Lezione di filosofia: After story

di Dragonheart 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riunione davanti alla scuola ***
Capitolo 2: *** Flashback ***
Capitolo 3: *** Dolorosa scoperta. ***
Capitolo 4: *** Una notizia che non si accetta. ***
Capitolo 5: *** Racconti di un'infermiera parte 1 ***
Capitolo 6: *** Racconti di un'infermiera parte 2 ***



Capitolo 1
*** Riunione davanti alla scuola ***


Il sole splendeva alto in cielo, regalando caldo e serenità a chiunque con i suoi morbidi abbracci di luce. Gli uccellini cantavano melodie e il vento soffiava lento e calmo; era praticamente una giornata piena di pace e tranquillità.
Kagome: Inuyasha muoviti o faremo tardi a scuola!
Bhè non proprio, per qualcuno era la solita corsa contro il tempo per non arrivare tardi a scuola.
Inuyasha: Si, ho capito. Non c’è fretta, rallenta non dobbiamo mica partecipare alla maratona.
Kagome: Io non sono mai arrivata in ritardo, mai!
Inuyasha: E io non sono mai arrivato puntuale, mai!
Kagome: Bene allora direi che dobbiamo interrompere questo record.
Inuyasha: Interrompiti il tuo piuttosto.
Kagome: Non se ne parla nemmeno, io sono una studentessa diligente e attenta …
Inuyasha: … impeccabile, rispettosa delle regole e bla bla bla bla.
Kagome: ( rossa in volto ) già, mi conosci molto bene.
Inuyasha: Ma da alcuni giorni sei anche qualcos’altro, qualcosa di molto più importante.
Kagome: Qualcosa di più importante? La rappresentante di classe?
Inuyasha: Dico mi prendi in giro? ( scoppia a ridere )
Kagome: Bhè lo sono diventata da 3 giorni, quindi non vedo cos’altro potrei pensare.
Inuyasha: Ah si? Allora vediamo se ti aiuto a ricordare.
Inuyasha si avvicinò a lei, la abbracciò e poi avvicino il suo viso a quello di lei, baciandola poco dopo. Il bacio durò un attimo, poi si staccò dalla ragazza e le sorrise. Lei di risposta scoppiò a ridere e si batté una mano sulla fronte.
Kagome: Già, hai ragione, adesso sono qualcosa di molto più importante; la tua ragazza.
Inuyasha: Di la verità, hai fatto finta di non ricordare di proposito affinché ti dessi quel bacio?
Kagome: Non farti castelli in aria troppo maestosi signor Inuyasha, potrebbero caderti in testa.
E scoppiò a ridere di gusto tenendosi la pancia con le mani.
Inuyasha: Tsk! Siamo spiritose oggi a quanto vedo, d’accordo vediamo se hai ancora voglia di ridere.
La prese sulla spalle a mo di sacco di patate e iniziò a correre.
Kagome: Ehi che ti prende mettimi giù!
Inuyasha: Lo farò, ma una volta che saremo arrivati a scuola. Allaccia la cintura che si vola, prossima destinazione: Liceo scientifico Jidai!
 
Sango: Miroku secondo te arriveranno in tempo?
Miroku: Che ti devo dire Sango, forse è più probabile vedere i maiali volare che vedere Inuyasha arrivare puntuale a scuola.
Improvvisamente Sango sentì qualcosa palparle il fondoschiena e istintivamente tirò uno schiaffo a Miroku.
Miroku: Mi hai fatto male!
Sango: Forse è più probabile vedere Inuyasha puntuale che vedere le tue mani al loro posto. Il fatto che siamo fidanzati non ti autorizza a toccare!!!
Miroku: Ma come, non posso toccare?
Sango: NO!
Miroku: T____T Sai come far soffrire la gente.
Ayame: Ehilà!!!!
I due si voltarono verso colei che aveva gridato e videro Ayame e Koga che li venivano incontro.
Ayame: Ragazzi ciaoooo.
Ayame era sempre piena di energie, un peperino pronto a scatenarsi.
Koga: Come va ragazzi? Miroku che hai fatto alla faccia?
Miroku: Diciamo che è un bel tatuaggio cancellabile eh eh eh ( si gratta la nuca )
Sango sbuffò e aggiunse:
Sango: Il tatuatore è stato davvero bravo.
Miroku: Già, se non fosse per il dolore.
Sembrava che sarebbe scoppiato il finimondo, invece dopo qualche secondo i 4 scoppiarono a ridere come matti.
Ayame: Siete uno spasso voi due. ( si asciuga le lacrime )
Koga: Davvero, state proprio bene insieme.
Sango: Grazie ragazzi ( sorride ), ma anche voi formate una bella coppia.
Miroku: Già, la graziosa Ayame è davvero una ragazza energia e instancabile, chissà se a letto è come in tutta la giornataaaaaahiaaaa!!!!!! ( calcio nel fianco ) Ma dico oggi mi vuoi uccidere?
Sango: sai una mezza ide ce l’avrei. ( lo guarda truce )
Koga: Su ragazzi, non è il caso.
Ayame:  Ahahahah già, sappiamo quanto Miroku voglia far ridere e ci riesce sempre.
Sango: Ma il prezzo che paga è alto.
Miroku: Un giorno o l’altro mi ritroverò senza qualche cosa.
E scoppiarono tutti a ridere.
 
