Insospettabile destino

di Miha
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Capitolo 1- ***
Capitolo 2: *** -Capitolo 2- ***
Capitolo 3: *** -Capitolo 3- ***
Capitolo 4: *** -Capitolo 4- ***



Capitolo 1
*** -Capitolo 1- ***


- Mi spiace ma ho scelto di stare con lei

- Mi spiace ma ho scelto di stare con lei. – disse lui serrando i pugni.

- allora questo è un addio! – rispose lei con le lacrime agli occhi. Una carezza sul volto per poi abbandonarlo per sempre.

 

INSOSPETTABILE DESTINO

 

Si dice che l’amore è eterno, che dura tutta la vita. Che il tuo lui ti sarà fedele per sempre e che amerà solo te. Che ti coccolerà e che ti starà vicino nonostante tutti i problemi che hai. Ebbene promesse di questo tipo non esistono. L’amore non è eterno. L’amore è qualcosa che ti fa soffrire, che ti scuote l’anima e ti rende debole in tutto. L’amore è distruzione. E questo Myka lo sa bene.

Sono passati sei mesi da quando lui l’ha mollata per un altra e adesso, dopo mille difficoltà, è riuscita ad ottenere un nuovo equilibrio nella sua vita.

- ehi gente guardate. Sono appena tornata dal paese e ho fatto rifornimento di cibarie. – disse saltando allegramente una ventunenne.

- Myka pensavamo ti fossi persa. Però hai comprato un bel po’ di cose. – affermò un giovane ragazzo seduto al tavolo del salotto.

- beh caro noi siamo in tre e tu mangi come se non lo fai da una vita. Dico bene May?

- oh dici benissimo. Yuki non si contiene mai e mangia come un maiale.

- e puzza come un maiale. Di un po’ da quanto non ti lavi? – domandò sventolandosi la mano sotto il naso.

- non c’eri tu e quindi ho evitato. Mi sentivo solo.

- uhh che carino!Fila sotto la doccia se no niente nutella. – disse con sguardo minaccioso la ragazza.

- va bene ho capito. Se mi ricatti con la nutella non posso che accettare. Ci vediamo dopo. – disse baciando May.

 

La situazione è pressocchè questa: May e Yuki stanno insieme e sono entrambi amici di Myka. Quando lei fu mollata dal ragazzo che amava cadde in una crisi profonda, ampliata dai problemi familiari che la circondavano. I due ragazzi allora decisero di invitarla a vivere con loro e lei accettò di buon grado. Dopo sei mesi è riuscita a ricrearsi una vita aiutata non solo dai due amici ma anche dal suo attuale partner.

 

- approposito Myka ma sei da sola? – domandò l’amica.

- tranquilla May, è di sotto sta portando il resto degli scatoloni. – rispose euforica quest’ultima.

- ehi di casa, qualcuno di buon animo mi darebbe una mano?? – domandò una voce esterna.

- che razza di uomo mi sono trovata. Neanche un paio di cose da solo sa portare. – sentenziò con un gocciolone sulla testa. Al sentire quelle parole il ragazzo il questione fece le scale rimanenti come un fulmine e si recò verso la ragazza con sguardo minaccioso.

- CHI E’ CHE NON E’ UOMO?

- vedi che subito ti sbrighi quando viene toccato il tuo orgoglio maschile? =^^=

- sei tremenda, ti detesto quando fai così! – disse mettendo il broncio.

- ma tesoro mio sei dolcissimo quando fai l’offeso.

- e smettila di sfottere.

- scusate voi due – interrupe May – non siete stanchi?In fondo il viaggio è quello che è.

- in effetti farei volentieri una doccia. – disse sgranchendosi le braccia il ragazzo.

- spiacente ma è occupata da Yuki, dovrai aspettare. Magari è meglio se prima ci riposiamo un po’ in camera, che ne dici May?

- fai quello che ti senti di fare Myka, è anche casa tua. Basta che andate a riposare e non a fare altro. – disse a di sfottò la ragazza.

- May…poi io sono la depravata. Andiamo Eichy prima che questa mi dice allegramente che rimango incinta. – affermò Myka tirandosi il ragazzo.

- a dopo May. Vuol dire che Yuki lo saluto quando mi sveglio. – sentenziò lui.

- allora stasera sicuramente.

 

I due fidanzati se ne andarono in camera di lei. Erano molto contenti, soprattutto Myka. Dopo tutto quello che aveva passato non avrebbe mai pensato di tornare di nuovo a sorridere. L’essere stata male l’aveva mutata nell’aspetto, era dimagrita parecchio e quindi urgeva un nuovo taglio e colore ai capelli. Adesso, anche se i capelli erano sempre lunghi fino alla schiena, avevano un taglio scalato e di un castano accesso. Il fisico era normale, non troppo snello ma curvo al punto giusto e anche il suo modo di vestire era mutato un po’, anche se prediligeva sempre lo sportivo. Eichy invece era il suo opposto. Faceva parte del corpo dei militari quindi il fisico era perfetto. Capelli castani tendenti al biondo e occhi castani. Erano amici dapprima che Myka si mettesse con Koiji, il ragazzo dalla quale era stata mollata. All’inizio facevano tutti parte dello stesso gruppo e a poco a poco Myka e Koiji si erano scoperti innamorati e poi fidanzati. Eichy nonostante amasse la ragazza il vederla felice lo tranquillizzava e decise di farsi da parte. Quando poi scoprì che Koiji aveva tradito Myka con un'altra nella sua città di origine scoppiò una disputa tra i due che arrivarono addirittura alle mani. Ma a nulla servì in quanto il ragazzo aveva già fatto la sua scelta, ossia di lasciare Myka. La ragazza cadde in una profonda depressione e molto spesso si sfogava con Eichy che le stava sempre vicino. A poco a poco, grazie alle premure del ragazzo, Myka si riprese e riscoprì di nuovo l’amore con lui. E ora eccoli qui più innamorati che mai.

