Kiba x Kankuro x Temari x Gaara

di Loopy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come Kiba decise di intraprendere questo viaggio e come si legò a Kankuro. ***
Capitolo 2: *** Come Temari fu obbligata ad avere un figlio e con chi. ***
Capitolo 3: *** Momento sclero! ***
Capitolo 4: *** Piacere. ***
Capitolo 5: *** La nascita: le comiche! ***



Capitolo 1
*** Come Kiba decise di intraprendere questo viaggio e come si legò a Kankuro. ***


La storia è lunga lo so, ma è molto liscia o almeno mi pare, tranquilli è molto dettagliata e fluida... l'ho scritta in dieci ore questo pomeriggio, tra spunti astrologici(Kiba cancro [7 luglio]-Kankuro toro [15 maggio] ) e aver guardato un'attimo le varie storie(ed altri pensieri nel frattempo)... mentre la scrivevo è venuta da sè, bene mi sembra!
Ah, premetto che questa coppia l'ho messa giù con i piedi di piombo, mi piaceva molto anche come solo amicizia... ma penso che l'insieme sia perfetto, difatti li ho fatti rimanere amanti, senza appesantire la situazione!





COME KIBA DECISE DI INTRAPRENDERE QUESTO VIAGGIO E COME SI LEGÒ A KANKURO.


