Hate&Love

di Picciartina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Maybe a new life... ***
Capitolo 2: *** Sensazioni... ***
Capitolo 3: *** Photos! ***
Capitolo 4: *** Odio il Rosso! ***
Capitolo 5: *** Strano ma vero! ***
Capitolo 6: *** Sogno o Realtà? ***
Capitolo 7: *** What I really feel for You ***
Capitolo 8: *** Alte temperature ***
Capitolo 9: *** Il musical ***
Capitolo 10: *** Love therapy ***
Capitolo 11: *** The secret... ***
Capitolo 12: *** Tutti a casa! ***
Capitolo 13: *** Un altro Problema ***
Capitolo 14: *** Ritorni e Litigi ***
Capitolo 15: *** A carte scoperte... ***
Capitolo 16: *** We confess! ***
Capitolo 17: *** E' meglio così... ***



Capitolo 1
*** Maybe a new life... ***


“Casey ma è meraviglioso!! Finalmente il tuo sogno si avvera, non sei contenta?”

”Certo che lo sono mamma!!”

E come potrei non esserlo! Una sola parola: college! Addio liceo, addio cari problemi dell’adolescenza, finalmente sono donna al 100%!

Non vedo l’ora di iniziare la mia nuova vita, lontano dalla vecchia ma soprattutto lontano da quella piaga attira guai del mio fratellastro Derek!

Tutto perfetto, si! Il college era proprio quello che avevo sempre desiderato e per di più molto molto molto lontano da quello che avrebbe frequentato quello sfaticato di Derek! Ormai la mia rinascita è vicina!

Le valigie erano pronte, anche se ero più che sicura di aver dimenticato qualcosa. Beh, me la sarei fatta spedire. Uscimmo tutti in cortile per prepararci a raggiungere l’aereoporto, quando mi accorsi che l’aria era più dolce, meno pesante del solito...

“Dov’è Derek?”

“Eccomi...” quella voce, finalmente non l’avrei più sentita “Ma...sei in pigiama?!”

“Certo, sono le 9!” Su Casey manca poco, fra poco non lo vedrai per un anno!

“Farò tardi per il volo, idiota!”

“Oh ma io non vengo mia cara...tanto non preoccuparti, ci vedremo prima di quanto tu creda...” sfoderò quel sorrisetto malizioso che faceva tanto impazzire le mie amiche per poi rientrare in casa.

Cosa diavolo voleva dire?!?

ALL’AEREOPORTO...

“Mi raccomando tesoro...chiamaci appena arrivi, e poi durante la settimana, e la sera, e...”

“Si mamma non mi assillare, chiamerò!”

Abbracciai mia madre per poi osservare lo sguardo rattristato della mia Lizzie. Lasciare lei era la cosa che faceva più male...

“Ehi, quando torno dovrai essere diventata cintura nera, chiaro? Così picchierai Derek per me!”

Mi sorrise e dopo quell’ultimo abbraccio corsi a salutare velocemente anche gli altri per poi finalmente prendere il volo.

Mentre sorvolavo la mia città, non potevo fare a meno di ripensare alle parole di Derek. Forse ero solo io come al solito che mi scervellavo per trovare qualche significato raccapricciante e terribile dietro quella frase, ma avevo imparato a mie spese che di Derek non ci si poteva di certo fidare!

Mi addormentai per qualche minuto e quando mi risvegliai mancava ormai davvero pochissimo. Ero così entusiasta, non vedevo l’ora di fare nuove amicizie o scopire con chi avrei condiviso la mia camera!

Atterrata ripresi le valigie dall’aereoporto, e, armata di cartina mi misi in cammino per la mia università. Ci misi un pò a trovare l’edificio, a causa soprattutto del mio pessimo senso dell’orientamento.

“Ufficio informazioni per matricole...finalmente ti ho trovato!”

Entrai, lasciando le valigie all’entrata e non potei fare a meno di notare il lusso nel quale mi ero immersa. Non vi erano drappi, velluto e cose simili, certo, ma era tutto curato alla perfezione! Luce, pavimenti, muri, tutto ultra moderno e soprattutto...pulito!!

Aaaah...il mio regno!

“Le serve qualcosa signorina?” una dolce voce angelica mi risvegliò da quel torpore...

“Oh! Si certo mi scusi tanto...Mi chiamo Casey McDonald e sono una matricola, si, insomma mi sono appena iscritta!” “Bene, benvenuta in quest’università!”

“Grazie mille!”

Mi diede alcuni depliant e opuscoli da consultare, poi mi indicò il settore della scuola che comprendeva i dormitori. Prima di 'salutarci' però mi disse ancora una cosa...

“Sa, lei non è l’unica a venire da così lontano...”

”Oh, beh immagino che questa scuola sia meta ambita!” sorrisi non capendo dove la ragazza volesse arrivare.

“No, non intendevo questo...solo lei e un’altra persona, che tra l’altro è in ritardo, venite da una città così lontana...”

Deglutii, e un brivido mi pervase la schiena.

Che sensazione strana. Quella frase mi aveva intimorita, ma perchè poi?

“Beh, questa comunque è la chiave del suo appartamento che ovviamente dividerà con un’altra ragazza!”

Salutai la donna e, ancora perplessa, mi diressi verso i dormitori dell’università.

Accidenti era enorme! Ero già a rischio di perdermi i primi 5 minuti nel campus, quando le insegne mi guidarono fino alla mia camera, la 304...

Entrai con la chiave e notai subito una ragazza alquanto ‘bizzarra’ sdraiata sul letto mentre beveva...BIRRA?!?!?!?

“Ehi...tu devi essere Casey, vero?” disse lei nascondendo la lattina sotto il letto.

“S-si, sono Casey...tu sei la mia compagna di camera?” “Erika Cooper...piacere...”

Accidenti...era esattamente l’opposto della sottoscritta! Aveva i capelli fuxia con riflessi più scuri, lunghi fino sotto le spalle. Due enormi occhi da gatta, verdi, che mi fissavano, anzi studiavano da capo a piedi. L’abbigliamento poi, sicuramente è questo quello che Derek chiamava ‘punk’! Teschi, bare, morti, insomma queste erano le fantasie più comuni sulla sua micro gonnellina a pieghe. Aiuto...

“Beh che fai? Rimani sulla porta?” Oh, che scema...

Non me lo feci ripetere. Richiusi la porta alle mie spalle e posai la valigia ad un angolo. Anche la camera non era certo degna dell’ordine che avevo notato nell’ufficio informazioni! Molti vestiti erano sul letto dove la mia compagna era pesantemente sdraiata. Quando mi chinai per posare il mio borsone rosa, notai anche lattine di varie bevande sotto il letto...

Oh mio dio! Mi sembrava di stare in camera del mio fratellastro!

Dopo le presentazioni, iniziai comunque a conoscere un pò meglio Erika (anche il nome somigliava per assonanza a quello di Derek!!) e notai che in fondo, anche se eravamo diverse, non era poi tanto male, ma la mancanza di Eimly si setiva, e come...

Passò un giorno dal mio arrivo, e dopo la centesima chiamata di mamma, riuscii finalmente a godere della mia indipendenza.

La sveglia suonò, mi alzai e notai che la mia compagna di camera si era già svegliata. Sentivo l’acqua della doccia dal bagno. Molto probabilmente si rinfrescava. Aprii la finestra e presi una bella boccata d’aria fresca, prima di correre a prepararmi per il primo vero giorno al college. Mentre ero indaffarata nel decidere fra un golfino color lilla o una camicetta celeste, bussarono alla porta della camera. Dal bagno sbucò la testa di Erika che mi fece segno di aprire...

“Deve essere il ragazzo che ho conosciuto ieri all’ufficio informazioni. Digli di aspettare, faccio subito!”

Immaginavo che tipo potesse essere un amico di Erika: cresta verde, piercing ovunque e ricoperto di pelle e borchie. Bah infondo siamo o non siamo tutti diversi? Per fortuna...

Aprii la porta e la luce del sole quasi mi accecò. Non notando bene il volto dell’ospite gli dissi cosa mi aveva detto Erika, ma la sua risposta m’interruppe.

“Non è da te fare tardi il primo giorno Miss. Perfettina...”

No.

Aspetta un attimo.

Forse avevo sentito male.

Quella voce.

Non era lei.

Non poteva essere quella di...

“DEREK!?!?!?!?!?!?!?”

Si spostò dalla luce e il suo mezzo sorrisetto sghembo fece capolino dall’entrata della mia camera.

“Te l’avevo detto che non sarebbe passato poi così tanto tempo da quando mi avresti rivisto!”

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Capitolo 2
*** Sensazioni... ***


Non potevo crederci.

Questo non era un sogno, ma il mio incubo peggiore! Vivere ancora con Derek...ma perchè proprio a me doveva capitare un fratellastro così...così...così Derek!!

Ormai era una settimana che frequentavo il campus. Avevo fatto nuove amicizie, con ragazzi e ragazze del mio corso, e cercavo il più possibile di tenermi lontano da LUI e soprattutto di non far sapere a tutta l’università chi fosse realmente per me Derek Venturi. Non volevo iniziare questa nuova vita ancora con l’etichetta ‘sorellastra di Derek’.

Insomma la mia vita scorreva nella normalità più totale, e tutto ciò mi mandava letteralmente in bestia! Ancora una volta aveva rovinato tutto! Volevo cambiamenti, movimento, novità e invece mi sembrava di essere ancora la Casey del liceo, troppo buona ed ingenua.

Eccolo lì, già al tavolo della mensa con i ‘COOL’ del college.

Ma come fa vorrei sapere io?!?!

E’ così insopportabilmente odioso, dispettoso e maleducato!

Come fa la gente ad amarlo?!

Come hanno fatto Kendra e Sally?!!

Mistero...

Io invece ero al mio tavolo con Erika e la mia nuova amica Deb. Noi si che siamo gente per bene (con eccezione di Erika suppongo...)

“Casey? Ma cos’hai da fissare da più di un ora?” mi chiese interdetta Deb mentre beveva ancora dalla mia coca cola. “Nulla nulla...” sbuffai

“Guarda Venturi...” bocca chiusa mai, eh Erika?

“Aaaah! Ora capisco tutto!” non credo proprio...

“Beh, che rimanga tra noi...” dissi avvicinandomi di più a loro “Io e Derek siamo...mezzi-parenti!”

“In che senso scusami?” rispose di botto Erika mentre trangugiava delle patatine fritte.

“Fratellastri...ecco”

“FRATELLASTRI!?!?!?!?!?!?!?!?” ciò che temevo...

Tappai la bocca a Deb prima che tutta la mensa si accorgesse di noi.

Troppo tardi.

Che vergogna. Mi ero già fatta riconoscere! Sentii dei passi alle mie spalle e poi qualcuno mi sfiorò un braccio affacciandosi al nostro tavolo.

“Ah...Casey Casey Casey...mi devi già far vergognare così?” Che odio profondo...

“Lasciaci in pace Derek...”

Sorrise, come al solito. Poi si avvicinò a Deb...

“Piacere, io sono Derek Venturi! perchè deve sempre fare il cascamorto con le mie amiche?!?!

“C-ciao...sono Deb” balbettò lei. Ecco un’altra vittima del ‘fascino’ di Derek...bah!!

“Io vado in camera...” feci per alzarmi quando qualcosa di appiccicoso e molliccio mi fece slittare in avanti. Stavo per cadere a faccia in avanti quando due braccia mi sorressero e mi evitarono di cambiare università...

Mi voltai, Derek mi teneva fra le sue braccia. Aveva una strana espressione sul volto, ma non ebbi tempo di pensarci più di tanto.

“Grazie...” sussurrai guardandolo storto.

“L’ho fatto solo per conquistarmi l’ammirazione di Deb...” disse lui sorridendo alle mie amiche alle mie spalle.

Maledetto...

Mi divincolai in pochi secondi. Presi il mio zaino e fuggii nei corridoi, ancora alquanto sconosciuti, del college.

Avrei preferito cadere di fronte a tutti! Ma perchè deve sempre apparire agli altri l’opposto di com’è? Se lo conoscessero come lo conosco io, saprebbero che non sembra per niente il Derek che vuole apparire!

Ero furiosa, per tutto! Mi sentivo accaldata, sudata. Mi ci voleva una doccia, fredda! Magari l’acqua avrebbe cancellato la sua presenza!

Corsi nel bagno del mio appartamento e pochi secondi dopo ero già sotto il getto gelato della doccia.

Ah...si, ci voleva e come!

Restai molto lì dentro, credo, anche perchè quando iniziai ad asciugarmi con il mio grande asciugamano rosa, avevo le dita delle mani e dei piedi tutte raggrinzite. Avvolsi i miei capelli con un’altro asciugamano e uscii a prendere della biancheria intima pulita.

“Mi raccomando, lascia sempre la porta aperta, eh?!”

Sobbalzai sentendo quella voce provenire dal’entrata della camera.

“A-ah...ma...che diavolo vuoi ancora?!?!”

Derek richiuse la porta alle sue spalle e poi poggiò la sua schiena ad essa, osservandomi. Oh insomma ma io sono nuda!! “Non ci siamo per niente parlati da quando siamo arrivati qui, volevo fare due chiacchiere...carino qui...”

“Oh io lo so che tu non vuoi parlare con me!”

Sorrise sedendosi sul letto di Erika e guardandosi ancora intorno.

“No guarda ti sbagli, non sei il mio tipo...” “Idiota!” mi sentivo tremendamente in imbarazzo! Non era la prima volta che Derek entrava in camera mia mentre mi preparavo per uscire o cose simili, ma ora era...diverso, non so spiegarlo...

“Perchè fai finta di non conoscermi Casey?

“Perchè ti odio!”

Scoppiò a ridere facendo tuonare quella risata diabolica in tutta la camera.

“Che parolone, su...” mi fece l’occhiolino per poi avvicinarsi alla sottoscritta.

Sentivo il mio cuore battere sempre più velocemente ad ogni suo passo.

Ma perchè?! Avevo forse paura di lui? Sicuarmente...chissà cosa aveva in testa quel demone!

“Ci divertiremo anche qui, lo so...” era ormai vicinissimo a me...

La porta si spalancò ed Erika entrò in camera rimanendo per un secondo perplessa di fronte a quella scena.

“Tutto a posto?” disse posando le chiavi sul mobiletto vicino alla porta.

Derek mi sorrise per poi voltarsi e rivolgersi alla mia compagna di camera...

“Si si, avevo solo dimenticato di dire una cosa alla mia sorellina...”

Detto ciò uscì dalla camera lanciandomi un ultima occhiata complice.

“Casey...”ma sei sicura che tu e Venturi siate fratellastri?” disse Erika vedendomi pietrificata con lo sguardo fisso nel vuoto.

Il vuoto.

Ecco cosa percepivo ora come ora...

Ma cosa mi stava succedendo?!

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Capitolo 3
*** Photos! ***


Ecco il terzo capitolo di questa mia seconda FF ^_^ Scusate l'attesa ma finalemente anche qst cap è stato 'partorito' XD Spero piaccia >///< Ora vi lascio alla lettura e...commentateeeeeeee!!

Che notte terribile! Mi sarò svegliata una decina di volte minimo! Non riuscivo proprio a prendere sonno...e chissà perchè...puah!

Le parole di Derek riecheggiavano nelle mie orecchie come l’eco più prolungato e potente che possa esistere.

‘Ci divertiremo anche qui, lo so...’ cosa diavolo aveva in mente quello squinternato?! Non volevo rischiare di essere considerata solo dopo pochi giorni lo zimbello del college per colpa sua! Dovevo contrattaccare...anzi! Prevedere le sue mosse...ma come?! Se non ci ero riuscita a casa, mentre vivevamo sotto lo stesso tetto, come speravo di riuscirci ora?! E poi avevo cose più importanti alle quali dedicarmi. Come per esempio prendere il massimo dei voti a tutti gli esami!

Scesi le scale che mi avrebbero portata nella mia aula, per seguire il mio primo corso ufficiale, quando la mia attenzione fu attirata da una folla di gente che ridacchiava accanto alla bacheca principale dell’edificio. Intravidi Erika.

“Ehi, Erika! ma che succede?”

Appena riconobbe la mia voce mi strattonò allontanandomi da quella baraonda...

“Oh! C-ciao Casey, ben alzata...ehm...eheheh...d-dai su andiamo in classe!!”

“Ma...cos’hai Erika, mi stai nascondendo qualcosa?” riconoscevo qualcuno che mentiva a vista d’occhio!

“Io?! Ma nooo...”

”Cosa c’è lì? Alla bacheca?”

“Nulla nulla, dai vieni!!” mi tirava per un braccio, ma seppi divincolarmi e seminandola riuscii anche ad infilarmi tra la folla e a ritrovarmi davanti all’oggetto di tanta curiosità.

Mio Dio.

Cosa...

Non posso crederci...

Mi sento..svenire...

Le gambe mi cedettero ma fortunatamente Erika con l’aiuto di Deb mi trascinarono lontano da quello ‘scempio’...

“Casey? Dai rispondici!”

“Mmmh...che...?”

“Oh, meno male ci sei allora!”

Non potei fare a meno stavolta, fu inevitabile e così scoppiai a piangere di fronte alle mie due nuove amiche. Poco dopo questa debolezza si trasformò in pura rabbia.

“Io lo uccido...lo ammazzo...”

“Casey su, stai calma...”

“Calma?!?!? Ma ti rendi conto di cosa mi ha fatto?! Ecco perchè era venuto ieri sera in camera!! Per fotografarmi mezza nuda!! MANIACOOOOOO!!”

In un batter d’occhio mi alzai. Ero più in forma che mai, perfettamente pronta per un omicidio!

Sapevo che aveva lezione al piano terra a quest’ora, così di corsa mi feci ben due rampe di scale per poi finalmente trovarmi di fronte quell’aula...

Ma aspetta un attimo.

Cosa cercavo lì!

Derek non poteva essere a lezione, una sfaticato come lui! Dove poteva essere ora? Mmh...ah! In cortile, certo! Corsi fuori dalla scuola cercando di non dare peso ai commentini che sentivo ogni volta che passavo in un corridoio...

Il sole era alto nel cielo, ma allo stesso tempo delle nuvole nere e minacciose si avvicinavano a scacciar via quel momento di serenità. Esattamente lo stesso che sarebbe successo al mio caro fratellastro!

Eccoti, Derek!

Trovato!

Lo presi per la manica della sua giacca di pelle e lo trascinai nella prima classe libera che trovai.

Sghignazzava come sempre, quella iena...

“Se avessi qui una pistola non esiterei a spararti, Derek!”

