Omnia vincit Amor. L'Amore vince tutto

di Alisir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un brutto risveglio ***
Capitolo 2: *** Di che reggimento siete fratelli? ***



Capitolo 1
*** Un brutto risveglio ***


                                                                                     Prologo
31 agosto 1971 

La sera prima di partire per Hogwarts il maggiore dei due fratelli Black stava preparando il baule quando entrò in camera il fratellino.
<< Sirius mi scriverai da Hogwarts? >> chiese il più piccolo.
<< Sì se ti fa piacere Reg >>
<< Mi dirai com’è la casa comune dei Serpeverde? >>
<< Ma ci sei già Reg! >> entrambi i fratelli scoppiarono in una fragorosa risata.
<< Comunque >> continuò Sirius << non è detto che finisca in Serpeverde >>
Il fratello più piccolo parve non capire, tutta la loro famiglia era stata in Serpeverde,  il loro trisnonno era stato prima Direttore di quella casa poi Preside della scuola.
Sirius guardò il fratello pensieroso e decise di sferrare un altro attacco alle convinzioni della loro famiglia
<< Ci pensi? A mamma verrà un colpo se sarò un Grifondoro o magari un Tassorosso!  >> e risero di nuovo.
All’improvviso Regulus si fece serio << Sirius >>
<< Mh >> biascicò in risposta
<< Noi saremo per sempre fratelli? >>
<< Non si può non essere più fratelli Reg >>
<< Allora saremo per sempre amici? >>
Sirius guardò il fratello minore, si somigliavano in modo incredibile ma non erano uguali fino in fondo. Suo fratello si faceva influenzare dalle convinzioni dei suoi genitori sulla purezza della razza, Sirius non si sentiva a suo agio in quella famiglia, così legata alla stirpe, al sangue. I tempi stavano per cambiare, lo sapeva, e sarebbe arrivato un giorno in cui lui e la sua famiglia si sarebbero trovati faccia a faccia, schierati in due campi diversi.
<< Sì Reg saremo amici per sempre >> rispose infine malinconico, sperando di non dover mai rompere quella promessa.
 
