La Cacciatrice

di Shadowgirl_97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** 1 capitolo ***
Capitolo 3: *** 2 capitolo ***
Capitolo 4: *** 3 capitolo ***
Capitolo 5: *** 4 capitolo ***
Capitolo 6: *** epilogo ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Sono passati cinque anni da quando Edward lasciò Bella nel bosco, lei ora è sposata con Jake, che ha avuto l’imprinting con lei, ed hanno avuto una bellissima bambina di nome Sara. In questi anni Bella ha scoperto di essere la cacciatrice, cioè colei che è destinata sin dalla nascita a eliminare i vampiri. Da quando James l’ha morsa, è cambiato qualcosa in lei e ora ha scoperto perché. Lei e il branco proteggono La Push e Forks e vivono una vita felice e serena. Questo fino a quando i Cullen non decidono di tornare dopo aver capito che andarsene è stato un errore imperdonabile.

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Capitolo 2
*** 1 capitolo ***


1° capitolo
Pov Bella
Ero di ronda con Seth quando sentimmo odore di vampiri e delle voci arrivare dalla radura poco distante da noi, subito Seth mi si avvicinò per sapere cosa fare ed io gli appoggiai una mano sulla spalla, era così che le cacciatrici comunicavano con i lupi, grazie al tocco delle mani.
-Bella non riconosco le scie siamo soli mentre loro sono sei che facciamo? Se ci avessero sentito?-
-tranquillo Seth, ho riconosciuto le scie non ci faranno del male-
-cosa vuoi dire?... non saranno mica…?-
-sì sono loro… i Cullen-
Non potevo crederci dopo cinque lunghi anni erano di nuovo qui, la curiosità prese il sopravvento e, grazie alla mia velocità pari a quella dei vampiri, fui subito ai margini della radura e Seth mi seguì.
Quando li vidi, mi sembrò di tornare indietro nel tempo a quella sera di sei anni fa quando lui mi portò a vedere la sua famiglia giocare a baseball. Ed eccoli lì esattamente come sei anni fa a giocare con i tuoni in sottofondo, feci un passo in avanti entrando nella radura, mentre Seth mi seguiva come un’ombra, e in quel preciso momento loro si bloccarono come sei statue eteree in quella meravigliosa radura. Dentro di me provavo odio, per la sofferenza che mi aveva causato la loro partenza improvvisa, ma allo stesso tempo provavo gioia per avere di nuovo la mia famiglia con me.
-ciao- dissi
-Bella sei…sei veramente tu?- mi chiese Esme
-sì, sono io- risposi
Lei fece qualche passo in avanti con le braccia aperte come per venire ad abbracciarmi ma Seth fu più veloce di lei mettendosi di fronte a me. Io lo tranquillizzai posandogli una mano sul muso.
-tranquillo Seth va tutto bene loro non mi faranno del male-
-Bella tu sei l’imprinting di Jake nonché la cacciatrice è mio dovere proteggerti-
-capisco il tuo punto di vista ma non devi difendermi da loro, non c’è né bisogno-
-sei sicura?-
-sì-
Detto ciò lo oltrepassai e andai ad abbracciare Esme e poi Carlisle, che erano uno più sconvolto dell’altra.
-Bella posso sapere che ci fai in compagnia di un licantropo?- chiese Emmett, che consideravo ancora il mio fratellone.
-anch’io ti voglio tanto bene Emmett, Seth è un amico, ed io sono ancora arrabbiata con voi per essere partiti senza salutare perciò non parlarmi con quell’aria di sufficienza- gli dissi con il sorriso sulle labbra.
-scusa sorellina mi dispiace un sacco- mi disse abbracciandomi.
-Emmett sei pregato di lasciarmi tutta intera, grazie- dissi ridendo e sentii un basso ringhio molto familiare provenire dalle mie spalle, Jake era arrivato.
Quando Emmett mi rimise giù fece qualche passo indietro ed io mi girai pronta ad affrontare mio marito.
