Il Primo Bacio

di GiovMas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


 
- Harry hai mai baciato qualcuno? – chiese Ron all’improvviso, non appena giunsero nella Sala d’Ingresso; era la sera del primo settembre e cominciava il loro quarto anno ad Hogwarts. L’estate aveva deciso di finire presto quell’anno; li fuori nel parco inscenava una tempesta e le gocce d’acqua attaccavano i poveri studenti che scendevano dalle carrozze incantante, inzuppandoli d’acqua; la Sala d’Ingresso si era trasformata in un’enorme pozzanghera: ogni studente aveva trasportato con se litri d’acqua che giacevano ora come tanti piccoli laghetti sul pavimento; Neville si stava togliendo le scarpe per svuotarle e Pix il Portegeist si divertiva a far scivolare gli studenti sul pavimento bagnato.
- A dire il vero no, e tu? – chiese Harry distrattamente.
- Purtroppo no, e sono nei guai! – sospirò Ron.
- E perché sei nei guai? – chiese Harry poco interessato: stava osservando la McGranitt che sgridava Neville.
- Ma come Harry, non lo sai?! A quattordici anni bisogna dare il Primo Bacio!! –
- Ah si?! –
- Non ascoltarlo, Harry, è solo una stupida usanza tra maghi, non ha davvero importanza! – disse Hermione che era appena giunta alle loro spalle, anche lei bagnata fradicia.
- Pensavo che la prima volta dovesse essere una cosa importante! – fece Harry.
- Oh, quello per i babbani! Invece per i maghi conta un sacco che il mago, all’età di quattordici anni, scelga con cura a chi dare il primo bacio! Sarà legato a quella persona per sempre, anche se in futuro sceglierà di non rivederla più! –
- Ah si!?- fece ancora Harry, adesso un po’ preoccupato.
- Già, Fred e George hanno provato a baciare la McGranitt il loro quarto anno! – disse Ron.
- Davvero?!- chiesero in coro Harry e Hermione.
- Ovviamente hanno avuto un mese di punizione ciascuno…-
- E ancora portiamo i segni! – fecero in coro Fred e George, sbucando così dal nulla – ma ovvio che avevamo a cuore la nostra povera professoressa, chissà quanti secoli erano passati, dal giorno in cui qualcuno aveva trovato il coraggio di baciarla! – e scoppiarono a ridere – volevamo solo farle un piacere! –
- E tu chi bacerai, fratellino? – chiese George.
- Non sono affari vostri! – disse Ron rosso in viso, dalla vergogna o forse dalla rabbia.
-  Dai, non essere preoccupato! Guarda che se non dovessi trovare nessuno disposto a farlo, come immaginiamo che sia, c’è sempre un posto per te nel mondo: Trailey il Troll ha un busto nella Sala Trofei per aver battuto il record dei record: 168 anni senza mai aver dato il primo bacio!! –
- Io non sono un Troll!- urlò offeso Ron.
- Davvero Weasley? Dovresti come minimo esserne imparentato: i tratti sono gli stessi! – urlò Draco Malfoy di passaggio, ridacchiando e sorpassandolo, dirigendosi verso la Sala Grande.
I due gemelli si diressero verso Neville: quale vittima migliore da prendere in giro, per quel maledetto Primo Bacio?
- Vedi Harry, perché è un guaio?!- disse Ron, le orecchie color peperone, tremante di rabbia – se non do questo maledetto bacio, mi prenderanno in giro per tutta la vita!!-
- Perché, non hai ancora dato il primo bacio?!- chiese Ginny passando li vicino – cavolo, io l’ho fatto ben due anni fa! Beh, ma d’altronde, chi ti vorrebbe? Hai la faccia ricoperta di brufoli, preferirei baciare una Mimbulus Mimbletonia!– e detto questo anche lei si diresse con le sue amiche verso la Sala Grande.
Ron sembrava sul punto di fare a pezzi qualcuno attorno a lui; nel frattempo Hermione gli chiese:
- Hey Harry, e tu chi vorresti baciare?!-
In quel momento attraversò la Sala d’Ingresso il Professor Piton: diede un’occhiata di disgusto agli studenti e al disastro generale che avevano fatto nella Sala, riempiendola d’acqua; e con fare altezzoso superò le varie pozzanghere, evitandole come se fossero paludi maleodoranti e sparì nel corridoio.
- Pensa baciare Piton, come dev’essere disgustoso!- commentò Ron.
Harry ci pensò ed ebbe un tuffo al cuore: forse avevano ragione, era una cosa disgustosa; ma era proprio quello che avrebbe voluto fare, da qualche anno a quella parte…
 
