la sua testa, dopo diversi minuti, l’Oscuro si ritirò dalla sua mente, e guardandolo ghignò selvaggiamente “Tu sei il mio unico vero sostegno, il mio servo più fedele e leale, l’unico sulla quale posso sempre contare. Ben fatto Severus, posso solo immaginare la tua grande gioia, nell’esserti liberato della presenza di Silente dopo tutti questi anni”

Bellatrix intervenne “Mio Signore, è anche merito nostro e poi Piton….”

“Silenzio!! Se non ci fosse stato Severus, le cose sarebbero andate in maniera diversa” ringhiò l’Oscuro

La riccia, chinò la testa e obbedì al suo padrone. Poi L’oscuro tornò a prestare attenzione al suo pozionista, rimanendo in attesa di una riposta.

“Mio Signore, certo non è mia abitudine comportarmi come….questa massa di scalmanati senza un minimo di educazione, comunque per rispondere alla vostra domanda, si provo una gioia immensa al solo pensiero di non dover mai più sopportare il vecchio pazzo e tutta quella feccia di sciocchi senza cervello”

Voldemort rise malvagiamente e poi sibilò “Voglio concederti una ricompensa Severus, dimmi cosa desideri di più: fama, onori, ricchezze, donne, un posto di rilievo al ministero. Io esaudirò qualunque tua richiesta”

Severus chinò la testa in segno di riconoscenza e disse freddamente, “Vi ringrazio di questo immenso onore mio Signore, di certo non aspiravo a tanto. Per quanto riguarda la vostra generosa offerta, di ricchezza ne ho a sufficienza, le donne non hanno mai suscitato un grande interesse, ne tantomeno un noioso posto al ministero, per quanto riguarda la fama e l’onore credo sia più che sufficiente che gli altri maghi sappiano che sono un vostro fedele servitore…..ma c’è una cosa che vorrei……” e uno scintillio pericoloso, comparve nei suoi occhi oscuri.

“Allora parla” sibilò l’oscuro quasi infastidito dal discorso del pozionista

“HOGWARTS, mio Signore. Voglio il posto del vecchio” sibilò Severus

Voldemort lo fissò come stordito e sorpreso, poi rise e infine rispose “Severus, non ti sono bastati 15 anni in quel posto, pensavo odiassi stare li. Dimmi il perché?”

“Voglio vendetta, per tutti quegli anni in cui sono stato costretto a piegarmi ai loro voleri, con mio sommo disgusto, per tutte le volte che mi hanno sottovalutato. Voglio plasmare le giovani menti di tutti quei marmocchi, voglio che tutti possano diventare dei seguaci fedeli quanto me, questa è l’unica cosa che desidero davvero, mio Signore”

Voldemort annuì soddisfatto, Hogwarts era una conquista importante, e poi aveva sempre pensato che plasmare le giovani future leve, era di vitale importanza per garantire una schiera di servitori leali, e chi meglio di Severus Piton, poteva ricoprire quel ruolo ((Uhm avevo già pensato di affidargli questo compito, ma il fatto che lui lo abbia chiesto come ricompensa, va oltre le mie aspettative, molto bene)) poi sentenziò “Hogwarts è tua Severus!! Fanne buon uso”

Piton si inchino leggermente con il busto e poi rispose “Vi ringrazio infinitamente, mio Signore” ((Li terrò al sicuro Albus, come ti ho promesso, farò tutto quello che posso per proteggerli dall’oscurità, finchè non sarà arrivato il momento)), poi si congedò, uscì dalla villa, si smaterializzò sulla soglia della sua casa a Spinner’s End, aprì la porta, ed entrò in salotto, e prese del costoso whisky di puro malto dall’armadietto dei liquori. Poi afferrò un bicchiere e lo riempì, e bevve il liquore ambrato tutto d’un fiato, poi si accomodò sulla sua poltrona preferita, quella vicino alla biblioteca e nel silenzio più assoluto, pensò ad suo mentore e mentre gli occhi diventavano sempre più lucidi, riempì nuovamente il bicchiere disse a basa voce “Ho fatto quello che mi hai chiesto Albus, ……..ancora una volta, ………..come sempre”. ((Almeno per stanotte voglio dimenticare: tutto quello che è successo, tutto quello che devo fare. Domani troverò un modo per andare avanti, ma adesso voglio solo ascoltare il silenzio)) e continuò a bere un bicchiere dopo l’altro finchè non vide più lo sguardo gentile di Silente nella sua mente, finchè non sentì più le sue ultime parole, e alla fine perse conoscenza.

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Harry era sconvolto, il dolore che sentiva dentro era lacerante, erano passati solo due orribili giorni dalla morte di Silente. Il termine della scuola era stato anticipato di una settimana, e lui era stato immediatamente portato a casa degli Weasley. Quanto aveva desiderato in tutti quegli anni di poter trascorrere le sue estati alla Tana, circondato dai suoi amici, circondato da quella che considerava la sua famiglia: che lo aveva accettato, che lo aveva amato sin dal primo istante. Ma ora quel posto gli sembrava troppo piccolo, troppo affollato di persone che lo soffocavano con il loro amore, con le loro attenzioni, con le loro domande, che si offrivano di dargli un aiuto, ma non potevano, nessuno poteva aiutarlo.

“Ehi amico stai bene?” disse Ron

Harry sbuffò “Si Ron sto bene, per favore smettetela di chiedermelo”

“Scusa è solo……. che sai ……siamo tutti…….preoccupati”

“Lo so, che siete tutti preoccupati per me e vi ringrazio, ma non dovete” poi si alzò dal divano e andò nella sua camera, quella che condivideva con Ron, entrò e chiuse la porta dietro di se sperando di chiudere anche il resto del mondo fuori. ((Basta, sono stanco, non voglio ascoltare, non voglio parlare, non voglio fare niente che non sia stare qui in silenzio, ho bisogno solo di questo, silenzio nella mia testa e nel mio cuore))

Il rosso prese posto al tavolo, prese un muffin e poi vide sua madre rientrare dalla porta d’ingresso.

“E’ tornato in camera, mamma prima che me lo chiedi” disse Ron

“O santo cielo, quel ragazzo, non può stare tutto il giorno in camera da solo, ora vado su a parlargli”

“No mamma, lascialo in pace a detto che vuole stare da solo”

“Non dovrebbe…” ma il discorso fu interrotto, da un lampo verde che usciva dal camino.

“Remus! Hermione! Siete già qui” disse il rosso.

La riccia lo abbracciò e con voce quasi singhiozzante disse “Ron”

“Mione? Che-che succede?” chiese il ragazzo.

Remus, spiegò a lui e a sua madre, che la ragazza prima di lasciare la sua casa babbana, aveva deciso di obliviare i suoi genitori per tenerli al sicuro dai mangiamorte, che quindi avevano dimenticato di avere mai avuto una figlia.

“Mi dispiace tanto Mione” sussurrò il rosso, tenendole la mano

Poi Ron e sua madre raccontarono ai nuovi ospiti, che erano molto preoccupati per Harry, perché il ragazzo quasi non mangiava, non aveva voluto parlare con nessuno di quello che era accaduto al castello e che si rifiutava quasi di uscire dalla sua stanza.

“Oh Ron, dobbiamo fare qualcosa “ disse la riccia

“No lasciamolo in pace per un paio i giorni, poi ci penserò io” disse Remus, e poi si rivolse direttamente alla sig.ra Weasley “Molly non preoccuparti, Harry è forte, ma dobbiamo lasciargli il suo spazio, fate come vi chiedo per favore”

Nel pomeriggio Remus salì al piano di sopra, per salutare il ragazzo, per dirgli che gli era vicino e che non avrebbe fatto alcun genere di pressione, per spingerlo a parlare. Harry rispose che era molto felice di vederlo e di avergli dato la sua disponibilità, ma era evidente che nulla avrebbe potuto renderlo felice in quel momento.

I giorni passavano lenti e tutti uguali, senza uno scopo, senza un perché. Ma lui uno scopo ce l’aveva, ed era un compito importante, doveva trovare gli Horcrux per poi distruggerli, se voleva sconfiggere Vondemort. Così dopo circa una settimana di solitudine, decise che era arrivato il momento almeno di provare a reagire, perché la profonda sofferenza per la morte del preside e il dolore e la rabbia per il tradimento di Piton non sarebbero spariti in ogni caso, non poteva restare li seduto a far niente, doveva pensare a come trovare quei maledetti oggetti, quella era la sua missione, quella era l’unica cosa che contava davvero. Due Horcrux erano andati, ne mancavano altri 4 e Silente aveva detto che quasi sicuramente di trovavano ad Hogwarts celati da potenti magie che li proteggevano. Così si alzò al letto, scese al piano di sotto e prese posto a tavola insieme alla sua famiglia, mentre tutti lo fissavano, alcuni un po’ sorpresi, altri preoccupati. Così il moro si passò una mano tra i capelli e poi disse “Ehm …….scusate, so che eravate preoccupati……..ma ….ecco mi ci è voluto un po’……ma ora, forse ………mi sento meglio…….solo non fate domande”

Tutti i presenti annuirono compresa Hermione, che era la regina dei quesiti e degli interrogatori. La mattinata era stata abbastanza serena, dopo il pranzo Harry si ritrovò sulla veranda a parlare da solo con Lupin.

“Ehmmm Remus, sei venuto per restare?” chiese il moro esitante

“No Harry, ho delle faccende da sbrigare per l’ordine, ma sarò nei paraggi spesso” rispose l’uomo

Il giovane Grifondoro rimase un po’ deluso, Lupin era la figura più vicina ai suoi genitori e il migliore amico di Sirius. Il lupo si accorse dell’espressione delusa del ragazzo e disse “Sarò di ritorno tra una settimana, poi dovremmo discutere di come procedere Harry, so che Silente ti ha affidato un compito molto importante”
Solo l’aver sentito pronunciare il nome del preside, gli causò una stretta al cuore, mentre ricordava le sue ultime parole “Severus….ti prego”. Harry strinse i pugni, e la sua espressione si incupì.

“Harry! Che c’è?” chiese l’uomo

“Niente” ringhiò il ragazzo

“Harry, so che ci sono cose di cui non vuoi parlare, ma dovresti”

“Non ora”

Il lupo sospirò “Prima o poi dovrai farlo, e più aspetti più sarà difficile”

“Remus, per favore basta!!!” disse il Grifondoro infuriato

“Harry sono qui solo per te, come tutti gli altri”

“Voi-voi dovete smetterla, io non sono un bambino! Ho bisogno solo di stare in pace, è chiedere troppo!” urlò il ragazzo evidentemente sconvolto

“Harry, noi ti abbiamo lascito in pace e guardati, per amor di Merlino, quasi non mangi, e sono sicuro che non stai dormendo, Ron ha detto che metti gli incantesimi silenzianti di notte perché hai gli incubi, non vuoi parlare con nessuno di noi, come pretendi che non ci preoccupiamo pe te!!”

“Parlare non riporterà in vita Silente!!! E non …….non ucciderà quel bastardo traditore!” sputò con tutta la sua rabbia.

Lupin si avvicinò al ragazzo e disse “So che è stata dura, nessuno di noi si aspettava quello che è successo, ma noi tutti abbiamo delle cose da fare, la guerra è alle porte, Harry tutto sarà diverso d’ora in poi. Ma anche se non fosse così, dobbiamo trovare un modo per andare avanti in ogni caso.”

“Io….. non ci riesco…..al ministero, quella notte Voldemort ha detto che mi avrebbe tolto tutto…  e …lo sta facendo” ((Uno alla volta vi prenderà tutti e io…….non posso…….non voglio vederlo))

“Harry, lui non vincerà. Abbiamo perso Albus, ma l’ordine è ancora in piedi ed è perfettamente funzionante guidato da Minerva e Kingsley, lui ha lasciato incarichi precisi per tutti. Dimmi quale compito ti ha lasciato”

Harry gli disse che non poteva rivelargli molto, perché lo aveva promesso a Silente. Gli raccontò quindi solo quello che poteva e cioè che doveva cercare delle cose, e che senza di quelle Vondemort non poteva essere sconfitto. Remus rispose al ragazzo che avrebbe avuto bisogno di continuare gli allenamenti che aveva iniziato ad Hogwarts, evitando volutamente di pronunciare il nome di Severus davanti a lui. Il lupo si era accorto che il moro era molto scosso per il tradimento del pozionista, molto più profondamente di quanto avesse mai potuto immaginare. Il giorno dopo controvoglia, Harry si sforzò di riprendere a duellare, ma il risultato fu disastroso, ogni volta che Il Grifondoro si metteva in posizione ricordava le istruzioni di Piton, e questo lo rendeva folle di rabbia, e quindi gli era quasi impossibile controllare la sua magia. Così dopo una mattinata di fallimenti in cui non era riuscito nemmeno a produrre uno scudo decente, era tornato ad isolarsi completamente frustrato, quello fu solo il primo orribile giorno di molti altri quella settimana.

Una mattina mentre Remus era seduto in cucina con Molly e Arthur, un piccolo gufo color argento, lasciò cadere una piccola pergamena che riportava un brave messaggio:

Domani, ore 10 del mattino, al posto che sai
Il mio cuore è rosso e oro


I coniugi Weasley, osservarono l’uomo e poi Arthur chiese “Remus nessuno può inviare messaggi qui, chi ti scrive?”

“E’ un membro segreto dell’ordine, Albus mi aveva avvertito molto tempo fa, che se gli fosse successo qualcosa, questa persona sarebbe stata in grado di trovarmi, collaborava con lui da molto tempo, conosce tutti i suoi piani, i suoi programmi e saprà darci molte informazioni, anche se non so come. Mi ha chiesto di incontrarlo domani”

“Ma lo hai mai visto prima?”

“No Arthur, Silente non ha voluto, ha detto che non era necessario, che dobbiamo fidarci di lui, perché sarà lui a guidare l’ordine, dandoci le istruzioni per proseguire la lotta, ma senza rivelarsi, io sarò il tramite tra lui e l’ordine.”

“Che cosa? Come possiamo fidarci, di qualcuno che nessuno di noi ha mai visto, specialmente dopo quello che è successo con Severus. Io credo che non dovresti andare” disse l’uomo dai capelli rossi

“Albus avrà anche commesso un errore fidandosi di Severus, ma ha sempre avuto ragione su tutto il resto, mi fidavo del suo giudizio prima e continuerò a fare come mi ha chiesto anche adesso” disse pensieroso il lupo mannaro.

Il giorno successivo alle 10 meno 10 si trovava nel luogo previsto per l’incontro, in un giardino pubblico poco distante da Grimmauld Place, si accomodò su una panchina con un giornale in mano, quando vide un giovane uomo, poco più di un ragazzo, che si avvicinava a lui. Aveva i capelli mossi color miele, e gli occhi blu intenso molto scuri. Indossava pantaloni neri e una camicia a maniche lunghe dello stesso colore, e sul cuore sfoggiava una piccola spilla a forma di fenice.

Il giovane si accomodò accanto a lui e senza guardarlo pronunciò “Nel mio cuore arde ancora il fuoco”

Lupin rispose “Il fuoco rosso della passione”

Il giovane “Il fuoco della fenice, che risorgerà dalle proprie ceneri”

Il Lupo rispose “Il fuoco di coloro che credono nella vittoria”

E insieme recitarono a bassa voce “Sempre fedeli al lato della luce e ad Albus Silente”

Remus si voltò verso il ragazzo e si presentò tendendogli la mano “Piacere il mio nome è Remus Lupin”

“So perfettamente chi è. Io sono Alexander O’ Tulle, facciamo due passi, daremo meno nell’occhio” rispose freddamente il ragazzo ignorando il gesto di Remus.

“Sai pensavo fossi più vecchio, quando Albus mi ha parlato di te, mi aveva fatto intendere che fossi un suo vecchio e caro amico”

Quelle parole lo ferirono, come se il lupo gli avesse sferrato un pugno poderoso in pieno stomaco, ma aveva poco tempo non poteva concedersi esitazioni o sentimentalismi “Non sono qui per fare conversazione, ma per dirvi cosa dovete fare, su preciso ordine di Silente per portare avanti i piani che aveva previsto. Comunque se il problema è la mia età, sappia che sono più vecchio di quello che sembro” rispose sibilando

“Non volevo offendere è solo che mi aspettavo un altro genere di persona ecco tutto”((Però che caratterino))

“Prima di tutto, il Sig. Potter è dove dovrebbe trovarsi, cioè al sicuro con gli Weasley?”

“Si è con noi, è un luogo sicuro sorvegliato costantemente da vari membri dell’ ordine”

“Mi dispiace contraddirla, ma la Tana non è un luogo sicuro, dovrete spostarvi a breve, i Mangiamorte sanno dove siete e presto attaccheranno” disse senza nessuna emozione

“Ma questo non è possibile, la tana è sotto incanto Fidelius !!! E poi come sa dove siamo?”

“Le ho già detto che Silente mi ha messo al corrente di ogni cosa. Per quanto riguarda il luogo in cui risiedete, è vero che è sotto incanto Fidelius, ma avete dimenticato un particolare importantissimo, Piton lo sa, e sa come trovarvi. Non vi hanno ancora attaccato perchè stanno cercando di capire come rompere le barriere per far entrare tutti gli altri oltre a lui, ma vi assicuro che lo faranno presto” poi gli porse un piccolo pezzo di pergamena e aggiunse “Dovete portare il ragazzo qui, questo è un luogo sicuro che Albus aveva preparato appositamente per casi simili”

Remus lo fissò allibito e disse “Come hai queste informazioni?”

“Mi ha ascoltato prima quando le ho detto che Silente mi ha informato di ogni cosa? Ho le mie fonti, che sono le stesse che usava il preside”

“Mi scuso, ma capirai che dopo il tradimento di Severus, dobbiamo stare attenti e fidarci di una persona che non abbiamo mai visto prima e così giovane non è semplice”

“Lo capisco, ma non avete scelta o fate come vi dico, o prenderanno il ragazzo e la guerra sarà finita prima di poter anche solo pensare di iniziare a combattere”

“D’accordo, farò come hai detto. Come posso contattarti se ho bisogno di comunicare con te”

“Non puoi, lascia un messaggio Al Paiolo Magico solamente a Tom. Mi farò vivo io appena mi sarà possibile. Ah e un'altra cosa comunicherò unicamente con te! ”sentenziò Alexander

“E se dovesse succedermi qualcosa? Come potranno raggiungerti gli altri?”

“Ho un altro contatto, e no non ti dirò chi è, perché non sono affari tuoi. Ora devo andare fate come ho detto il prima possibile”

“Sarà difficile, i ragazzi non saranno felici ed Harry meno di tutti” disse Remus, pensando più ad alta voce che parlando con il suo interlocutore.

Il ragazzo lo fissò intensamente e poi disse severamente “E questo cosa significa? Siete voi gli adulti, i ragazzi non dovrebbero essere un problema. Poi credevo che Potter fosse stato preparato a lungo per questo momento, si sta allenando?”

Remus sospirò e rispose “No, è ancora molto scosso e si rifiuta di allenarsi e di fare qualunque cosa a dire il vero”

“Come? Dovete avere polso con quel ragazzo. Albus mi ha detto che è negli ultimi tempi era stato allenato da Piton e che aveva fatto dei grandi progressi, non potete lasciare che quel lavoro vada sprecato. Deve essere preparato, presto il Ministero cadrà e non ci sarà nessun posto sicuro!! Per nessuno, ma tantomeno per lui”

“Lo so, ma Harry non si è ripreso dalla morte di Albus e ancor di più dal…….” ma  evitò di finire la frase.

“Questo è assurdo!!! Non è un gioco, tutto il mondo magico piange la morte del grande Albus Silente, ma Tu-sai-chi non aspetterà che Potter o chiunque altro si riprenda prima di sferrare il suo attacco!!!” disse ringhiando

“Non è solo per quello, la cosa che lo ha colpito di più è il tradimento di Piton. Avevano legato molto negli ultimi mesi e ora si sente tradito e ferito, è solo un ragazzo di sedici anni, comunque farò in modo di trasferirlo il prima possibile. Grazie Alexander appena saremo nel nuovo posto, andrò al Paiolo magico e lascerò un messaggio a Tom”

“Bene, siamo d’accordo allora a presto” poi il ragazzo dagli occhi color zaffiro si allontanò indispettito e si smaterializzò.

((Non posso crederci, dannato marmocchio emotivo!!! Sapevo che il lupo non era in grado di gestirlo correttamente, per non parlare di quegli smidollati degli Weasley!!!)) pensò mentre attraversava il salotto, prese la sua bacchetta e ritrasfigurò se stesso, poi si guardò allo specchio, i suoi occhi ossidiana ardevano di una rabbia feroce, se Potter non si riprendeva sarebbe dovuto intervenire.
 

Ciao a Tutti,
come avevo anticipato, ecco il nuovo capitolo con trama vecchio stile Lady V. Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo lo sapete.
Approfitto per fare un piccolo annuncio, ho iniziato a scrivere anche un interattiva con la vecchia generazione, se volete dargli un occhiatina, si chiama Non tutto è sempre come sembra.
Ps non preoccupatevi questa la finirò per prima....
A presto
Lady

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Capitolo 12
*** Il braccio destro……dell’ombra e della luce ***


~~Capitolo 12 Il braccio destro……dell’ombra e della luce

Il girono successivo all’incontro con Il giovane Alexander, venne convocata una riunione urgente dell’ordine durante la quale, i membri si divisero apertamente in due schieramenti. Il primo aizzato da Malocchio che sosteneva che dopo quello che era accaduto con Piton, non era pensabile che l’intero ordine si affidasse ad un ragazzino sbucato da chissà dove, che nessuno a parte Lupin aveva incontrato in quell’unica occasione, il secondo era sostenuto da Remus che insisteva sul fatto che bisognava seguire il ragazzo dato che lo stesso Silente in persona lo aveva scelto per mandare aventi i suoi piani. Alla fine dopo lunghe, interminabili e animate discussioni, Minerva che era a capo dell’ordine, supportata dagli Weasley e Lupin che erano i diretti interessati, decise di spostare Potter e tutti gli altri nella nuova sistemazione suggerita dal “presunto” successore di Silente.

Il trio d’oro non era stato ammesso all’incontro, ma come di consueto avevano spiato il tutto con le orecchie oblunghe.

“Harry hai sentito?! Dobbiamo andare via dalla Tana” disse il rosso dispiaciuto ((Non voglio, noi…….. gli Weasley hanno sempre vissuto qui….. e ora….))

“SI Ron ho sentito, vedrai che sarà solo per un periodo” rispose distrattamente il moro

“Harry a cosa stai pensando?” chiese Hermione vedendo il suo amico, quasi del tutto assente.

“A niente…..dico davvero”

“Amico…….so che, continui a dire che stai bene, ma Harry ….tu non stai bene! In tanti anni che siamo amici, anzi fratelli, e con tutte le cose che ci sono capitate, non ti ho mai visto così. Dicci cosa c’è che non va”

Harry guardò i suoi amici, avevano condiviso tante cose insieme, belle e brutte, gioie e dolori, ma questo era diverso, non avrebbero capito cosa provava, perché a dirla tutta, non era chiaro neanche a lui. A volte si sentiva: triste, depresso e senza forze e un istante dopo arrabbiato e saturo di magia, tanto da poter distruggere tutto ciò che aveva davanti. La morte di Silente lo aveva gettato nella disperazione, ma il tradimento di Piton era stato addirittura peggio e ammetterlo a se stesso non era stato facile, figuriamoci confidarlo a Ron ed Hermione o a chiunque altro. Durante i mesi in cui aveva imparato un po’ alla volta a fidarsi del pozionista, si era sentito più forte e più sicuro di se stesso, e in un certo senso anche protetto, perché aveva la certezza di avere sempre qualcuno dalla sua parte, nonostante tutto. Ora tutto era cambiato di nuovo, era nuovamente solo e si sentiva vulnerabile, e poi c’era una questione che i due ragazzi non conoscevano, e che lo preoccupava enormemente, il legame di sangue . Harry non aveva la minima idea delle conseguenze che potevano esserci per quella decisione che aveva preso mesi prima, ma era sicuro di una cosa, se esisteva anche una sola remota possibilità che il condividere lo stesso sangue poteva danneggiarlo Piton l’ avrebbe trovata, sfruttata e probabilmente sarebbe morto in circostanze dolorose e orribili ((Come ho potuto fidarmi di lui, davvero….sono un vero idiota…non dovevo abbassare la guardia con lui, io lo sapevo fin dall’inizio, ma tutti continuavano a dirmi che sbagliavo e invece ………))

“Harry sei tra noi?” chiese la riccia

“Si, devo andare… scusatemi” poi si alzò per lasciare il soggiorno, per andare in camera. Poco dopo, entrò Remus, che gli fece un resoconto veloce dell’incontro, gli disse di preparare le sue cose, perché entro due giorni si sarebbero spostati in un nuova casa, che sarebbe stata più sicura per tutti.

“Remus, perché ti fidi di questa persona?” chiese il moro

“Perché mi fidavo di Silente Harry, e perché l’ho incontrato e credo che possiamo fidarci” . Certo era un azzardo, non biasimava gli altri membri eppure, quel ragazzo aveva qualcosa, qualcosa che lo aveva indotto a credergli, forse la sua sicurezza, la sua aria fiera nonostante fosse solo poco più di un ragazzino, non sapeva dirlo, eppure era così.

“Silente si sbagliava su alcune cose, e se è una trappola e finiamo tutti nelle mani dei Mangiamorte? ”

“Harry so che è tutto più difficile dopo quello che è successo, ma non possiamo perdere la speranza e la fiducia negli altri, solo perché siamo stati traditi da una sola persona. E’ vero Silente ha commesso un errore, ma questo non invalida tutto il suo lavoro, e tutte le sue scelte. Sarebbe sciocco pensarlo, non credi?”

Era proprio quello il problema, Harry non credeva più in molte cose. Ma non lo avrebbe detto a Remus, non lo avrebbe detto a nessuno, tutti si aspettavano che sconfiggesse Voldemort, come poteva dire che non credeva più di potercela fare, non che si sarebbe arreso, ci avrebbe provato e con tutte le sue forze, ma la verità era che adesso più mai, era convito che avrebbe perso e che sarebbe morto, così mentì e rispose “Hai ragione Remus” il Lupo gli scompigliò i capelli, gli sorrise e disse “Una volta che ci saremo spostati ricominceremo ad allenarci, dobbiamo tenerci in piena forma giusto?” Il moro annuì, ma non disse nulla.

Nei due giorni successivi alla Tana regnò il caos, tutti si stavano preparando al trasferimento, l’intera famiglia Weasley, Harry, Hermione e Remus. Al momento di abbandonare la vecchia casa, tutti erano tristi e malinconici, quello era stato il fulcro di molti eventi, e lasciarla alle spalle era davvero difficile per ognuno di loro. Così dopo aver dato a tutti abbastanza tempo per gestire la cosa, Remus prese la passaporta e un istante dopo si ritrovarono dentro una grande sala da pranzo. Il posto era molto ampio e confortevole, poteva ospitare tutti senza alcun problema.

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Severus era nel suo laboratorio a Malfoy Manor, stava pensando che ormai tutta la combriccola dei Grifondoro doveva trovarsi a Devil’ s Peack. I suoi pensieri furono introdotti da un timido bussare alla porta “Avanti”

“Ehm…. Se-Severus, posso…..entrare?”

“Vieni Draco” rispose seriamente l’uomo

“Posso darti una mano con le pozioni, se vuoi?” ((Spero che non mi mandi via perchè non voglio stare da solo. Ma non voglio la compagnia di tutta quella marmaglia leccapiedi che passa tutto il suo tempo ad osannare l'Oscuro... mi vengono i brividi solo al pensiero di vederlo ancora))

Piton guardò gli occhi argentei del suo figlioccio, sapeva che era scosso da quello che era successo alla torre. Il ragazzo non aveva parlato molto da quel giorno, e il suo atteggiamento spocchioso e altezzoso, era quasi un ricordo.

“Come mai sei qui, non hai nessun compito da svolgere?”

“No” disse sospirando ((E spero vivamente, che non ce ne siano altri a dire il vero))

“D’accordo, ma fa attenzione, sono per il Signore Oscuro” ((So quello che stai pensando Draco, ma non posso essere io a parlare per primo, dovrai trovare il coraggio di farlo tu, se vuoi il mio aiuto))
Il biondo annuì. Rimasero in silenzio a preparare ingredienti per più di un’ora, poi il ragazzo chiese esitante “Severus, ora che succederà?”

Piton lo guardò severamente e rispose “Tu cosa pensi? Il signore Oscuro prenderà il controllo di tutto il mondo magico, ucciderà tutti i suoi nemici e chiunque sia in grado di contrastarlo, e infine governerà il mondo intero come ha sempre desiderato e noi come suoi servi, lo aiuteremo”

Il biondo lo fissò, i suoi occhi erano pieni di angoscia e terrore alla sola idea di quello che sarebbe accaduto e rispose “E questo è un bene per noi tutti, …vero? Perché siamo dalla sua…. parte”

“Si Draco, sarà così finché non lo deluderai, e farai ciò che ti viene ordinato” il suo tono era freddo e cupo ((Mi dispiace ma devi capire, quello che ti aspetta… per il reso della tua vita))

“Posso farti una domanda? Perché lo segui…. Zio … Sev?” Piton alzò un sopracciglio, era molto tempo che il biondo non si rivolgeva a lui in quel modo, forse era un buon segno, forse era sulla strada giusta finalmente, desiderava ardentemente strapparlo dall’ombra che lo circondava prima che fosse troppo tardi.

Il giovane Serpeverde vedendo l’espressione cupa dell’uomo, si affrettò a scusarsi “Scusa, non intendevo mancarti di rispetto”

“Non lo hai fatto, è solo la verità… tu sei il mio figlioccio”

Il ragazzo sospirò sollevato, poi raddrizzò la schiena e con un po’ della vecchia arroganza chiese “Quindi, perché lo segui?”

“Perché SONO un Mangiamorte, e questo È IL MIO COMPITO. E’ il compito di tutti noi che abbiamo scelto questa via, servire il Signore Oscuro”

Il ragazzo abbassò lo sguardo, come sarebbe riuscito a diventare anche lui uno dei suoi seguaci, ogni volta che aveva partecipato ad un incontro, era stato orribile, persone torturate, e poi uccise brutalmente solo per il gusto di farlo. Perfino i mezzosangue non meritavano quel trattamento, è vero erano esseri inferiori, ma non voleva essere lui ad ucciderli.

“Draco, dimmi cosa pensi? Sai che puoi confidarmi qualsiasi cosa, ho sempre tenuto un occhio vigile su di te fin da quando non eri altro che un moccioso, non è diverso ora

“Lo so, perfino quando ho cercato di impedirtelo, e hai fatto molto di più che vigilare su di me, hai ucciso Silente al posto mio perché io non ho avuto il fegato di farlo"

Piton afferrò il biondo per il bavero e ringhiò “Dimmi che problema hai Draco. ADESSO!! Non ho tempo da perdere con delle stupide crisi adolescenziali”

“Io-io …. non voglio fare……tutto quello che lui mi ordina” balbetto il Serpeverde

Piton rise, poi lasciò il ragazzo e disse cupamente “Allora avresti dovuto pensarci prima” poi gli afferrò il braccio sinistro con forza, gli tirò su la manica scoprendo il marchio nero. “Guarda” ordinò severamente, ma il biondo continuava a fissarlo meravigliato “Garda il tuo braccio ho detto!! Hai fatto la tua scelta, forse non avevi considerato tutte le implicazioni del caso e i doveri che esso comporta vero? Lo hai fatto con estrema leggerezza, senza capire cosa saresti diventato e che prezzo avresti dovuto pagare. Io so che non sei come tuo padre Draco, perché non sei venuto da me? Io ti avrei aiutato a trovare una scappatoia”

“Aiutato a fare cosa? Io non avevo scelta!! Lo sai! Mio padre voleva che fossi un Mangiamorte, e lo volevo anche io” urlò il ragazzo, mentre stingeva i pugni. ((L'ho voluto davvero che stupido sono stato... Volevo solo rendere mio padre orgoglioso di me, volevo che tutti mi guardassero con ammirazione... ma non volevo questo...))

“Tutti hanno una scelta, anche quando non sembra, e tu non sei tagliato per fare il Mangiamorte. Hai ancora una coscienza, forse è un po’ arrugginita, ma ce l’hai…(( e hai un’anima ancora immacolata…non sottovalutarne l’importanza Draco…Ti spingerò a dirlo…me lo chiederai apertamente… solo allora ti aiuterò))

“Ma-ma cosa vuoi dire?”

“Se fossi venuto da me prima, io ti avrei aiutato a capire quello che hai imparato a tue spese, ora non avresti il marchio che ti rende schiavo del Signore Oscuro e saresti libero. Silente ti avrebbe protetto, se io glielo avessi chiesto. Lui non voleva che tu diventassi un assassino, che corrompessi la tua anima, quella notte …prima che gli altri arrivassero, ti ha dato una scelta, ti ha offerto il suo aiuto, non è vero?”

Il biondo tremò al ricordo dello sguardo compassionevole di Silente, che invece di provare a salvare se stesso, stava cercando di dargli un ultima opportunità. “Si, lo ha fatto, e io….. avrei voluto accettare…io non voglio essere un……suo….servo” sussurrò con le lacrime agli occhi.

“Sei uno sciocco!!!…… Non ti ho insegnato niente, potresti essere condannato a morte solo per averlo pensato!!” Poi con un movimento fulmineo afferrò il biondo per le spalle e sibilò “Questo non è un gioco, se avrà anche un solo sospetto del tuo ripensamento, se lo infastidirai, se lo deluderai, se non eseguirai i suoi orribili ordini, LUI TI UCCIDERÀ …… e credimi, godrebbe nel farlo, tu non conti niente per lui, come nessuno di noi “ disse con un sibilo mortale.

“La-lasciami …..Zio Sev……mi fai male” balbettò terrorizzato il ragazzo, i suoi occhi grigio perla esprimevano tutto il suo smarrimento.

“NO….. ripeti quello che mi hai appena detto……RIPETILO!!” urlò ((Devi dirmelo chiaramente, voglio che  trovi il coraggio di dirlo ad alta voce. Voglio che ricordi il momento preciso in cui hai preso la tua decisione con consapevolezza e in totale libertà))

“Co-Cosa?”

“Dimmi di nuovo quello che vuoi, o quello che non vuoi…..ADESSO!!”

“Io-io …. non voglio e-essere un Mangiamorte” disse implorante, mentre le lacrime gli scendevano sul viso cereo, si sentiva più leggero adesso, finalmente aveva avuto il coraggio di dirlo a qualcuno….qualcuno che sapeva lo avrebbe aiutato davvero.

Piton lo tirò a se e sussurrò “Ti aiuterò Draco, te lo prometto” ((Farò tutto ciò che è in mio potere per evitare che tu ti perda))

Rimase appoggiato al torace dell’uomo solo un paio di minuti, poi si ricompose. Lavorarono fianco a fianco per tutto il resto del pomeriggio distillando pozioni, nessuno dei due disse nulla, perché non c’era bisogno di nessuna parola, proprio come quando Draco era piccolo e aiutava il suo adorato Zio Sev nelle segrete di Prince Manor. Dopo mesi di tormenti e preoccupazioni, finalmente era sereno, si sentiva più leggero, il suo padrino lo avrebbe aiutato come aveva sempre fatto.
 

Due giorni dopo Piton ricevette il messaggio di Tom, quindi significava che Lupin era riuscito nel suo intento, Potter e gli altri Grifondoro erano al sicuro, così riferì al Signore Oscuro che aveva capito come abbattere le barriere della Tana e circa una settimana dopo il loro primo incontro, ci fu l’attacco. L’abitazione venne completamente rasa al suolo, dopo quel triste avvenimento e per le due settimane successive, Remus e Piton si scambiarono una lunga serie di messaggi, consegnati brevimano direttamente al paiolo Magico. Da un lato, Piton cercava di capire cosa combinava l’ordine e soprattutto Malocchio, che era quello che si era rivelato più diffidente nei suoi confronti, come aveva previsto, doveva evitare che si dividessero in più schieramenti e diventassero imprevedibili, mentre Remus continuava a domandarsi come Albus poteva aver affidato il comando dell’ordine e di tutta la guerra ad un ragazzino, nonostante si fosse dimostrato un eccellente stratega e di essere perfettamente in grado di gestire il compito assegnatogli dal suo predecessore.

 

Piton era seduto nel suo studio, pensando che un primo passo era stato fatto, Potter era sparito ed era irrintracciabile, ora doveva accertarsi che il marmocchio continuasse ad allenarsi, e se così non fosse stato doveva intervenire. Così inviò un nuovo messaggio al lupo fissando un incontro per il giorno successivo, non molto lontano dal luogo che aveva scelto la volta precedente, appena pochi isolati.

Erano circa le 11.00 del mattino, Severus Piton nelle vesti del giovane Alexander era appoggiato al tronco di un albero, fissando il laghetto che era il cuore di quel piccolo parco. Sentì un fruscio alle sue spalle, prese la bacchetta in mano e la puntò al collo di Remus esclamando “Ah sei tu”

“Siamo un tantino suscettibili, vedo….Buongiorno Alexander” disse Remus sorridendo

Piton emise un grugnito e poi chiese “Allora è tutto a posto?”

“SI grazie, il posto è magnifico, è stato difficile per tutti lasciare la Tana, ma…”

“Non mi interessa, l’unica cosa che mi importa è sapere che avete fatto ciò che vi ho detto. Hai avuto dei problemi con i membri dell’ordine?”

“Si molti, ma ho avuto l’appoggio di tutti i diretti interessati e di Minerva Mc Grannit”

Piton non rispose, si sentì a disagio, lui e la vecchia strega avevano sempre battibeccato, cercando di infastidirsi a vicenda, ma lui aveva provato sempre un grande rispetto per la donna, e lei nonostante cercasse sempre di farlo sentire ancora uno studente, gli era molto affezionata, almeno prima del suo plateale tradimento ((Ah Minerva, se solo sapessi chi hai aiutato, mi malediresti senza esitare))  infine disse “Bene ora dimmi di Potter”

Remus sorrise all’uso di quel tono “Cosa vuoi sapere di Harry …Alexander”

Il giovane dai capelli color miele alzò gli occhi al cielo e disse “Si è ripreso? Si sta allenando? Si sta preparando per eseguire gli ordini di Silente?”

“La risposta a tutte e tre le domande è NO. Ci ho provato, ma non ascolta…..nessuno”

((Dannato moccioso, se lo avessi sottomano, lo prenderei a schiaffi, possibile che non ha imparato nulla, che non sono riuscito a infilare nulla, in quella sua testaccia testarda!!)) Poi con tono glaciale disse “Incredibile, se non siete nemmeno in grado di gestire un ragazzino, come pretendete di combattere una guerra!!! Per Merlino devi dargli una motivazione, e ne hai una più che valida, vendicarsi del traditore,… vendicarsi di Piton”

Remus rise apertamente e poi rispose “E perché dovrei?”

Il pozionista rimase sorpreso, poi sibilò “Come scusami?”

“Ho detto perché dovrei……..Severus”

Piton lo fissò intensamente, come se volesse bucargli la testa, poi rispose sibilando “Da quanto lo sai?”

“Dal nostro primo incontro, credo….diciamo che non ti sei impegnato molto a ….nascondere i lati distintivi del tuo carattere socievole”

“Volevo lasciare aperta una porta in caso di necessità, e considerando che sei un idiota Grifondoro, ho dato per scontato che non ci saresti arrivato molto presto” disse incrociando le braccia.

“Lo so benissimo, che volevi che lo capissi, ma la domanda è perché?

“Non sono affari tuoi lupo, ma almeno questa farsa è finita…. non la sopportavo più. Ora gradirei che tu mi spiegassi, il motivo per cui non mi hai affrontato e perché ti sei fidato di me, dato che sapevi chi ero. Ho ucciso Albus, potrei avervi messi tutti in trappola portandovi a Devil’s Peack”

Remus sorrise nuovamente e poi rispose “Severus ti conosco bene, anche se pensi il contrario, e so dove è riposta la tua lealtà, mi fidavo di Albus e quindi anche di te. Dimmi piuttosto perché lo hai fatto?”

“Voi Grifondoro siete davvero degli sciocchi, sempre così leali, così fiduciosi, sono disgustato. E’ così che proteggi il tuo pupillo? Fidandoti di un MANGIAMORTE, che ha UCCISO il vostro Leader” sputò con tutto il veleno di cui era capace.

“Harry non è il mio pupillo, ma …il tuo se ben ricordo, ignorerò il resto. Rispondi piuttosto alla mia domanda o non ti aiuterò” il tono del lupo era cortese ma deciso.

Il ragazzo dagli occhi di zaffiro si avvicinò a lui e sibilò “Lupin, sono io qui che faccio le domande e tu rispondi, io ti dico cosa fare e tu esegui, non ho intenzione di discutere, non ho tempo per queste idiozie, ho una guerra da mandare avanti” ((Dannato lupo mannaro……non ho ne tempo, ne energie da sprecare con sentimentalismi, io non sono…. Albus))

“Severus, se dovrò spiegarlo agli altri devi dirmelo, o non…...”

“TU non farai niente di tutto ciò! Nessuno deve sospettarlo, né tantomeno saperlo. Mi hai capito? Se dici una sola parola, ti tolgo di mezzo e userò il mio altro contatto! E credimi non esiterò a farlo.”
Remus alzò le braccia, cercando di calmarlo “Ma non puoi fare tutto da solo, ragiona possiamo aiutarti, possiamo..”

Piton era livido, i suoi occhi blu ardevano dalla rabbia, le cose si stavano complicando, doveva dirgli per forza il dannato motivo altrimenti quell’idiota rischiava di compromettere tutto, così lo afferrò per la giacca e ringhiò” Albus sarebbe morto comunque, entro tre o quattro mesi al massimo. L’ho UCCISO su suo preciso ordine, per consolidare il mio ruolo di Mangiamorte presso il Signore Oscuro, che aveva dei dubbi in merito alla mia totale lealtà. Tu sei il mio contatto, solo perché hai dei rudimenti di Occlumanzia, e quindi sei uno dei pochi che può mantenere il segreto se venissi catturato. Ecco perché…. sei soddisfatto ORA? E non ti azzardare a chiedere altro, sai già troppo”

Remus capì che il pozionista non avrebbe detto altro, così rispose “Grazie, ero sicuro che c’era un motivo. Non ho creduto per un solo istante che fossi passato al nemico e non sono l’unico …se vuoi saperlo”, non ricevendo nessuna risposta aggiunse “Tu sai cosa deve fare Harry vero? Ci ha detto che è una cosa importante, come possiamo aiutarlo?”

“Si lo è, e non potete farlo, nessuno può, nemmeno io. L’unica cosa di cui ti devi preoccupare è che si alleni. Potter dovrà tornare ad Hogwarts quando inizierà il nuovo anno, lo farà sotto copertura e dovrà essere pronto ad affrontare quello che lo aspetta, Lupin non sarà Minerva la nuova preside”

“Cosa intendi?”

“Tra due settimane il ministero cadrà definitivamente, ci sarà un grosso attacco, il Signore Oscuro prenderà il potere, e nessuno può evitarlo. Hogwarts sarà sotto il mio diretto controllo, io ….sarò il nuovo preside, ma ci saranno alcuni Mangiamorte con me”

“Cosa? E tu vuoi che mandi Harry ad Hogwarts con i Mangiamorte! Sei impazzito?”

“No, è li che deve compiere la sua parte, se non riesce nel suo compito non abbiamo speranze di distruggere il Signore Oscuro, ne ora… ne mai”

“Lui non verrà, se sa che sei li, Severus devi dirglielo”

“Assolutamente no!! Non sa occludere la mente come si deve, e quindi non può e non deve sapere, vanificherebbe tutti i nostri sforzi. Lupin il segreto è l’unico vantaggio che abbiamo, se vengo scoperto prima che lui abbia portato a termine quello che deve, siamo finiti….. tutti quanti e il Signore Oscuro….. avrà vinto. Ci aspettano tempi duri.”

Non capendo a pieno tutto quello che il pozionista intendeva ma vedendo la sua grande determinazione, ripose rassegnato “D’accordo allora farò come vuoi. Ma non sarà facile, Harry è molto turbato…e questa notizia…non so come la prenderà”

“Non mi interessa, trova un modo, se non ci riuscirai, sarò costretto ad intervenire io e credimi, non vi piacerà. Non c’è scelta, lui deve odiarmi, e tu devi convincerlo ad allenarsi per affrontarmi”

“Severus…” disse implorando Remus, che non voleva causare un dolore così grande ad Harry, perché non lo meritava.

“Fa come ho detto Lupin!!” ringhiò infuriato, poi si portò le mani alle tempie massaggiandosi i lati della fronte e aggiunse “A proposito …ti è rimasta una sola dose di pozione antilupo vero?”

“Ehm…si come lo sai?” disse sorpreso dal cambio di argomento.

“Avevo fatto un calcolo, di quante lune piene ci sarebbero volute prima di doverti rivelare chi ero” disse freddamente il pozionista, poi aggiunse “Vieni qui tra una settimana, ti darò una nuova fornitura”, poi si voltò per andarsene, ma Remus lo afferrò per un braccio e disse “Non sei da solo, conta su di me, ti aiuterò in tutto quello che mi chiederai .… ma credo che stai sbagliando a non dirlo ad Harry, l’amore lo spingerebbe più della rabbia ad agire”

“Non rischierò di mandare tutto all’aria, per nessuno e per nessun motivo. Quando ho accettato di fare tutto questo ho giurato ad Albus che non avrei fallito, e non lo farò …. noi vinceremo alla fine. In questo momento, io sono il braccio destro dell’ ombra e….. il condottiero della luce, e non posso permettermi di perdere nessuno dei due ruoli Lupin…… fa solo come ho detto” poi si allontanò con passo fiero e con un espressione risoluta in volto ((Si Albus, porterò a termine il mio compito, il nostro mondo sarà libero ….. e tutti loro avranno un futuro senza un Signore Oscuro di cui preoccuparsi))

Ciao a tutti....
ci stiamo avviando al punto focale.....di questa nuova avventura.... che ne dite vi piace??
Fatemi sapere una vostra opinione ci tengo, lo sapete ormai.

AHHHHH mi stavo dimenticando ua cosa importantissima.... Per tutti gli amanti si Severus come me, ho pensato di scrivere un momento che ho sempre immaginato..... un regalino specale per Natale, per tutte le persone che leggono le mie FF... Lo pubblicherò la sera del 24 dicembre.... Sarà uno One Shot a parte... solo per lui....e per i suoi fan....

Grazie a tutti
Lady V

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Capitolo 13
*** il nuovo preside ***


~~Ciao a tutti,
prima la comunicazione di servizio ho fatto un piccolo errore nel capitolo precedente, nella scena tra Severus e Draco parlano del voto infrangibile, nella mia FF Sev non ha stretto il voto, quindi questa parte è stata corretta….. scusate ancora, troppe FF in testa….

E poi volevo scusarmi per il ritardo della pubblicazione di questo capitolo…. Ma le feste sono un vero casino  da gestire…. Ci ho messo molto di più del solito….spero che vi piaccia….e non preoccupatevi non la lascio incompiuta....
A presto
Lady V


Capitolo 13 Il nuovo preside

Due settimane dopo il loro ultimo incontro, il nuovo ministro della magia Pius O’Tusoe proclamò un nuovo vice, Amelia Bones. A questo punto il ministero era totalmente in mano al Signore Oscuro, tutte le sue più alte cariche erano ricoperte o dai suoi seguaci o da qualcuno che era in suo potere come con Amelia e Pius. Remus era seduto con il giornale tra le mani, nell’enorme sala da pranzo di Devil’s Peak, aveva un’espressione preoccupata mentre indugiava sulle foto della Gazzetta in prima pagina, mentre sorseggiava nervosamente il suo caffè pensò ((Severus aveva ragione, tutte le informazioni che mi ha fornito si stanno manifestando nel preciso ordine in cui me le ha esposte, ora Voldemort ha il controllo completo del ministero, quindi il prossimo passo sarà la sua nomina a preside di Hogwarts. Devo preparare Harry o andrà fuori di testa)). Così il lupo, decise che tenere il ragazzo il più occupato possibile era la cosa migliore da fare sia per farlo scaricare che per tenerlo concentrato sul su obiettivo, e poi aveva detto al pozionista che lo avrebbe fatto allenare, e se lo avesse visto un po’ più calmo gli avrebbe detto di Piton e della scuola.

Nei giorni successivi, Remus cercò in tutti modi di spronare Harry, prima cercando di parlargli, ma non ci fu nessun cambiamento degno di nota, poi lo convinse a riprendere gli allenamenti, ma i risultati erano davvero scadenti, passava da eccessi di calma apparente a scoppi di rabbia incontenibili.

“Harry, concentrati per favore” disse Remus

“Ci sto provando, è solo che non ……ci riesco” ((Mi sento come bloccato))

“E’ solo perché stai pensando ad altro. Questi sono incantesimi che hai imparato al tuo terzo anno, che se ben ricordo eseguivi ad occhi chiusi”

Il moro era frustrato, non riusciva a controllare la sua magia, sembrava quasi Finnegan, solo che i suoi incantesimi non facevano esplodere tutto, o almeno non ogni singola volta. E poi era stanco morto, la notte quasi non dormiva, faceva incubi orribili, in cui vedeva morire Silente e Sirius, e poi vedeva Voldemort e Piton che distruggevano il castello e uccidevano tutte le persone che amava.

Remus comprendeva lo stato emotivo di Harry, ma aveva riflettuto molto sulle parole di Severus e aveva ragione, non poteva dirgli la verità, era troppo emotivo e provato in questo momento, anche se detestava ingannarlo e nascondergli le cose. Dopo l’infruttuoso allenamento del pomeriggio, Remus vide Harry seduto sulla veranda, si avvicinò e si mise seduto accanto a lui “Harry domani andrà meglio”

Il moro lo guardò con rabbia e rispose “No non andrà meglio Remus”

“Ascolta ho parlato con Alexander, e mi ha detto una cosa, lui ha una vaga idea di quello che devi fare. Dimmi devi tornare ad Hogwarts vero?”

Il giovane Grifondoro fece una smorfia e poi annuì, tornare a scuola senza Silente sarebbe stata dura ((Sarà tutto diverso senza di lui, chissà come se la caverà la Mc Grannit come preside, e chi prenderà il suo posto come capocasa dei Grifondoro, spero sia qualcuno di decente))

“Harry devo dirti una cosa…una cosa molto importante e molto difficile da accettare, non sarà Minerva la nuova preside”

Il moro lo fissò sorpreso e poi disse “Cosa? Ma lei è sempre stata la vice preside, chi sarà allora?”

“Non so davvero come dirtelo, ma il nuovo preside sarà…..Severus Piton!”

Il giovane Grifondoro scattò in piedi stringendo i pugni, poi ringhiò “Se è uno scherzo, non è divertente” ((NO non è vero, non può prendere il su posto dopo quello che ha fatto!!))

“Mi dispiace non è uno scherzo, tra un paio di giorni verrà annunciato sulla Gazzetta del profeta. Te l’ho detto prima perché volevo fossi pronto” ((So che è dura, ma ce la farai devi solo ritrovare te stesso))

“Non sono pronto … per questo …. Da quanto lo sai?” disse il moro con un’espressione di puro dolore.

“Solo un paio di giorni, volevo aspettare che fossi più centrato, ma visto che le cose sembrano un po’ in stallo, ho pensato che era il caso di dirtelo ugualmente.”

Harry si passò nervosamente una mano tra i capelli ((Dannazione, perché deve essere sempre tutto così complicato, e orribile)). “E’ per questo che vuoi che mi alleni vero?”

“Senti tutti i maghi purosangue saranno obbligati a frequentare la scuola, le famiglie di coloro che non si presenteranno saranno arrestate, e probabilmente torturate ed uccise, quindi Ron e Ginny saranno obbligati a presentarsi. Ho discusso con Alexander della faccenda, ti presenterai sotto copertura, come cugino di Ron, sai gli Weasley sono talmente tanti che nessuno tiene più il conto di quanti sono in realtà” disse accennando un piccolo sorriso, cercando di stemperare la situazione “Una volta lì, potrai fare quello che Silente ti ha ordinato, ma ci sarà Piton e anche alcuni Mangiamorte, la scuola come il ministero è ormai sotto il controllo di Voldemort. Se intendi andare davvero, devi essere calmo preparato e pronto a tutto, te ne rendi conto vero?”

“Pensi davvero che lui non mi scoprirà, anche se ho aspetto diverso? Mi conosce troppo bene, mi ha studiato per un anno intero quel viscido bastardo, e forse aveva già premeditato tutto, proprio in vista di quello che sta succedendo adesso, e anche se così non fosse, gli basterebbe sfiorare la mia mente per sapere chi sono. Non sono così bravo in Occlumanzia … lo sai. Io non so se posso farcela, e poi non so se riuscirei a sopportare di vederlo al posto di Silente ogni singolo giorno…Remus questo cambia tutto” ((Si cambia tutto… sapere che è li fuori da qualche parte a godere dei successi del suo padrone è una cosa, ma averlo davanti…. e dover fingere di non sapere… è impensabile per me))

“Harry tu sei più in gamba di quello che credi, ce la farai ne sono sicuro. Cerca solo di trovare un po’ di serenità. Quello che è successo non è colpa tua.”

((Certo che lo è, IO mi sono lascito convincere da Piton che era dalla mia parte, ero presente quando lui ha ucciso Silente e IO non ho fatto nulla per impedirglielo, IO non sono riuscito a catturarlo quando ne ho avuto l’occasione quel giorno!!!)). Harry sosprirò pesantemente e poi guardò le onde infrangersi nella piccola baia sotto lo strapiombo dove si ergeva il grande maniero di Devil’s Peak e rimase li a perdersi nei suoi pensieri.

Due giorni, all’ora di pranzo Harry prese in mano la Gazzetta del Profeta. In prima pagina c’era un enorme foto di Severus Piton, con la sua solita espressione austera, e sotto un articolo che annunciava l’infausta notizia che Remus gli aveva già comunicato. Iniziò a leggere attentamente.

HOGWARTS NEL MIRINO DEL MINISTERO – avvio alle riforme

Il nuovo ministro della magia e il suo vice dichiarano che il nostro mondo ha bisogno di molte riforme, e un’attenta inchiesta ha rivelato che il settore scolastico è uno dei primi a beneficiare del loro urgente intervento, data la sua importanza nell’istruire le future leve di giovani maghi del nostro paese. In particolare è stata evidenziata la pessima gestione e i risultati a dir poco scadenti e mediocri del precedente preside che ricopriva quella carica, il defunto Albus Silente.

Il prestigioso ruolo è stato assegnato a Severus Piton, una mente geniale, una vera autorità che ha raggiunto il massimo livello del suo settore, il più giovane luminare nel campo delle pozioni che sia esistito fino ad oggi. L’uomo ricopriva con molta serietà, diligenza e dedizione la cattedra di pozioni, che a suo parere è sempre stata molto sottovalutata e considerata quasi una materia di scarso interesse, in quanto la maggioranza degli studenti non era in grado di soddisfare i suoi elevati standard, stabiliti unicamente per far eccellere i pochi dotati. Il nuovo preside appare un uomo severo e di poche parole, che dalla sua breve dichiarazione ha confermato quanto emerso dall’inchiesta del ministero.

“Albus Silente, da giovane è stato una delle menti più brillanti del nostro secolo, ma da ormai troppi anni era totalmente uscito di senno, forse per via della sua veneranda età. Ha gestito la scuola, in maniera assurda e sconclusionata, permettendo in particola ad alcuni studenti che egli considerava suoi protetti, di infrangere ogni regola vigente all’interno dell’istituto, ha manomesso le votazioni dei suddetti, per compensare la loro totale mancanza di talento magico. Ha incoraggiato in questo modo i loro comportamenti inappropriati e del tutto inaccettabili.”

Il nuovo preside afferma a gran voce, che le cose saranno totalmente diverse, la disciplina e l’impegno nello studio saranno i punti focali della sua gestione, mentre condanna duramente e apertamente i comportamenti ribelli, la mediocrità e l’indolenza.

“Tutti i maghi figli di famiglie purosangue, avranno l’obbligo categorico di presentarsi entro il 1 settembre, per partecipare alle lezioni. Cercherò in ogni modo di colmare le lacune rovinose che sono state perpetrate nei precedenti anni scolastici, in modo da evitare che la nuova generazione sia una manica di incompetenti teste di legno.”

E’ stato inoltre deciso dal ministro in persona che le famiglie che negheranno una corretta istruzione ai loro figli, verranno considerate sobillatori e traditori, e quindi verranno considerati dei veri criminali e verranno inseriti nella lista dei ricercati. Non saranno ammessi alle lezioni, i maghi impuri, quindi sarà vietata l’iscrizione ai ai sangue sporco.

Auguriamo al Predise Severus Piton di riuscire a raggiungere i suoi obiettivi, nel più breve tempo possibile, in quanto è interesse di ogni rispettabile famiglia purosangue che i suoi eredi siano degni dei futuri ruoli che ricopriranno nella nostra società magica.

Rita Skeeter



Harry accartocciò furiosamente il giornale e lo lanciò a terra e poi urlò “Bastardo…. come osa parlare così di Silente…Io….quando sarò ad Hogwarts, io lo ucciderò”

“E noi ti aiuteremo amico, quel dannato pipistrello dai capelli unti non può passarla liscia!”

“Ron!! Smettila di dire stupidaggini, Harry deve fare delle cose più importanti, che vendicarsi di Piton”

“Ma Mione ragiona, lui è un assassino, non merita di essere il preside della nostre scuola. Dovrebbe marcire ad Azkaban!!”

“Lo so e sono d’accordo con voi, ma le cose stanno così. Pensiamo prima ad aiutare Harry a cercare quello che deve, poi ci preoccuperemo di Piton”
Harry si sentiva esplodere, nonostante fosse a conoscenza della notizia già da due giorni, era furibondo e vedere la faccia di quel criminale in prima pagina era davvero inammissibile, era un insulto, era ripugnante. ((La pagherai, giuro che la pagherai. ((Si devo trovare gli Horcrux e li distruggerli… altrimenti Voldemort e Piton vinceranno…. io non lo permetterò, fosse l’ultima cosa che faccio in vita mia. Io troverò un modo e li sconfiggerò entrambi)) Così in tono più che risoluto disse “Remus hai ragione devo allenarmi prima di tornare a scuola, mancano solo 5 settimane, devi aiutarmi a prepararmi”

Il lupo annuì, era contento di vedere la carica e la determinazione di Harry, ma la motivazione che lo spingeva non gli piaceva affatto. Ma infondo era solo per quello che Severus aveva rilasciato quell’intervista, per colpire Harry e farlo reagire, ancora una volta la spia della luce aveva fatto ciò che era necessario a discapito dei sentimenti di tutti.

Il resto delle cinque settimane fu intenso il giovane Grifondoro si era impegnato al massimo, di giorno duellava con Remus, con i suoi amici, con Ninfadora o chiunque altro avesse del tempo da dedicargli, e la sera leggeva tutto quello che riguardava il castello di Hogwarts e poi sembrava ossessionato, dall’idea di vendicarsi di Piton. Remus era sempre più preoccupato, non gli piaceva vedere il moro con quella smania di vendetta, non era da lui, ma sapeva che a muoverlo erano in verità il dolore e la delusione di essere stato tradito, proprio come era successo a lui e Sirius con Codaliscia. Così si era incontrato con Severus per convincerlo a trovare una soluzione diversa, ma quando il pozionista sentì il resoconto di cosa era successo si era dimostrato molto contento e soddisfatto di ciò che aveva ottenuto, e gli aveva detto di non preoccuparsi, e che presto lui stesso avrebbe rivelato al ragazzo la verità.
Remus non era affatto convinto della scelta del pozionista in questa circostanza, ma si rese conto che non poteva fare altrimenti, la segretezza era tutto, quindi a malincuore accettò nuovamente le sue decisioni.

La sera successiva Harry era seduto sul suo letto, e stava preparando le cose da mettere nel baule, quando sentì bussare alla porta:“Si avanti”

“Ciao Harry, volevo vedere se avevi bisogno di aiuto per sistemare le tue cose” e poi prese posto sul letto del moro.

“Ehm no grazie, è tutto pronto” disse nervosamente

Remus guardava il figlio di uno dei suoi migliori amici, nel corso dell’estate lo aveva visto affrontare il suo inferno personale, prima si era chiuso in se stesso, poi si era depresso, e infine aveva lasciato libero sfogo alla sua grande rabbia ((Mi chiedo come reagirà quando saprà di Severus, perdonami Harry se avessi potuto ti avrei detto la verità)). Erano settimane che non lo vedeva sorridere, o con un’espressione serena in volto. “Harry ti senti pronto?”

Il moro alzò la testa dal suo baule e rispose “No, ma non ho altra scelta. Silente si fidava di me e io non lo deluderò” ((Tutti contano su di me e io cercherò di fare quello che devo))

“Allora concentrati su questo, ne abbiamo discusso altre volte, devi tenere un profilo basso, e ti prego cerca di non lasciarti sopraffare dal risentimento che senti per Piton, non è una priorità.”

“Odio Remus…non risentimento... e comunque lo so, me lo avete ripetuto un migliaio di volte” rispose irritato ((Si io lo odio per quello che ha fatto… e se ne avrò la possibilità gliela farò pagare))

Al lupo si strinse il cuore, pensando alle parole del ragazzo, le aveva dette con un tono duro, ma il suo viso esprimeva comunque tristezza. Così gli mise una mano sulla spalla e disse “Scrivimi, e se avrai bisogno di qualsiasi cosa troverò un modo per venire al castello o ad Hogsmeade”
Harry lo ringraziò e una volta che l’uomo uscì dalla sua camera, si mise a letto ma non chiuse occhio, era troppo turbato al pensiero che il giorno successivo sarebbe partito per Hogwarts.

Il mattino seguente fu il primo a scendere insieme ad Hermione, i due ragazzi si sarebbero presentati come due fratelli, Simon e Sarah Weasley. Remus non appena li vide li chiamò e consegnò ad entrambi un braccialetto in argento con una pietra rossa nel centro “Bene ragazzi, il braccialetto vi permetterà di restare trasfigurati senza l’ausilio di pozioni o incantesimi, quindi non dovete preoccuparvi di nulla non è legato alla vostra magia. Funziona in questo modo se prendete la bacchetta e pronunciate l’incanto Aperi, la pietra si aprirà e rivelerà un piccolo scomparto, dentro come potete vedere, c’è una piccola immagine di alcuni trisavoli di Ron. Questi sono oggetti magici molto potenti e rari, anche se veniste sottoposti a delle verifiche sul sangue o all’ingerimento di pozioni o incantesimi di qualsiasi genere, il vostro aspetto rimarrà quello di Simon e Sarah, l’unico modo per tornare voi stessi, è toglierli”

Poi Remus gli allungò due altre immagini, era una coppia di maghi dai capelli corvini “Sono dei lontani antenati di Sirius, potreste avere bisogno di non farvi riconoscere, come Grifondoro, specialmente tu Harry. Ah e un'altra cosa se usate l’incantesimo di disillusione sulla pietra il bracciale sarà visibile solo a chi lo indossa, fatelo sempre, potrebbero vietarvi di portarli altrimenti”

“Ma questo manufatto è geniale!!” esclamò Hermione affascinata.

Harry rispose solo “Grazie Remus, ci sarà davvero utile” ((almeno non dovremo preoccuparci di mantenere il nostro aspetto se le cose si metteranno male))

“Dovete ringraziare Alexander è stato lui ad inviarmeli. Buona fortuna ragazzi”

Subito dopo li raggiunsero anche Ron e Ginny, e poi i quattro ragazzi più gli Weasley raggiunsero la stazione di King Cross. L’atmosfera era molto diversa dal solito, non c’erano ragazzi che correvano entusiasti sul treno, e molti di loro sembravano preoccupati almeno quanto loro. Salirono e presero posto in uno scompartimento, dopo dieci minuti furono raggiunti da Neville e Luna.

“Ehi ragazzi” disse Ron

“Ciao Ron, Ginny….” Rispose Neville, poi guardò i due ragazzi dalla testa rossa e chiese “E loro?”

“Ehm… sono dei miei cugini, studiavano a casa, ma ora sai con l’obbligo….. devono venire ad Hogwarts”

“Peccato che proprio questo sia il vostro primo anno…comunque sono Neville Paciock piacere”

Harry ed Hermione si presentarono, gli dispiaceva di non poter rivelare la loro identità, ma Remus era stato chiaro, nessuno a parte Ron e Ginny e la Mc Grannit, doveva conoscere la loro identità.

I sei ragazzi parlarono di molte cose, Nevillle e Luna chiesero notizie di Harry, ma Ron rispose quello che era stato concordato, disse loro che era nascosto con alcuni Auror, e che si stava allenando in posto sicuro e in gran segreto.

Una volta raggiunto il castello, tutti li studenti furono riuniti tutti nella sala grande, Harry e gli altri erano sconcertati, l’atmosfera del castello era irriconoscibile, l’enorme stanza non era più un luogo di festa, il soffitto non era più incantato, ora l’ambiente era triste, cupo, poco illuminato. Il magnifico castello incantato di Hogwarts che aveva fatto sognare i bambini di ogni generazione ora sembrava un immensa prigione. Il consueto banchetto di benvenuto non era previsto, mancavano perfino i tavoli, mentre si guardava in giro, sentì i capicasa che ordinavano a tutti gli studenti di dividersi per casa e di disporsi ordinatamente per file, i primi anni davanti e gli studenti più grandi dietro.

La Mc Grannit si avvicinò ai fratelli Simon e Sarah e sussurrò “Non appena vi chiamerò venite avanti in assoluto silenzio, e sarete smistati nuovamente”. Harry ed Hermione videro lo sguardo preoccupato della vecchia strega e annuirono tristemente. Poi la donna guardò Harry e aggiunse “Simon mi raccomando controllo, il nuovo preside sarà qui tra qualche istante.”

A Harry si strinse lo stomaco, al solo pensiero di doversi avvicinare a quell’assassino, l’idea di essere a soli pochi passi da lui gli dava il volta stomaco, ma aveva un compito importante e non avrebbe fallito.
Un attimo dopo Piton fece il suo ingresso, ora era in piedi di fronte a loro, la sua postura rigida come al solito, la sua espressione più dura che mai. L’uomo lanciò un occhiata generale agli studenti e con tono glaciale disse “Bentornati ad Hogwarts, credo che abbiate notato già dalla vostra accoglienza che quest’anno le cose saranno … estremamente diverse”

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Capitolo 14
*** La nuova Hogwarts ***


~~Capitolo 14 La nuova Hogwarts

 

……“Bentornati ad Hogwarts, credo che abbiate notato già dalla vostra accoglienza che quest’anno le cose saranno … estremamente diverse”

Il nuovo preside fece un passo avanti in modo piuttosto intimidatorio verso gli studenti riuniti e con un tono di voce sibilante iniziò il suo discorso inaugurale ”Ci tengo a rimarcare, ciò che ho già ampiamento asserito nella mia comunicazione fatta all’intero mondo magico, quando ho accettato il ruolo di preside. Quest’anno non saranno tollerati in alcun modo, né i comportamenti indolenti e irrispettosi né tantomeno la mancata osservanza delle regole della scuola. Il nuovo regolamento è appeso in ciascuna delle sale comuni di ogni casa. Qualunque infrazione verrà severamente punita, quindi vi consiglio caldamente di dedicargli la vostra totale attenzione. I tempi in cui questa scuola veniva amministrata con leggerezza, condiscendenza è finito, ordine e disciplina saranno i principi fondamentali della mia gestione”

Harry sentì per la prima volta dopo mesi la voce di Piton, il suo tono era freddo e strascicato, detestava il suono della sua voce e ancora di più le orribili parole che aveva pronunciato. Cercò di restare il più indietro possibile in fondo alla sala, come tutti i primini e gli altri studenti che non erano stati ancora assegnati ad una della quattro case.

“Spero di essere stato abbastanza chiaro, ora procederemo allo smistamento in maniera ordinata, non sono ammessi schiamazzi di alcun genere” poi guardò in direzione della Mc Grannit “Vice preside prego”

La vecchia strega salì i tre gradini dove in genere era posizionato il tavolo dei docenti e con la sua solita calma e severità disse “Ora vi chiamerò uno alla volta, vi metterò il cappello parlante sulla testa e lui sceglierà quale sarà la vostra casa di appartenenza. Vi ricordo che non sono ammessi urla di incitamento o di disapprovazione”

Poi la donna chiese a tutti coloro che dovevano essere smistati di avvicinarsi, evocò uno sgabello e chiamò i primi nomi. ((Oh Albus ti si spezzerebbe il cuore se vedessi quello che sta succedendo, le cose sono così diverse adesso)) Poi osservò gli studenti di fronte a lei, non c’era gioia sui loro volti ((Non posso ancora credere che tutto questo sia reale, la nostra amata scuola…)). Uno dopo l’altro i ragazzi furono smistati, la maggior parte dei primini era finita in Serpeverde e Corvonero, c’erano alcuni Tassorosso e pochissimi Grifondoro, molti genitori erano attivamente coinvolti nella lotta e quindi latitanti, e altri avevano preferito fuggire all’estero piuttosto che inviare i propri figli ad un campo di addestramento per Mangiamorte in erba.

“… Simon Weasley”

Harry deglutì vistosamente quando sentì il suo nome, Hermione che era acconto a lui sussurrò “Forza puoi farcela, non guardarlo focalizza la tua attenzione sulla Mc Grannit o su di noi”. Il moro annuì, poi si fece largo tra gli altri studenti cercò di mantenere un’espressione neutra ma risultò inutile era troppo teso e nervoso. Salì i tre gradini in maniera molto rigida, poi prese posto sullo sgabello, evitò accuratamente di incrociare lo sguardo del pozionista, ma poteva sentire chiaramente che gli occhi di Piton, erano fissi su di lui, e che lo stava osservando scupolosamente. Harry sospirò pesantemente, poi la vicepreside gli mise il cappello sulla testa, non appena il vecchio oggetto toccò la sua testa rossa fiammante disse “Uhmm, come mai sei di nuovo qui?..... Eri stufo della tua vecchia casa? …..Ti avevo detto che avresti fatto meglio in Serpeverde!!”

Il ragazzo scosse la testa con vigore e rispose “No non è per quello che sono qui! Devo fare una cosa importante, ma nessuno deve sapere chi sono. Puoi per favore rimettermi tra i miei compagni?” chiese gentilmente il ragazzo

Il cappello rise “Uhm non sono sicuro…. che sia la scelta giusta…. segretezza…. astuzia, pianificazione, non fanno parte delle qualità dei Grifondoro….”

“Ti prego…. Ho bisogno dei miei amici….devo fare una cosa importante per il preside” disse in tono supplichevole

“Se è per il professor Piton,  allora la scelta giusta è …..”

“NO…. Silente, è per Silente…. Piton non è il vero preside, non sarà mai il preside di questa scuola! “

“Oh ma certo che lo è, e guarda che non è male sai……. ma se sei così deciso, allora sarà meglio GRIFONDORO!!”

Si sentirono diversi sospiri di sollievo nella stanza, poi il rosso si alzò e prese posto tra le fila dei suoi compagni Grifoni. Subito dopo fu il turno di Hermione, e il cappello capì che la ragazza aveva fatto la stessa scelta di Potter e così inviò nuovamente anche lei tra i Grifondoro.

Piton fissò i due ragazzi e scosse la testa, doveva tenerli d’occhio per cercare di facilitare il loro compito. Per quanto riguardava la Granger era sembrata abbastanza sciolta nei panni di Sarah Weasley, ma per quanto riguardava Potter il suo nervosismo era innegabile. ((Spero che quella testa di legno riesca a controllarsi o sarà difficile tenere a bada i Carrow))

Subito dopo l’assegnazione di tutti gli studenti, Piton presentò il nuovo corpo inseganti. La maggior parte erano quelli di sempre come la Mc Grannit, Vitius e molti altri, ma ce n’erano anche di nuovi, in particolare il vecchio insegnante di pozioni di Piton, il professor Lumacorno che a prima vista non sembrava poi così male, e due orribili individui, i fratelli Amycus e Alecto Carrow che insegnavano rispettivamente Arti Oscure e Babbanologia.

Dopo le presentazioni il nuovo preside ordinò a tutti gli studenti di andare nelle proprie case, di sistemare i propri effetti personali, informandoli che a breve i prefetti e gli insegnanti avrebbe perquisito i loro bagagli per requisire tutto ciò che era considerato illecito, tipo scherzi, oggetti magici di vario genere. “…Vi consiglio di consegnarli volontariamente in questa occasione, perché chiunque verrà sorpreso successivamente verrà punito”.

Harry camminava in fila con al fianco Ron e Mione e ringhiò “Bastardo, ha trasformato questa scuola in un inferno… “

“Cosa ti aspettavi da un viscido….unto….” sussurrò il rosso

La Mc Grannit che era al loro fianco li zittì “Silenzio non qui, anche i muri hanno le orecchie”

Una volta giunti alla torre i Grifondoro trovarono il famoso regolamento, era appeso in diverse aree della sala comune e in ogni camera. Era inquietante, praticamente vietava qualsiasi cosa divertente, non erano ammessi urla o scherzi, niente festeggiamenti, e c’erano orari per spegnere le luci, ore di silenzio, perfino il Quidditch era stato bandito!!

“Piton è pazzo! Non può farlo!” Urlò Ginny

La Mc Grannit vedendo le facce sgomente dei suoi leoni chiese a tutti di raggrupparsi intorno a lei e con uno sguardo molto infelice disse “Ragazzi, mi rendo conto che le cose sono molto diverse, vi chiedo di cercare di sforzarvi il più possibile di non trasgredire le nuove regole, la nostra casa sarà particolarmente svantaggiata, da questa nuova gestione”

Allora Harry fece un passo avanti e disse “Mi scusi professoressa, perché accettate tutto questo? Non è giusto lui non può… noi dobbiamo fare…” ((Dobbiamo fare qualcosa, non possiamo permettere che loro facciano questo alla nostra scuola))

La vecchia strega gli diede uno sguardo appuntito e poi lo zittì “Sig. Weasley lei è nuovo qui, forse suo cugino le avrà parlato di come funzionavano le cose prima. Purtroppo la scuola ha una gestione diversa, e alcuni degli inseganti sono come dire…pericolosi. Vi chiedo dunque di non fare assolutamente niente” poi fece una rapida panoramica sui suoi studenti e ribadì il concetto “Mi avete sentito tutti, nessuno deve fare niente!!”

Tutti i Grifondoro erano allibiti, non era dalla loro capocasa comportarsi in quella maniera, ma annuirono. Poi la vecchia strega prese in parte il trio d’oro e lanciò un muffliato e disse “Sig. Potter non stavo scherzando, i Carrow sono due Mangiamorte a pieno titolo e immagino si renda perfettamente conto di cosa questo possa comportare. Quindi vi chiedo di fare attenzione, io non ho alcuna autorità su di loro”. Harry sospirò, il suo compito sarebbe stato molto più difficile di quanto immaginava “Si professoressa ho capito perfettamente, farò attenzione”

Una volta sistemati i bagagli, venne effettuata la perquisizione, e furono requisiti molti effetti personali. Per fortuna Harry aveva tenuto nella tasca dei pantaloni il suo mantello dell’invisibilità.

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Draco camminava verso l’ufficio del suo padrino, chiedendosi perché lo avesse convocato, la scuola era appena iniziata, non aveva motivo per richiedere la sua presenza. Una volta pronunciata la passworld, si ritrovò davanti la porta e prima che potesse bussare sentì l’invito “Entra”

“Mi ha fatto chiamare preside?” disse in tono formale

“Si Draco, voglio parlare con te. Siediti”

Il biondo si rilassò lo aveva chiamato per nome, quindi potevano essere meno formali, così prese posto e poi scrutò attentamente il suo padrino, era seduto rigidamente dall’altro lato della scrivania che lo stava fissando con un intensità quasi soffocante “EHmm.. Zio…..Sev, cosa?”

Piton evocò un tè, e poi con un gesto risoluto allungò la tazza verso il ragazzo “Bevilo”

Il ragazzo alzando un sopracciglio e rispose “No grazie, non ho sete”

“Draco non era una richiesta, fa come ho detto” sibilò freddamnte

Il biondo allora chiese “Cosa c’è dentro?”

“Veritasserum” rispose mortalmente Piton, e per un istante calò il gelo nella stanza.

Il serpeverde si alzò in piedi e sibilò “Cosa? Pe-Perché? NO!! Io non lo bevo….non c’è bisogno...basta chiedere”

Il pozionista si alzò e ringhiò “Farai quello che ti ho detto, se vuoi restare qui!!“

Allora il ragazzo prese la tazza e buttò giù l’intero contenuto tutto d’un fiato. Severus attese una paio di minuiti, poi si avvicinò al suo figlioccio, e guardandolo direttamente negli occhi iniziò il suo interrogatorio.

“Come ti chiami?”
“Draco Lucius Malfoy”
“Sei un Mangiamorte?”
“SI”
“Ti consideri un Mangiamorte?”
“NO”
“Dove è riposta la tua lealtà?”
“In nessuno”
Piton rimase un attimo in silenzio e poi riprese “Vuoi che il Signore Oscuro vinca la guerra?”
“NO”
“Perché?”
“Non voglio essere suo schiavo e non voglio vivere nella paura”
“Ti uniresti ad Harry Potter per sconfiggerlo’”
“SI”
“Se ti dicessi che sono una spia, mi tradiresti per salvare te stesso o la tua famiglia?”
“Mai”
“Ti fidi di me?”
“Si”

Poi il pozionista prese una piccola fiala dal mantello, versò due gocce in un bicchiere d’acqua e disse “Bevilo, è sufficiente per me”. Il Serpeverde fece come richiesto e dopo un paio di minuti, in cui sembrava ancora frastornato, sussurrò “Non era necessario, non ti avrei mentito”

“Conosci l’Occlumanzia” ((E non avevo intenzione di invadere la tua mente con la forza per scoprire la verità… anche se avrei potuto, e poi voglio che tu capisca che sono disposto a tutto)) pensò, poi aggiunse “Dovevo avere la certezza assoluta. Mi hai detto di non voler essere un Mangiamorte e ti ho creduto fin dalla prima volta, ma ora dovrai dimostrarlo Draco, e la scelta che farai richiederà dei sacrifici” disse seriamente l’uomo.

“Lo so, ma sono sicuro” rispose il biondo con un filo di voce ((Ci ho pensato Zio Sev … non sono uno sprovveduto))

“Ti rendi conto che potresti perdere tutta la tua famiglia vero?”

