GaLe Missing Moments

di Astetia
(/viewuser.php?uid=51620)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Punizione ***
Capitolo 2: *** Il Grande Ballo ***



Capitolo 1
*** Punizione ***


PUNIZIONE 
 
I fari erano puntati dritti sulla mia faccia, i tacchi mi stavano distruggendo le piante dei piedi, il corpetto nero mi stringeva eccessivamente la vita e le orecchie da coniglio che mi cingevano la testa ballonzolavano fin troppo per i miei gusti. Sul sipario, in caratteri corsivi, una scritta proiettata recitava ‘Gajeel Redfox’. Come mi ero cacciata in quella situazione??
Ciao a tutti! :) Questa è la mia prima Fanfiction. Ho deciso di creare una raccolta che riguarda i Missing Moment della coppia Gajeel/Levy. Inutile dirlo, amo questa coppia, e mi piace pensare che dopo quei momenti che ci vengono mostrati nel manga o nell'anime fra loro possa succedere qualcosa di più. Da qui è venuta questa idea, ovvero di creare una raccolta di 'momenti mancanti'. Mi farebbe molto piacere ricevere delle recensioni così capisco come sto andando :) 

Quella mattina nella gilda tutto procedeva com’era solito andare. Era passata una settimana dalla fine dei grandi giochi di magia. Un polverone informe di uomini si muoveva rumorosamente al centro della stanza e dal suo interno provenivano i più svariati insulti. Il trambusto che provocavano era a dir poco assordante. Pugni e calci volavano da ogni parte, pezzi di calcinacci erano sparsi in tutta la sala. La bacheca delle richieste era stata perforata dalla testa di un membro della gilda e i fogli ad essa attaccati ora cadevano in tutte le direzioni, mentre il pavimento era cosparso qua e là da corpi privi di coscienza.
- “Salamandeeer! Io ti disintegrooo konoyarooo!!” esplose una voce al centro della rissa.
Gajeel aveva appena messo fuori gioco tre suoi compagni, che giacevano privi di sensi sotto i suoi piedi e poco dopo si diresse verso Natsu tentando di prenderlo a sprangate, infuriato per non avergli permesso di partecipare allo scontro con i draghi gemelli durante il torneo, in quanto il figlio di Igneel aveva pensato bene di spedirlo nei meandri più profondi di una miniera.
- “Provaci se hai il coraggio testa di ferro!” rispose eccitato il rosato.
-  “ Ehi non darti tante arie carbonella! Ti faccio assaggiare un po’ del mio ghiaccio poi vediamo se non sbollisci!” si intromise un Gray contrariato.
- “Fatti sotto ghiacciolo! Sono tutto un fuoco!” lo sfidò Natsu guardandolo in cagnesco.
Entrai nella sala e mi avvicinai al tavolo più vicino al bancone senza far troppo caso al polverone che si stagliava a qualche metro da me. Erano così impegnati a darsele di santa ragione che non si erano nemmeno accorti della mia presenza. Salutai cordialmente Mira e mi misi seduta a leggere uno dei miei libri preferiti. Quando una spessa sbarra di ferro ricoperta di ghiaccio sfrecciò a qualche palmo dalla mia testa sospirai, prossima all’esaurimento, e decisi di attivare il mio Solid Script e di proteggermi con una barriera, in modo da poter continuare a leggere il mio libro senza problemi, non si sa mai. I maghi scesero uno dopo l’altro nella sala e qualcuno finì anche per unirsi alla rissa in corso, che proseguiva fra gli insulti più originali, mentre io non staccavo gli occhi dal mio libro.
Lucy entrò nella sala e mi passò accanto, salutandomi con un enorme sorriso.
- “Dormito bene Levy-chan?”
- “Sì tutto apposto, grazie Lu-chan”.
Mi si sedette accanto ed iniziammo a conversare riguardo alla storia che stavo leggendo quando una voce nota superò quelle degli schiamazzi e tentò di ottenere silenzio.
- “Ragazzi miei! Ascoltate! C’è una cosa di cui vi devo parlare!” urlò Makarov.
Nessuno dimostrò di aver sentito. Mirajane sbuffò rassegnata da dietro il bancone trattenendo un sorrisetto esasperato. Gli urli e gli schiamazzi non accennavano a diminuire e il master iniziò a spazientirsi. Le vene sulle sue tempie iniziarono a pulsare spaventosamente e poco dopo i muscoli del suo corpo iniziarono a gonfiarsi all’inverosimile, cosicchè in pochi secondi il gracile nonnetto si trasformò in un enorme gigante, la cui testa sfiorava il soffitto della gilda.
Le sue enormi mani sollevarono due tavoli con estrema facilità e dopo averli alzati all’altezza del suo petto li sbattè con forza l’uno contro, come un musicista che percuote i piatti durante un concerto. Il forte rumore che ne derivò ebbe finalmente l’effetto di interrompere il baccano nella sala e tutti i presenti si immobilizzarono in silenzio e si voltarono incuriositi verso il master, chi ancora nell’atto di tirare un pugno, chi con la faccia sul pavimento e chi con una scopa nel deretano.
-  “Bene ragazzi! è arrivato il momento di riprendere una questione che è rimasta in sospeso da ormai troppo tempo. Vi ricorderete che all’inizio del torneo avevamo fatto un patto: la squadra che avrebbe guadagnato più punti nei Grandi Giochi di Magia sarebbe stata la vincitrice e i perdenti sarebbero stati agli ordini dei vincitori per un giorno intero. Tuttavia, visto che nel corso delle gare i due team si sono uniti non abbiamo avuto nessun vincitore. Quindi ora dobbiamo decidere una volta per tutte se sia più forte il team A, composto da Erza, Natsu, Grey, Elfman e Wendy, o il team B con Laxus, Gajeel, Juvia, Cana e Mirajane. Si facciano avanti i capitani! Erza! Laxus!”.