 
                                                                  Capitolo Primo
Novembre 1977

Quando James e Sirius si svegliarono, quella mattina, speravano di trovare il loro amico Remus nel suo letto a baldacchino. Ma il letto era vuoto per il terzo giorno di seguito.
A colazione Peter si stava lamentando dei dolori alla schiena. Due notti prima si erano trasformati nel cervo, nel cane e nel topo per raggiungere Remus nella Stamberga Strillante, ma Peter non riusciva a padroneggiare bene la metamorfosi e aveva avuto dolori lancinanti per tutto il tempo, quindi la notte precedente non si erano avventurati nella Foresta Proibita.
James e Sirius avevano superato brillantemente i loro G.U.F.O. , a differenza di Peter, quindi quando si alzarono dal tavolo della Sala Grande e si diressero verso l’aula di Pozioni mentre Peter andò alla lezione di Cura delle Creature Magiche.
Quando entrarono in classe presero posto dietro due ragazze Grifondoro, Lily Evans e Priscilla Print.  La settimana prima avevano fatto un’uscita a quattro, James moriva dietro a Lily da anni e Priscilla, come gran parte delle ragazze di Hogwarts, si era innamorata di Sirius al primo sguardo.
<< Ehi Evans >>  James cercò di avvicinarsi  per baciarla sulla guancia ma lei si scansò e gli poggiò una mano sul petto.
<< Non ti prendere troppe libertà Potter >> rispose seria.
Priscilla guardava con occhi languidi Sirius che dondolava sulla sedia. Nonostante l’autunno fosse arrivato Sirius teneva la camicia slacciata con studiata noncuranza, e questo, lui lo sapeva, faceva impazzire le ragazze.
<< Andiamo a Hogsmeade questo fine settimana? >> chiese James rivolto agli amici.
<< Non vedo l’ora >> squittì Priscilla
<< Non posso venire se la McGranitt ci da i compiti, in più io e Remus dobbiamo controllare quelli del primo anno in Sala Grande >>  Lily srotolò la pergamena cercando di evitare lo sguardo di rimprovero dell’amica.
James non si dava per vinto << Maddai Evans! Lo sanno tutti che sei la più brava del nostro anno. Non fare il topo di biblioteca e lascia a Remus le grane da Caposcuola >> .
<< Smettila Potter , ho detto di no >>.
Lui stava per controbattere ma in quel momento il professor Lumacorno aveva varcato la porta dell’aula e invitò tutti a tacere.
<< Potevi darmi una mano, eh Felpato! >> sibilò James a Sirius, lui smise di dondolarsi sulla sedia << lascia perdere Ramoso, la rossa è un osso duro >>, ma l’amico fece spallucce e tornò a fissare la chioma infuocata di Lily.
<< Professore, Remus Lupin è assente. Di nuovo >> la voce proveniva dall’angolo più remoto della classe. Non fu necessario cercare di individuare chi aveva parlato perché James e Sirius riconobbero la stridula voce di Severus Piton.
<< Vedi di tacere Mocciosus >> lo avvertì Sirius.
<< Altrimenti? >>
<< Altrimenti ti butto giù quei brutti denti che ti ritrovi! >>
<< Oh Black, ti infiammi subito appena si nomina il tuo amichetto peloso >>
Sirius si alzò di scatto, seguito da James, troppo veloci per Piton. Fece ribaltare la sedia su cui sedeva Severus e lui cadde all’indietro mostrando le gambe ossute sotto la veste. Sirius aveva superato la fila di banchi che li separava, la bacchetta stretta nella destra e il pugno sinistro serrato. James si mise tra lui e Piton, non tanto per impedire a Sirius di rompergli i denti come promesso, ma per evitare una rissa davanti agli occhi di Lily.
<< Ora basta voi tre! >> Lumacorno si mise davanti alla cattedra  << cinque punti in meno ciascuno e voglio due pergamene sulla Pozione Polisucco e sul Veritaserum, per domani. E ora seduti >>.
Un Serpeverde del sesto anno aiutò Piton a rimettersi in piedi, James strattonò l’amico per la veste per convincerlo a tornare al proprio posto.
Terminata la lezione James si offrì di ripulire il calderone di Lily << allora va bene per questo fine settimana? >> chiese passandole il libro.
<< Scordatelo Potter >> e uscì seguita dalle sue amiche.
<< Te l’avevo detto che era un osso duro >>
<< Smettila >> sbuffò lui << è stata colpa tua. Sai che non vuole che ce la prendiamo con Mocciosus >>.
<< Problema suo >> disse Sirius a denti stretti, ancora provava una voglia irrefrenabile di colpire Piton con la bacchetta o con il pugno.
Durante le vacanze estive, quando fuggiva da Grimmaulde Place, cercava qualcuno con cui attacar brighe per sfogare la sua rabbia, sapeva darle di santa ragione.
Dopo Pozioni toccò a Trasfigurazione, Lily si mise seduta lontano dai due amici e Sirius di tanto in tanto doveva dare qualche colpetto a James tra le costole per richiamare la sua attenzione.
Mentre camminavano verso la Sala Grande per il pranzo li raggiunse Peter, correndo su per le scale con la borsa di traverso che sbatacchiava ad ogni passo.
<< Ehi ragazzi >> stava ansimando << ho…visto…Remus >> la sua voce era ridotta a un filo per lo sforzo fisico << ha…detto…che…ci…vediamo…a…cena >> .
<< Come mai? >> chiesero James e Sirius all’unisono. Peter alzò le spalle ad indicare che non lo sapeva ma i due amici già sfrecciavano verso i dormitori.
Remus non era nella Sala Comune dei Grifondoro, ne’ nella loro camera da letto, però aveva lasciato un bigliettino scritto di fretta sopra il letto di Sirius
 
Ci vediamo questa sera dopo cena qui in camera. Non dormite. Devo raccontarvi una cosa.
Remus “
 
