le quattro meraviglie

di runami_ lu99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'INCUBO ***
Capitolo 2: *** REALTÀ O ILLUSIONE? ***
Capitolo 3: *** TRA VISIONI, LEGGENDE E MALEDIZIONI ***
Capitolo 4: *** TU... CHI SEI? ***
Capitolo 5: *** STRANE OMBRE ***
Capitolo 6: *** LA SCIMMIA VOLANTE ***
Capitolo 7: *** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: LA PRIMA PROVA, LO SBARCO SULL'ISOLA ***
Capitolo 8: *** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: DEATH GAME ***
Capitolo 9: *** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: NUOTARE NELL'ARIA ***
Capitolo 10: *** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: PROVA DI EQUILIBRIO ***
Capitolo 11: *** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: COMINCIANO GLI SCONTRI ***
Capitolo 12: *** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: IL PIANO DI FRANKY ***
Capitolo 13: *** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: DI SPADE E CYBORG ***
Capitolo 14: *** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: ALL'ULTIMO SANGUE ***
Capitolo 15: *** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: GRANDI SCONTRI, LA PERLA BLU ***
Capitolo 16: *** RIPRENDIAMO IL MARE ***



Capitolo 1
*** L'INCUBO ***


L'INCUBO




Era una calda giornata d'estate, i gabbiani volavano alti nel cielo, segno che il bel tempo era stabile, il mare era calmo smosso solo da qualche spiffero di vento che rinfrescava quella giornata, insomma era uno di quei giorni perfetti, uno di quei giorni che esistevano solamente nelle fiabe, c'era una volta... così inizierebbe la classica favola, ma questa purtroppo per voi non lo è, ed è per questo che la nostra storia ha inizio con
"SAANJIIIIIII, HO FAAMEEEEEEE" l'urlo di Rufy che, come suo solito, richiamava l'attenzione del cuoco di bordo richiedendo il tanto agognato cibo
"RUFY È LA TERZA VOLTA CHE TI DICO CHE TRA UN PO È PRONTO IL PRANZO... ASPETTA" urlò di rimando il biondo dalla cucina che era impegnato a tagliare e sminuzzare le verdure con il coltello come un vero maestro, che poi sarebbero dovute andare ad insaporire la carne messa a friggere con l'olio su di una padella
"MA IO HO FAME ADESSOOOO" brontolò il capitano scendendo dalla polena a forma di testa di leone della Thousand Sunny e raggiungendo Chopper e Usop intenti a giocare, il primo sull'altalena rideva divertito mentre il secondo lo spingeva avanti e indietro, il tutto sotto gli occhi vigili di Robin che come una madre premurosa si assicurava che non si facessero del male
"E ANCHE TRA DIECI MINUTI E TRA DIECI MINUTI ANCORA" lo prese in giro Sanji, Rufy mise il broncio e incrociò le braccia al petto come avrebbe fatto un bambino a cui hanno sottratto il suo giocattolo preferito
"Dai Rufy gioca con noi" disse la piccola renna, il ragazzo cambiò completamente espressione e saltellando con un mega sorriso si aggregò ai due compagni, Nami che stava prendendo il sole vedendoli sorrise divertita per poi portare le labbra alla cannuccia fucsia immersa in un liquido dello stesso colore, decorato da un ombrellino giallo e fiori rosa, assaporando il dolce gusto di quel drink distese i nervi e si rilassò sapendo benissimo che quella tranquillità sarebbe durata ancora per poco, infatti dopo qualche minuto un martellare continuo destò la navigatrice dal suo momento di relax, Franky stava aggiustando la porta del bagno delle ragazze che Sanji "per sbaglio" aveva buttato giu e il suo continuo sbattere non stava solo disturbando la rossa ma anche Zoro che, come da copione, era in palestra ad allenarsi e a meditare e tutto quel fracasso gli stava dando veramente sui nervi, poi ci si metteva anche Brook che senza sosta correva qua e la facendo domande sui vari attrezzi ricevendo ogni santa volta una risposta scocciata da parte dello spadaccino
"TUTTI A TAVOLA" urlò il cuoco di bordo richiamando la ciurma, ecco, Zoro che oramai aveva abbandonato l'idea di un po di silenzio scese e si diresse in sala da pranzo, fece appena in tempo ad aprire la porta che una padellata gli arrivò dritta sulla faccia lasciandogli impresso un marchio rosso color del fuoco
"Baka di un capitano, quello è il piatto della mia dolce Nami come ti permetti di mettere le tue orrende manaccie li dentro" gridò il cuoco che poco prima aveva lanciato la padella contro Rufy che l'aveva schivata con un semplice cenno della testa permettendogli così di colpire in pieno il verde che ora aveva un paio di vene pulsanti in fronte
"Ma non è cofpa mia fe cufini cofi bene" rispose il ragazzo sputacchiando pezzetti di carne addosso ad Usop che schifato continuava a pulirsi maledendolo sottovoce
"Non mi interessa, anche tu hai la tua porzione e allora... MANGIATELA" urlò di nuovo
"Hey cuoco da strapazzo come ti permetti di lanciarmi addosso i tuoi orrendi accessori da cucina" intervenne lo spadaccino
"E tu che diavolo vuoi marimo, io non ti ho lanciato un bel niente"
"Non fare finta di niente cuoco dal sopracciglio a ricciolo e questa cosa sarebbe se no?" Indicò la padella
"Cosa? Perche l'hai rubata? Restituiscimela!!"
"Hai pure il coraggio di incolparmi? Guarda che sei stato tu a lanciarmela addosso"
"Che cazzo dici testa di muschio!?"
"Come mi hai chiamato damerino?"
"FINITELA VOI DUE!" L'urlò di Nami gli fece scorrere un brivido lungo tutta la schiena e poco dopo si ritrovarono stesi sul pavimento della sala da pranzo gonfi, letteralmente, di botte
"Nami è ancora piu bella quando si arrabbia" sussurrò Sanji con la guancia destra appiccicata al suolo e gli occhi palpitanti a forma di cuore
"Tzk, idiota" fu il grugnito di risposta di Zoro, Rufy rise divertito dalla scena che oramai era una cosa abituale a bordo della Sunny, Usop aveva appena infilzato con la forchetta un pezzo di carne ed era intento ad esaminarlo come un vero e propio critico culinario, lo annusò
"Il profumo è ottimo" lo guardò attentamente
"Anche il colore è perfetto" provò a metterlo in bocca, ma propio quando stava per appoggiarlo sulla lingua la mano del capitano lo anticipò e rubò la pietanza mangiandola direttamente facendo così mordere la forchetta al cecchino, accortosi del furto appoggiò un piede sul tavolo e indico il ladro con la posata vuota
"PROVA A RIMETTERE LE TUE MANACCIE NEL MIO PIATTO E TE LE INFILZO CON A FORCHETTA" gridò con i denti da squalo suscitando la risata dei compagni, l'archeologa accennò una risata vedendo la piccola renna strafogarsi di cibo
"Chopper mangia piano o rischi di affogar..." nemmeno il tempo di finire la frase che gli spaghetti che stava divorando qualche secondo prima gli si bloccarono in gola facendolo soffocare, il medico con una zampa si tenè la la gola e con l'altra batté ripetute volte sul tavolo cercando di attirare su di se l'attenzione nella speranza di essere aiutato da qualcuno li presente
"Presto dell'acqua" infatti poco dopo Zoro gli diede una mano
"Prenditela da sola baka" rispose Sanji
"Senti damerino qui c'è una persona e ha bisogno di acqua perciò sbrigati"
"Non dirmi cosa devo fare marimo"
"Non prendo ordini da te cuoco dal sopracciglio a ricciolo" e intanto Chopper aveva assunto una colorazione blu
"Vuoi una lezione testa muschiata!?"
"Ti taglio a fettine cuoco da strapazzo"
"Sanji potresti dare un bicchiere di acqua a Chopper perfavore" il cuoco roteando con le mani incrociate e spargendo cuoricini ovunque si avviò a prendere dell'acqua
"Tutto per la mia dolce Robin" esclamò, il medico bevve e finalmente l'aria gli ritornò nel polmoni, il pranzo si svolse normalmente, o per lo meno, normalmente per quanto riguardava quella ciurma di pazzi scalmanati, il che voleva dire che quel pasto era stato un disastro assoluto: cibo sparso dappertutto, centinaia di piatti sporchi immessi l'uno sull'altro, ossa dei resti dei cosciotti, sembrava che ci fosse stata una lotta tra animali per l'unico pezzo di carne rimasto.
Sulla Sunny si stava svolgendo come sempre la classica giornata, l'unica variante era che Nami era in cabina a farsi un pisolino, non ne sapeva il motivo, ma in quei giorni si sentiva sempre molto stanca.

si trovava in una stanza, attorno a lei era tutto bianco, come se fosse sospesa nel vuoto, poi davanti a lei si materializzò una mano e dopo pochi secondi questa si scompose diventando acqua, poi compattandosi si trasformò in sabbia che venne portata via da una folata di vento che andava ad alimentare un fuoco sospeso nel nulla, tutto questo svanì lasciando posto a due occhi rossi come il sangue che la fissavano, poi una risata che sembrava provenire direttamente dalle viscere della terra echeggiò in quella strana stanza, e infinè si scomposero diventando dei fili di fumo nero che si diressero verso la navigatrice e lei cercava di allontanarsi senza successo finchè non cadde in una voragine e un senso di vuoto si impadronì di lei...

Nami si svegliò di colpo sudata nel suo letto, si guardò attorno ritrovando tutto normale, sospirò portandosi una mano sulla fronte e, muovendo i lunghi capelli arancioni appiccicati al volto, si distese di nuovo, appoggiò la testa sul cuscino chiudendo gli occhi, ancora quel sogno, non era possibile, era da diversi mesi che faceva sempre lo stesso incubo e ogni volta si svegliava in un bagno di sudore, non ne poteva piu, l'unica variante è che tutte le volte che lo rifaceva quel fumo le si avvicinava sempre di piu, e lei aveva paura che uno di quei giorni l'avrebbe raggiunta e poi chissà cosa le avrebbe fatto
"Ancora... non ne posso piu" sussurrò stremata, decise che era meglio alzarsi e andare a farsi una bella doccia fredda, si munì si asciugamano e di un cambio pulito, entrò in doccia, accese l'acqua e questa scivolò su di lei togliendole tutte le preoccupazioni, anche se un po di inquietudine era rimasta comunque, non capiva, non capiva il significato di quel sogno, un tonfo, come di qualcosa che sbatteva a terra, la risvegliò dai suoi pensieri, subito scorse la tendina della doccia facendo emergere solo la testa per controllare cosa fosse successo
"NAMIII!" Rufy sbucò fuori da dietro un mobiletto all'improvviso con un sorriso da orecchio a orecchio facendole prendere un colpo, la navigatrice allora gli tirò prima un ceffone e poi un pugno dritto sulla testa
"IDIOTA NON VEDI CHE SONO SOTTO LA DOCCIAA" urlò isterica con i denti da squalo (Nami: isterica a chi eh? Lu: O.o ANDIAMO AVANTI! NdMe)
"Ma..." il ragazzo cercò di ribattere ma non fece in tempo
"MA UN CORNO ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUI!"
"Ma volevo solo dirti..."
"ORA!!" Rufy uscì sconsolato per poi urlare
"Frankyyy, la porta della cabina di Nami e Robin è da riparare di nuovooo" e da lontano si sentì uno scocciato e leggero
"Ancora!?" La rossa si battè una mano in fronte, come poteva avere un capitano così idiota come lui!? Finì la doccia, si vestì velocemente e con ancora i capelli umidi uscì dalla cabina dirigendosi sul ponte
"Che cosa vuoi Rufy?" Chiese, ma non ottenne alcuna risposta, alche si guardò in giro e notò che tutti i componenti dell'equipaggio stavano attentamente osservando un punto all'orizzonte, incuriosita si avvicinò anche lei
"Che vi prende ragazzi? Che cosa c'è la?" Domandò cercando di vedere cosa si ergeva al di la del muro umano, tutti si voltarono e automaticamente si creò un varco che la navigatrice utilizzò per guardare l'orizzonte, strabuzzò gli occhi
"Non ci hai avvertito" disse Franky
"No, non l'ho fatto" ribattè lei
"E perche?" Domandò Usop che aveva notato il tono stupito della sua compagna, Nami rimase in silenzio per un po, Chopper le si avvicinò e la tirò per la maglia, lei abbassò lo sguardo
"Tu... sapevi che c'era un isola vero?" Chiese
"No, in teoria... laggiú non ci doveva essere niente, nemmeno uno scoglio" rispose osservando la striscia di terra che si stagliava sulla linea dell'orizzonte.




ANGOLO AUTRICE:

allora, prima di tutto buon rientro a scuola! per quelle persone normali che hanno iniziato oggi e non venerdì come me -.-" spiegatemi che senso ha iniziare il venerdì
...
...
...
BRAVI NON CE L'HA!
okey facciamo finta che questo io non l'abbia mai detto perciò ricominciamo:
Eccomi quiiiii con la long RuNami che avevo promesso XD e che è dedicata interamente a NamyMoon <3 XD (te lo avevo dettooooooo che lo facevo XD)
coooooomunque in questa long ho deciso di arrivare fino a quaranta capitoli e avverto subito che ci saranno circa... *si mette a contare sulle dita* 5 saghe (si avete ragione, mi sparo subito e la finiamo qui -.-")
comunque questo è il primo capitolo e dico subito che la lunghezza media è circa questa
come sempre aggiornerò circa ogni dieci giorni perciò il prossimo capitolo in teoria dovrebbe arrivare giovedì 25... no, giovedì non riesco... arriverà mercoledì 24 settembre
ora vi saluto vado a fare un tema NOOOOOOOOOOO!! O0O
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 2
*** REALTÀ O ILLUSIONE? ***


REALTÀ O ILLUSIONE?





"Tu... sapevi che c'era un isola vero?" Chiese.
"No, in teoria... laggiú non ci doveva essere niente, nemmeno uno scoglio" rispose osservando la striscia di terra che si stagliava sulla linea dell'orizzonte.
"Come sarebbe a dire che non ci dovrebbe essere, è li, la vediamo tutti" disse Zoro in tono pacato.
"Eppure sulla cartina non c'è niente e nemmeno il log-pose, che in teoria dovrebbe guidarci all'isola piu vicina, la indica" rispose la rossa guardando lo strumento che portava al polso, corse poi nella sua cabina dicendo che doveva cercare una cosa.
"Questa storia non mi piace per niente" intervenne Sanji accendendosi una sigaretta e guardando l'isola che, solo in quel momento, venne avvolta da una fitta nebbia che impediva di vedere la costa.
"Ho un brutto presentimento" fece eco Zoro.
"Sarà un isola piena di mostri, fantasmi e scheletri viventi pronti ad ucciderci per mangiare le nostre carni e per pulirsi i denti con le nostre ossa" sentenziò Robin col suo fare sadico.
"Si può sapere perchè fai sempre previsioni così macabre!" Urlò Franky coi denti da squalo, intanto Usop, Chopper e Brook si erano abbracciati e ora tremavano terrorizzati
"F-fantasmi?" balbettò il cecchino.
"M-mostri?" anche la renna era spaventata a morte.
"S-scheletri vi-viventi?"
"Anche tu sei uno scheletro, non dovresti avere paura!" Urlarono all'unisono Sanji, Franky e Zoro con i denti da squalo.
"Ah... yohohohoho avete ragione ragazzi yohohoho" disse Brook ridendo.
"Fantasmi, mostri, scheletri viventi!? Wooooww che cosa pazzescaaa" gridò Rufy con gli occhi luccicanti e mille stelline che gli giravano attorno mentre alzava al cielo i pugni chiusi in segno di vittoria.
"Non farti venire in mente strane idee!" lo ammonì Usop imitando la scena di poco prima dei suoi compagni e tirandogli uno schiaffo dietro alla nuca che il capitano non sembrava aver notato nemmeno.
"Ragazzi!" Nami richiamò la loro attenzione, era appena uscita dalla cabina e in mano aveva un vecchio foglio ingiallito tutto arrotolato.
"In sala da pranzo... ora" il suo tono era molto serio, così come la sua faccia, la ciurma, allora, si diresse verso il luogo indicato, si sedettero, Sanji preparò un po di the a tutti e poi la navigatrice prese parola, aprì lentamente il foglio che teneva stretto e lo sbattè sul tavolo di legno facendo sobbalzare le tazzine con dentro il liquido marrognolo, quello che sembrava semplice carta in realtà era una mappa che aiutava la rossa ad orientarsi quando viaggiavano per mare.
"Ecco, guardate attentamente" cominciò, tutti si sporsero per vedere meglio.
"Noi in questo momento ci troviamo qui" indicò con l'indice un punto in mezzo al mare.
"E come potete notare l'isola piu vicina è questa e dista almeno una settimana di viaggio da dove ci troviamo noi" sta volta puntò il dito su una piccola macchia verde molto distante dal luogo detto prima.
"Vedete, non ci dovrebbe essere niente, nemmeno il piu piccolo frammento di terra attorno a noi" concluse, tutti annuirono eccetto Zoro che non ci aveva capito un acca, persino Rufy ci era arrivato, ma si sapeva che il verde in materia, era a dir poco penoso.
"Potrebbe essere un miraggio" intervenne lo spadaccino deviando il discorso dalla posizione della presunta isola a cosa potesse essere.
"Ne dubito, non c'è ne abbastanza caldo, ne abbastanza umidità nell'aria per permettere ai miraggi di formarsi" spiegò Nami, il verde non ci era arrivato nemmeno sta volta, ma una cosa l'aveva capita: quell'isola non era un illusione.
"Perciò direi che ci sono solo due possibilità: o è impazzito il log-pose, o sono impazzita io" disse.
"Oppure può darsi che quella sia una vera isola che non è ancora stata scoperta" sentenziò il capitano stupendo tutti che rimasero in silenzio a fissarlo come se davanti a loro si trovasse un alieno a tre teste.
"Rufy stai bene? Non è che hai la febbre vero?" Domandò Usop appoggiandogli una mano sulla fronte per sentirne la temperatura, lui fece un sorriso a trentadue denti.
"No, sto benissimo e... Sanji non è che ti è avanzata un po di carne del pranzo di oggi?" Chiese.
"Mi sta venendo un certo appetito" con fare innocente si massaggiò lo stomaco mentre i Mugiwara cadevano a gambe all'aria dallo shock, per un attimo avevano seriamente pensato che il loro stupido capitano avesse detto qualche cosa di sensato senza cadere nell'argomento "cibo" e invece, quel sogno era ancora lontano, molto, molto lontano.
"Aspetta, sono riuscito a nascondere un paio di cosciotti prima che te li divorassi, fatteli bastare perche non te ne do piu" lo avvertì il cuoco lanciandogli il cibo tanto desiderato che lui prese a mangiare con voracità inumana.
"Sapete una cosa... Rufy potrebbe avere ragione" disse Robin appoggiandosi allo schienale della sedia e incrociando le esili braccia al petto.
"Lo pensavo anche io" concordò Brook.
"Quindi cosa facciamo?" Chiese Chopper guardando i compagni.
"Io pfopongo di attfaccafe" esordì il capitano mentre masticava la sua merenda.
"Non se ne parla, non sappiamo che cosa ci aspetta, io dico di proseguire per la nostra strada, e poi il log-pose dice che dobbiamo andare avanti, perciò faremo come dice" disse Usop, ci fu qualche secondo di silenzio.
"Tu hai solo paura di visitare quell'isola" commentò Zoro battendogli ripetutamente un dito in fronte.
"Ho sentito che da quelle parti ci sono animali carnivori giganteschi, per non parlare delle tribú indigene cannibali" rispose mentre le gambe tremavano dalla fifa.
"Certo, valla a raccontare a qualcun'altro" lo prese in giro.
"E dai attracchiamo, chissà quali tesori ci saranno e soprattutto... che avventura!" Esclamò Rufy.
"Anche io propongo di attraccare" Nami appoggiò l'idea del capitano mentre guardava con occhi bassi e oscurati la cartina, tutti la fissarono.
"Sei impazzita?... aspetta, cosa stai tramando? non saresti mai attraccata in un isola sconosciuta senza un motivo preciso" disse il cecchino trovando approvazione nel medico di bordo.
"Niente, voglio solo andare a caccia di avventure" confessò lei alzando la testa e facendo brillare le due B simbolo del berry che avevano preso il posto dei suoi occhi.
"Il tuo sguardo dice tutto il contrario!" urlarono Usop e Chopper con gli occhi fuori dalle orbite e i denti da squalo.
"Sisi, l'importante adesso è cambiare direzione e dirigerci verso l'isola, forza ragazzi tutti ai vostri posti" disse la rossa e subito la ciurma si alzò e andò fuori, Franky al timone, Rufy sulla polena, Nami seguiva la rotta e il resto della ciuma era impegnato a sciogliere i nodi che tenevano strette le vele e a tirare corde per far si che non si staccassero dall'albero maestro.
"Franky vira di 96 gradi a babordo" ordinò la navigatrice.
"Agli ordini" rispose il cyborg facendo girare il timone, la nave si spostò fino a trovarsi con la poppa dritta verso l'isola, dopo qualche minuto di navigazione Rufy si alzò in piedi dalla sua postazione e si mise una mano in fronte per vedere l'isola che piano si avvicinava.
"Ragazzi deve esserci qualcuno sull'isola, guardate c'è del fumo nero che sale dalla foresta" tutti si affacciarono al parapetto.
"Hai ragione, allora non è disabitata, menomale, se fossimo approdati su un isola deserta non avrei potuto fare rifornimenti" disse Sanji sollevato, Nami si affacciò solo in quel momento al parapetto per constatare le parole del suo capitano e non appena vide quei fili di fumo nero sobbalzò e cominciò a sudare freddo, quel fumo era uguale a quello che ormai era sempre presente nei suoi incubi, forse per alcuni poteva essere semplice fumo, ma per lei non era così, lo aveva sognato talmente tante volte che lo avrebbe riconosciuto tra mille, indietreggiò qualche passo mentre tremava, si mise una mano davanti alla bocca per soffocare un grido.
"N-non è possibile" sussurrò, nessuno si era accorto del suo comportamento eccetto Rufy che le si avvicinò preoccupato e le chiese.
"Nami tutto bene?" Lei, come se quelle parole fossero state un colpo di fulmine, si risvegliò.
"S-si, non è niente tranquillo" rispose mostrando un finto sorriso, il ragazzo la guardò per qualche secondo poi anche lui allargò la bocca in un sorriso a trentadue denti.
"Okey, se lo dici tu" rispose, si diresse saltellando, di nuovo, sulla polena, appena seduto si sdraiò e guardò il cielo azzurro che lo sovrastava, sapeva che la sua navigatrice gli aveva mentito, la conosceva fin troppo bene, ma aveva deciso che era meglio non approfondire la questione, magari perche non voleva parlarne, e lui non avrebbe mai e poi mai fatto qualcosa che avrebbe potuto farle del male.
Stavano ormai facendo il giro dell'isola per cercare un posto adatto per buttare l'ancora, dopo averlo trovato si fermarono, Nami aveva una brutta sensazione, era come se qualcosa le dicesse di non scendere su quell'isola, ma la curiosità era decisamente molto piu forte e così scese, un giorno o l'altro l'avrebbe fatta fuori, poco ma sicuro
"Okey allora, ci divideremo: io e Rufy ispezioneremo l'area ovest, Sanji, Franky e Usop, voi andrete verso quel fumo nero, Zoro, Robin e Chopper voi controllate l'area est, Brook resta qui a controllare la nave, forza" ordinò.
"Certo" risposero tutti in coro.
"Robin e Chopper, tenete d'occhio Zoro, che non si perda" si raccomandò la rossa, i due annuirono mentre l'interessato la guardò storto.
"Io non mi perdo, siete voi che sparite all'improvviso" commentò scocciato.
"Brutta testa di muschio senza senso dell'orientamento, sei tu che cambi strada quando ti pare" gli urlò contro Sanji.
"Senti chi parla, il damerino che gioca a fare il gigolò" stava per partire una rissa quando invece di questa partirono due pugni da Nami.
"Finitela o ve ne arrivano altri" disse lei, poi divisi nei gruppi scelti si allontanarono.

Nami e Rufy camminavano e lui non riusciva a smettere di parlare, ma lei non lo ascoltava nemmeno, era troppo presa a guardarsi attorno, quell'isola metteva davvero i brividi, l'erba secca aveva uno strano colore violaceo, gli alberi erano spogli con dei rami secchi e appuntiti che si piegavano sul sentiero come se volessero inghiottire chiunque passasse per di li, il cielo, che da lontano era di un azzurro quasi innaturale, da quel punto di vista era coperto da spessi nuvoloni grigi che non lasciavano passare nemmeno il piu fievole raggio di luce, il tutto, avvolto in una fitta e bassa nebbia che rendeva ancor piu spettrale quel luogo.
"Allora mi rispondi o no" la voce del suo capitano la risvegliò.
"Eh... cosa?" Chiese lei.
"Stai bene mi sembri pensierosa!? Comunque ti ho chiesto se stiamo andando nella direzione giusta" ripetè lui.
"Si certo, questa è la strada esatta" rispose lei ignorando la prima domanda, cosa che Rufy notò, ma stette zitto, continuarono a camminare quando un fulmine squarciò il cielo proiettando le ombre degli alberi sul sentiero e un tuono potentissimo fece spaventare la navigatrice che d'istinto abbracciò il suo capitano, Rufy rimase interdetto per un po, poi quando anche Nami si rese conto della situazione lo spinse.
"Che diavolo fai Baka!" urlò spedendolo con un pugno contro un albero, il ragazzo si alzò massaggiandosi la testa.
"Guarda che sei tu che mi hai abbracciato" si giustificò lui.
"Non è vero e ora continuiamo" okey forse era la verità, perche accanto al capitano si sentiva sicura e protetta come non lo era mai stata, un momento, perche stava pensando quelle cose su Rufy? No dico, Rufy!? Impossibile, doveva essere stato solo un caso e niente piu, si convinse di quelle parole.
"Guarda uno scoiattolo, seguiamolo e vediamo dove ci porta" esclamò lui all'improvviso cominciando a correre dietro ad un piccolo animaletto con una lunga e folta coda marroncina.
"Rufy aspetta dove vai, torna indietro" urlò Nami sparendo anche lei nella fitta foresta per inseguirlo.
Se soltanto i Mugiwara avessero immaginato che non distante da li, qualcuno stava già tramando contro di loro.
Ma soprattutto contro due in particolare: capitano e navigatrice.




ANGOLO AUTRICE:

e voilà ecco a voi il secondo capitolo... che ve ne pare vi è piaciuto? XD
Wow ragazzi siete gia in tanti a seguirmi che bello! XD
ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite, ricordate e seguite, a chi solo legge e in particolare a chi ha recensito lo scorso capitolo ^.^

Mad Dragon (anche se mi hai lasciato una recensione neutra voglio ringraziarti perche hai letto il capitolo, spero che questo vada meglio ^.^)
Monkey D Vortex
NamyMoon (a cui è dedicata questa storiaaaaaa... spero ti sia piaciutoooo XD)

il prossimo aggiornamento arriverà sabato 4 Ottobre puntualissimi XD
ciaooooooooo
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 3
*** TRA VISIONI, LEGGENDE E MALEDIZIONI ***


TRA VISIONI, LEGGENDE E MALEDIZIONI





"Qu-questo posto me-mette i brividi" Usop, Sanji e Franky camminavano da un paio di ore e in tutto quell'arco di tempo il cecchino non aveva fatto altro che spaventarsi ad ogni singolo rumore, infatti ogni volta si nascondeva dietro all'enorme mole di Franky.
"Fifone che non sei altro, vedi di sbrigarti o ti lasciamo qui" lo riprese Sanji.
"Io non sono un fifone, sono solamente prudente" commentò il nasone.
"Si certo e io sono la fatina dei denti" lo prese in giro.
"Fratelli la finite di fare questo chiasso, si sentono solo le vostre voci" intervenne Franky.
"Forse perchè ci siamo solo noiiii!!??" Urlarono i due.
"È probabile" rispose il cyborg incerto mentre gli altri due cadevano a gambe all'aria dallo shock.
"Hey e questo muro?" Chiese Sanji dopo essersi rialzato e aver notato la gigantesca parete bianca che si parava di fronte a loro sbarrandogli la strada, appoggiò una mano sopra di essa scoprendola ruvida e guardò in alto come a voler vedere dove andasse a finire.
"Che muro?" Domandarono in coro il cecchino e il cyborg, il cuoco si voltò.
"Questo muro! Dovete essere propio cechi per non vederlo" disse indicando il vuoto dove un attimo prima si innalzava la presunta parete, si voltò e vide che era sparita.
"A-aspettate un momento, qu-qui c'era un muro bianco gigantesco... non sto scherzando!" Esclamò agitato, i suoi compagni lo guardarono alzando un sopracciglio.
"Hai le visioni fratello?" Domandò Franky.
"Certo... Sanji, sarà meglio che quando torniamo sulla nave vai in infermeria da Chopper a farti controllare" disse il nasone, nessuno dei due aveva visto quello che aveva visto il biondo.
"Nono ragazzi io vi giuro che ho visto un muro qui davanti..." insistè.
"... L'ho anche toccato" continuò.
"Aaaahh ho capito adesso... cerchi di farmi paura con delle storielle, ma non ci riuscirai, perche il grande capitano Usop non ha paura di niente" alzò un dito al cielo.
"Ahahah, per un momento ci ero quasi cascato, mi stavi mettendo davvero paura fratello" disse Franky picchiettando sulla spalla del cuoco la sua manona da robot e proseguendo la strada seguito dal cecchino, Sanji rimase intontito per un po: no seriamente, ma come cazzo avevano fatto a non vederlo? Non se lo spiegava, come era possibile non vedere una cosa così gigantesca, davanti agli occhi per giunta, c'era qualcosa che non quadrava, ne era sicuro.
"Hey cuoco, hai intenzione di fare i funghi li o continuiamo?" Domandò il cyborg.
"No... arrivo" rispose correndo verso i due compagni.


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"Yohohohoho... Fa, La, Sol, Reeeeee!" Brook stava controllando la nave, ma siccome era gia da tanto che faceva la guardia decise di passare un pò il tempo scrivendo una melodia.
"Finitooooo!" Esclamò uscendo sul ponte per osservare il mare, quando però lo vide rimase di sasso.
"Cosa... cosa sta succedendo?" Si chiese, e se non fosse stato uno scheletro, si sarebbero visti gli occhi che uscivano fuori dalle orbite.
"Com'è possibile che il mare si ghiacci... in piena estate!?".

 

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"Zoro noi siamo qui, non da quella parte" disse Chopper, si perchè, lo spadaccino era già la trentesima volta che rischiava di perdersi se non fosse stato per i richiami del medico e di Robin che gli indicavano la strada giusta.
"Lo so, stavo solo controllando cosa c'era dentro questo cespuglio... cosa credi" rispose il verde.
"Si certo, come prima che dicevi di aver visto una scimmia con le ali" intervenne la renna mentre un gocciolone gli si formava dietro la testa e Robin sorrideva divertita.
"Guarda che ho visto seriamente una scimmia che volava!!" Urlò irritato, era vero: poco prima il verde si era fermato perche aveva percepito una presenza grazie all'aiuto dell'haki dell'osservazione, poi aveva sentito un rumore e si era allarmato, aveva sfoderato le sue due spade, quando si voltò una scimmia a testa in giú, era a qualche centimetro dal suo naso e delle ali bianche la tenevano sospesa per aria, si prese uno spavento tanto che i suoi due compagni si voltarono chiedendogli cosa avesse, ma quando gli disse di guardare davanti a loro la scimmia era sparita e i due lo presero per pazzo.
"Zoro siamo qui non li" disse Robin, il verde si voltò, aveva, di nuovo, sbagliato strada.
"Si... arrivo" sussurrò, i tre amici camminarono ancora per qualche minuto finchè non decisero di fare una pausa per riposarsi un po: Zoro si sdraiò con la schiena contro un albero, le gambe incrociate e le mani unite dietro la testa; Chopper raccoglieva delle foglie da un piccolo cespuglio, diceva che avevano un ottimo effetto sulle bruciature e Robin osservava in giro se trovava qualche cosa di interessante, lo spadaccino continuava a muoversi come se qualcosa lo stesse disturbando.
"Ma che cavolo... e questo cosa diavolo è?" Domandò guardando su cosa si era seduto.
"Ragazzi venite qui a vedere" disse mentre continuava a fissare la base dell'albero su cui prima si era appisolato, la renna e l'archeologa si avvicinarono incuriositi.
"Cos'hai trovato Zoro?" Domandò Chopper affacciandosi, sotto quel tronco c'era una roccia piantata nella terra su cui era stato inciso qualcosa in una lingua incomprensibile.
"È un antica leggenda" proferì Robin, ovviamente lei era l'unica che poteva leggere quell'iscrizione.
"Una leggenda? E cosa dice?" Chiese il medico interessato.
"Ve la leggo...

nell'antico regno di Baratusa viveva una bella principessa dai lunghi capelli color del tramonto, il suo nome era Mina, era uno spirito ribelle, a lei non piaceva vivere segregata in casa come suo padre, il re Arjey, le ordinava, odiava le cerimonie, soprattutto quelle che il padre organizzava per trovarle un marito ideale, lei il marito se lo voleva trovare in base al carattere, al comportamento, non in base ai soldi che aveva. Suo padre la riprendeva tutte le volte perche con i principi risultava scortese nonostante loro continuassero ad insistere chiedendo la sua mano.
Un bel giorno la principessa Mina si era svegliata di buon umore, nemmeno lei ne sapeva il motivo, ma era convinto che quello sarebbe stato un bellissimo giorno, quando ella fu scesa per fare un abbondante colazione suo padre le diede la notizia dell'imminente cerimonia per decidere lo sposo ideale, lei non replicò.
Lo stesso pomeriggio la festa ebbe inizio, la principessa Mina scartava un principe dopo l'altro finche dalla porta non vide arrivare un giovane dai ribelli capelli corvini, la colpì la sua bellezza ed il sorriso, così sincero, si alzò dal suo trono, ignorando le richieste di un altro spasimante, e si diresse verso il suo obbiettivo, quando fu li vicino riuscì a sentire la sua voce così calda ma allo stesso tempo infantile come il suo sorriso, lo sentiva discutere con quello che doveva essere suo padre, del fatto che a lui non piacessero quelle cose, che la sua sposa se la voleva scegliere lui, propio come voleva Mina, con il sorriso piu smagliante e sincero che avesse si presentò al giovane principe che aveva scoperto chiamarsi Fury, lui appena la vide ne rimase incantato, aveva un viso così perfetto e la pelle chiara sembrava di velluto, per non parlare dei suoi splendidi capelli color del tramonto, insieme passarono una splendida serata tra battute e scherzi, come due vecchi amici che si sono ritrovati, nessuno dei due aveva mai passato così tanto tempo a ridere.
Avevano deciso di darsi appuntamento di nascosto ai confini del regno. Il giorno dopo uscirono di soppiatto dalle loro stanze dirigendosi al luogo indicato, cominciarono a passeggiare nel bosco mano nella mano finchè non giunsero in una grotta, presi dalla curiosità entrarono e la percorsero fino in fondo trovandovi un enorme diamante purissimo, meravigliati dalla bellezza della pietra si avvicinarono, la principessa come allungò la mano per toccare l'oggetto, la grotta si aprì in due e un fulmine colpì in pieno la sua mano, il principe Fury la allontanò, guardò la mano della sua amata per constatare la ferita e vide che sul palmo c'era una macchia nera che lentamente si ingrandiva, ad un certo punto la terra tremò e una voce che sembrava provenire direttamente dall'inferno rimbalzò sulle pareti rocciose...