-  “Non possiamo permetterci di perdere giusto?” affermò il Dio del fulmine.
- “Vedi di farla secca elettro-bastardo!” grugnì Gajeel.
- “Perdonatemi..la vittoria sarà mia” esclamò decisa Titania.
- “Tremo al pensiero di cosa ci faranno se perdiamo, voglio ritirarmi Makarov!” piagnucolò Lucy.
- “Sasso, carta, forbici!!” esclamarono i due capi all’unisono.
- “Il sasso di Laxus schiaccia la forbice di Erza! Urra!! Il vincitore è il Team B!!”
- “Nooooo! Che cosa ci succederà ora??” piagnucolò Wendy.
- “Aaaah! Non vedo l’ora!” canticchiò Mirajane sorridente.
- “Bene, Natsu ed Elfman siete miei” si fece avanti Laxus.
- “Siamo tutti uomini!!” urlò Elfman.
-  “Portatemi pane e latte, entro 5 minuti!” ordinò Laxus sfoggiando uno dei suoi ghigni più malvagi.
- “Juvia vuole Gray-sama ovviamente! Lo vuole tutto per sé!” “Gray-sama, apri la bocca per Juvia-chan! Aaaah!” disse Juvia con un cucchiaino ricolmo di una strana poltiglia in mano.
- “Sarà la sorellona ad occuparsi di te Wendy” esclamò una Cana già ubriaca. “Vieni con me, ti porto a fare un giro..”.
- “Erza! Tu sarai punita da me” disse Mirajane con un candido sorriso, che nel giro di un attimo si trasformò nello spaventoso ghigno di satan soul, mentre il suo vestito immacolato lasciò il posto ad un corpetto poco sobrio e a degli stivali in pelle con tacchi stratosferici.
- “Io scelgo Lucy! Ghi-hi” disse beffardo il drago d’acciaio indicandola.
- “Non poteva andarmi peggio” imprecò la maga degli spiriti stellari rabbrividendo. Restare in santa pace a sfogliare un buon libro è decisamente meglio che trovarsi nel mezzo di una situazione come quella. Mi sentii molto sollevata. Certo che la scena era decisamente divertente, se non addirittura ridicola! Natsu ed Elfman sfrecciavano per il salone cercando di compiacere le strambe richieste di Laxus lanciando insulti degni di uno scaricatore al porto di Hargeon. Gray urlava e tossiva al tempo stesso, dopo che il cucchiaino fumante di Juvia gli era finito dritto in gola, rischiando di soffocarlo. Mirajane aveva obbligato Erza ad indossare un completino sexy ed ora si trovava spalmata sul pavimento ed obbligata a riverire la donna-demone, mentre Gajeel stava confabulando qualcosa con Lucy, che lo fissava atterrita. Continuai a concentrarmi sul mio libro, cercando di togliermi quelle scandalose visioni dalla mente fino a quando un’ombra non si andò a posare sui fogli, impedendomi la lettura. Alzai lo sguardo e vidi Lucy, che mi fissava incerta.
- “Levy, vorrei chiederti una cosa..”
- “Dimmi Lu-chan, che problema c’è?” risposi incuriosita.
-  “Ecco..vedi..ehm.. Non so per quale motivo ma sembra che Gajeel abbia scelto me per la sua punizione. Ma a quanto pare vuole che anche tu ti unisca” una nota di imbarazzo segnava la sua voce.
Perché Gajeel avrebbe dovuto chiedere proprio a me di unirmi a Lucy? Certo, noi due ci trovavamo in buoni rapporti da quando erano iniziati gli esami di classe S. Già prima di quelli il dragon slayer del ferro mi aveva inspiegabilmente protetta dalla furia di Laxus, lasciandosi in seguito picchiare a sangue da quest’ultimo senza muovere un dito. Tutto ciò per dimostrare di aver abbandonato le attitudini malvage di Phantom Lord e di voler far parte a tutti gli effetti della gilda di Fairy Tail. Tuttavia eravamo divenuti buoni amici soltanto a partire dal periodo degli esami, durante i quali si era offerto di farmi da partner e di aiutarmi a superare le debolezze che mi affliggevano. Dopo questo evento avevo iniziato a vederlo sotto un'altra luce. Mi aveva protetta di nuovo, e mi aveva detto di stare sempre al suo fianco, perché essendo piccola sarebbe stato difficile trovarmi. Quelle parole mi avevano toccato nel profondo. Quando ero insieme a lui mi sentivo come se non potesse accadermi niente di male e nonostante il suo aspetto particolarmente minaccioso stargli vicino mi faceva sentire confortata; lui mi infondeva una sicurezza che non avevo mai provato prima. Nonostante questo però, Gajeel si comportava ancora stranamente verso di me: se da una parte sembrava cercasse di aiutarmi, dall’altra pareva traesse piacere dal prendermi in giro continuamente per i miei difetti, e più di tutti, sembrava si divertisse un mondo a burlarsi della mia statura, così piccola e minuta. Tutto ciò mi mandava non poco in confusione.
- “Oi Levy.. Hai capito cosa ti ho detto?” mi chiese la mia amica riportandomi alla realtà e distogliendomi da quei pensieri così astrusi.
Lucy sembrava aver notato la mia confusione, tuttavia era forse più a disagio di quanto non lo fossi io. Cercai di rimanere calma e risposi con un sorriso forzato:
- “L’idea mi spaventa abbastanza, tuttavia se questo ti rende più tranquilla lo farò, ma ricordati, solo perché sei la mia migliore amica”.
In fondo mi fidavo abbastanza di Gajeel; sapevo che non era proprio il tipo da avere tutte le rotelle e i bulloni a posto, tuttavia era acettabile.
- “Grazie mille Levy-chan!” - “Maaa.. in cosa consisterebbe questa punizione..?” dissi curiosa.
- “Ehm.. lo scoprirai.. mi ha fatto promettere di non dirti nulla fino a quando non arriverà il momento” replicò con un sorriso leggermente forzato.

