Five steps

di RobyLupin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Suki ***
Capitolo 2: *** Chu ***
Capitolo 3: *** Koi ***
Capitolo 4: *** Kodomo ***
Capitolo 5: *** Ai ***



Capitolo 1
*** Suki ***


Flash

Allora, piccola specifica prima di iniziare: questa è una raccolta sperimentale - dal mio punto di vista, almeno. XD

La protagonista assoluta sarà Haruhi, come già accennato prima, che sarà affiancata da un personaggio maschile in ogni storia. Un unico personaggio maschile. Chi? Bella domanda. Sapete perchè? Perchè il ragazzo in questione, in realtà... non ha un volto! XD Né un nome, di conseguenza. XD E no, non sto scherzando: il protagonista maschile non l'ho creato fin dal principio con un'identità precisa, perciò non cercatevi riferimenti a personaggi dell'anime o del manga. Questo, per permettervi di immaginare chi più vi aggrada, da uno degli Host, ad Arai, al vostro cugino di quinto grado che fa l'imbianchino. XD

Infine, sappiate che ogni storia ruoterà intorno ad un'unica parola giapponese che le darà il titolo. In fondo alla pagina la spiegazione di tale parola. ^^

Buona lettura.^^




1- SUKI

Stava in piedi di fronte a lei. Haruhi, confusa, si chiedeva perché avesse insistito per incontrarsi dietro la scuola appena finite le lezioni, quando non c’era più anima viva, per poi ostinarsi a guardare per terra come se ne andasse della sua vita. Erano lì da quasi dieci minuti e ancora non l’aveva guardata in faccia. Decisamente, c’era qualcosa che non andava.

“Ha-Haruhi!” finalmente, il ragazzo alzò gli occhi per fissarla: era stranamente rosso in viso, notò lei “Suki!”

Haruhi chinò la testa di lato, confusa.

“Hoe?”

“Suki! Ma non come amica!” precisò subito lui temendo fraintendimenti “Come ragazza!” Detto questo espirò profondamente, sollevato.

Haruhi, invece, lo fissava incerta.

“Come ragazza… ?”

“Esatto, Haruhi. Finalmente sono riuscito a dirtelo.”

La fissò assorto mentre spalancava gli occhi, comprendendo quello che intendeva dire. Poi, con un sorrisino incerto e imbarazzato, aggiunse.

“Non preoccuparti, non c’è bisogno che tu mi risponda ora.”

Haruhi si chiese vagamente perché le diceva così quando si vedeva benissimo che era impaziente.

Vedendola silenziosa, il ragazzo s’incupì appena, poi tentò un sorriso forzato.

“Allora… io te l’ho detto. Pensaci, d’accordo?” si voltò, girando poi la testa per salutarla “Ci vediamo, Haruhi! A domani!”

Aveva però fatto solo un paio di passi, quando si sentì tirare per il braccio. Si voltò sorpreso, fissando la mano di Haruhi che gli aveva afferrato la manica; la proprietaria, invece, lo stava guardando negli occhi col suo solito sguardo impenetrabile.

“Suki” disse semplicemente.

“Hoe?” ora era lui quello confuso; la prese per le spalle, avvicinando il suo viso a quello della ragazza “che intendi con ‘suki’?”

Haruhi sorrise divertita.

“Suki. Ma non come amico” precisò “Come ragazzo.”

“Davvero?”

Una risata uscì dalle labbra di Haruhi, insolita e inaspettata: lei non rideva mai senza motivo. Decise di conservare bene questo ricordo.

“Davvero” confermò.

Un enorme sorriso di dipinse sulle labbra del ragazzo; un attimo dopo, scoppiò in una risata liberatoria, e si lanciò letteralmente contro di lei, abbracciandola. Haruhi, col respiro mozzo, si ritrovò a pensare che i ragazzi, in fondo, sono davvero strani. Ma, mentre sorrideva a sua volta, pensò anche che basta poco per renderli felici. E per esserlo. In fondo, quattro lettere non sono poi tante, no?






Suki è una delle parole giapponesi per indicare un sentimento d'amore. E' la meno forte delle tre (suki, koi e ai) e può essere tradotta con un semplice "Mi piaci."


Bene, la prima storia è andata. xD

Lo so, lo so, è strana. Molto, molto strana. Ma che volete, è uscita così. XD Spero solo che vi sia piaciuta almeno un pochetto. ^^'''

Avverto che anche qui la pubblicazione sarà bisettimanale, dato che la raccolta è già quasi ultimata. Ogni martedì, in alternanza con "The kidnapping" (lo so, oggi è mercoledì, ma non fate le pignole. XD). ^^

Alla prossima storia!