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"Rufy dove sei?" Nami camminava per il bosco alla ricerca del compagno, stava in silenzio per cogliere anche solo il minimo rumore, un fruscio di foglie, la navigatrice si girò di scatto puntando gli occhi su un cespuglietto che si muoveva, si avvicinò in punta di piedi per non fare rumore.
"Buuuu!" Il capitano spuntò fuori all'improvviso con un sorriso a trentadue denti, la rossa per lo spavento cadde a terra e cacciò un urlo, quando si rese conto di chi era la persona si alzò di scatto.
"Idiota di un capitano mi hai spaventato a morte" urlò dirigendo il suo pugno sulla sua testa che per l'impatto venne immersa sottoterra.
"Così impari" disse continuando la strada a braccia incrociate lasciando il ragazzo a dimenarsi nel tentativo di togliere la testa incastrata.
"Aspettami Nami!" Esclamò una volta liberatosi, corse nella sua direzione.
"Naamiii! Dove seeeiiiii!?" Con le mani messe a cono davanti alla bocca Rufy continuava a chiamare la sua compagna finchè non la vide che guardava un punto imprecisato davanti a se stessa.
"Ah eccoti... cosa c'è? Hai visto qualcosa?" Domandò una volta affianco a lei.
"Guarda li" disse indicando un punto in mezzo al bosco, Rufy fece come detto e lontano intravide un incavatura nella roccia.
"Ma è una grotta" fece un sorrisone.
"Esattamente" confermo.
"Dai andiamo" il ragazzo la prese per il polso e la trascinò in quella grotta, era tutto buio, non si riusciva a vedere un palmo dal naso.
"Rufy dove sei?" Disse Nami portando le mani avanti nella speranza di trovare la schiena del capitano.
"Hey sono qui" sussurrò lui appoggiando la sua mano sulla spalla di lei che sobbalzò a quel contatto.
"Guarda, c'è una luce la" interevenne il ragazzo, la navigatrice incuriosita si diresse verso di essa, quando fu vicino si dovette parare gli occhi con un braccio per evitare di accecarsi, così fece anche Rufy, una volta abituati poterono osservare bene il luogo in cui si trovavano: era una stanza circolare, con le pareti che sembravano fatte di ghiaccio data la luce bluastra che copriva il loro naturale colore grigio, al centro della stanza c'era un piedistallo in vetro trasparente e sopra di esso si innalzava un diamante gigantesco, grande come un pallone, la rossa meravigliata da tanta bellezza si avvicinò seguita dal suo nakama, allungò una mano per poter prendere quel gioiello quando la cupola della grotta si aprì e un gigantesco fulmine colpì in pieno la sua mano, lei urlò per il dolore, immediatamente Rufy la tirò via per vedere la ferita, sul palmo della mano c'era una macchia nera, grande quanto una pallina da ping-pong.
"Rufy... mi fa male" disse lei tenendosi il polso mentre la chiazza si allargava molto lentamente.
"Andiamocene da qui" disse lui prendendola in groppa e cominciando a correre verso l'uscita, ma una scossa di terremoto lo fermò e una grossa crepa piena di lava incandescente si formò davanti a lui impedendogli di passare, poi, una voce, che sembrava provenire dalle viscere della terra echeggiò nella caverna.

Acqua, sabbia, vento e fuoco,
Son quattro prove da superare, non un gioco,
Se la vostra anima volete salvare,
Le quattro meraviglie dovete trovare,
Terre isolate e pericoli in agguato,
Emozioni che nessun uomo ha mai provato,
Ogni volta che il tramonto fugge,
Il buio aumenta e l'anima strugge,
Se raggiunge il centro della vita,
Per quell'anima dannata sarà finita.

Rufy rimase fermo fino a quando tutto non tornò normale, come un felino che agguanta la sua preda, si piombò fuori di li e corse a perdifiato verso la nave nella speranza che Chopper fosse tornato dall'ispezione.

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"Cosa vuol dire?" Chiese la renna pensierosa.
"È una maledizione" proferì Robin, Zoro la guardò di traverso.
"Una maledizione che se non viene rimossa in tempo dal corpo... quello muore"

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"Guardate siamo arrivati" Usop indicò una piccola casetta davanti a loro dal cui camino uscivano dei fili di fumo nero.
"Questa deve essere l'unica abitazione dell'isola" ipotizzò Franky.
"Si è questa, forza... chi bussa?" Domandò Usop.
"Perche non lo fai tu?" Disse il cyborg sapendo benissimo che il compagno non si sarebbe mai fatto avanti per la troppa paura.
"Io? N-no io... io sto controllando se ci tendono qualche agguato, vai tu Franky" lo incoraggiò.
"Fifone" sussurrò lui, due leggeri tocchi risvegliarono i due dalla loro litigata seguiti subito dopo da un cupo scricchiolio: Sanji aveva bussato, ma a quanto pare la porta era aperta ed essa si spalancò sinistramente illuminando la buia stanza interna con una fievole luce grigia, i tre compagni però riuscirono comunque a distiguere gli oggetti presenti all'interno, soprattutto, la poltrona girata sopra il quale uno strano soggetto sorseggiava dentro un calice dorato, un vischioso liquido rosso.





ANGOLO AUTRICE:

E anche questo capitolo è andato... ragazzi lo so che è corto e... non mi ammazzate se ho finito il cap in questo modo... voglio tenere la suspanceeee! XD
ringrazio moltissimo chi ha messo la storia tra le preferite/ ricordate/ seguite e chi ha solo letto... anche a te! si esatto, tu che stai leggendo in questo momento XD
voglio ringraziare in particolare coloro che hanno recensito lo scorso capitolo:

rufy346 (scusami Anna se ti ho risposto in ritardo XD)
NamyMoon (siiiii soprattutto a te dato che questa fic ti è dedicataaa XD)
Mad_Dragon (grazie anche a te che mi correggi ogni errore, davvero te ne sono grata XD ^.^)
I will love you (nuovo recensore... OH CHE BELLOO XD)

detto questo ho finito... il prossimo aggiornamento arriverà Martedì 14 Ottobre però con orario un po piu tardo dato che non avrò connessione -.-"
grazie mille ancora a tutti
ciaoooooo XD
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 4
*** TU... CHI SEI? ***


TU... CHI SEI?





"Come sarebbe a dire che chi viene colpito dalla maledizione muore?" Chiese Chopper una volta che Robin ebbe finito di leggere la leggenda.
"L'ho dedotto dall'ultima frase: se raggiunge il centro della vita, per quell'anima dannata sarà finita, così dice la maledizione, anche se non so bene a cosa si riferisca" disse lei pensierosa mentre con una penna appuntava qualcosa su di un taccuino.
"Fammi capire bene, questa è una maledizione che fa morire la gente che ne viene colpita?" Domandò Zoro.
"Esatto, ma non ho capito come fa a succedere, però di una cosa sono certa... un sortilegio simile deve essere stato creato solo da una creatura potentissima" spiegò.
"P-perche hai detto c-creatura e non p-persona o uomo?" Chiese il medico balbettando di paura sperando che come risposta non ottenesse quello che stava pensando.
"Perchè ciò che ha dato origine a quell'incantesimo... non può essere niente di umano" rivelò con indifferenza mentre con la penna continuava a scrivere, la piccola renna terrorizzata si aggrappò sulla testa di Zoro come in cerca di protezione.
"Allora se non è umano... che cosa dovrebbe essere?" Domandò lo spadaccino incerto.
"Io credo che sia un entità superiore... vi ricordate di Eneru dell'isola nel cielo?" Chiese l'archeologa.
"Si certo, il pazzo nudista* che le ha prese da Rufy... ma lui che cosa centra?"
"Lui era il dio del fulmine giusto? Ecco, chiunque abbia creato questa maledizione deve essere: o un dio, o una cosa simile" disse lei.
"U-un dio? beh p-però questa leggenda n-non è v-vera noh?" Domandò Chopper senza mai staccarsi dalla testa del verde.
"Non lo so, molte leggende che si credevano solo storielle, in realtà si sono rivelate vere... questa decisione spetta solo al destino" rispose la ragazza.
"Quindi ricapitolando: c'è una maledizione che fa morire chiunque ne venga colpito ed è stata creata da una specie di dio, ma non si sa se sia vera o no... perfetto, direi che va bene, ma ora io proporrei di tornare alla Sunny, è gia da tanto che siamo qui e si è fatto buio" disse Zoro interrompendo il discorso.
"Giusto, hai ragione, andiamo Chopper" concordò Robin, il medico un pò rassicurato scese dalla testa dello spadaccino e si avviò insieme ai suoi compagni alla loro nave.

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"Nami resisti, resta sveglia, non devi addormentarti per nessun motivo capito?" Rufy stava trasportando la sua compagna in spalla: non appena era stata colpita da quel fulmine in quella grotta si era sentita subito molto debole, tanto da non riuscire a reggersi in piedi, così il capitano l'aveva presa e ora la stava portando alla nave nella speranza di trovare Chopper già di ritorno dall'ispezione per poter dare un occhiata alla ferita e controllare il motivo di quella strana stanchezza.
"Rufy... ho sonno" sussurrò lei contro la sua spalla.
"No, Nami tu non devi avere sonno, resisti ancora un pò, siamo quasi arrivati" rispose lui con l'affanno e delle goccie di sudore che gli colavano dalle tempie.
"Non so... se ci riuscirò" gli occhi le si chiudevano da soli nonostante lei continuasse a lottare per tenerli aperti.
"Devi riuscirci, lo so che è difficile, ma non puoi mollare, non ora che siamo quasi arrivati" cercava di convincerla, anche se le sue energie sparivano come se, qualcuno o qualcosa, le stessero prosciugando, e lui aveva paura che se avesse chiuso i suoi bellissimi occhi, forse, non li avrebbe piu riaperti. Si, Rufy cappello di paglia aveva paura, il ragazzo che aveva rovesciato il governo mondiale senza mai fermarsi davanti a niente, ora aveva paura, un emozione che lui non aveva mai provato.
Bellissimi occhi? No, aspetta un attimo, okey che la sua navigatrice aveva davvero dei bei occhi, ma lui da quando pensava in quel modo? Sarà la fatica, ma soprattutto la fame, si, aveva solo molta fame, sicuro.
"Va bene... ci posso riuscire" sussurrò la rossa con un lieve sorriso, il capitano accelerò, doveva affrettarsi, aveva capito che la sua compagna non ce l'avrebbe fatta ancora per molto.

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Sanji, Franky e Usop avevano aperto la porta di quella casetta al centro dell'isola, dove avevano visto uscire dal camino quel fumo nero, ritrovandoci uno strano soggetto girato di spalle che sorseggiava dentro ad un calice d'oro uno strano liquido rosso.
La stanza era abbastanza piccola, col pavimento in legno coperto da due dita di polvere che facevano da tappeto, di fronte a loro c'era una scrivania in legno scuro, quasi nero, l'unica pulita in quel luogo, sopra il quale erano sparsi fogli e diari ingialliti, l'unica fonte di luce, apparte il camino acceso, era una candela ormai quasi esaurita che facendo sciogliere la sua cera sopra un teschio d'uomo, l'aveva così fatto attaccare ad esso, come cemento usato per unire i mattoni di una casa in costruzione, la figura era voltata verso un camino acceso sopra cui era appeso un pentolone pieno di liquido verdognolo che bolliva, nella parete a destra si ergeva un enorme libreria piena di libri classificati in ordine alfabetico, Sanji notò in particolare uno di essi chiamato "magie ed intrugli: maledizioni" il muro sinistro, invece, era tappezzato di quadri anch'essi polverosi raffiguranti teschi, fuochi fatui, streghe messe a bruciare sul rogo, villaggi in fiamme, ma uno in particolare colpì il cuoco: il quadro al centro rappresentante una bella principessa dai lunghi capelli arancioni, con un lungo vestito bianco e azzurro decorato da brillantini di diamanti sulla larga gonna, e un principe che aveva una camicia bianca, sopra uno smoking dello stesso colore e la cravatta nera, i pantaloni candidi arrivavano fino alle caviglie e le scarpe bianche lucide risaltavano in mezzo a tutta quella folla, in testa portava un cappello a cilindro in tinta con il resto del vestiario.
Si guardavano negli occhi e ognuno dei due aveva una strana luce che brillava, a Sanji venne un colpo: quei due erano identici a Rufy e Nami.
Erano rimasti in silenzio, inquietati da quella figura che sembrava non voler mostrare il viso dato che era coperto da un lungo mantello nero che arrivava fino a terra, il soggetto continuò a bere il suo drink come se fosse il piu buono che avesse mai assaggiato senza muoversi minimamente, nonostante avesse sentito lo scricchiolio della porta che si apriva quando i pirati erano entrati.
"Ra-ragazzi, qu-questo posto mi spaventa a-andiamocene via da qui" sussurrò il cecchino con le gambe tremanti nella speranza di non farsi sentire dalla figura, cosa vana, i due amici non lo ascoltarono nemmeno, troppo curiosi di scoprire chi era quel soggetto che continuava ad ignorarli, anche dopo essere entrati nella sua abitazione senza permesso.
"Basta, io me ne vado" proferì Usop impaurito voltandosi verso l'uscita nel tentativo di lasciare quel luogo, tentativo che purtroppo non andò a buon fine a causa dell'infisso che chiudendosi con un tonfo, come se fosse animato di vita propia, aveva sbarrato la strada al nasone, Sanji e Franky si voltarono di scatto allarmati, c'era qualcosa che non quadrava, le porte non si chiudono da sole senza una forza che possa farle fare quel movimento e fuori non c'era nemmeno un alito di vento, qualcosa l'aveva fatta chiudere, ma la domanda era... cosa? C'era una sola spiegazione: la persona seduta sulla poltrona sghignazzava silenziosamente e con fare malizioso, quasi come se quello fosse stata opera sua, l'unico problema era che non si era mossa nemmeno per un istante, non avrebbe potuto raggiungere la porta da quella distanza, restando ferma per di piu, no, qualcosa doveva averla chiusa, una sorta di presenza che, forse, si aggirava ancora in quella stanza.
"Tranquillo Sanji, non c'è nessun fantasma qui dentro, è inutile che cerchi di capire come mai la porta si è serrata da sola" aveva parlato e la sua voce era quella di una donna, una donna molto vecchia, un momento, come aveva fatto a capire quello che pensava il cuoco? Come sapeva il suo nome? Era innaturale, non lo aveva nemmeno guardato in faccia, quella vecchia riusciva a leggere nel pensiero?
"Si, hai indovinato, leggo il pensiero... e non sono vecchia, ho solo 1536 anni" di nuovo, era incredibile, l'interpellato strinse i denti come a voler diminuire l'inquietudine che accresceva dentro di lui a causa di quella persona, mentre gli altri due spostavano lo sguardo dalla poltrona girata a quella del compagno, segno che non ci stavano capendo un emerito tubo.
"Tu... chi sei?" Chiese il biondo un po titubante della risposta dopo un paio di minuti di silenzio, la figura si girò lentamente facendo scricchiolare la poltrona di pelle nera sopra il quale era seduta, non appena fu voltata verso di loro i pirati volarono in terra dallo spavento, era davvero orribile: il viso di un colore verdognolo coperto da una ragnatela di rughe era puntato su di loro, gli occhi che sembravano due pozzi di sangue erano spalancati, quasi volessero uscire dalle orbite, dalla bocca colava un filo di quel liquido rosso che stava bevendo che, a giudicare dall'odorato raffinato del cuoco di bordo, era sangue misto a peperoncino piccante, disgustoso, il resto del corpo era nascosto dal lungo e sgualcito mantello nero che indossava, eccetto la mano ossuta con delle lunghe unghie ingiallite e incurvate verso la fine, che teneva stretto il calice, e l'altra accarezzava una strana scimmia viola con le ali appollaiata sulle sue ginocchia, la donna ghignò sadica mostrando i denti oramai marciti e le gengive bluastre, ai tre pirati salì un conato di vomito che però riuscirono a rispedire indietro.
"Chi sono? Io sono conosciuta in tutto il mondo, anche se con diversi nomi, io sono l'inizio della fine, io sono tutto e... niente" sibilò per poi ridere malvagiamente.
"A-aiuto ragazzi" Balbettò Usop nascondendosi dietro a Franky.
"E cosa vuoi da noi? Come fai a conoscere il mio nome?" Il cuoco parlava in tono deciso senza mostrare alcuna paura.
"Beh... direi che ormai tutto il mondo conosce i vostri nomi, la ciurma di Cappello di Paglia" ghignò ancora e come prima il senso di nausea prese tutti e tre i pirati.
"Per quanto riguarda la prima domanda... beh è semplice..." si fermò un istante, si alzò e prese un mestolo di legno che immerse nel pentolone dietro di lei cominciando a girarlo.
"Un anima dannata sta per venire in mio possesso, per salvarla dovrete trovare 4 gemme di enorme valore in quattro isole diverse: acqua, sabbia, vento e fuoco e condurre a me il suo vero amore, se non me li porterete in tempo... la vostra amica morirà" la sua risata agghiacciante rimbombò in quel luogo, come un fulmine che squarcia a metà il cielo e poi si dileguò in una nube di fumo nero come la pece che uscì spalancando la porta e librandosi in cielo pronunciò queste parole.
"Sia fatta la mia volontà" per poi sparire nel nulla insieme alla capanna.
"Cosa diavolo intendeva?" Chiese Franky.
"Non ne ho idea, ma ho una brutta sensazione" Sanji prese a correre in mezzo al bosco.
"Torniamo alla Sunny, presto!" urlò e anche i due compagni lo seguirono sparendo nel bosco, ignari di essere seguiti a distanza da una piccola ombra che sghignazzava divertita della loro preoccupazione.





ANGOLO AUTRICE:

Eccomi!!

lo avevo detto che aggiornavo in orario tardo non ammazzatemiiiiiii!! XC
comunque sia... sono qui e spero che il cap vi sia piaciuto XD perdonate se ci sono errori ma non ho avuto il tempo di ricontrollarlo domani correggerò ^.^
ringrazio come sempre tutti quelli che mi seguono e quelli che leggono <3<3<3<3<3<3<3<3 grazie milleeeeeeee!! ^^

soprattutto quelli che hanno recensito lo scorso cap (al primo 3 recensioni, al secondo 4, al terzo 5, vai che arriviamo al seiiiii XD)

NamyMoon (non devi ringraziarmi ancora XD)
Roxy001 (thank youuuuu)
Mad_Dragon (evviva il poooooo ahahahahah X,D)
ZoRobin2000 (mito leiiiiii)
Roxanne_16 (recensore Junior XD)

prossimo aggiornamento sabato 24 ottobre
*questo è un mio soprannome dato che Eneru era sempre a petto nudo XD
ora vado perchè sono di fretta
ciaoooo
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 5
*** STRANE OMBRE ***


STRANE OMBRE





"Com'è possibile che il mare si ghiacci... in piena estate?" Brook guardava con la bocca spalancata il mare che circondava la Sunny che era appena diventato di un azzurro chiaro e solido come il cemento, decise di scendere a "terra" per controllare la situazione piu da vicino, appena mise il piede sulla fredda superficie constatò che il ghiaccio era arrivato fino nelle profondità.
"Incredibile, ma come avrà fatto ad arrivare fin la?" Si chiese, estrasse la sua spada e tentò in tutti i modi di perforare la superficie senza successo.
"È piu duro dell'acciaio" constatò, alzò gli occhi al cielo.
"Come faremo ora ad andarcene da qui?" Rimase a guardarlo finchè non vide in lontananza un puntino nero che si muoveva e poi una voce così forte che fece alzare in volo stormi di uccelli si espanse per tutta l'isola.
"Sia fatta la mia volontà" dopo quelle parole il puntino sparì diventando fumo nero, Brook rimase interdetto per un po, poi si accorse che il ghiaccio sotto i suoi piedi stava velocemente scomparendo.
"Si sta sciogliendo" sussurrò senza sentire il bisogno di mettersi in salvo per evitare di cadere in acqua, e infatti non passò nemmeno un minuto che colò a picco come un sasso, mentre affondava riuscì solo a intrevedere una figura che gli si avvicinava, poi perse i sensi e tutto divenne buio.

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"Sanji si può sapere che cosa ti prende?" Chiese Usop dopo che il cuoco aveva ordinato ai due di correre verso la loro nave dicendo che aveva un brutto presentimento, i compagni non avevano ribattuto notando la preoccupazione del loro amico, ma ora avevano bisogno di spiegazioni, la curiosità li stava uccidendo.
"Quella vecchia ha detto che una nostra amica morirà, e se su quest'isola ci siamo solo noi e quella tizia, vuol dire che... probabilmente parlava o di Nami o di Robin" spiegò, il cecchino e il cyborg spalancarono gli occhi.
"Cioè vuoi dire che una delle due sta per morire?" Domandò Franky preoccupato.
"Esatto e se non è una coincidenza ho paura che quella... potrebbe essere Nami" sentenziò.
"N-Nami? E perche? Cosa te lo fa pensare?" Usop già tremava dalla fifa.
"Avete notato la parete tappezzata di quadri quando siamo entrati nella capanna?"
"Si e allora? va bene che erano inquietanti, ma cosa centrano con la ragazzina?" Chiese Franky.
"Non ditemi che non avete visto quel quadro" i due si guardarono e poi scossero la testa.
"Il quadro che raffigurava un principe e una principessa intenti a ballare" Sanji cominciò a guardarsi attorno, non ne sapeva il motivo, ma si sentiva osservato.
"Fratello spiegati meglio"
"Oh insomma, quei due somigliavano terribilmente a Nami e Rufy" disse, Usop e Franky rimasero in silenzio per poi scoppiare in un un sonoro e  sbalordito.
"Che cooosaaaaaaaa!?"
"Esatto, purtroppo è così, non può essere una coincidenza" esordì il cuoco serio, ne era sicuro: qualcuno li stava spiando, ma in quel momento non era importante, la priorità era raggiungere al piu presto la nave e controllare che fosse tutto al propio posto.
"Questo vuol dire che..." Franky si fermò.
"... si, quella vecchia puntava a Nami fin dall'inizio"
"Allora Rufy cosa centra?" Domandò il cecchino.
"È questo quello che mi sfugge"
"Che tragedia!" commentò il nasone.
"Dobbiamo fare in fretta" disse il cyborg accelerando il passo mentre dietro di loro un piccolo esserino volava fuori da un cespuglio.
"Finalmente li ho trovati ghiririririri" sibilò con voce acuta per poi sghignazzare con la sua insolita risata.

 

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"Nami sei sveglia?" Rufy tentava in tutti i modi di far tenere gli occhi aperti alla sua compagna che però stava faticando a farlo.
"S-si" rispose lei in un sussurro.
"Guarda! Siamo arrivati" esclamò il capitano, la navigatrice fece un sorriso di sollievo e si strinse di piu nella schiena del ragazzo come a cercare protezione, uscirono dal bosco che si affacciava sul mare.
"Chopper!" Rufy chiamò a gran voce il medico di bordo sperando che fosse gia sulla nave.
"Rufy siamo qui" la renna alzò la zampa per farsi vedere, lui lo notò e gli corse in contro, non appena fu li vicino notò un Brook bagnato fradicio che sputava acqua e uno Zoro che si strizzava la maglia anch'essa bagnata.
"Chopper presto dobbiamo portare Nami in infermeria" disse lui allarmato, avrebbe voluto chiedere cosa fosse successo, ma la priorità in quel momento era la rossa, la renna si alzò e si avvicinò.
"Perche? Che cosa le è accaduto?" Domandò avendo notato il tono preoccupato del suo capitano.
"Non c'è tempo per spiegare, te lo dirò solo quando saremo sulla nave, ora andiamo" non era mai stato così agitato come in quel momento, e la cosa lo stava facendo impazzire, entrambi salirono sul ponte e portarono la navigatrice in infermeria.
"Grazie, Rufy esci, ora ci penso io" disse il medico.
"No, voglio rimanere dentro" rispose puntando i piedi, testardo.
"Rufy..." lo richiamò Chopper scoccandogli un occhiata piu che seria.
"... ti prego, esci" sussurrò, non lo aveva mai visto così, decise di dargli retta e varcò la soglia della porta anche se di malavoglia (la rimaaaaaaa XD NdLu) rimase qualche secondo a guardare, dalla polena a forma di testa di leone della Sunny, il mare mosso da qualche spiffero di vento per poi notare Zoro, Robin e Brook, quest'ultimo tenuto in spalla dal verde, che salivano sulla nave.
"Ragazzi cosa stavate facendo sulla spiaggia?" Domandò lui.
"Oh niente di che: Brook è caduto in acqua all'improvviso e mi sono tuffato per andarlo a recuperare, tutto qui" rispose lo spadaccino.
"A proposito Rufy, cosa è successo a Nami?" Chiese il verde buttando con nonchalace lo scheletro sul prato, il capitano abbassò la testa.
"A dire la verità non lo so nemmeno io, è accaduto tutto troppo in fretta" confessò portandosi una mano tra i folti capelli corvini e scompigliandoli si sdraiò portando le braccia dietro la nuca.
"Successo? Successo cosa?" A parlare fu Robin che avvicinandosi si era incuriosita.
"Non ne ho idea: la grotta, il diamante, quel maledetto fulmine e quella voce" sussurrò chiudendo gli occhi e cercando di rilassarsi, l'archeologa sobbalzò, anche se aveva parlato piano, lei aveva sentito benissimo.
"Rufy ripeti quello che hai detto" disse la ragazza, anche Zoro aveva udito le sue parole, ma decise di lasciare la situazione in mano all'archeologa.
"Ho detto che non ne ho idea" disse il ragazzo alzandosi a sedere.
"No, no dopo" il capitano rimase interdetto per un po, non immaginava che avesse detto quelle cose ad alta voce, ebbene si, lui credeva che le stesse solo pensando.
"Beh, quando siamo andati in giro a ispezionare l'isola..." non finì in tempo la storia che Chopper uscì dall'infermeria, con un balzo venne raggiunto da Rufy e dopo dagli altri.
"Allora? Come sta?" Domandò il ragazzo.
"Niente di grave, ha avuto solo un calo di pressione, un paio di ore di riposo e si sarà ripresa completamente" rispose il medico con fare esperto, il capitano sospirò.
"E che mi dici della macchia scura che ha sulla mano?" Domandò, Robin e Zoro si scambiarono un occhiata d'intesa.
"Macchia? Che macchia?" Chiese la renna, lui lo prese per un polso e lo portò dentro all'infermeria.
"Guarda" gli disse, Chopper prese tra le zampe la mano destra e osservò il palmo notando davvero quella macchia di cui il suo capitano parlava.
"Non l'avevo vista" disse cominciando a studiarla con lo sguardo mentre la sua espressione si faceva seria.
"Come se l'è procurata?" Domandò il medico.
"Beh ecco..."
"Hey Rufy!" Da fuori si sentì un urlo in lontananza, l'interpellato si voltò di colpo per poi scattare verso la porta e dirigersi sul ponte.
"Ma questo è Sanji" constatò guardando il fitto bosco, notò poi tre figure che uscivano da esso correndo: erano il cuoco, Franky e Usop, quest'ultimo con la lingua che arrivava fino a terra e il fiatone, si avvicinarono alla nave e come un fulmine il biondo fu sul parapetto.
"Dove sono!? Dove sono!? Robin cara, Nami amoreee!?" Urlò a squarciagola, non appena vide l'archeologa si fiondò trotterellando ai suoi piedi.
"Per fortuna stai bene, non si sa mai cosa potrebbe capitarti in gruppo con quella testa di muschio" Zoro che sentì l'offesa si avvicinò subito.
"Senti un po cuoco dei miei stivali, cosa intendi dire con questo?" Sanji smise di fare le avance alla ragazza e fece frontino allo spadaccino.
"Propio quello che ho detto, una testa d'alga come te che non è capace di orientarsi in un paese di quattro case, non può proteggere una dolce fanciulla come la mia Robin"
"Guarda che siete voi che sparite sempre all'improvviso senza avvisare damerino, e poi cosa cazzo centra l'orientamento con il proteggere una persona!?"
"Siamo noi che ci perdiamo!? Ma se non sai nemmeno da che parte sorge il sole!"
"E invece lo so, sorge a... a... beh, L'importante è sapere che lo fa, poi chissene importa da che parte!"
"Idiota vedi che non lo sai!"
"Non mi lascio offendere da un sopracciglio a ricciolo come te!"
"Le vuoi per caso prendere bellimbusto? Ti accontento se vuoi!" Il cuoco alzò un piede pronto per litigare.
"Ti taglio a fettine così piccole da farti sembrare polvere!" Lo stesso fece il verde con le sue spade sguainandole.
"Vediamo chi diventa polvere testa di prato!"
"Tu sicuramente, lavapiatti!" presero a litigare circondati da una nuvoletta di fumo, in quella situazione, non so come, ma mancava qualcosa, entrambi si fermarono notando che qualcosa non andava.
"Non ci credo, un attimo prima era concentrato solo su Nami e Robin e ora pensa a litigare con Zoro, bah" Usop stava assistendo alla scena con un enorme gocciolone sulla testa, appena sentito il nome della navigatrice il biondo sobbalzò.
"Nami!? Dov'è la mia Nami? Ditemi che sta bene!? Dov'è? Dov'èèèèèè!?" Cominciò a correre avanti e indietro per tutta la nave: da poppa a prua e viceversa.
"Sanji calmati... è in infermeria con Chopper" rispose Brook ripresosi dopo aver rischiato l'annegamento, si fiondò all'interno e la vide distesa sul lettino.
"Nooooo, Nami tesoro, ti prego Chopper dimmi che se la caverà" altro che film drammatico, lui era il dramma fatto a persona, tra le mani stringeva un fazzoletto spuntato da chissà dove e lo mordeva per soffocare le sue urla di disperazione, anche se poi urlava comunque.
"È stato solo un calo di pressione, va tutto bene, quello che non..." la renna non fece in tempo a finire di parlare che il cuoco roteando su se stesso spargeva cuoricini e si dirigeva fuori urlando.
"Allora le preparerò un pranzo con tante vitamine, farò in modo che si riprenda in frettaaaa"
"Non ha nemmeno aspettato che finissi di parlare" sussurrò il medico mentre guardava ancora sbigottito la porta da cui era uscito il suo compagno, decise che era meglio informare tutti della situazione in cui si trovava la rossa, così andò sul ponte.
"Ragazzi" li richiamò, tutti si voltarono.
"Allora hai scoperto cos'è quella macchia nera?" Chiese Rufy impaziente.
"Macchia nera?" Domandò a sua volta Franky, ma certo: ne lui, ne Usop e ne Sanji lo potevano sapere.
"Si è una lunga storia, Nami ha una macchia nera sulla mano, ma quello che voglio sapere è... che cos'è" spiegò brevemente il capitano.
"Non lo so... non ho mai visto prima d'ora una cosa del genere, non è una malattia, e se per caso lo fosse, allora non è ancora stata scoperta, anche se ne dubito, non so cosa sia, e dobbiamo scoprirlo al piu presto per evitare danni" disse Chopper serio, a commentare le parole del medico di bordo però non fu un membro della ciurma, bensì una vocina acuta proveniente da una piccola figura che era atterrata volando sul parapetto della nave.
"Io so che cos'è ghiriririririri, e piu il tempo passa, meno ne rimane per la vostra amica ghiriririririri"





ANGOLO AUTRICE:

Muahahahah sono cattiva... mi piace lasciarvi sulle spine muahahahah! XD
Spero che il capitolo vi sia piciuto... e segnalatemi errori se ne trovate grazie mille ! ^.^
beh siccome non ho molto da dire voglio ringraziare tutti coloro che hanno messo la storia tra preferite/ricordate/seguite chi mi ha messo tra i suoi autori preferiti e a chi solo legge, in particolare a (come sempre) coloro che hanno recensito lo scorso capitolooooo

NamyMoon

Mad_Dragon

ZoRobin_2000

Roxanne16

Roxy001


Non immaginate quanto sia felice che tutte queste Sante persone (si perchè a sopportarmi servono propio delle/dei Sante/i con la "S" maiuscola) mi seguano *.*
scusate se vi rispondo sempre in ritardo ho troppo da fare con la scuola! ^.^"
grazie ancora!
il prossimo aggiornamento sarà lunedì 3 Novembre
allora ci si sente gente, grazie di nuovo ciaooooooooo XD
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

 

P.S: ora che noto, il capitolo è minuscolo in più è veramente orrendo!