Doo Doo Doo Shalala.. Shoooby Doo Boooop!!"
I fari erano puntati dritti sulla mia faccia, i tacchi mi stavano distruggendo le piante dei piedi, il corpetto nero mi stringeva eccessivamente la vita e le orecchie da coniglio che mi cingevano la testa ballonzolavano fin troppo per i miei gusti. Sul sipario, in caratteri corsivi, una scritta proiettata recitava ‘Gajeel Redfox’.
Lucy, alla mia destra si esibiva in una coreografia poco studiata, muovendosi sulle note stridenti del drago d’acciaio, che strimpellava con la sua chitarra seduto su una sedia al centro del palcoscenico. Io inutile dire che stavo facendo la stessa cosa, tentando di reggermi in piedi alla sinistra del mago.
Come mi ero cacciata in quella situazione?? Io non avevo nemmeno partecipato ai giochi di magia! Non dovrei essere punita da nessuno!! Buona parte della gilda si era riunita per assistere allo spettacolo e gli uomini continuavano ad urlare frasi di incoraggiamento:
-“Scuoti di più quelle chiappe Lucy!”
-“Che carina Levy!”
Mi sentivo tremendamente imbarazzata e per niente a mio agio in quel costume troppo aderente. Stavo pericolosamente sfiorando il mio limite di sopportazione. Gajeel me l’aveva fatta un’altra volta. Lanciai uno sguardo alla mia destra per vedere come se la stava cavando la mia amica. Lei era decisamente più formosa di me, il corpetto la vestiva in modo impeccabile, le sue forme erano più femminili e il suo seno era decisamente più sviluppato del mio; il contrasto era evidente e pareva notarlo anche al pubblico, che ora era quasi interamente concentrato su Lucy.
ra mi era tutto più chiaro: di nuovo il mio compagno di team aveva cercato di prendermi in giro, di sminuirmi, aveva messo a nudo le mie debolezze, e questa volta di fronte ad un pubblico, attaccandomi là dove ero più debole. Aveva colpito di nuovo nel segno; così come si era divertito a prendermi in giro sull’isola di Tenroujima durante l’esame di classe S.
Dopo un po’ di tempo le persone in sala si concentrarono quasi esclusivamente su Lucy, ero sotto la sua ombra e nessuno ormai mostrava più alcun interesse per me. A quel punto non resistetti più e abbandonai il palco coprendomi il viso con un braccio per nascondere qualche lacrima solitaria.
Mentre mi allontanavo sentii le voci di Levy e di Gajeel:
-“Levy-chan! Cosa sta succedendo?”
-“Accidenti, ok chiudiamola qui” concluse il drago.
Mi tolsi quei tacchi ingombranti e dolorosi ed iniziai a correre alla cieca. Percorsi diversi corridoi con i pensieri che galoppavano veloci quanto le mie gambe e le lacrime che mi offuscavano la vista.

POV GAJEEL
“Accidenti, l’ho fatta grossa questa volta..” pensai.
-“Oi! Bunny girl! Io vado da Levy, ti lascio a Mirajane! continuerà lei la tua punizione” urlai rivolto a Lucy mentre ero già sceso da palco.
Iniziai a correre nella direzione verso la quale era fuggita, mentre mille pensieri mi affollavano la testa.
“Accidenti, devo trovarla… Dove potrebbe essere scappata? Per fortuna il fiuto di drago mi renderà le cose più facili… Forse non avrei dovuto obbligare Lucy a coinvolgere anche Levy… Scommetto che se l’è presa ancora per quella cazzata delle sue debolezze e per il fatto che si sente inferiore alle altre sue compagne…Pensavo che mettendo a nudo i suoi punti deboli avrebbe acquisito più fiducia in sé… Solo perché è più minuta crede di essere meno dotata delle altre quando invece è semplicemente proporzionata alle sue misure! Senza contare che è molto più intelligente! Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui l’ho vista lavorare sodo per decifrare le rune di Freed per permettere a me e a Salamander di uscire dalla gilda. Non capivo una parola di quello che diceva.. Sapeva tante di quelle cose… E alla fine aveva fatto un ottimo lavoro, sorprendendo tutti. Un giorno quella ragazza potrà diventare davvero grande. Io le avevo promesso che l’avrei aiutata in questo e che l’avrei protetta. Sì, perché è questo che mi viene naturale fare quando la vedo.. Sento il bisogno di proteggere quel suo corpicino da tutto ciò che potrebbe farle male.. E poi lei è così bella… non dovrebbe sentirsi inferiore proprio a nessuno… Aaaah! non ci capisco più niente!! Da quando penso a certe cose?? Devo aver perso me stesso ultimamente.. Non ho idea di come sistemare la situazione, io non sono portato per queste cose… ma ora come ora la cosa più importante è trovarla!”