Kiba era stanco della Foglia, non nel senso che voleva andarsene quindi lui stava pensando di girare un po’ il mondo ninja.
Aveva lottato e fatto missioni, per un po’ poteva andarsene e comunque caso mai le missioni poteva farle all’estero del suo villaggio; ormai le guerre tra i villaggi non esistevano più e lui pensava fosse un bene, si poteva viaggiare con maggior libertà!
Quindi penso di parlarne in famiglia che non furono molto felici perché in famiglia non si tolleravano anni sabatici… ma parlandone trovarono una mezza, una missione propose la madre.
Una missione si chiese, e quale missione potrebbe mai fare chiese alla madre.
La madre irritata dalla proposta del figlio urlò, “MA CHIEDI ALL’HOKAGE!!!”.
Ah, “che stupido” rispose Kiba ma in realtà pensava <quella sfruttatrice?>.
Vista l’ora pensò di andarci subito, del resto era da un mesetto che pensava di fare un viaggio!
Arrivato all’entrata chiese se poteva incontrare l’Hokage a Shizune visto che era di passaggio all’entrata, “certo, sai qual è la porta giusto? Bussa e tranquillo se sarà un po’ irritata, si calma perché tu non centri!”, la ringrazio e salì fino alla porta di Tsunade.
Bussò e chiese il permesso e Tsunade gridò “AVANTI! SHIZUNA, SEI TU?”, Kiba entrò e si scusò del disturbo.
Tsunade non sembra se stessa, un attimo prima ad urlare in modo nervoso e subito dopo mielosissima… pensò Kiba.
Tsunade chiese cosa volesse il ragazzo e sentita la richiesta il ragazzo cane rimase molto colpito da quello che lei disse “sai, aspettavo da molto una richiesta come la tua! Prima di me ogni Hokage a rinchiuso i propri ninja all’interno del villaggio, e per questo motivo io me ne sono andata per lungo tempo, ma era proprio una mia idea accentuare le missioni solitarie nei villaggi distanti, ed inoltre questo è un periodo positivo visto che dopo molti anni è ritornata la pace fra i villaggi! E tu ne sarai il primo!
Preparati, partirai domattina per il Villaggio della Sabbia dove Temari, per rallegrare la sua famiglia, ha intenzione di creare un teatro ed una troupe teatrale, hanno chiesto a noi in quanto siamo molto espansivi e gioiosi, ma ovviamente a tutti i villaggi esistenti! Ne vogliono creare la più grande al mondo, io penso che saresti bravo!
Starai via un mese per ora, magari poi aggiungiamo tempo.”
Ora oltre che essere felice per il lascia passare si sentiva anche onorato, per cui corse dalla sua famiglia e descrisse tutto l’accaduto e la famiglia ne fu molto entusiasta, quindi subito vollero festeggiare tutta la notte ma poi pensarono che era contro producente e che comunque si sarebbe divertito… festeggiarono fino alle tre di notte!
Ma prima, ovviamente, andò a preparare i bagagli per un mese: 7 mutande, 7 calzini, 7 maglie, 2 capotti, 3 pantaloni, 1 capello, 1 sciarpa, 2 paia di scarpe, sacco a pelo, materiale per rifare il letto, amaca, passatempi, armi, medicine, cibo per cani, cibo, acqua, pillole alimentari(per tre anni, ama esagerare!), materiale per lavare e lavarsi… pesava, ma comunque pensò che alla fine per il viaggio ne valeva la pena.
Il giorno dopo si vestì, sua madre e sua sorella erano affettuose… sua sorella poteva anche immaginarselo, ma la madre? Da quando la madre era affettuosa?
Notò che a  stento trattenevano le lacrime, ecchepalle… non stava andando in guerra, partiva solo per una missione che tra l’altro era LEGGERA!
Ma comunque in questa missione si sentiva importante, da poco era finita la guerra ed ancora molte persone ne avevano i ricordi, pensava fosse importante per la pace lo svago e ne fu felice che l’idea era proprio della Sabbia!
Ed era eccitato dall’idea di imparare a recitare, non ci aveva mai pensato alla carriera dell’attore ma la trovava bellissima!
Svegliò Akamaru che era triste per lasciare il villaggio, ma anche lui molto eccitato comunque!
Uscito di casa, sbadigliando, prese un colpo alle urla del villaggio… i suoi avevano organizzato tutto questo?
Gli fece molto piacere vedere che in prima fila c’erano i suoi cari amici, di cui forse un po’ ne sentirà la mancanza: In primissima fila per salutarlo c’era Tsunade e dietro Shino, Hinata, Choji, Naruto, Ino, Lee, Tenten, Shikamaru, Neji, Sakura e tutti gli altri; in seconda fila invece c’erano tutti i professori e ninja professionisti e di fianco il villaggio… era un bellissimo saluto.
Tsunade spiego che questa era la cerimonia di partenza per i ninja che vorranno partire per missioni solitarie… qui capì che fu lei ad organizzare tutto insieme ai suoi genitori e quanto il suo Hokage avesse a cuore la nuova generazione dei ninja, erano vere le critiche di Tsunade sui vecchi Kage!
Lo accompagnarono fino alla porta del villaggio, da cui partì in solitaria con la cartina ed un planisfero su carta data in regalo da Tsunade e con una lettera, “Leggila a metà del tuo viaggio”.
Arrivato a metà del viaggio si fermò per leggere la lettera che diceva: “Finalmente hai deciso di fare le cose in gamba, sai, non pensare che lasciare il tuo villaggio sia un tradimento… questa è un’idea sbagliata inculcata dai miei precessori, pensa che invece la lontananza rafforza!
Ora ti mancherà ciò che tu hai qui e questo è giusto, quando tornerai ti mancherà ciò che tu avrai lì e anche questo è giusto.
Le rinunce, i ricordi, i rimpianti ed il saper aspettare fa crescere inoltre non si smette mai di crescere!
Pensi forse che io abbia smesso di imparare? Che io non mi butti mai giù?
Il vederti arrivare e chiedermi la missione(ho capito che tu volevi un viaggio, infatti è leggera!) mi ha tirato su il morale perché mi rattrista vedere quanto questa popolazione è imprigionata al territorio pensando che questa sia fedeltà!
La fedeltà è tornare dopo la disperazione, è vedere che questa la giusta via anche se sei in un tunnel nero.

