Storie di tutti i giorni... di Kristy McKenzie (/viewuser.php?uid=2599)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo giorno di scuola. ***
Capitolo 2: *** La gita in barca. ***
Capitolo 3: *** La festa. ***
Capitolo 1 *** Il primo giorno di scuola. ***
CAPITOLO 1
Kristy era in camera sua con addosso il pigiama con gli orsacchiotti
che le aveva regalato suo padre: “Così mi sognerai
ogni notte” le aveva detto prima di salutarla. Lei e la
sorella Marty erano state affidate alla madre dopo la separazione e
quindi si erano trasferite da poco a Newport, in California, a casa di
Jack, il suo nuovo compagno.
Sin dall’inizio Kristy non aveva gradito l’idea di
andarsene da Boston, la città dove era cresciuta e dove
aveva lasciato, oltre al padre, i suoi amici ma soprattutto la sua
migliore amica Naty. Adesso si sentivano ogni giorno per telefono e a
volte stavano ore a raccontare le giornate trascorse l’una
lontana dall’altra, ma non era certo la stessa cosa...Le
mancavano le chiacchierate a quattr’occhi, le passeggiate al
Quincy Market, i pomeriggi trascorsi sulle panchine del molo per vedere
i giovani marinai...Erano piccole cose ma che riempivano il cuore di
Kristy e che ora avevano lasciato un vuoto incolmabile. Nonostante la
presenza di Marty la confortasse, non riusciva a non sentire la
mancanza di Naty che per lei era più di una sorella,
praticamente avevano condiviso tutto.
Domani sarebbe stato il primo giorno di scuola e lei era molto ansiosa,
non aveva una grande ammirazione per quei ragazzini viziati che
gironzolavano a Orange County, tuttavia temeva il confronto con loro.
Proprio in quel momento entrò Marty nella stanza...
Marty: “Già pronta per andare a letto? Non vieni a
guardare la TV con me?”
Kristy: “No, sono stanca e poi devo preparare le ultime cose
per domani, lo sai che inizia la scuola...”
M: “ Si, lo so...tu non sei eccitata? Nuovi professori, nuovi
compagni... nuovi ragazzi!!”
K: “Mmm...Credimi, non saranno molto diversi da quelli di
Boston.”
Le due ragazze si scambiarono un’occhiata complice e poi
scoppiarono a ridere.
Kristy: “Da domani si aprirà un nuovo capitolo per
noi, sorellina mia. Saremo sole contro tutti, almeno
all’inizio, e ci dovremo aiutare a vicenda, intesi? Vieni
qui...”
Si strinsero in un abbraccio pieno di affetto.
Marty: “Kry, ti voglio bene!”
Kristy: “Anch’io.”
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La mattina seguente Kristy era sveglia da un pezzo e quando Marty
aprì gli occhi la trovò in piedi davanti
all’armadio...
Kristy: “Marty svegliati, dammi una mano!!!”
Marty: “Ma che ti prende, non dobbiamo andare al ballo di
fine anno, ma al primo giorno di scuola!”
K: “Appunto, è più importante!! Il
primo impatto con una persona è fondamentale,
dobbiamo dare una buona impressione.”
M: “Ma come? Proprio tu che fino a ieri mi dicevi che sono
tutti viziati, sono superficiali, non tengono ai sentimenti...Ora ti
preoccupi di cosa penseranno di te?”
K: “Vedi, il fatto che non sopporti qualcosa o qualcuno non
vuol dire che devi escluderlo dalla tua vita, devi imparare a
conviverci. Dopo tutto in questo posto dovremo starci per un bel
po’ e se non ci diamo da fare rischieremo di rimanere
sole...sai, niente amici niente feste. E
poi....”
M: “Ok, ok, ho capito perfettamente, hai paura di non piacere
ai ragazzi.”
K: “Ma che dici, sei impazzita! Quando mai ho avuto queste
paranoie.”
M: “E quando mai ti sei fatta tutti questi problemi su cosa
indossare?”
Kristy restò un attimo in silenzio. Poi sospirò...
K: “Beh, ecco...Qui sono tutte carine, alte, bionde, con
vestiti alla moda. E io sono così,
così...”
M: “Così perfetta! Kristy, tu sei bellissima anche
appena sveglia, spettinata e senza trucco. Sii te stessa e sono sicura
che farai morire d’invidia tutte quelle Barbie. A volte mi
sembra di essere io la sorella maggiore! Su, sbrigati, altrimenti
arriveremo in ritardo già al primo giorno!”
K: “Ok, hai ragione. Vediamo...”
Frugò dentro l’armadio e finalmente scelse
qualcosa.
Quando furono pronte scesero in cucina per una colazione veloce. Jack e
Allie erano già a tavola..
Marty: “Buongiorno mamma, buongiorno Jack”
Kristy: “Buongiorno.”
Jack: “Ehi signorine, siete stupende!”
Jack Parker era una brava persona. Anche se aveva mandato a monte il
matrimonio dei genitori Kristy e Marty non lo odiavano. Certo
all’inizio avevano avuto un po’ di
rancore nei suoi confronti, ma poi lui si era mostrato simpatico e
disponibile, non per fare colpo su di loro ma perché era il
suo carattere. Forse per questo Allie aveva perso la testa per lui...
Jack: “Volete un passaggio per andare a scuola? Oppure potete
prendere il mio fuoristrada, ti va Kristy?”
Kristy: “Non credo sia capace di guidarlo...E poi
c’è una bella giornata, faremo una
passeggiata.”
J: “Come vuoi, magari quando sarò libero un giorno
di questi potrò farti un po’ di scuola
guida.”
K: “Si, magari...Adesso è meglio se
andiamo.”
J: “In bocca al lupo per la scuola. Vedrete, vi troverete
bene.”
K: “ Lo spero...”
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Kristy e Marty si guardarono intorno... Ragazzi e ragazze che
chiacchieravano animatamente, si salutavano, si abbracciavano e
ridevano. Erano finite le vacanze e ognuno di loro aveva qualcosa da
raccontare, qualche avventura di cui vantarsi.
Kristy: “Cos’hai in programma stamattina?”
Marty: “Ho appuntamento per le otto e trenta in punto in
palestra dove verrò assegnata a una guida.”
K: “Una guida?”
M: “Si, ogni matricola viene affidata a un
“anziano” per avere informazioni e consigli in
ambito scolastico...e non solo!”
K: “Bene, così io che sono del terzo anno
dovrò cavarmela da sola...Il problema è che non
conosco niente di questa scuola. Non so nemmeno dove sono i
bagni!!”
M: “Non ti preoccupare, ci sono io: sarò la
tua...sottoguida!
K: “La mia sotto che?”
M: “Lascia perdere...Adesso vado, non voglio farlo aspettare.
Spero almeno che sia carino!”
K: “Sai già che è un ragazzo?”
M: “No, ma me lo auguro! Ciao sorellona...a dopo!”
K: “A dopo!”
Kristy scrollò il capo sorridendo tra sé mentre
Marty si avviava verso la palestra. Diede un’occhiata
all’orario delle lezioni e incominciò a cercare
l’aula di letteratura.
“Coraggio Kry, diamoci da fare...”
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Le prime ore erano trascorse velocemente anche perché gran
parte del tempo era stato dedicato alle presentazioni degli
studenti, cosa che a Kristy non andava molto a genio: come potevi
descriverti su un foglio di carta in così poco tempo?
Scrisse qualche riga alla meno peggio, e poi fece un sospiro di
sollievo quando, prima ancora che il prof l’avesse chiamata,
udì il suono della campanella.
Uscirono tutti frettolosamente dall’aula, accompagnati da un
vocio generale...tutti avevano qualcosa da dire....tutti tranne lei.
Si incamminò velocemente alla ricerca dell’aula di
biologia...Cavolo, quella scuola era immensa e lei era sola,
perché non aveva una guida anche lei come Marty!
Chissà cosa stava facendo lei...aveva fatto amicizie? Si era
ambientata subito? Sperava di si. Lei invece si sentiva un pesce fuor
d’acqua. Stava pensando a tutto questo e a tante altre cose
quando girando l’angolo dell’ennesimo corridoio
ebbe un piacevole incontro (o meglio scontro!) .
“Ops....Scusa non ti avevo visto....”
Kristy alzò gli occhi e per un attimo restò
immobile senza aprir bocca. Poi si scosse (rischiava di fare la figura
dell’idiota.) e finalmente pronunciò qualche
parola confusa.
Kristy: “No, scusami tu...stavo camminando senza guardare.
Sono proprio una stupida, ma praticamente mi sono persa”
Per un attimo i loro sguardi si incrociarono e indugiarono qualche
secondo, poi Kristy imbarazzata abbassò gli occhi...
“Comunque io sono Ryan Atwood e, beh, se ti posso aiutare,
dì pure...Ma non ci siamo già conosciuti
noi?”