-Seth torna a casa- dissi, lui si girò e sparì nella foresta mentre Jake mi si avvicinava e poggiava il suo muso sulla mia spalla per permettermi di toccarlo.
-ciao amore-
-hai la più pallida idea di come mi sia sentito quando mi sono trasformato e ti ho visto tra le braccia di quel succhiasangue attraverso gli occhi di Seth?-
-è stata una sorpresa anche per me trovarli qui, non sapevo che fossero tornati, e poi lo sai che loro non mi farebbero mai del male. Dalla morte di Charlie loro sono l’unica famiglia che ho-
-già una famiglia che ti ha abbandonato senza una motivazione-
-già e quella motivazione la voglio sapere qui è ora-
Dopo il breve scambio di battute con Jake mi girai verso coloro che consideravo la mia famiglia adottiva e che mi avevano abbandonato pronta ad esigere delle spiegazioni e, guardando i loro volti, a darne.
-Bella- incominciò Alice –tu come fai a parlare con lui?-
-è una lunga storia… che mi piacerebbe raccontarti ma non qui e non ora. Voi piuttosto mi dovete delle spiegazioni per essere fuggiti così in fretta senza neanche degnarvi di salutarmi… e non provate a rifilarmi la spiegazione che mi ha dato Edward, non credo a una sola parola- dissi sputando fuori tutto il rancore che avevo dentro e Jake mi si fece più vicino come a volermi proteggere.
Fu Esme a parlare –andiamo a casa e parliamo con calma, abbiamo molte cose da raccontarci-
-per te va bene Jake?-
-se è ciò che desideri verrò con te, so quanto hai bisogno di risposte-
-ok Esme, andiamo-
I miei fratelli partirono in direzione della casa, Esme e Carlisle li seguirono e subito dietro c’eravamo io e Jake, che mi seguiva come un’ombra. Arrivati a destinazione, i Cullen entrarono mentre io e Jake ci fermammo nel bosco per dare il tempo a lui di tornare umano e vestirsi, dopodiché entrammo in casa.
Eravamo in salotto, i Cullen disposti a semicerchio con Emmett e Jasper agli estremi, Alice e Rosalie al loro fianco, Esme e Carlisle al centro e noi mano nella mano davanti a loro.
-ragazzi lui è Jacob, mio marito. Jake loro sono i Cullen, Jasper e Alice, Esme e Carlisle e Rosalie ed Emmett.- feci le presentazioni, volevo stemperare la tensione nell’aria.
Dopo i convenevoli di rito Carlisle parlò.
-Bella noi ce né siamo andati sei anni fa per assecondare la volontà di Edward, lui voleva darti la possibilità di vivere una vita normale, credeva che tu rischiassi la vita a stargli accanto e ha deciso di calpestare il suo cuore e i suoi sentimenti per fare ciò che riteneva giusto per te chiedendoci di seguirlo e di non farci più vivi con te, di sparire dalla tua vita per sempre…-
-… come se non fossi mai esistito- completai io la frase ripetendo le stesse parole che mi aveva detto Edward quel pomeriggio.
-esatto-
Strinsi la mano di Jake e lui mi sorrise guardandomi negli occhi come a volermi dire “tranquilla sono qui”.
-penso che ora tocchi a me, sempre che voi vogliate conoscere la mia storia-
-ma certo bambina mia…racconta- sorrisi a Esme quel “bambina mia” mi faceva sentire a casa.
-cosa volete sapere?- chiesi, proprio non sapevo da dove cominciare.
-prima, nella radura, sembrava che tu parlassi con Seth e Jacob, ma non avete detto una parola…come ci riesci?- chiese Alice
-è semplice tramite il tocco della mia mano posso comunicare con chi voglio e loro con me, è comodo quando devi parlare con un lupo e lui non può rispondere-
-Bella ormai è evidente che tu non sei più semplicemente un’umana, ma non sei neanche una vampira, il tuo cuore batte ancora, cosa sei?- chiese Rosalie, era la prima volta che parlava direttamente con me. Avevo paura a rispondere perché sapevo che dopo sarebbero fuggiti da me.
