Lo spazio fra uno schiaffo e il letto

di IrishBreeze
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo Atto ***
Capitolo 3: *** Secondo Atto ***
Capitolo 4: *** 15 Minuti di Pausa ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Author: IrishBreeze
Fandom: Saint Seiya
Rating: R13
Genere: aiuto xD Introspettivo credo. Generale!
Avvertimenti: vagamente Shonen Ai
Pairing: Afrodite/DeathMask! E una Camus/Milo alquanto nascosta xD
With: Afrodite e Milo, principalmente. Ma appariranno un po' tutti i Cavalieri d'Oro.
Nota: E' tantissimo che non scrivo una long-fic çç Spero solo sia leggibile.

LO SPAZIO FRA UNO SCHIAFFO E IL LETTO


Prologo (im Himmel)

Uno schiaffo.

Così l’aveva zittito. Uno schiaffo, e nemmeno troppo violento, sulla guancia. Sinistra.

Shaka aveva aperto (anche se impercettibilmente) gli occhi.

Milo aveva spalancato gli occhi ed aperto la bocca.

Aoiria aveva fatto un passo avanti.

Afrodite, dal canto suo, era incerto sul da farsi. Sentiva il sangue colargli lento dall’angolo sinistro della bocca, e più sentiva la gocciolina scendere lenta e morire sotto il peso della forza della gravità, più si rendeva conto della rabbia che stava montando in lui.

“DeathMask! Che cosa credi di fare?!”

Il primo a riprendersi dalla sorpresa fu Mu.

Anche se Camus pareva annoiato come al solito.

Anche se Shura sembrava sinceramente preoccupato.

Anche se Saga pareva meno bello del solito.

“Deve smetterla di dire certe cose. Siamo Cavalieri, non possiamo permetterci certe posizioni di compromesso.”

Ancora qualche secondo e la gocciolina sarebbe caduta rovinosamente sul pavimento, formando un grazioso fiore rosso nato su lastroni di pietra.

“Questa è una assemblea civile fra Cavalieri d’Atena, DeathMask, non vedo perché tu deva ricorrere alla violenza. Un confronto, capisci?”

Di certo DeathMask avrebbe risposto a tono alla querulità non richiesta di Shaka, visibilmente scocciato da quella interruzione. Se non fosse stato per l’intervento di Milo.

“Afrodite… Va tutto bene?”

Plic. Plic. Plic.

Non uno, non due, ma tre fiori scarlatti giacevano ai suoi piedi. Tre rose scarlatte che non chiedevano altro che diventare reali.

Ancora pochi secondi, e Afrodite avrebbe completamente perso la ragione. Poteva sentirlo. Sensibilmente. Non avrebbe mai voluto farlo, ma uno schiaffo… Era troppo.

“Sto bene. Sto sicuramente meglio di lui.”

Nell’attimo in cui tutte le teste dorate si girarono verso la direzione indicata da quel dito bianco e dalle unghie ben curate, Afrodite decise di dare vita ad almeno una di quelle tre rose scarlatte. Che Atena benedica per sempre la decisione di quel bastardo di partecipare alle assemblee senza armatura.

“Afrodite, che stai dicendo?”

Ma ormai il Cavaliere di Pesci se ne era già andato. E d’altra parte, la domanda di Toro si rivelò piuttosto inutile e, anzi, sottolineava una certa sua mancanza di attenzione.

Tutti, ormai, non riuscivano più a staccare gli occhi da quella rosa bianca comparsa magicamente sul petto di DeathMask.


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Dopo anni (ebbene sì, credo che siano anni ormai) ecco che ritorno a cimentarmi con le long-fic! Olè! Devo ammettere che mi sono goduta il piacere della narrazione. Troppe volte mi perdo nella mia pesantezza e nel mio amore per il gergo ampolloso (motivo numero uno perché amo la versione italiana dei Cavalieri, tra l’altro XD)

Non c’è molto da dire su questo piccolo prologo, a dire il vero, solo mi piace scrivere le note di fine fic!

La dicitura “im himmel”, casomai ve lo steste chiedendo, è pressoché inutile. Il fatto è che mesi fa lessi il Faust di Goethe per le ore di tedesco e mi è rimasto impresso il prologo fra Mephistopheles e il Signore, che era ambientato in cielo, himmel appunto.

