Casi Alternativi

di bluemoon89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Ritorno ***
Capitolo 2: *** Ciò che sono ***
Capitolo 3: *** Chi ha paura di Michael Myers? - prima parte ***
Capitolo 4: *** Chi ha paura di Michael Myers? - seconda parte ***
Capitolo 5: *** Il Clan Shungen ***
Capitolo 6: *** Vendetta - prima parte ***
Capitolo 7: *** Vendetta - seconda parte ***
Capitolo 8: *** Angels of Darkness ***
Capitolo 9: *** Uno squarcio di luce nell'oscurità ***
Capitolo 10: *** Lampo Rosso ***
Capitolo 11: *** Ying e Yang ***
Capitolo 12: *** Il Clan Harashikage ***
Capitolo 13: *** Angelo o Demonio? ***
Capitolo 14: *** Deathstroke ***
Capitolo 15: *** Ravager ***
Capitolo 16: *** Dietro le maschere ***
Capitolo 17: *** Sfumature di rosso ***
Capitolo 18: *** Requiem ***
Capitolo 19: *** Ciò che ci aspetta alla fine ***



Capitolo 1
*** Il Ritorno ***


CASI ALTERNATIVI

IL RITORNO

Il piccolo aereo traballò ancora una volta.
Ormai aveva perso il conto in cui faceva quello scherzo.
La donna, piuttosto giovane con i capelli lunghi e biondi con un pò di frangetta e gli occhi castano chiaro, si teneva nel sedile e sperava con tutto il cuore che potesse reggere, almeno fino al suo arrivo.
Ad un tratto il pilota disse qualcosa e indicò un isola che si vedeva all'orizzonte.
L'aereo si teneva ad una certa distanza dall'isola.
Gli aveva spiegato che non poteva avvicinarsi di più e che doveva gettarsi.
La donna non avrebbe mai immaginato che lo doveva fare.
Un pò impacciata si mise il paracadute e aprì la porticina.
-mamma mia...-esclamò.-nei film sembra facile...-
Il pilota gli continuava a fare cenno di buttarsi.
La donna lo guardò male.
-d'accordo...-fece lei prendendosi coraggio.-pensa che dopo ritornerai in barca...-
Spinta da un innaspetato coraggio, così lo voleva definirlo, si buttò.
-aaaaaaaahhhhh!!!!!!-
Cacciò un urlo che si riperquotette per tutta l'isola.
Ebbe un disguido con la leva che doveva far uscire il paracadute, ma alla fine ci riuscì.
Ebbe qualche disguido sulla direzione, così invece di centrare la terra ferma c'entrò l'acqua. A tastoni si levò il paracadute e raggiunse la riva a nuoto.
-si...sono viva...-fece lei distendendosi sulla sabbia.-spero solo di essere sull'isola giusta-si alzò e  guardandosi intorno vide una maschera bicolare su un palo e una freccia conficcata da una parte.-si...sono in quella giusta.-
Si rialzò e allentò la cerniera del giubbotto bianco con una striscia rossa sulle spalle, intravedendosi una maglia rossa.
Un pò acciaccata e dopo una ripulita veloce si addentrò dentro l'isola.
Gli aveva parlato dell'isola.
Se era andato via dopo quello che era successo lo avrebbe ritrovato di sicuro lì.
Era appena entrata quando notò che ad un certo punto trovò della terra smossa. Tra le altre cose che gli aveva raccontato sapeva che erano disseminate mine risalenti alla seconda guerra mondiale.
Non voleva saltare in aria dopo tutta la fatica che aveva fatto per arrivare fino a lì, così decise che avrebbe proseguito sugli alberi.
Non aveva mai eccelso nella ginnastica e di certo le cose non erano migliorate una volta cresciuta.
Dopo qualche ora nel tentare di arrampacarsi sopra ad un albero, alla fine, con fatica, ci riuscì.
Tastò la resistenza del ramo con in piede per poi poggiare tutto il corpo.
Si teneva sempre al tronco, per precauzione.
Aveva pensato di avanzare stile tarzan, ma dovette cambiare idea quando non trovò nulla per avanzare.
L'unica opzione era saltare in un albero più vicino.
Prese fiato.
Disse qualcosa in tedesco per farsi coraggio e saltò.
Prese male la ditanza tanto che si prese una botta all'altezza del petto. Cercò di aggrapparsi al ramo per rialzarsi, ma perse la presa e cadde.
Cacciò un urlo e poco dopo qualcosa o meglio qualcuno la prese.
-noi due ci incontriamo sempre così.-fece la donna all'uomo, bruno con una benda sull'occhio.
La mise giù.
Aveva una canotta blu e dei pantaloni.
Non disse nulla, poteva immaginare il motivo del suo arrivo.
La portò hai resti dell'aereo, dove viveva.
-allora è qui che ha vissuto prima che ci incontrassimo.-disse la donna.
-si...-fece l'uomo.-Gabrielle...so perché sei qui è la risposta è no.-
-tu si che sai come si tratta una persona, che è la tua fidanzata, viene qui a trovarti su un traballante aereo, mi butto con il paracadute e c'entro l'acqua con la possibilità che potevo morire, mi stavo per uccidere per non rischiare di saltare in aria...e quando ti trovo la prima cosa che mi dici è "no" e non mi offri nemmeno qualcosa da bere.-
Slade sorrise. Era incredibile come quella donna riuscisse a fargli ritrovare la serenità.
-tieni-e gli lancià una bottiglia d'acqua.-mi dispiace ma il latte di cocco l'ho finito.-
-sono felice che ti sia venuto il buon umore.-fece Gabrielle bevendo un sorso.
-per quello sono state le tue grandi doti atletiche.-fece Slade.
Gabrielle lo guardò.-è questo che mi è mancato di te....anche se non sono l'unica ad avere sentito la tua mancanza...in un altro senso.-
Slade la guardò.-Gabrielle perché sei venuta.-
-mi aspettavo come prima domanda "come facevi a sapere che mi trovavo qui".-
-come facevi a sapere che mi trovavo qui.-fece Slade.
-mi fa piacere che me lo chieda-fece la donna.-conoscendoti avresti cercato l'unico posto lontano da tutto e da tutti...bè sarebbe stato da tutto e da tutti se non avessi lasciato come cartello da visita la maschera.-
Slade si limitò a guardarla-perchè sei venuta.-ripetè.
Gabrielle lo guardò.
Aveva preparato quel discorso per tutto il viaggio per non pensare che poteva precipitare da un momento all'altro, ma arrivato il momento gli mancò quasi il coraggio.
-qualcuno a Starling City ha riprodotto il Mirakuru seguendo quello di Rosemberg...solo che non ha un processo di degrado e la cura non funziona-disse Gabrielle.-mio padre è arrivato fino lì per seguire il caso, o meglio si trovava lì perché era venuto a trovarmi, il mio secondo padre è stato trasferitò a Starling City-fece una pausa.-lo so che...hai distrutto tutto dopo...-Slade si voltò mostrando che la ferita era ancora aperta.-....dopo, c'è un nuovo tizio con il teschio e...da quello che dice papà è più svalvolato del primo.-
-ha combattuto.-chiese Slade.
-ci ha pensato il tuo amico-rispose Gabrielle.-lui ha inseguito il tizio con la maschera, ma è scappato-fece una pausa.-lo so che ti chiedo tanto...ma devi tornare.-
-c'è già chi pensa a questa cosa.-fece Slade.
Lo aveva visto sull'isola.
Dopo quello che era successo si era ritirato su quell'isola, dove tutto era iniziato, per finire lì i suoi giorni senza fare più male a nessuno e che qualcuno si facesse del male a causa sua. Se lo era ritrovato così, da un giorno all'altro. Stava per entrare nell'aereo quando se lo vide dentro. Non lo vide, almeno così gli sembrò. Non si fece vedere. Non era tanto per quello che era successo fra loro, aveva messo una pietra già da tempo, quanto nel dargli delle spiegazioni sul perché si troavasse lì.
Lo evitò.
Un giorno, notò un aereo che volava nelle vicinanze dell'isola proprio come adesso.
Scoprì che i suoi amici erano venuti fin lì per lui.
Quando partì ritornò all'aereo.
-con tutto il rispetto che siete amici, ma non dormo tranquilla sapendo che mio padre lo consideri un perfetto idiota e che può lasciarci la pelle...per quanto dura l'abbia vista che è sopravvissuto per vent'anni in Siberia.-fece Gabrielle.
-anch'io lo consideravo un idiota...forse lo è rimasto, ma di certo vedermi non risolverà i suoi problemi...e tu sai il perché.-
-e tu gli spieghi...-fece Gabrielle.-non dico di raccontare tutto, ma almeno che non sei tu e a grandi linee come il fatto che hai cancellato la promessa che gli hai fatto.-
-certe volte mi stupisco del tuo ottimismo.-fece Slade.
-la tua testardaggine è innata.-disse Gabrielle.
-forse non dovevi nemmeno venire fin qui-fece Slade.-piuttosto i tuoi lo sanno.-
-non gli ho detto che ti sei trasferito su un isola, tranquillo.-fece la donna.
-ho fatto la mia scelta...credimi è meglio per tutti.-
-per tutti o per te.-fece la donna.-sei venuto qui perché volevi che nessuno si facesse male e invece chissa come il Mirakuru è uscito di nuovo...e vuoi passare il resto della tua vita qui con il tuo senso di colpa.-
-ho promesso....che non avrei fatto più del male.-fece Slade.
-Slade non è colpa tua.-
-si che lo è...-fece l'uomo.-è qui che tutto è iniziato.-
-non è per quello che è successo qui che non sei tornato da tuo figlio-fece Gabrielle.-ti sono successo talmente tante cose brutte che hai pensato che lui non ti avrebbe accetato come padre. Però quando hai saputo che era in pericolo non hai pensato due volte di andarlo a cercarlo. Hai fatto tutto quello che potevi fare...non ti tormentare.-
-io...-
-Slade ascolta...se hai deciso di non combattere, rispetterò la tua scelta, ma devi far sapere al tuo amico quello che sai-disse Gabrielle.-non è lo stesso Mirakuru che ti ha messo e di certo non si può combattere con la stessa maniera. Non si può curare, ma sai i suoi punti deboli....non era una buona persona quella che gliel'hanno messa.-
Slade esitò.
-fallo per tuo figlio....-disse Gabrielle.
-va bene...-fece Slade.-lo farò...per te e per lui, ma non combatterò.-
-bene...-fece Gabrielle.-a questo punto ti posso dirti un'altra cosa. Hai presente Konig.-
-quello che ha fatto saltare l'aereo di tuo padre e...il Mirakuru-fece Slade.
-lui...papà quando lo arrestò, dopo tutto quello che è successo, aveva trovato una chiave fra le sue cose-iniziò.-apriva una cassetta dove all'interno c'era un libro. Lì si poteva vedere il legame fra Konig e quel vecchio pazzo. Fra le varie cose, anche degli appunti in russo...forse quelli che mi dicesti, e anche una lista di nomi tutti andati a miglior vita, tranne uno, Sebastian Blood.
-una sera, tornato a casa, trovò la sua casetta sotto sopra e quei documenti spariti. Se avesse detto a qualcuno forse ci sarebbero delle prove più concrete per non parlare che Konig è morto, infarto dicono, ma...ha fatto due più due quando ha saputo che a Starling City un tizio con una forza sovraumana ha portato via una centrifuga e Blood corre come sindaco.
-non so se c'entra, ma di certo non è un buon segno che conoscesse o che quei due lo conoscono...l'aspetto più o meno positivo è l'avversario che concorre per il ruolo di sindaco è la madre del tuo amico, quale buona occasione è finanziare la sua campagna visto che hai qualche soldino da parte come mercenario e dire al tuo amico come portarsi a casa la pelle?-
-se non ci sono di mezzo sedute spiritiche è un buon piano.-disse Slade quando la donna finì.
-non ci sono...comunque la prima cosa che farai appena tornato da un lunghissimo viaggio di affari è di conoscere i miei genitori.-
-non li avevo già conosciuti quando tuo padre ci ha visti baciare.-fece l'uomo.
-i miei sono un pò all'antica...e poi ci tengono a conoscerti, anche se i miei due padri conoscono Deathstroke...e non sanno che sei tu.-disse la donna.
Lei si avvicinò e lo baciò.
-via aerea?-chiese Slade.
-perchè?-
-non è passato inosservato il tuo grido di donna della giungla.-
Lei sorrise.-via marina...e non chiedere il perché, se no ti strozzo.-
-davvero?-
-ne sarei capace.-
Slade sorrise.
Qualche giorno dopo si trovò a villa Queen.
L'espressione che ebbe Olliver nel vederlo non erano delle migliori, come dargli torto. Aveva lo stesso sguardo di chi cercava per avere il suo sangue. Era evidente che pensasse che fosse lì per lui e che quello che stava accadendo poteva essere a causa sua.
Forse se lo aspettava che attentasse alla sua vita quando Moira si allontanò per dare disposizioni, ma se lo aveva chiesto non era solo per seguire il consiglio di Gabrielle di visitare le loro opere artistiche, ma anche di potere stare solo con lui. Ma, un pò la previvenza di Gabrielle che gli aveva dato un messaggio prima che fossero solo e il suo istinto, le cose andarono diversamente. In quel momento capì che qualuque cosa gli fosse successo, era un qualcosa che lo aveva fatto crescere e che per entrambi non è stato un bel momento. Si chiese perfino se rimpiangesse l'isola come gli era successo a lui.
Altra cosa che non si aspettava era il dispiegamento di forze dei suoi alleati. Prima Roy Harper...fu una cosa che gli fece uno strano effetto nel ricordare che una cosa del genere era successo anche a suo figlio e non era riuscito a salvarlo; e poi Sara. Ormai non provava più niente nemmeno per lei, forse un pò di invidia perché era ritornata dalla famiglia nonostante tutto e che l'avessero accettata.
Non sapeva che cosa avesse in mente, ma fu una vera fortuna che Olliver lo accompagno fuori lui.
-e così, Cyrus Cold e l'uomo che porta la maschera lavorano per te! Ci sei tu dietro a tutto!-disse Olliver una volta fuori dalla villa.
-dovresti prendere la considerazione che le cose non sono come quelle che sembrano-disse Slade.-per esempio se il tuo amico avesse sparato avresti vissuto con il senso di colpa di aver ucciso una persona che non c'entra nulla ed è diverso da uno che cerca il sangue-alludendo quando gli aveva conficcato una freccia nell'occhio.-tranquillo è vivo.-
-Slade. Dimmi che cosa vuoi!-
Slade entrò nell'auto e abbassò il finestrino.
-cinque anni fa, dopo l'affondamento del mercantile, sono stato usato come cavia da laborario per due anni. Qualcuno ha ricostruito il Mirakuru seguendo i progetti del dottor Igor Bathiatich forse con dei documenti che aveva dato a Konig prima che le cose peggiorassero per lui-fece una pausa.-un consiglio per le tue amicizie, fra le altre cose c'era una lista di persone che avevano avuto contatti con loro, tutti morti, tranne uno, Sebastian Blood. Non so se c'entri qualcosa, ma credimi...non ha nulla di buono se conosce quei due. E per quanto riguarda noi due, l'unica promessa che voglio mantenere non è quella che ho fatto a te-detto questo accese la macchina e se partì.

*****
CINQUE ANNI FA - DUE ORE DOPO L'AFFONDAMENTO DEL MERCANTILE NON DISTANTE DA LIAN YU

I rilevatori aveva intercettato qualcosa.
La nave, Cargo, era in mare da qualche giorno.
Era salpata dalla Germania con destinazione ignota, anzi non c'era una destinazione. Sarebbero stati in mare fino che le cose non si mettessero bene per loro e che quel poliziotto facesse bene a non indagare a fondo. Ciò però non andava meno di continuare le sue ricerche e i suoi esperimenti sulle sue cavie. Erano sette in tutto e uno in una vasca speciale. Portava avanti un vecchio progetto cercando di trovare la soluzione.
In un laboratorio improvvisato ma ben fornito, un uomo sulla settantina, con i capelli bianchi tirati all'indietro con camicia e pantaloni, aveva rilevato qualcosa nei fondali.
-che abbiamo qui.-fece l'uomo notando che il monitor aveva individuato qualcosa.
Dette l'ordine di fermarsi e di prenderlo vivo.
Andarono giù in tre.
Qualche ora dopo riemersero.
Portarono alla nave, un uomo con la freccia conficcata sull'occhio destro con profonde ferite sulla schiena.
-chi abbiamo qui.-
Aveva con se il suo rilevatore e suonò nella direzione dell'uomo appena ripescato.
L'uomo si avvicinò e notò che le ferite sulla schiena lentamente si stavano rimarginando.
-vediamo...-fece l'uomo ripensandoci.-se ti curi anche questo.-con un gesto violento gli tolse la freccia nell'occhio, estraendo l'intero bulbo oculare.
-portatelo al laboratorio.-ordinò.
Aveva la testa piuttosto intontita quando riprese conoscenza.
Quando riuscì a mettere a fuoco si trovò in una specie di laboratorio. Era disteso e aveva le braccia e le gambe bloccate da delle catene. Doveva essergli succoesso qualcosa poiché non aveva una buona visuale.
-ben svegliato....-fece una voce.-incredibile...aveva ferite profonde fino all'osso e sono rimarginate...tutto tranne questo.-e gli mostro un contenitore con del liquido dove galleggiava un occhio.
Cercò di liberarsi, ma stranamente non aveva il controllo del suo corpo.
-ho preso le mie precauzioni...-fece l'uomo.-non so da dove salta fuori, ma mi interessa ciò che ha nel suo corpo anche se è imperfetto, sono sicuro che con uno studio approfondito debellerò queste imperfezioni.-
-toglimi le catene e ti do una dimostrazione.-
L'uomo ridette.-noto che ha uno spiccato senso dell'umorismo...come avrà notato non ha il controllo del suo corpo...e penso che il mio istinto abbia avuto ragione quando ho preso le mie precauzioni-fece una pausa.-non mi sono presentato...sono il dottor Igor Bathiatich, genetista, scienziato, studioso della mente e le do il benvenuto sulla mia nave, Cargo... benvenuto nel girono infernale signor Slade Joseph Wilson.-
 

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Capitolo 2
*** Ciò che sono ***


CIO' CHE SONO...

-che cosa hai scoperto...-chiese Olliver.
-diciamo che non è stato del tutto infruttuoso-rispose Felicity.-per prima cosa i due nomi che mi hai detto di cercare non hanno una buona fama. Il primo il dottor Igor Bathiatich è stato radiato dall'ordine, perché usava i suoi pazienti come cavie selezionandoli, studiando i cervelli, alcuni modificando i loro comportamenti e altre cose da scienziato pazzo.
-l'altro Konig...è un uomo d'affari. Dopo che Bathiatich era stato buttato fuori, Konig gli aveva offerto un lavoro, ufficialmente curava il reparto scientifico della sua azienda, ma dubito che non facesse esperimenti...guarda...sono giornali risalenti a venti anni fa...indovina chi si è occupato del caso? Maike Burges.-
-quel Maike Burges.-fece Diggle.
-esattamente quello che si è presentato alla Queens Consolideted quando abbiamo incontrato Barry.-fece Felicity.
-c'entra con quello che gli è successo.-chiese Olliver.
-molto probabilmente si-disse Felicity.-vent'anni prima l'aereo di Burges è stato fatto saltare. Dai giornali ha vissuto per tutto questo tempo in Siberia...anche se non capisco come abbia fatto a sopravvivere...ma quando è tornato, lui è riuscito a dimostrare che c'entrava qualcosa con quello che gli è successo. Non so se ti darò una buona notizia o meno...spero che sia buona...comunque credo che potrebbe non c'entrare, sempre se non abbia un fratello super forte e che gira di notte in maniera evidente.-mostrandogli una foto di giornale dove un vigilante era spuntato fuori uccidendo un uomo che giorni prima aveva svaligiato un reparto scientifico allo stesso modo che era successo da loro. Inoltre c'era sempre la sua presenza (un tizio robusto, forte, armato con una maschera bicolore) quando si trattava di persone che avevano il Mirakuru.
-come è finita.-chiese Olliver.
-gli ultimi giornali  risalgono a circa un anno fa-disse Felicity.-ho controllato anche i database della polizia anche nei loro il caso è concluso con l'ultimo superstite ucciso con una spada nel cuore-fece vedere alcuni frammenti di una persona dall'età imprecisata a causa della pelle ringrinzita. Si poteva notare un tatuaggio sul fianco destro di un geco con la scritta affianco "Jericho".-quello che produceva decapitato, con stessa maschera, e il laboratorio distrutto, Konig arrestato sia per il caso che seguiva il poliziotto tedesco prima che attentasse alla sua vita e per il Mirakuru...c'era lui dietro a tutto-
-se ha distrutto tutto e quell'uomo è stato arrestato, perchè è ancora in giro.-chiese Sara.
-non so risponderti...ma guardate...-
-cosa sono.-chiese Olliver.
-sono l'autopsia suoi cadaveri....e questo su quello di Cyrus Cold...ho mandato questi al laboratori scientifico e mi hanno risposto che il Mirakuru uno è diverso da quello che c'è in giro.-
-in che senso diverso.-fece Olliver.
-il Mirakuru uno lo hanno definito come l'inizio di un qualcosa più completo che è in quello due-disse Felicity.-da quello che mi hanno scritto gli effetti sono gli stessi, ma nel secondo non c'è il fattore di degrado, spiegando lo stato dei cadaveri,  che c'è nel primo e che è stato la causa della morte di quelli uccisi...oltre al fatto della causa effettiva della morte.-spiegò Felicity.
-potrebbe confermare che gli hanno fatto degli esperimenti e che li abbia trasferiti da Konig... piuttosto che fine hanno fatto.-chiese Olliver.
-Konig è morto di infarto dopo una settimana che lo avevano arrestato, per la cronaca è stato Slade, a catturarlo...gli ha procurato un paio di fratture senza ucciderlo-disse Felicity.-ma ho fatto una ricerca nei database e ci sono due versioni, la prima quella che la stampa ha pubblicato che è per infarto...ma un'altro dice che da due giorni l'uomo era scomparso, si era pensato che fosse evaso, invece lo hanno trovato tre giorni dopo in un ala dismessa da anni legato con evidenti segni di tortura per poi essere ucciso da un arma da fuoco.
-mentre per Bathiatich...è stato ritrovato il suo corpo da un vecchio peschereccio, tre anni fa...non era in uno bello stato...vi sconsiglio di vederlo. Nelle vicinanze hanno trovato la sua barca "Cargo" mezza affondata e con diversi cadaveri, sette per la precisione...non in belle condizioni.-
-avevano il Mirakuru.-chiese Olliver.
-si....però è strano-rispose l'informatica.-non c'è solo traccia di Mirakuru...almeno confrontando con gli altri, ma c'è qualcos'altro...per non parlare di una sostanza imprecisata che ha causato la morte.-
-pensi che ti abbia detto la verità.-chiese Diggle vedendolo pensieroso.
-sembrerebbe di si...-rispose Olliver.
-e se fosse una trappola e fosse lui ha rifornirli-fece Sara.-è l'unico che ha il Mirakuru ad eccezione di Roy.-
-Slade ha parlato di documenti.-fece Olliver.
-ti fidi di lui dopo quello che è successo.-
Olliver non rispose.
In quel momento gli squillò il cellulare era sua sorella Thea.
-pronto?...no non me lo sono dimenticato...sono in ufficio...finisco le ultime cose e vi raggiungo.-e chiuse la comunicazione.
-è successo qualcosa.-chiese Sara.
-mi sono dimenticato di un ricevimento e...ci devo andare.-
-da quando ti interessano i ricevimenti.-fece Felicity.
-perché è l'occasione per parlare con Slade visto che finanza la campagna di mia madre.-disse Olliver.
-non ti sembra questa storia un pò strana-disse Sara.-e poi mi hai detto che Blood non c'entrava.-
-è una delle cose che gli chiederò-volse la sua attenzione a Felicity.-ci sono molte cose su quello che Slade ha fatto.-
-si molte...un pò come te con la lista, ma si c'entrava con chi aveva il Mirakuru-disse Felicity.-però si occupava anche di mercenari, psicopatici vestiti da film dell'orrore, piccoli e grandi criminali...ah dimenticavo, la storia del Mirakuru è iniziata si con il furto di una centrifuga, ma anche su delle persone che sono scomparse misteriosamente e che poi alcune sono state identificate con quelle morte.-
-perché solo alcune-chiese Diggle.
-non erano tutte in buone condizioni e alcune di loro il processo di degrado ha continuato ad agire anche da morti. Pensavo che ti potesse interessare così ho scaricato i nominativi-e gli indicò una parte che aveva stampato.-quelli con il segno rosso sono quelli identificati, sia per le foto o dai parenti o con il test del DNA.-
Olliver si avvicinò e incominciò a sfogliare quei fogli, fino a quando si fermò.
-qualcosa non va.-chiese Sara.
Olliver gli dette una breve occhiata, prese il foglio e se ne andò senza dire nulla.
Nello stesso momento, nel suo appartamento, Slade stava guardando fuori dalla finestra. Il suo ritorno non era stato dei migliori, se lo aspettava. La cosa però non gliene importava, finita quella storia sarebbe andato via.
-mi aiuti con la zip...-fece Gabrielle.
-si certo...-
La donna tolse i capelli da dietro la schiena e si fece aiutare.
-non sei costretta a venire con me.-disse ad un tratto l'uomo quando iniziò a tirargli su la zip.
-parli della tua fidanzata e non la fai vedere? lo sai che possono pensare che sei un tipo geloso.-
Slede fece una smorfia.
Gli mise su la zip e chiuse il bottoncino nella parte alta del vestito.
Le sue mani passarono per le spalle della donna e scesero alle braccia.
Gabrielle si girò.
Slade gli teneva la mani.
-sai che cosa succede se ti vedono con me.-disse Slade.
-si lo so...è non mi importa.-fece Gabrielle.
-Gabrielle...non è come le altre volte-fece Slade.-lo sai che ci tengo molto a te e...-
-Slade...-fece lei interrompendolo.-non mi succederà niente....e poi con tutto quello che abbiamo passato non credo che sia peggio.-
-quello credo proprio di no.-fece Slade.
-sei un uomo diverso adesso...e non solo per quello che ti è successo.-e gli accarezzò il viso.
Slade gli prese la mano e gliela baciò.
-non so dove sarei se non ti avessi conosciuto...-fece l'uomo.
-è una cosa che non devi pensare.-disse la donna.
Si avvicinarono fino a quando non si baciarono.
-forse è meglio che andiamo.-fece la donna una volta che si erano staccati.
-e se non ci andassimo...non credo che nessuno importerà.-
-questo lo hai detto anche quando dovevi conoscere i miei.-
-non è andata così male...anche se li conoscevo di già.-alludendo al suo alter ego.
-sei sopravvissuto ai miei...questa sarà una passeggiata.-fece Gabrielle.
-perché parli come se i tuoi fossi dei mostri.-
-è stato difficile convincere mio padre a non fare delle ricerche su di te.-disse la donna.
-sul serio?-fece Slade.-quello buono o quello cattivo.-
-la risposta potrebbe ledere la tua psiche.-ammise Gabrielle.
-è un modo per spaventarmi!-
-scemo!-fece Gabrielle in modo scherzoso.-allora...andiamo.-
-potranno aspettare dieci minuti.-
-conosco i tuoi dieci minuti signor Wilson...-fece la donna.
Slade sorrise.-riprendiamo stasera....vado a prendere la giacca e andiamo.-
Uscirono e si diressero al ricevimento.
Nel frattempo, nella zona portuaria, una nave era appena attraccata.
Scesero tre uomini.
I tre si guardarono in giro e dettero il segnale agli altri di scaricare le armi.
-è sicuro...ho sentito che l'incappucciato è tornato.-fece il primo.
-vorrà dire che lo riempiremo di piombo.-fece il secondo.
-gli hai detto che gli è successo al sindaco.-fece il terzo al primo.
-si che me lo ha detto-fece il secondo, il capo, che aveva sentito.-non ho paura di un deficente con arco e frecce con la sua amichetta-fece una pausa.-il sindaco era uno scemo...e poi-aprì un magazzino.-lui non aveva questi.-e mostrò quattro carri armati.-belli vero...mentre questi bestioni scateneranno l'inferno...noi faremo altrettanto e conquisteremo la città.-
Nel frattempo Olliver aveva raggiunto il ricevimento per la campagna da sindaco della madre. Forse aveva capito che cosa lo muoveva, ma non aveva capito che cosa avrebbe fatto lui.
-Olliver finalmente...-fece la sorella avvicinandosi.-pensavo che non venissi.-
-certo che venivo-fece Olliver con un sorriso.-hai visto il signor Wilson per caso.-
-è con mamma, Lauren e Sara.-
-grazie.-
Thea lo guardò con un aria piuttosto sconcertata.
Anche Sara era andata al ricevimento. Sapeva che la sorella era lì e di certo non avrebbero fatto domande sulla sua presenza. Quando arrivò, Olliver doveva ancora arrivare, ma in compenso c'era Slade in compagnia di una donna bionda.
-signor Wilson allora c'è l'ha fatta.-fece Moira quando lo vide.
-sono riuscito a liberarmi da alcuni impegni-fece Slade.-le presento la mia fidanzata Gabrielle Burges.-
-piacere.-fece Moira.-ha già conosciuto Sara...lei è Lauren sua sorella.-
-Burges...è parente del commissario tedesco che è venuto qui.-chiese Lauren.
-è mio padre-rispose Gabrielle.-poi c'è anche Huber...il nuovo medico legale...è il secondo marito di mia madre, lui è stato trasferito mentre mio padre è qui per un caso che seguiva in passato.-
-capisco...e che cosa fai.-
-l'ultimo anno di università...ho avuto un pò di problemi famigliari...città cambiata...-
-e che cosa studia.-chiese Moira.
-arte....-rispose Gabrielle.
In quel momento arrivò Olliver.
Slade guardò di sbieco il nuovo arrivato, mentre Gabrielle li guardò entrambi.
-Olliver...non pensavo che venissi.-fece Moira con un tono stupito.
-mi sono liberato di alcuni impegni.-disse Olliver per poi fissare Slade facendogli capire che gli voleva parlargli.
-le presento la mia fidanzata...la signorina Gabrielle Burges.-fece Slade.
-è parente del poliziotto tedesco.-chiese Olliver.
-è mio padre-rispose Gabrielle.-credo che lo abbia incontrato per un furto.-
-niente di grave-e guardò Slade.-persona piuttosto diretta.-
-è una delle cose che una persona dice quando lo incontra.-disse Gabrielle.
-ti vado prenderti qualcosa.-fece Slade.
-va bene.-
Slade lanciò un'occhiata a Olliver per poi andare.
-scusatemi...-fece Olliver allontanandosi e facendo segno a Sara di non seguirlo.
Raggiunse immediatamente Slade.
-hai già fatto le tue ricerche.-fece Slade quando gli fu vicino.
-Slade...mi devi dirmi qualcosa.-
-a proposito di cosa...-fece l'altro fermandosi e guardandolo.
Olliver tirò fuori un foglio e glielo pose.
Slade lo prese e gli dette solo una breve occhiata per poi chiuderlo subito. Poi lo guardò.
-non qui.-disse Slade per poi andarsene.
Olliver lo seguì.
Uscirono dalla stanza e Slade si fermò. Gli dette le spalle, non lo guardo.
-hai visto gli articoli...vero?-fece Slade.
-si...-rispose.-Slade...che cosa è successo a tuo figlio.-
Una morsa gli prese il cuore.
-anche li....come molto probabilmente adesso...c'era qualcuno con il Mirakuru che riforniva gli altri...solo che era pericoloso...chi sopravviveva lentamente degradava il proprio corpo fino alla morte. Il fattore di guarigione non riusciva a curarli nè a fermare il degrado-iniziò Slade.-è iniziata...perché era sparito...come loro...quando le persone scomparse erano quelle con il Mirakuru...ho sperato fino all'ultimo di sbagliarmi...alla fine ingannavo solo me stesso.-
-che cosa gli è successo.-chiese Olliver con tono fermo.
-Bathiatihc....ha saputo quelle cose da me...contro la mia volontà...lo hanno preso perché pensavano che fosse come me.-si bloccò.
-era lui.-
-si...-fece una lunga pausa.-aveva perso il controllo...gli aveva leso non solo la carne...ma anche la testa...io ho cercato di...salvarlo ma non c'è l'ho fatta-si bloccò.-ho dovuto prendere...una decisione difficile.-
-mi dispiace.-disse Olliver capendo che cosa aveva fatto.
Slade lo guardò un attimo.
-quel ragazzo...Roy...come sta.-chiese Slade.
-lo sto addestrando a controllarsi.-rispose.
Slade volse il viso.
-farai un buon lavoro ragazzo.- si avviò, ma Olliver lo richiamò.
-perché non ci dai una mano-propose Olliver.-tu sai molte cose.-
-ho promesso....ha mio figlio che non avrei più ucciso...-disse Slade senza guardarlo.-se sono tornato è per metterti in guardia.-e se ne andò.
Non vedendolo ritornare, Gabrielle uscì anche lei.
Si incrociò con Olliver che stava per entrare.
Gli dette una breve occhiata per poi andarsene.
Slade era seduto sul cofano della macchina e guardava il vuoto.
Gabrielle si sedette vicino a lui.
-è stata una pessima idea.-disse la donna.
Slade gli dette una breve occhiata per poi cingere il suo braccio alla vita della donna e stringerla a sé senza farle del male.
-non così pessima...-fece Slade.
Nel frattempo, al ricevimento, Olliver ripensava a ciò che si era detto con Slade e a ciò che gli era successo. Comprendeva i suoi sentimenti e di certo non c'era motivo per cui doveva mentire. Pareva tutto chiaro. Era sincero quando aveva avuto una certa inquietudine quando la madre gli aveva chiesto se aveva dei figli; era sincero quando gli aveva detto che aveva perso una persona importante (Shado), e che ciò che gli disse in risposta alla sua affermazione che loro erano andati avanti nonostante tutto, con "le ossessioni sono solo per chi non accettano la realtà..."Ossession" di Loose...è uno dei miei racconti preferiti...miei e della mia fidanzata" era che aveva trovato qualcuno di importante, nonostante tutto  (la ragazza bionda, Gabrielle). Non aveva nessuno motivo per temerlo, ma sentiva come un bisogno di aiutarlo.
Sara rimase per un attimo a fissarlo.
-tutto bene.-chiese Sara.
-si...tutto bene.-rispose Olliver con un piccolo sobbalzo.
-non sembra...che cosa ti ha detto Slade.-
Olliver esitò.-non c'è...nessun motivo per preoccuparsi. Non è la stessa persona che era dell'isola.-
-allora perchè sei preoccupato.-chiese Sara non capendo.
-è tornato per avvertirci...è questo la verità anche se strana-disse Olliver.-mi domando...no niente.-
-cosa.-chiese Sara non capendo.
-vedi...io lo capisco...era lo stesso motivo per cui me ne sono andato...mi sono sentito responsabile della morte di Tommy...Slade passa un momento simile. Ha perso suo figlio...e si sente responsabile per quello che gli è accaduto, visto...che è stato il Mirakuru ad ucciderlo.-disse Olliver.
In quel momento gli squillò il cellulare.
Era Felicity.
-non ti chiamo perché ho scoperto qualcosa ma per un emergenza...ci sono quattro carro armati e diverse persone armate che seminano il panico...letteralmente.-
-arriviamo.-
-concentratevi sulle persone...i carri armati sono telecomandati...mi sto introducendo nel sistema.-
-va bene.-
Guardò Sara e se ne andarono.
Nel frattempo i tre erano dentro a un furgone sotto al palazzo dove si svolgeva il ricevimento.
Avevano mandato le loro pedine a seminare il panico, mentre loro stavano nel furgone.
-vuoi fare divertire solo loro.-fece uno di loro.
-tranquillo...-fece il capo.-mentre l'arciere dei boschi e la sua amichetta saranno impegnati, noi nella parte dabbene inizieremo il vero inferno-e mostrò una bomba simile a quella che aveva usato Malcom Merlyn.-la metteremo lì...e mentre si getterà il panico...noi ci divertiremo.-
I tre fecero partire il motore ed entrarono nel garage.
Parcheggiarono e una volta visto che non c'era nessuno scesero con la bomba ed entrarono nell'edificio.
-di certo non è una torta a sorpresa.-disse Gabrielle.
Gabrielle guardò Slade.
-perché mi guardi.-fece l'uomo facendo finta di non capire.
-tre tizi sono appena entrati con una bomba, non metto nemmeno la parola "probabile", e mi domandi perché ti guardo.-fece la donna.
-non è un mio problema.-
-è quello che facevi anche a Rosemberg oltre a distruggere il Mirakuru.-disse Gabrielle.
-avevo i miei motivi-fece Slade.-ora è diverso.-
-con il tuo amico appena andato via.-fece Gabrielle che si erano proprio nascosti per non farsi vedere da loro che erano andati via.
-non eri tu quella che hai detto che potevo venire senza combattere.-
-ci sono momenti in cui certe si devono fare perché è giusto farle.-disse la donna.
-nei fumetti o nei libri...non nella realtà.-disse Slade.
-perché quando succede una cosa simile dobbiamo sempre litigare.-
-non è una cosa simile-disse Slade.-se l'ho fatto è perché c'era un maniaco omicida che ti voleva farti del male e dei mercenari molto pericolosi.-
-e le altre volte che non era delle due categorie-fece Gabrielle.-Slade lo so che hai fatto una promessa...però non è necessario che tu li uccida.-
Slade distolse lo sguardo.-è impossibile lo sai.-
-hai promesso che non avresti più ucciso...puoi intervenire senza ucciderli.-fece Gabrielle.
-non posso fare una cosa che non ho mai fatto.-
-c'è sempre una prima volta.-
-cerca di essere seria.-fece Slade.
-sono seria-fece la donna.-e sono talmente seria che ti direi di guardare nel cofano.-
Slade la guardò con aria interrogativa.-non mi dire che hai...-
-non farci l'abitudine...pesa-disse la donna.-mai pensato di metterti qualcosa di più leggero al riguardo.-
Slade sbuffò.
-ascolta...lo so che è difficile...ma...potresti cercare un altro metodo per fermare un possibile esercito mantenendo la tua promessa.-
-bisognerebbe metterli in capo al mondo visto che la cura non funziona.-disse Slade.
-il nostro soggiorno al Cargo può darti qualche spunto.-fece Gabrielle.
Slade deviò lo sguardo.
-ascolta...ti ricordi la storia che ti ho raccontato? Finora...hai trovato solo un lato e forse un pò dell'altro...lo so c'è la puoi farcela.-
-è impossibile. Lo so...mi conosco.-
-tutto è possibile...lo hai detto tu...ciò che vogliamo, che desideriamo siamo noi a deciderlo.-
Slade sbuffò.
-uno...un motivo che spiega che c'è la posso fare.-
Gabrielle ci pensò.
-"Two".-
Slade la guardò.
-e lo sai che è vero...è così che l'autore si è liberato dai fantasmi del suo passato ed è andato avanti...nonostante tutto.-
Slade non disse nulla.
-anche tu lo puoi fare-disse Gabrielle.-hai sempre lottanto...se ti arrendi...sarebbe come perderlo una seconda volta.-
Slade esitò sulla cosa.
-tu però stai in macchina.-disse Slade avvicinandosi alla macchina e aprendo il cofano.
I tre avevano disposto l'ordigno esplosivo nella zona dell'ascensore.
-dieci minuti...-fece il capo.-abbiamo dieci minuti per scappare prima che esploda tutto.-
-ci siamo...-e la innescò.
-andiamo...-
Quello che partì per primo fu atterrato immediatamente.
-e tu chi diavolo saresti.-
Si trovarono davanti un tizio con una maschera metà blu scura con un occhio cieco e l'altra parte arancione.
-ehi Halloween è passato da un pezzo.-fece il capo.
Senza esitazione atterrò il secondo mentre il capo gli sparò una raffica di proiettili senza fargli niente.
-tu chi diavolo sei.-
-Deathstroke.-e gli tirò un pugno facendogli perdere conoscenza.
Fermati i carro armati, mancavano all'appello solo chi terrorizzava la città.
Olliver e Sara, in veste di Arrow e Canary, fermarono quegli uomini dando un grosso aiuto alla polizia.
Burges, un uomo sulla cinquantina, robusto i capelli biondi non troppo corti e la barba con vestiti piuttosto sportivi, era nel piazzale della polizia quando si vide consegnare, appesi come tre salami, tre uomini legati e quello che doveva essere una bomba.
Nelle vicinanze intravide qualcosa e puntò la pistola.
Deathstroke si fece vedere.
-sei tu Voorhees...-e  guardò i tre legati.-di solito li trovavo già ben sistemati.-alludendo che li trovava morti.
-cerco solo di mediare fra ciò che sono e la promesso che ho fatto a una persona.-rispose con una voce camuffata per poi andarsene.
Gabrielle rimase in macchina per tutto il tempo fino a quando non ritornò e dopo che si fu cambiato si avviarono.
-gira.-fece ad un tratto Gabrielle.
-come?-
-la prossima gira.-
-perché?-fece Slade.
-tu gira.-fece la donna.
Sconcertato girò.
Non sapeva che cosa aveva in mente.
Si trovarono così in un apparente vicolo cieco. Gabrielle tirò fuori un dispositivo che aveva in borsa e il muro si aprì. Slade entrò piuttosto incredulo su che cosa si sarebbe trovato davanti.
Percorsero una vecchia metropolitana abbandonata fino ad arriare a una vecchia stazione.
Li, una volta scesi dalla macchina ed entrati, la fermata, era stata trasformata in un centro operativo che oltre la parte tecnologica, medica e scientifica c'era anche una parte di allenamento con bambole di combattimento e sbarre.
-quelle mi piacciono quando le fai.-disse Gabrielle.
Slade la guardò ancora stupito e stava capendo dove voleva parare.
In mezzo c'era una sorta di grande vasca sul muro, dove all'interno c'era un essere antropomorfo. Aveva la forma umana ma l'aspetto da anfibio con addosso una tuta da sub. Questi, quando li vide, si scompose in mille bolle per poi ricomporsi al di fuori della vasca.
-ho appena saputo di quello che hai fatto-fece l'anfibio.
-le voci corrono-fece Slade dando un'occhiata alla donna e poi all'amico.
Incominciò a guardarsi intorno.
-ti piace? il nostro amico in comune mi ha dato una mano a mettere insieme questa tecnologia-disse l'anfibio.-che ne pensi.-
-è un modo di dirmi che volete che ritorni in scena.-chiese Slade.
-non è la prima volta che incontriamo il Mirakuru...e poi io abito al piano di sopra non mi disturberete.-disse l'anfibio.
-potrebbe anche essere molto pericoloso...lo sai Jack-Jack.-
-chi non ha bisogno di una mano in più.-rispose Jack-Jack deciso.
Slade guardò la donna.
-lo sai che senza di me saresti morto più di una volta.-fece Gabrielle.
L'uomo sorrise.
-allora...qual'è la nostra mossa.-chiese Jack-Jack.
-riprendere da dove ci eravamo fermati.-rispose Slade.

*****

-come diavolo sa il mio nome.-fece Slade ancora stordito.
-per anni...ho studiato la mente umana e ho potuto sviluppare una certa manualità nel controllo della mente delle persone e farmi dire tutto senza che il soggetto si ricordasse nulla al suo risveglio.-
Slade lo guardò.
-è stato interessante il suo racconto...di Lian Yu, ma ho trovato molto interessante l'argomento del Mirakuru e quello che sa fare-disse Bathiatich.-per non parlare della sua famiglia-fece una pausa e gli dette le spalle.-non pensavo che Rosaline avesse avuto un figlio...è un vero peccato, lei aveva un grande talento...per la scienza...sprecarlo per giocare a fare l'insegnate...-
-non parlare in quel modo di lei in mia presenza.-fece Slade in modo alterato.
Bathiatich si voltò.-non si chiede nemmeno come la conosco?-fece una pausa.-il motivo per la quale è morta.-
Slade cercò di liberarsi, ma era tutto inutile.
-irruente...un'aspetto del padre penso.-fece Bathiatich.
Slade lo guardò come se lo volesse uccidere da un momento all'altro.
-niente allusioni...le lascio i suoi dubbi e le sue ipotesi-disse Bathiatich.-ciò che mi interessa è quello che sa fare lei. Sapete avevo un progetto...ho tentato di riprodurlo, ma mancava un elemento base da modificare per poi tramutare il patrimonio genetico in una formula-guardò Slade.-di certo non voglio dare un calcio alla fortuna, le pare.-
-provaci e ti uccido.-disse Slade.
-mi dispiace contraddirla....ma lei ucciderà per me-disse Bathiatich.-solo che non si ricorderà di averlo fatto.-
Aveva dei ricordi confusi, ombre, immagini sbiadite.
Non seppe per quanto tempo rimase in quel posto. Bathiathich aveva studiato gli effetti collaterali del Mirakuru e li stava "curando". Operando a livello celebrale trovò un rimedio per le sue allucinazioni, mentre lasciò perdere i getti di rabbia, sfruttabili mentre era sotto controllo. Operò molto che non ci sia una cura per il Mirakuru. Approfondì il suo fattore di guarigione. Richiedeva molto lavoro visto che voleva eliminare le sue limitazioni.
-per adesso possiamo terminare.-disse Bathiatich.
Chiamò tre dei suoi uomini e lo fece portare via.
-nella cella degli ospiti.-fece il dottore.
Lo portarono in una cella. Lì dentro c'era una donna bionda rannicchiata in un angolo. Si vide portarsi dentro l'uomo privo di conoscenza. Una volta richiusa la cella, Bathiatich, che li aveva seguiti, azionò una leva e le sbarre vennero percorse da un alto voltaggio, tanto che prima aveva fatto allontanare la ragazza.
-per adesso ci servi viva.-fece il dottore rivolto a lei per poi andarsene.
Quando riprese conoscenza era stordito.
Non sapevca che cosa gli aveva fatto, ma il suo istinto gli diceva che doveva andarsene.
Controllò se si poteva muoversi a sua piacere. Riuscì a muovere le mani e anche il resto del corpo era sotto al suo controllo.
Da ciò che vedeva era in una cella.
Con un gesto veloce si alzò e tirò un pugno per sfondare la porta della cella. Al contatto, si levò un alto voltaggio di elettricità che lo fece sobbalzare all'indietro facendolo cadere.
Gridò dal dolore per l'ustione provocata.
Si sentì toccare e ad un tratto vide delle mani che coprivano con un fazzoletto la mano ustionata per poi perdere conoscenza.

NOTA: Jason Voorhees è un serial killer immaginario creato da Sean S. Cunnigham e Victor Miller, protagonista della seria Venerdì 13, e nei due film a parte Freddy vs Jason e JX - Jason X. E' caratterizzato che indossa una maschera da hockey e gira con una moto sega.
 

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Capitolo 3
*** Chi ha paura di Michael Myers? - prima parte ***


NOTA: Non è un crossover con la saga di film horror "Halloween", anche se ci saranno dei riferimenti alla saga cinematografica.

CHI HA PAURA DI MICHAEL MYERS? - PRIMA PARTE

PASSATO - DOPO IL FURTO ALLE INDUSTRIE QUEEN, QUALCHE MOMENTO DOPO.


Olliver, assieme a Diggle e Felicity, avevano appena varcato la soglia dell'ufficio, quando si trovarono difronte ad un uomo che stava curiosando in giro.
-scusi lei...-
-polizia-fece l'uomo mostrando il distintivo.-Maike Burges di Rosemberg...chi dei tre dirige la baracca.-
-Olliver Queen.-e gli tese la mano.
Burges lo guardò male, e l'altro la ritrasse.
-ho saputo...che c'è stato un furto...da un tizio con la forza sovraumana che si è portato via una centrifuga.-
-la polizia ci sta lavorando e....lei come lo sa che...-disse Olliver.
-un mio informatore...ed è stato fortunato che mi trovavo qui per altre cose-fece Burges-ha sentito altri casi simili.-chiese Burges cambiando discorso.
-non credo che...non sarabbe passato innosservato.-rispose Olliver.
Burges lo guardò.-ha la minima idea di chi sia o cosa sia.-
-no...-
In quel momento arrivò Barry Allen che alla vista del poliziotto stava facendo dietro front, ma lo beccò.
-ehi Allen che ci fai qui.-fece Burges.
-ecco...il fatto che...mi hanno mandato da Central City per seguire il caso.-fece Barry.
-ma davvero! quindi anche Voorhees è qui.-fece Burges.
-oh! lui certo...ecco...non lo so...insomma...ehm...-
-risparmia le spiegazioni per lui e quello che gira con arco e frecce che c'è qui-poi volse l'attenzione verso Olliver.-bene...mi farò dire altro dai colleghi...comunque  se alla sera un tizio vestito da Voorhees in versione soldato - ninja chiede informazioni al riguardo...dica la verità...di solito non calca la mano, almeno che non ha qualcosa da nascondere....buona giornata-si avvio.-Allen ti tengo d'occhio anche quando non ci sono.-e se ne andò.

Dopo la retata contro Cyrus Gold....


Gabrielle era stata avvertita da Jack-Jack di quello che era successo alla polizia. Subito la ragazza, che si trovava in aereoporto per andare a prendere Slade dopo il furto alla Queen Consolideted, corse immediatamente all'ospedale.
Quando arrivò, lo trovò che stava uscendo.
Aveva il braccio ingessato, zoppicava e di certo i danni non erano solo quelli.
-papà...-
-che ci fai qui-fece Burges.-non dovevi raggiungere il tuo boyfrieds all'estero.-
-ho saputo quello che ti è successo.-
-come lo hai saputo.-chiese l'uomo sorpreso e incuriosito.
-lasciamo perdere...-tagliò corto.-tu come stati.-
-a parte il braccio, l'anca, e qualcosa di interno rotto bene..-
-non dovresti uscire.-fece Gabrielle.
-e lasciare quello yeti a piede libero?-fece Burges.-no grazie...-
-papà...ti prego...è pericoloso.-
-e lasciare tutto a uno che non sa nulla di questa storia-fece l'uomo alludendo ad Arrow.-sappiamo...tutti e due che cosa ci vuole fare con una centrifuga e del sangue...e le conseguenze...vorrei evitare tutte quelle persone scomparse uccise...e visto che Voorhees non si vede in giro, io sono l'unico che posso farlo.-
Gabrielle non disse nulla. Sapeva che qualsiasi cosa gli avesse dette non gli avrebbe fatto cambiare idea...e questo la preoccupava molto.
-ascolta...forse so come è arrivato il Mirakuru...-fece Burges.
-pensi che Blood sia compromesso.-disse Gabrielle.
-il suo nome configuarava nella lista di Konig...certo sto lavorando su alcuni nomi che ricordo di quelli morti...ma se hanno un legame...Blood mi deve spiegare un pò di cose.-
-non fare pazzie.-fece Gabrielle preoccupata.
-tranquilla...me lo farò dire da qualcuno che non abbia il Mirakuru.-disse Burges.-ora vai...-gli dette un leggero buffetto sul viso e se ne andò.

-non dovrebbe essere qui.-
Burges si voltò.
Arrow era dietro di lui.
-dovrebbe andare via...è pericoloso.-
-lascio le prediche a mia figlia...tu se vuoi darmi una mano bene se no sloggia.-fece Burges.
-è ferito...cosa pensa di fare in queste condizioni.-fece Arrow.
-senti...se vuoi che non faccia questa cosa, mi devi uccidere perché se anche se sono ferito gravemente ci vado...-disse Burges.-e poi se ti lasciassi da solo con lo yeti moriresti.-
-ho già affrontato...una situazione del genere.-disse Arrow con un tono preoccupante e per un certo senso doloroso.
-allora siamo in due...-fece Burges.
Arrow non fece in tempo per approfondire che il poliziotto era già entrato.
Penetrarono insieme nel laboratorio.
L'uomo con la maschera da teschio aveva già iniettato il Mirakuru a Roy.
-ci penso io...lei pensi all'altro.-fece Arrow alludento all'uomo con la maschera da scheletro che stava scappando.
Burges si gettò all'inseguimento.
L'inseguito cercò di far prendere le sue tracce, ma nonostante le ferite riportate, Burges era dietro di lui. Solo l'intervento di alcuni scagnozzi (senza Mirakuru che li mise a K.O) lo perse.
Quando ritornò, Cyrus Gold era morto e Arrow scomparso.

Gabrielle era alla stazione di polizia e quando vide il padre lo abbraccio.
-puoi partire tranquilla.-disse Burges.
-stai bene...sei ferito.-
-ho passato momenti peggiori...in Siberia.-
Gabrielle lo guardò.
-una sera di queste, quando ritorno...sarai libero quando te lo presenterò?-chiese la figlia.
-almeno che non ci sarà un esercito...sarò libero.-rispose Burges buttandolo come uno scherzo, anche se uno scherzo non lo era.  

PRESENTE


-di solito sono i poliziotti che chiamano gli informatori e non l'incontrario.-fece Burges sul tetto della stazione della polizia.
-ho saputo che è entrato in possesso di documenti che aveva Konig su Bathiatich e che sono stati rubati.-disse Deathstroke con la voce camuffata.
-visto il casino qualche giorno fa credo proprio di si-fece Burges.-erano per lo più formule e procedimenti...chiunque sia stato lo ha migliorato.-
-cosa sa dirmi di Sebastian Blood? conosceva quei due.-
-acqua da tutte le parti...e di certo non se le tiene a casa le prove che lo possano incriminare.-disse Burges facendo capire che si era introdotto nella sua abitazione ma senza risultati.
-ci sono stati altri corpi ritrovati, lo sa?-
-anche l'arciere dei boschi e la sua amica Blondie sono interessati alla cosa visto che si trovano sempre da quelle parti...potresti lavorare con loro.-suggerì Burges.
-ho i miei motivi per non farlo....e poi ho già un partner.-disse Deathstroke
-spero che non si tratti di Gabrielle.-fece Burges.
-no...-
-mi sorprendo che tu lavori con qualcuno.-ammise Burges.
-pensa che in qualche modo Blood c'entri qualcosa.-fece Deathstroke cambiando discorso.
-se vuoi fare la stessa cosa con Konig aspetta visto che ho sudato sette camiece per pararti il culo-disse Burger.-non so se ti può interessare...ma c'erano dei sospetti su Blood fino a quando la figlia di Lance, Lauren mi sembra che si chiami, non gli ha sparato e ha scoperto che era un poliziotto...corrotto.-
-potrebbe aver fatto la stessa cosa come Konig-disse Deathstroke.-pagare uno scienziato che ricreasse la formula del Mirakuru e uno che indossasse quella maschera. Alla fine la mente era lui.-
-può darsi...ma continuo a tenere d'occhio e scavare sul suo passato. Non è un santo come vuole fare credere-disse Burges.-piuttosto di scienziati anche Allen era qui.-
-gli avevo detto che era un'altra storia e che l'avrei risolta io.-fece Deathstroke.
-forse se non sparivi glielo ricordavi-disse Burges.-l'ho incontrato quando Cyrus Gold ha preso una centrifuga al reparto scientifico della Queen Consolideted, segue ancora la sua pista...o meglio seguiva.-
-è morto.-
-no..non proprio...è stato colpito da un fulmine all'inaugurazione di un accelleratore di particelle della STAR...è in coma.-disse Burges.
-mi dispiace.-
-non è colpa tua-disse Burges.-se saprò qualcosa ti farò sapere.-
Quella sera, in una strada deserta, una ragazza stava ritornando alla macchina quando ebbe come la sensazione che qualcuno la seguisse. Si voltò di scatto ma non c'era nessuno. Accellerò il passo e raggiunse la macchina. Al veicolo, vide il riflesso di una faccia bianca dietro di lei. Non fece in tempo a gridare che il killer gli coprì la bocca con la mano per poi ucciderla.
Era la sesta vittima in quella notte.
In vari punti della città erano state ritrovati corpi di donne senza vita. Pareva opera di un maniaco omicida, anche se non c'era un legame o una somiglianza che legasse quelle donne l'una all'altra.
-un'altra donna uccisa.-chiese Burges quando vide entrare altri poliziotti.
-un camionista...-rispose l'agente.-lo hanno ucciso messo nel furgone in mutande e lasciato il furgone all'entrata della città...ti tralascio che cosa abbiamo trovato nell'arrivare lì.-
Burges assunse un espressione piuttosto preoccupata.
In quel momento arrivò Lance che accompagnava una ragazza. Anche lei era stata aggredita dallo stesso uomo, ma era stata salvata.
-era...era spuntato all'improvviso...-iniziò a raccontare.-mi ha preso alla gola e...mi stava strozzando...poi c'è stato qualcosa e mi ha lasciato...sono spuntati una bionda vestita di nero e uno con il capuccio verde. L'aggressore aveva una freccia sulla spalla...la presa e ha combattuto contro i due...poi...ha fatto cadere un palo della luce mentre teneva i due...poi un tizio con un maschera bicolore mi ha salvata e ha sparato a quell'uomo...li ha lasciati e....ed è scappato.-
-ascolta...quello che ti ha aggredito aveva una maschera bianca i capelli arruffati e con dei vestiti scuri e gira con un coltello in mano e si è alzato anche quando gli hanno sparato.-chiese Burges con un tono calmo.
La ragazza fece di si con la testa.
-qualcuno chiami i parenti e la porti a casa.-fece Burges.
-lo conosci.-chiese Lance.
-hai visto la serie di Halloween.-
-si.-
-bene....allora uccidi senza esitazione.-disse Burges.
Gabrielle camminava per le vie di Starling City. La lezione era finita e si stava avviandosi verso casa. Era una delle poche lezioni che iniziava tardi e finiva tardi. Con tutto quello che le era capitato non aveva paura, peggio di così che cosa le poteva capitare?
Fece una smorfia a tale pensiero.
Ad un tratto si voltò di scatto.
Aveva sentito ansimare e dei passi.
Non lontano c'era un uomo che camminava.
Quasi non poteva credere ai suoi occhi.
Gabrielle aumentò il passo.
Prese il cellulare ma qualcuno la prese alle spalle.
Energeticamente gli dette un calcio nelle parti basse. L'uomo la lasciò. Gabrielle corse e cercava di contattare il padre o Slade.
L'uomo gli parò davanti.
Indossava una maschera bianca, aveva i capelli arruffati, i vestiti scuri e aveva un coltello in mano, la copia di Michael Myers.
La ferì alla spalla e la buttò per terra.
Portò il coltello nell'altra mano e nell'atto di ucciderla venne colpito in pieno volto.
Slade in veste di Deathstroke lo aveva colpito violentemente.
Myers si rialzò.
Non pareva che il colpo ricevuto gli avesse fatto niente.
Incominciarono a lottare e nonostante colpi ben assestati Myres pareva non risentire. Fu quest'ultimo a scaraventare Deathstroke contro delle macchine parcheggiate.
La sua attenzione si pose sulla donna, ma era scomparsa.
Ad un tratto gli arrivarono ben tre frecce al cuore.
Arrow e Canary avevano fatto la loro entrata in scena.
Nel loro primo incontro, Slade aveva menzionato la sua non umanità e visto che Sara aveva visto la serie di Halloween capì di che cosa si trattasse e di uccidere senza esitazione.
Myers lottò contro di loro e anche Deathstroke intervenne a dargli man forte. Con una mossa veloce e con una forza sovraumana, il killer sbaragliò i tre.
Gabrielle si era nascosto dietro a una macchina.
Vide Myers avvicinarsi a lei. Era come se sapesse dov'era.
In quel momento arrivarono Burges e gli sparò tre colpi, seguito da Lance.
Myers indietreggiò e vedendosi in trappola scappò via.
Dopo la sua fuga, Gabrielle venne portata in ospedale.
Anche Sara andò all'ospedale dove c'era anche il padre.
-stai bene...sei ferita.-chiese Lance.
-sto bene-rispose Sara.-lei come sta.-
-è ferita alla spalla...non è grave-disse Lance.-ascolta...da quello che mi ha detto Burges è un tipo pericoloso.-
-non ti devi preoccupare.-disse Sara rassicurandolo.
-lo so che tu e Arrow ve la cavate...anche quel tizio con la maschera...so che farò la parte del padre protettivo e premuroso...ma stai attenta non è come in un film.-
In quel momento passò davanti Slade che entrò nella camera dov'era Gabrielle. Lance gli stava per dirgli qualcosa quando lo vide entrare nella stanza della donna, che la figlia lo fermò.
-è il suo fidanzato-spiegò Sara.-appoggia la campagna di Moira.-
Slade entrò nella sua camera.
Gabrielle sorrise.
-ciao...-fece la donna.
-come stai.-chiese Slade.
-lo sai che ho ereditato la pelle dura di mio padre.-rispose la donna per non farlo preoccupare.
Slade si avvicinò a lei.
-pensavo che fosse morto.-disse ad un tratto la donna.
-anch'io-fece Slade.-d'accordo che hanno fatto una serie...evidentemente Bathiatich aveva una mente molto malata.-cercando di sdrammatizzare la situazione, anche se non c'era nessun motivo per farlo.
Ci fu un momento di silenzio.
-forse è meglio che vieni da me fino a quando questa storia non finisce-propose Slade.-sapeva come muoversi e di certo saprà anche dove abiti...non credo che sappia del nascondiglio.-
In quel momento entrarono Burges, seguito da Huber, un uomo piuttosto alto con i capelli scuri con qualche accenno di bianco e piuttosto magro, e una donna dai capelli chiari, Iza, la madre.
-tesoro...stai bene...-fece la madre preoccupata.
-si si...è solo un graffio.-
-pensavo che fosse morto-fece Huber.-salve signor Wilson.-
Slade fece un cenno con la mano.
-forse se avessi visto la serie Halloween sapresti che sembra morto ma ritorna sempre.-disse Burges.
-con la differenza che è uno psicopatico creato da un altro psicopatico che ha tenuto prigioniera Gabrielle.-fece Huber.
-vuoi ancora tirare fuori quella storia eh?-fece Burges.
-dovevi dire che Gabrielle era in pericolo-fece Huber.-hai compromesso un indagine e la sua salute.-
-però la fine non è successo niente.-
-si poteva evitare se tu parlavi.-
-la volete smettere-fece la madre.-Gabrielle è stata aggredita e voi due vi comportate come due bambini piccoli...-
-hai ragione...-fece Burges.
-scusami...-fece Huber.
-comunque bisogna proteggerla-fece Burges.-c'è qualcuno dietro di lui...non ci sarebbe mai arrivato da solo.-
-su questo ti do ragione-fece Huber.-meglio che vada lontano e...-
-vado da Slade.-disse tutto d'un fiato Gabrielle.
Ci fu un momento di silenzio.
-papà ha ragione c'è qualcuno che ha detto i miei spostamenti e non credo che sappi dove abiti Slade visto che non sa che stiamo insieme.-esplicò Gabrielle.
-va bene...-fece Burges.-però la tua stanza rimane piantonata e Voorhees nei paraggi.-
-vuoi far proteggere Gabrielle da quello psicopatico.-fece Huber attirando l'attenzione di Slade.
-sarà uno psicopatico ma con quegli altri due sono gli unici che possono tenere testa a quel pazzo malato.-disse Burges.
-solo perché quell'assassino era nella stessa situazione di Gabrielle e gli hanno fatto degli esperimenti non significa che sia una persona per cui fidarci.-fece Huber.
-io mi fido di lui...-fece Burges.-e poi...è grazie anche lui che Gabrielle è tornata a casa.-
-di certo non la lascia in pace.-fece Huber alludendo che a Rosemberg si trovava sempre in mezzo.
-vi ricordate che siete in ospedale.-disse la madre rimproverandoli.
-scusaci.-dissero i due in coro.
Ci fu qualche altro momento in cui rimasero tutti insieme per poi lasciare la donna sola con Slade.
-è incredibile come i tui padri hanno idee diverse su di me.-disse Slade.
-mi dispiace.-fece la donna.
-per cosa?-fece Slade non capendo.
-sono riuscita a farti capire che puoi fermare chi sta riportando il Mirakuru e creando super soldati non uccidendo...e adesso per colpa mia devi uccidere di nuovo.-disse Gabrielle.
-ascolta...quello...non è nè un uomo nè un essere umano-spiegò.-è solo una creazione di un folle che ti va contro perchè glielo hanno ordinato. Non ti devi sentire in colpa per questo.-
-mi prometti che farai attenzione e...collaborerai.-
-ci proverò e farò attenzione-fece Slade.-adesso riposati...e non pensare a queste cose, va bene.-
-va bene.-
Si scambiarono un bacio e poi la lasciò riposare.
Appena uscito venne contattato da Burges di vegliare sulla figlia. Nel corridoio incontrò Sara con Olliver.
-a parte la citazione cinematografica che hai dato...-
-glielo ha dato Burges-precisò Slade.-come per me...per via della maschera.-
-chi è.-chiese Olliver concludendo il discorso.
-si chiama Hugo Cavret-iniziò Slade.-fin da piccolo soffriva di disturbi mentali. I suoi lo hanno mandato in un istituto psichiatrico di San Francisco. Lì lavorava Bathiatich e lo ha usato come cavia.
-ci è rimasto per due anni e lo ha trasformato in un killer...visto che ha ucciso l'intera sua famiglia e aggredito i vicini. Lo hanno rinchiuso definitivamente e Bathiatich lo ha plagiato del tutto facendo degli esperimenti.-
-il Mirakuru.-
-no...gli ha modificato il DNA ed ha operato a livello celebrale-continuò Slade.-lo ha trasformato in una macchina da uccidere...Konig lo ha liberato quando Burges era sulle sue tracce...contro Gabrielle...vi posso assicurarvi che è peggio di Myers.-
-quanto peggio.-chiese Sara.
-l'ho decapitato e si è riattaccato la testa-spiegò Slade.-alla fine...gli ho conficcato una granata nel cuore in un magazzino pieno di gas...-fece una pausa.-il suo obbiettivo...è sembre Gabrielle. Per quelli morti...qualcuno deve averlo messo su questa strada e si è lasciato dietro quella scia di sangue...e c'è ne sarà altro, almeno fino a quando...arriverà a lei.-lo disse con il fiato smorzato.
Olliver e Sara si dettero una breve occhiata.
-come pensi che agirà.-chiese Olliver.
-scusa?-
-tu ci hai combattuto...Starling City è una città grande...non puoi controllolarla tutta.-
-pensi che sia da solo?-fece Slade.
-Gabrielle è la tua spalla?-
-no...-fece Slade.-ma non lavoro da solo.-e se ne andò.
Uscito dall'ospedale chiamò Jack-Jack.
-lo hai visto...-chiese Slade.
-evita le telecamere, ma non dal fatto che sono un sensitivo...non è lontano da dove sei.-rispose Jack-Jack dicendogli dove lo aveva sentito.
-ci vediamo lì.-e chiuse la comunicazione.
Dopo l'attacco, Myers si era dileguato nell'ombra.
C'erano diverse pattuglie della polizia che erano sulle sue tracce. Non li preoccupava, la sua preoccupazione era quei tre. Strinse il coltello. Aveva una missione.
Se lo ricordava bene. Un momento era in quell'ospedale sotto sorveglianza e un momento dopo era libero. Aveva assaporato quel momento da anni.
Al suo risveglio si ricordava che doveva svolgere la sua missione.
Fu allora che, una volta uscito dall'ospedale, si trovò faccia a faccia con un uomo. Indossava una maschera con il teschio e aveva la voce camuffata. Gli disse che avevano gli stessi nemici e che se lo seguiva lo avrebbe portato alla sua missione...ciò per cui era stato destinato a fare.
Si trovò così in una stanza buia.
Non seppe quanto ci rimase e perché non tentò di fuggire.
Una notte, la porta si aprì.
L'uomo con la maschera da teschio gli disse di seguirlo.
Quando uscirono si trovarono piuttosto lontani da un centro abitato.
Gli disse che la persona che stava cercando era a Starling City e avrebbe compiuto il suo fato.
Dopo aver sgozzato un camionista e privato dei vestiti, si avviò a Starling City e arrivato all'inizio della città iniziò il suo cammino di sangue.
Lì avrebbe trovato anche l'uomo con la maschera bicolore. Lui era sempre in mezzo e la proteggeva. Lo odiava perché non gli permetteva di andare da lei e ucciderla. Per non parlare del poliziotto...anche lui le voleva bene e la proteggeva.
Il suono della sirena lo riportò alla realtà.
Myers guardò giù.
Era furbo e di certo non si voleva farsi scoprire.
Sarebbe andato di tetto in tetto fino a raggiungere l'ospedale e l'avrebbe uccisa.
Ad un tratto si fermò.
-questa volta...farò in modo che non rimanga nulla di te.-disse Deathstroke che imbrandiva la sua spada.
Con il suo coltello, Myers lo attaccò selvaggiamente, ma Deathstroke era deciso a non farlo passare.
Gli sferrò una serie di colpi, ma Myers rimaneva sempre in piedi.
La cosa gli stava andando sul nervoso.
Con un gesto veloce lo buttò per terra per poi colpirlo, ma Myers schivò il colpo. Questi assaltò Deathstroke, ma quest'ultimo con un colpo deciso lo fece volare giù in strada.
Lo raggiunse.
Myers parve piuttosto stordito.
-questa volta giuro che ti ucciderò.-disse Deathstroke.
Si scambiarono una serie di colpi, fino a quando fu Myers a stendere Deathstroke.
Nell'alzarsi, si accose che gli aveva preso le granate che portava e ne vide una sotto di sé.
-merda!-
Seguì una terribile esplosione.

