Non puoi essere una Weasley senza capelli rossi. Non puoi essere un Malfoy senza arroganza.

di Isabeckhtorres
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Metà di Questo Castello ha i Capelli Rossi ***
Capitolo 2: *** Mio Padre mi Uccide se mi Faccio Uccidere da una Weasley ***
Capitolo 3: *** AL Ballo di Halloween Non è Mai Venuta Sola ***
Capitolo 4: *** Credo Sia 'Sexy' la Parola che Cerchi ***
Capitolo 5: *** Non Vuoi Sapere Se Mi Sono Divertito Io? ***
Capitolo 6: *** Oltre Ogni Previsione, Senza Dubbio. ***
Capitolo 7: *** Voglio Dire, Non è Che Lo Disdegnerei ***
Capitolo 8: *** Non Rende Abbastanza l'Idea, Temo ***
Capitolo 9: *** I Nostri Problemi Sono Vari ***
Capitolo 10: *** Devi Sempre Sottolineare Tutto? ***
Capitolo 11: *** Mi Toccherà Abitare Con Quel... Quell'Idiota ***
Capitolo 12: *** Non Sei Intelligente Come Tutti Sostengono ***
Capitolo 13: *** Mi Ha Assaltato, Appunto. ***
Capitolo 14: *** E' Troppo Presto ***
Capitolo 15: *** Non Ho Il Diritto di Cosa? ***
Capitolo 16: *** Più Che Altro Non Le Sognare ***
Capitolo 17: *** Capisci, Deve Avere Nella Testa Un'Altra ***
Capitolo 18: *** Io Non Ghigno ***
Capitolo 19: *** Distratta, eh?! ***
Capitolo 20: *** Divinazione? ***
Capitolo 21: *** Che Ruffiano ***
Capitolo 22: *** Magari Non Piace Neanche Agli Elfi ***
Capitolo 23: *** Sono Finito Dalla Parte Del Male ***
Capitolo 24: *** Non Devi Farlo Mai Più ***
Capitolo 25: *** Poi Non Lamentatevi Che Non Vi Avevo Avvertito ***
Capitolo 26: *** Credo Proprio Che Tu Debba A Me e Al Professor Longbottom Quei Cinque Galeoni ***
Capitolo 27: *** Ribellione Adolescenziale Contro Genitori Potenti? ***
Capitolo 28: *** Non Posso Proprio Dire di Aver Perso ***
Capitolo 29: *** Come Hogwarts Comanda, Signor Malfoy! ***
Capitolo 30: *** Tu Mi Farai Morire Un Giorno, Rose, Te Lo Giuro. ***



Capitolo 1
*** Metà di Questo Castello ha i Capelli Rossi ***


Capitolo 1: Metà di Questo Castello ha i Capelli Rossi

 

From the first moment I met you, your arrogance and conceit, your selfish disdain for the feelings of others made me realize that you were the last man in the world I could ever be prevailed upon to marry.”

- Pride and Prejudice, Elizabeth

 

“Vorrei che al mondo esistessero più persone con i capelli rossi” Una forcina in bocca, gli occhi stretti a fessure e l'espressione concentrata.
“Rose, metà di questo castello ha i capelli rossi. E, piano a non ingoiarla quella.”

“Certo che metà di questo castello ha i capelli rossi: i Weasley hanno un innaturale capacità per proliferare, mi riferivo a persone non mie parenti. E, non ingoio un bel niente”.
Devo lasciare stare. Si ripeté per la milionesima volta Lily, davvero dovrei ignorarla.
“Muoviti.”
“Non sono mai arrivata in ritardo a nessuna lezione.”
Lily sorrise. Ovviamente.
Abbandonato l'intento di rendere minimamente accettabili i capelli, scesero insieme le scale, chiacchierando senza sosta e continuando per tutta la colazione. 
Si separarono solo al suono della campanella.

Primo giorno di lezione. Sperava comunque di riuscire a finire il romanzo prima che cominciassero a tartagliarli di compiti e pergamene da riempire. E di ansia.
“Rose” urlò Amelia Bones* schiantandosi contro alla Weasley che usciva in quel momento dalla Sala Grande.
“Ahia!” Lo zigomo le doleva e anche il piede, almeno tre chili di libri le erano appena finiti sulle dita.
“Oh Merlino! Perdonamiperdonamiperdonami” e subito si piegò a raccogliere il contenuto della borsa, metà sull'alluce della rossa e metà per terra: l'inchiostro incominciava a scurire le pietre secolari del pavimento.
“Non fa nulla. Ma dov'eri finita? Io e Roxanne eravamo quasi preoccupate” disse Rose massaggiandosi la guancia e chinandosi anche lei.
“Addormentata in una poltrona. Saltata colazione. Roxanne?”
“Corner.**” Sputò Rose contrariata. “Se continua così non passerà nemmeno uno dei suoi M.A.G.O. - Non trovo la mia piuma...”
“Cerchi questa Weasley?” si intromise una vocetta strascicata.
Rose scattò in piedi “Dammela. Subito.”
Ma il ragazzo non sembrava per nulla intenzionato, si appoggiò allo stipite della porta ghignando.
“10 punti in meno a Serpeverde”
“10 punti in meno a Grifondoro”
“Non mi puoi togliere punti senza motivazione Malfoy.” La bacchetta in mano. E accanto quella di Amelia.
Ormai si era creato un ingorgo all'entrata della Sala Grande; una serie di bambini del primo anno li fissavano con lo sguardo terrorizzato senza osare muoversi, il resto dei tavoli della colazione li guardava sorridendo come se non stessero aspettando altro. Ma il divertimento durò poco.
“Cosa sta succedendo qui? Ah. Così presto la mattina? State peggiorando, vedo. Rose. Scorpius. Le spille da Caposcuola sono state assegnate perché diate il buon esempio, non spettacolo. Ora muovetevi, la Preside non sarà così magnanima.”
Amelia abbassò la bacchetta e raccolse la borsa di Rose da terra porgendogliela, ma Rose aveva ancora lo sguardo puntato su Scorpius che si era leggermente raddrizzato. Allora la sospinse e la ragazza tornò alla realtà, prese la borsa e senza abbassare la bacchetta si voltò per andarsene.
“Ah, ragazzi, dimenticavo.” Si girarono entrambi verso il professore “20 punti in meno per Serpeverde e Grifondoro.”
“Ma Professor Longbottom***, è stato lui a..”
Il professore faceva fatica a nascondere un sorriso. “A lezione, entrambi.”
Rose partì a passo di marcia, gli occhi due fessure e una serie di borbottii che facevano sprizzare scintille rosse dalla bacchetta. Quando finalmente Amelia riuscì a mantenere il suo passo collaborò con la ragazza per trovare gli insulti che meglio potessero descriverlo. “E' così arrogante.”
“Insulso Serpeverde senza ritegno. Lo ucciderò, sia l'ultima cosa che faccio. Lo giuro. Oddio spero solo che non finisca in turno con lui.”
“Non puoi essere così sfigata. Dai.”
Come se non bastasse che segua tutti i corsi che seguo io. Tutti. Non ha nulla di meglio da fare? Potrebbe infastidire una del suo Fan Club, invece.
Poi si ricordò una cosa “Am, c'è del pane imburrato nella mia borsa per te, se hai fame”.


“Cos'è successo esattamente con mia cugina, Scorp? Ho sentito chiaramente uno del primo anno dire che ha visto un drago volare”
Albus Severus Potter si sistemò nel banco accanto a quello di Scorpius tirando fuori il libro di Pozioni, nuovo di zecca. Aveva avuto una distinta discussione con suo padre al riguardo: il genitore aveva commesso l'errore di raccontargli del Principe Mezzosangue e Albus si sentiva in dovere, per via del nome importante e del suo innegabile talento per la materia di possedere il libro. Sfortunatamente papà non era dell'idea.
Un ghigno decisamente soddisfatto si allungò sul viso, ma la voce rimase indifferente e distaccata. “Nulla. Mi sono trovato in possesso di una sua piuma. Ha intimato in tono poco gentile la sua restituzione. Non ho concesso. Qualcuno dovrà pure insegnare l'educazione a Miss Perfettini.”
Albus scosse la testa.
I Potter, pensò Malfoy, non hanno originalità alcuna nel distribuire i geni ereditari: sono tutti così simili.
“La pianterete mai?”
“Non vedo perché dovrei.” disse Scorpius convinto e poi aggiunse “E' schizzata, lo sai meglio di me, e mi diverte.”
“Ti ucciderà prima o poi. Creerà un esercito contro di te. Non avrà troppa difficoltà nel reclutare ragazzine con il cuore infranto che vogliono morto Scorpius Malfoy, almeno quante lo vogliono e basta.”
“Se ci aggiunge quelle che vogliono te morto, ci nascondiamo nella Stanza delle Necessità.”
Scoppiarono a ridere.
“Potter. Malfoy. 10 punti in meno a Serpeverde e siete pregati di seguire la lezione con attenzione.” Il Professor Boot**** aveva lo sguardo incredibilmente corrucciato e i due si affrettarono ad abbassare gli occhi.

 

“Abbiamo perso 30 punti Rose. Trenta punti. Trenta punti prima della prima ora.” Se Rose avesse mai potuto fraintendere il tono, l'occhiata che lo accompagnava era inequivocabile. Lucy era minuscola, James la chiamava 'Lo Scricciolo', eppure il suo sguardo la faceva sembrare un gigante.
“Forse solo mio padre e mio fratello hanno fatto di peggio” Intervenne Roxanne ridendo.
“Lucy è inutile che mi guardi così. E' stato Malfoy. Ma Neville ci ha beccati.”
Erano sedute in un angolo del tavolo dei Grifondoro e mangiavano pranzo.
“Bosha so'o 'heu 'nti 'accia m'ere 'izone 'erle” ingioiò “Selezioni”
“Sei disgustoso, Hugo, lo sapessero mamma e zia ti avrebbero già tolto il piatto” lo rimproverò Lily.
“Ma non sono qui e non c'è nulla di male nell' avere fame. E non parlatemi con quel tono o vi escludo dalla squadra”.
Dopo James il titolo di Capitano era passato direttamente nelle mani di Hugo, portiere indiscusso da cinque anni, e purtroppo per le ragazze Hugo non aveva intenzione di andarci piano: la Coppa delle Case era loro da tre anni e non aveva alcuna intenzione di cederla. Avrebbe fatto prima a fare fuori loro due.
Certo, rifletteva, Rose è una Cacciatrice eccellente e sì, Lily vincerà senza problemi il posto da Cercatrice ora che James non c'è più e non deve più fare la Cacciatrice, ma se le eliminassi non mi ritroverei gente ad accusarmi di nepotismo, che poi è una parola che non ho mai capito.. Mica sono le mie nipoti.
“Non le salterei per nulla al mondo! Ora che James si è tolto dai piedi posso finalmente dimostrare che sono meglio di Albus.”
Lily aveva dovuto giocare da Cacciatrice per quattro anni perchè sì, James era più bravo di lei, e sì, come Cacciatrice era bravina, il talento della madre non era mica andato sprecato, ma i geni del padre e del nonno erano più forti.
“La Coppa è nostra anche quest'anno” Aggiunse convinta. “A parte Albus e Scorpius – Rose piantala, sei abbastanza intelligente da non negare la sua bravura – sono tutti incapaci”
“Io, sono abbastanza intelligente da essere certa che ci sia un trucco nella sua presunta capacità di saper lanciare una Pluffa”
Scoppiarono tutti a ridere: la batosta che i Serpeverde avevano rifilato loro l'anno precedente, facendoli quasi perdere la Coppa, non l'aveva dimenticata nessuno.
“A proposito” Disse Amelia cambiando discorso “L'ho sentito vantarsi di 'averti in suo potere'”.
Rose quasi soffocò nel suo succo.
“Lily, schiantarlo non ti costerebbe nulla, o una Fattura Orcovolante piccola piccola.”
“Oh no. Non mi tirerai dentro, non è così male. Arrogante sì. Immaturo, pure. Ma a me non ha fatto nulla.”
“Dai Lily, è Malfoy. M – A – L – F – O – Y.”
“Malfoy, amico di Albus. Malfoy che è esattamente come mio fratello. E mio fratello è uno zuccone adorabile.”
“Non è come tuo fratello. Non lo è assolutamente. E'..”
“Mi spiace Rose, ho lezione adesso. Ma, soprattutto, lezione con Patil.” E si allontanò spingendo una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio.


* Ho sempre ammirato molto Madama Bones, così ho pensato che sarebbe stato carino che la nipote, Susan Bones e suo marito decidessero di chiamare la loro figlia Amelia Bones in suo onore, mantenendo anche il cognome.

** Corner. Ho deciso che anche Michael Corner ha avuto un figlio a Hogwarts.

*** Visto che ormai anche l'edizione italiana ha deciso di mantenere i nomi originali, così faccio anche io.

**** Terry Boot, Corvonero dell'anno del Trio, frequentava il M.A.G.O per Pozioni e a me serviva un insegnante di pozioni.


Angolo Autrice.

Mi sono innamorata di Rose e Scorpius per caso, ma credo siano assolutamente perfetti. La loro relazione è così prevedibile e intrigante. 
Così ho deciso anche io di tentare di descrivere loro e il loro amore; ma è la mia prima fanfiction, lasciatemi commenti e recensioni!
Per quel che riguarda il testo, ho pensato di inserire personaggi semi-nuovi, sfruttando i figli dei tanti ex-studenti di Hogwarts e gli stessi ex. Ho cercato, e cercherò, di essere il maggior possibile fedele alla Rowling: i personaggi e la storia appartengono a lei, e lei soltanto. Ritengo che la nostra fantasia possa solo tentare di riempire il vuoto che ci tormenta dalla fine del settimo libro, e film.

Grazie Mille, 
@isabecktorres.

 

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Capitolo 2
*** Mio Padre mi Uccide se mi Faccio Uccidere da una Weasley ***


Capitolo 2: Mio Padre mi Uccide se mi Faccio Uccidere da una Weasley

 

There is no point trying to hide it, no point trying to evade it; I know I've got a problem, problem with misbehavior.”
- Break Your Heart, Taio Cruz

 

Svoltò a destra, e poi ancora. Passò dietro all'affresco e scese un paio di scalini. Si fermò proprio davanti al gargoyle che la guardava immobile. 
“Biscotti al burro”
Arrivata in cima bussò piano e le fu ordinato di entrare. Qualche minuto dopo venne raggiunta dai due Caposcuola mancanti.
“Ora che ci sono anche il signor Malfoy e il signor Scamandro: Pix è stato insolitamente tranquillo per cui mi aspetto a breve un attacco, ho parlato con il Barone Sanguinario e si è dichiarato disposto a collaborare. Mirtilla Malcontenta ha allagato nuovamente il bagno del secondo piano, predico inagibilità per almeno un paio di giorni. Mi aspetto feste illegali di inizio anno in ogni dormitorio; mostratevi degni della spilla che portate.”
I quadri li guardavano sereni, ogni tanto una delle figure dipinte ammiccava o si grattava il naso.
“I Caposcuola hanno il compito di controllare i corridoio una volta a settimana, due di voi il sabato, due di voi la domenica: farete i turni. Per equilibrare le forze sarete una ragazza e un ragazzo.” Fece apparire due bigliettini dal nulla. “Weasley, Macmillan*, sceglietene uno.”
Non Malfoy. NON Malfoy. Ti prego. Nonono. 
Rose srotolò piano il bigliettino che aveva scelto, non osando guardare. Scorpius Malfoy, Serpeverde.
Miseriaccia. NO.
“Macmillan?”
“Scamandro, Professoressa.” Rispose la ragazza.
Malfoy ghignò divertito e scoccò un'occhiata alla Weasley: stringeva i pugni così tanto che pensò le si sarebbero spezzate le dita.
“Benissimo. Mi aspetto il massimo rispetto delle spilla che portate e che prendiate le vostre responsabilità seriamente, coprendo di onore le vostre Case. Potete andare ora.” Indicò la porta con la mano.
Tutti e quattro si mossero verso di essa.
“No, voi no Weasley e Malfoy. Vorrei parlarvi.” E si sedette sulla sedia dietro alla scrivania.
Lysander Scamandro ed Ellie Macmillan li guardarono dubbiosi, poi si chiusero la porta alle spalle.
Uno dei quadri, con un'interessante barba argentata e un paio di occhialetti a mezza luna li guardò con divertimento. Il suo quadro era leggermente più grande degli altri, sembrava più caloroso. Non c'era bisogno della targhetta in oro posta qualche centimetro sotto la cornice per sapere che si trattava di Albus Dumbledore.
Scorpius avrebbe voluto ricambiare il sorriso, ma era perfettamente consapevole la situazione non fosse quella più indicata.
“Le regole di Hogwarts sono state rispettate per secoli prima che io sedessi qui e lo saranno ancora per secoli dopo di me. Non intendo cambiarle per due studenti. Ciò non vuole però dire che accetterò il vostro comportamento infantile. Ciascuno di voi ha ricevuto la spilla perché la meritava e perché continuasse a guadagnare punti per la sua Casa come avete fatto negli anni passati.” Le labbra si ridussero a due linee sottili.
“Sono perfettamente a conoscenza del vostro spettacolo in Sala Grande stamattina. Il Professor Longbottom è stato magnanimo. Nel caso mi dovesse giungere voce di un simile episodio, della più minima discussione, di un qualunque rapporto negativo che contenga i vostri due nomi uniti,... I punti delle vostre Case saranno azzerati. Esatto, azzerati. Non vi sarà nemmeno concesso di vedere una scopa e starete in punizione per il resto dell'anno. Non mancherà certamente una lettera alle vostre famiglie. Potrei prendere in considerazione l'espulsione. Sono stata chiara?”
Non esitarono a rispondere. “Sì, professoressa McGonagall.”
“Bene, ora potete andare.”
Si affrettarono ad allontanarsi. I pugni di Rose ancora serrati, gli occhi di Scorpius senza più l'ombra di un sorriso e prima che la porta si chiudesse completamente alle loro spalle sentirono chiaramente la Preside sospirare “Sarà un disastro.”
Ma una voce divertita la contraddisse “Ti sbagli Minerva: sarà uno spasso.”