Presto posterò la Parte 1, spero vi piaccia e vi sia piaciuto anche questo prologo çç

Tanto amore,

IrishBreeze

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Capitolo 2
*** Primo Atto ***


Primo Atto

“E’ molto più lenta del normale”
Così aveva commentato Mu, da buon osservatore.
Ed era vero: la rosa di Afrodite piantata sul cuore di DeathMask arrossiva a velocità nettamente minore a quella di cui erano morti parecchi vecchi nemici di Afrodite. Un caso?
“Comunque non ci possiamo fare niente. O gliela toglie lui, o possiamo dire addio al Cavaliere di Cancro.”
Milo si voltò sconcertato verso Camus. “Una battuta sagace” pensò “Ora mi serve una battuta sagace…Maledetto Camus.”
“Non dire così, Camus. Non possiamo permetterlo. Ci sarà pure un modo…” Nemmeno Aoiria stesso pareva molto convinto delle sue stesse parole.
Ci avevano provato ad estrarre la maledetta rosa, ma niente. Ed in fondo se l’aspettavano. Afrodite non era uno sprovveduto, non avrebbe mai permesso che qualcosa andasse storto nella sua vendetta. Era un Cavaliere d’Oro anche lui, in fondo, e non commetteva certi sbagli.
Nemmeno Dohko era riuscito a trovare una possibile soluzione. Shaka meditava in silenzio, ma sembrava piuttosto avvilito pure lui.
Shura non riusciva a fare altro che camminare avanti ed indietro, incapace di pensare ad altro se non a: “Afrodite ha quasi ucciso DeathMask. Afrodite ha quasi ucciso DeathMask. Afrodite ha quasi ucciso DeathMask”. Effettivamente pareva piuttosto scosso.
Nessuno di loro era concretamente legato a DeathMask da qualunque sentimento di affetto. Era un personaggio strano, piuttosto irascibile e violento, e molti di loro avevano dubitato più volte della sua integrità morale. Ma lo sbarluccicare della sua armatura non lasciava dubbi: anche lui era dalla loro parte, e non si lascia morire un amico.
“Questa volta Afrodite l’ha combinata grossa”
Nessuno riesce o vuole contraddire Aioria, che sembra davvero turbato. Quasi quanto Shura.
“Una cosa del genere non può passare impunita. Non è azione degna da Cavaliere D’Oro, questa.”
“Che cosa vorresti dire, Camus?” Aldebaran usò il tono più pacato che conosceva.
“Dico che da questa situazione non ci si muove se lui non fa qualcosa. Che tiri fuori quella maledetta rosa. Vediamo che può fare contro 10 Cavalieri D’oro.”
Qualcosa nel tono di Camus spinse Milo ad intervenire. “Uhm, placa la tua ira o nobile Cavaliere di Acquario… Non sarebbe meglio parlarci, prima?” Troppo sarcastico. Idiota idiota idiota.
“Milo ha ragione. Dobbiamo convincerlo a staccare la rosa. Dovrebbe essersi calmato ora”
Dohko, Mur e Aoria annuirono alle parole di Shaka. Toro avrebbe seguito Mu dovunque avesse voluto lui. Shura era incerto, ma non poteva accadere nulla di male parlandogli.
“Sì, dobbiamo provare a portarlo alla ragione, Camus. Capisco che l’offesa subita possa essere stata grande, ma stiamo giocando con la vita di uno di noi. Andiamo”
Nessuno poteva dire di no a Saga. E nessuno voleva farlo.

Ancora niente.
Afrodite aspettava. E aspettava. E gli pareva di aver aspettato ore ma ancora niente.
Sapeva che prima o poi sarebbe dovuto arrivare. Arrivava sempre. Insomma, arrivava quando effettivamente sarebbe dovuto arrivare, quando era giusto che arrivasse.
Il senso di colpa.
Non era un mostro. In lui non albergavano solamente sentimenti negativi. Altrimenti, come avrebbe potuto essere così bello? No, era una persona giusta, in fondo. Più in fondo di altra gente, diciamo. Ecco, diciamo che lui godeva un po’ di più degli altri Cavalieri per il dolore altrui.
Ma il senso di giustizia, quello lo possedeva anche lui. E certo veniva anche tormentato (anche se raramente) dai sensi di colpa (anche se non per molto).
Ma questa volta… Niente.
C’era qualcosa. Qualcosa che reclamava di essere ascoltato, ma era così in profondità che non sapeva nemmeno dove cominciare a scavare per riportarlo a galla. Un vero problema.
Perché poi pensava a quello schiaffo, e a tutti quelli precedenti, e a come l’aveva trattato male sempre. Come si trattavano male a vicenda, a dire il vero.
Il suo letto.. Quante ne aveva viste quel letto. Lui che va, lui che viene. Sempre la stessa durezza, sempre le stesse parole. Un teatro che non cambia mai, nel bene e nel male. E lui ne godeva di quel teatro, e mai, mai, aveva voluto qualcosa di più.
Solo… non essere trattato così.
Non con uno schiaffo, maledizione.
Questo era troppo anche per lui.