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Capitolo 6
*** LA SCIMMIA VOLANTE ***


LA SCIMMIA VOLANTE





"Io so che cos'è ghiriririririri, e piu il tempo passa, meno ne rimane per la vostra amica ghiriririririri" tutti si voltarono verso il parapetto della nave sopra il quale uno strano esserino con delle piccoli ali bianche si era appollaiato, Sanji uscì in quel momento dalla cucina, non appena vide la creatura sobbalzò.
"Che-che diavolo è quello?" Chiese puntando il dito contro la figura, mentre il resto della ciurma era già in posizione di combattimento, a primo impatto non era sembrato molto affidabile, il capitano rimase zitto guardandolo con la testa leggermente inclinata, si avvicinò lentamente e cominciò a osservarlo bene, due stelle presero la forma dei suoi occhi.
"Pazzescoooo, una scimmia volante guardate ragazzi" lo prese in braccio e lo mostrò alla ciurma: era una piccola scimmia, grande all'incirca come Chopper, di colore viola quasi lilla, il muso color panna come anche la pancia, aveva una lunga coda che alla fine si divideva in due parti, aveva dei grandi occhi gialli, il naso piccolo arancione, le braccia erano piu lunghe del normale, sulla fronte c'era una macchia a forma di rombo dalle cui estremità spuntavano quattro simboli tutti differenti: il vertice in alto rappresentava due lineette ondulate una sotto l'altra, quello destro invece erano tre striscie anch'esse undulate con la loro estremità unita, quello in basso raffigurava due righe che si arricciavano verso fine, nel sinistro c'era una piccola palla nera con delle lineette che uscivano da essa e si alzavano verso l'alto.
"Hey tu, mollami, non sono un pupazzo" disse.
"Wooooww, ma parli pure, sei troppo forte!" Esclamò il capitano.
"E te ne sei accorto solo ora?!" Urlò all'unisono il resto della ciurma.
"Posso farti una domanda?" Chiese il ragazzo lasciando libero l'esserino che prese a volteggiare a mezz'aria.
"Si, sentiamo"
"Tu ci vai in bagno?" Domandò.
"Ma che domande faiii!?" Gridarono di nuovo.
"Si, certo che ci vado" disse la scimmia come se niente fosse.
"Che bisogno c'era di rispondere!?" Zoro e Sanji continuavano a fissare insistentemente lo strano essere: lo avevano gia visto, ma non ricordavano dove, sobbalzarono entrambi quando si ricordarono..
"Ma io ti ho gia visto" dissero insieme per poi guardarsi in cagnesco.
"Non ripetere quello che dico" parlarono ancora in coro, si avvicinarono l'uno all'altro pronti per riniziare una nuova rissa.
"Smettila" di nuovo.
"Ancora, basta"
"Finiscila idiota" ed ecco che cominciarono a litigare.
"Sono senza speranza" sospirò Chopper battendosi una zampa in fronte.
"Piantatela voi due!" Strillò la scimmia che volando aveva dato una codata in testa a entrambi, tutti la guardarono come se provenisse da un altro mondo, fino ad un minuto prima sembrava una creatura normalissima, e invece con quella reazione aveva dimostrato che non lo era affatto: somigliava terribilmente a Nami.
"Comunque, Sanji e Zoro, cosa vuol dire che voi lo avete gia visto?" Domandò Brook.
"Quella, quella è la scimmia che mi è spuntata davanti all'improvviso, e voi che non mi credevate" rispose lo spadaccino riferendosi a Chopper e Robin che si scambiarono un occhiata.
"E io invece l'ho vista quando abbiamo incontrato la tizia..." si bloccò di colpo.
"L-la tizia... ragazzi siamo nei guai fino al collo!" Esclamò lui allarmato.
"Nami... è nei guai" precisò poi.
"Giusto! Il cuoco ha ragione" intervenne Franky, tutti, tranne Usop, li guardarono straniti.
"Andiamo in sala da pranzo... è meglio" disse il biondo, tutti lo seguirono in silenzio, scimmia compresa, non appena dentro si sedettero e aspettarono che Sanji cominciasse a parlare.
"Per prima cosa ho bisogno di sapere da Rufy cosa è successo a Nami" disse, il capitano abbassò lo sguardo.
"Beh, in poche parole stavo cercando Nami quando l'ho vista che stava guardando una grotta, allora l'ho presa e siamo entrati, abbiamo camminato per un po poi alla fine del tunnel abbiamo visto una luce, siamo andati a vedere e quando abbiamo guardato la stanza ci siamo accorti del diamante gigantesco che c'era al centro, lei si è avvicinata per toccarlo quando la terra a cominciato a tremare e la cupola della grotta si è aperta in due, un fulmine ha colpito in pieno la sua mano creando quella macchia scura che ora ha, mentre stavamo per andarcene però una crepa enorme mi ha impedito di raggiungere l'uscita, e poi una voce ha recitato una specie di cantilena, ma poi tutto è finito e sono corso qui... questa volta ho avuto davvero paura" terminò prendendosi la testa tra le mani, tutti lo guardarono stupiti, mentre Robin, Chopper e Zoro sobbalzarono sentendo i fatti.
"Aspettate un attimo, questa cosa era gia scritta" intervenne la renna, i compagni lo guardarono come se stesse farneticando.
"Cosa vuol dire che era gia scritta?" Chiese Brook.
"Quando siamo andati a ispezionare l'isola abbiamo trovato una roccia con un incisione" rispose il verde appoggiato al muro ad occhi chiusi con le braccia e le gambe incrociate.
"E cosa c'era scritto?" Domandò Usop.
"Era un antica leggenda: parlava di una principessa, Mina, e di un principe, Fury, che si erano conosciuti ad una festa e si erano innamorati a prima vista, poi quando sono andati a fare un giro all'aperto, hanno trovato una grotta ed è successo la stessa cosa che Rufy ci ha raccontato... stessa cosa" ripetè per sottolineare quello strano fatto, rimasero tutti inquieti per qualche secondo.
"Allora non era una coincidenza" sussurrò Sanji attirando tutta l'attenzione su di se.
"C-coincidenza? C-cosa vorresti dire?" Chiese Chopper notando il tono preoccupato con cui il suo compagno aveva pronunciato quelle parole.
"Abbiamo raggiunto quella casa al centro dell'isola e appena abbiamo aperto la porta abbiamo trovato questa... non si può dire che era una donna... questa, questa persona che era seduta su una poltrona" cominciò.
"E allora? Che cosa c'è di strano?" Chiese Chopper.
"Il fatto è che non sembrava umana, anzi, sembrava una morta tornata in vita" tutti sgranarono gli occhi increduli.
"U-una morta tornata in vita?" Balbettò Brook spaventato.
"Idiota anche tu lo sei!" Urlarono Franky e Usop in coro.
"Avete ragione yohohoho"
"Ma questa non è l'unica cosa strana..." riprese il biondo.
"Il fatto è che in quella casa c'era una parete piena di quadri tra cui uno che rappresentava una principessa e un principe che ballavano e che erano identici... a Nami e Rufy" i mugiwara guardarono il loro capitano come a chiedere informazioni, peccato che nemmeno lui sapeva com'era possibile una cosa del genere.
"Cosa? No, deve esserci uno sbaglio" disse Zoro ormai preso da quella storia.
"No, niente sbagli" rispose Sanji serio accendendosi una sigaretta.
"Ma quindi chi è questa donna?" Domandò Chopper segnando l'ultima parola tra le virgolette.
"Non lo so, quando gliel'ho chiesto mi ha detto che lei aveva tanti nomi e che era conosciuta in tutto il mondo... ci ha detto che lei é l'inizio della fine" sussurrò pensando alle sue parole.
"L'inizio della fine?" Si chiese Robin a bassa voce, spalancò gli occhi.
"Forse ho capito" intervenne attirando su di se l'attenzione.
"Rufy ti ricordi che cosa ha detto la voce quando stavate per uscire dalla grotta?" Domandò, il ragazzo ci pensò su un po poi scosse la testa.
"Non mi ricordo bene, ma mi sembrava parlasse di quattro meraviglie o di una cosa simile" rispose, l'archeologa estrasse dalla tasca un taccuino quello su cui stava appuntando qualcosa quando erano nel bosco.
"Non dirmi che hai copiato la leggenda" disse Zoro sgranando l'occhio buono, lei sorrise.
"Grande Robin sai sempre cosa fare" esultò Chopper saltellando felice, sfogliò qualche pagina per poi fermarsi e cominciare a leggere ad alta voce.
"Acqua, sabbia, vento e fuoco,
Son quattro prove da superare non un gioco,
Se la vostra anima volete salvare,
Le quattro meraviglie dovete trovare,
Terre isolate e pericoli in agguato,
Emozioni che nessun uomo ha mai provato,
Ogni volta che il tramonto fugge,
Il buio aumenta e l'anima strugge,
Se raggiunge il centro della vita,
Per quell'anima dannata sarà finita." tutti rimasero in silenzio, per qualche minuto, la loro mente vagava dalle ipotesi piu credibili a quelle piu impensabili, ma nessuna di esse era chiaramente possibile, forse avrebbero dovuto cercare un ipotesi senza basarsi sulla logica, allora si che sarebbe stato tutto molto piu limpido.
"Ora che ci penso... la vecchia ha parlato di quattro gemme che avremmo dovuto trovare per salvare Nami, ha detto anche che dovevamo portare a lei il suo vero amore" disse Usop dopo un po di silenzio.
"Per le gemme capisco ma... non credo che Nami abbia un vero amore" disse Rufy con un velo di tristezza nella voce, cosa che venne notata subito da Zoro e Robin e guardarono di sottecchi il loro capitano crecando di decifrare quello sguardo che aveva assunto dopo che aveva pronunciato quelle parole: nemmeno lui ne sapeva il motivo, ma il fatto che la sua navigatrice non avesse nessun vero amore, gli faceva provare una morsa dritta in mezzo al petto che neanche lui riusciva a spiegare.
"Beh se lo ha detto lei vuol dire che lo deve avere per forza" intervenne Usop, tutti annuirono in segno di accordo e il capitano sorrise impercettibilmente senza accorgersene.
"Comunque io non ho ancora capito chi è questa vecchia" disse Zoro.
"Sanji ti ha detto che lei è l'inizio della fine e che ha tanti nomi giusto?" Chiese Robin, il cuoco annuì, la ragazza ci pensò su qualche secondo per poi esclamare.
"Ho trovato!" I Mugiwara aspettarono che spiegasse.
"Come ho detto a Zoro e Chopper nel bosco, questa è una maledizione talmente potente che non può essere stata creata da un normale uomo, bensì da un entità superiore: un Dio, o in questo caso una Dea" cominciò, il biondo si accasciò al suolo con una nuvola grigia di depressione sulla testa.
"Impossibile, le dee sono creature meravigliose, quella invece, è a dir poco raccapricciante" disse con tono sommesso mentre batteva un pugno al suolo.
"Non tutte, ce n'è una in particolare, pensateci bene, che cos'è l'inizio della fine?" Domandò lei, i compagni pensarono fino a scervellarsi, fino a che uno di loro sobbalzò.
"Ma certo, è la morte" disse Usop, Robin annuì mentre gli altri lo guardavano straniti.
"Ma si dai ragazzi, la morte non è forse l'inizio della fine della vita?"
"Hai ragione" esclamò Chopper.
"Perciò lei è..." Franky troncò la frase a metà.
"... La Dea della Morte" continuò l'archeologa in un sussurro, la renna e il cecchino si abbracciarono terrorizzati.
"La la la la... la Dea della Morteeeee!?" Urlarono in coro.
"Esatto e quindi ora ci rimane una sola cosa da scoprire..." sentenziò la ragazza.
"... il significato della maledizione, è da un po che ci penso, ma non riesco a capire una parte" ammise, i nakama sbarrarono gli occhi: se la loro compagna non era riuscita a decifrare la profezia, come speravano di riuscirci loro.
"Acqua sabbia vento e fuoco,
Son quattro prove da superare non un gioco: come ci ha detto Sanji, queste sono tre isole nelle quali sono nascoste le quattro gemme che dovremmo trovare per salvare Nami, da qui la seconda strofa: se la vostra anima volete salvare,
Le quattro meraviglie dovete trovare" tutti concordarono.
"E adesso arriva il pezzo di cui non ho capito di cosa parlava: terre isolate e pericoli in agguato,
Emozioni che nessun uomo ha mai provato: per la prima frase non ci sono problemi, dice solo che quelle isole nascondono mille insidie, ma è la seconda che non mi convince: emozioni che nessun uomo ha mai provato, cosa vuol dire?" Si chiese.
"Non lo so" sussurrò Rufy, l'archeologa alzò lo sguardo verso di lui e ritornò a qualche minuto prima quando aveva detto che aveva provato paura, ecco a cosa si riferiva, aveva capito, decise però di non parlare, sapendo che avrebbe causato ancora piu confusione.
"Ogni volta che il tramonto fugge,
Il buio aumenta e l'anima strugge: significa che ogni giorno che passa, questo buio avanza e consuma l'anima, però non ho idea di cosa possa essere infine: se raggiunge il centro della vita,
Per quell'anima dannata sarà finita: se il buio raggiunge il cuore, la persona morirà" concluse.
"Quindi non riesci a capire cosa sono il buio e le emozioni che l'uomo non ha mai provato" disse Brook.
"Esattamente" rispose lei.
"Ghiriririri wow ci siete arrivati in fretta eh, complimenti, non è da tutti" parlò la scimmia sorridendo a trentadue denti.
"Cosa vuoi dire?" Chiese Rufy.
"Niente, solo che siete stati in gamba, nessuno era mai arrivato così avanti in così poco tempo ghiriririri" precisò, lo guardarono straniti.
"Senti tu scimmia..." disse Zoro con la testa chinata.
"... Ci vuoi dire una volta per tutte... chi diavolo sei?" Domandò alzando lo sguardo verso di lei che rabbrividì vedendolo.
"E-ehm... il mio n-nome è Arjey" disse nascondendosi dietro la gamba del tavolo, mentre Robin sobbalzò a quel nome.
"Sono il braccio destro della Dea della Morte" continuò, tutti rimasero in silenzio elaborando ciò che la scimmia aveva appena detto per poi gridare con gli occhi fuori dalle orbite un sonoro
"Eeeeeeeeeeeeehh?"




ANGOLO AUTRICE:

salve a tuttiiiiiiiii!! XD
sono di nuovo quiiiii a rompervi le balleeeeeee yeeeeeeehh XD
e così questo è il sesto capitolo spero tanto che vi sia piaciuto!! XD
voglio ringraziare chi ha messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate, a chi solo legge e a chi è entrato anche solo per sbaglio, tra l'altro ogni giorno aumentate sempre di piu!! GRAZIEEEEEEEE!!
volevo ringraziare soprattutto quelli/e che hanno recensito lo scorso capitolo:
ZoRobin_2000 (ahahahahah ultimi 5 minuti! XD)
rufy346 (Anna ti stimo troppo)
Roxanne_16 (proteggetemi se no mi ammazza col bazookaaaaaaa XD)
Roxy001 (SSUPEEEEEEEERR XD)
NamyMoon (ti sei divertita al Lucca Comix?... mannaggia a me che non ci sono andata!! -.-")
Prossimo aggiornamento tra 10 gioni... anzi, facciamo 9 dai, mercoledì 12 novembre XD (ringraziate Roxy che mi ha ricordato di dirlo XD)
ciaoooooo XD
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 7
*** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: LA PRIMA PROVA, LO SBARCO SULL'ISOLA ***


SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: LA PRIMA PROVA, LO "SBARCO" SULL'ISOLA





"No, questa è... la prima isola" sussurrò Arjey.
"Impossibile... non c'è niente nei paraggi, se ci fosse un isola si vedrebbe o sbaglio" disse Usop scettico.
"Molte isole non devono per forza galleggiare sul mare" ribattè la scimmia.
"Esatto, tipo Skypea che era sospesa nel cielo, oppure l'isola degli uomini-pesce che si trovava in profondità" spiegò Robin.
"Già anche l'isola su cui sono stata per due anni, Weatheria, era un isola nel cielo" intervenne Nami appena uscita dall'infermeria.
"Nami ti sei svegliata! Ti senti meglio?!" Chiese Chopper entusiasta andandole incontro, lei sorrise dolcemente prima di annuire.
"Si, molto meglio, grazie" guardò poi in direzione di Arjey, inclinando la testa non appena i loro occhi si incrociarono.
"E quello chi è?" Chiese, accorgendosi dopo che non si trovavano piu su un isola ma in mare aperto.
"E perche siamo in mezzo all'oceano senza uno spiffero di vento che ci mandi avanti?" Domandò assumendo un tono piu severo, tutti i presenti si guardarono.
"È una lunga storia..." rispose Usop.
"Beh, raccontatemela allora" ordinò autoritaria, i mugiwara cominciarono così a raccontare tutto ciò che avevano scoperto, ma la bomba scoppiò quando parlarono ad Arjey.
"Cosa? Ma scusa, se tu sei il braccio destro della Dea della Morte, perche ci stai aiutando?" Chiese la rossa riferendosi alla scimmia.
"Ho scelto io di aiutarvi e poi me lo ha ordinato la mia padrona, non so perche... anche se a dire la verità mi state simpatici" rispose facendo un sorriso sincero, Robin lo guardò insospettita: non sembrava che mentisse, ma lei era convinta che mancasse un non so che in quella affermazione, stava nascondendo qualcosa, la navigatrice si guardò attorno come se qualcosa in quel posto stesse cambiando, Rufy interruppe i loro pensieri.
"Quindi dobbiamo solo scoprire dov'è questa fatidica isola su cui dovremmo appro..." ma non fece in tempo a concludere la frase che il mare si fece mosso all'improvviso e delle onde alte piu di dieci metri fecero oscillare pericolosamente la nave rischiando di mandarla in frantumi, Nami corse allarmata verso il parapetto della Sunny e si sporse ricevendo qualche schizzo di acqua di mare addosso, guardò in basso e spalancò gli occhi.
"Oh no... issate le vele! Presto!" Ordinò; Zoro, Sanji, Brook e Chopper obbidirono senza fiatare.
"Perche? Cosa sta succedendo?" Domandò il capitano.
"Le correnti sottomarine stanno cambiando direzione, come se qualcosa bloccasse loro la strada, in questo modo si verranno a formare vortici giganteschi che potrebbero risucchiare la nave in men che non si dica!" Spiegò mentre si copriva il volto con una mano a causa del vento che aveva cominciato a soffiare imperterrito accompagnando un acquazzone coi fiocchi.
"Ci mancava solo la pioggia" esclamò Usop mentre rotolava a destra e a manca sul prato del ponte a causa dei continui cambiamenti di inclinazione della nave, la rossa spalancò gli occhi e la bocca quando vide quell'onda anomala alle spalle della sua compagna, nonchè archeologa di bordo, che si stava per abbattere violentemente su di lei.
"Robin, attenta!" Gridò, l'amica si girò giusto in tempo per vedere dei fendenti azzurri spazzare via quell'onda gigantesca.
"Tornado del drago!" Zoro dopo essere riuscito ad ammainare le vele ed aver udito l'urlo della navigatrice rivolto a Robin si era precipitato a neutralizzare il pericolo che ora si era unito alla pioggia che sembrava non voler smettere.
"Grazie Zoro" disse Robin rivolgendogli un sorriso che venne ricambiato da un ghigno di soddisfazione.
"Di niente" rispose.
"Franky vai al timone e cerca di tenere la nave dritta! Voi altri abbattete le onde che fanno oscillare la nave!" Ordinò la rossa.
"Si!" Confermarono tutti, lei continuò a fissare il mare finchè non scorse qualcosa in profondità che velocemente si avvicinava.
"Sta... sta salendo?" Si chiese incredula di ciò che vedeva.
"Ragazzina il timone è bloccato!" Gridò il cyborg mentre, con tutte le sue forze, cercava di ruotarlo senza risultati.
"Resisti ancora un pò" rispose.
"Quando te lo dico mollalo" continuò poi, il blu la guardò stranito.
"Cosa? Perche? Così verremo trascinati dalla corrente" le fece notare.
"Fai come ti dico e andrà tutto bene" ribattè voltandosi nuovamente verso l'oceano osservando quelle strane sagome che si avvicinavano.
"Ci siamo quasi" sussurrò riuscendo a intravederle.
"Ragazzi aggrappatevi a qualunque cosa e non mollate la presa per alcun motivo" disse, tutti annuirono, l'archeologa si tenne stretta al corrimano delle scale affiancata dallo spadaccino, Brook, Usop e Chopper all'albero maestro, Franky al timone, Sanji al parapetto, Arjey ad una porta che portava nella cabina delle ragazze e Rufy si trovava accanto alla navigatrice.
"Ancora un po" bisbigliò assottigliando gli occhi concentrata.
"Ora!" Gridò, Franky mollò la presa e il timone cominciò a ruotare così velocemente quasi a volere staccarsi, la nave seguì il suo esempio cominciando a girare vorticosamente anche lei, la rossa era troppo presa a dare ordini tanto che si dimenticò di afferrare qualcosa per evitare di venire sbalzata in mare, infatti si alzò in aria e volò via sempre piu vicino al vortice che si era formato.
"Nami!" Gridò il capitano.
"Rufy!" Urlò lei mentre con una mano stesa verso di lui si allontava, il ragazzo lasciò la presa dal parapetto e fece un enorme salto nella sua direzione, allungò un braccio avvolgendolo attorno alla sua vita, sapeva bene che così sarebbe certamente caduto in mare, ma in quel momento la priorità era lei, non poteva permettere che finisse in fondo all'oceano, non senza che lui provasse almeno a salvarla, ritirò il suo arto facendo finire la rossa tra le sue braccia, lei si strinse nel suo gilet e strizzò gli occhi contro la cicatrice a foma di X che Rufy aveva impressa sul petto sperando che tutto si sarebbe risolto e che quell'incubo sarebbe presto finito, il capitano allungò l'altro braccio per raggiungere un appiglio sulla Sunny che però, siccome girava ancora spinta dal vento e dalla corrente, non sembrava voler fermarsi, successe tutto in pochi secondi: un ombra gigantesca li oscurò, Rufy si voltò notando lo tzunami che li stava per spazzare via, strinse piu che poteva Nami a se stesso, la stessa cosa fece lei.
"Nami! Rufy!" Gridarono in coro i loro compagni avendo assistito la scena, l'ultima cosa che videro furono solo colori mischiati: blu, ambrato e bianco candido, poi piu nulla.

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Tre tocchi acuti contro un portone di legno echeggiarono in tutta la stanza e poco dopo un omino basso e grasso si presentò di fronte alla figura seduta su quel trono fatto di teschi e ossa, corse goffamente e a passi piccoli, non appena le fu davanti si inchinò.
"Mia signora, sono arrivati a destinazione" pronunciò con il fiatone.
"Bene, hanno già superato la prima fase, vediamo se faranno lo stesso con la seconda" disse ghignando e liquidando con un cenno della mano il servitore che uscì in men che non si dica dalla stessa porta da cui era entrato.
"Raji... ora tocca a te... distruggili" sibilò alla sfera luminosa sospesa accanto a lei raffigurante un ombra con due strane antenne sulla testa per poi cominciare a ridere.

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Sentiva uno strano calore avvolgerla, stava bene, non voleva aprire gli occhi per paura che quella sensazione piacevole svanisse, un vento caldo le battè sul collo facendole provare un brivido e poi un profumo davvero inebriante la circondò, inspirò a pieni polmoni sentendo qualcosa stringerle la vita, a quel punto un rumore fastidioso interruppe il silenzio, come se qualcuno stesse russando, un momento? Era davvero qualcuno che russava, aprì gli occhi e alzò lo sguardo incontrando quello del suo capitano a pochi centimetri dal suo, subito arrossì e sorrise inconsciamente, non si era minimamente accorta che tutte le emozioni che aveva provato erano causate dalla sua vicinanza, si accorse che si stava per svegliare e scattò in piedi, attese un paio di minuti picchiettando nervosamente il piede a terra, quando finalmente il ragazzo aprì gli occhi lentamente e li stropicciò con le mani mentre sbadigliava.
"Uhm... è gia mattina?" Chiese guardandosi in giro perlustrando con lo sguardo quel luogo.
"Veramente è tardo pomeriggio" intervenne una voce acuta, i due si girarono e videro Arjey sbucare fuori da una rientranza nella parete rocciosa.
"Arjy, ci puoi dire dove siamo finiti?" Chiese il capitano dandogli un soprannome, la scimmia lo guardò stranito, ma non ci fece molto caso.
"Siamo sulla prima isola" disse, i due si guardarono increduli.
"Ma come?... pensavo che fossimo stati spazzati via dallo tsunami" intervenne la navigatrice ricordando ciò che che era successo poche ore prima.
"Non esattamente, ho fatto in tempo a prendervi prima che cadeste in mare" spiegò sorridendo.
"Ma... perche? Tu non dovresti aiutarci, tu stai dalla parte del nemi..." la rossa non fece in tempo a concludere la frase che il suo capitano gli aveva messo una mano davanti al viso per interromperla, lui fece qualche passo avanti verso l'animale che lo guardava intimorito, Rufy si inchinò con lo sguardo basso, alzò il viso mostrando un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
"Che differenza fa se sappiamo il motivo, non può essere cattivo, avrebbe potuto lasciarci morire e invece ci ha salvati, grazie amico, ti devo la vita" disse accarezzandolo affettuosamente sulla testa, Arjey lo guardò per qualche secondo mentre i suoi occhi comincivano ad inumidirsi, sorrise e rimandò indietro le lacrime.
"Di niente" rispose alzando il pollice e facendogli l'occhiolino, anche se sotto sotto si sentiva estremamente in colpa, Nami sorrise intenerita, era davvero strepitoso come il suo capitano facesse certi effetti alla gente.
"In quanto a te..." disse poi voltandosi in direzione della rossa.
"... non ti sei ferita vero?" Chiese premuroso, lei sorrise.
"No tranquillo è tutto a posto" rispose.
"Perfetto... Arjy per caso sai dove sono gli altri?" Domandò.
"Stanno aspettando tutti fuori da qui" disse.
"Perche ci hanno aspettato?" Chiese Nami.
"Beh, lo ha detto la mia padrona: le prove dovranno essere affrontate da tutti i partecipanti" disse.
"Ah, ecco perchè, dai andiamo fuori!" Esclamò Rufy entusiasta di scoprire come fosse quell'isola, uscirono da quel buco e si ritrovarono in una grotta piu grande con diverse ramificazioni, i compagni non appena li videro si alzarono in piedi pronti per partire.
"Allora ragazzi... direi che il gioco può cominciare" disse il capitano scrocchiandosi le nocche.
"Ehm, veramente è gia iniziato" lo corresse Arjey che aveva fatto magicamente sparire le ali e ora stava camminando sulla terra.
"Come sarebbe a dire che è gia iniziato?" Chiesero tutti in coro.
"Quella tempesta che abbiamo affrontato quando siamo arrivati era la prima fase, ora si passa alla seconda" spiegò.
"Fa sul serio quella vecchia" sibilò Zoro aggrottando le sopracciglia.
"Quindi vuol dire che le prove potrebbero iniziare da un momento all'altro?" Domandò Usop impaurito.
"Esattamente" confermò la scimmia.
"Ma le tue ali dove sono?" Intervenne Rufy con un discorso che non centrava niente.
"Adesso a cosa serve saperlo?" Dissero Usop e Chopper mentre un gocciolone gli si formava dietro la testa.
"Oh, semplice, posso scegliere se usarle o meno, ed è tutto merito del frutto Ala-Ala ghiriririri" rispose lui sorridendo.
"Hai mangiato un frutto del mare?" Chiese Robin.
"Si, mi permette di usare qualsiasi tipo di ala esistente al mondo e la sua capacità" spiegò.
"Wooooow che forzaaaa!" Gridarono in coro Chopper, Usop e Rufy volendo all'istante una dimostrazione.
"Non abbiamo tempo ora, sbrighiamoci!" Gridò Sanji infuriato, i quattro interessati si ritrovarono ognuno con un bernoccolo fumante sulla testa, annuirono simultaneamente sconsolati per poi riprendere a camminare.
Dopo una manciata di minuti riuscirono ad intravedere una luce alla fine del lungo tunnel.
"Ecco la fine, ci siamo!" Esclamò la renna.
"Ragazzi guardate sopra di voi" intervenne Nami indicando la pozzanghera di acqua sul soffitto.
"Ma come fa a stare sospesa?" Chiese Usop immergendoci un dito e scoprendo che non poteva essere un illusione o qualcosa di simile.
"Non ne ho idea" rispose l'animale.
"Dai proseguiamo" intervenne Sanji, si voltarono per continuare ad andare avanti ma qualcun'altro li interruppe.
"Nami, la-la tua mano" balbettò il medico indicando l'arto della compagna.
"Com'è possibile che sia... arretrato?" Disse Arjey notando la mano che non era piu nera fino al polso, ma che il colore era tornato indietro fino alle nocche.



ANGOLO AUTRICE:

Ciao genteeeeeeeeeee!!
dico subito che questo capitolo mi piace un botto!! *.* soprattutto l'inizio!! mi è venuto abbastanza bene devo ammettere.. giuro che me lo rileggerei altre trentamila volte!! *.* (come se non lo avessi gia fatto XD)cooooooomunque... questo è quello che è uscito dalla mia testa! XD e spero vivamente che vi sia piaciuto!
voglio ringraziare come sempre quelli che hanno messo la storia tre le preferite, ricordate, seguite e a chi solo legge! *.*
un gigantesco grazie va a quelle meravigliose persone che hanno recensito lo scorso capitolo!


Roxy001 (viva la dea polvere ahahahah X,D)

Yuki Fujiwara (anche tu... la vecchia in polvere X,D)

ZoRobin_2000 (attenti ai cambiamenti di umore!! ahahah X,D)

NamyMoon ("acquosa" non è propio l'aggettivo esatto ;D)

rufy346 (preoccupati per la macchiaaaa muahahahah X,D)

ragazze mi commuovo sempre quando leggo le vostre recensioni grazie di cuore! *bacino*
il prossimo aggiornamento sarà tra 11 giorni (eh si... una volta 9 e una volta 11 XD) ovvero mercoledì 3 dicembre... siamo già a Dicembre... CASPITERINA! O.o
va bene vi lascio grazie ancora a tutti
ciaooooooo!!
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 8
*** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: DEATH GAME ***


SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: DEATH GAME




"Sono il braccio destro della Dea della Morte" continuò, tutti rimasero in silenzio elaborando ciò che la scimmia aveva appena detto per poi gridare con gli occhi fuori dalle orbite un sonoro:
"Eeeeeeeeeeeh?" Arjey rimase immobile a guardare i mugiwara stranito dal loro comportamento.
"Beh cosa c'è? Perche mi guardate in quel modo?" Chiese ingenuamente la scimmia mentre dei punti di domanda colorati gli si formavano sulla testa, la ciurma continuò a guardarla in silenzio tombale.
"E lo dici come se niente fosseeeee!?" Urlarono coi denti da squalo facendo prendere un colpo all'animale che fece un balzo in aria.
"P-perche n-non capisco quale sia il problema" balbettò.
"Il problema è che... tu sei il nemico" sussurrò Zoro puntando la spada alla sua gola mentre un espressione a dir poco minacciosa apparve sul suo volto, Arjey deglutì sonoramente spaventato.
"N-no a-aspetta l-la mia padrona mi ha m-mandato da voi p-perche vi aiutassi i-in questo gioco" si giustificò.
"Beh allora questo gioco non mi piace affatto, c'è in ballo la vita della mia navigatrice!" intervenne Rufy serio guardando l'animale con gli occhi oscurati dal cappello che portava sulla testa.
"S-se mi mollate, po-posso s-spiegarvi bene" disse guardando la lama a pochi millimetri dal suo collo, lo spadaccino guardò il suo capitano come a chiedergli il permesso e lui annuì, il verde ritirò l'arma e la rimise nel suo fodero, il corvino si avvicinò incrociò le braccia al petto e con tono duro e autorevole disse:
"Parla" la scimmia annuì.
"La mia padrona vuole che voi troviate le quattro preziose gemme perche sono le pietre che valgono di piu al mondo e siccome a lei piacciono i gioielli, li vuole ad ogni costo..." cominciò.
"E perche non può andare a prendersele da sola!?" Gridò il capitano sbattendo furiosamente le mani sul tavolo che scricchiolò pericolosamente minacciando di rompersi in due.
"Perche non può... le isole sulle quali sono state nascoste sono suoli sacri, protetti dal Dio della Vita, e siccome lui e lei sono nemici mortali lei non può entrare nel suo territorio se no farebbe una brutta fine" spiegò.
"E allora perche vuole il vero amore di Nami?" Chiese Robin.
"Questa è l'unica cosa che non so, non mi ha mai detto niente a riguardo" confessò Arjey.
"E che cos'è il buio?" Domandò Usop.
"vete visto la macchia nera che ha sul palmo della mano: quello è il buio e ogni giorno che passa amenterà fino a raggiungere il cuore, a quel punto la sua anima morirà" spiegò.
"Perche avete questa mania di dire anima?" Chiese Franky.
"Perche non è il corpo che muore, ma l'anima in se, nel senso che se dovesse succedere, lei perderebbe ogni ricordo della sua vita, non si ricorderebbe niente: il suo nome, il suo carattere, niente di niente" disse, rimasero tutti in silenzio sconcertati da quella rivelazione.
"Dobbiamo muoverci allora, dove si trova la prima isola?" Chiese Rufy agitato.
"Non lo so, mi ha detto che basta seguire il vento e ci porterà a destinazione" rispose l'animale.
"Bene allora cosa aspettiamo, partiamo noh" disse il capitano.
"Agli ordini" esclamarono in coro gli altri correndo ai propi posti: issarono le vele, girarono il timone e col vento a favore avanzarono spediti verso l'orizzonte, verso un luogo a loro ignoto.