POV LEVY
Svoltai angolo dopo angolo fino a ritrovarmi in uno dei posti che più amavo: la biblioteca. Il mio inconscio mi aveva portato nell’unico luogo che mi faceva sentire me stessa, che mi tranquillizzava ed era in grado di far sparire i problemi dalla mia mente velocemente tanto quanto si erano materializzati. Attraversai l’ampio portone spalancato ed entrai nel grande salone ricolmo di scaffali. Appoggiai la schiena al muro a destra dell’entrata e cercai di calmarmi respirando profondamente.
L’odore dei libri antichi mi riempiva le narici e il salone buio mi rendeva ancora più confusa di quanto già non fossi. Guardai in basso, e vidi il costume che ero stata obbligata ad indossare. Le mie mani tremavano. Provavo vergogna per ciò a cui ero stata obbligata a partecipare, ma al tempo stesso una prepotente rabbia stava montando dentro di me. Sentivo un estremo bisogno di sfogare la mia collera e il mio sconforto e il tutto si tradusse in un urlo rotto dal pianto:
- “Quello stupido drago!! Quanto lo odio!! Perché si diverte così tanto a prendersi gioco di me?? Che cosa gli ho fatto?? E io che pensavo che non fosse poi così male… Non fa altro che attaccarmi e tentare di abbassare la mia già pessima autostima! Solo perché sono debole e piccola e…”
-“..Stupenda” rieccheggiò una voce poco distante.
Il mio cuore perse un battito nell’udire quella voce così terribilmente vicina e sicura. Le mie gambe sembravano voler cedere da un momento all’altro e il mio respiro era corto e spezzato, sia per la corsa che per l’agitazione. Possibile che stesse davvero accadendo? Ero immobile, nell’attesa che la figura che aveva parlato varcasse il portone della sala a pochi metri da me. I passi si fecero più vicini, fino a quando una sagoma alta e muscolosa si materializzò, girò l’angolo e si parò di fronte a me in tutta la sua minacciosa grandezza. Non arrivavo nemmeno all’altezza delle sue spalle.
- “Gajeel..” La mia voce era spezzata e si tradiva da sola.
- "Levy.. Mi dispiace per quello che è successo, non volevo che te la prendessi per..”
- “Io non c’entravo niente con quella storia! Perché hai voluto che anche io partecipassi a quella stupida messa in scena?? Io non ho combattuto i grandi giochi di magia, quella che doveva essere punita era Lucy! Perché devi sempre mettermi in mezzo? Io non sono come Lucy! Non sono bella come lei, e su quel palco il contrasto era ben visibile”
- “Levy..” riprese il dragon slayer visibilmente imbarazzato. “Tu per me sei meglio di tutte le altre”.
Il colore rosso delle sue guance era visibile persino in quella scarsa penombra. Ora era visibilmente imbarazzato e sembrava aver capito che avevo notato il suo stato di disagio perché voltò subito la testa per non incrociare il mio sguardo, come se quello scaffale che stava fissando avesse qualcosa di assolutamente interessante.
Forse non avevo udito bene, non volevo credere che avesse davvero pronunciato quelle parole. Gajeel poi, il freddo drago del ferro, che non mostrava emozioni se non un forte entusiasmo nel momento in cui avesse la possibilità di tirar mazzate sui denti ad un nemico in gamba.
- “Gajeel.. che cos- che cosa stai dicendo?” dissi incredula, con gli occhi ancora gonfi di lacrime.
- “ Ho detto quello che hai sentito Levy.. Mi dispiace per quello che è successo, io pensavo che in questo modo avrei potuto renderti più forte e liberare le tue inibizioni.. Ma forse non era questo il modo migliore per aiutarti.. Non scherzavo quando ti avevo promesso che ti avrei fatto diventare grande. Tu ti giudichi troppo negativamente! Non ti rendi conto che possiedi molte buone qualità.. Vorrei poterti aiutare ma ho capito di non essere molto quadrato per queste cose. Io…”.
Si interruppe improvvisamente con un nodo alla gola. Aveva tutta l’aria di star soppesando le parole che avrebbe pronunciato di lì a poco. Il suo viso era diventato paonazzo e le labbra tremavano. Stavo iniziando a preoccuparmi, che si sentisse male?
-“Io.. Vorrei averti tutta per me Levy.. Vorrei starti sempre vicino, così potr-..”
- “..Che stupido drago!” lo interruppi felice come non mai buttandogli le braccia al collo e poggiando la testa sul suo petto ampio e muscoloso. Era così caldo e confortevole…
“Accetto la sua dolcissima offerta signor Gajeel Redfox".
Ora preparati, perché dovrai sopportarmi in ogni momento” gli risposi raggiante.
Quella testa dura allora non era tutto ferro e muscoli. Aveva un lato tenero nascosto! Aveva inghiottito il suo enorme orgoglio e si era appena dichiarato, aprendosi totalmente con un’altra persona. Era talmente imbarazzato che sembrava davvero non l’avesse mai fatto prima, quello sforzo doveva essergli costato parecchio.
- “Ecco, hai colto nel segno.. Uno stupido drago che si è innamorato di un buffo gamberetto” rispose lui con un ghigno.
- “Oi! Non chiamarmi stupido gamberetto! Gajeel no baka!” replicai gonfiando le guance.
- “Ecco, quando fai così diventi ancora più bella, Ghi-hi”.
Mi alzò da terra con un solo braccio, appoggiò dolcemente la mia schiena contro la parete e avvicinò il suo viso al mio. Il suo profumo forte mi inebriava i sensi e il suo respiro caldo mi faceva andare su di giri.
- “È difficile trovare qualcosa di così piccolo, perciò resta sempre al mio fianco” mi sussurrò in un orecchio.
Un brivido mi scese lungo la schiena; sentirlo di nuovo pronunciare quelle parole in quella situazione mi provocò una forte emozione e delle lacrime solitarie ricominciarono a rigarmi il viso. Appoggiò la sua fronte sulla mia e mi guardò fisso negli occhi. Mi passò una mano fra i capelli per abbassarmi leggermente la testa e posarmi un dolce bacio sulla fronte. Tornò poi a guardarmi negli occhi. Potevo leggerne il desiderio e la passione. Era un libro aperto per me.
Con una lentezza esasperante le sue labbra si avvicinarono alle mie, fino ad unirsi in un bacio al tempo stesso dolce e travolgente.
Mi stupii di quanto sapesse essere affettuoso quel rozzo drago. Sentivo come se mi trovassi proprio dove avrei dovuto essere, e per niente al mondo avrei voluto abbandonare quel dolce calore delle sue labbra. Interruppi il bacio all’improvviso e un’espressione interrogativa si celava ora dietro il suo viso. Mi morsi le labbra e strofinando il naso contro il suo sogghignai: “Non pensare che ti abbia perdonato, la prossima volta tocca a me punirti, Gi-hi”.