 

Giunti davanti al gargoyle si fermarono e guardarono in cagnesco. Gli occhi della Weasley erano inquietanti, le mani poggiate sui fianchi e il busto sospinto in avanti, Scorpius dovette ammettere che ne era leggermente spaventato.
“Provaci, provaci solo Malfoy a rovinarmi l'ultimo anno e gli esami e giuro che...”
Scorpius la guardò, strano che sia a corto di metodi per farmela pagare o uccidermi.
“Che c'è Weasley?”
“Macmillan. Chiederò a Macmillan di fare cambio con me. E' così semplice. Sarà già nel suo dormitorio, ora. Domani mattina.” Rose era raggiante, salva, avrebbe superato gli esami con ottimi voti, non avrebbe rischiato l'espulsione e soprattutto l'infarto a sua madre.
“Io non chiederei a Macmillan fossi in te...” Lo sguardo di Malfoy era strano, sembrava in imbarazzo, ma Rose era troppo felice e fiera del suo cervello per potersi anche solo far sfiorare dal dubbio.
“Oh taci, Malfoy.” E sparì dietro a un arazzo.


La mattina dopo Rose Weasley fu sentita canticchiare mentre scendeva le scale del dormitorio a piccoli saltelli e, una volta nella Sala Comune, addirittura piroettare.
Lily si girò verso Roxanne e Amelia. “Ma che le prende?”
“Non ne abbiamo idea, è tornata tardi ieri dopo la riunione per i Caposcuola ed è in questo stato da quando ha messo piede fuori dal letto.” Rispose confusa Roxanne prima di aggiungere “La guardano tutti strano”.
Solo mentre scendevano le scale dirette alla Sala Grande riuscirono a cavarle qualcosa.
“Rose, si può sapere cosa è successo ieri sera?” Chiese Amelia.
“Sono stata messa in turno con Malfoy.” Le ragazze si scambiarono occhiate stralunate e Lily rischiò di perdere le facoltà motorie inciampando e rotolando giù. Rose nemmeno ci fece caso.
Aiutata Lily ad alzarsi, Roxanne si rivolse nuovamente alla cugina con voce controllata. “E sei felice?” 
Rose si bloccò di colpo mandando un paio di ragazzine del secondo anno di Tassorosso a sbatterle contro. “Oh, no. Assolutamente no. Ma ho trovato una soluzione.”
Le Tassorosso imprecarono furiosamente, ma di nuovo, Rose non ci badò, stava scrutando tra le panche di studenti alla ricerca di un caschetto biondo. 
Trovata.
Abbandonò le amiche incredule, attraversò a passo di marcia la Sala Grande e le si pose davanti.
“Ellie mi devi assolutamente aiutare.”
La biondina la guardò sorpresa e annuì invitandola a spiegarsi meglio.
“Devi fare cambio con me per i turni. Devi prenderti Malfoy e togliermelo dalla vista.”
Ellie arrossì e scosse la testa. “Mi spiace, Rose, non se ne parla. Mi piace Lys.”
“Ooooh, ti prego. Perchè no? Pensavo tutte volessero stare con Scorpius Malfoy e bla bla bla. Ti prego Ellie, quel ragazzo sarà la mia rovina. Ti pregoooo.”
Ma Ellie Macmillan fu irremovibile. “No Rose, mi spiace.”
“Ma perché no?”
Ellie si morse un labbro per un paio di secondi e guardò il pavimento, poi in direzione del tavolo dei Serpeverde.
“Perché.. Beh, perché m-mi ha, anzi ho f-fatto tutto da s-sola ecco... E.. ”
Ma Rose non ebbe bisogno che continuasse “Ti ha convinto di essere l'unica e la sola e poi ti ha portata a letto e scaricata, vero?”
Il rossore di Ellie aumentò vistosamente e la guardò supplicante “Ti prego, non dirlo in giro, sono stata una sciocca. E non ci voglio più pensare. Ma non farò il turno con lui.”
Anche il viso di Rose si accese di macchioline rosse e non vide più la stanza intorno a te, solo del nero indistinto. Si fiondò verso il tavolo dei Serpeverde, spostò di malagrazia una del primo anno che guardava Albus e i suoi amici adorante e si sedette proprio accanto a quest'ultimo, davanti a Scorpius. Non salutò il cugino, né si accorse degli sguardi incuriositi dei Serpeverde.
Scorpius alzò lo sguardo dalla ciotola che aveva davanti e quasi gli venne un infarto. Occhi infuocati. “Ti ha dato di volta il cervello, Weasley? Vuoi farci espellere per caso?”
Ma Rose si ricordava delle minacce della McGonagall, si protese ancora di più verso Scorpius e cominciò a sibilargli in faccia. “L'hai portata a letto e poi scaricata. Scommetto tu l'abbia sbattuta fuori dal dormitorio prima che tutti si svegliassero e non le abbia più rivolto la parola.”
Anche Scorpius si protese in avanti. “Quasi Weasley, quasi. L'ho svegliata alla cinque. Ma giuro, sono stato gentile. Lo sono sempre.” E poi aggiunse. “Te l'avevo detto che non era una buona idea.”
“Ti odio Malfoy. Ti odio e un giorno ti ucciderò, porrò fine alla tua esistenza. Ti farò a brandelli, lentamente. O ti seppellirò vivo. Mi stai rovinando la vita Malfoy.” Gli occhi due fessure. Ricominciò a sputacchiare sibili.
“Ma te la sei portata a letto tu la Macmillan, non io. Per cui, faremo a modo mio e tu mi starai a sentire. Seguirai le mie regole alla lettera. Mi hai capito?”
Il ragazzo ghignò “Sei quasi eccitante Weasley quando ti arrabbi.”
Albus stava per intervenire, ora lo accoltella. Miseria me lo accoltella in Sala Grande.
Rose però sorrise e fece finta di niente.
Scorpius rischiò il secondo infarto nel giro di cinque minuti: mi ha sorriso? Santissimo Merlino cosa ho fatto? Mi accoltella. Ma perché non sto mai zitto? Mio padre mi uccide se mi faccio uccidere da una Weasley. So che è un uomo diverso ora, ma una Weasley? Merlino.
“Malfoy, come sei spiritoso.” Il sorriso si allargò “Ma io sono seria invece. Farai a modo mio o verranno tutti a sapere come eludi la sorveglianza per portarti a letto le ragazze. Come raggiri i Prefetti. E per 'tutti' intendo la nostra amata Preside, ovviamente. Ora, non posso impedirti di rovinare la vita a quelle ragazzine, tu sei un porco, ma loro sono delle idiote senza cervello. Non mi riguarda. Ma posso impedirti di rovinare la mia. Alle otto davanti alla biblioteca. E sii puntuale.”
Ma respira mentre parla? Anche gli occhi di Malfoy si fecero più stretti “Ok, Weasley.” Finché non trovo un modo per ricattarti io. 
Rose sorrise di nuovo, si raddrizzò e si accorse di Albus. “Al!” Lo abbracciò, poi si rese conto che tutti gli occhi dei Serpeverde erano puntati su di lei. Curiosi. “Mi guardano.”
Albus rise constatando che 'mi guardano' era riduttivo “Ti stanno puntando, è diverso.”
“Ehm. Meglio che vada.” Si alzò. “Al, ricordati di domani, ci ritroviamo tutti vicino al Platano.”
Albus annuì e Rose si allontanò.
Nott e Zabini lo fissarono. “Spiegati.” Intimarono. “Non stava urlando.”
Scorpius seguì la ragazza con lo sguardo finché fu certo non fosse più a portata di orecchi “Siamo finiti in turno insieme. La McGonagall ci ha dato un ultimatum. Lei è solo schizzata.” 
E mi hai minacciato Weasley, questa me la paghi.


* Figlia di Ernie Macmillan.

 

Angolo Autrice
Sono in preda di una vena artistica e in due giorni ho scirtto due capitoli. Spero che non mi abbandoni l'ispirazione.
Grazie a coloro che mi hanno letto e coloro che mi hanno seguita soprattutto.
Aspetto una vostra recensione, un commento, un consiglio. Una domanda. Scrivetemi!

Grazie mille, 
@isabeckhtorres

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Capitolo 3
*** AL Ballo di Halloween Non è Mai Venuta Sola ***


Capitolo 3: Al Ballo di Halloween Non è mai Venuta Sola


“But you knew my reputation, don't know what you were expecting of me”
- Ultimatum, Shaggy feat. Natasha Watkins



L'albero era enorme, doveva essere uno dei più antichi della scuola, così grande che tutta la famiglia Potter-Weasley ci stava comodamente seduta sotto. Non era inusuale trovarli insieme in qualche angolo del castello a parlottare, ma il ritrovo di inizio scuola sotto alla vecchia quercia era una tradizione che nessuno studente di Hogwarts avrebbe mai osato interrompere. Il luogo era perfetto, dietro alla quercia si sentiva chiaramente il fruscio dei rami irritati del Platano, il Lago Nero si distendeva davanti a loro e ogni tanto si scorgeva un enorme tentacolo increspare la superficie delle onde, il castello si ergeva con una certa regalità su tutta la scena.
Perché i Potter-Weasley lo facessero rimaneva un certo mistero, però. Insomma, si vedevano sempre no?
“E' necessario.” Rispondevano. C'era sempre qualcosa da discutere, qualche mistero da svelare, qualcuno contro cui urlare, qualche gioco da fare, crescendo poi la questione era peggiorata: vestiti da prestare, gossip da condividere, vendette da confabulare,.. Le riunioni erano necessarie.
Vedersi alla Tana o a Hogwarts cambiava poco. Ognuno di loro aveva i propri interessi e le proprie amicizie, compiti e allenamenti, ma ritenevano fondamentale un ritrovo familiare di tanto in tanto. Necessario.
“Sono quasi sorpreso, Roxanne. Sei riuscita a staccarti da Corner per due minuti e degnarci della tua presenza.”
“Ah-ah-ah a quanto pare Olivia non si è ancora accorta della tua di presenza, invece, Louis.” Rispose la ragazza divertita.
“Già. Non me lo ricordare.”
“Se vuoi qualche trucco te lo suggerisco io” Albus ammiccò al cugino.
“Davvero Louis, non capisco perché tu non le vada a parlare. Sei oggettivamente il ragazzo più bello della scuola. E devi essere intelligente se sei finito a Corvonero.” Lucy lo guardò a metà tra lo scocciato e lo scettico. “Voglio dire, non è difficile.”
“E' che non si applica. Per nulla.”
“Io mi applico, Lily. E' che alle ragazze piacciono gli stronzi come Albus.”
“Io non sono stronzo! E puoi scordarti il mio aiuto ora.”
“Invece lo sei. Come tutti i Serpeverde.” Rose non aveva per nulla dimenticato il giochetto di Malfoy alla Macmillan.
“Ancora arrabbiata eh, Rose?” Roxanne la guardò divertita.
“Ovvio che sì. Macomesipermette? Era un piano perfetto, il mio.” Ma nessuno la considerò minimamente, erano tutti troppo impegnati a ridere della sua espressione furiosa.
“Non riderete più quando sarò rinchiusa ad Azkaban perché costretta ad ucciderlo in maniera atroce.”
“Il contrario. Saremo impegnate a brindare per esserci liberati di te.” Roxanne era sempre più divertita.
“E le vostre medie si abbasserebbero irrimediabilmente; un vero peccato.” Il sorriso si spense in un secondo e la guardarono tutti truci.
“Siete al corrente che potrei riportarvi tutti alle autorità? Non potete continuare a copiare i compiti.”
“Piantala Lucy, papà mi ha insegnato qualche modo carino per trasformare la tua spilla di Prefetto, potrebbe pizzicarti la prossima volta che la indossi.”
Lucy la guardò talmente male che Roxanne credette l'avrebbe Schiantata o qualcosa. Ma furono entrambe distratte da Lily la quale fissava una figura alta sulla sponda del Lago.
“Se non la smettete tutte e due giuro che vi abbandono qui e mi intrattengo diversamente.”

“Uuuh, Lily! Ieri sera è venuto a parlare con me e Lorc, voleva sapere se ritenessimo che avresti accettato di uscire con lui prima o poi.”
Anant Patil Rojas* era qualcosa che Lily avrebbe accettato senza problemi.
Si attorcigliò una ciocca rossa intorno al dito e sorrise. “Magari potrò abbassarmi a tanto.” E poi aggiunse “Mi auguro che tu l'abbia fatta sembrare una cosa possibile ma non scontata né sicura.”
“E come diavolo si fa una cosa simile?”
“Oh, uomini.” Rose lo guardò con evidente esasperazione. “Dovevi dirgli che non ne eri certo, ma che avrebbe senza dubbio dovuto provarci in quanto non era da escludere che Lily potesse averne voglia.”
Louis spostò gli occhi da l'una all'altra. Lily e Rose si assomigliavano incredibilmente e scambiarle per sorelle non sarebbe stato difficile; Lily era più minuta, i capelli lunghi e lisci erano di un rosso intenso, gli occhi verdi. Sebbene Rose fosse più alta e i suoi occhi fossero azzurri, il rosso dei suoi capelli era intenso quanto quello di Lily e stabilire chi li avesse più lunghi sarebbe stato impossibile. Il problema con i capelli di Rose era, però, che non si potessero definire né lisci né nient'altro: cadevano disordinati, leggermente ondulati, indefinibili e decisamente intrattabili.
E poi le lentiggini, lentiggini dappertutto. Soprattutto Rose.
“Io non ci capisco niente” Si arrese sconsolato.
“E io non so se mi piaccia Patil.” Anche Albus lanciò uno sguardo in direzione del Lago.
Ma la risposta di Lily fu anticipata da Lucy “Solo perché l'anno scorso vi hanno battuto a Quidditch.”
“E solo, perché io sono tua sorella. Dovresti veramente piantarla Albus, io non commento le sgualdrine che capitano nel tuo letto.”
“Io vorrei sapere come fai, invece. Non pretendo mica troppo, una ragazza carina che mi dedichi le sue attenzioni e io sarei felice.”
“Te ne presento un paio se vieni alla festa dei Serpev- Oh no.”
“Lo sapevo! Ne ero certa! Grazie Albus!” Rose era raggiante, smascherare i Serpeverde e doversi fare aiutare dal loro idolo. Sabato acquistò una luce migliore.
“Un doxy é probabilmente più intelligente di te, Albus” Roxanne rise.
“Rox, credo Corner sia venuto a recuperarti...” Lucy indicò un ragazzo moro che si avvicinava.
“Ok, ragazzi, è giunto il momento di salutarvi. Albus, giuro che non dirò a nessuno che sei stato tu a spifferare tutto alla Caposcuola Weasley... Forse!”