Inuyasha corse come un pazzo e si fermò non appena raggiunse la destinazione prefissata: i cancelli della sua scuola, dove i suoi amici lo stavano aspettando.
Kagome: ora posso scendere?!
Inuyasha: Si mia signora, siamo arrivati.
E la mise giù senza tanti complimenti.
Kagome: Devi migliorare nei tuoi modi di fare.
Inuyasha: Perché?
Kagome: Sei peggio di un elefante in un negozio di cristalli.
Inuyasha: Scusami tanto. ( ride ) Dai andiamo che gli altri ci aspettano.
Inuyasha porse il braccio a Kagome, la quale lo prese felicemente e insieme raggiunsero i loro amici.
Kagome: Ragazzi siamo qui!
Sango: Kagome, finalmente!
Ayame: Ehi, sei un po’ spettinata non è che ti è capitato qualcosa?
Miroku: Si magari Inuyashaaaaaaaahia!!!! E basta Sango!!
Sango: Stavolta io non centro, giuro.
Miroku vide che l’arto che l’aveva colpito stavolta era di Inuyasha.
Inuyasha: Non provare a dire stronzate, non di prima mattina.
Miroku: D’accordo eh eh eh.
Koga: bene, adesso che siamo tutti qui possiamo andare.
Ayame: Siete sicuri che l’orario delle visite in ospedale vale già dalle 8?
Sango: Sisi, ho controllato. Per questo ho proposto di alzarci e incontrarci qui. Almeno pensare che dovevamo andare a scuola, anche se di domenica, ci avrebbe aiutato ad essere puntuali.
Koga: Bella pensata.
Kagome: Inuyasha l’unica difficoltà era per te, che non volevi alzarti e sono dovuta venire in casa tua a prenderti per le orecchie.
Inuyasha: Non ricordarmelo, a solo pensarci mi pulsa ancora il lobo.
E scoppiarono a ridere un’altra volta.
Sango: bene, in marcia ragazzi. Dobbiamo andare a trovare una persona molto importante per noi.
Ayame: Già, grazie a lui abbiamo trovato il coraggio di dichiararci alla nostra metà.
Kagome: Veramente delle ragazze solo tu l’hai fatto.
Ayame: Non importa. Comunque lui ha dato a tutti una spinta.
Sango: Sono d’accordo la sua lezione di filosofia è stata davvero una benedizione.
Inuyasha: ( si trovava già più distante da loro ) ancora a parlare state? Muovetevi o vado a trovare Dragonheart da solo!
Kagome: Ehi aspettaci tu!

E si misero in marcia per l’ospedale dove si trovava colui che con una lezione di filosofia aveva spronato quei ragazzi a mettere da parte ogni paura e dichiararsi alla persona amata, così facendo aveva regalato a ciascuno di loro la loro metà e la felicità dell’amore. Quel gesto era rimasto in tutti i loro cuori e quindi per sdebitarsi ( anche se per loro era impossibile, poiché quel debito per i ragazzi era impagabile ) decisero di andare a trovare quella persona, quel giovane professore che era diventato loro idolo e amico: Dragonheart.
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Flashback ***


Tutti insieme i 6 amici erano in cammino verso l’ospedale, dove si trovava Dragonheart.
Koga: Ragazzi, posso fare una domanda?
Kagome: Cosa c’è Koga?
Koga: Chi ha scoperto che Dragonheart era in ospedale?
Kagome: Bhè sono stata io, praticamente è andata così.
 
Inizio Flashback
Kagome aveva vissuto una giornata scolastica fantastica; aveva ascoltato una delle più belle lezioni di filosofia del mondo e si era fidanzata con il ragazzo che da sempre amava: Inuyasha. Tutto ciò era merito di Dragonheart, quel professore di 18 anni che era comparso per caso nelle loro vite. Così diverso da tutti i vari insegnanti, più aperto, disponibile e giocoso, oltre che abile nelle spiegazioni, si era conquistato la simpatia e il rispetto di tutti i ragazzi, tanto che alcuni dopo la giornata di lezione, erano andati in presidenza per chiedere che Dragonheart fosse nominato loro professore. Nel gruppetto c’era anche Kagome.
 
Naraku: Mi spiace ragazzi, ma non posso farlo.
Kagome: Perché no? Il professor Hakudoshi si assenta spesso e quando c’è sembra non esserci. Non capisce nemmeno lui la materia che insegna, pensava che Hegel fosse la marca di un wurstel e Kant l’autore dei Pilastri della Terra.
Naraku: Capisco perfettamente cosa vogliate dire. Non nego che mi piacerebbe mandare via il vostro docente, poiché come avete detto non consono al suo ruolo.
Kagome: Ma?
Naraku: La nostra scuola manca di fondi, non possiamo permetterci di pagare una buonuscita per un licenziamento, ne uno stipendio per un assunzione a tempo pieno.
Kagome: Capisco.
E così Kagome, sconsolata come il gruppetto della sua classe che invano aveva tentato di far assumere Dragonheart, lasciò la presidenza. Mentre camminava per i corridoi sentì una voce chiamarla alle spalle. Era il preside Naraku.
Naraku: Kagome.
Kagome: Cosa c’è preside Naraku?
Naraku: Senti, ho riflettuto più attentamente sulla questione e forse ho trovato una soluzione. Potrei assumere Dragonheart facendogli sottoscrivere dei contratti da 3 mesi. In questo modo posso pagarlo di meno, dato che come ho detto non disponiamo di fondi sufficienti.
Kagome: Davvero?
Naraku: Tutto si vedrà però dalla volontà del professor Dragonheart di accettare quei contratti che gli garantiscono davvero uno stipendio magro e un impiego diciamo “ instabile”.
Kagome: Non si preoccupi, non è sembrata una persona a cui interessano i soldi. Accetterà sicuramente.
Naraku: Bene allora, recati in segreteria e fatti dare il suo indirizzo. Io purtroppo non ce l’ho. Sarai tu a fargli la proposta a nome mio, poi se accetterà verrà a discuterne direttamente con me.
Kagome: La ringrazio davvero preside.
Naraku: Di nulla Kagome.
E il preside ritornò nel suo ufficio, per sbrigare altre mansioni.
 
