This is our normal. ♥

di Sarah_00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Meetings. ***
Capitolo 3: *** Problem. ***
Capitolo 4: *** Promise. ***
Capitolo 5: *** Rage. ***
Capitolo 6: *** Holidays. ***
Capitolo 7: *** Contrast. ***
Capitolo 8: *** Party. ***
Capitolo 9: *** News. ***
Capitolo 10: *** AVVISO. ***
Capitolo 11: *** tired. ***
Capitolo 12: *** Normal. ***
Capitolo 13: *** Removal. ***
Capitolo 14: *** Drunk. ***
Capitolo 15: *** Married. ***
Capitolo 16: *** Lies. ***
Capitolo 17: *** True. ***
Capitolo 18: *** Goodbye. ***
Capitolo 19: *** This is our normal; Epilogue. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***



 

Potremo allontanarci, non sentirci.
Ma entrambi sappiamo che qualcosa ci legherà sempre.

Prologo.
 

 “Vattene! Non ti voglio più vedere!”

Urlo fuori di me spingendolo verso la porta.

“Hope, ti prego, posso spiegarti …”

Cerca invano di cambiare la mia decisione.

“Cosa cazzo vuoi spiegare?! Io mi sono fidata di te! Cazzo! Ti ho fatto entrare nella mia vita, ti ho amato! E tu? Tu mi hai solo mentito, per tutto questo tempo! Vorrei non averti mai conosciuto! Perché cazzo non potevi prendere Zoe e non confonderti? Eh? Perché tutte a me?”

Urlo ancora mentre altre lacrime si fanno spazio sulle mie guance.

“Hope, io ti amo davvero.”

Mi sussurra.
Lo guardo. Mi accarezza la guancia e a quel tocco chiudo gli occhi.

“Sparisci, Zayn.”

Dico a denti stretti senza ancora  guardarlo in faccia.
Lo sento sospirare e poi allontanarsi da me. Solo dopo che la porta sbatte, apro gli occhi e mi lascio in un pianto liberatorio accasciandomi a terra.
L’amore è uno schifo.
Perché mi ha fatto questo?
 

 

Due anni prima.
 

ZAYN’S POV.

Guardo il treno partire con l’amore della mia vita. Dopo averle urlato un’ultima volta un “ti amo”, scappo letteralmente da lì.
Non perché mi potevano riconoscere o cazzate simili, ma perché mi fa troppo male.
Mi fa male perdere così la cosa più bella della mia vita.
Non ho mai amato come amo lei, non ho mai pianto come piango per lei, non ho mai fatto quello che ho fatto per lei.
Mi ha cambiato in meglio. Mi ha aiutato. Mi ha salvato.
E ora? Ora devo perderla per il suo bene.
Entro in macchina e scoppio in un pianto liberatorio.
Fanculo.
Fanculo tutti.
Fanculo l’amore.
Fanculo gli errori.
Fanculo i problemi.
Fanculo la vita.
Che poi vita non è senza di lei.
Come cazzo posso vivere ancora quando so di aver perso la cosa più bella al mondo? Vorrei morire.
No.
Non posso.
Le ho promesso che ci saremmo rivisti, che questa non è la fine. Non posso deluderla.
Passo i giorni, le settimane, i mesi, organizzando un modo per poterla riabbracciare.
Ho sentito in tv che è tornata a casa sana e salva e che ha affermato di essere scappata di spontanea volontà. Mi ha protetto, mi ha coperto.
Passa un anno.
52 settimane senza poter vedere i suoi occhi azzurri.
365 giorni senza poter vedere il suo sorriso.
8760 ore senza poter sentire la sua risata.
525600 minuti senza poter sentire il sapore delle sue labbra.
31536000 secondi senza avere lei.
L’amore della mia vita. Il mio sorriso, la mia gioia, la mia vita.
Torno a Londra oggi.
Quando arrivo parcheggio vicino alla sua scuola e aspetto che esca.
La vedo sorridente mentre cammina affiancata da Zoe e da un tizio che non so chi sia.
Mi dà fastidio il solo vedere che quel coglione le è affianco.
Passano vicino alla mia auto ma non mi nota.
Ammetto di avere gli occhiali da sole e il berretto, quindi non è molto facile riconoscermi.
La osservo un’ultima volta. È ancora più bella.
Mi accampo davanti casa sua e aspetto il momento giusto per poterla incontrare e farmi avanti.
Verso sera esce con Zoe.
Ha un vestitino cortissimo e tacchi alti. Mi mordo il labbro osservando la sua bellezza, ma poi mi rendo conto che se è uscita vuol dire che andrà da qualche parte conciata così.
E solo, ripeto, solo, io posso vederla con le gambe così scoperte.
La seguo fino ad arrivare alla casa di qualcuno. A quanto pare è una festa di compleanno. Mi infiltro nella casa e cerco di non dare nell’occhio.
Quando escono tutti in giardino li seguo. Noto Hope allontanarsi e decido di andarle dietro.
È da sola e si guarda intorno. Sorrido. È il momento giusto.
Mi avvicino e le cingo la vita con le braccia tappandole la bocca.
Ripeto le parole che le dissi la prima volta e subito capisce che sono io.
Si gira in lacrime e mi abbraccia incredula.
Quando mi ripete di amarmi una strana sensazione si impossessa di me.
Restiamo così tanto tempo abbracciati che non saprei dire quanto. Mi è mancata così tanto. Le sue carezze, i suoi abbracci, i suoi occhi. Mi è mancata un casino.
Dopo un lungo e dolce bacio le sorrido e le prendo la mano.

“Hope, vieni, ho un’idea.”

Le dico prima di iniziare a camminare. Lei si ferma improvvisamente. La guardo ancora troppo felice per poter capirci qualcosa.

“Z- Zayn, aspetta. Cosa vuoi fare?”

Mi chiede con uno strano tono. La guardo un po’ confuso e poi mi avvicino continuando a sorridere.
Le cingo la vita con le mani e strofino la fronte contro la sua.

“Andiamocene, Hope. Scappiamo, viviamo solo noi due, insieme.”

Mi guarda stupita e incerta. Non sembra per niente felice delle mie parole.

“Zayn… pensavo che adesso potessimo vivere una vita normale.”

Dice.

“Beh, per noi questo non è normale? È sempre stato così e … io voglio continuare così. lo so, forse è stupido ma … non so se posso farcela in modo diverso.”

Le rivelo. Si allontana leggermente e si guarda intorno.

“Zay … io voglio una vita normale come chiunque diciannovenne.”

Risponde.
Abbasso lo sguardo.

“Non mi vuoi?”

Chiedo in un sussurro, troppo ferito per dirlo ad alta voce.

“No, no, no, Zay, non è assolutamente questo!”

Dice capendo le mie paure e riavvicinandosi. Poggia la mano sulla mia guancia e fa incontrare i nostri occhi.

“Voglio solo poter vivere con le persone che amo, tutte. Perché non possiamo?”

Mi rivolge un sorriso.

“Hope … ma Zoe non mi accetterà mai, figuriamoci tuo fratello.”

Spiego.

“Zay, se ora me ne vado, che senso ha esserci lasciati un anno fa?”

In effetti ha ragione, ma non credo di essere pronto per una cosa del genere. E se non mi accettassero? Se la perdessi di nuovo? È stato un anno di schifo totale senza di lei, non posso perderla ancora.

“Non voglio perderti ancora.”

Le sussurro. Sorride.

“Non mi perderai.”


Mi rassicura prima di stamparmi un bacio sulle labbra.




Spazio della scrittrice xx

Ehii pimpee!! eccomi qui tornata!!! TADATADANN
HAAHAHA
okay, tornando serie, vi sono mancata?
come vi sembra come inizio?
spero vi piaccia u.u
allora, ora vi spiego tutto: l'inizio dice che hanno litigato e che Hope è delusa da Zayn. Tutto il resto dela storia sarà in una specie di Flash-back dove spiegherà cosa è successo dopo il ritorno di Zayn.
Spero vi piaccia e che non abbia deluso come invece ho fatto un po' nel finale di "The mistake.".
Per chi non ha letto la prima, vi consiglio di farlo perchè non credo sarà molto chiaro se non leggete prima l'altra.
con questo mi dileguo, un bacione a tutte tutte, sciaoo <3 xx




 
 


 

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Capitolo 2
*** Meetings. ***



#crediti: Sabren.
 
Non importa quanti anni passano,
so che una cosa è certa come lo è sempre stata.
 


Meetings.

HOPE’S POV

Giorno fatidico.
Quale? Quello dell’incontro di Zayn con la mia famiglia.
Okay, è un mese che esco con Zayn come se fosse una nuova conoscenza, un ragazzo nuovo.
Adesso è il momento di presentarlo. 

“Mi odieranno, lo so.”

Mormora Zayn aggiustandosi i capelli.
Rido.

“Zay, ti ameranno.”

Lo rassicuro per poi dargli un bacio.

“Dai, andiamo, altrimenti Kevin pensa che sto a casa tua per un altro motivo e non per aiutarti a trovare l’appartamento.”

“Beh, in effetti …”

Risponde malizioso avvicinandosi e tirandomi a sé per la vita.
Rido.

“Non fare il pervertito proprio adesso! Immagina se entri a casa mia con i pantaloni gonfi a causa dei tuoi pensieri poco casti su quello che è successo qualche ora fa.”

Sorrido. Mi dà un bacio.

“Dai, che ti è piaciuto.”

Mi prende in giro.

“Non ho detto il contrario, che io mi ricordi.”

Preciso. Ride e poi mi ribacia con sempre più trasporto.

“Amore.”

Mormoro sulle sue labbra. Un verso incomprensibile esce da esse.

“Dobbiamo andare.”

Lo rimprovero.
Si stacca dalle mie labbra e sbuffa.

“Ti amo.”

Mi soffia su di esse. Sorrido.

“Anche io, piccolo panda, ma adesso dobbiamo andare.”

Gli ricordo. Sbuffa sonoramente mentre lo trascino via di casa.
La serata va avanti abbastanza bene. Zoe è un po’ scettica dei cambiamenti caratteriali di Zayn e gli fa la predica più di una volta. Kevin sembra apprezzarlo, ma non molto. Infatti fa la predica anche lui.
Per tutta la cena Zayn è nervosissimo.
Gli prendo la mano più volte cercando di rassicurarlo, ma non sembra preparato per queste cose.

“Ciao Zayn.”

Lo salutano Kevin e Zoe. Lo accompagno all’auto a cui si appoggia con la schiena.
Sbuffa e si prende una sigaretta.

“Non è andata male.”

Gli dico.

“Davvero? Sai, ho creduto più di una volta che tuo fratello potesse trafiggermi con un coltello.”

Risponde sarcastico prendendo un tiro.

“Non esagerare, dai.”

Mi avvicino.

“Cazzo, è andata uno schifo.”

Mormora a sé stesso.
Gli tolgo la sigaretta di mano prima che possa portarla alla bocca e la butto a terra.

“Zay, c’è bisogno di tempo. Ti ameranno.”

Lo rassicuro poggiando le braccia intorno al suo collo.

“O mi uccideranno.”

Borbotta. 
Rido.

“Finiscila di lamentarti, panda.”

Gli impongo prima di stampargli un bacio sulle labbra.
Sorrido poggiando la fronte alla sua.

“Pensare che solo qualche mese fa eravamo così distanti …”

Rifletto.
Cinge con le mani la mia vita.

“E adesso …”

Continuo.

“E adesso verrò ucciso dai tuoi fratelli prima di poter ricominciare una vita insieme.”

Ironizza. Lo spingo divertita.

“Ti amo.”

Affermo improvvisamente per poi baciarlo.

“Vieni con me a casa.”

Mi sussurra.

“Non posso, Zay, lo sai. E poi che direi a Kevin e a Zoe?”

Sbuffa e poi mi guarda dritto negli occhi.

“A volte mi manca quando potevamo stare sempre insieme a casa dei ragazzi. Adesso ci vediamo molto di meno e…non posso dormire affianco a te, abbracciarti nel cuore della notte o semplicemente sentire il tuo calore.”

Mi confessa. Sorrido alle sue parole.

“Anche a me manca…facciamo che una volta di queste andiamo a trovare i ragazzi che non vedo da una vita e restiamo a dormire lì, così potremmo stare insieme per una notte come i vecchi tempi, okay?”

Propongo. Sorride e poi mi dà un altro bacio.

“Ci sto.”

Mi soffia sulle labbra.
 

***
 

“Eccomi qui!”

Enuncio entrando in auto e schioccando un bacio sulle labbra di Zayn.
Mi giro verso i sedili posteriori e poso la mia borsa con qualcosa da mettere per domani.

“Pronta per andare?”

Mi chiede sorridente. 
È super felice che oggi e domani staremo dai ragazzi. Potremmo finalmente stare di nuovo tutti insieme e potrò rivedere i miei amici dopo più di un anno.

“Certo.”

Mette in moto e poi sfreccia via.

 
“Che ne dici di ‘Roby’?”

Propone. Non so per quale assurdo motivo stiamo parlando di nomi per bambini. All’inizio ho soltanto chiesto di Liam e Danielle, poi abbiamo parlato della voglia di Liam di diventare padre e poi…boh, siamo arrivati a parlare di nomi da proporre poi a loro due.

“Dico che è orrendo! Ti prego, Zay! ‘Roby’? che cazzo di nome è!?”

Rispondo.
Ride.

“Va bene allora…Ben.”

“Uhm, mi piace. Però senti “Ben Payne”, come ti suona? Non mi sembra molto carino insieme.”

Affermo.

“E invece “Ben Malik”, come ti suona?”

Mi chiede. Lo guardo. Accenna un sorriso aspettando una risposta.
Gli prendo la mano.

“Uhm, beh, non mi convince molto, ma ci sono tanti nomi, no? E poi può essere una bimba.”

Rispondo. 

“E…ti piacerebbe avere un piccolo Malik per casa?”

Mi chiede accarezzando la mia mano.
Sorrido.

“Non mi dispiacerebbe.”

Ammetto. Mi dà un bacio sulla mano e sorride più forte.

“Quindi…vorresti averne uno?”

Continua.

“A tempo debito.”

Sorrido. Mi guarda e si morde il labbro.

“E a te? Piacerebbe? Vorresti un bimbo tutto nostro?”

Indago. Ride.

“A tempo debito.”

Risponde al mio stesso modo.
Sorrido sollevata dalle sue parole per poi appoggiare la testa alla sua spalla.
Dopo un bel po’ arriviamo alla nostra meta.
Osservo da fuori la casa che ha cambiato la mia vita. Mi fa ancora così strano pensare che non abito più qui. 
Zayn mi prende la mano. Mi giro automaticamente verso di lui. Fissa la casa con un sorriso stampato sul volto.

“Dai, andiamo.”

Dice ancora euforico prima di tirarmi verso la porta.
Lascia un secondo la mia mano per bussare, mentre con l’altra porta i borsoni con i nostri abiti.
Un Liam sorridente apre la porta.

“Gente, è arrivata la mia piccola!”

Urla entusiasta e abbracciandomi. Rido e ricambio l’abbraccio.

“Come sei cambiata! Mi sei mancata da morire!”

Afferma. Sorrido.

“Anche voi a me!”

Rispondo.

Ci fa spazio in casa e in lontananza vedo correre nel corridoio un riccio con due smeraldi incastonati negli occhi.

“Hope!”

Urla arrivando da me e abbracciandomi forte.

“Harry!”

Ricambio mentre mi prende in braccio e mi fa girare su sé stesso.

“Dio, ci sei mancata da morire!”

Dice stringendomi più forte a lui.
Rido.

“Hazz, così finirai per soffocarmi!”

Rispondo sarcastica. Molla la presa su di me ancora tutto sorridente.

“Vieni, Dyana! È arrivata!”

Urla. Dietro di lui scorgo la figura della timida ragazza bionda. 

“Ehilà, Dyana! Da quanto tempo! Sta facendo il bravo Harry?”

Le chiedo abbracciandola.
Ride.

“Certo, bravissimo direi.”

Commenta.

“Hope!”

Sento urlare il mio nome e subito mi giro in direzione del biondo appena arrivato.

“Ehi, Nialler!”

Lo abbraccio e in seguito saluto allo stesso modo Lou che è appena apparso.
Tutti mi circondano e mi riempiono di attenzioni. È strano. Noto Zayn guardarmi da lontano e sorridere mentre è appoggiato allo stipite della porta della cucina. Ricambio il sorriso. Sto per perdermi nei suoi occhi, quando la voce dei ragazzi mi fa tornare nel mondo reale.
Per tutto il giorno i ragazzi mi sequestrano e non riesco a stare neanche un attimo con Zay. Mi spiace, visto che lo avevo fatto anche per poter finalmente passare una giornata con lui. 
Quando arriva sera, Dyana e i ragazzi tornano a casa e Liam ci cede di nuovo la sua camera. 
Zayn va a farsi una doccia mentre io osservo attentamente ogni dettaglio di quella stanza che ha visto tutto di me. Ogni cambiamento, ogni pianto, ogni risata, ogni carezza, ogni bacio. 
Sfioro con le dita la testiera del letto sentendo alcune ammaccature dovute alle manette che portavo una volta ai polsi. Il mio tocco si sposta sul mobile affianco dove ancora ricordo le volte in cui Zayn allungava la mano verso questo ripiano e cercava un preservativo durante le nostre notti più focose. Mi scappa un sorriso. Il mio sguardo cade sulla scrivania dove Zayn disegnava. Mi avvicino sfiorando il legno. Mi giro verso la porta ricordandomi di quante volte è stata sbattuta o delle volte in cui è stata scaraventata a terra, prima a causa di Zayn che era intento a salvarmi da Harry, poi dalla polizia il giorno che sono piombati qui. È tutto identico, perfino l’angolo in cui mi accasciai il giorno in cui Zayn mi aveva picchiata violentemente e aveva abusato di me. Quante lacrime avevamo versato proprio su quel pavimento. E adesso invece stiamo così bene. Finalmente abbiamo la nostra vita normale. Niente più nascondigli, niente più paura di essere divisi. 

“Ehi, piccola.”

Mi sussurra Zay cingendo da dietro la mia vita.

“Che fai?”

Mi chiede poggiando la testa sulla mia spalla.

“Penso.”

Sospiro.

“A cosa?”

Indaga lasciando un bacio sul mio collo.

“A quanto le cose siano cambiate a distanza di un anno.”

Inizio accarezzandogli le braccia.

“E a quante ne abbiamo passate.”

Continuo. Ribacia il mio collo.

“E soprattutto a quanto ti amo.”

Termino lasciandomi scappare un sorriso. 
Mi fa girare verso di lui lasciandomi beare dei suoi occhi a mandorla.

“Ti amo di più.”

Sussurra sulle mie labbra per poi baciarmi con dolcezza. 
Accarezzo i suoi addominali nudi e ancora umidi.

“Per fortuna che Dyana se n’è andata. Immagina se ti vedeva così in corridoio mentre tornavi qui. Minimo ti uccidevo se solo ti fossi permesso di farlo.”

Lo minaccio. Ride.

“Mi piace quando sei gelosa.”

Ammette stringendo la mia vita e avvicinandomi a lui.

“Non cambiare argomento, signorino, ti ricordo che sei solo mio.”

Gli dico senza nascondere un sorrisino.

“Solo tuo.”

Sussurra ad un millimetro dalle mie labbra.

“Esattamente.”

Continuo prima che le sue labbra mi rifermino.

“Ora ti faccio vedere come sono solo tuo.”

Afferma per poi afferrare le mie cosce e buttarmi sul letto. Rido.
Posso sicuramente accertare che questa è la notte più bella della mia vita. 







Spazio della scrittrice xx

Seraaa belleee!!
Allora, che ne pensate?
Vi piace il banner? beh, se è sì, dovete ringraziare quell'angelo sceso in terra di 
Sabren che mi ha salvato la vita! 
In ogni caso, già 13 recensioni solo il primo capitolo? Ceh, volete farmi morire di infarto? ma io vi amo, davvero *^*
siente fantastiche <3
un bacione, ora scappo! 
ciau <3 xx


 

 
 

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Capitolo 3
*** Problem. ***



#crediti: Sabren.
 
 
Problem.


Mugugno qualcosa di incomprensibile mentre tiro le coperte verso di me. Zayn mi ha lasciata praticamente nuda e sto morendo dal freddo.

Mi accuccio di lato dandogli le spalle. Di tutta risposta, si volta verso di me e mi stringe protettivamente verso il suo petto.
Si accoccola sulla mia schiena mugugnando e lasciando le labbra ad un soffio dalla mia spalla. La sua mano è intrecciata alla mia ed è all’altezza del mio petto.
Riesco a sentire il suo respiro sulla mia pelle e le sue ciglia accarezzare la mia spalla.
È rilassante.
Infila una gamba tra le mie facendomi sorridere.

“Zay.”

Sussurro.

“Uhm.”

Gli do un bacio sul palmo della mano.

“Ti amo.”

Sento il suo sorriso sulla mia pelle. Accarezza con il naso la mia spalla mentre ne bacia la parte più bassa.

“Anche io, cucciola.”

Soffia ancora a contatto con la mia pelle.
Chiudo gli occhi lasciandomi travolgere dal calore delle coperte e del suo corpo. Amo quando stiamo abbracciati nel letto e, adesso che posso finalmente passarci la notte, mi sento al settimo cielo.
La nostra posizione comoda, però, dura poco, in quanto ci ritroviamo in altre posizioni al quanto strambe e scomode.
Quando apro gli occhi mi ritrovo Zayn disteso al contrario e a pancia sotto, sopra le coperte e con il braccio sulle mie gambe. Sorrido divertita e cerco di divincolarmi per potermi avvicinare a lui.
Ci riesco e mi butto su di lui, con delicatezza logicamente, almeno per quanto posso.
Si lamenta per la botta e, ancora assonnato, sbiascica qualcosa di incomprensibile.

“Parla la mia lingua, Pakistano.”

Scherzo per poi dargli un bacio sulla mascella.

“Ti…augh…od…uh.”

Cerca di parlare, ma, in parte è schiacciato nel materasso e in parte è ancora troppo assonnato per parlare.

“Ti che cosa? “Ti amo”?”

Lo prendo in giro.

“Uh.”

Prova a controbattere.
Gli lascio un bacio sulla spalla e poi dietro al collo.

“Sai che hai un bel sedere?”

Gli dico dandogli un pizzicotto su una chiappa.
Ridacchia e dice qualcosa simile ad un “lo so”.
Infilo le braccia sotto il suo petto stringendomi così a lui e creando una specie di abbraccio.

“Ti amo.”

Sussurro al suo orecchio. Si muove facendo lasciare la mia presa e mettendomi così a cavalcioni della sua schiena.
Con una mossa veloce si gira verso di me facendomi perdere l’equilibrio e ritrovandomi così con il petto contro il suo.
Mi dà un bacio sul naso mentre ancora sorride.
I miei capelli, poggiati su di una spalla, ricadono su i suoi pettorali solleticandolo. Inizia ad accarezzarmi la schiena nuda e a scendere verso il mio sedere.
Comincia a riempirmi di baci il viso e il collo. Amo quando lo fa.
Le sue labbra arrivano alla mia mascella che risale lentamente per poi arrivare al mio orecchio.

“Ti amo molto di più.”

Mi soffia per poi baciare anche il mio lobo.

“Non ci scommetterei.”

Rispondo per poi portare il suo viso davanti al mio e baciargli le labbra.

“È stata una delle notti più belle della mia vita.”

Ammetto osservando le sue labbra carnose e sfiorando il suo naso con il mio.

“Anche della mia.”

Sorrido per poi riportare gli occhi verso i suoi.

“Ti ci sei proprio affezionato al mio sedere, eh?”

Scherzo riferendomi alle sue mani ben strette sui miei glutei.

“Diciamo che è appetibile.”

Risponde saccente con un ghigno stampato sul viso.
Affondo le mani nei suoi capelli e lo bacio con intensità.

“Non ci credo ancora, sai?”

Affermo mentre sono appoggiata nuovamente al suo petto e le sue dita giocherellano con i miei capelli.

“Neanche io.”

Ammette per poi lasciare un bacio sul mio capo.
Restiamo così, in silenzio, per non so quanto tempo. Riesco a sentire i passi di uno dei ragazzi avanzare e poi sorpassare la nostra camera, sicuramente andando in cucina. Se le abitudini non sono cambiate, dovrebbe essere Liam che si prepara la colazione e ne lascia anche a noi per poi andare a fare jogging.

“Che ore sono?”

Chiedo.

“Boh, credo le 7:00.”

Risponde.

“Vogliamo vestirci? Così usciamo un po’. Non ho mai visto il resto del paese.”

 “Uhm, okay.”

Mormora prima di baciarmi la fronte.
Mi alzo dal suo petto e mi allungo verso terra per afferrare il mio intimo e i boxer di Zayn.

“Tieni.”

Gli dico dopo averli raggiunti.
Mi alzo dal letto e infilo gli slip e il reggiseno. Zayn mi segue infilando però i suoi boxer.
Finiamo di vestirci e rifaccio il letto. Dopo cambierò di certo le lenzuola, non voglio che Liam dormi dove Zayn ha rilasciato i suoi sperma.
Mi trucco un po’ e pettino i capelli. Aspetto Zayn che da più di venti minuti si sta aggiustando i capelli allo specchio.

“Dai, Zay.”

Affermo scocciata. Sbuffa e poi mi segue fuori dalla stanza. Arriviamo in cucina e sorrido felice di vedere i ragazzi raggianti a tavola. Neanche mi ero accorta che erano arrivati altri in casa e che avevano aperto la porta d’ingresso prima del nostro arrivo. Noto una ragazza seduta in braccio a Louis e un’altra vicino a Liam. Il biondo invece si sta ingozzando e Harry parla in modo sdolcinato al telefono, probabilmente con Dyana.

“Buongiorno!”

Esulta Liam.

“Giorno.”

Rispondo dandogli un sorriso.

“Questa è la famosa Danielle, immagino.”

Dico rivolgendo uno sguardo alla riccia al suo fianco.

“Sì, Danielle, lei è Hope.”

Ci presenta.

“Piacere.”

Afferma stringendomi la mano.

“Sono contenta di conoscerti finalmente, Liam mi ha parlato molto di te.”

Continuo io.
Louis tossisce falsamente facendo rivolge la mia attenzione verso di lui.

“Hope, lei è Eleanor.”

Mi dice indicandomi la castana seduta sulle sue gambe.

“Piacere.”

Le dico stringendole la mano.

“Finalmente ci sono anche delle donne in casa quando vengo a trovarvi! Manchi solo tu, Nialler!”

Gli dico.

“Eh?”

Chiede stranito alzando lo sguardo dal piatto ancora tutto sporco in viso.
Ridiamo a quella scena.

“Niente, biondo. Pensa a mangiare, non ti preoccupare.”

Rispondo ancora divertita.
Occupiamo l’ultima sedia rimasta e, quindi, rimango sulle gambe del moro che ancora non guarda di buon occhio Danielle.
Iniziamo a chiacchierare del più e del meno. Mi lascio sfuggire l’intenzione di girare un po’ il paese, e subito tutti i ragazzi si aggregano a noi. Ci saranno tutte le coppiette, anche Dyana con Harry, mi dispiace solo per Niall che dovrà restare da solo in mezzo a tutti i fidanzatini.
Liam e Harry vanno a cambiarsi e il castano viene accompagnato dalla sua riccia. Louis, Niall e El tornano a casa loro per poter prendere non so cosa che hanno dimenticato e ci vediamo poi direttamente in un parco in cui Harry ha dato appuntamento.
In quanto a me e a Zayn…beh, ci stiamo godendo un attimo da soli sul divano di casa.

“Zay…”

Sussurro quando le sue labbra sono sempre più insistenti.

“I ragazzi…arriveranno tra un momento a l’altro.”

Dico cercando di farlo calmare.

“Che ci importa.”

Farfuglia per poi ricominciare a sbaciucchiarmi. Mi lascio andare un po’ anche io, infondo siamo ancora da soli e questa pace durerà poco.

“Ehi, ehi, calmate i bollenti spiriti.”

Ci dice Liam facendoci staccare immediatamente.

“Uff, Leeyum! Quello era un bacio alla francese!”

Si lamenta il moro.

“No, quello era scopare sul divano. Forza, dobbiamo andare.”

Continua facendomi diventare rossa.
Mi alzo trascinando Zay con me.

“Forza, forza, dobbiamo andare! Ho detto a Dy che sarei arrivato presto!”

Dice il riccio correndo verso la porta. Ridiamo.

“Non credevo che Dyana ti avesse così in pugno.”

Commento. Mi guarda.

“Non mi…uff, okay, forse un po’.”

Ammette. Rido nuovamente per poi uscire di casa con tutto il resto dei ragazzi.
Per la strada ci fermiamo davanti casa di Dyana che salta letteralmente addosso a Hazz quando lo vede.
Sorrido a quella scena e poi raggiungiamo questo parco dove già si trovano gli altri.
Ci sediamo su una panchina. Ricominciamo a chiacchierare, ma Zayn ha intenzione di riprendere quello che è stato interrotto da Liam. Solo dopo un po’ mi rendo conto che gli occhi di tutti sono puntati su di noi.

“Merda, però, ragazzi, contenetevi!”

Afferma Lou.

“Sì, adesso ho un bel problema che nessuno potrà risolvere se non io, a differenza di voi altri.”

Continua Niall mantenendosi il cavallo dei pantaloni e diventando tutto rosso quando si rende conto della cosa che ha detto.
Divento rossa anche io e mi nascondo nell’incavo del collo del mio ragazzo.
Ride e mi accarezza la testa.

“Non avete di meglio da fare che guardare noi? non è colpa mia se le vostre ragazze non si danno da fare come la mia.”

Risponde Zay peggiorando ancora di più la situazione del mio viso. Lo colpisco sullo stomaco facendogli uscire un “Ahi!” dalle labbra.
Nel pomeriggio torniamo a casa e ci diamo appuntamento per la sera in un locale.

“Zay, potevi evitare di accentuare ancora di più il fatto che non riusciamo a contenerci nello sbaciucchiarci. Sai che non mi piace dirlo ai quattro venti.”

Gli dico mentre mi vesto per casa e mi lego i capelli.

“Che ho detto di male, scusa? Dimmi che non è vero che ultimamente sei una bomba sexy inarrestabile.”

Scherza stringendo la mia vita da dietro.

“Sei il solito cretino, Zay.”

Dico senza nascondere un sorriso.

“Ma tu ami questo cretino.”

Sussurra al mio collo.

“Più della mia stessa vita.”

Ammetto per poi girarmi e dargli un bacio sulla guancia.
 

***
 

“Cazzo, cazzo, cazzo! Stiamo in ritardo, Zay! Forza, vestiti! Sono già le 21:30!”

Urlo mentre infilo i miei stivaletti neri. Corro in bagno a farmi la piega e a truccarmi per poi tornare in camera e trovare la stanza piena di lacca. Non si riesce a respirare tanta che ce n’è!

“Zayn! Forza, posa quella lacca ed esci di qui!”

Tossisco per poi trascinarlo fuori.

“Eccovi finalmente!”

Esulta Liam vedendoci. Danielle è già qui e anche Dyana con Harry.
Usciamo da casa e andiamo ognuno con la propria macchina, tranne per Niall, Louis e Eleanor che viaggiano in una sola auto.
Arrivati in questo locale, ci rendiamo conto che c’è una marea di gente e che faremmo meglio a restare uniti.
Prendiamo posto in un angolo su delle poltroncine.

“Ragazzi, avevo pensato di passare l’estate nella casa al mare dei miei, che ne pensate?”

Propone Louis dopo svariate chiacchiere.

“Uhm, figo. Perché no?”

Risponde Harry per poi bere un altro sorso di vodka dal suo bicchiere.

“Sì, dai, ci divertiremo.”

Commenta Liam.

“Tu che ne dici, piccola?”

Chiede poi a Danielle.

“Beh, si può fare.”

Dice con uno dei suoi soliti sorrisi smaglianti stampato sul volto. Capisco perché Liam ci tiene così tanto a lei, è una ragazza fantastica, quasi quanto lui. E poi è sempre sorridente, sempre gentile. Sembra un po’ la versione femminile di Liam.

“Io ci sto.”

Si unisce Niall.

“Beh, inutile che dica la mia.”

Afferma El stringendosi di più al petto del suo ragazzo.

“Allora, che si fa?”

Chiede Lou rivolto a noi due e a Dyana.
La bionda e il riccio farfugliando qualcosa tra di loro.

“Noi ci saremo.”

Poi annuncia Harry.
Tutti guardano me e Zayn. Mi giro verso di lui che fa lo stesso.

“Che dici? Puoi liberarti per un mesetto?”

Mi chiede dolcemente.

“Non lo so…dovrei chiedere a Kevin che ne pensa.”

Rispondo.

“Ma sei maggiorenne ormai, no? Che problema c’è? Non è più tuo responsabile.”

Mi mordo l’interno guancia.

“Non so. Penso di sì, dai, ci sarò. Tanto ci vuole ancora tempo, no?”

Mi rivolgo agli altri.

“Sì, ancora un paio di mesi, quindi.”

Mi risponde Harry.

“Perfetto.”

Sorrido.

“Balliamo?”

Propongo al moro al mio fianco. Annuisce e andiamo in pista. Iniziamo a ballare e a divertirci.

“Sai che sei davvero sexy vestita così?”

Mi sussurra in un orecchio.

“Beh, anche tu lo sei.”

Rispondo accarezzandogli la mascella perfetta.
Mi bacia avvicinandomi ancora di più al suo corpo accaldato.
Le nostre lingue si rincorrono mentre i nostri bacini strusciano uno contro l’altro. Gemo sulle sue labbra per poi mordergli la lingua.
Impreca sotto voce facendomi ridere.

“Andiamo in un posto più appartato.”

Ansima appoggiando la fronte alla mia. annuisco capendo le sue intenzioni e mi faccio trascinare via dalla pista arrivando così nei bagni del locale.
Mi fa appoggiare alla parete e ricomincia a baciarmi. Con la mano si infila sotto il mio vestito lasciandomi sfuggire qualche gemito.

“Zay.”

Sussurro quando sento la sua erezione premere sulla mia coscia.
Infila una mano nelle mie mutandine e infila un dito dentro di me facendomi soffocare un urlo.
Le sue labbra si impossessano delle mie mentre continua a pompare il dito dentro di me.

“Ti voglio, Hope…adesso.”

Mormora desideroso.
Slaccio la sua cintura e sbottono i pantaloni.
Toglie le mani dalla mia intimità con l’intento di aiutarmi a togliere il membro dai boxer.

“Z-Zayn.”

Balbetto notando del sangue sulle sue dita. Osserva lo stesso punto.

“Oh, merda.”

Farfuglia.

“Cazzo, Zay! Mi sono venute le mestruazioni.”

Sussurro con tono di chi avrebbe voluto urlare.
Sbuffa e si allontana da me per andarsi a sciacquare le mani.
Mi aggiusto il vestito e cerco in giro un distributore di assorbenti.
Poi mi rendo conto che mi trovo in un bagno maschile e mi arrendo.

“Cazzo!”

Mi lascio sfuggire buttandomi una mano in fronte.
Zayn si avvicina e avvolge la mia vita da dietro.

“Ehi, cucciola, non ti agitare. Dyana, Danielle o Eleanor potrebbero averne uno. Infondo siete tutte ragazze attrezzate per queste emergenze!”

Ironizza per poi darmi un bacio sul collo.

“Sì, hai ragione, ci sono le ragazze!”

Corro fuori inseguito da Zayn. Mi guardo intorno e noto Dyana ballare in modo poco casto con Harry.

“Ehi, Dyana, scusa, ho un urgenza femminile.”

Le dico prendendole un braccio. Harry sbuffa per l’interruzione.

“Dimmi.”

“Beh, avrei bisogno di un assorbente.”

Sussurro al suo orecchio ma abbastanza ad alta voce da sovrastare la musica.

“Mi dispiace, non ce li ho! Chiedi a Danielle. Credo che lei li abbia. Sembra che anche lei abbia le mestruazioni.”

Mi suggerisce. Le sorrido.

“Grazie e scusa ancora!”

Le urlo cercando Danielle e Liam. Bingo! Sono seduti sui divanetti.
Li raggiungo e con una finta tosse li faccio staccare dal loro bacio passionale.

“Ehm, scusa, Danielle, avresti…”

Mi avvicino a lei.

“Degli assorbenti.”

Le chiedo più a bassa voce.

“Uhm, sì, dovrei averne uno, aspetta…”

Mi risponde per poi iniziare a frugare nella borsa.

“Ecco!”

Urla entusiasta quando ne trova uno.

“Tieni.”

Me lo porge e la ringrazio. Quando mi giro mi rendo conto che Zayn mi ha seguito fino a qui e che è ad un centimetro da me.

“Ho risolto.”

Lo avviso. Mi sorride.

“Bene.”

Si avvicina e mi dà un bacio.

“Solo una cosa…abbottonati la cintura.”

Gli sussurro in un orecchio. Lo vedo sbiancare a quell’affermazione e sistemarsi subito.

“Grazie.”

Mormora per poi ribaciarmi.

“Vado a risolvere il mio problemino.”

Lo avverto per poi andare nei bagni del locale.

“Merda.”

Impreco quando noto le situazioni critiche dei miei slip. Infilo l’assorbente e sto per uscire, quando sento una voce familiare. 



Spazio della scrittrice xx

Ehhi ragazze!!
okay, lo so, è da una vita che non aggiorno! Scusatemi, scusatemi, scusatemi!
il capitolo fa anche schifo per lo più >.<
beh, non so proprio come scusarmi! :o
mi spiace, davvero.
beh, spero di rifarmi per il prossimo capitolo, sicuramente lo pubblicherò prima!
un bacione <3 xx



 

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Capitolo 4
*** Promise. ***



#crediti: Sabren.


 

Promise.


Impreco quando noto le situazioni critiche dei miei slip. Infilo l’assorbente e sto per uscire, quando sento una voce familiare.

“Forza, muoviamoci, dobbiamo cercare Malik.”

Dice una voce maschile. Aggrotto la fronte cercando di ricordare chi potrebbe essere e del perché un uomo sia nel bagno delle…cazzo, ho sbagliato di nuovo bagno!

“Un attimo, capo.”

Risponde un altro.
Sento aprire la porta del bagno al mio fianco. Impreco mentalmente sperando se ne vadano presto. Ma una domanda mi sorge spontanea: Perché cercano Zayn?

“Hai finito?!”

Sbraita sempre quello.

“Sì, sì, Jack.”

Dice l’altro uscendo poi da quel bagno e scaricando.
Jack.
No, cazzo, non quel Jack.
Non ancora.
Sento i loro passi uscire fuori dal bagno e quindi mi decido ad uscire anche io.
Rientro in sala e cerco Zayn con lo sguardo.
Dobbiamo andarcene, e subito.
Mi intrufolo tra i corpi accaldati dei ragazzi in pista da ballo. Tutti ballerini seri, eh.
Finalmente arrivo ai divanetti di prima. Zayn è seduto, probabilmente mi stava aspettando. È da solo.
Mi avvicino e gli prendo la mano.

“Zay, andiamo a casa?”

Mi guarda.

“Perché? Non ti senti bene?”

Mi chiede subito, premuroso.
Sorrido alla sua domanda.

“Beh, non molto. Sai, il ciclo…”

Rispondo vaga. Mi sorride e poi si alza. Prende il mio viso con una mano e mi bacia la fronte.

“Mi spiace, piccola. Non ti preoccupare, adesso torniamo a casa.”

Mi tranquillizza.
Sospiro sollevata e lo trascino per la pista cercando di sfuggire agli occhi vigili di Jack.

“Ehi, ehi, aspetta! Dobbiamo avvisare i ragazzi.”

Mi dice fermandosi di botto. Sbuffo. È rischioso.

“Zay, non ce la faccio, sto troppo male, torniamo a casa, li chiameremo sul telefonino.”

Propongo. Si guarda intorno e poi torna con lo sguardo su di me.

“Va bene.”

Annuncia. Sospiro di nuovo e poi lo trascino via. Entriamo in macchina di tutta corsa.

“Hope, perché tutta questa fretta?”

Mi chiede.

“Beh…te l’ho detto! E poi…poi…dovrei cambiarmi, mi sono sporcata e…sai come vanno queste cose, no?”

Dico di fretta. Si morde il labbro un po’ sconcertato e poi annuisce divertito. Mette in moto e schizziamo via.
Che diavolo vuole ancora Jack da Zayn?
Non gli basta quello che abbiamo dovuto subire?
Improvvisamente un colpo di proiettile colpisce lo specchietto dell’auto.
Guardo Zayn spaventata al massimo.

“Tieni la testa giù!”

Mi urla. Guida più velocemente e continua a guardare dallo specchietto la macchina dietro di noi. Stringo tra le dita il mio sediolino mentre Zayn inizia a guidare sempre più veloce, e con qualche sgommata. La macchina dietro di noi ci insegue e continua a sparare colpi che mancano di poco i vetri.

“Zay…”

Sussurro con gli occhi colmi di paura. Mi dà un’occhiata.

“Non ti preoccupare, andrà tutto bene.”

Risponde prima di fare un’altra sterzata.
Serro gli occhi mentre continuo a tenere la testa bassa per non essere colpita.

“S-stai attento!”

Gli dico.
I colpi di pistola smettono e la macchina perde le nostre tracce.
Parcheggia vicino casa e subito mi fa scendere per poi trascinarmi in casa. Chiude tutte le porte e serra le finestre.
Poi, quando ormai non c’è più niente da fare, si gira verso di me, ancora con il fiatone.

“Stai bene?”

Mi chiede preoccupato e avvicinandosi.
Annuisco ancora troppo scioccata per capirci qualcosa.
Hanno tentato di ucciderci.
Merda, perché Jack non ci lascia in pace? Perché vuole ancora vendicarsi?
Mi abbraccia e mi accarezza i capelli.

“Andrà tutto bene, non ci faranno più del male, te lo prometto.”

Mi sussurra.

“Perché ce l’hanno con noi? Perché continuano a tormentarci?”

Chiedo  inspirando il suo fantastico profumo.
Continua ad accarezzarmi e mi bacia il capo.

“Nessuno ti toccherà più, sei al sicuro.”

Mi rassicura stringendomi più forte a sé.

“Tu no.”

Sussurro appena. Sospira e poi mi bacia di nuovo la fronte.

“Voglio solo che tu sia al sicuro, Hope. Non mi interessa di nessun’altro.”

Mi risponde. Alzo la testa dal suo petto e gli accarezzo la guancia.

“Promettimi che non ti metterai nei guai per proteggermi, okay?”

Gli prego. Abbassa lo sguardo.

“Zay.”

Lo rimprovero e cerco il suo sguardo. I suoi occhi si incastonano nei miei.

“Ti prego.”

Sussurro. Sospira e si guarda intorno per poi tornare su di me.
Annuisce. Mi stringe a lui nuovamente.

“Io ti amo, okay? Quindi non metterti nei guai. Fallo per me.”

Mi stringe più forte e mi bacia la fronte.

“Solo per te.”

Sussurra. Non so per quanto tempo restiamo così, cercando di rassicurarci a vicenda e a distogliere i pensieri dagli spari di poco prima.

“Facciamo…facciamo che ora vai a cambiarti e…e io chiamo i ragazzi. Poi andiamo a dormire, uhm?”

Mi propone. Annuisco sul suo petto.
Mi allontano e vado in bagno a cambiarmi. Dopo aver lavato gli indumenti sporchi, torno fuori e ritrovo Zayn di spalle nel salotto mentre parla al telefono.

“Okay. Sì, a dopo.”

Dice prima di staccare il telefono. Si gira e appena mi nota mi sorride.

“Ehi.”

Mi dice premuroso.

“Ehi…”

Ripeto.

“Erano i ragazzi. Torneranno tra un po’.”

Mi dice indicandomi il telefono che ha in mano. Lo posa sul tavolino e si avvicina a me. Mi tira per i fianchi e strofina il naso contro il mio.

“Hai paura?”

Sussurra. Mi inumidisco le labbra mentre porto le mani dietro il suo collo.

“N-no.”

Balbetto. Cazzo.
Sorride, falsamente.

“Non mentirmi, ti prego.”

Mi soffia sulle labbra. Mordo il mio interno guancia e poi sospiro.

“Ho solo paura che ti accada qualcosa come l’anno scorso, ricordi? Non voglio più vederti tornare a casa tutto malconcio o trascinarti via dalla strada tutto insanguinato. Voglio vederti star bene.”

Rispondo. Sorride e mi dà un bacio dolce sulle labbra.

“Scusa.”

Sussurra.

“Per cosa?”

“Per questo. Non volevo spaventarti e non volevo rovinare di nuovo tutto. Ti giuro che Jack non ci sfiorerà più. Non ti sfiorerà più.”

Marca quel “ti” facendo percorrere un brivido lungo la mia schiena.

“Andiamo a letto, su.”

Dice con tono dolce afferrando le mie gambe e facendole unire dietro la sua vita.
Sorrido e appoggio il mento sulla sua spalla facendo scendere le mie braccia più morbide dietro il suo collo.

“Sei la mia piccolina.”

Sussurra al mio orecchio che poi bacia.

Mi stringo di più a lui mentre continua a camminare.

“E ti amo tanto.”

Afferma mentre entriamo in stanza.
Mi lascia poggiare sul morbido materasso e io sorrido tirandolo a me per il collo della maglia.
Lo bacio più volte e gli sfilo la maglia per poi sbottonare la cintura.
Geme quando sfioro il cavallo dei suoi jeans.
Quando finalmente stacca le sue labbra dalle mie, si abbassa il pantalone e finisce di svestirsi restando così in boxer.
Riprende a baciarmi con passione e trasporto. Infila la mano sotto la mia maglia.

“Zayn.”

Lo fermo.

“Uhm?”

Mi chiede ancora troppo preso.

“Ho il ciclo, ricordi?”

Improvvisamente si ferma e mi guarda interdetto.

“Ah, fanculo!”

Afferma soffocando il viso nel cuscino sotto di me.
Scoppio a ridere e gli accarezzo la nuca.

“E ora che faccio?”

Chiede quasi disperato.

“Ehm, per iniziare ti rivesti e poi…”

Dico ancora divertita.

“Non intendo dire quello!”

Dice indicando i suoi boxer e rialzando la testa dal cuscino.
Rido di nuovo e gli aggiusto i capelli.

“Lo so cosa intendi, ma non ti dirò certo io cosa fare! Già conosci la soluzione, e io non voglio averci niente a che fare. Quello che fai in bagno con le tue manine non mi interessa.”

Affermo ancora divertita.

“Non puoi risolvere tu questo problemino?”

Propone seducente accarezzando le mie labbra con le sue. Sorrido.

“Uhm, posso provarci.”

Sussurro sensuale.

“Lo faresti per il tuo panda?”

Chiede facendosi scappare un sorrisino.

“Non so, il mio panda cosa farebbe in cambio?”

Lo stuzzico.

“Tutto quello che la sua cucciola vuole.”

Sussurra.

“Tutto?”

Continuo strusciando di proposito la mia intimità con la sua eccitandolo ancor di più.

“Tutto.”

Dice con voce strozzata dal piacere.

“Okay, allora forse…”

Inizio a scendere con la mano su i suoi addominali fino ad arrivare all’elastico dei suoi boxer.
Zayn socchiude gli occhi mordendosi il labbro desiderando solo che scenda più giù.

“Forse…”

Improvvisamente si apre la porta facendo sbarrare gli occhi di Zayn e facendomi sussultare.

“Hope! Come stai? Ti hanno fatto del male?”

Chiede Liam seguito a ruota da Harry.
Notando la nostra posizione e probabilmente intuendo tutto si fermano improvvisamente.

“Ehm, ecco, noi…”

Inizia Liam.

“Ma non avevi le mestruazioni?”

Si intromette Harry.
Mi butto una mano sulla fronte mentre divento tutta rossa.
Zayn si alza dal letto e va incontro ai due.

“Ma i cazzi vostri?”

Risponde.

“Beh, sembra che il tuo stia per esplodere.”

Continua il riccio indicando i suoi boxer.

“Ti sei data da fare, eh?”

Dice sempre Harry guardando me questa volta.
Mi copro il viso con le mani imbarazzata.

“Hazz!”

Lo rimprovera Liam dandogli una gomitata.

“Ahi!”

Si lamenta.
Mi siedo in mezzo al letto scoprendo il mio viso e Zayn prende qualcosa da mettere. Si copre con dei pantaloncini di una tuta e una canotta per poi affiancarmi.

“Beh, allora, come state?”

Chiede Liam.

“Una meraviglia, non li hai visti? Erano in preda ad un orgas…”

“Harry!”

Urla Liam esasperato.

“Uff!”

Sbraita l’altro.

“Stiamo bene, non vi preoccupate.”

Afferma il mio ragazzo stringendomi protettivamente a sé.

“Ancora Jack?”

Continua a chiedere il castano.

“A quanto sembra…”

Risponde sempre Zayn.

“Che pensate di fare?”

Si intromette Harry.
Guarda in particolare Zayn, convito che stia preparando una vendetta.

“Niente, assolutamente niente. Zayn non si metterà in pericolo solo per una stupida vendetta.”

Rispondo io lanciando uno sguardo speranzoso a Zay a cui stringo la mano.

“Vero, Zay?”

Sussurro fiduciosa.
Sospira e mi guarda sconfitto.

“Sì…è vero, ragazzi.”

Dice dando un’occhiata a tutti i presenti, inclusa me.
Sorriso sollevata e lo abbraccio.

“Ma dovrete pur far qualcosa, altrimenti Jack potrebbe davvero farvi del male. È rischioso per entrambi.”

Afferma Harry.

“Hai ragione…”

Ammetto.

“Denunciamolo!”

Affermo improvvisamente.

“Hope, lui è troppo forte, così ce lo metteremo ancora più contro e ci ucciderà di sicuro.”

Mi risponde Zayn.

“Cosa facciamo allora?”

Domando.
Tutti i ragazzi si guardano sconcertati.

“Ci penseremo su.”

Afferma, poi, Zayn.

“Buonanotte ragazzi, e la prossima volta bussate!”