'Alle otto davanti alla biblioteca. E sii puntuale.' Scorpius era decisamente contrariato mentre, alle otto meno cinque esatte, si incamminava verso la biblioteca.
Avrei dovuto immaginare che portarsi a letto la Macmillan non era un'idea geniale. Era ovvio sarebbe stata la Caposcuola di Tassorosso. Avrei dovuto supporre che in futuro sarebbe potuta tornare utile. Come faccio a tollerare quella schizzata senza poterla irritare?
Incrociò un gruppetto ridacchiante di ragazze del secondo anno, forse Corvonero, che quando lo scorsero scoppiarono in una serie di risolini isterici, poi svoltato l'angolo la vide.
Appoggiata vicino alla porta della biblioteca, troppo concentrata sul libro che teneva in mano per accorgersi del suo arrivo e sarebbe decisamente troppo semplice, pensò Scorpius mentre si tratteneva dal prendere la bacchetta e infastidirla in qualche maniera, magari rendendo la sua lettura illeggibile.
Un vero peccato.
“Weasley.”
Rose si riscosse “Malfoy.” Il librò sparì nella borsa mentre si alzava. “Da quale piano vuoi cominciare?”
“Scegli tu Weasley, tanto non mi ascolteresti comunque.”
“Precisamente. Dal settimo.”
Camminarono in silenzio per un po', guardando dritto davanti a sé, cercando di non insultarsi. Scorpius era decisamente sorpreso dal mutismo della ragazza, difficilmente Rose stava zitta e sicuramente non con lui.
Stava appena cominciando ad abituarsi al loro compromesso e decidendo che forse sarebbe riuscito a non irritarla e non essere espulso, quando lei si voltò con un sorriso strano.
“Sono certa tu sia a conoscenza della festa che il tuo dormitorio ha organizzato questa sera. Sappi che non ho alcuna intenzione di ignorare la cosa, mi aiuterai a rimandare tutti a letto.”
Ah, ecco. “Quando mai Weasley si fa sfuggire un'occasione per rovinare il divertimento a tutti? Mi domando, com'è che i tuoi compagni non ti abbiano ancora uccisa?”
Rose sorrise ancora di più, sinceramente divertita: lei e Lily aveva fatto in modo che la festa fosse organizzata per domenica, quando lei non sarebbe stata in turno e non avrebbe avuto l'autorità né la forza per fare qualcosa. Anche quest'anno i Grifondoro avrebbero avuto la loro sera di divertimento. Ringraziò mentalmente sua madre per averle donato un simile cervello. Capelli decenti, mamma, sarebbero stati anche apprezzati, però.
“Non dovresti prendertela con me, Malfoy.”
“Con le armature suppongo, Weasley.”
“A dire la verità, con Albus.”
Malfoy capì ora come mai il suo amico avesse proposto a Nott di spostare la festa a domenica, era stata una discussione accesa, ma Nott non aveva voluto sentire ragioni: 'ho già organizzato tutto con gli Elfi delle Cucine' aveva detto.
“Quando?” Sputò. Sapeva che la Weasley stava gongolando.
“Un paio di giorni fa. Mi è bastato fermare due del primo anno stamattina e interrogarle per sapere l'ora.”
“Idiote.”
“Potrebbero essere la tua prossima conquista allora.” Temendo una ripicca, infilò subito il braccio sotto al mantello in cerca della bacchetta, ma Scorpius si morse il labbro e decise di ignorarla. Tornarono così al loro mutismo.
Qualche minuto dopo dovettero sequestrare a due minuscoli Tassorosso decisamente contrariati un Frisbee Zannuto e non appena ebbero svoltato l'angolo diretti al proprio dormitorio Scorpius lo strappò dalle mani di Rose.
“Tra le tue mani è sprecato.”
La ragazza sembrava sul punto di dire qualcosa, ma si limitò a sbuffare e lanciargli occhiate di rimprovero che non fecero che aumentare il divertimento di Malfoy.
Mentre lanciava il Frisbee in aria Scorpius si scervellò alla ricerca di una maniera per evitare che la festa venisse rovinata, i suoi compagni l'avrebbero tormentato per giorni; Schiantarla o Pietrificarla era fuori questione, a quel punto l'espulsione sarebbe stata certa.
“La parola d'ordine.”
Troppo impegnato a pensare non si era concentrato sulla strada e ora erano proprio all'entrata del dormitorio; tentennò e poi si preparò al peggio. “Whisky Incendiario.”
La Sala Comune dei Serpeverde era stata decorata perfettamente, dalle pareti pendevano grandi S verdi, e su tovaglie dello stesso colore erano poggiati enormi vassoi di cibo e bevande; la musica doveva essere stata silenziata con un incantesimo perché appena mise piede nella stanza cominciò a perforarle l'orecchio.
Rose puntò la bacchetta verso l'alto e pronunciò 'silencio'; ogni rumore si interruppe e la stanza piombò in un silenzio innaturale, gli invitati si voltarono confusi nella direzione della porta.
Scorpius scorse con la coda dell'occhio Albus muoversi imbarazzato e Nott, impegnato fino a un secondo prima con una ragazzina bionda, avanzare furioso.
“Come ti permetti Weasley?”
Rose non ne fu per nulla intimorita, sebbene di statura decisamente più piccola, alzò il mento e lo guardò scocciata. “Sapete benissimo che le feste nei dormitori non sono autorizzate se non in rare occasioni e che qualora un Caposcuola ne fosse consapevole ha il compito di intervenire; ebbene per vostra immensa sfortuna io ne sono venuta a conoscenza. Ora, vi suggerisco di ripulire il tutto e scomparire nei vostri dormitori altrimenti sarò costretta a sottrarvi punti e riferire alla Preside.”
I Serpeverde spostavano lo sguardo dalla Grifondoro, non del tutto certi che stesse facendo sul serio e prendendo in considerazione l'idea di ignorarla e tornare a occupazioni migliori, a Scorpius, in piedi accanto a lei, domandandosi come avesse potuto permettere una simile cosa.
Malfoy osservò per qualche secondo la scena e decise di intervenite per limitare i danni. “Purtoppo Weasley fa sul serio, vi conviene fare ciò che dice”.
Una serie di grugniti e imprecazioni seguì l'affermazione, ma gli studenti si riscossero e cominciarono a dirigersi verso i dormitori, girandosi continuamente a lanciare occhiatacce a Rose; i Prefetti con qualche colpo di bacchetta fecero sparire gli stendardi e riordinarono i tavolini.
Solo Nott restava nella stanza a fronteggiare Rose, poco dietro, Albus e Zabini aspettavano l'evolversi della situazione.
“Te la farò pagare Weasley: io terrei gli occhi aperti fossi in te”
“15 punti in meno a Serpeverde per minacce ingiustificate”. Detto questo salutò Albus e uscì dalla Sala.
Scorpius alzò le spalle in direzione dei suoi amici e la seguì per finire il turno.



Entrando in Sala Grande la mattina dopo, Scorpius si sedette accanto ad Albus sospirando, sapeva che da lì a poco sarebbe incominciato un furioso interrogatorio.
Lucas Nott non ci mise più di un secondo “Come mai glielo hai detto?”
“Io non le ho detto un bel niente.”
“E allora come lo ha scoperto, eh?”
“Non ne ho idea, non me l'ha detto”
“Stavo per concludere con la Red” Il ragazzo lanciò un'occhiata all'angolo del tavolo dove la biondina sedeva con un'amica e poi continuò “Perché non hai fatto qualcosa? Non ti sei risparmiato in passato.”
“Ve l'ho detto, la Preside ci ha dato un ultimatum, rischiamo l'espulsione e l'azzeramento dei punti.”
“E' un vero peccato sia così schizzata, è veramente carina.” Tre teste incredule scattarono verso Zabini.
“Scusa?”
Albus, Scorpius, Nott e Zabini erano amici da ormai sette anni. Non era stata un'amicizia facile all'inizio, tutti e quattro giungevano da famiglie famose ma per motivazioni alquanto differenti; Albus aveva temuto anni di vendette e provocazioni, ma aveva in realtà scoperto che nonostante i cognomi parlanti i tre ragazzi non erano male.
Erano di famiglie nobili, arroganti e ricchi, facilmente irritabili ma la seconda guerra magica aveva cambiato le cose; il sangue e le stirpi antiche non avevano più alcun valore e concetti simili erano diventati sempre più rari e impopolari.
L'orgoglio per la propria antichità resisteva, ma fortemente mitigato dalla violenza che aveva devastato e ucciso migliaia di maghi e babbani; le lezioni babbane erano ormai obbligatorie e ciò era servito ad allargare le vedute.
All'inizio del primo anno i quattro ragazzi si erano limitati a squadrarsi nei dormitori, ma nell'arco di un mese i cognomi erano stati dimenticati e si erano concentrati su una nuova vita a Hogwarts.
Nessuno avrebbe mai potuto negare che con gli anni e con il Quidditch i quattro ragazzi erano diventati soggetti particolarmente interessanti e loro non si erano certo tirati indietro, il gossip non mancava di riportare le numerose “fortunate” che avevano visitato il dormitorio dei Serpeverde.
Tra di loro scommettevano spesso sulle conquiste possibili e difficilmente si trovava una ragazza ad Hogwarts che non avesse ricevuto un esame a raggi X, Rose era però tra queste.
Rose Weasley non era stata presa in considerazione, era troppo studiosa, troppo rispettosa delle regole, troppo irritabile, troppo schizzata, in più era la cugina di Albus.
Il commento di Zabini li sconvolse quindi tutti.
“Beh, è vero.” Seguirono numerose occhiate scettiche. “E non guardatemi così. Non sono l'unico che lo pensa, al ballo di Halloween*** non è mai venuta sola.”
Nott sembrò pensarci su e alla fine ammise di non averci mai fatto caso, Albus restò sorpreso che Rose non venisse considerata solo una Miss Perfettini, Scorpius si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
“Hai intenzione di invitarla al ballo di Halloween?” Chiese Albus.
“No, no grazie. Sarebbe carino vedere la sua faccia, ma probabilmente finirei per essere schiantato. Nono, la missione quest'anno è Hannah Maghers**, quella del quinto anno di Tassorosso.”
I tre ragazzi sogghignarono e annuirono ammirati.

 

 

* Poichè mi dispiaceva buttare via un cognome carino come Patil, ho deciso che una delle Patil, probablemente Padma visto che Anant (che nella tradizione Hindu vuol dire “Infinito”) è finito a Corvonero si era spostata con uno spagnolo mantenendo entrambi i cognomi.
 

** Totalmente inventata.

*** (Anche questa è una mia libertà). Il Ballo di Halloween è stato inserito dalla McGonagall per via delle grandi richieste e perché una scuola ha sempre un ballo.


 

Angolo Autrice

Ecco il terzo capitolo della mia Fan Fiction. Il quarto non dovrebbe tardare, nella mia mente è ben delineato.
Come sempre, essendo la mia prima storia, vi prego scrivetemi recensioni o lasciatemi piccoli commenti o anche solo una domanda.
Grazie a che mi legge e a chi mi segue.

Grazie mille,

@isabeckhtorres

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Capitolo 4
*** Credo Sia 'Sexy' la Parola che Cerchi ***


Capitolo 4: Credo Sia 'Sexy' la Parola che Cerchi

 

When I walk in the spot, this is what I see: everybody stops and they're staring at me.
I got passion in my pants and I ain't afraid to show it.

I'm sexy and I know it.”
- I'm Sexy And I Know It, LMFAO

 

Lunedì mattina il tavolo dei Grifondoro fu particolarmente silenzioso, erano tutti troppi intenti a vincere la sfida contro la stanchezza e sui visi si potevano ammirare le occhiaie più profonde; solo tre studentesse sedevano con le teste vicine e bisbigliavano rapidamente.
“E quindi?” Chiese Lily curiosa “Voglio dire, credi che ti inviterà a uscire?”
Amelia Bones si morse un labbro e alzò le spalle incerta. “Non saprei, voglio dire si è avvicinato lui e abbiamo parlato a lungo, ma...” Bevve un sorso del suo tè.
Lily annuì pensierosa, con i ragazzi era stata fortuna, ma a capirli davvero non sarebbe mai riuscita.
“E' stata una bella festa in ogni caso!” Le altre due ragazze concordarono.
Rose richiamò la sera prima alla mente: i Grifondoro si erano preoccupati di curare ogni particolare e nessuno li aveva scoperti, ballare a tempo con la musica l'aveva fatta sentire leggera e libera, aveva cancellato le minacce sui M.A.G.O. dei professori, ed era contenta per Amelia. Un ragazzo del loro anno, Luke Bryan*, battitore della squadra, si era fatto avanti e l'aveva baciata, era carino, alto e con i capelli scuri, proveniva da una famiglia di Babbani, ma erano incerte su cosa il bacio volesse significare.
“Ma se ti chiedesse di uscire accetteresti?” Amelia non aveva mai mostrato un particolare interesse per il ragazzo.
“Mmmh, direi di sì. E' molto carino, ma non ci avevo mai pensato.”
Di nuovo, Rose e Lily annuirono e sorrisero. Rose stava per fare un'altra domanda quando vennero interrotte da un'alta figura appena avvicinatasi al loro tavolo.
“Scusate se interrompo...” Malfoy ghignò e a Rose non piacque per nulla, da quando in qua Malfoy attraversava la Sala Grande per venire al tavolo dei Grifondoro?
“...Ma io e Weasley abbiamo una questione da discutere. Suppongo non mi faresti un po' di posto accanto a te vero?”
Rose stava per rispondergli che non avevano nulla di cui parlare e che sicuramente non l'avrebbe fatto sedere, ma vide la McGonagall osservarli sospettosa e quella smorfia non la convinceva per nulla; imprecando si spostò leggermente.
“Che vuoi?”
Il sorriso di Malfoy si allargò ancor più e si chinò in avanti per salutare una ragazzina del quinto anno che lo guardava languida, non fu l'unico sguardo che si posò sul ragazzo.
“Volevo informarti, Weasley, che ora le regole le dettiamo insieme.”
Rose inarcò le sopracciglia. “Ah, ma davvero?”
“Oh, assolutamente sì. Sai, è stato interessante notare come eravate silenziosi stamattina, e i vostri visi stravolti, le occhiaie, non riuscivo proprio a spiegarmelo, ma poi ho capito. Ieri sera avete festeggiato, non ho ragione?”
Lily e Amelia lo guardarono a bocca aperta, sconvolte, Rose si domandò se un pugno in Sala Grande potesse essere considerato “dare spettacolo” e guardandosi intorno si rese conto che avrebbe voluto dire espulsione diretta. La Sala Grande era attraversata da bisbiglii e tutta la scuola lanciava occhiate curiose e divertite al tavolo dei Grifondoro, non avrebbe potuto essere più evidente la loro speranza in una scenata alla Weasley-Malfoy per cominciare bene la giornata.
Maledizione, si disse Rose, maledizione a te.
Abbassando decisamente la voce e fingendo di non aver notato tutti quegli sguardi disse “E allora?”
“E allora Weasley ora giochiamo alla pari. Sono certo che se invitassi a uscire la tua amichetta con la ciocca verde lì, non esiterebbe a raccontarmi ogni dettaglio. E gli Elfi nelle cucine, non credi che a una domanda diretta della Preside risponderebbero con sincerità?” Gli occhi del ragazzo scintillarono divertiti. L'avevo detto che mi sarei vendicato Weasley, l'avevo detto.
“Cosa succederebbe secondo te se si scoprisse che la Caposcuola Weasley ha volontariamente, sono sicuro tu abbia programmato tutto, fatto in modo che i Grifondoro potessero festeggiare?”
Sarei fottuta, e tu lo sai bene. “Direi che è un pari allora.” Sputò fuori Rose, le labbra serrate.
“Esattamente.” Ghignò soddisfatto “A dopo Weasley.” Rivolse a tutte e tre un cenno, poi si alzò per tornare al proprio tavolo.
Un paio di ragazzine del secondo anno sospirarono.“Ooh, è maledettamente bello. Così misterioso.”
Rose lanciò loro un'occhiataccia e digrignò i denti “No, è solo maledettamente intelligente.”
Lily e Amelia annuirono convinte e sorprese.
“Ma come ha fatto?”
Per tutta risposta Rose sbuffò nella tazza di cereali che aveva davanti.
“Intelligente quanto lei.” Sussurrò Lily nell'orecchio di Amelia.