Dopo quella notizia Kagome si recò in segreteria. Bussò alla porta e aspettò che qualcuno le aprisse la porta.
Kaede: ( Apre la porta. ) Oh Kagome, cosa ti serve bambina?
Kagome: salve signora Kaede, ecco mi servirebbe un indirizzo di un professore.
Kaede: Un indirizzo? Entra che lo cerchiamo.
Kagome entrò nella piccola stanza della segreteria scolastica e seguendo Kaede arrivò ad un armadietto che fungeva da archivio. Kaede aprì un’anta e cercò su uno scaffale la cartella contenente gli indirizzi del corpo docenti, sia stabili che supplenti.
Kaede: Allora dimmi, quale indirizzo cerchi?
Kagome: L’indirizzo del professor Dragonheart.
Kaede: Dragonheart? Mmm, vediamo un po’
Aprì la cartella e prese il fascicolo su cui era appiccicato un foglietto con la lettera D, poi lo aprì.
Kaede: Dragonheart, Dragonheart … uhm ecco! Questo qui.
Prese un foglio e lo porse a Kagome, la quale lo prese.
Kagome: Grazie mille.
Guardò il foglio che la segretaria le aveva dato e spalancò gli occhi per la sorpresa.
Kagome: Qui c’è scritto Via Musashi 72. Questo è l’indirizzo del Sengoku Hospital. Abita in ospedale?
Kaede: Non chiederlo a me Kagome, quello è l’indirizzo che il professore mi ha lasciato quando è venuto stamattina per la supplenza da voi.
Kagome: Ah mi scusi allora ( si inchina ). La ringrazio per l’aiuto.
Kaede: Oh tranquilla bambina mia, sapete che in questa scuola potete sempre contare sulla vostra Kaede.
Kagome: Grazie ancora, a presto.
Detto ciò Kagome uscì dalla segreteria.
Fine Flashback.
 
Miroku: Quindi così hai scoperto dove si trova il professore.
Kagome: Si e dato che avevo questa proposta da fargli da parte del preside ho pensato di informarmi sull’orario delle visite e di andarlo a trovare. Ovviamente oltre per la proposta lo andiamo a trovare perché dobbiamo ringraziarlo.
Sango: Sono d’accordo.
Improvvisamente Sango si sente toccare ancora il fondoschiena.
Sango: Ora basta!!
Sango si girò verso Miroku e gli diede un calcio nelle parti basse.
Miroku: Ahia!!! Oddio ( vocina dolorante ) i Paesi Bassi sono stati distrutti.
Sango: Sei fortunato che stiamo andando in ospedale, magari te li ricostruiscono.
Inuyasha: O al limite ti cambiano sesso, almeno ti diverti da solo.
Miroku: Sai ci avevo pensato, chissà come sarebbe avere il seno e poterselo toccare tutto il tempo.
Koga: Miroku mi sa che dobbiamo davvero portarti in ospedale.
Miroku: Perché ho preso un calcio nei c*****i così forte che mi sono entrati nel corpo?
Inuyasha: No perché dobbiamo farti fare una visita neurologica, andiamo!
E il gruppo si rimise in marcia, tra le risate di tutti, eccetto Miroku che si teneva i suoi gioielli doloranti.
 
Miroku: Mi sa che devo andare dall’urologo e vedere se ce le ho ancora intere.
 

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Capitolo 3
*** Dolorosa scoperta. ***


Dopo diversi minuti di cammino, altre battute e ovviamente altre uscite perverse di Miroku, che pagò le conseguenze dolorose dei suoi gesti, i 6 amici arrivarono alla loro meta: il Sengoku Hospital.
Miroku: Mamma mia, ho dolori dappertutto.
Sango: Così impari a essere maniaco.
Miroku: Sango ma non è giusto, io tocco solo te che sei la mia ragazza.
Sango: Essere fidanzati non vuol dire che hai accesso libero al mio corpo.
Miroku: Ahh ( sospiro sconsolato ) mio padre diceva il contrario.
Inuyasha: Davvero? E tua madre?
Miroku: Ovviamente faceva quello che adesso fa Sango a me.
Kagome: Lo picchiava selvaggiamente?
Miroku: Si, ma non è arrivata a farmi a rientrare i gemelli.
Sango: Si vede che non si è mai spinto dove ti spingi tu.
Miroku: Questo è vero eh eh eh, mia madre mi raccontava sempre che mio padre era un libertino patentato, ma non è mai arrivato a palpeggiare con insistenza la sua ragazza.
Koga: E allora tu perché lo fai?
Miroku: Perché voglio fare ciò che mio padre non ha mai avuto il coraggio di fare.
Tutti a quella affermazione caddero a terra, gambe all’aria.
Inuyasha: Tu devi essere davvero idiota per fare una simile affermazione.
Ayame:  Miroku questa volta non sei stato divertente.
Miroku: ( chiude gli occhi e ride ) perdonatemi tutti, avete ragione.
Inuyasha: Bah, io entro.
E detto ciò Inuyasha raggiunse l’entrata dell’ospedale, aprì la porta e sparì nell’edificio.
Kagome: Inuyasha aspetta! Dai ragazzi, muoviamoci.
Così anche gli altri entrarono nel palazzo.
 