Li raccomanda. Si scusano e dopo un’altra cattiva battuta di Harry, vanno entrambi a dormire.
Ci buttiamo sul letto esausti.

“È stata una lunga serata.”

Affermo.

“Sì.”

Si gira verso di me e stringe il braccio intorno il mio bacino avvicinandomi a lui.
Inizia a baciare il mio collo e la mascella facendomi rilassare.

“Zay…non riesco a dormire.”

Sussurro dopo più di un’ora passata a contemplare il soffitto buio.

“Perché?”

Mugugna. Sospiro e gli accarezzo la nuca.

“E se Jack non si arrendesse? Se non potessimo più avere una nostra vita normale?”

Chiedo. Si alza leggermente su di un braccio e mi guarda dall’alto.

“Hope, andrà tutto bene, davvero.”

Mi rassicura accarezzandomi il viso.

“Ci penserò io a risolvere tutto senza cacciarmi in nessun guaio, come promesso, okay?”

Annuisco poco convinta e mi sorride rassicurante. Si riabbassa e mi avvicina di più facendo poggiare la mia testa sul suo petto.

“Andrà tutto bene.”

Sussurra. Chiudo gli occhi e, non essendo ancora convinto che mi sia calmata, inizia a cantare la nostra canzone. La sua voce cristallina riempie i miei sogni e annulla la paura. È così perfetto. Senza volere le mie labbra iniziano a mimare le parole della canzone e mi addormento cullata dalla canzone e dalle sue braccia, proprio come una volta. Proprio come un anno fa.




Spazio della scrittrice xx


Sera, belle!!
Okay, sono di nuovo in ritarto e, sì, il capitolo fa schifo!
Non mi uccidete, vi prego >.<
in ogni caso, ora devo scappare, scusatemi ancora, davvero!
un bacione x 



 


 
 


 

 
 

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Capitolo 5
*** Rage. ***



#crediti: Sabren.


 

Rage.
 
Mi sveglio con un forte mal di pancia. Fanculo il ciclo. Mi giro notando Zayn fumare alla finestra. Mi alzo faticosamente con i crampi e mi avvicino a lui.

“Zay...non ti fa bene fumare così presto.”

Lo rimprovero. Si gira verso di me e accenna un sorriso.

“Sì, mamma.”

Si lamenta per poi ritornare con il viso verso la finestra. Lo abbraccio da dietro affacciandomi con il viso lateralmente.

“Sei nervoso?”

Chiedo dolcemente sfregando la testa contro il suo braccio. Prende un altro tiro e espira il fumo.

“Un po'”

Afferma.

“Posso fare qualcosa?”

Accarezza la mia schiena e prende un ultimo tiro prima di spegnere la sigaretta. Mi fa girare verso di lui e mi sorride premuroso.

“Continua ad amarmi.”

Sussurra appoggiando la fronte alla mia.
Sorrido e mi alzo sulle punte per arrivare di più alla sua altezza.

“Come potrei non farlo?”

Sussurro a fior di labbra.
Sorride e mi bacia annullando le distanze.
Storco il naso e lui ride.

“Che c'è?”

Domanda.

“Sai troppo di tabacco.”

Spiego.

“Ma a te piace, lo so.”

Afferma tirandomi a lui.

“E non è la prima volta che facciamo questo discorso.”

Continua. Rido.

“Dovremmo smetterla di fumare. Troppo fumo ci fa male.”

Ammetto tornando seria.

“Lo so ma...sono troppo nervoso ultimamente per smettere. Smetteremo quando finalmente staremo in pace e tu sarai al sicuro.”

Sorrido e gli do un bacio.

“Io sono al sicuro.”

Sussurro.
Scuote la testa e guarda altrove mentre un ghigno si stampa sul suo volto.

“No, Hope, non lo sei. E questo mi manda in tilt! Voglio solo proteggerti.”

Dice l'ultima parte guardandomi negli occhi e facendo battere il mio cuore a mille.
Annuisco e lo stringo tra le mie braccia.

“Capisco cosa intendi...anche io mi sento così sapendo che anche tu sei in pericolo.”

Affermo. Mi accarezza i capelli dove poi lascia un bacio.

“Tu sei più debole e vali di più di me.”

Sussurra sospirando. Alzo lo sguardo verso il suo inarcando le sopracciglia.

“Zay, io non valgo più di te. Sei tu ad essere tutto ciò che una ragazza possa desiderare, e sei sempre tu a farmi sentire amata. Tu sei così importante che in confronto io non sono niente. Neanche una briciola. Tu vali più di tutto e di tutti.”

Rispondo facendolo sorridere. Mi stringe più forte a sé.

“Ti amo così tanto.”

Mugugna contro il mio capo.

“Non lo puoi neanche immaginare quanto io ti ama.”

Continua.
Sorrido e mi accoccolo tra le sue braccia.

“Qui ti sbagli, perché io ti amo molto di più.”

Sussurro contro il suo petto.
Ride per poi coccolarmi ancora e ancora.
Amo quando mi abbraccia per tempi indeterminati. Riesco a sentire il suo profumo inondare le mie narici, le braccia muscolose trasmettermi affetto e il suo respiro sulla mia pelle.
Quando il nostro lungo abbraccio finisce, iniziamo a prepararci. Dobbiamo partire presto perché ho dei corsi stamattina all’Università e non posso saltarli.
Guardo i ragazzi davanti alla porta e fingo un sorriso. Mi dispiace lasciarli nuovamente.
Li rivedrò soltanto in estate e già mi mancano.
Liam mi stringe improvvisamente tra le sue braccia.

“Mi dispiace che tu debba andare di già. Mi raccomando stai attenta, cucciola.”

Mi sussurra stringendomi più forte.

“Ti voglio bene, Leeyum.”

Rispondo mentre delle lacrime iniziano ad annebbiare la mia vista.

“Anche io, tesoro.”

Si allontana da me e mi sorride premuroso.
Poi fa due passi indietro e ritorno affianco a Danielle che lo abbraccia.
Guardo Harry che sta cominciando a commuoversi. Lo so, può sembrare strano, ma dopo quello che successo abbiamo sempre paura di salutarci. L’ultima volta che ho salutato Harry non l’ho più visto per un anno, se non di più.
Lo abbraccio e lui ricambia.

“Ci vediamo, piccola.”

Mi sussurra. Annuisco sul suo petto e poi sorrido a Dyana.
Abbraccio anche Louis e Niall contemporaneamente.

“Ciao pazzi.”

Dico facendoli ridere mentre ricambiano il mio abbraccio.

“Ciao Danielle, ciao Eleanor. È stato un piacere conoscervi.”

Dico guardando prima una e poi l’altra.

“Anche per noi, Hope.”

Risponde El.

“Ci vediamo tra qualche mese, allora.”

Mi sorride Danielle.
Annuisco.

“Ciao ragazzi.”

Saluta Zayn. Li abbraccia.

“Stai attento, amico, okay? Vogliamo vederti intatto fra qualche mese.”

Afferma Liam, seriamente preoccupato.

“Non ti preoccupare.”

Gli sorride.

“Ci vediamo. Ragazze…”

Fa cenno con il capo come saluto e le ragazze ricambiano.

“Ciao.”

Diciamo in coro per poi uscire di casa.
Ci fermiamo davanti alla macchina ammaccata dai colpi di proiettile della sera prima.
Zayn guarda attentamente le ammaccature e impreca.

“Fanculo, anche la macchina ammaccata no, però!”

Sbuffa prima di entrare nell’auto. Lo seguo e sbatte la portiera.
Continua a borbottare mentre si infila gli occhiali da sole e accende il motore. Per tutto il viaggio non proferisce parola. È nervoso.
Mi giro verso di lui l’ennesima volta. Ha la mascella marcata, gli occhiali da sole ben poggiati sul naso e le mani strette al volante tanto da rendere le nocche bianche.
Poggio la mano sul suo ginocchio e si volta verso di me.
Gli sorrido cercando di allentare la tensione. Sospira e inclina la testa da un lato sforzandosi in un sorriso.
Poi ritorna con lo sguardo sulla strada.

“Accosta.”

Gli impongo.
Mi guarda confuso.
Annuisco incitandolo a fare come gli ho detto.
Guarda davanti a sé e fa come gli dico.
Appena si ferma mi guarda interrogativo. Goffamente mi alzo dal sedile e mi metto a cavalcioni delle sue gambe. Gli tolgo gli occhiali e abbiamo un piccolo scambio di sguardi che finisce troppo presto perché lui decide di guardare altrove.

“Zay, per favore, almeno provaci.”

Affermo. Sbuffa e mi guarda negli occhi.

“Dimmi cosa sta succedendo.”

Dico poggiando le mani ai lati del suo collo e avvicinandolo a me.
Si passa la lingua tra le labbra e abbassa lo sguardo.

“Non succede niente, Hope. Già sai quale cazzo è il problema, quindi, potresti lasciarmi in santa pace per almeno un paio d’ore?”

Quasi ringhia. Sento il cuore chiudersi in una morsa. Perché mi parla così?
Tolgo le mani dal suo viso e abbasso lo sguardo. Annuisco.

“O-okay…okay…ti lascerò in pace, non ti preoccupare. Basta dirlo…”

Dico cercando goffamente di alzarmi dalle sue gambe.

“No, aspetta.”

Sussurra. Rimane con la testa bassa e mi abbraccia improvvisamente facendo percorrere un brivido lungo la mia schiena. Ha la testa contro il mio petto e mi stringe forte a sé.

“Scusa, piccola… sono solo…arrabbiato.”

Si giustifica. Gli accarezzo i capelli e lo stringo di più a me.

“Mi dispiace…non volevo essere brusco con te. Tu non c’entri niente, vuoi solo aiutarmi.”

Continua a parlare.

“Shh, non ti preoccupare.”

Lo rassicuro.
Si stacca dal mio petto e mi guarda. Con quello sguardo che cerca scuse. Quello sguardo che mi fa così tanta tenerezza che non posso fare a meno di sorridere.
Gli do un dolce e ingenuo bacio e sfrego il mio naso con il suo.

“Forse…dovremmo andare. Hai i corsi e non voglio rovinarti la reputazione da secchiona.”

Sorride.

“Ehi!”

Mi fingo offesa e lo spingo.
Ride e poi mi aiuta a sedermi come prima. Il viaggio dura meno del previsto e mi ritrovo troppo in fretta a salutare Zayn davanti alla mia scuola.

“Ciao piccola, buona lezione.”

Mi dice prima di lasciarmi un bacio sulle labbra.

“Ciao amore…ah, non potresti portare le borse a casa mia? Dovrebbe esserci Kevin e forse anche Zoe, mi sembra che non ha lezioni adesso.”

Si morde il labbro.

“Dovrei andare solo io…dai tuoi fratelli?”

Chiede quasi impaurito. Annuisco.

“Non ti mangeranno, a quest’ora già hanno fatto colazione, non preoccuparti.”

Scherzo.
Finge una risata.

“Seriamente, e se mi fanno domande imbarazzanti? Se ne approfittano per uccidermi e dare fuoco al mio corpo?”

Rido.

“Non fare il bambino, Zayn. Ci vediamo a pranzo?”

“Se sopravvivo.”

Risponde. Rido nuovamente per poi baciarlo.

“Buona fortuna.”

Sussurro sulle sue labbra per poi uscire dalla macchina con la mia borsa e i pochi libri che mi sarebbero serviti oggi. Speriamo che non succeda niente con Zoe e Kevin.
 

ZAYN’S POV.

Guardo Hope allontanarsi con la sua borsa e i libri contro il petto. È così carina.
Improvvisamente un tizio le si avvicina. Lo stesso che ho visto il primo giorno a Londra. Che cazzo voleva da lei?
La saluta e le dà un bacio sulla guancia per poi avvolgergli il braccio intorno alle spalle. Lei cerca di rimanere distante, ma quel tizio continua a starle appiccicato.
Stringo il volante nelle mie mani. Okay, ora o la lascia immediatamente, o scendo da questa macchina e gli tiro un pugno in pieno viso.
Aspetto un paio di secondi e ancora non si è staccato. Okay, adesso se la vedrà con me.
Apro lo sportello ed esco dall’auto. Mi avvicino ai due mentre lui le parla allegramente e lei continua a essere gentile e a sorridergli.
Le bisbiglia qualcosa all’orecchio e in quel momento aumento il passo.
Ha uno sguardo così malizioso e giurerei che le ha guardato il sedere più di una volta.
Finalmente arrivo alla mia meta e poggio una mano sulla spalla di lui facendolo staccare violentemente da Hope.
Hope si gira confusa tanto quanto quel tizio.

“Zayn?”

Chiede stranita.

“Presente.”

Affermo guardando in modo truce quello.

“Si può sapere chi cazzo sei?”

Urlo poi spingendolo.

“Ehi, vedi di calmarti, coso.”

Ringhia lui riavvicinandosi a me. Ghigno divertito e irritato.

“Coso ci chiami il tuo ragazzo, okay, stronzo?”

Rispondo.

“Si può sapere cosa vuoi?”

Urla l’altro.

“Per prima cosa, che smetti di urlare, secondo, che lasci subito stare la mia ragazza e terzo, spaccarti il culo se solo provi a ribattere.”

Dà uno sguardo in direzione di Hope che ancora non ha proferito parola.

“Ho paura allora che dovrai ‘spaccarmi il culo ’, perché io non me ne vado. Hope è una mia amica. La conosco molto prima di te.”

Afferma. Inizio a respirare in modo irregolare. Questo deve sparire dalla mia vista, e subito.
Gli afferro la maglia e lo tiro verso di me.

“Senti, frocio, vedi di sparire dalla mia vista, altrimenti saranno guai per te e la tua stupida linguaccia!”

Gli urlo in faccia.
Sta per ribattere quando due fragili mani afferrano il mio braccio tirandomi leggermente.

“Zay, ti prego, calmati…lui è solo Kyle.”

A quelle parole il mio odio per questo coso aumenta gradualmente. È lo stesso stronzo che ha fatto soffrire la mia Hope. È lo stesso che l’aveva lasciata da sola per una troia. Lo stesso che più di una volta ho immaginato di uccidere. E adesso è proprio qui, tra le mie mani, e non posso fare niente. Perché? Logico, perché c’è Hope. Lei non deve vedermi così. Lei non deve rivedere questo lato di me. Basta e avanza quello che deve passare, non posso anche uccidere una persona per lei importante.
Lascio uno sguardo truce a Kyle prima di lasciarlo con violenza provocando un suo spostamento di almeno un paio di centimetri.

“Kyle, ci vediamo in classe.”

Dice Hope incitandolo con lo sguardo. Annuisce per poi guardarmi incazzato. Se ne va e Hope sospira passandosi una mano sul volto.

“Perché lo hai fatto, Zayn?”

Perché? Sta davvero chiedendo questo? Non ci vede per caso? O sta facendo solo finta di non capire?

“Ci provava con te, Hope. Che dovevo fare? Lasciarmi soffiare la ragazza?”

Chiedo retorico. Fa una risatina. Una malinconica. Ritorna di nuovo con lo sguardo su di me. È uno sguardo deluso. Odio quando mi guarda così.

“Non posso credere che tu lo abbia detto davvero.”

Sospira sconcertata. La guardo confuso. Cosa ho detto di sbagliato?

“Cosa ho detto di sbagliato?”

Do voce ai miei pensieri. Scuote la testa e guarda verso l’istituto.

“Lascia stare, non puoi capire.”

Risponde sistemandosi la borsa sulla spalla.

“Devo andare.”

Afferma con tono freddo, distante.
Si allontana da me lasciandomi interdetto. Scuoto la testa cercando di riordinare i pensieri. Corro verso di lei e la fermo per un braccio.

“Cosa ho fatto?”

Chiedo.

“Mi fai male.”

Si lamenta guardando la mia mano sul suo braccio. Ritiro subito la presa. Ero così preso che non mi ero accorto neanche di stare stringendo il suo braccio.

“Scusa…”

Sussurro.
Abbassa la testa e fa atto di ricominciare a camminare.

“Hope, aspetta. Ti prego, spiegami cosa ho fatto di male.”

Si gira verso di me e mi guarda sconcertata.

“Non capisci proprio, eh?”

Sospira. La guardo ancora confuso.
Scuote la testa e poi riporta i suoi occhi azzurri su i miei castani.

“Facendo quella scenata, oppure, ‘non lasciarti fregare la ragazza’, come dici tu…”

Dice mimando le virgolette e imitando la mia voce.

“Hai dimostrato di non fidarti minimamente di me. Pensi che ti lascerei per uno qualunque, e questo mi fa male. Il fatto che non capisci, poi…si vede che sei un ragazzo.”

Sospira. Si vede che è sinceramente ferita. Mi avvicino immediatamente a lei e le prendo la mano libera.

“No, no, no, piccola…non è questo che volevo fare, volevo solo proteggerti.”

“Da cosa? Da un amico?”

Chiede sarcastica. Sospiro.

“Ho solo paura di perderti, Hope…di te mi fido ciecamente, degli altri no.”

Ammetto. Accenna un sorriso.

“Io ti amo, Zay, e non ci lascerò mai, capisci? Non mi interessa Kyle, io voglio solo te.”

Le sue parole mi provocano un brivido lungo la colonna vertebrale. Mi avvicino senza nascondere un sorriso e le do un bacio a fior di labbra.

“Anche io ti amo, piccola.”

Sussurro.

“E allora fidati di me e delle persone che mi sono attorno, okay?”

Abbasso lo sguardo e annuisco debolmente.

“Ci vediamo, devo proprio andare ora!”

Afferma. Mi dà un bacio e poi scappa via.
Vado in macchina e mi preparo psicologicamente per andare a casa di Hope.
Ce la posso fare. Sì.
Parcheggio vicino a casa sua e sospiro cercando di riordinare nella mia mente quello che dovrei dire.
Esco dall’auto e porto con me la borsa di Hope.
Mi faccio coraggio e busso al campanello.
Dopo poco mi apre Kevin.
Gli sorrido.

“Ehm, ciao Kevin…”

“Ciao.”

Ricambia.

“Ho portato i vestiti di Hope, lei ora è a scuola e mi ha chiesto di portarli qui.”

Gli spiego mostrandogli la borsa.

“Ah, okay, prego, entra.”

Mi prende la borsa di mano e mi fa spazio in casa. Lo seguo.

“Aspetta, vado a posare il borsone, ti chiamo Zoe.”

“Okay…”

Dopo poco scompare e chiama urlando sua sorella.
La ragazza mora mi si avvicina e mi fa cenno con la mano.

“Ciao, Zoe.”

Sorrido il più credibile possibile.
Mi prende per un braccio e mi spinge contro il muro.

“Senti, stronzo, vedi di non fare del male alla mia Hope, okay? Una cosa è toccare me, un’altra mia sorella. Lei non si merita sofferenza, quindi vedi di trattarla bene, altrimenti ti denuncio di nuovo e starai un bel po’ al fresco, capito?”

Mi minaccia.

“Io la amo, Zoe. E lei non è stronza come te, lei ci tiene sul serio a me e mi ha migliorato.”

“Hope è così, non riesce a non perdonare, ma questo non significa che puoi ingannarla o farle del male. Capito?”

Continua. La spingo via da me.

“Io la amo, Zoe! Non le farò mai niente! E ora scusa, ma adesso devo andare. Salutami tuo fratello.”

Me ne vado sbattendo la porta. Non può giudicarmi per quello che è successo in passato. Non può giudicarmi per quello che non sono più. 




Spazio della scrittrice xx


Seraa belleee!!
alloraa, che ne pensate?
spero vi piaccia u.u
in ogni caso, domani è il mio compleanno!! Yeahhh!!!
Contente? io sì v.v 
ora devo scappare, scusatemi, un bacioo <3 x





 

 

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Capitolo 6
*** Holidays. ***



#crediti: Sabren.


 

Holidays.


HOPE’S POV

 
Esco da scuola al termine delle lezioni e prendo il telefonino.

“Sono davanti alla nostra tavola calda. Ti aspetto per il pranzo ;). xx – Z.”

Sorrido al suo messaggio e mi incammino verso la tavola calda dove di solito pranziamo quando io non ho lezione. Una volta arrivata, noto il mio bel ragazzo tatuato appoggiato alla sua macchina mentre mi aspetta.
Mi avvicino a lui e gli do un bacio sulle labbra.

“Ehi.”

Sussurra ancora ad un soffio dal mio viso.

“Ehi.”

Rispondo per poi dargli un altro bacio.
Mi prende per mano.

“Hai fame?”

Mi chiede mentre entriamo nel locale.

“Non moltissima, tu?”

Mi guarda.

“Idem.”

Risponde. Ci sediamo ad un tavolo vicino alla vetrata che affaccia sulla strada e che lascia intravedere la mia Università.

“Com’è andata a casa mia?”

Domando. Si schiarisce la voce e giocherella con il contenitore dei fazzolettini.

“Con tuo fratello tutto okay…”

Inizia.

“E con Zoe?”

Intervengo vedendolo titubante.

“…Un po’ meno.”

Ammette. Sospiro.

“Dimmi che non ci hai litigato, ti prego.”

Lo supplico con tono lamentoso.

“Non è colpa mia!”

Subito si difende. Sbuffo e lascio cadere il mio corpo sulla poltroncina rossa.

“Tua sorella pensa che io possa farti del male. Non capisce che ti amo troppo per fartene.”

Continua. Prende la mia mano sul tavolo e mi accarezza.

“Non voglio che mi giudichino male solo per il mio passato. Ora sono cambiato, tu lo sai.”

Gli sorrido e faccio intrecciare le nostre dita.

“Loro non sanno niente di te, lo so. Non sanno di come sei cambiato, non ti conoscono bene come me. Ma preferirei che tu ci andassi d’accordo. Non potrei passare del tempo con te se non si fidassero più.”

Spiego. Si morde il labbro sospirando.

“Okay…”

Borbotta abbassando lo sguardo. Sorrido al suo atteggiamento da bambino.

“Ti amo, lo sai?”

Sussurro sorridente. Alza lo sguardo facendo formare uno dei suoi splendidi sorrisi sulle sue labbra. Amo quando sorride. La sua lingua tra i denti e gli occhi assottigliati.

“Non più di quanto ti amo io.”

Risponde avvicinandosi mentre io faccio lo stesso. Appoggia le labbra alle mie e iniziamo un dolce e lungo bacio.
Dopo poco arriva una cameriera che ci conosce da un po’. Ci chiama ‘piccioncini’ ed avrà sui 50 anni. Quando arrivano le nostre ordinazioni iniziamo a mangiare, per modo di dire. Entrambi non siamo molto interessati al cibo. Non so lui a che pensi, ma io penso a come dire ai miei fratelli del mese al mare.

“Non…non sei più arrabbiata per prima?”

Mi chiede giocherellando con la forchetta nel piatto.

“Perché?”

Domando ancora confusa a cosa si riferisse.

“Per…per il fatto di Kyle. Io non volevo in nessun modo ferire te. Sono solo geloso…tu sei mia, non sua.”

Dice l’ultima parte guardandomi negli occhi.

“Posso essere anche tua, ma non per questo devi aggredire tutti i ragazzi con cui parlo! E poi…per me è solo un amico Kyle.”

Spiego prima di prendere un sorso dal mio bicchiere.
Fa un ghigno.

“Mi ricordo ancora quando mi hai parlato di lui la prima volta. Avevi gli occhi che brillavano e…ti piaceva.”

Dice.

“Zay, non mi piace Kyle. Sto con te, ricordi?”

Dico con sarcasmo.

“Sì, ma…non lo voglio più tra i piedi.”

Afferma.

“È mio amico.”

Ripeto. Lascia bruscamente la posata nel piatto.

“Anche io lo sono! Ci sono anche Harry, Liam, Niall e Louis! Non ti puoi far bastare loro?”

Chiede. Non ci posso credere. Mi sta chiedendo di rinunciare ad un amico solo per gelosia?

“Io non rinuncerò ad un mio amico per una tua stupida convinzione. Avevi detto che ti fidavi di me stamattina!”

Sbraito.

“Infatti! Ma Kyle non posso sopportarlo. Ti prego, Hope.”

Mi supplica. Alzo gli occhi al cielo. Come può chiedermi una cosa del genere?
Incrocio le braccia al petto e sospiro.

“No, Zayn. Non abbandonerò un mio amico per le tue paranoie.”

Sbuffa e ricomincia a giocare con il cibo e a mangiare di tanto in tanto.

“Lo uccido se solo mette le sue sudice mani sul tuo corpo.”

Bisbiglia.

“Non lo farà.”

Ribatto.

“Sarà meglio per lui.”


 
***


 
Giocherello con una ciocca dei miei capelli mentre stiamo sul divano. Dovrei dire ai miei fratelli del mese al mare, ormai manca poco, ma non so come dirlo.
Prendo un gran respiro e poi chiudo la tv.

“Ehi! Stavo guardando!”

Mi urla Kevin.

“Ragazzi, devo parlarvi.”

Affermo senza neanche considerare i lamenti di mio fratello. Avanzo con il sedere in modo da potermi far vedere da entrambi.

“Vi ricordate quando sono andata a casa dei miei amici per il week-end con Zayn?”

Chiedo. Annuiscono incitandomi ad andare avanti.

“Beh, mi hanno chiesto di andare al mare con loro per il mese di luglio. Ci ospiterà un mio amico. Verrà anche Zayn e…che ne dite?”

Kevin guarda il televisore ormai spento e poi si riconcentra su di me.

“Non vedo cosa ci sia di male. Infondo sembra un bravo ragazzo.”

Sorrido sollevata.

“Non se ne parla!”

Urla Zoe.

“Non mi fido di quello lì. Già è tanto quel week-end! Hope Lisabeth Wilson, non ti permetterò di andare quel mese a casa di questo tizio che nemmeno so chi sia!”

Continua. Mi alzo in piedi.

“Non sei mia madre, Zoe! E non mi chiamare con il mio secondo nome!”

Urlo a mia volta. Odio quando mi tratta così.

“Zayn è pericoloso! Sai cosa è capace di fare ad una ragazza? Beh, io lo so! E ti giuro che se solo tu lo sapessi adesso staresti già scappando via da lui!”

Mi risponde alzandosi anche lei.

“Io so tutto su di lui! So molto più di te! So che ha sofferto, so che ha sbagliato e so anche di Holly! So tutto, so tutto quello che nessuno ha mai saputo sul suo conto! Tu volevi solo una cosa di lui, e sappiamo bene entrambe cosa! Non ti sei minimamente interessata dei suoi problemi, della sua vita, forse non sai neanche che è stato abbandonato in un orfanotrofio! Non giudicare persone che non conosci, specialmente se questa persona è Zayn! Lui è la cosa più bella che mia sia capitata da quando sono morti mamma e papà. Lui adesso è la cosa più importante che ho insieme a voi due, quindi non trattarlo così!”

Urlo. Non può parlare di lui in quel modo. Mi guarda con uno sguardo indecifrabile. Gli occhi di mio fratello guizzano da me a mia sorella senza proferire parola.

“Io non ti faccio andare da sola.”

Afferma incrociando le braccia al petto. Sbuffo e faccio la sua stessa azione.

“Ho io la soluzione!”

Interviene Kevin. Lo guardiamo cercando spiegazioni.

“Zoe verrà con te, così protrai stare con i tuoi amici e il tuo ragazzo e Zoe potrà controllarti.”

Io e mia sorella ci guardiamo per un paio di secondi.

“Ci sto.”

Afferma poi.

“E così sia.”

Continuo.

“Sapevo che avrei trovato la soluzione giusta.”

Si elogia da solo mio fratello. Se una cosa del genere fosse successa un paio di anni fa, Kevin non ci avrebbe mai concesso di stare un mese fuori in casa di sconosciuti per lui. Non so, da quando ho conosciuto Zayn è tutto più bello. Mio fratello si fida di noi ma anche del mio fidanzato, cosa al quanto strana. Sono davvero felice.
 

***


 
Estate. La stagione preferita di molti. Non per me. Perché? Perché quest’anno sarà una tortura, lo so. Zoe non mi lascerà in pace e romperà le scatole tutto il mese. Mi sto pentendo di aver accettato il mese scorso questa pazzia.
Finisco di preparare le valigie e insieme a mia sorella raggiungo la porta.

“Mi raccomando, comportatevi bene.”

Ci dice nostro fratello abbracciandoci.

“E non date confidenza ai ragazzi. Siete ancora piccole.”

Afferma. Rido.

“Kevin, io ho il fidanzato.”

Dico. Sospira.

“Allora vedi di non farti mettere incinta. Non possiamo avere un marmocchio per casa, non ora. E poi, io lo uccido se solo si permette di farlo.”

Mi minaccia. Alzo gli occhi al cielo.

“Ciao, Kevin.”

Gli do un bacio sulla guancia e Zoe fa lo stesso.

“Ci vediamo tra un mese!”

Urla Zoe uscendo di casa mentre io la seguo divertita dalla scena. Zayn è a pochi passi da noi e sorrido vedendo tanta bellezza. Il sole gli esalta il viso perfetto e gli occhiali da sole lo rendono ancora più sexy.
Mi avvicino a lui e gli do un bacio a stampo sorridendo sulle sue labbra.

“Ciao, amore.”

Dico.

“Giorno, piccola.”

Risponde sfoderando uno dei suoi sorrisi fantastici.

“Ciao.”

Dice in modo brusco mia sorella.
Gli occhi di Zayn si assottigliano leggermente da sotto le lenti scure e il sorriso scompare.

“Ciao.”

Risponde allo stesso modo.

“Tiè, renditi utile e porta queste.”

Afferma ammollando le sue valigie in mano a Zayn che non tarda a sbraitare.
Zoe si avvia alla macchina mentre io e Zayn ancora non ci muoviamo e la osserviamo.
Mi avvicino a lui e mi alzo sulle punte per poter arrivare al suo orecchio.

“Pensa che potremmo passare un po’ di tempo insieme.”

Gli sussurro.

“Tua sorella renderà tutto insopportabile.”

Dice a denti stretti.

“Lo so, ma ricorda che la notte staremo da soli in camera e potremmo sempre stare in pace per quelle ore. E poi potrebbe andare d’accordo con i ragazzi.”

Il suo viso si solleva a quelle parole, più tranquillo adesso.

“Andiamo.”

Dico poi raggiungendo mia sorella in macchina.

“Aspetta, ti porto le borse.”

Mi urla dietro.

“Già hai quelle di Zoe.”

Rispondo con lo stesso tono. Sbuffa e poi ci raggiunge e posa le valigie nella macchina.
Durante il viaggio Zoe non fa altro che rompere le scatole. Prima la musica, poi i lamenti per la sigaretta di Zayn, le domande sulle ammaccature della macchina e rimproveri per alcune effusioni che ci scambiamo io e il mio ragazzo.
Appena Zayn parcheggia apro la portiera di fretta e furia ed esco per poi urlare.

“Finalmente! Cazzo, non ce la facevo più!”

Tutti i presenti si girano e per fortuna non sono molti. Zayn mi segue divertito dalla scena e Zoe mi fa il verso.

“Hope!!”

Urla una voce troppo familiare.

“Leeyum!”

Urlo a mia volta. Lui si trova davanti al cancello di casa e io sono a pochi metri. Ci raggiungiamo abbracciandoci affettuosamente.

“Ehi! Come siamo carine con il vestitino!”

Mi dice facendomi fare una piroetta. Rido per poi riabbracciarlo.

“Vieni, ti presento mia sorella.”

Affermo trascinandolo verso la macchina dove Zayn sta cacciando le valigie e Zoe lo rimprovera per il modo brusco con cui le ha posate.

“Zoe, lui è Liam.”

Dico facendo girare la mora.

“Già lo conosco a questo cretino. È il solito amico rincoglionito di Malik.”

Risponde acida. Liam fa una smorfia.

“Sì, Hope, già ci conosciamo. Mi sembra di avertelo detto, no?”

Mi chiede. Adesso che mi ricordo, già mi ha accennato i primi giorni a casa sua che conosce Zoe, come anche la conoscono gli altri ragazzi.

“Ah, è vero.”

Affermo.
Uno strombettare di clacson ci fa sussultare. Ci giriamo e notiamo la macchina di Harry con Dyana. Parcheggiano e si catapultano fuori dall’auto venendoci incontro.

“Salve gente!”

Urla Harry.

“Ciao riccio!”

Ricambio abbracciando prima lui e poi Dyana.

“Ciao, Zoe. È da un po’ che non ci si vede.”

Afferma poi guardando mia sorella.

“Sì, sì, ragazzo con una scarola in testa, non mi interessa. Voglio solo andare in spiaggia ora.”

Alzo gli occhi al cielo per il  caratteraccio di mia sorella.

“Zoe, lei è Dyana, la ragazza di Harry.”

Intervengo stringendole il braccio e tirandola verso la ragazza bionda.

“Piacere.”

Dice timidamente questa.

“Wow, Harry, sei riuscito anche a trovarti una ragazza. Complimenti. Non pensavo che uno come te potesse davvero fare colpo su qualcuno.”

Commenta acida.
Harry la guarda in malo modo e subito interviene Zayn.

“Louis?”

Chiede.

“Non è ancora arrivato! Siamo rimasti fuori casa! Danielle lo sta chiamando più in là perché qui non c’era campo.”

Risponde Liam. In effetti non ho proprio fatto caso che Danielle non è con noi.
Ed ecco che magicamente compare anche la riccia, come se ci abbia sentito parlare di lei.

“Ehi, Dani!”

La saluto abbracciandola.

“Lei è Zoe.”

Presento la mia gemella.

“Sì, sì, ciao.”

La finezza di mia sorella non ha limiti.
Ci sediamo sul muretto davanti casa di Louis aspettandolo. Danielle lo ha chiamato e ha detto che sarebbe arrivato a momenti.
Passa quasi un’ora e non si vede neanche l’ombra del castano con la sua ragazza e il biondino.

“Uff, che palle.”

Sbraito mentre sono appoggiata alla spalla di Zayn.

“Ma dov’è quel cretino?”

Chiede il mio ragazzo in tono retorico.

“Provo a chiamarlo ma non risponde!”

Sbuffa Harry.
Dopo altri dieci minuti finalmente vediamo la macchina di Louis. Parcheggia e poi i tre ci raggiungono con le loro valigie.

“Finalmente!”

Sbraitiamo tutti in coro.

“Scusate, problemi con la macchina.”

Si giustifica Louis.

“Macchina? Ma se non ti ricordavi la strada!”

Afferma Niall con tono ingenuo. Louis gli dà uno schiaffo dietro la testa e mi scappa una risatina.

“Come fai a non ricordare la strada della tua casa al mare?”

Chiede Liam stranito.

“Che vuoi farci, ho un fidanzato rincretinito!”

Afferma El facendoci ridere. Dopo i vari saluti e le presentazioni tra Zoe e El, entriamo in casa.
Portiamo le valigie dentro e poi ci sediamo a tavola per decidere le camere.

“Allora, ci sono cinque stanze da letto.”

Spiega Lou.

“Una la occupiamo io e El.”

Continua.

“Una tu e Danielle…”

Indica Liam e la riccia.

“L’altra il riccio e la bionda…”

Indica anche loro due.

“E…”

Questa volta guarda me, Zayn, Zoe e Niall.

“Voi dovete decidere come fare.”

Termina di parlare e noi ci guardiamo in viso.

“Beh, Zayn e Niall in una stanza, io e mia sorella in un’altra.”

Subito decide Zoe.
Io e Zayn ci guardiamo. È ancora più nervoso di prima, ora.

“E no, adesso basta!”

Urla alzandosi di scatto dalla sedia.

“Prima il viaggio, poi la rottura di coglioni in macchina, adesso basta! Non posso neanche dormire con la mia ragazza?! Ma andate a fanculo!”

Detto questo prende le sue valigie e sale al piano superiore sbattendo la porta di una delle camere.
Mi porto le mani in testa nascondendo in esse il mio viso.
Qualcuno finge una tosse per poi iniziare a parlare.

“Ehm, forse è meglio se sistemiamo la nostra roba in stanza.”

Propone Liam. Dopo queste parole si sentono solo dei rumori di sedie spostate e dei passi dei ragazzi.
Quando alzo il volto mi rendo conto di essere ormai sola. Sospiro e poi prendo la mia valigia e salgo le scale. Sarà un lungo mese, me lo sento.





Spazio della scrittrice xx

Sciaoo belle!!
Lo so, sono in un ritardo assurdo >.<
scusatemi tanto, davvero... questo capitolo non è granchè, spero vi piaccia lo stesso. Un bacio <3 xx






 



 

 

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Capitolo 7
*** Contrast. ***



#crediti: Sabren.

 


Contrast.


“Vado a vedere Zay…non combinare niente!”


Dico a mia sorella prima di uscire dalla stanza. La camera di Zayn è affianco alla nostra. Busso.

“Zay, sono io.”

Dico. Non risponde. Sbuffo sapendo che è lì dentro e non vuole parlarmi.

“Zayn, dai, non fare il bambino! Voglio solo parlare. Non è colpa mia se è successo tutto questo!”

Ancora nessuna risposta. Non capisco perché debba comportarsi così! Anche a me dispiace ma…non do mica la colpa a lui per questo!

“Uff, Zay, ti prego.”

Continuo. Non risponde ancora e mi accascio con la fronte contro la porta.

“Zay…”

Sussurro.

“Hope, che diamine stai facendo?”

Mi chiede una voce alle mie spalle. Mi giro e noto Harry in costume a piedi scalzi mentre si gratta la nuca e mi guarda sconcertato.

“Cerco di parlare con quel bambino di Zayn!”

Affermo.

“Zayn? Ma è sceso da un bel po’! è andato in spiaggia con Liam, Louis, Niall e le ragazze! Siamo rimasti solo io, Dyana con te e tua sorella. Tra un po’ andiamo anche noi.”

Sgrano gli occhi incredula. Mi ha lasciato a casa senza dirmi nulla?

“Venite con noi?”

Poi chiede.

“Io sono prontissima!”

Esclama mia sorella sbucando dalla camera vestita di tutto punto per andare in spiaggia.
Guardo lei e poi Harry.

“Tu che fai?”

Domanda sempre il riccio.

“V-vado a mettere il costume e vengo.”

Entro in camera e mi cambio per poi raggiungere gli altri. Non vedo l’ora di vedere quel cretino di Zayn e dirgliene quattro. Non capisco perché si è comportato così.
Quando arriviamo in spiaggia lo vedo disteso al sole, con i suoi occhiali e le braccia piegate sotto la testa. Devo ammettere che è spettacolare in costume da bagno. Ma adesso non devo farmi distrarre. Devo chiarire tutto con lui.

“Zayn!”

Affermo arrivandogli vicino. Si alza con il busto e mi guarda interrogativo.

“Che c’è?”

Chiede.

“Perché non mi hai detto di essere uscito?!”

Alzo un po’ la voce.

“L’ho detto a tua sorella. Tu eri in doccia.”

Sgrano gli occhi sconcertata.

“Non ti ha detto niente, eh?”

Chiede poi retorico. Scuoto la testa e lui finge un sorriso.

“Dai, vieni qui.”

Mi dice aprendo le braccia e offrendomi un posto affianco a lui.
Sorrido e mi tolgo il vestito restando in costume. Si morde il labbro e mi scruta da sotto le lenti. Arrossisco leggermente e mi distendo affianco a lui.
Mi stringe tra le sue braccia e affonda il viso nei miei capelli.

“Pensavo ti fossi arrabbiato con me…”

Sussurro. Mi stringe più forte.

“Non è colpa tua, Hope. Tua sorella è un tantino rompicoglioni.”

Dice con sarcasmo.

“Non voglio che ci rovini le vacanze.”

Dico strofinando la testa contro il suo petto muscoloso.

“Beh, dirò a Niall di lavorarsela un po’, così ce la leviamo di torno.”

Scherza. Rido.

“Povero Niall, non si merita questa tortura.”

Continuo. Ride anche lui.

“Ti piace il mio nuovo costume?”

Gli chiedo in un orecchio. Mi guarda attentamente e poi mi avvicina ancora di più.

“Diciamo che adoro anche quello che c’è sotto.”

Sussurra. Ridacchio per poi dargli un bacio sulla mascella.
Si gira con il viso verso di me e preme le labbra sulle mie. Il bacio diventa sempre più approfondito. Delicatamente si sposta sul mio corpo e sorrido quando ci dividiamo. Gli sfilo le lenti e le poggio sul mio naso. Porto le braccia intorno al suo collo mentre sulle sue labbra si forma un fantastico sorriso. Si avvicina e mi ribacia dolcemente e a lungo.
Improvvisamente sento un forte rumore e Zayn si stacca immediatamente da me. Apro gli occhi e noto che è fradicio. Sposto lo sguardo dietro di lui e noto Zoe con un secchio ormai vuoto che se la ride alla grande.
Zayn marca la mascella e socchiude gli occhi cercando di calmarsi.
Poi mi guarda.

“Posso annegarla?”

Chiede.
Mi avvicino e gli do un bacio a stampo.

“Annegala anche per me. Mi raccomando, non troppo, altrimenti poi mi uccide mio fratello.”

Ironizzo. Senza aspettare altro, Zayn si alza da me e prende a sacco di patate Zoe che ancora rideva.

“Lasciami scimmione!”


Urla dimenandosi. Mi metto seduta e osservo ridacchiando la scena. Il mio ragazzo la butta in acqua e iniziano a litigare a mare.

“Hope! Il tuo ragazzo è impazzito!”

Urla Louis divertito.

“Prendilo prima che l’affoghi per davvero!”

Continua Liam.
Sospiro alzandomi dalla sabbia e mi levo gli occhiali posandoli nella borsa. Mi avvicino ai due e salto sulle spalle di Zayn che con un gesto fulmineo afferra le mie gambe.
Mi metto a ridere accoccolandomi sulla sua schiena.

“Ora calmati, dai.”

Sussurro dandogli un bacio sulla mascella.
Si scioglie leggermente e mi dà un bacio sul braccio.

“Pronta al tuffo?”

Non ho neanche il tempo di realizzare le sue parole che mi ritrovo nell’acqua tiepida. Quando emergo vedo Zayn che ride.
Assottiglio gli occhi e, con una mossa veloce, approfitto della sua distrazione e lo tiro in acqua con me e lo faccio affondare tenendo una mano sulla sua testa. I ragazzi scoppiano a ridere e quando Zayn emerge mi guarda divertito.
Scoppio a ridergli in faccia e gli aggiusto i capelli. Mi tira a sé per i fianchi e preme le labbra sulle mie. Assaporo il suo gusto di menta mischiata al tabacco, quando improvvisamente mi sento sprofondare nell’acqua con ancora le labbra di Zayn a contatto con le mie.
Cerco di aprire gli occhi e, quando ci riesco, incontro quelli di Zayn. Il nostro primo bacio sott’acqua. Wow. Niente male, davvero.
Ritorniamo in superficie e finalmente ci stacchiamo. Tutti ci guardano come se avessimo scopato in diretta, cosa non vera, eh. Mia sorella mi guarda con disgusto e disapprovazione. Alzo gli occhi al cielo.

“Andiamo a fare una nuotata, solo noi due.”

Mi sussurra Zayn in un orecchio. Annuisco e lasciamo tutti lì per stare un po’ da soli. Quando arriviamo a largo, Zayn mi prende per la vita e inizia a baciarmi il collo.

“Qui finalmente sono libero di fare ciò che voglio.”

Mormora per poi mordicchiare la mia spalla. Mi scappa una risatina e gli accarezzo i capelli.

“Mi spiace per la stanza. Non avevo pensato a questo. Non volevo lasciarti dormire con Niall.”

Sospira e poi mi dà un bacio sulla mascella.

“So che non è colpa tua, Hope. Ne abbiamo già parlato. E poi possiamo sempre vederci in segreto, no?”

Sorrido alla sua affermazione. Sfiora il suo naso con il mio.

“Scapperemo dalle nostre stanze e dormiremo ogni giorno in un posto diverso. Poi torneremo nelle nostre stanze senza dire niente a nessuno e passeremo le notti più piene di sesso di tutta la nostra vita.”

Scoppio a ridere alle sue parole.

“Tu sei pazzo!”

Affermo prendendogli il viso tra le mani.
Si avvicina facendo sfiorare le nostre labbra.

“Non mi lascerò rovinare le vacanze. Abbiamo passato momenti peggiori, non possiamo abbatterci per così poco.”

Sussurra. Appoggio la testa sulla sua spalla e annuisco.
Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dall’acqua e dalle sue carezze.
Dio, quanto lo amo.
Può sembrare così sbagliato quello che c’è tra noi, quello che abbiamo fatto, il modo in cui ci siamo incontrati e il modo in cui abbiamo mentito a tutti. La verità è che lo rifarei altre mille volte. Se non fosse stato per lui la mia vita farebbe ancora schifo. Un tempo ero come Zoe, un po’ meno, ma ero anche io ribelle a mio modo. Poi, dalla morte dei miei, mi sono sentita in colpa e ho iniziato a fare quella vita piatta e monotona. Almeno così era fino a un paio di anni fa. Adesso, grazie a lui, è tutto diverso.
Più di una volta ho pensato a cosa fosse successo se Zayn avesse preso Zoe al mio posto. Adesso forse non avrei neanche più una sorella. E invece? Ho una nuova famiglia e un fantastico ragazzo che mi ama e che amo alla follia.
Strana la vita, no? Prima ti trovi su un precipizio, pronta a buttarti, e improvvisamente arriva qualcuno che ti salva e che ti fa cambiare idea su tutto. Che ti fa aprire gli occhi e che ti rende la vita fantastica. Zayn si è sempre reputato un ‘demone’, ma in realtà lui è un angelo. Un angelo con la pelle ambrata, gli occhi castani ma profondi come l’oceano e un sorriso che ti porta direttamente in Paradiso.
Lui è il mio Paradiso.
 

“Finalmente siete tornati voi due!”

Afferma Harry. Mentre saltello infreddolita appena uscita dall’acqua. Zayn prende subito un asciugamano dalla borsa e me lo avvolge addosso per poi abbracciarmi da dietro e strofinare le mani sulle mie braccia. Sfrega il viso contro al mio collo dove poi lascia un bacio. Sorrido a quella premura.

“Blé, fate venire il voltastomaco.”

Commenta mia sorella facendo una smorfia e abbassando gli occhiali da sole sulla punta del naso per guardarci meglio mentre è distesa a prendere il sole.

“Grazie, sorella. Anche tu sei molto carina da vedere.”

Rispondo acida ricambiando la smorfia.

“E poi, almeno io ce l’ho un ragazzo che mi ama per quello che sono e che non apprezzi solo come apro facilmente le gambe.”

A quella mia affermazione tutti reagiscono in modo scioccato. Zayn smette di strofinare le mani sulla mia pelle, i ragazzi, che fino a poco fa stavano facendo i fatterelli loro, mi guardano sbalorditi e Zoe ha la bocca e gli occhi spalancati.

“Che c’è?! Non posso mica rispondere sempre in modo garbato, io!”

Dico cercando di smorzare quel silenzio imbarazzante.

“Non posso credere che tu mi reputi così, Hope. Ho un cuore anche io, sai?”

Risponde, più offesa di quanto credessi.
Si alza e porta gli occhiali sulla testa.

“Solo perché non cado così in basso mettendomi con uno psicopatico, bipolare e violento del cazzo, non significa che non posso amare qualcuno, prima o poi!”

Mi punta il dito contro. Zayn si irrigidisce, quasi quanto me.
Mi allontano dalla presa del mio ragazzo e mi avvicino a lei, più irritata e agguerrita che mai.

“Senti, Zoe, o la smetti di considerarlo uno psicopatico o giuro che ti affogo con le mie stesse mani! Solo perché per una volta sono io quella amata e desiderata, non significa che puoi prendertela con l’unico ragazzo che mi rende felice e che mi fa passare momenti fantastici! In realtà a te brucia il fatto che io abbia trovato un ragazzo mentre tu ancora non hai nessuno. Il motivo? Beh, vediamo…forse perché fai così la puttana con i ragazzi per poterne avere uno, che poi loro ti scopano soltanto senza darti mai quello che Zayn sta dando a me! Come l’amore, il rispetto, la fiducia e tutte quelle cose che tu non conoscerai mai perché sei troppo occupata a darla a mezzo mondo invece che trovarti una persona che ti ami per ciò che sei!”

Nei suoi occhi posso percepire un non so ché di rabbia mischiata alla delusione e alla sorpresa.

“Sei una cretina, Hope! Io voglio soltanto per una volta fare la sorella e proteggerti da quello che ti fa male! Lui ti farà soffrire! È uno stronzo patentato e un bipolare del cazzo! Cosa vorresti fare tu con le tue belle parole e gli occhi dolci?! Lui è un malato, non potrà mai cambiare per te, neanche se ci provasse con tutto sé stesso!”

Mi urla contro. Sento Zayn fare uno scatto verso di noi e subito lo blocco per il braccio.

“Lui non è malato.”

Sottolineo ogni parola scandendola e guardandola dritto negli occhi.

“Ne parleremo quando ti farà del male! Non ci vorrà molto!”

“Lui è cambiato, Zoe!”

Quasi urlo.

“Non puoi sapere quanto cazzo abbiamo lottato per stare insieme e per sopprimere quel lato di lui! Non rovinerai ora tutto con la tua stupida testardaggine!”

“Sono solo realista, Hope! Ammettilo anche tu che lui ti ha fatto del male, almeno una volta. Non credo che non ti abbia mai mostrato questo suo “lato”!”

Abbasso lo sguardo. In effetti so bene cosa intende. Di alcune ho ancora le cicatrici, ma non sul corpo, sul cuore. Ci credevo tanto in lui e poi mi aveva trattata in quel modo solo per gelosia. Ma adesso è diverso. Zayn è cambiato e credo in lui.

“Sì, è vero, è successo, ma a differenza di altre, tipo come te, io ho provato a capire il perché di questo suo lato e poi lo abbiamo combattuto, insieme. Così si fa quando ci si ama e quando ci si tiene ad una persona. Non si abbandona. Se solo lo conoscessi come me, ti renderesti conto che è la persona più dolce e sensibile del mondo. Continua a darmi fastidio e a rendermi le vacanze impossibili, ma non riuscirai a separarci.”