Sai, Naruto ti ha già spiegato come Jiraya me ne ha tirato fuori e saprai dell’inganno che mi stava per fare Orochimaru.
Voi non prendetelo per combattimento malvagio per quanto possa essere usato come esempio didattico, ma come l’umanità ed il bene trionfa sul male.
Non esiste solo il Villaggio, ma esiste anche la nostra terra e la pace in cui solo l’uomo può essere elevato.
Solo l’aiutare renderà l’uomo felice e non importa chi tu sia, cosa fai e quanto sbagli!
Prendi Gaara, lui è Kazekage eppure hai visto gli errori che ha fatto.
Ma vedi anche che in realtà spesso noi diamo la colpa alle persone sbagliate: in quanto la colpa fu del padre, della popolazione e in minor parte del demone.
Perché sai, tutti abbiamo demoni interiori, ma i sentimenti positivi ci aiutano a dominarli!
Quindi ricorda, vivi la tua vita per questo ed è a questo che servono figure come ninja e samurai! Vanne fiero!
Si felice di dare la vita per gli altri, fallo con passione e aiuta i più deboli, ti daranno loro la forza di continuare… nei momenti di sconforto fai felici gli ultimi, i loro sorrisi ti riempiranno l’anima!

Queste parole lo convinsero a continuare nonostante la fatica ed in tre notti e due giorni arrivò al Villaggio della Sabbia, decise di non esagerare con lo sforzo.
Al suo arrivo andò da Gaara per chiedergli cosa fare, lui lo salutò con gran sorriso e lo reindirizzò da Temari che era strana, sembrava un’imprenditrice!
Aveva modi di fare strambi e divertenti, pareva si fosse scolata litri di sakè!

Cos’è successo nei tre anni in cui non ha più sentito parlare della Sabbia? Beh, almeno era tornata la pace!
Temari esagitata parlandogli dice: “Benvenuto, abbiamo rivoluzionato il villaggio! Ora siamo nell’era della pace e riteniamo giusto, io e Gaara, ripagare la popolazione con servizi gratuiti che gioveranno al bene comune!”, bell’idea anche se vederla gli faceva venire il mal di testa!
Mi fece entrare nel teatro, una bella costruzione colorata fatta di sabbia e lo fece mettere in cerchio col resto della troupe e disse: “questo è Kiba, speriamo entrino altri!” e tutti gli applaudirono le mani.(stile Alcolisti Anonimi)
Tutti erano entusiasti e non conosceva nessuno, eccetto del dipinto che non era né intusiasta e già lo conoscevo.
Per cui gli si avvicinò a lui e gli chiese se volesse compagni e gli rispose “fa come vuoi, io qui ci sono obbligato a starci” ed gli risposi “senti, a me l’idea non piace ma gli incontri stile alcolisti anonimi non mi piaciono e quindi scommettiamo che riesco a farti ridere”, si dettero la mano con la promessa che in cambio lui avrebbe pagato una cena a ramen.
Kankuro già gli veniva da ridere, ma si stupì nel vederlo così perché non pensava che ello potesse essere così simpatico e perché nessuno prima di quel momento oltre Temari gli aveva mai parlato così!
Aveva sottovalutato quel ragazzino con i segni rossi in faccia ed a stento non rise e non sorrise, ma cos’era quel strano calore e perché se lo aveva visto solo due volte in vita sua? Bastano due volte per sentirlo?
Ricordò quando lo salvò la prima volta e la sua faccia alla vista del suo colpo finale e si sentì un po’ in colpa, come aver deturpato la mente di un bimbo.

Kiba gli fece l’occhiolino ed una piccola linguaccia, l’altro si sentì lievemente arrossire.
Kiba si chiese perché arrossì e penso .
Kankuro non smetteva di guardare furtivamente Kiba e pensava che era bello, ma bello? Bello come se fosse una ragazza? Lui prima di adesso aveva avuto solo scopa amiche e molte, alcune a pagamento ed altre no! Perché si sa che la carne chiama.
Ma prima di ora non aveva mai pensato ad un maschio così, eppure lo incuriosiva e lo trovava tremendamente sexy!
Kiba si girò e si accorse dello sguardo insistente su di lui, lo stesso sguardo che sua mamma aveva per certi uomini a da cui comprava il cibo per cani in certe fiere… ma che stava dicendo, era impossibile!
Gli venne caldo(a Kiba) al pensiero e ne sentiva il desiderio, che cercava in tutti i modi di buttar via!
Forse questo che Kankuro era solo bisogno d’amicizia profonda e viscerale fra umani, idem sicuramente per Kiba, fu quello che intrambi pensarono.
O potrebbero essere amanti, semplicemente amanti, senza doveri e senza rancori, semplicemente amanti… ma sempre fra amici.

