Childish Love

di Julia_Phantomhive
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Lei ***
Capitolo 2: *** 2. Lui ***
Capitolo 3: *** 3. Loro ***



Capitolo 1
*** 1. Lei ***


Childish Love
1. Lei
 
Nel tranquillo quartiere Ovest, una ragazza mora, dagli occhi azzurri come il cielo e con un sorriso sulle labbra, vagava alla ricerca del parco. Ormai disperata, chiedeva a un bambino delle informazioni: - Scusami, mi sai dire dove si trova il parco? Ehm.. credo di essermi persa. -
Il bambino, con un sorriso gigante, alzava il suo b-daman e la sfidava: - Ti ci porto se giochi contro di me! Sei Inaba Sumi, vero? La promotrice dei b-daman! -
Erano anni da quando la ragazza faceva ufficialmente parte della WBMA e lavorava per loro come promotrice nelle pubblicità e manifesti. La sua figura era ormai famosa nel mondo B-daman. Sumi, non potendo rifiutare, tirava fuori dalla sua borsa Rabbit, che la salutava e invitava il bambino a mantenere la promessa.
Il parco era vasto e vi erano molti spazi in cui giocare sia a b-daman sia sport, perciò rimaneva sempre sorpresa per l'organizzazione ben fatta. Il bambino, che si era presentato con il nome di Kuroko, possedeva un Berga e presto era in competizione per l'ultimo blocco di Breakbomber. Kuroko era così carino, ce la metteva tutta: ogni volta che lanciava un colpo forte, era spinto all'indietro dalla rimandata, ma subito si rialzava con un musetto sporco che si puliva con la manica della maglietta. Per un attimo, Sumi intravedeva l'espressione di Riki sorridente.
Si era paralizzata nel rivederlo, anche solo per un attimo, le era sembrato di averlo di nuovo vicino. Tratteneva il fiato, quando stava per urlare il suo nome, però Kuroko la risvegliava con grida di vittoria.
Si era distratta e lui aveva vinto. Sorrideva. Era giusto così.
- Grazie mille signorina! - ringraziava Kuroko.
- Tutto bene, Sumi? Cosa è successo? - chiedeva Rabbit preoccupata.
La mora scuoteva il capo e rispondeva: - Niente. - rivolgendosi poi al bambino, urlava - Grazie Kuroko-kun! -
Il piccolo salutava e se ne andava correndo.
Sumi cercava una panchina e si sedeva. Sospirava, portando lo sguardo verso il cielo: le nuvole vagavano libere, il sole splendeva, nessuna minaccia in vista, nessun pericolo imminente. Tutto tranquillo. Passava una nuvola a forma di b-daman, sembrava Dracyan, e Sumi provava nostalgia. Quelle nuvole erano libere, libere di viaggiare come Riki.
Quanto le mancava Riki. Erano mesi che non lo vedeva: lui era un archeologo, come desiderava essere fin da quando lo conosceva, e ora lei non era più al suo fianco.
Era stata lei a fargli conoscere i B-daman, gli era stata accanto da sempre, anche per lo scambio culturale, che alla ricerca di misteri nelle rovine. Ora però era diverso, perché aveva un partner. Non solo Dracyan, ma anche Samuru andava con lui. Immagini di ricordi si sovrapponevano nella sua mente e la voce famigliare di un bambino che correva a perdi fiato la risvegliava: - Zia Sumi!! -
Si sedeva composta e accoglieva a braccia aperte il piccolo: - Josh! - lo abbracciava forte. A seguito, appariva anche Jules con calma e un sorriso stampato sulla faccia - Jules, ciao! -
La mora salutava: - Sumi, che piacere rivederti! Scusa il ritardo, Josh non si svegliava. -
- Colpa mia! - si scusava il piccolo.
- Quanto sei cresciuto, tesoro mio! - complimentava Sumi, notando la somiglianza sempre più ravvicinata al padre, a parte gli occhioni e il sorriso che erano indubbiamente parte della madre - Hai portato Dravise? Vogliamo giocare? -
Josh annuiva entusiasta. Le piaceva giocare con lui poiché era un valido avversario, tutte le mosse e le tecniche segrete per migliorare le prestazioni del proprio b-daman e quindi anche le proprie, gliele aveva insegnate Samuru in persona. Giocava senza risparmiare colpi. Per Sumi e Rabbit era una sfida ogni giorno.
Alla fine del tradizionale saluto tra b-shot, Jules invitava l'amica e il figlio a fare merenda, così da poter chiacchierare in pace e in tranquillità: - Allora, come va Sumi? Ti vedo ogni giorno in televisione, sembra quasi di averti sempre vicina! - rideva con semplicità - Di sicuro, anche Riki e Samuru lo penserebbero. - aggiungeva prendendosi un sorso di thé.
Alla mora si rattristava il volto. Sentire il nome del blu le faceva venire sempre più nostalgia.
- Va tutto bene, grazie. E a te? Come va con il bambino? - provava a sviare il discorso.
- Oh benissimo, è un bambino dolcissimo, non fa altro che riempire le mie giornate di divertimento come il padre anni fa. Sono davvero felice - sorrideva timida.
Sumi commentava: - E' tutto suo padre, di certo non potrai dire il contrario. - accarezzava la chioma mora del piccolo che mangiava una fetta di torta.
Volendo rispondere, ma non riuscendoci perché avesse della torta in bocca, Dravise parlava al posto suo: - Samuru sarebbe felice di sapere questo, anche se talvolta compara Josh a Jules. -
- Cosa? - chiedeva ironicamente Sumi, mentre l'amica già ridacchiava.
Questa volta era Josh a parlare, ingoiando il boccone: - Papà dice che assomiglio alla mamma e che lei è la persona più bella del mondo. Papà anche se lontano, dice sempre che ci vuole tanto bene e che tornerà sempre da noi! -
Era innocente, carino e gentile, che Sumi gli sorrideva.
- Anche zio Riki che cena con noi ogni volta che torna papà, dice che siamo fortunati ad avere un papà così! Zio Riki gioca molto con me e Dravise, quando papà sta con la mamma. -
- Davvero? - aveva un sorriso un po' malinconico e Jules lo notava.
- Josh, perché non invitiamo la zia Sumi a casa? - interveniva la madre - Saremo felici di ospitarti, Sumi. -
Subito la mora declinava imbarazzata: - No! Non vorrei mai disturbare tanto! -
Jules scuoteva la testa. - Nessun disturbo. Tra un po' è il compleanno di Josh e comunque eri già invitata, perché quindi farti fare un altro viaggio quando puoi star benissimo con noi? Vero, Josh? - si rivolgeva al bambino per convincere la zia Sumi ad accettare con la sua espressione da eterno bambino.
Sentita alle strette, non poteva far a meno di accettare: - V-va bene, solo per stavolta. - sospirava rassegnata, mentre il piccolo Shigami esultava dalla gioia.
 