Zayn mi affianca e prede la mia mano facendo intrecciare le nostre dita e appoggiando il mio discorso. Zoe ci guarda a lungo senza dire niente.

“Allora buone vacanze, spero che la mia presenza non vi disturbi meno del previsto.”

Detto questo con un falso sorriso, prende la sua roba e se ne va dalla spiaggia.
Emetto un gridolino nervoso stringendo i pugni.

“Non la sopporto più!”

Affermo. Zayn mi riabbraccia da dietro e mi dà un bacio sulla testa.

“Grazie.”

Sussurra al mio orecchio. Sorrido e mi giro con il volto verso il suo.

“Ho solo detto la verità. Tu non sei malato. Hai avuto problemi che abbiamo superato ormai, e da tempo. Mia sorella è una testarda che non accetta il perdono.”

Mi dà un dolce bacio sulle labbra facendo sciogliere la mia rabbia.
Non posso credere di aver detto quelle cose a mia sorella. Lo so, ha sbagliato e è nel torto, ma non mi è mai capitato di dirle cose così brutte quanto vere. Ho sbagliato?







Spazio della scrittrice xx

Sera belle!! 
Okay, lo so, è da una vita che non aggiorno, il capitolo è corto e orrendo e...scusatemi. Non so perchè mi sia venuto questo blocco del cacchio(?) che non mi lascia libera!!
Non riesco a scrivere un rigo che subito cancello e che subito reputo orrendo. Scusatemi tanto, davvero.
se continuerò a postare in ritardo, capirete qual è il motivo scatenante.
Un bacione e spero non sia illeggibile. xx

 


 
 




 
 
 

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Capitolo 8
*** Party. ***



#crediti: Sabren.



 


Party.


Tornati a casa il tempo passa velocemente. Zoe non si è fatta vedere e questo mi preoccupa. Zayn continua a tenermi stretta sul divano, ma non riesco a rilassarmi come vorrei.

Mi muovo per l’ennesima volta ricevendo un’occhiata da Zayn.

“Tutto bene, piccola?”

Mi sussurra in quanto gli altri stanno guardando un film.
Annuisco appoggiandomi al suo petto.
Il suo profumo invade le mie narici facendomi chiudere gli occhi.
Nella mia mente, però, si ripetono le brutte parole che io e mia sorella ci siamo dette e non riesco a far finta di niente.

“Dovrei parlare con Zoe?”

Gli chiedo sottovoce.
Mi accarezza la schiena e mi dà un bacio sul capo.

“Le passerà, vedrai. Meglio lasciarla un po’ da sola.”

Mi risponde. Annuisco poco convinta a mi accoccolo di più tra le sue braccia.
Posso assicurare che se mai qualcuno mi chiedesse qualcosa di questo film, farei scena muta. Non ci sto capendo niente e non sono neanche troppo curiosa di capirlo. Sento solo qualche ululato dei ragazzi che mi fanno notare le scene di sesso e qualche sclero delle ragazze quando succede qualcosa di commuovente.
Io intanto mi faccio cullare dal battito del cuore di Zayn e dalle sue carezze.
Improvvisamente sento il mio corpo sollevarsi e solo delle voci confuse. Sbircio aprendo leggermente un occhio e noto che Zayn mi sta portando al piano superiore. Richiudo gli occhi facendo finta di dormire. Non ho per niente voglia di salire le scale, quindi  lascerò che lui mi creda addormentata.
Apre la porta di una stanza e mi distende su di un letto.

“Buonanotte, piccola. Ti amo.”

Mi sussurra per darmi un bacio a stampo sulle labbra. Io ricambio il bacio lasciandolo prima perplesso e poi divertito. Il suo sorriso preme ancora contro la mia bocca mentre si butta a peso morto su di me mantenendosi solo un po’ con i gomiti.
Poso le braccia intorno il suo collo mentre continua e baciarmi e mentre sorridiamo entrambi.
Quando ci stacchiamo poggia il naso contro il mio e fa una risatina.

“Hai finto di dormire per tutto il tempo?”

Chiede retorico. Annuisco divertita per poi dargli un bacio a stampo.
Solo dopo mi rendo conto che mia sorella ancora non si è lamentata per le nostre effusioni.

“Zoe?”

Chiedo guardandomi attorno.

“Non c’è. Credo sia sotto la doccia. Quando sono passato ho sentito il rumore dell’acqua.”

Risponde alzando le spalle.

“Quindi abbiamo un po’ di tempo da soli?”

Suppongo facendolo sorridere.

“A quanto pare.”

Sussurra avvicinandosi alle mie labbra. Mi bacia con passione e tenerezza. La sua lingua si intreccia alla mia procurandomi qualche gemito. Alzo il bacino verso il suo facendoli strusciare.
Geme sulle mie labbra per poi mordere quello inferiore.
Mi bacia ancora con più foga e io lo tiro a me. La sua erezione preme contro la mia coscia. Porto le mani sotto la sua maglia e gli accarezzo gli addominali e la schiena.
Improvvisamente si ferma e si accuccia contro il mio collo mugugnando.

“Non potremmo fare sesso per un mese intero.”

Si lamenta contro la mia pelle.

“Dovrò portare la cintura di castità!”

Continua. Rido accarezzandogli il collo.

“Non dire così. Lo hai detto stesso tu oggi, potremmo incontrarci di nascosto e fare tutte quelle cose sporche e insane che ti passano nella mente quando vai a letto e io non sono lì. E poi, abbiamo sopportato un anno di castità, cosa sarà mai un mese?”

Gli dico ad un orecchio.

“Ma era diverso. In quel momento sapevo che non potevo davvero farlo per una buona ragione, perché eri distante; ora ti ho così vicina, ti vedo ogni giorno, e non posso neanche svuotarmi un po’ i coglioni!”

Quasi urla facendomi tappargli la bocca per non farci sentire da tutta la casa.

“Zay! E che cazzo, potresti anche usare termini un po’ più validi? Come ‘fare l’amore’ o cose così? Sai com’è, se servo solo per svuotarti i coglioni, altro che castità per un mese!”

Rispondo alterandomi. Si accascia di nuovo sulla mia spalla.
Inizia a baciarmi la clavicola e poi risalire sul collo e mascella.

“Scusa…mi mette ansia sapere che non potrò più fare quello di cui ho proprio tanta voglia di fare adesso.”

Sussurra.

“E se chiudessi la porta a chiave e lo facessimo un attimo per poi volatizzarmi prima che arrivi tua sorella?”

Propone pieno di speranze alzando lo sguardo.
Non ho neanche il tempo di rispondere che la porta si spalanca rivelando la mia gemella in accappatoio. Poggia una mano sul suo fianco destro e ci guarda con disapprovazione.

“Dio mio, neanche nella mia stanza da letto sono libera da voi due esseri in calore. Peggio degli animali. Pft.”

Si lamenta.

“Notte Zayn…credo che dovrai risolvere quel problemino da solo.”

Sghignazzo al suo orecchio.
Sbuffa e poi mi dà un bacio.

“Notte.”

Sussurra per poi alzarsi da me. Si imbatte alla porta in mia sorella.

“Buonanotte, Zoe.”

Farfuglia. Mia sorella alza gli occhi al cielo mormorando qualcosa. Zayn mi guarda e fa la faccia da cucciolo nascondendosi dietro la porta che ha aperto. Soffoco una risatina e gli mando un bacio. Quando chiude la porta, mia sorella si cambia e si infila nel suo letto dandomi le spalle.

“Zoe…”

Cerco di parlare.

“Stai zitta, Hope. Non ho voglia di parlare, ho sonno.”

Risponde scorbutica. Sospiro ricambiando le spalle e chiudo gli occhi.

 


***


 
Passa una settimana e mezza e non so proprio come Zayn riesca ancora a controllarsi con mia sorella. Le sue mani non riescono neanche ad arrivare alla parte che tanto desidera che viene sempre interrotto, indovinate da chi?
Una sera siamo usciti di nascosto dalle nostre camere e abbiamo provato a farlo nel bagno. Risultato? Abbiamo fatto così baccano per trovare una posizione adeguata, che abbiamo svegliato tutti i ragazzi e Liam è corso in bagno pensando che non stessi bene in quanto avevamo fatto cadere tutto ciò che era presente sul ripiano del lavandino e mi era caduto in testa un non so cosa che mi aveva fatto imprecare e urlare dal dolore.
Louis e Niall ancora ridono per questo.
Siamo arrivati ad un livello tanto critico che addirittura abbiamo provato a fare sesso virtuale inviandoci messaggi poco casti. Il peggio è arrivato quando Zayn un giorno sulla spiaggia perse il telefono e lo trovò un bambino. Questo bimbo lesse i miei messaggi e la mamma lo beccò. Alla fine questa signora ha riportato inorridita il telefono al mio ragazzo e lo aveva rimproverato.
La peggiore forse è stata quando, pensando che Niall ancora non fosse tornato, abbiamo provato a farlo in camera sua e di Zayn. Quando finalmente stavamo per soddisfare il nostro bisogno e Zayn stava per penetrarmi, sentiamo Niall urlare dal suo letto: “Vi prego basta! Ditemi che posso aprire gli occhi e uscire fuori dalle coperte senza trovare nessun uccello! Non volevo interrompervi, ma state gemendo così tanto senza fare niente ancora che ho paura di sentire quando lo starete facendo!”.
Non sono riuscita più a guardare in faccia Niall per almeno quattro giorni.
Una sera non riuscivo a dormire e dalla mia stanza sentivo Harry e Dyana darci dentro in tutti i sensi. Trovai imbarazzante il fatto che mi stessi eccitando sentendo i loro gemiti. Ad un certo punto mi arrivò un messaggio da Zayn.

“Cazzo, Dyana e Harry potrebbero anche essere più silenziosi! Il mio uccello si sta ribellando a tutto questo! Tra un po’ mi si stacca e si aggrega a quello di Harry per poter un po’ scopare in libertà! Dimmi che anche tu li stai invidiando, per favore. –Z”

Risi al suo messaggio e poi gli risposi.

“Siamo in due, caro. Ho quasi voglia di toccarmi o farlo con una banana per come ne ho bisogno!”

Mi rispose dopo un po’.

“Cazzo, non mi aiuti! Ora ti immagino mentre sei nuda e ti procuri piacere da sola. Grazie mille, amore. -Z”

Il giorno dopo, appena mi vide, mi si avvicinò e mi disse: “A causa tua non so quante seghe mi sono fatto stanotte!”.

In poche parole, siamo alla frutta.
In ogni caso, però, non mi farò vedere combattuta da mia sorella. Penserà che sia riuscita nella sua impresa e restano ancora tre settimane per giudicare questa vacanza.



“Hope, vieni con me a prendere qualcosa al bar?”

Mi chiede mia sorella mentre sono stesa a prendere il sole.

“Okay.”

Rispondo alzandomi e facendo mugugnare Zayn che in quel momento mi teneva stretta a lui.
Ci avviamo al bar e non posso non notare gli sguardi dei ragazzi sul sedere in bella mostra di Zoe.
Alzo gli occhi al cielo e mi appoggio al bancone.

“Ehi, guarda chi si vede! Le gemelle Wilson!”

Ci dice una voce maschile. Mi giro per capire chi sia, e mi ritrovo un vecchio amico, o meglio, conoscente.

“Trevis! Da quanto tempo!”

Esordisce mia sorella abbracciandolo.

“Ehi, ciao, Hope!”

Poi saluta me con un sorriso che io ricambio.

“Posso offrirvi qualcosa?”

Ci chiede gentilmente.

“No, grazie, ho solo accompagnato Zoe.”

Rispondo. Non amo accettare quando qualcuno mi offre qualcosa. Mi sento a disagio.

“Un thè al limone.”

Afferma Zoe. Trevis le sorride e poi ordina al barista la bibita.

“Allora, che ci fate da queste parti?”

Chiede poi.

“Stiamo con degli amici.”

Risponde subito mia sorella. Ah, adesso li considera amici?

“Capisco. Stasera c’è una festa in spiaggia, mi farebbe piacere se vi vedessi. Sarò il DJ!”

“Ah, dimmi ora e posto preciso e verremmo di sicuro!”

Continua la mia gemella.

“Alle 22:00 inizia. Tutto si concentrerà attorno questa sala bar, quindi fatevi vedere qui e tutto andrà bene!”

Sorride gentilmente.

“Perfetto.”

Risponde sempre lei per poi prendere un sorso dalla sua bibita.

“Ehm, scusa, Trevis, possono venire anche i miei amici?”

Intervengo.

“Certo, dolcezza! L’invito è per tutti!”

Gli sorrido e lo ringrazio.

“Bella collanina.”

Esordisce prendendo il ciondolo dal mio petto.

“Ah, grazie…”

Dico un po’ imbarazzata.

“Ora devo proprio andare, a stasera bellezze.”

Afferma per poi schioccare un bacio sulla guancia di mia sorella. Poi saluta anche me con un pizzicotto sul fianco e un bacio sulla guancia.
Zoe mi sorride maliziosa.

“Credo che tu abbia fatto colpo su Trev.”

Afferma per poi bere un altro sorso.

“Che dici?! Se ha flirtato con te tutto il tempo!”

Rispondo alzando le mani per indicarla.

“Beh, non ha provato a mettermi le mani sul petto, però.”

Esordisce maliziosa.

“V-voleva solo vedere il ciondolo.”

Mi difendo poco convinta.

“O dare un’occhiata senza destare sospetti.”

Continua lei. Sbuffo incamminandomi verso i ragazzi. Sprofondo nella sabbia accanto a Zayn.

“Chi era quello?”

Chiede mentre è seduto e guarda il mare. Non mi ci vuole molto per capire che ci ha visti.

“Un amico di Zoe…lo conosciamo da tanto tempo.”

Rispondo.

“Per questo ti tocca il petto? Perché siete amici da tanto tempo?”

Noto una punta di ironia in quella frase.

“Non mi ha toccato il petto, voleva vedere meglio il ciondolo.”

Subito mi difendo come ho fatto con Zoe. Perché tutti pensano che mi abbia toccato il seno?
Ghigna divertito e irritato allo stesso tempo.

“Come fai a non capire che ti ha guardato il seno e ha provato a toccarlo anche?”

Chiede retorico.
Inizio a sudare freddo. Mi avvicino a lui e mi appoggio al suo braccio.

“Almeno gli hai detto che quel ciondolo che tanto voleva vedere te l’ho regalato io per il tuo compleanno?”

Continua. In effetti no.

“Zay, non c’è bisogno che glielo dica io che sono fidanzata, puoi dirlo stesso tu stasera quando andremo alla festa sulla spiaggia e ti presenterai mano nella mano con me.”

Prendo la palla in balzo e ne approfitto per convincerlo ad andarci.

“Festa?”

Chiede guardandomi.

“Sì. Una festa in spiaggia a cui ci ha invitato. Mia sorella ha accettato senza indugi senza capire che accettando ci sta dando la libertà di sparire e di fare quello che ogni notte ci inviamo nei messaggi.”

Sussurro al suo orecchio. Sorride malizioso.

“E festa sia, allora.”

Afferma.

“Sì, festa sia.”

Lo appoggio per poi mettermi a cavalcioni del suo bacino.
Mi guarda sorridente mentre è appoggiato con le mani nella sabbia dietro la sua schiena e i suoi muscoli sono tutti tesi. Mi mordo il labbro cercando di regolarmi a quella vista.
Mi spingo più vicino a lui facendo strusciare i nostri bacini e soffoco i nostri gemiti con un bacio a labbra aperte.
Il bacio dura molto e quando ci stacchiamo abbiamo entrambi l’affanno.
Inizia a baciarmi il petto e prende tra le labbra il mio ciondolo.

“Solo io posso toccare tutto questo.”

Sussurra.
Gli accarezzo i capelli e poi gli do un bacio sulla guancia.

“Lo so.”

Rispondo per poi stringermi tra le sue braccia.



 
“Che metti stasera?”

Mi chiede mia sorella saltellando nella stanza.

“Non lo so. Pensavo ad un pantaloncino e una maglia…”

Rimango vaga.

“Pantaloncino? È una festa in spiaggia! Metti un vestito!”

Dice mentre caccia tutto dall’armadio. La raggiungo e prendo un paio di vestiti. Ne provo uno nero a canotta con il corpino a cuore e che continua con un tessuto diverso sul petto,  spalle e schiena. Questo altro tessuto è di pizzo e semi-trasparente. Mi copre fino al sotto al sedere o poco più. Poi metto dei tacchi neri e con il pizzo. Non troppo alti altrimenti non riesco a camminare!
Mi mostro a mia sorella che esulta come una bambina.

“Dio, sei bellissima! Stasera farai colpo!”

Urla entusiasta.

“Io già ho il ragazzo, Zoe.”

Rispondo. Alza gli occhi al cielo e ritorna a mettersi il rossetto davanti lo specchio.

“Sì…quel coso lì. Ma potresti trovare di meglio.”

Questa volta sono io ad alzare gli occhi al cielo. Mi affianco a lei e inizio a truccarmi anche io. Solo un po’ di eyeliner nero, mascara e rossetto nude.
Pettino i capelli e li lascio cadere su di un lato.
Guardo mia sorella. È truccata in modo più forte e spiccano le labbra rosse. Il vestito è striminzito, senza spalline, cortissimo e con un gioco di colori rosso e nero sul seno. Ai piedi porta dei tacchi altissimi neri e sotto rossi. I capelli sono sciolti e in mano porta una pochette. Devo ammettere, però, che sta proprio bene.   
Usciamo dalla stanza e raggiungiamo gli altri al piano inferiore.

“Uh! Ho dimenticato il telefonino!”

Afferma mia sorella prima di correre di nuovo sopra.
Entro nel salone e incontro lo sguardo di Zayn.

“Dov’è Hope, Zoe?”

Mi chiede Liam.

“Devo dirle una cosa.”

Spiega. Lo guardo con gli occhi spalancati. Non capisce che sono io? Tutti non dicono niente, solo Zayn sembra capire.
Si alza dalla poltrona e si avvicina a me.
Mi dà un bacio sulle labbra e poi sorrise su di esse.

“Nessuno capisce che sei tu.”

Sussurra. Poi si allontana e mi prende per mano.
Tutti hanno gli occhi e la bocca spalancata.

“Zayn! Ti si è frullato il cervello?! Hai baciato la gemella sbagliata!”

Urla Harry. Io e Zayn sorridiamo divertiti.

“Uh, davvero?”

Finge ironico Zayn.

“Forse dovrei riprovare per vedere se è lei.”

Afferma per poi ribaciarmi.

“H-Hope?”

Balbetta Liam.
Alzo la mano in segno di saluto.

“Oh Dio, s-scusaci, non…non sembri tu.”

Continua al quanto sorpreso.

“Porca puzzola, Hope. Zoe si è impossessata del tuo corpo? O…o avete scambiato le valigie?”

Chiede Niall.

“Niente di queste due cose…ho solo messo un vestito e mi sono truccata, non pensavo di essere così diversa.”

Affermo cercando di mascherare il rossore.

“Non ti preoccupare, sei fantastica.”

Mi consola Zayn per poi darmi un bacio sulla guancia.

“Ehi che fate tutti qui? Forza, andiamo!”

Scioglie la tensione mia sorella arrivando alle nostre spalle.

I ragazzi si alzano e io e Zayn ci giriamo verso l’uscita.

“Uh, uh!”

Ulula Louis.
Zayn si volta di scatto per capire cosa volesse l’amico.

“Che vuoi, Lou?”

Chiede non capendo. Ma io so perché ha fatto così. La mia schiena è completamente scoperta in quanto il tessuto trasparente e di pizzo non copre più di tanto.

“Guarda un po’ la tua ragazza!”

Afferma il castano come risposta.
Lo sguardo di Zayn cade sulla mia schiena e io strizzo gli occhi sperando che non dica niente.

“Hope!”

Mi tira con la mano verso di lui e noto che ha gli occhi sbarrati.

“Devi andarti a cambiare, ora.”

Mi dice.

“Cosa?! Avevi detto che stavo bene! Non ti piaccio?”

Chiedo con sguardo dispiaciuto.

“No, tesoro, sei bellissima, ma questo è il problema! Tutti ti terranno gli occhi addosso e…devi coprirti la schiena!”

Afferma sicuro.

“Zayn, dai, lasciala stare! Sta benissimo! E poi ci vorrà troppo per cambiarsi di nuovo!”

Interviene Eleanor.

“Infatti, tanto Hope non è la tipa da dare corda a un ragazzo, tu lo sai bene!”

Si aggiunge Liam.
Zayn mi guarda supplichevolmente.

“Fidati di me.”

Gli sussurro sulle labbra per poi dargli un bacio.

“Ti prego, Hope…”

Mi supplica ancora.

“Non ti fidi?”

Domando mordendomi il labbro.

“Non è questo.”

Risponde scuotendo la testa.

“Dai, stasera è la nostra serata, non roviniamo tutto.”

Gli dico all’orecchio.

“Okay…”

Si arrende dopo un altro mio bacio.

“Andiamo.”

Afferma per poi trascinarmi fuori seguiti dagli altri.

“Come hai fatto a riconoscermi?”

Indago. Sorride.

“Sei la mia ragazza, Hope. Conosco ogni tuo particolare. E poi avevi la collana. Zoe non avrebbe mai potuto mettere quel ciondolo visto che sono io ad avere la chiave per quel cuore.”

Arriviamo in spiaggia e ci fermiamo al piano bar. In lontananza noto Trevis fare il DJ della serata. Come se mi avesse vista, si gira verso di me e mi saluta con un cenno della mano. Ricambio sorridendogli.

“Chi saluti?”

Si intromette Zayn.

“Trevis, il ragazzo di oggi. Fa il DJ.”

Spiego indicandolo. Gli dà un’occhiata di fuoco.

“Andiamo a ballare.”

Mi dice trascinandomi in pista. Inizia a muoversi a ritmo e mi tira a sé facendo scontrare i nostri corpi.  
Non capisco perché, ma non mi guarda negli occhi. Sembra nervoso.
Dopo un po’, si allontana da me.

“Devo andare un attimo, stai con i ragazzi.”

Mi dice per poi scomparire nella folla.
Mi mordo il labbro senza capire a cosa sia dovuto tutto questo mistero.
Vado al bar come mi ha detto e prendo un cocktail.

“Offro io.”

Afferma una voce maschile alle mie spalle. Lo seguo con lo sguardo mentre si siede al mio fianco.

“Piacere, sono un amico del DJ, Trevis. Non so se ti ricordi di me, mi chiamo Lucas.”

Lo guardo più attentamente: Capelli biondi, occhi azzurri, sorriso smagliante, bel fisico.
No, proprio niente di familiare.

“Facciamo il corso di storia insieme.”

Aggiunge. Lo guardo sconcertata. Non mi ricordo proprio.

“Ti ho rovesciato il caffè addosso per sbaglio e mi hai fatto copiare al compito dell’anno scorso.”

Continua. Ah, adesso ricordo!

“Sei quello agli ultimi banchi! Certo! Non sapevo conoscessi Trevis!”

Affermo prendendo il mio cocktail.

“Beh, difficile non conoscerlo se sei di Londra.”

Risponde. Gli sorrido annuendo.

“Ti va di ballare?”

Mi propone. Mi guardo intorno.

“Beh…sono con qualcuno.”

Rispondo.

“Io non vedo nessuno.”

Mi sorrise malizioso. Ricambio il sorriso, uno più timido però.

“Dai, solo una canzone. Poi ti lascio andare.”

Ammicca prendendomi una mano.

“Ehm…okay.”

Balbetto seguendolo in pista.
Mi si avvicina poggiando le mani sulla mia vita. Porto le braccia intorno il suo collo e mi lascio trasportare dalla musica.

“Sei proprio bella, Hope.”

Mi dice facendomi arrossire.

“Non faccio altro che guardarti a lezione. Sei sempre con quel ragazzo però, e pensavo fosse il tuo ragazzo.”

Mi confida.

“N-no, Kyle non è il mio ragazzo.”

Rispondo.

“Ah…meglio.”

Mi sorride. Un sorriso da far mozzare il fiato. Mi tira di più a sé e le sue labbra sfiorano il mio collo.

“Zayn!”

Sento urlare da una voce maschile. Non riesco neanche a capire da dove proviene che una mano mi afferra il braccio facendomi staccare da Lucas.
Un pugno gli colpisce la faccia facendolo barcollare.

“Così impari a toccare la mia ragazza, stronzo!”

Urla fuori di sé.
Mi trascina fuori dalla pista e poi sulla spiaggia.
La sua stretta mi stringe forte il polso. Cerco di fermarlo per togliermi le scarpe che stanno affondando nella sabbia.

“Zayn!”

Mi lamento urlando. Rallenta senza comunque fermarsi. Saltello su un piede e poi su un altro togliendomi i tacchi. Finalmente di ferma e mi strattona spingendomi di fronte a lui.

“Che cazzo facevi con quello spalmato addosso?! Pensavi di potermi mentire e di potermela fare sotto gli occhi!? Ho capito che ultimamente non riusciamo a fare sesso, ma non significa che adesso ci facciamo i primi che capitano, no?!”

Mi urla contro. Le vene ingrossate del collo, gli occhi sgranati, i muscoli tesi.
Aspetta, perché deve incazzarsi con me? È stato lui a scomparire senza darmi una spiegazione, a lasciarmi lì come una scema e a iniziare a dare i numeri.

“Vaffanculo, Zayn! Sei tu che rovini sempre tutto! Volevo solo passare un po’ di tempo con te! Tu invece non mi consideri, sei misterioso e poi scompari! Volevo solo divertirmi un po’ e poi Lucas lo conosco non è uno sconosciuto! Ed è stato gentile!”

Gli urlo di rimando spingendolo con i pugni sul petto. Mi afferra i polsi.

“Stavo cercando di proteggerti!”

Mi risponde sempre con un tono alto di voce puntando i suoi occhi nei miei.
Lo guardo confusa, ma troppo arrabbiata per credergli.

“Da cosa?! Da una sana scopata o da un rapporto normale tra due fidanzati? Ti sei mai chiesto perché non riusciamo mai ad avere una relazione normale? Vorrei per una volta essere libera di fare ciò che voglio con te! Io ti amo, ma sembra che tu non voglia impegnarti quanto me!”

Dico mentre i miei occhi si appannano. Odio sentirmi così uno schifo. Forse sto esagerando, ma non riesco più a trattenermi.

“Hope, io vengo da un mondo di merda! Con droga, alcool, e bipolarismo costante! Non posso vivere come vuoi tu!”

“Non puoi o non vuoi?”

Chiedo con un tono così acido che quasi non credo di essere io.
Mi guarda senza rispondere. La luna continua ad illuminare il suo viso e i suoi tratti perfetti. Ha la mascella contratta e le labbra leggermente socchiuse. Questo silenzio fa capire più di tutto il resto.

“Sai che ti dico, vaffanculo!”

Quasi sputo con tutto il dolore che ho in corpo. Mi stacco di lui per poi barcollare un po’. Riesco a non cadere e a passo svelto cammino lungo la spiaggia per poi fermarmi dopo molto su uno scoglio. È tutto buio e l’unica cosa che riesco a vedere è la luna che si specchia nell’acqua del mare.
Prendo un grosso respiro e chiudo gli occhi. Non posso credere davvero che Zayn non voglia avere una vita con me. Una vita senza problemi assurdi e senza dolore. Perché non capisce che io ne ho bisogno? Non ce la faccio a vivere così. Con Jack alla calcagna e la gelosia di Zayn sempre troppo profonda.
Riapro gli occhi e contemplo la bellezza del paesaggio.
Cosa siamo davvero io e Zayn?                                       
Questo vorrei sapere.
Ci amiamo come una volta o sta cambiando qualcosa?
Forse la nostre relazione era basata sul sesso e adesso che non lo facciamo non andiamo più bene insieme? Eppure non sembravamo tanto male insieme. Ci coccolavamo, abbracciavamo, scherzavamo e sembrava che ci amassimo, no?
Perché stasera è cambiato tutto?
Perché mi ha trattata così?
Perché ha detto quelle cose?
Perché è scappato improvvisamente?
Perché era così nervoso?
Qual era il problema?
Da cosa voleva proteggermi?






Spazio della scrittrice xx

Zalve pelle pimpe (?)!!
Come va??
è da un po' che non posto, lo so!
scusatemi >.<
allora, come vi sembra il capitolo? Spero vi piaccia!
fatemi sapere!
Ho notando che ogni volta ho una recensione in meno o vado a due a due xD spero che questa storia non stia deludendo :(
ma giuro che mi impegnerò di più! Ora finirò la mia altra ff, così potrò concentrarmi su questa!
Un bacione, vi lascio con le foto!! xx




 



vestito Hope;



scarpe Hope;



vestito Zoe;




Lucas;



Trevis.








 

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Capitolo 9
*** News. ***




#crediti: Sabren.


 


 


News.



Hope, è tutto okay?”

Mi chiede una voce familiare sedendosi al mio fianco.
Mi appoggio alla sua spalla.

“Non dovresti essere qui, Danielle penserà male.”

Dico in un sussurro. Avvolge le mie spalle con un braccio.

“Si fida di noi, Hope.”

Mi tranquillizza.

“Allora, cosa c’è che non va?”

Mi chiese accarezzandomi il braccio.

“Zayn…deve sempre complicare le cose. Non capisco. Prima se ne va senza darmi un motivo e poi si incazza se decido di fare qualcosa senza di lui. Infondo stavo solo un po’ ballando. Se lui non mi avesse lasciata da sola avrei ballato con lui.”

Rispondo per poi iniziare a giocherellare con il suo bottone della camicia.

“Ti avrà dato una spiegazione, no?”

Sì, una stupida però.

“Mi ha detto che mi ha lasciata per proteggermi. E poi ha infranto i miei sogni.”

Continuo osservando il mare.

“Che sogni?”

Mi stringe più forte al suo petto. Sospiro.

“Il mio sogno di avere una vita normale con lui. Quella di poter stare insieme senza nessuno a infastidirci e ad ostacolarci.”

Spiego.

“Il suo passato non è semplice, Hope.”

Il passato. Certo. Ma oltre il passato c’è un presente e poi anche un futuro. E non voglio passarli in questo modo a causa del passato.

“Hai fatto tanto per poterlo migliorare, lo hai aiutato, dovresti capirlo.”

Continua.

“Ecco, l’ho aiutato, ho fatto di tutto per lui, perché non può per una volta ricambiare? Perché non può fare quello che ho fatto io per così tanto tempo? Sapevo che era difficile, sapevo che ci sarebbe voluto tempo, ma adesso perché non possiamo vivere normalmente? Non ce la faccio più a vivere così. Voglio uscire con lui senza avere paura che Jack o uno dei suoi ci attacchi. Voglio poter fare tutto quello che non abbiamo potuto fare prima. Non esiste solo il passato. Ora abbiamo un presente e un futuro e non voglio rovinare anche quelli.”

Affermo ormai rammaricata. La rabbia mi ha fatto dire un sacco di stupidaggini. Zayn ha fatto tanto per me. Mi ha dato l’amore che ho sempre sognato e non mi ha abbandonata. Ma io adesso voglio la normalità. Quella bellissima cosa che hanno tutti e che noi non riusciamo ad avere. Per cosa? Per il passato. 

“So che lui ci sta provando. Sono sicuro che lo farà per te, dagli tempo.”

Mi rassicura.

“E se non lo facesse?”

Chiedo manifestando le mie paure.

“Ti ama troppo per non farlo. Ma sappi che non è colpa sua. Lui vuole davvero farti vivere come vuoi, ma non dipende solo da lui. Come hai detto, Jack non gli dà pace.”

Mi spiega. Sospiro amareggiata.

“Che voleva dire prima quando si è giustificato dicendomi che voleva proteggermi?”

Spero solo che Liam sappia qualcosa in più di me.

“Non lo so, ma se lo ha detto significa che c’era davvero qualcosa che non andava.”

Mi risponde. Restiamo in silenzio a contemplare la luna e le stelle. Le onde del mare si scontrano sullo scoglio e mi rilasso sentendo quel rumore.

“Cosa volevi dirmi prima?”

Mi ricordo.

“Ah, giusto.”

Si irrigidisce e inizia a grattarsi il capo.

“Pensavo di chiedere a Danielle di sposarci…”

Farfuglia.

“Cosa?!”

Chiedo entusiasta.

“Hope, io la amo davvero tanto. Non ho più una famiglia, vorrei almeno poterne creare una tutta nostra. So che non vuole bambini, ma ha detto che ultimamente sta pensando che la sua scelta era stupida e che avrebbe dovuto pensarci di più. Ormai siamo grandi e maturi. Perché non farlo? Spero solo che accetti.”

Mi rivela. Lo abbraccio forte.

“Liam è una cosa fantastica. Danielle di certo accetterà. Come potrebbe non farlo?”

Lo rassicuro.

“Quando glielo chiederai?”

“Pensavo al nostro anniversario. Sto già organizzando.”

Mi sorride.

“Buona fortuna allora!”

Gli dico baciandogli la guancia.
Dopo un po’ mando via Liam lasciandolo libero di divertirsi con Danielle. Spero davvero che funzioni tra di loro.
Ricomincio a passeggiare fino a quando non sento dei singhiozzi. Cerco di mettere a fuoco la figura e mi si ferma il cuore quando noto Zayn raggomitolato con le mani intrecciate dietro la testa e le braccia che gli fanno lateralmente da scudo.
È seduto sulla sabbia e osserva da lontano il mare.

“Zay?”

Sussulta  a quelle parole. Non si era accorto di me.
Si asciuga velocemente gli occhi, si alza e senza neanche guardarmi in viso fa per andarsene.

“Mi dici cosa ci sta succedendo?”

Gli dico facendolo bloccare con le spalle rivolte verso di me.
La mia voce ha esitato un attimo, ma il senso di quelle parole lo ha capito fin troppo.

“Stai perdendo la fiducia in me. Stai capendo che con me non c’è più niente da fare.”

Risponde con la voce ancora smorzata dalle lacrime.

“Sta succedendo tutto quello che avevo paura che sarebbe successo. Sto perdendo ancora a causa di fottuti sbagli che ho fatto in passato. Forse…forse avevano ragione a dirmi all’orfanotrofio che ero nato per far soffrire. Che sono un terrorista. Infondo è come se lo fossi, ma implicitamente. Tu mi hai dato così tanto e io non riesco neanche a farti vivere una vita normale. Sono un vero disastro.”

Scuote la testa senza avere ancora il coraggio di voltarsi.

“Zay, tu non sei un disastro. Sei tutto quello di cui ho bisogno.”

La mia voce trema nuovamente e lascio cadere una lacrima di frustrazione sul mio volto.

“No, tu meriti di più.”

Risponde semplicemente.

“Io ti amo davvero.”

Affermo.

“E so che ce la faremo ancora. Abbiamo…abbiamo solo bisogno di passare più tempo da soli. Solo io e te. Dobbiamo chiarirci e superare anche questa.”

Continuo avvicinandomi di pochi passi.

“E se non ce la facessi? E se sbagliassi ancora?”

Chiede.
Ingioio rumorosamente il groppo che mi si è formato in gola, ma capisco solo dopo che non posso mandarlo giù.

“Ci riproveremo.”

“Mi ameresti ancora?”

Domanda più insicuro.

“Sempre, fino alla fine dei giorni.”

Si gira verso di me e noto un livido intorno il suo occhio. Mi avvicino fino a far coincidere le nostre labbra.

“Scusa.”

Mi sussurra.

“Giuro che ci sto provando. Giuro che quello che è successo è capitato perché volevo darti quella normalità che tanto vuoi… io… stavo solo cercando di…”

È disperato. È da tanto che non lo vedo così. Continua a piangere e a cercare di parlare senza riuscire a dire nessuna frase di senso compiuto.

“Shh…non fa niente.”

Sussurro appoggiando la fronte alla sua e stringendo le braccia dietro il suo collo lasciando cadere a terra le scarpe col tacco che ancora ho in mano.

“Non volevo rovinare tutto. Non volevo perderti.”

Continua.

“Non mi hai persa.”

Gli do un piccolo bacio.
Avvolge il  mio bacino tra le sue braccia e mi beo del suo respiro caldo sulla mia pelle.

“Mi dici cosa è successo? Perché hai un occhio nero? Perché sei scomparso prima?”

Chiedo non distaccandomi. Mi bacia la fronte e lascia cadere la mia testa sul suo petto.

“Avevo visto un tizio amico di Jack. Sono uscito per parlargli e per dirgli che Jack mi deve lasciar stare. Solo per questo ti ho lasciata, non volevo rovinare la nostra serata.”

Mi spiega. Adesso sì che mi sento in colpa.

“Perché non me lo hai detto subito? Ti avrei capito e non avremmo discusso.”

Rispondo.

“Scusa, lo so, dovevo dirlo. Ma quando sono tornato in pista ti ho vista attaccata a quello e…non ci ho capito più niente. Tu continui a dire che vuoi la tua vita normale e mi sono innervosito perché mi sembrava che ormai mi odiassi a causa del mio passato e…”

Si blocca a parlare.

“Sono uno stupido, lo so.”

Mormora. Alzo il viso dal suo petto e lo bacio. Un bacio che parla più di qualsiasi scusa o rassicurazione. Un bacio che parla da solo.
Quando ci stacchiamo mi sorride e strofina il naso con il mio.

“Da adesso in poi dobbiamo dirci tutto.”

Sussurro. Annuisce.

“Inizio col dirti che quel biondino non mi è proprio simpatico. In compenso ha un bel pugno.”

Afferma ironico.

“Lucas ti ha colpito?”

Chiedo stranita.

“Beh, non ha accettato molto il mio tiro iniziale.”

Risponde con sarcasmo.

“Che stronzo, non solo ci prova con una ragazza occupata ma poi si vendica se il ragazzo di lei lo colpisce!”

Sbraito.

“In realtà mi ha detto che tu gli avevi detto di non essere fidanzata.”

Ehm, credo che qui c’è un piccolo problema.

“Non gli ho detto di non esserlo! Gli ho detto che non stavo con Kyle!”

Subito chiarisco.

“Giuro che stavo per dirgli di te, ma sei arrivato come una furia e non ho potuto dire niente!”

Continuo.

Fa una risatina.

“Va bene, ho capito. In ogni caso, non credo si permetterà di nuovo di avvicinarsi a te o di colpire me.”

Afferma fiero e spavaldo.

“Immagino che gli hai fatto il culo.”

Commento.

“È dir poco.”

Rido e lo ribacio, con più passione.
Le nostre lingue si intrecciano e le sue mani scendono sulle mie cosce e si infilano sotto il mio vestito. Gemo procurandogli un sorriso.

“Zoe e gli altri?”

Chiedo con l’affanno.

“Non so. Credo stiano ancora lì.”

Risponde.
Mi fiondo nuovamente sulle sue labbra e accarezzo con le mani i suoi addominali da sotto la maglia.

“Meglio non rischiare di trovarli a casa.”

Sussurro sbottonandogli i pantaloni. Ride.

“Sei sicura di volerlo fare su una spiaggia? Non sappiamo chi ci può vedere.”

Mi chiede.

“Potrebbe anche vederci un gabbiano, ma non mi interessa minimamente.”

 Ride nuovamente e si toglie la maglia per poi sfilarsi le scarpe.
Goffamente mi spoglio e ci nascondiamo nel buio. Mi distendo sui nostri vestiti poggiati a terra e lui mi poggia su di me. Gli levo i boxer e lui fa lo stesso con il mio intimo. Mi lascia una scia di baci lungo il collo e la clavicola. Sento il calore tra le mie cosce aumentare e le labbra formicolare manifestandomi la mia voglia intensa di lui.
Premo le mani sulle sue spalle spingendolo verso di me. Ride divertito, ma posso ben percepire che ne ha voglia tanta quanto me.
Tasta i vestiti sotto di me fino a trovare la tasca dei suoi jeans ed estrarre dal portafoglio un preservativo. Lo infila e abbassa la testa verso il mio viso. Non smette di sorridere.

“Ti amo.”

Sussurra.
Sorrido anche io alle sue parole mentre con la punta del naso sfiora le mie labbra e il mio naso.

“Anche io.”

Dico un istante prima che entri in me. Una strana sensazione si impossessa di ogni mio muscolo. È come se adesso mi sentissi davvero completa. Sapevo che lui era sempre con me, ma adesso lo sento davvero mio.
Gli torturo le labbra per tutto il tempo beandomi dei suoi gemiti sommessi e delle sue risatine.
Il mare ci fa da sottofondo e un leggero vento ci accarezza i corpi nudi.
Una goccia di sudore gli riga la fronte mentre un altro gemito si fa spazio nella mia gola.
Si sentono solo i nostri ansimi nel silenzio della notte.
Stringo le gambe intorno il suo bacino mentre le sue spinte diventano più profonde.
Passo le mani tra i suoi capelli mentre lui fatica a durare.
Mi morde il labbro inferiore ormai arrossato e ansimo pesantemente quando tocca il mio punto. Capendo, tocca quella zona più volte fino a quando non mi lascio abbandonare dal piacere lasciando la testa cadere all’indietro.
Lui mi segue a ruota emettendo un suono gutturale al quanto sexy.
Distrutto si accascia sul mio corpo facendomi fare una risatina.

“Wow, ora capisco perché eravamo così stressati.”

Afferma. Gli accarezzo il collo e gli do un bacio sulla fronte ancora umida.

“Zay, dobbiamo vestirci.”

Lo smuovo. Mi sentirei al quanto imbarazzata se adesso arrivasse qualcuno.
Si alza da me e ci rivestiamo velocemente. Abbiamo un sorriso stampato sul viso che non riusciamo a togliere. Mi guarda per un momento, e mi precipito tra le sue braccia portando le gambe intorno il suo bacino.
Scoppia a ridere.

“Tu non stai bene.”

Mormora stringendomi.

“In realtà non sono mai stata meglio.”

Affermo. Mi accarezza i capelli e mi lascia un bacio sulla fronte.

“Andiamo a casa, resti in camera mia.”

Mi sussurra.

“E Niall?”

Domando.

“Beh, già abbiamo fatto tutto quello che poteva infastidirlo, dobbiamo solo dormire ora.”

Sorride. Annuisco per poi baciargli il naso. Ride e poi fa lo stesso con me.

“Vorresti scendere ora, o devo portarti così?”

Chiede sarcastico.

“Devi portarmi così.”

Rispondo con voce infantile accoccolandomi al suo petto.

“Ti vedranno con il sedere di fuori, Hope.”

Mi rimprovera.

“Mi copri tu, così hai una scusa per toccarmi il fondoschiena.”

Affermo. Alza un angolo della bocca con fare malizioso.

“Okay, lo hai voluto tu.”

Risponde saldando le sue mani sul mio sedere.

“Le scarpe!”

Mi ricordo. Mi lascia scendere e le prendo da terra per poi risaltargli addosso e tornare alla posizione di prima.
Durante il tragitto mi diverto a punzecchiare Zayn e a infastidirlo dandogli dei baci sul collo, il suo punto debole. Ho scoperto da un po’ di tempo che si eccita da morire quando lo faccio e la sua erezione a stento si controlla.

“Piccola, ho detto che puoi dormire in camera mia, non fare altro, quindi non continuare a stuzzicarmi, altrimenti dovremmo trovare di nuovo un nascondiglio.”

Mi intima a smetterla provocandomi una risatina.
Mi appoggio sulla sua spalla e osservo il suo profilo. I suoi tratti così ben marcati, le labbra carnose, la pelle mulatta e ciglia lunghe che accarezzano le guance.

“Sei così bello.”

Mormoro facendogli fare un sorrisino. Si gira verso di me e mi bacia la fronte.

“Grazie piccola, ma credo che tu mi abbia già battuto in questo campo.”

Ammicca. Sorrido e con occhi assonnati continuo ad osservarlo. Si morde il labbro inferiore, probabilmente imbarazzato. Gli do un altro bacio sul collo facendolo ridere mentre scuote leggermente la testa e guarda il suolo.

“Ti peso?”

Chiedo dopo un po’. Non mi ricordavo che la spiaggia fosse così lontana da casa.
Mi guarda divertito.

“Siamo arrivati ormai, Hope, e solo adesso mi chiedi se devi scendere?”

Mi dice con sarcasmo mentre con un calcio apre il cancelletto. Mi metto a ridere mentre cerca le chiave e apre la porta. La richiude con un piede e mi porta al piano superiore.

“Ho la sabbia in posti strani.”

Affermo infastidita da quei granelli.
Ride nuovamente e apre la porta del bagno. Mi poggia a terra e il contatto dei miei piedi con le mattonelle mi provoca un brivido lungo la schiena. Chiude la porta a chiave con fare sicuro. Poi si avvicina e mi sfila il vestito. Lascio cadere la scarpe sul pavimento e lui mi leva le coppe e gli slip.
Porto le braccia intorno al suo collo facendo due passi verso di lui. Lascio premere le mie labbra sulle sue e scendo con le mani sul suo corpo fino ad arrivare ai jeans che sbottono e abbasso con tutti i boxer. Lascio le sue labbra per potergli sfilare la maglia.
Mi sorride e si allontana per aprire il getto d’acqua della doccia. Mi prende per mano e mi ci trascina sotto con lui. Ci guardiamo per un secondo, poi le sue mani prendono il mio viso e mi bacia con delicatezza e dolcezza. Mi attacco al suo corpo stringendo le braccia intorno la sua vita. Sento qualcosa premere contro la mia coscia e sussulto quando capisco che è la sua erezione, al quanto insistente oserei dire.

“Amore, credo che questa settimana e mezza di castità ti abbiano fatto male. Ti ecciti troppo facilmente.”

Lo prendo in giro.

“Tu non sei da meno, piccola. Prima eri così bagnata che le tue mutandine imploravano pietà.”

Ricambia sorridendomi sfacciato.

“Sei il solito cretino!”

Affermo spingendolo giocosamente.

“E tu sembri un clown scappato dal circo.”

Risponde dandomi un buffetto sul naso. Lo guardo interrogativa e poi mi ricordo di essere truccata e che di sicuro ora il trucco sarà tutto sbavato.
Mi strofino gli occhi e le mie mani diventano nere.

“‘Fanculo!”

Affermo. Si mette a ridere e mi dà un piccolo bacio sulle labbra.

“Sei bella anche così.”

Mi sussurra.
Sorrido stringendomi tra le sue braccia. Mi accarezza la testa e poi la schiena.
Il calore del suo corpo mi invade nuovamente e le sue carezze mi fanno sentire amata, protetta. Mi tornano alla mente tanti momenti che abbiamo passato e non posso non pensare che solo due anni fa dovevamo dividerci per il nostro bene. Un anno intero senza questo. Davvero mi chiedo come ci sia riuscita. Adesso non riusciamo neanche a stare una settimana in letti diversi mentre prima abbiamo subito un intero anno così. Questo mi fa pensare che più passa il tempo più il nostro amore sta crescendo. Siamo così uniti, ci amiamo così tanto che a volte penso che questo non sia solo un amore provvisorio, che forse è destinato a durare per sempre. In fondo abbiamo affrontato così tanto, perché non possiamo vivere per sempre insieme? Forse un giorno anche Zayn deciderà di farmi la proposta di matrimonio come Liam con Danielle. Un giorno potremmo essere noi al loro posto. Infondo Zayn è anche più grande di Liam e io…beh, per me è presto. A diciannove anni non è il massimo già sposarsi. O almeno io non credo di essere in grado di farlo. Dobbiamo fare ancora un sacco di cose da fidanzati, come viaggiare. È una cosa che mi piacerebbe davvero fare con lui. E a quanto mi ricordo nessuno dei due ha visitato Londra, quindi potremmo iniziare dalla nostra città.
Senza che me ne renda conto, sono già fuori dalla doccia tra le braccia di Zayn che mi riscalda con una asciugamano.

“Non abbiamo portato un cambio!”

Mi ricordo.

“Non ti preoccupare, ho sempre in bagno dei vestiti in caso me li dimenticassi. Certo, non ho un reggiseno o delle mutandine, ma meglio così, no?”

Mi guarda malizioso e lo spingo giocosamente. Si mette a ridere e apre un mobiletto da dove caccia due magliette e dei boxer.

“Tieni questa, è abbastanza lunga da coprirti il sedere.”

Mi dice porgendomi una maglia grigia. La prendo e mi tolgo l’asciugamano lasciandola cadere a terra. Infilo l’indumento beandomi del profumo intenso di Zayn che emana. Mi abbasso e raccolgo l’asciugamano ricevendo un suono di consenso dal mio ragazzo che accompagna con un pizzicotto su una chiappa.

“Ehi, giù le mani, panda.”

Lo rimprovero colpendogli la mano. Si mette a ridere e mi rendo conto che ha indossato i boxer e la canotta.

“Metti anche questi, ho capito che hai una bella carrozzeria, ma solo io posso esserne il meccanico.”

Ammicca porgendomi un paio di boxer.

“Battute degne di un cretino come te.”

Rispondo prendendo l’intimo e infilandolo anche se forse è un po’ troppo grande per me.
Infatti dopo poco ricadono a terra ricevendo una risata da Zayn.
Raccolgo i boxer e li tiro su mantenendoli con la mano. Mi avvicino al mobile dei trucchi e caccio una forcina e la infilo in modo da rendere i boxer meno larghi. Spero solo che mantenga.

“Uhm, geniale.”

Commenta. Sfodero uno dei miei sorrisi più fieri e annuisco mentre prendo lo struccante e passo i batuffoli di ovatta sul mio volto.
Zayn attacca il phon alla presa e lo accende per poi passare un po’ d’aria calda tra i suoi capelli.
In seguito lo punta sulla mia testa asciugandomi teneramente le ciocche umide.
Ho troppo caldo per sopportare ancora il phon, quindi gli faccio segno di spegnere e lego i capelli in una treccia laterale.
Mi volto verso di lui e gli do un bacio per poi sorridere.
Posiamo i panni e mettiamo in ordine il resto. Mi sfugge un urlo quando mi prendere improvvisamente in braccio stile sposa.

“Tu sei scemo.”

Mormoro mentre mi porta fuori dal bagno.
Gli do un bacio sulla mascella facendolo sorridere più forte. La porta della camera è socchiusa, quindi riesce ad aprirla facilmente. Rimango sbalordita a quella scena.
Mia sorella seduta sul letto di Niall con lui affianco e che le tiene una mano sul viso e una sul ginocchio mentre si baciano in modo poco casto.
Io e Zayn ci scambiamo uno sguardo stupito e subito lui richiude la porta.