*FINE*

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il Grande Ballo ***



I Grandi Giochi di magia erano da poco terminati. Il portale dell’Eclipse si era chiuso e tutti i draghi erano stati riassorbiti. Erano salvi. L’umanità era salva.
Questa volta se l’erano vista davvero brutta; i maghi di tutte le gilde presenti avevano realmente rischiato di perdere i loro compagni e di vederli morire sotto le grinfie di quei sette potenti draghi che sembravano aver portato con sé la fine del mondo.
Ma ora erano tutti li, al palazzo del re di Crocus, riuniti per conto del sovrano che aveva indetto una festa in onore delle gilde di maghi che avevano contribuito a salvare l’umanità dallo sfacelo.
La sala che li ospitava era enorme e il cibo non mancava.
I maghi erano tutti vestiti elegantemente e si aggiravano fra i banchetti chiacchierando allegramente fra loro e mangiando a volontà.
Gli odi e le insofferenze che serpeggiavano tra le gilde sembravano essersi attenuati, e ora ogni squadra era molto più aperta verso le altre e iniziavano a nascere nuove amicizie.
 
Bisognava ammettere che vi era proprio una bella atmosfera.
Questo pensava Levy McGarden mentre si aggirava tra i banchetti in cerca di qualcosa da mangiare.
Si sentiva un po’ a disagio vestita in modo così elegante, anche se quando si era guardata allo specchio prima di scendere nel salone si era trovata carina.
La sua solita fascetta gialla era stata sostituita da un’altra più elegante di colore bianco. Sopra indossava una camicetta gialla con maniche e scollo di pizzo bianco, che lasciava intravedere una parte del suo decolté, mentre le sue gambe erano coperte da una gonna lunga di colore arancione, il suo immancabile colore preferito.
Subito vide Jet e Droy venirle incontro e salutarla con un sorriso a trentadue denti.
<< Levy-chan!! Sei bellissima con quel vestito! Balla con me dopo! >> disse Jet.
<< No Levy! Balla con me! Balla con me! >> urlò Droy.
<< Ragazzi calmatevi.. Ora non ho voglia di ballare, scusatemi.. Sono venuta solo a salutarvi, penso ora che andrò a fare un giro per il castello, ci vediamo più tardi>>.
Forse era stata un po’ scortese con i suoi due amici, ma ora voleva stare un po’ da sola e ripensare a quello che era successo.
Si incamminò su per le enormi scale del palazzo, raggiunse il secondo piano ed entrò nella stanza che aveva usato per cambiarsi e truccarsi insieme alle altre ragazze.
Rovistò nella sua borsa, estrasse un foglio di carta e una penna e si diresse fuori, nel corridoio.
Vide un tavolino con una sedia vicino alla parete, sotto un’ampia finestra e vi si avvicinò.
Nel frattempo alle sue orecchie giunse il suono della musica che proveniva dal salone dove si trovavano tutti i suoi compagni. Probabilmente ora sarebbero incominciate le danze.
Si sedette sulla sedia, appoggiò il foglio sulla scrivania ed iniziò a scrivere.
Descrisse le avventure che avevano passato in quell’ultima settimana: le sconfitte subite durante il Dai Mato Enbu, le sofferenze di quei giorni, ma soprattutto la gioia per la vittoria della loro gilda, che era finalmente tornata allo splendore di sette anni prima.
Gioia che si era spenta presto per l’arrivo dei draghi che erano fuoriusciti dal portale dell’Eclipse e che avevano dato loro parecchio filo da torcere.
Ognuno dei sette dragon slayer aveva affrontato un drago, ma si erano presto resi conto che la loro forza non poteva essere paragonata a quella di quei mostri.
Se il portale non fosse stato distrutto in tempo probabilmente a quell’ora nessuno dei suoi compagni sarebbe più lì e questa idea le diede una stretta allo stomaco.
Anche Levy si era data da fare: aveva aiutato le persone ad evaquare, per allontanarle dalla zona in cui stavano avvenendo i violenti scontri.
Certo, si era resa utile, quello era sicuramente un lavoro che qualcuno avrebbe dovuto fare; tuttavia, dentro di lei avrebbe voluto stare a fianco del suo compagno Gajeel e aiutarlo nella lotta contro il drago.
Sapeva di essere piccola e molto meno forte di lui, ma avrebbe voluto restare a sostenerlo, o perlomeno vegliare su di lui per controllare che stesse bene. Si era fatta forza e quando l’aveva visto dirigersi verso il drago gli aveva chiesto se poteva rimanere a combattere con lui.  Ma il dragon slayer come sempre, senza guardarla in viso si era voltato e facendogli un cenno di saluto le aveva detto che ce l’avrebbe fatta da solo e le aveva ordinato invece di far evaquare la popolazione.
Era rimasta un po’ delusa da queste sue parole; l’avevano fatta sentire più piccola e debole di quanto già non si ritenesse; tuttavia, come sempre, nelle parole del drago d’acciaio c’era qualcosa che le faceva pensare che forse lui la allontanasse perché non voleva le succedesse niente, anche se non lo avrebbe mai ammesso, perché il suo orgoglio non glielo permetteva.
In fin dei conti lui l’aveva protetta così tante volte.. Forse lui la riconosceva.. forse, anche se poco, a lui importava qualcosa, o almeno Levy ci sperava.
 