Lessero il foglietto a turno e James se lo infilò nella veste.
Quel pomeriggio avevano deciso di andare a in biblioteca per fare i temi per Lumacorno.
Mentre Sirius aspettava gli altri due nella Sala Comune, Priscilla Print gli si avvicinò fluttuando. Aveva raccolto i capelli biondi in un’alta coda di cavallo che le donava molto, gli occhi nocciola erano un po’ troppo grandi rispetto al viso minuto ma tutto ciò la rendeva ancora più carina. Era stata lei a chiedere a Lily se poteva organizzare un’uscita a quattro, Lily non ne era stata entusiasta perché odiava quel tronfio di James Potter ma si fece avanti solo per fare un favore alla sua amica
<< Ehi Potter, tu e Black siete liberi un pomeriggio per accompagnare me e la mia amica Priscilla a Hogsmeade? >> .
 James non stava più nella pelle e aveva obbligato Sirius ad accettare l’invito. Avevano accompagnato le ragazze a fare delle commissioni al villaggio poi si erano fermati ai tre manici di scopa, James pendeva dalle labbra di Lily e Priscilla da quelle di Sirius ridendo a tutte le sue battute.
<< Ciao Sirius >>
<< Ciao >> rispose in tono distratto.
<< Sai, Potter aveva detto di andare a Hogsmeade questo fine settimana ma Lily è molto impegnata >>
<< Sì, mi sembra che abbia detto così >> rispose Sirius con un gesto della mano.
<< Allora mi chiedevo >> riprese lei a disagio << se volevamo andarci solo io e te >>.
Sirius la guardò negli occhi, lei abbassò lo sguardo e arrossì teneramente.
<< Sì va bene >> rispose infine.
<< Oh perfetto! >> cinguettò e nell’andarsene gli sfiorò una guancia con le labbra.
James stava scendendo le scale, le pergamene in una mano l’inchiostro nell’altra.
<< Che voleva? Ti ha detto di Lily? >> chiese trepidante.
<< Sì. Ha detto che non vuole uscire con te, vecchio mio >> e sbottò in una risata
<< Non è vero >>
<< Invece è tutto vero. Priscilla mi ha invitato a uscire ma se vuoi posso ritirarmi e lasciarla a te >> disse sorridendo mentre attraversavano il ritratto della Signora Grassa.
<< Ma come fai? >> chiese James a metà tra il divertito e l’arrabbiato.
<< Il segreto è non pensarci. Fai come se non te ne importasse niente di loro e loro correranno da te. Facile >> e gli fece l’occhiolino.
 

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Capitolo 2
*** Di che reggimento siete fratelli? ***


 
 
 
                                                                                       Capitolo Secondo
 
A Sirius venne in mente il motivo per cui non studiavano mai in biblioteca, era una noia mortale. Il silenzio era assoluto e la signora Purpins li controllava a vista d’occhio. Finito il tema sulla Pozione Polisucco James iniziò a scarabocchiare sulla sua pergamena. Non aveva parlato da quando Sirius gli aveva detto che Lily Evans non voleva uscire con lui, ora si sentiva in dovere di alzargli il morale.
<< Psss! Ramoso >> sibilò
<< Che c’è >> rispose lui a bassa voce.
<< Ci vogliamo divertire? >>
James tirò su una spalla come a sfidarlo.
Un ragazzo del terzo anno stava cercando un volume nello scaffale di “Storia Medievale” appena lo toccò tutti i libri caddero rovinosamente al suolo. La signora Purpins si avventò su di lui come un aquila, cacciandolo dalla biblioteca.  James sorrise leggermente.
<< Che faccia da funerale hai! >>
<< Lasciami in pace >> e si prese la testa fra le mani.
<< Non fare il depresso. Ti sfido a duello! >> e Sirius si alzò in piedi.
<< Ma cosa dici?! Siediti prima che ci caccino >>
Ma Sirius non era il tipo che si arrendeva facilmente, mosse la bacchetta e qualche secondo dopo da sotto la porta del bagno delle ragazze filtrava uno scroscio d’acqua, proprio davanti alla scrivania della signora Purpins, che iniziò a zompettare qua e là cercando di tappare la falla.
<< Ecco fatto >> disse Sirius soddisfatto << adesso la vecchia megera ne avrà per un bel po’. Allora Ramoso ti sfido a duello, o sei troppo vigliacco per accettare? >> sapeva di aver fatto centro.
<< Accetto >> e si alzò in piedi.
Il sorriso si allargò sul viso di Sirius. Spostò i libri e salì sul lungo tavolo di legno, porgendo una mano all’amico per aiutarlo a salire.
I ragazzi intorno a loro alzarono gli occhi dai libri, Potter e Black erano noti a scuola per il loro carattere impulsivo, sempre pronti a virtuosismi magici.
Iniziò Sirius, << Expelliarmus >>
<< Non crederai di battermi con questo spero >> lo canzonò James passando al contrattacco
<< impedimenta >>
Sirius parò il colpo
<< Everte statim >> James riuscì a schivarlo ma si sbilanciò e lanciò verso Sirius il libro di Pozioni.
<< Evanesco >> e il libro sparì nel nulla, ma non era stato Sirius a pronunciare l’incantesimo. Una ragazza era in piedi dietro di loro, la bacchetta alta.
<< Non interessa a nessuno se siete bravi con i trucchi di magia >> guardò in cagnesco prima Sirius poi James che si stava rialzando, puntò la bacchetta verso la porta del bagno << Finite incantatem >> mormorò e l’acqua evocata da Sirius si ritrasse e rientrò nei rubinetti.
La ragazza si chinò a raccogliere la propria borsa ma questa schizzò qualche metro più in là.
<< Molto maturo Black >> lo inchiodò con lo sguardo. Raccolse le sue cose e uscì dalla stanza.
<< Ce l’aveva con noi? >> chiese Sirius con finta incredulità all’amico.
<< Con te, Black >> disse l’altro facendogli l’occhiolino.
<< Questa è una scuola di pazze, dai retta a me! >>
<< Una pazza che sa il tuo nome >>
<< C’è qualcuno che non conosce la Nobile e Antichissima tiritera che il mio fratellino va sbandierando ai quattro venti?! >>
Risero fragorosamente ma dietro la risata sguaiata di Sirius si nascondeva una tristezza profonda. Non riusciva a nominare il fratello senza sentire una stretta al cuore.
 