 

Le giornate passarono e si incupirono, ormai il ticchettio della pioggia accompagnava gli studenti per i corridoi e mentre correvano per raggiungere le serre; gli allenamenti di Quidditch divennero più faticosi e i giocatori delle quattro Case si ritrovarono a sognare bevande calde mentre volavano sopra il campo.
I compiti aumentarono e i ragazzi del quinto e del settimo anno cominciarono a fantasticare sulle vacanze di Natale, stufi della montagna di pergamene che li attendavano e delle raccomandazioni dei professori.
Rose iniziò a sparire tutti i giorni ricomparendo solo per i pasti e gli allenamenti, più di una volta le capitò di addormentarsi in biblioteca e risvegliarsi con le urla di rimprovero di Madama Cellins** e le risatine degli altri studenti presenti.
I turni in compagnia di Scorpius le sembravano essere peggiorati, un battibecco continuo: non riuscivano a trattenersi nonostante i molti tentativi, dovevano assolutamente beccarsi, era parte di loro. Rose tentò la tecnica del mutismo ma fallì miseramente quando lui le fece notare che chissà come aveva una piuma tra i capelli: il ragazzo passò il resto della serata Silenziato.
Settembre era passato e mentre ottobre giungeva alla fine tra i corridoi, nelle classi e nei dormitori, dappertutto, si sentivano voci eccitate e bisbiglii: si stava avvicinando il Ballo di Halloween.
In particolare per gli studenti del settimo anno si trattava di un momento emozionante, il loro ultimo ballo; erano stati avvisati che avrebbero dovuto avere un accompagnatore o dama, per aprire e chiudere le danze, e vestire estremamente eleganti.
Tra una lezione e l'altra si vedevano gruppetti di ragazze intente a ridacchiare e discutere del vestito più adatto; i ragazzi avevano un'aria più imbarazzata, intenti a decidere chi accompagnare.
Rose ne fu totalmente disgustata, quanto chiasso per niente, mentre Albus e i suoi amici dovettero mantenere una formazione serrata con le bacchette strette in mano per evitare di venire coinvolti in spiacevoli imboscate, perfino Louis ebbe l'impressione di essere seguito per i corridoi; si resero ben presto conto che avrebbero dovuto decidere chi accompagnare e renderlo pubblico.
Nott invitò Eva Red***, sperando finalmente di avere il suo lieto fine; Zabini chiese e ottene la compagnia di Hannah Maghers mentre Albus si concentrò su una Corvonero del quinto anno e Scorpius invitò senza tante cerimonie una moretta Tassorosso del cui nome non era certo.
Louis riuscì a raccogliere il coraggio minimo per parlare con Olivia Thomas**** che, seppur lui non se ne accorse, si sentì lusingata e accettò all'istante; Hugo invitò la sua nuova Cacciatrice, una certa Wood***** del terzo anno.
Un insicuro Anant Patil riuscì a trovare Lily alla fine delle lezioni, lei lo fece aspettare per ben due giorni prima di accettare, giorni in cui si morse le unghie fino a farle sanguinare rispondendo a Rose, la quale la implorava di 'usare il cervello e dirgli di sì', che lei non sarebbe stata una debole femminuccia.
Roxanne e smetti-di-chiamarlo-Corner-Rose-lui-ha-un-nome-ed-é-Sam non ebbero bisogno di chiederselo, Lucy fu invitata da un Prefetto del suo anno mentre Amelia ci sarebbe andata con Luke, il quale sembrava averla presa sul serio.
La mattina in cui si seppe chi aveva invitato Rose Weasley, la scuola fu percorsa da bisbiglii sorpresi. Girò voce che la rossa, dopo aver rifiutato la domanda di un paio di ragazzi del quarto anno, era stata invitata a Pozioni da Jake Lewis******, Cercatore per i Tassorosso. Eva Red, al riguardo, fu sentita dire “E' un gran figo, certo non come Lucas, ma non è da buttare, deve averlo certamente stregato. Poverino.”; non fu l'unico commento maligno della giornata.
Eppure le voci divennero certezza quando Scorpius Malfoy si presentò a colazione, la domenica mattina prima del Ballo, con un evidente bernoccolo sulla fronte: aveva fatto l'errore di chiedere quanto Rose l'avesse dovuto pagare.
La situazione fu resa ancor peggiore dall'avvicinarsi della prima partita di Quidditch, che si sarebbe tenuta proprio il 31 ottobre, Corvonero contro Serpeverde; nella settimana che precedette la partita i giocatori di entrambe le squadre si aggirarono guardinghi e pronti a schivare fatture e maledizioni, qualcuno si ritrovò a passere la notte in infermeria.



Finalmente il 31 ottobre arrivò e gli studenti di Hogwarts si alzarono dal letto eccitati.
La Sala Grande era stata addobbata con grande cura, ragnatele (non piacquero per nulla a Hugo) e zucche sistemate in ogni angolo a “rallegrare” l'atmosfera; inoltre i tavoli di Corvonero e Serpeverde erano un insieme di bandiere e colori, blu e verde ovunque si voltasse lo sguardo.
Rose, Amelia, Lily e Lucy mangiarono gustandosi il succo di zucca e i toast e insieme a tutta la scuola si diressero al campo prendendo posto sugli spalti.
“Chi credete vincerà?” Chiese Lucy
“Decisamente Corvonero, ma Serpreverde prende il boccino.” Lily non aveva dubbi.
“Corvonero.” Annuì Roxanne sicura; aveva accompagnato Sam agli spogliatoi per poi raggiungerle.
“Mi rincresce ammetterlo ma con un Portiere e un Cacciatore infortunati non credo Corvonero se la caverà troppo bene, e Albus è proprio bravo.” Rose temeva per Louis, che giocava come Cacciatore.
“Dimentichi Malfoy, l'anno scorso è stato il giocatore che ha segnato di più, per cui non hanno scampo.” Aggiunse Amelia.
Rose ignorò il commento: aveva segnato solo quattro volte più di lei.
Continuarono a chiacchierare senza sosta fino a che non videro alzarsi sulla scopa Madama Mairs*******, arbitro e insegnante di volo.
Lo speaker cominciò a urlare “Ed eccoli i Corvonero: White, Scamandro, Scamandro, Corner, Weasley, Mores, Patil Rojas. Pronti anche i Serpeverde: Blethcley, Bole, Berris, Malfoy, Nott, Zabini, Potter.
Ora che James Potter non c'è più la sfida per il miglior Cercatore si è riaperta, i prognostici ci dicono che la lotta sarà tra i due Potter, Albus, in campo e Lily di Grifondoro. Ma ecco che Madama Mairs lascia andare il Boccino e i Bolidi, e... partono!” Dagli spalti si levò un boato.
“La Pluffa va ai Corvonero, Corner, Weasley, bel Bolide colpito da Berris ma la Pluffa resta a Wealsey che passa a Mores e di nuovo Corner... Corner davanti al portiere, Blethcley si prepara ma nulla e Corner segna. 10-0 per i Corvonero.” Anche i Grifondoro applaudirono entusiasti.
“Ripartono ma questa volta la Pluffa è di Nott che passa a Zabini, di nuovo Nott, attenti a Malfoy, Malfoy riceva la Pluffa e.. segna! 10-10! Credo che Malfoy miri di nuovo a essere il miglior Cacciatore...”
Applausi e fischi dagli spalti; Rose guardò disgustata le ragazzine intorno a lei e Amelia alla sua faccia rise per interi minuti.
“Non sanno neanche cosa sia una Pluffa a momenti e applaudono, non dovresti ridere di me ma di loro.”
Anche Lily fu scossa dalle risate e Rose tornò a fissare il campo ignorandole.
“Altro Bolide colpito dai Serpverde, Mores viene colpito e la Pluffa cade, viene raccolta da Nott che passa a Zabini e di nuovo a Malfoy, Malfoy pericolosamente vicino a White e.. segna di nuovo! 10-20 per Serpeverde.”
Ma i Corvonero non avevano intenzione di lasciarsi superare così in fretta e mentre Albus e Anant sorvolavano il campo in cerca del Boccino, il risultato salì a 100-120 per i Serpeverde.
“Ancora Malfoy, oggi inarrestabile, passa a Zabini che passa a Nott, tiro e nooo! White para!
La Pluffa ora nelle mani dei Corvonero, Weasely poi Mores, Corner, ancora Weasley che schiva un gran bel Bolide, davanti agli anelli, e.. segna! Ma aspettate, Potter sembra aver visto qualcosa, sì, Potter scende in picchiata e Patil-Rojas a ruota. Intanto Malfoy segna di nuovo, ma non perdete Potter... Wooow quella sì che era una finta ma credo il Bolide l'abbia distratto e sì.. Potter si ferma.”
I Serpeverde fischiarono imbufaliti contro i gemelli Scamandro, ma i Corvonero li celebrarono applaudendo e saltando sugli spalti.
“La Pluffa ai Corvonero, Corner, Weasley, di nuovo Corner ma... sbaglia!” Le imprecazioni di Roxanne furono così maleducate da essere irripetibili, Lucy la guardò con estrema disapprovazione.
“Il gioco torna ai Serpeverde con Zabini che schiva il Bolide di Berris e passa a Nott, di nuovo Zabini e sì, segna! Siamo ora a 110-140, i Serpeverde sembrano inarrestabili.”
Un paio di minuti più tardi il risultato cambiò ancora, i Corvonero si ripresero e portarono a un pareggio di 140-140.
“Corner ha la Pluffa, la partita si fa agguerrita, un Bolide lo prende in pieno spalla ma Corner non sembra infortunato, passa a Weasley che passa a Mores, ma Mores non è abbastanza veloce.. Palla intercettata da Malfoy che schizza verso gli anelli ma... Vergognoso! Ecco il fischio! Sarà rigore per i Serpeverde ma prima credo Malfoy dovrà cambiare divisa... non sbirciate ragazze!”
Una buona parte della folla esplose in urla di felicità al fallo di Mores, che aggrappatosi alla divisa di Malfoy gli aveva strappato la maglietta, lasciandolo a torso nudo. Malfoy imprecò, faceva freddo, e poi ghignò a sentire le urla degli spalti.
La parte razionale di Rose era momentaneamente fuori uso, troppo eccitata per la partita e senza rendersene conto la parte irrazionale del suo cervello pensò istintivamente WOOOOW.
Non ci mise più di un secondo a rendersene conto e si disgustò di se stessa. Malfoy non è 'wow', ma che ti salta in mente Rose?
Ma mentre Malfoy alzava le braccia per infilarsi una divisa intera lo sguardo di Rose non riuscì a non seguire il profilo perfetto del suo corpo: la pelle chiara, le braccia muscolose, gli addominali scolpiti, fu quasi dispiaciuta che la maglia scendesse a coprirlo e lui risalisse sulla scopa. Dai fischi che seguirono, si rese conto, non doveva essere stata l'unica. E a quel sentire la parte razionale del suo cervello si riprese totalmente e Rose dimenticò la partita, troppo concentrata a litigare con se stessa.
-Stupida idiota, ma che ti è preso? E' Malfoy, miseriaccia, mica una novità. E' il solito, insopportabile Malfoy.
-Sì, però, che corpo. Perché indossa sempre la divisa? Potrebbe regalarci quello spettacolo tutti i giorni.
-No. Sarebbe oltraggioso; è ovvio che non possa girare nudo, ma che vai pensando?
-Guarda che sei tu che lo pensi.
-No. Non sono io. Io non trovo Malfoy 'wow'.
-Credo sia 'sexy' la parola che cerchi.
-Io non cerco un bel niente... Malfoy è solo uno stupido arrogante che crede di essere Merlino e io non int-
La discussione tra Rose razionale e Rose irrazionale fu interrotta da un boato enorme e una serie di imprecazioni proprio dietro di lei. Si riscosse e rese conto che non solo Malfoy aveva di nuovo segnato ma Albus aveva preso il Boccino e in maniera particolarmente spettacolare data l'espressione insieme estasiata e corrugata di Lily. I Serpeverde avevano vinto per 250 a 140.
“No, no, no e no!” Roxanne era fuoriosa. “La prossima volta mi ricorderò di infortunare Albus.”
“E' stato grande, lo devo ammettere” Disse Lily.
“L'unico lato positivo è che stasera Sam avrà bisogno di consolazione.” Le spuntò un sorriso decisamente malizioso.
“Roxanne!” Lucy era sconvolta.
Risero tutte, tranne Rose, ancora troppo sotto shock dalla battaglia nel suo cervello.
“Rose, tu che ne pensi?” Le chiese Amelia.
“Eh? Cosa?”
“La partita Rose, che ne pensi?”
“Ehm, non lo so, mi sono persa il finale, credo di essermi addormentata.”
“Tu non ti addormenti Rose, non durante il Quidditch” La guardarono tutte stranite.
“Credo di sì ragazze, mi sono persa le ultime azioni...”. Non proprio tutte.
Oh, ma stai zitta.
Lily aggrottò le sopracciglia ma non disse nulla.
Roxanne, recuperato già il buon umore, le prese a braccetto trascinandole verso il castello “Dai che ci dobbiamo preparare per il gran Ballo! Sarà meraviglioso!”
Sorridendo si incamminarono.

 

* Luke Bryan è una mia libera invenzione, il nome è però in onore dell' omonimo cantautore americano.

** Madama Cellins, anche questa mia invenzione, ovviamente la bibliotecaria.

*** Eva Red, altra mia invenzione.

**** Olivia Thomas evidentemente figlia di Dean Thomas e la sua ipotetica moglie, senza dubbio una Grifondoro.

***** Helena Wood, evidentemente figlia di Oliver Wood, Grifondoro.

****** Jake Lewis, altra totale e assoluta invenzione.

******* Madama Mairs, ennemiso prodotto del mio cervello.
Per i calciatori di Quidditch che ho nominato: White, Mores e Berris sono frutto della mia fantasia, mentre Bole e Blethcley sono figli degli omonimi giocatori di Quidditch negli anni di Harry.

 


Angolo Autrice

Anche il Capitolo 4 è concluso. Il Capitolo 5 è tutto nella mia mente, spero di riuscire a pubblicarlo in fretta, che il Ballo di Hogwarts ci aspetta. ;)
Grazie come sempre a tutti quelli che mi seguono e mi hanno letta.
Gradirei davvero un vostro commento, che sia un consiglio, una domanda, o anche solo un commento per farmi sapere che vi è piaciuta.

Grazie Mille,
@isabeckhtorres

 

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Capitolo 5
*** Non Vuoi Sapere Se Mi Sono Divertito Io? ***


Capitolo 5: Non Vuoi Sapere Se Mi Sono Divertito Io?

 

Don't stop doing what you're doing, everytime you move to the beat it gets harder for me and you know it (know it, know it).
Don't stop 'cause you know that I like it, everytime you walk in the room you got all eyes on you and you know it (know it, know it).”

- Don't Stop, 5SOS

 

I corridoi erano silenziosi mentre tutta Hogwarts si preparava al Ballo di Halloween.
Nel dormitorio femminile del settimo anno dei Grifondoro c'erano due intruse, Lucy e Lily avevano deciso di venirsi a preparare lì, ma soprattutto di venire ad aiutare le ragazze dell'ultimo anno. In particolare Rose.
Non è che Rose non avesse senso dello stile, ma riteneva un grande spreco passare troppo tempo davanti a uno specchio e impegnarsi a essere eleganti non era tra le sue capacità più rinomate; il suo piano era quello di indossare un vestitino corto nero e legarsi i capelli, forse un po' di trucco, ma da quando Jake Lewis l'aveva invitata Lily l'aveva costretta a farsi preparare 'decentemente'.
Ora Rose pensò che avrebbe preferito molto di più star coricata sul letto a leggere e tentò un'ultima ribellione “Sono certa l'abito nero sarà perfetto, non è che non abbia avuto un ragazzo prima, e sono certa quel vestito sia carino abbastanza.”
Lily sospirò esasperata “Sì, hai avuto un ragazzo, un anno e mezzo fa, ma Jake Lewis non è solo un ragazzo. E quel vestito è carino, ma con quello che abbiamo scelto io e Amelia sarai spettacolare, ed è il tuo ultimo anno quindi spettacolare devi essere. Ora siediti qui e fatti sistemare i capelli, pensa a qualcosa di bello.”
Rose dovette, ancora una volta, ammettere che Lily non aveva tutti i torti, ma era preoccupata, non aveva ancora visto il vestito, e se non le fosse stato bene?
Vinta si accomodò sul letto e lasciò che Lily, con l'aiuto di Lucy, le sistemasse quella massa rossa; intanto cercò di concentrarsi sul piccolo incidente del pomeriggio e logicamente comprendere quel che era successo vedendo Malfoy. Cercò di visualizzare il viso di Malfoy e si rese conto di non riuscirci con precisione, il che era un buon segno: non ne era interessata tanto da averlo mai guardato, era solo una questione di ormoni. Logicamente, il corpo di Malfoy era ben allenato e muscoloso per via del Quidditch e lei non era preparata a un fisico del genere, per cui, ovviamente, i suoi ormoni avevano reagito fuori controllo. Ottimo, risolto. Ma decise che l'avrebbe cercato questa sera e ne avrebbe osservato i lineamenti nell'insieme per essere certa che fosse solo il corpo ad attirarla, non intendo avere altre brutte sorprese, è una questione che va presa estremamente sul serio, Malfoy, Merlino, bleah.
“Abbiamo fatto.” Il tono nella voce di Lily era soddisfatto.
Rose cercò di toccarsi e vedersi, ma sua cugina glielo proibì e le ordino di andare a cambiarsi. Quando vide il vestito e le scarpe che lo accompagnavano quasi svenne, quello sì che era un vestito, ma quelle non sarebbe mai, mai, stata in grado di metterle.
“Sono troppo alte per me” Si lamentò con Lily che l'aveva seguita.
“Vestiti.” La cugina si stava già infilando un vestito verde.
Rose prese l'abitò e se lo infilò.
“Cammina mentre mi preparo, poi finisco con te.” Le ordinò Lily.
La ragazza cominciò a fare su e giù concentrandosi sui piedi e guardando la cugina. “Sei bellissima, Lily”.
Indossava un vestito verde a palloncino, con le maniche lunghe e trasparenti, le scarpe erano nere, molto più alte delle sue, i capelli rossi raccolti in una coda morbida.
“E' perché non ti sei ancora vista.” Lily le ammiccò.
“Quando potrò vedermi?”
“Non potrai, non fino a dopo il Ballo. Voglio che tu ti veda nelle espressioni della scuola.”
“Non mi piace.”
Lily la ingnorò e la fece sedere, cominciò la parte finale dell'opera, le rifinì gli occhi e le labbra, poi fece un passo indietro sorridendo soddisfatta. “Sei pronta, andiamo.”
Rose alzò gli occhi al cielo e la seguì fuori, nella Sala Comune aspettavano le altre. Roxanne, Lucy e Amelia spalancarono la bocca in una piccola 'o' di sorpresa e non furono le uniche, l'intera Casa la fissava.
“Wow, sorellina, ti sei data da fare, eh?” Hugo la guardò ammiccando, poi prese per mano Ella Wood e uscì attraverso la Signora Grassa.
Rose era rossa fino alla radice dei capelli.