“SI ……ma ….” Balbettò il ragazzo mentre abbassava lo sguardo ((Mio padre non capirebbe mai, non che lo abbia mai fatto o che ci abbia almeno provato. E mia madre….mi dispiace per lei, ma so che sarebbe felice per me, lei non voleva che fossi uno schiavo del Signore Oscuro)), poi disse fermamente “Sono sicuro…ho fatto la mia scelta”

“Molto bene, allora ascolta attentamente, perché ho molte cose da dirti”. Piton rivelò al ragazzo che era sempre stato dalla parte di Silente, gli svelò le motivazioni e le circostanze dell’uccisione del suo mentore, e gli disse che in quel preciso istante Potter, stava lavorando per sconfiggere l’Oscuro, e che lui lo avrebbe aiutato anche se il ragazzo era convinto del contrario.

Draco era praticamente esterrefatto da quelle rivelazioni, non poteva crederci così chiese “Ma allora perché lo hai trattato in quel modo? Io credevo…..che tu…. E se Potter vincerà cosa ne sarà di te?”

“E’ complicato, e non sono affari tuoi” Poi lo osservò studiando le espressioni del ragazzo e aggiunse “Sappi che sono disposto a tutto per difendere queste informazioni, non esiterò a fare ciò che ritengo opportuno pur di sconfiggere il Signore Oscuro”

Draco conosceva quello sguardo e quel tono dicevano a chiare lettere, chiunque si metterà sulla mia strada farà una bruttissima fine così farfugliò “Zio Sev…..Io….”

L’uomo si alzò nuovamente, fece il giro dell’enorme scrivania poi mettendogli una mano sulla spalla disse “Il Signore Oscuro non vincerà Draco, e anche se sembra assurdo Potter è la chiave per batterlo. Fidati di me”

“D’accordo …. dimmi cosa devo fare” sussurrò il giovane Serpeverde.

Rimasero li seduti uno di fronte all’latro, per gran parte della serata. Severus raccontò al giovane solamente quello che ritenne necessario, non voleva turbarlo ulteriormente, aveva già fatto una scelta che gli avrebbe cambiato la vita, ma gli disse chiaramente cosa si aspettava da lui. Al termine di quella lunga serata, il pozionista vide il suo figlioccio lasciare l’ufficio e pensò ((Draco sono orgoglioso di te, io sarò al tuo fianco e mi assicurerò che quando tutto sarà finito sarai una persona migliore e avrai ancora un futuro davanti a te.))

Il biondo camminava verso il suo alloggio, molti pensieri turbinavano nella sua mente ((Non posso crederci, che in tutti questi anni lo Zio Sev è stato una spia del vecchio, e che sta aiutando lo sfregiato a rischio della sua vita. Farò del mio meglio per aiutarlo e quando tutto sarà finito forse anche le cose con mio padre saranno diverse, poi in fondo che scelta ho….. o faccio lo schiavo per il Signore Oscuro finchè non mi uccide, oppure faccio come lo zio Sev sparando di non morire.))

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Il primo giorno di lezione non fu così diverso dal solito a parte l’interazione con i Serpeverde che si era rivelata molto più complicata degli anni precedenti, dato che si comportavano come se fossero i padroni assoluti della scuola, ed erano strafottenti e prepotenti con chiunque. Le lezioni si Pozioni invece si erano rivelate molto meglio del previsto, una vera sorpresa in effetti, il professor Lumacorno non era affatto male, aveva la pazienza di spiegare più volte i passaggi della preparazione ed era infinitamente più comprensivo di Piton.

Il secondo giorno Harry e tutti i Gridfondoro non ebbero la stessa fortuna, avevano due ore di Babbanologia che era stata inserita tra le materie obbligatorie. Alecto Carrow era una donna orribile, tutta la lezione era incentrata su quanto i babbani fossero indegni, violenti e ripugnanti. La donna sentenziò che avevano costretto i maghi a darsi alla clandestinità; e che quindi bisognava assolutamente odiarli e disprezzarli.

“Melino!! Ti rendi conto che questa racchia è perfino peggio di Piton!” sussurrò Ron all’orecchio del moro.

“Sono entrambe Mangiamorte…. cosa ti aspettavi” rispose innervosito il moro

Hermione era seduta accanto a loro “Non posso crederci che stiamo assistendo ad una lezione come questa, quello che sta dicendo è falso ed è assolutamente ingiusto!” disse incredula.

L’orribile donna si avvicinò al trio e con aria strafottente sibilò “Voi tre pensate di potervi permettere di parlare nella mia classe!”

“Ehm…no signora, stavamo solo concordando su quanto orribili sono i babbani” rispose Hermione prontamente, mentre Ron ed Harry la fissarono sorpresi. La donna annuì soddisfatta e poi si allontanò.

“Sei stata grande Mione” sussurrò il rosso, sapendo che quelle poche parole pronunciate dalla sua amica erano state un vero sacrificio per lei, ma così facendo li aveva tolti da una situazione che poteva diventare incresciosa.

Al temine della lezione, mentre tutti gli studenti uscivano dall’aula, Theodore Nott diede di proposito una spallata a Neville facendogli cadere i libri di mano.

“Razza di Idiota! Lo hai fatto apposta. Chiedimi scusa!” ringhiò il ragazzo

Neville guardò Nott dritto negli occhi e rispose “Sei stato tu a venirmi addosso!!”

“Oh Oh avete sentito! Qualcuno qui pensa ancora che le cose siano a loro favore…Allora voi Grifondoro siete perfino più stupidi di quanto immaginavo” disse beffardo il Serpeverde attorniato da Parkinson, Bulstrode, Tiger e Goyle, che ghignavano divertiti.
Il trio allora si portò al fianco di Neville, per sostenerlo. Poi Nott lo incalzò “Allora mi hai sentito, chiedimi scusa razza di scimmione senza cervello!”

“Te lo sogni Nott!!” rispose Ron facendo un passo in avanti, con aria di sfida.

“Lenticchia qualcuno ti ha dato il permesso di parlare? Credo proprio di no, faresti meglio a restartene al tuo posto traditore che non sei altro. OH ma ora forse dato che non sei più il tirapiedi di quello sporco mezzosangue di Potter, ora hai bisogno di farti notare in qualche altro modo vero?” e poi rise si gusto.

A quel punto Ron sguainò la bacchetta, e nel giro di pochi istanti tutti i presenti avevano le bacchette in mano, pronti a maledirsi a vicenda.

“Non osare parlare di Harry” urlò Ron, ma fu interrotto dall’arrivo del principe delle serpi.

“Ora basta Nott. Lascia perdere questi poveri idioti” disse con freddezza e distacco Draco.

Harry nei panni di Simon, fissava il platinato furente, ma Hermione gli mise una mano sul braccio, in modo da fargli intendere che non doveva fare nulla.

“Malfoy che diavolo vuoi! Non sono affari tuoi!” disse Nott infastidito dal suo intervento, mentre tutti gli altri fecero un passo indietro, per dimostrare al ragazzo che non erano d’accordo con il loro compagno. Il biondo allora si avvicinò ulteriormente, sfoggiando quella sua aria di superiorità e sibilò “Sai perfettamente che il preside non gradisce lotte all’interno della scuola” poi fissò il quartetto e aggiunse “10 punti da Grifondoro a testa …. Ora sparite, non sprecherò il mio tempo con dei traditori del proprio sangue come voi. Davvero con capisco, perché siete tornati? E tu pezzente hai avuto perfino il coraggio di portare altri come te….ma quanti diavolo siete? ” disse guardando disgustato Harry e Hermione  “Ora fate un favore a tutti, fate quello che ha detto Nott e poi andatevene, oppure vi porto immediatamente nell’ufficio del preside, e penso che nonostante la vostra stupidità, siete perfettamente in grado di capire che non è un idea saggia” terminò ghignando malvagiamente.

Neville allora guardò Nott dritto negli occhi e con evidente fastidio pronunciò “Scusa” e poi uscì, Il trio lo seguì di corsa, mentre i Serpeverde ridevano soddisfatti.

“Neville perché lo hai fatto!!” urlò Harry mentre insieme al resto del trio gli correvano dietro.

Il ragazzone moro si voltò e ripose “Senti Simon, non hai idea di quando sia orribile Piton. Preferisco umiliarmi davanti a quegli idioti piuttosto che avere a che fare con lui. Combatterò le mie battaglie quando serviranno a qualcosa, fino ad allora farò come ha detto la Mc Grannit. Sono sicuro che Harry avrà bisogno di noi quando tornerà e io sarò al suo fianco, in quel momento posso assicurati che pagheranno”

Poi in silenzio tornarono tutti nella sala comune, affranti e infuriati per quello che era appena successo.

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Il giorno successivo Piton era seduto nell’ufficio del preside, che non riusciva in alcun modo a considerarlo suo. Aveva preso posto sulla sedia che aveva sempre utilizzato quando veniva convocato dal vecchio mago. Stava fissando la mappa che aveva creato appositamente per controllare dove si trovava Potter, era molto simile a quella del malandrino, ma questa includeva qualsiasi stanza esistente nel castello, ed era capace di aggiornarsi se avvenivano delle variazioni nella struttura della scuola. ((Ah Albus, come diavolo facevi tu …. Il marmocchio e quì dovresti vedere la sua espressione…. Spero davvero si non essermi sbagliato a fidarmi di lui, sarà in grado di svolgere un compito così importante))

Il trio si stava dirigendo verso l’aula di Arti Oscure, la lezione più temuta da ogni studente. Amycus Carrow fratello di Alecto, era un Mangiamorte rozzo e gretto e disgustoso. La sua lezione si rivelò di gran lunga peggiore di quella di sua sorella. L’uomo pretendeva che gli studenti si lanciassero a vicenda maledizioni oscure, senza spiegarne gli effetti o i possibili danni che poteva infliggere, ma la cosa peggiore era che non si assicurava minimamente se erano in grado di respingerla. Ovviamente i primi a subire gli attacchi furono i Grifondoro. Fortunatamente quasi tutti avevano fatto parte dell’Esercito di Silente e quindi erano in grado di alzare uno scudo per difendere se stessi o un loro compagno. Amycus che era un uomo violento che amava torturare e aggredire chiunque gli capitasse a tiro, non era soddisfatto dell’andamento della lezione stava aspettando solo una provocazione da parte di uno qualsiasi dei ragazzi per potersi sfogare su di loro. I Grifoni erano stati bene attenti ad evitare qualsiasi tipo di comportamento scorretto, dato che la loro capocasa li aveva ampiamente messi in guardia la sera stessa in cui erano arrivati al castello. La lezione era quasi giunta al termine, quando sentirono l’odiosa voce dell’uomo dire “La prossima volta ci eserciteremo con le imperdonabili, ad eccezione dell’ultima per ovvi motivi, anche se è un vero peccato“

Quasi tutti gli studenti si voltarono inorriditi dalle parole dell’umo, ma nessuno disse nulla. Poi l’uomo aggiunse ghignando, “Forse tu Paciock, potresti dire alla classe cosa succede se una persona viene sottoposta alla maledizione Cruciatus troppo a lungo? Come stanno la tua sporca mammina e il tuo paparino?”

Il ragazzo si voltò furente e rispose ringhiando “Bastardo!” mentre stava sguainando la sua bacchetta sentì qualcuno alle sue spalle urlare “Reducto”

Il mangiamorte schivò la maledizione e mentre stava per maledire Simon che aveva scagliato l’incanto sentì un sibilò ”Basta!” e poi videro Severus Piton che marciava rigidamente verso di loro in turbinio di vesti nere.

“Preside questi mocciosi….stavo per punirli” ringhiò Amycus

Piton guardò i Grifondoro e disse freddamente “NO ci penserò io, e sarà un vero piacere. Chi ha lanciato l’incanto?”

Calò il silenzio e nessuno rispose, allora Piton li fissò con disgusto e sibilò “Datemi le vostre bacchette!”

I ragazzi stavano per protestare quando, il pozionista alzò la mano e sentenziò “Non osate dire una parola. L’unica cosa che voglio sapere è chi ha scagliato l’incanto. Se il colpevole non si fa avanti, vi punirò tutti a prescindere da chi è il colpevole”

Harry strinse i pugni e si maledì interiormente per non essersi trattenuto con Carrow ((Dannazione se usa la leggilimanzia su di me sono spacciato…ma non posso neanche permettere che se la prenda con tutti loro)), così fece un passo avanti e disse “Sono stato io “

Piton lo squadrò da testa a piedi “Ah Weasley dovevo immaginarlo, buon sangue non mente. Forza muoviti”

Ron ed Hermione si guardarono inorriditi e Il ragazzo disse “No sono stato io!!”

Piton si voltò lo fissò intensamente poi ringhiò “Mi stai mentendo Ronald Weasley? Forse non avete ben chiaro come funzionano adesso le cose in questa scuola. Servirai una settimana di detenzione con il Sig. Gazza” poi rese le bacchette a tutti tranne che a Harry, lo fissò e poi ringhiò “e tu muoviti!!”, Harry guardò i suoi amici come per rassicurarli, poi iniziò a camminare sospirò profondamente, pensando che era una delle poche volte che aveva detestato andare nell’ufficio del preside.


Ciao a tutti, 
ci stiamo avviando verso la fine della storia..... manca ancora un pò.... e devo essere onesta.....mi sto dedicando a molte cose.....Ho bisogno di un pò di sostegno.... da parte di chi segue la storia....mi piacerebbe sapere cosa ne pensate......
A presto Lady V

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Capitolo 15
*** Il tempo stringe ***


~~Capitolo 15 Il tempo stringe

Harry camminava un paio di passi dietro a Piton, era molto inqueto e aveva paura di restare da solo con il Mangiamorte che aveva ucciso Albus Silente. Aveva paura di essere scoperto e di mandare tutto all’aria, temeva di doversi confrontare con lui e come se non bastasse era anche disarmato. Una volta arrivati al Gargoyle di pietra, Piton agitò la bacchetta, ma non emise nessun suono, il moro pensò ((Ah certo figuriamoci, una parola d’ordine non verbale)).

Il pozionista prese posto alla scrivania e sibilò freddamente “Si sieda Sig. Weasley”

Harry fece come richiesto, ma gli si strinse il cuore a vedere il posto di Silente occupato dal suo odiato ex professore di pozioni.
“Ha letto il regolamento appeso nella sala comune della sua casa?”

“SI signore” riuscì a dire con uno sforzo enorme.

Severus strizzò gli occhi, e con estremo distacco disse “Allora mi domando come mai, dopo soli due giorni in questa scuola, si trova già di fronte al preside. Forse l’influenza di suo cugino, non è salutare per lei” ((O Forse è perchè ….sei sempre la solita testa di legno….ringrazia Merlino che sono dalla tua parte Potter!!!))

Il moro non rispose, ma sentiva il nervosismo e la rabbia crescere dentro di lui ((No Harry …. Ti sei preparato per questo con Remus….quando hai scelto di tornare, puoi controllarti….devi controllarti…..no deve sapere chi sei))

“A tal proposito, le comunico che verrà rinchiuso nelle segrete della scuola per tre giorni e tre notti, non potrà ricevere nessuna visita …. a parte la mia. Copierà i primi quattro capitoli di uno dei libri che troverà impilati laggiù in fondo” Sentenziò il pozionista indicando rigidamente i libri. “Ne scelga uno a caso, sono innocui” ((Così sarò certo che almeno per tre giorni eviterai di farti uccidere))

Harry si alzò e atterrito prese il primo libro, ma poi gettò l’occhio sul secondo il titolo era Storia, segreti e leggende del castello e dei fondatori di Hogwarts ((Questo potrebbe essere tutt’altro che innocuo Piton, non hai nemmeno idea di quanto potrebbe aiutarmi!)), così lo afferrò e tornò alla scrivania.

L’uomo vestito di nero, fisso il tomo poi ringhiò “Le consiglio vivamente di sforzarsi di seguire le regole d’ora in poi” poi si alzò, mise le mani dietro la schiena e camminando lentamente intorno alla scrivania aggiunse “Sa fino all’anno scorso, avevo per mia sfortuna uno studente irrispettoso, irritante, indisciplinato lei… me lo ricorda molto. Non ho potuto correggere il suo oltraggioso comportamento, per motivi indipendenti dalla mia volontà, ma posso assicurarle che questo non si ripeterà. Le restituirò la bacchetta al termine della sua punizione, se non avrà copiato i quattro capitoli, gliene assegnerò degli altri e resterà nei sotterranei finché non avrà terminato o finché non sarò soddisfatto del suo atteggiamento, e mi creda sono un uomo molto esigente. Sono stato abbastanza chiaro?” (( Ahh Potter togliti quell’espressione dalla faccia!!! Possibile che devi essere un libro aperto per chi ti guarda!! Poi il lupo si domanda perché ti tengo all’oscuro ….. il motivo è che sei un idiota Grifondoro emotivo e sentimentale!!! Ecco perché!!))

Il moro strinse i pugni ma riuscì a dire “Si Signore”

“Bene, mi segua” ghignò soddisfatto il preside. Poi in assoluto silenzio, percorsero gran parte del castello, finchè non giunsero in prossimità del vecchio studio di Piton, mentre sorpassavano gli ex alloggi del pozionista Harry fu investito da un’infinità di pensieri e ricordi, aveva passato molto tempo nelle stanze private dell’uomo, aveva urlato contro di lui, aveva pianto a causa sua e per le rivelazioni che gli aveva fatto su sua madre, sulla sua vita, si erano insultati…. scontrati e riappacificati e alla fine in quel luogo Harry gli aveva donato la sua fiducia e Piton aveva promesso di aiutarlo a qualsiasi costo ((Sembrano così lontani quei momenti adesso…ora siamo solo due nemici, ma c’è stato di più…molto di più)), di colpo l’uomo si fermò, aprendo una porta cigolante ordinò “Dentro! Verrò tra tre giorni esatti”

Il moro annuì ed entrò in quel luogo freddo e inospitale. Al suo interno c’era solo una piccola finestra, la luce era scarsa, in un angolo c’erano un lume, una branda e un vecchio tavolo molto piccolo con una sedia, mentre si guardava intorno, sentì la porta chiudersi alle sue spalle e i passi del pozionista mentre si allontanava.

((Bene allora cominciamo, devo copiare i 4 capitoli, ma posso leggerlo tutto… spero ci siano delle informazioni utili, in modo che quando uscirò potrò iniziare la ricerca degli Horcrux)), poi aprendo il libro notò qualcosa che non si era aspettato di vedere, la mappa del malandrino!! “Merlino, questa si che è fortuna! Se solo sapesse che favore mi ha fatto, si mangerebbe la sua bacchetta” disse sorridendo ((Quando mi ha restituito il mantello ha detto che non l’avrei mai più rivista…. Infatti non ci speravo più… mi sarà davvero di grande aiuto)) poi con rinnovato entusiasmo iniziò il suo lavoro.

Piton era seduto nuovamente nel suo ufficio, ora che Potter era al sicuro dai Carrow e aveva la possibilità di studiare il castello, doveva pensare a sistemare altre questioni, stava per scrivere una lettera a Lupin chiedendogli un incontro, quando sentì il suo braccio destro bruciare, il signore Oscuro reclamava la sua presenza immediata. Così si smaterializzò, quando riapparve era nel salone principale di Malfoy Manor, sentì una voce pronunciare poche parole “Severus vieni, unisciti a me”

Il pozionsita con il suo incedere aggraziato e sicuro si avvicinò al suo signore e fece un piccolo inchino con il capo “Mio Signore”

“Lascia stare le formalità, ho un compito importante da assegnarti”

“Sono ai vostri ordini mio Signore”

Voldemort si affiancò a lui e disse “Come noi tutti ben sappiamo, ho affrontato Harry Potter, in diverse occasioni e non ho avuto successo. Mi sono arrovellato per capirne il motivo, e dato che non sono le abilità del ragazzo a distinguerlo dagli altri, ho consultato degli esperti per così dire, e ho scoperto che la mia bacchetta e quella di Potter sono gemelle, quindi possiamo batterci e ferirci ma non ucciderci. Così in base a questa teoria al ministero ho usato un’altra bacchetta, ma nemmeno questa soluzione ha prodotto dei risultati apprezzabili dato che è ancora vivo”

Severus si irrigidì di colpo sapeva perfettamente dove voleva andare a parare l’Oscuro, così chiuse la mente e spinse in avanti alcune immagini ed emozioni ben precise, poi rispose “Qual’ è il mio compito dunque mio Signore”

“Voglio la bacchetta del vecchio Severus! Tu sei stato l’ultimo ad affrontarlo, voglio sapere dov’è finita. Ieri notte ho profanato la sua tomba, ma non c’era, mostrami di nuovo il momento in cui lo hai ucciso”

Così Piton guardò l’Oscuro dritto negli occhi, e si preparò alla sua invasione “ ….Draco con il braccio teso tremante….. e la sua voce fredda e carica  d’odio….”NO!!”….l’inutile supplica di un vecchio debole e sciocco che ha creduto ad un traditore….. “Severus, ti prego”….e poi le due parole che aveva sempre desiderato pronunciare in tutti quegli anni….”AVADA KEDARA”….. la sensazione d’orgoglio e compiacimento. Ogni fibra del suo corpo esultava per aver finalmente compiuto quell’atto tanto bramato….. dopo un paio di minuti Voldemort sibilò ”Ahh Severus non mi stancherò mai di vederlo, e dalla tua espressione so che è lo stesso” poi dopo aver sfoggiato uno dei suoi ghigni più perfidi continuò “Qualcuno deve averla presa dopo che Silente è caduto dalla torre, voglio che la cerchi”

Severus sentì una nausea improvvisa assalirlo, rivivere nuovamente quella notte era stato orribile, e cercare di spingere avanti sentimenti di soddisfazione e appagamento stavolta era stato più difficile, ma ci era riuscito, nonostante provasse invece un enorme dolore nel suo cuore, ma sfoggiando la sua impeccabile maschera di orgoglioso braccio destro rispose “Certamente non potrebbe essere altrimenti mio Signore. Farò come desiderate, ma non sarà facile, potrebbe essere ovunque ... ci vorrà del tempo”

“Non preoccuparti, non sei l’unico alla quale ho assegnato questo compito, ma tu sei quello sulla quale faccio più affidamento”
Severus chinò il capo “Vi ringrazio per la fiducia mio Signore”

Poi l’oscurò lo congedò, e Severus si smaterializzò direttamente nell’ufficio di Silente. Il pozionista camminava irrequieto, avanti e indietro ((Dannazione, è presto….troppo presto….. non siamo pronti ancora, devo cambiare i miei piani…. )). Così afferrò una pergamena e iniziò a scrivere un breve messaggio a Lupin:

Incontriamoci al solito posto dopo domani giorni alle 11.00

Alexander

Severus, trasfigurato in Alexnder, vide il Lupo seduto alla solita panchina, si avvicinò con passo sicuro e quando era quasi alle spalle dell’uomo disse “Non ho molto tempo …  non utilizzare il mio nome per nessun motivo”

Remus si voltò e con un aria molto tranquilla rispose “Buongiorno….Alexander”

“Ascoltami devi convocare l’ordine, alcuni di voi dovranno prendere le sembianze di Potter, e dovete farvi vedere in giro in posti diversi in tutta Londra e dintorni, in modo che i Mangiamorte si concentrino sulla ricerca del ragazzo…. Mi serve tempo, tempo che non abbiamo”

Il lupo lo fissò preoccupato “Non mi dirai il motivo vero? ……….Va bene lo riferirò a Minerva, ma Se…ehm Alexander…..lei si sta facendo più insistente, vuole incontrarti … Inoltre con la nomina del nuovo preside di Hogwarts l’ordine si sta agitando non sapendo dove si trova Harry…. Nessuno a parte gli Weasley e Minerva sanno che lui è ….”

“Taci…..” sibilò Severus, poi si pizzicò la punta del naso e rispose “D’accordo, dille che ci vediamo a Devils’ Peack domani sera…sistemerò i reparti in modo che possa entrare” ((Non avevo intenzione di rivelarmi così presto….. ma se non mi ucciderà a prima vista, mi sarà di grande aiuto a scuola))

Lupin guardò sorpreso il pozionista era la prima volta che acconsentiva ad una sua richiesta senza inveire o almeno protestare “Come stanno Simon e Sarah?”

Piton lo fulminò con lo sguardo e ringhiò “La so tutto io sa fingere meglio di quanto immaginassi….. la testa di legno è una frana…. ma per un altro giorno è al sicuro…poi dovrò inventarmi qualcosa…. Ecco perché mi serve l’aiuto di Minerva” ((così sarò corto che in mia assenza qualcuno vigilerà su di lui, qualcuno di cui si fida))

Remus accennò un piccolo sorriso, nonostante le parole che aveva usato, sapeva che Harry era in ottime mani almeno per quanto riguardava la sicurezza, era perfino peggio di Malocchio a volte.

La sera successiva verso le 21 Remus e Minerva erano seduti al grande tavolo della cucina di Devil’s Peack.

“Remus dove sono gli Weasley?”

“Da Kinsley a predisporre un piano per i primi due avvistamenti del falso Harry. Alexander è stato esplicito nessuno a parte noi due doveva essere presente stasera”

“Sono davvero curiosa di vedere questo fantomatico Alexander, mi chiedo perché Albus non mi abbia mai parlato di lui…forse….” Le parole dalla vecchia strega furono interrotte da un bagliore verde che proveniva dal camino. Con estrema eleganza, ne uscì un ragazzo da capelli color miele e gli occhi color zaffiro.

“Buona sera” disse in tono serio il ragazzo

La donna guardò sconcertata prima il ragazzino che aveva davanti, e poi Remus " Tu sei Alexander? Ma sei poco più di un ragazzino!! Albus doveva essere impazzito per lasciare tutto in mano a…”

“Si, si lo so…sono troppo giovane…bla bla…bla” disse con aria strafottente Severus ((Ah mi sembra di essere tornato allo scorso anno, quando ho dovuto fingere di aver perso la memoria))

Minerva lo fissò con uno dei suoi sguardi appuntiti che avrebbe fatto correre un intero gruppo di studenti e disse “Guarda il tuo tono potrei essere ….”

Il ragazzo ghignò e con tono sprezzante sibilò “Perchè non glielo hai detto Lupin!!”

Remus si avvicinò alla donna e disse “E perdermi tutto il divertimento? E poi scusa ma voglio arrivare alla prossima luna piena”
Poi si avvicinò rivolgendosi direttamente alla vecchia strega ” Minerva calmati, per cortesia sediamoci e…potresti gentilmente consegnarmi la tua bacchetta? Sai per questioni di sicurezza”

“Assolutamente no! Quale motivo ti spinge a chiedermela….e per la sicurezza di chi?” rispose la Grifondoro severamente

“Ehm per quella di tutti…. credo” disse cercando di mascherarlo con dei colpi di tosse il lupo mannaro.

“Ahhh Basta!! Facciamola finita con questa messa in scena patetica!! ...Minerva siediti per favore…dobbiamo parlare”

“Come osi parlarmi in quel modo, e non ti azzardare a dirmi cosa fare ragazzino screanzato…..altrimenti” ma non riuscì a terminare la frase, perchè Severus con un colpo di bacchetta, sciolse l’incanto che mascherava il suo aspetto.

La vecchia strega afferrò la bacchetta e poi con enorme disprezzo disse “Severus….. cosa hai fatto a Remus? E’ sotto Imperio? Confundus o hai usato una delle tue pozioni? Non ti è bastato …… quello che hai già fatto?”

Piton puntò la sua bacchetta contro la Grifonforo e rispose “Non ho fatto nulla di quello che credi. Ascolta…se metti giù la bacchetta ti do la mia parola che farò altrettanto”

La donna lo fissò dritto negli occhi…. Quegli stessi occhi che aveva visto un infinità di volte, sapeva che il Severus che credeva di conoscere aveva una sola parola…ma il Mangiamorte che aveva di fronte no, aveva ucciso Albus.

Lupin si alzò e le mise una mano sul braccio della strega e disse con calma e serenità “E’ sempre stato dalla nostra parte Minerva fa come dice, se ti fidavi di Albus fidati anche di lui.”

La donna abbassò lentamente il braccio e con tono aspro affermò “Non farmene pentire” e poi prese posto vicino a Remus da lato opposto del pozionista.

((Ahhhh Merlino e questi due vogliono guidare una guerra!!! Beh almeno lei mi ha messo in dubbio per quanto 5 minuti? E’ bastato il nome di Albus per…..La disgustosa lealtà dei Grifondoro almeno stavolta è andata a mio vantaggio)) Poi prese posto e chinando la testa disse “Ti ringrazio Minerva. Mi rendo conto che non è facile, ma sono pronto a dirti quello che posso”

Lei lo guardò in cagnesco e severamente asserì “Farai meglio ad essere molto esauriente Severus”

Piton raccontò della maledizione che aveva colpito il preside, del motivo per la quale lui gli aveva chiesto di ucciderlo, e di come aveva gestito le cose fino a quel momento, e alcune parti dei piani futuri. “Ora ho bisogno del tuo aiuto…Potter deve trovare degli oggetti, all’interno del castello sono di vitale importanza per tutti….avrà bisogno del tuo sostegno. Inoltre credo sia necessario addestrare gli studenti, penso che il modo migliore sia ricreare l’esercito di Silente, ma suggeriscilo a qualcuno del trio, non deve partire da te, se dovessero scoprirlo sarei costretto ad allontanarti e mi servi al castello”

Dopo un momento di silenzio la Grifondoro si alzò in piedi sbottò ”Severus Piton come hai potuto!!! Hai lascito che tutto il mondo magico pensasse che hai ucciso Albus!!! Perché non me lo avete detto tu e quel vecchio testardo…..Dovrei maledirti fino alla fine dei tuoi giorni!! E non pensare che non mi dirai tutto il resto, mi hai sentito SEVERUS! Basta con questi indovinelli ora mi dirai ogni cosa siamo intesi!”

Piton sbuffò sonoramente ((Era meglio se mi schiantava…almeno non avrei dovuto sorbirmi le sue prediche)), ma in fondo molto in fondo era contento, tra loro c’era sempre stato un rapporto di grande stima non che lo avrebbe mai ammesso davanti a qualcuno, ma si sentì sollevato. “Se hai finito, ho ancora una cosa da dirvi, anzi è più una richiesta”

I due Grifondoro lo guardarono e annuirono sorpresi, poi il pozionista aggiunse “Qualcuno mi sta aiutando, se mi succede qualcosa voglio che gli sia garantita l’immunità in caso di vittoria”

“Di chi stai parlando Severus, hai detto che ero l’unico a sapere di te”

“E’ Draco”

“Cosa il figlio di Lucius? Ma io credevo …..Harry ha detto che ha preso il marchio?”

“Ha commesso un errore, e ora sto facendo per lui quello che Albus ha fatto per me” disse con uno sguardo di profonda tristezza.

“Certamente Severus, ti do la mia parola. So che Albus era convinto che saresti riuscito a far ragionare quel ragazzo”
Poi la discussione proseguì sempre con molta animosità. Il pozionista infine chiese anche alla Strega di non rivelare a nessuno e per nessun motivo le informazioni che aveva ricevuto quella notte, e con molta riluttanza riuscì a strappargli il suo consenso.

“Bene ora devo tornare al castello, non vorrei che in mia assenza alcuni Grifondoro senza cervello, facciano delle sciocchezze” e ghignando apertamente si smaterializzò.

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Harry era seduto al piccolo tavolo, stava terminando di ricopiare le ultime due frasi, quando sentì dei passi provenire dal corridoio, così prese la mappa e se la infilò velocemente sotto il maglione, subito dopo udì un cigolio e poi la porta si spalancò dietro la sua schiena.

“Sig. Weasley”

Il cuore di Harry si fermò per un istante, e sperò con tutto se stesso che Piton, non lo avesse visto prendere la mappa ((Merlino fa che non se ne sia accorto. La mappa mi serve se voglio trovare gli Horcrux senza correre troppi rischi)), poi afferrò la pergamena e si voltò.

“Ha fatto quello che le avevo ordinato” disse con freddezza il pozionista

“Si signore”

“Mi faccia vedere” ordinò l’uomo, poi tese la mano e rimase fermo con una postura rigida in attesa. Harry si avvicinò, ogni passo verso Piton era come un passo verso l’oscurità, detestava l’idea di stargli così vicino. Il Grifondoro gli porse il libro e la pergamena, cercando di non guardarlo in faccia, pregando che il pozionista prendesse il suo gesto come un atto di sottomissione, ma la verità era che aveva paura di essere riconosciuto.

Il preside afferrò il tomo e la pergamena e diede una veloce occhiata al lavoro del ragazzo ((Capisco che non deve essere facile trovarti di fronte a me dopo quello che pensi sia successo, e … non lo è neanche per me Potter…. ma non ho avuto scelta))

“Bene può tornare alla torre”

Il rosso annuì e poi chiese “Potrei riavere la mia bacchetta?”

Piton allora la estrasse dal suo mantello e gliela passò “Sig Weasley, sono stato parecchio indulgente dato che è un nuovo studente, la prossima volta non se la caverà così facilmente, veda quindi di usare la testa. Atti simili non sono tollerati nella mia scuola”

Harry strinse la bacchetta tra le mani, e le sue spalle si irrigidirono, ma non disse nulla, poi passò a fianco del pozionista e si allontanò il più in fretta possibile.

Piton vedeva il moro allontanarsi, pensando che a breve avrebbe dovuto rivelargli la verità il signore oscuro presto avrebbe fatto la sua mossa e Potter doveva essere preparato (( Mi chiedo se realmente riuscirà a fidarsi di nuovo ….Albus ne era certo, ma io non ne sono così sicuro come potrebbe dopo quello che ho fatto per allontanarlo)).

Una volta tornato alla torre trovò i suoi amici ad attenderlo, non fece nemmeno in tempo a fare due passi che Hermione gli si fiondò tra le braccia “Simon!! Stai bene! Che è successo?”

“Si sto bene….. sono stato rinchiuso nelle segrete per tutto il tempo…. Ho dovuto copiare alcuni capitoli di un libro, niente di terrificante davvero”

I Grifondoro fecero tutti un sospiro di sollievo, mentre i suoi vecchi amici lo salutavano, vide Ginny avvicinarsi a lui con gli occhi lucidi, così le sussurrò con dolcezza “Sto bene sta tranquilla”

Ciao a tutti,
aspetto un vostro parere
Lady V

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Capitolo 16
*** La coppa di Tosca Tassorosso ***


~~Capitolo 16 La coppa di Tosca Tassorosso

Image and video hosting by TinyPic Erano passati alcuni giorni da quando Harry era stato rilasciato dalla sua reclusione nei sotterranei, aveva cercato di tenersi alla larga da qualsiasi tipo di situazione potenzialmente incresciosa e in particolar modo da Piton, come del resto ogni altro Grifondoro. La Mc Grannit era stata parecchio insistente sul fatto che dovevano restare più tranquilli possibile. Quel giorno a pranzo, uno degli sfortunati primini Grifondoro, consegnò a Harry un biglietto:


Vi aspetto tuti e tre nel mio ufficio
Dopo le lezioni prima dell’ora di cena
Professoressa M. Mc Grannit


“Cosa dice Simon?” chiese Ron

“E’ della vice preside, ci aspetta dopo le lezioni, non dice altro”

“Chissà come mai” rispose Mione pensierosa

“Forse vorrà farci un ‘altra predica…. Su quanto dobbiamo lasciarci insultare da quelle serpi infernali! Io non lo trovo giusto!!” sputò il rosso

“Neanche a me piace l’idea Ron. Ma ha ragione, e poi Simon deve fare delle cose, se finisce segregato di nuovo nei sotterranei come ci riuscirà? Non c’è più Silente a…..” ma la frase gli morì in bocca, quando vide le spalle di Harry crollare.

“No infatti  …. Ora scusate, ma devo fare una cosa” Harry si alzò e usci dalla sala grande, aveva bisogno di fare due passi all’aria aperta così si diresse al lago nero, prese posto vicino alla riva. ((Ahh almeno il lago rimasto lo stesso, mi sento soffocare li dentro)). Rimase ad osservare la superficie del lago incresparsi ogni volta che un soffio di vento ne sfiorava lo specchio d’acqua, godendosi il silenzio e la tranquillità di un tiepido pomeriggio di settembre, Dopo un paio d’ore decise che era arrivato il momento di rientrare, mentre tornava verso il castello, vide la figura di Piton, che marciava rigidamente verso un punto ben preciso del cortile della scuola ((In quella direzione c’è …solo…..non può essere)). Harry decise di seguirlo da lontano, e vide l’uomo vestito di nero, fermarsi davanti la tomba bianca di Silente, con un’espressione dura, il suo viso era cereo e freddo come la pietra che gli si parava davanti, infine lo vide ghignare malvagiamente.

Severus era irrequieto, sapere che il Signore Oscuro cercava la bacchetta di Sambuco era un gran brutta notizia, era troppo presto e questo limitava di molto le sue speranze di riuscire a portare avanti i suoi piani così come aveva previsto in origine. Aveva bisogno di un po’ d’aria per schiarirsi le idee, così decise di fare quattro passi e si diresse verso il luogo in cui riposava del suo mentore. A quell’ora gli studenti erano tutti a lezione e non correva molti rischi di essere visto, ma per essere certo di non destare alcun sospetto quando si recava in quel luogo, sfoderava la sua migliore espressione di compiacimento, come se si trovasse li per gongolare dei suoi meriti, invece di portare un caro saluto ad amico che gli mancava moltissimo. ((Questo fa parte del gioco… quando hai accettato lo sapevi Severus…è il prezzo che si paga quando hai tradito entrambe le parti…..Dannato vecchio pazzo!!!…. A lui è toccata la parte più semplice… ma quando toccherà a me raggiungerti Albus …. sta pur certo che faremo un bel discorsetto…. sui favori che mi devi)) pensò mentre stringeva i pugni.

Quella visione era troppo, il giovane Grifondoro, non poteva restare un attimo di più o sarebbe esploso, vedere Piton con quella smorfia soddisfatta in volto era qualcosa che non poteva sopportare, così decise di allontanarsi il più in fretta possibile, e mentre correva giurò a se stesso che avrebbe sconfitto Voldemort e Piton. Era talmente furioso che mentre tornava al castello, si scontrò con niente di meno che Draco Malfoy.

“Weasley!! Che ci fai fuori dal castello a quest’ora è proibito!!” disse ghignando il biondo con un aria soddistfatta

“Non sono affari tuoi !!” sputò il rosso

“Oh invece ti sbagli? Hai letto il regolamento…. vero? Ricordati che sono un caposcuola…. E non uno qualsiasi…..Un caposcuola Serpeverde per giunta, quindi è affar mio. Credo che il preside sarà molto interessato a saperlo” sibilò Draco malignamente ((Ho accettato di aiutare Severus, ma tormentare il cugino di lenticchia…. fa sempre piacere))

((Non resisterò dei mesi qua dentro con Piton come preside e questo idiota come suo leccapiedi!! Non potevano essere da una qualsiasi altra parte quei maledetti Horcrux!!)) “Fai quello che vuoi”

Draco rise e poi rispose “30 punti in meno a Grifondoro e aspettati di essere convocato dal preside. Ora vattene”
Harry si incamminò furente verso il castello ((Possibile che anche se sembro un'altra persona…. Piton e Malfoy devono sempre tormentarmi!!)). Una volta all’interno vide i suoi amici che uscivano dall’aula di pozioni.

“Ma dove sei stato Simon?”

“Per favore… andiamo dalla Mc Grannit” rispose infastidito. I suoi amici non capivano quanta pressione si sentiva addosso, dover trovare e distruggere gli Horcrux senza poterne parlare con nessuno, sapere che avrebbe dovuto affrontare Voldemort e che uno dei due alla fine doveva uccidere l’latro, e doveva farlo da solo.

Una volta giunti davanti l’ufficio della loro capo casa bussarono, dopo aver ricevuto l’invito entrarono.

“Buona sera Professoressa”

“Buona sera ragazzi, sedetevi per favore” il trio prese posto, e poi rimase in attesa.

“Bene vi ho fatto venire, perché ho parlato con Alexander…. Non ci sono buone notizie” asserì la donna “Potter devi concentrarti sulla ricerca che ti ha affidato il professor Silente, tu-sa-chi si sta muovendo più in fretta di quello che pensavamo….la guerra potrebbe essere più vicina di quanto avevamo previsto”

Il moro si irrigidì “Lo sto facendo mi creda, solo che non è semplice, è pieno di Serpeverde sempre pronti a darci addosso, poi ci sono i Carrow e ….Piton”

“Lo so, sono qui per darti tutto l’aiuto possibile, per questo che credo sia necessario ripristinare l’esercito di Silente”

Il trio la guardò sorpresa e poi Hermione disse “Mi scusi professoressa, ma lei ha detto che dovevamo tenerci fuori dai guai, e che dovevamo cercare di non reagire?”

“No signorina Grnager ho detto di stare alla larga dai guai il più possibile. Se trovate un modo per aiutare Potter senza essere scoperti, e senza causare dei reali anni ai Serpeverde, direi che in mancanza di prove…nessuno potrà accusarvi” ((Merlino non ci credo che lo sto dicendo veramente…. quando mai ho incitato uno studente a trasgredire alle regole….Severus mi sentirà quando sarà tutto finito… lui e i suoi metodi da Serpeverde!!))

“Oh Miseriaccia!! Mi piace le ho mai detto che lei è la migliore!!” esultò Ron

“Sig. Weasley sono lieta che apprezzi i miei metodi” disse infastidita la vice preside, il ragazzo arrossì leggermente.
Harry sorrise, ma il suo viso si oscurò “Professoressa, potrebbe essere pericoloso, lo sa vero? Se Piton lo scopre…”

“Non preoccuparti Potter non succederà, so come tenerlo a bada. Pensi che l’aiuto dei membri dell’ES possa avvantaggiarti nella ricerca?”

“Certamente…se loro creano dei diversivi…. e tengono impegnati i Serpeverde in qualche modo, io sarei libero di girare per il castello…dopo il coprifuoco ho il mantello di mio padre” ((e un regalino offerto involontariamente da Piton))

“Allora siamo d’accordo vi riunirete domani. Ah una cosa però deve essere chiara, nessuno deve sapere di voi due, per nessun motivo…..e l’idea di riunire l’ES è partita direttamente da voi nessuno deve scoprire che sono a conoscenza delle vostre riunioni” disse la vecchia strega rivolgendosi ad Harry ed Hermione

“SI lo sappiamo, Remus ha insistito parecchio. E per l’ES, lo terremo per noi” rispose la riccia

“Bene allora credo sia meglio che andiate adesso. Ragazzi state attenti” poi guardando il suo leone disse “Potter per qualsiasi cosa vieni da me. Posso aiutarti”

Il Grifondoro annuì, e a dire il vero quell’affermazione lo rassicurò leggermente, si sentiva un po’ meno solo. Quella sera Harry rimase sveglio a lungo pensando a come poteva coinvolgere i ragazzi dell’ES senza rivelare cose importanti, e da dove poteva iniziare a cercare gli Horcrux. ((Silente ha detto che non devo parlarne con nessuno, ma se non rivelo cosa sono gli oggetti in realtà forse potrei farmi aiutare… così mentre io mi avventuro per il castello, gli altri faranno le ricerche per me. Questo mi farebbe guadagnare più tempo, e loro non rischierebbero nulla, ah e poi credo dovremmo allenarci….se la Mc Grannit ha ragione e Voldemnort si sta muovendo……)), e chiuse gli occhi, pensando che forse presto avrebbe dovuto affrontarlo e una grande paura lo pervase, perché questo significava che uno dei due sarebbe morto.

Il giorno successivo, fu molto stressante, a colazione un primino di Serpeverde gli lanciò sgarbatamente un biglietto inviato dal preside che richiedeva la sua presenza quella sera alle 19, probabilmente per colpa di Malfoy. Poi era stato maltrattato durante la lezione di Arti Oscure, era rimasto ferito ad una gamba lievemente, ma in ogni caso gli doleva. A pranzo aveva attivato le vecchie monete che avevano usato al loro 5 anno per convocarne i membri dell’ES ancora presenti nella scuola, l’incontro era fissato nella stanza delle necessità alle 17 in punto.

“Ha…Simon sei nervoso?” chiese Hermione

“SI…Ron penso che dovresti essere tu a guidare l’incontro” disse il Grifondoro mentre guardava il suo amico, mangiare di gusto.
Il rosso quasi si strozzò e poi rispose sorpreso “Cosa? IO perché?”

“Ricordi, io e Mione siamo tuoi cugini, loro conoscono te e si fidano di te….potrai dirgli che sei in contatto con me e che lo abbiamo deciso insieme”

Il trio discusse ampiamente di come gestire la cosa, e concordarono tutti sul fatto, che Ron parlasse a nome del trio d’oro. Hermione lo istruì ampiamente su cosa dire e cercò di tranquillizzare il rosso dicendo che in caso di necessità lo avrebbe sostenuto, poi si recò dalla Mc Grannit per informarla di cosa avevano deciso e sull’orario dell’incontro.

Erano ormai le 17 e 25, ma nessuno si era presentato all’appuntamento. I tre ragazzi, avevano il morale a terra.

“Non posso crederci non è venuto nessuno! Nemmeno mia sorella!!” disse Ron

“Io non sono così sorpreso…” rispose Harry un po’ affranto, anche se almeno sulla presenza di Ginny, Neville e Luna ci aveva contato. ((Forse meglio così, almeno non correranno alcun rischio))

“Davvero? Perché?“ chiese il rosso

Mentre Harry stava per rispondere, la porta si aprì ed entrarono, Nevielle, Luna, Ginny, Dean, Lavanda, Catì, Colin e Seamus, Ernie Macmillan, Justin Finch-Fletchley, Hannah Abbott, e Padma Patil, Anthony Goldstein, Michael Corner, Terry Steeval.

“Ragazzi Benvenuti. Miseriaccia perché ci avete messo tanto?” Inveì il rosso

“Ron ci sono Serpeverde ovunque, non è stato facile arrivare fin qui, è peggio di quando c’era la Umbridge!!” rispose Ginny indispettita

“Ahhh già….ehm bene prendete posto” e poi i ragazzi si accomodarono ad un angolo della stanza, dove era stato creato un accogliente salottino.

“Scusa Weasley perché siamo qui?” chiese Hannah Abbott

“Ecco, come tutti sapete…le cose….dovrei dirvi che…..” disse imbarazzato Ron, allora Hermione prese la parola “Scusate se volete posso spiegarvelo io. Lo conoscete Ron, non gli piace parlare in pubblico” poi gli sorrise, e facendo  un passo avanti riprese a parlare “So che vi sembrerà strano, detto da una ragazza che conoscete da pochi giorni, ma Ron ci ha raccontato tutto quello che è successo in questa scuola, so che non è come averlo vissuto…. ma posso capirlo e posso immaginare…. ”

“Scusa Sarah, non per offenderti, ma io non credo….” rispose Hannah ((pensando alla sua amica Susan Bones, che era prigioniera dei Mangiamorte, sempre ammesso che fosse ancora viva))

Allora Harry si fece avanti e prese la parola “Salve a tutti per chi non mi conoscesse io sono Simon Weasley, e come diceva mia sorella, conosciamo tutti i fatti, inoltre abbiamo vissuto con Harry per mesi quest’estate. Il vostro amico, si sta preparando per affrontare Voldemort, ci ha chiesto di aiutarlo e ci ha assegnato dei compiti ben precisi, dato che non poteva di certo venire ad Hogwarts quest’anno. So che molti di voi vogliono dare un contributo, se la pensate così questa è la vostra occasione. Non vi chiediamo di fare nulla che non vi sentite, più che altro saranno necessarie delle ricerche, e ovviamente dovremmo organizzare degli incontri per allenarci, come facevate al vostro quinto anno, perché non so cosa ne pensate voi, ma quando sarà il momento non voglio ritrovarmi in una guerra senza essere preparato.”

Allora Neville si alzò in piedi e disse seriamente “Io vi aiuterò, e quando Harry tornerà sarò al suo fianco, per spazzare via quella feccia dei Carrow e di tutti i Mangiamorte”

Harry guardò Neville, era cresciuto e maturato moltissimo era davvero orgoglioso del suo amico, e disse a se stesso che glielo avrebbe detto alla prima occasione “Grazie penso che Harry ne sarà davvero felice Neville. Harry mi ha chiesto di cercare degli oggetti che si trovano all’interno del castello. Questa ricerca è davvero di grande importanza per la causa, devo avvertirvi però che non vi possiamo rivelare il motivo per cui li cerchiamo, né a cosa servono, perché non lo conosciamo neanche noi. Non possiamo condividere nemmeno molte delle informazioni che abbiamo. Vi chiediamo solo di fidarvi di noi e del vostro amico se potete, perché questo aiuterà Harry a sconfiggere Voldemort, penso che noi tutti abbiamo un motivo per volerlo vedere sconfitto una volta per tutte”

“Oh ma certo…. Io lo farò di sicuro” rispose Luna sognante

“Anche io, per me e per Susan ” rispose Hannah

“Anche io, e lo faccio anche per Peter” rispose uno dei Tassorosso

Tutti aderirono all’iniziativa e stabilirono che si sarebbero incontrati alla stessa ora ogni giovedì. Inoltre avrebbero iniziato le ricerche sul castello, sui fondatori e sulla loro vita e sul primo oggetto la coppa di Tosca Tassorosso.
 

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Severus era in attesa che Harry bussasse alla sua porta, Minerva lo aveva informato che la prima riunione dell’ES aveva avuto luogo quel pomeriggio e che i ragazzi si erano divisi i compiti in modo da lasciare ad Harry il compito di trovare gli oggetti. ((Devo far in modo che scopra al più presto dove sono nascosti almeno i primi due. Continuo a chiedermi perché Albus ha insisto tanto sul fatto che non gli rivelassi dove si trovavano anche se sapevamo dove sono situati, spero che il motivo non sia quello che credo…..)) poi ripensò alla prima profezia….. e al fatto che Harry era un Horcrux…… Poi sentì bussare alla porta.

“Entra” disse severamente

“Mi ha fatto chiamare?..... Signore”

“Siediti Weasley. ……” sibilò l’uomo, poi si alzò dalla scrivania, i suoi passi erano silenziosi e aggraziati come sempre….”In poco meno di un mese. Questa è la seconda volta che si trova qui. Pensavo di essere stato chiaro la volta precedente.” Poi indurì il suo tono e sputò “Ma cosa potevo aspettarmi da un idiota Grifondoro, siete tutti uguali, pigri …indisciplinati”

Harry serrò la mandibola, e si morse il labbro cercando di controllare la sua rabbia.

Poi con un tono mortale aggiunse “Sconterà una settimana di detenzione, ogni sera a partire da domani ….. con il custode. Mi occuperò io stesso di suggerire i compiti che svolgerà” ((Così gli farò trovare le informazioni che gli servono…dato che è l’unico che a detta di Albus può accedere alle stanze dei fondatori…. ))

Il rosso annuì, e quando Piton lo congedò, uscì di corsa dall’ufficio prima di lasciarsi andare all’impulso di afferrare la bacchetta e stendere il pozionista.

La sera successiva quando Harry si presentò per la detenzione, Gazza lo portò in una parte del castello che non conosceva, era una specie di vecchio sgabuzzino pieno di carte, libri e pergamene antiche e polverose.

“Muoviti ragazzo, devi sgombrarlo tutto, serve al preside per la prossima settimana….vuole un angolo per i suoi Serpeverde ” disse ridendo malvagiamente il vecchio magonò.

Harry si guardò intorno, quel posto era enorme, non ce l’avrebbe mai fatta in una settimana, era pieno di roba. ((Merlino che viscido infame….non è possibile farlo senza magia!!)) Così sospirando affranto iniziò a lavorare. Fare quel genere di lavoro, lo riportava indietro a quando era un bambino e i Darsley lo obbligavano a pulire tutta la casa. Mentre spostava le cose, vide un vecchio libro molto rovinato ed impolverato, sulla copertina si leggevano solo alcune parole segreti      Fondatori….Così lo aprì e vide che era una specie di diario scritto da alcuni studenti che riportavano informazioni sui fondatori e sul castello.
Aprì la sezione dedicata ai Tassorosso, c’era la storia di Tosca Tassorosso, una descrizione accurata della sua casa e poi alcuni accenni sulla Coppa di Tosca Tassorosso. Sfogliando le pagine a caso si soffermò su alcune righe di una delle tante pagine ingiallite: La coppa…..Venne realizzata da Tosca Tassorosso, tramandata dai suoi discendenti. Si dice che abbia enormi poteri magici legati al cibo. ((Uhm legati al cibo…se fossi il vecchio Voldemort, dove la nasconderei?…Forse in un posto lontano dalla loro casa….i tassi sono leali e fiduciosi…. E la loro casa nei sotterranei….. ma potrebbe anche essere proprio nella loro casa….))

“Allora stai facendo il lavativo Weasley?” urlò Gazza “Vuoi che riferisca al preside che non stai eseguendo i suoi ordini?”

“No, no mi stavo solo riposando un attimo”, ((Vecchiaggio….. ci manca solo che chiami Piton, sarebbe una vera gioia supervisionare alla mia punizione)), così per evitare il peggio, Harry si rimise a lavorare e mentre il disgustoso magonò parlava con il suo gattaccio, il Grifondoro rimpicciolì il libro e se lo mise in tasca.

Alla fine della serata era distrutto, una volta tornato alla torre, raccontò ai suoi amici cosa era successo e chiese ad Hermione di studiare il tomo attentamente.

L’ultima sera della settimana dopo aver terminato la sua detenzione, mentre tornava alla Torre, si infilò sotto il mantello di suo padre. Hermione aveva letto il tomo e aveva scoperto qualcosa di veramente interessante, Salazar non era l’unico ad avere una sua camera segreta, tutti e quattro i fondatori ne avevano una, ma il Serpeverde era il solo ad averne due, una che tutti i fondatori conoscevano e la camera dei segreti. La riccia aveva concluso il suo resoconto dicendo che sfortunatamente il libro non riportava nessuna indicazione precisa su come trovare le stanze ….. e che l’idea che la coppa fosse nascosta li, era solo una delle tante possibilità…., ma il ragazzo d’oro era sicuro che l’oggetto fosse nascosto nella camera segreta di Tosca, qualcosa dentro di lui continuava a dirgli che doveva seguire il suo istinto. ((Dove diavolo potrebbe essere….l’ingresso della casa è vicino le cucine…Hermione ha detto che Tosca era molto legata al cibo…forse si accede proprio da li…)). Così il moro si aggirò indisturbato per le cucine e per tutta la zona adiacente all’ingresso della sala comune dei tassi… poi notò qualcosa di strano, dando un occhiata ai quadri del corridoio ce n’era uno totalmente diverso, invece di cibi e leccornie, rappresentava…un cane che era vicino all’entrata di una tana, così gli venne in mente che i ragazzi dell’ES avevano fatto varie ricerche molto approfondite sia su Tosca che sulla casa dei Tassorosso ….. e tra le varie informazioni, c’erano riportate anche delle curiosità provenienti sempre dal tomo trovato nello sgabuzzino…… che gli erano sembrate di poco valore, ma che ora si erano rivelate fondamentali….perchè uno dei simboli che incarnavano le qualità della casa dei Tassi cioè lealtà fedeltà e fiducia era il cane. Così lanciò un incantesimo di disillusione e poi con la bacchetta pronunciò un ” alhomora”. Con grande sorpresa di Harry il quadro si aprì e lui si infilò dentro velocemente, subito dopo il dipinto si chiuse alle sue spalle.

La camera era spaziosa, dava l’impressione di essere in un luogo sicuro, una vera tana. Era molto bella calda ed accogliente, di forma circolare, il colore predominante era il giallo. Le finestre erano in alto quindi non c’era una visuale sull’esterno del castello, ma davano una luminosità all’ambiente molto particolare. C’erano un grande divano e delle poltrone che sembravano molto comode. Mentre si guardava intorno, si diresse vicino al camino, c’erano due grandi botti di legno di rovere, istintivamente afferrò il coperchio di quella a destra e lo sollevò, i suoi occhi furono investi da un potente bagliore rosso, gli ci vollero un paio di minuti per abituarsi all’intensità di quella luce e quando riuscì a guardarci dentro vide sul fondo la Coppa. Osservò l’ alone cremisi che la circondava, era qualcosa di oscuro e molto potente. Cercò di avvicinarsi, ma prima che riuscisse a toccarla sentì la testa scoppiargli. Così si portò le mani sul capo e indietreggiò ansando. Solo dopo qualche minuto il dolore iniziò a scemare. Così osservò l’oggetto un ultima volta e decise che non era una buona idea toccarla senza sapere quale maledizione la proteggeva, pensò infine che la cosa veramente importante era che finalmente ne aveva trovato uno, e che nessuno aveva idea che li stava cercando quindi era al sicuro dove era sempre stato. Ne avrebbe parlato con i suoi amici, con l’ES, e con la Mc Grannit e avrebbero trovato un modo per prenderlo e distruggerlo. Così felice e un po’ scombussolato, uscì dalla sala facendo molta attenzione a non essere scoperto e poi tornò dritto alla torre Grifondoro.


Ciao a tutti,
anche se sto pubbliacndo di meno.....volevo informarvi che sto lavorando moltissimo su questa FF...perchè voglio che la parte conclusiva sia molto....intensa....Quindi pubblicherò un capitolo a settimana tendenzialmenteil lunedì.
Fatemi sapere cosa ne pansate......
A Presto Lady V

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Capitolo 17
*** Il diadema di Priscilla Corvonero ***


~~Ciao Buogiorno a tutti,
mi dispiace di aver saltato una settimana, ma ero molto impegnata.....tra scrivere, cucire costumi di carnevale, poi una più che meritata vacanza di quattro giorni....mi farò perdonare....con un sorpresina che sto preparndo per gli amanti si Severus...
Bene mi raccomando fatemi sapere che ne pensate...


Capitolo 17 Il diadema di Priscilla Corvonero

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Il giorno successivo Harry raccontò ai suoi amici e all’ES che finalmente aveva trovato la coppa, ma che non era riuscito a prenderla perché protetta da una potente maledizione. Allora i ragazzi crearono due gruppi di lavoro distinti, uno che si sarebbe concentrato sul cercare informazioni per trovare il diadema di Priscilla Corvonero, e altro si sarebbe occupato di trovare un modo per superare la barriera che circondavano la coppa.

Era passato circa un mese e mezzo dall’inizio della scuola, ed ogni giorno era sempre più duro. I Carrow erano sempre più prepotenti e punivano gli studenti che a loro avviso venivano giudicati immeritevoli maledicendoli. Inoltre i Serpeverde non perdevano occasione per umiliare e cospirare contro i Grifondoro, e poi c’era Piton che dirigeva la scuola come un accademia militare e chiunque sgarrava si ritrovava a pagarne le conseguenze. Harry nonostante indossasse i panni di Simon, era finito spesso tra le grinfie del pozionista ed ogni volta era stato un incontro orribile, per fortuna la Mc Grannit era al corrente di quello che succedeva e quindi in molti casi era riuscita a coprire i suoi movimenti. Il Grifondoro si stava concentrando con tutto se stesso per trovare gli altri due Horcrux, in modo da poter capovolgere al più presto almeno la situazione della scuola. Molti erano impegnati nella causa, i membri dell’ordine sotto la guida di Alexander stavano facendo un ottimo lavoro, raccoglievano consensi ed alleati, programmavano strategie per opporsi agli attacchi, si muovevano in giro per Londra e in tutta l’Inghilterra lasciando false piste con i suoi sosia, in modo che lui potesse muoversi indisturbato all’interno di Hogwarts, ma quello che non sapeva era che quelle apparizioni dovevano sviare l’attenzione di Voldemort dalla ricerca della bacchetta di sambuco.

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Severus era molto impegnato, aveva creato un laboratorio segreto dentro i suoi nuovi alloggi privati, l’unico che ne era a conoscenza era Draco che spesso gli dava una aiuto dopo le lezioni. Ma quella sera c’era molta tensione nell’aria. “Draco sta attento a triturare quegli occhi di salamandra! Devono essere perfetti!” ringhiò il pozionista.

“Sono perfetti! Sono il tuo allievo migliore… so come si triturano gli occhi di salamandra”

“Non montarti la testa, sei un maestro di pozioni? NO! Quindi se dico che non sono perfetti allora vuol dire che non lo sono. Ricomincia daccapo!” sbottò l’uomo

((Merlino… oggi è peggio del solito, mi sento quasi come Potter…..non fa altro che starmi con il fiato sul collo….)) così il biondo decise di provare a placare il suo animo  “Zio Sev a cosa serve questa pozione?”

“Non sono affari tuoi, fa solo quello che dico, oppure tornatene al tuo dormitorio” rispose innervosito Piton ((Ho bisogno di precisione assoluta, basta un piccolo errore… e invece di essere un vantaggio, potrebbe essere la nostra fine…)).
Draco osservava il suo padrino, lo aveva visto un infinità di volte lavorare su delle nuove pozioni, era sempre molto attento annotava qualsiasi reazione del liquido che sobbolliva, mescolava con concentrazione e maestria e quando aggiungeva ogni singolo ingrediente e non era mai sorpreso della reazione, era un vero privilegio osservarlo. Stavolta però c’era qualcosa di diverso, il pozionista aveva lanciato un incantesimo protettivo solo su di se prima di iniziare la preparazione, ma non aveva chiesto a lui di fare lo stesso e suo zio era uno che metteva la sicurezza al primo posto. Era alquanto strano e non ne capiva il motivo, e visto il pessimo umore dell’uomo evitò di chiedere, dato che era già stato ripreso un paio di volte, per cose che non aveva assolutamente fatto.

((Bene ora manca l’ingrediente più importante, devo mandare via Draco…..  )) così senza distogliere lo sguardo dal calderone disse “Ora puoi andare”

“Ma è presto manca ancora un ora al coprifuoco?”

L’uomo gli diede un solo sguardo tagliente e sibilò “Draco vattene, adesso!”

Il biondo poggiò il coltello sul bancone di legno e rispose seccato “D’accordo ci vediamo domani”.

Ma il ragazzo non aveva nessuna voglia di tornare al dormitorio, da quando aveva rivelato al suo padrino che non voleva essere un Mangiamorte, lui lo aveva aiutato a sentirsi più tranquillo e lo aveva fatto sentire al sicuro. Inoltre la settimana precedente l’uomo aveva organizzato un incontro tra lui e sua madre, nella quale il giovane serpeverde aveva detto chiaramente alla donna che non intendeva seguire le orme di suo padre. Narcissa Malfoy aveva reagito in maniera del tutto inaspettata agli occhi del figlio, aveva ringraziato Severus e glielo aveva affidato, dicendo che appoggiava pienamente le loro scelte, ma che lei non avrebbe potuto condividerle, perché amava suo marito e non lo avrebbe abbandonato da solo ad affrontare l’ira del Signore Oscuro. Disse che avrebbe cercato di far ragionare Lucius sperando di convincerlo a restare fuori dalla guerra il più possibile. Infine promise che si sarebbe tenuta in contatto con loro, ma che non avrebbe potuto palesare la sua posizione agli occhi degli altri Mangiamorte. Draco si sentì estremamente sollevato dall’appoggio di sua madre e nonostante si fidasse delle sue parole, non le aveva rivelato che suo zio era un traditore, ne che era un spia per la luce… ne che ora aveva preso praticamente il posto di Silente nella guerra, anche se il suo padrino non glielo aveva detto apertamente lui lo sapeva da quello che aveva visto. Severus stava cercando di sconfiggere l’Oscuro con ogni mezzo a sua disposizione, voleva proteggere gli studenti dai Carrow, aveva chiesto anche a lui di farlo lo stesso e di tenere un occhio particolarmente vigile sui Grifondoro. Inizialmente gli era sembrata una cosa assurda e invece si era ritrovato a farlo in diverse circostanze.

Mancavano solo pochi minuti alle 17 Harry e i suoi amici stavano aspettando il momento migliore per sgattaiolare nella stanza delle necessità. Dopo un paio di tentativi e mezz’ora di ritardo, finalmente riuscirono nel loro intento.

“Era ora! Ma dove eravate finiti? Ormai eravamo quasi convinti che fosse stati scoperti dai Serpeverde o dai Carrow” disse Dean rivolgendosi al trio

“No tranquilli, ma abbiamo fatto fatica ad arrivare” rispose Ron

“Bene allora possiamo cominciare” disse Simon

Subito dopo i ragazzi si misero al lavoro, si divisero in due gruppi uno che faceva pratica con le maledizioni, e uno che aggiornava Simon sulle varie ricerche. Hermione Luna e Neville informarono il ragazzo che secondo le loro ricerche che la camera segreta di Priscilla Corvonero era adiacente agli alloggi che a suo tempo la strega aveva occupato al castello. Il Grifondoro chiese a Luna di dare un occhiata in giro alla torre e di cercare qualcosa che poteva essere insolito nella loro sala comune, in fondo quella era una specialità della sua amica prestare attenzione e vedere oltre le apparenze. Il resto della serata passò in fretta, l’allenamento era stato più che soddisfacente. Due giorni dopo Luna riferì ad Harry che aveva notato effettivamente qualcosa di insolito, disse che c’era un quadro nella loro sala comune che rappresentava un falco, un castoro e un gufo, tutti animali che secondo diverse culture simboleggiavano l’intelligenza. La Corvonero spiegò al ragazzo che aveva provato ad aprirlo ma che non c’ era riuscita in alcun modo. Così stabilirono che il venerdì successivo a tarda notte, Harry con il suo aiuto si sarebbe introdotto nelle torre dei Corvi.

Simon prese il suo mantello, se lo infilò e scivolò in silenzio fuori dalla sua sala comune, e in pochi minuti arrivò alla torre dei corvi dove Luna lo stava aspettando per farlo entrare. Una volta all’interno rimase senza fiato, la Sala Comune era vasta ed ariosa, illuminata da enormi finestre ad arco acuto, la moquette azzurra aveva un motivo decorativo molto elaborato e il soffitto raffigurava un cielo stellato. L’intera stanza era arredata con drappi azzurri e statue di bronzo, c’erano dei bei tavolini e degli eleganti divani. Proprio di fronte alla porta d'ingresso c’era una stupenda scultura di marmo levigato di Cosetta Corvonero.

“Wow ma è molto diversa da quella dei Grifondoro” mormorò da sotto il mantello

“Trovi davvero? Vieni Simon “

“Luna ma se ti vedono parlare da sola non penseranno sai che……c’è qualcuno con te?”

“Oh no tranquillo è una cosa che faccio spesso” rispose serenamente la Corvonero.

Harry la adorava, Luna era simpatica, eccentrica e molto gentile, guardandola poteva sembrare strana perfino nel mondo dei maghi, invece era una ragazza molto dolce e leale e coraggiosa come pochi.
Percorsero tutta la sala e poi arrivarono ad un lungo corridoio, che si divideva in due da una parte c’era una scala che portava ai dormitori dei ragazzi, l’altra agli ex alloggi della fondatrice, che ora erano occupati dal Professor Vitious.

“Ecco il quadro è quello Simon” disse la biondina indicando una grnade quadro

Harry lanciò un incantesimo silenziante, perché la porta di Vitius era a pochi metri dal ritratto poi pronunciò l’incanto “Alhomora” e la porta si aprì. I due ragazzi rimasero sorpresi.  “Mah hai detto che hai provato molti incantesimi, come mai ora si è aperta?”

“Mah…..forse stava aspettando te” rispose candidamente, poi la ragazza si mise quegli strani occhiali che usava di tanto intanto “Potrebbero esserci dei Nargilli”

Il moro sorrise chiedendosi ancora una volta cosa fossero e poi disse preoccupato “Ehm Luna aspetta potrebbe essere pericoloso…sai l’oggetto…è maledetto, vado per primo”

“Lo so ma ti accompagno lo stesso e poi voglio solo vedere la camera di Priscilla”

Il rosso annuì ed entrarono insieme, la stanza era molto grande su tutte le pareti c’erano gli stessi drappeggi blu della sala comune. C’era un piccolo camino, con a lato due meravigliose statue di un falco. Su una delle pareti c’era un enorme scaffale in legno molto pregiato, pieno di libri di ogni genere. Un salottino vicino ad essa, con poltroncine e divanetti di colore blu. L’ambiente era a dir poco rilassante e molto raffinato. Mentre si guardava attorno Harry vide in cima ad uno degli scaffali, un piccolo bagliore rosso. Così il Grifondoro afferrò la scala, vi si arrampicò con attenzione una volta raggiunta la cima, vide il diadema era bellissimo e purtroppo anche esso era circondato dalla stessa luce rossa che proteggeva anche la coppa. Provò ad allungare la mano, ma l’effetto fu il medesimo. Sentì un dolore improvviso, era come se di punto in bianco la sua testa fosse stata squarciata in due, fece appena in tempo ad afferrare saldamente la scala, e con estrema fatica riuscì a scendere un paio di gradini, attese qualche minuto che il dolore alla testa si placasse e poi con molta attenzione e calma scese dalla scala. ((Ahh…… è la stessa maledizione))

“C’era quello che cercavi Simon?”

“Si Luna, ma non possiamo prenderlo, è maledetto anche questo. Non devi dire a nessuno di questa stanza o del diadema è importante, per favore”

“Oh non preoccuparti, e poi sembra che tu sia l’unico che può entrare” e poi gli sorrise serenamente.

Harry guardò la ragazza, aveva ragione lei era molto brava con gli incantesimi, eppure non era riuscita ad accedere, mentre lui lo aveva fatto con un semplice Alhomora, doveva capirne il perché. Così si rimise il mantello e in compagnia di Luna uscì dalla camera di Priscilla e poi dalla sala comune dei Corvonero. ((Bene ora manca solo il medaglione, che però potrebbe anche non essere ad Hogwarts…. Oppure si…Silente ha detto che secondo lui erano tutti e tre qui…..ma dove?….Forse dovrei cominciare dalla camera dei segreti, ne parlerò con Ron e Mione domani. Dobbiamo scoprire chi era RAB per capire dove potrebbe averlo nascosto…e poi devo pensare ad un modo per prenderli e poi come fare a distruggerli…. Forse dovrei scrivere a Remus...e poi manca solo il serpente….come diavolo farò ad ucciderlo?)) C’erano troppi pensieri e dubbi nella sua mente, così il ragazzo decise di lasciarli da parte almeno per quella notte e si rallegrò di aver trovato il secondo Horcrux. Tranquillamente se ne tornò alla torre Grifondoro ignaro che aveva un angelo custode vestito di nero che vegliava su di lui e che aveva già pensato a come risolvere molti dei suoi problemi.

Il mattino seguente la scuola era in fermento, sulla gazzetta del profeta c’era una sua foto in prima pagina che lo etichettava come il ricercato numero uno dal ministero della magia, l’articolo diceva che era un sobillatore in cerca di fama e che voleva prendere possesso del ministero. Si parlava inoltre dei vari avvistamenti a Londra e dintorni che l’ordine aveva pianificato, proprio a quello scopo.

“Hai visto che razza di fesserie!” disse Ron

“Si ma non mi interessa, l’importante è che tutti credano che sono la fuori a fare chissà che cosa. Ci darà più tempo….Ho una bella notizia ieri ho trovato il diadema!!”

“OH grande” rispose Ron “Allora ne manca solo uno adesso”

“No due, uno dovrebbe essere nella scuola secondo Silente e uno…… è complicato” rispose pensieroso Harry ((Una volta che sarò riuscito a distruggerli mancherà comunque il serpente…. Come farò ….e poi Voldemort)), tremò interiormente pensando che presto avrebbe dovuto affrontarlo.

“Simon…Simon”

“Ehm si che c’è?” rispose il grifondoro

“Dobbiamo andare abbiamo Arti Oscure” rispose atterrita Hermione.

“Ah già si andiamo” sospirò rattristato

La lezione fu orribile come al solito Amycus era riuscito a far rimpiangere perfino le lezioni Allock e di Piton e questo era tutto dire. L’uomo quella mattina ordinò a tutti gli studenti Grifondoro di lanciare le cruciatus sui loro stessi compagni di casa, ovviamente i Grifoni si erano rifiutati e alla maggior parte di loro compreso il trio d’oro era toccata la sperimentazione diretta il per mano del Mangiamorte, e gli alunni più sfortunati erano finiti in infermeria.

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Piton era nel suo laboratorio sentì il Gargoyle di pietra ruotare, così si affrettò ad uscire e quando giunse nel suo ufficio vide Minerva Mc Grannit in piedi con le braccia sui fianchi che sembrava una vera furia.

“Severus devi tenere a bada i Carrow! Hanno superato ogni limite oggi!”

“Minerva di cosa mi stai accusando stavolta? I Carrow sono sotto controllo, ricordati che si presume che io appoggi il loro comportamento dato che sono il braccio destro del Signore Oscuro. Se ti riferisci a quello che è successo oggi nella lezione di Arti Oscure ne sono al corrente e non posso impedirlo…… non ancora” disse freddamente ((Mi dispiace so che sembra assurdo ma questo è il modo migliore per proteggerli tutti…..…. non posso intervenire apertamente…..non ancora….ma quando sarà il momento pagheranno, per ogni singolo crimine))

“Allora non farai nulla? Severus Piton lascerai che quei mostri torturino gli studenti? Non puoi farlo!”

Il pozionista si voltò di spalle e guardando fuori dalla finestra sospirò e poi ringhiò “Credimi non c’è altra scelta. I Carrow durante uno degli incontri hanno insinuato davanti al Signore Oscuro che sono troppo indulgente con gli studenti per mettermi in cattiva luce, se intervengo…..  c’è la possibilità che venga allontanato da Hogwarts….e non credo che abbiate altri Mangiamorte dalla vostra parte…….Ormai manca poco. Piuttosto dimmi Potter ha trovato il secondo oggetto vero?”

La donna sospirò frustrata sapeva in cuor suo che il pozionista stava facendo tutto il possibile, ma quando era stata informata da alcuni dei suoi leoni che molti studenti erano stati maledetti quel pomeriggio si era precipitata in infermeria e aveva trovato Paciock e Thomas feriti seriamente. A quel punto si era infuriata talmente tanto che se avesse incontrato Amycus nel corridoio era sicura che non sarebbe riuscita a trattenersi dallo schiantarlo e poi si era diretta nell’ufficio del preside. “Severus perché non gli dici la verità al ragazzo adesso, e ci riprendiamo la scuola?”

“Minerva se Potter non distrugge quegli oggetti, non potremo mai sconfiggere l’oscuro. Te l’ho già detto, e tutto sarà stato vano. Ti prometto che cercherò di tenerli a freno il più possibile, ma anche io ho dei limiti…..il Signore Oscuro non deve dubitare di me….altrimenti sarà tutto perduto. Ci sono cose…cose importanti che devo ancora fare” ((E ho pagato un prezzo troppo alto per arrivare a questo punto e per guadagnare la sua fiducia, non metterò a rischio la mia copertura)), la sua espressione cambiò d’improvviso pensando al viso di Albus Silente che ormai privo di vita cadeva dalla torre di astronomia.

“Bene, ma io non sono agli ordini di Tu-sai-chi, non me ne starò a guardare!!”

“Minerva ragiona…” ((Come se anche lei non fosse un impulsiva Grifondoro)) “Se li ostacolerai, sarò costretto ad allontanarti… chi difenderà i tuoi leoni allora? E Potter e i suoi amichetti? Mi servi qui! Se vuoi aiutare farai come ti dico!” disse con un tono che non ammetteva repliche

La strega infastidita si irrigidì, poi in tono grave rispose “Dimmi davvero Potter può sconfiggerlo?”

“Albus ne era convinto…..ma non può farlo da solo…. E devo essere proprio io ad aiutarlo Minerva….. Arriverà un momento in cui dovrò rivelargli tutto quello che so, e il ragazzo non mi crederà dopo tutto quello che è successo……in quel momento avrò bisogno del tuo aiuto e forse di quello del lupo……quindi capirai che la tua presenza qui è importante” disse disgustato.

La Grifondoro lo guardò sorpresa, Severus non aveva usato nessun tono irritante nessun termine offensivo, poi disse “Potter ha detto che gli oggetti sono circondati da una maledizione e che non ha idea di come distruggerli…vuole che li veda per aiutarlo…..Ha detto anche che il terzo oggetto sarà più difficile da trovare”

“La maledizione che li circonda non è affar tuo, non è niente che conosci…. È magia molto oscura…..Me ne occuperò io con la testa di legno a tempo debito. Per il terzo oggetto purtroppo non ho idea di dove sia nascosto, Albus era sicuro che fosse nel castello, Potter dovrà cercarlo da solo stavolta…ho altro a cui pensare in questi giorni”

All’improvviso sentì il braccio destro bruciare, lo strinse con forza, poi guardò la donna e ringhiò “Adesso torna alle tue lezioni…… Devo andare …..il Signore Oscuro mi sta chiamando” e poi si smaterializzò a Malfoy Manor.
Nell’enorme salone c’era un aria molto tesa, Voldemort passeggiava nervosamente davanti al camino e sembrava molto irritato. L’incontro fu relativamente breve come gli ultimi due, Il mago oscuro chiese in privato al pozionista di organizzare un piano legale per liberare i Mangiamorte che erano rinchiusi nella prigione di Azkaban, dicendo che molto presto avrebbe avuto bisogno di tutte le forze al suo servizio al completo. Poi chiese vari aggiornamenti sui compiti che aveva assegnato la volta precedente e infine si rivolse a coloro che erano stati adibiti alla ricerca della bacchetta di sambuco, e quando i suoi servi risposero che non l’ avevano trovata e che non avevano nemmeno notizie concrete n merito, l’Oscuro si infuriò e sfogò la sua grande ira sui suoi seguaci. Il mago sembrava sempre più impaziente e sempre più ossessionato dall’idea di possederla. Una volta terminata la punizione l’incontro fu sciolto e Severus tornò al castello, si smaterializzò direttamente dentro il suo ufficio crollando a terra. Le Cruciatus erano state più intense e più prolungate del solito e questa era stata la terza volta in meno di un mese ((Spero davvero che Potter trovi al più presto il terzo Horcrux….. prima che il Signore Oscuro mi uccida)). Il pozionista riuscì ad alzarsi a fatica e si trascinò in camera.

“Severus ragazzo mio!”

Piton fissò il quadro del suo mentore “Albus”

“Avvisa Poppy o Minerva ti aiuteranno” disse con tristezza il vecchio mago

“NO, prenderò le mie pozioni, starò bene” ((No ci penso nemmeno. Poppy potrebbe avvelenarmi dopo quello che ti ho fatto. E Minerva… dovrei sorbirmi un'altra ramanzina su quanto diversamente avrei potuto gestire le cose….e poi dovrei schiantarla per farla tacere)). “Ora ho bisogno di riposare….Albus perdonami”, si mise seduto sul letto ancora completamente vestito, poi con le mani che tremavano violentemente prese due fiale dal comodino e le ingerì. Infine con grande fatica si sdraiò e respirando lentamente, sentì la pozione sonno senza sogni, farsi strada nel uso sistema e si abbandonò.