Besos^^

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Capitolo 2
*** Chu ***


Flash

Allora, prima di partire con la seconda storiella, le risposte ai lettori:

- Lady Hawke: Beh, zietta, Haruhi non è esattamente ciò che io, o chiunque altro dotato di neuroni funzionanti, definirebbe 'romantica', ma è anche per questo che le si vuole bene, no? XD Inoltre, vorrei sottolineare che la mancanza d'identità del tizio non è una mia responsabilità: colpa sua; la prossima volta, mi comparirà nella mente con una faccia, possibilmente riconoscibile, e un nome. ù-ù ... Sì, ok, sto zitta, va'. X°D Grazie mille di nuovo, zietta. Contenta che questa piccola serie ti piaccia. ^^ Ciao XD

- Kura92: Come ho già detto, il tizio non ha un'identità precisa, kura, nemmeno nella mia immaginazione, ad essere sincera. Quindi, se vuoi che sia Hikaru, sei liberissima di immaginarti lui, sono sicura che nessuno dei due si offenderà. xD Grazie mille per il tuo commento. Spero ti piacerà anche questa seconda storia. ^^

- Smemo92: No, mi spiace, niente identità: non ho voluto volti per questo ragazzo, volevo lasciare a voi la possibilità di immaginare chiunque, da un nuovo personaggio a... boh, chiunque altro! XD Grazie mille per il tuo commento, Smemo. Spero che gradirai la seconda storia. ^^

- Yusaki: Grazie, grazie, grazie. Sono contenta che tu abbia apprezzato le mie scelte per questa storia, sia quella del ragazzo-senza-nome-e-volto, sia quella del termine giapponese. ^^ Spero ti piacerà anche questa seconda parte. Besos^^

- Lely1441: Diavolo, speravo di averti dribblato, finalmente, invece... -_- ... x°D Susu, Liz, sai che scherzo, in fondo in fondo... XD Ok, seriamente (sempre che sia possibile XD)... prima di tutto, ribadisco il concetto della non identità del tizio: inutile pregare, Liz, il ragazzo non ha identità. Punto. XD Seconda cosa, è una flash fiction, cara, che ti aspettavi, un romanzo? X°D Scherzi a parte, grazie mille per il tuo commento, Lizzy Liz. Sono contenta che, scleri per identità segrete a parte, questa storia ti stia piacendo. ^^ Besos^^

- AliDiPiume: Tuo cugino si è dichiarato a 5 anni? Congratulazioni! X°D Ok, seriamente, pensa pure a chi vuoi: se tuo cugino è emule del nostro tizio, meglio per te, sarà più facile figurartelo. XD Grazie mille per il commenti, Ali, sono contenta che le mie scelte in merito alla storia ti siano piaciute.^^ Besos^^

Bene, detto ciò vi rimando a fondo pagina. Buona (spero) lettura a tutti. ^^






2- CHU




A voler dar retta agli shojo manga, il primo appuntamento tra due giovani innamorati si sarebbe dovuto svolgere all’incirca così: lei che arriva al luogo dell’appuntamento in anticipo, lui che la raggiunge con dieci minuti di ritardo, correndo a perdifiato e scusandosi perche aveva dovuto affrontare un’emergenza dell’ultimo minuto; poi la passeggiata per le vie piene di negozi, un salto ad un parco munito di fontana e pieno di coppiette felici, un gelato preso ad un piccolo chiosco da gustare su una panchina. Quindi, una passeggiata tra i sentieri, facendo infine tappa sulle rive del laghetto che, ovviamente, il parco doveva ospitare; ed era proprio su queste sponde che, al tramonto, i due si sarebbero timidamente scambiati il loro tanto atteso primo, dolce, innocente e tenero bacio; momento fondamentale, questo, che entrambi avevano impazientemente atteso per tutto il giorno, elettrizzati e imbarazzati.

Haruhi aveva scoperto tutto ciò grazie ai racconti di Mei-chan, che era a dir poco eccitata dalla svolta che aveva subito la vita sentimentale dell’amica in seguito alla dichiarazione. Haruhi l’aveva ascoltata attentamente e con pazienza, pur nutrendo non pochi dubbi sulla logicità dei vari passaggi elencati.

Per questo motivo, quel giorno non si era diretta verso il luogo dell’appuntamento, nossignore: ci aveva riflettuto attentamente e, alla fine, era giunta ad un’unica, logica conclusione.