“Oddio.”

Mormora scioccato portandomi in camera mia.

“Non ci posso credere.”

Continua aprendo la porta e poggiandomi sul mio letto.
Si distende al mio fianco e mi accoccolo al suo petto.

“Credi che…”

Riesco a dire a stento.  Non posso credere che Niall, il ragazzo più dolce e timido che io conosca, si stia baciando con mia sorella. Cioè, sono così diversi. Certo, anche io e Zayn lo siamo ma…mia sorella odiava tutti i nostri amici, perché adesso baciava Niall? Spero solo che non succeda niente e che mia sorella non rovini tutto. Niall è un bravo ragazzo, non deve farlo soffrire, non se lo merita.

“Spero tanto di no.”

Risponde Zayn sicuramente capendo la mia domanda: sarebbero andati a letto insieme?
Inizia ad accarezzarmi i capelli tra i quali lascia un dolce bacio.

“Ti immagini se si fidanzassero?”

Chiedo con un tono che non so ben spiegare. Forse tra il sarcastico e l’esaltato.

“Oddio, non vorrei essere Niall.”

Risponde facendo un’espressione al quanto terrorizzata.
Rido.

“Dai, non è tanto male mia sorella. È solo una grande rompiscatole.”

Porta la mano sotto la maglia e mi accarezza la schiena. A quel tocco sento dei brividi invadere il mio corpo.

“La cosa che trovo più bella di tua sorella è che siete gemelle, praticamente identiche. Fisico da paura, tette da paura, culo da paura e gambe…wow.”

Dice ricevendo un colpo sullo stomaco.

“Ehi! Vedi che era un complimento!”

Si lamenta massaggiandosi la parte colpita.

“Lo so, ma se lo fai a me è come se lo facessi a mia sorella, quindi ad un’altra.”

Affermo convinta.

“Allora ti dico che sei la ragazza più dolce che conosca, che sai come rendermi felice, sei estremamente attenta e intelligente e…sei la donna che ho sempre sognato.”

Mi sussurra dolcemente. Lo guardo e gli accarezzo la guancia.

“Ti amo, Zay.”

Gli dico avvicinandomi alle sue labbra.

“Anche io, cucciola.”

Mi dice dandomi un puffetto sul naso con il suo per poi baciarmi.

“Q-questo amico di Jack, che ti ha detto?”

Chiedo. Era troppo tempo che me lo chiedevo, dovevo dirglielo. Spero solo che sia riuscito a toglierselo dalle scatole. Non ce la faccio più a vivere con questo timore. Cerco sempre di nasconderlo in un angolo remoto di me, ma ogni volta torna e sono stanca di tenere questa paura dentro di me.
Sospira e mi bacia la fronte.

“Ha detto che lui non c’entra niente. Che non è colpa sua se Jack vuole vendicarsi e che avrebbe parlato con lui per capire quanto oltre vuole andare.”

Risponde al quanto sconcertato. Qualcosa di lui mi dice che non accadrà niente di buono e che non si fida di questo tizio.

“Tu che pensi?”

Gli chiedo delicatamente stringendolo di più tra le mie braccia.

“Credo stia mentendo spudoratamente.”

Risponde per poi accarezzarmi il braccio.

“P-pensi che tornerà a farci del male?”

La voce mi si ferma in gola per un paio di secondi. Ho paura che possa farci qualcosa. L’ultima volta ha cercato di spararci, quanto può andare oltre?

“Hope, lui non potrà mai farti del male, okay? Non permetterò a nessuno di fartene.”

Mi dice prendendo in una mano il mio mento e guardandomi serio.

“N-non voglio che ti succeda qualcosa.”

Ammetto mentre la voce mi trema. Perché non riesco neanche a parlarne? Non devo essere così terrorizzata, sarà peggio per entrambi. Se Jack ci infastidirà, io devo essere forte, non devo farmi vedere debole altrimenti sarà davvero la fine.

“Non mi succederà niente, Hope. Fidati di me.”

Mi rassicura per poi accarezzarmi il capo e la schiena mentre lascia dei baci tra i miei capelli.
Mi stringo ancora più a lui mentre il suo profumo invade tutti i miei sensi. È così rassicurante il suo odore, il suo abbraccio. Ma so bene che anche lui è preoccupato per noi due. Non vuole come me che succeda qualcosa. Ci amiamo troppo per finirla così. Ma so che noi ce la faremo e avremo la nostra normalità.

 






Spazio della scrittrice xx

Sera belle!!
Allora, c'è aria di novità in giro! Liam si vuole sposare, Niall che bacia Zoe...e Zayn e Hope che finalmente riescono a scopare! Yeahhh!!!
Beh, ragazze, mi sono resa conto che questa storia è iniziata con il piede sbagliato e che devo riparare. Adesso stanno per iniziare le vacanze e ho finito anche l'altra ff quindi sarò più libera per questa! 
Già ho pensato a dei colpi di scena e...spero di non deludervi ancora!
Un bacione, ci vediamo al prossimo capitolo! 
Ciauu 






 




 
 

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Capitolo 10
*** AVVISO. ***


Avviso.


Ciao ragazze. Forse avrete già capito cosa voglio dirvi; ultimamente non riesco più a scrivere cone una volta questa ff e mi dispiace davvero molto, perchè ci sto provando, ma non riesco a mettere bene in costruzione le idee e non voglio postare cose di cui potrei pentirmi. Mi dispiace davvero tanto dirlo, ma credo che stopperò un attimo questa storia. Forse tornerò solo tra poche settimane o forse anche di meno, ma volevo avvisarvi che se non posto prima è per questo motivo. Spero non vi arrabbierete con me e che sappiate aspettarmi, altrimenti la cancellerò, almeno questo sequel.
Ora vi lascio, belle pimpe, scusatemi ancora, davvero.
Grazie per avermi seguito fino a qui e spero continuerete a seguirmi comunque.
Un bacio, ciauu <3 xx



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Capitolo 11
*** tired. ***


 
 


#crediti: Sabren.


 


 


Tired.




“Ehi, piccola…forza, svegliati.” Mi sento sussurrare da una voce dolce e rilassante. Sorrido quando la sua mano si infila sotto la mia maglia e mi accarezza la schiena.

“Amore.”Continua a soffiare al mio orecchio. Alzo il viso e quando le mie labbra si scontrano con la sua pelle, premo lasciandogli un piccolo bacio.

“Giorno…" Sbadiglio aprendo gli occhi. Il suo viso è poco distante dal mio e ne approfitto per baciarlo nuovamente, ma sulle labbra.
Sono al settimo cielo. Svegliarmi di nuovo tra le sue braccia ha un effetto straordinario sul mio umore. Poter sentire il suo profumo, il calore del suo corpo e poter guardare lui appena apro gli occhi: questa sì che è l’estate a cui avevo pensato.

“Tua sorella non è tornata.” Afferma con un pizzico di malizia. Guardo istintivamente verso il suo letto e mi rendo conto che Zayn ha ragione. Sarà rimasta da Niall?

“Forza, andiamo a vedere.” Mi propone troppo elettrizzato per i miei gusti. Rido mentre balza in piedi e io lo seguo.

“Non mi sembra carino interromperli.” Faccio conto della mia coscienza e Zayn mi smentisce con un gesto veloce della mano.

“Vieni.” Mi intima prendendomi per il polso e trascinandomi fuori dalla stanza. Corre per il corridoio e si blocca di colpo davanti alla sua stanza.
Si porta l’indice sulle labbra indicandomi di stare zitta e alzo gli occhi al cielo trattenendo una risata per il suo comportamento assurdo.
Apre la porta lentamente e mi addolcisco alla scena che ci appare davanti agli occhi.
Niall e Zoe abbracciati sul letto, ancora con i vestiti della sera prima addosso. Sorrido e prendo la mano di Zayn lasciando intrecciare le nostre dita.

“Pensavo di beccarli nudi sotto le coperte e con i vestiti a terra! Non c’è sfizio così!” Si lamenta sotto voce. Ridacchio trascinandolo via e lasciandoli ancora dormire. Forse mia sorella avrebbe trovato l’amore quest’estate. Quello vero, però. Non una scopata e poi basta.
Scendiamo in cucina e troviamo Harry e Dyana mentre quasi dormono sul tavolo, Lou e El che giocano con il cibo e scherzano mentre Liam è ai fornelli con Danielle affianco che lo aiuta a cucinare.
Sorrido nel notare come tutte le coppie si assomiglino caratterialmente.
Zayn sprofonda su una delle sedie e mi tira con sé. Mi metto a ridere mentre mi sistemo al meglio sulle sue gambe.

“Ehi, pare che voi due abbiate finalmente scopato.”

Ed ecco le frecciatine di Harry. Anche se sta per dormire nel piatto non si stanca mai di fare le sue battutine.

“E da cosa si vede?” Chiedo con ancora il sorriso sulle labbra mentre prendo una fetta biscottata.

“Beh, siete tutti felici, sempre appiccicati e indossi i suoi vestiti. Tutto porta ad una sana scopata.” Continua mentre io inizio a fare colazione e inconsciamente faccio prendere un morso anche a Zayn.
Sentendo il nostro silenzio incalza con le domande scomode.

“E dove? Letto tuo, di lei, divano, tavolo della cucina, doccia o sulla spiaggia?” Zayn ride per poi accettare il biscotto che gli sto offrendo.

“Spiaggia.” Mormora mordendo il biscotto e accarezzandomi la coscia.

“Che romantico.” Commenta Dyana sorridendoci.

“Romantico? Io lo trovo solo scomodo.” Continua Harry allungandosi sul tavolo per prendere altro latte da versare nel thè.

“Non capisci niente! Almeno loro fanno qualcosa di diverso!” Sbotta Dyana facendo alzare un ululato nella sala.

“Questa sì che è un colpo basso!” Si intromette Louis eccitato improvvisamente dalla conversazione. Harry si sistema i ricci indomabili al quanto imbarazzato dalla situazione. Non ama essere sottovalutato a letto.

“Per favore, Dyana, non dirmi che non proviamo cose nuove! Dopo ieri sera non riesco neanche a camminare!” Afferma per poi passarsi la lingua tra le labbra.

“Sì, certo! Non duri poi molto, sai?”

Schiamazzi si alzano in cucina. Devo ammettere che Dyana è molto diversa da come era all’inizio. Appena conosciuta era così timida, chi si aspettava che fosse così maliziosa?
Non so se è opera di Harry, ma la ragazza è davvero forte.

“Due a zero, baby!” Urla Louis battendo la mano sul tavolo e facendo volare cereali sul pavimento.

“Non duro molto?! Tesoro, penso che tu abbia bisogno di dormire un altro po’! Credo che nessuno qui duri più di me!” Afferma il riccio convinto della sua ipotesi.

“Scommetto che duro più di Liam, Zayn, Louis e anche Niall!” Continua pavoneggiandosi e incrociando le braccia al petto.

“Il tuo massimo?” Si infiltra Zayn nella conversazione. Troppo orgoglioso per lasciar correre.

“Venticinque minuti.” Risponde spavaldo alzando un sopracciglio. Zayn scoppia in una risatina e poi mi accarezza la schiena.

“Tu, Lou?” Poi continua il mio ragazzo.

“Ventitré, credo.”

“E tu, Liam?” Quasi urla Zayn per farsi sentire dal castano. Liam e Danielle ci raggiungono con i piatti al tavolo e si siedono.

“Uhm… ventiquattro se non erro.”

Guarda Danielle per avere una conferma e lei annuisce.

“Aspetta, c’è stata quella volta che siamo stati quasi ventisette minuti, ricordi? Al mio compleanno.” Interviene la riccia per poi portarsi la forchetta alle labbra.

“Sì, giusto! Allora ventisette.” Risponde al moro che sogghigna. Con la mano mi accarezza il braccio e poi scende fino alla mia mano sul mio ginocchio lasciando intrecciare le nostre dita.

“Forza, digli tesoro quanto duro.” Mi intima. Tutti gli sguardi sono puntati su di me e quindi decido di guardare un punto indefinito.

“Se sei così orgoglioso di te, amore, perché non lo dici tu?” Rispondo cercando di deviare quella domanda assurda. So bene che dura molto di più, ma mi vergogno a dirlo. Non sembra un argomento proprio adeguato questo qui. Tutta colpa di Harry e delle sue battutacce!

“Dai, piccola, non essere timida. Vantati del tuo ragazzo, su.” Continua dandomi una leggera botta sulla spalla.
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.

“Quaranta. Quaranta minuti. O almeno è stato il massimo con me.” Mormoro per poi ricevere vari apprezzamenti dai presenti.

“E oltre che con Hope? Con qualcuno hai fatto di più?”

Ecco qui un’altra domanda scomoda di Harry. Ma lo fa a posta? Sinceramente non so se voglio saperlo. Zayn si irrigidisce di colpo e si passa la lingua tra le labbra per poi posarle sulla mia spalla.

“Non vedo cosa c’entri adesso. Ti ho già battuto tanto, e anche Liam e per pochi minuti anche Louis poteva! Sei nella norma, non sei il super dotato che affermi di essere.” Lo smonta il mio ragazzo deviando la domanda scomoda. Questo mi fa pensare che davvero c’è stata una ragazza con cui è durato di più. Sinceramente adesso sono davvero curiosa di sapere chi è.  

“Dai, Zayn, non avrai mica paura di far conoscere alla tua ragazza le tue doti?” Lo punzecchia El per poi battere il cinque con il suo ragazzo.
Zayn prende un gran respiro e poi inizia a giocherellare con un tovagliolino.

“Ma solo di qualche minuto, non molto in più.” Afferma cercando di trovare un modo per uscirne.

“Dai, cosa cambia se lo dici? Tanto Hope non se la prendere, giusto?” Si intromette Louis facendo puntare l’attenzione su di me.

“Ragazzi, non mettetela in imbarazzo! Se le dà fastidio lasciatela stare.” Interviene Liam. Scuoto la testa e sorrido al castano.

“Non mi dà fastidio. Può dirlo tranquillamente.” Rispondo con nonchalance. Guardo il mio ragazzo che ricambia. Il suo sguardo cerca di decifrare il mio e di capire se davvero può o rischia di mandare tutto all’aria.
Gli sorriso e stringo la sua mano cercando di dirgli che può dirlo. Anzi, deve dirlo. Sto morendo dalla curiosità e voglio sapere quel nome.

“Okay…una volta sono durato 50 minuti o poco meno. Stavo con…Zoe.”
Spalanco gli occhi a quella affermazione e sento un nodo allo stomaco. Beh, dovevo aspettarmelo, Zoe è mille volte meglio di me a letto e ha molta più esperienza. Sa come muoversi e come agire nel momento giusto. Io invece vado avanti tramite gli impulsi e le idee che mi vengono in quel momento.
Non riesco a trovare una risposta mentre in cucina si espande il silenzio.
Zayn mi guarda mordendosi il labbro e vedo che sta per parlare, ma viene interrotto da un urlo.

“Dio mio! Levami le mani di dosso!”

Dopo poco sentiamo sbattere una porta e dei passi veloci per le scale.

“Hope! Come hai potuto lasciarmi in camera di quel pervertito?! Non dovevi lasciarmi lì!” Urla mia sorella entrando in cucina, con il trucco sbavato, il vestito disfatto e i capelli arruffati.

“Buongiorno anche a te.” Ironizza Louis alzando la propria tazza dove spicca la scritta “Viva le carote!”.  Sorrido sotto i baffi e guardo mia sorella con strafottenza e arroganza fingendo uno dei miei migliori sorrisi. Mi sarei goduta quel momento con tutta me stessa.

“Scusami sorellina, ma sai com’è, ho provato a chiamarti ma eri così bellina tra le braccia di Niall che non ho saputo resistere. Ma a te non dispiace, vero?” Assottiglia gli occhi mostrandomi la sua irritazione e la sua rabbia. Mi punta il dito contro e si avvicina minacciosa facendo divertite maggiormente il mio ragazzo che per tutto il tempo ha la bocca premuta sulla mia spalla per bloccare le risate.

“Tu, tu ne hai approfittato del fatto che avessi bevuto per scopare liberamente con quel drogato del cazzo!” Alzo le spalle fingendo innocenza e facendola innervosire maggiormente.

“Hope Lisabeth Wilson, giuro che me la pagherai!” Urla fuori di sé e a quel punto Zayn non riesce più a trattenersi e riempie la sala con la sua risata cristallina. Mi sfugge un sorriso mentre mia sorella diventa rossa dalla rabbia.

“Senti, Zoe, stavo pensando, se tu e Niall siete davvero così attivi insieme, perché non ti trasferisci nella nostra camera? Così puoi stare con lui e io con la mia ragazza. So quanto ci tieni e sono disposto a cederti il mio comodo letto.” Interviene Zayn facendo divertire ulteriormente il gruppo.

“Non dormirò mai nel tuo letto! Solo Dio sa che sostanze ci ritroverei dentro!” Afferma e questa volta rido anche io.

“Zoe, credo che tu conosca quella sostanza.” Sentiamo un commento proveniente da Harry che fa ridere maggiormente gli altri.

“Beh, ha ragione ragazzi, meglio dormire nello sperma del proprio ragazzo, non trovate? Non ti preoccupare, Zoe, Niall sarà felice di ospitarti nel suo letto anche per il resto del mese.” Continua il mio ragazzo. Ormai mia sorella caccia fumo dalle orecchie e dalla bocca per come è arrabbiata. E questo mi diverte molto. Finalmente la nostra vendetta. Io voglio molto bene a mia sorella, ma in queste settimane è stata davvero insopportabile e intrattabile.

“Me la pagherete, entrambi.” Afferma indicandoci per poi dirigersi a passo deciso in camera nostra e sbattere la porta.
Guardo i ragazzi e scoppio nell’ennesima risata.

“Dio, tua sorella è uno spasso.” Commenta Louis asciugandosi le lacrime. Gli sorrido un attimo prima che arrivi Niall. Si accascia su una sedia e si porta le mani in testa.

“Porca puzzola, tua sorella mi ha perforato un timpano.” Borbotta per poi prendersi un cornetto che morde con molta enfasi.
Ha le occhiaie, i capelli arruffati e riesco a sentire la puzza di alcool nonostante la distanza che ci divide.

“Ma cosa è successo?” Chiedo cercando di capirci qualcosa su quello che è successo ieri.

“Niente…è stato solo uno sbaglio. Non dovevo baciarla e neanche portarla in camera mia. Siamo agli antipodi e di certo adesso si ricorderà di me come il ragazzo maniaco che la abbracciava nel letto.”
Sembra seriamente dispiaciuto e questo davvero non me lo aspettavo. Infondo hanno passato solo una notte insieme e non sono andati neanche fino in fondo. 

“Niall, sai quanto è particolare mia sorella, forse anche per lei non è dispiaciuto stare con te e ha fatto quelle scene solo per infastidirmi. Scusala se è così insensibile, sono sicura che tu non l’abbia infastidita e neanche che tu abbia approfittato di lei.” Lo rassicuro, ma sembra comunque molto sconsolato. Se mia sorella lo fa soffrire giuro che me la paga. Niall non ha mai avuto una cotta e non ha mai detto un ti amo, è un ragazzo dolcissimo e fantastico e lei non deve trattarlo male. Non se lo merita minimamente.
 
 
 


***



 
 
Oggi è un giorno speciale: finalmente io e Zayn potremo passare la serata da soli.
Ebbene sì, pochi giorni prima che finisca il mese siamo riusciti a stare da soli.
Liam deve fare la proposta a Danielle, Harry e Dyana escono insieme, lo stesso Louis ed Eleanor e Niall è riuscito a conquistare mia sorella e a rifilare un appuntamento.
Quasi non posso crederci che potrò fare tutto quello che voglio senza sentirmi in imbarazzo e senza essere interrotta.
Quando si chiude la porta cacciando l’ultima coppia, Zayn esulta come un bambino e corre per tutta casa con le braccia in aria e urlando a squarciagola parolacce di felicità.
Io scoppio a ridere e urlo dallo spavento quando mi viene in contro e ancora correndo riesce a sollevarmi e a poggiarmi sulla sua spalla.

“Zayn! Dai, mettimi giù!” dico divertita e dando a pugni contro la sua schiena.

Mi lascia cadere con i piedi a terra e sento il suo respiro affannoso sul viso.

“Solo noi due, ti rendi conto?” afferma sorridente e ancora sognante.

Annuisco avvolgendo le braccia intorno al suo collo e abbandonandomi in un lungo bacio.
Il suo sapore di vaniglia e tabacco mi sta invadendo e sento il bisogno estremo di averlo sempre più vicino.
Avvolgo il suo bacino con le mie gambe e lui mi sorregge portandomi fino al divano cigolante.
Posso dire che quel divano non ha mai cigolato così tanto e abbiamo battuto anche il record di durata di Zayn.

“Wow, il sesso migliore della mia vita.” Afferma ormai sfinito e abbandonandosi sopra il mio corpo affannato e febbricitante.
Gli accarezzo i capelli disordinati mentre cerco di riacquisire il controllo del mio respiro e del mio battito cardiaco.
Un sorriso mi si apre sul volto quando sento le sue labbra baciare delicatamente il mio petto e il mio collo.
Stavo aspettando da così tanto tempo di stare un po’ con lui che la mia felicità è alle stelle. Finalmente possiamo fare quello che ci pare e restare nudi sul divano abbracciati  dopo aver fatto l’amore.
Alza il volto dal mio petto e mi guarda dritto negli occhi. Mi sta studiando così attentamente che ho quasi paura di parlare e interromperlo.
Continuo a sorridere a trentadue denti e noto che lui fa lo stesso.
Chiude gli occhi mentre tocca volontariamente il mio naso con il suo.
Sento lo stomaco in subbuglio e lascio chiudere anche le mie palpebre.

“Ti amo.” mi sussurra e sento una valanga di brividi invadere il mio corpo accaldato.

“Anche io.” rispondo facendogli i grattini sulla schiena.

Apro gli occhi e incontro i suoi così caldi e rilassanti.
Restiamo lì abbracciati per non so quanto tempo. Il suo corpo tiepido mi tiene stretta come se da un momento a l’altro potessi scappare senza capire che non lascerei quel posto per nulla al mondo.
Quando sento il suo respiro più forte sul collo, capisco che mi vuole dire qualcosa.

“Forza, alziamoci, dobbiamo fare tante altre cose oltre a buttarci su un divano.” afferma per poi guardarmi dritta negli occhi.

“Hai un programma ben preciso?” chiedo con sarcasmo per poi baciargli il naso.

“In effetti sì.” ammette ricambiando quel piccolo bacio e procurandomi una risatina.

“E cosa c’è in lista?” chiedo accarezzandogli la schiena.

“Beh, prima volevo preparare la cena, poi guardare un po’ di TV, coccolarci sul divano e infine fare il miglior sesso della mia vita; ma a quanto pare abbiamo saltato vari punti e siamo arrivati dritto alla fine.” ridacchia per poi baciarmi il collo.

“Possiamo sempre seguire daccapo la lista, no? Magari con il bis del punto finale.” gli sussurro ricevendo un sorriso malizioso.

“Come vuole lei, signorina.” afferma.

Ci alziamo dal divano e recuperiamo i nostri abiti sparsi per tutta casa.

“Non trovo i miei slip!” mi lamento allungandomi la maglia fino a sotto il sedere per poter cercare meglio.
Zayn scoppia a ridere e poi mi aiuta a cercarli.
Passiamo quasi mezz’ora a rovistare il salotto cercando quei dannati slip. Non vorrei che uno dei ragazzi lo trovasse improvvisamente nei giorni seguenti e quindi continuiamo a cercare.

“Trovate!” urla Zayn facendomi correre in salone dove lui si trova.
È accovacciato dietro il mobile che sorregge il televisore è ha un braccio alzato con cui fa svolazzare le mie mutandine.

“Ah, grazie al cielo!” affermo tirandogliele di mano.
Si alza ancora divertito e si volta verso di me.

“Come diamine hai fatto a lanciarle così lontane?” mi metto le mani sui fianchi guardandolo fingendomi rimproverante.
Scoppia in una fragorosa risata per poi prendermi per i fianchi e tirarmi a lui.

“Tesoro, ero così eccitato che potevo perfino strapparteli di dosso.”

Avvolgo il suo collo con le mie braccia e sorrido sulle sue labbra mentre gli lascio un bacio dolce.
Le sue mani si infiltrano nei miei pantaloncini che ho indossato senza mettere l’intimo per non girare mezza nuda per casa. Mi palpa il sedere mentre la sua lingua si fa spazio nella mia bocca raggiungendo ogni angolo.
Mi tira più a sé e le sue dita si spostano nella parte anteriore del mio bacino sfiorando la mia intimità. Gemo dentro di lui facendolo sorridere sulle mie labbra.
Infila un dito e poi un altro nella mia femminilità facendomi stringere in un pugno i suoi capelli corvini.
Mi stacco dalle sue labbra iniziando a boccheggiare in cerca di aria mentre le sue dita vanno sempre più in profondità.
Butto la testa all’indietro presa dal piacere e mordo con forza il mio labbro inferiore mentre le mie palpebre si chiudono. Inizia a tracciare il mio collo con la sua bocca carnosa aumentando il mio benessere.

“Zayn.” sussurro in un gemito mentre morde la mia pelle candida e per niente abbronzata alla luce del sole estivo.

“Vieni, piccola. Vieni per me.” mi incita compiendo un movimento rotatorio dentro di me e facendomi gemere più forte.
Apro leggermente le labbra e mi lascio trasportare dal piacere che sto provando per poi venire dopo poco.
Riesco a percepire il suo sorriso soddisfatto e decido di aprire gli occhi per bearmi di quella vista.
Toglie le dita dai miei pantaloncini e mi tira di più a sé. Si passa quelle stesse dita in bocca facendomi arrossire improvvisamente.

“Hai davvero un buon sapore.” mi sussurra in un orecchio.

Mi sento andare a fuoco e cerco un arpiglio per poter uscire da questa situazione imbarazzante.

“Ehm, non dovevamo preparare la cena?” chiedo staccandomi da lui e poggiando gli slip sul divano.

Mi guarda divertito e annuisce per poi trascinarmi in cucina.

“Pizza?” propone prendendo gli ingredienti.

“Pizza.” Lo assecondo.

Iniziamo ad impastare e posso dire che Zayn è bravo in molte cose, ma la cucina non è il suo forte.
Alla fine ci troviamo tutti sporchi, con una pizza carbonizzata e immangiabile e il telefono in mano per chiamare una pizzeria.
Quando bussano alla porta mi precipito per andare a prendere la nostra cena. Il fattorino mi guarda in modo strano e poi mi rendo conto di trovarmi in situazioni pessime. Sono completamente sporca di farina e condimento per pizza.
Gli sorrido gentilmente e lo pago per poi raggiungere il mio ragazzo sul divano.

“Ecco qui la pizza, il fattorino è rimasto un po’ stranito. Di certo gli sono sembrata un po’ strana.” Affermo affondando il sedere sul cuscino accanto a Zayn e poggiando lo scatolo della pizza sul tavolino.
Il moro alza le spalle per poi poggiare una mano sul mio ginocchio e aprire la scatola prendendone una fetta.
Faccio lo stesso e inizio a mordere la mia.

“Allora, che film si guarda?” chiedo ancora masticando e avvicinandomi al mio ragazzo.

“Pensavo a questo.” Mi dice indicandomi il televisore. Annuisco poggiando la testa sulla sua spalla.
Finiamo la nostra cena mentre guardiamo questo film che si rivela al quanto insensato. In pratica per tutte le tre ore questa ragazza cerca un ragazzo con cui scopare e ogni volta ne trova uno diverso e con caratteristiche e gusti strambi.
Sinceramente resto a guardarlo soltanto perché Zayn mi tiene abbracciata e mi accarezza.
Una volta finito di vedere questo film, non possiamo fare altro che criticarlo e scherzarci sopra.
Era davvero ridicolo. Cosa passava nella testa del regista quando ha creato questa storia?
Alla fine ci troviamo ad interpretare il significato che forse voleva trasmettere per poi scoppiare a ridere e arrenderci dopo un paio di tentativi al quanto stupidi.
Decidiamo di restare ancora sul divano abbracciati e di sbaciucchiarci un po’.
Stiamo così bene che  non ci poniamo neanche il problema che una delle coppie torni prima del previsto.
Improvvisamente sento dei rumori strani sul retro. La prima cosa che faccio è guardare l’orologio. È molto tardi, ma i ragazzi non sarebbero mai andati sul retro per entrare in casa, quindi chi può essere?
Stringo la mano di Zayn ricevendo la sua attenzione.

“Senti questo rumore?” sussurro guardandolo preoccupata.

Si concentra cercando di capire a cosa mi riferisco e poi assottiglia gli occhi.

“Sembra proveniente dal retro.” Affermo mordendomi il labbro mentre inizio ad avere il batticuore. Da quando Jack ha provato a spararci ogni singola anomalia mi manda in tilt.
L’espressione preoccupata di Zayn non mi consola affatto e quando si alza dal divano automaticamente faccio lo stesso.

“Resta qui e tieni il telefono in mano per sicurezza. Io vado a vedere, non ti muovere.” Afferma avanzando verso la porta principale.

“Zayn.” Lo fermo per un braccio facendolo voltare. Aggrotta la fronte cercando di capire il perché l’abbia fermato.

“Non mi lasciare da sola.” Sussurro. Ho il terrore che possa succedergli qualcosa e non voglio passare questo tempo da sola senza sapere cosa sta accadendo lì fuori.
Mi sorride premuroso e mi stringe al suo petto per poi baciarmi il capo.

“Non ti preoccupare, non succederà niente. Torno subito, te lo prometto.”  Mi rassicura accarezzandomi i capelli.
Si allontana e mi lascia con un leggero bacio sulle labbra e un sorriso. Esce di casa portandosi via con sé il mio senso di sicurezza e protezione.
Cammino silenziosamente lungo il corridoio e la cucina per poi sbirciare dalla finestra quello che sta succedendo.
Mi tremano le mani e ho il cuore a mille. Sento il sangue pulsarmi nelle orecchie mentre con i polpastrelli sposto la tenda dal vetro.
È tutto buio fuori e solo dopo essermi abituata a quell’oscurità riesco a riconoscere due sagome in giardino. Un uomo fin troppo alto per essere Zayn viene buttato a terra mentre il mio ragazzo continua a colpirlo sul volto e a urlare parole che non riesco a capire.
Sento la paura e l’ansia impossessarsi di ogni mio muscolo e fibra. Ho il terrore che qualcuno chiami la polizia e che Zayn ci vada di mezzo.
Già ha avuto problemi con la legge e sicuramente non crederanno ad una nostra versione dei fatti.
Decido, quindi, di aprire la porta e di uscire a fermare il mio ragazzo prima che possa uccidere quel tizio.

“Zayn!” urlo raggiungendoli mentre l’erba mi solletica i piedi nudi.

“Zayn, fermati, lo ucciderai!” continuo avvicinandomi ancora di più.

“Pezzo di merda, come vi devo dire di lasciarmi in pace?!  Non voglio più avere a che fare con voi! E non osate toccare più la mia famiglia, okay? Io ti uccido come ucciderò anche quel figlio di puttana di Jack!” urla colpendo ripetutamente quell’uomo.

“Zayn!” lo afferro per il braccio e cerco di trascinarlo via ma lui continua e si divincola dalla mia presa. Per la prima volta rimpiango di non essere più muscolosa.

“Basta!” urlo quando sento il rumore simile alla rottura di un osso.
Afferro nuovamente Zayn che sembra fuori di sé. È tutto sporco di sangue e continua ad urlare contro a quel tizio.
Una lacrima solca il mio viso mentre la tensione si impossessa di me.

“Ti prego, basta!” cerco di alzare la voce, ma è come scomparsa.
Cerco di trovare il coraggio che ancora ho e  afferro con tutta la forza che mi rimane le braccia di Zayn provando ad immobilizzarlo.
Lui si divincola con violenza e improvvisamente sento l’occhio destro bruciare e il sedere sprofondare nell’erba.
Solo dopo riesco a capire quello che è appena successo.
Mi ha colpita senza volere sul volto e mi ha fatta cadere per terra.
A quanto pare si accorge anche lui di quello che ha fatto e lascia perdere l’uomo che ne approfitta per scappare.
Mi corre incontro e si inginocchia davanti a me.
Sento le lacrime bruciare sulle guance e l’occhio sbattere fortissimo.
La sua mano piena di sangue mi scosta i capelli dal viso e riesco a vedere i suoi occhi preoccupati e dispiaciuti.

“Dio, Hope, mi spiace così tanto.” Sussurra accarezzandomi la guancia per poi stringermi al suo petto.
Inizio a singhiozzare senza sapere bene il motivo. Per il dolore, per la sorpresa di quel colpo, per la tensione accumulata e molto probabilmente anche per frustrazione. Mi sono stancata di questo Jack e dei suoi tentativi di rovinarmi la vita. Sono stanca di combattere ancora per poter avere la mia normalità. Cosa ho sbagliato per non poter avere un attimo di tregua? Ho fatto tutto quello che posso per poter vivere felice con l’amore che aspetto da troppo tempo, perché non ci riesco?
Zayn continua ad accarezzarmi e a sussurrarmi che tutto andrà bene, ma io non ci credo più. Me lo ripete ogni santa volta ma ormai ho perso le speranze. Ogni volta succede qualcosa che compromette la mia felicità e io non ce la faccio più. Voglio solo poter stare con Zayn senza avere più problemi. È così difficile?
Lo spingo via da me con tutta la frustrazione che sto provando e mi alzo da terra redendomi conto che ormai anche il mio sedere è dolorante.
Entro in casa asciugandomi gli occhi  e apro il freezer da dove caccio del ghiaccio che avvolgo in un panno per poi premerlo sul mio occhio malconcio.
Mi appoggio con la mano libera contro il lavello e con il capo basso e gli occhi chiusi lascio scivolare un’altra lacrima sulla mia guancia.
Sono stanca. Stanca di questa vita. Stanca di dover lottare per avere un po’ di libertà. Adesso basta, non ce la faccio più. Avrò la mia vita normale. A costo di andar a parlare direttamente io con Jack.
Le mani calde di Zayn si poggiano sulle mie spalle e strizzo gli occhi provando ribrezzo ricordando le scene di poco fa e la sua mano piena di sangue.

“Non mi toccare.” Dico a denti stretti. Lo sento irrigidire e poi allontanarsi da me.
Prendo un gran respiro cercando di non scoppiare da un momento all’altro.

“Hope, mi spiace, giuro che…” cerca di parlare. Ma sono stanca anche dei soliti discorsi. Ho solo bisogno di sfogarmi con qualcuno.

“Non voglio sapere niente! Lo so, so che non l’hai fatto apposta, ma cazzo, Zayn! Ti rendi conto che ora avrò un occhio nero? E quando tornerà mia sorella? E con Kevin che farò? Tra pochi giorni tornerò a casa e lui vedendo questo penserà di essersi sbagliato su di te e non mi lascerà più stare con te. Perché non ti sei fermato quanto te l’ho detto? Perché cazzo devi sempre essere così ottuso da non capire che stavo cercando di proteggerti? Io non ce la faccio più così, Zayn. Forse dovremmo prenderci una pausa.”

Sento i suoi occhi guardarmi ardentemente come per capire se le mie parole sono vere o se sto fingendo.
Si avvicina e mi prende la mano facendomi volta verso di lui.

“Hope, non puoi dire sul serio. Stavo solo cercando di proteggerti da lui.” Afferma guardandomi speranzoso.  Riesco a percepire il suo dispiacere e solo così mi rendo conto di come stia esagerando. Lui mi ama, ci tiene a me e vuole proteggermi. Stava rischiando la sua vita per me e io lo tratto male solo perché sono arrabbiata per la piega che sta prendendo la nostra vita.
Sorrido debolmente e lascio cadere sul lavello il ghiaccio per poi fiondarmi tra le sue braccia e inspirare il suo profumo. Delle lacrime iniziano a bagnare la sua maglia e cerco con tutta me stessa di non singhiozzare di nuovo.

“Scusa, sono solo…arrabbiata.” Spiego tirando su col naso e lasciandomi cullare dalle sue braccia.

“Non voglio lasciarti davvero, io ti amo.” Continuo per poi alzare lo sguardo verso di lui.
Mi sorride dolcemente e mi accarezza il viso con la mano non sporca di sangue.
Non accenna neanche a rispondere, semplicemente poggia le labbra sulle mie e mi dimostra il suo amore.
 
 

Quando i ragazzi tornano a casa e mi vedono con i ghiaccio sull’occhio si affrettano a chiedere spiegazioni.
Mia sorella è furiosa e già so che ne approfitterà per dirmi di stare alla larga da Zayn e per ribadirmi che lei aveva ragione dal primo momento.

“Un incidente. Sono caduta e ho sbattuto, tutto qui.” Spiego per poi mangiucchiarmi le unghia.

“Un incidente? Ma per favore, Hope! Non posso credere che questo scimmione si sia permesso solo di toccarti!” urla mia sorella per poi guardare Zayn. “Ti spacco la faccia stronzo! Ti avevo detto di non toccare mia sorella! Ora saranno cazzi tuoi!” continua per poi iniziare a colpirlo sul petto e a tirare calci.
Niall l’afferra da dietro e la solleva facendola allontanare ricevendo altre urla mentre Zoe continua a scalciare cercando di colpire Zayn.
Il mio ragazzo abbassa lo sguardo su di me e  prendo un grosso respiro per poi prendergli la mano.

“Zoe, non è colpa di Zayn. Te lo giuro.” Le dico ricevendo una stretta più forte da parte del moro.
Mia sorella si ferma e si fa mettere giù dal biondo che mi guarda dispiaciuto.

“Sarà meglio che sia vero, perché altrimenti se scopro qualcosa in più, io ti denuncio, capito brutto stronzo? Così impari a toccare mia sorella.” Dice Zoe avvicinandosi a noi e poggiando un dito sul petto di Zayn. Lui annuisce e io sorrido leggermente. Infondo mia sorella si prende cura di me e mi vuole davvero bene.
Ne approfitto per abbracciarla dolcemente.

“Ti voglio bene.” Le sussurro mentre lei ricambia l’abbraccio.

“Anche io, stronzetta, ma vedi di tenere sotto controllo il tuo ragazzo, altrimenti avrò un cadavere da nascondere e lo sai che non sono brava a trovare i nascondigli giusti.” Afferma facendomi ridere. In effetti non ha tutti i torti. Quando eravamo piccoline e giocavamo a nascondino non riusciva mai a trovare un posto adeguato e perdeva sempre. Sorrido al pensiero di quei giorni passati al parco con lei e Kevin mentre eravamo controllati dai nostri genitori seduti su una panchina. Mi mancano qui tempi. Mi mancano i miei genitori. Mi manca la mia famiglia completa.









Spazio della scrittrice xx

Ragazze belle sono finalmente tornataa!!
Scusatemi tanto per l'attesa ma davvero non sapevo più che scrivere. fortunatamente ho trovato l'ispirazione e spero che vi piaccia questo capitolo.
Ho deciso di affrettare un po' i tempi e di andare direttamente alle parti fondamentali perchè proprio per questo evento che succederanno un sacco di cose che cambieranno drasticamente la storia.
Spero ancora che mi seguirete e di non farvi aspettare troppo per il prossimo capitolo.
Un baacione <3 xx






 



 

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Capitolo 12
*** Normal. ***



#crediti: Sabren.


 


 
 
Normal.




Il sole è puntato sulle nostre teste mentre ci dirigiamo verso le auto. I ragazzi hanno appena finito di caricarle con le valigie e finalmente potremo partire.
Guardo Dyana che è al mio fianco e le sorrido per poi abbracciarla calorosamente.

“Ciao, bionda. Vediamo di tenerci in contatto, eh!” affermo facendola ridere.

“Certo, non ti preoccupare, moretta.” Risponde sorridendomi.

Saluto anche El e Dani e infine i ragazzi.
Lascio Zoe con Niall mentre si salutano fin troppo calorosamente. Intanto gli altri se ne vanno tranne Lou e El che devono aspettare come noi che i due innamorati finiscano di baciarsi e di dirsi ‘ciao ’.
Li guardo lasciandomi scappare un sorriso. Sono davvero carini insieme. Finalmente hanno trovato entrambi l’amore. Non so per chi essere più felice.
Zayn avvolge il braccio intorno alle mie spalle e mi bacia la guancia.

“Ricordi quando eravamo noi a doverci salutare?” mi sussurra e riesco a percepire il suo sorriso senza neanche voltarmi.

“Sì…speriamo che loro non dovranno aspettare un anno per rivedersi.” Affermo in un sospiro. Zayn mi stringe a sé e preme le labbra sul mio capo. Porto la mano vicino alla sua poggiata sulla  mia spalla e lascio intrecciare le nostre dita.

“Ehm, Niall, noi dovremmo andare.” Li interrompe Louis dopo essersi schiarita la voce.
I due di allontanano lentamente lasciandosi ancora dei baci e parole del tipo “chiamami, okay?” o “ Non mi lasciare da sola per troppo tempo.”.
Io e Zayn ci guardiamo ridendo sotto i baffi ed entriamo in auto per poi essere seguiti dalla mia gemella. Appena si siede caccia un sospiro e guarda fuori dal finestrino. Sorrido pensando a come mi faccia tenerezza. Zoe innamorata, suona così strano.

“Zoe, tutto okay?” chiedo scrutandola dallo specchietto retrovisore.

“Tutto okay?” sbotta come se la domanda sia troppo stupida per poter rispondere.
Zayn mi guarda mordendosi il labbro come per capire cosa voglio dirle adesso. Prendo un grande respiro e abbasso gli occhi verso i miei piedi.

“Ti capisco, Zoe. È difficile, ma pensa che potrai rivederlo presto. Infondo siete solo a qualche ora di distanza, potrete vedervi il week-end.” Cerco di consolarla alzando di nuovo lo sguardo e rivolgendolo allo specchietto.

“Facile per te, tu lo puoi vedere sempre il tuo ragazzo.” Commenta. Zayn si muove sul suo sediolino cercando di trattenersi nel parlare e mette in moto.

“Ti capisco più di quanto sembri. E poi, mettiamola così, Niall potrebbe stare un paio di giorni da Zayn, così potrete stare più vicini.” A quelle parole il viso di mia sorella si illumina nuovamente e quello del mio ragazzo sbianca. Sa bene che se Niall passerà anche solo un paio di giorni da lui non vorrà più andarsene e non avremo più la libertà di stare un po’ per il conto nostro a casa sua.

“Dici sul serio?” si elettrizza mia sorella affacciandosi tra i nostri sediolini. Zayn mi guarda con gli occhi spalancati come per dirmi “che ti è venuto in mente?”.
Sorrido a Zoe e annuisco.

“Aww, ti ho mai detto che ti adoro?” afferma stringendomi tra le sue braccia e facendomi ridere. So com’è difficile stare lontano dalla persona a cui tieni e che ami per questo non voglio che mia sorella soffri come me. Lei può avere una soluzione facilmente, perché non aiutarla? Non voglio che Niall e Zoe soffrano come noi due, quindi li aiuterò, che a Zayn piaccia o meno.


 
Quando arriviamo a casa, Zoe è più felice e perfino più gentile con Zayn. Adesso che le stiamo dando una mano almeno si degna di trattarlo decentemente. Appena la macchina si ferma davanti casa, guardo il mio ragazzo che è molto meno entusiasta.  Da una parte ora non starò più nella stessa casa con lui, dall’altra dovrà ospitare Niall nel suo appartamento rischiando di non poter più avere un attimo di privacy.
Gli sorrido cercando di addolcirlo e gli prendo il viso tra le mani. Premo le mie labbra sulle sue e gli lascio un tenero bacio e finalmente posso godermi il suo sorriso.

“Ci sentiamo, okay?” affermo strofinando il naso con il suo.

“Non vuoi che ti accompagni dentro?” chiede per poi darmi un altro bacio.

“Non ti preoccupare, vai a casa, già hai sopportato abbastanza per oggi.” Scherzo.

“Okay, allora ci sentiamo dopo.” Mi saluta con un ultimo bacio. Lascio il sediolino dell’auto e finalmente posso sgranchirmi le gambe. Apro il portabagagli e caccio le mie valige per poi raggiungere mia sorella che si è già precipitata dentro casa. Saluto con un cenno della mano Zayn che poi schizza via con la sua auto ammaccata.
Trascino le valigie dentro e mi rendo conto che mia sorella già è al telefono con il suo amato per informarlo della nostra disponibilità. Sorrido posando le borse in stanza. Mi guardo allo specchio e non posso non notare il segno vicino l’occhio destro. Nonostante sia passata quasi una settimana, il colpo è ancora evidente. Spero davvero con tutto il cuore che Kevin si beva la scusa dell’incidente. Non voglio che non si fidi più di Zayn proprio adesso che anche mia sorella sta iniziando ad apprezzarlo.
Scendo le scale allontanandomi dal chiacchiericcio di Zoe e raggiungendo mio fratello in salone. Appena mi vede mi stringe forte tra le sue braccia e mi chiede come si andato il viaggio e la vacanza.
Quando finalmente si stacca, i suoi occhi cadono sul mio livido e a quella vista li sgrana.

“Che hai fatto?” subito chiede con tono fin troppo melodrammatico.

“Niente, un incidente.” Cerco di essere convincente. “Ho sbattuto contro la porta un paio di giorni fa, niente di grave.” Continuo senza aggiungere troppi dettagli. Potrei dire qualche stupidaggine che poi avrei dimenticato e non voglio insospettirlo.

“Ah, e Zayn?” domanda lasciandomi spiazzata.

“Zayn? Che centra lui? Sai che sono imbranata e…cioè…lui non ha fatto niente. È colpa mia e…lui non ha fatto niente.” Merda, merda, merda. Che diavolo sto dicendo? Dio mio, ho rovinato tutto. Mi guarda con gli stessi occhi con cui mi guardava mia madre quando dicevo qualche bugia e lei se ne accorgeva.  Inizio a maledirmi mentalmente.

“Hope Lisabeth Wilson, spiegami cos’è questa storia di Zayn? È stato lui a colpirti?” quasi urla. Mi mordo il labbro rendendomi conto che ho appena distrutto tutto. Tutti i nostri tentativi di stare insieme, tutte le fughe, tutte le bugie dette per poter stare insieme senza destare sospetti e senza farci dividere, tutto inutile. Ho appena rovinato tutto e solo perché ero troppo confusa per dire una cosa sensata. Ho mentito sulla mia scomparsa, su l’esistenza di Zayn e della nostra storia per tutto quel tempo e non sono riuscita a dire questa piccola bugia. Mi sento una vera stupida. Ispiro ed espiro in modo irregolare mentre cerco un’altra scusa o un modo per tornare indietro nel tempo e non dire questa cazzata.

“No, è stato un incidente.” Subito mi affretto a rispondere.

“Hope, so riconoscere una bugia, e tu mi dai tutta l’aria di star mentendo.” Afferma con tono autorevole mentre inizio ad avere il batticuore. Non voglio litigare con lui. Non voglio continuare a mentire. Ma soprattutto non voglio perdere questo fantastico equilibrio che si è creato tra la mia famiglia e Zayn.
Continua a guardarmi aspettandosi che ammetta la verità, che gli dica cosa è successo. I miei occhi girano a vuoto cercando uno arpiglio su cui aggrapparmi. Cosa devo dire adesso? È uno di quei momenti che sembrano infiniti ma allo stesso tempo troppo affrettati. Non so che dire che fare e come uscirne.

“Hope! Vuoi rispondermi?! Allora, è stato lui?” questa volta urla più delle altre e già riesco a immaginare l’espressione di Zayn quando si ritroverà Kevin davanti alla porta pronto a sferrargli un pugno in pieno viso.
Sto per ammettere tutto e dire addio ai miei sogni quando Zoe interviene.

“Kevin, è stato un incidente! C’ero anche io e ho visto con i miei occhi che questa imbranata ha sbattuto contro la porta della camera! Sai com’è goffa, dai, lasciala stare”.
Guardo mio fratello distendere lentamente i muscoli e calmarsi e riesco finalmente a respirare nuovamente.

 “Ah, va bene. Se allora la mettete così, vorrà dire che vi crederò.” Risponde. Dio mio, non ho mai amato così tanto mia sorella come in questo momento. Ma perché mi ha aiutata? Crede veramente a quello che ho detto o lo ha fatto solo per coprirmi in quanto la sto aiutando con Niall?
Quando ci ritroviamo nella nostra stanza da sole dopo cena, decido di parlare con lei e di capire cosa l’ha spinta a salvare la mia relazione con Zayn. Infondo lei pagherebbe per far in modo che lui scompaia dalla mia vita, perché non ne ha approfittato?

“Zoe, per prima…grazie di avermi aiutata con Kevin.” Inizio cercando di non sembrare che stia fingendo.

“Di niente, Hope.” Risponde mentre si passa lo smalto anche sull’ultima unghia.
Prendo una molla dal comodino e inizio ad intrecciare i miei capelli per poi legarli. Poggio la schiena contro la testiera del letto e porto le ginocchia al petto mentre una leggera brezza entra dalla finestra facendo svolazzare la tenda lilla. Tutto nella mia stanza è ispirato al viola e alle sue varie tonalità. Mia madre ci aveva fatto scegliere dal catalogo il colore che più ci piaceva e, una volta scelto, papà aveva tinto la parete dietro i nostri letti color ametista e le altre pareti di un colore leggermente più scuro. Io ho sempre amato la nostra stanza. È così ben arredata e colorata. Fuori dall’ambiente in cui vivo. Non ho mai capito perché ci siamo dovuti trasferire qui qualche anno prima della morte dei miei. La nostra vecchia casa era molto più bella e in un quartiere abbastanza altolocato. Non ho mai capito perché siamo caduti così in basso. Eppure mio padre continuava a lavorare sempre. C’era così poco a casa per lavoro che i primi giorni dopo la sua morte sembrava che da un momento all’altro potesse tornare. Sembrava che fosse tutto come prima. Eravamo abituati a vedere poco papà, infatti è stato molto più traumatica la morte di mamma. Di solito stava sempre in casa, ed era come se l’illuminasse con la sua presenza. Girava come una trottola da una stanza all’altra e rallegrava le tristi e cupe giornate di Londra. Quando morì le giornate sembrarono ancora più buie e la casa più cupa del cielo fuori alla porta.
Prendo un grosso respiro mentre poggio il mento sulle mie ginocchia. Mia sorella si volta verso di me e mi guarda, come se aspettasse la domanda che ho intenzione di farle.