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Capitolo 4
*** Chi ha paura di Michael Myers? - seconda parte ***


CHI HA PAURA DI MICHAEL MYERS? - SECONDA PARTE

-che cosa è stato.-chiese Arrow alla vista di quell'esplosione.-Felicity.-
« le ultimi immagini che ho potuto vedere c'era Slade che combatteva contro una persona vestito come Michael Myers prima che gli lanciasse qualcosa. »
-anche tu hai visto quella serie.-fece con un tono sorpreso.
« mi sono limitata a leggere qualcosa su internet...e mi è bastato. »disse Felicity.
-chi dei due c'è.-
« sei fortunato che Sara abbia visto la serie di Halloween... »fece Felicity.« adesso non lo vedo più...ma se il suo obbiettivo è l'ospedale...non gli manca molto. »
-saremo nei paraggi e se attacca peggio per lui.-
Gabrielle cercava di riposarsi, ma era impossibile. Sentiva che Slade era in pericolo e che aveva bisogno del suo aiuto. Era impossibile per lei stare ferma sapendo che era in pericolo e di certo non poteva stare lì tranquilla mentre uno psicopatico assassino girava per Starling City facendo stragi di innocenti e che il proprio uomo rischiasse la vita. Sapeva benissimo che sapeva cavarsela da solo...ma questo non la rendeva più sicura.
Facendo molto silenzio e piano da non farsi sentire dai poliziotti che piantonavano la sua stanza, Gabrielle si rimise i suoi vestiti. Gli fece un pò male nel muovere la spalla e di certo quello che aveva in mente non gli avrebbe fatto bene.
Mise un cuscino sotto le coperte.
Aprì la finestra e guardò sotto.
Non gli parve così tanto alto come buttarsi da un aereo e centrare il mare o cadere nel vuoto e farsi prendere da un mercenario molto paziente che gli aveva detto di stare a casa, ma con la spalla che si trovava di certo non era una passeggiata.
Era appena uscita e stava sul cornicione quando la porta della sua camera si spalancò.
Dopo lo scontro con Deathstroke, Myers si era dileguato un'altra volta.
Si era diretto all'ospedale.
Era lì che lei si trovava.
Entrò da un entrata secondaria e dopo essersi camuffato da infermiere, entrò nella struttura.
Rimase in allerta quando notò che c'erano due poliziotto davanti alla camera.
Aspettò.
Uno di loro si allontanò e Myers ne approfittò per ucciderlo. Il secondo lo aggredì di spalle.
Aprì la porta.
Stava dormendo.
Entrò nella stanza e con passo leggero ma sicuro si avvicinò.
Non la scoprì.
Le accarezzò leggermente la testa per poi aggredirla violentemente con il coltello.
Alzò le coperte e vide che era solo un cuscino.
Alzando lo sguardo notò qualcosa fuori dalla finestra.
Gabrielle sbiancò alla vista di quella scena.
Era come allora quando l'aveva rapita e fatto sparire le sue tracce. Ricordava ancora quella scena, lei legata, lui che le accarezzava il viso, il coltello. Slade però era intervenuto tempestivamente e gli aveva dato una lezione fino a quando non aveva fatto esplodere il magazzino.
Quando si accorse di lei, che si era leggermente esposta per vedere la scena, Gabrielle incominciò a camminare lungo il cornicione.
Myers si sporse dalla finestra e la vide.
Gabrielle, girato l'angolo della struttura e allontanatasi, cercò di scendere.
Lo trovò piuttosto difficile.
Non solo la spalla gli doleva, ma di certo c'era un motivo che la ginnastica non era il suo forte.
Myers era sopra di lei.
Rimaneva a fissarla come se volesse vedere la sua morte.
Questa cosa la fece andare nel panico, tanto che rischiò di cadere per ben tre volte. Alla quarta cadette davvero.
Non era tanto alto, ma cadde sulla spalla che gli doleva.
Myers scese giù come un ninja e si avvicinò alla donna minaccioso.
Quando gli fu piuttosto vicino, qualcuno lo aggredì.
Era una donna bionda vestita di nero.
Canary e Arrow si erano separati, lei all'ospedale, mentre lui pattugliava la zona.
Canary si trovò così faccia a faccia con Myers.
Iniziò a combattere contro di lui, in un iniziale testa a testa, ma Myers sfoderò una forza fuori dal comune e prese la donna al collo e la sollevò senza fatica.
Gli cadde l'arma.
Qualcuno gli colpì la testa.
Era Gabrielle.
Aveva preso l'arma di Canary che gli era caduta e lo aveva colpito alla testa.
Myers volse la sua attenzione alla donna che lo aveva colpito.
In quel momento una freccia gli trapassò la testa.
-lasciala andare.-fece Arrow pronto a scoccarne un'altra.
Myers fece cadere per terra qualche cosa.
La granata scoppiò.
Poco prima dell'esplosione, Jack-Jack, aveva trasportato i tre sul tetto dell'ospedale prima che l'esplosione li coinvolgesse ad eccezione di Myers.
Si trovarono così sul tetto.
-tu chi o cosa sei.-fece Arrow trovandosi Jack-Jack davanti, dopo aver soccorso Canary.
-Jack-Jack...-rispose.-è un piacere conoscere te e Sara.-
I due lo guardarono.
-Slade ci ha raccontato la sua storia...o meglio a Gabrielle gli ha raccontato tutto, mentre a me  ha raccontato a getti quello che ha raccontato a lei-fece Jack-Jack.-prima che mi fai tu la domanda...non sono un uomo trasformato in un anfibio blu, ma ero un anfibio e sono diventato antropomorfo...hai presente le tartarughe ninja...io sono come loro...solo che non sono una tartaruga...ma una rana e ho il colore mutato per via del liquido che ha causato la mutazione.-
Si levò un urlo.
Affacciandosi, videro Myers coperto di ustini e che lentamente si stava rimarginando. Ad opera non conclusa guardò su per poi dileguarsi.
-Slade dov'è.-chiese Gabrielle preoccupata.
-sta bene...meglio che vai al nascondiglio...-rispose Jack-Jack.-e chiama tuo padre...io vado con loro.-
Arrow lo guardò.
-vi dirò il piano strada facendo.-disse Jack-Jack
Prese sia Arrow che Canary e penetrò nella struttura di cemento per poi allontanarsi come se nuotasse in acqua ad una elevata velocità.
L'attacco di Myers non era passato inosservato e Burges venne avvertito.
La sua prima preoccupazione era Gabrielle e si preoccupò molto non vedendola e vedere un cuscino linciato.
Gli squillò il cellulare.
-papà...sono io...-
-dimmi che stai bene.-chiese l'uomo preoccupato, ma sollevato di sentire la sua voce.
-si...il partner di Deathstroke mi ha portato in un luogo sicuro.-disse Gabrielle.
-grazie al cielo...-fece il padre.-senti restaci e non ti muovere...sicuramente ti starà cercando, niente scampagnate notturne con Voorhees e nè chiunque sia il suo partner....anche perché credo che il tuo ragazzo si posso ingelosire.-
-Slade è stato comprensivo...-disse Gabrielle, di certo non poteva dirgli della sua doppia identità.-stai attento.-
-lo farò...cerca di riposarti.-fece Burges.
-va bene...ciao.-
-ciao.-e chiuse la comunicazione.
-tutto bene.-chiese Lance.
-era mia figlia...è al sicuro...-rispose.-cerchiamo di localizzare quello stronzo e facciamola finita.-
Un attimo prima dell'esplosione, Slade era stato tratto in salvo da Jack-Jack.
-tutto bene.-chiese Jack-Jack quando si materializzarono su un tetto.
-Gabrielle...lui è ancora vivo...e mi ha fregato le granate.-rispose Slade.
Jack-Jack si concentrò.
-è spedito all'ospedale...anche i tuoi amici sono da quelle parti.-
-non ho bisogno del loro aiuto.-fece Slade rialzandosi.
-Slade...non pensi...che sia meglio che collaborate-disse Jack-Jack.-ci hai messo una pietra sopra... credo che l'incidente del cecchino sia stata solo una reazione nel vederti che eri vivo e che potevi c'entrare qualcosa, anche se l'intervento di Gabrielle ha evitato delle conseguenze.-
-non lo faranno o se lo faranno mi guarderanno come se da un momento all'altro li dovessi tradire.-fece Slade.
-non dovresti pensare ai "se" "forse" e i "ma"...non si costruisce nulla.-
-perché mai dovrebbero fidarsi.-chiese ad un tratto Slade.
-piano piano si fideranno...come gli altri si sono fidati di te e ti riconoscono come erede-rispose Jack-Jack.-e poi...entrambi avete un obbiettivo comune, questo dovresti pensare e non al passato. Te lo ha detto anche il maestro.-
Slade non disse nulla.
-hai un piano.-chiese Jack-Jack capendo che l'uomo era irremovibile sulla sua decisione.
-più o meno...-rispose Slade.-quell'area di costruzini che hanno trovato dei cadaveri...portali lì...io attirerò la sua attenzione.-
-va bene.-e si avviò.
Fu così che portò Arrow e Canary nei pressi dell'area di costruzione e spiegando a loro che cosa avesse in mente.
-avete capito.-fece Jack-Jack una volta uscito dal terreno.-avete bisogno di riprendervi.-
-tutto a posto.-fece Arrow un pò provato per quella esperienza.
-non fateci caso...le prime volte sono sempre così...-disse Jack-Jack.-se non avete vomitato quando vi ho materializzato sul tetto non dovreste sentirvi tanto male e vi abituate in poco tempo...fidatevi.-facendo capire che aveva avuto passeggeri deboli di stomaco in entrambi i casi.
Fu una strana e complicata esperienza.
Si erano trovati in mezzo il cemento e altre strutture. Non sentivano male, anzi era come andare in moto. Tranquillamente Jack-Jack spiegava che Slade li aspettava in una zona in costruzione con l'intento di cementificare vivo Myers.
-pensi che funzionerà.-chiese Sara a Olliver quando Jack-Jack si allontanò per vedere se Slade era arrivato.
-con le armi non muore-rispose Olliver.-non farà più del male. Sarà una sorta di prigione per lui.-
-sarà cementificato vivo.-
-detto così sembra un regolamento di conti fra bande criminali-disse Olliver, per poi rispondere alla sua domanda.-ma non credo che sia abbastanza forte da liberarsi-fece una pausa.-non immaginavo che ti piacessero i film dell'orrore.-
-è una di quelle cose che ti stupirai quando le saprai.-disse Sara.
-oh...da come lo dici sembra che ne siano altre.-fece Olliver.
-ehi...-fece Jack-Jack facendo segno di entrare.-presto seguitemi.-
Si dettero una breve occhiata che avrebbero rimandato a dopo la conversazione e lo seguirono.
Deathstroke lo aveva trovato.
Era gravemente ferito, molto probabilmente aveva usato una granata per fare del male a qualcuno però gli si era ritorta contro, ma sapeva che sarebbe durato poco.
Quando si parò davanti a lui, Myers aveva uno sguardo che non prometteva nulla di buono.
-sei più per l'approccio pratico che per la teoria.-disse Deathstroke.
Una scintilla di pazzia la intravide nei suoi occhi che subito Myers lo attaccò senza pietà.
Ero uno stato molto pericoloso e poteva far del male chiunque gli tirasse a tiro in quel momento.
Con forza lo portò nella zona di costruzione.
Gli fece sfondare la recinzione per poi sbatterlo contro la gru.
-finiamola.-disse Deathstroke.
Myers estrasse l'ultima granata e gliela lanciò, ma si allontanò in tempo.
L'esplosione fece capire anche a Jack-Jack, Arrow e Canary su dove fossero.
Deathstroke riuscì a disarmarlo del coltello e lo colpiva violentemente nella direzione dove voleva portarlo.
Ad un tratto, Myers estrasse un arma, una pistola e gliela puntò.
Era un grosso calibro e aveva una striscia verde.
La conosceva.
Bathiatich aveva trasmesso i dati dell'arma che rallentava, e in dosi meggiori annullava, gli effetti curativi del Mirakuru che sintetizzata a cura uccideva il soggetto, lo stesso effetto si otteneva anche se si usava il sangue di un soggetto con il Mirakuru.
Myers gli sparò ma Deathstroke si nascose.
I proiettili erano tali da trapassare la sua armatura...altra invenzione di Bathiatich.
Ne scaricò un intero caricatore e la ricaricò.
In quel momento qualcosa lo fece cadere per terra per poi essere bloccato a mezzo busto sul terreno.
Deathstroke ne approfittò per colpirlo e disarmarlo. Gli puntò la pistola contro ma esitò nel sparare.
Myers lo guardava.
Una volta non avrebbe esitato, ma per un momento rivisse quella maledetta notte. Sapeva che non era Joe ma l'uomo che voleva uccidere la donna che amava, però non riusciva a premere il grilletto e farla finita una volta per tutte. Continuava a ripetersi che lo doveva farlo, ma quelle immagini iniziarono a tormentarlo, per poi sovrapporsi a un altro dolore che con fatica aveva superato.
Myers se ne accorse e con forza si liberò e colpì violentemente Deathstroke facendolo cadere per terra e facendogli cadere l'arma.
Myers la riprese e la puntò contro Deathstroke consapevole che lo avrebbe ucciso.
Delle frecce gli trapassarono il corpo.
-lascialo stare.-gli gridò Arrow.
Myers gli puntò la pistola contro, ma Canary spuntò dal nulla e lo colpì violentemente anche con l'aiuto di Jack-Jack.
-tutto a posto...-fece Olliver andando da Slade.
-una favola-disse Slade rialzandosi.-dobbiamo portarlo più in là...c'è un buco con dei pali che deve essere ricoperto.-
Come una furia, Myers si liberò e incominciò a sparare come un pazzo.
Esplose diversi colpi fino a trovarsi faccia a faccia con Deathstroke.
Gli puntò la pistola, l'altro pareva come paralizzato.
Ad un tratto una palla di ferro colpì violentemente Myers facendolo volare esattamente dentro il buco.
-il cemento...Jack-Jack...-fece Slade ripresosi.
-ci penso io.-
Deathstroke volse l'attenzione nella parte dove era venuta la palla. Dalla macchina demolitrice vide scendere Gabrielle.
Il rumore della macchina del cemento attirò la sua attenzione.
Si avvicinò e una volta giunto al bordo del buco guardò giù.
Myers era colmo di rabbia ma gli era impossibile muoversi per via dei pali di ferro a cui era infilzato.
La colata di cemento scese, per coprire Myers e poi l'intero buco.
Mentre ritornava dalla donna, raccolse l'arma e gliela porse a Olliver.
-i proiettili sono fatti in modo da trapassare un giubbotto anti proiettile o un armatura-spiegò.-inoltre rallenta e in casi maggiori annulla gli effetti curativi del Mirakuru. Non cercare di usarlo come cura...disintegra il sangue e poi tutto il resto del soggetto...altre cose prodotte da quel bastardo di Bathiatich.-
Olliver la prese.
-va...tutto bene.-chiese.
Slade lo guardò. Non gli rispose e si avviò verso la donna.
Quando ritornarono al rifugio, Deathstroke avverti Burges di quanto era accaduto e fece in modo che quell'area dove c'era Myers non fosse soggetta ad altri lavori.
Durante la sua fuga e il salvataggio, la ferita si era riaperta, ma prontalmente Jack-Jack la curò e gli bloccò la spalla in modo che non gli facesse male. Dopo di che li lasciò soli.
-tutto bene.-chiese Gabrielle.
-tutto bene.-mentì.
-non sei bravo a dire le bugie quando stai male.-fece la donna.
Slade la guardò.
-grazie.-
Gabrielle lo guardò.
-sarei morto...grazie.-ripeté Slade.
La donna si trasse verso di lui e l'abbracciò.
Esitante ma ricambiò quell'abbraccio. Mai come in quel momento la volle vicino a sé.

*****
5 ANNI FA - ROSEMBERG

Gabrielle entrò nell'ufficio del padre.
-Gabrielle...che sorpresa.-fece l'uomo con un sorriso.-cosa fai da queste parti.-
La figlia lo guardò.-te lo sei dimenticato...-
Burges assunse un'espressione interrogativa.
-avevi detto che pranzavamo insieme e che parlavamo un pò.-disse Gabrielle.
-si certo...non me lo sono dimenticato...-
-ma...-
-scusami, ma non posso-fece Burges.-è un caso difficile e...complicato.-
-non sei bravo a mentire.-fece Gabrielle.
Era incredibile come lei capisse che c'era qualche problema o qualcosa che non andava. Anche se gli diceva una bugia o una mezza verità lei lo capiva subito. Aveva preso da lui e sarebbe stata un buon poliziotto se avesse scelto quella strada.
-ascoltami...è una vecchia faccenda...non voglio che ti possa succedere qualcosa.-disse Burges.
-così mi fai preoccupare ancora di più.-fece Gabrielle.
-ti fidi di me?-chiese.
-questo che cosa c'entra.-
-rispondi...ti fidi di me.-
-si.-rispose Gabrielle.
-lo so che so poco di te, che la pensiamo in modo diverso e via dicendo...ma ti voglio bene e se ti dovrebbe succedere qualcosa non me lo perdonerei mai-disse Burges.-spero che tu lo capisca.-
-mi fido di te...-fece Gabrielle.-anche se...vorrei che mi trattassi come una donna e non una ragazzina.-
-Gabrielle...-
-no...ho capito...non c'è motivo per mentirmi ancora.-e se ne andò.
Uscì dalla stazione della polizia e si avviò.
Si era allontanata dall'edificio, quando qualcuno la prese alle spalle e gli mise un fazzoletto sul viso.
Cercò di liberarsi, ma il clorofornio fece effetto e perse conoscenza.
Quando la riprese era legata ad una sedia.
Si guardò intorno era una specie di laboratorio spartano. Dietro di lei c'erano due uomini armati e davanti a lei un uomo sulla settantina, con i capelli bianchi tirati all'indietro. Indossava una camicia e dei pantaloni. L'uomo stava parlando alla radio.
Quando vide che si era ripresa sorrise.
-se vuole...le passo sua figlia se non mi vuole credere.-fece l'uomo e gli passò la trasmittente.-suo padre è piuttosto ansioso per la sua salute.-
-papà...-
L'uomo gli allotanò il ricevitore.
-mi crede adesso? faccia come le ho detto e non provi a dirlo a qualcuno...se vuole vedere sua figlia viva.-chiuse la comunicazione.
-non mi sono sono presentato...-fece l'uomo.-sono il dottor Igor Bathiatich. Non si preoccupi non le farò del male...anche se ciò dipende da suo padre-fece cenno ai due che le erano alle spalle.-portatele nella cella degli ospiti.-
Gli tolsero i legacci e la portarono dentro a una gabbia.
Erano passati alcuni giorni da quando era lì, fino a quando notò che quella gente stavano macchinando qualcosa sulla cella dove era dentro.
Due giorni dopo si vide portare dentro un uomo.
Bathiathich la allontanò dalle sbarre e gli disse che gli serviva viva.
La sua attenzione si pose all'uomo.
Era indecisa se avvicinarsi o meno.
Ad un tratto lo vide alzarsi e tirare un pugno alle sbarre. Al contatto, venne colpito da una forte scarica elettrica che lo fece cadere per terra e urlare da dolore. Gabrielle si avvicinò all'uomo. Aveva una mano ustionata. Trasse veloce un fazzoletto e glielo avvolse alla mano ferita. Perse conoscenza, ma lei gli rimase al suo fianco.
 

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Capitolo 5
*** Il Clan Shungen ***


IL CLAN SHUNGEN

L'uomo con la maschera da teschio correva cercando di sgominare Arrow e Canary.
Erano riusciti ad arrivare a lui tramite uno dei camionisti che trasportavano il Mirakuru. Fu piuttosto collaborativo, anche perché Deathstroke aveva fermato il camion scaraventando il camionista fuori dall'abitacolo e gli parve sincero quando lo minacciò di morte. Disse che lavorava per un uomo che indossava una maschera con il teschio e si fece scappare che quello ucciso era solo un diversivo per inscenare la sua morte. Si fecero dire dove fosse il laboratorio e ci andarono.
I due erano penetrati in un vecchio magazzino abbandonato, dove l'uomo aveva prodotto il Mirakuru ed era pronto a inniettarlo su delle cavie.
L'intervento dei due aveva fatto saltare i suoi piani e l'uomo con la maschera da teschio aveva tentato di scappare.
Aveva raggiunto quasi l'uscita quando Deathstroke gli si parò davanti bloccandogli il passaggio. Arrow e Canary lo raggiunsero.
-è un modo singolare per farmi conoscere i tuoi alleati.-disse l'uomo con la maschera da teschio.
-farai meno lo spiritoso quando ci dirai come ci sei riuscito a riprodure il Mirakuru.-fece Deathstroke.
-come ho fatto?-fece l'uomo con la maschera di teschio.-anch'io ho i miei alleati...-poi guardò i tre.-sei sicuro di volere sapere il come?-
Deathstroke lo guardò in maniera interrogativa.
Sentirono dei passi.
-ci si rincontra di nuovo....erede gaijin1 degli Harashikage.-fece una voce femminile.
Una donna orientale piuttosto giovane, con lunghi capelli neri e indossava un kimono verde, camminava sul soffitto in una maniera naturale.
-ora è chiaro-fece Deathstroke.-come diavolo sei riuscita ad evadere dalla prigione di Fue, Dihao.-lo disse con un certo disprezzo.
-il clan Shungen risorgerà proprio con ciò che Harashima Harashikage ha tentato di distruggere...per questo ti devo esserne grata-poi volse la sua attenzione verso Arrow e Canary.-anche a voi due. Voi tre avete fatto in modo che noi risorgessimo. Starling City è solo un minuscolo pezzo di qualcosa di molto più grande-poi guardò Deathstroke.-rispondendo alla tua domanda... alleati.-
Dal nulla delle figure li accerchiarono.
Erano in sei.
Uno indossava una tenuta da combattimento nera con un capello nero con i bordi argentati, Luo; un altro aveva dei vestiti piuttosto sfarzosi con lunghi capelli scuri e la barba, Han; un altro indossava un kimono azzurro con dei pantaloni bianchi e un ampio cappello di paglia, Luji; un altro indossava una tenuta da combattimento chiara era calvo e aveva detti aguzzi che sporgevano fuori dalla bocca con delle lame sotto entrambe le braccia, Shu; un altro era vestito di nero e aveva una maschera sulla bocca e sputava acido appena la abbassava, Rou; l'ultimo era un uomo piuttosto robusto con capelli un pò lunghi e la barba con dei filamenti mettallici che si intravedeva sulla pelle, Rei.
Dihao scese dal soffitto e fu vicina all'uomo con la maschera da scheletro.
-è solo una parte del nostro esercito-disse Dihao.-loro sono i generali, il Mirakuru i solati. In questo modo onorerò la morte di mio marito e la rinascita del clan Shingen e delle sue ambizioni. Considerate questo un mio piccolo dono per averci permesso tutto questo.-
Lanciò una bomba fumogena e quando si diradò i due erano scomparsi.
Iniziò così un tremendo combattimento.
Erano esperti assassini oltre a possedere diverse capacità. Il cappello di Lou aveva una lama circolare sul bordo e lo usava lanciandolo in modo tale da colpire gli avversari; Han faceva della magia con delle palle di fuoco; Luji anche lui della magia però con dei fulmini azzurri; Shu usava le lame che aveva incastonate sulle braccia; Rou sputava un acido corrosivo dalla bocca; Rei con gli innesti meccanici aveva una forza sovraumana e superiore a quella del Mirakuru. Inoltre i sei, chi sul dorso della mano, chi sul braccio e chi sul collo, avevano tatuato due linee orrizontali e sotto due linee verticale ovvero il simbolo del clan Shungen, lo stesso che Dihao aveva stampato dietro alla schiena del suo vestito.
Inizialmente si scontrarono contro di loro.
Arrow si trovò a combattere contro Han che assieme a Rou prolungava il suo raggio di azione del fuoco. Scoccò alcune frecce, ma vennero intercettate da Rou che le disintegrò. Canary contro Luji e Shu che con l'incremento del fulmine facevano diventare pericolose le sue lame; Deathstroke contro Lou e Rei, il primo aveva la forza necessaria per alzarlo e Lou per colpire. Riuscì a non farsi colpire dal capello.
-si può sapere chi diavolo sono.-chese Arrow quando i tre si trovarono l'uno accanto all'altro.
-mercenari che hanno giurato fedeltà al clan Shungen-disse Deathstroke.-della peggior specie.-
Sapendo che si trovano in svantaggio, Deathstroke lanciò una bomba fumogena e scapparono.
-lasciateli stare-fece Dihao mostrandosi ai suoi alleati.-la nostra missione è conclusa...ora ci aspetta un'altra cosa da fare.-
Dopo la loro fuga si trovarono su un tetto piuttosto distante da dove erano stati attaccati.
-Slade...chi sono quelle persone...chi è quella donna e come faceva a sapere.-chiese Olliver capendo che il suo discorso iniziale era riferito a ciò che era successo a Lian Yu.
Slade si tolse la maschera.
-Jack-Jack mi senti...-
« si... »
-vai dal maestro Harada...Dihao è scappata-disse Slade.-forse lo sanno già che non è sola...ma devo sapere se è successo qualcosa.-
« è uno scherzo vero? »fece Jack-Jack.« se lo è non è divertente. »
-non lo è...sbrigati.-ordinò.
« parto subito. »e chiuse la comunicazione.
Slade volse la sua attenzione verso i due.
-Dihao...è la moglie del dottor Hojo, quello che ha creato il Mirakuru-iniziò Slade.-non è stato creato come arma segreta per la guerra, serviva per tale scopo...ma per garantire l'ascesa del clan Shungen e squotere i pilastri che reggevano il controllo mondiale.... cominciando dal Giappone. All'epoca...della seconda guerra mondiale...gli esponenti dei due clan...il maestro Harada, capo clan degli Harashikage, e Shigetzu Shungen, padre di Dihao...parteciparono alla guerra ma con animi diversi.
-il maestro Harada dette il suo contributo combattento la guerra, mentre Shigetzu aveva idee differenti. Non era solo il conflitto che si stava svolgendo adesso, ma in qualche modo ci sarebbe sempre stati altri e la soluzione era di distruggere il male alla radice distruggendo le maggiori potenze e trarne il vantaggio di uno...il loro clan.
-fu così che il dottor Hojo iniziò a lavorare il Mirakuru. Inizialmente pensarono a un modo per far guarire i soldati più velocemente rendendoli indistruttibili, ma ben presto Hojo lo trasformò in qualcosa di più pericoloso. Il maestro Harada scoprì i suoi piani. Entrarono nei laboratori e distrussero tutto. Nello scontro Dihao venne ferita mortalmente. Il marito le inniettò il Mirakuru...non era passato al Mirakuru come lo conosciamo noi, ma questo le bastò per salvarle la vita...è per questo che ha un aspetto giovanile.
-Shigetzu Shungen lo prese come un'offesa e riuscì a far lavorare Hojo in segreto in modo che continuasse le sue ricerche. Completò il Mirakuru. Dagli appunti...che lessi sul mercantile c'erano stati degli esperimenti su cavie umane, quello che non c'era scritto, ma che mi hanno raccontato, mandarono quelle cavie come esercito che andasse a colpire la capitale. Per il clan Shungen era il primo passo verso la distruzione delle nazioni protagoniste della seconda guerra mondiale.
-l'esercito venne intercettato dal clan degli Harashikage e...dopo un duro scontro li eliminarono. Raggiunsero il luogo dove Hojo lavorava e lo uccisero. Dihao venne data per dispersa mentre suo padre morì. Un piccolo gruppo, quelli che...abbiamo trovato sull'isola, riuscirono a scappare via. Vennero però intercettati e fecero deragliare la loro traiettoia facendoli incastrare dove li abbiamo trovati.
-presero le loro precauzioni in modo che nessun componente Shungen e chi giuravano fedeltà non potessero accedere all'isola di Lian Yu-fece una pausa.-quando...sono riuscito a fuggire da Bathiatich...sono naufragato e...una nave degli Harashikage mi aveva tratto in salvo e portato a Nai Lu, in un tempio sulle montagne non distande dalla ononima cittadina.
-fu...un anno dopo...che Dihao si fece viva. Lei...era riuscita a far avere...ad Ivo quei documenti. Sapeva che gli era impossibile per lei e chi gli giurarava fedeltà...lo aveva convinto di prendere il Mirakuru e che in questo modo avrebbe potuto salvare sua moglie...ed era tornata a Nai Lu per prendere un mio campione perché ciò che scorre nelle mie vene non è lo stesso di quello del marito.-
Fece una pausa un pò più lunga come nel riordinare ciò che voleva dire.
-in breve...capì fin da subito come potevo essere riuscito ad averlo e...sinceramente penso che sia stato Hao, un traditore, a dirle quello che è successo...lei prese un mio campione, ma la fermai in tempo e distruggerlo per poi mandarla alla prigione di Fue...inespugliabile per coloro che sono dei criminali pericolosi. Posso immaginare che si sia fatta degli alleati, e non solo quelli che abbiamo visto.-
-pensi...che si faranno vedere presto.-chiese Olliver.
-non lo so...-rispose.-ma credo di si...-prese il cellulare e inviò qualcosa.-ti ho mandato le coordinate del satellite.-
-hai un satellite?-fece Olliver.
-lo ha costruito Jack-Jack-disse Slade.-qualche giorno fa...-si voltò e si rimise la maschera.-è il genere di informazioni che non sono facili da reperire...e poi se ti dicesti di lasciare stare ti ritroverei comunque sulla mia strada.-e si lanciò nel vuoto facendo perdere le sue tracce.
Nel frattempo, nel nascondiglio di Arrow, Felicity aveva ricevuto delle coordinate e dei sistemi di accesso per accedere a qualcosa. I suoi dubbi vennero risolti con l'arrivo di Olliver e Sara.
-come fa Slade ad avere un satellite.-chiese l'informatica.
-lo ha costruito Jack-Jack.-rispose Olliver.
-la rana mutante.-fece Diggle.
-si...-
-e che materiali ha usato...-chiese Felicity.-insomma di certo non si posso procurare facilmente...e poi bisogna tenere molte cose in conto...-
-credo che per questo dovresti chiederlo a Jack-Jack.-tagliò corto Olliver.
-vuoi accedervi.-chiese Sara.
-forse è l'unica soluzione per trovare quella gente...-rispose Olliver.-e poi...ha detto che le normali ricerche non sono utili...visto che cosa c'è dietro.-
-lo devo prendere come un si.-fece Felicity.
-accedi.-disse Olliver.
Sara lo guardò. Non sapeva ancora se fidarsi di Slade o meno dopo quello che era successo. Poteva essere cambiato e non cercare più la vendetta, ma gli pareva un pò impossibile un cambiamento così radicale.
In poco tempo fu collegata.
-lo ha già messo in funzione...bene.-fece Felicity.
-che cosa dovrebbe accadere.-
-fra qualche momento ci dovrebbe dire dove sono...-fece l'informatica.-la domanda potrebbe essere inopportuna, ma quella gente era sull'sola.-
-li ha incontrati Slade-disse Olliver.-e non hanno intenzioni amichevoli.-
-oh...è incredibile come tu e Slade abbiate molte cose in comune.-fece Felicity.
Olliver si limitò a guardarla, per poi deviare il discorso su quello che Slade gli aveva raccontato.
-la questione è decisamente più complicata e pericolsa di un esercito di persone super forti...-disse Felicity.
-questo spiegherebbe come quell'uomo è riuscito a riprodurlo il Mirakuru-disse Diggle.-pensi che sia coinvolta anche quello che sia successo a Rosemberg?-
-non saprei...ma scommetto che Slade se lo sia chiesto.-
In quel momento arrivò un messaggio elettronico.
Felicity lo lesse.
-credo proprio di si-fece Felicity.-secondo qui la sua fuga è avvenuta qualche mese dopo che Slade era a Rosemberg e si è scontrata con il clan Harashikage. Dice anche che aveva usato la cosa come un diversivo perché era stata assoldata come mercenaria da un occidentale, ma è estranea a ciò che è successo a Rosemberg.-
Jack-Jack lo aveva chiamato in quel momento. Gli disse che Dihao era fuggita dalla prigione di Fue qualche mese dopo che loro due erano andati a Rosemberg. La prima cosa che fece fu attaccare il tempio. Si era fatta degli alleati in prigione che le avevano giurato fedeltà (quelli che li avevano attaccati e altri). Aveva dichiarato guerra aperta agli Harashikage e nonostante la disparità numerica fu piuttosto difficile contrastarli. Vennero respinti, ma facilmente fecero perdere le loro tracce. Una squadra andò alla loro ricerca per individuarli ma di non attaccare. Trovarono il loro rifugio e dopo delle strategie attaccarono. Gli scontri e gli inseguimenti durarono fino a pochi mesi fa, anche se Dihao non era presente da alcuni mesi. Non seppero dire se c'entrasse qualcosa con gli avvenimenti di Rosemberg, ma visto lo stadio del Mirakuru lo escludono. Secondo delle indiscrezioni era stata assoldata come mercenaria per eliminare alcune persone da parte di un occidentale. Inoltre gli disse qualche informazione riguardanti i suoi alleati e della morte di Hao avvenuta da parte di Dihao in persona dopo che è evasa. Jack-Jack disse che sarebbe rimasto ancora per alcuni controlli per poi tornare.
Appena saputo mandò un messaggio elettronico ad team Arrow.
Ora doveva solo aspettare.
La sua attenzione si pose sul tatuaggio che aveva sotto il braccio.
Una serie di ellissi, incrociati fra loro in modo da fomare un cerchio, il simbolo del clan Harashikage. Anche Jack-Jack ne aveva uno simile.
Sapere che Dihao era a piede libero e che c'era lei dietro a tutto, per un certo senso lo aveva un pò scosso. Non l'aveva presa bene che dietro la spedizione di Ivo c'era lei, per poi capire il motivo per il quale la gente al tempio aveva avuto un certo timore nei suoi confronti. Anche se era una cosa superata per un momento ebbe come la sensazione di ritornare indietro.
Casualmente alzò il capo e si accorse che c'era Gabrielle.
-già finito.-fece Slade.
-anche da un bel pezzo...-disse Gabrielle.-ero qui ad aspettarti, entri, lavori come se non ci fossi e dopo un pò ti accorgi di me...rispondendo non avevo lezioni nel pomeriggio e sentivo un pò la tua mancanza.-
-solo un pò?-fece l'uomo.
Gabrielle si avvicinò all'uomo.
-è successo qualcosa.-chiese la donna.
-deve proprio succedere qualcosa.-fece l'uomo.
-è ancora per Myers.-chiese Gabrielle.
-un fatto positivo visto che non voglio più uccidere nessuno.-rispose Slade buttandola lì.
-non lo è...-fece la donna.
Ci fu un momento di silenzio.
-ci pensi ancora a quello che ti è successo.-
Slade distolse lo sguardo.
Era uno dei problemi che aveva.
La donna si sedette accanto per poi stringersi a lui.
-lo sai che con me ti puoi confidare.-fece Gabrielle.
Slade ebbe un momento di silenzio.-ho visto una persona che non vorrei mai voluto incontrare....Dihao.-
-la moglie del dottor Hojo?-
-si...lei...-disse Slade.-è scappata...ha ucciso Hao, attaccato Nai Lu e...mentre combattevano contro i suoi alleati era stata assoldata come mercenaria da un occidentale....-si fermò.
-è successo qualcosa a qualcuno che conosci?-chiese Gabrielle con tono calmo e caldo.
-non lo so...-rispose.-penso che non avrei nessun dubbio se l'avessi uccisa.-
Ci fu un momento di silenzio.
-ci pensi.-
-molto dopo quel fatto-ammise Slade.-ho pensato di penetrare all'interno e ucciderla...ci ho pensato e l'ho fatto...ero...sulla via...ed ero arrivato...-si bloccò.
-poi...perché non lo hai fatto.-chiese Gabrielle.
-c'era la luna piena...con l'arcobaleno-guardò la donna.-era vero...è magico.-
-appare a chi ne a bisogno...-disse Gabrielle.-ne avevi bisogno.-
-come te-ammise Slade.-ci sei sempre quando ne ho bisogno.-
Gabrielle sorrise.
In quel momento squillò il cellulare dell'uomo.
-tuo padre...-disse Slade.
Rispose.
-ti ricordi quei nomi cancellati Voorhees?-fece Burges.
-me li ricordo.-rispondendo con la voce camuffata.
-lo sai che cosa hanno in comune...la morte...sono stati avvelenati e non crederai mai in che stato era il veleno-
-era...solido, vero?-
-e tu come lo sai...-
In quel momento il satellite rilevò dove Dihao e i suoi erano.
-commissario...quella lista sono i nomi delle persone da uccidere...Konig si è affidato a una mercenaria molto pericolosa...-disse Deathstroke.-Blood non è coinvolto è una delle vittime...quella donna è qui per ucciderlo.-
-da quello che so ha un comizio per la candidatura...-fece Burges.
-avverti immediatamente e allontani tutti...-fece Deathstroke per poi riattaccare.
Mandò un messaggio a Olliver per spiegare quello che era successo e si preparò.
-sei pronto.-chiese Gabrielle.
-meglio che non ti dia una risposta sincera.-rispose Slade.
-ascoltami...non pensare a niente...fai la cosa giusta.-
-e se non lo facessi.-
-la farai...mi fido di te.-disse Gabrielle per poi dargli un bacio.-buona fortuna.-
-ne avrò bisogno.-si mise la maschera e se ne andò.
Sebastian Blood stava tenendo un comizio per la sua candidatura da sindaco.
C'era molta gente e la sicurezza non era da meno.
Blood aveva iniziato il suo discorso, quando nel tetto di un edificio sopra al comizio si materializzarono Dihao seguita da Lou e Luji.
In quello stesso momento, ma su un altro edificio, c'era Slade in veste di Deathstroke. Il fatto che era estraneo ai fatti e che era una vittima di una lista omicidi su commissione, non cambiava ciò che pensava di lui. Blood era un pò come Hao. Aveva sentito ciò che diceva e quello che diceva fuori dai comizi, tramite Gabrielle che ci aveva parlato una volta, non si sarebbe sorpreso se sotto a quella maschera ci fosse stato lui.
Sapeva che gli piaceva fare le cose in maniera teatrale.
Anche Arrow e Canary era giunti sul posto.
Deathstroke aveva lasciato degli indizi su dove si trovasse e lo raggiunsero sul tetto.
-lei è sull'edificio sotto al comizio-spiegò.-massimo ci saranno solo due con lei. Farà una cosa teatrale e distruttiva...una cosa che cercherei di evitare.-
-hai un piano.-
-qualcosa ho in mente.-
Dihao guardava sotto. Era riuscita a sottrarre la scaletta che l'uomo avrebbe seguito e il suo momento era fra pochi minuti, ma uno strano movimento della polizia e il fatto che non erano soli, le fece capire che qualcosa non andava.
-dovremo anticipare la cosa....-disse Dihao.
Con una lama nascosta nella manica del vestito, parò un colpo di spada da parte di Deathstroke.
-un errore così...non me lo sarei aspettato...-fece la donna.
Velocemente i due andarono verso di lui. Deasthstroke pensò che li volesse attaccare ed era pronto a parare i colpi, ma lo sorpassarono e si buttarono giù.
-chi lo dice che non sia stata tu a fare un errore.-disse l'altro.
Provvidenzialmente, i due vennero presi da una serie di artigli e trascinati all'interno dell'edifico dove si dovettero scontrare contro Arrow e Canary.
Nel frattempo, sia Burges che Lance, avvertiti il primo da Deathstroke e il secondo da Arrow, avevano iniziato delle manovre di sicurezza portando tutti il più lontano possibile senza dare troppo nell'occhio.
Mentre combattevano, Dihao non parve preoccupata che il suo piano era andato in fumo.
-sai che cosa ho imparato in questi lunghissimi anni...-fece la donna quando l'uomo riuscì a tenerla distanza specialmente per il veleno che sputava dalla bocca che gli procurava un effetto allucinogeno.-mettere in mostra...la caduta degli Harashikage.-
Ci fu una tremenda esplosione che distrusse la sperficie dell'edificio tanto da farlo cadere per un lato.
Non se lo aspettava.
Deathstroke perse l'equilibrio e scivolò pericolosamente verso il bordo, quando sentì una presa e l'edificio si fermò, come sospeso dal nulla.
A mezzo busto con il corpo fra il pavimento, Jack-Jack teneva l'amico e con le abilità sviluppate mentre era con lui a Nai Lu teneva l'edificio.
-quando Gabrielle mi ha chiamato perché un edificio poteva ucciderti e altra gente...ho pensato che esagerasse.-spiegò Jack-Jack.
Con un colpo secco rimise a posto la struttura e saldò le parti lese.
Deathstroke si rialzò.
Dihao guardava piuttosto disgustata di quella scena.
-non è ancora finita.-lanciò per terra un fumogeno per poi scomparire.
Molti dei presenti non capirono che cosa diavolo fosse successo.
Anche Arrow e Canary riuscirono a salvarsi anche se questo permise ai due assassini di scappare.
Blood non era riuscito a metabolizzare ciò che era successo, come il vento, Dihao sbarazzò in un colpo veloce sia la polizia che la sicurezza e prese per la gola Blood. Dihao aprì la bocca pronta a gettare il suo veleno contro l'uomo, quando gli sparì di mano, inghiottito dal marciapiede, per poi apparire Deathstroke che gli dette un pugno deciso facendola sbatterla violentemente per terra. Venne raggiunto anche da Arrow e Canary che la tenevano sotto tiro.
Dihao si rialzò.
Aveva la pelle tutta strappata, come se indossasse una maschera e sotto c'era qualcosa di bianco e non umano.
-avete vinto la battaglia...non la guerra.-e detto ciò lanciò un fumogeno per poi scappare.
Blood si ritrovò non distante dal comizio ancora che non capiva che cosa fosse successo.
I tre levarono le tende.
Olliver tornò al nascondiglio, mentre Sara, dopo essersi cambiata, andò dal padre.
-siete già su tutti i notiziari-disse Felicity.-credo che parleranno più di voi che di Blood sul suo discorso.-
-cosa è successo.-chiese Diggle.
-Blood non c'entra niente...-rispose Olliver.-Slade dice che essendo una mercenaria voleva solo assolvere al compito che gli era stato assegnato...anche se Konig è morto. Lei, il tizio con la maschera da teschio...lavorano per qualcuno che vuole un esercito di persone con il Mirakuru. E di certo non hanno buone intenzioni.-
-però non è questo che ti preoccupa.-
-e che...-si bloccò per riflettere.-Slade sa molte cose...conosce quelle persone ci ha combattuto, solo che...non capisco perché non possiamo collaborare visto che...la nostra questione non la considera.-
-forse ha lo stesso tuo problema che ha bisogno di un pò di aiuto per metabolizzare le cose.-fece Felicity in modo diretto.
Era una cosa diretta, ma giusta.
-non è il tipo di persona che chiede aiuto...-fece Olliver.-anche prima del Mirakuru...però... non è solo...-
-forse se tu facessi il primo passo le cose avranno un suo seguito.-propose Felicity.
-tipo?-
-sei tu quello che più lo conosce...più o meno.-fece l'informatica.
Nel frattempo, anche Slade era tornato al suo nascondiglio e cercava di tenere sotto controllo Dihao, ma perse il segnale.
-pensavo che la seguisse.-chiese Slade.
-deve essere entrata in una zona che altera il segnale del satellite-rispose Jack-Jack.-ma se esce la becchiamo subito.-
-tienila sotto controllo.-
-e Blood.-
-è un pò come Hao...solo che non nuoce...almeno se diventa sindaco.-disse Slade.
-sinceramente pensavo che lasciavi perdere tutto.-disse Jack-Jack.
-tieni...ci sono due persone che dovresti tenere sotto controllo se si facessero vivi.-fece Slade porgendogli un biglietto.
-c'entrano con quello che stiamo facendo.-
-no...una promessa fatto ad uno scienziato e...una cosa a cui tengo di porre fine.-
-d'accordo.-e lo prese.
Slade esitò nel porre una domanda. Jack-Jack percepì che cosa gli potesse preoccupare e desistere da porre quella domanda.
-stanno tutti bene...-disse Jack-Jack.-il tempio è un pò distrutto...niente di irrecuperabile.-
-capisco...-fece Slade.
-solo che...-
-cosa?-
Jack-Jack esitò.-Thorn...è scappato. Prima si pensava che si fosse unito a lei...ma pare di no. Credo che ti stia cercando.-
-vorrà dire che ritornerà presto alla prigione di Fue. Lui cerca me...ma lui non sa che lo terrò d'occhio.-
-un'altra persona da aggiungere.-
-credo proprio di si.-disse Slade.-Gabrielle e su?-cambiando discorso.
-si...-
-non dirgli niente.-fece Slade.
-mi devo preoccuparmi.-disse Jack-Jack.
-si preoccupa già tanto...meglio lasciarle un pò di serenità.-disse Slade.
-se lo faccio è perché so che alla fine glielo dici tu.-fece Jack-Jack mettendosi all'opera.
Slade fece per dire qualcosa, ma ci rifletté sopra per poi avviarsi verso l'ascensore e raggiungere Gabrielle.    
Nello stesso momento, Sebastian Blood entrò nello studio di una lussuosa villa.
-così presto...-fece l'uomo seduto su una sedia che gli dava le spalle.-un comizio piuttosto movimentato, non trovi?-
-lei che ci faceva qui-fece Blood.-pensavo che fosse solo un esca per Deathstroke e Arrow.-
-lo era...per salvarti il tuo di dietro-rispose il capo.-sai...non mi fidavo del tuo piano. Farti vedere con quella maschera...solo l'inizio mi è piaciuto, non tanto quando hai pensato di usare lo stesso stratagemma per la seconda volta lo avrebbe capito perfino un idiota che potevi lasciare qualche dubbio.-
-lei dov'è adesso.-
-Deathstroke la terrà sott'occhio...non ti preoccupare dov'è adesso non la rintracceranno-disse l'uomo per poi voltarsi.-in questo modo lui e il poliziotto tedesco non ti importuneranno mai più.-
Era un uomo piuttosto robusto, i capelli non tanto lunghi castano chiaro e una leggera barba sul viso. Era vestito con un completo nero e la camicia bianca senza cravatta. Sul tavolo aveva un flacone con un liquido dove all'interno galleggiava un occhio. Era posto sopra a una macchina con strani simboli sulla superficie e dei cavi che erano collegate a una serie di schermi, che quando Blood entrò li spense.
-potevi avvisarmi che attentava alla mia vita.-fece Blood.
-vedi...le persone che lavorano per me sanno che hanno la possibilità che possano morire... come per esempio Fyers o Billy Wintergreen...sei un elemento sostituibile...e non comportarti come se fossi una pedina importante.-
Blood deglutì.
-vedi...Deathstroke non è un ingenuo come Arrow...-continuò.- infatti lui era un ingenuo sei anni fa e lo è ancora.-
-ne parli come se li conoscessi.-
L'uomo lo guardò.
Blood ebbe per un certo senso un pò di timore, ma l'altro sorrise.
-so chi sono...-
-è per questo che mi hai detto di non combattere contro di loro, li vuoi ucciderli tu.-chiese Blood.
-non è tanto la loro morte, quanto si trova più soddisfazione di distruggere il mondo in cui una persona viva-fece una pausa.-Arrow ha mandato all'aria un'operazione che permetteva la distruzione dell'economia della Cina e lo smantellamento di ogni intelligence conosciuto... era perfetto...l'esca perfetta per eliminarlo una volta per tutte...l'uomo la cui esistenza ha rovinato la mia vita...ma per colpa sua ho fatto la figura dell'idiota...-strinse il pugno.-Deathstroke...è il mio fratellastro...anche se non condivido questa parola...un sentimento reciproco...è scampato alla morte sette anni fa con l'aiuto di un miliardario playboy e una smorfiosetta....se ti ho mandato a prendere Myers c'era un motivo.-
-mi avevi detto che lui ci teneva a quella ragazza.-disse Blood.
-ma ha fallito...-sottolineò l'altro.-poco importa...Deathstroke...patirà ogni istante tutte le sue colpe...tutte...nessuna esclusa...quando gli porterò via...l'unica ragione che mantiene il suo equilibrio. Anche Arrow...avrà lo stesso trattamento.-

*****

Già da quando era venuto quell'uomo, c'era stato un gran via vai fra i vari uomini di Bathiatich. Si sentiva l'eco di urli e strani rumori. Ogni tanto la donna faceva qualche sobbalzo per ciò che sentiva. Senza accorgersi si era stretta troppo all'uomo svenuto.
Sentì una sorta di brontolio.
L'uomo stava riprendendo conoscenza.
La testa gli doleva e cercava di ricordarsi che cosa gli fosse accaduto.
La prima cosa che vide fu le grate sopra di lui e una giovane donna. Aveva i capelli lunghi e biondi con un pò di frangetta e gli occhi castano chiaro, indossava un giubbotto bianco con una striscia rossa sulle spalle, una maglia rossa e dei jeans.
-ehi...tutto bene...-chiese la donna.
L'uomo non rispose.
Si rialzò a fatica, doveva essere in uno stato confusionale. Solo quando si volse verso di lei notò che gli doveva mancare un occhio, visto un fazzoletto bluastro sull'occhio destro, e anche recente...almeno da come si comportava.
-no...-fece lei quando l'uomo volle toccare le sbarre.
L'uomo la guardò.
-credo che abbiano aumentato il voltaggio....e poi ci hai già provato.-e gli indicò la mano.
L'uomo dette un'occhiata al fazzoletto per poi guardare la donna.
-tu...sei un angelo?-
La donna lo guardò con aria interrogativa, ma poi scosse la testa.-io mi chiamo Gabrielle.-
-quindi...siamo all'inferno? che ci fa un angelo all'inferno?-
-non sei morto...e non sei all'inferno....o in paradiso-disse la donna.-e poi...non sono un angelo...sono solo Gabrielle.-
L'uomo fece qualche passo allontanandosi dalle sbarre per poi sededersi.
-che hai fatto per venire qui...-
-mio padre...è un poliziotto...segue un caso collegato a ciò che gli era successo vent'anni prima...e...gli avevano abbattuto l'aereo...pensando che...fosse morto...ma è...sopravvisuto. Per vent'anni è vissuto chissà come in Siberia...da quello che ho saputo da lui...ha trovato un collegamento tra quello che è successo vent'anni fa e un caso che sta seguendo adesso...e mi hanno rapito.-
-capisco il genere di situazione-fece l'uomo.-certo che tuo padre deve essere stato molto fortunato a non morire congelato.-
-come dice lui...noi Burges abbiamo la pelle dura...almeno...è quello che mi rende sicura di tornare a casa.-
L'uomo distolse un attimo lo sguardo. Voleva fuggire.
-e tu?-
-io cosa.-fece lui un pò seccato.
-non hai un nome?-
L'uomo esitò. Non era mai stato confidenziale, e di certo non voleva iniziare a farlo, ma stranamente quella donna aveva un qualcosa...non sapeva come definirlo visto che era stato a lui a iniziare la conversazione.
-Slade...Slade Wilson.-
-e...che cosa ti è successo.-
Si scurò all'improvviso.
-non è un argomento che vuoi parlarne-fece Gabrielle.-sai...quando c'è qualcosa che non va guardo il cielo di notte, perché quando la notte è scura e la luna brilla...si dice che vi appare un arcobaleno...un arcobaleno magico.-
-senti...non sono in vena di sentire queste stronzate.-disse Slade.
-da quanto che non fai delle conversazioni sociali.-
Il Mirakuru stava per prendere il sopravvento, ma il solo fatto che si trovava davanti a lei, quell'istinto si bloccò.
-meglio che mi lasci stare.-e si allotanò da lei.

1 Gaijin è una parola della lingua giapponese che significa letteralmente "persona esterna (al Giappone)", cioè colui che non è nativo, non è del luogo.
Con questo termine vengono indicati dai giapponesi gli stranieri: gaijin ha una connotazione un po' più dura e talvolta velatamente razzista, rispetto al termine più neutro ed ufficiale gaikokujin che vuol dire appunto "persona di una terra esterna (al Giappone)", cioè straniera.

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Capitolo 6
*** Vendetta - prima parte ***


VENDETTA - PRIMA PARTE

10 ANNI PRIMA DEI CORRENTI EVENTI - AUSTRALIA

Non era un buon momento.
Patricia era ritornata dal suo ex-marito, Alex Deur, un ricco industriale...un perfetto stronzo. Lei diceva che lo faceva per sua figlia. Dopo il suo rapimento, le voleva restare vicino. Gli aveva detto che era meglio andare da lui, ma lei preferì restare con l'ex-marito...sua figlia doveva avere con sé i suoi genitori. Non aveva capito se lo odiava. Se era stata rapita era perché volevano colpire lui, solo che aveva preso la figlia della compagna e non il suo. Aveva dato a fondo tutte le sue conoscenze e alla fine aveva trovato quel maledetto figlio di puttana. L'uomo rimase coinvolto nello scontro morendo sul colpo, ma salvò la bambina. Una reazione normale visto che sarebbe vissuto con l'uomo che ha ucciso il suo rapitore, anche se indossava una maschera, e questo gli faceva male. La cosa che però gli faceva più rabbia era che Deur aveva ancora un ascendente su di lei e più tempo passava più lui le avrebbe stravolto la realtà...come sempre.
-Wilson!-
Slade roteò gli occhi.
Brek, il loro superiore, aveva un compito per lui e di certo non sarebbe stato facile.
-se per la storia...-
-la bambina non c'entra-fece Brek.-anche se c'entra il padre.-
Sospirò.-lui sa quello che faccio...-la situazione glielo aveva imposto.
-poco importa...-fece Brek sorprendendo Slade.-secondo alcune informazioni indiscrete è coinvolto nell'HIVE...se sappiamo dove sono smantelliamo uno delle organizzazioni più pericolose...e questa volta niente stronzate...come lo dico te lo detto anche a Billy.-
-perché proprio io...di certo non siamo così amici-ironizzò sulla parola.-da dirmi che fa parte dell'HIVE.-lo disse con una certa amarezza, quella ferita non era stata rimarginata.
-mica glielo devi chiedere...ti indroduci a casa sua e il gioco è fatto-fece Brek.
-chi sarebbe che dice che c'entra con l'HIVE.-
-abbiamo controllato gli spostamenti di Hondu-l'uomo che aveva rapito la bambina.-anche lui era uno di HIVE e guarda un pò...-gli fece vedere la pagina di un fascicolo che aveva in mano.-vedi...è come l'altra volta...e guarda chi c'è anche.-
-Deur.-
-quei due si conoscono...-fece Brek.-e hanno gli stessi amici.-
-ha messo tutto in scena...-
-come?-
-sono sicuro...che erano d'accordo...lo ha fatto apposta..-
-senti...non inseguire fantasmi e niente cazzate-fece Brek.-già devo spiegare la presenza di due agenti dell'ASIS in una zona militare...per adesso portami delle prove e niente colpi di testa...-Slade si avviò.-e vai da solo e niente torture o robe varie...se no la prossima missione vi spedisco tutte e due su un isola deserta.-
L'unica cosa che gli fece desistere a prenderlo come ostaggio e torturarlo fu solo per Patricia e sua figlia. Ne avevano passate tante e se voleva che tornasse da lui, doveva placare quell'istinto di prenderlo e ucciderlo.
Quando arrivò al suo appartamento era vuoto. Erano tutte e tre fuori. Entrò dalla finestra dello studio e cercò intorno. Spostò libri, guardò cassetti, perfino dentro alla cassaforte, ma niente. Accese il computer e fece un backup dell'intero sistema...almeno da lì forse c'era qualcosa, qualche contatto.
In quel momento rientrarono.
Il backup era in corso.
-piano...-fece Patricia, una donna graziosa dai capelli lunghi di un biondo-castano e gli occhi scuri e profondi. In braccio aveva la figlia che dormiva. Le assomigliava molto.-la porto a letto.-
Si separò dall'uomo.
Questi rimase nel soggiorno fino a quando la donna tornò.
-è crollata-fece Patricia serena, e la cosa gli fece male.
-e tu credevi che nemmeno quei giochi la stancassero.-fece l'uomo.
-era da tanto tempo che non la vedevo serena e spensierata-disse Patricia.-e anch'io.-
Deur le accarezzò il viso.-questo mi rende felice.-
Non sapeva che cosa lo trattenne a non uscire e ficcargli una lama dritta al cuore.
-Alex...ti devo dirti una cosa...-fece Patricia diventando seria.
L'uomo tolse la mano.-scusami...io...-
-non è per questo-fece lei.-e che...ci ho pensato. In questi giorni, io e Clara abbiamo conquistato giorno dopo giorno la nostra serenità...specialmente io-fece una pausa.-in questi giorni ho messo in ordine un pò di cose...e...ho fatto una scelta e questa sera mi ha dato la conferma.-
-quale?-
-che...voglio stare con te.-
Slade sentì una profonda ferita al cuore.
-ne sei certa.-chiese Deur.
-io...devo pensare al mio futuro, la mia sicurezza e quella di mia figlia...e solo con te ho questa sicurezza.-rispose Patricia.
-non sai quanto...mi rendi felice.-e si baciarono.
Slade rimase nello studio anche quando andarono nella camera da letto e fecero l'amore. Era distrutto, pieno di rabbia...e non seppe nemmeno lui come uscì senza ucciderlo.
L'indomani mattina Patricia lo chiamò.
Si trovarono in un bar.
-qualcosa non va?-chiese Patricia.
-che cosa volevi dirmi.-fece Slade arrivando al dunque.
-vedi...in questi giorni ho avuto tempo per pensare...a me...e a mia figlia....-
-ritorni da lui...e questo che mi vuoi dire.-fece Slade rompendo subito quella commedia.
Patricia distolse lo sguardo.
-lo prendo come un si...ma lascia che ti dica una cosa...lo conosceva, Hondu...non voleva prendere Joe per colpire me...no voleva prendere lei così che passassi come quello cattivo. Sai che cosa mi fa più male...è che per tutto questo tempo lo hai pensato anche tu...e non hai perso tempo nemmeno ad andare a letto con lui.-
Patricia lo guardò.-tu...mi hai spiato.-
Slade distolse un momento lo sguardo.
-da quanto che mi spii...eh? da quanto?-fece lei insistente.
-questo non ti interessa-fece Slade.
-mi interessa...io...cerco solo una soluzione, un mio equilibrio...e se resto con te non lo troverò mai perché ciò che fai mette in pericolo me e mia figlia...-fece Patricia.-ho bisogno di certezze e in questo momento tu sei l'ultima persona che la può garantire.-
-mentre il tuo ex-marito si...non hai dimenticato quello che ti ha fatto...ci ha fatto.-fece Slade.
Patricia non rispose.
-e un'altra cosa...sia Hondu e lui...fanno parte dell'HIVE...anche con lui sei in pericolo...quella gente è molto pericolosa tu e tua figlia siete in pericolo se...-
-smettila!-lo itterrupe bruscamente.-non ti permetto di dire certe cose solo perché non accetti la mia scelta...-
-ti farà del male..-fece Slade.-lo so...sono gente pericolosa, io...-
-la vuoi smetterla sei ridicolo-fece Patricia.-e non voglio più sentire questa storia...e per dirla tutta anche tua madre e la madre di tuo figlio lavorarono per loro...-
Slade sbatté violentemente un pugno sul tavolo.
Patricia fece un sobbalzo.
Slade si alzò.-ci siamo detto abbastanza...poi non piangere se rimani vedova.-e se ne andò.

PRESENTE

« il mio nome è Rosaline Jane Wilson, per tre anni sotto minaccia di morte di mio figlio, sono stata costretta a portare avanti un progetto di mutazione per creare super soldati modificando il DNA. Lo scienziato del progetto era Igor Bathiathich...dopo che è stato radiato dall'ordine ha portato avanti i suoi esperimenti in proprio...visto che non faceva più parte dell'organizzazione  a causa dell'incidente, Bathiatich ha portato avanti i suoi progetti grazie all'aiuto di Konig. Essendo stata la sua assistente, conoscevo bene il progetto e loro...sapevano anche che potevo riuscire dove lui ha fallito.
« mamma....mamma... »una voce maschile di un ragazzino si sentì che penetrava nella cantina, dove la donna si era rinchiusa per non farsi sentire dal figlio.
« arrivo tesoro...non voglio essere giudicata per quello che ho fatto...ma ciò che ho fatto l'ho fatto per proteggere mio figlio....il progetto "Animus" sono riuscita a bloccarlo, ma...sono sicura che se richiameranno Bathiathich porterà avanti quell'esperimento, anche se ho portato via la parte essenziale lui la ritroverà...ma non ciò che ho scoperto io, l'ho cancellato e senza di me il progetto spero che sia morto. Non so se salverò delle vite, ma ho fatto ciò che ritenevo giusto...vi prego perdonatemi. »
Mentre la registrazione andava, un uomo, sulla settantina i capelli non tanto corti bianchi e la barba, si stava prerando. Si era messo una giacca e dei pantaloni color sacco, un giubbotto antiproiettile, una pistola dietro la schiena e due spade. Una volta finito andò al computer. Passò delle foto. Avevano tutti una "X", quelli che aveva eliminato, fino ad arrivare al suo prossimo obbiettivo. Era un ricco industriale, colluso con l'HIVE, anche se non c'erano state delle prove per incriminarlo. Si chiamava Alex Deur, e secondo le sue ricerche si trovava a Starling City e quel giorno aveva un incontro alle Queen Consolideted.

Olliver entrò nel suo ufficio e lo trovò vuoto. Guardò l'orario eppure gli pareva strano che non ci fosse nessuno
-questa volta sei in anticipo.-fece Isabel alle sue spalle.
-pensavo di non esserlo.-disse Olliver.
-lo eri...ma sapevo che saresti arrivato in ritardo così ho posticipato di qualche minuto.-
-gentile da parte tua.-fece Olliver.
-l'ho fatto solo per garantire l'immagine credibile della società...-disse Isabel.-Alex Deur ha la pessima fama di essere un pericoloso industriale e fra le cose che detesta sono le persone che arrivino in ritardo.-
-ti sei informata su di lui.-
-no...solo che ho già avuto a che fare con lui...-disse Isabel.-due anni fa...un esperienza che non auguro a nessuno.-
-è un modo di dirmi che i ruoli sono invertiti.-
-è una situazione diversa da allora...ma in questo caso siamo in due e c'è il tuo nome sulle industrie.-disse Isabel.
-cercherò di ricordarmelo.-disse Olliver.
Alex Deur, era un uomo sulla sessantina, con i capelli all'indietro con qualche accenno di bianco. Era piuttosto magro e vestiva con un abito elegante.
Quando arrivò c'era una scorta di sette uomini. Tre di loro rimasero fuori dalla porta, mentre quattro entrarono. Entrò senza farsi annunciare e ignorando Felicity che venne quasi spintonata dai quattro gorilla che avevano il compito di proteggere l'uomo. Deur riconobbe immediatamente Isabel.
-signorina Rochev...-la donna gli sorrise, più per immagine che per altro.-la cosa non mi stupisce...noto che è passata da un fallito che non si sa bene come sia diventato un uomo d'affari e un ragazzino che prende più sul serio una banda metal che la propria industria a uno che ha ereditato dal padre...-
-imparo piuttosto in fretta.-disse Olliver interrompendolo.
-lo spero...non credo che vivendo su un isola per cinque anni le abbia dato gli stumenti necessari per gestire un'azienda.-fece Dueur.
-se gli dessi la mia risposta sincera non ci crederebbe.-fece Olliver provocando un'occhiata fulminante da parte di Isabel.
-mi sta prendendo in giro...-fece Deur.-non ho tempo da perdere...-
-possiamo iniziare...giusto?-fece Isabel mettendosi in mezzo.
-giusto...-fece Olliver.-prego...-e gli fece cenno di accomodarsi.
Come un fulmine, una figura sfondò la vetrata dell'ufficio. Con agilità e facilità eliminò i quattro gorilla che stavano all'interno con la spada, con un abilità familiare, e uccidendo a sangue freddo con la pistola  i tre che erano rimasti dall'altra parte per poi prendere Deur, torcendogli un braccio intorno al collo, e usarlo come scudo impedendo a Diggle di sparargli.
Si era creata una strana situazione e per un certo senso anche complicata.
Ad un tratto ci fu un secondo sfondamento di un vetro.
Deathstroke si trovò così all'interno della stanza.
-lascialo andare.-disse con la voce camuffata.
-non metterti contro la mia strada....ragazzo.-fece l'uomo tenendo con una stretta forte, nonostante l'età, il collo di Deur, e rivolgendosi al nuovo arrivato come se lo conoscesse.
Deathstroke sfoderò la spada.
-peggio per te.-
Violentemente lasciò Deur scaraventandolo per terra per poi combattere contro Deathstroke.
Ciò permise ad Olliver di portare via dalla stanza sia Isabel che Deur, e tale azione, permise a Deathstroke di mettere un gancio all'avversario, che abbassò la guardia per tentare di sparare a Deur, ma venne scaraventato fuori dall'edificio, salvandogli la vita, e l'altro lo seguì a ruota.
Si trovarono così sul tetto di un altro edificio.
L'uomo anziano si liberò del gancio per poi rotolare e rialzarsi, cosa che fece anche Deathstroke.
-sono stato io a insegnarti tutto...-fece l'uomo anziano che dopo una serie di colpi lo bloccò.-ma non tutto....-
Con una mossa veloce rivoltò la situazione per poi farlo cadere.
Estrasse la seconda spada.
Slade si rialzò.
Questa volta lo attaccò con maggiore potenza usando il Mirakuru.
-pensi di impressionarmi ragazzo, eh?-
Con una forza sorprendente, non solo lo disarmò, ma gli tirò un pugno che oltre a togliergli la maschera lo fece cadere a terra.
Nonostante fosse un elmetto e che avesse il Mirakuru, sentì dolore e gli fece uscire persino sangue.
Costatò tre cose: primo che quando lo aveva addestrato non aveva mai usato tutta la sua forza (cosa che aveva capito quando in passato era stato mandato per una missione in solitario a Nanda Parbat), secondo capiva perché era riuscito a tenere testa Ra's al Ghul e che poteva rimetterci quasi la pelle come quando aveva incrociato la sua strada, terzo nonostante l'età doveva avere la stessa forza di quando da giovane uccideva i super soldati di Bathiathich...della stessa potenza o qualcosa di più del Mirakuru.
Non fece in tempo di rialzarsi che ricevette un secondo colpo che gli fece perdere conoscenza.
Gabrielle salì di corsa le scale anti incendio della palazzina quando vide Slade con l'aggressore uscire bruscamente dalla finestra e atterrare lì. Erano insieme quando ricevette la segnalazione che quell'uomo era a Starling City. Gli aveva ripetuto più volte di restare al nascondiglio, ma non lo ascoltò.
Nonostante avesse un vantaggio rispetto all'uomo, la donna raggiunse gli stabilimenti Queen giusto nel vederlo sfondare la finestra.
Non aveva la minima idea di che cosa avesse potuto fare al riguardo. Gli aveva detto che non era il genere di persona che si potesse sistemare facilmente con una botta in testa. Ma niente. Non era tanto di aver "sentito" qualche percezione negativa, quanto sapesse che cosa potesse provare in una situazione del genere.
Quando fu sul tetto, vide Slade disteso e l'altro sopra di lui con la lama della spada abbassata.
-no!-gridò.
L'uomo si voltò.
Non aveva la minima idea di che intenzioni avesse su di lui e dove gli era venuta la forza di dire quel no.
La guardò.
Gli dette come la sensazione che davanti a sé vedesse qualcun'altro. Rimise la spada nel fodero e si buttò dalla palazzina.
Gabrielle soccorse immediatamente Slade squotendolo fino a quando non riprese conoscenza.
L'uomo era un pò stordito.
-Slade...stai bene...sei ferito...-
Slade si asciugò il sangue che gli era rimasto.
-niente da cui non possa guarire...-rispose.
Si guardò intorno.
-se ne è andato.-disse Gabrielle.
-non dovresti essere qui.-fece Slade.
Non pareva arrabbiato perché non l'aveva ascoltato.
Slade si rialzò, prese la maschera e andò al bordo del tetto.
Davanti l'edificio delle Queen Consolideted c'era la polizia.
-che cosa pensi di fare.-chiese Gabrielle avvicinandosi a lui.
-non lo so...-rispose.-so solo che non può continuare così.-
Gabrielle esitò, ma poi gli strinse la mano.
Slade la guardò.
-so che farai la cosa giusta-disse Gabrielle.-vuoi che venga con te.-
-se ti diresti di no tu ci andresti lo stesso ma...è una questione delicata...e...ti metterei ancora più nei guai...e non solo te-disse Slade.-non puoi immaginare...quanto Deur sia cattivo.-
-non credo che a qualcuno gli dispiacerà se ti fa arrabbiare.-disse Gabrielle, che sapendo la situazione poteva dirgli così.
Slade sorrise.
Gli dette un bacio e se ne andò, sapendo che c'era qualcos'altro che non gli aveva detto.
Alex Deur fece il diavolo a quattro sia con la polizia che con Olliver e Isabel. Non era una situazione che gli capitava tutti i giorni e di certo l'intervento di Deathstroke non aveva appianato le cose.
Deur se ne andò via con un diavolo per capello e nessuno tentò di fermarlo.
L'uomo era davanti all'ascensore che lo stava aspettando, quando aprendosi si trovò davanti l'ultima persona che avrebbe voluto incontrare in quella giornata da dimenticare.
-costato con piacere che non riesce a stare a meno di chi è un fallito come lei.-disse Deur quando si trovò faccia a faccia con Slade Wilson.
Fu come due anni fa quando se lo ritrovò davanti a sé mentre erano in viaggio in Russia. L'aspetto positivo era che questa volta Patricia non c'era.
-mi dica...anche questa volta i suoi affari lo hanno portato qui.-fece Deur con un certo sarcasmo.
-le rispondo per cortesia...si-disse Slade.-e a giudicare dalla faccia che ha...non gli è andato bene.-
-dai componenti che ho trovato...con lei si troverà bene...anzi...quando venivo qui mi sono chiesto come faceva un ragazzino viziato che ha passato cinque anni su un isola possa gestire un'azienda...è la stessa domanda che mi sono fatto due anni fa quando mi sono ritrovato l'assassino che ha traumatizzato mia figlia diventato un uomo d'affari.-
-signor Wilson...-fece Isabel mettendosi in mezzo quando si accorse del nuovo arrivato.-è un piacere che lei sia venuto e abbia preso in considerazione la nostra offerta.-
-come dicevo...vi capirete benissimo-fece Deur.-buon giorno.-lo disse in maniera secca e acida per poi prendere l'ascensore e andarsene.
-non so che cosa mi abbia trattenuto di non cacciarlo via di qui subito.-disse Isabel una volta che l'uomo se ne era andato.
-forse nell'imparare dalle sconfitte...oltre dal pessimo carattere che ha.-disse Slade.
-una cosa che dubito che possa fare-fece la donna.-piuttosto tu che ci fai Slade.-facendo intuire che si conoscevano molto bene.
-certo...stavo cercando la signora Queen...-disse Slade.-finanzio la sua campagna e volevo parlarle di una cosa...ehm...disturbo?-
Aveva notato un certo via vai di gente.
-oh...c'è stata un'aggressione...-disse Isabel.
-tutto bene.-chiese Slade.
La donna sorrise.-comunque la signora Queen non è qui...ma c'è il figlio.-
-errore mio-fece l'uomo.-e tu per affari.-
-diciamo che sono uno dei soci.-fece Isabel.
-bene...ehm...-la prese da parte.-lo so che può sembrare un pò innoportuno, ma...credo che dovremmo parlare di quello che è successo due anni fa in Russia, visto che mi sono dileguato nel nulla. Ecco...non vorrei che tu abbia pensato, che sono quel genere di uomo e...-
-non credo che sia opportuno visto che non siamo in Russia.-fece Isabel interrompendolo con un sorriso.
-questo è vero.-fece Slade sorridendole.
-adesso devo andare...è stato bello rivederti.-e se ne andò.
La sua esperienza gli aveva detto di chiarire le cose prima che potesse degenerare.
Trovarsi faccia a faccia con Deur e Patricia, due anni fa, era una situazione che non pensava minimamente di trovarsi. Era iniziato quando Erik, un ragazzo inglese con la passione della musica metal appartenente alla fila del clan Harashikage e giovane sedicenne a capo di un industria, doveva andare in Russia per una missione affidatagli dagli Harashikage. Slade si era aggregato a lui assieme a Cho, anche perché aveva messo dentro una riunione d'affari. Per spiegare la sua presenza si era presentato come un socio d'affari, cosa che gli tornò utile quando si trovò all'aereoporto russo davanti a Deur, Patricia, che lo aveva accompagnato, e Isabel Rochev. Dei due temeva più la Roschev visto la sua fama di squalo e smantellatrice, mentre per Slade si trovò davanti la parte del suo passato piuttosto dolorosa.
Non seppe nemmeno lui che cosa lo tratteneva a non prendere per il collo Deur. Dopo la riunione, Erik andò a svolgere la missione, mentre Slade teneva a bada i due ospiti con signora. L'incontro con Patricia alla hall aveva riacceso diverse ferite da parte dell'uomo e di certo Deur non mancò di mettere il dito nella piaga. Cho intervenne con una scusa e lo allontanò. Non era a causa del Mirakuru che lo poteva uccidere, ma quell'uomo aveva l'abilità innata di far arrabbiare perfino un santo. Dopo averla rassicurata, anche Cho andò da Erik per aiutarlo nella missione. Nel frattempo Slade si occupò di tenere d'occhio Isabel Roschev, visto che i modi "metallari" del ragazzo non le erano graditi, e che il ragazzo temeva delle ripercusioni.
Inizialmente la donna rimase sulle sue e di certo non fu la serie di vodka che bevvero insieme a farla diventare più sciolta ed essere piuttosto intimi. Non si seppe spiegare la cosa, forse l'incontro con Patricia che gli rinfacciava ciò che era successo fra loro, di Deur che non faceva altro che provocarlo dandogli del fallito e fare delle insinuazioni, il fatto che sentiva la mancanza di Gabrielle e che nonostante avesse trovato un suo equilibrio per il suo bene aveva deciso di rimanerle lontano, come per il figlio, negando quei sentimenti (reciproci) che erano raffiorati durante la loro prigionia, tanto che ci finì a letto. Fu qualche ora dopo che si accorse che i due lo avevano cercato più volte per il suo aiuto. Così levò le tende senza dare nessuna spiegazione e svolta la missione se ne ritornò in Giappone. Da ciò che seppe da Erik, fu che Deur non accettò le sue condizioni (Erik poteva esserne felice di non avercene a che fare) e Isabel Rochev non si interessò più dell'acquisizione della sua azienda (non gli disse che cosa era successo).
I suoi pensieri vennero interrotti quando Olliver si accorse di lui.
Appena lo vide si avvicinò a lui.
-qualcuno si è fatto male.-chiese Slade.
-stanno tutti bene-rispose.-chi è quell'uomo lo conosci.-
-si...-disse Slade.-adesso è scappato ma ritornerà. Vuole il sangue di Deur e non si fermerà fino a quando non lo ha ucciso.-
-senti...stasera passa al Verdant...-
Slade assunse un espressione interrogativa.
-è li che ho...il mio nascondiglio.-
-me lo sarei aspettato sotto l'ufficio.-disse Slade.
-pensavi male-fece Olliver.-ci sono molte cose che ci dovrai spiegare.-
-tipo perché ha il mio stesso stile di combattimento.-fece Slade.
-tipo questo.-
Ci fu un momento di silenzio.
-è quello che mi ha insegnato la maggior parte di quello che so...oltre a quando lavoravo nell'ASIS.-disse Slade.
-perché lo vuole uccidere.-chiese con un certo timore.
-è una storia un pò lunga...-rispose.-ciò che ti posso dire...che c'entra Bathiatich...lavorava ad un progetto...e ha fatto diversi esperimenti su cavie umane...-
-lui era uno dell'esperimento.-
-no...ma ha ucciso molte persone con una cosa come o più forte del Mirakuru...tieni-e gli porse una cassetta.-
-cos'è.-chiese Olliver prendendola.
-spiegherà in parte ciò che muove la sua vendetta-rispose Slade.-il resto...te lo dico dopo.-
Slade se ne andò via prima che l'altro potesse chiedergli qualcosa.
Nel frattempo, Deur aveva raggiunto la sua abitazione. Mise le sue robe da parte e si versò da bere. Quella era una giornata da dimenticare.
In quel momento Patricia con la figlia Clara, quattrodicenne, erano tornate. Quella sera la figlia andava al Verdant con un gruppo di sue amiche. Al ritorno della scuola, con la madre erano andate e prendere dei vestiti. Quando ritornarono Deur era già tornato. Clara gli fece vedere subito quello che aveva acquistato. Anche se Deur le prestava attenzione la sua mente era altrove.
-è successo qualcosa-chiese Patricia quando Clara andò in camera sua.-qualcosa non è andato nel verso giusto.-
-diciamo che...sono stato aggredito.-rispose l'uomo.
-aggredito.-fece lei preoccupata.   
-un vecchio ha fatto fuori le mie guardie del corpo e quasi non mi uccideva-disse Deur.-e la polizia non fa niente visto che siamo nelle mani di tre pagliacci in maschera.-
-ma tu stai bene...-fece lei.
-si...fortunatamente si-fece l'uomo.-fai attenzione quando la accompagnerai a quella festa.-
-pensi...che siamo in pericolo.-chiese la donna.
-spero proprio di no-rispose l'uomo.-adesso...dovrei fare una telefonata. Tranquilla ci penso tutto io.-
Patricia fece un cenno affermativo e raggiunse la figlia.
Deur prese il cellulare e compose un numero.
-sono io...lui si è fatto vivo...no no...non ho detto nulla, non ha avuto il tempo...non so chi siano, ma quei tre sono pericolosi...d'accordo.-e chiuse la comunicazione.
Compose un altro numero.-sono io...ho del lavoro per te.-
In quel momento, nel loro nascondiglio, sentirono la cassetta e fecero le relativi indagini su colei che parlava.
-qui dice che lavorara nello stesso stabilimento dove c'era Bathiathich, come ha detto lei-disse Felicity una volta trovato le notizie su Rosaline Jane Wilson.-ufficialmente lavorarono per delle risorse alternative e delle ricerche mediche...parla anche dell'incidente, non ci sono notizie ben precise su che cosa sia successo, ma da lì non si hanno più notizie su di lei, a parte che ha  lavorato come maestra e....per non sapere più niente fino a tre anni prima che morisse.-
-che cosa le è successo.-chiese Diggle.
-nei giornali riportano un incidente automobilistico...qui dice che era con il figlio.-
-pensi che sia sua madre.-
-credo di si...non parla molto di sé.-disse Olliver.-e di quello di stamattina che cosa hai scoperto.-
-primo...anche Slade lo cercava...-disse Felicity facendo vedere che nel satellite erano stati monitorati tre nomi.-si chiama S. J. Reese conosciuto con il nome di....-
-"l'anima del male"-disse Sara.-si dice che sia la personificazione del male assoluto.-
-lo conosci?-chiese Olliver.
-alla Lega è un nome molto conosciuto visto che ha tenuto testa a Ra's al Ghul...si dice che cerchi la sua testa e quando punta una preda la ottiene.-rispose Sara.
-di certo non saranno le sue guardie del corpo a proteggere Deur.-disse Diggle.
-è una sorta di mercenario...-continuò Felicity.-pare che sia coinvolto nell'incidente...hanno trovato una sfilza di cadaveri e quello che avevano dentro non parevano umani...lo so che non è una parola tanto piacevole, ma lo erano.-
-deve essere quella roba che stavano lavorando.-disse Olliver.
-la cosa strana o coincidenza è che i suoi avvistamenti o azioni risalgono in quello che Bathiathich faceva. Per poi sparire nel nulla, fino a tre anni prima dalla morte di Rosaline Wilson. Da qui in poi non si sa più nulla, ma guardate...questo è il calibro che ha sparato la sua pistola...è identico a quello che ha ucciso Konig e altre persone.-
-chi sono.-
-per la maggior parte sono industriali...o non gli va a genio gli industriali o...-
-c'entrano con quello che faceva Bathiathich e l'organizzazione.-completò Olliver.
-esatto.-
-in entrambi i casi...Deur è colluso con quella gente.-disse Olliver.
-sembrerebbe di si...allora che si fa.-
Olliver esitò.-Slade sarà qui a momenti.-
-cosa? gli hai detto del nascondiglio.-fece Sara.
-lui sa chi è e come agisce...e poi non credo che sia pericoloso...non più.-
Sara non disse nulla.
-va bene...e cosa facciamo con la faccenda che Helena verrà di sicuro per uccidere suo padre?-disse Felicity ricordandogli che qualche sera fa aveva garantito l'arresto dell'uomo.
-una cosa alla volta...-disse Olliver.
Dette un'occhiata allo schermo. Era arrivato.
-allora?-
-prima sentiamo che cosa ha da dirci e poi agiamo.-disse Olliver per poi andarsene.
Nonostante un pedinamento piuttosto maldestro da parte della donna, Slade se la ritrovò all'interno del Verdant accanto a sé.
-i pedinamenti non sono il tuo forte.-disse Slade.
-lo sai che so sempre ti trovi.-fece la donna.
-è un modo di dirmi che non ti posso sfuggire.-
-lo vorresti.-
Slade sorrise.
-lo sai che sono il tuo angelo custode...-fece Gabrielle.-ti devo proteggerti.-
In quel momento arrivò Olliver.
Si trovò in un momento di stallo quando si accorse della donna.
-lei è con me e sa.-disse Slade in modo diretto.
-bene...-disse Olliver per poi fargli cenno di seguirlo.
Se la presenza di Slade non era gradita se non sospetta, fu un pochino sorpreso per la presenza della donna.
-ancora convinto che l'inizio della cena era pessimo.-mormorò a bassa voce Gabrielle alludendo al fatto che Burges lo squadrava in modo gelido.
-penso...che sapete già che lei lavorava nello stesso stabilimento di Bathiatich.-disse Slade.
-lei...-
-era mia madre-disse Slade. Guardò Gabrielle e gli fece cenno di continuare.-Reese gli voleva bene...non voleva che le succedesse niente di male-fece una pausa.-lei...era stata costretta a ritornare. Bathiatich era fuori, aveva fallito, lei era l'unica che poteva riprendere l'esperimento sulla modifica del DNA, non solo anche a livello celebrale facendoli divendare...dei giocattoli-guardò di nuovo la donna.-lei...aveva trovato la soluzione, ma...ha distrutto tutto.
-quella sera...dell'incidente...-guardò di nuovo la donna.-eravamo insieme...non fu un incidente...un killer...ha sfondato la macchina e...l'ha uccisa-fece una pausa.-Reese...- guardò la donna.-e io...lo andammo a cercare...anche se...riuscimmo a trovarlo e ucciderlo...io lo uccisi...per lui non era abbastanza...sta cercando...tutti quelli coinvolti...vuole arrivare fino alla radice-guardò di nuovo la donna.-così, dopo che mi ero vendicato, mi lasciò da solo e partì...
-ogni tanto sapevo qualche cosa...più di tanto non mi interessava-fece una pausa.-le cose sono un pò cambiate-guardò il gruppo.-lui vive per la vendetta...-distolse lo sguardo.-ho seguito la via del sangue per molto tempo...ma arriverà il momento in cui c'è un limite...ma conoscendolo non lo troverà.-
-pensi...che farà del male anche alla sua famiglia.-chiese Olliver.
-no...-rispose.-lui vuole solo Deur...e poi un altro e un altro ancora-fece una pausa.-la vendetta...ti fa perdere di vista le persone che sono veramente importanti.-
In quel momento gli squillò il cellulare.
-si...sicuro...dove...bene.-chiuse.-è da Deur...-
-veniamo...-
-non voglio fare la guasta feste...-fece Felicity.-ma abbiamo un altro problema.-
-adesso?-fece Olliver.
-si...-
-fate con comodo...-disse Slade per poi uscire.
Gabrielle lo seguì.
-dovresti stare qui.-fece Slade.
-si certo...-
-sul serio.-
-stai scherzando?-fece lei.
-poi non dire che non ti avevo avvertito.-fece Slade.
Erano appena saliti su, quando, in quel momento, Patricia lo vide quando gli passò davanti al bancone.
-Slade...-
L'uomo si voltò.
-che ci fai qui...-
Gabrielle rimase in silenzio.
-un incontro con un vecchio amico...-fece Slade.-lei è Gabrielle...la mia fidanzata.-
-Patricia.-fece l'altra.
-non pensavo che ti piacessero questi locali.-fece Slade.
-ho...accompagnato mia figlia...visto quello che è successo, preferisco restare-fece Patricia.
-divertiti.-fece Slade con un sorrise più per cortesia che per altro.
In un primo momento, Gabrielle seguì l'uomo, ma poi si fermò e si guardò dietro.
Non sapeva il motivo perché lo fece, ma ritornò indietro e si sedette accanto a lei.
Patricia in quel momento assunse un espressione interrogativa. Non capì perché si fosse fermata da lei.
-non è una scenata di gelosia o altro-fece Gabrielle.-e che...mi piacerebbe parlare un pò con te.-
Patricia non capì.
Inizialmente pensò che fosse una scusa e nient'altro, ma piano piano che le due parlarono si accorse che non lo era.
Nel frattempo Deur era nell'appartamento e stava lavorando.
Con lui in giro non stava al sicuro e il fatto che ci fossero dei tizi mascherati non lo rendeva più tranquillo. Quella gente poteva scoprire molte cose.
Ad un tratto la luce andò via.
Qualcuno lo prese e lo buttò per terra.
Venne colpito al viso, per poi essere preso e gettato contro il muro.
Sentì una lama fredda alla gola.
-chi diavolo sei...-fece Deur.-vuoi soldi...la cassaforte è lì...-
-non mi interessano i tuoi soldi-fece Reese.-dimmi...chi c'è dopo di te...-
-di che diavolo stai parlando.-
-so tutto...dei tuoi contatti con l'HIVE, di quello che hai fatto a tua figlia, dei tuoi traffici e di tutto il male che hai fatto-disse Reese.-per non parlare di tutti i tuoi scheletri nell'armadio... e di come sei pappa e ciccia con Konig...-
-con quello che facevano non c'entro-disse Deur.-so che cosa è successo a Rosemberg...c'è persino quello psicopatico...io non c'entro.-
-però lo conosci...e chi altro...-
-pensi che sia facile...l'HIVE non si fa sconfiggere dal primo idiota assetato di vendetta.-
-poco importa...non ho nulla da perdere...nulla.-
La lama premette ancora contro la sua gola.
-dimmi...i nomi...-
Si sentì un fruscio.
Con un gesto veloce, Reese bloccò il fendente e lo respinse.
Lasciò la lama alla gola di Deur, seppur prima lo colpì facendogli perdere conoscenza.
L'altro stava per colpire di nuovo, ma qualcuno lo prese da dietro le spalle e lo getto via.
Prese Reese e fuggirono.
Reese fu piuttosto sorpreso.
Slade, in veste di Deathstroke, lo aveva trascinato via.
-non sei stanco della vendetta...-fece Slade levandosi la maschera quando si trovarono fuori sopra a un tetto.
-è un modo di dirmi che devo pensare alla mia vecchiaia...eh? ragazzo.-fece Reese.
-lascia stare...-disse Slade.
Reese assunse un'espressione interrogativa per poi scoppiare a ridere.
-noi due...siamo simili...vogliamo il sangue di chi fa del male alle persone a noi care-disse Reese.-pensi che non sappia quello che hai fatto quando Lily è morta o Louise...hai cercato il sangue di chi l'ha uccise, per non parlare di ciò che hai fatto per proteggere Gabrielle.-
-Shado...-disse Slade.-a Lian Yu...quello è il mio limite...ciò che ho fatto dopo non lo supera. Ho già ucciso tre persone importanti perché hanno perso una via sbagliata o mi hanno supplicato...adesso basta.-
-se mi vuoi fermare...mi dovrai uccidere ragazzo-disse Reese.-e lo sai.-
Gli dette una breve occhiata per poi andarsene.
Deur, con un mercenario assoldato dall'HIVE, un tipo barbuto e robusto con dei coltelli in mano, definirono le cose.
-uccidilo...-fece Deur.-lui...e chiunque ti intralci.-
-costerà caro.-fece il mercenario.
-il denaro non è un problema...fai un buon lavoro e sarai profumatamente ricompesato.-
Il mercenario fece un cenno con il capo e andò alla ricerca della sua preda.
 

