Just jump

di Swag_91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Brutta giornata? ***
Capitolo 2: *** Cambio domanda ***
Capitolo 3: *** Tuo fratello? ***



Capitolo 1
*** Brutta giornata? ***


Finita.

Una parola che da sola non ha senso ma che messa in una frase cambia significato secondo il contesto del discorso...o forse no, dipende semplicemente dai punti di vista. Per lei è come chiedere alle persone come stanno per abitudine senza nemmeno ascoltare la risposta, invece per me è come se qualcuno fosse entrato dentro di me e avesse distrutto tutto. Mi sento come se le sicurezze che avevo, ora non esistessero più, come se mi fossi perso in un labirinto da cui non riesco a trovare la via di fuga. E' la sensazione, l'emozione più orribile che abbia mai provato, talmente brutta che vorrei solo addormentarmi e dimenicare. Scordarmi di lei che ha preso il mio cuore e l'ha ridotto in mille pezzi, che ora non sanno come rimettersi insieme e stanno lì finchè non torneranno al loro precedente posto. Ma prima che lo trovino ci vorrà del tempo, l'unica cosa che guarisce bene le ferite anche quelle più profonde, quelle da cui pensi che non guarirai mai, quelle che ti senti morire dentro per quanto fanno male ma ritrovi comunque la forza e il coraggio di sorridere e fingere che sia tutto apposto. Ed è questo che sono da quasi un anno, un attore, e me la cavo piuttosto bene se tutti credono che sia un ragazzo solare e divertente, quello con la battuta sempre pronta, quello che fa casino durante le lezioni o che semplicemente le ignora pensando a quando finirà questa messa in scena. Neanche il mio migliore amico sa che in questo momento il mio stato d'animo è talmente depresso che uno zombie in confronto ha più vita. Nessuno deve sapere come sto realmente perchè io sono forte, sono Louis Tomlinson il ragazzo figo che se ne sbatte di tutto e di tutti, non sono debole e non posso stare così di merda per una stronza che mi tradiva con uno di quei ragazzi che si definiva mio "amico". Lei è stata il mio primo amore e anche la mia prima delusione, è stata la ragione dei miei sorrisi più belli e quella dei miei occhi rossi e gonfi giustificati con un'allergia qualunque, è entrata nella mia vita in un attimo e l'ha sconvolta completamente per poi andarsene senza avvisarmi e lasciandomi vuoto, senza più un vero motivo per continuare a vivere queste giornate diventate monotone da quando l'ho lasciata. Sono cambiate molte cose da quel giorno, ma soprattutto io sono cambiato. Quasi tutte le ragazze di questa scuola hanno avuto modo di conoscere gli angoli più nascosti della biblioteca o lo sgabuzzino del bidello, infatti le verginelle, che sono davvero poche ma non si sono ancora estinte alle superiori, mi definiscono "puttaniere". Non ne vado fiero, anzi lo detesto ma in fondo non è colpa mia se non riesco più ad avere una relazione seria, nessuna riesce a farmi provare le emozioni che provavo con Eleanor prima che andasse a letto con quel coglione di Liam. Prima ero semplicemente il capitano della squadra di calcio della scuola, conosciuto come un ragazzo simpatico e semplice, adesso tutti mi definiscono stronzo perchè mi comporto come tale anche se non lo sono veramente. Ormai è tardi per tornare indietro, una volta che ti hanno inquadrato non puoi più cambiare, altrimenti sembreresti debole e c'è sempre qualcuno che aspetta con ansia un tuo errore per rinfacciartelo per il resto dei tuoi anni scolastici finchè non ti diplomerai e uscirai da quell'edificio che chiamano scuola ma più comunemente conosciuta come la causa di tutti i problemi degli adolescenti. Lei invece è rimasta esattamente uguale a prima, bellissima con i suoi lunghi e mossi capelli castani e quegli occhiali da sole che la fanno sembrare misteriosa mentre è solo una battona traditrice che mi ha distrutto e che va tranquillamente in giro a limonarsi con quell'altro come se niente fosse...è la cosa più rivoltante che abbia mai visto. Vorrei sputargli in faccia ogni volta che li vedo insieme ma dato che mi hanno sospeso già una volta per questo motivo, non voglio ripetere di nuovo l'anno.