“Perché ci hai aiutato?” chiedo senza troppi giri di parole. Avrei soltanto complicato le cose.
Sorride come se già sapesse che glielo avrei chiesto e con il dorso della mano di sposta i capelli dal viso mentre ha le dita a penzoloni cercando di fare asciugare il colore rosso che spicca sulle sue unghie.

“Tu e Zayn vi amate sul serio. Anche se non mi piace per niente, ti rende felice e io volevo solo questo. Pensavo che per te fosse solo una questione di principio, che volessi stare con lui solo perché io dicevo che era pericoloso. Ma in questi ultimi giorni ho capito che voi siete destinati a stare insieme. Insomma, Zayn è stato così paziente e non ti ha abbandonata solo perché non potevate fare sesso. Sai…non avevo mai visto Zayn così. Questo suo lato mi ha sorpreso. Adesso capisco che quando mi diceva di amarmi fingeva, che in realtà aveva solo paura di stare solo. Grazie a te ora capisco tante cose su di lui. Capisco il suo comportamento strano. Aveva solo bisogno di qualcuno che lo amasse e lo aiutasse davvero. E tu sei quella persona, Hope. Sono stata una vera stronza con lui, ma mi dispiace davvero tanto. Lui si merita il tuo amore come tu il suo.” Mi sorride sincera mentre una strana sensazione si impossessa del mio stomaco.
 Mi sento così in colpa adesso a non averle detto la verità su noi due, sulla nostra storia. Lei mi sta chiedendo scusa e io non posso neanche raccontarle la verità. A volte mi sento come dentro ad una morsa. Non riesco a liberare i miei sentimenti e confessare quello che mi è successo. Non posso confidarmi con mia sorella dopo che insieme ne abbiamo passate così tante. Di solito ci diciamo tutto ma sembra che Zayn istighi al silenzio. Come lei non mi ha parlato di lui quando stavano insieme, io non posso parlare di lui adesso. È come se la misteriosità di Zayn si trasmettesse a tutti quelli che gli stanno attorno.

“Adesso, però, voglio sapere cosa è successo davvero al tuo occhio.” Afferma facendomi sgranare gli occhi. “Non credere che mi bevi la storia della porta, forza, racconta.” Continua a parlare per poi soffiare sullo smalto.

“Tu sei stata con Zayn e sai che non sempre ha buoni rapporti con tutti…” inizio mordendomi il labbro. Lei annuisce cercando di farmi parlare il prima possibile. È sempre stata troppo curiosa per aspettare.

“Beh, a quanto pare uno di questi ‘nemici’ ce l’ha molto con lui e quella sera ha mandato qualcuno sul retro della casa.” continuo mentre mia sorella si eccita sempre di più. Odia quando lascio il discorso a metà. Come se la sua attenzione aumentasse, si sposta dalla sedia sul mio letto guardandomi con circospezione.

“Zayn è uscito fuori per vedere chi era, e hanno iniziato una rissa. Era incazzato da morire e ha iniziato a dire cose tipo “Così impari a toccare la mia famiglia.”, le cose si stavano mettendo male e non volevo che Zayn ci andasse di mezzo, così sono uscita e ho cercato di fermarlo, ma era così preso che per sbaglio mi ha colpito.” Continuo a raccontare e mia sorella sgrana gli occhi dalla sorpresa e si avvicina ancora di più a me, come quando guarda la sua soap-opera preferita e succede qualcosa di intrigante al protagonista.

“E tu?” chiede e pare che abbia bisogno dei popcorn per come è presa dal racconto.

“Beh…diciamo che non l’ho presa molto bene. Si è scusato così tante volte che ho perso il conto e mi ha abbracciata cercando di tranquillizzarmi. Quel tipo è scappato via e io sono rientrata in casa come una furia. Ho messo del ghiaccio sull’occhio e ho iniziato a prendermela con Zayn perché non si era fermato quando glielo avevo detto. Poi l’ho minacciato di volere una pausa e in quel momento l’ho visto letteralmente sbiancare. Ho capito di aver detto una sciocchezza e l’ho abbracciato chiedendogli scusa per essermela presa con lui. Infondo cercava di proteggermi.” Finisco il racconto e mi meraviglio che non parta nessun applauso da parte della mia unica spettatrice.  La guardo aspettando che dica qualcosa ma l’unica reazione che ottengo è la mia fotocopia che saltella sul letto elettrizzata al massimo.

“Dio, la tua vita sembra un film!” afferma quando finalmente si è fermata.

“Tu non stai bene, Zoe.” Rispondo facendomi scappare un sorriso mentre mi distendo un letto.

“Cioè, di cosa di lamenti? Hai un ragazzo super-figo, con una vita misteriosa, una sorella fantastica che ti copre quando dici le bugie e vivi sempre nuove avventure!” sbotta ancora elettrizzata.
Sospiro scuotendo la testa, non può capire minimamente che significa vivere così. Pagherei milioni per poter avere una storia normale tipo quella tra El e Louis. Li invidio da morire e durante questo mese non ho fatto altro che pensare quanto sarebbe fantastico vivere come loro. Ma no, io dovevo innamorarmi del ragazzo oscuro e pieno di segreti. Quello misterioso e pericoloso. Mia madre mi diceva sempre che se continuavo per quella strada avrei scelto un ragazzo stile principe azzurro. Invece io ho scelto il principe oscuro. Il bellissimo, bipolare e pericolo Zayn Malik. Non che mi penta della mia scelta, anzi. Zayn è un ragazzo fantastico, ma il suo passato mi sta tormentando fin troppo.
Sento il mio telefonino squillare in un angolo sperduto della stanza e sobbalzo aprendo gli occhi che avevo chiuso per un attimo. Scendo dal materasso e seguo il suono fino a trovare quell’aggeggio nella mia borsa.

“Pronto?” rispondo senza neanche guardare sullo schermo del telefono chi è che mi chiama.

“Ehi, tesoro, come va?” la sua voce roca mi fa sorridere. Con passo veloce ritorno sul mio letto su cui mi butto rimbalzando e facendo sussultare mia sorella che alza gli occhi al cielo capendo che si tratta di Zayn.

“Ehi, tutto okay. A te?”, prendo a giocare con il laccetto dei miei pantaloncini cercando di non incontrare lo sguardo di mia sorella che mi avrebbe fatto sentire a disagio.

“Bene… mi piace come hai legato i capelli, la prossima uscita ti voglio così.” Mi dice. Aggrotto la fronte e mi guardo i capelli. Come fa a sapere che li ho legati? Istintivamente mi alzo e guardo fuori alla finestra. In quasi tutti i film succede sempre la stessa cosa, ma fatto da lui è la cosa più dolce del mondo. Infondo è pur sempre il mio ragazzo, è logico che mi piacciano queste sorprese. Gli sorrido scuotendo la testa e attaccando il telefonino. Lui mi saluta con un cenno di mano e mi si avvicina per poi arrampicarsi e scavalcare la finestra.

“Disturbo?” chiede guardandosi intorno.

“Come sempre.” Affermo sorridendogli e trascinandolo sul letto dove sprofondiamo. Mi stringo al suo petto ispirando il suo profumo. Già mi mancava.

“Come mai da queste parti?” chiede Zoe accendendo il portatile.
Il mio ragazzo alza le spalle e mi stringe di più a sé per poi lasciare un bacio sulla mia fronte.

“Mi mancava la mia ragazza.” Afferma facendomi sorridere. Alzo la testa dal suo petto e lo guardo negli occhi. Mi sorride dolcemente e mi tira verso di lui facendo in modo che le nostre labbra si scontrino.

Zoe stranamente non crea problemi che Zayn sia qui e che passi ogni tanto. Così il mio ragazzo decide di approfittarne e viene sempre più spesso a casa mia. Sinceramente non sono mai stata così contenta. Infondo non tutte le ragazze possono permettersi di far entrare il proprio ragazzo in casa anche con i familiari presenti. Certo, se ci fosse stato mio padre non l’avrebbe mai permesso, ma posso finalmente trovare l’unico lato positivo del fatto di essere orfana.
Zoe e Zayn stanno perfino diventando amici. Non so se questa cosa mi spaventi o mi stupisca di più. In ogni caso finalmente sto avendo un po’ di equilibrio nella mia vita.
I corsi Universitari vanno alla grande, come anche gli esami. Niall sta passando più tempo del previsto nell’appartamento di Zayn, ma non ci crea problemi più di tanto. Adesso che Zoe non ci rompe più le scatole possiamo passare più tempo insieme e Kevin ormai non sospetta più niente. Ogni tanto il mio ragazzo fa alcune cose romantiche ma che non riescono sempre bene e questo mi fa divertire molto. Abbiamo provato anche a fare un’uscita a quattro con Zoe e Niall. Infondo la permanenza del biondo è molto piacevole e non solo per la mia gemella. Zayn ha qualcuno con cui passare il tempo quando io sono a lezione e insieme si sono trovati un lavoro part-time in un locale. A quanto pare la voce di Zayn accompagnata dalla chitarra di Niall sono un’unione perfetta per fare soldi. Sono davvero felice per loro, anche se il mio ragazzo non vuole che assista ad uno degli spettacoli, dice che si vergognerebbe e che si distrarrebbe a guardarmi nella folla.
Jack ormai è come sparito e non so bene perché. Forse l’infuriata di Zayn l’ha spaventato tanto da non presentarsi più.
 Liam e Danielle stanno preparando il matrimonio e spesso lo sposo mi chiama cercando consigli e avvertimenti.
Proprio mentre sto parlando con lui al telefono da più di un’ora, che la porta bussa. Mia sorella è sotto la doccia e Kevin a lavoro, quindi sono costretta ad andare io mentre la voce di Liam non mi lascia tregua.
Con mia grande sorpresa, quando apro la porta non c’è nessuno. In compenso per terra c’è un tulipano giallo. Lo raccolgo per poi guardarmi intorno per capire chi l’abbia lasciato.

“Chi è?” mi risveglia Liam.

“Nessuno, mi hanno lasciato un fiore. Un tulipano giallo.” Lo informo mentre pensierosa salgo la scale.

“Un tulipano giallo?! Ma è una cosa dolcissima! Ha un significato fantastico.” Afferma facendomi corrucciare la fronte.

“Che vuoi dire?” chiedo confusa più di prima mentre entro in stanza.

“Quando volevo chiedere a Danielle di sposarmi cercavo il modo più adatto e girovagavo un po’ su internet per trovare una cosa speciale. Una sera ho trovato un elenco con i significati dei fiori e li imparai a memoria per non dimenticarmi quale era più adatto. Il tulipano giallo significa che nel tuo sorriso c’è il sole, o almeno così mi ricordo.” Mi spiega. Mi scappa un mezzo sorriso mentre mi mordo il labbro inferiore. Che me lo abbia lasciato Zayn?

“Forse il tuo amato vuole farti una sorpresa.” Mi prende in giro.

“Ma Zayn non è il tipo da fare queste cose, forse Niall lo ha mandato a Zoe.” Scaccio via il pensiero che possa essere stato il mio ragazzo e immagazzino quel regalo per il resto della giornata.
Quando incontro Zayn non mi da segni di avermi regalato niente del genere, quindi non glielo chiedo giusto per non farlo innervosire o pensare che qualcuno mi mandi fiori.
I dubbi mi arrivano quando i giorni seguenti mi arrivano sempre fiori diversi. A casa, a scuola e una volta perfino in un ristorante mentre ero con una nuova amica.
Dopo il tulipano mi sono arrivati un fiore di flox, una primula, dafne e una camelia rossa.
Tutti con significati profondi e sinceri. Significati che ho letto uno ad uno su internet cercando di capire chi potrebbe essere.
Le prime volte ho anche pensato che avessero sbagliato indirizzo, ma poi sembrava che questa persona sappia sempre dove mi trovo e quindi ho capito che sono diretta a me.
Continuo a vedermi con Zayn ma non sembra per niente che li abbia mandati lui.
Che abbia un corteggiatore segreto? Non credo.
Non frequento nessun ragazzo che non sia già fidanzato o disinteressato a me, quindi non trovo alternativa. Kyle? Può essere. Uno stupido scherzo? Anche. Ma perché prendersi tutta questa briga di trovare il fiore con il significato giusto?
Questa sera Zayn mi ha detto che vuole portarmi in giro. Mi ha detto di vestirmi carina e di farmi trovare pronta al suo arrivo. Zoe mi consiglia cosa indossare e, sinceramente, non mi sento molto a mio agio con un vestitino così scollato.
Quando il mio ragazzo mi viene a prendere sgrana gli occhi alla vista della mai scollatura.
Gli sorrido imbarazzata e spero con tutta me stessa che non faccia storie e scenate davanti anche a mio fratello.

“Vieni, piccola.” Mi sussurra dopo che abbiamo salutato i miei fratelli. Usciamo di casa e mi porta in auto. È un po’ strano stasera, non so. Mi sembra troppo pensieroso e agitato.
Mette in moto senza dire una parola e schizziamo via. Attraversiamo diverse strade e sembra che la nostra meta non voglia proprio arrivare. Chiudo gli occhi presa dalla stanchezza di questa giornata. Oggi ho dovuto fare un esame importate e ieri ho studiato tutta la notte senza sosta. Ho bisogno di un po’ di riposo.

“Ehi, tesoro, sveglia. Siamo arrivati.” Mi sussurra la voce angelica e melodiosa di Zayn. Apro gli occhi con fatica per poi ritrovarmi il suo sorriso ad un centimetro dal viso.

“Ben sveglia.” Mi soffia sulle labbra per poi darmi un bacio.

“Scusa, Zay, è stata una giornata dura.” Sbadiglio grattandomi il capo. Fa una risatina e poi mi dà un altro bacio.
“Non ti preoccupare.” Sussurra, “Più che altro, guarda un po’ dove ci troviamo.” Afferma. Solo dopo le sue parole mi rendo conto di cosa c’è davanti ai miei occhi. Siamo su un dirupo che affaccia sulla città e intorno a noi si estendono piante e un unico sentiero.
La luna si specchia su questo luogo magico e le stelle si vedono perfettamente. È il luogo più romantico che abbia mai visto.
Guardo Zayn che mi sorride speranzoso.
Gli prendo la mano confortandolo per poi stringerlo forte tra le mie braccia.

“Dio, è fantastico. Grazie, Zay.” Gli dico e riesco a percepire un suo sospiro di sollievo. Sorrido chiudendo gli occhi e beandomi delle sue braccia e del suo profumo ancora più intenso del solito. Non posso credere che abbia organizzato tutto questo per me. Portarmi fin qui su questo paesaggio fantastico a passare una serata solo noi due.
Usciamo dalla macchina e ci sediamo sul cofano appoggiandoci al parabrezza. Mi lascio abbracciare dal mio ragazzo mentre chiudo gli occhi e mi lascio trasportare da questo silenzio interrotto solo dal respiro di Zayn e da qualche grillo. Inspiro riempiendo i miei polmoni con l’aria pure e umida di questo posto. Immagino il nostro futuro. E se tra una decina d’anni fossimo ancora qui, insieme? Su questo stesso cofano a guardare le medesime stelle e a respirare quest’aria? Se fossimo ancora abbracciati senza importarci finalmente di nessuno e vivendo la nostra vita normale? Senza complicazioni, senza casini, solo io e lui, per sempre.
Mi lascio trasportare da queste fantasie fino a quando Zayn non mi accarezza il viso e sento il bisogno di aprire gli occhi e incontrare i suoi.

“Hope, ho una cosa per te.” Mi sussurra. Lo guardo confusa mentre infila la mano dentro la sua giacca. “Tieni.” Mi soffia ad un orecchio porgendomi un fiore. È bellissimo ma allo stesso tempo particolare. Lo osservo mentre cerco di collegarlo a tutto quello che sta succedendo.

“Con questo fiore ho finito il mio messaggio. È una Cleome Hassleriana.” Mi spiega. Adesso capisco. Erano tutti messaggi che mi stava inviando e questo qui completa il quadro.
Il primo era il tulipano: ho un sorriso come il sole.
Il secondo un flox: le nostre anime sono unite.
Poi una primula: non posso vivere senza di te.
Dafne: non ti vorrei in nessun altro modo.
Camelia rossa: sei la fiamma del mio cuore.
E questo? Questo cosa significa? Cosa mi vuole dire?
Notando la mia confusione, mi si avvicina fino a farmi sentire il suo alito sulla guancia.

“Significa: vieni via con me.” Sussurra. A queste parole una valanga di brividi mi corrono lungo la schiena e il mio stomaco viene invaso da un miriade di farfalle. Cosa vuole dirmi? Dove vuole andare solo con me?
Lo guardo cercando una spiegazione e lui mi sorride calorosamente. Mi dà un leggero bacio e accarezza il mio naso con il suo cercando di tranquillizzarmi.

“Hope, vuoi venire a vivere da me?” a questa richiesta il mio cuore perde qualche battito e sento la gola secca e le gambe molli. È un passo importante. Molto importante. Se vuole vivere con me significa che per lui ormai è una relazione più che fissa. Significa che vuole mettere la testa a posto e che vuole passare il resto dei suoi giorni con me. Una richiesta del genere è poco meno importante di quella di matrimonio. Lo guardo sbigottita e dalla sua espressione deduco che è teso a causa del mio silenzio.

“Zay…ma…Dio, non me lo aspettavo.” Balbetto facendo un sorriso nervoso e puntando lo sguardo sulle stelle.
Sì o no? Sì o no? Che dire? Che scegliere? Che fare?
Lo guardo e riesco a percepire il suo disagio.

“N-non devi per forza dirmi sì, Hope. Altrimenti non te lo avrei chiesto.” Risponde per poi fissare le proprie dita. Giro e rigiro il fiore tra le mie mani e inizio a pensare cosa fare. Infondo è stato così dolce, ha fatto tutto questo solo per potermi chiedere di vivere insieme. Forse Liam lo ha aiutato in quanto sapeva già tutte queste cose sui fiori per via di Danielle.
Se accetto dovrò vedermela con Kevin e fargli capire che non sarò poi così distante. Per i corsi Universitari sarà un po’ più complicato perché l’appartamento è più lontano, ma sono sicura che Zayn mi accompagnerebbe volentieri. Niall? beh, credo che Zayn abbia già pensato a questo. Non credo me lo avrebbe chiesto sapendo della presenza costante del biondo nel nostro appartamento. “Nostro”? Oddio, ora sarà anche il mio di appartamento?
Di certo non posso dirgli di no, infondo già abbiamo abitato sotto lo stesso tetto, non da soli ma comunque insieme. Già so le sue abitudini e già so come si comporta quando è a casa propria.
Se gli dicessi di no si potrebbe offendere e poi perché dovrei rifiutare? Ci amiamo alla follia e stiamo bene insieme. Ormai abbiamo l’età giusta e sono abbastanza matura da poter occuparmi da sola di un appartamento.
Mentre penso e ripenso il tempo passa e Zayn è sempre più nervoso.
Lo guardo negli occhi caramello che sembrano sciogliersi alla vista dei miei. Come faccio a rifiutare un’offerta così dolce e romantica dall’uomo che amo?
Al diamine tutto, tanto se andrà male potrò sempre tornare a casa mia.
Gli sorrido e annuisco.

“Certo.” Rispondo e uno splendido sorriso di apre sulle sue labbra. Mi stringe forte tra le sue braccia facendo trasparire la sua felicità per le mie parole.

“Dio, temevo di aver rovinato tutto.” Mi sussurra. Sorrido impercettibilmente e lo stringo ancora più forte.

“Ti amo.” Mi dice per poi darmi un bacio sulla fronte.

“Anche io.” Rispondo rendendomi conto che ho fatto davvero la cosa giusta. Finalmente la mia vita sta prendendo la piega giusta. Finalmente sto avendo la mia normalità.















Spazio della scrittrice xx

Seraa belle!!
Allora, non so se ve ne siete accorte, ma ho cambiato un po' il mio modo di scrivere. Ho deciso di mettere più descrizioni e solo i dialoghi fondamentali. Questo è un capitolo di transito dove mostro i cambiamenti nelle loro vite da quell'incidente. Man mano sarò meno riassuntiva e mi dilungherò sulle parti principali. Spero che vi piaccia questo capitolo!! Un bacione e spero di tornare presto o con un capitolo o con una os!!

Ps: se per caso una delle mie lettrici sa fare un trailer per ff, sarei felice che si facesse avanti, vorrei farne uno per una mia ff futura che posterò solo dopo aver finito questa, per non incasinarmi maggiormente! xD


Ciauu <3 xx










 





 


Little white lies (Liam's os; raiting rosso): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2623110&i=1

Little Thigs (Zayn's os):
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2657880&i=1 

You & I (Niall's os) : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2618784&i=1

More Than This (Zayn's os): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2611023&i=1

Don't let me go (Harry's os): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2605008&i=1  


The difficult immortal love (Liam's ff; raiting rosso, completa.): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2362234&i=1
 




 


 

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Capitolo 13
*** Removal. ***



#crediti: Sabren.




 
 
Removal.




Prendo un altro scatolone dalla mia camera prima di scendere le scale e incontrare nuovamente lo sguardo di mio fratello. Sembra che stia partendo per il fronte. Non smette di avere gli occhi lucidi e di fissarmi mentre porto le mie cose davanti alla porta che in seguito il mio ragazzo trasporterà in auto. 
Mia sorella invece non l’ha presa malissimo. Niall con i soldi che ha guadagnato ha comprato un appartamento poco lontano da casa nostra e Zoe è al settimo cielo. Le cose tra di loro stanno andando davvero bene e forse proprio per questo che la mia gemella ci lascia libero spazio. Avrà capito cosa significa amare una persona incondizionatamente. 
Per poter andare a vivere da Zayn ho dovuto stipulare un accordo dove giuro di tornare a casa almeno una volta a settimana e di raccontare tutto quello che mi è successo e gli eventuali problemi, ma ci può stare.
Zoe si è offerta di aiutarmi con il trasloco e quindi ora sta impacchettando le ultime cose, così decido di chiamare il mio ragazzo e dirgli che è arrivato il momento di portare le mie cose nel suo appartamento. 
Dopo meno di dieci minuti è già avanti casa. Si precipita dall’auto e subito apre il portabagagli. Mi viene in contro e mi sorride prendendo le scatole fuori alla porta.
Dopo venti minuti riusciamo a infilare tutto nella sua macchina ed arriva il momento dei saluti. 
Kevin e Zoe mi abbracciano calorosamente ripetendomi che posso tornare quando voglio e che non ci sono problemi se cambiassi idea. Li tranquillizzo, soprattutto a mio fratello, e poi do un ultimo ciao alla mia casa.
Quando mi ritrovo in macchina da sola con Zayn, nella mia mente elaboro cosa sarebbe successo se i miei ci fossero ancora. A mia madre sarebbe piaciuto? Era sempre stata molto critica sui ragazzi di Zoe e quelle di Kevin. Per sua fortuna io non avevo mai avuto nessuno e infatti mi ripeteva sempre che avevo fatto la scelta migliore. Non capiva che non ero fidanzata perché tutti quelli che mi piacevano o a cui ero interessata pensavano che era molto meglio mia sorella, in quanto più sexy. Mi limitavo a dirle che poteva stare tranquilla perché non avevo intenzione di trovarmi un ragazzo a breve. Mio padre era dello stesso parere della mamma. Meno ragazzi frequentavamo e meglio era, soprattutto per Zoe. Ha sempre avuto questo difetto, vuole per forza avere tutti i ragazzi che conosce. Per questo mi meraviglio che abbia deciso di concentrarsi su un unico ragazzo e di stare con Niall. Quel ragazzo è un vero angelo, l’avrà cambiata?
Ma adesso ho pensieri più importanti da fare. Ora vivrò a casa di Zayn. Solo io e lui. Ci sono così tante cose da fare. Come dividerci gli spazi, i costi. L’appartamento è un vero disastro e forse una mano femminile migliorerà le cose. Un sacco di volte ho pensato di modificare il colore delle pareti o cambiare le tende ormai sciapite. Non essendo casa mia, però, non ho mai detto niente. Adesso le cose cambiano, invece. Ora è anche casa mia quindi dobbiamo cercare un compromesso. Non voglio opprimerlo con i miei gusti e le mie idee, ma una cosa che devo assolutamente fare è rendere un po’ più vivace l’ambiente. È troppo cupo e triste. Cosa che ci stava quando lui era solo e depresso, ma ora è tutto cambiato. Voglio portare un po’ di luce in quell’appartamento proprio come faceva mia madre. 
Sono così presa dai miei pensieri che solo dopo un paio di minuti recepisco che la strada non è la stessa che dovremmo fare per andare a casa sua.
Confusa, decido di avvertire Zayn del cambio improvviso di direzione.

“Zay, ma casa tua non è qui.” Affermo cercando spiegazioni. Forse deve fermarsi a prendere qualcosa da un amico o deve comprare qualcosa per cena in caso non avesse niente, come suo solito.

“Lo so.” Mi sorride senza togliere lo sguardo dal parabrezza. Corruccio la fronte e decido di approfondire la questione.

“Devi comprare la cena? Se non hai niente, non ti preoccupare, cucino io.” Gli dico dando voce ai miei pensieri. Scuote la testa divertito per poi girare a destra in una stradina piena di case fantastiche. Non ho mai visto questo quartiere e non so che ci faccia da queste parti. È troppo altolocato per i nostri standard e per quelli di pochi isolati che la divide da casa mia. 
Zayn semplicemente non mi risponde e continua a guidare per poi svoltare ed entrare nel posto auto difronte ad un garage di una casa al quanto grande. 
Mi volto verso di lui ancora più confusa e non posso non notare il suo sorriso divertito ancora alloggiare sulle sue labbra carnose.
Senza neanche guardarmi, scende dall’auto e apre il portabagagli cacciando le mie valigie. Esco anche io e continuo ad osservarlo con gli occhi sgranati cercando di attirare la sua attenzione.

“Forza, che fai lì impalata? Prendi la tua roba, dobbiamo fare un trasloco!” afferma palesemente ironico. 
Notando il mio sconcerto, posa le scatole e mi si avvicina per poi prendermi le mani.

“Benvenuta nella nostra nuova casa, Hope.” Afferma sorridendomi dolcemente. A quelle parole la mia bocca si spalanca e potrebbe anche finire a terra tanto dalla sorpresa. Cosa significa “nostra nuova casa”? ha comprato una casa nuova e…qui? Questa? Ma…è gigantesca e costerà sicuramente un sacco di soldi, come ha fatto? Dio non posso crederci. Non può essere vero. Sarà scherzando, sicuramente. Non può avere tutti i soldi necessari per poter vivere qui. 

“Stai scherzando?” balbetto con poco ossigeno nei polmoni.
Scuote la testa ridendo sommessamente.

“È nostra, Hope. Ho pensato che il vecchio appartamento non fosse il posto giusto per iniziare una nuova vita e quindi ho preso questa qui.” Mi guarda aspettando una reazione positiva, ma l’unica cosa che mi viene in mente è come abbia fatto a permettersela.

“Dove hai preso i soldi?” chiedo e a quella domanda corruccia la fronte senza smettere, però, di sorridere. 

“Lavorando. Sembra che le mie doti artistiche piacciano. Mi sono esibito con Niall e poi ho venduto alcuni disegni.” Risponde. Mi sfugge un mezzo sorriso alle sue parole. Finalmente qualcuno apprezza il suo gran talento. Ho sempre saputo che può fare grandi cose con la sua voce e con la sua arte. Presa dalla felicità, lo abbraccio calorosamente affondando il viso contro il suo petto muscoloso. 

“Zay, non puoi pagare tutte le spese! Voglio contribuire al pagamento della casa.” affermo staccando solo la testa dal suo corpo.
Scuote la testa vigorosamente mentre mi accarezza la schiena.

“No, assolutamente no. La casa è una spesa mia. È stata una mia scelta e tu non c’entri. Poi hai i costi dell’Università nonostante la borsa di studio. Potrai contribuire al massimo per gli alimenti.” Rifiuta categoricamente facendomi innervosire. Non può addossarsi tutti i costi. 

“Ma ho dei risparmi, posso farcela.” Controbatto cercando di convincerlo. 
Scuote un’altra volta la testa.

“Non accetterò denaro da te. Quei soldi ti servono per studiare e poi non hai un lavoro.” Afferma sicuro di sé. “Adesso pensiamo a portare la tua roba dentro, okay? C’è tanto da fare.” detto questo si stacca dal mio abbraccio e riprende le scatole per poi dirigersi verso casa. Sbuffo per il suo comportamento e prendo anche io alcune borse seguendolo. 
Una volta entrati in casa, una calda e rassicurante luce mi investe. È come se queste parenti immacolate e l’ambiente spazioso illuminassero la casa. Mi fermo ad osservare ogni dettaglio con la bocca aperta e gli occhi sognanti. Salgo le scale ed esploro le altre stanze scrupolosamente. Più mi guardo intorno e più mi rendo conto che sarà costata una fortuna. 
Arrivo nella nostra futura camera da letto e mi scappa un sorriso vedendo l’arredamento. Sulle pareti ci sono nostre foto scattate di recente e quelle del compleanno di Liam. Contro la facciata difronte alla porta, c’è il letto matrimoniale e appena sopra regna uno splendido dipinto fatto direttamente sul muro. È lo stesso che Zayn mi ha disegnato quando stavamo ancora dai ragazzi. L’angelo e il demone. Visto così immenso è ancora più bello. Ci avrà messo una vita per disegnarlo così enorme. 
Non posso credere che abbia fatto tutto questo per me. 
Gli occhi mi si appannano mentre non riesco a smettere di sorridere. 
Poggio le scatole ai miei piedi e asciugo le imminenti lacrime. 
Zayn appare alle mie spalle e posso sentire il suo respiro sulla pelle. A questa sensazione socchiudo le palpebre mentre mi stringe la vita con le sue braccia. 

“Ti piace?” mi sussurra in un orecchio. Faccio una risatina ironica e mi giro verso di lui abbracciandolo così forte da farlo soffocare.

“Zay, è la cosa più bella che abbia mai visto. Grazie, grazie mille.” Rispondo e riesco a notare la sua felicità nel sentire le mie parole. 
Ricambia anche lui l’abbraccio e affonda il viso nei miei capelli lasciandoci un bacio.

“Questo ed altro per te”.
Lascio la mia presa su di lui e ancora sorridendo mi guardo intorno. Come ha fatto ad arredare la casa così bene? Non pensavo avesse così buon gusto in questo campo. 
I colori sono giusti, i mobili moderni e semplici, i dettagli ben studiati. È tutto perfetto se non mettiamo in conto alcune sue cose sparpagliate e sistemate in modo disordinato. 

“Ma come hai fatto a fare tutto così bene?” chiedo mostrando il mio stupore e avvicinandomi al disegno sulla parete.

“Beh, ho cercato di pensare cosa ti potesse piacere e mi sono lasciato aiutare. Mi vergogno a dirlo, ma sembra che Liam ti conosca più di me.” Afferma e riesco a percepire una vena di dispiacere mischiata ad un pizzico di disprezzo.
Mi volto verso di lui che ha la testa china e con la mano si gratta il capo. Gli sorrido per poi saltargli letteralmente addosso.

“Liam sa solo cose che si dicono tra amici, tu mi conosci veramente. Non importa se non sai il mio colore preferito o le altre cretinate che gli amici sanno a memoria. L’importante e che tu sappia chi sono e cosa desidero.” Affermo e lo sento sinceramente sollevato. Ricambia l’abbraccio e poi mi bacia la guancia teneramente.

“Ed è per questo che ti amo alla follia, Hope. Non ti importa minimamente di queste cose e per uno come me è un sollievo.” Risponde per poi riempire la stanza con la sua risatina cristallina. 
Lo stringo più forte tra le mie braccia godendomi il suo profumo intenso e il calore rassicurante delle sue braccia. 
Dio, quanto posso amare Zayn? Fino alla morte. È così…dio, è tutto quello che ho sempre sognato. 
Finalmente stiamo mettendo tutto a posto. Finalmente arriva la normalità anche per noi e non vedo l’ora di poter viverla fino alla fine. Ho aspettato così tanto questo momento e adesso che possiamo avere una vita normale mi sento come mai prima d’ora. 
Passiamo la giornata ad ordinare le nostre cose e a dividerci lo spazio. Non è poi così difficile. Siamo riusciti a vivere in una macchina, perché non in una casa così spaziosa?
Poso l’ultimo libro sullo scaffale e finalmente posso tirare un sospiro di sollievo. Con questo posso dire ufficialmente che il mio mondo e quello di Zayn sono perfettamente uniti. 
Trovo che sia una fortuna il fatto che anche a lui piaccia leggere. Ho praticamente riempito tutta la libreria e sapere che a lui non dispiace mi lascia più serena. 
Sbadiglio presa dalla stanchezza di questa giornata. È stata dura riordinare tutto, menomale che ho lasciato alcune cose a casa mia. 
Mi allontano di pochi passi e osservo la parete attrezzata. Alla mia destra ci sono tutte le mie cose. I miei libri, i miei cd e alcune foto della mia famiglia. Se sposto lo sguardo a sinistra, invece, ci sono tutte le passioni di Zayn. I suoi pochi libri, i cd e alcune foto di me. Gli ho detto che non c’è bisogno di mettermi nel suo spazio, ma lui ha detto che come io ho le foto della mia famiglia lui vuole mettere quelle della sua e la sua unica famiglia sono io. Quando me lo ha detto mi sono sentita la persona più speciale del mondo, ma anche molto rincuorata per lui. Se non fosse per me e i ragazzi lui non avrebbe niente. Se mai succedesse qualcosa tra di noi o con i suoi amici lui sarebbe solo.
Mi siedo sul divano di pelle bianca e appoggio la testa allo schienale per poi chiudere gli occhi. Sto dormendo in piedi. È stato più lungo di quanto pensassi dover traslocare. 
Solo quando le labbra morbide e vellutate di Zayn si posano sulle mie, alzo le palpebre per poter guardare i suoi occhi color miele.

“Come va?” mi domanda sedendosi al mio fianco e prendendo la mia mano tra le sue.

“Bene.” Rispondo guardando ancora difronte a me.

“Finalmente tutto in ordine.” Mormora baciandomi il dorso della mano.
Sospiro annuendo mentre mi appoggio alla sua spalla.
Restiamo in silenzio osservando ancora la parete attrezzata. Mi convinco che la ragione sia il dover renderci conto che ora è tutto reale. Non siamo più semplici fidanzatini, quelle cotte profonde che si hanno in età adolescenziale. Questa è una vera storia d’amore. Questa è una cosa seria. 
Sposto la mia attenzione su di Zayn aspettandomi di poter contemplare il suo profilo perfetto, ma non ne ho occasione, in quanto si volta quasi nel mio stesso momento.
Mi sorride mentre i suoi occhi caramello mi avvolgono nel calore dei suoi sentimenti più nascosti.
Vorrei tanto parlare e dirgli quanto tutto questo conti per me, quanto il suo tentativo di farmi vivere una vita normale mi stia scaldando il cuore e quanto lo amo, ma le parole mi si fermano in gola.
Allora trovo sollievo quando mi accarezza il volto e mi si avvicina tanto da potermi baciare.
Sorrido quasi impercettibilmente e lo osservo in tutta la sua bellezza mentre si allontana da me.

“Ho una sorpresa.” Afferma mordendosi il labbro. Lo guardo cercando una risposta e lui si alza per poi iniziare a rovistare tra i suoi cd. Ne sfodera uno e lo infila nel lettore per poi guardarmi. 
La canzone parte e quelle note e quelle parole mi travolgono mentre sento il cuore chiudersi in una morsa di amore e felicità innata. 

“Ho registrato la nostra canzone con l’aiuto dei ragazzi. Ti piace?” chiede mentre nella mia testa le sue parole mi si ripetono all’infinito.
Notando il mio stupore, non chiede altro e mi offre la mano per condurmi in un lungo e dolce ballo. Non esito ad accettare e mi lascio stringere al suo petto. Osservo la sua mano accarezzare delicatamente la mia e portarla leggermente più lontana dalle nostre spalle mentre si uniscono. Appoggio l’altra sul suo petto mentre il suo braccio si stringe dolcemente alla mia vita.

“Non canti solo tu… sono loro?” sussurro troppo scossa per poter alzare la voce.
Mi sorride premuroso e mi bacia la fronte.

“Il primo è Niall, poi canta Liam e in seguito Harry. Poi…beh, arrivo io e infine Louis per poi cantare il ritornello Harry.” Mi indica mentre lentamente ci muoviamo a destra e a sinistra.
Sospiro di stupore mentre appoggio la testa alla sua spalla e mi lascio trasportare dalla musica e dalle loro voci angeliche. Non sapevo sapessero cantare tutti così bene. Diamine, hanno un talento innato. 
Verso fine canzone, non posso non sentire gli acuti fantastici in sottofondo. Alzo lo sguardo su di Zayn che sorride per il mio gesto.

“Sei tu?”  domando forse con troppa enfasi. Si fa scappare una risatina mentre giriamo.

“Si, non io.” Risponde ancora divertito.

“Dio, ma sei fantastico.” Mi lascio sfuggire mentre mi fa fare una piroetta. Ride un’altra volta riempendo il silenzio lasciato dalla canzone ormai finita.

“Ah, beh, come se non lo sapessi.” Si vanta per poi ridacchiare in seguito ad un mio buffetto sulla spalla.

“Ma anche gli altri sono grandi! Cioè, la voce di Niall è così melodica, quella di Liam così toccante e profonda, Harry ha una voce roca e forte, Louis invece ce l’ha così delicata e tenera. Dio, siete la cosa migliore che abbia mai sentito!” affermo mentre Zayn mi guarda accennando un sorriso e con gli occhi sinceramente lusingati. 

“Lo pensi davvero?” mi chiede prendendomi le mani e lasciando intrecciare le nostre dita.

“Non lo penso, è così.” Lo fisso nelle sue iridi miele e gli dimostro con tutta me stessa la mia sincerità in quello che ho appena detto. Si apre un fantastico sorriso sul suo volto.

“Aspetta, ho un testo di una canzone che io e i ragazzi stiamo buttando giù. Voglio fartelo leggere.” Afferma prima di schizzare via più esultato che mai. 
Mi scappa un sorriso mentre mi metto comoda sul divano aspettando il suo arrivo. Dopo poco torna con una ventina di fogli in mano.

“Ecco, questa la stanno mettendo a punto Louis e Liam. Me l’ hanno inviata per posta.” Mi dice porgendomi un paio di fogli con spartiti e testo. 

“Dovrebbe chiamarsi “Better than words.” me l’hanno inviata per chiedermi un consiglio, ma non sono tanto bravo a comporre. Con You & I mi ha aiutato molto Niall a mettere per iscritto i miei sentimenti. Adesso…non so, vorrei fartela sentire ma non so suonare ancora la chitarra.” Mi spiega. Leggo il testo e gli spartiti e posso dire che è una canzone fantastica. Certo, meno romantica ma più giovanile e forte. Per niente, male. 
Passiamo il resto della serata a guardare spartiti e testi e migliorandone alcuni. Questi ragazzi hanno davvero talento. È un peccato che non possano esibirlo tutti. Per fortuna Zayn e Niall stanno sfondando qui in questo locale. 
Quando ormai si è fatto tardi e non riusciamo più a stare in piedi, Zayn mi prende in braccio e mi porta a letto senza ascoltare i miei lamenti e i miei sforzi per scendere.

“Eccoci qui.” Sussurra posandomi sul materasso. Lo tiro a me facendolo distendere sul mio corpo e inizio a baciargli le perfette labbra che si ritrova. Il bacio viene approfondito e ne approfitto per mordergli la lingua e il labbro ricevendo lamenti. Sorrido mentre lui non ha il coraggio di staccarsi neanche se gli sto facendo male. 
Solo quando lo mordo un po’ troppo forte si decide a staccarsi e ad imprecare facendomi ridere.

“Hope, mi hai letteralmente staccato la lingua!” si finge rimproverante mentre io continuo a ridere.

“Ridi? Te la do io una ragione per ridere!” afferma sorridendo per poi iniziare a farmi il solletico. Mi dimeno sotto la sua presa mentre osservo la sua espressione al quanto bambinesca. 
Con le braccia arrivo ad uno dei cuscini che afferro prontamente e lo colpisco il testa cercando di farlo smettere. Scoppia a ridere e dopo l’ennesimo colpo si finge colpito gravemente e “sviene” al mio fianco.

“Zay, sei proprio ridicolo.” Dico cercando di non ridere ancora.
Lui resta in silenzio e non apre più gli occhi. Sbuffo divertita e mi siedo a cavalcioni del suo bacino.

“Vediamo se riesco a svegliarti io.” Affermo malizioso per poi abbassarmi verso di lui e strusciare le mie labbra sul suo collo. Lascio piccoli baci su tutta la lunghezza per poi iniziare con la mascella e inseguito riscendere verso la clavicola. Infilo le mani sotto la sua maglia accarezzandogli gli addominali e i pettorali. Lo guardo in viso aspettando che apra gli occhi e che impazzisca in seguito al mio tocco. 
Invece non fa niente e finge indifferenza.

“Uhm, so come verificare se non stai provando niente.” detto questo gli sbottono la cintura e i pantaloni lasciando in bella vista i boxer al quanto strettini. 
Sorrido maliziosa e accarezzo l’elastico dei boxer.

“A quanto pare qualcuno è eccitato.” Lo canzono avvicinandomi alle sue labbra. Sto per baciarlo, ma mi prende alla sprovvista e catapulta la situazione facendomi urlare.
Mi guarda divertito mentre è sopra di me.

“Non dovevi farlo.” afferma sicuro e malizioso.

“Ah, no?” gioco avvicinandomi tanto da sfiorare la sua bocca.

“No” sussurra per poi iniziare un bacio tutt’altro che casto. 
Sorrido sulle sue labbra mentre lo spingo per la spalle giocosamente ricevendo dei lamenti. 
Quando riesco ad allontanarlo mi guarda con lo sguardo da cucciolo e cerca di riavvicinarsi.

“No, via. Mi hai fatto il solletico e ti sei finto morto, non voglio più vederti.” Affermo stringendo le braccia al petto e assumendo un’espressione al quanto infantile. Sento la sua risatina un attimo prima che inizi a strofinare il capo contro il mio collo. La mia espressione si tramuta in un sorriso mentre le sue labbra lasciano piccoli baci lungo la mia pelle di porcellana.
Sciolgo le braccia per poi accarezzargli il collo. Improvvisamente sento i suoi denti stringere un pezzo di carne e mi lascio scappare un gridolino. 

“Zay!” mi lamento mentre scoppia a ridere e si allontana dal mio collo. 
Riprendo il cuscino di prima mentre lui è troppo preso a ridere per rendersene conto. 

“Cattivo panda!” urlo colpendolo e lo ripeto mentre lui mi guarda sconvolto e divertito.
Continuo ad urlare questa frase mentre lui cerca di calmarmi e allontana il  cuscino dalle mie mani. 

“Ehi, ehi, calma piccola.” Afferma divertito e prima di togliermi il cuscino e lanciarlo via.
Non parlo più e lui si avvicina per accarezzarmi il volto.

“Sei troppo attiva oggi.” Scherza per poi darmi un bacio.

“Che ne dici di andare a fare la ninna?” continua levandosi la maglia. Mi mordo il labbro mentre i miei occhi sono puntati sul suo fisico scolpito.

“Uhm…pensavo che facessimo di meglio, ma va bene.” Rispondo levandomi anche io la mia maglia.
Sghignazza mentre si leva di dosso e sfila i pantaloni. Mi alzo dal materasso e mi svesto per poi infilare una delle maglie di Zayn, come da repertorio. 
Dopo di ché mi insinuo sotto le coperte seguita dal mio ragazzo.
Mi stringo al suo petto muscoloso e sospiro di sollievo mentre mi rendo conto che questo è tutto quello che ho sempre desiderato. Vita normale, siamo arrivati.







Spazio della scrittrice xx

Alluuuoraaa!! beh, non è il migliore, lo so xD
Spero comunque che sia carino, non dico bellissimo o perfetto, ma carino >.<
va beh, ora vi lascio u.u 
un besoo <3 xx


ps: per chi andrà al concerto, sono felice per voi <3 io resterò a casa anceh quest'anno ma...beh, non è mica l'ultimo concerto?
In ogni caso, se ci andate, potreste inviarmi delle foto o dei video per messaggi privati? così le pubblicherò sotto ad un capitolo e anche noi che staremo a casa potremo sentirci almeno un po' partecipi...grazie mille. 

 

 




 

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Capitolo 14
*** Drunk. ***



#crediti: Sabren.

 
Ragazze quando vedete l'asterisco mettere questa canzone: Britney Spears - Work B**ch 



Drunk.


Uno squillo fastidio mi sveglia dal mio sogno tranquillo. Apro con difficoltà gli occhi e guardo l’orario sulla sveglia. Sono le nove del mattino. Sbuffo pensando a chi possa essere a quest’ora e di sabato. Mi accartoccio sotto le coperte cercando di fingere indifferenza. Non ho voglia di alzarmi e rispondere. Gli squilli però non si fermano e la persona che ci chiama sembra al quanto insistente.

“Zay.” Sbiascico con la voce impastata dal sonno.
Mi risponde con un mugolio mentre strofina la testa contro la mia schiena e stringe più forte il braccio intorno alla mia vita.

“Il telefono.” Riesco a dire sperando che si alzi lui. Come risposta ho un lamento e poi una presa più stretta.

“Possono lasciare un messaggio in segreteria…lascialo squillare.” Mormora abbracciandomi fermamente. Sbuffo incapace di controbattere  e seguo il suo consiglio. Dopo poco si attiva la segreteria telefonica e la voce squillante di mia sorella riempie l’ambiente. Sembra al quanto elettrizzata per qualcosa che non ha intenzione di dirmi se non prima di stasera all’addio al nubilato. Dio, l’addio al nubilato di Danielle. Inutile dire che l’ho praticamente dimenticato.

“Dobbiamo partire.” Sbiascica il moro e suona più come un lamento.
Annuisco voltandomi verso di lui e concedendogli un bacio. È incredibile come sia perfetto anche di prima mattina.

“Non ho voglia di separarmi da te.” Borbotta mentre le ciglia gli accarezzano le guance. Sorrido senza neanche accorgermene e mi tiro più verso di lui.
Con le dita sfioro le sue labbra carnose mentre un sorriso se ne impossessa.
Accarezzo la linea che le divide e mi sorprendo quando le dischiude e morde giocosamente il mio pollice succhiandone una parte. Faccio una risatina allontanando la mano e rimpiazzandola con le mie labbra.
Il suo sapore mi invade mentre un brivido inonda il mio corpo. Mi stringo più forte a lui godendomi ogni istante.
Un lamento esce dalla sua bocca irrompendo la mia quando il telefono squilla nuovamente.
Sorrido e faccio per andare a rispondere, ma subito mi ristringe a sé insinuando la mano tra le mie cosce.
Mi scappa un gemito mentre il nostro bacio appassionato diventa un’esecuzione di piccoli baci.

“Non te ne andare.” Lagna per poi iniziare a baciarmi il collo. Solo quando gli squilli si tramutano nella voce di Liam riesco a distrarmi e a reagire.

“Ehi, ragazzi. Volevo solo darvi l’indirizzo dell’albergo dove alloggeremo e darvi varie indicazioni per la sera. Hope, Danielle si trova nella camera 230 se vuoi andarla a trovare e se voi ragazze dovete farle una sorpresa per l’addio al nubilato. Zayn, in quanto a te non so che cosa organizzano i ragazzi. Informati con loro, non mi hanno voluto dire niente! Ah, la vostra camera è la 210. Non fate tardi! Un bacio, ci vediamo lì. Quasi dimenticavo, Hope la mia camera è la 240. Se dopo puoi passare mi farebbe piacere, già sai perché. L’indirizzo ve lo dirò per messaggi, so già che ve lo dimenticherete, e riporterò anche il numero delle camere. Okay, ho finito. Ciao”.

La voce di Liam distrae Zayn che finalmente si stacca e mi guarda corrucciando la fronte.

“Perché ti vuole da lui?” chiede lasciando trasparire una punta di gelosia.
Alzo le spalle innocentemente e mi alzo dal letto evitando altri messaggi in segreteria.

“Sai com’è Liam. Ha bisogno sempre di un consiglio.” Rispondo.
Si sistema con il gomito puntato sul materasso mentre mi osserva.
A piedi scalzi avanzo verso la finestra e spalanco le tende per poi saltellare in giro alla ricerca di un cambio per dopo una doccia calda.
Il pavimento freddo aumenta la mia corsa e mi fa pentire di essermi alzata dal letto evitando le coperte pesanti e l’abbraccio caldo di Zayn.
Dopo aver preso il necessario, mi volto verso il moro che ancora mi guarda accigliato. Gli sorrido e mi avvicino a lui per poi premere le labbra sulle sue.

“Forza, panda. C’è tanto da fare.” sussurro per poi ribaciarlo.

“Cinque minuti.” Mormora tirandomi a sé e ricominciando a baciarmi. Non posso fare altro che accontentarlo e  ricambiare quei piccoli e delicati baci pieni d’ amore.
Uno strano grugnito si fa spazio nella sua gola quando il telefono squilla per l’ennesima volta.
Questa volta sono decisa a rispondere. Quindi mi alzo e afferrò la cornetta formulando il tradizionale “Pronto?”.

“Hope, sono Dyana. Io ed El stiamo cercando di organizzare qualcosa per stasera. Come già sai andremo in un locale e ci divertiremo un po’. Però volevamo fare qualche altra sorpresina. Vieni il prima possibile”.

“Va bene, a dopo”.
Attacco il telefono e guardo per l’ennesima volta il mio ragazzo.