Inuyasha, appena entrato nel salone d’ingresso dell’ospedale, si guardò intorno, era spaesato per quanto era grande quella stanza.
Inuyasha: “ Mamma mia, come troviamo Dragonheart? Qui rischiamo di perderci … e magari non uscire più.”
Dopo qualche secondo di confusione iniziale cominciò a camminare. Cercava di individuare un dottore o un infermiera che potesse dargli informazioni riguardo a chi stava cercando, al massimo sperava di trovare anche qualcuno che potesse indirizzarlo verso chi poteva aiutarlo.
Inuyasha: Dannazione, non ne verrò a capo.
Improvvisamente vide un infermiere che trasportava un paziente su una sedia a rotelle e si affrettò a raggiungerlo.
Inuyasha: Mi scusi, sa dirmi dove posso trovare un certo Dragonheart?
Takemaru: Mmm, non ricordo alcun dottore o infermiere on quel nome.
Inuyasha: Non è un dottore, ma un nostro professore.
Takemaru: Ah allora io non posso proprio aiutarla, vada a quel bancone alle sue spalle, li possono darle informazioni sui pazienti che sono ricoverati qui.
Inuyasha: La ringrazio.
Takemaru: Si figuri.
E dettò ciò l’infermiere si allontanò da lui. Inuyasha si recò al bancone indicatogli e aspettò che qualcuno si affacciasse.
Kikyo: Buongiorno, come posso aiutarla?
Inuyasha: Ah buongiorno, mi servirebbe un informazione.
Kikyo: Si dica pure, vedrò come posso aiutarla.
Inuyasha: Mi può dire dove si trova Dragonheart?
Kikyo: Dragonheart? Mmmm oh ( improvvisamente la sua aria si fa triste ) perché lo cerca?
Inuyasha: Sono un suo studente, sono venuto a trovarlo.
Kikyo: Le vuole molto bene allora.
Inuyasha: ( imbarazzato. ) ehm si può dire di si.
Kikyo: “ povero ragazzo, mi dispiace tantissimo.” Terzo piano stanza 13.
Inuyasha: La ringrazio.
Detto ciò si allontana in direzione delle scale.
Kikyo: “ Non ce l’ho fatta a dirlo, mi è troppo dispiaciuto per lui, infondo è un suo studente e sicuramente se è qui vuol dire che ci è molto affezionato. E lo capisco, qui tutti ci siamo affezionati a lui.” ( una lacrima scende dall’occhio )
 
Kagome: Qualcuno vede Inuyasha?
Ayame: Si eccolo, si è appena allontanato da quel bancone.
Koga: Allora andiamoli dietro.
Miroku: Aspettate quello deve essere il banco informazioni. Sarà andato per chiedere di Dragonheart.
Sango: Giusto, andiamo anche noi allora.
Kagome: Si.
Così il gruppetto si diresse al bancone.
Kikyo: Buongiorno, in cosa posso aiutarvi?
Sango: Ci scusi sa per caso dove è andato quel ragazzo di poco fa?
Kikyo: Terzo piano, stanza 13. Aveva detto che cercava un suo professore.
Miroku: Noi siamo suoi amici e cerchiamo la medesima persona.
Kikyo: “ altri studenti che vengono a trovarlo? Oh Dragonheart, come fai a farti ben volere da tutte le persone che incontri?” ( altre lacrime scendono. )
Kagome: Qualcosa non va signorina?
Kikyo: ( si asciuga frettolosamente le lacrime. ) Oh, scusatemi. Stamattina ho litigato con il mio ragazzo e ci siamo lasciati. “ Non voglio dirglielo, soffrirebbero come soffriamo tutti noi.”
Sango: Ci dispiace tanto.
Ayame: Davvero, litigare è una brutta cosa.
Kikyo: Non vi preoccupate, passerà.
Koga: bene, direi di andare allora. Grazie di tutto.
Detto ciò anche il gruppetto si allontana. Passò dal bancone l’infermiere di poco prima.
Takemaru: Non hai avuto il coraggio di dirglielo.
Kikyo: No, non ce l’ho fatta. Sono suoi studenti.
Takemaru: Io ho fatto finta di non conoscerlo sai? Scusami se ho passato la patata bollente a te.
Kikyo: Non fa niente.
Takemaru: Da tanto che conosciamo Dragonheart, è stato qui per 2 o 3 anni, tutti gli vogliono bene. Persino chi fa le pulizie.
Kikyo: ( improvvisamente scoppia a piangere e si mette le mani sul viso. ) Non è giusto, non è affatto giusto!!!
Takemaru: ( la abbraccia ) Lo so, non me ne capacito nemmeno io eppure lo sapevamo tutti qui, anche lui. ( Anche lui inizia a piangere. )
 
Inuyasha: Fiuuu, mamma mia. ( fiatone ) Terzo piano? Qua sembra di essere arrivato al ventesimo. Dunque, vediamo, mmm.
Inuyasha cercò una possibile indicazione per la stanza 13.
Inuyasha: Mi scusi?
Fermò una donna delle pulizie.
Inuyasha: Sa dirmi dov’è la stanza 13, sono qui per un mio professore.
Kanna: ( capì di chi stava parlando e si rabbuiò. ) In fondo a sinistra.
Inuyasha: Grazie.
E prese a correre verso sinistra.
Inuyasha: “ Che strano però, sembrava davvero triste.”
Dopo qualche minuto raggiunse la stanza tanto cercata.
Inuyasha: ( lesse il numero. ) si è questa, bene.
Entrò.
 
Kagome: Ma quante scale ci sono in questo ospedale?
Miroku: Mi sembra di essere arrivato al piano 20.
Sango: Già, ecco perché qui non c’è nessuno in sovrappeso nel personale.
Ayame: Su forza, Inuyasha non deve essere lontano.
Kagome: Giusto.
La stessa donna delle pulizie incontrata prima da Inuyasha incrociò i ragazzi.
Kanna: Cosa posso fare per voi?
Koga: ha visto per caso un ragazzo passare di qui poco fa?
Kanna: Siete suoi amici?
Sango: Si.
Kanna: Oh. ( sguardo triste ) In fondo a sinistra.
Kagome: Grazie.
Ripresero a correre.
Miroku: Non vi è sembrata strana quella donna?
Ayame: Sembrava triste, ma non so perché.
Sango: Forse è una tua impressione.
Kagome: Eccolo!
Kagome guardò Inuyasha che entrò nella stanza.
Ayame: Andiamo.
Anche loro erano giunti davanti alla stanza, ma non entrarono. Non dopo quello che dissero a Inuyasha.
 