K: “Credo di no...Sono nuova di qui ed è il mio
primo giorno in questa scuola che devo dire è immensa...Ah,
io sono Kristy, Kristy McKenzie”
Si strinsero la mano e lui la guardò sorridendo. Poi
corrugò la fronte...
Ryan: “McKenzie...Ho conosciuto una McKenzie stamattina. Una
matricola a cui sono stato assegnato come guida. Accidenti,
è una ragazzina molto...come dire...esplosiva! Un vulcano di
energie, sono sfinito!”
Mentre diceva quelle parole si accorse che le stava ancora stringendo
la mano.La ritirò quasi di scatto, arrossendo.
Kristy lo guardò con stupore: non aveva mai visto un ragazzo
arrossire, per di più per lei.
Ryan: “Ah, eccola lì!”
Kristy si girò temendo di sapere di chi stesse
parlando...già era proprio lei.
Marty: “Ciao Ryan! A quanto vedo voi due non avete perso
tempo nelle presentazioni!”
Ryan: “Vi conoscete?”
Kristy: “Ecco, praticamente il vulcano di cui parlavi prima
è mia sorella.”
R: “Ecco perché avevi un volto così
familiare.”
M: “No, no, scusate...mi sono persa qualcosa. Chi sarei
io?”
K: “Ryan mi raccontava di quanto tu sia stata così
tranquilla...”
M: “Ah, bravi! Vi divertite a prendere in giro le povere
matricole!!!”
R: “Ma no, tranquilla, stavo solo dicendo a tua sorella
quanto mi sono divertito stamattina. Sai, di solito il primo giorno di
scuola è così noioso, ma stavolta è
stato piacevole.”
K: “E poi quella che si è persa sono io, semmai
dovreste prendere in giro me.”
M: “Ti sei persa? E’ che problema
c’è. Anch’io non sarei andata molto
lontano se non ci fosse stato Ryan con me. Devo dire che è
stata proprio una bella trovata questa dell’orientamento
scolastico...anche se all’inizio ero un po’
scettica...Ho un’idea!! Ryan che ne dici se Kristy si unisce
a noi? Voglio dire, non è che dovrai portarci sulle spalle,
quindi non fa differenza se siamo due invece di una.”
R: “Stavo proprio dicendo questo poco fa. Kristy, se ti serve
una mano per qualsiasi cosa non ti preoccupare, chiedi pure. So come ci
si sente in un ambiente nuovo.”
M: “Pensa che Ryan abitava a Chino. Per seguire il fratello,
era entrato in un giro sporco di auto rubate, ma un bel giorno la
polizia li becca mentre ne stavano rubando una finendo così
dietro le sbarre. Ed è proprio questa la sua salvezza! Il
suo avvocato d’ufficio prende a cuore la sua causa anche
perché in passato era stato un po’ sfigato pure
lui, così, vedendolo in difficoltà, lo accoglie
nella sua famiglia, i Cohen, sai i proprietari di quella stratosferica
villa con piscina che abbiamo visto stamattina venendo a
scuola...”
K: “Ok Marty, ti prego, basta così...”
le lanciò un’occhiataccia “Scusala, ma
quando inizia a parlare non la ferma nessuno!”
R: “No, anzi, è stata abbastanza chiara...certo,
non è stato tutto così semplice, ma alla fine mi
è andata bene. Adesso mi ritrovo a vivere in una bella casa,
con una camera tutta mia, due persone splendide che mi fanno da
genitori e un fratello chiacchierone che ha sempre bisogno di
consigli...”
K: “E la tua famiglia?”
R: “Mio padre se n’era andato già da
tempo, mia madre è scappata col suo compagno di turno e mio
fratello dovrà passare un bel po’ di tempo in
prigione...Questo è quello che rimane della mia
famiglia.”
M: “Hai detto che hai un fratello?? E frequenta questa
scuola?? Posso conoscerlo??”
K: “Marty!” altra occhiataccia.
R: “Certo, si chiama Seth, il fatto è che per
adesso è troppo “impegnato” con la sua
ragazza.”
M: “Ah, è fidanzato...E tu? Sei impegnato come
lui?”
R: “Beh, a dire il vero si...anzi forse mi starà
cercando.”
“Ah, eccoti finalmente! Ma dove ti eri cacciato?”
disse una voce dietro di loro...
R: “Marissa...ciao. Stavo proprio per chiamarti.
Com’è andata?”
Marissa: “Come al solito...Invece vedo che tu hai fatto nuove
amicizie.”
R: “Si...vedi...lei è Marty, la matricola che mi
è stata assegnata, ti ricordi? Te ne avevo parlato...E lei
è Kristy sua sorella. Ragazze, lei è Marissa
Cooper.”
Marissa: “La sua ragazza. Piacere. Vivete a Newport? Non vi
ho mai visto in giro.”
Kristy: “Ci siamo trasferite da poco. Siamo di Boston. O
meglio....eravamo”
Marty: “Mi dispiace interrompere questa bella conversazione,
ma è suonata la campana. Ryan, forse è meglio
andare. Kristy, allora, vieni con coi?”
Marissa: “Kristy, sei una matricola anche tu? Pensavo avessi
la mia età.”
Kristy: “Infatti. Ma mi sono persa
così...”
Marty: “Così Ryan si è offerto di fare
da guida a tutt’e due...non è gentile?”
Marissa: “Si, molto...”
Kristy: “Grazie lo stesso, ma forse è meglio che
me la cavi da sola, vado. Ciao Ryan, Marissa, è stato un
piacere conoscervi. Marty ci vediamo dopo!”
Marty: “Ma, aspetta...”
Kristy girò sui tacchi e andò via a passo
sostenuto. Si sentiva stupida, il modo in cui le aveva parlato quella
Marissa l’aveva irritata...ma chi si credeva di essere?
Però era proprio carino Ryan... No, non doveva pensarci. Si
fermò un attimo per riprendere fiato. Poi
sospirò, scosse la testa e riprese a camminare dirigendosi
verso l’aula di biologia dove avrebbe trascorso le prossime
due ore...
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Kristy stava aspettando Marty nel cortile della scuola. Era assorta nei
suoi pensieri: tutto sommato come primo giorno di scuola non era andato
poi così male...beh, a parte quel piccolo episodio che non
sapeva se catalogare come piacevole o spiacevole. Oltre Ryan e Marissa,
non aveva conosciuto nessuno in particolare e questo le dispiaceva un
po’. Se solo ci fosse stata Naty con lei...sorrise ripensando
ad alcuni episodi delle loro giornate trascorse insieme. Formavano una
bella squadra tutte e due. E ora da sola si sentiva così
vulnerabile. “Mi manca tanto” disse tra se, quando
finalmente vide sua sorella avvicinarsi con uno sguardo di
disapprovazione...
Marty: “Si può sapere che cosa ti è
preso? Ci hai mollati così di punto in bianco. Ryan era
stato così disponibile e tu lo ricambi in quel modo,
scappando?”
Kristy: “Forse perché non hai visto la faccia di
Marissa quando le hai detto che si era offerto di aiutarmi. Lo ha
fulminato con lo sguardo e io non voglio che abbia dei casini per colpa
mia. Dopo tutto non è così grande come pensavo
questa scuola, basta solo orientarsi.”
M: “Sarà, ma sei stata una stupida lo stesso. Come
pretendi di farti degli amici in questo modo?”
K: “E dai, non saranno gli ultimi ragazzi di Newport. Su
andiamo che ho una fame...!”
M: “Come vuoi. E per il resto come è andata la
giornata?”
Le due ragazze iniziarono a conversare su come avevano trascorse le
ultime ore...quando si sentirono chiamare alle spalle.
“Ragazze...scusate se vi interrompo. Mi chiamo Alex, Alex
Tyler, vi ho visto stamattina mentre venivate a scuola, ero dietro di
voi. Non che vi abbia seguito...praticamente siamo vicini di casa e
così avevo pensato che magari potevamo fare due passi
insieme. E poi visto che vi siete trasferite da poco posso aiutarvi a
scoprire le bellezze di Orange County, conosco bei localini in cui
servono dei drink ottimi....Ops, forse sto correndo un po’
troppo, perdonatemi...”
Kristy: “Ok, sarebbe carino da parte tua...e poi abbiamo
bisogno di conoscere gente nuova! Dimenticavo: io sono Kristy e lei
è Marty, ma forse saprai anche questo...”
Alex: “Veramente si, ma solo perché una volta ho
sentito vostra madre che vi chiamava...”
K: “Sto scherzando, andiamo!”
I tre si avviarono lentamente. Kristy trovò Alex molto
simpatico e allegro, per tutto il tempo non aveva fatto altro che
raccontare degli aneddoti divertenti sugli abitanti del posto e lei
aveva riso di gusto...era proprio quello di cui aveva bisogno!
Arrivarono a casa e, quasi a malincuore, si separarono...
Alex: “Allora, domani vi aspetto per andare assieme a
scuola?”