 

- neh Eichy quanto tempo pensi di trattenerti qui? – Domandò lei stendendosi sul letto.

- Dai Myka siamo appena arrivati e già pensi a quando devo partire?

- uffa, possibile che ogni cosa che ti chiedo pensi sempre a male?Voglio solo godermi tutto il tempo che ci sei qui con me!Non mi sembra di pretendere la luna!

- e goditelo e basta, senza pensare al poi. Sono qui e sono tutto tuo. – le disse baciandola dolcemente. – Comunque per due settimane di sicuro non ti abbandono.

- solo?Uffa certo che la vita da militare è pesante e poi…stai lontano da me. Quasi quasi una sera di queste mi intrufolo nella tua caserma e non me ne vado più.

- a me fa piacere sai? – disse ridendo – anche se poi ti vedono anche gli altri e poi divento troppo geloso.

- a me la tua gelosia piace. – disse stuzzicandogli il labbro inferiore – però adesso riposiamoci un po’ che sono davvero stanca.

- in effetti anche io accuso una certa stanchezza. Due ore di viaggio a guidare sono sempre pesanti. Se ci metti pure il traffico…

- allora dai stenditi qui vicino a me e riposiamo. – abbracciandolo gli diede un bacio a stampo e di accoccolò con la testa nell’incavo del collo del ragazzo. – Notte Eichy.

- Notte Myka.

 

I due crollarono poco dopo stanchi dello strapazzo subito. Intanto May e Yuuki erano intenti a preparare qualcosa da magiare per tutti, ma comunque tra di loro volevano commenti sulla situazione attuale.

 

- sai Yuuki…Myka si è ripresa bene. Se ripenso a come stava sei mesi fa!

- Lo so May. Ma l’importante è che ci sia Eichy con lei, oramai lei dipende totalmente da lui e questa cosa mi preoccupa non poco.

- cosa vorresti dire?Spiegati! – domandò curiosa la ragazza.

- ecco…se Eichy dovrebbe lasciarla staremo di nuovo al punto di partenza. Il problema di Myka e che tende ad attaccarsi completamente al partner. E’ naturale che alla fine non può vivere senza di lui è come se gli staccassero una sua metà.

- certo è una cosa meravigliosa e spaventosa allo stesso tempo. Ma senti per fare questo ragionamento non è che sai qualcosa che io non so?Tipo qualcosa che ha combinato Eichy?

- ma no dai figurati che quello la tradisce. E’ sempre stato il suo sogno conquistarla. La ama troppo. – ribattè il ragazzo.

- allora non ci dobbiamo preoccupare di nulla. E ora, su su forza prendi una padella, mettici un po’ di olio e mettila a riscaldare, se no le uova come le faccio?

- agli ordini Hitler, signora! – disse imitando la posizione dell’attenti scatenando una risata della ragazza che lo prese con il mestolo.

 

Nel frattempo nella camera dei ragazzi la vibrazione di un cellulare destò dal sonno uno dei due. Myka si alzò dal letto e svogliatamente afferrò l’oggetto lampeggiante. Tentò di leggere il numero sul display ma non compariva alcun nome, era un numero che non conosceva. Pensando che fosse il suo datore di lavoro rispose all’istante senza pensarci. Non poteva sapere che avrebbe maledetto mille volte quel gesto nel futuro.

 

- pronto? – rispose lei tentando di nascondere il sonno.

- Myka, sei tu vero? – domandò l’interlocutore dall’altra parte dell’apparecchio.

- si sono io, ma lei chi è scusi?

- ma come, non mi senti da appena sei mesi e già ti sei scordata ti me?

- sei mesi? – domandò lei iniziando a sudare freddo. Non credeva possibile che la persona con cui stesse parlando quel momento fosse proprio lui – non sarai per caso…

- ….sono Koiji. – disse prontamente lui – ti sei ricordata finalmente?Ma credo che la tua perdita di memoria momentanea era forzata.

- c-che cosa vuoi?Perchè mi chiami, non avevi cancellato tutto di me?Eppure ero stata chiara dopo il nostro ultimo incontro. – disse stizzita. Stava perdendo la calma e il suo tono di voce era leggermente aumentato – perché mi perseguiti ancora, non ti basta tutto quello che mi hai fatto?

- c’è una cosa che voglio ancora e che non ho ancora ottenuto. Vuoi sapere cos’è?

- no non voglio tienitelo per te.

