Missione 005

di AileenGrace
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ma è matto? ***
Capitolo 2: *** La matrigna (poverina...) ***



Capitolo 1
*** Ma è matto? ***


Michelle
-Ciccetta! Fai piano! Studia bene... e senza musica! - Mia madre, mi urlò dal piano di sotto.
 – Caspiterina, Josh è prorio bello. – borbottò, continuando a guardare la tele. Mi affacciai dalle scale e vidi mia madre che stirava davanti alla televisione accesa.
-Ehm... si, scusa! – tornai in camera, chiudendo la porta a chiave, e alzai la musica. Lo stereo fece partire un bellissimo pezzo degli ACDC “Back in Black” (rock ovviamente!!!), e mi misi “a fare i compiti”. (Ehm, ehm...)
Mi sedetti sulla sedia, e iniziai a controllare i messaggi delle mie amiche sul cellulare. Due da Lilith, tre da Emma e uno da Sharona.
Lilith: Hey, ciao, Michelle!
Lilith: Oggi potresti venire a casa mia? Pls! Cosa IMPORTANTISSIMA! Ho un piano per incastrare la mia matrigna u.u ...muahaha! Lo ameresti alla follia!  ^O^/
“Si, come no, ora vengo, guarda”. Pensai, passando ai messaggi di Sharona.
Shary: Weee bella, Mich! Oggi vieni vero? Su, so benissimo che non vorresti venire per quello, ma weee potremmo mangiare un botto di dolci! Rispondimiiii.
“Oddio! Anche lei? Ora la uccido, e per quello...” così, passai ai messaggi di Emma.
Emma: Ciao, cucciola! Sai che...
Emma: Lilith ci ha invitato alla sua reggia! Vieni?
Emma: Ti prego!!! E poi c’è Brett e Chase! Dai dai dai! Ti aspetto! <3
Non volevo risponderle. Non ci sarei andata e basta. Chase... ma era ovvio che ci andava, dalla sua fidanzata.
-Chase... – sussurrai a me stessa.
Buttai il cellulare sul letto, quando un fastidioso ticchettio alla finestra rovinò il mio brano preferito. Mi alzai a fatica dal mio morbidissimo letto. Spensi lo stereo, e aprii la finestra che dava sulla strada. Una folata gelida mi pizzicò le guance. Quando spalancai la finestra, non fui affatto sorpresa di ritrovarmi quel cetriolo del mio amico. Quando si parla del diavolo... Davanti a me, Chase. I suoi capelli riccissimi furono la prima cosa che vidi di lui. Alzò la testa e sorrise con i suoi denti bianchissimi.
-Hey, hey! Ciao Michelle! – mi salutò, saltando dentro la stanza. Non vi preoccupate, è tutto normale. Vi spiego: sotto la mia finestra, una serie di mattonelle sporgono e Chase, da bravo ladro com’è, mi viene a fare visita. E mi disturba SEMPRE. Tutto qui.
-Ho una porta, sai? – sbottai, girandomi dall’altra parte, verso la scrivania. Non riuscii a vedere bene la sua faccia, ma credo fosse imbronciato.
-Un salutino? E comunque, tua madre sta sempre a casa. Come faccio ad entrare? Sfondo la porta?
-Hai mai sentito parlare di bussare? – mi girai verso quel riccione. Sorrideva imbarazzato.
-Bè... – si grattò la nuca – non busso spesso. Comunque volevo chiederti di andare da Lilith. Ti va?
Mi guardò, e mi sentì ad un tratto a disagio. Il mio sguardo si spostò da lui alla mia scrivania. – Ad incontrare la tua fidanzata? Ehm, devo studiare.
-Come no. E io devo sposarmi con un cammello. Wow, tu studi? Seriamente? – mi guardò ridacchiando, e io avvampai. Ineffetti, non studio molto. Mai.
-Qualche problema? – insistei, ma lui non se ne andò. Mi diressi verso il libro di fisica. Chase mi seguì con lo sguardo. Lessi le prime parole, e mi intoppai alla prima parola. Mi venne un forte mal di testa. Vidi Chase che mi fissa divertito. Scemo. – Okey. Ma devo dirlo a mia madre.
 