“E perchè mai, sentiamo?

“Hai anche la faccia tosta di chiedermelo, pervertito!”

“Ehi ehi, aspetta una attimo sorellina! Non è stato di certo piacevole fartele, ma solo un...dovere!” odiavo la sua risata...

“Ma perchè?! Perchè vivi per rovinare la mia esistenza, eh?! Cosa mai ti ho fatto!” stavo per scoppiare anche se il solo pensiero di versare una lacrima di fronte a lui mi dava il voltastomaco.

Taque per alcuni istanti. L’aria si fece ancora più pesante se era possibile, e l’unico rumore a noi accessibile era solo l’eco di qualche uccellino che cinguettava allegramente. Poi rispose...

“Non pensi che lo stesso che provi sia, come dire, lo stesso che possa provare anche io?” era serio, faceva quasi paura. “Ne sono certa, ma io non ti rovino la vita!”

“Anche di questo ne sei così certa?” si avvicinò a me pericolosamente.

Cosa diavolo aveva in mente ora? Rovesciarmi una qualche strana ed appiccicosa bibita sulla testa? Tirarmi una torta in faccia? Cos’altro?!

“O-ovvio...io non ti faccio foto imbarazzanti e le espongo per il campus!”

“Fai di peggio, te lo assicuro” ancora più vicino. Ora sentivo il suo respiro sul mio volto. Accidenti...non credo di essere mai stata così vicina a Derek prima d’ora, e dovevo ammettere che se non fosse stato ‘Derek’ sarebbe stato un ottimo partito e..

MA A COSA DIAVOLO PENSO SANTO CIELO!?!?

Superai la sua sgradita presenza e lo lasciai lì, senza una risposta, anche se mentre percorrevo il corridoio del campus sentivo il suo sguardo su di me, e la cosa mi metteva totalmente a disagio.

Salii in camera passando per le parti meno frequentate del campus, e per fortuna nemmeno Erika era ancora rientrata. Non volevo vedere assolutamente nessuno! Notai il mio cellulare che lampeggiava sul comodino. Uff...mamma, non era proprio il momento e per di più ero furiosa con lei e George! come avevano potuto non dirmi di quella presenza tanto sgradita nel mio stesso college!?

Mi lanciai sul letto e iniziai a fare zapping con il telecomando. Guardavo la TV si, ma non pensavo di certo ad essa.

Perchè il sentirmi così vicina a quel mostro mi spaesava tanto?! E da quando poi! Era già la seconda volta che provavo quella stranissima sensazione...

Il cuore iniziava a battermi all’impazzata, le gambe cedevano, il respiro si faceva pesante e la vista si annebbiava. Insomma, un disastro! Certo...come lui del resto! E poi oggi, cosa significava quell’affermazione?

‘Fai di peggio, te lo assicuro’

Io lo ignoro completamente, meglio di così! Magari mi imitasse...

Infine quel dannato pensiero che mi aveva sconvolto completamente! Trovare Derek un tipo...interessante?! Casey non è assolutamente da te! E poi è tuo fratello! Sfortunatamente, è vero, ma lo è!

Mi addormentai con una strana agitazione in corpo tanto che più volte mi svegliai in piena notte per bere un bicchiere d’acqua. Non sognai, lo ricordo bene, anche perchè non riuscii a fare più di due ore di seguito senza sgranare gli occhi ed osservare tutto ciò che mi circondava. Una notte d’inferno, come anche la mia nuova vita si prospettava...

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Capitolo 4
*** Odio il Rosso! ***


“Casey...psst! Casey!”

Una voce lontana mi chiamava...aprii gli occhi a fatica... “Svegliati! Sei in aula dai che se il Prof. ti becca non ci fai certo una bella figura!”

Sollevai il capo e strofinai gli occhi mentre mi abituavo alla luce del sole che illuminava le lavagne attaccate al muro dell’aula e i capelli biondi del Prof. Darcey di letteratura americana. Mi ero addormentata di nuovo in aula. Non che il corso fosse noioso, anzi! la poesia era la mia passione! Ma non chiudevo occhio da tanto ormai...e a quanto pare mi permettevo di farlo solo nei momenti meno opportuni. Meno male che c’era Erika...

Le sorrisi e per i restanti 10 minuti della lezione cercai di seguire il più possibile.

Appena il suono della campanella arrivò alle mie orecchie tirai un sospiro di sollievo. Ma che mi succedeva? Prima adoravo studiare ed odiavo il break...

Uscii a prendere una boccata d’aria in cortile accompagnata da Deb ed Erika, e decidemmo di fare merenda lì, all’aperto. Magari un pò di fresco mi avrebbe risvegliata.

“Casey oggi hai un maglioncino celeste davvero delizioso lo sai?”

“Ti ringrazio Deb...ci tengo davvero tanto! E ‘ uno di quelli che mi sta meglio...devo ammetterlo” risi alla mia vanità e fu come se riscoprissi la mia vera ‘me’.

Aprii la vaschetta con il mio panino e mentre facevo colare sopra di esso del buon ketchup un’idiota dell’ultimo anno mi fece rovesciare metà di quella deliziosa salsa rossa sul mio maglione...

“NOOOOOOO!!” il mio urlo lo fece voltare di scatto “Ops...scusami non ti avevo vista...cioè, ora non ti avevo vista! Ieri in bacheca si, e come!” seguirono varie risate, fino a quando riuscii a raggiungere il bagno delle ragazze. Ma tu guarda che disastro! Non lo avrei mai tolto...

Strofinai un pò, ma l’unico risultato che ottenni fu una macchia ancora più ampia! Uff...

Passando sempre per le mie conosciute scorciatoie, arrivai in camera senza essere notata più di tanto, se era ancora possibile...

Mi cambiai ed indossai una semplice camicetta bianca. La giornata come al solito iniziava davvero bene! Ma ormai era quasi un’abitudine qui!

Raggiunsi in seguito le mie amiche e decidemmo insieme di passare quel pomeriggio lontano da campus, fratellastri e ketchup.

“Allora...shopping!!” urlammo io e Deb seguite dalla pochissima eccitazione di Erika che sapeva già di essere nettamente lontana dai nostri gusti nel vestire...

La giornata era iniziata sicuramente male, ma dovevo ammettere che poteva sicuramente e solo migliorare!

Lasciandoci il campus alle spalle raggiungemmo il centro della città in pochi minuti.

Ferme al semaforo, aspettavamo che scattasse il verde mentre continuavamo a ridere e scherzare come se ci conoscessimo da anni! In effetti mi trovavo davvero molto bene con loro...certo, Emily mi mancava tantissimo, ma ero contenta di non essermi traformata in un’emarginata sociale!

Senza pensarci, senza riflettere più di tanto, feci un passo avanti. Scesi il marciapiede e continuai a camminare senza notare che Deb ed Erika erano rimaste ferme alle mie spalle. Ad un tratto un clacson mi riportò nel mondo ‘reale’.

“EHI! RAGAZZINA! MA SEI MATTA?!?!?! NON LO VEDI CHE E’ ROSSO?!”

“Ma secondo te passo con il semaforo sul ros..” mi voltai indicando al guidatore di quella auto il semaforo a pochi metri da me...

Rosso...

Avevo...SBAGLIATO?!

Per la vergogna corsi sul marciapiede opposto al mio senso di marcia seguita dalle mie due amiche...

“Casey! Ma non avevi visto che era ancora verde per le macchine?” mi chiese Deb fermandomi per un braccio.

“I-io...non lo so, cioè...credevo che...ero sicura che fosse...” no, ero solamente tanto tanto confusa!

Erika ruppe quel momento davvero imbarazzante indicandoci un delizioso negozio di intimo che faceva angolo con la via principale della città...

“Che ne dite ragazze?” mi sorrise come per consolarmi dell’accaduto e, ricambiando, entrammo nel negozio.

“Salve ragazze!” la commessa, una giovane ragazza di ventanni circa ci accolse nella hall “Vi serve aiuto?”

“Si!” urlò Deb spiazzando me ed Erika. Non sapevo dovesse comprare dell’intimo...

“Alla nostra Casey serve un reggiseno nuovo, vero?” fece l’occhiolino complice ad Erika che subito prese la palla al balzo aggiungendo...

“Oh si verissimo!”

“Ma io veramente...”

“Oh! Prego cara da questa parte ci sono gli ultimi modelli!” ma, insomma, avevo voce in capitolo io?! Anche se, comunque, lo shopping mi aveva sempre consolata nel tanti momenti NO della mia vita...

Decisi di seguire la commessa che mi portò davanti ad una schiera ‘infinita’ di reggiseni di tutte le misure, forme e...prezzi!

“Io...non so nemmeno da dove cominciare!” confessai imbarazzata.

“Allora, se posso, potrei darle un consiglio?”

“Certo...” più ferrata di me era di certo...

“Le consiglierei questo a balconcino, rosso...”

L’osservai. Era davvero delizioso! E nemmeno molto costoso.

Dallo specchio di fronte a me vidi le mie due compagne sorridermi compiaciute della scelta. Accettai d’indossarlo e la commessa mi fece entrare nel camerino.

Mi sfilai la camicetta per poi sostituire il mio ormai vecchio reggiseno viola con quello nuovo. Accidenti che bello...me le faceva anche più grandi!

“Ci faccia vedere!” urlò la ragazza mentre sentivo Deb sghignazzare “Si, si Casey esci!”

Fuxia per la vergogna aprii comunque la tendina che mi nascondeva e mostrai la mia probabile scelta.

“Wow!” esclamarono tutte e tre... “Il rosso le dona moltissimo!” continuò poi la commessa sorridendomi.

Le ultime parole famose.

Feci un respiro profondo e...STRAP! In meno di due secondi rimasi...nuda!

“AAAAAH!” rientrai di corsa nel camerino e appurai quello che era davvero successo...

Si era completamente strappato davanti...ma come era possibile?! Eppure la taglia sembrava quella giusta!! Poi arrivai ad una conclusione...

Era il rosso.

Portava sfortuna!

Lo avevo sempre scansato come colore, infatti, sin da piccola!

Maledetto! Prima il ketchup, poi il semaforo, il reggiseno ed ora anche la mia faccia!!

Fortunatamente nel negozio io Deb ed Erika eravamo le uniche clienti e, sempre fortunatamente, la commessa non mi fece pagare il capo distrutto.

Le avevo sicuramente fatto pena...

“Ehm...Casey? Che ne dici se per oggi lasciamo stare lo shopping e torniamo al campus?” Non potevo essere più d’accordo di così con Erika. Feci cenno di si con il capo e in pochi minuti rientrammo nel cortile dell’università.

Decisi persino di saltare la cena quella sera, così, mentre lasciai le mie amiche alla fila del self-service, decisi di raggiungere la biblioteca della scuola. Forse sarei riuscita a recuperare parte della lezione di quella mattina, alla quale avevo preferito dormire. Sorrisi al custode e mi avvicinai agli scaffali relativi alla poesia francese, la mia preferita.

“Allora...mmh...vediamo...dov’è la B di Baudelaire?”

Dopo alcune ricerche trovai finalmente quel volumetto che cercavo. Mi poggiai con la schiena alla libreria quando sentii delle voci, anzi delle risate come soffocate provenire dalle scaffale opposto al quale mi trovavo. La poesia mi piace si, ma sono pur sempre ‘un’impicciona doc’. Nel modo più vago possibile mi avvicinai a quella coppietta che aveva deciso di venire a ‘divertirsi’ proprio qui, ma mi feci subito beccare da lei, una ragazza alta, formosa con dei lunghissimi capelli color rubino.

“Qualcuno ci osserva, Derek...” le sentii dire...

Non è possibile!

E’ ovunque!

Pochi minuti e davanti a me avevo il mio adorato fratellastro mano nella mano con Jessy, il capo delle cheerleader del college.

“Carissima Casey toi presento la mia nuova amica che stavi appuratamente spiando...lei è Jessy!”

Feci per stringerle la mano ma, con un fare eccessivamente maleducato mi ignorò maestralemente prendendo dalla sua tasca uno specchietto e iniziando a sistemarsi il trucco come se niente fosse...

“Ciao...” poi mi disse senza però mai degnarsi di guardarmi negli occhi.

Ovviamente la risatina di Derek faceva da sfondo, come sempre...

Non mi piaceva proprio quella lì! E tanto meno mi piaceva questa coppia...Derek con una cheerleader?! Puah...poteva anche aspirare a più quella testa vuota! Non che mi interessasse ma non mi piacevano per niente insieme...

Mentre quei due si allontanavano parlottando sicuramente della sottoscritta notai una cosa che mi fece riflettere...

I suoi capelli erano ‘Rossi’

Diamine ancora quel maledetto colore?!?

Ormai era deciso...odiavo mortalmente il rosso!

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Capitolo 5
*** Strano ma vero! ***


“Guarda! Guarda come gli si appiccica! Ma cos’è chewingum!? Che schifo...e lui! Con quelle mani! Sempre sul suo sedere! Che vergogna...”

“Casey non pensi di esagerare un pò? Infondo si stanno frequentando! E poi non stiamo parlando di un prete e di una suora, lo sai meglio di me!” disse Erika sbuffando e volgendo lo sguardo oltre Derek e Jessy, la nuova coppia del campus.

Mi davano letteralemente la nausea! Lei era così...volgare con quei completini da cheerleader, e lui...beh, lui era Derek, tutto qui. Bastava ed avanzava!

“Ma a te cosa importa poi?” riprese la mia compagna di stanza “Non li devi frequentare eh!”

In effetti aveva più che ragione! Che motivo avevo di passare il mio break a spettegolare sulla ‘piovra rossa’ e su quel demente di mio fratello! Avrei fatto meglio a guardare anche io altrove...

Non feci in tempo a rivolgere lo sguardo da un’altra parte che i miei occhi incontrarono quelli di Derek, che intanto teneva stretta a sè Jessy, che mi dava le spalle. Non li distolsi disgustata come sempre, ma continuai a mantenere quello sguardo, uno sguardo che sembrava tutt’altro che amichevole, quasi di sfida. Almeno da parte mia...

Derek mi osservava come compiaciuto di qualcosa...

L’arrivo di Deb mi distolse da tale situazione e salutai con un bel sorriso la mia amica.

“Hai visto la nuova conquista di Derek?” mi disse con un tono di voce pari a quello di un defunto che parla dall’oltretomba.

“Eh si, ne parlavo prima con Erika...a me non piace per nulla quella lì!”

“Aaah ci risiamo!” esordì Erika alzando gli occhi al cielo “Casey, tu parli così spesso di Derek che a prima vista potrebbe sembrare che...”

Non le feci finire la frase. Sapevo che bestemmia stesse per dire...

“Non lo pensare nemmeno, scema! Io odio con tutto il cuore quel...quel...’coso’!”

“Se lo dici tu...” continuò accendendosi una sigaretta “A me sembri alquanto...gelosa!”

Mi voltai di scatto con gli occhi fuori dalle orbite... “Erika...cos’hai bevuto stamattina, caffè con un pizzico di pazzia?! Gelosa del mio fratellastro, la persona che odio di più sulla faccia di questa Terra?! Non mi conosci per niente...” detto ciò, adirata con la mia compagna, mi alzai dagli scalini del cortile e rientrai in classe dando un’ultima occhiata a Derek e la polipa. Si baciavano, che schifo. Poi, si baciassero in modo consono!

Lingue, saliva, strani rumori...bleah! Che animali...

Tornai a sedermi al mio banco e a contemplare le ultime poesie spiegate dal Prof. quando una presenza nefasta comparve di fronte a me e si mise a sedere cavalcioni la sedia del banco a me davanti.

“Giorno!” Che fai il simpatico, mostro?

“...”

“Ancora non mi parli per lo scherzetto delle foto? Ma su era una cosa innocente...”

“Innocente!? Tu sei Satana in persona!”

Scoppiò a ridere come sempre, con quella risata fragorosa che tanto non sopportavo...

“Grazie per il complimento!” Uff... “Comunque volevo chiederti una cosa...”

“Sentiamo...”

“Da quanto non baci un ragazzo, Casey?”

Lo guardai meravigliata...ma che razza di domande fa questo decerebrato?!

“Cosa?!?!?!?!?! Ma lo vengo a dire a te?!? E poi...sicuramente meno di quanto pensi...tsk!” Prendevo in giro lui, ma non me stessa...Max era stato l’ultimo l’anno precedente...

Mi sorrise guardandomi dritta negli occhi e io, stranamente non potei fare a meno di ricambiare lo sguardo, ma non il sorriso.

“No sai, te lo chiedo perchè...sembravi molto interessata al mio con Jessy poco fa...” Oh no! mi aveva vista!

“T-ti sbagli Derek...non guardavo nessuno poco fa!” tirai subito su il libro dal banco creando un muro di ‘carta’ tra me e lui...

“Io dico di no invece! Se vuoi ti presento qualcuno qui visto che...a ragazzi mi sembri sotto zero ultimamente...”

“La smetti di stuzzicarmi?! Perchè non te ne torni dalla tua piovra rossa!?”

Mi tappai di scatto la bocca, con la mano, appena pronunciate quelle parole. Mi erano uscite come un fiume in piena impossibile da contenere. Lo stesso fecd Derek con la sua risata che riecheggiò nell’aula...

Non se l’era presa?

“Questa è buona! Allora lo vedi che mi osservi bene?”

Uffaaaaaaa!! Aveva sempre la battuta pronta e doveva essere sempre l’ultimo a chiudere il discorso...

“No siete voi che siete...’appariscenti’” Ecco...

“Che c’è? Non ti piace Jessy?”

“No, per niente...ma tanto a te che importa?”

“No no, dì pure...” Posò una mano sotto il mento come per ascoltare le mie parole. Mi sembrava così strano non prendere a parolacce Derek...

“Lo sai che non mi piacciono le persone appariscenti come lei! Quei capelli, quei vestiti, quel modo di muoversi...l’opposto di...”

“Te?” Concluse per me.

Feci si con la testa per poi tornare a leggere.

“A me piace...”

“Lo so...si vede!” e accompagnai l’affermazione con una smorfia del viso che notò sedutastante.

“Non pensi che facciamo una bella coppia? Infondo hai sempre detto che io e te siamo cane e gatto, come te e Jessy molto probabilmente...no?”

Oddio...

Il suo discorso non faceva una piega...e allora perchè non mi piacevano insieme? Mi dava la nausea vederli abbracciati a sbaciucchiarsi?

“Io...non so...forse! Ma non mi piacete comunque, nessuno dei due! E ora vattene che devo ripassare!”

Rise ancora come se avesse capito chissà cosa. Poi aggiunse...