- te lo dico lo stesso – disse ridendo – io voglio…te!Anche se ti ho lasciato non ti ho mai dimenticato, c’è ancora qualcosa che mi lega a te e voglio scoprire cos’è!

- l..scia… - le parole le morivano in gola, tutto il dolore passato stava riaffiorando nel suo animo e una ferita che si credeva chiusa stava lentamente riaprendosi a ogni parola pronunciata dal ragazzo. – tu…non puoi neanche….permetterti…

- di fare cosa non posso permettermi? – domandò altezzoso lui.

- di chiamarmi e sconvolgermi la vita…NON SAI QUANTO TEMPO CI HO MESSO PER FARMENE UNA NUOVA?E TU VORRESTI DISTRUGGERLA? – ormai urlava senza neanche rendersene conto e le sue urla destarono anche il sonno del ragazzo che giaceva a pochi metri da lei.

- Myka ma cosa…Myka che ti prende come mai sei a terra? – disse il ragazzo scuotendola – hai…uno sguardo da paura. Ma con chi parli? – la ragazza seppur debolmente riuscì a pronunciare il nome dell’interlocutore e Eichy rimase interdetto per qualche secondo.

- Koiji?Davvero è lui? – domandò. E la ragazza annuì debolmente con il capo. A quel punto gli occhi del ragazzo divennero di nuovo e afferrò brutalmente il cellulare dalle mani di lei.

- ehi bastardo ma che vuoi ancora?

- uhm…??Ma sei Eichy?

- si sono io razza di cretino. Che vuoi ancora da Myka eh?Vuoi ancora farla star male?Adesso lei p serena e io che sono il suo ragazzo non la lascerò di nuovo nelle tue mani.

- tu e lei state insieme?

- esatto. Quindi girare alla larga hai capito?E tranquillo questa scheda sarà inattiva da domani così taglieremo l’ultima cosa che vi lega. Addio. – disse attaccando il telefono.

 

Rabbia scorreva ancora nel suo sguardo e continuava a fissare quel cellulare maledicendo colui che aveva chiamato. Myka era ancora seduta a terra con lo sguardo basso ed Eichy ripresosi un po’ si avvicinò e l’abbraccio!La ragazza era ancora molto scossa ma con le sue ultime forze riuscì ad abbracciare a sua volta il ragazzo, piangendo come quando era caduta in depressione.

 

- Myka…calmati ti prego. – tentò di consolarla invano il ragazzo.

- Eichy…ti prego…stringimi. – furono che uniche così che riuscì a dire prima di continuare a piangere disperata.

 

Continued….

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Capitolo 2
*** -Capitolo 2- ***


Ecco un nuovo capitolo della mia fan fiction

Ecco un nuovo capitolo della mia fan fiction. Ringrazio sousuke sagara il solo che ha commentato questa fiction, ma non mi arrendo e spero che qualcun altro possa leggerla e lasciare un commentino!

 

 

Capitolo 2

 

Quel pomeriggio sembrò uno dei più lunghi di tutti la sua vita. Eichy non aveva potuto far nulla per lei se non farla sfogare. E pensare che erano così tranquilli fino a quella telefonata improvvisa, ma più si sforzava di capire cosa volesse Koiji da Myka più non riusciva a trovare una risposta. Chiederlo a lei era fuori discussione, il solo sentire quel nome la rendeva nervosa e agitata. Dopo tutto quel piangere poi era particolarmente fragile e chiedergli di parlare di nuovo di lui l’avrebbe uccisa psicologicamente. Doveva pensarci da solo e aveva già una mezza idea di come fare ma aveva bisogno di consigli esterni e quindi, approfittando del fatto che Myka si fosse addormentata, la coprì per bene e lasciò la camera recandosi in cucina.

 

- ciao Yuki come va tutto a posto? – disse in cenno di saluto all’amico.

- Eichy non ci vediamo da un po’! Beh tutto a posto…insomma, tieni a bada un po’ Myka!Oggi ha detto che se non mi lavavo mi toglieva la nutella, ma secondo te può fare una cosa del genere?E’ orrendo ricattare un povero ragazzo con la cioccolata, è ingiusta – disse guardando il ragazzo con le lacrime agli occhi.

- Yuki sta zitto, la tua dignità è pari a zero in questo momento. – sbuffò la ragazza con un gocciolone sulla testa tirando un leggero cazzotto sulla nuca del ragazzo – e poi non vedi che Eichy ha qualche problema?

- uhm, davvero?Non lo avevo notato May. – rispose ingenuamente il castano.

- infatti, troppo intento a pensare alla cioccolata. Eichy che cosa è successo?

- mi capisci al volo May, non ti posso nascondere nulla. A volta…mi fai paura. – disse tutto ad un fiato il biondino!

- pensa me che ci sto insieme che spaventi mi fa prendere. Sembra una strega, quasi ti aprisse la testa e ci entrasse a dare un occhiata.

- Yuki sta zitto! – si invipirì la ragazza! – e ora ignorando i commenti stupidi di questo scemo dimmi che ti succede.

- beh ecco…prima è successa una cosa…una cosa poco piacevole.

- hai litigato con Myka?

- no questo no, però…l’ha chiamata Koiji. – disse tutto d’un fiato il ragazzo!

- Koiji? – dissero all’unisono i due ragazzi con gli occhi sbarrati.

