La figlia di Inuyasha

di Kitsune 93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Sakura stava correndo a perdifiato per la foresta, come una sciocca si era dimenticata a casa la sua spada.
I lunghi capelli neri le si erano attaccati alla faccia a causa della fitta pioggia che stava cadendo.
Improvvisamente cadde a terra. Subito cercò di rialzarsi, ma il piede glielo impediva, era rimasto bloccato sotto una radice che fuoriusciva dal terreno.
«Maledizione!» urlò la ragazza cercando di liberarsi.
«Ti ho trovata finalmente!» esclamò una voce familiare dietro di lei.
«Papà!» lo chiamò lei felice di vederlo
«Che cosa stavi facendo?» chiese lui vedendo le condizioni della figlia
«Non c'è tempo adesso! Aiutami per piacere!»
«Ok!» annuì Inuyasha rompendo con una artigliata il ramo che le bloccava il piede.
Proprio mentre Sakura stava per spiegarli tutto i due si voltarono di scatto muovendo le orecchie. Avevano percepito entrambi un odore terribile, lo stesso tanfo che aveva messo in allarme Inuyasha tanto da portarlo a andare a cercare sua figlia.
«Sta arrivando!» esclamò Sakura stringendo inconsciamente la veste del padre, come era solita fare da bambina quando qualcosa la spaventava.
Inuyasha se ne accorse «Vai a casa, qui ci penso io» disse impugnando l'elsa di Tessaiga.
«No!» rispose lei «Ti voglio dare una mano!»
«Non se ne parla! Sparisci, non fartelo ripetere» le disse spingendola via bruscamente, anche di più di quello che aveva intenzione di fare.
Lei lo guardò stupita per un attimo, ma poi il suo sguardo si rifece serio e disse «Ho detto che non me ne vado!»
«Sei cocciuta proprio come tua madre!» ringhiò lui, sapeva che quando Sakura si metteva in testa qualcosa difficilmente si riusciva a farle cambiare idea.
«E come pensi di difenderti scusa? Non hai nemmeno un'arma!» chiese poi vedendo che la figlia non si era portata dietro nemmeno l'arco.
«Non ti preoccupare per questo!» 
Inuyasha la guardò perplesso «Ma che diavolo stai dice...» non fece in tempo a chiedere spiegazioni che un enorme demone scorpione aveva fatto la sua comparsa e stava puntando verso di loro l'enorme coda appuntita.
Sakura si arrampicò velocemente sopra a un albero, mentre Inuyasha si metteva in posizione di combattimento.
«Eccoti finalmente» disse il demone scorpione a Sakura «Sei molto veloce, ma non abbastanza!» ghignò poi scagliando verso di lei il pungiglione velenoso.
Sakura balzò velocemente giù dall'albero, il demone non doveva essersi ancora reso conto della presenza dell’altro mezzodemone.
Senza perde altro tempo Inuyasha colpì il demone con un Cicatrice del Vento e quello subito scomparve nel nulla, lasciando dietro di sé solo cenere.
«Tsk è stato un gioco da ragazzi!» esclamò compiaciuto «Stai bene?» chiese poi rivolgendosi a Sakura.
La ragazza annuì.
«Andiamo a casa allora!» le disse il padre rinfoderando Tessaiga e cominciando a correre verso casa.
«Va bene» disse lei e lo seguì. Il braccio le doleva tantissimo, ma non aveva il coraggio di guardare o di dire qualcosa a suo padre, sicuramente non era niente di grave e non voleva farlo preoccupare inutilmente.
Sarebbe andata da Sango subito dopo essere arrivati al villaggio.
 
 
«Inuyasha!» esclamò Sango tirando un sospiro di sollievo vedendo comparire dietro di lui Sakura «L'hai trovata per fortuna! Come stai?» chiese poi rivolgendosi alla ragazza.
«Bene Sango, grazie! Non volevo farti preoccupare, scusami» disse la giovane abbassando le orecchie.
«Non ti preoccupare tesoro» le sorrise dolcemente Sango «L'importante è che tu stia bene!»
Da quando Kagome non c'era più Sango era diventata come una seconda mamma. Era sempre stata presente e quando Inuyasha chiamava (anche se ciò in realtà accadeva poco, dato che lui è molto orgoglioso) lei correva.
Lei e Miroku erano diventati dei pilastri importati della sua vita. Dopo suo padre, ovviamente.
«Andiamo a casa piccola?» le chiese Inuyasha interpretando il suo sguardo perso come un senso di stanchezza.
«Sì, ma prima dovrei chiedere una cosa a Sango in privato, sai.. cose da donne» disse facendogli l'occhiolino.
Inuyasha arrossì violentemente, quel tipo di discorsi lo mettevano sempre in imbarazzo.
«Ehm, ok, allora io vado!» esclamò poi e senza farselo ripetere due volte si diresse verso casa.
Sakura guardò il padre andare via, appena la figura del mezzo demone  scomparve dalla sua vista raggiunse Sango dentro la capanna.
«Allora Sakura dimmi, hai qualche dolore?» chiese lei cominciando a prendere gli ingredienti delle solite tisane che preparava in quelle occasioni.
«No Sango, era solo un modo per mandare via papà» disse cominciando a scoprirsi il braccio «Abbiamo incontrato un demone scorpione e credo che mi abbia colpito con il pungiglione»
Sango avvicinò il viso al braccio e quello che vide non le piacque per niente.
Il piccolo striscio che Sakura le stava mostrando aveva già cominciato a infettarsi, e delle strane venature violacee cominciavano a comparire tutto intorno.
«Ti fa male?» le chiese Sango «Ti senti strana?»
«No, niente di tutto questo!» rispose la ragazza dopo averci pensato un po’, effettivamente il dolore che aveva provato poco prima era completamente scomparso.
«Siediti che ti preparo un antidoto»
Poco dopo Sango comparve con una tisana «Bevilo tutto» disse porgendogliela «Spero faccia effetto. Adesso vai a casa e riposati, domani torna qua con tuo padre che vediamo cosa fare»
«Mio padre non deve per forza esserne al corrente, se non è niente di grave, non voglio farlo preoccupare!» disse Sakura sorseggiando la tisana bollente, aveva un sapore terribile.
«Va bene» sospirò Sango «Se domani il tuo braccio sarà guarito non gli diremo niente, ma se è ancora messo così o peggio...»
«D'accordo» acconsentì Sakura interrompendola «Ora vado però, si starà chiedendo dove sono finita» e girandosi verso Sango aggiunse «Grazie mille di tutto».
Senza aspettare una risposta corse verso casa.
Sango si appoggiò allo stipite della porta per guardarla correre via. Quando sparì dalla sua vista alzò gli occhi al cielo “Oh Kagome” pensò “Vorrei che fossi qui per vedere quanto è cresciuta, saresti sicuramente orgogliosa di lei. Orgogliosa di entrambi”.
Una piccola lacrima le bagnò il viso.       
 