Gajeel si era ritrovato a vagare per quell’enorme palazzo annoiato; la festa era bella, doveva ammetterlo, il re e i suoi scagnozzi dovevano essersi dati molto da fare per preparare tutto.
Il cibo non mancava, anzi, il dragon slayer non aveva mai visto così tanto cibo tutto in un posto.
Tuttavia aveva la sensazione che mancasse qualcosa.
Quando era entrato nel salone si era stupito di sè stesso non appena si era reso conto che la prima cosa di cui si era preoccupato era stata quella di cercare tra la folla una familiare chioma blu (senza darlo a vedere ovviamente).
Passò il suo sguardo fra le numerose ragazze della sala. Era strano vederle vestite con quegli abiti da cerimonia che le facevano sembrare tante principesse, tuttavia dovette ammettere che non stavano per niente male.
Nel vedere quella scena il dragon slayer divenne ancora più curioso: ora aveva una gran voglia di scoprire come si era vestita la piccoletta.
Era sempre stato abituato a vederla con i suoi abiti sobri (o comunque molto meno provocanti di quelli di altre ragazze della gilda), e il solo fatto di sapere che Levy probabilmente si stava aggirando in quel palazzo vestita in modo tanto elegante gli mise addosso una curiosità incontenibile:  voleva trovarla per vedere quanto fosse bella.
 
< … Oggi è il 7 Luglio, e finalmente abbiamo sconfitto quella cosa nota come Fato > così concluse Levy il suo scritto, con un dolce sorriso sulle labbra, felice per come erano andate le cose.
Dal corridoio si sentì un rumore di passi; qualcuno si stava dirigendo verso di lei.
<< Oi! >> una voce attirò la sua attenzione e la fece voltare.
<< Gajeel! >> eclamò Levy, e il suo cuore perse un battito.
Anche lui, come tutti i membri delle altre gilde era vestito in modo elegante.
Portava uno smoking blu e azzurro, con la giacca dello stesso colore dei pantaloni; al posto delle cuciture vi erano diverse borchie di ferro, quel metallo immancabile che lo contraddistingueva sempre.
Al collo invece portava una cravatta di un insolito colore giallo. I suoi folti capelli neri erano legati in una coda, dandogli un’aria meno rozza di quella che lo caratterizzava di solito.
Levy dovette ammettere che era molto elegante e lui dovette accorgersene perché i suoi occhi rossi fuoco la guardarono maliziosamente per un attimo, scrutandola.
La sua bocca si aprì in un ghigno e poi disse << Aah.. così è questo quello che indossi>>
Levy rimase a bocca aperta a quella domanda. Era venuto fin lì solo per vedere che vestito aveva scelto per il ballo? Nooo, probabilmente si sbagliava.. Era stato un caso.
<< P-perché? Ti sembra strano? >> rispose Levy leggermente rossa in viso per l’imbarazzo.
A questa domanda lui si mise le mani in tasca e chiuse gli occhi, sorridendo leggermente << Nah, non è male >>.
Levy non voleva crederci, le aveva appena fatto un complimento. Gajeel Redfox, il temibile dragon slayer soprannominato Acciaio Nero aveva appena fatto un apprezzamento ad una piccola maga come lei.
Dopo queste parole si rese conto di quanto era fortunata ad poter stare ancora vicino a lui e arrossì per la scoperta.
<< Sai, sono felice che tu sia vivo.. >> le parole le uscirono spontanee e i suoi occhi tradivano un’emozione repressa.
<< Non pensare che io venga ucciso >> rispose lui serio.
<< Beh, dopotutto hai affrontato un enorme drago tutto da solo, peno che chiunque potrebbe morire in una situazione come quella >> spiegò Levy.
A quel punto Gajeel distolse gli occhi dai suoi e guardò altrove: << Pensa agli affari tuoi >>.
<< Lascia che pensi un po’ anche ai tuoi >> aggiunse lei subito dopo.
Il cuore del mago sussultò a quelle parole, ma non lasciò trasparire niente delle emozioni che si facevano strada dentro di se.
<< è questo che mi scoccia di te... >> ma la sua frase fu interrotta da un sussulto.
La maga di fronte a lui lo stava guardando con un’espressione che gli pareva indecifrabile.
Aveva gli occhi gonfi di lacrime, ma sul suo volto vi era un sincero sorriso e le sue guance erano arrossate.
Che cavolo stava facendo? Piangeva e rideva al tempo stesso? Che cosa le prendeva ora? Che cosa aveva detto?
<< Stupida! Perché piangi ora? >> Le disse sinceramente sorpreso dalla sua reazione.
Lei si asciugò le lacrime e sorridendo << Non lo so perché. Scusami. >>
<< N-non scusarti... >>
 