“Dobbiamo muoverci.” Affermo risedendomi sul letto con le ginocchia. Mi avvicino tanto da dargli un altro bacio per poi allontanarmi e riprendere la mia roba.

“Odio i matrimoni.” Mormora per poi sprofondare con il viso nel cuscino. Faccio una risatina ed entro in bagno per prepararmi.
Una volta vestita e lavata, torno in camera per preparare le valigie.
Ci fermeremo un paio di giorni in questo albergo dove Danielle e Liam hanno organizzato il matrimonio. Sembra che sia munito di tutto e che sia adatto a questo matrimonio stile invernale. La Chiesa è poco lontana e la raggiungeremo in carrozza. Dopo la cerimonia torneremo in albergo dove prepareranno una sala per i festeggiamenti. Io, Dyana e Zoe saremo le damigelle. Danielle ci ha detto che per lei è importante che occupiamo questo ruolo perché vuole rendere partecipe tutta la famiglia di Liam. A quanto pare noi ne facciamo parte integrante, quindi non solo noi saremo le damigelle, ma Zayn farà da testimone allo sposo mentre Eleanor, grande amica di Danielle, farà la testimone della sposa. Io ho avuto il grande incarico di essere la damigella d’onore e mi sento molto lusingata per questo. A quanto pare sarà un matrimonio molto stretto. Ci saremo noi, la famiglia di Dani e alcuni suoi amici.
Mi scappa un sorrido quando noto Zayn osservare la cornice sul mobile. È una foto della mia famiglia che ho appena messo. Prima non avevo ancora esposto una foto dei miei genitori, solo dei miei fratelli. Era troppo dura per me tenere un loro ricordo così ben in mostra. Ma ieri, non so come e perché, ho sentito il bisogno di renderli partecipi.
Mi avvicino di qualche passo mentre un sospiro esce dalle sue labbra.

“Sono i miei.” Affermo facendo alzare il suo sguardo sullo specchio difronte a sé.
Abbozza un sorriso per quanto riesco a vedere dal riflesso.

“Sei identica a tua madre.” Mi dice facendomi sorridere nuovamente.

“Me lo dicono spesso.” Rispondo mentre una strana tristezza si impossessa di quel sorriso.

“Ti mancano tanto?” mi chiede guardandomi sempre dallo specchio.
Prendo un grosso respiro e incrocio le braccia al petto.

“Non sai quanto. Ogni giorno sembra vuoto senza di loro. Mia madre era tutto per me. Mi ha insegnato tutto quello che so e mi ha resa così. Se non fosse per lei forse non sarei neanche riuscita a cambiarti e a restare con te. Lei mi ha aiutato senza saperlo a riempire un po’ di quel vuoto che stesso lei ha lasciato. Tutto quello che voglio, adesso, è fare quello che è riuscita a fare lei con mio padre e con tutti noi. È il mio modello di vita.” Riesco a dire senza farmi scappare nessuna lacrima. Mia madre è tutto ciò che voglio diventare. Una donna forte e coraggiosa in grado di poter sopportare tutto e di crescere tre figli con principi solidi. Stimo da morire mia madre e il suo carattere. È sempre stata la mia ancora di salvezza, ma da quando non c’è più ho imparato a cavarmela da sola e a diventare un supporto per gli altri.
Riesco a sentire i passi dei piedi nudi di Zayn avanzare verso di me per poi venir stretta dalla dolce morsa delle sue braccia.

“Sei una donna fantastica, Hope. Tua madre sarà fiera di te.”  Mi sussurra con un tono di voce spezzato dai sentimenti. Non capisco il perché di questa sua reazione, ma non ci do peso e mi concentro di più sul suo profumo e sul ritmo del suo battito cardiaco.



 
Dopo poco più di tre ore, arriviamo in questo albergo con standard al quanto alti. Appena esco dall’auto e metto i piedi sull’asfalto, una vento gelido mi complisce il viso provocandomi dei brividi. Recuperate le valigie, entriamo nella hall e subito il lusso e lo sfarzo ci assalgono. È tutto illuminato, pieno di specchi e di addetti ben vestiti. Sembriamo al quanto fuori luogo con gli scarponi e i maglioni sformati. Ci dirigiamo a bocca aperta alla reception dove una signorina in tailleur e con i capelli biondi ordinati perfettamente in una crocchia, ci accoglie con un sorriso professionale.

“Salve, posso aiutarvi?” chiede gentilmente.

“Sì, ehm…siamo qui per il matrimonio del signor Payne e della signorina Peazer.” Risponde Zayn con il suo sguardo ammaliatore. La bionda fa un sorrisino e arrossisce leggermente per poi darmi un’occhiata.

“Certo, i vostri nomi?” balbetta ancora sotto l’effetto ammaliatore  del mio ragazzo.

“Malik. Liam credo abbia prenotato una stanza sotto il mio nome.” Afferma il moro con voce profonda e sexy. La ragazza gli concede un sorriso per poi controllare sul computer qual è la nostra camera.

“Uhm, sì. Stanza 210. Terzo piano.” Proprio come aveva detto Liam durante la telefonata. La ragazza prende la chiave e la lascia a Zayn arrossendo nuovamente quando questo le rivolge un sorriso e uno smielato “Grazie”.
Alzo gli occhi al cielo prendendo la mia borsa e dirigendomi all’ascensore.

“Ehi, aspetta Hope. La porta io.” Mi interrompe Zayn afferrando la mia valigia.

“Ce la faccio anche da sola.” Sbotto riprendendomela per poi chiamare l’ascensore.

“Signor Malik, per le valigie possono occuparsene i nostri fattorini.” Si intromette la bionda con fin troppo entusiasmo. Rialzo gli occhi la cielo e picchietto il piede a terra aspettando impaziente che le porte si aprano. Quando finalmente l’ascensore arriva, entro nell’isolato e premo velocemente il tasto che porta al terzo piano costringendo Zayn a correre per poter entrare insieme a me. Evito di guardarlo in viso aspettando che la rabbia sbollisca per non fare nessuna scenata.
Durante il breve viaggio, non proferisco parola come anche lui. Una volta arrivati, mi precipito fuori e trascino la valigia in cerca della nostra stanza.

“Amore…”quasi urla mentre velocemente percorro il corridoio. 205, 206,207.

“Piccola.” Mi richiama seguendomi. 208, 209, 210.

“Eccola.” Affermo per poi strappargli di mano la chiave e aprire la porta della nostra lussuosa camera d’albergo.
Poso la valigia e caccio subito l’abito di domani per non farlo stropicciare. Mi sfilo il maglione gigantesco di Zayn che ne approfitta per abbracciarmi da dietro e baciarmi il collo.

“Va tutto okay?” chiede, ma la rabbia ancora non si è placata, quindi mi stacco e infilo un’altra maglia per poi afferrare il pomello della porta.

“Dove vai?” chiede allargando le braccia e mostrando un filo di nervosismo.

“Da Liam. Lo hai sentito, ha bisogno di me.” Rispondo senza guardarlo in viso.

“Pft…mi ero dimenticato che lui avesse così bisogno della mia ragazza.” Riesco a sentirlo borbottare mentre chiudo la porta alle mie spalle. Prendo un grosso respiro e cerco di fingere indifferenza. Prima fa il cretino con la bionda e poi si ingelosisce se vado dal mio migliore amico che si sta per sposare e ha bisogno di una mano?

“Bah.” Affermo per poi concentrarmi sui numeri delle porte. 235, 236, 237, 238, 239…240.
Busso alla porta sperando che sia quella giusta.

“Sì?” la voce di Liam si fa spazio nei miei pensieri.

“Liam, sono Hope.” Dopo due secondi, apre la porta sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.

“Ecco la damigella d’onore!” afferma abbracciandomi calorosamente.

“Ed ecco lo sposino.” Rispondo accennando un sorriso.

“Prego, entra.” Spalanca la porta e mi fa spazio per entrare nella sua altrettanto lussuosa camera.

“Siediti.” Mi indica la poltrona nell’angolo della stanza e lo accontento.

“Allora, come va?” gli chiedo mentre si posiziona sul letto. Fa un sospiro e abbozza un sorriso preoccupato. “Agitato?” suppongo accavallando le gambe.

“È dir poco.” Sospira nuovamente alzando le spalle muscolose.
Gli sorrido premurosamente cercando il suo sguardo. Finalmente alza la testa e riesco a vedere il suo viso. Ha le occhiaie e il viso è coperto da un velo di ansia e preoccupazione.

“Andrà tutto bene.” Lo rassicuro facendolo rilassare leggermente. Restiamo in silenzio per un paio di minuti senza sapere che dirci. Questo mi fa pensare che è davvero agitato visto che quando sto con lui non fa altro che parlare e non stiamo neanche un attimo zitti.

“Sai a cosa sto pensando?” improvvisamente dice facendomi sussultare.

“Cosa?” chiedo guardandolo nuovamente e concentrandomi sui suoi occhi castani.

“A quando io e Dani abbiamo ricominciato ad uscire. Ti ricordi la prima volta? Tu mi dicesti che volevi essere presente al matrimonio, alla nascita di un bimbo e al suo primo giorno di scuola. Chi pensava che sarebbe successo davvero?” sorrido pensando a quanta strada abbiamo fatto. Solo qualche anno fa vivevo nel terrore di poter perdere definitivamente Zayn e i miei amici. Piangevo ogni dannato giorno e stavo così male che solo il ricordo mi trafigge il petto. E adesso i miei problemi sono quelli di dovermi ingelosire per gli sguardi ammaliatori di Zayn rivolti ad una sconosciuta. Chi l’avrebbe mai pensato?

“Sono così felice che tu sia qui oggi. Avevo davvero paura che saresti scomparsa dalla nostra vita.” Continua mentre i miei occhi si sciolgono.

“Ti voglio bene, Leeyum.” Affermo facendomi spazio nelle sue braccia forti. Gli scappa un risolino mentre mi accarezza i capelli.

“Anche io, piccola Hope.” Sussurra dolcemente.
Quando ci stacchiamo abbiamo entrambi le lacrime agli occhi e non possiamo fare a meno di ridere di noi stessi. Mi siedo al suo fianco aspettando di calmare le emozioni.

“Allora, come sta andando la convivenza con Zayn?” chiede cercando di cambiare discorso.

“Bene…prima, però, abbiamo avuto un piccolo disaccordo.” Faccio una smorfia e giocherello con le mie dita.

“Cioè?” .

“Ha fatto il cretino con la tizia della reception è mi sono innervosita. Per non litigare mi sono rifugiata qui.” Spiego abbozzando un sorriso alla fine. Si mette a ridere e avvolge le mie spalle con il suo braccio.

“Hope gelosa. Wow.” Mi sfotte dandomi una piccola spinta.

“Ehi, è pur sempre il mio ragazzo!” mi difendo incrociando le braccia ma aprendo le labbra in un sorriso.

“E lui che ha detto?”

“Niente. È geloso che io sia qui.” Alzo le spalle e ricevo un’altra sua risata cristallina.

“Dovreste smetterla voi due.” Afferma senza smettere di ridacchiare.
In effetti non ha tutti i torti. Magari più tardi quando torno in camera mi faccio perdonare per essere stata così intrattabile.
Resto quasi un’ora dallo sposo chiacchierando e scherzando sull’addio al nubilato e al celibato. Improvvisamente mi ricordo che devo andare dalle ragazze per organizzare le ultime cose. Saluto Liam e mi dirigo in camera di Dyana che scopro proprio affianco alla mia. Appena entro, le ragazze mi assalgono con le proprio idee e nuovi preparativi.
Zoe ha fatto preparare un torta un po’ sconcia da una pasticceria.
Dyana e Eleanor hanno invece ingaggiato degli spogliarellisti che si esibiranno stasera in questo locale.
Io mi sono occupata dei regali, sempre a sfondo sessuali. Abbiamo preparato anche un velo che metterà la sposa.
Di sicuro sarà uno spasso stasera! Ci siamo divertite un mondo a preparare, quindi figuriamoci quando arriverà l’ora della festa!
Dopo aver finito di decidere le ultime cose, andiamo a prepararci per poter poi invadere la stanza della futura sposa.
Quando entro in camera non posso non notare che è tutto a soqquadro. Vetro a terra, valigie spalancate e catapultate sul pavimento, letto disfatto. Spalanco gli occhi e la prima cosa che faccio è pensare a Zayn.

“Zayn!” urlo il suo nome con la voce spezzata dalla sorpresa. E se qualcuno fosse entrato in stanza? Se gli avessero fatto del male?
Sento dei rumori provenienti dal bagno e mi ci precipito spalancando la porta. Trovo Zayn nella vasca vuota e con i vestiti addosso mentre fuma una sigaretta.
Il cuore mi si blocca per un attimo rassicurato nel vedere che non gli è successo niente.
Anche il bagno è a soqquadro e l’aria è piena di fumo. Il mio sguardo cade su una ciminiera completamente zeppa di sigarette schiacciate. Lui evita il mio sguardo anche se sa che sono qui. Faccio qualche passo verso la vasca ma non ho il coraggio di sedermici sopra.

“Zayn.” Balbetto cercando il suo sguardo.
Lui prende un alto tiro e rilascia il fumo nella stanza per poi schiacciare anche questa sigaretta e buttarla vicino le altre.

“Si?” ha la voce roca. Mi schiarisco la gola e poi continuo a parlare.

“Cosa è successo?” chiedo e lui risponde con un ghigno.
Si alza improvvisamente e dà un calcio alla ciminiera allontanandola dalla sua traiettoria. Mi si avvicina e inizio ad avere il fiato corto. Riesco a notare gli occhi gonfi e arrossati cosa che mi lascia al quanto scossa.

“Niente.” soffia sul mio viso e la puzza di tabacco mi invade le narici. Mi sorpassa ed esce dal bagno. Prendo un grosso respiro e lo seguo mentre afferra la giacca.
Non mi guarda neanche in viso e apre la porta.

“Devo andare all’addio al celibato. Non toccare niente, metteranno a posto le cameriere.” Afferma. Non ho neanche il tempo di chiedere spiegazioni o di ribattere, che lui è già fuori lasciando la scia del suo profumo mischiata alla puzza di tabacco.
Rimango a bocca aperta mentre mi chiedo cosa possa essere successo. Che si sia arrabbiato per prima? Ma è così strano. Non faceva una sfuriata del genere da quando ero barricata in casa dei ragazzi. Cosa è successo? Beh, di certo ho intenzione di scoprirlo.
Mi preparo lasciando la stanza così proprio come ha detto lui. Se davvero è arrabbiato per prima troverò il modo per fare la pace. Non è niente di grave. O almeno lo spero.
Una volta pronta raggiungo le ragazze e insieme andiamo dalla sposa urlando come delle folli e abbracciandola.
Subito dopo la trasciniamo in questo locale pieno zeppo di persone e di alcool. Balliamo e ci divertiamo anche se la mia testa è ancora a quella scena di poco fa un camera.

“Ehi, Hope, va tutto bene?” mi chiede Dyana mentre sono seduta su una delle poltroncine. Annuisco cercando di essere credibile.

“Non sembra.” Risponde sedendosi al mio fianco. “Qualcosa non va?”.
Sbuffo e mi passo le dita tra i capelli per poi guardarla.

“Qualche problemino con Zayn…niente di grave.” O almeno è quello che spero. Mi sorride e mi dà un buffetto sulla spalla.

“Dai, stai tranquilla! Stasera niente problemi, stasera ci si diverte!” afferma fin troppo entusiasta. “Tieni, bevi un po’ di questo.” Mi porge un bicchiere pieno di un alcolico non ancora identificato. “Ti sentirai meglio, fidati.” Alzo le spalle e lascio scorrere il liquido in gola. Strizzo gli occhi per il bruciore che mi provoca e poi mi lascio trascinare in pista dalla bionda. (
*)
Nel bel mezzo della serata facciamo sedere la sposa e cinque spogliarellisti al quanto sexy la circondano. Inutile dire le varie urla femminili e la vergogna di Danielle. In seguito ognuno di questi bei ragazzi inizia a ballare con una di noi. L’alcool continua ad andare in circolo nel mio corpo dove questo spogliarellista si sta strusciando come se non ci fosse un domani. Accarezzo i suoi muscoli sodi mentre lui afferra il mio sedere. Mi scappa una risata isterica senza sapere neanche io il motivo. Sento solo le voci confuse delle ragazze al quanto divertite dal mio comportamento.

“Zayn ti ucciderà se saprà mai quello che stai facendo!” sento dire dalla voce di Zoe al quanto ironica.
Lascio correre e continuo a bere alcool e a strusciarmi contro quell’ammasso di muscoli sexy.
All’ennesimo drink l’alcool mi dà alla testa e la musica inizia a travolgermi. Presa dall’euforia, salgo sul piano bar con qualche difficoltà e aiutata dal mio compagno di ballo. Inizio a scatenarmi e a muovermi in modo “sexy”. Sento le voci delle persone attorno ululare e apprezzare le mie mosse. Continuo a scuotere i capelli e a mostrare il sedere mentre le ragazze ridono a crepapelle. Le scarpe iniziano a farmi male e quindi decido di sfilarle per poi lanciare a quella che sembra Dyana. Fa troppo caldo e molto goffamente mi sfilo le calze per poi farla cadere tra il pubblico. Lo spogliarellista mi guarda divertito e inizia ad applaudire. Gli mando un bacio con la mano e gli faccio segno con il dito di seguirmi sul mio piccolo “palco”. Scuote la testa senza smettere di sorridere e poi si unisce a me. Poggio una mano sulla sua spalla e inizio a strusciarmi contro di lui. Inutile dire che dopo un po’ inizia a prenderne gusto. Fin troppo, forse. Scoppio a ridere quando noto la sua erezione. Faccio finta di niente e invito gli altri spogliarellisti a ballare con me. Non se lo fanno ripetere due volte e seguono il loro compagno.
Ormai bevo alcool come se fosse acqua.
Le ragazze provano a farmi scendere proprio sul più bello. Mi lamento protestando fermamente.
Non riesco però a fare niente quando pagano il mio spogliarellista per prendermi con la forza e portarmi via.

“Ciao, chiamami.” Urlo al mio compagno di ballo mentre le altre mezze ubriache mi trascinano dentro l’albergo.
Nei corridoi risuonano le nostre risate insensate per poi abbandonarmi al silenzio della mia camera.

“Zayn!” lo chiamo mentre mi tolgo nuovamente le scarpe. Non ho nessuna risposta quindi presumo che non sia ancora arrivato. Mi butto sul letto e inspiro mentre ho ancora il batticuore. Dopo poco sento le voci e gli schiamazzi dei ragazzi e la porta aprire.

“Zayn.” Gemo alzandomi con fatica. Barcollando mi raggiunge sfilandosi goffamente la giacca.
Gli butto le braccia al collo e cerco d baciarlo. Voglio risolvere tutto. Non voglio vederlo più arrabbiato.

“Zay, scusa, scusa. Ho esagerato per la storia di quella bionda. Baciamoci e facciamo la pace.” Sbiascico cercando di arrivare alle sue labbra.

“No, Hope, non merito il tuo perdono. Io sono un mostro. Ho rovinato la tua vita.” Mormora al quanto ubriaco cercando di staccarsi.

“Ma io ti amo.” Mi lamento stringendolo più forte. “Non mi lasciare, Zay”.
Goffamente lo butto sul letto e cerco di spogliarmi. Lui continua a scuotere la testa e a coprirmi.

“Perché non mi vuoi?” singhiozzo senza un motivo preciso.

“Hope, io non posso. Tu mi odierai. Non voglio perderti.” Piange anche lui e lo abbraccio istintivamente.

“Ma io ti amo, non posso odiarti. Sei tu che non mi vuoi.” Piagnucolo.

“Non capisci, io ho distrutto il tuo mondo.” Geme affondando il viso nell’incavo del mio collo.
Dopo queste parole non sento più niente e l’unica cosa che vedo è il vuoto. 






Spazio della scrittrice xx


Ehii!! Da quanto tempo belle pimpe! Allora, come è andato il concerto per chi è andata?
Io non ho potuto vedere i ragazzi, ma grazie anche all'aiuto di una di voi, posso postare alcune foto del concerto di Luglio. 
Tornando al capitolo, a quanto potete vedere Zayn nasconde qualcosa. Che ne pensate invece della coppia sbronza? Vi aspettavate una Hope così? 
Un bacio e spero vi sia piaciuto il capitolo!






 


















































 

Little white lies (Liam's os; raiting rosso): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2623110&i=1

Little Things (Zayn's os): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2657880&i=1 

You & I (Niall's os) : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2618784&i=1

More Than This (Zayn's os): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2611023&i=1

Don't let me go (Harry's os): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2605008&i=1

They don't know about us (Zayn's os): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2667194&i=1 

Happily (Harry's os): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2695117&i=1
  


The difficult immortal love (Liam's ff; raiting rosso, completa.): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2362234&i=1
 








 

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Capitolo 15
*** Married. ***



#crediti: Sabren.


 

Married.



Riapro gli occhi faticosamente per poi sentire una forte fitta alle tempie. Gemo per il fastidio che mi provoca e mi guardo intorno cercando di ricordare qualcosa. Ho ancora i vestiti della sera prima e Zayn al mio fianco è anche lui ancora vestito. Mi sforzo per ricordarmi qualcosa, ma i miei tentativi sono inutili. Decido di stringermi al petto del mio ragazzo e aspettare che il mal di testa si affievolisca.
La puzza di alcool che emana mi fa storcere il naso e chiedermi se anche io ho lo stesso odore addosso. Quando sento un grugnito provenire dal corpo al mio fianco, alzo il viso per affrontare il suo. Le sue palpebre si alzano con la stessa fatica delle mie poco prima. Appena apre gli occhi, posso notarli arrossati e gonfi, come se avesse pianto ininterrottamente. Gli accarezzo il viso con le punta delle dita e abbozzo un sorriso.

“Che è successo ieri?” mormoro con la voce impastata dal sonno. Si stringe le tempie con le dita strizzando gli occhi.

“Mi sa che abbiamo bevuto un po’ troppo.” Risponde con voce roca.
Accarezzo ancora la sua guancia rendendomi conto che è umida.

“Perché hai pianto?” chiedo fissandolo. Si toglie la mano dal volto e ricambia lo sguardo.

“N-non lo so.” Balbetta. La sua mano si posa sui miei zigomi strofinandoli dolcemente.

“Hai pianto anche tu.” Sussurra facendomi aggrottare la fronte. Perché piangevamo ieri sera? Cos’è successo? Odio ubriacarmi e poi non ricordare niente il giorno dopo. Speriamo che non sia successo qualcosa di grave e che non abbia fatto niente di stupido. Dovrò chiedere alle ragazze dopo il matrimonio. Oh, cazzo. Il matrimonio! Guardo l’orologio al mio fianco e noto con stupore che sono già le 14. Certo, me lo dovevo aspettare visto che siamo tornate in camera alle 6.
Scatto in piedi. Cosa non saggia dopo aver bevuto così tanto. Infatti barcollo e rischio di cadere. Per fortuna Zayn mi prende al volo e cerca di farmi ritrovare l’equilibrio.

“Tesoro, non sono molto lucido oggi. Cerca di non cadere spesso.” Mi soffia all’orecchio per poi lasciarmi un bacio appena dietro al punto in cui mi ha sussurrato.
Subito dopo aver pronunciato queste parole, anche Zayn vacilla leggermente ma riesce a tenersi in piedi.

“Zay, faremo tardi al matrimonio!” affermo allontanandomi da lui e saltellando verso il mio vestito.

“Attenta!” urla improvvisamente prendendomi in braccio.
Rimango basita per il suo gesto e spalanco gli occhi dallo spavento.

“Il vetro.” Mi spiega in un sussurro rimettendomi a terra ma distante dalle schegge che ancora ricoprono il pavimento.

“Grazie.” bofonchio grattandomi i capelli arruffati.
Mi fa girare verso di lui e mi stringe la vita.

“Sali sulle mie scarpe, ti porto io.” Dice ancora con tono di voce basso e profondo. Faccio come mi dice e poggio i piedi nudi sulle sue scarpe da ginnastica non tolte dalla sera prima. Stringo le braccia intorno il suo collo e pian piano inizia a camminare portandomi vicino al mio vestito rosso.
Sorrido e lo bacio sulle labbra, ma non ricambia come speravo. Ha la mascella serrata e il suo sguardo è vuoto. Gli accarezzo il viso e i suoi occhi un po’ titubanti incontrano i miei.
Corrugo la fronte e cerco di capire cosa gli stia succedendo.

“Va tutto bene?” chiedo in un soffio per poi baciargli la mascella. Fa un sorriso sghembo poco convincente.

“Certo.” Risponde per poi premere le labbra contro la mia fronte lasciandola distendere nuovamente. Mi stringe più forte tra le sue braccia e inspira il profumo dei miei capelli. Ricambio l’abbraccio, al quanto scossa da questo atto improvviso.

“Non dimenticarti mai e dico mai, che io ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.” Sussurra enfatizzando la parola ‘mai’.  Annuisco ancora confusa e poco lucida a causa della sbornia. Si sta comportando in modo strano da quando siamo partiti. Cerco di unire questo cambiamento a qualcosa che è successo e che ho fatto, ma non mi viene niente in mente che possa aver portato questa metamorfosi.

“Forza, preparati. Tra poche ore dobbiamo andare ad un matrimonio.” Afferma per poi baciarmi il capo  un’ultima volta. Si allontana tanto da guardarmi in viso e sulle sue labbra si riforma un sorriso sghembo e malinconico. Non ho il tempo di approfondire questi comportamenti poiché un’altra fitta mi perfora la testa. Strizzo gli occhi infastidita.

“Abbiamo bisogno di un’aspirina.” Mormora baciandomi nuovamente la fronte.
Ricomincia a camminare e passiamo davanti al letto dove lancio il vestito rosso. Avanziamo verso la borsa dei medicinali e caccia le aspirine. Dopo averne presa una ciascuna, iniziamo a prepararci per il matrimonio tanto atteso. Per prima cosa ci infiliamo nella vasca e ci laviamo per bene cancellando la puzza di alcool. Zayn continua a trattarmi dolcemente e a dimostrarmi quanto ci tenga a me. Ma non lo fa in modo spontaneo. Sembra che cerchi di nascondermi qualcosa. I suoi occhi vuoti e la mascella marcata sono due elementi che incidono sulla mia decisione di essere sospettosa.
Per i capelli e il trucco se ne occuperanno due esperte del settore, quindi l’unica cosa che faccio è infilare il mio abito rosso a maniche lunghe e le scarpe. Zayn, invece, indossa il suo completo elegante nero. Mi fermo per un attimo a guardarlo e mi scappa un sorriso. Alza lo sguardo verso di me e il suo volto si distende leggermente. Si avvicina repentinamente e sento il palmo della sua mano poggiarsi sulla mia guancia per poi unire le sue labbra carnose alle mie.
Finito il bacio, la sua fronte si scontra alla mia delicatamente facendomi sorridere.

“Ti amo.” Sussurra improvvisamente . Il mio cuore perde qualche battito, come se fosse la prima volta che me lo dice.

“Zay…” le parole mi si fermano in gola, interrotte da un bussare frenetica alla porta. Guardo Zayn per un attimo.  Che ti succede?
Le sue mani si spostano dal mio viso e aprono la porta rivelando le damigelle già pronte.

“Hope, cavolo, muoviti!” mi urla Zoe afferrandomi per il polso. Non ho neanche il tempo di guardare Zayn, che sono già fuori alla porta. Le ragazze mi trascinano nella stanza della sposa e ammetto che mi è difficile fingere di essere felice e spensierata mentre nella mia mente di ripetono di continuo le scene di ieri e stamattina. Cerco di ricordare cosa diamine sia successo mentre la parrucchiera e la truccatrice si occupano del mio aspetto. Provo in tutti i modi a pescare nella mia mente, ma i ricordi si fermano all’arrivo in discoteca.
Sospiro arrendendomi. Ora devo concentrarmi su Danielle e Liam. Oggi è il loro giorno e non posso permettermi di non godermelo e di non aiutare i miei amici.
Troppo tardi mi rendo conto che, a causa della mia memoria improvvisamente svanita, non mi sono neanche resa conto di trovarmi già sulla carrozza che ci scorterà in chiesa.
Il mio sguardo cade su Danielle che non smette di sorridere e di piangere. Sul suo volto si leggono tutte le emozioni che sta provando in questo momento. Dalla paura, alla gioia, fino ad arrivare all’ansia e all’amore. Le sorrido dolcemente prima di stringerle la mano. Lei ricambia lo sguardo e mi da’ una piccola spallata.
Facciamo una risatina per smorzare la tensione e dopo poco la carrozza si ferma. I suoi occhi cioccolato si chiudono per un attimo mentre un sospiro le esce dai polmoni.
Zoe e Dyana mi chiamano per scendere ed entrare in chiesa e subito le seguo. Poggio i tacchi sull’asfalto e il vento gelido mi penetra nelle ossa. Per un momento maledico gli sposi per aver scelto proprio questo periodo per convolare a nozze. Mi sistemo il bouquet tra le mani e sforzo un sorriso convincente. Inizio a camminare sul tappeto bianco seguita dalle altre damigelle e infine da Danielle. Le stelle di natale ricoprono ogni angolo della piccola cappella. I pochi invitati sono tutti in piedi e aspettano con ansia che le damigelle lascino spazio alla sposa con il suo sontuoso abito bianco. Liam è a pochi passi da me, con le lacrime agli occhi e un sorrisino nervoso stampato sulle labbra. Si muove su un piede e l’altro mentre cerca di trattenersi dallo scoppiare. Gli sorrido confortante, ma non sono sicuro che mi stia guardando. I suoi occhi sono troppo presi dalla figura angelica dietro noi tre. Come biasimarlo, Danielle è praticamente perfetta oggi. Con il vestito in pizzo elaborato e i capelli raccolti in cui spunta un velo kilometrico. Fa un certo effetto vederla così anche a me, figuriamoci al diretto interessato. Sposto lo sguardo su Zayn al suo fianco. Mi meraviglio nel notare che i suoi occhi sono persi su di me come quelli di Liam sulla sua futura sposa. Improvvisamente un rossore mi riempie le guance e abbasso la testa tanto da vedere solo le punte delle mie scarpe. Avanzo alla mia posizione vicino alla testimone e solo in quel momento rialzo lo sguardo verso Zayn. Ha la mascella tesa, ma mi sorride con sguardo vuoto, pensieroso. Completamente diverso dal modo in cui mi osservava due secondi fa. Sospiro sconfortata dal fatto che quell’ombra di tristezza non lo ha abbandonato. Non bado molto alla cerimonia, anche se mi piacerebbe commuovermi alla vista del mio migliore amico così felice. Ma sono troppo presa a squadrare il mio ragazzo e di cercare un motivo valido per tutto quel mistero sul suo viso. Dopo un’ora che a me sembra più un minuto, ci ritroviamo a lanciare riso fuori alla chiesa.
Solo in quel momento noto le lacrime di felicità sgorgare dagli occhi nocciola di Liam e quelli cioccolato di Danielle.  Applaudiamo dopo un loro lungo bacio e istintivamente cerco Zayn. Mi meraviglio di trovarlo al mio fianco con le dita che afferrano le mie. Mi volto verso il suo profilo perfetto e sospiro notando ancora quello sguardo vuoto sul suo volto.
Raggiungiamo la nostra carrozza mano nella mano ma emotivamente distanti. Continuo ad osservarlo cercando un suo cambiamento improvviso e un suo sorriso, ma per tutto il viaggio finge di non rendersene conto, o almeno è quello che credo. Continua a restare immobile, con lo sguardo fisso davanti a sé e le labbra serrate. Sembra una statua. Una perfetta statua di un Dio greco. Solo una volta arrivati davanti all’albergo, si muove dalla sua posizione e mi scorta gentilmente fino alla sala dei festeggiamenti. L’atmosfera si riscalda solo con l’arrivo degli altri ragazzi.

“Hope!” urla la voce inconfondibile del riccio mentre corre da me sorridente. Allargo le braccia, pronta per essere stritolata dalle sue chilometriche.

“Harry!” rispondo mentre mi fa fare un giro a mezz’ aria.

“Ma come siamo belle oggi!” afferma facendomi fare una piroetta.

“Mai quanto te.” Mi complimento. Ci scambiamo un sorriso per poi cedere il suo posto a Louis.

“Ehi, Mister Carota, come va?” chiedo abbracciandolo.

“Benissimo, Miss Banana.” Ammicca per poi ridere divertito dalla sua stessa battuta. Alzo gli occhi al cielo cogliendo il doppio senso e lascio che un leggero colore rosato si impossessi delle mie guance.
Guardo verso Zayn intento a salutare il suo ospitale amico di sventure.
Non sembra aver colto l’affermazione di Louis che in un altro momento lo avrebbe fatto innervosire e risposto nello stesso modo giocoso.
Rivolgo lo sguardo a Niall e lo saluto allo stesso modo degli altri.

“Salve cognatino”.

“Buongiorno cognatina.” Mi sorride dolcemente.
Dopo i vari saluti, ci sediamo al nostro tavolo. Liam ci ha tenuto a mettere tutto il nostro gruppo al tavolo vicino a quello degli sposi. Durante la cena le chiacchiere non smettono, anche se non abbiamo occasione di parlare ancora con i due fortunati. Io cerco in tutti i modi di isolare una delle ragazze per chiedere di ieri sera, ma non riesco mai a restare da sola con Dyana, Zoe o Eleanor.

“Ho saputo la novità, Niall! Zoe mi ha detto tutto ieri! Congratulazioni.” Afferma Dyana.
Il biondo guarda la sua ragazza al suo fianco e le stringe la mano.

“Grazie mille.” Risponde.

“È davvero bello sentire che finalmente avete trovato l’amore.” Si intromette Eleanor.
Cerco di seguire il discorso, ma ancora una volta mi blocco nel guardare Zayn. Una piccola lacrima sta rigando la sua guancia e il mio cuore fa un sussulto. Impressionante il dolore che provo nel vedere questa scena.

“Scusate, vado in bagno.” Afferma poi, forse rendendosi conto del mio sguardo. Si alza velocemente e a falcate si avvicina alla porta del bagno. Rimango a bocca aperta e vorrei tanto seguirlo ma le mie gambe non rispondono al comando, forse impaurite di vedere cosa sta succedendo.

“Hope, tu che ne pensi?” mi distrae Niall. Mi rivolgo al biondo poco distante con volto ancora confuso. “So che tieni molto a tua sorella e vorrei sapere se…sei d’accordo.” Arranca probabilmente impaurito dalla mia espressione. Cerco di concentrarmi sull’argomento e di spazzare via l’immagine di Zayn piangente nel bagno.

“Penso che…Zoe non mi abbia raccontato niente.” rispondo dando un’occhiata a mia sorella. Forse era questa la cosa importante della chiamata?

“Come, Hope, te l’ho detto ieri sera!” interviene la mia gemella. Aggrotto la fronte e provo a trovare nella mia memoria il fatidico discorso. Scuoto la testa rendendomi conto che davvero non ricordo niente.

“Uff, eri troppo ubriaca in effetti. Tra lo spogliarellista, i balletti sul piano bar e il mezzo spogliarello tuo, è stata un’impresa parlarti.” Ammette spostandosi i capelli dal viso.

Alle sue parole flash della sera precedente mi perforano il cervello. Io seduta su un divanetto, Dyana che mi offre da bere, gli spogliarellisti, i balletti, lo show sul piano bar, gli schiamazzi, Zoe che mi dice qualcosa su Niall che non riesco a capire. Poi il silenzio della mia camera, la porta che si apre, io che cerco di fare pace, Zayn che mi allontana. “Ho distrutto il tuo mondo”. Le lacrime insensate e poi le palpebre chiuse.
Perché mi ha detto quelle parole? Cosa è successo? Perché dovrei odiarlo? Perché ha distrutto il mio mondo? Tante domande, troppe. Come fa solo a pensare di aver distrutto il mio mondo? Lui l’ha solo ricostruito e migliorato. Lui mi ha salvato la vita.
Eppure da ieri è così strano. Ha distrutto la nostra stanza, fuma di più e…piange. Cosa sta succedendo al mio Zayn?
Il tossire improvviso di qualcuno mi fa tornare alla realtà. Tutti gli sguardi sono puntati su di me. Poi mi ricordo che devo rispondere ancora a Niall.

“N-non ho capito qual è la novità.” Rispondo in un sussurro, troppo presa ancora dai miei pensieri.

“Io e Niall andiamo a vivere insieme.” Risponde mia sorella stringendo la mano del suo ragazzo e sorridendomi. Alzo gli angoli della bocca cercando di mostrare la mia felicità, ma non credo di esserci riuscita.

“Congratulazioni.” Guardo prima mia sorella e poi Niall. “Scusatemi, devo andare un attimo.” Mi scuso per poi alzarmi e camminare a passo svelto verso i bagni. Indugio tra le porte che dividono il lato maschile da quello femminile. Sto per spingere il pomello della porta che mi divide dal mio obbiettivo, quando un uomo mi precede aggiustandosi la cinta. Gli sorrido gentilmente mentre mi guarda confuso.

“Signorina, è il bagno degli uomini.” Mi avverte per poi ricambiare il sorriso.
Guardo distrattamente l’insegna sulla porta e mi butto una mano sulla fronte.

“Uh, che sbadata. Mi scusi.” Fingo un altro sorriso e poi l’uomo se ne va. Sospiro e riporto l’attenzione sulla stanza davanti a me. Appoggio l’orecchio alla parete liscia di legno e cerco di sentire qualcosa che mi riporti a Zayn.

“Dobbiamo parlare.” Sento dire dalla voce inconfondibile del mio ragazzo. “Non ho intenzione di continuare così”.
Corrugo la fronte cercando di capire di cosa si possa trattare. Con chi sta parlando?
Dal silenzio che segue deduco che stia a telefono.

“Non mi interessa. Sai che me ne fotte di quello che pensi? Non voglio più mentirle”.
Quelle parole mi trafiggono il petto come mille lame. Sta mentendo a me? Cosa sta succedendo? Ha un’altra?

“Ti rendi conto di quello che ho fatto? Non posso vivere ancora così.” La voce gli si spezza e il mio cuore perde un battito.

“Okay. Va bene. Ciao.” Sento infine dire. Mi allontano dalla porta con le gambe tremanti. Mi sta tradendo? Ha un’altra ragazza? È questo il problema? È per questo che si comporta in modo strano? Si sente in colpa e non vuole più farlo?
Delle lacrime infuocano le mie guance. Per quanto tempo va avanti così? Da quanto tempo mi mente?
Ma soprattutto: Perché?
 Perché lo ha fatto?
Perché a me?
Perché mentire?       
Perché non lasciarmi?
Perché non mi ama?
Perché?
Mi asciugo le lacrime prima che possa vedermi. Voglio proprio scoprire quanto riesce a reggere. Fino a quanto riuscirà a fingere. A guardarmi negli occhi e a dirmi ti amo. Ad abbracciarmi. A baciarmi.
Solo il pensiero che quelle labbra possano essere state di qualcun altro mentre erano ancora mie mi fa venire i brividi.
Chiudo gli occhi per un secondo e sento tutto l’odio, la rabbia, il dolore scorrere nelle mie vene e avvolgermi come una coperta pesante e soffocante.
Lui non era più mio. E chissà da quanto tempo.
Un’altra scossa fa fremere il mio corpo. Stringo i pugni e riapro gli occhi. Non deve vedermi così. Non gli darò questa soddisfazione. Deve soffrire per quello che ha fatto. Per quello che mi ha fatto.
Provo a mettere un piede davanti all’altro per raggiungere il tavolo, ma il primo passo non va bene a causa delle gambe ancora tremanti. Prendo un grosso respiro e poi ci riprovo, più lentamente.
Riesco ad arrivare dai ragazzi e mi unisco alla tavola mentre gli altri ignari si godono la festa.
Zayn torna dieci minuti dopo di me.
Una scossa mi invade quando si siede al mio fianco e la sua mano sfiora la mia sul ginocchio. Con le dita mi accarezza appena, brividi corrono lungo la mia schiena. Sarei tentata di afferrare la sua mano e stringerla forte alla mia, ma il pensiero che quelle dita abbiano toccato un'altra nello stesso modo mi fa solo allontanare da  lui.
Mi guarda aggrottando leggermente la fronte e io fingo un sorriso. Si rilassa di nuovo e ricambia.
Hope, ti prego, non crollare.
Solo qualche giorno. Solo qualche giorno. Solo qualche giorno. Poi potrai dargli il ben servito.
Vorrei tanto parlare con Liam. Il mio migliore amico. La mia ancora. Ma non voglio rovinargli questa giornata stupenda. Il suo sogno si è appena realizzato e il mio invece infranto. Non posso dargli questo peso. L’unica cosa che riesco a dirgli è un “auguri”. Poi è troppo preso dai festeggiamenti e dalla sua sposa per parlare con noi. Quando fanno il primo ballo, abbracciati, uno perso nello sguardo dell’altro, i sorrisini stampati sul volto, la felicità che spruzza da tutti i pori...non posso fare a meno che piangere. Piangere perché mentre io guardavo così Zayn, lui guardava un’altra. Piangere perché dopo tutto quello che abbiamo passato una troia qualunque me lo ruba. Piangere perché sono una stupida. Una stupida che si è fatta tradire. Tutti i suoi piccoli gesti, tutti i suoi ‘ti amo’…tutte balle. Mi ha ingannato chissà per quanto tempo. Dicendomi di amarmi alla follia, di voler passare la vita con me.
Inizio a tremare, le lacrime scorrono troppo veloci per fermarle in tempo. Il cuore mi si chiude in una morsa mentre lo stomaco si annoda. Non riesco a respirare. Tutto intorno gira, gira e non si ferma. Cosa mi sta succedendo? Perché tutto questo dolore? Perché non riesco a reagire?
Una mano si poggia sulla mia spalla, troppo piccola per essere quella di Zayn.

“Va tutto bene?” sussurra la voce dolce di Dyana. Annuisco con vemenza mentre strofino il dorso della mano sugli zigomi.

“Sono solo…emozionata.” Balbetto con voce roca. Mi sorride dolcemente e poggia un braccio intorno alle mie spalle.

“Per ogni cosa, io sono qui.” Mi soffia all’orecchio stringendomi più al suo petto. Annuisco tirando su col naso e mi lascio abbracciare.
Dyana è davvero una brava ragazza. E un’ottima amica. Inizio a sentirmi meglio e sento di riuscire a trattenermi con lei che mi stringe e mi accarezza i capelli. Noto mia sorella mandarmi occhiate curiose e accigliate. Le sorrido confortandola e le indico i due sposi per farle capire che è dovuto alla commozione.
Il mio scudo però si infrange quando Harry invita a ballare Dyana. Tutte le coppie li seguono e rimaniamo solo io e Zayn, in piedi, titubanti. Improvvisamente la sua mano si avvicina alla mia.

“Vuoi ballare, piccola?” mi sussurra accennando un sorriso sghembo. Mi si blocca la voce in gola, e l’ossigeno si ferma nei polmoni.
Ce la puoi fare, forza.
Annuisco e mi lascio trascinare in pista. Iniziamo questo lento e difficilmente riesco a guardarlo negli occhi. Lo sento sospirare e istintivamente ritorno con gli occhi sul suo viso.
Le sue labbra si avvicinano e inizio ad avere il batticuore. Sospiro e serro gli occhi quando si posano sulla mia fronte. Improvvisamente mi stringe fortissimo tra le sue braccia e poggia il viso tra miei capelli. E mi odio perché mi fa stare fottutamente bene. 
Perché mi fa questo?
Perché m fa sentire amata quando in realtà mi sta mentendo?
Perché continuo a credergli nonostante tutto?
Perché non riesco a staccarmi dalle sue braccia nonostante tutto?
Perché lo amo nonostante tutto?








Spazio della scrittrice xx


Okay, potete odiarmi.
Lo ammetto faccio schifo *si nasconde in un angolino*
Scusate ma ci sono stati tanti casini.
Novità? Sono fidanzata da quasi due settimane!!
Aww, ragazze è fantasticoo
Ora sto in Puglia in vacanza e non lo posso vedere per un mese e già mi manca da morire...il lato positivo che ho più tempo per recuperare i capitoli!
Va beh, passiamo al capitolo.
Come potete vedere Hope presume un tradimento. 
Zayn è strano e fa chiamate un po' troppo particolari. 
Che ne pensate?
Spero che ci siano almeno 10 recensioni anche se ho fatto tardi, vi pregooo
lo sapete che vi amooooo
In ogni caso, ora vi lascio. 
Un baciooo <3 xx





 








 



Little white lies (Liam's os; raiting rosso): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2623110&i=1

Little Things (Zayn's os): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2657880&i=1 

You & I (Niall's os) : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2618784&i=1

More Than This (Zayn's os): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2611023&i=1

Don't let me go (Harry's os): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2605008&i=1

They don't know about us (Zayn's os): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2667194&i=1 

Happily (Harry's os): 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2695117&i=1
  


The difficult immortal love (Liam's ff; raiting rosso, completa.): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2362234&i=1
 
 

 
 
 
 

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Capitolo 16
*** Lies. ***



#crediti: Sabren.
 
 
Ascoltate questa:Rihanna - Stay .
 



Lies.



“Ancora auguri.” Affermo fingendo un sorriso mentre abbraccio i due sposi. Il lento è stata una vera e propria tortura e dopo di quello ho fatto di tutto per non danzare più con Zayn. Per un po’ ho anche ballato con Liam, ma è stato più difficile che con gli altri fingere di star bene. Ha la capacità di leggere i miei occhi e percepire in un istante se c’è qualche problema. Per questo poi ho rinunciato a stare in pista e mi sono limitata a guardare gli altri divertirsi.
Una volta tornati nella nostra camera, non è stato poi tanto complicato starsene per i fatti propri e infilarsi nel letto senza degnarlo di uno sguardo. Il difficile è stato fingere di stare bene quando mi ha stretto tra le sue braccia. In quel momento ho combattuto con me stessa. Non sapevo se lasciarmi coccolare o alzarmi dal letto, schiaffeggiarlo e poi scappare via. Alla fine ho finto indifferenza e mi sono addormentata più per stanchezza che per voglia.
Oggi torniamo a casa e immagino che sarà ancora peggio. Rinchiusa tra le mura della mia stessa dimora. E se mentre vado all’Università lei entrasse nella nostra casa? Se toccasse le mie cose? Se occupasse il nostro letto? Se profanassero le nostre lenzuola? Già immagino Zayn con la pelle imperlata di sudore mentre rende sua un’altra donna. Un brivido mi gela le ossa e avrei tanto voglia di bruciare tutto quello che lei ha potuto anche solo guardare. E queste cose includono anche Zayn.
Zayn. Il mio Zayn. O ormai non lo sei più?
Mi manchi Zayn.
Mi manca la certezza che tu sia solo mio.
Mi manca il modo in cui mi guardavi.
Mi manca il modo in cui mi amavi.
Mi manca la consapevolezza che nessuno potrà mettersi tra di noi.
Neanche gli Dei potevano separarci…e invece? Cosa ci è successo Zay? Ti sei stancato di me? Non mi ami più come prima? Abbiamo perso il nostro affiatamento? Non sono abbastanza?
Dimmi solo cosa è successo e potrò finalmente stare meglio.
Ti guardo e mi chiedo come ho potuto perderti così. Senza neanche accorgermene.
Ma soprattutto mi chiedo il perché di tutto questo.
Il viaggio finisce velocemente. I giorni passano allo stesso modo. La notte, però, quella è la cosa peggiore. Quando sono sola con i miei pensieri.
Sono passati tre giorni dal matrimonio di Liam, ma Zayn ancora non mi dice niente. Sto solo aspettando il momento che si faccia finalmente avanti per poter preparare le mie valigie e sputare tutto l’odio che sto provando. Sto aspettando solo questo. Ma ultimamente il dubbio che non stia facendo niente solo per non perderlo sta prevalendo i miei pensieri.
Inizio a essere maniacale. Frugo tra le tasche della sua giacca quando non guarda, controllo il suo telefonino e lo spio mentre parla con quest’ultimo. Ormai è diventata una fissazione. Sto iniziando ad andare male agli esami cosa che non fa bene alla mia borsa di studio. Tutto il mio tempo, tutti i miei pensieri, tutto è concentrato su Zayn e sui suoi movimenti. Sto cercando ininterrottamente un punto debole, un segnale. Qualche prova. Ho bisogno di avere la certezza di qualcosa. Ma lui è sempre attento. Non riesco a trovare niente. Da una parte sono sollevata del fatto che non mi sia accorta di niente prima perché è davvero bravo a fingere e non perché ero tanto stupida da non capire. Dall’altra, però, ho una dannata paura di quante cose abbia potuto nascondermi mentre io ignara ero convinta di star vivendo il mio bellissimo sogno.
Ho una voglia matta di sfogarmi con qualcuno, ma l’unico che potrebbe confortarmi è Liam e non voglio rovinargli il viaggio di nozze. Lui sta vivendo un sogno che io non potrò mai realizzare e angosciarlo con i miei problemi mi porterebbe solo a soffrire di più.
 Ad ogni carezza, ogni bacio, ogni abbraccio mi sento morire di più. È come se si prendesse gioco di me in continuazione. Come se non gli importasse di tutto il male che mi procurerà quando saprò finalmente tutto. Perché lui sa che io lo scoprirò prima o poi. Lui sa che non sono poi così stupida. Quello che mi lascia perplessa è il fatto che lui abbia pianto e reagito in quel modo quei giorni nell’albergo. Improvvisamente gli importava qualcosa? Dopo quello che ha fatto si è finalmente reso conto di tenerci a me? O è solo per pietà? Gli faccio pena? Per questo piangeva? Perché io lo avevo aiutato, amato e creduto come nessuno e lui mi aveva tradita? Perché io avevo mentito a tutti pur di vivere felicemente con lui? Perché io ero stata l’unica leale?
Mi sta rovinando. Sto morendo lentamente e la curiosità e il dolore mi stanno mangiando viva. E lui? Se ne accorge? O non capisce cosa mi sta succedendo?
Sono arrivata al punto di non credere più che stia lavorando la sera. Che in realtà sia una scusa per vedere lei.
Solo il pensiero che mentre io sto a casa ad aspettarlo lui se la stia spassando, mi fa accapponare la pelle. Ecco perché ho deciso di seguirlo. Appena chiude la porta, dopo avermi dato un bacio che ormai sento solo finto, sgattaiolo sul retro con la borsa e l’impermeabile. L’auto di Niall si ferma davanti al nostro giardino e Zayn ci entra per poi schizzare via. Di corsa entro nell’automobile e li inseguo prudentemente cercando di non essere notata. La macchina si ferma davanti ad una discoteca caotica e al quanto inquietante. Parcheggio un po’ più distante ma sempre in una posizione in grado di vederli. Solo Zayn esce dall’auto e invece di entrare in questo posto come pensavo, inizia a camminare. Incuriosita, esco anche io dalla mia macchina ammaccata e lo seguo cercando di non essere riconosciuta né da lui né dal biondo. La sua figura è abbastanza distante ma riesco a riconoscerla nell’oscurità. Mi stringo nel mio impermeabile quando entriamo in un vicolo isolato. Mi fermo aspettando che si sposti nuovamente. Bussa ad una porta. Non posso credere che la sua amante viva in un posto del genere. Con chi razza di ragazza mi sta tradendo? Una prostituta?
Con mio grande stupore, all’aprire della porta compare un uomo tatuato che mi mette i brividi. Iniziano a parlare e poi lui gli dà una busta. Zayn sembra incazzato. Discutono in modo violento e non sembrano calmarsi. Una scarica elettrica mi invade. Quell’uomo non mi piace per niente, perché Zayn è qui? Perché si sta mettendo nei guai?
L’uomo sembra ancora più incazzato del moro. Sento le gambe cedermi quando prende una pistola dalla tasca.
Afferra con forza Zayn e gli punta la pistola alla tempia schiacciandolo contro il muro.
Il sangue mi si gela nelle vene, il cuore mi si ferma per del tempo interminabile , la mente è annebbiata e la paura di perderlo è così disperata che a stento riesco a trattenere le gambe dal cedere. Le lacrime inondano le mie guance arrossate mentre Zayn continua ad urlargli contro. Perché vuole farsi uccidere? Non capisce in che guaio si trova? Mi guardo intorno cercando aiuto, ma non c’è nessuno. Niall è troppo distante e questa zona sembra piena di malviventi. Prendo il cellulare con la mano tremante, ma non c’è campo. Vado nel panico. L’uomo sta per premere il grilletto. Il ragazzo che amo sta per essere ucciso davanti ai miei occhi. Pensavo di voler solo questo, dopo quello che ha fatto. Invece il sol pensiero di perderlo per sempre mi fa perdere il controllo del mio corpo.
Quel tizio ha ancora in pugno Zayn, quella pistola è ancora puntata alla sua testa e il proiettile è pronto a partire. Ho il disperato bisogno di fare qualcosa. Non posso lasciare che accada. Devo trovare il modo di salvare l’amore della mia vita.
Riesco a prendere il controllo delle mie gambe e mi avvicino cautamente, tanto da riuscire a sentire le loro voci.