Oggi è il primo giorno di scuola, quello più odioso di tutti, dove tutti sembrano felici di rincontrarsi e riniziare questo inferno e non vedono l'ora di raccontarsi tutte le loro belle esperienze, i loro amori estivi che non superano mai la metà del mese di settembre e poi inizia anche la disperata ricerca di qualche secchione da cui copiare i compiti delle vacanze che non hanno fatto perchè troppo impegnati a divertirsi e ad abbronzarsi. Mentre sono in auto fermo ad un semaforo sulla strada per una giornata noiosa, vedo una ragazza che cammina da sola con una felpa che le sta almeno due volte. All'improvviso si ferma e si volta verso di me rivelando i suoi grandi occhi verdi che mi incanto a guardare rimanendo totalmente ipnotizzato dal suo sguardo e mi riprendo solamente quando sento da dietro i clacson per via della luce verde che avevo ignorato. Arrivato in quell'edificio, orrendo fuori quanto dentro, mi accendo la sigaretta come tutte le mattine e guardo verso un punto indefinito, finchè i miei occhi vedono lei, l'unica ragazza che mi ha fatto venire il mal di stomaco, che mi ha fatto diventare timido quando non lo sono mai stato, che mi ha fatto mancare il respiro. Ma non è sola, con lei come se fosse la sua ombra c'è quell'individuo che odio con tutto me stesso, che mi fa provare ribrezzo verso di lui per quello che mi ha fatto. Mi fa talmente innervosire che la vista mi si è appannata per le lacrime che tante volte sono riuscito a rimandare indietro ma che adesso non riesco più a trattenere. Prima che mi veda qualcuno corro nel giardino sul retro della scuola e mi appoggio contro il tronco di un albero lasciandomi scivolare giù e piangendo per tutto quello che ho tenuto dentro per un anno.

"Brutta giornata?", sento improvvisamente dire da una voce femminile che non ho mai sentito prima e non so bene neanche da dove venga.

"Sono sopra di te", guardo in alto non capendo e vedo una ragazza seduta su un ramo ed è lei, la ragazza di sta mattina.

"Io ti conosco, sei la ragazza con la felpa enorme"

"E tu sei il ragazzo che per una bella ragazza non fa attenzione alla strada"

"Sono Louis e non mi ero distratto per te"

"E' un piacere Louis...vuoi salire o pensi di andare a seguire la lezione?"

"Penso che taglierò il primo giorno, è un nuovo record"

"No, io l'ho già fatto"

"Come hai fatto a salire?"

"Con le mani?", mi chiede retorica. La ragazza lancia la sfida? Non sa contro chi si è messa. Le sorrido facendole vedere le mani come in segno di resa e sorride anche lei lasciandami lì immobile come un demente che non si sa muovere.

"Allora? Che aspetti?" continua a chiedermi non smettendo di mostrarmi il suo bellissimo sorriso. Cerco di concentrarmi e finalmente inizio ad arrampicarmi sull'albero. Dopo diversi tentativi, riesco a sedermi vicino a lei che scoppia a ridere senza motivo ma riuscendo a coinvolgere anche me. Questa è la prima vera risata dopo mesi in cui avevo lavorato su quella finta, che ormai mi veniva bene, ma mai quanto una vera. Mi mancava questo senso di spensieratezza che ti provoca una semplice risata, quel momento a cui non pensi a nient'altro se non al motivo per cui lo stai facendo che in effetti non so neanche quale sia.

"Perché stiamo ridendo?", le chiedo guardandola negli occhi.

"Ma non era ovvio? Per quanto sei impacciato a salire su un albero"

"Nessuno mi ha mai detto che sono impacciato"

"Nessuno ti ha mai visto salire su un albero"

"Come mai sei qui?"

"Perché mi piace vedere le cose da una prospettiva diversa e tu?"

"Perché è un'altra giornata noiosa uguale alle altre"

"Quindi verrai qui tutti i giorni?"

"Sì...e tu?"

"Anche io, mi piace questo albero"

"Cosa ha di diverso dagli altri?"

"Un lato comodo per salire che tu non hai notato"

"Non ci credo, perché non me l'hai detto?"

"Era divertente"

Ridiamo insieme e mi piace il suono che fanno insieme vorrei passare il resto della mia vita su questo albero con...come ha detto che si chiama?

"Come ti chiami?"