Ed ora eccola lì, appoggiata al cancello di casa sua, aspettando che uscisse per arrivare con i famosi dieci minuti di ritardo canonici. Haruhi sentì il cancello aprirsi automaticamente e fece un paio di passi avanti in modo che potesse notarla. Lui, però, le sfrecciò davanti senza vederla, preoccupato di arrivare troppo tardi anche per la sua pazienza; dovette richiamarlo indietro perché si accorgesse di lei.

Quello che le rivolse fu uno sguardo semplicemente sconvolto; lei lo trovò incredibilmente buffo.

“Haruhi?” fece, raggiungendola “Che ci fai tu qui?”

Lei sorrise, allacciando le mani dietro la schiena.

“Ti evito i dieci minuti di ritardo.”

“Ah.”

Dalla sua faccia, Haruhi capì che non aveva colto il significato delle sue parole; si chiese se lui conoscesse i vari passaggi degli appuntamenti secondo gli shojo manga.

“Sai, mi sembrava stupido farti arrivare tardi, se potevo evitartelo.”

“Ah.”

“E preferisco evitare i negozi del centro, per l’appuntamento: non devo comprare nulla, e dubito che tu debba farlo. Per il parco va bene, invece; mi piacciono i parchi. Ma non è necessario che abbia per forza una fontana e un laghetto.”

“Ah. Bene… credo.”

Altro sguardo sperso; Haruhi sorrise serafica.

“Ero sicura che non ti sarebbe dispiaciuto” fu il suo commento; all’allargarsi del suo sorriso, lui arrossì e si disse che, in fondo, non era importante che non capisse proprio tutto, se lei era felice. Fu nuovamente la sua voce a riportarlo alla realtà.

“Ah, stavo dimenticando…” Haruhi si alzò sulle punte, sporgendosi e dandogli un bacio sulle labbra. Inutile dire che lui arrossì fino alla punta estrema dei capelli.

“Ha… Haruhi… ?”

“Sì?”

“Cosa… ?”

Lei sorrise di nuovo.

“Chu!”

“Questo l’avevo vagamente intuito… Ma, perché?”

Il sorriso angelico si allargò ulteriormente.

“Così evitiamo l’attesa impaziente, no?”

E si voltò, prendendolo per mano e iniziando a trascinarlo verso un parco qualunque. Da parte sua, lui sorrise: come primo appuntamento, era iniziato decisamente bene; doveva solo capire che c’entrassero i laghetti e i parchi col discorso ma, in fondo, quello aveva un’importanza relativa, no?











Chu è il suono del bacio secondo i giapponesi (un po' come il nostro 'smack' XD) ed è anche la parola con cui esso viene indicato.

E anche la seconda è a posto. Una cosa: so che quello che ho descritto non è l'unica versione dei primi appuntamenti secondo gli shojo manga, ma fate finta di nulla e datemelo buono, ok? xD

Grazie di nuovo a tutti coloro che hanno commentato la prima, 'Suki', e a chi ha solo letto. ^^

Spero che anche questa vi sia risultata gradita. A tra due settimane.^^

Besos,

Roby^^

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Capitolo 3
*** Koi ***


Flash

Ok, siamo già alla terza storia. Come passa il tempo,eh? XD

Ma prima, le risposte ai lettori:

- Lely1441: Beh, non rispettare i canoni mi sembrava d'obbligo, parlando di Haru-chan XD Il termine 'chu' lo adoro anch'io, fa molto teneroso. XD Certo, quando scoprii che significava 'bacio' dopo essermici scervellata per giorni ci rimasi leggerente male, ma vabbé, dettagli xD Grazie mille per il passaggio, lizzy cara. xD Spero che gradirai pure questa. Besos tappa^^

- Kura92: Beh, si, Haru-chan è coccolosissima quando fa così. Anche se non si rende conto di esserlo. XD Grazie mille per il tuo commento, kura. Spero ti piacerà anche questa e chi mi dirai chi vedi qui. Dopo Kaoru, voglio vedere chi immagini in questa. Besos^^

- Smemo92: Grazie mille, smemo. Sono contenta che haru ti sembri credibile ^^ HikaHaru dici? Interessante. Chissà se continuerai a vedere loro anche nelle prossime. Spero mi terrai informata al riguardo XD Besos^^

- AliDiPiume: Esatto, un bacio. xD Anche a me ricorda tanto un topino, a dire il vero. xD Però è carrrinooo! X3 Più che sveglia però, direi che Haruhi è completamente anti-romantica e anti-shojo. Inconsapevolmente, ma lo è xD Grazie mille per il tuo commento e la tua testimonianza amorosa, Ali. Sono contenta che la serie ti piaccia. Spero ocntinuerai a seguirla^^ Besos^^