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In una stanza oscura e umida con le pareti di roccia su cui scivolavano goccie di acqua, una misteriosa figura sedeva su di un trono fatto di teschi mentre sulla sua spalla sinistra camminava una tarantola pelosa e grande come una mano, con sei occhi argentati che riflettevano la luce della sfera azzurra che era di fronte a lei facendoli luccicare al buio come diamanti colpiti dal sole, la misteriosa figura osservava ciò che la palla sospesa davanti a lei mostrava: la Thousand Sunny che solcava il mare; ghignò sadica mentre con un gesto della mano la fece sparire, ora l'unica fonte di luce era la piccola candela accanto al trono, lo scricchiolio di una porta echeggiò in quel lugubre luogo e subito dopo una folata di vento fece traballare la fiammella del candelabro rendendo l'atmosfera ancora piu inquietante di quanto gia non lo fosse, un ombra si manifestò di fronte alla figura incappucciata, fece un inchino cordiale e poi parlò.
"Mia signora... è arrivato..." pronunciò quelle parole con voce sommessa e quasi impaurita.
"Fallo entrare" ordinò lei e con un gesto della mano congedò il servo che uscì a grandi e veloci falcate dalla porta principale, quasi avesse paura, poco dopo entrò un altro essere, non umano.
"Mi avete chiamato signora?" Chiese con voce bassa e roca.
"È il momento..." disse, il soggetto si inchinò e poi con tono divertito sussurrò.
"Sarà un piacere..." per poi voltarsi e camminare a testa alta fuori dalla stanza, la figura appoggiò il viso rugoso sulla mano ossuta ghignando
"Bravo Arjey, fa il tuo lavoro, se no sai cosa ti potrebbe succedere" pensò ad alta voce riferendosi alla scimmia volante.
"La mia vendetta finalmente si compirà" disse pregustando gia ciò che aveva architettato, si rivolse poi al ragno che aveva sulla spalla.
"Sai cosa devi fare... vai" e quello, come d'incanto, scese lungo il mantello e si infilò in una delle tante crepe, create dal tempo nella grotta, per poi sparire.
"Che il Death Game abbia inizio..." sibilò cominciando a ridere.

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Rufy fissava insistentemente, dalla polena, davanti a se come a sperare di riuscire a vedere qualcosa di simile ad un isola all'orizzonte, ma ancora niente, si voltò sentendo Robin che conversava con Arjey.
"Spiegaci come funziona" disse l'archeologa, il capitano scese e si diresse verso i due incuriosito.
"Di cosa parlate?" Chiese.
"La mia signora ha organizzato una specie di gioco a cui dobbiamo partecipare tutti... il Death Game..." pronunciò attirando l'attenzione della ciurma che si riunì in cerchio per ascoltare ciò che l'animale aveva da dire.
"E cosa sarebbe?" Domandò Usop.
"Death Game, se non sbaglio significa gioco di morte giusto?" Disse Zoro.
"Esattamente, perche in quel gioco hai solo due possibilità: o vinci, vivi e passi alla prova sucessiva, o perdi e muori" spiegò.
"B-beh i-io potrei a-anche far senza p-partecipare" balbettò Usop terrorizzato mentre abbracciava Chopper anch'esso spaventato.
"Smettetela fifoni" li riprese Sanji.
"Io non ho nulla da temere dato che sono già trapassato da un pezzo yohohohohoho" disse Brook con la sua solita voglia di ridere.
"Ti sembra il momento di fare battute!?" Gridarono il cuoco, il cecchino e il medico con i denti da squalo.
"Quante prove ci sono da superare?" Chiese Franky.
"Siccome dovrete trovare quattro gemme, saranno quattro le prove, tutte riguardanti un elemento: acqua, sabbia, vento e fuoco, in ognuna di esse ci saranno da combattere nemici, da partecipare a gare fino ad arrivare al capo di tutto che dovrete sconfiggere per recuperare una delle pietre" spiegò.
"Che genere di gare sono?" Domandò Chopper.
"lo scoprirete solo al momento, non lo so nemmeno io" confessò Arjey un po dispiaciuto per non poter dare a loro maggiori informazioni.
"Quindi se riusciamo a passare tutte le prove arriveremo a quella vecchia" ghinò Zoro voglioso di fare a fette qualcuno.
"S-sei per caso impazzito? Guarda che lei sarebbe capace di farti fuori anche in questo momento, anzi, è un miracolo che non lo abbia gia fatto prima" disse l'animale agitato mentre con la coda dell'occhio guardava dietro di se, sospesi a mezz'aria, dei fili di fumo nero.
"Lei ci sente, ci vede, segue le nostre mosse, scommetto che ci sta guardando anche adesso" Arjey fece finta di non essersi accorto di quel fumo, i mugiwara si guardarono attorno, al contrario di Robin che invece fissava insospettita la scimmia.
"C-cosa? Da-davvero?" Balbettarono Chopper ed Usop impauriti.
"Hey tu vecchia megera... vuoi giocare? Va bene, giochiamo..." gridò Rufy pieno di rabbia spezzando, però, la frase a metà.
"... poi non lamentarti se perderai" sibilò infine con sguardo minaccioso.

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"... poi non lamentarti se perderai"
"Non lo farò... stai tranquillo, non lo farò..." rispose ghignando la figura incappucciata.
"... dato che sarai tu a perdere, così finalmente mi potrò vendicare per ciò che mi hai fatto" ringhiò infine facendo scoppiare la palla luminosa nella quale l'immagine di Rufy si era specchiata.

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"Dovete fidarvi, io so piu che bene quello di cui è capace, è terribile, non oso immaginare cosa potrebbe farvi" disse Arjey lanciando un occhiata al punto in cui prima erano sospesi i fili di fumo nero scoprendo, però, che non c'era piu niente, sospirò sollevato: per il momento il pericolo era passato, ma bisognava sempre stare allerta, sarebbe potuto ricomparire da un momento all'altro senza che loro se ne potessero accorgere; Robin, con gli occhi chiusi in due fessure studiava attentamente Arjey, il suo comportamento aveva un non so che, che non la convinceva: subito era agitato e un minuto dopo, tranquillo come non mai, era convinta che quella sottospecie di scimmia alata gli stesse nascondendo qualcosa, doveva assolutamente scoprirlo.
"Che venga, così di lei rimarrà solo un mucchietto di polvere" disse Rufy scrocchiandosi le nocche.
"Beh... non che sia difficile, tanto ormai..." ribattè Franky: il capitano, Brook, Chopper, Usop e Zoro rimasero in silenzio per un po, per poi scoppiare in una sonora risata con le lacrime agli occhi, anche Arjey rise sommessamente. (scusate ma non potevo non fare questa battuta X,D NdLu)
"Vi sembra questo il momento!" Gridò Sanji furioso, vecchia o no, era pur sempre una donna e lui, come tutti sappiamo, le donne le amava e rispettava, anche se si era dovuto trattenere per non ridere anche lui.
"Comunque sia, vorrei sapere entro quanto arriveremo alla prima isola" disse Zoro ripresosi.
"Non lo so, di sicuro non piu di due giorni" rispose serio Arjey.
"Quindi non ci rimane che aspettare" intervenne Sanji accendendosi una sigaretta.
"Si" dissero in coro gli altri.
Rufy invece di sedersi sulla polena a guardare il mare decise di andare in infermeria per tenere compagnia a Nami, o piu che altro, era perche era troppo preoccupato per lei, prese una seggiola e si sedette accanto al lettino su cui era stesa, cominciò a fissarla insistentemente, quasi come se stesse cercando di svegliarla con la forza del pensiero, perche dovevano capitare sempre a loro cose del genere? Sembrava che avessero tutto il mondo contro! Che tutto e tutti cercassero di eliminarli dalla faccia della terra, era dura vivere in quel modo, con la gente che ti reputava un farabutto, capace solo di uccidere, che pensava che sarebbe stato meglio che non fossi mai nato, ma, per fortuna c'erano quei pochi che vedevano in loro dei paladini della giuztizia, persone buone, pronte ad aiutare chiunque fosse stato in difficoltà, questo era veramente quello che erano, il resto rimanevano tutte bugie, quello che non riusciva a capire era: perche la Dea della Morte ce l'aveva con loro? Perche tra tutte le persone che c'erano al mondo aveva scelto propio la sua ciurma? Perche la sua navigatrice? Perche non lui? Si sentiva estremamente in colpa per ciò che le era successo.
"Mmmh..." il mugugnio di Nami lo risvegliò da suoi pensieri, la vide aprire lentamente gli occhi, si guardò attorno accecata dalla troppa luce, una volta adattatasi voltò la testa verso il suo capitano che vedendola sveglia sorrise sollevato, lei ricambiò immediatamente alzandosi lentamente a sedere sul lettino scostando le lenzuola bianco candido.
"Rufy... cosa è successo?" Chiese massaggiandosi la testa con una mano fasciata.
"E questo cos'è? Perche ho la mano fasciata?" Domandò ancora togliendo le bende, arrivate alla fine Nami spalancò gli occhi e la bocca mentre con l'altro arto andò a coprirsela in segno di stupore, Rufy invece si alzò di scatto allarmato andandole incontro e facendo volare la seggiola a terra con un sonoro tonfo.
"Si è allargata" sussurrò lui, notando che la macchia nera, che la rossa aveva sul palmo, ora ricopriva l'intera mano, dita comprese, fino ad arrivare al polso
"Ora mi ricordo" disse la navigatrice rimembrando ciò che, solo qualche ora prima, era successo; si sentirono dei passi veloci provenire da fuori, come se qualcuno stesse correndo sul ponte, infatti poco dopo entrò Usop con l'affanno.
"Rufy... Nami... ci siamo... ci siamo fermati..." sbuffò tra un sospiro e l'altro, lui corse fuori guardando il mare che circondava la Sunny.
"Siamo per caso in una fascia di bonaccia?" Chiese Chopper notando le vele piatte.
"No, non credo" rispose serio Zoro, Arjey concordò con lui per poi sussurrare:
"No, questa è... la prima isola"




ANGOLO AUTRICE:

Ebbene si gente
... siamo arrivati al primo capitolo della prima saga!! contenti? XD

spero come al solito che il capitolo vi sia piaciuto XD e di non aver creato un obbrobio
se vi chiedete come mi è venuto in mente quella battuta sulla Dea della Morte... non me lo chiedete fatto sta che ho riso per tipo un quarto d'ora X,D
va beh... non siamo qui per tirare le orecchie agli elefanti!
voglio ringraziare come al solito chi ha messo la storia tra le preferite, ricordate, seguite e a chi solo legge.
un ENORME grazie va alle persone che hanno recensito lo scorso capitolo XD

Roxy001 (oggi non c'è bisogno che mi ricordi di dire quando aggiorno ahaha XD)

ZoRobin_2000 (ricordati, una volta per uno XD)

rufy346 (lo sai benissimo che pure io sono sempre in ritardo noh? XD)

NamyMoon (Lucca Comiiiiiics... *.* on sai quanto ti invidio XD)

Yuki Fujiwara (ti ridò il benvenuto in questo sito XD)

grazie mille seriamente!! ve ne sono immensamente grata! mi commuovo T.T
prossimo aggiornamento tra 10 giorni ovvero Sabato 22!!
con questo ho finito ci sentiamo!!
arrisentirci genteeeee!! XD
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 9
*** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: NUOTARE NELL'ARIA ***


SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: NUOTARE NELL'ARIA





"Com'è possibile che sia... arretrato?" Disse Arjey notando la mano che non era piu nera fino al polso, ma che il colore era tornato indietro fino alle nocche.
"I-impossibile, come può essere successo?" Chiese Nami piu a se stessa che agli altri che guardavano la mano increduli.
"Okey che è un fatto strano, ma daltronde è meglio, o no?" Intervenne allegro il capitano che come al solito notava il lato positivo delle cose.
"Rufy ha ragione, anche se una cosa del genere non è mai capitata a nessuno, in tutti gli anni che sono stato al servizio della Dea della Morte, questo non è mai accaduto" disse la scimmia mentre gli occhi ambrati scattavano da una parte all'altra della grotta scrutandola attentamente alla ricerca di qualcosa di sospetto.
"Quindi vorresti dire che questa è la prima volta?" Chiese Robin con fare indagatore mentre la sua mente vagava alle ipotesi piu probabili a quelle logicamente impossibili.
"Secondo quello che ci ha detto Arjey la macchia deve raggiungere il cuore per far si che l'anima di Nami muoia..." pensò.
"... quindi una volta arrivato a quello... a meno che..." sobbalzò.
"Ma certo!" Esclamò avendo trovato la risposta, tutti si voltarono verso di lei curiosi di sapere cosa aveva scoperto la loro compagna.
"Il cuore" disse.
"Il cuore?" Chiesero gli altri in coro, l'archeologa annuì.
"Il buio deve avanzare e raggiungere il cuore per distruggere l'anima, ma..." lasciò in sospeso la frase alzando un dito.
"... Se invece il cuore combattesse?" Chiese, l'animale ci pensò un pò.
"Cosa significa?" Domandò Brook.
"Credo che ciò avvenga in base alle emozioni che lei prova: se sono buone la macchia o decelera, o arretra; invece se sono cattive, avanza" spiegò.
"Potrebbe essere, in questo modo il processo rallenterebbe" intervenne Arjey.
"Ma è fantastico! Nami è fantastica!" Esclamò Rufy alzando i pugni chiusi al cielo, lei arrossì.
"Hai ragione" concordò il resto della ciurma.
"Incredibile... non ho mai visto una persona così tanto attaccata alla vita" pensò la scimmia sorridendo inconsciamente non accorgendosi che il gruppo aveva ripreso a camminare.
"Hey Arjy sbrigati siamo già arrivati!" Esclamò il capitano da lontano agitando il braccio per farsi notare.
"Arrivo... e da quando in qua mi chiami Arji?" Chiese correndo a passi piccoli e veloci verso i Mugiwara, avrebbe voluto usare le ali, ma in quel luogo non ci riusciva.
Mentre si allontanavano dei fili di fumo nero appostati dietro ad una roccia svanirono senza lasciare traccia.

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"Dannazione!" Ringhiò una voce che fece tremare la terra.
"Qualcosa non va mia signora?" Chiese un omino alla figura seduta su di un trono.
"Quel gruppo di idioti! Ha scoperto come rallentare il processo di distruzione dell'anima!" Esclamò furiosa sbattendo una mano ossuta su di un teschio che si frantumò in mille pezzi, il servo accorse immediatamente a pulire.
"Nessuno ci era mai riuscito" sussurrò poi trattenendo la rabbia.
"Se posso permettermi mia signora..." intervenne il servitore, lei lo guardò di traverso.
"Parla!" Gli intimò.
"Con tutto il potere che possiede perchè non può ucciderli subito, avrebbe potuto farlo già molto tempo or sono" disse, lei lo incenerì con gli occhi, letteralmente, il servitore era andato in fiamme non appena aveva incrociato il suo sguardo e ora stava correndo avanti e indetro per la stanza urlando di dolore.
"Se non l'ho fatto è perche voglio che lui, il capitano di quella banda di idioti, e la sua navigatrice soffrano, come hanno datto soffrire me, non posso perdonarlo!" Gridò digrignando i denti.
"La smetta mia signora!" Esclamò l'uomo rotolando a terra nel tentativo di far cessare l'incendio.
"Nessuno può darmi ordini" sibilò spegnendo il fuoco e con un cenno della mano lo sollevò e lo fece avvicinare a se prendendolo per il colletto.
"Mi hai capito?" Domandò minacciosa.
"S-si mia signora, p-perdoni la mia i-incompetenza, a-accetti le m-mie scuse" balbettò.
"No, non le voglio le tue scuse, hai osato darmi ordini e pagherai per questo" rispose buttandolo malamente al suolo.
"Abbia pietà mia signora" disse inginocchiandosi.
"Pietà? Non conosco questa parola" sibilò lei prima di farlo scoppiare in mille pezzi con un cenno della mano.
"Pulite!" Gridò, subito un altro servitore entrò di corsa e cominciò a spazzare il suolo macchiato di sangue e coperto di frattaglie umane.
"Questo è ciò che succede quando qualcuno si mette contro di me" disse stringendo la mano a pugno facendo così conficcare le unghie nella pelle, da essa sgorgò una goccia di sangue, sangue nero come la pece.

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"Woooooww!" Esclamarono in coro i mugiwara meravigliati dal fantastico panorama che gli si parava di fronte.
"Ma è pazzesco" disse Sanji con la bocca spalancata.
"No, è impossibile" lo corresse Zoro guardando giú dal precipizio dove si trovavano.
In quel luogo era tutto sottosopra: l'acqua invece che essere a terra galleggiava in aria, e degli uccelli volavano dentro di essa; mentre l'aria faceva da acqua infatti dei pesci ci "nuotavano" come se nulla fosse, per fortuna la terra era al suo posto.
"È incredibile" dissero in coro Chopper e Usop col naso all'insú.
"È questa la prima isola?" Chiese Nami stupefatta.
"Si, non ci sono mai stato, ma ne ho sentito parlare: si dice che su questa terra le propietà dell'aria e dell'acqua siano invertite, fatta eccezione per la possibilità di respiro e per l'uso dei poteri dei frutti del mare" spiegò la scimmia.
"Davvero? Che figooooo!" Esclamò Rufy emozionato, ma il momento venne interrotto dall'urlo terrorizzato di Usop.
"Aiuto, aiuto, ragazzi datemi una mano, spiegatemi perchè sto fluttuando nell'aria!" Gridò mentre il suo corpo si sollevava lentamente da terra e si allontanava sempre più.
"C-com'è possibile una cosa del genere?" Domandò Brook.
"Idiota dove pensi di andare" lo riprese il cuoco allungandosi verso di lui, ma non fece in tempo a ad afferrarlo che perse l'equilibrio e cadde dal precipizio.
"Oh no, Sanji!" Urlò Chopper sporgendosi preoccupato.
"Che idiota" commentò Zoro.
"Credete che se la caverà?" Chiese il medico.
"Ovvio che me la cavo per chi mi hai preso" disse una voce, poco dopo il biondo tornò su fluttuando anche lui come il nasone.
"Ma come fate?" Domandò Brook.
"Arji ha detto che qui l'aria ha le stesse propietà dell'acqua, nell'acqua si nuota, quindi noi nuotiamo nell'aria" spiegò.
"Wooooow che figo!" Esclamarono il medico e il capitano.
"Voglio privare anch'io" dissero all'unisono buttandosi nel vuoto piu totale.
"No, fermi!" Gridò il cuoco, troppo tardi, oramai stavano prcipitando.
"Guarda tu cosa mi tocca fare" sussurrò con una mano in fronte.
"Sky Walk" partì calciando l'aria e in pochi secondi riuscì a raggiungerli e a fermarli giusto in tempo prima che si sfracellassero al suolo.
"Perche non riusciamo a volare anche noi?" Chiese Rufy con il broncio.
"Ve lo spiego io..." intervenne Robin.
"Semplice: se l'aria ha la stessa propietà dell'acqua, chi ha mangiato un frutto del mare, anche se è in grado di usare i suoi poteri, non è capace di nuotare" spiegò.
"Ooooh, quindi io, Rufy, Chopper e te non possiamo volare come loro" disse Brook, lei annuì.
"Ma è un ingiustizia" brontolarono la renna e il capitano sconsolati.
"Perciò mi sa che se vogliamo spostarci, loro debbano essere portati" disse Nami.
"Okey ragazzi direi che è ora di partire!" Esclamò Rufy contento mentre veniva afferrato da Sanji mentre Robin era con Zoro, Chopper con Usop, Brook con Franky, invece la rossa era rimasta ancora a terra.
"Nami, tu non vieni?" Chiese il ragazzo corvino notando poi che anche Arjey non sembrava voler muoversi.
"E lui?" Domandò indicandolo.
"Se non sbaglio puoi volare con il frutto del mare che hai mangiato" disse Usop.
"Posso attivare il mio potere ma non avrebbe effetto" rispose l'animale.
"Perchè?" Domandò Franky.
"Perchè le ali servono a volare e siccome l'aria qui è come l'acqua non posso usare le mie abilità" spiegò.
"Va bene allora vieni, ti porto io" intervenne la navigatrice prendendolo in braccio e cominciando a muovere le gambe come se stesse nuotando veramente nell'acqua, guardò dietro di se notando dei fili di fumo nero sospesi anche loro a mezz'aria, aggrottò le sopracciglia insospettita, li stava spiando, li stava seguendo.

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"Ora ha inizio il vero gioco... e voi siete le pedine" disse la Dea della Morte.
"Mia Signora il piano procede bene, si stanno dirigendo verso le antiche rovine" la informò un servitore.
"Perfetto, credo comunque che Raji li batterà facilmente" rispose lei ghignando.
"Certo mia Signora, lui è senza dubbio molto forte" concordò.
"Nessuno è mai riuscito a superare quella prova tranne... lui" sussurrò la parola finale con disprezzo.
"Sta forse parlando dell'uomo che il secolo scorso, per salvare la sua amata, è riuscito stranamente a sconfi..." venne preso per il collo e le parole gli morirono in gola, lei lo guardò truce.
"Non ti ho dato il permesso di tirare fuori quell'argomento, soprattutto perchè odio l'uomo che è stato in grado di tenermi testa... capito: tenermi testa, non sconfiggermi" sibilò stringendo sempre piu la presa facendolo soffocare.
"S-si ha ragione p-padrona" balbettò lui spaventato, lei lo mollò e il servitore cadde rovinosamente a terra cominciando a tossire.
"Vattene se non vuoi finire male" lo cacciò via e lui senza pensarci due volte corse verso la porta terrorizzato.
"È colpa sua se ho perso metà dei miei poteri! Anche se per fortuna ora li ho recuperati" pensò ad alta voce ricordando quell'uomo che le aveva rovinato la vita.

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"Ma da quanto tempo è che nuotiamo, io non ce la faccio piú" si lamentò Usop con la lingua a penzoloni dalla fatica.
"Va bene se sei stanco, ma per carità non mollarmi se no finisco male" disse il medico spaventato guardando sotto di lui il vuoto fatta eccezione per le roccie che spuntavano da alcuni pendii.
"Tranquillo ti tengo, o almeno cerco" la renna alzò la testa lanciando un occhiata al nasone.
"Non ancora per molto" intervenne Sanji serio.
"Perche dici questo?" Chiesero Franky e Brook.
"Guardate" rispose indicando davanti a se, i compagni fecero come indicato e rimasero a bocca aperta.
"Ma cos'è?" Domandò Franky sbalordito.
"È una città" disse Zoro osservando attentamente il panorama.
"Già... una città in rovina" lo corresse il biondo studiandola attentamente: era gigantesca, essa si stagliava su una piattaforma rocciosa di forma circolare, alcuni edifici erano ancora intatti, al contrario di altri che diroccati minacciavano di cadere a pezzi, il tutto coperto e circondato da alghe e coralli variopinti che coprivano il naturale color panna delle strutture, e come se non bastasse la città era circondata da mura altissime, probabilmente servite per proteggere gli abitanti che una volta vivevano in quel luogo; Robin venne attirata da una cosa in particolare.
"Scendiamo la" disse indicando un punto accanto alla cittadina, Zoro avendo notato il tono deciso della sua compagna cambiò direzione, lo stesso fecero gli altri e atterrarono.
"Aaaah, finalmente a terra" sospirò Usop sdraiandosi al suolo mentre riprendeva fiato.
"Chissà che città è?" Si chiese Nami, l'archeologa si avvicinò all'oggetto che poco prima aveva attirato la sua attenzione e cominciò ad osservarlo bene.
"Ragazzi venite a vedere" li richiamò, tutti si avvicinarono incuriositi.
"Cosa c'è?" Domandò Chopper, lei senza parlare indicò l'arcata in pietra con la parte piu alta marcata da un incisione in un carattere antico e ormai perduto.
"Che cos'è?" Chiese curioso lo spadaccino.
"Deve essere l'entrata" ipotizzò la ragazza.
"Si capisce dalla scritta in alto, anche se non è completa..."
"... Benvenuti ad..." continuò lasciando in sospeso la frase.
"Wooooow ragazzi guardate che figo!" Esclamò il capitano emozionato indicando una strana statuetta a forma di tarantola nera con gli occhi argentati.
"Che schifo Rufy" lo riprese il cecchino.
"Chissà a cosa serve?" Si chiese il ragazzo guardandolo con la testa inclinata.
"Non abbiamo tempo, andiamo a vedere se ci sono degli abitanti in questa città, anche se francamente non ci spero" disse Sanji sorpassando l'arcata e addentrandosi all'interno di essa, seguito dopo da tutti gli altri.
"Hey, aspettatemi!" Gridò Rufy rincorrendoli.
Uno strano venticello spirò facendo smuovere le alghe che ricorpivano gli edifici, mentre la testa del ragno si voltò di scatto puntando i suoi luccicanti occhi argentati verso il gruppo che, ignaro di ciò che stava per succedere, si stava allontanando.




ANGOLO AUTRICE:

Heyla popolo sono 11 giorni che non ci si sente neh? come state!!?? XD
questo angolo è piu piccolo degli altri perche sinceramente sono stanchissima e non mi va di scrivere troppo! XD
questo cap invece è solo di passaggio perciò non preoccupatevi! XD
ringrazio al solito quelli che hanno messo la storia tre le preferite, ricordate, seguite e a chi legge soltanto
e poi anche alle 4 parsone che hanno recensito lo scorso capitolo *.*
 
NamyMoon
Yuki Fujiwara
Roxy001
Roxanne_16


prossimo aggiornamento Sabato 13 con il nuovo capitolo dove si scoprirà la prossima prova!! contenti? XD
ciaoooooo XD
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style XD)

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Capitolo 10
*** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: PROVA DI EQUILIBRIO ***



 

SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: PROVA DI EQUILIBRIO





"Non c'è propio nessuno" disse Usop guardando le rovine di quella città constatando che era completamente abbandonata e ridotta ad uno straccio.
"Già assolutamente deserta" concordò Brook.
"Scusate ma noi ora cosa dovremmo fare? Voglio dire... sono già un paio di ore che camminiamo senza incontrare anima viva, invece avremmo dovuto affrontare la seconda fase, come la scimmia ci aveva detto" disse Franky.
"Franky ha ragione, così perdiamo solo tempo" intervenne Chopper.
"Noi non centriamo niente, è la Dea della Morte che decide quando farci superare le prove... perciò attenti: potrebbero iniziare da un momento all'altro" rispose Robin seria guardandosi attorno con la strana sensazione di essere stata seguita fin da quando erano entrati in quella vecchia città in rovina.
"Uffaaaa, ma così è noiosooo, voglio un pò di azione" si lamentò il capitano.
"Sei impazzito forse?" Chiese Arjey con gli occhi spalancati.
"No, non scherza affatto fidati, lui è fatto così" rispose Nami sconsolata.
"Ma non ha idea di quello a cui andrebbe in contro se si facesse come nemico propio lei " riprese l'animale shoccato.
"Troppo tardi... dal momento in cui ha preso di mira Nami, è lei che si è messa contro di noi" disse Rufy serio, con una faccia che non lasciava trasparire alcun tipo di timore, la diretta interessata arrossì, ma fortunatamente nessuno lo notò, la scimmia rimase di sasso: si stava chiedendo se poteva esistere una persona tanto attaccata all'amicizia dei suoi compagni da rischiare la propia vita per salvarne uno; beh, non sapeva ancora che, di persone come quelle, ne era circondato.
"Rufy ha ragione" concordarono gli altri in coro senza sapere che erano stati seguiti.
Una tarantola nera dai vispi occhi argentati era appollaiata sul tetto di una delle tante case diroccate e fissava, senza mai staccargli gli occhi di dosso, il gruppo che si inoltrava tra le macerie della cittadina in rovina; accanto a lei dei serpenti di fumo nero erano sospesi a mezz'aria, da essi uscì una voce cavernosa ma femminile.
"Mi raccomando, seguili e osserva tutte le loro mosse" ordinò senza ammettere repliche, come per magia l'animale si voltò e scese dalla casa salendo poi su quella di fronte, sempre piu vicino al gruppo.
"Direi che la seconda prova può cominciare" sibilò la Dea della Morte ghignando, mentre con la lingua bluastra si leccava il labbro superiore con fare alquanto sadico.

--------------------------------

"Guardate ragazzi, questa doveva essere la piazza" disse Robin entrando dentro ad un area molto vasta con al centro una statua che probabilmente rappresentava un dio che teneva in mano un tridente dorato, mentre lui veniva circondato da un lungo serpente marino, l'archeologa si avvicinò facendo attenzione a non inciampare tra i detriti sparsi qua e la sul pavimento e cominciò ad osservare bene la figura.
"È Nettuno, il Dio del mare" proferì.
"Wow, figo questo vecchio" commentò Rufy girandoci attorno, Arjey sobbalzò a vedere quella statua, cominciò a sudare freddo.
"Che cos'hai Arjy?" Chiese la rossa avendo notato il suo strano comportamento.
"Q-questa..." bloccò la frase a metà.
"Cosa?" Domandò Sanji incuriosito.
"Q-quest'isola è..." venne questa volta interrotto da un altra voce proveniente dal fondo del viale che collegava quella piazza ad un altra zona.
"L'isola di Mizu... e questa città in rovina è Atlantide"
"Atlantide?" Chiesero in coro i nakama sbalorditi, mentre Arjey fissava con occhi pieni di ira il soggetto che gli si trovava davanti: non era umano, assomigliava vagamente ad un uomo pesce, la sua pelle era di un azzurro chiaro chiazzato di macchie ovali piu scure ovunque, le dita delle mani e dei piedi erano palmate, le unghie erano lunghe e ingiallite, il viso somigliava ad una pera capovolta, gli occhi piccoli e sottili erano piú vicini del normale, la bocca aveva una strana forma a punta, (non so se si capisce ma è fatta così "^" NdLu) dalla sua testa lucida spuntavano due antenne blu rivolte in avanti, alla cui fine si ingrandivano leggermente sfumando al giallo, una cosa ancor piú strana era che non aveva il naso.
"Raji..." ringhiò la scimmia.
"Arjey..." rispose l'altro chinando il capo in segno di saluto, anche se piú che cortesia, sembrava una presa in giro.
"Che diavolo ci fai qui?" Domandò usando lo stesso tono di voce con cui poco prima aveva pronunicato il suo nome.
"Ma come? Pensavo fossi felice di rivedermi" disse ironico per poi ghignare.
"Non prendermi in giro!" Urlò
"Sai benissimo che non è così!" Continuò ancora puntandogli un dito contro
"Ooooh, il nostro piccolo Re si è arrabbiato" lo prese in giro, Arji strinse i denti e i pugni fino a tremare.
"Non lo ripeterò un altra volta: che cosa ci fai tu qui?" Chiese ancora minaccioso, Raji ghignò.
"Mi ha mandato lei, perchè è me che dovete battere per passare alla prossima isola" annunciò.
"Anche se non ci riuscirete" continuò poi cominciando a ridere, l'animale cominciò a sudare freddo, finchè Rufy non decise di intervenire mettendosi davanti a lui.
"Senti un pò: non so chi tu sia, non so cosa tu voglia, so solo che... ci stai rallentando e noi abbiamo fretta" proferì serio guardandolo da sotto il cappello, c'era tanta di quella tensione che si poteva tagliare con un coltello, Robin sembrava sospettosa: perchè tra Arjey e Raji, che servivano entrambi la Dea della Morte, c'era un così profondo odio? E cosa voleva dire Raji con la frase "il nostro piccolo Re"? Quella scimmia stava nascondendo qualcosa, e prima o poi lei avrebbe scoperto di cosa si trattava.
"Benissimo, allora possiamo cominciare il gioco" sibilò Raji ridendo, subito il terreno cominciò a tremare e la piattaforma sulla quale era sorta la città si sollevò, quasi fosse mossa da un meccanismo interno, molti edifici diroccati crollarono diventando solo mucchi di pietre ammassate, un polverone si sollevò impedendo la visuale, i nakama cominciarono a tossire.
"Attenzione ragazzi!" Gridò Sanji frantumando con un calcio un masso che si stava quasi per schiantare su di loro.
"Non fatevi colpire" continuò schivandone un altro, dopo un paio di minuti la nube si dissolse mostrando loro il panorama che li circondava: qualche casa era ancora intatta, altre erano crollate per metà e la maggior parte di esse avevano ceduto sommergendo l'intera piazza, mentre la statua del Dio Nettuno nella piazza era come nuova.
"Cos'è successo?" Chiese Franky spingendo via una parete e liberando Arjy, Chopper, Usop e Brook.
"Non ne ho idea" rispose Zoro tagliando a fette un macigno e facendo uscire Sanji, Robin e Nami.
"Dov'è Rufy?" Chiese agitata la rossa facendo un passo avanti, il pilastro si inclinò pericolosamente facendo rotolare sassi su sassi che rischiarono di colpire in pieno la rossa.
"Nami torna dov'eri prima e non muoverti!" Le gridò Robin, lei fece come detto, anche se con un pò di titubanza, non appena ritornò al punto originale la piattaforma si riassestò.
"Ragazzi, non muovetevi per alcun motivo" proferì l'archeologa seria guardandosi attorno.
"Perchè? Che cosa sta succedendo?" Domandò Usop tremante.
"Questa città è perfettamente in equilibrio, nel senso che è sostenuta da una specie di piccolo piedistallo e se anche un solo sassolino dovesse muoversi rischieremo di far precipitare tutto" spiegò alzandosi lentamente in contemporanea agli altri.
"Ma Rufy è da solo contro quel tizio" disse la navigatrice preoccupata.
"Lo so, Nami e non sai quanto mi piacerebbe aiutarlo, ma in questo momento non possiamo far altro che rimanere immobili e pregare che lui faccia lo stesso" ribattè lei.
"Mi dispiace, ma non potete farlo..." li riprese una voce, i mugiwara si guardarono attorno cercando di capire da dove provenisse, finchè Brook non notò una sfera luminosa sospesa in aria raffigurante l'immagine di Raji.
"E perchè no? Non ci obbliga nessuno" disse Franky.
"Questo lo dite voi, ho ordinato ai miei subordinati di spargersi per la città e fare in modo di sbilanciare questa piattaforma, perciò mi sa che se volete vivere dovete muovervi di li, cercarli e batterli: non avete alternativa" ghignò prima che la bolla scomparisse.
"Fantastico, siamo fregati" commentò il nasone spaventato.
"Ragazzi ho un piano" intervenne Sanji.
"Per quanto mi dispiaccia dividermi dalle mie dee, dobbiamo separarci, ognuno andrà in una direzione diversa, camminando lentamente in sincronia, in modo da non sbilanciare niente, se qualcuno dovesse incontrare uno di quei tizi... non esiti a farlo fuori all'istante" spiegò.
"mi piace questo piano, ogni tanto il sorpacciglio a ricciolo ha una buona idea" disse Zoro voglioso di combattere
"Ma se dovessimo fare come hai detto, cadremmo lo stesso" gli fece notare Brook.
"Lo so, ma è inevitabile, tanto vale tentare" rispose lui sospirando e facendo finta di non aver sentito le parole dello spadaccino, Franky si fece avanti.
"Ottimo, voi fate quello che il cuoco ha appena detto" disse.
"E tu invece?" Chiese Usop, il cyborg sorrise.
"Ho avuto un idea" proferì facendo l'occhiolino.
"Ma dovete fare a meno di me nei combattimenti, avrò un pò di lavoro da fare" continuò, Robin lo fissò perplessa: chissà che cosa aveva in mente.
"Io parto, attenzione a quando mi alzo in volo" si raccomandò, dopo che i compagni ebbero annuito, il blu cominciò a nuotare nel vuoto e il pilastro si sbilanciò, ma per fortuna riuscirono a tenerlo in equilibrio spostandosi velocemente, sospirarono di sollievo
"Non ho idea di cosa tu debba fare, ma fai in fretta" si raccomandò Sanji.
"Ricevuto" affermò il cyborg portandosi una mano alla fronte facendo un saluto militare, poi partì.
"Ragazzi, fate attenzione mi raccomando, ci troveremo all'entrata quando sarà tutto finito" disse il cuoco facendo un passo indietro in contemporanea agli altri, poi girandosi cominciarono a correre tutti insieme, ognuno in una direzione, ignorando i fili di fumo nero che erano rimasti nascosti per tutto quel tempo.