Tre giorni dopo la gazzetta del profeta annunciava in prima pagina che alcuni prigionieri ingiustamente condannanti erano stati liberati tra cui Lucius Malfoy. Draco era particolarmente nervoso quella mattina, sapere che suo padre era di nuovo in libertà da una parte lo rendeva felice, ma dall’altra lo preoccupava. Era sicuro che Lucius avrebbe tentato di riconquistare la fiducia del Signore Oscuro e questo non era un bene per lui, quindi aveva deciso di consultare il suo padrino per capire come doveva comportarsi. Così raggiunse l’ufficio del preside, bussò e poi attese.

“Avanti”

Il biondo aprì la porta, stava per iniziare a parlare con il pozionista, ma le parole gli morirono in bocca quando vide suo padre seduto proprio di fronte al preside.

“Draco stavo giusto per mandarti a chiamare “ disse Piton freddamente

“Draco” sibilò Lucius

“Padre” rispose il serpeverde senza mostrare alcun timore, anche se sentì le budella torcersi al solo sentir pronunciare il suo nome in quel modo, senza affetto e con sdegno.

“Stavo giusto parlando con il tuo padrino. E mi stavo chiedendo come mai in mia assenza ti sei rintanato qui, invece di cercare di riscattare il nome della nostra famiglia”

Il biondo chinò la testa, conosceva suo padre e sapeva che non avrebbe mai capito cosa provava così rimase in assoluto silenzio.

“Draco!” ringhiò Malfoy Senior

“Lucius, ho chiesto personalmente al Signore Oscuro che il ragazzo fosse assegnato al mio servizio”

L’uomo si voltò indispettito e con aria di superiorità disse “Un Malfoy non si abbassa ad essere al servizio di nessuno a meno che non sia il Signore Oscuro in persona. Chiederò al nostro Signore di darti un incarico degno del nostro casato”

Draco tremò al solo pensiero di dover lasciare la scuola, di dover tornare a vedere scene di torture e forse di doverle praticare lui stesso, per non parlare del fatto che non voleva allontanarsi da Severus, con lui si sentiva al sicuro.
Il pozionista vide le spalle del suo figlioccio irrigidirsi al suono di quelle parole, guardò il terrore farsi largo in quegli occhi grigi, così si alzò e disse freddamente “Lucius non credo che tu sia nella posizione di chiedere alcun che al nostro Signore dopo i tuoi recenti fallimenti. Ad ogni modo se vuoi rischiare di incorrere nella sua ira, non sarò io a fermarti. Tuttavia credo sia corretto informarti che il Signore Oscuro confermerà la presenza di Draco qui, se dovessi chiederglielo… e lo farò”

Lucius si alzò infuriato e mentre sorpassava suo figlio senza degnarlo di uno sguardo ringhiò “Non è finita qui. Lui è mio figlio e farà quello che dico” e poi uscì senza aggiungere altro.

Quando sentì la porta chiudersi alle sue spalle, il biondo sentì le forze quasi abbandonarlo, fece dei passi avanti e si appoggiò allo schienale della sedia che fino a pochi istanti prima era stata occupata da suo padre.

“Draco siediti” ordinò il pozionista

Il ragazzo prese posto e poi alzando lo sguardo incontrò quelli neri e profondi del suo padrino e sussurrò “Non glielo lascerai fare vero?….Non voglio tornare la fuori …Zio Sev”

Piton fece il giro della scrivania, posò una mano sulla spalla del ragazzo e lo fissò intensamente, poi con voce imperiosa rispose “Assolutamente… te lo prometto Draco” ((Non permetterò a nessuno di farti del male…userò tutto il mio ascendete con il Signore Oscuro, ma tu non ti muoverai da quì)) Il ragazzo fece un sospiro di sollievo, e sentì la mano dell’uomo sulla sua spalla che lo stringeva, quel semplice gesto era capace di infondergli sicurezza e forza, così il biondo si rilassò e poi sussurrò “Grazie Zio Sev” e quando si sentì più calmo si alzò e uscì dall’ufficio per tornare nel suo dormitorio.

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Capitolo 18
*** Il medaglione di Salazar Serpeverde ***


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~~Capitolo 18 Il medaglione di Salazar Serpeverde

Le vacanze di Natale erano giunte quasi al termine, il trio d’oro era tornato a Devil’s Peak. Harry era seduto nella veranda sul retro del maniero, l’aria era molto fredda, adorava stare li a guardare le onde del mare infrangersi sulla scogliera, quel movimento irruento e costante dell’acqua aveva un potere altamente calmante su di lui e quel giorno ne aveva bisogno più che mai.

Quella mattina aveva discusso per l’ennesima volta con Remus, erano volate parole grosse, il lupo mannaro dopo avergli detto che non doveva correre nessun rischio inutile a scuola, se ne era andato via dicendo che doveva incontrarsi con Alexander, mettendo fine alla discussione senza dargli la possibilità di replicare ulteriormente. Il giovane Grifondoro era molto infastidito, in quanto aveva passato gran parte delle vacanze a cercare di trovare un modo per rompere le barriere che proteggevano gli Horcrux, a cercare informazioni su come poterli distruggere, senza nessun risultato significativo, inoltre aveva continuato le ricerche su chi poteva aver scritto il messaggio contenuto nel falso medaglione di Serpeverde. Harry si sentiva sempre più frustrato, perché gli sembrava di non arrivare a nulla di concreto, allora Remus con estrema tranquillità gli aveva detto di concentrarsi solo sulla ricerca del terzo oggetto, e di non preoccuparsi del resto affermando che Alexnader aveva già una soluzione per la gran parte dei problemi che sembravano affliggerlo. Harry allora si era infuriato, dicendo che avrebbe dovuto informarlo, e che se le cose stavano così, aveva solo sprecato un sacco di tempo in ricerche inutili. Il lupo mannaro gli aveva risposto in malo modo che aveva altre priorità, che era occupato in varie missioni, e che era stato molto impegnato dato che doveva incontrarsi spesso con Alexander per poi riferire all’ordine che accettava a fatica i piani di qualcuno che non avevano mai visto.
Harry lo sapeva dato che aveva partecipato ad alcune delle riunioni, e il suo pensiero in quei momenti andava sempre al successore di Silente, aveva chiesto più volte a Remus di incontrarlo, ma la risposta era sempre stata la stessa “…….quando sarà il momento”

((Questa storia inizia davvero ad infastidirmi!!! Diavolo sono io che sto rischiando a scuola di essere catturato da dell’infame di Piton!!! Loro si aspettano che faccia tutto quello che dicono senza però darmi nessuna spiegazione o senza darmi nessuna risposta e per di più da qualcuno che non ho nemmeno mai visto!! Io ho tutti i diritti di sapere chi è questo fantomatico Alexander!!)).

I suoi pensieri furono interrotti da una voce gentile …“Harry…..posso sedermi?”

Il moro si voltò e vide Ginny in piedi vicino a lui, aveva i capelli sciolti e quella leggera brezza li rendeva più ariosi del solito, poi annuì e disse con un po’ di imbarazzo rispose “Certo vieni” e le fece spazio sulla panchina di pietra scura.

“Vieni dentro, la mamma ha detto che il pranzo è pronto”

“Non ho fame, preferisco restare qui” rispose accigliato il moro

Lei con un tocco molto delicato ma deciso, gli prese la mano sinistra e sussurrò “Non devi prendertela, posso capire quello che provi ma credo che Remus abbia ragione. Sembra che questo Alexander stia facendo un ottimo lavoro, sai non sei l’unico che vorrebbe sapere chi è, ho sentito Remus discutere animatamente con Moody due riunioni fa per lo stesso motivo. I miei hanno detto che senza di lui, saremmo stati in grande difficoltà e che avremmo corso dei pericoli maggiori…dopo che la Tana….”

Il moro sbuffò e rispose “Lo so Ginny solo non è giusto, si aspettano molto da me, allora ho anche il diritto di sapere”

La rossa si avvicinò e gli diede un casto bacio sulla guancia, poi gli sorrise si alzò e lo tirò leggermente “Dai vieni”

Harry arrossì e perdendosi nel meraviglioso sorriso della ragazza della quale era profondamente innamorato, la seguì. ((Quando tutto sarà finito, se sopravvivo…..ti chiederò di uscire Ginny…mi piaci…sto bene con te))

I restanti giorni furono più tranquilli, la notte prima di tornare a scuola il moro stava preparando il suo baule quando sentì bussare alla sua porta.

“Harry posso entrare?”

“Si vieni Remus”

Il Lupo si mise seduto sul letto, a volte si sorprendeva ancora della sua somiglianza con James, “Senti so che abbiamo avuto molte incomprensioni e che sono stato poco presente, ma devo svolgere dei compiti per l’ordine”

“Lo so Remus…. E mi dispiace per le cose che ho detto, ma penso che tenermi all’oscuro ……., mi innervosisce, e non mi piace”

“Lo capisco ne parlerò con Alexander d’accordo”

Il moro annuì, poi vide l’uomo allungargli una foto. Harry la prese raffigurava tre ragazzi molto giovani: Remus, Sirius e un altro ragazzo più piccolo con i capelli corti che assomigliava molto al suo padrino.

“Tienila con te, so che Sirius avrebbe voluto che fosse tua”

Gli occhi di Harry divennero acquosi, passò delicatamente le dita sul viso di Sirius, mentre la foto animata rideva spensierata. “Grazie….sei sicuro?” sussurrò il moro.
Il Lupo lo abbracciò stretto e disse “Ne ho delle altre, e poi voglio che questa l’abbia tu…questa è una delle mie preferite” poi gli scompigliò i capelli e disse “Ora è tardi … domani sarà un giorno impegnativo”

Harry rimase ancora un attimo a godersi l’abbraccio dell’ultimo collegamento con i suoi genitori, poi si allontanò prese dal baule il suo album fotografico lo aprì, mentre stava scegliendo una pagina dove custodire il prezioso ricordo la foto gli sfuggì dalle mani mostrando il retro dell’immagine, il giovane Grifondoro si alzò dal letto per afferrarla, la osservò distrattamente e notò una scritta quasi sbiadita

S. B.
R.J.L.
R.A.B

Il moro guardò sbalordito le iniziali ((Sirius mi aveva detto che suo fratello è stato un Mangiamorte e che è stato ucciso …….allora…forse…..)) poi quando realizzò quello che poteva significare chiese “Remus….Sirius mi ha detto che suo fratello era un Mangiamorte e che è morto….è vero che ha tradito Voldemort?”

L’espressione di Remus si incupì e con tristezza rispose “Sirius era molto legato a suo fratello, perfino quando aveva aderito ai Mangiamorte, nessuno ha la certezza di quello che è successo a Regulus, ma Sirius era sicuro che alla fine si era redento. Perché me lo chiedi?”

Il moro gli mostrò le iniziali poi gli disse che il terzo oggetto era stato preso da un certo RAB, e che erano mesi che lui e i suoi amici stavano cercando di capire chi fosse.

“Si Harry, penso che potrebbe essere lui”

Il moro sorrise questo cambiava tutto! Regulus era un Serpeverde e se fosse andato ad Hogwarts per cercare l’aiuto di Silente? O forse semplicemente aveva nascosto il medaglione in un posto che riteneva sicuro, ma non aveva fatto in tempo a dirlo a qualcuno perché era stato ucciso. Hogwats era una buona scelta ((Grazie Sirius, sono sicuro che è anche merito tuo)), poi salutò Remus e si mise a letto, pensando che la ricerca del medaglione, sarebbe stata materialmente più difficile rispetto agli altri Horcrux dato che Regulus era un serpeverde era quasi certo che fosse nascosto….nel loro territorio
.
Anche quella notte Harry si svegliò urlando, sentiva la rabbia del Signore Oscuro era furioso, impaziente stava cercando qualcosa…. Qualcosa che desiderava con ogni fibra del suo essere, anche se non aveva capito di cosa si trattasse, percepì senza ombra di dubbio la sua immensa furia.

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Severus si era smaterializzato nel suo ufficio, si teneva la gamba e il braccio sinistro, stavolta il Signore Oscuro aveva manifestato in modo molto efficace il suo disappunto per l’incompetenza dei suoi seguaci nel soddisfare i suoi ordini, non riuscendo a trovare la bacchetta di sambuco. A detta del malvagio essere quella era l’unica cosa che lo costringeva a rimandare i suoi piani di conquista obbligandolo a restare nell’ombra. Si era dunque dimostrato particolarmente vendicativo, con tutto il cerchio interno.

Il pozionista cadde in ginocchio, sentiva il sangue colargli copioso dalla coscia sinistra, il suo corpo era tutto un dolore, persino respirare era un movimento troppo violento. La vista era sfuocata ((Devo prendere le pozioni)) e mentre pensava che doveva sbrigarsi sentì le forze abbandonarlo e poi il buio lo avvolse, come se fosse quasi un sollievo.

Il mattino seguente aprì gli occhi era sdraiato sul suo letto, quello della nuova camera che aveva creato appositamente per lui, non aveva mai dormito nella stanza che era appartenuta ad Albus Silente. Era ancora dolorante, ma di sicuro stava molto meglio della notte che era appena trascorsa.

Sentì dei passi proprio fuori della sua porta, così mise una mano nella veste e afferrò la bacchetta, con un unico rapido scatto si mise seduto sul letto, quel semplice gesto gli causò un profondo dolore che interessava tutti i muscoli e tendini del corpo, senza esitare puntò la bacchetta verso la porta e attese.

“Calmati Severus….sono solo io, devi riposare”

Il pozionista guardò la Grifondoro come se avesse in testa uno strano cappello e con un sopracciglio alzato disse freddamente “Come sei entrata Minerva? Perché sei qui?” ((Nessuno può entrare senza il mio permesso….e poi non sono presentabile e che non avresti dovuto vedermi in questo stato…))

“Mi ha fatto entrare Albus. Mi ha chiamato lui stesso questa notte, mi ha detto di darti le pozioni che tieni sul comodino pronte all’uso, spero di non aver sbagliato. Io avrei preferito chiamare Poppy….”

“NO!! Quante volte devo  che nessuno deve sapere! Posso cavarmela perfettamente da solo!” sibilò l’uomo incrociando le braccia al petto.

La vecchia strega gli diede uno dei suoi sguardi appuntiti e poi disse “Ho visto. Se ieri non fossi intervenuta …. Stavi perdendo molto sangue Severus, voglio che da oggi mi avvisi quando vieni convocato!”

Il pozionista indurì la sua espressione e rispose “Non sono affari che ti riguardano! Pensa ai tuoi Grifondoro, io non ho bisogno di una balia!”

La vecchia strega ghignò e poi disse severamente “Mio caro Severus, sai perfettamente che una delle qualità dei Grifodoro è la tenacia…quindi rinuncia. Non ho nessuna intenzione di perderti adesso, e poi lo hai detto tu stesso in più di un’occasione, molto dipende da te, quindi ho tutto l’interesse a tenerti in piena forma. Coraggio ora stenditi e riposati!! Gli studenti saranno qui tra diverse ore, e non è necessaria la tua presenza, altrimenti sarò costretta a chiamare Poppy … e smettila di guardarmi con quella faccia sai benissimo che non funziona con me…….sembri solo imbronciato, proprio come quanto eri un mio studente.”

((Dannata vecchia strega……io direi che cocciuta, impicciona, e testa di legno è il temine che ti identifica meglio!! Non mi piace quando usa le mie parole contro di me, e poi come si permette……io non sono imbronciato!!! Mi sembra Albus…. Deve averle tramandato il segreto del suo essere così persuasivo…Dannato vecchio pazzo!! Appena mi libero di lei…il suo quadro mi sentirà!! Nonostante sia morto continua a darmi sui nervi!)), poi sbuffò e si mise disteso, chiuse gli occhi e in pochi minuti si addormentò stremato.

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Le lezioni erano riprese da soli tre giorni, Harry aveva convocato una riunione straordinaria dell’ES, spiegando che secondo lui l’ultimo oggetto era nascosto in territorio Serpeverde. Questo aveva suscitato un vero e proprio putiferio tra i ragazzi.

“Cosa? Vuoi andare nel loro dormitorio?” urlò Sarah (Hermione)

“Si! Non c’è da preoccuparsi Harry mi ha dato il suo mantello dell’invisibilità, te lo ricordi vero Sarah?”

“Me lo ricordo bene, ma è troppo pericoloso!!” rispose la ragazza

“Io vengo con te, non puoi andarci da solo cugino”

“Non se ne parla, avrò più probabilità di cavarmela da solo, mi sarà più facile muovermi”

“Ma come pensi di entrare? Le serpi sono molto attente quando si tratta del loro territorio” chiese Neville

“Beh penso che potrei entrare seguendo un gruppo di primini. Troverò un angolino sicuro e resterò nella loro sala comune fino al mattino successivo o fino a quando sarà necessario, e quando le serpi saranno a lezione potrò cercare il medaglione indisturbato”

“Sei impazzito!!! Vuoi restare lì dentro un giorno o perfino di più? NO!!” gridò Ginny

“Avrò il mantello!!! Nessuno può vedermi”

“Si ma potrebbero urtarti o potrebbero percepirti in altri modi. Simon non puoi essere serio, dimmi che non pensi  veramente di pover restare li per più di un giorno…. E poi come giustificheremo la tua assenza?…. È troppo rischioso…..ragiona!!! La professoressa Mc Grannit non te lo lascerà fare!!” disse Hermione

“Non lo diremo alla Mc Grannit stavolta”

“Cosa? Perché? Sei impazzito!! Se ti prendono ti scuoiano vivo e ora possono….. per non parlare del fatto che se ti portano da Piton……sei spacciato” disse Ron

“So che non siete d’accordo ma io devo andare….è troppo importante….per avere il medaglione vale la pena tentare” disse il moro sospirando ((Anche se davvero rischio il linciaggio se mi trovano li))

“Forse se creiamo un diversivo ti sarà più facile entrare, e una volta all’interno se trovi un angolino sicuro e sei prudente forse potresti cavartela, il vero problema sarà come uscire dal loro covo“ disse Neville

“Assolutamente NO!! …..Non sei nemmeno sicuro che il medaglione è li!!” Urlò Sarah frustrata

“Lo farò con voi o senza, ma spero che mi aiuterete” disse senza esitazione. Poi Harry rimase in silenzio mentre i ragazzi dell’ES continuavano a sostenere o a scoraggiare l’impresa, e riflettendo capì che Neville aveva ragione, sapeva che le serpi usavano una passworld anche per uscire….molte cose potevano andare storte ((Ci penserò una volta dentro, ora l’importante è entrare, non so cosa mi da questa certezza, ma sono sicuro che il medaglione è lì))

La discussione andò avanti ancora a lungo ma alla fine i ragazzi elaborarono un piano, Simon sarebbe entrato nella sala comune dei Serpeverde il giovedì sera successivo, subito dopo la riunione dell’ES. Sarah avrebbe chiesto alla Mc Grannit una dispensa dalle lezioni per l’intero venerdì dicendo che Harry non si sentiva molto bene in modo che nessuno chiedesse di lui. Così il ragazzo sarebbe rimasto all’interno del dormitorio nemico al massimo 3 giorni. Se avesse trovato il vero medaglione o alla peggio la domenica sera il ragazzo d’oro avrebbe attivato le monete e i suoi amici avrebbero creato un diversivo per farlo uscire. I Grifondoro sarebbero stati puniti, ma avrebbero recuperato il terzo Horcrux. La settimana trascorse all’insegna del nervosismo, ma il culmine fu raggiunto nella mattinata di giovedì durante la lezione di arti oscure che prevedeva nuovamente esercitazioni sulla Cruciatus e altre maledizioni orribili, così Harry si avvicinò all’orecchio di Ron e sussurrò “Pensi di poterla lanciare su di me?”

Il rosso lo fissò sconvolto e disse “Sei impazzito? NO!”

“Non serve che lo fai davvero, fingerò di essere stato colpito, così per oggi lui e le serpi saranno soddisfatti, e io avrò una scusa per andare in infermeria, così la Mc Grannit non sospetterà, quando urlò basta ti prego….. fai finta di scioglierla”

Il rosso allora fece un sospiro di sollievo e rispose “Perché non lo hai detto agli altri….Her….. Sarah ci ucciderà”

Il Grifondoro alzò le spalle, poi sentirono Amycus inveire come al solito contro i Grifondoro, stava dicendo che erano dei codardi, dei vigliacchi e degli idioti che non erano nemmeno in grado di lanciare una qualsiasi maledizione decente, e che si chiedeva se qualcuno tra di loro, avrebbe mai avuto il fegato di offrirsi volontario.
Ron allora disse risoluto “Lo faccio io!”

Il professor Carrow si avvicinò al rosso e ridendogli in faccia ringhiò “Tu?! Tu sei uno dei peggiori di questa classe! Non ti ho mai visto fare un incantesimo che potesse definirsi tale” poi dopo un secondo di silenzio fece un ghigno crudele “Se non ci riesci…vi punirò entrambi, te e il tuo compagno….. e sarà un vero piacere” poi chiamò Sarah. Allora Harry fece un passo avanti e disse “No lo faccio io!”

Il rozzo uomo sputò in faccia al ragazzo  “Mi fate schifo….. Così vuoi proteggere la tua sorellina….d’accordo feccia fatti avanti”

Harry strinse i pugni, si pulì il viso e poi si portò in posizione di fronte al suo amico, Ron alzò la bacchetta e un po’ esitante urlò “Crucio”. Immediatamente Simon si gettò a terra contorcendosi ed urlando, mentre i suoi compagni Grifondoro guardavano la scena inorriditi, mentre i Serpeverde ghignavano divertiti.

Dopo alcuni istanti si sentì una voce sibilare “Smettila Weasley!”, e il rosso obbedì mentre Harry rimase a terra appoggiato su un fianco per avvalorare la sua farsa.

Tutti si voltarono nella direzione da cui era provenuta quella frase. Mormorii ed espressioni stupite erano dipinte sui volti dei ragazzi, quando videro un elegante e deciso Draco Malfoy farsi largo tra i suoi compagni di casa che si scansavano al suo passaggio. Il biondo guardò coni suoi occhi ghirgi, il rosso e Neville e sibilò “Portatelo quell’ammasso di idiozia in infermeria, è uno spettacolo patetico a dir poco vergognoso….non guardatemi con quelle facce da scemi…..muovetevi!!”

“Malfoy! Chi ti credi di essere….. non puoi dare ordini nella mia classe” ringhiò Amycus infastidito alzando la bacchetta, pronto a maledirlo.

Il serpeverde gli rispose con aria strafottente “Se vuole lamentarsi del mio comportamento potrà riferire al preside in persona. Se quell’idiota di Weasley non si fermava lo avrebbe ucciso…. E lei sa che non è permesso” ((Mi chiedo perché lo Zio Sev, mi ha chiesto di sorvegliare quei tre traditori del loro sangue.))

L’uomo ringhiò qualcosa di incomprensibile e dopo soli pochi minuti la lezione ebbe termine. Nel frattempo i tre Grifondoro erano andati in infermeria, Madama Chips aveva dato una pozione a Simon, lo aveva controllato, ma vedendo che non aveva dei sintomi evidenti, tipo tremore o ferite, gli aveva detto di restare a riposo almeno un paio di giorni, poi si era allontanata maledicendo i Carrow, e bofonchiando che alla prima occasioni gliela avrebbe fatta pagare per aver toccato i suoi ragazzi.

“Sei stato grande! Un interpretazione magnifica” disse Ron

“Grazie! Ora andate a pozioni, ci vediamo più tardi alla riunione” disse Simon salutando i due ragazzi.

Mentre tornava alla torre qualcosa scattò dentro Harry, negli ultimi giorni aveva sempre portato il mantello dell’invisibilità con se, così entrò nel bagno dei ragazzi se lo infilò e si diresse nelle segrete per fare un ulteriore sopralluogo prima di tentare di intrufolarsi quella sera. Camminò lentamente fino all’ingresso della sala comune dei Serpeverde, rimase li circa dieci minuti a fissare le pareti di pietra mentre pensava a come poteva riuscire ad entrare senza rischiare troppo, quando vide due ragazze correre verso il quadro.

“Forza, come hai potuto dimenticare la tua bacchetta!!” disse una biondina con i capelli ricci

“Te lo avevo detto che non ero pronta, è colpa tua che mi hai fatto fretta stamattina!!” rispose una moretta indignata.

Poi sentì la mora mormorare delle parole che non riuscì a distinguere, il quadro si aprì e la mora entrò seguita dalla sua amica. Il dipinto rimase aperto e quando Harry vide che si stava lentamente chiudendo scattò in avanti senza esitare, e si ritrovò nuovamente all’interno della sala comune serpeverde.

Si mise immediatamente in un angolo in disparte e poi vide le due ragazzine correre verso l’uscita. Harry rimase un attimo impietrito, si trovava da solo in territorio nemico, senza che nessuno sapesse dov’era, ma quando aveva visto la possibilità di entrare, si era fiondato dentro senza nemmeno rifletterci un istante. Fece un paio di respiri profondi per calmarsi ((Ormai è fatta, tanto vale iniziare le ricerche)). Così iniziò a guardarsi intorno, la sala comune era proprio come la ricordava, le ampie e strette vetrate conferivano un alone di mistero a quel posto, era tutto così imperioso, c’erano raffinati divani e poltrone in pelle nera, dei grandi camini di pietra e dipinti con cornici intarsiate. Harry fece un giro per la grande sala comune, diede un occhiata nella biblioteca comune era piena di tomi e manoscritti antichi e preziosi. Un ora dopo non aveva ancora trovato il minimo indizio sul medaglione.  Poi mentre si guardava in giro, vide una scala a chiocciola in mogano con il corrimano che raffigurava dei serpenti scolpiti nel legno ((deve essere l’ingresso dei dormitori….potrei farci un salto, giusto per capire come sono fatti, per poi tornarci domani mattina…con più calma)). Una volta arrivato in cima vide un lungo corridoio che dava l’accesso ai dormitori divisi per anno come quelli dei Grifondoro. Passò davanti a diverse porte chiuse, poi istintivamente si sentì attratto da una in particolare, la aprì, all’interno c’era un unico grande letto a baldacchino con tende verdi e argento una grande scrivania e un guardaroba enorme. Vicino alla finestra c’erano due poltrone di colore verde scuro e un tavolino da té. Harry entrò ed iniziò a guardarsi intorno, ispezionò prima il comodino, guardò sotto il letto, osservò la porta, poi aprì l’armadio era pieno di vestiti raffinati, infine aprì i cassetti della scrivania, cercando un doppio fondo o qualcosa di simile, e vide un quaderno verde con uno stemma in argento molto elaborato che rappresentava la lettera M ((Dannazione è la stanza di Malfoy! Devo sbrigarmi)), così si alzò stava per uscire, ma qualcosa dentro di lui gli diceva che non era la cosa giusta da fare….. ((Mi sono fatto prendere dal panico, forza Harry hai ancora un bel po’ di tempo….non verrà nessuno ancora per un paio d’ ore)) così il Grifondoro ricominciò a osservare tutto, pensando che anche lui a casa dei suoi zii aveva dei nascondigli segreti, così osservò le tavole del pavimento, ma non c’era nulla di strano, poi mise la mano dietro l’armadio stesso risultato, infine si mise seduto sul letto e si sdraiò sbuffando per la frustrazione, e l’occhio gli cadde su una delle quattro colonne del baldacchino, c’erano incise le iniziali RAB. Si mise in piedi sul letto, e toccando le inziali, sentì come un piccolo scalino, prese la bacchetta e mormorò l’incantesimo di apertura e un piccolo vano si aprì, Harry ci mise la mano dentro, e afferrò una catenella, tirò verso di se e vide il medaglione di Salazar Serpeverde “SI”. Se lo mise subito in tasca scese dal letto stava per uscire quando la porta si spalancò e Draco Malfoy lo urtò facendolo cadere a terra.

“Ma che diavolo…..” il biondo non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò a terrà su qualcuno che era invisibile. Afferrò il maglione dello sconosciuto e quando cerco di metterlo in piedi, vide la figura di Simon Weasley rivelarsi un po’ alla volta, gli diede un pugno mentre sibilava “Weasley sei morto”

Il Grifondoro afferrò la sua bacchetta, ma Draco fu più veloce e urlò “Expelliamus” e la bacchetta di Harry gli finì tra le mani, poi ringhiò velenosamente “Come hai fatto ad entrare, pezzente!!”

Harry strinse i pugni ma non rispose.

“Perchè sei qui? Che cercavi? Dimmi cosa hai rubato?”

((Se sono abbastanza veloce potrei colpirlo, ma se non lo sono mi schianterà o peggio….non posso restare qui senza fare nulla)) pensò Harry, così fece un passo in avanti ma Draco sputò “Se fai un altro movimento qualsiasi ti schianto. Visto che sembri aver perso la lingua forse parlerai con il preside…..forza muoviti” sibilò indicando la porta con la testa. ((Se dipendesse da me giuro che ti schianterei senza nessun rimorso…. Ma ho promesso a Severus, di non torcere un capello ne a te ne agli altri sporchi traditori del loro sangue))

Ad Harry si gelò il sangue nella vene un profondo terrore lo invase (( Sono spacciato, dopo che Malfoy lo avrà  informato, pretenderà delle risposte e quando non gliele darò invaderà la mia mente. Allora o mi ucciderà o mi consegnerà a Voldemort…sono morto)).

I due ragazzi uscirono prima dalla stanza, poi dalla sala comune Serpeverde camminarono per i corridoi, il Grifondoro sperò di vedere uno qualsiasi dei suoi amici, ma in giro a quell’ora non c’era nessuno a parte loro due, era orario di lezione. Harry comminava davanti al biondo e poteva sentire la bacchetta puntata contro la sua schiena, mentre continuava a ripetersi che doveva fare qualcosa si rese conto che non c’era più speranza erano arrivati al Gargoyle, salirono le scale, una volta raggiunta la porta dell’ufficio del preside, sentì Malfoy sibilare “Bussa razza di imbecille”. Harry sollevò la mano si accorse che tremava leggermente, poi bussò. Per circa un minuto non ci fu nessuna risposta, così il Grifondoro sperò con tutto se stesso che Piton non fosse nel suo ufficio ma poi senti la sua voce fredda sibilare “AVANTI”.

Salve a tutti,
mi scuso infinitamente per il ritardo.... ma che ci crediate o no.... continuano a succedermi imprevisti di ogni genere....e non riesco mai a scrivere.....
Bene comunque nonostante le difficoltà eccomi quì con un nuovo capitolo, mifarebbe davvero molto piacere sapere cosa ne pensate....sono un pò in crisi...così sepro che le vostre recensioni mi tirino un pò su....
a presto
Lady V

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Capitolo 19
*** Non mi fido di te!! ***


~~Capitolo 19 Non mi fido di te!!

Harry esitò, e sentì la mano di Malfoy spingerlo dentro la stanza senza troppi complimenti. Piton era in piedi vicino alla scrivania con la sua solita postura rigida e il suo sguardo freddo e privo di emozioni, vedendo i due ragazzi sibilò “Sig. Weasley e Sig. Malfoy davvero una stravagante …combinazione”

Il biondo senza aspettare l’invito a parlare disse furioso “Era nella mia camera!! Non ho idea di come ci sia entrato, non ha voluto dire nulla.”

Il pozionista fece un passo avanti verso i due ragazzi la sua espressione era glaciale, ma i suoi occhi sembravano ardere dalla furia “Sedetevi immediatamente” ((Che diavolo ci faceva Potter in camera di Draco…probabilmente cercava l’Horcrux, mi chiedo se…))

Harry prese posto senza emettere un fiato, anche perché si rese conto che aveva quasi smesso di respirare da quando era entrato nell’ ufficio, Draco invece si accomodò senza la minima esitazione. Piton passò dietro i due ragazzi, si sentì solo il fruscio del suo mantello e il relativo spostamento d’aria, l’uomo prese il posto che era appartenuto a Silente, il Grifondoro sentì un brivido corrergli lungo la schiena, si sentiva terrorizzato ed impotente ed era una cosa che detestava ((Sono finito…sono solo, senza la mia bacchetta…e ora scoprirà chi sono)). Il pozionista appoggiò i gomiti sul tavolo molto lentamente e in maniera impeccabile, poi intrecciò le mani sul tavolo e rimase a fissare Harry con un intensità tale che al ragazzo sembrò che gli stesse leggendo l’anima, poi con voce setosa e mortale disse “Ora Sig. Weasley le porrò delle semplici domande, può scegliere due opzioni: rispondermi sinceramente ed essere punito, oppure può rifiutarsi di farlo o peggio ancora può provare a mentirmi, ma deve sapere che conosco molti metodi poco ortodossi per convincerla a parlare. Io le consiglio unicamente nel suo interesse di optare per la prima scelta”

Il ragazzo d’oro deglutì a fatica e poi annuì, in fondo era perfettamente cosciente di non avere nessun altra possibilità a questo punto era in trappola, niente lo avrebbe salvato dall’orribile destino che lo attendeva.

Il Pozionista fissò il Grifondoro, gli era bastata una sola occhiata per capire che l’adolescente aveva optato più o meno per la prima scelta anche se con molta riluttanza ((Scelta saggia Potter almeno per una volta, non che avrebbe fatto la ben che minima differenza a dire il vero…. perché mi dirai tutto quello che voglio sapere)) “Bene, vedo che dopo tutto non è proprio privo di cervello a quando sembra, anche se non ha idea di che uso farne…Come e quando si è introdotto nel dormitorio Serpeverde?”

“Dopo la lezione di Arti Oscure mi sono reso invisibile, due ragazze del primo anno sono entrate nella sala comune, io sono entrato dietro di loro” rispose Harry cercando di controllare il suo tono di voce, per non far trasparire l’enorme ansia che sentiva.

Piton socchiuse gli occhi e ringhiò “Perché si trovava in camera del sig. Malfoy?”

Harry esitò ((Potrei mentirgli … magari solo su questo punto)), ma poi pensò che ogni volta che era accaduto Piton lo aveva scoperto e quindi non era un opzione in quel momento dato che non poteva difendersi ((Forse anche se lo vede non capirà cos’è…))

Il pozionista indurì lo sguardo e vide le spalle di Harry irrigidirsi ulteriormente poi sibilò “Non sono un uomo paziente Sig. Weasley”

Harry allora sussurrò “Io… stavo cercando una cosa”

Draco allora ringhiò “Lo sapevo!! Sei un ladro!! Dimmi che cosa hai rubato dalla mia camera pezzente!!”

“Sig. Malfoy la prego di restare in silenzio al suo posto” disse con un tono che non ammetteva repliche, il biondo furibondo rimase in silenzio, ma era chiaro che non aveva apprezzato l’ammonimento di Piton davanti alla testa rossa.

“Vuoti le tasche Sig. Weasley” sentenziò Piton

Harry sussultò non voleva, ma consapevole del fatto che nulla avrebbe potuto evitarlo fece come ordinato, mise le mani in tasca e tirò fuori il medaglione e lo poggiò esitante sulla scrivania.
Piton osservò l’azione del ragazzo impassibile ((Lo ha trovato, Silente aveva ragione il ragazzo li può sentire…temo sia arrivato il momento. Conoscendo la testa di legno forse dovrei prendere una pozione calmante…)) e poi sibilò “Questo oggetto le appartiene Sig. Malfoy?”

“NO…..Ma lo avrà rubato a qualcun altro, non appartiene di sicuro a lui ne sono certo” disse velenosamente il biondo

“NON è vero! E’-è di un mio lontano parente!! Io non sono un ladro!!” urlò Harry indignato dall’offesa ricevuta.

“Bugiardo! Questo non è possibile!! Nessun Weasley è mai stato all’altezza di essere un Serpeverde!!” rispose altezzosamente Malfoy.

“Silenzio!!” ringhiò l’uomo sbattendo pesantemente la mano sulla scrivania, ed entrambi i due ragazzi sussultarono.

Piton allora si alzò fece il giro della scrivania tenendo le mani dietro la schiena, e si portò davanti ad Harry lo fissò severamente e poi sputò “Sono perfettamente d’accordo con lei Sig. Malfoy, tuttavia è un fatto inconfutabile che non c’è menzogna nelle sue parole … almeno per quanto riguarda questa affermazione… l’incomprensione sta nel fatto che lui non è uno Weasley, non è così … Sig. POTTER?”

Calò il gelo nella stanza, Draco fissava il ragazzo dai capelli rossi come se gli fosse spuntata la testa di un ippogrifo sulla faccia, mentre Harry chiuse gli occhi cercando di non andare nel panico ((LO sa…..lo sa….mi ha scoperto…..devo uscire di qui…subito)), poi fece uno scatto verso la porta ma prima che riuscisse ad afferrare la maniglia sentì la porta chiudersi magicamente.

((Idiota Grifondoro!!! Non ha riflettuto un solo istante su come avrebbe dovuto comportarsi in una circostanza simile)) “Potter davvero pensavi di avere una sola possibilità di uscire di qui. Siediti immediatamente!!” ringhiò furioso il pozionista.

Il ragazzo si voltò era con spalle alla porta “Cosa hai intenzione di fare? Mi ucciderai o mi consegnerai al tuo padrone? Dimmi cosa chiederai in cambio della mia vita stavolta?”

((Dannato marmocchio imbecille… Possibile che deve sempre rendere tutto più difficile!!...Mi chiedo se in quella sua testaccia vuota, si sia chiesto da quanto lo so. OH no certo che non lo ha fatto….basta guardarlo in faccia, per capire come si sente e cosa pensa.…Calma Severus poche e semplici parole, che anche un Grifondoro può comprendere…prima lo devi tranquillizzare e poi spiegargli come stanno le cose…e se non dovesse funzionare beh….in caso le maniere forti…)). “Non ho nessuna intenzione di farti del male a meno che tu non mi costringa s’intende, e di sicuro non ti consegnerò al signore Oscuro. Ora siediti!”

Draco osservò tutta la scena, poi si rivolse al suo padrino con aria sorpresa ((Lui lo sapeva dall’inizio che era Potter, ecco perché mi ha chiesto di sorvegliarlo, ma invece lo sfregiato…..)) “Lui non lo sa?....Non ha idea di quello che è successo dalla morte del vecchio vero?”

Piton sospirando rispose al suo figlioccio “No Draco non ha la minima idea di quello che è successo”

Il moro non si mosse, rimase con le spalle alla porta e poi disse “Ehi io sono qui!! Non parlate di me come se fossi uno stupido!!”

“Basta Potter siediti…o sarò costretto a pietrificarti e levitarti!! Ti ho già detto che non hai nulla da temere!!” ringhiò Severus spazientito((Ahhh ne ero certo…. In questi mesi ti sei lasciato andare allo sconforto… sarai stato coccolato e protetto dal lupo e da quelle teste rosse emotive ed apprensive. Hai dimenticato … ciò che ero riuscito con grande fatica ad inculcarti: a pensare almeno un minimo prima di agire, un po’ di rispetto, e un po’ di obbedienza. Dannati Grifondoro!!))

La rabbia di tutti quei mesi si stava facendo largo nel animo del ragazzo d’oro, unita al fatto che si sentiva intrappolato e senza via d’uscita così urlò “Non dirmi cosa fare traditore! Io non mi fido di te….ne di lui!! La tua parola per me non conta niente…. dopo quello che hai fatto!!”.

Piton allora si avvicinò a lui più intimidatorio che mai, lo afferrò per un braccio o lo trascinò fino alla scrivania e senza troppi riguardi lo lanciò sulla sedia, poi mise il naso a pochi centimetri da quello di Harry e sibilò “Potter ora resterai qui seduto in assoluto silenzio, se sento un solo fiato, ti do la mia parola che ti incollo la lingua al palato….Devo dirti delle cose e sono molto importanti. Quando avrò terminato potrai chiedere e dire tutto quello che vorrai. Sono stato chiaro?” ((Mi domando come riesce a farmi salire il sangue alla testa, dicendo poche singole frasi)).

Il pozionista rimase in silenzio sovrastando il Grifonforo per un paio di minuti pensando da dove poteva cominciare ((Mi rendo conto che non è facile per lui. Mi chiedo quale approccio sia meglio usare…uhm indubbiamente diretto e senza giri di parole, potrebbe confonderlo ancora di più)).

Poi ringhiò “Togliti il bracciale Potter”

Il moro lo fissò sorpreso e poi si tolse l’oggetto magico dal polso, e rispose “Cosa? Come lo sa?”

((Bene ora ho la sua attenzione completa….credo sia meglio aspettare a parlare di Albus…Ah perché i compiti più orribili toccano sempre a me!!!! Ma  poter passare alla parte finale dovrò riconquistare la sua fiducia….se solo fosse un po’ più razionale e meno emotivo)) “Chi pensi abbia dato un manufatto così raro e costoso al Lupo mannaro? Potter se non lo hai ancora capito…...io sono Alexander”

Il moro sgranò gli occhi, si alzò in piedi e poi sputò “Bugiardo!!! Non è vero, tu sei solo un traditore!! Non voglio sentire altro…uccidimi o consegnami al suo padrone e facciamola finita!!” ((Sta mentendo… non può essere))

Piton fece un lungo sospiro per calmarsi, poi si portò le mani alle tempie massaggiandosele lentamente ((Dannazione sarà peggio di quanto avevo immaginato…avrò bisogno di un aiuto, altrimenti rischio di schiantarlo entro pochi minuti, non ho nessuna intenzione si sorbirmi una crisi isterica)) poi guardando intensamente il suo figlioccio disse “Draco non perderlo di vista nemmeno per un secondo, se necessario fermalo…senza fargli del male, io torno subito” Poi fissò Harry e ringhiò “Non ti azzardare a fare qualsiasi scemenza che passa in quella tua testaccia da Grifondoro impulsivo o te ne pentirai” poi senza ulteriori indugi si alzò con grazia e andò nella stanza che era appartenuta a Silente. Dopo circa 10 minuti rientrò nell’ufficio e riprese il suo posto e qualche istante dopo qualcuno bussò alla porta.

“Entra pure Minerva”

“Perché mi hai fatto chiamare qual è l’urgenza Severus?” disse la Mc Grannit preoccupata, poi vedendo che con lui c’erano anche i due ragazzi aggiunse “Cosa significa tutto questo? Perché Potter è qui? E come mai non indossa il bracciale?”

“Professoressa? Ma cosa….” Disse il moro

“Gentilemnte potresti spiegare al tuo protetto che non ho intenzione di ucciderlo o di nuocergli in maniera permanente…anche se a dire il vero… lo farei più che volentieri in questo momento”

“Severus!!” lo riprese la donna, poi guardò l’espressione confusa del moro “Potter ascoltami. Il professor Piton è sempre stato dalla nostra parte non ci ha mai tradito, anche se ha fatto di tutto perché lo credessimo” e poi diede uno sguardo appuntito al suo giovane collega.

Harry guardò l’uomo infuriato e ringhiò “Come ci è riuscito? E’ sotto Imperio?”

Mentre il pozionista stava per rispondere, nel camino si intravide una bagliore verde e subito dopo, entrò nella stanza Remus Lupin. “Harry?.....Perchè non indossi il braccialetto? Non ti avevo detto di non toglierlo Mai! “disse il Lupo severamente.

“Ma siete tutti impazziti? Non so se non lo avete notato ma sono prigioniero di Piton e Malfoy e la vostra preoccupazione più grande è che non indosso un maledetto bracciale!”

“Harry!! Severus è dalla nostra parte, lo è sempre stato….Lui è Alexander!” Disse il Lupo mannaro serenamente

“Basta!!!Smettetela……tutti!!!” urlò il ragazzo confuso…. Poi guardò nuovamente Piton e urlò “Cosa gli ha Fatto!! Come ‘è riuscito a confonderli!! State mentendo.....io quella notte…… io c’ero!!! HO visto mentre uccideva Silente…..” i suoi pugni erano chiusi talmente stretti che le nocche erano bianche…..il suo respiro era sempre più affannoso e la testa gli pulsava.

“Harry calmati, per favore!” disse Remus avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla per confortarlo. Poi si voltò verso Severus “Perché è così agitato? Cosa gli hai detto!”

“Tsk Ancora nulla perché quel dannato marmocchio non ha nessuna intenzione di ascoltarmi!! Dovevo pietrificarlo così almeno sarebbe stato tranquillo!” ringhiò infastidito. ((E continuo a credere che sia l’opzione migliore))

“Te lo avevo detto, che non dovevamo tenerlo all’ oscuro….questo è il risultato della tua magnifica strategia Severus!!” lo riprese Remus.

((Cosa? Il Lupo osa dire a me cosa fare?? Se non avessi preso in mano le fila dell’ordine ora sarebbero tutti in mano all’oscuro……Ora si fa a modo mio, basta attenzioni e compromessi!!!!))“ADESSO BASTA!!! SEDETEVI TUTTI !! ” urlò il pozionista infuriato, “Potter sono stanco…non ho tempo per i caprici di un adolescente emotivo! Ho una guerra da mandare avanti!!”

"Severus che maniere!! Urlare come se fossi posseduto non ti aiuerà, cerca di calmarti" disse la Mc Grannit.

Il moro guardò il pozionista in cagnesco, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, Remus scosse la testa, poi lo prese per le spalle e gli sussurrò “Se ti fidi di me Harry ti prego fa come dice…dagli la possibilità di spiegare…e capirai…”. Il moro annuì e tutti presero posto accanto alla scrivania.

“Prima di discutere di qualsiasi argomento, voglio che sia ben chiaro a tutti, che nulla di quello che verrà rivelato in questa stanza deve essere discusso al di fuori dei presenti” disse il pozionista indugiando sul moro.

“Che ci fa allora Malfoy qui dentro?” sputò Harry indicando il Serpeverde.

Piton alzò gli occhi al cielo e dovette trattenersi dal maledirlo, poi disse “Per quanto possa sembrarti assurdo….. e non dubito che tu sia convinto del contrario … siamo tutti dalla stessa parte. Dato che sono io a capo dell’ordine e che ho preso il posto di Silente, sono anche l’unico che decide cosa e chi deve venire a conoscenza delle informazioni, piani e tutto ciò che riguarda la guerra” ((Tks figuriamoci, non ti piace questa ipotesi vero Potter? Che sono io un Serpeverde traditore a guidare il leale e perfetto lato della luce…tipico atteggiamento da Grifondoro)) “Ora immagino che per quanto tu non sia abituato a pensare ti sia posto delle domande…..NO? Ovviamente…Non ti è parso strano che ogni singola volta che ti ho punito, hai trovato un indizio che ti ha portato a trovare uno degli oggetti che cercavi? Ti ho perfino restituito quella tua dannata mappa per aiutarti!!! Pensi davvero che avrei commesso un errore così grossolano??… Nemmeno tu  puoi essere così ingenuo……. Mi sottovaluti Potter……..Non dirmi che non hai notato che ogni volta che i Carrow hanno cercato di maledirti io o Draco siamo intervenuti…..”

Harry rimase sorpreso…. Si era fatto della domande in verità, ma era giunto alla conclusione che era stata una questione di fortuna, come era accaduto molte altre volte.

“Tutto quello che è successo dalla morte di Silente in poi è stato deciso da me….e da me soltanto. La professoressa Mc Grannit e Lupin come Draco mi hanno aiutato a portare avanti i miei piani con l’unico scopo di distruggere il Signore Oscuro”

“Bugiardo!! Io ti ho visto sulla torre! Forse avrai convinto loro….. ma io non ci casco ….io so chi sei” ringhiò il moro.

Piton si stava innervosendo, sapeva che la resistenza del ragazzo era legata al fattore emotivo più che all’evidenza dei fatti, perchè a questo punto era innegabile da che parte era schierato. Così si costrinse a restare calmo e dopo aver fatto un paio di respiri, iniziò nuovamente a parlare “Potter confido che ricordi la notte in cui il preside ti ha mandato a chiamarmi era ferito gravemente. Silente è stato colpito da una potente maledizione, sarebbe morto quella notte stessa se non fossi intervenuto. Purtroppo il maleficio era troppo potente, e sono riuscito solamente a circoscriverlo, a quel punto gli restava poco meno di una anno di vita. Quando ci siamo resi conto che la sua morte era inevitabile….il preside ha ritenuto saggio fruttare la sua scomparsa per consolidare la mia posizione tra le fila del del Signore Oscuro che nutriva ancora dei dubbi sulla mia completa lealtà….ho fatto solo ciò che mi ha chiesto, quello che era necessario… non ho mai tradito ne Albus Silente, ne il lato della luce”

Il Grifondoro ora stava tremando, l’idea che Piton e Silente avessero programmato una cosa simile era inaccettabile “NO!!! Non può essere vero……voi….lui……non lo avrebbe mai fatto” disse sconvolto il ragazzo ((no Silente…non lo avrebbe mai fatto….e Piton…. Lui…. io so che lui ci teneva al preside….NO è una menzogna))

Allora Piton lo guardò dritto negli occhi e freddamente sibilò ((Non posso fare altro per convincerlo, spero capisca l’importanza del mio gesto)) ”Ti mostrerò i miei ricordi se lo desideri”

Harry rimase senza fiato al pensiero di vedere i ricordi di Piton dopo quello che era successo al 5 anno, e poi esitante annuì. Allora l’uomo evocò il suo pensatoio afferrò la bacchetta e fece uscire dalla sua testa dei fili argentati, poi disse “Se sei pronto, dopo di te”

Una volta entrati nei ricordi di Piton, Harry si ritrovò nell’ufficio di Silente, vide se stesso uscire dalla porta, dopo che il preside aveva chiesto espressamente al pozionista di mandarlo via. Vide Piton prendere delicatamente la testa del vecchio mago tra le sue braccia, lo vide controllargli la mano annerita, e dopo aver ascoltato alcune parole sconnesse di Silente, lo vide allontanarsi per controllare un anello poggiato sulla scrivania, lo vide infine correre a fianco al suo mentore mormorando incantesimi di ogni genere, per cercare disperatamente di curarlo, sentiva la sua apprensione, la sua profonda paura di perdere l’affetto dell’uomo e quando lo vide realizzare l’inevitabile, sentì la rabbia e il dolore del pozionista esplodere, mentre chiedeva aspramente al vecchio mago perché aveva toccato l’anello…… Poi la scena cambiò e vide i due maghi, mentre conversavano in seguito all’episodio del ritrovamento della collana di Katie Bell. Sentì Silente chiedere a Piton di ucciderlo mentre gli spiegava senza nessuna preoccupazione o esitazione le motivazioni per cui doveva farlo e i vantaggi che se sarebbero derivati. Sentì il pozionista rifiutarsi categoricamente e la forza dei sentimenti che provava era impressionante erano così travolgenti, trovarsi nei ricordi di Piton in quel momento era come trovarsi nel mezzo di una tempesta, prima sentì una furia incontrollabile, poi un immensa sofferenza e poi la rassegnazione. E poi la scena cambiò era la notte  della morte del preside….erano sulla torre di Astronomia,  sentì l’anima di Piton lacerarsi, sentì il suo immenso dolore mentre compieva quell’atto che era stato costretto ad eseguire, sentì la sua ansia, la sua disperazione, il disgusto per se stesso, l’oppressione che provava nel petto era soffocante, anche se all’esterno finse di gongolare per la morte dell’uomo.

Harry alzò il viso dal bacile di pietra, quei ricordi erano stati troppo intensi, molto dolorosi, ed estremamente privati, Piton non glieli avrebbe mai mostrati se non si fosse sentito alle strette e capì che non era altro che la dura verità, e con le lacrime agli occhi balbettò “Per- perché….. Perché non me lo avete detto!”

“Perché non c’era altra scelta in quel momento” disse seriamente il pozionista ((Posso capire il tuo dolore Potter…. ma era l’unico modo per proteggere te e tutti gli altri))

“C’è sempre un’altra scelta… Tutti voi, avete lasciato che io credessi……Non è giusto! Perfino a lui lo avete detto!!” urlò con rabbia indicando Draco.

“Potter…. Minerva e Lupin hanno fatto solo quello che IO gli ho ordinato, neanche loro hanno avuto una scelta in merito”

“Allora perché me lo hai detto adesso!” urlò cercando di trattenere le lacrime.

“Perché dobbiamo distruggere i tre oggetti che hai trovato .. e non sono i soli…..ti servirà il mio aiuto. E poi ci sono molte altre cose di cui dobbiamo parlare solo io e te in privato”

Allora Harry lo osservò e sentì la furia invaderlo ((Ah adesso vuoi parlare vero? Dopo che mi hai lasciato per mesi….nella disperazione….ho pensato di aver perso tutto, perfino la speranza)) “Io non ho bisogno di aiuto……. Non voglio l’aiuto da nessuno di voi!!!….e tantomeno il tuo!! Farò quello che devo fare….adempirò a quella stupida profezia …tanto solo un arma giusto?…..qualcosa da usare…….qualcosa che vi serve per sconfiggere Voldemort…. Mi avete mentito per mesi…..Io non mi fiderò mai più di nessuno di VOI….ora lasciatemi uscire di qui, sono stanco non voglio sentire altro!!”

((Possibile che non riesce a riflettere un solo istante senza andare fuori di testa!! Speravo che la presenza di Minerva e del lupo avrebbe aiutato, ma non è così….sarà meglio parlare da soli a quattro occhi, riuscirò a gestirlo a modo mio)) “Credo che arrivati a questo punto, la vostra presenza qui sia superflua, potete andare adesso. Io e Potter abbiamo delle questioni che dobbiamo affrontare in privato” sibilò il pozionista

“Severus, io credo che sarebbe meglio lasciargli qualche giorno, sai per…..” disse Remus

“NO non abbiamo tempo…. Ve lo restituirò tutto intero, ti do la mia parola Lupin”

“Si certo hai la sua parola……la parola di uno schifoso Mangiamorte “ ringhiò con tutta rabbia che aveva in corpo il moro.

Draco fissò Harry sconvolto ((Potter è pazzo!! Merlino adesso Piton lo uccide))

Severus si alzò dalla scrivania e senza dire una parola si avvicinò a lui lo afferrò per un braccio e ringhiò “Andate fuori di qui tutti quanti ADESSO”

“Severus cerca di comprendere il suo stato d’animo… non essere troppo duro” disse Minerva preoccupata per il ragazzo, anche se sapeva che Severus non lo avrebbe mai danneggiato

“Se non l’ho ucciso fino a questo momento..….andate” sibilò mentre teneva il moro in una stretta d’acciaio.

La Grifondoro guardò dispiaciuta il viso del suo leone e disse “Potter sono consapevole che tutto questo è difficile da accettare….ma è la verità…..Severus non ho mai tradito il lato della luce, e…sembra sia l’unico che possa aiutarti ascoltalo per favore”

Un solo e unico pensiero passò nella mente del giovane ((Hai tradito me però))

Ciao a tutti.....
scusate se ci ho messo un pò di più del previsto...ma ho un periodo molto difficile....
So che molti di voi aspettavano con ansia questo capitolo... e credetemi  è stato molto dificile da scrivere....decidere come doveva avvenire la tanto sospirata rivelazione.... non è stata un passeggiata. Spero di non avervi deluso...mi piacerebbe sapere cosa ne pensate... è importante per me capire cosa ne pensate.
Ciao a presto
Lady V
 

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Capitolo 20
*** Rivelazioni ***


~~Cap 20 Rivelazioni

… Un solo e unico pensiero passò nella mente del giovane ((Hai tradito me però))…

La porta si chiuse inesorabilmente alle sue spalle, erano soli lui e Piton. L’uomo non appena gli altri erano usciti dall’ufficio aveva sigillato le porte e lanciato un muffliato e solo dopo averlo fissato intensamente aveva allentato la presa. Harry non si era mosso di un centimetro ma continuava a sentire il sangue ribollire.

Severus era in piedi che torreggiava sul moro e con estrema freddezza ringhiò una sola parola “Siediti”

“Fammi uscire di qui !!!” sputò il Grifodoro

“Potter la mia pazienza ha un limite… e credimi sono molto vicino a perdere ogni sorta di comportamento civile con te. Siediti subito!” il suo tono era basso e setoso, avrebbe terrorizzato perfino i servi dell’Oscuro.

“Io non prendo ordini da te! Tu non hai alcun diritto… dopo tutto quello che hai fatto”

“Basta questo è troppo … anche per me! PETRIFICUS TOTALUS!!” ringhiò l’uomo a denti stretti, poi levitò il ragazzo vicino la scrivania, gli si avvicinò e sibilò “Ora hai una scelta razza di marmocchio irritante, puoi decidere di rimanere così e ascoltarmi senza poter dire una sola parola, oppure puoi comportarti come una persona con un minimo di sale in zucca, in quel caso scioglierò l’incanto… A quel punto ti siederai e cercherai di stare calmo e in silenzio. Se scegli la seconda ipotesi chiudi gli occhi 3 volte… ma sappi che alla prima scemenza che fai….ti maledico di nuovo, e non avrai una seconda opportunità Potter”

Il moro chiuse gli occhi tre volte, e il pozionista sibilò un finitem incantatem, liberandolo. Harry lo fissò con aria di sfida, aveva quasi le lacrime agli occhi dalla frustrazione e dalla rabbia ma fece uno sforzo enorme per non scagliarsi contro l’uomo.

Severus era perfettamente consapevole dell’enorme sforzo che il Grifondoro stava facendo per cercare di controllarsi, così fece due passi indietro per lasciare il suo spazio personale e rispese a parlare “Molto bene, ora che abbiamo messo in chiaro le regole del nostro colloquio, penso che possiamo riprendere la nostra conversazione. Mi rendo conto che non è facile ma devi sforzarti….di capire …”

Harry al suono di quelle parole iniziò a tremare si sentiva esplodere e iniziò ad urlare “Ca-Capire? Tu stai dicendo a me che devo CAPIRE?...Ho passato mesi a cercare di capire perché era successo tutto questo …. a chiedermi perché non ero stato in grado di fare qualcosa per salvare Silente… Mesi a chiedermi come avevo potuto credere che tu fossi dalla mia parte… Come hai potuto farmi questo?… Dopo tutto quello che è successo lo scorso anno! Tu mi hai lasciato credere che fossi un traditore!! E PER ME LO SEI!! Tu avevi promesso che saresti stato sempre dalla mia parte al mio fianco e che mi avresti aiutato!!....e-e mi hai TRADITO…COME HAI FATTO CON TUTTI!!” A quel punto, tutta la sofferenza e il dolore che Harry aveva trattenuto dentro di se da quella notte sulla torre si astronomia era riemersa con forza, e i suoi sentimenti erano inarrestabili proprio come le lacrime che gli solcavano il viso. ((Dannazione…..sto piangendo davanti a lui… penserà che sono un idiota emotivo… o peggio che sono un debole…. Io non sono un debole!!)) il suo respiro era sempre più affannoso.

Severus continuò a guardare il moro in silenzio, sapeva che aveva bisogno di sfogarsi, poteva vedere la profonda sofferenza nei suoi occhi di smeraldo e in fondo ne era profondamente dispiaciuto ((Gli darò il tempo per scaricarsi, e quando sarà più calmo spero che sia pronto ad ascoltare, perché in ogni caso dovrà farlo. Forse Albus aveva ragione, avrei dovuto dirglielo prima… Gli avrei risparmiato almeno una parte di tutto questo)). Poi prese una fiala dalla veste e la porse al ragazzo “Prendi questa, è una pozione calmante”

((Una pozione calmante? Questo è tutto quello che ha da dire? Non gli importa niente… solo che io faccia la mia parte)) Harry guardò la mano dell’uomo e la colpì con forza facendo cadere la boccetta a terra mandandola in frantumi. “Non voglio le tue schifose pozioni! Non voglio niente da te!! Tu e Silente e tutti gli altri mi avete trattato come se fossi un oggetto… Come se i miei sentimenti non contassero nulla… Ma la guerra viene prima di tutto, Voldemort viene prima di tutto… Forza chiamalo! Sono pronto ad affrontarlo anche adesso!! Non è questo quello vuoi? Quello che voi tutti volete da me!! Non è questo il mio unico ruolo? A chi importa se tutto questo rende la mia vita orribile e insopportabile...  Allora avanti CHIAMALO HO DETTO!!!….ALMENO SARA’ TUTTO FINITO UNA VOLTA PER TUTTE!!!!”

Severus lo fissò dritto negli occhi e senza emettere un fiato alzò la mano e lo schiaffeggiò con forza “Hai finito di dire idiozie! Pensi di essere l’unico che in questi mesi… ” e si fermò prima di aggiungere che non era stato l’unico a soffrire, poi con le mani strette a pugno aggiunse “Ho fatto quello che dovevo e che ritenevo giusto per proteggerti… per proteggervi tutti!!” Gli occhi neri di Piton ardevano di furia ((Non hai idea di quello che ho dovuto fare…. e di quello che dovrò fare per tenerti al sicuro… Ogni singolo giorno da quella maledetta notte è stato un inferno… una lotta continua tra l’oscurità e la luce, ho rischiato di perdere perfino me stesso, per Albus, per te, per tutti voi)). “Io ho una sola parola Potter… continuerò a proteggerti… che tu lo voglia o no”

((Di nuovo quelle parole, come quella volta in infermeria, la stessa determinazione, lo stesso tono solenne come se invece di pronunciare quelle parole avesse stretto un voto infrangibile)) Harry fissò quegli occhi oscuri e ripensò a quello che aveva visto nel pensatoio, sapeva che l’uomo stava dicendo la verità ma non riusciva a capirlo, allora gli si scagliò addosso e battendogli i pugni sul petto urlò con tutto il fiato che aveva in gola “Non è giusto!! Sei un vero idiota Piton!!” alla fine il Grifondoro strinse il mantello dell’uomo e si lasciò andare contro il suo torace, era stremato ed esausto, ma per la prima volta dopo mesi quel grande peso che portava sul cuore non c’era più.

Severus rimase impietrito dal gesto del ragazzo, non si sarebbe mai aspettato una cosa simile, penso a quando Silente gli diceva che Harry lo avrebbe perdonato e che gli avrebbe creduto nonostante tutto alla fine, così dopo un attimo di esitazione alzò le braccia e lo afferrò per le spalle e lo tirò a se ((Lo avrei fatto certamente per Draco, posso farlo anche per Potter. Ahhhh se mi vedesse Albus proclamerebbe questo giorno festa nazionale)). Non era un gesto semplice da compiere per un uomo come Severus Piton e con un tono di voce calmo e pacato disse “Io sarò sempre al tuo fianco Potter fino alla fine… non devi fare tutto questo da solo” ((Come ho potuto essere così cieco in tutti questi anni. Albus aveva ragione la capacità di Potter di amare è sconcertante dopo tutto quello che è successo eccolo qui a stringere la persona che odiava quanto il Signore Oscuro. Mi ricordi molto Lily, la stessa passione, la stessa forza dell’esprimere le sue emozioni. Il cuore che porti con tanto orgoglio sul bavero della tua giacca è una debolezza agli occhi dei tuoi avversari, ma è anche una grande forza… una forza che pochi hanno)).

Harry riuscì a calmarsi, e quando si rese conto di quello che aveva fatto, si staccò immediatamente dall’uomo totalmente imbarazzato, e asciugandosi gli occhi con la manica della felpa sussurrò “Io-io mi… dispiace …non avrei dovuto”

 Piton alzò un sopracciglio “Sembra che afferrarmi alla sprovvista e senza il mio consenso sia una fastidiosa abitudine di voi Grifondoro. Se può consolarti … non sei stato l’unico” rispose pensando a quando lo faceva Silente con lui, e poi il moro vide le sottili labbra dell’uomo curvarsi leggermente verso l’alto. “Credo per stasera questo sia tutto, è meglio rimandare il discorso fino a domani. Ora rimettiti il bracciale e torna al tuo dormitorio”

“Ma ha detto che dovevamo parlare e che non c’era tempo?” disse arrossendo e guardando il pavimento.

“Posso concederti un paio di ore, per assimilare ciò che è successo qui oggi, mi rendo conto che è una situazione difficile per te”

“Grazie” allora Harry rimise il bracciale si voltò per andarsene e mentre apriva la porta “Potter non una parola con nessuno, nemmeno con Granger e Weasley”

Harry lo guardò con tristezza rispose seriamente “Si signore” e poi uscì l’ufficio del preside.
Una volta che Il Grifondoro lasciò il suo ufficio, Severus si ritirò nel uso laboratorio, la rivelazione era stata peggio di quello che aveva previsto, si massaggiò le tempie e rimase assorto nei suoi pensieri, mentre osservava i vapori scintillanti del distillato che stava preparando. ((Ora che è al corrente del fatto che sono dalla sua parte devo affrettare i tempi))

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Harry tornò nel suo dormitorio, era totalmente frastornato e immerso nei suoi pensieri. Una volta entrato nella sala comune, vide i suoi compagni di casa che lo guardavano sorpresi e vide Hermione venirgli incontro “Dove sei stato? Ron ha detto che era tutta una finta… potevi dirmelo!!!! Mi hai fatto preoccupare a morte!!!”

Il rosso allora rispose “Ehm scusa… è che era l’unico modo per…”

“Per cosa? Farmi venire un colpo!!!” gridò la ragazza

Harry mise la mano dietro la testa e disse ”Sarah scusa…ok dovevo dirtelo. Però ne è valsa la pena, ho trovato l’ultimo oggetto” e poi rise beffardo pensando che non era l’unica cosa che aveva ritrovato.
Ron che nel frattempo si era avvicinato aveva sentito la sfuriata disse “Allora sei è li che sei andato? … e … lo hai trovato … dove?”

“Si volevo fare un ultima ricognizione, ma poi … ecco io… ho avuto la possibilità di entrare...e così l’ho fatto... era in camera di Malfoy”

“Ehhhhhh sei andato da solo senza dirci niente!!!! Ma sei impazzito? E se ti fosse successo qualcosa? Hai idea del pericolo che hai corso? Se Malfoy ti avesse scoperto… poteva consegnarti a tu-sai-chi”

((Non posso dire niente Piton è stato chiaro, mi dispiace devo mentirvi ancora)) poi sospirò e rispose “Ma è andato tutto bene per fortuna. Ora dobbiamo preoccuparci di una cosa in meno”

“Diavolo amico questa si che è fortuna…..dico davvero….In camera di Malfoy”

Il moro sorrise e disse “Dai basta andiamo in camera, così vi racconto tutto” ((o almeno tutto quello che posso ...cioè poco o niente))

Gli ci volle molto tempo per addormentarsi aveva ripensato per ore a quello che era successo nell’ufficio di Piton, aveva in testa un mucchio di domande e molte di esse lo facevano infuriare tipo perché Malfoy sapeva di Piton e lui no, perché Remus e la Mc Grannit non lo avevano messo al corrente, ma nonostante tutto ora si sentiva meglio sapere che Silente sarebbe morto comunque e non lo aveva fatto solo per salvarlo e sapere che Piton non era un traditore ed era dalla sua parte era un piccolo sollievo. Quella fu la prima notte che Il ragazzo d’oro riuscì a dormire serenamente.

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Il giorno successivo dopo le lezioni Harry andò nell’ufficio del preside, entrò e prese posto alla scrivania di fronte al pozionista. L’uomo evocò immediatamente un tè calmante e lo spinse verso l’adolescente “Bevilo ti aiuterà”. ((Di certo non voglio assistere ad altre scenate come quella di ieri)).
Dopo aver sorseggiato in silenzio ognuno il proprio tè, Piton iniziò a raccontare al giovane seduto di fronte a lui, cosa era veramente successo da quella famosa notte in cui il preside aveva ritrovato l’anello di Gaunt. Gli spiegò della delicata situazione di Draco e del fatto che Silente aveva insistito molto sul mettere al sicuro il Serpeverde, e gli raccontò di quando e perché si era rivelato a Lupin e Minerva.

“Quindi lo ha detto a loro perché possono occludere la mente?… Se anche io… allora”

“Si Potter … ma hai smesso di praticarla dopo la morte di Silente e non potevo rischiare… la segretezza è il nostro unico vantaggio” disse seriamente l’uomo

“Perchè me lo ha detto adesso allora? Io-io non credo che in questo momento…ecco …..non so se ci riuscirei comunque” rispose imbarazzato sapendo perfettamente che non sarebbe mai stato in grado di occludere la mente.

Il pozionista sbuffò “Lo so perfettamente, solo non c’è più tempo, dobbiamo distruggere gli Horcrux il prima possibile e smettila di balbettare, lo sai che non lo sopporto.”

“Lei sa come farlo? Silente non me lo ha detto… Ma ne manca ancora uno il serpente!!”

Piton guardò gli occhi verdi e speranzosi del ragazzo “Potter di questo non devi preoccuparti, domenica notte andremo nelle camere dei fondatori, li prenderemo e poi li distruggeremo insieme. Credo che il posto migliore per farlo sia la camera dei segreti”. Poi rimase in silenzio come se stesse vivendo un conflitto interiore ((Devo dirglielo….non posso rischiare che facendolo più avanti vada nel panico…. deve essere consapevole…Albus non voleva che lo sapesse prima… ma le cose sono diverse ora)) Poi in modo imperioso sibilò “In verità ne mancano ancora due”

“Cosa? Due? Ma Silente non mi ha detto nulla. Perché? Io non ho idea di cosa possa essere…questo è grave” disse passando si nervosamente la mano tra i capelli.

“Non perdere la calma, io sono l’unico che sa dove si trova… E quando dico che sono l’unico intendo che nemmeno il Signore Oscuro lo sà e c’è un motivo. Dimmi li hai trovati facilmente?”

“Beh direi di si… quando ho letto il tomo che mi hai dato… io ero sicuro che fossero in quelle camere… Gli altri ragazzi dicevano che era solo una possibilità, ma per me era una certezza… non so perché, come quando ho trovato quello in camera di Malfoy, era come se sapessi che era li”

PIton annuì e poi disse “Infatti è proprio così, tu puoi sentirli ecco perché li hai trovati, ed ecco perché questo compito è stato affidato unicamente a te. E il motivo per cui questo succede è che… anche tu sei un Horcrux Potter”. Il ragazzo rimase pietrificato da quell’affermazione, così il pozionista gli spiegò con poche semplici parole cosa era successo la notte in cui Lily si interpose tra l’Oscuro Signore e lui, e gli rivelò che il mago ne era del tutto ignaro e che questo era il più grande vantaggio che avevano.

Harry fissò l’uomo di fronte a lui, il suo sguardo si perse nel vuoto e una grande paura lo assalì  “Io…..NO…..allora…”

Severus osservò l’ansia crescente del Grifondoro farsi strada sul suo volto, cosi si affrettò a parlargli “Non ti agitare, non è così grave come può sembrare”

“Ma cosa dice? Ecco perché la profezia dice che sono l’unico che può sconfiggerlo!! Allora io…..devo….” e poi sussurrò “...nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive” ((Io devo morire, nessuno di noi deve sopravvivere… infine moriremo entrambi… solo allora sarà tutto finito))

((So cosa stai pensando ragazzo, e non lo permetterò…)) “Potter respira… cerca di calmarti. Ascoltami ho trovato un modo per distruggere l’Horcrox dentro di te senza causarti nessun danno. Sto sperimentando una pozione è ancora da perfezionare ma manca poco… anzi a questo proposito mi servirà un po’ del tuo sangue”. Il ragazzo gli porse distrattamente il braccio e l’uomo estrasse dalla sua veste una piccola fiala, e poi prelevò un po’ di sangue dal Grifondoro.

Harry assolutamente sconvolto continuava a borbottare frasi ad alta voce “Ecco perché posso vedere nella sua mente…..io sono come lui…..io ho una parte di lui…dentro di me” disse sconfortato il ragazzo d’oro ((Silente mi ha mentito …..io sono come lui….anzi peggio io sono lui….Merlino è orribile))

“E presto ce ne libereremo, non soffermarti su questo aspetto lascia fare a me. E in proposito alle idiozie che stai pensando posso assicurarti che non sei affatto come il Signore Oscuro e credimi so quello che dico” sentenziò solennemente Piton, poi si alzò e si portò al fianco di Harry ((Posso comprendere quanto tutto questo sembra orribile e spaventoso, ma io farò di tutto per proteggerti… tu non morirai Potter)) “Ascoltami bene esiste una seconda profezia….che è stata fatta poco prima che tu arrivassi ad Hogwarts e questo cambia parte della prima…..dice esattamente così: Quando L’oscuro Signore sarà all’apice del suo potere il condottiero della luce cadrà……Solo in tal caso una nuova speranza sorgerà dalle ceneri della fenice.……… Una nuova forza nata da un potente legame tra colui che porta l’ombra nel suo cuore e del prescelto........ L’oscurità dominerà su tutto, fino a quando i tempi non saranno maturi........ Unicamente dopo il manifestarsi di tutti e 5 segni: la scomparsa di due anime innocenti, la sconfitta di un amico, la sconfitta di un nemico, la perdita di una parte di se stesso, e il più importante di tutti il sacrificio di un traditore, la lunga battaglia tra luce e ombra avrà una fine”

“Cosa…un- un'altra profezia? Ma…..ma che significa? La seconda profezia dice solo che la guerra avrà fine……non che io…..”

Piton lo guardò seriamente “Potter…Silente era convinto che questo cambiava sicuramente l’esito della prima profezia a tuo favore”

“Ma dice…..che devono manifestarsi 5 segni….e chi sono….e se non succedono allora? ……l’ultimo…….L’ultimo si riferisce a lei non è vero?”

((Sono perfettamente consapevole di questo…dannazione proprio adesso dovevi decidere di utilizzare quella tua testa di legno!!!…Devo mentirgli…o non farà altro che pensarci….e commetterà qualche idiozia assurda)) “Potter….il fatto che sto guidando in segreto le forze della luce, che rischio ogni giorno la mia vita assecondando i voleri del Signore Oscuro, che ho dovuto uccidere il mio mentore, che ho rinunciato del tutto ad avere una vita privata praticamente contro la mia volontà, per non parlare del fatto che devo avere a che fare con te e altri adolescenti irrispettosi….È GIÀ un sacrificio…ed è un enorme sacrificio per me, li non è menzionata la mia morte, cerca di non essere il solito marmocchio melodrammatico!! E poi non ho nessuna intenzione di morire adesso che sto per riacquistare la mia libertà, quindi smettila di farfugliare stupidaggini non abbiamo tempo per gli isterismi” Poi decise di cambiare argomento, così prese la bacchetta di Harry dalla veste e gliela passò “Ecco questa è tua, ora credo che puoi riaverla”, poi impugnò la sua e aprì un cassetto della scrivania di Silente, afferrò una scatola e la allungò verso il Grifondoro.

“Che cos’è?”

Il pozionista alzò gli occhi al cielo e sibilò “Aprila prima di fare domande senza senso”

Il ragazzo sollevò il coperchio della scatola di legno chiaro e vide una bacchetta bianca. “Ma…..ma questa è la bacchetta…..di Silente! Perché …..io non posso…dovrebbe tenerla lei” e la spinse verso l’uomo.

Piton alzò gli occhi al cielo ((Merlino perché devo avere a che fare con un gruppo di Grifondoto emotivi!!!)) “Potter…..non hai idea di cosa stai tenendo in mano vero? Ovviamente….la tua ignoranza è abissale!!! Quella non era solo la bacchetta del preside, è la più potente bacchetta che sia mai esistita, stai stringendo la leggendaria bacchetta di sambuco, è uno dei tre doni della morte”
Il pozionista guardò la faccia sorpresa del ragazzo ((Ah come immaginavo non ha la più pallida idea di quello che gli sto dicendo….Albus avrebbe potuto regalargli almeno una copia delle fiabe di Beda e il Bardo!!! Ora mi toccherà raccontargli pure la favola….Dannazione a te vecchio pazzo mi hai trasformato nella sua balia alla fine!!)), così sospirò e con pazienza raccontò ad Harry la storia dei tre fratelli, e dei tre doni che la morte gli aveva concesso. “immagino che non debba spiegarti quanto questa bacchetta sia preziosa…ti sarà di grande aiuto durante la battaglia finale. La prossima settimana ricominceremo gli allenamenti e userai questa. Ascoltami bene, assolutamente nessuno deve sapere che ce l’hai tu….il signore Oscuro la sta cercando da molto tempo…..se dovesse scoprire che è in mano tua…..non esiterebbe un solo istante a venire qui e radere al suolo questo posto per prenderla uccidendo chiunque si mettesse tra lui e la stecca.”

Harry pensò alle visioni che aveva avuto nell’ultimo periodo “Allora è questa la cosa che sta cercando disperatamente vero?”

Il pozionista lo fissò severamente “Hai avuto delle visioni?”

Il moro si morse il labbro e poi abbassò la testa e rispose sussurrando “Ehmm….Si… alcune….lui è sempre arrabbiato, la vuole più di ogni altra cosa al mondo……ne è ossessionato……sembra un pazzo…Ha torturato e ucciso….. ho visto cosa ha fatto…cosa ha fatto anche a te”

Piton socchiuse gli occhi ((Questo non ci voleva….se ha delle visioni il Signore Oscuro potrebbe invadere la sua mente)) “Se hai altre visioni o qualsiasi altra cosa vieni da me immediatamente a qualsiasi ora del giorno o della notte. Potter da questo momento in poi, nessun segreto, nessun colpo di testa, nessun così detto piano autogestito, Ricordi il legame che abbiamo stretto un anno fa vero? Significa che io sono ancora responsabile per te.”

Il ragazzo rimase sorpreso, non immaginava che il mago avrebbe menzionato il legame “Si signore”

“Credo che per oggi sia sufficiente così, ci sono altre cose di cui dobbiamo parlare….ma possiamo rimandare. L’unica cosa che voglio sia ben chiara, e che nessuno a parte te deve sapere un parola di tutto questo….Potter NESSUNO dei tuoi amichetti… Voglio che ti comporti come se non fossi mai stato qui”

“Ma signore, loro….”

“Potter NESSUNO!! Non esiterò a comportarmi di conseguenza… come ti ho già detto più volte il segreto è la nostra arma migliore….”

Harry era dispiaciuto….((altri segreti da mantenere, non mi piace….ma lo farò)) e poi sospirando rispose “D’accordo”

“Molto bene puoi andare” disse freddamente Piton

Harry si alzò dalla scrivania e mentre era alla porta dando le spalle all’uomo disse “Questo vale anche per te giusto?”

“Scusami?” disse l’uomo alzando un sopracciglio

Il ragazzo si voltò un attimo e guardò in quegli occhi neri come la pece “Le cose che hai detto valgono anche per te giusto? Basta segreti… basta tenermi all’oscuro?