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Capitolo 7
*** Vendetta - seconda parte ***


VENDETTA - SECONDA PARTE

Slade era seduto sul divano del suo appartamento, quando sentì suonare alla porta.
Esitò in un primo momento, ma alla fine andò ad aprire.
-ciao...-disse Gabrielle.
Slade non disse nulla, la fece solo entrare.
-Patricia è davvero simpatica e soprattutto non è una psicopatica come le tue ex che ho incontrato...specialmente la rossa-disse Gabrielle sedendosi.-e a te...come è andata.-
-come doveva andare...-fece Slade con un tono cupo sedendosi.
Gabrielle lo lasciò continuare.
-solo la verità...-iniziò Slade.-ho cercato il sangue di Wade quando ha causato la morte di Lily e altrettanto quello di John su Louise, per non parlare di quello che ho fatto per proteggerti...si è solo limitato a non ricordarmi che ho picchiato per ben tre volte Deur quando ha fatto del male a Patricia...alla fine...per fermarlo...lo dovrei ucciderlo-fece una smorfia.-come volevo che Olliver facesse con me.-
La guardò.
-tu hai sempre capito già tutto...-fece l'uomo.-invece io sono un pò lento in queste cose.-
-non è che sei lento...solo che metabolizzi tutto dentro e alla fine o scoppi e cerchi il sangue o viene sopraffatto dal dolore-disse Gabrielle.-ognuno reagisce a suo modo...non è una questione di essere lenti o meno.-
-certe volte mi domando...dove sarei se non ti avessi incontrata.-disse Slade accarezzandole il viso.
-è un'aspetto che non scoprirai mai.-disse lei.
Lentamente la donna si avvicinò a lui e si mise a cavalcioni per poi baciarlo.
Gli tolse la cravatta e gli slacciò la camicia.
La donna si tolse la giacca e si levò la maglietta dopo averlo aiutato a togliersi la canottiera a lui.
Slade la adagiò sul divano per poi divamparla di baci.
In quel momento gli squillò il cellulare.
Non gli dette peso fino a quando non scattò l'allacciamento con il telefono di casa.
-meglio che rispondi...-fece Gabrielle.-sarà qualcosa di importante.-
Slade si levò da sopra sperando di liquidare, chiunque fosse, il più presto possibile.
-che c'è...-rispose in modo seccato senza guardare chi era.
 -Slade...tutto ok?-
-che c'è ragazzo.-
-ti dovrei parlare.-disse Olliver.
Slade dette un'occhiata alla donna.-è urgente.-
-si tratta di Roy...-disse Olliver.-sai quella cosa che dovevamo fare io, Sara e lui...bé non è andata nel migliore dei modi.-
-ha perso il controllo.-disse Slade.
-anche...e poi era un diversivo-disse Olliver.-vorrei fare un tentativo...te la sentiresti di aiutarlo a controllarsi.-
Fu un fulmine in ciel sereno.
Istintivamente pose la mano sul fianco destro dove si era tatuato un geco con la scritta affianco "Jericho".
-Slade sei in linea...-
In quel momento sentì la mano della donna sulla sua.
Si voltò.
Lei fece un cenno affermativo con la testa.
-d'accordo...ti dico dove deve andare.-
In quel momento, Patricia con la figlia era ritornata a casa. L'incontro con Slade e poi il suo colloquio con la sua fidanzata, l'aveva un pò scombussolata. Già la prima volta, quando lo aveva visto in Russia, aveva avuto come la sensazione che l'uomo che aveva conosciuto era cambiato, ma allo stesso tempo fatto crescere. E poi si era fidanzato. Pareva che fosse impossibile per lui avere una vita privata. Non sapeva se lavorava ancora per l'ASIS e che quell'incontro era solo una copertura per una delle sue missioni, ma era felice che almeno uno dei due aveva trovato la felicità. Volse lo sguardo verso lo studio. Fece un profondo respiro e si avviò.
Bussò.
-si...-
Patricia entrò.
-lavoro?-fece la donna.
-ho un pò di cose arretrato...e tu?-disse Deur dopo aver guardato l'ora.
-tutto a posto...-disse Patricia.-niente incidenti.-
Omise che aveva incontrato Slade e che aveva una fidanzata.
-sul serio?-chiese l'uomo notando che c'era qualcos'altro.
-sono solo un pò stanca...nulla di grave-disse la donna.-ti lascio...non fare tardi, va bene.-
L'uomo sorrise.
Patricia lo lasciò da solo.
Andò verso la camera della figlia. Si era messa sotto le coperte e stava leggendo un libro.
-finisco il capitolo e poi spengo.-disse Clara.
-che cosa leggi.-chiese la madre.
-"l'ombra della Terra" di Etham Loose-rispose la figlia.-ci sono diversi racconti soprannaturali, strani...a scuola lo studiamo e l'insegnate ci ha dato alcune storie.-
-anche...un mio amico...lo leggeva spesso...-disse Patricia alludendo a Slade.-sai...lui conosceva l'autore...era il suo vicino di casa...mi diceva che molti sono ispirati alla sua vita e...che piano piano ha riattaccato i pezzi della sua anima...-
-per via della guerra...-fece la figlia.-si...lo abbiamo studiato.-
Patricia sorrise.
-non fare tardi.-fece la donna.
-va bene...-
Il giorno seguente Roy si trovò davanti a un vicolo cieco. Trovò la proposta di Olliver piuttosto strana e inaspettata, ma di certo un senso c'è, visto che anche lui aveva la stessa cosa dentro. Si diresse verso il punto in cui doveva essere il suo nascondiglio, ma quando si trovò in un vicolo cieco pensò che lo aveva preso in giro. Non c'era nessuna apertura o qualcos'altro.
Ad un tratto il muro davanti a sè si aprì.
Esitò un momento ma poi entrò.
Il muro si chiuse una volta dentro.
Si accesero delle luci appena oscurato.
Roy si incamminò.
Dopo un tratto, si trovò davanti a una vecchia stazione tutto rimodernato con varie apparecchiature elettroniche e una parte per l'allenamento.
-non pensavo che saresti venuto così presto.-fece Slade.
-non è che ho molta scelta...-disse Roy.
In quel momento Jack-Jack apparve.
-lui è Jack-Jack.-fece Slade.
-e che cosa saresti.-chiese.
-una rana antropomorfa...hai presente le tartarughe ninja?-
-quindi ci sono altri tre come te.-fece il ragazzo.
-solo uno...-
-comunque...io sono Roy.-
-bene...se abbiamo finito possiamo iniziare.-disse Slade.
Slade fece cenno al ragazzo di sedersi al lato opposto di un tavolo. Tirò fuori una serie di bacchette che poi fece far cadere sul tavolo.
-pensavo che facevamo qualcosa non che giocassimo.-fece Roy.
-non è un gioco...-fece Slade.-il tuo problema è l'autocontrollo...quindi facciamo una cosa graduale...iniziamo con il il gioco dello shangai.-
-e poi che facciamo...l'allegro chirurgo?-fece Roy in modo ironico.
-ti insegno a sopravvivere...-disse Slade.-credimi...-
-d'accordo...e che...pensavo che facessimo qualcosa tipo come prendersela con le bacinelle piene d'acqua.-
-ti sta insegnado a tirare con l'arco vero?-
-si...-
-è un ottimo modo per controllarsi...-disse Slade.-ma qualcosa in più ti servirà. Adesso siediti e incominciamo.-
Esitante e incerto che possa imparare qualcosa, si sedette e incominciò.
Iniziarono a giocare insieme per delle ore.
-continuiamo.-fece Slade.
Roy lo guardò.
-mi sembra una perdita di tempo...-fece Roy.-cosa mi può servire questa cosa...-
-lo imparerai quando controllerai le tue emozioni...cerca di vederlo in questo modo.-
-bé con questo non credo che funzionerà.-disse Roy.
-il fatto che sei forte non significa che sei in grado di controllarla.-fece Slade.
-anche tu hai la stessa cosa...-
-io la controllo...e non è stato facile, se ci sono riuscito era perché avevo un motivo per farlo.-
-forse se passassimo a qualcosa di più concreto...-
-vuoi qualcosa di più concreto...-disse Slade guardandolo.-attaccami.-
-come?-
-dai ragazzo...attacca-fece Slade.-che c'è non dicevi che eri forte.-
Roy lo attaccò senza esitazione, ma l'uomo fu più veloce di lui e lo atterrò e lo tenne con forza a terra.
Il Mirakuru aveva preso il sopravvento, ma questo non gli riuscì a liberarsi tanto che quello stato piano piano svanì.
Slade lo lasciò e gli porse la mano per aiutarlo a rialzarsi.
Esitante, ma la prese.
-ascolta...se ti fai prendere dalla rabbia...-
-si lo so...sono pericoloso per gli altri.-completò Roy.
-anche...ma non era quello che intendevo-disse Slade.-con o senza il Mirakuru agire non lucidamente ti portano delle conseguenze che un giorno potresti pentirtene. Non solo verso gli altri, ma anche verso te stesso. Credimi...non sempre si è fortunati di trovare qualcuno che ti aiuti a raccogliere i pezzi della tua vita.-
Nel frattempo, Reese era fra i tetti quando la sua attenzione venne posta da una serie di macchina della polizia dirigersi verso il tribunale. Poco gli interessava. Il suo obbiettivo era nei paraggi e di certo la presenza della polizia non lo disturbava. Il suo obbiettivo era nel palazzo difronte da qualche ora.
Ad un tratto bloccò la mano del suo aggressore.
-l'altra notte...sei stato solo fortunato-disse Reese.-cosa che non lo sarai un'altra volta.-
Reese lo tenne stretto.
Il mercenario dell'HIVE non si scompose più di tanto.
Estrasse un coltello dall'altra mano e lo attaccò.
Reese gli bloccò il braccio e glielo storse. Una volta che gli aveva bloccato entrambe le braccia dietro la schiena, con la gamba lo spinse forte in modo da costringerlo a inginocchiarsi.
Reese era deciso a non mollare e di certo gli avrebbe spezzato entrambe le braccia.
-adesso risponderai alle mie domande...-
-va fan culo...-
Con un gesto violento gli spezzò un braccio.
L'uomo gettò un urlo.
-lo so che ti ha pagato lui...dimmi quello che sai su HIVE.-
Ridacchiò.-che ti sei messo nella merda...sai...non sei il primo che pagano un mercenario perché ficca il naso dove non dovrebbe...e farai la stessa fine-disse l'uomo.-ti sei messo contro le persone sbagliate...e quando te ne renderai conto...sarà troppo tardi...-
Con un gesto violento gli ruppe anche l'altro braccio.
L'uomo stramazzò a terra.
Reese si accuciò.
-sei nella merda...vecchio...-e sghignazzò.
Con un colpo secco gli spezzò l'osso del collo.
Ci fu un rumore piuttosto assordante quando il satellite riuscì a rintracciare Reese.
-dimmi che è lui e non altri guai...-chiese Slade.
-lui non ti preoccupare...-rispose Jack-Jack.-non è distante dal tribunale...e pare che anche lì ci sia qualche guaio...-
-è solo.-
-si...e ha appena fatto fuori il mercenario che l'altra sera hai incontrato.-disse Jack-Jack.
Slade che si era avvicinato a Jack-Jack dette una breve occhiata a Roy che era rimasto al tavolo intento a svolgere il gioco.
-è una pessima idea.-disse a bassa voce Jack-Jack capendo che cosa avesse in mente.
-mi serve una mano e tu mi servi più qui che in campo.-disse Slade.
-non lo vedo tanto da affrontare uno con la stessa forza di Ra's al Ghul o peggio di fare da guardia del corpo a Deur...insomma...tu gli hai messo le mani addosso anche senza Mirakuru-disse Jack-Jack.-perché non avverti Olliver.-
-dubito che abbia il dono di essere due posti nello stesso tempo.-fece Slade facendogli vedere che si trovava nei pressi del tribunale.
-comunque rimane una pessima idea, io...-
-ragazzo...abbiamo qualcosa da fare.-fece Slade non lasciandogli finire la frase.
-tipo questo.-commentò a bassa voce Jack-Jack non approvando la cosa.
-come?-fece Roy come se avesse capito male.
-hai capito bene...dobbiamo fermare una persona e da solo non credo di riuscirci.-disse Slade.
-non so se te lo ha detto...ma...non è il mio forte fermare qualcuno senza fare del male.-disse Roy.
-imparerai sul campo...se vuoi rivedere il domani.-disse Slade.
Roy non disse nulla.
Slade dette una breve occhiata a Jack-Jack per poi ritornare su Roy.
-ascolta...se ti dovessi perdere il controllo, devi tenere conto di due cose...primo non farti prendere dalla rabbia e falla scivolare come il fiume che segue il suo percorso; secondo se proprio vuoi avere un motivo, sei hai qualcuno o qualunque cosa che ti possa dare un senso a non perdere il controllo e a fare del male, oltre di essere vivo...concentrati su quello.-
-ne parli come se il Mirakuru non gli potesse fare niente.-fece Roy.
-ed è così...-disse Slade.-è la seconda persona più pericolosa che io abbia incontrato nella mia vita.-
-e il primo chi sarebbe.-fece Roy.
-uno veramente molto cattivo...sappi solo che di forza sono simili...e se sono vivo di certo non è perché ho la pelle dura e il risultato non cambierebbe nemmeno adesso...quindi  cerca di avere bene in testa ciò che ti ho detto.-disse Slade così serio che fece per un certo senso paura.
-ho capito.-disse Roy.
-bene...possiamo andare.-fece Slade.
Deur uscì dalla riunione che il sole era calato.
Andò al garage e presa la macchina si diresse fuori.
C'era un'azione di polizia e facevano deviare il percorso.
Da quando era arrivato in quella città non faceva altro che succedergli degli imprevisti. Non vedeva l'ora di concludere il tutto e andarsene.
Si era appena allontanato dalla zona messa sotto controllo dalla polizia, che sentì la canna di una pistola sulla sua testa.
-vai avanti...-disse Reese.-noi due dobbiamo parlare.-
Lo fece portare in un vecchio magazzino abbandonato.
Con forza, Reese lo cacciò dentro e lo legò ai polsi per poi issarlo.
-non credo che ti convenga...-fece Deur.
-se intendi...quello che hai pagato ha già preso un biglietto diretto per l'inferno-disse Reese.-tu lo raggiungerai molto presto...-
-che vuoi...ti ho detto che con Konig non c'entro.-
Reese gli sferrò un pugno in pieno volto per poi premere la lama della sua spada contro la sua gola.
-lo sai che cosa voglio sentire da te...-disse Reese.
-ne sei certo?-fece Deur.-non credo che ti piacerà sapere la verità.-
-sopravviverò...-
La lama si fece sempre più vicina, quando ad un tratto Reese si voltò.
-non ti ricordavo così cocciuto, ragazzo.-disse voltandosi trovandosi Deathstroke.
-lascialo...-disse Deathstroke con una voce camuffata.
-mi dovrai uccidere...-fece Reese non mollando la sua posizione.
Deathstroke esstrasse la sua spada e dopo un momento di esitazione lo attaccò.
Reese fu preparato.
Estrasse velocemente la sua seconda spada per bloccare l'attacco.
Con una mossa veloce, Reese gli fece lo sgambetto e lo rovesciò a terra per poi puntargli la lama contro e con il piede gli bloccò il braccio che teneva la spada.
-dimmi...che cosa credevi di fare?-fece Reese in tono di sfida.
-questo...-
Quando lo aveva atterrato, aveva lasciato cadere un dispositivo che una volta azionato emanò una forte intensità solare.
Reese venne colpito in pieno, come Deur.
Approfittando di questo, Roy, che si era posizionato sopra di loro, tirò su Deur e lo trasse in salvo.
L'effetto durò qualche secondo.
Reese schivò un colpo da parte di Deathstroke, per poi constatare che Deur era scomparso.
-non capisco perchè ti ostini a salvare un uomo del genere.-disse Reese.
-non è lui che voglio salvare...-
-non pensavo che Loose si fosse rincretinito fino a questo punto.-
-pensi che non possa scegliere io.-fece Deathstroke per poi attaccarlo.
Reese parò i vari colpi per poi passare al contrattacco.
Nel frattempo Roy era sopra ed assistenva la scena.
Non sapeva se lo stava prendendo in giro o era sul serio così forte.
Deur aveva momentaneamente perso conoscenza, e di certo non sarebbe rimasto da una parte a non fare niente.
Scese velocemente e senza esitare lo attaccò.
Abilmente, Reese distanziò Deathstroke, per poi parare il colpo del ragazzo. Impiantò le spade a terra e con una capriola colpì Roy. Questi indietreggiò e Reese lo colpì di nuovo fino ad atterrarlo. Deathstroke gli fu subito addosso, ma Reese parò i suoi colpi, prendendo una spada, per poi prenderlo per il collo e sollevandolo da terra lo scaraventò contro il muro. Lo fece appena in tempo, che Roy gli sferrò un pugno in pieno volto. Il Mirakuru aveva preso il sopravvento.
Reese sputò per terra.
Non aveva neppure il segno.
-bel colpo figliolo.-fece Reese.
L'uomo gli sferrò un pugno sullo stomaco. Roy si piegò in due per il dolore per poi ricevere una gomitata sulla schiena che lo fece cadere per terra. Con un piede lo girò e strinse forte la spada che teneva. Nell'atto di conficcargli una lama nel cuore, Deathstroke parò il colpo.
La forza di Reese non era di meno e di certo non voleva cedere.
Velocemente, Deathstroke prese l'altra spada che aveva lasciato e spezzò la lama in due e lo allontanò con un calcio.
Reese gettò via l'arma per poi sorridere.
-la caccia è solo rimandata...-e scappò via facendo perdere le sue tracce.

-non scherzavi quando dicevi che era pericoloso...-fece Roy quando ritornarono al nascondiglio.-ahi...credo di avere qualcosa di rotto.-
-ringrazia il cielo che sei vivo...tieni.-e gli lanciò una borsa di ghiaccio.
-non pensavo di averne bisogno.-disse Roy.
Slade si sedette difronte a lui.
-immagino che cosa vuoi dirmi...che non dovevo perdere il controllo e...robe del genere.-fece il ragazzo.
-secondo te...perché abbiamo giocato a shangai.-disse ad un tratto Slade.
-questo proprio non lo so...-
Slade sorrise.-è come dovresti comportarsi quando il Mirakuru vuole prendere il sopravvento.-
-cercare di non muovere gli altri mentre lo sfili uno.-disse Roy.
-si...un pò come le varie emozioni che hai dentro-fece Slade.-e che devi trovare un equilibrio.-
-da come lo dici sembrerebbe facile.-disse Roy.
-non lo è...-disse Slade.
Lo guardò.
-per adesso...impara da ciò che è successo questa sera...l'importante non è tornare indietro.-disse Slade.
Nel frattempo Reese era tornato al suo nascondiglio.
Era cresciuto.
In cuor suo sperava, se un giorno prendesse una strada molto più buia, lo avrebbe fermato.
Si tolse le varie protezioni, la giacca e si sedette pesantemente sulla sedia.
Tolse la cassetta che ascoltava sempre prima della sua missione e ne mise un'altra e tirò fuori due foto piuttosto rovinate. In una era ritratta una donna e assieme a lei c'era un bambino di circa sei anni e poi un'altra dove c'era ritratta un'altra donna che dava la mano a un bambino, presappoco aveva pochi anni di meno del primo.
« ci sono tante cose che ti vorrei dire...perché me ne sono andata, perché ho fatto perdere le mie tracce, perché perché... »sospirò.« mi pare inutile spendere tante parole per nulla...l'unica cosa che vorrei è stare con te...anche se so che è impossibile. Questo però non significa che non posso sperare che un giorno ci ritroveremo e che finalmente saremo una famiglia...tutti insieme...indipendentemente da tutti e dai legami di sangue. Spero che riceverai la mia busta, assieme ci ho messo una foto...così potrai vedere com'è tuo figlio. Il suo nome è Slade...ti assomiglia molto. Ti amo. »
In quello stesso momento, Slade era ritornato al suo appartamento.
Era assorto nei suoi pensieri, e si destò solo quando la donna lo abbracciò da dietro la schiena.
-non è andato come volevi, vero?-chiese Gabrielle.
-da cosa lo hai capito.-fece Slade.
-il fatto che ho studiato tutto senza interruzioni e distrazioni...come quando succede quando mi vuoi insegnarmi a difendere che finiamo per fare un altro tipo di ginnastica...-
Slade sorrise.
-cosa è successo.-chiese Gabrielle.
-quello che pensavo...-rispose Slade.-lui vuole che lo uccida. Forse non c'è nient'altro da scegliere.-
-ne sei certo? forse è più semplice di quello che pensi-
-non credo proprio...e questo mi fa male...come il fatto che le mie azioni hanno salvato solo una persona che odio, mentre lui....è irremovibile.-disse Slade molto amaramente.
Gabrielle rimase in silenzio. Si strinse a Slade.
-vorrei tanto...salvarlo da se stesso-disse Slade.-solo che...non so come fare.-
-quando ci siamo incontrati...eri pieno di rabbia, ferito e volevi vendetta-disse Gabrielle.-ora guardati...anche se sei l'esponente ed erede del clan degli Harashikage, sei anche un uomo buono che ha cuore l'esistenza degli altri, a tuo modo...sei sia Deathstroke che Slade...e sono sicuro che riuscirai nel tuo intento quando le due parti saranno un unica cosa..-fece una pausa.-"l'oscurità è l'ombra della notte, il fuoco è l'ombra della crepa che la sua immagine ha innescato. Il cielo e la terra non sono mai stati così vicini sul mio viso, così opposti e così tanto vicini...ecco chi sono".-
-mi ero sempre domandato...come facesse.-disse Slade.
-cosa?-chiese Gabrielle.
-ad andare avanti...nonostante tutto.-rispose l'uomo.
-lo hai capito...-
-lo sto capendo...-disse Slade.-con te.-
Gabrielle sorrise.

*****

C'era qualcosa in quell'uomo che la intrigava, almeno così si spiegava perché non riusciva a torgliergli gli occhi di dosso. Era diverso. Non sapeva come spiegarlo.
Pareva come se in quell'uomo c'era qualcosa, un male, recente. Sentiva la sua rabbia, ma nel suo profondo, c'era una parte ferita, una rottura nel suo animo, che la usava per salvare la sua innocenza.
-che cosa hai da fissare.-chiese Slade che gli dava le spalle.
-mi chiedevo...se...stessi bene.-
-perché?-
-lo sento...insomma...che c'è qualcosa che non va.-disse Gabrielle.
Slade non rispose.
-te ne va di parlarne...-
-lasciami stare...-disse Slade.-pensa che i tuoi geni ti possano salvare...io alla mia vendetta.-
Ci fu un momento di silenzio.
-perché cerchi vendetta.-chiese ad un tratto Gabrielle.
Slade si voltò.-ti devo spiegare come funziona?-
-nel senso...che cosa ti è successo per vendicarti.-
L'uomo la guardò.-lasciamo stare.-
-e lasciarti logorare dalla vendetta?-fece Gabrielle prendendo coraggio.-la vendetta ti fa perdere di vista le persone che sono veramente importanti.-
Slade scattò.
-tu che ne sai...che ne sai di perdere qualcuno che ami, sporcarsi del suo sangue...e sapere che è morta solo perché chi diceva di volerle bene l'ha tradita scegliendo di salvare un'altra.-
-non lo so...ma so che cosa vuol dire perdere qualcuno che ami-disse Gabrielle.-è successo...due anni fa...si chiamava Wool...-
-il pittore?-fece Slade.
-lo conosci.-
-di nome, so che ha fatto dei quadri ispirandosi a dei racconti di Loose, scrittore.-
-ho letto i suoi racconti-disse Gabrielle.-comunque...lui era...meraviglioso. Mi ero innamorata nel senso comune...anche lui, ma in senso artistico. Era un periodo particolare della sua vita e... ha ritrovato la sua ispirazione quando mi vide...anche lui pensava come te che fossi un angelo.-
Alcune lacrime scesero dal viso della donna. Velocemente si asciugò il viso.
-"Ritratto di angelo"...era così che l'aveva intitolata...-continuò la donna.-passai con lui i migliori mesi della mia vita...fino...fino a quella notte. Era buio, pioveva...la sua macchina sbandò e cadde per un dirupo. Si era pensato ad un incidente...ma qualcuno aveva sabotato la macchina. Non era lui che doveva morire...gli avevano prestato la macchina. Quella notte una parte di me è morta-lo guardò.-quando la polizia si trovò a indagare in quella zona per un altro caso...avevo scoperto chi aveva sabotato la macchina e...avevo modificato le prove in modo da incastrarlo, ma...mio padre, il secondo marito di mia madre, aveva capito e...ha rischiato molto per coprirmi. Non ho mai capito la gravità delle mie azioni...fino a quando non incontrai mio padre, il primo...quello biologico.-
-mi sono fatto di te un'idea sbagliata-fece Slade piuttosto sorpreso per quella affermazione.-è una cosa diversa....non è la prima volta...mantengo sempre le mie promesse.-
Gabrielle lo guardò.
-perché...non dico di perdonare...-fece una pausa.-non c'è qualcuno che ti aspetta.-
Slade la guardò.
-che so...un amico, una fidanzata, dei parenti, una moglie...un figlio.-
Violentemente distolse lo sguardo.
-io non so che cosa è successo...-
-appunto.-ribatté l'uomo amaramente.
-perché dovresti passare il resto della tua vita che la vendetta ti logori e pensare al passato, invece di andare avanti nonostante tutto-fece una pausa.-"le ossessioni sono solo per chi non accetta la realtà"...-
-"Ossession"-fece Slade.-di certo però non capisci...-
-le capisco bene...-fece Gabrielle.-visto che ero stata l'unica in tutta la scuola a capire veramente ciò che scriveva.-
-posso immaginare che cosa una studentella possa aver capito.-fece Slade.
-solo perché hai dei problemi non significa che ti devi comportarti da uomo delle caverne.-
-che hai detto.-fece Slade.
-sei sordo per caso...-fece Gabrielle con una grinta che non sapeva nemmeno lei dove gli venisse.
Slade si avvicinò senza smettere di guardarla. Lo sguardo della giovane era deciso e di certo non temette il suo.
-hai del fegato ragazza...-fece Slade.-te lo concedo.-
Si era accorto solo adesso che erano vicini.
Slade gli dette una breve occhiata per poi allontanarsi.
-allora spiegami...-fece lei.
-cosa?-
-perché cerchi la vendetta.-
-sarebbe una perdita di tempo.-fece l'uomo.
-perché sono una donna...-fece Gabrielle un pò offesa.-pensi che non sia abbastanza intelligente da ascoltarsi.-
-cosa?-fece lui voltandosi.-e questo che cosa c'entra.-
-se fosse stato un uomo glielo avresti detto no?-
-non racconto i miei fatti al primo che incontro...-fece Slade.-e di certo non è una questione che sia un uomo o una donna...è una questione di fiducia.-
-vuoi che ti tormento fino a quando non me lo dici.-disse Gabrielle.
-senti...Gabrielle giusto? non sono mai stato un tipo paziente e in questo momento la mia pazienza è zero. Cerca di stare lontano da me.-
-è un modo di dirmi che un pò ci tieni alla mia incolumità.-fece Gabrielle.
Slade la guardò in maniera interrogativa.-non in questi livelli.-
-ne sei certo?-
-cosa?-
-che non vuoi parlarne con me-fece la donna.-ci si sente meglio...insomma...almeno così puoi stare tranquillo che non ti possa tartassare.-
Slade la guardò.
-ne saresti capace.-fece l'uomo.
-scopriremo se sei davvero impaziente o cedi e mi racconti tutto.-disse Gabrielle.
-ti hanno mai detto che sei una donna testarda.-fece Slade.
-molte volte...e non sono stati gentili come te, visto che mi hanno detto di peggio.-ammise Gabrielle.
-se è un modo che poi non rompi va bene-fece l'uomo.-poi non dire che era meglio che lasciavi stare.-
Slade esitò. Anche se era un modo per liberarsi della sua curiosità, lo trovava difficile....per un certo senso aveva paura di un suo giudizio. Non capiva quest'ultima cosa...perché doveva temere il giudizio di una perfetta sconisciuta. Era colpa sua se doveva raccontargli che cosa gli era successo. Gli veniva sempre una grande rabbia quando si sentiva ferito, tradito da una persona. Pensava che il Mirakuru avesse amplificato questo aspetto, ma come era successo poco prima, era come svanito.
Gabrielle aveva lo sguardo fermo e attendeva.
Si chiese se veramente fosse un angelo e che avesse mentito della sua identità, su chi fosse veramente.
Scacciò via quei pensieri.
-va bene...-fece Slade.-ha dovuto scegliere chi salvare la vita e chi moriva...se...se davvero ci teneva a Shado doveva salvare lei...non l'altra.-
-tu...tu l'amavi, vero?-fece Gabrielle capendolo dal modo in cui aveva pronunciato il suo nome.
-si...-lo disse quasi senza voce.
-pensi che...uccidendo questa persona...lei sarebbe felice che tu ti facessi del male.-
Slade la guardò in maniera interrogativa.
-pensi che sia svolto così...-fece Gabrielle.
-in che senso.-
-tu dici che doveva scegliere...ma che ne sai se è vero-fece Gabrielle.-non hai pensato che non c'era scelta.-
-aveva puntato una pistola...doveva scegliere chi moriva e chi no.-ripeté Slade.
-chi lo dice...-
-lo dice Ivo...-lo disse con rabbia quel nome.-per non parlare di Olliver, gli avevo detto persino che eravamo fratelli...ma ha scelto che Shado doveva morire e salvare Sara. Ha fatto la scelta sbagliata-fece una pausa.-è la seconda volta...che un fratello uccide la persona che amo.-
-come puoi dire che è una scelta sbagliata-disse Gabrielle.-non c'è una scelta sbagliata. Non si sceglie di vivere o di morire.-
-io l'avrei salvata...-fece Slade deciso.
-l'avresti salvata anche se al posto di questa Sara ci fosse stato una persona che tu tenevi.-fece la donna decisa.
Slade la guardò.
-avresti sempre scelto Shado.-fece Gabrielle deciso.
-io...-
-rispondimi.-disse decisa la donna.
-non sono io la persona che glielo devi chiedere.-e gli dette bruscamente le spalle.
-ti fa male vero?-
-cosa?-
-sapere che ho ragione...-fece Gabrielle.
-senti...-e si voltò guardandola.-se ci fossi stato io, avrei salvato Shado...-
-non cambierebbe nulla-fece la donna.-la situazione sarebbe il contrario e invece di te che cerchi vendetta, mi troverei con questo Olliver che come te cerca vendetta nei tuoi confronti...-
Slade si fermò un attimo a riflettere.
-immagino...che non ci hai pensato, giusto?-
Slade la guardò.
-allora...chi avresti scelto...-
Slade non seppe che cosa rispondere. Forse aveva ragione, ma il senso di vendetta e di rabbia presero il sopravvento.
-tu pensi di sapere tutto vero?-fece Slade avvicinandosi.
Gabrielle non capì.
-questo...-e indicò dove aveva la benda.-me lo ha fatto lui perché ha scelto di uccidermi e non di curarmi. E lo sai perché...perché è un assassino.-
-è un assassino...o volevi che lui ti uccidesse per non fargli del male perché in fondo...lo consideri ancora un fratello.-disse Gabrielle.
Slade fece per parlare ma tacque.
Gli dette le spalle e ritornò nel suo angolo.

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Capitolo 8
*** Angels of Darkness ***


ANGELS OF DARKNESS

Un uomo vestito con una tuta rossa e con una maschera del medesimo colore, con due pistole dietro la schiena e una katana, si fece intravedere da un gruppo di cinque donne mercenarie.
-sei tu quello che ci hai chiamate.-fece una donna dai capelli rossi che era il capo.
-almeno che non ci siano altre donne che hanno avuto la vostra idea di formare un gruppo di mercenarie che avevano qualcuno in comune.-fece l'uomo.
-ci stai prendendo in giro?-fece una donna bionda con i capelli raccolti a coda di cavallo con un berretto in testa.
-stai calma...-fece una donna mora.
-che vuoi da noi.-fece la rossa.
-c'è un carico molto prezioso....purtroppo Starling City non è un luogo che si possono trasportare carichi preziosi senza che qualcuno mascherato non ti rompa le uova nel paniere.-
-che genere di carico.-fece una donna con i capelli a caschetto e tinti di viola.
-adesso capisco perché non sei durata molto-fece una donna con i capelli scuri e lunghi.-ci tieni a uno che non ti è importato nulla di te.-
-sempre meglio di come ti ha lasciata.-fece la donna con i capelli viola.
La donna con i capelli scuri e lunghi la prese per la giacca.-io...-
-adesso smettetela...-fece la rossa.-tutte e due-poi volse l'attenzione verso l'uomo.-accettiamo la consegna...ma costerà caro.-
-i soldi non sono un problema...-fece l'uomo.
-bene, solo un'altra domanda...tu chi diavolo sei.-fece la rossa.
-è giusto che lo sappiate...il mio nome è Ravager.-

Era calata la notte già da tempo.
L'uomo con la maschera da scheletro aveva dato disposizioni che sparassero a vista appena vedessero qualcuno avvicinarsi al magazzino. All'interno di esso, vi erano tre camion e il gruppo delle cinque donne: una donna dai capelli rossi con un vestito nero e rosso; una donna bionda con dei vestiti sportivi e aveva dietro alla schiena una pistola; una donna mora con una tuta blu con delle unghie di metallo ; una donna con i capelli a caschetto e tinti di viola con dei vestiti in pelle nera e aveva una sbarra in mano; una donna dai capelli scuri e lunghi  con dei vestiti rossi.
-solo un camion contiene ciò che dovete trasportare-disse l'uomo con la maschera da scheletro.-gli altri due sono un diversivo.-
-lascia a fare noi-fece la rossa.-avanti...-
Con un cenno, la bionda e la mora salirono sul primo camion, la donna con i capelli scuri e lunghi al secondo, quella con i capelli tinti viola e la rossa sul terzo.
-uccideteli chiunque vi intralci.-fece l'uomo con la maschera da scheletro.
-non avremmo accettato.-disse la rossa.
Ad un tratto si sentirono degli spari e poi un rumore secco, come se qualcosa era stato aperto con la forza.
-partite...-fece l'uomo per poi scappare via.
I tre camion accesero i motori e partirono.
Era stato Burges ad avvertire Deathstroke che quella notte, in quel magazzino, un camion sarebbe partito con dei campioni di Mirakuru. Su come avesse saputo quell'informazione disse solo che aveva dei buoni informatori. Non era la prima volta che agiva per conto proprio e che si trovasse in prima linea con Deathstroke, fu solo un pò soprendente da parte di Arrow e Canary di trovarselo con loro, anche se Slade aveva detto che sarebbe venuto.
Dopo aver sbaragliato le guardie, fu Deathstroke ad aprire la saracinesca del magazzino.
Quando arrivarono, intravidero i tre camion allontanarsi.
Dai loro movimenti, veduti tramite il satellite e il gps dei camion, questi stavano prendendo tre direzioni diverse.
Si dividettero anche loro.
Deathstroke fu appresso a un camion che aveva preso a sinistra quando era uscito. Tramite il suo artiglio fu sopra al camion. Quando fu su, il camion incominciò ad andare a zig zag. La conducente, accortasi della sua presenza, cercava di buttarlo giù. Deathstroke non demorse e alla fine riuscì ad arrivare nella zona del conducente.
Si trovò faccia a faccia con la bionda e la mora.
-Milly...Kate...-rispettivamente la bionda e la mora.-che diavolo ci fate voi due.-
In risposta Milly gli sparò, ma l'uomo fu piuttosto veloce e saltò sopra al tetto.
Subito Kate uscì dalla zona del guidatore e raggiunse Deathstroke attaccandolo.
-avete la minima idea di che cosa state trasportando.-fece Deathstroke cercando di capire se erano coinvolte in questa storia.
-ruotine.-rispose Kate per poi attacarlo.
Deathstroke la respinse violentemente, ma la donna usò le sue unghie per aggrapparsi alla superficie del camion.
-è per il vostro bene...-
Con un pugno deciso sfondò la superficie del camion per poi buttarci una granata e saltare via. Anche le due donne ebbero tempo per scappare e dopo l'esplosione si dileguarono.
-questa storia sta prendendo una brutta piega.-commentò Deathstroke.
Arrow e Canary inseguirono con la moto il camion che era andato a destra.
Una volta vicini, Canary azionò il suo ultrasuoni e fu subito sopra, mentre Arrow gli parò la strada bucandogli delle ruote. Canary si tenne forte e quando si fermò ne uscì una donna dai capelli lunghi e neri.
-chi abbiamo qui...-fece la donna.-forse dovresti tenere giù quell'arco...ti potresti fare molto male.-aggiunse vedendo che l'uomo la teneva sotto tiro.
Da dietro i vestiti estrasse due lame e iniziò a combattere contro Arrow.
Mentre la teneva occupata, Canary aprì il furgone, ma era vuoto.
Era il camion sbagliato.
Fu quello che fece distrarre la donna e permettere ad Arrow di catturarla lanciandole dei travi alle gambe.
La donna cadde.
-chi vi ha riforniti del Mirakuru e dove era diretto.-chiese Arrow tenendola sotto tiro.
-non ti hanno insegnato un pò di buone maniere...-
Con uno scatto veloce, lo colpì in pieno petto con i piedi, per poi fermare un attacco di Canary con le travi ai piedi.
-si è già stancato della piccola esploratrice scout...-fece la donna.
Con un gesto veloce la rivoltò e fu in piedi. Con la spada tolse quelle travi.
Avrebbe continuato ma non era questo il piano e scappò via.
Burges seguì con un veicolo che aveva trovato quello che era andato dritto. Gli fu dietro, fino a quando non spuntò una donna con i capelli rossi.
-la situazione è diventata pericolosa....-disse Burges.
La donna, tirata fuori la sua spara chiodi, non esitò a sparare per uccidere.
Burges evitò quei colpi andando a zig zag, ma alla fine beccò le ruote della macchina.
Uscì dalla macchina e fece per sparare quando vide Arrow con Canary sfrecciarli vicino e poco dopo Deathstroke sul tetto del camion. Infine una seconda moto gli sfreccio davanti. Non vide bene chi fosse.
Quando la rossa vide Deathstroke sul tetto lo guardò.
-Sally...-
Gli sparò senza dargli il tempo di continuare il discorso.
Ne evitò alcuni, mentre altri gli si infilzarono sul corpo.
-dannazione Sally...-
-ti ricordi adesso il mio nome...brutto bastardo.-e gli sparò di nuovo.
Nell'evitarli quasi cadde, ma si tenette al bordo del tetto.
Sally si avvicinò.-buon viaggio all'inferno figlio di puttana.-
In quel momento la seconda moto superò quella di Arrow per poi aggrapparsi al tetto del camion e salvare Deathstroke iniziando a combattere contro Sally. L'uomo risalì sul tetto.
Sally era intenta a un combattimento corpo a corpo con una donna dai capelli lunghi scuri e mossi che indossava una tuta blu, con delle protezioni alle ginocchia, gomiti e petto; ed una maschera anch'essa blu che le copriva la parte inferiore del viso lasciando scoperto gli occhi. Quando la riconobbe pensò che le cose potevano andare peggio di come erano messe le cose.
La donna era superiore nel combattimento contro Sally tanto che riuscì a sconfiggerla e buttarla giù dal camion. Poi volse la sua attenzione verso l'uomo.
-ti sono mancata?-gli chiese la donna.
Nel frattempo Arrow e Canary avevano manomesso il camion colpendo le gomme tanto da fargli fare un testa coda.
Deathstroke si aggrappò e prese appena in tempo la donna.
Fermatosi ne uscì una donna con il capelli a caschetto tinti di viola con una sbarra in mano. Arrow la teneva sotto tiro mentre Canary era pronta adarle il ben servito.
-Terry...-
La donna si voltò.
Deathstroke scese dal camion, anche la donna.
-c'è l'avete voi, vero?-chiese l'uomo.
Terry abbassò gli occhi e deviò lo sguardo.-si...-poi lo guardò.-mi dispiace...è lavoro.-
Ad un tratto gli occhi di Terry ebbero un leggero guizzo rosso fuoco negli occhi.
-non farlo...-fece Deathstroke ponendo una mano sulla spada.
Sotto i loro occhi increduli, la donna si tramutò in un ammasso di fuoco che sbaragliò i quattro per poi scomparire nel nulla assieme al camion.
-abbiamo un emergenza...Felicity...-
« deve esserci qualche interferenza...non capisco...è andato tutto in tilt... »
-cosa?-
-quando lei è in quello stato le apparecchiature elettroniche non funzionano. Sei fortunato che sei riuscito a contattarla.-spiegò Deathstroke.
-di che cosa stai parlando.-fece Arrow non capendo.
-è un pò complicato spiegarlo...-fece Deathstroke.
In quel momento arrivò Burges.
-ehi Voorhees!-fece Burges.-sei nei guai. Le tue pollastre sedotte e abbandonate sono state assoldate da Skeletrik.-
Nel frattempo, al rifugio, Felicity cercava di venirne a capo su quella interferenza, ma senza trovare una soluzione.
-è inutile...-fece Gabrielle.-la violetta quando va a fuoco altera tutte le funzioni delle apparecchiature elettroniche...sei fortunata che sei riuscita a contattarli.-
-come va fuoco?-fece Felicity.
In quel momento arrivarono Olliver, Sara e Slade. Quest'ultimo incominciò a togliersi i chiodi che aveva in corpo.
-si può sapere chi erano.-chiese Olliver.
-sono un gruppo di mercenarie-iniziò Slade.-si fanno chiamare "Angels of Darkness"...-
-o come le chiamo io "le cinque ex ragazze psicopatiche di Slade"-lo interruppe Gabrielle.-lasciate con bastardate più o meno gravi...ma direi che la lancetta sia propensa verso il "più" visto che appena lo vedono lo vogliono uccidere. Meglio tralasciare come le chiama mio padre...-
-lo sanno come le chiama...-disse Slade.
-anche noi abbiamo avuto a che fare con un ex psicopatica di Olliver...-fece Felicity.-solo che era una e non cinque...e non va a fuoco...forse non dovevo dire l'ultima frase.-aggiunse vedendo tutti gli sguardi verso di lei.
-a parte che sono le tue ex che hanno fatto un gruppo perché ti odiano...cos'altro.-fece Olliver.
-di tutta la spiegazione hai colto solo questo fatto.-fece Slade.
-ehm...allora perché l'ultima è andata a fuoco, in senso letterale non in un altro senso.-
-consoderalo in tutti e due i sensi.-fece Gabrielle.
Slade la guardò.
-che c'è.-fece Gabrielle.
-lei si chiama Terry-continuò Slade.-era una scienziata...ha causa di un incidente prende fuoco e altera tutte le funzioni elettroniche; quella con i capelli lunghi e scuri si chiama Debby è sempre stata un assassina; la bionda si chiama Milly faceva parte dei reparti speciali della polizia, la mora invece è Kate per lungo tempo ha fatto la guardia del corpo a personaggi importanti e per la maggior parte erano persone pericolose, poi la rossa si chiama Sally...è lei il capo di tutto e...non è un caso che le ha cercate.-
-in sequenza: hanno preso due strade diverse dopo che si sono incontrati, hanno collaborato per un caso e non solo e poi è scappato via, l'ha abbandonata in mezzo al nulla a fine di una missione, sedotta per arrivare al cliente che proteggeva, ci ha provato sia con lei che con la sorella, finendo a letto con quest'ultima e la rossa li ha beccati insieme. Quando si sono incontrati non si ricordava di lei ma benissimo della sorella, sottolineando che era un genere di donna che non si dimentica.-completò Gabrielle.
Slade la guardò male.
-che c'è...il computer non funziona e gli dico che cosa c'è scritto se le cerchi-fece Gabrielle.-e non mi guardare con quella faccia...dimmi come poteva mio padre fare certe insinazioni se non andava sul loro sito-fece una pausa.-e poi...ti chiamano con il soprannome che avevi quando lavoravi nell'ASIS non usano il tuo vero nome.-
-hanno un sito con scritto quello che ha fatto.-fece Olliver.
-più che altro per contattarle e...brevemente c'è la storia di queste cinque che per un novanta per cento sono assoldate da persone che c'è l'hanno con Slade e un dieci per cento dei perfetti sconosciuti-disse Gabrielle.-anche questo c'è nel sito....in questo caso siamo nella parte del dieci per cento, la cosa è meno pericolosa della prima percentuale.-omise che la situazione poteva cambiare in una situazione in cui chi le aveva assoldate lo conosceva.
-e quella con i capelli scuri che era con te-fece Olliver.-fa anche lei parte del...gruppo-
-lei e l'altra fanno parte del fan club "prova a fare la gatta morta con il mio fidanzato e ti uccido".-disse Gabrielle.
In quel momento arrivò Jack-Jack, salvando Slade da una situazione che non sapeva come uscirne.
Dopo un iniziale spavento e le successive presentazioni, Jack-Jack aveva trovato la soluzione a quelle interferenze.
-è stato facile...anche perché la soluzione era sotto il mio naso-iniziò Jack-Jack.-se l'avessimo saputo anche l'altra volta evitavo di farmi colpire per prendere un frammento di quella energia per poi rintracciarla...comunque...anche in questo caso è utile visto che i computer non funzionano e quel computer richiede una maggiore energia visto che è vecchio oltre che lo farà funzionare.
-risolto questo problema ne avevo trovato un altro. L'ultima volta era un indicazione approssimativa e visto che tempo non c'è l'abbiamo ho trovato una soluzione, più o meno. Una volta avviato ci collegheremo al nostro satellite. Visto che usiamo la stessa energia, si collegherà, ma le immagini non saranno nitide...richiederebbe un pò di tempo, ma ci basta collegarsi agli altri satelliti che sono sparsi...di per sé è facile, ma la parte un pò più difficile è non farsi scoprire...se non vogliamo passare il resto dei nostri giorni in prigione o che possano colpire Starling City per una probabile attività terroristica.-
-collegati a quello dell'ASIS-disse ad un tratto Slade.-ti do le credenziali di uno che può accedere a tutti i satelliti senza che si facciano domande nè all'interno nè all'esterno.-
-non pensi che sia pericoloso oltre a sapere che sei vivo.-fece Olliver.
Slade lo guardò.
-credo che in questo caso ci sarebbe un maggiore aiuto...-trasse fuori da una tasca un pezzo di frammento arancione.-con due computer che si connettono allo stesso sistema taglierà ancora di più i tempi.-
Marchineggiò con l'interruttore e ad un tratto il computer funzionò.
-con la velocità del secondo e il fatto che il sistema non lo riconosce del primo ci permette di essere invisibili e veloci.-disse Jack-Jack.
-come fate ad avere un pezzo così vecchio...-fece Felicity.-e poi una cosa del genere era solo un prototipo...almeno se è quello che penso.-
-ehm...-
-ecco...mio padre, in quei vent'anni in Siberia, li ha passati in una città-prigione. Non so come si dica in russo, ma significa "Città d'inverno"-spiegò Gabrielle.-fra i detenuti c'erano anche ex agenti del KGB che ora fanno parte di un gruppo di mercenari che rende la mafia russa degli agnellini...quando è riuscito a scappare ha portato in salvo alcuni di loro e fra questi c'era anche la figlia del loro capo. Per sdebitarsi gli ha regalato alcuni pezzi che loro usano in diverse zone...e visto che lui sa che mi trovo sempre nello stesso posto dove c'è lui-dette un'occhiata a Salde.-mi ha detto dove si trovano queste cose.-
-ancora funzionante...anche se lo usassimo metteremo in blackout l'intera città...se andiamo bene.-continuò Jack.-Jack.
-tieni...con questi puoi accedere al nome in questione.-disse Slade porgendo all'informatica un foglio.
-oh...-lo prese e incominciò a leggere.-colonello Arthur Kane viacolvento 15896589...-per poi continuare come doveva procedere.-deve essere un tuo amico.-fece l'informatica.
-conoscevo bene sua figlia.-disse Slade.
-chissà perché la cosa non mi stupisce.-fece Felicity.
Slade divenne per un momento cupo.
-meglio che stavo zitta.-mormorò la donna andando a lavorare.
-io intanto vado lì...-fece Jack-Jack.-restate in zona e quando sappiamo qualcosa vi avvertiamo.-
Quando Jack-Jack partì anche Olliver, Sara e Slade uscirono, pronti ad intervenire.
Gabrielle era rimasta al covo e non avendo nulla da fare incominciò a guardare i libri che si era portata, anche se studiare non si sentiva.
Felicty, in contatto con Jack-Jack, aspettava che entrasse nel sistema.
Nel frattempo, Olliver, Sara e Slade erano sul tetto, in prossimità dove il camion era scomparso.
-pensi che siano vicine.-chiese Olliver andandogli vicino.
-Terry aumenta la sua forza, ma non fa molta strada...almeno l'anno scorso era così.-
-le hai rincontrate.-
-a Rosemberg...non c'entravano...con la faccenda del Mirakuru.-disse Slade.
-non pensi...che qualcuno volesse sapere che sia vivo...-fece Olliver.-per esempio...la figlia di quel Kane.-
-è morta...anni fa.-rispose Slade.
-mi dispiace.-
Slade gli dette una breve occhiata.
-lei...era la madre di Joe.-disse.
-non...mi avevi mai detto che eri sposato...-
-io...io e lei non ci siamo sposati...quando a partorito Joe se ne è andata-disse Slade.-non riusciva...ad amarmi e odiare...una persona che...per entrambi ci ha fatto del male...e la nascita di Joe ha solo peggiorato le cose.-
Ci fu un momento di silenzio.
-poco importa...visto che ora quel maledetto è morto.-concluse Slade con amarezza e rabbia.
Nello stesso momento, mentre aspettavano, Felicity dava qualche occhiata alla donna. Non aveva capito quale fosse il suo ruolo a parte essere la fidanzata di Slade.
-ti posso farti una domanda...-fece ad un tratto Felicity prendendo coraggio.
Gabrielle la guardò.
-non è che mi voglia fare gli affari tuoi ma...insomma...Jack-Jack è quello che sa di informatica, scienziato e medico; io sono quella informatica; Olliver, Sara, Slade, Diggle sul campo; tu...che fai oltre ad essere la fidanzata di Slade...non fraintendermi.-
-sento cose che altri non sentono...-disse Gabrielle.-una sorta di intuito femminile molto sviluppato...so quando lui è in pericolo e do una botta in testa...-fece una pausa.-per la botta in testa di molto tempo fa scusami.-fece rivolta a Diggle.
-oh...quindi dai botte in testa...-fece Felicity.
-si...più o meno...sono il suo angelo custode-fece Gabrielle.-così poi Slade non mi sente lamentare che non facciamo robe da coppia...più o meno anche Olliver e Sara se lavorano insieme.-
-oh...questo non lo saprei.-fece Felicity.
« sono pronto. »fece Jack-Jack.
Si connesse anche Felicity.
-non immaginavo che ci fossero così tanti satelliti...-disse Felicity.-speriamo solo che funzioni.-
Le trovarono in un magazzino dismesso.
-le ho trovate.-disse Felicity avvisando i tre e dicendogli dov'erano.
Dopo la fuga, le cinque donne si trovarono in un magazzino dismesso. Era lì che dovevano aspettare Ravager.
-tutto questo casino per questa roba-fece Debby giocherellando con una fiala di Mirakuru.-spero solo che non sia come l'altra volta che era un fertilizzante per mutare piante.-
-lo vuoi testare.-fece Terry che era rimasta nella sua forma di fuoco per impedire di essere intercettate.
-volevo usarti come cavia se le cose andavano male...ma sei salva-fece Debby.-possiamo testarla sulla biondina vestita di nero, visto che hanno un tuo frammento e ci troveranno.-
-nessuno testa questa roba sulle sue nuove amanti-fece Sally.-Ravager ha detto che voleva questo carico tutto...quindi voi due smettetela.-
Debby lasciò stare le fiale di Mirakuru e ritornò nel suo cantuccio.
Nel frattempo, dopo essere stati avvisati, Arrow, Canary e Deathstroke penetrarono all'interno della struttura.
-Burges verrà anche lui.-chiese Arrow a bassa voce.
-ha avuto dei guai con i suoi superiori di qui-rispose Deathstroke.-se li rispetta è perché sa molte cose.-
Mentre erano lì in incognito, le sentirono parlare della missione per poi passare a commentare sulle persone che lavorano per Ravager.
-Slade...Slade...-
Arrow si allontanò seguendo l'uomo.
-cosa c'è.-
-non è...possibile...-fece Slade dandogli le spalle.
-cosa?-
-Ravager...è morto...-
-lo conosci, chi è?-
-una vecchia storia.-disse Slade.
Ci fu un momento di silenzio.
-qualcuno sta infangando il suo nome...è la cosa mi manda in bestia.-
-adesso calmati-disse Olliver.-ci sarà una spiegazione.-
-voglio sapere chi è quell'idiota che ha preso il suo nome-disse Slade.-non solo...lo usa per diffondere il Mirakuru.-
-bene bene...-fece Debby che li aveva sorpresi.-come mercenario non vali un gran che.-
-chi è?-fece Deathstroke.-chi è quell'idiota che ha preso il suo nome per quella schifezza che aveva rubato.-
-è un modo di dirmi che non è un fertilizzante per piante.-fece Debby.
-credimi...non ti piacerebbe avercelo.-fece Deathstroke.
-no...ma almeno posso uccidere te e i tuoi amici.-fece Debby.
In quel momento entrò in scena la stessa donna che poco tempo prima era sul camion. Ingaggiò un combattimento con Debby per poi buttarla giù.
-pensi che se la sia presa che la piccola esploratrice scout gli abbia fatto del male.-fece la donna rivolta a Deathstroke.
-non è il momento...Blue Crow.-fece l'uomo.
-come vuoi.-fece Blue Crow molto suadente.
Nel frattempo anche le altre erano scattate in allerta.
-fermatele...-fece Deathstroke vedendo Kate e Molly allontanarsi con il Mirakuru.
Arrow e Canary si avviarono, ma le altre non aveno intenzione di farli passare; ma l'intervento di Deathstroke e Blue Crow gli permise di avanzare.
Kate e Molly, cercarono di uscire dal magazzino, ma vennero intercettati dai due.
Ne nacque un breve combattimento, fino a quando Arrow riuscì a far cadere il Mirakuru e distruggendolo.
-adesso ci dite tutto.-fece Arrow.
In quel momento, una serie di proiettili piovve sui quattro, che prontalmente si ripararono. Scese così un uomo. Appena vide Arrow e Canary incominciò a sparare di nuovo. I due si nascosero e quando uscirono perché finì di sparare, non c'era più, nè lui nè le due donne.
Nel frattempo, Deathstroke e Blue Crow combattevano contro le restanti tre.
-ti manca il respiro...-fece Sally puntandogli lo spara chiodi.-questa volta ti uccideranno.-
Deathstroke li schivò tutti.
Solo uno lo colpì.
Quando se lo tolse non si curò.
-comincio a odiare queste invenzioni.-disse Deathstroke capendo che proveniva da Bathiatich.
-ehi...nessuno fa male al mio Deathstroke.-fece Blue Crow.
Le due donne incominciarono a lottare, mentre Deathstroke si cimentò contro Debby e Terry. Mentre per la prima dovette combattere per neutralizzarla, la seconda ebbe un momento di esitazione.
-vattene via...-fece Terry.-ti prego...-
-di che cosa stai parlando.-
-giù.-
Nella sua forma di fuoco, lo buttò giù appena in tempo che una serie di chiodi gli erano arrivati addosso.
-vattene subito...-si rialzò per poi scappare via.
-bene...nessuno sopportava la tua presenza.-gridò Sally e puntò l'arma verso Deathstroke.
Blue Crow era pronta ad intervenire, quando qualcosa colpì la rossa.
Prontalmente Gabrielle era intervenuta.
-oh...sei tu.-fece Blue Crow.
Gabrielle teneva in mano il pezzo di legno e aveva tutte le intenzione di usarlo se faceva la gatta morta con il suo fidanzato.
-che ci fai qui.-fece Slade.
-sei ferito...-fece Gabrielle accorgendosi che sanguinava.
-non è niente-fece l'uomo.-te ne devi andare...-
-cosa, io...-
-è un ordine.-fece l'uomo alzando la voce.
Gabrielle lo guardò.
-portala via.-disse rivolta a Blue Crow per poi avviarsi.
Stava raggiungendo i due, quando intravide una figura rossa che camminava sopra a delle casse. Quella figura si fermò davanti a un getto di luce.
Aveva una tuta rossa e una maschera che gli copriva il viso del medesimo colore, e aveva due pistole e una spada dietro alla schiena. Non poteva crederci. Aveva lo stesso costume di quell'uomo. Non se lo sarebbe mai dimenticato il killer che aveva ucciso sua madre e la prima persona che uccise quando cercò il suo sangue.
Se lo ricordava come allora. Reese gli aveva salvato la vita intervenendo e incominciando a lottare contro di lui. Sentiva crescere una grande rabbia e frustazione. Aveva giurato che lo avrebbe ucciso lui. Doveva morire per mano sua. Ad un tratto, l'edificio incominciò a prendere fuoco.
Ad un tratto il soffitto cedette e Reese venne separato da lui. Fu così che se lo trovò davanti a sé. Aveva paura di quell'uomo, ma la rabbia che aveva era superiore. Incominciò a lottare, ma alla fine fu l'uomo a buttarlo per terra. Se lo chiese molte volte che cosa fosse che lo avesse fatto reagire. Scivolò velocemente dietro di lui e senza esitazione, prese la spada e lo trafisse al cuore.
Vide l'immagine dell'uomo cadere al suolo privo di vita. Lui rimase immobile, senza dire nulla. Non riusciva a capacitarsi che aveva ucciso. Ad un tratto si sentì prendere e portare fuori. Nei primi giorni pensò che era stato solo un brutto sogno, ma era la realtà.
-senti quello che ti gira dentro...-gli disse Reese.-hai fatto entrare l'oscurità dentro di te e mai andrà via...hai capito?-
Non era grazie a lui che era passato l'idea che non era solo un assassino.
Sentì, dei dolori quasi per tutto il petto.
Si era perso nei suoi ricordi ed ad un tratto si sentì male.
Non capiva, gli si annebbiò momentaneamente la vista per poi cadere.
Arrow e Canary sentirono esplodere una serie di colpi. Corsero velocemente e trovarono Slade a terra in una pozzanghera di sangue e una figura che si allontanava.
-Slade...Slade...-fece Olliver scuotendolo.-meledizione...Jack-Jack...mi senti...Jack-Jack.-
« non mi aspettavo una tua chiamata. »fece Jack-Jack.
-Slade...è ferito gravemente...-
« vengo subito... »
In poco tempo l'anfibio fu arrivato e preso Slade partì per il rifugio.
Nonostante che Blue Crow l'aveva scortata fuori, Gabrielle ritornò dentro. Era molto preoccupata per lui.
Trovò Olliver e Sara.
Notò subito del sangue.
-che cosa è successo...-
Olliver esitò.
-Slade...-
-Jack-Jack lo ha preso.-fece Olliver.
Senza dire niente Gabrielle incominciò a correre. Non era Sally che voleva attentare alla sua vita. Alcune lacrime le scesero dal viso. Se gli sarebbe successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonata.

*****

Dopo quello sfogo era ritornato nel suo cantuccio e non si era mosso. Era disteso e gli dava le spalle e di certo non gradiva la sua presenza.
Gabrielle lo guardava e si chiese se pensava ancora alla sua vendetta.
Slade dal canto suo cercava di convincersi della sua vendetta, anche se le parole della donna facevano dubitare la sua scelta.
Ad un tratto sentì la porta della cella aprirsi.
Gabrielle alzò la testa, mentre Salde rimase nella sua posizione.
-tu stai ferma...-fece un uomo rivolgendosi alla donna.
Erano in quattro.
Due erano entrati, mentre uno era rimasto sull'ingresso e l'altro girava attorno alla cella.
Quei due entrati si avvicinarono a Slade.
-ehi...spero che tu sia collaborativo...-fece l'uomo.-mi senti? sei diventato sordo.-
Con un gesto veloce, Slade prese l'uomo e lo sbatté contro la grata. Al contatto, l'uomo venne colpito da una scarica elettrica.
Il secondo gli puntò l'arma contro, ma Slade lo prese per il collo.
Quello rimasto alla porta puntò il fucile contro l'uomo, ma Gabrielle lo spintonò facendogli deviare il colpo.
Lo sparo fu il campanello per Slade che gli portò un momento di lucidità.
Quando vide che l'uomo aveva picchiato con il calcio del fucile la donna, Slade lasciò quello che teneva e scaraventò in aria il terzo.
Il secondo riprese l'arma e sparò un colpo.
Gabrielle fece da scudo e la pallottola gli prese la spalla per poi svenire.
Quando la vide cadere, Slade sentì una serie di proiettili che gli penetrarono la carne. Avanzò minaccioso, ma piano piano l'intruglio che Bathiathic aveva sviluppato per tenerlo buono se si ribellava, fece effetto.
Perse conoscenza e cadde a terra.
Quando Gabrielle riprese conoscenza, era sempre lì.
Gli doleva la spalla.
Si accorse che era stata medicata.
Si guardò intorno, ma Slade non c'era e si preoccupò molto.
Vide solo il suo fazzoletto sporco di sangue.
Dopo aver medicato la donna, Bathiathic si occupò dell'uomo.
Lo avevano legato al solito tavolo e per sicurezza gli aveva inniettato un altra dose di intruglio che aveva sviluppato per sedarlo. Su una persona normale avrebbe causato la morte. Arrivò in tempo per la donna. Non doveva morire per il momento.
Dopo aver negato che si svegliasse e che si muovesse, Bathiathic incominciò a testare gli effetti curativi del Mirakuru. Era per un certo senso affascinato da questa sua abilità. Dopo qualche settimana le sue abilità curative erano migliorate, ma ciò era di pari passo per ciò che lo dovevano sedare e sul controllo mentale.
Aveva fatto alcune prove.
Rispondeva ai suoi ordini.
Gli altri non erano ancora pronti, ma per quello che aveva in mente lui avanzava e basta.
-è ora di testare sul campo le sue nuove abilità-fece Bathiathic.-sono curioso di vedere il frutto del mio ingegno.-
 

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Capitolo 9
*** Uno squarcio di luce nell'oscurità ***


UNO SQUARCIO DI LUCE NELL'OSCURITA'


Quando Gabrielle arrivò al nascondiglio, Jack-Jack stava operando da tempo.
Quando arrivò, gli tolse immediatamente la maschera e l'armatura per poi fissarlo su un tavolino. Aveva la brutta abitudine di compiere gesti sconsiderati quando gli doveva togliere qualcosa che era svenuto o semi cosciente.
-aspettavo il tuo aiuto.-fece Jack-Jack.
-che cos'ha.-chiese la donna.
-la solita invenzione...-rispose.-ma devono aver aumentato le dosi...ha perso conoscenza da subito.-
Gabrielle non toglieva lo sguardo dall'uomo. Era come paralizzata. Non era la prima volta che lo vedeva in quello stato, ma continuava a sentirsi in colpa per quello che gli era successo.
-Gabrielle...adesso mi servi qui...-fece Jack-Jack riportandola alla realtà.
-si...okay...-fece la donna.
Aveva gli occhi lucidi.
-bene...adesso tiro fuori e tu premi forte...-
Estrasse una pallottola e Gabrielle subito tamponò. Fece altrettanto con le altre pallottole.
In quel momento Slade si riprese.
-Slade...Slade...-
Quella voce si voltò.
-Slade...-
Un pò distante da dov'era la vide. Era una donna dai capelli mossi di color castano e indossava un vestito blu. Era lei.
-Slade...-fece la donna.-non combattere...lasciati andare, vieni da me...Slade...mi sento sola senza te.-
Le apparecchiature dove era attaccato incominciarono a suonare.
-non farmi questo scherzo...dai su..-fece Jack-Jack incominciando a fargli il massaggio cardiaco.-dai combatti...-
-vieni...vieni da noi...-accanto alla figura della donna apparve un ragazzo. Doveva avere sui diciotto anni, bruno piuttosto robusto.-ti stiamo aspettando.-
La vista incominciò a venire meno per poi essere inghiottito nell'oscurità.