-Quella cinese è proprio una forza. Come hai detto che si chiama tua madre? È proprio carina. Ti assomiglia.
Avvampai. Ineffetti mia madre era molto bella. -Oddio, Chase. Non è cinese. È mezza giapponese. G-I-A-P-P-O-N-E-S-E. Si chiama Diane.
-Va bè, è uguale. – alzò gli occhi, e lo fulminai con lo sguardo. Mi fermai all’improvviso, e lui si girò verso di me. Lo guardai arrabbiata. Lui inarcò le sopraccia, al suo solito, e mi guardò.
–No! Non è uguale! Cinesi e giapponesi sono  COMPLETAMENTE  diversi! – gli dissi, arrabbiata. Non lo so neanch’io perchè lo feci. Ero arrabbiata con lui per un altro motivo.
-Okay, okay! – alzò le mani, in segno di resa. -Ehm, Michelle... ci stanno guardando tutti.
Tolsi lo sguardo dal suo e vidi che delle signore ridacchiavano intorno a noi, bisbigliando. Sì, ci stavano guardando tutti,accidenti a me. Sembravamo una stupida coppietta che litigava per una stupida cosa. Che imbarazzo. Avvampai, e Chase mi prese sotto braccio. Si mise a camminare. Avvampai ancora di più. –Chase, smettila!
-Santi Numi, signorina Reeve! Si calmi! È diventata tutta rossa. – sghignazzò, e strattonai il mio braccio dal suo.
-Stupido. – sbottai. Poi mi venne un dubbio. –Allora... dov’era la casa di Lilith?

ANGOLO DELL' AUTRICE (yeah!) <3
Weee ciao a tutti *^*
Ecco a voi una nuova storia ( scusate se è cortissima T.T) direttamente scritta da un panda u.u (io ovviamente)
Spero che recensite in molti, ci conto.
Grazie mille per aver letto questa schifezza,
Aileen Panda <3
P.S.: il prossimo capitolo sarà più lungo! >.<

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Capitolo 2
*** La matrigna (poverina...) ***