Bene, detto ciò vi rimando a fondo pagina. Buona (spero) lettura a tutti. ^^




3- KOI




Haruhi si alzò silenziosamente dal letto, cercando di non svegliare il ragazzo profondamente addormentato che riposava accanto a lei. Si infilò le pantofole, poi raccolse da terra la vestaglia e la indossò, fermando per bene la cintura, e iniziò quindi a muoversi nel buio. Aveva fatto solo qualche passo, però, quando uno sgabello nel posto sbagliato la fece inciampare e un gemito, soffocato provvidenzialmente dalla sua mano, si aggiunse al rumore sordo dell’oggetto che cadeva. La ragazza si bloccò, preoccupata che tutti i suoi sforzi di fare piano fossero miseramente andati in fumo. Si voltò lentamente verso la figura stesa sul materasso: quella si voltò nel sonno, borbottando un impastato “Haruhi koi…teru”, si tirò meglio addosso le coperte e riprese a respirare in modo regolare e profondo. Haruhi sospirò sollevata, mentre un sorriso le illuminava il volto: chissà cosa stava sognando il bell’addormentato; magari di quella sera. Probabile, conoscendolo. Si ripromise di chiederglielo alla prima occasione buona, al mattino. Dovette trattenersi per non scoppiare a ridere al ricordo di quell’imbranato – il suo imbranato – che inciampava platealmente nel tavolino del soggiorno – il loro soggiorno – e rotolava letteralmente ai suoi piedi, salvando la scatolina che aveva in mano per puro miracolo. Aveva quindi fatto un sorriso imbarazzato, passandosi una mano tra i capelli, ma lei aveva riso e lui l’aveva ben presto imitata. Ripensandoci ora, forse il momento non era risultato romantico quanto lui sperasse, ma a lei era andato benissimo così: perfetto nella sua imperfezione, come lui.

Riprese quindi a camminare con prudenza, lanciando di sfuggita un’occhiata al cielo stellato: ringraziò il cielo per aver fatto allontanare le nuvole, permettendo così alla luce della luna piena di filtrare anche in quella stanza – la loro stanza. Così, forse, non si sarebbe uccisa, quella notte.

Il sorriso che ancora aveva in volto si allargò ulteriormente alla vista del riflesso del diamante che, da quella sera, portava all’anulare.




"Koi" è amore per l'altro sesso, rappresenta un forte sentimento per una persona specifica, può essere interpretato come amore romantico o passionale. (da ZenHome.it) La frase che lui dice nel sonno ("Haruhi koishiteru") significa quindi "ti amo". Inoltre, da koi deriva la parola "koibito", ovvero fidanzati; ecco il motivo dell'associazione tra la parola chiave e il fidanzamento dei due.^^




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Finita anche la terza. Spero vi sia risultata gradita. ^^

A me, almeno, piace. Sarà che adoro l'imbranataggine di Tizio (d'ora in poi questo sarà il suo appellativo XD), ma questo ragazzo mi piace. X3 Spero sia lo stesso per voi. ^^

Ora vi saluto, alla prossima ^^

Roby^^

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Capitolo 4
*** Kodomo ***


Flash

Ed ecco qui la quarta storia della raccolta. Questa volta, purtroppo per voi, è più lunghetta del solito: 869 parole: non una flash fiction, ma nemmeno una one-shot. Scusate, so che avevo promesso solo storie corte, ma non sapevo come e cosa tagliare, né mi sembrava giusto leare spezio all'argomento, quindi... X°D

Prima di lasciarvi a leggere, però, rispondo alle vostre recensioni...^^

- Lady Hawke: Ma le zie non sono forse quelle che viziano schifosamente i nipoti, scusa? Ovvio che devi apprezzarmi... U_U X°D Ok, seriamente, sono contenta che apprezzi. E se inizio ad essere troppo sdolcinata, esorcizzami, ok? XD A presto zietta. Besos^^

- Kura92: Eh sai, molto furbescamente ho pescato il giorno in cui ho meno tempo libero a disposizione per aggiornare. Che genio, eh? XD (Ci tengo a sottolineare che i problemi temporali sono subentrati DOPO la decisione e l'inizio del postaggio bisettimanale XD) Tornando a noi... Grazie, sono contenta che la storia ti sia piaciuta. ^^ Tamaki dici? Beh, effettivamente l'ho fatto un sacco imbranato Tizio. Se poi somigli davvero al baka lascio a te decidere. XD Grazie mille per la tua recensione, kura. Spero che continuerà a piacerti questa raccolta. ^^