Slade scaraventò con un gesto veloce l'avversario.
-sei uscito senza pannolino eh? Taylor.-fece Slade prendendolo in giro.
-è acqua...-fece Taylor vedendosi una macchia sul sedere.-qualche idiota a bagnato dove mi sono seduto.-
-bella scusa...-fece Slade.
Un terzo guardava piuttosto divertito quella scena.
In quel momento arrivò Brek.
-anche voi tre...Wilson, Wintergreen...Dewon te la sei fatta sotto.-fece Brek.
Taylor guardò male sia Slade che Billy, per poi rispondere.-acqua.-
-si certo...-quella affermazione fece sorridere Slade.-a parte questo...vi avviso che fra qualche ora arriverà un nuovo elemento. Ha amicizie molto importati che vengono dall'altro e vi posso assicurare che non è nulla al confronto di missioni suicide o luoghi sperduti se sento che lei è presa di mira...sapete a chi mi riferisco-ci fu un momento di silenzio.-bene...e poi questa conversazione non è mai avvenuta.-lo disse in maniera imperiosa per poi andarsene.
-la solita rottura di scatole...-fece Silver Bullet.-ehi Terminator...te la becchi tu perché mi sono rotto di fare da bambinaia.-
-cosa? di un pò il mercenario ti ha battuto di nuovo.-fece Slade.
-non dovevi andare in bagno...ecco il perchè.-gli rispose a tono per poi allontanarsi.
-non è per fare il gusta feste...-
-di una parola e ti giuro che ti uso come sacco.-fece Slade guardando male Taylor.
-okay...poi non ti arrabbiare se lo scopri da solo.-e si allontanò.
-vuoi che me ne occupo io?-fece Billy.
-sarà la solita figlia di papà dove tutto gli è dovuto...-fece Slade.
-non fargli scoprire che appartieni alla serie dei perdenti.-fece Lucy per poi allontanarsi.
-uno di questi giorni l'ha uccido.-disse a bassa voce.
-almeno che non sia un altro a farlo...è la seconda persona dopo il vecchio Kane che desiderano che muoia.-disse Billy.
-un altro di buono...-fece Slade.-certe volte mi domando chi diavolo si crede di essere quel vecchio...-fece una pausa.-madamigella se la prenderà comoda dai andiamo.-
Si erano diretti per allenarsi, quando in quel momento entrò una donna. Era il suo primo giorno che entrava nel reparto speciale dell'ASIS. Solo un ristretto gruppo di persone qualificate ne facevano parte. Le missioni che venivano affidate erano pericolose e c'era un alto rischio di morte, per non parlare che tali missioni potevano andare in contrasto con un altro intelligence e trovarsi in campi diversi o collaborare. In quel momento questi fatti erano l'ultimo dei suoi pensieri, ora doveva concentrarsi. Aveva lavorato molto per arrivare lì e di certo non sarebbero stati i suoi ricordi e le paure a impedirgli di andare avanti.
Si era immediatamente cambiata e sentendo dei rumori andò a vedere di che cosa si trattava.
Si stavano allenando.
La sua attenzione venne colta da un giovane uomo bruno. Pareva che avesse un talento tutto suo nel combattere e nell'apprendere. Ebbe un insolita attrazione verso l'uomo. Rimase per tutto il tempo a fissarlo da dov'era senza fiatare. Pareva peggio di una adolescente alla sua prima cotta. Per un certo senso si sentiva ridicola. Se ci fosse stato lì suo padre la avrebbe sgridata per come si comportava, ma in quel momento lui e i suoi problemi erano l'ultimo dei suoi pensieri.
Rimase in disparte fino a quando non rimase da solo.
-e tu?-fece Slade un pò sorpreso di vederla.
Non l'aveva mai vista.
-sei solo tu?-chiese la giovane.
Slade si guardò intorno.-pare proprio di si.-
-è un modo di dire che sanno che ci sei e non vengono.-sapeva che l'allenamento era finito, ma voleva conoscerlo un pò meglio.
Slade sorrise.
Non sapeva da dove saltasse fuori, ma c'era qualcosa in lei che non aveva mai visto in nessun altra.
Aveva i capelli raccolti di colore castano, uno sguardo deciso e per un certo senso era una bella donna.
-non ti ho mai vista-fece Slade.-sei nuova.-
-per un certo senso si...-disse la donna.-è un modo di qui per scoraggiare chi è venuto.-
-arrivo sempre per primo-mentì spudoratamente.-allora...ti va di iniziare.-
La donna non disse nulla e si mise in posizione. Non era di tante parole, un punto a suo favore per evitare guai.
Iniziarono a combattere.
Doveva ammetterlo, aveva grinta e di un certo livello.
La donna gli dimostrava che era non solo capace di difendersi, ma anche di bloccare le sue mosse e sfruttarle a suo favore.
Infatti, nell'atto di atterarla, fu lei ad atterrare lui e lo stava per colpire quando sentì qualcosa di pungente che premeva contro la sua schiena.
-pensavo che le armi non fossero ammesse.-fece lei.
-potrei dire la stessa cosa.-fece l'uomo accorgendosi che anche lei aveva una sottile lama contro il suo collo.
La donna fu nell'atto di colpirlo che la prese dietro alla schiena aumentò ed altrettanto a quello della donna.
-nessuno dei due scherza...-fece lei per poi fermarsi.
L'uomo fece altrettanto.
Una volta alzata aiutò l'uomo ad alzarsi.
Fu in quel momento che furono molto vicini.
Non era la prima volta che combatteva contro una donna e si trovava vicino, ma con lei era tutto diverso.
-chi ti ha insegnato a combattere.-fece lui cercando di fare una domanda sensata.
-mio padre voleva un maschio.-fece lei per poi deviare lo sguardo.
-ne ha avuto uno.-disse l'uomo.
La donna lo guardò.
L'ultima volta che qualcuno aveva fatto una affermazione del genere gli aveva spezzato la mascella, ma al contrario sorrise per poi allontanarsi.
-allora sei qui...-fece Billy.
La donna gli passò davanti e se ne andò.
-lei?-chiese.
-bella domanda.-rispose Slade.
-comunque dobbiamo andare-fece Billy.-e non siamo soli.-
-chi viene?-
-non ci crederai...ma la donna che parlava Brek è la figlia del vecchio.-
Quando glielo disse non associò la nuova arrivata alla figlia del vecchio Kane, lo capì quando trovò anche lei che partì assieme a loro due.
Erano in aereo.
Billy guidava, mentre Slade e la donna erano dietro.
Nessuno dei due parlò, fino a quando Slade si alzò e andò dove era Billy.
-è lei il problema?-chiese ad un tratto Billy visto che era lì da quindici minuti e stava zitto.
-è il genere di domanda che devi fare a Silver Bullet non a me.-rispose Slade.
-intendevo che sia la figlia di Kane.-
-sinceramente me la immaginavo diversa.-ammise Slade.
-non è la figlia di papà che immaginavi o il fatto che il padre ti spezza le gambe se ci provi con lei.-
Slade lo guardò in maniera interrogativa.
-non è passato inosservato come la guardi.-fece Billy.
-perché come la guardo.-fece l'altro.
-di certo non come guardi Lucy o le altre.-
-la guardo come guardo te o quelle befane.-fece Slade.
-quindi non ci stavi provando.-
Slade lo guardò in maniera interrogativa.
-vi ho visti.-fece Billy.
-non era come pensi...-fece Slade.-cercavo solo...di vedere come se la cavava.-
-adesso perché ti giustifichi.-
-tu pensa solo di atterrare in maniera decente...-fece Slade per poi alzarsi.
-grazie per la conversazione.-fece l'altro in maniera ironica.
Slade gli dette una breve occhiata per poi andarsene.
La donna era rimasta dove l'aveva lasciata.
Non era quel genere di uomo che corresse dietro alle donne o che si innamorasse così facilmente, però aveva sentito fin da subito un qualcosa di diverso dalle altre.
La donna alzò lo sguardo verso di lui.
-stiamo per arrivare...-fece Slade in modo che non pensasse che era rimasto lì fermo come un idiota a fissarla.
-è una zona controllata...che tu sai.-chiese la donna.
-no...ma in questi casi è sempre meglio pensare al peggio.-rispose Slade.
-sei un uomo di esperienza.-fece la donna.
-sono più per l'approccio pratico-in quel momento gli venne in mente che poteva anche essere un doppio senso.-per le missioni.-aggiunse.
-impari sul campo.-fece lei.
-già...e tu.-
La donna lo guardò.-agisco a seconda degli eventi.-
Quell'affermazione fece sorridere l'uomo.
-perchè sorridi?-fece la donna non capendo.
-no niente..e che...pensando che essendo la figlia del vec...di Kane fossi un pò come lui.-
-sei la prima persona che me lo dice in faccia.-disse la donna dopo un momento di silenzio.
-oh...-fece Slade.-allora...-
In quel momento ci fu una tremenda esplosione che fece precipitare l'aereo.
-meglio che tu non sappia che cosa avevo appena detto...-fece Billy togliendo alcuni ferri che gli erano caduti addosso.-ehi...Slade...Slade...-
Una lamiera venne smossa.
L'esplosione lo aveva fatto andare contro la donna.
-tutto bene...-chiese Slade che si era trovato sopra di lei.
-incomincio a capire...il tuo punto di vista...-rispose la donna.
Slade la aiutò ad alzarsi.
Erano appena usciti, quando videro una serie di missili che erano diretti dove il loro aereo era stato abbattuto.
-via...-
I tre iniziarono a correre sotto una pioggia di missili.
Si innoltrarono nella boscaglia e di certo non diminuirono.
Scamparono a morte certa rifugiandosi in una grotta.
Il bombardamento durò per qualche altro minuto sfiorando dove si erano rifugiati per poi cessare.
La loro missione era di penetrare in una base impiantata in una foresta e distruggerla. Da ciò che gli dissero era strettamente sorvegliata e le cattive sorprese non erano escluse. Non avevano ricevuto molte informazioni al riguardo e dovevano recuperla da sé.
Non era passato che poco tempo che delle pattuglie erano arrivate sul luogo dell'incidente e non avendo trovato nessun corpo, ricevettero l'ordine di setacciare la zona e di portare vivi i prigionieri.
Durante quelle ricerche, i tre assaltarono una delle jeep e ne presero il controllo. All'interno trovarono una mappa e il punto in cui la base sorgeva.
Una volta calata la notte, i tre si diressero a piedi verso l'ubicazione della base.
Era una base piuttosto piccola, ma l'intera zona era protetta da una rete di recinzione. Inoltre era ben sorvegliata e accanto alla base c'era una piccola zona di atterraggio.
-non sembra difficile...-fece Slade una volta tornati alla grotta con la cartina sotto mano.-l'unico problema è la torre di controllo...se si accorge che qualcosa non va saremo nei guai.-
-a quello ci penso io...-fece Billy.-sempre se è rimasto qualcosa all'aereo.-
-a parte questo, eliminate le sentinelle non sarà difficile distruggere il tutto e scappare.-
-non si sa quanti siano...-intervenne la donna.-per non parlare se ci scoprono le cose possono diventare molto più pericolose. Per non parlare che la sicurezza non è solo una rete di recinzione.-
I due uomini rimasero a fissarla.
-credo che...due persone con più esperienza si siano accorte che le sentinelle evitavano la zona che non era coperta dalle pietre-fece la donna.-sempre se non era un test anche questo.-
-infatti...-fece Slade per non farsi scoprire.
-anche se, nei peggiori dei casi, non ci dovesse essere salvato niete-continuò la donna.-ho visto che alcuni alberi sono vicini alla struttura per non parlare della presenza di liane... potremmo usarle per andare all'interno della struttura. Uno di noi sistema la torre di controllo e resta fuori per controllare e garantirci una via di fuga, mentre gli altri due entrano ed eliminano quelli all'interno.-
Per un certo senso si sentiva un perfetto idiota e lo era ancora di più sul fatto che gli aveva fatto la lezioncina di strategia e non aveva fiatato.
Dopo aver concordato su come si sarebbero comportati il giorno seguente, lui e Billy andarono nei resti dell'aereo per constatare se era rimasto qualcosa.
In quanto a bombardare non scherzarono visto che trovarono solo lo scheletro dell'aereo.
-non è gente che scherza-constatò Slade.-trovato qualcosa.-
-il fatto positivo è che lasceremo questo posto il prima possibile...meglio che non ti dica quello negativo.-disse Billy non trovando nulla.
-perché ci dovrebbe essere anche uno negativo.-fece Slade.
-per esempio...niente "Reuther Rum" per smaltire la figuraccia che hai fatto.-disse Billy.
-non direi visto che potevano salvare tutte e due in aria.-fece Slade.
-a questo punto mi servirebbe a me una bevuta.-disse Billy.
-la metti come se minacciassi di morte chi mi contraddice.-disse Slade.
-mi servirebbe proprio.-fece Billy per poi avviarsi.
-ehi aspetta...-fece Slade raggiungendolo.-perché dovrei minacciare qualcuno che ha ragione.-
Billy lo guardò.
-questo però non significa che lei mi piace...-fece una breve pausa.-lei non mi piace.-
-sarà una notte molto lunga.-fece l'altro.
Slade non fiatò per tutto il percorso.
Quando ritornarono, lei non c'era.
-allora?-fece lei mostrandosi dietro di loro.
-niente...-fece Billy.
-questo non ci fermerà al nostro scopo-fece la donna.-problemi?-
-no...nessuno...-fece Slade.
La notte passò piuttosto lenta.
Il giorno seguente continuarono le ricerche con la jeep, ma non trovarono nessuno.
Ritornarono alla base.
Ne ritornarono solo tre delle sei jeep.
-gli altri...gli avete sentiti.-chiese il loro capo, un uomo con i capelli scuri e corti.
-stanno ancora pattugliando la zona est e sud-rispose uno di loro.-li abbiamo sentiti, ma anche loro non sanno niente. Sembrano spariti nel nulla.-
-non sono dei principianti...si vede-sottolineò il capo.-ricordatevi...li voglio vivi. Indipendentemente dalle risposte che mi daranno, mi servivano giusto delle cavie per testare su di loro il mio esperimento.-
Guardò il sotto posto.-ora andate...setacciate ancora ogni zona.-
-si signore!-fece il sottoposto per poi uscire.
Una cosa che doveva ammetere, che era dannatamente brava. Indipentemente da questo, la trovava per un certo senso attraente e questo per un certo senso gli faceva paura. Non aveva la minima idea di come ci si doveva comportare o fare in queste situazioni, ma ciò che gli faceva più paura era ciò che aveva dentro. Non si era dimenticato le parole di Reese e ciò lo aveva spinto a immergersi in quell'oscurità. Dopo che Reese lo lasciò al suo destino, constatò che doveva fare qualcosa di quell'oscurità, e la soluzione gli venne quasi per caso se non per esclusione. L'unico posto per uno come lui era l'esercito...anche se aveva mentito sulla sua età.
Era sempre stato trattato come un qualcosa di pericoloso. Ciò che aveva dentro non era ben visto fuori dai campi di battaglia. Era diverso, si sentiva diverso, non solo per ciò che aveva fatto ma si sentiva come tale. Tutto quello che era stato primo non c'era più, era da cancellare. Ormai quella cosa era dentro di lui e non sarebbe mai andata più via. Il perbenismo e il perdono non erano le sue qualità.
Per un certo senso non gli importava la strada che avrebbe preso. Fu quando entrò nell'ASIS che conobbe Billy Wintergreen. Non era quel genere di persona pronti a sparare sentenze e via dicendo, forse era per questo che strinse amicizia con lui. Aveva condiviso diverse missioni con lui e non solo...in un certo senso era diventata la persona che più lo conosceva e lo comprendeva meglio...come un fratello.
-tutto bene?-chiese Billy.
-perché?-
In quel momento passò la donna.
-capisco.-
-capisci cosa?-fece Slade.
-d'accordo...-disse Billy.
Slade non capì o meglio fece finta di non capire.
Dopo aver riveduto il piano, entrarono in azione.
Appena calata la notte, i tre penetrarono tramite le liane atterrarono sul tetto.
-faccio io la guardia qui.-fece Billy.
Slade lo guardò in maniera interrogativa.
L'altro si calò il passamontagna e andò in azione.
-iniziamo anche noi.-
Anche lui e la donna si misero i passamontagna per poi proseguire.
Billy sistemò l'uomo sulla torre di controllo e teneva la pista di atterraggio libero, mentre Slade, dopo aver sistemato le sentinelle entrò all'interno della base assieme alla donna.
Non dovevano farsi scoprire.
C'erano delle guardie armate all'interno dell'edificio, in silenzio sia lui che la donna si fecero strada.
Raggiunsero una grande sala.
Pareva un laboratorio.
Non gli avevano detto che cosa facessero all'interno, l'unica cosa che sapevano era di distruggere tutto.
-sembra che facevano degli esperimenti.-fece la donna dando un occhiata a dei documenti.
-di certo non ci avrebbero mandato se producevano giocattoli.-fece Slade.
-fermo...o la uccido.-
Uno dei soldati teneva sotto tiro la donna.
Slade era in procinto di intervenire, quando lei, con una mossa veloce, non solo atterrò l'uomo ma gli prese la pistola e gli sparò.
-credo che avremmo visite-fece la donna per poi superarlo.-facciamo saltare tutto e poi andiamocene.-e si avviò
-questo non me lo aspettavo.-mormorò Slade a bassa voce per poi avviarsi.
Ci fu un insolito movimento.
Nella sua postazione, anche Billy aveva il suo ben daffare bloccando gli eventuali aiuti.
-che cosa sta succedendo...-fece il capo uscendo dalla sua stanza.
-ci sono degli intrusi.-disse un soldato.
-prendeteli vivi.-ordinò.
Anche Slade e la donna dovettero affrontare un pò di persone prima di arrivare dove tenevano le armi e gli esplosivi.
-mi piace la tua idea.-fece Slade quando vide la donna che aveva preso dell'esplosivo.
-aspetta...-fece lei.
-che c'è.-
-lascia aperta la porta e prendi tutta la dinamite...-fece lei.-ci sarà una brutta esplosione quando voleremo.-
-nemmeno questo mi aspettavo.-fece lui a bassa voce.
Presero tutto l'esplosivo che c'era e lo misero vicino alle armi.
L'esplosione avrebbe causato la distruzione di quella base.
-adesso andiamo...-fece la donna dopo aver costruito un rudimentale telecomando.
Mentre stavano raggiungendo l'uscita, si trovarono sotto il fuoco nemico.
L'intervento di Billy li salvò da quella situazione, oltre che gli aveva permesso di contrattaccare. Fu in quella azione che anche il capo era presente.
-Reese...-fece il capo.
Conosceva bene quello stile.
-uccideteli!-ordinò.-nessuno deve uscire vivo da qui.-
Fu piuttosto difficile, ma alla fine riuscirono a uscire.
-non manca molto...-fece Billy.
Il loro capo era in prima linea.
-dammi questo.-fece l'uomo strappandogli il fucile di mano.
Deciso puntò l'arma contro l'uomo e sparò.
La donna lo spinse via e la prese di striscio.
-sparate.-ordinò il capo.
Slade sparò alcuni colpi prendento tre soldati e anche il capo.
-tutto a posto.-fece l'uomo.
-si...andiamo..-fece la donna rialzandosi.
Il capo, gravemente ferito, si trascinò verso il lancia missili.
Nel frattempo, i tre avevano raggiunto l'aereo e aveva decollato nonostante il fuoco nemico.
Si era alzato in volo.
Il capo aveva sotto tiro l'aereo.
-ci vediamo all'inferno...Reese...-
In quel momento però la base esplose distruggendola e coinvolgendo tutti quelli che erano al suo interno.
Una volta in volo, la donna si stava guardando la ferita.
-tutto a posto.-chiese Slade.
-solo un graffio...niente di grave.-rispose la donna.
La sua attenzione si pose sulla pelle della donna dove intravide delle vecchie ferite. Non gli parvero procurate in missione o in guerra.
-e questi.-
La donna si ritrasse e si rimise la divisa.
-niente-fece lei.-solo un ex troppo possessivo e ossessivo.-
-vuoi che ci parli io di lasciarti in pace.-
-diciamo...che sono stata convincente.-fece lei.
-non sono affari miei.-fece l'uomo.
La donna lo guardò.
-per prima...grazie.-
-lo avrebbe fatto chiunque.-fece la donna.
-quando mi conoscerai meglio scoprirai che non lo è.-disse Slade.
-perché...come sei?-
Slade non si aspettava quella domanda.
-non sono affari miei...-fece lei.
Slade sorrise di gusto per quella affermazione.
-lo dovresti fare spesso.-fece lei.
-cosa?-chiese lui
-sorridere.-rispose.
Slade si oscurò per un momento.-non è il genere di cose che faccio sempre.-
-anche quando sei orso puoi essere carino.-disse lei dopo un momento di silenzio.
-orso? di solito mi dicono di peggio...ma va bene.-fece l'uomo.
-ne parli come se fossi una macchina senza sentimenti.-fece lei.
-di certo quello che facciamo i sentimenti non sono consigliabili...visto che puoi rimetterci la vita.-
-i sentimenti possono essere utili a sopravvivere-disse la donna.-e poi...non ti rendono debole. Secondo me...si diventa più forti.-
Slade la guardò, trasparendo che non era dello stesso parere.
-io la penso così...-fece lei.-un pò come "Two"...non mi voglio sbagliare...."l'oscurità è l'ombra della notte, il fuoco è l'ombra della crepa che la sua immagine ha innescato. Il cielo e la terra non sono mai stati così vicini sul mio viso, così opposti e così tanto vicini...ecco chi sono". Non c'è affermazione più corretta per descrivere che le ombre e la luce vivono nella stessa persona.-
-però dice anche "non ho paura del domani, ma temo me stesso"-citò Slade.-quando l'oscurita entra dentro di te...non va via. L'abbracci soltanto per non vedere più la luce.-
-alla fine però il protagonista ha trovato la crepa che ha fatto passare la luce...come l'autore.-disse la donna.
Slade rimase a fissarla.
Era la prima volta che qualcuno gli diceva una cosa, seppur vera, su quel racconto.
-hai letto i suoi racconti.-fece Slade.
-anche tu vedo.-
Slade sorrise.-ricordo solo adesso che non ci siamo presentati...Slade Wilson.-fece l'uomo porgendogli la mano.
-Adelina Kane...-fece la donna stringendogli la mano.-tu mi puoi chiamarmi Addie.-
-benvenuta nell'ASIS...Addie.-

Avevano tutte e due presi un brutto colpo quando per un momento il suo cuore stava per fermarsi.
Gabrielle non seppe che cosa la trattenne a non svenire quando vide che il battito scendeva, però non era del tutto tranquilla quando era ancora privo di conoscenza.
-lo so che non è un buon momento...-fece Jack-Jack.-ma sai che cosa è successo.-
Gabrielle scosse la testa in maniera negativa.
-capisco...-fece Jack-Jack.
La donna non si mosse da dov'era, mentre Jack-Jack era andato nella sua postazione per avvertire Olliver.
Rimase accanto a Slade.
La sua mano scese fino a toccare la sua e gliela strinse. Si sentiva impotente e quel semplice gesto lo voleva incitare a non mollare. Slade era un guerriero, non avrebbe mollato. Più si ripeteva quelle parole più gli sembrava che si doveva convincersi che sarebbe tutto andato per il meglio.
Aveva una grande paura che potesse non farcela, anche se sapeva che una volta depurato il suo sangue il Mirakuru lo avrebbe salvato.
Non ci doveva essere nessun effetto collaterale. Con tutto quello che aveva subito da Bathiathic ormai era immunizzato.
Aveva già avuto un leggero sobbalzo, segno che il Mirakuru stava agendo, ma l'uomo rimaneva sempre privo di conoscenza.
L'ultima volta si era ripreso pochi secondi dopo, ma vedendo il tempo aumentare Gabrielle si preoccupò.
Leggermente la donna gli accarezzò il viso.
Fu in quel momento che Slade riprese lentamente conoscenza.
Aveva la vista un pò offuscata, ma mise immediatamente a fuoco la donna.
-Slade...-
Gabrielle lo abbracciò.
Mai come in quel momento aveva avuto paura di perderlo.
-così mi fai male...-fece l'uomo.
-si...scusami...-fece la donna ritraendosi.-aspetta...-e lo slegò in modo che si potesse muoversi.
-ehi...Slade tutto bene...-fece Jack-Jack.
-tutto bene...-fece l'uomo alzandosi e sedendosi.-solo un pò stordito...niente di grave.-
-ci eravamo preoccupati...-fece Jack-Jack.-cosa è successo...Olliver mi ha detto che c'era un'altra persona oltre a quelle cinque-fece una pausa.-posso immaginare come ti senti.-
Slade distolse un momento lo sguardo.
-Jack-Jack...-fece Slade guardandolo.-dovresti vedere...se qualcuno è davvero morto.-
-chi?-fece l'altro.
-quello che ha ucciso mia madre.-rispose Slade.
-che cosa c'entra quell'uomo!-esclamò Gabrielle non capendo.
Slade non disse nulla.
Jack-Jack esitò nel parlargli.-forse...forse è meglio...insomma...-
-va bene...ho capito...-fece Gabrielle un pò scossa.-io...io vado un momento su...di certo si saranno chiesti che fine ho fatto.-
La donna prese l'ascensore e salì su.
-Slade...-
-ti prego...-fece l'altro interrompendolo.-non adesso...-
Jack-Jack distolse un momento lo sguardo.
-va bene...-e lo guardò.-vado subito.-
Slade rimase con lo sguardo nel vuoto per qualche minuto per poi alzarsi.
Era confuso.
Non poteva immaginare che qualcuno potesse vestirsi come quell'uomo e prendere proprio quel nome. Ma perché? Qualcuno c'è l'aveva con lui? Lo volevano far diventare pazzo?
Non sapeva che cosa pensare, anche se pensò a due ipotesi: o quel bastardo era vivo o qualcuno gli voleva fargli un brutto scherzo.
Una volta alzato si diresse verso l'ascensore.
Quando fu davanti, vide dietro di sè il riflesso della donna.
-Addie.-
Slade si voltò, ma non c'era nessuno.
 

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Capitolo 10
*** Lampo Rosso ***


LAMPO ROSSO

Gabrielle era seduta sul divano del soggiorno e stava studiando, o meglio cercava di tenere occupata la sua mente per non pensare a tutto quello che era successo negli ultimi giorni. Dopo quello che era successo a Slade, l'uomo si era chiuso a riccio. Gli era successo qualcosa, lo vedeva nititdamente, solo che lui diceva sempre che non era successo niente e cercava di far finta di niente.
Sapere che quella tomba era piena, non ebbe un effetto positivo. C'era qualcuno che si vestiva come lui e aveva preso il nome di Ravager per diffondere il Mirakuru, gli fece male... oltre che rabbia.
Lei aveva cercato di parlargli o cercare di spronare l'uomo di confidarsi, ma era tutto inutile. Inoltre, dopo quello che gli era successo, quel suo "intuito femminile sviluppato" era come sparito. Ma la cosa che gli fece più male fu che Slade avesse capito e gli fosse semplice per lui mentirle. Intuito o meno lo capiva perfino un bambino che c'era qualcosa che non andava.
-pensavo che fossi andata da Slade...-fece Iza trovando la figlia in soggiorno che stava studiando.
-ho un pò di cose in arretrato e...poi lui è molto impegnato...ultimamente.-disse Gabrielle.
-ti va di parlarne.-fece la madre una volta seduta accanto alla figlia.
Era difficile parlare con la madre della sua relazione con Slade visto che era anche Deathstroke, e di certo non poteva raccontargli che cosa era accaduto veramente o raccontare cose sue private.
-e che...lui ha dei problemi...so più o meno l'origine, solo che...non si apre con me e si chiude a riccio escludendomi dalla sua vita-disse Gabrielle.-io penso che lo faccia perché non mi vuole farmi preoccupare, solo che così facendo mi preoccupo di più-fece una pausa.-e poi...sai quando ti dicevo di quel mio intuito...è sparito e...credo che lui lo abbia capito e pensi che in questo modo io non capisca che stia male...ma lo capisco...lo capirebbe chiunque.-
-per alcuni uomini è difficile parlare dei loro problemi-disse Iza.-per per esempio con Maike ci volevano le pinze per fargli dire che cosa aveva.-
-quelle non basterebbero per lui.-fece Gabrielle.
-ascoltami...in tutte le coppie ci sono dei momenti difficili, ma sono in questi momenti che si consolida il rapporto o viene meno.-disse Iza.
Gabrielle la guardò.
Se avesse avuto la minima idea di che cosa facesse veramente Slade, di certo il problema centrale per loro non sarebbe stato la differenza di età.
-si...forse hai ragione...-fece la figlia sospirando pesantemente per poi alzarsi.
-hai lezione?-vedendola che stava mettendo alcuni libri e appunti dentro alla borsa.
-no e che...vado un pò in università a studiare...-fece Gabrielle.-così almeno cerco di concentrarmi e non pensare ad altro.-
Si mise la giacca e uscì di casa.
Mentre si dirigeva verso l'università, Gabrielle aveva diversi pensieri. Non solo il fatto di quello che era successo a Slade o che la escludesse da ciò che gli passava per la mente, ma anche della sua vita. Era per via del suo "intuito femminile sviluppato" che per un certo senso la aveva fatta entrare nel gruppo. Era lei per le sue sensazioni, giuste, poteva essere utile. Adesso che era svanito era come se una parte di lei fosse andata via, e rimaneva solo una ragazza di ventisette anni che era indietro anni luce all'università ed era fidanzata con un uomo che conduceva un'attività misteriosa.
Scosse la testa.
Pensata in quel modo pareva che non sapesse della sua identità segreta.
Sospirò pesantemente.
Arrivò alla zona universitaria con il morale sotto terra e con nessuna voglia di studiare. Sapendo che non avrebbe ricavato nulla, andò nell'aula informatica.
Lì, davanti a dei computer, c'era un ragazzo con gli occhiali e i capelli neri corti, una ragazza con i capelli a caschetto. Quest'ultima, appena la vide, la salutò.
-ciao...ti avrei chiamata io...-fece la ragazza.-guarda.-
Gabrielle si avvicinò.
-ti ricordi quella serie di conferenze di letteratura? bene...indovina chi viene.-
-lui...lui lui.-fece Gabrielle leggendo il nome.
-non è magnifico...-fece la ragazza.-e guarda...ho già un sacco di domande che alcuni mi hanno chiesto di fargli...chi non può, lezioni sovrapposte...tu vieni.-
-certamente...-fece lei.-sono sempre aperte al pubblico, vero?-
-certo che si...inviti qualcuno.-fece la ragazza in modo malizioso.
-chi mai dovrebbe invitare?-fece il ragazzo.
-lascialo stare...-fece la ragazza.-è fermo con il suo progetto e se la prende con tutti.-
-è un progetto che cambierà il mondo...-fece il ragazzo.-possibile che non lo capite.-
-e come mai non lo hai fatto vedere a nessuno.-fece la ragazza.
-metti che qualcuno lo copia...o che mi freghi l'idea o che arrivi primo alla soluzione...-incominciò il ragazzo.-comunque quando sarò ricco terrò conto di tutte quelle volte che mi avete detto che erano cose pornografiche.-
-dovresti trovarti una ragazza...-fece l'altra.
Il ragazzo sbuffò.
-vado a prendermi qualcosa...-fece il ragazzo alzandosi, per poi salvare il tutto su una chiavetta e chiudere.
Si mise la chiavetta in tasca e uscì dalla stanza informatica.
-ma da quanto è qui.-chiese Gabrielle.
-si è rintanato qui da una settimana-rispose la ragazza.-per non parlare che ha casa non fa altro che rimanere in camera sua. Certe volte mi domando se siamo veramente fratelli. E tu?-
-io cosa?-
-problemi.-
-chiamarli problemi non è la maniera giusta per definirli.-fece Gabrielle.
-andiamo in biblioteca e parliamo un pò?-propose la ragazza.
-va bene...-
Chiuse tutto anche lei e si avviarono.
Mentre si stavano avviando alla biblioteca, incontrarono il ragazzo di prima.
-aumenti la pausa con noi?-fece la sorella.
-e farmi passare ancora una volta per un maniaco.-rispose il fratello.
-lo sei in senso informatico e non nel senso comune-fece la ragazza.-dai su...-
La sorella lo trascinò con forza alla biblioteca.
L'espressione del ragazzo era piuttosto annoiata e di certo non passavano inosservato i vari bisbigli dei compagni quando lo videro fuori dall'aula di informatica.
Mentre era in procinto di andarsene, ci fu un insolito vento e apparve una sorta di tornado che si aveva stravolto l'intera area.
Gabrielle prese il cellulare e inviò un messaggio.
In quel momento, Slade era al nascondiglio che si stava allenando con le bambole da combattimento o meglio era un modo che gli avevano insegnato per gestire la rabbia repressa o per sfogarsi per non fare del male.
Era lì da due ore, fino a quando non gli squillò il cellulare.
Dette gli ultimi colpi per poi andare a vedere.
Quando vide che era Gabrielle sospirò.
Lasciarla da parte per quello che era successo, non era stato facile. Si proeccupava già molto per la faccenda del Mirakuru, non solo per lui, ma anche per ciò che era successo a Rosemberg. Ciò che era successo aveva lasicato una ferita per entrambi e caricarla di altri suoi problemi non se la sentiva.
Lo lesse: "Università Lampo Rosso".
Dette immediatamente un controllo al satellite. Non perse tempo e si cambiò.
Nel frattempo, si era creato un pandemonio all'interno dell'università.
Non si capiva che cosa stava per accadere.
Subito, Gabrielle con i due corsero fuori.
Quella specie di tornado li stava seguendo e con facilità fu davanti a loro.
-okay...la prossima volta resto nell'aula...-fece il ragazzo.
-da questa parte.-
Gabrielle prese un corridoio laterale assieme ai due, ma quella cosa proprio non gli voleva lasciare stare.
C'è l'aveva con loro.
-questo vuole me.-fece il ragazzo.
-non dire stupidaggini.-fece la sorella.
I tre indietreggiarono.
Corsero nella parte opposta, ma ad un tratto quella cosa divenne più aggressivo.
Degli oggetti, come termosifoni, tavoli, fogli, estintori, si staccarono e si misero in posizione circolare per poi andare violentemente contro i tre. Questi si scansarono, ma un termosifone stava per andare contro Gabrielle che Deathstroke la protesse.
L'arrivo dell'uomo fece scomparire il mistrerioso tornado.
Ad un tratto, Deathstroke prese qualcosa nell'aria per poi scaraventarlo contro la vetrata. Questa si distrusse e qualcosa cadde pesantemente nel cortile dell'università. Deathstroke lo seguì a ruota.
-Gabrielle...tutto bene.-fece la ragazza.
-si...sto bene...-
Sul cortile della scuola, c'era un uomo con una strana tuta rossa e gialla che gli copriva l'intero corpo. Non si aspettava una mossa del genere. Era un pò stordito, ma di certo non lo aveva messo fuori gioco.
Si trovò così davanti a Deathstroke.
Scomparve immediatamente, ma l'atro lo riusciva a "vedere" e lo prese per il collo. Con una mossa veloce lo buttò per terra in modo violento. L'altro si allontanò velocemente facendo fare un buco sul terreno a Deathstroke.
Non era una cosa che si vedeva tutti i giorni, così tutti gli studenti erano vicini alle finestre e guardavano la scena e alcuni di loro filmavano lo scontro.
Gabrielle era anche lei con i due a guardare la scena.
Era piuttosto preoccupata su come la cosa poteva concludere.
Come una fiamma, l'avversario scompariva e riappariva da un punto all'altro, come nel vedere se era capace di prevedere le sue mosse.
Scomparve di nuovo per poi essere preso al collo da Deathstroke che questa volta non lo lasciava. Ad un tratto si era levato una sorta di tornado che avvolse l'uomo che lo teneva. Quando lo vide scomparire, Gabrielle si preoccupò molto. Si sentiva impotente e di certo stare ferma e non "sentire" niente di ciò che poteva accadergli la metteva ancora di più in agitazione.
Il tornado pareva non fermarsi, anzi pareva che aumentasse sempre di più.
Gabrielle non sapeva che cosa la trattenesse a non gridare.
Ad un tratto, il tizio rosso e giallo venne scaraventato fuori dal tornado e  violentemente colpì il terreno facendolo alzare. Come fu fuori, il tornado sparì.
Deathstroke era un pò scombussolato, ma si riprese.
L'altro scomparve a fiamma per poi riapparire sul tetto.
Delle frecce si incastrarono sul terreno e anche Arrow e Canary fecero la loro entrata in scena.
-che ci fate qui.-fece Deathstroke un pò seccato.
-Jack-Jack ha sentito che eri nei guai e ci ha chiamato.-disse Arrow.
-è tutto sotto controllo.-rispose l'altro.
Il tizio vestito di rosso e giallo venne attaccato da Jack-Jack, ma l'altro scappò giù. Anche Jack-Jack fu giù.
-è più veloce di me.-fece l'anfibio.
Deathstroke riflettè sulla cosa.-ti ricordi quello che abbiamo fatto contro i droni e come hai catturato il pesce.-
-preferirei non ricordarmelo.-fece l'altro.
-lo prendo come un si...-poi rivolse la sua attenzione ad Arrow.-incatenalo alla colonna quando lo fa alzare in aria.-
Quando l'altro sparì, Deathstroke lanciò Jack-Jack contro il terreno, che lo inghiottì. Poco dopo lo rividero che aveva preso l'uomo vestito di rosso e giallo.
Con uno scatto veloce andò via e Arrow completò l'operazione.
-non è stato poi così difficile come avevi sempre sostenuto.-fece Jack-Jack.
Ad un tratto incominciò a levarsi un vento sinistro.
L'uomo stava cercando di liberarsi e per farlo si muoveva in una velocità tale da smuovere tutto ciò che era attorno lui. Si liberò trasciando parte dell'edificio e scagliando i detriti contro i suoi avversari.
I quattro vennero coperti dai detriti.
-la devo smetterla di fare domande stupide.-fece Jack-Jack che aveva portato i tre fuori velocemente dalle macerie.
L'uomo vestito di rosso e giallo continuava a girare su se stesso velocemente.
Fu un azione di un attimo.
Nessuno dei presenti capì che cosa fosse, ma quando tutto cessò, Canary era caduta per terra, Jack-Jack che ritornava su con Arrow e Deathstroke era sparito.
-che diavolo è successo.-fece Canary non capendo.
-questo è la volta buona che non ho capito nulla nemmeno io.-ammise Jack-Jack.
-c'è ne dobbiamo andare.-fece Arrow notando che di curiosi c'è ne erano molti.-dov'è sarà finito Slade.-
-sta bene.-rassicurò Jack-Jack per poi trasportare i due lontani da lì.
Deathstroke si ritrovò scaraventato contro un autobus fermo a diversi chilometri di distanza dalla zona universitaria sotto lo sguardo semi stupito dei passanti.
L'uomo si rialzò, nonostante che quel colpo subito lo aveva sentito.
-le cose sono molto più complicate del previsto.-ammise.
In lontananza sentì le sirene e tagliò la corda.
Sapeva che primo o poi sarebbe successo, solo che non pensava che fosse più difficile di quanto pensasse.
Se lo ricordava bene.
Anche quando a Rosemberg Konig aveva riprodotto il Mirakuru, Barry Allen fu sulla scena dove era stata rubata la centrifuga.
Era passato solo un giorno, da quando lui era lì per appurare sia la sparizione del figlio che lo aveva portato in quella città sia del Mirakuru, che incontrò quel ragazzo.
La sera precedente aveva incontrato Gabrielle, non immaginava che la vista della donna gli procurasse così tante emozioni. Poi se ne era andato via subito perché aveva ricevuto una chiamata da Jack-Jack che i suoi sospetti erano fondati.
Non fu una bella esperienza constatare che qualcuno avesse gli strumenti per riprodurre il Mirakuru, cercò di fermarlo, ma non ci riuscì. Il giorno dopo era andato da Gabrielle sia per scusarsi che di dirle il motivo, che si trovò quel Barry Allen. Questi diceva che era stato mandato a Central City perché il caso era simile ad altri che erano avvenuti. La presenza di Allen non era tanto gradita a Burges visto che detestava l'idea di fargli da baby sitter.
Gabrielle invece era venuta per lo stesso motivo, ma con più discrezione. Era andata prima dal secondo padre, Huber, e fu lì che incontrò Barry Allen. Mentre lo avevano lasciato da Huber e poi da Burges, Slade aveva parlato con Gabrielle del motivo per cui se ne era andato. La donna se lo immaginava, visto che il padre non faceva altro di parlare di lui.
Come a Starling City avevano rubato anche del sangue, e questa volta, Slade gli dette il ben servito. Con sua sorpresa scoprì che il corpo dell'uomo piano piano si stava degradando. Era un qualcosa di nuovo e di certo la cosa non lo rassicurava.
L'attenzione di Barry si pose su Deathstroke. Aveva assistito, in un attacco con un altro che possedeva il Mirakuru difettoso, che possedeva le stesse capacità e incominciò a sospettare anche di lui, ma lo escluse quando sistemava i cattivi come l'incapucciato a Starling City.
Fu durante un attacco per sventare lo sviluppo del Mirakuru che fece piazza pulita sia del magazzino che si trovò davanti a un uomo con la maschera da teschio. Era lui che gestiva la cosa e nel cercare di eliminarlo, l'uomo con la maschera da teschio gli inietto un siero, molto simile quello che Bathiathic aveva sviluppato per farlo stare buono, ma che questa volta lo avrebbe ucciso.
Gabrielle, preoccupata, lo aveva seguito, ma l'uomo precedentemente gli aveva detto di aspettare. Non vedendolo arrivare e che il tempo passava più del dovuto, entrò.
Se lo trovò svenuto e privo di conoscenza.
Non aveva la minima idea di che cosa fare, visto che Jack-Jack era ritornato a Nai Lu su ordine del maestro Harada.
A fatica lo caricò in macchina.
Non lo poteva portare in ospedale e di certo avrebbero scoperto che quello che aveva dentro era uguale a ciò dei cadaveri avevano.
Chiamò Barry.
Il ragazzo si fece trovare dove le aveva chiesto la ragazza e quando arrivò salì in macchina. Fu piuttosto stupito di trovarsi Deathstroke sul sedile dietro e altrettanto di sapere chi fosse. Lo portò nel nascondiglio e per operare meglio gli disse del Mirakuru e di come si erano incontrati.
Quando Slade riprese conoscenza, la sua prima azione fu prenderlo per il collo. Solo l'intervento di Gabrielle aveva scongiurato il peggio (anche perché non gli credette quando gli disse che lo avrebbe ucciso). Slade era piuttosto arrabbiato quando seppe che Gabrielle gli aveva raccontato del Mirakuru e ciò che era successo al Cargo e di aver svelato la sua identità.
Anche se con l'aiuto del ragazzo riuscì a risalire a un altra partita di Mirakuru, di certo le cose non migliorarono.
Il giorno seguente, però Slade voleva vederci chiaro. Se era venuto perché c'erano casi simili, lui doveva averli saputo. Scoprì allora che aveva mentito e messo alle strette Barry raccontò a lui e a Gabrielle la sua storia.
Slade gli disse subito che ciò che cercava non c'entrava con il Mirakuru e che lo avrebbe risolta lui la questione. A quel punto Barry volle sapere il motivo. Slade gli disse che non sapeva nulla riguardante alla morte di sua madre, ma era ciò che era dietro ad interessargli. Non gli dette altre spiegazioni, ma gli promise che una volta trovato avrebbe risolto lui la questione, promettendogli che con la sua cattura avrebbe liberato il padre. Barry insistette molto se potevano fare la cosa insieme, ma Slade era stato categorico, avrebbe risolto da solo la questione.
Non sapeva perché non lo avesse ascoltato e avesse usato lo stesso stratagemma come se nulla fosse accaduto.
Scosse la testa.
Non era il momento di pensare a queste cose. Ora doveva solo dire ciò che poteva e nient'altro sperando che nonostante tutto si potessero fidare di lui.
Quando Slade ritornò al suo nascondiglio trovò anche Olliver e Sara.
-ah finalmente...-fece Jack-Jack.-si può sapere dov'eri finito...e perché hai manomesso il satellite, lo sai che ci ho lavorato fino ad adesso per farlo ritornare operativo.-
-pensavo di fare una cosa....ma riflettendoci non sarebbe stata una buona idea.-disse Slade.
-l'importante è fermarsi appena in tempo.-fece l'anfibio sapendo che aveva degli agganci con persone poco raccomandabili.
-Gabrielle è qui.-chiese Slade cambiando discorso.
-credo che la polizia l'abbia ancora trattenuta...-rispose l'altro.-devono sentire un pò di gente...lo sai che i notiziari hanno diffuso il nostro combattimento.-
Slade lo guardò male.
Quello era una cosa che voleva evitare.
-comunque...-fece cambiando discorso.-ho aspettato te per quella cosa...anche perché ne so poca...allora...ci spieghi un pò chi era.-
Slade esitò nel parlare. Riordinò un pò i suoi pensieri e ciò che poteva dire.
-penso...che tu abbia già incontrato Barry Allen, vero ragazzo.-disse Slade.
-questo che cosa c'entra.-fece Olliver non capendo.
-sai la sua storia...-
-si...-rispose l'altro non capendo dove voleva parare.
-quella persona...è ciò che lui ha chiamato "Lampo Rosso".-disse Slade.
-cosa?-fece Olliver sorpreso.-è la verità.-
-si...-fece l'altro.-vedi...anche quando è successo la stessa cosa a Rosemberg è venuto ad indagare pensando che fosse collegata a ciò che fosse successo a sua madre-fece una pausa.-vedi...durante uno scontro me la sono vista brutta...Jack-Jack non c'era e Gabrielle ha chiesto il suo aiuto svelando la mia identità e la storia del Mirakuru...intendo quello che è successo su Cargo e non su Lian Yu.-
-capisco...anch'io ho avuto una situazione del genere.-disse Olliver omettendo come si erano sviluppate le cose.
-quindi sai chi è.-fece Sara.
-no...non ho la minima idea di chi sia.-disse Slade.
-come? sai che è l'assassino di sua madre e non sai chi è.-fece Olliver incredulo.
-non so assolutamente niente di lui, nè di quello che è successo alla madre di Barry-disse Slade pesando ogni singola parola.-ciò che so è la radice dove ha causato il tutto.-
-chi?-chiese Olliver.
-mi dispaice...non lo posso dire.-rispose Slade.
-cosa?-fece Olliver sorpreso.-come puoi non dirlo...-rifletté.-almeno sei sicuro che sia proprio lui.-
-è la stessa persona.-rispose Slade.-altro non ti posso dire.-
-bene...-
-ehi aspetta...non ti azzardare di fare ricerche o cose strane.-fece Slade.
-perché? se è davvero lui l'assassino dovresti cercare delle prove.-
-sto già facendo tutto io...-fece Slade.-da quando sono tornato e il satellite è in funzione è una delle cose che ho il compito da fare.-
-fatti aiutare.-fece Olliver.
-no...è una cosa che devo fare da solo.-
-ma perché.-fece Olliver non capendo.
-ho fatto una promessa...-disse Slade-lo so che ti sto chiedendo molto...e lo so quello che ti dirò potresti anche non crederci...ma...ti devi fidarmi di me.-
Non sapeva come gli venisse fuori quelle parole. Dopo quello che era successo sull'isola, non si sarebbe aspettato che si potesse fidarsi. Lo avrebbe capito della sua scelta, sperava solo di non fargli del male.  
Fidarsi.
La prima volta che lo aveva incontrato lo voleva ucciderlo a seduta stante, se non lo aveva fatto è perché poteva aiutarlo. Di certo non gli aveva dato nessun motivo per cui lui si potesse fidare, ma alla fine si era fidato e la cosa divenne reciproca.
Poi....
Scoprire che aveva causato la morte di Shado, anche indirettamente, aveva stravolto tutto, anche il fatto che lo considerava come un fratello. Era come se tutto fosse cancellato e la rabbia e la vendetta aveva preso il sopravvento dentro l'uomo.
Adesso...adesso era un pò come lui. Immaginava quello che gli poteva essergli successo come cavia e forse quel senso di vendetta nei suoi confronti lo aveva fatto sopravvivere. Ma poi...gli era successo qualcosa...aveva incontrato Gabrielle, quello che è successo a Rosemberg, la morte di suo figlio....e pensando a questo vedeva davanti a sè non l'uomo che cinque anni fa gli aveva promesso che lo avrebbe fatto soffrire prima di ucciderlo ma un uomo che come lui cercava di essere qualcosa di migliore rimettendo a posto i pezzi della propria vita.
-non faremo ricerche o robe simili...-disse Olliver.-anche perché...penso che tu abbia i tuoi motivi per farlo.-
Slade non disse nulla. Distolse un attimo lo sguardo per poi guardarlo.
-il satellite lo potete usare...-fece l'uomo.-anche se penso ci sarà solo un breve segnale... almeno che non si fermi a lungo come all'università.-
-adesso dove vai.-fece Jack-Jack.
-a controllare una cosa.-e se ne andò.
Sara era piuttosto scettica della decisione che aveva preso Olliver e del fatto che Slade faceva il misterioso.
-che cosa c'è.-fece Olliver intuendo che c'era qualcosa che non andava.
-per te è tutto normale, non è vero?-chiese la donna.
-Sara...nemmeno io so il perché di tutto questo mistero...-
-allora perché gli hai detto che ti fidi di lui e che non faremo delle ricerche.-
-io...io penso veramente che Slade ha delle ragioni per non dircelo.-
-mi sembra che sia lui che non si fidi o peggio che nasconda appositamente qualcosa.-
-Sara...non è una situazione che mi piace nemmeno a me-ammise Olliver.-anche perché non saprei come dirlo...ma...è sincero e di certo se c'era qualcosa di importante che ci poteva dire lo avrebbe detto.-
-comunque...penso che sia una pessima idea fidarci di lui-fece Sara.-ti sei dimenticato quello che è successo sull'isola.-
-lo so...però...sono successe molte cose da allora...io, lui...te...non siamo le stesse persone di allora-disse Olliver.-lo so che non ti fidi di lui, ma fidati di me.-
-di te mi fido.-fece la donna.
Olliver sorrise e ritornarono al rifugio.
Non sapeva come dirlo, specialmente non sapeva come Felicity potesse reagire a quella notizia.
Rimase per un lungo momento fuori dal Verdant cercando di usare delle parole piuttosto adatte alla situazione.
Con una certa esitazione raccontò ciò che Slade gli aveva detto.
Pensò a una delle solite sue affermazioni, ma Felicity rimase in silenzio. Fu Diggle a rompere quel silenzio.
-se sapeva di Rosemberg e del Mirakuru, perché ha detto che era venuto per ciò che era successo a sua madre.-disse Diggle.
-conoscendolo non gli avrà spiegato la situazione-fece Olliver.-ci sono molte cose che non si capiscono.-
-semplicemente non si fidava.-disse Sara.
-Barry si fida di lui...-disse ad un tratto Felicity.
Tutti la guardarono.
-lui...me lo disse poco prima che lo richiamassero...-iniziò Felicity.-mi disse che siccome si occupava dell'assassino di sua madre, lui voleva essere utile sia per un suo amico, penso proprio che si rifesse a Slade, che per noi.-
-perché me lo dici solo adesso.-fece Olliver.
-non avevo la minima idea che Burges chiamasse Slade in quel modo...e poi sono successe tante cose...c'erano già tante cose a cui abbiamo pensato questi giorni.-
In quel momento una serie di segnali attirarono l'attenzione dell'informatica.
-che succede.-
-è lui...-fece Felicity.-appare in diversi punti della città...-
-è piuttosto veloce.-disse Olliver.
-si limita solo in questa zona...-fece vedere.
-chiama Slade, io e Sara andiamo avanti.-disse Olliver per poi andare.
Dopo essere uscito, Slade si diresse da Gabrielle. Gli aveva fatto sapere che aveva finito e gli disse che aveva qualcosa da dirgli.
Slade si posizionò nella finestra che dava sulla camera della donna, nella quale c'era una scala anti incendio. Era ancora in veste di Deathstroke e di certo non si poteva presentarsi in quel modo.
Quando fece per entrare ebbe come la sensazione che ci fosse qualcuno.
Mise una mano sulla spada e si voltò.
-Slade...-
L'uomo rimase come una statua.
Era lei, davanti a lui...non ci poteva credere.
-Addie...-fece lui incredulo.
Con mano esitante si avvicinò al suo viso e glielo accarezzò. Era caldo come allora.
-mi sono mancate le tue carazze.-fece Addie.
-perdonami...-
Addie lo guardò.
-ti avevo promesso che avrei protetto nostro figlio...Addie perdonami...-
In quel momento ritrasse la mano. Erano state quelle stessi mani ad ucciderla.
-se questo che ti muove...allora smettila-fece Addie.-farai solo del male alle persone che ami.-
-che...che cosa stai dicendo...-fece Slade.-lo devo fare...per Joe...per nostro figlio glielo devo.-
-e per q    uesto che lo fai...lo fai solo per espiare le tue colpe.-fece la donna.
Non c'era rabbia o disdegno nelle sue parole, ma per l'uomo gli parve così.
-non otterrai nulla di buono facendo così-continuò lei.-ti prego fermati.-
-non posso...-
-non ti devi sentire in obbligo di farlo...-fece Addie.-non sei un soldato che esegue degli ordini, sei una persona diversa.-
-lo so...-ammise Slade.-ci sono molte cose che sono cambiate in me.-
-non è questo che intendevo.-fece la donna.
Slade la guardò in maniera interrogativa.
Addie si avvicinò a lui e pose entrambe le mani sul suo petto. Slade gliela strinse una. Allucinazione o meno, le emozioni che provava erano le stesse di allora.
-dimmi perché lo fai.-chiese lei.
-io...io...-ci rifletté ma non riuscì a trovare una risposta.
-ascoltami...se davvero ci tieni veramente e non lo fai per espiare le tue colpe...comportati come sempre.-disse Addie.
-non posso...-fece l'uomo.
-se continuerai così...perderai veramente chi ami.-disse Addie.
-Slade...-
La voce di Gabrielle lo riportò alla realtà.
-stavi parlando da solo?-domandò.
-io...-guardò davanti, lei non c'era più.
Gabrielle, era appena entrata nella sua camera che si era trovata davanti alla finestra Slade. A parte che si prese un colpo quando lo vide, si preoccupò molto quando lo vide parlare da solo.
Quando lo chiamò, parve come destato da un sogno.
Non gli rispose entrò e gli chiese che cosa gli voleva dirgli.
-chi hai visto.-fece la donna ignorando la domanda.
Slade non rispose.
-il fatto...che non abbia le mie sensazioni non significhi che non capisca che c'è qualcosa che non va...e me le rendo conto visto che hai appena parlato con il nulla.-
-Gabrielle...per favore...-
-è per quell'uomo, per quello che c'è dietro al Lampo Rosso.-fece Gabrielle.
-mi hai chiamato per questo.-fece lui cercando di dimostrarsi indifferente.
-Slade...lo capirebbe perfino un bambino che stai male...solo che non capisco perché non mi dici che cosa ti passa per la testa. Non ti sto chiedendo di venire meno alla tua promessa di dirmi chi c'è dietro...ma almeno di farmi rendere partecipe dei tuoi pensieri.-
-vuoi sapere che cosa penso...-fece l'uomo.-penso che il fatto che non hai più quelle sensazioni vorrà dire che resterai buona e non rischierai la vita per niente.-
La cosa ferì profondamente la donna.
In quel momento ricevette una chiamata da parte di Felicity. Il Lampo Rosso si era fatto vedere, per così dire.
-il file...-disse Gabrielle.-quello che sta facendo...cerca nei luoghi dove frequenta di solito...sarà sicuramante a casa adesso.-
Slade gli dette una breve occhiata per poi andarsene.
Dopo che lui e la sorella erano stati sentiti, mentre lei era andata da alcune amiche per definire il nuovo fan club di super eroi, lui era ritornato a casa con i genitori, anche se questi erano un pò preoccupati che la figlia non tornasse con loro.
Ritornato a casa, il ragazzo si rintanò in camera sua.
Si era fatto inviare il video sul cellulare e scaricato sul computer lo guardò.
Ormai sia nei giornali e nella rete quel video aveva fatto il giro per il mondo, ma non era quello che gli interessava.
Mise la chiavetta che portava con sé, mise in ordine alcuni dati e dopo la avviò in contemporaneo con il video.
Il primo tentativo fallì, come il secondo, ma il terzo ebbe l'effetto desiderato.
Poi utilizzò lo stesso metodo, ma con dei codici diversi, nel risolvere un equazione e di penetrare in un sito protetto.
Il ragazzo era al settimo cielo.
-non ti hanno insegnato che non si entrano nei siti governativi.-fece una voce alle sue spalle.
Il ragazzo voltandosi si trovò Deathstroke.
Prese un colpo.
-che diavolo...-esclamò.-di un pò voi buoni dovete sempre far venire degli infarti a noi poveri mortali.-
-non sono mai stato buono...ma non ti convenire farmi arrabbiare e darmi quella chiave...-fece Deathstroke.-può essere molto pericolosa.-
-cosa? ehi ci lavora da anni e finalmente sono arrivato alla conclusione...era molto semplice... con questo si risolveranno molte minacce...e poi si autodifende da solo senza essere visto o trovato.-
-lui ha ragione...-
Dalla parte opposta, Arrow prese la chiave.
-ehi! così mi fate scoprire.-fece il ragazzo.
In risposta Deathstroke gli spaccò il computer.
-me lo ripaghi...-
-fai quelle cose che fanno i ragazzi della tua età e lascia perdere queste cose.-fece Deathstroke.
-che?-
In quel momento la madre lo chiamò, e ciò fece abbassare la guardia al ragazzo che quando ritornò a guardarli erano scomparsi.  
-era necessario rompergli il computer.-fece Sara quando i due erano usciti.
-o spaccavo il computer o lo traumatizzavo.-fece Slade.
In quel momento si accorse che lui era qui e lo prese appena in tempo per poi scaraventarlo lontano.
Il Lampo Rosso guardò la chiave che aveva Arrow.
Era facile per lui, ma la presenza di Deathstroke limitava le sue azioni.
Doveva trovare un diversivo.
Continuava a riapparire e scomparire fino a quando non si mise nell'edificio difronte al loro.
Incominciò a ruotare creando un forte vento per poi sparire del tutto.
Un getto violento colpì i tre che si trovarono in tre zone diverse della città.

Ravager era nel suo studio.
Aveva assistito all'intera scena e non sorprese più di tanto di trovarsi quella chiave al posto di alcuni documenti che aveva lasciato in quel punto.
-e questo che cosa serviva.-fece Blood non capendo.
-al contrario di te-fece Ravager.-io ho un piano ben preciso...è per questo che avrà successo se ognuno farà la sua parte.-
Blood lo guardò.
-cerca di seguire il piano e comportarti come sempre..-fece Ravager.-e poi...chi lo sa...anche tu avrai ciò che desideri e fare in modo che non cada in mani sbagliate.-
L'altro deglutì.
-adesso vattene...e non combinare guai come al tuo solito.-fece Ravager.
Da quando Slade se ne era andato, Gabrielle era rimasta ferita da ciò che le aveva detto l'uomo. Alzò per sbaglio la testa e vide che Slade era davanti alla finestra.
La prima cosa che fece fu di tirare le tende.
Passarono alcuni minuti e poi la donna ritrasse le tende e aprì la finestra.
-scusami...non volevo dirti quelle cose.-fece Slade una volta entrato.
-le hai dette.-puntualizzò lei.
-io...vorrei dirti...che mi dispiace, ma non sarebbe vero-disse Slade.-lo so che tu ci tieni a me e che...sei il mio angelo custode...ma...la verità è che mi preoccupo sempre. Su Cargo ho rischiato di perderti...sapere che sei al sicuro...-
-per me non è così...-lo interruppe.-non hai la minima idea di quanto sono stata in pensiero per te in questo momento e...mi sentivo inutile.-
Slade lo guardò.
-insomma...tu sei in prima linea come Jack-Jack, oltre che lui sa di informatica, medicina, di cose scientifiche e di meccanica...io...sapere se sei in pericolo era un modo per sentirmi utile verso di te.-
-tu fai molto per me...credimi-fece Slade.-e non perché senti le cose.-
-allora perché non me lo dimostri...-disse Gabrielle.-non dico di venire a meno della promessa, ma di dirmi che cosa ti passa per la testa...lo so che stai ancora male per Joe, per l'uomo con quel costume e quel nome, per Dihao e il Mirakuru...vorrei solo che ti aprissi.-
-Gabrielle...-
-non mi dire che lo fai per il mio bene o per non farmi preoccupare...-fece la donna.-lo sai che così mi preoccupo di più e sto male...lo so...sono fatta male.-
-non sei fatta male...-fece l'uomo.
La guardò per poi abbracciarla.
Sapeva che non era il genere di persona che dimostrava apertamente i suoi sentimenti, e quel gesto lo interpretò con una richiesta di aiuto.
Quando ricambiò quell'abbraccio, ne ebbe la conferma.
-in questo momento...avrei bisogno che tu mi ascoltassi...ma non posso.-disse ad un tratto l'uomo.
-possiamo parlare di ciò che puoi dire.-fece la donna.
Esitò un momento.
Gabrielle lo accompagnò a sedersi sul proprio letto e aspettando i suoi tempi, lo ascoltò.

*****

Era notte.
L'intera isola era sorvegliata da persone armate.
Al centro della piccola isola, vi era un laboratorio.
Anche l'interno della struttura era molto sorvegliato.
Ad un tratto, una sentinella sulla spiaggia avvistò un imbarcazione. Era incastrata sulla spiaggia. Dopo aver chiamato un gruppo di cinque persone si avviarono.
Era piena zeppa di stracci.
Mentre stavano levandi quegli stracci, uno di loro si accorse che c'era una mano.
Lo tastò con la punta del fucile.
Ad un tratto la mano si mosse.
Trasse l'arma a se e tirò un pugno uccidendo l'uomo.
Iniziarono a sparare.
Da quegli stracci emerse un uomo con una maschera nera. Con facilità e con una forza fuori dal comune li uccise.
Come se conoscesse la zona, si diresse verso l'interno.
Le sentinelle furono in allerta quando sentirono gli spari. Quando la figura fu sotto tiro, iniziarono a sparare. L'uomo però continuava ad avanzare. Pareva che i proiettili non gli facevano nulla. Avanzava...avanzava e uccideva.
Sfondò la rete di metallo e uccise i soldati che gli andarono contro.
Con una forza sovraumana buttò giù la saracinesta di metallo.
I soldati all'interno cercarano di fermare la sua avanzata, ma era tutto inutile. L'uomo li uccise senza pietà. Uno di loro lo colpì con una carabina. L'uomo cadde, ma si rialzò. Aveva un buco sul fianco che come niente si rimarginò. In quell'atto scatenò tutta la sua rabbia tanto da trapassargli il corpo con un braccio.
Distrusse con facilità le porte e fu dentro al laboratorio.
Eliminò le sei guardie e senza pietà fracassò la testa dello scienziato contro la parete sfondandogli la testa.
Prese alcune carte e dei campioni per poi levare le tende.

Dopo che si era ripresa, Gabrielle venne portata da quegli uomini da un altra parte.
Nella parte opposta vi era una stanza con diverse celle.
La donna intravide che c'erano delle persone e non avevano un bell'aspetto.
Non la portarono dentro, ma in un'altra stanza adiacente e chiusero la porta.
Gabrielle si guardò spaventata.
Era una stanza semi buia, dove l'unica fonte di luce era un oblò.
Accanto alla parete c'era una vasca.
All'interno c'era una creatura strana, una sorta di uomo-anfibio blu che indossava una tuta da sub.
Questi, quando si accorse di lei fece un inchino.
La donna lo guardò in maniera interrogativa.
-scusami...non ti volevo spaventare...-fece l'anfibio.-il mio nome è Jack-Jack.-
-Gabrielle...-fece la donna.-senti...sai chi sono quella gente che ho visto.-
-cavie...come me.-
-che...che ti ha fatto.-chiese la donna.
-in verità...in principio ero una comune e normale rana..poi tutto d'un tratto mi sono sentito diverso...non so come spiegarti...ero così...-
-quindi...sei come le tartarughe ninja...-fece Gabrielle.-ma una rana antropomorfa.-
-non so chi siano queste "tartarughe ninja"...ma l'ultima parte è giusta.-fece Jack-Jack.
-e loro...sai che cosa li fa.-
-non saprei...ma da ciò che sento...è un qualcosa di pericoloso, ed è andato in mani sbagliate-disse Jack-Jack.-però...uno è strano...diverso...penso che sia da lui che venga quella cosa.-
Gabrielle non capì.
In quel momento ebbe come la sensazione che Slade fosse in pericolo. Non sapeva come spiegarlo. Non era la prima volta che aveva quel genere di sensazione, ma ebbe come il presentimento che fosse in pericolo di vita.
-qualcosa non va.-chiese Jack-Jack.
-io...io non lo so...-rispose Gabrielle.-penso...penso che Slade sia in pericolo.-
-chi è.-
-un prigioniero come me.-fece la donna.
Quella sensazione la accompagnò per molto tempo.
Rimase in quel posto per alcuni giorni e di certo quelle sensazioni non svanirono.
Ad un tratto la porta si riaprì.
Un uomo di Bathiathic la prese.
La riportò nella sua cella.
Gli pareva diversa, anche se non capiva in che cosa.
In quel momento il suo sguardo si pose su Slade.
Era seduto e gli dava le spalle. Da una parte accanto a lui, c'era la giacca e la canottiera, mentre dall'altro vi erano dei proiettili...l'uomo li stava estraendo dal proprio corpo.
 

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Capitolo 11
*** Ying e Yang ***


YING E YANG

-Slade...perché lo stai facendo.-
L'immagine di Addie lo accompagnava. Di certo vederla mentre stava per prendere dei criminali, non era uno dei momenti migliori. Infatti un criminale gli stava sparando, quando ricevette una sonora botta in testa.
-non ti avevo detto di ritornare a casa.-fece l'uomo trovandosi davanti Gabrielle.
Erano usciti insieme, o meglio Gabrielle lo aveva portato fuori, che venne chiamato per un suo aiuto per fermare alcuni criminali.
Slade gli disse più volte di non seguirlo e di ritornare a casa. In un primo momento la donna gli volle ubbidire, ma anche se non aveva le sue solite sensazioni, non si sentiva di lasciarlo solo. Diceva che non era niente, ma lo conosceva abbastanza da sapere che stava molto male, anche se faceva di tutto per non farlo vedere.
Così lo raggiunse in una zona dismessa dove vi erano vecchi container abbandonati, appena in tempo a salvargli la vita.
-lo sai che sono il tuo angelo custode.-fece lei.
In un primo momento gli voleva rispondergli a tono e fargli capire la gravità della situazione, ma alla fine sospirò.
-adesso vai...-fece l'uomo.
-si certo...-fece lei.
-sul serio..è pericoloso-disse l'uomo.-e poi...-si bloccò.-senti lo sai che non puoi...non sei tu quella che diceva che era meglio che tuo padre non ci vedeva insieme.-
-te lo ricordi sempre quando pensi che ti stò fra i piedi eh?-fece la donna offesa.
-ne abbiamo già parlato...e poi...giù...-
Uno dei criminali li aveva visti e aveva iniziato a sparare contro di loro. Deathstroke la trasse in salvo, mentre Arrow sistemò il criminale.
-colpa mia...-fece la donna.
Deathstroke si alzò e Gabrielle fece altrettanto.
-adesso vai a casa...-fece l'uomo per poi andarsene.
Salì su alcuni container per poi trovarsi davanti tre criminali.
-bene...-ed estrasse la spada.
Ad un tratto una serie di proiettili colpirono la spada distruggendola e uccidendo i tre malvimenti.
Deathstroke guardò dietro.
Appostato su una palazzina piuttosto lontana, vi era appostato un cecchino. Aveva una sorta di uniforme militare e il volto coperto da un passamontagna metà blu e metà giallo.
-Silver Bullet.-disse Deathstroke.
Silver Bullet mirò all'uomo per poi sparare. Il proiettile gli oltrepassò la spalla, ma guarì immediatamente.
Ad un tratto tre cyborg lo circondarono.
Deathstroke fu il primo ad attaccare. Prese il braccio di un cyborg che gli voleva sparare e glielo spezzò per poi trapassarlo con il proprio braccio. Il secondo lo colpì brutalmente alla testa fino a staccarla e mandando in tilt l'intero sistema. Il terzo cercò di scappare, ma Deathstroke lo prese e lo conficcò su una punta rottamandolo.
-Iron...tutto qui quello che sai fare.-disse fra sè Deathstroke.
Da dietro le spalle, qualcuno lo attaccò, ma lo scaraventò contro i container. Questo però attutì il colpo andando a quattro arti.
Era piuttosto mingherlina e dalla struttura doveva essere una donna. Questa estrasse una spada. Deathstroke estrasse una spada più corta rispetto a quella che usava di solito, da dietro la schiena.
Si scambiarono una serie di colpi.
Doveva ammetterlo, era migliorata e di certo non era la stessa ragazzina alle prime armi. La alzò, ma lei atterrò sulle gambe e liberata dalla presa dell'uomo gli puntò la pistola che gli aveva sottratto e altrettanto fece l'uomo.
-sei un pò cresciuta...-fece l'uomo con una certa soddisfazione.
Ci fu un rumore secco.
Silver Bullet quando lo ebbe sul mirino, gli sparò colpendogli la testa. Il proiettile la attraversò e l'uomo perse conoscenza.
Un quarto cyborg uscì fuori e presa la donna e l'uomo e volò via.
Quando Slade riprese conoscenza si trovò in una stanza buia illuminata solo da una luce artificiale al centro.
Nel muoversi, si occorse che era bloccato alla parete con delle catene che gli impedivano ogni movimento, inoltre gli avevano tolto tutte le armi.
-lo sempre saputo che eri un buon elemento Slade...-fece una voce dannatamente molto familiare.-è un vero peccato che non sei tornato e hai intrapreso la carriera da mercenario, assassino...eccetera eccetera...è questo che caratterizza il clan degli Harashikage.-
Era un uomo in giacca e cravatta, piuttosto stempiato e gli occhi piccoli ma vispi.
-va fan culo Brek.-disse Slade senza mezzi termini.
-noto con piacere che il tuo carattere non è cambiato in questi sette anni.-fece Brek.
-è una delle cose che non sono cambiate.-ribatté Slade.
Brek sorrise.-saltiamo i convonevoli...-estrasse una chiave e lo liberò.
Slade si massaggiò i polsi.
-cosa ti fa pensare che non ti possa uccidere.-disse Slade.
-perché sono sicuro che ti pentirai quando lo saprai da terzi e non da me.-disse l'uomo estraendo due fogli piegati e glieli porse.
Slade li prese.
Erano le note segnaletiche di due donne, sorelle, che in passato Slade aveva avuto a che fare.
-dopo che tu e Adelina Kane le avete prese-spiegò Brek.-abbiamo cercato di studiare i loro poteri paranormali...in modo pratico Iron ha fatto anche un buon lavoro...ma le cose non sono andate diversamente-fece una pausa.-le due sorelle sono riuscite ad evadere "connettendosi" con i cyborg che erano abilitate i loro poteri. Le abbiamo localizzate e disabilitato i cyborg, ma loro sono ancora a piede libero.-
-io cosa c'entro.-fece Slade.
-loro due...si trovano su un gruppo di isole che sono sotto la giuridizione del "Dragone Rosso"... gente piuttosto pericolosa e senza scrupoli. La legge sono loro...se noi intervenissimo di sicuro li metteremo in allarme e renderebbe la situazione molto più complicata, per non parlare di un incidente diplomatico con il governo cinese...e per questo...che ho chiesto hai tuoi ex colleghi di prelevarti e portarti qui.-
-sai...-fece l'altro sorridendo.-è da una vita che aspettavo questo momento, perché sciuparlo.-
-mi aspettavo questa risposta...-fece Brek.-ma per tua sfortuna...so quello che è successo veramente dopo che tu e lei siete fuggiti da Nanda Parbat, come so che lei ha avuto una figlia... con il mestiere che faceva la lista dei possibili padri è lunga-quell'affermazione provocò una certa rabbia in Slade che lo guardò minaccioso.-e tu lo sai...se il "Dragone Rosso" sapesse che c'è una discendente.-
-sei uno stronzo.-disse Slade diretto.
-lo prendo come un si...-fece Brek.-fa parte delle cosidette "Red Dragons"...si trovano nell'isola principale. Li controllano loro, hanno delle proprie leggi, ma sulla carta è una delle isole soggette al governo cinese...ecco spiegato la nostra impossibilità. Ah! recuperale vive...quando hai finito...premi questo-e gli dette un dispositivo.-un cyborg di Iron le prenderà e le trasporterà in una struttura sicura, capito?-
Slade lo guardò in maniera minaccioso.
-lo prendo come un si.-
Slade prese il dispositivo. In quel momento gli voleva ficcargli quel dispositivo su per il culo, ma per quanto detestava ammetterlo, lo teneva in pugno.
-Slade...-Brek lo richiamò.-credo non ti sia dimenticato...dei rischi, vero?-
L'uomo gli dette una breve occhiata per poi andarsene.
Gabrielle era preocupatissima, non vedendolo.
Slade era sparito nel nulla e di certo non era un buon segno. Inoltre, quando lo cercarono attraverso il satellite, qualcosa bloccava il segnale rendendolo inutilizzabile. Ciò faceva ancora di più preoccupare la donna, che visto non avendo le sue "sensazioni" non sapeva dove fosse e se stesse bene.
Sapendo che stare ferma non avrebbe concluso niente, uscì dal nascondiglio di Arrow e andò in quello di Slade.
Capì che le cose erano degenerate quando non trovò Jack-Jack.
Contattò Olliver.
-per caso...Jack-Jack è lì.-chiese la donna.
-no, perché?-
-Jack-Jack è sparito...anche lui-disse Gabrielle.-il satellite è ancora in tilt vero?-
-si...-
-allora è successo qualcosa di grave.-fece Gabrielle.
-non pensi di esagerare.-
-Slade e lui lavorano in coppia...e quando chiede il suo aiuto significa che la cosa è molto più grave del previsto.-disse la donna.
-sono sicuro che se fosse in pericolo in qualche modo c'è lo facciano sapere-disse Olliver.-senti ti avverto se scopro qualcosa.-
-va bene.-e chiuse la comunicazione.
Quella notte la passò lì al nascondiglio.
Solo l'indomani mattina, lo riuscirono a trovare. Era sull'isola di Huan...e di certo non era lì per un gita turistica e in quel momento ricevettere un messaggio da parte di Jack-Jack. Era una richiesta di aiuto.