Kristy: “Volentieri, è stato un piacere
conoscerti.”
Marty: “A domani Alex!”
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Appena entrate in casa, Kristy salì di corsa in camera per
telefonare alla sua amica Naty, aveva un gran bisogno di sentire la sua
voce.
Allie: “Ciao ragazze, com’è andata oggi?
Kristy dove corri, il pranzo è già
pronto!”
Kristy: “Iniziate senza di me, io arrivo subito...”
Marty: “Deve chiamare Naty, lo sai che erano
inseparabili.”
Allie: “Si, lo so... Allora, raccontami, vi siete trovate
bene? Avete fatto nuove amicizie?”
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Naty: “Pronto?”
Kristy: “Ciao, Naty...sono io.”
N: “Kry!!!!!Come stai?”
K: “Non ti puoi immaginare quanto mi sei mancata,
oggi” le disse quasi con le lacrime agli occhi...
N: “Dai, non fare così che mi fai
piangere...dimmi, c’erano ragazzi carini?”
K: “Beh, uno ci sarebbe, ma è impegnato.”
N: “E allora? Dagli la possibilità di
scegliere...!”
K: “Stai scherzando?!? Non mi conosce nessuno qui, e rubare i
ragazzi delle altre non è certo un ottimo biglietto da
visita.”
N: “Forse hai ragione, ma non ti arrendere...non è
detto che siano fatti per stare insieme tutta la vita. Ehi, mi sei
mancata anche tu...”
Parlarono per circa una mezz’ora, Kristy raccontò
nei minimi particolari tutto quello che aveva fatto. Naty la fece
parlare...lei era sempre stata la più forte delle due, anche
se adesso non ne era più così sicura...
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Capitolo 2 *** La gita in barca. ***
CAPITOLO 2
Seth: “Ryan, si può sapere a cosa stai
pensando?”
Ryan: “Eh?”
S: “Come immaginavo, sto parlando da solo! E’
incredibile, io ti chiedo un consiglio e tu non mi ascolti!”
Erano seduti a bordo piscina con un bicchiere di succo
d’arancia in mano. Seth non stava un minuto in silenzio, ma a
questo ormai Ryan era abituato. Aveva imparato ad ascoltarlo, o almeno
ci provava, e a fare cenni di approvazione o disapprovazione. Ma questa
volta era davvero altrove con la testa. Stava pensando a Kristy. Non
sapeva come ma all’improvviso gli erano tornati in mente quei
pochi attimi che aveva trascorso con lei. Doveva essere una ragazza
speciale. Avrebbe voluto chiederle tante cose, ma lei era scappata, e
sapeva anche perché. Marissa l’aveva messa a
disagio, come biasimarla quindi se non si era fatta più
vedere quel giorno? Magari la prossima volta si sarebbe scusato con lei
e avrebbero potuto fare quattro chiacchiere....
Seth: “Allora Ryan, Summer sta per arrivare e tu ancora non
mi hai detto cosa devo fare!”
Ryan: “Dimmi, qual è il problema?”
S: “E’ un’ora che cerco di spiegartelo ma
tu, niente. Che ti prende? Sei così silenzioso, non che di
solito sei molto più socievole ma almeno ti fai capire con
lo sguardo! Mmm, lasciamo perdere...Tornando a me: è
diventata troppo asfissiante!”
R: “Chi? Tua madre?”
S: “Noo, Summer. Non mi lascia un attimo solo, tranne per
andare in bagno e a volte neanche in
quell’occasione...”
R: “Beh, era quello che volevi sin dalle elementari. Ora che
ha occhi solo per te di che cosa ti lamenti?”
S: “E’ che quando non puoi avere qualcosa
è molto più eccitante cercare di conquistarla.
Quando poi ce l’hai fatta non hai più niente per
cui lottare...”
R: “Ti sbagli, devi lottare per non farla scappare. A meno
che non sei più innamorato di lei.”
S: “No, cioè, non lo so...è che non
sono stato con nessun’altra prima. E se la donna della mia
vita mi stesse aspettando là fuori da qualche parte? Ho
bisogno di conoscere nuova gente, aprirmi a nuove esperienze. Dimmi che
condividi la mia idea!”
R: “Se vuoi ti posso presentare una ragazzina che muore dalla
voglia di conoscerti...”
S: “Summer, Marissa, finalmente siete arrivate! Vi stavamo
aspettando per tuffarci in piscina!”
Summer: “Allora? Chi è che muore dalla voglia di
conoscerti?”
Seth: “Nessuno, tesoro, lo sai che ci sei solo tu nel mio
cuoricino...”
Ryan: “Oh, andiamo Seth, non vergognarti di avere tante
fan.”
Marissa: “Veramente anche tu stamattina eri in compagnia di
due ragazze niente male, guarda che io sono gelosa.”
Ryan: “Me ne sono accorto”
Marissa: “E con questo cosa vorresti dire?”
R: “Niente, così per dire.”
M: “Se c’è qualcosa che non va puoi
dirmelo”
R: “Ok, è che stamattina sei stata un
po’ dura con Kristy. Viene da un’altra
città, magari le farebbe piacere essere nostra amica, visto
che non conosce nessuno qui.”
M: “Che c’è, ti sei messo a fare il buon
samaritano?”
R: “Tutti noi abbiamo bisogno di aiuto prima o poi e tu
dovresti saperlo come me.”
M: “Ma perché devi essere proprio tu ad aiutarla?
Ci sono centinaia, anzi migliaia di ragazzi disposti a farlo, non
rimarrà da sola, non ti preoccupare.”
R: “Che ti prende Marissa, non ti riconosco
più!”
M: “Forse perché non passi abbastanza tempo con
me, e quando siamo assieme sembri distante anni luce! Allora, chi
è che è cambiato tra noi due?”
Seth: “Ragazzi, non litigate, siamo qui per
divertirci...”
Summer: “Cohen, non ti impicciare e poi Marissa ha ragione.
Andiamo Coop, forse la nostra presenza qui non è
più gradita”
Summer prese Marissa per un braccio e la trascinò via.
Seth: “Summer, ma io che centro!!! Ecco, bravo, le hai fatte
scappare...”
Ryan: “Non avevi detto che volevi più
libertà? Eccoti accontentato!”
Seth: “Ok, che ne pensi se andiamo a farci un giro in barca
io e te? Dobbiamo fare una bella chiacchierata tra uomini. Chi sarebbe
questa Kristy? E’ carina?”
Ryan gli lanciò un’occhiata di traverso...
Seth: “Ora si che ti riconosco... Bentornato tra
noi!”
***
Kristy stava ammirando lo spettacolo che offriva il tramonto quella
sera mentre correva sola sulla battigia. Il cielo si era colorato di
una miriade di sfumature mentre il sole si tuffava
nell’oceano e una leggera brezza le sfiorava la pelle quasi
come una carezza. Se c’era una cosa che adorava da quando si
era trasferita a Newport era andare a fare jogging in spiaggia. Era un
modo per stare da sola con i suoi pensieri. La prima volta lo aveva
fatto quasi per caso: un giorno, dopo aver litigato con sua madre,
uscì di casa e incominciò a correre per scaricare
la rabbia, e in effetti ci riuscì. Così in
seguito ogni volta che si sentiva giù infilava le scarpe da
tennis e via di corsa per tutta Newport Beach. Nell’ultimo
periodo però era diventata un’abitudine piacevole,
e poi era un modo per tenersi in forma.
Si fermò un attimo per riprendere fiato ma una voce
attirò la sua attenzione...
Seth: “Ryan, il vento è perfetto, sarà
una gita coi fiocchi. Peccato, potevano esserci pure le ragazze ma tu
hai rovinato tutto!”
Ryan lo guardò distrattamente senza pronunciare parola, come
era solito fare.
Kristy era combattuta: andare a salutarlo o scappare come aveva fatto a
scuola? L’istinto le diceva di correre da lui per dirgli che
era contenta di averlo conosciuto ma c’era qualcosa che la
tratteneva. Non aveva ancora preso una decisione quando si accorse che
Ryan stava guardando proprio nella sua direzione. Sperava che non si
accorgesse di lei, che non la riconoscesse e invece lui alzò
la mano per salutarla.
Ryan: “Ehi, chi si rivede” le disse mentre si
avvicinava. Alla fine Kristy si mosse e decise di andargli incontro.
Kristy: “Ciao, come butta?”
R: “Eh?”
K: “E’ un modo di dire tra i ragazzi di Boston, per
dire “come va”? A volte mi dimentico di non
trovarmi più lì.” il suo sguardo
all’improvviso si fece malinconico.
R: “Beh, è un segno positivo. Vuol dire che qui ti
trovi bene.”
K: “Eccome! Pensa che dopo due mesi il primo che mi ha
rivolto la parola sei stato tu e la cosa non è
confortante.”
R: “Grazie per il complimento!”
K: “No, non intendevo questo...Sono proprio una frana! A
proposito di stamattina: grazie per avermi offerto il tuo
aiuto.”