«Papà sono a casa!» esclamò Sakura appena varcata la soglia. Suo padre la stava aspettando seduto in angolo, con la spada stretta al petto.
«Tutto ok?» chiese visibilmente in imbarazzo
«Sìsì, tutto apposto!» gli sorrise Sakura. Odiava tenergli nascoste le cose, ma non aveva altra scelta questa volta.
«Se non ti dispiace io andrei a dormire, sono molto stanca e domani devo svegliarmi presto per andare da Sango. Mi ha chiesto se le davo una mano con delle erbe» aggiunse poi, facendo un finto sbadiglio per rendere il tutto più realistico.
Inuyasha annuì «Va bene, io non ho sonno. Penso che mi siederò fuori. Se hai bisogno chiama!» disse uscendo e chiudendo l'uscio.
Sakura si mise una veste più comoda e si stese su futon, non le ci volle molto tempo per prendere sonno, era sfinita.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


«Sakura!» la chiamò Inuyasha scuotendola «Dai svegliati! Dovevi andare a aiutare Sango, non ti ricordi?»
«Eh?» biscicò lei alzando la testa arruffata dal cuscino.
«Dai alzati dormigliona» rise Inuyasha guardado la figlia, non era per niente mattiniera, questo lo aveva preso da Kagome.
«Ok, sono sveglia» disse lei mettendosi a sedere e cominciando a stiracchiarsi.
«Che cosa hai al braccio?» le chiese Inuyasha vedendo il taglio.
Sakura cercò inutilmente di nasconderlo, alzando le braccia le maniche della veste si erano abbassate, lasciandologlielo intravedere.
«Te lo sei fatta ieri? Perchè non me l'hai detto?» chiese lui arrabbiato
«Perchè non volevo farti agitare! Non sapevo se fosse qualcosa di grave o meno, così ho evitato! Te lo avrei detto oggi se vedevo che non era ancora guarito»
«E' per questo che ieri sera ti sei trattenuta da Sango?»
«Sì, ma non arrabbiarti con lei, voleva dirtelo subito, sono io che ho insistito!»
Lui non disse niente, continuava a guardarle il braccio.
A un certo punto prese la strada della porta e le urlò «Vestiti che andiamo da Sango»
«Ma..» cominciò a protestare Sakura
«Immediatamente!» ringhiò lui affacciandosi alla porta, quel tono non ammetteva repliche.
Sbuffando la ragazza cominciò a vestirsi “Oh mamma” pensò sospirando “Se fossi qui sapresti sicuramente come calmarlo”.