Dopo l'incontro con gli ex-colleghi, Slade era ritornatano al nascondiglio.
-finalmente...ma dove eri finito.-fece Jack-Jack.
-senti...ti devi introdurti nell'ARGUS e disabilitare ogni attacco che hanno come bersaglio il complesso di isole di "Red Dragons".-
-detto così è preoccupante.-fece Jack-Jack.
-io ci devo andare...ma nessuno deve sapere dove sono...isola il segnale del satellite.-
-vuoi escludere Olliver? non pensi che avrai bisogno di aiuto...insomma...non è un isola turistica.-fece l'altro.
-lo so...ma per il loro bene è meglio che non abbiano a che fare-disse Slade.-è un mio problema e lo risolvo da solo.-
-c'entra con la tua sparizione...-
Slade non rispose.
-almeno avverti Gabrielle...è preoccupata...fa da spola qui e da lui.-
-lei...è meglio che non lo sappia-fece l'uomo.-conoscendola vorrebbe venire e...io non sono in grado di proteggerla...-anche in quel momento ebbe un allucinazione di Addie.
-capisco...bé...conta su di me.-
Jack-Jack aveva continuato ad alterare il segnale, ma aveva posto un limite e un messaggio con una richiesta di aiuto.
Slade partì immediatamente quella notte per l'isola di Huan.
Una volta arrivato fu piuttosto facile trovare le due sorelle Ying e Yang. Avevano allestito uno spettacolo illusionistico, ma era solo una copertura. Le due donne usavano i propri poteri paranormali per plagiare personaggi importanti e ricchi. Prendevano ciò che volevano e di certo non si fecero scrupoli quando sottrassero un pericoloso dispositivo ad un importante uomo d'affari.
Lui, assieme ad Addie, erano stati mandati sul posto a catturare vive le due donne. Di certo era un pò scettico dei poteri delle donne, ma dovette ricredere quando plagiarono lui e la donna. Non era stato facile, ma alla fine riuscirono a catturarle e distrugggere il dispositivo che permetteva l'accesso a diversi multimedia e con i loro poteri volevano controllare tutte le persone. Avevano un potere per farlo e di certo, una volta a piede libero, non avevano paura di utilizzarlo.
Sapeva che era svantaggiato, ma l'utilizzo di apparecchiature elettriche era l'unico modo per farle perdere conoscenza e non farle usare quei maledetti poteri. Farsi vedere in un loro spettacolo non era conveniente e di certo i loro poteri avevano ancora un certo effetto. Aveva già le allucinazioni di Addie e quelle sarebbero state capaci di far emergere altri spettri del suo passato.
Scosse la testa.
Non era il momento di pensare a queste cose.
-perderai...e non manterrai di nuovo la promessa che saresti tornato.-
Slade impallidì quando sentì quella voce dietro alle sue spalle. La conosceva benissimo. Esitante si voltò, poiché sapeva chi era. C'era un ragazzo di diciotto anni, bruno piuttosto robusto, lo stesso che aveva visto quando era in procinto di morire accanto ad Addie, sua madre.
-Joe...-disse quel nome con tono tremante e pieno di dolore.
-perché non sei tornato.-chiese Joe.
-io...io...era giusto così...almeno lo pensavo...-rispose l'uomo.-non volevo che le cose andassero in questo modo...mi dispiace.-
-dovevi ritornare...ti aspettavo...me lo avevi promesso.-
-mi dispiace...mi dispiace sul serio...solo che...-si bloccò per un momento.-avevo paura...paura che non capissi...-
-quello che è successo nella tua ultima missione?-
Slade non rispose.
-lo sai che non sono più un bambino piccolo...-fece il figlio.
-Joe...quello...quello che faccio...non è esattamente ciò che ti dicevo.-ammise l'uomo.
-l'ho capito...-fece Joe.-però...ti ho sempre voluto bene...perché hai dovuto tradirmi.-
In quel momento bussarono alla porta.
Slade distolse un momento lo sguardo e quando lo rivolse lui non c'era più.
Ignorò chi stava bussando, in un primo momento, ma quando divenne piuttosto insistente la aprì e di certo non gli piacque vedere chi erano.
-non ci fai entrare.-chiese Olliver che era assieme a Sara.
Era stato un pò difficile convincere Felicity di rimanere a Starling City per controllare Isabel e fermarla in tempo se volesse venire e dicendole una scusa se avesse scoperto che con lui c'era Sara, che andare sull'isola e cercare Slade. Non avevano avvertito Gabrielle...non era il genere di isola che potesse frequentare...e poi da quello che aveva saputo non sapeva combattere.
-che diavolo ci fate voi due.-fece Salde dopo averli fatto entrare.
-pensavamo che avessi bisogno di aiuto.-disse Olliver.
-hai detto qualcosa a Gabrielle.-chiese Slade.
-no...-rispose.
-bene...dille che sto bene e che mi arrangio da solo.-disse Slade.
Fece per uscire che Olliver lo richiamò.
-è stato Jack-Jack...è preoccupato per te...-disse Olliver.
Non se lo aspettava, da lei si....forse anche per lui.
-è una cosa personale...-fece Slade.-credimi...almeno che non ti siano spuntati dei poteri elettrici non mi sei di aiuto...-e se ne andò.
-che facciamo.-chiese Sara.
-lo seguiamo.-rispose Olliver.
-Olliver...lo sai come la penso, su tutto e non solo per adesso.-fece la donna.
-Sara...nemmeno io so il perché è qui...ma è certo che se lo lasciamo solo non ritornerà indietro-disse Olliver.-sta male...-
Lo aveva visto la notte precedente che durante quell'azione prima di scomparire aveva parlato da solo. Di certo se aveva un problema non glielo avrebbe detto, ma di certo non poteva ignorare che stava male.
-che pensi di fare allora.-chiese Sara.
-lo seguiremo e usero il suo consiglio di usare l'elettricità.-rispose l'uomo per poi uscire insieme alla donna.
Ying e Yang o come erano conosciute "le sorelle della luce", erano due donne orientali, nate con dei strani poteri che non avevano paura di utilizzarli per i loro scopi personali. Una volta che erano riuscite ad evadere, chiesero protezione al "Dragone Rosso", promettendo che non si sarebbe deluso dei loro servizi. Accettò, anche perché conosceva la loro fama e di certo i loro poteri potevano servigli utili.
Era per questo che avevano iniziato a lavorare per uno spettacolo di illusioni. Riscossero subito un enorme successo, senza farsi scoprire che c'era un secondo fine alle loro azioni. Facevano quello di prima, solo che adesso avevano una protezione potente al riguardo.
Avevano appena concluso lo spettacolo e come ogni sera chiudevano tutto.
Erano sul retro del teatro dove svolgevano lo spettacolo, quando le due donne volsero l'attenzione verso l'alto.
-modo singolare...-disse Ying.
-per vedere lo spettacolo.-concluse Yang.
Slade, in veste di Deathstroke si fece vedere.
-è da molto...-
-che non ci si vede...-
-tutto solo?-
-la tua Gabrielle non è venuta.-
-non è stato una saggia idea non avere un aiuto dai tuoi amici.-fece Ying.
-pensi che il Mirakuru possa difendere dai nostro poteri.-disse Yang.
Se lo aspettava che lo sapessero già. La prima volta era impreparato, ma sapeva come funzionavano i loro poteri.
-mi faciliterete il lavoro.-disse Slade.
-sappiamo...-fece Ying.
-perché sei qui.-completò l'altra.
-non c'è bisogno di giocare con la tua mente...-
-poiché essa è già turbata dalla tue colpe....-
-e fino a quando...-
-non avrai trovato la tua pace con loro...-
-loro ti ricorderanno le tue colpe.-concluse Ying.
Anche se erano passati un pò di anni facevano sempre i soliti discorsi.
Mosso di finire a presto la faccenda senza avere allucinazioni, Deathstroke le attaccò.
-hai sbagliato...-disse Ying.
-di nuovo.-concluse Yang.
Ci fu un abbaglio, Slade si bloccò.
Ad un tratto una forte scarica colpì le due donne.
Slade si riprese immediatamente.
Era riuscito a lanciare un dispositivo che rilasciava elettricità quando i sensori rilevano qualcosa.
Erano cadute per terra.
Ying lo guardava.
Non si era accorto che era caduto in una loro illusione creata dai loro poteri e gli fecero credere che le aveva sotto controllo.
-vai da lui...sarà felice di poterlo interrogare.-fece Ying rivolto alla sorella.
-ha la mente facile come allora...-disse Yang per poi allontanarsi.
Lo teneva fermo.
Sapeva che aveva un dispositivo, ma non glielo fece usare.
Ad un tratto qualcosa la colpì per poi sprigionare una scarica elettrica.
Ying urlò e rilasciò l'illusione che teneva Deathstroke. Questi scosse la testa. Era caduto in una loro illusione.
Yang accorse subito all'urlo della sorella.
La trovò svenuta e la raccolse.
In quel momento apparvero Arrow e Canary.
Deathstroke fu in un primo momento confuso, ma capì che si era trovato in un brutto guaio.
Yang squadrò i tre per poi alterare il proprio corpo e quella della sorella in fumo scomparendo come per magia.
Non era un buon momento, e non solo perché era caduto in una loro illusione, ma se erano in contatto con il "Dragone Rosso", avrebbero saputo di lei...e non si sarebbe perdonato se le fosse successo qualcosa.
Olliver esitò un pò nell'avvicinarsi.
Da quando lo avevano salvato non aveva detto nessuna parola e di certo non poteva essere un buon segno...almeno immaginava.
-non è il momento...-fece Slade quando l'altro gli fu vicino.
-sinceramente pensavo che ti saresti arrabbiato.-disse Olliver.
-arrabbiarmi è l'ultima delle mie emozioni-disse Slade.-e non è a causa del Mirakuru.-
-Slade...che ti succede.-
L'altro lo guardò.
-non mi chiedi chi sono.-fece Slade.
-non me lo diresti...quindi ti chiedo c'è qualcosa che non va.-
Slade rimase un momento in silenzio.
-ti ricordi...quando ti ho parlato della figlia del colonello Kane, la madre di Joe?-fece una pausa.-lei si chiamava Adelina Kane...lavorava anche lei all'ASIS, era una combattente ma questo non rendeva meno nei rapporti umani...ci teneva alle persone che gli stavano a cuore...un pò come Shado.-
Ci fu un momento di silenzio.
-quando....quello che si fa Ravager mi ha quasi ucciso...non faccio altro che vederla...e non solo lei.-
-chi?-domandò.
Slade esitò molto di più.-mio figlio...Joe...-fece una pausa.-e di certo quelle due non sono di meno.-
-perché?-
-loro...-sospirò.-ero con Addie...Adelina...in missione. Hanno dei strani poteri paranormali. Fanno cadere gli altri in illusioni e controllano la mente...oltre al fatto che ti fanno dire cose che tieni segreto o te la leggono...-
-questo spiegherebbe molte cose.-fece Olliver alludendo allo stato in cui lo avevano trovato.
-ti tralascio i particolari, ma fu piuttosto difficile catturale...vive. Ci riuscimmo e le portammo in una struttura adeguata dell'ASIS. La sera che sono scomparso...i miei vecchi colleghi mi hanno prelevato e riferito che sono scappate dopo che avevano fatto degli esperimenti sui loro poteri....e mi hanno mandato me a riprenderle vive...per non cadere in un incidente diplomatico...ma penso che sappia se hai fatto delle ricerche sulla giurisdizione dell'isola.-
-si...le abbiamo fatte...-disse Olliver.
-molto probabilmente sanno tutto anche di te e Sara...non ti impressionare molto per ciò che ti diranno.-disse Slade.
-e a te...che cosa ti hanno detto.-
Slade distolse un momento lo sguardo e non rispose. Ad un tratto si avviò.
-domani...va bene.-disse Slade.
-a domani.-fece l'altro.
Dopo essersi cambiato, ritornò nella sua stanza e di certo non si sarebbe aspettato una sorpresa del genere. Davanti alla sua porta c'era Gabrielle. Era tutta bagnata da capo a piedi e l'espressione che aveva non era delle migliori.
Appena lo vide, Gabrielle si avvicinò a lui e gli dette un sonoro ceffone.
Non era di carattere manesco, a parte se c'era una donna che ci provava con lui, ma se gli tirava uno schiaffo era perché è molto arrabbiata...per non parlare che negli ultimi tempi qualcosa lo sentiva.
La cosa era grave quando dopo lo schiaffo non faceva una scenata....e quella era uno di quelle volte.
La prima cosa che fece quando entrò fu di chiudersi in bagno, sbattendo la porta, e iniziare a lavarsi.
-d'accordo...-mormorò fra se stesso.
Slade fece una scappata fuori per prendergli qualcosa di asciutto. Quando ritornò lei era ancora in bagno.
-ti ho preso qualcosa...-fece lui.-Gabrielle...-
Lei non rispose.
-te lo lascio qui vicino.-
Poco dopo aprì un leggero spiraglio solo nel prendere il sacchetto e chiudere subito.
Passarono alcuni minuti, ma non uscì.
-Gabrielle...Gabrielle...dai...-fece l'uomo.-non fare la bambina....-
Lei non rispose.
Slade sospirò.-se non ti ho detto nulla è perché non ti volevo farti preoccupare.-
-va fan culo.-rispose la donna.
-ecco...-fece l'uomo.-almeno lo capisci che è pericoloso...-
Gabrielle non rispose.
-Gabrielle...-sospirò.-e va bene d'accordo...-fece una pausa.-scusami...ti dovevo avvertire...hai sentito...ti ho chiesto scusa.-
-non è una questione di chiedere scusa o meno...me lo dovevi dire.-
-saresti venuta e io...-si blocco.
-tu cosa?-ripeté la donna.-continua...tu cosa...-
Slade esitò.-non ti posso garantire che ti possa proteggere...-fece una pausa.-io...ho iniziato a vedere anche un'altra persona oltre ad Addie.-
-Lily?-fece Gabrielle.
-Joe...-disse Slade.-e poi...non è semplice...quelle...sanno una cosa e...temo per l'incolumità di una persona.-
La porta del bagno si aprì.
-Slade...cosa diavolo sta succedendo.-chiese Gabrielle.
-quando sono scomparso...sono stato preso dai miei ex colleghi e mi hanno costretto di riprendere quelle due che hanno dei poteri che controllano la mente.-rispose l'uomo.
-costretto?-
-ti ricordi...che, dopo che io e lei eravamo riusciti a fuggire da Nanda Parbat...mentì dicendo che era morta?-
-si.-
-ha saputo che non era vero e...sa che ha una figlia-disse Slade.-il "Dragone Rosso" se lo sa la uccide...è per questo che sono qui.-
-e quelle due.-
-sono pericolose...anche adesso...se Olliver non interveniva...non sapevo come finiva.-
Gabrielle rimase un momento in silenzio.
Era stata un caso che il stellite si era ripreso e avesse individuato Slade. Lei era lì e di certo se non c'era, nessuno si sarebbe scomodato per chiamarla. A questo punto fece la stessa cosa della prima volta, solo che pensava di non buttarsi una seconda volta da un aereo e beccare ancora il mare. Di certo il suo aspetto non era dei migliori: Slade era sparito nel nulla e non gli aveva dato nessuna spiegazione, Olliver lo stesso non si era degnato di chiamarla (come il suo amico) e sicuramente anche Jack-Jack era nel gruppo. Inoltre dovette aspettare l'uomo davanti alla sua camera bagnata fradicia.
-è inutile che di dica su...alla fine lo faresti di nuovo...sprecherei solo fiato-disse Gabrielle.-ma... nonostante questo e tutte quelle altre volte, io mi fido di te.-
-ti fidi...nonostante tutto...-fece lui.
-si...però...la prossima volta che mi menti o mi fai preoccupare per poi dirmi "non ti volevo farti preoccupare"...se tu quello che prendo a mazzate...-
-sul serio?-fece lui.
-sul serio.-fece lei decisa.
Slade sorrise sulla cosa e l'abbracciò. Non era da lui fare certe dimostrazioni d'affetto, e di certo non doveva essere un buon momento per lui.
Quella notte dormì piuttosto male, tanto che si svegliò nel cuore della notte.
Dette un'occhiata alla donna che dormiva.
Silenziosamente si alzò e si avvicinò alla finestra.
Non sapeva che cosa fare e di certo i suoi problemi non erano da meno.
-Slade...-
Slade si voltò piuttosto titubante, ma fu sollevato di vedere che era Gabrielle a chiamarlo.
-non riesci a dormire.-fece lei.
-ho un pò di pensieri...-disse Slade.
-ti va di parlarne.-
Slade non rispose.
Con un cenno, Gabrielle gli indicò il posto accanto sè. Dopo un primo momento di esitazione andò vicino a lei.
-penso che loro due mi odiano.-disse Slade dopo che si era disteso e la donna gli fu vicino a lui.
-te lo hanno detto loro.-chiese lei.
-per come sono andate le cose...-rispose.-ho pensato che Addie fosse la talpa e che era sempre stata dell'HIVE...ma era solo lavoro...se i miei sentimenti non avessero preso il sopravvento... non sarebbe più un problema...e lei sarebbe viva.-
-se non lo avessi fatto...non ti avrebbe mai detto la verità e l'avresti odiata-disse Gabrielle.-penso che gli avrebbe fatto male sapere che la odiavi.-
-è quello che avevo pensato...-
-ma...-
-non so...-disse Slade.-è successo perché si è presa quella merda al posto mio...non è stato bello combattere contro di lei...e alla fine mi ha supplicato-fece una pausa.-mi sono sentito male quando ho sentito quella cassetta la prima volta...era la prima volta che uscivo in missione per conto degli Harashikage anche se non ne facevo parte...ho pensato...che Addie doveva portare un grosso peso...-
-quando si ama qualcuno...una donna è pronta a fare qualunque cosa...-fece Gabrielle.-anche di buttarsi da un aereo traballante per ben due volte.-
Slade sorrise, ma si rabbuio subito dopo.
-lui, invece, si sente tradito da me...gli promettevo che tornavo...lui era ragione per cui tornare.-
-ti ha sempre voluto bene-fece Gabrielle.-ha sempre sperato che tornassi...-
-non l'ho salvato...nel momento in cui lui aveva più bisogno di me.-disse Slade.
-ti capisco...-fece la donna.
L'uomo la guardò.-hai fatto quello che dovevo fare io...-
Gabrielle si strinse a lui.-anche tu lo hai fatto...quando è scomparso.-
-certe volte...mi domando dove sarei senza di te...-fece l'uomo.
-me lo dici spesso.-
-troppo esagerato?-
-no...è sempre bello sentirsi importanti per il proprio fidanzato.-fece la donna.
Lui sorrise e la baciò.
In quello stesso momento, ma da un'altra parte, Ying si era ripresa e la sorella gli trasmise le informazioni che aveva acquisito dai nuovi arrivati che l'avevano aggredita.
-ora capisco...-fece Ying.-penso che hanno capito il nostro punto debole.-
-se sono in tre...uno di loro ci può neutralizzare.-disse Yang.
-dobbiamo stare attente...-fece Ying.
-sono pericolosi...ma allo stesso tempo fragili.-disse Yang.
-faremo leva suoi loro sentimenti più fragili...-disse Ying.
-delle loro debolezze, dei loro dolori...-continuò Yang.
-li plageremo, e alla fine...-continuò Ying.
-saranno in nostro potere.-concluse Yang.
Si mossero la sera successiva.
Era inutile dirle di restare al sicuro, con o senza sensazioni, lei era lì.
-sembra che andiamo a una festa in maschera e che io sia l'unica senza.-disse Gabrielle.
I tre la guardarono.
-era per sdramatizzare.-fece Gabrielle.
Avevano seguito le due sorelle in un vecchio magazzino dismesso.
-tu aspetta qui...-fece Slade.-e niente ma.-
-se non uscite entro un un'ora vi vengo a cercare.-disse Gabrielle.
-no-fece l'uomo.-e quando dico "no" è "no".-
-va bene.-fece la donna.
I tre entrarono.
Visto che era piuttosto grande, i tre si separono.
Canary era in una zona dismessa.
-è difficile...-fece Ying.-essere ciò che non sei.-
Canary la guardò e rimase in guardia.
-ti stai pentendo...di non aver seguito Nyssa e ritornare a casa...la tua casa.-
-è questa la mia casa...con la mia famiglia.-fece Sara.
-ma non è più la tua famiglia...-fece Ying.-rilassati...ti mostrerò la tua vera famiglia.-
Arrow era nella parte opposta sempre al piano terra.
-non glielo hai detto, vero?-
Si voltò.
Yang era dietro di lui.
L'uomo la tenne sotto mira.
-una volta mi avresti ucciso senza esitazioni...ne hai usccisi tanti.-fece Yang.
-non sono più quella persona.-fece Olliver.
-perché ti sei sentito responsabile per la morte di Tommy....-fece Yang.-hai tradito la sua fiducia...anche sull'isola hai tradito la fiducia di chi ti voleva bene.-
-non puoi dire cose che non sai...-fece Olliver.
Yang in un attimo fu vicino a lui e gli bloccò la mano.
-dici tanto che sei cambiato...ma...allora perché non gli hai detto la verità su Lian Yu-fece Yang.-la verità...è che nel tuo profondo...hai paura di Slade.-
Nel frattempo Slade era nei piani superiori.
-pensi...di riuscire, vero?-
Si voltò, era Addie. Si tolse la maschera.
-c'è la devo fare.-disse Slade.
-lascia stare...abbandona tutto.-disse la donna.
-non posso...-
-perché?-
-per lo stesso motivo per cui sono andato da te-rispose l'uomo.-non potevo credere che tu lavoravi per HIVE e che mi hai sempre mentito...se fosse stato vero...non avessi assicurato che Joe fosse da me...non avevi niente a che fare con quella gente.-
La donna lo guardò.
-era stato un gesto impulsivo...-continuò.-non ti volevo perdere...e nemmeno tu.-
-l'avevi detto tu...che se avessi avuto un figlio avrebbe avuto un padre e una vera famiglia. Sei stato un buon padre...e saresti stato un ottimo marito.-disse la donna.
Slade si avvicinò a lei e le accarezzò il viso.
-non c'è l'ho mai avuto con te...-disse la donna stringendo la sua mano.-tutte due...non vogliamo che le persone a cui stiamo a cuore si facciano del male.-
-sei sempre stata una donna forte.-disse l'uomo.
-sei tu e Joe che mi avete dato la forza.-fece lei.
La abbracciò.
Addie si alzò leggermente e lo guardò.
-stai attento...-fece lei.-e ricordati che non sei mai solo...-
-addio...Addie...-
Lei sorrise per poi non vederla più.
-pensi...che sia saggio ucciderci?-fece Ying.
Si rimise la maschera e si voltò.
-non penso...-fece l'uomo.-basta con i tuoi giochetti.-
-sei qui perché ti hanno minacciato...e per questo dici così.-fece Ying.
-è un modo per impressionarmi?-
-non ti sei chiesto...il come?-
Slade questa volta ebbe un certo timore.
-te lo mostro.-
Ormai era passata più di un'ora da quando erano entrati. Era preoccupata. Sapeva che lo avrebbe fatto arrabbiare, ma alla fine entrò.
Al piano terra trovò da un lato Sara e dall'altro Olliver. Erano entrambi privi di conoscenza. Sicuramente erano caduti in un illusione di quelle due. Li scosse entrambi, ma non ricevette risposta, poi andò su. Lì trovò Slade disteso. Lo scosse anche lui, ma niente.
-tu sei...-
-la piccola Gabrielle.-
La donna si voltò.
Si trovò davanti a due donne orientali. Dovevano essere loro quelle pericolose che Slade gli aveva parlato.
-anche tu...-fece Ying.
-come loro...-continuò Yang.
-vedrai la luce.-conclusero entrambe.
Le due donne la continuarono a fissare.
Gabrielle non capiva.
Ad un tratto le due donne si scambiarono uno sguardo piuttosto turbato per poi fissarla come due spiritate.
-come è possibile...-fece Ying
-perché non cadi nelle nostre illusioni...-concluse Yang.
Gabrielle le guardò in maniera interrogativa.
-non pensavamo...-fece Ying
-di usarlo...-continuò Yang.
Gabrielle fece dei passi indietro e quando volle scappare, Yang gli bloccò la strada.
Le due donne posero le mani in avanti e incominciarono a fissarla.
Ad un tratto Gabrielle si sentì come se alle mani fosse legata a q    ualcosa, ma non c'era niente che la teneva. Mentre le due donne la tenevano ed iniziarono con la loro illusione, ci fu una reazione che non immaginavano che succedesse e subiro qualcosa di molto potente e misterioso.
Slade riprese gradualmente conoscenza.
Era incredibile come quelle due lo avevano giocato.
Si guardò intorno.
Vide le due sorelle svenute con gli occhi aperti e lo sguardo perso, in mezzo fra loro c'era Gabrielle svenuta.
-Gabbrielle....Gabrielle...-
La soccorse immediatamente.
La sentì rimuginare.
Tirò un respiro di sollievo.
Guardò le due donne.
Dopo averle legate ben bene, schiacciò il pulsante del dispositivo e si allontanò. Poco dopo un cyborg le prelevò per poi andarsene.
Quando scese anche Olliver e Sara si erano appena ripresi.
-che cosa è successo.-chiese Olliver non capendo.
-bella domanda.-rispose Slade.
Olliver assunse un espressione interrogativa quando vide che aveva in braccio Gabrielle.
-penso che c'è lo spiegherà lei...forse.-disse Slade.
Erano appena usciti quando Jack-Jack spuntò da sotto il pavimento.
-tutto a posto.-chiese Slade.
-tranquillo...l'ARGUS non manderà droni distruttivi per un pò di tempo-rispose Jack-Jack.-adesso capisco perché molti vogliono la testa della Waller.-
-non è l'unica testa che qualcuno cerca.-disse Slade per poi avviarsi.
-che cosa c'entra l'ARGUS.-chiese Olliver.
-no niente...Slade mi ha detto di intrufolarmi di nascosto e sabotare i droni che erano diretti verso l'isola per essere distrutta...sempre meglio che farsi lanciare da lui e disabilitarli.-rispose Jack-Jack.
-capisco...-
-bene...tornate per conto vostro o vi do un passaggio.-chiese Jack-Jack cambiando discorso.
-io...c'è una cosa che devo fare.-
Sara fece per seguirlo, ma l'uomo gli fece cenno di stare lì.
-Slade...Slade...-
L'uomo si voltò.
-cosa c'è.-
Olliver esitò.
-Slade io...io ti devo dirti una cosa-iniziò.-lo so che...la nostra questione è conclusa, ma...devi sapere una cosa...una cosa che riguarda l'isola e...Fyers...vedi...-
-lo so già.-disse Slade sorprendendolo.
Olliver lo guardò in maniera interrogativa.
-tu come...-
-vedi...una volta ti avrei risposto che sono i rischi del mestiere...ma...alla fine tu pensi di aver visto di tutto, ma c'è sempre qualcuno che fa sempre qualcosa di peggio.-
Olliver non disse nulla.
-non ti fare il sangue amaro per una persona del genere...-fece Slade.-credimi...non ne vale la pena.-
Slade ritornò nella propria camera e adagiò delicatamente la donna. Non aveva ancora capito che cosa fosse successo, ma in cuor suo era felice che tutto si era svolto nel migliore dei modi e che a lei non le sarebbe successo niente.
In quello stesso momento, le due donne erano state messe in una cella speciale. Iron, un uomo piuttosto mingherlino, aveva disposto la stanza in modo tale che i loro poteri non le permettessero di scappare.
-allora.-chiese Brek.
-ho disposto la stanza in modo che non scappino questa volta-rispose Iron.-l'intera stanza è coperta da una frequenza che altera i loro poteri...durante lo scontro ho captato un picco...le avevamo sottovalutate.-
-lo spero...-fece Brek.-almeno non dovrò fare rapporto al colonnello Kane...mi raccomando, di questa faccenda nessuno ne deve parlare.-
-e...Terminator?-chiese Iron.-ci possiamo fidare.-
-se non vuole che quella ragazzina passi un brutto guaio con il "Dragone Rosso" è meglio per lui che stia zitto.-rispose Brek per poi allontanarsi.

*****

Non seppe che cosa la trattenne a non svenire.
Si sentiva molto male.
Alcune lacrime le scesero dal viso, ma le asciugò immediatamente.
Slade si era accorto della sua presenza, ma aveva fatto finta che lei non ci fosse.
Dopo essersi tolto i proiettili che aveva davanti, incominciò con la schiena. Era un pò difficile.
Ad un tratto sentì la propria mano a contatto con quelle della donna.
-ti...ti aiuto.-fece lei che si era inginocchiata.
Slade non rispose.
Ritrasse solo la mano.
I proiettili non erano penetrati profondità. Era un pò come se fossero su una superficie di un muro. Li estrasse piuttosto facilmente e quando lo faceva, si rimarginava immediatamente.
-un pò ti invidio...-fece lei.-almeno non mi farebbe più male la spalla.-
-non ti piacerebbe....credimi.-disse lui.
Aveva il tono della voce piuttosto basso e pareva che fino a quel momento fosse stato sotto l'effetto di qualche droga.
-dovresti usare qualche protezione-disse Gabrielle.-così non ti fai male.-
-guarisco piuttosto velocemente...non trovi?-
-questo non significa che non senti dolore.-fece lei.
-con tutta la rabbia che ho...il dolore non lo sento più.-disse Slade come se da un momento all'altro dovesse scoppiare.
Estrasse fino all'ultimo proiettile. Con la mano tastò la sua schiena, gli pareva incredibile che potesse guarire così in fretta. Intravide la mano di cui era stato ferito, era guarita e non aveva nessun segno.
-bene bene bene...-
Bathiatich, con un sorriso beffardo in volto, si fece vedere.
-come sta signor Wilson...-
Appena lo sentì, Slade scattò pieno di rabbia e tirò un pugno nello spazio delle sbarre per colpire l'uomo.
Immediatamente si azionò un campo di forza che lo fece sobbalzare indietro.
L'uomo fu piuttosto stordito.
-Slade...tutto bene...-chiese Gabrielle soccorrendolo.
-constato che il mio campo di forza riesce a trattenerla.-fece Bathiathich.
Slade si rialzò.
Gabrielle gli era sempre vicina.
-devo dire...che ciò che ho fatto...mi rende soddisfatto...-disse Bathiatich.-elimindando i suoi limiti...sono riuscito a completare il "progetto Animus"...questo nome non le dice niente?-
-perché dovrebbe.-fece Slade.
Bathiatich scoppiò a ridere.
-tipico di Rosaline...-fece il dottore.-lei è stata sempre un tipo sentimentale...anche se non ho mai capito che cosa trovasse di interessante in quel pazzo mercenario di Reese...-
Quell'affermazione fece arrabbiare Slade, tanto che era pronto a colpirlo di nuovo, ma Gabrielle lo trattenne.
Slade non reagì quando lo trattenne e questa cosa venne notata da Bathiatich.
-la cosa non è finita...sa...ci sono diversi omicidi che lei e gli altri dovrete fare per me.-disse il russo.
Slade lo guardò male.
-bé...non è differente da quello che lei faceva per l'ASIS-fece Bathiatich.-su questo aspetto assomiglia molto a Reese...ma solo...perchè è stato lui ad insegnarle tutto...-gli dette una breve occhiata per poi andarsene.
Quando se ne fu andato, Slade scostò la donna.
-non farlo mai più...-fece l'uomo.
-cosa...preoccuparmi per te.-disse lei.
-non mi piace ripetermi...lasciami stare.-fece Slade.
-Slade...-fece la donna.-non sei un assassino.-
-non hai la minima idea di che cosa sono e cosa posso fare.-disse l'uomo.
-lo so...lo sento...c'è qualcosa di buono in te.-fece Gabrielle.
Slade non rispose.
Si avvicinò alle sue cose e le prese.
Quando le tirò su cadde qualcosa per terra.
L'uomo non se ne accorse, mentre la donna si.
La raccolse.
Era una foto, un pò rovinata, che ritraeva un ragazzo.
 

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Capitolo 12
*** Il Clan Harashikage ***


IL CLAN HARASHIKAGE

Sul tetto di una palazzina adiacente, tre figure vestite di nero avevano tenuto sotto controllo l'obbiettivo per tutto il giorno. Ora, con altri due persone mascherate, aveva fermato un gruppo di criminali.
-svolge la giornata piuttosto ordinaria...non dovrebbe essere difficile catturarlo.-fece uno dei tre che era piuttosto robusto con uno spadone legato alla schiena.
-non dimentichiamo chi è...-fece l'altro piuttosto mingherlino con gli occhi perlacei e aveva dietro alla schiena un arco.
-non capisco perché proprio lui-fece il terzo, una nuova recluta, con i capelli non tanto lunghi scuri.-a Starling City pullula di Mirakuru...perché non rubarlo o chiedere a Dihao Shungen di farlo per noi.-
-si vede che sei solo una recluta-fece quello robusto.-per arrivare al nostro obbiettivo abbiamo bisogno del campione originario...e lui lo è.-
-sono convinto che è una pessima idea e che la mia sia la migliore.-fece la recluta.
-tu sei solo una recluta-fece quello mingherlino che era il capo del gruppo.-noi dobbiamo valutare come svolgerai la missione in base al mio piano...sono stato chiaro.-guardandolo.
La recluta risalì dal terrore.
Aveva paura di incrociare il suo sguardo.
-bene...-fece il capo.-così abbiamo deciso e così...tu svolgerai il tuo compito, capito?-
-capito...-fece la recluta con un certo timore.
-ogni persona...anche la più forte e retta ha dei punti deboli, basta trovarli e sfruttarli.-concluse il capo.

Quando ritornò al rifugio, dopo un'azione con Olliver e Sara, Slade trovò due biglietti posti sul tavolo affianco alla postazione di Jack-Jack.
-li ha lasciati Gabrielle...-disse Jack-Jack quando l'altro li prese.-inoltre mi ha detto di dirti di non prendere impegni...almeno che non venga l'apocalisse.-
-mica la fine del mondo dovrà venire proprio domani sera.-fece Slade.
-credo che intendeva per quello che ha in mente Dihao, l'uomo con la maschera da teschio e... ehm...il capo.-disse Jack-Jack.
Per un attimo Slade si rabbuiò per un momento.-notizie di loro.-
-nessuna...-fece Jack-Jack.-il fatto positivo è che sto mappando la zona in cui il segnale perde recezione...almeno avremo una zona da cui partire.-
-bene...-fece Slade.
Ad un tratto partì una musica rock che proveniva dal piano superiore.
-dimenticavo...anche Erik è venuto qui per il concerto-fece Jack-Jack.-è su con Cho.-
-come ha fatto a convincerla a venire per il concerto.-fece Slade.
-non me lo domandare...ma credo che sia una sorta di rimpatriata del nostro gruppo.-disse Jack-Jack.
-è più probabile.-fece Slade.
-non gli ho detto del biglietto perché c'è l'ha già.-fece Jack-Jack.
-mi sarei stupito del contrario.-fece Slade per poi avviarsi verso l'ascensore.
Una volta salito al piano superiore, l'intera stanza era innondata di musica rock degli "Okru" una banda molto conosciuta nel mondo, specialmente in Australia.
-ehi...bro come butta.-fece Erik, un ragazzo di diciotto anni, con i capelli tinti di biondo piuttosto arruffati, non tanto lunghi, vestito con una maglietta degli "Okru" i pantaloni neri e la giacca di pelle nera, porgendo il pugno alla vista dell'uomo.
-come nelle grandi città.-fece Slade facendo pugno contro pugno.
Cho era invece seduta e cercava di leggere nonostante il rumore assordante della musica. Era una donna giapponese con lunghi capelli neri e indossava una maglia e dei pantaloni.
Alla vista dell'uomo spense immediatamente la musica.
-proprio sul pezzo bello...-fece Erik con un tono offeso.
-forse dovresti pensare al motivo per cui siamo venuti qui.-fece la donna.
-sembri il maestro quando parli così...-fece Erik per poi volgere l'attenzione verso Slade.-a parte una riunione che liquiderò in due minuti...-
Cho tossì pesantemente.
-cioè...verrà quel che verrà...-fece Erik.-domani sera ci sarò...e poi chi non perderebbe l'occasione di sentire questi big dal vivo...tu sei dei nostri vero bro?-
-se non succede il fini mondo proprio domani si.-fece l'uomo.
-questo è lo spirito...-fece Erik.-allora...vieni da solo o no.-
In quel momento apparve Jack-Jack.
-Slade...siamo nei guai-fece Jack-Jack.-le ombre sono qui.-
Nei pressi di un centro commerciale si era scatenato l'inferno. Un uomo con una tenuta da combattimento nera stile ninja con un mantello del medesimo colore, avente un simbolo di una camelia con sopra una riga stampata sulla schiena, stava aggredendo della gente lanciando dardi avvelenati attraverso un meccanismo che teneva legato al braccio.
Evitò una freccia che lo avrebbe catturato.
Arrow e Canary arrivarono per primi su luogo.
-cercavo un'altra persona non voi due...-fece l'aggressore.
Puntò i dardi contro di loro, ma i due li evitarono.
-cerchiamo di alzare un pò il tiro adesso.-fece l'aggressore.
Sparò i dardi in direzione opposta distruggendo la vetrata e facendo cadere delle bombe, ma queste al contatto con il suolo vennero inghiottite.
-mi divertirò un pò con voi due prima che si faccia vedere.-fece l'aggressore rivolgendosi ad Arrow e Canary.
-a loro due ci pensiamo noi.-fece una voce imperiosa.
Apparvero da nulla altri due vestiti alla stessa maniera, uno era mingherlino e dietro alla schiena aveva disegnato un sole con sopra una riga e aveva un arco, mentre l'altro, più robusto e con uno spadone aveva tre onde con sopra una righa.
Anche loro erano giapponesi come il terzo.
-hai un altro obbiettivo...-fece quello mingherlino che pareva il capo.-e la prossima volta... ubbidisci hai miei ordini.-
Quello robusto estrasse la spada e con un colpo secco divise il pavimento in due, permettendo alla recluta di scappare mentre loro due trattenevano Arrow e Canary.
-spero che tu sia alla mia altezza-fece l'uomo robusto trovandosi di fronte a Canary.-non mi piace finire subito.-
Canary lo attaccò, ma l'uomo parò il colpo.
Iniziarono a combattere.
-notevole per una donna.-fece l'uomo.
Ad un tratto una terza figura si aggiunse al combattimento. Anche lui aveva una tenuta ninja con un cappuccio che gli copriva il volto.
Nel frattempo l'altro si scontrò con Arrow.
-è sempre un piacere confrontarsi con un arciere-fece l'uomo.-e di certo non era per attirare la tua attenzione.-
Iniziarono a combattere, fino a quando una terza figura si intromise. Anche questa aveva una tenuta di combattimento con un capuccio che gli copriva il volto.
Nel frattempo la recluta era andata sul tetto e si trovò faccia a faccia con Deathstroke.
-così tu saresti Deathstroke...-fece la recluta.-sconfiggendoti alzerò immediatamente il mio livello...non mi sono presentato...il mio nome è Misaki, preparati ad affrontare le tue paure.-
Subito lanciò dei dardi, ma l'altro li schivò per poi combattere a corpo a corpo contro Misaki. Questi non era tanto portato per il combattimento a corpo a corpo tanto che cercò di distanziarlo, ma l'altro non glielo permetteva.
Ad un tratto Misaki sputò dalla bocca una nube di veleno che colpì in pieno Deathstroke. Questi indietreggiò.
-è un veleno molto diverso dagli altri-fece Misaki.-fa emergere le paure più profonde delle persone.-
In quel momento la testa gli dolette e quando volse l'attenzione verso l'avversario si trovò davanti Joe. Non era il bambino, il ragazzo che conosceva, era quello che il Mirakuru aveva distrutto.
Misaki non possedeva una grande forza fisica e di certo Deathstroke lo avrebbe sconfitto, ma il fatto che si trovasse davanti a suo figlio, non sapeva come comportarsi e venne colpito. Non reagendo, lo fece cadere dal soffitto, prendendo in pieno la vetrata rotta e cadde pesantemente sul terreno.
Era ancora in uno stato confusionale e la realtà era alterata.
Misaki scese anche lui.
Era in procinto di finirlo quando scattò l'allarme anti incendio che azionò l'acqua.
Cho, vedendolo che qualcosa non andava, aveva azionato l'allarme anti incendio.
-maledizione...-fece Misaki.
Deathstroke un pò si riprese, ma non fu in grado di colpire Misaki.
Gli altri due, lasciarono il campo e anche Misaki fu costretto ad andarsene.

-si può sapere che ti è preso bro...-fece Erik una volta ritornato al nascondiglio.-non è da te farli scappare.-
Cho lo guardò male.
-che ho detto.-
-non siete qui...per una riunione, vero?-fece Slade riprendendo fiato.
-perché non dovremmo...insomma...wow...non è come un concerto...-
Slade lo guardò.
-Deathstroke...-fece Cho.-sappiamo che Dihao è qui e del Mirakuru, Oracolo ci ha detto tutto.-
Slade guardò Jack-Jack.
-non siamo soli.-fece Slade.
-la biondina è okay...l'altro si dai...e tu bro...sei una bomba...almeno che il veleno non ti crei allucinazioni...non pensavo che oltre alla zia velenosa ci fosse un altro al suo livello.-
-fa...emergere le paure.-disse Slade.
-bella bro...tu non hai paure.-
Slade lo guardò un attimo. Non disse nulla e se ne andò.
-che ho detto.-fece Erik.
Nel frattempo, Olliver e Sara lo stavano raggiungendo quando lo incontrarono per strada.
-Slade...-
-senti...non adesso.-fece l'altro.
-chi erano quelle persone.-
-loro vogliono me...e...gli altri sono del gruppo-fece Slade.-adesso lasciatemi in pace.-e se ne andò.
Mentre Olliver e Sara andarono al nascondiglio e fecero la "presentazione" con Cho ed Erik, Slade andò da Gabrielle.
Lei stava studiando, quando sentì bussare alla finestra.
-è aperto...-fece lei.-non mi dispiacerebbe se usassi la porta come tutti.-
Quando volse lo sguardo verso l'uomo si accorse che era piuttosto scuro in viso.
-è successo qualcosa.-chiese Gabrielle preoccupata.
Slade non disse nulla. Si avvicinò alla donna e l'abbracciò.
Nel frattempo, Olliver e Sara erano andati al piano superiore del nascondiglio, scoprendo che era dove abitava Jack-Jack, nel quale Cho e Erik, più la donna visto che il ragazzo ascoltava della musica sul suo i-pad, gli spiegò la situazione.
-il clan Harashikage non è l'unico clan di lunga generazione di mercenari e assassini-iniziò Cho.-vi è il clan Shungen, solo con Dihao e i suoi alleati qui a Starling City, il clan Nisao caratterizzato da un simbolo di una camelia, il clan Sarabaja caratterizzato dal simbolo di tre onde, il clan Shu-lian caratterizzato dal simbolo di un sole, e infine il clan Fujisu caratterizzato da un simbolo di una montagna che ricalca il Fujiama.
-i ninja del centro commerciale appartengono a questi clan, però sono dei traditori. Hanno disertato...e per questo che sul loro mantello c'è una linea sopra al simbolo del clan in cui appartenevano. Una volta disertato, vengono considerati dei traditori e punibili con la morte, ma quelli che avete incontrati sono coloro che si sono uniti al "gruppo delle ombre". Le loro mansioni non sono diverse dai clan, però non sono soggetti alle regole e codici d'onore del clan e spesso, sono chi ha tradito a compiere azioni contro il vecchio clan di appartenenza.
-non voglio divulgarmi troppo...vedete, la missione, per così dire del "gruppo delle ombre" è di ricercare i sei sieri che erano stati creati durante la seconda guerra mondiale. Il Mirakuru è solo uno delle creazioni...c'è ne sono altri, ma...fra i sei, questo rimane il più pericoloso. Ad eccezione del Mirakuru, gli altri sono all'interno dei clan, che dopo un duro allenamento e selezione, viene "donato" a un componente...la maggior parte ha un legame di sangue e parentela con il leader, in modo che non compi tradimenti o attenti alla sua vita.
-non è chiaro il motivo per cui vogliono queste creazioni, ma pare che siano più interessati a rapire chi possiede il siero che la formula di per sé. Tutti i clan possengono un proprio asso della manica, anche se hanno avuto esistenze piuttosto difficili. Non sempre chi posseva quel siero era in grado di controllarlo ed è capitato che scoppiasse una guerra a causa di questo...ma ciò non vi interessa.-
-quindi..voi ne avete due.-disse Olliver.
-Deathstroke non ha niente a che fare con il clan Shungen-disse Cho piuttosto decisa.-il suo è un caso particolare...ma la risposta è si.-
-quindi Slade...ti ha detto quello che è successo.-
-si-fece la donna orientale.-non sarebbe qui se cercasse il tuo sangue...se questo ti preoccupa.-
-non intendevo dire questo.-fece l'uomo.
-quindi...quelli cercano Slade-fece Sara.-e se ci fosse per caso un altro.-
Cho la guardò.-negli ultimi tempi...Starling City è diventata il nuovo quartiere del clan Shungen visto il fiume di Mirakuru che tenta di riprodurre...il problema ci sarebbe se quel qualcun'altro, sempre per ipotesi, facesse parte degli Harashikage...ma non facendone...non viene cosiderato. Conta il marchio-e gli mostro il simbolo degli Harashikage che aveva sul braccio.-non il fatto che frequesti un posto.-
Olliver dette un'occhiata a Jack-Jack, il quale distolse lo sguardo.
-non vi dovete preoccupare...-disse Cho.-se siamo venuti qui è perché sappiamo i movimenti delle ombre. Sappiamo di una nuova recluta, quello del veleno che fa emergere le paure, è raro...ma mandano delle reclute per testare il loro potenziale in una missione come il recupero di colui che possiede un siero.-
Nel frattempo, Slade aveva raccontato a Gabrielle che cosa gli era successo.
Si erano distesi sul letto, lui a pancia in su e lei sul fianco.
-non doveva essere stato facile per te.-disse Gabrielle quando finì di parlare.
-sai...in quel momento...non era solo la paura di trovarmi in una situazione simile di Joe, ma anche per Addie...solo che...con lei aveva fatto pace...lei non c'è l'ha mai avuta con me.-disse Slade.
-ti viene sempre quel blocco come con Myers.-
-ogni volta...-disse Slade.-solo che...una parte di me vorrebbe...non dico di fare una strage di un possibile esercito di persone con il Mirakuru...anche se saprei come fare...solo che...è gente pericolosa...se non reagissi...non voglio nemmeno pensarci.-
-non è stato...una decisione facile.-fece la donna.
-non lo era...in tutti e due i casi-fece Slade.-solo che...non ho esitato...per entrambi...non mi soffermavo mai...certo c'era un blocco iniziale ma poi riprendevo come sempre...certe volte ho paura che svanisca questo blocco...alla fine so a che cosa porta.-
-non è detto che sia così-fece Gabrielle.-potresti valutare la situazione...-
-non è una cosa che faccio spesso.-disse Slade.
-nemmeno di non uccidere...però ci riesci.-
-perché mi blocco.-fece Slade.
-secondo me non è per via del blocco...intuito.-fece lei.
-e...che cosa dice ancora il tuo intuito.-fece Slade mettendosi di lato anche lui.
-dice...che riuscirai a valutare ogni situazione ritornando quello di prima, ma con buon senso...-
-è una cosa che mi manca.-fece lui pensandoci su.
-poi...che risolverai la situazione, trovando un tuo equilibrio e tutto ritornerà alla normalità.-fece lei decisa.
-sembra una trama di un romanzo.-
Gabrielle gli dette una leggera pacca.-ma sentilo...-
Era incredibile come lei riuscisse a farlo sentire di buon umore. Anche durante la loro prigionia sul Cargo, era riuscita a strappargli qualche momento di serenità in un inferno che non immaginava di uscire. Era riuscita fargli sentire in pace con se stesso, anche se alla fine aveva deciso di stare lontare sia da lei che dal figlio. Loro due sono state le ragioni per cui il Mirakuru non avrebbe mai preso più il sopravvento.
-e tu?.-chiese Slade.
-io cosa.-fece lei.
-come stai.-
Da quando erano tornati dal Giappone, si era come calmata. Non pareva che soffrisse che non avesse più quelle sensazioni e di sentirsi inutile. In un primo momento non ci dette peso, ma poi incominciò a preoccuparsi, quando cercava di fare una vita normale nonostante che lui rischiasse la vita. Non era da lei.
-bene...-fece lei.-perché me lo chiedi.-
-dopo quello che è successo in Giappone...non abbiamo più parlato di quel fatto.-fece l'uomo.
-te lo detto...non so nemmeno io che cosa è successo-disse la donna.-evidentemente hanno esagerato quelle due...-fece una pausa.-però questo non significa che "Corvetta blu" e "Miss davanzale" possano tranquillamente fare le gatte morte con te.-
Slade sorrise.
Era questa la donna che conosceva.
Gabrielle si strinse all'uomo. In una ricerca d'affetto iniziale, si era trasformata in una richiesta di aiuto di una paura che temeva che succedesse anche a lei.
In quello stesso momento, ma in un altro luogo, i tre del gruppo delle ombre stavano ripassando il piano per il giorno successivo.
-questo volta attieniti al piano-fece il capo.-e niente colpi di testa.-
-era solo per constatare se c'erano alleati.-fece Misaki.
-ehi Shun...lo posso uccidere.-disse l'uomo con lo spadone.
-non ancora Yu.-fece Shun.-e non considerarla nemmeno come una seconda possibilità.-
Misaki non rispose.
-il capo...ti ha affidato una missione che è raro per una recluta...quindi ti dico solo una cosa...non sottovalutare mai e poi mai Deathstroke.-
-secondo me tutti voi lo avete sopravvalutato...-fece Misaki con straffottenza.
-non credo che avrai una vita lunga.-fece Yu dopo un lungo silenzio.
Misaki si sentì offeso.
-come ti permetti...-fece Misaki.-era mio e voi siete scappati come due codardi.-
-sta zitto-fece Shun.-per ora sei solo una recluta...non sei nella posizione di discutere...sono stato abbastanza chiaro?-
Misaki deglutì.
Aveva paura di quegli occhi e con quello sguardo diventava ancora più terribile. Non disse più nemmeno una parola.
Yu ridacchiò.-vediamo come te la caverai.-
Arrivò la sera del concerto.
Anche se cercava di non pensare e concentrarsi al concerto, non ci riusciva.
La sera precedente aveva sognato ancora quella scena. Era incredibile come quel ninja avesse smosso quel ricordo. Anche quando si era auto esiliato su Lian Yu, i primi giorni era perseguitato da quel sogno. Certe volte pareva di impazzire e non sapeva che cosa lo trattenesse a non spaccare tutto quello che gli capitava a tiro. Era come oppresso da quel senso di colpa e di certo non gli dava pace. Inoltre dal Giappone vedeva Joe. Gli continuava a chiedere perché non era ritornato da lui.
-pensi che vada bene per il concerto.-fece Gabrielle.
Si voltò.
Indossava un vestito senza maniche nero che le arrivava fino alle ginocchia con degli stivali, i capelli sciolti e un leggero trucco sul viso.
-si...va bene...-fece Slade.
-vieni così...-vedendo che non si era cambiato.-di certo non ti metterai in giacca e cravatta... allora li tieni sotto teca come i tuoi attrezzi da lavoro o in qualche angolo oscuro di un cassetto.-
-adesso mi vado a cambiare.-
-c'è...qualcosa che non va-fece Gabrielle.-ieri sera...eri agitato...hai fatto qualche incubo.-
Slade si scurò immediatamente.
-ti va di parlarne.-chiese la donna gentilmente.
-è il motivo per cui sono ritornato a Lian Yu.-rispose Slade.
-sarò ripetitiva e altro...ma non è colpa tua-fece Gabrielle.-e non ti devi sentire in colpa perché non sei tornato...lui...lui ti voleva bene.-
Slade esitò un momento.
-ascolta...io...ti devo dirti una cosa...-fece Slade.-dopo...una missione degli Harashikage in Russia, io...ho pensato a te e a Joe e...sono tornato, in Australia...e...vi ho visti.-
-ah!-esclamò lei.
-solo che alla fine...non mi sono fatto vedere-continuò.-sono rimasto in disparte e...basta.-
Ci fu un momento di silenzio.
-dopo...dopo la morte di Addie, avevo pensato più volte di mollare tutto, ma dopo Nanda Pardat le cose sono cambiate-spiegò.-lo so che...è sempre stato difficile per lui capire quello che facevo...e la maggior parte delle volte non ero sincero...ma l'affetto che avevo per lui non è mai cambiato. Pensavo...pensavo che mi odiasse, se avesse saputo...dell'isola. Poi...quando vi ho visti insieme...sapevo che una nuova famiglia lo avevano adottato ed ero considerato morto, però...era come se anche una parte di me vosse con voi...non volevo rovinare tutto.-
-non avresti rovinato tutto.-fece lei.
-era felice...-disse Slade.-con me avrebbe sempre vissuto con la paura di rimanere solo...io... non volevo che gli succedesse qualcosa di brutto.-
-l'affetto lo si dimostra in diversi modi...-fece Gabrielle.-sentiva la tua mancanza e...una parte di lui...sentiva che eri vivo...come per me.-
-mi dispiace.-
-perché?-
-è colpa mia.-
-Slade...-fece la donna mettendo entrambe le mani sul viso dell'uomo.-non è colpa tua...non lo è...-
-lui mi odia...-fece l'uomo.-lo so...-
-te lo ha detto lui...-
Slade tolse la mani della donna.
-mi vado a prepararmi.-fece l'uomo tagliando il discorso.
Gli feceva male vedendolo in quello stato.
Di solito veniva preso da una tale carica in quei concerti, che pareva un toro scatenato, ma in quel momento persino il concerto gli pareva inutile.
Si mise la consueta maglia degli "Okru" con dei pantaloni scuri, ma esitò nell'uscire. Non si sentiva di parlare con Gabrielle, ma non poteva restare tutto il giorno chiuso dentro alla sua camera.
-Slade...tutto bene?-chiese la donna da dietro la porta.
-si...arrivo...-rispose.
Su certe tematiche era difficile parlare con lui. Di certo avrebbero litigato o peggio si sarebbe chiuso a riccio ancora di più.
Ad un tratto suonarono alla porta.
Gabrielle andò ad aprire e si trovò davanti un ragazzo.
-ehi...ho sbagliato io o disturbo.-fece Erik trovandosi davanti alla donna.
-direi la prima...-fece Gabrielle.
In quel momento uscì Slade.
-ehi bro...non mi sono sbagliato-fece Erik.-allora...pronto per il concerto.-
Slade disse qualcosa in giapponese e Erik gli rispose altrettanto. Continuarono così per una decina di minuti escludendo la donna.
-dai bro...-fece Erik ad un tratto.-lei sarebbe.-
-la sua fidanzata...Gabrielle.-fece la donna.
-sai bro...immaginavo il tuo tipo di donna diverso...che so...stile ninja e modella...tipo una fusione fra la Rochev, la tua amica scientifica, letale come le due che ti stanno appresso.-
Slade lo guardò male.
-prima l'amica scientifica è solo un amica e per la sua salute deve rimanere tale-fece Gabrielle.-secondo quelle due gatte morte le ho investite una volta e lo rifarò se lo toccano, terzo non so chi sia questa Rochev ma ha lo stesso trattamento se lo tocca.-
-tranquilla...adesso è un problema del suo amico-fece Erik.-non devi pensare male...Slade gli guardava solo le gambe...mica ci è andato a letto.-
-va bene adesso andiamo...-fece Slade vedendo che stava parlando troppo...come al solito.
A quella affermazione, Gabrielle lo guardò con uno sguardo omicida e se avesse saputo la verità lo avrebbe ucciso.
Li portò entrambi fuori e se non fosse stato per la donna, avrebbe preso per il collo Erik.
-te la sei portata a letto...-chiese Gabrielle quando stavano aspettando l'ascensore.
-io vado giù per le scale.-fece Erik facendo prendere le sue tracce prima che lo uccidesse.
-dice sempre delle cose inopportune.-disse Slade.
-Slade...conosco quello sguardo.-
-quale sguardo.-
-di uno che è stato colto con le mani nella marmellata...quindi...se non vuoi passare la serata in ospedale è meglio per te che mi dici la verità.-fece lei.
Slade esitò.-quello che succede in Russia rimane in Russia....e non siamo in Russia.-
Gabrielle fece per parlare ma tacque.
Scesero.
Una volta raggiunto Erik, questi si avvicinò all'uomo.
-ho indovinato?-fece Erik a bassa voce quando la donna si era allontanata.
-certe cose tienile per te.-disse Slade.
-grande bro!-
Slade lo guardò con uno sguardo omicida.
-sto zitto.-fece l'altro.
Il tragitto al concerto fu piuttosto silenzioso e di certo quell'affermazione era stata una conferma.
C'era sempre una grande coda e di certo questa volta non era di meno.
-te lo avevo detto di andare prima...-fece Erik.-ehi guarda...-
C'era una freccia dove indicava un'altra entrata e riservata solo a un tipo di biglietto.
-dai bro...sempre a te le fortune...-
Slade lo guardò male.
Così lui e la donna andarono in quella direzione.
Era un brutto presentimento quando lei stava zitta.
-va bene...scatenati pure.-fece Slade.
Gabrielle si fermò e si voltò.
Aveva lo sguardo deciso e di certo era molto arrabbiata.
-lo sai che inutile...insomma...non eravamo insieme...solo che pensavo che fossi morto, ma invece te la spassavi con quella...non voglio scendere in affermazioni volgari...-fece Gabrielle con un tono rabbioso.-ma...devo constatare che tu non mi hai mai detto le tue botte e via...solo una cosa e niente affermazioni come quella di prima...fa parte anche lei di quelle psicopatiche delle tue ex.-
-no.-fece l'uomo.
-bene...andiamo.-
Gli era andata di lusso.
Quando aveva saputo che "Angels of Darkness" erano le sue ex e che aveva scoperto, tramite il loro sito, di come si era comportato con loro, non aveva apprezzato che accadesse una cosa simile a lei.
Era una parte piuttosto dismessa e non utilizzata, e girando a vuoto per qualche momento, qualcosa non doveva andare.
-giù...-
Slade la buttò giù.
Dei dardi colpirono alcune travi.
-questa volta sei mio.-
Misaki sputò nel veleno, ma Slade prese la donna e si rifugiò.
-chi è quello.-fece la donna.
-uno delle ombre.-
Compose un numero.
-c'è un problema alla palazzina dello sport...-fece Slade.-c'è ne solo uno...avverti Cho e Jack-Jack che mi porti gli attrezzi da lavoro.-e chiuse la comunicazione.
Gabrielle lo guardò.
-scordatelo...è un nostro problema.-
-o lo fai tu o lo faccio io.-
Ad un tratto sentirono dei rumori e parte del soffitto cedette.
Slade tenne una parte del soffitto salvando la donna per poi scaraventarlo via colpendo Misaki che lo aveva visto.
-d'accordo.-
Avvertì anche Olliver.
Poco dopo arrivò Jack-Jack con il costume da Deathstroke.
-portala via.-fece l'uomo una volta cambiato.
-stai attento.-fece lei.
Deathstroke la guardò.
Misaki si riprese dal colpo subito.
Jack-Jack prese la donna e se ne andarono.
Nel frattempo anche Yu e Shun avevano creato un certo scompiglio dentro alla palazzina, ma l'intervento di Arrow e Canary con i tre Harashikage salvò la situazione.
Mentre combattevano contro di loro, Deathstroke si doveva vedersela con il veleno di Misaki.
Non era facile e di certo nello stato in cui si trovava, quel veleno avrebbe solo peggiorato la situazione se lo avrebbe preso.
In quel momento Misaki lanciò anche delle bombe con veleno e rilasciò diversi dardi. Deathstroke gli riusci a schivare e a parare per poi sferrare un attacco. Misaki venne colpito, ma al contatto, constatò che era un fantoccio che si ditrusse sprigionando il veleno. Non vide chi lo colpì, e cadde pesantemente.
-papà...-
Slade volse lo sguardo.
Anche se dietro a lui c'era il Joe distrutto dal Mirakuru, la visione del figlio, quello vero, gli fece capire che la cosa era diversa.
-Joe...-
Pose lo sguardo verso l'immagine reale del figlio.
-mi dispiace...-fece l'uomo guardandolo.-non dovevo...ti volevo proteggerti. Non volevo che soffrissi a causa mia.-
-mi sei mancato...-fece il ragazzo.-ti aspettavo...dicevano che eri morto...tu però mi dicevi che non saresti morto e che saresti tornato sempre da me.-
-perdonami...la vendetta poi la paura...solo adesso ho capito che dovevo tornare...te lo avevo promesso.-
Il ragazzo si inginocchiò in modo da essere nello stesso piano del padre.
-li ho seguiti...perché...volevo andare da te-fece il ragazzo.-ti chiedo scusa.-e abbassò lo sguardo.
-ehi...cos'è quella faccia...-fece Slade alzandogli il viso.
Senza dire niente lo abbracciò.
Aveva desiderato quel momento più di ogni altra cosa e anche se era frutto della sua mente, pareva come vero.
-scusami...ti ho dato una grande peso...-fece Joe.-è colpa mia...-
-non è colpa tua...non è colpa di nessuno-fece l'uomo.-papà adesso è tornato...e metterà a posto tutto.-
-ti voglio bene.-disse Joe.
-anch'io...-fece Slade e gli dette un bacio sulla testa prima che scomparisse.
Misaki lo vide che stava parlando da solo e abbracciava il nulla.
Non pensava che il suo veleno fosse così potente.
Ad un tratto, l'uomo si rialzò.
Misaki non ebbe paura.
Estrasse dei dardi e gli sparò contro.
Contro ad ogni previsione, Deathstroke li schivò e gli fu contro.
Misaki indietreggiò, ma Deathstroke non gli lasciò tempo e lo costrinse a un combattimento corpo a corpo.
Masaki esatrasse la spada, intrisa di veleno.
Era il suo asso della manica.
Dopo una serie di fendenti, i due si scontarono.
Fu Misaki a cadere al suolo.
Quando Shun e Yu videro Deathstroke che combatteva a fianco dei suoi amici, i due capirono che non potevano più contare su Misaki e scapparono via.

-lo sapevo che aveva una vita breve-fece Yu.-che facciamo...continuamo noi?-
-la missione era che lui lo catturasse, ma ha fallito-rispose Shun.-torniamo indietro.-

Slade ritornò al nascondiglio.
Gabrielle lo abbraccio.
-allora?-fece Jack-Jack.
-non credo che ci saranno più problemi.-disse Slade.-Misaki è morto...e credo che Shun e Yu se la siano andate a gambe levate.-
-lo sai che sei un loro obbiettivo.-fece Cho.
-lo so...ma non credo che si faranno vedere-disse Slade.-sanno che prima o poi scoppierà qualcosa qui...e di certo la guerra è l'ultimo dei loro pensieri.-
-non ti preoccupare bro...se avessi bisogno di una mano puoi sempre contare su di noi.-fece Erik.
-allora...saremo in tempo per il concerto.-fece Slade cambiando discorso.
-per colpa di quelli lì lo hanno rimandato...-fece Erik.-lo sai che odio le persone che non apprezzano la buona musica e fanno di tutto per rovinartela.-
Slade sorrise.
Quella stessa sera, Cho ed Erik furono al porto poichè partivano.
-non mi offendevo se rimanevate.-fece Slade.
-sai come è il maestro...-fece Erik.
Cho lo guardò male.
-che ho detto.-fece il ragazzo.
-potete anche venire anche se non sono in pericolo o un concerto.-
-sicuro bro...al prossimo..te lo faccio sapere e questa volta niente tipi strani da invitare.-fece Erik.
-stai attento.-fece Cho.
-non ti devi preoccupare-fece l'uomo.-piuttosto...tieni d'occhio lui...e insegnali a stare un pò zitto.-
-cosa?!?-fece il ragazzo.
Slade lo guardò male.
-lo farò.-fece Cho con un inchino del capo per poi salire sulla nave e partire.
-a proposito di insegnare a stare zitto...-fece Gabrielle una volta che la nave era partita.-c'è qualche cosa che mi devi dire...o no?.-
-bé...non ti dovrai preoccupare...-fece Slade.-mi sono chiarito con Joe e...non c'è altra donna fuori di te che vorrei stare.-
-a quante donne hai detto così.-fece lei con un tono severo.
Slade sorrise e la baciò.

*****

-ti...ti è caduta questa...-fece la donna porgendogli la foto.
Slade guardò cosa gli porgeva.
Era stato piuttosto evidente per la donna che la cercava, anche se gli parve che non volesse dare questa impressione.
L'uomo gliela tolse fra le mani.
-grazie.-fece lui dopo un pò che l'aveva presa.
Cercò di metterla dove la teneva di solito, ma era tutto a brandelli e di certo aveva rischiato di perderla. Non se lo sarebbe mai perdonato.
-chi è.-chiese la donna.
-mio figlio...-rispose lui dopo un lungo silenzio.
-ah..-esclamò.-quindi c'è qualcuno che ti aspetta.-
Slade non rispose.
-sarà preoccupato...-fece lei mettendosi in ginocchio.
-sa che ritorno...glielo ho promesso.-
-non pensi...che sarebbe più giusto andare da lui.-
Slade la guardò un attimo e non rispose.
-è una cosa diversa, ma...-
-ti puoi fare gli affari tuoi una buona volta.-fece lui con tono seccato.
Gabrielle ci rimase male.
-va bene...-fece lei per poi allontanarsi.
Nel frattempo, Bathiatich aveva ultimato anche le altre cavie. Erano tutti pronti. Le cavie avevano dimostrato un maggiore controllo della mente e di farsi manipolare rispetto alla cavia principale dove era stato estratto il Mirakuru, ma questo non lo preoccupava. Piano piano avrebbe perso quell'attimo di lucidità. Per il momento lo poteva lasciare dov'era, ma più avanti doveva trovare un altra sistemazione se diventava violento. La ragazza gli serviva ancora.
In quel momento contattò Burges.
-carissimo...come sta.-fece Bathiathic.
-lei dov'è...sta bene...-fece l'uomo quando venne contattato.
-lei sta bene...almeno che non mi dia un buon motivo per non esserlo.-
-tu prova solo a sfiorarla con un dito o pensarle di farle del male, ti giuro...che ti troverò e ridurrò a brandelli tanto che nemmeno tua madre ti possa riconoscere.-fece Burges con tono minaccioso.
-non credo che lei sia nelle posizione di minacciare qualcuno.-fece Bathiathic con tono calmo.
-le voglio parlare...-fece Burges.
-dipende da cosa lei mi dirà...-
-ho alterato le prove-disse Burges.-in modo da condurre su un'altra pista...si concentrano all'estero e lontano dal suo amicone...adesso fammela sentire.-
Bathiathic fece cenno a un suo uomo di andarla a prendere. Nel giro di qualche secondo lei era lì.
-le consiglio di non raccontare l'incidente che ha avuto...se non vuole che il suo amico si faccia veramente del male.-fece Bathiatich rivolto alla donna per poi darle il ricevitore.
-papà...-
-tesoro...stai bene, sei ferita...qualche stronzo ti ha toccata.-chiese il padre preoccupato.
-sto bene...-fece lei.
-ascoltami...sarà tutto finito...te lo prometto...-
Gabrielle si sentì male. Le lacrime gli scesero dal viso e gli mancò la voce.
-Gabrielle...Gabrielle...-fece l'uomo non sentendola.
Si asciugò le lacrime e cercò di darsi un contegno.
-sono qui...non ti devi preoccupare per me.-fece lei.
-Gabrielle...ti porterò a casa...fidati di me.-fece l'uomo.
-papà...-
-tempo scaduto-fece Bathiathic prendendo il ricevitore e porgendolo a sé.-continui così e presto riavrà sua figlia.-e chiuse la comunicazione.
La donna venne subito portata in cella.
Cercò di trattenersi, ma le lacrime scesero e continuarono a scendere.
Slade pose quasi per caso lo sguardo su di lei.
Rimase in silenzio a guardarla.
Ad un tratto sentì una profonda rabbia covare dentro. Al solo pensiero che le avevano fatto del male, gli fece scattare qualcosa dentro di sé.
Si alzò subito e si diresse verso lei.
-Gabrielle...ti hanno fatto del male.-fece l'uomo con tono preoccupato.
Gabrielle lo guardò e senza dire niente lo abbracciò.
L'uomo rimase per un primo momento confuso e non sapeva che cosa fare. Si stringeva forte a lui, come se chiedesse in maniera tacita il suo aiuto.
Tremante Slade avanzò la mano verso la donna.
Aveva paura di farle del male.
Quando sentì il tocco della sua mano, la donna fece uno scatto. Slade la ritrasse subito.
-scusa...e che...mi sento molto triste.-
Alcune lacrime scesero ancora.
Seppur con esitazione, l'uomo le asciugò le lacrime.
-le tue mani...sono calde...-fece lei quando sentì il contatto sulla sua pelle.
-ti hanno fatto del male.-chiese l'uomo.
Gabrielle scosse la testa.-mio padre...fa...fa il loro gioco a causa mia.-
-mi dispiace...-fece l'uomo.
-uccidimi.-
-cosa?-fece l'uomo come se avesse capito male.
-ti prego...lui lo fa a causa mia...se io morissi...-
-non lo pensare nemmeno-fece Slade.-si vorrà vendicare...e la troverà.-
Gabrielle rimase a fissarlo.
-è così che si inizia a cadere nell'oscurità...-fece Slade.-"non ho paura del domani, ma temo me stesso"....e una volta dentro non va mai via.-
-dice anche "l'oscurità è l'ombra della notte, il fuoco è l'ombra della crepa che la sua immagine ha innescato. Il cielo e la terra non sono mai stati così vicini sul mio viso, così opposti e così tanto vicini...ecco chi sono".-
Slade rimase a fissarla e le accarezzò il viso.
Era un'azione che non si aspettava da lui. Non era che gli dispiacesse, anzi...era quell'anzi che la faceva sentire strana e per un certo senso bene.
-scusami...-fece lui ritraendo la mano.-non volevo.-e tornò nel suo angolino.
 

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Capitolo 13
*** Angelo o Demonio? ***


ANGELO O DEMONIO?

Quando riprese conoscenza si trovò all'entrata del Verdant. Non si ricordava che cosa facesse lì. Aveva i ricordi confusi e aveva un gran mal di testa. Notò la porta aperta e del sangue. Con timore entrò. Già da quando era entrata pareva che fosse passato un terremoto. Non era un buon segno.
Avanzò.
La sua attenzione di pose su una striscia di sangue dove vi erano diversi cadaveri sparsi di qua e di la.
Non sapeva che cosa la spinse a non svenire o peggio a vomitare.
La striscia di sangue proseguiva.
Non gli piaceva.
Avanzò.
Continuava a vedere cadaveri sparsi di qua e la, mentre la striscia di sangue continuava a proseguire.
Non gli piaceva, non gli piaceva proprio.
Quella striscia proseguiva giù dove era il nascondiglio.
Una volta scese quasi gli venne su tutto vedendo i cadaveri di Olliver, Sara, Diggle, Felicity, Roy e Jack-Jack.
Gli ritornò su tutto e incominciarono a scendere le lacrime quando vide il corpo di Slade privo di vita. Non capiva o non voleva capire.
« sei stata tu... »fece una voce.
-cosa?-
« sei stata tu... »ripeté quella voce.« guardati... »
Solo in quel momento si accorse che era completamente sporca di sangue.