Non sapevo cosa fare, abbassai lo sguardo, dal mio volto scomparve il sorriso, ero confusa, mi strinsi a Jake e mi feci coraggio loro dovevano sapere. Sempre guardando le mie scarpe come se fossero di gran lunga più interessanti risposi
-io… io sono una cacciatrice- nella stanza calò il gelo, Jake s’irrigidì e mi strinse ancora più a sé per proteggermi, mentre i sei vampiri davanti a me avevano sgranato gli occhi e si erano ammutoliti.
-capisco se voi non vorrete più vedermi- dissi anche se non riuscivo ad accettare l’idea.
-no Bella ciò che dici è un’assurdità, noi non penseremmo mai una cosa del genere, fai parte della famiglia! È solo che ci hai colto di sorpresa, perché non ci hai mai detto niente? Insomma, cacciatrici si nasce, ciò vuol dire che lo eri anche prima che partissimo, come mai non ce ne hai mai parlato?- chiese Carlisle.
-non vi ho mai detto niente perché nemmeno io lo sapevo all’epoca. Dopo la vostra partenza Charlie decise di chiamare Renèe e di farla venire a Forks per vedere se almeno lei riusciva a consolarmi. Quando mia madre arrivò andammo a fare una passeggiata nei boschi e lei mi raccontò tutto: mi disse chi ero, per quale scopo ero nata e mi disse che si era accorta che voi eravate vampiri e che il mio ricovero a Phoenix non era dovuto ad una caduta dalle scale. Era delusa che non le avessi detto niente ma ne capì il motivo. M’insegnò a usare i miei poteri, a combattere e a uccidere i vampiri. Dopodiché tornò da Phil.- dissi tutto d’un fiato.
-da quel giorno Bella prese a fare le ronde con noi lupi e fu proprio lei ad accorgersi dell’arrivo della rossa in città, d'altronde sapevamo che era solo questione di tempo e sarebbe arrivata anche lei- concluse Jake.
-la rossa? Non starai mica parlando di Victoria?- chiese Jasper.
-sì, proprio lei. Voleva vendicarsi del compagno ammazzato da Edward.- rispose Jake.
-ma perché?-
-pensava che compagna per compagno fosse un prezzo equo, non sapeva che voi ve ne eravate andati e che Edward mi aveva lasciato. Lei aveva mandato Laurent a prendere informazioni su di me per sapere dove trovarmi. Lo incontrai nella radura, mi disse il piano di Victoria e che ero stata fortunata a incontrarlo prima che mi trovasse lei perché almeno avrei avuto una morte veloce, se non fosse stato per i lupi io sarei morta quel pomeriggio. È stato in quel momento che Jake ebbe l’imprinting con me. – risposi facendo un sorriso a Jake.
-ma tua madre non ti aveva insegnato a combattere?- mi chiese Emmett.
-sì ma lei è arrivata dopo-
-e con Victoria com’è andata?-
-con calma Emmett adesso ci arrivo. Dopo che entrai a fare parte a tutti gli effetti del branco, una notte notai delle tracce nel bosco, era lei, era arrivata. Per un po’ fece avanti e indietro sul confine cercava di prendermi mentre ero sola, cosa che non capitava mai… Jake sembrava appiccicato a me con la colla- sorrisi al ricordo, ancora oggi è così –fino a quando smise di farsi vedere, nello stesso momento a Seattle incominciarono a verificarsi degli omicidi strani e frequenti, grazie alla tua storia Jasper feci due più due: Victoria stava formando un esercito, ma, nonostante le informazioni che avevo, non sapevo come affrontarla. Così chiesi aiuto a mia madre e insieme istruimmo il branco, ci organizzammo in due gruppi, uno con me a capo li avrebbe attirati nella radura, vista in sogno da mia madre, e l’altro con a capo Renèe li avrebbe accerchiati e bloccato loro ogni via di fuga. Victoria era terrorizzata era finita in trappola, non si aspettava la vista dei lupi, non li conosceva e soprattutto non si aspettava che io fossi in grado di batterla. Fu dura ma riuscimmo a batterli, erano in venti, verso la fine però io abbassai la guardia e un neonato stava per attaccarmi quando Jake si mise di mezzo, ci rimise tutte le ossa della parte destra del corpo ma mi salvò la vita.-
-aspetta… aspetta hai detto che tua madre ha visto in sogno la radura dove sarebbe arrivata Victoria… come?- chiese Alice stupefatta.