***

I due camminarono in silenzio fino a casa di Sango.
Lei era fuori insieme a Miroku che era finalmente tornato da un lungo viaggio, aveva portato i loro figli a un monastero vicino in modo che si istruissero.
«Ciao Sakura! Ciao Inuyasha!» salutò allegramente il monaco. Il sorriso gli si spense molto velocemente quando vide l'espressione del suo amico.
«Che è successo?» chiese poi guardando prima uno e poi l'altra.
«Chiedilo a tua moglie» disse Inuyasha stizzito, Sakura gli lanciò un'occhiataccia, mentre Miroku si girava per guardare Sango.
«Ha visto il mio braccio questa mattina, scusalo, non è colpa tua!» disse Sakura all'amica scusandosi per il comportamento del padre. Non lo sopportava quando faceva così.
«Qualcuno mi vuole mettere al corrente della situazione?» inisistè il monaco.
«Non è successo niente Miroku, solo che ieri è apparso un demone scorpione che ci ha attaccato e accidentalmente mi colpito di striscio con la sua coda. Sango ieri sera mi ha subito dato un antidoto che però pare non abbia fatto effetto» disse lei scoprendosi il braccio per farlo vedere al monaco.
Miroku si avvicinò per osservarlo meglio e, con tono preoccupato, le chiese «Per caso ti fa male?»
«No, anzi! Non sono mai stata meglio!» ammise lei.
«Tsk» sbuffò Inuyasha, che era rimasto fermo in disparte a ascoltare.
«Posso chiederti se hai trovato qualcosa di diverso sul tuo corpo questa mattina?» chiese il monaco.
A quella domanda Inuyasha scattò «Maledetto! Come ti permetti? Maniaco di un monaco! Questa non te lo permetto!»
«Inuyasha! Che hai capito!» disse il monaco nascondendosi dietro sua moglie «Non avevo cattive intenzioni! Solo che..»
«In realtà avevo notato qualcosa di strano..» bisbigliò Sakura imbarazzata.
Inuyasha si bloccò con la mano artigliata a mezz'aria, pronta a colpire il monaco, e si girò a guardare la figlia «Cioè?»
«Ecco.. ho un piccolo segno nero sul fianco, pensavo di essere ancora sporca da ieri, ma non è venuto via quando mi sono lavata»
«Potrei dargli un'occhiata?» chiese allora il monaco facendosi coraggio.
Inuyasha lo fulminò con lo sguardo, ma acconsentì. Appena Miroku si avvicinò a Sakura, lui si abbassò per sussurargli qualcosa all'orecchio. Il monaco lo guardò e con il capo tremante annuì. Sakura si tirò su la maglia scoprendo il piccolo segno nero, Miroku rimase in silenzio a lungo.
«Miroku!» lo chiamò Sango «Che cos'è?»
«Penso che la situazione sia più grave di quello che credevamo» ammise lui.

***

«E questo è quanto» concluse Miroku in un soffio.
«Cosa possiamo fare allora?» chiese Inuyasha preoccupato, fino a quel momento era rimasto seduto in disparte.
«L'unica cosa da fare è partire subito per cercare questo sacerdote per ricevere l'antidoto giusto!»
«Non c'è altro modo? Non potete crearlo voi?»
«No, servono erbe che in queste zone non crescono e poi non mi fiderei a farlo, è un antidopo troppo potente, se sbagliamo le dosi potrebbe esserle fatale»
«Okey» disse Inuyasha alzandosi in piedi «Io parto subito allora»
«Vengo anche io!» esclamò Sakura che fino a quel momento non aveva proferito parola da quanto era sconvolta
«Non se ne parla! Nelle tue condizioni non ti muovi da qui!» disse lui, non la guardava nemmeno in faccia adesso.
«Non sono mica malata!» sbuffò lei irritata «E poi posso benissimo darti una mano!»
«Veniamo anche io e Miroku» disse Sango in un tono che non ammetteva proteste.
«Voi due va bene» acconsentì Inuyasha «Ma tu no!» aggiunse poi rivolgensodi alla figlia.
«Io vengo lo stesso» disse lei incrociando le braccia al petto e guardandolo con fare di sfida «E se mi dici ancora di no, ti seguirò lo stesso. Non riuscirai a tenermi a casa»
«Tsk, va bene! Testarda che non sei altro» era davvero più cocciuta di lui e Kagome quando si impuntava «Però se comincerai a essere di intralcio tu e Sango tornerete indietro senza fare tante storie!»
Sakura annuì felice «Tanto non succederà!» aggiunse poi.
«Bene, partiamo allora!» esclamò Inuyasha uscendo dalla porta seguito dalla sua famiglia.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


«Come stai?» chiese Sango a Sakura dopo che si fermarono per la notte in una piccola grotta.
«Bene, grazie! Mi sento ancora piena di energie» ammise la ragazza «Siamo sicuri che questo veleno sia così pericoloso?»
«Sì, va eliminato al più presto» le disse Miroku.
«Non hai sentito cosa ti succederà poi se non lo eliminiamo?» le disse severo Inuyasha «Diventerai una di loro»
«Ho capito! Stavo solo chiedendo» sbuffò lei.
«Vado a prendere un po' di legna per accendere il fuoco, aspettatemi qui» disse Inuyasha alzandosi
«Okey, io intanto do un'occhiata al tuo braccio Sakura e dato che ci siamo mi fai vedere anche la macchia sulla pancia!»
La ragazza annuì, si stava tirando su la manica della veste quando si bloccò di colpo «Papà» sussurrò in un soffio, lui le si avvicinò velocemente «Che c'è?» chiese. La figlia gli mise il braccio davanti alla faccia e sbiancò di colpo.
«Miroku!» urlò Inuyasha allarmato «Avevi detto che ci avrebbe messo qualche giorno prima di diventare così!»
Il braccio aveva assunto una strana colorazione grigio scuro.
Il monaco si avvicinò insieme a Sango «E' vero, ma probabilmente il suo sangue demoniaco sta velocizzando le cose!» disse pensieroso.
«Non ci avevi pensato?» chiese Inuyasha arrabbiato
«Sì che ci avevo pensato!» ribatté il monaco offeso «Non ho mai visto una cosa del genere prima! Ne ho letto le testimonianze solo nelle pergamene e sono riportati solo esempi di esseri umani che, dopo essere stati infettati, diventavano degli scorpioni al servizio dei demoni!»
«Quanto ci mettevano a trasformarsi?» chiese Sango al marito
«Nella pergamena dicevano circa 10 giorni, è un processo molto lento e doloroso, per questo pensavo che per lei il tempo sarebbe stato minore dato che ha sangue demoniaco nelle vene e poi credo che non diventerebbe una servitrice, ma direttamente un demone scorpione»
«Questo non voglio scoprilo» intervenne Sakura, che fino a quel momento era rimasta in silenzio ad ascoltare «Perciò sbrighiamoci»
Un rumore improvviso li fece bloccare tutti. Proveniva da dietro il fogliame, Inuyasha si mise davanti alla figlia e con una mano afferrò l'elsa di tessaiga.
«Che cos'è?» chiese preoccupata Sango tirando fuori il suo fidatissimo Hiraikotsu «Che cosa senti Inuyasha?»
«Odore di demone» disse lui fiutando l'aria «Vado a vedere, voi restate qui!» e fece un balzo in direzione del rumore.

