L'angelo

di _Anyuu_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il sogno ***
Capitolo 2: *** La festa in maschera ***
Capitolo 3: *** Mostri ovunque! ***
Capitolo 4: *** Stupida polvere di fate ***
Capitolo 5: *** Troppi sogni... ***



Capitolo 1
*** Il sogno ***


Era buio. Non vedevo nulla. Non vedevo neanche dove andavo! Navigai con le braccia a destra e sinistra cercando di toccare qualcosa ma niente, vuoto totale. Allora pensai: "Sono morta?". Continuai a camminare con la convinzione di essere morta quando inciampai in qualcosa di molto duro visto che rischiai di rompermi un piede. Toccai quella cosa non identificata e pensai potesse essere una scatola. Cercai di aprirla e stranamente si aprì subito. Vidi una piccola pietra luminosa e pensai "Finalmente la luce! Sono salva!". Tutta convinta mi alzai e continuai a camminare. Ero sbalordita, stavo camminando in un corridoio molto inquietante, pieno di quadri sulle due pareti. Mantenni la pietra stretta in mano e con l'altra cercai di togliere ragnatele giganti che mi impedivano di continuare. Continuai a camminare sempre più impaurita da quei suoni tetri, fin quando arrivai finalmente infondo al quel corridoio infinito. Un'altro quadro era appeso sul muro di fronte a me. Ma non era un quadro come gli altri, questo era grande quanto un portone di un castello e raffigurava una donna con le ali su un letto d'oro la quale nascondeva sotto il suo vestito una spada d'argento. Meravigliata mi avvicinai per toccarlo quando all'improvviso il quadro si ruppe in tanti piccoli frammenti e io caddi in quella luce accecante.

Sentivo uno strano odore, era quello del paradiso? Strano perchè l'odore del paradiso è quello dell'incenso e quello che sento io è odore di polvere, dentifricio e calzini puzzolenti. Pian piano il mio udito si raffinò e sentì una voce familiare ridere. Mi faceva male la pancia per la botta che avevo preso. Mia sorella continuò a ridere fino a quando feci una faccia da serial killer e lei scappò in camera sua. (Mia sorella si chiamava Kate, antipatica sin dalla nascita e viziata come che, capelli biondi, occhi marroni e gambe lunghe quasi quanto un palazzo, quanti anni aveva? Quattordici, ma ne dimostrava almeno venti per il suo atteggiamento, frequentava ragazzi e ragazze più grandi di lei e questo lo sapevo perchè la spiavo. Io in confronto a lei ero un moscerino. Anni sedici, capelli castani, occhi verdi, alta un metro e sessantacinque). Mi alzai scombussolata e mi sedetti sul letto chiudendo gli occhi. "SOPHIE PREPARAMI LA COLAZIONE!" saltai dal letto. Mia sorella strillò peggio di una cornacchia. Scocciata mi alzai dal letto e scesi giù in cucina a preparare la colazione. Accesi la TV e misi ad un telegiornale. Scese lei tutta ben preparata, capelli pettinati, top, gonna troppo corta e degli stivaloni alti fino alle ginocchia. Ma doveva andare a fare la... donna di strada? Facendo finta di niente gli diedi la fetta biscottata, lei si sedette, mi tolse il telecomando di mano e mise su un canale dove veniva trasmessa ventiquattro ore su ventiquattro moda. Sempre e solo moda. Cosa voleva fare da grande? Domanda stupida. Ovviamente la modella! Continuai a mangiare e per placare la mia ira contai fino a cento e mi rilassai. Una volta finito ci alzammo dal tavolo, io lavai i piatti come sempre e lei, come sempre, scattò dritta dritta i camera sua e accese lo stereo ad un volume che ti poteva spaccare i timpani se ti trovavi in quella stanza. Asciuai i piatti e le tazze per bene e mi sedetti sul divano per rilassare il mio cervello ma manco a farlo apposta squillò il telefono di casa. Annoiata mi alzai e risposi al telefono:

-Pronto?- dissi.