-beh vedi Alice ora non sei più l’unica veggente, le cacciatrici hanno delle capacità premonitrici, solo in sogno e solo se sono in grave pericolo loro o persone a cui sono molto legate-
-wow!!! Quindi anche tu adesso sei una veggente?-
-beh… no, io non ho ancora questo potere, o almeno non ho ancora avuto nessuna visione-
-e dopo cosa è successo?- chiese Esme preoccupata
-mia madre rimase con me per un paio di settimane per assicurarsi che nessuno volesse farmi del male, quando si convinse che con Jake e i ragazzi ero al sicuro tornò a casa. Due anni dopo la vostra partenza io e Jake ci sposammo e due anni fa è nata Sarah Renesmee Black- finii di raccontare la mia storia guardandoli negli occhi e vedendoli sempre più increduli.
-sei… sei diventata mamma? È un nome bellissimo, particolare, speciale per una bambina altrettanto speciale presumo- disse Esme che se avesse potuto si sarebbe messa a piangere.
-beh io volevo che portasse i nomi delle sue nonne: Sarah, la nonna paterna, e Renesmee, Renèe ed Esme, le nonne materne- a quel punto Esme mi abbracciò commossa.
-oh bambina mia sono successe tante cose, mi dispiace così tanto di non esserti stata accanto in tutto questo. Ma dimmi, Charlie come sta?- ebbi un sussulto a sentir nominare mio padre, Jake capì e rispose per me.
-Charlie è morto tre anni fa, un tumore al cervello se l’è portato via nel giro di sei mesi, non c’è stato nulla da fare… purtroppo i medici non gliel’hanno diagnosticato in tempo-
-oh Bella… mi dispiace così tanto!- Esme mi strinse ancora di più nel suo abbraccio e Carlisle mi accarezzò i capelli. Io mi lasciai consolare ma senza mai lasciare la mano di Jacob, era lui l’unico in grado di tranquillizzarmi davvero… nemmeno Edward aveva mai avuto tanta influenza su di me.
-mamma… papà siamo tornati!!!- la voce di Edward giunse dall’ingresso e paralizzò tutti quanti.
-ehi ragazzi che suc…- si fermò di colpo sulla soglia del salone e fissò me, che ero mano nella mano con Jake e ancora abbracciata a Esme. Quando sciolsi l’abbraccio e mi girai a guardarlo capii perché aveva usato il plurale, di fianco a lui una vampira dai fluenti boccoli castano ramati guardava la scena ammutolita.

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Capitolo 3
*** 2 capitolo ***


2° capitolo
Pov Edward
Leila ed io stavamo tornando a casa dopo la nostra vacanza in sud America, già finalmente ero riuscito a superare la mia ossessione per Bella, perché alla fine questo era: un’ossessione.
Quando i miei famigliari seppero che ero tornato a vivere davvero furono talmente felici che passarono sopra al fatto che al mio fianco c’era Leila e non Bella. All’inizio erano un po’ diffidenti ma alla fine accettarono la cosa e Alice si mise a organizzare l’ennesimo matrimonio, sì perché, oltre a rimettere assieme i pezzi del mio cuore infanto, Leila mi ama ed ha accettato di sposarmi e passare con me il resto dell’eternità, già lei è come me una vampira e abbiamo l’eternità davanti a noi per essere felici. Non scorderò mai Bella, ma ho imparato a guardare le cose dalla giusta prospettiva e spero che lei ora sia felice almeno una minima parte di quanto lo sono io.