***

Inuyasha cominciò a correre in direzione del rumore. Quando il tanfo di quei demoni si fece più intenso si fermò e cominciò a camminare nascondendosi tra il fogliame. Arrivò al limitare del bosco e davanti a sé si estendeva una radura e nel mezzo vi era un villaggio distrutto.
L'odore dei demoni era fortissimo, un olezzo terribile di morte. “Devono essere ancora lì” pensò “Stanno cercando degli umani per ampliare il proprio esercito. E' meglio andarsene”
Proprio mentre se ne stava andando un urlo improvviso lo costrinse a voltarsi. Un giovane uomo stava correndo terrorizzato tra le capanne in fiamme.
«Aiuto! Vi prego qualcuno mi aiuti!» gridò il giovane.
«Nessuno ti può sentire umano!» ghignò il demone scorpione alle sue spalle «Adesso diventerai un utile servitore! Darai un senso alla tua vita, dovresti esserne felice» disse puntando verso di lui il pungiglione velenoso.
Stava per colpire quando un improvviso lampo di luce non gli fece chiudere gli occhi e quando gli riaprì vide il demone privo di vita davanti a lui.
«E adesso vattene prima che qualcun altro di quei demoni ti trovi!» gli disse Inuyasha con la spada ancora sguainata.
«O-ok! Grazie!» disse tremante, ma appena il mezzodemone si mosse per andarsene il giovane lo afferrò per il vestito «Ti prego non lasciarmi qui!»
«Tsk! Rammollito!» ringhiò Inuyasha «Muoviti!» aggiunse poi strattonandolo per un braccio.
I due cominciarono a correre per le capanne del villaggio distrutto, quando Inuyasha riuscì a scorgere il bosco disse «Comincia a correre più veloce che puoi se non vuoi morire, adesso sei più vulnerabile».
Il ragazzo annuì poco convinto, ma cominciò lo stesso a correre quando Inuyasha gli fece segno di muoversi. Erano quasia arrivati quando il giovane cadde rovinosamente a terra e un demone gli fu subito addosso «Stupido umano! Dove pensi di andare?». Non fece in tempo a dire altro che Inuyasha lo colpì con la spada.
«Corri idiota! Cosa aspetti!» gli urlò.
Inuyasha lo aiutò nuovamente a rialzarsi e insieme riuscirono a raggiungere il bosco e sparirono nel fitto fogliame.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


«Papà! Sei tornato finalmente!» esclamò Sakura appena vide il padre fare capolino tra gli arbusti «Stavo cominciando a preoccuparmi»
«Scusate, ho trovato un imprevisto» disse lui scostandosi e facendo vedere ai suoi amici il giovane che aveva appena salvato «Mi ha seguito fino a qui nonostante gli avessi intimato di andarsene» sbuffò Inuyasha.
«Mi avete salvato!» protestò lui «Voglio pagare il mio debito!»
«Non mi interessa!» gli urlò in faccia il mezzodemone
«Papà!» lo ammonì severa la figlia «Piacere, io sono Sakura comunque» disse poi rivolgendosi al ragazzo «Tu come ti chiami?»
Il giovane arrossì quando la ragazza gli diede parola e rispose facendo un profondo inchino «I-io mi chiamo Eiji, suo padre è stato così gentile e coraggioso a salvarmi che l'unica cosa che posso fare è sdebitarmi! Alla fine mi ha salvato la vita!»