Casa Shigami era grande ma modesta: l'ultima volta che era venuta a trovare l'amica, Sumi si ricordava perfettamente ogni singola stanza, da quella di Samuru e Jules a quella del piccolo Josh da neonato, ma ora cambiata con un lettone e vari campi b-daman. Il salotto era ben arredato: presentava due divani e una poltrona, destinata sicuramente al capo famiglia, mentre il televisore era di fronte e scaffali pieni di libri e foto rendevano il soggiorno più confortevole.
La cucina, regno di Jules, era un po' incasinata, ma subito la padrona di casa rispondeva alla sua domanda non espressa con una torta panna e fragola nascosta nel frigo. Prima di uscire aveva preparato il dolce, e non essendosi accorta dell'orario non aveva avuto tempo di sistemare col fatto che doveva ancora svegliare Josh.
Erano in cucina, mentre il piccolo b-shot era con il suo partner e Rabbit.
- Scusa per il disordine - stava iniziando a pulire - Faccio subito. Intanto un caffè? Una fetta di torta? Bicchiere d'acqua? Sono davvero senza speranza.. mi chiedo ancora perché Samuru volesse sposarmi subito! - rideva imbarazzata.
- Non è ovvio? - rispondeva Sumi senza cattiveria - Perché ti amava e ti ama ancora. E' evidente anche nelle parole che usa quando parla con Josh: Samuru tornerà sempre da voi. Voleva dimostrarti, sposandoti, che sarebbe sempre tornato da te, perché tu eri un motivo per cui tornare. Ora c'è anche Josh e mostra quanto tenga a te, non volendoti lasciar da sola, dandoti ragione per cui sperare che lui torni sempre da voi. - si riprendeva dal suo discorso all'improvviso - Ah! Scusa, non volevo... io.. non so cosa mi sia preso, Jules! Mi dispiace! -
Sumi era seduta che guardava rossa in viso i suoi piedi, quando la mora si era avvicinata e, lei che era in piedi, le appoggiava una mano sulla sua chioma. L'amica alzava lo sguardo immediatamente e l'espressione sorridente la comprendeva tale da rassicurarsi.
- Sei gentile a pensare questo, Sumi. Davvero grazie. Di certo, Samuru ha fatto tutto questo e sono felice che anche tu pensi che siamo una famiglia unita. - Sumi si buttava d'istinto ad abbracciare il bacino di Jules - Wooh! S-Sumi cosa..? Tutto bene? E' da prima che ti trovo strana. E' successo qualcosa? -
- Sei così matura! Gentile! Comprensiva! Posso capire perché Samuru ti abbia sposato! Io invece..! - non sapeva come continuare, quando Josh era apparso all'improvviso dalla porta.
- Zia Sumi tutto bene?! -
- Ah, Josh. - chiamava la madre - Va tutto bene, zia Sumi voleva un abbraccio, vuoi venire tu a darglielo? -
Il piccolo Shigami si era affrettato ad abbracciare la ragazza che commossa, ricambiava con calde lacrime, giustificandosi per gratitudine. Josh le asciugava le lacrime e poi, dopo un sorriso deciso di Sumi, convinto che stesse bene, lasciava la zia alle cure della madre.
Andato via, Jules riprendeva: - Sumi, cosa è successo? -
- Mi manca Riki, mi manca tanto. Quando torna, ci incontriamo brevemente e mi parla sempre e solo di scavi - raccontava la mora ancora un po' triste - Poi anche di te e Samuru, di Josh, Dracyan e i misteri incontrati. Non si è mai interessato a me.. - piagnucolava mentre si mangiava la fetta di torta offerta.
- Non puoi però esserne sicura - incominciava Jules pacata - Hai mai provato a chiederglielo? Conosciamo tutti Riki: è svampito, ingenuo, ma è un tipo determinato e sappiamo che ha degli obiettivi precisi perciò non si fa distrarre, ma questo non significa che tu non sia uno dei suoi interessi. Non credi? - sospirava - Ora non piangere, perché questa sera torna Samuru, e qui in casa Shigami si sorride sempre per un ritorno! -
- Cosa?! Pensavo che sarebbero tornati più tardi! - si era impanicata, non si aspettava di rivedere Riki così presto, quindi nervosa e agitata stava per svignarsela.
Jules la calmava all'istante: - Ferma. Non è detto che venga anche Riki. E' vero che molto spesso cena da noi, ma non sempre. Samuru mi ha solo inviato un messaggio per avvertirmi, perciò perché tu non fai lo stesso? Perché non gli chiedi se torna oggi e vuole magari incontrarti? Sei sempre stata tu a invitarlo perché non farlo ora? -
Era arrossita. - Perché prima non ne ero consapevole. Sono sempre stata bene con lui, non avrei mai immaginato che mi sarei innamorata di lui. E' un mio amico d’infanzia e siamo sempre stati insieme e non ho mai pensato che lui avrebbe veramente seguito il suo istinto, pensavo che sarebbe stato così per sempre: io e lui, lui ed io insieme, in qualsiasi avventura. Ora, però, è tutto cambiato. -
- Non pensi che anche lui voglia proteggere qualcuno? - suggeriva Jules - Perché credi che abbia scelto Samuru? Siccome si fida, sa che non si deve preoccupare di lui, Riki ha scelto Samuru proprio per queste ragioni. Il loro lavoro è pericoloso, lo sappiamo io, tu, Samuru e Riki stesso. Samuru sa cavarsela. Non sai quanto io speri ogni giorno che lui torni incolume, che torni. Mi basta che torni. Anche se mi fido di lui -
Un po' impaurita, Sumi chiedeva: - Q-qual è il punto, Jules? -
- Se tu fossi con lui, con Riki, non saresti in pericolo? -
- Ma anche lui..! - la interrompeva.
- Riki è cresciuto, è responsabile e sa quali sono i pericoli del mestiere, ma ama i misteri che lo portano all'avventura, lui si è preparato per questa vita. Vero? Tu c'eri, quando si allenava, quando faceva di tutto per sottoporre se stesso a interminabili ed estenuanti esercizi di sopravvivenza. - la abbracciava forte per confortarla - Sumi, ti posso dire solo che Riki ha pregato Samuru per averlo come partner. Lo so perché io c'ero. Ho pianto, ma sapevo anche che comunque Samuru amava quel lavoro che lo avvicinava al padre, e non quello che gli era stato offerto dalla WMBA come consigliere come aveva fatto Gennosuke. Capisci? Apparentemente sembra che lo faccia per se stesso, ma Samuru non è egoista. Lo fa per Riki, perché anche Riki vuole proteggere qualcuno cui vuole bene. Ti prego Sumi, cerca di capire: devi avere fiducia in lui. Ok? -
Sumi era confusa. Jules sapeva qualcosa che lei ignorava, ma anche l'amica era piuttosto scossa e non voleva interferire. Josh chiamava la madre che subito lo raggiungeva scusandosi.
La mora andava al bagno e si dava una rinfrescata al viso, usciva per una boccata d'aria nel giardino di casa e si sedeva sull'altalena legata al grande albero. Lì ricordava le giornate felici che passava dai neo sposati Shigami e con Riki, quando ancora non c'era Josh. Dove tutti si rilassavano spensierati perché incominciava l'estate e tutto sembrava solo un sogno: su quell'altalena sedeva Samuru con Jules sulle ginocchia, lei e Riki sulla tovaglia per picnic che avevano organizzato per far visita nella nuova casa.
Sembravano così lontani quei ricordi che assalivano la mente di Sumi, mentre si faceva cullare dal movimento dell'altalena; il sole tramontava e l'aria si faceva sempre più fredda, quando ripensando alla conversazione con Jules, si domandava: - Riki vuole proteggere qualcuno? ...Chi? -
- Sumi? -
La ragazza si riscattava e subito scendeva, quando notava che era stato Samuru a chiamarla e lo salutava diligente a mo' di militare: - Buonasera Samuru! -
Lo Shigami appoggiava l'attrezzatura a terra e chiedeva: - Cosa ci fai qui? - dopo qualche secondo, senza nemmeno che rispondesse, continuava - Immagino che sia stata Jules, mi sbaglio? - la corvina scuoteva la testa - D'accordo. Allora rimarrai da noi fino al compleanno di Josh. Te ne sono grato. -
- N-non è niente di che, davvero! - Sumi coglieva quella gentilezza che all'inizio era riservata a Jules, ed era felice che dopo la sua conoscenza, non fosse più così freddo e riservato come si ricordasse - Quanti anni compie? -
- Quattro. - rimasti in silenzio, Samuru si avvicinava alla porta e chiedeva - Vuoi rimanere ancora un po' fuori o entri? -
- Rimango ancora un po', grazie. Vi raggiungo subito. Non vorrei disturbare i festeggiamenti per il tuo ritorno. - si scusava Sumi un po' arrossita. Voleva chiedere di Riki, ma non aveva il coraggio di sostenere lo sguardo del corvino.
Samuru annuiva ed entrava annunciando: - Sono a casa! -
Subito un rumore di passi arrivava e si sentivano le voci contente di Jules e Josh che davano il bentornato al ragazzo; dopo qualche istante rientrava e raggiungeva una Jules tutta su di giri in cucina.
- Sumi! Che fine avevi fatto? Ah stasera viene a farci visita il mio fratellino. Ti ricordi Takeru? Beh ha incrociato Samuru e allora vuole rivedere il nipotino dopo tanto tempo! -
- E' una rimpatriata di parenti, mi sento di troppo, non sarebbe meglio se tornas-
- No! Sumi, stai tranquilla, è una cena come altre, perciò ti prego rimani, farà piacere a Josh soprattuto e un piatto in più, un piatto in meno, non è un problema. Davvero, resta. - quasi supplicava la Shigami.
Ormai convinta e per non fare un dispiacere a Jules, decideva di restare. - Va bene, grazie infinite. Allora ti aiuto a cucinare - e così si era affiancata a lei e l'aiutava come meglio poteva.
- Sai.. - incominciava Jules - Samuru mi ha detto che Riki è rimasto al sito, ma che verrà sicuramente alla festa, perciò per questa volta sei salva, Sumi! -
Sumi rideva spensierata. - Hai ragione! Non sono ancora pronta per rivederlo, però mi chiedo ancora come tu faccia ancora a sapere tutte quelle cose sul conto di Riki... per fortuna che ero io la sua migliore amica d’infanzia. -
- Oh cara Sumi, anche i maschi parlano tra loro! -.

Nota d'Autrice
Ciao a tutti! Ok grazie a Fireblast e al ritorno di Riki, l'ispirazione è tornata! Cosa vi avevo detto? Finché non torna Riki, non vi siete persi niente. Lo so, Samuru già appare dal primo episodio, però Samuru è Samuru, e lo ammetto, salterei gli episodi in cui non appare. Sinceramente, preferisco Riki a Kamon. Pensavo che Riki fosse un po' stupido, ma con Kamon hanno superato i limiti. Vi giuro, non avrei seguito Fireblast se non ci fossero Samuru e Riki. E anche gli altri.. in pratica un po' i personaggi della prima serie! ^^"
(Commento all'ultimo episodio tramesso su K2: Owww.. Riki ancora si fida di Novu, che cucciolo :3)
D'accordo, spero che anche questa fic sia di vostro gradimento e sempre, sempre, grazie a chi leggerà e recensirà! Al prossimo capitolo!
Bye and Kiss
Julia_Phantomhive 

 

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Capitolo 2
*** 2. Lui ***


Childish Love
2. Lui

 