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"Se sarà tutto finito" lo corresse sussurrando la figura incappucciata ghignando sadica.
"Mia Signora, sta andando tutto come previsto, eccetto un piccolo particolare" la interruppe un servitore con voce tremante dalla paura di dare la brutta notizia.
"Come sarebbe a dire? Allora non va tutto secondo i piani" il suo tono era freddo e il suo sguardo invece, al contrario, avrebbe incenerito perfino un iceberg.
"N-no, i-il fatto è che u-un membro della ciurma non ha se-seguito i nostri p-piani" balbettò intimorito.
"Chi è?" Chiese secca.
"I-Il carpentiere, F-Franky il Cyborg, t-taglia da 44 milioni" rispose lui.
"E dove sta andando?" Domandò ancora cercando di trattenere la rabbia.
"S-si sta dirigendo a-ai confini di Atlantide" disse.
"Poco importa, non sarà di certo lui a mandare in fumo il mio piano perfetto" si strofinò le mani ghignando sadica.
Ancora non sapeva che nemmeno un singolo membro della ciurma di Cappello di Paglia era da sottovalutare.





ANGOLO AUTRICE:

e viaaaa siamo finalmente arrivati al 10 capitolo!!
ne approfitto per dire che... ho sbagliato! i capitoli non credo saranno 40 ma di piu XD ops
coooooomunque approfitto anche del fatto che sono arrivata fin qui per dirvi...

GRAZIE DI CUORE!!

seriamente grazie a tutti quelli che mi hanno supportato e incoraggiato ad andare avanti, senza di voi questa storia sarebbe già nel cestino assieme alle spazzature :D
ora ringrazierò ognuno di voi facendo un commenti di fianco al vostro nickname XD:

QUELLI CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE: (4 meravigliose persone)

Blazer (io amo quella marca di scarpe *.*)
NamyMoon (non ho bisogno di dirti che sei fantastica!! XD)
Natsu xD (anche tu segui Fairy Taiiill *.*)
ZoRobin_2000 (piu fanatica dello ZoRobin di te non c'è nessuno XD)

QUELLI CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE RICORDATE: (3 fantavigliose persone)

alice2131 (piacereeeeeee XD)
sakurax27 (LOVE NARUTO *.*)
vero1994 (caspiterinaaaaaaa!! sei così grande? XD)

QUELLI CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE: (siete addirittura in 12 *sviene*)

AceDPortogas (questo si che è un nome figo XD)
Amx89 (perche mi viene in mente la BMX? X,D)
gogeta89 (che gran figo Gogetaaaaa!! *.* meglio Vegeta però XD *.*)
Lola101 (ho letto tutte le tue storie sulla RuNami fantastiche *.*)
Lunaix (io ti stimo perchè nel tuo nickname c'è il mio nome XD)
Monkey D Vortex (hai fatto un misto tra atletica e one piece? *.*)
Nami33 (che gran gnocca XD)
Roxy001 (tu sei il mio mito personale!! loveeeeee *.*)
rufy346 (cara la mia Annaaaaaaaaa XD)
vero1994 (caspiterina anche qui ti trovo? XD)
ZORO99 (tu sei il top Davide semplicemente XD)
ZoRobin_2000 (e viaaaa anche tu qui di nuovo XD)

ringrazio infine:

Mad Dragon (per i consigli ai primi capitoli XD)
NamyMoon
Roxy001
Roxanne_16
Yuki Fujiwara
Monkey D Vortex
rufy346

prossimo aggiornamento lunedì 22 Dicembre XD
ciaoooooo
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 11
*** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: COMINCIANO GLI SCONTRI ***


SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: COMINCIANO GLI SCONTRI





"Maledizione, maledizione, maledizione!" imprecò Sanji correndo per le vie della città in rovina.
"Si può sapere perchè capitano tutte a noi!" Si disse, trovando assurda la situazione in cui, lui e i suoi compagni, si erano cacciati, in effetti non aveva tutti i torti: tutto era partito da quella stupida isola su cui erano approdati; poi quella vecchia, che si era scoperta essere la Dea della Morte che aveva preso di mira Nami; poi la maledizione, che aveva creato quella macchia nera sul palmo della rossa; poi la scoperta di essere finiti in mezzo a un gioco sensa senso, in seguito la prima prova, superata brillantemente; poi si era messo in mezzo quella specie di uomo-pesce, Raji; e infine, quel dannato pilastro che se non rimaneva perfettamente in equilibrio faceva precipitare tutti nel vuoto; una situazione a dir poco assurda.
I pensieri di Sanji vennero interrotti da uno strano rumore: qualcuno stava correndo attorno a lui, si notava anche dal pilastro che continuava ad oscillare, il cuoco si fermò bruscamente accentuando ancora di piu il movimento della lastra che si inclinò pericolosamente all'indietro.
"Dannazione" imprecò cercando di rimanere sulle propie gambe, per fortuna, o forse no, la piattaforma si riassestò lentamente, così che lui potesse rimettersi in piedi.
"C-cosa è successo?" Si chiese guardandosi attorno sorpreso da quel cambiamento, nemmeno il tempo di riflettere che avvertì una sorta di spostamento d'aria alle sue spalle, subito scattò in avanti rotolando, facendo leva sulle braccia ritornò in piedi voltato verso la figura che gli si parava di fronte, il pilastro s'inclinò, ma il cuoco riuscì tranquillamente a rimanere in equilibrio, alzò lo sguardo e lo puntò, con fare di sfida, verso il nemico che stava davanti a lui ghignando, gli ritornarono in mente le parole che aveva detto un paio di ore prima ai suoi amici: di far fuori quei tizi all'istante; niente di meglio, non doveva nemmeno cercarlo, dato che era stato l'altro a trovare lui, con tranquillità si accese una sigaretta e battè la punta della scarpa destra sul terreno tre volte.
"Andiamo" sussurrò partendo all'attacco.

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Zoro correva veloce scavalcando e schivando macerie su macerie che sembravano spuntare ovunque come margherite, ma stando ben attento a come si muoveva per evitare di cadere, con l'unico occhio buono che gli era rimasto, si guardò attorno vigile, sapendo che da un momento all'altro avrebbe fatto un incontro poco piacevole, infatti un ombra scattava, senza fare il minimo rumore, di maceria in maceria, non sembrava nemmeno che le toccasse tanto era veloce, lo spadaccino, coi sensi all'erta, avvertì la sua presenza, ma non smise di correre, sapendo che se lo avesse fatto la piattaforma su cui si trovavano si sarebbe sbilanciata, nemmeno il tempo di fare un altro passo che essa si inclinò.
"Cazzo!" Imprecò tenendosi al suolo per evitare di scivolare di lato, con la sola forza delle braccia ritornò indietro sui suoi passi, improvvisamente il pilastro si riassestò e lo spadaccino potè rimettersi in piedi sospirando di sollievo per il pericolo appena scampato; passò qualche minuto fermo e in silenzio a cercare di individuare il soggetto che poco prima lo stava pedinando; scorse un ombra dietro di lui, aggrottando le sopracciglia si voltò lentamente facendo dondolare le tre spade che teneva legate alla cinta, si ritrovò davanti ad un uomo vestito completamente di nero, l'unico scintillio di luce proveniva dalla maschera di ferro che gli copriva il viso, con l'occhio buono scrutò la figura che si parava ritta davanti a lui, ghignò e voglioso di combattere si lanciò contro il nemico impugnando le sue spade.

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"No!" Gridò Nami tenendosi con tutte le sue forze ad un sasso mentre la piattaforma si inclinava sempre di piú, allungò una mano verso il vuoto in cui le era caduto l'oggetto.
"Dannazione!" Imprecò cercando di rimmetersi in piedi, una volta che ci fu riuscita, la lastra si riassestò: era salva; c'era solo un piccolo, ma grande, problema.
"Maledizione, il Clima tact, ora come faccio? Se mi muovo cadiamo tutti, mentre se resto senza difese sono spacciata" disse guardando il punto in cui la sua arma era sparita, cercò di trovare in fretta una soluzione, ma l'agitazione le impediva di rimanere calma e di ragionare.
"Oh accidenti, ora senza quel bastone come farai?" Chiese ironica la voce di un uomo, Nami si girò di scatto verso la direzione da cui proveniva la voce aggrottando le sopracciglia.
"Chi sei e che diavolo vuoi da me?" Domandò acida.
"Uhuuuuh la bambolina si è arrabbiata, mi piacciono le donne così" disse lui ghignando malizioso, il corpo della rossa venne percorso da un brivido di freddo.
"Sai che sei propio una bella ragazza, avvicinati e fatti guardare meglio" continuò facendo un cenno con la mano.
"No, mi fai schifo" gli sputò, l'uomo uscì dall'ombra mastrando i suoi occhi scarlatti furiosi, i capelli corvini ribelli che incornicavano un viso molto carino; il fisico tonico e muscoloso, doveva avere circa un trentina di anni; veloce prese qualcosa dal portaoggetti che aveva legato alla cintura e lo scagliò contro Nami che non ebbe nemmeno il tempo di spostarsi, venne colpita a una mano e cadde a terra facendo oscillare la piattaforma, trattenne un grido di dolore mentre goccie di sangue sgorgavano dalla ferita inflitta: uno spillo si era conficcato nella carne.
"Ti faccio schifo?! Osa ripeterlo!" La navigatrice si pietrificò: come poteva liberarsi di quel tizio senza il Clima Tact? Quello si che era un bel problema, non avrebbe avuto possibilità, se solo Rufy fosse stato li con lei avrebbe potuto proteggerla, invece se la stava vedendo con Raji, già, se la stava cavando da solo, come sempre, senza nessun aiuto, non come lei che si riparava sempre dietro agli altri, che doveva sempre essere difesa perchè si riteneva debole, no, quella volta nessuno sarebbe intervenuto per salvarla, quella volta ne sarebbe uscita da sola e vittoriosa; si rialzò tenendosi la mano ferita.
"Si, mi fai schifo! Per questo ho intenzione di batterti e andarmene da qui al piú presto" rispose determinata.
"Brutta ingrata, e io che pensavo che saresti stata felice di passare una vita insieme a me" disse, la rossa spalancò gli occhi sbalordita: quel tizio era completamente fuori.
"Ho capito, c'è un altro uomo, come hai potuto tradirmi!" Urlò: si, quel tizio era decisamente andato.
"Ma cosa stai dicendo?" Chiese Nami.
"Te la farò pagare: se non ti posso avere io, non ti avrà nessuno" disse estraendo dal portaoggetti altri spilli pronti da lanciare.

--------------------------------

"Questa storia non mi convince... propio per niente" disse Robin seria mentre si rimetteva in equilibrio dopo aver rischiato di cadere nel vuoto a causa della lastra che si era sbilanciata, cominciò a ragionare sugli ultimi avvenimenti accaduti trovandoli assurdi, c'era qualcosa che non quadrava, prima di tutti c'é Arjey: quel piccoletto non la convinceva, diceva che aveva insistito pur di dare una mano a lei e ai suoi compagni, non aveva senso, se stava dalla parte del nemico perchè dovrebbe? E poi cos'aveva a che fare con Raji? Con quella frase "il nostro piccolo Re" l'aveva ancora piu incuriosita, c'era un altra cosa che doveva scoprire: i simboli sulla sua fronte, avrebbero potuto essere una semplice macchie, ma c'era una sorta di voce nella sua testa che continuava ad insistere dicendo che quei simboli erano sospetti, troppe domande per la testa e troppe poche informazioni per poter dare loro una risposta, tutto era in confusione, così tanta che nemmeno l'archeologa di bordo riusciva ad uscirne; un fruscio la risvegliò dai suoi pensieri, qualcuno si stava muovendo attorno a lei, cauta incrociò le braccia al petto e chiuse lentamente gli occhi: nella sua mente apparve l'immagine di una bambina che scrutava al di la di una roccia Robin girata di spalle, li riaprì e guardò con la coda dell'occhio dietro di se, la ragazzina si tirò indietro intimidita.
"Ciao" la salutò Robin sorridendo, la piccola uscì allo scoperto.
"Ciao" rispose timidamente.
"Perche non ti avvicini" la incoraggiò, la bimba con un pò di titubanza fece come detto ma la lastra sotto di loro non oscillò minimamente, Robin se ne accorse e ne rimase sorpresa, ma senza farlo notare, la ragazzina dopo qualche secondo era già di fronte alla donna che la scrutava insospettita: come aveva fatto a muoversi così velocemente senza che se ne accorgesse?
"Come ti chiami?" Le domandò, quella fece un piccolo e timido sorriso.
"Mi chiamo Coji, e tu signora?" Chiese di rimando, l'archeologa ridacchiò divertita dal suo fare educato.
"Cosa ho fatto di male?" La guardò con un espressione perplessa.
"Niente, ma non devi chiamarmi signora, chiamami semplicemente Robin" disse sorridendo e appoggiò una mano sui lisci capelli biondi.
"I tuoi genitori dove sono?" Chiese poi la piratessa alzandosi, Coji la guardò facendo spallucce come ad indicare che non lo sapeva.
"Mi hanno detto di non muovermi fino a quando non sarebbero tornati" disse la bambina.
"Oh va bene" annuì l'archeologa, anche se qualcosa non le quadrava.
"Facciamo un gioco?" Chiese la piccola abbracciando la sua gamba e guardandola con quei suoi occhioni blu intenso, Robin allargò la bocca in un dolce sorriso, quasi materno, Coji si strinse a lei.
"Mamma" sussurrò sorridendo.

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Rufy si rialzò buttando via un masso che lo bloccava e la piattaforna si inclinò, si guardò attorno spaesato.
"Ragazzi, dove siete?!" Urlò non ottenendo alcuna risposta.
"Accidenti siamo stati separati, pazienza vorrà dire che con quel tizio me la vedrò io" un brontolio, il capitano si portò una mano allo stomaco.
"Ma prima mangio qualcosa... Sanjiii, preparami la merendaaaa!" Gridò, passò qualche secondo in silenzio.
"Ah giusto: siamo stati separati" sentenziò.
"Fa niente mi arrangierò" disse facendo un passo avanti e accentuando ancora di piú il movimento del pilastro.
"Ma cosa? Perchè perdo l'equilibrio?" Si chiese scivolando verso il basso.
"Aiuto, aiuto, aiutoooo!" Urlò correndo, o piú che altro, tentando di correre verso l'alto, per fortuna ci riuscì e una volta rimessosi in piedi sospirò asciugandosi alcune goccie di sudore che gli avevano bagnato la fronte.
"L'ho scampata, bene e ora andiamo a cercare quella specie insetto senza naso" disse scrocchiandosi le nocche.
"Non sono un insetto, sono un uomo-pesce!" Gridò una voce alle sue spalle, Rufy si voltò incontrando la figura di un Raji leggermente infuriato.
"Però è vero che non hai il naso" lo riprese, il blu prima si infuriò poi prendendo un grande respiro riuscì a calmarsi e cominciò a ridere.
"Mi piaci ragazzo, ma ora vediamo di passare ai fatti" disse incrociando le braccia al petto.
"Ci sto!" Confermò il pirata ghignando.
"Ma prima..." lo interruppe Raji.
"Ti avverto che se provi a fare un solo passo la lastra su cui siamo perderà l'equilibrio e la città cadrà nel vuoto indieme a tutti noi" gli spiegò cominciando a ridere malvagiamente prima di venire colpito da un pugno in pieno viso.
"Se non posso spostarmi, vuol dire che mi batterò rimanendo fermo e tenendoti a distanza" esordì Rufy ritirando il braccio.

--------------------------------

"C-chi va la?" Chiese Usop tremando dalla fifa: il cecchino, dopo aver corso per un paio di ore, aveva rischiato di cadere nel vuoto a causa della piattaforma che si era improvvisamente inclinata, poi ricordando le parole dell'archeologa di bordo riuscì a tornare indietro di qualche metro e appena lo fece il pilastro si riassestò, quando pensò di essersi messo in salvo una voce lo riprese, non sembrava minacciosa, anzi, tutt'altro: era dolce ma roca.
"Cosa ci fa un giovanotto come te in un posto del genere?" Chiese innocente, lui si guardò attorno non capendo da che parte provenisse.
"C-chi sei? F-fatti vedere, s-so che n-non hai il co-coraggio di affrontare il g-grande capitan Usop" disse lui tremando.
"Caro giovinotto, mi sembra che quello a non avere coraggio sia propio tu" ribattè sempre col tono gentile, poco dopo una piccola figura gli si parò davanti e la piattaforma si sbilanciò nella sua direzione.
"Oh che maleducata, non ho risposto alla domanda di poco fa" disse facendo un inchino cordiale mentre nei suoi occhi venne riflesso il lampo scuro  della tempesta che si stava per abbattere su quell'isola.

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"Eccoti qui, ti ho ritrovata finalmente, Sunny... senza di te non avrei potuto prendere ciò che mi serviva" disse Franky.
"È tempo di mettersi al lavoro!" Esclamò.





ANGOLO AUTRICE:

salveeee!!
eccomi qui col nuovo capitolo!! vi è piaciuto? spero di si XD
ho una brutta notizia per voi (credo O.o) siccome si stanno avvicinando le vacanze di natale (sia ringraziato il signore iddio!!) e io partirò il 26 dicembre e non tornerò fino al 6 pomeriggio/sera... non potrò aggiornare dato che vado in montagna e lassù non c'è campo *sorriso innocente* mi sa che vi tocca aspettare fino al 7 XD però prometto che mercoledì 7 aggiorno di sicuro... e l'orario come sapete è sempre piu o meno questo XD
finite le news voglio come sempre ringraziare tutte quelle persone che hanno messo la storia tra le preferite, ricordate seguite e a chi solo legge
in partiolare voglio ringraziare coloro che hanno recensito lo scorso capitolo che (porca miseria) siete stati ben 8!!!! O.o ma io ora posso morire felice!! *.* vi giuro che quando ho visto ho cominciato a saltare per casa come una cretina XD

alice2131 (ho riscritto il tuo nome tipo tre volte perchè sbagliavo i tasti X,D)
Yuki Fujiwara (Nettuno è SWAG ahahahah X,D)
Anime_Girl1412 (il tuo nome invece l'ho beccato e menomale XD faccio progressi XD)
Roxy001 (io ti sopporto eccome non preoccupartiiii XD)
rufy346 (W ATLANTIDEEEEE!! XD)
ZoRobin_2000 (si infittiscono i misteri purtroppo per te XD)
sakurax27 (e con questa puoi dire che sei stata citata 2 volte XD)
NamyMoon (tutti tifano per Franky!! forza Frankyyyyy!!)

oh mamma ce l'ho fatta... bene direi che ho finito perciò mi fermo per farvi gli auguri di buon natale... di capodanno... E DELLA BEFANAAAAA!! XD (auguri befaneeee *tanto amore*)
ciaooooooo
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 12
*** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: IL PIANO DI FRANKY ***


SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: IL PIANO DI FRANKY





"Allora piccola a cosa ti va di giocare?" Chiese Robin sorridendo a Coji che si staccò dalla sua gamba per guardarla dal basso all'alto, sorrise felice.
"Mhhh... vediamo un pò..." cominciò a pensare guardandosi attorno, si chinò e prese un sassolino.
"Tieni, nascondilo in una mano e io devo indovinare dove si trova" disse, l'archeologa rise prendendo l'oggetto e portandolo dietro la schiena, chiuse il sasso dentro la mano sinistra.
"Indovina" disse porgendole i pugni chiusi, la bionda senza pensarci due volte indicò la mano giusta.
"Hai indovinato brava!" Si complimentò, continuarono così per un paio di minuti e Coji riusciva sempre a beccare la mano giusta.
"Dopo un pò è noioso" ammettè la bambina sbuffando, stanca di vincere così facilmente, Robin pensò.
"Ho trovato" disse, Coji la guardò con occhi speranzosi.
"Prova ad indovinare ora" pronunciò moltiplicando le sue mani sotto gli occhi sbigottiti e meravigliati della biondina.
"Ma è fantastico! Sei grande!" Esclamò alzando le mani al cielo, l'archeologa rise finchè non percepì una presenza attorno a loro e poi un sibilo, istintivamente si lanciò su Coji per proteggerla, le abbassò la testa e la nascose sotto di lei accovacciandosi, fece appena in tempo ad inchinarsi che una folata di vento, come qualcosa che era passato di li a grande velocità, le fece volare i capelli corvini per aria, si voltò verso il punto in cui era finito l'oggetto e vide una lama circolare che aveva trapassato le case lasciando un buco dalla forma stretta e allungata, spostò lo sguardo notando la lama che ancora roteava contro una roccia e che poco alla volta rallentava fino a fermarsi, Robin aggrottò le sopracciglia voltandosi verso il soggetto che l'aveva quasi colpita: era una donna, il corpo formoso e ben slanciato, i suoi occhi verdeacqua spiccavano come due fari accesi e i suoi capelli corti e lisci risaltavano per il loro colore rosa confetto; il braccio destro era lasciato andare fino ai fianchi mentre l'altro era sollevato, una cosa colpì particolarmente la piratessa: non aveva la mano, la muovè appena e la lama circolare tornò indietro e si posizionò al posto di essa che poi lentamente assunse la sua forma originale; Robin si alzò lasciando uscire Coji che, spaventata e confusa da ciò che era appena successo, si nascose dietro le sue gambe.
"Chi sei?" Chiese minacciosa l'archeologa.
"L'ultima persona che vedrai" rispose quella scattando verso di lei tramutando le sue braccia in due motoseghe.

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"Se non posso spostarmi, vuol dire che mi batterò rimanendo fermo e tenendoti a distanza" esordì Rufy ritirando il braccio.
"Maledetto" ringhiò Raji asciugandosi un filo di sangue che gli stava colando dall'angolo della bocca.
"Non ce la farai mai a rimanere immobile" disse l'uomo-pesce rialzandosi.
"Forse hai ragione, ma ciò non toglie che ce la metterò tutta" ribattè appoggiando un pugno al suolo mentre divaricava le gambe, dal suo corpo cominciarono ad uscire nuvole di vapore.
"Gear Second!" Attivò la tecnica e Raji ne rimase colpito, poi ghignò.
"Molto bene, parti subito al massimo, allora farò lo stesso anche io" disse lui inginocchiandosi e, inspirando profondamente, si concentrò, aprì gli occhi di scatto in uno sguardo pieno di ira e poco dopo cominciò a fluttuare facendo sballare l'equilibrio dell'enorme piattaforma che si inclinò vertiginosamente, Rufy per poco non cadde nel vuoto.
"Uffa però! Così non vale!" Brontolò il capitano incrociando le braccia al petto.
"Cosa?" Chiese stranito il suo avversario.
"Non è giusto che tu possa nuotare nell'aria e io no" disse.
"Ahahah beh mi dispiace per te" rise scendendo in picchiata verso di lui per attaccare, Rufy lo guardò aggrottando le sopracciglia, appena fu a qualche centimetro di distanza lo schivò saltando in aria facendolo schiantare al suolo con un sonoro tonfo, la piattaforma si inclinò vertiginosamente rischiando di farli cadere entrambi.
"Sei veloce" si complimentò Raji riemergendo dalle macerie.
"Ma non riuscirai a sconfiggermi" continuò e in men che non si dica era già alle sue spalle con un pugno a mezz'aria, Rufy parò il colpo ricoprendo il suo braccio con la tonalità dell'armatura e subito dopo dirigè un calcio al fianco destro dell'avversario, che però venne schivato all'ultimo momento con un salto, l'uomo-pesce ancora a mezz'aria diede un colpo a piedi uniti al petto del capitano che preso alla sprovvista indietreggiò cadendo a terra.
"Dannazione" imprecò massaggiandosi la parte lesa, Raji riatterrò delicatamente a terra.
"Ahahahah povero illuso, pensi di battermi andando avanti così?" Chiese ridendo, il pirata si rialzò e lo guardò da sotto le sopracciglia con un'occhiata da far rabbrividire, il nemico indietreggiò mentre alcune goccioline di sudore cominciavano a colargli dalle tempie.
"Uuuhh, cosa vorresti dirmi con quello sguardo?" Domandò ancora nascondendo l'inquietudine che stava accrescendo dentro di lui, stanco di aspettare una risposta si lanciò su di lui e la piattaforma si inclinò nuovamente, Rufy tentò di reggersi in piedi mentre scivolava verso il basso insieme alle macerie delle case distrutte, il suo avversario lo colpì in pieno con un gancio sinistro e poi a seguire un destro in pieno viso, il ragazzo fece due capriole all'indietro e facendo leva sulle braccia si rialzò lontano dall'uomo che gli si trovava di fronte: non poteva continuare così, in quel modo l'esito della battaglia sarebbe stato a favore di quella sottospecie di insetto senza naso, e ciò non doveva assolutamente succedere, lui doveva recuperare la gemma che si trovava su quell'isola ad ogni costo, doveva salvare la sua navigatrice, ma combattere in quelle condizioni non lo stava per niente aiutando, doveva trovare al piu presto una soluzione, o da quella lotta non ne sarebbe uscito vivo.

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Sanji venne spedito contro un masso frantumandolo in mille pezzi e facendo inclinare pericolosamente la lastra.
"Che botta" sussurrò massaggiandosi la testa, alzò la testa di scatto avvertendo una presenza venirgli in contro, subito rotolò di lato alzandosi con un movimento rotatorio, cominciò a guardarsi attorno continuando a percepire i movimenti del suo avversario: era estremamente veloce, tanto che quando si spostava non faceva nemmeno oscillare la piattaforma.
"Se si fermasse anche solo per un istante riuscirei a colpirlo, ma in questo modo è impossibile" pensò il cuoco con i sensi allerta.
"I suoi attacchi non sono per niente potenti ma con quella velocità causano un danno immenso, come faccio a colpirlo? Pensa Sanji, pensa" si ripeteva, distrattosi non si accorse del nemico che lo stava puntando da dietro e infatti esso lo colpì con un forte calcio alla schiena che si inarcò pericolosamente rischiando di spezzarsi, trattenne un urlo di dolore cadendo a faccia bassa verso terra, alzò lo sguardo e per la prima volta vide il suo nemico che si era fermato permettendo così al pilastro di inclinarsi verso la sua parte: era un uomo sulla trentina, con la braba nera ad incornicargli il volto, gli occhi e i capelli dello stesso colore; una cosa che colpì particolarmente il cuoco era la gigantesca cicatrice che gli segnava la guancia sinistra e il suo strano abbigliamento: era totalmente in stile leopardato, completo di orecchie e coda.
"Maledizione" sussurrò Sanji rialzandosi.
"Cos'hai biondino? Non riesci a starmi dietro per caso?" Disse quello ghignando e arrotolandosi la coda attorno all'indice della mano sinistra con fare alquanto sadico, Sanji si mise in piedi ignorando il dolore causato dall'attacco che aveva subito poco prima.
"Non vuoi cedere? Sei piuttosto ostinato, questo vuol dire che ne vuoi prendere ancora" disse l'avversario partendo di nuovo all'attacco verso il pirata, ma la lastra si sbilanciò e il cuoco cadde di nuovo a faccia bassa, facendo così schiantare il nemico contro una roccia che c'era dietro di lui, esso si rialzò tenendosi il naso sanguinante, il pirata guardò dietro di se ghignando soddisfatto, era riuscito in qualche modo a provocargli dei danni senza nemmeno toccarlo, ma sfortunatamente era stato solo un caso: per batterlo doveva trovare il suo punto debole, il problema era scoprire quale.
"Bastardo, come hai osato colpirmi" ringhiò l'uomo-ghepardo alzandosi mentre si asciugava col dorso della mano il sangue che gli stava colando dal naso.
"Guarda che io non ti ho nemmeno sfiorato" ribattè il biondo con un gocciolone sulla testa mentre si rialzava.
"Se no come avrei fatto a farmi del male!" Gridò furioso: quel tizio era completamente fuori di testa, e Sanji se ne era accorto già da un pò.
"Guarda che hai fatto tutto da solo" rispose.
"Menti!" Urlò: si, totalmente fuori di testa. L'uomo-ghepardo si lanciò contro di lui facendo uscire degli artigli argentati dai suoi guanti, il pirata indietreggiò qualche centimetro pronto a scattare per schivare i suoi colpi, venne colpito ad una spalla che cominciò a sanguinare copiosamente, trattenne un urlo, Sanji era stato ferito con un attacco così potente che aveva indietreggiato puntando i piedi a terra nel tentativo di fermarsi lasciando un solco profondo nella pietra, si fermò tenendosi il braccio mentre la piattaforma si inclinava pericolosamente verso di lui.
"Smettila di muoverti, così facendo farai precipitare il tuo capo" gli disse il biondo cercando di fermarlo, o piu che altro per non far cadere i suoi compagni nel vuoto.
"Sbagliato, precipiteranno solo coloro che hanno mangiato un frutto del mare, e purtroppo per voi, nessuno dei nostri alleati ne ha mangiato uno, nemmeno il mio capo, ma a quanto ho sentito il tuo si" cominciò a ridere malvagiamente.
"Maledetto" sibilò ringhiando.
"Coraggio biondino attaccami" lo provocò l'uomo-ghepardo facendo un passo all'indietro, senza accorgersene si pestò la coda, il cuoco aggrottò le sopracciglia e balzò in avanti con il Diable Jambe pronto all'attacco.
"Premiere Hache" disse a mezz'aria, il nemico cercò di evitarlo ma improvvisamente si sentì del tutto svuotato dalle propie energie e così stanco che non riuscì a muoversi finendo poi per essere colpito da due possenti e veloci calci uno al petto e l'altro allo stomaco, l'uomo venne spedito contro una parete causando l'ulteriore inclinamento della lastra. Sanji alzò lo sguardo rimanendo di sasso quando realizzò che era riuscito per la prima volta a causargli dei danni senza nemmeno sapere come, l'avversario si rialzò coperto di graffi e lividi e con del sangue che gli colava dalla fronte fin sull'occhio destro.
"B-bastardo... c-come hai fatto a co-colpirmi?" Balbettò strizzando gli occhi per il dolore, il cuoco avrebbe voluto fargli la stessa domanda.
"Adesso me la paghi!" Ringhiò mentre mostrava i suoi anormali canini lunghi e appuntiti, non si accorse però che la sua coda era rimasta incastrata sotto una maceria, cercò di andare verso il pirata ma essa glielo impediva.
"Ma cos..." si accorse subito del problema, e Sanji pure, approfittandone, il biondo, corse verso di lui e prendendo la rincorsa mirò alle sue mani.
"Slice Shoot" l'uomo venne disarmato dal suo potente calcio, i suoi guanti caddero a terra con le unghie d'argento spezzate, il pirata ghignò soddisfatto.
"Finalmente, ce l'ho fatta" disse esultando, ma il suo avversario gli diede una veloce spallata allo stomaco che lo fece volare contro un masso gigantesco frantumandolo, la lastra si inclinò pericolosamente facendo scivolare verso il basso il cuoco. Di bordo.
"Merda, è troppo in pendenza, non ce la faccio" si disse mentre tentava di rimanere in piedi senza risultati.
"Ahahah per te è la fine!" Gridò l'uomo ridendo sadicamente.
"Cazzo, non ci riuscirò mai" si disse mentre i suoi piedi si staccavano dal suolo e lui cominciava a precipitare nel vuoto.
"No!" Gridò: troppo tardi, oramai stava cadendo verso il basso, era finito: non c'era niente a cui aggrapparsi per fermarsi, niente che potesse anche solo rallentarlo; certo, avrebbe potuto usare lo Sky Walk, ma a cosa sarebbe servito se poi le macerie della cittadina gli sarebbero cadute addosso? A niente, successe tutto in pochi secondi: le rovine ritornarono sulla lastra e il cuoco non ebbe piú quel senso di cadere che aveva provato poco prima, si accorse di essere disteso sulla fredda pietra e che era immobile, si rialzò lentamente, fece qualche passo avanti meravigliandosi del fatto che la lastra non si inclinasse e si guardò attorno circospetto: tutto era tornato come prima.
"Com'è possibile?!" Si chiese l'uomo ghepardo-sbalordito: Sanji si fece la stessa identica domanda; poco prima era spacciato, ma invece ora era riuscito a salvarsi.
"Sono ritornato in piedi solo perchè il pilastro si è rimesso a posto, come se qualcuno lo avesse fatto apposta..." sobbalzò e poi sorrise.
"Ma certo!" Si battè una mano sul palmo aperto dell'altra, il suo avversario lo guardò stranito.
"Ben fatto Franky!" Urlò al cielo.