Ma comunque era inutile pensarci, si erano visti da solo appena due minuti! Questo ciò che pensò Kankuro.
Kiba continuava a chiedersi del perché lo fissasse così intensamente e perché si sentiva così avvampare, fece fatica a trattenersi e quindi finse di controllarsi le scarpe.
Finita l’ora dovette pagare il ramen e però vide ridere Kankuro, il che non ci credette e si chiese com’era possibile… ma lo capì guardando Akamaru tutto dipinto di blu! E anche lui si fece grosse risate.
Per un momento 'Incappucciato' e Kiba si fissarono con occhi dolci ma poi arrivò Temari che chiese se si fosse persa qualcosa e loro di nuovo guardandosi dolcemente risposero in coro “niente”.
Ma subito dopo, sempre guardandosi, spalancarono gli occhi su quello che loro stavano facendo… questo no, è fuori luogo e stupido!
Perché si comportavano così fra di loro, perché non si comportavano da semplici amici.
La loro risposta fu semplice , in effetti era questo, niente più niente meno, anche se fosse stato altro la base comunque era questa!

Kankuro gli chiese dove lui dormisse e la risposta fu “non lo so” rispose Kiba ridendo.
Lui fu scioccato, come faceva non saperlo e gli disse “ma sei stanco, guardati, corri a dormire in camera mia!”.
Di nuovo si guardavano scioccati e Inuzuka rispose con un timido e remissivo “ok”.

In realtà non è partito oggi, lo sciolse un po’ quando lo salvo’!

Sembra strano ma ogni tanto ci pensava ancora, pensava alle scena e di quello che fece per salvare il suo Akamaru.
E continua a pensare che se lui tornasse indietro non gli avrebbe ucciso quell’essere davanti gli occhi, ma se l’avrebbe ucciso?
E un segreto inoltre è che ogni volta che ci pensava le persone gli dicevano “hai gli occhi sognanti, la faccia dolce e il sorriso sincero… cos’hai in mente, sei strano” ed era vero, solo quando ci pensava era così.

Kiba venne portato da Temari nella stanza di suo fratello che, chiuso il commiato e chiusa la si buttò nel suo letto ad annusare il cuscino nel letto ancora disfatto.
si chiese, ma questo stranamente per un anno fu il suo sogno, lo sognò nell’anno in cui lo salvò.
Ora era grande, non aveva più dodici anni ma sedici.
Eppure il suo sogno era ritornato, forse Kankuro era la sua anima gemella.

Era strano perché si assomigliavano in molto e perché si comportavano nella medesima maniera… il che rendeva ovvio il sentimento ricambiato.
Cercò di dormire ma si rigirava nel letto, circa un’ora dopo sentì la porta aprirsi e vide che era lui, il che finse di dormire ma tenne gli occhi socchiusi con la coperta fin sopra gli occhi.
Vide Kankuro con occhi dolci che lo guardava, si diresse alla sua scrivania da cui prese la sedia che mise storta vicino al letto in cui si sedette a cavalcioni ed appoggiò la testa nelle mani incrociate sul poggia schiena.
Aveva un’aria sognante, gli occhi allungati con sguardo dolce e sorriso sincero.

'Dell’uomo col cappello' lo ammirò dormire e pensò di volerlo per sempre con lui, non importa l’assurdità della situazione!
Pensava a quanto bello fosse aver qualcuno oltre i famigliari, qualcuno con cui condividere un sentimento speciale!
Ed era assurdo cosa può portare rimuginare ricordi ed un ora fra due persone, ma alle volte la vita è così, sennò non sarebbe neppure divertente.
E non sarebbe bello se si fossero visti spesso, per quanto probabilmente il sentimento fosse nato meglio e meglio strutturato.
Ma era semplice capire che hanno entrambi rimuginato nei ricordi.
La cosa sembra assurda e lui non ci avrebbe mai creduto, ma è successo, pochi momenti hanno cambiato la loro vita!