Il campione di Crossfire negli ultimi anni aveva realizzato il proprio sogno: era diventato un vero e proprio avventuriero, classificato anche come uno dei migliori archeologi del mondo. Con Dracyan era sempre alla ricerca di nuove rovine b-daman e loro riuscivano sempre a svelare i segreti più celati.
In quella calda giornata, nelle vicinanze di un deserto a poco più di qualche chilometro dalla città più vicina, Riki era chino su una stele di argilla con su scritto varie icone. Le analizzava attentamente e si accorgeva di qualche assomiglianza con il cirillico e anche qualche tratto greco. Dracyan, appoggiato sulla stessa stele, suggeriva al suo partner: - Penso che questo sia greco. Dopo tutti i documenti che abbiamo osservato per rilevare questo sito e, la città stessa con i suoi abitanti, ci hanno confidato che nel loro vene scorre sangue greco, l'unica soluzione è questa. Perché continui a fissarti con il cirillico? -
- Non lo so, Dracyan. Ci sono simboli che vedo nel cirillico, non nel greco. E poi, l'ultima volta che ho incontrato Sumi, mi ha detto che devo aprire la mia mente e accettare anche cosa mi dice l'intuito. - da seduto, si sdraiava nella terra nuda e sospirava guardando il cielo - L'unica cosa che ci rimane da fare è trascrivere tutto e riprendere più tardi. Se rimaniamo qui per troppo tempo, finisce che la sabbia ci sepolga vivi senza che ce ne accorgiamo! - si alzava con un salto in avanti e si stiracchiava per bene - Che mistero! Sono davvero felice di aver trovato questo sito. -
Prendeva Dracyan e si dirigeva nella sua tenda per riposarsi.
- Come tutti gli altri, del resto. - commentava il b-daman - Ma Samuru dov'è finito? -
- Si sta preparando per tornare a casa, tra un paio di giorni è il compleanno di Josh e vuole fargli una sorpresa. Mi aveva già avvertito, infatti ci ha anche invitati a raggiungerlo appena finito qui. - sorrideva tutto emozionato - E' una fortuna che siamo a un buon punto. -
Prima di entrare nella tenda e si voltava a guardare l'intero sito: vi erano delle colonne innalzate disposte a forma di triangolo e al centro, sei di quella stele d'argilla. Tutto c'entrava con i B-daman. Oltre che se lo sentiva, c'erano anche delle varianti di b-daman come Leo, Tiger e Reidra.
- Ah capisco, quindi suppongo che venga anche Sumi. -
Riki sobbalzava, tanto quasi da far cadere Dracyan tra le sue mani. Era rosso come un peperone e sgridava il partner per l'improvviso commento: - Ma cosa ti viene in mente Dracyan?! Cosa c'entra ora Sumi? -
Il Drago blu, sospirando, guardava l'amico. - Non dirmi che non ci hai pensato? E' da mesi che non vi siete incontrati, e andate avanti solo di chiamate e messaggi brevi. Inoltre vorresti dirglielo che sei interessato, ma non ci riesci perché ti imbarazzi, quando invece sei un tipo molto estroverso. Riki, Sumi ti capirà, siete amici fin dall'infanzia, e anche se non ricambiasse, sareste sempre amici e tu non saresti qui a struggerti. Avresti già terminato qui, se le avessi già rivelato tutto quando te ne eri accorto. -
- Amico stai delirando. - diceva il blu mettendo un broncio - Sumi è una mia amica e spero per lei tutta la felicità del mondo dato che mi ha sempre sostenuto. E' vero, mi sono accorto di avere dei sentimenti per Sumi quando mi ha detto che mi avrebbe seguito fino al capo mondo, anche se fosse stato pericoloso e rischioso, ma proprio per proteggerla, ho chiesto a Samuru di farmi da partner, a parte che lui è anche uno dei miei migliori amici. -
Dracyan, ormai stanco delle stesse chiacchere, rivelava deciso cosa fosse necessario fare: - Riki, hai detto che hai dei sentimenti per lei, hai supplicato Samuru, consapevole che avresti fatto soffrire sua moglie, pur di proteggerla. Ti ascolti? Riki, confessale il tuo amore. -
Come risvegliato, Riki apriva gli occhi alla realtà, ma continuava ad indugiare, arrossiva e corrugava la fronte perché teneva molto all'amicizia con la mora e non voleva che nulla cambiasse. All'inizio era tutto così semplice e invece adesso, da quando sono diventati tutti adulti, tutto era cambiato.
Si ricordava, al matrimonio di Samuru e Jules, Sumi in un abito color azzurro cielo, senza maniche e non scollato. Eppure era meravigliosa. Dopo aver stappato lo champagne, Sumi aveva alzato un po' il gomito, ma era normale perché c'era da festeggiare, e lì, sul terrazzo, con la leggera brezza d'inverno, la copriva con la sua giacca e ancora un po' brilla, lei così indifesa e affascinante e irresistibile, tra le sue braccia perché non si reggeva quasi più in piedi, le posava un bacio appassionato.
No, lui non era ubriaco, era lucido e consapevole di cosa stesse facendo. Aveva trasmesso in quel bacio tutto quello che si era tenuto dentro da anni. Le labbra di Sumi sapevano di lucidalabbra alla menta e champagne.
Separati, aveva chiusi gli occhi perché si aspettava una reazione piuttosto violenta, e invece Sumi si era addormentata tra le sue braccia con un sorriso stampato in faccia. Si chiedeva se forse l'avesse considerato come il bacio della buonanotte, e con certi pensieri si imbarazzava da solo.
Jules cercava il testimone del marito e quando vide Sumi tra le braccia di Riki, chiedeva se finalmente ce l'avessero fatta, ma il blu si scusava con un sorriso sempre imbarazzato e le augurava ancora felicitazioni: - Signora Shigami, congratulazioni ancora! Mi dispiace andarmene così presto, ma a quanto pare Sumi sembra aver alzato un po' troppo il gomito. La riaccompagno a casa. Ci vediamo presto, Jules! -
La neo-sposa con un sorrisetto furbo, forse anche lei un po' brilla, ma comunque con l'espressione più comprensibile del mondo, gli rispondeva cantilinante: - Fate buon viaggio! Ciao ciao Riki! Sumi! -.
La mattina dopo, Sumi non si ricordava nulla e lui non aveva il coraggio di rivelarglielo, così era rimasto un segreto tra di lui e gli Shigami, poiché Jules di certo lo aveva rivelato al marito.
Sospirava, si era chiesto perché in quei giorni si sentisse strano, ma il mistero e l'avventura lo avevano aiutato a distrarsi e per anni, erano andati avanti così: tra chiamate, messaggi e email. Lei era impegnata con la WBMA e lui con i siti. Pensava che sarebbero rimasti amici, tanto che lei forse non lo avrebbe mai aspettato come faceva Jules con Samuru per interi mesi. Ecco perché si tratteneva sempre. Non voleva farla soffrire.
Quando aveva chiesto a Samuru di accompagnarlo nei suoi scavi, mettendolo al corrente dei pericoli, aveva messo al corrente anche Jules, che era presente, e piangeva per le separazioni improvvise; soprattuto perché il figlio era vicino alla nascita e non si sentiva in grado di accudirlo da sola.
Riki si era sentito malissimo anche solo a chiederlo, ma quando nominò Sumi, Jules intese subito e abbracciò il marito fortemente, come per dire, che era libero di fare ciò che voleva e che lei sarebbe stata lì ad aspettarlo; il blu, oltre che a sentirsi in colpa, osservava il legame dei due coniugi e si inteneriva, che la mora notandolo, venne ad abbracciare anche lui e gli bisbigliò: - Ti cedo l'amore della mia vita, perché vuoi proteggere il tuo. - le cadevano calde lacrime.
- Jules.. - ringraziava Riki - Te ne sono grato. - ricambiava l'abbraccio.
- Riki, ho da chiederti solo un favore. - incominciava Samuru serio quasi per mettere delle condizioni - Ti chiedo di aspettare che Jules partorisca. Che sia nella vita di mio figlio almeno nei primi tre mesi. E poi partirò con te ovunque vorrai, poi saremo finanziati dalla WBMA quindi per tornare per i compleanni di mio figlio e Jules, non ci saranno problemi giusto? -
Riki scioglieva l'abbraccio con l'amica e rispondeva con la stessa serietà: - Sì, siamo finanziati dalla WBMA, ci sarà sempre un jet che potrà portarci ovunuqe vorremo. E certamente posso aspettare, i misteri ci sono sempre, mentre Jules che partorisce e i primi mesi di tuo figlio accadono una volta sola. Non c'è problema. -
- Grazie Riki, a nome di tutti e tre. - confidava la mora toccandosi il pancione - Sarai di certo il padrino migliore del mondo, vero Samuru? -
Il moro annuiva e accoglieva la mora tra le sue braccia.
Anche se con un sorriso, Riki sapeva di aver chiesto troppo a Samuru e a Jules, ma se avevano accettato, era anche per dimostrare quanto si fidano l'uno dall'altra. E invece lui, dimostrando troppa preoccupazione per Sumi, forse significava che non si fidasse di se stesso?
Era in panico, come al solito per queste cose, ma alla fine sapeva che avrebbe raggiunto al più presto una soluzione, doveva solo rifletterci ancora come per i misteri del mondo. E nella sua tenda si addormentò profondamente.

- Riki! Riki, svegliati! -
Una voce famigliare lo svegliava e vedeva l'amico con uno zaino in spalla e pronto a partire.
- Samuru, scusa. Stai andando? - annuiva - Bene. Rimango ancora un po', ma ci sarò alla festa di Josh, promesso. -
Il moro annuiva ancora e ringraziava: - Grazie. Ricordati che da qui al quartiere Ovest ci vuole un giorno. -
Stavolta era Riki ad annuire: - Ok - un po' titubante, lo fermava - Aspetta, Samuru. -
Il ragazzo si voltava e lo guardava indifferente.
- Ti ricordi Sumi? -
- La ragazza che è sempre stata con te, finché non mi hai chiesto di essere tuo partner? E che hai baciato la sera del mio matrimonio? Sì, penso che non potrei scordarmela, anche perché è grazie a lei che ho incontrato la prima volta Jules al quartiere Est. Perché? -
Riki abbassava lo sguardo tutto rosso, non riusciva ancora ad esprimersi come voleva. Se non riusciva con il suo migliore amico, figuriamoci con la diretta interessata, così Dracyan lo aiutava: - Samuru, Riki è innamorato di lei, ma non sa cosa fare. -
- Dracyan! - riprendeva stizzito Riki - N-non..! -
Samuru, sorpreso e alibito dallo strano comportamento dell'amico, appoggiava l'attrezzatura a terra e prendeva uno sgabello per sedersi davanti al blu tutto agitato. - E cosa dovrei fare io? -
Riki innocente chiedeva immediatamente: - Tu? Perché? Puoi fare qualcosa? -
- Non lo so, dimmelo tu. - scrollava le spalle.
- Hai una moglie e un figlio - interveniva Dracyan - sarai di certo più esperto di Riki in certe cose! -
Il blu un po' offeso rivolgeva uno sguardo intimidatorio diretto al b-daman alzandolo all'altezza degli occhi, quando Samuru, con una espressione di uno di quelli che ci stavano pensando veramente, rifletteva a cosa dire. Poi rimaneva in silenzio, finché Riki e Dracyan non lo spronavano a rivelare i suoi pensieri con un "Parla!".
Lo Shigami chiudeva gli occhi. - Io mi limitavo a invitare Jules a uscire così che potessi starle accanto e vederla. Era lei che faceva tutto, e poi, anche il matrimonio, io l'ho solo proposto ma alla fine è stata lei a controllare decidendo quando dirmi di sì. Invece Josh è stato di comune accordo, per non farla sentire sola è stata la mia ragione principale e poi perché lo volevamo un figlio, lei già sapeva che nome dargli. -
Solo Dracyan si era accorto che Samuru era lievemente arrossito, mentre Riki lo guardava ammirato e rifletteva di come Jules e Sumi erano simili: loro prendevano l'iniziativa ed erano loro a controllare il gioco, però era anche vero che Samuru dava la possibilità alla mora di offrirsi, mentre lui che cosa aveva fatto? L'aveva solo allontanata.
- Io.. l'ho allontanata da me. Sumi, si merita di meglio! -
- Smettila Riki. - rimproverava Samuru che si alzava di colpo, facendo cadere addirittura lo sgabello e prendere un colpo al blu - Prima di tutto, è grazie a voi se io e Jules ci siamo conosciuti: a lei che mi ha incastrato in quella dimostrazione al quartiere Est quel giorno e a te che l'hai salvata sotto l'interrogatorio di mio padre e il signor Takakura tempo fa! Se non foste stati insieme per tanto di quel tempo, niente di tutto sarebbe accaduto. E ora dimmi, se non mi sbaglio, è stata lei a farti conoscere i b-daman, no? Me lo avevi detto tempo fa, ed è stato in quel momento, che ho compreso quanto entrambi abbiate fatto per noi, perciò non pensare che non puoi stare con lei, perché tu devi stare con lei. - Lo intimidiva con lo sguardo perentorio.
Dracyan aggiungeva: - Samuru ha ragione. Senza Sumi, non ci saremmo incontrati, non avresti partecipato al Crossfire e non ti saresti scontrato con Samuru. Senza la nostra conoscenza, e quindi anche quella di Sumi, Samuru non avrebbe conosciuto Jules nel quartiere Est anche se entrambi abitavano a Ovest e tra loro forse non ci sarebbe mai stato niente se non qualche incontro, sempre che il fratello di Jules si appassionasse di B-daman, ma neanche in quelle rare occasioni, Jules avrebbe avuto occhi solo per Takeru e non Samuru, e da quanto raccontato da Jules, il loro è stato uno scambio di sguardi. -
Riki rifletteva di quanto il suo destino era indissolubilmente legato a quello di Sumi.
Il corvino e Dracyan gli avevano fatto capire che un legame, come quello tra Samuru e Jules, era nato da un'amicizia come quella tra lui e Sumi. Riacquistava fiducia, pensando che forse Sumi stesse solo aspettando che si facesse avanti. Sumi era sempre stata la sua luna, ovunque lui andasse, lei girava attorno al blu come un satellite, seguendo la sua orbita; il loro destini coincidevano.
Riki rialzava gli occhi porpora che ardevano come il fuoco.
- Sono pronto a risolvere qualsiasi mistero! Dracyan sbrighiamoci, così arriveremo in tempo per la festa di Josh! - incitava il suo b-daman, mentre lo Shigami con un sorriso riprendeva lo zaino in spalla e si avviava verso il jet diretto a casa. Terminati i saluti, Riki ricominciava i suoi studi con il pieno delle energie e impaziente di rivedere colei che lo stava aspettando da tutta la vita.

