Amicizia negata

di Regina Acqua
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3-Conclusione ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Triste storia sui fratelli Vargas,tutto ciò che leggerete qui è puramente inventato,senza offesa per nessuno.
Il secondo capitolo arriverà a breve.


Lovino corre,corre più veloce del vento che accarezza il prato,più veloce dei passerotti che si sollevano spaventati da terra per il suo brusco passaggio.
Sta giocando spensierato ,come giocano tutti i bambini di sei anni,in cortile nella casa di campagna del nonno. Suo fratello Feliciano,più piccolo  prova a prenderlo,lui scappa ridendo e l’occhio vigile del nonno su loro.
Non sanno del doloroso destino  che sta per abbattersi sulle loro teste. Come potrebbero?Sono solo dei bambini. Che corrono,che  ridono e che inciampano…
-NONNO!NONNO!  Urla Lovino spaventato  quando ha sentito un tonfo e ha visto suo fratello steso per terra. Ha corso verso di lui perché gli voleva bene,era suo fratello ,come faceva a non volergliene?
 
Lovino ha quattordici anni,Felicano dodici. Stanno sempre assieme  perché sono fratelli ma soprattutto sono migliori amici.
La sera vanno a letto nello stesso momento,al mattino si svegliano a vicenda e si rubano lo spazzolino schizzando le specchio d’acqua per ridere,non ascoltando la madre che li sgrida.
Vanno nella stessa scuola ma in classi diverse.
Felciano sta andando in palestra con la sua classe,Lovino è in classe a seguire una noiosissima lezione di matematica … accade tutto all’improvviso.
La bidella bussa agiata  e chiama fuori il ragazzo,urgentemente. Poche parole: Feliciano.Ambulanza.Ospedale.
 
E ora Lovino è seduto in corsia, fra i genitori preoccupati .I muri dell’ospedale sono di un verde acido e c’è una puzza perenne di disinfettante .Tutto ciò è nauseante.
Non sa dire  da quanto tempo è lì,l’unico pensiero presente nella sua testa è il  fratello, steso su un letto ,inanimato come una bambola di pezza ,oltre quella porta bianca.
 
Dopo ore c’e una risposta. Leucemia.
Il mondo di Lovino si sgretola,davanti a quel dottore con gli occhiali quadrati e a quella risposta .Il suo cuore batte forte nella cassa toracica. Corre nella stanza dove il fratello risposa e lo trova lì,steso tranquillamente mentre guarda fuori. Un sorriso timido e un ciao sussurrato. Questo basta per  far crollare il ragazzo più grande che si precipita ad abbracciare il fratellino,come se avesse paura di vederlo diventare sempre più trasparente da un momento all’altro…
 
 
-Resta con me…Sussurra Lovino all’orecchio dell’altro.
-Per sempre…Risponde con un filo di voce Felciano,stringendolo a se .
 
 
MA entrambi sanno che è una bugia.



 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Ecco a voi il secondo capito di "Amicizia negata",il prossimo capitolo sarà l'ultimo.
Perdonate l'attesa.



Feliciano chiude gli occhi un attimo,appoggiandosi su un cuscino dell’ospedale.
E’ lì da tre , quattro giorni…o forse cinqu …sei.E’ ricoverato da sei giorni.
E’ stato ancora male ma ultimamente sta spesso male.
La sua passeggiata quotidiana lo ha stancato molto,ogni giorno è sempre più spossato tuttavia non ci vuole rinunciare,camminare nel parchetto della clinica lo distrae molto e lo rincuora.
La sua mente vaga sempre, lasciando il suo corpo instabile sula terra e il pensiero và lontano ,fin sopra il cancello della struttura,supera le cime degli alberi più alti e sorpassa le nuvole. Sentendosi l eggero allora ,tenta di sfiorare  quel filo d’oro con le dita,ma lui prosegue non aspettandolo e allora un colpo di tosse o un brivido lo riporta sulla terra,sul sentiero cioccolato e gli fa capire che è meglio rientrare se no arriverà tardi all’incontro con Lovino.
E Feliciano sa che è meglio non far tardare il fratello,se no si arrabbia.
-Acc maledetto libro! Batsrado ,sai quanto pesa sto’ tomo!
Aprendo gli occhi  Feliciano sorride vedendo il maggiore  trafficare con  un  libro d’arte. E’ un volume nuovo e rilegato ,dedicato alle  più belle chiese d’Italia.Il ragazzo ha una passione smisurata per l’arte,da quando il nonno li ha portati per la prima volta in chiesa,nella cappelleta del paese,tenendo Feli in braccio e Lovi a manina .E’ sempre stato il nonno a portarli nel museo  romano e a comprargli la prima spada di legno.
I tre hanno giocato ai gladiatori tutto il pomeriggio,fino a quando il più piccolo non ha iniziato a tossire e…
-Grazie per avermelo portato. Mormora lo stesso con un sorriso scontrandosi con il cipiglio dell’altro.
Lovino è davvero felice di stare con il fratello ma non glielo direbbe mai.Non vuole  lasciargli questa soddisfazione.
Al contrario  Feliciano si sente in colpa nei confronti del maggiore che deve sempre andare e venire dall’ospedale a causa sua,ma non glielo confesserebbe mai perché non vuole dargli un dispiacere.
Per essere due fratelli di diciassette e diciannove anni,i Vargas sono molto uniti….
Ancora per poco.
 
Felciano è sempre più stanco sempre di più…che male potrà mai fargli se chiude un attimo gli occhi e si riposa?Solo un minuto....