-Sophie che hai? Ah giusto, tua sorella-

-Ciao Rob, ti chiederei come facevi a saperlo ma mi conosci troppo bene. Comunque, perchè mi hai chiamata? Non dirmi che devo venire a casa tua per fare da Baby Sitter a tua cugina!-

-No no. Mia cugina non c'è, è andata al mare- tirai un sospiro di sollievo, sua cugina era una peste! -Volevo sapere se verso le 11:15 ti andrebbe di fare una passeggiata, ah- mi interruppe -non preoccuparti di tua sorella ho già sistemato tutto io. Dopo quando usciamo la accompagnamo dalla sua migliore amica così ce la togliamo dai piedi.- Robert, il mio angelo custode, amici sin dalla nascita, sapeva sempre come risolvere le situazioni poco... risolvibili. -Rob mi hai salvato, ti voglio un mondo di bene, a dopo!-

Tutta contenta salì le scale, diedi la notizia a mia sorella e dopo mi chiusi in camera per cercare in quell'armadio gigante cosa mettermi per dopo.

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Capitolo 2
*** La festa in maschera ***


Certo che non potevo lamentarmi, avevo più vestiti di un negozio di vestiti. Era molto difficile scegliere cosa indossare, gonna? Pantaloncini? Jeans? La gonna non credo, non voglio far vedere le mie coscione, pantaloncini neanche. Allora optai per i jeans, i miei adorati jeans. Decisi di mettere i jeans che mi aveva regalato mia madre prima di partire. Eh già. Mia madre è partita per lavoro in Africa e non la vedo da qualche anno. Mio padre... beh non l'ho mai conosciuto. Ogni volta che chiedevo a mia madre qualcosa su di lui, lei cambiava discorso. E ora sono qui, la figlia maggiore di quindici anni che deve fare tutto lei, pulire, cucinare, lavare. Vi starete chiedendo "Perchè non assumi una domestica?" bene. Ne ho assunte almeno una quindicina, ma se ne sono andate tempo dopo perchè non sopportavano mia sorella. Figuratevi. Ritornando ai vestiti, misi il jeans e, visto che era una bella giornata mi misi una canotta colorata e come scarpe delle ballerine. Per ora tutto bene. Ma i miei complessi inziano sempre per i capelli. Capelli lunghi. Allora senza pensare a cosa fare ecc... optai per una cipolla visto che erano già le 11:00 e Rob sarebbe arrivato a momenti. Una volta finito andai a chiamare mia sorella. Strano, la porta era aperta e non si sentiva alcun rumore. Entrai. Era lì, sdraiata sul letto a coscie aperte, con il cellulare in mano e ticchettava continuamente sulla tastiera senza mai fermarsi. Con molta calma le dissi: "Kate vedi che fra un po dobbiamo andare..."
"Si, si ho capito, calmati, tu inizia a scendere io mi vesto e scendo fra cinque minuti"
"Ok ma muoviti" non rispose. Scesi le scale e aspettai sul divano ma propio quando stavo per accendere la TV suona il campanello. -Certo che questo ragazzo l'orologio ce l'ha in testa- pensai. Andai ad aprire ed era lui, non so perchè ma aveva un aria affannata. "Hey Rob che ti prende?"
"Niente... ah.... è che ho fatto di corsa per venire in orario..."
"Bravo bambino" dissi ironicamente. Rob era più basso di me anche se avevamo entrambi la stessa età. Io ero alta un metro e sessanta cinque, mentre lui... un metro e cinquanta. Piccolo nanetto.
"Allora. Tua sorella?"
"Giusto mia sorella! Aspetta un attimo ora la chiamo molto dolcemente." Contai fino a tre. Uno. Due. Tre! "KATE! SCENDI SUBITO! ALTRIMENTI GIURO CHE TI DISTRUGGO LA STANZA E SAI CHE NE SONO CAPACE!", questo era il mio modo di chiamare dolcemente mia sorella. Mentre parlavo dei compiti delle vacanze che non avevo ancora fatto con Rob sentì spegnere la radio di mia sorella così mi affacciai. Non so se era mia sorella o se era qualche put... prostituta. Aveva una maglietta a V per mettere in risalto le tette ovviamente. Una mini gonna che non era mini ma più mini di una mini gonna e degli stivali con tacchi alti 30 cm. Con problemi di riconoscimento chiesi: "Chi... sei... tu...?"