-ehi Ed ti sei di nuovo perso nei tuoi pensieri?- mi volto e vedo che mi fissa sorridendo, ma non ho idea di cosa le passi per la mente perché lei è uno scudo sia mentale che fisico, è frustrante ma ci ho fatto l’abitudine con Bella, ormai penso che sia destino che io non debba conoscere i pensieri delle donne che decidono di stare al mio fianco.
-più o meno…- le rispondo lei sorride, stringe la mia mano sul cambio e guarda fuori.
-siamo quasi arrivati… meno male!- esclama sorridente, lei adora la mia pazza famiglia, comincio a pensare che nella mia vita le stranezze non avranno mai fine.
Quando finalmente parcheggio davanti a casa e scendiamo dalla macchina sento delle voci provenire da dentro, due cuori battere e un odore tremendo.
-mamma papà… siamo tornati!- esclamo entrando in casa ma nessuno risponde.
-ehi ragazzi che suc…- esclamo mentre entro in salone ma non finisco la frase che la vedo, è lei: Bella, abbracciata a mia madre mentre stringe la mano a un ragazzo enorme e mezzo nudo: licantropo. Quando si gira e i suoi occhi color cioccolato incontrano i miei ho la certezza che non sto sognando, lei mi guarda e sorride poi sposta lo sguardo su Leila, che è più confusa di me, e sorride di più guardando le nostre fedi.
-ciao Edward…- mi saluta asciugandosi le lacrime, che noto solo adesso, e stringendosi al fianco del ragazzo accanto a lei. È sposata, lo so, sto fissando la sua fede anch’io, e dai pensieri del lupo capisco che è sposata con lui.
-ciao Bella…- risposi, pronto a fare le dovute spiegazioni quando sentimmo un cellulare squillare e vidi Bella rispondere.
-pronto, ciao Sam… si è qui con me… ok te lo passo ma sappi che la vostra è una reazione eccessiva… sì sì come no, Sara sta bene?... ok ci vediamo dopo ciao- dopodiché passò il telefono al marito che lasciandole un bacio sulla fronte uscì per rispondere.
-scusate- disse Bella –ma da quando sono nati Sara ed il piccolo Trevor, il figlio di Sam, il branco è più in allerta del solito-
-non preoccuparti tesoro- disse mia madre abbracciandola e poi si girò verso di noi per salutarci
-bentornati, mi siete mancati guai a voi se provate a stare di nuovo lontani da me così a lungo- ci rimproverò.
-oh tranquilla Esme mi siete mancati tanto anche voi, ho praticamente costretto Edward a tornare!- esclamò Leila.
Bella ci guardava sorridendo e poi rivolgendosi a Leila domandò –anche con te ha la tendenza a volerti proteggere dalla sua pazza famiglia?-
-già non ha ancora capito che non scapperò a gambe levate- le due scoppiarono a ridere come vecchie amiche e poi successe l’impensabile –è bello rivederti Bella e a quanto vedo hai superato la tua avversione per i matrimoni-
-anche tu mi sei mancata Leila quant’è che non ci vediamo?- disse abbracciando Leila
Eravamo tutti sconvolti, io più di tutti –voi due vi conoscete?- chiesi allibito
-sì…- rispose mia moglie –da circa vent’anni… beh devo dire che ti trovo bene, la bimba paffuta e pasticciona è diventata una donna bellissima e straordinaria-
-sì… sì come no, e tu sei sempre la solita ruffiana, però mi sei mancata un sacco- esclamò Bella sciogliendo l’abbraccio e poi, come se si fosse ricordata qualcosa d’importante, iniziò a frugare nelle tasche tirando fuori una foto –ah quasi mi dimenticavo sei diventata zia- così dicendo porse la foto a Leila che la prese emozionata, vi era ritratta Bella sorridente col mare sullo sfondo e con in braccio una bellissima bambina dai capelli neri, la pelle dorata e gli occhi color cioccolato. Le due si abbracciarono di nuovo e poi Leila esclamò –è bellissima, anche se ti somiglia veramente poco avresti dovuto impegnarti di più- scoppiammo tutti a ridere e in quel momento rientrò il lupo, non appena Bella vide la sua faccia gli si avvicinò.