Giunta la sera, senza che se ne rendesse conto, aveva ricevuto delle chiamate da parte di Sumi. Si pentiva di aver messo il cellulare al silenzioso, ma era importante che finisse al più presto, poi notava anche che gli aveva lasciato un messaggio in segreteria e un sms. Il messaggio vocale diceva: "Riki, quando tornerai?" mentre l'sms: - Mi dispiace averti disturbato, sono sicura che eri impegnato, ma volevo dirti che Samuru mi ha riferito che rimanevi ancora un po' fino al compleanno di Josh. Allora, beh.. ti aspettiamo ^.^ -
Era l'una del mattino, eppure aveva ancora la forza di sorridere. Le rispondeva: - Non mancherò! -.
Dracyan lo avvertiva che era avvolto da una luce azzurra e Riki capiva che aveva trovato un altro mistero, un mistero enorme, che nessun uomo aveva mai svelato e risolto: come le ragazze potevano influenzare a tal modo i ragazzi da farli star male e in un momento farli star meglio. Come aveva fatto il suo migliore amico, non ascoltando ragioni e inseguendo solo il suo istinto, ora toccava a lui inoltrarsi nell'avventura più misteriosa fra gli esseri umani: l'amore.

Nota d'Autrice
Ciao minnaH!
Scusate il mio ritardo nell'aggiornare, in pratica, tutte le mie storie, ma sono contenta che almeno sia riuscita a continuare questa! ^^ Spero che vi piaccia anche questo capitolo, perché io Riki lo sto adorando per davvero. No, no, non vi preoccupate, amerò sempre Samuru perché lui è un tesoro, punto; però siccome stanno facendo le repliche di Fireblast e vedere di nuovo Kamon senza qualcuno come Riki, rende B-daman... strano? Certo per me Samuru migliora tutto, ma qualcuno di più.. bambino serve alla serie, perché dai, alla fine sono tutti ragazzi di 13-14 anni! Su! Siate un po' realistici! Posso capire che la questione di Kamon che perde la memoria e fratello ect, sia seria e non può essere resa più infantile, ma ci sarà un motivo se questi nostri protagonisti giochino, no? Sono bambini! Se non si divertono non ha senso!! Ecco perché Riki è l'unico che la prende alla leggera, invece di Kamon che appena sa che la questione importante gioca da schifo. Ma dai.
Mi dispiace che dobbiate subirvi sempre queste mie critiche, ma davvero, se non lo faccio qui con voi che mi potreste capire, non saprei con chi lamentarmi perché nessuno dei miei coetanei conosce b-daman. Forse solo Samuru perché lo vedono nei miei disegni, ma nient'altro.
Ok, ultima cosa: vi piace l'idea della storia? :)
Riki e Sumi si metteranno insieme? O resteranno amici?
Per chi mi conosce saprà già come andrà a finire, ma non significa che non vi lasci un finale a sorpresa! ;)
Bye and Kiss
Julia_Phantomhive

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Capitolo 3
*** 3. Loro ***


Childish Love
3. Loro

 

Al compleanno di Josh mancava solo un giorno e Jules addobbava la casa con festoni e palloncini vivaci e colorati. Gli invitati erano circa una trentina e Sumi stava preparando gli eventi speciali di b-daman autorizzati per gli amici di Josh.
Non solo questo compleanno era l'opportunità per far divertire il piccolo Shigami, ma anche una scusa per una rimpatriata tra i b-shot. Finiti i preparativi, Jules andava a cucinare la torta di compleanno con un sorriso sulle labbra, augurandosi che al figlio piacesse la torta, quando dalla soglia appariva il marito.
- Ti serve una mano? -
- Sì, certo, se vuoi aiutarmi. Ora spalmo su tutta la torta la panna e poi mettiamo le fragole. Spero che a Josh piaccia. - sospirava un po' preoccupata - A proposito, dov'é? -
Seduto ad osservare la moglie, rispondeva: - Sta giocando con Sumi. - lei annuiva - Takeru? Viene? -
Volendosi riposare, si sedeva sulle sue ginocchia e allacciava le mani dietro al suo collo, lo baciava leggermente e con tono gentile farfugliava: - Viene, viene. Vengono tutti. - sempre più preoccupata, sospirava.
- Che cos'hai? - intuendo che non stesse bene.
- Niente, sono solo in pensiero per quei due. -
- Riki e Sumi? -
Faceva un verso d'assenso accocolandosi sulla sua spalla, mentre Samuru la teneva stretta tra le sue braccia e affondava il naso fra i capelli. Jules, scostandosi, gli posava un altro bacio sulle labbra e continuava a decorare la torta. Lo Shigami l'aiutava a mettere le fragole, quando osservava: - Vedrai che se la caveranno. Riki, anche se da poco, ha capito finalmente che la ama, e secondo quello che vi siete dette, anche lei ricambia. Non sarà un problema, vedrai. Jules, non pensare a loro, domani è la giornata di Josh. Posso capire che sei preoccupata, ma è una loro questione, non la nostra. -
Mettendo su un broncio, obiettava: - Ma non è vero, Samuru! Sai benissimo come sono andate le cose, è grazie a loro se ci siamo incontrati e inoltre, penso che sia giusto aiutarli dato che, in situazioni difficili, facevano di tutto per risolvere i nostri problemi. E poi Riki è il tuo migliore amico, tuo testimone al matrimonio e sempre il tuo rivale, hai il dovere di sostenerlo! -
Gli baciava la punta del naso e il corvino, arrossendo, sospirava in modo teatrale: - Non dico che non lo sostenga, ma dico che ognuno ha i suoi tempi, e Riki ci deve pensare su per tanto tempo prima di prendere una decisione; anche quando gioca a b-daman o studia un sito archeologico prima riflette e poi agisce, ed è questo che lo rende un amico e archeologo in gamba. E' Sumi che è più simile a te, ma con meno coraggio. -
- Samuru! Ti può sentire! - rimproverava a bassa voce e indugiava - Però, hai ragione. Spero solo che questa festa sarà una buona occasione per loro, perché qualcosa era successo al matrimonio, ma alla fine Sumi era così ubriaca che non se lo ricorda. - appoggiava una mano sulla guancia con espressione di biasimo.
- Per quest'anno che cosa hai regalato a Josh? -
Jules si rallegrava, gli occhi le brillavano come due stelle e andando di corsa a prendere un pacco regalo, sprizzava gioia da ogni poro. - Ecco qui! Guarda! Dimmi cosa ne pensi! - lo apriva con delicatezza, sfilando il fiocco e aprendo la scatola dalle dimensioni cubiche, tirava fuori un b-daman.
A prima vista, Samuru sentiva un sensazione familiare e quando Jules glielo faceva vedere meglio, spalancava gli occhi.
- Non mi pare di aver mai visto questo modello. - lo analizzava scrupolosamente.
- Infatti è così, tesoro. L'ho ideato io, e grazie a Gennosuke ha le caratteristiche tipiche di un b-daman a fuoco rapido, inoltre grazie al consenso di Moru e Takakura, è stato realizzato nel massimo delle sue potenzialità. Ho pensato che... come te che ricevesti Dravise alla sua età, toccasse ora a lui ricevere il suo b-daman, unico nel suo genere. Unico perché è anche un regalo da parte di tuo padre e la WBMA che mi hanno promesso di non replicarlo. -
Sorpreso e meravigliato, tirava la ragazza verso di se e baciarla appassionatamente.
Un sorriso, scatenato dal profondo del cuore, appariva sul viso ben delineato dello Shigami.
Con confidenza e orgoglio, elogiava la coniuge: - Sei la madre migliore del mondo, Jules. Sei riuscita a convincere tante persone a realizzare un b-daman unico per tuo figlio, così che possa scegliere di intraprendere la stessa strada del padre. Penso che Josh apprezzerà molto, e anch'io. -
La mora sorrideva davvero compiaciuta. - Sono felice che la pensi così! Josh ti venera e non vede l'ora di sfidarti, e poi penso che anche il tuo rivale voglia battersi con te, quindi è il caso che Dravise non stia troppo a casa a riposare, no? Tu e Riki giocate ancora, vero? - ridacchiava spensierata.
- Non sei cambiata affatto. Ti amo Jules. -
Lei arrossiva violentemente. - Ti amo Samuru. -
- Anche dopo tutti questi anni, arrossisci ancora. Sei bellissima. - si scambiavano un altro bacio e continuava, osservando ancora il b-daman tra le mani - Ma qual è il suo nome? -
Scrollava le spalle. - Essendo molto simile a Dravise, ho pensato a "Dratinum", perché le sue ali hanno dei riflessi platino, quindi ho pensato che possa essere definito il Drago Platino. So bene che non è uno dei più antichi b-daman come Dravise, Dracyan, Dragren e Drazeros, ma se ci fosse un B-animal che aspetta un corpo e un compagno, spero che scelga il nostro Josh, perché se lo merita. - rivolgendo lo sguardo fuori dalla finestra, verso il limpido e vasto cielo.
Samuru la stringeva ancora a sé. - Vedrai che ci sarà. Dratinum e Josh miglioreranno assieme e saranno dei campioni, perché entrambi sono nati campioni. -
- Come te, Samuru. - abbracciava il marito ancora qualche momento, quando sulla soglia della porta appariva Sumi, che si nascondeva per non intromettersi, ma veniva subito accolta dall'amica - Sumi! Vieni, non aver paura. -
- Non volevo interrompere. Che cos'é quello? Un nuovo b-daman? -
Jules glielo mostrava nelle sue mani e lo presentava: - Lui è Dratinum, il regalo di compleanno per Josh. L'ho disegnato io, migliorato dal padre di Samuru e autorizzato dalla WBMA. Basta solo che venga collegato al B-net per essere operativo, sperando che un B-animal risiederà in esso. Ora lo rimetto nella scatola, non vorrei che Josh lo veda anche solo per sbaglio! Deve essere una sorpresa! - faceva l'occhiolino alla sua amica.
La mora dagli occhi azzurri prometteva di mantenere il segreto e Jules sistemava il regalo.
- Cercavi qualcosa Sumi? - chiedeva premurosa Jules.
- Volevo chiedere.. - era un po' rossa, balbettante e titubante - .. a Samuru, se... se sa qualcosa riguardo a Riki. Sai per caso tra quanto tornerà? I-io vorrei-
Samuru replicava immediatamente: - Non ne so niente mi dispiace, so per certo però che è sul jet perché altrimenti farebbe tardi per la festa. E mi ha assicurato che ci sarebbe stato. Hai qualcosa d'importante da dirgli? Puoi sempre provare a chiamarlo. Sul jet non è obbligatorio spegnere il cellulare. -
Scuoteva la testa con foga. - No no no! Starà studiando sicuramente, non voglio disturbarlo! -
Jules la rimproverava: - Ma quale disturbo?! Sumi, devi capire, che se tu vorresti sentirlo, anzi, lo vuoi sentire, non rimandare, non creare distacco per paura! -
- N-non sto rimandando, giuro. Sono preoccupata per lui, perché è sempre stato così-
Samuru si alzava e prendeva per il bacino Jules, poiché sapeva che avrebbe reagito, le sussurava: - Non dire nulla, falle esprimere i suoi sentimenti, deve liberarsi dal suo blocco. Capito? - la mora annuiva.
Sumi seguitava a parlare: - Riki è così imprudente, non fa attenzione a ciò che gli sta attorno, e perché non ha chiamato nemmeno una volta? L'altro giorno mi aveva risposto, perché ieri non ha chiamato nemmeno una volta? Non gli sarà successo niente, vero? -
- Zia Sumiiiii! - chiamava Josh, raggiungendola in cucina - Zia Sumi, giochiamo ancora? Papà, Dravise dice che sono così migliorato da poter usare il Cyclon Magazine! Mamma, sai dov'è? -
La mora si abilitava subito a cercarlo e Sumi era rimasta interdetta, ma si riprendeva subito e accettava la sfida, portandosi al campo da gioco in salotto; Samuru accarezzava la testa del figlio e lo incoraggiava: - Dravise dice che è il momento? Allora sei davvero cresciuto. Josh, ti rivelo un segreto. - si abbassava inginocchiandosi e bisbigliava all'orecchio del figlio.
- Davvero papà? - aveva gli occhi luminosi e Samuru sorrideva rivedendo l'espressione innocente della moglie.
- Sì, quindi ssh. Non devi dirlo nemmeno alla mamma. Promesso? -
Con un sorriso gigante esclamava: - Certo! -.