L’uomo fissandolo intensamente rispose senza esitazione “Posso solo dirti che farò tutto ciò che posso per aiutarti Potter… e che non sarà lui a vincere”



Ciao a tutti,
so che è passato un po' da quando ho aggiornato, ma ho un sacco di problemi, il 2015 sembra essere un anno difficile.. spero davvero che migliori.
Comunque sappiate che anche se i capitoli sono un po' dilazionati che per nessun motivo al mondo questa storia rimarrà incompiuta...
Ora detto questo.... scrivere questa seconda parte è stata davvero difficile... so che ci sono molte moltissime cose da assimilare.... vorrei sapere cosa ne pensate è stato troppo tutto in una volta... ve lo aspettavate così?? Fatemi sapere sapete che ci tengo...
A presto
Lady V

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Capitolo 21
*** Sorprese ***


~~Ciao a tutti!!!
Finalmente è primavera… direte voi e beh veramente sono 10 giorni che è iniziata, bella sei un po’ in ritardo!! Avete ragione, ma la primavera è la stagione che porta idee e novità e io ne ho una per ogni categoria.
Cominciamo con le Novità… ho una BETA!! Si chiama Charlotte la ringrazio moltissimo per il suo aiuto, quindi da oggi niente più nomi sbagliati, errori di battitura o punteggiatura strana (a parte i pensieri tra parentesi scusate ormai ci sono affezionata quelli restano).
Invece per quanto riguarda le Idee, sapete che il mio cervellino folle è instancabile. E' un grande onore e un immenso privilegio, (riferiti entrambi unicamente al protagonista e non alla scribacchina che adora parlare di lui) che vi comunico che ho iniziato una nuova FF, si chiama “Severus Piton: il Principe Mezzosangue, il Mangiamorte, la Spia”. Ora come si intuisce dal titolo, è totalmente incentrata su Severus, sono degli scorci della sua vita (sono tutti One Shot). Una parte di essi sono totalmente di mia creazione altri riprendono le memorie del pensatoio. Sconsiglio la lettura a chi non è amante del nostro adorato pozionista…
Bene ora invece vi lascio al nuovo capitolo di Luce e Ombra, sarebbe molto carino, visto che io mi prodigo così tanto per riempire i vostri pomeriggi o le vostre serate, con un mucchio di ciarle sconclusionate sul pipistrello dei sotterranei, che anche voi usaste quella cosa che avete davanti allo schermo, si chiama tastiera... e serve per scrivere delle recensioni…
Ora vi lascio sul serio buona lettura a tutti.
Lady V.


Capitolo 21 Sorprese

Il fine settimana era passato in un batter d’occhio e Harry era rimasto per la gran parte del tempo in disparte, perso nei suoi pensieri. L'orribile rivelazione che era un Horcrux, la scoperta che Piton non era un traditore, la nuova profezia; era tutto davvero estenuante e terrificante. Avrebbe voluto solo prendere la sua scopa e librarsi in aria sperando di dimenticare tutto almeno per un paio d’ore, ma questo non era possibile. Così, mentre tutti i suoi compagni di casa dormivano nei loro letti inconsapevoli di quanto la sua vita si era ulteriormente complicata, si vestì in fretta pronto a dirigersi verso le cucine del castello, punto dove avrebbe incontrato Piton.

Stava scendendo le scale quando sentì le voci di Ron ed Hermione che erano accoccolati sul divano della Sala Comune.

“Simon” disse la ragazza dai capelli rossi.

“Ciao ragazzi”.

“Amico, dove pensi di andare?”

Harry scese gli ultimi gradini e poi si mise il mantello sulle spalle lasciando solo la testa visibile: “Ho un appuntamento con la professoressa Mc Grannit. Stanotte prenderemo gli oggetti dalle sale dei fondatori.”

“Cosa? Allora veniamo con te!” disse il ragazzo.

Il moro gli si avvicinò e scuotendo la testa rispose “No, non stavolta Ron. La professoressa è stata categorica. Non potete venire perché non potreste fare niente”. Poi guardò l’espressione corrucciata di Hermione e aggiunse “Non dovete preoccuparvi non sarò da solo. Credo ci vorrà parecchio, quindi ci vediamo domani mattina”.

La ragazza gli saltò al collo e disse “Oh Harry sta attento. Se è troppo pericoloso… non fare cose avventate.”

“Ehi lascialo respirare” disse Ron strizzando l’occhio in direzione dei suo compare. “E poi è con la Mc Grannit! Cosa vuoi che gli succeda! Non correrà nessun rischio.” e poi fece un sorriso beffardo.

Il moro annuì, poi li salutò e si coprì anche la testa. Camminò tranquillamente verso le cucine finché non vide Piton e la Mc Grannit in lontananza, che sembravo intenti a discutere di qualcosa di importante. ((Ma non dovevamo essere solo io e lui?)).

“Mi sembrava bene Severus, l’ho visto pensieroso ma tendenzialmente più tranquillo” disse la donna seriamente.

Poi il mago si voltò di scatto e rivolgendosi al nulla sibilò “Sig. Weasley non le hanno insegnato che è maleducazione spiare le conversazioni degli adulti?”

Harry era sgomento ((Allora è vero…può vedermi anche con il mantello…ma come ci riesce?)); poi si mise una mano sulla testa e si sfilò il magico indumento. “Ehm… io non stavo spiando… solo non volevo interrompere, ecco”.

La sua capo casa fece un’espressione interrogativa e poi disse “Bene, credo che possiamo andare. Weasley rimettiti il mantello”.

Harry la guardò sorpreso “Professoressa, ma viene anche lei allora?"

“SI, il professor Piton crede sia meglio così. Ora andiamo”. Quello che la Mc Grannit non aveva detto è che quel pomeriggio lei e Severus avevano avuto un acceso confronto. La vecchia strega aveva ribadito fermamente che non avrebbe lasciato trafficare uno dei suoi leoni con la magia oscura e tantomeno all’interno della sua scuola, e poi aveva sottolineato che la sua presenza sarebbe stata più che utile in caso di necessità, lasciando intendere che forse non solo Potter avrebbe beneficiato della sua partecipazione. Severus aveva ringhiato che la cosa era fuori questione, che non aveva bisogno di essere seguito da balie impiccione e apprensive e successivamente era stato costretto a scusarsi con la donna per il suo comportamento irrispettoso. Alla fine il pozionista aveva ceduto per sfinimento, chiedendosi come Silente riusciva a tenerla a bada.

I due insegnati lanciarono un incantesimo per rendersi invisibili e si recarono seguiti da Harry all’ingresso della sala di Tosca Tassorosso. Una volta raggiunto il quadro che raffigurava il grosso cane, Minerva provò un paio di incantesimi di apertura ma non ci fu nessun risultato. Stava per farsi avanti Piton quando Harry disse “Ehm… potrei provare io? Credo che, ecco, sarebbe solo più semplice” rispose timidamente, non volendo insultare nessuno.

Il pozionista annuì, sentì il ragazzo mormorare un Ahlomora e il quadro si aprì. La Grifondoro rimase sorpresa “Ma come è possibile? Lo ha fatto con un incantesimo del primo anno”.

“Ecco perché questo compito spetta a lui, Minerva” disse semplicemente l’uomo e poi diede uno sguardo severo al ragazzo e sibilò “Nessuna iniziativa Potter, farai solo quello che io ti dirò, mi hai sentito?”

“Si signore”. Harry ricordava la filippica di circa due ore che l’uomo gli aveva rifilato il giorno precedente, dicendo che ora che era a conoscenza delle cose doveva essere assolutamente responsabile, il che significava che doveva essere sempre accorto, che doveva obbedirgli ciecamente e che non gli avrebbe nascosto nessuna informazione, e che non poteva permettersi di fare le cose in maniera impulsiva, sconsiderata o stupida. Aveva anche sottolineato più di una volta che se fosse accaduta una cosa simile lo avrebbe strangolato sul posto e avrebbe usato i suoi resti come ingredienti per pozioni. Harry dubitava che Piton avrebbe fatto davvero una cosa simile ma di sicuro lo avrebbe maledetto, punito e rimproverato fino a farlo morire di noia. Così aveva promesso che non avrebbe mosso un muscolo senza che o Piton o la Mc Grannit ne fossero informati.

Il trio scivolò nella stanza. “Oh è molto bella” disse la Grifondoro “Ricorda moltissimo lo stile di Tosca”.

Piton alzò gli occhi al cielo “Merlino non siamo qui per godere delle meraviglie architettoniche del castello!!” Poi si diresse senza esitare verso la botte destra accanto al camino, sollevò il coperchio e un bagliore rosso investì la stanza. Harry si portò le mani alla testa. Allora Minerva si avvicinò al ragazzo “Stai bene Potter?”

“Si professoressa” rispose il moro. ((Ma io non gli ho detto dov’era? Come …))

Il marchio nero guizzava sul suo braccio come se fosse vivo, aveva riconoscito la firma magica del suo padrone. Quella era la prova definitiva che cercava. Ora sapeva cosa doveva fare. “Non vi avvicinate per nessun motivo, qualsiasi cosa succeda non toccate né la coppa né me, finché non ve lo dico io”.

“D’accordo Severus” rispose la donna.

Così, dando le spalle ai due Grifondoro, iniziò a sibilare una cantilena in latino e a praticare dei complicati ghirigori con la sua bacchetta. La magia che vorticava nella stanza era opprimente, potente e oscura più che mai. Passarono diversi minuti prima che Severus potesse sentire cosa la barriera vermiglia esigeva per lasciarlo passare: voleva un sacrificio, pretendeva un segno di sottomissione e di lealtà, così afferrò il coltello d’oro che teneva nella tasca della veste e fece un profondo taglio sul braccio sinistro proprio sotto al Marchio Nero. Versò il sangue sul campo di forza e mentre continuava a mormorare l’incantesimo con grande intensità il bagliore si affievolì e poi scomparve. Così allungò una mano e riuscì a prendere la coppa, poi chiuse il taglio e si coprì il braccio e infine si voltò lentamente con un’espressione trionfante ((Bene è fatta. E’ stato più impegnativo del previsto, ma non importa… l’unica cosa che conta è che siamo un passo più vicini a sconfiggere il Signore Oscuro)).

Harry fissava la scena a bocca aperta, ((Merlino sembra orribile, peggio della volta sulla scogliera…non sarei riuscito a prenderlo da solo…)) poi guardò Piton. Sembrava esausto, la fronte era madida di sudore e aveva il fiatone. Fece un passo avanti “Signore va tutto bene? Il braccio sta ancora sanguinando?”

Piton allora si rivolse a Minerva “Le pozioni per favore. Quella rossa e quella verde”, la donna si avvicinò al suo giovane collega e gli porse le due fiale. Il pozionista le buttò giù una dietro l’altra, poi vedendo l’apprensione negli occhi dei due Grifondoro ringhiò “Sto bene, ho solo bisogno di 5 minuti prima di prendere il prossimo” e poi prese posto su uno dei comodi divani della sala di Tosca Tassorosso per riposarsi e riprendere fiato.

“Professore… è sicuro di voler prelevare anche l’altro oggi?” chiese Harry.

“Assolutamente” rispose l’uomo freddamente ((Devono essere al sicuro se dovesse succedermi qualcosa...)). Così senza ulteriori indugi si alzò “Minerva sigilla la stanza e metti i reparti, nessuno a parte noi e Lupin deve poter entrare. Ti aspettiamo alla torre di Corvonero”. La donna annuì e vide i due maghi più giovani lasciare la stanza.

Harry camminava a fianco del pozionista: aveva così tante domande, ma si sentiva ancora molto a disagio accanto all’uomo, erano successe troppe cose spiacevoli nei mesi precedenti per non lasciare un pò di imbarazzo.

Piton lanciò un incantesimo silenziante “Potter posso sentire il tuo rimuginare da qui. Avanti sputa il rospo”

“Ehm…ecco io non sapevo… se potevo allora. Può dirmi come sapeva dove era l’Horcrux e come ha fatto a prenderlo?”

“Ho sentito subito la presenza della magia del Signore Oscuro, ecco perché sapevo dove era la coppa. E per quanto riguarda la seconda domanda sarebbe troppo complesso da spiegare.”

“Ma questo potrei prenderlo … io? Non mi sembra ehm, come dire... molto in forma” disse quasi sussurrando sperando di non contrariarlo ((a dire il vero ha un aspetto terribile... o meglio più del solito))

Piton alzò un sopracciglio, ma Harry non poteva vederlo ovviamente dato l’incantesimo di disillusione. “Assolutamente NO. La maledizione che lo circonda è molto potente e letale per chiunque non sia un Mangiamorte. La barriera vermiglia che hai visto prevede che solo un servo dell’Oscuro sia in grado di prendere l’oggetto che protegge lasciando un adeguato tributo”.

“Ohh capisco. Ingegnoso, ma non sarà pericoloso vero?”

“NO”

Quando la Mc Grannit li raggiunse, si trovarono di fronte all’ingresso della sala comune dei corvi, Harry si era chiesto per tutta la strada come sarebbero entrati senza l’aiuto di Luna ma poi vide il quadro aprirsi senza bisogno di nessun incantesimo.

“Ma come?”

“Potter io sono il preside e posso entrare ovunque nella scuola” sibilò l’uomo.

“Ohhh” ((Per fortuna che non è mai entrato nella torre dei Grifondoro, se i ragazzi lo scoprissero nessuno chiuderebbe più occhio…sarebbero terrorizzati)), poi ridacchiò pensando alla faccia che avrebbe fatto Ron ((di sicuro sarebbe svenuto)).

“Potter potevo entrare nella torre di Grifondoro anche quando ero semplicemente il capo casa dei Serpeverde” la frase ebbe subito l’effetto desiderato, una faccia inorridita e un silenzio immediato ((Merlino… poteva entrare anche quando…mi odiava? Grazie Godric per avermi protetto in tutti questi anni)).

“Potter dove si trova la stanza di Priscilla Corvonero?” chiese la Mc Grannit

“Nel corridoio che porta ai dormitori, proprio vicino alla stanza del Prof Vitious, professoressa”.

“Muoviamoci allora” ringhiò il pozionista. In assoluto silenzio e coperti da incantesimi silenzianti e di occultamento arrivarono al dipinto. Harry come in precedenza lo aprì con un semplice incanto di sblocco, una volta all’interno Harry tolse il mantello e i due professori gli incantesimi che celavano la loro presenza.

“Ohh la stanza segreta di Priscilla è molto rilassante e raffinata, mi piacerebbe poterci venire in seguito, con il permesso del preside ovviamente” commentò la vice preside.

Piton alzò gli occhi ma stavolta non disse nulla, e si diresse senza indugiare allo libreria dove aveva individuato subito il bagliore rosso, prese la scala e raggiunse scaffale quando e vide il ragazzo d’oro avvicinarsi “Stai indietro Potter”.

“Ma … e se dovesse”.

“Nessuna iniziativa, credevo di essere stato chiaro.” ringhiò l’uomo

Harry sospirò, certo che era stato chiaro. Ma Piton sembrava stanco e il ragazzo voleva aiutarlo in qualche modo. Dopo aver scoperto che in tutto quel tempo l’uomo aveva cercato solo di proteggerlo, di tenerlo al sicuro, e specialmente dopo avergli sentito rinnovare le sue promesse di restargli accanto, quei sentimenti di ammirazione e fiducia per l’uomo erano riemersi. Suo malgrado si allontanò e rimase in attesa di vedere nuovamente la magia che avrebbe permesso al pozionista di afferrare il diadema.

Stavolta Harry seguì con attenzione la procedura, e riconobbe alcune parole pronunciate dal Serpeverde: sangue, padrone, tributo e umile servo. Gli vennero i brividi al solo sentir pronunciare quelle parole e si chiese perché un uomo orgoglioso come Piton avesse scelto di diventare schiavo di Voldemort. Poi vide il sangue macchiare il pavimento, stavolta ce n’era di più... molto di più… Con la coda dell’occhio vide l’uomo afferrare lo scaffale, nel tentativo di non cadere.

“Severus, basta!” urlò la Mc Grannit preoccupata.

“State indietro… manca poco” sibilò l’uomo ((Non cederò di sicuro ora che manca così poco)).

La donna si avvicinò alla scala, ma rimase a debita distanza in modo da non interferire con la magia del suo collega; dopo solo altri due minuti il bagliore vermiglio scomparve e Piton si affrettò a chiudere il taglio, afferrò il diadema e lo lanciò alla sua collega. “Prendilo e mettilo con la coppa. Ce ne occuperemo nei prossimi giorni”.

Harry lo poteva vedere ansare affannosamente stavolta, mentre scendeva le scale il suo incedere era insicuro. Una volta a terra si girò, il suo viso era talmente pallido che Malfoy in confronto sembrava abbronzato, aveva dei sott’occhi scuri come se non avesse dormito da giorni.

“Santo Merlino Severus!” sbottò la Mc Grannit “Siediti”

“Presto... le fiale Minerva… quella blu, la viola e due di quelle verdi” sussurrò l’uomo mentre si accasciava stancamente su una sedia che prontamente la donna aveva richiamato. Poi gli passò le pozioni e lui le ingerì una dietro l’altra quasi senza respirare tra un sorso e l’altro.

“Come ti senti? Dovresti andare da Poppy".

“NO! Sto bene” sibilò l’uomo.

“Vedo… Direi che indubbiamente sembri più radioso del solito”.

Piton la guardò in cagnesco “Ho solo bisogno di riposo”.

La donna mise le braccia sui fianchi ed Harry riconobbe subito la posizione voleva dire che stava per essere in grossi guai, poi la vide assottigliare le labbra ((Ah non si mette bene…non vorrei essere in Piton)). La vecchia strega fece un passo avanti più intimidatoria che mai “SEVERUS!! Non fingere con me, pensi che non sappia quanto è stata impegnativa questa maledizione? Non sono di certo nata ieri, quindi non trattarmi come se fossi una scolaretta del primo anno!! Ora quando usciamo di qui andrai a farti vedere da Poppy o giuro che ti pietrifico e ti porto lì con la forza!!”

Il pozionista gli lanciò un occhiata omicida e ringhiò “Minerva … non ho undici anni, so cosa devo fare. Piuttosto riporta Potter alla torre”.

“Ohhh, no mio caro, non fare finta di non avermi sentito. Non ci muoviamo di qui se non mi prometti che andrai da Poppy”

PIton afferrò il mantello e strinse le mani a pugno ((Dannazione che donna impossibile!! Se solo riuscissi a fargli chiudere la bocca per 5 minuti, ho la testa che mi scoppia))

“Allora sto ancora aspettando” sbuffò la Grifondoro

“D’accordo MINERVA, almeno la smetterai di assillarmi, ma se Poppy mi avvelena o io sarò costretto a ucciderla per difendermi, avrai uno di noi due sulla coscienza”

La Mc Grannit sorrise soddisfatta, poi afferrò Harry per una spalla e disse “Vieni Potter ti riaccompagno alla torre”

Il moro annuì e poi disse “A domani … Professor Piton”

Il pozionista non rispose era esausto ed inferocito, fece solo un cenno con la mano. ((Ahhhh Merlino mi aiuti quei due saranno la mia morte))

Harry camminava in silenzio a fianco della sua capo casa, diretti verso la torre Grifondoro. ((Merlino… è stato davvero divertente… la faccia di Piton era impagabile… sembrava quasi come lo scorso anno quando fingeva di essere un adolescente ahahahahh, se solo potessi raccontarlo ai ragazzi… devo farmi spiegare un giorno come si estraggono i ricordi… ahhh la Mc Grannit è stata grande!! MI dispiace un po’ per lui però… vorrei davvero vedere il suo ingresso in infermeria… No no che vai a pensare … Piton ti ucciderebbe le cose si sono appena… sistemate? Non so nemmeno come sono adesso a dire il vero. UHmmm vediamo prima mi odiava… poi no ma non mi voleva intorno… poi abbiamo fatto il legame e non mi odiava più… poi ha finto di odiarmi di nuovo… e ora sembra di no, ma io come mi sento? Ahh questa è una bella domanda… vorrei tanto capirlo…beh di sicuro non lo ri-odio più almeno… o forse non l’ho mai nemmeno ri-odiato, ero solo ferito al pensiero che mi avesse tradito e arrabbiato perché mi aveva abbandonato dopo che aveva promesso di proteggermi e di aiutarmi… Beh sono ancora un po’ offeso però… poteva dirmelo… sono stato mesi a pensare cose orribili su di lui…ahhh basta tanto è inutile, io non so cosa provo e lui non me lo dirà mai quindi…)).

Piton aveva cercato di defilarsi nel frattempo, ma le sue condizioni glielo avevano impedito. Avrebbe dovuto andare con la vecchia megera in infermeria, e lui odiava l’infermeria. Quando la vide sulla soglia del quadro fece un ringhio sommesso.

“Eccomi, ho fatto prima che ho potuto Severus”

“Non è necessario Minerva”

“OH non fare tante storie. Comunque se sei preoccupato per Poppy, sta tranquillo: lei ti ha sempre difeso, e lo fa anche adesso… dicendo che se non ci fossi tui Carrow avrebbero già mandato in malora il castello”.

Piton la guardò sorpreso: aveva un buon rapporto con la medi maga, ma non si sarebbe mai immaginato che alcune delle persone che adoravano Albus come lei, lo avrebbero mai appoggiato senza sapere la verità. Eppure sia Lupin che Minerva e ora Poppy, nonostante gli eventi innegabili, avevano avuto dei dubbi sul ruolo che era stato costretto a recitare. ((Possibile che Albus gli abbia accennato qualcosa?? No impossibile… ma allora perché?))

Il pozionista dovette fermarsi più di una volta lungo i corridoi, era stanco, poteva sentire le gambe reggerlo a fatica. Una volta raggiute le porte esitò un attimo. Ma una mano gentile ma ferma sulla schiena lo spinsero avanti “Andiamo Severus, dovresti dirglielo. Se ti trovassi in seria difficoltà avrai bisogno del suo aiuto”

“Non sono affari tuoi Minerva” sibilò freddamente l’uomo “E poi ogni persona che sa…mette a rischio il mio ruolo, i piani, niente conta più di questo” ((Mi hai sentito vecchia megera. Niente è più importante))

“Hai mai pensato che molti qui al castello…” poi la donna guardò l’espressone cupa sul volto del suo collega testardo “Sai, forse non sei questo grande mistero per il personale di Hogwarts” ed aprì le porte dell’infermeria ed entrando nella stanza gridò: “Poppy hai una paziente!” poi guardò il pozionista, gli sorrise beffarda, aveva un'espressione felina nei suoi lineamenti “Ora è affar tuo… rimettiti Severus”

Poppy uscì di gran fretta dal suo ufficio e quando vide Severus in piedi vicino la porta che stava per voltarsi per uscire, urlò accigliata “Ahhh ma che grande onore avere il nostro preside, nella mia umile infermeria”

Il pozionista gemette, conosceva quel tono ((Ahhh sarà una lunga notte che Salazar mi aiuti))
“Hai un aspetto orribile Severus, mettiti a letto!!”

“Sto bene” ringhiò l’uomo.

“SI certo, come tutte le altre volte. Non discutere con me, puoi anche essere diventato il preside ma una volta superate quelle porte, qui comando io. Muoviti adesso e non costringermi ad usare uno dei miei incantesimi per incollarti a quel letto, perché sai che lo farò” disse severamente.
L’uomo sospirò. E come se lo sapeva! Quella fastidiosa donna aveva osato farlo in passato in più di un occasione, così fece come ordinato con grande irritazione e molto imbarazzo. La medi maga lanciò un incantesimo diagnostico e poi lasciò la stanza. Poco dopo rientrò con molte fiale e le porse all’uomo, lui le aprì, le annusò e poi le ingerì senza protestare.

“Ho prestato giuramento di aiutare chiunque Severus, anche i furfanti come te. E comunque non ho avvelenato le tue pozioni”.

L’uomo, per la seconda volta quella sera era sorpreso. Aveva continuato a fare i rifornimenti per l’ospedale ma non lo aveva mai detto a nessuno e fingeva di comprarle perché era costretto come preside.

“Ohhhh sì, lo so che sei tu che prepari le pozioni, riconoscerei il tuo tocco e la tua perfezione ovunque: non c’è filtro per la febbre migliore del tuo, nessuno può eguagliarlo”.

A questo punto non sarebbe mai uscito da lì senza dare una spiegazione almeno minima alla donna, così, stanco e sconfitto, appoggiandosi allo schienale del letto dopo aver lanciato un silenzio, le raccontò che non aveva tradito Albus, ma che non poteva scendere nei dettagli e gli chiese semplicemente di fidarsi di lui. La donna annuì e poi disse solo “Io lo sapevo che non potevi averlo fatto” . Poi si voltò e tornò nel suo ufficio.

Era stata una giornata estenuante, voleva sono riposare e non pensare più a niente, ma la pace non era destinata a lui e quella notte, con la coda dell’occhio vide una testa bionda sbucare dalle porte dell’infermeria.

“Draco!!” sbottò con rabbia.

Il biondo si avvicinò con circospezione e una volta raggiunto il letto dell’uomo sussurrò “Ehmm io, ti ho visto entrare e…”

“Dovresti essere al dormitorio. Il coprifuoco e passato da più di un ora!!” sibilò l’uomo
Gli occhi grigi del biondo erano pieni di preoccupazione “Ecco sono diversi giorni che non ti vedo… da quando hai detto a Pot-”

“Draco! Non dire quel nome qui!!”

“Scusa Zio Sev” rispose contrito il Serpeverde. Severus osservò il suo figlioccio, in genere non era così arrendevole, c’era qualcosa che lo turbava profondamente così con tono più calmo chiese “Cosa c’è Draco?”

Il giovane gli allungò una pergamena: la sua mano tremava leggermente “Ecco lui… glielo ha chiesto zio Sev… Ti prego, non lasciarglielo fare”.

Il pozionista prese la pergamena dalle mani del ragazzo e senza esitare si affrettò a leggere le poche righe. Riconobbe subito la scrittura elegante e ordinata di Lucius.
 

Draco,
Ho saputo che presto il nostro Signore avrà bisogno di tutti i suoi più fedeli seguaci per affiancarlo nella lotta contro chi osa ostacolarlo.
Ho ritenuto doveroso richiedere la tua presenza qui al mio fianco e la mia richiesta è stata accettata.
Tra due giorni verrò a prenderti. Come erede della nostra prestigiosa famiglia è un onore seguire gli ordini che ti verranno impartiti per soddisfare i voleri del nostro beneamato Signore Oscuro.
Lucius Malfoy

Piton strappò con furia il pezzo di carta. La magia crepitava intorno a lui, cercò di calmarsi facendo dei profondi respiri, poi alzò lo sguardo per incontrare gli occhi grigi e disperati del suo figlioccio “Non glielo premetterò, Draco”.

Quest'ultimo si concentrò su quegli occhi neri e profondi che in quel momento apparivano così oscuri: non aveva mai visto quello sguardo sul volto del suo padrino, faceva davvero paura. Per un solo istante aveva quasi dimenticato che quella rabbia non era destinata a lui e quando se ne rese conto fece un timido sorriso sapendo che Severus non gli aveva mai mentito prima d’ora, sapendo perfettamente che poteva stare tranquillo perché lui lo avrebbe protetto fino al suo ultimo respiro.

 

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Capitolo 22
*** Complicazioni ***


~~Capitolo 22 Complicazioni

 Dopo un'orribile notte passata quasi del tutto in bianco, pensando ad un modo per risolvere il problema del suo figlioccio, Severus decise che doveva affrettare i tempi, e c’era un solo modo per farlo: certo questo avrebbe reso tutto più complicato ma andava fatto, e andava fatto in fretta. Così si alzò dal letto; era pronto ad uscire dall’infermeria quando vide la medi strega guardarlo in cagnesco.

“Dove pensi di andare?” sibilò la donna.

“Non sono affari tuoi, donna! Come hai giustamente detto, IO sono il preside qui, ho molti impegni e non ho bisogno di giustificarmi con nessuno!” ringhiò il pozionista ((Ieri ero stanco, e non avevo la forza di impormi né tantomeno di affrontare te o Minerva, ma oggi le cose sono molto diverse)). “Mi aspetto estrema riservatezza sugli argomenti trattati la scorsa notte. Se sento una sola parola in merito, oblivierò te e tutta la dannata scuola, se necessario".

 La strega alzò gli occhi al cielo: da quando Albus era stato ucciso, o meglio, da quando aveva commissionato la sua morte, le cose andavano a rotoli. Così, borbottando frasi indistinte sui Mangiamorte che presto faranno una brutta fine per via della loro superbia e sui giovani che non hanno rispetto per gli anziani, se ne tornò nel suo ufficio, sperando che nulla di male sarebbe accaduto all’uomo che Silente aveva considerato e amato come un figlio.
 

 Una volta raggiunto il suo ufficio, Severus chiamò via camino Minerva, e le chiese di inviargli immediatamente Simon Weasley, e di dare al ragazzo la coppa.

 In poco meno di quindici minuti vide la testa rossa spuntare da dietro la porta del suo ufficio.

“Buongiorno Signore”

L’uomo dai capelli corvini lo fissò severamente “Perché ci hai messo tanto? Muoviti, dobbiamo andare nella camera dei Segreti”.

“A-Adesso? Ma io avrei lezione di Arti Oscure. Se lui non mi vede…”

 “Ceto che dobbiamo andare adesso, altrimenti perché ti avrei fatto chiamare con urgenza? Ragiona Potter, ragiona invece di fare domande senza alcun senso! Del resto non devi preoccuparti, manderò a quell’idiota di Carrow una breve nota, dove lo informo che ti sto torturando personalmente per puro divertimento; credo che sarà soddisfatto. Forza, muoviti. Adesso” .

 Il Grifondoro era molto confuso, Piton sembrava essersi perfettamente ripreso del tutto, ma sembrava anche molto molto impaziente e questo non era di certo un bene, specialmente se sei il ragazzo che è sopravvissuto. ((Meglio che lo segua non sembra essere di buon umore oggi, anche se ora so che è dalla mia parte, non mi conviene sfidare la sorte… Con lui non si sa mai, non ho intenzione di grattare calderoni per i prossimi giorni...)). Mentre camminavano verso l’ingresso della camera di Salazar, Harry aveva notato che l’uomo appariva piuttosto nervoso, e questo era un comportamento molto strano: Piton non lasciava mai trapelare i suoi sentimenti, era sempre così controllato. L’unica emozione che riusciva a distinguere chiaramente nell’uomo era la rabbia, in particolar modo quando era stata rivolta a lui. Una volta giunti nel bagno delle ragazze del secondo piano, Severus sigillò le porte con un incantesimo e poi disse al ragazzo di procedere senza indugiare. Harry sibilò alcune parole in Serpentese davanti al lavandino, che immediatamente si aprì, svelando l’ingresso della Camera dei Segreti. L’adolescente stava per infilarsi nel buco quando si sentì afferrare per la spalla destra.

“Dove pensi di andare?”

((Ma è impazzito? Merlino, lo ha detto lui … oggi non gli va bene assolutamente niente!!)) “Ehm… giù. Lo ha detto lei che dovevamo andare...”

 “Scenderai dopo di me Potter, e verrai giù solo dopo che ti avrò chiamato” sibilò freddamente, poi prese la bacchetta, spostò il ragazzo da un lato e si infilò nel passaggio senza esitare.

 Harry alzò gli occhi al cielo, Piton era a dir poco un maniaco del controllo, lui c’era già stato lì sotto quando aveva solo dodici anni, a quel tempo c’erano un basilisco e il ricordo di Tom Riddle ad aspettarlo; stavolta invece non c’era nessun pericolo, eppure doveva avere il permesso dell’uomo per scendere. Sbuffò un po’ contrariato: ormai era un uomo, non un bambino di cinque anni, ma poi pensò che se quella volta, invece di quel cretino di Allock ci fosse stato Piton al suo fianco, lui non avrebbe mai affrontato il basilisco e nemmeno Voldemort, o almeno non lo avrebbe fatto da solo. Ne era certo. Fu bruscamente interrotto dai suoi pensieri quando sentì la voce furiosa del pozionista “Allora Potter dannazione vuoi scendere o devo venire a prenderti per il colletto?”

 “No… no … arrivo!” e poi si lanciò nel vuoto, finchè non finì con il sedere per terra su di un mucchio di ossa.

 Piton era davanti a lui che lo fissava con le braccia incrociate, un sopracciglio alzato e un’espressione poco felice. "Di grazia vorresti spiegarmi cosa diavolo aspettavi? Un invito per il tè delle cinque?”

Harry si tirò su e dopo essersi spazzolato i vestiti un po’ imbarazzato per l’ingresso goffo, rispose “Mi dispiace… io”

 “Ahhh lascia perdere, stavi di nuovo sognando ad occhi aperti vero? Il fatto che non ci sia un basisco in questo momento non è una motivazione per presumere che non ci sia nessun pericolo, Potter. Forza andiamo”

Harry sospirò ma non disse nulla, rassegnato a dover ascoltare le critiche dell’uomo, poi prese la bacchetta lanciò un Lumos e fece strada. Una volta giunti alla porta circolare, il Grifondoro pronunciò nuovamente alcune parole in serpentese. I due maghi attesero che l’enorme serpente raffigurato sul pesante portone di metallo scivolasse sull'asse sbloccando l’ingresso, infine la porta si aprì per rivelare l’enorme sala. Severus entrò nella Camera dei Segreti. Era immensa, ma molto diversa da quello che si era aspettato ((Uhmm certo, è enorme, ma poco raffinata e poco sontuosa)). Si prese ancora un attimo per dare un occhiata in giro e poi vide la carcassa del basilisco. Si avvicinò con meraviglia a quello che era stato il mostro che aveva terrorizzato tutta la scuola solo tre anni prima, staccò una delle sue zanne, poi si rivolse al Grifondoro che era a pochi passi da lui. “Potter, la coppa”

Il ragazzo d’oro prese la miniatura dalla sua tasca e la ingrandì e poi la passò all’uomo. Con suo grande stupore vide il suo professore scuotere la testa e poi dire solennemente “Questo compito spetta a te, prendi la zanna e colpiscilo con tutta la forza che hai”. Così Harry mise lentamente la coppa dorata a terra: era molto agitato, ma anche molto impaziente, stava realmente compiendo un atto che concretamente avrebbe indebolito il suo nemico, ma la cosa più importante è che quel mostro non ne aveva la minima idea. Per la prima volta da quando la sua lotta era iniziata, era consapevole delle sue azioni, non era stato buttato in una situazione assurda senza informazioni, senza una guida, stavolta, non era solo. Se qualcosa fosse andato storto c’era qualcuno proprio lì al suo fianco che poteva aiutarlo. Sorrise ironicamente, pensando che aveva sempre sperato una cosa simile, ma non avrebbe mai immaginato che quel qualcuno sarebbe stato Severus Piton, ex Mangiamorte, formidabile spia, odiato professore di Pozioni… e ora ritrovato mentore del ragazzo d’oro. Era grato ad Hermione e Ron per la loro amicizia e per il loro sostegno incondizionato, ma Piton era addestrato, sapeva sempre cosa fare e come farlo, questo era confortante e rassicurante. Così senza indugiare oltre su quei pensieri si inginocchiò davanti all’antico oggetto, alzò le braccia fino a sopra la testa e stringendo la zanna del basilisco chiuse gli occhi un istante e poi la colpì con tutta la forza che aveva in corpo. ((Questo è per voi, mamma, papà, Sirius…)) poi pensò a Silente ((Io farò di tutto per sconfiggerlo preside… so quanto è importante)).

 In quel preciso istante sentì una profonda paura invaderlo, qualcosa dentro di lui si agitava, qualcosa in una parte remota e profonda di lui urlava per il dolore e la rabbia di quel gesto. Poi un fumo denso e nero si sprigionò dalla reliquia. Lentamente vide un immagine formarsi davanti ai suoi occhi: era Voldemort, stava in piedi davanti a lui, lo scherniva e sibilando lo accusò di esser un vigliacco. Lo incolpava della morte dei suoi genitori, di quella di Cedric, di Sirius e di Silente. Sentiva quel mostro ripetere che lui era la disgrazia del mondo magico, che chiunque gli si fosse avvicinato avrebbe sofferto immensamente, e infine gli disse che presto si sarebbe preso le vite di tutte le persone che amava e di molti altri innocenti.

  
 Harry si portò entrambi le mani alla testa, vide le immagini dei suoi amici soffrire e morire ai piedi del Mago Oscuro, mentre quest'ultimo continuava a sussurrare cose orribili, non voleva sentire, non riusciva più a respirare dall’angoscia “No, NO, lasciali stare… loro non c’entrano!” Chiuse gli occhi, ma la le immagini non si fermarono, anzi sembravano più nitide, più reali e nemmeno quella voce spietata smise di accusarlo “… loro soffriranno e moriranno, solo a causa tua…”

Poi all’improvviso si sentì catapultare all’ indietro, e udì un’altra voce nella sua testa, una voce familiare che sussurrava qualcosa per aiutarlo… il suo tono era rassicurante “Chiudi la mente Potter… Potter, puoi sentirmi? Quello che sta dicendo non è reale… Avanti, apri gli occhi… le immagini che vedi sono solo illusioni… apri gli occhi e guardami”. La seconda voce si faceva sempre più forte di quella del suo nemico, ma non riusciva a capire di chi fosse, era tutto così confuso, l’unica cosa che voleva era che il sibilare di Voldemort sparisse dalla sua testa.

 La voce “amica” continuava a incoraggiarlo, “Forza, guardami Potter… so che puoi farlo …” La conosceva, ne era certo più che mai, ma si sentiva strano, senza forze e il solo pensiero di aprire gli occhi sembrava uno sforzo troppo grande da fare in questo momento, e poi Voldemort non voleva… diceva che le cose sarebbero andate meglio per tutti… se lui avesse smesso di combatterlo, che tutto sarebbe andato a posto, che nessuno avrebbe più sofferto, quelle parole erano così liberatorie, il tono con cui le sussurrava era così confortante quasi una nenia. Poi la quiete dello stato in cui si trovava fu bruscamente interrotta da un grido “POTTER, non farmi pentire di essermi fidato di te!! Dannazione… apri gli occhi!!”. L’aveva riconosciuta finalmente ((Piton, è-è la voce di Piton…)) così con uno sforzo non indifferente, si costrinse a fare quello che il pozionista gli diceva.

 Severus fece un sospiro di sollievo quando vide il ragazzo aprire gli occhi, anche se aveva un’espressione smarrita e confusa. “Potter mi riconosci?” ((Merlino questo marmocchio sarà la mia morte. Se Potter avesse assecondato la voce del signore Oscuro, non si sarebbe più svegliato… Una maledizione di straordinaria potenza, mi chiedo se ogni Horcrux racchiude qualcosa di simile, la prossima volta dobbiamo stare più attenti)).

“Si signore, lei è il Professor Piton”

 “Stai bene?”

 “Uhmm, credo di si”

 “Pensi di poterti alzare?”

Il Grifondoro solo allora si accorse che era seduto a terra e che Piton lo sosteneva tutt’ora per le spalle, sentiva la testa molto pesante, sembrava quasi come se fosse caduto dalla scopa, ma non aveva dolori, così annuì e lentamente si tirò in piedi sotto lo sguardo vigile dell’uomo. Poi, portandosi una mano sulla cicatrice, chiese “Cosa è successo?”

Piton lo guardò con la sua solita faccia inespressiva “Compimenti Potter, hai distrutto con successo il primo Horcrux”

 “Con successo? Ma- ma… sono stato posseduto e poi sono svenuto?”(( Forse sto peggio di quanto immaginassi: si è complimentato con me? Davvero? No, devo aver capito male…))

“Non sei stato posseduto, sei stato colpito da una potente maledizione. Prima di procedere con gli altri Horcrux dovrai dirmi esattamente cosa è successo e poi vedremo come comportarci di conseguenza” sentenziò l’uomo, poi dopo un attimo aggiunse “Pensi che possiamo uscire di qui?”

Il ragazzo annuì e vide l’uomo porgergli il braccio “Afferralo”

 “Io… veramente… preferirei… un altro sistema”

Piton alzò il sopracciglio e scandì severamente “AFFERRA –IL-MIO-BRACCIO”

Harry sospirò sconfitto e fece come ordinato un secondo dopo era in ginocchio nell’ufficio del preside, e a stento riuscì a non vomitare.

“Credevo avessi imparato a materializzarti” disse beffardo il pozionista

“Si, ma … lo odio. Preferisco volare con la scopa” ringhiò mentre si alzava in piedi per la terza volta per quella mattinata. ((Quasi quasi, preferivo la lezione di Arti Oscure))

 Piton allora chiese al Grifondoro di sedersi alla scrivania di Silente, gli offrì un tè molto zuccherato che Harry accettò con gratitudine, poi parlarono a lungo di quello che era accaduto poco prima. Piton aveva visto il frammento di anima distrutto assumere la forma del Signore Oscuro e aveva sentito alcune delle sue parole almeno finchè la visione non aveva iniziato a sibilare in serpentese. Dopo aver ascoltato il racconto nel dettaglio ribadì più di una volta all’adolescente che quello che aveva sentito e visto erano solo le sue paure più profonde, e che niente di quello che era stato detto era reale, e che in alcun modo doveva ritenersi collpevole. Poi ascoltò il resoconto dell’effetto che la distruzione dell’Horcrux avevano avuto sia fisicamente che mentalmente su Harry.

“Potter, da stasera inizierai una formazione speciale, porta la bacchetta del preside. Ti voglio nell’ufficio della Professoressa Mc Grannit alle 19 e 30 in punto ogni sera, senza nessuna eccezione” il moro in risposta annuì semplicemente “Ah e un'altra cosa: voglio che prima di andare a dormire svuoti la mente e provi ad occludere. Pensi di ricordare come fare?”

 “Si signore… ci proverò” rispose inorridito il moro ((Merlino, non ancora occlumanzia… per favore …))

Poi vide l’uomo allungargli un foglio con delle istruzioni precise e dettagliate su come farlo e per quanto tempo. “Ora va”

Harry annuì e prima di alzarsi sussurrò “Grazie… per tutto”, poi uscì in fretta.

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 Harry era nervoso mentre camminava per i corridoi del castello, sicuramente Ron ed Hermione erano nella Sala Comune ad aspettarlo preoccupati, e lui avrebbe dovuto trovare un modo per raccontare ai suoi due migliori amici cosa era successo, senza menzionare Piton e un altro milione di cose che non poteva rivelare. Avrebbe dovuto inventare scuse su scuse per giustificare la sua assenza della mattinata e per ogni singola notte avvenire. Non gli piaceva, non gli piaceva affatto questo alone di mistero che era costretto a mantenere: un conto era non dire cosa erano di preciso gli Horcrux, un conto era mentire su ogni singola azione. Diavolo! Loro erano il trio d’oro, Ron e Mione gli erano sempre stati accanto nel bene e nel male, come poteva escluderli da tutto questo? Non era giusto, anzi era assolutamente sbagliato. ((Piton è matto se pansa che possa o voglia gestire la cosa a lungo senza dirlo ai miei amici, prima o poi lo scopriranno comunque, posso dire che mi sto allenando con la Mc Grannit e Remus, ma si chiederanno perché non possono venire anche loro. E allora, cosa risponderò? Che sono un pessimo amico, ecco cosa… Ahhh, Ron mi ucciderà quando saprà di Piton… per non parlare di Hermione… Merlino, dovrò lanciare un silencio su di lei per farla smettere di urlarmi addosso))

 Come da copione, i due Grifondoro erano nella Sala Comune in attesa del loro compagno, e quando lo videro, la ragazza lanciò un incantesimo silenziante per concedergli la privacy di cui necessitavano.

“Harry! Per l’amor di Merlino… dove sei stato? Eravamo preoccupati!!”

 “SI amico, non eri a lezione, ti abbiamo cercato per tutto il castello”

((Per Godric è come dopo il medaglione, quante volte dovremo passare attraverso queste discussioni? Attraverso gli stessi pensieri e le stesse paure)) Harry si passò nervosamente la mano tra i capelli e rispose “Ehm ero con la Mc Grannit, sai, per gli oggetti”, il moro non aveva nemmeno potuto avvertirli, dato che era stato convocato all’improvviso.

“Eri con la Mc Grannit per tutto questo tempo? Perché non ce lo hai detto!!” sputò in tono accusatorio la riccia.

“Scusate è solo… ecco… non ho potuto. Comunque tutto bene”

Hermione nelle vesti di Sarah sbuffò esasperata “Bene? Harry, non va bene… ultimamente non si sa mai dove sei… e cosa fai. Come possiamo guardarti le spalle se non ci dici le cose?” disse la ragazza con le lacrime agli occhi.

 Harry si sentì orribile e profondamente in colpa, non voleva far preoccupare i suoi amici, e non voleva raccontar loro un cumulo di bugie, non se lo meritavano, ma non poteva nemmeno dir la verità “Scusate, è solo che è complicato, ma va tutto bene. Anzi, guardate nei prossimi giorni, ecco … sarò molto occupato … con la Mc Grannit e forse Remus, me lo hanno detto oggi”

 “Occupato a fare cosa?” chiese sospettoso Ron

“Remus viene qui ad Hogwarts? Come?” chiese incredula la riccia

 Harry era sempre più in difficoltà “Ehm cose… con gli oggetti” ((Ahhh basta!! Ogni volta finisce così…))

“Amico non mi piace…Da quel poco che ci hai detto siamo venuti per cercare quegli … oggetti come li chiami tu. E sei sempre in giro da solo per la scuola, forse dovresti andare via di qua. Sai c’è sempre il rischio che quel viscido bastardo scopra chi sei, sai che ci metterebbe meno di due secondi a consegnarti a Tu-Sai-Chi!”

Harry contemplò i loro visi. Erano tesi, preoccupati, e come poteva dar torto loro, non avevano idea di come stavano le cose in realtà, in questo momento Hogwarts era il posto più sicuro, nessuno si aspettava che Harry Potter fosse sotto il naso del Signore Oscuro, protetto e formato da niente di meno che il suo braccio destro. ((Una spiegazione gliela devo… e poi non è una vera bugia… in fondo sono la stessa persona)).
“Ragazzi non avrei dovuto dirvi nulla, ma… ecco, la Mc Grannit sta seguendo gli ordini di Alexander, e io sto facendo quello che dicono. Ecco tutto… mi dispiace ma non posso dirvi altro.”

 “Cosa? Perché non ce lo hai detto? E da quando fai quello che ti dicono senza nemmeno condividerlo con noi?” disse la riccia quasi in lacrime “Non ti fidi più di noi, Harry!”

 “NO, Mione!” disse disperato il moro “NO... non puoi pensarlo sul serio… E’ solo, che davvero non posso… ma prometto che farò il possibile per condividere le informazioni… ma vi prego, datemi un po’ di tempo… e sistemerò tutto”

Lei lo guardò davvero affranta “Non è quello che sembra… comunque, fa pure come credi ” e poi si ritirò nella sua camera in lacrime, seguita a ruota da Ron.

 Non era riuscito a buttare giù granché a cena, la discussione con i suoi amici gli aveva davvero fatto passare l’appetito e lo aveva messo di pessimo umore. Si ritrovò davanti l’ufficio della sua capo casa e dopo aver bussato attese.

“Avanti”

 “Buonasera Professoressa”

 “Buona sera Potter, appena in tempo. Il professor Piton ti sta aspettando nel suo ufficio, passerai dal mio camino ogni sera per non destare sospetti, se non ci sono, immagino sai cosa fare. Va, non farlo aspettare. Sembrava impaziente di vederti”

((Ah magnifico... davvero ci mancava un Piton di pessimo umore, per concludere questa orrenda giornata)) ma invece rispose garbatamente “Si Professoressa, grazie e buona serata” poi prese la metropolvere e dopo averla lanciata nel camino urlò “Ufficio del preside Piton” e poi sparì tra le fiamme verdi. Una volta uscito dall’altra parte in maniera del tutto goffa, vide il pozionista in piedi a pochi passi da lui che lo fissava a braccia incrociate.
“Potter”

 “Ehm buonasera signore”

 “Hai portato la bacchetta?”

 “Si signore”

 “Bene, allora seguimi” l’uomo chiuse la porta impostando dei reparti protettivi e poi lo vide dirigersi verso il salottino che Silente aveva creato appositamente per permettergli di parlare con i suoi amici. Una volta aperta la porta rimase a bocca aperta, il salottino accogliente non c’era più, era stato sostituito da un enorme stanza, divisa in due parti, una simulava uno spazio aperto, c’era una radura, una bosco e perfino un laghetto, e nell’altra c’era una pedana per duellare, molto simile a quella che avevano usato Allock e Piton al loro secondo anno. Il ragazzo rimase a stupefatto mentre contemplava quel nuovo spazio predisposto per l’occasione, poi si accigliò vedendo che non erano soli.

“Che ci fa lui qui?” sputò furioso.

“E’ qui su mio ordine” sibilò il pozionista affiancandolo.

“Cosa?! Perché?” chiese incredulo.

 L’uomo lo guardò freddamente “Perché lo dico io. Forza, ora cominciamo, non abbiamo tempo da perdere in chiacchiere inutili”

Nel frattempo Draco si era avvicinato cautamente: “Non ho chiesto io di essere qui, sfreg-Ehm Potter” ((per fortuna mi sono corretto appena in tempo, altrimenti credo che Severus mi avrebbe fatto un'altra predica su quanto è necessario collaborare con lo sfregiato, e tutti i vantaggi che possono derivare … sì, certo la fa facile lui… guarda che faccia che ha, vorrei solo dargli un pugno… o affatturarlo… beh credo sia reciproco a giudicare dalla sua espressione… la cosa gli piace ancora meno che a me… beh meglio così, almeno non sarò l’unico ad essere insofferente)).

 Piton allora guardò i due ragazzi e disse severamente “Voi due, sentitemi bene perché non ho intenzione di ripetermi. Non voglio sentire lamentele o discussioni inutili o peggio. Siamo qui per uno scopo comune e che vi piaccia o no collaborerete, altrimenti sarete due marmocchi molto dispiaciuti” ((e che Merlino vi aiuti se non fate come dico, o mi causate qualsiasi fastidio)).

“Collaborare a cosa? Lui è un Mangiamorte! Ho visto il marchio!" urlò il moro

 Piton si avvicinò minaccioso ad Harry “Potter, dannazione!! Ricordi cosa ti ho detto sulla situazione di Draco?”

 “Si, ma io non mi fido. E poi, cosa dovrebbe fare qui?” ((No, no no io non lo voglio qui! Tutto questo è assurdo!))

 Il biondo a quella domanda guardò incuriosito il suo padrino ((Bella domanda davvero sfregiato, vorrei saperlo anche io a dire il vero, l’unica cosa peggiore di stare qui con te, è stare di fronte all’Oscuro a baciargli la veste)), ma non disse nulla, rimase tranquillo e in silenzio, vedendo l’irritazione di Piton crescere di minuto in minuto.

“Ci aiuterà con la tua formazione, e con altre cose che riterrò utili”

 “NO!!” sbottò il Grifondoro incrociando le braccia

“Come hai detto?” sibilò Piton

“Ho detto no! Io non voglio avere niente a che fare con lui!”

Il pozionista gli lanciò un occhiata che avrebbe terrorizzato schiere di studenti “Non mi pare che abbia chiesto la tua opinione. Ora smettila di blaterare e dammi la Bacchetta di Sambuco.”

Il moro era riluttante ad obbedire, in quanto altamente infastidito dalla presenza del suo arci-nemico, ma vedendo l’espressione di Piton decise che era meglio non rischiare di essere affatturato, così prese la bacchetta che era appartenuta a Silente e la porse al pozionista, che la prese con grazia e rispetto, ma subito dopo si voltò verso il suo figlioccio dicendo “Draco, per il momento userai questa."

 Sia il Serpeverde che il ragazzo d’oro avevano sul volto stampate diverse espressioni: sgomento, disgusto, indignazione.

“Questo è un insulto!! Non può darla a lui!!” ringhiò Harry, cercando si afferrarla prima che finisse nella mani del biondo.

“Potter, ne ho abbastanza!! Se non sei in grado di controllare i tuoi istinti da idiota Grifondoro, sarò costretto a prendere provvedimenti.”

Draco si avvicinò e prese la bacchetta dalla mani del pozionista “Zio Sev, ma sei sicuro? Io non credo …” ((Mi ha dato la bacchetta del vecchio pazzo? Per Salazar guarda Potter… non gli va giù e... Beh questo forse sarà divertente, dopo tutto)).

 Harry guardò l’uomo di traverso, ma non aggiunse una parola, sapeva che Piton era furioso ((Non è giusto!! Perché l’ha data a quel furetto, poteva darla a Voldemort in persona, visto che c’era!))

 Severus era sul punto di esplodere, far collaborare le due teste di legno sarebbe stato più difficile del previsto. “Silenzio!! Ora mettetevi sulla pedana vi do esattamente tre secondi dopo di che vi incollerò io stesso ai vostri posti!” vedendo che la minaccia aveva ridimensionato l’animosità dei due ragazzi aggiunse “Voglio che vi alleniate a disarmare e sugli scudi. Nessuna maledizione che provochi danni all’avversario. Se sento anche solo l’intenzione da parte di uno qualsiasi di voi due di ferirvi a vicenda, state pur sicuri che vi punirò entrambi. Sono stato chiaro?”

I due adolescenti annuirono ma si lanciarono occhiate di sfida, poi si voltarono e presero posto sulla pedana.
 Una volta raggiunta la sua posizione Harry tirò fuori la sua bacchetta dalla veste, mentre Piton prese posto ai piedi della pedana proprio a metà strada tra lui e Malfoy, da quella posizione poteva osservarli entrambi senza problemi, arbitrando lo scontro. ((Si certo come se il furetto fosse in grado di rispettare un accordo, finirà come al secondo anno… sarà scorretto e Piton se la prenderà con me. Uffa tutto questo è ingiusto, perché Malfoy deve stare qui? E poi con la Bacchetta di Silente. Perché io non posso dire niente a Ron e Mione ma lui è qui? Sarebbe davvero tutto più facile se ci fossero loro due ad aiutarmi… Sempre ammesso che Malfoy voglia aiutare realmente…e se sta fingendo per consegnarmi a Voldemort? Sarebbe proprio da lui… In fondo potrebbe aver ingannato Piton? ….uhm beh….ok, non è possibile, quell’uomo fiuta una bugia ancora prima di averla pensata... ))

 Dall’altro lato della padana anche Draco rifletteva su alcuni pensieri ((Ma perché devo aiutare lo sfregiato a prepararsi? Uffa! Non è sufficiente che devo fargli da balia durante le lezioni? Non poteva chiedere alla Mezzosangue e a lenticchia di farlo? Zio Sev stavolta ha esagerato… Merlino ha ancora la vena sulla tempia che pulsa, meglio fare come dice… non piace come ci guarda. Ahhhh dannazione non posso nemmeno stordirlo quello scemo di Potter)).

“Bene. Inchino e poi al mio tre iniziate” disse severamente Severus.

 I ragazzi erano molto tesi, tutti e due avevano le bacchette puntate sul proprio avversario, quando sentirono la fine del conteggio, Draco lanciò una maledizione gambemolli, ed Harry lanciò un protego, quest’ultimo fece un passo laterale e lanciò un furnunculus, e Malfoy lo parò a sua volta. Dopo diversi scambi, iniziarono a volare insulti reciproci oltre alle maledizioni, ma nessuno dei due riuscì a colpire l’altro e l’atmosfera si fece sempre più calda. La frustrazione di combattere con la propria nemesi senza giungere a nulla di concreto stava agitando i due avversari.
 Dopo un insulto particolarmente odioso da parte del ragazzo sopravvissuto, Draco urlò con rabbia “Stupeficium”, Harry parò con un protego e immediatamente urlò a sua volta “Expelliamus!”. Il giovane Serpeverde non si aspettava una risposta così immediata della sua nemesi, e non riuscì ad alzare la sua protezione abbastanza velocemente, così fu disarmato e la bacchetta di sambuco volò direttamente in mano al ragazzo d’oro che urlò “Hai imbrogliato!! Non potevi usare quell’incantesimo. Lo sapevo sei un vero…”

 “Silenzio razza di idioti” urlò il Piton furibondo. Poi con passo spedito si avvicinò al biondo e con aria gelida disse “Cosa avevo detto Draco? Dopo l’allenamento resterai qui. Dobbiamo parlare nuovamente di alcune cose che non ti sono abbastanza chiare, vedo.”

Il Serpeverde strinse i pugni e in maniera del tutto disinteressata rispose “Se è proprio necessario”. Draco detestava essere rimproverato dal suo padrino, e il fatto che Harry era presente aveva peggiorato di gran lunga la situazione. Vedendo il suo l’atteggiamento del tutto fuori luogo Severus lo afferrò per il colletto e lo trascinò giù dalla pedana in malo modo, poi si voltò verso Harry “Se vuoi scusarci per alcuni minuti Potter, credo che il sig. Malfoy abbia bisogno di un chiarimento immediato” e lo strattonò fuori dalla stanza di allenamento. Harry era allibito, Piton non si era mai comportato con Malfoy in quel modo, era la prima volta da quando lo conosceva che non gli addossava la colpa di quello che era successo. ((Se non fossi stato presente non ci avrei mai creduto… certo se lo avessi fatto io avrei ricevuto una serie di testa di legno e dannato Grifondoro… ma non penso che il furetto la passerà liscia stavolta… ah quanto vorrei sentire…)).

Una volta entrati nel suo ufficio lanciò un silencio e poi lasciò andare il uso figlioccio “Allora, spiega”

 “Allora cosa zio Sev? Mi ha provocato lo hai sentito anche tu!”

 “Lo avete fatto entrambi, ma Potter non ha usato incantesimi non permessi nel duello”

 “Quante storie! Non l’ho nemmeno sfiorato il tuo prezioso Grifondoro” sputò con rabbia.

 Severus allora si avvicinò a lui, i suoi occhi color ossidiana fissarono intensamente quelli grigi del ragazzo, e con un tono glaciale disse “Draco hai fatto una scelta tempo fa e se rammento bene hai detto tu stesso che è stato un grande errore. Quando mi hai chiesto di aiutarti, ti ho detto che opzioni avevi e hai deciso liberamente. Hai cambiato idea? Perchè se preferisci tornare dal Signore Oscuro credo che allora … dovresti andare con tuo padre” ((Merlino sa quanto mi duole dire questo proprio a te, ma devi capire che le scelte che hai fatto in passato porteranno delle conseguenze con la quale dovrai imparare a convivere per il resto della tua vita, e devi essere sicuro di voler andare fino in fondo senza ripensamenti di alcun genere, speravo lo avessi compreso la volta scorsa… mi sbagliavo)).

 Il ragazzo impallidì al suono di quelle poche semplici frasi, e con molta ansia si affrettò a rispondere “V-Vuoi mandarmi indietro? Avevi detto che … mi avresti aiutato” l’ultima frase gli morì in bocca.

“Non ho cambiato idea, ma se vuoi stare dalla parte di chi combatte il Signore Oscuro, dovrai cambiare il tuo atteggiamento. Potter non di fida di te, e credimi lui è il solo che ti darà una possibilità se farai uno sforzo per andargli in contro. La tua unica speranza di salvezza è dimostrare la tua lealtà al alto della luce e questo vuol dire dimostrarlo a Potter, un domani ai suoi stucchevoli amichetti Grifondoro e infine ai membri dell’ordine della Fenice. Non voglio mentirti dicendo che sarà facile o … piacevole, a volte vorrai strozzarli uno a uno per la loro idiozia, per la loro ingenuità, per la loro mancanza di pianificazione, per la loro eccessiva fiducia. Ma resterai comunque al loro fianco sopportando i loro infiniti difetti, perché quelle persone nonostante il tuo passato, ti daranno un futuro libero dalle grinfie del tuo padrone e perché ti accetteranno per quello che sei, per quello che sei stato, e ti aiuteranno ad essere l’uomo che diventerai” poi si avvicinò ulteriormente “Fa la scelta che ritieni più giusta Draco”

 “Se decido di andare con mio padre potrei rivelare quello che so su di te, il Signore Oscuro mi ricompenserebbe, potrei forse riscattare il nome dei Malfoy con un’informazione simile … perché mi stai lasciando una scelta?”

Piton rise senza gioia, deluso nel profondo da quelle parole “Il Signore Oscuro ha piena fiducia in me, non ti crederebbe mai. Ad ogni modo pensi che sarei così sprovveduto Draco? Ovviamente ti oblivierò e non ricorderai nulla di ciò che ci siamo detti da quel giorno nel mio laboratorio. Ma farò in modo che tu torni a lui con ottime referenze, in modo da darti una remota possibilità di essere tra le sue grazie … ma poi dovrai cavartela da solo, io non potrò aiutarti, perché sarai al fianco di tuo padre, e io ho una missione importante da compiere qui.”

Il biondo rimase in silenzio ((Non posso crederci l’ho minacciato di tradirlo… e lui...))

“Dimmi. Vuoi restare suo schiavo per sempre, Draco? Vuoi che un domani i tuoi figli vivano nel terrore come che hai fatto tu in questi mesi?”

Il biodo chinò il capo e mormorò tristemente “No”

 “E’ finito il tempo in cui potevi fare ciò che volevi senza curarti delle conseguenze, è finito il tempo dei ripensamenti. Prendi una decisione e portala avanti fino in fondo. Ora guardami e dimmelo di nuovo Draco, come un uomo e non come un marmocchio viziato.” ((Avanti dimostrami che quello che abbiamo visto in te, io e Albus non era un semplice abbaglio, un nostro desiderio. Io so chi sei, ricordo ancora l’espressione felice di quel bambino che mi correva incontro ogni volta che venivo al Manor, so anche che non sei come Lucius dimostramelo Draco, dimostrami che non mi sono sbagliato su di te))

 Draco alzò il viso e guardò Piton dritto negli occhi “NO non ho cambiato idea! Ma non voglio essere nemmeno schiavo di Potter e dei Grifondoro”

Severus fece un ghigno divertito “Credimi di tutte le persone che potrebbero trarre vantaggio della tua situazione, Potter è l’ultimo che proverebbe ad approfittarsi del povero Serpeverde pentito. Il nostro eroe è troppo nobile e disgustosamente compassionevole per simili vili azioni” poi la sua espressione si fece di colpo seria “Pensa seriamente a cosa vuoi. Domani voglio una risposta ma poi dovrai confermarla con i fatti Draco, non basteranno più le semplici parole per me”.

Il biondo annuì, Piton lo prese per una spalla e poi rientrarono fianco a fianco nella stanza di allenamento “Potter per stasera abbiamo finito. Ti aspetto domani alla stessa ora non tardare”.

Harry guardò i due Serpeverde per cercare di capire cosa fosse successo nell’ufficio, l’unica cosa che aveva notato era un volto preoccupato di Malfoy.
Stava per dire al pozionista che preferiva allenarsi da solo con lui, quando sentì un dolore infernale alla testa. Riuscì ad alzare il capo a fatica solo per vedere Piton che si teneva il braccio sinistro con forza mentre faceva una smorfia orribile.
Infine cadde in ginocchio urlando disperatamente, mentre teneva tra le mani la cicatrice a forma di fulmine.

Ciao a tutti,
prima di tutto ringrazio la mia beta che è stata velocissima a sistemare la punteggiatura che era quasi nulla questa volta. (grazie grazie grazie).
Vi annuncio che questo credo sia il capitolo più lungo che ho scritto fino ad oggi, ne vado molto fiera, spero sia di vostro gradimento.
Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate, cosa vi ha trasmesso. Forse un pò me lo merito stavolta (faccina con labbro che sporge).
A presto Lady V

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Capitolo 23
*** Un passo avanti a tutti ***


~~Capitolo 23 Un passo avanti a tutti
 

 Piton fece dei respiri profondi, alzò i suoi scudi di occlumanzia e il dolore al braccio diminuì leggermente. Poi guardò Harry: stavolta la visione sembrava più aggressiva del solito, così corse fulmineo al fianco del ragazzo e lo stese a terra tenendogli la testa.

 Il biondo fissava la scena sconvolto: aveva sentito delle presunte visioni o incubi da parte del Grifondoro, ma pensava fossero solo dicerie inventate per darsi importanza, e di sicuro non immaginava che potessero essere dolorose “Zio Sev, che succede?”

 “Ha una visione” rispose senza togliere gli occhi dal Grifondoro “Potter, chiudi la mente”

Il ragazzo urlò ansimando vistosamente “Non pos-so. E’ troppo ar-rab-biato…”

 “Lo so, ma devi tentare” rispose l’uomo facendo una smorfia guardandosi il braccio sinistro che continuava a bruciare come l’Inferno ((Non ce la farà ad Occludere in questo stato))

“Draco, prendi una pozione 'sonno senza sogni' dalle mie scorte private, una di quelle con la P; sono sul lato sinistro nel terzo ripiano”.

Il Biondo corse nel laboratorio del pozionista e prese la fiala, al suo ritorno la porse al suo padrino. L’uomo afferrò gentilmente il volto del moro e prima di dargliela disse: "Potter, puoi dirmi cosa vedi?”

 “Sembra come im- pazzito” urlò raggomitolandosi su se stesso. Poi, dopo alcuni profondi respiri aggiunse con fatica “c’è- c’è sangue ovun-que”.

Severus guardò il ragazzo: era pallido e madido di sudore, non poteva aspettare oltre, così gli sollevò la testa, appoggiò la fiala alle sue labbra e lo aiutò ad ingerirne il contenuto. Un attimo dopo vide il suo giovane volto rilassarsi e poi scivolò in un sonno profondo. ((La formula che ho preparato appositamente per lui è perfetta, ha un effetto istantaneo e durerà solo un paio d’ore, in modo che non resti incosciente troppo a lungo. E’ così simile a suo padre nell’aspetto da essere quasi disgustoso, eppure nel profondo posso vedere quanto assomiglia a Lily)). Poi si voltò verso il suo figlioccio “Draco, resta con lui, voglio che lo aiuti. Per ora portalo nella mia stanza”.

Il giovane Serpeverde annuì, poi lo guardò in quegli occhi scuri come una notte senza stelle “Zio Sev, stai andando da Lui, vero?” ((Non puoi, hai tardato troppo… Lui, Lui… non sarà felice))

 Il pozionista si alzò in piedi e annuì a sua volta, il braccio lo stava praticamente torturando: doveva andare.

“Ma – ma… aspetta… hai sentito che ha detto Potter? Se è vero … non puoi…” disse allarmato Draco, sperando di fermarlo.

“Ho fatto la mia scelta Draco. Conosco i rischi del mio ruolo” poi si voltò pronto a smaterializzarsi, a quel punto il giovane Serpeverde fece un passo verso l’uomo e con aria seria e con un tono solenne disse “Voglio stare dalla parte delle Luce, al tuo fianco… non ho bisogno di altro tempo”. ((Non voglio essere uno schiavo, non voglio essere come mio padre… Io-io non sono come lui. Voglio essere come Severus: lui farà di tutto per sconfiggere l’Oscuro, so che è costretto a fare cose orribili, cose che detesta: corre un grande rischio e io voglio aiutarlo, e poi… voglio che sia fiero di me! Non voglio vedere mai più la delusione nei suoi occhi a causa mia)).

“Ho piena fiducia in te, Draco. Prenditi cura di Potter in mia assenza, ne riparleremo al mio ritorno”. Per un solo attimo i loro sguardi si incrociarono, e Draco riuscì a vedere un bagliore negli occhi dell’uomo: non riuscì a capire cosa fosse, sperava soltanto fosse orgoglio per lui.
 

 SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS

 
Alzò il braccio sinistro per superare gli incantesimi che proteggevano il Manor, e con passo spedito entrò nell’atrio. Salì quasi correndo le scale che portavano nel Salone Centrale: era in ritardo, un forte ritardo che avrebbe sicuramente pagato a caro prezzo.
 Fece due respiri lenti e controllati, permettendo ai suoi scudi mentali di rafforzarsi ulteriormente spingendo nella parte più profonda e protetta della sua testa le immagini, i pensieri, i ricordi che dovevano essere celati al Signore Oscuro; dunque aprì la porta: l’atmosfera era lugubre, nella stanza regnava un silenzio surreale. Osservò il tavolo dove si svolgevano le riunioni: c’erano solo Narcissa e Lucius, Bellatrix e Yaxley con le teste chine. Poi, con la visione periferica dell’occhio, vide dalla parte opposta qualcuno steso al suolo. ((Cosa diavolo è successo qui? Perché ci sono solo loro quattro? Non ho mai visto Yaxley con quello sguardo terrorizzato prima d’ora, la paura è palpabile... E dove si trova il Signore Oscuro?))

“SEVERUSSSSSS”

IL pozionista rabbrividì profondamente al suono di quel sibilo sinistro:
“Mio Signore, vi chiedo perdono per il mio ritardo” disse chinando la testa e cercando di sembrare più rispettoso possibile. Sentì dei passi lenti e molto controllati dirigersi verso di lui, c’era uno starno odore che aleggiava nell’aria: era un odore di morte, odore di sangue fresco. Non alzò mai lo sguardo, non mosse un muscolo, finchè non sentì la presenza del suo padrone di fronte a lui; si inginocchiò senza indugi, gli baciò la veste e rimase in attesa: non poteva permettersi nessun errore; prima, quando era la presunta spia di Silente poteva essere scusato per un ritardo di oltre mezz’ora, ma adesso non aveva giustificazioni che potessero placare l’ira del suo padrone. Il signore Oscuro gli fece cenno di alzarsi e iniziò a camminare lentamente nella direzione dalla quale proveniva l’odore pungente che aveva sentito entrando. Dopo aver fatto solo pochi passi, una volta superata la metà dell’enorme tavolo di legno scuro, vide una scena raccapricciante: molti dei seguaci dell’Oscuro erano stesi a terra, brutalmente massacrati.
Severus osservò i corpi: erano quasi tutti membri del cerchio esterno, alcuni di loro erano molto giovani, anzi, fin troppo giovani; poi notò che c’erano anche due Mangiamorte del cerchio interno che erano stati entrambi assegnati alla ricerca della Bacchetta di Sambuco. ((Merlino! Sembra un campo di battaglia, molti dei cadaveri hanno delle ustioni e sono morti dissanguati, non ho mai visto una tale brutalità rivolta ai suoi seguaci prima d’ora, questo è il trattamento che in genere riserva a coloro che ritieni indegni: ai Babbani, ai Mezzosangue o ai traditori del proprio sangue)).
Il suo viso rimase inespressivo, ma dentro la paura lo invase come una potente onda di un mare in tempesta. ((Non posso morire proprio adesso! è troppo presto! Non ho portato a termine tutti i miei compiti… Non ho scelta. Speravo di poter aspettare ancora, ma data la situazione, non ho modo di poterne uscire illeso. Spero solo che l’informazione sia sufficiente a compiacerlo, e che il piano che ho architettato non vada a mio sfavore… devo state attento, molto attento ad ogni singola parola)).

“Perché non hai risposto immediatamente alla mia chiamata, Severus?” chiese con tono glaciale Voldemort.

“Mio Signore, poco prima di rispondere alla chiamata, ho trovato in uno dei libri del vecchio pazzo degli appunti: riguardano l’ubicazione della cosa che mi avete chiesto di cercare."

“Puoi parlare apertamente davanti a loro, Severus, dimmi cosa hai scoperto” sibilò, mentre prendeva posto a capotavola e con la mano indicava al suo 'presunto favorito' di accomodarsi alla sua destra.

Il pozionista prese posto al suo fianco. Appoggiò aggraziatamente le mani sul tavolo e poi, con tono deciso e senza emozione, riprese il suo resoconto “Sono solo poche pagine di appunti di quella che doveva essere una ricerca che il vecchio ha fatto molti anni fa, immagino che risalga al periodo dopo la morte di Grindelwald. Probabilmente la stava cercando anche lui a quel tempo proprio come voi mio Signore. Sembra che ci sia un motivo ben preciso per la quale è estremamente difficile trovare l’ubicazione della stecca dopo la morte del suo ultimo proprietario. Le ricerche pongono particolare enfasi su un’antica leggenda: il perno centrale di essa azzarda l’ipotesi che se tra il mago e la bacchetta di Sambuco si creava un legame e un affinità di straordinaria potenza, essa sarebbe rimasta celata agli occhi del mondo per un certo lasso di tempo, come una sorta di lutto. Le indicazioni dicevano che questo periodo oscilla da pochi giorni fino al termine massimo di un anno, mio Signore”.

“Ne sei sicuro, Severus? Ho letto molto sull’argomento, eppure non ho mai trovato nessun accenno ad un informazione simile” ringhiò furioso l’Oscuro: la sua irritazione era palese, sentiva la magia del suo padrone farsi sempre più densa e opprimente.

 ((Devo convincerlo che è la realtà… Mi serve altro tempo)). “Vi riferisco unicamente ciò che ho letto mio Signore, se siete in possesso di informazioni che ritenete contrastanti con questa versione, vi porgo le mie scuse, ma non ho avuto il tempo di approfondire l’argomento. In caso contrario però posso affermare con certezza assoluta che nonostante il vecchio pazzo fosse uno sciocco sentimentale, non avrebbe mai tenuto delle informazioni simili senza averle prima verificate.”

 “Se è vero Severus… Non posso aspettare tanto, la bacchetta mi serve ora. I membri dell’Ordine continuano ad ostacolare la mia ascesa, molti maghi si stanno unendo alle loro fila e non ci sono notizie di Harry Potter” la sua voce era solo un sussurrò, ma l’odio che trasudava era palpabile.

“Mio Signore, sugli appunti c’era anche un accenno ad un ipotetico modo per localizzarla, è una combinazione tra una pozione e un incantesimo di rivelazione. Sono molto vaghi, ma se mi concedete del tempo, potrei...”

 “Hai quindici giorni Severus” sentenziò Vondemort

“Mio Signore… “ (( Dovrei accettare, è molto rischioso spingerlo ulteriormente… ma sono troppo pochi)) “La pozione è solo accennata, e alcuni ingredienti che la compongono sono molto rari e difficili da reperire, avrò bisogno di più tempo”

Vondemort lo fissò i suoi occhi cremisi “Tempo, Severus? E sentiamo, di quanto tempo pensi di aver bisogno?”

Il pozionista deglutì: sapeva che qualsiasi risposta non avrebbe soddisfatto il Suo Signore, così misurò ogni singola parola, enfatizzando con il tono di voce che avrebbe fatto di tutto per accontentarlo “Tutto quello che potete concedermi mio Signore: farò del mio meglio come sempre, ve lo assicuro”.

“Hai un mese a partire da questo momento, non un giorno di più”. Poi si alzò e si voltò indugiando sui corpi senza vita che erano alle loro spalle, lasciando intendere con quel gesto che non avrebbe accettato nessun ulteriore fallimento.

 Piton seguì con lo sguardo l’uomo di cui era schiavo, sapeva che ormai era al limite della sua pazienza e che aveva osato fin troppo, in quel prezioso mese che era riuscito a guadagnare sarebbe riuscito a concludere tutte le cose che aveva in sospeso per aiutare Potter, ma ora doveva fare l’ultimo passo per assicurare anche la salvezza di Draco. Sapeva di avere gli occhi dei pochi rimasti puntati addosso, e che la richiesta che stava per fare avrebbe portato ulteriore agitazione e scompiglio a Malfoy Manor “Mio Signore, sono sicuro che il tempo che generosamente mi avete concesso sarà sufficiente. Al fine di avere una maggiore possibilità di riuscita avrei una richiesta”.

L’uomo si voltò a guardare il suo servo più fedele, quello che non lo aveva mai deluso: aveva nutrito dei seri dubbi sulla sua lealtà in passato, che si erano dissipati totalmente il giorno in cui aveva ucciso Silente, il suo più acerrimo nemico, l’unico vero ostacolo alla sua grande ascesa. “Un’altra richiesta, Severus?”

Piton strinse i pugni sotto il tavolo, avrebbe pagato per questo ne era certo “Mio Signore, so che avete accordato il trasferimento del giovane Malfoy. Vi prego di riconsideraste la vostra decisione. Draco ha ancora molto da imparare sulle arti Oscure. Non è pronto per un confronto diretto sul campo e sarebbe di scarsa utilità . Ma potrebbe essere una grande risorsa in questa situazione, è molto dotato nel campo delle Pozioni: sarebbe un valido assistente per aiutarmi a svolgere il mio compito”

A quel punto Lucius, totalmente indignato ringhiò “Mio Signore, non potete. Draco è mio figlio, dovrebbe combattere al fianco della sua famiglia, e non restare al castello!”

 “Lucius, Draco avrà tempo di dimostrare il suo valore in battaglia in futuro” disse Narcissa mettendo una mano sul braccio del marito, sperando di placarlo. ((Oh Severus, spero con tutto il mio cuore che tu riesca a tenere il mio Draco lontano da tutto questo… se oggi fosse stato qui, forse… ))

“Dà retta a tua moglie, Lucius” rispose freddamente Severus dandogli uno sguardo cupo.

“Non intrometterti Severus! Non spetta a te decidere!” ringhiò l’uomo.
 Voldemort allora alzò la bacchetta e lanciò un Crucio su tutti i presenti: come osavano discutere tra di loro in Sua presenza?

 Dopo un breve lasso di tempo rilasciò la maledizione e sibilò “D’accordo Severus, se ritieni che il giovane Malfoy possa esserti d’aiuto rimarrà sotto il tuo controllo, ma se fallirete… pagherete entrambi”.

Il pozionista lo ringraziò e poi fu congedato dall’incontro. Mentre si allontanava da Villa Malfoy, sapeva che presumibilmente quella sarebbe stata l’ultima volta che lasciava il Manor in tutta tranquillità. Presto il signore Oscuro avrebbe scatenato le sue armate, da lì a un mese la guerra sarebbe iniziata apertamente e lui probabilmente sarebbe morto, ma per ora tutto era andato più o meno come aveva previsto, era riuscito ad ottenere quello che voleva, forse per l’ultima volta.
 

 SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS

 Aprì gli occhi. La testa ancora gli doleva leggermente; si guardò intorno in quella penombra. Non era alla torre Grifondoro, ma allora dove si trovava? Poi, come se venisse dal nulla, sentì l’inconfondibile voce di Draco Malfoy. “Potter”

Il rosso si voltò di scatto e intravide il ragazzo seduto nell’angolo opposto con un libro in mano: “Dove siamo?”

 “Nella stanza del Preside, dovevo restare a controllarti. Ordini di Piton” disse con freddezza.

 Harry era turbato, per quanto tempo era rimasto da solo in quella stanza con Malfoy? Poteva il ragazzo averlo avvelenato mentre dormiva? No, non lo avrebbe fatto; e poi perché Piton gli aveva ordinato di sorvegliarlo? Non ricordava nulla dopo che i due Serpeverde erano tornati nella stanza degli allenamenti.

“Dov’è Piton?” sputò nervosamente

 Draco alzò un sopracciglio “E’ stato convocato dal Signore Oscuro. Non ricordi? È andato poco dopo che hai avuto una visione… Almeno così ha detto”

Harry s’irrigidì: ora ricordava… quelle immagini orribili; c’erano degli uomini … non erano uomini qualsiasi ma i suoi stessi servi! Tra di loro alcuni che potevano avere solo qualche anno più di lui; li aveva visti urlare mentre Voldemort li uccideva brutalmente. Ricordava l’immagine del pavimento di legno scuro ricoperto da tutto quel sangue, e poi poteva sentire la furia e la voglia di distruggere tutto e tutti. Aveva goduto nell’ ucciderli, e poi come un fulmine a ciel sereno un pensiero… ((La bacchetta… lui voleva la bacchetta! Piton doveva portargliela…è andato lì... NO!)).