R: “Figurati. Però sarei stato più
contento se lo avessi accettato.”
K: “Già. Ci sei rimasto male?”
R: “All’inizio si, ma poi ho capito
perché sei scappata. Anzi, ti chiedo scusa per come si
è comportata Marissa. E’ che in questo periodo
è cambiata molto. Ha avuto qualche problema con la famiglia
e questo l’ha sconvolta parecchio.”
K: “E’ cambiata anche nei tuoi confronti? Scusami,
non dovevo chiedertelo. A volte sono così
impicciona”
R: “Non ti preoccupare. A dire il vero mi farebbe bene
parlarne con qualcuno. Qualcuno che non sia lei...”
Seth: “Ryan! Allora, ti muovi! Altrimenti partirò
senza di te.”
Ryan: “Arrivo!”
Kristy: “Lui è Seth?”
R: “Si. E mi conviene non farlo aspettare”
K: “Va pure. Io continuo la mia corsa solitaria.”
R: “Perché non vieni con noi?”
K: “Cosa? No, io non sono mai stata in barca”
R: “Un motivo in più per seguirci! Andiamo, ti
divertirai.”
K: “E se poi mi viene il mal di mare?”
R: “Ti faremo scendere, promesso”
K: “Sei sicuro che non darò fastidio a
Seth?”
R: “Ma che dici! Credimi, forse dopo un po’
sarà lui a darti fastidio!”
I due si avvicinarono insieme alla barca, Kristy era entusiasta
all’idea di trascorrere del tempo con Ryan, anche se aveva la
sensazione di essersi cacciata in un brutto guaio.
Seth: “Ti sei deciso, finalmente.”
Ryan: “Abbiamo un’ospite. Lei è
Kristy.”
S: “Benvenuta a bordo della mia Summer Breeze. Io sono il
capitano Seth Cohen”
K: “Bel nome ha la tua barca”
R: “E’ il nome della sua ragazza.”
K: “Com’è romantico...”
R: “Pure troppo se consideri che quando ha battezzato la
barca lei non gli aveva mai rivolto la parola.”
S: “OK, hai finito? Vogliamo parlare di te? Quante volte ti
sei scazzottato con Luke quando Marissa stava ancora con lui?”
R: “E’ meglio che cambiamo argomento… Si
parte?”
S: “Tenetevi forte! Il capitano Cohen vi augura buon
viaggio!”
La barca prese il largo rapidamente. Per la prima volta dopo tanto
tempo Kristy si stava divertendo veramente. Seth era troppo simpatico e
Ryan...beh, lui era perfetto. Quegli occhi blu, quei capelli dorati,
quel sorriso raggiante e quello sguardo un po’ perso nel
vuoto...Non era mai stata così attratta da un ragazzo e
questo la spaventava un po’. Ma non voleva pensarci
per adesso, voleva godersi appieno quel momento: era lì,
assieme a due splendide persone, con il vento tra i capelli e
un’espressione felice impressa sul suo volto.
Ryan: “Allora? Ti piace?”
Kristy: “E’ incredibile! E il mare è
stupendo. Non avevo mai visto nulla di simile.”
R: “Nemmeno io...” i loro sguardi si incrociarono
più volte e non ci fu bisogno di dire nient’altro.
***
A malincuore Kristy scese dalla barca aiutata da Ryan. Erano passate
due ore ma erano volate in fretta, forse perché si trovava
in ottima compagnia.
Ryan: “Ti abbiamo fatto perdere un bel po’ di
tempo”
Kristy: “Scherzi, mi sono divertita da matti! Erano mesi che
non ridevo così...”
Seth: “Non per vantarmi, ma nessuno sa resistere al mio senso
dell’humour.”
K: “E’ vero Seth e ti ringrazio. Adesso
è meglio che vada, a casa si staranno chiedendo che fine ho
fatto.”
R: “Ci rivedremo?”
K: “Magari ci “scontriamo” domani a
scuola! Ciao!”
R: “Aspetta...Domani sera...Se non hai impegni, ti andrebbe
di...”
S: “Sta cercando di dirti che domani ci sarà una
festa da noi, per festeggiare il mio compleanno. Se ti va di venire ci
farebbe molto piacere.”
K: “E’ un invito?”
R: “Direi di si...”
K: “E’ gentile da parte vostra, ma non so se
è il caso...”
S: “Dai, sarà l’occasione per farti
conoscere gli altri.”
K: “E va bene, mi avete convinto.”
R: “Porta con te anche Marty ovviamente.”
K: “OK, credo che non si lascerà scappare
un’occasione del genere. A domani!”
Si allontanò velocemente cercando di riordinare nella sua
mente tutto quello che era successo. Non ne era sicura ma aveva avuto
l’impressione che Ryan l’avesse guardata con un
certo interesse... “Ma no, non è possibile.
E’ innamorato di Marissa, ha pure fatto a pugni per lei...E
se le cose non stessero funzionando più tra loro? Che
assurdità...Meglio non pensarci.”
Arrivò a casa più tardi del solito.
Entrò in cucina ma non c’era nessuno, la tavola
era apparecchiata. Così andò in salotto e
trovò sua madre in lacrime accanto a Jack, mentre Marty
maneggiava il telefono.
Quando la vide, Allie sobbalzò dal divano andandole incontro.
Allie: “Grazie a Dio!!” la strinse forte a
sé, poi proseguì...
A: “Ti sembra l’ora di rientrare? Dove sei stata?
Eravamo tutti in pensiero, non esci mai da sola per così
tanto tempo...Tutto bene?”
Kristy: “Mamma.....Mamma...Ti prego, sto bene. Mi dispiace,
non volevo farvi preoccupare. Lo so, dovevo chiamare per avvertire. Ero
andata a fare jogging ma poi ho incontrato degli amici e
così ho perso un po’ di tempo...”
Marty la guardò incuriosita: amici? Quali amici?
Allie: “Beh, se è così allora....sono
contenta che hai fatto nuove amicizie. Non sai quanto soffrivo a
vederti sempre rinchiusa dentro queste quattro mura. Eri
così solare a Boston, sempre piena di vita. Mi stringeva il
cuore a vederti qui in salotto a guardare la TV. Dai, andiamo a tavola
così mi racconti tutto. Chi sono? Li conosco?”
Kristy non parlava mai di cose troppo personali con la madre, ma in
quell’occasione si sentì quasi in dovere di
raccontarle tutto. Era stata in pensiero per lei quel pomeriggio e ora
voleva rasserenarla.
Ovviamente tralasciò molti particolari che avrebbe rivelato
solo a Marty che, dalla faccia, sembrava morire dalla voglia di
conoscerli. E infatti non appena si trovarono sole in camera
bersagliò la povera di domande:
Marty: “Allora, com’è Seth? E’
carino? E’ simpatico? Gli hai parlato di me? Dai, non tenermi
sulle spine!”
Kristy: “Se chiudi la bocca per un secondo forse potrei
risponderti...”
M: “Hai ragione...”
K: “Ora va meglio...Si, è carino. E’
anche molto simpatico e, cosa quasi incredibile, chiacchiera persino
più di te. Praticamente non mi ha dato modo di
parlare...Inoltre, per tua sfortuna, è fidanzato, ma questo
lo sapevi già. Quello che non sai è che
è innamoratissimo.”
M: “Tu dici? Da cosa lo hai capito? Magari se conoscesse me
potrei fargli cambiare idea...”
K: “Ha dato il nome della sua ragazza alla barca!”
M: “Non ho speranze allora...E tu, invece?
Com’è andata con Ryan?”
Al pensiero di Ryan, Kristy accennò un sorriso malizioso che
parlava da solo...
M: “Lo sapevo, sei cotta di lui!”
K: “Marty, che dirti, lui è
così...così perfetto. Non posso negarlo, non mi
ha lasciata indifferente. Ma come sai, è impegnato pure
lui....Mi sa che abbiamo messo gli occhi sui ragazzi
sbagliati!”
M: “Mi sa di si...Ma, come si dice, impossibile is
nothing…”
K: “E chi è che lo dice?”
M: “Una pubblicità di scarpe!”
K: “C’è una cosa che ancora non ti ho
detto…Siamo state invitate a una festa.”
M: “E lo dici con quella faccia! Ma è
meraviglioso! Ho la sorella più mitica del mondo!”
Le saltò addosso riempiendola di baci…
K: “Mi stai strangolando….E poi non si dice
più mitica.”
M: “E io lo dico, è la
verità!”
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Capitolo 3 *** La festa. ***
Capitolo 3
Per Kristy la giornata a scuola sembrò non trascorrere mai.