 
♥♥♥

Riki era appena arrivato al quartiere Est, all'ultimo piano della succursale della WBMA e veniva accolto da Novu e Rori.
L'albino, dallo sguardo furbo e compiacente, salutava quello che ormai considerava un amico: - Riki, bentornato. Ti stavamo aspettando, ci porti notizie interessanti? -
Invece Rori gli si avvicinava porgendogli un consistente spuntino. - Signor Ryuugasaki, bentornato! Vuole mangiare qualcosa? Sarà stato di sicuro un viaggio lunghissimo. -
- No, grazie. - rifiutava con gentilezza - Torno a casa a riposarmi, e poi, c'è la festa di Josh, avrò occasione di mangiare lì, e a Samuru, Jules e Sumi ho promesso di arrivare presto, perciò mi dispiace non potermi fermare a chiaccherare. Prometto che domani vi dirò tutto! Ci vediamo alla festa! -.
I due facevano spallucce chiedendosi del perché di tutta quella fretta, ma ormai conoscevano il personaggio di Riki, e nessuno poteva fermarlo quando era partito. - Forse Riki ha aperto gli occhi. - commentava l'albino.
- Lei dice, signor Moru? Se non mi sbaglio, anche lei ha una persona di cui prendersi cura. Non biasimi il signor Ryuugasaki. - puntualizzava Rori con tono letale.
Novu rideva. - Non le si può nascondere niente, Miss Rori. Comunque sia, dobbiamo muoverci anche noi, siamo pur sempre stati invitati e non voglio assolutamente ricevere una lavata di capo da parte di Shigami. -
- Oh, ha paura di Jules? -
- Non dica sciocchezze. Ho paura solo di una ragazza e non è di certo lei. Non è la mia, di compagna. E solo per mettere le cose in chiaro - raggiungevano l'auto per passare a prendere la sua accompagnatrice - Miss Rori dovrebbe smetterla di chiamarci in modo formale, abbiamo tutti la stessa età e siamo amici. -
- Hai ragione Novu, ma quando siamo a lavoro, non posso mancarti di rispetto. E' pur sempre il presidente. -
- E tu la nipote dell'ex. - prendeva il cellulare e notava una chiamata persa - Cavolo, dobbiamo sbrigarci. -
Allo stesso tempo, un auto sfrecciava ad alta velocità, Riki era tutto agitato nel rivedere i suoi amici e lei.
Lei, la sua luna.
Dracyan cercava di calmarlo: - Riki, vai piano, rischi di farti del male di questo passo. - avvertiva il b-daman per la velocità eccessiva con la quale la macchina viaggiava - Non vorrai farla preoccupare di più, andando all'ospedale? -
Di colpo, capiva il suo stupido comportamento impaziente e di conseguenza rallentava.
Faceva un lungo respiro e ringraziava il Drago Blu: - Grazie Dracyan. Vorrei arrivare al più presto a casa. Mi devo cambiare e trovare un regalo adatto! Ho poche ore a disposizione e non vedo l'ora di rividere Sumi. Devo dirglielo, non posso più-! -
- Capisco la tua impazienza, ma prima pensa al regalo, è pur sempre il compleanno di Josh! -
- Hai ragione. Cosa potrei mai regalargli? Samuru mi ha accennato a qualche cosa che vorrebbe, ma penso che essendo anche un anniversario importante per Jules e Samuru, una sfida per ricordare quei vecchi momenti, e poi Josh mi ha sempre detto che voleva assistere a una sfida tra te e Dravise... -
La voce metallica di Dracyan accondiscendeva: - Non è una cattiva idea. Mettiamo alla prova colui che è figlio del tuo rivale e migliore amico, Samuru! -.

- Jules! - Sumi era tutta impanicata - Riki non farà tardi? E' già vicina l'ora.. -
- Non ti devi preoccupare. - la squadrava dalla testa ai piedi - Piuttosto, non vorrai vestirti così alla festa? Te lo proibisco, mio figlio merita degli invitati eleganti e sgargianti! - le faceva l'occhiolino e le regalava un risolino.
Si fissava e la combinazione canottierina bianca e jeans strappati non era davvero un abbigliamento adatto per una festa, così tornava subito nelle sua stanza a cambiarsi.
Ripensava che non aveva altri cambi, ma cercava negli armadi qualcosa, trovando addirittura abiti che non aveva mai visto indossare da parte dell'amica. Sorpresa ne tirava fuori un paio e se li provava tutti, ma solo uno le faceva scatenare un ricordo strano, ma talmente vivo che la faceva arrossire di colpo.
Rabbit chiedeva: - Sumi, c'è qualcosa che non va? -
- N-no, nulla. Questo vestito ha qualcosa di famigliare, il colore e il modello sono simili... a un abito che ho già indossato, ma ora non mi viene niente in mente. -
Ci rifletteva bene e la sua partner era rimasta in silenzio.
Un bussare alla porta la risvegliava. - Sumi? Tutto bene? Posso entrare? -
La mora urlava un "certo!" e Jules entrando osservava il disordine che dominava la stanza, ma si accorgeva del vestito blu cielo corto e non scollato, e sorrideva per questo. "L'abito del matrimonio."
Dopo la sera del matrimonio e la luna di miele, aveva fatto visita a Sumi una volta e Jules notando l'abito appeso in un angolo nascosto, sperava che forse era qualcosa per ricordarle il bacio con Riki, ma lei era talmente ubriaca che le aveva confermato della dimenticanza, così decideva di prenderlo, lavarlo e tenerlo finché non ci fosse stata occasione.
La Shigami voleva assolutamente fare una sorpresa anche a Riki.
- Sumi, ti piace quel vestito? - indicandole quello sdraiato sul letto - E' uno dei miei preferiti. -
- Ah! Quindi è tuo? Scusa, non volevo. -
- No, non hai capito. E' uno dei miei preferiti, ma non è mio. Non è nemmeno della mia misura - ridacchiava mentre lo prendeva e glielo metteva davnti mentre la mora dagli occhi azzurri si stava specchiando - Credo che questo... aspetti a te, non a me. Provalo, anzi, metti questo. Ti aspetto giù. Molti degli invitanti sono arrivati. -
Lei domandava timida: - R-Riki..? -
Scuoteva la testa, e se ne andava.
Farfugliava, mentre la porta si richiudeva: - Riki, sei vicino. Me lo sento -.