“Perché è andato? Non doveva!" disse allarmato

“Tornerà presto”

Harry allora si alzò in piedi e si passò nervosamente una mano tra i capelli, poi iniziò a camminare su e giù vicino al letto del pozionista, mormorando a bassa voce cose incomprensibili. Il giovane Serpeverde lo osservò sorpreso e incuriosito ((Merlino! È preoccupato per Severus almeno quanto me, non pensavo che in vita mia avrei mai visto una cosa simile)).

“Potter, mi stai facendo innervosire! Siediti o prenditi una pozione calmante!” ringhiò Draco

“Ah, sta zitto! Perché non lo hai fermato? Lui non doveva andare … Voldemort ha...” sbottò Harry stringendo i pugni.

 Draco rabbrividì a sentirlo pronunciare il nome del Signore Oscuro “Cosa? Sei ammattito? Pensi davvero che sarei riuscito a fermarlo?”

((Ha ragione, non ci sarebbe riuscito. Forse potrei provare ad entrare nella mente di Voldemort per vedere se è tutto a posto… )) pensò mentre continuava a camminare avanti e indietro, sempre più irrequieto.
 Draco provò a scoprire per cosa il suo rivale era così preoccupato “Potter? Potter allora, vuoi rispondermi?”

Harry si voltò, e vide il biondo fissarlo con impazienza “Allora?”

 “Allora cosa, Malfoy, lasciami in pace! Devo pensare”

 “Tu pensare?!… Non farmi ridere”

Il Grifondoro allora con passo sicuro si avvicinò alla porta della stanza e mentre stava per uscire, si sentì afferrare per una spalla “Non puoi andartene, Severus ha detto che dovevi restare qui!”

Il moro si liberò dalla presa con uno strattone e poi sputò con rabbia “Lui non è qui, e quindi ora me ne vado... non ho tempo da perdere… devo sapere”

Draco allora gli puntò la bacchetta contro e sibilò “Siediti: farai quello che ha detto. Neanche a me piace l’idea di stare qui a farti da balia… ma resterai finchè non sarà tornato”

Harry allora si voltò furioso e stringendo i pugni ringhiò “Se tornerà… ”

 “Cosa intendi dire con se tornerà? Certo che tornerà!”

 “Il tuo padrone era furioso, sta cercando una cosa… e ha chiesto a Piton di trovarla e lui è andato lì a mani vuote per l’ennesima volta… ha ucciso molte persone stanotte… ”

 “Lui non è il mio padrone!!” urlò il ragazzo “E Severus tornerà, ha detto che lo avrebbe fatto… e lo farà. Smettila di dire sciocchezze… Io ho visto come sa raggirare il Signore Oscuro”

Harry sospirò preoccupato, sapeva che il Serpeverde aveva detto la verità: in molte delle sue visioni lo aveva visto cavarsela alla grande, ma stavolta… Voldemort era diverso, non era solo furioso, sembrava come turbato nel profondo da qualcosa.

 Poi si sentì un rumore provenire dalla stanza a fianco, allora entrambi i ragazzi si affrettarono ad aprire la porta: di fronte a loro c’era Piton che sfoggiava la sua solita espressione vuota “Ahhh, noto con piacere che siete illesi entrambi, almeno per una volta siete riusciti a seguire le mie istruzioni” disse ghignando.

“Zio Sev, stai-stai bene?”
L’uomo li osservò: sembravano sollevati “Questo mi sembra più che ovvio”
Draco allora lanciò un occhiataccia al ragazzo d’oro e sibilò “Hai visto, razza di idiota? Non ti azzardare a fare più scherzi del genere o te ne pentirai”.

“Risparmiati pure le tue minacce fasulle, Malfoy, altrimenti ti sistemo per le feste”

 “Provaci sfregiato” ed estrasse la bacchetta dalla veste

“Fatti sotto, vigliacco!” rispose Harry sfoderando la sua stecca

“Expelliamus!”sibilò il pozionista e immediatamente le bacchette di entrambi i ragazzi finirono nelle sua mani: “Razza di idioti! Sedetevi immediatamente alla scrivania e non osate fiatare o sarete due teste di legno molto dispiaciute, e questa, NON è una minaccia a vuoto” urlò l’uomo.

 I due ragazzi sbuffando ma presero posto velocemente, vedendo la vena dell’uomo pulsare vistosamente.

“Allora? Draco, hai sentito almeno una parola di quello che ho detto prima di uscire?”

 “Sì, ma è stata tutta colpa sua…” sputò puntando un dito verso Harry.
“Non è vero!” sbottò di rimando il ragazzo d’oro.

“Basta!” urlò Severus sbattendo la mano sulla scrivania di Silente. Poi si avvicinò ai due ragazzi e velenosamente disse: “Parlerete uno alla volta, e in maniera civile. Non vi consiglio di spingere la mia pazienza ulteriormente. Sono appena tornato da un incontro con il Signore Oscuro e cosa trovo? Due marmocchi che si comportano come due bambini viziati di cinque anni!
 Non ho tempo per queste sciocchezze!”

Poi fece comparire due pergamene e due piume “Scrivete: "Per vincere una guerra servono degli alleati, e che essi mi piacciano e meno mi comporterò in modo maturo e non lascerò che la mia testa di legno o il mio comportamento irresponsabile danneggi delle possibili alleanze, né tantomeno gli sforzi di chi cerca di salvarmi la vita". Per cinquecento volte.

“Cinquecento volte?! Ma…” chiese incredulo Draco.

“Cominciate subito! Se sento una sola parola uscire da uno di voi due finché non vi dirò il contrario, diventeranno il doppio: sono stato chiaro?”

 “Si” risposero in coro i due ragazzi afflitti.

“SI cosa?” Sibilò freddamente Piton ((Per Salazar questi due mi faranno uscire di senno))

“Si, signore”

 “Bene”. Poi Severus si alzò e andò alla finestra, pensando a come riorganizzare i suoi piani; con la coda dell’occhio vide i due ragazzi seduti gomito a gomito ((Quando saranno sufficientemente stanchi e annoiati, li metterò al corrente, in fondo è andata meglio del previsto: nessuno dei due è rimasto ferito in mia assenza. Dovrò parlare anche con Minerva e con il Lupo…Tutti avremo molte cose da organizzare… prevedo dei grandi mal di testa in arrivo… Ahhh Albus, dannazione! Questo doveva essere un compito tuo, non mio… odio dover discutere e dover mettere d’accordo le persone… Se fosse per me, lancerei loro volentieri un Imperio … Che Merlino mi aiuti!)).
Infine sospirò tristemente mentre guardava la lapide bianca del suo mentore: gli mancava il suo fastidioso buonismo, la sua insopportabile insistenza nel vedere il lato positivo di ogni situazione, il suo sostegno. Improvvisamente sentì un battito d’ali e subito dopo udì il canto melodioso di Fanny. Nessuno l’aveva più vista dalla notte in cui Albus era morto, eppure inspiegabilmente adesso era lì, spuntata praticamente dal nulla. Dopo aver effettuato un paio di volteggi nello studio l’uccello si poggiò delicatamente sulla sua spalla. Severus alzò un sopracciglio e sibilò ghignando “Sono sicuro che ti ha mandato il vecchio, vero uccellaccio fastidioso?” Fanny fece un trillo felice vicino al suo orecchio, come a voler confermare la sua affermazione “Immagino che sarebbe inutile provare a cacciarti”. La fenice fece un trillo più acuto, in segno di protesta e strinse la presa sotto le zampe confermando che sarebbe rimasta appollaiata esattamente dove si trovava “Ovviamente… Sei proprio testarda e invadente come Albus”. Infine accennò un leggero sorriso alla leggendaria creatura.


Ciao a tutti,
se ve lo state chiedendo, questa è la calma prima della tempesta e spero sia una grande tempesta!!
Ringrazio la mia beta Charlotte, che è sempre velocissima a dare un occhiata ai testi.
Ringrazio tutte le persone nuove che hanno recensito, e le fedelissime, l'ho apprezzato davvero moltissimo. Avevo dei seri dubbi su questi capitoli, ma con il vostro incoraggiamento ho continuato comunque a scrivere, invece di farmi  5.000 domande  e piagnucolare come una tassorosso davanti ad un dolcetto. (non me ne vogliano i tassorosso li adoro).
Non avete idea di quanto tengo a questa parte della storia e sapere che sta arrivando alla fine... mi fa sentire più indecisa, insicura.
Merlino Basta!!! Se mi sentisse SEV direbbe una cosa tipo:
"Miss Vader, pensa sia una cosa intelligente da fare? Ovviamente NO. Se non la smete immediatamente di sospirare e farfugliare che non riuscirà mai a finire questa FF, le darò io un motivo valido per lagnarsi!! SI rimetta subito a quell'aggeggio infernale che chiama tablet a scrivere! E quando torno voglio almeno l'equivalente di un rotolo di pergamena sulla mia scrivania, sono stato sufficientemente chiaro?"
Io avrei risposto balbettando un si signore, perché lo conosco bene e so quanto ci tiene ai titoli...
Ahhhh quasi dimenticavo recensite è !!!! Altrimenti lo dico a Sev... ahahahahah

Buona lettura
Lady V
 

PS: CARI LETTORI, MANCA UNA SOLA RECENSIONE PER ARRIVARE A 100!!! ME LO FATE QUESTO REGALONE!!! GRAZIE A TUTTI SIETE DAVVERO MERAVIGLIOSI!!!

 

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Capitolo 24
*** Lealtà Grifondoro ***


~~Capitolo 24 Lealtà Grifondoro
 

 I due ragazzi erano rimasti esterrefatti osservando la scena della fenice che se ne stava appollaiata beatamente sulla spalla del pozionista; erano quasi comici insieme: lui pallido e vestito di nero dalla testa a piedi con la solita espressione indecifrabile stampata sul volto e lei con quei colori sgargianti con fare affettuoso. Nessuno dei due adolescenti osò pronunciare una sola parola sull’argomento, ma spesso gli lanciarono delle occhiate divertite, mentre scrivevano la lunga frase che probabilmente avrebbe dovuto penetrare nelle loro teste dure per renderli più responsabili. Dopo circa una noiosissima ora e due paia di braccia decisamente indolenzite Piton sibilò “Se siete pronti a comunicare in modo civile potete sospendere, altrimenti vi suggerisco di terminare il vostro lavoro in assoluto silenzio”.

“Io sono pronto a parlare” rispose Draco mentre si massaggiava la mano.

“Per me va bene” disse Harry mentre poggiava la piuma sulla scrivania.

“Molto bene. Intendo sorvolare sul motivo per cui vi siete comportati come due emeriti idioti, ma è un eccezione, dato che abbiamo cose molto più importanti di cui discutere”. Poi fissò intensamente i due ragazzi “Quest’oggi come ben sapete sono stato convocato. Il Signore Oscuro tempo addietro mi ha affidato un compito di grande importanza, si aspetta che io gli consegni la Bacchetta di Sambuco. In questa come in altre riunioni mi sono presentato al suo cospetto a mani vuote, questo non sarà più possibile. Verrò richiamato tra un mese esatto a partire da oggi e in quella data sarò costretto a consegnargliela oppure potete perfettamente immaginare a quale spiacevoli conseguenze andrò incontro.”

Harry lo guardò sconcertato “Cosaaa? Ma…”

 “Potter questo vizio di interrompere le persone quando parlano è a dir poco irritante. Ascoltate, poi discuteremo i vari punti in seguito”. Così iniziò un lungo discorso, dove raccontò cosa era successo a Malfoy Manor e i motivi per cui aveva promesso la bacchetta e infine illustrò i suoi piani per il mese avvenire. “Dovete capire che nonostante i vostri trascorsi avete bisogno dell’aiuto uno dell’altro. Un mese è tutto ciò che ci rimane per prepararci, poi in un modo o nell’altro dovremo affrontare il Signore Oscuro”.

“Ma Signore come faremo? I Carrow noteranno la nostra assenza dalle lezioni”.

“Parlerò con la professoressa Mc Grannit, lei farà in modo che gli altri insegnanti sappiano che ti stai allenando con Lupin qui nel castello e ti copriranno, Potter. Frequenterai solo le lezioni di Arti Oscure per non destare sospetti, tutto il resto del tempo lo passerai qui. In quanto a te, Draco, sei esonerato da ogni lezione, il signore Oscuro ti ha assegnato a me personalmente, quindi quelle due teste vuote non avranno nulla da ridire sulla tua assenza”.

“Signore, ma cosa dirò ai miei amici? Loro mi stanno già facendo un sacco di domande su dove vado e cosa faccio. Se dirò che Remus è qui per prepararmi, loro vorranno venire con me.” Poi il moro fece un enorme sospiro e con una faccia quasi sofferente guardando l’uomo dritto negli occhi aggiunse “Dobbiamo dirglielo, … Io voglio dirglielo".

 Il pozionista sospirò a sua volta, si appoggiò allo schienale della sedia ((Potter non ha tutti i torti e poi Weasley e Granger sono una grande risorsa pe lui… ma sarà più complicato gestire quattro teste di legno invece che due)). “Potter, ti rendi conto che sarà una cosa estremamente difficile da gestire in questo momento? Ricordati come hai reagito tu quando hai scoperto la verità. Loro non sanno nemmeno del legame… e di quello che è realmente successo lo scorso anno.”

 “Lo so… ma sono i miei amici. E poi saranno di grande aiuto… per favore mi faccia almeno provare, mi occuperò io di tutto”

Piton non disse nulla ((Ah! sì, se ci pensa lui allora siamo tutti spacciati. Riuscirà a combinare il solito cataclisma e poi quei due non hanno la minima idea di come occludere…sarà difficile convincerli a fidarsi senza rivelare troppo)).

 Draco fece una smorfia disgustata al pensiero di ritrovarsi insieme al trio d’oro ((Merlino già Potter è insopportabile, adesso ci mancavano anche quei due… La mezzosangue almeno potrebbe essere d’aiuto ma donnola è un vero cretino ed è un caso senza speranza)), poi ripensò al discorso che aveva sostenuto con Severus prima della convocazione, e a quanto l’uomo aveva rischiato solo poche ore prima per proteggerlo e si rese conto che doveva aiutarlo. ((Lo farò se devo, ma solo per lo Zio Sev… ahhh sono sicuro che mi pentirò di questa scelta ogni momento)). “Potter forse ho un idea” sibilò il Serpeverde.

 Il Grifondoro lo guardò sospettoso ((Cosa il furetto vuole aiutarmi? Impossibile… non posso fidarmi di lui… insomma è Malfoy)) ma poi pensò che il Serpeverde avrebbe avuto molte occasioni per consegnarlo a Voldemort negli ultimi giorni, e poi c’era Piton, che aveva fatto di tutto per proteggerlo e per aiutarlo. Lo stava guidando passo passo verso l’invitabile guerra, lo stava istruendo per compiere il suo destino cercando di salvaguardare la sua vita: gli doveva molto più della semplice gratitudine. ((Lo farò solo perché mi fido di Piton, in fondo glielo devo, giusto? Beh penso che in ogni caso terrò un occhio aperto)) infine sospirò “Sono tutto orecchi Malfoy, sentiamo questa tua brillante idea”.

“Potresti portarli nella stanza delle necessità, accompagnato dalla gatt- ehm volevo dire dalla Professoressa Mc Grannitt e da Lupin, dicendo che finalmente Alexander ha acconsentito ad incontrarti. In fondo tutti pensano che sia il successore di Silente, è a capo dell’Ordine e tu sei il prescelto, non ci sarebbe nulla di strano. Sarete tutti Grifondoro, non saranno sospettosi, vi incontrerete un paio di volte e poi quando avrai constatato che si fidano di Severus racconterai loro la verità.”

((Ottima idea Draco…potrebbe funzionare… I Grifondoro si fidano dei Grifondoro a prescindere, il loro ostinato attaccamento all’essere leali li terrà a bada quando scopriranno la verità. E sarebbe un vantaggio anche per me, potrei dare le istruzioni per l’Ordine senza dovermi allontanare mai dal castello se Lupin sarà nei paraggi)), e poi fece una smorfia al pensiero di averlo intorno, ma era necessario. “Non ho obiezioni. Potter?”

 “D’accordo, ma non mi piace” sbuffò il moro accigliato.

 Il pozionista alzò un sopracciglio incuriosito dall’affermazione.

“Così li stiamo ingannando ancora una volta...”

 “Potter, non ho nessuna intenzione di sorbirmi altre scenate da dei Grifondoro emotivi” ringhiò Piton.

“Allora d’accordo… ma continua a non piacermi” sbuffò nuovamente il moro

 Draco fece una smorfia disgustata e poi sibilò “Ma devi essere per forza sempre così Grifondoro?”

Piton alzò gli occhi al cielo pensando la stessa cosa dell'uso figlioccio, ma non disse una sola parola sull’argomento. “Bene allora vi aspetto alle 20 puntuali” poi si voltò verso Draco “Tu non sarai presente stasera, ma domani renderemo noto il tuo nuovo schieramento, non voglio ci siano dubbi in merito. Ora potete andare”.

I ragazzi annuirono e poi lasciarono l’ufficio del Preside. Severus andò direttamente nel suo laboratorio: aveva bisogno di pianificare. Nel pomeriggio avrebbe fatto venire Lupin e Minerva per definire nel dettaglio la pianificazione per il mese avvenire.

 ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

 Harry si ritrovò davanti al quadro della signora Grassa, sussurrò la parola d’ordine. Una volta all’interno vide i suoi amici da soli seduti sul divano; Ron aveva il braccio intorno alle spalle di lei. Era bello vederli insieme finalmente, infatti era molto seccato all’idea di disturbarli, ma doveva parlar loro. "Ehm ehm… ragazzi”. I due Grifondoro si voltarono spaventati, non si erano nemmeno accorti di non essere più soli “Harry!”

 “Ciao! Posso sedermi con voi?”

 “Ma certo, vieni” rispose la riccia poggiando la mano sul posto al suo fianco. Lei lo osservò attentamente mentre si avvicinava, sapeva che aveva qualcosa di molto importante da dire, data l’espressione seria del suo volto, poi lo sentì lanciare un Muffliato.

 Harry era molto pensieroso e indeciso, il piano di Malfoy non era male in effetti, ma lui avrebbe preferito dire tutta la verità ai suoi amici senza ricorrere al sotterfugio. Ma come poteva farlo senza sconvolgerli? Non c‘era modo di farli capire e soprattutto accettare quello che era successo in più di un anno in poche ore, così decise di rivelare alcune cose per prepararli senza scendere troppo nel dettaglio, aveva quindi optato per una via di mezzo da tra il piano di Malfoy e quello che sentiva di dover fare. “Prima di tutto volevo scusarmi con voi per come mi sono comportato, so che vi ho tenuti a distanza … mi dispiace, ma ero molto confuso per tutto quello che è successo”

 “Lo sappiamo amico che è stato difficile, ma noi siamo qui per te” rispose solennemente il rosso.

“SI Harry noi ci saremo sempre per te, lo sai questo vero? Possiamo capire, prima Sirius, poi Silente…”

 “Ragazzi aspettate un attimo, devo dirvi molte cose. Vi chiedo solo di ascoltare... non so altrimenti se ce la faccio a … sono cose molto importanti”

I due annuirono poi si appoggiarono allo schienale del divano e rimasero in attesa di ascoltare il racconto dell’ amico che finalmente dopo tanto tempo era pronto ad aprirsi con loro.

“Lo scorso anno sono successe delle cose, cose importanti che non ho potuto condividere con voi. Non perché non volevo… ma avevo fatto una promessa a Silente. Ora che non c’è più… riguardano quello che è successo tra me e… Piton“ i due lo fissarono sorpresi e preoccupati. Il moro allora sospirò profondamente ((Questo non va bene: guarda che facce… forza Harry sono i tuoi amici)) e poi raccontò loro la verità, disse del legame di sangue, del rapporto che lentamente e con molta difficoltà era riuscito a creare con il pozionista, di quello che era successo la notte di Halloween; insomma, tutto quello che era accaduto l’anno passato.

“Cosa? Stai dicendo che lui … ha finto di essere… e noi… Per la barba di Merlino Harry!! Io gli ho detto che era un idiota! L’ho sfidato! Come diavolo sono riuscito a sopravvivere?” balbettò Ron.

 Harry sorrise “Oh, non hai idea di quanto era seccato, Ron”

 “Ora ho capito perché ti sei comportato in quel modo dopo la morte di Silente, tu eri… Oh Harry, avresti dovuto dircelo” e la riccia gli saltò al collo abbracciandolo con forza, mentre Ron la guardava corrucciato.
 Il moro si rese conto che il rosso non aveva capito la profondità del legame che avevano instaurato, così disse “Sì, Mione non era solo per la morte di Silente che ero arrabbiato. Io mi fidavo di Piton… lui ha fatto molto per me, molto più di quanto immaginate… Lui…Io lo consideravo…”

 “Che bastardo!!” ringhiò Ron alzandosi in piedi “Come ha potuto tradirti così! Dopo che gli avevi dato la tua fiducia, se ho capito bene sei legato a lui per tutta la vita con quel rito…viscido…”

Harry allora si rese conto che non poteva lasciare le cose come stavano, cercando di spiegare solo alcune cose, era riuscito a peggiorare la situazione facendo passare Piton per un vero bastardo ai loro occhi. ((Oh nooo, non dovevano reagire così!! Ora dovrò dirgli anche il resto… altrimenti quando scopriranno che Alexander e Piton sono la stessa persona si scatenerà l’inferno… ))“Ron per favore aspetta, siediti… non ho finito…” Il rosso allora strinse i pugni e di mise seduto sbuffando.

“C’è altro, non è vero?”

 “Si Mione c’è molto altro… solo che non so come dirvelo… è difficile” disse Harry abbassando la testa.
 La ragazza allora si avvicinò, gli prese le mani e guardandolo dritto negli occhi sussurrò “Siamo i tuoi migliori amici, puoi dirci tutto quello che vuoi, ti ascoltiamo”

 “Non vi piacerà… ma spero che vi sforziate di capire” borbottò il ragazzo accigliato

“Lo faremo Harry, ti fidi di noi?” disse lei con fare sicuro.

“Sì, certo, e se avessi potuto dirvi tutte queste cose prima lo avrei fatto davvero… solo, avevo fatto una promessa a Silente e a … Piton”

 “Che c'entra il bastardo?” ringhiò il rosso.

“Ron, Piton c'entra con tutto… lui...” poi chiuse gli occhi ((Dai, diglielo! Cavolo, forse dovevo aspettare e fare come aveva detto Malfoy, ma ormai che ho cominciato… loro sono i miei migliori amici… non voglio ingannarli ancora)) “Lui non ha mai tradito, è sempre rimasto fedele all’Ordine, lui è … Alexander”

I due ragazzi saltarono in piedi “Ma che dici Harry, ha ucciso Silente! Come puoi dire una cosa simile?”

 “Sei impazzito Amico?”

((Merlino ora ho capito perché Piton era così nervoso quel giorno… non è affatto piacevole)) “Ragazzi vi prego, calmatevi. So che sembra tutto assurdo in questo momento e no, non sono impazzito, non sono sotto Imperio o Confundus o una qualsiasi pozione o incantesimo; se volete potete chiedere alla Mc Granitt o a Remus questa sera stessa, vi confermeranno tutto quello che vi sto dicendo, sedetevi e vi spiegherò… per favore”. Così il trio d’oro si rimise a sedere: erano tutti in uno stato molto preoccupato ed ansioso. Harry continuò a parlare con loro per l’intero pomeriggio, dimenticandosi completamente delle lezioni. Quindi raccontò ai due ragazzi quello che era successo da quando erano tornati ad Hogwarts, rivendo della sorte di Silente, della finzione di Piton, di come il mago lo aveva aiutato a trovare gli Horcrux e di come li avevano successivamente distrutti insieme. Rivelò il contenuto della seconda profezia che li legava, del passaggio di Draco Malfoy alla luce e di quello che sarebbe successo nei prossimi giorni e dell’incontro previsto quella sera stessa.

“Io- io non posso crederci” balbettò Hermione con le lacrime agli occhi “E non ci hai detto niente? Perché, Harry?”

 “Mi dispiace, io volevo farlo… solo non mi era permesso… e avevo paura che non avreste capito”

 “Inferno sanguinoso! Tu sei un vero cretino !” urlo Ron “Ti sei fidato di Malfoy e Piton… quei due viscidi serpenti e non di noi?”

 “Ho detto che mi dispiace… solo cercate di capire. Più passava il tempo e più era difficile…”

 “Certo, allora hai pensato che era meglio mentirci, vero? Oh ma tu sei Harry Potter, il prescelto: tutti devono cercare di comprenderti ,vero?” sbottò il rosso con rabbia.

“Ron per favore” disse Mione mettendogli una mano su una spalla. Lui si voltò arrabbiato “No, Mione! Se preferisce stare con i serpenti... è una sua scelta, io però non voglio averci niente a che fare” poi infuriato lasciò la Sala Comune per andare nella sua stanza.

“Ecco, lo sapevo” sbuffò il moro passandosi una mano tra i capelli arruffati.

“Harry, lasciagli un po’ di tempo… capirà. Se devo dire la verità anche io sono molto delusa e un pò arrabbiata, avresti potuto dircelo, ma capisco anche il motivo per cui non lo hai fatto. Piuttosto dimmi: ti fidi davvero di loro?”

 “Per quanto riguarda Malfoy non sono ancora del tutto sicuro, ma mi fido di Piton e so che lui farà di tutto per aiutarmi. Verrai con me stasera?” chiese incerto.

“Si Harry, verrò. Grazie comunque per aver detto la verità alla fine, so che non deve essere stato facile.”

 “No infatti. Sai, l’incontro doveva avvenire in un altro modo, solo non volevo ingannarvi ancora, mi dispiace davvero” e poi le disse della farsa organizzata appositamente per loro.

 La ragazza si portò una mano alla bocca “OOhh ma Piton che dirà? Si aspetta di vedere sia me che Ron stasera. Lui quindi si presenterà nei panni di Alexander, non è così?”

 “Uh uh. Non sarà contento che ho fatto di testa mia…” disse sospirando.

“Allora sarà il caso che vada a parlare con Ron per vedere se riesco a convincerlo a cambiare idea, scusami” e infine anche lei lasciò la stanza.

 Harry sciolse l’incanto e si mise sul divano a guardare il fuoco che scoppiettava nel camino sperando di aver preso la decisione giusta.

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Erano le 19 e 45, Hermione era al suo fianco: entrambi erano in attesa di vedere la testa rossa di Ron sbucare dalla cima delle scale. Harry sapeva che la sua amica aveva parlato a lungo con lui nel tentativo di farlo ragionare, ma purtroppo la sua risposta era stata sempre la stessa, aveva detto che era molto arrabbiato con il moro per avergli nascosto la verità e che per nessun motivo al mondo avrebbe messo piede volontariamente nella stanza in cui c’erano Piton o Malfoy.
 Il ragazzo d’oro sospirò atterrito, odiava litigare con i suoi amici. Lanciò un tempus per controllare l’orario, di certo non avrebbe rischiato di tardare, già doveva spiegare la mancanza di Ron “Dobbiamo andare Mione, lui non verrà”

 “Temo tu abbia ragione, a volte è davvero un testone! Ma dagli un paio di giorni e cambierà idea lo fa sempre deve solo assimilare la cosa”

 “Lo so, è solo che… Non fa niente. Grazie per avergli parlato, e soprattutto per venire con me”.

“Sei preoccupato per quello che dirà Piton?”

IL ragazzo emise un gemito e poi sussurrò “Già”.

Poi uscirono in silenzio dalla torre per dirigersi al terzo piano. Hermione era molto agitata, aveva tentato di convincere Ron che era tutto a posto, eppure anche lei nutriva dei dubbi sulla sincerità dei due Serpeverde, anche se la presenza di Remus e della Mc Grannitt giocava a favore del pozionista. Mentre si avvicinavano all’ingresso della Stanza delle Necessità sentiva il cuore battere più veloce. Harry camminò tre volte avanti e indietro nel corridoio deserto e subito dopo apparve l’ingresso, spinse la porta e infine scivolarono all’interno. In un angolo c’erano come previsto Remus, la vice preside e un ragazzo dai capelli color miele scuro e gli occhi color zaffiro.
 Harry si avvicinò al trio con sicurezza ed Hermione lo seguì restando un passo dietro di lui.

“Oh ciao Harry, è bello rivederti” disse Remus con il solito fare cordiale “Hermione, benvenuta anche a te”.

“Ehm ciao Remus, Professoressa” e poi lanciò un occhiata in direzione di Piton, che lo stava fissando intensamente con gli occhi socchiusi. ((Merlino, sembra intimidatorio anche così, sarà meglio che gli dica subito cosa è successo... non sarà felice, per niente felice, beh almeno non c’è Malfoy in giro a sghignazzare)).

“Sig.na Granger, Sig. Potter, vorrei presentarvi una persona molto importante… Ma dove si trova il Sig. Weasley?” chiese sorpresa la Grifondoro.

 Harry prese la manica della sua veste e iniziò a giocare con l’orlo “Ecco, non è venuto... io…”

In quel preciso istante il giovane che era tra i due adulti fece un passo in avanti e incrociando le braccia al petto sibilò “Potter glielo hai detto, non è così?” Harry lo fissò e dopo un sospiro rispose nervosamente “Ehm, sì signore”.

Il pozionista allora afferrò la sua bacchetta e ringhiando sciolse l’incantesimo di trasfigurazione. “Dannazione! Possibile che non puoi nemmeno seguire delle semplici istruzioni? Era così complicato portare qui le due teste di legno senza divulgare informazioni riservate?”

 “Mi dispiace, ci ho provato, solo… non mi sembrava giusto e ho pensato che se raccontavo loro la verità avremmo risparmiato tutti un sacco di tempo”.

“Quanto gli hai raccontato?”

 “Ehm qua-si tutto” sussurrò ansioso Harry.

“Beh, ormai quel che è fatto è fatto. Ma perché Weasley non è con te, Potter?” chiese la Mc Grannitt cercando di distrarre il suo collega dall’infierire sui suoi leoni.

“Lui era arrabbiato con me per avergli nascosto la verità”.

Remus si avvicinò al ragazzo e facendogli un sorriso simpatico disse “Non preoccuparti sai che tra un paio di giorni sarà tutto come prima, devo solo rifletterci un po' ”.

“Sì, è tutto molto commovente. Sono davvero disgustato! Qualcuno di voi si rende conto della gravità di questa cosa? Ovviamente no! Se la testa di legno dovesse lasciarsi sfuggire anche una sola parola con qualcuno, saremmo tutti perduti”

Hermione che fino a quel momento era passata quasi inosservata intervenne “Ron non lo farà! Noi non abbiamo mai detto a nessuno le cose che Harry ci ha confidato, sappiamo che sono importanti!”

Il pozionista le lanciò una delle sue occhiate più truci e la ragazza rimase in silenzio, poi afferrò Harry per il polso e lo trascinò in un angolo della stanza a pochi passi di distanza dal resto dei presenti; poi lanciò un Muffliato. La scena che seguì, a guardarla con gli occhi di Hermione era a dir poco strana, Piton camminava sbraitando avanti e indietro proprio davanti ad Harry, mentre il ragazzo lo guardava con espressione sempre più atterrita, cercando probabilmente di spiegare le motivazione del suo gesto.

 Dal punto di vista dei due maghi era tutta un’altra faccenda.
“Come posso fidarmi di te se non sei capace nemmeno di seguire le istruzioni più semplici!” ringhiò furiosamente Piton.

“Mi dispiace … ho solo pensato che…”

 “NO! Tu non hai pensato affatto! Perché se lo avessi fatto ora non saremmo qui! Ti rendi conto che se per pura sfortuna qualcuno dovesse scoprire che Weasley e Granger sanno qualcosa sul tuo conto verrebbero rapiti, torturati e uccisi senza alcuna pietà solo per strappar loro le informazioni che hai condiviso in un momento di allarmante idiozia?!... Vanificando per giunta tutti i nostri piani e i nostri sforzi. Pensi che non ho di meglio da fare che giocare allo stratega mascherato? Dannazione Potter!! Albus si sbagliava su di te!! Mi ha convinto che potevo fidarmi, che eri abbastanza intelligente da capire la situazione, invece sei sempre il solito marmocchio avventato!!”

Ogni frase che l’uomo gli sputava addosso con rabbia gli lasciava un profondo senso di colpa ((io non volevo... Pensavo fosse solo più semplice)) “Mi dispiace”.

“Pensi che le tue scuse servano a qualcosa Potter? Dimmi cosa dovrei fare adesso. Dovrei obliviarvi tutti e tre!”

Harry alzò la testa di scatto e lo guardò negli occhi poteva leggere la rabbia ma anche qualcosa di diverso che non riuscì ad indentificare “Co-Cosa? NO… non può farlo… io io… starò più attento, cercherò di rimediare in qualche modo… mi dispiace”.

Severus sapeva che le intenzioni del Grifondoro erano buone, e sapeva perfettamente che il suo dispiacere era sincero, ma era stato avventato e superficiale, così continuò a rimproverarlo duramente sperando di insinuare nel giovane un po’ di buon senso. Presto le cose sarebbero peggiorate, la guerra avrebbe avuto inizio e lui doveva essere certo che gli avrebbe obbedito. Poi si avvicinò al ragazzo e sibilò “Spera che non ci sia una prossima volta Potter, altrimenti giuro che ti consegno io stesso al Signore Oscuro, visto che sembri essere tanto ansioso di concedergli tutto il vantaggio che abbiamo faticosamente guadagnato”.

Il ragazzo deglutì a fatica: era consapevole che non dicesse sul serio e sussurrò nuovamente le sue scuse. Infine l’uomo sciolse l’incanto silenziante e poi si avvicinò a Lupin e Minerva.

 Hermione aveva assistito a tutta la scena e, anche se non aveva sentito una sola parola, dai gesti del suo amico aveva capito che era molto dispiaciuto, che gli importava profondamente di quello che l’uomo gli stava dicendo, ma il suo più grande stupore era rivolto al pozionista. Lo aveva visto un infinità di volte urlare ai suoi studenti, ma lo sguardo che aveva stavolta era diverso: sembrava preoccupato. ((Possibile che le cose siano cambiate tanto? Allora Harry ci tiene davvero a lui… una volta lo avrebbe sfidato, avrebbe combattuto… e ora se n'è rimasto lì con la testa bassa, scusandosi un infinità di volte… e Piton poi? Io non credo di averlo mai visto con quell’espressione sulla faccia, sembrava deluso e preoccupato… Merlino! Non avrei mai immaginato una cosa simile, quando ci ha detto del legame sembrava una cosa fatta tanto per fare... invece a vederli adesso...)).
 Hermione capì che in fondo Albus Silente aveva sempre avuto ragione su quei due, avevano molto in comune: erano testardi, orgogliosi, forti e coraggiosi.
 Così alla fine, dopo innumerevoli vicissitudini, erano riusciti a creare un legame a modo loro e per Harry questo rapporto era di vitale importanza. Ora aveva al suo fianco un mago potente e sapiente che conosceva il nemico, che sapeva come muoversi, che poteva insegnargli come difendersi e ancor di più come combattere e sopravvivere. Sorrise guardando il pipistrello dei sotterranei e il ragazzo che è sopravvissuto fianco a fianco mentre cercavano entrambi di non far trasparire i loro sentimenti reciproci.

Ciao a tutti,
rieccomi finalmente, se ve lo siete chiesto, non sono stata rapita dai Mangiamorte!! ((Ancora per il momento... Oh so che ora vi chiederete cosa vuol dire…. Ehhhh chi lo sa... magari un giorno vi renderò partecipe dei miei piani futuri)).

Mi scuso per la lunga attesa, cercherò di farmi perdonare. Questo capitolo è un po’ particolare... sentivo che la storia aveva bisogno di una chiarimento tra le fila della luce. Ora tutti i personaggi principali conoscono la verità… a mio avviso era necessario perché molto presto le cose saranno diverse.

Oggi sono un po’ criptica vero? Sarà il tempo… ahahah

Bene innanzi tutto vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito la mia storia lo sapete che ho superato le 100!!! Grazie a tutti di cuore. E un ringraziamento enorme e speciale alla mia fantastica Beta Charlotte che mi ha aiutato a prendere una decisione molto importante.

Buona lettura a tutti A presto Lady V …..ahhhh e come al solito lasciate un commento!!! Kiss  

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Capitolo 25
*** La quiete prima della tempesta ***


~~La quiete prima della tempesta~~

Era stata una lunga serata. Dopo aver ricevuto l’interminabile ramanzina, Harry ed Hermione si erano allenati con Remus negli incantesimi di media difficoltà: Severus era troppo arrabbiato per avere a che fare con i due Grifondoro, e così aveva preferito discutere con la Mc Granitt riguardo i piani per l’Ordine e sull’organizzazione e la preparazione degli studenti per l’imminente guerra.

“Severus, credi sia davvero necessario coinvolgere tutti gli studenti? Sono solo dei ragazzi”.

“Minerva, non appena il Signore Oscuro entrerà in possesso della bacchetta scatenerà il suo esercito, e sono abbastanza sicuro che il castello sarà il primo posto che attaccherà. Quindi sì, ritengo assolutamente necessario che chiunque sarà all’interno di queste mura il quel momento dovrà essere in grado di difendersi.”

 “Dici sul serio? Ma Hogwarts è già sotto il suo controllo, tu sei il Preside e ci sono i suoi Mangiamorte. Perché mai dovrebbe attaccarci?”

 “Ci sono diverse ragioni: in primo luogo perché il castello è un simbolo di potere, vuole dimostrare che nessuno può più opporsi a lui e che il lato della luce non ha alcuna speranza di vittoria senza Albus, e secondo vorrà recuperare gli oggetti che Potter ha già prelevato, sono di vitale importanza per lui. A questo proposito domani mattina voglio il ragazzo nel mio ufficio, dobbiamo distruggere il diadema e il medaglione al più presto”.

“D’accordo. E per quanto riguarda l’esercito degli studenti? Immagino avrai dei piani in merito”.

“Certo, voglio che te ne occupi tu a tempo pieno, con Filius, il Lupo e se lo ritieni necessario coinvolgi anche Tonks. Per quanto riguarda Potter, Granger, Weasley e Draco, sono un mio… affare. Ah, non dire una parola a Filius o a chiunque altro su di me.”

 “Vuoi mantenere il segreto fino all’ultimo, vero Severus?” chiese accigliata la donna

“Si”

 “Ti rendi conto che se vieni scoperto e nessuno a parte noi conosce il tuo ruolo verrai attaccato da entrambi i lati?”

 “Ne sono consapevole, ma è ciò che va fatto” ((E poi probabilmente la mia vita sarà giunta al termine prima di quel momento: secondo la profezia io sono il quinto segno e Potter non potrà sconfiggere il Signore Oscuro prima che essi non si siano verificati)).

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 Nella settimana successiva a quella notte, si era instaurata una specie di routine in cui tutti avevano dei compiti ben precisi. Hermione partecipava alle lezioni mattutine ma in ogni momento libero che aveva si univa ad Harry e Draco nell’ufficio del Preside: qui si allenava con loro nel combattimento e partecipava inoltre a delle lezioni di strategia e tattica; La Mc Granitt con gli altri insegnati, fatta eccezione per i Carrow ovviamente, si riunivano in una stanza speciale creata vicino ai dormitori Grifondoro per gestire e preparare l’Esercito di Silente; Ron che ancora non aveva sistemato le cose con Harry, momentaneamente faceva parte di questo gruppo; Harry passava tutto il suo tempo con i due Serpeverde, duellando principalmente con Draco, che continuava ad essere irritante, petulante, e indisponente, ma nonostante tutto si stava impegnando per aiutarlo a prepararsi al meglio. Negli unici momenti in cui Piton e Draco erano da soli, cioè quando Harry aveva lezione di Arti Oscure, preparavano una scorta di pozioni di cui avrebbero avuto un gran bisogno durante e dopo la battaglia.

 Erano circa le quattro di mattina di sabato ed Harry era davanti al camino della Sala Comune di Grifodoro immerso nei suoi pensieri e si passava nervosamente la mano tra i capelli arruffati ((Merlino sono esausto, e tra solo sei ore… dobbiamo essere di nuovo da Piton. Questa settimana è stata infernale… ed è solo la prima! Ne mancano ancora altre tre e poi... E poi sarà o me o lui, vorrei che fosse già tutto finito da una parte… anche se…)). La consapevolezza che lo scontro con Voldemort stava arrivando rendeva il ragazzo d’oro molto ansioso, tutti continuavano a dirgli che sarebbe andato tutto bene e che non era solo, ma alla fine era lui e lui soltanto che doveva affrontare il caro vecchio Voldy. La prima profezia era chiara su quel punto, per quanto riguardava la seconda invece era tutta un’altra storia, dei cinque segni se ne era manifestato solo uno: la morte di Edvige e Thor. Mancavano ancora gli altri quattro e tre di essi erano a dir poco orribili: la sconfitta di un amico, quelle parole pesavano come un macigno nel suo cuore, chi sarebbe stato l’amico sconfitto e cosa voleva dire? Questa persona che gli era cara doveva morire? No, lui non lo avrebbe permesso, non poteva perdere nessun altro. Poi c’era la perdita di una parte di sé stesso… Che diavolo significava?! E quale parte? Piton continuava a dirgli che era un riferimento all’Horcrux che portava dentro di sé, questa cosa lo disgustava e voleva liberarsene al più presto, ma aveva paura di quello che sarebbe successo. In teoria l’unico modo per farlo era farsi uccidere dallo stesso Voldemort, era questo infine il suo grande ruolo? Il ruolo del Salvatore era diventare un martire per permettere a qualcun altro di finirlo? A quel punto iniziò a camminare freneticamente su e giù davanti al camino ((Non sopravvivrò allo scontro, la mia vita è finita ancor prima di iniziare a viverla… ma se è l’unico modo cosa dovrei fare? Non ho scelta, è il mio destino… Non permetterò mai a quel viscido serpente di farla franca dopo tutto quello che ha fatto… tutto questo fa schifo!! Perché dovevo essere proprio io, perché lui ha scelto me? Merlino Harry, non fare il bambino… sei un Grifondoro dopo tutto! Tira fuori il tuo coraggio… Beh, anche se tecnicamente… il cappello voleva metterti a Serpeverde… A proposito di questo… Piton dice che non devo preoccuparmi e che la pozione che ha preparato risolverà tutto senza drammi… certo la fa facile lui… non ha un pezzo di Voldemort che si agita nelle sue budella o ovunque si trovi)) I suoi pensieri continuavano a vorticare nella testa sempre più veloci. Poi pensò al segno più importante: il sacrificio di un traditore. L’uomo gli aveva più volte ribadito che sacrificio non comportava automaticamente la morte, ma Harry sapeva che mentiva… sacrificio era una parola troppo forte che aveva sentito molte volte e che non portava mai nulla di buono. Il moro si chiedeva come l’uomo poteva essere così stoico sapendo quello che lo aspettava ((Io non riesco proprio a capirlo. Secondo me tutti i membri dell’Ordine dovrebbero sapere cosa sta facendo. Se non ci fosse stato lui chissà cosa sarebbe successo? I piani per sconfiggere Voldemort sono chiari, dettagliati, non credo che Moody o altri avrebbero ideato cose così… Quindi non lo trovo affatto giusto! Tutti dovrebbero sapere che lui è Alexander… può urlare quanto gli pare che non dovevo dirlo a Mione e Ron… ma sono ancora convinto che ho fatto la cosa giusta)).

 Harry era talmente immerso nei suoi pensieri che non si era minimamente reso conto di non essere più solo nella Sala Comune.

“Che ci fai qui? Hai avuto un incubo? Stai bene?”

Il ragazzo si voltò sorpreso: era la voce di Ron. Era da una settimana che non si parlavano. “Ehm no io … sono solo teso”.

Il rosso scese gli ultimi scalini e guardando negli occhi l’amico disse “Mi dispiace, sai… per come mi sono comportato. Io... le cose che ci hai detto… erano troppe”.

“È stato tutto molto difficile e complicato… io avrei voluto dirvelo… ma… ”

 “Lo so. Ho parlato con Hermione, anzi…a dire il vero lei ha parlato e mi ha costretto ad ascoltare” sussurrò mentre le sue guance si coloravano di rosso.

“Posso solo immaginare come ci sia riuscita” rispose sghignazzando.

 Infine Ron si avvicinò al divano e prese posto “Ehmm pensi che posso venire … con voi domani? Sai non è male con la Mc Grannit, ma voglio stare con te e Mione, se ancora mi vuoi come amico”.

“Sei un idiota, lo sai? Certo che puoi venire e poi voglio proprio vedere cosa dirà Piton”

 “Merlino… me ne ero proprio scordato! Non mi ucciderà vero? Cioè, voglio dire, sei proprio sicuro che è dalla nostra parte? Hermione dice di sì, ma...”

Il moro prese posto accanto a lui e guardando il camino rispose “Ron, se non ci fosse stato lui ad aiutarmi in tutto questo sarei impazzito” poi lo guardò dritto negli occhi. “Puoi fidarti di lui, credimi”.

“E’ così strano sai… sentirti parlare di lui in questo modo… Quindi ora non è più il pipistrello dei sotterranei per noi… peccato, mi è sempre piaciuto quel soprannome”

 “Oh ma lui lo è ancora Ron… Lo vedrai domani” disse sghignazzando “Solo lui per me… è un po’ come Silente…non so bene come spiegarlo”

 “Ho capito quello che intendi… è un po’ come una guida, giusto?”

Il moro solo annuì sentendosi a disagio, sapeva che provava qualcosa di forte per il pozionista, ma non aveva idea di come spiegarlo dato che nemmeno a lui aveva fatto chiarezza.

“Non mi farà grattare dei calderoni? Voglio dire questo è più importante… è per la guerra”.

“Oh,io non ci giurerei Ron, quando ho combattuto con Malfoy ci ha fatto scrivere delle frasi”.

I due risero di gusto mentre Harry gli raccontava di Fanny. Rimasero lì a discutere del più e del meno come avevano sempre fatto dopo essersi riappacificati.

 Il mattino successivo, il trio d’oro si stava avvicinando all’ufficio della Mc Granitt per poi passare via camino direttamente nell’ufficio del Preside.

“Vuoi muoverti Ronald? Non voglio arrivare tardi” disse innervosita Hermione.

“Sì, arrivo! arrivo!” rispose il ragazzo trascinando i piedi ((Come mai tutta questa fretta di vedere il pipistrello e il furetto?))

“Senti, me ne occupo io ok? So come …gestirlo” disse in tono rassicurante Harry mettendo una mano sulla spalla del suo amico.

 Per arrivare all’ufficio di Piton erano passati come di consuetudine via camino da quello della loro Capocasa. Una volta arrivati i tre ragazzi aprirono la porta di quello che una volta era stato il loro salottino, entrarono e la prima cosa che videro nel campo di allenamento erano Draco e Piton che parlavano. Il pozionisa si voltò e ringhiando sentenziò “Siete di nuovo in ritardo”.

“Ma sono solo cinque minuti!” rispose Harry.

“Potter… “ sibilò in tono pericoloso.

“Ahhh d’accordo… però non è giusto” sbuffò il moro.

“Iniziate immediatamente e non voglio sentire un fiato uscire dalle vostre bocche”.

Harry guardò i suoi amici, Hemione sapeva già cosa dovevano fare, ma Ron ne era all'oscuro.

“Forza, andiamo: prima iniziamo, prima finiamo” disse Hermione rassegnata.

 Ron guardò in cagnesco l’uomo e poi bisbigliò “Ma che dobbiamo fare amico?”

 “Un giro del campo di corsa per ogni minuto di ritardo” disse sbuffando.

“Cosa? Ma stai scherzando vero?”

 “No… è una delle regole… una delle sue infinite regole che dobbiamo seguire” disse stizzito, mentre Hermione saggiamente aveva già iniziato a correre.

“Potter hai bisogno di un incentivo maggiore per iniziare?”

 “No stavo solo spiegando a Ron… non ho avuto tempo”.

Piton di avvicinò come un predatore ai due ragazzi “Vedo. Dunque Sig. Weasley, finalmente ci hai onorato della tua presenza. Così ci è voluta un intera settimana per scendere a patti con quello che il Sig. Potter ti ha spifferato. Questo ci ha danneggiato.”
Il rosso abbassò la testa ((Dannazione, è peggio di prima! Ma come fa Harry a dire che è cambiato?)).

“Signore per favore… ora è qui. Possiamo solo andare avanti?”

 “Potter inizia a correre. Vorrei scambiare qualche parola in privato con il Sig. Weasley”

 “Mah…”

 “Potter…” sibilò l’uomo.

“Va bene” e si allontanò riluttante, sapendo che era l’ultimo avvertimento.

 Il pozionista lo fissò severamente “Sig. Weasley, perché sei qui?”

Ron si era aspettato di tutto: urla, minacce, ma non una domanda simile. “Come perché? Per i miei amici”.

“E ti ci è voluta un intera settimana per capire qual era il tuo posto?”

Il rosso abbassò la testa era imbarazzato. Piton era un idiota ma aveva ragione. Strinse i pugni dalla rabbia “Io… dovevo pensare… ero confuso”.

“Tu sei una vera testa di legno! A causa del tuo comportamento infantile ho dovuto riadattare alcuni allenamenti e ritardarne altri … non abbiamo tempo per queste idiozie. Ora guardami” ordinò il pozionista.

 Il rosso alzò la testa e fissò i suoi occhi neri “Potter avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile, specialmente da parte delle persone a cui tiene di più, ci aspettano dei momenti terribili e per lui in particolare. Per quanto riguarda Granger so che farà di tutto per aiutarlo, quello che voglio sapere è cosa farai tu? E se posso contare sul fatto che qualunque cosa succede sarai disposto ad aiutarlo.”

 “Lui è il mio migliore amico … io sarò al suo fianco qualunque cosa succeda” disse solennemente.

 Piton annuì soddisfatto dalla risposta del rosso “Molto bene e la prossima volta cerca di controllarti e di usare quella tua testa di legno, Potter deve restare concentrato non ha bisogno di ulteriori problemi, mi hai capito?”

 “Si signore”

 “Allora puoi cominciare a correre con loro, puoi restare. E Weasley… ora sono io al comando di tutto, si fa solo quello che dico senza discutere e lamentarsi. Nessuno è autorizzato a prendere iniziative personali di alcun genere senza prima avermi informato né tantomeno siete autorizzati a rivelare le informazioni che condivido con voi. Ah un ultima cosa, Draco fa parte di questo stravagante gruppo. Penso che Potter ti abbia informato, nessun combattimento è ammesso, sono stato chiaro?”

 “Si signore cristallino” rispose irrigidendosi .

“Beh allora inizia a correre Weasley” sbottò l’uomo. Sorrise interiormente quando lo vide saltare sul posto. Aveva fatto un discorsetto simile alla Granger una volta che si era calmato dopo che Potter aveva sbandierato alle due teste di legno informazioni di vitale importanza. ((Ah è ancora uno dei miei passatempi preferiti tormentare i Grifondoro… certe cose con cambiano)).

 Una volta finiti i giri di corsa, erano pronti per iniziare a fare sul serio. Piton si avvicinò ai ragazzi e disse “Molto bene ora che ci siamo tutti, cambieremo la formazione. Weasley, Granger e Malfoy fate un triangolo, Potter, tu starai nel centro. In questo modo uno di voi lancerà uno scudo che coprirà tutti e quattro mentre gli altri tre attaccheranno. Così facendo non ci saranno angoli ciechi, nessun nemico potrà sorprendervi. Durante la battaglia dovete restare sempre in questa formazione qualunque cosa succeda. Ora voi vi difenderete mentre io attaccherò, inizierò con delle cose semplici dato che Weasley si è appena unito a noi”.

I ragazzi annuirono, ognuno prese il suo posto e decisero che Hermione avrebbe lanciato lo scudo quindi Harry si sarebbe girato nelle sua direzione per attaccare su quel lato. Dopo solo pochi secondi sentirono il primo incanto: era una fattura pungente, seguito da molti altri. L’allenamento durò per due ore senza nessuna interruzione, il ritmo con cui Piton lanciava le maledizioni era serratissimo, spesso avevano dovuto mettere due persone a lanciare gli scudi per difendersi, e non erano mai riusciti nemmeno lontanamente a sfiorare il pozionista, mentre loro erano stati colpiti tutti molte volte.

“Basta così per ora” ordinò Severus.

 I ragazzi allora sciolsero la formazione e si avvicinarono. Passò ai ragazzi un unguento per guarire le escoriazioni e poi disse “Non è andata poi così male. Questo pomeriggio farete un ripasso con Lupin e Tonks sulle maledizioni, poi faremo un'altra sessione pratica. Nell’angolo in fondo troverete il pranzo, andate”.

Il trio d’oro si alzò immediatamente mentre Draco rimase lì in piedi. Il pozionsta alzò un sopracciglio “Cosa aspetti, va”.

“Voglio rimanere con te … se posso”.

“Non puoi, va, prima che Weasley ingurgiti anche il tuo pranzo” disse disgustato.

“Ma zio Sev, dammi tregua. Posso avere almeno un pranzo senza Grifondoro?”

 “Se non sbaglio ti ho già ampiamente spiegato che è importante conquistare la loro fiducia. Di tutti loro e non solo per la protezione. Oggi ogni singola volta che siete stai colpiti è perché avete discusso tra di voi, non eravate in sintonia”.
Vedendo il suo figlioccio esitare lo afferrò per un braccio e lo trascinò al tavolo “Siediti” e dopo aver lanciato una delle sua occhiate “se fatte qualche idiozia ve ne pentirete tutti” si allontanò per stabilire l’orario della lezione con Lupin.

 Ron soffocò un sorriso, non aveva mai visto Piton comportarsi così con uno dei suoi Serpeverde.

“Lo trovi divertente pezzente?” sibilò Draco infuriato.

“Sì, a dire il vero … furetto”.

“Ron… “ lo richiamò Harry e poi si voltò verso Draco “Non avevamo stabilito di non chiamarci con nomi offensivi”.

“Siete insopportabili” sibilò il biondo.

“Anche tu” sbottò Harry.

“Perché sei qui Malfoy? Perché non te ne vai? E’ comodo vero unirti a noi, quando le cose si mettono male per quelli come te? Se fossi stato io in Harry … per me rimani comunque un Mangiamorte ” disse freddamente Ron.

“RON! Smettila” urlò Hermione.

 Draco strinse i pugni. Aveva già affrontato scontri simili con Potter i primi giorni, con la Mezzosangue non c’erano stati problemi a parte una sola occasione, ma Weasley era decisamente il più irritante. Come poteva dire che la sua scelta era comoda? Aveva tradito la sua famiglia, forse avrebbe dovuto combattere contro di loro, contro i suoi amici o i loro padri. Così sfoderò la bacchetta e con rabbia ringhiò “Sta zitto idiota, tu non hai idea…”

Ron si alzò in piedi e con la bacchetta “Sta zitto tu!”

Piton rientrò nella stanza e vide la scena ((Merlino, sono uscito solo dieci minuti e già hanno le bacchette in mano. Dannazione a loro!)).

 Così si avvicinò a passo svelto con le vesti che fluttuavano paurosamente dietro di lui.

“Idioti! Che state facendo?, via quelle bacchette!”

I ragazzi le rinfoderarono subito, visto il tono più che intimidatorio usato nei loro confronti.

 Piton si fermò a pochi passi da loro e sibilò “Granger spiega”.

Hermione lo guardò sorpresa per la scelta e raccontò come si erano svolti i fatti in maniera imparziale.

 L’uomo evocò due pergamene, penne e inchiostro “Sig.ri Malfoy e Weasley scrivete: Non dubiterò in alcun modo dei miei alleati. Durante una guerra i miei sentimenti personali non hanno importanza, cercherò quindi di tenerli per me stesso. Eviterò di comportarmi come una testa di legno di cinque anni e cercherò di comportarmi in maniera civile. Per trecento volte. Iniziate, subito!” Poi evocò una scrivania più lunga e due sedie. Infine si rivolse Hermione e Potter “Voi due potete riposarvi fino all’arrivo di Lupin”.

Il pomeriggio passò in fretta, la lezione teorica di Remus e Ninfadora fu molto interessante e istruttiva, l’allenamento pratico con Piton duro e impegnativo. Alla fine i quattro ragazzi erano distrutti e pieni di ammaccature. Il pozionista aveva dato loro delle pozioni e unguenti per guarirsi. Una volta terminato, tutti tornarono ai loro dormitori.

“Piton è matto! Ma è stato così tutti i giorni?” chiese esausto Ron.

“Non proprio, l’allenamento era un po’ più leggero fino ad oggi. Ma ci aveva avvertiti che sarebbero diventati più impegnativi con il passare del tempo” rispose Hermione.

“Impegnativi? Per me vuole ucciderci!” sbottò il rosso.

“Non dire scemenze Ron!” ripose la ragazza.

“Ma perché non possiamo farlo con la Mc Grannit? Posso assicurarvi che anche loro si danno da fare”.

“Ron, non è la stessa cosa. Io dovrò combattere e devo essere preparato. Gli altri hanno una scelta; io non ce l’ho e Piton è l’unico che può prepararmi al meglio delle mie possibilità e io mi fido di lui”.

“Lo so, è solo che è un idiota insieme a Malfoy…”

 “Senti, Malfoy non piace nemmeno a me, ma ho parlato con Piton a lungo… non è facile nemmeno per lui. Si è messo contro la sua famiglia, che per quanto orribile appare ai nostri occhi è comunque la sua famiglia, e forse contro i suoi amici. Cerchiamo di essere civili, so che non è facile e a volte vorrei saltargli alla gola, ma ho premesso che ci avrei provato e così Hermione, puoi cercare di fare altrettanto? Altrimenti sarà un inferno continuo, per favore”.

“Va bene… ma rimane un cretino”.

Harry ed Hermione sorrisero perché la pensavano allo stesso modo.

 Le due settimane successive passarono in fretta. Ovviamente ci furono altre scaramucce tra i tre Grifondoro e il Serpeverde, ma niente di preoccupante. Gli allenamenti erano sempre più intensi e tutti avevano fatto degli enormi progressi. Severus nelle vesti di Alexander aveva dato istruzioni precise per chiunque: in primis per l’Ordine, poi aveva assistito i ragazzi dell’ES che erano risultati ben preparati, e Minerva e Filius avevano fatto un lavoro impeccabile.
 Dopo un lungo discorso con il suo figlioccio aveva scoperto con sua grande sorpresa e con molto orgoglio che la maggior parte dei suoi allievi non voleva affatto unirsi al Signore Oscuro, quindi una notte aveva indetto una riunione segreta durante la quale aveva somministrato a tutti i partecipanti il Veritaserum per verificare la loro lealtà e poi li aveva preparati per un intera settimana insieme al trio e Draco. Infine aveva introdotto i suoi Serpeverde nell’ES chiedendo di non rivelare alcuna informazione appresa e per averne l’assoluta certezza li aveva costretti ad effettuare un giuramento di segretezza.
 Nell’ultima settimana a sua disposizione, aveva perfezionato la pozione con la quale avrebbe distrutto l’Horcrux che risiedeva nel corpo di Potter.
 Aveva infine raggruppato i membri dell’ES, il trio, Draco e i Serpeverde. Vederli lavorare tutti assieme concentrati, competenti e preparati era qualcosa di incredibile, tutto era pronto ormai.

 Mancavano solo poche ore alla chiamata del Signore Oscuro, la notte e forse la mattina erano gli ultimi istanti che avrebbe vissuto sapendo cosa lo aspettava, dopo di che nessuno aveva idea di cosa sarebbe successo. Sentì bussare alla porta.

“Entra”.

“Voleva vedermi signore?”

 “Sì Potter” si alzò e si incamminò verso la stanza degli allenamenti. “Potter, tira fuori la tua bacchetta e disarmami”.

Il moro lo guardò come se fosse impazzito “Eh?”

 “Eloquente come al solito” Poi tirò fuori dalla sua veste la Bacchetta di Sambuco. “Avanti, fa come ti ho detto e non discuterne con me”.

“Ma signore, io…”

 “Potter…”

 “Expelliamus” e la Bacchetta di Sambuco volò nella sue mani. Piton gliela aveva fatta usare alcune volte durante alcuni allenamenti solo quando duellavano loro due, ma poi l’aveva sempre ripresa per tenerla con sé.

“Bene, ora dammela… Da questo preciso momento la bacchetta appartiene a te soltanto, qualsiasi cosa succeda cerca di non farti disarmare da nessuno, è molto importante, mi hai capito?”

 “Si signore…così domani...è il giorno” sussurrò Harry mentre giocava con la manica della sua veste. Non sapere cosa sarebbe successo nei prossimi giorni lo rendeva nervoso e ansioso, e poi aveva paura: paura della Profezia, di affrontare Voldemort, di perdere coloro che amava e di morire.

 Severus guardò il ragazzo che aveva di fronte, era teso, preoccupato, aveva delle grandi borse sotto gli occhi. Nelle ultime settimane lo aveva osservato attentamente: era maturato molto, aveva imparato tutto quello che gli aveva insegnato e aveva conquistato la sua piena fiducia una cosa che non concedeva con facilità. Guardandolo ora non riusciva a quasi a credere quanto si fosse sbagliato sul suo conto in passato: Harry non aveva niente di James Potter, a parte forse il talento per mettersi nei guai e l'uso aspetto.

“Potter vorrei parlare con te, vieni”.

Il ragazzo lo guardò sorpreso, Piton gli stava davvero chiedendo qualcosa invece di ordinargliela? “Ehm, certo signore”, poi entrarono nella stanza, il salottino che Silente aveva creato per lui e i suoi amici.

“Ohhh! È di nuovo come prima”.

“Siediti”.

Harry prese posto e Piton si mise al suo fianco “Voglio che mi prometti delle cose”.

“Cose? Quali cose?”

 “Primo che non commetterai delle idiozie durante la battaglia… Devi fare esattamente come ti ho detto. Non devi fare assolutamente nulla prima di avere la certezza che il serpente sia stato distrutto … Il tuo compito è sconfiggere il Signore Oscuro e questa è la cosa più importante”.

“Io lo so, ma se…”

 “Potter” sibilò.

“D’accordo”.

“Secondo, che non sacrificherai te stesso per qualcun altro… chiunque altro” disse severamente.

“Ma… e se fosse necessario?”

 “Faremo in modo di evitarlo… ma in ogni caso voglio che tu me lo prometta”. Vedendolo esitare aggiunse “I tuoi genitori hanno sacrificato la loro vita per te, non devi sprecarla per nessun motivo Potter”.

“Io… va bene”.

“Terzo e ultimo, vorrei che aiutassi Draco… so che non ti piace, ma avrà bisogno dell’aiuto di qualcuno dopo la guerra. Silente lo ha fatto per me. Vorrei che qualcuno lo facesse per lui”.

Harry guardò negli occhi color ossidiana, erano bui, e oscuri… un brivido profondo scosse il suo corpo: perché Piton gli stava dicendo tutto questo? Era come se… “Perché?”

 “Perché cosa?” disse alzando un sopracciglio.

“Perché mi sta dicendo questo? Sarà lei ad occuparsi di tutte queste cose… Giusto?”

Severus guardò negli occhi verdi... Erano così simili a quelli di Lily, la stessa luce, la stessa speranza “Potter è solo per precauzione che te lo sto dicendo, nessuno di noi è sicuro di sopravvivere… ma faremo tutto il possibile, non è così?” disse seriamente

“Sì… Signore so che lo ha già detto… ma non è necessario che lei… lo sa … la profezia”.

“No infatti” disse freddamente sapendo perfettamente che non era la verità e lui detestava mentire. Inoltre era più che consapevole che era una delle più grandi paure del ragazzo vedere le persone a cui teneva morire davanti ai suoi occhi.
 Severus fissò il ragazzo il figlio dell’uomo che aveva odiato e dell’unica donna che ancora amava “Hai paura Potter?” ((Merlino come siamo arrivati a questo? Potter teme per la mia vita e io per la sua... non doveva essere così)).

“Sì signore di tante cose… so che non dovrei… voglio dire io sono un Grifondoro. E sono il prescelto”.

“Nessuna di queste cose ti rende immune dalla paura, chiunque là fuori che ha la consapevolezza di quello che sta per accadere ha paura. Questo non ti rende debole o meno coraggioso, è del tutto normale Potter”.

“Grazie di tutto signore” sussurrò il ragazzo.

“Allunga il braccio destro Potter”.

Harry lo guardò incuriosito e fece come gli era stato detto, Piton allora gli prese il braccio con delicatezza, tirò fuori la sua bacchetta e disse “Io, Severus Thobias Piton, per mia libera scelta e con la piena volontà, con questo atto rinnovo la mia promessa consolidando il legame che ha intrecciato la mia vita, il mio corpo, la mia anima e il mio spirito, in maniera indissolubile a quella di Harry James Potter. Rinnovo inoltre la mia totale lealtà, la mia totale fiducia e mi impegno a restare fedele a questo patto fino alla fine dei miei giorni”.
Harry vide due fasci di luce, uno verde e uno rosso unirsi, guardò l’uomo che aveva di fronte e per la prima volta da giorni si sentì più sicuro e fiducioso che forse dopotutto le cose sarebbero andate per il meglio.


Andolino dello scribacchino... :)
bene bene bene...allora rieccoci, siamo veramente vicini.. alla fine..
Signori, Signore, maghi e streghe vi annuncio che mancano ormai solo 5 capitoli.
Merlino... ci credete?
Vorrei ringraziarvi con tutto il cuore ho visto che ultimamente molte persone specialmente quelle nuove si sono sforzate di commentare. Un ringraziamento speciale alle mie fedelissime, non avete idea di quanto il vostro sostegno mi è stato d'ispirazione e per ultima ma solo perchè volevo riservargli un momento tutto suo, alla mia fantastica Beta Charlotte, che è velocissima a leggere e sistemare e non ci crederete ha recensito tutti i capitoli dal primo all'ultimo. GRAZIE
Bene vi invito gentilemente a dirmi come sempre cosa ne pensate .... non siate timidi.
A Presto
Lady V

PS Angolo pubblicitario
Ho iniziato una nuova FF si chiama Severus Piton, il principe Mezzosangue, il Mangiamorte, La spia se vi va dateci un occhiatina Kiss

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Capitolo 26
*** Al calar della notte… al sorgere del sole ***


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Cap 26 Al calar della notte… al sorgere del sole

 La notte non era stata facile per nessuno, troppi pensieri, dubbi e paure per chiunque fosse a conoscenza di cosa stava per succedere per poter anche solo sperare di riposare tranquillamente.
 Al mattino si ritrovarono tutti nell’ufficio di Silente per le ultime istruzioni: c’erano il trio d’oro, Draco, Minerva, Severus e Lupin.

“Bene, e con questo abbiamo terminato. Ricordo a tutti i presenti di attenervi scrupolosamente ai piani che abbiamo concordato, non possiamo permetterci nessun errore. Ora potete andare, altrimenti quegli idioti dei Carrow finiranno per notare la vostra assenza” disse Minerva seriamente guardando in particolare Harry.

 Tutti si alzarono in piedi “Buona fortuna professore” disse Hermione mentre usciva seguita da Ron.

 Il pozionista annuì semplicemente in risposta. Poi fu il turno di Remus di congedarsi, ma in questo caso fu Piton a parlare per primo “Lupin, ricordati la promessa”.

“Sì Severus, non mancherò. Ti auguro buona fortuna” I due maghi avevano avuto un lungo colloquio in cui il Lupo aveva promesso di prendersi cura sia di Harry che di Draco una volta terminata la guerra. Il pozionista era stato costretto a rivelargli il contenuto della seconda profezia per spiegare la sua richiesta, quindi il lupo era l’unico a parte Harry a conoscere il suo destino.

 Infine fu il turno di Minerva “Severus, vedi di tornare tutto intero, altrimenti dovrai vedertela con me! Non ho nessuna intenzione di trovarmi un nuovo insegnate di pozioni” disse in tono asciutto la donna.

“Certamente Minerva, farò il possibile solo per non arrecarti alcun fastidio” rispose facendo una smorfia. La donna infine si avvicinò e gli mise una mano sul braccio “Severus, ti prego… sta attento”, lui la fissò dritto negli occhi e annuì semplicemente. Non voleva mentirle e quindi non disse nulla.

 Harry e Draco guardarono la scena, ma nessuno dei due aveva intenzione di muoversi.

“Voi due avete sentito cosa ho detto? Andate!”

 “Zio Sev… voglio venire con te” sentenziò il biondo.

“Assolutamente no! Ne abbiamo già parlato. Tu resterai qui e farai la tua parte come chiunque altro, è importante” rispose con freddezza ((Mi dispiace Draco, non è possibile. Voglio che tu rimanga qui al sicuro nel castello, e poi abbiamo già affrontato l’argomento più volte nel corso delle ultime settimane)).

“Io…” ((Non voglio che tu vada… e se dovesse succederti qualcosa?))

“Draco” lo richiamò con durezza il pozionista.

 Allora il ragazzo gli si avvicinò e nonostante ci fosse Potter nella stanza lo abbracciò. Severus lo strinse a sé, poi si chinò leggermente e sussurrò alcune parole “Andrà tutto bene Draco”. Poi prese dalla tasca una piccola spilla a forma di serpente e disse “È una passaporta: se le cose si mettono male quando sei là fuori usala, ti porterà in un luogo sicuro”. Rimasero lì immobili a fissarsi per alcuni istanti, non avevano bisogno di proferire una sola parola: gli occhi color ossidiana entrarono in quelli grigio argento, finché il giovane Serpeverde annuì. Non disse nulla, ma la sua vista era leggermente appannata. Si costrinse a non cedere a quella profonda tristezza, ripetendo a sé stesso che non avrebbe pianto, non davanti a Potter comunque, e infine uscì dalla stanza.

Harry era rimasto per ultimo e ne era sollevato. Non era sicuro di riuscire a mantenere l’autocontrollo come Draco.
 Inaspettatamente Severus sentì il Marchio Nero bruciare “Potter devo andare, è ora”.

“Così presto? … Signore, io…” bisbigliò il moro; voleva dirgli un infinità di cose ma non sapeva come e poi non c’era tempo. Aveva un mare di emozioni che si agitavano nel petto, così, senza emettere un solo sussurro, si lanciò letteralmente addosso all’uomo. L’unica cosa che di cui era certo era che non voleva lasciarlo andare “Non andare… possiamo trovare un altro modo.”

Piton alzò le braccia e lo strinse con forza a sé. “Devo andare… e lo farò”

 “Hai promesso che non mi avresti lasciato da solo” disse Harry sperando di fargli cambiare idea.

“Non essere drammatico, non sto andando al patibolo. E’ solo uno dei tanti incontri e stavolta ho quello che vuole, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Non sono sicuro di poter tornare al castello prima dell’attacco… Ma sarò al tuo fianco durante la battaglia… Hai la mia parola”.
Poi lo scostò da sé e gli porse una piccola spilla a forma di giglio “Prendi, è una passaporta come quella di Draco; ti condurrà nelle stesso posto. Non dimenticare ciò che hai promesso e non fare idiozie Potter”.

“Sì, ci proverò” rispose con voce incerta, si asciugò gli occhi e guardò l’uomo che in passato aveva odiato e che ora contava così tanto per lui. Piton gli diede un ultimo sguardo e poi si smaterializzò.

 Quando Harry uscì dalla porta dell’ufficio, aveva ancora gli occhi lucidi e gonfi, vide Draco appoggiato ad un muro con un aria afflitta “Se n’è andato, vero? Ho sentito il rumore”.

“Sì”.

“Perché ti importa di lui? Vi siete sempre odiati”.

“Le cose sono molto cambiate Malfoy. Lui ha fatto molto per me, più di chiunque altro. Mi ha salvato la vita innumerevoli volte… anche quando mi odiava”.

Draco scivolò a terra, non voleva mostrarsi debole, ma per la prima volta aveva qualcosa di veramente profondo da dividere con il Grifondoro. “Lo ha fatto anche con me, anche se non mi ha mai odiato. Sai, è per lui che ho abbandonato la mia famiglia. Severus è come un padre per me, e io… non gliel’ho mai detto”.

Harry prese posto accanto al suo ex rivale e disse “Io credo che lui lo sa. Non so come fa ma sa sempre tutto, anche quando non ti entra nella testa… sai, un po’ come faceva Silente”. Dopo un breve silenzio aggiunse “Posso chiederti una cosa Malfoy?”.

Il biondo alzò un sopracciglio “Sì”.

“Perché ti sei unito a Voldemort? Voglio dire, a volte sei un cretino, un arrogante viziato e un prepotente, ma dopo averti conosciuto in questi giorni non sei così orribile come…”

 “Puoi dirlo, sai … intendi dire orribile come mio padre? Volevo la sua approvazione più di qualunque cosa… Volevo che fosse orgoglioso di avere un figlio come me” Poi rivolse un ghigno al moro “Comunque San Potter, neanche tu sei perfetto: sei irritante e fastidioso, testardo come un mulo e sei una testa di legno imprevedibile”.

“Ti ha fatto promettere di controllarmi in modo da non fare sciocchezze, vero?” disse Harry.

“Sì, e a te cosa ha chiesto?”

 “Di assicurarmi che tutti sappiano che sei dalla nostra parte e io… lo farò Malfoy”. Dopo aver viso un mezzo sorriso da parte del biondo Harry gli tese la mano “Allora siamo alleati?”

 “Alleati” ghignò di rimando Draco.

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 Piton alzò il braccio sinistro verso il cancello nero, le barriere che proteggevano Malfoy Manor si aprirono permettendogli l’ingresso. Fece un paio di respiri profondi: doveva scacciare i pensieri, le emozioni e i ricordi di quello che era appena successo nell’ufficio di Silente. Pensò all’odio che provava per il Signore Oscuro, a tutte le persone che aveva visto morire per mano di quell’essere senza cuore, e a Lily… la sua Lily. In pochi secondi tutto l’affetto che sentiva per i suoi due giovani protetti sparì, il suo viso era una maschera vuota senza alcuna emozione, la sua mente piena di dolore, rancore e rabbia. Era di nuovo Severus Piton il Mangiamorte ed era pronto ad andare dal suo padrone.
 Con passi lunghi e decisi arrivò nell’enorme sala da pranzo: c’era il cerchio interno al completo, il Signore Oscuro in piedi al centro della sala con un’espressione diabolica sul volto. Si avvicinò e si inginocchiò ai suoi piedi a pochi passi dal mago oscuro “Mio Signore”.

“Ah Severus, giusto in tempo. Alzati” poi si avvicinò in modo felino al pozionista e con uno sguardo inquisitore domandò “Dimmi, hai avuto successo nella tua impresa?”

Severus si alzò con fierezza, fece un ghignò malvagio e poi, molto lentamente, sfilò la Bacchetta di Sambuco dalla sua tasca e la porse rispettosamente a Voldemort. Poteva vedere e sentire l’ardente bramosia e la smania di potere negli occhi cremisi del Suo Signore.

 La mano esangue del Mago Oscuro afferrò la bacchetta, la strinse con forza e infine rise malignamente ((È mia infine… Ora nessuno potrà più fermarmi! La Stecca della Morte appartiene a me, a me soltanto… ahhh posso sentire il suo immenso potere, è così… inebriante)). Guardò il suo servo più fedele che sfoggiava quell’espressione di puro orgoglio per aver esaudito un altro dei suoi desideri; a suo avviso Severus non era cambiato: bramava ancora la sua approvazione come quando era appena un ragazzo e si era unito a lui “Ottimo lavoro Severus, vieni, prendi posto accanto a me, abbiamo alcune cose di cui discutere”.

Tutti si accomodarono intorno all’enorme tavolo in legno scuro “Molto bene miei fedeli, ora siamo pronti, manca solo un ultima cosa prima che l’intero Mondo Magico cada ai miei piedi. Luciusssss, dov’è il ragazzo?”

Lucius Malfoy rabbrividì, aveva sperato con ogni fibra del suo essere che l’impresa di Severus fallisse in modo da non essere lui al centro della collera del Signore Oscuro. Invece, nonostante le scarsissime probabilità era riuscito a portare a termine il suo compito anche stavolta e lui non aveva risposte. Aveva inviato servi in ogni parte del paese, aveva minacciato di maledire chiunque al Ministero, ma era stato tutto inutile: non c’era traccia di Harry Potter. Nessuno aveva la minima idea di dove si fosse nascosto. “Mio Signore, ho impiegato tutte le mie risorse per scoprire la posizione di Potter, ma è come se fosse sparito nel nulla, dopo quella serie di avvistamenti non ci sono notizie di alcun genere sul suo conto”.

Gli occhi vermigli di Voldemort fiammeggiarono di furia “Dunque nemmeno uno di voi ha la più pallida idea di dove si trovi il ragazzo?”. Nessuno dei suoi servi proferì una sola parola, il terrore che provavano al sentir sibilare quelle poche parole di rammarico era palpabile.
“Sono molto deluso… davvero molto deluso”. Lanciò un Crucio a tutti i Mangiamorte presenti che crollarono rovinosamente sul tavolo urlando e dimenandosi, fatta eccezione per il pozionista che era stato graziato. “Avrei dovuto affidare questo compito a te, Severus”.

“Mio Signore, se lo desiderate… potrei provare a cercare delle informazioni, sono sicuro che il ragazzo è nascosto presso una delle sedi dell’Ordine, datemi solo qualche giorno e…”

 “NO! Non sarà necessario, Severusssss. Voglio mettere fine a questa storia oggi stesso. Stanotte il Mondo Magico avrà un nuovo padrone, attaccheremo il castello e quando Potter saprà che voglio distruggere ciò che gli è più caro, sarà lui a farsi vivo e se così non fosse ucciderò ogni uomo donna o bambino all’interno di Hogwarts finché non si presenterà. Immagino che il nostro coraggioso e leale Grifondoro non lo permetterà, non trovi?” e poi ghignò.

 ((Devo avvisare subito Minerva)) “E’ un ottima idea Mio Signore”.

Voldemort si voltò “Preparatevi, ognuno di voi sa cosa fare. Al calar della notte voglio tutte le mie forze radunate pronte ad attaccare. E domani mattina al sorgere del sole chiunque si rifiuti di chiamarmi Signore morirà” ((Da stanotte inizia il mio regno… e finalmente avrò la mia rivincita sull’intero Mondo Magico, sui quegli schifosi babbani e su chiunque abbia mai osato contrastarmi)).

 Severus richiamò la sua attenzione “Mio Signore, forse dovrei far ritorno ad Hogwarts dato che anche i Carrow sono qui. Se qualcuno nota la nostra assenza potrebbero intuire le vostre intenzioni”.

“Non sarà necessario, ho mandato altri a sorvegliare il castello. Va a prepararti Severus, ti voglio in prima fila… al mio fianco”.