- si, ci ho anche parlato visto che Myka era al dir poco sconvolta. Però alla fine non ho voluto chiedergli cosa gli ha detto guardando come stava. Comunque io vorrei fare una cosa ma vorrei sapere cosa ne pensate voi.

- dalla tua faccia si direbbe nulla di buono - sentenziò Yuuki.

- purtroppo è così!Ma non posso permettere che per un suo volgare capriccio, quel tipo entra ed esca dalla vita di Myka conoscendo la sua debolezza. Devo correre ai ripari in qualche modo.

- e cosa avresti intenzione di fare? – domandò seria May

- io…ho deciso di chiamarlo e parlarci a quattr’occhi e mettere le cose in chiaro ora e per sempre.

- cosa?Ma sei impazzito?Incontrarlo vorrebbe dire svelare che lui e Myka vivono nella stessa città.

- lo so May ma cercherò di omettere questo particolare più possibile. Mettiti nei miei panni, quello è capace di tutto e se ha detto che vuole Myka farà di tutto per riprendersela.

- sappiamo tutti quello che farà una volta che si è messo in testa una cosa, ma ragiona. Adesso lui non sa che Myka si trova qui e una volta staccato il telefono lui non la potrà più rintracciare. Basta che avvisi parenti e amici che abbiano la bocca chiusa e andrà tutto bene. – sentenziò May.

- non basta. Lui deve capire che non ha più nessun potere. E poi devo finirgli di spaccare la faccia dal nostro ultimo incontro, stando con Myka non ho potuto fargli male quanto volessi. – disse scroccandosi le nocche il ragazzo.

- così passi dalla parte del torto. – disse il ragazzo poco distante da lui.

- so anche questo…ma a volte l’odio prende il sopravvento sulla ragione e io… - ma venne interrotto.

- allora cerca di far parlare la parte razionale.

- Myka ma allora tu stavi…

- si Eichy, stavo ascoltando. Ti prego non commettere sciocchezze per un tipo come quello. La tua carriera ne risentirebbe…e poi io ora sto bene.

- Myka ma io non voglio vederti soffrire di nuovo.

- se ci sei tu con me io non soffro mai, Eichy. Ti prego facciamo finta che oggi non sia accaduto niente ok?

- e va bene come vuoi tu. – disse il ragazzo rammaricato ma con una incontenibile rabbia.

- sentite, visto che Yuuki si è lamentato che gli volevo togliere la nutella, che ne dite se per farmi perdonare faccio delle crepes? – domandò la ragazza ridendo.

- alè le crepes!!!Accetto, ci sto – disse con occhioni lacrimevoli Yuuki.

- la tua dignità è di nuovo sottoterra, contieniti. – disse May tirando un pugno sulla testa del ragazzo.

- ma tesoro….la nutella *__*

- sei un caso disperato. – disse la povera ragazza rassegnata.

Scoppiarono le risate generali e anche Myka sembrava non averne assolutamente risentito di quanto accaduto poco prima. Ma si sa, chi conosce la propria ragazza meglio di tutti?Ed Eichy aveva capito che lei stava fingendo spudoratamente, ma lasciò correre almeno per un po’. La serata trascorse tranquillamente e calata la notte i ragazzi se ne andarono tutti a dormire. Nella propria camera, Myka e Eichy ebbero modo di poter parlare dell’accaduto del pomeriggio anche se brevemente, e come era lecito pensare la ragazza disse di stare bene e di aver dimenticato tutto, suscitando una preoccupazione ancora più grande da parte del ragazzo.

Il mattino giunse in poco tempo e ognuno fece quel che doveva fare: Yuuki andò a lavoro, May all’università e Myka e Eichy rimasero a casa.

- Eichy senti…che ne diresti di farci un giro in centro?Tra un mese è natale e io non so ancora cosa regalarti…è il nostro primo natale insieme e voglio che sia speciale. – disse lei arrossendo e voltandosi dall’altra parte.

- a me va bene tutto se sto con te, anche se… - disse lui abbracciando teneramente la ragazza – il mio regalo di natale perfetto è uno solo e posso dirtelo anche adesso.

- davvero?E cos’è?Dai dimmelo.

- sei tu amore mio – rispose baciandola leggermente sulle labbra. Quando vide la faccia della ragazza diventare ancora più rossa rise divertito e approfondì il bacio che fu subito ricambiato – comunque mi vado a fare una doccia e poi usciamo va bene?

- si ok. Intanto mi cambio anche io. – disse lei saltellando allegramente per la stanza mentre il ragazzo si eclissava in bagno. – voglio essere carina per lui oggi – pensò lei gettando vestiti per tutta la stanza – quindi penso opterò per questo – disse iniziando a vestirsi. Quando ebbe finito si spruzzò un po’ di profumo e si truccò leggermente. Adesso era davvero soddisfatta.

- Myka, io ho finito quindi ora… - ma entrando in camera rimase meravigliato nel vedere la propria ragazza. Aveva indossato una minigonna di jeans con una maglietta celeste con lo scollo a V, stivali alti e aveva messo la spuma nei capelli per renderli più lucidi. Inoltre quel giubbotto di pelle stava un incanto con il tutto, il ragazzo era senza parole.