Stette così due ore, nel frattempo Kiba esausto si era assopito nel sonno.
Al suo risveglio Kankuro fece finta di guardare fuori dalla finestra sopra il letto aperta sulla stupenda giornata; lui con tono scanzonato disse “mi stavi guardando con aria tenera gnee” e qui Kankuro volle dargli un bacio ma si trattenne, perché poteva essere solo amicizia per Kiba e non amore, solo rispetto; rispose “ma sei matto? Stavo guardando la bellissima giornata, sai c’è ne sono poche!”… pensò.
Mezz’ora dopo, quando Kiba si svegliò e si fece la doccia, cominciarono a parlare di quanto il tempo passi e di quanto velocemente si cresca.
Del fatto che in due anni il carattere cambi completamente e che basta un ora per cambiare una visione del mondo; come era appena successo a loro.
Un’ora può cambiare la vita, in un’ora può succedere il fini mondo e un’ora può stravolgerti.
Ed è strano, dell’'Incappucciato' è la quinta essenza della concretezza, ed è strano perché lui è sempre stato quel ragazzo cinico a cui nulla importava a livello sentimentale.
Ma credo che per lui sia un bene, perché anch’io gli rassomiglio.
Credo che il dolore più forte, la disumanizzazione più grande e la cattiveria più grande verso sé stessi sia reprimere sé stessi ed i propri sentimenti!


Uscirono di casa Kiba “vuoi ramen”, “va benissimo ma offro io”.
Con Kiba si sentiva un’altra, per lui era strano aver quel calore intimo nel cuore.
Non aveva mai saputo com’era parlare così deliberatamente e tremava come un cagnolino spaventato.
Kiba gli prese la mano, incrociarono le dita e gli diede un bacio sulla guancia, come fa un frattello.
Gli piaceva ciò che stava diventando, e non gli interessava come sarebbe diventato, ora per lui l’unica cosa importante era la completezza.
Lui aveva sempre avuto bisogno di questa tipologia di relazione e con Temari esisteva solo fratellanza ed idem più recentemente con Gaara.
Ma Kiba stava diventando tutto, ma non si doveva illudere perché magari è solo una di quelle situazioni precipitose!
Perché non aveva i piedi di piombo, lui li ha sempre avuti, che è diverso ora? Questione di ormoni? A lui piaceva pesare questo!

“Alto la il sudore” urlò Kiba spruzzando il deodorante nella stanza e della faccia dipinda si lamentò, “ma lo sprechi e ora non si respira!”.
Ma poi risero entrambi a crepa pelle!

Una settimana dopo il sentimento era dieci volte più forte, avevano cominciato persino scorribande!
Scrivevano sulle mura “Il Kazekage ha un diavolo per i capelli” “Temari è una gran fic… ficcanaso!” e via così.
Avevano preso tre kg a forza di ramen e si stavano prendendo anche molte parole, ma tanto poi rimettevano tutto a posto come prima.
Ma ogni sera cenava tutta la famiglia al completo con incluso l’Inuzuka, ormai nuovo membro!
Gaara e Temari ormai avevano capito che c’era del tenero, anche se avrebbero preferito una donna in quanto prolifera di figli… ma caso mai ci avrebbe pensato Temari, anche se non aveva ancora capito con chi, nel suo villaggio ormai tutte le sue coetanee erano madri… a 23 anni, gli cadevano le braccia.
Ma era comunque decisa di trovare marito, i suoi due fratelli avevano la testa altrove e ormai era in età da marito… ma chi poteva essere?

Inuzuka e del 'Marionettista' finito il cibo salirono le scale e presero il gioco che si erano promessi di fare ogni volta post cena, scacchi alcolico!
Ogni pedina mangiata un bicchiere di sakè, a scacco matto 3, a perdita 2.
E così passarono altre due settimane.