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Olè, un aggiornamento leggermente sostanzioso!♥ E d'altra parte privo di qualsiasi tipo di evento pregnante, ma vabbè xD
Uh, ho dimenticato di avvertire che sebbene io abbia classificato questa FF come Afrodite/DeathMask... questa ship non compare praticamente MAI xD Avrei voluto classificarla come "divagazioni sul tema amori tormentato che mi piacciono tanti" ma non c'era fra le opzioni, oh.

Damaris: Aww çç I tuoi commenti mi commuovono e non so mai come risponderti, l'ammore mi blocca! Pensa alla cosa più bella che ti viene in mente e fa' che te l'abia detta io xD Non so quanto riuscirò a convincerti perchè effettivamente non sarà una ship molro convincente! Più avanti nella storia si vedrà! Magari ti farò stare un po' più simpatico il personaggio di Apgrodite (o meglio, il personaggio di Aphrodite come lo vedo io xD Il maledetto Kurumada ha lascato troppo all'immaginazione)
EriS_SaN: Grazie mille!!<3 Purtroppo in generale in tutta la FanFiction non sembrano poi molto innamorati... ma lo sono, e noi SAPPIAMO. D'altro canto la Camus/Milo si fa sempre più evidente, evvai!
war: Bene allora, attenderò le tue impressioni! E grazie mille!
Shinji: Sì, il primo capitoletto aveva un taglio tremendo ma mi piace fare soffrire la gente XD E temo che pure questo lasci piuttosto in sospeso, uhuh! Comunque con la teoria dei livelli di fighezza di DeathMask hai centrato pienamente il punto centrale (moltro pregnante e intelligente, come avrai notato) della FF!<3

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Capitolo 3
*** Secondo Atto ***


Secondo Atto

In quattro si erano trovati per parlare ad Afrodite.

I valorosi Cavalieri d’oro avevano paura di cosa avrebbero potuto trovarsi davanti. Di come avrebbero dovuto comportarsi. Di come diamine l’avrebbero fatto ragionare.

Milo, Shaka, Mu e Camus s trovavano davanti alle porte della 12esima casa, indecisi sul da farsi. Shaka avrebbe provato a convincerlo. Era bravo lui con le parole, e ci sapeva fare con la gente. Anche se parlare di Afrodite non era proprio come parlare di “gente”.Ma sapeva benissimo dove colpire. Camus era ancora piuttosto incerto sull’esito della missione, e si ormai era convinto che la sua presenza fosse necessaria in caso che fosse stato necessario la tattica del “pugno di ferro”. E con Afrodite sarebbe stato sicuramente necessario. Conosceva abbastanza bene il Cavaliere, e sapeva che non era una persona facile da piegare a buoni sentimenti.

“Afrodite, vieni fuori”

Il Cavaliere non si fece aspettare. Li raggiunse nell’atrio della sua propria casa, e si sedette su un divanetto ad angolo, pronto ad ascoltarli educatamente. Chiaramente i quattro erano leggermente spiazzati. Solo Mu parve accorgersi dello suo sguardo duro e infuriato e per niente incline al perdono.

“Cavaliere, ti parlerò chiaramente. Ciò che hai fatto non si addice ad un uomo del tuo rango. Capisco l’offesa subita, ma punire con la morte… Togli quella rosa, Afrodite.”

“Non ci penso nemmeno”

Il ghigno di Camus lasciò intendere agli altri che tutto stava andando esattamente come pensava. Milo pensò ad almeno 5 modi per togliergli il sorrisetto dalla faccia.

“Shaka, non dovresti essere il Cavaliere più vicino ad Atena? Pregala, e sono sicura che salverà lei DeathMask. Io non alzerò un dito. Lei saprà se merita di vivere o di essere salvato”

Afrodite sembrava convinto delle sue parole. Lo sguardo non aveva perso la sua durezza mentre le pronunciava.

Tutti si erano ormai convinti che qualcosa non andava. Afrodite era sì una persona rancorosa, ma non così rancorosa da attaccare un suo compagno. Non per una sciocchezza del genere. DeathMask sì, lui era il tipo da perdere le staffe facilmente e schiaffeggiare qualcuno con cui non era d’accordo, ma Afrodite era sì una persona permalosa, ma non così permalosa.

Prevedibilmente, Camus fu il primo a perdere le staffe.

“Ti rendi conto delle idiozie che stai facendo e dicendo? Libera DeathMask immediatamente, non scomoderemo Atena per questo. E non scomoderemo neppure noi stessi, se è questo quello a cui stai pensando. Hai combinato il guaio e ora ti..”

“Camus, spostati.”

Il Cavaliere di Acquario sussultò nel sentire la mano di Milo sulla sua spalla. Non avrebbe dovuto sussultare. Ma Milo sembrava aver capito, e quindi lo lasciò passare.

Lo Scorpione si avvicinò al divanetto dove stava seduto Afrodite, nella solita statuaria posa. Gli si sedette accanto, e l’altro non lo degnò di uno sguardo. Sembrava che aspettasse solo di udire una parola per litigare ancora.