La Sala Grande era ancor più sorprendente di quanto lo era stata al mattino: le ragnatele e le zucche c'erano ancora, ma i quattro tavoli erano spariti, sostituiti con piccoli tavolini dalle tovaglie nere e arancioni i quali erano disposti a cerchio intorno a un enorme spazio vuoto. Lungo i muri correvano lunghi tavoli da buffet, imbanditi di cibi e bevande di ogni sorta e davanti al tavolo dei Professori, che non era stato spostato, una band vestita interamente di nero suonava musica lenta. L'intera sala era illuminata da migliaia di candele fluttuanti.
Albus e i suoi amici, una burrobirra in mano, attendevano l'arrivo delle proprie dame chiacchierando, estremamente soddisfatti del risultato ottenuto.
“Come hai fatto Albus a vederlo?”
Albus ammiccò fiero “Si chiama sangue Potter, dovresti saperlo, mio padre è su ogni libro di storia”
Nott inarcò le sopracciglia “Buffone”
“Non te la prendere Nott, anche i nostri padri sono sui libri di storia, anche se, fossi in te non andrei a dirlo in giro”
Si scambiarono un'occhiata divertita, felici di non essere i propri genitori, felici della loro vita, felici delle prospettive per la serata.
Continuando a commentare le prodezze della partita non si accorsero che il vociare degli studenti era calato e oltre alla musica si percepiva quasi solo più un mormorio sorpreso, che crebbe e poi si spense.
Qualche minuto dopo, furono raggiunti da Eva Red e la Tassorosso di Malfoy che a malapena li salutarono, impegnate in una fitta discussione che aveva tutta l'aria di essere gossip.
E poi Jake Lewis passò accanto a loro, al braccio una figura alta e slanciata che Malfoy definì senza esitare bellissima.
Quasi soffocò nella burrobirra quando realizzò che la ragazza era Rose Weasley. ROSE WEASLEY?
La Tassorosso subito lo guardò preoccupata e gli chiese se avesse bisogno di aiuto. Scosse la testa.
Notò che anche i suoi amici avevano lo stesso sguardo allibito. Zabini chiese “Ma quella è tua cugina Albus?”
Albus ci mise qualche secondo a rispondere “Sì, è Rose senza dubbio”
“Merlino, avessi anche solo potuto immaginarla così, mi sarei fatto Schiantare dieci volte.” Albus gli lanciò uno sguardo di disapprovazione.
“Credo sia arrivato prima Lewis, Zabini.” Nott seguì Rose con lo sguardo per qualche secondo e poi riportò l'attenzione su di loro. “Comunque, prendiamo un tavolo?” Erano appena stati raggiunti da Hannah Maghers e la Corvonero.
Scorpius si sedette, ma subito cercò Rose. Era ancora in piedi e stava parlando con un paio di ragazzi, la vide sorridere.
Era veramente bellissima. Aveva mollemente raccolto i capelli sulla testa, ma le erano sfuggite alcune ciocche che ora le incorniciavano il viso come onde di fuoco. Portava un vestito lunghissimo che seguiva le curve del suo corpo fasciandola di un blu particolarissimo, sembrava intrecciato a fibre azzurre; era il colore perfetto, la pelle diafana risaltava e così i suoi capelli rossi, rossi come fuoco. 
Ma il viso, il viso, pensò Scorpius era la cosa migliore, gli occhi azzurri erano sottolineati da una piccola linea nera e le labbra luccicavano di rosa a ogni movimento.
Scorpius Malfoy non riuscì a capacitarsi della bellezza della ragazza e dagli sguardi che le rivolgeva l'intera Sala non doveva essere l'unico. Con la coda dell'occhio vide Lily e Amelia scambiarsi un cinque e intuì che il merito dovesse essere loro, eppure non l'avevano trasfigurata, era sempre Weasley schizzata, com'è che non ci aveva fatto caso prima? Come ho fatto a non accorgermene, dannazione?
Decise che la cosa non lo riguardava e si girò verso la Tassorosso con un enorme ghigno.


 

Rose Weasley non si stava divertendo per nulla, la fissavano tutti e non le piaceva affatto: sono sempre io per Merlino!
Jake, dovette ammetterlo, era un gentiluomo e un gran bel ragazzo, ma non le sembrò brillare per intelligenza e un paio di volte dovette ripetergli la battuta appena fatta.
In oltre non era ancora riuscita a beccare Malfoy e osservarlo da vicino, quando gli era passata davanti per raggiungere il tavolo non era riuscita a scorgere che una piccola porzione e subito le era balenato in mente il suo petto nudo: decisamente una questione da risolvere in fretta.
“Ti andrebbe di ballare?” Le sorrise affabile Jake.
“Sì, certo, perché no?” Si alzarono insieme e lui la condusse verso la pista dove alcune coppie già volteggiavano.
Ballarono a lungo e Rose dimenticò ogni cosa, il ragazzo l'aveva condotta senza fatica, ma proprio in quel momento sentì una forcina allentarsi e un'altra ancora: prima che riuscisse a impedirlo i capelli si erano liberati ed erano ricaduti sulle spalle.
“Merlino!”
“Oh, io non mi preoccuperei, così sei ancor più bella...”
Rose si sentì arrossire e abbassò gli occhi a terra imbarazzata.
Dall'altra parte della Sala Malfoy stava aspettando la Tassorosso la quale aveva biascicato qualcosa in proposito alla sete ed era sparita. L'aveva fatta ballare a lungo augurandosi che ciò la rendesse felice abbastanza da seguirlo nel dormitorio Serpeverde; si sentiva particolarmente in vena quella sera e quando vide una massa di capelli rossi cadere ribelli sentì una fitta decisamente intensa all'inguine. Era tutta la sera che guardava Weasley volteggiare e ora ne aveva avuto abbastanza, decise che avrebbe trovato la sua moretta e avrebbe scoperto se anche lei si sentisse in vena.
Gli bastò un bacio e lei lo seguì.

 

“E pooooi?” Si trovavano in Sala Grande e stavano facendo colazione raccontandosi le avventure della sera prima.
“Ha detto che non mi avrebbe baciata perché io l'avevo fatto aspettare in agonia per due giorni e quindi se avessi voluto avrei dovuto aspettare. Poi mi ha baciata sulla guancia e se n'è andato.” Lily sorrise imbronciata, Anant la stava punendo ingiustamente.
“Io credo che sia una punizione più che meritata, te l'avevo detto di usare il cervello.” Rose rise dell'espressione della cugina.
“Invece di continuare a sviare il discorso, potresti anche dirci com'è andata ieri sera...” Da quando si erano alzate quella mattina Rose si era rifiutata di parlare.
“Oh, Merlino” Alzò gli occhi al cielo. “Manco si trattasse di Voldemort. Allora è un bel ragazzo, un gentiluomo, ma carente di QI, non so se mi spiego... Abbiamo ballato e poi mi ha baciata. E' stato ok, ma no, non credo che uscirò ancora con lui.” Respirò, poi “Invece di tartassare me parliamo di Amelia che è stata introvabile per metà della serata...”
La suddetta ragazza era arrossita tanto da confondersi con i capelli delle due cugine e tentava in ogni modo di nascondere il viso.
“Tanto sai che te lo caveremo comunque, ti conviene cominciare a parlare” Rose inarcò le sopracciglia in attesa di una risposta.
“Ehm... Abbiamo ballato un po'. Ed è molto bravo, riusciva a nascondere la mia goffaggine. Poi mi ha chiesto se mi andasse di prendere dell'aria.. Abbiamo trovato una classe vuota. Ha appellato una coperta e due burrobirre. Siamo rimasti lì a parlare per ore prima di tornare al dormitorio. Ore.”
Lily la guardò maliziosa “Solo parlare?”
Amelia non riuscì a guardarla in faccia “Qualche bacio. Ma solo quello.”
“Oh, Am! Ma è così bello! Perché non stai saltando di gioia?”
“Ehm.. I-io, io credo che mi piaccia troppo. Troppo troppo, intendo. Ho paura che decida che non sono abbastanza, sapete non sono bella né aggraziata, non gioco a Quidditch...”
Rose e Lily le sorrisero “Tanto per cominciare la grazia non appartiene nemmeno a Rose, ma sei molto intelligente e anche bellissima – no, fammi finire – la bellezza è molto soggettiva. Se Luke Bryan ti ha chiesto chiesto di uscire è perché lo voleva.”
Anche la cugina annuì e poi aggiunse “La tua paura è infondata ma comprensibile. A me sembra lui abbia mostrato un gran interesse in te, ma se temi, non fargli capire quanto ti piaccia e assicurati che lui dimostri il suo affetto prima. Avrai una certezza maggiore che non ti stia prendendo in giro.”
“Lo so, è solo che.. Che è più forte di me.” Poi si rese conto di qualcosa “Ma Roxanne e Lucy?”
“Lucy è con qualche ragazza del suo anno in biblioteca credo, Roxanne non saprei” Lily non ci aveva pensato.
“E' sparita anche lei, ritengo abbia avuto qualcuno da consolare davvero alla fine.” Rose alzò gli occhi al cielo con sufficienza. “Sarà davvero bocciata a tutti i suoi M.A.G.O. e Zia Angelina la scuoierà.”
“Ma come fai?” Amelia e Lily la guardavano a bocca aperta.
“Cosa?”
Fu Amelia a riprendersi per prima “A sapere sempre tutto.”
E Lily aggiunse “A essere così noiosa, anche: sono teneri e lui è carino”
“Osservo. E no, Corner mi disgusta”
“Solo perché è più bravo di te in Incantesimi”
“No, perché spreca la sua intelligenza. Il suo talento in incantesimi è ammirevole, senza dubbio superiore alla norma, e lui che fa? Interessato alla Divinazione.”
Lily la guardò male “E allora?”
“Potrebbe essere uno Spezzaincantesimi! Un Auror! Qualunque cosa!”
“Come dicevo: noiosa. Ti servirebbe una distrazione, e non sto parlando di un romanzo. Nemmeno di Quidditch. Parlo di una botta di ormoni”
Amelia fu scossa dalle risate e Rose arrossì leggermente mentre l'immagine di un fisico perfetto le balenava in mente.



Scorpius Malfoy fu svegliato da una sensazione di freddo, non aveva più le coperte addosso; a tastoni le cercò ma tutto quello che trovò fu un altro corpo. Ah, già.
La Tassorosso era ancora lì. Si alzò e vide che oltre a essere ancora lì, si era impossessata delle sue coperte, si diresse verso la finestra, il cielo cominciava a essere rischiarato dalla luce doveva essere ora di colazione; si vestì e uscì.
Nott, Zabini e Albus, seduti a mangiare, chiacchieravano tra gli sbadigli, quando lo videro gli rivolsero un cenno.
“Bella nottata?” Il ghigno di Nott ben evidente.
“Sufficientemente, ma era ancora lì quando mi sono svegliato. Voi?”
Avevano dei turni stretti, un sabato al mese ciascuno per usare il dormitorio in maniera meno convenzionale e quello di Scorpius era appena passato: si doveva avvisare se si aveva compagnia e in quel caso gli altri tre dormivano nella Sala Comune o si facevano ospitare dalle loro di compagnie.
“Loro due sì, Nott non smette di parlarne... Ma io no. Hannah Maghers non si è lasciata convincere.” Lo sguardo del ragazzo era più che offeso.
Gli altri tre risero e si scambiarono occhiate d'intesa.
“Mi spiace Zabini, un vero peccato” Lucas gli strinse la spalla comprensivo.
Malfoy si imburrò il toast e mentre dava il primo morso scorse la sala con gli occhi in cerca di una testa rossa: voleva assicurarsi di aver avuto le allucinazioni. Fu solo mentre sorseggiava il tè che la vide, stava uscendo dalla Sala insieme alla cugina e alla Bones, ridevano. E no, sembrava proprio che non avesse avuto le allucinazioni. Sono stato cieco per sei anni?
Il turno di quella sera si sarebbe rivelato senza dubbio interessante.



Uscì dal dormitorio alla velocità della luce e si fiondò giù per le scale inseguita dai borbottii della Signora Grassa: si era addormentata in Sala Comune e non solo aveva saltato la cena, ma ora era anche in ritardo per il turno. Malfoy l'avrebbe tormentata tutta la sera.
Svoltò l'angolo diretta verso la biblioteca e andò a sbattere contro qualcosa di duro.
“Ahi.”
“Ah, Weasley, che piacere. Se volevi che diventassimo più intimi avevi solo da dirlo.” Un ghigno evidente sul volto.
“Mollami, per Merlino!”
“Se non vuoi che ti tocchi, guarda dove vai.”
Rose Weasley arrossì, aveva ragione. “OK, ora però comincia a camminare.”
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
Iniziarono i controlli dal settimo piano senza parlare; dopo qualche minuto Rose decise di iniziare la sua analisi e lo sbirciò di sottecchi. Era alto, almeno quindici centimetri più di lei e magro, ma il fisico che si nascondeva sotto era allenato e fino a qua nulla che lei già non sapesse, decise di spostarsi al viso. Lo vedeva solo di profilo, la pelle chiarissima, il naso dritto leggermente all'insù, un ciuffo di capelli biondi. Troppo biondi.
“Ti fai la tinta?”
Scopius scoppiò a ridere “Mi prendi in giro Weasley? Certo che non mi tingo i capelli, ma come ti è venuto in mente?”
“Sembrano finti.” Si girò con un'alzata di spalle. Aveva raggiunto il suo obiettivo e non era per nulla soddisfatta, era bello, Malfoy era bello. Alcune ciocche di capelli gli cadevano sul viso ma non nascondevano gli occhi azzurrissimi, forse non erano nemmeno azzurri, sembravano ghiaccio.
Ottimo! Io, Rose Weasley, la studentessa più brillante di Hogwarts, ritengo Scorpius Malfoy estremamente attraente esattamente come il resto della popolazione femminile della scuola. Io, Rose Wealsey, mi vergogno di me stessa.
- Finalmente lo ammetti
- Desidererei davvero che stessi zitta, sai?
- Fammi stare zitta allora: sono nella tua testa.
Prima che la discussione potesse continuare le due Rose vennero interrotte da Scorpius.
“Ti sei divertita ieri sera Weasley?” Faceva fatica a trattenere il sorriso.
“Non ti riguarda Malfoy.”
“Lo prendo come un no.”
“Prendilo come ti pare.”
“Non vuoi sapere se mi sono divertito io?” Adorava torturarla e oggi più che mai.
“No. E stai zitto, c'è qualcuno in quella classe.”
Il ragazzo si zittì e prestò ascolto, effettivamente sembrava che qualcuno stesse sussurrando. Rose si avvicinò alla porta, bussò e poi aprì.

 

Angolo Autrice

E anche il Capitolo 5 è finito, ma mi prudono le dita dalla voglia di scrivere il 6 quindi mi metto all'opera al più presto; intanto, una piccola suspense per voi.
Grazie a tutti quelli che mi hanno letto e in particolare a tutti quelli che mi seguono, ricordano o preferiscono: non immaginate nemmeno quanto voglia dire per me.
Se vi va, lasciatemi una recensione con consigli, commenti positivi e negativi, o solo per farmi sapere che vi è piaciuta.

Grazie mille,
@isabeckhtorres

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Capitolo 6
*** Oltre Ogni Previsione, Senza Dubbio. ***


Capitolo 6: Oltre Ogni Previsione, Senza Dubbio.