Chase
Accompagnai la mia amica Michelle a casa della mia finta-fidanzata. Michelle tenne tutto il tempo lo sguardo a terra. I suoi capelli biondo cenere, si posarono sulle sue spalle. Sembrava triste, delusa. Che le succedeva? Mi passai una mano tra i miei capelli ricci, cercando di sistemarli come meglio potevo. Mi calai il cappuccio della felpa sulla testa. Ora arrivava la parte divertente. Arrivammo davanti al cancello impotente della villa di Lilith. Oddei, dire “grande” è poco. Presi il sottile polso di Michelle. –Pronta?
-Accidenti se lo sono.
E scavalcammo il cancello come due pantere.
Il giardino è sempre stato meraviglioso, ma d’inverno, lo è ancora di più: senza fiori,  con gli alberi spogli, diventa tutto più divertente e avventuroso. Michelle, davanti a me, correva velocissima. I suoi jeans strappati le davano un aria da dura, che non era. Ci nascondemmo dietro ad un albero.
-Bene, tu attraversi il giardino fino a lì. Io ti copro le spalle. Veloce, mi raccomando. E senza farci scoprire. Insomma, se ci prende quella magera, ci ucciderà! – le dico, tranquillo. La magera è la matrigna di Lilith. Una vera furia. Non lo ammetterei davanti a Michelle, ma mi fa veramente paura. Mich mi guarda, annoiata. Glielo ripetevo sempre.
-Si, si ho capito. Come sempre, insomma.
Si mise il cappuccio in testa. Si mise a correre, e io dietro di lei. Ci appiattammo contro la finestra, e la mia amica si mise a ridacchiare. O miei Dei. L’anello si riscaldò dentro la mia tasca dei jeans.
-Mich, smettila. Ci scoprirà, e a quel punto... – con un dito, tracciai una riga orizzontale sul mio collo. Lei, smise di ridacchiare, ma tenne il sorriso sulle labbra. – ma poi, che hai da ridere?
-Sembriamo delle spie, Chase! 007, agente! A rapporto! – e si rimise a ridacchiare di nuovo.
-Okey, okey, ma muoviamoci. Eccola! – le misi una mano sulla bocca, e lei si irrigidì. La voce stridula della madre di Lilith ci passò sopra.
-Bene, Lilithia, vado a controllare il libro che mi hai chiesto. Torno subito. E non ti muovere.
-Si, certo Geltrude. – Lilith odiava essere chiamata Lilithia. Diceva che era da vecchia. Una serie di passi con i tacchi risuonarono, allontanandosi, fino a sparire. Vidi i capelli rossi della mia amica arrivarmi in faccia. Alcune ciocche entrarono dentro la mia bocca. E sbuffando, le risputai. Si era affacciata dalla finestra. Che capelli lunghi.
-Ragazzi! Ragazzi, dove siete? Venite, ci sono tutti. Ragazzi! – Lilith bisbigliava, frenetica.Mi alzai, e Lilith fece uno strilletto. Si portò una mano sul cuore, dietro il suo vestitino blu. – Ah!!! Ah, Oddei, sei qui. Mi hai fatto prendere un colpo! Miche dov’è?
La mio fianco, sospirando, Michelle si alzò. Si sistemò dietro le orecchie i capelli biondi, e con i suoi occhi verdi un pò a mandorla, fissò Lilith.
-Eccomi. Mi sono persa qualcosa? – chiese, freddamente. Certo che non la capisco, quella.
-Hey! Ciao, Michell! Non, non ti sei persa niente. Dai, su, entrate. E andate in camera mia.
Michelle non si ricordava dov’era la sua camera. Io, sì, così ci incamminammo, io davanti a lei. Mi voltai, e una Michelle rigida mi seguiva. Mi stava fissando.
-Ehm, ehi, Mich. Con quello sguardo mi fai paura. – gli dissi, a disagio. I suoi occhi verdi, freddi mi continuarono a fissare. Poi, si scostò da me, e si mise a guardare i miei capelli, poi il pavimento. Mi misi a correre, su per le scale. Certo che quella casa era enorme. Dei vasi, probabilmente preziosi, erano quà e là, sopra le credenze. Finalmente arrivammo davanti alla porta di Lilith. La aprii, e dentro ci trovai Emma, Sharona e Brett. Emma, con i suoi capelli lunghi neri con la frangetta, e minuta com’è, sembrava una bambina. Dondolava sopra la sedia a dondolo nell’angolo della sala. Shaona, invece, era sdraiata per terra, e rigirava un fiore tra le mani. Sul parquet bianco, il colore cioccolato della sua pelle creava un contrasto fortissimo. Brett, il mio migliore amico, era seduto sul letto a baldacchino con i gomiti sopra le cosce.
La camera di Lilith era spoglissima. Una scrivania ordianata, un letto a baldacchino al centro, un tappeto, un armadio gigante e una credenza nera piena di teschi e spade finte. Stonava un pò con il resto della stanza, ma mi piaceva. Sharona si alzò, Emma anche, e Brett si risveglò dai suoi pensieri.
-Hey, Chase. Come te la spassi? – mi salutò Brett. Spostò lo sguardo verso la mia amica dietro di me. – Ciao, Michelle. Come va?
-Bene, grazie mille. – Michelle gli rivolse un sorriso.
-Miky!!! – Emma corse verso di lei, e la strinse in un abbraccio. Poi abbracciò anche me. – Ciao!!!
-Ciao, Emma. – Le rispondemmo, io e Michelle, in coro.
-Hey, cì, da quanto. – Sharona abbracciò Mich, che le restituì l’abbraccio. “Cì” è il diminutivo per “ciccetta”. Lo riservava solo per Michelle.
-Ciao, Sharona. – la salutai, dando un cinque a Brett. Sharona mi squadrò, sospettosa.
-Hey, ma ti sei alzato! Oddei, fino all’anno scorso ti superavo! – Si mise una mano alla bocca. Ora lei mi arrivava all’altezza dei miei occhi. Con orgoglio annuii. – Aargh! Che tristezza! Non è giusto!
Guardò Michelle, imbroncitata. Anche lei era della stessa altezza di Sharona. Scoppiammo tutti in una risata, quando ad un tratto,  Lilith aprì la porta. –Piano funzionato! Muahahah! Quanto sono malvagia!
Michelle la guardò, e siedendosi sul letto, le rivolse parola. – Che hai fatto questa volta, Lil?
-Muahah! Ho chiesto alla mia matrigna di andare in biblioteca perchè “volevo approfondire la vita di Manzoni”- fece con due dita il segno delle virgolette, e riprese a parlare, maligna –e, per sbaglio, la chiave si è chiusa dietro di lei. Muahah! Ma sono un genio!
-Io sarei il genio. – precisai, imbronciato. Il piano era il mio!
-Dettagli, Chase.
Detto questo, si diresse verso l’armadio, di fretta. Lo spalancò, e una serie di vestiti eleganti, da femmine, si aprirono davanti a lei. Poi spinse un bottone, dietro una stampella, e si aprirono dei cassetti, ai lati. Mi avvicinai, e vidi che contenevano tutta roba nera. Teschi, e tutte cosette un pò paurose, appiccicate ai vestiti. Prese una maglietta e un jeans nero e cominciò a spogliarsi.
-Ahhhh! Giratevi! – le femmine, in coro, ci buttarono letteralmente sotto il letto. Brett mi sussurrò un “imbarazzante” e io, indifferente, gli risposi con un “già”. Finalmente, Michelle ci fece uscire da sotto il letto.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE <3
Hey hey, ciao a tutti *saluta*
Il capitolo doveva essere più lungo ma, aimè, non ho avuto molto tempo (maledetta scuola! scusa, Annabeth)... :(
Comunque, ogni capitolo sarà raccontato da Michelle e Chase, a turno ^^
il prossimo capitolo sarà raccontato da Michelle ma ci sarà anche una piccola parte raccontata da Chase *^* Recensite per favore *^O^*
Vi auguro un buon pomeriggioooo <3
Saluti pandosi >3< e coccolosi, (^O^)
Aileen Panda XD

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