Intanto, visto che me ne sono dimenticata, il teatro andava bene ed avevano in progetto di andare come pagliacci dai bambini malati e  di fare uno spettacolo comico, uno drammatico, una commedia ed uno sulla guerra ed uno romantico.
Ora erano in 300, all’inizio solo 16… era entusiasmante!
Kiba si scoprì ottimo comico e Kankuro un ottimo drammaturga-rosa.

Una sera, giocando a scacchi, da ubriachi non resistettero alla passione e si baciarono… prima unirono i nasi e dai nasi le bocche si toccarono, i baci inizialmente furono piccoli e veloci ma poi sempre più appassionati… Kankuro non volle la lingua e Kiba protestò un poco, ma poi le carezze del marionettista per farsi perdonare, erano carezze blande ma che fatte da lui in quel momento lo eccitarono molto.
Accarezzava l’osso Illeo a livello della vita, con tocco leggero e sapiente.
Un po’ come quando muoveva le sue marionette, tocchi veloci e decisi.
I baci del cagnolino si abbassarono fino al collo, Kankuro ebbe brividi e sudori di freddo, era eccitato e di scatto si alzò e sbatte il suo dolce cucciolo sul muro e spaventato gli chiese scusa ma la risposta fu una mano dentro le mutande.
L’eccitamento era alle stelle, l’alcool era alle stelle ma d’un tratto la porta si aprì… la sorella entrò senza pensare, rossa in faccia chiuse la porta ma decise di sbirciare dalla finestra scandalizzata.
Ubriachi ed eccitati come erano continuarono, Kiba afferrò l’attrezzo del cappuccio e con l’altra mano stuzzicò  i capezzoli.
Intanto Kankuro con la destra gli scompigliava la testa e con la sinistra gli teneva il collo.
Questo gioco dominato-sottomesso gli eccitava molto, quasi più del petting e del possibile atto sessuale… il lato umano era veramente tutto.
Kankuro gli tolse la maglia, gli leccò i capezzoli e poi calati i  pantaloni succhiò il Calippo.
Lo sentiva gemere e respirare affannosamente, ma non lo voleva far venire e quindi tolse la presa solo nel culmine dell’eccitazione sapendo che l’altro lo avrebbe voluto sbranare per questo.
Prese il bel cuccioloso faccino e lo spinse giù con cattiveria indirizzandolo sul proprio Calippo, lui lo inghiottì e via così.
Dopo due o tre volte Kiba, stancato, lo prese e buttò a letto con in mano l’arnese strano.
Un po’ si strusciarono in modo animalesco, ma dopo un po’ Kiba chiese una penetrazione che Kankuro non negò, ma un po’ di lucidità l’aveva ancora e quindi prese tutte le dovute precauzioni per non fargli male, ma ubriaco com’era godette solo per l’eccitazione.


La mattina dopo di svegliarono, Kiba corse in bagno per scaricare e tornato furioso urlò “CHE MI HAI FATTO! NON MI SIEDO Più DAL MALE!” ma calmo rispose “non ricordi” ma quando gli venne in mente la seconda parte della frase si preoccupò e lo obbligò di andare dal medico che gli prescrisse una pomata e disse che era normale e nulla di grave.
Il ricoverato rosso di vergogna gli diede un calcio sulle palle.

Ufficialmente erano una coppia di amanti, la migliore in circolazione a detta loro!

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Capitolo 2
*** Come Temari fu obbligata ad avere un figlio e con chi. ***


Come Temari fu obbligata ad avere un figlio e con chi.
 

Temari si svegliò nel bel mezzo di giugno, tutte le sue amiche gli chiedevano del perché fosse zitella e non avesse un figlio; per non parlare del padre, faccia di pesce, ogni volta la insultava dandogli della frigida.
In realtà lei il moroso l’aveva e anche buono, era intelligente e con i capelli lunghi e scuri.
Ma non poteva dire , pensandoci lui avrebbe potuto anche accettare, del resto è nei suoi sogni.
Ma con che faccia? Ha appena 19 anni, è nel fiore della sua età!
Ubriaco entra in camera suo padre, con un bastone in mano urlando “FIGLIA DI CAGNA, PERCHè NON RIMANI INCINTA? PERCHè NON MI DAI UN’EREDE? TUTTI NEL PAESE CI RIDONO CONTRO!”.
Allora decise di partire ed andare dal suo amore, anche se hanno litigato.
A lei non importa del padre, farà finta di nulla, ma è già la 30 esima volta in un mese che la pesta… almeno starà lontana, anche se i sensi di colpa crescono, ma i suoi fratelli le hanno dato l’ok.