Milo non gli avrebbe dato mai quella soddisfazione. Alzò il braccio, che planò direttamente sulla spalla di Afrodite.

Camus cercò di nascondere la sorpresa nei suoi occhi.

La curiosità negli occhi di Mu e Shaka a malapena si conteneva.

Non fu certo il braccio sulla spalla a spaventarlo.

Fu la vicinanza. Il sentire il suo cosmo ed il suo corpo così pericolosamente vicino al suo. E di sua spontanea volontà, intendiamoci.

Si sarebbe volentieri rovesciato fra le braccia di Milo se solo non avesse l’assoluta certezza che il Cavaliere stesse mirando a qualcos’altro. Umiliazione? Privazione? Violenza?

Più si ripeteva queste parola più Afrodite si convinceva di essere lontano mille miglia dal pensiero dell’altro. Tutti questi Cavalieri valorosi, tutte queste virtù infrangibili.

“Cavaliere di Pesci…”

Un sussurro diretto nelle orecchie. Sicuramente quel bastardo gli aveva sfiorato l’orecchio con le labbra a proposito. Autocontrollo. Ne disponeva.

“Credo che tu… Che tu ci nasconda qualcosa.”

Ora una mano gli accarezzava una spalla. Afrodite pensò che con quel contatto così banale e vecchio stile Milo aveva rovinato tutto. L’avrebbe pagata.

“Non è che sia tu, a nasconderci qualcosa, Cavaliere dello Scorpione? Non è che ti sei scopato qualche puttanella francese ultimamente? O, pardon, forse non è la francese la puttanella.”

Di certo Milo non se l’aspettava. Non così presto, comunque. Cercò di scacciare l’irritazione e l’imbarazzo con il pensiero che in fondo aveva ragione. Ma evitò comunque di guardare Camus negli occhi.

“Simpatico. Vedo che la rabbia non ti ha privato di un fine sarcasmo, Afrodite. Ma credo comunque di avere ragione…”

Non gli servì molta forza per piegare il viso di Afrodite verso la sua spalla. Chiuse gli occhi e lo strinse verso di se. Sussurrare.

“Io lo so Afrodite, a me puoi dirlo…”

E Milo sembrava aver capito davvero. Autocontrollo. Afrodite ne disponeva. Ancora per un po’.

“Puoi parlare con me, Afrodite…”

Che nessuno osasse dire che il Cavaliere di Pesci non sia resistente. Nessuno.

“Guarda che lo so.”

Milo affogò il suo sorriso nei capelli di Afrodite non appena avvertì le lacrime cadere dagli occhi dell’altro. Non dovette aprire gli occhi per vedere l’espressione stupefatta degli altri tre. Camus si voltò, indignato. Aveva perso.

“Su, su… Cavaliere, non piangere…”

Ad un cenno di Mu, Shaka e Camus (quest’ultimo certo con qualche reticenza) uscirono dalla dodicesima casa, lasciando Milo a sbrigarsela con Afrodite singhiozzante.

Shaka si chiedeva dove avesse sbagliato. Come poteva non averlo capito? Forse che meditando si fosse scordato come gira il mondo? Forse che aveva troppa fiducia nella mente? Chissà.

Dal canto suo, Milo cercò di non provare compassione per quella inerme creatura che aveva fra le braccia. Maledì quel suo gran cuore capace di amare e provare passioni per persone tanto abbiette ed inclini alla violenza. Come se ormai non se ne fosse fatto una abitudine.

“…Non gli chiedevo niente. Mai niente. Solo… essere un po’ considerato. Essere considerato qualcosa di più… Credevo l’avesse capito, io… Meritava di morire e io…”

Quasi non si era accorto che il Cavaliere distrutto aveva cominciato a parlare. Ormai lo teneva fra le braccia e lo cullava senza nemmeno accorgersene.

Povero Afrodite. Intrappolato da un qualcuno che possiede la sua stessa natura. Intrappolato da se stesso, intrappolato dalla sua volontà di essere intrappolato. Povero cuore, povero amore.

Chissà dove, Afrodite trovò il coraggio di staccarsi dalla braccia di Milo. Tornò sul pianeta terra, ed un improvviso giramento di testa minacciò di farlo tornare immediatamente fra le sottane di Milo. Questo pensiero lo divertì così tanto da decidere di superare il malore e riderci un po’ su.

“Allora…”

“Come lo sai? Come lo sapevi?”

Milo scosse la testa. “Bluffavo. Non è che lo sapessi… Immaginavo.”

Pensò che quel sorrisetto malizioso di Afrodite non promettesse nulla di buono. Infatti.