Mentre la ragazza si girava verso Inuyasha per sgridarlo sul suo comportamento, lui continuava a fissarla incantato “Certo che è davvero bella” pensò il giovane uomo.
«Ehy tu!» lo richiamò Inuyasha «Che cosa stai fissando?»
«I-io niente niente!» disse Eiji diventando rosso come un peperone e distogliendo lo sguardo. Solo allora si accorse della coppia che stava fissando la scena in completo silenzio.
«Piacere, io sono Eiji» disse lui andando incontro alla donna.
«Ciao! Io sono Sango e lui è mio marito Miroku!» gli rispose allegra Sango poi, tornando seria, chiese «Come mai il tuo villaggio è stato attaccato?»
Il giovane fece spallucce «Sinceramente non lo so! Non avevamo mai visto simili demoni prima di adesso e purtroppo non avevamo i mezzi per difenderci!»
«Capisco» mormorò Miroku pensieroso “Che cosa avranno intenzione di fare?”
«Hanno detto qualcosa mentre lo inseguivano» intervenne Inuyasha, probabilmente la discussione con Sakura era terminata.
«Ah è vero!» esclamò il giovane battendosi una mano sulla testa «Hanno cominciato a dire che sarei diventato un utile schiavo!»
«Non è che stiano creando un esercito per conquistare tutti i villaggi, vero?» chiese Sango preoccupata guardando il marito e Inuyasha.
I due si guardarono intensamente, Miroku ruppe il silenzio dando voce a un comune pensiero «Temo proprio di sì»
«Dite che tutto questo trambusto che stanno creando sia per colpa mia?» chiese Sakura avvicinandosi al gruppo, fino a quel momento era rimasta seduta ai piedi di un albero.
Miroku annuì «Può essere, quando ti hanno attaccata non avevano intenzione di trasformarti, ma solo di ucciderti! Questa tua rapida trasformazione sta cambiando tutti i loro piani e probabilmente si stanno organizzando per farti fuori»
«Ci devono solo provare» ringhiò Inuyasha stringendo inconsciamente l'elsa di Tessaiga.
Eiji guardò attentamente Sakura e solo allora si accorse dello strano colore del suo braccio.
«E' a causa di quello che hai al braccio che siete così preoccupati che ti vogliano uccidere?»
«Sei proprio uno scemo allora ragazzino!! Per quale altro motivo sennò!!» sbraitò Inuyasha sempre più nervoso, cominciava a non sopportare più quell'inutile umano.
«Papà!» lo rimproverò di nuovo Sakura “Sembra proprio un bambino quando si comporta così” pensò sospirando, poi si accorse che il giovane stava ancora aspettando una risposta da lei, sembrava non avere assolutamente sentito quello che suo padre gli aveva appena detto.
«Sì» rispose alla fine «Sono stata punta qualche giorno fa da uno di quei demoni. Miroku ha letto di un monaco che conosce un rimedio e che può aiutarci! Solo che dobbiamo fare presto perché il veleno fa effetto molto più velocemente dato che sono per metà demone!»
«Rischi di diventare anche tu una loro servitrice?» chiese Eiji curioso
«Non lo so» ammise Sakura guardando Miroku, il quale intervenne dicendo «Non abbiamo intenzione di scoprirlo, ma credo proprio che diventerebbe lei stessa un demone scorpione e non sappiamo quali effetti possa avere questa trasformazione sulla sua volontà»
«In che senso?» chiese il giovane uomo sempre più confuso
«Tsk! Non perdete tempo a spiegare a questo qui! Non vedete che non capisce niente?» sbuffò Inuyasha seccato, stavano perdendo un sacco di tempo inutilmente.
«Smettila di fare il bambino» lo ammonì Sakura, poi girandosi verso Eiji aggiunse «Nel senso che non sappiamo se una volta trasformata mi ricorderò ancora chi sono o chi siete voi, magari potrei tentare di uccidervi tutti»
«Ma tanto non c'è motivo di preoccuparsi di questo» intervenne Sango fiduciosa «Riusciremo a intervenire prima che il veleno raggiunga tutto il tuo corpo»
Sakura la guardò affettuosamente e corse ad abbracciarla. Probabilmente Sango aveva paura di perdere anche lei e di rimanere sola.
«Hai ragione Sango» le sussurrò all'orecchio «Andrà tutto bene!» quando sciolsero l'abbraccio i loro occhi erano lucidi.
«Tsk!» sbuffò ancora Inuyasha irritato «Possiamo andare adesso? O dobbiamo continuare a perdere tempo?»
Sakura si guardò il braccio «Forse è meglio se ci muoviamo»
«Aspetta! Devo ancora vedere la macchia sulla pancia!» si ricordò all'improvviso Miroku guardando Sakura, la quale stava già cominciando a sollevare un po' di stoffa.
La macchia era dello stesso colore e dimensione di quando l'avevano vista la prima volta quella mattina, ma se ne era aggiunta un'altra poco sopra.
Miroku sospirò «Ha ragione Inuyasha, è meglio muoversi!»
«Deve venire anche lui?» chiese Inuyasha vedendo che il giovane li stava seguendo.
Anche Sakura si voltò a guardare il giovane, poi fissò il padre e esclamò «Sì, perché no? Potrebbe esserci utile!» e poi con tono malizioso gli chiese «Come mai non lo riesci a sopportare?»
«Ti stava guardando in modo strano prima, nessuno può guardarti così» ammise lui diventando rosso.
Sakura rise, rise come non succedeva da tanto tempo e Inuyasha con lei. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