Arrivata al villaggio corse a cercare Shikamaru, che trovò a casa sua.
Chiese permesso ai suoi genitori e lui a malavoglia usci, ma lei toltasi il cappuccio mostro dei lividi neri in faccia e sulle spalle.
Incazzato Shikamaru chiese spiegazioni e la risposta fu “sono caduta”, ma si vedeva che mentiva.
Allora la costrinse a parlare e capì che era per il figlio, la risposta per lui era semplice “facciamolo!”.
Ma Temari ne sapeva le conseguenze, perché dargli un peso simile, che inoltre suo padre l’avrebbe obbligato a trasferirsi da lei… da loro era così, le femmine ed i rispettivi mariti aventi figli avevano l’obbligo di non uscire dal Villaggio fino a che i figli non avrebbero compiuto i 12 anni di età… e questo lui lo sapeva bene, lei se ne lamentava sempre!
Gli uscirono lacrime dagli occhi, “non posso farti questo, non posso!”.
“Cosa succederebbe se rimanessi qui?” “Mio padre cercherebbe di ucciderci come minimo, non posso! Ed inoltre avrei sensi di colpa!” “Vado a fare le valigie!” “In che senso?” “Nel senso che ti amo, per dodici anni lavorerò nel tuo villaggio!” “NO!” “SILENZIO DONNA, DECIDO IO!”… quest’ultima affermazione la fece cadere a terra piangendo, che aveva fatto? Che aveva fatto per meritarsi quelle parole?
Shikamaru uscì con le borse e si diressero per tornare.
Non parlò per tutto il viaggio e arrivati Shikamaru pretese di sapere il motivo, resosi conto degli occhi di odio capì l’accaduto e non si riconobbe per le parole usate; si scusò e si protese ai suoi piedi, Temari si mise a ridere perché capì la colpa fu di quanto difficile fu la sua decisione e quanto fu dolorosa.
Shikamaru la prese come si prende una principessa e la portò alla camera sua (sotto spiegazioni di Temari) e disse “Facciamo felice paparino!”. I  suoi occhi brillavano di felicità all’idea di avere un figlio con lei, quindi ella capì che infondo la scelta era giusta, e che nel futuro sarebbero stati felici!
Si baciarono e subito l’eccitazione di Temari era alle stelle, ora voleva essere felice, farsi una famiglia e sposarsi.
Ormai era deciso e a questo punto ne era felicissima.
Sorrise e ‘il Codino’ gli chiese la motivazione che disse fu semplicemente “famiglia!”. A quella parola entrambi ebbero un brivido e si baciarono ancora più ardentemente.
Subito si spogliarono, ma non in modo affannoso, lui la prese e la mise in piedi, la baciò e la accarezzò, gli tolse i vestiti dolcemente fino a farla rimanere nuda.
La baciò sulla patatina e la fece sedere a letto distendendo la schiena ed i piedi sul materasso, lì la cominciò a leccare; amava quando respirava così vogliosa, inserì il dito; “è il momento, sarà la prima volta”, Temari e Shikamaru vollero restare fino a quel momento vergini, quindi vollero godersi quel momento!
Shikamaru sputò per lubrificare e si avvicinarono e lei si sedette sopra di lui… studiare il Kama Sutra non fu inutile!
Per facilitarne l’ingresso Shikamaru lo guidò con la mano, ma Temari comunque sentiva dolore, lui non sapeva che fare!
Decisero di non farlo, non era bello e si diressero del dottore che gli spiegò di una malformazione dell’utero, ma non era grave bastava conoscerla perché riguardava solo il piacere e non un futuro bimbo, anche se avrebbe sofferto di più.
Quindi decisero di continuare tornati in camera ma stavolta a pecorina, come a detta del medico ed era vero, il dolore era sparito!

