Cacciatori di fantasmi: L'isola di Poveglia. Vista dal punto di vista dell'isola.

di LeTreMoire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1: Il Piano ***
Capitolo 2: *** Parte 2: Arcane lingue ***



Capitolo 1
*** Parte 1: Il Piano ***


Cacciatori di fantasmi: L'isola di Poveglia.
Vista dal punto di vista dell'isola.

 

Ringraziamo:
Giada che ci ha fatto usare Christa.
Storm che ci ha dato il permesso di utilizzare Ryann e
Raphaelle che ci ha dato il permesso per scrivere di Myriam,
ci dispiace non poterli inserire nella storia principale,
ma vi promettiamo che li useremo spesso per i futuri spin-off,
e Silvia che ci ha fatto usare Johan.

 

Parte 1: Il piano.

 

Zack, Aaron e Nick arrivarono a Venezia verso la tarda mattina, poi si avviarono verso l’isola maledetta. Dopo la perlustrazione mattutina e aver deciso quali edifici dell'isola avrebbero visitato, era arrivata la parte più divertente di tutte: l’investigazione notturna. Zack era in sovreccitazione, Aaron sembrava sul punto di vomitare (come ogni volta) e Nick, impassibile, stava dando un ultima controllata all'attrezzatura. Dall'altro lato dell'isola, all'interno dei dormitori, aleggiava l'irrequietezza. Gli umani che avevano girato per l'isola non erano passati inosservati e avevano inclinato la già precaria calma dell'Istituto dei Pioppi.
- Andiamo a vedere, li ho sentiti con le mie stesse orecchie.- Disse Christa. - Li prendiamo in giro, ci facciamo qualche risata e nessuno verrà a saperlo.-
Nella stanza di Øyvind, discendente del dio Baldr (dio nordico della luce) c'erano praticamente tutti: Bellamy discendente di Ade e della dea Chione (divinità greche degli inferi e della neve) e Luke discendente di Vulcano e Venere (divinità romane del fuoco e dell’amore) erano seduti assieme al norvegese sul letto, Myriam, la francese discendente di Poseidone (divinità greca dei mari), se ne stava seduta composta sulla sedia, con le mani ben posate. Ryan, discendente della dea Mòrrìgan, (divinità irlandese della guerra) e Christa, discendente di Cristo, se ne stavano a terra. I due con quei loro capelli rossi e la loro costante ricerca del modo migliore di mettere l'istituto sotto sopra sembravano quasi imparentanti. Erano come due fratelli pestiferi e caso voleva che anche il loro cognome, O'Brien, fosse lo stesso. Avevano anche più volte chiesto ai due ragazzi se fossero imparentanti, ma la risposta era sempre stata negativa.
Luke scosse la testa:- No, ragazzi non si può fare. E se la preside ci becca?-
I due rossi si guardarono e sorrisero compiaciuti:- E chi se ne frega.-
Johan, discendente di Loki, da fuori la porta della stanza, aveva già sentito tutto e sorrise.

 

****


Al buio della presidenza Gaia era seriamente preoccupata, vani erano gli sforzi di Niccolò e di Giasone per calmarla. -
Cara preside, la barriera farà vedere loro un edificio fatiscente. Che volete che sia? una notte e poi andranno via.- Disse il guardiano.
Agli occhi della preside l'uomo era piuttosto calmo, lei era così agitata che Giasone era stato costretto a prepararle una camomilla per calmarla, ma ancora tremava.
- Non capite.- Disse alzandosi dalla sedia. Ancora non si era cambiata ed indossava un abito azzurro con una fascia in vita bianca e un paio di tacchi 15cm bianchi che le slanciavano la gamba. - Di quei tre non mi preoccupo. Ma la fuori abbiamo decine di studenti, studenti annoiati per giunta! Dico di iniziare subito la ronda, ed il primo che becco fuori...-
- Preside, si ricordi che i nostri studenti non possono essere maltrattati, al massimo puniti.- Osservò Niccolò. - Ah...ai miei tempi...-
- Quale di tutti quei secoli, Nicò?- osservò Giasone, con la tipica cadenza napoletana e beccandosi uno sguardo trucido dal guardiano. Gaia ci rifletté su, portò una mano tra i lunghi capelli rossi e sorrise.
- Appena becco uno studente fuori posto picchio Giasone. Mi pare giusta come cosa. Forza.- Disse avviandosi verso la porta ed aprendola.
L'infermiere deglutì rumorosamente: - Maronn ro' Carmn, perché mi becco sempre io le mazzate?- Disse trascinandosi fuori dal suo ufficio.
Quella sarebbe stata una lunga notte.

 



Note fine pagina.
Sì, quanto possiamo star male? Molto. Allora... l'idea c'è venuta così, all'improvviso. Conosciamo la puntata di Poveglia praticamente a memoria e abbiamo deciso di scrivere una mini-long ( di quasi dieci capitoli alla faccia della mini) inserendoli nel nostro mondo.
Ci dispiace non riuscire a dare un equo spazio a tutti, ma mentre vedevamo la puntata dicevamo: "No, ok, quello lo farebbe questo pg."
I capitoli sono piccoli perchè è giusto un piccolo sclero che ci divertiamo a progettare e non centra nulla con la storia principale che invece è qui

Dizionario Napoletano/Italiano (Che ormai è il must)
Maronn ro' Carmn= Madonna del Carmine.