Gabrielle si alzò violentemente dal letto spaventata.
Ad un tratto si sentì prendere.
La donna cacciò un urlo.
-sono io...-fece Slade rassicurandola.
Gabrielle fece delle ampie respirazioni per poi abbracciarlo.
-calmati...era solo un brutto sogno...-fece l'uomo.
Rimase piuttosto tesa per qualche minuto per poi stendersi vicino all'uomo.
-ancora quel brutto sogno.-chiese ad un tratto l'uomo.
-si...-rispose dopo un momento di esitazione.
-me lo vuoi raccontare.-
Gabrielle si strinse più forte a lui e non rispose.
Era da qualche giorno che faceva quell'orrendo incubo. Ne fu talmente colpita che incominciò a telefonare a quella donna chiedendole consiglio e pregandola di venire a Starling City.
Dovette aspettare un paio di ore prima che Slade si addormentasse, per poi scivolare via dal letto. Prese il cellulare e lo guardò. Lei la aveva cercata e lasciato un messaggio in segreteria. Gli disse che sarebbe arrivata a Starling City l'indomani mattina e se la voleva vedere gli dette dove poteva trovarla.
 L'indomani mattina, non la vide a letto, ma la trovò in bagno che si stava preparando.
-ciao...-fece lei con un sorriso per poi baciarlo.
-vedo che l'incubo è passato.-fece lui vedendola di buon umore.
-non c'è incubo che tenga oggi...-fece Gabrielle.-ti ricordi che oggi c'è il convegno e che mi avevi promesso che me lo avresti presentato.-
-sinceramente pensavo che lo dovevo dirtelo io per farti ritornare il buon umore.-fece Slade.
Gabrielle sorrise e lo baciò per poi abbracciarlo.
Non era la presenza dello scrittore che la rassicurava.
All'università c'era un certo fermento.
Non era tutti giorni incontrare un personaggio famoso come Etham Loose. Era un uomo piuttosto distinto, sulla settantina, i capelli tirati all'indietro ormai bianchi e vestiva panni da civile da molto tempo e mai pentito. Nonostante che zoppicasse, "un incidente giovanile che la mia ingenuità da soldato mi ha fatto pensare di essere il padrone del mondo" come lui diceva sempre a chi gli chiedeva il motivo, non era mai stato un limite per lui e di certo non lo rallentava a viaggiare per il mondo a parlare dei suoi libri e tenere conferenze.
Quella volta era a parlare non solo dei suoi racconti, ma anche delle opere artistiche che si erano ispirati ai suoi racconti. Aveva conosciuto tutti i pittori e alcuni di loro aveva ancora dei rapporti cordiali altri un semplice "arrivederci e mai più"...senza scendere in linguaggi scurrili.
L'uomo arrivò poco dopo che tutti erano entrati e avevano riempito l'aula.
Ci fu una introduzione da parte del docente di arte alternato a quello di letteratura per poi passare la parola allo scrittore.
Dopo una sua breve introduzione incominciò a parlare di alcuni suoi racconti più celebri per poi passare a delle diapositive.
-...più difficile fra tutte è stato "Two". Non solo di scriverla, ma anche nel rappresentarla. Vedete...per tutti è facile prendere un colore e dipingere una parte nera e una parte bianca...e anche scriverla...ne ho conosciute di persone che parlano e parlano e alla fine le loro parole cadono nel vuoto perché non ci credono. E' un lavoro interno..."Two"...è stato un vero e proprio lavoro interno. Non il fatto che quando lo riuscì a stendere ero sommerso dalla carta, quanto io...ho avuto quel tempo, quel...naufragio...si diciamo così, per poi scriverlo come tutti conoscono...stessa cosa per la sua rappresentazione artistica.-
Passò una serie di slide tutte più o meno simili fra loro.
-come dissi a loro "se volevo che lei dipingesse in questo modo, non avrei fatto lo scrittore"...chi mi ha capito di loro signori non approfondisco che cosa mi hanno risposto-continuò Loose.-si capisce subito sia che studiate arte o letteratura, che non hanno capito assolutamente niente-mostrò invece un'altra diapositiva dove la tela era stata dipinta per metà di un blu scuro con delle striature scure e viola e dall'altra di un colore misto fra rosso e giallo in cui si intravedeva una figura femminile grigia.-quest'opera è stata utilizzata come conferma di infermità mentale a carico dell'artista, che morì in manicomio, per poi scoprire che era stata tutta una messa in scena da parte dei parenti per avere i suoi soldi e pagare i loro debiti...a parte il processo, direi al giudice, la giuria, bè l'esperto era corrotto...di cambiare mestiere. Ho conosciuto quest'uomo e di certo non hanno tenuto conto della mia deposizione visto come è finito...ma lasciamo stare...è stato il secondo pittore che ha capito a fondo che cosa intendevo con "Two".  Il primo...ha fatto un altro opera, ispirata ad un altro mio racconto..."the Sorcerer".-mostrò un'altra diapositiva. In essa era ritratta una figura nera in uno sfondo di fiamme che ricordava la testa di un demonio.
Gabrielle lo riconobbe subito. Era quello che aveva fatto Wool.
-lo trovavo sempre inquietante-disse ad un tratto Gabrielle a bassa voce.-lo teneva nel suo studio...la prima volta che ci sono entrata ho preso un colpo...e non è stato una buona idea leggere quel racconto con quel quadro davanti.-
-di certo gli avrà raccontato questa storia...oltre a dirgli chi è.-
Loose raccontò che anni dopo la guerra, si era ritrovato come prigioniero assieme a un suo amico da "The Sorcerer". Fu in uno di questi "colloqui" che ad un tratto "The Sorcerer" chiese ad entrambi che cosa pensassero di lui. Il suo amico, che covava vendetta, gli disse che avrebbe trovato il suo sangue; lui invece rispose come si risponderebbe un ingenuo alla sua presenza rimettendoci la gamba e aggiunse che fu molto fortunato. Una volta che lui e il suo amico erano fuggiti e avevano preso strade diverse, cercò di dimenticare. Solo dopo aver trovato il suo equilibrio con "Two" ripensò all'accaduto e su che cosa gli aveva chiesto e alla sua risposta, meditò quel racconto e dopo averlo steso, andò a consegnare il racconto personalmente ricordandogli la domanda che gli fece. Aggiunse che questa storia lo raccontò anche al pittore, Wool.
-perché chi è "The Sorcerer".-chiese Gabrielle.
Slade esitò un primo momento, ma poi si avvicinò all'orecchio della donna e disse quel nome.
-Ra's al Ghul.-
La donna sgranò gli occhi e dopo un primo momento di esitazione alzò la mano.
-si...-fece Loose interrompendo per farla parlare.
-le volevo chiederle una cosa...-fece Gabrielle.-perché ha scritto quelle cose sapendo che poteva anche andarle male.-
Non avrebbe mai fatto una domanda del genere se non sapesse chi era e se aveva letto il racconto.
Loose in un primo momento la guardò con un espressione interrogativa. Poi stava per rispondere, ma si accorse dell'uomo che gli era accanto a lei e capì come poteva sapere.
Sorrise.
-"the flower of hope in a earth of pain"-rispose l'uomo citando un altro suo racconto.-cosa che gli ho portato se anche lui gli veniva in mente questa domanda...molto probabilmente gli è venuta e ha gradito la risposta visto che non ha richiesto la mia presenza.-
-oh...-fece la donna sorpresa per la risposta.-direi...una risposta molto esauriente.-
Loose sorrise ancora e continuò la sua esposizione.
Dopo aver citato anche "Ossession", "War", "Evil", "The flower of hope in a earth of pain", concluse con "The promise".
-"The promise" è stato il mio racconto più criticato, più censurato e più dipinto-iniziò Loose.-la maggior parte è il luogo dove padre e figlio si dovevano incontrare...sono sicuro che i vostri docenti vi avranno spiegato...tutti sublimi non c'è che dire, solo uno si è distaccato-mostrò una diapositiva di una mano grande, come una fantasma, che teneva una mano più piccola fatta di carne e ossa su uno sfondo blu stellato.-Wool, aveva una sua situazione famigliare, ma credo... che ha colto in pieno la promessa rendendola evocativa-fece una pausa.-non aggiungo altro perché sarebbe inutile se non un oltraggio-e prese un foglio.-durante la spiegazione ho risposto senza volerlo a delle domande che una simpatica singnorina mi ha posto gentilmente, quindi... spero che voi studenti non mi volete male se vi chiedo: ci sono domande?-
Alzò la mano un ragazzo.
-una domanda sui suoi racconti...-fece il ragazzo.-oltre ad "Ossession" ci sono stati altri racconti che parlavano delle ossessioni prima di "Two"...insomma è stato come uno sparti acque...la mia domanda consiste è stato "Two" a portarle questo cambiamento riguardante le ossessioni.-
-si e no...-rispose.-si perché con "Two" ho chiuso con il mio passato accettandolo per quello che è, no perché quando si arriva ad una certa età raggiungi una maturità diversa da quando hai iniziato a quando sei diventato un vecchio rompiscatole.-
Ci fu un leggero ridacchiare sia da parte dello scrittore che per alcuni studenti.
Una ragazza alzò la mano.
-nella riproduzione di alcune opere artistiche tratte dai suoi racconti-chiese la ragazza.-si sono avvicinate a ciò che intendeva perché avevano capito o avevano una situazione particolare o entrambe le cose.-
-direi tutte e tre-rispose l'autore.-non è solo una questione di intelligenza o di grandi vedute...il vero problema è capire...non sempre tutti ci riescono...nemmeno avendo questi tre momenti come bagaglio personale.-
Alzò la mano un ragazzo.
-la differenza, secondo lei, fra "Evil" e "Two".-chiese.
La prima cosa che Loose fece fu di mostrare una diaposiva dove c'era sia la rappresentazione di "Evil" e "Two".
-la cosa potrà sembrare semplicistica, ma non lo è..."Two" bene e male esistono nella stessa persona e basta che sia l'individuo a trovare un suo equilibrio attraverso un cammino che non è facile; "Evil" è un pò come la personificazione del male. Dove pensi che non ci sia nulla di buono, ma quanto meno  te lo aspetti scopri che c'è una fessura di umanità coperta dal male per non soffrire. Con le relative eccezioni.-
-non pensa...che sia impossibile-fece lo stesso ragazzo.-se uno è cattivo lo è, non credo che ci sia qualcosa di buono o da salvare.-
-in molti lo hanno pensato e in pochi me lo hanno detto in faccia-disse Loose.-questo però non significa che non accetti la tua idea...ognuno è libero di pensare....ma tutto può cambiare con il tempo o rimanere immutato.-
Alzò la mano una ragazza.
-quindi scrivendo "Light" lo ha contrapposto ad "Evil".-chiese.
-più "The godness"...-rispose.-"Light" è una visione più semplicistica rispetto a "The godness". In entrambi c'è sempre il personaggio di "Evil", diciamo che questi due racconti sono una sorta di prima e dopo...che ho appositamente lasciato...anche noi artisti abbiamo le nostre evoluzioni.-lo disse a modo di battuta.
Ci furono altre domande, e a fine della lezione, alcune persone andarono a parlare con l'autore.
Aspettarono quando fu solo e i due si avvicinarono. Alla vista dell'uomo, Loose sorrise e gli porse la mano che l'altro strinse.
-Slade...-fece lo scrittore quando lo vide.-sempre una stretta forte.-
-di certo anche la tua non è da meno-fece l'altro.-ti presento Gabrielle Burges...la mia fidanzata.-
-tu sei Gabrielle...-fece l'uomo.-"l'intraprentendete ragazza tedesca"....Wool mi ha parlato di te.-
-oh...bè...spero che con questa definizione non comprenda anche i miei difetti.-fece la donna.
-ti posso darti del tu vero?-fece l'uomo avendo l'approvazione della giovane.-vedi...non era il genere di uomo che si impressionava molto. Per quanto la sua vita fu breve, tu gliela hai resa importante.-
Gabrielle sorrise, anche se c'era una certa malinconia per ciò che poteva fare per lui.
-bé...credo che mi caccieranno fuori...stasera siete liberi?-
-si certo...-fece Slade dopo una breve occhiata alla donna.
-allora siete miei ospiti...non accetto scuse a parte che non finisca il mondo.-
-speriamo proprio di no.-fece Slade.
-è d'accordo a stasera...-e dette le indicazioni sul luogo e sull'orario.
Non pensava che avrebbe ottenuto un invito a cena. Gabrielle era felicissima.
-che cosa mi potrei mettermi...-fece la donna rovistando nell'armadio.
-anche qualcosa di semplice va bene...non guarda queste cose.-fece Slade.
La donna lo aveva obbligato a dargli qualche consiglio su come vestirsi. Mentre lei rovistava, lui stava seduto sul letto.
-dimmi che non è da lavare...-fece lei non trovando un vestito.-no...è adesso.-
-te lo detto...e poi un vestito qualunque va bene.-fece l'uomo.
-di certo non mi posso mettermi i soliti vestiti...hai presente i ristoranti di lusso...o no?-fece lei cercando un altro vestito.
-a questo punto mettiti un diadema.-fece lui.
-così non sei di nessun aiuto.-fece lei.
-lo sai che sei bella con qualunque cosa che indossi...-fece l'uomo avvicinandosi e stando dietro di lei.
-per te sono sempre bella...-fece la donna.
-tu sei il mio angelo.-
Sentì il corpo dell'uomo molto vicino.
-così non sei per niente di aiuto...-fece lei molto suadente quando sentì le sue labbra sulla pelle per poi arriavare al suo viso e baciarla.
-Gabrielle...-Burges aprì la porta violentemente.
Slade si staccò immediatamente, mentre la ragazza si ricompose.
-papà...-fece lei.-Slade mi stava dando qualche consiglio su come vestirmi stasera...sai il suo amico scrittore ci ha invitato a cena.-
-immagino...l'aiuto che ti può dare.-fece Burges visto che cosa aveva interrotto.-è andato tutto bene, allora.-
-si certo...-fece la figlia guardando l'uomo.-ehm...c'è qualcosa che mi volevi dirmi.-
-ti volevo dirti una cosa...in privato.-
-adesso devo proprio andare-fece Slade.-ci vediamo stasera.-le dette una carezza in viso e se ne andò con la coda fra le gambe.
-vuoi che ti accompagno...-
-conosco la strada.-fece Slade.-commissario.-
-Wilson.-
Quando sentì la porta chiudersi, Burges assunse un espressione piuttosto preoccupante.
-se mi guardi così mi preoccupi.-fece Gabrielle.
-perché hai cercato quella vecchia pazza.-disse Burges.
-di che cosa stai parlando.-fece la donna cercando di fare la vaga.
-Gabrielle...tua madre ha sentito una conversazione con quella donna...te lo detto più volte di stare lontano da lei...è una vecchia pazza ti può farti del male.-fece il padre preoccupato.
-adesso mi spiate.-fece lei.
-è stato un caso-fece Burges.-quella vecchia è strana...-
-ha i miei stessi poteri...-
-tesoro...le tue sensazioni non hanno nulla a che vedere con i suoi poteri, anche se dubito che ne abbia. E poi non ne hai più giusto?-
-te lo ha detto la mamma-fece lei.-e cos'altro, eh?-
-siamo preoccupati e il fatto che hai chiamato quella donna...l'ha molto turbata-fece Burges.-lo sai come io e lei la pensiamo...anche Huber è dello stesso parere.-
-tu non puoi capire...-fece Gabrielle.
-Gabrielle...quella donna è pericolosa. Non per via dei suoi "poteri", ma per quello che dice. Ti fa il lavaggio del cervello e ti fa credere che non sei normale.-
-perché adesso lo sono...io...-si bloccò.-non capiresti.-
-non capirei che cosa...-fece Burges.-lo sai che di me ti puoi fidare e confidarti.-
-papà....è che...non so nemmeno spiegarlo. E' per questo che l'ho chiamata.-disse Gabrielle.
-Gabrielle...quella donna non è mai stata bene di testa-fece Burges.-ne vuoi parlare con me.-
-no...-fece lei.
-d'accordo...-fece l'uomo sospirando pesantemente.-però mi prometti che non chiami più quella vecchia pazza.-
-te lo prometto.-
Burges ebbe un momento di tranquillità.-va bene...ti lascio a scegliere il vestito.-e uscì.
Gabrielle si sedette pesantemente sul letto.
Sapeva che non avessero capito, non la avrebbero capita...come al solito.
Quella sera, nonostante la discussione con il padre, era speciale e nemmeno loro la avrebbero rovinata.
-tutto bene.-chiese Slade.
-perché.-
-sei stata zitta per tutto il viaggio.-fece notare Slade.
Da quando era andata a prenderla a quando erano arrivati al ristorante, la donna era stata buona e non aveva fiatato.
-l'emozione.-disse lei.
-se fosse questa non smetteresti di parlare.-fece lui.-hai discusso con tuo padre.-
-no-fece lei secca.-scusa...e che...certe volte non capisce.-
-ti va di parlare?-chiese l'uomo.
La donna scosse in maniera negativa.-e poi...ho già risolto.-
In quel momento Loose si fece vedere dai suoi ospiti.
Gabrielle ritornò quella di sempre, anche se intravide che c'era qualcosa che non andava.
Loose si dimostrò da subito molto cordiale e mise a suo agio i suoi ospiti e non mancò di raccontare piccoli spaccati dell'infanzia di Slade: come quando la madre aveva scoperto che era andato a un concerto degli Okru senza il suo permesso e aveva scatenato un inferno quando l'aveva scoperto, o quando mentiva quando faceva a pugni con i bulletti, o i guai che si metteva a scuola, per poi passare a quelli adulti.
Non mancò di parlare dei suoi racconti, dei squarci della sua vita.
Fu così che scoprì che era un vecchio amico d'infanzia e d'armi di Reese, ma sapendo che quell'argomento era piuttosto delicato verso Slade, cambiò abilmente discorso.
Ne complesso fu una piacevole serata che le fece dimenticare per un momento i suoi problemi.
-e così...siamo stati un pò biricchini eh? signor Wilson.-fece Gabrielle un pò brilla quando l'uomo la riaccompagnò a casa.
-solo un pochino.-fece l'uomo.
Si baciarono.
-perché non vieni da me.-fece Slade.
-lo sai che domani ho lezione...-fece lei.-e non faccio medicina.-
-avrei detto il contrario.-
-che scemo...-fece lei divertita per poi baciarlo di nuovo.
In quel momento sentirono qualcuno tossire.
-papà...-fece Gabrielle trovandosi Burges sulla soglia della porta.
-oh...continuate...io stavo andando.-fece Burges.
-una chiamata.-fece la figlia.
-no...ma non dubito che non passerò una serata senza Voorhees, l'arciere dei boschi e Blondie.-fece Burges.-buona notte...-
-buona notte.-fece la figlia.
Burges andò via.
-meglio che vada.-fece Slade.
-niente scorrazze notturne eh?-fece lei.
Slade sorrise.
Si baciarono e poi lei entrò in casa.
Quando Slade se ne andò, Gabrielle riapirì la porta e senza farsi sentire la richiuse.
Una volta uscita si diresse a piedi verso una palazzina.
A quell'ora, nemmeno la padrona di casa c'era, ma gli aveva dato il piano e il numero.
Raggiunse la porta e bussò.
-avanti.-
Gabrielle aprì.
Era una piccola stanza.
Appena entrata c'era la zona da notte con un letto, un comodino, un armadio, un tavolino con delle sedie e una porta che dava al bagno.
Su una di quelle sedie c'era seduta una donna anziana.
Doveva avere sugli ottant'anni, i capelli bianchi e lisci e indossava dei vestiti neri.
Gabrielle chiuse la porta e restò in piedi.
-accomodati.-fece la donna anziana.
Gabrielle si sedette di fronte alla donna.
-mi hai cercato piuttosto insistentemente-fece la donna anziana.-ma sai già la risposta.-
Gabrielle deglutì.
-è inevitabile.-aggiunse la donna anziana.
-io...io...io non sono come lei-disse Gabrielle.-posso cambiare, non è detto che succeda anche a me.-
-lo pensavo anch'io...ciò che sogni un giorno si avvererà...è inevitabile, ma il loro sacrificio permetterà a te di sorgere.-
-io non voglio...fargli del male...-disse Gabrielle.-loro non c'entrano niente....-
-la morte della persona che ami...ecco che cosa serve...gli altri è stata una loro scelta di rimanere, di essere ciò che sono e come essere per gli altri.-fece la donna anziana.
-allora non la voglio.-fece Gabrielle con gli occhi lucidi.
-morirai...si...avrai una vita in cui non conoscerai la vecchiaia...-fece la donna anziana.-ti farà diventare pazza...fino a quando...non sarai costretta a scegliere di ucciderti...-
Gli prese un braccio e il modo in cui la guardò fece spaventare Gabrielle tanto che con uno strattone si liberò da quella presa.
Quell'atto si alzò facendo cadere la sedia e si allontanò spaventata.
-è inevitabile...noi due siamo molto simili...è il tuo destino...succedermi-fece la donna anziana.-segui il tuo istinto...liberala...liberara la forza che hai in te falla fluire...-
Guardò la giovane con due occhi spiritati, tanto da fargli paura.
Spaventata Gabrielle uscì dalla stanza.
-non puoi sfuggire al tuo destino.-fece la donna anziana gridandole dietro.
Gabrielle scappò via spaventata.
In quello stato urtò contro una persona. Non si fermò a chiedere scusa e tirò dritto.
Era scossa, spaventata, turbata.
Non volendo farsi vedere in quello stato dai suoi genitori e aspettò qualche minuto giù all'entrata dell'edificio prima di rincasare.
Era passata solo una mezz'ora che alla centrale della polizia era stata avvertita a causa di un omicidio.
Di solito Burges non si interessava di queste cose, ma quando seppe chi fosse la vittima, non ci pensò due volte di andare.
Gli agenti erano già sul luogo.
-la conoscevi.-chiese Lance quando vide Burges che sollevando il telo bianco disse qualcosa in tedesco.
-purtroppo si...-rispose.-si chiamava Agnes Brusseille, ma era conosciuta con il nome d'arte di "Madame LaCroix"...era una vecchia pazza che credeva di avere chissà quale potere.-
-bè...di certo non gli avrà detto che stava per morire.-fece Lance.
-era una vecchia ciarlatana pazza-fece Burges.-a Rosemberg ha spennato chissà quanti ricconi e ridotto all'orlo della pazzia molti clienti. Ha rovinato matrimoni, società, fidanzamenti...fino a quando non è stata condannata per quella storia.-
-quale storia?-chiese Lance.
-Anita Beccelli...aveva ventisette anni quando si è tolta la vita perché ha creduto le cose che gli ha detto quella pazza...-fece una pausa.-è stata condannata, ma una volta fuori ha fatto perdere le sue tracce...e penso che di nascosto continuasse con il suo "lavoro"...se lo possiamo definirlo così.-
-pensi che sia stato qualcuno mosso di vendetta contro i suoi confronti.-
-non mi stupirei...-fece Burges.-controlliamo i suoi spostamento, le chiamate e scopriamo perché quella strega era qui.-
L'indomani mattina, all'uscita dell'università, Gabrielle fu piuttosto sorpresa di vedere entrambi i suoi padri.
-è successo qualcosa.-fece lei preoccupata.
I due uomini non dissero nulla.
-così mi preoccupate-fece Gabrielle.-è successo qualcosa alla mamma.-
-in verità...si tratta di te-fece Huber.-Agnes Brusseille è morta.-
Fu un duro colpo per Burges scoprire che la figlia era lì il giorno dell'omicidio per non parlare che non aveva mantenuta la promessa di stare lontano da quella donna.
La padrona di casa si era destata sentendo dei rumori e la donna urlare. Fu così che vide Gabrielle andando via piuttosto spaventata.
-che ti a detto quella vecchia pazza.-chiese Burges quando la portò alla stazione di polizia.
Non rispose.
-almeno...ci puoi dire come facevi a sapere che era lì.-chiese Huber con un tono più calmo e rassicurante.
-gli...gli ho chiesto io di venire qui...-fece Gabrielle.-le volevo parlare.-
-ti avevo detto di non credere a quelle stronzate che ti diceva.-fece Burges con un tono piuttosto severo.
Gabrielle tenne ancora più basso lo sguardo.
-che cosa ti ha detto.-chiese Huber con tono calmo.
-facevo un sogno ricorrente e...lei, quella sera, mi ha confermato che era inevitabile.-rispose Gabrielle.
Burges non sapeva se era più seccato che credesse a quella strega o che rispondeva solo a Huber.
-poi.-
-ero sconvolta...-continuò.-sono uscita velocemente, lei gridò che era inevitabile...poi...poi mi scontrai con qualcuno.-
-qualcuno chi?-chiese Huber.
-non lo so...ero troppo sconvolta...non ci feci caso...-fece la ragazza.-poi sono ritornata a casa. Ho aspettato un pò prima di salire...-
-allora questo qualcuno...chiunque fosse è l'assassino-fece Huber.-la data della morte coinciderebbe con quando la padrona di casa ha visto Gabrielle uscire.-
Burges si alzò di scatto e se ne andò.
Gabrielle lo guardò allontanarsi.
-gli serve un pò di tempo...-fece Huber.-ti accompagno a casa.-
Burges era sul tetto.
Era pieno di rabbia.
-pensavo che fossi sollevato-fece Lance quando fu vicino a lui.-insomma...non dovrai sospettare di lei.-
-non è questo...-
Lance lo guardò.
-di Gabrielle sa più Huber che io...sa come prenderla, le è stato vicino nei suoi momenti importanti....io? quando sono tornato ho fatto il diavolo a quattro con lui e Iza, gettando la mia rabbia su di loro, non cosiderandola o quando la consideravo è stata rapita....e quando è tornata non ho mosso un dito per trattenerla ed è partita per l'Australia, per poi ritrovarmela il giorno dopo di quando quella merda è saltata fuori a Rosemberg....di certo non sono stato presente nella sua vita nemmeno dopo-fece una pausa.-la verità è che ero così stupido da pensare che lei mi odiasse...invece lei si è fatta donna e ha la sua vita.-
-il mestiere di un genitore è sempre difficile...certe volte non immagini chi incontrano o chi diventano...ma alla fine sanno come renderti fiero.-disse Lance.
-evidentemente la tua situazione non è peggio della mia.-fece Burges.
-sono sicuro che anche lei ti vuole bene...e sa che può contare su di te.-fece Lance.
-se avverrà...ti devo un grande favore.-fece Burges.
Era ormai passata una settimana dall'omicidio che da lì in poi c'erano stati altri omicidi che coinvolgevano donne che facevano come professione chiromante o che decantavano di avere poteri paranormali.
-una volta mi è capitato una cosa del genere-fece ad un tratto Loose servendo da bere a Slade che era andato a trovarlo nella sua camera d'albergo.-stavo scrivendo "Six Toys", quando seppi che c'era un serial killer che prendeva di mira delle chiromanti...hai presente quella vecchia villa fuori città? Ecco lì ci abitava una chiromante...umf...secondo me li ha spennati molti e di certo anche lei aveva qualche omicidio sulla coscienza...comunque...alla fine si è scoperto che il colpevole era stato rovinato da quella donna e per non farsi scoprire ne uccideva più di uno per depistare le indagini.-
-pensi alla stessa cosa.-chiese Slade.
-non sono io che giro di notte con un costume-fece Loose porgendogli il bicchiere.-anche perché non credo che sei venuto per quesrto.-
-si tratta di Gabrielle...-fece Slade.-vedi...lei conosceva quella donna, anche perché ci eravamo andati per una seduta spiritica...roba da dimenticare-e bevve un sorso.-da quando è iniziata questa storia lei vive con il terrore che sia la prossima.-
-te lo ha detto lei.-
-più quando parla nel sonno perché ha gli incubi-fece l'uomo.-io penso...che gli abbia fatto credere di avere chissà quale potere. Ho parlato con suo padre è ho avuto la conferma.-
-e lei.-
-bella domanda-fece Slade.-di solito è lei che mi fa dire quello che mi passa per la testa e non il contrario.-
-gli dovresti parlare...e non fare come al tuo solito che dici di si, e poi risolvi solo all'ultimo momento-fece Loose.-non prenderla frontalmente e nemmeno farla lunga...una cosa moderata e soprattutto non considerarla come se non capisse come funziona il mondo.-
-lei è molto testarda...-fece Slade.
-tu molto di più-fece Loose.-umf...certe volte sembra che ritorni indietro quando parlavo con Slade...Slade Reese, intendo, anche quello ha una testa dura...-ci fu un momento di silenzio.-tu lo hai sentito...-
-no...quando Deur se ne è andato anche lui è sparito-fece Slade amaramente bevendo un grosso sorso di liquore.-alla fine poi salta fuori.-
-e...che cosa pesi di fare.-
-non lo so...ma qualcosa farò.-rispose.
-c'è l'hai ancora con lui...che ti abbia abbandonato.-
-di certo non ero più un suo problema-fece Slade amaramente.
-non è cattivo...certo Slade è Slade...-fece una pausa.-ti vuole bene, a suo modo, amava tua madre...e non ha smesso di amarla nemmeno quando ha saputo di te.-
Slade distolse lo sguardo.
-io...io non so chi sia tuo padre, lei non me lo ha mai detto....ma sapeva di Frannie e che suo figlio Wade aveva un legame con te....-
-non...non mi va di parlare se veramente mio padre era la persona che lei diceva di essere o che era una bugia per non dirmi che Reese è mio padre...questo non è importante...come non lo è il legame di sangue con Wade.-disse quel nome con disprezzo per poi bere.
-errore mio...-fece Loose.-noi vecchi parliamo del passato e ci perdiamo...comunque...tu parlagli...credimi...i segreti uccidono.-
In quel momento ricevette una chiamata da parte di Olliver.
-che c'è.-fece Slade.
-si tratta di Gabrielle-disse l'altro.-è stata aggredita.-
-come?-
-tranquillo...lei sta bene. Adesso è a casa...penso che gli dovresti parlargli.-e gli raccontò che cosa era successo.
In giro di qualche minuto era a casa della donna.
La ragazza stava andando al nascondiglio, quando era stata aggredita. L'intervento di Arrow e Canary le avevano salvato la vita. Aveva solo qualche graffio e dopo una discussione, Gabrielle se ne andò di brutto a casa.
-senti...ci hanno già pensato i tuoi amici a farmi la predica...-disse Gabrielle trovando l'uomo davanti alla porta di casa.
-sei ferita.-chiese Slade.
-solo un graffio.-rispose lei facendolo entrare.
I suoi erano al lavoro, così aveva avuto tempo di curarsi.
-Gabrielle...si può sapere che diavolo ti succede-fece Slade.-non fai altro che evitarmi...fammi finire...-fece lui vedendo che la donna stava per parlare.-mangi a malapena, di notte se dormi hai gli incubi...e tutto è iniziato quando hai incontrato quella donna.-
Gabrielle non disse nulla. Abbassò lo sguardo.
-mi puoi dire...che cosa ti è successo.-chiese l'uomo cercando di mantenere un tono calmo.
-ti...ti ricordo dell'incubo ricorrente...-fece ad un tratto Gabrielle.
-questo cosa c'entra.-fece l'uomo non capendo il nesso.
-c'entra...io...l'ha continuavo a cercare perché...una volta mi disse che avrei fatto un sogno...ed era inevitabile-esitò.-in...in questo sogno...io...faccio una strage...non so come...sono al Verdant svenuta e quando entro ci sono dei corpi privi di vita...c'e una scia di sangue la seguo...mi...mi ritrovo giù...sono tutti morti...anche tu sei morto...poi una voce mi dice che sono stata io e che mi devo guardare...e mi trovo tutta sporca di sangue...-
Scoppiò a piangere.
Slade la trasse a sé l'abbracciò.
-diceva...che gli dovevo succedergli...e...dovevo uccidere la persona che amavo e che gli altri...non c'entravano...-disse in un bagno di lacrime.
-è solo un brutto sogno...-fece Slade.-ti sono successe molte cose...lo so che non faresti una cosa del genere...-
-non capisci...-fece lei staccandosi.-secondo te perché quando Ying e Yang mi hanno attaccato con le loro illusioni non è successo nulla...e alla fine sono svenute quando hanno ripetuto quell'azione? perché sono stata io...lei lo diceva sempre.-
-Gabrielle guardami.-fece l'uomo prendo il viso della donna fra le sue mani. Era sconvolta.-io so come sei...quella non sa niente di te.-
Gabrielle si staccò immediatamente dall'uomo.
-tu sei come i miei genitori...non mi credi...-
-Gabrielle io...-
-NON MI CREDI.-gridò.
-io ti credo-fece l'uomo sillabando ogni singola parola.-non credo che tu sia capace di uccidere qualcuno...per non parlare delle persone che ami.-
-allora...allora perché perché...-
-non lo so...ma non devi credere ciò che ti ha detto-fece l'uomo.-speciale lo sempre saputo che tu lo fossi...ma non un mostro....di certo non tu.-
Gabrielle lo guardo.
-ti sbagli...nemmeno tu lo sei.-fece lei.
Lo abbracciò.
-non ci pensare...ti prometto che ci pensero io a tutto-fece Slade.-non ci devi nemmeno pensarci.-
Dopo averla rassicurata e promesso che avrebbe risolto lui la cosa, uscì, ma prima chiamò Burges e gli disse che Gabrielle non stava tanto bene e che aveva bisogno di lui. Dopo di che raggiunse Olliver.
-abbiamo trovato qualcosa, vieni con noi.-chiese Olliver quando lo vide.
-con molto piacere.-rispose.
Burges era andato a trovare la figlia. Era ancora visibilmente scossa. Non disse nulla, lo fece solo entrare.
-come stai.-chiese Burges.
-insomma...prima stavo meglio.-rispose Gabrielle.
Ripiombò il silenzio.
Aveva tante cose da dirle, di darle attenzione, ma gli parvero tutto inutile.
-non ti volevo aggredire l'altra volta...scusami.-disse Burges.
Non sapeva come gli era venuto fuori, ma si sentiva che aveva sbagliato...come al solito.
-facevi il tuo lavoro.-disse Gabrielle.
-Gabrielle...quel poco che sai di me...lo sai che sono apprensivo verso i tuoi confronti.-
-lo so...-fece Gabrielle.-anch'io mi preoccupo molto per le persone che voglio bene.-
-ascoltami...non è che non creda in ciò che tu senti o altro...solo che non devi credere a quello che ti ha detto...tutto qui.-
-papà io...-
-Gabrielle tu sei una persona buona-la interruppe il padre.-e lo sei sempre stata nonostante quello che ti è successo.-
La figlia sorrise.
-Wilson è fortunato ad averti incontrata.-fece l'uomo.
-lo è stato per entrambi.-fece Gabrielle con un sorriso.
Aggredendo Gabrielle, l'aggressore era stato ripreso da delle telecamere e tramite delle tracce che aveva lasciato lo trovarono in un vecchio magazzino dismesso.
Quando entrarono, lo sentirono parlottare. Diceva frasi insensate, segno che qualcosa nella sua testa non andava.
-le ucciderò...le ucciderò tutte...purificherò questo mondo che hanno corrotto con i loro poteri...-ripeté l'uomo.
Su una parete aveva diverse foto di chiromanti, chi decantava poteri paranormali e fra questi c'era anche Gabrielle, Ying e Yang, ed altre donne.
-le ucciderò tutte.-
Quando si accorse che non era solo, incominciò a sparare contro i tre che lo stavano attaccando.
In un primo momento riuscì a fargli perdere le sue tracce, ma venne subito ripreso.
Deathstroke lo disarmò e si avvicinò minaccioso.
-faccio quello che fate voi...purificate la città dal male.-fece l'uomo.
-sei fortunato...adesso uccido solo se è necessario.-e gli tirò un pugno facendogli perdere conoscenza.
Il fatto che fosse un pazzo che attaccava senza senso la gente per chissà quale superstizioni, quietò per un momento Gabrielle e che forse quello che diceva la vecchia donna non corrispondeva al vero.
-Loose ti saluta...-fece Slade il giorno seguente dell'arresto trovandola nella parte superiore del rifugio.-si è trattenuto anche più del dovuto visto che ha una lunga serie di convegni.-
Gabrielle lo guardò.-sarà per un'altra volta.-
-non verrà solo per convegni...-fece l'uomo.-tu come stai.-
-un pò meglio...-fece la donna.-anche se...certe volte penso che sia vero.-
-lo sempre saputo che sei speciale-fece Slade.-e non per via del tuo istinto femminile...tu sei il mio angelo.-
Gabrielle sorrise.
Si strinse forte verso l'uomo.
Dopo quello che gli era successo, la paura di perderlo, il fatto che non "sentiva" più niente, la strana cosa successa con Ying e Yang, forse la sua mente era partita e si era distaccata dalla realtà.

*****

Quella notte Slade aveva il sonno agitato.
Continuava a dimenarsi e dire parole senza senso o brevi frasi.
Fu così che Gabrielle si svegliò.
In un primo momento esitò su che cosa fare, ma poi alla fine si avvicinò.
-Slade...Slade...-
Allungò la mano e incominciò a scuoterlo.
-Slade...Slade...-fece la donna.-Slade svegliati...Slade...-
Ad un tratto, l'uomo si svegliò di soprassalto e come d'istinto prese per il collo la donna. Quando si accorse che era lei, mollò subito la presa.
Gabrielle fece delle ampie respirazioni.
Slade si tenne la mano.
-scusami...non volevo...-
Qualcosa nella sua mente era scattato e le ombre del passato che pensava ormai sepolte, erano ricomparse in un incubo mischiando la morte della madre con quella di Addie.
-scusami...-ripetè l'uomo con la consapevolezza e la colpa che le poteva farle del male.
Gabrielle si riprese.
-cavoli...se avessi io quella forza...non avrei problemi ad aprire i barattoli...-fece la donna.
Slade la guardò.
Quando incrociò il suo sguardo, intravide nell'occhio dell'uomo che era stato colpito da un profondo dolore. Non era solo il fatto che la poteva uccidere, ma era un dolore radicato nel suo animo.
-Slade...-
La donna fece per accarezzargli il viso che l'uomo si ritrasse.
Le voleva dirle di stare lontano, di lasciarlo in pace, ma venne sopraffatto dal dolore. Si voltò bruscamente e si distese dandogli le spalle.
Gabrielle rimase per un momento incerta su che cosa fare.
Non seppe nemmeno lei perché lo fece, ma in quel momento sentì che gli doveva stargli vicino. Si distese accanto a lui stringendosi alla sua schiena e ponendo un suo braccio accanto al corpo dell'uomo. In un primo momento, ebbe un leggero sussulto. Non si aspettava una cosa del genere. Lo voleva rifiutare, ma non lo fece quando gli accarezzò la testa come se volesse scacciare via dei brutti pensieri.
Non riuscì a riaddormentarsi, ma si calmò.
-come si chiama...-chiese ad un tratto la donna.
-chi?-
-tuo figlio.-
-Joe...-rispose dopo un momento di esitazione.
-com'è...come te.-
-per essere come me è difficile...-fece l'uomo.-lui è buono...non farebbe mai del male a nessuno.-
-ne parli come se tu fossi un mostro.-
-lo sono.-
-non lo sei...lo sento-fece la donna.-c'è del buono in te.-
-non ci crederei.-
-non mi avresti ringraziato quando ti ho dato la foto.-disse la donna.
Ci fu un momento di silenzio.
-e..tua moglie, come si chiama.-
-non sono sposato-fece lui.-è la madre di Joe ma non ci siamo mai sposati...lei è morta.-
-mi dispiace.-disse la donna.-come si chiamava.-
-Adelina...la chiamavo Addie-disse Slade.-anche lei lavorava nell'ASIS come me.-
-com'era.-
-lei era...lei era bella, forte, combattiva, testarda, audace...ma anche se era un soldato e passava la sua vita nell'oscurità, non mancava quel suo lato dolce, gentile e premuroso verso gli altri...proprio come Shado-fece una pausa.-dopo tutto quello che era successo con Addie, poi Nanda Parbat, Lily e Louise...non pensavo...di innamorarmi di nuovo.-
-dovresti trovare un altro motivo...per onorare la morte di Shado-disse ad un tratto Gabrielle.-la vendetta non porta mai niente di buono con sé.-
-non è la prima volta che cerco vendetta.-disse Slade.
-hai cercato il loro sangue...quando sono morte.-capendo che anche Lily e Louise erano decedute.
-si...e l'ho trovato.-
-e...e dopo.-
-quello che facevo sempre...ritornavo a casa...-disse Slade.
-intendevo...come ti sentivi.-
-male...molto male.-fece Slade dopo un momento di esitazione.-una parte di me moriva quando rimanevo solo...e l'altra inghiottita dall'oscurità. C'è sempre stata...non è mai andata via.-
Gabrielle si strinse forte all'uomo.
Era la prima volta che parlava con qualcuno di quello che aveva dentro e del suo malessere.
Fu in quello stato che le loro mani si incrociarono.
Non sapeva come spiegarlo, ma la presenza della donna aveva un qualcosa di piacevole dentro di lui...anche se non ne capiva il motivo.
Si addormentarono così, l'uno accanto all'altro.
L'indomani mattina, ci fu un risveglio piuttosto burrascoso.
La donna venne staccata dall'uomo in maniera violenta, e prima che lui potesse reagire, gli avevano sparato un bel pò di proiettili.
Lo trascinarono a peso morto fuori dalla cella.
Gabrielle si sentì impotente di non poter fare niente per lui.
La sua attenzione pose su un qualcosa di bianco dove prima c'era l'uomo.
La prese.
Era la foto del figlio.
Gabrielle se la strinse a sé e pregò che potesse tornare vivo per lui.
 

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Capitolo 14
*** Deathstroke ***


DEATHSTROKE

Aveva fatto un pò tardi, lo sapeva.
Prima di tutto aveva chiesto a Gabrielle di aspettarlo al nascondiglio. Gli doveva dirle una cosa molto importante e anche se tardava non doveva preoccuparsi e chiedere a Jack-Jack di rintracciarlo.
Poi andò a parlare con i suoi due padri.
Se lo era preparato da un pò di tempo e parve piuttosto in difficoltà sulla cosa. Non era piuttosto difficile, non nel senso comune, ma tra ciò che aveva in mente e quello che faceva di solito, quest'ultima cosa gli era più semplice.
Un pò si immaginava che cosa avessero detto a proposito di questa richiesta, e di certo non avrebbero approvato se avessero saputo della sua doppia identità
Per quanto temesse che la cosa potesse partire nei peggiori nei modi, si concluse piuttosto in positivo e contro ogni aspettativa.
Fatto questo, andò da Gabrielle.
Quando entrò nel suo nascondiglio, sentì che qualcosa non andava. Non c'era nessuno, eppure sapeva che Jack-Jack doveva lavorare per delimitare la zona dove il segnale scompariva sia di Ravager che Dihao. Andò al piano superiore.
Notò i libri di Gabrielle, ma nè lei e l'amico c'erano.
Ritornò giù.
La cosa non gli prometteva nulla di buono. Ad un tratto notò che il computer era collegato al satellite e indicava il nascondiglio sotto al Verdant di Olliver.
Si mise il suo costume, tranne la maschera, e andò lì.
Anche al nascondiglio di Olliver non c'era nessuno.
Di solito c'era sempre Felicity e Diggle, qualche volta anche Roy che si allenava. Notò che alcune cose erano state rimesse a posto, anche con una certa cura. Inoltre sentì lo stesso odore che c'era anche nel suo nascondiglio.
Anche il loro computer era collegato al satellite e stava inquadrando una centrale elettrica.
Slade andò immediatamente sul posto.
Pareva tutto tranquillo eppure c'era stato un combattimento.
Sentì ancora quell'odore che aveva sentito nei rifugi. Ne era certo. Esatrasse la spada. Avanzò e alla fine trovò Sara, in veste di Canary legata ad una colonna con delle travi. Dall'odore che sentì che era stato accanto alla donna, non c'erano più dubbi...era lui e lo stava sfidando.
-che cosa è successo.-chiese Slade dopo averla liberata.
-dei ninja vestiti di grigio con un sole tagliato ci hanno attaccati...-rispose la donna.-hanno preso Olliver e mi hanno legata. Uno di loro...mi ha detto di dirti che Thorn è venuto a prendere ciò che gli spetta di diritto.-
Di certo aveva fatto le sue ricerche. Aveva capito fin da subito che la donna dubitava di lui e non si fidasse, come darle torto. Se lo avesse lasciato con Olliver di certo non c'era nessun problema, ma lei...non si sarebbe mai fidata di lui.
-vieni...-fece Slade.
-dove?-
-li cerchiamo con il satellite-disse Slade.
Quando ritornarono al Verdant non c'era nessuno.
-ha rapito tutti...anche Jack-Jack e Gabrielle.-disse Slade iniziando a cercarlo.
-chi è Thorn.-chiese Sara.
Esitò un momento.
-apparteneva al clan Harashikage, e pensava di essere l'erede, almeno fino a quando non sono arrivato io-rispose.-lui pensa che gli ho rubato il titolo. Così ha tradito il clan e voleva uccidermi, ma si è guadagnato un biglietto per la prigione di Fue. Con la fuga di Dihao...è scappato anche lui.-
-ed è vero?-
Slade si voltò guardandola.
-abbiamo due modi di pensare diversamente...strano ma vero.-e ritornò a cercarlo.
Sara rimanese a fissarlo. Tenne lo sguardo sempre attento su di lui e nel frattempo si avvicinò a dei cassetti dove c'erano le armi. Ne aprì uno e silenziosamente prese una pistola e se la mise dietro. La scelta cadde prorpio sull'arma che poteva ucciderlo. Lo avrebbe fatto se volesse fare il doppio gioco.
-trovato...-fece lui ad un tratto.
-Olliver e gli altri sono con quella gente...-
-vediamo...non me li da...-
-che significa.-
-significa che come per Dihao c'è qualcosa che altera il segnale-disse Slade.-ma sappiamo dov'è lui.-
-pensi che sarà collaborativo.-chiese Sara.
-no...ma di certo questo non è un problema.-rispose per poi avviarsi seguito da Sara.
In un vecchio magazzino dismesso, un uomo orientale con i capelli scuri e un pò lunghi con una leggera barba al viso, era fermo immobile al centro della struttura e guardava una fessura che dava al cielo. Indossava una tenuta simile a quella dei samurai, di colore argento, con il viso scoperto. Sul petto dell'armatura c'era un sole tagliato.
Thorn ad un tratto chiuse gli occhi e recitò una poesia in giapponese.
Si voltò.
-sei in ritardo.-fece Thorn vedendo Slade in compagnia di Sara.
-loro dove sono...-fece Slade.
Thorn non rispose, se non con una poesia in giapponese.
Sara lo guardò.
Slade rimase un momento in silenzio per poi rispondergli in giapponese.
-era inutile...domandartelo.-fece Thorn.-non ho mai capito questa tua idea di speranza...per quanto le nostre regole e l'esistenza di un codice d'onore all'interno di ogni clan...e per quanto questo...sia in missioni affidate dal leader sia in solitario, assoldati da chi ha sentito la nostra fama, non cambia ciò che noi mercenari, assassini siamo...ronin1.-
Slade gli rispose in giapponese con una certa rabbia.
Thorn lo guardò.
Disse ancora una poesia.
-non capisci...il tuo modo di pensare porterà alla rovina gli Harashikage-disse Slade.-non sei mai stato pronto a succedere come erede, non è stata una mia colpa-fece una pausa.-non accetti le tue ombre e le responsabilità che hai verso di esse.-
(tu invece hai accettato...le tue ombre?)chiese Thorn in giapponese.
-ho fatto la pace con me stesso.-rispose Slade.
(quando il sole era sorto, non era nè caldo nè freddo. Le persone incominciarono ad uscire e ciò che aveva predetto il sacerdote corrispondeva alla verità e al falso.) recitò in giapponese alcune parole di un libro che leggeva spesso.
A quelle parole i due vennero circondati da dei ninja vestiti di grigio con il medesimo simbolo.
-pensavo che potevo venirti incontro-fece Thorn.-ma è inutile...non c'è speranza nel mondo in cui viviamo...sei tu che porterai alla rovina il clan Harashikage...io lo voglio solo salvarlo.-
-se davvero ci tenessi veramente mi sfideresti in un duello solo noi due e non metteresti a rischio la vita dei miei amici.-disse Slade.-sei tu quello che non ha onore e usi sotterfugi per volere succedere al maestro Harada.-
(falso perché non li uccise, vero che l'eroe aveva compiuto la missione. Anche se la popolazione era felice, in alcuni aleggiava il timore che se non ci fosse riuscito avrebbe condannato loro a una morte certa, mentre l'eroe avrebbe portato dentro di sè il fardello del fallimento.) concluse Thorn.
I ninja li attaccarono e sia Slade che Sara li dovettero affrontare.
Thorn rimase un momento in disparte per poi attaccare senza esitatazione Slade.
Sara si trovò così a combattere da sola contro tutti quei nemici. Slade se ne accorse e di certo Thorn non lo aveva fatto apposta.
Visto che erano in svantaggio, Slade, creando un diversivo, buttò un dispositivo che fece un bagliore enorme e ciò permise ai due di scappare.
Tornarono al rifugio sotto al Verdant.
Durante lo scontro Sara era stata ferita alla spalla.
-farà un pò male...-disse Slade dopo aver dato un'occhiata alla spalla.
-io e il dolore siamo vecchi amici.-fece la donna.
-abbiamo un amico in comune.-disse l'uomo.
La donna gli dette una breve occhiata per poi distogliere lo sguardo.
Era una situazione che non sapeva nemmeno lei come uscirne.
Prima di tutto non si fidava ancora di Slade e il fatto che era estraneo ai fatti, però era l'unico che poteva portarlo da Olliver e dai suoi amici.
-fatto...-fece Slade.-non è da tutti non avere delle reazioni per il dolore.-
-detto da te...lo prendo come un complimento.-fece Sara alludendo a ciò che aveva dentro.
-il fatto che guarisca non significa che non provo dolore.-disse Slade.
Sara lo guardò un attimo.
Slade incrociò un attimo il suo sguardo per poi voltarsi e avviarsi al computer.
Cercò rintracciarlo, ma si accorse che aveva preso le sue precauzioni e non voleva essere trovato.
-te la senti di venire.-chiese Slade.
-si.-rispose lei decisa.
In quel momento Slade fece per dire qualcosa, ma tacque.
-seguimi.-
Andarono al suo nascondiglio, ma questa volta non si fermarono dove andava di solito, ma proseguirono.
-che hai in mente.-chiese ad un tratto Sara non capendo.
-le ossessioni di Thorn non includono solo me...-rispose Slade.-scommetto che è andato prima lì e ha svuotato il sacco per pavoneggiarsi.-
-di che cosa stai parlando.-fece la donna.
-c'è una persona che di sicuro lo ha visto prima di me-disse Slade.-ma prima ti devo darti una cosa.-
Percorso un tratto della galleria, raggiunsero un altro spazio.
Lì era pieno di cianfrusaglie e diverse invenzioni, fra cui un armatura, dei go cart e un prototipo di un tridente che lancia fulmini.
Slade frugò da una parte all'altra dei tavoli, fino a quando non trovò quello che cercava. Lanciò qualcosa a Sara che la prese al volo.
-che cos'è.-vedendo che era una spilla con un il simbolo degli Harashikage.
-mettitela sul vestito.-fece Slade.
-perché?-
-perché il fidanzato della mia amica è molto protettivo nei suoi confronti.-rispose.
Sara lo guardò un attimo, ma alla fine se la mise.
Uscirono fuori e si diressero verso The Glades.
-che cosa ti ha detto...prima in giapponese.-chiese ad un tratto Sara.
-le solite cose...sul significato del clan, quello che facciamo, di quello che ho e degli altri...credo che Cho abbia detto te e a Olliver che il Mirakuru non è l'unica cosa che è stata creata-rispose.-te lo detto che lo pensiamo in maniera diversa.-
-non mi pareva che fosse quello l'argomento.-disse Sara notando che pareva che stesse recitanto qualcosa.
-il senso era quello...anche se in forma di poesia-disse Slade.-siamo arrivati.-
Si trovarono difronte a un piccolo negozio per animali.
Stranamente la porta era aperta.
Vista l'ora doveva essere chiuso.
-non è una cosa strana.-disse Slade quando incrociò lo sguardo della donna.
Strano era strano.
L'edificio sorgeva nella parte più colpita di The Glades e che momentaneamente si stava ricostruendo, e l'unica attività aperta era un negozio di animali, che per giunta, non c'era niente che pensasse che vendessero animali, anzi pareva tutto abbandonato.
Era strano, molto strano.
L'unica luce accesa era quella del retrobottega. Lì una ragazza giapponese stava mettendo a posto delle cose quando, velocemente estrasse la spada e incrociò lo sguardo di Slade. Quando vide che era lui abbassò la lama e gli andò incontro abbracciandolo.
L'uomo gli chiese alcune cosa in giapponese che la ragazza gli rispose nella medesima lingua, ringraziandolo, alla fine, per l'interessamento.
-lei è Sara...una mia amica.-
La ragazza fece un inchino.
Aveva i capelli non tanto lunghi, raccolti sulla testa e indossava un kimono bianco con dei fiori.
-Shizuka...ti dovrei chiederti una cosa.-disse Slade.
-dimmi...-fece la ragazza.
-lui è qui.-
Shizuka abbassò lo sguardo.
-lo so...-fece la ragazza.-è da una settimana che è qui a Starling City.-
-lo hai visto, vero?-
Shizuka distolse lo sguardo.
-venite.-disse la ragazza.
Shizuka gli fece strada e li portò al piano superiore.
Lì, sul letto c'era disteso un ragazzo.
Doveva avere la stessa età della ragazza. Aveva il petto e parte della testa coperta da delle bende, dove gli sporgevano solo l'occhio sinistro e i capelli.
Appena vide la donna bionda, estrasse una lama da sotto il cuscino.
-è un'amica...-disse Shizuka.-non mi vuole fare del male.-
Il ragazzo la guardò attentamente e vista la spilla che indossava, tirò giù la lama.
Disse qualcosa in giapponese.
-si è fatto vivo, vero?-fece il ragazzo traducendo quello che aveva appena detto.
-si.-rispose Slade.
-Thorn è pazzo...-fece il ragazzo.-non solo verso il clan ma anche verso lei.-
Fece per alzarsi, ma ebbe una fitta.
Shizuka lo soccorse e lo aiutò a rialzarsi.
-era venuto per lei.-chiese Slade.
-si...-rispose.
Il suo sguardo incrociò quello della ragazza, la quale abbassò lo sguardo.
-ti saremo riconoscenti per ciò che hai fatto per noi, come il maestro Harada-fece il ragazzo.-so perché sei qui...lui lo ha detto.-
-ti ha detto anche dove si trova lui e i miei amici.-chiese Slade.
-alla vecchia centrale-rispose.-lui sa che saresti venuto.-
-non ti devi preoccuparti per me...-fece Slade.-adesso vi lasciamo.-
-Deathstroke...-lo richiamo il ragazzo.
Slade lo guardò.
Il ragazzo gli disse qualcosa in giapponese.
-me lo ricorderò.-disse Slade sorridendogli per poi andare.

-perché gli ha fatto del male...è un tuo amico.-chiese Sara quando furono fuori e stavano raggiungendo la centrale.
-Shizuka...è la figlia del maestro Harada-iniziò Slade.-quando mi sono trovato a Nai Lu, era Thorn che doveva succedere come erede, o meglio lui lo pensava, così come di sposare sua figlia. Lei non lo amava, come darle torto, hai conosciuto quel ragazzo, Tobi, apparteneva anche lui al clan. Si amavano fin da bambini, ma temendo una reazione negativa del padre non si era mai dichiarato.
-Shizuka è sempre stata una ragazza che aveva cuore l'esistenza degli altri e pronta ad aiutare chi aveva bisogno, come Biwaco...loro due mi rimasero vicino nei primi giorni in cui mi ambientai e successivamente nel controllare il Mirakuru. Questo però non era di gradimento da parte di Thorn. Con tutti i guai che il Mirakuru aveva causato durante la guerra, la gente al tempio restano alla larga da me...lei e Biwaco no.
-fu piuttosto facile capire che fra lei e Tobi si amavano, anche perché è piuttosto protettivo e mi assunsi la colpa di certe azioni, mandando in bestia Thorn. La cosa degenerò quando entrai ufficilamente nel clan e...il maestro Harada mi designo come suo erede. Attentò alla vita di Shizuka...anche se la salvai gli feci credere che era morta. D'accordo con suo padre se ne andò via con Tobi...con la benedizione del padre, non ti preoccupare.-
-è venuto qui anche per lei.-fece Sara.
-si...quell'atto contro Shizuka segnò la sua fine e una volta catturato venne spedito alla prigione di Fue-disse Slade.-evidentemente ha fatto delle ricerche e la voleva riprendere...Tobi sacrificherebbe la sua vita pur di proteggerla.-
Sara non disse nulla.
Slade ebbe un momento di esitazione.
-senti...lo so che cosa pensi di me...-fece ad un tratto l'uomo.
-non capisco.-fece lei.
-lo so che non ti fidi di me e te ne dò ragione visto...quello che è successo cinque anni fa.-disse Slade fermandosi e guardandola.
Sara si fermò anche lei.
-lo so che non avresti un motivo...non c'è l'hai...ma ti devi fidare di me.-disse Slade.
-lo hai detto tu...che non avrei un motivo per farlo.-
-perché non c'è l'ho più con te e nemmeno con Olliver-disse Slade.-non è stata la vendetta a farmi sopravvivere per due anni come cavia da Bathiatich.-
-no? e che cosa.-
-mio figlio-disse.-anche se poi...le paure mi hanno fatto allontanare da lui...e da Gabrielle.-
-Olliver me lo ha detto...mi dispiace.-disse Sara.
Slade fece un profondo respiro.
-bene...possiamo andare.-fece l'uomo.
Non sapeva che cosa pensava.
Gli era parso sincero e forse lo aveva giudicato male.
-lo pensavi veramente...-chiese ad un tratto Sara.
-cosa?-
-quando ci siamo rivisti...hai detto che ero fortunata di essere tornata viva a casa.-
-lo pensavo veramente-fece Slade.-le paure...non ti hanno impedito di ritornare dalle persone che ami.-
-è un pò complicato...ma...sono ritornata perché ero preoccupata per la mia famiglia dopo l'attentato di The Glades ad opera di Malcom Merlyn.-
-questo significa...che adesso ti fidi di me.-fece Slade.
-andiamo a salvarli.-disse Sara decisa.
Quando arrivarono, trovarono Thorn e i suoi uomini fuori dalla struttura.
-loro dove sono.-chiese Slade.
-all'interno...sono vivi non ti preoccupare.-rispose Thorn.
L'uomo giapponese fece un cenno con il capo e i ninja scomparirono.
-che significa.-fece Slade.
-è il nostro combattimento...-disse Thorn estraendo la spada.-con il nostro onore come premio...-
Slade trasse fuori la pistola e le altre armi e le dette a Sara.
-che significa.-fece Sara non capendo.
-significa chi vince è l'erede e il destino dei nostri amici.-disse Slade.
-vincerai?-
-l'ultima volta il Mirakuru ha preso il sopravvento...-ammise.-ma questa volta sono io che lo controllo...e non il contrario.-
Allontanandosi da Sara, estrasse anche lui la sua spada.
-sai le regole...niente Mirakuru, niente armi al di fuori della spada....sul tuo onore.-fece Thorn.
-sul mio onore.-disse Slade.
I due uomini si misero in posizione e dopo un breve sguardo iniziarono.
Fu Slade ad attaccare.
Thorn bloccò il suo fendente e una volta respinto lo attaccò.
Slade si difese, ma non fu di meno nell'attacco.
Thorn scivolò dietro di lui, ma Slade fu veloce anche lui e bloccò il colpo per poi allontanarsi.
La sua lama era micidiale e il fatto che guarisse non li avrebbe grantito la vittoria.
Slade parò alcuni suoi colpi e dopo una serie di scambi di fendenti, fu l'australiano ad avere la meglio e atterrare l'avversario.
Gli allontanò l'arma e punto la spada contro la gola di Thorn.
-dove sono.-chiese Slade.
Thorn lo guardò.
Gli rispose in giapponese.
Slade gli tolse la lama al collo.
Subito dei ninja lo vollero aiutare a rialzarsi, ma l'uomo respinse quell'aiuto e si rialzò da solo.
-dimmi...che cosa ti impedisce di uccidere come l'assassino che sei...che siamo.-disse Thorn.-dimmi...come puoi trovare speranza nel nostro mondo...porterai la rovina il clan Harashikage...-fece una smorfia.-la nostra rovina è stata quando ha incominciato ad accettare occidentali come voi...come te, lei...o i tuoi amici...dimmi...dimmelo.-
Slade si voltò.
-"l'oscurità è l'ombra della notte, il fuoco è l'ombra della crepa che la sua immagine ha innescato. Il cielo e la terra non sono mai stati così vicini sul mio viso, così opposti e così tanto vicini...ecco chi sono".-gli rispose citando "Two".
Thorn si sentì offeso e preso in giro.
Malconcio per l'incontro, si allontanò.
Ad un tratto si voltò e lo guardò.
-è una buona notte per essere Deathstroke-disse Thorn.-goditela.-dicendolo con tutto il disprezzo che aveva.

Gabrielle era sul tetto del Verdant.
Era stata una strana giornata.
Prima Slade tutto misterioso per dirle chissà che cosa, per poi essere rapita da dei ninja e infine ritrovarsi stordita all'interno del nascondiglio del Verdant.
Se i suoi genitori sapessero come passava le giornate con Slade di sicuro gli venivano un colpo.
-tutto bene.-chiese Slade avvicinandosi a lei.
-se me lo domandi ancora incomincio a preoccuparmi.-rispose la donna.
Slade la guardò.
-mi dispiace.-disse l'uomo.
-perché?-
-che ti faccio correre dei pericoli a causa mia e ti faccio preoccupare.-disse lui.
Non era il discorso che le voleva fare, e partito così vide tutto sfumare.
-in prima cosa...non sclero come una pazza se quelli che sanno la tua identità prendono come ostaggio una delle gatte morte o tutte e due-disse Gabrielle.-secondo...il fatto che mi preoccupo per te, ti fa tornare da me.-
Slade sorrise.
Gabrielle lo guardò.
Era uno di quei momenti che gli piaceva vederlo sereno. Dopo tutto quello che avevano passato insieme, trovarlo in quello stato gli faceva capire quanto l'uno aveva avuto un peso importante nella vita dell'altro
-non è da tutte...restare al mio fianco...nonostante tutto.-iniziò lui.
-lo so che per te sono importante-fece lei.-come tu per me.-
-tu sei la quarta donna che ha avuto a cuore la mia esitenza e che mi ha voluto bene, la terza che è rimasta al mio fianco, la seconda che le paure avevano negato i sentimenti che provavo, l'unica che nonostante tutto quello che mi...ci è successo, sei rimasta accettandomi per ciò che sono...e che rifarei tutto sapendo che alla fine ci sei tu.-
Gabrielle sorrise piuttosto commossa.
Sapeva che il sentimentalismo e robe del genere non erano il suo forte, e se lo era lo faceva con sincerità e per un settanta per cento di imbarazzo.
-Gabrielle...mi vuoi sposare.-
Inizialmente la donna pensò ad uno scherzo, tanto che aprì leggermente la bocca. Ma poi quando lo vide con un espressione paonazza (anche quando si era dichiarato aveva la stessa espressione) e l'anello, la donna gli divennero lucidi gli occhi dalla felicità.
-si...si si si.-fece lei per poi abbracciarlo e baciarlo.
Quando si staccarono, Slade gli mise l'anello.
-era di mia madre...-disse lui.-glielo avevo dato anche ad Addie quando gli chiesi di sposarmi...-la guardò.-non puoi immaginare...quanto tu mi hai reso felice.-
Gabrielle gli sorrise.
-ti amo...-disse lui.
-anch'io ti amo.-fece lei.
Si baciarono.

*****

Passò molto più tempo prima che lo riportarono dentro in cella.
In tutto quel tempo, Gabrielle ebbe il sonno agitato.
Lo sognava spesso e in molte volte c'era del sangue.
Si sentiva molto male, sapendo che non poteva fare niente per lui. Poteva solo pregare e sperare.

Doveva essere stato sotto al suo controllo per moltissimo tempo.
Non sapeva se giorni, settimane o addiritura mesi.
Sapeva solo che ad un tratto sentì una voce. Parlava in russo.
Nonostante fosse sotto sedativo e in parte ancora sotto il controllo, Slade riprese momentaneamente coscienza di sé. Era sempre legato, almeno così spiegava la sua posizione.
Vide Bathiathich alla radio che stava parlando in russo.
Da ciò che diceva, stava dettando delle formule, almeno così pensava che fosse delle formule. Poi commentò le varie missioni che aveva spedito le varie cavie. Disse che in quei nove mesi, le loro cavie gli avevano dato grande soddisfazioni e dimostrato che erano delle vere macchine da uccidere.
Sentiva crescere dentro di sé una grande rabbia verso quell'uomo. Lo avrebbe ucciso, ma non sentiva più la sensibilità del suo corpo. Ad un tratto perse di nuovo conoscenza.
Ebbe un momento di lucidità.
Si trovò in una stanza buia.
C'era una lunga distesa di cadaveri e davanti a lui c'era un uomo.
Era letteralemente terrorizzato dalla sua presenza.
Avanzava.
Non aveva più il controllo del proprio corpo, tanto che in quel momento, vide che uccise quell'uomo.
Pareva come un incubo, solo che era la realtà.
Ad un tratto, ci fu un'esplosione.
Vide un attimo una luce bianca per poi ripiombare nell'oscurità.
Gabrielle lo vide riportarselo in cella dopo un lungo periodo di assenza.
Aveva dei vestiti diversi, sempre militari ma scuri.
Lo aveva trascinato a peso morto e lasciarlo non distante alla donna.
-che gli avete fatto.-gli gridò la donna.
L'altro non rispose, si limitò a ridere e se ne andò.
Gabrielle lo ribaltò.
L'intero viso come le altri parte scoperte (le mani e parte del petto) erano sporche di sangue.
Non era ferito.
Trasse fuori il suo fazzoletto e dopo averlo un pò bagnato lo ripulì.
Ad un tratto lui ebbe un sobbalzo.
La donna si spaventò.
Poi lo sentì respirare, anche pesantemente e riaprire l'occhio.   
-Slade...-
L'uomo la guardò.
Per un certo senso gli parve perso, come se non la riconoscesse.
-sono io...Gabrielle...-fece lei.
-l'angelo....-disse lui.
Si guardò intorno, come spaesato.
-è...è tutto finito...-
-no...no...-
Si agitò.
-calmati...adesso ci sono io.-fece lei.
Appoggiò la testa dell'uomo sulle proprie gambe e gli accarezzò amorevolmente la testa.
Poco dopo si calmò.
-quella...quella gente...-fece Slade ad un tratto.-l'ho...l'ho uccisa io.-
-non eri in te...-disse la donna.-tu non lo faresti mai.-
-che ne sai...non sai niente di me...-non c'era rabbia, solo dolore in quelle parole.
-lo sento...-fece lei.
L'uomo ansimava.
-ssssh...calmati.-fece Gabrielle amorevolmente.
-alla fine...mi odierai anche te...-fece l'uomo.-lasciami stare...per favore.-
-perché...-
-perché....perché sono un mostro.-
Non sapeva il motivo, fose il fatto di essere controllato o che da quando era lì aveva fatto riemergere alcuni dolori che credeva di avere sepolto per sempre, che gli raccontò tutto.
Di sua madre, della sua morte, di come aveva incontrato il suo fratellastro, Wade, e come questi aveva sviluppato un'ossessione nei suoi confronti e di come si sentisse "inferiore", della sua vendetta e di Reese, della sua entrata nell'ASIS, del suo incontro con Billy Wintergreen, Adelina e delle loro promesse per poi passare come avevano avuto un legame con Wade, la nascita di Joe e la scoperta che lei era di HIVE, della sua morte, della sua missione a Nanda Pardat e l'incontro / scontro con Ra's al Ghul, di Lily e della loro storia d'amore fino a quando non l'ha più rivista, di come il motivo per cui ritornare era suo figlio, di Patricia e quello che gli è successo, della sua storia con Louise e di come Lily sia ritornata nella sua vita, della morte di Lily causata dal suo fratellestro e della sua morte per mano sua e stesso destino era capitato a chi aveva ucciso Louise, di Lian Yu e tutto quello che gli era successo: Yao Fei, il tradimento di Billy Wintergreen, di Olliver, Shado...per poi parlare di Ivo, del Mirakuru e Sara fino all'affondamento del mercantile.
Gabrielle rimase in silenzio ad ascoltarlo.
Non gli disse nulla, lo ascoltò senza interrompere.
-te lo detto...-fece l'uomo.
-io non ho detto proprio niente...-fece lei.
-lo dovresti dirlo.-
-perché dovrei dire una cosa che non penso.-disse Gabrielle.
Slade fece per dire qualcosa, ma si bloccò.
-tu...tu sei sicura...di non essere un angelo....-fece l'uomo guardandola.-secondo...secondo me lo sei...non c'è altra spiegazione.-
Gabrielle fece un debole sorriso.
Gli accarezzò la testa.
-sei un pò...come quel racconto che Loose si è ispirato quando ha scritto "Two"-disse la donna.-è ha capito se stesso.-
-quale racconto.-chiese Slade.
-non lo sai?-
Slade lo guardò in maniera interrogativa.
Lei sorrise.
-è una storia che spiega perché il bene e il male c'è in ogni persona e come trovando un equilibrio si trovi finalmente la pace con se stesso-iniziò la donna.-tutto iniziò in un periodo di guerre e di oscurità, ma nessuno superava l'aggressione e la violenza che il guerriero nero lasciava dietro di sé. Lo chiamavano così perché aveva così tanta oscurità che gli si era oscurato il viso. Non aveva nessuna pietà. Dove andava lui portava solo distruzione. Era considerato da tutti, l'oscurità della notte...della vendetta.
-non c'era niente e nessuno che temesse e non si faceva intimorire da nessuno. Un giorno, in seguito a un terribile combattimento, l'uomo si distese. Non era la prima volta che nonostante le ferite subite, si addormentava fra i cadaveri. Quando si risvegliò, non era solo. Una donna, accortasi che era vivo, lo aveva curato e gli era restato al suo fianco fino a quando non riprese conoscenza.
-l'uomo fu per un certo senso stupito, se non incredulo che quella donna gli importasse della sua esistenza. Nei primi giorni, l'uomo la seguiva di nascosto, per vedere che cosa facesse e se in realtà fosse una spia. Era una semplice donna che avendo costatato che era vivo, lo aveva curato. Per la prima volta sentì in dovere di fare qualcosa per lei e di proteggerla. La protesse, anche se le sue azioni erano viste di cattivo occhio dalla gente, per il suo bene, se ne andò.
-la donna rimase ad aspettarlo. Non ci poteva credere che lei potesse pensare che ci fosse qualcosa di buono in lui. Decise allora di rimediare ai suoi errori del passato, proteggendo la gente più debole. Si dice che quando trovò il suo equilibrio fra i due sentimenti, il suo volto si divise, in luce ed oscurità, di fuoco e di pioggia....lo chiamano in diversi modi, ma tradotto in inglese vuol dire "Deathstroke".-  

1 Samurai senza padrone con un duplice ruolo: da lavorare per chiunque lo pagasse, dall'altra poteva unirsi ad altri come loro per creare scompiglio nei villaggi saccheggiandoli. Appartenendo ancora alla casta dei samurai possono assumersi al servizio del popolo, insegnare alla gente a combattere, come guardia del corpo, proteggere il villaggio da aggressioni esterne.
 

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Capitolo 15
*** Ravager ***


RAVAGER

Era sopra a un edificio quando vide i tre che avevano sventato un altro crimine. Ormai era deciso, la sua vendetta da quel giorno sarebbe iniziata. Aveva assaporato quel momento da lungo tempo. Era diventata la sua ossessione. Questa era l'unico amico che in quegli anni gli era stato vicino e compreso. Avrebbe scatenato l'inferno e aveva anche un bel gran finale.
-mi sono sempre piaciuti...i fuochi d'artificio.-disse fra sé.
In quel momento voleva che lo vedesse, ma non era il momento.
Prima doveva fare una cosa, importante per attuare la sua vendetta.
Sarebbe stata l'escalation di una guerra...la prima di una lunga serie.

Da quando gli aveva chiesto di sposarlo, Gabrielle era euforica all'idea che sarebbe diventata la signora Wilson. Non si sarebbe mai aspettata che Slade chiedesse ad entrambi i suoi padri il permesso se la poteva sposare. Avrebbe voluto vedere la scena. Un pò se la era immaginata come quando lo aveva presentato ufficialmente ai suoi genitori, anche se sapevano che frequentava un uomo...visto che il padre gli aveva sorpresi mentre si baciavano. Slade smentì subito quelle sue fantasie, anche se un fondo di verità doveva esserci da come deviava il discorso. Lo trovava per un certo senso tenero da parte sua. Lui era Slade Wilson, l'agente segreto che non aveva paura di niente e di nessuno, tormentato dalle ombre, dalle quali era nato Deathstroke e insieme cercava di mettere a posto i pezzi della sua vita cercando e trovando uno scopo, una via. Gli faceva sempre tenerezza quel suo lato dolce che cercava di reprimere, ma che alla fine riemergeva.
Sapeva che diventando sua moglie, la sua vita non sarebbe stata "normale" e che la sua "quotidianità" sarebbe stata diversa, ma questo non gli importava. Sapeva che stava con lui e questo la rendeva felice. Anche se questa sua scelta richiedeva delle rinuncie da parte sua, era pronta a farlo.
Di certo aveva preparato i genitori che sarebbe andata da un'altra parte, visto che seguiva Slade, ma li tranquillizzò promettendo che prima di allora avrebbe finito l'università.
Aveva fatto i suoi calcoli, se dava tutti gli esami con esiti positivi, entro luglio si sarebbe laureata e di lì a poco ci sarebbe stato il matrimonio, sperando che la storia del Mirakuru fosse già finita.
Fortunatamente ebbe sua madre che l'aiutò nel gestire la cosa e di contenerla nelle sue crisi per preparare il matrimonio, con grande sollievo dei due padri, visto che la ragazza per certi aspetti era come sua madre.
Avrebbe pensato tutto lei, Slade si doveva solo preoccuparsi del suo testimone e l'abito...per il resto poteva pensare alle sue faccende.
Anche se sapeva che c'era tempo, quando trovava spazio fra uno studio e l'atro, si dedicava al suo matrimonio.
-perché non ti rilassi un pò...-fece Iza.-c'è tempo...e poi per fortuna non sei sola.-
-lo so...e che...voglio che tutto sia perfetto...-fece Gabrielle.-lo so che il "perfetto" non ci sarà, ma almeno che sia un bel giorno.-
-e lo sarà...-fece la madre.
Gabrielle l'abbracciò.
-un pò di malinconie?-fece Iza.
-un pò...-
-bè...non starai via per sempre...-fece la madre.-potremmo venire noi...se tu non puoi.-
-non sparirò così dall'oggi al domani.-disse la donna.
-ne parli come se quel posto fosse fuori dal mondo...-fece Iza.
-bé...diciamo che non è molto conosciuto...ma non sperduto.-disse Gabrielle.
Sapeva che gli era proibito di entrare al tempio dove il clan Harashikage risiedeva, almeno se il leader non riconosceva il legame con un membro del clan, però nulla gli impediva di risiedere nelle ononima cittadina. Aveva fatto le sue ricerche, non era malaccio e stava prendendo delle lezioni di giapponese, anche se Slade gli dava qualche lezione.
-andrà tutto bene.-fece la madre con un sorriso.
Era felice, ma per un certo senso gli faceva male che non sapessero la verità. Sapeva che non avrebbero accettato la cosa...loro...anche se sapevano che Deathstroke era anche lui sulla nave Cargo, come prigioniero, e che aveva garantito che lei ritornasse a casa, lo vedeva più come un assassino. Solo suo padre, Burges, si fidava di lui...però si arrabbiava quando la trovava con Deathstroke in situazioni pericolose. E di certo sapere che passava con lui tutta la vita, si sarebbe opposto anche lui.
Gabrielle sorrise, anche se dietro a quel sorriso c'era una verità che loro non avrebbero saputo mai.