All’improvviso Levy si alzò dalla sedia e si lanciò fra le braccia del suo compagno, le sue mani strinsero la stoffa del suo smoking e il suo viso si appoggiò sul ventre scolpito di lui, mentre i singhiozzi non accennavano a smettere.
Gajeel dal canto suo, se prima era sorpreso ora non sapeva più come comportarsi davanti a quella scena.
Il suo gamberetto prima si era messo a piangere, poi aveva sorriso e adesso lo stava abbracciando.
Un attimo.. aveva davvero pensato ‘il suo gamberetto’?? ok..calma.. ora c’era decisamente qualcosa che non andava..
Tuttavia dovette ammettere che sentire il corpo di Levy appoggiato al suo gli stava facendo provare mille sensazioni, decisamente troppe per uno che non era mai stato abituato a questo tipo di affetto.
A dire la verità non si ricordava quale fosse stata l’ultima volta in cui qualcuno l’aveva abbracciato, probabilmente mai.
Lui era il temibile  Acciaio Nero, nessuno aveva mai osato avvicinarsi a lui in quel modo, donandogli cure e attenzioni, ma quella piccoletta ora le stava attaccata peggio di un koala, e sembrava non avesse la minima intenzione di staccarsi.
Vederla così le fece quasi tenerezza, e senti il bisogno di stringerla più forte per farla sentire al sicuro.
Dalle scale continuavano a risalire le note dei lenti, segno che le danze erano iniziate.
A quel punto Gajeel iniziò a muoversi dolcemente, tenendo Levy incollata al suo petto, cullandola.
Levy lo assecondò e si lasciò trasportare dalle forti braccia del suo compagno sulle note di quella dolce melodia.
Era così felice che avrebbe voluto rimanere così per sempre, lasciandosi andare a quel dolce tocco che non pensava potesse mai provenire da una persona apparentemente tanto rozza come il drago d’acciaio.
L’aveva sempre visto combattere furiosamente e non lo credeva capace di simili gesti, ma ora si rendeva conto di quanto potesse essere delicato.
La solita passione che percepiva nei suoi movimenti quando lo vedeva combattere era ancora presente, ma ora si era trasformata in un’ardore di cui lei non lo credeva capace e che la facevano sentire unica.
Levy si era sempre considerata una piccola e debole maga con poche buone qualità e fino a quel momento era convinta che non sarebbe mai stata apprezzata da nessuno così per come era.
Tuttavia essere coccolata in quel modo da un guerriero del calibro di Gajeel la faceva sentire più forte di quanto non lo fosse mai stata, il calore delle braccia del mago la facevano sentire viva e sicura, tanto che aveva l’impressione che da quel momento in poi sarebbe stata in grado di affrontare qualunque cosa.
Alzò leggermente la testa ed intravide un lieve rossore sulle guance del suo compagno. Quando lui si accorse che lo stava fissando girò prontamente la testa di lato, per non mostrare le sue debolezze.
<< Ku-ku-ku.. >> sogghignò Levy con un sorrisetto divertito.
<< Oi! Che c’è piccoletta? >>
<< Scusami Gajeel.. è che sei troppo tenero quando arrossisci >> rispose nascondendo il suo viso sul suo petto.
<< Cos- ? I-io non sono arrossito! >> ribattè a disagio.
<< Si si, come no.. Ti ho visto! E comunque era un complimento, baka! >> lo prese in giro Levy con un sorrisetto malizioso sul viso.
<< Aaaah gamberetto smettila con questa sto.. >>
<< Gajeel… >> lo interruppe lei.
<< Che c’è adesso? >> rispose lui seccato.
<< Ho avuto tanta paura di perderti.. Perché non mi lasci mai combattere con te? Io voglio esserti d’aiuto! So di non essere forte quanto te, ma ogni tanto posso esserti d’aiuto >>.
<< Ah quanto sei stressante.. >> rispose lui contrariato.
<< Mi lascerai combattere con te la prossima volta? >> domandò lei supplichevole.
<< Non voglio che tu metta a rischio la tua vita gamberetto. Non me lo perdonerei mai se dovessi farti del male >>.
A quelle parole il cuore di Levy sussultò  e per un attimo sul suo viso si disegnò un sorriso compiaciuto, subito sostituito dall’espressione che mostrava sempre quando era contrariata:  gonfiò le guance e aggrottò le sopracciglia, guardando Gajeel infastidita.
Il mago rimase per un attimo incredulo. Quanto le piaceva quell’espressione corrucciata, la faceva sembrare ancora più tenera di quanto già non fosse.
<< ..Gajeel certo che sei proprio cocciuto! Adesso ho capito perché ti chiamano Testa di Ferro >>
<< Gi-hi.. Beh è il mio punto di forza gamberetto! >>
<< Non chiamarmi gamberetto! >>
<< Non è colpa mia, sei tu che ti vesti sempre di arancione e sei piccola come un gamberetto >>
<< Io non sono piccola! Sono solo… compatta >> rispose imbarazzata.
Gajeel la guardò fissa negli occhi con un’espressione impietrita sul viso, dopodichè si mise le mani sulla pancia e scoppiò in una fragorosa risata.