"Jade, sei di quinta?"

"Sì, anche se dovrei essere fuori da questa scuola già da un anno, e tu sei di terza?"

"No, sono anche io di quinta e non sono mai stata bocciata"

Abbiamo passato tutta la giornata lì seduti su quel ramo e ogni tanto mi chiedevo se prima o poi avrebbe ceduto. Jade è molto speciale e cosa più importante non mi conosce quindi non ha pregiudizi su di me come hanno gli altri, anche se presto mi eviterà anche lei. Riuscirò a tornare il ragazzo che ero prima? Quello senza problemi che non dava troppo peso a quello che pensavano gli altri? Quello che si divertiva con poco e che non recitava da mattina a sera aspettando con ansia la notte per essere almeno per qualche ora se stesso? La mia vita mi sembrava un sogno, ora mi alzo dal letto con la paura che il mio incubo peggiore abbia inizio quando apro gli occhi. Ma ora ho trovato un'ancora di salvezza, forse riuscirò ad uscire da questa crisi che mi sta lentamente uccidendo dentro, rimanendo all'oscuro di tutti.


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Capitolo 2
*** Cambio domanda ***


Terminata la giornata scolastica, passata interamente su quell'albero, passo a prendere le due gemelle a scuola e mentre le aspetto all'uscita fumo ripensando a oggi, una mattina imprevedibile, insolita. Il suono dolce della sua voce, il profumo dei suoi capelli, il suo corpo così piccolo in quella felpa che sarebbe stata un po' larga anche a me, la sua bassa statura che mi arriva appena alla spalla, le sue scarpe che sembrano quelle di una bimba e le sue mani piccole e delicate. All'improvviso sento qualcuno che mi abbraccia all'altezza della vita e vedo le mie sorelline che cercano di attirare la mia attenzione.

"Ehi Lou! Cosa pensi?", mi chiede Daisy.

"Niente, è andato bene il primo giorno di scuola?"

"Sì, sono arrivati dei nuovi compagni..."

Daisy continua a parlare mentre io fingo di ascoltarla ed annuisco finché non arriviamo a casa e aspettando che torni o Lottie o Fizzy, mi  preparo per la corsa che faccio da quasi un anno tutti i giorni. Avendo lasciato la squadra, ho bisogno di distrarmi e sfogarmi non pensando ad altro che allo sforzo fisico. Si apre la porta e vedo Lottie che entra e saluta le gemelle. Mentre mi metto le scarpe, ascolto le loro conversazioni e sento Phoebe che dice:"Non ci crederai mai, Lou è innamorato"

"Lou? Nostro fratello?", le chiede Lottie perplessa.

"Infatti, non le credere perché Louis Tomlinson  non si innamora più" dico uscendo. Prima che la porta si chiuda sento Lottie che mi dice:"Dimenticavo che ora sei Lou dal cuore di ghiaccio"

Quest'ultima frase mi ferisce perché non vorrei recitare anche con loro ma se non lo facessi sarebbe peggio, mi vedrebbero debole e non posso permetterlo perché sono il fratello maggiore, il loro punto di riferimento e farei qualunque cosa per loro. Accendo il mio mp3 su una canzone a caso e inizio a correre per le strade grige di Doncaster, una piccola cittadina dove le voci circolano molto velocemente. Da quando è finita la mia storia con Eleanor si dicono molte cose su di me, la maggior parte false, ma alcune con un fondo di verità...per esempio non è vero che mi drogo ma spesso la sera bevo troppo e la mattina mi sveglio quasi sempre in una stanza diversa. Non sono esattamente il ragazzo modello, quello che va bene a scuola e gioca a cricket e non lo sono mai stato, ma non ero neanche uno che ogni sera va a letto con una ragazza diversa e non avrei mai pensato che sarei potuto diventarlo. Ma il tempo cambia le persone, in meglio  e purtroppo anche in peggio, come è successo a me. Vorrei solo fermare tutto e tornare indietro, evitare gli errori commessi in passato e continuare a vivere una normale vita come facevo prima che la dura verità mi investisse con tutto il suo peso. Quando rientro in casa, mi metto in coda davanti al bagno per fare la doccia dato che ne abbiamo solo due e sono perennemente occupati. Dietro di me si mette mia madre che mi guarda in modo abbastanza inquietante e non so cosa le prende.