- Lely1441: Nel manga non saprei. E, sinceramente, preferisco rimanere nella mia beata ignoranza per ora, quindi sei avvertita: guai a te se mi psoileri qualcosa, non solo nelle recensioni. XD Grazie mille per la tua recensione, Lizzie Liz. Spero gradirai anche questa. xD Besos^^

- Smemo92: A dire il vero, Haruhi non è esattamente imbranata: semplicemente, è già una talpa di suo; se fai il conto che è senza occhiali, senza lenti a contatto, e che è buio pesto, capirai il perchè del mezzo disastro in camera. XD Tizio, invece, è imbranato sul serio: forse perchè io adoro i tipi un po' imbranati. X3 Quanto alla sua astrazione... beh, sapevo che il rischio c'era, ma volevo lasciare spazio al lettore. Temo quindi di non poter fare molto a tal proposito, mi spiace. ^^ Mi spiace che la storia non ti sia piaciuta molto, però. Spero di rimediare con questa, almeno in parte. Qui, almeno, Tizio è più attivo e un po' meno astratto. XD Besos^^

- Rosy_chan: Un'altra parteggiate per Tamaki. Dei, siete in tante, sapete? XD Seriamente, sono contenta che la raccolta ti piaccia, Rosy. Spero ocntinuerai a seguirla. ^^ Besos^^

- Freddymercury: Sì, fin troppo di lusso, direi. Potrei combinargli qualche tiro: in fondo, per ora deve solo ringraziarmi, no? xD Imbranato è imbranato, per forza: tu sai quanto li adoro, gli imbranati! x3 Grazie mille per esserti fermata qui, sorellona. Spero ti piacerà anche questa storiella, nonostante sia pià lunga delle altre. XD Besos^^

 

Bene, detto ciò vi rimando a fondo pagina. Buona (spero) lettura a tutti. ^^

 

 

 

 

4-     KODOMO

 

“Allora, si può sapere quanto ci vuole, ancora?”

Haruhi alzò gli occhi su Mei-chan, che batteva impaziente il piede accanto a lei.

“Sulla scatola c’è scritto tre minuti; secondo il mio orologio ne mancano due e mezzo. ”

“Avrebbe potuto metterci di meno. Nelle questioni di vita o di morte, tre minuti possono uccidere una persona.”

Haruhi inarcò le sopracciglia, confusa: che c’entrava questo con quello che stavano facendo?

“Ma questo è solo un test di gravidanza, Mei-chan,” obiettò.

Mei-chan sbuffò, borbottando un imbronciato “Dettagli” che fece sorridere l’amica. Subito, gli occhi di entrambe tornarono al test posato sul lavandino di fronte a loro. Ad Haruhi parve impossibile di trovarsi davvero lì; ancora più incredibile le parve di essere lei la protagonista del momento.

Si girò al dito la fede dorata, improvvisamente nervosa: erano settimane che era tormentata da nausee mattutine e, quando ne era riuscita a parlare con Mei-chan, imputando il tutto ad una forma influenzale piuttosto acuta, quella era sbiancata, l’aveva fatta sedere, si era informata su altri dettagli… particolari che lei non aveva considerato ed era sfrecciata fiori di casa. Tempo dieci minuti, poi, ed era rientrata con un test di gravidanza in mano, spiegandole la sua teoria.

Ed era toccato ad Haruhi sbiancare.

Quindi si erano ritrovate così, entrambe con lo sguardo fisso su quell’affarino da cui dipendevano tanto, troppe cose, al momento.

“Quanto manca?” le chiese nuovamente l’amica.

Haruhi non fece in tempo a guadare l’orologio che il timer che avevano programmato trillò, facendole sobbalzare. Si lanciarono un’occhiata: si stupì di leggere tutto quel nervosismo negli occhi di Mei-chan, e si stupì ancora di più del fatto che non solo lo capiva, ma che lo provava a sua volta! Nello stesso momento sentì i palmi delle mani sudati per l’agitazione e, istintivamente, li fregò sui jeans, inspirando profondamente. Decisamente, l’agitazione non le piaceva.

“Pronta?” le chiese Mei-chan, come se non ne fosse del tutto sicura; Haruhi aggrottò le sopracciglia: si vedeva così tanto che il suo proverbiale sangue freddo l’aveva abbandonata?

Nonostante una parte di lei avrebbe voluto urlare “No!” per poi correre fuori dalla stanza, Haruhi annuì, stranamente decisa.