Lei con un'aria sfacciata scese le scale, si abbassò la spallina della maglietta e mi fece vedere il neo a forma di ali d'angelo (mia madre mi disse che sia io che mia sorella avevamo questo neo a forma di ala d'angelo ereditato da mio padre, ecco, io solo questo sapevo di mio padre. Non so neanche come si chiama). Bene. Lei era mia sorella.
"Kate... COME DIAMINE TI SEI VESTITA! VAI SUBITO A CAMBIARTI!"
gli dissi incazzata, ma lei con tutta la sua sfacciatagine esce fuori dalla porta, sposta Rob che era rimasto immobile come una statua e incomincia a camminare intenta a messaggiare con qualcuno. Stavo esplodendo. Se non fosse per Rob che mi mise una mano sulla spalla e mi avesse detto di calmarmi io potevo scatenare l'inferno. 
Arrivammo a casa della sua amica ma prima ancora di suonare il campanello Lara, la sua amica, apre la porta e la trascina dentro chiudendoci la porta in faccia. Eravamo sconvolti. Senza ripensare all'accaduto iniziammo a passeggiare fino a che arrivammo al parco e Rob mi fece ceno di andare al bar difronte, ma visto che ero ancora sconvolta gli dissi che era meglio se aspettavo al parco. Una volta visto Rob entrare al bar mi stesi sull'erbetta soffice ma allo stesso tempo pungente del parco e chiusi gli occhi.
Li riaprì. Lo scenario era cambiato. Non mi trovavo più al parco, ma in una strana stanza. Il soffitto era azzuro come il cielo, aspettate, quello era il cielo! Un'enorme finestra che copriva tutto il soffitto faceva vedere il cielo limpido. Sorpresa girai la testa a destra e sinistra per vedere altre cose. Strabiliante. La stanza era tutta bianca. L'unica cosa in risalto era il letto, un letto grandissimo d'oro. Ed io mi trovavo su quel letto. Cercai di muovermi ma proprio mentre mi stavo per alzare qualcosa mi tira indietro e caddi sul letto. Cercavo di liberarmi ma niente, chi c'era dietro di me?! Spaventata urlai e subito dopo sentì chiamare il mio nome. Ci fu un tonfo e tutto divenne nero. 
Ai che male alla testa! Un dolore allucinate! Aprì piano gli occhi e questa volta mi ritrovai al parco. Rob stava a terra mantenendosi la testa e balbettava qualcosa di incomprensibile. "Ma cosa diamine è successo...!"
"Madonna mia che dolore... Sophie la tua testa è più dura di un sasso. Sono uscito dal bar e sono venuto al parco. Ti avevo visto girarti in continuazione sull'erba così mi abbasso e ti chiamo ma poi all'improvviso urli una parola incomprensibile e ti alzi di botto sbattendo la testa contro la mia..." disse con un espressione di dolore. "Scusa è che ho fatto il solito sogno strano..."
"Vabbe non ti preoccupare, è passato. Comunque, mentre stavo venendo al parco ho controllato sulla bacheca se c'era qualche evento estivo e ho visto un manifesto che diceva: POPOLO DI RAGAZZI BELLI E BRUTTI QUESTA SERA ALLE 20:00 SI TERRA' UN BALLO A TEMA FANTASY (FATE, VAMPIRI, ORCHI, SIRENE, ECC...) NEL VECCHIO LICEO SCIENTIFICO! ACCORRETE TUTTI! CI SARANNO DOLCI A TEMA E TANTISSIME ALTRE SORPRESE! CI VEDIAMO!.
Che ne dici, ci andiamo? Tanto tua sorella rimane dalla sua amica fino a domani!"
"Ma si dai!" Non avevo la benchè minima idea di cosa mi sarebbe successo dentro quel liceo.