Inuyasha: ( vede che la stanza è vuota e c’è solo un’infermiere a rifare il letto. ) Mi scusi, ma qui non c’è Dragonheart?
Bankotsu: ( lo guardò tristemente. ) Chi sei tu?
Inuyasha: U suo studente. Ero venuto qui per fargli una visita.
Bankotsu: Capisco. “ Non gliel’ha detto nessuno? Ahh li capisco, infondo quel ragazzo era così benvoluto qui per il suo carattere e gentilezza. Non ci credo ancora che sia successo. Comunque mi pare ingiusto non informarlo, è un suo studente e sicuramente ci era affezionato.” Mi spiace dirtelo ragazzo, ma Dragonheart non è più qui … … … è deceduto questa notte.
 
 

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Capitolo 4
*** Una notizia che non si accetta. ***


Bankotsu: Mi dispiace dirtelo ragazzo, ma Dragonheart non è più qui … … … è deceduto questa notte.
A sentire quell’affermazione Inuyasha sgranò gli occhi e si immobilizzò all’istante. Non riusciva a muovere nessun arto e non riusciva nemmeno ad emettere suono. Sembrava che quelle parole lo avessero pietrificato all’istante. L’infermiere lo guardava con tristezza e compassione, sapeva che dare quella notizia a lui, un suo studente venuto a trovarlo sicuramente per affetto, lo avrebbe sconvolto. Quella stessa notizia provocò il medesimo effetto anche in lui, come al resto del personale dell’ospedale, quando fu data. Giurò di vedere la disperazione sugli occhi di dottori, infermiere, pazienti e tutto il resto del personale, la stessa disperazione che vedeva negli occhi di quel ragazzo.
Inuyasha non riusciva ancora a parlare o a dare qualsiasi segno di ripresa da quella notizia tanto brutta, quanto inaspettata.
Inuyasha: “ Deceduto? No, non può essere. Qualche giorno fa quel tizio è venuto a supplirci, era in piena forma, rideva scherzava e mi scherniva continuamente. Non può essere crepato, sicuramente quest’ uomo mi sta prendendo in giro.”
Dopo una manciata di minuti gli sembrò di riacquistare la capacità di parlare e di muoversi.
Inuyasha: Tsk! Andiamo, questa è un assurdità. Non può essere morto veramente, sicuramente è un suo scherzo. Forse avrà previsto che saremmo venuti a trovarlo e avrà architettato tutto questo.
Bankotsu: Ragazzo, per quanto anche io vorrei crederlo, come tutti in questo ospedale, purtroppo quello che ti ho detto è vero.
Inuyasha: Non dire idiozie, io ho conosciuto Dragonheart qualche giorno fa ed era in forma smagliante. Non era affaticato, non era sofferente ne manifestava sintomi di alcun genere. Quindi è tutto uno scherzo, di cattivo gusto direi, ma pur sempre uno scherzo.
Bankotsu: Se ti fa piacere crederlo, ma non è così.
Bankotsu tornò alla sua mansione di rifare il letto, interrotta dall’arrivo di Inuyasha nella stanza.
Inuyasha: Invece è così, deve esserlo per forza. Su Dragonheart vieni fuori avanti!!  Bello scherzo, mi hai fatto tremare ok? Però adesso esci fuori così posso complimentarmi del fatto che sei uno dei pochi che ha fatto spaventare Inuyasha Tashio.
Bankotsu: ( si fermò ancora ) Hai detto Inuyasha Tashio?
Inuyasha: Si, mi chiamo Inuyasha Tashio, figlio della stilista Izayoi Myagi e del famosissimo dottore Inu Tashio.
Bankotsu: Conosco tuo padre, ha messo in piedi lui questo ospedale dal nulla tanti anni fa. Quindi sei il fratello di Sesshomaru Tashio?
Inuyasha: Si, per quanto me ne importi.
Bankotsu: Allora va da tuo fratello, lui potrà darti conferma. Infondo è il dottore che si è occupato di lui per tutto questo tempo.
Inuyasha: CHE COSA?
 