Cercò di stare attenta alle lezioni ma fu inutile. Aveva in
testa solo una cosa: la festa di Seth. Sarebbe stata
un’occasione davvero unica per lei: si era stancata di essere
sempre sola, ora voleva a tutti i costi degli amici. Anche se per lei
la persona più importante sarebbe stata sempre Naty, ora era
lontana e aveva bisogno di qualcuno che la confortasse, che la facesse
ridere, che la abbracciasse…E naturalmente non poteva
trovarla se stava sempre a casa con le mani in mano.
Finalmente la campanella dell’ultima ora! Uscì
dall’aula di lettere per andare a cercare Marty. Dovevano
assolutamente correre a casa per preparare le ultime cose: non avevano
ancora comprato un regalo per Seth e poi…come dovevano
vestirsi? “O mio Dio! Non ci avevo mica pensato!”
pensò allarmata Kristy. Non era affatto preparata per
un’occasione del genere: a Boston alle feste di compleanno
vestivano quasi tutti in jeans e maglietta. “Ma qui siamo a
Newport! Saranno tutti in tiro, con lussuosi abiti da sera”.
Tutto l’entusiasmo che aveva le si spense di botto e
tornò ad avere quell’aria triste e malinconica di
sempre. “Mi sa tanto che dovrò
rinunciare…” aveva appena finito di pronunciare
queste parole quando in cortile si trovò faccia a faccia
proprio con Ryan e Seth, che ovviamente non erano soli.
Seth: “Ehi, ci si rivede!”
Kristy: “Ciao Seth. Buon compleanno!”
Seth: “Grazie. Ti sei ricordata! Come è andata
oggi a scuola? Hai avuto interrogazioni? A me è andata bene,
visto che è il mio compleanno mi hanno risparmiato. A
proposito, per stasera tutto ok? Come pensate di venire? Se volete
posso venirvi a prendere…”
Seth era proprio un uragano! Con quei capelli ribelli, quel fisico
longilineo e sempre ben vestito…non poté fare a
meno di immaginarlo accanto a sua sorella: “però,
starebbero bene insieme due calamità naturali!”
Era l’opposto di Ryan, il quale si limitò a dire
solo “Ciao”, forse imbarazzato dalla presenza di
Marissa che, per la verità, metteva a disagio pure lei.
Seth: “Allora?”
Kristy: “Ti ringrazio veramente, ma non occorre. Casa tua non
è distante, faremo quattro passi.”
Summer: “Vuoi dire che non hai ancora la patente?”
Seth: “Kristy, dimenticavo, lei è Summer e come
hai potuto notare la discrezione non è il suo
forte.”
Summer: “Cohen, ma cosa ho detto di male?”
Kristy: “Non preoccuparti. Comunque piacere di conoscerti, io
sono Kristy. Mi sono trasferita da poco qui a Newport. Vedi, quando
vivevo a Boston non facevo che spostarmi in automobile, sia
perché era una grande città, sia
perché lì pioveva quasi sempre e faceva un
tantino freddo. Qui invece il sole è stupendo e con
quest’aria così calda è un peccato
imbottigliarsi nel traffico con l’auto, così
preferisco fare lunghe passeggiate.”
Non sapeva come mai, ma Summer le infondeva una certa simpatia. Anche
se all’apparenza poteva sembrare la classica snob
californiana che pensava solo agli abiti alla moda e a come fare colpo
sui ragazzi, l’istinto le diceva che doveva essere una
ragazza dolce, ingenua e molto allegra…e poi per stare con
uno come Seth!
Summer: “E così sei di Boston. Non ho ancora
capito una cosa, però…come vi siete conosciuti
voi due?”
Marissa: “Già, Seth, quando vi siete
conosciuti?”
Kristy impallidì, voleva sprofondare…sicuramente
né Summer, né tanto meno Marissa, avrebbero
gradito sapere che aveva trascorso un intero pomeriggio in barca con i
ragazzi. Ecco, se per un attimo aveva sperato di poter instaurare un
rapporto con qualcuno, stava per rovinare tutto. Ma per fortuna Ryan,
che fino a quel momento era rimasto in silenzio, cercò di
metterci una pezza sopra…
Ryan: “Ci siamo incontrati al corso
di…astronomia.”
Beh, almeno ci aveva provato…
Summer: “Cosa? Al corso di astronomia, voi due?”
Scoppiò in una risata isterica e Kristy non poté
fare a meno di accennare un sorriso…Ma da dove gli era
venuto in mente. Però, Ryan sapeva che lei seguiva quel
corso, chissà come mai.
L’unica che era rimasta impassibile alla situazione era
Marissa che anzi non perse tempo per dire:
“E da quando voi due siete appassionati di stelle?E poi
perché non avete detto niente?”
Seth: “Semplicemente perché non volevamo scatenare
questa reazione…” indicò Summer che
continuava a ridere.
Summer: “Ok, basta, basta. Mi fermo…” ma
poi riprese.
Kristy: “Vi posso assicurare che è una materia
molto interessante e allo stesso tempo misteriosa. E’
incredibile come ci si sente infinitamente piccoli paragonati a
qualcosa di così immenso come
l’universo.”
Summer: “Oh, è così
romantico…quasi quasi mi iscrivo anch’io al
corso!”
Kristy: “E perché no? Vedrai, non ti annoierai
affatto, non è vero Ryan?”
Ryan: “Eh? Si, si, è molto
interessante.” si grattò la nuca
evidentemente imbarazzato.
Com’era carino quando arrossiva!
Nel frattempo vide che stava per arrivare Marty con un’aria
piuttosto sconvolta e questo la preoccupò…non era
da lei.
Kristy: “Eccoti finalmente. Ma cos’hai? Hai una
faccia…Ops! Che sbadata: Summer, Seth, conoscete mia
sorella?”
Seth: “Veramente no. Mi presento: io sono Seth Cohen e lei
è Summer, la mia ragazza” le porse la mano
ma… “Stai bene?”
Marty stava barcollando e stava per cadere a terra quando Seth la prese
appena in tempo tra le sue braccia.
Kristy: “Marty, che ti prende? Rispondi…O mio Dio,
chiamate un’ambulanza!”
Per fortuna Marty aprì gli occhi e quando si
ritrovò aggrappata a un così bel ragazzo quasi
quasi avrebbe voluto richiuderli. Ma vedendo Kristy così
sconvolta decise di tranquillizzarla.
Marty: “No, no, sto bene…non vi
preoccupate” disse rialzandosi. “ Mi dispiace di
esserti finita addosso, comunque piacere, io sono Marty.”
Strinse la mano prima a Seth e poi a Summer “Scusa anche a te
per aver travolto il tuo ragazzo”
Summer: “Ma che dici! L’importante è che
tu stia bene.”
Marty: “Si, adesso è passato tutto.”
Kristy: “Sei sicura? Ho avuto paura!”
abbracciò Marty tirando un sospiro di sollievo ma al
contatto sentì che era molto calda “Ma tu scotti.
Avrai sicuramente la febbre. Dai, andiamo subito a casa: mi sa che ti
sei beccata una bella influenza.”
Ryan: “In effetti mi sei sembrata un po’
più tranquilla rispetto a ieri! Potevi dirmelo che stavi
male”
Marty: “Pensavo fosse un semplice raffreddore.”
Seth: “Sentite, forse è meglio se vi accompagniamo
in auto, non penso che Marty sia in grado di arrivare a casa a piedi.
Summer che ne dici se tu vai con Marissa a casa?”
Kristy: “Non preoccuparti, non serve, adesso
chiamerò a casa e verranno a prenderci.”
Summer: “Si, e così dovrete aspettare da sole, con
Marty in queste condizioni. Fra un po’ qui non ci
sarà più nessuno. Andate con Seth e Ryan, a che
servono gli amici se no? Marissa, diglielo anche tu.”
Marissa: “Si, è la soluzione migliore.”
Sembrò essersi ammorbidita dopo quanto accaduto e Kristy ne
fu sollevata. Forse avevano iniziato con il piede sbagliato, magari
conoscendosi meglio sarebbero potute diventare amiche.
Kristy: “Mi costringete ad accettare così, e io
non volevo crearvi altri problemi”
Summer: “Oh nessun problema, ce la caveremo da sole! Ma
adesso sbrigatevi, la povera Marty ha proprio bisogno di qualcosa di
caldo e di una bella dormita. Vedrai che passerà tutto. Ci
vedremo stasera?”
Kristy: “Non so. Forse farò compagnia a Marty.
Sarà per un’altra volta.”
Summer: “Mi dispiace, sarebbe stato bello chiacchierare un
po’ tra ragazze. Ma non ti preoccupare, ci saranno altre
occasioni. Qui le feste sono praticamente tutti i week – end!
E’ il bello di Newport.”
Kristy: “Allora a presto ragazze e grazie ancora.”
Summer: “Ciao”
Le due ragazze si allontanarono, scortate da Seth, il quale sorreggeva
con un braccio Marty, e Ryan che voltandosi per un attimo
poté notare lo sguardo cupo di Marissa.