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Capitolo 3
*** Mostri ovunque! ***


-Aahh il mare! Quell'odore che ti sale fino al cervello, quella sabbia morbida sotto i piedi, quel dolce garrito dei gabbiani che si sente nell'aria. Io ero lì. Una bambina di 10 anni che giocava sotto l'ombrellone. Poi vedo lui, una figura sbiadita che si avvicina a me. Dico "papà!" e lui risponde "tesoro ti ho comprato il gelato al cioccolato, il tuo preferito!" io tutta contenta lo ringrazio dandogli un bacino sulla guancia e poi...-
Apro gli occhi. Sentivo le lacrime scendere pur non sapendo il motivo. Ero a casa sul divano ed erano le sette. "Giusto... Era un altro sogno strano..." dissi asciugandomi le lacrime. Mi voltai nuovamente per guardare l'orario. Ca***! Erano le sette! Salgo in fretta e furia le scale e mi precipito in camera per vestirmi. Ma proprio quando apro l'armadio, mi ricordo che io non ho un vestito per la sera! Nervosa e in ansia decisi di andare a controllare in soffitta e vedere se negli scatoloni c'era qualche vestito di mia madre. C'erano scatoloni ovunque. Lì aprì quasi tutti ma tutti contenevano oggetti o libri vecchi di secoli. Quando vidi una scatola diversa da tutte le altre, anzi, non era una scatola ma un grosso baule con delle incisioni. "S." riuscivo a leggere solo quella lettera. Le altre due erano indecifrabili. Curiosissima cercai di aprirla ma era chiusa con un lucchetto d'oro. Merda. Io ora come la apro? Pensando di usare forcine o altre cose, mi ricordai della chiave che avevo appesa al collo regalatami da mia madre quando avevo quattro anni. Un po scettica sull'apertura del baule decisi lo stesso di provarci. Si era aperta. "Ma questo baule era per me?" dissi mentre lo aprivo. C'erano collane, anelli, orecchini e... Un vestito! Grazie al cielo un vestito! Non mi interessò neanche di guardarlo prima, me lo misi subito e mi guardai allo specchio. Era stupendo! Tutto bianco coperto da un velo azzurro con sopra rose blu. Allora mi venne in mente di vestirmi da un angelo. Beh, il vestito era angelico quindi!
Scesi le piccole scale portandomi appresso il baule. Una volta nascosto per bene mi metto le ballerine bianche e vado in bagno ad aggiustarmi i capelli. Mi passai la piastra per farmi i capelli ricci e mi misi piccole perline bianche sparse nei capelli. Una volta finito scesi giù per controllare se la casa era in ordine e mentre stavo bevendo un bicchiere d'acqua sento il campanello. Di sicuro era Rob visto che erano le otto meno un quarto. Andai ad aprire e infatti era... Un vampiro. "Hey Sophie! Vieni che ho sete!" con una faccia che diceva 'Wao che bello si ora vengo che ho sete anche io' gli dissi semplicemente "Andiamo va!"
Camminammo osservando lo spettacolo di luci che si susseguivano durante il cammino.
Finalmente arrivammo al liceo. Non vedevo quel liceo da almeno sette/otto anni visto che si trovava in posto isolato del paese e quando lo vidi rimasi sbalordita. Ricordo che le finestre erano rotte, il muro grigio, la porta non c'era, invece ora le finestre sono tutte intere, il muro era di un colore azzurro e la porta era una porta d'oro. Ancora sotto Shock volevo chiedere a Rob come hanno fatto ad aggiustare la scuola ma rob mi precedette "WAO! Sophie hai visto?"
"Si la scuola è totalmente cambiata!". Rob  con gli occhi lucidi mi disse " No ma che dici! La scuola è sempre la stessa. Io dico quella marea di gente che vuole entrare! Andiamo Sophie!" mi prese per la mano e si mise a correre.
Quando entrammo era tutto stupendo. Tavoli strapieni di cibo a tema, enormi scale che portavano al piano superiore, vedevo sirene, orchi, vampiri, fate, alieni, licantropi... Ma non vedevo nessuno vestito d'angelo. Stavo per parlare con Rob quando mi girai e lo vidi li a ballare. Decisi di camminare per la stanza enorme e di osservare tutto. Il muro era colorato di un rosso scuro, il pavimento nero ma quello che mi sbalordì era un enorme lampadario di cristallo situato al centro della stanza, sembrava librare in aria perché nessun filo lo attaccava al soffitto. Ancora sbalordita camminai con gli occhi che scrutavano ogni piccolo dettaglio. 'Ma questa non era una scuola? Dove sono le classi?' mi chiesi. Continuai a camminare facendomi spazio tra la folla ma quando arrivai in fondo alla stanza sbattei contro... Un vampiro.
"Hem, scusa, stavo osservando la stanza" si girò, aveva gli occhi azzurri ghiaccio, i capelli neri e la bocca era rossa. Di sicuro era il trucco. "Non ti preoccupare. Perché guardavi la stanza? Questo è solo un posto pieno di ragnatele ed è ridotto molto male..."
"Ma che dici! E allora come lo spieghi quell'enorme lampadario 'appeso' al soffitto?" dissi indicando il lampadario. Non sapevo il perché ma lui fece una faccia strana e mi disse: "Ma sei un vampiro? Come fai a vederlo? Solo noi lo possiamo vedere..."
" No, non sono un vampiro! Mi sono vestita da un angelo. Come come faccio a vederlo, è lì! Lo vedo con i miei stessi occhi e vedo anche che si sta muovendo..." lui con una faccia sospettosa e allo stesso tempo strana mi disse: "Cambiamo discorso... Come ti chiami?"
"Io mi chiamo Sophie Foller, tu?"
"Io mi chiamo Light Suollon Garest"
Parlammo dei nostri interessi quando all'improvviso viene Rob e mi dice "Sophie, è tardi, se ne sono andati quasi tutti e io ho sonno, tu vieni?" disse sbadigliando. "No Rob, non ti preoccupare per me, resto ancora un po qua" Fece un accenno e se ne andò sbadigliando.
"Era un tuo amico vestito da vampiro?"
"Si si, come hai notato il trucco non era granché perché se lo era fatto da sé" dissi ridendo. Lo guardai e rideva anche lui. "Lo sai, hai degli occhi stupendi? Non ho mai visto questi occhi da nessuna altra parte" mi disse e io arrossì. "Graz..." non finì di dire grazie che lui si precipitò su di me, mi fece cadere a terra e mi chiuse le orecchie con le mani. Non capivo cosa stesse succedendo. Non vedevo nulla ma sentivo urla disumane nonostante le orecchie tappate. Il caos e poi un lungo momento di silenzio.
 