“Lo so che cerchi uno come il sottoscritto...ma sono unico io!”

“Si, quando vorrò morire cercherò uno come te...”

Rise di nuovo per poi alzarsi dalla sedia “Ci vediamo Casey...” e con le dita mi sfiorò il mento portando il mio viso a rivolgersi verso il suo. Poi scomparve fra gli altri studenti.

La prima cosa che provai?

Caldo...un terribile caldo!

Mi alzai di scatto, mentre la campanella segnava la fine del break, e corsi velocemente in bagno.

Mi bagnai le tempie con un pò d’acqua e poi mi chiusi in una delle toilettes.

Chinata per terra con la testa fra le gambe iniziai a pensare...

Ancora quella sensazione strana...

Ogni volta che si avvicinava mi sentivo male. Ora, che mi aveva persino toccata mi aveva mandata nel pallone! Casey ma cosa ti sta succedendo?!

Non capisco...

La porta del bagno si aprì e sentii due paia di tacchi camminare verso i lavandini. Non mi piaceva origliare, ma non potei fare a meno di ascoltare quella conversazione...

“E così stai con Venturi ora, Jessy? Ma ti piace davvero quello? Non è di buona famiglia! Non ci guadagnerai nemmeno mezzo dollaro!”

“Lo so lo so, infatti lo sto solamente usando per arrivare al suo amico, il capitano della squadra di Hockey. Quello si che ha soldi da regalarmi!”

“Ora sono più tranquilla, capitano!”

La piovra rise “Ma certo, figurati se mi metto con uno sfigato e squattrinato come quello!”

Poi uscirono dal bagno velocemente, lasciando persino il lavabo aperto.

Non potevo credere alle mie orecchie.

Quella strega stava usando Derek come un pupazzo!

Ma che si credeva di essere?! Dovevo fare qualcosa...non era un caso che dovessi ascoltare quella conversazione!

Avrei certamente agito e, anche se mi faceva strano solo pensarci, avrei aiutato Derek a non cadere nelle grinfie di Jessy!

Strano ma vero!

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Capitolo 6
*** Sogno o Realtà? ***


Sto correndo come un treno per scrivere questa FF XD Ma non perchè abbia fretta di concluderla,assolutamente ù_ù ma perchè non riesco a fare a meno di scrivere *_* Me ne sto innamorando anche io XD Volevo cmq ringraziare tutti quelli che hanno commentato e cmq stanno leggendo qst scritto *.* THANKS A LOT <3 E ora ecco il next chap XD

Eccomi...davanti la sua camera...

Chi l’avrebbe mai detto che ci sarei entrata? Non vorrei avvicinarmi a Derek nemmeno per tutto l’oro del mondo, ma devo almeno avvisarlo delle cattive intenzioni di Jessy! Io sono una brava ragazza!

Bussai...

Una, due, tre volte...

Non c’era.

Mi voltai per andarmene quando sentii la serratura scattare.

“Che ci fai qui?”

Era lui. Lo riconoscevo anche se non lo vedevo in volto. Il suono di quella voce era un incubo per me...

Mi girai per rispondergli ma non parlai per almeno qualche secondo quando lo vidi appoggiato allo stipite della porta con in dosso solo l’accappatoio. I suoi capelli gocciolavano sul pavimento. Ecco perchè mi aveva aperto dopo un’ora che ero qui. Era sotto la doccia...

“Casey? Ci sei?” Fece scrocchiare le dita per attirare la mia attenzione e per farmi ‘riprendere vita’.

“Ehm...s-si, ci sono!”

Accidenti...

Era difficile ammetterlo ma...ora come ora Derek poteva persino essere ‘sexy’...

Mi meravigliavo sempre di più dei miei pensieri mentre notai il viso del mio fratellastro assumere un’espressione d’impazienza. Dovevo rispondere!

“Ti devo parlare, di Jessy!”

“Ok, spara...”

“Ma...qui? Sulla porta? Fammi entrare no?” Che maleducato...

“Uff...dai, muoviti che ho da fare!”

Mi fece passare e, appena misi piede in quel ‘porcile’ quasi svenni.

“Mio Dio che disastro! Ma da quando non riordinate tu e il tuo compagno di camera?!”

Mi guardò interrogativo “Non lo abbiamo mai fatto credo...”

Ecco, appunto.

Ma veniamo al dunque. Decisi di non sedermi da nessuna parte per evitare di contrarre qualche malattia incurabile e di iniziare così...

“Per puro caso, ieri nel bagno delle ragazze, ho sentito la tua cara Jessy parlottare di te con una sua amica...”

Mi interruppe “Cose sconvenienti per caso? Sei rimasta sconvolta per qualche rivelazione?”

“NO! E stai zitto, per piacere che non mi paga nessuno per raccontarti questa cosa...dicevo, Jessy si confidava con questa ragazza e le diceva che...beh...ecco, stava con te solo per arrivare al tuo amico capitano della squadra di Hockey!”

“...”

Non una parola. Forse era rimasto sconvolto, poverino...

“Mi dispiace molto Derek! Davvero! So che non mi credi ma mi sono sentita in dovere di venirtelo a dire! Nessuno merita una cosa del genere...”

Poi, una cosa inaspettata.

Scoppiò a ridere di punto in bianco senza neanche farmi finire di parlare!

“Oh mio Dio Casey! dovresti vedere la tua faccia! Sto morendo dal ridere! Eri così...così...preoccupata! Ahahahahahahah!!”

Questo è troppo!

Io vengo qui nella sua ‘tana’ per avvertirlo di un complotto alle sue spalle, e lui che fa? Mi prende in giro come sempre?! IO LO ODIO!!

“Sei proprio un cretino, Derek! Lo sapevo che avrei sbagliato a venire! Dovevo lasciarti cuocere nel tuo brodo, animale che non sei altro!”

Ero veramente nera!

Lui invece aveva smesso di ridere come una iena e ora mi fissava, serio...

Paura.

Sentii un brivido lungo la schiena e tremai per questo. Forse anche Derek lo notò e mi si avvicinò. Eravamo di nuovo uno di fronte l’altro. Ma cosa voleva ora? Possibile poi che non gli fregava niente di quello che gli avevo appena raccontato?!

“Casey...”

Oh! un attimo...forse ora vuole ringraziarmi. Finalmente!

“Si?”

“Pensavo di sbagliarmi. Da lontano non vedo benissimo, ma ora ho la conferma...”

“Di...cosa?” deglutii rumorosamente mentre lo guardavo dritto negli occhi.

“Ti è uscito un brufolo enorme sulla fronte, sai?”

1...

2...

3!

SLAP!

“Ahio! Ma sei matta?! Che schiaffo...”

“Muori idiota! Ma possibile che con te non si può mai parlare seriamente?! Sei proprio incorreggibile!! Ti odio, ti odio davvero con tutto il cu--...”

Non mi fece finire di parlare.

Non mi interruppe parlando ma...

Baciandomi sulle labbra!

Per un momento sentii il mio cuore cessare di battere. Non vidi più nulla e le gambe cedettero completamente...

“Casey?”

“Mmh...”

”Casey? Mi senti? Sono Erika!”

“Che...ma...dove sono?”

“Sei nell’infermeria del campus! Sei svenuta in corridoio e dei ragazzi ti hanno soccorso! Come ti senti?”

Corridoio? Ma come? Io ero da Derek e...oh mio Dio...il...il...b-bacio...

“Ah! che mal di testa”

“La dottoressa ha detto che hai avuto un calo di pressione. Stai ferma qui ora, ok? Te la vado a chiamare!”

Erika uscì dalla camera e mi lasciò sola sulla brandina dell’infermeria.

Cosa diavolo era successo?!

A me sembra proprio che...

Ma nooo...non è possibile! Forse me lo sono immaginato...

Con le dita sfiorai le mie labbra. Erano secche...

Eppure...

Sembrava così reale...anzi! SURREALE!! Non poteva essere vero, no!

Assolutamente NO!!

Misi la testa sotto il cuscino forzandomi di addormentarmi. Ma nulla...

Per sapere bene cosa era successo dovevo tornare da...Lui...

“Signorina Mcdonald? E’ sveglia?” la dottoressa era arrivata.

“Si...”

“Ci ha fatto prendere un bello spavento, sa? Meno male che Venturi l’ha portata subito qui, dovrebbe ringraziarlo!” “Venturi ha detto?!” Balzai seduta sulla brandina di scatto.

“S-si...qualcosa non va?”

“Devo andare mi scusi!”

Feci per alzarmi ma un giramento di testa mi fece barcollare in avanti. Fortunatamente la dottoressa mi resse prima che potessi cadere faccia avanti.

“Credo proprio che andrà domani a ringraziare il suo amico...las terrò qui almeno una notte!”

“Ma io...”

“Niente ma! Si sdraii ora e cerchi di dormire...”

Chiuse la porta e mi lasciò lì, nella penombra.

Sentivo il cuore battermi ancora all’impazzata.

Come avevo potuto immaginare una cosa simile?! Non era possibile!

E se allora...fosse davvero accaduto?

Se davvero Derek mi avesse...baciata oggi, in camera sua?

Mi addormentai con quel terribile dubbio che mi fece ‘compagnia’ per tutta la notte.

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Capitolo 7
*** What I really feel for You ***


Nuovo capitolo...di già XD Scusate se vi reco problemi aggiornando così in fretta ma non posso davvero fare a meno di scrivere XP Sorry ancora per chi non riesce a tenere il passo ^^' e leggete cmq! XD Grazie ancora x i commenti deliziosi *_*

Adoro il basket. Tutti quei giocatori...così muscolosi! E sudati...mmh...

Beh si, ammetto che la mia passione non è proprio dettata dal gioco in sè...

ma cosa importa?!

Oggi pomeriggio ci sarà la prima partita dell’anno e non posso assolutamente perdermela, anche perchè in questo modo potrò fare ‘conoscenze’ sicuramente interessanti! E magari cercare di scacciare certi pensieri che ultimamente vagano senza sosta nella mia testa...

Non vedevo Derek da quel pomeriggio fatidico in cui mi ero stranamente ritrovata nell’infermeria dell’università.

Dovevo parlargli, lo sapevo...

Ma non avevo il coraggio di sapere se tutto quello che avevo in mente era realmente successo. E se così non era? Mi avrebbe preso in giro anche dopo la morte...

Erano quasi le 16. Ormai la partita doveva iniziare a momenti. Io, Erika e Deb eravamo sedute negli spalti quando il telecronista annunciò l’inizio del match.

Dopo i vari balletti delle cheerleader e l’entrata in scena della mascotte, finalmente anche i giocatori presero piede in campo.

Mmmh...

Ebbene si, ce n’erano di bei fusti, qui!

Lo sapevo che avevo fatto bene a non perdermi questa occasione!

Sei un genio Casey!

Basta football e soprattutto hockey, ora si passa al basket!

Aspetta aspetta...

E quello lì chi è?

E’ di spalle ma sembra davvero un bel tipetto...

E che bel ‘didietro’...si, davvero niente male...

“Sapete chi è il numero 14, ragazze?”

Deb si voltò di scatto “Certo! E’...”

Un urlo spaventoso m’impedì di ascoltare le parole della mia amica...

“DEEEEEEEEEEREEEEEEEEEEK SEI IL MIGLIOREEEEE!!”

COSA?!?!?!? Derek?! Dove? Quando? E perchè soprattutto?!?!?!

Il numero 14 che avevo fino a quel momento elogiato, si voltò e mi diede la possibilità di vederlo finalmente in volto...

“DEREK?!?!?!?! Ma cosa ci fa qui?! Non è possibile...è davvero ovunque! Non giocava ad hockey?!I-io...io me ne vado, scusatemi...”

”Ma dai Casey! Non sei curiosa di vedere come gioca? Se perdono potrai prenderlo in giro tu, no?”

Lo sapebvo che Erika era intelligente, ed ora anche dannatamente perfida!

Mi sedetti di nuovo sugli spalti con un nuovo ghigno sulle labbra.

Forse in questo modo avrei potuto parlare chiaramente a Derek.

Avevo anche io un’arma in mano, ora! Sempre se avrebbero perso, ovvio...

Uff...era da un’ora che aspettavo l’uscita dei giocatori dagli spogliatoi. E ancora niente! Sono peggio di noi donne! Oh! Finalmente qualcuno...ma pigro com’è Derek uscirà sicuramente per ultimo, pensai.

Mi sbagliavo.

“E tu che ci fai qui?” Che faccia sorpresa, campione...

“Bella partita fratellastro...davvero ottima direi! 90 a 39 è un buon risultato...per la squadra avversaria!” Non riuscii a trattenermi una risatina davvero diabolica.

“Simpatica...io comunque ho fatto del mio meglio!”

Non potevo dargli torto. Aveva corso per tutto il campo come una trottola. Difesa, attacco...di tutto! E aveva anche fatto quasi la metà dei punti totali!

“Beh non basta caro mio...” dovevo prima toglirmi una curiosità...”Perchè hai lasciato l’hockey?”

“Non l’ho lasciato!” Cosa?! “Faccio tutti e due...”

“Si, e quando ci sarnno due partite nello stesso giorno che farai, genio?”

“Allora lì deciderò!” Come fa a prendere tutto così alla leggera?! “Comunque...sei venuta a tifarmi, Casey?” Ancora quel sorriso sghembo...grrr!!

“Assolutamente no! Quando ho scoperto chi era il numero 14 ho persino tifato per l’altra scuola!”

“Venduta...”

Un attimo Casey! Non sei qui per fare due chiacchiere! Avanti, forza e coraggio! Parla!

“Senti Derek...devo chiederti una cosa...” Se ne stava già andando...

“Mmh?”

Sentivo il cuore in gola e quasi non respiravo...Casey! Evita di svenire di nuovo però!

“Io ho uno strano ricordo di ieri pomeriggio. Mi sembra che tu...” Come al solito m’interruppe...

“Sei svenuta davanti la mia camera. Con il tuo testone hai battuto la porta e io ho aperto. Poi ti ho portata in infermeria. Tutto qui!”

“Ehi stai calmo! E fammi parlare! Dicevo...”

“Senti Casey non mi ammorbare con le tue solite storielle, eh? Ho da fare io, non ciondolare dalla mattina alla sera come te!”

Si voltò e mi lasciò lì, per strada, senza nemmeno darmi la possibilità di replicare.

Percorsi tutto il campus per la strada più lunga. Volevo pensare un pò.

Che cosa significava quel comportamento? Sembrava anche abbastanza agitato mentre non mi faceva parlare!

Era come se...stesse nascondendo qualcosa...

Possibile che allora tutto quello che ricordo non è solo un sogno?

Derek...mi ha davvero baciata...

Mi sfiorai ancora le labbra, involontariamente. E tutto ciò perchè mi faceva sentire come...sollevata? L’aver fatto chiarezza mi aveva tranquillizzata, forse. Oppure...dentro di me speravo che la mia versione fosse corretta? E perchè mai?

Ah! Certo! Così potevo ricattare Derek in ogni momento per il resto della sua vita!

No...non era per questo...

E cosa...?

Senza rendermene conto ero già arrivata a destinazione. Erika già dormiva beatamente con il suo pigiamone con i teschi quando aprii la porta. Evitando di fare rumore, mi spogliai per poi finalmente cadere nelle braccia di morfeo.

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“Oh tesoro sono così felice che tu abbia finalmente fatto questa scelta! E’ sempre un’emozione per una madre vedere la propria figlia indossare il suo abito da sposa!”

“Dai su mamma, non ti commuovere o tutto il trucco si scioglierà!”

Dalla porta comparve George...

“Casey! Qui è tutto pronto, anche lo sposo! Manchi solo tu, allora?”

“Arrivo...” Presi un bel respiro e m’incamminai verso la navata sottobraccio a mamma.

Quanti ospiti! E lì...vicino all’altare c’era lui...l’uomo della mia vita...

Lo guardai negli occhi e il suo sorriso illuminò come sempre tutta la cappella.

Il prete iniziò la celebrazione.

“Casey Mcdonald, vuoi tu prendere quest’uomo come marito?”

Solo una sillaba... “Si!”

“E tu Derek...”

Derek

Derek

Derek...*

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“Derek...”

“Casey?”

“Derek...”

“Casey, sei sveglia o parli nel sonno?!”

“DEREK!” Mi sollevai dal letto in meno di un secondo, facendo cadere Erika sul pavimento.

“Ahio...”

“Oh! Erika, perdonami è che...ho fatto un sogno strano...anzi! UN INCUBO!”

“Eh si, chiamavi tuo fratello fino a due secondi fa...”

“Oddio mio...” Ero più che sconvolta...sposarmi? Con Derek poi?!

“Casey? Stai bene? Perchè sei rossa come un pomodoro!” Erika mi posò la sua candida mano sulla fronte e poi urlò “Ma tu scotti! Hai la febbre! Devi restare a letto oggi!

“Ma abbiamo lezione...”

“E chissene! Parlo io con i Prof.! Tu preoccupati della tua salute, ok? A dopo!”

Uscì dall’appartamento lasciandomi sul letto mentre ancora ripensavo a quelle immagini che scorrevano nella mia mente come un film.

Qui la cosa era più grave di quanto credessi!

*La parte interna al tratteggiato è un sogno ^_^

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Capitolo 8
*** Alte temperature ***


TOC TOC

“Mmh...” Stavo quasi per addormentarmi “Chi è? Cough cough!!”

“Ehm...sono Deb!”

Ma...cos’ha il mal di gola anche lei? Che voce strana...

Mi alzai solo perchè non potevo cacciare la mia amica, ma quando aprii la porta non mi ritrovai di certo davanti Deb...

“Sorellastra! Che brutta cera!” Entrò come se fosse casa sua...

“Sto male...vattene, non peggiorare le cose...cough cough...”

“Mmh...” Mi osservava pensieroso...

“Che c’è ora?”

“No pensavo che...lo so che credevi che dietro la porta ci fosse Deb ma...aprire così conciata non è proprio il massimo...”

In effetti indossavo un paio di pantaloncini con dei coniglietti, le mie ciabattone con il muso di un cane e una canottiera con una paperella sopra...

“Cosa sei? uno zoo?!” Scoppiò a ridere da solo per quella ridicola battuta.

Aprii la porta come per fargli cenno di uscire...ma ovviamente non mi diede ascolto e si sedette sulla poltrona al centro della camera.

“Cos’hai caldo? Chiudila la porta, no?” sorrideva come se fossimo stati amici da una vita...

“Volevo che te ne andassi veramente...cough cough...” Mi risdraiai di nuovo a letto pregando che almeno la metà dei germi che avevo colpissero anche Derek. “E’ colpa tu se sto così!”