Entrambe le ragazze chiusero quindi gli occhi e si chinarono sul test, poi li aprirono di scatto.

E Haruhi sorrise senza nemmeno accorgersene.

 

Quando quella sera tornò a casa, si stupì non poco dell’insolito silenzio che vi regnava. Non che Haruhi fosse una persona particolarmente rumorosa, anzi: spesso, per essere sicuro che ci fosse realmente, controllava nelle varie stanze, finché non la scopriva intenta a leggersi un libro o a ricontrollare dei documenti, e quindi sospirava, rassicurato dalla sua presenza.

Lo stesso però non avrebbe potuto dirlo per Mei-chan: quella ragazza era l’essere vivente femminile più rumoroso che conoscesse, e dato che passava una sera sì e l’altra pure in casa loro, si era ormai abituato al suo chiacchiericcio continuo in sottofondo.

Quella sera, invece, c’era solo silenzio.

“Haruhi, sei in casa?” urlò dall’ingresso.

“In salotto!”

Sospirò: almeno non era rimasta al lavoro nonostante l’influenza che l’aveva colpita nell’ultimo periodo.

Si tolse le scarpe e si avviò verso il soggiorno, quando la voce di Haruhi lo bloccò.

“Ti spiace andare in cucina a prendermi la scatola sul lavandino, prima di venire qui?”

Lui sorrise: gli piaceva quando Haruhi dimostrava di aver bisogno di lui, anche per le piccole cose: era sempre così indipendente da tutti, che spesso si sentiva totalmente inutile. Per questo le rispose che sì, certo che l’avrebbe fatto, ed entrò nella stanza. Gli bastò un’occhiata veloce per individuare la scatolina incriminata. Sorrise di nuovo, avvicinandosi, felice di aver completato con successo la missione.

Stava già allungando la mano quando notò un specie di termometro sulla scatola: dei, che Haruhi avesse la febbre? Stava così male?

Lo afferrò, preoccupato, controllando i valori che segnava nel caso lei l’avesse già utilizzato, poi sbiancò: quel coso non sembrava un termometro. A meno che i termometri non avessero striscioline blu al posto dello schermino con i valori. Il dubbio lo colse, puntuale: afferrò la scatolina, voltandola in cerca delle istruzioni. Il cervello riuscì a cogliere le parole ‘test di gravidanza‘, ma lui continuò a leggere finché non trovò la frase che gli serviva: ‘se compare una striscia blu allora il test risulta…’ Boccheggiò, voltandosi verso la porta della cucina: Haruhi stava in piedi sulla soglia, sorridendogli. Una parte della sua mente si chiese vagamente da quanto tempo fosse lì a fissarlo con quell’espressione: sembrava… raggiante.

Indicò il test con l’indice.

“Questo è… ?”

Haruhi annuì.

“E tu l’hai… ?”

Annuì di nuovo.

“Ed è… ?”

Di nuovo.

“E quindi tu sei… ?”

Annuì per la quarta volta.

“E quindi noi aspettiamo un… ?”

 “Kodomo,” concluse lei, palesemente felice.

Lui fissò prima lei, poi il test, quindi di nuovo lei. Quindi, un’espressione ebete gli si dipinse sul viso.

“Kodomo…” ripeté, abbassando il viso sulla scatola. Haruhi lo guardò preoccupata, mentre lo vedeva scosso dai brividi: che stesse covando l’influenza? Quella vera, ovviamente. Poi lui alzò la testa, mentre una fragorosa risata gli usciva dalla gola.

“Kodomo!” ribadì, correndo verso di lei e stritolandola in un abbraccio, sollevandola da terra e facendola girare.

Fu quasi senza accorgersene che Haruhi ricambiò la stretta e si unì alla risata.









"Kodomo" significa semplicemente "bambino". Non è la parola esatta per definire figlio, ma quella giusta non mi piaceva, quindi ho tenuto questa. XD

.