-ehi Jake tutto a posto?-
-no, per niente Jared e Paul hanno trovato tracce fresche, un vampiro ha varcato il confine da poco, Rachel sta venendo qui con le ragazze e le pesti. È meglio se stanno lontani da La Push mentre noi siamo impegnati, io li raggiungerò non appena saranno arrivati, pensa tu a loro, aspettateci a casa di tuo padre verremo a prendervi non appena si saranno calmate le acque. -
-ok parto immediatamente e le raggiungo lì, tu va gli altri hanno bisogno di te nessuno si avvicinerà a loro- Jake stava per uscire quando Emmett parlò:
-se non ho capito male le ragazze che stanno arrivando sono gli imprinting del branco più vostra figlia e il figlio di Sam giusto?-
-sì- rispose Jake sulla difensiva
-allora fateli venire qui, otto vampiri più una cacciatrice, non c’è protezione migliore-
Jake si girò verso Bella e poi uscì lei lo seguì poco dopo facendo cenno a Emmett di seguirla, quando uscimmo tutti vidi un enorme lupo rossiccio accanto a Bella, le poggiava la testa sulla spalla e lei gli accarezzava un lato del muso. Fu quando sondai la mente del lupo che capii: stavano comunicando.
-questa è la proposta del succhiasangue, non c’è dubbio che abbia ragione che facciamo?- disse Jake, era evidente che mi ero perso un pezzo.
-ok ma Bella rimarrà con loro- rispose Sam
-tranquillo le vado a prendere a casa di mio padre e le scorto qui non ci saranno problemi e poi nel caso in cui l’intruso si spingesse fino a qui non oserebbe avvicinarsi ad un clan tanto numeroso-
-ok Bella ci fidiamo del tuo giudizio, fa attenzione-
Dopodiché il lupo la fissò poi guardò Emmett, annuì e sparì nel bosco.
-bene Emmett la tua proposta è stata accettata, presto conoscerai la tua nipotina, torno subito- detto questo sparì a velocità inumana in direzione della casa di Charlie e fu solo leggendo le menti dei miei famigliari che capii che Bella era la cacciatrice.
-strano che abbiano accettato - disse Jasper
-Bella si è assunta la responsabilità di proteggerli- risposi
Rientrammo in casa attendendo l’arrivo delle ragazze. Alice iniziò a bombardare Leila di domande dopo averle sottratto la foto: come si erano conosciute lei e Bella? Dove? Quando? Quand’è stata l’ultima volta che si erano viste? Perché non ci aveva mai detto niente? Fino a quando Leila non la fermò.
-ok… ok allora… ho conosciuto Bella quando aveva tre anni, sua madre mi aveva salvato dall’attacco di un vampiro riducendolo in cenere davanti ai miei occhi. È così che le cacciatrici uccidono sono in grado di creare dai palmi delle proprie mani delle fiamme. Purtroppo però era arrivata tardi il vampiro mi aveva già morsa, così mi portò a casa sua e quando mi svegliai mi disse cos’ero diventata spiegandomi tutto ciò che questo comportava, non potevo accettare una cosa simile, non potevo crederci, mi rifiutai di bere anche solo una goccia di sangue umano e lei mi disse di aver sentito parlare di vampiri che bevevano sangue animale, così mi accompagnò nei boschi insegnandomi a cacciare e successivamente mi fece conoscere Bella. Quando scoprì che avevo un dono m’insegnò come usarlo, fu per me come una mamma ed io rimasi con loro per circa dieci anni poi me ne andai. Io e Bella ci siamo molto affezionate siamo come due sorelle, mi è mancata molto ed è stata una vera sorpresa incontrarla qui oggi, evidentemente era destino.-
Fu in quel momento che un’auto si fermò davanti casa, le ragazze erano arrivate.