Quella sera c'era un dibattito fra sua madre e Sebastian Blood.
-ti ricordi di stasera vero?-fece Thea che era al telefono con il fratello.
-certo che mi ricordo.-disse Olliver.
-sii puntuale.-
-certe volte mi domando chi dei due è quello maggiore-fece Olliver.-vuoi che ti accompagni?-
-devo finire alcune cose al Verdant...e poi vengo con Roy.-disse Thea.
-non fate tardi.-fece Olliver.
Lei sorrise.-nemmeno tu...ciao.-
-ciao.-
E chiusero la comunicazione.
Finì le ultime cose che aveva da fare e fu pronta.
-andiamo?-fece Roy che l'attendeva.
-ho quasi finito...-fece lei mettendo a posto le ultime cose.-adesso possiamo andare.-
Erano appena usciti dal retro del Verdant, quando due figure scure si sporsero dal tetto.
-sono loro...-fece Dihao.-bene...lui è pronto...-vedendo che il terzo complice aveva preso posizione in basso.-attieniti al piano...nessuno dei due deve morire, capito.-fece la donna rivolto all'uomo che era con lei.
-si madamigella.-fece Shu con un inchino.
Con un balzo, Shu fu davanti ai due ragazzi mostrando le sue lame.
Roy si mise subito davanti a Thea.
Gli aveva detto che della faccenda del Mirakuru erano coinvolti degli assassini professionisti piuttosto strani...di certo era la parola.
-scappa...-fece Roy.
-cosa?-fece lei non capendo.
-scappa.-
Roy bloccò Shu, ma l'altro lo getto a terra per poi puntare la ragazza.
-Roy!-
Rialzatosi, il ragazzo gli dette un pugno deciso a Shu che lo fece un pò stordire.
-scappa...-
Thea corse assieme al ragazzo seguito da quell'uomo.
Ad un tratto, il ragazzo venne tratto da un lato da Dihao facendolo cadere per terra.
-e così...tu sei l'altro che ha il Mirakuru.-fece Dihao.
Roy la attaccò violentemente sul viso.
Rimase immobile, parte del suo viso si crepò, come se avesse avuto una maschera.
Roy rimase a guardarla sbigottito.
-Deathstroke ti ha insegnato bene...lo controlli.-disse Dihao.
Roy non aveva la minima idea di chi fosse, ma doveva proteggere Thea. Lo sfrecciare dell'uomo di prima gli fece abbassare la guardia e permise a Dihao di colpirlo violentemente.
Roy cadde per terra.
Non doveva sentire male, eppure lo sentì, proprio come contro Reese.
Dihao si abbassò.
-tu, Deathstroke, suo fratello e la sua nuova fidanzata...vi aspetto al magazzino abbandonato di The Glades...HERBOSS...c'è una bella sorpresa.-e detto questo se ne andò.
Thea correva.
Più forte che poteva.
Ad un tratto si scontrò contro qualcosa.
Era l'uomo con la maschera da scheletro.
Questi la prese.
-finalmete ci incontriamo...Thea Queen.-
La ragazza volse spaventata lo sguardo dietro.
Roy non c'era, ma al suo posto vi era Shu.
Nel frattempo Olliver era già arrivato al convegno della madre, ma la sorella non c'era e nemmeno Roy.
-Thea sono io...-lasciando l'ennesimo messaggio.-non che mi voglia intromettere...ma siente in ritardo...quindi...venite.-
Cercò anche di chiamare Roy, ma squillava a vuoto.
Anche Slade con Gabrielle avevano raggiunto il convegno.
-problemi.-chiese Slade una volta che gli fu vicino.
-spero proprio di no.-rispose Olliver.
-Slade ti deve dirti perché tu e i tuoi amici dovete tenervi liberi dopo settembre.-disse Gabrielle per poi andarsene lasciando l'uomo a sbrigarsela da solo.
-cosa succede dopo settembre?-chiese Olliver non capendo.
Slade guardò la donna che si allontanava.
Sapeva che se glielo diceva era qualche mese prima oppure, come più supponeva, non glielo diceva nemmeno. Così aveva approfittato l'occasione per obbligarlo a dirgli la verità.
Lo conosceva abbastanza che svuotava il sacco.
-qualche altro guaio.-azzardò.
Slade volse l'attenzione verso Olliver.
-io e lei ci sposiamo.-disse tutto d'un fiato.
-ah...congratulazioni.-fece l'altro.
-se non hai impegni...sei invitato.-
-grandioso...non è che sia pericoloso per ciò che fai.-
Era una domanda stupida.
-è da quando la conosco che glielo dico...secondo te mi ha ascoltato.-fece Slade.
-presumo di no...-fece Olliver.-comunque...auguri.-
-Olliver...-lo richiamò.-ci devi essere visto che sarai il mio testimone.-
-ne sei certo?-chiese Olliver.
-non te lo avrei chiesto-rispose l'altro.-fammi sapere quanti venite.-
-sicuramente...-fece Olliver.
Il dibattito iniziò.
Già dai primi scambi, Moira e Blood avevano idee divergenti, ma questo non demorse la donna. Fu in quel momento che fu mandato un video. Doveva contenere le domande da porre ai due candidati, ma invece era tutt'altro.
C'era Thea, piuttosto scossa e spaventata.
-aiuto...c'è qualcuno...-
Ad un tratto, un uomo dietro di lei coprì la bocca con la mano. Si poteva intravedere il costume che indossava l'uomo che diceva di chiamarsi Ravager. Poi apparve una scritta: "Quanto vale la vita di Thea Queen."
Roy, piuttosto malconcio, aveva raggiunto il luogo del dibattito assiedato da giornalisti e curiosi vari.
-mi...mi dispiace...-fece il ragazzo quando venne raggiunto da Olliver.
-che cosa è successo.-cercava di essere calmo, ma era scosso anche lui.
-eravamo usciti...è spuntato uno di quegli assassini...ho cercato di proteggerla...-
-la troveremo.-disse Olliver.
Il tutto si spostò alla Queen Consolidated.
-sei sicuro che non vuoi andare in ospedale.-fece Burges vedendo Roy che si teneva una parte del fianco.
-ho la pelle dura...passa.-fece Roy.-e poi...so che devo stare qui.-
-capisco...-fece Burges per poi allontanarsi.
Moira era colma di paura. Non aveva la minima idea di chi potesse essere stato, ma affiorò nella sua mente che lei potesse essere stata rapita da Malcom Merlyn, poiché sapeva. Al solo pensiero la terrorizzava, ma taceva. Se era stato davvero lui, non se lo sarebbe mai perdonata.
Anche Slade con Gabrielle erano alla Queen Consolidated.
-forse gli dovresti parlargli.-fece Gabrielle vedendo che l'uomo poneva l'attenzione verso Roy.
-dirgli cosa?-
-è difficile per voi uomini un pò di comprensione.-fece la donna.
-lo capirà.-fece Slade.
-anche tu hai bisogno di me quando ti viene in mente certi brutti pensieri...-fece lei.
In quel momento Isabel stava tenendo a bada i giornalisti e di certo non dava nell'occhio nè a Slade e nè a Olliver.
-è lei vero?-fece Gabrielle.
-scusa?-fece l'uomo facendo finta di non aver sentito.
-hai sentito bene...-disse la donna.-e non dire che non siamo in Russia o cos'altro.-
-è un modo di dirmi che sei gelosa.-
-perchè dovrei essere gelosa di una che ha le gambe storte.-fece Gabrielle.
Slade dette una breve occhiata alla donna e poi guardare Gabrielle.
-non ha le gambe storte.-fece l'uomo.
-tu prova a guardarle di nuovo le gambe e ti cavo un occhio.-fece la donna.
-sul serio?-fece lui.
-ti potrei anche uccidere.-
-vado da Roy.-fece Slade allontanandosi con la coda fra le gambe.
Roy era rimasto seduto sulla poltroncina a rimuginare su quanto era successo. Gli era parso impossibile che non era riuscito a fare niente. L'esperienza con Reese gli faceva ricordare come seguire il Mirakuru gli potesse costare la vita, ma anche adesso che aveva un certo controllo non era riuscito a proteggerla. Se le succedeva qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
-come va.-chiese Slade sedendosi vicino a lui.
-dimmelo te...-rispose.-scusami...e che...pensavo di riuscire a proteggerla.-
-hai fatto quello ciò che potevi dando il massimo.-
-non ho fatto nulla...-disse Roy frustato.-ho solo stordito uno e rotto la faccia di quella strega...-
-credimi...se il Mirakuru avrebbe preso il sopravvento non solo non gli facevi nulla, morivi.-
Roy lo guardò.
-tu...li hai già incontrati vero?-
-si...-fece l'uomo.
-le faranno del male.-chiese.
-per quanto mi costa a dirlo...essendo Dihao che li comanda non le succederà nulla, ma lei è una mercenaria...ma la ritroveremo presto.-
-ho quei risultati.-fece Felicity.
Poco dopo arrivò anche Olliver.
-il magazzino in questione era la copertura di alcuni criminali che dopo quello che è successo a The Galdes hanno cambiato zona...-
-chi sono.-
-il loro capo era uno con il viso deturbato, ed erano conosciuti con il nome "Phantom", non credo che c'entrino qualcosa visto che sono morti...ma ultimamente qualcuno ha acquistato, per così dire, i loro vecchi magazzini. Ho cercato di risalire al nome ma risulta inesistente.-
-una è sopravvissuta-disse Slade.-credo che ci potrà essere di aiuto sapere chi c'è dietro a Dihao.-
-pensi a una trappola.-fece Olliver.
-non mi stupirei...-fece Slade.-faccio una chiamata e poi arrivo.-
Si allontanò un momento e compose un numero.
-sono io...ho bisogno del tuo aiuto.-
-va all'inferno.-rispose una voce femminile.
Dal rumore che c'era in sotto fondo era in discoteca.
-ci andrò non ti preoccupare...-disse Slade.-ma prima mi devi dire chi ha acqustato i vecchi magazzini dei tuoi amici defunti...ti do un'ora ma spero che tu faccia anche prima.-
-perché dovrei lasciare una bella festa e madare in bianco un tipo carino che non sa nulla di me, solo perché tu me lo hai detto!-
-delle persone molto cattive hanno rapito una ragazzina.-disse Slade.
Ci fu un momento di silenzio.-lo faccio per lei non per te...che sia chiaro.-e chiuse la comunicazione.
-allora?-chiese Ollver.
-in meno di un'ora sapremo chi è-fece Slade.-nel frattempo faremo una visita a Dihao... sperando che sia collaborativa.-
-ci vuoi andare...-
-sappiamo perché è qui...credimi...vorrei evitare quello che è successo a Rosemberg.-disse Slade.
-d'accordo.-
-vengo anch'io.-fece Roy.
-sei sicuro.-
-tranquillo...non mi faccio prendere dalla rabbia.-
-allora si.-
I quattro si trovarono sopra ad un tetto davanti al magazzino.
Ad atterderli c'era Jack-Jack.
-che mi dici.-chiese Slade.
-Dihao è stata prevvidente....-rispose Jack-Jack.-ti ricordi la zona che ho scandagliato... bene...non solo il satellite perde il segnale ma anche blocca i miei poteri da sensitivo...-
-siamo in quella zona vero?-fece Sara.
-esatto...-fece Jack-Jack.-tenete...-e gli porse delle pergamene.-se le cose dovessero andare male vi teletrasporteranno fuori dall'edificio...credetemi vi serviranno.-
Nel presero una a ciascuna.
-vi aspetto fuori.-fece Jack-Jack.
I quattro entrarono.
Il magazzino era piuttosto grande e si separarono.
Nel frattempo, Jack-Jack stava aspettando fuori quando evitò per un pelo delle palle di fuoco.
Si trovò davanti a sè Han.
Ingaggiò un combattimento contro l'uomo.
Han lanciò delle altre palle di fuoco, che l'anfibio riuscì ad evitare piuttosto facilmente. Non capiva.
Volse l'attenzione verso le palle di fuoco. Queste fluttuavano nell'aria vicine al magazzino.
Capì che era una trappola.
Lo attaccò immediatamente.
Han capì quale furono le sue intenzioni, ma non era intenzionato a demordere. Era nell'atto di scaraventare il suo piano, quando Jack-Jack lo trascinò nel suolo bloccandogli le braccia.
Sapeva che non era abbastanza.
Corse verso l'edificio, ma ci fu una terribile esplosione che lo coinvolse.
Mentre succedeva questo, gli altri, divisi, cercavano qualche indizio.
Già da quando erano entrati una nube sottile copriva tutto l'interno.
Era il veleno di Dihao, ma la dose non era tale da provocargli allucinazioni.
-incendio...-disse Slade.-avete visto qualcosa.-
« no... »disse Arrow.
« nemmeno io. »disse Canary.
« Thea non c'è. »disse Roy.
-facciamo presto...questo posto può scoppiare da un momento all'altro...-
Ad un tratto i quattro videro dei riflessi e successivamente qualcosa scoppiare nell'edificio di fronte.
-scappiamo via subito.-fece Slade.
Sarebbero morti se non avrebbero usati il teletrasporto che Jack-Jack gli aveva dato.
Trovarono Jack-Jack mezzo ustionato.
-è vivo...-fece Slade tastandogli il polso.
-Thea dov'è...-
-era una trappola.-
-una trappola e perché...lei dov'è.-
In quel momento ebbe una chiamata.
-dimmi che sai chi è.-fece Slade.
-non ti piacerà saperlo.-fece la donna.
-chi è.-ripetè l'uomo.
La donna esitò.-Wade LaFarge.-
Fu un fulmine a ciel sereno.
-da quello che so è all'aereoporto.-continuò la donna.
-merda!-esclamò chiudendo la comunicazione.-siamo lontani.-
Olliver e gli altri non capirono.
Slade esitò.-Wade LaFarge...è lui che c'è dietro tutto...si trova all'aereoporto.-
-Felicity...-
« ho sentito tutto... »fece l'informatica.« sta per partire... »
-chiama il detective Lance e Burges...è lui che ha rapito Thea.-disse Olliver dopo un approvazione da parte di Slade.
Un uomo piuttosto robusto, i capelli non tanto lunghi castano chiaro e una leggera barba sul viso, con un completo grigio, aveva appena fatto il biglietto quando si trovò davanti sia Lance che Burges.
-polizia-fece Burges.-è lei Wade LaFarge.-
-si...c'è qualche problema.-fece l'uomo con tono calmo quasi impassibile.
-ci dovrebbe seguire.-disse Lance.
Wade venne portato alla centrale della polizia.
Anche la famiglia Queen venne avvisata di quell'arresto, ma le cose non andarono come previsto.
L'uomo dichiarò che era estraneo ai fatti e che in quel momento si trovava per affari con un cliente, cosa che risultò veritiera.
Wade, dopo l'interrogatorio, fu lasciato solo.
Ad un certo punto sorrise quando capì che non era più solo.
-ciao Slade...-fece Wade voltandosi leggermente.-sorpreso di vedermi.-
Slade lo guardava fisso. Dal suo unico occhio esprimeva tutta la sua rabbia e disprezzo che aveva per l'uomo. Non si era dimenticato tutto quello che aveva fatto contro di lui, del male verso Addie e di aver causato la morte di Lily.
-come sei riuscito a salvarti.-chiese Slade con tono fermo anche se fece trasparire il suo disprezzo nei suoi confronti.
-è la prima cosa che ti viene in mente?-fece Wade.-non di dirti dov'è Thea Queen?-
-non me lo diresti...quindi non fare questi giochetti con me e dimmi come ti sei salvato.-disse Slade.
-me la sono vista brutta...-ammise Wade.-il mio corpo si è impigliato negli scogli...sono rimasto tra la vita e la morte...per poi ritornare alla vita. L'odio che provo per te mi ha salvato...ma prima di toglierti l'unica ragione che ti faceva ritornare da ogni missione... dovevo occuparmi dei tuoi principi morali...
-così contattai Edward Fyers...già delle gente lo aveva assoldato per un lavoro...io gli ho solo fornito Scilla...è stato facile...convincere Billy Wintergreen a passare dalla parte di Fyers... così nel ricordarti...chi veramente sei. Pensavo che fosse facile. Sai...se quel missile avrebbe abbattuto l'aereo avrebbe attivato un dispositivo.
-questo permetteva che vari missili di diversi intelligence colpissero i vari stati, smantellando non solo l'economia della Cina...ma dell'intero mondo...me lo hai detto tu...per colpire uno ne uccidi mille per non destare sospetti...tutti gli intelligence sarebbero caduti...tranne uno...vuoi indovinare la sigla?-
Slade lo guardò con rabbia.
-era un buon piano...ma tu, Olliver Queen e quella Shado...avete rovinato tutto. La mia ossessione e odio nei tuoi confronti, mi ha fatto capire che chiunque mi intralciasse... meritasse il tuo stesso trattamento...ecco perché sono qui...per vedere te e Olliver Queen soffrire e ci riuscirò. E' per questo che uso quel costume dell'assassino di tua madre, il nome di quel ragazzo che non riuscissi a salvare quando volevi fare l'eroe per te...e il Mirakuru per Olliver Queen.-
-no...non ci riuscirai...perché io ti fermerò.-fece Slade.
Wade ridacchiò.
-non fare la parte dell'eroe buono...non ti si addice...sei un killer proprio come me...c'è lo abbiamo nel nostro DNA, per quanto per metà è lo stesso...-fece Wade.-viviamo per uccidere...e a questo punto...mi è dispiaciuto...guardare la morte di tuo figlio e di quella puttana cinese.-
Slade non ci vide più è lo prese per il collo.
Wade sentiva che il fiato veniva meno e dallo sguardo di Slade non era per niente buono.
Ad un tratto, Slade ebbe un momento di lucidità e lasciò la presa e gli dette le spalle.
Wade fece delle ampie respirazioni per poi ridere.
Slade si teneva la mano, lo avrebbe ucciso, ne era certo.
-te lo detto...viviamo per uccidere...non abbiamo nulla a che fare con loro-disse Wade.-prenderò il sangue della sua famiglia...e anche della tua puttanella di turno...non sperare che ti lasci salvo.-
Wade volse di nuovo lo sguardo verso il fratellastro, ma questi era sparito nel nulla.
Sorrise soddisfatto.
In quel momento la porta si riaprì.
-c'è stato un errore-fece il poliziotto per poi liberarlo.-se vuole ha diritto di denunciare chi l'ha arrestata.-
-non sono un uomo che porta rancore-disse Wade.-e poi capisco...c'è di mezzo un rapimento...si è fatto solo il proprio dovere, nulla di che.-
Wade LaFarge venne rilasciato per insufficienza di prove e anche dal fatto che il suo arresto era stato mediato da Arrow e i suoi amici, rendendolo non valido.
All'uscita, Wade venne circondato dai giornalisti che gli chiedevano se era veramente coinvolto nel rapimento di Thea Queen. L'uomo rispose dicendo ciò che aveva detto alla polizia per poi salire sulla macchina.
Aveva notato che lo stavano inseguendo, ma nè loro, nè il satellite e nemmeno il gps che Slade gli aveva messo quando lo aveva aggredito, lo avrebbe fermato.
In primo luogo riuscì a seminare Diggle che lo stava seguendo.
Felicity teneva sotto controllo l'uomo tramite il stellite, ma ad un tratto questi andò in tilt. Subito dopo trovò subito il localizzatore del gps, ma ad un tratto il segnale di moltiplicò dappertutto.
Sara seguì la macchina sbagliata, Roy si trovò in mezzo ad un incrocio, mentre Slade si ritrovò a seguire un furgoncino.
Dire che fu un azione frustante lo era forte.
Jack-Jack era nella sua vasca di rianimazione, non era grave, ma ci voleva qualche giorno prima prima che si riprendesse del tutto.
Si ritrovarono tutti nel rifugio sotto al Verdant e la situazione non era delle migliori.
-il satellite.-chiese Olliver.
-non riesco a capire...ho cercato in tutti i modi di collegarmi di nuovo, ma pare che ci sia qualcosa che impedisce di collegarsi...insomma non lo possiamo usare...-rispose l'informatica.
Slade sospirò pesantemente.
Era una situazione che non aveva calcolato.
Continuava a ripensare alla sua morte. Più ci pensava e più era certo che non poteva riuscire a sopravvivere.
-Slade...tu lo consoci-fece ad un tratto Olliver.-chi è quell'uomo...-
Slade volse l'attenzione verso Gabrielle.
-lui...è il mio fratellastro psicopatico...-rispose Slade.-qualche mese prima di Lian Yu... pensavo di averlo ucciso...-fece una pausa e guardò la donna.-il motivo per cui mi hanno mandato a Lian Yu...lo aveva sfruttato per far distruggere l'economia mondiale dando la colpa hai vari intelligence e smantellarli...visto che ha gli stessi amici di Bathiathic-fece una pausa.-ma non ci è riuscito...ed è qui per cercare vendetta contro coloro che gli hanno fatto fallire il suo piano, io e te.-
-Robison Crusue ha passato una bella esperienza sulla sua isola...più o meno.-fece Felicity.
La guardarono.
-pessima battuta.-
In quel momento gli segnalò un altro problema.
-cosa c'è?-
-oh oh...non credo che ti piacerebbe sapere.-disse Felicity.
Nel frattempo, Wade era ritornato nel magazzino, dove aveva nascosto Thea. Questa si era ritrovata davanti a lui quando l'uomo con la maschera da scheletro l'aveva portata. Wade si presentò alla ragazza con il suo vero nome e gli disse che loro due avrebbero parlato dopo che aveva fatto una cosa.
La ragazza era seduta e sorvegliata da due uomini armati quando Wade aprì la porta e si avvicinò a lei.
-potete andare...-fece Wade ai due che la teneva d'occhio.
Si sedette.
-hai mobilitato un pò di gente lo sai?-fece Wade.-è una qualità di voi Queen essere al centro dell'attenzione, vero?-
-senti...tu prova a farmi del male e giuro che...-si blocco.
-vai avanti...sono curioso di sentire una minaccia da parte di una diciannovenne.-fece Wade.
Thea distolse lo sguardo.
-comunque...puoi andare.-fece Wade.
-sul serio?-
-si...sei libera.-
-non è che i tuoi uomini mi uccidono quando esco.-
-no...-fece lui ridendo.-avevano il compito di guardarti fino a che non tornassi...puoi andare su...-
Thea esitò un momento, ma poi si alzò e quando fu vicina alla porta, l'uomo la richiamò.
-solo che...se uscirai da qui non saprai mai il suo segreto.-fece Wade attirando la sua attenzione.
-quale segreto?-fece Thea non capendo.
-il segreto di tuo fratello...sai...è una cosa che ti riguarda e che penso che ti possa interessare...ma...se te ne vuoi andare senza saperlo...sei libera di farlo.-
Thea esitò.-di che cosa stai parlando.-
Wade sorrise soddisfatto.
In quel momento, Olliver era alla Queen Consolidated. La riunione era appena finita e Isabel pareva piuttosto soddisfatta di quello che era riuscita a fare.
Non solo era diventata capo delle industrie escludendolo, cosa che ha potuto fare visto che Olliver la aveva delegata alla gestione delle aziende così che potesse concentrarsi sul rapimento della sorella, inoltre la donna stava dalla parte di Wade.
Dopo un breve combattimento e sotto minaccia di morte, la donna gli disse dove si trovasse Thea e che Wade voleva che solo lui e Slade Wilson dovevano andare. Se ci fosse stato qualcun'altro nei paraggi la avrebbe uccisa.
Anche se era una trappola, ci andò con Slade.
Nel frattempo, in veste di Ravager, Wade aveva dirottato il pulman di prigionieri diretti a Iron Heights proponendogli un affare.
Sbaragliarono gli uomini di Wade facilmente, ma alla fine non trovarono nessuno, nè Wade, nè Dihao e i suoi e nemmeno Thea.
Olliver volse l'attenzione verso l'amico. Questi a stento riuscì a guardarlo e di certo gli affiorò alla mente che era tardi.
« Olliver »la voce di Felicity lo portò alla realtà.« Thea è alla centrale di polizia. »
-cosa.-fece lui incredulo.
« sta bene non le hanno fatto del male...e ha denunciato Wade LaFarge come colui che l'ha rapita. »
Quando arrivò alla stazione di polizia assieme alla madre, Thea era contro la parete.
-Thea...-fece Moira sollevata di rivederla.
-stai bene, sei ferita...ti ha fatto del male.-chiese Olliver preoccupato.
-sto bene...-rispose Thea provata.-non mi ha fatto niente...-dette una breve occhiata alla madre e al fratello per poi distogliere lo sguardo.-lui...Wade LaFarge...mi ha detto il tuo segreto-e guardò il fratello, che indietreggiò.-come hai potuto non dirmelo...-
-io...-
-perché non mi hai detto che Malcom Merlyn è mio padre-fece la ragazza.-io mi fidavo di te.-
-cosa?-fece Moira senza fiato.
-ti volevo proteggerti...-disse Olliver.
-me lo dovevi dire...avevo il diritto di saperlo.-fece la ragazza.
-Thea...-
-lo sapevi anche tu.-fece Thea rivolgendosi alla madre.
Moira non rispose.
-Malcom Merlyn era un uomo pericoloso...-fece Olliver.-non volevo...non volevamo che tu soffrissi.-
-sei come lei...anzi peggio...-e se ne andò igonorando che il fratello e la madre la richiamarono.
All'uscita trovò Roy.
Appena lo vide lo abbracciò forte.
-sei ferita...-fece il ragazzo guardandola.-ti ha fatto del male.-
-no...-disse la ragazza.-posso...stare da te.-
Roy la abbracciò.-certo...ci penso io a proteggerti...te lo prometto.-

Nel frattempo, Wade era agli uffici della Queen consolideted, assieme a Isabel e Sebastian. In quel momento il telegiornale annunciava che Moira Queen aveva superato di gran lunga Sebastian Blood.
-dimmi che cosa ha servito tutto questo-fece Sebastian.-non ha fatto altro che portarla in vantaggio.-
-forse se cambiassi atteggiamento la gente si fiderebbe di te.-fece Wade.-sono un pò stufo di sistemare i tuoi errori.-
-i miei errori...-fece Sebastian.-e tu allora? mi vuoi dire che cosa è servito tutto questo... pensavo che servisse a me...per la mia campagna...invece hai peggiorato le cose.-
-hai finito.-fece Wade seccato da quella sceneggiata.
-e poi...perché sei così ossessionato dalla famiglia Queen...per non parlare di quel tizio mascherato con il Mirakuru.-fece Sebastian.
-non glielo hai detto.-fece Isabel piuttosto divertita.
-sssssh...-fece Wade alzandosi.-se no che sorpresa sarebbe. Come va al reparto scientifico.-
-bene...Dihao lo ha prodotto quanto sufficiente...presto sarà pronto.-disse Isabel.
-bene...vedi...impara da lei.-fece Wade.
Sebastian lo guardò frustrato.
-visto che sai tutto...mi puoi come farai a mantenere le tue promesse.-
-accidenti...-fece Wade seccato.-ti ho promesso un esercito e l'avrai...e anche Starling City...è questione di tempo.-
Si avviò verso l'uscita.
-adesso dove vai.-fece Sebastian.
-a coltivare le mie ossessioni-disse Wade.-non puoi immaginare...quanto la verità faccia male.-
In quel momento Lauren era a casa sua quando apprese la notizia al telegiornale che Thea era stata liberata e che la ragazza aveva denunciato Wade LaFarge come suo rapitore, mostrandone una foto.
Ad un tratto suonarono alla porta.
Quando l'aprì si trovò davanti Wade LaFarge.
La donna tentò di chiudere la porta, ma con violenza l'uomo la riaprì.
-ciao Lauren...-fece Wade.-tranquilla...non sono venuto a farti del male...anche perché la tua morte non mi farebbe sentire bene.-
-va all'inferno.-fece Lauren.
-è un luogo dove sicuramente andrò e incontrerò la maggior parte della mia famiglia...dalla parte di mio padre-disse Wade.-ma non prima...di aver visto Olliver Queen nella più totale disperazione...-
-Olliver? perché? non capisco.-
-sai...lui non è la persona che dice di essere...un pò come il suo amico Slade Wilson.-
-non capisco...-fece la donna non capendo.
-loro due si conoscono molto bene...visto che cinque anni fa erano a Lian Yu-disse Wade.-non te lo ha detto? tipico di Olliver....-
Lauren non capiva dove voleva parare.
-vedi...il motivo per cui c'è l'ho con loro non credo che capiresti...ma credo che capiresti che Olliver Queen è Arrow, mentre Slade è Deathstroke.-
Lauren lo guardò stupita da quell'affermazione.
-per quanto riguarda la biondina...la risposta è molto più semplice...ma lo lascio a te scoprirlo...-disse Wade.
Fece per andare che si voltò.-anche lei...per un periodo più breve era sull'isola.-e se ne andò.

*****

Slade si svegliava in piena notte ossessionato dagli incubi. Non era la prima volta, ma questa volta era tutto diverso, lui era diverso.
Si svegliava in piena notte urlando e si guardava attorno come un animale impaurito.
Gabrielle gli era sempre vicino.
Negli ultimi tempi dormivano l'uno accanto all'altro.
La sua presenza era stata importante.
Con quello che gli era successo, la vendetta era diventato un lontano ricordo. Ora, quando stava veramente male, Gabrielle gli faceva stringere la foto del figlio, dandogli forza e ripetendo che sarebbero usciti e sarebbe ritornato da suo figlio.
Una notte stava fissando da delle ore la foto del figlio.
Sapeva quanto era rischioso se caduto in mano al nemico poteva mettere in pericolo la sua vita, ma di certo quella tasca nascosta, gli dava la forza di tornare vivo.
-non riesci a dormire.-chiese ad un tratto la donna.
-stavo pensando...-rispose.
-a cosa...-
-un pò di cose...-fece lui.-pensi...pensi che non avrà paura di me.-
Gabrielle si strinse a lui.
-quando ero piccola...pensavo molto come doveva essere l'abbraccio di mio padre-iniziò la donna.-lei mi parlava molto di lui...ha sofferto molto...ero felice quando a sedici anni si è sposata...però...pensavo che ad una certa età si può apparire stupidi...-fece una pausa.-poi l'ho incontrato...mia mamma si è presa un colpo io...io parevo una stupida...lui era vivo e la prima cosa che mi era venuta in mente..."cavoli doveva ritornare proprio quando ho vent'anni"...lo avevo immaginato molte volte il suo abbraccio.-
-lo era come lo avevi immaginato.-chiese Slade.
-molto meglio.-rispose lei.
Ci fu un momento di silenzio.
-sono sicura...che sarà felice di vedere che sei vivo.-fece Gabrielle.
Slade si voltò dalla parte della donna.
-Gabrielle...se scapparemo lo faremo insieme...-disse Slade.-ma...se non dovessi farcela...-
-c'è la farai...ritornerai da tuo figlio.-fece lei.
-abbi cura di lui...-
-Slade...-
-se le sempre cavata da solo...è ancora un ragazzino ha bisogno di qualcuno che lo deve proteggere...se mi dovesse succedere qualcosa...lui rimarebbe solo...credimi...non è una bella esperienza-fece l'uomo.-promettimi che avrai cura di lui...ti prego...-
-d'accordo...-fece lei guardandolo.-te lo prometto...ma tu non farmi brutti scherzi.-
Slade sorrise.
Gli mise fra la mani la foto del figlio.
-non gli raccontare quello che è successo a Lian Yu e qui...-fece l'uomo.-vorrei che avesse un buon ricordo di suo padre...non del mostro che sono diventato.-
-non sei un mostro.-fece la donna decisa.
-e importante...ti prego.-
Gabrielle lo guardò.
-i segreti portano solo del male...ma non gli dirò niente...te lo prometto.-
Slade fece per accarezzarle il viso, ma la sua mano si fermò a mezz'aria per poi ritirarla.
-grazie.-disse l'uomo.
Si rivoltò di nuovo, mentre la donna si strinse a lui.
-mi mancherà...-disse ad un tratto la donna.
-cosa?-chiese lui.
-la tua schiena.-ripose.

-ormai sono passati due anni...-fece Burges quando Bathiathic lo contattò.-le indagine sono concluse e andate nel dimenticatoio...ora tocca a te...liberara mia figlia.-
Bathiathic lo ascoltò per tutto il tempo.
Ormai, i sospetti su di lui e Konig erano stati sviati e nessuno indagava sui loro traffici, ma per il russo era acqua passata.
Il Mirakuru era stata la cosa migliore che gli poteva capitare.
Li aveva mandati ancora in missione.
Aveva approfittato di scendere a terra per spedire il pacco con contenente l'occhio di Slade a Konig e degli appunti. Aveva intenzione di migliorare la cosa e fare ulteriori esperimenti sull'uomo una volta raggiunta la terra ferma.
Aveva già in mente la destinazione.
-le cose sono cambiate.-fece Bathiathic.
-che diavolo stai dicendo...-disse Burges alzando la voce.
-vede non sono stato inattivo per tutto questo tempo con i miei esperimenti...-
-senti brutto bastardo...tu prova solo a toccarla con un dito io...-
-sua figlia morirebbe all'istante...è debole...-fece il russo.-no...lei è il motivo per il quale lui ucciderà...se non vuole che le succeda qualcosa.-
-di chi diavolo stai parlando.-fece Burges.
-parlare di quello che faccio...sarebbe tempo inutile...-fece Bathiathic.-da adesso...il destino di sua figlia...non dipende da lei...ma da lui.-e chiuse la comunicazione senza dare il tempo all'altro di ribattere.
Aveva notato che c'era un qualcosa tra i due. Inoltre dagli ultimi test aveva visto che il potere curativo del Mirakuru si stava trasformando. Seppure in brevi momenti, l'uomo riacquisiva coscienza, ma gli era impossibile controllare il proprio corpo. Piano piano...si sarebbe liberato dal suo controllo. Lo poteva sempre uccidere, ma sarebbe stato un grande spreco...era unico. Gli altri non erano come lui. Per sua fortuna, aveva un punto debole...e lo avrebbe sfruttato.
Aveva dato l'ordine di prenderlo, mentre lui parlava con Burges.
Ad un tratto sentì delle urla e degli spari.
Bathiathic aprì immediatamente la porta e fu allora che vide Slade Wilson fuori dalla cella.
 

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Capitolo 16
*** Dietro le maschere ***


DIETRO LE MASCHERE

Non era andato bene.
Seppure Thea era salva e non le aveva fatto del male, molti scheletri erano saltati fuori.
Dopo che la ragazza se ne andò, il superiore di Lance gli chiese chi fosse Arrow o almeno una delle identità dei tre mascherati per non finire arrestato per intralcio alle indagini. Burges intervenne prendendo le sue difese, dicendo che collaborava con lui per la faccenda del Mirakuru. Fu una mossa falsa, poiché l'altro la utilizzò dicendo che aveva chiamato i suoi superiori tedeschi e non avevano aurizzato nessuna collaborazione e non aveva ricevuto nessuna autorizzazione di seguire quelle indagini.
Vennero arrestati entrambi per intralcio alle indagini, ma nessuno dei due patteggiò dicendo almeno una delle identità dei tre.
Inoltre avevano scoperto che mentre lui e Slade erano stati mandati in quel magazzino vuoto dove doveva esserci Thea, Wade, in veste di Ravager, aveva dirottato il pulman con  prigionieri diretti ad Iron Heights, e di certo si poteva immaginare che cosa gli avesse proposto.
Non era una bella situazione, ma di certo non priva di speranza.
Mentre Olliver, Diggle, Sara e Felicity erano andati a impedire che Wade usasse il suo potere alle Queen Consolideted per riprodurre il Mirakuru, Slade si trovò con Roy ad impartigli qualche lezione.
Lo scontro con Reese e gli ultimi avvenimenti, seppur frustanti, avevano maturato nel ragazzo un forte senso di protezione verso la ragazza che amava e di essere abbastanza forte per proteggerla ed essere di aiuto sia ad Olliver che a Slade. Però gli aveva fatto anche capire le numerose bugie che diceva per nascondere la verità, poteva farla allontanare da lei e metterla in pericolo.
-stai migliorando...ora ti insengo qualcosa da fare per sbollire un pò la rabbia repressa o in caso di frustazione...sono sempre controllati-si accorse che non lo stava ascoltando.-per poi passare a come distruggere un'intera città ed essere una minaccia per il mondo...hai sentito.-
-si sono pronto...-fece Roy ritornando al mondo reale.
Impartire lezioni di vita, non era il genere di cose in cui era bravo, ma certe cose le capiva e bene.
-non sembra proprio...visto che non hai ascoltato quello che ti ho detto.-
-scusami...-fece Roy.-ho un pò di pensieri...-
-per quello che è successo...-disse Slade.
-anche quello...-disse Roy per poi guardarlo.-lo so che non si può...ma non sarebbe meglio che dicessi a Thea la verità.-
-vedi...-
-si lo so...Olliver me lo ripete sempre-lo interruppe il ragazzo.-solo che...se lui le faceva del male io...-
-ascoltami...indipendetnemente se tu gli dici o meno quello che fai, alla fine le cose non cambieranno...credimi.-
-tu lo conosci...è tuo fratello.-
-fratellastro...-precisò Slade.-è ha già fatto del male a due persone a cui tenevo molto, ma questo non significa che tu o io o qualunque altro dobbiamo abbassarci al suo livello.-
-si...ho capito.-
Ci fu un momento di silenzio.
-se proprio vuoi dirle qualcosa parlagli di quello che hai dentro...-disse ad un tratto Slade.
-pensi che sia una buona idea.-
-gli dici ciò che e hai e come passi le tue serate...senza dire quello che c'è dietro e svelare le nostre identità-disse Slade.-per quello ci sarà tempo in futuro.-
-pensi che Olliver sarà d'accordo?-chiese Roy.
-gli parlerò io...-rispose Slade.-tu adesso concentrati qui...-
Nel frattempo, Huber era andato a trovare Burges.
-non mi dovrei più stupire...-fece Huber.-come ti è venuto in mente di agire di conto tuo senza avvertire nessuno.-
-non avevi detto che non ti stupiva.-fece Burges.
-puoi essere serio...-fece l'altro.-puoi passare qui diversi mesi...-
-non hai la minima idea di come ho passato i vent'anni in Siberia-fece Burges.-qui sarà come Las Vegas...-
-vuoi fare la persona seria? pensa a Gabrielle...è preoccupata...come tutti.-
-non mi pari preoccupato tu.-
-senti...-fece Huber abbassando la voce e facendo cenno di avvicinarsi.-sei un bravo poliziotto e sono sicuro che almeno ti farai fatta un idea di chi siano quei tre.-
-ho un idea.-ammise Burges.
-allora perché non parli.-fece Huber.
-perché se io o Lance sapessimo...non saremo così infami da metterli nella merda.-disse Burges senza giri di parole.
Huber si sentì preso in giro tanto che si alzò di scatto.
-è stato bello vederti.-fece Burges ironico quando lo vide allontanarsi.
In quel momento arrivò Gabrielle.
Huber si fermò un attimo con lei.
-tuo padre non è in vena...-disse l'uomo per poi andarsene.
Gabrielle lo guardò in maniera interrogativa mentre si allontanava. Evidentemente avevano litigato come al solito.
-papà...-fece Gabrielle.
-tesoro...-fece Burges sorridendole.
-come stai?-chiese quando si sedette.-ti trattano bene...hai dei guai...-
Burges sorrise.-sono a Las Vegas...non mi posso lamentare.-rispose.
Gabrielle lo guardò.
-tu piuttosto...spero che questo non rallenti i tuoi piani...tuoi e quelli di Wilson.-
-no no...non dovresti essere dentro fino a settembre.-fece la donna.
Burges sorrise.
-papà...mi dispiace...mi dispiace...veramente.-
L'uomo strinse le mani della figlia.
Mai come in quel momento gli voleva raccontare tutto, ma allo stesso tempo temeva per la sorte di Slade.
-si risolverà tutto...-fece lei.-e poi...non ti possono trattenere più del dovuto....insomma non collabori mica con dei criminali.-
-Gabrielle...lo so.-
-bene.-fece lei con un sorriso.
-no...so tutto.-
-tutto cosa?-fece la donna non capendo.
-tutto...lo so all'incirca dopo gli avvenimenti di Rosemberg...è lì che tutto è stato chiaro. Per non parlare che adesso ho la certezza di chi sia la biondina...-
In quel momento, Lauren se ne era andata piuttosto secca dal padre, mentre Sara era appena arrivata. Da come si era comportata Lauren e come Sara parlava con il padre, aveva compreso chi delle due era Canary.
Gabrielle rimase per un momento spaesata.
-papà io...ti devo spiegare...-
-ascoltami...ti prego...-fece l'uomo interrompendola.-la prima reazione che ho avuto era quella di riempirlo di piombo dopo che se ne era andato come se ti considerasse come le altre pollastre sedotte abbandonate...lo avrei ucciso...e credimi quello che ha non lo avrebbe salvato...ma poi...quando tutto questo è passato...non potevo non essere felice per te...per voi.-
Gabrielle non capì.
-per tutto questo tempo, ho passato con la convizione che quello che ti era successo era colpa mia e che...tua madre e Huber avevano ragione ad avercela con me e...che tu...te ne eri andata perché mi odiavi...ma le cose era diverse. Eri andata via per stare accanto a suo figlio, sei tornata per lui e per quello che stava succedendo, sei stata sempre al suo fianco... nonostante io ti dicessi di stare lontani dai pericoli e come Huber e tua madre lo considerano pericoloso.
-hai ragione quando dici che tu e lui vi siete aiutati a vicenda per sopravvivere a quell'inferno...e nonostante questo...sei rimasta la solita ragazza bella e forte che ho incontrato dopo vent'anni di puro inferno. In questo momento...se parlassi...ti farei del male e questo è l'ultima cosa che ti vorrei fare...oltre al fatto che non sono un infame-fece una pausa.-non sarà una vita facile...ma lui tiene a te più della sua stessa vita...e lo stesso vale per te.-
Gabrielle aveva gli occhi lucidi.
-se...se ti abbraccio...mi arrestano.-chiese la ragazza.
-spero di no...-rispose lui.-se no chi la sente tua madre.-
Si abbracciarono.
Intanto Roy era ritornato da Thea. La ragazza era a casa sua da qualche giorno. Non gli dispiaceva, ma certo capiva che gli diceva delle bugie.
Quando entrò la vide che stava preparando le poche cose.
-torni a casa.-chiese il ragazzo.
-quale casa...lì, qui...non ho una casa.-rispose la ragazza.
Era evidente che non credeva alle sue bugie.
-Thea...ascoltami...ti devo parlare...è importante.-
Thea lo guardò.
-riguarda...quello che faccio alla sera.-
-indendi quello che fai ogni sera.-sottolineò la ragazza.
Roy esitò.
-ti ricordi...prima di natale quando sono sparito..-iniziò il ragazzo.-ti avevo mentito...ero andato a cercare delle prove per conto mio...e mi sono cacciato nei guai. Un tizio mi ha iniettato una droga che mi rende super forte e...ho dei problemi da controllarla...è per questo che ho ridotto in fin di vita quel tizio-fece una pausa.-quello che faccio alla sera...ogni sera...è di controllarla. C'è...uno...che mi aiuta...non è facile...però...tu, quello che è successo...mi da la forza di essere migliore...per te.-
-perché non me lo hai mai detto.-fece la ragazza.
-avevo paura...e...pensavo che non capissi.-
-Roy...-e lo abbracciò.-non lo pensare mai...-
Roy ricambiò quell'abbraccio.
-a questo punto...tu sei l'unico di cui mi possa fidare.-disse la ragazza.
Non la prese bene il fratello quando lo seppe da Thea. La mattina seguente era andato dalla sorella per parlarle che gli disse che non voleva più sapere nè di lui, nè della madre e che l'unica persona di cui si fidava era Roy e gli accennò in parte ciò che gli era accaduto.
Una mezza batosta l'ha aveva presa quando la madre gli rivelò che Isabel era stata l'amante di suo padre, l'altra metà fu la sorella a dargliela.
Si diresse immediatamente da Slade, dopo una breve sosta da Isabel ma con scarso risultato.
Era con Gabrielle.
-dalla tua faccia non hai passato una bella giornata-fece Slade.-eppure hai distrutto una buona fornitura di Mirakuru.-
-di certo non è solo quello che Isabel mi ha detto...-
-il fatto che avete gli stessi gusti di fatto di donne da una botta e via-fece Gabrielle.-spero solo che Sara sia comprensiva come me.-
Quella fu la botta finale...per entrambi.
-per rimediare alla gaffe...l'ho capito quando l'ho vista in ufficio e...mi sono ricordata che ho da studiare.-fece la ragazza andando via con la coda fra le gambe sotto una sguardo privo di parole da parte dei due uomini.
-d'accordo...prova a fare qualche battuta idiota e giuro che questa sarà la tua tomba-disse Slade. Una volta che fu ripreso.-cosa c'è.-
-perché hai detto a Roy di dirle la verità.-
-gli ho detto solo di dire che cosa ha dentro e come passa le sue serate...a controllarla non quello che facciamo.-disse Slade.
-lei non doveva sapere.-fece Olliver.
-tua sorella non è stupida...-fece Slade.-sai...incomincio a pensare che tu sia stato adottato.-
-è pericoloso...e tu lo sai.-
-so come va il mondo molto più prima di te...-fece Slade.-in questo momento...la tua famiglia non è al sicuro...se ci tieni è meglio che Roy sia preparato e che lei si fidi di lui. Tu non conosci Wade...è uno psicopatico...è quando vuole qualcosa la ottiene-fece una pausa.-fa male perché io e te gli abbiamo fatto saltare il piano di Fyers...ha preso la tua azienda...credimi è il male minore che ti possa essere successo.-
Si dovette sbollire un pò, ma poi capì che era la soluzione giusta, per il suo bene.
-d'accordo...-fece Olliver.-però la prossima volta ne parliamo insieme, va bene.-
-bene...-fece Slade.
Ci fu un momento di silenzio.
-a parte essere tuo fratello...-
-fratellastro...-precisò Slade.-abbiamo il padre in comune, anche se non sappiamo chi, ma siamo nati da due madri diverse.-
-è tuo fratello.-
-questi discorsi usali per tua sorella...siamo cresciuti odiando l'uno e l'altro...alla fine è stato sempre lui a fare del male.-
-perché vi odiate.-
Slade distolse lo sguardo.
-lui odia me perché ho fatto saltare il missile di Fyers...e tu...oltre a questo...c'è qualcos'altro.-
L'altro non rispose.
-l'altra volta...non riuscivi nemmeno a guardarmi-disse Olliver.-Slade...chi è quell'uomo.-
-ti...ti ricordi...quando ti parlai di Addie.-
-si...-fece Olliver non capendo.
-quando...le cose andavano fra noi...tipo quando ci dovevamo sposare...-sospirò.-lei era rimasta incinta...e...suo padre mi avrebbe ucciso seduta stante e anticipammo la cosa. Fu lì che...lui si fece vivo. Lei mi aveva detto che...aveva avuto un ex ossessivo e possessivo nei suoi confronti che...le aveva fatto del male...era Wade.
-fin dall'infanzia...lui si era sempre sentito inferiore verso di me, provocandogli una grande ossessione nei miei confronti. E' da lì che nasce la sua insanità mentale...era iniziata con una competizione...per poi peggiorare, diventando una persona ossessiva e possessiva.
-quando lo vidi...pensavo che era per me...ma era venuto per Addie. Ci eravamo amati... senza sapere che avevamo un legame con lui e per entrambi ci ha fatto solo del male. La cosa provocò una profonda crisi fra noi e...il fatto che lei avesse un figlio da me che...metà di quello che avevo lo dividevo con lui...-fece una lunga pausa.-mi ha portato via l'anima.-
-l'ha uccisa...-fece Olliver.
-no...no...-continuò Slade.-vedi...-respirò profondamente.-lei sparì...letteralmente...se ne andò dall'ASIS e qualche mese dopo...mi trovai mio figlio parcheggiata dalla padrona di casa-fece una pausa.-a quel tempo...c'era un sospetto che ci fosse una talpa che lavorasse per gli amici di Bathiathic...si scoprì che era lei. Non ci volli credere...così...preso dai sentimenti andai per riprenderla...lei sostenne il contrario, ma alla fine...mi disse che era in missione per smatterlarla.
-succedette il finimondo, ma lei come sempre era al mio fianco. Poi gli inniettarono una merda e...fui costretto a combattere contro di lei...la stava distruggendo...lei mi supplicò... non so nemmeno io come ho fatto a trafiggerle il cuore-fece una pausa.-anche se...era stata la mia mano ad ucciderla...è stata colpa di Wade e del padre di Addie...che l'hanno spinta a farla passare per quella cattiva...-fece una breve pausa.-Wade ebbe la sua rivincita pochi mesi prima che ci incontrassimo.
-erano...erano passati alcuni mesi dalla morte di Addie...quando mi obbligarono ad andare in missione a Nanda Parbat...se hai quella espressione hai sentito parlare di lui-disse Slade vedendo la faccia che fece Olliver.-qualche anno prima la Lega degli Assassini aveva distrutto un villaggio e ucciso il clan che li governava...ma...qualcuno sopravvisse. Lei si chiamava Lilliah Worth e...per celare la sua identità, faceva al prostituta...alla fine però arrivarono a lei...e la rapirono. Mi mandarono lì per recuperarla.
-quando Reese mi addestrò, mi parlò di Ra's al Ghul e...mi disse che di forza erano simili. Non so come mi venne in mente...ma di certo da allora ero cambiato, ero più esperto...ma scoprì che Reese non aveva utilizzato la sua vera forza. Rimasi come suo prigioniero per quasi un anno. Mi misero assieme a lei e...si prese cura di me. Riuscimmo a scappare perché Reese era venuto per la sua testa...così io e lei ne approfittammo.
-rimasi per settimane fra la vita e la morte. Lily...rimase al mio fianco...e...scoprì anche perché erano interssati a lei, come il "Dragone Rosso" visto che ci attaccò...e non perché era una prostituta. Mentì...dissi che lei era morta e che la missione era fallita. Mi sentivo in debito verso di lei e poi...mi ero un pò affezzionato. Avemmo una relazione più o meno seria e...poi non seppi più nulla.
-quando la rividi aveva aperto un bordello in Australia e...in quel periodo avevo uno pseudo relazione con una donna Louise...sapevo che potevo contare su Lily e certi sentimenti si riaffioravano...mettendo in discussione tutto. Le volevo bene, ma provavo ancora qualcosa per Lily...e le cose non cambiarono nemmeno quando seppi che aveva una figlia...per farla breve...le avevo chiesto il mio aiuto perché qualcuno mi stava incastrando. Una delle ragazze, frequentava una delle vittime e mi descrisse l'assassino...si trattava di Wade.
-mi stava incastrando su alcuni omicidi...e...riuscì a dimostrare la mia innocenza, ma...Wade se la prese con Lily. Sapeva che lei era importante per me...quella sera...era con me. Lui sfondò la vetrata e...cercò di ucciderla. La prima preoccupazione di Lily fu di proteggere la figlia...tentò di ucciderlo...ma lei finì in un burrone...non ritrovai nemmeno il suo corpo. Dopo aver rassicurato sua figlia a delle brave persone lo cercai...e lo uccisi...almeno pensavo di averlo ucciso-fece una pausa.-ecco chi è Wade LaFarge.-
Ci fu un momento di silenzio.
-mi dispiace...-disse Olliver.
Slade distolse un momento lo sguardo.
-in questo stato è pericoloso...non vuole la nostra morte...quanto noi due soffriamo come soffre lui quando le cose a lui non vanno bene o qualcuno gli rovina i suoi piani.-disse Slade.
-non si fermerà...-
-no...non solo verso di noi, ma anche con il Mirakuru...-disse Slade.-ci dobbiamo aspettare qualsiasi cosa.-
-saremo pronti alla sua prossima mossa.-
-non tarderà...meglio studiare qualcosa.-
-allora andiamo...-
-a proposito...-fece Slade mentre si avviarono.-Roy ti ha detto se fa sogni strani.-
-strani in che senso.-
-incubi spaventosi.-
-non credo perché?-
-è uno degli effetti del Mirakuru...-disse Slade.-qualcosa che hai rimosso o che ti ha colpito riemerge non esattamente come è andato e si sovrappone a un qualcosa di recente che ti ha particolarmente colpito.-
-in questo caso...conosco un metodo.-disse Olliver.
-meglio per me...così ti risparmio una lenzioncina sulla cosa.-disse Slade.
Si trovarono con gli altri e si diressero sotto al rifugio per studiare un piano.
-pensi che risponderanno subito a ciò che abbiamo fatto.-
Felicity lo aveva appena chiesto che quando furono sotto, c'era ad attenderli una strana creatura. Era tutta bianca, priva di caratteri sessuali, con due ali scheletriche e una lunga coda.
-pensavate che non vi avrei trovato...-fece la creatura.
Dalla bocca sputò una serie di aghi velenosi.
Si nascosero.
Diggle gli sparò una serie di colpi, che colpirono l'essere, ma si rimarginarono all'istante. Colpì violentemente l'uomo con la coda. Sara gli saltò addosso, ma l'essere la prese per la gola.
-ecco perchè indossi una parrucca...-fece la creatura buttandola violentemente per terra.
Olliver la attaccò, ma l'essere lo buttò a terra e fece altrettanto con Slade.
La luce si spese.
-risorgeremo...-
Quando la luce ritornò, l'essere era sparito.

-quella cosa...che diavolo era.-chiese Felicity.
-Dihao...quello è il suo vero aspetto.-rispose Slade.
-anche tu di trasformi in una sorta di vampiro volante.-fece Diggle.
-grazie al cielo no...-disse Slade.-quello è dovuto ad altri esperimenti che ha fatto su se stessa...fino a farla diventare ciò che è veramente.-
-scoperto qualcosa.-chiese Olliver quando ritornò con Sara all'ospedale.
-manca il passpartou di Tokman...-
-che cosa gli servirà.-
-gli abbiamo distrutto il suo, che era prima tuo, reparto scientifico...ne vorrà cercarlo un altro.-disse Felicity.
-a parte quello della Queen Consolidated...gli STAR Lab.-disse Olliver.
Slade stava per andare con loro quando gli arrivò un messaggio.
-problemi?-chiese Olliver.
-una cosa che non posso rimandare.-fece Slade.
-c'è la faremo...-

Nel frattempo, agli STAR Lab, era tutto deserto, c'erano solo Cisco e Caitlin, due impiegati dei laboratori e amici di Barry Allen.
-hai sentito...cos'era.-fece Cisco sentendo un rumore.
-non lo so...-disse Caitlin.
I due si avviarono.
Trovarono una guardia.
-oh è lei...-fece Caitlin.-stiamo facendo gli ultimi controlli e...tutto bene?-
L'uomo non rispose.
Ad un tratto cadde.
Aveva una lama dietro alla schiena e non distante c'era una donna orientale con un kimono verde.
-due piccoli topolini...due prede predilette per un serpente...-fece Dihao tirando fuori un'altra lama dalla manica.
I due iniziarono a correre, mentre la mercenaria camminava.
Superò una zona limitata e si trovò davanti a Caitlin.
-fammi vedere i tuoi capelli....-fece Dihao e fu nell'atto di avvicinarsi.
-ora.-
Cisco saltò fuori da dove era nascosto e gli sparò degli ultrasuoni facendola stordire.
I due ne approfittarono per fuggire a avvisare la sorveglianza.
Quando Dihao si riprese, la sua attenzione si pose sull'oggetto che stava cercando. Dopo essere mutata, lo prese e volò via sfondando il soffitto.
Arrow e Canary la videro volare via.
-troppo tardi.-fece Arrow.
Fu solo hackerando il sistema della STAR Lab che scoprirono che aveva rubato un biotrasfusore che permetteva la trasfusione di sangue fra un soggetto a più soggetti.
-vuole replicare velocemente il Mirakuru sui prigioniri di Iron Heights...-disse Olliver.-però...-
-ha bisogno o di Roy o di Slade.-
-qualcuno deve andare da Roy...-fece Olliver.
-e Slade.-
-sono sicuro che se la possa cavare da solo.-
Nel frattempo, Gabrielle lo aveva chiamato.
-hai deciso...-fece lui.
-hai ragione tu.-disse lei per poi abbracciarlo.
Slade ricambiò quell'abbraccio.
Gli aveva detto che a Rosemberg si era creata una situazione critica su alcuni quadri che Gabrielle aveva donato, ereditati da Wool, e richiedeva la sua presenza. Ne aveva parlato con l'uomo prima che Olliver arrivasse. Lei voleva restare, ma lui comprendeva che era una cosa importante a cui teneva. Inizialmente pensò che fosse un modo per tenerla lontana visto che aveva scoperto che Wade era vivo, ma non era così. Sapeva quando il pittore era stato importante per lei e il significato che avevano quei quadri. Avevano interrotto la cosa e poi ci aveva riflettuto. A convincerla fu quando incontrò Lauren. Aveva saputo che c'era stato un incidente in prigione. Il padre di Lauren era ricoverato, mentre il suo era stato sbattuto in isolamento perché ne aveva lasciati mezzi morenti sei detenuti. Fu lei a dirle, dopo l'incontro con il padre, che non doveva preoccuparsi e che presto entrambi i padri sarebbero usciti, senza le condizioni del procuratore. In quel momento capì, che le cose erano molto più complicate. Sapeva che Sara non gli aveva detto nulla alla sorella e questo gli dette la conferma che Wade era stata da lei.
-Wade...è stato da Lauren...-disse Gabrielle una volta sciolto l'abbraccio.-sa.-
Slade la guardo.
-ascoltami...non dare confidenze con nessuno e anche se ti dicono che è un mio amico...non ci credere scappa...ti avverto io.-disse Slade.
-vorrei tanto stare con te...-fece Gabrielle.-ma sento anche...che...devo andare a Rosemberg.-
-parti tranquilla...-fece Slade.-qui si scatenerà l'inferno...saperti al sicuro...mi rende forte.-
Gabrielle fece un debole sorrise per poi abbracciarlo.
Fu l'uomo ad accompagnarla in aereoporto.
Aveva già avvertito i genitori. Era solo per qualche giorno...poi sarebbe tornata.
-non cacciarti nei guai e...non divertirti troppo con il tuo amico-fece Gabrielle.-anche se non sento, io so sempre se fai il galletto.-
Slade sorrise.
Si scambiarono un bacio.
-fai buon viaggio.-fece l'uomo.
-stai attento.-fece lei.
Si dettero un ultimo bacio per poi separarsi.
Slade rimase fino a quando non la perse di vista per poi andarsene.
Era sulla via del ritorno quando sulla strada gli parò davanti Han che gli sparò delle palle di fuoco facendogli esplodere la macchina. Slade uscì poco prima dell'impatto. Senza esitazione inziò a combattere contro di lui. Ad un tratto Rei lo attaccò alle spalle buttandolo pesantemente a terra.
Slade si rialzò.
Rei gli fu subito addosso e dopo una serie di colpi, Slade gli spezzò un braccio. In quell'atto, Han gli inniettò qualcosa. Slade cercò di colpirlo, ma lo mancò.
Ad un tratto la vista gli venne meno.
Conosceva bene quell'effetto.
Gli aveva inniettato il veleno di Dihao.
Rei si rimise a posto il braccio e colpì duramente Slade che cadde.
-Slade...Slade...-
Una donna, cinese, con lunghi capelli neri e indossava un vestito azzurro lo chiamava.
-Slade...non devi arrenderti...-lo incitò la donna.
-Lily...-aveva appena pronunciato il suo nome che venne colpito duramente e perse conoscenza.
Olliver era sul retro del Verdant che aveva dato appuntamento alla sorella per parlarle, quando Felicity lo chiamò. Con il satellite fuori uso, dovevano aspettare quando la macchina andava in funzione, poiché avrebbe causato un maggiore concentramento di energia.
-sono impegnato adesso, Felicity!-fece Olliver dando alle spalle a Thea.
-lo so, ma tra la Collins e la Main c'è appena stato un picco di assorbimento di elettricità. Quindi o qualcuno ha acceso il phon più grande del mondo o il biotrasfusore è in funzione.-fece la donna.
Olliver non seppe che cosa dire.
-potrà essere egoistico...ma in questo momento la tua famiglia ha la priorità. Noi c'è la possiamo fare anche senza di te.-disse la donna.
Volse l'attenzione alla sorella, ma questa se ne era già andata.
-non c'è ne più bisogno.-
Olliver, con la copertura di Diggle, entrò in azione.
Era una grande stanza.
Come pensava, i detenuti di Iron Heights erano stati usati per iniettare a loro il Mirakuru. Diviso da due enormi cilindri c'era il soggetto di Mirakuru.
Li sorpassò.
Al biotrasfusore vide Slade.
-Ravager...diceva che lui era sempre speciale...ora capisco perché.-
Arrow si voltò.
-vedi...se loro avrebbero quello che ha Slade...morirebbero...il suo sangue viene sotto posto a un doppio trattamento in modo che possano sopravvivere...ma non cambiano gli effetti.-
Volse l'attenzione verso l'amico.
-tranquillo non morirà...a lui piace vederlo soffrire-disse Dihao-quando lo incontrai...gli proposi di fare parte del clan Shungen...rifiutò...un gran peccato...il vecchio Harashikage gli ha tolto lo smalto con i suoi discorsi di speranza.-
-si ha sempre la speranza.-disse Arrow.
-anche adesso?-fece Dihao.-perchè pensi che ricavando il siero per la cura da lui li possa guarire? Illuso...Bathiathic ha risolto tutti i limiti...non c'è nessuna cura e se la sintetizza il soggetto muore.-
Arrow cambiò espressione.
-allora...c'è speranza?-
-questo non ci fermerà.-
Scoccò alcune freccie, ma la donna le colpì con la spada.
-sinceramente mi sarei aspettata qualcosa di più interessante.-fece Dihao.
Scoccò alcune frecce per distrarla.
-ammetti non c'è speranza.-disse Dihao
Lo aveva appena detto che Diggle gli sparò alcuni colpi in pieno petto. La donna traballò, e Arrow ne scoccò una che rilasciò una scarica elettrica. La fece perdere conoscenza e ne approfittò della cosa per portare via Slade da quel posto.
Lo portò sotto al Verdant.
-ha perso molto sangue...-disse Olliver quando fu dentro.
-non sarà meglio portarlo in ospedale.-disse Felicity.
-troppe spiegazioni...e poi non devono scoprire che cosa ha dentro.-fece Olliver.
Gli fecero una trasfusione di sangue.
-Dihao lo ha usato per trasferire il Mirakuru ai prigionieri di Iron Heights...-disse Olliver.-Wade ha il suo esercito e...la cura provocherebbe solo la morte.-
-c'era una cura?-fece Diggle.
-si...-rispose Olliver dopo uno sguardo con Sara.
-allora ci serve...-fece Felicity andando alla sua postazione.
-di che cosa stai parlando.-fece Olliver.
-tempo fa...Jack-Jack mi dette un file e mi disse di aprirlo solo quando la situazione peggiorasse e lui stesse male...è peggiorata e lui si trova in vasca di rianimazione.-disse l'informatica aprendo il file.
Era una cartina.
Indicava in un punto dove era nascosta qualcosa.
Olliver ci andò e una volta tornato aveva in mano una scatola.
All'interno c'era un fluido rosa e un disco.
Lo misero dentro.
Partì una registrazione fatta da Jack-Jack.
« se guardate questo video è perché la situazione è diventata Apocalittica e io sono in rianimazione » iniziò Jack-Jack. « essendo stato la rana di Bathiathic e che mi ha fatto degli esperimenti, ho sempre avuto un attidudine a trovare soluzioni, anche in questo caso ne ho una. Il siero che trovate è il lavoro definitivo che permette di fermare un esercito di persone con il Mirakuru. Non le cura, quello è impossibile anche per me che ho quattro lobi, ma è un forte anestetico...ha lo stesso effetto del veleno di vipera Tibetana con quei soggetti, però in più rende il soggetto confuso e buono. Un alternativa a quello che ho creato che uccideva...lo avevamo usato anche per Rosemberg...ma non ero riuscito a trovare una "cura" per il processo di degrado. Il siero è solo quello che trovate, ma ho lasciato degli appunti all'interno della scatola. Contattate l'amica di Slade esperta di robe scientifiche...anche se so che Gabrielle si arrabbierà...non ha ancora digerito la faccendo del massaggio che stava facendo a Slade... anche per la posizione in cui erano...» tutti dettero un'occhiata a Slade. « se non è disponibile o altro...spero che abbiate delle persone da cui fidarvi per replicare il siero. Dimenticavo...Slade ho contattato il nostro amico in comune e sotto Iron Heights ha fatto costruire una serie di celle. Lì conterranno i soldati di Mirakuru, per adesso è andata bene, ma lo sai che sono prevvidente. Sono state costruite le stesse che usava Bathiathic, se eri uscito fu per la negligenza dei suoi uomini...ma sono inespugnabili sia per chi gli volesse liberarli sia eventuali disastri di ogni genere.»
Quello stesso giorno Felicity andò agli STAR Labs e chiese a Cisco e Caitlin di replicare il siero.
Nel frattempo, i prigionieri di Iron Heights si erano svegliati.
Tutto era andato secondo i piani.
-Slade...è vivo.-chiese Wade.
-si...-rispose Dihao.-non sarebbe morto.-
-ottimo...-anche se gli fece male sentirglielo dire.-lui e Olliver Queen conosceranno il vero significato della parola "disperazione"...quando conquistereno la città.-

*****

Quando quella volta lo andarono a prendere, Slade fece finta di dormire. Non gli avevano iniettato niente, e ne approfittò. Velocemente li sistemò e una volta uscito si diresse da Gabrielle. Era stato separato da lei. Fu quell'atto che lo fece reagire. Per un certo senso ci teneva a lei...molto...ma aveva paura di mostrare i suoi reali sentimenti. Lei si era insinuata silenziosamente e piano piano lo aveva curato da ferite che non pensava che si potessero guarire.
Sbaragliò diversi uomini di Bathiathic, fino a che lo intravide dentro al suo studio.
Venne percorso da una profonda rabbia.
Non era solo per ciò che gli aveva fatto, ma se le aveva torto solo un capello...il Mirakuru ebbe il sopravvento e minaccioso si diresse verso di lui.
L'uomo chiuse la porta.
La avrebbe sfondata.
Ad un tratto un rumore secco, lo riportò alla realtà.
Era ripetitivo, poi sentì delle voci.
-datti una calmata puttana.-sentì gridare.
Cambiò direzione.
Gabrielle si trovò da un giorno all'altro presa e portata dove era Jack-Jack. Slade non c'era e questo la preoccupò molto.
Non seppe quanto ci rimase.
Seppure Jack-Jack era genitle con lei, il fatto che non la riportassero da Slade la metteva in ansia.
Incominciò a battere violentemente contro la porta, ma riceva solo insulti.
Mentre ricevava i consueti insulti, sentì delle urla e degli spari.
Gabrielle si allontanò dalla porta.
Questa poco dopo cedette.
-Slade...-
La donna lo abbracciò.
-sei ferita...ti hanno toccato...-fece lui preoccupato.
-no...sto bene...-
Sentirono dei rumori secchi, come se delle celle si aprissero.
-li ha liberati...-fece Jack-Jack.
-chi?-
-i suoi esperimenti.-
-e quello chi sarebbe.-fece Slade.
-è Jack-Jack...è una rana antropomorfa.-disse Gabrielle.
-tipo le tartarughe ninja.-fece Slade.
-si...-
Sentirono dei passi.
-liberalo...per favore.-fece la donna.
Slade la guardò un attimo.
-lui ci può aiutare.-fece la donna.
Slade non ne era certo, ma si fidava di lei.
Con un colpo distrusse la vasca dove era prigioniero.
-andiamo.-
Lo seguirono.
Uscirono dalla nave, dopo aver sistemato un pò di gente.
-che facciamo qui?-fece la donna non capendo trovandosi all'aperto.
Slade la colpì e svenne.
-che fai?-fece Jack-Jack.
Slade la prese in braccio e portò dentro ad una imbarcazione di salvataggio.
-salta...-
-e tu?-fece Jack-Jack.
-devo fare una cosa...-fece Slade.-portala a casa a Rosemberg...-
L'anfibio, non seppe che fare.
L'uomo lo prese e lo buttò dentro la barca e la fece cadere in mare.
Ritornò dentro.
Bathiathic aveva liberato le cavie, le quali avevano dentro il progetto Animus e Mirakuru.
Slade riuscì ad evitarli e raggiunse il russo dentro i suoi alloggi.
Quando lo vide, Bathiathic sbiancò dalla paura.
 

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Capitolo 17
*** Sfumature di rosso ***


SFUMATURE DI ROSSO

-ciao Felicity...per caso Slade è da voi?-
Gabrielle aveva cercato più volte di chiamare l'uomo, ma trovava sempre il cellulare spento. Le cose a Rosemberg si erano complicate, ma in quel momento gli premeva un'altra cosa. Aveva capito che aveva fatto la scelta sbagliata, doveva essergli accanto ora più che mai. Glielo voleva dire...anche se gli avesse detto di no, lei sarebbe venuta lo stesso.
-Slade...ehm...-la donna dette un'occhiata.
Era ancora privo di conoscenza.
Per come erano andate le cose, Olliver aveva preferito che non venisse a conoscenza di quanto gli era successo. Conoscendo Slade avrebbe fatto la stessa cosa.
-è fuori...in missione intendo.-concluse l'informatica.
-ah...mi devo preoccupare.-
-no normale routine.-fece Felicity.
-sono da due giorni che non lo riesco a contattare.-
-la situazione si è solo un pochino complicata...niente di apocalittico.-
Ci fu un momento di silenzio.
-senti...no niente...credo che abbia già troppe cose per la testa. Grazie comunque...ciao.-
-ciao..-e chiuse la comunicazione.
-la avresti fatta preoccupare.-disse Diggle.
-lo so...e che...un conto è mentire a qualcuno che non sa come passi le tue serate e un altro mentire a chi sa...anche se per fine di bene.-fece Felicity.
-si risolverà tutto-fece Diggle.-e poi abbiamo qualcosa che li può fermare...e non ti scordare anche un posto.-
-anche questo mi ripeto per farmi coraggio.-disse Felicity.
-nessun miglioramento?-
-no...-fece Felicity.-pensi che gli faccia bene tutto quel miscuglio fra sangue e Mirakuru.-
-credo di no...ma non penso che possa diventare pericoloso.-
In quel momento l'uomo ebbe un sobbalzo.
-anche questo è normale?-fece Felicity.
-stai tranquilla...forse si sta riprendendosi.-disse Diggle avviandosi per le scale.
-non è per mancanza di fiducia-fece la donna guardandolo mentre l'uomo saliva le scale.-ma sbrigati.-
L'uomo sorrise e completò le scale.
Felicity si sedette alla sua postazione e gli dette le spalle.
Erano solo passati qualche minuto che sentì un altro rumore simile al primo e poi come se soffiasse il vento.
-sei agitato per caso.-disse come battuta per poi voltarsi.
Non c'era più.
-Diggle...Diggle...-
La voce della donna echeggiò e l'uomo dopo un pò fu lì.
-che succede.-fece Diggle.
-Slade...è scomparso.-disse la donna.
-come scomparso.-
-scomparso...mi ero girata un momento ho sentito dei rumori e...non c'era più.-
-chiama Olliver...io vado a vedere sopra.-
-stai attento.-
Slade se ne era uscito come un fantasma. Aveva preso dei vestiti che c'erano al rifugio e se ne era andato.
-è qui...-fece Lily.-farà del male...sai che cosa devi fare...-

-che cosa è successo?-chiese Olliver.
Era assieme a Sara quando lo chiamarono che Slade era scomparso.
Felicity gli raccontò quello che era successo.
-stai bene...lo hai visto.-
-io si...ma non l'ho visto...-
-è sparito nel nulla.-disse Diggle.
-non può sparire nel nulla-fece Olliver.-non può avere fatto molta strada nelle condizioni in cui è.-
-di certo non andrà in cerca di quel Wade o Dihao.-disse Felicity.
Olliver la guardò.
-era solo un'ipotesi...-fece l'informatica.-mi sono collegata ad ogni telecamera...visto che il satellite è fuori uso...non passerà inosservato.-
-vado al suo rifugio.-disse Olliver.
-vengo con te.-fece Sara.
Una volta cambiati, andarono al rifugio di Slade.
Era vuoto.
Jack-Jack era ancora in rianimazione.
Un tavolo era stato spostato ed era stato aperto uno scomparto segreto. Inoltre nel medesimo tavolo c'era un pennello, una boccetta d'inchiostro e delle strane lame fatte di carta.
-manca il suo costume...-fece Sara.
« Olliver... »
-dimmi che non è andato da Wade.-fece l'uomo.
« delle persone sono state aggredite... »
Andarono sul posto indicado dall'informatica.
Lì c'erano due ragazzi piuttosto malconci.
-chi è stato...lo avete visto?-chiese Arrow.
-un pazzo...-rispose uno dei due.-è sbucato all'improvviso...doveva essere drogato.-
Arrow e Canary si scambiarono uno sguardo preoccupato.
Felicity li contattò per un'altra aggressione.
Questa volta quando arrivarono, trovarono un gruppo di cadaveri.

-è stato Slade.-disse Sara quando ritornarono al rifugio.
-il fatto che non ci sia il suo costume, quei due aggrediti e i cadaveri..non significa che sia stato lui.-ribatté Olliver.
Sara tirò fuori una pistola.
-che cosa hai mente.-riconoscendo l'arma che conteneva dei proiettili che lo poteva uccidere.
-il siero non è ancora pronto e lui è pericoloso...questa è l'unica cosa che lo può fermare-disse Sara.-mi dispiace per lui...ma è tornato ad essere la persona dell'isola e questa volta farò a modo mio.-
-Sara...-
In quel momento ci fu un'altra segnalazione.
Ebbero le immagini.
Intravidero una figura robusta nera con una maschera che aveva attaccato altra gente.
-dicevi.-fece la donna per poi andarsene.
Olliver la seguì a ruota più per fermarla che altro.
Slade in veste di Deathstroke, era davanti a quel macello.
-non adesso...-fece Lily.-vieni...seguimi...è in pericolo.-
L'uomo la seguì.
Sin era appena uscita da un locale. Aveva percorso qualche passo, che ebbe come la sensazione che qualcuno la seguisse.
Si voltò, ma non vide nessuno.
Scosse la testa e proseguì.
Questa volta ci fu un rumore e intravide qualcosa di scuro che si nascondeva.
La ragazza incominciò a correre, e anche chi la inseguiva...c'è l'aveva con lei.
Ad un tratto qualcosa, tipo un tentacolo, la prese per la gamba e la alzò in aria.
Si trovò così faccia a faccia con un essere tutto nero con una maschera bianca con delle striature rosse.
La alzò più in alto e dalla maschera si aprì una bocca dove sporgevano denti aguzzi.
Sin si dimenò, ma era tutto inutile. Quando cercò di urlare, quel tentacolo nero la avvolse tutta.
Ad un tratto cadde come un sasso.
Deathstroke aveva tagliato il tentacolo salvando la ragazza. Dette un pugno deciso all'essere allontanandolo da lei. Ferito l'essere tagliò la corda.
Deathstroke liberò la ragazza.
-tutto bene...-chiese l'uomo.
-non è tutti i giorni essere quasi mangiata da un mostro...ahio...-rispose la ragazza.
-sei ferita.-
-no no...niente di rotto...-alzò lo sguardo.-ti conosco...sei il tizio forte dell'università...-
Ansimava.
Non si sentiva bene. Si doveva ancora riprendersi, ma quella cosa era ancora in circolazione e poteva fare veramente male.
-ma stai bene...-fece Sin sentendo che ansimava pesantemente.
-una favola...-fece Deathstroke.-torna a casa...qui è pericoloso...-
Traballante, seguì Lily, apparsa di nuovo, che gli diceva di seguirlo.
Al Verdant c'era aria di agitazione.
Fra poco ci sarebbe svolto il convegno della madre. Aveva discusso con lei. Non voleva che rovinasse con le sue menzogne anche il suo locale. Se aveva cambiato idea fu perchè Roy gli parlò...anche se fu piuttosto difficile dissuaderla a mandare a monte tutto. Dall'altra parte, Olliver stava cercando Sara. L'aveva persa e temeva che commettesse qualche sciocchezza. Non era tutto convinto che fosse Slade...era abituato al Mirakuru più di Roy, non si faceva perdere il controllo.
Thea era in una stanza quando Roy entrò.
-sei ancora arrabbiata...-chiese il ragazzo.
-da che cosa si vede.-rispose la ragazza in modo secco.
-perché eviti sia tua madre che tuo fratello.-
Thea sospirò pesantemente.-scusami...ma...non mi va di parlarne.-
Roy si avvicinò.
-se vuoi ti insegno qualcosa per sbollire quando sei nervosa.-fece il ragazzo.
Thea lo guardò.
-stranamente funziona.-disse.-lo sai che con me ti puoi confidare.-
-non voglio essere un peso...-fece la ragazza.
-non lo sei...e non lo sarai mai.-disse Roy.
La ragazza sorrise e si baciarono.
Qualcuno tossì pesantemente.
Era Olliver.
-hai visto Sara...-fece Olliver.
-ehm...io devo andare a sistemare delle cose di là...-fece il ragazzo tagliando la corda.
-se sei qui per discutere...-
-ero venuto per sapere se hai visto Sara.-
-ha chiamato e ha detto che stava poco bene...e lo sai.-fece Thea.
-tu come stai.-fece Olliver come se era stato scoperto.
-perché ti dovrebbe interessare.-
-perché sono tuo fratello.-
-fratellastro...Tommy era mio fratello.-precisò Thea.
-Thea tu sei mia sorella e questo non cambia nulla...non ha cambiato nemmeno per nostro padre...lui ti voleva bene...e ti ha voluto bene anche se sapeva.-
-Olliver per favore...già che sarà una serata pesante...almeno tu...ti prego.-
-d'accordo.-e se ne andò.
Nello stesso momento, Roy era andato a dare una mano, quando vide Sin entrare.
-c'è Sara...-chiese Sin.
-la stiamo cercando anche noi...-rispose.-è successo qualcosa o l'hai vista.-
-bé...insomma...qualche ora fa ero appena uscita da un locale e una cosa nera con una maschera bianca e rossa mi ha aggredito-raccontò Sin.-mi stava mangiando che...sai il tizio forte che hanno ripreso all'università insieme a Sara e Arrow...mi ha salvato da quel mostro. Aveva la maschera ma non pareva che stasse bene.-
-dove lo hai visto...-
Sin gli disse dove era successo il fatto.
-grazie...ti devo un favore...-fece Roy allontanandosi.
-prego...-disse Sin non capendo il motivo.
Avvertì immediatamente Olliver.
Dopo aver localizzato la cella dove Sara aveva telefonato e il punto in cui era stato visto Slade e il mostro, trovarono sia lei che il mostro, con l'uomo che lo seguiva, non distanti da un vecchio magazzino.
-andiamo...-
L'attenzione di Olliver venne posta dall'arrivo della madre.
-Roy tu vai avanti...-fece Olliver.-faccio una cosa e ti raggiungo.-
-sei sicuro che c'è la posso fare da solo?-chiese.
-devi solo dire a Sara quello che è successo...-rispose.-se non è necessario non combattete... chiaro?-
-d'accordo.-
Sara aveva visto Slade entrare in un magazzino. Era appena entrata anche lei, che sentì delle urla.
Vide un uomo correre via terrorizzato.
Sara si diresse verso la direzione opposta.
In ginocchio, per poi rialzarsi, c'era Slade in veste di Deathstroke.
Pareva stordito e debole.
Sara lo teneva sotto tiro.
Ad un tratto lo vide scattare velocemente verso di lei.
La donna gli sparò due colpi alla gamba, ma questo non rallentò l'uomo che la prese e la spinse per terra.
Sara si rialzò velocemente, puntandogli l'arma, ma in quel momento spuntò quel mostro. Con un tentacolo prese Sara per la gola. Cercò di liberarsi, ma pareva inutile. Ad un tratto, Salde gli impiantò qualcosa al piede del mostro. Questi ebbe un urlo e lasciò la donna.
Slade lo colpi in faccia e cercò di impiantare una seconda lama fatta di carta con dei strani simboli al cuore, ma il mostro lo prese con i suoi tentacoli, lui e la donna.
In quel momento arrivò Roy che gli assestò un colpo.
Il mostro li lasciò.
-lama...al cuore...-fece Slade.
Roy pose l'attenzione su quella strana lama di carta.
Schivò un tentacolo e con una capriola prese la lama di carta per poi impiantarla al cuore.
L'essere tirò uno strano urlo e indietreggiò.
-quello che cosa è.-chiese il ragazzo.
-la lezione te la faccio dopo...-fece Slade rialzandosi.-manca l'altro piede, i tentacoli e la testa...poi la cosa è risolta...-
L'essere lanciò i suoi tentacoli, ma questa volta furono prevvidenti. Fu Sara a incastrare un'altra lama nel tentacolo. Questa divenne una mano e parve che non la potesse usare, inoltre mentre camminava zoppicava.
Con una mossa veloce e improvvisa, sbaragliò i tre e se ne andò.
-quello che cos'era.-chiese Roy.
-una delle creature evocate da Dihao...-fece Slade.-pensavo di averle fatte fuori tutti.-
-ma tu sanguini.-notò il ragazzo.
Sara distolse lo sguardo.
-nello stato in cui sono è normale-fece Slade.-bisogna fermarlo prima che faccia ancora male.-
Una volta scappato, l'essere si trovò a vagare per le vie delle città, fino a quando apparve Ravager.
-ti sei divertito abbastanza-fece l'uomo.-ora...hai uno scopo...vai al Verdant...e fai una strage....nessuno deve uscire vivo.-
L'essere ubbidì.