- che c’è tesoro?Sto male?

- male?Scherzi, sei…sei perfetta. Adesso per eguagliarti mi devo mettere la divisa altrimenti sfiguro.

- ma tu stai bene anche solo con l’intimo. Anzi diciamo che…in quel modo sei tremendamente bello e sexy…e sei solo mio – sentenziò lei avvicinandosi al ragazzo e portando le braccia dietro al collo di lui. Ci fu un bacio molto appassionato che si stava spingendo oltre ma la ragazza riprese coscienza e si fermò.

- aspetta Eichy, fermiamoci ora altrimenti il giro in centro salta e io ci tengo a passeggiare con te qui!

- va bene…anche se l’idea di rimanere qui non mi dispiaceva affatto. – disse lui maliziosamente.

- il solito porco. – sentenziò lei prendendo la giacca e uscendo di casa.

Anche se mancava ancora un mese a natale, l’atmosfera di festa si poteva già respirare. Molti negozi avevano già appeso dei festoni e le vetrine erano decorate a regola. Quella mattina a Myka sembrava tutto perfetto, stare li per le strade mano nella mano con un ragazzo che l’amava e la rispettava tantissimo. Sorridere come non mai, abbracciarsi, baci fugaci, veloci, baci rubati lungo le vie mentre gli altri li guardano strano. Ma a lei questo non interessa, quel momento era stupendo e lei non voleva rinunciarci per nulla al mondo.

- Myka ci andiamo a prendere una cioccolata calda?

- poi però non ti lamentare se ingrasso io…e anche tu!

- ma io non dico mai nulla…e poi io adoro come sei in qualsiasi versione.

- se se, poi quando ti lamenti che i jeans vanno stretti ti voglio sentire!

Queste sono le cose che una ragazza dell’età di Myka dovrebbe godersi, e non pensare a mille e mille preoccupazioni inutili. Il rientro a casa avvenì verso sera, quando le prime luci iniziarono ad accendersi per la strada. I due ragazzi stavano percorrendo la via del ritorno mano nella mano, scherzando e ridendo.

- allora hai deciso che farti regalare per natale? – domandò il ragazzo.

- non lo so ç_ç anche se quel cagnolino… - rispose lei in senso vago.

- Myka, sai che in casa vostra c’è poco spazio. E poi i cani sporcano e alla fine dovrei portarlo da tua madre perché Yuuki inizierà a rincorrerlo per casa con la pantofola quando si accorge dei bisogni che lascia nelle sua scarpe.

- allora voglio un cane solo per godermi quella scena *__*

- ahahahah, ma sei di una malignità unica.

Risero a crepapelle tra una battuta e un’altra ma le loro risate furono ascoltate da qualcuno senza che loro se ne accorgessero. Una persona che doveva rimanere all’oscuro di tutto ma che per una pura casualità in quel momento stava percorrendo la strada attigua alla loro. Subito raggiunse quelle risate cristalline e rimase pietrificato nello scorgere la figura che pensava che fosse.

- bene micetta, alla fine…ti ho trovata. – disse l’ombra sogghignando.

Quello sarebbe stato l’inizio dei problemi.

 

To be continued….

 

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Capitolo 3
*** -Capitolo 3- ***


Ringrazio come sempre Sousuke Sagara che segue questa fiction e anche la mia cara amica Winry *-* questo capitolo ha fruttato due commentozzi e spero che aumentino

Ringrazio come sempre Sousuke Sagara che segue questa fiction e anche la mia cara amica Winry *-* questo capitolo ha fruttato due commentozzi e spero che aumentino!Buona lettura!

 

Capitolo 3

 

I due ragazzi rientrarono a casa ma era ancora vuota. Posarono i giubbini all’ingresso e si accomodarono sul divano accendendo un po’ di televisione. Myka si accoccolò tra le braccia di Eichy, ormai ciò che era successo il giorno prima era già acqua passata. Bastava stare un po’ con lui per scordarsi tutte le cose brutte che le accadevano.

- come sto bene in questo momento. – mormorò lei

- io non mi stancherei mai di restare così, amore mio! – disse lui poggiando la testa su quella della ragazza.

In quel momento la porta di casa si spalancò facendo largo ai due coinquilini.

- Yuuki adesso basta, se non stai zitto ti ammazzo! – era la voce arrabbiata di May

- eh no carina qui l’unico che può arrabbiarsi sono io non tu. Non girarti le carte in tavola! – sbottò lui

- ma cosa vuoi da me non posso farci nulla. E poi che è successo di così scandaloso?

- e’ successo quello che anche tu sai!

- mi ha solo offerto un caffè. Tra colleghi queste cose si fanno, stupido!

- quindi è normale anche che ti chieda il numero di telefono?

- se hai sentito non gli e lo dato, gli ho detto che ero fidanzata con un troglodita!

- anche troglodita?

- si!Troglodita geloso, che non si fida della sua ragazza dopo anni di fidanzamento. E ora levati dai piedi che voglio stare da sola! – May sbattè la porta e solo allora Yuuki si accorse che c’erano anche Myka e Eichy in salotto.

- ragazzi ci siete anche voi. – disse imbarazzato – quindi avete ascoltato tutto.