“Se lo puoi immaginare vuol dire che riesci perlomeno a concepirlo…”

Sorrise di rimando. Sapeva dove voleva andare a parare. “Beh… Sì. Sai, mi è capitato di pensare a qualcuno in questi giorni.”

Afrodite sorrise fra se e se, compiaciuto. Povero cuore, povero amore.

“Io e te non siamo poi così differenti, Afrodite. Dovremo sceglierci persone migliori… Forse.”

Il Cavaliere di Pesci scoppiò a ridere. Oh, Milo. Meditò sul da farsi, e, vista la loro solitudine, decise che una linguaccia non sarebbe stata così sconveniente.

“Parla per te. Le persone buone meritano persone migliori. Tu forse lo meriti. Io purtroppo… Sono a posto così.”

“Che intendi?”

“Non toglierò quella rosa, Milo. L’amore è una cosa, la generosità è un'altra. L’offesa… Non può essere ripagata. L’amore non è.. questo. E addio, voglio stare solo, ora.”

Con la porta della dodicesima casa chiusa dietro alle sue spalle, Milo pensò ad DeathMask, al colore della rosa, ad Afrodite solo nella sua casa, ed al ghigno malefico e soddisfatto di Camus non appena verrà a sapere della sconfitta di Milo da Scorpio.

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Ecco finalmente il secondo atto, quello centrale, oserei dire. E scusate tanto il ritardo, da questo momento in poi cercherò di aggiornare prima (non che manchi poi molto per la fine, credo due o tre capitoli ancora.)

Un urrà per lo shonen ai!!♥♥♥ Un capitoletto patetico con lacrimuccie ed abbracci ci voleva, ne avevo bisogno u.u E Mio mi pareva la persona adatta<3

Ah, credo che non smetterò mai di scusarmi con gli Aphrodite/DM shipper. Il povero DeathMask non ha una grande parte in questa FanFiction, ma non sapevo come altro classificarla xD In fondo l'ammmore c'è, quindi non sono così malvagia!

Davvero grazie TANTISSIME per i commenti. Siete carinissimi

Per Evenstar_Lyra: Eccoti accontentata, Milo è apparso in tutto il suo splendore xD Effettivamente sì, gli altri Cavalieri non sembrano poi così preoccupati come dovrebbero, ma Cancer è un carattere difficile, comprendiamoli!<3

Per war: Mi hai scoperta xD Diciamo che non è proprio una Aldebaran/Mu, è solo che mi piace l'idea che Aldebaran stimi/ami i suoi colleghi, mi sembra proprio il tipo da confondere stima e amore, in fondo. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!

Per gloglo: sì, infatti non vorrei essere nei panni del povero Aphrodite ç_ç Ma le cose andranno meglio (forse) Grazie mille per il commento!<3

Per Ren_chan: Non riesco davvero a trovare le parole giuste per ringraziarti! La tua recensione mi ha fatto davvero piacere! ç_ç Concordo con tutto quello che dici! Aphrodite e Cancer nel lettino che si fanno le coccole… ma anche no. *rabbrividisce* Anche perché, annche se davvero pochissimo, il vecchio Kurumada almeno un pochetto questi due li ha caratterizzati, e da come si presentano si può facilmente dedurre che non sono di certo quel tipo di coppia. Grazie ancora per il commenti, è bello parlare con altri fan♥

Per Shinji: Muahah, mi piace essere crudele con Camus XD E poi lo adoro, aaah è davvero una persona stupidamente adorabile, in fondo. (anche se sì, forse esagero un po’… Ma davvero mi piace trattare male questi personaggi, vedi Milo in questo capitolo. Sono una fan tremenda xD) Comunque sì, non si può non essere solidali con Aphro çç E Cancer tornerò, più sexy che mai u.u

Per xxxArtemidexxx: Eheh, povero DeathMask XD Ma capisco l’antipatia, non è per niente una persona facile! Anche io amo Shaka, ed anche se non è un personaggio principale di questa FF cerco di farlo interagire più che posso<3 Grazie per il commento!

Per lily88: Eccoli, finalmente! Forse non sono stati annunciati a dovere ma le lacrimucce di Aphro in fondo non sono altro che sensi di colpa! Per il resto non ci resta che aspettare xD Grazie per il commento, è molto apprezzato!

Per EriS_SaN: Sììì, yaoi! Se ti è piaciuto lo scorso capitolo questo dovrebbe esserti piaciuto di più! Non ho resistito ad infilarci qualcosa di deliziosamente shounen in questa storia fra matti psicopatici u.u Comunque sì, come avrai notato mi piace nascondere varie ship dietro frasette ambigue o meno XD Non è che shippi propriamente Aldebaran/Mu, ma sarebbero una coppia carina xD

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Capitolo 4
*** 15 Minuti di Pausa ***


15 minuti di pausa

Era morbido. Era caldo. Era setoso.