"Mamma, quando mi guardi così o mi stai per dire che sei in cinta o...non ho idea", gli dico sperando davvero che non aspetti un altro bambino.

"Mi hanno detto che sei innamorato e che non c'è altra spiegazione al tuo comportamento"

"Phoebe si è proprio fissata con questa storia"

"Veramente è stata Lottie...e comunque saresti un bravo medico perchè hai indovinato, presto saremo in sette"

"Gemelli?", chiedo alzando leggermente la voce che viene fuori un po' acuta e alterata allo stesso tempo.

"Non è fantastico?",mi domanda invece lei entusiasta.

"Stupendo" le rispondo senza far vedere troppo la mia falsa euforia e prima che possa chiedermi altro, sono salvato da Fizzy che finalmente esce dal bagno ed entro io. La doccia è uno tra i pochi posti dove non devo recitare la mia parte da bad boy e la detesto perchè mentre l'acqua calda scorre sul corpo inizio a pensare ed è lì che i miei pensieri vanno a quella sera e immagino i milioni di altri modi in cui avrei potuto reagire, frasi che avrei potuto dire e pugni che avrei potuto dare ma ormai è tardi. Cerco di mettere un freno ai miei ricordi, per quanto sia dificile fermarli, e penso a quello che hanno detto di me le mie sorelle, non capisco cosa hanno trovato di diverso in me oggi rispetto agli altri giorni, lo chiederò dopo. Mi vesto per andare in qualche locale con Harry, come sempre indosso gli skinny neri, una maglietta bianca, sopra una camicia di jeans aperta e le vans nere. Mi sistemo i capelli mettendoli indietro, mi metto il mio profumo di armani che oggi sembra diverso, guardo la bottiglietta che ho in mano ed è il Bulgary di mia sorella. Perfetto mi sono messo un profumo da donna, inizia bene la serata. Passo a prendere Harry che appena sale nell'auto dice:"Chiunque sia entrata prima di me, ha un buon profumo"

"Sono io, ho messo per sbaglio quello di Lottie"

"Davvero molto buono"

"Non avrai mai il mio consenso per scoparti mia sorella"

"Ci ho provato"

Arriviamo alla discoteca e mentre siamo ancora fuori che aspettiamo di entrare noto che ci sono due ragazze che ci stanno guardando e lo faccio notare anche al riccio che subito le fa l'occhiolino facendole quasi svenire. Finalmente riusciamo ad entrare e ci sediamo al bancone aspettando il barman per ordinare.

"Tagli il primo giorno di scuola e non mi chiami?", mi chiede Harry fingendosi offeso.

"Non l'avevo previsto, l'ho deciso poco prima che iniziassero le lezioni"

"E dove sei stato?"

"A casa"

"Cambio domanda, con chi sei stato?"

"Da solo, perché?"

"Perché sta sera sembri più felice del solito e mi chiedevo chi poteva esserne la causa, ma forse mi sbaglio"

"Ho conosciuto una ragazza"

"Come si chiama?"

"Jade, è nuova viene nella nostra scuola"

"Non eravate a casa tua vero?"

"No, eravamo su un albero"

"Come hai fatto a scopartela lì?"

"Non me la sono scopata! Abbiamo parlato"

"Tu che parli con una ragazza senza portartela a letto? Il vecchio Lou sta tornando finalmente?"

"Lo sai che non tornerò più come prima ma lei è diversa"

"Ti piace?"