- scusa Yuuki-kun so che non avremmo dovuto ma… - iniziò Myka

- non scusatevi, questi sono gli inconvenienti di abitare insieme. – sbuffò il ragazzo gettandosi sulla poltrona.

- Yuuki-kun posso sapere che è successo??Sai che con me puoi parlare no?

- Myka, succede che da una parte mi sento un idiota ma da una parte sento di non avere sbagliato.

- da ciò che ho capito centra un ragazzo vero?

- esatto. Sono andato a prendere May dopo il lavoro e l’ho trovata con un tipo tutto laccato e ben vestito e le ha chiesto il numero di telefono. Ora, sarebbe tutto normale se non avesse la faccia da allupato e ti assicuro che ce l’aveva. Naturalmente non potevo starmene zitto e gli e ne ho dette quattro. A quel punto lei si è offesa!ma io che altro potevo fare?

- beh Yuuki-kun io ti capisco ma sai che May ci tiene a stare tranquilla con tutti all’università.

- ma nessuno si mette nei miei panni??Cioè io… - ma venne interrotto.

- mi ci metto io che sono esperto di gelosia – interruppe Eichy

- tu esperto?Da quando? – domandò incredula Myka.

- tesoro quando stavi con quel tipo prima di me rodevo dalla mattina alla sera e non sai quante volte gli avrei volentieri spaccato la faccia.

- ma non lo hai mai fatto!!

- appunto. Io so controllarmi. Vedi Yuuki, se pensi che la tua ragazza dopo potrebbe star male come ora riuscirai a tenere di sicuro a freno la rabbia. Perché tu odi vedere May-chan così abbattuta vero??

- certo che odio vederla così.

- allora sfonda la porta e chiedile scusa. Vedrai che alla fine capirà.

- perché sfondare quando può semplicemente bussare? – domandò la ragazza.

- gergo da ragazzi amore. Non farci caso.

- voi razza maschile siete sempre più strana, parola di scout.

- allora vado. Auguratemi in bocca al lupo.

- buona fortuna! – dissero i due ragazzi all’unisono dopo essersi guardati in faccia e scoppiati a ridere.

- idioti, buona fortuna porta sfortuna!

- noi perciò te lo abbiamo detto. Ora vattene che ci stai disturbando. – ribattè Myka.

- te la farò pagare, Myka.

- e io sequestro tutta la nutella di casa.

- ….volevo dire che ti adorerò fino a che morte non ci separi.

- ehi, vabbeh che so controllarmi ma posso sempre perdere la pazienza una volta nella vita. Quella frase deve sentirla solo da me. – intervenne Eichy

- ho capito, me la filo. A dopo. – il ragazzo si allontanò proseguendo verso la stanza della sua ragazza.

- Myka senti…siccome so che quei due dopo aver fatto pace festeggeranno alla grande, che ne dici di un gelato?

- accetto volentieri amore mio! – i due si apprestarono a prendere i nuovo i giacconi, lasciando in intimità i due coinquilini.

 

Yuuki si era fermato dinnanzi alla porta della loro camera con la mano alzata pronta a bussare ma stava titubando. Sentiva singhiozzare dall’interno della stanza, singhiozzi soffocati, lacrime che non volevano essere scoperte. Il ragazzo, già felicemente in colpa, sentendo tutto ciò si rattristò ancora di più. Dopo una decina di minuti decise di entrare senza bussare. La stanza era buia e si poteva scorgere la sagoma della ragazza rannicchiata sul letto. Lui le si avvicinò cautamente e si sedette sul letto poggiando una mano sulla sua guancia cercando di arrestare quelle lacrime tanto amare.

 

- May tesoro…mi dispiace, ho sbagliato. Ecco io….ho paura di perdenti perciò sono geloso. Mi fido di te ma non mi fido di me stesso. Ho sempre il terrore che un giorno tu ti stanche di come io sia e cercassi di meglio. So che sono insopportabile, che divoro tutta la nutella che c’è in giro, sono disordinato e smemorato però….io ti amo, sei una cosa importantissima per me.

- Yuuki io…non ce l’ho con te. So che mi ami e che ti fidi…ma alle volte i tuoi atteggiamenti sembrano soffocarmi. Devi sempre pensare che io amo solo te e mai, mai nella vita, io ti tradirò. Hai capito?

- ora si. Ho rischiato di perderti e ho capito che se mi lasci io sono un uomo finito. Quindi ti darò tutta la fiducia che vuoi, amore mio!

- grazie. Ti amo Yuuki!

- anche io ti amo, May!

 

Si scambiarono un bacio di perdono, uno di entusiasmo, uno di passione. Alla fine Eichy e Myka avevano fatto bene a lasciarli da soli. Nel frattempo i due erano in una gelateria poco lontana da casa.

 

- che buona la fragola – accentuò la ragazza.

- ne vai pazza. Anche se credevo che avresti messo anche la panna.

- no a quest’ora rimane sullo stomaco. E poi se dopo voglio stare da sola con te come faccio se mi sento come una balena?

- pervertita – ribattè lui quando gli squillò il cellulare – tesoro scusami un secondo – disse allontanandosi. Intanto la ragazza continuava a mangiare il gelato ma il suo sguardo cadde sulla strada fuori il locale. Un’anziana signora era caduta a terra e non riusciva a rialzarsi. Myka corse subito fuori per aiutarla.