Aveva tutto ciò che un essere umano potesse desiderare da un letto, ma Afrodite non riusciva a dormirci. E doveva farlo.

Si passò una mano sulla pelle del viso e la trovò incredibilmente stanca e sciupata. Tutto questo non fece altro che farlo innervosire ancora di più, rendendo impossibile ogni disperato tentativo di prendere finalmente sonno e chiudere gli occhi in un meritato riposo.

Meritato forse no. Ma Afrodite non ricordava di nessun giorno che si fosse meritato di dormire bene, e l’aveva sempre fatto.

La pelle del viso tirava fastidiosamente. Credeva di sapere il perché, ma non voleva pensarci.

Non voleva pensarci perché ogni qualvolta la faccia di Milo appariva nei suoi pensieri, sentiva una strana voglia di alzarsi dal letto e rompere qualcosa, e possibilmente quel qualcosa doveva trovarsi sulla faccia o sul torace di Milo stesso.

Lo aveva fatto piangere (davanti a tutti, ci teneva a precisare. Davanti a Camus-Il-Duro, per dio) e la cosa non gli andava giù. Certo era una cosa piuttosto infantile. Ma i bambini sono belli, e quindi poteva permetterselo (Sì. Afrodite ricorreva spesso ad infami trucchetti del genere per non dover litigare con i suoi sentimenti. Lo aveva imparato durante le notti con DeathMask, e si era convinto che in fondo fosse meglio così.)

Sicuramente l’avrebbe pagata per questo. Per averlo creduto così molle e stupido. Per aver solo pensato di poterlo fare piangere… come in effetti era successo. Si girò stizzito sul fianco sinistro. Quel piccolo bastardo.

Ma non lo pensava davvero. In fondo in fondo sentiva una specie di compatibilità con Milo, anche se non capiva esattamente il perché. Non lo avrebbe mai picchiato davvero, no. Si sarebbe rovinato le nocche. E dio solo sa quanto avesse bisogno di rovinarsi anche le nocche.

Si girò sul fianco destro, stringendo i pugni.

Pensava allo stato pietoso in cui si sarebbe alzato l’indomani, pensava a libri stampati con le figure, pensava alle pesche e al loro colore, pensava anche a Milo e pensava a Shaka che probabilmente stava meditando, o forse dormiva già, pensava agli altri Cavalieri D’Oro che pensavano a lui, pensava alla vergogna e all’orgoglio.

Pensava che quel letto sembrava particolarmente ampio quella notte, e pensava a nocche rovinate e interminabili notti sole.

Era stata una idea di Saga.

Tutti lo avevano guardato ammirati, anche Camus. Camus che ormai non aveva nemmeno da preoccuparsi di mantenere la sua solita aria di superiorità. No, ormai la possedeva per sempre. Stava nel suo sorriso soddisfatto e negli occhi bassi di Milo. Però lo Scorpione sorrideva. E questo non lo capiva.

Comunque fosse, Saga aveva parlato e tutti avevano cominciato a rimuginare. Non che ci fosse poi molto da pensare. La situazione era quella che era, e i Cavalieri non erano pratici di screzi fra amici.

“Le sue rose a lungo andare ti privano dei cinque sensi. DeathMask ora giace privo di sensi nella casa di Aldebaran. Se queste armi funzionano con i suoi nemici, funzioneranno anche con lui”

Chissà perché, Saga sentì il bisogno di una pausa ad effetto.

“Il nostro obbiettivo non è salvare DeathMask. Tutti noi sappiamo benissimo che se fosse solo per quello avremmo potuto svegliarlo ore fa ormai. Ma dobbiamo sistemare questa cosa per sempre”

Mu fu il primo ad annuire, convinto. Presto lo imitarono tutti. Milo si chiedeva se davvero tutti avessero capito che DeathMask fosse così facilmente salvabile. Camus notò la sua espressione confusa e gli indirizzò uno sguardo interrogativo che sembrava tanto voler dire “Anche tu lo sapevi vero?”. Milo gli rispose con uno sguardo infuriato che sembrava tanto un “Certo che , idiota”.

Saga continuò.

“Mu, tu puoi aiutarci. La rosa è ormai scarlatta, fallo.”

Il Cavaliere di Ariete chiuse gli occhi e si concentrò.

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Ecco, ci avviamo lentamente, MOOOLTO lentamente alla conclusione. Eh sì, fare una pausa di 15 minuti prima dell'ultimo atto è davvero stupido, lo riconosco.
Ah colco l'occasione per dire che questa fanfic la ho scritta da circa 2 mesi ormai, quindi se sono lenta ad aggiornare è perchè sono incredibilmente pigra, non per altro X°DD
p.s. Mi scuso per tutti i cambiamenti di font e/o di layout avvenuti in questi capitoli, ma sono scema e non ricordo mai come organizzo le cose xD Perdono!