“Vuoi morire? Basta che me lo dici e premerò il grilletto.” Afferma quell’uomo.

“Jo, lo sai cosa voglio.” Ringhia il mio ragazzo cercando di divincolarsi.

“Devi fare quello che ti ho detto, okay? Questo è il tuo compito e vieni pagato per farlo! Non mi interessa cosa vuoi tu.” Gli urla vicino al viso.

“Non farò quello che chiedi.” Scandisce lentamente Zayn.

“Preparati a morire.” Ringhia Jo.

Dopo queste parole arriva un momento in cui non capisco niente. Riesco solo a vedere gli occhi di Zayn chiudersi e il dito di Jo avvicinarsi al grilletto. La mano del moro si stringe intorno alla collanina simbolo del nostro amore e il mio cuore ha un sussulto. Inizio a correre con le gambe molli e il sangue che mi pulsa nelle orecchie. Le lacrime inondano il mio viso e scendono sul mio collo.

“Zayn!” un urlo straziante esce dalle mie labbra. Tremo come se una scarica elettrica percorresse il mio corpo. L’uomo mi guarda sbigottito e toglie il dito dal grilletto. Gli occhi di Zayn si aprono e mi fissa con stupore e paura.

“Non lo fare!” urlo di nuovo, ma questa volta verso Jo. Un ghigno gli si stampa sul viso.

“Corri via di qui!” grida Zayn furioso e spaventato. Scuoto la testa con vigore. Non posso lasciarlo morire. Io lo amo come non potrò mai amare nessuno. Lui è la mia vita. Non mi importa se rischio di essere sparata, posso morire felice sapendo che ho fatto tutto il possibile per salvare e amare fino all’ultimo il ragazzo che possiede la chiave del mio cuore.

“Vai via!” ringhia di nuovo mentre una lacrima gli riga il viso.

“Non posso lasciarti morire.” Sussurro con voce spezzata dai singhiozzi. Gli occhi caramello di Zayn si incatenano ai miei. Mi sta supplicando di salvarmi la vita. Mi sta chiedendo in ginocchio di scappare e lasciarlo morire con un proiettile nel cervello.

“Ti prego.” Scandisce straziato dal dolore. Perché sa che non lo farò. Sa che non lo lascerò nonostante mi nasconde qualcosa, nonostante non sia stato sincero e fedele. Sa che solo io sono in grado di sacrificarmi del tutto per lui. Ne vale la pena? Sì, assolutamente. Ma anche se non ne valesse, non potrei vivere senza di lui. Perché possiamo stare separati, possiamo non vederci più, non parlarci, ma entrambi sappiamo di aver bisogno di sapere che l’altro sta vivendo e combattendo per superare quel momento. Non potrei mai andarmene con la consapevolezza  che non avrà scampo. Non potrei mai farlo. Lui farà sempre parte di me. Che lo voglia o meno, il mio primo pensiero la mattina sarà lui, ogni giorno. Sarà la persona per cui potrei anche uccidere, nonostante lui stia uccidendo me. Sarà sempre l’unica persona o cosa che potrò amare così profondamente. Non mi interessa perché in questo momento è qui con questo tizio, perché piangeva nella vasca vuota quella sera, perché discuteva al telefono, perché era distante. L’unica cosa che mi interessa in questo momento è la sua salvezza; il potermi rifugiare tra le sue braccia ancora una volta e dirgli che lo amo nonostante tutto. Che lo amo come nessuno ha mai amato al mondo. Che lo amo con tutto il cuore, il corpo, l’anima. Non c’è parte di me che non ami una parte di lui. Ormai io sono sua. In tutto e per tutto. Quindi se questo è l’ultimo suo giorno di vita, sarà anche il mio.

“Chi è questa? La tua troietta?” chiede Jo con sarcasmo tagliente.

“Vattene!” urla ancora il moro senza degnare di uno sguardo l’uomo che lo tiene in pugno.

“Stai zitto.” Afferma l’altro sprezzante ad un millimetro dal suo orecchio.

“Altrimenti?” ringhia cercando di staccarsi dal muro.

“Altrimenti uccido la tua puttanella.” Lo guarda con tono di sfida e puntandomi la pistola contro. Sobbalzo alla vista dell’arma.
Zayn ingoia rumorosamente e mi guarda rimproverante, come se salvandogli la vita stessi commettendo io un delitto.
Jo si volta verso di me e mi concede un finto sorriso.

“Allora, dolcezza, tu saresti?” mi chiede puntandomi gli occhi color pece sul volto. Il mio cuore continua a battere ad una velocità assurda e si calma solo quando incontro lo sguardo di Zayn che mi guarda proprio come mi guardava una volta.
Ingoio il groppo formatosi in gola e stringo le mani in pugni.

“S-sono la ragazza di Zayn.” Rispondo ricevendo una risatina.

“Oh, che carina, è venuta a salvare il suo amato.” Mi canzona per poi riportare la pistola contro Zayn. “O per dirgli addio.” Continua con un ghigno sul volto.

Con le gambe tremanti mi avvicino cautamente, tanto da sfiorare le dita di Zayn.

“L-lascialo andare.” Lo prego con sguardo fisso sul volto preoccupato del mio ragazzo.

“Perché dovrei?” le sue parole ostili mi colpiscono il petto e penetrano nelle mie ossa.

“Perché lo amo.” Sussurro in modo automatico, senza rendermi conto che così non lo salverò. Zayn mi guarda scuotendo impercettibilmente il volto e cercando la mia mano. Quando riusciamo ad intrecciare le dita, una sensazione in me prevale sulle altre. La sensazione di star facendo davvero la cosa giusta. Il mio obbiettivo ormai è quello di riuscire a salvarlo. Non mi importa di me. Non mi importa di niente se non di lui.
Una risata profonda si scatena nell’uomo muscoloso.

“U-uccidi me.” Lo interrompo e la presa di Zayn si fa fortissima.

“Hope.” Mi ammonisce subito, ma Jo lo blocca.

“Perché dovrei uccidere te e non lui?” mi chiede curioso di scoprire il perché mi voglia sacrificare per una persona che per lui è solo spazzatura umana.

“Lui soffrirebbe lo stesso, ma almeno io starei in pace. Conviene anche a te, mi faresti un piacere ma allo stesso tempo ti vendicheresti.” Espongo un discorso convincente e poi fisso nuovamente Zayn. Una piccola lacrima gli riga il volto mentre la mascella è tesissima.

“Non odiarmi, ti prego.” Gli sussurro e lui chiude gli occhi. Una morsa intrappola il mio cuore malandato. Stringo la sua mano mentre Jo mi guarda come se fossi un’aliena. Di certo per lui certe dimostrazioni di affetto sono impensabili. Per lui è tutto odio e vendetta. Non c’è amore o perdono. È tanto come Zayn prima che arrivassi. Forse se trovasse anche lui una ragazza disposta o concedersi in tutto e per tutto a lui, per aiutarlo e guarirlo, potrebbe essere un altro uomo.

“Uhm, tu che ne pensi, Zayn?” chiede guardando il moro con finto interesse.

“Non permetterti di toccarla, Jo, mi hai capito?” scandisce lentamente mentre dentro di sé nasce una furia che io ho avuto modo di vedere altre volte.

“Sai, dolcezza, il tuo modo di pensare mi piace. Forse hai ragione, meglio farlo soffrire lentamente e a lungo rispetto all’ucciderlo subito.” Mi dice e un brivido mi percorre la spina dorsale.
Lentamente Zayn toglie la mano dalla mia e l’avvicina alla tasca dei suoi jeans.

“Sei una tipa intelligente, Zayn ha saputo scegliere, lo ammetto.” Ammicca osservandomi. Guardo di sottecchi il moro e capisco che devo distrarre Jo.
Mi asciugo le lacrime e guardo l’uomo che continua a ghignare.

“Beh, grazie.” Rispondo per poi mordermi il labbro.

“Sai, sarà un peccato uccidere un bel bocconcino come te. Mi spiace che il tuo ragazzo non abbia voluto fare ciò che gli ho detto, in fondo poteva tornarci utile avere una come te con noi, dolcezza.” Afferma scuotendo leggermente la testa, come se fosse realmente dispiaciuto.

“Non credo sarei mai entrata nel vostro giro.” La mano di Zayn si riavvicina alla mia lasciandomi stringere un manico. Capisco di cosa si tratta e un brivido mi percorre la schiena. Infilo l’arma nella tasca del mio impermeabile nascondendo il fianco con il corpo di Zayn tra di noi.

“Peccato.” Alza le spalle e poi guarda il suo prigioniero. “Allora, pronto a veder morire il tuo angioletto?” chiede ghignando divertito alle proteste fisiche di Zayn.
Lo sparo improvviso mi fa sussultare e l’urlo straziante di Zayn che cade a terra mi gela il sangue nelle vene.

“Zayn!” urlo accasciandomi a terra con lui. È ferito sulla gamba e sta perdendo sangue. “Stai bene?” gli accarezzo il volto mentre il mio si riempie di lacrime.
Non ho il tempo di fare altro che le braccia muscolose di Jo mi afferrano. Tira il mio corpo verso il suo e il mio cuore fa un sussulto quando la mia schiena si scontra al suo petto. Questa volta sono io ad avere una pistola puntata alla tempia. Le gambe mi tremano mentre sento il suo respiro sulla pelle. Zayn sta tentando disperatamente di alzarsi e di salvarmi. Il braccio di Jo intorno al mio petto è sempre più stretto e mi manca il respiro. Altre lacrime infuocano il mio viso mentre perdo lentamente la mia vita. Quella stesa a terra sanguinante e sconvolta. Perché con quel colpo di pistola non perderò solo il mio corpo, ma anche tutto ciò che è davvero vita. Come il suo sorriso, il suo sguardo, il suo viso di prima mattina quando i segni del cuscino sono impressi sulla sua guancia, il suo modo di mangiare, il modo in cui sfrega la matita sul foglio da disegno, la sua voce che mi dice un profondo “ti amo”. O le cose più semplici, come il sorridere automaticamente leggendo il suo nome sul telefono, il trovarsi la sua macchina davanti all’Università o andare a mangiare nel pub dopo le lezioni. I balli di notte con la nostra colonna sonora, le sue braccia intorno il mio corpo, le sue labbra sulle mie, fare l’amore. Quando abbiamo fatto l’amore per l’ultima volta? Beh , non credo abbia più importanza.

“Hope!” urla straziato dal dolore mentre il suo viso è irriconoscibile.

“Ti amo.” Singhiozzo con il poco fiato che mi rimane.

“Salvati.” Mi prega con occhi disperati. La mia mano si infila nella tasca del mio impermeabile. Stringo il manico del coltello. Non volevo arrivare a tanto, non volevo neanche toccare un’arma. Perché siamo qui? Perché non stiamo a casa nostra? Ballando la nostra canzone nel salone? Perché non possiamo tornare indietro nel tempo e fare in modo che qui non ci arriviamo mai?

“Pronta a morire, dolcezza?” sussurra Jo e altri brividi mi inondano.

“No.” Affermo con strana fermezza nella voce. Caccio il coltello e, con tutta la forza che ho, pugnalo la sua gamba. La sensazione che mi provoca è a dir poco rivoltante. Jo urla e per la sorpresa lascia la presa su di me. riesco a sfilargli la pistola da mano e sparo un colpo sul suo braccio. Guardo quell’ammasso di muscoli accasciarsi a terra e il cuore mi batte a mille mentre l’adrenalina continua a scorrere nelle vene. Tramante, lascio cadere a terra le due armi che ho ancora in mano e indietreggio tanto da toccare con le gambe Zayn a terra.

“Hope, Hope, muoviamoci!” mi distrae. Mi volto verso di lui ancora sconvolta. Mi abbasso e lo aiuto ad alzarsi.

“Brava, piccola.” Mi sussurra e poi mi bacia il capo. “Prendi la pistola e il coltello, veloce”.
Annuisco ancora titubante e prendo le due armi. Zayn prende la pistola e la pulisce per poi poggiarla di nuovo a terra con la mano coperta dalla maglia. Il coltello è ancora sporco di sangue. Una forte nausea mi investe, ma Zayn si nasconde addosso l’arma prima che vomiti.

“Scappiamo.” Afferma. Prova a camminare da solo, ma è impossibile. Jo si lamenta ancora per terra e non ho più il coraggio di restare. Porto il braccio di Zayn intorno alle mie spalle e lo trascino via. Si sentono solo i nostri passi e i nostri affanni nel silenzio della notte.

“Dov’è Niall?” chiedo in preda al panico mentre mi guardo intorno. Siamo vicino alla discoteca, ma lui non c’è.

“Non lascio che resti, fa parte del nostro patto.” geme. Patto. Di che patto sta parlando? Dio, ci sono così tante domande.
Guardo la gamba di Zayn, è messa al quanto male. Porto il viso in direzione della strada e cerco di ragionare su cosa fare. Zayn è ferito, sta perdendo sangue e ha un proiettile nella gamba. Respiro in modo sempre più irregolare, l’ansia mi sta mangiando viva e inizio a vedere confuso.

“Hope, Hope.” Mi richiama la voce di Zayn. “Hope, ragiona, come sei arrivata qui?” chiede rendendosi conto che sto per avere una crisi.

“C-con la tua auto.” Ricordo improvvisamente. Il mio sguardo punta il veicolo ammaccato e ricomincio a camminare portando con me il ragazzo ferito. Lascio che si sieda dal lato del passeggero e mi metto alla guida. Le mani mi tremano e non riesco a centrare la toppa per poter partire. Più ci provo e più non riesco. Davanti agli occhi ho l’immagine di Jo steso a terra e morente a causa mia. Sento ancora la sensazione che ho provato quando gli ho trafitto la gamba. Un conato di vomito mi sale alla gola, ma riesco a fermarlo prima di rimettere nella macchina. Poggio la testa sul volante e altre lacrime invadono le mie guance arrossate. Forse ho ucciso un uomo. Un essere umano. Una persona con un’anima, dei sentimenti, degli amici, una famiglia. Di nuovo l’immagine di Jo. Inizia a mancarmi il respiro. Apro di fretta il finestrino lasciando che l’aria fredda colpisca il mio viso.

“Hope.” Sussurra la voce di Zayn. Mi volto verso di lui e immagino di avere un’espressione sconvolta in quanto la sua reazione è al quanto inaspettata.

“Va tutto bene. È tutto finito.” Mi prende la mano e un altro singhiozzio mi invade la gola.

“Ho ucciso un uomo.” Dice quella che sembra la mia voce.

Mi guarda consapevole e afflitto mentre un velo di dolore gli ricopre il viso.
Mi abbraccia e mi lascia sfogare sulla sua spalla. Il suo profumo si fa spazio nelle mie narici eleminando la puzza di sangue. Le sue labbra fredde si poggiano nel mio interno collo e  un’ondata di brividi mi riconquista, questa volta diversi dagli altri. Non sono brividi di paura, ma al contrario di piacere interiore, come se avessi ritrovato l’altra metà del mio cuore.

“Hope, ho bisogno che tu mi porti a medicarmi. Dobbiamo levare il proiettile. Ho bisogno ancora una volta di te. Ti prego.” Geme e improvvisamente tutte le emozioni si placano per lasciare spazio all’urgenza di alleviare la sua sofferenza.

“Ti porto subito in ospedale.” Affermo staccandomi da lui e accanendomi di nuovo per centrare la toppa.

“Hope, se mi porti lì è la fine. Come spieghi un proiettile nella gamba?” parla ancora con voce spezzata dal dolore. Ha ragione. Stringo le mani sul volante e sento il cuore ribellarsi alla gabbia toracica.

“Che faccio allora?” balbetto guardandolo insicura. Strizza gli occhi bloccando il sangue con la mano. Il dolore che sta provando riesco a sentirlo sulla mia pelle. È come se avessi anche io un proiettile nella carne.

“I ragazzi sono qui. Avevo bisogno di loro per il piano e…si trovano nel mio vecchio appartamento. Portami da loro.” Quante cose mi stanno nascondendo? I ragazzi sono qui? Ero ad un passo da Liam, Louis ed Harry e non lo sapevo neanche. Quindi loro sanno più di quanto so io. Per un attimo una sensazione di tradimento mi invade, ma viene subito respinta dalla volontà di salvare Zayn. Non ho tempo per incazzarmi o per chiedere spiegazioni.
Metto in moto e il più velocemente possibile imbocco la strada del vecchio appartamento. Ogni tanto do delle occhiate fugaci a Zayn al mio fianco. Mi fissa. Per tutto il tempo. Ha una faccia sofferente, stringe la ferita, ma mi guarda. Come se fossi un angelo venuto a salvarlo ancora una volta dalle fiamme del suo inferno.

“Ti amo.” Mormora improvvisamente. Questa volta sono io a fissarlo e uno strano calore inonda il mio petto.

“Anche io.” Rispondo con voce ancora sbalordita e affannata per tutto quello che sta succedendo. Ritorno sulla strada e aumento gradualmente la velocità. Vederlo così sofferente continua a essere un colpo al cuore.
Arrivata a destinazione, precipito fuori dall’auto e aiuto Zayn a camminare fino alla porta. Ad aprirci è Liam che sgrana gli occhi alla vista dei suoi migliori amici in quelle condizioni.

“Che è successo?” urla facendoci entrare e chiudendo subito la porta. Louis, Harry e Niall balzano in piedi e ci raggiungono. Uno dei ragazzi, non riesco a capire bene chi, prende il mio posto e trascina Zayn in camera. C’è tutto un gran movimento, tutti parlano, c’è confusione. In giro di secondi mi ritrovo da sola all’entrata. Tutti i ragazzi sono con Zayn e stanno cercando di medicarlo ed estrarre il proiettile. So che Liam ha studiato medicina per un paio d’anni ma che poi ha lasciato perdere dopo la morte dei suoi. Magari sa come fare. Tutta la stanza la vedo sfocata, forse a causa del fatto che sto ancora tremando come una foglia. Le immagini di poco fa si ripetono una dopo l’altra e sempre più velocemente. La testa mi gira, non sento niente se non il mio respiro affannoso. Crollo sul divano e mi porto le mani tra i capelli osservando le lancette che passano sull’orologio contando i secondi che mi dividono dal sapere la verità e dal rivedere Zayn. Dopo 3600 secondi, Liam mi raggiunge cingendomi tra le sue braccia. Mi accarezza dolcemente la testa e mi bacia la fronte. Io resto paralizzata, ancora troppo scossa. Non riesco a ragionare.

“Va tutto bene Hope. È tutto finito.” Mi sussurra dolcemente. Ma non è vero. Non è niente vero. Questa non è la fine, non finirà mai. Dovremmo sempre combattere e la mia normalità non la avrò neanche se mi sacrifico per anni. Devo rassegnarmi all’idea che stare con Zayn non può portare a nessuna vita normale. Stare con lui è come stare in un romanzo di avventura, sempre nuovi problemi. Tremo nuovamente quando mi rendo conto che non so come stia. Non so se è vivo. Solo il pensiero che lui stia a poche stanza di distanza completamente immobile, bianco e con il cuore senza battiti mi gela il sangue nelle vene.

“Come sta?” mormoro appena, senza riuscire a parlare con un tono di voce medio.

“Sono riuscito ad estrarre il proiettile. Sta dormendo adesso, gli ho dato degli anestetici. Puoi andare a vederlo se vuoi.” A quelle parole un’ondata di tranquillità mi invade e riesco di nuovo a respirare in modo regolare. È vivo. I miei sforzi sono serviti a qualcosa. Sospiro di sollievo e ricambio l’abbraccio scoppiando a piangere senza un motivo preciso, forse solo per sfogo.

“Ehi, Hope, calma. È tutto okay.” Mi sussurra ancora strofinando i palmi delle mani sulla mia schiena. “Sono qui per te.” Continua.

Provo a parlare, a smettere di piangere, ma sembra che tutta la tensione si stia sfogando in questo modo. Avevo bisogno del mio migliore amico per potermi finalmente svuotare di tutte le emozioni che sto provando e che ho provato in questi ultimi giorni. Vorrei tanto credere alle sue parole, ma so che questo è solo l’inizio. Certo, sono rassicurata dal sapere che Zayn è salvo, ma so che non sarà più niente come prima. Deve confessarmi così tante cose. Da una parte forse era meglio se aveva un’altra in confronto a questo. Così rischia la vita ogni giorno, mentre con una ragazza potrebbe solo stare meglio. Dio mio, perché la nostra vita è così complicata? Perché non posso vivere per una volta come chiunque 19enne? Come vorrei che questi ultimi giorni non fossero mai accaduti. Vorrei avere una macchina del tempo ed impedire tutto questo. Fermarmi a noi due felici appena ritornati insieme dopo un anno. Quando uscivamo senza timore, mano nella mano. Quando ci comportavamo da normali ragazzi innamorati. O forse è proprio questo il problema: abbiamo finto per troppo tempo quello che in realtà non abbiamo mai avuto. Perché noi non abbiamo mai avuto una normalità. Non siamo mai stati come gli altri e forse mai lo saremo. Mia sorella dice che sono fortunata a vivere in questo modo e forse ha ragione. Ma in questo momento in cui ho molto probabilmente ucciso un uomo, Zayn ha rischiato di fare la stessa fine e sono stata ricoperta di bugie, vorrei soltanto avere una vita monotona e noiosa senza intrecci e finzioni. Sembra, però, che non potrò mai averla. 








Spazio della scrittrice xx


Ehii ragazzee!! Scusate il ritardo. In ogni caso spero vi sia piaciuto il capitolo, non è stato facile scriverlo. Vorrei restare e raccontarvi le novità, ma devo scappare. Un bacio belle, scusatemi ancora, vi amo <3 xx






 




 

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Capitolo 17
*** True. ***



#crediti: Sabren.
 
   



 

True.


Dopo un bel po’ mi decido ad entrare nella stanza dove riposa Zayn. Apro cautamente la porta rivelando la sua figura distesa sul letto e con le coperte a riscaldare il suo corpo. Mi avvicino stando attenta a non svegliarlo e mi siedo sul materasso. Ha un viso così angelico. Le ciglia lunghe e scure che accarezzano gli zigomi sporgenti, pelle ambrata e liscia ricoperta solo da uno strato di peluria, labbra carnose, naso dritto. Sembra un dio greco. Come fa un ragazzo all’apparenza così celestiale a vivere in un inferno?
Pian piano mi sto rendendo conto che lui non è la persona che credevo fosse diventata. Perché il ragazzo dei miei pensieri non mi avrebbe mai mentito, non avrebbe rischiato la vita, non avrebbe stretto un patto con Niall e non sarebbe ferito ad una gamba da un proiettile che poteva ucciderlo. Perché tutte quelle bugie? Perché coinvolgere i ragazzi?
Mi sento usata, tradita, umiliata e ancora tradita. Tradita da lui, dal mio migliore amico, da mio cognato e da due grandi amici di cui mi fidavo ciecamente, almeno fino a oggi pomeriggio. Come hanno potuto tutti mentirmi così? Perché farlo? Zayn cosa voleva nascondermi? È ormai ovvio che sia tornato ai suoi vecchi giri e truffe, ma perché? Da quando? Cosa mi sono persa mentre viaggiavo nel mio mondo fatto di sogni e gioia?
Le ore dopo le passo senza vedere o parlare con nessuno. Mi limito a stare in un angolino a riflettere e rimuginare. I ragazzi provano ad interagire con me, a creare un legame. Io resto distante. Non riesco neanche a guardarli in faccia. Mi sento troppo tradita e presa in giro.
A causa dei farmaci Zayn dorme molto più del previsto, quindi decido di andare a riposare anche io, ma ogni volta che chiudo gli occhi rivedo la mia mano che afferra il coltellino e trafigge la gamba di Jo. Allora decido solo di restare distesa affianco al moro, senza guardarlo, anche se mi è difficile. Riesco a sentire il suo respiro anche se sono di spalle a causa del letto non molto ampio. Mi concentro su questo suono cercando di eliminare tutti quei pensieri brutali.
All’alba decido che posso anche smettere di fingere di dormire e quindi mi alzo per andare a preparare un po’ di thè. Il maglione di Liam che indosso è enorme rispetto al mio corpo e quindi ho seriamente paura di sfiorare la fiamma con il tessuto e andare a fuoco. Fortunatamente ne esco immune e quindi torno in camera. Guardo fuori dalla finestra la città prendere pian piano vita mentre altri pensieri invadono la mia mente. Niall di certo ha preso in giro anche Zoe, quindi. Vorrei tanto fare qualcosa per aiutare la mia gemella. Ma non saprei neanche cosa dirle e come. Sto aspettando solo che Zayn si svegli e mi dica tutto lui. Liam, Harry, Louis e Niall volevano spiegarmi cosa fosse accaduto, ma io non ho voluto. Devo sentirlo dire da lui.
Dopo una decina di minuti, sento Zayn muoversi nel letto. Aspetto che abbia le forze per parlarmi e non lo guardo neanche. Ormai la tazza è tiepida se non fredda, ma continuo a stringerla tra le mani come se mi potesse riscaldare da un freddo che ho solo dentro di me.

“Hope.” Parla con voce impastata dal sonno.

“Buongiorno.” Affermo fissando una signora che porta a spasso il suo cagnolino.

“Mi dispiace.” Dice improvvisamente.

“Oh, beh, non so neanche per cosa. Se per l’avermi mentito, per il fatto che abbia dovuto pugnalare un uomo o perché ho quasi assistito alla tua morte?” rispondo senza ancora degnarlo di uno sguardo.

Sospira e posso immaginare che si stia mordendo il labbro come fa sempre quando è nervoso.

“Per tutto.” Ammette in un altro sospiro.

“Mi puoi dire tutto quello che mi hai nascosto fino ad adesso, per favore?” chiedo con gentilezza ironica e trattenendomi da una sfuriata. Cerca di alzarsi, deduco dai rumori del materasso, ma si ferma gemendo e rendendosi conto che la gamba non sta ancora benissimo.

“Cazzo, parla e basta!” urlo ormai non facendocela più. Un altro sospiro e poi un ultimo movimento.

“Dopo che quel mese al mare ti ho colpita per sbaglio, ho aspettato di tornare a casa mia e ho chiamato Jack. Ho accettato di lavorare per lui per tenerti al sicuro. Non potevo permettere che ti facessi ancora del male, non a causa mia. Grazie a questo giro, ho iniziato a guadagnare più del previsto e Niall aveva bisogno di soldi per poter vivere con Zoe qui. Quindi abbiamo creato l’alibi del lavoro nel locale. Non ho mai, credimi, mai fatto fare lavori sporchi a Niall. Lui mi aiutava solo a coprirmi con te e io gli davo una percentuale tale da poter vivere in pace. Ho comprato la casa e ho fatto tutto il possibile per darti quello che hai sempre voluto. Credimi quando ti dico che volevo solo che tu stessi bene. Vederti così felice, piena di vita e spensierata mi rendeva l’uomo più fortunato della Terra. Volevo proteggerti dal mio mondo, perché mi sono reso conto che io non posso uscirne, ma potevo almeno salvare te. Tenerti al sicuro da ogni oscurità. Ti amavo, ti amo troppo per permettere che il mio inferno diventi anche il tuo. Perché, anche se vivo in un inferno, quando torno a casa e ci sei tu, con il tuo sorriso, con la tua felicità, i tuoi occhi pieni di vita, trovo il mio Paradiso. La mia fetta di Paradiso Terrestre. Se anche tu vivi nel mio inferno, che sollievo potresti trovare?  Non avrei mai voluto che tu soffrissi così e che tu vedessi una scena tipo quella di ieri sera. Mi dispiace.”

Sospiro cercando le parole giuste per tutto questo. Vorrei riflettere sul suo discorso, ma ci sono ancora tante domande e devo sapere tutto quello che mi ha nascosto fino ad ora. Ho bisogno di sapere.

“Perché la chiamata nel bagno durante la festa al matrimonio di Liam? Perché le lacrime?”

“Tu…hai sentito la mia chiamata?” chiede confuso.

“Sì.”

Silenzio.

“Mi sentivo… in colpa. Tu mi stavi aprendo il tuo mondo, ti stavi concedendo interamente a me, e io invece segretamente lavoravo per un figlio di puttana. Non volevo ci fossero più segreti tra di noi. Volevo anche dirti tutto quando era ormai finito, ma ancora non è finito. E mi dispiace.” Si scusa per l’ennesima volta e strizzo gli occhi.

“Io non mi stavo concedendo interamente a te, Zayn. Io ero già tua e da tanto tempo.” Rispondo con voce spezzata dal dolore di quelle parole.

“Hope io…”

“Perché i ragazzi sono qui?” lo interrompo cercando di fermare le lacrime imminenti.

“Avevo bisogno di loro per mettere su il piano per potermi liberare di Jack. Jo è un suo amico, dovevo consegnargli la busta. In cambio doveva dirmi dov’è Jack per potermi liberare di questa situazione. Però quel figlio di puttana si è tirato indietro e mi ha ordinato di fare un’altra commissione. Mi sono rifiutato e poi beh… il resto lo sai.” Finisce di spiegare.
Resto immobile rivolta ancora verso la finestra. Il sole lentamente si sta alzando in cielo, la signora è rientrata in casa con il cane, una prostituta esce da un auto e si sistema la minigonna, gli uccellini cinguettano, un ragazzo è seduto su un muretto con una sigaretta tra le labbra. Oltre la porta della stanza, si sentono i passi di Liam, ne sono certa per l’orario. Harry di sicuro sonnecchia ancora sul divano con Louis affianco. Immagino Zoe stretta tra le braccia di Niall mentre riposa inconsapevole di tutto quello che sta succedendo.

“Hope, quando ieri sera mi hai detto che mi ami, in macchina, lo…lo pensavi davvero?”

Fisso la mia mano ancora stretta alle tazza e solo quando una lacrima cade su di essa mi rendo conto di star piangendo.
Resto in silenzio, senza avere la forza di parlare, ma anche solo di guardarlo. Non volevo che mi vedesse fragile, ma lo so che lui sa che non lo sono. Io non sono fragile. Non lo sono mai stata del tutto. Non l’avrei amato altrimenti. Se fossi stata davvero fragile sarei già morta da un bel pezzo a causa sua. Ma invece sono qui, viva, ma morta dentro. Pronta a combattere ancora una volta.

“Sai, questi ultimi giorni sono stati un inferno. Sì, un inferno simile a quello della tua vita. Vederti così strano, sentirti così distante. Così tanti dubbi, così tante domande. Pensavo mi tradissi con un’altra. Che mentre io ti amavo tu amavi un’altra. Per la prima volta nella mia vita non avevo paura di perderti, morivo dalla voglia che succedesse. Cercavo dappertutto una prova per incastrarti, per poterti urlare contro e sbatterti fuori di casa, fuori dalla mia vita. Ma adesso…adesso che so la verità, rimpiango che tu non mi abbia rimpiazzata. Strano come il momento peggiore della tua esistenza si possa tramutare in un momento migliore di un altro.” Faccio una pausa e questa volta guardo verso di Zayn semidisteso sul letto che mi fissa in un modo che non posso neanche spiegare. “Da ora in poi, basta bugie. Voglio sapere tutto quello che c’è da sapere e non proteggermi più dal tuo inferno, perché ci sono dentro dal giorno in cui ci siamo conosciuti.”

Annuisce appena mentre abbassa lo sguardo sulle sue gambe. Le lacrime che prima ignoravo adesso infuocano le mie guance.
Dopo le mie parole, un’altra ondata di silenzio invade quella stanza. L’aria diventa troppo pensante da respirare e i minuti troppo lunghi per far finta di niente e aspettare. Si sentono perfino i sussurri di Liam mentre borbotta tra sé e sé. Siamo tutti noi così coinvolti. Zayn sembra una voragine che trascina tutti al suo interno. Tutto quello che possa succedere a lui, diventa inesorabilmente un problema comune. Ma come non capirlo? Non può tenersi tutto questo per lui. È troppo. Peccato che abbia coinvolto gli amici e non me. Diamine, Liam si è sposato da pochissimo e adesso invece di godersi questo momento sta pensando ai problemi di Zayn. Non la vedo giusta come cosa. Deve sempre subire e mai godersi la sua vita. Adesso ha una nuova famiglia, non dovrebbe stare qui e lasciare la povera Dani da sola. È tutto così ingiusto. La vita è ingiusta.
Mi allontano dalla mia postazione e vado in cucina per posare la tazza. Come avevo immaginato, Liam sta facendo colazione mentre Harry e Louis dormono sul divano.

“Ehi, come va?” mi chiede sforzandosi in un sorriso.

“Si è svegliato. Mi ha detto tutto quello che è successo.” Spiego mentre capovolgo la tazza rovesciando così il thè ormai gelido. Ne metto a preparare dell’altro mentre mi volto verso di Liam.

“Avrei voluto dirtelo, Hope. Mi dispiace. Non sai quante volte ho provato a chiamarti e a raccontarti tutto o a venire fuori all’Università. Ma non potevo fare una cosa del genere a Zayn e poi…non ha tutti i torti, adesso sei molto più in pericolo.” Afferma seriamente dispiaciuto. È impossibile farsi mentire da Liam, glielo leggi negli occhi e nell’espressione quando ti sta dicendo la verità.

“Da quanto lo sapete?” chiedo dopo un sospiro. Stringe la tazza e per un attimo sposta lo sguardo da me al thè.

“Dal giorno dopo il mio matrimonio.” Risponde in un sospiro. Sospiro anche io. Ormai i sospiri sono l’unico sfogo comune.

“Torna da Dani.”

Scuote la testa e prende un sorso dalla tazza tra le sue mani.

“Torna da lei, Liam. Questi sono i giorni più belli, dovresti stare al tuo viaggio di nozze, non qui.” Ribadisco.

“Non posso. Non sapendo che Zayn, tu avete bisogno di me.”

“Zayn è grande e vaccinato! Non puoi sempre risolvere i suoi problemi! Devi pensare alla tua vita! Adesso hai la tua famiglia, hai tutto quello che hai sempre desiderato. Non sprecare tempo qui. Io sto bene. Passerà anche questa e vedrai che rimpiangerai di aver perso tempo qui. Ti sto implorando! Non perdere tutto a causa di questo inferno. Non mentire a Dani, non rischiare la vita per…per noi. Danielle ti ama, non merita tutto questo. Come pensi che si senta adesso? Lacerata dentro perché il suo fresco marito invece di stare con lei chissà che sta facendo. O forse al contrario non sospetta niente, crede in te e pensa che…che è un momento di passaggio, che tutto tornerà come prima, ‘è questione di tempo’. E poi capisce che no, non è questione di tempo, perché questo tempo non passerà mai, che ormai sei incatenato a questo inferno e lo è anche lei. Si sentirà tradita e umiliata per le tue bugie, ma ti amerà lo stesso in un modo che non puoi neanche immaginare. Preferirebbe essere lei al centro dell’inferno, basta che tu ne stia fuori. Avrà voglia di urlare e di scappare via da tutto, di dimenticare, di non averti mai incontrato. Ma poi si pentirà anche solo di averlo pensato e starà sempre lì, al tuo fianco, con le lacrime negli occhi, con il cuore frantumato ma con le spalle ben ferme, pronta a sopportare ancora, ancora e ancora. Aspettando una fine che non arriverà mai.”

Mi rendo conto di stare urlando e singhiozzando ormai troppo tardi per fermarmi. Troppo tardi per fare in modo che nessuno senta ciò che ho dentro da tutto questo tempo. Non pensavo di riuscire a cacciare tutti questi  sentimenti che covavo segretamente. Il mio dolore, il mio amore, le mie ferite. E se Danielle stesse per provare lo stesso? Devo provare ad impedirlo ad ogni costo. Non merita di soffrire così tanto, nessuno lo merita. Meglio morire.  In un secondo mi ritrovo tra le braccia di Liam che mi accarezza e cerca di calmarmi. Ma io mi sento ancora più una stupida. Volevo salvarlo e invece con quella sfuriata ho dimostrato di aver davvero bisogno di lui come ha appena detto. Dopo poco altri passi si avvicinano ed Harry e Louis si uniscono al nostro abbraccio.

“Piccola, vedrai che troveremo una soluzione.” Mi dice Harry con la voce ancora impastata dal sonno da cui l’ho svegliato brutalmente.
Il rumore della teiera ci fa staccare e fingo un sorriso mentre asciugo le lacrime sulle mie guance.

“Scusatemi.” Affermo per poi riempire la tazza. Sento i loro sguardi sulla mia schiena e cerco di far finta di niente. “Vado a vedere come sta.” Sussurro per poi sparire dai loro occhi amorevoli e rifugiarmi nel corridoio.
Entro nella stanza dove Zayn si trova e la prima cosa che vedo è lui disteso con le mani sul volto. Serro gli occhi ed espiro rendendomi conto che di certo ha sentito tutta la mia sfuriata. Mi avvicino lentamente e poggio la tazza fumante sul comodino al suo fianco.

“Ti ho preparato del thè.” Mormoro appena. Non risponde ma riesco a riconoscere dei singhiozzi soffocati. Mi siedo con cautela sul materasso e lo osservo. Dopo un po’ si decide a guardarmi. I suoi occhi sono così distrutti che vederli mi colpiscono il cuore come mille coltellate.

“Come ti senti?” chiedo poggiando la mano sulla sua.

“Non compatirmi.” Sussurra scuotendo la testa.

Gli accarezzo il viso umido e lo guardo come si guarderebbe il proprio mondo.

“Ti amo.” Gli dico e riesco a percepire il suo cuore battere più forte di prima.

“Non lo fare. Vai via.” Quasi implora.

“Zay, ti amo.” Ribadisco avvicinandomi a lui. Lo guardo dritto negli occhi caramello mai stati così spenti come adesso.

“Anche io.” Sussurra stavolta.
Mi scosta i capelli dal viso e li porta dietro al mio orecchio soffermandosi con la mano sulla mia pelle.

“Ti proteggerò, Hope. Farò tutto il possibile per non far spegnere la luce nei tuoi occhi.” Mi promette “Tutto il possibile.” Ribadisce e asciuga con il pollice un’altra mia lacrima.
Annuisco trattenendo i singhiozzi. “Lo so.”
Si sposta leggermente e mi lascia distendere al suo fianco. Appoggio la testa sul suo petto e per un attimo mi sembra di tornare alla settimana scorsa. Quando tutto per me era fantastico, dove esisteva solo un noi felice.

“Hope…tu puoi uscirne.” Mi sussurra. Lo stringo più forte.

“No, non posso.”

“Sono io quello nei guai, non tu.”

“Ormai sei parte di me, non posso andare in nessun posto senza una metà di me stessa.” Rispondo per poi dargli un piccolo bacio sul cuore.

“Come fai ad amarmi lo stesso?” chiede dopo aver premuto le labbra sulla mia fronte. Alzo le spalle.

“Ti amo e basta.” Sussurro. Lentamente inizia ad accarezzarmi. Il battito del suo cuore è così rilassante e il suo respiro regolare così dolce. Con il mento contro la mia fronte inizia a cantarmi “You and I”, come ogni volta. Questa canzone è ormai la nostra colonna sonora e la nostra marcia militare. Chiudo gli occhi e mi lascio cullare. Mi mancava davvero tanto.


 
“Basta.” Sento mormorare improvvisamente nel silenzio e nel buio assoluto. Riapro gli occhi che ho quasi scordato di aver chiuso e riesco a sentire il petto di Zayn alzarsi e abbassarsi troppo in fretta. Sta singhiozzando. Lo guardo aggrottando la fronte mentre si asciuga le lacrime.

“Zay?” sussurro con voce impastata dal sonno. Non posso credere di essermi addormentata. Stavo così bene che mi sono lasciata andare. “Ehi, che succede?” chiedo alzandomi dal suo petto per poi guardarlo dritto negli occhi caramello.

“Succede che sono un disastro vivente, succede che ti sto rovinando, succedere che mi ami quando dovresti odiarmi, succede che dovrei essere morto. Sì, morto. Era la cosa migliore.” Spiega, e le lacrime continuano a scendere.

“Ehi, ehi, ehi, no, Zayn, no. Non dire stronzate, tu meriti di essere qui, con me. Non potevi lasciarmi così. Non potevi abbandonarmi.” Affermo facendo intrecciare le nostre dita. “Non è colpa tua se…se ti trovi in questo casino. È stato il destino. Lo stesso che ci ha unito.” Abbozzo un sorriso. Mi fissa per un tempo indeterminato e poi mi tira a sé abbracciandomi così forte da farmi mancare il respiro.

“Mi sento così egoista, ma non posso fare a meno di te.” Gli accarezzo i capelli strizzando gli occhi.

“Ho bisogno di te, Zay. Ne ho bisogno.” Sussurro e lui mi stringe ancora più forte.

“Fra tutte le bugie che ti ho detto, l’unica cosa che ho sempre detto con sincerità è che ti amo da morire.” Sento uno strano calore nel petto e delle lacrime salire, ma riesco a trattenerle. Sapere che mi ha amata per davvero forse è la cosa migliore che possa chiedere adesso.

“Ti amo anche io.” Rispondo senza lasciarlo un attimo.

            







Spazio della scrittrice xx

Okay, zalve pimpe. Lo ammetto fa pena. Scusatemi. 
Cambiando argomento, AMO STEAL MY GIRL. NON SO VOI, MA IO ME LA SPOSEREI, O MEGLIO, SPOSEREI LORO OuO.
Vogliamo parlare poi di WHERE WE ARE? IO NON CE LA FACCIO PIU' AD ASPETTARE, LO DEVO VEDERE ADESSO.
Okay, finiti gli scleri, vi voglio tanto bene e grazie per le recensioni, fatemi sapere del capitolo e che ne pensate anche della canzone nuova dei nostri boys e se andrete a vedere il FILM OuO. 

Un bacioo <3 xx








 


 

 

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Capitolo 18
*** Goodbye. ***



#crediti: Sabren.
 
 
 
 



 

 
Goodbye.


Di nuovo a casa. Di nuovo tra le mura della nostra casa. Dovrei sentirmi al sicuro, ma qui mi sento ancora più nella menzogna. Questa casa pochi giorni fa per me era la cosa più bella che poteva esserci. Non perché fosse stupenda o costosa, ma perché qui dentro c’era la nostra piccola intimità. Il nostro piccolo mondo. Adesso più ci sto e più mi rendo conto che era tutta falsità. Se ci penso la rabbia riaffiora, ma poi guardo Zayn, con la fasciatura intorno alla gamba, lo sguardo sperduto e cubo, la tristezza sul viso e le mani sulla fronte mentre spreme le meningi per trovare una soluzione e non posso fare a meno di ingoiare di nuovo tutta l’ira e il malcontento. I corsi Universitari ormai non li seguo più e non so se per paura di uscire o per paura di perdere tempo prezioso con Zayn. Ormai questa vita la sento come un carcere. In questi giorni riesco a percepire emozioni mai provate prima così forti, molto simili a quelle descritte da Baudelaire nella sua poesia “Spleen”. L’anima schiacciata da un coperchio, la pioggia che sembra le sbarre di un carcere, la speranza ridotta  e l’angoscia che sale. Mi ha sempre colpito questa poesia, ma solo adesso riesco a provare quello che descrive. Se i sintomi sono questi, io dovrei essere depressa. Ma forse Baudelaire non ha mai provato le pene dell’amore angosciato per sapere che le emozioni sono esattamente le stesse.
Ogni tanto penso a cosa penserebbero i miei di tutto questo. O che cosa ne pensano proprio in questo momento. Se mi vedono dall’alto. Se stanno pregando per me. Ultimamente non faccio che piangere. Mi sento fragile. Credevo di non esserlo. Ho superato tante di quelle difficoltà che potrei scrivere una decina di libri. Ma adesso mi sento troppo debole. I muri si restringono intorno a me e le lacrime di Zayn si mischiano alle mie quando la notte fingiamo di dormire. Ma con chi fingiamo? Credo solo con noi stessi. Speriamo che tutto vada per il meglio, che i problemi passino, che le ferite si rimargino e che la vita continui. Ma stiamo sprecando tempo. Inutile tempo. Tutto questo non passerà, non da solo. Jack non ci lascerà in pace, anche se non capisco il motivo della sua insistenza. Il passato di Zayn non ci lascerà mai. Dall’orfanotrofio ad Holly, Jack, Zoe, il rapimento e la fuga. Tutto questo non passerà mai. Dovremmo solo rassegnarci e passare questo tempo ad amarci, a fare l’amore e a respirare il sospiro dell’altro. Invece ci ostiniamo a soffrire e aspettare. È vero quando si dice che l’uomo è ostinato. L’uomo è ostinato, l’uomo è falso, l’uomo è stupido, l’uomo sbaglia, l’uomo non impara mai.
A volte vorrei chiudere gli occhi e riaprirli ad un noi completamente diverso. Un noi felice e senza problemi. Un noi libero e senza paura. Un noi che non è mai esistito veramente. Un noi che non ci sarà mai.
I miei passi si confondono con il rumore della pioggia. Ultimamente non fa che piovere, non solo fuori, ma anche dentro. In casa, sui nostri volti, nella nostra anima.
Zayn è davanti alla finestra, rivolto verso le goccioline sul vetro. Riesco a riconoscere i suoi singhiozzi silenziosi e mi avvicino portandomi i capelli dietro le orecchie e stringendomi nel mio mega maglione. Nell’aria si respira una strana atmosfera. Quell’aria che si respira quando sta per succedere qualcosa che ti sconvolge la vita. C’era quando ho incontrato Zayn, quando ho incontrato i ragazzi, quando è arrivata la polizia, quando ho detto ‘arrivederci’ a Zay, quando l’ho rivisto e quando siamo stati al matrimonio di Liam, infine quando ho seguito Zayn fino ad arrivare alla verità. Sta per cambiare qualcosa, lo percepisco dalla tensione nella stanza. Dopo anni ho imparato a riconoscerla e a prevedere un momento importante. Qualcosa mi dice che non è niente di positivo, che non sarà un miglioramento.

“Li ho uccisi io.” Poi mi dice. Resto così, in silenzio. Strane immagini lampano nella mia mente confusa e improvvisamente riesco a collegare tutto. Questo è il pezzo mancante. È sempre stato questo. La fotografia dei miei genitori, la sua commozione, il suo comportamento. Tutto è scattato con quello. Uno strano calore si impossessa del mio petto, poi dello stomaco, e infine di tutto il corpo. Mi sento in fiamme. Come se mi avesse buttato benzina per tutto questo tempo per poi accendere il fiammifero alla fine e darmi fuoco. Il bruciore delle lacrime si confonde con il resto. Improvvisamente la pioggia si è tramutata in fiamma. Il coperchio che premeva sulla mia anima mi ha schiacciata definitivamente, le sbarre del carcere diventano muri spessi che mi schiacciano, l’angoscia e la speranza sono state uccise dalla rabbia e dal dolore.
Si gira, con il volto bagnato e lo sguardo spento. Lui. È stato lui a strapparmi via tutto quello che amavo, a costringermi a cambiare, a vivere senza i miei modelli di vita. Mio padre non potrà mai accompagnarmi all’altare, mia madre non potrà mai stringere tra le braccia i miei bambini, non potranno vedermi crescere, vivere, cambiare. Io non potrò mai più stringermi tra le loro braccia e cercare conforto nei miei momenti neri, non potrò essere al loro fianco quando lasceranno questo mondo perché l’hanno già lasciato senza neanche dirmi addio.