- signora, si sente bene? – domandò all’anziana signora aiutandola ad alzarsi.

- oh grazie figliola. Sto bene ma riesco a camminare poco. E le buste della spesa poi…

- lasci stare, se mi dice dove abita l’accompagno io. Meglio che prenda un taxi, il suo ginocchio si sta gonfiando. Andiamo al pronto soccorso…

- figliola tranquilla. Accettò però se mi aiuta a portare le buste, da sola non ce la faccio, ma cammino a piedi – disse l’anziana signora.

- Myka allora sei qui. Che succede? – domandò trafelato il ragazzo.

- Eichy la signora è caduta. Le ho promesso che l’avrei aiutata fino a casa. Ma lei non vuole prendere un taxi.

- se ce la fa a camminare…signora se vuole può appoggiarsi a me e ci indica la strada per casa sua. – propose Eichy porgendo il braccio all’anziana donna.

- grazie giovanotto ma io abito qui vicino. Arriviamo in cinque minuti. – il trio si avviò verso casa della signora, in effetti abitava in un palazzetto poco distante al terzo piano. Presero l’ascensore facendo accomodare la signora sulla poltrona di casa sua, mentre Myka sistemava la spesa.

- siete due angeli. Giovani come voi oggi come oggi non si trovano.

- si figuri signora. Eravate li a terra, non potevamo non aiutarvi. E poi noi veniamo da un piccolo paese, da noi si usa così! – ribattè la ragazza

- siete sicura di non voler chiamare il pronto soccorso?Il ginocchio è molto gonfiò. – domandò Eichy.

- un po’ di pomata e passa tutto. Se vuoi prenderla in bagno mi faresti un piacere. – mentre il ragazzo si fionda in bagno, suona il campanello – per favore figliola puoi aprire tu?Sarà di sicuro il giovanotto che abita al piano di sopra che mi è venuto a controllare.

- certo, vado io stia tranquilla – Myka si avviò verso la porta ma quando aprì e vide chi c’era sull’uscio stava per crollare.

- ah… - disse la figura alla porta.

- K…Koiji. – riuscì a dire lei.

 

To be continued….

 

 

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Capitolo 4
*** -Capitolo 4- ***


Capitolo 4



Non si sarebbe mai aspettata che aprendo quella porta, quel preciso istante l'avrebbe maledetto per molto tempo.
- Ma...come...- riuscì a blaterare la ragazza in evidente panico. Naturalmente, quello stato fu subito colto al volo dal ragazzo che si trovava fuori dalla porta.
- Ma bene...guarda un che coincidenza che la mia gattina preferita si trovasse nell'appartamento sotto il mio. E dire che volevo giocare al gatto con il topo, devo ammettere che così mi hai nettamente facilitato le cose - disse il ragazzo passandosi la lingua sulle labbra con voglia famelica.
- Non è possibile...non ci credo, deve essere uno scherzo...
- Nessuno scherzo, tesoro. O meglio, diciamo che è uno scherzo del destino molto favorevole...per me! - la poveretta continuava a rimanere immobile sull'uscio, tenendo serratamente con la mano la porta, come se ciò la aiutasse a rimanere ancora in piedi. Ciò che però le stava facendo perdere le forze nelle gambe fu la mano di lui che viscidamente gli aveva toccato una guancia e ora scendeva pericolosamente verso il braccio.
- Non mi toccare...mi fai schifo....lasciami....
- Dici così ma in realtà lo vuoi quanto me!
- Ti ho detto di NON TOCCARMI! - come se mossa da una scarica elettrica, la ragazza spintonò l'oggetto del suo dolore lontano da lei, urlando come un isterica. Ciò attirò l'attenzione dell'altro ragazzo che si trovava in cucina.
- Myka va tutto bene?Ho sistemato la signora solo che non torni più ed ero curioso di sapere chi era alla porta - ma quando gli occhi del ragazzo entrarono in contatto con le due figure dinnanzi a lui, con un semplice scatto si parò davanti all'amata bloccando la mano di Koji.
- Razza di bastardo, cosa ci fai qui?Come hai fatto a trovarci? - aveva il sangue agli occhi e tremata tanto era nervoso - cosa volevi fare a Myka?
- Ecco il cavalier servente che sprizzante del pericolo viene a salvare la sua bella - gignò il ragazzo - sei diventato un cane davvero fedele Eichy, non credevo ti avrebbe addestrato così bene - a sentir quelle parole, il castano perse l'ultimo barlume diintegrità mentale che aveva e si apprestò a mollare un cazzotto in pieno viso a quel viscido bastardo, mentre con l'altra mano gli teneva ferma la maglia per il colletto, quando si sentì afferrare e tirare per un braccio da Myka.
- Ti prego Eichy lascialo stare, non abbassarti al suo livello. E poi siamo a casa di un anziana, non facciamo figura da niente per lui! - la ragazza continuava a tenerlo stretto nonostante lui cercasse di togliersi dalla presa. Poi lo sentì rilassarsi e cedere del tutto, intrecciando infine le loro mani e spostandola dietro di lui.
- Com'è gentile e premuroso - si ritrovò a pensare la fanciulla - come ho fatto a scegliere Koji in passato al suo posto?Dovevo davvero essere cieca.
- Hai ragione amore mio, ma la prossima volta non ti assicuro di potermi controllare. Per ora ce ne andiamo, ma evita di stare sulla nostra strada in futuro - detto ciò tirò la ragazza verso la cucina, salutarono cordialmente l'anziana signora e passarono di fianco a Koji senza degnarlo di uno sguardo. Anche se, di sfuggita, la ragazza potè scorgere un suo sorriso di soddisfazione.