 

Lift your open hand, Strike up the band and make the fireflies dance, silver moon's sparkling... So kiss me.”
- Kiss Me, Avril Lavigne

 

Entrando in Sala Grande la mattina dopo Rose Weasley fece di tutto per non guardare il tavolo dei Serpeverde, per evitare lo sguardo di Scorpius Malfoy, perché era sicura che l'avrebbe visto ridere. Il ricordo della sera prima ancora ribolliva in testa e sentì le guance andarle in fiamme.
Superò veloce tutti i tavoli, individuò le amiche e si sedette loro accanto.
“Buongiorno” Disse con un tono cadaverico.
“Hei! Che bello quando le persone ti salutano con entusiasmo, ti senti voluta!” Lily la guardò alzando gli occhi al cielo.
“Non sono in vena”
“Era ovvio. La domanda è, perché?”
“Malfoy”
“Tanto per cambiare” Lily alzò gli occhi al cielo e Amelia sbuffò divertita.
Ma Rose continuò a non specificare meglio per cui furono costrette a insistere. “Cosa ti ha fatto questa volta? Non vedo capelli bruciati o parti allungate...”
“Oh, uffa. Non mi può toccare, ricordate? Siamo in una situazione di compromesso stabile ed equilibrato, non può permettersi un passo falso o andrei dritta dalla McGonagall a farlo espellere. Quello che ha fatto è farsi beffa di me e delle mie buone intenzioni da Caposcuola.” Prese fiato “Come se non bastasse dover passare una sera alla settimana nella sua deplorevole compagnia, devo sorbirmelo pure un'altra sera! E perché? Per un minuscolo miserabile errore, che non è affatto un errore ma solo una questione di sfiga allucinante.”
Rose smise di parlare, leggermente rossa sulle guance, e si concentrò sul toast imburrato che aveva davanti.
Lily alzò gli occhi al cielo rammentandosi che sua cugina era fatta così e doveva avere pazienza, ma temendo di non riuscire a trattenersi dal risponderle male, guardò Amelia supplichevole.
La ragazza le sorrise comprensiva e domandò “Rose, non abbiamo capito nulla. Potresti essere un briciolo più specifica?”
Rose sbuffò ma non si fece pregare oltre “Allora, quell'idiota. Stava blaterando qualcosa sul suo divertimento della sera prima, mi chiedo quale cretina si sia fatta imbambolare questa volta, e abbiamo sentito delle voci provenienti da una classe, lo azzittito e poi bussato. Ho bussato capite? Bussato! Quando ho aperto la porta, quale mio compito, chi c'era dentro? Nick-Quasi-Senza-Testa che faceva il filo alla Dama Grigia! Sono entrata proprio mentre tentava di baciarla, per Merlino! Ma, a peggiorare il tutto, è entrato pure il Barone Sanguinario! Quando ha capito cosa stava facendo Nick-Quasi-Senza-Testa si è infuriato, ha urlato qualcosa a proposito di un delitto che non si è mai perdonato e sull'amata mai dimenticata. E Nick-Quasi-Senza-Testa è diventato ancor più pallido e io e Malfoy eravamo ancora lì. E' successo tutto nell'arco di un secondo, pensava potessimo Smaterializzarci? Abbiamo subito chiuso la porta e continuato il nostro giro. Ma quell'idiota, idiota sottolineo, ha continuato a ridere per tutto il turno, glielo detto di smetterla ma no, lui no! E poi? Ecco che Nick-Quasi-Senza-Testa spunta da una parete e ci vede. Ovviamente ha capito subito perché Malfoy stesse ridendo e allora è sparito di nuovo. Dieci minuti e la McGonagall ci chiama. E indovina un po'? Nick-Quasi-Senza-Testa aveva fatto rapporto e pretendeva fossimo messi in punizione. Punizione!”
Aveva preso fiato solo un paio di volte durante tutto il discorso e ora aveva le guance imporporate, quando scorse la McGonagall dirigersi verso il tavolo dei Grifondoro i suoi occhi luccicarono di rabbia.
“Lo uccido. Io lo uccido.”
Amelia e Lily si scambiarono uno sguardo divertito, ma non osarono ridere: la Preside stava venendo dritta verso di loro.
“Signorina Weasley, Signorine Potter e Bones, buongiorno. Saprà perché sono qui Signorina Weasley, ho riflettuto sull'accaduto di ieri sera e ritengo che la colpa non sia sua né del Signor Malfoy.” Rose sospirò di sollievo. “Tuttavia” riprese la McGonagall “Sebbene steste svolgendo adeguatamente il vostro compito, Sir Nicholas è davvero molto offeso per cui credo dovremo raggiungere un accordo. Lunedì prossimo lei e il Signor Malfoy vi farete trovare nella Serra 5, dove è previsto l'arrivo di un grosso ordine di fertilizzante e passerete lì la sera.”
Rose pensò che sarebbe morta. Fertilizzante da sistemare? Ma la Preside non sembrava aver finito.
“La versione ufficiale sarà che siete stati messi in punizione, in realtà potrete studiare o svolgere compiti scolastici, sarà il Professor Longbottom a occuparsi del fertilizzante in seguito.”
Rose non riuscì a credere alle proprie orecchie.
“Signorina Weasley, mi aspetto un comportamento più che civile e vorrei ritrovare la serra intatta il mattino successivo. La prego, avvisi lei il Signor Malfoy. Ottimo, allora. Buona giornata.” Detto questo scomparì.
Sembrò che qualcuno l'avesse appena condannata al patibolo tanto la sua espressione era shockata, questa volta Lily e Amelia non riuscirono a trattenere le risate; Rose cominciò a sbattere ripetutamente la testa sul tavolo.
“Eddai Rose, piantala! Non sei nemmeno in punizione.”
Ma Rose non le ascoltava, troppo impegnata a ripetersi lo odio lo uccido lo odio lo uccido lo giuro quello muore, come un mantra senza sosta, un'intera sera un'intera sera un'intera sera lo uccido lo odio giuro che lo strozzo...
- Puoi sempre sperare che si spogli...
- STAI. ZITTA.
- Come ti pare, io continuo a sperare.
La Rose irrazionale non le dava tregua dalla partita, prendendo il sopravvento nei momenti meno indicati.
“Devo pure dirglielo io” Era inconsolabile.
“Io andrei a parlargli ora con la presenza di un pubblico.” Lily non sapeva se essere divertita o preoccupata: non era certa la cugina si sarebbe controllata.
“Sì, senza dubbio” concordò Amelia “Ma non in Sala Grande, la scuola già non vede l'ora che si scateni la guerra tra voi due. Lo farai a Storia della Magia all'ultima ora, la tua rabbia sarà sbollita, forse, e prima mi consegnerai la bacchetta.”
Rose non sembrò averle sentite, troppo presa dalla discussione nella sua testa, ma Lily lo trovò un piano perfetto.

 

 

Stava per entrare nella classe di Storia della Magia quando notò Rose Weasley seduta a uno dei banchi. Scorpius era davvero sorpreso che lei non avesse tentato di lanciargli una maledizione o una fattura per tutto il giorno e che nemmeno gli avesse urlato contro, non era da Rose Weasley lasciarlo “impunito”.
Insieme ad Albus, Nott e Zabini si sedette tirando fuori il libro e la piuma ben consapevole che non avrebbe preso nemmeno un appunto, ancora non capiva come mai fosse una lezione obbligatoria, o meglio, perché fosse obbligatoriamente insegnata dal Professor Binns.
Con la coda dell'occhio scorse un movimento alla sua sinistra, Weasley si stava alzando e consegnando la bacchetta a Bones, due secondi dopo se la ritrovò davanti.
“Rose!”
“Ciao Albus, come va?” Lo abbracciò e poi continuò rivolta al cugino “Io e Lily vorremmo farti un discorsetto: stamattina nei bagni del terzo piano la Corvonero che hai portato al ballo stava piangendo disperata e quando ci ha viste ci ha pregate di implorarti di prenderla in considerazione come tua ragazza. Per cui, tua sorella e io ci domandavamo se non potresti chiarire i tuoi intenti prima di portarle a letto.”
Albus boccheggiò per un paio di secondi e poi rispose “Ma io lo chiarisco sempre, si sa. E poi faccio delle scelte curate e attente, ho un mio codice d'onore.”
Rose inarcò le sopracciglia “E lo chiami codice d'onore? Io lo chiamo essere stronzi, a prescindere. In ogni caso, sai bene che le considero stupide, solo, gradirei non diventare una spalla su cui piagnucolare. Mentre tu. Tu.” Si era girata verso Scorpius e il ragazzo rammentando la sera precedente non riuscì a trattenere un ghigno che sapeva gli sarebbe costato caro.
“Razza di idiota, siamo in punizione per colpa tua. Serra 5 lunedì sera, fertilizzante da sistemare.” Si avvicinò ancora di più abbassando nettamente la voce “Ho dovuto consegnare la bacchetta prima di venire qua, temono ti faccia del male, ma fa' attenzione, so uccidere
anche alla Babbana.” Lo guardò disgustata, fece un cenno agli altri due, un bacio ad Albus e tornò al suo banco.
Nott, Zabini e Albus erano rimasti pietrificati “Punizione? Cosa hai fatto di nuovo?”
Scorpius ci mise un paio di secondi a riprendersi, senza dubbio la minaccia di morte più carina mai ricevuta. Poi si rese conto del suo pensiero. Oh cazzo, è sempre peggio. Non potevo restare cieco?
“Nulla. Abbiamo beccato il fantasma di Grifondoro che faceva il filo a quella di Corvonero e io ho riso. Il fantasma loro si è offeso e ha chiesto che fossimo messi in punizione per mancanza di rispetto.”
Nott e Zabini scoppiarono a ridere e furono scossi dalle risate per parecchi minuti anche dopo l'entrata di Binns.
Albus sembrava meno divertito “Scorpius ti ho avvertito, se continui a provocarla così finirà per esplodere e, nonostante non credo ti farebbe mai del male serio, rischieresti l'espulsione e di farci perdere la Coppa delle Case.”
“Non è colpa mia, stavamo facendo il nostro lavoro.”
Nel frattempo dalla parte opposta dell'aula avveniva un'altra discussione.
“Gli hai riferito tutto con civiltà?”
“Certo. Con civiltà.” Rose non riuscì a trattenere il sorriso.
“R-o-s-e.” Scandì l'amica.
“Sì, Serra 5 lunedì sera. Fertilizzante”
“Ma non siete in puniz- ... Non gli avrai fatto credere di sì?” Amelia avrebbe voluto sbattere la testa contro il muro: la sua amica era incorreggibile.
“Assolutamente. Che soffra un po' al pensiero.”
“E quando ti sei avvicinata per sussurrargli?”
“Nulla. Non gli ho detto nulla.”
“Giura”
“Lo sai che io non giuro.”
“Rose!.”
“Sssh, che devo prendere appunti.”
“E' la lezione sull'inizio della Seconda Guerra Magica, che appunti hai da prendere se te la raccontava tuo padre come favola della
buonanotte?”
“E' un'altra prospettiva.” Rose le fece l'occhiolino e si girò per prestare ascolto al Professor Binns.

 

I giorni passarono e sebbene la maggior parte degli studenti pensasse troppo lenti, Rose Weasley era convinta stessero passando troppo velocemente e in un batter d'occhio si ritrovò a colazione il lunedì della punizione.
Il Professor Longbottom in qualità di direttore dei Grifondoro passò tra gli studenti della sua Casa per raccogliere i nomi di chi si sarebbe fermato a Hogwarts per Natale e chi invece sarebbe tornato a casa.
Tutti i ragazzi del settimo anno si segnarono per restare, come da tradizione, nessuno voleva tornare a casa l'ultimo anno ma godersi per l'ultima volta le magie della scuola. Anche Lily firmò per restare e così Hugo, mentre Lucy tornò a casa: i suoi genitori avevano progettato un viaggio in Francia.
“Lily dicci la vera ragione per cui resti, non devi vergognarti!” Roxanne inarcò le sopracciglia maliziosa.
“Sebbene il restare a Hogwarts abbia i suoi lati positivi, non è affatto per questo, ma perché se i miei cugini preferiti sono qui, tornare a casa non avrebbe senso.”
“Ovviamente” Rose e Amelia stavano soffocando nel loro succo di zucca, scosse dalle risate.
Rose le chiese curiosa “Ti ha baciata almeno?”
“No!” Lily si imbronciò “No!”
“Ma ti ha invitata nuovamente a uscire giusto?”
“Sì!” Si incupì ancor più.
“Eh allora!” Amelia le fece spallucce.
“Credo, Rose, che dovresti rimediare anche tu una compagnia interessante perché prevedo questo come un Natale quantomai, ehm, focoso.”
Rose sbuffò. “Non sprecherò il mio tempo con nessuno che non sia perlomeno accettabile.”
“E Jake non era accettabile? Io gli avrei dato Oltre Ogni Previsione.” Roxanne la guardò allibita.
“Neanche lontanamente. Ora, sto cercando di concentrarmi per quella che si appresta a essere una giornata terribile, per cui, lasciatemi mangiare in pace.” Rose le guardò con sufficienza.
“Io l'ho detto che ha bisogno di un bel po' di ormoni in movimento” Lily sussurrò alle altre due.



Quando Scorpius Malfoy entrò nella Serra 5 ringraziò che il riscaldamento fosse acceso e che almeno non avrebbe patito il freddo, gli sembrava che le mani ormai si fossero trasformate in ghiaccioli: non riusciva a muovere le dita.
Chiuse la porta dietro di sé e scorse Rose seduta su uno dei tavoli da lavoro, piegata su un libro.
“Weasley, non ho intenzione di fare tutto da solo.”
Senza alzare lo sguardo dal libro gli rispose “Sei in ritardo.”
Malfoy la ignorò e si guardò intorno in cerca del Fertilizzante e dei vasi in cui sistemarlo.
“Non vedo la roba.”
“Perspicace.” Ancora non si degnò di guardarlo.
Scorpius sentì che l'avrebbe facilmente strozzata. “Intendi fornirmi delle spiegazioni?”
“In realtà no, sto cercando di studiare.” Finalmente sollevò gli occhi e continuò “Mio malgrado, mi trovo costretta ad ammettere che sei piuttosto intelligente, per cui metti in moto le rotelle del cervello e fai due più due.”
Il ragazzo osservò la serra e non vi trovò tracce di guanti, cacca di drago o vasi in cui sistemarla, solo qualche piccola Mandragola che riposava in un angolo. E poi capì.
“Non siamo in punizione, vero?”
“Fai progressi.”
“E allora per quale dannata ragione mi trovo a sprecare la mia serata qui?”
Rose non solo alzò gli occhi dal libro ma tirò fuori anche la bacchetta.
“Perché tu, genio, hai riso di Nick-Quasi-Senza-Testa che ha preteso una punizione. La Preside, ovviamente, ha compreso che richiesta senza senso fosse, ma non volendo offenderlo ulteriormente ci ha relegati qui a fingere di essere in punizione. Non riferirti la vera natura del nostro piccolo ritrovo è stata, ovviamente, una soddisfazione che dovevo togliermi.”
Malfoy si ritrovò a pensare, prima di rendersene conto, che le avrebbe tolto volentieri altre soddisfazioni.
Quando ritornò in sé decise che l'avrebbe davvero uccisa, invece optò per ignorarla e si sedette in uno dei tavoli difronte a lei.
Rose tornò a concentrarsi sul libro.
Dopo qualche minuto di silenzio a Malfoy balenò in mente un'idea malsana, ma che doveva mettere in atto per evitare di annoiarsi a morte.
“Weasley?”
“Che vuoi?”
“Cosa stai studiando?”
“Babbanologia.”
“Non è che potremmo studiare, insieme?”
Rose lo guardò come se fosse impazzito.
“Visto che sei stata così simpatica da non riferirmi nulla, qui mi sto annoiando da morire. Possiedi l'unico libro in quest'aula e starei studiando mi trovassi nella mia Sala Comune.”
“Secondo te, esattamente, perché non ti ho detto nulla della punizione?”
“Perché sei antipatica?” Malfoy ghignò.
“No. Perché volevo che ti annoiassi.”
“Stai mettendo a dura prova la mia pazienza Weasley.”
“Tremo.” E Rose tornò al suo libro.
Malfoy strinse i pugni e pensò per un paio di minuti, decise che si sarebbe esercitato in Incantesimi: prese la bacchetta e cominciò dagli
incantesimi più facili per salire di livello fino ai non-verbali. Proprio mentre si esercitava in uno di questi, uno dei più complicati, non si concentrò abbastanza e invece di Appellare un grande vaso lo mandò in frantumi.
Prima che potesse ripararlo il vaso tornò integro. Non era stato lui. Si girò verso la ragazza.
“Mi stai distraendo Malfoy.”
“Mi capita di fare quell'effetto. Ma, come hai fatto?”
“Cosa?”
“Quello” Scorpius indicò il vaso riparato.
“Si chiamano magie non-verbali.”
“Lo so. Ma sei stata velocissima ed è uno degli incantesimi più difficili reparo. ”
“Già”. Rose tornò nuovamente al suo libro, sempre più scocciata.
Ma fu nuovamente interrotta. “Perché mi odi così tanto?”
“Io non ti odio, sarebbe degnarti di troppe attenzioni. Io ritengo la tua presenza altamente irritante.”
“Quindi mi odi. Ma perché?”
Rose lo guardò con estrema irritazione e sufficienza. “Starei cercando di studiare.”
“E' per via dei nostri genitori?”
“Cosa? Nooo.”
Malfoy fece qualche passo verso di lei, prese una delle sedie lì vicino e si sedette proprio di fronte a lei. “Non mi muovo finché non mi dai una risposta decente. Quindi, perché mi odi?”
Rose avrebbe tanto voluto tirargli un pugno, si limitò a sbuffare.
“Non è affatto per i nostri genitori.” Le tornarono in mente le parole del padre sulla banchina dell'Espresso per Hogwarts, ma non aveva mai prestato loro attenzione: la madre le aveva insegnato a osservare e valutare prima di giudicare. “Posso tornare a studiare?”
“Non mi hai dato una motivazione.”
“O.K.” Disse esasperata. “Allora, sei presuntuoso, arrogante, pieno di te, giri con un'aria di superiorità che mi dà ai nervi e mi irr- “ Ma Rose non riuscì a finire la lunga lista di aggettivi negativi che aveva accumulato negli anni.
Mentre lei era impegnata a elencare tutti i suoi difetti con fare indignato, l'attenzione di lui si era concentrata sul viso e sulle labbra. Erano perfette, un aggettivo migliore non l'avrebbe trovato, rosse, o forse rosa, risaltavano contro la pelle chiarissima e poi erano così piene. Non riuscì a resistere, senza pensare si sporse di qualche centimetro in avanti e lei, troppo impegnata sulla sua lista non se ne rese conto.
Scorpius riuscì a catturarle le labbra e ne rimase sconvolto. Fu qualcosa che non avrebbe mai potuto prevedere né anticipare. Fu colpito dal suo profumo, rose senza dubbio, e dal sapore, cioccolato, e poi da qualcosa di più forte. Piacere, piacere intenso. Desiderio. Un brivido lo trapassò.
Ma poi lei si staccò.
“Ma che ti salta in mente?” Era saltata in piedi, scandalizzata. Aveva una mano poggiata sulla bocca e negli occhi si poteva leggere indignazione, ma anche sorpresa.
Malfoy si riprese in fretta “Mi sembrava l'unica maniera per farti stare zitta. E sinceramente, non male come esperimento...” Ghignò.
Oltre Ogni Previsione, senza dubbio. La parte razionale di Rose stava lottando furiosamente con quella irrazionale, ma le labbra le bruciavano bollenti e la sensazione che le attraversava il corpo non la lasciava pensare. Lo guardò per qualche secondo senza parole, poi si concentrò sul suo ghigno e la cosa la mandò fuori di sé.
“Idiota.” Gli urlò contro.
Prese il libro dal tavolo e uscì dalla serra sbattendo la porta.
Scorpius si prese la testa con entrambe le mani e cercò di capire cosa mai fosse successo. Ho davvero baciato Rose Weasley? E' davvero mi è piaciuto? Ma cosa mi prende? 
Non ci aveva nemmeno pensato, un attimo prima era concentrato sul suo discorso serio e l'attimo dopo le sue labbra lo costringevano a baciarle. Era stato attratto.
Scosse la testa pensando di essere impazzito, sistemò le sedie e si diresse verso il castello.