“Vi ringrazio per la fiducia Mio Signore” rispose il pozionista chinando leggermente la testa e poi sparì tra le mura di Malfoy Manor dirigendosi a grandi passi nel laboratorio che era stato allestito per lui su preciso ordine dell’Oscuro. ((Dannazione! Speravo di poter tornare al castello… non posso inviare un gufo da qui, sarebbe troppo rischioso… rimane solo una possibilità, detesto anche solo l’idea di doverlo fare ma non ho scelta)). Così una volta sigillate le porte sibilò “Expecto Patronum”. Dopo aver affidato alla sua cerva d’argento il messaggio di vitale importanza, la vide sparire in cerca del suo destinatario.
 

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 Minerva Mc Granitt era nella sala dove si svolgevano gli incontri con gli studenti dell’ES, anche se ormai a dire il vero sarebbe stato più corretto chiamarlo l’esercito di Severus Piton, visto che più di tre quarti del corpo studentesco ne facevano parte grazie a lui. In attesa di ricevere informazioni da parte del pozionista aveva deciso di ingannare il tempo tenendo in allenamento i ragazzi.

“NO fermo! Signor Finnegan… Metti via quella bacchetta immediatamente. Direi che non è il caso di provare quell’incantesimo all’interno delle mura.” urlò la donna.

 Remus camminava al suo fianco mentre entrambi sorvegliavano gli studenti “Beh hai un ottimo occhio Minerva, se avesse lanciato quell’incanto avrebbe distrutto metà di quest’ala del castello” disse ridacchiando.

“Ahhh per Godric! Questi ragazzi…”

La loro conversazione fu bruscamente interrotta da un bagliore argenteo. Nel bel mezzo della sala un meraviglioso Patronus a forma di cerva si avvicinò con grazia alla vice preside. Tutta la sala si era improvvisamente fermata per osservarla, il bagliore che emetteva era di straordinaria potenza.

 Harry vide il Patronus: era sorpreso e incuriosito. A chi mai poteva appartenere? Assomigliava moltissimo al suo fatta eccezione per le corna.

 La vecchia strega che sapeva perfettamente chi era il proprietario del Patronus lanciò un Muffliato e poi ascoltò privatamente il messaggio “Minerva, l’attacco avverrà oggi stesso probabilmente al calar della notte, ma tenetevi pronti, potrebbe avvenire in qualsiasi momento da adesso in poi. I Carrow sono qui a Malfoy Manor, ma ci sono altri Mangiamorte; dovrebbero essere solo in quattro, sono dei pivellini e perciò non dovreste avere problemi a catturarli. Avvisa subito l’Ordine… Io non tornerò al castello, devo restare. Il signore Oscuro mi vuole al suo fianco”, dopo aver dato il messaggio la cerva sparì nel nulla.

“Che Merlino ci aiuti tutti”.

“Che succede Minerva?” chiese preoccupato Lupin guardandola.

“L’attacco è previsto per stasera. Avvisa l’Ordine e gli Auror. Ci sono quattro Mangiamorte nel castello e dobbiamo catturarli. Io intanto organizzo i ragazzi, muoviamoci”.

Harry vide Remus correre fuori dalla sala, mentre la Mc Granitt stava chiamando a sé i prefetti e i capiscuola. Così guardando i suoi amici disse “È successo qualcosa. Dobbiamo scoprirlo” e si avvicinarono. I ragazzi sentirono la loro Capocasa dare delle istruzioni precise: portare tutti gli studenti che avevano partecipato agli incontri dell’ES in Sala Grande e di condurre coloro che erano dalla parte di tu-sai-chi in una stanza al piano terra creata appositamente da lei e da Severus in modo che non potessero uscire di lì senza l’ausilio di uno degli insegnanti.

“Professoressa, che succede?” chiese Hermione ansiosa.

“Ahhh ragazzi, stavo giusto per venire a cercarvi. La battaglia avrà inizio tra poche ore, vi chiedo di fare molta attenzione” poi fissò con severità Harry. “Soprattutto tu Potter”.

“Professoressa, di chi era quel Patronus?”

La donna lo guardò esitante, sapeva che Severus non avrebbe gradito la cosa, ma il suo leone non era uno stupido e lo avrebbe capito ugualmente; così sospirando rispose “Del professor Piton” poi diede uno sguardo appuntito al trio da sotto i suoi occhiali “Ma tenetelo per voi, è un informazione riservata, non credo che Severus apprezzerebbe la divulgazione di questo dettaglio”.

Harry rimase a bocca aperta e con gli occhi sgranati. ((La cerva appartiene a P-Piton? Remus una volta mi ha detto che anche il Patronus di mia madre era… Per la barba di Merlino!!… Ha anche detto che prima aveva un'altra forma anche se non sapeva quale e che poi è diventata una cerva quando lei si è innamorata di mio padre. Questo può significare solo una cosa… che lui l’ama ancora moltissimo)). Una volta capita la profondità di quel gesto Harry semplicemente annuì in risposta e poi si allontanò pensieroso.

 Nel giro di un ora erano arrivati i membri dell’Ordine della Fenice e gli Auror, i quattro Mangiamorte a guardia del castello erano stati arrestati, gli studenti simpatizzanti di tu-sai-chi rinchiusi in tutta sicurezza nella stanza creata appositamente per contenerli, mentre tutti i ragazzi che volevano combattere erano stati suddivisi in tre gruppi: uno smistato in infermeria per assistere i feriti insieme a madama Chips, quelli del sesto e settimo anno avrebbero aiutato gli insegnati a difendere i confini del castello e partecipato attivamente alla battaglia e quelli dal quinto anno al primo avrebbero difeso l’interno della scuola. Il trio e Draco purtroppo dal loro punto di vista facevano parte di quest’ultimo gruppo in quanto avevano l’ordine di non muoversi prima di avere la certezza assoluta che il serpente di Voldemort era stato distrutto.

 La Sala Grande era in fermento. Ogni uomo, donna o studente era in ansia per quello che stava per succedere. Remus, vedendo il nervosismo sul viso del figlio di James si avvicinò “Harry!”

 “Remus”.

“Vedo che sei molto nervoso, cerca di mantenere la calma, hai un compito importante”.

“Lo so ma… non sono preoccupato solo per me… sai, la profezia… e per… altri”.

Il Lupo osservò il ragazzo che aveva davanti ((Ah, sei così simile a tua madre, sempre attento alle esigenze di tutti. E che destino beffardo, tu, come lei al suo tempo, sei uno dei pochi che tiene a Severus)). “Ascolta, so che sei teso, ma sono sicuro che andrà tutto bene, cerca di essere concentrato su quello che devi fare”.

“Tu guiderai uno dei quattro gruppi, vero?”

 “Si quello sul lato frontale insieme agli altri membri dell’Ordine”

 “Sta attento… Piton sarà con loro… non pensi che dovremmo dire a qualcuno che lui è… lo sai”.

“No Harry, Severus è stato chiaro: nessuno deve saperlo, almeno fino a che il serpente non è andato”.

“Ma i membri dell’Ordine, gli Auror, tutti gli altri studenti combatteranno contro di lui sul serio mentre lui non lo farà… e se poi Voldemort scopre che è una spia? Verrà attaccato da entrambe i lati!!” Urlò il ragazzo stringendo i pugni.
 Remus gli poggiò una mano sulla spalla “Severus è perfettamente cosciente di questo… fidati di lui”.

“Mi fido, è solo che…”

Draco, che era a pochi passi da lui in compagnia di Blaise Zabini si avvicinò “Potter, ho bisogno di scambiare due parole con te… in privato” sibilò freddamente.

“Remus, scusami per favore” poi si allontanò con Draco verso un angolino più appartato.

“Potter, dimmi che significa?”

 “Che intendi?”

 “Ti ho sentito mentre parlavi con il lupo, dimmi perché sei così preoccupato per Severus?”

 “Io… Sai della profezia?”

 “Quella in cui si dice che sei l’unico che può sconfiggere il Signore Oscuro? Certo che sì, lo sanno anche i muri che sei il prescelto Potter” sputò con sarcasmo il biondo.

“Non quella… ne esiste un'altra in cui si dice che devono manifestarsi cinque segni prima che io possa essere in grado di affrontarlo… e uno di questi è il sacrificio di un traditore”.

“E tu pensi che sia Severus?” chiese sibilando con espressione glaciale.

 Ron ed Hermione si avvicinarono vedendo l’aria che tirava tra i due ragazzi, preoccupati che la discussione sarebbe sfociata in conflitto con le bacchette.

“E’ stato lui stesso a dirmelo… la profezia ci accomuna. Doveva essere lui a guidarmi… quindi abbiamo pensato che…”

Allora Draco lo afferrò per il colletto e ringhiò “Tu lo sapevi e lo hai lasciato andare? Ecco perché sei così preoccupato! Dannazione!!”

 “Lascialo Malfoy!!” urlò Hermione.

“Sta zitta tu!, questi non sono affari tuoi! A voi non interessa niente di Piton …” urlò mentre lasciava il colletto del Grifondoro.

“Senti Malfoy, a me interessa… e molto… ho un idea ma avrò bisogno dell’aiuto di tutti voi” disse seriamente Harry. Così il Grifondoro parlò con i tre ragazzi e una volta terminato di esporre il suo piano disse “Allora?”

 “Piton ti ucciderà” sentenziò Ron “Anzi ci ucciderà tutti se per caso sopravvivessimo”.

“Io ci sto… mi sembra più che giusto” disse Hermione.

“Quando Severus lo scoprirà, che Merlino ti salvi Potter. Ad ogni modo ci sto anche io” ghignò il serpeverde

“Bene, allora facciamolo. Vieni Hermione”.

Malfoy si voltò verso Ron “Questo è normale per lui, vero? Voglio dire fare l’esatto opposto di quello che gli viene detto”.

“Sì… e finisce sempre male Malfoy, è meglio che tu lo sappia”.

Harry ed Hemione presero posto sul pulpito da cui Silente era solito fare i suoi annunci. Quello che la folla di persone nella Sala Grande vide erano Simon e Sarah Weasley sulla pedana davanti la tavola degli insegnanti chiedendosi perché quei due fossero lì.

 Il Grifondoro prese la bacchetta e lanciò un Sonorus. Tutta la sala si voltò incuriosita. Minerva Mc Granitt e Remus Lupin guardarono con apprensione cosa stava succedendo.
“Ehm Ehm.. scusate… vorrei la vostra attenzione per dieci minuti… Ho alcune cose importanti da dirvi”. Hermione allora gli bisbigliò qualcosa in un orecchio. “Giusto, hai ragione!! Così è anche meglio”.
I due ragazzi presero le loro bacchette, lanciarono un incanto sui loro polsi e i braccialetti che celavano il loro vero aspetto si aprirono rivelando la loro identità. L’intera sala era in subbuglio: ogni singola persona stava urlando qualcosa.

“Remus, dobbiamo farli scendere da lì immediatamente. Ahhhh quei due... mi sentiranno!” urlò la vice preside.

“Credo che ormai sia troppo tardi Minerva, e poi a questo punto sono curioso di sapere cosa deve dire Harry” disse seriamente.

“Scusate, potete fare un po’ di silenzio? So che avete tutti molte domande… ma abbiamo delle cose importanti da dirvi” disse Hermione. La sala si ammutolì di colpo “Grazie. Ora puoi andare Harry”.

“Ehm ecco… non posso spiegarvi perché io ed Hermione eravamo qui in incognito nei panni di Simon e Sara Weasley, almeno per adesso, ma vi prometto che lo faremo una volta che tutto sarà finito… vogliamo comunque scusarci per l’inganno sperando che alla fine capirete il motivo del nostro gesto .... Ma ora c’è una cosa davvero importante che vorrei annunciare… Immagino che tutti oramai siate a conoscenza che dalla morte del professor Silente esiste una persona che gestisce tutte le faccende dell’ordine della Fenice e che guida e coordina da solo l’intero lato della luce. Il suo nome è Alexander. La sua figura è totalmente avvolta nel mistero, tanto è vero che nessuno sa chi sia a parte una manicata di persone che sono tutte qui presenti in questo preciso istante”.

“Merlino! Dobbiamo farlo scendere! Subito!” ringhiò Remus.

 La vecchia strega con al seguito un infuriato Lupin cercò di arrivare al pulpito per evitare che i due Grifondoro rivelassero la verità sul pozionista. Draco e Ron, vedendo arrivare i due adulti si pararono davanti per ostacolarli, poi salirono a loro volta sulla pedana indietreggiando lentamente con le bacchette alla mano. Infine gettarono uno scudo per rafforzare la protezione su tutti e quattro. Agli occhi di chi osservava la scena il quartetto dava l’impressione di essere pronto a dare battaglia a chiunque cercasse di ostacolarli.

“Potter! Scendi da lì… Subito!” ordinò la Mc Granitt.

“Mi dispiace professoressa, ma non posso… ”. La Sala Grande era di nuovo in fermento, tutti chiedevano delucidazioni mentre il corpo studentesco incitava i quattro a proseguire nel loro intento.

“Come potete vedere alcuni non vogliono che diciamo la verità… ma io, anzi noi crediamo sia giusto”.

“Harry NO!!!” urlò un irato Remus.
Il ragazzo d’oro si passò nervosamente una mano tra i capelli e poi riprese a parlare “Vi prego, fate silenzio… Ora quello che sto per dirvi vi sembrerà assurdo, sono pronto a ripetere la stessa cosa sotto effetto del Veritaserum se necessario, e così Hermione, Ron e Mal-Draco. A proposito di quest’ultimo…. colgo l’occasione per soffermarmi su un ulteriore punto che mi sta a cuore. Come potete vedere con i vostri occhi Draco Malfoy è qui al mio fianco. Posso affermare senza ombra di dubbio che lui è dalla nostra parte. In questi mesi mi ha aiutato a portare a termine un compito che lo stesso Albus Silente mi aveva affidato. Vorrei che nessuno mettesse in dubbio la sua lealtà, Draco ha voltato le spalle alla sua famiglia, è stato molto coraggioso da parte sua”.

“Potter! Dannazione… hanno capito, va avanti e dillo!” sibilò il biondo.

“Sì, scusa… Draco”. Malfoy fece un ghigno beffardo e gli sibilò in un orecchio. “Bella mossa Potter… dovevano metterti in Serpeverde…”. Draco sapeva che il moro avendo nominato Silente e avendolo chiamato per nome davanti a tutti aveva fatto il suo punto ben chiaro.

“Ora passiamo alla parte più importante…” si sentirono le grida di disapprovazione di Minerva e Remus, ma Harry li ignorò, si raddrizzò e con uno sguardo solenne aggiunse “La persona che tutti conosciamo con il nome di Alexander in realtà è l’attuale preside… Severus Piton”.

La Sala era in delirio a quel punto… I Serpeverde esultavano con orgoglio, gli studenti delle altre case gridavano insulti di ogni genere, gli adulti imprecavano e chiedevano spiegazioni.
Il caos regnava sovrano finché non si sentì la voce amplificata di Malocchio Moody “Tu menti Potter! Tutti sanno che è un traditore… ha ucciso Silente!”

 “No Signore, è vero…o meglio sì, lo ha ucciso… ma è stato lo stesso Silente ad ordinarglielo” poi si voltò sapendo che la spiegazione era troppo complessa e si rivolse ai gemelli Weasley “Fred, per favore puoi portare la boccetta che ti ho chiesto di prendere ehm… in prestito? Grazie”.

In quello si vide una piccola bottiglia nera sfrecciare verso i quattro ragazzi ed Harry da ottimo cercatore qual era, l’afferrò al volo senza esitazione “Grazie amico”.

“Di niente, sempre ai tuoi ordini Harry!!” risposero ridendo i gemelli che se la stavano godendo un mondo.

“Sai George, penso che il piccoletto ci abbia surclassato… Noi non siamo riusciti a creare tanto scompiglio nemmeno quella volta con la Umbridge”.

“Penso che tu abbia ragione Fred… Dai, vieni fratello, avviciniamoci per dare una mano. Penso che le cose prenderanno una brutta piega per quei quattro, due bacchette in più faranno comodo” e così anche Fred e George si unirono al trio d’oro e a Draco, lanciando a loro volta un protego. Harry li ringraziò e poi proseguì imperterrito con il suo piano “Professor Moody, se vuole avvicinarsi… Questa ampolla contiene il Veritaserum: risponderò a qualunque domanda inerente l’identità di Alexander, le chiedo di non porre quesiti su altri argomenti”.

Malocchio zoppicò maldestramente fino al soppalco. “Dammi qua… se proprio vuoi farlo Potter, userai questo” e gli passò il siero che ogni Auror aveva in dotazione.

“Non puoi Alastor! E’ solo un ragazzo” urlò uno dei membri dell’Ordine.

“Ahhh sta zitto… voglio sapere se è vero…”

Harry prese la fiala e ne ingurgitò solo un terzo. Attesero due minuti. Quando il suo sguardo si fece vitreo Moody iniziò il suo interrogatorio.

“Dimmi il tuo nome completo”.

“Harry James Potter”.

“Quanti anni hai?”

 “Diciassette”.

“C’è una ragazza che ti piace, Potter?”

 “Ginevra Weasley”.

L’intera sala scoppiò a ridere, poi Malocchio grugnì “Beh, credo che non lo avrebbe detto se non fosse sotto l’effetto del siero… Comunque bella scelta Potter”.

“Dimmi, conosci la vera identità di Alexander?”

 “Sì… è Severus Piton”.

“Menti, è un Mangiamorte… ha ucciso Albus Silente”.

“È una spia… lo ha fatto su ordine di Silente per consolidare la sua posizione nei ranghi di Voldemort”.

“E perché Silente avrebbe dovuto fare una cosa tanto assurda?”

 “Perché stava già morendo”.

“Alastor ,basta così ! Se vuoi delle risposte te le darò io, in privato. Potter ha detto la verità: possiamo confermarlo sia io che Remus” ((Ah tanto ormai è fatta. Severus andrà fuori di testa quando lo scoprirà)).

 L’Auror fissò inferocito la Mc Granitt e infine scese controvoglia dalla pedana dopo aver lanciato l’antidoto ad uno dei gemelli.

“Ahhh che schifo…” disse disgustato il ragazzo d’oro dopo aver ingerito l’intruglio. “Com’è andata, ci hanno creduto?”

 “Sì…”

 “Beh, che è quella faccia, Ron?”

 “Potter, hai dichiarato davanti a tutti che ti piace sua sorella” ghignò Draco.

“Cosaaaa?! Come?! Perché?” urlò arrossendo come un peperone.

“Benvenuto in famiglia Harry! Ringrazia lo zio Moody per questo” lo canzonarono i gemelli.

 Infine tutti i ragazzi rinfoderarono le bacchette e si allontanarono con circospezione sperando di non incappare nella Mc Granitt o in Lupin, che per loro grande fortuna i due adulti si erano ritirati per una riunione dell’Ordine urgentissima. Dopo circa un’ora di discussioni interminabili, una Minerva Mc Granitt molto provata annunciava alla folla che Severus Piton era ufficialmente colui che guidava il lato della luce al posto di Albus Silente. Chiese a tutti di continuare a fingere che fosse ancora un traditore sia per la sua sicurezza personale che per i piani attualmente in corso e infine ordinò a tutti di non attaccarlo seriamente.

“Ce l’abbiamo fatta!!” urlò Harry.

“Potter. Trattieni l’entusiasmo, guai in vista… guarda chi sta arrivando” disse il biondo indicando una furente vice preside.

“Potter!! Come ti è saltata in mente una cosa simile?”

Harry fece un passo avanti e senza alcuna esitazione rispose “Non potevo lasciare le cose come stavano. Non era affatto giusto. E poi era pericoloso per il professor Piton, se Voldemort dovesse scoprire che è una spia… avrebbe avuto l’intero Mondo Magico contro”.

La donna sospirò pesantemente “Lo so, ma potresti aver compromesso i piani di Severus”.

“So che dovrei dire che ho sbagliato e che sono dispiaciuto professoressa… ma sarebbe una bugia”.

Minerva sospirò nuovamente e nonostante fosse arrabbiata con Harry per il suo gesto impulsivo, ne era in parte anche molto orgogliosa. A dire il vero aveva sperato ardentemente che Severus rivelasse che era Alexander “Tutti voi tornate tra gli altri studenti… ne riparleremo in seguito se e quando sarà necessario”.

Nel primo pomeriggio tutti gli adulti impiegarono il loro tempo a lanciare incantesimi protettivi di ogni genere e potenza intorno al castello, l’intera Hogwarts era circondata da una coltre iridescente.

 La vice preside aveva evocato le antiche statue di pietra per proteggere i confini della scuola, le formazioni di attacco stabilite in precedenza erano schierate e gli studenti erano stati suddivisi in piccole squadre. Insomma, il lato della luce era pronto a battersi.

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 Il Signore Oscuro era in piedi davanti ad una finestra mentre osservava con noncuranza l’enorme distesa dei possedimenti di Malfoy Manor. Aveva appena ricevuto dai suoi servi tutte le conferme che gli servivano, ogni forza a sua disposizione si stava radunando attorno ai confini di Hogwarts: Giganti, Mezzi Giganti, Dissennatori, Troll, Lupi Mannari, maghi e qualsiasi altra creatura oscura. Tutto procedeva per il meglio se non fosse stato che tra tutte le ottime notizie ne aveva ricevuta una inquietante: aveva inviato uno dei suoi Mangiamorte a controllare il castello e il resoconto non gli era piaciuto; la scuola era circondata da incantesimi protettivi molto potenti, questo poteva significare solo una cosa: tra le sue fila c’era una spia, ed era qualcuno di molto vicino a lui, uno del cerchio interno.
 Nagini si avvicinò sinuosamente al suo padrone. “Vieni mia cara” sibilò Voldermot e il serpente si arrotolò intorno al suo collo.

“Maessssstro, qualcosssssa vi affligge?”

 “È più un fassssstidio… Ssssssembra ci ssssssia una ssssspia tra i miei sssssseguaci”.

“Capisssscooo… Vuoi che assssscolti quello che dicono, Maestro?” sibilò il serpente.

“Non sssssarà necesssssario, egli sssssi rivelerà durante la battaglia quando pensssserà di essssere più al sssssssicuro. Ho già un piano sssssse sssssolo sssssapessssi dove ssssssi trova il ragazzo”. In quel momento pensò ad Harry Potter, il marmocchio sopravvissuto, si concentrò, e poteva sentire la sua paura, la sua mente era aperta senza difese ed entrò.

 I suoi occhi cremisi si infuocarono come tizzoni ardenti, Potter era già al castello! Non era riuscito a scoprire altro, inspiegabilmente il ragazzo aveva opposto resistenza e lo aveva scacciato dalla sua mente. Così, rivolgendosi all’ipotetico traditore sibilò “Non importa… io ti troverò… Oh si è solo questione di tempo. Sta pur certo che scoprirò chi sei… e quando lo farò pagherai a caro prezzo questo affronto, farò di te un esempio per chiunque osi sfidarmi”.
Per il Signore Oscuro tutto era finalmente pronto … non restava altro che dare inizio alla battaglia. Così si smaterializzò sul crostone di roccia proprio di fronte al castello: al di sotto dei suoi piedi si estendeva la riva del Lago Nero, il sole stava ormai lasciando il posto all’oscurità.

 Evocò tutti i suoi seguaci attraverso il Marchio Nero lanciando l’incanto Morsmordre, e nel giro di pochi istanti uno dopo l’altro tutti i suoi servi lo attorniarono.

 L’aria era satura di magia… Il calar della notte avrebbe visto la caduta dei suoi nemici, il sorgere del sole, e l’inizio del suo regno senza fine.

Nota dello scribacchino:
Bene bene...ora l'atra volta vi ho ringraziato per aver lasciato più recensioni... e ho fatto una grande errore, visto il risultato. Non avevo calcolato che molti dei mie lettori sono dei Pitoniani.... quindi se non recensite siate sicuri che incorrere nel mio disappunto... un enorme disappunto!!!
A parte questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto abbiate un pò di pazienza so che li sto pubblicando con estrema lentezza, ma sono difficili da scrivere... la situazione è molto complessa e voglio sia tutto perfetto.

Ora una novità: Ho un account fb trovate il link nella mia pagina, se vi fa piacere potete contttarmi.
A presto
Lady V

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Capitolo 27
*** La Profezia ***


~~Capitolo 27 La profezia…

Le raffiche di vento soffiavano con forza, generate dall’enorme quantità di magia concentrata in un unico luogo. Era al fianco destro del Signore Oscuro su quell’altura dalla quale poteva vedere il castello, l’unico posto che avesse mai considerato casa.
 All’interno di quelle mura le poche persone che inspiegabilmente tenevano a lui e che lui, si può dire, ricambiava più o meno. Alle sue spalle si estendeva l’enorme esercito di creature orripilanti fedeli a Voldemot. La maggior parte di loro erano esseri abietti senza anima né coscienza, poteva sentire la loro brama di sangue, volevano uccidere, distruggere e torturare solo per il gusto di farlo. Mentre i suoi “colleghi Mangiamorte” smaniavano per avere le briciole di quel potere, della fama e della gloria, con la quale il loro Signore li aveva attirati a sé ed era riuscito ad intrappolarli nella sua spirale di menzogne costringendoli invece alla schiavitù eterna.

 Severus osservava costantemente l’enorme serpente mentre strisciava ai piedi del suo Maestro; se solo fosse riuscito ad avvicinarsi abbastanza per provare ad attaccarlo! Era cosciente che Voldemort aveva lanciato degli incantesimi su di lei per proteggerla, e quindi doveva essere certo di riuscire nella suo intento al primo tentativo perché in caso contrario l’Oscuro lo avrebbe giustiziato seduta stante senza la minima esitazione. ((Dovrò aspettare un momento più propizio, durante la battaglia voleranno maledizioni di ogni genere e arriveranno da ogni direzione, nessuno noterà da chi è arrivato l’attacco)). Si voltò alla sua sinistra per guardare il volto serpentino dell’Oscuro: la sua magia crepitava per l’impazienza finché udì l’ordine “Date inizio all’attacco!”. Severus rabbrividì sentendo l’urlo di incitamento che proveniva a pochi passi da lui ((Albus, non hai idea di quanto vorrei che tu fossi qui in questo momento… Ho mantenuto la mia promessa, li ho tenuti tutti al sicuro almeno fino ad oggi, li ho preparati al meglio delle mie possibilità per affrontare questo momento. Ho riportato Draco dalla nostra parte strappandolo all’oscurità proprio come tu avevi fatto con me… E per quanto riguarda Potter… Farò tutto ciò che in mio potere. Lui non morirà)).
I suoi pensieri si soffermarono poi sull’altra persona a cui aveva fatto la promessa di proteggere il ragazzo ((Lily… Mia cara dolce Lily, presto, molto presto potrò finalmente rivederti… Spero che tu possa perdonarmi per quello che ho fatto in passato… Sappi che proteggerò tuo figlio fino al mio ultimo respiro, per te Lily… anche per te)). Chiuse gli occhi per un solo istante cercando di allontanare il dolore che provava per la mancanza della donna che aveva sempre amato, sperò con tutto se stesso di non essere ucciso dai suoi stessi alleati prima di riuscire a portare a termine il suo compito, del tutto ignaro che i suoi giovani protetti avevano risolto la questione rivelando a tutti che lui era il condottiero e l’emblema stesso del lato della luce.
 

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 Harry era all’interno del castello: i suoi amici erano al suo fianco, presto avrebbe dovuto affrontare Voldemort, il mostro che per sua sfortuna lo aveva designato come suo pari. Da una parte voleva che tutto finisse il più presto possibile, ma dall’altra aveva molta paura, troppe cose potevano andare storte, c’erano troppe vite in gioco. Mentre rifletteva sentì un primo forte scoppio che lo fece irrigidire, poi una serie infinita di boati; dunque la battaglia era iniziata. Subito il prescelto e un folto gruppo di studenti del quarto e quinto anno corsero al portone d’ingresso, per vedere cosa stava succedendo. Fortunatamente gli incantesimi di protezione erano ancora forti, nessuno dei Mangiamorte era riuscito a superare la cupola iridescente che difendeva Hogwarts.

 Hermione alzò gli occhi al cielo, sopra le loro teste una miriade di maledizioni colorate si infrangevano sullo scudo, sembrava quasi uno degli spettacoli pirotecnici di Fred e George, peccato che una volta infrante le barriere, invece di una grande festa piena di allegria ci sarebbe stata una furiosa battaglia e nessuno era sicuro di poterne uscire vivo e di avere la certezza di poter rivedere i propri cari.

 Voldemort guardava i suoi servi accanirsi sugli incantesimi di protezione del castello, erano forti ma avrebbero ceduto con il tempo. Silente era stato l’unico mago in grado di opporsi a lui, ma ormai era morto, era stato talmente sciocco da tenere accanto a se proprio il suo servo più fedele assoldandolo come spia, credendo almeno in parte in una sua redenzione. Oh si, perché il vecchio credeva in una marea di sciocchi sentimenti e nelle seconde opportunità, e dunque alla fine si era fatto uccidere dalla mano di Severus. Ora che nessuno all’interno di quelle mura poteva contrastare il suo enorme potere voleva spazzare via tutto ciò che si opponeva alla sua grandezza. Era sempre più impaziente, così fece un passo avanti, puntò la stecca del destino in direzione del castello e senza dire una parola lanciò una maledizione di straordinaria potenza. Non appena la sua magia sfiorò la cupola si sentì uno scoppio assordante e la terra tremò scatenando un potente terremoto, un solo istante dopo tutte le barriere che avvolgevano Hogwarts si infransero. Una risata malvagia si diffuse nell’aria seguita dal suono amplificato della sua voce “So che sei nel castello Ragazzo Che È Sopravvissuto. Mi è bastato un solo gesto per spazzare via tutti i vostri ridicoli incantesimi. Voglio che tutti voi sappiate che sono qui per prendermi ciò che è mio di diritto. Voglio la tua vita Harry Potter, preparati a morire… Sto arrivando”. Poi con gli occhi che trasudano odio fece un solo cenno con la mano e un orda di creature malvagie invase il perimetro del castello che fino a pochi secondi prima era invalicabile.

 La battaglia era terrificante, le maledizioni volavano in ogni direzione. Sul campo di battaglia maghi, streghe e ogni sorta di creatura magica si attaccavano senza sosta, perché la minima esitazione avrebbe sancito la propria fine, ogni incantesimo lanciato sia da una parte che dall’atra era mirato a uccidere o a ferire mortalmente.

 Harry si era ritrovato in molte battaglie nella sua giovane esistenza, ma non aveva mai assistito ad una lotta così feroce: dopo solo pochi minuti molti avevano perso la vita, i corpi esanimi erano lì a testimoniare la follia di Voldemort. ((Devo fermarlo… Devo distruggerlo prima che altri muoiano invano)) pensò stringendo i pugni al suo fianco. Fece un passo avanti cercando di uscire dal cancello, ma una forza invisibile lo lanciò indietro, facendolo cadere a terra. Ron ed Hermione corsero al suo fianco.

“Stai bene amico?” il moro semplicemente annuì infuriato. Hermione poteva vedere la grande ansia e la preoccupazione negli occhi del suo migliore amico, sapeva che voleva correre fuori ad aiutare, che voleva vedere conclusa quella inutile e assurda guerra una volta per tutte.

“Ma che è successo? Perché non posso uscire?” ringhiò Harry.

“Che diavolo pensavi di fare Potter?” sibilò Draco freddamente avvicinandosi al moro.

“Andare a dare una mano Malfoy… Guarda quello che sta succedendo! Io-io non posso restare qui ad aspettare… mentre là fuori… ”.

“Non puoi fare nulla la Mc Granitt e il Lupo hanno messo un incantesimo su di te… Non puoi attraversare le porte”.

“Cosa? Perché?....E tu come lo sai?”.

“Davvero pensavi che dopo quello che hai fatto prima nella Sala Grande, non si aspettassero un altro colpo di testa da parte tua? Comunque li ho visti prima mentre lanciavano l’incantesimo su di te”.

“Perché non me lo hai detto? Idiota! Come faccio a spezzarlo per uscire?” urlò il ragazzo.

“Semplicemente non puoi. Rassegnati… Li ho sentiti dire che Severus ha predisposto la cosa, ha usato la magia del castello… Nessuno è in grado di spezzarla senza il suo consenso… O nel caso in cui lui…”

 “Io devo…”. Poi frustrato urlò “Pensavo fossi dalla mia parte Malfoy, dovevi dirmelo!”

 “E lo sono, infatti sto facendo esattamente quello che ho promesso a Severus… Controllare che tu non faccia pazzie infondate… Arriverà il tuo turno Potter, ma prima il serpente deve essere distrutto, lo sai”. Poi gli si affiancò restando in silenzio insieme agli altri due Grifondoro.
 Harry guardò con apprensione e tristezza il campo di battaglia, odiava stare con le mani in mano, ma non aveva scelta per ora, così prese la sua bacchetta, la strinse con forza pronto a gettarsi nella mischia appena possibile. Si voltò un secondo a fissare prima i suoi amici, poi i ragazzi più giovani e infine Malfoy, tutti avevano sul volto espressioni tese e preoccupate: non era il solo ad avere paura per coloro che amava.
 

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Severus vide i seguaci dell’Oscuro lanciarsi come un orda di furie sul castello, stava per seguirli quando sentì il suo padrone ordinargli di restare al suo fianco perché aveva bisogno delle sue abilità. ((Dannazione, questa non ci voleva! Non sarò in grado di distruggere quella maledetta bestia se devo restargli a fianco come un cagnolino obbediente…)).

Voldemort si lanciò come un demone vendicatore sul ponte di pietra, con l’intento di raggiungere la sezione centrale del parco, quella proprio di fronte all’ingresso principale: doveva entrare per recuperare i suoi preziosi Horcrux che erano ancora celati e custoditi all’interno del castello. Ogni maledizione che lanciava andava a segno decretando la dipartita di uno dei suoi tanti e fastidiosi oppositori. Ma prima di tutto doveva trovare il ragazzo, lui era la causa di tutto questo enorme spreco di tempo e risorse. Silente lo aveva trasformato in un simbolo di speranza e una volta spazzato via quegli idioti che osavano contrastarlo non avrebbero avuto più né la forza né le motivazioni per opporsi. Molti dei suoi Mangiamorte erano a terra, ma non gli importava gran che, presto tutti i maghi e le streghe inglesi avrebbero portato il suo marchio arricchendo il suo esercito… La Gran Bretagna era solo l’inizio, poi avrebbe assoggettato tutta l’Europa e infine l’intero Mondo Magico sarebbe stato suo; era solo una questione di tempo e quella era l’unica cosa che non gli mancava essendo praticamente immortale grazie ai suoi Horcrux.

 Severus era appena a due passi dietro a Voldemort, alzò la bacchetta per lanciare una maledizione senza perdono su Nagini ma non fu abbastanza veloce, in quanto il Signore Oscuro lo richiamò bruscamente a sé ordinandogli di tenere il passo per restare al suo fianco. Il pozionista allora avanzò nella mischia infernale che si era creata, mentre continuava a lanciare incantesimi piuttosto innocui sui suoi avversari-alleati, poi il lontananza vide Minerva e il Lupo che combattevano con impeto e una certa spregiudicatezza contro un gruppo di Mangiamorte del cerchio interno: se la cavavano piuttosto bene ((Grifondoro… Non possono proprio fare a meno di mostrare tutta la loro spavalderia… Spero che sopravvivano, Draco e Potter avranno bisogno di loro quando tutto questa assurdità sarà cessata)). I suoi pensieri furono bruscamente interrotti da un gruppo di maghi dell’Ordine che lo circondò: li conosceva quasi tutti. Ringhiò furiosamente. Non voleva ferirli, ma non era nemmeno disposto a farsi ammazzare senza difendersi, e poi doveva fare attenzione al Signore Oscuro, se non li attaccava avrebbe intuito che c’era qualcosa di strano nel suo modo di combattere. Così lanciò un paio di maledizioni pericolose indirizzandole unicamente ai membri più esperti che potevano quindi difendersi meglio, ne colpì un paio arrecandogli delle profonde ferite, ma non abbastanza gravi da nuocergli realmente. Poi vide arrivare i gemelli Weasley ((Dannazione, ci mancavano solo quei due idioti adesso!!)).

“Così ci rivediamo Piton” disse sprezzante Fred Weasley e poi con uno sguardo furbetto si rivolse al fratello “Direi che finalmente è arrivato il momento di divertirsi un po’ con lui. Dobbiamo pareggiare i conti per tutti i calderoni che ci ha fatto grattare durante la nostra carriera scolastica. Non trovi sia giusto George?”

 “Oh, più che giusto Fred, e non gli piacerà affatto” ghignò il rosso con una certa malizia.

 Il pozionista non rispose, fece solo una smorfia disgustata pensando all’idiozia che ancora una volta quei due dimostravano. ((Ringraziate Merlino che sono dalla vostra parte, razza di teste di legno senza cervello! Chi diavolo ha permesso loro di entrare nell’Ordine? Molly e Arthur devono essere impazziti dopo la morte di Albus. Questi due non sono altro che due pivelli arroganti senza arte né parte… Provocare in questo modo un Mangiamorte esperto durante una battaglia: si meriterebbero una bella lezione… ma non ho tempo, devo sbarazzarmi di loro in fretta ho cose più importanti da fare)) e parò senza sforzo alcune maledizioni, notando che erano piuttosto blande anche per due novellini come loro.

 Poi Fred tirò fuori dalla tasca un sacchetto di polvere Buiopesto, ne prese una manciata generosa e la lancio vicino a Severus. Improvvisamente una fitta nebbia nerastra circondò quella parte del campo di battaglia, lasciando tutti i combattenti che si trovavano in quell’area disorientati e confusi nella totale oscurità. Il pozionista si sentì afferrare per le spalle da dietro, qualcuno gli teneva le braccia. Poi sentì un sussurrò al suo orecchio destro “Tutto il lato della Luce sa la verità su di te… Alexanderuccio. Harry ci ha chiesto di coprirti le spalle. Quindi puoi recitare la parte del malvagio e cattivo Mangiamorte quanto e con chi vuoi, tutti staranno al gioco: ordini tassativi della Mc Granitt”.

“Di che diavolo parli Weasley? E… Toglimi immediatamente le mani di dosso” sibilò malvagiamente a bassa voce in modo che nessuno potesse ascoltare. No, non poteva essere vero… Potter non poteva aver rivelato che lui… Dopo tutte le raccomandazioni… E Minerva che c’entrava? Lei di certo non poteva aver svelato una cosa così importante poco prima del confronto finale, ne era quasi certo. ((Dannati Grifondoro! Li ho lasciti da soli per poche ore e hanno mandato all’aria tutti i miei piani. Grazie a loro non ho scelta: devo uccidere Nagini prima che il Signore Oscuro invada la testa di qualunque idiota qui presente e scopra che io sono la spia)).

“Dicci che dobbiamo fare? Possiamo aiutare, siamo qui per questo. Però sbrigati l’effetto della polvere svanirà tra pochi istanti” sussurrò George.

“Il serpente… Uccidete il serpente del Signore Oscuro. Dovete usare la spada di Grifondoro per finirlo. Questa è la priorità assoluta, altrimenti non potrà mai essere sconfitto in alcun modo”.

“Ai tuoi ordini generale Severus… Ora scusami, ma devo proprio andare, sai la festa comincia a farsi un po’ troppo rumorosa e poi non vorrei incontrare dei tuoi amichetti Mangiamorte”. Poi George si allontanò dal suo orecchio e mentre il pozionista sentiva la presa sulle spalle alleggerirsi, percepì la mano del ragazzo arruffargli i capelli “Ho sempre desiderato farlo… Fred, mi devi dieci galeoni, l’ho fatto! Hai perso la scommessa!!” e poi rise allontanandosi velocemente.

“Tu, razza di squilibrato senza cervello! Dì pure addio a quell’idiota di tuo fratello, perché stai per fare una fine orribile!” ((Come osa quella testa di legno mettermi le mani addosso! Non solo mi ha chiamato per nome… Ma ha avuto addirittura l’ardire di… di to-toccare i miei capelli…. Ah, ma qualcuno pagherà per questo…oh, si. Se sopravvivo che Merlino li aiuti, TUTTI QUANTI!)).
Poi la nube oscura si dissolse completamente e Severus si rese conto che era a molti metri di distanza da Voldemort e che i gemelli si erano smaterializzati per unirsi al gruppo di Lupin e Minerva.

 Notò che poco dopo alcuni dei membri dell’Ordine si erano radunati vicino all’Oscuro e stavano dando la caccia a Nagini, mentre Voldemort continuava la sua avanzata inesorabile verso l’ingresso senza rallentare la sua corsa e senza curarsi minimamente di quello che capitava intorno a lui, voleva solo una cosa: Harry Potter.

 Ogni incantesimo lanciato sulla bestia era inutile proprio come aveva ipotizzato, ma lui aveva sempre un piano di riserva così, in gran segreto aveva preparato qualcosa in grado di oltrepassare le protezioni, era una pozione complicatissima di sua invenzione che purtroppo non aveva avuto modo di sperimentare anche se era certo che avrebbe funzionato perfettamente. ((Se solo riuscissi a lanciargliela contro senza essere visto, ho ancora un mio compito importante che non si conclude con la distruzione di quell’orribile bestiaccia, manca ancora Potter)). Poi con la coda dell’occhio vide il lupo avvicinarsi a lui con la spada di Grifondoro agganciata alla vita: si, quella era la sua occasione.

 Remus lanciò un incanto dritto alle spalle di Voldemort che si infranse inutilmente sul suo scudo, il mago si voltò per spazzare via dalla faccia della terra chiunque lo avesse attaccato, ma udì il suo servo ringhiare “Mio Signore, non sprecate il vostro tempo con questa feccia, penserò io a lui se non vi dispiace… Abbiamo dei conti in sospeso da troppo tempo.”. Il mago Oscuro annuì e si voltò per affrontare un altro gruppo di Auror, ignorandoli entrambi.

“Piton, comincia a pregare, tra poco ti spedirò all’inferno… Pagherai caro il tuo tradimento”.

Severus rise malvagiamente “E immagino che speri di poter essere tu a farlo. Illuso… Sei solo un mago di terz’ordine lupo”. I due maghi si avvicinarono lanciandosi ferocemente delle innocue fatture pungenti, ma dall’esterno sembrava un duello mortale. “Che diavolo stai facendo Lupin? Sei impazzito? Attaccare il Signore Oscuro in quella maniera sconsiderata... Se volevi una morte prematura bastava chiedere… Ti avrei accontentato volentieri” ringhiò Severus.

“Smettila Severus, non c’è tempo per questo! Dovevo parlare assolutamente con te, so che hai detto ai gemelli del serpente. Dato che sta ancora strisciando a piedi del suo padrone e che da quello che ho visto lui si fida ancora di te presumo che non hai nemmeno provato ad attaccarlo… Così ho pensato che era meglio se me ne occupavo io visto che ho più esperienza di Fred e George”.

“A proposito di quei due… Non ti avevo detto di tenere a bada Potter? Perché tutti sanno che sono Alexander!”

 “E’ complicato… Ehmm le cose ci sono sfuggite di mano, non abbiamo potuto evitarlo. Cambiando argomento, hai un’idea per il serpente?” I due continuavano a girare in tondo sembravano due belve in gabbia, mentre invece si stavano guardando le spalle a vicenda controllando che nessuno arrivasse da dietro per sorprenderli.

“Ovviamente ho una soluzione”. Gli allungò un paio di fiale “Prendile, distruggeranno sia il serpente che qualsiasi protezione che lo circonda, contiene il veleno del basilisco, ma ad ogni modo tagliagli anche la testa, giusto per sicurezza”.

“D’accordo, ora chiamo i gemelli. Fingeranno di combattere con te mentre io mi occupo della creatura immonda…” Poi prese la moneta che aveva in tasca, la stessa che usavano per convocare gli incontri dell’ES attivandola; poco dopo arrivarono con espressione più che belligerante Fred, George, Ginny, Neville e Luna. Remus si allontanò dal gruppo lasciando i membri dell’ES a combattere contro Severus Piton.
 

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 La battaglia era terrificante, c’erano maledizioni che volavano in ogni direzione. A guardare il cortile del castello sembrava quasi uno spettacolo pirotecnico di straordinaria magnificenza, ma la dura realtà era ben diversa, ogni luce rossa o verde poteva significare la morte di qualcuno a cui tenevi, o di qualcuno che avevi intravisto nei corridoi a scuola, magari la ragazza carina che una volta casualmente si era seduta vicino a te in biblioteca, o le riserve degli avversari di Quidditch o qualcuno che non avevi mai nemmeno notato o incontrato prima d’ora.

 Harry era ancora all’interno del castello fremendo per poter correre a dare il suo contributo nella lotta: era assurdo che fosse l’unico a non poter varcare la soglia del portone principale, bloccato da quegli stupidi incantesimi che lo obbligavano a restarsene con le mani in mano. Ma che aveva in testa Piton? In fondo era lui il dannato prescelto, non era quello il suo ruolo? Combattere Voldemort e i suoi seguaci e farla finita una volta per tutte. E come pretendevano che svolgesse il suo compito se non poteva mettere un solo fottutissimo piede fuori della porta d’ingresso! Intravedeva in lontananza alcune delle persone a cui teneva, le aveva viste lottare con le unghie e con i denti mentre lui si sentiva frustrato ed impotente. Aveva adocchiato Piton, Remus, la Mc Granitt, i gemelli, molti dei suoi compagni Grifondoro e dell’ES…
Aveva paura, paura di perderli mentre lui era impossibilitato ad agire, dannazione tutti gli altri affrontavano il loro destino con coraggio e lui non poteva! Odiava sentirsi così.
 Hermione e Ron e Draco erano al suo fianco altrettanto ansiosi e frustrati, ma avevano l’ordine di non abbandonare Harry e la loro postazione per nessun motivo, ma non era facile per nessuno di loro stare a guardare perché tutti avevano qualcosa da perdere.

 Ad un certo punto l’attenzione del biondo che era in prima fila proprio accanto al sua ex nemesi fu attirata dalla vista di suo padre che stava duellando con due maghi dell’Ordine della Fenice. Sapere che i membri della sua famiglia erano ormai dei nemici era una cosa, ma vedere con i suoi stessi occhi l’uomo che aveva cercato di rendere orgoglioso per tutta la vita mentre rischiava la pelle per seguire un folle esaltato era estremamente difficile. Vide un raggio verde sfiorare la testa di Lucius e senza rendersi conto delle sue azioni, iniziò a correre all’esterno del castello in direzione di suo padre, ignorando le urla del trio che gli intimavano di tornare indietro. Poco prima di raggiungerlo, vide l’uomo lanciare un’imperdonabile, e un istante dopo i due giovani maghi che stavano duellando contro di lui caddero a terra come due bambole di pezza.

“Padre!!” urlò inorridito.

“Draco, hai avuto finalmente la decenza di mostrarti. Perché non ti sei presentato alla convocazione? Mi hai messo personalmente in imbarazzo davanti a tutti e hai messo la nostra famiglia in cattiva luce…” commentò con distacco Malfoy Senior, e dopo avergli lanciato uno sguardo glaciale aggiunse “Muoviti e vieni con me, se il Signore Oscuro ti vedrà combattere al mio fianco, sono certo che ti perdonerà. È l’unica occasione che hai per redimerti ai suoi occhi… Una volta che avrà vinto dimenticherà la tua impudenza”.

“NO! Cosa?! Non sono venuto qui per unirmi a te! Io… Non voglio essere un Mangiamorte. Padre ascoltami… Potter può garantire l’immunità a tutta la nostra famiglia… Ho fatto un accordo con lui … Ragiona, non è troppo tardi!”

Lucius rise senza gioia e poi con tono sprezzante sibilò “Tu hai un accordo con Potter? E cosa ti fa pensare che voglio unirmi a quella… marmaglia di luridi Mezzosangue e di traditori del loro sangue? Ora ascoltami bene perché non lo ripeterò una seconda volta, IO non tradirò mai il Signore Oscuro. Tu sei mio figlio e quindi farai come ti ordino. Ora smettila di dire sciocchezze Draco e vieni con me, non costringermi a maledirti”. Vedendo la determinazione nello sguardo del figlio, gli puntò la bacchetta contro e sibilò “E sia come vuoi… Imperio”.

Il giovane Serpeverde non riuscì nemmeno ad afferrare la sua bacchetta che si ritrovò a camminare verso il padre incapace di opporsi. “NOOO!!!” ringhiò il biondo con furia.

“Smettila di resistere! Non puoi sottrarti alla maledizione. Ora, che tu lo voglia o no combatterai al mio fianco proprio come si conviene al mio unico Erede, e quando tutto sarà finito la nostra famiglia sarà di nuovo unita e più potente che mai”.

“NO! Non succederà Padre… Sarà Potter a vincere, lo so per certo! Prendi mia madre e venite con me” urlò disperato cercando di fermare i suoi piedi inutilmente.

 Severus aveva appena abbattuto un paio di Mangiamorte fingendo di voler colpire Paciock, quando con la coda dell’occhio vide Draco camminare rigidamente verso suo padre. “Dannazione! Perché non è all’interno del castello con Potter?” imprecò furioso, poi si smaterializzò proprio dietro le spalle di Lucius, alzò la bacchetta e sibilando “Stupeficium” l’uomo cadde a terra privo di sensi. Guardò il suo figlioccio e lo vide sospirare sollevato. Il pozionista avanzò a grandi passi verso di lui e lo afferrò brutalmente per il colletto “Che diavolo ci fai qui, razza di idiota?! Non ti avevo ordinato di sorvegliare Potter?”

 “Io-io ho visto mio padre… stavano per ucciderlo… Volevo solo provare a fargli cambiare idea …” balbettò con aria afflitta il platinato.

“Come ti è saltato in mente di fare una sciocchezza simile? Pensavi davvero di riuscire a convincere tuo padre a tradire il Signore Oscuro nel bel mezzo della battaglia? Ahhh! Torna subito indietro, marmocchio deficiente! Dimmi, stare a stretto contatto con Potter ti ha reso un Grifondoro testa di legno come lui!” urlò lanciandolo con forza nella direzione del castello facendolo cadere a terra. Mentre lo stava pugnalando con lo sguardo di punto in bianco lo vide contorcersi a terra urlando a squarciagola, si voltò e vide Bellatrix con la bacchetta puntata contro suo nipote.

“Tu disonori la nostra famiglia Draco. Non hai idea di che grande onore ti è stato concesso. Poter servire il Signore Oscuro, godere della sua fiducia e TU, tu lo hai tradito!” poi si voltò con gli occhi spiritati a guardare il pozionista. “Ma io so di chi è la colpa… Piton, tu sei la spia! L’ho sempre saputo, eri sempre attaccato alle gonne di quello sporco babbanofilo di Silente. L’ho detto più volte al nostro Signore… Ma lui è così infinitamente magnanimo che non ha voluto credermi… Ma adesso ne ho la prova!”

 “Tu non sai di cosa parli Bella. Sei solo una pazza invasata, il Signore Oscuro…”

 “NON osare pronunciare il suo nome, sporco Mezzosangue! Lui si fidava di te. Ti considerava addirittura il suo servo più fedele, ti ha concesso onori e privilegi inimmaginabili e tu da sudicio marciume quale sei lo hai ripagato con il tradimento!! Non meriti di vivere un secondo di più” sputò con tutto il veleno di cui era capace e poi lanciò un Avada nella sua direzione.
Severus si spostò di lato sulla sua sinistra e riuscì a schivare la maledizione lanciando a sua volta un’imperdonabile; quella fu solo la prima di una lunga serie di incantesimi mortali che si scambiarono i due Mangiamorte.

 Poco dopo da dietro le loro spalle si sentì una voce urlare “Basta Bella! Smettila, quelli sono mio figlio e il suo padrino!”. Era Narcissa Malfoy che avanzava lentamente verso la sorella, aveva il braccio sinistro gravemente ferito che sanguinava copiosamente.

“Madre! Va via… Tu- tu sei ferita. Ti prego, entra nel castello: Potter ti aiuterà, me lo ha promesso” urlò in preda al panico il giovane Serpeverde che era riuscito a mettersi seduto facendo un enorme sforzo.

“Narcissa, anche tu” sputò con disprezzo la Mangiamorte lanciandole un’occhiata disgustata “Siete una banda di luridi traditori e io vi ucciderò tutti perché non meritate altro che la morte!”

Draco si alzò e si affiancò a Severus pronto a difendere sua madre dalla zia, mentre Bellatrix afferrò la sorella che era a soli pochi passi da lei puntandole la bacchetta alla gola. “Buttate le bacchette, altrimenti la uccido!”

 “NOOO zia…” urlò Draco cercando di fare un passo avanti, ma fu prontamente afferrato per il colletto e trattenuto da Severus “Sta fermo Draco… Resta dietro di me e non ti muovere” ((Dannazione… Non posso salvarli tutti e due)).

“Avanti le bacchette… Lanciatele a terra verso di me” intimò la riccia.

 In quello un confuso e dolorante Lucius Malfoy aprì gli occhi e vide una scena surreale: Bellatrix che teneva sua sorella per la gola, mentre puntava la bacchetta in direzione di Severus e suo figlio.

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 Contemporaneamente in un'altra zona del cortile del castello, Remus affiancato da alcuni Auror, vide con la coda dell’occhio Nagini che uccideva una ragazzina che aveva partecipato ad alcuni incontri dell’ES: una giovane Corvonero del quarto anno. Una sensazione di grande dispiacere lo invase ((Era solo una bambina, aveva tutta la vita davanti)). Tutto questo doveva finire, troppe vite erano state spazzate via quella notte. Fece dunque un balzo felino, sentiva la potenza del lupo agitarsi dentro di sé; si ritrovò a soli due passi dal pitone, così si concentrò usando tutti i suoi sensi e gli lanciò con assoluta precisione la fiala che Severus gli aveva affidato. L’aveva tenuta stretta in mano per tutto il tempo perché doveva essere rapido e pronto in qualsiasi momento… E quel momento era finalmente arrivato. Non appena il vetro si infranse sugli incantesimi che proteggevano la bestia, si sprigionò un fumo violaceo, ma nulla di più, poi dopo un paio di secondi l’orrenda creatura iniziò a contorcersi nel dolore, le iridi di Remus erano totalmente dorate, aveva lo sguardo di un predatore famelico e senza il minimo indugio afferrò la spada di Grifondoro e con un unico potente fendente tranciò di netto la testa di Nagini facendola rotolare di alcuni passi proprio vicino ai piedi del Signore Oscuro, che barcollò vistosamente restando quasi senza fiato.

 Voldemort aveva sentito il sibilo allarmato della sua amata Nagini che gli chiedeva di aiutarlo, ma non era riuscito a voltarsi in tempo: aveva intorno un orda di nullità che continuavano ad opporsi a lui. Poi improvvisamente e solo per pochi istanti sentì la sua forza e la sua magia venirgli meno, seguita da un dolore straziante che proveniva dal suo interno: quella sensazione fu breve ma molto intensa. Quando riprese il pieno controllo di sé si voltò e quando il suo sguardo si posò su di lei, i suoi occhi cremisi si incendiarono di furia: il corpo di Nagini giaceva esanime a pochi passi da lui, orrendamente mutilato. Vide Lupin che impugnava la spada insanguinata di Grifondoro. Aprì le braccia stringendo la bacchetta di Sambuco tra le dita nodose, e subito dopo nell’aria si udì un assordante e stridente sibilo. A quel punto tutte le persone presenti nel raggio di un paio di chilometri furono costrette a coprirsi le orecchie. Voldemort sprigionò tutto il suo immenso potere, creò un enorme sfera l’acqua che inghiottì indistintamente tutte le creature che gli erano di fronte e senza nessuna esitazione la lanciò contro le mura del castello con una forza più che brutale.
 La sfera d’acqua si infranse sul muro di pietra lasciando cadere a terra una ventina di corpi inerti. Non erano stati colpiti solo gli Auror, c’erano molti ragazzini, e anche due dei suoi Mangiamorte. Era imbestialito, come era potuta accadere una cosa simile? Il suo prezioso Horcrux distrutto proprio a pochi passi da lui, chi poteva aver fatto una cosa simile? Il lupo era solo uno scherzo della natura e non era così potente… Qualcuno lo aveva aiutato… la spia… Quella maledetta serpe che si nascondeva tra i suoi seguaci. I suoi pensieri furono interrotti da un lamento che proveniva dalla massa di cadaveri accasciati a terra, qualcuno era miracolosamente sopravvissuto.

 Harry aveva visto tutta la scena: Remus aveva distrutto Nagini, e subito dopo Voldemort lo aveva intrappolato in una sfera d’acqua enorme che poi aveva lanciato ad una velocità impressionante contro il muro di pietra. Gli ci volle solo un attimo per riprendersi dallo shock e da quella sensazione di mancamento  e poi senza indugiare iniziò a correre in direzione dell’uomo seguito dai suoi amici che gli urlavano di fermarsi, non rendendosi minimamente conto che l’incantesimo che lo intrappolava nel castello si era sciolto.

 Voldemort si avvicinò lentamente, Remus stava cercando di alzarsi ma non aveva un briciolo di forza in corpo, probabilmente aveva tutte le ossa rotte e gli mancava il respiro: era quasi affogato nella sfera! Cercò di afferrare la bacchetta ma non riusciva nemmeno a tenerla in mano. ((Se non fossi stato un lupo mannaro sarei morto sul colpo come tutti gli altri)) pensò guardandosi intorno consapevole che avrebbe fatto forse una fine peggiore.

“Tu, lurida bestia, come hai osato? Crucio!!”

Lupin si accasciò e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, il dolore era insopportabile, il respiro sempre più corto, la testa in fiamme. Quando Voldemort sciolse finalmente l’incanto era a pezzi, si sentiva sempre più debole, la vista si stava appannando. Poi un pensiero lo colpì: non aveva visto Dora da nessuna parte da ore ormai, così alzò il capo con uno sforzo disumano sperando con tutto se stesso di potere rivedere il suo dolcissimo sorriso solo per un attimo prima della fine. Perché lo sapeva con assoluta certezza che stava morendo. Si rammaricò profondamente consapevole del fatto che non avrebbe mai visto crescere suo figlio proprio come James, non sarebbe stato accanto ad Harry dopo la battaglia come aveva promesso a Piton e non avrebbe mai più potuto riabbracciare la donna che amava; infine pensò ai suoi amici che lo avevano preceduto vide i loro volti e sussurrò “James, Sirius…”

Harry era ancora distante da Remus, e mentre correva a perdifiato nella sua direzione lanciava maledizioni a qualunque servo dell’Oscuro fosse sulla sua strada, voleva raggiungerlo il prima possibile (( No… no… Remus, resisti per favore! Non puoi andartene anche tu… Ti prego! Ti prego!)).

 Voldemort ghignò con estrema malvagità, vide esattamente ciò che stava cercando da quando era arrivato ad Hogwarts. Il ragazzo sopravvissuto stava correndo dritto nella sua direzione come un forsennato, probabilmente per cercare di salvare invano il lupo mannaro ((Mi divertirò con te prima di ucciderti Harry Potter)).

 Così alzò la bacchetta di Sambuco e guardando dritto in quelle pozze verdi che si avvicinavano gridò “Avada Kedavra”. Dopo aver visto un lampo di luce verde Remus Lupin si accasciò a terra senza vita.

 Un urlo angosciato si levò sul campo di battaglia “NOOOOOOOOOOO!!!!”

Una risata innaturale si mescolò alle grida del Grifondoro, poi l’Oscuro alzò la stecca del destino, sibilò “Crucio” ed Harry cadde a terra a pochi metri di distanza dimenandosi mentre urlava sia per il dolore inflitto che per la perdita di un caro amico. Il Signore Oscuro circondato da uno scudo a dir poco impenetrabile si avvicinava senza fretta alla sua preda godendosi il momento in cui lo avrebbe visto supplicare ai suoi piedi.
 

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Lucius Malfoy si alzò faticosamente in piedi, era ancora frastornato dallo schiantesimo, a una decina di passi da lui sulla sua destra c’erano sua cognata e sua moglie. “Bella, lascia andare Narcissa”.

“NO, è una traditrice proprio come tuo figlio e quel lurido mezzosangue di Piton!”

Il Mangiamorte socchiuse gli occhi “Tu… Tu sei la spia… Dovevo capirlo. Come hai osato trascinare nell’infamia la mia famiglia confondendo e ingannando mia moglie e il mio erede? Pagherai per questo Severus”.

“Si vede che nonostante la sua giovane età Draco ha più sale in zucca di te Lucius. Sai bene quanto me che non otterrai nulla dal Signore Oscuro: lui non dividerà il suo potere con nessuno di voi... Allora perché restare a umiliarsi ai suoi piedi? Godi nell’essere il suo cagnolino obbediente? Dimmi, vuoi davvero che tua moglie e tuo figlio vivano la loro vita nel terrore di un folle?” sibilò Severus cercando di risvegliare l’orgoglio dell’uomo. ((Avanti, non sei mai stato un idiota… Per una volta, una sola volta fa che io mi sbagli sul tuo conto… Lo sai che non esiterò ad ucciderti se me ne darai motivo Lucius)). Severus sperava con tutto  se stesso di assistere ad una sorta di miracolo, non voleva uccidere Lucius erano stati veramente amici un tempo, e soprattutto non voleva farlo davanti a suo figlio.

“Lucius ti prego fallo per me e per nostro…” lo implorò sua moglie, ma fu interrotta bruscamente da sua sorella che strinse la presa sul suo delicato collo color alabastro.

“Sta zitta Cissi… Non dire un sola parola” ringhiò furiosamente la donna dai capelli corvini nell’orecchio di Narcissa.

 Il Platinato alzò le mani e sibilò freddamente “Calmati Bella, non è Cissi il problema, ma Piton. Lasciala andare e sistemerò la cosa, mi occuperò io di mia moglie e mio figlio”.

“Davvero Lucius? Tu non sei in grado di risolvere nulla… Sei solo un codardo… Se li avessi tenuti in riga tutto questo non sarebbe successo… Ma ora è arrivato il momento di mettere a posto le cose” poi alzò la bacchetta e successe l’impensabile. Lucius, Bellatrix e Severus lanciarono simultaneamente un incantesimo mortale gli uni verso gli altri.

 Severus conosceva Malfoy Senior come le sue tasche, e quindi aveva la certezza assoluta che non avrebbe rischiato di maledire per errore né sua moglie né suo figlio, era un uomo senza scrupoli ma amava la sua famiglia anche se in modo tutto suo. ((Uhm, nonostante Lucius mi consideri un traditore, sa per certo che non metterei mai la vita del mio figlioccio in pericolo, e poi ne ha avuto la conferma solo cinque minuti fa… Al contrario teme per sua moglie e con ragione quella pazza di Bellatrix è imprevedibile... Dalla posizione leggermente arretrata in cui si trova, credo che l’ attaccherà sul fianco o facendo un unico passo indietro potrebbe perfino a colpirla alle spalle… così facendo spera di liberare prima Narcissa e poi probabilmente proverà a riprendersi Draco, ma a quel punto saremo tre contro uno e forse si arrenderà. Bene, lancerò anche io una maledizione su quella cagna assassina, così se Lucius dovesse fallire… E poi lei attaccherà me per primo, ha sempre desiderato farlo: glielo leggo negli occhi… Mi sposterò sulla sinistra per essere sicuro di non colpire Narcissa)).

 Bellatrix, che era un ottima combattente aveva intuito le intenzioni del pozionista, così arretrò di un passo mentre si faceva scudo con il corpo della sorella. Draco istintivamente si gettò sul braccio del suo padrino per deviare il decorso della sua maledizione temendo che potesse colpire sua madre invece della zia.

 Il risultato fu terrificante.

 Il Sectumsempra deviato lanciato da Severus colpì Lucius in pieno petto facendolo crollare in ginocchio. Il capostipite Malfoy vedendo che la follia della cognata era ormai fuori controllo lanciò un Avada Kedavra ma la donna arretrando aveva esposto alla maledizione sia lei che la sorella che infatti si accasciarono entrambe a terra esanimi.

 Severus così diede per scontato di doversi preoccupare solo di quella squilibrata di Bellatrix , ma mentre lanciava l’incanto sentì un colpo improvviso al braccio destro e vide il fascio di luce della sua bacchetta colpire per errore Lucius in pieno petto. Mentre stava per imprecare cercando di capire cosa fosse successo sentì qualcosa appoggiarsi sul suo fianco destro per poi scivolare lentamente a terra. Draco, cercando di deviare il suo colpo si era messo sulla traiettoria della maledizione della zia ed era stato colpito dalla maledizione di Dolohov.

Dunque nessuno a parte lui era rimasto in piedi. Con orrore si rese conto delle condizioni disperate del suo figlioccio e con il cuore in gola urlò “Draco!!”

 “Zio Sev… Fa male” rantolò il biondo.

 Severus si inginocchiò immediatamente al fianco di Draco, gli afferrò delicatamente la testa, prese un paio di fiale dalla sua veste e cercò di fargliele ingerire, ma il ragazzo riuscì a deglutirne poco più di un misero sorso. Allora iniziò disperatamente a cantare una nenia in latino: era un potentissimo incantesimo di guarigione che gli aveva insegnato Albus quando aveva iniziato a spiare; infatti lo aveva salvato un infinità di volte. Ma quando vide lo sguardo del suo figlioccio farsi sempre più vitreo capì che non c’era più nulla da fare, la sua mascella si irrigidì e il suo sguardo si fece cupo. ((No, no, dannazione Draco! Perché ti sei messo in mezzo?)).

“Zio-zio Sev… Ho freddo”.

Severus allora lo strinse forte al suo petto e iniziò a massaggiargli il tronco e le braccia cercando di riscaldare il corpo del giovane Serpeverde “Meglio?” chiese cercando si sembrare calmo mentre dentro il suo cuore urlava.

 “S-si… Mia madre… sta bene?” chiese il giovane con il terrore stampato sul volto ricordando la figura di sua madre che crollava a terra.

 Il pozionista mentì vedendo l’apprensione del ragazzo “Sì Draco, è ferita ma tuo padre si sta occupando di lei, si riprenderà”.

“Grazie a Salazar… Perché è così buio? Non- non riesco a vedere quasi più nulla”.

Severus se lo tirò in braccio con e gli sussurrò con gentilezza “Sarà di nuovo quella diavoleria dei gemelli, tra poco svanirà, vedrai”. Il suo cuore batteva all’impazzata mentre osservava il respiro del suo figlioccio farsi sempre più affannoso, sapeva che mancava poco e voleva che gli ultimi istanti di Draco fossero sereni.

 In quello il giovane Serpeverde sentì delle gocce bagnargli il volto “Zio Sev dobbiamo spostarci… Sta iniziando a piovere… Ho ancora molto freddo”.

Severus gli spostò delicatamente una ciocca di capelli dorati dal viso ormai esangue, e con le lacrime che scendevano copiose dal suo volto gli sussurrò teneramente “Sì Draco sta iniziando a piovere, ma non devi preoccuparti… Non devi preoccuparti più di nulla, penserò io a tutto… Riposati, quando ti sveglierai sarà tutto finito… Sei stato bravo e molto coraggioso… E io sono davvero molto orgoglioso di te, e lo sono sempre stato”.

Il ragazzo fece una smorfia di dolore seguita da un rantolo “Sto così male allora?” sussurrò sforzandosi di fare un sorriso, poi dopo un attimo di silenzio sussurrò “Io… Io ti voglio bene, volevo dirtelo prima di… Ho paura… Non mi lasciare” e alzò con fatica la mano verso il volto dell’uomo.

 Severus ormai in preda alla disperazione più profonda gli afferrò la mano e gliela strinse con amore, e singhiozzando sussurrò “Ti voglio bene anche io marmocchio viziato… Hai commesso una vera pazzia… Quando tutto questo sarà finito...”

 “Zio Sev, grazie di tutto, gli ultimi mesi sono stati i più belli della mia vi…”

Severus sentì la presa nella sua mano affievolirsi e contemporaneamente vide la testa del giovane abbandonarsi all’indietro, allora lo abbracciò con forza e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. ”No, no noooo! Draco… Resta con me… Avanti, resta con me Draco”. Ma non ci fu nessuna risposta, nessun segno di vita, Draco, il suo Draco era morto tra le sue braccia riducendo a brandelli il suo cuore e la sua anima.
 Un forte ringhio come quello di una bestia ferita si levò nell’aria, i suoi occhi color ossidiana erano oscuri, mortali e sentì ansimare alle sue spalle: Lucius era ancora vivo, così poggiò il corpo del giovane Serpeverde al suolo, si alzò in piedi e gli si avvicinò, fissò quello che una volta aveva considerato un amico e sibilò con crudeltà “La tua stupidità e la tua cecità hanno ucciso tua moglie e il tuo unico figlio… Il mio figlioccio!”. Poi si voltò e senza la minima esitazione liberò tutto il suo dolore urlando “Ardemonium!”. Dalla sua bacchetta scaturì dunque un enorme drago infuocato che incendiò tutto ciò che lo circondava creando un muro di fiamme circolari altissime che sembravano voler toccare il cielo. Sentì le urla di Lucius, vide i corpi di Narcissa e di sua sorella bruciare e accartocciarsi mentre si consumavano lentamente come fogli di pergamena. Poi prese in braccio il corpo inanimato di Draco, alzò uno potente scudo protettivo su entrambi e uscì dal cerchio. La sua aura era più potente e oscura che mai, agli occhi di coloro che lo osservarono in quel momento apparve come un demone che attraversava il fuoco dell’inferno.


 

Angolo dello Scribacchino:
Questo capitolo decisamente necessita di un commento da parte mia, sappiate che quando ho iniziato a scrivere questa FF avevo un unico personaggio preferito, che ho amato e sempre amerò, vabbè lo dico ancora una volta Severus. Una cosa che assolutamente non mi aspettavo era di affezionarmi anche ad altri personaggi.
Sappiate che non è stato affatto facile scrivere questo capitolo, e che per circa due mesi ho pensato di cambiare la trama questo è stato il motivo principale per cui l’uscita dei capitoli si era drasticamente ridotta. Poi grazie al consiglio della mia Beta Charlotte che ringrazio vivamente, ho avuto il CORAGGIO di immaginarlo nel dettaglio e infine di scriverlo.
Devo confessare che questo è stato l’unico capitolo di quanti… (oltre 70 brani) che avevo paura di scrivere, ma posso assicurarvi che mi sento orgogliosa di averlo fatto. Forse vi state chiedendo perché? Ho superato un limite oggi io sono una persona che si affeziona: alle cose, alle persone e anche ai personaggi.
Spero che vi piaccia nonostante la scomparsa di due figure alla quale penso tutti ormai ci sentivamo emotivamente legati. Aspetto i vostri commenti per sapere che effetto ha avuto su di voi, e ricordate che la storia non finisce qui.
A presto con affetto
Lady V

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Capitolo 28
*** La perdita di una parte di te stesso - Parte 1- ***


28 La perdita di una parte di te stesso - Parte 1-

Poteva sentire il forte calore alle sue spalle, non era quel tipo di tepore che riscalda e conforta, ma un incendio che divampava per distruggere e spazzare via qualunque cosa intralciasse il suo cammino. L’ardemonio avrebbe bruciato: per ore, giorni, ipoteticamente avrebbe potuto farlo in eterno senza estinguersi mai, proprio come il dolore che consumava il suo cuore; implacabile, distruttivo, alimentato da una rabbia quasi incontenibile. Tra le braccia stringeva ancora il corpo di Draco, i suoi occhi oscuri fissavano il vuoto dinnanzi a se ignorando del tutto gli sguardi di chiunque gli si parasse davanti, mentre si avvicinava lentamente all’ingresso del castello nessuno provò ad ostacolarlo né tantomeno osò rivolgergli la parola. Una volta all’interno andò direttamente nella sala grande che era stata adibita ad infermeria. Madama Chips era indaffaratissima ad impartire ordini ai ragazzi che prestavano i primi soccorsi sotto la sua attenta supervisione e contemporaneamente si affannava per aiutare i casi più gravi che necessitavano della sua lunga esperienza di guaritrice. Era china su un ragazzino del primo anno, che era stato ferito gravemente da una maledizione ustionante, quando vide con la coda dell’occhio un mantello nero svolazzare non lontano da lei. Alzò lo sguardo e vide il buio, un buio che non aveva mai visto prima negli occhi di Severus Piton. Osservò il modo possessivo in cui stringeva il giovane tra le sue braccia e capì subito che non c’era più nulla da fare se non accettare quello che era accaduto, così si avvicinò al pozionista per confortarlo e con estrema dolcezza sussurrò “Severus… mi dispiace tanto”

L’uomo non rispose la oltrepassò senza degnarla della minima attenzione, il suo volto era una maschera completamente vuota e inespressiva. Delicatamente poggiò il corpo di Draco su uno dei pochi letti ancora liberi, gli scostò una ciocca di capelli dalla fronte e poi gli strinse con forza il braccio sinistro proprio all’altezza in cui la manica della camicia ormai lacera e sudicia celava il marchio nero. ((Non doveva andare così Draco… è colpa mia, avevo giurato di proteggerti e ho fallito…))

La medi-strega si avvicinò restando alle spalle del mago più giovane per garantirgli la privacy che era sicura desiderasse e poi mormorò preoccupata “Mi occuperò io di lui. Dimmi sei ferito? Posso darti una pozione se ne ai bisogno Severus”

Di nuovo nessuna risposta ma vide chiaramente il pozionista aumentare la stretta sul braccio del suo figlioccio. Poppy allora accarezzò con gentilezza il braccio dell’uomo e sentì che stava tremando “Lascialo andare Severus, devi lascialo andare ora”, ma anche stavolta nessuna reazione visibile solo un ulteriore irrigidimento muscolare del mago.

Poi all’improvviso si sentirono della urla disperate riempire l’enorme stanzone “Professore!! Professor Piton! Harry ha bisogno di lei… per favore”
Madama Chips stava per rimproverare chiunque fosse il responsabile di tale trambusto, quando si accorse che erano Ron ed Hermione che correvano trafelati verso di loro. Quando si fermarono a pochi passi dal pozionista la riccia con le lacrime agli occhi balbettò “Vo-Voldemort…. ha preso Harry! Lo sta torturando… la prego! Lui ha detto di venire da lei … solo da lei”

Solo a quel punto Piton lasciò andare finalmente il braccio di Draco e si voltò lentamente, serrò i pugni con una tale forza che le nocche si erano ulteriormente sbiancate, la sua mascella era talmente tanto serrata da dargli un’espressione a dir poco terrificante, ma la cosa che veramente spaventò i due Grifondoro fu il ringhio sommesso e cupo che emise, sembrava un animale ferito pronto ad attaccare in qualsiasi momento ((NO! Non lo permetterò! Non prenderà anche Potter, dovesse essere l’ultima cosa che faccio in vita mia! Devo riprendere il controllo di me stesso… non c’è tempo adesso per tutto questo. La mia mente deve essere lucida… non è ancora finita)). Così ricacciò nel profondo del suo cuore quel turbinio emozioni un misto di: dolore, rabbia, sofferenza e un lacerante senso di colpa. Dopo aver fatto dei profondi respiri per l’ennesima volta usò le sue doti di occlumante per reprimere ciò che provava e infine sibilò “Dove si trovano?”  

“Nella parte opposta a dove sta bruciando quel grande fuoco” rispose Ron indietreggiando di un passo o due.

((Il Signore Oscuro vorrà dimostrare la sua superiorità divertendosi un pò con lui prima di ucciderlo, devo fare presto… Devo assicurarmi che tutto sia fatto con criterio, un solo errore e tutto sarà perduto…)) Poi fissò meditabondo i due ragazzi di fronte a lui doveva istruirli su cosa fare, perché se lui fosse morto nel tentativo di salvare il Golden Boy...  Era riluttante ad affidare loro un compito così importante, ma era l’unica possibilità che aveva date le circostanze e il poco tempo rimasto a sua disposizione e poi sapeva che i due Grifondoro avrebbero dato la loro vita per il loro amico, così dopo un attimo di esitazione iniziò ad impartire ordini “Radunate tutti i membri dell’ordine che riuscite a trovare! Li voglio intorno a Potter nel minor tempo possibile!” poi prese dalla veste una fiale con un liquido rosso scuro e la allungò bruscamente verso la riccia “Granger questa è una pozione altamente volatile , quando ti darò il segnale lanciala il più vicino possibile al Signore Oscuro, ma devi assicurarti che Potter sia accanto a lui. E’ fondamentale che la sostanza colpisca entrambi.”

La Grifondoro prese la fiala dalle mani dell’uomo “Professore questa è la pozione che ha preparato in gran segreto per tutti questi mesi? Contiene il sangue di Harry vero?”

Piton annuì e poi aggiunse freddamente “E’ un compito estremamente importante Granger, e non preoccuparti se ci sono altri maghi accanto a loro è del tutto innocua per chiunque altro” poi di voltò verso il rosso “Weasley, una volta che Potter avrà inalato il fumo rossastro si sentirà male… potrebbe svenire o essere talmente debole da non riuscire a muoversi, devi recuperarlo e fare in modo che si riprenda e che sia lui ad attaccare per primo. Per quanto riguarda il Signore Oscuro avrà un cedimento più significativo di quello di Potter, gli ci vorrà più tempo per riprendersi ma dovete tenere conto che lui è più potente e più esperto, avrete un vantaggio minimo, ho stimato al massimo una decina di minuti. Qualsiasi cosa succeda la priorità è attaccare, non fermatevi per nessun motivo, mi avete sentito?”

“Si signore” disse risoluto il ragazzo

Dopo aver dato le ultime istruzioni ai due ragazzi Piton infine ringhiò “Bene allora muoviamoci” ((E’ arrivato anche per te il momento di pagare per i tuoi crimini mio Signore... La morte di Lily, di Albus, di Draco e di tutti gli innocenti che hai sterminato in questi lunghi anni... non resterà impunita)).
Severus marchiò fuori dalla scuola con passo sicuro e spedito pronto a tutto, c’erano ancora diversi gruppi di maghi che combattevano sparsi qua e là intorno al perimetro del castello ma lo scontro in generale si stava placando. Erano passate circa 5 ore da quando l’Oscuro aveva dato inizio alla battaglia, da quello che poteva vedere le perdite erano numerose da entrambi i lati. In lontananza vide il ragazzo d’oro steso a terra e l’Oscuro con un ghigno estremamente malvagio in volto che torreggiava su di lui, così iniziò a correre in direzione del suo protetto.

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Harry era accasciato a terra ansante ogni parte del suo corpo era in fiamme. Le numerose Cruciatus a cui Voldemort lo aveva sottoposto lo avevano indebolito, ma lui non si sarebbe arreso MAI, avrebbe lottato finchè aveva fiato in corpo. La profezia era chiara era un suo dovere e il suo destino affrontare Tom Riddle, non avrebbe lasciato le persone che amava ne tutti quegli innocenti in balia di quell’assassino. ((Devo alzarmi e affrontarlo… so che posso farlo l’ho già fatto in passato ... anche se stavolta non ho idea di come… spero che i miei amici siano tutti al sicuro…)), Poi pensò a Ginny, agli Weasley, a Ron ed Hermione, a Neville e Luna, a tutti i suoi compagni Grifondroro, alla Mc Grannit, e poi si ritrovò a pensare a tutte le persone che lo avevano amato e che non c’erano più: Silente, Sirius, Remus, suo padre, sua madre e senza volerlo i suoi pensieri indugiarono su … Piton, un uomo complesso, contraddittorio che lo aveva sempre protetto. ((Avrei dovuto dirgli che mi sono affezionato a lui dopo tutto… Draco aveva ragione)).