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Capitolo 4
*** Stupida polvere di fate ***


Sentivo strillare a squarcia gola, sentivo rumori strani, sentivo come se fosse caduto o addirittura schizzato qualcosa di liquido, sentivo un peso sopra il mio, era freddo però, piacevole, aveva il profumo delle rose. Non so quanto durò l'inferno, sembravano minuti, ore. Poi scese su di noi un silenzio spaventoso. Avevo paura. Il mio cuore batté all'impazzata. Non riuscivo a calmarmi. Quando all'improvviso Light mi coprì gli occhi con il suo mantello. Aveva un odore stupendo. Sentì che mi prendeva in braccio e mi portava con se non so dove. Mentre camminava il mantello che avevo in faccia piano piano scivolava fino a quando, cadde del tutto. Stavamo per entrare in un corridoio quando girai lo sguardo e vidi la scena più raccapricciante mai vista neanche negli horror. C'era sangue dappertutto. Persone ammucchiate come foglie d'autunno in un angolo della stanza. Sedie, piatti, cibo sparsi a terra. Ero sconvolta. Avevo paura. Mi chiusi gli occhi con le mani. Fino a quando, cullata dalle braccia e dal movimento dei piedi di Light, mi addormentai. Sentivo un odore strano, un'insieme di profumi, sentivo parlare, quando all'improvviso sentì il rumore di una porta che si chiudeva e poi il silenzio. "Sophie, stai bene? Rispondimi perfavore. Scusa per quello che è successo..." Con gli occhi ancora chiusi gli dissi: "Light, ho paura" e le lacrime scesero. Sentì il mio corpo invaso da un freddo intenso. Mi stava abbracciando. Non sentivo nulla. Il suo cuore non batteva. "Lo so che hai paura Sophie, saresti stupida se non l'avresti. Ma sappi che ti proteggerò da tutto e da tutti, sapevo che eri speciale dal primo istante che ti ho visto". Le lacrime continuarono a scendere, abbracciai anche io Light e gli dissi "Ho visto tutto quello che è successo... Siete vampiri vero? Siete VERI vampiri giusto?"

"Si, siamo vampiri, ma tu devi stare tranquilla perché ti proteggerò sempre. Ora però non devi avere paura di me. Io sono diverso. Ho i sentimenti, le emozioni, cose che non hanno gli altri. Quindi, ti fidi di me?"

"Mi fido." dissi stringendolo più forte a me. Mi rilassai e parlammo insieme. "Allora, voi vampiri, succhiate solo il sangue?"

"No no, quello è solo per assetarci, noi mangiamo anche carne di orchi e polvere di fate, che ci aiuta a sentirci più forti"

"Quindi mi vuoi dire che non ci siamo solo noi... Umani e voi vampiri in questo mondo?" Dissi scioccata. "No no, ci sono gli umani, noi vampiri, orchi, fate, stregoni, unicorni e angeli"

"Wao! Ma..."