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Capitolo 4
*** 3 capitolo ***


3° capitolo
Pov Bella
Intercettai le ragazze a pochi chilometri da casa di Charlie, le fermai e mi misi alla guida della macchina diretta a casa Cullen spiegando loro il cambio di programma. La mia piccola peste dormiva in braccio alla zia come un angioletto, era adorabile. Arrivate a destinazione mi strinsi al petto Sara ed entrai, le altre mi seguirono decisamente meno diffidenti dei loro compagni.
Una volta dentro feci le presentazioni e le donne Cullen si riunirono intorno a me per ammirare Sara mentre le ragazze si accomodavano in salone. Iniziammo a chiacchierare tutti assieme, dopo un po’ andai a prendere una boccata d’aria nel giardino sul retro della casa mentre il mio angelo dormiva fra le braccia della nonna.
-ciao- mi spaventò Edward –scusa non volevo spaventarti-
-ciao… ero soprappensiero- risposi.
-volevo scusarmi per come ti ho trattata quando me ne sono andato, io…-
-tranquillo Edward non devi scusarti con me, io sono andata avanti e anche tu… dimentichiamo ciò che è successo. Non rimuginiamo troppo sul passato, è vero ho sofferto e molto anche, ma riflettendoci bene se tu non mi avessi lasciata io non avrei mai sposato Jake e Sara non sarebbe mai nata.-
-hai ragione ed io non avrei mai sposato Leila-
-già… a quanto pare ora siamo cognati…-
-oh ma che bel quadretto romantico, quasi mi dispiace interrompervi-
Un vampiro avanzò verso di noi dal limitare del bosco, era l’intruso a cui il branco stava dando la caccia, ci aveva trovati e evidentemente i Cullen non lo mettevano in soggezione.
-Leila!!! Lo scudo!!!- urlai con quanto sfiato avevo in corpo saltando dalla veranda sul prato pronta a fronteggiare quel vampiro ed Edward fu subito al mio fianco, poco dopo vidi i lupi uscire dagli alberi e putare il vampiro… aspettavano un mio segnale.
-chi sei?- chiese Edward
-oh ma la tua amica mi conosce, vero Bells?-
La faccia di quel tipo mi era familiare ma non ricordavo dove l’avevo e quando l’avevo visto, così decisi di toccare il braccio di Edward per sfruttare il suo potere.
-Edward… ho bisogno del tuo aiuto, devi sondare la mente di quel pazzo. L’ho già visto ma non ricordo chi sia-
E grazie al dono del mio ex ragazzo scoprii una cosa sconcertante, quel pazzo faceva parte dell’esercito di Victoria e ci era sfuggito, ma la cosa più raccapricciante era che non ero io il suo obiettivo… lui voleva la mia bambina. Lasciando il braccio di Edward e sperando che Leila avesse seguito il mio ordine mi scagliai contro il vampiro e lo ridussi in cenere prima che potesse anche solo capire cosa stava succedendo.
Vidi i lupi sparire nella foresta per poi tornare in forma umana.
-chi era e cosa voleva amore?- mi chiese Jake
-faceva parte dell’esercito di Victoria, durante la battaglia ho ucciso sua figlia, che era stata trasformata da quella pazza, lui è scappato e ora, prendendo spunto dalla logica malata della sua creatrice, voleva vendicarsi prendendo Sara. Quando ho capito le sue intenzioni ho perso la calma mi sono accorta solo dopo di averlo ridotto in cenere.-
-una morte troppo veloce per i miei gusti- rispose Jake rabbioso, ma non ebbi il tempo di replicare che tutti coloro che erano in casa si riversarono in giardino: chi per abbracciare il proprio compagno scampato al pericolo chi per soddisfare la propria curiosità. Io e Jake ci avvicinammo a Leila che aveva in braccio il nostro angioletto e io feci le presentazioni.