 
La notizia data da Bankotsu ad Inuyasha si era sentita anche all’esterno della camera e Kagome e i suoi amici ebbero la stessa reazione di Inuyasha. Poi improvvisamente Kagome si inginocchiò a terra e scoppiò a piangere.
Kagome: ( tenendosi le mani sul volto e tremante ) Non posso crederci, non riesco a crederci, NON VOGLIO CREDERCI!!
Koga: Kagome …
Miroku: Dannazione. ( stringe forte i pugni )
Sango: ( Piangeva pure lei ) Era così vivo ( sussurrava ) spiritoso, con una tale conoscenza nonostante la sua giovane età e ( singhiozzava ) e ( scoppiò in un pianto disperato ) adesso non c’è più!!! Non è giusto, era così giovane!!!!
Miroku abbracciò Sango per trasmettergli tutto l’amore possibile e fargli capire che le era vicino.
Miroku: Non ci siamo accorti di niente, sembrava stare bene. ( lacrime scendevano anche dai suoi occhi )
Ayame: E invece è morto, ma come … COME!!!! Era in piena salute, come fa un essere umano a morire di punto in bianco!!!!!
Koga: Ayame …
Ayame: Quando avevo sentito che era in ospedale avevo pensato a tante cose, persino che ci era finito perché è stato in classe nostra e gli era venuto un grande mal di testa!!!! Ma questo, questo … ( si ferma ) questo è ben peggio di quello che avevo immaginato. ( Piange e batte i pugni sulla parete )
Koga: ( sguardo duro ) “ Maledizione, mi sento così impotente “ ( abbraccia Ayame ) “ Questa per tutti è una notizia tremenda da affrontare, però ognuno di noi sa su chi può contare. Sango su Miroku e Ayame ha me. Kagome ha Inuyasha, ma lui ora è dentro. Idiota, perché non vieni fuori da Kagome!!! Però, lui … non sa che siamo qui fuori.”
Porta Ayame vicino a Sango e Miroku.
Koga: Miroku, lascio a te Ayame, prenditene cura tu per qualche minuto. Io vado da Inuyasha, Kagome ha bisogno di lui.
Miroku: D’accordo.
Koga si avvicinò poi a Kagome.
Kagome: Non è giusto, per niente!!! Doveva … doveva diventare il nostro professore!!! Doveva parlare con il preside!! Doveva, doveva essere una presenza fissa per noi!!! ( si sentì toccare la spalla. )
Koga: Kagome, per tutti noi è doloroso. Però dobbiamo affrontarlo contando gli uni su gli altri e tu dei contare su Inuyasha soprattutto. Devi poter piangere sulla sua spalle come Ayame sulla mia e Sango su quella di Miroku. Non accetto che tu non possa farlo su quella di Inuyasha!!
Kagome: ( si girò verso Koga. ) Koga io …
Koga: Aspetta qui.
Koga andò verso la pronta e fu pronto ad aprirla, ma quella si aprì prima che lui potesse fare qualsiasi mossa.
 
 
Bankotsu: Si, il dottor Sesshomaru Tashio si è occupato di Dragonheart tutto questo tempo.
Inuyasha: Bene, bene guarda un po’ come è strano il mondo. Tsk! D’accordo andrò a parlare con mio fratello e sicuramente sarà una cavolata, poi tornerò qui e prenderò a pugni te, per avermi detto stronzate e quell’imbecille di un prof acerbo per aver fatto questa messa in scena.
Si voltò e andò verso la porta.
Bankotsu: Come ti pare, ti do ragione … tornerai qui, ma non per prendermi a legnate, ma per prendere qualcos’altro.
Inuyasha: Tsk!
Afferrò la maniglia della porta e girandola la aprì, uscendo dalla stanza.
Inuyasha: ( uscendo trovò Koga ) Koga!
Koga: Inuyasha.
Inuyasha: Mi hai seguito, immagino tu abbia sentito tutto.
Koga: Si e ti dirò che Kagome ha bisogno di te.
Inuyasha: Perché mai?
Koga: Idiota, guarda! ( si sposta e gli fa vedere Kagome in lacrime )
Inuyasha: Kagome! ( si precipita da lei e la abbraccia )
Kagome: Inuyasha, abbiamo sentito tutti ( singhiozza ) è terribile. Non ci credo che il professor Dragonheart non è più tra noi, è così maledettamente ingiusto!!! ( piange ancora )
Inuyasha: ( le accarezza i capelli ) shhh su non fare così, nemmeno io ci credo e infatti per me è una cavolata. Andrò da mio fratello, lui è un dottore e lavora qui e si è occupato di Dragonheart. Andrò da lui e lui mi dirà che è una cavolata, che quell’idiota è vivo e se la sta ridendo.
Si stacca da Kagome la aiuta a rialzarsi.
Inuyasha: Uscite da qui, non c’è motivo che vi tratteniate. Sicuramente Dragonheart ci ha giocato uno scherzo, probabilmente l’indirizzo dato alla segreteria era l’esca per farci cadere in questa burla. Quindi non è qui, adesso vado da Sesshomaru e quando chiederò “ il tuo paziente Dragonheart è morto davvero?” lui mi guarderà pensando fossi rincoglionito e mi dirà “ chi è questo Dragonheart?”. Allora io uscirò a mia volta, andremo alla segreteria della scuola e ci faremo dare il vero indirizzo, così lo andiamo a trovare e lo picchiamo. Poi trasformeremo questa burla in cronaca nera.
Koga: Ma …
Miroku: Tu pensi davvero questo?
Inuyasha: Certo. Ora andate, vi raggiungo fuori.
Inizia a correre verso le scale.
Kagome: Inuyasha.
Koga: Che deficiente, mollare la sua ragazza per andare a fare la figura dell’imbecille che non riesce ad accettare una notizia di morte.
Sango: Però io lo capisco ( si asciuga le lacrime ). Sapete quando il dolore è immenso si arriva a pensare, pur di non soffrire, che una notizia del genere sia una presa in giro.
Miroku: Allora Inuyasha starà soffrendo forse più di tutti noi messi insieme.
Ayame: Forse lui si sentiva il più vicino a Dragonheart.
Miroku: Già. Kagome … seguilo!
Kagome: Eh?
Miroku: Inuyasha non accetta questa situazione e si è creato un pensiero secondo cui Dragonheart è ancora vivo. Quando dopo una notizia del genere, si riceve la conferma, il soggetto si vedrà distrutto il proprio ragionamento e allora la disperazione lo inghiottirà. Se non ci sarà nessuno con lui, potrebbe fare qualche mossa avventata.
Kagome: ( si asciuga gli occhi ) Ho capito, va bene. Allora voi aspettatemi fuori, io tornerò con Inuyasha.
E corse via anche lei.
Koga: Se la mettete così allora … io ho detto che Kagome doveva piangere sulla spalla di Inuyasha, ma mi sa che sarà il contrario.
Miroku: Già. Forza, andiamo via di qui. Questo posto adesso mi mette solo tristezza addosso.
Ayame: la mette a tutti, non solo a te.
Detto ciò i 4 uscirono.
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** Racconti di un'infermiera parte 1 ***