Salirono in auto. Seth si mise alla guida e Marty si sistemò
davanti accanto a lui. Ryan e Kristy dietro. L’auto era
grande ma i due si sentivano troppo vicini, e questo provocò
un po’ di imbarazzo.
Ryan sembrava perso nel vuoto, come al solito. Ma stavolta Kristy
poteva immaginare a cosa stava pensando, o meglio a chi.
Kristy: “Sicuramente in questo momento per lei non
sarò certo “miss simpatia”
Ryan: “Eh?”
K: “Parlo di Marissa. Credo che non le abbia fatto piacere
che tu sia venuto con noi.”
R: “Stai tranquilla”, le sorrise e questo prese
alla sprovvista Kristy, che istintivamente si voltò
dall’altra parte per la timidezza. Ma poi si fece forza e,
come guidata dal cuore, posò la sua mano su quella del
ragazzo, la strinse e gli sussurrò
“Grazie”
Quelle due semplici parole furono molto importanti per lei…
Sembra assurdo, ma le aveva trasmesso una sicurezza e una
serenità che aveva perso ormai da tempo.
Seth fermò l’auto sul vialetto di casa
Parker. Marty nel frattempo si era addormentata ed era un peccato
svegliarla.
Seth: “La porto dentro io.”
Kristy: “Sei sicuro di farcela?”
Seth: “Spero di si, altrimenti farò una
figuraccia” così dicendo prese in braccio Marty la
quale le strinse le braccia intorno al collo.
Kristy aprì la porta d’ingresso e fece entrare i
ragazzi. Allie accorse allarmata vedendo la figlia in quello stato.
Allie: “Ma cosa è successo?”
Kristy: “Sssssh, sta dormendo. Sta male, ha avuto un capogiro
a scuola ma i miei amici, Seth e Ryan, si sono offerti di
accompagnarci.”
Seth: “Salve signora, forse è meglio che porti
Marty a letto, così può riposare.”
Allie: “La camera è sopra, seguitemi.”
Entrarono in camera e quando Seth adagiò Marty sul letto lei
gli diede un bacio sulla guancia e disse “Grazie, sei il mio
angelo” poi richiuse gli occhi e crollò stremata.
Seth rimase sorpreso da quel gesto, ma poi cercò di
sdrammatizzare.
Seth: “Sta delirando, deve avere la febbre alta!”
Kristy: “No, ha ragione. Sei stato grande con lei.”
Seth: “Ho fatto quello che avrebbero fatto tutti. Ho dato una
mano a due ragazze in difficoltà.”
Allie: “Su, non essere modesto. Non so come ringraziarti,
posso invitarvi a rimanere a pranzo da noi? Così
potrò sdebitarmi almeno in parte.”
Ryan: “Oh, non è il caso signora. Adesso io e Seth
togliamo il disturbo.”
Allie: “Vi prego, chiamatemi Allie o mi farete sentire
vecchia. E poi non è affatto un disturbo, anzi è
un piacere per noi, vero Kristy?”
Kristy: “Sono d’accordo con mia madre,
però se dovete andare….beh, non sentitevi
obbligati.”
Seth: “Se è cosi…dateci il tempo di
chiamare a casa e siamo pronti per il pranzo!”
Kristy era alle stelle all’idea di trascorrere un
po’ di tempo con Ryan e Seth. Dimenticò persino di
telefonare a Naty.
A tavola conversarono allegramente. Seth iniziò a raccontare
di come lui era così tremendamente imbranato prima di
incontrare Ryan, ricordando una serie di aneddoti che lo riguardavano e
che fecero divertire Kristy e Allie. Anche loro parlarono molto, di
come si vive a Boston, del motivo per cui si erano trasferite, come si
erano trovati in California, insomma si sentirono subito a loro agio. E
per questo il tempo trascorse inesorabile. Seth diede
un’occhiata all’orologio.
Seth: “E’ già così tardi? Non
me ne ero accorto. Ryan forse è meglio se andiamo,
altrimenti gli invitati arriveranno prima di me. Signore, grazie per il
pranzo, è stato delizioso, complimenti alla cuoca. Mia madre
non cucina quasi mai per fortuna, è una frana! Allie,
perché qualche volta non viene a casa nostra così
potrebbe insegnarle qualche ricetta.”
Allie: “Non finché ti ostinerai a darmi del lei.
Intesi? ”
Allie era stata fantastica con i ragazzi. Sembrava una di loro e questo
Kristy lo aveva apprezzato molto. Era orgogliosa di lei.
Seth: “D’accordo. Adesso dobbiamo proprio andare
via. A presto”
Ryan: “Ciao e grazie ancora.”
Allie: “E’ stato un piacere conoscervi. Kristy
è stata fortunata a trovare degli amici come voi.”
Kristy accompagnò i ragazzi alla porta e quasi a malincuore
li salutò. Ma Ryan si soffermò un attimo a
guardarla, poi disse:
“Ci sarai stasera?”
Kristy fu felice di quella domanda ma allo stesso tempo il suo sguardo
si fece triste.
Kristy: “Non so se è il caso di lasciare Marty da
sola. Ci teneva quanto me a venire, forse anche di più, mi
sentirei in colpa se venissi.”
Ryan: “Sono sicura che lei capirà. Anzi se scopre
che sei rimasta a casa ti farà una bella lavata di capo! Non
vorrei essere al tuo posto. Pensaci. Comunque, a me farebbe piacere
rivederti.”
Così dicendo andò via.
Kristy tornò dentro più confusa di prima.
Allie: “Cosa fai lì impalata? Corri a
prepararti!”
Kristy: “E Marty? Tra l’altro non saprei cosa
mettere. Non ho niente di adatto per questo genere di feste.”
Allie: “Veramente, a questo avevo pensato io. Ho una sorpresa
per te, aspetta qui.”
Andò su e quando scese aveva un pacco in mano.
Allie: “Su, aprilo!”
Kristy: “Ma cos’è?”
Allie: “E dai, aprilo!”
Kristy scartò il regalo in fretta e quando vide cosa
conteneva le si illuminò il viso.
Kristy: “Mamma, è bellissimo! Non ho mai avuto
niente del genere. Grazie!”
Era un abito da sera nero, corto da un lato e più lungo
dall’altro, con una scollatura davanti per mettere in risalto
le gentili forme di Kristy. Ma non era tutto: c’erano anche
un paio di sandali neri con degli strass luccicanti.
Allie: “Allora? Sei rimasta senza parole? Beh, era quello che
volevo. Su, ti do una mano a prepararti.”
Kristy: “Aspetta, voglio dirlo prima a Marty.”
Salì di corsa le scale con in mano l’abito e le
scarpe.
Marty nel frattempo si era svegliata e stava guardando la TV.
Kristy: “Ehi, ti sei svegliata. Hai fame?”
Marty: “Un pochino. Più tardi scendo e prendo
qualcosa da mettere sotto i denti. Mi dispiace per stamattina, ho fatto
una figura…”
Kristy: “Ma che dici, stavi male. Può succedere,
no? E poi Seth è stato grande.”
Marty: “Perché? Che ha fatto?”
Kristy: “Ma come, non ricordi?”
Marty: “Niente di niente.”
Kristy: “Seth e Ryan ci hanno accompagnato a casa in auto.
Poi Seth ti ha preso in braccio e ti ha messo a letto. Tu gli hai
perfino dato un bacio sulla guancia e gli hai detto che è il
tuo angelo.”
Marty: “O mio Dio! Ho fatto davvero questo?”
Kristy: “E già. E devo dire che lui è
rimasto di stucco! Ah, dimenticavo: hanno pranzato qui.”
Marty: “Ma dai. E mamma? Che ne pensa di loro?”
Kristy: “E’ stata grande. Pensa che ha pure chiesto
loro di chiamarla semplicemente Allie. Si è divertita
parecchio soprattutto quando Seth ha raccontato tutti quegli episodi
buffi su di lui.”
Marty: “Non ci posso credere. E Ryan? L’unica cosa
che ricordo prima che perdessi i sensi è che non ti toglieva
gli occhi di dosso.”
Kristy: “Sai com’è
lui…è uno di poche parole! Devo farti vedere una
cosa.”
Così dicendo aprì la scatola e tirò
fuori l’abito. Marty rimase a bocca aperta.
Marty: “Kristy, è stupendo! Dove l’hai
preso? Farai un figurone alla festa stasera!”
Kristy: “Me lo ha regalato mamma, dici che dovrò
indossarlo? Non mi va di lasciarti sola. A quella festa dovevamo
andarci assieme.”
Marty: “Stai scherzando, vero? Non ti permetto di rinunciare,
a costo di alzarmi, infilarti quello stratosferico vestito e
accompagnarti di peso a casa Cohen. Quando Ryan ti vedrà con
quello addosso cadrà letteralmente ai tuoi piedi. Altro che
Marissa Cooper: ragazzi di Newport, sta arrivando Kristy
McKenzie…preparatevi a tremare!”