 

Finita anche questa. Spero vi sia risultata gradita. ^^

A me si, abbastanza direi. Tizio lo adoro, l'ho già detto? x3

Ora vi lascio andare. Grazie mille per aver letto. ^^

Roby^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Ai ***


Flash

Ultima parte della raccolta. Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che l'hanno seguita, in particolare (in ordine alfabetico) a AliDiPiume, FreddyMercury, Kura92, Ladyhawke, Lely1441, Rosy_chan e Yusaki che hanno trovato il tempo di commentare questo mio esperimento: non avete idea di quanto le vostre recensioni mi abbiano fatto piacere, ragazze. Grazie infinite. ^^ Grazie anche a Resha91 che l'ha aggiunta ai suoi preferiti. ^^

Prima di lasciarvi a leggere, però, rispondo alle vostre recensioni...^^

- Kura92: Interessante il paragone sia con i gemelli che con Tama. Haru è sinceramente terrorizzata dal confronto, ma poco importa, no? XD Grazie mille per il commento, Kura. x3 Spero ti piacerà anche quest'ultima flash. ^^
- Lely1441: *Sguardo profondamente scettico* Se si tratta di te non si è mai troppo prudenti, ricordatelo. =_= Mei è Mei, invece, un genio incompreso. U_U Ahh, non vedo l'ora che tocchi a lei passare tra le mie grinf... cioè, ad essere l'eroina volontaria e collaborativa di una mia storia. ^^"" Sì, vabbé, comunque... Se l'idea di Haru mamma ti è piaciuta, allora apprezzerai di più quest'ultma parte, credo x3 Ti lascio giudicare, Liz. x3 Besos^^
- Smemo92: Guarda, Mei-chan è Mei-chan, io la adoro x3 è colei che sveglia Haruhi quando serve, in fondo x3 Il modo in cui Haruhi fa scoprire a Tizio della gravidanza ho adorato scriverlo, lo confesso. x3 Contentissima che ti sia piaciuta, Smemo. Spero sia lo stesso anche per questa ^^
- Lady Hawke: Allora zia, le alternative a 'kodomo' erano 'musuko' (figlio) oppure 'tyoonan' (figlio primogenito). 'Kodomo' è bambino, quindi direi che ho fatto cosa buona e giusta sostituendo, no? ù-ù ... X°°D Il fatto che tu non sia stata male per la dolciosità del precedente capitolo mi consola zia, non sai quando. Soprattutto dopo lo Zucchero Filato. XD Ora però voglio i biscottino, eh! ^o^ X°D Besos zia, ^^
- Elychan: Sai che può essere? Da lui potrei pure aspettarmelo. XD  Contenta che ti piaccia, Ely. Spero varrà anche per quest'ultima flash. ^^ Besos^^
- FreddyMercury: E qui ci sarà la risposta al grande interrogativo sul nome, sorellona, giuro. XD La scena del test mi sono sinceramente divertita a scriverla, quindi sono contenta che sia riuscita bene x3  Mi spiace per il volteggio troppo spettacolare ma con Host Club la spettacolarità è quasi d'obbligo. E poi scrivere certe scene mi diverte, lo ammetto. XD Grazie mille per il commento, sorellona. Besos^^

 

Ora vi lascio all'ultima storia. Per la cronaca, ho sforato di nuovo: 725 parole. Sono decisamente un caso perso di logorrea scrittoria; dovrei rassegnarmi ormai. XD

 

5-      AI

Haruhi socchiuse lentamente gli occhi, muovendo la mano sul materasso accanto a lei, quindi lì spalancò completamente, appoggiandosi su un braccio per raddrizzarsi. Si passò una mano sul viso, mentre si chiedeva come mai l’altra parte del letto fosse vuota. Teoricamente, avrebbe dovuto esserci una presenza maschile lì con lei; dov’era finito, ora, quel testone?

Si rizzò a sedere, guardandosi attorno nel buio. Probabilmente, ragionò, era in cucina con un panino in mano. La lasciava sempre interdetta quanto quell’uomo riuscisse a mangiare senza apparentemente risentirne a livello di peso: era filiforme come quando erano al liceo, nonostante svaligiasse ogni sera dopo cena la dispensa.

Decise di raggiungerlo, almeno per evitare che facesse misteriosamente sparire anche le briciole: con qualcosa dovevano pur fare colazione, la mattina.

Trovò le ciabatte e scivolò giù dal letto, infilandosi la vestaglia. Lanciò un’occhiata al ricevitore sul comodino, da cui provenivano respiri regolari e un altro suono più profondo e meno cadenzato. Haruhi storse il naso: odiava quando c’erano interferenze nella trasmissione. Oltretutto, quegli affari avevano giusto un paio di mesi, avrebbero dovuto funzionare alla perfezione. Si ripromise di cercare la garanzia e di riportarli in negozio alla prima occasione: odiava sprecare denaro inutilmente.

Uscì dalla stanza stringendosi meglio la vestaglia addosso, diretta in cucina. Si fermò però pochi passi dopo, lo sguardo fisso sulla porta accanto alla loro.