La voce acuta e squillante metallica lo faceva rimbambire, ma era giusto che lo srigadasse: - Che cosa?! Stai scherzando, spero! Riki, l'hai promesso a Samuru, Josh e Sumi! Josh ti aspetta, non puoi farci aspettare un minuto di più! Eppure Samuru ti aveva avvertito che ci avresti impiegato un giorno intero ad arrivare al quartiere Est e due ore di viaggio in auto per Ovest. Uff, tu non sei mai stato un ritardatario. -
Si scusava profondamente: - Davvero, mi dispiace, Jules! -
- Aaaaah.. - sospirava ma era come sempre comprensiva - E va bene. Ti aspettiamo tutti. Fammi sapere quando sei già in viaggio, d'accordo? Allungherò i tempi, Josh vuole scartare i regali e tagliare la torta con te, Takeru e Samuru insieme, essendo i suoi idoli. -
- D'accordo, Jules. - saliva appena sulla macchina.
- Va bene, a dopo-
- Jules? - il cellulare era in modalità altoparlante, e mentre guidava non sapeva se farle la domanda importante, ma intanto attirava la sua attezione - Io volevo sapere se.. - indugiava, non sapeva come continuare.
Dopo qualche secondo di attesa, Jules continuava: - Riki? Cosa vuoi sapere? -
Lanciava una veloce occhiata a Dracyan che con occhi fermi lo convincevano di non chiedere via telefono, e alla fine lasciava cadere il discorso: - Nulla. Sto arrivando, sono partito proprio adesso da casa. -
- Ok. Ah! Salve Kuroc-chi! -
- C'è anche Basara? - chiedeva sorpreso - Wow, sei incredibile, Jules. Chi c'è altro? -
La mora rideva. - Kuroc-chi è stato costretto dai suoi amici fratellini, che tra parentesi sono stati invitati da Kamon, che è stato invitato da Eona, che è stata invitata da Rori, la quale ha saputo da Sumi. Ma tanto alla fine, tutti erano invitati! Tu sei uno degli ultimi, sbrigati ma non correre troppo! -
- Chi manca oltre a me? -
- Uff.. il mio fratellino. Ha delle conferenze che non poteva spostare, però almeno lui appena finito, arriverà entro cinque minuti, al posto tuo che ci stai mettendo davvero due ore. - in sottofondo si sentiva la voce di Josh chiamarla - Ah, arrivo! Senti, Riki, ti passo Sumi. Ora devo pensare a Josh. -
Arrossiva di colpo. - Eh? A- a- aspetta, Jules-! -
- Mh? Riki? -
La sua voce. Dolce, calma e innocente. Diversa da quella di Jules in qualche sfumatura, ma la voce di Sumi era famigliare, una rassicurazione che placava l'anima e di conseguenza la guida era molto meno tesa.
Sorrideva, consapevole che non poteva vederlo. - Sumi? Tutto bene? La festa procede bene, sento della musica e risate. - aveva appena superato il confine tra quartiere Est e Ovest - Sono vicino. Tra un po' ci vedremo. -
Molto rassicurata e lieta, non riusciendo ad esprimere i suoi sentimenti, Sumi si limitava a convenire: - Già. -
- Devo parlarti di una cosa importante. Non posso più aspettare. -
Teneva il telefono tremante, si chiedeva cosa le volesse dire. - Va.. Va bene. Ti aspetto, Riki! -
Terminata la chiamata, Dracyan gli confidava di non averlo mai visto così sicuro di sé in vita sua, nemmeno quando giocano insieme, così il Drago Blu lo punzecchiava e il blu si divertiva a ribattere.
Sì, era teso, ma non lo era più da quando sapeva che lei lo avrebbe ascoltato.


 
♥♥♥

Davanti alla porta, con il campanello e la targhetta Shigami davanti e un pacchetto tutto colorato con tanto di nastri e fiocchi in mano e Dracyan nell'altra, deglutiva il groppo in gola e respirava a fondo.
Dracyan lo spronava: - Sbrigati, sei in ritardo già di due ore e mezza! -
- Sì, ma.. -
Dal fianco sinistro spuntava una mano e suonava al posto suo il campanello. Riki si girava di scatto e riconosceva la figura alta, affascinante e allo stesso tempo infantile come la sorella, Takeru Mirai. Alzando una mano, lo salutava con un sorriso simpatico: - Ciao, campione Riki! Da quanto tempo! -
- TK! -
- Perché te ne stavi lì impalato? La festa è già iniziata da un bel po', questo lo so perché la sorellona mi ha già sgridato più di una volta. - si grattava la nuca con un sorriso tirato - Anche te, immagino, ma almeno tu non sei suo fratello! Su, muoviamoci! - incoraggiava il blu.
Il corvino rideva a cuor leggero, mentre Riki pensava come fosse cambiato: aveva tagliato i capelli, ora erano più corti a spazzola, ma i tratti morbidi lo facevano sembrare ancora un adolescente quando invece era già un grande imprenditore e artista. Era vestito con una camicia bianca, una cravatta argento e dei pantaloni neri e si sentiva un po' a disagio non essendo comparabile a lui; indossava una camicia scarna e pantaloni blu scuro, anche se non poteva fare di meglio avendo avuto solo cinque minuti netti per cambiarsi da archeologo a tenuta da festa.
- Campione Riki. -
- Da quanti anni ti dico di chiamarmi solo Riki? - chiedeva quasi esasperato - Comunque sia, entriamo? Mi sembra che nessuno verrà ad aprirci. -
Appena affermato ciò, la porta si spalancava e appariva Sumi in un vestito blu acceso elegante, famigliare e non scollato; la memoria di Riki riaccendeva nel suo cuore una fiamma passionale, rivivendo la notte del matrimonio.
La ragazza con un sorriso enorme accoglieva i due: - Riki! Bentornato! Takeru, che bello rivederti! -
Il corvino la superava subito, posandole un veloce bacio sulla guancia e la salutava: - Sumi, ciao anche a te! Vado dentro dal mio nipotino! Mi starà aspettando di sicuro. -
- Sì, vai! - lasciandola sola con Riki - Ehi, va tutto bene? -
Il blu annuiva ancora un po' rosso. - Sumi, quel vestito.. -
Interrogativa, mormorava: - Questo..? L'ho trovato nell'armadio di Jules. Dice che era destinato a me. - alzava un lembo di abito, quando rialzava lo sguardo, incontrando i suoi occhi porpora - Non ti piace? -
- No..! Ma che dici! Ti sta benissimo! - sperava che il ricordo del bacio fosse riaffiorito, ma non era così con sua grande delusione - Ti sta... d'incanto, Sumi. - dopo qualche minuto di esitazione, seguitava - Vogliamo entrare? Non vorrei che Jules possa sgridarmi ancora! -.
Sumi spalancava la porta e Riki, passandole accanto, le posava un bacio sulla fronte.
La differenza d'altezza ora era visibile e a Riki faceva tenerezza. Quando delicato si era avvincinato a lei per posarle il bacio, aveva percepito un dolce profumo di brezza marina. Rimanendo fermi lì, sulla soglia, chiudevano entrambi gli occhi e il blu mormorava: - Sei bellissima. Lo sei sempre stata. -
Balbettava rossa: - G-grazie. S-stai bene, Riki? E' da prima che-
- Entriamo. - giunti al salotto, incontrava Jules - Sono qui, visto? I nostri partner dove li mettiamo? -
La Shigami gli dava il benvenuto: - Finalmente! Dracyan va sopra al caminetto con tutti gli altri, così dopo organizziamo un torneo! Il vincitore avrà una fetta di torta in più! -
- Zio Riki! - salutava Josh, scendendo dall'abbraccio di TK e saltandogli addosso - Zio Riki, mi sei mancato tanto! -
- Anche tu, Josh! - ridevano entrambi scambiandosi un abbraccio affettuoso - Questo è il tuo regalo, dove lo metto? - il piccolo Shigami indicava un gruppetto di regali e Riki lo tirava su - Bene, allora la festa può iniziare. -
Josh guardava la madre che gli annuiva. - Tutti gli invitati sono arrivati! Possiamo iniziare il CrossFire!! -.


 
♥♥♥

L'andamento della festa andava tutto secondo i piani, Sumi osservava tutti gli invitati divertirsi in un angoletto, appoggiata al muro d'ingresso, e soprattutto vedeva Riki sorridente e spensierato come ai vecchi tempi.
Dalle elementari, lo aveva sempre visto come un fratellino da proteggere, lui che voleva sempre scappare dalla città e inseguire i suoi misteri, lui che se poteva non la coinvolgeva quando lei non gli nascondeva mai niente.
Era come un fratello.
Poi, col passare degli anni, soprattuto al liceo, tutto iniziava a cambiare: lei iniziava a uscire con i ragazzi, tipo Simon, il quale aveva superato lentamente la sua paura per le ragazze, oppure Asuka, che la trovava intraprendente e con le sue lusinghe gli aveva concesso qualche uscita; lui che invece continuava a studiare, senza sosta, per inseguire i suoi sogni. Non aveva altro per la testa.
Si chiedeva distrattamente se fosse ancora vergine.
Per quel pensiero perverso, arrossiva fin sopra le orecchie. "Sumi, ma cosa stai pensando?! C-certo che non lo è! E' impossibile! Oh-" non le piaceva l'immagine di Riki con una donna, con un'altra che non fosse lei. Con una ragazza che non lo ha amato come lei e che non lo conosce come lei. Dei brividi le percorrevano la schiena e si era d'istinto coperta le braccia con le mani, anche se erano le spalle quelle completamente nude.
All'improvviso, una mano si era appoggiata sulla sua spalla destra. Si voltava a guardare, e si ritrovava Riki alla sua sinistra. - Riki! M-ma non eri con Dracyan a giocare contro Takeru? -
- Abbiamo terminato da poco. Hai freddo? Anche se non troppo scollato, questo vestito è comunque leggero. Chiedo a Jules una coperta? Dato il tuo lavoro, non credo che tu possa permetterti di ammalarti. -
Si accorgeva che non l'aveva mai chiamata per nome. Perché? Che non volesse dirle niente che riguardasse loro? Eppure nella telefonata le sembrava sicuro di sé. - No, tranquillo. Sto bene, Riki. -
Le sorrideva dolcemente. - Va bene, Sumi. -
Aveva perso un battito. Dalle sue labbra il suo nome suonava melodioso.
Voleva baciarlo in quell'istante, quando si tratteneva perché si chiedeva quante donne lo avessero baciato come avrebbe voluto fare. Quanto avevano assaporato le sue labbra che erano a una distanza poco più di qualche centimetro. Quante prima di lei? Era così gelosa, che dalla poca distanza, si allontanava di scatto con la testa indietro e rivolgeva lo sguardo nella parte opposta, rossa di imbarazzo e gelosia.
Sentiva il sangue fluire nelle sue guance, quando Riki gliene racchiudeva una con la sua mano preoccupata, facendole girare di scatto la testa per spalancare gli occhi pieni di desiderio.