Camminarono a passo veloce come se cercassero di allontanarsi dalla sofferenza e dal dolore di aver riaperto una vecchia ferita nel cuore di entrambi ma sapevano che purtroppo non sarebbe stato così. Tagliarono per un parco, di solito la sera non c'era nessuno, sedendosi su una panchina per cercare di calmarsi e prendere fiato. Calò un imbarazzante silenzio che nessuno dei due sapeva o voleva interrompere.
- Eichy... - ruppe finalmente lei quel silenzio insopportabile - sono contenta che ti sei fermato in tempo - sorrise dolcemente e gli poggiò una mano sulla sua. Lo sentiva ancora tremare di rabbia e sperava di riuscire a calmarlo un , anche se lei non stava messa meglio. Ma la reazione del ragazzo fu del tutto diversa da come si aspettava. Come una molla balzò in piedi dalla panchina iniziando ad urlare come un pazzo.
- Io invece non sono contento!Avrei voluto spaccargli la faccia togliendogli quel sorriso beffardo che non ha perso nel tempo. L'avrei pestato non una, ma mille volte e sinceramente non capisco perchè tu ogni volta che c'è l'occasione non me lo permetti di fare. Come se volessi difenderlo...cos'è il rivederlo ti ha fatto di nuovo innamorare di lui, eh Myka?Avevi paura che gli rovinassi quel bel visino con il quale ti abbindola ogni volta? - aveva finalmente urlato tutto quello che si portava dentro. Rabbia. Paura. Angoscia. Peccato che farla uscire così e in quel momento, fu una delle azioni che in futuro il ragazzo avrebbe rimpianto amaramente. Riuscì a riprendere un il controllo quando vide il viso di Myka innondato di lacrime.
- Eichy...è questo che pensi di me nel tuo cuore?Che io possa tornare con Koji e lasciarti dopo averti usato come uno zerbino? - prese una piccola pausa per continuare - avevi tutte queste paure e non me ne hai mai parlato, ti sei portato tutto dentro invece di affrontare con me la questione?
- E come potevo affrontare la questione se ogni volta che lo nominavo sembravi indemoniata. Hai sempre pensato solo a te, non ti sei mai domandata come potessi sentirmi io in questa situazione, che cosa potrei aver provato nel sentirlo la prima volta a telefono. Ma no, non potevi, perchè eri troppo preoccupata per te! - anche se non voleva dirle tutte quelle parole cariche di cattiveria, non riusciva a fermarsi. Neanche quando lei si rabbuiò e impalidì così tanto quasi da perdere i sensi.
- Mi dispiace, sono un egoista. E' vero, non ho mai pensato a quello che tu potessi provare, ma...se non volevo farti picchiare Koji era per non farti perdere il lavoro, in quanto come militare non puoi azzuffarti come e quando ti pare. Su questo sono sincera - cercò di continuare anche se ormai i singhiozzi erano diventati sempre più forti - se ho deciso di stare con te l'ho fatto perchè ti amo...non mi è mai sfiorata l'idea di tornare con lui, perchè...perchè ti considero il mio mondo, tu sei tutta la mia felicità. Sei amico, fidanzato e famiglia...ho solo te. Avevo solo te! - marcò l'ultima frase la ragazza - Mi dispiace davvero tanto, se tu...se tu non sei sereno con me, per colpa mia o altro, allora è meglio che la cosa finisca qua. Basta sofferenze per te, non te lo meriti, non voglio farti stare ancora più male di quanto già stai. - si alzò barcollante dalla panchina e si posizionò davanti al ragazzo incrociando le mano sul ventre. Gli lanciò un sorriso malinconico tra le lacrime e sussurrando un leggero addio, tanto flebile da non essere quasi percepito, girò le spalle e si incamminò fino a scomparire dalla vista del ragazzo.

Quando Eichy la vide andare via, anche se volva urlarle di restare, che era un emerito idiota e che non pensava minimamente a quelle parole, restò bloccato nel momento in cui lei aveva detto di finirla. Non si sarebbe mai aspettato quelle parole anche se dopo il suo discorso probabilmente anche lui avrebbe fatto lo stesso. Poi una cosa attirò la sua attenzione riportandolo indietro nel tempo, quando lei era sulla crisi della disperazione e lui gli era stato accanto. Anche in quel momento, prima di tentare il suicidio, aveva quell'espressione di vuoto negli occhi...e aveva fatto esattamente lo stesso sorriso.
- Merda, che cazzo ho fatto. - si ritrovò a pensare il ragazzo - Devo trovarla...devo trovarla assolutamente o stavolta credo che non la rivedrò mai più.

To be continued…

 

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