Kristy: “Sei unica sorellina. Come fai a essere
così, così…Marty! Non
c’è altra parola per descriverti! Ti voglio
bene!”
Le si gettò praticamente addosso riempiendola di baci.
Marty: “Sbrigati, Cenerentola, o farai tardi al
ballo!”
Allie era seduta sul divano a guardare la TV e quando alzò
gli occhi vide Kristy scendere le scale. Era incredibile come le
ricordava sé stessa alla sua età. Le
andò incontro e la scrutò dalla testa ai piedi:
aveva i capelli raccolti e un trucco appena accennato.
Allie: “Direi che manca ancora qualcosa…Vieni con
me.”
Andarono in camera da letto e Allie prese una scatola dal cassetto del
comò. Kristy la riconobbe subito…
Kristy: “No mamma, non posso accettare. E’ la
collana che papà ti ha regalato prima di sposarti.”
Allie: “Si cara, è proprio per questo che voglio
che sia tu a indossarla. Per me ha rappresentato l’amore che
provavo per tuo padre, spero possa portare più fortuna a
te.” Così dicendo gliela agganciò al
collo.
Allie: “Ecco, ora sei perfetta. Come pensi di andare a casa
dei Cohen?”
Kristy: “Veramente dovevamo andare a piedi con
Marty…”
Allie: “Ti accompagnerà Jack, è
rientrato poco fa, non è il caso di andare da
sola.”
Nel frattempo Jack era entrato nella stanza.
Jack: “Sono pronto per... Ehi, ma sei uno splendore. Lascerai
tutti senza fiato.”
Kristy: “Esagerato. A me ne basta solo uno.”
Jack: “E dimmi, hai già adocchiato la
preda…?”
Kristy: “Beh, diciamo che ce l’ho sotto tiro.
Andiamo, non mi fare dire altro che non è da me.”
Jack: “Ok, ok.”
Allie: “Aspetta, dimentichi la cosa più
importante. Ho comprato un regalo per Seth visto che tu non avresti
avuto il tempo per farlo. Spero gli piaccia.”
Kristy: “Hai pensato proprio a tutto.
Allie: “E’ il compito delle madri. Tu pensa solo a
divertirti, mi raccomando.”
Kristy: “Farò del mio meglio. Grazie ancora mamma,
oggi sei stata unica.”
Allie: “Sciocchezze. Su, scappate che è
tardissimo.”
Allie era proprio soddisfatta. Era riuscita nel suo intento e
finalmente dopo parecchio tempo aveva trovato la giusta sintonia tra
lei e Kristy. Sperava che d’ora in avanti le cose sarebbero
andate sempre meglio.
Arrivati di fronte casa Cohen, Kristy sembrava molto preoccupata.
Glielo si leggeva in viso.
Jack: “Paura?”
Kristy: “Da morire.”
Jack: “E di che? Credimi non hai nulla da invidiare a questi
ragazzini. Anzi è proprio il contrario. Non è
facile incontrare una ragazza così bella che sia anche
intelligente come te. Darai del filo da torcere a tutte le
californiane.”
Kristy: “Perché non ne sono così
convinta?”
Jack: “Perché devi imparare ad avere fiducia in te
stessa. E’ questo quello che ti manca. Sicurezza. Guarda
negli occhi chi ti sta di fronte e di tutto quello che pensi. Vedrai,
tutto andrà liscio come l’olio.”
Kristy: “Grazie, Jack, sei un tesoro.”
Lo baciò sulla guancia e sgusciò fuori
dall’auto. Lo salutò con la mano mentre
l’auto si allontanava.
“Ok Kristy, sicurezza!”
La villa era tutta adornata con migliaia di lucine bianche e
tutt’intorno brulicava di ragazzi ben vestiti che
chiacchieravano, bicchiere in mano. Ma mentre stava ancora decidendo se
entrare o no si sentì chiamare.
“Kristy? Ma sei tu? Che sorpresa vederti qui!”
Era Alex, il ragazzo che aveva conosciuto il primo giorno di scuola. A
quella visione fu molto più sollevata. Non sarebbe stata in
grado di affrontare tutta quella gente da sola.
Kristy: “Ciao. Sei amico di Seth, allora.”
Alex: “Più che amico semplice conoscente. Ma come
vedi le feste dei Cohen sono molto rinomate e ogni volta è
presente quasi tutta Newport. E tu? Hai conosciuto Seth?”
Kristy: “Solo ieri, è stato simpaticissimo. Sono
felice che tu sia qui. Mi sarei sentita un pesce fuor d’acqua
tutta sola in mezzo a tanta gente.”
Alex: “E tua sorella? Come mai non è
venuta?”
Kristy: “Purtroppo sta poco bene. Ma si riprenderà
presto. Niente può fermare una come lei.”
Alex: “Beh, non mi resta che chiederti una cosa”
Kristy: “Dì pure.”
Alex: “Signorina McKenzie, vuole essere la mia dama questa
sera?”
Kristy: “Ne sarei onorata signor Tyler.” Lo prese
per un braccio e entrarono dentro.
Furono avvolti da una musica molto soft che proveniva da un pianoforte.
Il salotto era affollato da ragazzi che conversavano in modo composto.
Kristy scrutava ogni volto cercando di riconoscere qualcuno, uno in
particolare. Lasciarono i regali su un tavolo già stracolmo
di centinaia di altri pacchi e pacchettini e proseguirono verso un
giardino esterno con tanto di piscina. Finalmente in lontananza vide
Seth e Summer: stavano chiacchierando forse un po’ troppo
animatamente.
E in effetti subito dopo Summer andò via di corsa
lasciandolo da solo.
Alex: “Ecco Seth, andiamo a salutarlo.”
Si avvicinarono e Seth li accolse con uno dei suoi sorrisi abbaglianti.
Seth: “Wow, Kristy sei una favola! Alex che ci fai in
compagnia di una così bella ragazza, non è da
te”
Alex: “Diciamo che stavolta sono stato molto
fortunato”
Kristy: “Ehi, basta, mi state facendo arrossire. Auguri Seth.
Complimenti per la festa, hai una casa stupenda.”
In quel momento arrivò Ryan e Kristy trattene per un attimo
il respiro: “Stava benissimo vestito
così!”
Ryan: “Ciao, alla fine sei venuta. Vedo che sei in
compagnia.”
Kristy: “Si, non mi andava di venire sola, così ho
chiesto ad Alex di accompagnarmi visto che era invitato anche lui alla
festa. Vi conoscete?”
Ryan: “Si, di vista. Frequentiamo quasi gli stessi corsi ma
non abbiamo avuto mai l’occasione di parlare.”
Perché avesse dato quella risposta Kristy non
riuscì a spiegarselo, forse inconsciamente voleva far
ingelosire Ryan.
Seth: “Mi dispiace interrompere questa piacevole
conversazione, ma il dovere di festeggiato mi chiama. A dopo ragazzi e,
mi raccomando, divertitevi quanto più potete.”
Kristy: “Ci puoi contare, Seth.”
Ryan: “Vi lascio soli, non vorrei fare il terzo incomodo.
Vado a cercare Marissa. Buon divertimento.”
Kristy: “Anche a te.”
Ryan si allontanò lentamente e Kristy lo seguì
con lo sguardo: andò vicino Marissa, le prese una mano e
iniziarono a ballare stretti l’uno con l’altra. Le
venne un groppo in gola di fronte a quella scena. Cos’aveva
combinato…lo aveva fatto scappare un’altra volta.
Che disastro!
Alex: “Ok, adesso mi vuoi dire che ti è saltato in
mente? Perché hai mentito?”
Kristy: “A dire la verità non lo so neanche io,
sono un’idiota!”
Alex: “Ti piace, eh?”
Kristy: “Si vede così tanto?”
Alex: “Da un miglio di distanza!”
Kristy: “Non ho speranza. Guarda come stanno bene
insieme.”
Alex: “Ah, non ti fermare all’apparenza. Ma hai
visto prima come ti guardava? Gli mancava solo la bava alla bocca.
E’ arrivato il momento di passare all’attacco. Hai
un piano?”
Kristy: “Ma sei matto? Certo che no! Non mi metto mica a
escogitare strategie di corteggiamento, specialmente se si tratta di
ragazzi già impegnati.”
Alex: “Allora vieni con me.”
Kristy: “Dove?”
Alex: “Andiamo a ballare, no?” così
dicendo la trascinò al centro della pista.
Mentre ballava Kristy non fece altro che guardare Ryan assieme a
Marissa.
Alex: “Vorrei essere io al suo posto e avere la tua
attenzione anche solo per un momento.”
Kristy: “Scusami. Non serve che tu stia al posto di nessuno,
io ti ammiro molto.”
Alex: “Si, ma come amico.”
Kristy: “Credimi, è molto più
importante per me avere un amico come te in questo momento che
qualsiasi altro ragazzo che mi faccia perdere la testa.”
Alex: “Allora sono proprio contento di essere tuo amico.