Il blu aveva gli occhi addolciti, non per niente, la sua luna lo stava desiderando.
Dopo tutto quel tempo, era stato così cieco. La guardava con occhi diversi, era luminosa e finalmente sobria da capire che se la baciasse, lei lo avrebbe ricordato. - Mi sembra che tu stia male. Sei sicura di stare bene? -
Era rossa in viso. Non aveva molta dimestichezza con le ragazze, l'unica che era sempre stata interessato a lui era proprio Sumi e lei era sempre stata un suo interesse come amica d'infanzia. Ora che se ne rendeva conto, non era mai stato a letto con una ragazza, anche se le sue esigenze se le soddisfava da sé, mentre invece si chiedeva quanti uomini avessero preso Sumi tra le loro braccia e ascoltato i suoi dolci versi.
Sapeva dei suoi flirt ai tempi del liceo e si aspettava che un giorno avrebbe trovato il ragazzo perfetto, voleva solo la sua felicità, non che un giorno avrebbe provato dei sentimenti per lei.
- Sto bene, davvero. -
- D'accordo. - la fissava incessantemente, quel vestito blu gli riportava alla memoria il bacio. Voleva baciarla ancora e ancora. Finché non avrebbe cancellato tutte le tracce dei suoi ex - Sumi, non ricordi niente di quella serata al matrimonio di Samuru e Jules? -
Lo guardava in modo interrogativo. - No..? Avevo bevuto così tanto che mi vergogno di me stessa! Ho fatto qualcosa di sconsiderato? Avresti dovuto dirmelo subito! -
Scuoteva la testa con un sorriso. - No, niente. Anzi qualcosa di piacevole. -
- Eh? - se ne andava per avvertire Jules, mentre Sumi lo richiamava - Ehi, Riki! Ora dove vai? -.
Il torneo stava per concludersi, i finalisti erano Riki con Dracyan che battendo Takeru erano entrati direttamente, Kamon con Gurburn che avevano battuto Basara e poi Novu, Samuru e Josh che condividevano Dravise e avevano battuto rispettivamente Rudi e Misuru.
Jules, in alternanza con Rori, faceva da arbitro, ma in quel momento stava parlando con la tanto-chiaccherata-ragazza di Moru, con la quale stava facendo conoscenza: - Ma davvero? Non ci avrei mai creduto! - rideva spensierata la mora, mentre la ragazza continuava ad affermarle la verità - Non pensavo che l'attuale presidente della WBMA avesse certi gusti. Bah, me lo sarei dovuto immaginare. Allison, lo conosci proprio bene! -
- Se lo dici tu, da quanto ho saputo lo hai quasi battuto una volta. Io e Lizard, invece, ci siamo riusciti più volte ma è pur sempre un ragazzo prodigio, non c'è che dire. - sospirava rassegnandosi alla potenza dell'albino che le stava portando da bere - Avremo dovuto conoscerci prima. Beh, grazie ancora per l'invito. Spero che tuo marito o tuo figlio vincano, dopotutto Josh è il festeggiato. -
Novu appariva accanto ad Allison, le donava un bicchiere con del vino bianco e circondava con un braccio i suoi fianchi in modo possessivo, le bisbigliava velocemente qualcosa nell'orecchio.
Lei sussultava con un sorriso tirato rivolto a Jules. - Grazie ancora, ma dobbiamo andarcene, domani mattina ha una conferenza e dei meeting, e non possiamo fare tardi - stringendole una mano, la salutava - E' stato un piacere conoscere finalmente la moglie di Samuru. A presto. -
- A presto, signora Shigami. - salutava Novu con il solito sorriso arrogante - Ho perso e addio fetta di torta in più. E fammi sapere la reazione di Josh quando aprirà il regalo. Avrei voluto vederla, ma gli impegni son gli impegni - scrollando le spalle e continuava con tono sensuale e autoritario - Andiamo, signorina Ford. -
Con un sorriso, salutava entrambi. - Grazie ancora per essere venuti! A presto, Novu, Allison! -.
Appena sola, Riki chiedeva un momento a Jules.
- Riki, cosa ci fai tu qui? Non stavi con Sumi? - aggrediva il blu che sembrava troppo calmo per essere in una festa dove forse si sarebbe dichiarato.
Un po' rosso in viso, pregava di farle un favore: - C'è una stanza libera? -
La mora si illuminava. - Tutte quelle che vuoi. Però! - attirava l'attenzione del blu che faceva uno scatto improvviso - Prima devi finire il torneo, fallo per Josh, ok? - gli faceva l'occhiolino - E' una questione d'onore. -
- Va bene, certo. - sorrideva innocente - Ora a chi tocca? -
Tornando nella sala principale, guardava le coppie: Riki-Josh, Samuru-Kamon.
- A te! Metticela tutta, Riki. Josh ne sarà contento. -
- Mamma! - chiamava il piccolo Shigami con entusiasmo - Farai te da arbitro? -
Si chinava a dargli un bacio sulla guancia e ad abbracciarlo. - Va bene, ma sarò comunque imparziale. Un gioco chiaro e pulito. Questo è il CrossFire, vero tesoro? - Josh annuiva e si posizionava sul campo da gioco - Bene, possiamo iniziare la partita: giocatori ai vostri posti! Riki Ryuugasaki vs Josh Shigami. Three! Two! One! - anche Sumi si era avvicinata al campo da gioco, capendo che il blu aveva dovuto lasciarla perché era stato chiamato - Biiiii -Fight! -.
Dracyan e Dravise avevano avuto il loro ennesimo showdown, e stavolta aveva avuto la meglio il piccolo Shigami che aveva sorpreso tutti con la mossa speciale del fratello di Jules, Furia Spinosa.
- Bella mossa, Josh. Ancora auguri, e buona fortuna. Faccio il tifo per te! - si complimentava, avanzando vero Jules che aveva accanto Sumi - Oh. Quindi, Jules, si può fare? -
La Shigami annuiva. - Ma certo. Usa la camera degli ospiti. Sumi ti indicherà la strada. -
Sumi ancora ignara, chiedeva: - Di che cosa state parlando? -
- Ah, ecco, Riki vorrebbe riposarsi un po' dopo il lungo viaggio, perciò mi ha chiesto se poteva sdraiarsi da qualche parte, perciò... Va bene se sta un attimo nella camera degli ospiti dove sei stata te fino adesso? - indugiava con un sorriso quasi tirato e supplicante - Scusami, ma lo posso capire e vorrei che quando Josh scarterà i regali, Riki abbia la sua solita freschezza e vivacità. -
Sumi tirava un sospiro di sollievo. - Ah è solo questo! Non vedo nessun problema, la casa è sempre vostra, Jules! Riki, vieni con me! - gli prendeva una mano e lo conduceva nella camera degli ospiti.


 
♥♥♥

In camera, Sumi aveva lasciato la presa, ma Riki la riprendeva subito, facendole battere il cuore all'impazzata.
Sentiva il calore percorrerle ogni singola parte del corpo.
Il ragazzo era vestito in modo svogliato, ma lo conosceva ed era per questo che si preoccupava sempre per lui, ma ora non pensava ad aiutarlo a sistemarsi, anzi voleva spogliarlo. Voleva scoprire quali nuove ferite si fosse procurato, quanto i suoi muscoli si fossero irrobustiti, quali reazioni avrebbe scatenato in lui se lo avesse adattamente sedotto come avrebbe sempre voluto fare. Tutti quei giorni, mesi, anni! Senza essersi mai scambiati realmente una parola affettiva, ma allo stesso tempo come se sapessero tutto di entrambi.
No, non se lo sarebbe immaginato mai con un'altra ragazza che non fosse lei.
Lui era suo. Avidamente gli sbottonava la camicia, quando Riki le bloccava le mani, ma sovrapponeva le labbra alle sue. Veloce, intenso e dolciastro.
Un vago sapore di vino. Un vino rosso dolciastro, ma non era quello che la convinceva. C'era qualcosa di simile in quel gesto, che ricordava il sapore di champagne. Staccandosi, dandole tempo di respirare e raccogliere i propri pensieri, Riki la portava sul letto per sedersi e non le staccava un momento gli occhi di dosso.
Sumi si sentiva accaldata. Il vino e lo champagne. Il primo bacio con Riki e il ricordo di averlo già ricevuto. La festa di Josh e il matrimonio di Samuru e Jules. Il vestito blu.
Mille immagini sovraffollavano la sua mente, ma Riki non le lasciava la mano.
Accorgendosi del gesto, gliela stringeva. - Credo di ricordare qualcosa. Al matrimonio. -
Esitante, Riki glielo confermava: - Sì, ci siamo baciati. E no, non me ne pento. -
- Non potevi dirmelo prima? E io che mi struggevo in pensieri che mi facevano male al solo formularli! Dubitare di te! Sono una stupida, come ho potuto.. - era esasperata e frustrata.
La calmava: - Sumi, tu sei l'unica. La prima e ultima, la mia unica luna. -
- C-cosa? - ancora sorpresa, veniva sopraffata dal bacio improvviso del blu. Si faceva strada con la lingua, ma si chiedeva come avesse imparato certe cose se lei era stata l'unica, ma non le importava perché sembrava un sogno, dal quale non voleva svegliarsi, non voleva uscire da quella bellissima fantasia.
Si era trattenuto abbastanza, rifletteva Riki, era rimasto per tutto il tempo alla festa a guardarle la schiena seminuda, le spalle delicate e liscie, non vedeva l'ora di accarezzargliele lentamente, e abbracciarla. Sì, perché quando sentiva freddo, l'avrebbe già stretta tra le sue braccia.
- Riki, tu-! - soffocava un altro verso - Mmh.. -
Chiudeva gli occhi e poi, con più decisione, le confessava tutto rosso in viso: - Sumi! Diventa la mia ragazza! -
A bocca aperta, non sapeva che dire. La mente stava giocando troppo di fantasia.
La richiamava: - Sumi? -
L'attimo dopo si buttava di schiena sul letto e si metteva a piangere, incredula: - Riki mi ama, questo è uno scherzo! Non svegliatemi, vi prego! - si copriva e allo stesso si asciugava le lacrime con le braccia - Riki, ti amo anch'io! Più di chiunque altro! Avrei dovuto insistere a farmi capire da te, ma eri così felice d andare in giro per il mondo che non volevo legarti a me. Ti amo, Riki! Ti amo tanto... -
Forse era infantile il modo in cui gli aveva risposto e confessato, ma era la verità. Non le importava nulla, tranne che forse, quello era il momento più bello della sua vita.
Il blu si allungava verso di lei; le mani posizionate appena poco sopra le sue spalle, il torso rivolto a lei, e le gambe di entrambi ancora sul bordo, era un tipo di situazione che Sumi sognava spesso, ma non pensava che si sarebbe mai realizzato. Prima che tutto svanisse, iniziava a liberargli il petto dalla camicia e percorreva lentamente il suo torace con la mano lentamente e con gli occhi scrupolosi lo osservava.
La gola era secca.
Notandolo, Riki riappoggiava le labbra e aprendo lo spiraglio, iniziava a riidratare la sua bocca e il suo interno; si appoggiava sui gomiti e sentiva il seno prosperoso sul suo petto nudo, intanto guidava le mani di Sumi ad avventurarsi in ogni parte del suo corpo. - Quando l'ho capito, volevo solo te. Già immaginavo le tue mani qui e qui, - mentre le faceva esplorare i suoi addominali - la tua soffice pelle schiacciata da me.. Non ricordavo che fossi così minuta. -
Con difficoltà, riusciva a dire: - Siamo entrambi cresciuti, Riki. -
Tutti gli allenamenti quotidiani avevano dato i suoi frutti e ora, la prima a saperlo, a verificarlo, era proprio Sumi che si scioglieva nel vederlo così sexy. Lui, invece, scrutava ancora i seni con i suoi occhi porpora.
Erano cresciuti. Ne era felice, come un bambino.
L'ultima volta non erano così, ricordava facendo con un risolino.
- Cosa c'è da ridere? - chiedeva Sumi.
- Nulla. Sei bellissima, Sumi. Avrei dovuto accorgermene molto tempo fa, quando eravamo al liceo e non solo adesso. Ora capisco perché Simon e Asuka erano così presi da te, ma ero sempre stato solo lì a fare da osservatore esterno nella tua vita sentimentale, quando ne ero dentro fino al collo. Mi sei mancata tanto, Sumi. -
Le baciava la base del collo, per poi risalire fino alla mascella.
- R-Riki, anche tu... tanto. -
- Ti amo e puoi credermi perché lo giurerei sull'amicizia con Dracyan. -
Sussultava: - ... Riki? - era commossa per una simile promessa - T-ti amo anch'io dal profondo del mio cuore! -
Calde lacrime scorrevano sul suo viso, quando Riki gliele leccava alla base dell'occhio e sulla guancia. La confortava perché comprendeva meglio di chiunque altro i suoi sentimenti: - Non piangere più. Queste lacrime ti serviranno presto per un motivo più piacevole. -
- Eh? - il rossore raggiungeva le punte delle orecchie.
- A quanto pare in questo campo sei più infantile di me, eh Sumi? - gli regalava il sorriso più smagliante prima di iniziare a farla sua. Completamente.