"Non lo so, sono piuttosto confuso", detto questo si avvicina a una delle due ragazze che avevamo visto fuori mentre l'altra viene verso di me e prendendomi la mano mi porta in mezzo alla folla. Inizia a muoversi contro di me ma io sono una frana nel ballo e faccio dei passi completamente scordinati, così lei si gira appoggiando la schiena sul mio petto e mi prende le mani mettendole sui suoi fianchi e seguo più o meno i suoi movimenti. Inizio a lasciarle dei baci sul collo che sembra apprezzare poi lei si volta verso di me e mi bacia prendendomi dal colletto della camicia. Rimango un attimo stupito dal gesto di questa ragazza che sembrava tanto innocente e poi tira su una gamba lungo il mio fianco e io la prendo tenendola ancora più vicino. Le offro qualcosa da bere e lei inzia a ridere a ogni parola che dico, probabilmente è già ubriaca e non poco dato che quando la riaccompagno a casa scendendo dall'auto cade a terra. Quando si chiude la porta, riparto ma finisco la benzina e mi manca ancora un bel pezzo per tornare, così decido di dormire in macchina. Questa sarebbe stata la prima mattina, dopo tanto tempo, nella quale mi sarei risvegliato nel mio letto...ma non succederà sta sera. Guardo fuori dal finestrino e vedo che sono vicino a quella casa dove è appena arrivata una nuova famiglia...chissà chi ci abita ora, forse una coppia felice con due o tre adorabili figli e un cane. Una vita perfetta, quella che ho sempre sognato per me ed Eleanor ma che non si realizzerà mai. Forse potrei sbagliarmi, potrebbe avere ragione Lottie e dovrei seguire il suo consiglio. Se la amo davvero devo smetterla di fingere e affrontare la situazione, domani dovrò parlare con Eleanor per tornare almeno "amici" e poi riconquistarla. Sì, penso che sarà quello che farò domani a scuola e mentre inizio a pensare a un discorso che potrei farle mi addormento.

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Capitolo 3
*** Tuo fratello? ***


Toc-toc

Sento  qualcosa o forse qualcuno che batte sul vetro del finestrino, apro gli occhi per vedere chi o cosa sia ma li richiudo subito per la luce del sole e poi riesco finalmente mettere a fuoco il ragazzo, o meglio la ragazza che sta continuando a bussare contro l'auto. Apro la portiera e la colpisco per sbaglio.

"Oh, scusa Jade"

"Non importa, che ci fai qui?"

"Ieri sera ho finito la benzina...tu?"

"Io abito nella casa qui di fronte" mi risponde indicandomi la villetta alle sue spalle, quella dove ho immaginato ci viva una famiglia perfetta.

"Hai un cane?" le chiedo senza pensare bene a quello che sto dicendo.

"No, ma mi piacerebbe averne uno" mi risponde lei non facendo caso al fatto che questa domanda non abbia senso.

"Che ore sono?"

"Sono le sette"

"E' presto, come mai sei già uscita?"

"Mi piace camminare la mattina e vedere il sole che sorge"

"Sei strana lo sai?"

"Vieni con me?"

Non ho assolutamente voglia di uscire dall'auto ma tanto prima o poi dovrei scendere comunque, quindi decido di unirmi a lei in questa sua passeggiata mattutina. Non sono abituato ad alzarmi così presto, di solito entro quasi sempre alla seconda ora perchè al mattino sono sempre in ritardo. Forse oggi riuscirò ad entrare in orario, ma dovrei passare da casa per prendere lo zaino che effetivamente è vuoto ma almeno avrei una penna...probabilmente. Mentre camminiamo osservo Jade, cercando di non farmi notare, che anche oggi ha una delle sue felpe enormi, sotto un jeans e le converse. Il suo è uno stile semplice ma particolare, mi intriga e per quanto può sembrare strano in questo momento vorrei essere come Pattinson in Twilight, così potrei leggere i suoi pensieri e scoprire più cose su di lei, è una ragazza misteriosa con tanti segreti. Mi chiedo cosa possa pensare di me, se le hanno già detto della mia pessima reputazione ma a giudicare da come si è comportata fino ad adesso direi di no. Da quando abbiamo iniziato a passeggiare non ha detto una parola, ha sempre guardato dritto davanti a sè.

"A cosa pensi?" le chiedo, ormai divorato dalla curiosità.

"Penso a Jason"

"Tuo fratello?" chiedo sperando che mi dica di sì.

"Il mio ragazzo, mi manca tanto"

"Non è del posto?"

"Sì, ma si è trasferito a Londra per essere più vicino all'università, lo andrò a trovare durante le vacanze di natale"

"Immagino che starai contando i giorni"

"No, mi metterebbe ansia"

"Per questo hai sempre delle felpe enormi, sono di Jason?"