Poi sentì il frusciare di una veste e la voce cantilenante di Voldemort “Allora sei pronto a rivelarmi il contenuto della profezia? Oh suvvia Harry, sarebbe estremamente scortese non condividere questo segreto con me dato che ci coinvolge entrambi, non trovi?”

Harry si alzò lentamente cercando di non lasciar intravedere la sua debolezza al suo avversario, lo fissò con aria di sfida dritto i quegli occhi cremisi e sibilò a sua volta “Mai TOM.”

Voldemort ghignò crudelmente “Stupido Grifondoro, pensi davvero di potermi nascondere un informazione simile?” poi alzò la bacchetta di sambuco e urlò “Leggiliments”

In un frazione di secondo il ragazzo sopravvissuto si ritrovò di nuovo a terra urlando, la sua testa pulsava come se fosse stato colpito da delle pietre aguzze ai lati delle tempie. Sentiva chiaramente la presenza invasiva di Voldemort che strisciava tra i suoi pensieri e rovistava tra i suoi ricordi. ((No … NOOO devo buttarlo fuori… Lui non deve trovarla… non deve sapere, no non deve sapere…)). Poi una voce serpentina lo fece sussultare “Cossssa ragazzo non devo ssssapere? Non puoi resissstermi, sssei cosssì debole. Ora ssssono qui tra i tuoi ricordi e niente e nesssssuno potrà impedirmi di imposssssesssssarmi di tutte le preziose informazioni che hai in quessssta tua tessssstolina vuota

Harry ricordò le lezioni fatte negli ultimi mesi con Piton così fece un profondo respiro e con tutta l’energia che aveva innalzò uno scudo per proteggere le preziose informazioni di cui era a conoscenza. Improvvisamente non percepì più la presenza di Voldemort aveva costruito un una solida barriera per ostacolare l’intruso. L’ostacolo aveva l’aspetto di un resistente muro di mattoni bianchi quando lo vide tirò un sospiro di sollievo, ci era riuscito per la prima volta in vita sua i suoi scudi occlumantici avevano funzionato. ((Grazie a Merlino! Piton sarebbe fiero di me … almeno per una volta… o forse no… beh anche se lo fosse non me lo avrebbe detto comunque)) sorrise a se stesso immaginando l’uomo in piedi di fronte a lui con un sopracciglio alzato che avrebbe detto qualcosa del tipo “Era ora Potter, ti ci sono voluti solo tre anni per ottenere un risultato appena accettabile”. Inaspettatamente vide il muro esplodere e frantumarsi come se fosse fatto di fragile vetro, e subito dopo fu sommerso da una marea di immagini che gli sfrecciavano davanti una dietro l’atra, senza poterlo evitare in alcun modo.

 
...Silente che gli parlava di Riddle e del suo passato… Le lezioni speciali con Piton…
((No nooo devo fermarlo… )). Ma il ragazzo d’oro era sopraffatto dalle emozioni che gli suscitavano quei ricordi e dalla paura di quello che Voldemort poteva scoprire e che trovasse ciò che stava cercando.

...Silente che gli diceva degli Horcrux e gli affidava il compito di distruggerli… La morte del suo mentore… Il dolore…
Le scene si susseguivano ad una tale velocità che gli causavano una forte nausea, poteva sentire la rabbia di Voldemort aumentare in maniera esponenziale. Poi tutto si fermò così come era iniziato, e poi fu costretto a visionare una scena in cui era seduto nell’ufficio del preside ma invece di esserci Silente di fronte a lui c’era Piton…
…..
…..“Ma cosa dice? Ecco perché la profezia dice che sono l’unico che può sconfiggerlo!! Allora io…..devo….” e poi sussurrò “...nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive”…
“E presto ce ne libereremo, non soffermarti su questo aspetto lascia fare a me. E in proposito alle idiozie che stai pensando posso assicurarti che non sei affatto come il Signore Oscuro e credimi so quello che dico” sentenziò solennemente Piton, poi si alzò e si portò al fianco di Harry “Ascoltami bene esiste una seconda profezia….che è stata fatta poco prima che tu arrivassi ad Hogwarts e questo cambia parte della prima…..dice esattamente così: Quando L’oscuro Signore sarà all’apice del suo potere il condottiero della luce cadrà……Solo in tal caso una nuova speranza sorgerà dalle ceneri della fenice.……… Una nuova forza nata da un potente legame tra colui che porta l’ombra nel suo cuore e del prescelto........ L’oscurità dominerà su tutto, fino a quando i tempi non saranno maturi........ Unicamente dopo il manifestarsi di tutti e 5 segni: la scomparsa di due anime innocenti, la sconfitta di un amico, la sconfitta di un nemico, la perdita di una parte di se stesso, e il più importante di tutti il sacrificio di un traditore, la lunga battaglia tra luce e ombra avrà una fine”
“Cosa…un- un'altra profezia? Ma…..ma che significa? La seconda profezia dice solo che la guerra avrà fine……non che io…..”

Piton lo guardò seriamente “Potter…Silente era convinto che questo cambiava sicuramente l’esito della prima profezia a tuo favore”

“Ma dice…..che devono manifestarsi 5 segni?...”

Allora Harry in preda al panico urlò “NOO adesso basta bastardo!! Esci dalla mia testaaa!!!” e con uno sforzo sovrumano riuscì a espellere la presenza intossicante di Voldemort da se stesso.

Sentì la magia crepitare intorno a lui allora scrutò il suo nemico: stringeva la bacchetta di sambuco in una morsa d’acciaio, i suoi occhi erano come l’ardemonio che aveva visto bruciare in lontananza, lanciò un paio di maledizioni per primo sperando che almeno una andasse a segno ma l’Oscurò le blocco tutte senza sforzo ((Sono morto)).

In quel preciso istante intravide Piton che stava correndo nella sua direzione, doveva avvisarlo che Voldemort sapeva tutto sulla profezie e sua fatto che lui era la spia, stava per urlare qualcosa ma si ritrovò intrappolato da setose funi nere e del tutto incapace di proferire una sola semplice parola a causa di un incantesimo che lo aveva ridotto al silenzio. ((No! No va via Piton… va via…)).

((E’ vivo! Grazie a Merlino è ancora vivo…sembra anche abbastanza illeso nonostante tutto… spero solo che quelle due teste di legno si sbrighino ad arrivare…)). Piton rallentò la sua corsa fino a farlo divenire un passo spedito, quando fu abbastanza vicino ai due maghi sibilò con il fiatone “Mio Signore, mi rallegro per il vostro successo vedo che finalmente avete catturato l’odioso marmocchio”

“Sevrussss sei qui finalmente” e gli si avvicinò di un paio di passi “Il mio servo più fedele, quello che negli anni si è dimostrato il più utile, sempre pronto a rischiare la sua vita per esaudire anche il mio più piccolo desiderio…”

“Certamente mio Signore” disse chinando leggermente la testa in segno di rispetto ((Bastardo… pagherai anche per tutti gli anni in cui ho dovuto strisciare ai tuoi sudici piedi…)).

L’Oscuro si avvicinò ulteriormente al pozionista roteando la bacchetta tra le dita come se fosse una matita “Di al nostro Sig. Potter cosa succede a chi osa sfidarmi Severussss”

“Mio Signore non capisco? Il ragazzo sa che lo ucciderete per questo… Sono sicuro che anche una testa di legno come lui ne è consapevole” rispose ghignando, poi guardò gli occhi smeraldini di Harry erano pieni di paura e di ansia.

“Davvero Severus? Sai sono entrato nella testa del nostro Harry e ho scoperto molte cose interessanti… Lo sapevi che esisteva una seconda profezia?”
Senti il sangue gelarsi nelle vene ((Lo sa… Merlino quanto avrà visto nella testa di Potter? Forse non sa che sono la spia… altrimenti mi avrebbe ucciso immediatamente …)) “Una seconda profezia mio Signore?” rispose senza esitare il pozionista fingendosi sorpreso.

“Severussss…” sibilò mortalmente il suo padrone “Trovo del tutto inappropriata la tua reazione, dato che sei stato tu stesso a rivelarlo al ragazzo.” I suoi occhi cremisi brillarono di furia e poi spigionò tutta la sua magia.
Piton cadde a terrà il braccio bruciava come l’inferno e tutto il suo corpo era percorso da ondate di un dolore insopportabile, poi vide il ragazzo a pochi passi da lui dalla sua bocca non usciva un solo suono ma era chiaro che stava condividendo la sua stessa sorte.
Dopo un paio di minuti che gli sembrarono un eternità il dolore cessò. “Come hai potuto tradirmi in questo modo! Dopo tutto quello che ho fatto per te? Sono stato estremamente generoso nei tuoi confronti, ti ho concesso: il potere, la fama, la gloria, invece di essermi grato… hai osato metterti contro di me. Dimmi la verità è per via di quella cagna di sua madre vero? So che non ti importa veramente del ragazzo… ma di lei invece… L’hai sempre amata quella sudicia babbana indegna… Quella notte ha implorato per la vita di suo figlio davanti a me, ho letto la sua mente poco prima di ucciderla e sai cosa ho visto? Oh voglio condividerlo con te, prima di ucciderti voglio che questo sia il tuo ultimo pensiero… Negli ultimi istanti delle sua insulsa vita ha pensato a quell’idiota di suo marito. Proprio così, tu non eri nemmeno lontanamente nei suoi pensieri Severus, non contavi nulla per lei… e ora ti spedirò dritto all’inferno così potrai rivederla” e poi rise malignamente.

Severus era furibondo nessuno poteva permettersi di insultare Lily Evans davanti a lui, con fatica riuscì ad alzarsi sapeva di non poter competere con il potere di Voldemort, ma aveva ancora un asso nella manica uno che gli avrebbe garantito la vittoria, così si guardò intorno e vide proprio quello che sperava: Granger e Weasley che si avvicinavano seguiti da un consistente gruppo di maghi e streghe dell’ordine, era dunque giunto il momento. Potter era solo a due passi di distanza da entrambi quindi era abbastanza vicino all’Oscuro per inalare la pozione, così afferrò dalla sua veste una fiala uguale a quella che aveva dato alla so-tutto-io, i suoi occhi neri scintillarono pericolosamente e poi con un ghigno altrettanto malvagio sibilò “Forse finirò all’inferno ma io vi porterò con me… Mio Signore” rispose sputando le due ultime parole con profondo disgusto, e poi lanciò l’ampolla ai piedi del suo padrone e una densa nube rossastra si sprigionò avvolgendo lui, Voldemort ed Harry.

L’Oscuro fu il primo ad essere circondato dal fumo vermiglio, cadde subito in ginocchio urlando, sentiva il suo sangue ribollire, poi in successione toccò a Piton ed infine ad Harry. Quest’ultimo si ritrovò libero dagli incantesimi posti su lui in precedenza dal suo rivale. Nel giro di pochi istanti tutti e tre i maghi si ritrovarono a terra urlando in preda al dolore.

“Oddio Ron… vedi  ..vedi Harry? Dobbiamo tirarlo fuori da li subito!”

“Mione calmati ora lo cerchiamo. Piton ha detto che sarebbe stato doloroso, ma che non correva nessun pericolo… dobbiamo aspettare”. Poi dall’interno della cortina fumogena udirono una voce “Granger… la seconda pozione adesso!”

Hermione fece due passi avanti dopo aver intravisto casualmente la mano cerea di Vondermort e la zazzera indisciplinata del suo migliore amico ((Eccoli li vedo sono praticamente uno a fianco all’altro)) così lanciò la seconda fiala che li colpì in pieno. Poi videro la figura di Piton strisciare leggermente in avanti “Weasley… prendi Potter!”.

“Si subito”. Il rosso corse nella nube afferrò il suo migliore amico per le braccia e lo trascinò lontano da Tu-sai-chi prestandogli i primi soccorsi con alcuni dei membri più anziani dell’ordine. Nel mentre era accorsa anche Minerva che una volta vista la situazione levitò il pozionista vicino a lei. Quando si chinò per soccorrerlo trasalì, il suo viso era totalmente esangue, gli sfiorò il braccio era gelido come se fosse rimasto fuori all’agghiaccio per giorni interi in pieno inverno “Godric santissimo Severus! Che diavolo succede? Dimmi cosa posso fare per te… non ti azzardare a lasciarmi da sola come ha fatto Albus…”

Il pozionista la fissò e poi le afferrò per il braccio “Potter… deve attaccarlo per primo… adesso Minerva… Deve farlo adesso o perderemo il vantaggio”. La vice preside si voltò, Harry era seduto sull’erba attorniato dal resto del trio, era un po’ pallido e sembrava stordito ma fondamentalmente illeso. Così lo chiamò “Potter… il professor Piton dice di attaccare adesso”

((Per Godric… Piton!)) Dopo averlo visto Harry corse al fianco dell’uomo che aveva un aspetto orribile ”Piton… non anche tu…”

Severus guardò in quelle pozze di smeraldo erano piene di dolore e di paura, sentimenti che aveva visto poche volte sui volti delle persone che amava rivolte nei suoi confronti, eppure dopo tutto quello che aveva fatto a quel ragazzo negli anni, eccolo li proprio come aveva detto Albus inginocchiato accanto a lui che probabilmente sperava nella sua sopravvivenza. ((Mi dispiace Potter… dovevo capirlo prima che non eri affatto come tuo padre… sei così simile a lei, alla mia Lily…)). Alzò la testa con fatica e vide che la foschia purpurea stava iniziando a dissiparsi “Potter prendi la bacchetta, ti basterà una sola maledizione e sarà tutto finito, una volta per tutte. Coraggio fallo adesso!”.

Harry che era ancora inginocchiato si voltò e intravide la sagoma di Vondemort. Il mago si stava rimettendo in piedi, aveva la bacchetta stretta saldamente nella mano destra puntata verso di lui pronto a colpire, il giovane Grifondoro allora indirizzò a sua volta la sua stecca verso l’Oscuro e poi quasi contemporaneamente i due maghi lanciarono un incanto. Due potentissimi flussi uno verde e uno vermiglio si spigionarono dalle loro bacchette, la magia era talmente poderosa che tutto intorno a loro vibrava e crepitava.

La battaglia generale ormai era giunta al termine, tutti i maghi e le streghe superstiti dell’ordine e gli Auror erano accorsi per assistere allo scontro finale e per dare una mano se necessario, a differenza dei seguaci dell’Oscuro che invece erano fuggiti a gambe levate in preda al panico quando avevano visto il loro padrone crollare a terra conviti che era stato sconfitto da Harry Potter.

Voldemort urlò imbestialito aveva visto i suoi seguaci fuggire con la coda tra le gambe credendolo sconfitto ((Pagheranno per la loro codardia proprio come Piton… li ucciderò tutti … ma prima devo sbarazzarmi di te ragazzo sopravvissuto)) e il suo flusso magico si intensificò alimentato dall’odio, vide la maledizione che uccide avvicinarsi pericolosamente al suo avversario, mancava così poco ne era certo, il ragazzo era esausto presto avrebbe ceduto.

Harry poteva sentire le grida di incitamento delle persone che lo circondavano, sentiva chiaramente la presenza dei suoi amici a pochi passi da lui ma era stanco, vedeva la maledizione lanciata da Voldemort avvicinarsi sempre di più. ((Manca poco… Forza puoi farcela ascolta tutti contano su di te…Su avanti… nessuno dei due può vivere se l’atro sopravvive…e se sarà lui a farcela... non posso permetterlo!)).

“Minerva aiutami ad alzarmi” sibilò il pozionista con un filo di voce

“Non puoi Severus non sei in grado di …”

“Dannazione aiutami!” ribadì con fermezza

La donna sapeva che il pozionista non era un uomo che chiedeva favori o l’assistenza di qualcuno, così supportata da Kinsley fece come richiesto. Una volta in piedi l’uomo sussurrò “Al fianco di Potter” con estrema fatica Piton sorretto dai due maghi si affiancò al ragazzo “Avanti Potter… un ultimo sforzo”
Harry si voltò alla sua sinistra un Piton emaciato ed esangue lo stava incitando “ Ci sto provando… ma…”

Severus ricordò le parole di Silente “il potere che l’Oscuro non conosce Severus… è l’amore” allora barcollando con l’ultimo briciolo di energia che aveva mise una mano sulla spalla del suo protetto e sibilò “Forza Potter… Non vuoi un futuro libero dalla presenza nauseante del Signore Oscuro? Un bel futuro tranquillo per te e… per tutte le persone a cui tieni?”

Quel semplice contatto e quelle poche parole riuscirono ad infondergli una nuova energia, sentì un dolce calore avvolgerlo, aveva provato una sensazione molto simile entrambe le volte che aveva stretto e rinnovato il patto si sangue con l’uomo. Inaspettatamente vide il suo flusso scarlatto aumentare e dirigersi con vigore verso il suo avversario, senza esitare si concentrò con tutto se stesso e dopo qualche istante Voldemort fu travolto dal suo incanto. La bacchetta di sambuco scivolò dalle mani del mago oscuro mentre fissava il ragazzo sopravvissuto allibito e con gli occhi sbarrati, un attimo dopo sotto gli sguardi increduli della gente il corpo di tu-sai-chi si sgretolò lentamente trasformandosi in un ammasso di polvere grigiastra.

Regnò un silenzio assoluto quasi surreale per alcuni minuti finchè la folla intorno all’eroe Grifondoro esplose. Tutti lo acclamavano gridando con entusiasmo il suo nome, in quel preciso istante si rese conto che finalmente era tutto finito, Voldemort era morto per sempre stavolta. Sentì due paia di braccia circondarlo sapeva perfettamente a chi appartenevano, così incrociò gli sguardi dei suoi amici mentre lo abbracciavano con affetto, avevano occhi umidi “E’ finita Harry!! Sono così felice che stai bene ” Singhiozzò la riccia.

“Si ragazzi è finita…” Mentre era ancora avvinghiato dai due ragazzi con la coda dell’occhio vide la Mc Grannit inginocchiata e terra che stringeva una sagoma vestita di nero, la vecchia strega aveva le lacrime agli occhi ma non erano lacrime di gioia.

Il ragazzo che aveva sconfitto colui-che-non-deve-essere-nominato lasciò andare subito la presa e corse immediatamente al fianco della sua capo casa. “Che succede professoressa?” disse allarmato

“Mi dispiace Potter, Severus … Severus se ne sta andando…“ ripose mentre si asciugava le lacrime con un fazzoletto bianco.

Il ragazzo d’oro allora spostò bruscamente la donna e poi si gettò sul torace dell’uomo anche lui con le lacrime agli occhi “Nooo Piton… non puoi farmi questo! Avevi detto che non sarebbe successo! Me lo hai promesso!” per la prima volta in vita sua desiderò con tutto se stesso sentire uno dei commenti sarcastici dell’uomo, ma nessun suono uscì dalle sue labbra, così si aggrappò al mantello del suo ex odiato professore e sussurrò “ La mia risposta è si voglio un futuro libero per tutti… anche per te”

Era una scena assurda intorno a lui la gente continuava ad abbracciarsi e a festeggiare felice, nessuno aveva notato il dramma che il ragazzo sopravvissuto stava vivendo a pochi passi da loro. Il suo nuovo mentore stava morendo dopo tutto quello che aveva fatto e nessuno a parte lui e la Mc Grannit se ne erano accorti. Harry sentì in dolore straziante nel petto, non riusciva quasi a respirare dall’angoscia, non voleva che Piton morisse, nonostante i loro trascorsi gli era molto affezionato anzi se doveva essere del tutto sincero con se stesso voleva molto bene a quell’uomo burbero, testardo, intransigente, e intollerante che ora lo stava abbandonando proprio come tutte le persone che aveva amato: Sirius, Silente, Remus e i suoi genitori.

Severus sentì una forte stretta avvolgerlo all’altezza del torace così aprì gli occhi per un solo lungo momento l’ossidiana si perse nel color smeraldo come quella volta nello specchio dell’anima quando era ancora legato al ragazzo dalla maledizione combinatum ((Lily… gli occhi di Lily… o forse quelli di Potter…)), sentì un profondo senso di pace e poi il buio lo avvolse e tutti i rumori intorno a lui si affievolirono fino a sparire del tutto.
 
Angolo dello scribacchino

Ciao a tutti,
scusate di nuovo la mia prolungata assenza ma la vita reale reclamava la mia attenzione. Inoltre la mia fantastica Beta Charlotte è in vacanza e quindi… ho fatto del mio meglio per la punteggiatura, mi scuso se ci sono errori.
E così la battaglia è finita… Voldemort è stato sconfitto in finale. Come avrete notato questa è solo la prima parte di questo capitolo, l’atro è quasi finito lo posterò entro e non oltre lunedì in modo da non farvi aspettare troppo. So che non vi aspettavate a questo punto la morte del nostro adorato e amatissimo Severus... Ma credo che sia stata una grande fine… non era solo, non era odiato da tutti, è stato il vero e unico eroe di tutta la storia e sarà acclamato dal mondo magico come un eroe nei secoli dei secoli.
Voglio solo ricordarvi che la storia non è finita… forse alcuni lettori ci saranno rimasti male per questa mia scelta del tutto inaspettata… ma ne capirete il perché nel prossimo capitolo… quindi vi chiedo di avere la forza di leggere anche il prossimo capitolo e di recensire questo.
Inoltre vi anticipo che ci saranno due capitoli Bonus… uno inerente alla storia vera e propria e uno extra molto speciale… entrambi molto divertenti.
Buona notte a tutti.
Lady V

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Capitolo 29
*** La perdita di una parte di te stesso - Parte 2- ***


Angolino dello scribacchino - parte 1-

Ciao a tutti come promesso ecco il seguito del capitolo che da oggi e fino alla fine dei secoli verrà soprannominato… Hiroshima per la devastazione che è stato in grado di generare…
Qualcuno di voi si è fatto stampare una maglietta con la scritta linciamo Lady V? Se avete pagato dei sicari per richiedere un servizio di morte dolorosa a mio carico vi prego… richiamateli.
A parte gli scherzi (si guarda le spalle per controllare che nessuno cerchi di strozzarla da dietro il divano, tanto per essere sicura…) voglio ringraziare tutte le persone che stanno per leggere questo capitolo e soprattutto quelle che hanno recensito il precedente, perchè comprendo perfettamente lo sforzo che avete fatto. Ora chi mi conosce e ha parlato un po’ con me (cioè quasi tutti quelli che hanno recensito nel corso dei mesi…) ma anche tutti gli altri credo… sanno quanto amo Severus Piton e giustamente si erano fatti un idea ben precisa di come sarebbe finita la storia… Ma una storia senza un colpo di scena gli toglie qualcosa. Io volevo un finale d’effetto, che suscitasse clamore ed è successo. Ora avrete notato che in tutta la storia c’è stata una successione continua di momenti belli e divertenti e altri tristi e molto molto intensi. Bene vi annuncio che i secondi sono finiti e che ora è arrivato il momento dei momenti felici.
Buona lettura
Con affetto Lady V
 
 
29 La perdita di una parte di te stesso - Parte 2-
 
Sentì lo scrosciare dell’acqua corrente… ((Acqua? Come è possibile? Il lago nero non produce un tale suono. E’ così rilassante e mi fa tornare alla memoria molti ricordi… ricordi dolci e dolorosi allo stesso tempo)), non aveva voglia di aprire gli occhi ed alzarsi era stanco e voleva solo riposare dopo tutte quelle lunghe ore di infernale battaglia. Questo almeno finchè non lo raggiunse una voce più che familiare, una voce che non credeva avrebbe mai più ascoltato. Non fece nemmeno in tempo a mettersi seduto che un bambino biondo di poco più di sei anni gli si fiondò addosso urlando “Zio Sev!!!! Zio SEEEVVVV sei qui finalmente! Ma quanto ci hai messo!!”

Il pozionista guardò il marmocchio che stringeva la tra braccia e balbettò incredulo “Dra-Draco?”

Il bambino alzò la testa i suoi occhi argentei scintillavano e sembravano così sereni “Certo che sono io, che fai non mi riconosci? Stai bene vero Zio Sev?” disse socchiudendo gli occhi con fare sospettoso.

Severus era a dir poco confuso e stralunato ((Ma-ma questo è impossibile Draco è morto tra le mie braccia … e poi perché ha l’aspetto di un marmocchio nano?)). A quel punto si prese la briga di guardarsi intorno, era seduto sotto ad un salice, e non uno qualsiasi era quello che lambiva la riva del fiume vicino alla sua casa di Spinner’s End. ((Merlino sto impazzendo!! Questo non ha nessuna logica… Come ci sono finito qui? Ero ad Hogwarts fino a poco fa… Ricordo che stavo sostenendo Potter nella lotta contro il Signore Oscuro e poi… ho sentito le forze abbandonarmi lentamente e ho sentito la mia magia avvolgere il ragazzo e dopo più nulla… )). Mentre era totalmente avvinghiato da un piccolo e petulante Draco Malfoy che non faceva altro che strizzarlo come un orsacchiotto, intravide la figura regale e leggiadra di Narcissa Black in Malfoy che si avvicinava.

“Narcissa?! Anche tu? Io vi ho visti morire… entrambi” disse con tristezza mentre si rimetteva in piedi.

“Infatti hai ragione Severus.”

“Ma allora significa che anche io? Lo sapevo che Potter sarebbe stata la mia morte alla fine! L’ho sempre detto a quel vecchio pazzo Albus!” ringhiò infastidito.

La donna sorrise e poi mettendogli una mano sul braccio aggiunse “Severus, volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per Draco, sono in debito con te”

L’uomo strinse i pugni e sibilò “Narcissa sei ammattita o cosa? Di cosa dovresti mai ringraziarmi, siamo tutti morti ho fallito! E poi di grazia potresti dirmi perché tuo figlio ha l’aspetto di un marmocchio di quanto 5 anni? E perché siamo a Spinner’s End?”

“Zio SEV ne ho sei non cinque!! Non vedi come sono alto!” sentenziò incrociando le braccia al petto il biondino fingendosi offeso.

“Per quanto riguarda Draco, ha pensato che non ti saresti arrabbiato troppo con lui se ti fosse venuto incontro assumendo questa forma” e ridacchiò guardando l’espressione accigliata del pozionista. Dopo essersi ricomposta riprese a parlare “Sai abbiamo visto cosa è successo dopo che ti la lasciato. Era un po’ preoccupato per la tua reazione… e poi credo si senta meno in imbarazzo a dimostrarti il suo affetto in questo modo, sai aveva molti rimpianti sul vostro rapporto. Per quanto riguarda il paesaggio credo dipenda solo da te, noi ad esempio ci siamo ritrovati nei giardini di Malfoy Manor.”

“Mamma avevi promesso di non dirglielo!!” urlò la piccola peste arrossendo e abbassando lo sguardo preoccupato. L’uomo allora si inginocchiò afferrò il bambino per le spalle e lo fissò dritto in quegli occhi argentei “Draco, tutto questo non è necessario. Non sono arrabbiato… Anche se non avresti dovuto uscire dal castello, se solo mi avessi ubbidito forse…” Poi sospirò “Ornai quel che è fatto è fatto…” Poi indurì la sua espressione “Immagino che se posso riprodurre l’intera Spinner’s End, non ho dubbi che troverò un modo per far apparire un laboratorio e di conseguenza una pila infinita di calderoni da grattare… tutti per te.”

“Zio Sev odio grattare i calderoni! Non lo farò! Sei davvero un pipistrello antipatico, proprio come dicono i Grifondoro!!” sentenziò con strafottenza.
Il pozionista allora lo voltò di lato e gli diede un sonoro sculaccione e poi sibilò “Non usare quel tono con me… sei già abbastanza nei guai moccioso insolente!”

“Ahi …” bofonchiò il bambino mettendosi le mani sul di dietro, poi scrutò il suo padrino ringraziando Salar e tutti gli altri fondatori di essersela cavata con così poco prese tutto il suo coraggio e aggiunse “Non è stata colpa mia... Io-io… è accaduto tutto così in fretta ad Hogwarts. Non credevo che… non sapevo cosa sarebbe successo… Avevo paura colpissi per sbaglio mia madre… Io non volevo… scusa” borbottò il bambino piagnucolando e poi gli saltò al collo. Severus lo strinse forte a se accarezzandogli i capelli e poi sussurrò al suo orecchio “Lo so Draco… lo so”

Narcissa si avvicinò ai due maghi “Vieni Draco ora che hai parlato e salutato il tuo padrino, possiamo andare” e allungò una mano verso il piccolo Serpeverde.

“Andare? Andare dove mamma? Io non voglio andare via!!”

“Lo sai che non possiamo restare oltre” rispose serenamente la donna

“Uffa… E va bene però non è giusto!” guardò ancora una volta in quegli occhi scuri e penetranti e bisbigliò con un filo di voce “Ti voglio tanto bene Zio Sev” e poi gli schioccò un bacio sulla guancia e infine corse verso sua madre imbarazzato. ((L’ho fatto e non mi ha maledetto … e non si è nemmeno arrabbiato … mamma aveva ragione)).

Severus accennò un sorriso pensando alle buffonate infantili del suo figlioccio e poi si rivolse a sua madre “Narcissa ma dove andate? Vengo con voi”

“No Severus non puoi”

“Scusami?”

“Devi fare altre cose prima di andare … beh anche se non ho idea di dove siamo diretti” ridacchiò la bionda

“Cose quali cose? Di grazia potresti essere un po’ più specifica?“

“Sono spiacente ma non so dirti altro, so solo che devi restare. Ora scusami ma dobbiamo proprio andare”. Così prese il piccolo Draco e iniziò a camminare nella stessa direzione dalla quale erano arrivati. Man mano che si allontanavano da lui osservò il suo figlioccio tornare al suo aspetto normale, lo vide voltarsi un ultima volta per salutarlo con la mano per poi sparire entrambi un attimo dopo.

Severus si ritrovò in quell’illusione di Spinner’s End nuovamente da solo. ((Dannazione sono morto e anche qui che ho degli obblighi verso qualcuno. Questa è la mia maledizione e a quanto sembra è eterna… speravo terminasse con la mia morte… Sembra che per i malvagi non ci sia un attimo di pace nemmeno nell’aldilà… Uhmmm a giudicare dall’illogicità della cosa azzarderei l’ipotesi che questa faccenda è gestita da un Grifondoro… fidati di loro per creare il caos ovunque)). Si appoggiò al tronco del salice e pizzicandosi il naso e osservò il placido scorrere del fiume ((Ho l’orribile sensazione che ci sia lo zampino di Albus dietro tutto questo… se è così mi sentirà sa perfettamente quanto detesto gli indovinelli e sono sicuro che è proprio questo il motivo per cui lo sta facendo!)). Nonostante i suoi pensieri, desiderava moltissimo rivedere il suo mentore anche se non lo avrebbe mai ammesso davanti al vecchio mago. Poi all’improvviso sentì un frusciare furtivo dietro le sue spalle, si voltò fulmineo con la bacchetta stretta saldamente tra le mani dato che non aveva idea di cosa aspettarsi e quando vide la figura che aveva davanti il suo cuore si fermò, le sue gambe ebbero un cedimento e la bacchetta gli sfuggì dalla mano.

“Ciao Severus”

Il pozionista aprì la bocca per rispondere ma non riuscì ad emettere nessun suono, per quanto ci avesse provato anche solo respirare era quasi impossibile. ((Non può e-essere…)). Vide la figura di fronte a lui raccogliere la bacchetta per porgergliela. “Tieni, mettila via qui non ti servirà dato che anche quella è un tua illusione, la tua bacchetta è rimasta al castello. Sai è da molto tempo che aspettavo questo momento”

Severus con la mano tremante afferrò l’estremità del manico della stecca cercando di non sfiorare le candide dita della donna che aveva di fronte, mentre continuava a fissarla sconcertato infine riuscì a mormorare con un filo di voce “Li-Lily”

“Proprio così, iniziavo a temere che non mi avessi riconosciuta” rispose corrucciata.

In tutti quegli anni non era trascorso un solo giorno in cui non aveva desiderato con tutto se stesso di poterla rivedere ancora una volta, per parlarle, per spiegarle, per chiederle perdono per i suoi crimini, ed ora eccola lì in tutto il suo splendore, con i suoi capelli rossi come il fuoco leggermente mossi dalla leggera brezza che rendeva l’aria frizzantina, i suoi occhi smeraldini brillavano come gemme di rara bellezza, quanto aveva sognato di potersi perdere nel suo sguardo. Era turbato, profondamente turbato, nella sua tormentata e breve vita aveva visto e affrontato cose terribili senza mai tirarsi indietro davanti a niente e a nessuno, ma dinnanzi a lei non aveva il coraggio di dire o fare assolutamente nulla.

Con un semplice gesto della mano Lily fece apparire una panchina di legno bianco “Vieni sediamoci ci sono alcune cose che vorrei chiarire con te, non ti porterò via molto tempo”

Al suono di quelle parole l’uomo si irrigidì, abbassò lo sguardo e infine annuì ((Eccoci dunque ci siamo. Dopo 17 anni la donna che ho sempre … amato, sta per rinfacciarmi: tutto il suo rancore, la sua rabbia, il suo disgusto… Me lo merito, a causa mia quell’idiota di suo marito è morto e anche lei è rimasta uccisa nel tentativo di salvare il suo unico figlio. Un ragazzo innocente che a causa delle mie azioni abominevoli ha avuto una vita difficile, che è stato privato dell’amore della sua famiglia, che per giunta ho tormentato e disprezzato crudelmente per anni)). Il cuore gli batteva talmente forte che ringraziava Merlino di essere già morto altrimenti gli sarebbe esploso nel petto, sapeva di meritarsi ogni orribile parola che Lilly stava per riversargli addosso e avrebbe ascoltato in silenzio ogni singola accusa ogni singola offesa, e infine con il cuore e l’anima ridotta a brandelli si sarebbe scusato sperando di ricevere un perdono che non sarebbe mai arrivato, rendendolo dannato e disperato in eterno.

Tutti e due infine presero posto sulla panchina, la donna si voltò verso di lui e guardandolo con tristezza dritto negli occhi disse “Mi dispiace Severus… mi dispiace profondamente di non essere stata una buona amica per te, per non averti capito e aiutato nel momento in cui avevi più bisogno di me… Se lo avessi fatto forse molte cose potevano essere evitate … potrai mai perdonarmi?”

Severus rimase impietrito si era aspettato di tutto dalla rossa ma di certo non le parole di sostegno, e di scuse perfino che aveva appena ascoltato “Lily, ma cosa dici? Tu non devi scusarti!… Sono io che …. IO che devo implorare il tuo perdono… per quello che sono… per tutte le azioni indegne e spregevoli che ho commesso… per il male che ho fatto a te e a tuo figlio… Lily … perdonami”

“Severus … in tutti questi anni ho visto quello che è successo, quello che hai fatto… e”

Le emozioni che sentiva dentro erano ormai incontenibili, così si inginocchiò davanti alla donna che amava più della sua stessa vita e con le lacrime agli occhi disse “Perdonami Lily… per tutto. Per averti chiamato in quella maniera ignobile al nostro quinto anno… io mi sentivo umiliato e ferito, non volevo prendermela con te… Sai che ho sempre avuto un pessimo carattere, e poca familiarità con la gestione delle emozioni. Perdonami per aver ucciso te e … parte della tua famiglia, per aver trattato in maniera orribile tuo figlio… se solo potessi tornare indietro… Ogni giorno… ogni singolo e infernale giorno… ho desiderato di essere morto io al tuo posto… Ti prego Lily… ti prego perdonami anche se non lo merito.”

Severus Piton il più brillante maestro di pozioni d’Europa, ex Mangiamorte, uno dei migliori occlumanti al mondo, ex spia, temuto e odiato insegnate e a sua insaputa uno degli eroi del mondo magico era ai piedi della sua Lily che implorava il suo perdono. Lei allora gli prese delicatamente il viso tra le mani, sapendo perfettamente che detestava essere toccato senza preavviso e con troppa foga e gli sussurrò “Smettila di dire stupidaggini, non sei stato tu ad uccidere me o James. Si è vero, hai fatto degli errori ma eri solo un ragazzo, un ragazzo con una vita dura e difficile alle spalle che non poteva contare sull’appoggio e sull’amore di nessuno … e io… io lo sapevo e nonostante tutto ti ho allontanato da me. Sapevo che eri affascinato dalla magia Oscura, ti ho visto cambiare poco alla volta ma invece di tenderti la mano…  io ti ho lasciato andare Sev e ho pesato che fossi malvagio, che tu fossi ormai senza speranza, come tutti gli altri… non avrei dovuto dubitare di te… perdonami. Ho visto tutto quello che hai fatto in questi anni, ogni singolo giorno… Hai rinunciato ad avere una vita tua perché pensavi di non meritarla, tutt’ora pensi di essere una persona indegna agli occhi del mondo ma non è così. Sev, hai sofferto e ti sei tormentato oltre ogni limite umano per la mia morte, sai a volte ero convinta che il profondo dolore che sentivi ti avrebbe distrutto prima o poi ma per fortuna non è successo grazie ad Albus … Ma ora basta Severus… è tutto finito… devi smetterla. Tu sei una persona meravigliosa e io non ho nulla da perdonarti, ma se per te è così importante e ci tieni davvero a sentirti dire queste parole allora ascoltami bene: io Lily Evans ti perdono completamente a patto che tu perdoni me” e poi si avvicinò a lui e lo abbracciò dolcemente e con le lacrime agli occhi e bisbigliò al suo orecchio “Sei sempre stato il mio migliore amico Sev … mi sei mancato tanto in questi anni”.

Severus la strinse a sua volta e con la voce roca bisbigliò “Grazie … grazie le per le tue parole… Lils, non sai quanto contano per me” ((Ti amo Lily… Ti amo profondamente e ti amerò sempre)). Rimasero li abbracciati a lungo senza bisogno di aggiungere altro. Era tutto perfetto il rumore di sottofondo del fiume, il profumo dei fiori di campo, il dolce calore del sole e l’enorme senso si sollievo e tepore che riempiva il suo cuore, non si era sentito così felice dal giorno in cui la piccola Lily aveva accettato di essere sua amica. La donna infine si ricompose e disse sorridendo “Mi sento meglio e tu?”

“Anche io” e ricambiò il gesto ((Avevo dimenticato quanto era bello e luminoso il suo sorriso… vorrei che questi momenti non finissero mai))

“Che ne dici Sev hai voglia di fare una passeggiata? Sai mi sono mancate le nostre chiacchierate lungo il lago nero”

“Certamente Lily” poi le porse il braccio come un vero galantuomo e lei lo afferrò ridendo “Come mai tanta gentilezza Signor Capo casa Serpeverde? Non sono anche io una testa di legno Grifontonta? Non è così che ci chiami quando sei solo con le tue serpi?”

Severus arrossì leggermente, poi di schiarì la voce e cercando di darsi un tono rispose “Ecco io… quanto hai visto da questo posto? A proposito dove ci troviamo di preciso?”

“Non cercare di cambiare argomento con me non attacca… Ho visto tutto Sev! Sei stato tremendo a volte con quei poveri ragazzi!” disse portandosi le mani ai fianchi in una perfetta imitazione di Molly Weasley.

“Era per la copertura!”

“Severus Piton non fare il furbo con me… Ti conosco bene e so quando mi stai raccontando una frottola! E questa è enorme!”

Piton alzò un sopracciglio e le diede uno dei suoi sguardi accigliati che in genere gli garantiva la fine di una conversazione scomoda perfino con Albus Silente nei giorni in cui era fortunato. ((Pensavo fosse una mia prerogativa… non sua))

“Non alzare il sopracciglio con me… mio caro” poi scoppiò a ridere “Non sei cambiato, lo facevi anche quando eri un ragazzino l’ho sempre trovato…buffo”.

“Buffo?... Non è il modo in cui mi definiscono generalmente sai?! I miei studenti scapperebbero a gambe levate”

“Ahh si giusto che paura Signor…aspetta come ti chiamano gli amici di Harry….ah si Malvagio Pipistrello dei sotterranei …” Detto da Lily con quell’espressione e quel tono suonava davvero buffo e così tutti e due risero e continuarono a passeggiare parlando di un infinità di argomenti, compreso il trattamento che Piton aveva riservato ad Harry. La donna gli disse che aveva compreso le sue motivazioni anche se non aveva trovato giusto il suo comportamento e infine lo aveva rassicurato che dati gli ultimi sviluppi lo aveva già perdonato. “Sev il mio tempo è quasi scaduto ma c’è ancora una cosa da sistemare… voglio che mi prometti che ascolterai, e che farai del tuo meglio per non arrabbiarti”

Severus si accigliò istantaneamente “Una cosa?”

“Promettimelo Sev” le sussurrò dolcemente

((Ahhh come posso negarle qualcosa: è così bella, così dolce…quanto mi sei mancata Lils… spero di non pentirmene)) “D’accordo”

“Grazie, è davvero importante …” poi voltandosi urlò “Potete venire avanti adesso”

Un attimo dopo da dietro una siepe che Piton era certo fosse comparsa dal nulla, si avvicinarono niente meno che i Malandrini quasi al completo. Un ringhiò sommesso uscì dalle sue labbra ((NO…non loro tre di tutte le persone sgradevoli che potevo incontrare… Non ho nessuna intenzione di tollerare la loro presenza nemmeno per un minuto… non dovevi Lily… come hai potuto dopo i bei momenti che abbiamo passato insieme… loro rovineranno tutto come sempre)). Così infuriato si scostò bruscamente dalla rossa e si voltò per andarsene, non volendo ripetere l’errore fatto in gioventù dicendole magari qualcosa di sconveniente. Lei però gli afferrò prontamente il braccio “Mi hai fatto una promessa e so che non ti tirerai indietro… rimani, per favore, per me” e rimase a fissarlo intensamente con quegli occhi smeraldini pieni di aspettativa.

“Sentite andiamocene…  non vuole vederci, meglio così in fondo no? Lasciamo le cose come stanno” ringhiò Sirius Black nell’orecchio di James Potter.

“Felpato avevi promesso… sai quanto è importante” disse severamente Remus.

“Sei sempre il solito guastafeste Lunastorta! Per me non è importante anzi non mi importa un fico secco di Mocc…”

“Sirius Orion Black finisci quella frase e te la vedrai anche con me!” sibilò Lily infuriata

“Ehi calmati Lily…va bene non ti agitare” sputò Black e poi bofonchiò qualcosa sulle rosse dal carattere infernale.

Severus aveva i pugni stretti e un’espressione dura, ma poi sentì la mano di Lily sul suo braccio sinistro “Sev, ti prego ascoltali, non te ne pentirai… ti fidi di me?”. Contemporaneamente James Potter fece un passo avanti e con lo sguardo serio disse “Voglio ringraziarti per aver protetto mio figlio. Sono in debito con te Piton”

“Non l’ho fatto di certo per te Potter… non mi devi niente” sibilò freddamente il pozionista ((Non hai idea di quanto vorrei schiantarti in questo momento… o forse… potrei darti anche un bel pungo in faccia alla maniera babbana… ma non lo farò per Lily… solo per il rispetto che nutro per lei)).

“Ecco lo avevo detto che è rimasto lo stesso unto bast..”

“Felpato basta! Tocca a te muoviti!” ringhiò Lupin spingendolo in avanti.

“Cosa? Io non gli devo niente!” sputò Sirius guardando di traverso il suo amico.

“Certo che devi…ha salvato Harry un mucchio di volte e tu lo sai… avanti” lo esortò il lupo.

Piton allora sibilò “Non ho idea del perché siete qui… e non mi interessa, perché qualunque cosa vi aspettate… non succederà!” ((Se vuoi tre sperate di ricevere delle scuse di qualsiasi tipo da parte mia, potete morire un altro milione di volte mentre aspettate, perché non succederà mai)).

Remus si avvicinò all’uomo “Non ci aspettiamo niente Severus, vogliamo solo ringraziarti di cuore per aver aiutato Harry, per averlo protetto in tutti questi anni nonostante i tuoi sentimenti per James. Volgiamo inoltre farti le nostre più sincere scuse per come ti abbiamo trattato in passato da ragazzi…tutti e tre”

“Sev dicono sul serio… anche Sirius” disse Lily sperando di vedere un cambiamento nell’amico ritrovato.

Lui le riservò uno dei suoi sguardi duri e freddi che avrebbero fatto gemere perfino i Mangiamorte più  temerari “Cosa ti aspetti che faccia? Che gli stringa la mano e poi vada in qualche dannato pub a bere un whisky incendiario con loro? Non hai idea di quanto li detesto… loro mi hanno umiliato…mi hanno tormentato per anni senza motivo… Io non sono un uomo buono Lily… ne uno che perdona” ringhiò cupamente.

“Invece lo sei, più di quanto immagini… altrimenti mio figlio Harry non terrebbe tanto a te” Lei lo fissò in quegli occhi color ossidiana e aggiunse “Ti prego… lascia andare tutto quel rancore, ti sentirai meglio… credimi”.

A quel James fece un passo avanti “Ho visto come hai trattato mio figlio Piton. Non condivido del tutto i pensieri di mia moglie, lei ha giustificato completamente tuo comportamento ma io non l’ho fatto. Sei stato un vero idiota in passato proprio come lo sono stato io da ragazzo. Tuttavia negli ultimi due anni, grazie nientemeno che al tuo figlioccio le cose sono cambiate tra te ed Harry, sono cambiate a tal punto che in questo preciso istante mio figlio si sta disperando per la tua morte. Si hai sentito bene, il mio unico e adorato figlio Harry James Potter sta piangendo la morte della mia ex nemesi e il suo dolore è talmente grande da essere insopportabile da vedere per me… proprio come lo è stato per la morte di Sirius o Remus. Pensi che sia una cosa facile da accettare vedere mio figlio che si dispera per te? Beh non lo è, affatto... Non avrei mai immaginato di vedere un Potter e un Piton provare qualcosa di diverso da odio o rancore eppure è successo… Sono consapevole che il risultato di tutto questa spiacevole situazione è per lo più colpa mia e mi scuso per questo, sinceramente. Spero che tu comprenda che non è stata una passeggiata per me dirti queste parole, esattamente quanto lo sarebbe per te compiere un gesto simile, ma voglio che tu sappia che se potessi tornare indietro… cercherei di comportarmi in maniera più civile nei tuoi confronti”
Severus ascoltò in silenzio le parole dell’uomo che aveva odiato quanto il Signore Oscuro, continuava a non piacergli, ma le sue parole erano sensate e sincere “Tu continui a non piacermi Potter… e se stai chiedendo il mio perdono puoi scordartelo, perché non lo avrai mai, voglio che questo sia chiaro. Ma apprezzo il gesto e questo è tutto. Per quanto riguarda tuo figlio ho fatto quello che ho promesso a due persone per la quale ho sempre nutrito un profondo rispetto, e cioè Albus e Lily. Non dipingermi come quello che non sono…  sai perfettamente che se fosse stato solo figlio tuo… le cose sarebbero andate in maniera molto diversa”

Sirius che aveva ascoltato il commovente discorso del suo amico stanco della situazione spostò Remus in parte e ringhiò “Piton vuoi piantarla? Abbiamo visto tutti come lo hai protetto, guidato, spronato e confortato. Per l’amor di Merlino lo hai perfino abbracciato e che cavolo! Riesci ad essere onesto con te stesso almeno per due minuti? Forse non ti hanno informato che da qui possiamo ascoltare anche i tuoi pensieri e sentire le tue emozioni, e grazie a Lily non abbiamo potuto evitarlo. Quindi smettila di dire idiozie sappiamo che ti sei affezionato ad Harry e che gli vuoi bene, e lo accettiamo… o meglio James e Remus lo fanno, specialmente dopo che Lily ci ha riempito la testa di chiacchiere su quanto tu sia cambiato.”

“Sirius un po’ di tatto! Lo sai che ha dei problemi con la sua privacy! Te la ricordi la storia del pensatoio vero?” urlò Lily

“Voi- voi avete… avete sentito i miei pensieri e le mie…”  ringhiò furioso l’uomo.

“Sev calmati, in questo posto è del tutto normale. Noi non possiamo evitarlo quando osserviamo le persone che ci stanno più a cuore, vieni ti faccio vedere se vuoi” così la rossa passò la mano sulla superficie dell’acqua, si creò un piccolo vortice che rivelò delle immagini. “Guarda funziona circa come un pensatoio, solo che puoi guardarlo a distanza proprio da qui”

L’uomo guardò incuriosito l’immagine che si stava materializzando nel centro del vortice e man mano che si ampliava riconobbe il ragazzo d’oro e Minerva, lui la stava spostando bruscamente e poi si era aggrappato con foga al suo torace.
“Nooo Piton… non puoi farmi questo! Avevi detto che non sarebbe successo! Me lo hai promesso!”((Ti prego dì qualcosa … qualunque cosa… dimmi che sono una testa di legno… Piton avanti… Sai ho detto a tutti che eri Alexander, non puoi andartene senza farmi una delle tue orribili e interminabili ramanzine!)) Ma vedendo che nessun suono usciva dalle sue labbra livide si aggrappò al mantello del suo ex odiato professore e sussurrò “ La mia risposta è si, voglio un futuro libero per tutti… anche per te.”

Quelle poche parole gli provocarono una fitta dolorosa al cuore, i pensieri e le emozioni del ragazzo erano così intensi, in quel momento si rese conto di quanto Harry gli voleva bene. ((Merlino… non avrei mai immaginato che provasse una cosa simile nei miei confronti, sapevo che si era affezionato… ma non credevo a tal punto…)). Distolse lo sguardo incapace di continuare ad osservare il ragazzo struggersi per lui e poi sibilò freddamente “Perché mi hai mostrato proprio questo momento tra tanti Lily? ((Che senso ha adesso? Vederlo in quello stato e non poter fare nulla… non mi piace devo ammetterlo.))

“Perché tu hai la possibilità di tornare indietro se lo desideri Severus” rispose Remus gentilmente

“Ma di che diavolo parli Lupin? Sono morto proprio come voi…”

“E’ vero Sev sei morto, ma puoi tornare indietro se vuoi… Non so come sia possibile o il perché, ma sta di fatto che è così” rispose Lily con un velo di tristezza sul volto pensando a quanto avrebbe desiderato un opportunità simile.

L’uomo osservò il suo protetto che continuava a fissare il suo corpo con lo sguardo infelice mentre seguiva la barella che lo stava trasportando in infermeria. “Lily, perché proprio io?”.

La donna stava scuotendo la testa, quando alle spalle di Severus si sentì una voce gentile “Forse posso rispondere io alla tua domanda ragazzo mio.”

“A-Albus!” sibilò Piton voltandosi di scatto.

“Sono felice di rivederti Severus… Come stai?”

“Che razza di domanda è! Sono morto Albus, ecco come sto!” rispose stizzito incrociando le braccia al petto.

Silente sorrise sapendo che nonostante i sentimenti di Severus verso il ragazzo fossero profondamente cambiati, non avrebbe mai parlato di una cosa così seria ed importante davanti ai Malandrini “Se non vi dispiace miei cari ragazzi, vorrei parlare con Severus in privato per qualche minuto” disse il vecchio mago rivolgendoli ai quattro Grifondoro che annuirono e si allontanarono lasciandogli la privacy richiesta.

Adesso che era solo e senza fastidiose presenze ad importunarlo, il pozionista si avvicinò al suo mentore i suoi occhi neri scintillarono di felicità inespressa gli era mancato enormemente. “Dunque Albus vuoi spiegarmi o… devo tirare ad indovinare?”

L’uomo ridacchiò “Vedo che il tuo nuovo status, non ti ha cambiato di una virgola… sempre così impaziente…” poi vedendo lo sguardo omicida che Piton gli stava riservando si schiarì la gola e iniziò a parlare “Dunque per rispondere alla tua domanda… credo sia il risultato casuale di una serie di fortuiti eventi… ma ovviamente la mia è solo un ipotesi priva di un reale fondamento…”

Il pozionista alzo un sopracciglio “Albus onestamente quando le tue così dette ipotesi si sono rivelate inesatte? Avanti basta con i giri di parole sputa il rospo… so che conosci il motivo esatto per cui tutto questo è successo e voglio saperlo adesso!”

“Bene, credo che sia in parte un effetto collaterale della maledizione Combinatum… Come ben sai quella magia era quasi inscindibile eppure si è spezzata non appena tu ed Harry avete stretto il patto di sangue… Ecco sai … se devo essere del tutto onesto con te… beh sai… quando l’ho proposto non pensavo che avrebbe avuto il minimo affetto sulla maledizione, in realtà quell’atto doveva spingervi a legarvi volontariamente, in modo da gettare le basi per costruire successivamente un rapporto solido, di affetto sincero e duraturo necessario per adempiere alla profezia. La combinazione di questi due eventi ha lasciato uno strascico di quell’ antica magia in entrambi e il fatto che tu lo abbia rinnovato poco prima della tua morte ha fatto il resto.”

“Ma questo è … assurdo? Io sono morto… e nessun legame per quanto potente mi farà tornare indietro.”

“Ahhh ma è proprio questo il fascino della magia… puoi studiarla e praticarla per una vita intera, ma a volte opera in maniera del tutto incomprensibile e misteriosa regalandoci delle straordinarie ed inaspettate sorprese.”

“Albus!” ringhiò il mago vestito di nero, impaziente di sentire il resto della sua fantasiosa spiegazione.

“Ricordati che saresti dovuto morire anche due anni fa la notte di Halloween, ma il legame ti ha protetto. In questo preciso istante infatti il tuo cuore sta ancora battendo, in maniera quasi impercettibile certamente ma comunque sufficiente a tenerti in vita almeno per il momento. Ecco perché sei l’unico ad avere questa irripetibile possibilità. Ma il tuo corpo è molto debilitato e sta per cedere, ti rimane poco tempo per decidere cosa fare Severus…”

“Albus nessuno che condivideva anche una sola goccia del sangue di Potter poteva sopravvivere a quella pozione... Ho fatto in modo che il sangue del ragazzo reagisse chimicamente e magicamente come un acido potentissimo. Questo significa che anche in un corpo ospite e in una percentuale infinitesimale avrebbe aggredito e distrutto ogni singola goccia di sangue ostile…  Ecco come ho distrutto l’Horcrux e come è stato sconfitto in realtà l’Oscuro, la maledizione con cui è stato colpito dal ragazzo ha solo accelerato il processo … Quello che dici non ha senso…Il suo sangue ha divorato il mio… lasciandomi praticamente esangue… ”

“Oh molto ingegnoso ragazzo mio… davvero ingegnoso…ma hai tralasciato un dettaglio importante anzi fondamentale…  Il sangue di Harry che è dentro di te a differenza di quello che era dentro di Tom, porta anche una magia di amore molto antica ed estremamente potente che ha bisogno di essere alimentata e sostenuta immediatamente… diciamo pure che in questo momento il suo sangue è un po’ come te… sta lottando da entrambe la parti. Se questa volta sarà lui a rinnovare il patto con te, la magia sarà in grado di annullare il processo di distruzione che è ancora in atto, e l’assunzione di diverse pozioni rimpolpasangue faranno il resto”

L’uomo guardò il suo mentore con un sopracciglio alzato…”Non so se … non voglio farlo Albus…”

((Possibile che devi sempre scegliere la via più dura ragazzo mio…e sia, sappi che non esiterò un solo istante… Harry ha bisogno di te e tu di lui… )). Silente allora si avvicinò al mago più giovane e gli mise una mano sulla spalla per incoraggiarlo e con semplice un gesto dell’altra fece comparire nuovamente alle sue spalle un immagine di Harry che era rannicchiato sulle scale del castello a fissare il vuoto, i suoi splendidi occhi smeraldini del tutto spenti e il suo giovane viso pieno di dolore. “Avrà bisogno di qualcuno che possa aiutarlo a superare tutto questo Severus… e ha bisogno di una persona forte come te. Guardalo sta soffrendo enormemente: per Remus, per Ninfaora, per Percy Weasley, per tutte le persone che sono morte in quella battaglia e per te ragazzo mio, soprattutto per te” e poi fece segno ai quattro Grifondoro di avvicinarsi in modo da poterli coinvolgere nella conversazione, sapendo perfettamente che l’unica che poteva convincere in tempi brevi Severus era Lily Evans.

“Dannati Grifondoro emotivi!!! Non sono la persona adatta per una cosa simile e tu lo sai! Cosa ti aspetti ancora da me?”

“Ci aspettiamo che muovi il culo e che vai ad aiutare il mio figlioccio come hai promesso Piton!” urlò Sirius

“Black tappati quella boccaccia, non sono affari tuoi cagnaccio rognoso!”

“Certo che lo sono! E’ del mio figlioccio che stiamo parlando! Chiunque di noi non avrebbe esitato un solo istante …ma tu …tu devi sempre fare il bastardo fino alla fine vero Mocciosus?”

“Sirius per favore … non è così che lo convincerai” disse Lupin trattenendo l’amico per un braccio poi si rivolse al mago vestito di nero “Pensaci bene Severus… tu non hai idea di come stava quando era convinto che lo avessi tradito… Vuoi davvero costringerlo di nuovo a quell’inferno sapendo che potevi evitarlo?”

((Dannazione!… e se torno e le cose non funzionano? Sono sicuro che gli Weasley si prenderanno cura di lui… )). Lily allora si avvicinò al pozionista lo guardò intensamente “Severus non voglio forzarti in alcun modo, e sappi che accetterò di buon grado la tua scelta qualunque essa sia. Però voglio farti una domanda, cosa ti turba veramente? Sai già che Harry ti vuole bene e tu ne vuoi a lui, non devi fare nulla di diverso da quello che hai fatto fino ad oggi e cioè proteggerlo e guidarlo… Mio figlio non si aspetta nulla da te”

“Severus ragazzo mio non c’è più tempo, devi decidere adesso” lo incalzò il vecchio mago.

Severus lanciò un ultimo sguardo all’immagine di Harry, poi guardò Lily ed Albus e infine disse “Va bene, lo farò”

“Eccellente! Eccellente!” disse battendo le mani “Molto bene mi servirà l’aiuto di tutti quanti voi… Presto formate un cerchio, e tu Severus mettiti nel mezzo. Ora dirò una formula che ti rimanderà nel tuo corpo… non appena ti sarai svegliato chiedi delle pozioni rimpolpasangue e poi devi stringere nuovamente il legame con Harry … Se siamo tutti pronti possiamo cominciare”

“Albus solo un attimo” disse la rossa, poi si avvicinò nuovamente al suo amico “Sev, quando sarà arrivato veramente il tuo momento tra molti anzi moltissimi anni, mi troverai qui ad aspettarti... Sappi che veglierò sempre su di te e su mio figlio… “ poi gli prese il viso tra le mani e gli diede un delicato bacio sulla fronte e infine bisbigliò “Grazie per quello che stai facendo e dì al mio Harry che gli voglio bene… E Sev fammi un enorme favore, smettila di chiamarlo Potter, lui lo detesta… e non piace nemmeno a me”

Lui alzò un sopracciglio “Va bene, ma non ti aspettare che lo coccoli e lo vizi, non è il mio stile”

Lei sorrise gli sorrise “Lo so, e va bene così Sev… Solo aprigli il tuo cuore come hai fatto con me, lui non commetterà il mio stesso errore”

L’uomo annuì, poi la rossa riprese il suo posto e il rito ebbe inizio “Prendetevi per mano… concentratevi solo su Severus e ripetete tutti dopo di me: Grazie al potere del sangue ritorno nuovamente al mio presente… Con la forza del padre e l’amore della madre, con il supporto e il consenso di coloro che sono presenti, lascio ciò che è stato per fare ritorno a ciò che sarà… Corpo mente e spirito ancora un volta un tutt’uno… “ a quel punto cinque raggi dorati che partivano dalle mani congiunte di Silente, Lily e i tre malandrini raggiunsero e avvolsero Piton.

Gli occhi di Silente scintillarono e guardando l’uomo un ultima volta disse “Buona fortuna ragazzo mio, non avere rimpianti per coloro che restano quì… sarò sempre accanto a te e ad Harry… ci rivedremo quando sarà il momento."

A quel punto la magia iniziò a vorticare stringendosi sempre di più intorno al pozionista, rendendo la sua figura sempre più brillante fino a farlo risplendere talmente tanto da farlo sembrare un piccolo sole.

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Harry era seduto sulla scala nell’atrio tra l’enorme quantità di macerie, era lì da solo a fissare il nulla. ((Merlino finalmente è finita, ma a che prezzo? Quante persone hanno perso la loro vita… persone innocenti che non avevano nulla a che fare con questa guerra… E guarda il castello… alcune zone sono state totalmente distrutte anche la torre di Grifondoro… ci vorranno mesi di rimetterlo a posto, spero tanto che la Mc Grannit riesca a sistemare questo pasticcio… anche se non sarà più lo stesso... “ Harry pensò al dormitorio che lo aveva ospitato per sette anni, gli si stringeva il cuore consapevole del fatto che era stato spazzato via “Anche se lo ricostruiscono…non sarà mai come prima… molte cose sono andate perdute e non potranno mai essere rimpiazzate…” gli venne subito in mente il grande palo centrale in legno, quello vicino alla grande stufa del loro dormitorio. Alla fine di ogni anno scolastico tutti gli studenti intagliavano il loro nome a memoria del loro passaggio, e spesso lui e tutti i suoi amici avevano inventato storie divertenti sui nomi di coloro che li avevano preceduti “Non ci sarà più alcun segno del passaggio delle persone che lo hanno abitato prima di noi… che tristezza… e poi senza Silente… Non tornerò il prossimo anno… forse dovrei prendere il Mago in un'altra scuola? No non potrei…)). Il moro era talmente immerso nei suoi pensieri da non rendersi conto della presenza di Hermione, che si era seduta accanto a lui da almeno un paio di minuti “Harry dovresti andare a farti dare un occhiata da Madama Chips” disse osservando le varie contusione e tagli che aveva sul volto.

“Sto bene Mione non serve, ci sono altri che ne hanno più bisogno di me”

“Senti allora perché non vieni con me nell’aula di pozioni? Madama Chips mi ha chiesto se potevo dare una mano a preparare delle pozioni per aiutare i feriti”
Il moro la guardò in cagnesco “Assolutamente NO!” ((Quello è proprio l’ultimo posto in cui vorrei andare))

“Harry non puoi restartene qui a fissare il nulla per tutto il giorno!” ((Oh Harry so che sei a terra lo siamo tutti…))

“Senti Mione senza offesa ma perché non vai a torturare qualcun altro? A proposito di questo dov’è Ron?”

“Con la sua famiglia… Sai per Percy. Sono stata con lui tutto il tempo ma mi sembrava giusto lasciarlo un po’ da solo con la sua famiglia… è un momento difficile per tutti loro, perché nonostante quello che ha fatto era comunque un fratello e un figlio per loro”

“Oddio non ho fatto le mie condoglianze a nessuno di loro!! Sono un pessimo amico…” sospirò atterrito.

“Harry loro capiranno sanno che sei sconvolto per Remus e il professor Piton, e sanno quanto ci tieni a tutti quanti loro… a proposito devo dirti una cosa…”

“Cosa?”

“Non so se qualcuno te lo ha detto… ecco…ma nemmeno Malfoy ce l’ha fatta… mi dispiace. Madama Chips ha detto che è stato il Professor Piton a portarlo in infermeria... e che era … sconvolto”

“Non eravamo amici Hermione… o almeno non… sai non so cosa eravamo di preciso… mi dispiace però… E mi dispiace ancora di più che Piton lo abbia visto, lui gli voleva molto bene... Ora scusami ma non ho più voglia di parlare… vado a fare due passi” stava per alzarsi quando sentì una mano stringerlo.

“Harry aspetta la Mc Grannit mi ha dato questa… credo dovresti tenerla tu” e la riccia gli porse una bacchetta nera color ebano.

Il moro la prese tra le mani un po’ esitante e sussurrò “Grazie… ma non voglio tenerla… credo sia giusto che una bacchetta resti con il suo proprietario… anche dopo che è…”

“Vuoi che la porti io in infermeria?”

“No… è compito mio… almeno questo glielo devo… e grazie” rispose con una profonda tristezza e si avviò verso l’ala adibita ad l’infermeria.

Ora che la battaglia era terminata i feriti più gravi erano stati spostati al San Mungo, mentre coloro che avevano ricevuto delle ferite superficiali erano tutti concentrati in una zona a sinistra della sala grande. Dalla parte opposta in una consistente zona delimitata da alcuni separè bianchi, erano deposti i corpi di coloro che non ce l’avevano fatta. Con il cuore in gola e le lacrime agli occhi stava per dirigersi in quella area quando sentì delle urla.
“O per l’amor di Merlino… se provi ad alzarti di nuovo ti incollo il sedere a quel letto mi hai sentito!! E non fare quell’espressione con me…sei quasi morto!! ”

Harry fece un piccolo sorriso chiedendosi a quale povero studente fosse riservato un tono così aspro. ((Madama Chips è davvero arrabbiata… non lo invidio… forse è un primino…)), e poi rimase impietrito dopo aver ascoltato involontariamente la risposta.

“Poppy dannazione!! Ti ho detto che devo trovarlo subito!! … Ho bisogno di lui, adesso!… Albus ha detto… Oh Lascia stare donna, non capiresti… devo andare a cercarlo!”

“Non osare mettere un solo piede giù da quel letto Severus Piton… o giuro che te ne pentirai! Minerva e gli altri si stanno occupando di cercare Potter proprio come hai ordinato.”

((Allora non sono impazzito… è davvero la sua voce…)) Il moro si avvicinò all’area dei feriti con le gambe che gli tremavano scostò la tenda lentamente e vide un Severus Piton pallido come la morte, accigliato con le braccia incrociate e con lo sguardo omicida che fissava la medi-strega.
“Pi-Piton?!... allora… non sei…” riuscì a balbettare con gli occhi lucidi.

L’uomo si voltò “Eloquente come sempre Potter… mi sembra alquanto ovvio direi”

Harry fece un enorme sorriso ((Non cambierà mai…)) e poi si avvicinò al letto dell’uomo “Ho una cosa che le appartiene professore... ero venuto a posta per… restituirle questa”. La sua intenzione era di porgere la bacchetta al pozionista e poi chiedere spiegazioni su cosa era accaduto, ma invece quando si ritrovò abbastanza vicino si lanciò addosso all’uomo abbracciandolo.

“Potter?!...” sibilò sbuffando Piton, ma non aggiunse altro. Immediatamente gli sovvennero le immagini del ragazzo che si struggeva per la morte di Lupin e ancor di più per la sua. Così lentamente e in maniera non poco impacciata ricambiò il gesto. ((Dannati Grifondoro emotivi… perché devono capitare tutti a me))

“Io… io sono …” singhiozzò il moro.

“Potter… “((no .. non Potter ho premesso a Lily… che lo avrei…)) “Harry…. so che sei sconvolto… ma dobbiamo fare una cosa insieme, adesso… a meno che non desideri sbarazzarti di me in maniera definitiva”

Il Grifondoro alzò di scatto la testa e lo fissò con la bocca aperta e l’espressione da pesce lesso. ((Pi-Piton mi ha chiamato… Ha-Harry? NO …. Di certo ho sentito male… Perché non può…  non può essere!!))

“Merlino mi stai ascoltando? Chiudi quella bocca marmocchio o ci entreranno le mosche!” ((Salazar dammi l forza di non maledirlo… ogni tre secondi))

“SI…si…io ho ascoltato…va bene. Ma che dobbiamo fare?” chiess stralunato.

“Dobbiamo rinnovare il patto di sangue se sei d’accordo… questo annullerà la pozione che è ancora nel mio sistema... altrimenti morirò dissanguato per la seconda volta nello stesso giorno”

“Questo è quello che le ha fatto quella pozione?” chiese incredulo il ragazzo

“Non c’è tempo per le spiegazioni ora, dobbiamo farlo subito… Le numerose pozioni che Poppy mi somministrato non sono sufficienti a tenermi in vita”
Allora Harry sfilò immediatamente la bacchetta dalla sua veste e porse il braccio al pozionista.

“No non con la tua, Silente ha detto che deve essere fatto con la bacchetta di sambuco”

“Si-Silente? Ha visto Silente?”

In quello entrò una Minerva Mc Grannit tutta trafelata… “Mi dispiace non sono riuscita a trovarlo… Ahhh ma sei qui Sig. Potter”

“Si professoressa”

“Minerva ci serviranno due testimoni e un cerimoniere… Chiama Poppy e Filius, poi vi spiegherò”

Severus diede poche e semplici istruzioni su come doveva svolgersi il rito, così Vituois prese il posto del cerimoniere mentre le due donne si misero a fianco del ragazzo sopravvissuto, Piton afferrò il braccio del Grifondoro e disse “Sei pronto?”

“Si signore”

“Molto bene allora iniziamo” sentenziò il piccolo insegnante di Incentesimi e con un colpo di bacchetta fece apparire lo stesso bacile di pietra che era stato usato in precedenza da Silente. “Sig. Potter mettiti di fronte a Severus, Poppy accanto a lui e Minerva con il ragazzo… “poi fissando la medi-strega chiese “Hai la pozione?”

“Certamente l’ho presa io stessa dai rifornimenti di Severus” Poi guardò il Grifondoro “Per favore porgimi un dito, ho bisogno di fare un piccolo taglio” e con un coltellino d’oro fece un piccola incisione sul pollice di Harry e poi versò alcune gocce del suo sangue nel liquido ambrato ripetendo la stessa operazione con il pozionista.

“Con questo rito ripristiniamo e radichiamo il tuo corpo, la tua anima, e il tuo spirito attraverso il vincolo di sangue: un sangue donato con amore, un sangue che è simbolo di vita…” si avvicinò a Minerva che teneva in mano la fiala, la colpì per tre volte sul bordo e subito dopo una luce candida e brillante la avvolse, poi Vitious cantilenò una nenia in latino e così anche il contenuto dell’ampolla iniziò a brillare intensamente “Puoi berla adesso Severus…” Il pozionista senza la minima esitazione prese la fiala e ne ingerì il contenuto. Solo pochi istanti dopo, il suo volto riprese il suo solito colorito pallido ma non più malaticcio ed emaciato. Il resto della cerimonia si svolse all’incirca come quella di due anni prima, le uniche due differenze consistevano nelle persone che ne presero parte, e nei due fasci di luce che circondavano Harry e Severus che stavolta erano molto più brillanti e intense della volta precedente. “… Con l’acqua che dà la vita e con il fuoco che la sigilla, io Filis Vitious come cerimoniere, dichiaro riuscito e concluso il rituale” Poi con un incantesimo versò sulle loro mani ancora unite, prima dell’acqua e poi le fece passare attraverso una tiepida fiamma. Dopo di che lentamente i fasci di luce che attorniavano Harry e Piton si dissolsero.

“Bene allora credo che possiamo andare.... qualcuno qui deve riposare” e ridacchiò lanciando uno sguardo divertito in direzione di Piton. “Non appena ti sarai rimesso Severus voglio che mi racconti tutto nei minimi dettagli” disse severamente la Mc Grannit e infine tutti lasciarono l’infermeria.

Le settimane successive furono impegnative per tutti, l’intero mondo magico doveva fare i conti con quello che era successo, inizialmente ci furono momenti di grande disperazione, momenti molto tristi di saluto e cordoglio per le persone cadute, sostituite in seguito dalla voglia di ricominciare, di ricostruire ciò che era stato distrutto. E infine momenti di gioia per la caduta del signore Oscuro con i relativi festeggiamenti.
Severus aveva raccontato a grandi linee a Minerva ciò che era successo mentre era “quasi morto”, tralasciando tutte la parti che riteneva private. Aveva fatto lo stesso con Harry aggiungendo al racconto che aveva parlato con sua madre e perfino con quegli idioti di suo padre e degli altri due malandrini.
Il castello era ormai quasi del tutto disabitato, infatti tutte le famiglie che avevano ancora una casa vi avevano fatto ritorno e nel giro di qualche giorno anche tutti gli attuali occupanti avrebbero dovuto allontanarsi. Harry era molto infastidito su questo argomento perché non aveva la minima idea di cosa avrebbe fatto. Era seduto a fare colazione.

“Harry sei qui, ti stavo cercando…”

“Ciao Mione, come mai?”

“Gli Weasley stanno per fare ritorno alla Tana, sai Ron ha detto che è proprio come prima solo più nuova” disse raggiante

“Davvero? Sono contento che Kingsley abbia fatto questo per loro. Sarà un grande Ministro”

“Lo penso anche io. Senti sei sicuro che non vuoi andare con loro? Ron ci spera ancora”

“Sono sicuro Mione. Ma verrò a trovarvi spesso lo prometto”

“Io ancora non capisco perché hai rifiutato. Lo sai che ti amano come un figlio e per Ron e gli altri sei come un fratello… beh fatta eccezione per Ginny” ridacchiò allusiva la riccia

Il moro arrossì leggermente “Lo so… ma non sono pronto per stare in una casa piena di persone … ”

“Ma dove andrai Harry? Non puoi restare qui per sempre!!”

“Troverò un posto non preoccuparti. Appena mi sarò sistemato vi mando un gufo, promesso”

In quello si sentì un frusciare di vesti “Sig. Potter, la aspetto nel mio ufficio tra 5 minuti”

Harry quasi saltò per lo spavento “Melino che paura! Possibile che deve sempre arrivare in questo modo!!”

“Modera il tono marmocchio irrispettoso e non tardare” sibilò l’uomo che poi sparì in un turbinio di vesti nere.

Hermione ridacchiò “Ancora non ti chiama Harry in pubblico vero?”

“SI… In pubblico si ostina a trattarmi ancora come Potter… Quell’uomo è impossibile!!” sbuffò e poi si diresse nei sotterranei.
Severus aveva parlato molte volete sia con Minerva che con il quadro di Silente. Con l’anno nuovo avrebbe ripreso il suo ruolo di insegnate ad Hogwarts e sarebbe stato nominato vice preside. Ma non era quello l’argomento che lo turbava… ed era sempre lo stesso da circa diciassette anni, un dannato Grifondoro combina guai di nome Harry Potter. Sentì bussare e sospirando rispose “Entra”

 

“Professore voleva vedermi?” chiese preoccupato il moro. Ma Piton non era alla sua sotita scrivania ma bensì seduto su una delle due comode poltrone create per l’occasione.

 

“Siediti” ordinò l’uomo. “Dunque è giunta alla mia attenzione l’inquietante notizia che ad oggi non hai ancora la minima idea di dove andare a vivere. Come ben sai tra due giorni il castello dovrà essere totalmente restaurato e nessuno vi potrà soggiornare, non sono ammesse eccezioni… nemmeno per te, il grande eroe del mondo magico”

 

“Uhmmm la vuole smettere di chiamarmi così! E poi non sono il solo EROE a quanto mi risulta” sbottò il ragazzo.

 

Severus fece una faccia disgustata all’accenno delle sua definizione di EROE, infatti i giornali lo avevano descritto praticamente come un cavaliere dall’armatura scintillante che aveva sacrificato se stesso per il bene dell’intero mondo magico. ((Dannato Marmocchio è colpa tua e di quel vecchio pazzo di Silente, quegli idioti hanno osato etichettarmi praticamente come … come una testa di legno Grifondoro con il cuore molle di un Tassorosso!!! … Ahhhh ma aspetta che le lezioni riprendano… toglierò ogni singolo punto alla vostra casa… solo per il gusto di farlo… Oh si, e lo farò con estrema gioia)). Poi con tono serio riprese a parlare “Modera il tono… è la seconda volta che te lo ripeto oggi…” poi dopo avergli scagliato un occhiataccia aggiunse “Dunque dove pensi di andare?”

 

“Ancora non lo so” rispose atterrito il moro ((Davvero non lo so… ho molte proprietà a mio nome, case appartenute ai Potter… e alla famiglia Black… ma … Vorrei … forse potrei acquistare una casa nelle Londra babbana… no che non posso per loro sono ancora minirenne… ))

 

“Perché non sei andato dagli Weasley? Arthur e Molly ne sarebbero stati molto felici”

 

“C’è troppa gente in quella casa… e io… ho bisogno dei miei spazi…“

 

((Posso comprenderti quello che hai vissuto non è facile da accettare… allora credo che non ho scelta. Spero non la prenda troppo male, non ho voglia di sorbirmi una scenata)). “Bene visto che come al solito ti sei dimostrato del tutto incapace di usare quella tua testa di legno… deciderò per te Harry. Verrai con me a Devil’s Peack” sentenziò tranquillamente

 

“Come scusi?” chiese incredulo il ragazzo ((Piton mi sta chiedendo di andare con lui? Beh a modo suo certo… in realtà me lo ha ordinato credo… Poteva farlo in modo più gentile però? Ma perché lo avrà fatto? Per Godric non proverà mica pena per me? No non Piton… Forse il solito senso di colpa verso mia madre?.... Possibile…))

 

Severus stava osservando attentamente il ragazzo era ovvio che si stava torturando nel ricercare una spiegazione che giustificasse la sua richiesta…(( Beh non posso dargli torto… ma perché deve rendere tutto sempre così dannatamente complicato!! Potter sarà la mi mia morte … di nuovo)) “Non continuare a rimuginare… Ti ho fatto una domanda semplice Harry, e ad una richiesta simile ci sono solo due possibili risposte. Una affermativa che comporta la preparazione dei tuoi bagagli e una negativa che non sono disposto ad accettare. Ti ricordo che ho promesso a tua madre e… ad altri di occuparmi di te, quindi il risultato sarà lo stesso, con l’unica differenza che se non ti muovi ad andare a preparare il tuo dannato baule immediatamente sarai un marmocchio molto molto dispiaciuto ” ringhiò l’uomo

 

“Io… non voglio obbligarla” sussurrò il moro con lo sguardo rivolto a terra. ((A dire il vero mi piacerebbe vivere li adoravo quel posto… e Piton… nelle ultime settimane… Ho passato un sacco di tempo con lui, non è così male… anzi mi piacerebbe molto, solo voglio che si senta in dovere di prendermi... Mi piacerebbe davvero … e poi sa tante cose su mia madre che vorrei mi raccontasse..))

 

Piton allora si alzò e si avvicinò al Grifondoro e gli mise una mano sulla spalla “Non è un obbligo Harry… desidero che tu venga con me a Devil’s Peack”

Harry alzò il volto e fissò quegli occhi neri, era sincero. Piton davvero voleva che andasse con lui… così fece un enorme sorriso e disse in tono beffardo “E’ sicuro?… Un Piton e un Potter sotto lo stesso tetto? Non si è mai sentito prima… non finiremo per ucciderci a vicenda?”