-Slade....-
L'immagine di Lily gli apparve.
-una famiglia...è in pericolo di vita.-
-Olliver e la sua famiglia...dove sono.-chiese Slade.
-al Verdant...c'è il convegno di loro madre, ma che cosa c'entra?-rispose Roy non capendo.
-non c'è un minuto da perdere.-

Moira aveva iniziato il suo convegno.
Inizialmente aveva deciso di mollare tutto per stare più vicina alla sua famiglia, specialmente verso Thea...ma il colloquio con il figlio, e il fatto che sapesse chi era, l'aveva convinta a non mollare.
Olliver si era trattenuto più del dovuto, ma era pronto ad entrare in azione.
-Olliver...non credo che dovrai cercare molto.-disse Felicity mostrando cosa accadeva al piano di sopra.
Il mostro aveva raggiunto il convegno e stava seminando il panico.
Olliver, in veste di Arrow, entrò in azione.
Le freccie non gli fecero nulla, ma si trovò sotto mano una lama di carta e dove doveva tirare.
Prese l'altro piede.
Il mostro si bloccò, in mezzo all'edificio.
Con il tentacolo libero prese alcune persone, ma venne tagliato da Deathstroke e Canary gli rifilò un'altra lama.
Adesso era immobile.
Cercò con lo sguardo una delle vittime designate.
Aprì la bocca in direzione di Thea.
Un qualcosa di blu stava per fuori uscire.
Roy si parò davanti alla ragazza, ma non sparò nulla poiché una lama di carta gli trafisse la maschera.
Deathstroke si piegò dopo aver impiantato l'ultima lama di carta.
Non si era ancora stabilito.             
-state tutti indietro.-disse Deathstroke con una voce camuffata.
L'essere divenne per un momento tutto dorato per poi intravedere una serie di sigilli sciogliersi e intrappolare il mostro su se stesso. Quando tutto finì, non rimase nulla di quella cosa.

-che diavolo era.-fece Olliver una volta sceso.
-l'unico superstite di servitori al servizio di Dihao...-disse Slade.-l'aspetto positivo è che non ci avremo più a che fare...solo il padre riusciva a crearli.-
-che ti sei fatto alla gamba.-fece Olliver notando che sanguinava.
-morso...di quella creatura-disse Slade mentendo spudoratamente.-ha i denti come proiettili... evidentemente sono ridotto un pò male.-
-quindi te ne eri andato...per quel coso.-disse Felicity.
-più o meno...-fece Slade.-non chiedere come lo sapevo perché nessuno ci crederebbe.-
Mentre Slade si stava togliendo i due proiettili e si curava, Sara parlò con Olliver.
Gli confessò che era stata lei e che, erano diversi. Gli disse che aveva bisogno di una donna che gli facesse emergere il meglio di sé. Decise di andarsene e che avrebbe trovato da sé la sua strada.
Slade se ne ritornò al suo rifugio, un pò zoppicando. Olliver gli aveva detto che Gabrielle lo aveva cercato, e lo ringraziò di non averle detto niente.
Fu lì che la vide di nuovo.
-Lily...-
La donna gli si avvicinò e gli accarezzò il viso.
Quanto gli mancavano.
-lo sempre saputo...che eri un brav'uomo.-disse Lily.
-perdonami-fece Slade.-ti dovevo proteggere.-
-è stata una mia scelta Slade...lo sai...che farei qualsiasi cosa per proteggere le persone che amo.-
-una cosa che abbiamo in comune.-disse Slade.
Lily sorrise.-sarà dura...ma...mi fido di te e delle tue scelte...so che farai la scelta giusta.-
Slade non capì.
Lei sorrise per poi scomparire.
Slade rimase per un momento a fissare il punto dove la donna l'aveva vista scomparire, per poi chiamare Gabrielle.
Nel frattempo, Olliver era ritornato da sua madre e dalla sorella.
Nonostante la situazione, Thea andò con la madre e il fratello.
-tutto bene.-chiese Olliver.
-e me lo chiedi...-fece Thea arrabbiata.-questa famiglia ha retto sempre sui segreti e le bugie... anche questa sera tu e lei non vi siete smentiti-fece una pausa.-non capite che è a causa di questo che la nostra famiglia si sta sfasciando.-
-Thea...-
-hai ragione...-fece Moira interrompendo il figlio.-ci sono state fin troppe bugie e segreti. Soprattutto a causa mia...l'ho fatto per proteggervi...ma mi rendo conto che stavo facendo un grande errore-fece una pausa.-c'è una cosa...importante che dovete sapere, M...-
In quel momento ci fu un terribile incidente.
Quando Olliver riprese conoscenza si trovava per terra, legato. Vide sua madre e sua sorella inginocchiate e legate. Una figura si avvicinò.
-una scena familiare...-
Wade in veste di Ravager, ma senza maschera, li aveva rapiti e portati in una boscaglia.
Non poteva crederci.
-lasciale...loro non c'entrano.-fece Olliver capendo cosa poteva succedere.
-tutti c'entriamo qualcosa...-fece Wade.-convegno movimentato, vero?-
-tu sei uno psicopatico.-fece Olliver.
-è una cosa che mi dicono spesso...-disse Wade.-ma di solito sono le persone importanti per il mio fratellastro quando sanno che è colpa sua.-
-se vuoi prendertela con qualcuno...prenditela con me...uccidi me.-fece Olliver disperato.
-pensavo che il tuo amico Slade ti avesse detto come agisco.-
-che cosa c'entra il signor Wilson...-fece Moira non capendo.
-vede...come suo figlio...non è chi dice di essere-disse Wade.-come pensa che un ragazzino viziato sia sopravissuto tutti quegli anni su un isola.-
-lui...lui era sull'isola...ora capisco...-fece Moira.-anche lei.-
-no....no...ma ha conosciuto delle gente a mie dipendenze...-fece Wade.-anche se alla fine devo fare tutto da solo.-
Fu dietro alle due donne e trasse fuori due pistole.
-no...-fece Olliver.
Wade sparò un colpo da ciascuna pistola vicino alle due donne facendole spaventare per poi puntare le armi su entrambe le donne.
-credo che si ricorda...un minuto...devi scegliere fra chi vive e chi muore se no muoiono tutte e due-disse Wade.-solo che lo facciamo decidere al caso...conto fino a tre, al tre sparo...chissà...muore uno...o due...non ricordo...ma visto che mi sento di buon umore se ha una preferenza può dirmela.-
Era una situazione che aveva desiderato più volte che non accadesse.
-uno...due...t...-
Ad un tratto Moira si alzò.
Wade gli puntò entrambe le pistole.
-nessuno deve scegliere...-fece Moira.-nè mio figlio, nè il caso.-
-prego?-fece Wade come se avesse capito male.
-no...-fece Olliver.
-nessuno dei miei figli deve morire.-disse Moira.
Wade la guardò per un momento, poi abbassò le due pistole.
-lei è una donna coraggiosa...-e mise a posto le pistole.-sacrificarsi perché il figlio non si è fatto gli affari suo, per una figlia...diciamo un incidente di percorso...-e trasse fuori la spada.-ammirevole...cose che non penso minimamente.-e la trafisse con la spada per poi farla cadere al suolo fra le grida di dolore dei due figli.
-un altro morira...-e con la spada liberò Thea.-sempre della tua famiglia....ricordatelo.-concluse per poi avviarsi lasciando i due figli in un profondo dolore.

*****

-sei di HIVE.-chiese Slade quando si trovò faccia a faccia con lui.
Bathiathic non rispose.
-SEI DI HIVE.-ripetè con rabbia.
-vedo...che conosci quella sigla.-fece Bathiathic sfoggiando un sorriso.
Slade lo guardò con rabbia.
-il laboratorio in quel posto sperduto, Ying e Yang, la scatola cinese, l'Animus imperfetto su quella puttana...-
Colto dalla rabbia, Slade lo prese per la gola e lo alzò da terra.
-perché...PERCHE'...-mollò la presa scaraventandolo contro la parete.
-perchè...-fece Bathiathic dopo che si riprese.-perché? ho lavorato tutta la vita...ho persino fatto esperimenti su mia moglie...e mi hanno tolto mia figlia perchè come te non capivano... non capivano...nemmeno tua madre...ha lasciato tutto...per cosa...per andare con quel Reese...se avessi saputo che lei aveva avuto un figlio...avrei ucciso te e quella puttana con le mie mani...-
Slade non ci vedette più.
Lo prese e lo scaventò contro la parete opposta.
Gli sferrò una serie di pugni fino a quando la parete cedette e scaraventò il corpo di Bathiathic lontano.
Il Mirakuru aveva preso il sopravvento e come una furia si era gettato contro il dottore.
Così facendo fu individuato dalle altre sette cavie che lo attaccarono.
Nel frattempo, Gabrielle si trovò in una barchetta.
-ti sei ripresa.-fece Jack-Jack che stava trasportando l'imbarcazione ad una velocità abbastanza elevata.
-Slade...dov'è.-
-sulla nave...-
-torna indietro.-fece la donna.
-cosa?-
-è in pericolo...lo sento.-fece lei.
-lo so-fece l'anfibio.-prima...ti devo portarti a casa...lo ha detto lui.-
-no-fece la donna.-lui ha bisogno di me...ti prego...torna indietro.-
-ma...-
-ti supplico...-fece Gabrielle.
Jack-Jack fu piuttosto esitante, ma alla fine cambiò direzione.
Fu così che ritornarono alla nave.
Grazie al fatto che poteva essere intangibile, poterono passare inosservato e arrivarono velocemente alle stanze del dottore.
Quando arrivarono, Gabrielle vomitò di brutto.
-scusami...-fece l'anfibio.
-niente...passa...-fece la donna.
Si guardò intorno.
Pareva passato un tornado.
-che è successo.-fece la donna.
-non mi piace...-fece Jack-Jack.-li sta affrontando tutti e sette...è da solo.-
Senza dire niente la donna stava per avviarsi, quando l'anfibio la richiamò.
-aspetta...morirai...-fece Jack-Jack.
-e che dovrei fare...stare qui buona.-fece Gabrielle.
Aveva gli occhi lucidi.
-sono pericolosi...ma...forse c'è una soluzione.-disse Jack-Jack.
Si avvicinò al tavolo dove Bathiathic faceva i suoi esperimenti con delle fiale e dei liquidi e incominciò a marchineggiare.
-che fai.-fece Gabrielle non capendo.
-ero una rana...-iniziò Jack-Jack.-la sua rana...lui mi ha fatto degli esperimenti e...ho sviluppato un'intelligenza fuori dal comune...visto che ho quattro lobi. Posso creare qualcosa che li uccida...ma non che li possa curare...lui...toglie sempre i punti deboli delle sue creazioni.-
In una manciata di secondi creò sette sieri.
-adesso possiamo andare.-disse Jack-Jack.
 

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Capitolo 18
*** Requiem ***


REQUIEM

Quel giorno si svolse il funerale di Moira Queen.
C'erano tutti.
Amici stretti, Thea accanto Roy, il secondo ex marito della donna, Walter Steel, Lance con sua figlia Lauren, Diggle e Felicity, persino Slade lontano che osservava in silenzio il funerale...tutti, tutti ad eccezione di Olliver.
Nemmeno Diggle e Felcity sapevano dove fosse finito, era come sparito nel nulla.
Era venuto perfino Sebastian Blood per fare le condolianze. Anche Isabel Rochev...più per Diggle e Felicity per ricordarli il destino che li avrebbe attesi.
Thea era in un'altra stanza e stava guardando una foto.
-in quella foto...l'ho sempre trovata adorabile.-disse Walter.
-lei invece no...diceva che aveva lo sguardo stupido.-fece Thea.
L'uomo si avvicinò a lei.
-sai qual'è la cosa che mi fa più male...che lei è morta senza che gli potessi dire che non la odiavo.-disse la ragazza.
-lei lo sapeva...-disse Walter.
-no...non glielo detto.-
-certe cose non hanno bisogno di essere dette-disse Walter.-sapeva che non avresti mai dubitato del suo amore...e viceversa. Non ti devi sentire in colpa.-
-lei...lei aveva molti segreti...-
-nonostante questo ti voleva bene...te e Olliver.-
-Olliver...-disse la ragazza.-non si è nemmeno presentato al suo funerale-fece una pausa.-anche se è stato quell'uomo, Wade LaFarge, o come diavolo si chiama, ad ucciderla...sono stati i segreti che hanno rovinato la nostra famiglia...e lo fanno tutti...come Olliver...o quel Slade Wilson...-fece una pausa.-anche lui era sull'isola...si conoscevano.-
Walter abbracciò la ragazza.
-non sei sola...-disse l'uomo.-e puoi contare anche su di me.-
Con la morte di Moira, fu Sebastian Blood che ricoprì il ruolo di sindaco.
Non mancò che Wade lo chiamasse.
-non pensare che sei libero...-fece Wade quando lo chiamò.-non dimenticare che lavori ancora per me...visto che ho risolto un tuo problema...un colpo di fortuna per te...-
Blood deglutì.
Quell'uomo gli faceva paura e di certo sentirlo gli fece un effetto sinistro.
-cerca di ricordare...che sono l'unica persona con i mezzi necessari per rovinarti la vita...ricordatelo.-e chiuse la comunicazione.

-come diavolo mi hai trovato.-
Slade scese le scale.
Olliver era in un angolo seduto e pieno di dolore.
-impari molte cose quando vivi in un tempio ninja...-disse Slade.-anche se un paio di cose le sapevo già.-
Slade si sedette pesantemente e versò da bere.
Olliver notò la bottiglia di Reuther Rum.
-è una cosa che bevo solo con gli amici...-e gli porse un bicchiere che l'altro prese con esitazione.-forse Gabrielle aveva ragione quando mi disse che poteva sembrare che ti facessi ricordare quello che è successo.-
-sei qui perché...vuoi sapere perché non sono venuto...-fece Olliver senza giri di parole.-ero...ero uscito per andare al funerale...ma durante la via...non c'è l'ho fatta...lei è morta a causa mia.-
-non è una colpa che una madre anteponga la proprio vita per un figlio.-disse Slade.
Olliver lo guardò.
-avevo...avevo quattordici anni...avevo preso a pugni i soliti stronzi che dovevano stare zitti per poi ritornare a casa. La chiamai...quando la vidi...aveva risalito la cantina...che mi disse di prendere le mie cose. Non mi dette nessuna spiegazione, presi un paio di cose e partimmo. Andammo prima a spedire un pacco...poi...successe l'impensabile.
-ci fu un tremendo botto...persi conoscenza...quando la ripresi ero legato per terra. Vidi quell'uomo con quel costume...la stava minacciando con un coltello. Parlava di alcuni vecchi progetti e minacciava di farle del male. Lei era una donna forte...non si sarebbe piegata. Poi la sua attenzione volse su di me...mi voleva uccidere...lei mi fece da scudo.
-fu così, che dopo la sua morte seppi che avevo un fratellastro. Andai da Frannie...la madre di Wade...Reese lo conobbi lì. Tre mesi dopo scappai di casa...volevo il suo sangue. Fu così che rincontrai Reese e mi addestrò...e alla fine ebbi il suo sangue-fece una pausa.-sentivo sempre...un grande male...quando avevo la mia vendetta...ci voleva un angelo a farmelo capire.-
-tranquillo...non ho intenzione di ucciderlo.-disse Olliver.
Slade sghignazzò.-per quello pensavo di avercela fatta io-fece una pausa.-dovresti avercela con me...e non con te stesso.-
-è un modo per farmi sentire meno male.-disse Olliver.
-no...è che devo smetterla di pensare che gli altri sono come me.-fece Slade.
Ci fu un lungo silenzio.
-ha detto...che verrà per Thea...-disse Olliver rompendo il silenzio.-c'è solo una cosa da fare.-
-allora sei davvero uno stupido...-fece Slade.-sappiamo come fermare il suo esercito e non sarà un problema...se davvero ci tieni a tua sorella lotta per proteggerla.-
-lui però l'ha uccisa.-disse Olliver.
-ragazzo reagisci...se siamo vivi non è perché ci siamo pianti addosso-disse Slade.-hai lottato per tornare a casa, non hai avuto paura....di ritornare dalle persone che ami.-
Olliver lo guardò.
-credimi...dei due non sei tu quello che ha dei seri problemi.-disse Slade.
Olliver distolse lo sguardo.
Slade scosse la testa.
Si alzò.
-è pò come sull'isola...-disse l'uomo per poi avviarsi.-non è cambiato nulla.-e se ne andò.
Fu mentre era uscito che incrociò Diggle e Felicity.
-lui è qui...-chiese Diggle.
-si...-rispose.-è non è in un buono stato. Forse voi due sarete più fortunati.-e si avviò.
-tu dove vai.-
-a fare quello che facevo sull'isola...a salvargli la pelle.-
Isabel Rochev era appena rincasata, quando notò che alcune guardie erano state eliminate.
-bella casa...-
Si voltò.
Appena vide Slade, la donna aprì un cofanetto.
-le ho prese io...-fece l'uomo mostrando una pistola e una siringa con un liquido blu.-così possiamo parlare.-
-lui mi aveva detto che avevi ricominciato ad uccidere.-fece Isabel.
-Wade non sa mai tutto...-disse Slade.
-che vuoi da me.-
-ti volevo parlarti della persona con cui lavori...-
-non lavoro per lui, sto con lui.-precisò la donna.
-non è la persona che dice di essere.-disse Slade.
-nemmeno tu e Olliver.-ribatté la donna.
-in senso letterale...non avrebbe mai stretto un patto con Dihao e il suo clan se non avesse in mente di conquistare la città...se no distruggerla.-
-allora perdi tempo...è finita-disse Isabel.-tu e tutti i tuoi amici...avete perso.-
-sinceramente non capisco come una donna come te possa scendere a patti con uno psicopatico come Wade.-fece Slade.
-il tuo amico Olliver non ti ha raccontato niente, vero?-
Slade sorrise.-lui no...ma ho fatto qualche ricerca dopo il rapimento di Thea...-
-ti sei risposto da solo...-fece la donna.
-ti capisco...-fece Slade.-come donna ti dovresti sentita ferita, umiliata...consideravi tuo le Queen Consolideted...pensavo che fosse un qualcosa di Wade, non di te.-
Isabel lo fulminò all'istante.
-capisco anche il tuo senso di vendetta verso la famiglia Queen...ma ho seguito la via del sangue per molto più tempo di te...lascia stare, ti puoi ancora salvarti.-
-se non voglio...essere salvata...-disse Isabel.-chissà...forse è nei miei geni essere così.-
Slade la guardò fissa.
-non sei come tuo padre...Bathiathic vero?-fece l'uomo con tono calmo.
Isabel rimase indifferente da quell'affermazione. Faceva la dura, ma intravide un alone di tristezza e di dolore.
-non è facile...vivere a contatto con un uomo che usa...la stessa cosa che lui ha modificato con la consapevolezza che è pericoloso.-
-anche tu c'è l'hai...se c'è una colpa quella è tua.-fece la donna.
-è una cosa che porterò per sempre-disse Slade.-mi ha parlato di te e di tua madre....-
-non ti azzardare di infangare il nome di mia madre.-fece lei scattando come una molla.
-non ti preoccupare...-disse l'uomo.-l'unica cosa che non capisco...come fai a collaborare con uno che ha la sua stessa mentalità ed a continuare ad odiarlo.-
Isabel distolse lo sguardo.
-io sono l'ultima persona che può sparare sentenze...anch'io ho cercato la vendetta...ma di certo non mi sono unito a quella gente.-
Isabel lo guardò.-appunto.-
Slade fece alcuni passi e lasciò l'arma e la siringa sul tavolo. Le dette le spalle e si avviò.
-cosa ti fa pensare che ti lascio andare via.-fece Isabel.
-mi avresti già fatto qualcosa se ci credessi fino in fondo.-disse Slade per poi andarsene.
L'uomo era appena giunto al suo nascondiglio che si accorse che Wade era stato lì.
Gli aveva lasciato un messaggio dicendogli di andare in un vecchio magazzino dismesso a causa del terremoto causato da Malcom Merlyn e di venire da solo.
Si mise il costume da Deathstroke e si avviò.
Nel frattempo Lauren era alla stazione della polizia.
Su iniziativa della donna e spinta da Burges, aveva fatto in modo di penetrare presso il computer di Sebastian Blood per confermare alcuni sospetti che aveva su di lui.
-almeno abbiamo l'autorizzazione per farlo.-chiese l'hacker quando si accorse che il computer era di Blood.
-ti piacciono le zone depresse...-fece Burges.
-io ho votato per lui.-ammise l'uomo.
-di certo non arresteremo tutti quelli che lo hanno votato.-disse Burges.
-che cosa c'è dentro.-chiese Lauren.
-documenti...robe varie...-
-aspetta...torna indietro.-
Tornò indietro.
-è la lettera di condolianze per il funerale di Moira Queen.-
-guardate la data...è del giorno prima...come faceva a sapere che lei era morta.-
-Skeletrik è lui...-fece Burges.
-è in combutta anche con quel Wade LaFarge...-fece Lance.-e noi lo avevamo arrestato.-
-bene...allora ci dovrà spiegare un pò di cose...-
In quel momento si avvicinò Huber.
-ti dovrei parlare...in privato.-fece Huber.
-è urgente.-fece l'altro.
Huber non rispose.
Burges lo seguì.
Lo portò all'obitorio, non capiva.
-l'hanno portata...da poco...-
Su un freddo tavolo, c'era un cadavere coperto da un lenzuolo.
Huber rimase in disparte.
Burges non capì.
Alzò leggermente il lenzuolo e si sentì molto male.

Dopo il tentativo fallito sia di Slade che di Diggle e Felicity, Olliver era ritornato alla villa. Ormai non era rimasto più niente. Thea aveva deciso di andarsene. Aveva cercato di contattare Roy, ma il cellulare era spento o irrangiungibile. Walter aveva cercato di farle cambiare idea, e sperava che l'arrivo di Olliver la potesse convincere di non andarsene, ma il fratello acconsentì che lei partisse. Isabel gli aveva tolto anche il Verdant...non aveva più un motivo per cui restare.
Dopo averle detto addio e di scusarsi di averle mentito e di non essere stato un buon fratello, chiamò Isabel per consegnarsi a Wade. Gli dette appuntamento al porto...dove tutto era iniziato. Però venne narcotizzato e portato al suo nascondiglio. Fu lì che trovò Lauren. Disse che era stato Wade LaFarge a raccontargli tutto su chi è veramente...e anche Slade Wilson. Fu lei a spronarlo a non mollare e di dire che Sebastian Blood era con Wade.
Quella sera lo incontrò in un locale pubblico.
-mi volevo..congraturarmi per la tua vittoria.-disse Olliver.
-ti ringrazio...anche se...avrei preferito vincerla in un altro modo.-disse Blood.
-sinceramente non saprei come potessi vincere...avendo dalla tua parte...uno come Wade LaFarge.-
-tu come lo sai...-fece Blood.
-lo so...perché io sono Arrow.-
-adesso...adesso è tutto chiaro...-fece Blood.-mi vuoi uccidere.-
-ho smesso di uccidere molto tempo fa...e non ho intenzione di iniziare-fece Olliver.-cosa pensi che Wade LaFarge possa essere migliore in quello che ha fatto.-
-ha mantenuto la sua promessa...-
-ha ucciso mia madre...-sottolineò Olliver.-lui interessa solo la sua vendetta.-
-sono diventato sindaco...e da questa sera avrò la mia città.-
-di che cosa stai parlando.-fece Olliver.
-fra poco...un esercito di super soldati...conquiesterà Starling City depurandola di tutto il male e la corruzione...e come sindaco la ricostruirò...-disse Blood.-non ci puoi fermare.-
-ti fermerò.-fece Olliver deciso.
-cosa ti fa pensare di riuscirci.-
-te lo dimostrerò con i fatti.-disse Olliver per poi alzarsi e andarsene.
Ritornò nel suo rifugio.
-ha intenzione di distruggere Starling City...-disse Olliver.-notizie del siero.-
-non ancora...che facciamo.-
-li rallenteremo.-disse Olliver.
-come?-
-inventeremo qualcosa...-disse Olliver.-avverti Slade...dobbiamo arginare i danni.-
-Olliver...-disse Lauren.-dovresti...dovresti sapere una cosa.-
-cosa?-
-Gabrielle...Gabrielle è morta.-

Il sole era calato quando entrò nel vecchio magazzino abbandonato.
Già da quando era entrato, aveva come la sensazione che avrebbe trovato qualcosa di spiacevole.
Ad un tratto, da come spoglio che era, iniziarono a comparire alcuni oggetti da laboratorio sparsi di qua e là come se ci fosse stato un combattimento. Notò anche del sangue, ma ciò che gli fece timore, non fu solo a una paura che gli stava riaffiorando in mente, ma che era esattamente come era quel laboratorio di HIVE dove Addie morì.
Avanzò con il cuore in gola.
Nella stanza principale era stata allestita come il luogo dove Addie aveva trovato la morte.
Gli si fermò il cuore quando la vide.
Gabrielle era per terra vicino a un lettino sporco di sangue. Era vestita con un indumento tipico cinese azzurro, il preferito di Lily, era legata alle mani e posta in ginocchio per poi essere stata sparata alla testa...come Shado.
Si tolse la maschera.
Gli aveva detto che non era necessario che lei tornasse. Anche se aveva mentito su come aveva passato quei due giorni, Gabrielle pareva irremovibile. Slade gli disse di aspettare una settimana...una settimana e poi poteva tornare. Sapeva che si sarebbe scatenato l'inferno, non voleva che le successo qualcosa.
Ma testarda com'era, gli dissubbedì e fu a Starling City.
Wade ne approfittò per catturarla ed ucciderla.
Si inginocchiò e le accarezzò il viso.
Se non fosse stata per quella chiazza di sangue avrebbe detto che dormiva. Si sentì impotente quando l'unica cosa che poteva fare era di stringerla contro di sé. Lo aveva fatto troppe volte... troppe volte venne percorso da dolore...e alla fine...il dolore si trasformava in vendetta.
Gettò un urlo di rabbia mista a dolore.
Mai come allora, si sentiva ferito.
Wade era hai piani alti della Queen Consolideted, quando Slade, in veste di Deathstroke, aveva sfondato la finestra.
-Slade...-fece Wade.-piaciuta la sorpresa.-
Preso dalla rabbia lo colpì facendolo andare contro il tavolo.
Wade prese da sotto il tavolo una spada e incominciò a lottare contro l'uomo.
Con un gesto veloce gli ruppe la lama e lo prese per il collo alzandolo da terra.
-perché...perché...-fece Slade colmo di rabbia.
Wade sorrise.
Ciò mandò in bestia Slade che lo buttò violentemente per terra.
Wade fece delle ampie respirazioni.
-perchè....non ci arrivi da solo...-fece Wade.-tu sei sempre stato quello bravo...da quando ho saputo della tua esistenza...mi hai gettato nell'ombra...tu...quello che è successo è tutta colpa tua.-
-sei tu quello pazzo Wade-gridò Slade colmo di rabbia.-tu...tu hai fatto del male a Addie, per cosa? Poi a Lily, e tutta quella gente...adesso anche a Gabrielle.-
Non sapeva che cosa lo tratteneva ad ucciderlo...questa volta per sempre.
-perché....tu-fece Wade.-sei tu la causa di tutto...ho fatto quello che ho fatto perché ti conosco...non sai amare...fai solo soffrire le persone che ami, mentendo... come i Queen...la volevo salvarla da te...ma lei...lei era persa per te...l'hai messa perfino incinta...è morta perché tu l'hai uccisa, tu l'hai portata a questo.-
-è...è stata una sua scelta...io non le avrei mai fatto qualcosa che lei non voleva...è suo padre e tu che l'avete spinta.-disse Slade.
-è facile dare la colpa agli altri...bè...un pò come fa Olliver Queen...uguali...-disse Wade.-sei tu come suo padre...io le volevo bene...quando è morta...ho avuto solo un pensiero...farti provare il mio stesso dolore...e ci sono riuscito...ma tu...riuscivi sempre a trovare un qualcosa per reagire...per poi arrivare a Lian Yu. Eliminati gli intelligence...il tuo credo, i tuoi principi...avrei portato via l'ultima persona a te cara...e finalmente avresti capito come mi sentivo.
-ma tu no...no...dovevo farlo da solo e non affidarmi nè a Fyers e nemmeno all'ARGUS con i suoi metodi di eliminare i problemi alla radice...tu, Olliver Queen, Shado...dovevate mettervi in mezzo...l'unico aspetto positivo e che almeno due persone che erano sull'isola erano morte...e di cui una...ti ha provocato dolore.
-mi ha reso felice...persino quello che dopo è successo sia a te che a Olliver Queen...ma alla fine...c'è sempre qualcosa...qualcosa che vi spinge a lottare...e alla fine mi tocca fare tutto da solo-guardò il fratello.-e lo sai di chi è la colpa...tua...è tutta colpa tua...per il semplice motivo che esisti e che la tua esistenza ha portato solo morte.-
Slade rimase a fissarlo.
-come ci si sente...come ci si sente a sapere che tutto quello che è successo...è successo a causa tua perché sei nato.-disse Wade.
Quella rabbia, quella rabbia che lo aveva consumato fino a poco tempo fa era come sparita, lasciando al suo posto un vuoto enorme.
Se ne andò.
Wade era riuscito nel suo intento.

Olliver lo trovò in un magazzino.
Non era un secondo nascondiglio o che sembrasse di esserlo, ma pareva più che venisse usato per mettere delle cose.
Slade era davanti alla finestra che guardava fuori. Su un tavolo c'era la maschera con le armi e l'armatura.
-come diavolo sapevi che ero qui.-fece Slade quando capì che non era solo.
-ero andato nel tuo nascondiglio-disse Olliver.-non trovandoti...ho cercato un pò in giro e ho trovato questo indirizzo...-fece una pausa.-avevo in mente anche di andarti a cercare a Lian Yu...ma negli ultimi tempi non è un luogo da frequentare...non che prima lo fosse.-
-sei venuto per dirmi questo?-fece Slade dandogli una breve occhiata.
Aveva l'occhio tutto arrossato e distolse immediatamente lo sguardo. Evidentemente non voleva che lo vedesse in questo stato.
-ho...ho saputo di Gabrielle...mi dispiace.-disse Olliver.
-adesso te ne puoi andare.-fece Slade dopo un momento di silenzio.-come vedi...sono occupato.-
-pensi a come ucciderlo?-chiese ad un tratto.
-e tu fermarmi?...lasciami stare...-rispose.
-Slade...lo hai detto tu che l'importante non è tornare indietro.-
-se mi vuoi farmi cambiare idea...lascia stare...-disse Slade.-sei tu quello che vuole essere qualcosa di migliore non io.-
-che cosa voi dire.-
-significa...che da adesso...non mi devi più considerare...-disse Slade.-fa come se non esistessi...-
-non puoi gettare la spugna-fece Olliver.-ti capisco...-
-no...tu non capisci...-fece Slade voltandosi.-non è solo la morte di Gabrielle...tutto...tutto quello che è successo...è successo a causa mia-fece una pausa.-è meglio per tutti...credimi.-
-meglio per chi? per Wade LaFarge.-
Slade gli dette una breve occhiata per poi distolgliere lo sguardo e guardare fuori dalla finestra.
-senti...io non lo conosco bene...ma qualunque cosa ti abbia detto...non lo ascoltare.-disse Olliver.
Slade lo guardò.
Aveva letto il messaggio che Wade gli aveva lasciato...poteva immaginare che cosa poteva esserci e come si poteva sentire.
-non è colpa tua...-disse Olliver.
Distolse lo sguardo.
-molte persone sarebbero vive...-ammise Slade.-Addie, Lily, Louise, Billy Wintergreen, Yao Fei...Shado...Gabrielle-fece una pausa.-Joe non sarebbe nato...e non lo avrei ucciso.-
-Slade...-si bloccò.-lo sai che...le cose sull'isola...anch'io ho delle responsabilità e...non penso che sarei qui.-
L'altro non rispose.
Olliver esitò.
-ci sarà uno scontro...il siero non è pronto e...ho bisogno del tuo aiuto...almeno per arginare la cosa prima che arrivi.-
-non sei solo...-
-Slade per favore...-fece Olliver.-e quello che mi dicevi quando è morta mia madre...te lo sei dimenticato.-
Slade non rispose.
-d'accordo...va bene...-fece per andare ma si fermò e si voltò.-sai...inizialmente quando ti ho rivisto ho avuto paura. Pensavo che ti volessi vendicare e che c'eri tu dietro a tutto. Invece...le cose era diverse...abbiamo collaborato quel divario che c'era era sparito....e ho pensato veramente che l'amico...il fratello che ho incontrato sull'isola fosse ritornato.-
-hai finito...-fece Slade con un tono seccato.
-anch'io sono cambiato...per onorare la morte di Tommy...-continuò.-pensavo che fossi venuto per onorare la morte di Shado e di tuo figlio...evidentemente mi sbagliavo.-
Slade gli dette una breve occhiata e l'altro se ne andò.
Non sapeva che cosa stava succedendo.
Da dov'era c'erano già i primi segni di distruzione.
L'uomo rimase immobile a fissare quello spettacolo pietoso.
Non sentiva niente...Wade non gli aveva portato via solo la donna che amava...ma gli aveva fatto ricordare che lui era debole ed non era in grado di proteggere le persone che amava. Si sentiva vuoto.
Distolse un momento lo sguardo e si avvicinò a dove aveva messo l'armatura, le armi e la maschera. Rimase a fissare quest'ultima. Se aveva scelto quel nome, quella maschera, era un pò come se lei fosse vicino a lui. Adesso si sentiva male, come se gli volesse ricordare tutti i suoi peccati.
Abbassando lo sguardo, pose l'attenzione sul cellulare.
Lo accese.
Sullo schermo c'era una foto con lui e lei insieme.
Avrebbe passato tutta la notte a fissarla, se non gli venne l'avviso che aveva un messaggio in segreteria.
Lo ascoltò.
Era di Gabrielle.
« pensarai che sia stupida... »fece la donna che era rimasta per alcuni minuti in silenzio. « insomma...avevo provato anche prima...ed era spento...il fatto che...in questo momento sento che più di tutti...tu abbia bisogno di aiuto e non io. So abbastanza che se avvertissi mio padre, non arriverebbe in tempo, e in questo momento ti vorrei dire che è stata una mia scelta. Io ho scelto di venire qui... adesso...per te. Come quando sono ritornata sul Cargo. In questo momento starai soffrendo e...forse pensarai che sono stata una stupida...ma...lo sai che non abbandono le persone che amo...io...io non dovevo partire. E' inutile che mi perda in molti discorsi...una volta mi dicessi che un tuo amico ti disse che seppure avesse una vita pericolosa non avrebbe rinunciato ad essere felice...mi dissi anche che pensassi che fosse un idiota, ma che in realtà l'idiota eri tu. Quello che ti voglio dire...è che sei stato la cosa migliore che mi potesse capitare e che mai...avrei pensato di trovare dopo la morte di Wool. Slade...io sono tornata perchè è quello che sentivo...e se poi non fai niente...giuro che l'allucinazione che avrai su di me sarà di una donna molto incazzata se starai fermo a non fare nulla »fece una pausa« io...io mi fido di te. So che non mi deluderai, non perché sei un soldato...perché tu sei Slade Wilson, un uomo di esperienza, ma anche Deathstroke, un personaggio temuto e rispettato e so...che tutte e due non si arrendono, tu non ti arrendi. Fermalo, non solo lui e il suo esercito, ma ferma un qualcosa iniziato molto tempo prima a Lian Yu...e per farlo non sei solo...tu...tu non sei mai stato solo. Io sarò sempre con te...nel tuo cuore, come le persone che per te sono importati, e ti proteggerò....come ho sempre fatto...sono il tuo angelo custode ricordi? ti amo.»
La comunicazione terminò.
Fino all'ultimo, aveva pensato a lui, alla sua anima, che alla sua vita.
Gli fece male, ma come sempre le parole della donna lo facevano riflettere.
Ci era voluto un angelo per salvare la sua anima, e un angelo gli stava dicendo che cosa doveva fare.
Si rimise l'armatura, le armi e infine la maschera.
"L'oscurità è l'ombra della notte, il fuoco è l'ombra della crepa che la sua immagine ha innescato. Il cielo e la terra non sono mai stati così vicini sul mio viso, così opposti e così tanto vicini...ecco chi sono".
Ora capiva a fondo quelle parole.

******

Slade venne colpito nel suo punto cieco e cadde a terra.
Quando si alzò, vide le sette cavie di Bathiathic.
Anche loro avevano quello che aveva lui, ma non era del tutto Mirakuru. Avevano dentro sia il "progetto Animus" e Mirakuru. Nonostante il Mirakuru era in circolazione, riusciva a tenersi un pò lucido. Per un certo senso dava il "merito" andava alla pazzia di Bathiathic...anche se la cosa lo faceva irritare. Sentiva crescere dentro di sé una grande rabbia.
I sette lo guardarono.
Avevano lo sguardo spento, segno che erano completamente sotto il controllo del dottore e che se li aveva liberati era perché lo dovevano uccidere.
La sua consolazione fu che Gabrielle sarebbe stata al sicuro e che se sarebbe morto suo figlio non sarebbe rimasto solo.
Uno di loro si scagliò contro di lui.
Slade lo schivò e lo fece andare contro a un secondo che lo stava per attaccare. Un terzo lo prese dietro e lo tenne fermo, mentre un quarto gli tirava dei pugni. Dopo aver incassato un pò di colpi, dette una ginocchiata a quello che lo stava picchiando e con una testata e una gomitata si liberò.
Un quinto e un sesto gli furono addosso, ma li fece scontrare contro alla parete, mentre il settimo fece sbattere Slade contro la parete e un altro lo colpì. L'impatto gli fece sfondare la parete.
Slade si rialzò a fatica.
Uno di loro lo fece ricadere e lo riempiva di botte.
Ad un tratto però l'uomo si dimenò e fece volare qualcuno.
Quando rialzò lo sguardo, l'uomo pareva come in preda a delle convulsioni e cadde a terra. Vide la pelle degradare.
Poi volse l'attenzione verso ciò che aveva lanciato.
Era Gabrielle.
-Slade...-ansimava.-tutto bene.-chiese quando si avvicinò a lui.
-che diavolo ci fai qui...-fece l'uomo.
Poco dopo apparve Jack-Jack.
-ti avevo detto di portarla a casa...-
Gabrielle si mise in mezzo.
-ascolta...non è colpa sua...io...io ho deciso di ritornare...-
-cosa?-fece lui incredulo.
-non abbandono le persone che per me sono importanti.-
Quella frase....
Anche Shado gli aveva detto una cosa una cosa simile. Lui gli aveva risposto che era una donna forte e che la pensavano alla stessa maniera.
I suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo delle sei cavie.
-tenete...siamo in tre e loro sono in sei...due a testa-e gli porse delle siringhe con del liquido azzurro.
-cosa sono.-chiese Slade.
-qualcosa che gli farà molto male.-rispose Jack-Jack.
-ho visto-fece l'uomo dando un'occhiata all'uomo per terra.-stai con lei...-
Jack-Jack scomparve, per poi tirare giù due che stavano puntando la donna e li bloccò per poi inniettargli il siero a tutte e due.
-stai attento.-
Un terzo lo colpì in pieno facendogli sfondare la parete. Questo poi prese Gabrielle per la gola. La donna gli dette un calcio ben assestato nella zona bassa per poi iniettargli il siero. Non vide un quarto che la prese e la scaraventò per terra facendole cadere la siringa. La donna batté violentemente la testa.
Slade ne annientò due con quel siero.
Appena vide uno di loro puntare su Gabrielle gli assestò un pugno facendolo cadere.
-Gabrielle...-
L'uomo si avvicinò a lei.
Vide del sangue che le fuori usciva dalla testa.
Per un attimo la mente lo riportò quando trovò il corpo senza vita di Shado.
Venne sopraffatto dalla rabbia.
Come una furia, si diresse verso l'ultima cavia rimasta.
Appena si rialzò, Slade lo colpì violentemente.
L'altro indietreggiò.
Non gli lasciava tregua.
Gli fece sfondare diverse pareti, fino a quando non si trovarono dove c'erano le altre celle dove erano rinchiusi.
Senza esitazione, prese la testa dell'uomo e la fece sbattere contro le sbarre. Al contatto si sprigionò una potente scarica elettrica.
Nonostante l'alta intensità, le ferite si rimarginavano.
L'altro reagì violetemente e scaraventò Slade fuori da quella zona.
Slade si trovò vicino a uno dei suoi carcerieri.
Gli prese l'arma e senza esitazione colpì l'uomo in zone vitali.
Quando lo vide cadere, tolse il caricatore e lo ricaricò. Lo voltò e gli sparò in faccia un intero caricatore.
Lasciò cadere l'arma.
Ritrovato un pò di lucidità, si allontanò dal cadavere.
Quasi non poteva credere che cosa aveva fatto...che cosa era diventato.
Si lasciò cadere pesantemente a terra per poi fissare il vuoto.
Passarono una manciata di secondi e poi si rialzò.
Ritornò dove poco prima stavano combattendo.
Con il piede trovò qualcosa.
Era il siero.
Lo prese.
Volse l'ago verso il collo e chiuse l'occhio.
-no!-
Slade riaprì l'occhio.
Un pò acciaccata, con qualcosa di rotto, Gabrielle si rialzò.
-non farlo...-fece la donna.-ti prego...non farlo...-
-è la cosa giusta da fare...credimi-disse Slade.-siamo sicuri...che non farò più del male.-
-non farlo...pensa a tuo figlio...lui ti sta aspettando.-disse Gabrielle.
Slade esitò, ma non cambiò la posizione dell'ago.
-tu ne avrai cura...-
-sei sopravvissuto...di certo non per avere la vendetta, ma per tuo figlio.-fece la donna.
-cosa ti fa pensare che non sia stata quella a farmi ad andare avanti.-disse Slade.
-di certo...non ti vorresti ucciderti...-fece Gabrielle.-l'amore...si dimostra in diversi modi, ma non in quello che stai pensando...non sei un mostro...-
-non sai come lo ridotto...-fece Slade.
-se fossi...se fossi un mostro senza sentimenti...non ti vorresti uccidere per amore di tuo figlio.-
Slade la rimase a guardarla.      
-lo so che ti ho fatto una promessa...ma...ma io sono una figlia...e...so che cosa significa non avere un padre...anche tu lo sai...-disse Gabrielle.-non avevi detto...che se avessi avuto un figlio...lui avrebbe avuto un padre, una famiglia...hai promesso ad Addie che lo avresti protetto, hai promesso...hai promesso a tuo figlio che saresti sempre tornato...-
La mano di Slade tremò.
Gabrielle si avvicinò a lui.
La mano della donna si pose su quella che teneva la siringa.
-siamo liberi...puoi tornare a casa...da tuo figlio-disse la donna.-lo puoi riabbracciare.-
Slade non oppose resistenza.
Gli fece allontanare la siringa e gliela tolse di mano.
Fu molto colpito dalle parole della donna.
-tu...tu...devi essere sicuramente un angelo...-disse Slade.
Con una mano tremante le accarezzò il viso.
-forse...forse hai ragione...-fece la donna.-forse...sono il tuo angelo custode.-
 

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Capitolo 19
*** Ciò che ci aspetta alla fine ***


CIO' CHE CI ASPETTA ALLA FINE

Starling City era sprofondata in un vero inferno.
Diversi uomini con la maschera di Ravager e con una forza sovraumana stavano seminando il panico.
Un punto in cui colpirono fu la stazione di polizia.
Burges era negli spogliatoi.
La morte della figlia lo aveva colpito negativamente, quando un'esplosione pesante lo fece destare dai suoi pensieri.
Era appena uscito, quando un'altro soldato con il Mirakuru era entrato.
Burges dette man forte al suo avversario fino ad ucciderlo.
-ecco cosa sono serviti vent'anni nella città d'inverno.-gli disse.
Non vide un secondo che lo scaraventò contro la parete.
Lo stava per colpire quando qualcuno lo aggredì alle spalle iniettandogli qualcosa. Questi stramanazzò a terra.
Era Huber.
Aveva tenuto quel siero in caso che Deathstroke potesse diventare pericoloso, ma in quel momento l'obbiettivo era un altro.
-era tutto sotto controllo...-fece Burges quando l'altro gli porse la mano.
La prese.
-credo che in questo momento lui e i suoi amici possano salvare la situazione...non trovi?-fece Huber.
Burges sorrise.
Un altro attacco fu al municipio dove il procuratore perse la vita sotto gli occhi di Sebastian Blood.
Subito si diresse alla Queen Consolideted.
Lì c'era Wade con Isabel e Dihao.
-non erano questi i patti.-fece Blood.
Wade lo guardò.
-mi avevi detto che avremmo liberato Starling City dal male per poi ricostruirla...ma così facendo non rimarrà nulla.-
-e che cosa ti ha fatto pensare che lo facessi per te-disse Wade.-ti avevo detto che avresti avuto un esercito...ma avrebbe fatto ciò che io avrei detto a te di fare.-
-mi hai ingannato....-fece Blood.-e per cosa...per la tua vendetta...per le tue ossessioni.-
-non mettermi contro di me...-fece Wade minaccioso.-sei libero di scendere per la strada e morire come un cane...io non ti tratterrò.-
Blood esitò un momento.
-lo prendo come un no.-
-tu hai sempre agito per la tua vendetta, per le tue ossesioni...non ti è mai importato di quello che volevo io.-fece Blood.
Attirò l'attenzione di Dihao che estrasse una lama sotto la manica, ma Wade gli fece cenno  di no. Isabel guardava la scena.
-esatto...-
-Olliver aveva ragione...pensi solo alla vendetta.-
-per un certo senso ha ragione...per quando un ragazzino viziato possa esserci arrivato dopo cinque anni di inferno...-disse Wade.-e sarà concluso quando Starling City sarà ridotta in cenere...come tutto il mondo.-
Dihao lo guardò soddisfatta, mentre Isabel incominciava ad avere dei dubbi proprio come Blood.
Non era passato molto tempo, che due uomini gli portavano una valigetta.
Aveva saputo che il siero era pronto e che poteva fermare il suo esercito. I due soldati avevano intercettato il corriere e dopo un breve scontro portarono il contenuto a Wade.
-adesso niente e nessuno ci può fermare...-fece Wade alzandosi e guardando fuori dalla finestra.-ho vinto.-
Quando tutti non gli davano peso, Blood prese la valigetta.
Aveva chiamato Olliver e gli aveva dato appuntamento al suo ufficio. L'uomo però era stato intercettato da un super soldato, il quale pero venne aggredito da qualcuno alle spalle e stramazzò a terra.
Si trovò davanti Isabel.
-ci hai ripensato.-chiese la donna.
-no...-rispose lui sorpreso.
-andiamo allora...-
I due si diressero all'ufficio del sindaco.
Fu lì che allora arrivò Olliver con Diggle.
Sebastian guardava la maschera da teschio, mentre Isabel faceva da sentinella. Olliver non si aspettava la presenza della donna.
-sono qui per non deludere una persona che mi ha sempre protetta...e sinceramente non sei nè tu e nemmeno Slade Wilson.-fece la donna quando incrociò lo sguardo dell'arciere.
-quello è il siero...spero che funzioni...-disse Blood indicando una valigetta.
-perché lo fai? pensavo che ti fidassi di lui.-fece Olliver con un certo sarcasmo.
-avevi ragione....-ammise.-in questo modo cerco di salvare ciò che posso. Wade sa benissimo che con quel siero neutralizzerete il suo esercito...come sa che il luogo dove vengono rinchiusi è impenetrabile-fece una smorfia.-sai...nemmeno il clan Shungen sono riusciti ad arrivarci per distruggerlo. Tutto all'insaputa di Slade...è per questo che lo ha saputo solo all'ultimo momento.-
-che cosa significa.-fece Olliver non capendo.
-l'occhio che non ha-disse Blood.-Bathiathic lo aveva spedito fra le varie cose a Konig. Alla fine dei fatti di Rosemberg, lui è entrato in possesso dell'occhio che gli manca. Con la magia del clan Shunghen...ciò che vede Slade lo vedeva anche lui. E' una delle sue tante fonti...ma non ti devi preoccupare...ha distrutto tutto prima dello scontro.-
Olliver non disse niente.
-ammiro molto la tua fiducia nei compagni di squadra...e dopo questa notte...ricostruirò la mia città.-disse Blood.
-ci credi ancora dopo quello che hai fatto.-fece Olliver.
-non è differente da quello che fai tu-fece Blood.-ma...mi sta davvero a cuore la sorta della mia città.-
-e cosa ti fa pensare che si fideranno di te dopo che la gente saprà.-
-non lo saprà...se vuoi mantenere la tua identità segreta.-disse Blood.
-lo faresti...-chiese Olliver.
-dicevo la verità quando ho ammesso che volevo ricostruire la mia città.-rispose Blood.
-sarà difficile...molti non si fideranno.-fece Olliver.
-so da una vita...le difficoltà...ma dopo questa notte, nulla mi fa più paura.-
Olliver rimase a fissarlo.
Prese la valigetta e se ne andò.
Ritornò al rifugio, ma era tutto distrutto.
-che si fa...non so se te lo sei scordato ma oltre a un esercito guidato da uno psicopatico, c'è il problema di un drone che distruggerà Starling City.-gli ricordò Felicity.
Volse verso l'attenzione a Diggle e Lyla. Era stata la donna ad avvisargli della decisione della Waller di distruggere Starling City in modo che quell'esercito di super soldati non si estendesse a macchia d'olio.
-andate all'ARGUS e convincetela a ritirare il drone-disse Olliver.-noi fermeremo l'esercito.-
-noi due soli?-fece Roy.
-non voglio fare la guasta feste...loro sono un esercito, voi solo in due...io poi non sono brava.-
-se vuoi un esercito l'ho portato io.-
Sara era tornata, ma non era sola.
Con lei c'era Nyssa e la Lega degli Assassini.
Gli avrebbero aiutati e Sara sarebbe tornata da loro.
-non dovevi...-fece Olliver portandola da parte.-hai chiesto aiuto a degli assassini e per giunta sei obbligata a tornare.-
-non sono obbligata...è stata una mia scelta.-fece Sara serena.
-non sei costretta a farlo.-fece Olliver.
-non ti devi preoccupare.-fece lei con un sorriso.
-non per essere critica...ma non è l'unico esercito che c'è.-fece Felicity.
-a loro ci pensiamo noi.-
Jack-Jack con un manipolo di ninja degli Harashikage erano apparsi.
L'anfibio era stato svegliato dalla esplosione che distrusse il proprio nascondiglio. Capito la gravità della situazione, ebbe tempo di andare a Nai Lu e ritornare con dei rinforzi.
-e così...tu saresti l'erede degli Harashikage...-fece Nyssa riconoscendo il marchio.
-veramente...-
-quello sarei io.-
Slade, in veste di Deathstroke, era entrato in scena.
-mio padre mi ha parlato di te...e della principessa.-disse Nyssa rivolgendosi all'ultimo arrivato.
-sei stato anche con una principessa.-fece Felicity.
Ormai perfino Slade si era abituato alle sue affermazioni.
-Dihao e i suoi devono essere catturati vivi-disse Jack-Jack cambiando discorso.-devono rispondere a delle domande per quanto è successo.-
-di certo non voglio fare il lavoro della squadra interrogatori.-disse Slade.
-perché ho come la sensazione che siano un qualcosa di pericoloso.-fece Felicity.
-perché lo sono.-disse Slade.
-non si uccide nessuno...-disse Olliver rivolgendosi a Nyssa.
-la Lega non fa prigionieri.-disse l'erede del demonio.
-stasera si...abbiamo il siero...li narcotizzerà e saranno confusi...-
-un effetto continuo...almeno fino a quando non muoiono.-aggiunse Jack-Jack.
-si usa il siero...e basta.-precisò Olliver.
Mentre si stavano preparando, Olliver andò da Slade che era rimasto in disparte.
-sapevo che saresti venuto.-disse Olliver.
-non potevo lasciarti da solo e farti prendere tutto il merito.-disse Slade.
-pensi di farcela.-
-sinceramente?-chiese Slade.
-sinceramente...-
Slade esitò.
-non ti posso garantire che non lo uccida...-ammise Slade.
-so che farai la scelta giusta...-fece Olliver.-la Waller ha mandato un drone contro Starling City...per evitare che la cosa si estenza altrove.-
-non mi stupirei.-fece Slade.
-Diggle e Lyla sono andati per farle cambiare idea.-disse Olliver.
-pensi che sia il genere di donna che dica di no con le buone.-
-non ho detto che useranno le buone.-disse Olliver.
-anche noi...daremo il nostro contributo.-disse Slade.
Roy era piuttosto in pensiero. Con tutto quello che era successo, non era riuscito a fermare Thea. Sapeva che partiva, ma fra una cosa e l'altra proprio non aveva tempo. Aveva chiesto ad Olliver sue notizie, lui gli disse che era partita e che per il suo bene era meglio così.
Aveva accettato la cosa. Sapeva che quel Wade era pericoloso. Aveva ucciso la madre di Olliver e la fidanzata di Slade...lei era la prossima.
Aveva cercato di convincersi che era per il suo bene, ma più se lo ripeteva più cercava di convincersi che la cosa era giusta. Non sapeva come avrebbe reagito alla sua morte, ma il fatto che fosse lontana lo rendeva sicuro che lei era in salvo.
Poi però non resistette.
Aprì il cellulare e la chiamò.
-Roy...-
-Thea...sei partita.-
-no no...sono ancora qui...la stazione è stata attaccata...-disse la ragazza.
-stai bene...sei ferita...-
-sto bene...non ti preoccupare...-fece Thea rassicurandolo.
-senti...vediamoci a casa mia...ti prego.-fece Roy.
-va bene...a dopo.-e chiuse la comunicazione.
Anche la stazione era stata presa di mira.
Un uomo di Wade aveva avuto l'ordine di portarla da lui.
Quando seminò il panico puntò subito la ragazza, ma inaspettatamente qualcuno le venne in suo soccorso.
Era Malcom Merlyn in veste di Dark Archer.
L'uomo era ritornato in città dopo aver saputo della morte di Moira per andare da lei.
Più dell'uomo con il Mirakuru, la ragazza ebbe paura dell'arciere nero.
Scappò via.
L'uomo le disse che non le voleva farle del male.
Sui binari, un soldato con il Mirakuru li attaccò.
Malcom combattè contro l'uomo e vinse.
La ragazza però non si fidava di lui e presa dalla paura gli sparò con una pistola che aveva trovato.
L'uomo sopravisse grazie a un magnete e si complimentò con lei. Era veramente sua figlia. Anche Tommy gli aveva puntato una pistola contro, ma non aveva avuto il coraggio di premere il grilletto.
La ragazza si allontanò dicendogli di lasciarla stare.
Poi Roy la chiamò e non ci pensò due volte di andare da lui, lontano da quell'uomo.
-ricordati...su di me puoi sempre contare-disse Malcom Merlyn.-io ci sarò.-
Thea lo guardò per poi andarsene.
Quando fu a casa, vedendo il ragazzo lo abbracciò.
-sono felice che tu non sia partita.-fece Roy.
Thea lo guardò.
-ascolta...lo so che hai molte domande e che...se non fosse stato importante sarei rimasto reperibile per te.-disse Roy.
-lo so...tu sei l'unico di cui mi possa fidare.-
Ci fu un momento di silenzio.
-Roy...scappiamo via...lontano...dove nessuno ci conosce...e ricominciamo tutto d'accapo noi due...insieme.-fece la ragazza.
-va bene...-
-sul serio...-fece Thea stupita.-pensavo che Arrow...-
-lui...-fece una pausa.-tu sei molto più importante...l'ho capito. Adesso la controllo...pensavo che aiutare Arrow fosse importante...ma...nulla più di te...e stasera l'ho capito.-
Thea sorrise.
-ti amo.-disse Roy.
-anch'io ti amo.-fece Thea.
Si baciarono.
Quando si staccarono Roy la guardò.
-non perdiamo tempo...-fece la ragazza.
-solo...solo un momento-fece Roy.-devo fare una cosa prima.-
-proprio non c'è l'hai fai a non fare l'eroe.-fece Thea facendo un debole sorriso.
Roy la guardò.-è l'ultima volta...quando ritorno andiamo via...tutte e due.-
-fai presto.-fece lei.
Roy la baciò di nuovo per poi uscire.
La ragazza inziò a fare le valigie, e fu in quel momento che trovò, nascosto, un arco e diversi accessori. Thea capì che da sempre aveva collaborato sia con Arrow che con Deathstroke.

Dihao entrò nell'ufficio di Blood.
Isabel fu pronta.
La donna orientale guardò prima la donna e poi Blood.
-l'hanno loro, vero?-chiese Dihao.
-farò rapporto solo a lui.-rispose Blood.
Dihao alzò la cornetta e compose un numero.
-c'è l'hanno loro.-disse Dihao.
-sai quello che devi fare.-fece Wade per poi chiudere la cominicazione e con un gesto di rabbia mandò in aria il tavolo.
-come vedi...anch'io...ho dei motivi validi.-disse Blood.
Dihao, estrasse una lama e andò contro l'uomo.
Isabel intervenne ingaggiando un combattimento contro la donna, ma Dihao era superiore. Gli alitò contro una sostanza gassosa azzurrina. Isabel tossì e Dihao ne approfittò e la prese per il collo e glielo spezzò, mentre con la lama trafisse il cuore di Blood uccidendolo.
Quando Dihao ritornò, Wade era in veste di Ravager.
-arrivano.-
Olliver, con Sara, Roy e Slade, penetrarono all'interno delle Queen Consolidated. Iniettarono il siero ai soldati di Wade che caddero fino ad arrivare dove una volta era il suo ufficio.
Lì c'era Ravager, Dihao e alcuni super soldati.
-pensate di avere la vittoria in pungo.-fece Ravager in tono di sfida.
Entrano in scena anche Nyssa con la Lega.
Ravager ebbe un piccolo combattimento contro Slade, che visto in disparità, Dihao si tramuto nella sua vera forma e scappò via con l'uomo.
-dimmi che non diventano anche loro così-fece Olliver.
-dopo molti esperimenti su se stessa...è diventata ciò che è.-disse Slade.
Nel frattempo, gli Harashikage avevano raggiunto dove il clan Shungen si erano nascosti e ingaggiarono un violento combattimento.
Venne anche Dihao con Wade, ma questi scappò via.
Slade fu anche lui in quella zona, mentre Olliver, assieme a Sara e la Lega, avrebbero fermato l'esercito.
-è scappato...a sud.-disse Jack-Jack quando vide l'uomo.
Slade andò subito dietro.
Si trovò così in un vecchia centrale.
-sai Slade...-
Slade si tolse la maschera.
-ho sempre saputo...che la morte di ciò che più tieni mi avrebbe fatto bene...-disse Ravager facendosi vedere.-hai detto a Queen che lo avresti ucciso solo quando avrebbe provato la più totale disperazione...ti eri messo nei miei panni...ma adesso...è giunto che io ti uccida dopo averti tolto tutto a ciò che tieni.-
Slade lo guardò.
-hai solo reso la tua morte meno patetica-disse Wade togliendosi anche lui la maschera.-sappiamo già come va finire...solo uno di noi due sopravviverà questa sera.-
Wade prese la sua spada, proprio come Slade.
Dopo un momento in cui i due si guardarono inziarono a combattere.
I due iniziarono ad attaccare sia a difendersi, mostrando una grande abilità nell'arte della spada.
Nessuno dei due mancò di mostrare la propria bravura e sempre, Slade era un gradino sopra di lui.
-hai bisogno del Mirakuru per vincere.-disse Wade facendogli notare che le ferite che gli aveva inferto erano state causate da un materiale che annullava gli effetti curativi del Mirakuru.
-per uno come te...non serve...-disse Slade.
Wade preso dalla rabbia lo attaccò selvaggiamente.
Il loro combattimento si spostò fra i diversi punti dell'edificio per poi finire sul tetto.
Fu li mentre combattevano che il drone dell'ARGUS gli passò vicino.
-forse tu sopravviverai...ma avrò la soddisfazione che vivrai per l'eternità con il rimorso di avere fallito.-disse Wade.
Slade lo respinse.
I due si scrutarono attentamente e attaccarono insieme.
Si scontrarono.
Una parte dell'armatura di Slade cedette e lo ferì, mentre Wade cadde a terra.
Slade si avvicinò.
Wade ansimava.
L'altro si avvicinò e lo voltò.
-che fai...non mi uccidi eh?-
Slade lo guardò.
Wade ridacchiò.-ti ho creato io...io...come Malcom Merlyn ha creato Arrow e Canary.-
Slade si abbassò.
-mi hai creato come loro...ma sono stati mio figlio e Gabrielle a farmi capire come usare questo potere.-
L'espressione di Wade cambiò.
-alla fine...sono io che ho deciso come essere-gli puntò la spada alla gola.-e di certo...avere la vita di un verme come te...sarebbe ridursi al suo stesso livello.-allontanò l'arma e si distanziò dandogli le spalle.
-ragazzo...-Slade contattò Olliver via radio.-chiama quella strega e dille che Wade non è più una minaccia...-
Wade si rialzò.
La rabbia lo faceva andare avanti.
-tu...-e gli puntò le pistole.-MUORI!!!!!-
Echeggiò uno sparo.
Wade cadde a terra.
« Slade...Slade che succede... »chiese Olliver sentendo prima Wade urlare e poi uno sparo.
Slade abbassò l'arma.
-Wade era sconfitto...ma voleva uccidermi...le sue armi impediscono il potere curativo del Mirakuru...-spiegò Slade.-non è più un pericolo...dillo a quella strega.-
Olliver contattò Amanda Waller di cessare l'attacco. Al terzo tentativo, la donna, anche sotto minaccia che la avrebbero uccisa da parte di Diggle, Lyla e Deadshot, richiamò il drone.
Quando Roy ritornò a casa sua, Thea non c'era. Vi era una lettera sopra agli oggetti che Olliver e Slade gli avevano regalato. La lesse. Diceva che era stufa che le persone che amava le mentissero o che non gli dicevano tutta la verità. Sarebbe partita per una destinazione ignota e gli disse che non la doveva cercare. Di una cosa ne era certa...lei non sarebbe stata più debole. Infatti, all'insaputa di tutti, era partita con Malcom Merlyn.
Anche Sara partì quella sera con la Lega. Salutò il padre e la sorella, dandole a quest'ultima la sua giacca e dicendole di stare accanto a Olliver perché aveva bisogno di lei. Nyssa promise alla sua famiglia che si sarebbe presa cura di lei e che non le sarebbe successo nulla.
Slade rimase...giusto il tempo per il funerale di Gabrielle.
Jack-Jack e gli altri ninja erano partiti subito dopo la sconfitta di Wade. Dihao e i suoi erano stati catturati e sarebbero stati rispediti alla prigione di Fue. Lì sarebbero stati interrogati in quanto ciò che era successo nell'ultimo periodo a Starling City.
Il funerale di Gabrielle si svolse a Starling City. La avrebbero sepolta lì. Burges non disse nulla... anzi era un modo per tornare.
Slade rimase piuttosto distante dalla famiglia.
Sapeva che Gabrielle non c'è l'aveva con lui, ma preferiva stare da solo con il suo dolore.
Fu una cerimonia piuttosto semplice e quando la seppellirono, Slade rimase a lungo davanti alla sua tomba.
Gli raccontò che cosa fosse successo e la ringraziò di tutto quello che aveva fatto per lui.
Quando fece per andare si accorse di Burges. Questi si avvicinò e gli tese la mano.
Slade non capì, ma quando gliela strinse capì dal suo sguardo che sapeva ogni cosa e che nonostante tutto non provava rancore nei suoi confronti né per le scelte della figlia.
Si trovò così al porto.
Jack-Jack sarebbe stato lì fra qualche minuto.
-pensavo che rimanessi ancora un pò.-disse Olliver avvicinandosi a lui.
-ho un pò di robe fare...a Nai Lu...-disse Slade.-può darsi che ritornerò.-
Ci fu un momento di silenzio.
-sai...certe volte pensavo a come fossero andate le cose se non fossi finito come cavia.-
-pensi che saresti unito a lui?-chiese Olliver.
-no...lui era più infimo...avrebbe fatto fare a me il lavoro sporco...-rispose Slade.-ma è una cosa che non accadrà mai-fece una pausa.-tu che cosa pensi di fare.-
-mi rimprenderò la società della mia famiglia.-
-lo dici come se fosse stato più facile quello che abbiamo fatto qualche sera fa.-disse Slade.
-sarà un pochino più difficile...pensi che qualcuno vorrebbe un ex miliardario che sappia usare l'arco.-fece Olliver.
-bè...dipende se la tua mira è migliorata.-fece Slade più con ironia che altro.
Olliver lo guardò un attimo per poi sorridere.
Si...era come sull'isola.
-adesso devo andare...-fece Slade accorgendosi della presenza di Jack-Jack.-bé...alla prossima.-e gli tese la mano.
Olliver gliela strinse.
-farai un ottimo lavoro con gli Harashikage.-disse Olliver.
-farai un buon lavoro ragazzo.-
Slade si avviò, ma poi si fermò e si voltò.
-sai...una volta un mio amico mi disse che seppure avesse avuto una vita pericolosa non avrebbe rinunciato ad essere felice...-disse Slade.-pensavo che fosse un idiota...ma stranamente aveva ragione.-
-sul serio?-fece Olliver piuttosto sorpreso e ricordandosi quel discorso.
-è stata una delle poche volte che ha detto delle cose sensate-aggiunse.-ma non ti montare troppo la testa.-per poi voltarsi.
Olliver rimase a guardarlo mentre camminava per poi sorridere.
Anche Slade sorrise e quando arrivò da Jack-Jack scomparvero.

*****

Bathiathic era ancora vivo. Mal ridotto e in fin di vita, ma vivo. Si trascinò verso la zona macchine. Non poteva immaginare quanto era diventato pericoloso. Lo avrebbe ucciso. Una volta raggiunto la zona delle macchine si rialzò a fatica.
-maledetto...vediamo...vediamo...se sopravvivi.-
Bathiathic manomise il motore della nave, ma l'esplosione iniziale, coinvolse l'uomo uccidendolo.
La nave si incrinò da un lato.
Non aspettando una cosa del genere, Slade perse l'equilibrio e la corrente lo stava trascinando via. Gabrielle si buttò a pesce e per un soffio gli prese la mano ma vennero trascinati insieme.
Ad un tratto si fermarono.
Jack-Jack, con i suoi piedi palmati, si era attaccato alla superficie del pavimento della nave e teneva la donna.
-lasciami...-fece Slade.-Gabrielle...lasciami...-
-no...-fece la donna.
-non essere testarda...tu devi tornare a casa.-disse l'uomo.
-anche tu devi tornare da tuo figlio...-ribetté la donna.
Con entrambe le mani, teneva quella dell'uomo.
-ti prego...-disse l'uomo.-non ti voglio farti del male.-
-nemmeno io...-disse Gabrielle.-non all'uomo che amo.-
L'uomo rimase per un certo senso interdetto.
Rimase a guardarla.
Ad un tratto ci fu una seconda esplosione.
Slade venne scavaventato sul fianco della apertura che si era creata, mentre la donna venne buttata in mare e Jack-Jack in un lato della parete.
-salvala...-
-e tu...-fece Jack-Jack.
-portala a casa...subito.-fece Slade.
L'anfibio si buttò in mare.
La donna era svenuta quando la prese e nuotò velocemente tanto che in una manciata di secondi l'aveva portata all'ingresso di un ospedale a Rosemberg.
Ritornò da Slade.
La nave era ceduta di nuovo e Slade era caduto in mare.
Dei detriti lo bloccarono e una seconda esplosione gli fece perdere conoscenza.
Jack-Jack lo trasse in salvo, ma nell'atto di allontanarsi vennero colpiti entrambi da una terribile esplosione.

Un Miracolo.
Non c'era altra spiegazione.
L'avevano trovata davanti all'entrata di un ospedale.
Aveva diverse ferite, delle ossa fratturate e due costole incrinate.
Burges rimase accanto alla figlia come Huber e Iza.
Non sapevano, nessuno sapeva.
Si sentiva tremendamente in colpa per quello che le era successo.
Quando si riprese, Gabrielle si ritrovò in ospedale, non capiva.
I suoi genitori entrarono.
Per quanto avesse desiderato rivederli, c'era un'altra persona che gli interessava sapere se stava bene.
Sua madre la abbracciò e la baciò, Huber la abbracciò anche lei, mentre Burges rimase lontano.
Fu Gabrielle a far capire che voleva anche anche lui la abbracciasse.
La donna non si seppe spiegare della cosa.
Gli avevano raccontato come l'avevano trovata, e la donna guardò i tre.
-solo...solo io.-chiese lei.
-si...perchè.-fece la madre.
-c'erano...altre due persone e...che fine a fatto quella nave...-fece Gabrielle.-mi ricordo che stava affondando e...poi ho perso conoscenza.-
-non ci devi più pensare...-fece Huber.-è stato solo un brutta cosa e...con il tempo passerà tutto.-
-non mi è successo niente di brutto...credetemi...io sto bene.-disse la donna.
Voleva tanto parlare con suo padre, da sola.
-forse è meglio che ti lasciamo riposare, eh?-fece Burges.
-potresti rimanere solo tu...ti prego.-fece Gabrielle.
-cerca di non farla affaticare.-fece Iza.
Huber guardò Burges per poi seguire la moglie.
-come stai...veramente..-chiese Burges.
-io sto bene...sul serio-rispose.-solo che...la nave...l'avete ritrovata...e loro due...c'erano anche due prigionieri come me.-
-Gabrielle...-
-ti prego.-fece la ragazza.
Burges rimase un momento in silenzio.
-abbiamo trovato la nave...i cadaveri...e quello stronzo...-disse Burges.-i cadaveri sono in tutto sette, questi avevano una cosa strana...penso...penso che anche quei due siano morti-fece una pausa.-forse...sono stati coinvolti nell'esplosione...e la corrente li ha portati via.-
Gabrielle ebbe una fitta al cuore.
Si sentiva una stupida.
Gli aveva detto i suoi sentimenti e adesso lui non c'era più.
-Gabrielle...Gabrielle...-
-sto bene...sto bene..-
-uno dei due...era...era importante per te.-chiese Burges con tono calmo.
-si...-rispose la ragazza guardandolo...aveva gli occhi lucidi.
Burges l'abbracciò.
-mi dispiace.-
Gabrielle si strinse al padre in un tacito pianto di dolore.

-Slade...-
Si trovò sull'isola e la vide difronte a sé.
-Shado...-pronunciare il suo nome gli fece uno strano effetto.
Era felice di vederla, ma una parte di sé voleva essere da un'altra parte.
-mi...mi dispiace...-disse l'uomo che finalmente aveva riconosciuto il volto della donna che aveva amato.
-perché.-fece Shado non capendo.
-io...io...-fece una pausa.-il Mirakuru...non eri tu...perdonami.-e abbassò lo sguardo.
La donna si avvicinò eliminando la distanza che c'era fra i due e gli accarezzò il viso.
La guardò.
-ora sono qui...con te.-fece lui guardandola.
-non è quello che desideri-disse lei allontanando la mano.-lo sai...devi restare...ci sono due persone che contano che tu ritorni da loro.-
Slade non seppe che cosa dire. Rimase a fissarla e si sentiva in colpa. Lei aveva scelto Olliver non lui, ma in quel momento si sentì in colpa di averla tradita.
Distolse lo sguardo.-perdonami...-
-non c'è l'ho mai avuta con te...e nemenno con Olliver.-disse la donna.
Slade la guardò.
-Sara...ha una famiglia che l'attende-disse Shado.-come te e Olliver.-
Si....era lei la donna che aveva amato, sempre pronta a mettere gli altri prima di sé e preoccuparsene...nulla a che fare con quel mostro che vedeva sull'isola e approvava la sua vendetta nei confrotni dell'amico.
-non ti devi sentirti in colpa...-disse Shado.-sii felice.-
Lei sorrise per poi voltarsi e avviarsi.
-ti amo.-disse l'uomo.
La donna si voltò un attimo per poi proseguire.
Un immensa luce avvolse la donna e non la vide più.


Quando Slade riprese conoscenza, si trovò in un luogo che non conosceva. Trovò accanto a sè una donna orientale con lunghi capelli neri e indossava un kimono chiaro. Era china su di lui e gli stava passando un panno sulla testa.
-Shado...-disse l'uomo.
La donna, quando vide che si stava alzando, si allontanò a lui e disse qualcosa in giapponese per poi scappare.
Slade si rialzò.
Quando la donna uscì di corsa, un uomo anziano, con un kimono nero, che traspariva una certa autorità, entrò.
(non le ho fatto niente...)disse Slade in giapponese.
Pareva un'affermazione stupida.
-Biwaco è piuttosto timida con gli stranieri.-disse l'uomo.
-dove sono...-chiese Slade.
-al tempio di Nai Lu...-rispose l'uomo anziano.-tu e il tuo amico siete stati fortunati che una nostra nave vi ha tratti in salvo.-
-il mio amico?-fece Slade guardandolo in maniera interrogativa.
-la rana antropomorfa.-
Slade si alzò immediatamente.
Ignorando l'uomo uscì dalla stanza.
Non lontano vide Jack-Jack.
-tu...-e lo prese per il collo quando li fu vicino.-ti avevo detto di portare Gabrielle a casa...-
-è...è..sal...salva...-
Slade mollò la presa.
Jack-Jack fece delle ampie respirazioni.
-l'ho portata...in ospedale...-spiegò.-poi sono ritornato indietro...-
Slade non poteva credere che era tornato indietro per salvarlo.
-siamo stati coinvolti nell'esplosione...loro ci hanno salvati.-concluse Jack-Jack.
Slade guardò l'uomo.
-tu chi diavolo saresti.-chiese Slade.
-io sono Harada Harashikage, leader dell'ononimo clan...non abbiamo ospiti...ma non è raro che ospitiamo viandanti...in questo caso spero che il vostro soggiorno a Nai Lu sia di vostro conforto prima di raggiungere la vostra casa.- 

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