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"Scusate il ritardo ragazzi, ma finalmente ho finito" disse il cyborg soddisfatto guardando i tre giganteschi pilastri che fissati al piedistallo sostenevano la lastra senza farla oscillare.
"Ora dovete solo fare il culo ai cattivi!" Esclamò ghignando.





ANGOLO AUTRICE:

Questo cap è stato letteralmente un parto! ve lo giuro ci ho messo un sacco a scriverlo... perciò spero che i miei sforzi non siano stati vani -.-"
quindi prego che il capitolo vi sia piaciuto!! XD so che per la metà si narra di Sanji ma quando parlo di lui (che è il mio personaggio preferito) non risco a smettere perciò scusate di nuovo ^^"
sarò breve perchè ho molto da fare (scusateee)
chiedo scusa a coloro che hanno recensito se non ho risposto ma da quando è iniziata la scuola (ovvero sta mattina) mi hanno riempito di compiti e verifiche perciò scusate ancora XC
ne approfitto per chiedervi come avete passato le vacanze natalizie, capodanno e la befana XD
detto questo ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo:

Sakurax27
ZoRobin_2000
Roxy001
NamyMoon


in piu a chi a messo la storia tra le tre liste e a chi legge XD
prossimo aggiornamento sabato 17 se non riesco pubblicherò il 16 XD (avverto che il prossimo sarà piu lungo rispetto al solito ^.^)
ciaoooooooo XD
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 13
*** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: DI SPADE E CYBORG ***


SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: DI SPADE E CYBORG




"Bastardo!" Urlò Zoro contro il tizio con la maschera di ferro mentre si rialzava dolorante da terra facendo attenzione a non inclinare la lastra come aveva fatto poco prima. La risata dello strano soggetto di fronte a lui suonò cavernosa, come un lamento che proveniva direttamente dall'inferno, balzò in avanti e in un attimo gli fú addosso, lo spadaccino perse l'equilibrio per un istante e infatti venne colpito alla guancia destra con un pugno dalle nocche d'acciaio, l'attacco gli provocò solo un leggero dolore, ma quando si toccò lo zigomo scoprì che stava sanguinando, a quel punto cominciò a farsi delle domande: perchè sentiva così poco dolore nonostante stesse perdendo sangue? Perchè quel colpo non gli aveva fatto praticamente niente? Era strano, ma per lui era meglio; non avrebbe dovuto avere il peso del dolore e ciò significava che poteva dare il meglio di se. Si tolse la bandana dal braccio e se la legò in testa: il suo unico occhio buono si era oscurato e ora risaltava per la sua bianchezza e per l'iride che sembrava stesse per sfumare al rosso scarlatto: come il sangue di una preda morente tra le fauci di una bestia affamata. Il suo avversario, vedendo lo sguardo, sussurrò qualcosa che il verde non riuscì a sentire perchè il tono che aveva usato era troppo basso.
"Cos'hai da sibilare?" Chiese freddo il pirata stringendo tra i denti la Wado Ichimonji, lui lo guardò da dietro la maschera a buchi stretti e allungati in verticale che lasciavano intravedere gli occhi argentati con la pupilla sottile come quella dei rettili. Improvvisamente il pilastro si inclinò vertiginosamente facendo scivolare i due combattenti verso il basso, poi lui udì un forte urlo, come di una bambina.
"Dannazione!" Imprecò il verde piantando la Sandai Kitetsu al suolo per fermarsi, mentre si guardava attorno cercando di individuare la fonte del grido che aveva sentito il nemico gli si avvicinò lentamente e Zoro potè chiaramente notare, attraverso i buchi della maschera, il ghigno sadico che era apparso sul suo volto non appena lo aveva visto in difficoltà, aggrottò le sopracciglia scrutandolo da capo a piedi con fare di sfida: non si era minimamente reso conto che oltre al viso aveva anche tutto il corpo coperto da un armatura che sembrava di ferro temperato nero, l'unico colore che spiccava era il mantello rosso che si teneva legato al collo e il fodero della spada che portava al fianco sinistro dello stesso colore ma con ricami e bordature nere. Lo spadaccino, dopo pochi attimi rimasto in silenzio ad osservare, emise una sottospecie di ringhio come ad indicare di farsi avanti, e il cavaliere non ci pensò due volte estraendo la sua spada che alla luce del sole emise un bagliore che accecò per qualche secondo il pirata, una volta abituatosi la guardò attentamente: era ambrata ma trasparente, con sfumature rossastre verso il lato della lama; l'elsa era completamente rossa ma fasciata da una stoffa color ocra; un fatto particolare lo colpì: non aveva nemmeno una piccola imperfezione, sembrava nuova di zecca, a quanto pareva quella spada non era mai stata scalfita da nessuno e questo fece ancora di piú incuriosire il verde che adesso era ancora piu voglioso di combattere. La terra tremò e la lastra lentamente si rimise al suo posto, come per magia, Zoro quasi non ci fece nemmeno caso data l'adrenalina che stava crescendo in lui: estrasse la sua arma dal suolo, ghignò, e senza esitare si lanciò verso il nemico impugnando le sue fedeli spade pronto all'attacco, ma questa volta la lastra non si sbilanciò e lo spadaccino capì il perchè, sorrise ringraziando Franky per l'ottimo lavoro; al contrario invece fu la reazione del suo avversario che continuava a guardarsi attorno spaesato non capendo com'era possibile quello che era appena successo, questo era un punto a vantaggio del pirata dato che, approfittando del momento di smarrimento del nemico, lo attaccò prima allo stomaco recidendogli l'armatura fino a che la lama non gli ferì il fianco destro e poi alla testa tagliando la maschera perfettamente a metà, lui voleva assolutamente guardargli in faccia per capire chi era, essa cadde al suolo con un rumore metallico lasciando scoperto, finalmente, il viso del suo possessore, lo spadaccino lo guardò di traverso e non fece una piega dato ciò che si trovava davanti, si era sbagliato: quello non era un tizio, ma una tizia. Ella si spostò una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi dietro l'orecchio e sospirò delusa battendo un piede al suolo come farebbe una bambina capricciosa.
"Uffa, e io che volevo divertirmi ancora un pò con te, è da un pò che non mi capitava un avversario così forte" disse con la sua voce dolce e cristallina, il verde rimase stranito: come poteva avere una voce così delicata e una risata che faceva accaponare la pelle? Poco importava, l'importante era farla finita e in fretta.
"Beh che hai da guardarmi, sei sorpreso del fatto che sia una donna?" Chiese dopo un pò la ragazza corruciando la fronte guardandolo torva mentre aspettava una risposta, il pirata sorrise pensando alla superficialità della sua avversaria.
"Se lo credi davvero sei propio pazza" le disse, lei si aspettava un altra reazione: che cominciasse a deriderla, prenderla in giro o addirittura, come le era già successo, che si dava per vinto dicendo che lui non combatteva contro il genere femminile; e invece quel ragazzo non era come gli altri.
"Come ti permetti di darmi della pazza? So che anche tu non avrai il coraggio di batterti contro una donna!" Urlò furiosa.
"Ti sbagli, quando mi trovo di fronte ad un nemico, che sia maschio o femmina, non fa alcuna differenza, se anche solo uno dei miei compagni è in pericolo, ho il dovere di proteggerli e in questo momento, lo sono tutti quanti" disse serio posizionandosi pronto per la prossima mossa, la bionda impugnò la sua spada con entrambe le mani anche lei attenta al combattimento che stava per intraprendere.
"Ti sconfiggero!" Esordì lei partendo alla carica, le armi cozzarono una contro l'altra creando tante piccole scintille ad ogni impatto, le lame sfregavano tra di loro dando origine ad un rumore fastidioso alle orecchie di qualunque persona, ma non a loro, loro che non sentivano niente se non il respiro e i movimenti dell'avversario, concentrati al massimo cercando di prevedere il sucessivo attacco del loro nemico, Zoro incrociò la Sandai Kitetsu e la Shusui bloccando un fendente della donna, per poi respingerla facendola arretrare di qualche metro, i due si studiarono con sguardo di sfida.
"Te la cavi bene, pensavo fossi bravo solo a parole" disse lei concedendosi un paio di secondi di respiro.
"Queste parole dette da un abile spadaccina mi fanno onore" rispose lui ghignando.
"Posso sapere il nome del mio avversario?" Chiese dopo un pò di silenzio.
"Zoro... Roronoa Zoro" era incerto ma le fece poi la stessa domanda.
"Ambra Lesch" si presentò lei, poi sospirò riponendo la spada nel fodero, il pirata la guardò stranito inclinando la testa da un lato non capendo cosa volesse fare.
"Mi arrendo" esordì alzando le mani, lo spadaccino rimise le armi al loro posto e le si avvicinò lentamente fino a trovarsi ad un paio di metri di distanza.
"Perchè?" Domandò semplicemente, Ambra sospirò nuovamente.
"Tu... hai qualcosa che gli altri avversari con cui ho combattuto non hanno" il verde continuò a rimanere in silenzio.
"Sei forte, si, ma non è solo la tua bravura di spadaccino a permetterlo... i tuoi occhi parlano per te: hai un obbiettivo da raggiungere, un sogno; ma non si tratta di fama, ricchezza o cose materiali, il tuo sogno è dovuto ad un fatto che è successo nel tuo passato... dimmi se sbaglio" il pirata rimase immobile come a confermare ciò che aveva appena detto.
"Come immaginavo" si avviò verso il nulla.
"Sento che ci rincontreremo in un modo o nell'altro, non so in quale occasione, spero solo come alleati e non nemici" sorrise mentre camminava alzando la mano in segno di saluto.
"Un ultima cosa: se state cercando la gemma... vi conviene cercare nella piazza di Nettuno"
"Grazie dell'informazione" Zoro ghignò dandogli le spalle ed entrambi si diresserò verso la direzione opposta, il verde, piú precisamente, verso la direzione in cui aveva sentito una bambina urlare, non doveva essere molto distante da li.

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"Coji nasconditi e non uscire mi raccomando" disse Robin alla bambina che si rifugiò all'interno di una delle case che la circondavano e che non erano crollate: sapeva che quello non era affatto un posto sicuro, ma di certo era meglio che rimanere fuori con quella tizia che riusciva a trasformare qualsiasi parte del corpo in armi e che avrebbe potuto colpirla in qualsiasi momento ferendola anche mortalmente, non poteva e non doveva permetterlo.
"Nico Robin, dove sei? Vieni fuori!" Gridò la donna, l'archeologa si nascose dietro ad una roccia per pensare ad un modo per batterla: era incredibilmente svantaggiata dato che non aveva possibilità contro un avversario armato, in piú tutte le volte che l'aveva colpita era come se non si fosse fatta niente: sembrava d'acciaio; doveva stare a distanza e studiare le sue mosse per cercare di individuare il suo punto debole, anche se pareva non averne.
"Trovata" sibilò, la mora era così concentrata a pensare che non si accorse della nemica che le si era avvicinata e che, con la testa piegata perfettamente a cinquanta gradi, ora la stava fissando con i suoi occhi verde profondo ed un ghigno a dir poco sadico dipinto in viso. La piratessa sobbalzò e arretrò di qualche passo ignorando la lastra che si stava inclinando lentamente, la donna dai corti capelli rosa confetto le puntò contro la mano sinistra trasformata in una sega circolare rotante.
"Addio" disse piano con voce acuta quasi fosse felice di ciò che stava per fare, la mora con gli occhi spalancati vide l'arma avvicinarsi sempre piú fino ad arrivare a pochi centimetri da lei, solo un luccichio e poi li chiuse d'istinto ritrovandosi nel buio piú totale, attese qualche secondo aspettando che la fredda lama squarciasse la sua pelle e che il dolore atroce si impadronisse di lei fino a farle mandare in tilt il cervello e farla impazzire (ebbene si, Robin rimane sempre sadica u.u NdLu) ma tutto ciò non accadde, lentamente aprì gli occhi trovando davanti a se una figura dai lunghi capelli biondi lisci e vaporosi che le arrivavano fino alle ginocchia, aveva bloccato la sega circolare con un piccolo sasso, subito la riconobbe.
"C-Coji, perchè non sei rimasta dove ti ho detto?" Chiese Robin stupita, lei si voltò con un sorriso smagliante.
"Perchè io non do mai ascolto a nessuno" rispose con innocente semplicità, l'archeologa la fissò con un misto di gratitudine, commozione e sospetto: le prime due per averla salvata da morte certa; l'ultima perchè la lastra non si era inclinata di un millimetro quando si era spostata e lei non se ne era minimamente accorta, lei si riscosse dai suoi dubbi e facendosi coraggio allontanò la nemica con una forte spinta.
"Come hai fatto?" Chiese poi rivolgendosi alla bambina mentre la nascondeva dietro di se.
"Ho corso" disse semplicemente ricevendo un occhiata poco convinta dalla piratessa.
"Grazie" sussurrò, incrociò le mani al petto e chiuse gli occhi focalizzando l'immagine della rosa, tre braccia spuntarono su di lei.
"Tres fleur clutch" la schiena della donna si piegò all'indietro in modo anormale, in quel caso chiunque avrebbe provato dolore, ma non lei, lei che come in un film dell'orrore si rimise in posizione eretta accompagnata dello scricchiolio delle sue ossa e dai suoi occhi spalancati in uno sguardo raccapricciante: le pupille strette in un puntino contornate dall'iride color verdeacqua a loro volta circondate dal bianco del bulbo oculare; la corvina indietreggiò incredula.
"Ma tu, cosa sei?" Chiese sussurrando, la rivale la guardò.
"Sono un cyborg, mi chiamo NT8396" rispose con voce atona mentre due propulsori sputarono sulla sua schiena facendola scattare verso Robin con due seghe circolari pronte a ferirla, la lastra si sbilanciò facendo cadere l'archeologa con la faccia a terra permettendogli di schivare il colpo dell'avversaria anche se poi cominciò a scivolare verso il basso: il suo pensiero non fu di mettersi in salvo, no; guardò attorno a se facendo scattare i suoi occhi blu prima a destra e poi a sinistra nel tentativo di scorgere quella piccola testolina bionda. Non la trovava: dove era finita? Un improvvisa ansia si impadronì di lei, non le importava se stava per cadere nel vuoto, doveva trovarla, Coji, doveva tovare Coji, in quel momento quella bambina aveva l'assoluta priorità. Non si spiegava ne il come ne il perchè, ma si sentiva in qualche modo responsabile per ciò che le sarebbe capitato: non era cattiva, questo lo aveva capito; ma aveva quel non so che che le faceva venir voglia di scoprire tutto sulla sua vita, di indagare per scoprire cosa c'era di strano in quella creatura innocente. Un urlo. Robin voltò di scatto la testa verso la sua destra e la vide, aggrappata ad una parete di una casa che aveva retto alla forza di gravità mentre il cyborg si avvicinava come se quella pendenza nemmeno esistesse, due spade dentate di acciaio nero lunghe circa un metro facevano da prolungamento alle sue braccia che erano caricate all'indietro come a partire per un nuovo attacco. D'istinto incrociò le braccia al petto e fece spuntare delle braccia che immobilizzarono l'avversaria poi accorgendosi che stava ancora cadendo decise finalmente di fare qualcosa per salvarsi.
"Cient Fleur Wing" cento braccia spuntarono e si posizionarono divisi in due parti sulle scapole creando delle ali che le permisero di volare verso l'alto per soli cinque secondi, ma per fortuna riuscì a raggiungere la bambina salvarla e allontanare la rosa da loro.
"Coji stai bene?" Chiese allarmata, lei tremante ma sorridente annuì con la testa.
"Nico Robin preparati a morire" una voce inespressiva si sentì da lontano e poi in un secondo la ragazza si trovò la sua nemica davanti, come presa dall'istinto si abbassò e fece una capriola rialzandosi dietro di lei, si sorprese del fatto che la lastra non si fosse inclinata, poi pensò: era stato sicuramente Franky, doveva aver fatto qualcosa per far rimanere la piattaforma immobile; lo ringraziò mentalmente e facendo crescere altre braccia sul corpo dell'avversaria cercò di rallentarla per permettere così a Coji di allontanarsi il piu possibile.
"Seis Fleur Twist" con sei arti immobilizzò e contorcè lateralmente all'indietro il cyborg, il quale non faceva una piega, la bambina fece in tempo a correre via al riparo, cosa che tranquillizzò l'archeologa.
Un dolore lancinante all'altezza del polso la distolse dal pensiero di Coji e guardò la rosa notando che aveva reciso l'avambraccio di uno degli arti cresciuti su di lei, facendo così provare la stessa sensazione al suo possessore. Indietreggiò tenendosi il braccio come se stesse veramente sanguinando, NT8396 le andò in contro camminando lentamente, facendo spuntare al posto delle lame, due mitragliatori carichi di proiettili. Robin si accorse di essere spacciata quando dietro di lei, al posto del nulla, trovò un freddo muro di pietra che le impediva di poter arretrare ancora, spostò lo sguardo avanti per poter vedere un ultima volta la persona che l'avrebbe uccisa, strizzò gli occhi aspettando la sua ora: ma cosa stava facendo? Si stava arrendendo così facilmente? L'archeologa della ciurma di Cappello di Paglia stava mollando senza nemmno provare a combattere? No, non poteva e non doveva permetterlo; doveva farlo per i suoi compagni, non avrebbe mai permesso a nessuno di portarle via la vita che i suoi nakama avevano protetto con tanta foga, loro l'avevano salvata continuando a tenere duro fino alla fine, hanno combattuto con la certezza di ritornare presto in viaggio per mare; o piú che certezza, era speranza, la speranza che non muore mai, quella che ti fa credere fino all'ultimo che tutto vada a finire bene, quella che sconfigge ogni cosa, che butta giu ogni barriera; quella che ti fa venir voglia di dire: "Si! Dai che ce la posso fare!" Quella che ti da la spinta per andare avanti. Si fermò a pensare. Avanti? Ma certo!
Robin guardò dietro di sè: se non poteva andare indietro l'unica solizione era avanzare. Un attimo prima che l'avversaria cominciasse a sparare, l'archeologa rotolò in avanti passandole sotto le gambe evitando per un soffio quei colpi che se fossero andati a segno, l'avrebbero uccisa.
"Velocità aumentata del 200%" disse il cyborg con voce meccanica, la piratessa la guardò e in un secondo lei scomparve spostandosi dietro alla corvina. Era agilissima, non era nemmeno riuscita a vederla, si era come teletrasportata. Il problema era che ora si trovava alle sue spalle e stava per ferirla con una motosega dai denti d'acciaio: era riuscita poco prima a trovare una soluzione, ma in quel momento non avrebbe saputo come fare, l'avrebbe colpita sicuramente, non sarebbe mai riuscita a schivare quell'attacco, troppo potente e troppo veloce per lei. Guardò davanti a se e l'unica cosa che vide fu una macchia verde che come un fulmine si era catapultato davanti alla piratessa proteggendola dal colpo mortale, il suo cuore mancò di un colpo quando notò dei capelli verdi e tre spade incrociate.
"Z-Zoro?" Balbettò stupita.
"Si sono io, non mi hai riconosciuto?" Chiese lui ghignando e rispedendo indietro la rosa che cominciò a scrutarlo da capo a piedi.
"Roronoa Zoro individuato" disse.
"E questa tizia immagino sia una dei cattivi" intuì lo spadaccino guardandola truce per ciò che stava per fare alla sua compagna.
"Sono NT8396, Roronoa Zoro, Nico Robin, preparatevi a morire" detto questo si preparò ad un nuovo attacco, così come il verde: batterà quella tipa a tutti i costi, altrimenti Robin sarebbe nuovamente stata in pericolo e non doveva succedere.




ANGOLO AUTRICE:

WELLAAAAAA SALVE A TUTTI RAGAZZIIIII XD
Piaciuto il capitolo?? Spero vivamente di si
vi avevo detto che questo era piu lungo del solito e infatti (almeno credo) lo è XD
avete visto che ho inserito solo un accenno di ZoRobin (e so che ad una persona farà piacere questo XD) lo so che non è tanto ma... hey siamo solo a inizio storia o sbaglio? XD
nel prossimo cap si parlerà di Nami, accennerò Usop e... ma così vi spoilero tutto... mi devo tappare qualche volta questa meledetto buco bocca XD
comunque non credo che da ora in poi io riesca ad aggiornare ogni dieci giorni... data la scuola... io ci provo lo stesso... ma non credo propio per niente... il prossimo aggiornamento non è tanto in la (piu di dieci giorni di sicuro) ma vi prometto che saranno piu lunghi del solito così almeno finiamo la prima saga in fretta anche perchè manca poco... mi dispiace molto scuste XC
detto questo voglio ringraziare tuuuuuuutti coloro che mi seguono e che leggono soltanto

ringrazio moltissimissimo:

Roxy001   (Franky è un vero genioooooo!!)
Yuki Fujiwara   (Nettuno rimane sempre SWAG! nei secoli dei secoli... amen XD)
ZoRobin_2000   (spero ti sia piaciuto il pezzo ZoRobin fatto apposta per te XD)

per aver recensito lo scorso capitolo!! XD
grazie milleeeeee!!
ci si sente il prima possibile (speriamo)
ciaoooooooo
hola
la pazza sclerata
Lu XD


E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style)  XD

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Capitolo 14
*** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: ALL'ULTIMO SANGUE ***


SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: ALL'ULTIMO SANGUE





Nami si rialzò per l'ennesima volta da terra sanguinante mentre si levava dal fianco destro uno spillo che le si era conficcato nella carne: sembrava quasi che ormai gli attacchi non le facessero piú male date le troppe volte in cui l'avevano colpita, l'uomo di fronte a lei si avvicinò con un ghigno soddisfatto in viso e facendo inclinare leggermente la lastra: doveva assolutamente trovare una strategia, un piano così da poter raggiungere il Sorcery-Clima Tact e combattere finalmente ad armi pari, ma quell'energumeno non ne voleva sapere di farla passare e farle riavere il suo preziosissimo bastone che controllava il clima, l'unico oggetto con cui poteva difendersi e attaccare.
"È inutile che insisti non te lo lascerò prendere tanto facilmente" disse l'avversario fermandosi ritto davanti a lei guardandola con sguardo di sfida, la rossa lo fisso emettendo un ringhio basso che lui non riuscì a sentire. Presa dall'odio verso quel tizio cercò di allontanarlo con un pugno nello stomaco che lui schivò senza problemi, la afferrò per un polso e guardò il palmo della mano notando una macchia nera a lui molto conosciuta, ghignò lasciandola andare.
"Oh, quindi sei tu" disse, la navigatrice lo guardò aggrottando le sopracciglia.
"Cosa vuoi dire?" Chiese non capendo ma restando sempre diffidente, lui emise una sottospecie di risatina sommessa per poi divenire improvvisamente serio.
"C'è una maledizione su di te... e quella macchia ne è la prova, la mia signora ha fatto centro anche sta volta, mi dispiace ma farai la stessa fine delle altre ragazze che l'hanno avuta prima di te" detto questo ricominciò a ridere sguainatamente.
"Prima... di me?" Si chiese la piratessa: qualcun'altro era stato maledetto allo stesso modo? Quindi voleva dire che chiunque fosse stato aveva già combattuto per salvare quella persona dalla maledizione? Lo sguardo della ragazza era un misto di stupore e sospetto mentre scrutava il suo avversario come a volergli far tirare fuori tutto quello che sapeva a riguardo.
"Ah si? Io non sono come gli altri" ribattè convinta.
"Forse vorrai dire: "le altre" e comunque, dubito che riuscirai a battermi senza neanche un arma" niente da ridire, Nami pensò: le altre? Quindi erano tutte femmine coloro che erano state maledette; ma poi perchè prendere di mira una donna su un migliardo? Che motivo aveva la Dea della Morte di fare una cosa del genere? C'era un solo modo per scoprirlo: sconfiggere quel tizio, superare le diverse prove e chiederlo direttamente a lei; in un modo o in un altro le avrebbero tirato fuori la verità, e se fosse stato necessario anche con la forza.
"Non mi batterai, e te lo dimostrerò!" Gridò decisa, sorrise sorniona facendo un passo indietro e la lastra si inclinò verso di lei, poi un altro e un altro ancora, l'uomo la guardò non capendo quali intenzioni avesse in mente.
"Che diavolo stai facendo?" Chiese lui che a stento riusciva a rimanere in equilibrio data la troppa inclinazione del pilastro.
"Se non posso andare dal mio obbiettivo... sarà il mio obbiettivo a venire da me" rispose, senza che lei facesse niente la terra cominciò a tremare e poi la piattaforma si sbilanciò ancora di piú facendo cadere i due verso il vuoto, la rossa non capì: certo, la sua intenzione era quella di inclinare il pilastro, ma non così tanto; aveva addirittura staccato i piedi dal suolo ed ora stava precipitando, e insieme a lei anche alcune macerie delle case; tra tutti quei massi cercò di individuare ciò che le interessava facendo scattare i suoi occhi da destra a sinistra e viceversa, finchè non vide un tenue luccichio blu in lontananza.
"Evvai!" Esultò aspettando che la forza di gravità facesse il suo dovere e portasse l'oggetto dritto nelle sue mani, qualche attimo ed eccolo avvicinarsi sempre piú rendendolo facilmente individuabile. Solo in quel momento l'avversario riuscì a capire quello che la sua nemica stava progettando poco prima: era astuta; cercò in qualche modo di avvicinarsi nuotando nell'aria, guardando prima lei e poi l'oggetto che rapidamente cadeva verso la piratessa, ma una casa gigantesca gli sbarro la strada per pochi attimi, impedendogli così di continuare la sua corsa, quando fu sparita l'immagine che gli si presentò davanti lo fece ringhiare di nervosismo e di rabbia: Nami con un sorriso beffardo dipinto in volto tringeva tra le mani il Sorcery-Clima Tact mentre lo fissava con sguardo di sfida.
"Milky Road" solide nuvole bianche uscirono da un estremità di quel bastone metallizzato azzurro formando una scalinata che le permise di rimanere a mezz'aria evitando che le case che precipitavano le cadessero addosso. Dopo qualche secondo la lastra si riassestò tornando in equilibrio e la navigatrice potè riatterrare constatando, poi, che finalmente la piattaforma non avrebbe piu avuto bisogno di mantenere un certo equilibrio per non cadere, sospirò sollevata ringraziando mentalmente Franky per aver permesso tutto quello. Si guardò attorno cercando di individuare il suo avversario che sembrava essere sparito nel nulla, poi udì un sibilio appena percepibile e si voltò di scatto parando con l'asta del suo bastone lo spillo che non appena venne a contatto con la superficie dell'arma balzò in aria accompagnato da una scintilla e da un rumore metallico. La rossa e il ragazzo si scambiarono uno sguardo truce: una per aver osato provare a colpirla nuovamente mentre era girata di spalle; l'altro per non essere riuscito a centrare il suo obbiettivo. Lui, da serio, ghignò e poi cominciò a ridere sguainatamente.
"Ahahahah... pensi davvero di riuscire a battermi avendo solo quel bastone? Sei propio un illusa" disse, lei lo guardò allargando la bocca in un sorriso sghembo.
"Tu lo chiami bastone... ma non è quello che sembra..." rispose puntando un polo verso di lui.
"... Guarda un pò qui" l'avversario cercò di vedere cosa stesse facendo, infatti un espressione stranita gli si dipinse in volto.
"Gust Sword!" Urlò Nami e un getto di aria pressurizzata uscì dall'estremità dell'arma andando ad abbattersi contro il petto del nemico che stupito venne scaraventato al suolo, si rialzò poco dopo ricoperto di graffi e lividi data la caduta e il colpo subito, si massaggiò la testa dolorante.
"Ma come diavolo avrà fatto?" Si chiese: nemmeno lui era a conoscenza di come quella specie di asta di metallo blu potesse generare un attacco così potente.
"Se te lo stai chiedendo, questo si chiama Sorcery-Clima Tact ed è in grado di cambiare il clima" come se gli avesse letto nella mente la rossa rispose alla domanda che lui non aveva fatto, ma bensì pensato.
"Non cambia niente! Sarai sempre tu quella ad essere sconfitta!" Gridò scagliando uno spillo diretto verso la piratessa nel tentativo di ferirla nella parte sinistra del petto: nel cuore; arrivò a pochi centimetri di distanza da lei che continuava a rimanere immobile con un espessione sconvolta sul viso, in quel momento il ragazzo pensò di aver raggiunto il suo obbiettivo e di averlo colpito eliminandolo definitivamente dalla faccia della terra, ma le sue speranze svanirono quando, invece che un suono ovattato di un corpo che cadeva inerme senza vita per terra, sentì il ticchettio dello spillo che penetrava la roccia del suolo: l'oggetto l'aveva trapassata da parte a parte, ma stranamente senza causarle alcuna ferita. Il castano la guardò stupito mentre la sagoma della navigatrice si deformava e spariva lentamente fino a lasciare solamente il nulla.
"Co-come hai fatto!?" Chiese urlando al vento, una risata cristallina rimbombò nell'aria creando un effetto multidirezionale così da non far capire al nemico da dove provenisse.
"Quello a cui hai appena assistito era un miraggio" disse di nuovo Nami facendo apparire altre copie di lei attorno all'avversario.
"Mirage tempo" lui confuso continuava a guardarsi attorno tentando di capire da che parte fosse la vera Nami.
"Thunder Trap" sussurrò senza farsi sentire: delle micro nubi nere invasero l'area da cui il castano cercava di uscire facendosi largo tra le proiezioni di luce create dalla piratessa.
"Basta con i giochetti! Vieni fuori e combatti seriamente!" Si infuriò lui senza accorgersi che aveva appena toccato una di quelle piccole nuvole temporalesche, non appena venne a contatto con quella una scarica elettrica lo colpì folgorandolo e buttandolo a terra coperto di bruciature e scottature ovunque.
"Stai attento quelle nubi sono cariche di energia elettrica... oh scusa, dovresti essertene già accorto" lo beffeggiò: la sua strategia stava funzionando, ancora poco e avrebbe concluso il combattimento uscendone vittoriosa.
"Avanti... come farai a battermi se non mi trovi" lo incoraggiò, il ragazzo si rialzò dolorante e lanciò un altro spillo nuovamente contro un miraggio che svanì poco dopo.
"Va bene, mi sono stancato! Se li colpisco uno alla volta non ti troverò mai" prese una manciata di quei piccoli aghi per mano e cominciò a ruotare su se stesso facendo così sparpagliare gli spilli ovunque, sentì un gemito alla sua sinistra e si voltò trovando la vera Nami a terra con una di quelle minuscole eppure micidiali armi conficcata nella gamba destra, si mordeva il labbro inferiore mentre goccie di sangue cadevano al suolo: aveva subito molte ferite, ma per fortuna non mortali; lui le si avvicinò con un sorriso sadico e soddisfatto in volto.
"Facevi la furba eh? E adesso pagherai con la vita" estrasse un altro ago destinato a trapassare il cuore della navigatrice: la rossa lesse nei suoi occhi la pazzia piú totale, una luce che lo faceva apparire posseduto da una sorta di demone interiore; un riflesso, come un ombra oscura che passava veloce nello specchio della sua anima. Indietreggio cercando di mettersi in salvo inutilmente.
"Muori!" Gridò il nemico facendo scattare la mano verso la piratessa. Un sorriso, spuntò un piccolo e furbo sorriso sul volto della rossa.
"Thunderbolt Tempo!" L'uomo venne investito da un dolore atroce su tutto il corpo, una gigantesca scarica elettrica, un fulmine spuntato dal nulla lo aveva colpito in pieno, rimase immobile in piedi prima di cadere privo di sensi a terra con un tonfo sordo, Nami si rialzò dolorante ma felice di aver battuto quel tizio.
"Eri troppo preso dall'idea di farmi fuori, che non ti sei accorto che avevo creato una nuvola propio sulla tua testa" fece un sorriso beffardo, si tolse lo spillo dalla gamba emettendo un gemito, sanguinava ovunque, decise quindi di fasciarsi almeno le ferite piú gravi, si tolse la maglia rimanendo in costume da bagno e cominciò a strappare dei lembi di stoffa da legarsi nei punti del corpo piú dolenti, quando ebbe finito prese il Sorcery-Clima Tact e guardò il cielo pensierosa, sobbalzò e cominciò a correre quanto la gamba le permetteva.
"Rufy" disse sussurrando mentre zoppicando cercava di avvicinarsi sempre piú al luogo in cui il suo capitano stava combattendo.