-Leila ti presento Jacob, mio marito. Jake lei è Leila, mia sorella, te ne avevo parlato ricordi?-
-è un piacere conoscerti Jacob-
-anche per me e, per favore, chiamami Jake- disse prendendo in braccio la piccola peste che nel frattempo si era svegliata.

p.s. mi scuso per l'enorme ritardo ma ho avuto problemi con la scuola e con internet
spero che l'attesa sia valsa la pena

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Capitolo 5
*** 4 capitolo ***


4° capitolo
Pov Edward
-no lasciami papà… no solletico nooo…- urlò la piccola Sara mentre era fuori in giardino a giocare col lupo
-non li sopporto quando fanno così… persino in casa urlano da una stanza all’altra come se fossero due sordi…- si lamentò Bella facendo ridere le ragazze del branco
-già… lascia perdere almeno Trevor dorme se no sai che casino?- commentò Emily
Era strano rivedere Bella in un contesto tanto diverso, constatare che lei era felice anche senza di me, anzi mi costava ammetterlo ma lei era più felice col lupo di quanto non lo fosse mai stata con me. Ma, infondo, anch’io avevo finalmente trovato la felicità grazie ad una splendida donna che in quel preciso istante stava giocando con la nipotina e suo cognato. Vederla tanto vicina ad un lupo non mi entusiasmava molto, ma sapevo che non le avrebbe mai fatto del male, non in quella situazione, almeno, visto che c’era anche la bambina.
-zia aiuto!!! Papà mi tratta male!- sentimmo nuovamente urlare Sara e Bella decise di unirsi al gioco, ovviamente per difendere la sua bambina, con lei si unirono anche un paio di lupi per spalleggiare Jacob e fare un tre contro tre decisamente impari. Fu quando vidi Leila stretta tra le braccia di uno dei lupi che uscii per controllare la situazione più da vicino. Lo so è sciocco da parte mia, ma la gelosia è sempre stata il mio tallone d’Achille. Leila se ne accorse, si divincolò e pose fine al gioco ricordando a tutti che era ora di pranzo. Allora le donne si assieparono in cucina a preparare un pranzo per un reggimento, mentre noi uomini preparavamo una mega tavolata all’aperto. Era chiaro a tutti che quel pranzo era una specie di tregua, la parentela tra Bella e Leila legava le due famiglie in modo indissolubile.
Quel pranzo fu eterno ma finalmente appianammo tutte le nostre divergenze e modificammo il patto: i lupi ci lasciavano entrare nella riserva per andare a trovare i Black ma noi dovevamo mantenere la nostra dieta e ovviamente non mordere nessun essere umano e i confini tra i territori furono praticamente aboliti a patto che avessimo il buon senso di evitare di cacciare nella riserva ovviamente.

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Capitolo 6
*** epilogo ***


Epilogo
Pov Leila
Sono passati due anni da quel pomeriggio in cui, tornando a casa dalla mia vacanza con Edward, rividi mia sorella. Ora sono a casa Cullen ad eseguire gli ordini di quella pazza di Alice che sta organizzando la festa per il compleanno di Sara. Sto rimpiangendo il fatto che mia sorella lo abbia chiesto a lei, ma d’altronde non poteva fare diversamente visto che è incinta di otto mesi e mezzo di due gemelli, ancora non sappiamo il sesso ma mio cognato non la fa muovere di casa per evitare che si affatichi.
finalmente sono felice, ho tutto ciò che avevo sempre desiderato: una famiglia felice ed un uomo che mi ama infinitamente. E anche se non potrò mai avere dei figli, mi consola il fatto che passerò l’eternità con le persone che amo.

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