 

Angolo Autrice

Scusate il ritardo. Ma tra la scuola, la patente e il weekend impegnativo..
Come sempre, grazie mille a tutti quelli che mi hanno letta, in particolare a quelli che mi seguono, prefeirscono, ricordano.
Grazie a chi mi ha recensito, e vi invito a recensirmi, lasciarmi un commento, un consiglio, o due righe per farmi sapere se vi è piaciuta.

Grazie mille, 
@isabeckhtorres

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Capitolo 7
*** Voglio Dire, Non è Che Lo Disdegnerei ***


 

Capitolo 7: Voglio Dire, Non è Che Lo Disdegnerei


“Turn around
you're a star
girl take a bow
it's just one thing that is killing me
How do you get that in them jeans?
You know what to do with that big fat butt
Wiggle wiggle wiggle.”
- Wiggle, Jason Derulo feat. Snoop Dog

 

Rose saltò la colazione e si diresse in biblioteca, il silenzio della stanza e tutti quei libri la aiutavano a riflettere. Erano il suo rifugio personale e di riflettere ne aveva un gran bisogno: Scorpius Malfoy l'aveva baciata.

E le era piaciuto, indubbiamente. Arrossì al ricordo del calore delle sue labbra, del profumo che l'aveva colpita, non era riuscita a coglierne l'essenza eppure l'aveva adorato e quasi rimpianse di essersi spostata immediatamente, ma le balenò nella mente il ghigno di lui, si sentì disgustata. Scorpius Malfoy l'aveva baciata. Quell'idiota. Credeva forse che lei fosse come le altre ragazze? Si era scoperta non indifferente alla sua bellezza e nemmeno alle sue labbra, ma mai, mai, avrebbe desiderato che lui la avvicinasse in quel modo: era arrogante e irrispettoso nei confronti delle donne. Era un idiota.
Si sedette a uno dei tavoli della biblioteca, tirò fuori un libro e decise di leggere fino al suono della campanella: si sarebbe rilassata e sarebbe riuscita a non mostrare il suo turbamento.

***

Era passata quasi una settimana da quando aveva baciato Weasley e non l'aveva detto a nessuno. Ne era ancora turbato ma una strana eccitazione l'aveva pervaso all'idea del loro turno quella sera, sarebbero stati loro due soli.

Eppure da quando si erano incontrati davanti alla biblioteca lei non gli aveva rivolto la parola, nemmeno un cenno di saluto, solo uno sguardo inceneritore e si era subito diretta verso il settimo piano. Malfoy non si era aspettato un simile atteggiamento. Era pronto per una scenata, per la sottrazione di punti, per una fattura, decisamente non al più completo disinteressamento.
Avrebbe tanto voluto cominciare il discorso ma il suo cervello non gli suggeriva nulla e così assecondò il silenzio di lei.

Alla fine del turno, di nuovo davanti alla biblioteca, lei si diresse al suo dormitorio senza pronunciare suono e lui fu costretto a fare altrettanto.

La mattina dopo si svegliò turbato: non comprendeva come mai lei si comportasse così, l'unico motivo plausibile era che non le fosse piaciuto il bacio. Ma in realtà non era plausibile affatto; io sono un baciatore provetto, è risaputo. E poi, quella sensazione non può essere stata solo mia.
Decise di far di tutto per dimenticare la questione ma non ci riuscì davvero e il tutto fu complicato dalla lezioni di Pozioni un paio di giorni dopo.

Lui e Albus stavano chiacchierando animatamente di Quidditch durante la preparazione del Distillato della Morte Vivente ma furono interrotti da una voce furiosa.

“Malfoy e Potter, credete che sia possibile accompagnare la preparazione di una simile pozione discutendo del Campionato e dei Tornados? La risposta è no, per cui, dieci punti in meno a Serpeverde e sarete immediatamente separati. Bones mettiti al posto di Malfoy, Malfoy al posto di Bones.”
Rose rischiò di tagliarsi un dito con la lama con cui stava tagliuzzando gli ingredienti per la pozione.
“E Malfoy, vedi di non importunare anche Weasley.”
Il Professor Boot prendeva molto sul serio la sua materia e molto poco sul serio lui e Albus; raccolse le sue cose e si diresse verso il tavolo di Rose. Notò con piacere che Jake Lewis non sembrava affatto felice, almeno aveva infastidito quel damerino.
Lei non diede segno di averlo visto.
Scorpius si concentrò sulle indicazioni scritte alla lavagna e dieci minuti prima della campanella imbottigliò una boccetta del suo Distillato, la consegnò al professore, tornò al banco e si rese conto che anche Rose aveva finito. Pulirono i loro calderoni in contemporanea, poi lei tirò fuori dalla borsa un libro e cominciò a leggere.
A Malfoy non piacque per nulla, preferiva di gran lunga quando lei reagiva alle sue provocazioni: si divertiva.
“Weasley. Mi chiedevo, sono stato così bravo da averti tolto il dono della parola?”
Lei vide il suo ghigno e non riuscì a mordersi la lingua.
“No. Solo, mi sono resa conto di quanto tu sia davvero idiota. Per cui, vedi, non ha senso sprecare il mio tempo a parlarti.”
“Oh andiamo Weasley, non la smettevi di insultarmi. E non mi dire che non ti è piaciuto.”
Rose non rispose ma arrossì leggermente. E lui se ne accorse.

“Inevitabile, per cui, che ne dici di rifarlo qualche volta?” Non l'ho detto davvero. L'ho detto. Oh, cazzo. Da dove mi è uscito?
L'ha detto davvero? Rose si stava domandando la stessa cosa.
“Forse non mi sono spiegata sufficientemente: se non voglio parlare con un idiota, non voglio nemmeno baciarlo.”

“Scommettiamo.”
“Non scommetto con gli idioti.”
“Noooo. Rose Weasley, figlia di due membri del Trio, cervello portante di Hogwarts si tira indietro da una scommessa.”
Malfoy si curò di enfatizzare ogni parola.
“Smettila.” Rose non sembrò voler cedere.

Malfoy represse un ghigno e fece spallucce con indifferenza studiata. “Come vuoi...” E si girò verso il professor Boot.

Non riuscì a contare fino a cinque che Rose disse “O.K. ... Cosa scommettiamo?”
La guardò soddisfatto “Vediamo un po', che ne dici della partita di Grifondoro contro Tassorosso la settimana prossima? Ma non scommetterò contro il risultato: non sono stupido, prevedo una vittoria senza difficoltà... No, scommettiamo sulle tue prestazioni” Le sorrise furbo “Scommetto che non riuscirai a fare più di settanta punti.”
“Saranno novanta, vedrai.” Rose intendeva ancora diventare la miglior Cacciatrice dell'anno.
“Come vuoi... Ora, se perdo io... Mmmmh... Non ti rivolgerò più la parola fino alla fine degli esami. Non un commento sui tuoi libri, la tua squadra, i tuoi ragazzi” Lanciò uno sguardo nella direzione di Jake Lewis “O i tuoi capelli” Si soffermò sulle ciocche rosse che sfuggivano dall'elastico e catturavano la poca luce nel sotterraneo perdendo per qualche secondo il filo del discorso.

“Ma se perdi tu... Dovrai acconsentire a farti baciare”
Rose si mordicchiò il labbro indecisa: se avesse vinto avrebbe vinto un anno di pace e tranquillità. Ma se avesse perso, beh, non volle soffermarsi a pensare.

“Mi sembra tutto a tuo vantaggio Weasley, comunque vada.” Ghignò.

“Tanto per chiarire: non è il mio ragazzo. E, non vincerai Malfoy.” Allungò il braccio, porgendogli la mano.

Malfoy gliela strinse e Rose pensò che fosse insolitamente calda, non si accordava al freddo dei suoi occhi.

Ma prima che potesse riflettere la campanella suonò.

***

I giorni scorrevano veloci e la partita si avvicinava sempre più.

Hugo pretese allenamenti ogni singolo giorno della settimana tanto che Rose sentì Lily progettare di fatturarlo: nemmeno i baci di Helena sembravano addolcirlo. Nonostante le lamentele del suo Capitano e la pioggia che cadeva ormai senza interruzione, la squadra di Grifondoro si mostrò ben preparata ad affrontare i Tassorosso.

Rose decise che non avrebbero avuto scampo.

Mentre, due sere prima della partita, tornavano al castello affamate e desiderose di sonno, Lily chiese a Rose se non le facesse effetto dover affrontare Jake Lewis.

“Assolutamente no!”
“Io mi sentirei strana a giocare contro Anant”

“Sì ma è diverso. Tu e lui uscite insieme da qualche settimana e prima o poi sappiamo che si deciderà a baciarti. A me Jake non fa nessun effetto.”
“Si dica voglia invitarti a uscire. Lo rifiuterai vero?”

Rose annuì convinta, non le piaceva.

*** 

La mattina della partita si svegliò emozionata: finalmente avrebbe rigiocato.

Entrando in Sala Grande lei e Lily furono salutate dai fischi dei Serpeverde e Tassorosso ma anche dagli applausi dei Corvonero, e ovviamente dei Grfiondoro, un mare rosso-oro.
La squadra si radunò assieme e mangiò quanto i loro stomaci riuscirono a ingoiare, Hugo non toccò una singola briciola; quando si ritennero 'sazi' si alzarono e diressero al campo tra le acclamazioni.

Passando davanti al tavolo dei Serpeverde Rose notò distintamente l'occhiolino che le indirizzò Malfoy e si sentì percorrere da un brivido di incertezza. No, io farò novanta punti.

- Secondo me dovresti fare in modo di perdere la scommessa, non so se mi spiego...
- Taci.
- Voglio dire, non hai voglia di scoprire che profumo ha?
- TACI.
- Come siamo permalose...

Rose riuscì a vincere la battaglia contro la sua parte irrazionale e si prestò all'ascolto del discorso di Hugo. Il ragazzo suggerì gli ultimi miglioramenti, corresse le ultime posizioni e ricordò a tutti di fare il proprio meglio, poi sorrise “Ora, alzatevi, e facciamoli fuori!”
Una seria di acclamazioni seguì l'affermazione e la squadra uscì dallo spogliatoio.
Una voce si propagò per tutto lo stadio “Ed eccoli! Proprio mentre Madama Mairs si avvicina con la Cassa!” Mike Dens* urlò eccitato allo stadio. Era un ragazzino alto del sesto anno, Grifondoro, Nato Babbano che aveva rinnegato il calcio nel momento esatto in cui si era reso conto del Quidditch. Fu Hugo a indottrinarlo e da quel momento i due ragazzi erano diventati inseparabili.
“Signori e Signore si sta per giocare la seconda partita della Coppa delle Case, Grifondoro contro Tassorosso. E ora passiamo alle formazioni.
Weasley, Shay, Bryan, Weasley, Thomas, Wood e Potter! Si dice che Lily Potter sia pronta a lottare per il titolo di miglior Cercatore per strapparlo al fratello Albus Potter che le statistiche vogliono in testa alla classifica. Ma la vedremo per la prima volta all'azione in tale ruolo, fino all'anno scorso giocava come Cacciatrice lasciano la ricerca del Boccino al fratello maggiore James Potter.
Ma ora i Tassorosso, ecco Smith, Jones, Bennet, MacMillan, Maghers, Grey e Lewis!” Mike Dens si interruppe un attimo affinché tutti potessero godersi le urla, i fischi, l'attesa e l'eccitazione così palpabili nell'aria.
“Madam Mairs sta per aprire la Cassa, attenti a beccare il Boccino prima che voli via.. è andato! E sono schizzati anche i Bolidi, la Pluffa già in mano Wood. Helena Wood é la figlia di Oliver Wood, onorevole Capitano di Quidditch negli anni 90, scelta quest'anno da Weasley.
Intanto Wood passa a Thomas che passa a Weasley, schiva un Bolide e ripassa a Wood. Le Cacciatrici stanno volando verso gli anelli e i Bolidi non sembrano importunarle, davvero ottimo – no non sono di parte, Preside, ero preoccupato per la loro salute ovviamente” La Preside gli lanciò un'occhiata molto poco soddisfatta “Intanto Wood ha segnato! 10-0 per i Grifondoro e si riparte da MacMillan.”
Rose scambiò un cinque con la piccola Helena, quanto mai esaltata per il suo primo goal, scoccò un'occhiata a Lily, che sorvolava sopra di loro, e si riconcentrò sulla Pluffa.
Nel giro di qualche secondo Olivia aveva riconquistato la Pluffa che Grey aveva fatto cadere distratto dal Bolide di Bryan.
“Thomas passa a Wood, Wealsey si porta avanti, il lancio è leggermente impreciso, Weasley deve scendere leggermente ma la prende! E si avvicina all'anello di destra, Smith si sposta ma non in tempo! Weasley segna! 20-0 per i Grifondoro!”
Evvai. Ancora otto Rose, forza.
Le ragazze si sorrisero e Hugo urlò soddisfatto qualche altra indicazione, ma si rese ben presto conto della loro inutilità: i Tassorosso mancavano di aggressività e li stavano schiacciando, ormai erano a 70-0 per loro. Rose aveva segnato altre quattro volte e Olivia una.

Scorpius, sugli spalti accanto ad Albus, dovette ammettere che Weasley stava giocando veramente bene, era inarrestabile, non una volta la Pluffa le era sfuggita e tutti i tiri erano andati a segno: non erano passati che venti minuti! Rischiava di perdere la scommessa, e più che il piacevole premio, temeva che non sarebbe riuscito a non torturarla per il resto dell'anno scolastico. E' il mio mestiere.
E poi, beh, c'è anche il bacio. Voglio dire, non è che lo disdegnerei. E' inutile che menta a me stesso: la vedo anche ora, è senza dubbio un soggetto interessante...

Zabini, dall'altro lato di Malfoy, sembrò pensare la stessa cosa perché si girò verso loro e volle far notare che “Se osservaste ora Weasley con un po' di attenzione, potrete constatare che avevo assolutamente ragione: la sua scopa è decisamente fortunata. Voglio dire, un simile cul-”
Albus lo interruppe poco contento “Sì grazie Zabini. Hai reso l'idea anche troppo.”

Scorpius si ritrovò, sorprendendosi, completamente d'accordo con Albus, mentre Nott batteva il cinque a Zabini.