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"Franky!" Arjey raggiunse il cyborg che sorpreso di vederlo li si voltò stranito ritrovando al suo fianco un Chopper affannato per la corsa.
"Ohi fratello Arjy, Chopper come avete fatto a trovarmi?" Chiese.
"Istinto ghiririririri" rispose spontaneamente la scimmia, il blu gli sorrise.
"Senti un pò, ma mi spieghi in che modo hai fatto far rimanere in equilibrio questa piastra gigantesca?" Chiese curioso, li prese entrambi con una mano e nuotò fin sotto il pilastro facendogli vedere il suo operato: quattro colonne gigantesche sorreggevano la piattaforma, ognuna fissata con chiodi d'acciaio agli angoli di essa permettendogli così di rimanere stabile senza oscillare al minimo movimento.
"Wow! Fantastico!" Due stelle luccicanti spuntarono sugli occhi della renna.
"Ma come hai fatto?" Domando ancora la scimmia.
"Oh, è stato semplice, mi servivano solo i miei attrezzi che erano andati persi insieme alla Sunny, così una volta trovata, un colpo qua e un colpo la ed ecco fatto" rispose mostrando il pollice alzato.
"E quelle colonne?" Chiese nuovamente indicandole notando le rifiniture curate ed elaborate che erano state incise sul raffinato marmo bianco.
"Mh... oh quelle? Non lo so, le ho prese da una specie di edificio enorme che stava per collassare non distante da qui, mi sono detto: tanto peggio di così non può essere messo; e quindi le ho prese" rispose tranquillo, la scimmia sobbalzò e ingoiò un magone producendo un rumore basso.
"Sei grande Franky!" Lo elogiò il piccolo medico applaudendo.
"Sono Supeeeeerr!" Commentò mettendosi in posa e improvvisando un balletto.
"D-dimmi c-che n-non era s-su una co-collina circondata da mu-mura" disse Arjey mentre la voce gli tremava, il cyborg si fermò e lo guardò non capendo.
"Si era su una collina, ma le mura che lo circondavano erano andate distrutte, ne rimane solo qualche mattone, tu come facevi a saperlo?" La calma con cui lo disse era snervante. Arjey rimase immobile per un tempo indefinito finchè preso dall'isteria lanciò un urlo al cielo.
"Sei impazzito forse!? Come hai osato prendere quei marmi da quel posto? Tu che non potresti nemmeno entrare in quel luogo hai osato addirittura rubarne degli oggetti! Sei fuori di testa!? Non immagini nemmeno il pericolo a cui ora potremmo tranquillamente essere sottoposti! Hai rischiato la pelle in quel luogo, e mi sorprendo del fatto che tu sia ancora vivo per questo!..." e da quel momento Franky non capì piú niente di quello che diceva dato che continuava a gridare discorsi insensati del tipo: "ira", "guai", "morire" e altre parole di cui non capì nemmeno una singola lettera, al contrario di Chopper che al solo suono della parola "guai" si era già spaventato a morte. Il cyborg decise di calmare quella specie di scimmia mezza radio, così lo prese per le spalle e cominciò a scuoterlo fino a far si che si fermasse.
"Hey, fratello rallenta, non ho capito niente, spiegati con calma" l'alato prese un profondo respiro.
"Allora: non avresti dovuto prendere quelle colonne da quell'edificio" cominciò.
"E perche no?" Chiese stranito Franky.
"Tu non ti rendi conto! Non ti rendi conto di aver rubato delle colonne sacre che sono state costruite per venerare il Re dell'oceano: Nettuno; ora c'è la probabilità che si infuri per questa violazione, quello era il tempio del Dio del mare!" Gridò allarmato mentre immaginava le punizioni atroci a cui avrebbe potuto attingere per fargliela pagare, a lui si aggiunse un Chopper, se possibile, ancor piú spaventato.
"Scusa, ma questi luoghi non erano forse protetti dal Dio della Vita?" Domandò.
"Si, e infatti lo sono, ma ha assegnato quest'isola a Nettuno poichè lui ne aveva troppe. È come una piramide: il Dio della Vita è al vertice, Nettuno è in secondo piano e poi ci sono gli abitanti e gli animali che vivono in questi posti. Capisci ora? E noi siccome siamo solo degli intrusi di quest'isola siamo ai piani piú bassi, il ciò vuol dire che potremmo venir fatti fuori da chiunque si trovi al di sopra di noi, e non voglio nemmeno pensare alla furia del Dio del Mare quando è arrabbiato" all'ultima affermazione Chopper diventò di un colore simile ad un blu opaco e per poco non svenne.
"Quindi si arrabbia se ho preso anche questo?" Chiese mostrando una lastra di marmo gigante.
"Non se ne trova in giro del materiale di così alta qualità" affermò annuendo fiero, Arjey lo guardo con la bocca spalancata e un tic nervoso all'occhio per poi lanciare un urlo di rassegnazione mista ad isteria al cielo: quella ciurma era senza speranza.

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Usopp fece appena in tempo ad aggrapparsi ad una parete che la lastra si inclinò vertiginosamente facendo cadere anche la vecchieta con cui il cecchino stava combattendo, ma anche lei riuscì a fermarsi piantando una delle sue micidiali armi al terreno che si spaccò come fosse budino sotto la durezza dell'oggetto: un biscotto che all'apparenza sembrava fin troppo gustoso, ma che invece era, al contrario, duro come una roccia e forse anche di piú; conoscenza che era stata appresa da Usopp poco prima. Dopo pochi secondi tutto tornò normale: la piattaforma si riassestò e non si smuovè piú e il pirata potè rimettersi in piedi, non fece in tempo a rialzarsi che uno di quegli oggetti gli sfiorò una guancia lasciando un piccolo taglio su di essa.
"Aiuto aiuto aiutoooo! Questa vecchia è pazza!" Urlò lui correndo ovunque fosse possibile per riprarsi dagli attacchi micidiali dell'anziana signora che lo aveva preso di mira.
"Giovanotto, per caso non ti piacciono i miei biscotti?" Domandò lei con voce roca mentre lanciava uno di quei dischi verso il nasone che si accucciò tenendosi la testa tra le mani permettendo così all'arma di tranciare di netto la roccia dietro il quale lui si era nascosto.
"I tuoi biscotti sono orribili, non si possono mangiare! Sono piú duri dell'acciaio, ho quasi rischiato di rompermi i denti poco fa quando ho tentato di assaggiarne uno" le urlò contro il cecchino, l'anziana si bloccò di colpo, così come il pirata che cominciò a guardarla mentre mandava giú un magone dietro l'altro dalla paura.
"I miei biscotti sono buonissimi, sei tu stupido naso-lungo che non hai una mascella abbastanza forte da morderli!" Ribattè arrabbiata l'altra mettendo tra le fauci uno di quegli oggetti e addentandolo energicamente. Il tempo rallentò, Usopp che guardava ad occhi sgranati la vecchietta, lei invece che sembrava essere riuscita a spezzare quel biscotto con un solo e potente morso. Dopo pochi secondi che a entrambi parvero interminabili un urlo straziante si levò al cielo.
"Che maleeee, che maleeee, che doloreeeee!" Gridava la signora.
"Te lo avevo detto che quei cosi erano impossibili da mangiare!" La rimproverò il pirata con gli occhi spalancati, l'anziana si rialzò tenendosi la mascella dolorante e puntò un dito raggrinzito contro il nasone.
"Questa volta hai vinto tu, ma non è finita qui ricordatelo, tornerò e ti sconfiggerò!" Il cecchino si grattò la testa perplesso: lui non le aveva fatto assolutamente niente e lei già si arrendeva? Meglio, quella vecchietta era a dir poco spaventosa ai suoi occhi.
"Torna pure quando vuoi, non mi batterai mai, perchè il grande capitan Usopp è invincibile!" Esclamò alzando un dito al cielo fiero di se.
"Contaci giovanotto!" Esclamò la signora mentre correva via sollevando la gonna rosa che altrimenti le sarebbe stata d'intralcio nei piedi. Il cecchino si girò di spalle mentre ridacchiava divertito.
"Per fortuna che si è ritirata" sghignazzò fiero per poi dirigersi verso i confini della città dove era andato Franky.

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"Robin attenta, spostati!" Zoro si lanciò a capofitto verso la sua compagna spingendola via dalla traiettoria di una lama rotante venendo però feritò ad un braccio con un piccolo taglietto: niente di grave per lui che tanto oramai si era abituato date le molteplici battaglie a cui era stato sottoposto e ai duri allenamenti portati avanti giorno dopo giorno durante i due anni di separazione insieme a Mhiawk. Lo spadaccino guardò da sotto le sopracciglia il cyborg che si avvicinava sempre piú a loro e con uno scatto felino le balzò addosso colpendola con la lama nera della Shusui, l'attacco venne però bloccato da un pugnale stretto nella mano della nemica, il verde si allontanò pronto per la mossa sucessiva. L'archeologa non sapeva cosa fare, si sentiva assolutamente inutile, le sembrava di essere solamente d'intralcio, si sentiva debole e incapace di fare qualsiasi cosa; di fronte a lui, a quella potenza, a quella forza, non poteva nulla, se non essere protetta, come era successo poco prima quando lui l'aveva salvata da morte certa parando il colpo che le avrebbe sicuramente potuto togliere la vita. Nessuno mai l'aveva difesa come faceva in continuazione lui.
Si risvegliò dai suoi pensieri imponendosi di aiutarlo in qualche modo, ma non fece in tempo ad elaborare una tattica che la rosa aveva cambiato obbiettivo ritornando a concentrarsi su di lei, schivò quell'attacco improvviso all'ultimo secondo buttandosi di lato, Zoro si voltò verso la nemica.
"Hey, il tuo avversario sono io! Battiti lealmente!" Le urlò contro mentre aiutava la corvina a rialzarsi.
"Stai bene?" Chiese porgendole la mano che lei afferrò senza indugi: al tocco di quel palmo forte e grande un calore le pervarse il corpo, come se la temperatura di esso si fosse propagata in lei avvolgendola in quel torpore che ti culla fino a farti addormentare; allo stesso modo lui, sentendo la pelle liscia e levigata della sua nakama toccare la sua dura e ruvida, perse un battito, sembrava così fragile e delicata, un momento: da quando gli faceva quell'effetto? Boh, ma quello non era il momento giusto per distrarsi. Strinse la mano e la aiutò ad alzarsi.
"Si sto bene non preoccuparti" rispose lei sorridendo, esso venne poi ricambiato da un ghigno da parte del verde, ghigno che si spense quando vide la ragazza cadere al suolo in una pozza di sangue mentre si teneva una spalla.
"Robin!" Gridò lo spadaccino per poi voltarsi e guardare in modo truce il soggetto che aveva osato colpirla: il cyborg aveva tramutato il suo braccio destro in un fucile e sparando un colpo aveva ferito la piratessa da dietro che ora era dolorante per l'attacco subito.
"Maledetta! Attaccare alle spalle è sleale!" Si infuriò come non mai e legandosi la bandana in testa si mise la Wado Ichimonji tra i denti ed estrasse anche la Shusui e la Sandai Kitetsu dai loro rispettivi foderi.
"Fatti avanti Roronoa Zoro" disse lei con voce atona, il verde non se lo fece ripetere due volte e scattò verso di lei incrociando la lama nera della sua katana con il pugnale bianco sagomato dell'avversaria, si spinsero ed entrambi arretrarono di qualche metro, appena il pirata toccò terra con un piede si riavvicinò a lei e tentò di colpirla venendo sempre e comunque respinto, per poi riattaccarla di nuovo. Andarono avanti in quel modo per un paio di minuti in cui le parti si alternavano: prima Zoro attaccava e NT8396 si difendeva, poi il contrario; e in quei momenti l'archeologa aveva sempre il timore che il suo compagno potesse essere ferito dalla sua avversaria, aveva paura che da un momento all'altro avrebbe visto del sangue sgorgare dalla sua pelle.
"Cosa...?" Sussurrò l'archeologa notando che il cyborg si parava sempre e solamente con il braccio destro: per quale motivo non usava anche il sinistro? Un terribile dubbio si impadronì della sua mente, poi quel dubbio si tramutò in una certezza quando vide che approfittando della concentrazione del verde impegnato a schivare le sue pugnalate, la nemica aveva estratto da un taschino un altra arma identica a quella che già aveva, e che la teneva stretta nella mano sinistra con l'intento di trapassare il corpo dello spadaccino da parte a parte. Robin sgranò gli occhi e si rialzò ignorando il dolore della ferita inflitta poco prima e corse verso di lui nel tentativo di fermare lei da ciò che stava per fare: i suoi passi non erano mai stati così pesanti come in quel momento, come se la forza di gravità le volesse impedire di raggiungere il suo nakama; essa ebbe il sopravvento facendola cadere a terra con un suono sordo, troppo stanca e debole per continuare la sua avanzata alzò lo sguardo. Pochi centimetri, solo pochi centimetri separavano la punta della lama dal corpo di Zoro, pochi, troppo pochi. Tutto si bloccò: qualsiasi tipo di suono svanito, come se non ci fosse mai stato, come se il silenzio insopportabile di quel momento avesse sovrastato tutto il resto eliminandolo; persino le immagini si arrestarono nel tentativo di cogliere quel momento in cui la tensione e la paura di perdere una persona a te cara sono al massimo. Poi in un secondo il tempo ritornò come prima, tutto riprese a scorrere: sia immagini che suoni. Il pirata aveva gli occhi fissi su quel pugnale che da bianco  aveva assunto un colore rosso vivo, o forse sarebbe stato meglio dire: rosso sangue. Non si era minimamente accorto di essere stato preso di mira.
"Che stupido! Ero troppo concentrato a schivare i suoi colpi che non mi sono accorto dell'altro pugnale! Idiota! Idiota! Sei un idiota Zoro! Idiota!" Urlava mentalmente mentre con la coda dell'occhio guardava colei che gli aveva salvato la vita: Robin in ginocchio, con le braccia incrociate al petto e un espressione di dolore dipinta in viso, aveva fatto spuntare tre mani: due sull'avambraccio della nemica che, stringendolo, avevano fatto allentare la presa sull'arma; e una sul petto del verde, essa, per bloccare l'attacco, era stata posizionata in modo che quando il pugnale stesse per affondare nella carne la lama trapassasse il suo palmo e che si fermasse impedendo, invece, di colpire lo spadaccino. L'archeologa dato il dolore fece sparire le mani e il pugnale venne lanciato via da un colpo d'elsa di Zoro che intanto cercava con lo sguardo la sua compagna per ringraziarla mentalmente e per prometterle che avrebbe fatto fuori quel cyborg che aveva osato farle del male. Coperto di ferite, graffi e lividi, lo spadaccino depose la Sandai Kitetsu e la Wado Ichimonji impugnando a due mani la Shusui, deciso a finirla. Per troppo tempo era rimasto occupato a combattere, era il momento di finirla, anche perchè di tempo ne avevano poco. Gli occhi del verde sembravano essere diventati di un minaccioso rosso vivo e fissavano truci quelli verdeacqua dell'avversaria.
"Non riuscirai a farmi un graffio, la mia è una corazza impenetrabile" disse pacata sapendo già le sue intenzioni per poi accorgersi che la stava fissando. Lei si paralizzò, come se quello sguardo l'avesse incatenata sul posto: non aveva mai visto occhi come quelli, così furiosi e vendicativi; cominciò ad avere tremolii su tutto il corpo mentre osservava, senza poter fare nulla, il pirata che avanzava. Forse quella che provava era paura? Impossibile, mai nella sua vita le era capitato di aver paura; eppure perchè non riusciva a muoversi? Perchè tremava? Perchè sudava freddo? Perche le veniva voglia di urlare ma non riusciva dato un terribile groppo alla gola? Realizzò. Si: aveva paura.
Nulla potè fermare Roronoa Zoro quando ormai a pochi metri di distanza sollevò la leggendaria spada nera, appartenuta al leggendario samurai Ryuma, e colpì la rosa con uno dei colpi piú potenti di cui disponeva.
"Daishinkan!" Lui urlò il nome di quell'attacco come a volerlo imprimere nella mente della nemica in modo da non farglielo dimenticare mai piú, per marchiarlo a fuoco nei suoi ricordi come il colpo che aveva posto un punto alla fine della parola "esistenza". NT8396 cadde al suolo priva di vita tranciata perfettamente a metà con una precisione quasi chirurgica. Il pirata rimise la spada nel fodero con una lentezza e un indifferenza esasperante.
"Corazza impenetrabile? Ma fammi il piacere" sussurrò mentre il suono dello sfregamento della Shusui contro il suo fodero si bloccava, segno che l'aveva rimessa al suo posto. Subito andò da Robin e l'aiutò a rialzarsi facendole circondare il suo collo col braccio in modo da sostenerla.
"Dov'è Coji?" Domandò la corvina, poi si sentì tirare la maglia e guardò in basso scoprendo la bambina con un piccolo e carinissimo sorriso sul volto, sospirò sollevata e si rimise in piedi aiutata dal verde.
"Grazie per avermi salvato" disse piano rivolta a lui mentre sorrideva, Zoro la guardò.
"Cos'hai detto?" Chiese non avendo capito dato il tono troppo basso di voce, lei ridacchiò.
"Niente, pensavo ad alta voce" mentì.
"Va bene. Andiamo ai confini della città, devo vedere cosa ha combinato Franky" disse trovando appoggio nella sua nakama e si diressero tutti e tre verso un punto imprecisato del paesaggio che una volta era la cittadina di Atlantide e che ora era rasa al suolo.
"Zoro?" Lo chiamò l'archeologa, lui si voltò e lei rise.
"È dalla parte opposta" gli comunicò, inutile dire che le imprecazioni che il verde avrebbe lanciato avrebbero fatto scendere dal cielo qualsiasi Dio, della Morte o della Vita che fosse, e di sicuro gli avrebbero chiesto scusa.






ANGOLO AUTRICE:

Se vi dico che sono una frana e che potete anche uccidermi in modo atroce mi perdonate per il ritardo? T0T
Scusate davvero!!! Ma seriamente sono impegnatissima in questo periodo con le verifiche di recupero... ma in compenso il capitolo è il doppio piú lungo degli altri... e devo dire che mi è anche venuto bene.
L'altro l'ho già iniziato e sarà l'ultimo di questa saga =D
Spero vi sia piaciuto e che mi perdoniate per il ritardo T0T
Quando risponderò alle recensioni allora vuol dire che da li a poco aggiornerò
E ora voglio ringraziare tuuuuuutte quelle magnifiche persone che hanno recensito lo scorso capitolo <3

Sabryna_01 (o tanti altri nomi ahahah X,D)
NamyMoon (mannaggia al senso d'orientamento di Zoro u.u)
Yuki Fujiwara (*si riripete il suo nome in testa estasiata* dio ma quanto è bello il tuo nome *.*)
ZoRobin_2000 (allora? I pezzi ZoRobin? XD)
Roxy001 (a pronunciare il nome della tua lista stavo per soffocare a causa della mancanza di aria X,D)

E poi tutti coloro che hanno messo la storia tra preferite, ricordate, sefuite e a chi legge solamente (perchè ragazzi serve anche quello u.u)
Ci si sente al prossimo capitolo che non so quando sarà, ma dato che il 7 marzo devo andare al Mantova Comics (mio dio non vedo l'oraaaa) credo che posterò dopo... spero il prima possibile... scusate ma la scuola mi sta martoriando -.-"
Ciaoooooo
hola
la pazza sclerata
Lu XD

E VIA! PIU VELOSHE DELLA LUSHE! (Kizaru Style) XD

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Capitolo 15
*** SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: GRANDI SCONTRI, LA PERLA BLU ***


SAGA DELL'ISOLA DI MIZU: GRANDI SCONTRI, LA PERLA BLU





"Cosa credi di ottenere continuando a schivare i miei colpi? Ritarderai solo l'ora della tua morte" disse l'uomo-ghepardo mentre saettava da una parte all'altra sotto gli occhi concentrati di Sanji che riusciva sempre e comunque a evitare i suoi improvvisi attacchi grazie all'Haki dell'Osservazione.
"Piú tardi è meglio è" affermò il cuoco spostandosi di lato e scansando un altro suo colpo velocissimo, peccato che appena l'avversario toccò terra si lanciò nuovamente contro di lui e riuscì a beccarlo dritto nello stomaco con una testata, goccie di sangue uscirono dalla bocca del biondo insieme ad un gemito strozzato di dolore, cadde al suolo rotolando per la potenza dell'impatto.
"Dannazione" imprecò sottovoce mentre si rialzava e si asciugava il filotto di quel liquido rosso scarlatto che scendeva dall'angolo della bocca.
"Ho perso troppo tempo con te... devo finirti" affermò il nemico mentre gli si avvicinava di qualche passo, Sanji ghignò.
"Stavo pensando la stessa cosa" affermò convinto mentre si apprestava ad accendersi una sigaretta. L'uomo si piegò sulle gambe dandosi una spinta quasi propulsonica e andò a sfiorare il braccio destro del cuoco che essendosi spostato in tempo era riuscito a farsi beccare solo di striscio, ma la velocità era stata talmente alta che una decina di graffi erano apparsi sul suo arto e ora cominciavano a sanguinare leggermente, il nemico non gli lasciò un attimo di tregua continuando a bombardarlo di attacchi a ripetizione: troppo veloci da poter schivare completamente; e troppo potenti da poter bloccare. Intanto il corpo del pirata veniva martoriato causando ferite, lividi e graffi in grande quantità, così come il sangue che sgorgava da esse e che non sembrava voler smettere di uscire: non reagiva, non perchè non volesse; ma perchè non riusciva a stare dietro ai suoi movimenti.
Solamente un leggero venticello sollevava un velo di polvere a coprire qualche centimetro del suolo, mentre due figure indistinte si intravedevano in quella leggera nebbia bassa: una eretta su due piedi e a braccia incrociate, osservava con fare di superiorità il soggetto accasciato ai suoi piedi; l'altra distesa a pancia bassa sul terreno che ormai era una pozza di sangue, gli occhi bianchi non esprimevano alcuna emozione, dalla bocca schiusa numerosi litri di liquido vitale rosso continuavano il loro percorso seguendo la scia che poco prima altri di loro avevano creato. Lo sguardo dell'uomo rimasto in piedi si posava sul corpo inerme del ragazzo biondo steso a terra e ghignò.
"Che sbruffone, credevi seriamente di riuscire a battermi, e invece... guarda che fine hai fatto" disse beffeggiandolo mentre si sedeva con poca cura sulla schiena della sua vittima che emise un gemito appena udibile di dolore.
"Oggi mi sento magnanimo, ti offro due possibilità di scelta..." nessuna risposta in cambio.
"...Cosa mi dici: ti lascio qui a marcire, o ti finisco in modo che tu non possa piú soffrire?" Chiese seriamente indeciso sul da farsi. Un respiro soffocato, come di una persona in cerca di ossigeno dopo minuti di apnea, uscì dalle labbra del cuoco, i suoi occhi non erano piú vuoti, ma al contrario le sue pupille erano ridotte ad un puntino, segno evidente che era furioso.
"V-vai al d-diavolo" sibilò minaccioso per poi cominciare a tossire e sputare sangue.
"Oh dai non fare così, sono stato anche buono a non farti fuori quando ne avevo la possibilità" lo riprese offeso.
"Vaf-fan-culo" sembrava piú una divisione in sillabe che un balbettamento dovuto al dolore, l'uomo-ghepardo si infuriò e gli diede un pugno dalle nocche d'argento dritto in viso facendo riaprire altre ferite che si erano dopo tanto tempo chiuse.
"Come osi parlarmi in questo modo!?" Domandò mentre gli mostrava la stessa mano con cui lo aveva colpito e che era coperta di sangue: il suo.
"Va bene... siccome non vuoi collaborare, decido io: ti ammazzo adesso" esordì pronto a scagliare il colpo di grazia, tirò indietro il pugno pronto alla carica e poi parti verso il suo viso; fece appena in tempo a vedere un ghigno da parte del pirata che qualcosa di estremamente bollente gli si era appoggiato sulla guancia, indietreggiò ululando, mentre Sanji soddisfatto si rialzava tenendosi il fianco da cui spuntava una profonda ferita, raccolse le forze e spiccò un balzo alto in aria e cominciò a roteare verticalmente, nel frattempo l'avversario stava cercando di capire cos'era quell'oggetto ustionante che lo aveva colpito, fu solo quando notò una sigaretta deformata al suolo che capì ciò che il biondo aveva fatto, un ringhio basso provenì dalla sua gola e cominciò a cercare il cuoco con lo sguardo, alzò la testa ritrovandoselo a qualche metro dal viso.
"Concasser!" Non fece in tempo a spostarsi che con una gamba tesa Sanji gli aveva dato un violentissimo colpo di tacco sulla sua testa e ora l'uomo-ghepardo stava sprofondando nel terreno colpito da tutta quella forza. Il pirata riatterrò con leggerezza per terra dando le spalle al suo nemico, estrasse una sigaretta e la accese mentre picchiettava la punta della scarpa al suolo. Passò qualche secondo in cui sembrava che fosse tutto finito, il ragazzo buttò fuori una nuvola di fumo.
"Avanti rialzati e non fare finta di niente, so benissimo che non ti ho sconfitto, non sei tanto debole da venir battuto da un solo calcio seppur potente" disse serio mentre si rigirava verso di lui e lo vedeva rialzarsi in piedi anche se dolorante.
"Dannazione! Che colpo micidiale, quel tizio ha una forza spaventosa, devo stare attento o rischio di lasciarci le penne" pensò tra sè e sè ritornando ritto su due piedi.
"I miei complimenti, non sei niente male, ma come hai detto tu non sono il tipo da venir sconfitto per così poco" disse pulendosi con le mani i vestiti dalla polvere.
"Allora cosa aspetti? Fatti sotto" lo incitò il biondo con voce estremamente seria e minacciosa, sollevò un ginocchio e incurvò la schiena fino ad arrivare con la testa alla sua stessa altezza e posizionò le braccia, con le mani chiuse a pugno, accanto al viso pronto per sferrare un nuovo attacco.
"Non provocarmi ragazzetto potrei finirti quando e come voglio se solo lo volessi" rispose a tono l'altro scattando verso il cuoco che rimaneva fermo aspettando il momento piú adatto per contrattaccare. L'uomo sollevò una mano mostrando i suoi artigli affilati macchiati di sangue essiccato sulle punte. Il pirata fece un salto in avanti schivando l'arto del nemico.
"Veau Shoot!" Affondò il piede nel suo stomaco facendolo piegare in due dal dolore mentre lui arretrava strisciando per terra dato l'impatto. Alzò lo sguardo fissando gli occhi sottili di Sanji con una nota di sadicità.
"Sei scoperto" gli bisbigliò per poi colpirlo al centro del petto con un pugno velocissimo. Il pirata venne scaraventato lontano finchè non andò a sbattere contro un cumulo di macerie frantumandole ancora di piú. La testa gli doleva in un modo anormale, e toccandosi si ritrovò con la mano ricoperta di un denso liquido rosso: aveva subito un colpo violentissimo tanto che stava lentamente perdendo le forze; cercò di rialzarsi e ce la fece ma un capogiro lo fece inginocchiare, il respiro era affannato come se avesse paura che da un momento all'altro l'ossigeno sarebbe finito e lui sarebbe rimasto senza; alcune goccie di sudore colavano dalle tempie e dalla fronte, mentre una sensazione di freddo gli fece scuotere il corpo in un brivido non controllato, la vista si offuscava sempre di piú e giocava brutti scherzi raddoppiando le figure davanti a lui.
"Che mi succede... non capisco piú niente, ho la testa che sembra voglia scoppiare da un momento all'altro" sussurrò stringendo i denti e portandosi una mano a coprire metà faccia.
"Ops... ti ho fatto la bua per caso?" Chiese ironico il suo oppositore avvicinandosi e notando lo stato del cuoco.
"Ahahah non sembri messo molto bene, ti conviene farti ammazzare ora, prima di soffrire, credimi lo faccio per te..." il biondo lo guardò dolorante.
"... E anche per me ahahah" terminò la frase con una risata a dir poco agghiacciante. Sanji tentò per l'ennesima volta di rimettersi in piedi senza risultato: non solo per il colpo violentissimo alla testa e la continua perdita di sangue; ma anche per il peso che il nemico esercitava su di lui con un piede sulla sua schiena. Strinse gli occhi per concentrarsi ed elaborare la situazione per trovare la soluzione migliore.
"Toglimi una curiosità... tu che fai parte della ciurma di Cappello di Paglia, sono curioso di sentire che ruolo svolgi" disse l'uomo-ghepardo, il pirata lo guardò con la coda dell'occhio.
"Sono il cuoco di bordo" rispose semplicemente, avrebbe potuto non dirglielo, ma per lui era come se mentisse su ciò che era. No, lui non avrebbe mai rinnegato il suo titolo, per nulla al mondo.
"Un... un cuoco?... ahahahahah che cosa inutile" rise sguainatamente senza accorgersi dell'occhiata omicida che il biondo gli stava rivolgendo.
"Seriamente fai un lavoro così ridicolo? Pff... sei a dir poco patetico" lo derise nuovamente. Strinse i pugni. Serrò i denti. Spalancò gli occhi. Uno sguardo intimidatorio. L'uomo abbassò lo sguardo ritrovandosi terrorizzato davanti a quegli occhi furibondi e fece un passo indietro.
"C-cos'hai da guardarmi in qu-quel modo?" Balbettò, il cuoco si rialzò, senza alcuna fatica questa volta, e lo raggiunse lentamente.
"Non permetterti..." l'altro deglutì a vuoto.
"... Di prendere in giro..." immobile, paralizzato dalla paura.
"... Quello che faccio" un sibilo minaccioso. Risvegliatosi il nemico decise di attaccare con un colpo di artigli ma fece solo in tempo a caricare indietro la mano che il suo avversario era sparito. si accorse dopo che il pirata non si trovava piú di fronte a lui, cominciò ad osservarsi attorno cercando di capire dove fosse andato a finire, scorse un ombra muoversi dietro di lui e in un lampo si voltò portando la sua gamba distesa all'altezza del torso, il colpo venne bloccato dall'arto inferiore del cuoco, ma data l'impressionante rapidità lui venne sbalzato via cominciando a roteare a mezz'aria, atterrando con le spalle all'avversario.
"Troisieme Hacher" Sanji fece diversi salti all'indietro fino ad arrivare vicino al suo obbiettivo e, unendo i piedi gli sferrò dei violenti colpi al volto e cadde sulle braccia in posizione verticale.
"Bouqueterie Shoot" si raggomitolò e velocemente attaccò con un colpo a due gambe il mento del nemico scaraventandolo in aria, dopodichè lo raggiunse usando lo Sky Walk.
"S-sei anche in grado di vo-volare!?" Chiese piú a se stesso che al diretto interessato, in risposta ebbe solo un ghigno.
"Diable Jambe..." l'uomo-ghepardo spalancò gli occhi quando vide le gambe del suo avversario diventare incandescenti: per lui era la fine.
"... Flanchet Shoot" una tempesta di calci infuocati tramortì il tizio e poi venne finito con un distruttivo colpo sulla testa che lo rispedì al suolo con una velocità inaudita, tanto che quando toccò terra, data la potenza, trapassò il pilastro da parte a parte cadendo nel vuoto. Sanji raggiunse la lastra atterrando con delicatezza, estrasse una sigaretta dalla tasca e la accese inspirando per poi buttare fuori il fumo dalla bocca.
"La prossima volta che ti scontri con qualcuno, non sottovalutarlo..." fece una pausa e nel frattempo si avviò in un punto imprecisato dell'orizzonte con lentezza e le mani infilate nelle tasche.
"... Soprattutto, se quel qualcuno è un cuoco" terminò lasciandosi l'uomo tramortito, ancora in volo verso il nulla, alle spalle

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Una piccola tarantola osservava attentamente coi suoi occhi argentati ogni mossa del ragazzo che stava combattendo: ogni movimento, ogni respiro, ogni goccia di sudore, ogni muscolo contratto del suo corpo.
"Niente male per essere un moccioso" disse Raji ghignando mentre si massaggiava la spalla destra probabilmente colpita poco prima.
"Certo! Io sono colui che diventerà il re dei pirati... devo essere forte" commentò Rufy piú serio che mai coprendosi la testa col suo inseparabile cappello di paglia.
"Sei un pò troppo sicuro di te ragazzo" ribattè l'uomo-pesce incrociando le braccia con fare di superiorità.
"Anche tu non sei da meno sai" rispose il moro sorridendo a trentadue denti facendo così incrementare la rabbia del suo avversario.
"Taci!" Urlò quello scattando nella sua direzione con la mano serrata in un pugno, il capitano schivò l'attacco abbassandosi per poi ricoprire la sua mano con l'Haki dell'Armatura facendola diventare di colore nero metallizzato e diede un potente gancio destro nello stomaco del nemico che emise un piccolo gemito di dolore, dopodiche ghignò sadico.
"Beccato" sussurrò l'uomo-pesce colpendo alla nuca il ragazzo che si ritrovò con un dolore allucinante e la faccia spalmata sul terreno; tentò di rimettersi in piedi ma una forte ginocchiata alla bocca dello stomaco gli bloccò il respiro e lo fece accasciare nuovamente al suolo.
"Tu, non provare a rialzarti e potrei anche pensare di lasciarti vivere" gli disse il suo avversario tirandogli un forte calcio che lo spedì contro una casa diroccata frantumandola del tutto. La tarantola che si era appollaiata su di essa venne sbalzata via dall'impatto e finì su un altro masso, i suoi occhi argentati si mossero in direzione del moro e infine si fissarono sulla sua figura studiandola attentamente. Rufy intanto si rialzava dalle macerie che lo avevano sepellito e si mise in piedi rizzando il busto.
"Allora mi sa che non hai capito" lo ammonì Raji correndo verso di lui, il capitano alzò gli occhi notando che si stava avvicinando, ricoprì nuovamente la sua mano con l'Haki e partì al contrattacco, ad un metro di distanza entrambi scagliarono il colpo che però venne schivato dal loro reciproco obbiettivo e con l'arto sinistro ambedue le parti ricevettero un pugno da parte dell'altro, si spedirono lontani di una decina di metri. Il moro si rialzò col fiatone: aveva un occhio chiuso per lo sforzo, e l'altro fissava la sagoma del suo avversario che faceva capolino tra i resti di una casa che era andata distrutta; l'uomo-pesce invece ghignava compiaciuto da tutta quella potenza, come se fosse felice di aver trovato un avversario forte come lui.
"Alzati e combatti! Non rimanere li impalato... ho voglia di divertirmi un pò" sussurrò le ultime parole con un sorrisetto sghembo sul viso.
"Tu... ti vuoi divertire? Tutto questo per te è un gioco!?" Urlò furioso mentre le sue nocche si sbiancavano e le sue vene comincavano a pompare così tanto sangue da farle fuoriuscire da sotto la pelle.
"Beh... si chiama *Gioco di Morte* o sbaglio?" Gli fece notare mentre assumeva un aria da superiore.
"È divertente per te vedere le persone morire!?" Stava scoppiano e nulla lo avrebbe fermato.
"Finchè non sono io ad andarci di mezzo... direi di si" e scoppiò a ridere sguainatamente come se non ci fosse un domani. Il sangue gli ribolliva, i denti sfregavano fra loro come a volersi consumare, le pupille degli occhi diventavano un insignificante puntino nero, le sopracciglia si aggrottavano mettendo in evidenza i vasi sanguigni che spuntavano sulla sua fronte e l'adrenalina, guidata da un impeto di ira, cresceva a dismisura trasferendo energia a tutti i muscoli del suo corpo. Con una velocità inaudita si lanciò caricando un pugno all'indietro verso il nemico, mentre questo era ancora intento a ridere, un urlo di sfogo si levò al cielo, come quando dei soldati in guerra si gettano nella mischia gridando: "alla carica!" Raji si bloccò attirato da quel grido e abbassò lo sguardo vedendo l'arto nemico ormai a pochi millimetri dal suo viso. Troppo vicino, troppo veloce e troppo potente per poterlo schivare; la mano chiusa del moro schiacciò il viso del suo avversario come una pallina di carta, e venne catapultato al suolo creando un enorme buca, un leggero venticello si espanse data la potenza dell'impatto che aveva mosso l'aria attorno a loro. Raji era steso al suolo, qualche dente mancava dalla sua bocca e da essa scendeva lenta una scia di sangue che cadendo a piccole goccie imbrattava il terreno polveroso di rosso.
"Ti do io una lezione" gli intimò prendendolo per il colletto della maglia che portava, il nemico lo guardò dolorante.
"Ma co-come hai fatto a muo-muoverti co-così ve-velocemente?" Chiese, il pirata non rispose; lo gettò contro un muro e lo guardò piú serio che mai. L'uomo-pesce cominciò a sghignazzare, prima piano e poi sempre piú forte.
"Questo combattimento mi piace, sei forte ragazzo, ma a sentire un pirata che mi fa la predica sulla vita delle persone... mi viene il ribrezzo" ringhiò piano rialzandosi e sistemandosi in una posizione: mano sinistra aperta avanti, mentre la destra caricata all'indietro.
"Tecnica del Pugno Spaccategole!" Rimanendo a distanza Raji attaccò il ragazzo con un pugno che, senza alcun contatto con il suo obbiettivo, lo spazzò via a causa dell'onda d'urto creata.
"... Usa lo stesso stile di combattimento di Hody e Jimbe" constatò il capitano ricordando quanta potenza sprigionavano quegli attacchi.
"Oh... non ti aspettavi che anche io conoscessi il Karate degli uomini-pesce?" Lo beffeggiò ghignando, Rufy al contrario strinse i denti ed emise un ringhio basso.
"Ora che userò queste tecniche non potrai sconfiggermi" lo avvertì e si lanciò pronto all'ennesimo attacco.