Per war: xDDD Purtroppo non ci è dato sapere cosa si è dovuto sorbire il povero Milo, ma credo nulla di piacevole xD Mi piace far vincere Camus, se non si fosse capito >.<
Per lily88: Sì, avevo il bisogno di un po' di Camus/Milo più esplicito!>.< E' incredibile come prendano il potere anche in fanfiction non loro. Sono due egocentrici xD
Per gloglo: ed ecco il capitolo! Purtroppo è davvero un capitoletto incredibilmente inutile e quindi non racconta molto, ma con pazienza prima o poi arriverò anche alla fine! Grazie mille per il commento!<3
Per Ren_Chan: Guarda, non parlarmi delle cose insolite dei Saints ç_ç Dopo aver fatto la gavetta nel fandom spagnolo sono diventata la persona più casta dell'universo, credo xD Dopo aver letto di strane orgie e insoliti scampi di coppia sto molto attenta a quello che faccio fare ai miei Chevalieurs xD
Io ho una specie di feticcio per la Milo/Aphrodite (NON IN QUEL SENSO!) Mi piace come interagiscono quei due!>-< (o meglio... come mi immagino che interagiscano quei due xDD) Ho sviluppato una teoria mentale per la quale Milo si è convinto che Aph in realtà è una persona buonina e amorosa, in fondo, e quindi (giustamente) Aphrodite lo smentisce ogni volta. Maledetto fangirlismo.
Per EriS_SaN: Eeeeh sì, quei due sono carini insieme! I Cavalieri sono tanto belli tutti quando si sostengono a vicendaçç Li amo! La fine è imminente ormai, vedremo che fine fa il povero DM! Grazie ancora per la recensione!
Per DarkArtist: Grazie mille! >.< Mi lusinga il fatto che tu abbia letto tutto ciò anche non amando Aphrodite! çç Grazie mille ancooora! xD

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


Epilogo

Non era passato molto da quando si era finalmente addormentato. Aveva sepolto i pensieri sotto il cuscino, si era accoccolato nelle coperte e si era raccomandato a Morfeo. Un profumo di rose allietava l’intera casa dei Pesci, ed il suo letto era ampio e le lenzuola di seta, e nel preciso istante in cui sentì che stava per abbandonarsi al sonno, pensò che in fondo avrebbe potuto rivelarsi una buona e riposante nottata.
Questo confortante pensiero si ripresentò poco dopo quando, ancora nella fase di dormiveglia, si accorse che uno strano calore si era impadronito del suo corpo. Morbide, morbide coperte imbottite con piuma d’oca. Una strana brezza lo coccolava e gli cantava incantevoli ninna nanne, mentre la sua mano destra accarezzava con amore una rosa scarlatta.
Viene da pensare che Milo (ancora piuttosto imbarazzato dalla sua vergognosa sconfitta) avrebbe pagato per potere vedere l’espressione di Afrodite quando finalmente se ne accorse. Il corpo addormentato di DeathMask era lì, privo di sensi, e calato in un sonno profondo probabilmente da uno di quegli altri Cavalieri compassionevoli. Afrodite passò dei buoni cinque minuti cercando il bigliettino di scherno che sicuramente Mu gli aveva lasciato da qualche parte.Nessun segno, nessun senso dentro quella paralisi.
Si abbandonò nuovamente al tepore delle coperte, non curandosi dei riccioli sparsi disordinatamente sul cuscino. Era stanco ed avrebbe davvero voluto riposare.
Il respiro che prima era stato ninna nanna, però, si era tramutato in affilato pugnale. Pensò che avrebbe dovuto caricarsi il corpo di DeathMask in spalla e scaricarlo davanti alla casa di un qualsiasi di quegli altri perditempo d’oro e aspettare così che finalmente facessero qualcosa per salvarlo. Questo ultimo pensiero lo irritò, e rise forte quando si rese conto che non l’avrebbe mai fatto. Una volta amava restare nel letto con lui, e non capiva perché le cose sarebbero dovute cambiare.
Ma le cose era cambiate, le cose erano cambiate, le cose erano cambiate. Se lo ripetè in testa mille volta ancora, finchè non si convinse. Lo aveva trattato così male. Così male. Non lo considerava. Era isterico e talvolta violento, non meritava proprio nulla, tantomeno la salvezza.
Le cose erano cambiate, certo, ma il corpo di DeathMask era steso accanto al suo, così statico, così immobile da chiedersi se un cambiamento può davvero avvenire in maniera così impassibile.Le persone buone meritano persone migliori, aveva detto Milo.
Ma migliori di chi e di cosa, poi? Di questo non aveva parlato.Sospirò, Afrodite, e posò una bianca mano sulla guancia inerme del Cavaliere di Cancro. Decisamente non era una persona buona, e si domandò se fosse davvero migliore di qualcosa.Le persone buone meritano persone migliori. Si rese conto di aver risolto la questione ore fa.
Restava solo da capire il perché di quelle lacrime ma purtroppo aveva già una mezza idea. Rassegnato, pensò che davvero non si meritava altro, ed allora sarebbe stato così stupido rinnegare tutto.
Si avvicinò a DeathMask e con un movimento aggraziato staccò la rosa dal petto. Subito il Cavaliere di Cancro riprese colore e parve svegliarsi, ma Afrodite, con un movimento non molto aggraziato, lo spinse violentemente giù dal letto.
“Ma che cazz-“
“Vattene via, DeathMask. Vattene via.”
Si tappò le orecchie per non sentire gli insulti del rinato Cavaliere di Cancro, che ora si avvicinava pericolosamente. Fece due o tre pensieri ironici su quanto fosse bello riaverlo vivo, e poi si stufò. Prese in mano una rosa e la girò maliziosamente fra le dita.
Disse qualcosa, non capì esattamente cosa, ma le sue parole fecero uscire rabbiosamente l’altro dalla sua stanza, e questo lo soddisfò parecchio.
Finalmente poteva dormire e riposare in pace. Cercò di non pensare in che stato sarebbe stata la sua pelle domani. Doveva assolutamente dormire.
Qualcosa all’esterno stava canticchiando. Un pettirosso, una colomba, una civetta o un tacchino o un elefante, non era mai stato ferrato in materia, ma pensò che qualunque cosa fosse avesse davvero un bel suono. Sicuramente annunciava una bella giornata calda e assolata. Leggere camicine di pizzo e cotone, il sole, una sdraio e qualcosa di fresco fra le mani da sorseggiare. Le facce severe di Shura e Camus e poi Milo e Aioria che ridendo ammetteranno che l’idea del Cavaliere di Pesci non è poi così male.
Sì, l’idea lo emozionava ed avrebbe probabilmente irritato qualcuno. Andava messa in atto. Tanto più che la Casa del Cancro si affacciava verso sud.
In fondo, l’indomani sarebbe stato esattamente come tutti gli altri giorni passati, ed una strana sensazione in lui (una specie di coscienza, qualcosa di veramente troppo nuovo per poterla definire) gli sussurrò che tutto ciò era quello che gli si addiceva, niente di più e niente di meno di ciò che davvero si meritava.