“Mia?”

“Si! Ieri mi hai lasciata davanti la palestra da sola, al freddo!”

“Come sei deboluccia allora! Per una passeggiata al fresco...puah!”

Nel mio sogno non era così antipatico...

Aveva i capelli a posto, e non tutti spettinati come sempre! Indossava una smoking bianco bellissimo, e non questi quattro stracci da finto-duro! Ma il sorriso...era lo stesso...

“Casey? ti sei incantata?”

“Eh?” Tornai nella realtà...

“Ma stai proprio male tu! Perchè mi fissi?” Ecco, stavo cambiando colore...mi sentivo andare a fuoco!

“N-non ti fisso!

Si alzò dalla poltrona per venire a sedersi sul letto. Vicino a me...

Dal comodino prese il fazzoletto che avevo accuratamente bagnato qualche ora prima e lo posò dolcemente sulla mia fronte. Non smettevo di guardarlo. Ero come ipnotizzata, vittima di un qualche sortileggio emanato dal suo viso...il suo viso così...bello quando tace...

Non proferimmo parola per almeno mezz’ora ne sono certa. Resatammo lì,lui seduto io a letto, a fissarci. Io non avevo il coraggio di rompere quella strana atmosfera. E forse nemmeno lui...che continuava a guardarmi così intensamente che se non fossi stata così debole mi sarei alzata per evitarlo.

Poi parlò... “Ho lasciato Jessy stamattina...”

“Dovresti ringraziarmi per la soffiata allora...”

“Non è per quello che l’ho mollata”

Deglutii nervosamente “E perchè allora...?”

Ancora silenzio. L’unica cosa udibile era la ventola del soffitto che continuava a girare perpetuamente. Cosa speravo che mi dicesse? Cosa volevo veramente? Cosa cercavo da Derek? Una tregua forse...o qualcosa di più...

Fu un attimo.

Non ebbi il controllo del mio corpo. Forse era la febbre, o forse no...

Ora ero seduta sul letto di fronte a lui. Le mie mani cingevano dolcemente il suo collo mentre le mie labbra premevano delicatamente sulle sue.

In pochissimo tempo una ventata di calore di almeno 40° invase il mio corpo. Percepii le sue labbra schiudersi leggermente, ma proprio in quel momento, un’ombra alle sue spalle comparve di fronte a me.

“ERIKA!” Urlai distaccandomi dall’abbraccio di Derek e sprofondare sotto le coperte.

“Oh...non sapevo avessi compagnia...” Disse lei con un filo di voce.

“Ah! Non badate a me...me ne vado subito!” Sollevai la testa solo per poter incontrare ancora il suo sguardo, ma Derek era già scivolato fuori dalla mia camera,lasciando un forte senso di disagio fra me e la mia compagna di stanza. Per tutta la sera Erika non proferì parola riguardo ciò che aveva o non aveva visto...

Ma...un momento!

Casey!

Hai appena baciato il tuo fratellastro e tu ti preoccupi della reazione di una ragazza che conosci da qualche mese?!?!?!

Calma...era sicuramente la febbre alta che ti ha fatto delirare. Avresti baciato chiunque in quelle condizioni! E’ la febbre, si! Ognuno ha reazioni diverse, no? C’è chi non può muoversi dal letto, chi si lamenta, e chi bacia suo fratello!

E’ tutto nella norma...su...

OH NO! E ora che avrei fatto con Derek?!

Come avrei spiegato questo colpo di testa?!

Volevo morire...

Beh infondo non era stato un ‘vero’ baciato...potevo salvarmi così! E con il delirio della febbre...per forza! Ma io, perchè l’ho fatto però ancora non me lo spiego! Non posso essermi...

Non riesco nemmeno a dirlo!

Innamorarmi di lui? Ma lui è sbagliato! in tutti i sensi immaginabili!

E’ rozzo, è maleducato, è antipatico, dispettoso e MIO fratello!

Beh...fratellastro, in effetti...

Uff...

Decisi come al solito di dormirci sopra e di evitare strani sogni almeno per quella notte!

La mattina seguente mi sentivo decisamente meglio, così decisi di iniziare di nuovo la mia normalissima vita da studentessa universitaria! Presi tutto l’occorrente, feci una veloce colazione per finalmente precipitarmi a lezione, quando la mia attenzione fu catturata da un foglio colorato attaccato in bacheca...

‘Siete aspiranti attori, cantanti o ballerini? Adorate il teatro? Allora siete perfetti per il nuovo spettacolo che il campus sta organizzando per Natale! Quest’anno si metterà in scena “Moulin Rouge!” Chiunque sia intenzionato a partecipare deve lasciare firmato questo foglio e presentarsi sabato prossimo in teatro per i provini!’

WOW!

Teatro, danza, canto...il mio sogno! Poi adoro “Moulin Rouge”!

Non ci pensai due volte. Firmai quel foglio e corsi in classe prima del suono dell’ultima campanella, con un sorriso nuovo in volto.

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Capitolo 9
*** Il musical ***


“Davvero hai partecipato?!” Erika sembrava alquanto su di giri. Più di me...

“Si...adoro recitare! Poi in questo caso mi hanno fatto anche cantare e ballare!”

“E quindi il provino è andato bene, no?” Mi chiese Deb aspettando con ansia la mia risposta.

“Speriamo!” Sorrisi alle mie compagne per poi continuare a percorrere il parco del campus con in mano la mia brioche preferita.

La mia mente però era ancora distante dal preoccuparsi di un eventuale musical.

Continuavo a pensare a Derek. Anche a un paio di giorni di distanza da...

Poi non lo avevo più visto da quel giorno. Chissà cosa passava per la sua testa! Solo che stavolta l’iniziativa era stata mia! Mia e solo mia!

Come potevo spiegargli com’era andata se nemmeno io sapevo cosa mi stava succedendo?! Beh...un’idea ce l’avevo...ma non volev o ammetterlo a me stessa! Non potevo essermi presa una cotta per il mio fratellastro!

Per non parlare poi di cosa avesse o non avesse visto Erika. Anche lei sembrava cercare di evitare il discorso, ma ero sicura che prima di parlare con Derek avrei chiesto a lei. Magari avrebbe potuto ‘sostituire’ Emily, per ora... Passammo davanti al portico del campus, quando sentii delle ragazze che felici urlavano davanti all’università di aver ricevuto una parte nel musical dell’anno.

“Ma allora i risultati dei provini sono già usciti?!” Urlai, per poi correre di fronte la bacheca.

Allora...vediamo...

Mcdonald...Mcdonald...ma dove sono?!

Ah eccomi...

COSA!?!?!?

Rimasi a bocca aperta dopo aver letto...

“Casey dai non tenerci sulle spine!” Deb saltellava vicino a me come avrebbe fatto Marti per attirare l’attenzione.

“Sono...Satine...”

“WAAAAAAH!! SEI LA PROTAGONISTAAAAA!!” Erika e Deb mi assalirono nel vero senso della parola facendo voltare metà scuola dallamia parte.

Io ancora non ci credevo. Forse la mia reputazione non era del tutto persa...

Avrei potuto rifarmi con una formidabile performance di Satine, la bellissima Satine del Moulin Rouge!

Bussai alla porta della Prof.ssa Shaw, l’insegnante di teatro che tutti gli anni si occupava degli spettacoli che venivano organizzati al campus.

“Avanti, avanti!” Che voce squillante...

“S-sono Casey Mcdonald Prof.ssa Shaw...”

Non mi fece terminare...”OH! Cara vieni, vieni pure avanti! Che piacere rivederti...il tuo provino è stato...oh! Magnifico, semplicemente magnifico!”

Tutte quelle lusinghe mi stavano sciogliendo. Non darlo a vedere Casey, sii modesta!

“La ringrazio, troppo buona Prof.ssa...” Sorrisi timidamente e mi misi a sedere di fronte la scrivania della donna che, dietro i suoi sottili occhialetti da vista mi osservava sorridendo.

“Sai cara, è il primo anno che scelgo una ragazza del primo anno come protagonista di un mio spettacolo! Ma tu sei stata così convincente! Sei perfetta per la parte di Satine...non credi?”

“Certo!” Ops...mi sfuggì...”C-cioè...volevo dire...mi fido di lei Prof.ssa!” Salva...

Parlammo un pò di teatro, cinema, Moulin Rouge, e finalmente la Prof.ssa mi diede il copione dello spettacolo specificandomi che le prove sarebbero iniziate la prossima settimana dalle 16 alle 19 tutti i pomeriggi. Era dura...ma non chiedevo altro che tornare me stessa!

Salutai la mia insegnante, che già adoravo quando, mentre percorrevo il corridoio mi bvenne un dubbio...

Chi avrebbe interpretato Christian, l’amante di Satine? Quel bellissimo poeta bohémien che tanto amavo?

Corsi verso la bacheca ma, come sospettavo la Prof.ssa Shaw aveva già totlto i fogli relativi allo spettacolo. Non volevo tornare nel suo studio per una questione così banale, così decisi di ritornare in camera aspettando i pettegolezzi del giorno seguente.

Mi voltai verso la via di casa quando da lontano lo vidi. Era solo, con il suo giubbotto di pelle e l’aria da spaccone, camminava verso di me.

Mi rigirai nel verso opposto e affrettai il passo.

Troppo tardi...

“Che fai, quando mi vedi cambi strada Mcdonald?” la sua voce riecheggiò sotto tutto il porticato. Per fortuna eravamo soli. Fortuna o sfortuna?!

“N-no...ma che...mi ero dimenticata di...ma poi tu che vuoi?! Io faccio quello che voglio, chiaro?!”

Mi aveva raggiunta.

Eravamo l’uno di fronte all’altro. Ancora una volta...

Aveva iniziato anche a piovere, ma fortunatamente eravamo riparati dal porticato del campus.

“Chiarissimo...Satine...” Allora lo sapeva già?!

“Ah lo sai, vedo!”

“A Derek non sfugge nulla, dovresti saperlo...”

Forse sapeva anche chi avrebbe interpretato Christian...

“E...che altro sai? Sollevò un sopracciglio.Lo faceva sempre quando voleva provocare... “Sei poco informata allora...che vuoi sapere?”

“Christian...il protagonista maschile, chi lo interpreterà?”

“Mmh...” Ci pensò per un pò lasciandomi lì, a pendere dalle sue labbra “Boh!”

“Che aiuto, Derek...grazie davvero!” Feci per andarmene quando mi afferò per un braccio.

“Non hai nient’altro da chiedere?” Era pericolosamente vicino al mio viso e i suoi occhi nocciola mi squadravano così intensamente che un brivido attraversò la mia schiena. “C-cosa?” Risposi con un filo di voce. Sfoderò uno dei suoi sorrisi ‘sono-un-figo-e-lo-so’ e poi aggiunse “Qualcosa che con il musical c’entra poco...magari?”

Non capivo più nulla...

Non sentivo nemmeno cosa stava dicendo...

Volevo solo...assaggiare di nuovo quelle labbra che ora erano quasi un tutt’uno con le mie.

Spontaneamente socchiusi gli occhi e mi protesi verso di lui...

“Guarda che ci sento Casey...non è necessario che ti avvicini così tanto!”

Spalancai gli occhi ritornando sulla terra e liberandomi sedutastante della sua presa.

Che grave errore Casey...mostrarsi così indifesa di fronte a Derek!

Lui ridacchiava come al solito,mentre io cercavo di nascondere il mio disagio terribile. Poi ripresi a parlare senza però guardarlo più negli occhi.

“Non ti devo dire proprio niente e ora scusami ma sono impegnata!”

“Perché vivere di sogno in sogno, temendo il giorno in cui i sogni finiranno?”

Mi voltai di scatto verso Derek ma, come in un film, era già svanito sotto la pioggia.

“Quella frase...la pronuncia Satine, nel musical! Come fa a...?”

Per qualche secondo rimasi lì, a pensare con il solo rumore della pioggia come colonna sonora. Iniziando a sentire freddo solo con una gonnellina a pieghe e una camicetta, decisi di rientrare in camera.

“Brrr!! Che freddo stasera...”

”Casey, dobbiamo parlare...”

“Ah...dici?” Erika sembrava davvero seria. Sapevo già cosa doveva chiedermi.

“Di te e Derek. State insieme?” Dritta al sodo, eh?

“Ma no! Che dici?! Sei pazza!”

“Smettila non ci casco più!” Aveva ragione. Era ora di mettere le carte in tavola e fare chiarimenti anche con me stessa.

“E’ vero, non ci frequentiamo ma...ci siamo baciati. Due volte...”

“E cosa significa tutto ciò?”

“Non lo so...tu che dici?”

La mia amica mi sorrise “Era qui che volevo arrivare. Sono giorni che ti vedevo così preoccupata, depressa quasi ma non sapevo assolutamente perchè. Poi ieri...diciamo che mi si è aperta una porta, nel vero senso della parola! E vi ho visti...”

“Io...non so che pensare...”

“Ma tu pensi sempre Casey?”

“Eh?” Ma che razza di domande mi fa ora?

“Usi sempre e solo il cervello? Il tuo cuore dove lo lasci?” Parole sante. Anche mamma me lo diceva sempre, sin dalle elementari!

“Ti aiuto...cosa provi per Derek quando lo vedi, quando ci parli o lo tocchi?”

Feci un lungo respiro e vuotai il sacco come avrei fatto con Emily.

“Mi tremano le gambe e la voce, ho la tachicardia, sento caldo e rischio spesso lo svenimento come del resto è già successo...”

“Il tuo cuore, cosa sente?”

Il mio cuore? Il mio cuore...cosa prova per Derek?

Dovrei odiarlo per tutto quello che mi ha fatto passare da quando abbiamo iniziato a vivere sotto lo stesso tetto. Dovrei provare disgusto per la sua stessa essenza conoscendo i suoi abituali comportamenti...

Invece è tutto il contrario...

“Credo di essermi innamorata di lui, Erika...”

“No...”

“Cosa?” E ora?

“Tu sei sempre stata innamorata di Derek, anche quando pensavi di odiarlo mia cara Casey!”

“Ma tu chi sei? la reincarnazione di Emily per caso?!” Mi guardò perplessa “Niente lascia stare...” Le dissi sedendomi sul letto.

Parlammo ancora un pò di me, Derek e la nostra vita a casa insieme, finchè non passammo al campus e infine al musical...

“Certo ora dovrai stare davvero attenta Casey...”

“Si, non voglio che Derek lo scopra!” Lui non doveva sapere niente, assolutamente!

“Questo musical non ci voleva...” Disse Erika accendendo la TV.

Il musical?

E che c’entrava ora?

“Perchè dici così?” Cascavo letteralmente dalle nuvole.

“Come perchè? Devi fare Satine, e Derek Christian! Vi dovrete anche baciare!”

COSAAAAAAAA!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!

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Capitolo 10
*** Love therapy ***


“L'amore è una cosa meravigliosa, ci innalza verso il cielo. Tutto quello che ci serve è amore”.

“Ok Derek! Per oggi basta...grazie ragazzi potete andare, ormai sono le 19!”

Tsk...guardalo come pavoneggia, come al solito! La parte di Christian non gli si addice per niente! Anche se fa quel faccino da pulcino maltrattato lui rimarrà sempre un bastardo nell’anima!

Casey non potevi innamorarti di uno peggiore di Derek! Uff!

“Mi cara Satine, qualcosa non va?” Aaah ci mancava solo la Prof...

“No, niente Prof.ssa...è che reciterei per tutta la notte!”

“Fallo allora...come sei viscida!” Mi sussurò quell’idiota in un’orecchio

“Zitto tu!”

Stavamo per azzuffarci come sempre quando ci ricordammo della presenza della Shaw. Ci squadrava con attenzione... “Non è proprio questo il feeling che Satine e Christian hanno nel musical, sapete? Credo proprio che dovremo lavorarci su...”

Derek esordì prima di me “D’accordo...a domani!”

Stavo per abbandonare l’aula anche io quando la Shaw ci richiamò all’ordine.

“Aspettate! Si prova da ora!”

“ORA?!?!?!” la voce mia e di Derek fu un tutt’uno

“Ma l’orario è...”

“Questo è lavoro in più per chi ha problemi sul set. Voi due recitate benissimo, ma non insieme! E siccome siete le stelle del musical e molte sono le scene che vi vedono contemporaneamente sul palco, dovete imparare il giusto comportamento e i sentimenti che questi due personaggi provano l’uno per l’altra...da ora!”

Ecco ci mancava solo questa!

Un altro pò di tempo con Derek...tanto per alleviare i miei dolori... La Shaw ci fece salire sul palco, poi ci fece buttare a terra i copioni.

Cosa aveva in mente?

“Ok...ora guardatevi dritti negli occhi...”

Perfetto! meglio di così non poteva andare...

“Allora, andiamo per ordine...Casey, dimmi, cosa odi di Derek?”

Domandone da 100.000 $!

“Cosa odio di...lui? Beh...tutto credo!”

“Non essere così generica, sforzati!”

“Ok...” feci un respiro profondo per poi tornare a guardare i suoi occhi color autunno...mi ci perdo sempre... e sragiono!

“Odio...il suo credersi superiore agli altri, quando invece vale meno di 0...”

“Parla per te racchia!”

La Prof intervenne “Derek! Silenzio! Dopo toccherà a te...ora falla finire!”

“Poi...odio il suo essere disordinato in tutto! Non solo nella vita pratica ma anche il suo disordine mentale, è insopportabile!” Ehi, mi stava facendo bene questo sfogo! “In più odio quando...si da le arie da grande seduttore e invece non rimorchia mai!”

“Ehi, ma quando tocca a me?!”

La Prof. mi sorrise e con un cenno della testa le feci capire di aver concluso. Ora toccava a Derek...mi avrebbe distrutta, lo sapevo!

“Bene...odio Casey perchè è una maniaca dell’ordine e della programmazione! La vita è bella perchè incontrollabile e avventurosa, non uno schema scritto su un quaderno d’appunti! Poi odio che si intrometta sempre nelle cose che non la riguardano, soprattutto quando le si dice di stare alla larga! E infine...” Mi guardò accigliato...

E ora? Come avrebbe concluso la sua bella opera d’arte?

“Odio...odio la sua inaccessibilità...”

Cosa?!

“In che senso scusami?” Chiesi tagliando corto.

“Pensi di essere migliore di tutti e pochi hanno il diritto di avvicinarsi a te!”

“Ma questo sei tu, non io!”

“No, sei tu!

Potevamo andare avanti per ore se la Shaw non ci avesse interrotti in tempo.