Severus sospirò e alzando gli occhi al cielo rispose “Se non ci è riuscito nemmeno il signore Oscuro forse c’è una speranza che a settembre saremo ancora vivi entrambi”

 

 

 

Angolino dello scribacchino - Parte due –

SCHERZETTO!!!  Non ve la siete presa vero? (Avete richiamato i Mangiamorte vero? Altrimenti non posso scrivere i due capitoli bonus… da morta!)

Non mi dite che avete pensato sul serio che io Pitoniana convinta fino al midollo avessi ucciso SEVERUS ???

NOOO veramente? (lo dice con lo stesso andazzo di Lucius Malfoy al ministero) … Beh Se lo avete fatto mi ritengo ufficialmente offesa… Se lo avete creduto possibile anche per un solo minuscolo istante...  siete delle vere teste di legno Grifondoro!! (senza offesa per i Grifoni ovviamente... ).

Però devo dire che sono stata un vera serpe con i fiocchi… e che ci ho messo tutto il mio impegno per farvelo credere fino alla fine… ma questo era il colpo di scena nel colpo di scena… preparato dall’inizio quando ho stabilito la profezia.

Mi dispiace moltissimo… specialmente per aver distrutto le vostre fragili speranze nelle risposte alle recensioni confermando a tutti che Sev era morto e stra-morto… è stata dura ve lo dico… volevo spifferare tutto mettendo un annuncio per farvi smettere di disperarvi... mi sono sentita pure un po’ in colpa leggendo alcune frasi…

Le cito perché meritano, sono in ordine di arrivo e ho tralasciato le minacce e le maledizioni ovviamente.

Tonk98: Lady V....non puó essere morto davvero... Dai è una presa in giro. Non ci voglio credere...avevi detto... Tu... Mi ci hai fatto credere fino alla fine. Ho saltato per tutto il letto mentre leggevo, emozionata, tifando per Severus, imprecando contro Potter e la sua deficienza in Occlumanzia. Certa che non sarebbe morto... E poi...BUM! Fulminata alla fine. Ti prego dimmi che non è morto davvero. (scusa non potevo e non volevo… hi hi hi)

Valiance: Bhe spero di leggere presto la seconda parte in cui Severus ritorna in vita... O comunque sopravvive. Non posso pensare altrimenti mi metto a piangere da qui al giorno del giudizio. (beh in estate però rischiavi la disidratazione… )

Queen of Snape and Joker: Finalmente la fine! Che tristezza, Sevvy l'imbattibile è caduto in battaglia (con tanto di faccina che piange… )

Alle prime tre me la ridevo sotto i baffi pensando ((E vaiiii ci sono cascati più o meno tutti…hanno delle speranze ma ora con le risposte finisco di convincerli))…e così ho fatto, anche se devo dire la verità mi dispiaceva un po’…

Giulia 40174 : (Ahh lei è stata una delle mie preferite ha cercato un altro approccio e ha tentato perfino di farmi cambiare idea e posso assicurarvi che se veramente avevo deciso di far morire Sev nessuno ci sarebbe riuscito… )

Lacrime...allora però la speranza è l'ultima a morire!

Analizziamo la profezia... Dice che ci sarà un sacrificio di un traditore, ma perché non può essere Draco il traditore? Insomma prima stava dalla parte di Voldemort per rendere orgoglioso suo padre e poi ha "tradito" i mangiamorte ed è passato alla luce!

Sev può essere solo svenuto vero?! Spero di si...però le tue note dicono il contrario...quindi mi rassegno. :(a

 

Poi ho letto quella di LittleRedYueliang: Harry, piccolo Harry, sappi che non sei l'unico a piangere per lui, oltre alla McGranitt, ci siamo anche noi, che leggiamo la tua storia, siamo al tuo fianco anche se non ci vedi. (Ho pianto io qui dannazione non era previsto e che cavolo!!!)

 

Poi la mia diabolica Beta Cherlotte mi ha retto il giorco pubblicando una recensione… leggetevela è da morire dal ridere… per fortuna era dalla mia parte… perché sennò avrei sospettato che era la responsabile di due strani tizi che fanno la ronda intorno a casa mia… sospetto siano i famosi sicari… RICHIAMTELI!!!

 

Misaki90: un capitolo bellissimo.. spettacolare! Ti giuro mi hai fatto emozionare...ma adesso ti prego: perche' devi far morire il mio Severus??? No no non puoi farlo! (Anche il tuo è un approccio singolare hai tentato di lusingarmi per convincermi a cambiare il finale?)

MissGold _394: Si ci sono rimasta male per la morte di Severus, ma almeno come hai fatto notate tu e` morto amato da tutti e come eroe indiscusso (premetto che prima mi sono beccata della cattivona… ma me lo meritavo…scusa…)

 

Spero non ve la prendiate per la pubblicazione dei commenti, era per ridere con voi… se volete basta che me lo dite li tolgo…

 

Bene spero vi sia piaciuto il finale a me tantissimo scriverlo è stato un piacere…  Immagino che capiate il motivo per cui l’ho diviso…ero tentata di postarlo tutto insieme… ma non ho resistito… scusate il mio cuore di Serpe non ha potuto…

Se lo analizzate bene sia Harry che Severus hanno perso una parte di se stessi in questa avventura… la famosa profezia era valida per entrambi…

Le due anime innocenti erano (Edwige e Thor) agli occhi sia di Sev che di Harry.

La perdita di un amico Remus per Harry e Lucius per Sev (perché sono stati amici un tempo)

La sconfitta di un nemico Bellatrix per entrambi.

Il sacrificio di un traditore Sev per Harry e Draco per Sev. (avevi ragione Giulia)…

Inoltre sia harry che Sev hanno perso una perte di se stessi... harry l'Horcrux e Sev il suo grande senso di colpa nei confornti di Lily, Draco ed Albus.

Ora vi lascio…

So che ci sono moltissime persone che stanno leggendo la storia… almeno una recensione finale la volete lasciare!!!

Dopo tutto sto lavorone me la merito NO??

Bene vi saluto tutti…

Un mega abbraccio

Lady V

PS Ricordate che ci sono ancora i due Bonus….

































































 
  1.  

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Capitolo 30
*** Il Pipistrello dei sotterranei e il Ragazzo che ha sconfitto il Signore Oscuro ***


Angolino dello scribacchino Parte 1

Ciao a tutti,
questo è il primo dei due capitoli bonus che vi ho promesso (per risarcirvi dei colpi al cuore che vi ho fatto prendere negli ultimi 3 capitoli). Lo dedico a Snivellusfan una ragazza che come tutti noi adora Severus (e Draco scusa… mi farò perdonare per la sua morte… in un'altra storia). Lei ha fatto qualcosa per me di molto importante, ha recensito quasi tutti i capitoli della Maledizione, quasi tutti del primo finale e tutti senza nessuna eccezione i capitoli di Tra Ombra e Luce. Ho apprezzato talmente tanto la cosa, soprattutto visto che le altre due erano terminate (e quasi nessun lettore lo fa), che volevo fare io qualcosa per lei, così le ho chiesto cosa le sarebbe piaciuto leggere e lei mi ha risposto …” mah nulla in particolare degli scorci della loro vita insieme…”  e così ho deciso di regalare non solo a lei ma a tutti voi questo capitolo.
Un Kiss
Lady V
 
 
30 Il pipistrello dei sotterranei e il ragazzo che ha sconfitto il Signore Oscuro.

30 maggio 1998

I due giorni erano passati, tutta la famiglia Weasley era tornata alla Tana il giorno precedente con Hermione al seguito. Anche gli altri superstiti avevano trovato una sistemazione adeguata alle loro esigenze; dunque, a parte la Mc Grannit e la squadra di maghi che avrebbe ricostruito la scuola non c’era rimasto più nessuno. Anche il magico duo era pronto alla partenza, o almeno uno dei due maghi lo era. Severus Piton infatti era nell’atrio che aspettava con impazienza il suo protetto. ((Vorrei davvero sapere che diavolo sta facendo!! Possibile che nonostante mi sia raccomandato più volte di non tardare… Quel ragazzo non ascolta mai… Siamo alle solite, dannato Grifondoro!!)). Dopo altri quindici minuti il pozionista era ormai sull’orlo di una crisi di nervi, stava per andare a cercare il marmocchio per poi maledirlo, quando vide il ragazzo sopravvissuto all’Oscuro Signore che presto sarebbe morto per mano sua corrergli incontro. “Eccomi professore, mi dispiace: sono andato alla torre, beh sarebbe meglio dire a quello che ne rimane e cioè… niente. Volevo recuperare alcune delle mie cose, ma purtroppo è andato tutto distrutto” sussurrò il moro pensando con tristezza alla sua Firebolt e all’album dei suoi genitori.

Severus socchiuse gli occhi e poi sibilò “Potter, per quanto la comprensione di alcuni testi ti sia decisamente oscura, mi risulta che sei perfettamente in grado di leggere o sbaglio?”

“Certo che so leggere!” sbuffò risentito il moro.

“Spero allora che tu abbia una ottima ragione per essere andato alla torre, dato che ai piedi della scale c’è un chiaro avvertimento che dichiara l’inagibilità della zona, con tanto di dicitura che è altamente pericoloso” ringhiò l’uomo.

“Oh giusto… qu-quello” balbettò indietreggiando il ragazzo ((Merlino, è già incavolato alle dieci della mattina)).

“Sì, proprio quello… Perché sei andato lì?!” urlò l’uomo infuriato. ((Perché deve sempre andare in cerca di guai?))

“Ecco, c’erano le cose dei miei genitori… Speravo di recuperarle” rispose con espressione da cane bastonato.

Severus fece un passo avanti, lo afferrò per il colletto e ringhiò “Se ti fossi preso la briga di informarmi, ti avrei riferito che tutte le tue cose sono al sicuro a Devil’s Peack da prima della battaglia finale. Ho chiesto io stesso a quel tuo elfo squinternato di portarcele!”

Harry lo fissò a bocca aperta per lo stupore e poi bofonchiò “Davvero? Poteva dirmelo però!” ((Certo che con Piton non sai mai cosa aspettarti… Ha fatto portare le mie cose... ancora prima… Ma perché deve sempre essere così scorbutico anche quando fa un cosa bella per qualcuno?)).

Mentre Severus gli stava lanciando l’ennesimo sguardo truce si avvicinò la preside tutta indaffarata “Oh Severus, Harry! Vedo che finalmente siete in partenza… Passate una buona estate; scrivetemi ogni tanto… Ci rivediamo a settembre”.

“Allora a settembre, Minerva” ringhiò il pozionista, poi afferrò una fiala vuota e sibilando l’incantesimo attivò la passaporta e infine aggiunse “Tra un minuto sarà attiva, muoviti Potter!”

“Passi una buona estate professoressa, ci rivediamo a settembre … o almeno spero” ripose sorridendo. Poi si portò al fianco del suo mentore.

Dopo aver sentito quella orribile sensazione familiare di strappo dietro l’ombelico, Harry si ritrovò nel familiare salotto di Devil’s Peack. Investito da un enorme senso di nausea barcollò leggermente, ma prima che potesse perdere l’equilibrio Severus lo afferrò saldamente. “Possibile che dopo tutto questo tempo ancora non ti sei abituato alle forme di trasferimento magico, Potter?”.

“Detesto le passaporte… E comunque non aveva detto che mi avrebbe chiamato Harry? Non mi piace che continui a chiamarmi Potter” rispose il Grifondoro ancora con lo stomaco sottosopra.

“Andiamo, dobbiamo sistemarci e poi dobbiamo fare un discorsetto… un lungo discorsetto”.

Il ragazzo d’oro deglutì e annuì aspettandosi il peggio ((Merlino! siamo appena arrivati e ho già fatto qualcosa che lo ha irritato? Forse ho fatto un errore: venire qui con lui)) pensò mentre si mordeva il labbro inferiore. Invece con sua grande sorpresa l’uomo gli chiese in quale camera voleva sistemarsi, ed Harry rispose che avrebbe occupato quella che aveva scelto l’estate precedente: era proprio di fronte a quella di Piton.

“Molto bene allora; disfa i tuoi bagagli, e se vuoi fare delle personalizzazioni agli arredi sentiti libero di assecondare i tuoi gusti… Basta che restino limitati alla tua camera… Non voglio vedere colori Grifondoro in giro per la nostra casa”.

((Nostra?! Ha detto nostra…)) “Ehmm, grazie professore, ma va bene così. In realtà il mio colore preferito è il blu, ecco perché ho scelto questa stanza…”

“Molto bene allora. Ci vediamo in salotto tra un'oretta”.

Harry aprì la finestra di legno chiaro, fece un lungo respiro: amava moltissimo il rumore delle onde che si infrangevano sulla scogliera e l’odore di salsedine che circondava tutta la zona. ((Adoro questo posto… spero davvero che le cose tra noi funzionino… )).



25 agosto 1998

L’estate era quasi terminata, la vita a Devil's Peack era tranquilla; beh, per quanto possa essere tranquilla una casa dove convivono Harry Potter e Severus Piton.

“Potter, vieni giù immediatamente!” urlò Severus dal piano di sotto.

“Che c’è?! Perché stai urlando in quella maniera? Non ho fatto niente, e non chiamarmi Potter!” rispose esasperato il ragazzo d’oro. ((Detesto quando lo fa…))

“Quella tua dannatissima scopa, è sempre in mezzo ai piedi! C’è un apposita rimessa, quante volte te lo devo dire di non lasciare in giro le cose!” ringhiò l’uomo inferocito.

Solo allora il ragazzo notò del liquido verdastro sparso a terra e delle fiale rotte, dunque abbassò lo sguardo e sussurrò “Ehm scusa… Vado subito a metterla via” poi afferrò la Firebolt e la portò nella rimessa. Rientrando vide che il pasticcio era già stato ripulito e non era un buon segno.

“Forza, adesso vieni in laboratorio con me, preparerai la pozione che è appena andata sprecata a causa del tuo disordine” sentenziò il mago vestito di nero.

“Devo proprio Severus? Per favore…” gemette il moro al suono di quelle parole. “Dai, lavo i piatti senza magia per una settimana… Due?… No?! Ok, allora sistemo l’orto delle piante medicinali?” ((No, non sembra soddisfatto della proposta… La sua vena pulsa ancora in maniera troppo evidente… Non va affatto bene)) “Oh, ohhh ci sono! Ti pulisco tutto il laboratorio da cima a fondo… Per favore, tutto… ma non la pozione” lo supplicò Harry con tanto di mani giunte sopra la testa. Non ci fu nessuna risposta a parte un'occhiata a dir poco omicida del pozionista, che fu più che sufficiente a farlo schizzare nei sotterranei di corsa senza aggiungere una sola altra parola.

La convivenza con l’uomo era andata in linea di massima sempre abbastanza bene, certo Piton era sempre molto severo e burbero ed Harry un combina guai impulsivo, ma ora avevano un grado di familiarità tale che entrambi non avevano più nessun problema a darsi del tu e a chiamarsi per nome. Sì, perché per chissà quale intervento divino, forse quello di Merlino in persona, Piton aveva concesso ad Harry di usare il suo nome di battesimo, beh a parte quando litigavano e succedeva spesso. I due maghi avevano passato molto tempo insieme, avevano parlato del passato e dei loro progetti per il futuro, avevano passeggiato sulla scogliera, cosa che amavano molto, avevano giocato a scacchi, perfino cucinato; insomma, agli occhi di un osservatore qualunque Harry e Severus potevano apparire quasi come padre e figlio… Ricordatevi che ho detto quasi. Eh sì, perché quando si parlava di studio e soprattutto di pozioni era tutta un'altra storia, infatti il pozionista aveva informato il ragazzo d’oro che essendo ufficialmente il suo pupillo ormai si aspettava che ottenesse i voti migliori in tutte le materie compresa la sua una volta ripresa la scuola. E come tutti ben sappiamo soddisfare gli standard dell’uomo era quasi impossibile. Che speranza poteva avere Harry James Potter se nemmeno la sua migliore amica Hermione so-tutto-io Granger non era riuscita in tale proposito? Questa era una delle cose che turbava di più il ragazzo sopravvissuto.

Una volta scese le scale Severus trovò Harry vicino al bancone con l’aria afflitta. “Era la tua pozione sonno senza sogni… Prendi gli ingredienti e inizia a prepararla immediatamente” sibilò con freddezza.

Il moro sospirò “Va bene, però… Però potresti essere più comprensivo oggi, non l’ho fatto apposta!”

Piton alzò gli occhi al cielo ((Ma perché tutti i Grifondoro devono essere delle regine del dramma… quando siamo qui parla come se dovessi cruciarlo ogni due secondi)). “Dipende tutto dal risultato che otterrai Harry…” e poi si sistemò in un angolo del bancone con piuma e pergamena per finire di redigere i nuovi programmi delle lezioni per l’anno a venire.

Harry iniziò la distillazione ma dopo solo venti minuti la pozione era un poltiglia putrescente e disgustosa color salvia.

“Come è possibile che nonostante tutte le lezioni che ti ho dato… riesci a combinare ancora tali disastri? Perfino Paciock avrebbe fatto un pasticcio meno orribile!” sibilò l’uomo puntando il dito verso il Grifondoro.

“Scusa” bofonchiò Harry. “Pulisco subito”. Prese il calderone e si diresse al lavandino.

L’uomo osservò il ragazzo: non era nel suo carattere essere così arrendevole, e poi erano diversi giorni che si comportava in maniera strana. Se ne stava sempre per conto suo imbronciato, non aveva toccato la sua scopa da almeno una settimana, mangiava poco e dormiva ancora meno; era chiaro che qualcosa lo turbava. Ricordava i primi giorni quando aveva gli incubi del Signore Oscuro, dormiva pochissimo, ma non voleva parlare di quello che gli stava succedendo per paura di essere un peso. Alla fine Severus lo aveva messo alle strette e aveva scoperto che il moro aveva degli incubi terrificanti dove riviveva i momenti peggiori vissuti durante la battaglia finale. Così ne avevano parlato per settimane e dopo avergli somministrato con regolarità un formula modificata appositamente di pozione sonno senza sogni, tutto si era risolto per il meglio. Certo Harry aveva ancora gli incubi a volte, ma quando si svegliava nel cuore della notte tutto sudato in preda al terrore c’era sempre il suo mentore accanto a lui con un aria rassicurante e con una fiala in mano pronta all’occorrenza.

“Sputa il rospo”.

Harry si voltò “Come scusa?”

“Harry, non fare il finto tonto, so che c’è qualcosa che ti turba! Vuoi parlarmene o devo entrare in quella tua testaccia vuota?” ringhiò l’uomo vestito di nero.

Il Grifondoro sapeva che era una minaccia a vuoto, Piton l’aveva usata moltissime volte ma non l’aveva mai attuata, ad ogni modo preferiva non metterlo alla prova quel giorno sembrava già abbastanza infuriato “Sono solo un po’ preoccupato” bisbigliò il ragazzo.

Severus alzò un sopracciglio “Questo mi sembra ovvio. Elabora… dettagliatamente”

“Per il ritorno a scuola… Ci sono tanti ricordi… brutti ricordi”.

Piton si pizzicò il naso, fissò il ragazzo: non era tutto, avevano già discusso della cosa in più di un’occasione. “Sai che se la cosa ti creerà problemi troveremo una soluzione insieme… Ma non è solo per questo; c’è dell’altro, non è così?”

Harry si guardò le scarpe ((Come glielo dico? Semplicemente non posso… Riderebbe di me… Beh a dire il vero non lo ha mai fatto… Mi ha sempre aiutato in questi mesi, ma questo è diverso…)).

“Potter…” lo esortò.

“Si … ecco… c’è, ma è una cosa, ma è… stupida” rispose mordendosi il labbro inferiore con forza.

“Anche se fosse, ti sta turbando e il risultato è che non sei concentrato e non fai che combinare guai in giro per la casa… Forza, usa un po’ di quel coraggio di cui vi vantate tanto voi Grifondoro”.

“Io… e se le cose… voglio dire… una volta tornati a scuola… noi…” sospirò esasperato ((Oh per Godric… ecco forse stavolta era davvero meglio che usasse la Legilimanzia… è difficile da dire…ed è anche imbarazzante!!)).

Piton alzò un sopracciglio. “Eloquente come sempre… Ritenta e stavolta cerca almeno di formulare delle frasi di senso compiuto”.

Il ragazzo allora fece un respiro profondo e poi tutto d’un fiato disse “Noncambierannolecosetranoi quandosaremoascuolavero?”

“È questa la cosa che ti preoccupa da giorni?” domandò incredulo l’uomo. ((Merlino mi salvi… Ma come può pensare una cosa simile?)).

Harry annuì imbarazzato ((Non avrei dovuto dirglielo, penserà che mi sto comportando come un ragazzino insicuro…)).

“Vieni, andiamo sulla veranda”.

Una volta usciti all’esterno della casa i due maghi raggiunsero quel piccolo scorcio di mondo in grado di placare l’animo di entrambi. Presero posto sulle due poltroncine in vimini, e poi rimasero alcuni minuti in silenzio a fissare l’infrangersi delle onde sul crinale opposto.

“Harry, abbiamo parlato molto di questo argomento durante l’estate… Quando ti ho detto che potevi venire da me per qualsiasi cosa, non mi riferivo solo quando siamo qui a casa. Quando torneremo al castello nulla cambierà tra di noi. Dubiti forse della mia parola?”

“No!! “ si affrettò a rispondere. “E’ solo che tu sei il direttore della casa Serpeverde, e io sono un Grifondoro… E lo sanno tutti che i Grifondoro non ti piacciono … anzi, siamo onesti: tu ci odi… e poi devi badare ai tuoi Serpenti... Ci vedremo solo durante le lezioni, e io faccio schifo in pozioni”.

Severus ghignò divertito “Hai ragione rimarrai sempre una testa di legno Grifondoro e probabilmente grazie alle tue stupidaggini toglierò un mucchio di punti alla tua Casa, ma questo non è compatibile con il prendere un tè insieme alla sera mentre mi racconti come è andata la tua giornata, sempre se lo desideri…”

Il moro lo fissò accigliato e sbuffando rispose “Certo che lo è! Sarà orribile… Ci vedremo poco e tu sarai sempre arrabbiato con me”.

“Se vuoi passare più tempo con me, Signor Potter, posso sempre assegnarti qualche detenzione extra… ma dubito che sarà necessario conoscendoti” lo sbeffeggiò il pozionista.

“Beh, se devi assegnarmi delle detenzioni preferisco guadagnarmele allora, Professore… Magari facendo un giretto nelle cucine per sgaffignare una torta… o così per prendere un po’ d’aria fresca” ghignò beffardo il moro con un’espressione molto più serena.

“A giocare con il fuoco prima o poi ci si scotta marmocchio sfacciato! E se ti becco a gironzolare per il castello di notte, sarai un Grifondoro molto dispiaciuto.” sibilò l’uomo sogghignando tra sé e sé felice di aver dissipato i dubbi del ragazzo.


10 ottobre 1998

“Oh dai … per le mutande di Merlino!! Io sono stufo di stare qui, lavoriamo su questo saggio da ore!” piagnucolò il rosso.

“E nonostante tutto non hai ancora finito Ronald!!” lo riprese la riccia.

“Ho bisogno di una pausa! Harry, sei con me vero?” 

“Ron… Domani abbiamo il primo test di pozioni… non so se hai capito bene, ho detto Pozioni!!” rispose ansioso il moro passandosi una mano tra i capelli.

“Lo so… lo hai detto almeno venti volte, solo oggi… Ma che ci importa? Piton lo sa che siamo due schiappe in pozioni!”. 

Harry sbuffò. “Lo so anche io, ed è proprio per questo che sto cercando di studiare… Lui si aspetta che prenda una E. Ron, una E ti rendi conto?!” urlò mentre si grattava la testa con la piuma.

“Oh, ma è impossibile e tu lo sai… Proprio come lo so io… Dai, prendiamoci una pausa, ci aiuterà a concentrarci meglio quando torniamo… Magari andiamo un'oretta al campo di Quidditch… Poi riprendiamo. Promesso”

“Assolutamente no, Ronald! Se hai deciso di fare il solito lavativo non coinvolgere Harry!”

Il rosso allora ringhiò irritato “Mione, sei felice vero? Tu e il pipistrello ce l’avete fatta alla fine, lo avete trasformato in un secchione… Io rivoglio il mio vecchio amico… quello che se ne infischiava dei compiti e dei voti in pozioni, quello che sgattaiolava fuori dal dormitorio in piena notte!”

“RON, se non prendo una E, posso scordarmi di giocare la prossima partita con i Corvonero…” rispose irritato.

“Piton lo fa apposta per non farti giocare, sa che fallirai. Così i suoi Serpeverde saranno avvantaggiati!”. Non vedendo nessuna reazione particolare alle sue parole aggiunse “Fa come vuoi, io vado. Divertitevi!” ringhiò mentre si allontanava.

“Non te la prendere, gli passerà” dichiarò la Grifondoro.

“Io non lo capisco… Sa come stanno le cose… In fondo questo è il nostro primo anno normale ad Hogwarts. Nessuno che tenta di uccidermi, niente visioni di quel pazzo di Voldemort; l’unica cosa di cui devo preoccuparmi è di non far infuriare Piton… Perché se la prende tanto?”

((Uomini! Non capiscono davvero niente… Sono proprio ottusi a volte)) “Harry, Ron è geloso”.

“Geloso? Di cosa?” rispose Harry cadendo dalle nuvole.

“Ma è ovvio, no? Del tempo che passi con il professor Piton… Questa estate sei venuto alla Tana solo un paio di volte, poi ti rivede qui e non fai altro che parlare di che bella estate hai trascorso. Infine passi almeno tre o quattro sere nei sotterranei… Si sente messo da parte”. 

IL moro la fissò incredulo “Ma è una vera stupidaggine! Lui lo sa che è il mio migliore amico… Se fossi stato io al suo posto sarei contento per lui!”

“Lo so, è solo che prima per qualsiasi cosa ti rivolgevi a noi. Sai, è rimasto molto turbato l’altra sera quando hai avuto quell’incubo. Ron ha detto che lo hai scacciato e che hai chiesto di parlare solo con Piton… Non fraintendermi: io sono molto felice per te, ma dovresti spiegare a Ron come ti senti e cosa significa per te Piton”.

“Pensavo lo avesse capito ormai... Va bene lo farò… Ma è un vero idiota a volte”.

“Uomini” sentenziò la riccia esasperata scuotendo la testa incredula.

Il giorno successivo ci fu la tanto temuta prova di pozioni. L’atmosfera in classe era molto diversa rispetto agli anni passati: tanto per iniziare mancavano all’appello molto degli studenti Serpeverde e quelli rimasti erano molto meno strafottenti e attaccabrighe. Il test come sempre era molto difficile, ed Harry impiegò tutto il tempo che aveva a disposizione per finirlo ((Merlino! è stato orribile… È andata male come al solito… Addio scopa e partita contro i Corvonero)). 

Severus osservò il suo pupillo che rimetteva le sue cose nello zaino ((Il marmocchio ha un aria affranta… Deve aver combinato il solito disastro… Speravo che si fosse preparato a sufficienza)). “Rimanga, Sig. Potter”.

Harry deglutì nervosamente al suono di quelle parole “Sì signore”.

Una volta che la classe si era svuotata completamente, il Grifondoro si avvicinò alla scrivania del suo mentore.

“Harry, di grazia, potresti dirmi perché hai quell’espressione da condannato a morte?” chiese con un sopraccigli alzato Piton.

“Penso che la prova sia andata come al solito… Non conoscevo tutte le risposte” rispose sospirando.

“Uhm, allora avresti dovuto studiare di più… Sai cosa mi aspetto da te quest’anno… E sai che non farò il minimo favoritismo nei tuoi confronti” disse severamente l’uomo.

“Sì lo so, e ho studiato un sacco Severus… Giuro! Puoi chiederlo ad Hermione”. Harry detestava vedere quello sguardo di disapprovazione negli occhi del pozionista.

Sapendo che il moro non rispondeva bene allo stress disse “Avrete il risultato dopodomani… Dimmi, preferisci che il tuo lo corregga adesso?”

Harry lo fissò dritto in quegli occhi color ossidiana e senza esitazione rispose “Sì per favore” ((Tanto vale saperlo subito…))

“Siediti allora, ci vorranno pochi minuti per sapere il risultato… E la successiva condanna” dichiarò il pozionista, poi afferrò la pergamena e iniziò a leggere.

((Oh santo Godric ancora? Ohhh noooo! Con tutti quei segnacci rossi sarò fortunato se non è una T! Merlino, forse dovrei scappare ora che sono ancora in tempo… Non mi ridarà mai più la mia Firebolt… Sarò fortunato se non passerò tutto il mese in detenzione a studiare… ahhh pozioni!!)).

“Bene, ho finito… Prendi” e allungò la pergamena verso il moro.

Harry fissò prima il volto inespressivo del pozionosta, poi prese il compito sperando con tutto se stesso che fosse almeno una P. ((Posso recuperare una P… Sì, non è impossibile... Ma se è una T?!!)). Ma poi con suo grande stupore vide una grande A sul bordo in alto a destra.

“U-Una A!.... Ho preso una A?! In pozioni?!” disse facendo un enorme sorriso.

“Esattamente Sig. Potter, una A”.

“Non posso crederci… una A!!” urlò sventolando la pergamena come se avesse compiuto un’impresa epica.

“Se tu avessi studiato dal tuo primo anno forse non saresti così entusiasta per una semplice A…” sentenziò l’uomo con un sopracciglio alzato.

“Ohh dai, perché devi sempre fare il guastafeste!!” disse incrociando le braccia al petto “Quando mai ho preso un voto così alto in pozioni? Con te poi!”

Allora Severus sogghignò divertito “Credo che tu abbia ragione… Forse dovremmo festeggiare l’evento con una fetta di torta di melassa. Stasera vieni nei miei alloggi dopo cena; ti aspetto per le 20 in punto”.

“Davvero? Allora non sei arrabbiato perché non è una E?”
 
“No, per stavolta può andare… Ma non ti ci abituare marmocchio, la prossima volta deve essere un E. Intesi?”

“Sì… Grazie. A stasera Severus… Scusa, ma devo andare a dirlo ad Hermione!!”. Così arrotolò la pergamena e corse fuori la porta urlando al miracolo.

((Quel marmocchio prima o poi mi farà impazzire…)) pensò pizzicandosi il naso e poi una volta rimasto solo sogghignò pensando all'espressione felice dipinta sul volto di Harry.


25 dicembre 1998

“Severus! Severussss, dai forza! andiamo!” urlò Harry esagitato dal fondo della scale.

“Vuoi smetterla di urlare come se avessi una banda di ippogrifi alle calcagna? Ci sento ancora benissimo” ringhiò il pozionista.

“Dai, non vedo l’ora di andare alla Tana! Ci saranno tutti quest’anno, anche Bill, Charlie e Fleur!”

((Proprio quello che temevo: un accozzaglia di teste di legno Grifondoro e smorfiose fatine Francesi… Merlino, aiutami a superare la giornata di oggi… Uhm, forse dovrei portarmi qualche pozione sonno senza sogni… Sono sicuro di poterla infilare in qualche piatto di Molly senza essere visto… Ah, allora sì che sarebbe un calmo e sereno giorno di Natale…)) “So perfettamente che giorno è… Non capisco perché devo venire anche io!”

“Dai, per favore… i Signori Weasley e la professoressa Mc Grannit ci aspettano entrambi… Ci resteranno male se non vieni” disse sperando di vedere un cambiamento nell’ atteggiamento del suo mentore. ((Voglio che venga anche tu))

“Io detesto queste stupide e inutili ricorrenze” bofonchiò il pozionista.

Vedendo che l’uomo era sempre più nervoso Harry bisbigliò sconfortato “Se davvero non vuoi venire… Non voglio costringerti… Però non sarà lo stesso senza di te… E poi è il primo vero Natale senza Signori Oscuri e pericoli vari…”

Severus guardò in quegli occhi di smeraldo pieni di aspettativa, come quelli di Lily “Ahhh, d’accordo! Ma smettila di guardarmi in quel modo… E non sperare che farò nulla di diverso dallo starmene seduto su una poltrona a sorseggiare del vino. Mi hai sentito marmocchio? Se qualcuno in quella casa tenta anche solo di farmi partecipare ad una delle loro assurde attività ti assicuro che incenerirò quel tugurio!!”

Il ragazzo allora gli si avvicinò e con un enorme sorriso lo abbracciò “Grazie”

((Dannati Grifondoro emotivi!)) “Muoviamoci o faremo tardi!”


31 luglio 1999

“Buongiorno padron Harry Potter! Buon compleanno!! Dobby è felice per il giorno speciale di Harry Potter! Ohh Dobby vive per servire Harry Potter” disse saltellando euforico l’elfo in tutta la stanza.

“Ohhh Dobby! Smettila!” urlò Harry ridendo mentre rimbalzava sul letto.

“Dobby ha portato la colazione!”

“Come la colazione? A Letto? E-e Piton?” chiese sospettoso ((Figuriamoci: sbraita se arrivo due minuti in ritardo ai pasti… Fare la colazione a letto equivale ad una specie di sacrilegio)).

“Oh, Padron Piton non è in casa signore”.

“NO?! Sai dov’è andato?”

“Dobby non lo sa… Ha detto solo che sarebbe tornato nel tardo pomeriggio”.

“Ohhh capisco… Grazie” rispose il moro un po’ deluso. ((Certo non mi aspettavo una festa con i palloncini e una torta… Ma almeno gli auguri… Invece se ne è completamente dimenticato… Ma dovevo aspettarmelo. Lui odia le ricorrenze, tanto è vero che ancora non ho scoperto quando è il suo)).

La giornata fu estremamente noiosa, il Grifondoro non era più abituato a stare da solo per tutto il giorno… Beh, almeno la sera precedente come ogni anno aveva ricevuto i regali e gli auguri da Ron, Hermione, Luna, Neville e tutta la famiglia Weasley, e quindi aveva impegnato un po’ di tempo a risponde alle loro lettere per ringraziarli.

Verso le cinque del pomeriggio un Severus Piton molto accigliato fece finalmente la sua comparsa a Devil’s Peack. “Preparati, usciamo” ordinò il pozionista.

Harry che aveva passato tutta la giornata in completa solitudine sperava di ricevere almeno degli auguri da parte dell’uomo. “Ma dove andiamo?” sbottò stizzito.

“Io al San Mungo per un consulto, tu resterai ad Hogwarts per la notte” ringhiò mentre afferrava dei tomi antichi.

“Sei stato lì tutto il giorno? È–è successo qualcosa?”

“E’ esploso un laboratorio di pozioni, forza andiamo!” 

“Ma posso restare qui da solo… Non ho bisogno che qualcuno mi sorvegli! Ho diciotto anni!” ringhiò offeso il moro. (( Che cavolo… Mi tratta come un ragazzino a volte!)).

Severus allora afferrò il ragazzo per il colletto. “Ho già un gran mal di testa Potter, non ho intenzione di discutere… Non resterai qui da solo per tutta la notte. MUOVITI, AL CAMINO!”

Harry aveva quasi gli occhi lucidi, sapeva che Piton era rimasto lontano da casa per un motivo più che valido, ma non poteva fare a meno di sentirsi afflitto e molto affranto per il trattamento ricevuto. ((Pensavo di essere importante per lui…  Ma forse mi sono illuso come dice Ron)). Il Grifondoro afferrò una manciata di polvere volante e gridò “Ufficio di Severus Piton, Hogwarts”.

Fece appena in tempo a spostarsi quando sentì la voce del suo mentore ringhiare “Muoviti, Minerva ci aspetta nel suo ufficio”.

“Posso andarci da solo... Non ho bisogno di essere accompagnato! ((Non ho bisogno di niente, né di nessuno, né tantomeno di uno come te!)).

“Devo scambiare due parole con la preside prima di andare” disse freddamente l’uomo.

Harry allora iniziò a marciare furente fuori dai sotterranei, erano quasi in prossimità della Sala Grande quando sentì la voce della sua ex capo casa “Harry, Severus! Come mai siete qui al castello?”

“Avrei bisogno di un favore Minerva… Si tratta di Potter”.

“HARRY! Io mi chiamo Harry! Puoi usare il mio nome almeno?” ringhiò il ragazzo.

“Oh, ma che sta succedendo qui per l’amor di Merlino?” chiese la vecchia strega scrutando i due maghi più giovani.

“Capricci di un adolescente… Niente di cui non possa occuparmi domani al mio ritorno” rispose l’uomo.

“Hai cenato Harry?” chiese la donna cercando di cambiare argomento.

“NO, comunque non ho fame, Grazie professoressa”.

“Oh, credo che una volta nella Sala Grande cambierai idea: c’è l’arrosto stasera… Ah, ci sono già alcuni docenti, saranno felici di rivederti”. Così voltarono l’angolo e tutti e tre si ritrovarono nella Sala Grande totalmente addobbata: era piena di palloncini colorati e striscioni appesi ai muri che dicevano “Tanti auguri Harry “ e “Buon Compleanno”.

Il Grifondoro rimase impietrito, mentre tutti i suoi amici gli correvano incontro e gli saltavano addosso per fargli gli auguri.

Dopo circa un quarto d’ora, il ragazzo riuscì a liberarsi della morsa dei suoi coetanei, si guardò intorno: la sala era magnifica, su uno dei tavoli c’era ogni genere di delizia dolce o salata, su un altro c’erano alcuni regali. Allora si voltò verso il pozionista: l’uomo sogghignava soddisfatto nella sua direzione. Harry allora gli si avvicinò e con la testa bassa e sussurrò “Scusami Severus, mi sono comportato da vero idiota… Pensavo che te ne fossi dimenticato”.

“Era quella l’idea… È così facile ingannare voi Grifondoro... è stato perfino troppo facile”.

“Ci sono rimasto molto male però”.

L’uomo allora gli afferrò il mento e disse “Volevo solo che fosse una sorpresa… Mi dispiace. Mi ricorderò che sei estremamente emotivo e suscettibile su questo argomento la prossima volta”.

Il ragazzo lo abbracciò con forza. “Ma hai preparato tutto tu?”

“Assolutamente no! Per chi mi hai preso… Devi ringraziare i tuoi amichetti teste di legno”.

Harry sorrise sapendo che quello non era affatto lo stile dei suoi amici, di sicuro avevano allestito la sala… Ma l’idea della festa era stata di Piton, lo sapeva nel più profondo del suo cuore.


Settembre 2004 

“Per Godric, devo calmarmi!… È inutile, non ci riesco… Melino! Stanno per arrivare!” disse ad alta voce mentre camminava avanti e indietro negli alloggi Serpeverde.

“Vuoi piantarla Harry! Mi stai facendo venire il mal di testa!” ringhiò Severus.

“E se faccio un casino? E se non gli piaccio?” chiese nervoso il giovane uomo davanti a lui.

“Lo hai già fatto al tuo quinto anno… E sei l’eroe del Mondo Magico, piaci a tutti… E comunque non è un requisito fondamentale piacere ai tuoi studenti” disse accigliato l’uomo.

Harry scoppiò a ridere. “Detto da te poi Severus, il grande e pauroso pipistrello dei sotterranei… Questa sì che è bella!”

“Non c’è niente da ridere, è solo la verità marmocchio insolente! Ripetilo un’altra volte e insegnate o no ti ritroverai a grattare calderoni!”

“Non puoi! Sono un tuo collega ora!” disse con un dito alzato come se stesse sventolando un vessillo.

Piton scosse la testa e borbottò “Idioti Grifondoro… Non cambiano mai…”. Dopo aver emesso un lungo sospiro aggiunse “Forza, il banchetto sta per iniziare Professor Potter”.

“Oh, aspetta! Non è che potrei avere un po’ di pozione calmante?”

“Andiamo, non ti servirà” e lo spinse fuori della porta senza troppi riguardi.

“E se non sono all’altezza?… Merlino! Insegnare ad un gruppetto di studenti del quinto anno è una cosa, ma farlo ufficialmente nelle classi di Difesa è diverso”.

“Silenzio Potter!” urlò l’uomo “Che diavolo ti prende? Hai lavorato sodo per raggiungere questo risultato; in questi anni non ti ho mai visto esitare o scoraggiarti… Smettila di dire idiozie e muoviti! E poi consolati, non puoi essere peggio di Gilderoy Allock”.

Harry rabbrividì al ricordo del mago “Lo so, è solo che non vorrei deludere nessuno… La Mc Grannit poteva anche assumere qualcuno di più qualificato” borbottò il moro.

“Minerva lo ha fatto perché te lo meriti, non perché ti è affezionata… Io non mi farei sentire da lei mentre dici certe idiozie se fossi in te…" Poi addolcendo il tono di voce aggiunse "Andrà tutto bene Harry” e gli mise una mano sulla spalla per incoraggiarlo.

“Sì, andrà bene. In fondo sono il professore più bello e simpatico della scuola e se non fosse sufficiente mi basterà farmi vedere in tua compagnia… Nessuno oserà avvicinarmi” disse ridendo.

“Resterai sempre un marmocchio insolente! Muoviti!” ringhiò prendendolo per il colletto.

“Ehi, smettila Severus! Sono un professore adesso!”

Severus lo fissò e, come era successo un infinità di volte, l’ossidiana si perse negli occhi di smeraldo “Sarai anche un professore di questa scuola, ma resterai sempre un idiota Grifondoro ai miei occhi”.

Nel corso degli anni molte cose cambiarono nella vita dei nostri due protagonisti. Harry, eroe del Mondo Magico si sposò con Ginny Weasley ed ebbe tre splendidi figli. Severus Piton divenne il più grande luminare esperto di pozioni di tutto il mondo e continuò a terrorizzare con estrema soddisfazione i suoi studenti fino al suo ultimo giorno di insegnamento; ma una cosa rimase invariata il loro rapporto… Un rapporto che per molti anni era stato estremamente difficile, trasformato da un legame di sangue stretto più per necessità che per volere, ma che si era infine evoluto in qualcosa di estremamente importante per entrambi. 
Alla fine il grande Albus Silente aveva ragione: la nostra storia ci ha dimostrato che non solo un Potter e un Piton potevano vivere sotto lo stesso tetto, ma che potevano farlo vivendo una vita lunga e felice. Nessuno dei due maghi pronunciò mai apertamente le parole padre o figlio, ma è proprio quello che il legame di sangue aveva generato: un legame di parentela forte e duraturo. 
Ohhh, se non lo aveste capito, Harry e la sua famiglia si trasferirono a Devil’s Peack… Ovviamente Piton costruì una casa tutta per loro proprio a fianco alla sua, perché nonostante fosse molto cambiato negli anni, aveva bisogno dei suoi spazi e un Serpeverde fino al midollo come lui non poteva vivere ogni momento della sua vita circondato da un gruppo di scalmanate teste di legno Grifondoro!
Bene! Credo che ormai non mi resta che scrivere un ultima parola, una piccola parola che chiude la nostra grande e lunga avventura…

FINE

 
Angolino dello scribacchino - parte 2
A questo punto la nostra storia finisce qui… non avete idea di quello che sto provando in questo momento… un misto di orgoglio per essere arrivata alla fine dopo tanto tempo, una grande tristezza per un avventura che si è conclusa. Ho le lacrime agli occhi per l’emozione.
Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno seguito dall’inizio e che hanno avuto fiducia in me, che mi hanno incoraggiato con le loro recensioni, che mi hanno fatto sorridere con le loro domande e le loro ipotesi.
Un grazie di cuore a tutti, anche a chi ha letto senza dare un opinione, a chi la letto e magari l’ha fatto così tanto per ammazzare il tempo, ma soprattutto a chi è piaciuta. (Ohhhh Dai su, sto parlando anche con te lettore che ti nascondi nell'ombra! ... Prendi un pò di coraggio e lascia almeno un commento finale... Si, ehi guarda che dico proprio a te che ti sei letto ben 77 capitoli... so che hai riso, ti sei commosso, che hai sperato e avevi delle aspettative... proprio come me... fai un piccolo sforzo e di la tua... scusate quando il cervellino parte e chi lo ferma).
Questo non è un addio, ma solo un arrivederci…  farò una piccola pausa estiva… in cui scriverò sicuramente ma senza pubblicare… vorrei avvantaggiarmi un po’…  Ho tante storie in mente con i nostri Harry e soprattutto Severus…
Un grande abbraccio
La vostra Lady Vader
 
PS Ohhh ricordatevi che c’è ancora il bonus extra storia però… e merita  posso assicurarvelo!!!
PPS E recensite!!! Anche se la storia è finita!!!
 

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Capitolo 31
*** Intervista con il Mangiamorte ***


Ciao a tutti!!!
E questo è il capitolo Extra storia che vi ho promesso. Anche questo oltre che a tutti voi lettori è dedicato a qualcuno in particolare. Stavolta è la mia Beta Charlotte, primo perché anche lei ha recensito tutti i capitoli e secondo perchè mi ha dato una grande mano con la punteggiatura e ha controllato i testi, questa è una sorpresa anche per lei, infatti mi scuso se ci sono errori.
Devo dire che è stato difficile da scrivere, in alcuni punti ho riso talmente tanto che andare avanti non è stata un’impresa facile, spero che sia così anche per voi… i saluti finali li trovate in fondo.

Buona Lettura
Lady V
 
Dopo aver terminato la sua lunga storia, LadyVader detta anche LadyV o Intruglietta aveva solo un sogno nella sua vita incontrare l’uomo che riempiva i suoi pensieri sapendo che era impossibile. Ma c’era una cosa che non aveva preso in considerazione, che la magia a volte opera in modi misteriosi…
Così un giorno, in uno stravagante studio televisivo situato in un luogo imprecisato nei pressi di Londra, in un tardo pomeriggio di mezza estate, accendendo la TV magica si poteva intravedere una delle conduttrici più in voga nell’ultimo decennio. La presentatrice era una bella donna: alta, slanciata, dai capelli castano chiari e con gli occhi color nocciola. Quel giorno indossava un tailleur molto giovanile color verde scuro. “Buongiorno a tutti amici ascoltatori! Un caldo benvenuto da Serena Serenis conduttrice della vostra rete televisiva preferita TeleFenice! Oggi abbiamo una grande sorpresa per tutti gli amanti di Harry Potter. Come ben saprete la scrittrice di Fanfiction LadyV ha finalmente portato a termine la sua opera, ma purtroppo dopo aver concluso la stesura della sua storia, la ragazza ci ha confessato di essere un pochino affranta” ((beh veramente quando l’ho vista era molto più che affranta… ma penso che lo terrò per me non sarebbe una buona pubblicità invitare in studio una poveretta del tutto disperata)) e poi ghignando con una certa malizia aggiunse “Beh forse la confessione a cuore aperto è stata un po’ incentivata da qualche goccia di Veritasserum che ho personalmente infilato nel suo succo di zucca… così mentre era ancora sotto l’effetto della bevanda ha espresso un desiderio ((o meglio mi ha pregato in ginocchio)), ci ha chiesto di fare l’impossibile per poter incontrare almeno una volta nella sua vita il suo grande eroe. Cari telespettatori voi mi conoscete, come potevo rifiutarglielo dopo che la ragazza ha allietato le nostre giornate con i suoi racconti. Così solo per fare una buona azione nei suoi confronti ((e per alzare a dismisura l’audience della nostra trasmissione prendendo così due gufi con un dolcetto)), la nostra emittente ha invitato sia Lady e il grande Severus Piton qui in studio!!!”

Dalla platea si udirono urla di acclamazioni entusiastiche. La conduttrice Serena si fregò le mani con aria soddisfatta ((Si ho avuto un ottima idea sono sicura che avrò un aumento e forse una promozione… gliela farò vedere io a quella mezza calzetta di Rita Skeeter)) “Si cari ascoltatori avete sentito bene, oggi saranno entrambi qui ospiti nel nostro programma”. Dopo aver presentato vari servizi di scarsa importanza il pubblico in studio iniziò a spazientirsi urlando che voleva incontrare i loro beniamini.
“Calma calma, condivido e comprendo il vostro grande entusiasmo, ma se non riuscite a contenervi abbiamo un distributore automatico con distillati della pace e pozioni calmanti sulla destra proprio vicino all’ingresso degli studios a poche falci. Comunque sono lieta di annunciarvi, che proprio in questo istante mi hanno appena informato, che il primo dei nostri ospiti è finalmente arrivato. Bene ora vi spiego velocemente come procederà l’evento. L’intervista è divisa il tre parti: la prima unicamente con la scrittrice, perché la ragazza è molto agitata e potrebbe svenire per l’emozione… e noi la vogliamo vedere bella arzilla per fargli spifferare tutti i suoi piani futuri… Poi ci sarà la seconda parte, sempre in compagnia di LadyV e in contemporanea con l’entrata in scena della nostra grande star e la terza con le domande che i nostri ascoltatori rivolgeranno ad entrambi, sempre che il pozionista più famoso del mondo magico mantenga sotto controllo il suo focoso temperamento e non cruci in diretta nessuno, sapete non era molto contento di incontrarla… ma state tranquilli poco a poco riveleremo tutti i retroscena più succosi.” Dopo aver letto una piccola pergamena volante apparsa dal nulla la conduttrice aggiunse “ La regia mi sta comunicando di chiedervi gentilmente di non intasare le linee aeree con i vostri gufi, ne basta uno per famiglia, e vi pregano di non inviare Patronus troppo ingombranti negli uffici in modo da rendere più agevole il lavoro di selezione, un caloroso grazie a tutti. E ora facciamo entrare finalmente la scrittrice, fate un grosso applauso di incoraggiamento per Lady Vader” si sentì un fragoroso applauso e alcune urla “Vai Intruglietta… Che sei forte siamo tutte con te!”

Dalla porta d’ingresso entrò una ragazza di media statura con gli occhi neri e con i capelli corti e scuri, tutti sparati verso l’alto. Era vestita in jeans scuri e una maglietta con una cerva e la scritta Always. La babbana si avvicinò un po’ intimorita alla presentatrice.

Serena: “E’ un vero piacere rivederti, possiamo darci del tu stavolta, vero cara? Oh su su, non fare quella faccia ansiosa, vieni e siediti qui accanto a me. Sai il nostro pubblico non vede l’ora di conoscerti, non hai nulla da temere qui sono tutti dei tuoi accaniti fan, proprio come me ” disse ghignando la donna.

La ragazza arrossì e rispose un po’ balbettando “Ehmmm sa-salve, ecco veramente sono io che … sono una tua fan. Certo che possiamo darci del tu, io lo preferisco a dire il vero.”

Serena: “Bhe accomodiamoci preferisci uno sgabello o una poltrona?”

Lady: “ La poltrona grazie… non vorrei cadere… sai l’equilibrio non è uno dei miei punti di forza”

La conduttrice con un colpo di bacchetta trasfigurò immediatamente lo sgabello in una comoda sedia color verde scuro ” Oh allora immagino che non sei una grande giocatrice di Quidditch?” vedendo che Lady arrossiva cercò di rincuorarla “Oh Su su ragazza mia non ti facevo così timida… a giudicare dal tuo modo di scrivere” e la spinse costringendola a sedersi.

Lady:” Ehm no… mi piace volare… beh con l’aereo… lo sapete tutti che sono una babbana. Il Quidditch o noo per carità! Anche se fossi una strega non potrei mai, sono un po’ maldestra e disattenta… Beh per l’atra cosa sai al pc è diverso nessuno sa chi sei, qui invece… Merlino ma quanti siete?”

Serena rise di gusto: “Ahh non badare a loro concentrati solo su di me. Capisco il tuo imbarazzo se non sbaglio è la prima volta che fai un apparizione in pubblico? Beh mi dispiace ma non puoi disilluderti qui in studio ci sono degli incantesimi apposta, fidati mia cara, dopo un po’ ci si abitua in fondo siamo tra amici. Bene ora se non ti dispiace vorrei procedere con alcune domande mentre aspettiamo l’arrivo del nostro ospite d’onore”

Gli occhi della moretta si illuminarono ” Lui… lui sta per arrivare? Davvero! Merlino sento le farfalle nello stomaco… ” ((Oh cavolo l’ho detto ad alta voce… che figura…Francy calmati… respira…controllo non sei una testa di legno Grifondoro!!))

Serena ghignò.” Credo che sia inutile che ti chieda chi è il tuo personaggio preferito… ma quello che vorrei sapere come hai iniziato a scrivere e il perchè?”

Lady: “Io adoro le storie Fantasy di ogni genere, ma le mie preferite sono quelle in cui si parla di magia. I libri della JKR mi sono piaciuti molto nel complesso, penso che è stata geniale nel creare il vostro mondo, ma c’è una cosa che non ho digerito affatto, come ha trattato il mio Severus!!!” sbottò e poi subito dopo aver sentito i risolini del pubblico arrossì rendendosi conto che aveva detto ad alta voce anche l’ultima parte. “Ehm volevo dire il professor Piton. Lui è un uomo straordinario e non meritava una fine così indegna dopo aver avuto una vita così dura, così ho voluto cambiare il finale per regalargli un lieto fine. Comunque per rispondere per intero alla tua domanda un giorno che ero particolarmente annoiata mentre girovagavo nel Web, ho trovato per puro caso il sito di EFP e ho scoperto che molte persone scrivevano di voi creando dei finali alternativi o storie totalmente diverse. Mi sono appassionata prima nel leggerle e poi visto che molte erano incompiute ho iniziato a scriverle io stessa”.

Serena: “Oh capisco… dunque stai dicendo che tutto il resto ti è piaciuto a parte il finale?”

Lady “Beh non proprio, ma su tutto il resto posso anche sorvolare”

Serena: “Dimmi a parte Severus Piton chi sono i tuoi personaggi preferiti?”

Lady: “I Malfoy al completo, i gemelli Weasley e Luna Loovegood, Neville Paciock e… il grande Albus Silente, Minerva Mc Grannit…”

Serena:” Ok ok basta così… mi fa piacere sentire che ti piacciono molti dei personaggi di spicco della nostra comunità magica”. Poi la donna la fissò con uno sguardo da furbetta e con un aria da innocentina riprese a parlare “Lady ti rendi conto che quello che definisci un Eroe è stato anche un Mangiamorte convinto al servizio di Tu-sai-chi? Per non parlare del fatto che ha tormentato il Sig. Potter per anni e ha ucciso uno dei più grandi maghi di tutti i tempi … dunque mi chiedo cosa ci vedi di tanto speciale in lui? Severus Piton non è quello che si può definire propriamente una brava persona” (( E’ il momento di infuocare un po’ l’intervista e alzare l’audience)).
La moretta allora cambiò di colpo espressione e alzandosi in piedi sbottò indignata  “Quindi tu stai dalla parte di chi lo accusa di essere una persona spregevole, non è così? Hai una vaga di idea di quanto sia stata difficile la sua vita? Non ha avuto niente di ciò che desiderava!! Ha dovuto sacrificare tutto… Se non lo avete ancora capito siete tutti degli idioti completi!! A questo punto non intendo risponde a nessun altra domanda!” e poi si guardò intorno per capire come uscire dallo studio televisivo. ((Non resterò qui a sentire che insultano Sev ancora una volta!!))

Serena rimase a bocca aperta, aveva incontrato la ragazza in altre due occasioni in precedenza prima di concludere l’accordo per intervistarla e l’aveva classificata come gentile, tranquilla e abbastanza accondiscendente, ma evidentemente era tutta apparenza. ((Oh no deve restare…altrimenti il mio servizio sarà un verro fiasco!! E chi se l’aspettava una reazione simile, cercherò di rabbonirla)). “Non credevo fossi così suscettibile sull’argomento… Solo vedi non tutti hanno un’opinione così alta del professor Piton, c’è ancora chi dice che lui è rimasto fedele a Colui-che-non-deve-essere-nominato fino alla fine … Io sono una giornalista e devo sentire tutte le campane, lo capisci non è vero cara?”

Lady fissò la donna con uno sguardo truce “A dire il vero assolutamente NO!”

Serena :”Ma è del tutto irragionevole e poco obiettivo!”

Lady:”Non ho mai detto di essere una persona obiettiva, quindi è meglio che ci capiamo subito, non mi sentirai mai dire malignità su Severus, e tantomeno voglio ascoltarle. Ne ho sentite di cavolate simili per anni sul suo conto, ecco perché scrivo FF su di lui per pareggiare i conti. Oggi sono qui per un unico motivo incontrarlo del resto non mi importa un fico secco!!”

Serena: “Va bene mia cara ho capito. Ma ti prego siediti” poi fece segno al suo assistente di portare un succo di zucca, quello allungato con dentro una pozione calmante. ((Ahhh se riesco a trattenerla e a farli incontrare faranno scintille…)). “Bene allora direi di tralasciare la parte generale abbiamo capito perfettamente tutti cosa pensi di lui, ma torniamo alla tua storia… Dai commenti che tutti abbiamo potuto leggere sul sito, le scelte che hai effettuato nei capitoli finali hanno portato molto scompiglio tra i tuoi fan, cosa ne pensi delle recensioni che hai ricevuto?”

La moretta si rimise a sedere e poi ritrovando un po’ del suo equilibrio rispose “Era necessario per la trama, io sono amante delle storie decise e forti, quelle che ti lasciano con il fiato sospeso e quindi volevo un finale intenso e di grande effetto”

Serena: “Capisco, so che molti si sono rammaricati della morte del giovane Draco Malfoy”

Lady:” Verissimo e non è stata una cosa semplice da scrivere, ma come ho detto era necessario, la trama prima di tutto”

Serena: “Mi chiedo se per esigenze di trama avresti ucciso anche Severus Piton… o hai intenzione di farlo in una tua storia futura”

Lady: “Assolutamente no! Questa è la più importante delle mie regole mentre scrivo FF, MAI uccidere Severus Piton. Se dovessi scrivere qualcosa su un missing moment potrei farlo… credo… ma in una storia di mia invenzione direi che sarebbe più probabile uno sterminio di massa di tutto il mondo magico, non avrei problemi a far fuori lo stesso Harry Potter per intenderci”

Al suono di quelle parole la platea rimase esterrefatta e si sentirono voci bisbigliare in sottofondo “Per la barba di Merlino hai sentito? Allora è una Mangiamorte!” o “Controllate se porta il marchio!” e dei commenti ad alta voce non molto distanti dalle due protagoniste dello spettacolo “Intruglietta ma che dici!” Lady si voltò e riconobbe subito la sua amica Hope tra la folla, aveva la mano davanti alla bocca e scuoteva la testa in segno di disapprovazione.

Lady: “Ho detto solo la verità!” ribadì con forza fissando la sua amica. Poi vide proprio accanto a lei la sua Beta Charlotte che ghignava divertita e la incoraggiava con un pollice verso l’alto. Entrambe le ragazze sapevano che quella era solo la punta dell’iceberg, ormai avevano compreso da tempo una grande verità; mai maltrattare, sparlare, attaccare o criticare Severus Piton in presenza di LadyVaderFrancy.

L’aria in studio si era fatta molto tesa, Serena capì subito che c’era bisogno di un cambiamento di programma, si voltò verso il suo assistente che gli inviò immediatamente una seconda pergamena. La presentatrice dopo averla letta ghignò “Bene maghi, streghe, babbani, sono lieta di annunciarvi che dopo la pubblicità faremo entrare il nostro secondo e attesissimo ospite”

A quel punto si abbassarono le luci della sala, poi apparvero delle immagini registrate di spot pubblicitari su scope volanti e vari artefatti magici. Lady incrociò le braccia meditabonda ((Non doveva andare così… questa tizia sembrava così simpatica, invece è proprio come quell’idiota della Sketeers… Ma se pensi di potermi manipolare come ti pare hai scelto la persona sbagliata Serena Serenis hai trovato pane per i tuoi denti… ahhh ringrazia Merlino che non ho nessun potere magico, perché altrimenti adesso saresti stecchita a terra per le cose che hai osato dire sul mio SEV!  A proposito di Sev… Oh cielo… sta per arrivare… chissà come sarà incontrarlo?! Oddiooooo sono emozionata… agitata? Ohhh cavolo, cavoloooooo!! Potevo mettermi qualcosa di più carino… E i capelli come mi stanno?)).

Serena osservò la scrittrice ((Ahhh mia cara tu sei una vera miniera d’oro… ancora non sai cosa ti aspetta… ti immagini il tuo grande Eroe come un cavaliere dall’armatura scintillante… ma quando vi incontrerete… ci sarà da ridere… non hai idea di quello che pensa su di te e le tue FF)), poi le si avvicinò “Su su mia cara sta per arrivare, sei pronta?” chiese maliziosamente.

Lady deglutì ma non disse nulla. Le luci si riaccesero di colpo e Serena riprese la parola “Bene ed ora amato pubblico sono lieta di presentare il professor Severus Thobias Piton! Avanti professore la prego non sia timido” e tese la mano in direzione dell’entrata. Dopo pochissimi istanti si intravide una sagoma nera fare l’ingresso in studio.

((Oh Merlino… Santissimo Godric e Salasar … E-eccolo… è davvero lui… ma è-è…meraviglioso!!)) pensò Lady mentre le brillavano gli occhi talmente tanto che avrebbe fatto impallidire lo scintillio di Albus Silente.

Severus Piton marciò rigidamente verso il centro dello studio, la sua espressione in viso era seria e fredda, e lo svolazzo del suo mantello era a dir poco terrificante.

Serena: “Buona sera Professor Piton, la prego si accomodi qui con noi” disse la donna mentre tendeva la mano al pozionista.

“UHmmm” ringhiò l’uomo disdegnando la mano, poi trasfigurò la poltrona in uno sgabello girevole e infine si accomodò senza troppi complimenti.

Lady lo osservava come rapita, quell’uomo aveva un aura potente e oscura… e i suoi occhi erano davvero neri come la notte. ((O Melino… mi  sento male. Sto per svenire…. È bellissimo!! E’… non ho parole…)).

Serena: “Prima di tutto voglio darle il nostro benvenuto, so che non è stato facile convincerla a venire quindi vorrei ringraziarla personalmente. Vorrei presentarle una persona speciale, so è al corrente della sua identità quindi non mi dilungherò oltre, le presento la scrittrice e sua accanita fan LadyVader”

Severus Piton osservò severamente la ragazza che aveva di fronte ((Così eccoti qui finalmente… guarda che faccia da testa di legno e cosa potevo aspettarmi, ma poi perché mi sorprendo dopo aver letto tutte quelle idiozie sul mio conto… inutile babbana)).

Lady: Sono profondamente onorata di fare la sua conoscenza professor Piton” rispose mentre chinava leggermente la testa, un po’ intimidita e molto molto emozionata.

Piton si limitò a lanciargli uno sguardo glaciale mentre traeva le sue considerazioni.((Beh almeno è più educata di quell’idiota di Potter. Ma è di certo altrettanto arrogante… è poi sembra una so-tutto-io proprio come quella saputella irritante della Granger)).

Serena: Bene ora che abbiamo fatto le presentazioni direi di procedere. Lady allora è come te lo aspettavi?”

La moretta non gli toglieva gli occhi di dosso e riuscì ad articolare solo un imbarazzato “Si…”

La giornalista sghignazzò e poi aggiunse “Oh vedo che hai perso molto dello spirito battagliero che avevi fino a qualche attimo fa, ad averlo saputo lo avrei fatto entrare prima… Bene ma passiamo a lei professore, prima di tutto vorrei sapere se ha mai letto delle storie che riguardano la sua persona e la sua vita.”

Severus: “Le sembro il tipo che spreca il suo tempo in idiozie simili?”

Serena: “Direi di no. Almeno è al corrente che queste Fanfiction hanno un grande successo tra i fan della saga?”

Severus: “Il mondo purtroppo è pieno di ficcanaso che non sanno come impegnare il proprio tempo in maniera costruttiva” sputò velenosamente mentre scrutava Lady ((Ma che diavolo ha da fissarmi in quel modo?))

Serena sorrise “Deduco dunque che non siano di suo gradimento, mi hanno comunque riferito che è a conoscenza del contenuto di alcune di queste storie nonostante non le abbia lette personalmente?”

Severus “Purtroppo si e non per mia libera scelta”

Serena: “Casa intende?”

Severus” Per mia grande sfortuna ci sono alcune persone intorno a me che non fanno altro che leggere queste stupidaggini. Inoltre dopo averle lette si sentono in dovere di riferire e commentare in mia presenza ogni singola idiozia che viene scritta sul mio conto senza il mio consenso irritandomi enormemente” sibilò contrariato.

((Ah ci siamo… ora si che l’audience arriverà alle stelle)) “Capisco il suo punto di vista. Se non sbaglio era stato invitato molte volte a partecipare al nostro programma per incontrare qualcuna della sue fan e altre scrittrici ma ha sempre rifiutato, mi chiedo cosa le ha fatto cambiare idea stavolta?”

Lady osservò l’uomo vestito di nero seduto a pochi possi da lei, aveva una palese espressione sorpresa in viso, ma anche molto emozionata ((Cosa non ha mai partecipato? E’ la pri-prima volta? Dunque è venuto per me?! Ohhh Salazar…. Ohh mi tremano le mani…))

Come se avesse letto i suoi pensieri Severus ringhiò: “Non si illuda signorina. Oggi sono venuto quì solo per un motivo: dire a tutte le saputelle come lei, di smetterla immediatamente di scrivere idiozie sul mio conto! Non apprezzo minimamente tutto questo ciarlare inutile intorno alla mia persona!”

Serena ghignò sapendo perfettamente che quella era solo l’inizio ((Ahhh si! Avrò di sicuro una promozione….)).

Lady: “Ma… ma io… volevo solo… renderle giustizia professore” ((No no… non volevo infastidirlo…))

Il pozionista alzò un sopracciglio e poi ringhiò “Non mi sembra di averglielo chiesto. La verità è che lei non è altro che una ficcanaso, che pensa di sapere tutto. E’ per caso parente della Granger?”

Lady “No, certo che no!… Mi ascolti io volevo solo…”

A quel punto l’uomo si voltò con lo sgabello girevole nella direzione della scrittrice e puntandogli un dito contro sibilò “La avverto stia fuori dai miei affari d’ora in avanti… Come è ben risaputo non sono un uomo paziente, non mi importa quello che voleva o non voleva fare, questa cosa finisce qui e ora… mi ha capito?”

Vedendo lo sguardo ferito e rattristato della ragazza Serena cercò di spezzare la tensione “Allora Lady se l’aspettava una dichiarazione simile da parte del suo presunto EROE?”

Lady: “Beh un po’ si, conoscendolo non c’è da stupirsi… anche se non è affatto piacevole “

Severus: “Basta con questa assurdità! Lei non mi conosce affatto! Chi si crede di essere?”

Lady allora prese tutto il suo coraggio e fissando intensamente quegli occhi di ossidiana rispose “Io la conosco meglio di quanto crede… E sa una cosa, IO sono sempre stata dalla sua parte dall’inizio alla fine della storia. Ho sofferto con lei quando ho saputo cosa le avevano fatto i malandrini, detesto James Potter e Sirius Black almeno quanto lei. Lo sa che ho esultato quando il cagnaccio è finito nel velo? Ho maledetto Harry Potter per ogni singola parola irrispettosa nei suoi confronti… Se l’avessi scritta io la sua storia le assicuro che le cose sarebbero andate in maniera molto diversa… a suo favore. Quando ha ucciso Silente sulla torre di astronomia ho pianto, e non per la morte del preside ma per quello che è stato costretto a fare… io sarei stata dalla sua parte anche se fosse rimasto dalla parte del Signore Oscuro”

Severus “Oh tutto questo è davvero molto commovente. Lei è una testa di legno Grifondoro… senza alcun dubbio”

Lady “Co-cosa? Una Grifodoro? NO?!! Ma per chi mi ha preso? Ha sentito quello che ho detto?” rispose un po’ offesa la ragazza.

Severus: “Se pensa che il suo accorato discorsetto stucchevole abbia il minimo effetto su di me… è un illusa, e questo non fa altro che avvalorare ciò che ho detto poco fa, lei non sa nulla su di me e non mi conosce affatto. Lo confermo lei è altro che un idiota Grifondoro”

Lady allora ringhiò “SI sbaglia … se fossi stata una strega sarei stata smistata nella sua casa. Ho fatto tutti i test su Pottermore e in altri posti… non ci sono dubbi”

Sevreus ghignò “Ah davvero? In quella sua ridicola storiella mi ha definito come un testa di legno… pronto a sacrificarsi per tutto e tutti, fedele a quel vecchio pazzo di Silente….” Poi strinse i pugni e con uno sguardo truce ringhiò “Lei ha osato… ha osato scrivere delle cose sul mio conto… che erano private!!”

Lady deglutì ((Cavolo … ora capisco perché lo definiscono intimidatorio… però rimane comunque bellissimo!!))

Serena “Su su… ehmm direi di darci tutti una calmata… professore gradisce qualcosa da bere?” e sul tavolino di fronte a loro apparve un bicchiere di vino elfico leggermente allungato con una pozione della pace.

Severus allora afferrò il bicchiere lo avvicinò alle labbra e subito dopo lo lanciò addosso alla conduttrice “Stupida donna! Sono un maestro di pozioni!
Pensava davvero che non mi sarei accorto della correzione! Tutta questa farsa finisce qui, me ne vado!” Poi si alzò in piedi e si voltò verso Lady “In quanto a lei, se solo osa ancora scrivere una sola idiozia sul mio conto la trasformo in un criceto! Si consideri avvertita”

Lady allora guardò verso il gruppo di sostenitrici che l’avevano seguita non solo nella lettura ma anche in studio: Charlotte la sua impagabile Beta che l’aveva consigliata, incoraggiata e aiutata nella correzione della storia, Hope la sua grande amica, Giulia che la divertiva sempre con le sue domande, Miss Gold che condivideva le sue opinioni in tutto e per tutto su Severus e i malandrini, Yuley che la faceva sempre commuovere, Tonks che la faceva ridere, Queen che era sempre così obiettiva, Valians sintetica ma esaustiva, Silver Shadow con la sua passione, Padfoot Fra con i suoi complimenti e Snivy che le aveva regalato delle grandi emozioni a sua volta. ((Uffa l’incontro è andato malissimo, che delusione… Non avrò un’altra occasione per incontrarlo, non voglio che se ne vada via così… E poi non ho nessuna intenzione di smettere di scrivere cose sul suo conto ne per me stessa ne tantomeno per loro)) così fece un passo avanti e in u momento di pura follia afferrò il pozionista per un braccio ((Oh Merlino, ora mi uccide… ma almeno morirò felice… )) “Aspetti professor Piton, non intendo fare ciò che mi ha chiesto”.

Severus allora si voltò infuriato, gli schiaffeggiò la mano e poi ringhiò “Non si permetta mai più di toccarmi”.

Lady: ” Mi scuso, ma non si sarebbe fermato altrimenti, comunque io continuerò e lei non può impedirmelo”

((UHmm non posso darle torto almeno su questo, non mi sarei fermato…)) “Lei farà esattamente come le ho detto, oppure conosce il suo destino… Sa la vedo bene a correre in una ruota rossa e oro tutto il giorno” ghignò beffardo Severus.

Lady deglutì ((Oh per Merlino… questa è la sua espressione da Mangiamorte? Mi piace… è davvero affascinante… Lady cavolo pensa… sei una Serpeverde anche se babbana…)) “Le propongo un accordo”

Piton alzò un sopracciglio incuriosito “Cosa le fa pensare che sono minimamente interessato a sentire altre idiozie?”

“Perché lei vuole qualcosa da me. Dunque facciamo così se riesco a dimostrarle che sono una Serpeverde, mi lascerà continuare a scrivere su di lei e mi permetterà di incontrarla da sola due volte all’anno, passeremo l’intera giornata insieme ad Hogwarts. Se perdo invece le do la mia parola che non sentirà mai più parlare di me, chiuderò il mio account e cancellerò tutte le mie storie” disse con aria solenne la ragazza ((Beh lui non lo sa che posso cambiare nome utente… o scrivere su un altro sito)).

((Ahhh ho già vinto, si vede lontano un miglio che è una testa di legno Grifondoro, impulsiva, testarda e irritante è quasi peggio di Potter, con quello sguardo di sfida, sarà un piacere vederla perdere… ah già pregusto la sua espressione delusa!)).

A quel punto lo studio esplose in urla di incitamento. La conduttrice che si era ritrovata un attimo in disparte nella disputa tra i due ospiti ghignò soddisfatta ((Ohhh non ci credo… stavolta vincerò il premio per la strega più brillante dell’anno, grazie a questi due)). “Bene… signori e signori, ci rivediamo tra pochi istanti dopo la pubblicità”, poi si voltò verso Lady “Ti consiglio di andare un attimo dalle tue amiche, così potranno sostenerti un po’, ne avrai bisogno mia cara” e infine si allontanò per dare indicazioni ai suoi assistenti.

Lady corse verso il suo fan club “Ragazze allora che ne dite?”

“Allora?! Ma sei impazzita Intruglietta! Come ti è venuto in mente si sfidare Sev?” disse Hope

“Oh tu sei una forza Lady! Siamo tutte con te! Poi se ce la fai mi fai fare un autografo?” ridacchiò Charlotte.

“Si siamo con te, devi vincere per forza. Io lo so che sei una vera Serpeverde!” urlò Miss Gold…”Ah un autografo anche per me”

E poi tutte in coro la abbracciarono e la incitarono sostenendola, dopo un paio di minuti sentirono l’avviso che la trasmissione sarebbe ripresa. “Devo andare ragazze, ma state tranquille… non ho dubbi, vincerò!” e si allontanò dal folto gruppo di lettrici.

((Ecco avevo ragione proprio come Potter, lei e il suo fan club di stupide ragazzine…disgustose)) pensò Severus.

Al suo ritorno in postazione, la sua poltrona era stata trasformata in uno sgabello, poi vide Severus avvicinarsi a lei.

Serena: “Miei cari telespettatori ho il grande onore di annunciare il più grande evento di tutti i tempi. Stiamo per assistere al primo e unico smistamento simbolico di una nata babbana, in una delle quattro case della prestigiosa scuola di Hogwarts”.

Severus evocò il cappello parlante e si avvicinò lentamente alla scrittrice “Dica addio alla sua carriera si scribacchina” e poi si allontanò di un passo.

Lady deglutì e poi sentì una leggera pressione sulla testa ((Non ci contare Sev…Melrino, Salazar e tutti i fondatori… vi prego... vi prego… mi serve una mano))Ahhhhh cosa abbiamo qui….una babbana?”

“Ehm si salve Sig. Cappello Parlante...è un onore conoscerla di persona”

“Oh ma come sei carina… mi hai chiamato Signor… Lo sai già mi piaci? Ma non siamo al castello… e tu non sei una strega… quindi come mai siamo quì?”

“Ecco, ho fatto un patto con il professor Piton è una storia un po’ lunga da spiegare… Senta potrebbe per favore smistarmi anche se sono una babbana? Magari potrebbe mettermi nella sua casa, la prego... è importante pe me…”

“Uhmmm vediamo cosa si può fare… Uhmm sei molto testarda… ma molto emotiva… ti piacciono le trame complicate…. Pensi moltissimo… sei molto molto leale con chi ti sta a cuore…  ma anche poco obiettiva… c’è anche molta ambizione… e furbizia… “

Lady nel frattempo si contorceva sulla sedia… “Ehm signor cappello… allora? La prego io so che sarei perfetta in Serpeverde…”

“Ohhh mia cara non c’è bisogno di chiedere, avresti fatto molto bene anche in quasi tutte le altre case, ma credo che sarà meglio SERPEVERDE!”

Lady si alzò  in piedi urlando “SIiiiiiiii e vai SERPEVERDE!!!”, Severus guardò la ragazza praticamente come se fosse una strana creatura mai vista ((Se- Serpeverde? Non può essere vero!!)).

E dopo aver dato l’annuncio formale, Serena Serenis salutò il pubblico entusiasta della sua performance e chiuse la trasmissione perché doveva lasciare il posto ad un programma serale.

Lady allora si avvicinò al pozionista “Ho il suo benestare adesso vero professor Piton?”

“Certamente” sibilò disgustato il mago.

“La ringrazio, e sappia che non è mia intenzione infastidirla o contrariarla. Voglio solo che tutti sappiano che persano speciale è. Le vede le mie amiche laggiù, la adoravano anche prima che leggessero le FF su di lei proprio come me”.

“Ahhh siete tutte delle teste di legno!!” sibilò Severus e poi incrociò le braccia mentre osservava le ragazze che lo salutavano entusiaste con delle espressioni gioiose ((Merlino mi aiuti… perché non hanno paura di me? Sembrano quasi… contente di vedermi… assurdo…eppure… devo andarmene al più presto mi sta venendo un gran mal di testa)).

“Si ma siamo quasi tutte Serpeverde. Non è una cosa brutta se piace alla gente… e si prima che lo dica lo so che non le piace nessuno… che odia gli studenti, le persone, la compagnia e tante altre cose… Oh ha il mal di testa… mi dispiace spero che abbia una pozione con se… oh ma certo che ce l’ha...ma in caso ne ho una io l’ho presa prima al distributore vicino all’ingresso solo per lei, sapevo che sarebbe successo” e allungò la fiala timidamente.

“Lei è proprio una so-tutto-io, e non mi piace per niente” ma poi allungò la mano e prese la fiala, dato che era una di quelle che preparava lui stesso per l’emittente.

“Grazie” e sorrise “Se vuole potrei … ecco io potrei farle leggere le bozze di quello che scrivo, in modo da non esagerare… “

“Non mi interessa, può fare quello che vuole a questo punto, ha vinto”

“Capisco, mi dispiace se…”

“Una vera Serpevderde non si scuserebbe…” poi si voltò “Ora devo andare ho già sprecato troppo tempo prezioso… Dunque con mio grande dispiacere sarò costretto a rivederla tra sei mesi secondo i nostri accordi”

Lady sorrise apertamente “Si professore, a presto! Vedrà che la prossima volta andrà meglio… prometto di non infastidirla troppo…“

((Che siano dannati tuti quanti, la mia vita non è già stata abbastanza orribile? Tra Silente, il Signori Oscuro, quegli idioti dei malandrini, gli studenti teste di legno, Potter e l’odioso duo, ora ci mancava anche un fastidiosa saputella babbana mezza Serpeverde… ahhh la vita non è affatto giusta)).


 
Angolino dello scribacchino…
Ringrazio tutti i lettori, mi scuso se non ho menzionato qualcuno…  se è successo è stata una svista, avvisatemi sarò felice di aggiungervi nella lista all’interno del capitolo.
Ho voluto regalarvi un piccolo sorriso… e qualcosa di divertente…
Mi raccomando lasciate un commento, sappiate che controllo sempre e rispondo sempre anche se la storia è chiusa.
Un saluto a tutti un abrraccio
Lady V
 
PS ad ottobre inizierà la pubblicazione della storia con la mia amica Hope sull’altro account.
Pss tranquilli riprenderò anche con la pubblicazione della storia sul principe, e sto pensando anche ad altre storie… quindi abbiate solo un po’ di pazienza, ma mi rivedrete presto… è una promessa e una minaccia…
 

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