"Il mondo umano è protetto da una specie di scudo, creato da uno stregone potente, Kusof e quando un mostro, così noi ci definiamo, attraversa quello scudo, viene carbonizzato, ma ora qualche altro stregone ha rotto quell'incantesimo e tutti i mostri, di notte, attaccano il mondo umano. Per questo senti al telegiornale della gente morta per ferite da "corpi estranei". Ma non avere paura, io sono con te, ovunque. Ti proteggerò sempre." E mi avvolse in un stretto abbraccio. Ricordandomi del vestito e della faccia sporca di sangue gli chiesi: "Ehm... Voi vampiri, avete... Insomma... Un bagno?" si mise a ridere e disse: "Certo che abbiamo un bagno! Noi non siamo così diversi da voi, ci laviamo anche noi eh! Hahahaha"

"Oh, bene... Ehm... Allora mi puoi accompagnare? Non perché ho paura eh! Ma il fatto è che... Non so dove sia il bagno..."

"Certo. Hahaha. Ora ti prendo alcuni vestiti di mia sorella così ti metti quelli" Aprì un grande armadio e cacciò fuori roba molto... "Ehm... Mia sorella ama il Rock, quindi i suoi vestiti sono un po... Appariscenti."

"Hai una sorella? Vabbe, non ti preoccupare l'importante è che mi vesto"

"OK, allora, seguimi". Avanzammo lungo il grande corridoio con i vampiri che mi scrutavano dalla testa ai piedi ma per fortuna non avevo paura perché la mano di Light mi stringeva forte. Il cuore mi batteva. Non mi ero mica innamorata di lui? "Ecco qua. Non ti preoccupare per gli altri, se ti farai la doccia con l'acqua della nostra doccia il tuo odore cambierà e non verrai assalita. Ora và". Mi staccai dalla sua mano ed entrai in bagno. Ma cos'era? Un salone? Non avevo mai visto un bagno così grande. Al centro vi era un'enorme statua nera. Non sapevo cosa raffigurava. La doccia... era una doccia? A me sembrava una piscina. Pensando alla normalità entrai e mi feci la doccia. Ma che diamine... l'acqua era bianca, bianca come latte. Mi scostai per non farmi sporcare... forse avevo premuto il bottone sbagliato ma allungando la mano per chiudere l'acqua mi accorsi che anche se "il latte" mi colpiva non venivo sporcata. Praticamente era acqua. Solo acqua. A noi trasparente, a loro bianca. Ripensai di nuovo alla normalità e mi feci la doccia. Una volta finito mi avvolsi l'asciugamano sul corpo e mi andai ad asciugare i capelli. 'Bene... dove può essere mai un Phon?' dissi tra me e me. Rovistando tra i vari armadietti, scaffalli e altra roba trovai una cosa molto strana... sembrava droga, ma questa brillava. Incuriosita la annusai e nell'atto in cui lo feci, feci uno starnuto che si sarebbe sentito al Polo Nord. Era una sensazione strana... come se i miei piedi non toccassero terra... "Oh mio dio! Cosa diamine succede!" strillai a squarcia gola. Mi librai in aria per non so quanto tempo fino ad arrivare al soffitto. 'Porca miseria, ora come scendo! Che droghe usano sti vmpiri' Ad un certo punto preoccupata sul da farsi, sentì la porta aprirsi. "SOPHIE! COSA SUCCEDE! DOVE SEI! PERCHE' HAI STRILLATO!"

"Shhh, ti prego non strillare, sto bene. C'è solo un piccolo problema. Guarda in alto" Lui con aria confusa mi guardò e scoppiò a ridere. Fra un po sveniva dalle risate. "Stupido non ridere e cercami di tirare giù. E' colpa di voi vampiri che tenete la droga in posti arrivabbili. Stavo cercando un phon..."

"Il phon è sul lavandino hahahahaha. Comunque non preoccuparti, l'effetto della polvere volante finirà fra un po. E' colpa delle fate che restono le loro polveri sparse per questo mondo."

"Ah, quindi non vi drogate per fortuna... e perchè mai..." mi interruppi. Piano piano stavo scendendo dal soffitto. Sotto c'era Light che mi fissava. Quando all'improvviso chiusi gli occhi perchè prendevo velocita e non volevo farmi male. "Aiuutooo! Light sto cadendo! Light!"
"Stupida apri gli occhi." Sentì un vento gelido penetrarmi dentro. Ma dove stavo? Aprì gli occhi. Stavo in braccio a Light. Non so perchè ma guardando quegli occhi ghiaccio mi feci rossa e il mio cuore battè ad un ritmo indecifrabile. Mi mise giù.
"Ehm... grazie... scu..."