<< Ahahah Levy ahahah >>
La maga non aveva mai visto Gajeel ridere in modo così spontaneo e spensierato e si rese conto di quanto le piacesse il suono della sua risata.
<< Hai ragione.. sei bella compatta! >> e detto questo la tirò su con un braccio e se la lanciò in malo modo sulla spalla, incamminandosi verso il piano di sotto. << Forza andiamo giù che mi è venuta fame! >>
<< Aaaah Gajeeeeeel! Mi fai male così! Lasciami giù!! >> si lamentò Levy, cercando di liberarsi dalla sua stretta scalciando.
<< Non ci penso nemmeno gamberetto >>
A quel punto a Levy venne un’idea << Solid Script: Iron! >> un blocco di ferro della forma della parola stessa si volatilizzò nell’aria e poi cadde dritto sui piedi di Gajeel.
<< Whaaaa! Accidenti Levy! Che cosa stai facendo?? Quello faceva male! >> imprecò l’uomo.
<< Così impari a trattarmi meglio! E comunque puoi mangiare quello, non c’è bisogno che vai di sotto >>.
Gajeel si mise sull’attenti, si irrigidì per un attimo e poi si voltò lentamente verso di lei con un ghigno perverso stampato sul volto << Aaaah.. E così abbiamo qualcuno che vuole restare qui sola soletta con me >>.
Il volto di Levy divenne rosso fuoco << N-non intendevo questo.. Io n-non.. >>.
Il volto del mago le si avvicinò ancora di più; ad ogni centimetro il battito del cuore della maga accelerava, tanto che sembrava volerle uscire dal petto da un momento all’altro. Poteva sentire il suo respiro caldo sul volto e alle sue narici le giunse anche il profumo del drago: un leggero odore di ferro misto a muschio, una fragranza che le stava dando alla testa.
Ma all’improvviso il volto del mago si allontanò di colpo e si voltò per andare a recuperare il ferro che era caduto per terra.
Levy aveva i nervi a fior di pelle, non sapeva per quanto avrebbe potuto ancora resistere se continuava ad essere stimolata in questo modo dagli assurdi comportamenti del mago. Il momento prima la prendeva in giro  e un attimo dopo la spediva sulle nuvole. Era sempre stato così con lui, e questa volta si era ritrovata in una situazione decisamente stressante per i suoi delicati nervi.
Prese fiato e cercò di darsi un po’ di contegno. Vide il mago girato di spalle addentare il suo Solid Script: il rumore dei suoi denti sul ferro le diede i brividi e pensò che non si sarebbe mai abituata a quel suono.
Poco dopo si girò lentamente verso di lei, scrutandola con un’espressione impenetrabile.
<< Che c’è? Non ti piace? >> domandò lei.
Gajeel allontanò il blocco di ferro dalla bocca e si avvicinò a lei con un’espressione quasi ipnotizzata.
<< Ehi! Tutto bene? Sembra che hai appena visto un fantasma >> disse Levy preoccupata.
<< Levy.. è buonissimo. Ti prego, fai del ferro per me tutte le mattine! >> la implorò, i suoi occhi accesi di una luce nuova.
<< Eh..? >> Levy era allibita.
Poteva dire di conoscere abbastanza bene i comportamenti e il modo di esprimersi del dragon slayer;  aveva imparato a comprenderlo piuttosto bene dopo tutto il tempo passato con lui, e se non si sbagliava questo voleva dire che…
<< …Vorrei che tu mi preparassi questo ben di Dio tutti i giorni.. Vorrei che tu venissi a vivere con me Levy >>
<<  S-stai dicendo sul serio? >> Levy era allibita e il suo cuore batteva a mille. L’aveva chiamata Levy, questo significava soltanto che non stava scherzando. La sua gioia era incontenibile, ma nonostante questo decise di giocare ancora un po’ con il mago.
<< Gajeel vedi.. Io potrei anche accontentarti, però vorrei che tu mi facessi questa richiesta in un altro modo, sai, un po’ di tatto ogni tanto non ti farebbe male >> asserì lei cercando di rimanere seria.
Gajeel dovette prenderla seriamente perché subito si inginocchiò per terra e le prese la mano nella sua e la baciò.
<< Levy, vuoi essere la mia compagna? >>
Levy lo guardò stupita da quel gesto così spontaneo e romantico e non riuscì a trattenere una risata.
<< Ahahah scusa Gajeel.. è che non sono abituata a vederti così. Anzi, ora che ci penso preferisco il vecchio Gajeel >> rispose fra le risate.
Il dragon slayer si alzò veloce da terra e se la rimise in spalla ripercorrendo il corridoio.
 << Come vuoi gamberetto! Tanto lo so che sei pazza di me! >>
<< C- che cosa te lo fa credere? >> domandò lei imbarazzata.
<< Fiuto di drago >> rispose lui ghignando.
<< Gajeeeeeeeel! >> urlò stizzita gonfiando le guance.
<< Gi-hi.. Non mi sfugge niente >>
<< Portami giù  prima che ti rifili un altro blocco di ferro sui piedi! >> ribattè leggermente divertita.
<< Non vedo l’ora Gi-hi >>
<< Baka! >>.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2888988