Piton diede un’occhiata di disgusto agli studenti in Sala d’Ingresso (“peggio di un porcile!” pensò) e l’attraversò in fretta. Ogni anno, decine di ragazzine del quarto anno, prese dalla tradizione del “Primo Bacio”, non facevano altro che seguirlo e importunarlo, nella speranza di ricevere quel maledetto primo bacio… Sbuffò, seccato. Non capiva perché suscitava così tanto fascino su quelle piccole ragazzine: forse avevano un debole per le persone più esperte, più adulte, più oscure…
L’unico anno in cui aveva avuto tregua, era stato l’anno in cui Allock era diventato Professore di Difesa: tutte le ragazzine non avevano avuto occhio che per lui, così Piton aveva potuto tirare un sospiro di sollievo: niente mocciose impertinenti per un anno!
Come avrebbe voluto aver esercitato il suo fascino anche su Lily, quando avevano quattordici anni: e invece lei, alla sua richiesta, gli aveva risposto che aveva già baciato James, che le dispiaceva un sacco, che… Piton aveva passato tutta la settimana a piangere nei sotterranei. Nessuno aveva voluto dargli il primo bacio, e tutta la scuola l’aveva preso in giro per un anno intero.
Piton notò, nel suo breve passaggio in Sala d’Ingresso, alcuni sguardi sognanti di quattordicenni in calore. Per fortuna non si era accorto che uno sguardo occhialuto si era unito a essi. Se l’avesse intercettato e capito al volo le sue intenzioni, forse, chissà, avrebbe potuto evitare un mare di guai…

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Capitolo 2
*** 2 ***


 
Harry faceva finta di scrivere, ma nel frattempo osservava le morbide labbra socchiuse di Piton. Era il primo giorno di Pozioni e per cominciare in grande, Piton aveva deciso di fare un test di inizio anno, cinquanta difficilissime domande riguardanti il programma dell’anno precedente.
 
Domanda numero 7:
Quale utilità hanno gli aculei di porcospino nella pozione Scacciabrufoli?
 
Harry alzò per l’ennesima volta gli occhi dal suo compito e accarezzò con lo sguardo i lunghi capelli neri del professore: gli ricadevano con una leggera onda davanti agli occhi; esso era chino su una lunga pergamena e stava segnando con inchiostro rosso molti punti; doveva essere il test di qualche altra classe.
Quel giorno Piton aveva sgridato Harry perché a inizio lezione si era messo a chiacchierare con i suoi amici Ron ed Hermione, e l’aveva messo al primo banco, quello di fronte alla cattedra, a lavorare. Harry non aveva potuto far altro che esserne contento: aveva un ottima visione di Piton da molto vicino; poteva osservarne ogni dettaglio: le lunghe e affusolate mani che reggevano una piuma nera che scorreva veloce sulla pergamena: le vesti nere e strette attorno al suo petto – quante volte si era domandato come fosse fatto, sotto i vestiti? – la pelle liscia e pallida del suo viso, e quelle labbra, così sottili, morbide, e quegli occhi, che…. proprio in quel momento lo stavano trafiggendo. Così neri, così aggressivi, bui ma così perforanti da sembrare quasi luminosi…
- Potter, la vuole smettere di fissare? Ha qualche problema? Perché continua a distrarsi? Se non è in grado di fare il test, può anche accomodarsi fuori dall’aula. –
Disse con tono seccato.
Harry saltò sulla sedia.
- No no, Professore, sono in grado, io… credo…-
Pieno di vergogna tornò al suo compito. Sentì addosso lo sguardo di Piton per molti minuti; poi questi parve decidere che poteva tornare a segnare in rosso la sua pergamena senza che Potter lo importunasse ulteriormente, e Harry tornò a rilassarsi.
 
Domanda numero 7:
Quale utilità hanno gli aculei di porcospino nella pozione Scacciabrufoli?
 