"Sì, tengono molto caldo"

Arrivati davanti casa, la faccio entrare dato che sono solo le sette e mezza però mentre prendo la cartella mettendoci dentro qualche libro a caso non mi va più di andare a scuola. Questa fatto che lei è impegnata mi ha turbato, come se fossi geloso ma non è possibile perchè a me piace Eleanor. Di una cosa sono sicuro, questo Jason è molto fortunato, se fossi in lui non me la lascerei scappare e non potrei nemmeno pensare a un periodo così lungo senza vederla, senza poterla abbracciare, senza lei. Torno in salone dove avevo detto a Jade di aspettarmi e la vedo circondata da quattro teste bionde che la stanno massacrando di domande. Prima che possa dire qualunque cosa Daisy si volta verso di me e chiede:"E' lei la ragazza di cui sei innamorato?"

In questo momento vorrei sprofondare sotto terra. Spalanco gli occhi per questa domanda inaspettata, anche se in effetti con le mie sorelline bisogna essere pronti a tutto, e guardo Jade che è confusa almeno quanto me ma sorride divertita dalla figura di merda che mi sono appena fatto. 

"Dobbiamo andare o faremo tardi" dico preso dal panico, prendo Jade per mano e la trascino fuori di casa il più velocemente possibile. Appena usciti, lei scoppia in una risata che riesce a coinvolgere anche me.

"Quindi ti sei innamorato?" mi chiede continuando a sorridere.

"No, sono loro che sono convinte"

"E perché lo pensano?"

"Non lo so, a volte non le capisco"

"Sono adorabili"

"Sì, quando dormono"

"Oggi è meglio che vada in classe, ci vediamo dopo"

"A dopo"

Mi accorgo solo adesso che le ho tenuto la mano per tutto la strada fino ad adesso e l'ho fatto con naturalezza, senza pensarci, però neanche lei l'ha tolta quindi non le dava fastidio. Mentre sto fumando vedo Eleanor e Liam spalmati uno sull'altro contro il muro, ma quei due non si stancano mai di dare spettacolo? Sembrano due polpi.

"Hey Lou! Davvero un'entrata d'effetto" mi dice Harry sedendosi sul muretto vicino a me.

"Quale entrata?"

"La tua, mano nella mano con la ragazza nuova"

"Non l'ha notato nessuno"

"Eppure ne parlano tutti"

"Davvero?"

"Sì, è stato fantastico vedere la faccia sconvolta di Eleanor"

"Ho deciso di parlarle"

"E le dirai quanto è troia?"

"No, le chiederò di tornare amici"

"Scherzi vero?"

"No, perché?"

"Chiedere all'ex di rimanere amici dopo che vi siete lasciati...È come chiedere ai rapitori di rimanere in contatto dopo che ti hanno liberato"

"L'hai letto nei cioccolatini?"

"No, in uno di quei libri noiosi di mia sorella"

"Perchè li leggi?"

"Per la scuola, comunque la penso davvero così, perchè vuoi chiederle di diventare amici?"

"Perchè ho deciso di riconquistarla, Lottie ha ragione devo alzarmi e lottare per quello che voglio"

"E vuoi metterti di nuovo con quella vacca?"

"Non è carino da parte tua chiamare così la mia futura ragazza"

"Che è la stessa che ti ha ridotto così, l'hai dimenticato?"

"No, ma le persone cambiano"

"Altre sono sempre uguali"

"Devo andare, ho saltato già il primo giorno almeno oggi entro in orario"

"Da quando ti importa della scuola?"

"Volevo solo interrompere la nostra conversazione"

"Perchè in fondo sai che è la verità?"

Continuo a camminare verso la mia classe e ignoro Harry perchè non saprei come rispondergli. E se avesse ragione? Se stessi sbagliando? Non reggerei un altro colpo come quello che ho preso già un anno fa', voglio far credere a tutti che sono un ragazzo forte che non ha paura di niente ma la realtà è che ho molti dubbi e molte domande alla quale non riesco rispondere. Non trovo nessuna risposta non perchè i problemi siano complicati ma semplicemente perchè non li comprendo e spesso non capisco neanche me stesso, il mio comportamento. Sono un ragazzo come gli altri, mi nascondo tutti i giorni dietro ad una maschera che tolgo soltanto quando sono solo e quando vedo il vero me, è debole, distrutto per un amore non corrisposto. Sembro la protagonista di uno dei libri che legge la sorella di Harry e forse lui è l'unico a sapere che sono così ma che mi accetta comunque. Probabilmente ha ragione sul fatto che mi farò di nuovo male con Eleanor ma è un rischio che ho deciso di correre e non mi tiro indietro.

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