Non era la prima volta che succedeva, a dire il vero: che lei transitasse per il corridoio e si fermasse più o meno volontariamente davanti a quella stanza, dove – incredibile ma vero – Aiko – sua figlia – riposava. Le faceva ancora uno strano effetto pensare che c’era veramente una neonata di appena pochi mesi al di là della parete, e che fosse stata lei a farla nascere. Che fosse sua.

Oh beh, loro.

Si guardò furtivamente intorno, come se temesse di essere colta in flagrante nel commettere un furto, quindi sorrise: nessuno in vista e tempo indefinito davanti a lei. Sicuramente molto, dato che quando lui si metteva a mangiare andava avanti veramente a lungo.

Si avvicinò alla porta, socchiudendola silenziosamente: solo cinque minuti, il tempo per controllare che stesse bene e di guardarla un po’ dormire, poi avrebbe lo raggiunto in cucina. Le sfuggì un sorriso mentre apriva completamente la porta: durante il giorno, tra il lavoro e il resto, aveva sempre l’impressone di passare decisamente troppo poco tempo con sua figlia. Questi cinque minuti che avrebbe rubato le parevano quasi preziosi; insensatamente forse, ma ormai aveva imparato che il buonsenso era una cosa estremamente relativa quando di mezzo c’erano i rapporti umani.

Quando la sua testa fece capolino nella camera, però, dovette trattenersi dallo scoppiare a ridere: Aiko dormiva come da copione, ma non era l’unica a farlo.

Seduto scompostamente su un dondolo antico, appartenuto a quanto pareva a sua nonna, stava lui, addormentato profondamente con la bocca socchiusa. Aiko gli stava in braccio, la testa poggiata sul petto di suo padre e i pugnetti ben chiusi sulla maglia del suo pigiama.

Haruhi si avvicinò silenziosamente, inginocchiandosi davanti a loro e rimanendo ad osservarli con il sorriso sulle labbra. Si stupì una volta di più che fossero suoi. O forse, si ritrovò a rendersi conto improvvisamente, sarebbe stato più corretto dire che era lei ad essere loro.

Inspiegabilmente, questa rivelazione improvvisa le provocò uno strano calore al petto. Se qualcuno l’avesse vista dall’esterno poi, avrebbe potuto affermare con sicurezza che la rendeva anche semplicemente radiosa.

Rimase così, semplicemente a guardarli e ad ascoltarli respirare nel sonno, la bambina regolarmente, lui con un leggero russare che le fecero capire cosa fosse la famosa interferenza della trasmittente che gli stava accanto. Quindi si alzò, si guardò attorno e recuperò una coperta, sistemandola poi sopra i due begli addormentati. Delicatamente, sfiorò con le dita la fronte di Aiko, incapace di distogliere gli occhi.

In quel momento si ritrovò a pensare che l’Amore – quello con la ‘A’ maiuscola – doveva essere quello: non quello degli shojo manga che Mei-chan le propinava da che si conoscevano, no. Piuttosto, era il rimanere a guardare un uomo e una bambina addormentati insieme e sentire distintamente di non aver bisogno di nient’altro. Haruhi si ritrovò improvvisamente a socchiudere gli occhi, quasi meravigliata dall’ennesima rivelazione della nottata.

Istintivamente, posò la testa sulle gambe dell’uomo, sorridendo. L’ultimo pensiero che ebbe prima di sprofondare a sua volta nel sonno fu immediato e spontaneo.

“Aishiteru.”

 

Ai significa un generico sentimento di amore: Koi può essere un amore egoistico e interessato, Ai è' un vero amore. Koi è sempre chiedere e cercare di avere; Ai è sempre darsi, offrirsi.

Aiko, invece, significa letteralmente 'Piccolo Amore' (da Ai= amore e Ko= piccolo)

 

Prima di tutto, chiedo venia per il tempo occorsomi per aggiornare. In realtà la flash è pronta da inizio gennaio (e ho i testimoni che lo provano, giuro!) ma beh, consideratemi un'idiota, ma non riuscivo a pubblicarla ç_ç La verità è che separarmi da Tizio e Aiko mi metteva addosso una tristezza assurda. ç_ç Quindi l'ho messa da parte, ma poi altri impegni (concorsi, altre storie da aggiornare, esami) mi hanno impedito di pubblicare. La ripesco ora e aggiungo le note di fine raccolta, chiedendo venia e ringraziando di nuovo di cuore tutte voi che avete seguito le loro avventure, se così si possono chiamare. Spero di rivedervi tutte presto, magari con altre storie. ^^

Roby^^

 

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