“Bene...parte della terapia sta funzionando...ma avete ancora molto da imparare, si si!”

Eravamo ancora lì sul palco quando la Prof.fu chiamata d’urgenza in segreteria e ci lasciò soli in quell’aula immensa che creava eco per qualsiasi rumore.

Mi sedei su una delle scalinate laterali, mentre osservavo di sfuggita il mio odioso ed adorabile fratellastro...

Se ne stava lì, in piedi al centro del palco. Aveva ripreso il copione e faceva finta di rileggerlo. Ma tanto lo sapevo che come me non sapeva cosa dire. Poi si voltò...

“Io non rimorchierei nessuna?! Ma che scuola frequenti scusa?!” Che bambino...

“Si, ora non dirmi che già tutta l’università ti ama perchè non ci credo!”

“E invece si, al contrario di te che collezioni figuracce una dopo l’altra!”

“E chissà per colpa di chi, eh?!”

“Sei tu che sei preda facile, Casey!”

“Ma se sono ‘inaccessibile, deciditi!”

Il silenzio cadde nell’aula lasciando solo il rimbombo dell’eco a coronare la conversazione.

“Sei inaccessibile in altri campi, non in quello...” aggiunse abbasando lo sguardo.

“Spiegati meglio, Freud...” Ora iniziava ad interessarmi...

Sembrava alquanto imbarazzato, e la cosa non poteva che farmi piacere!

“In campo amoroso dico...”

Il mio cuore ebbe un sussulto. Che via stava prendendo il discorso?!

“N-non è assolutamente vero...e poi tu che ne vuoi sapere?”

“Lo so, lo so...”

Alzai lo sguardo e i nostri occhi s’incontrarono. A volte si dice che un silenzio vale più di mille parole, o cose simili. Forse era proprio questo il caso. Non potevo fare a meno di osservarlo. Avevo sempre odiato il suo look da ‘finto-duro’, ora invece notavo come quella camicia scura metteva in risalto i suoi pettorali. Per non parlare dei capelli...Derek pettinato sarebbe stato un insulto alla sua persona!

Ripresi il discorso...

“E come fai? Non mi sembra che tu sia stato un mio ex...” Lo stavo provocando, si! Ma volevo vedere fin dove mi sarei potuta spingere...

Non lo avessi mai detto.

Iniziò a camminare verso di me per poi fermarsi a meno di un metro dalla scala.

Con le mani in tasca prima mi guardò con la sua solita espressione passiva, per poi distogliere lo sguardo e proiettarlo verso l’aula vuota.

“Magari è proprio per questo...per la tua inaccessibilità...”

Ma...ma...ci stava provando?!

Mi alzai e andai a posizionarmi proprio di fronte a lui, dando così le spalle al ‘pubblico’.

“Forse sono così inaccessibile perchè qualcuno non mi rende facile la vita e mi fa sentire sempre...a disagio!”

“E se non lo volesse? Se si comportasse così solo per immaturità, o per un ben più stupido sentimento simile alla vergogna?”

Era serio? Non sembrava nemmeno lui...

“Immaturità? Già se lo ammette o lo riconosce, non è poi così immaturo come vuole far sembrare...”

Finalmente anche lui ricambiava il mio sguardo. Ma stavolta non ci sarei cascata...

Non avrei mosso un dito! Se mi voleva doveva venire a prendermi!

Ero lì immobile, fissa nel suoi occhi, quasi per sfida! Lui invece sembrava così rilassato, mi osservava con la testa chinata un pò di lato, mentre con la mano giocherellava con quel ciondolo al collo.

“A questo punto Christian direbbe...’La cosa più grande che tu possa imparare è amare, e lasciarti amare!”

“E Derek invece cosa direbbe?”

Il cuore...stavolta ero certa che era il mio cuore a parlare!

“Derek non si perderebbe in stupidi sentimentalismi...Derek agirebbe...”

Mi prese per le braccia e in pochi secondi...conobbi il paradiso...

Sentire quelle labbra di nuovo a contatto con le mie, ora non era più solo un vago ricordo, ma la pura realtà...

Circondai il suo collo con le mie braccie mentre sentivo le sue mani scorrere sotto la mia maglietta e carezzarmi la schiena. Il bacio si fece più serio e le nostre lingue iniziarono a contorcersi l’una intorno all’altra. Con le dita sfioravo i suoi capelli arruffati mentre lo sentivo sempre più vicino a me. Non mi sarei staccata da lui, dal suo corpo, nemmeno se fosse entrato il presidente degli USA! Ma la Prof.ssa Shaw, si!

“Lo sapevo che c’erano di mezzo ragioni di cuore!”

A quella voce sobbalzammo e, inevitabilmente, Derek cadde nella botola del palco alle sue spalle!

“Oh cielo!” La Prof. si precipitò al mio fianco

“Tutto bene...” mormorò lui da...lì sotto...

“S-stavamo solo provando Prof.ssa Shaw...” Cercai di giustificarmi per quel comportamento, ma la nostra insegnante non sembrava per nulla preoccupata...

Credevo ci avrebbe tolto la parte, invece ci confessò che era proprio quello che voleva! Sintonia allo stato puro...

Ma io e Derek cosa eravamo ora?!

Un qualcosa come Bonnie e Clyde, o davvero come Satine e Christian?!

Verso la 22 la Shaw ebbie pietà di noi e ci lasciò andare nei nostri dormitori.

Per tutto il pezzo di strada che facemmo insieme nessuno dei due proferì parola.

Imbarazzo?

Rimpianto?

Timidezza?

Chi lo sa...

Da terra guardavo solo la sua ombra accanto alla mia, ma non osavo aprire bocca. L’imprevedibilità di quel ragazzo mi faceva paura...

Fu lui infatti a cominciare...

“Ho 4 in biologia umana...”

“Eh?”

“Quindi ti faccio una domanda...se un uomo sposa una donna, i figli di uno e dell’altra prima del suddetto matrimonio diventano fratellastri, giusto?”

“S-si...” Ma cosa diavolo stava blaterando?!

“Ma non parenti effettivi, insomma...non hanno mica lo stesso sangue, giusto anche questo?”

Non seppi resistere, così scoppiai in una sonora risata che credo svegliò metà campus già a letto.

“EhI! Non puoi ridere della mia ignoranza!”

Quando riuscii finalmente a smettere, mi asciugai le lacrime per poi rispondere al mio 'studente ripetente'.

“Assolutamente no, Derek! Nessun tipo di legame sanguigno...”

Mi spinse schiena al muro poi mi bloccò il passaggio con il braccio

“Quindi non infrango nessuna legge naturale se ti bacio ancora...”

Sorrisi ”No...”

Ancora quella sensazione, paradisiaca...

Non l’avevo mai provata, nè con Max nè con Sam. Era come se lo sentivo già parte di me...

Quando riprendemmo fiato, notai la sua espressione soddisfatta dipinta sul volto, ma evitai di commentarla come avrebbe fatto la Casey guastafeste di qualche ora prima.

“Buonanotte...” gli sussurrai prima di entrare nella mia camera

“Notte Secchia...”Lui invece non mi riparmiò come al solito, ma accompagnado il tutto con un occhiolino che mi fece perdere, per un attimo, l’orientamento nella mia stanza.

Quella notte feci di nuovo quel sogno, quello del matrimonio, e riuscii a concluderlo con un bel lancio del bouquet, preso al volo da Edwin!

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Capitolo 11
*** The secret... ***


“Casey, sei mattiniera stamattina?” Sentii la voce di Erika da sotto le coperte del suo letto “Sono appena le 6! Dove vai?”

“Ehm...no è che...ho caldo, non riesco a dormire e vorrei prendere una boccata d’aria...” Ci cascherà? “Caldo? Ma siamo quasi a natale!” Uff...le bugie non erano il mio forte.

“Sono strana, lo so...comunque non ti preoccupare ci vediamo a colazione, eh?”

“Casey...?”

“Eh?” che c’è ancora?!

“Ma mi stai nascondendo qualcosa per caso?” Sbucò dal piumone solo con il naso.

“I-io?! Ma dai...ora vado, ciao!!”

Mi richiusi la porta alla spalle e tirai un sospiro di sollievo. Credevo che il nome di mia madre fosse Nora...non Erika!

Scivolai nel corridoio, mentre il freddo di prima mattina d’inverno si faceva sempre più acuto.

Aveva detto in aula musica...

Ma era sicuro di trovarla deserta?

Bah...

Eccomi finalmente...

Altro che caldo! Che freddo! Fra poco nevica!

Feci un sospiro e aprii la porta che non mancò nel cigolare. Era tutto buio. Forse ero la prima. Feci qualche passo avanti e poi...mi sentii strattonare per un braccio. Feci per urlare ma ‘qualcuno’ mi tappò la bocca, prima con la mano...poi con un bacio...quel bacio divino...

“Buongiorno...” mi sussurrò poi. Che voce dolce che aveva stamane...

“B-buongiorno a te...” Balbettai ancora scossa “Che c’è? Non ti sarai messa paura?!”

“Ma che...e poi sei tu che sbuchi da dietro una porta, in una stanza buia! Se permetti...”

”Allora avevi paura?” Sghignazzò come sempre prima di farmi replicare.

“Non ti ha visto nessuno?” Parlava ancora sottovoce, ed imitandolo risposi

“No...cioè, si!”

“Cosa?!”

“Erika...ha visto che uscivo ma non sapeva dove andassi...”

Si passò una mano dietro la nuca per poi allontanarsi un pò da me, che restavo con la schiena al muro. Poi perchè ci preoccupavamo tanto, non lo sapevo. Le uniche a sapere che io e Derek facevamo parte della stessa famiglia allargata erano Deb ed Erika...perchè dovevamo nasconderci? Forse il senso di colpa era nostro e basta. Ma, almeno per me,io non sapevo resistere...

“Beh? Tutto qui?” interruppì quel silenzio

“Tutto qui cosa?”

“Pensavo mi avessi preparato qualche sorpresa. Mi hai fatto alzare prestissimo!”

Lo feci a posta. Solo per vedere il suo visetto imbronciato. Vittoria!

“Ma che vuoi? Io non sono un tipo romantico! Ormai dovresti conoscermi! Ti ho fatta venire qui solo perchè...ehm...”

”Perchè?” Era imbarazzato lo si vedeva benissimo!

“Perchè...avevo voglia di...vederti...” Si espresse con un filo di voce. Avevo sentito tutto, chiaro, ma...volevo essere sicura...

“Come scusa?” Intanto mi avvicinavo a lui “Puoi ripetere Derek?”

Lo sentii deglutire, poi si fece avanti per baciarmi ma con la mano lo scansai

“Non puoi baciarmi ogni volta che ti chiedo qualcosa! Parla, su...rispondimi, cosa dicevi?”

“Che strazio voi donne! Ho detto che...che...volevo vederti...ecco!” Si voltò di scatto dandomi le spalle. Che carino che era così...

Ora lo avrei fatto soffrire ancora un pò...

“Oh Derek che amore che sei! Lo vedi che sai essere romantico! Che carino...”

“Oooh basta ora! Io non sono romantico sono rozzo, dispettoso ed antipatico, capito?!”

Scoppiai in una fragorosa risata tanto che subito dovetti tapparmi da sola la bocca per evitare di farci scoprire. Era ancora ‘arrabbiato’...

Posai la mia testa sulla sua schiena e respirai a fondo il suo profumo.

“Scusami non volcevo farti sentire in imbarazzo...”

”Non sono imbarazzato...”

“Si, ok ok...” Lo voltai verso di me “Perdonata?”

Eccolo...quel sorriso così dolce che qualche tempo fa riservava solo a Kendra, Sally o la piccola Marti...ora era tutto per me...

Ci baciammo ancora e potei ancora sentire tutta la sua essenza in me. Quell’atmosfera era magica. Il sole era evidentemente sorto,e solo alcuni raggi di luce illuminavano la stanza e alcuni strumenti musicali lì presenti. Il silenzio echeggiava, solo i nostri baci erano udibili.

Ormai erano le 8. Le ragazze, ero certa, mi aspettavano a mensa. Infatti le trovai lì. Deb mi salutò con il suo solito sorriso ‘ferrato’ ma dolce come il miele, mentre da Erika mi sarei aspettata il solito “Ehi bella...”, invece...silenzio tombale.

Da quando avevo iniziato le lezioni di recitazione con la Prof. Shaw, fino alla fine del musical, Erika era più distante dalla sottoscritta. Non che mi abbia mai manifestato apertamente i suoi sentimenti, ma la cosa era evidente. Forse sospettava qualcosa, qualcosa che le volevo nascondere e sapevo bene quanto Erika ci tenesse alla lealtà e alla sincerità.

Cosa dovevo fare?

Parlarle di me e Derek?

O fare finta di nulla?

Io non sapevo mentire. Ero sicura che quando me lo avrebbe chiesto esplicitamente, avrei vuotato il sacco.

“Allora Casey, tornerai in famiglia a Natale?”

Deb mi risvegliò da quei pensieri con la sua voce squillante “Beh credo proprio di si...”

“Ormai manca poco, eh!”

“Non esagerare ora Deb!” Risi fra me. Un mese era tanto per alcuni, poco per altri e io non avevo tutta questa voglia di tornarmene a casa infondo. Giusto per riabbracciare la mia Lizzie ed Emily.

“Ti sembra poco 15 giorni?” intervenne Erika mentre continuava a sorseggiare la sua spremuta 15 giorni?!

Ma a che?

Oggi eravamo ancora a...

OH MIO DIO!

Mi alzai di scatto dalla sedia facendo sobbalzare le mie due interlocutrici.

“Avete ragione, è pochissimo! E io non ho ancora comprato nulla per i miei!”

Deb rise per la scena, evidentemente comica dal di fuori, mentre notai l’espressione sarcastica della mia compagna di stanza...

“E di questo ti preoccupi?”

Silenzio...

“In che senso scusa?” Mi rimisi a sedere mentre fissavo negli occhi la mia amica.

“Penso tu abbia problemi ben più gravi che dei semplici regali di natale...”

“Hai qualche insufficenza Casey?!” Sbottò Deb mentre mordeva un cornetto con crema.

“No...infatti, Erika, non capisco cosa tu voglia insinuare!” La cosa iniziava ad innervosirmi. Cosa diavolo aveva in mente ora?

Per un secondo, la nebbia che mi aveva offuscato la mente fino a quel momento, si dissolse e tutto mi fu chiaro...

“S-scusate ma...mi sono ricordata di una telefonata importante!” Mi alzai di scatto e senza voltarmi percorsi tutta la mensa, superando anche il tavolo di Derek che, notai, mi guardava preoccupato.

Come avevo potuto non pensarci prima?!

La cosa non era grave...gravissima!!

Mnetre ero lì, in cortile, a schiarirmi le idee con il freddo, Derek mi raggiunse...

“Tutto bene Casey?”

Mi voltai ed immagino che la mia espressione non lo tranquillizzò per niente.

“No Derek...vedo che nemmeno tu ci hai pensato...”

”A cosa?”

Feci un respiro profondo, facendo uscire del fumo dalla mia bocca.

“Natale è vicino!” Urlai...

“Lo so, scema...la neve qui non ti ci aveva fatto pensare?!”

“A Natale ci sono le vacanze, no?” Chiesi io asciugandomi il naso con un fazzoletto che avevo in tasca. Anche il raffreddore ora ci si metteva!

“Direi di si, per fortuna...”

Ma quanto era ottuso questo ragazzo!?

“Derek! Ma non hai ancora capito?! Dobbiamo tornare a casa, io e te, e starci per un mese! Ti è chiaro ora il concetto?!”

“Lo sapevo già da prima, e non capisco quale sia il pr...” Si fermò per un secondo rimanendo con la bocca spalancata “Oh cazzo!”

Ecco...la stessa cosa che avevo pensato anche io qualche minuto prima, ma che avevo evitato di dire per educazione...

Rimanemmo per qualche minuto, apparentemente interminabile, a guardarci negli occhi, spaventati come due conigli.

Mamma era intelligente e aveva fiuto per le mie questioni amorose, mi avrebbe scoperto in un batter d’occhio! Per non parlare di Lizzie, lei sa praticamente già tutto anche se non apro bocca! Se lo sapranno loro, nel giro di pochi secondi lo sapranno anche George ed Edwin, ed infine saranno informate anche Marti e la sua amica immaginaria Dafne! A quel punto il caos regnerà in casa Venturi-Mcdonald!

Non c’era via di scampo...

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Capitolo 12
*** Tutti a casa! ***


Salve a tutti! Ebbene si, siamo arrivati al cap 12. Non preoccupatevi non è la fine XD Ma volevo avvisarvi che molto probabilmente l'aggiornamento sarà fermo per un pò visto che il 19 parto XD Tornerò il 31 e da lì continuerò a scrivere. Grazie ancora per i vostri commenti ;) Buona lettura!

L’ultima cioccolata calda davanti al caminetto del salone principale del campus. L’avrei rivisto solo fra un mese. Mi sarebbe mancato, ne ero certa. Venivo sempre qui a leggere, chiacchierare con le ragazze, pensare...

Quello che stavo facendo proprio ora. Pensavo a me, a Derek, a mamma, Lizzie e tutti gli altri.

Come l’avrebbero presa la notizia che io e Derek avevamo finalemente smesso, o quasi, di picchiarci e prenderci in giro, eravamo diventati amici...e poi...più che amici?

Male. Malissimo. Ne ero sicura.

Non potevano scoprirlo, non dovevano! Ma come avrei fatto? Io ero un libro aperto, così aperto che anche Erika, che mi conosceva solo da qualche mese, aveva evidentemente capito cosa c’era fra me e il mio fratellastro.

Derek se la sarebbe cavata...bugiardo era il suo secondo nome!

Io invece soffro quando mento! Ma stavolta sarebbe dovuto andare diversamente. Se mamma e George scoprissero tutto, le conseguenze potrebbero essere terribili e...deleteree!

Posai la tazza sul bancone del bar della scuola e presi le valige dirigendomi poi verso l’uscita del salone. Mi coprii la bocca con la mia sciarpona rosa e mi diressi verso il pullman che mi avrebbe portata a casa. Quattro ora di viaggio, non erano poi molte, e poi...Derek sarebbe stato con me...

Posai i bagagli e salii sul pullman. Eccolo lì...con gli occhi chiusi e le sue enormi cuffie per la musica alle orecchie. Sorrisi spontanemente a quella vista, e mi sedetti accanto a lui.

“Mmh...” Mugugnò rimanendo con gli occhi socchiusi “Chi è? Samantha?”