"Non scusarti -mi interruppe- non è colpa tua. Sono quelle faticchie che spargono la loro polvere a non finire nei posti dove vai spesso..." mi guardò dalla testa ai piedi e non so perchè ma vidi sulle sue guancie un rosso appena accennato. "Ehm... vai a vestirti..." girò lo sguardo e uscì dal bagno. Dio vero... avevo solo l'asciugamano addosso. Non pensando alla grandissima figura di merda che avevo fatto mi vestì. Mi infilai il jeans strappato sulle coscie, la maglietta nera e delle scarpe nere con la zeppa nera. Ma come diamine si veste sua sorella! Ho capito che ama il Rock, però! Con l'aria che mi entrava dalla scucitura del jeans uscì dal "bagno" e camminai per cercare Light.

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Capitolo 5
*** Troppi sogni... ***


Faceva freddo. Dio mio, capisco che sono vampiri, ma, domanda stupida, non viene nessuno a trovarli? Cercai di abbracciarmi da sola per riscaldarmi un po. Per giunta i vestiti che indossavo erano tutti bucati. Eh vabbe, dovevo sopportare.
Diamine, questo posto mi mette un'ansia addosso... "AAAAAH" Porca miseria. Un vampiro è corso verso di me e mi ha fatto sbattere contro il muro. Avrà scoperto che sono un'umana? "Chi diavolo sei tu. Non ti ho mai visto qui. Chi ti ha fatto entrare!" Quel vampiro mi terrorizzava, non riuscivo a parlare. Aveva gli occhi verdi intensi e accesi. Deglutì "hem.. sono..."
"André! Lasciala stare. È una mia amica, è un vampiro anche lei. Tranquillo."
Oooh, la mia salvezza. Il vampiro minaccioso si allontanò a grande velocità borbottando qualcosa. "Grazie Light" non rispose ma fece cenno di seguirlo. Camminammo lungo quel corridoio infinito, svoltammo a destra e proseguimmo lungo un corridoio infinito che pareva familiare. Arrivammo in fondo e mi fermai di colpo. Il cuore batteva all'impazzata. C'era quel quadro. Quel quadro che sognavo ogni notte. Era lì. 
"Sophie, tutto ok? Che hai?"
"N..n...no, niente... lascia stare. Piuttosto, dove mi stai portando?"
"Sorpresa" disse facendomi l'occhiolino. Tirò fuori da una tasca un oggetto a forma romboidale e la puntò sul quadro. Il quadro cominciò a dividersi in due e ad aprirsi come una porta, stavo sognando ancora? Diedi di proposito un calcio al muro. AIA, non stavo sognando.
"Ma che diamine stai facendo? Muoviti seguimi"
"S..SI" 
Non vedevo nulla, solo il bianco da tutte le parti, sembravamo camminare nel vuoto fino a quando arrivammo ad un corridoio con tantissime porte. Ci avvicinammo ad una porta fatta di legno e, visto che non c'era nessuna serratura, per aprirla Light prese una piccola ascia appesa vicino la porta. Fece un piccolo movimento con l'ascia e la porta si aprì di scatto. Rimasi a bocca aperta.
"Chiudi la bocca Sophie, le Mosclet ti entreranno in bocca" disse ridendo.
"M...ma -deglutii- cosa è questo... posto? E poi... cosa sono le Mos... Mos... Moscett?"
"Le Mosclet, sono insetti piccoli tutti neri con tanti occhi e con le ali. Ah... Siamo nel mondo delle fate"
La porta dietro di noi si chiuse di scatto tanto da farmi girare a vedere ma quando lo feci non c'era più una porta ma una enorme quercia. 
"Sono simili alle mosche allora... non fate prima a dire mosche? Vabbe..."
"Vieni un po..." mi prese per il braccio e mi trascinó con lui. Camminammo per cinque minuti secondo me. Ogni cosa intorno a me era viva, era qualcosa di stupendo. Fate che saltavano di fungo in fungo, farfalle che cambiavano colore, e poi....
"UOOOOOO" Corsi subito a vedere da vicino quella meraviglia. Amavo da morire i fiori e questo era qualcosa di eccezionale. Era una rosa, una margherita, un tulipano, una lavanda, era un insieme di tutti questi fiori, era stupendo e poi aveva un odore... 
"Hey Sophie! Corri a vedere! È solo a quest'ora che si fa vedere, Muoviti!"
Mi alzo di scatto e corro a vedere. Cavolo, era un'unicorno, bianco come il latte, bello come una dea. 
"mi... mi... avvicino... solo un po..."
"No Sophie! Scapperà!" Lo disse sottovoce ma io testarda com'ero continuo ad avvicinarmi delicatamente fino a quando sono a un millimetro di distanza da quell'essere stupendo. Ero insicura nell'avvicinare la mia mano al suo muso ma la avvicinai lo stesso. Mi aspettavo se ne andasse ma al contrario, si avvicinò alla mia mano per farsi accarezzare. La sua pelle era morbidissima, lo accarezzai tutto e gli diedi un bacio sul muso.