“Hope, io…giuro che non lo avrei mai fatto. M-mi dispiace. Io…non sapevo chi fossero fino a quando non ho visto la loro foto qui. Giuro che te lo volevo dire prima…ma avevo paura di…”

“Di cosa? Cosa? Che io scoprissi che cosa sei in realtà? Non posso credere di…di averti amato. Tu sei solo un assassino. Sei un…mostro. Mia sorella aveva ragione. Sei un mostro. Mi hai rubato e ucciso i genitori e poi hai rubato e distrutto anche il mio cuore! Non posso credere che…che ho amato una persona così…orrenda. Ho condiviso il letto e ho concesso il mio corpo e il mio cuore ad un assassino. Avevi ragione. Sei solo un demone. Perché? Perché loro? I miei genitori erano…” i singhiozzi fermano le urla e combatto per continuare a parlare. “Erano fantastici. Che ti avevano fatto?”

“Tuo padre era un giocatore d’azzardo, aveva debiti con Jack, ho dovuto farlo! Hope, io non sono un assassino. Ti prego, non lo credere anche tu.” Piange a sua volta. A quelle parole il cuore mi si frantuma nuovamente. Riesco a percepire i tessuti strapparsi.

“Non permetterti di parlare male di loro! Mio padre era un uomo onesto! Mio padre non c’entra niente con questo schifo!” urlo e avrei voglia di spaccare tutto.

“Secondo te perché avrei dovuto farlo? perché dovevo uccidere un innocente?!” le vene del collo si ingrossano. Cade un silenzio straziante nella stanza e l’unica cosa che riesco a fare è scuotere la testa e piangere mentre fisso gli occhi di Zayn.

“Vattene! Non ti voglio più vedere!” Urlo fuori di me spingendolo verso la porta.

“Hope, ti prego, posso spiegarti … posso ricomporre la tua vita. Ti prego, non mi odiare anche tu.” Cerca invano di cambiare la mia decisione.

“Cosa cazzo vuoi spiegare?! Io mi sono fidata di te! Cazzo! Ti ho fatto entrare nella mia vita, ti ho amato! E tu? Tu mi hai solo mentito, per tutto questo tempo! Vorrei non averti mai conosciuto! Perché cazzo non potevi prendere Zoe e non confonderti? Eh? Perché tutte a me?” Urlo ancora mentre altre lacrime si fanno spazio sulle mie guance.

“Hope, io ti amo davvero.” Mi sussurra.
Lo guardo. Mi accarezza la guancia e a quel tocco chiudo gli occhi. Con quella stessa mano ha ucciso i miei genitori. Con quella stessa mano ha messo fine alla mia vita. Con quella stessa mano ha distrutto il mio mondo.

“Sparisci, Zayn.” Dico a denti stretti senza  guardarlo in faccia.
Lo sento sospirare e poi allontanarsi da me. Solo dopo che la porta sbatte, apro gli occhi e mi lascio in un pianto liberatorio accasciandomi a terra.
L’amore è uno schifo.
Perché mi ha fatto questo? Come ha potuto? L’unica persona che ho amato così profondamente è la stessa che ha ucciso quello che avevo di più caro. Io mi sono sacrificata per un mostro. Ho vissuto per un anno con un assassino. Condividevo il letto con colui che ha ucciso brutalmente i miei genitori. La rabbia mi assale e non riesco più a controllarmi. Mi alzo da terra e butto a terra tutto ciò che mi ricorda lui. Le nostre foto, i suoi libri, la sua tazza preferita per fare colazione, i suoi disegni, i suoi spartiti. Sono stanca di tutto questo, sono stanca di questo posto, sono stanca della vita che continua ad abbattermi. Mi strappo dal collo la nostra collanina e la scaglio contro la radio. Come se il destino si divertisse a farmi soffrire e a beffeggiarmi, parte la nostra canzone. Un urlo di frustrazione riempie la casa, tanto forte da non far sentire più la musica che continua a ricordarmi di tutte le bugie, di tutti i balli fatti stretta dalle braccia di un demone. Ho vissuto per mesi in una casa non mia e piena di ragazzi senza poter mai uscire, sono restata anche quando mi ha picchiata e violentata, ho cercato in tutti modi di migliorarlo, ho combattuto il suo bipolarismo, sono scappata con lui, ho dormito in una macchina, l’ho medicato e trascinato in salvo mentre era sanguinate a terra, ho sopportato un anno senza di lui, ho mentito a tutti, ho aspettato per avere la mia normalità e ho molto probabilmente ucciso un uomo, solo per lui. Cosa ha fatto per me, lui? Cosa ha fatto? Mi ha solo mentito per tutto questo tempo e ha ucciso i miei genitori. In cambio ha distrutto la mia vita.
Non posso crede di aver amato una persona così spregevole.
Non posso credere di amarla ancora.
Mi scaravento verso la radio e la butto con tutta la forza che ho sul pavimento. Nonostante questo la musica continua incessante e inizio a darle a calci per far smettere di cantare la voce di Zayn.

“I figured it out…”
Un calcio. Le sue labbra sul mio collo, le sue carezze sulla mia pelle, il suo sorriso a prima mattina.

“Saw the mistakes of up and down”
Un calcio più forte mentre le lacrime mi annebbiano la vista. Il suo respiro sulla schiena quando mi abbraccia di notte, la sua gamba tra le mie, i suoi buongiorno assonnati.

“Meet in the middle”
“Basta, basta!” altri calci, altre lacrime, altro dolore, una voragine sempre più grande nel petto. I ti amo, il suo modo di guardarmi, il suo sorriso malizioso, la sua mascella marcata, le sue mani che afferrano le mie.

“There’s always room for common ground.”
Un’altra decina di calci così forti da far schizzare la radio dall’altra parte della sala. La sua risata, i suoi occhi color miele, le sue lacrime, i suoi singhiozzi, il suo ultimo ti amo.
Finalmente la musica si ferma, ma la voce e le parole di Zayn prendono il suo posto nella mia mente. Cado a terra portandomi le mani alla testa e cercando di scacciare ogni pensiero, ogni minimo ricordo.

“Ti prego, basta.”  La voce spezzata dal dolore. Basta. Non ce la faccio più a soffrire così. Tutto ciò che ho di bello mi viene strappato brutalmente ogni volta. Sono stanca. Tutta la forza che avevo mi è stata strappata poco alla volta, lentamente. Vorrei tanto non essere stata così stupida da innamorarmi. L’unica mia ancora adesso sono i miei amici e la mia famiglia, ma non posso poi trovare questo gran conforto. Zayn può essere un assassino, ma io no. So che se dirò la verità ai miei fratelli lui verrà ricercato dalla polizia e so che Jack lo farebbe fuori per non mettersi nei guai. Non sarò il mostro che lui è. Però i miei fratelli hanno il diritto di sapere ciò che è successo. Come farò a vivere con questi rimorsi?
Non sono mai stata così male.  Mi sento morire dentro. Ormai non so più chi sono, chi è lui, cosa siamo stati davvero.
Passo ore sul quel pavimento con il rumore della pioggia che riempie il silenzio di casa, a rimuginare, a soffrire, a pensare. Pensare così tanto che non so neanche più su cosa; su di noi, su di lui, sul suo passato, sul mio, sui miei genitori. Improvvisamente riesco a ricordare parti del mio passato cancellate dalla mia mente. Mia madre disperata che piangeva in camera da letto silenziosamente e io che la spiavo dall’armadio in cui ero nascosta mentre giocavo a nascondino con i miei fratelli. Mio padre entrò completamente ubriaco e dopo vari discorsi in cui mia madre dimostrava di non farcela più, il pianto di entrambi, i lori abbracci disperati.
È tutto vero.
Mio padre era esattamente come è Zayn adesso.
Corrotto, con vita complicata, problemi, una donna che lo amava come nessuno e che affrontava tutto al suo fianco.
I miei genitori erano esattamente con me e lui.
Tutte le fatiche di mia madre non sono servite a niente come le mie.
Sto seguendo le sue orme. Sto buttando la mia vita per amore di un demone.
Tutti mi hanno sempre detto di assomigliarle, ma non avrei mai pensato a questo punto.
Alla fine sono anche io un demone, un mezzo demone. E fino ad ora la parte angelica aveva prevalso, ma non credo sarò così a lungo.
Mi stringo le gambe al petto e alzo gli occhi al cielo.
Mamma, non voglio sprecare la mia vita con un demone. Non voglio morire e lasciare i miei figli a causa dei problemi dell’amore della mia vita. Non voglio commettere gli stessi errori. Una parte di me amerà per sempre Zayn, lo amerò fino alla fine dei miei giorni e oltre, ma adesso non posso continuare così. Da ora in poi bilancerò il mio lato demone e quello angelico. Non posso essere solo uno dei due. Per adesso voglio essere più un demone, perché solo così supererò questo momento brutale della mia vita. Ehi, ne ho superate tante, perché non anche questa? Perché non andare avanti? Questa ferita non si rimarginerà mai del tutto, ma non ho intenzione di rimuginare sul latte versato. Ho sbagliato troppe volte durante questi anni e non ho più tempo da perdere. Basta Zayn. Sono stanca di soffrire per lui e con lui. Mi devo fare forza. Ce la posso fare.
Mi alzo da terra e raccolgo tutto quello che ho scaraventato sul pavimento. Vado nella nostra camera e un’altra volta i nostri ricordi mi assalgono. Tutto qui dentro mi riporta alla mente lui. Si sente perfino il suo profumo. Non posso vivere e andare avanti quando non posso fare un passo senza vedere qualcosa di suo.
Prendo il telefonino e compongo il numero che ormai conosco a memoria.

“Vieni a casa. Devo darti alcune cose.” Dopo di questo, prendo una valigia e la poso sul letto. Apro l’armadio e il suo odore si percepisce ancora più forte. Faccio scorrere le stampelle e riconosco ogni singolo vestito. Li caccio e li piego per poi posarli nella borsa insieme alle mie lacrime che non riesco a non far scorrere. Ormai il mio viso è apatico, i gesti che compio sono automatici e se non fosse per le righe bagnate sulle mie guance sembrerei un robot.
Dopo un paio di borse, bussano alla porta. Mi trascino fino all’entrata e apro la porta lasciando entrare in casa un Liam fradicio di pioggia.
Mi guarda con pietà già vista prima per poi abbracciarmi. Quel calore ha uno strano effetto nel mio stomaco.

“Passerà, andrà tutto bene.” L’ho sentito così tante volte che ormai l’unica cosa che riesco a fare è un sorriso sarcastico.
Dopo un paio di minuti si allontana tanto da guardarmi in viso. La compassione che emana il suo volto è straziante quasi quanto lo sguardo supplichevole di Zayn mentre lo cacciavo di casa.

“D-dovresti portare alcune cose nell’appartamento. Credo che ormai Zayn stia lì e non ho…voglia di rivederlo.” Affermo portandolo in camera nostra.

“Siediti.” Gli dico cercando di essere cordiale mentre gli indico una poltrona nella stanza. Lui segue il mio consiglio e io ricomincio a preparare le borse senza guardarlo in viso.

“Hope, mi dispiace.” Spezza il silenzio.

“Lo so.”

Finito di posare tutti i suoi vestiti, inizio a preparare una borsa con tutte le nostre cose. Le nostre foto, i suoi disegni su di noi, gli spartiti a cui abbiamo lavorato, anche le cose più stupide ma che ormai non voglio neanche più vedere.

“Lo sapevi?” chiedo, ma i miei occhi sono concentrati sulle mie mani che continuano a muoversi.

“No.” Alzo lo sguardo verso il suo e ci guardiamo per un paio di secondi.

“Hope, ti capisco.” Sorrido beffarda e continuo a mettere le cose nella valigia. Come può anche solo immaginare quello che sto passando?

“Anche i miei sono morti, Hope. Anche i miei sono morti per questo. Non erano dei santi neanche loro, anzi. So cosa stai passando. So cosa hai già passato. Quando ti ritrovi la polizia davanti casa che con sguardo pieno di pietà ti dice che i tuoi genitori sono stati trovati morti e tu non ci credi, pensi sia un orribile incubo, solo un sogno. Poi ti rendi conto che è la pura verità e allora arriva la parte peggiore. Il dolore, l’angoscia, la voragine nel petto, la solitudine. Io ho provato tutto questo, ogni singola emozione. E sai cos’è l’altra cosa che ci accomuna? Anche a me sono stati strappati via da una persona di cui mi fidavo. Tu la conosci bene.” Sgrano gli occhi e sento il petto alzarsi e abbassarsi troppo in fretta.

“Zayn? Ancora?” le mani mi tremano. Scuote la testa abbozzando un finto sorriso.

“Harry.” Il cuore mi si ferma per un attimo e uno strano nodo si forma alla bocca dello stomaco. Anche lui? Harry? Come…come è possibile? Perché? Perché fare una cosa del genere a Liam? E come ha fatto Liam a viverci insieme e continuare ad essere suo amico? Come…come può essere successo davvero?

“Proprio come Zayn, lavorava per un tizio. Era un brutto periodo per lui, non aveva soldi e non poteva permettersi la droga di cui lui era dipendente. Per fare un po’ di spiccioli, si offrì di fare questi lavori sporchi. Come Zayn, non sapeva chi fossero perché non ci conoscevamo. In seguito, si sentì così in colpa da iniziare ad informarsi sulla famiglia che aveva distrutto. Scoprì che avevano un figlio, io, e iniziò a frequentarmi per aiutarmi a superare quel momento difficile. Intanto il tizio per cui lavorava era stato fatto fuori da un altro capo di una banda di malviventi e lui smise di fare questi lavori e si disintossicò. A quei tempi conoscevo già Zayn e tramite me lui conobbe Harry. Louis e Niall vennero dopo e così si è creata la nostra amicizia. Quando ho saputo che era stato Harry a strapparmi via la mia famiglia, mi infuriai come hai fatto tu. Non ho parlato con lui per mesi e ho tenuto nascosto tutto anche con gli altri ragazzi. È stata molto dura per me rendermi conto che Harry non aveva colpa, o meglio, ce ne aveva, ma ormai dovevamo andare avanti e poi fu proprio grazie a lui se mi ripresi, quindi non mi ha fatto solo del male.” Mi guarda con i suoi occhi profondi di chi ne ha passate tante, forse anche più di me. “Non dico che devi perdonare Zayn, dico solo che puoi evitare di soffrire maggiormente e che puoi superarla come ho fatto io. Guardarmi, adesso sono un uomo sposato, con casa e amici fantastici! Non potevo chiedere di meglio dopo tutto quello che mi è successo.”

Forse non ha tutti i torti. Però è ancora troppo presto, io non ce la faccio neanche a pensare di poter condividere il mio cuore con una persona che ha strappato brutalmente dalla mia vita la mia famiglia. In questo momento vorrei solo dimenticarlo.



“Ti voglio bene.” Affermo mentre lo abbraccio davanti alla porta. Ormai tutto ciò che mi ricorda di Zayn è nelle valige ai nostri piedi e presto usciranno da questa casa. il dipinto di noi sulla parete lo coprirò con un telo e finalmente, forse, potrò cercare di dimenticarlo.

“Uh, aspetta, ho ancora una cosa.” Mi ricordo. Torno in salotto e predo il CD e la mia collanina. I due simboli del nostro amore. Sospiro e infilo entrambi in una custodia. Prendo un pezzo di carta e una penna e abbozzo un biglietto.

Caro Zayn,
non so come siamo arrivati a tutto questo, vorrei solo dirti che questo è un addio. Un vero addio. Non credo di essere abbastanza forte per poter affrontare tutto questo e per poterti perdonare. Vorrei dire che mi dispiace, ma provo così tanta rabbia che non riesco neanche a provare altre emozioni oltre questa mischiata al dolore. Dimenticami e io cercherò di dimenticare te. Sono stata davvero tua e so che per un periodo sei stato completamente mio, ma adesso ho bisogno di cancellarti e di scrivere una nuova pagina della mia vita senza di te.
Hope.”


Lacrime bagnano il foglio, ma ormai la decisione è stata presa. Non sono forte come Liam per poter sopportare ancora tutto questo. Non sono più forte come prima. Ho bisogno della mia normalità e per averla Zayn deve uscire completamente dalla mia vita. So che resterà sempre nel mio cuore, però. Lì lo troverò sempre.
Consegno anche questo a Liam che mi concede un altro abbraccio.

“So che qualunque cosa hai deciso, hai fatto la cosa giusta. Tu sei forte, Hope. Tanto forte.” Mi sussurra e strizzo gli occhi per dimostrare al mio dolore che non lascerò sgorgare altre lacrime amare sulle mie guance porcellana. Adesso è il momento di andare avanti e avere una vita senza di Zayn. Il mio demone non più mio.








Spazio della scrittrice xx

Ragazzee belle! Allora  con questo capitolo è finito il flashback e sono successe un bel po' di cose...come dire...fondamentali. 
Spero che sia stato un bel capitolo perchè davvero, ci ho messo l'anima e ho pianto anche mentre cercavo di scrivere. 
Ehm, direi che è tutto. Bacii xx








 

 

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Capitolo 19
*** This is our normal; Epilogue. ***



#crediti: Sabren.

 
 
Questa quando c'è l'asterisco: One Direction - Once in a Lifetime (Audio) 
 






This is our normal; epilogue.


“Ehi, bellezza! Come va?” Alex mi dà una pacca sul sedere mentre passo tra i tavoli. “Stanotte avrò il piacere di vederti?” gli sorrido continuando a camminare per poi fermarmi al bancone e posare il vassoio.

“Contaci.” Affermo e lui alza il bicchiere per poi portarselo alle labbra.

“Ehi, piccola, una birra qui!” mi chiede Zac.

“Subito.” Prendo un boccale e lo riempio di birra per poi lasciarlo scivolare sul bancone fino ad arrivare al cliente. Mi ringrazia ed io rispondo con un saluto militare. Pulisco le mani sul grembiule mentre il bar di Sam brulica di uomini e donne pronti ad ubriacarsi e a passare la serata. Mi sistemo la coda di cavallo e servo altri clienti assetati di alcool. Un altro sabato sera passato a lavoro. Amo questo posto e ormai lo sento come casa, ma il momento migliore arriva quando scoccano le due e da barista divento Fiamma, così mi chiamano per la mia tuta rossa fiammante che uso nelle corse motociclistiche clandestine. Amo questo sport, hobby, come lo vogliamo chiamare? Amo sentire l’adrenalina, amo la velocità, il vento, la vittoria. A dirla tutta amo tutto quello che c’è nella mia nuova vita. Sono passati cinque anni dal nostro addio e sono cambiate molte cose. Adesso sto bilanciando i miei due aspetti che non sapevo di avere prima e ho cambiato ambiente. Ora non abito più a Londra, ho finito l’Università, ho chiuso i rapporti con Zayn e con tutto ciò che lo riguarda, inclusi i ragazzi e Zoe. Non ho dimenticato i miei fratelli, sia chiaro, ma non li vedo più spesso e non frequento Londra. L’unico modo per non soffrire, o meglio, per attutire il dolore, era allontanarmi da tutto ed è quello che ho fatto e che continuo a fare. All’inizio non è stato facile, per niente. Per non perdere la borsa di studio continuavo ad andare all’Università di Londra, ma non mi fermavo lì in modo stabile. Ho cambiato ambiente e grazie a nuove conoscenze sono riuscita a entrare nel giro delle corse, a lavorare nel bar e a iniziare una nuova vita senza di lui. Mi è mancato, anche tanto, ma dovevo farlo per il mio e il suo bene. Non lo odio, non credo sia in grado di poterlo mai fare, ma comunque non riuscirei a tornare a Londra e a rivederlo. Sinceramente non ho la più pallida idea di cosa potrebbe accadere se lo rivedessi, forse non dovrei pensarci. Comunque ormai è andata, ho perso amici, ho slacciato i rapporti con i miei fratelli e ho perso gran parte di me, ma ormai è passato. Sono stata in grado di andare avanti e ho scoperto delle nuove parti di me stessa grazie a tutto ciò.
Guardo l’ora sul grande orologio da parete e sorrido impaziente. È finito il mio turno. Mi tolgo il grembiule e prendo la mia borsa e la mia giacca per poi salutare Sam e agli altri.

“Buona fortuna!” mi urla Jess mentre serve una bibita. Le sorrido ed esco salutandola con un gesto della mano. Infilo la mia giacca mentre il freddo mi gela le ossa. Mi strofino le mani e inizio a camminare verso la mia bellissima e lucente moto. Non pensavo di poter amare in questo modo correre, ma è così. Salgo sul mio gioiellino e accendo il motore che in tutta risposta romba. Mi scappa un sorrisino e poi via, accelero rincorrendo la luna. Mi sento così viva. È una sensazione indescrivibile, che ti attorciglia lo stomaco e ti libera la mente.  Mai fatto cosa più sensazionale, escluso fare l’amore con Zayn, che batte tutto il resto. Chiudo per un paio di secondi gli occhi ed elimino quel pensiero che ogni tanto riaffiora nella mia mente da quando ci siamo detti addio. Premo sull’acceleratore e in pochi minuti arrivo nel punto di incontro di questa sera.
Parcheggio in una zona meno affollata e subito Bree, la mia “allenatrice”, mi corre incontro tutta euforica. Scendo dalla moto e sfilo il casco per poi osservarla sorridendo per il suo entusiasmo.

“Forza Hope, questo lo batti di certo! Vai a cambiarti, tutti scommettono per te!” saltella da una parte all'altra facendomi ridere. La seguo in un posto più appartato e predo la mia borsa con la tuta. Mi spoglio velocemente e mi cambio per poi sciogliere i capelli bruni.

“Fiamma.” Afferma la mia allenatrice dagli occhi nocciola sognanti e dalla chioma nera. Saltella nuovamente e mi trascina verso la mia moto.

“Fagli vedere chi sei!” m’incoraggia dando a pugni l’aria. Alzo gli occhi al cielo e ridacchio per poi abbracciarla.

“Farò il mio meglio, Bree.” Le dico per poi infilare il casco e posizionarmi sulla mia moto. Mi affianco al mio avversario e gli do un’occhiata di fuoco.

“Signore e signori, stanotte siamo qui per veder gareggiare questi due motociclisti. Alla mia sinistra  potete ammirare l’asso della pista, la regina, la nostra unica e scottante Fiamma!” annuncia Tom indicandomi. Un lieve sorriso s’impossessa delle mie labbra e mi viene da ridere per gli aggettivi che mi ha attribuito il fidanzato di Bree. “Alla mia destra, invece, il veloce e competitivo X.” Continua indicando colui al mio fianco. “Che diavolo di nome è “X”?” lo sento borbottare facendomi ridere. “Che la gara abbia inizio. 3... ” accendo il motore, “2…” prendo un forte respiro e mi concentro sulla pista, “1, Via!”.
Parto come una razzo sentendo gli chiamazzi del pubblico e le urla di incoraggiamento di Bree. Il vento freddo mi colpisce e s’infiltra nelle mie ossa, l’adrenalina sale, la velocità aumenta. Gli spettatori affollano i due lati della strada mentre io sono in testa e sento la vittoria vicina. Le persone acclamano mentre io supero il traguardo, gli sguardi di tutti sono puntati su di me, uno strano tepore riempie il mio petto. Bree mi stringe forte tra le sue braccia complimentandosi, io mi guardo attorno ancora con l’adrenalina in circolo e la mente annebbiata.
Poi vedo quegli occhi.
Quel color caramello che non puoi fare altro che riconoscerlo in mezzo a tutti gli altri.
Cerco di connettere il cervello al mio corpo, ma non capisco più niente.
Nella testa vedo e ridevo quegli occhi.
Quegli occhi che ho già visto anni fa pieni d’ira.
Quegli occhi che ho visto indifesi.
Quegli occhi che ho visto riempirsi di lacrime.
Quegli occhi che ho visto riempirsi di gioia.
Quegli occhi che ho visto amarmi.
Quegli occhi che ho visto distrutti, straziati, supplichevoli, nudi.
Improvvisamente una sirena irrompe nel baccano attorno a me e nel silenzio della mia mente.
 Tutti iniziano a correre via per non essere arrestati. Bree mi spinge nella confusione, mi distraggo e perdo di vista quegli occhi che non sono più tanto sicura di aver visto veramente. Succede tutto in così poco tempo che non ho il tempo di assimilare i fatti.
Bree continua a urlarmi di muovermi, ma io sto ancora cercando quegli occhi. Mi giro in torno, scrutando nella confusione. Ho bisogno di capire se li ho solo immaginati o se davvero sono qui, se davvero è qui.

“Hope, corri!” urla l’ennesima volta Bree, ma io non voglio. Voglio rivedere quegli occhi. Non pensavo di poterlo volere, ma in questo momento è tutto ciò che desidero.
Mi stacco dalla sua presa e corro, sì, ma dalla parte opposta. Alla ricerca di quegli occhi che, forse, non ho mai smesso di amare.
Le urla, le voci, i passi si confondono nella mia mente annebbiata dalla voglia pazza e insensata di trovare quegli occhi. Imbocco una traversa e sento la polizia alle calcagna. Mi guardo intorno smarrita mentre il battito del mio cuore impazzisce.
Poi ecco che vengo tirata dietro a dei bidoni. Un braccio intorno alla mia vita, una mano sulla mia bocca e il sedere a terra. Spalanco gli occhi e provo a urlare, mi dimeno.
*

“Shh, Hope. Non ti faccio del male, sono io.” Quella voce che sussurra nel mio orecchio, il mio corpo che s’immobilizza, il suo respiro sul collo, le sue parole, il suo profumo.
Mi sento svenire, il cuore ormai è in fibrillazione e la mente non connette più.
Riesco a sentire i passi della polizia e le loro voci allontanarsi e in quel preciso momento lui lascia dolcemente la mia bocca, permettendomi di girarmi o di alzarmi. Al contrario, continuo a stare ferma, impietrita. Può… può essere davvero lui? O sto immaginando tutto? No, no, in realtà ho fatto un incidente durante la corsa e ora sono in coma, per questo sto sognando tutto questo. Deve essere così.

“Hope, tutto bene? Sei ferita?” mi chiede sempre quella voce.
Scuoto impercettibilmente la testa rispondendo a entrambe le domande.

“Ehi?” sussurra poggiandomi una mano sulla spalla. Quel contatto mi procura brividi lungo tutto il corpo. Prendo un grosso respiro e mi decido a voltarmi. Quegli occhi caramello riesco a distinguerli anche nel buio nella notte. I suoi lineamenti sono sempre così perfetti, come li ricordavo. Porta i capelli più lunghi dell’ultima volta che l’ho visto, un filo di balba gli ricopre il viso e il suo sorriso sghembo non è cambiato per niente.
Mi osserva attentamente anche lui per poi sospirare in contemporanea.

“Ehi.” Affermo accennando un sorriso.
Le sue labbra si aprono in un sorriso migliore del mio che mi riempie il cuore e mi fa tremare le ginocchia.
Ci guardiamo negli occhi per un’altra manciata di secondi che sembrano interminabili. Sono passati ben cinque anni, ma in questo momento siamo come tornati a sette anni fa, quando dopo un anno intero ci rivedemmo a Londra, alla festa di Kyle.

“Sembra che per rivederti debba sempre essere presa bruscamente e alla sprovvista e che tu mi debba sempre tappare la bocca.” Dico spezzando quel silenzio riempito solo dal battito del mio cuore e del suo.
Ridacchia e scuote la testa impercettibilmente.

“A quanto pare.” Commenta. Restiamo un paio di secondi fermi come prima, poi lui si alza e mi porge una mano per aiutarmi. L’accetto e mi ritrovo difronte a lui.
Mi scruta dalla testa ai piedi senza lasciarmi la mano.

“A quanto vedo hai cambiato stile.” Si acciglia leggermente. Fisso la mia tuta rossa e sorrido un po’ imbarazzata.

“Sono cambiate molte cose da quanto te ne sei andato.” Punto i miei occhi su di lui. Rimane con la bocca socchiusa e mi lascia la mano per poi passarsi la lingua tra le labbra.

“Lo so.” Poi afferma, “Anche per me”.

Sospiro e mi porto le ciocche brune dietro le orecchie.

“Dovrei riprendere la mia moto”.

“Sì.” Risponde, “Lascia che ti accompagni. La polizia potrebbe essere ancora lì.” Continua.
Mi mordo il labbro e annuisco. Camminiamo lentamente verso la moto e il freddo mi gela le guance.

“Ehm, come mai sei qui?” chiedo guardandolo di sottecchi. È così strano e imbarazzante parlargli dopo quello che ci siamo detti cinque anni fa. Gli ho detto cose molto spiacevoli e di cui mi sono pentita dopo tutto questo tempo. Io l’ho amato sul serio, non mi sognerei mai di pensare nuovamente che sia un mostro.

“Lunga storia. Tu?”.

“Lunga storia anche la mia.” Rispondo. Ci guardiamo nuovamente.

“Potrei raccontartela davanti ad un thè caldo.” Propone accennando un sorriso. I polmoni mi si riempiono di aria gelida.

“Per me va bene.” Rispondo, “Dove preferisci?” chiedo poi. Sembrano tanto quei discorsi tra uomini d’affare che devono chiudere una trattativa.

“Non lo so, hai qualche idea?”.

“Possiamo andare nel bar dove lavoro. Alle tre, di solito, chiude. Ho le chiavi e possiamo stare da soli.” Oddio, sembra tanto una proposta indecente detta così. Speriamo che capisca ciò che intendo. Non ho intenzione di fare un bel niente dopo ben cinque anni che non sento neanche il suo nome. È così strano parlarci come due amici di vecchia data dopo tutto quello che è successo. Il nostro addio non era stato proprio dei migliori e adesso andiamo a prendere un thè insieme per parlare della nostra nuova vita? È tutto così assurdo.

“Perfetto.” Sfodera uno dei suoi sorrisi magnetici e sento uno strano tonfo al cuore.
Arriviamo alla mia moto e fortunatamente non vedo sbirri in giro. Indosso il mio casco e ci salgo per poi guardare Zayn che a sua volta mia fissa in un modo che non so decifrare.

“Sali?” gli chiedo e lui sposta lo sguardo sui miei occhi.

“Guidi tu?” aggrotta un po’ la fronte.

“Non dirmi che non ti fidi della mia guida.” Alzo un sopracciglio.
Sfodera un sorriso furbo.

“Dovrei?” chiede.

“Forse.” Alzo le spalle per poi ricambiare il sorriso.
Si morde il labbro scuotendo impercettibilmente la testa. Sale sulla moto e si aggrappa alla mia vita facendomi trattenere il respiro. Chiudo per un paio di secondi gli occhi percependo il suo mento sulla spalla. Una valanga di ricordi mi travolge come un uragano. Tutte le urla, il dolore, le ferite, sembra tutto sparito, dimenticato, inesistente. Il vuoto che aveva lasciato è stato riempito con questo semplice gesto che mi riscalda il cuore e che allo stesso tempo mi fa tremare.
Ora capisco cosa intendeva Liam.
Harry ha le sue colpe, certo, ma ha riempito anche quella mancanza che stesso lui aveva procurato senza volere.
Con Zayn è praticamente lo stesso. La differenza è che io ho amato, amavo e forse amo ancora questa persona. E non come si ama un amico. Io lo amo con ogni singola cellula del mio corpo che prima stranamente lo odiava.
Questi cinque anni sono stati un toccasana per il mio cervello e per il mio cuore.
Adesso Zayn di certo non starebbe sulla mia moto se non avessi avuto la consapevolezza che ormai è andata. I miei sono morti e non possono tornare indietro e Zayn ha sbagliato, ma con me è cambiato. E poi sbagliare è umano, anche se lui non era molto umano prima che mi incontrasse.

“Ehi, tutto okay?” mi chiede e io riapro gli occhi.

“Sì.” Rispondo sommessamente e non proprio sicura.

“Hai cambiato idea? Vuoi che me ne vada? Lo capirei.” Mi lascia e fa atto di scendere. In quel preciso istante sento il vuoto ricomparire. Gli afferro la mano prima che possa fare un altro movimento.

“No, non te ne andare.” Affermo e lui si ferma. Sospiro e stringo più forte la sua mano. Sento il suo corpo riavvicinarsi al mio e le sue braccia mi ristringono la vita. Il mento si riposiziona sulla mia spalla e il vuoto si ricolma.

“Non vado da nessuna parte se tu mi vuoi qui con te.” Sussurra e io stringo il suo braccio. È tutto assurdo. Come fa a farmi sentire così dopo cinque anni e dopo il nostro addio? Avevo detto di voler avere una nuova vita senza di lui, ma adesso non ne sono più sicura come prima. Lontano dagli occhi lontano da cuore, questo era quello che mi dava la forza. Adesso però non è lontano ed è davanti ai miei occhi e nel mio cuore nuovamente. Nonostante tutto lui ha ancora la chiave. Può essere tutto questo così sbagliato?
Mi concentro sulla strada per non pensare e metto in moto schizzando tra le strade. Il petto di Zayn contro la mia schiena mi fa sentire così protetta. Strano visto che non sono mai stata realmente al sicuro con lui.
 Parcheggio davanti al bar e per un momento mi pento di aver corso così tanto in quanto Zayn si staccherà da me.
Scendiamo dalla moto e io mi sfilo il casco per poi prendere la borsa con il cambio. Caccio le chiavi e le infilo nella serratura per poi entrare nel bar insieme a lui. Accendo le luci e per abitudine vado dietro al bancone. Zayn si siede su uno sgabello difronte e mi osserva mentre preparo del thè.

“Allora lavori qui.” afferma in un sussurro guardandosi attorno.

“Sì. È un bel posto.” rispondo poggiando due tazze sul bancone.
Lascio l’acqua nel bollitore e vado nel magazzino a cambiarmi mentre Zayn rimane seduto.

“Allora…ci sono novità a Londra?” chiedo sfilandomi la tuta.

“Non saprei, non sto più a Londra.” Risponde e aggrotto la fronte. Pensavo vivesse nel suo appartamento.

“Quindi…non hai notizie dei ragazzi?” continuo infilandomi i jeans troppo stretti.

“So che Liam e Danielle hanno deciso di avere un bambino. Ci stanno provando.” Afferma e sento il cuore scaldarsi a quelle parole. Posso solo immaginare la felicità di Liam. Mi manca davvero tanto. “Poi Harry e Dyana sono andati a vivere insieme.” Continua.

“Louis? Spero sia andato a vivere con El! Eleanor non sarebbe felice di vedere tutti vivere insieme tranne loro!” infilo il top e mi sistemo i capelli.

“Beh…” inizia. Esco dal magazzino e lo guardo. “Si sono lasciati.” Continua e la mia mascella cade a terra. Erano…così perfetti insieme. Avevano tutto quello che volevo io. La normalità, l’amore, la felicità, nessuna preoccupazione.

“Oddio, no. Ma erano…” cerco di parlare ma non trovo le parole.

“Lo so, erano perfetti. Normali.” Sottolinea quella parola e mi punta gli occhi addosso. Sento il cuore trafiggersi e ingoio un groppo troppo grosso che mi si è formato in gola.
Il bollitore mi salva da quel momento imbarazzate e vado a prendere l’acqua da versare nelle tazze. Infiliamo la bustina di thè ognuno nella propria tazza.
Lo guardo di sottecchi e lui fa lo stesso. Prendo un grande respiro e poi mi decido a continuare a parlare.

“E…e Niall? Tutto okay tra lui e Zoe?” prendo un sorso dalla tazza.

Fa un sorrisino ironico, “Beh, direi di sì. Stanno per sposarsi.” A quelle parole il thè mi va di traverso e inizio a tossire. Oddio mio. Si sposano? Perché non mi ha chiamata per dirmelo? Perché non so niente? Certo, perché ormai mi odia. Sono sparita da un momento all’altro e l’ho evitata, ecco perché.

“Ehi, tutto okay?” balza dallo sgabello e mi dà dei colpetti dietro la schiena. Alzo lo sguardo e incontro il suo. Possibile che sia così preoccupato solo per un po’ di thè di traverso?

“Sì.” Sussurro.

“Non lo sapevi?” chiede poi non allontanandosi.

“No.” Mi guarda in un modo che non saprei spiegare e poi si risiede.

“Come ti trovi qui?” cambia discorso rendendosi forse conto che il matrimonio di Zoe è stato un duro colpo che mi ricorda di aver abbandonato tutto solo per dimenticarlo.
Continuiamo a parlare del più e del meno senza toccare gli argomenti cruciali. Mi sento così bene stando con lui. Il suo sorriso, il suo toccarsi le labbra mentre mi ascolta, la sua voce. Non posso negare che mi sia mancato.

“Non mi hai ancora detto come mai sei da queste parti.” Mi decido a richiederglielo.
Mi guarda e poi si morde il labbro nervosamente.

“Quando mi hai cacciato di casa…è stata dura.” Inizia, abbassando lo sguardo. “ Io ti amavo ancora tanto, così tanto che…mi era difficile anche respirare senza di te.” Continua questa volta guardandomi e sento il petto in fiamme. “Volevo vendicarmi. Volevo vendicarmi per quello che mi aveva tolto Jack. Volevo ucciderlo nel peggiore dei modi, volevo che soffrisse, si umiliasse come avevo fatto io. Mi aveva sfruttato, usato fino all’ultima goccia.” Fa un sorrisino sardonico. “Ma non l’ho fatto. Ho dato giustizia ai tuoi e mi sono costituito. La polizia mi ha detto che per il mio passato, per quello che avevo subito, non ero cosciente delle mie azioni e quindi mi hanno detto che me la sarei cavata se li avessi aiutati a trovare Jack. Beh, di certo non mi sono rifiutato. Adesso lui marcirà in carcere, ma io devo stare lontano da Londra per un po’. Ora sono sotto falso nome per non farmi prendere dagli scagnozzi di Jack. Se qualcuno te lo chiede, io sono Samir Mahara.” Fa una risatina e io lo guardo stupefatta. Ha davvero fatto questo per me? Fisso le mie mani tremanti e sento i suoi occhi addosso. Non ci posso credere. Si è costituito e ha rischiato di andare in carcere per me. Solo per me.
Poggio la mia mano ancora titubante sulla sua.

“Non dovevi farlo.” sussurro e mi è difficile alzare lo sguardo e incontrare il suo.

“Sì, invece. Te lo dovevo, Hope.” Risponde stringendo la mia mano. Una strana sensazione si fa spazio in me, mi sento così strana. La sua mano mi dà così sicurezza e i suoi occhi nei miei mi fanno tremare la bocca dello stomaco. Mi avvicino, forse un po’ troppo. Lui si bagna le labbra e poi sposta una ciocca dei miei capelli. Il cuore balza fuori dal petto ribellandosi a tutto questo. Ingoio con fatica e lascio intrecciare le nostre dita. Mi manca. Mi manca davvero tanto.
Apre la bocca e il suo respiro mi colpisce il viso.

“La tua lunga storia qual è?” sussurra e io chiudo per un paio di secondi le palpebre tornando nel mondo reale.

“Sono scappata. Sono scappata dai ricordi, da te, da tutto ciò che poteva anche solo vagamente riportarmi a te.” Lo guardo e i suoi occhi sono illeggibili. “Sono scappata da te perché tu mi facevi soffrire e io volevo solo cambiare vita.” Restiamo in silenzio per un po’, ascoltando il respiro dell’altro. Poi lui inizia ad accarezzare il dorso della mia mano con il suo pollice e una valanga di brividi mi corrono lungo la colonna vertebrale. “Hai letto la mia lettera?” mormoro.

“Caro Zayn,
non so come siamo arrivati a tutto questo, vorrei solo dirti che questo è un addio. Un vero addio. Non credo di essere abbastanza forte per poter affrontare tutto questo e per poterti perdonare. Vorrei dire che mi dispiace, ma provo così tanta rabbia che non riesco neanche a provare altre emozioni oltre questa mischiata al dolore. Dimenticami e io cercherò di dimenticare te. Sono stata davvero tua e so che per un periodo sei stato completamente mio, ma adesso ho bisogno di cancellarti e di scrivere una nuova pagina della mia vita senza di te.
Hope.” Riporta le mie parole per poi sorridere sardonico. “Sì, l’ho letta.” Afferma ironico per poi trafiggermi con lo sguardo. Sento mancarmi l’aria e le ginocchia mi tremano.

“Scusa, ho detto un sacco di cose orrende e che non penso davvero. Tu non sei un mostro, tu sei il mio bellissimo demone e…diamine, non sei mio.” Borbotto alla fine in stato di confusione. Fa una risatina e mi accarezza uno zigomo.

“Io sono sempre tuo.” Sussurra e mi si riempie il cuore.
Restiamo in silenzio a guardarci per l’ennesima volta. Non c’è un silenzio imbarazzante, però. È come se non ci fosse nient’altro da dire. Anche se vorrei dire ancora tante cose. Il suo pollice traccia linee immaginarie sul dorso della mia mano e io non faccio altro che contemplare la sua bellezza. Come vorrei passare le dita tra i suoi capelli. Appoggiare la guancia alla sua. Riprovare quelle labbra che da troppo non assaporo.

“Samir, eh?” accenno un sorriso e lui ricambia avvicinandosi.

“Ti piace?” scherza.

“Uhm, non è male.” Ridacchio e lui mi sorride malizioso. Le nostre labbra sono sempre più vicine e sento il cuore in fibrillazione. Le ginocchia ballano e le mani tremano mentre il suo respiro mi colpisce dolcemente il viso. Poggia un palmo sulla mia guancia e continua ad avanzare lentamente.
Mi bacia.
Mi bacia così.
Mi bacia improvvisamente, lentamente, dolcemente.
Mi bacia come dovrebbero baciarsi due innamorati dopo anni che non si vedono.
Mi bacia come nei miei sogni proibiti.
Mi bacia come cinque anni fa.
Mi bacia amandomi ancora.
Poi si stacca lasciando la pelle d’oca sul mio corpo e ancora in uno stato di incoscienza.

“Hope…io…non dovevo.” Cerca di scusarsi ma io lo tiro a me per il collo della giacca e lo ribacio intensamente, vogliosamente, desiderosa di sentire il suo sapore, di sentire il suo amore, di averlo di nuovo. È tutto sbagliato ma, allo stesso tempo tutto, così giusto.
Così giusto che mi fa male al cuore, allo stomaco, alle budella.
Così sbagliato nei confronti dei sacrifici che ho fatto, ma non mi importa.
Voglio soltanto lui.
Lascio che le mie dita possano passare tra i suoi morbidi capelli e che le sue braccia mi stringano a sé perché è tutto quello che aspetto da quando l’ho cacciato di casa. Aspettavo solo che tornasse.
Improvvisamente si stacca e mi guarda in un modo che non riesco a decifrare.

“Tu vuoi la normalità, Hope. Io non sono normale.” Afferma e io aggrotto la fronte.

“Zayn, io cercavo la normalità senza rendermi conto che…che non c’è un vero concetto di normalità. Per me, El e Louis erano la coppia più bella del mondo e invece si sono lasciati. Forse dovrei solo accettare questa normalità, la nostra normalità.” Cerco di spiegarmi, ma troppo ansiosa di riparare le cose e di stare di nuova tra le sue braccia, con le labbra unite alle sue.

“E se te ne pentissi? Sai che non posso cambiare più di così.” Mi guarda. “Non posso sopportare un altro addio.” Poi sussurra.
Lo fisso e sento il cuore trafiggersi a quelle parole.

“Io voglio solo te, Zayn. Io voglio solo la nostra normalità e questa è la nostra normalità.” Sembro così…disperata.

“Ho ucciso i tuoi genitori.” Mi dice con tono sprezzante e con gli occhi pieni d’odio verso se stesso. “Ho picchiato e quasi ucciso una ragazza per gelosia, ho provato a fare lo stesso con tua sorella, ti ho rapita, picchiata, umiliata, ammanettata, ho abusato di te durante un litigio.” Continua e la sofferenza nella sua voce è percepibile. “Ti ho costretto a vivere in un auto, a scappare, ti ho colpita in viso durante le nostre vacanze, ti ho mentito, hai proposto ad un criminale di morire al posto mio e poi ti ho costretta a ucciderlo o quasi. Hai dovuto lasciare tutto quello a cui tenevi solo per dimenticarmi.” Gli occhi lucidi, il petto che si muove velocemente sotto il mio sguardo. “Io ti amo, Hope. Non posso rovinarti ancora la vita.” Scuote impercettibilmente la testa.

Mi avvicino e gli prendo le mani lasciando intrecciare le nostre dita.

“Mi hai amata e mi hai fatto amare per la prima volta, mi hai fatto conoscere quelli che adesso sono i miei migliori amici, mi hai salvata dalla mia vita, mi hai salvata da un tentato stupro da parte di un Harry ubriaco, ho dovuto scegliere tra la libertà e l’amore della mia vita e io ho scelto te, mi hai costretto a partire per Londra e tornare a casa piuttosto che lasciarmi vivere ancora in auto e in pericolo ed io ti ho odiato per questo. Hai mantenuto la nostra promessa e sei tornato affrontando le tue paura e la mia famiglia, hai provato a darmi la normalità che io pretendevo, mi hai protetta da Jack e dal tuo passato, mi hai fatto scegliere tra vivere senza di te o morire per te e io ho scelto la seconda, hai ucciso i miei genitori, sì, ma poi ti sei costituito, ti sei messo in pericolo nuovamente e solo per me.” gli sorrido e lascio una sua mano per accarezzargli il volto. “Tutti gli errori che hai fatto li hai riparati e li hai fatti per me, lascia che io ripari ai miei.” Sussurro e lui accenna un sorriso.

“Tu non fai mai errori, tu sei il mio angelo.” Soffia e mi lascia la mano per poter avvolgere la mia vita.

“Il primo errore è stato scappare da te, il secondo costringerti a vivere una vita non tua, cercare di cambiarti, quando sei perfetto così come sei. Con tutti i tuoi problemi, il tuo passato travolgente… tu sei sempre stato perfetto.” Mormoro e sento le sue labbra ad un millimetro dalle mie, il suo respiro sulla pelle, il suo cuore battere veloce quanto il mio.

“Ricominciamo daccapo.” Sussurra. Annuisco. “Senza più errori.” Continua.
Restiamo in silenzio e sento il cuore finalmente colmo. Le gambe a stento si reggono in piedi e le mie palpebre sono chiuse mentre mi godo questo momento. Correre sulla moto è come una spina nel fianco in confronto a questo. Mi ero dimenticata quanto potesse essere magico stare tra le sue braccia. Finalmente è di nuovo con me, di nuovo al mio fianco e posso respirare senza che il petto mi faccia male per le ferite aperte. Per la prima volta sento che non potrà succederci niente.

“Piacere, Hope Wilson. Fiamma per il mondo clandestino di Dover.” Affermo guardandolo negli occhi. Sorride, quel sorriso che ti scalda il cuore e che ti procura le farfalle nello stomaco.

“Piacere, Samir Mahara.” Risponde procurandomi una risatina.

“Bel nome, Samir”.

“Carino anche il tuo, Fiamma.” Sorride più forte e io ricambio. Porto le braccia intorno il suo collo e lascio che mi baci. Afferra le mie cosce e mi fa sedere sul bancone senza smettere di baciarmi e di farmi sorridere.

“Ti amo.” Mi sussurra con il naso contro il mio.

“Certo che sei precoce, Samir, nonostante tu mi conosca solo da pochi secondi.” Scherzo e si mette a ridere.

“Chiamami di nuovo così e vedrai di nuovo il mio lato demone.” Sussurra al mio orecchio, ma riesco a percepire il lato giocoso.

“Ti amo, Samir.” Sento il suo sorriso e poi inizia a mordermi scherzosamente il collo.

“Ti avevo avvertito.” Mormora mentre io rido a causa del suo comportamento.
Gli abbasso la cerniera della giacca di pelle e infilo le mani all’interno.

“Voglio proprio vedere questo lato demone.” Sussurro e sento il suo sorriso sul collo.
Ho nuovamente il mio demone, completamente mio, nudo e bello come sempre, proprio sul bancone del bar della mia nuova vita.
Adesso lo so, adesso so di avere quello che stavo cercando da anni.
So di avere la mia normalità.
La mia nuova normalità.
La nostra normalità.
Questa è la nostra normalità.
 
 
 
 
The End.




 

Spazio della scrittrice xx

Okay, beh, posso dire che non era previsto un finale adesso
Ma mentre scrivevo mi sono resa conto che...che era ora di dare un po' di pace a questi due innamorati e anche a voi lettrici! 
All'inizio non sapevo neanche se farli rimettere insieme, ma sinceramente non ce l'ho fatta a lasciarla così. Ormai sono troppo affezionata alla loro storia e mi fa stranissimo che sia finita, ma beh, tutto finisce (come dice sempre la mia migliore amica). Quindi era arrivata l'ora che finisse anche questa fanfic. 
Spero non vi abbia deluso e che non siate incazzate con me visto che non aggiorno da una vita e infatti alcune di voi mi hanno inviato dei messaggi per capire che fine avevo fatto. 
Beh, eccomi qui con l'epilogo!
Vorrei ringraziarvi infinitamente per avermi seguito fin qui, per aver letto, amato, seguito e recensito questi capitoli pieni delle mie pazze idee. 
Ci tengo a precisare che tutto quello che scrivo è praticamente impossibile nella vita reale.
Quindi ragazze mie, se mai un deficiente qualunque che voi amate vi picchia o maltratta, non seguite le orme di Hope perchè non troverete mai nessuno come Zayn (o Samir(?)) in questa storia nella vita reale. Ed è un peccato, lo so, perchè ci farei un pensierino anche io su Zayn/Samir, ma non si può *alza le spalle*.
Tornando a noi, spero vi sia piaciuto questo finale e che continuerete a seguirmi.
Mi mancherete.
Un bacione, vi amo <3 xx 



 




Zayn Malik/ Samir Mahara. (Okay, io muoio così.)





Hope Wilson/ Zoe Wilson.



Liam Payne. (da stupro, ma okay.)



Harry Styles. (aww cucciolo *-*)



Niall sonounprincipe Horan.



Louis Tomlinson. *morta*



Dyana nonhouncognome.



Eleanor Calder.



Danielle Peazer.









Vi saluto con questa OuO hahaha baci xx








 


 

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