Aggiornerò a breve.
Un grazie a tutti coloro che vi poseranno lo sguardo.


 

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Capitolo 3
*** 3-Conclusione ***


Eccovi l’ultimo capitolo,spero che questa storia vi sia piaciuta un pochino.
Io ho scritto con piacere.
Buona lettura!



Lovino si era alzato tranquillamente quella mattina. Aveva fissato il letto vuoto del fratello e gli aveva dedicato un pensiero prima di iniziare la giornata.
Si era recato a scuola controvoglia ,aveva assistito a delle lezioni noiose e aveva preso un cinque in matematica. Tutto nella norma.
Era tornato a casa ,aveva pranzato e si era riposato fino all’ora dell’incontro con Feli.Erano ormai pomeriggio inoltrato,fuori stava per diventare buio e una strana malinconia scese nel cuore del ragazzo. Non aveva voglia di alzarsi dal divano,non aveva voglia di muoversi ,era come se un peso lo trattenesse. Era come se  qualcuno avesse una catena legata al suo cuore e alla sua gola e poco a poco stringesse,un pochino di più per ogni minuto che passava.
L’orologio  batté le cinque e una sveglia trillò. Era davvero l’ora di andare da Feliciano…
 
Sospirando il più piccolo dei  Vargas guardò fuori dalla finestra preoccupato,Lovino non era mai in ritardo,se doveva recarsi in ospedale,era sempre stato puntuale a volte arrivava in anticipo! Ma quella mezz’ora di ritardo?Che gli fosse successo qualche cosa?
 
Passarono le ore e Feliciano si mise il cuore in pace,magari Lovino aveva da studiare,magari non poteva venire perché era uscito con un bella ragazza…magari si era semplicemente dimenticato,magari non ne aveva voglia.Tutto qui. Stava sfogliando pigramente una rivista nella saletta comune quando  una donna,che riconobbe come sua madre gli si avvicino con un volto straziato e il cuore a pezzi,Piangeva,sconvolta mentre gli gettava le braccia al collo.
-L-Lovino è…Lovino è….
Morto.
Morto.MORTO .
L’avevano investito poco fuori da casa sua,mentre attraversava. Cadendo aveva battuto la testa ,sbattendola contro il marciapiede. L’auto non si era nemmeno fermata.
Feliciano era stato dimesso per qualche giorno e partecipò ai funerali. Si sorprese nel vedere quante persone c’erano lì a piangere Lovino Vargas,di solito suo fratello non parlava mai dei suoi amici.
Il ragazzo si strinse nel giubbino blu e ingoiò altre lacrime,erano giorni che piangeva,versava lacrime in cucina quando trovava dei ricettari scarabocchiati dalla calligrafia minuta ma elegante del fratello. Quindi Lovi cucinava?Lui non lo sapeva,non glielo aveva mai chiesto.
Piangeva nella loro stanza ,per ogni foto sul muro e i biglietti dello stadio,incorniciati .Era andato a vedere il Napoli?Suo fratello tifava il Napoli?Da quanto?Il mondo di Feliciano crollò …si sentiva egoista.
Quando Lovino arrivava  a trovarlo parlavano di arte e delle sue cure,non gli aveva mai chiesto che squadra tifasse,non gli aveva mai chiesto  qual’era il suo piatto preferito.
E ora eccoli lì. Uno disteso e uno in piedi.
Andava ogni giorno a trovarlo,anche cinque minuti,così come Lovi aveva fatto per lui.
Capitò una volta che incontrò un ragazzo,alto e con i capelli scuri,occhi verdi e una maschera perenne addosso.
-Ciao. Salutò educatamente il giovane non sapendo bene chi fosse.
Il ragazzo lo guardo qualche secondo,posò lo sguardo sulla lapide  ma gli occhi verdi tornarono subito su  di lui.
-Hola….Un profondo accento spagnolo aveva marcato quel saluto.
Restarono in silenzio per qualche minuto a fissare il marmo poi Feliciano prese coraggio e domando.
-Sei…eri…un suo amico?
-No….Lovino era di più che un ‘amico per me. Era il fratellino che non ho mai avuto..Quando ti ho visto ho pensato di avere le allucinazioni-Ammise ridendo tristemente –Mi chiamo Antonio.Piacere. Concluse con un sorriso tirato o l’ambra di esso.
-Io sono Felicnao….
-Si’,so chi sei. Lovino parlava sempre di te ,a volte anche bene.
Le labbra del piccolo si arricciarono in un sorriso,suo fratello sarebbe stato sempre uguale,mentre l’altro sospirò:-Pero’ sono venuto a dirgli addio…. domani torno in Spagna
I due parlarono a lungo,di Lovino e del futuro,Feliciano scoppiò in lacrime,confessando a quell’estraneo tutti i suoi sentimenti e i suoi sensi di colpa,quella persona conosceva così bene Lovino che sembrava di parlarci assieme. Era incredibile come era riuscito a sotterrare quei sentimenti con la sua famiglia e fosse crollato proprio con il “fratello” di Lovino.
Si fece tardi e buio.
Antonio e Feliciano si salutarono caldamente perché non si sarebbero più rivisti. Antonio l’indomani sarebbe tornato in Spagna ,per sempre.
Feliciano avrebbe ripreso la scuola,fino a quando la sua salute glielo avrebbe permesso.
E Lovino?
Lovino li avrebbe protetti ,in qualche modo,dal mondo in cui stava giacendo,


 
Grazie ancora a tutti.
Regina  Acqua.


 

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