 
L’ESTATE PRECEDENTE
 
Non lasciò la moto nel seminterrato di suo zio, ma spense il motore davanti al cancelletto del numero 12 di Grimmauld Place. Superò a grandi balzi i gradini e diede un colpetto alla porta. Passò velocemente lungo il corridoio intravedendo la sua famiglia nella sala da pranzo, se lo avessero sentito arrivare non lo diedero a vedere. Sirius entrò in camera sua, felice di trovarla come l’aveva lasciata, e iniziò a tirare fuori dall’armadio tutti i suoi vestiti, i libri, gli oggetti più cari che aveva, la Mappa del Malandrino, la sua collezione di coltelli Babbani, prese anche una foto sua e di Regulus scattata sei anni prima. Tirò fuori il baule di Hogwarts, magicamente esteso, da sotto il letto e lo riempì di tutti i suoi averi. Si infilò nella tasca tutti i soldi che riuscì a trovare e imboccò le scale. Lasciò il baule nel pianerottolo dell’ingresso e entrò nella sala da pranzo.
I suoi genitori erano seduti alle due estremità del lungo tavolo della sala, suo fratello sul lato sinistro, il posto di Sirius di fronte a lui era rimasto vuoto.
Quando entrò solo Regulus diede segno di averlo visto ma sua madre gli scoccò un’occhiata furibonda e lui rimise gli occhi sul piatto.
<< Padre, madre >> i suoi genitori adoravano il linguaggio formale, e Sirius aveva deciso di accontentarli << penso che dobbiate sapere che sto per abbandonare il vostro tetto con l’intenzione di non rimetterci mai più piede >>. Il silenzio che fino ad allora era dilagato tra i membri della sua famiglia fu interrotto dalla fredda voce di sua madre.
<< E dove hai intenzione di andare, di grazia. A elemosinare come qualsiasi pezzente? >>.
<< Se ci tenete a saperlo. Per ora sarò ospite di un mio amico poi sarà mio piacere trovarmi una sistemazione. >>
Stava per uscire quando suo padre parlò.
<< Figliolo >> non lo aveva mai chiamato così << stanno per arrivare tempi difficili. Sei sicuro di volerli affrontare senza la tua famiglia? >>
<< Una famiglia già ce l’ho, padre. E non è la tua. Non condivido le vostre idee, mi fate schifo, voi e quegli esaltati di cui vi circondate! Ho fatto una scelta, e non è stare con voi. >> Sirius non si rese conto di aver alzato la voce.
<< Allora vattene! Ingrato! Morirai come i tuoi sporchi amici Mezzosangue! E noi non saremo qui a salvarti! >> sua madre si era alzata e gli stava urlando contro spingendolo verso la porta. Sirius sputò per terra, vicino ai suoi piedi ricoperti di velluto verde.
<< Sirius >> Regulus si era alzato in piedi. Era più basso di lui ma avevano lo stesso fisico slanciato, il volto pallido e i capelli neri, lui li portava corti.
<< Regulus siediti! >> gridò Walburga Black << lascia che vada a morire con quelli come lui! Vedrai se tornerà strisciando qui! Ma quella porta non si aprirà per un traditore! >>.
Sirius tirò su il baule e puntò verso la porta, la mano sulla maniglia.
Fece un passo indietro, suo fratello era ancora in piedi e lo stava guardando negli occhi, Sirius per la prima volta dopo anni riuscì a vedere amore verso di lui in quegl’occhi nocciola.
<< Abbi cura di te Reg >> e uscì sbattendosi la porta alle spalle.
Gli dispiaceva di aver infranto la promessa.


Ecco qua il secondo capitolo (passatemi il titolo ungarettiano) della nostra storia.
Vorrei sapere se vi piace, recensite per favore. Buon Lunedì!

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