“COSA?!” E chi è ora questa!” Gli stampai un sonoro ceffone sulla guancia tanto da farlo svegliare di soprassalto.

Idiota!

“Ma che cavolo...? Ah sei tu...”

“Ti pesa? Aspetta che ti chiamo Samantha!” Accentai quel nome con disprezzo, e mentre mi alzavo dal sedile lo sentii sghignazzare come sempre...

“Ma dove vai?” Mi tirava per la maglietta senza scomporsi più di tanto. Aveva solamente tolto le cuffie dalla testa. “Sei proprio un bambino! Che scherzi strupidi che fai...” Mi rimisi a sedere voltandogli le spalle.

“E pensa quanto sei stupida tu che ci caschi ogni volta!” Touché...

Le ore sul pullman passarono velocemente, ed io passai il tempo litigando con Derek, guardando il paesaggio canadese e scrivendo poesie.

Che freddo...

Qui la neve era davvero alta, non come al campus dove solo ogni mezz’ora cadeva qualche fiocco...

Avevo il naso già rosso, sia per il freddo che per il terribile raffreddore che mi ero presa qualche giorno prima. Ero completamente ricoperta di cappotti, sciarpa, guanti e passamontagna di lana, ma soffrivo comunque terribilmente per il gelo...

Non potevamo vivere in California?! Ora li staremmo in costume, anche se è natale!

Presi la valigia e poi osservai mio ‘fratello’ scendere dal pullman...

Ma come faceva a vestirsi così anche a dicembre?!

Indossava solamente la giacca di pelle, una sciarpa rossa e arancione e dei pantaloni lunghi solo fino al ginocchio. Era primavera per lui...

Beato...

Quando il pullman si allontanò, feci qualche passo avanti nella neve alta. Ci aveva proprio lasciati di fronte casa. Stavo per suonare il campanello, quando Derek mi tirò per la sciarpa facendomi scendere quei due scalini che incorniciavano il nostro ingresso.

“Ahio...che fai?”

“Ti sei allenata?” Mi disse a bassa voce.

“A fare che scusa?”

Sbuffò rassegnato “A mentire, no? A far vedere che mi odi ancora come sempre e che non sei cotta a puntino del sottoscritto!”

Se fossi riuscita a muovere le mani gli avrei rinfrescato le idee con un bello schiaffo, ma il freddo me lo impedì...

“Prima di tutto non sono cotta a puntino di nessuno, io...secondo...no, non mi sono allenata, dovevo?”

“Lascia stare...ci penserò io!” Mi mise una mano sulla testa e mi sorrise dolcemente, mentre io mi perdevo in quegli occhi color autunno che intravedevo dalle lenti dei suoi Ray ban arancioni.

Si avvicinò al mio viso...

Stavamo per baciarci ancora, se Marti non avesse spalancato la porta di casa urlando “SONO TORNATI!! ALLORA AVEVO SENTITO BENE! DEREEEEEEEEEK!!”

A quel punto saltò letteralmente in braccio al suo fratellone lasciandoci a bocca aperta.

Qualche secondo più tardi e ci saremmo fatti scoprire prima di entrare in casa...

Che atmosfera natalizia qui...

L’albero, la cena della mamma, i regali da scartare...

Infondo non mi dispiaceva rivedere tutti. Dopo aver salutato mamma, ordinandole di non di commuoversi, e dopo aver spupazzato la mia sorellina, salii in camera per cambiarmi e sistemare la mia valigia stracolma di roba, prima di scendere a tavola.

La mia cameretta...

Come mi era mancata. Appena finito di cenare mi promisi di chiamare Emily. Anche lei era sicuramente tornata dal campus, e dovevo raccontarle parecchie cose!

Ero intenta a cercare il mio adorato vestito rosso che usavo ogni anno per la cena di natale, quando sentii la porta della mia camera chiudersi di colpo.

Saltai su me stessa e mi voltai ritrovandomi davanti Derek che sorridendo mi guardava sornione.

“C-che succede?” Balbettavo, si, ma di preciso non sapevo perchè...

“Nulla...che dovrebbe succedere?”

“Non so...perchè sei qui?”

Sorrise per poi camminare verso di me. Il cuore mi batteva a mille...ma perchè ora vorrei sapere?! Ormai il grande passo era stato fatto, non dovevo più sentirmi in imbarazzo quando mi guardava a quel modo...

Forse perchè eravamo a casa...

Non feci in tempo a riflettere che mi si avventò contro stringendomi così forte quasi da soffocarmi. Con un filo di voce dissi “D-derek..ma che ti prende?! Ci sono tutti di là...s-se ci vedono?!”

Sembrava non curarsi per niente di ciò che ci circondava e delle mie parole, continuava a stringermi come se potessi scappare da quella presa e a baciarmi il collo.

Stavo per crollare...

I suoi capelli sfioravano la mia guancia e potevo sentire lontano un miglio quel profumo così dolce che lo distingueva da qualsiasi altro ragazzo...un profumo che mi ricordava la dolcezza e la genuinità del nostro buon sciroppo d’acero canadese...

Le mie gambe quasi cedettero mentre Derek continuava a restare muto e quasi indifferente ad ogni mia richiesta di ‘pausa’.

Poi parlò, così, dal nulla...

“Anche se ora siamo qui a casa, non vuol dire che non posso nemmeno avvicinarmi a te...”

Era così serio che quasi mi faceva paura. I suoi occhi mi squadravno da testa a piedi. L’imbarazzo cresceva ma per fortuna (o sfortuna...) Lizzie aprì la porta della mia camera.

Urlai alla vista della mia sorellina che stava per mettere a fuoco la situazione e lanciai, nel vero senso della parola, il mio adorabile fratellastro dall’altra parte del letto facendolo catapultare per terra.

Il silenzio invase la mia abitazione.

Lizzie mi guardava stranita e la cosa non mi piaceva. Non dovevo darle tempo di pensare e sviluppare conclusioni affrettate!

“Ahm...D-derek!! Quante volte ti ho detto che...che...non devi entrare in camera mia, eh?!”

Pessima recitazione.

“Mamma ha bisogno di una mano per apparecchiare...” parlò Lizzie continuando a fissare Derek dietro al mio letto, per poi spostare il suo sguardo da detective sulla sottoscritta “Ci dai una mano sorellona?”

“C-certo...come no!” Sorrisi, ma era evidente che il mio nervosisimo trasparisse dal mio volto.

“Io non ci penso nemmeno! Sono stanco...chiamatemi quando è tutto pronto...”

Derek mentiva sicuramente meglio di me. Scavalcò il letto e senza nemmeno guardarmi sorpassò Lizzie per poi chiudersi in camera sua.

Scesi le scale cercando di sembrare disinvolta di fronte allo sguardo di Lizzie.

Infondo...cosa aveva visto?

Due fratelli che si...abbracciavano, no?

Non ci sarebbero stati problemi se io e Derek fossimo stati due fratellastri normali...ma Lizzie sapeva quanto, prima dell’università, lo odiassi.

Se mi avesse chiesto qualcosa, come avrei dovuto risponderle?

Che l’esperienza del campus ci aveva fatto capire quanto avevamo in comune?

Oppure smentire tutto e negare anche l’evidenza? Uff...

Ci avrei pensato quando e se me lo avesse chiesto...

Dopo cena corsi in camera per chiamare Emily. Quando seppe tutto rimase alquanto turbata. Sapevo che aveva avuto un debole per Derek ma infondo credevo fosse da considerarsi cosa vecchia e superata. Faticò a crederci effettivamente ma poi mi confesso che lo aveva sempre sospettato. Sapeva che Derek continuava a farmi tutti quegli scherzi solo per farsi notare, e forse aveva anche ragione. Mi mancavano tanto le belle chiacchierate al telefono con la mia migliore amica mentre, tutte e due, trangugiavamo tutto ciò che si poteva trovare in cucina!

Mi invitò anche ad uscire quella sera, ma non ne avevo poi tanta voglia. Il viaggio, anche se breve, mi aveva stancata e in più gli ultimi giorni al campus non avevo dormito poi molto...

Riagganciai rifiutando la sua offerta pensando che invece Derek sarebbe sicuramente andato a far baldoria con Sam e gli altri.

Indossai il pigiama e , dopo aver dato la buona notte a tutta la famiglia, escluso Derek per reggere il gioco, mi misi a letto a leggere.

Non riuscivo a concentrarmi bene anche se quella strana sensazione di timore non aveva poi una causa così precisa. Perchè mi sentivo così vulnerabile e pronta a cadere in qualche strana trappola organizzata da chissà chi?

Socchiusi le pagine del libro, quando Lizzie entrò nella mia camera.

“Tesoro, che ci fai qui?” Sii la più normale possibile Casey...

“Volevo passare un pò di tempo con te...è da tanto che non ci vediamo”

“Vieni, siedi sul letto!”

Le feci spazio e lei venne a sedersi accanto a me.

“Sei stata bene all’università?”

“Oh si...ho fatto anche nuove amicizie , sai?” Bene Casey, bene!

“Come quella con Derek?” Male Casey, male!

“Ah...ti riferisci ad oggi pomeriggio per caso?” Deglutii e Lizzie notò la mia agitazione.

“Beh sai...trovare Casey abbracciata a Derek...se lo dicessi in giro mi prenderebbero per pazza ne sono certa!” Era seria, mai vista così sicura di ciò che diceva.

“Diciamo che ci siamo dati un pausa, va!” Scusa più che pessima.

“Se lo dici tu...” Si alzò, mi diede un piccolo bacino sulla guancia per poi andarsene a letto.

Mi sdraiai coprendomi il volto con le coperte.

Non potevo andare avanti così...mi avrebbe scoperto in poco tempo, se già non lo aveva fatto! E tutto per colpa di Derek e dei suoi ‘bollori’...

Addormentarmi fu un impresa...pensavo a tutte le conseguenze che si sarebbero verificate con la scoperta della nostra 'relazione pericolosa' .

C’era bisogno di un consulto, subito!

Mi alzai evitando di fare rumore, passai davanti la camera di Edwin per poi raggiungere finalmente la stanza di Derek. Bussai piano e attesi che mi aprisse...

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Capitolo 13
*** Un altro Problema ***


Dopo una lunga pausa eccomi con un nuovo capitolo... A voi il giudizio ;) Buona lettura!

“Casey? Che ci fai ancora in giro per casa?” Mi squadrava con le cuffie appoggiate sul collo. Era ancora sveglio. Almeno non lo avevo svegliato...

“Posso?” Feci cenno con la mano di invitarmi ad entrare in camera sua. E pensare che meno di qualche mese fa avrei concepito la permanenza in camera di Derek come la più terribile delle torture...

“Lo sai che non è carino che una ragazza entri di notte in camera di un ragazzo, eh?”

Lo scansai con una spallata e richiusi la porta alle mie spalle.

“Dobbiamo parlare, Derek!”

“E di che?”

“Di Lizzie...di noi...” Mi vergognavo. Non sapevo nemmeno da dove cominciare.

“Non ti seguo...” Mi disse spegnendo il suo PC e sedendosi alla sua scrivania. Non aveva ancora indosso il piagiama, al contrario di me. Indossava ancora i vestiti con i quali avevamo viaggiato.

“Lizzie sospetta di noi!”

”Cosa?!?!? Ma se siamo a casa da meno di un giorno! Come avrebbe fatto?!”

Sospirai. Ancora non la conosceva bene... “Lei ha il sesto senso! So che sa...fidati!” Dopo quelle parole, senza chiedere nulla mi misi a sedere sul suo letto con tanta di quella disinvoltura da auto-spaventarmi. Ma lui non mi disse niente...

Vedevo che rifletteva. Mi faceva piacere vederlo così attento alle mie parole. Credevo mi avesse riso in faccia gridandomi di rilassarmi, come al solito...invece sembrava condividere i miei stessi timori.

Si alzò dalla sua sedia e venne a sedersi accanto a me, senza aprire bocca.

Sobbalzai quando le molle del suo letto cigolarono, e quando il suo profumo invase le mie narici.

“Ci siamo sbilanciati troppo? Devo forse picchiarti domani mattina?”

Sorrisi, così, spontanemente... “Non credo ce ne sia bisogno ma...magari dovremmo cercare di mettere da parte quello che è successo al campus, per un pò dico...” Non volevo fraintendesse le mie parole!

“Ok...” mi rispose semplicemente. Poi continuò...”Ma non credo di farcela...”

Era la cosa più dolce e romantica che la bocca di Derek avesse mai pronunicato nei miei confronti. Non seppi resistere e gli saltai al collo come se non lo vedessi da anni...

Mi sentivo già catapultata dall’altra parte del letto. Sapevo che gli davano fastidio ler mie ‘smancerie’, invece stranamente rimase immobile. Sentivo il suo respiro sul mio collo scoperto. Si faceva sempre più veloce e meno profondo. Avevo paura.

Paura di Lizzie.

Paura della Mamma.

Paura di me stessa...

Ma sapevo di voler solo una cosa ora come ora...

Sfiorai le sue labbra calde con le mie per poi stringere le sue spalle tra le mie braccia. Ancora non si muoveva...

“D-derek? Stai bene? La storia di Lizzie ti ha turbato...?”

“No...”

“E allora...cosa...?”

Si staccò di colpo da me alzandosi con un balzo degno di un felino. Rimasi atterrita...

“Ma...” Non mi fece nemmeno iniziare che disse “Non puoi starmi sempre così vicino, capisci?!” Sembrava davvero agitato. Iniziava anche a sudare...

“Ma questi sono gli unici momenti in cui possiamo stare vicini...se non ne approfittiamo ora...”

“Ma ti vedi come sei conciata?!” Indicandomi notai la sua mano che tremava.

Solo in quel momento mi resi conto di quanto ero ridicola: avevo un paio di calzoncini cortissimi color rosa pastello con abbinata una conottierina con bretelle.

“Beh scusa se faccio così schifo...” La sua reazione mi sembrava davvero esagerata. Stava tornando il Derek di sempre...

“Schifo?” Mi disse lui quasi incredulo.

Rimasi a fissarlo per qualche secondo. In effetti la sua reazione non era certo giustificabile con il mio abbigliamento...c’era dell’altro!

“Mi spieghi che ti prende stanotte?”

“Quanto sei ottusa Casey...la cosa è più che evidente! Una qualsiasi ragazza lo avrebbe già capito! Per di più speravo che la cosa fosse reciproca ma a quanto pare...” Stava parlando a ruota libera. E non lo seguivo per niente!

“Ehi ehi, stop! Non ti seguo...davvero...” Mi rimisi a sedere sul letto interrogandolo con lo sguardo.

Continuava a giocherellare con quella collana che portava al collo e ad evitare il mio sguardo. Mi sembrava anche apparentemente arrossito...

“I-il fatto è che...che...ecco...tu...cioè, no! Io...” Balbettava come avrebbe potuto farlo un bambino di 6 anni che ripeteva per la prima volta la sua prima poesia di fronte alla sua famiglia...

“Io...sono...attratto da te, ecco!” Detto ciò si voltò dandomi le spalle dopo essersi liberato dalla mia ‘presa’. Rimasi di stucco, sul momento. Derek non mi aveva mai espresso così apertamente i suoi sentimenti, non solo quelli da poco nati nei miei confronti, ma anche qualsiasi cosa riguardasse la sua vita privata! Poi però mi resi conto che in effetti ciò che mi aveva detto era del tutto normale, o almeno così credevo...

“E cosa c’è di male? L’avevo capito che t’interessavo...e ti assicuro che è reciproco...”

“Ma lo vedi che non capisci?!” Alzò perciolosamente il tono della voce. Rendendosi subito conto, la tappò con una mano. “Ma di che parli ora?!”

“Oh insomma Casey...me lo devi fare proprio dire?!”

“Si!”

Fece un respiro profondo e poi parlò...”Cercherò di essere chiaro. Tu non puoi presentarti nel bel mezzo della notte nella mia camera per parlare, ok?! E vuoi sapere perchè? Perchè un qualsiasi ragazzo, non solo io, ti salterebbe letteralmente addosso! Sei anche seminuda, che cavolo! Quindi quando dico che sono ‘attratto’ da te è che in realtà...la tua presenza mi...mi...e-eccita! Chiaro?!”

Ok.

Aveva ragione...

Non avevo capito nulla!!!

Io non ci avevo minimamente pensato! In effetti non sareri mai entrata così conciata e quest’ora in camera di un Max o Sam...e perchè da Derek si?!

Ora non potevo fare a meno di guardarlo...e non in volto... “S-scusami...me ne vado subito...”

“Ah...te ne vai?”

Cadde il silenzio mentre guardavo la porta della sua camera. “Non hai detto che ti do fastidio...diciamo?” Continuavo a non guardarlo.

“No, assolutamente...anzi ti vorrei più...vicina...”

Mi cinse la vita con le braccia affondando il suo viso fra i miei capelli. Iniziò a baciarmi il collo mentre mi stringeva sempre più forte...una sensazione quasi indescrivibile...

Quello che qualche minuto prima mi aveva confessato mi aveva contemporaneamente impaurita ma anche affascinata. Mentre le sue mani scorravano sulla mia pancia, non potei fare a meno di perdermi nel suo dolce quanto penetrante profumo...

“Mpf...Derek...la smetti di palparmi il sedere?!” Ora esagerava...

“Palparti cosa?” Disse rimergendo dalla mia chioma.

In effetti le sue mani erano attorno la mia vita...

Quindi cosa spingeva dietro...

OH MIO DIO!!

Mi liberai immediatamente dalla sua morsa e coprendomi gli occhi quasi urlai “D-derek che cavolo metti a bada i tuoi gioielli!!!” Spalancai la porta e corsi subito a sotterrarmi fra le mie lenzuola.

Caldo.

Tanto caldo.

Non sentivo altro.

Stavo per andare a fuoco!!

Non potevo nemmeno pensarci! Fino a qualche mese fa nemmeno pensavo che anche Derek avesse il...aaah! AIUTO!!

Chiusi gli occhi sperando che fosse tutto un sogno ma mi sbagliavo...

E la cosa che più mi sconvolgeva era l’indipendenza del mio corpo dalla mia mente: se avessi seguito il mio intelletto sarei corsa in bagno a farmi una doccia fredda...ma il mio corpo avrebbe raggiunto Derek nella sua camera, ne ero certa.

Un nuovo ‘problema’ mi si presentava alla porta.

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Capitolo 14
*** Ritorni e Litigi ***


Eccomi qui di nuovo ^^ Nuovo capitolo (scusate x il titolo banalissimo ma nn mi veniva nulla XD) e nuova lunghezza visto che stavolta è molto più lungo almeno del precedente XP A voi i commenti!