Harry si chiese se sarebbe mai riuscito a baciare Piton, e come avrebbe dovuto fare. Lui era un vero Grifondoro: e quando un Grifondoro si mette in testa qualcosa, persevera finché non ottiene il risultato che vuole. Harry lo sapeva: tentare di baciare Piton era molto più pericoloso che andare in giro di notte per la Foresta Proibita o cercare di cavalcare un Ippogrifo senza farsi dilaniare dai suoi artigli.
Prima di tutto però, c’era un problema: Piton era troppo alto per lui!
Mentre durante l’estate tutti i suoi compagni erano cresciuti a dismisura – Ron più di tutti – lui era rimasto un nano. L’unica in classe più bassa di lui era Hermione. Piton era più o meno il doppio di lui, ed Harry non gli arrivava neanche al petto: avrebbe dovuto arrampicarsi sul suo corpo come una scimmia su un albero, per arrivare alle sue amate labbra!
E una volta che fosse riuscito a baciarlo? Piton gli avrebbe dato uno schiaffo? Lo avrebbe ucciso? Lo avrebbe fatto espellere dalla scuola?
- Tempo scaduto – disse Piton mostrando a tutti una clessidra la cui sabbia era finita tutta sul fondo.
- Mettete le pergamene sul banco, vediamo a quante domande avete saputo rispondere!-
Piton passò tra i banchi; molti dei compiti dei Grifondoro li guardò con disgusto; quando passò ad Harry, trascorse un lungo attimo a osservare la sua pergamena: Harry con orrore vide che aveva scribacchiato si e no cinque risposte: ebbe solo il tempo di contarle: un attimo dopo la sua pergamena era in fiamme: Piton gli aveva dato fuoco con un gesto pigro della bacchetta.
- Punizione Potter - disse Piton quasi noncurante, come se ormai fosse abituato a dover dare punizioni a quel particolare alunno – alle cinque nel mio studio; vediamo se riesco a farti passare la voglia di distrarti in continuazione! –
In quel momento suonò la campanella e tutti gli studenti tirarono un sospiro di sollievo. Neville stava pulendo il banco dalle ceneri del suo test d’ingresso fallito.
“Si!” esultò Harry in mente “Punizione con Piton! Wohoo!”
Harry era eccitato. Cosa gli avrebbe fatto fare? Sarebbe riuscito a sfruttare quelle poche ore in compagnia del Professore per baciarlo?
 
Piton aspettò che tutti fossero usciti dall’aula.
Aveva un grosso sospetto.
Potter stava tramando qualcosa.
Non aveva fatto altro che fissarlo per tutta l’ora di Pozioni. Che cosa aveva in mente? Conosceva bene quello sguardo. Doveva avere in mente qualche cattivo scherzo, aveva una strana luce negli occhi. Che stesse tramando qualcosa insieme a quegli sfigati di Weasley e della Granger?
 
 
Harry sollevò un enorme verme carnivoro e lo fece oscillare davanti agli occhi. Gettò uno sguardo oltre il verme, verso la cattedra, dove stava Piton; vide che questi all’improvviso intercettò il suo sguardo e arrossendo lo lasciò cadere nella scatola e riprese a sezionare.
- Potter, sta ancora giocando con i vermi? – chiese Piton perforandolo con lo sguardo.
- Ehm, no…-
-  Li deve TAGLIARE non ci deve GIOCARE! Se non la smette farò durare questa punizione per una settimana!-
Harry tornò di fretta a tagliuzzare vermi morti;
Era quella la punizione di quel giorno: ridurre in mille pezzetti vermi –poi dopo sarebbe passato a cavallette, tarantole e mandragole – per riempire i barattoli della nuova collezione di Piton; venti ampolle vuote splendevano minacciose sulle mensole dietro la schiena di Piton… occhi, cervelli e pezzi vari di animali morti riempivano tutte le altre.
Harry stava tagliano la testa di un verme carnivoro quando la voce di Piton gli risuonò nella mente:
 “Se non la smette farò durare questa punizione per una settimana!”
Ottimo! Era proprio ciò di cui aveva bisogno! Più tempo da passare insieme a Piton! In una settimana, di certo sarebbe riuscito a portare a termine il suo compito! Non doveva far altro che farlo arrabbiare!
Con un gesto casuale, fece volare un verme in direzione della scrivania di Piton.
Atterrò dritto sulla pergamena che stava correggendo.
Splat!
Il verme viscido si spiaccicò lasciando una macchia appiccicosa sulla pergamena.
- Mi scusi professore –
Harry stampò in viso l’aria più innocente che gli riusciva, attendendo  impavido la sfuriata.

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