I ragazzi riscesero le scale, ritrovandosi al pian terreno. Passarono nuovamente dal bancone dove si trovava Kikyo, che li guardava con aria ancor più dispiaciuta di prima, vedendo i loro volti, capendo che avevano avuto la notizia. Miroku incrociò il suo sguardo con quello dell’infermiera e all’improvviso un pensiero prese forma nella mente del codinato.
Miroku: Ragazzi, voi uscite pure, io devo chiedere una cosa.
Sango: A chi? A quell’infermiera? Giuro che se vai li e le chiedi un appuntamento ti mollo, all’istante aggiungo!!!
Sango gridò quell’ultima affermazione, attirando gli sguardi dei presenti nella sala. Non seppe perché lo fece, forse dopo quella brutta notizia, aveva paura che Miroku facesse uno dei suoi gesti da maniaco con altre ragazze, proprio in quel momento così delicato. Ciò basto a farle perdere le staffe in pochi secondi.
Miroku: Ma come ti viene in mente? Secondo te, in un momento del genere mi permetterai di fare il cascamorto? Pensi questo?
Sango vide scemare all’istante la sua rabbia, la quale venne sostituita dalla vergogna di aver pensato che lui, in un momento simile, facesse una cosa del genere. Altre lacrime uscirono dai suoi occhi.
Sango: Scusa, hai ragione. Perdonami.
Miroku la abbracciò.
Miroku: Non scusarti, in queste situazioni credo sia normale avere certe reazioni. Devi stare tranquilla, voglio solo chiedere alcune informazioni, non ci metterò molto.
Dettò ciò si staccò dalla ragazza e fece un cenno con il capo a Koga, che capì cosa voleva dire, annuendo poco dopo.
Koga: Su andiamo ragazze, aspettiamo fuori.
Detto ciò gli altri, tranne Miroku, uscirono. Il moro si avviò così al bancone.
Miroku: Mi scusi.
Kikyo: Dammi del tu, non essere così formale. Odio che qualcuno mi dia del lei.
Kikyo sorrise triste.
Miroku: D’accordo, come vuole, ehm vuoi. Vorrei sapere un po’ di cose.
Kikyo: Dimmi pure.
Miroku: Ecco, innanzitutto ho pensato ad una cosa. Dai volti del personale con cui abbiamo parlato, era evidente la tristezza per un qualcosa che era successo, ma non capivo cosa. Eri troppo triste quando ci hai detto che avevi litigato con il tuo ragazzo, non che non sia triste litigare, ma la tua tristezza era un qualcosa creato da un evento più grave. Poi la signora delle pulizie del terzo piano aveva assunto uno sguardo abbastanza malinconico e cupo quando abbiamo detto che cercavamo un nostro amico, il quale si era recato da Dragonheart. Dopo abbiamo appreso della notizia della sua morte e ho capito: voi eravate tristi per questo, non è vero?
Kikyo: Si, hai indovinato.
Miroku: Perché essere così tristi per la morte di qualcuno in ospedale? Certo, la morte di qualcuno è un evento tragico, ma non riesco a spiegarmi perchè in un ospedale, dove queste cose accadono, ma non ho mai visto il personale essere sconvolto, la morte di un paziente provoca tutto ciò?
Kikyo: Beh, posso spiegartelo subito, se hai la pazienza di sentire.
Miroku: Tranquilla, sono un tipo molto paziente.
Kikyo: bene allora, tutto è cominciato circa un anno fa …
 
 
( Flashback )
La porta dell’ospedale si aprì di scatto e alcuni paramedici scortavano una barella con un ragazzo sopra, svenuto. All’incirca doveva avere 18 anni, forse uno di più.
Paramedico: Infermiera, infermiera!
Kikyo, capendo che il paramedico si stava rivolgendo a lei, lasciò immediatamente la postazione dietro il bancone e si precipitò da loro.
Kikyo: Cosa è successo?
Disse lei, per poi afferrare la barella e scortarla insieme ai paramedici in una sala dove il ragazzo avrebbe ricevuto immediate cure.
Paramedico: Stamattina, verso mezzogiorno abbiamo ricevuto una chiamata dall’università Sounga, in cui ci dicevano che un ragazzo era svenuto in aula, toccandosi all’altezza del cuore.
Kikyo: All’altezza del cuore? Oh cielo, questo ragazzo ha avuto un infarto? Così giovane?
La velocità con cui la barella veniva trasportata aumentò, segno che dovevano muoversi al più presto.
Kikyo: Portiamolo nella sala infondo a destra. E andate a chiamare il dottor Tashio, non Inu, ma suo figlio maggiore, è l’unico medico libero attualmente. Fate presto!
Mentre lo diceva erano arrivati nella sala destinata. I paramedici lasciarono la sala, uno di loro andò a chiamare il dottore, mentre Kikyo controllava tutti i parametri e iniziava a prendere tutti i possibili accorgimenti.
Kikyo: Ragazzo, cosa ti sarà successo?
Dopo un lasso di tempo di circa 4 minuti arrivò il dottor Tashio, Sesshomaru Tashio.
Sesshomaru: Mi dica infermiera, cosa abbiamo qui?
Kikyo: Ragazzo svenuto, sui 18 anni circa. Hanno detto che ha perso conoscenza all’università toccandosi all’altezza del cuore.
Sesshomaru: Ha avuto un arresto cardiaco?
Kikyo: Non lo so, dottore è troppo giovane!
Sesshomaru: Chiuda la porta e muoviamoci, più tempo passa, più le cose potrebbero aggravarsi.
 