 
♥♥♥

Jules annunciava i finalisti del torneo: - Bene, dopo una lunga battaglia tra il mio amato marito Shigami Samuru e il suo sfidante Godai Kamon, siamo giunti alla conclusione che il mio Samuru abbia vinto e passato le semifinali! E ora il showdown tra il mio adorato marito contro il mio adorato figlio! Che gli sfidanti si presentano: Shigami Samuru vs Shigami Josh! -
- Ma mamma... - l'attirava tirandole un lembo di vestito - Io e papà usiamo tutti e due Dravise... come facciamo? -
- Ah, giusto. - gli appoggiava una mano sulla chioma corvina e gli sorrideva dolcemente - Allora finché non trovo una soluzione, perché non iniziamo a scartare i regali? - il piccolo annuiva - Perfetto. Chiama tutti i tuoi amici e digli di venire in salotto. Vado a chiamare zio Riki e zia Sumi. -
Josh la fermava. - Aspetta, mamma! Papà ha detto che zio Riki ama zia Sumi, perciò mi ha chiesto di non farti intervenire! Dice che quando sono soli dobbiamo lasciarli fare le coccole! -
Subito si voltava verso Samuru, il quale la guardava intensamente. - Ho capito. Ma zio Riki ci teneva a vederti scartare i regali, ed è passato un po' di tempo, quindi si saranno fatti tante coccole. - continuava a rassicurarlo con un sorriso dolce e a scompigliargli i capelli simili a quelli del padre - Vai ad avvertire tutti i tuoi amici e poi vai da papà, ok? -
- Ok! -.

La mora si dirigeva verso la camera degli ospiti, quando vedeva uscire appena i due ragazzi, i quali erano ancora rossi in faccia; Sumi sorrideva in modo innocente e teneva per mano il blu, il quale ancora felice le continuava a baciare la fronte. Vedendo Jules, la salutavano: - Jules! Siamo in ritardo per la torta? -
Scuoteva la testa. - Affatto, ho deciso che è il momento di scartare i regali. Vi stiamo aspettando. - mentre tornavano nella sala principale, spiegava la situazione - Samuru ha battuto Kamon, ora la finale è tra lui e Josh, e Dravise è uno. Perciò è ora del mio regalo. -
- Dratinum! - esclamava entusiasta Sumi.
- Dratinum? - faceva eco Riki.
- Il mio regalo, un b-daman ideato da me. Lo vedrai presto. - posava lo sguardo alle mani congiunte - Sono davvero felice. Ce l'avete fatta, eh? -
Sumi stringeva più forte la sua mano, mentre Riki rispondeva: - Colpa mia. -
- E' sempre colpa vostra, Riki. Voi uomini siete lenti. - scrollava le spalle - Ma vi amiamo anche così, vero Sumi? - rideva, quando Josh veniva a prenderli e a portarli in salotto.


 
♥♥♥

Samuru circondava in un abbraccio affettuoso la moglie da dietro, posandole un bacio sulla tempia destra e guardando con occhi adoranti e fieri il figlio aprire i regali, stessa cosa faceva Riki con Sumi, mentre gli amici di Josh incoraggiavano il piccolo Shigami a strappare più carta possibile.
L'ultimo regalo, quello dei genitori, appena aperto, tutti rimanevano basiti.
- Q-questo è un b-daman. Un b-daman tutto mio! Grazie papà, mamma! - ringraziava i genitori con la felicità espressa dai suoi occhi e i suoi amici si avvicinavano a guardarlo - Ho un b-daman tutto mio, che bello! Qual è il suo nome? -
Jules faceva un passo avanti con la mano sul cuore.
- Dratinum. Il Drago Platino. Impegnatevi al massimo, siamo d'accordo Josh? -
- Sì! -
- Ora possiamo fare la nostra partita, Josh. - interveniva Samuru con sincero divertimento - Io e Dravise non ti risparmieremo, ma prima... - si interrompeva per dar voce a tutti gli invitati.
Un coro enorme si innalzava: - Connetti Dratinum al BTA! -
Rori spuntava con un BTA portatile di ultima generazione, appena sviluppato e glielo porgeva, pronto all'utilizzo.
- Quando vuoi te, Josh. -
Lo alzava al cielo e con decisione lo posizionava al centro del BTA, urlando: - Andiamo, Dratinum! -
Il B-daman si attivava e una voce metallica sorprendeva il pubblico. Samuru bisbigliava alla moglie: - Hai visto? Esiste anche un Drago Platino. Hai fatto davvero un ottimo lavoro, amore mio. -
Riki si avvicinava a Josh e gli annunciava il secondo regalo: - Appena avrai finito di battere tuo padre, vorrei avere l'onore di battermi con te, Josh! -
- Certo! -
Sumi si chinava per abbracciare il ragazzo.
Gli occhi dolci, colmi di felicità e gratitudine, erano rivolti verso Josh; grazie a quel piccolo Shigami, è riuscita a prendere confidenza, è riuscita a confessarsi e a lasciarsi andare. Voleva esprimere tutta la sua sincera gratitudine nel suo augurio: - Buon compleanno ancora, Josh. Grazie anche a te che mi hai permesso di restare e di partecipare a questa splendida festa, sei il ragazzino più fortunato del mondo ad avere dei genitori così straordinari, non te lo dimenticare. -
Con i suoi occhioni blu profondi incontrava quelli azzurri di Sumi, e annuiva con serietà ma allo stesso tempo con un grosso sorriso stampato sulle labbra. - Dedicherò la sfida anche a te, zia Sumi! Che tu possa stare con lo zio Riki sempre come fanno papà e mamma! -
Sorpresa, rispondeva con una risata innocente.
Sì, ne avevano passate tante insieme, e finalmente si erano riuniti.
Riki le circondava i fianchi e continuava a bisbigliarle quanto l'amasse. Era al settimo cielo.
Nulla doveva esser cambiato dal tempo delle elementari, perché dopotutto, erano rimasti quei semplici ed infantili ragazzini. Entrambi sorridevano al futuro, ma vivevano il presente pienamente e con loro, anche tutti gli altri in quel salotto, dove tutto forse avrà inizio, ma soprattutto, stava dando inizio a una nuova generazione, una nuova sfida che Jules annunciava: - BENE! Che la finale inizi e diamo tutti insieme il via: Pronti! Mirare! Cross--FIRE! -.
Sì, il Crossfire. Un gioco che ha unito molto e tutto, rifletteva Riki.
Non vedeva l'ora di sapere cosa avrebbe riservato loro il futuro, ma erano pronti ad affrontarlo.
Insieme.

Nota d'Autrice
Ecco qui l'ultimo capitolo!
Spero che vi piaccia, perché ci ho messo davvero tanto tempo per elaborarla, ho pensato a tutti i dettagli possibili, e anche se in ritardo, chiedo il permesso all'utente Cronus se posso usare il suo OC Alison Ford nella fic - se non ho il permesso, modificherò al più presto la fic -. (A mia difesa dico che era un'obbligo inserirla, soprattuto perché nelle feste, tutti sono diversi xD) Comunque sia, gente, non dedico questo terzo capitolo solo ai lettori di b-daman, ma anche a tutti i lettori che ho conosciuto, che mi sostengono e continuano a recensirmi! Vi amo tutti! Perché oggi, sì proprio oggi, faccio 4 anni su EFP!
Grazie a tutti! Grazie!!
Bye and Kiss
Julia_Phantomhive

 

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