«Ci possiamo fermare?» chiese Eiji dopo quasi un giorno di cammino.
«Tsk!» sbuffò irritato Inuyasha «Se ti vuoi fermare puoi pure restare qua da solo, noi andiamo avanti anche senza di te!»
Il ragazzo sbiancò all'idea di rimanere solo in quel bosco brulicante di demoni «Non ci penso proprio!» sbuffò.
Sakura scosse la testa rassegnata, i due non avevano fatto altro che bisticciare per tutto il viaggio, raggiunse poi Eiji che era rimasto in coda dietro agli altri e gli disse «Non ti preoccupare, tra poco sarà buio e ci fermeremo per riposare»
Il giovane la guardò arrossendo, bastava solo che gli rivolgesse la parola per diventare rosso e per sentire i battiti del suo cuore, da quanto andava veloce.
Quella ragazza lo emozionava come mai gli era capitato nella vita.
«Tutto bene?» chiese lei altrettanto imbarazzata. Solo allora Eiji si rese conto che la stava fissando con la bocca spalancata.
Subito cercò di ricomporsi e cercando di giustificarsi disse «S-sì. Tutto bene! Stavo solo pensando al mio villaggio» mentì.
«Ah! Mi dispiace molto per quello che è successo, ma la tua famiglia sta bene? Dov'è?» gli chiese allora curiosa.
«In realtà non lo so» ammise lui alzando le spalle «E' da quando ero piccolo che non li vedo e non ho loro notizie»
«Scusami! Sono stata indelicata!» si scusò velocemente lei vedendo la faccia triste di Eiji «Purtroppo questo l'ho preso da mio padre!» scherzò lei sperando di fargli ritornare il sorriso.
«Non faccio fatica a crederlo» rise lui ricordando tutte le “belle” parole che Inuyasha gli aveva riservato fino a quel momento.
«Ehy!!» sbuffò il mezzodemone irritato «Guardate che vi sento!».
I due ragazzi risero di nuovo, poi Eiji aggiunse «Comunque non ti preoccupare, non potevi di certo saperlo!»
Lei annuì «Già..però se ti va di parlare con qualcuno...ecco, io ci sono! Purtroppo so perfettamente come ti senti» ammise abbassando le orecchie corvine «Anche io non ho più notizie di mia madre da parecchi anni».
Lui la guardò. La tristezza che lesse nei suoi occhi gli mosse qualcosa dentro. Voleva farla stare meglio, capì che voleva essere lui la fonte della sua felicità. Non voleva più vederla in quello stato.
Senza pensarci due volte le si parò davanti, afferrandole affettuosamente il viso tra le mani e avvicinandolo al suo.
«Ma che..» cominciò Sakura guardandolo confusa. Non fece in tempo però a dire altro che lui azzerò le distanze e la baciò.
L'imbarazzo di lei salì alle stelle, ma non si tolse, anzi si ritrovò a pensare “E' proprio un bel ragazzo”
«Che diavolo state facendo??» sbraitò Inuyasha afferrando Eiji per un braccio e scaraventandolo a terra.«Inuyasha!!» gridò Miroku cercando di trattenerlo per la tunica «Calmati! Non stavano facendo nulla di male!!».
Mentre il marito stava cercando di salvare la vita a Eiji, Sango si avvicinò a Sakura facendole l'occhiolino «Come è stato?».
A quella domanda la ragazza arrossì violentemente. Inizialmente distolse lo sguardo, per poi rivolgerlo nuovamente verso l'amica e con un sorriso sgargiante disse «Bellissimo».

***

Inuyasha era talmente arrabbiato che tenne il muso per il resto del viaggio. Quando il cielo cominciò a imbrunire Sango propose di trovare un posto dove passare la notte. Tutti annuirono e cominciarono a guardarsi intorno.

Poco dopo Sakura, da sopra un albero esclamò «Qui vicino c'è una grotta, sembra abbastanza grande da poterci stare tutti dentro tranquillamente!»
«Perfetto! Io e Miroku intanto andiamo a prepararla mentre voi cercate della legna!» le gridò di rimando Sango.
Inuyasha e Eiji annuirono.
«Wow!!» esclamò poi il giovane vedendo l'agilità con cui Sakura era scesa dall'albero «Come fai a essere così agile? Sei bellissima!» subito dopo averlo pronunciato si rese conto di quello che aveva detto e, imbarazzato cominciò a balbettare «S-sei b-bravissima, volevo dire bravissima! Non bellissima! Non che tu non lo sia, anzi lo sei eccome!»
“Mi sto mettendo in ridicolo da solo” pensò il ragazzo abbassando la testa e grattandosela con la mano.
Sakura lo stava ancora osservando in silenzio. Lo stava ammirando. “E' davvero bellissimo” pensò tra se e se.
Il giovane aveva i muscoli delle braccia ben definiti, la pelle abbronzata dal sole, gli occhi erano di un verde scuro meraviglioso, a volte coperti da qualche morbida ciocca castana che gli cadeva sul volto.
Prima che potesse dire qualcosa sentì suo padre esclamare «Certo che è abile! E' un mezzodemone dopotutto!» poi prendendolo in giro aggiunse «Tu sai che cos'è un mezzodemone, non è vero?»
Eiji diventò rosso di rabbia, era stanco di tutte quelle frecciatine «Certo che lo so! Non sono mica stupido come te!»
«Come osi!».
I due stavano ricominciando a bisticciare quando Inuyasha sentì la figlia mormorare qualcosa «Che cosa hai detto?» chiese voltandosi verso di lei.
«Papà» mormorò di nuovo Sakura, non disse altro. Semplicemente si accasciò a terra tremando violentemente.
«Sakura!» gridarono insieme i due correndo verso di lei.
«Che ha??» chiese Eiji preoccupato guardando Inuyasha.
«Ha la febbre» gli rispose lui in ansia «Il veleno sta facendo effetto troppo velocemente! Vai a chiamare Miroku e Sango e dì loro cosa è successo, sicuramente sapranno che cosa fare».