 
 
 
 
Miroku: Poi cosa è successo?
Kikyo: Bhè io e il dottore lo abbiamo visitato. Visitandolo scoprimmo che a livello di cuore non era tutto a posto. Inoltre non respirava.
Miroku: Che intende che a livello di cuore non era tutto a posto?
Kikyo: Che c’era qualcosa che non andava. Dopo essere intervenuti riuscimmo a farlo respirare di nuovo e poco a poco riprese conoscenza, così lo spostammo in una stanza al terzo piano. Però, prima di farlo, quando era ancora privo di conoscenza facemmo delle analisi su di lui e uno di quei nuovi test sul cuore con dei nuovi macchinari.
Miroku: ne ho sentito parlare, rivelano se ci sono malattie o malformazioni. Si pianta un ventosa speciale sul cuore che emette delle radiazioni non dannose che investono l’organo. Se nei risultati, sul foglio, esce una linea blu il paziente è sano, se è rossa …
Kikyo: … il paziente ha una malattia al cuore.
Miroku: Quella di Dragonheart era …
Kikyo: Puoi benissimo indovinarlo.
Miroku: Oh cielo. Ma questo non spiega, le vostre reazioni. Solo forse, la causa che l’ha portato alla morte.
Kikyo: Fammi continuare e capirai.

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Capitolo 6
*** Racconti di un'infermiera parte 2 ***


Kikyo: Fammi continuare e capirai.
Miroku si fece tutto orecchi a quella frase. Avrebbe finalmente capito come un solo paziente, per quanto giovane e pieno di vita, potesse portare alla tristezza più cupa un intero staff ospedaliero, che con la morte avrebbe sempre dovuto convivere.
Miroku: Prego, continua.
Le disse gentilmente.
Kikyo: Come stavo dicendo poco fa, grazie ad una nuova tecnica di analisi rilevammo un problema al cuore, solamente con una ventosa speciale. Nel mentre che il dottor Tashio aspettava il risultato, io e l’infermiere con cui avete parlato prima, il signor Takemaru, abbiamo accompagnato nella stanza 13 Dragonheart.
 
 
( Flashback )
Kikyo e Takemaru trasportarono la barella con sopra il ragazzo operato alla stanza 13, che lo avrebbe ospitato durante la sua permanenza all’ospedale. Arrivati al piano della stanza mediante ascensore …
 
Miroku: C’era un ascensore qui in ospedale?
Kikyo: Si e c’è ancora. ( ridacchia ) Basta semplicemente prendere il corridoio accanto alle scale.
Miroku: Eh eh ( si gratta la testa imbarazzato ) purtroppo non l’abbiamo notato.
Kikyo: Siete giovani, una rampa di scale di certo non vi uccide.
Miroku: Ma stanca davvero. Comunque ( ora assume uno sguardo serio ) stavi dicendo? Scusami per l’interruzione brusca.
Kikyo: Tranquillo, nessun problema. Comunque, lo stavamo trasportando in stanza …
 
 
( Flashback )
Arrivati al piano della stanza mediante ascensore, i due infermieri spinsero la barella nella camera numero 13, nella quale era presente l’infermiere Bankotsu, concentrato nel rifare il letto. Esso vide i due entrare con la barella e il ragazzo sopra di essa e si precipitò da loro.
Bankotsu: Che succede ragazzi?
Kikyo: La stanza 13 ha trovato un nuovo occupante Ban, lo hanno portato qui oggi.
Bankotsu guardò il ragazzo steso e non potè evitare uno sguardo triste.
Bankotsu: Noto che è molto giovane, sarà appena maggiorenne. Che gli è successo? Incidente?
Takemaru: Problemi cardiaci da quanto ho sentito, crollato nel bel mezzo di una lezione universitaria.
Kikyo: Il dottor Tashio o meglio suo figlio maggiore è intervenuto subito e lo abbiamo portato su valori stabili. Abbiamo svolto un’analisi al cuore e stiamo aspettando i risultati.
Bankotsu: ( fischia ) Direi che è tanta roba davvero … un momento, hai detto lezione universitaria? Io a 18 anni non avevo nemmeno la terza media.
Takemaru: Non andare a sbandierarlo ai quattro venti o ti ritrovi disoccupato e noi in un bel guaio.
Bankotsu: Suvvia, se succedesse poi chi vi fa i letti? Kikyo?
Kikyo: Non sia mai, pensate che mia sorella Kaede mi riordina ancora la camera.
Takemaru: Penso che se Inu Tashio sentisse questo saremmo tutti senza lavoro.
E risero tutti e 3.
Kikyo: Forza mettiamo a letto questo povero ragazzo.
Takemaru lo prese per le braccia aiutato da Kikyo e Bankotsu lo afferò per le gambe. Lo sollevarono e lo adagiarono delicatamente sul letto, infine gli stesero sopra una coperta.
Bankotsu: Ci siamo dimenticati di levargli le scarpe.
Takemaru: Per i Kami Ban mi sa che quella terza media dovrà essere presa.
Kikyo: ( ride ) Direi che ci serve un ripasso.
Takemaru: Forse a voi, io sono bravo nel mio lavoro.
Bankotsu: Ah sì? E che dire di quando hai scambiato il catetere con la flebo?
Takemaru: D’accordo potrebbe servire anche a me ahahahah.
 
Nel mentre parlavano e scherzavano il ragazzo stava riprendendo conoscenza.


Note autore: Salve gente, eccomi di nuovo qui! principalmente sono tornato perchè sto cercando di concludere storie in sospeso da anni, mi dispiacerebbe lasciarle aperte e vorrei cercare di chiuderle tutte, nel bene e nel male. Spero che chi li seguiva tanto tempo fa, sia interessato a seguirle ancora e anche chi le vede per la prima volta sia interessato a seguirla :D Chiudo con un: è bello essere tornato.

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