“Tesoro che cos’hai stamattina? Ti senti poco bene?”

La mamma era sempre premurosa, anche troppo...

“No, tutto bene...è solo che...stanotte non ho dormito bene...”

“Mi dispiace Casey...” s’intromise George mentre mi porgeva una tazza di cereali “Forse devi riappropriarti del tuo habitat!”

“Si, con un pò di tempo...ne sono certa!”

Sorrisi per bloccare sul nascere quella fastidiosa conversazione mattutina. Lo sapevo benissimo perchè non avevo dormito. E la fonte della mia insonnia, invece, ancora sonnecchiava beatamente nel suo letto...

Presi il mio latte, la mia tazza e i miei cereali e feci la mia colazione cercando di rispondere in modo esauriente all’interrogatorio di mamma e George. Lo sapevo che si preoccupavano per me, infondo dimostravano così il loro affetto, ma non sapevano quanto avrei voluto mangiare in santa pace e soprattutto in completo silenzio!

Detto fatto...

Dalle scale scesero Edwin, Marti e la mia ‘detective’ Lizzie che prima di sedersi a tavola mi squadrò come mai aveva fatto prima.

Mi sentivo fortemente a disagio così decisi di andare a trovare la mia cara Emily, anche prima che Derek aprisse i suoi occhioni assonnati. Non avevo poi tutta questa voglia d’incontrarlo dopo ieri notte...

Bussai al verde portone di casa Davis e come al solito la dolce e gentile mamma di Emily mi fece accomodare in salotto.

“EMILY!!”

”CAS!!”

Queste furono le uniche parole che precedettero il nostro lungo e sentito abbraccio.

Poi ci chiudemmo in camera a parlare per ore, fin quando i nodi vennero al pettine...

“CHE COSA?!?!?!?!?!?!?!” Sospettavo di una reazione simile...

“E’ successo...non so cosa dirti...”

Il silenzio cadde per qualche secondo fra di noi. Dopo tante chiacchiere, ora il vuoto...

“Casey...non è uno scherzo quello che mi stai dicendo vero?”

“Certo che no! Credi mai che scherzerei su una cosa del genere?”

Emily gironzolava nervosamente per la sua camera. Sembrava anche più agitata di me quando avevo scoperto i miei sentimenti verso Derek.

“Lo so che per Derek hai avuto anche una cotta e...”

“Casey ma non è quello! Il fatto è che...mi fa così strano...così...proibito! E tu sei sempre stata la brava ragazza che malediva le azioni impulsive dell’odiato fratello...ecco appunto fratello, Cas!”

Un attimo.

Era meglio chiarire subito...

“Emily, ti ricordo che fra me e Derek non esistono legami di sangue!”

“E tua mamma che dice?”

“Ma come puoi pensare che la nostra relazione sia pubblica?!”

“Vedi? E’ una cosa proibita!”

Ora basta!

“No...è proprio a causa di gente come te non capisce, che io e Derek non siamo ancora pronti ad uscire allo scoperto! Ed ora scusami ma devo andare...”

Corsi giù per le scale e percorsi a passi sveltissimi il giardino della casa, mentre sentivo Emily che mi chiamava dalla finestra.

Pensavo di potermi aprire.

Pensavo di potermi sfogare.

Pensavo di essere finalmente capita, compresa da qualcuno.

Ma mi sbagliavo.

Lizzie, Emily e anche io e Derek, sapevamo solo giudicare, giudicare e ancora giudicare.

Ero stufa di essere ancora etichettata come la ‘Casey perfetta’ che non commette mai un errore, un’imprudenza, niente!

Come era cambiato Derek, lo avevo fatto anche io.

Viaggiando con i miei pensieri non mi ero resa conto di essere arrivata al campo da hockey dove la squadra di Derek aveva sempre giocato.

Non lo ricordavo nemmeno poi così tanto bene. Infondo prima dell’università non venivo spesso da queste parti.

Decisi di entrare.

Faceva davvero freddo! Mi misi a sedere sugli spalti e a fissare il ghiaccio freddo che rifletteva il soffitto blu della palestra.

Poi uno schiocco.

Sobbalzai per quanto ero presa da me, e notai che qualcuno si stava allenando dall’altro lato del campo.

Mi avvicinai. Forse lo conoscevo, pensai.

Giocava davvero bene, per quanto potessi capire l’hockey.

Non me ne ero mai interessata, soprattutto perchè era lo sport praticato dal mio fratellastro.

Invece dovevo ammettere che tutto questo freddo, questo ghiaccio e il resto davano un certo fascino al gioco!

Aspettai che chiunque stesse giocando mi notasse, poi lo vidi soffermarsi sulla mia fugura ed infine dirigersi verso gli spogliatoi.

Iniziava davvero ad essere poco pesante il mio maglioncino viola, con le mani quasi gelate decisi di ritornare alla temperatua normale, prima però di sentire un forte fischio provenire da dietro le mie spalle.

Mi voltai di scatto e vidi una figura lontana che mi faceva cenno con la mano di avvicinarmi. Mi bastò poco per riconoscere Sam...

“Casey! Accidenti quanto tempo!”

“Ciao Sam...non sapevi che fossimo tornati?”

“In effetti no! Derek non mi ha ancora chiamato...ma dimmi, come stai? Ti trovo splendida come sempre!”

Il solito galante... “Grazie, anche tu stai bene Sam e giochi ancora benissimo!”

Ci sedemmo a parlare un pò e decisi di resisetere al gelo solo grazie alla mega felpa di Sam che mi stava quasi da vestito.

“Così ora frequentate la stessa università? Non vi separa nulla a voi, che sfortuna!”

“E-eh si...” Non avevo voglia di spifferare i miei problemi sentimentali/familiari con il migliore amico del mio ’proibito ragazzo’...

“Senti Casey io volevo dirti una cosa...” Il volto di Sam si fece più cupo.

“Dimmi!”

“Mi dispiace per come sono andate le cose fra noi...”

O-oh...mi dovevo preoccupare?

“Sappi che tu mi piaci ancora e se ti andasse...beh...io non ho problemi a riprovare!” Si, mi dovevo preoccupare...

“Ecco Sam...io...”

“No, non mi rispondere subito...pensaci magari ok?”

“Ma...”Non feci in tempo ad aprire bocca per dibattere che mi si avventò come una calamita. Gelata dal freddo che faceva non riuscivo nemmeno a muovermi e quindi lasciai che l’abbaraccio di Sam si concludesse da solo.

“Mi sei mancata...”

“Si...a-anche tu Sam...ora però devo tornare a casa...”

“Si, scusami...”

Mi sfilai la felpa e la porsi al mio ex.

“A presto Cas...” Così poteva chiamarmi solo Emily e...Derek...

“Ciao Sam” Risposi troppo freddamente forse. Non feci in tempo a voltarmi che notai l’espressione del mio interlocutore aprirsi in un sorriso luminoso “Derek!! Sei tornato!”

Mi voltai di scatto incrociando gli occhi nocciola di Derek. Il suo sguardo incuteva paura. Mi stava quasi fulminando!

Che avesse visto me e Sam abbracciati?

Che fosse...geloso?!

“Io vado...” dissi con un filo di voce, mentre Sam accoglieva rumorosamente il suo vecchio amico.

Lo sentivo parlare con Sam ma al contempo sentivo i suoi occhi puntati su di me...come spine dietro la schiena.

Dopo cena lo aspettai nella sua camera .

Ormai dormivano tutti. Solo lui era ancora fuori casa con Sam e gli altri.

Io non avevo chiamato Emily per chiarire, anche se la mamma mi aveva detto delle 10.000 telefonate che avevano tempestato casa e provocato mal di testa al povero George. Non ero ancora pronta per parlarle. In più al campo di hockey avevo preso uno di quei raffreddori ai quali, a quanto pare, neppure un canadese può sfuggire!

Salii le scale che portavano alle camere da letto, con 5 pacchetti di fazzoletti, e di soppiatto m’introdussi in camera di Derek. Non aspettai molto e quando finalemente entrò richiuse subito la porta alle sue spalle.

“Ah...stavolta sei vestita...” Mi disse apatico e sarcastico al contempo.

“Ti sei divertito con...Sam?”

“Come al solito...” Sempre meno loquace...

Mi avvicinai per parlargli meglio. La luce era soffusa.

“Senti Derek...mi dispiace per la reazione che ho avuto ieri sera e che...beh...ti sembrerà strano ma non ci avevo ancora pensato a...’quello’” Avrei preferito morire che parlare di sesso con lui...

“Non ti preoccupare...ieri non capivo ma, oggi mi è tutto più chiaro!” Detto ciò si mise a sedere alla sua scrivania con le mani dietro la nuca. Mi fissava quasi sprezzante.

“Cosa?”

“Che con me ti sei divertita e che in realtà chi ti piace è Sam...”

COSA?! Ok...se non ero sicura che Derek avesse visto l’abbraccio di Sam rivolto a me, ora ne ero certa.

“Guarda che ti sbagli di grosso, Derek...tra me e Sam non c’è nulla!”

“Oggi non mi sembrava proprio sai? Tu con la sua felpa, vicini...e quell’abbraccio poi! Beh lo capisco sai...infondo non vi vedevate da mesi!”

Stava davvero esagerando!

“Io e Sam siamo amici, chiaro? Non m’intreressa, anche se lui provasse qualcosa per me...a me piaci tu...EEEETCHI!” In questo modo, molto probabilmente, l’ultima frase, nonchè la più importante, non fu recepita al meglio.

Il silenzio piombò severo e pesante come sempre, mentre nervosa giocherellavo con le mie doppiepunte, e Derek continuava ad essere accigliato.

“E allora si può sapere ieri sera perchè sei scappata a quel modo?!”

Ora eravamo in due ad essere alterati...

“Scusami ‘Mister Bomba del sesso’ se m’imbarazza parlare di certe cose e soprattutto ‘sentirle’!!” Allusioni a GO GO...

“M-ma di che parli?! Bomba di che?! Guarda che questo argomento lo stai tirando fuori tu, cara la mia pudica!”

“Ma se sei tu quello in calore!!”

“In calore io?! Tu vieni nuda in camera di un maschio!!”

“Non ero nuda!!”

“Si che lo eri!”

“No!”

“Si”

La cosa andò avanti per un pò. Poi, per questioni di mancanza di voce, me ne andai indignata sbattendo la porta. Non lo avessi mai fatto...

Davanti alla porta della mia camera mi si parò Lizzie, la quale ultimamente assumeva sempre più l’espressione e il modo di fare di un certo Sherlock Holmes...

“Che ci facevi in camera di Derek sorellona?”

“Litigavo, come al solito...” Cercavo di scansarla e di passare, ma me lo evitava con tutta se stessa.

“Sicura? Anche ieri notte?”

Sbottai senza rendermi conto di ciò che stavo dicendo. Ero furiosa, furiosa con il mondo intero!

“Guarda Lizzie è inutile che indaghi, è tutto finito!!”

Detto ciò la spostai di peso richiudendomi la porta alle spalle.

Che avevo detto!!

La mattina seguente, il silenzio più assoluto invase casa McDonald-Venutri.

A colazione nessuno parlò, tranne Marti che cercava di rompere il ghiaccio e i miei sempre più frequenti starnuti. Lo stesso a pranzo, dopodichè George cerchò di rallegrare la famiglia con le sue solite battutine sui cari ‘George in the Jungle’. Ma io continuavo a scambiarmi frecciatine con Derek, ad evitare lo sguardo indagatorio di mia sorella e...a soffiarmi il naso!

Nel pomeriggio salii in camera e, con mia grande sorpresa a seguirmi ci fu il mio adorato e maledetto fratellastro...

“Ti va di parlare?” Disse lui sedendosi sul letto

“Non molto!” Acida come sempre, lo so...

“E invece si!” Mi prese per le spalle e mi voltò verso di lui tenendomi a due centimetri dalle sue labbra.

Avrei voluto baciarlo...

Oh quanto l’avrei voluto...

Ma il mio orgoglio batteva anche il desiderio che avevo per lui.

“Lasciami. Mi fai male!”

“Sei innamorata di Sam?”

Ancora questa storia?! Santo cielo che capoccione! Lo guardai fisso negli occhi per provargli che non mentivo e poi...

“No, ma nemmeno di te ora, idiota!” Mi liberai della sua presa allontanandomi un pò. La sua espressione ora era più rilassata, rasserenata.

Che mi avesse finalmente creduto?

“Fatti, mia cara...un Venturi esige i fatti!”

“E che fatti scusa?”

“Dimostramelo! Dimostrami che non ti piace e che invece sei cotta di me!”

“T-ti sbagli Derek...non sono cotta...m’interessi...ehm...vagamente, ecco!”

Lo detestavo quando colpiva il punto e si sentiva superiore a tutti!

Sghignazzava come sempre e mi fissava con occhi di sfida. Voleva la prova che fossi realmente disinteressata a Sam e avessi occhi solo per lui?

Non lo avrei mai creduto ma, la nuova Casey era pronta anche a quella sfida!

Mi avvicinai nel modo più sensuale possibile e stampai sulle labbra di quel testardo di mio fratello uno di quei baci così ‘senza fiato’ che non lasciò stupito solo Derek...ma anche la sottoscritta...

Il cuore mi batteva all’impazzata.

“T-ti basta come dimostrazione?”

Mosse la testa su e giù come incantato da un qualche sortilegio.

Ed io mi ritenni più che soddisfatta!

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Capitolo 15
*** A carte scoperte... ***


ETCHIUUUUUUUU!!!!

Sniff Sniff...

Mamma mia che raffreddore terribile...

Mai avuto peggiore in vita mia! Ormai i fazzoletti per il naso erano diventati i miei migliori amici, anche perchè in questi giorni sentivo di averne davvero pochi. Non avendo ancora fatto la pace con Emily, passavo la maggiorparte del mio tempo libero a casa, leggendo soprattutto.

Ma l’atmosfera era pesante.

Io e Derek non avevamo mai 5 minuti da passare insieme a causa di Lizzie o qualcun’altro che sbucava sempre nei momenti meno opportuni.

I dialoghi con mia sorella non erano più sereni come un tempo. Non riuscivo ad essere tranquilla in sua presenza, anche se non faceva nessun tipo di allusione.

Per di più eraavmo solo al quarto giorno di vacanze... e ne mancavano ancora 11!

Ero seduta in salotto a leggere per l’ennesima volta ‘Cime Tempestose’, quando dal piano di sopra sentii un frastuono terribile. Dalle scale scese, in condizioni pietose, il mio caro fratellastro...

Era stranamente ancora in pigiama, i capelli arruffati e il naso rosso come un peperone! Insomma...bene o male la mia fotocopia al maschile...

“Raffreddore?” Chiesi con un filo di voce.

Fece cenno di si con la testa per poi venire a spaparanzarsi sulla sua adorata poltrona facendosi accompagnare da una vera e propria scorta di fazzoletti.

“Non capisco come l’abbia preso! Forse ieri notte quando sono uscito con i ragazzi...”

“Ehm...non credo...” I sintomi erano identici! Mi guardò interrogativo tirando su con il naso, e io accontentai la sua curiosità.

“Forse il bacio di ieri è stato troppo...mmmh...’intimo’”

“Allora è colpa tua?!”

“Scusami...dai ora siamo in due almeno!”

“Si certo, io oggi pomeriggio ho una partita con i ragazzi, come faccio se il naso non smette di colare?!” L’avevo fatta grossa questa volta...l’hockey era sacro per Derek!

“Magari su nel bagno la mamma ha conservato qualche medicina che fa al caso nostro...andiamo?”

“Mmh...” Mi seguì senza fiatare mentre le nostre soffiate di naso echeggiavano per tutta casa.

Entrammo in bagno.

“Vediamo se qui c’è qualcosa...mmh...”

“Che cerchi?” La voce di Lizzie mi fece voltare all’istante. Anche Derek fece lo stesso. Ormai avevamo i nervi tesi come corde di violino!

“Oh...t-tesoro, ehm...nulla cercavo...mmh...una qualche medicina tremenda che stendesse per sempre Derek!” Poteva andare stavolta, se solo quell’idota mi avesse aiutata a reggere il gioco. Derek era lì, impalato ad osservare la scena, e questo insospettì ancora di più la mia Sherlock.

“E tu che fai? L’aiuti?”

Rispondi Derek!

“I-io?” Balbettò “Io...”

Ma Lizzie lo precedette...

“Ve lo dico io che state facendo: Casey, tu hai il raffreddore da ieri, ti ho sentita tirare su con il naso a cena almeno un milione di volte. Tu invece, fratellone...beh, tu...mmh...magicamente ce lo hai anche tu da stanotte. Ti sentivo starnutire dalla mia camera. Ma che coincidenza, non credete anche voi?”

Deglutimmo contemporaneamente, mentre Lizzie avanzava guardandoci sempre più sospettosa. Io stavo sudando freddo, invece il mio ‘complice’ non riusciva a smettere di giocherellare con quella sua maledetta collana...

“M-ma che dici Lizzie?!” Finalmente parlò “Io raffreddato?! Tsk...”

“S-si, anche io...non sono mai stata meglio di ora...siamo qui in bagno solo per...perchè come al solito Derek ha mischiato tutte le mie cose nel cassetto!”

“Si, sono proprio cattivo, io!”

Il silenzio cadde terribilmente in quella piccola stanzetta ricoperta di mattonelle.

Continuava a fissarci con i suoi occhieti vispi, e a rompere quel ‘mortorio’ fummo proprio io e Derek...

“EEEEEEETCHIUUUUUUUUUUUUUU!!”

Non resistemmo, e allo stesso momento un evidente starnuto, rovinò tutto...

“Allora è proprio vero?! Non posso crederci...Voi due, da quando siete tornati mi nascondete qualcosa...ci ho pensato per un bel pò, ma ora ne sono certa...”

Un brivido mi attraverò la schiena.

“Sorellona, tu e Derek...state insieme, per caso?”

“RAGAZZI SIAMO A CASA!!”

Mamma, George, vi amo!

A quanto pare io e Derek la pensammo allo stesso modo. Ci precipitammo di corsa giù per le scale aiutando i nostri relativi genitori con le buste della spesa, a parcheggiare l’auto, a portare Marti a letto, ecc.

Tutto per sfuggire da quella terribile quanto veritiera domanda.

Con la scusa dello studio, quella sera riuscii ad evitare di dormire con Lizzie. Rimasi fino a tardi in salone e poi mi appisolai sul divano, almeno finchè il mio adorato ‘complice’ mi raggiunse...

“Ehi...Cas? Casey? Sei sveglia? Mi rispondi?!”