***

«Inuyasha è proprio incorreggibile» sospirò Sango.
«E' normale per un padre essere geloso delle proprie figlie!»
«Ma come!!» disse lei facendogli l'occhiolino «Proprio qualche giorno fa non volevi dei nipotini??»
Lui si accigliò «Questo non c'entra niente!»
«Sì, certo tesoro» rise lei.
«Sango! Miroku! Vi prego venite! Sakura sta male!!»
I due sentendo la voce disperata di Eiji si voltarono girarono spaventati e cominciarono a correre verso di lui.
«Che cosa succede?» chiese Sango preoccupata anticipando il marito.
«Non lo so! Prima stava bene, ma adesso è svenuta e trema per la febbre».
Miroku capì al volo la situazione, si girò verso la moglie e le diede alcune informazioni sulle erbe che doveva procurargli. Lei annuì decisa e insieme a Eiji, che la seguì malvolentieri dato che voleva tornare da Sakura, si recò nella parte di bosco indicatagli dal marito.

***

«Miroku!» esclamò Inuyasha sollevato vedendo arrivare l'amico «Perchè ci hai messo così tanto?»

«Ho mandato Sango e Eiji a prendere le erbe che ci servono per preparare un antidoto!».
Poi si avvicinò a Sakura che era distesa con la testa appoggiata alle gambe del padre.
«Ha la febbre alta e le sono venute fuori altre macchie sulla pancia e sulla faccia! La parte grigia invece si sta diramando dalla ferita anche all'altro braccio!»
«Si sta espandendo troppo velocemente!»sbraitò arrabbiato il monaco, non sapeva proprio cosa fare.
«Che cosa possiamo fare??» gli chiese disperato Inuyasha. Non l'aveva mai visto così, ma non poteva biasimarlo. “Anche starei come lui se queste stesse succedendo a uno dei miei figli”
«Prendila e portiamola alla grotta intanto! Aspettiamo che Sango torni con le erbe!».
Inuyasha si caricò Sakura sulle spalle e corse piano verso la grotta per stare al passo con Miroku, arrivare prima non avrebbe cambiato la situazione.
«Vado a prendere della legna per il fuoco» esclamò Inuyasha dopo aver steso la figlia su una coperta che avevano trovato nello zaino di Kagome che Sakura si portava sempre dietro.
Sango e Eiji fecero ritorno poco dopo. La coppia cominciò a preparare l'antidoto, mentre Eiji vegliava sulla ragazza e Inuyasha stava accendendo un piccolo fuoco.
Dopo di che attese impaziente che il monaco e la cacciatrice finissero l'intruglio.
«Ecco!» esclamò Miroku soddisfatto «Faglielo bere tutto!» disse poi porgendo la tisana maleodorante a Inuyasha.
Il mezzodemone annuì e si assicurò che Sakura ingurgitasse tutto quello strano liquido rosso.
«E adesso?» chiese Eiji dopo che la ragazza ebbe finito di bere.
«Adesso aspettiamo» gli rispose tristemente Inuyasha abbassando le orecchie e accasciandosi contro il muro.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Sakura si ritrovò in un bosco, era buio.
Cominciò a guardarsi intorno finché non sentì una ragazzina urlare. Stava chiamando sua madre. Appena la raggiunse notò che aveva qualcosa di famigliare.
«Mamma!» cominciò a urlare la piccola. Sakura le si chinò davanti e per poco non cadde a terra per lo stupore “Ma questa ragazzina sono io!”.
Non fece in tempo a dire o a fare altro che la piccola ricominciò a correre trapassandola, come se fosse un fantasma.
Sakura non riusciva a capire che cosa stesse succedendo, non si ricordava assolutamente di quella notte, non le sembrava di essere andata in cerca della madre da sola, suo padre non le avrebbe mai permesso.
Presto raggiunsero un demone che si era fermato per prendere fiato dopo quella che sembrava a Sakura, una lunga corsa.
«Sakura!» sussurrò Kagome allarmata vedendo la figlia correre verso di lei «Vattene e vai a cercare Sango!». Solo allora la ragazza si accorse di lei e il sangue le si gelò nelle vene. “Che cosa sta succedendo? Perchè lei è qui con questo demone? E perchè non ho memoria di questo? Che sia solo un sogno?” tante domande e nessuna risposta.
Si avvicinò a sua madre e provò a toccarla, niente, non ci riusciva. Le passava attraverso. Provò a parlare con lei, ma neanche questo sembrava funzionare. L'unica cosa che poteva fare era rimanere inerme a osservare la scena.
«Ti aiuto io» disse la piccola a Kagome.
«No! E' troppo pericoloso! Vai a chiamare qualcuno!»
«Con chi stai parlando?» le chiese il demone «Aah che ci fai qui mocciosa?»
Sakura vide la piccola sbiancare di colpo poi cominciò a correre più veloce verso sua madre, il demone però fu più veloce e la colpì violentemente, andando a sbattere contro un albero perdendo i sensi.
Stava per darle il colpo di grazia quando Kagome urlò disperata «Ti prego, non farlo! Sarò la tua schiava, farò qualunque cosa, ma ti prego! Non farlo!»
Il mostro si fermò con l'artiglio a mezz'aria «Qualunque cosa?»
«Sì..» sospirò lei abbassando la testa.
«Interessante...prova a scappare e vedrai che tornerò a ucciderla!»