* * *


Sono un mostro. Ne sono consapevole, sì. Tuttavia, aggiornare con l'ultimo capitolo un fantastiliardo (grazie, Tonio) di mesi dopo è davvero, davvero riprovevole.
E tra l'altro ho la sensazione che questo ultimo capitolo sia eccessivamente incomprensibile xDOh eh insomma, questa è la fine e mmh, credo di aver, come dire, non-soddisfatto (ho già menzionato il fatto che sono davvero un mostro?) qualcuno, e mi dispiace çç

Comunque.
Sappiate che vivibi per tutti i commenti che mi avete lasciato. Io, autrice di fandom sfigati da morire, non ne sono proprio abituata. E fa davvero piacere. Vivibi e tutto il resto, TANTO!<3

Per EvenstarLyra: Non c'è nulla di male nell'essere nasrcisisti. Il mondo sarebbe popolato di persone più belle se lo fossero tutti xD Magari non proprio ai livelli di Aphro, mmh! Comunque ecco qua, l'ultimo capitolo! Fammi sapere cosa ne pensi... E se ne pensi cose molto brutte, mentimi! XD

LeFleurDuMal: Me la rileggo ogni tanto un complimento che non mi aspettavo çOç Insomma è una bella cosa. Graziegraziegrazie<3

DarkArtist: Ecco l'ultimo capitoletto! Mi dispiace solo che non ci sia Saga, accidenti<3 Spero ti sia piaciuto lo stesso, comunque!

Gloglo: Non avrei MAAAAI potuto uccidere DM çç Insomma, c'è un limite anche alla cattiveria. Uccidere DM è come uccidere i bambini nei film, non si fa u.u

Shinji: Ecco, sull' “a presto” che hai scritto ora avrei qualcosa da controbattere, ma lasciamo stare XD Avevo dimenticato che manvcava la fine, DOH. Comunque sì, speriamo sia di tuo piacimento!

EriS_SaN: Eeeeh purtroppo è finita anche questa xD Sì, l'idea di Dire che si gira e rigira nel letto in preda all'ansia era una cosa troppo carina per non scriverla da qualche parte ** E Grazie mille per tutti i complimenti!

Lily88: sì, Dite fa benissimo a fare quello che fa u.u Spero ti sia piaciuto l'ultimo capitolo e ancora grazie per avermi seguita!

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