“Mmh...evidentemente se non ti rispondevo era perchè dormivo, no?! Che vuoi?!”

“Ma ti rendi conto di quello che è successo oggi?!” Non lo avevo mai visto così agitato prima d’ora.

“Certo che me ne rendo conto...Derek io non ce la faccio più! Domani confesso tutto a mammma, e...”

“COSA?!?! T-ti sei bevuta il cervello?! Dobbiamo depistare Lizzie invece, io pensavo di...” Lo interruppi prima che finisse anche di pensare.

“No. Basta io sono stufa...sono sicura che mi capirà...”

“Sei sicura?” Il suo tono sarcastico iniziava ad innervosirmi...

“C-conosco Nora.”

“E io conosco il caro vecchio George. Non approverebbe mai e noi due ci troveremmo in un batter d’occhio sotto un ponte a piangere, tu per aver perso la possibilità di finire l’università, io per aver perso la possibilità di diventare una celebrità al campus come lo ero al liceo...”

“E’ questo il tuo dilemma?” Ero sconcertata. In quel momento pensai che forse era meglio che Derek non si confessasse così spesso con me...

“Sul serio...io non sono pronto per uscire allo scoperto...” “Troppo tardi!”

Una voce maschile tuonò dal piano di sopra...una voce che nè io nè Derek avremmo mai voluto sentire in quel momento...

“P-papà...sei ancora sveglio...?”

Balzammo in piedi dal divano in un batter d’occhio e notammo che a fare compagnia a George c’era anche mia madre.

“Ci hanno svegliato le vostre voci...e le vostre strane discussioni...” proseguì mia madre scendendo le scale in pigiama. “Imaggino che dovete dirci qualcosa, non è vero Casey?”

“E anche tu Derek, no?” concluse George incrociando le braccia sul petto mentre guardava storto il figlio.

Io e Derek ci scambiammo uno sguardo terrificato.

Avevamo capito una cosa...

Ormai non c’era più via di scampo.

Si doveva vuotare il sacco.

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Capitolo 16
*** We confess! ***


“Beh...allora? Per quanto tempo io e Nora dobbiamo aspettare una qualche spiegazione?” George, che era seduto sul divano, ci osservava dal basso verso l’alto apettando che chiunque di noi due aprisse bocca.

“M-manon sarebbe meglio parlarne domani mattina?” Cercai di ricordare che erano le 2 di notte, infondo...

Fatica sprecata.

“Ora, Casey!” La mamma era su di giri.

Chissà a cosa avevano pensato in questi giorni...

Forse avevano addirittura sospettato qualcosa riguardo la mia relazione con Derek...

No, non era possibile...

Non poteva essere!

Ma comunque i giochi erano ormai finiti. Io e Derek dovevamo confessare.

Infondo, per quanto tempo ancora avremmo potuto nascondere tutto?

Giorni?

Mesi, al massimo!

Mi misi a sedere sul tavolino di fronte al divano guardando prima Derek, poi la mamma. Stavo per aprire bocca, quando il mio fratellastro mi fece cenno di fare silenzio.

“Io e Casey non abbiamo nulla da dire!”

Cosa?! Ma era impazzito? O forse...aveva un piano?

“Non credo proprio D. Venturi...” Tuonò George alzandosi dal divano “Stavolta sento, anzi sentiamo, cosa avete combinato!”

Sospirai...

Avevo i nervi davvero tesi e potevo sentire come anche Derek si sentisse a disagio.

Dovevamo sistemare questa cosa.

Una volta per tutte.

Non importava come sarebbe andata, ormai non potevo certo tornare indietro...ormai mi ero davvero innamorata Derek...

L’idea fu rapida ed illuminante come un lampo nel bel mezzo di un temporale.

Forse non dovevo, o forse si...

Istintività.

Finalmente potevi dimostrare a tutti, Casey, che non eri più quella ragazzina tanto impaurita dalla vita.

Ora anche tu sai vivere, accettare le tue responsabilità e le conseguenze delle tue azioni.

Azioni che però vengono dal cuore...

Non ci pensai più.

Voltai Derek verso di me con la forza e gli stampai un bacio sulle labbra proprio davanti agli occhi increduli di mamma, di George e...del mio fratellastro.

Non avrei mai voluto staccarmi da lui, e non solo perchè il profumo di Derek mi stava inebriando mentre le mie labbra sfioravano la sua calda bocca, ma anche perchè il ‘dopo’ di tutto ciò non lo avevo ancora calcolato...

Quando potei reincrociare gli occhi del mio ‘amante’ notai una strana espressione divertita sul suo volto ed un sorrisetto sarcastico che inconiciava il suo viso.

“C-che...diavolo s-significa tutto questo...?” George balbettava continuando a battere le palpebre incredulo.

La mamma non parlava. Le sue gambe avevano ceduta, e l’avevano costretta a sedersi sul divano del salone.

“U-un’altra scommessa presumo, vero figliolo?”

Derek deglutì vistosamente e poi rispose “No, papà...quello che hai visto è...realtà”

L’aria si faceva sempre più pesante. Decisi d’intervenire...

“Il college ci ha cambiato e ha cambiato i sentimenti che provavamo l’uno verso l’altra...”

“Insomma...” Derek m’interruppe mettendomi una mano davanti alla bocca... “Senza poetizzare...io e Casey ci siamo messi insieme!”

Un brivido pervase la mia schiena e non riuscivo a comprendere se fossi più esaltata per la situazione creatasi o...per le parole di Derek.

“Voi siete...pazzi o cos’altro?!” Invenne George mettendosi le mani fra i capelli... “Ma avete idea di cosa state dicendo, facendo?!”

“Certo. Io sono sempre sicuro di quello che faccio, papà!” “Non mi sembra! I-innamorarti di...tua sorella?!”

E no, non ci sto più!”

“Io e Derek non siamo parenti effettivi! Non stiamo commettendo nessun reato!”

La mamma continuava a fissare la scena senza aprire bocca e senza far trasparire nessuna reazione sul volto.

“Ma non avete pensato alla vostra famiglia, alla vostra vita?! Cosa succederà a scuola, eh? E qui a casa? come lo spiegheremo a Marti?!”

“Oh accidenti papà! Voglio bene a Marti ma non posso reprimermi per lei!”

Non avevo mai visto Derek così ‘seriamente’ arrabbiato, e per di più con George! “Ma cosa dici?! Ma ti senti quando parli?! Vivete sotto lo stesso tetto!!”

Il silenzio cadde per pochissimi istanti. Poi a riprendere la parola fu Derek..."Allora è per questo? Se è così, non ci sono problemi, me ne vado!”

COSA?!?!?!

“Derek, aspetta...” cercai di calmarlo evitandogli di pentirsi delle sue successive azioni.

“No Casey...” Finalmente la mamma parlò... “Lascialo andare. E’ meglio per tutti, anzi per te!”

“Ma come potete essere così...così...privi di sentimenti? Io...voglio bene a Derek..."

“Io amo Casey!”

Mi voltai di scatto al solo pronunciare quelle parole.

Derek fissava suo padre con uno sguardo che avrebbe impaurito chiunque.

Che l’avesse detto solo per provocare una reazione in George?

Non potevo crederci...mi sentivo andare a fuoco!

“Non dire mai più una cosa del genere, sono stato chiaro?!”√ “Non me ne frega nulla di quello che vuoi che faccia, tanto questa qui non è più la mia famiglia...” Corse su per le scale per poi richiudersi la porta della sua camera alle spalle.√ Feci per seguirlo, ma la mamma me lo impedì...

“Casey! Non muoverti da lì!” Ora era in piedi davanti al divano

“Ma...”

“Ferma ho detto!” Non la vedevo così arrabbiata da...da...oddio, da mai!

“Che succede qui?”

Una vocina angelica irruppe tra quei toni aspri...

“Marti tesoro...” Le diedi la mano...”Nulla stavamo solo...parlando della paggella di tuo fratello e...papà si è arrabbiato con Derek, tutto qui...”

Non sembrava credermi molto ma non potevo certo dirle tutto! “Piccola torna a letto, è tardi...” disse la mamma facendomi segno di accompagnarla.

“Andiamo a letto Marti...” La presi in braccio e feci per voltare l’angolo, quando la mamma mi chiamò di nuovo.

“Lascia la chiave della tua camera fuori dalla porta stanotte, chiaro?”

“Mi volete segregare?!”

“Fa quello che ti ho detto signorina!”

Un ultimo sguardo al salone e poi, con la piccola Marti abbandonata fra le mie braccia raggiunsi la cameretta della mia sorellastra.

Prima di addormentarmi, oltre a sentire la chiave della mia camera girare nella serratura, potei benissimo ascoltare una conversazione accesissima che si svolse nel cuore della notte fra la mamma e George.

Non distinguevo le parole, ma ero sicura che a causa delle loro urla, nessuno stava riposando in casa Venturi-Mcdonald. In particolare due adolescenti che avevano dichiarato il loro amore per l’altro quella sera stessa davanti ai loro genitori.

Ora cosa sarebbe successo? Derek avrebbe davvero abbandonato questa famiglia? E dove sarebbe andato a vivere? Non aveva un soldo, lo sapevo benissimo!

Ma pensiero egoistico che mi preoccupava molto di più: lo avrei potuto rivedere ancora? Sarebbe restato ancora il mio ragazzo dopo tutto ciò?

Tante preoccupazioni si accalcavano nel mio cervello, le stesse che, ero sicura, non permettevano al mio fratellastro di riposare bene...

Ma non riuscivo assolutamente a sentirmi in colpa e pentita di quello che era successo, di quello che avevo deciso di fare...

Ed ero sicura.

Anche Derek non lo era...

Forse era questo che mi faceva stare più tranquilla, per quanto era possibile.

La mattina seguente, fu Lizzie a svegliarmi, girando la chiave della porta e venendosi a sedere sul mio letto.

“Casey...cosa avete combinato stanotte tu e Derek?” Fu la prima cosa che mi disse, senza nemmeno salutarmi... “Non sono riuscita a chiudere occhio, così come Edwin e Marti!”

“Scusateci è che...abbiamo avuto una discussione con la mamma e George...”

“Avevo ragione allora?”

“Riguardo?” Mi rigirai nel letto. Non volevo guardarla ora come ora...

“Tu e Derek...”

“Si...”

La sentii sospirare, poi si stese accanto a me e mi abbracciò.

Calore familiare...non potevo crederci...

“Al contrario di quello che possono pensare o dire la mamma e George, io...sono contenta...”

Mi voltai stupita... “Davvero?”

“Beh...preferisco che vi vogliate bene che vi picchiate tutti i giorni!”

Il primo sorriso della giornata fu prorpio Lizzie a provocarmelo.

Non ero così sicura che ce ne sarebbero stati altri...

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Capitolo 17
*** E' meglio così... ***


Scusate il mega-ritardo ma sono stata incasinata con universitàe rotture varie...XD A voi la lettura e i sempre desiderati commenti!

27 minuti...

Questo era il massimo di tempo in cui riuscivo a non pensare alla sera precedente...

Le parole, le urla, rimbimbavano nella mia testa e le percepivo fortissime, come se un martello pneumatico avesse deciso di penetrare nella mia corteccia cerebrale.

A giorni saremmo dovuti tornare al campus...

Non sapevo se questo avrebbe giovato la nostra situazione; forse così la mamma e George avrebbero smaltito la bella notizia della scorsa notte, ed io e Derek...

Io e Derek...

Già...

Io e Derek che fine avremmo mai fatto?

Quella mattina scesi le scale di malavoglia, cercando di non fare rumore e sbirciando dalle scale se qualcuno era in casa. Mi ero chiusa a chiave quella notte,non per compiacere la mamma, ma perchè non avrei voluto vedere nessuno quella mattina. Per questo scesi dal letto il più tardi possibile, ed infatti tutti erano a lavoro e a scuola. Tutti tranne due...

Trovai Derek seduto sulla sua amata poltrona mentre faceva zapping con il telecomando. Passava da un canale all’altro così velocemente dandomi la possibilità di concludere che non stavo veramente guardando la tv...

Gli passai dietro e non un cenno ruppe quel suo rituale. Sembrava assorto ed incantato dalle luci dei programmi.

In cucina pensai al mio stomaco, che si lamentava ormai da ore.

Niente...restava sempre lì, fermo...

Come se non fossi mai passata.

Poi ad un tratto spense, e io di scatto mi alazai dallo sgabello in cucina.

Stava per abbandonare la stanza,ma la mia voce lo bloccò...

“D-derek...!”

Mi dava le spalle.

“Si...?”

Deglutii.

Perchè lo avevo chiamato?

Che volevo ancora da lui?

“Come...ehm...come ti senti?” Domanda peggiore non poteva esserci...

Si voltò lentamente e il suo sguardo, anche se da lontano, puntò sul mio viso.

Era serio, cupo e qualcosa nei suoi occhi mi faceva anche un pò paura...

“Scusa se te lo dico ma...che cazzo di domande fai Casey?” Il suo tono pacato mi fece rabbrividire, ma aveva ragione.

“E’ solo che...sei strano stamattina e capisco che sia per quello che è successo stanotte...insomma, sono solo preoccupata...”

Fece qualche passo verso di me, ed ora eravamo tutti e due nella stessa stanza.

“Tu non lo sei?”

“C-cosa?”

“Preoccupata?”

“Io...c-certo, si...”

Avevo paura di quello che avrebbe pensato, di quello che avrebbe detto, o deciso...

“Io no!”

Risposta secca. Ma non gli credevo...

“A me sembra tutto il contrario...”

“Non mi preoccupo perchè sono sicuro che tu una soluzione l’hai già trovata”

Il suo sguardo si accigliò.

Cosa intendeva?

“Davvero? Dimmela tu perchè non so di cosa tu stia parlando Derek...”

“Vuoi finirla qui vero?”

Gelo.

Il mio cuore si gelò in un attimo.

Perchè lo pensava?

Non era vero...

Forse...

“N-no ti sbagli...”

“Ah si? Non credo proprio sorellina...vorresti che ritornasse tutto come prima, no? Una famiglia unita, senza segreti che non riesci a mantenere, senza sotto e fuggi che ti fanno male allo stomaco come se avessi ingoiato un macigno, o sbagli Cas?”

No.

Non si sbagliava, affatto.

Non avrei sopportato ancora per molto quell’aria così pesante in casa...

“Ma tanto fra qualche giorno lasceremo la città per tornare all’università, non ci avevi pensato?” Sorrisi forzatamente, ma Derek rimase impassibile.

“E allora? Tu pensi di poter vivere con questo peso? Lo so io che ti succederà se non abbandoni tutto, non riuscirai più a concentrarti nello studio al solo pensiero di aver perso tua madre e tua sorella, è questo quello che vuoi? Distruggere la tua vita perfetta che hai sempre sognato per...una cazzata?”

“Non è una cazzata, lo sai!”

“Si lo è invece!!”

Le sue urla rimbombarono per tutta la casa e io rimasi così esterrefatta che non riuscivo nemmeno a deglutire.

“Stai cercando di convincere solo me o anche te?” Dissi colpendolo nell’orgoglio.

“Io non sono come te Casey...non lo sono e mai lo sarò! A me non me ne frega nulla della gente, degli studi, o di programmare ogni singolo attimo del mio futuro. Io sono l’avventura, tu la daily-routine!”

“Ma io posso cambiare invece! Tu no, ma io si! Ne sono certa che in due...”

Mi tappò la bocca con una mano e piano sussurrò nel mio orecchio...

“E’ troppo tardi ormai...ho cambiato università, non mi rivedrai più se non nelle feste comandate dalla nostra cara e comprensiva famiglia.”

“E CHE RAZZA DI SOLUZIONE E’ QUESTA?!?!?!?!”

Sentivo che le lacrime stavano per sgorgare fuori senza controllo, esattamente come la mia collera.

“E’ meglio Cas...”

Come faceva a stare così calmo?!

“Meglio per chi? Mamma? George? La gente?”

“No! Lo sai che non lo farei mai per loro, ma solo per me...”

Il silenzio riempì la camera...

“P-per te...?”

“Si...è meglio per me e anche per te...”

Detto ciò mi asciugò le lacrime con il dorso della sua mano e prima di uscire di casa mi sfiorò le labbra con le sue facendomi assaporare per un’ultima volta quella sensazione di benessere che ormai era parte di me da tanto, e che con difficoltà avrei abbandonato.

Per tutto il giorno non feci altro che pensare alle sue parole...

“Meglio per me”

Non mi aveva mai amato. Arrivai a questa conclusione...

Era stato facile scaricare l’insicurezza, la paura tutta si di me!

Io ero pronta a rinunciare a tutto per lui, per noi...

Anche alla fiducia e all’amicizia di mia madre e Lizzie!

Invece mi aveva abbandonata, e per di più voleva che mi sentissi in colpa per aver chiuso io una storia che lui avrebbe affrontato benissimo!

Lui era l’avventura, diceva?

No...

Codardia gli si aggiudicava meglio!

Mentre evitavo di versare lacrime sul letto e di rimpire la mia camera di singhiozzi ogni due secondi, squillò il cellulare sulla mia scrivania.

Forse era Emily?

Di certo non l’unica persone dalla quale avrei voluto avere una qualche spiegazione, visto che si trovava al di là della mia stanza...

Presi l’apparecchio e risposi senza nemmeno guardare che stava chiamando.

“Pronto Cas?”

La voce di un ragazzo...

“Sam?”

“Si, ciao! Disturbo? Forse è un pò tardi...”

Mi asciugai le lacrime con la manica del pigiama e risposi cercando di camuffare la mia voce nasale.

“No, affatto! Non dormivo ancora...”

“Ti chiamo per chiederti se...beh, ecco...se ti andava di uscire con me domani mattina...”

“Uscire?”

“Si...devo fare un pò di commissioni per mia madre e...la giornata sono sicuro sarebbe meno pesangte con te...”

Lo sentivo dal telefono che era imbarazzato a morte per quello che mi aveva appena detto. Poi mi ricordai di quel pomeriggio al palazzetto dell’hockey.

Era un appuntamento?

Non potevo mica accettare! Io stavo....

Un attimo...

Io non stavo proprio con nessuno!

La rabbia e l’impuslo presero l’avvento sulla mia razionalità...

“Certo, con piacere Sam! A che ora?”

“A-ah...ehm...passo io da te verso le 11 che ne dici?”

“Perfetto! A domani!”

Attaccai senza nemmeno aspettare la sua risposta al mio saluto frettoloso.

Il mio cuore batteva fortissimo. Come se avessi appena concluso una maratona lunghissima.

Non ero io la debole Derek!

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