Alla prossima
Le tre Moire

 

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Capitolo 2
*** Parte 2: Arcane lingue ***


Parte 2: Arcane lingue

La stanza era completamente buia. Dopo i rumori ed i fasci di luce Zak aveva avuto un'idea. Provare a parlare con i fantasmi stessi e vedere se essi avrebbero o meno risposto. Non c'era gran che da dire: Poveglia era uno dei posti più spettrali che avesse mai visto, era così palese che ci fossero dei fantasmi.
Nel buio della stanza si schiarì la voce e disse: - Sei un assassino?-
Sentiva il cuore battergli a mille, era quello uno dei momenti che preferiva: Fare domande agli spiriti ed attendere che essi rispondessero lasciando che l'adrenalina navigasse nelle sue vene e gli pompasse più sangue al cervello.
- No!- Urlò Johan.
Quello tra tutti era lo scherzo più infantile che esistesse sulla faccia della terra, da più o meno sempre, ma era stato abbastanza per far girare Zak e iniziare a farlo sclerale ed era stato abbastanza da far ridere il suo gruppetto di amici, composti solamente da due persone: Meera e Ugo.
"Se ci fosse stato Giasone", pensò il bruno, "si sarebbe divertito molto". E detto fatto, il napoletano comparì all'angolo. Aveva sentito "il cacciatore di fantasmi" urlare e il "No" di Johan.
Ma non voleva rischiare che proprio il suo amato Johan venisse scoperto da Gaia e non voleva rischiare di essere malmenato dalla preside. Erano appena le dieci di sera, la serata era ancora lunga.
- Arrtirt'! (1)- Urlò il napoletano sporgendosi in avanti, per farsi vedere dal gruppo dei tre studenti, fece loro segno di andare e questi ultimi scapparono.
Il rumore dei tacchi di Gaia risuonò all'interno della stanza, era arrabbiata perché il Napoletano aveva urlato, Niccolò invece sembrava piuttosto divertito, ed era quasi un miracolo considerando che nemmeno facendogli il solletico avrebbe riso.
-Ma che cazzo fai, sei più bambino tu dei ragazzi?- Domandò la donna. In realtà la risposta già la sapeva, era un sì. Giasone sapeva comportarsi come un adolescente ed a volte si abbassava anche ai livelli più bassi, comportandosi come un bambino dell'asilo.
Così arrabbiata, l'infermiere iniziò a temere di vedere la propria vita finita da un momento all'altro.
Ma gioia fu quando intervenne il guardiano a calmare la donna:- Suvvia preside. Si rilassi. Abbiamo incontrato qualche nostro studente per la strada? No. Ogni tanto possiamo concedercelo anche noi di distrarci, non trova?-
Gaia si calmò, come al solito pendeva dalle labbra del guardiano che con voce calma e pacata spiegava tutto in modo obiettivo. Aveva ragione, in fondo erano anni che passava la vita stressandosi, avrebbe potuto distrarsi anche lei un pochettino.
- Ha ragione lei Niccolò.- Disse, sospirando.
Il guardiano sorrise e ripresero la loro ronda facendo slalom tra i tre cacciatori:- Parisi, sii felice. Abbiamo trovato qualcuno che parla italiano peggio di te.-
- Molto divertente Gaia, dico sul serio, non noti il mio polmone sinistro vomitato sul pavimento tanto che sto ridendo?- Domandò l'infermiere.
- Hai un modo tutto tuo di fare ironia Parisi che fa cagare.- Rispose la preside andando avanti.
- Oh Gaia, Gaia.- Giasone le mise una mano sulla spalla:- non essere così scurrile davanti al tuo guardiano preferito, non vuoi che ti consideri uno scaricatore di porto vero?-
Nessuno seppe cosa accadde dopo, ma l'urlo di Giasone fece drizzare i capelli dietro al collo a Bellamy.
- Tuo cugino ha un modo di fare scherzi tutto suo.- Disse Christa.
Per fortuna erano stati preceduti da loro e non erano stati beccati dalla preside. Non osava immaginare cosa sarebbe successo se fossero stati beccati dalla preside.
Øyvind storse il naso:- Muoviamoci, dobbiamo pur far qualcosa anche noi.- sussurrò il ragazzo, per non farsi sentire.
Ryann passò davanti tutti loro, ridendo:- Voglio riscaldarmi, state a vedere.- e si avviò, seguito dal gruppo.

 

 
Note fine pagina.
Allora, Ryann è un nuovo personaggio, della nostra gentilissima Storm che ci ha dato il permesso per scrivere. è anche lui irlandese ed anche lui ha lo stesso cognome di Christa, ma come detto non sono imparentanti, anche perchè uno discendente di una divinità pagana e l'altra no.
La parte dove Johan risponde a Zak è dal ( 14:30/14:37) il resto viene dopo C:
 
Arrtirt'! (1) = {Questa è una sfida da tradurre credetemi} Tecnicamente vuol dire vai via, ma in genere lo si usa quando qualcuno sta dicendo una vera scemenza ed è così sconcertante che dici: " Ma vedi dove te ne devi andare con sta scemenza."
 
Grazie per aver letto anche questo capitolo, piccolino piccolino.
Alla prossima
Le Tre Moire. 

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