Usciti il padre fu felice nel sapere la notizia e proclamò le nozze per la mattina seguente.

Tornati in camera lo fecero ancora ed ancora fino al loro sfinimento, si amavano e questo bastava.

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Capitolo 3
*** Momento sclero! ***


"Sul capello sul capello che io porto ci sono due orecchie due orecchie che mi inteneriscono, così tutti così tutti crederanno che io sia dolce che io sia dolce, ma son cinicooo"
Kiba: "tu? CINICO?"



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Brio-nera IL NERO, brio-blu IL BLU, brio-gialla LA GIALLA e brio-rosso IL ROSSO.

Sembrerai: CINICOAGGRESSIVOSAGGIA e SPIETATO... Ma sarai: EGOCENTRICO, TESTARDO, SAPIENTONA e INFANTILE!


 

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Capitolo 4
*** Piacere. ***



Temari, i suoi capezzoli turgidi e la lingua di Shikamaru da coperta per essi!

Tra le cosce si sentiva riempita di amore.

La spina dorsale ricurva in avanti e su di essa le mani dell’amante.

Il bacino che si muove a movimenti lenti, la sua bocca spalancata in aria come in un urlo muto.

L’amore che lei sente le fa credere nel bene più puro, quello per cui si potrebbe fare miracoli.

Ad un tratto il caldo fecondo, il bacio in bocca vigoroso e le risatine sodisfatte.

Ma a lei non bastava, voleva adorare la virilità del suo amore, lei si chinò a succhiare per farlo maggiormente felice perché sapeva quanto lo avrebbe fatto felice.

La lingua lo toccò lievemente, poi andò in basso lentamente e lecco la pelle che dava verso la parte piatta del pube, la baciò e così baciando fece tutta la superficie che poi inondò con la sua bocca.

Lui accarezzò il frutto della vita, lo rese di nuovo voglioso e se l’ho mangiò, lei urlò e d’un tratto vigorosamente fu piena senza preavviso e animalescamente… alla fine le piaceva questo.

La sollevò e la scopò sul muro, gli morse i capezzoli e gli stritolò il collo.



La sculacciò e le tolse tutte le energie…cadde per terra stremata senza la forza di muoversi, la baciò
dolcemente e la riportò in braccio a letto con cui si addormentò.

Lei aveva tutte le cosce umide, gocciolanti fino al ginocchio.

Al mattino non c’era mai, andava a lavorare.

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Capitolo 5
*** La nascita: le comiche! ***


Era una fantastica estate e tutto passava perfettamente, Temari era al nono mese di gravidanza e tutta la famiglia ne gioiava.
Quello che inizialmente era una brutta cosa era la motivazione per cui si gioiva.
Ogni giorno brindavano per l'aspettato ed oggi, alle 20.00 in punto come al solito lo si faceva!
Ma d'un tratto Temari urlò "SI SONO ROTTE LE ACQUE", ovviamente tutti accorsero e lei "aaaaah, lasciatemiiiii"!
Tutti gli uomini si chiesero cosa fare, lei semplicemente uscì e bussò alla porta della casa di fronte, il dottore.
Ora non sto a raccontarvi, ci ha impiegato 24h a nascere, cordone ombelicale corto!
Ma il bambino era sanissimo, e tutta la famiglia festeggio... "come se fossero stati loro a partorire" pensò lei sarcasticamente.
"Come lo chiamiamo" chiese Shikamaru.
Lei aveva un vuoto e lui sbottò fuori, perchè non Shikadai?
Amava quel nome ed accettò!
In quel momento, senza motivazione, guardò Kankuro e si rese conto di quanto ora sembrava un prete.
Colpa delle medicine che aveva preso!

"A che pensi?" Kanguro le chiese, "NIEEENTEEE!".

Beh, capitolo idiota lo so...

 

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