*Light*
Ma che diamine fa, nessuno mai prima d'ora si è avvicinato così tanto a lui... Ma... che succede... lo sta accarezzando? Si sta facendo accarezzare? Non può essere... gli ha dato anche un bacio sul...
Perché si è girata di scatto verso di me e mi sta sorridendo? Il mio cuore, perché batte così forte? Solo ora mi sono accorto che Sophie ha gli occhi verdi e che quando sorride sembra un angelo...

*Sophie*
"Nooo, già te ne vai? E vabbe"
Gli diedi un ultimo bacino prima di andarsene. 
Mi avvicinai a Light che mi guardava fisso.
"Light, che hai? Stai bene? Hai le guance rosse..."
"No... n...o... è che fa... fa caldo... vieni"
Continuammo a camminare fino a quando qualcuno saltò addosso a Light facendolo cadere a terra.
"Dylan! Cosa diamine fai! Lasciami andare!"
"Neanche se me lo chiedi in ginocchio fratello!"
Fratello? È suo fratello? Non sembra proprio, sono completamente differenti... i capelli da una parte rasati e dall'altra parte lunghi, alla moda diciamo, gli occhi erano di un blu intenso...
"Hey, Hey, Hey, hai fatto conquiste! Ciao bellezza, come ti chiami?"
Non può essere suo fratello... questo non è suo fratello...
"Allora? Ti hanno tagliato la lingua?"
"Mi chiamo Sophie" dissi schifata. "Hey bel caratterino la tua amichetta. Piacere, io sono Dylan e..."
" Si ho capito, sei il fratello di Light."
"Hey, mi piaci ragazzina, tu sei..."
"Dylan che vuoi? Perché sei venuto qui?"
"Calma fratello, il consiglio ti vuole, devi riordinare alcune cose "
"E non posso farle un'altra volt..."
"No è urgente, dai vai fratello a Sophie ci penso io"
"Non mi fido di te" dicemmo all'unisono io e Light. "Calma, non ti violento mica, dai vieni ti faccio vedere io il resto". Il tempo di girarmi che light già era scomparso. Non mi piaceva quella situazione... non mi fidavo di lui. 
Camminammo e camminammo in silenzio, fino a quando arrivammo vicino ad un piccolo laghetto.
"Ci credi che questa è acqua salata e che nessuna pianta o animale o esserino entra perché è riservato a noi? Hahaha, un po come una piscina privata solo che qui sei immerso nel mondo delle fate e l'acqua è salata, sciocchezzuole"
Feci un piccolo sorrisetto.
"Hem.. perché mi guardi così? "
"No nulla..."
"Vabbe io mi faccio un giro qui vicino..."
"O..ok"
Era strano... e vabbe. Camminai vicino "la piscina" per vedere le piante e gli animaletti indietreggiare. Ad un certo punto mi senti come spingere da piccole creature, mi girai ed erano le fate. "Smettetela! Andate via!" Dopo neanche qualche secondo arrivò una mandria di fate che mi fecero indietreggiare ma ad un certo punto l'equilibrio non c'era più. 'No mio dio no, non so nuotare, qualcuno mi aiuti!' Pensai. Caddi come una mela marcia in acqua. "AIUTO! AIUTA..TE..MIII" nessuno veniva e io continuavo a bere acqua, l'ultima cosa che vidi era qualcuno avvicinarsi a grande velocità verso di me, poi, il buio. 

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