Comunque, quel Ryan lì non sa cosa si perde. Ti va un
drink?”
Kristy: “Si, però andiamo dall’altra
parte, c’è meno confusione e poi si vede la
spiaggia.”
Alex: “D’accordo, vai pure che io prendo da
bere.”
Kristy: “Ti aspetto, eh?”
Kristy era affacciata al parapetto della veranda e stava ammirando il
cielo. Non c’era la luna e per questo le stelle erano
così brillanti e sembravano così vicine che
pareva si potessero toccare. Una fresca brezza soffiava dal mare
facendolo increspare leggermente.
Sentì la presenza di qualcuno dietro di lei, per un attimo
pensò si trattasse di…no, era sicuramente Alex
che tornava con i drink. Non fece in tempo a girarsi che una voce disse:
“Disturbo?”
Un brivido le salì lungo la schiena, non per il freddo ma
perché aveva riconosciuto quella voce. Era proprio Ryan, in
piedi di fronte a lei, con quegli occhi blu che rompevano
l’oscurità.
Kristy: “No, stavo guardando le stelle. Stasera si vedono
benissimo tutte le costellazioni. Guarda, quella lì
è Cassiopea, lì c’è
l’Orsa Maggiore e quel puntino luminoso sul rosso
è Marte.” Kristy stava indicando a Ryan la
direzione ma si accorse che lui la stava fissando. “Che
c’è?”
Ryan: “Niente.”
Kristy: “Ti sto annoiando con queste lezioni di astronomia,
vero? Ma come avrai capito è la mia passione.”
Ryan: “Niente affatto. Ma tu mi dici di guardare il cielo
quando davanti a me ho qualcosa di più bello di tutte quelle
stelle messe insieme.”
Kristy: “Ma che vai farneticando…hai bevuto
molto?”
Ryan: “Non sono mai stato così lucido in vita mia.
Non posso farti un complimento?”
Kristy: “Si, ma questo è più di un
semplice complimento, è troppo…” Ryan
la interruppe.
Ryan: “Vuoi ballare?”
Kristy: “Eh? Qui?”
Ryan le cinse la vita con un braccio e la strinse a sé. Lei
appoggiò la testa sulla sua spalla. La musica arrivava da
lontano, quasi non si sentiva, ma loro presero a danzare al ritmo dei
loro cuori. Ryan si avvicinò all’orecchio di
Kristy e le sussurrò. “Sei bellissima stasera,
volevo dirtelo prima, ma poi ti ho visto assieme ad Alex e mi sono
detto che non era il caso.”
Kristy: “E’ solo un amico. Tu, invece, non dovresti
essere qui.”
Ryan: “Potrei essere in mille altri posti, ma non starei
così bene come adesso qui con te.”
Ryan guardò Kristy dritto negli occhi, le scostò
una ciocca di capelli dal viso e la baciò. Le loro labbra si
sfiorarono appena, ma entrambi furono attraversati da mille sensazioni.
Alex aveva visto tutto, avrebbe voluto essere veramente lui quel
ragazzo che stava baciando Kristy, ma allo stesso tempo era contento
per lei, se lo meritava. Poi si accorse che Marissa stava cercando Ryan
e che forse era meglio avvisarlo. Tossì per attirare
l’attenzione.
Alex: “Ragazzi, mi dispiace interrompervi sul più
bello ma…Ryan ti stanno cercando.”
Ryan: “Si, certo. Adesso devo andare ma noi due dobbiamo
parlare. Non ti preoccupare, sistemerò tutto,
fidati.” Le diede un ultimo bacio in fretta e se ne
andò.
Poteva fidarsi veramente? O era tutto un’illusione? Sperava
di si perché se prima aveva avuto qualche dubbio adesso ne
era sicura: era innamorata di Ryan Atwood!
Alex: “Beh, ti devo fare i miei complimenti! Hai fatto
centro!”
Kristy: “Mi sono messa in un bel guaio.”
Alex: “Abbi fede, tutto si sistemerà. Torniamo di
là o vuoi rimanere a digiuno?”
Mentre si dirigevano verso il tavolo del buffet si imbatterono in
Summer, Marissa e Ryan.
Summer: “Ciao Kristy. Hai fatto bene a venire. Come sta
Marty?”
Kristy: “Un po’ meglio. E’ inaffondabile,
dovresti conoscerla.”
Summer: “Spero presto. Ma questo vestito è super,
dove lo hai comprato?”
Kristy: “Non saprei, me lo ha regalato mia madre. Anche voi
state benissimo.”
“Un attimo di attenzione” Seth era salito su un
palchetto e teneva un bicchiere in mano “Come sapete non amo
molto queste formalità, anche se sono un chiacchierone.
Perciò non mi dilungherò molto. Volevo solo
ringraziare tutti per essere intervenuti, anche se conosco solo la
metà di voi. In particolare volevo salutare una persona che
ho conosciuto da poco e che si è subito mostrata simpatica
nei miei confronti: non è che mi capita spesso! Si chiama
Kristy e si è trasferita qualche mese fa da Boston.
Benvenuta, spero ti troverai bene qui, noi ce la metteremo tutta per
farti sentire a casa! Facciamo un applauso per lei”
Kristy voleva scomparire. Odiava essere al centro
dell’attenzione specialmente con dei perfetti sconosciuti.
Allo stesso tempo era commossa per le parole di Seth, proprio non se lo
sarebbe mai aspettato. Si limitò a sorridere cercando di non
arrossire, ma quando incontrò lo sguardo di Ryan, tutto
intorno sembrò sparire. In un attimo gli affiorò
alla mente quel bacio. Avrebbe voluto gettarsi tra le sue braccia,
stringerlo forte e gridare a tutti che lo amava. Ma non poteva e forse
non avrebbe potuto mai.
Seth: “Ok, ragazzi. Buon divertimento a tutti!”
Quella sera non ebbe più l’occasione di stare da
sola con Ryan. Ma era contenta ugualmente di come erano andate le cose.
Era riuscita a chiacchierare con Summer e, ironia della sorte, perfino
Marissa si era dimostrata più disponibile e gentile con lei.
Proprio ora che si era innamorata del suo ragazzo.
Il tempo trascorse piacevolmente in loro compagnia, ma era arrivato il
momento di andare.
Kristy: “Ragazzi, io andrei. Devo telefonare a casa per farmi
venire a prendere e non è il caso che faccia troppo
tardi.”
Alex: “Non esiste proprio! Sono o no il tuo cavaliere? Ti
accompagnerò io. Per me possiamo andare subito.”
Kristy: “Perfetto. Allora andiamo. E’ stato un
piacere stare con voi stasera. Ci vediamo!”
Summer: “Domani saremo tutto il giorno in spiaggia,
perché non vi unite a noi?”
Kristy: “Senz’altro. A domani.”
Kristy stava scendendo dall’auto, non prima di aver
ringraziato nuovamente Alex.
Alex: “Domani fatti trovare pronta per le 10:00 che andiamo
in spiaggia. Ti va?”
Kristy: “Da morire! E’ una vita che non faccio una
bella nuotata.”
Alex: “Se ci saranno delle belle onde ti insegnerò
ad andare sulla tavola da surf.”
Kristy: “Mmm, non so se mi convincerai…sono un
po’ fifona.”
Alex: “Ok, buonanotte. Sono stato bene con te.”
Kristy: “Anch’io e ti ringrazio per questo.
Notte.”
A casa dormivano tutti. Kristy li aveva avvertiti che sarebbe tornata
con un amico. Era esausta, troppe emozioni tutte in una volta, aveva
bisogno di parlarne con qualcuno. Ma con chi? Non poteva svegliare
Marty, che tra l’altro stava male, nel bel mezzo della notte.
Poi le venne in mente Naty. Che sbadata, era due giorni che non le
telefonava. Era sicura che fosse ancora sveglia, così decise
di chiamarla. E infatti le rispose subito.
Kristy: “Ciao Naty. Disturbo?”
Naty: “No, lo sai che vado a letto tardi la sera. Come stai?
Ormai non ci speravo che mi chiamassi.”
Kristy: “Perdonami, non succederà più.
E’ che in questi due giorni sono stata più
impegnata del solito. Ti ho chiamata perché avevo bisogno di
parlare con qualcuno. Non ti puoi immaginare cosa mi è
successo stasera. Sono appena tornata da una festa, non le solite feste
a cui siamo abituate ad andare. Erano tutti chic, si beveva champagne e
si ballava al suono di un pianoforte. Se vedessi come sono vestita non
mi riconosceresti…”
Parlarono per un bel po’, Kristy era così
entusiasta che non aveva per niente sonno. Raccontò nei
minimi particolari la sua storia all’amica che la
ascoltò senza dir niente provando un po’ di
nostalgia.
Finalmente, dopo circa un’ora Kristy decise di andare a
letto. Quando chiuse gli occhi nella mente aveva una sola immagine bene
impressa: lei che ballava stretta a Ryan…
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