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"Rufy... dove sei? Dove ti sei cacciato?" Continava a chiedersi Nami mentre correva a perdifiato tra le macerie della città in rovina cercando di avvertire qualsiasi rumore, qualsiasi oggetto che potesse ricondurla al luogo in cui il suo capitano stava combattendo.
"Dannazione!" Perfino una navigatrice esperta come lei faticava ad orientarsi in un posto in cui gli unici punti di riferimento erano case distrutte tutte uguali. Si fermò qualche minuto a riprendere fiato con le mani appoggiate sulle ginocchia.
"Come faccio a trovarlo in un luogo simile? Forse dovrei andare da Franky, almeno so dov'è" pensò ad alta voce finchè non vide una statua alquanto familiare in lontananza.
"Ma quella..." riprese a correre, questa volta nella direzione dell'oggetto a cui stava puntando.
"Non ci sono dubbi... è propio lui" constatò una volta che fu piú vicina.
"Nettuno... allora Rufy deve essere qui in gi..." nemmeno il tempo di concludere la frase che un rumore attirò la sua attenzione. Si diresse subito verso quella fonte sperando e pregando di trovarlo sano e salvo.
"Rufy..." sussurrò guardando il polverone nero che si levava al cielo.

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"Era un gigante, alto almeno tre metri e mezzo tutto muscoli e con una faccia spaventosa, mi attaccava con i suoi proiettili grandi quanto una nave da guerra, ma non mi sono lasciato intimorire e l'ho battutto in poco tempo, anche se devo ammettere che era valido come avversario" Usopp stava raccontando a Chopper lo scontro che aveva intrapreso in quell'avventura cambiando, ovviamente, qualche "piccolo" particolare: come il fatto che quello che aveva affrontato non era un gigante tutto muscoli, ma una vecchietta con il colpo della strega; e che il cosidetto gigante non lanciava proiettili giganteschi, ma solamente dei biscotti con goccie di cioccolato.
"Wow! Usopp sei fenomenale!" Esclamò la renna estasiata da quella storia così avvincente.
"Certe volte mi chiedo come faccia a credere a tutte quelle fandonie" disse Franky riferendosi al medico di bordo.
"Yohohohoho non ne ho idea" rispose Brook ridendo.
"Ragazzi guardate, ecco la statua" li avvertì Zoro con tono tranquillo.
"Quindi è li che si dovrebbe trovare la gemma giusto?" Chiese Robin.
"Si esatto, è al suo interno" rispose Arjey sorridendo sulla spalla della giovane archeologa.
"Che cos'è una gemma?" Domandò la piccola Coji incuriosita, la donna sorrise amorevole.
"È un sasso luccicante che vale moltissimo" disse lei cercando spiegarglielo in modo semplice, gli occhi della biondina si illuminarono.
"Che figata!" Esclamò saltellando suscitando le risate degli altri.
"Robin-chwaaaaaann!" Si udì un urlo da lontano e voltandosi, tutto il gruppo, notò un ombra che saltellava qua e la con gli occhi a forma di cuore.
"Sanji!" Urlò felice il piccolo medico sbracciandosi felice di vedere l'amico, seppur non molto sano, ma salvo.
"Robin mia cara spero che tu stia bene, sei ferita? Hai fame? Sete? Ti cucino qualcosa se vuoi?" Il cuoco non aveva minimamente notato gli altri membri dell'equipaggio e si concentrava quindi solo sulla corvina.
"Ma la tua mano! Cosa ti sei fatta Robin tesoro!?" Urlò allarmato notando la fasciatura.
"Niente di che, solo un piccolo taglio" rispose lei tranquillizzandolo.
"Sanji ma sei pieno di ferite, e a occhio direi che alcune sono molto gravi" constatò Chopper preoccupato pronto a curare qualsiasi male.
"Io ho una fame che non ci vedo... anche se essendo uno scheletro gli occhi non ce li ho yohohoho" intervenne Brook con la sua classica battuta.
"Ah... ci siete anche voi" disse il biondo con aria menefreghista.
"Non ci aveva nemmeno calcolato!" Urlarono Usopp e Chopper offesi. Coji intanto si nascose dietro alla gamba di Robin spaventata da quello strano signore con il sopracciglio arricciato. Sanji se ne accorse e la guardò stranito per poi sorriderle.
"Lei chi è?" Chiese all'archeologa.
"Si chiama Coji, l'ho incontrata qualche tempo fa dentro ad una casa che mi guardava" sorrise.
"Non trova piú i suoi genitori, ha detto che avrebbero dovuto venirla a prendere, ma non sono piú tornati e io non potevo lasciarla la da sola" spiegò.
"Ho capito, non c'è bisogno di aggiungere altro" si inchinò alla stessa altezza della bambina ancora diffidente.
"Piacere io mi chiamo Sanji" si presentò cercando di trattenere il dolore per le ferite, la piccola fece un sorrisino.
"Ciao! Lo sai che hai i capelli del mio stesso colore" gli fece notare, il biondo sorrise.
"Che coincidenze eh" scherzò facendo ridacchiare la bambina.
"Posso salirti in groppa?" Chiese, Sanji rimase fermo per un pò: aveva male ovunque, ma non sarebbe riuscito a dirle di no; acconsentì e si posizionò Coji sulle spalle facendo attenzione alle ferite.
"Oooohh, ma da qui si vede tutto! Compresa quella cosa luccicante la in fondo" esclamò entusiasta, attirando l'attenzione di tutti.
"Luccicante?" Chiese Brook, Usop tirò giú gli occhiali da vista e guardò piú attentamente il punto di cui stavano parlando.
"Si, è vero, hanno ragione la statua di Nettuno sta... brillando"

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Il moro era nuovamente steso al suolo colpito dai potenti attacchi del suo nemico, ma non mollava, per nulla al mondo lo avrebbe fatto, mai e poi mai si sarebbe fatto sconfiggere: doveva vincere a qualsiasi costo. E con questi pensieri in mente si rialzò: il suo corpo coperto di ferite, graffi e lividi ovunque; sporco di polvere mischiata a sangue.
"Mh...? Ti reggi ancora in piedi? Sei testardo ragazzo. Mi chiedo cosa ti spinga a rialzarti ogni volta" disse Raji guardandolo. Il capitano si oscurò il viso serio con il suo cappello per poi alzare gli occhi neri e fissare l'uomo-pesce con fare di sfida e determinazione, lui indietreggiò intimidito e ingoiando aria a vuoto.
"Cosa mi spinge..." cominciò a camminare lentamente verso di lui.
"... A rialzarmi?" Chiese scrutandolo da sotto le sopracciglia.
"I miei compagni... per colpa di questa stupida storia sono tutti in pericolo, e tu..." lo indicò.
"Tu... mi stai intralciando impedendomi di portarli al sicuro" inclinò leggermente la testa assumendo un aria ancora piú minacciosa.
"Tu fai questo per delle persone... sei sciocco" disse, il moro assottigliò gli occhi.
"Verrà un giorno, in cui i tuoi amici, come li chiami tu, ti tradiranno e non verranno in tuo soccorso per aiutarti preferendo salvarsi la pelle. Questa è la cruda verità" gli disse allargando le braccia e poi ghignò. Rufy intanto avanzava sempre piú non dando peso alle sue parole.
"I tuoi discorsi non mi sfiorano nemmeno" il nemico lo guardò stupito.
"E sai perchè? Perchè conosco perfettamente tutti i miei compagni e so che una cosa del genere non la ferebbero mai" esclamò deciso attivando il Gear Second: il suo corpo cominciò ad emanare vapore e la sua pelle divenne leggermente piú rossa del normale.
"Vedremo, quando sarai in pericolo succederà" ribattè.
"Non sperarci... e comunque adesso quello in pericolo sei tu" Rufy balzò verso di lui con entrambe le braccia caricate all'indietro.
"Gomu Gomu no... Jet Bazooka!" Le sue mani scattarono verso lo stomaco dell'avversario, Raji preso alla sprovvista non riuscì a schivare il suo attacco micidiale, troppo veloce e potente, e tramortito venne catapultato al suolo creando un cratere enorme.
"Gah..." emise uno strano rumore mentre sputava a terra della saliva mista a sangue.
"Che potenza" pensò sfiorandosi la pancia per poi gemere di dolore, si rialzò, quello sarebbe stato il ultimo attacco: il piú forte di tutti e con quello lo avrebbe messo al tappeto. Si concentrò.
"Calcio rotante..." si piegò sulle ginocchia. Anche Rufy si preparò al colpo decisivo.
"Gomu Gomu no..." sembrava che la tensione si potesse tagliare con un coltello.
"... delle Settemila Tegole" l'uomo-pesce si scagliò contro il moro con un potenissimo calcio rotante.
"Jet Gatling!" Il pirata mitragliò il suo obbiettivo con una tempesta di pugni velocissimi e allo stesso tempo potenti. Il nemico non potè nulla contro quell'attacco e venne sovrastato da tutta quella forza.
"Aaaaaaaahh!" Un urlo di sfogo si levò al cielo.
"Rufy..." sussurrò Nami che stava assistendo alla scena mentre alcune lacrime di gioia e commozione le annebbiavano la vista.
"Tu... non devi..." gridò il capitano rivolto tizio di fronte a lui.
"... Metterti in mezzo!" Mise ancora piú potenza negli arti superiori martoriando il corpo del suo avversario con una raffica di pugni, quando fu sicuro che Raji, ormai tramortito, non si sarebbe piú mosso terminò l'attacco che lo lasciò stremato, si sbilanciò in avanti e cadde a terra con un suono sordo.
"Rufy!" Urlò la navigatrice correndo verso di lui per constatare che stesse bene, non appena gli fu vicino sorrise nel vedere il ragazzo dormire rumorosamente con la bocca spalancata e una bolla che dal naso si sgonfiava e gonfiava ad ogni suo respiro.
"Grazie al cielo stai bene" sussurrò cadendo in ginocchio esausta: sia per la corsa che per le ferite riportate nella battaglia conclusa poco prima.
"Hey... Nami! Rufy!" La voce di Usop giunse da lontano alle orecchie della navigatrice.
"Ragazzi, siete voi, che bello rivedervi!" Esclamò la rossa sorridendo.
"Ti sono mancato Nami-saaan!?" Gridò Sanji trotterellando e raggiungendo in pochi secondi la ragazza, come se il peso che Coji gli esercitava sulle spalle non esistesse.
"Sisi, certo" rispose lei muovendo la mano su e giú.
"Ma sei coperta di ferite!" Intervenne il medico avvicinandosi.
"Per fortuna molte sono superficiali e quelle profonde non sono così grandi da metterti in pericolo di vita" constatò osservandone alcune.
"Anche se sarebbe meglio disinfettarle e bendarle per bene, o potrebbero infettarsi" terminò con un sorriso rassicurante che venne ricambiato dalla ragazza, poi spostò lo sguardo su Rufy che ancora dormiva.
"Che mi dici di lui invece? Sta bene?" Domandò, la renna si chinò sul capitano.
"Si è tutto okey, in pochi giorni si dovrebbe riprendere" rispose con fare esperto.
"Fantastico" sussurrò la rossa accennando ad un piccolo e timido sorriso. Chopper guardò con la coda dell'occhio Sanji: la fronte era imperlata di sudore, gli occhi erano socchiusi per lo sforzo e il fiato era corto. Qualcosa non andava, era fin troppo chiaro, ma lui non sembrava voler darlo a vedere.
"a proposito ragazzi, ora che Raji è stato sconfitto dobbiamo cercare la gemma, qualcuno ha idea di dove si trovi?" Chiese Nami.
"Già fatto..." rispose Robin mostrando una perla color celeste con sfumature blu scuro, il tutto trasparente; all'interno sembrava crepata in modo da dare l'idea di un mare leggermente mosso, mentre all'esterno era liscia senza neanche una minima imperfezione.
"Wow ma è stupenda" si meravigliò la rossa ammirandone la bellezza.
"Dove l'avete trovata?"
"Come ci aveva detto Arjy era nella statua di Nettuno, beh, piú precisamente si trovava sulla corona che portava" spiegò sorridendo.
"Fantastico! Abbiamo già recuperato la prima" esultò Rufy che si era improvvisamente ridestato.
"Com'è che ti svegli quando ti pare e piace!?" Gridò Usopp sbalordito dalla stranezza del suo capitano, il moro rispose con un sorriso a trentadue che contagiò tutta la sua ciurma.
Intanto la piccola tarantola si stava allontanando dal gruppo senza che nessuno se ne accorgesse, e dopo qualche metro svanì in una nuvoletta di fumo nero come la pece.

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In un umida e buia grotta illuminata solamente dalle poche fiaccole appese alle pareti, una piccola figura entrò a passi corti e veloci, fermando la sua corsa solo quando fu davanti al trono su cui un ombra sedeva.
"Mi-mia Signora, la-la ciurma..."
"Lo so... ho visto" il servitore venne interrotto bruscamente dalla voce calma della Dea della Morte.
"Contattate Res e ditegli di prepararsi" ordinò, lui si inchinò e velocemente uscì dalla stanza per eseguire il suo compito.
"Dannazione!" Gridò furiosa dopo qualche secondo di silenzio.
"Un altra persona con quel cappello ha superato la prima prova..." si fermò a pensare.
"... Lui è il secondo, ma non finirà com'è finita col primo uomo... questa volta vincerò io" sibilò rabbiosa, per poi rivolgere lo sguardo verso una tarantola appoggiata ai suoi piedi e ghignò sadica mostrando il suo sorriso a dir poco raccapricciante.
"Si... questa volta ne sono sicura" disse prendendo l'insetto per poi guardarlo negli occhi argentati intravedendo una figura che stava combattendo, si distrasse e guardò quello strano anello di vetro riflettente che portava al dito.
"Lei morirà, e la mia vendetta si compirà" terminò mentre la sua risata malvagia rimbombava sulle pareti della grotta.

--------------------------------

"Pronto signor Res... la Signora ha detto di prepararsi" disse il servitore ad una palla luminosa sospesa in aria.
"Nnnnh? Dopo così tanto tempo? Finalmente, non vedevo l'ora di fare un pò di... distruzione" rispose una figura rispecchiata nella sfera cominciando a ripetere insistentemente e con sadismo l'ultima parola.





ANGOLO DELL'AUTRICE PRONTA PER ANDARE AL PATIBOLO PER QUESTO TREMENDO RITARDO NELL'AGGIORNAMENTO:

Ehm... non so nemmeno se vi ricordate di me ^.^
sapete... sono Luna soprannominata Lu? Autrice di questa storia? Amante della RuNami e della ZoRobin? Quella persona che si scusa infinitamente per il mese e mezzo di attesa? (ammettetelo... avete capito chi sono grazie all'ultima domanda vero? XC)
SCUSATEEEEEEEEEE!! DAVVERO DAVVERO SCUSATEEEEEEE!! ma la scuola mi sta stremando... non ho mai il tempo di scrivere se non alle 11 di sera (cosa che faccio -.-")
E per farmi perdonare ho fatto un capitolo più lungo del solito... cioè... MOOLTO più lungo ^.^
spero comunque che vi sia piaciuto il capitolo...
volevo avvertirvi che come avevo detto... la saga dell'isola di Mizu è finita!! i prossimi due capitoli saranno di passaggio... perciò dovrei metterci meno tempo a scriverli... ma saranno più corti ^.^
ringrazio infinitamente tutte le persone che nonostante i miei ritardi continuano a seguirmi, a mettere la storia tra le preferite e a leggerla soltanto.
un grazie va ovviamente anche a:

Roxy001
ZoRobin_2000
Yuki Fujiwara


per aver recensito lo scorso capitolo... mi sono accorta che alcuni di voi non recensiscono più... ma tranquilli non so quante volte l'ho ripetuto: l'importante non è recensire... l'importante è che la storia vi piaccia :D io non mi offendo ^.^
detto questo posso terminare ci sentiamo tra qualche mese giorno ^.^ (si spera)
ciaoooooo
hola
la pazza sclerata
Lu :D

E VIA! PIÙ VELOSHE DELLA LUSHE (Kizaru Style) XD

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Capitolo 16
*** RIPRENDIAMO IL MARE ***


RIPRENDIAMO IL MARE






"Accidenti Rufy ma quanto pesi?" Chiese Usopp mentre trasportava verso la nave il suo capitano piuttosto malconcio dopo lo scontro che aveva avuto con Raji.
"Come fai a lamentarti che non hai fatto un bel niente?" Intervenne Franky mentre portava in spalla Robin e Nami sfinite e piene di ferite ovunque.
"Come niente? E il gigante? Sono stato io ad abbatterlo certo non qualcun'altro e questa ne è la prova certa" indicò la sua guancia in cui era abbastanza evidente una piccola cicatrice creata da un taglio non profondo, e se ne vantava come se fosse una ferita di guerra, intanto Chopper accanto a lui lo guardava con due occhi che brillavano dall'emozione. In silenzio, uno dei membri della ciurma di Cappello di Paglia osservava la navigatrice dormiente, o piú che altro la macchia nera che aveva sulla mano, chiedendosi se avrebbero fatto in tempo a salvarla. In effetti, adesso sapevano come rallentarla, ma il problema era se lei ne sarebbe stata capace: sarebbe riuscita a controllare le sue emozioni? Sarebbe riuscita a far prevalere i pensieri belli a quelli brutti? Per il momento ce la stava facendo, ma sarebbe durata ancora per molto? L'unica soluzione era sperare e credere in lei.
"Siamo arrivati eccola!" Esclamò il cyborg riferendosi alla Sunny risvegliando Robin dai suoi pensieri.
"Perfetto portate i feriti in infermeria" ordinò Chopper mentre Franky e Usopp accompagnavano i compagni nella stanza indicata e Zoro li seguiva.
"Questo vale anche per te Sanji" disse il medico notando che il biondo si stava dirigendo dalla parte opposta.
"Io? E per cosa? Ho solo qualche graffietto niente di piú" replicò lui mentendo.
"Quelli non sono graffietti da niente, puoi ingannare qualcun'altro ma non me, e tu lo sai bene" ribattè la renna.
"No, non posso, sono tutti stanchi e io devo preparare loro del cibo per rimetterli in forze, è il mio dovere" commentò il cuoco intestardito cercando di nascondere il dolore che provava dappertutto ma in particolare dietro alla testa.
"Lascia stare la cucina ora, per quello possiamo provare ad arrangiarci noi, tu vai" ordinò Chopper nuovamente, ma il biondo non fece in tempo a dare una risposta che una richiesta dall'infermeria dovette costringere la renna ad andare a controllare cosa stava accademdo. Appena entrato vide Nami che dormiva distesa sul lettino, così come Rufy; mentre Robin e Zoro svegli che stavano discutendo col resto della ciurma, piú Arjey e Coji
"Cosa succede?" Domandò il medico.
"Dobbiamo trovare un modo per salpare da quest'isola" affermò il cyborg indeciso sul da farsi. L'archeologa capì e radunò tutti fuori per non disturbare i due compagni che dormivano.
"Ma scusate ragazzi se su quest'isola le propietà dell'acqua e dell'aria sono invertite perchè non spiegare le vele e andare" propose Usopp semplicemente.
"Non si può" intervenne Robin.
"Come non si può?" Chopper era già andato nel panico piú assoluto.
"Non so, ma da quando abbiamo rimosso la gemma dalla statua di Nettuno quest'isola sembra diventata una comunissima isola, come tutte le altre" spiegò.
"In pratica, è come se la gemma desse all'isola le sue caratteristiche?" Ipotizzò Zoro.
"Esatto" confermò la mora annuendo.
"Ma è impossibile..." tutti si voltarono verso Chopper.
"... Se tutto è tornato normale com'è possibile che l'acqua che c'è in cielo non cada?" Chiese prima che una goccia di pioggia si schiantasse sul suo naso blu. Poi un altra, e un altra ancora e infine una tempesta in piena regola si abbattè sul ponte della nave. Intanto il livello di acqua in cielo diminuiva tanto quanto aumentava quello sul terreno.
"Abbiamo trovato la risposta, dobbiamo solo aspettare e tra un pò potremmo salpare" esordì Robin sorridendo mentre tutti si rifugiavano nuovamente in infermeria. Tutti tranne uno, tranne Sanji che non demordeva e che era già in cucina che mischiava ingredienti su ingredienti. Impugnava saldamente il coltello e tagliava una carota con precisione, ma le mani gli tremavano; se ne accorse quando fece una fetta piú grande di quelle precedenti. Si fermò un istante e si fissò i palmi che non riuscivano a rimanere fermi. All'improvviso una fitta allucinante gli strinse la testa in una morsa d'acciaio, strizzò gli occhi dal dolore aspettando e pregando che passasse il piú presto possibile, quando invece di alleviare il dolore, questo aumentava sempre piú a causa di un forte giramento di testa e ad un brivido di freddo improvviso.
Dall'infermeria, nel frattempo, si sentivano chiacchiere mescolate tra loro.
"Zoro stai fermo, non riesco a bendarti se continui a muoverti" esclamò Chopper mentre cercava di curare le ferite allo spadaccino.
"Sono troppe, i tagli non sono così gravi e io sto benissimo" ribattè sbuffando.
"Sono io il medico di bordo perciò smettila di lamentarti e fai quello che ti dico" lo riprese nuovamente, il tutto sotto gli occhi del resto della ciurma che rideva divertita. Inutile dire che quando ebbe finito il verde non ci pensò due volte ad andare ad allenarsi bloccato dai rimproveri della renna. Un rumore secco seguito da una serie di vari oggetti, che, cadendo, si frantumavano al suolo attirò l'attenzione di tutti, Chopper si precipitò in cucina seguito da tutti gli altri. La scena che gli si presentò davanti era terribile: Sanji disteso al suolo con pezzi di vetro e utensili da cucina sparsi attorno a lui, rosso in viso, segno evidente che la sua temperatura corporea era troppo alta. Aveva il fiato corto, sudava e molte ferite si erano riaperte facendo fuoriuscire quel liquido vitale rosso.
"Sanji!" Gridarono i compagni soccorrendo l'amico. La renna gli prese la testa fra le braccia e constatò la gravità della situazione.
"Cos'ha?" Chiese Coji preoccupata.
"Mio dio... come hai fatto a resistere tutto questo tempo con ferite del genere? Normalmente una persona muore al primo impatto" disse il medico, poi portò una zampa dietro la sua nuca e sentì altro sangue.
"M-ma... la tua testa Sanji! È un miracolo che tu sia ancora vivo!" Esclamò notando il lungo taglio molto profondo che imbrattava di rosso i capelli del biondo.
"Quanta resistenza ha questo ragazzo?" Si chiese Arjey stupito e in pensiero allo stesso tempo.
"Sei il caso piú grave, devo curarti immediatamente o sarà troppo tardi" lo prese e lo portò in infermeria mettendosi subito al lavoro.
"Che testardo, sei sempre il solito" commentò chiudendosi la porta alle spalle.
"Incredibile, quel biondino ha fatto finta di star bene solo per il bene dei suoi compagni, e adesso è a rischio di vita" pensò la scimmia stupita dal buon cuore di quella ciurma: non erano come lui, lui che li stava ingannando tutti solo per i suoi scopi, si sentiva un vigliacco ad approfittare della loro gentilezza. Dei veri sensi di colpa si stavano impadronendo di lui facendolo star male, ma non poteva mollare propio adesso: adesso che aveva trovato dopo millecinquecento anni delle persone forti che, forse, avrebbero potuto sconfiggere Lei e renderlo finalmente libero.
"Tutti ai posti, il livello dell'acqua si sta alzando e presto ci ritroveremo nuovamente in superficie" disse Robin prendendo il posto della navigatrice, dato che era già stata curata e non rischiava qualche ricaduta, Arjey si riscosse dai suoi pensieri.
"Fratello Arjy non stare li impalato, vieni ad aiutarci" esclamò Franky che stava tirando da solo ben cinque corde.
"Eh... ah, s-si arrivo" rispose l'altro correndo nella sua direzione per dare una mano.
Nel frattempo Rufy continuava a rigirarsi nel suo lettino turbato da qualche strano sogno.
"Cosa mi spinge a rialzarmi? I miei compagni! Per colpa di questa stupida storia sono tutti in pericolo e tu... tu mi stai intralciando impedendomi di portarli al sicuro" stava rivivendo esattamente ciò che era successo qualche ora prima, l'unica differenza era che in quel momento lui era come una specie di fantasma in cui vedeva se stesso combattere contro Raji.
"Perchè mi trovo qui?" Si chiese guardandosi attorno notando una chioma arancione.
"Nami? Cosa ci fai tu qui?" Domandò sbalordito andandole in contro, allungò una mano per chiamarla ma essa la trapassò.
"Rufy..." Sussurrò lei vedendo il capitano combattere con tanta foga, mentre il corvino dietro di lei si sentiva totalmente ignorato, e tutto ciò gli faceva male: faceva male vedere la sua navigatrice guardare un altra persona in quel modo, anche se era lui stesso, ma non si spiegava il motivo.
L'ultimo disperato attacco da parte del moro contro Raji era devastante.
"Nami vai via è pericoloso qui!" Rufy tentava di allontanare la rossa ma lei non riusciva a sentirlo. Avrebbe voluto gridare, urlarle che lui era li dietro per proteggerla, per far si che nessuno mai le facesse del male, ma allora perchè si trovavano in quella situazione? Lei era a rischio di vita, e lui non era riuscito ad impedire che fosse maledetta. Quei due anni passati ad allenarsi non erano serviti a niente? Se non riusciva a proteggere la sua navigatrice come pensava di poterlo fare con gli altri suoi compagni? Stava perdendo tempo, stava sprecando la sua vita a rincorrere un sogno che andava piú veloce di lui.
A volte pensava, pensava che la causa delle sofferenze dei suoi amici era lui, lui e la sua stupida determinazione nel voler diventare il Re dei Pirati. Se non fosse partito per quel viaggio i suoi compagni non avrebbero dovuto combattere quelle battaglie, non avrebbero sofferto e sarebbe stato meglio per tutti loro.
"Rufy..." il ragazzo sentì qualcosa appoggiarsi su una guancia delicatamente, ma quando se la toccò non vi trovò niente.
"Rufy..." si guardò intorno cercando di individuare da dove provenisse quella voce.
"Rufy, non ti agitare: sono io..." un suono lontano e melodioso, gentile come di una carezza dolce che riusciva sempre a rassicurarlo.

Aprì gli occhi di scatto ritrovandoseli puntati su quelli nocciola della navigatrice, così vicini, così belli e così caldi che lo rassicurarono immediatamente.
Si mise seduto sul lettino con qualche smorfia a causa delle ferite sotto lo sguardo preoccupato della rossa.
"Rufy è tutto okey?" Chiese in un sussurro, quasi avesse paura della sua reazione, lui la guardò girando la testa, si alzò in piedi e stringendo i pugni si avvicinò a Nami seduta sul lettino accanto a lui.
"Non voglio perdervi un altra volta, è per questo che mi sono allenato per due anni, siete il mio equipaggio, i miei compagni e in dovere di capitano e amico ho il compito di proteggervi anche a costo di perdere la vita" la ragazza rimase immobile, stupita da quelle parole: non perchè non credesse vero ciò che aveva appena detto, ma perchè non si aspettava una frase del genere appena svegliato.
"Rufy cosa dici? Noi non ci siamo mai persi: perso vuol dire non trovare piú qualcosa, noi invece eravamo solo lontani; e poi anche se fosse... ora siamo insieme noh?" Sorrise tenendo lo sguardo fisso in quello del capitano che ne rimase incantato.
Il ragazzo abbassò la testa puntando gli occhi sulle assi del pavimento sorridendo.
"Hai ragione... si hai ragione, scusami"
"Adesso riposiamo ne abbiamo bisogno" gli mise una mano sulla spalla e solo allora si accorse che la macchia nera era arrivata poco piú avanti del polso, e aumentava sempre piú, lentamente.





ANGOLO AUTRICE:

scusate scusate scusate scusateeeeeeeeeeee!! oddio ma sono 3 mesi e mezzo che non aggiorno sono un disastro
scusate ancora ma la scuola mi ha portato via un sacco di tempo e con verifiche di recupero ho dovuto studiare tutto il giorno.
in teoria questo lo dovevo postare durante le vacanze di pasqua ma poi c'è stato un contrattempo e non sono ruscita, sono davvero dispiaciuta per avervi fatto aspettare tanto per un capitolo di passaggio e pure corto... cercherò di aggioranre il prima possibile, se non vengo rimandata, perchè se lo sono allora aggiornerò a settembre dato che i miei mi terrano chiusa in casa per 3 mesi senza telefono e mezzi di comunicazione T.T
scusandomi ancor ringrazio le magnifiche persone che hanno messo la storia tra le preferite, ricordate, seguite e a chi solo legge.
poi anche a loro:

alice2131

ZoRobin_2000

NamyMoon


che hanno recensito lo scorso capitolo *.* <3

spero di vderci tra poco tempo e non a settembre T.T
ciaoooooo
hola
la pazza sclerata
Lu XD

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