«Mamma!» urlò Sakura alzandosi di colpo dal letto improvvisato che le avevano preparato Miroku e Sango.
«Shh, va tutto bene piccola! E' stato solo un brutto sogno!» cercò di rassicurarla suo padre.
«No papà! Non è stato un sogno questa volta! So che cosa è successo alla mamma!».
Inuysha la guardò stancamente «Ne abbiamo già parlato tante volte Sakura, tua madre non tornerà più, fattene una ragione!»
«Non ci credi nemmeno tu a quello che dici!» sbraitò lei fuori di sé dalla rabbia «Mi puoi almeno ascoltare per favore?»
«No!» disse lui irritato.
Stava per uscire dalla grotta quando Sakura lo afferrò saldamente per la tunica «Ti ricordi che quando sono tornata a casa il giorno in cui mamma era sparita che mi hai trovato coperta di sangue? Avevo un profondo taglio sulla testa?».
Lui si girò a guardarla stupito «Sì» disse poi.
«Ecco, me lo sono fatta mentre cercavo di salvare la mamma dal demone che la stava portando via! Devo aver battuto talmente tanto forte la testa da dimenticarmi di quello che era successo!»
«E perchè mai ti sarebbe venuto in mente solo adesso?» chiese di nuovo lui.
«Sarà per colpa del veleno...» mormorò Miroku entrando nella caverna.
«Monaco! Certo che sei proprio un impiccione!» lo rimproverò Inuyasha.
«Difficile non ascoltare, state urlando!» esclamò lui indignato.
«Comunque dici che è possibile? Che non sia stato solo un sogno?» chiese speranzosa Sakura.
«Forse si, dobbiamo chiedere al monaco quando arriviamo»
«Bene!» esclamò la giovane «Partiamo subito allora!» cerchò di alzarsi, ma il monaco la tenne seduta.
Lei lo guardò con fare interrogativo «Che stai facendo?»
«Devo prima controllarti» gli spiegò lui «Poi devi riprendere l'antidoto, non voglio che ricapiti quello che è successo prima».
Sakura, seccata, annuì.
«Ma dove sono Eiji e Sango?» chiese poi vedendo che nella grotta c'erano solo loro tre.
«Sono andati a prendere un altro po' di legna e altre erbe per l'antidoto» disse Inuyasha mentre guardava preoccupato con Miroku le condizioni della pancia di Sakura.
«Non va bene» disse il monaco a mezzodemone «Sono troppo estese»
«Lo vedo, dobbiamo andare più veloci».
«Sì, appena avrà bevuto la tisana potremo partire».
Incuriosita Sakura si guardò la pancia, quello che vide la lasciò senza fiato per lo spavento. L' addome era completamente ricoperto di macchie nere.
Dovevano sbrigarsi prima che fosse troppo tardi.
«Ti sei svegliata!» sorrise Sango appena entrò nella grotta, ma subito tornò seria vedendo in che condizioni si trovava e osservando il volto di suo marito e di Inuyasha capì quanto la situazione fosse seria.

«Sango, finalmente sei arrivata! Sbrighiamoci a preparare l'antidoto, non possiamo permetterci di perdere altro tempo!» le disse Miroku, la moglie annuì e insieme cominciarono a prepare l'intruglio.
Inuyasha invece uscì dalla caverna, aveva bisogno di prendere aria. 
Eiji, non sapendo cosa dire, le si sedette semplicemente accanto e le afferrò la mano 
«Come stai? Ti fa male?» le chiese gentilmente.
«No» ammise lei.
«Che cosa è successo? Tuo padre sembrava parecchio turbato».
Sakura gli raccontò del sogno e della reazione di suo padre, lui la ascoltò in silenzio. Poi lei gli chiese «Ho fatto male a raccontarglielo secondo te? Rischio solo di farlo stare peggio».
«No, hai fatto bene! Io credo che avrei reagito come lui però, di sicuro non deve essere una cosa facile da mandare giù!»
«E' tutta colpa mia» cominciò a piangere Sakura «Se non avessi perso la memoria forse la mamma sarebbe qui con noi!»
«Non dire sciocchezze!» la rimproverò Eiji «Sei stata anche troppo coraggiosa a seguire quel demone da sola e poi non è colpa tua se, purtroppo, lui era troppo forte!».
Lei lo abbracciò forte, era contenta che anche lui credesse che quello che aveva fatto non era solo un sogno, almeno aveva qualcuno che la appoggiava.
«Riguardo a quello che è successo oggi..» cominciò lui appena lei sciolse l'abbraccio.
«Che cosa?» chiese lei.
«Mi riferisco al bacio che ti ho dato oggi..».
Il cuore di Sakura cominciò a accelerare e il viso le si colorò di rosso.
«Io, ecco...io...»
«Ecco la tisana» lo interruppe Miroku ponendo a Sakura la tisana «Bevila tutta» poi rivolgendosi a Eiji disse «Tu invece comincia a preparare le cose che ci servono per il viaggio, mi servono anche queste erbe! Poi avverti Inuyasha che stiamo per partire! Fai in fretta!».
Il ragazzo sbuffò, ma senza dire niente uscì dalla grotta.
Sakura avvilita bevve d'un fiato la tisana e cominciò a aiutare Sango con i preparativi.

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