Lily intanto si era alzata sopra ai giocatori e dal punto in cui si trovava scrutava il campo in ogni direzione, intenzionata a prendere il Boccino il più in fretta possibile: Albus sarebbe dovuto affondare.
“Maghers e MacMillan si passano la Pluffa e si avvicinano agli anelli per la prima volta in tutta la partita, sembra che i due Battitori di Grifondoro si siano distratti un attimo, Grey riceve la Pluffa e vola verso Weasley, lancia ma Weasley para senza problemi! Rilancia la Pluffa, passaggio tra Wood e Thomas, Thomas segna ancora! I Grifondoro sembrano inarrestabili. Si riparte dai Tassorosso, ottimo passaggio di Maghers, ora MacMillan, Grey, MacMillan, no. Arrestata dal Bolide di Shay. La Pluffa sta precipitando ma Wealsey recupera e si fionda agli anelli, Wealsey contro Smith... A quale anello mirerà? Sembrerebbe a quello sinistro, no aspettate è una finta... Centro e segna! Weasley segna! 90-0 per i Grifondoro!”
Scorpius strinse il pugno sempre più preoccupato e si ritrovò a sperare che Potter prendesse il Boccino in fretta: la partita doveva finire ora.

Due secondi dopo imprecò ad alta voce, così forte che Albus si girò inarcando un sopracciglio. Malfoy rispose scuotendo la testa; aveva segnato di nuovo.
“Pare che Weasley voglia ripetere le ottime prestazioni dell'anno precedente, seconda solo a Scorpius Malfoy, Serpeverde. Che voglia batterlo definitivamente? Sembrerebbe proprio di si, eccola di nuovo davanti a Smith, i due Battitori Tassorosso introvabili.. Weasley, Weasley e SEGNA!”
Malfoy era sempre più preoccupato. Ancora uno e avrebbe passato il resto dell'anno nella noia più profonda.
“Gente! Guardate Potter! Potter si sta alzando sempre di più... l'ha visto, l'ha visto, eccolo lì. Anche Lewis l'ha visto ma non credo arriverà in tempo... Potter è quasi lì... Forza, Potter. Eh sììììì! Lily Potter ha preso il Boccino! La partita finisce 240-0 per i Grifondoro!”

Le urla della marea rosso-oro esplosero nell'aria di novembre; Amelia e Roxanne saltarono su e giù abbracciandosi mentre sugli spalti opposti a loro Malfoy cercava di nascondere un sorriso soddisfatto dai Serpeverde delusi.

Lily volò giù e abbracciò la squadra stringendo in mano il suo primo Boccino, ma si accorse che mancava qualcuno: la testa rossa di Rose non spuntava tra le braccia intrecciate. Che strano. Rose era nota per il suo entusiasmo post-partita. Si raddrizzò scrutandosi intorno e la vide. Ma cosa sta facendo?
Rose era a qualche metro di distanza, sola, e aveva appena scaraventato la scopa per terra, sbattendo i piedi.
I suoi occhi luccicavano di una promessa di morte.



*Mike Dens è assolutamente inventato. Credo il mio cervello si troverà presta a corto di cognomi.

Anche i nomi dei giocatori di Quidditch che non conoscete sono inventati.




Angolo Autrice 


Allora, mi scuso per il super ritardo: lo so lo so lo so. Una settimana e più, giuro che cercherò di fare di meglio: ma è davvero davvero dura tra la scuola e tutto.
Ora, questo è un capitolo abbastanza di passaggio, ma volgio che le emozioni esplodano nel prossimo ;)

Mi scuso per la canzone poco intellutuale che introduce il capitolo ma beh, mi sembrava che si coordinasse perfettamente con il commento di Zabini anche se il sederino (cerchiamo di mantentere un contegno) di Rose me lo immagino tutto meno che grande.
Vedremo che ne penserà Scorpius.

Ho deciso di cambiare leggermente impostazione al testo e lasciare una riga tra i vari paragrafi: pare sia molto più corretto così, per cui quando vi sarà un cambio di prospettiva o un cambio di spazio/luogo importanti da qui in poi inserirò ***

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguita/preferita/ricordata; siete sempre di più e sappiate che vi adoro.
Grazie anche a chi mi ha recensita. CONTINUATE A FARLO. (Senza dubbio sarei più motivata a scirvere, per cui...)

Grazie mille,
@isabeckhtorres

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Capitolo 8
*** Non Rende Abbastanza l'Idea, Temo ***


Capitolo 8: Non Rende Abbastanza l'Idea, Temo.
 

First kiss
just like a drug
under your influence
take me over”

- Boom Clap, Charlie XCX


Scorpius Malfoy sentiva ogni parte del suo corpo sprizzare gioia nell'avere incastrato Weasley. Nulla al mondo l'avrebbe soddisfatto di più che sapere di crearle irritazione, e Merlino quanto doveva essere irritata ora!
Un paio di ore e si sarebbero visti, un paio di ore e avrebbe riscattato il suo premio.

Mentre entrava in Sala Grande per la cena scoccò un'occhiata al tavolo dei Grifondoro in cerca di una testa rosso fuoco, ne trovò più di una, ma nessuna sembrava possedere una massa di onde scomposte. Sentì una fitta di preoccupazione, dov'era Weasley?
Era certo lei non si sarebbe tirata indietro: Rose Wealsey aveva un forte senso dell'onore e della giustizia, era risaputo. Ma più di ogni altra cosa, Rose Weasley era orgogliosa e non avrebbe mai ritrattato o implorato.
Eppure perché non stava festeggiando la vittoria con la sua Casa?
Malfoy decise di non curarsene ancora per un paio di ore, se non si fosse presentata al turno, allora...
Ma quando mai Weasley saltava un compito da Caposcuola?
Mai.

 

***

Rose si trovava nel dormitorio, sola. Solissima. Coricata a testa in giù sul letto cercò di soffocare le urla di rabbia nel cuscino. Per tutte le cazzo di spade di Godric! Come cazzo ho fatto a perdere la scommessa?
Non riusciva in nessun modo a capacitarsene. Dover baciare Malfoy.
Aveva saltato cena e schivato le domande curiose della cugina borbottando che si sentiva poco bene, rimasta sola si era scervellata per trovare una scappatoia. Ma non c'era.
Anche non si fosse presentata al turno della sera, non avrebbe potuto saltare le lezioni per più di un paio di giorni senza una motivazione seria, e senza dubbio non era malata.
Urlando ancora una volta, si alzò. Decise che sarebbe andata in biblioteca a leggere fino all'ora X.

***

Il libro che aveva trovato era davvero interessante, era stato scritto da un Mangiamorte rinchiuso ad Azkaban dopo la Seconda Guerra Magica e raccontava cosa volesse dire vivere con Voldermort. Rose rabbrividì al pensiero, voleva dire nulla di buono.
Guardò l'orologio e si rese conto dell'ora: sette e cinquantasette, infilò il libro nella borsa e uscì.
Si era appena chiusa la porta alle spalle quando lo vide girare l'angolo e fu colpita da un'ondata di rabbia tanto intesa che per qualche secondo perse la vista di ciò che la circondava.
Malfoy si fermò a qualche passo di distanza e la guardò ghignando “Weasley” Accompagnò il tutto con un cenno del capo.
Rose pensò che l'avrebbe strozzato, oppure azzannato. Azzannato alla gola, proprio lì dove pulsava la vena della vita. Un piccolo morso.
Non gli rivolse la parola e si incamminò, diretta al settimo piano come d'abitudine.
“Weasey, puoi anche fingere di ignorare la questione, ma sappiamo benissimo entrambi che non ignori un bel niente.” Scorpius fece una pausa d'effetto. “Per cui, che ne dici di procedere all'analisi del premio?” Dovette trattenersi dal riderle in faccia, l'espressione di lei era così eloquente.
Rose inspirò a fondo e poi digrignò i denti “Ok. Ma avrei un paio di regole da stabilire.”
Lui inarcò un sopracciglio. “Non credo tu sia nella posizione di dettare regole.”
“Non hai mai specificato le modalità, Malfoy” Toccò a lei sorridere.
Dannazione. Ora cosa si inventa?
“Ciò che vorrei, Malfoy, è che la... la questione venisse risolta nella maniera più discreta possibile. E in fretta. Togliamoci il pensiero, eh?”
“Weasley, non te lo toglierai per un po' il pensiero.”
Rose cercò di trattenersi dall'ucciderlo. Pensa a qualcosa di felice, qualcosa di bello, qualcosa di tranquillo... Un bel pomeriggio di pioggia al calduccio con un libro... Ah, meglio.
“Ti sbagli. Comunque. Suggerirei un'aula chiusa. Un incantesimo silenziatore. E che la cosa non esca al di fuori di lì.” Si girò a guardarlo e fece un passo nella sua direzione. “Malfoy, se dovessi anche solo avere il sentore che qualcuno oltre a me e te è venuto al corrente della scommessa, o del suo esito... Non esiterò a farmi espellere. Ma prima affonderò la tua Casa e poi ti porterò con me.”
“Mi stai minacciando, Weasley?”
“Senza dubbio. Sono contenta che il tuo minuscolo cervellino ci sia arrivato.”
Scorpius passò sopra al commento poco delicato e continuò a perlustrare i corridoi cercando una maniera per incastrarla a sua volta. Non trovava nulla.
Si stavano avvicinando a un piccolo sgabuzzino per le scope quando sentirono una serie di sussurri eccitati, un forte bang seguito da un'esclamazione di dolore. I due si guardarono: senza dubbio una coppietta, andavano sempre a cercare nascondigli così stupidi e poi, non stavano mai zitti.
Rose si posizionò davanti alla porta “Alohomora
Le porte scattarono aperte, due ragazzi con i vestiti assai sgualciti e i capelli in disordine si guardarono attorno ansiosi e notati i due Caposcuola arrossirono colpevoli.
Scorpius ghignò divertito “Non sapevo metessi il lucidalabbra, Scamandro.”
“5 punti in meno a Corvonero, Lorcan e 5 punti in meno a Tassorosso, Winds.* Che non vi facciate più beccare.” Anche Lorcan ci si è messo? Ma nessuno pensa ai M.A.G.O.??
Malfoy, ancora divertito, li spedì a letto.
Ripresero a controllare i corridoi e dopo qualche secondo lui interruppe il silenzio “Sai Wealsey, potremmo provare anche noi in uno sgabuzzino... Ou!”
Rose, che camminava qualche passo più avanti, aveva puntato la bacchetta dietro di sé e, senza girarsi o pronunciare verbo gli aveva immobilizzato il braccio.
Finite Incantatem” mormorò Scorpius progettando vendetta. E poi si illuminò, sapeva come imporre a Weasley qualcosa.
“Ehm Weasley...”
“Che vuoi ancora? Non ti è bastato il braccio?”
“Nulla, volevo solo essere certo che conoscessi il significato di bacio: devi corrisponderlo Weasley, non ho chiesto di baciare un manico di scopa. Per cui cerca di avere un ruolo attivo, eh?”
La vide irrigidirsi e comprese che la ragazza aveva progettato esattamente quello; si complimentò con il suo cervello in silenzio.
Nel corso della serata rovinarono i piani di un'altra coppietta, due Serpeverde e ritirano un pacco sospetto proveniente dai Tiri Vispi Weasley. Il resto del turno passò nel silenzio più totale ma entrambi percepirono la tensione aumentare, aumentare ogni secondo che passava e il compito volgeva al termine.
Ritornati davanti alla Biblioteca si studiarono qualche secondo e poi Malfoy si appoggiò allo stipite della porta inarcando un sopracciglio. Rose sospirò “Muoviamoci, l'aula più isolata che troviamo.”
Cercarono per qualche minuto e Rose trovò un'aula in fondo a un corridoio del terzo piano. Scorpius si scostò per farla passare, mormorando un ironico 'prima le donne' e ricevendo in cambio un pugno nel fianco che sfortunatamente per la ragazza non gli fece alcun effetto.
Rose sigillò la porta e si curò di silenziare la stanza poi si girò, lui si era appoggiato alla cattedra e la guardava in attesa. Si avvicinò fino a che a distanziarli ci fosse meno di un passo e lo fulminò con gli occhi azzurri “Se porterai questa cosa oltre lo stretto necessario, farò in modo che tu non possa più avere figli.”

Lui sogghignò e riempì lo spazio che li divideva. Ormai si fronteggiavano.
Era parecchio più bassa, ma la testa era rivolta verso di lui e avrebbe potuto contarle ogni singola ciglia; inspirò e fu nuovamente colpito dal profumo di rose che emanava, che cliché, pensò. Ma poi uno sguardo di morte incontrò il suo e allora finalmente si decise ad abbassarsi.

Rose si preparò a pagare per essere stata tanto stupida da scommettere un bacio.
Ma accadde in un secondo, le loro bocche si toccarono e lei chiuse gli occhi.
Scorpius premette con più forza le sue labbra su quelle di lei e la sentì reagire. Rose socchiuse leggermente le sue e fu trascinata in un mondo senza pensieri, non riusciva a concentrarsi, a focalizzare. Percepiva solo le labbra morbide di lui e il suo profumo: Scorpius Malfoy sapeva di menta, forte menta. Il suo profumo era indefinito, era intenso ma semplice, decisamente maschile ma non le ricordava nessuna di quelle robe che andavano tanto di moda ora, e la catturò.

Il sapore di cioccolato che aveva percepito la prima volta tornò a colpirlo forte e lo spinse ad avvicinarsi di più: le passò un braccio intorno alla vita e posò l'altro sul fianco con leggerezza. La sentì sospirare e all'istante fu attraversato da un brivido, la sollevò leggermente verso di lui.
Rose seguì il movimento senza esitare, concentrandosi solo sulle labbra calde che la toccavano, e sul calore che l'avvolgeva.
Un secondo, un minuto, forse un'ora dopo, non lo seppero mai, si staccarono per riprendere fiato e allora la realtà li schiaffeggio con forza.
Rose realizzò dove si trovava e chi ancora la stringeva, tutto quello che riuscì a dire fu “Oh cazzo.”
“ 'Oh cazzo' non rende abbastanza l'idea, temo.” Cosa diavolo è successo?
Si guardarono per qualche secondo senza parole, entrambi con occhi sconcertati.
Fu di nuovo Rose a spezzare il silenzio “C-credo che dovrei.. dovrei andare insomma.”
Scorpius fu solo in grado di annuire.
Rose si diresse verso la porta, si girò a guardarlo ancora una volta, poi corse senza fermarsi finché non raggiunse il quadro della Signora Grassa.
Entrò nella Sala Comune, inspirò e si lasciò scivolare per terra senza forze.

* Inventato e assolutamente senza importanza per la nostra storia.


Angolo Autrice


Sono riuscita ad aggiornare un po' prima, pazzesco! 

Questo capitolo è leggermente più corto, ma ho preferito non andare tanto avanti perché mi sembrava abbastanza pieno...

Come sempre, grazie a tutti quelli che seguono/ricordano/preferiscono, siete sempre sempre di più e vi adoro tutti. <3
E grazie a che ha recensito, as ALWAYS vi prego continuate a farlo: niente mi rende più felice di sapere cosa ne pensate o cosa mi consigliate! 

Grazie mille, 
@isabeckhtorres

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Capitolo 9
*** I Nostri Problemi Sono Vari ***


Capitolo 9: I Nostri Problemi Sono Vari
 

No half-settpin'
either you want it or you just playin'

I'm listenin' to you
knowing I can't believe what you're sayin'”

-Problem, Ariana Grande feat. Iggy Azalea


Non ci pensare, non ci pensare, non ci pensare, si ripeté Rose per la milionesima volta. Ma come avrebbe fatto a non pensarci?
Non comprendeva nulla di quello che era successo la sera prima, non si capacitava di come fosse finita tra le sue braccia, di come non ricordasse il tempo passato così. Continuava a percepire il suo profumo, il suo sapore, il calore, le labbra, ma le appariva tutto confuso e mistico. Era stato come essere trasportate in un altro mondo, un'altra dimensione senza ragione e senza tempo.

Mentre si preparava per la colazione cercava di non pensare all'irrazionalità della sera prima, si rifiutava di accettare di essersi lasciata andare così a Scorpius Malfoy. Si sentiva stupida come tutte le altre ragazzine che si erano lasciate intrappolare, eppure le comprendeva anche: Malfoy doveva avere un super potere perché mai, mai, Rose aveva provato simili emozioni baciando qualcuno.
Aveva avuto un ragazzo qualche anno prima, d'estate, un Babbano che viveva vicino a loro e sebbene lui fosse stato molto carino non si ricordava granché dei loro baci. E neppure quello di Jake Lewis. Di conseguenza l'aveva sempre considerata un'effusione abbastanza inutile e non si capacitava di tutti i misteri e le favole che vi giravano attorno, ma ora, se al mondo esisteva gente in grado di stregarti con un bacio allora, beh, era tutto da rivalutare. Questo bacio l'avrebbe ricordato a lungo, proprio come aveva predetto lui.
Si domandò se per caso Malfoy l'avesse incantata per approfittarsi di lei, ma scartò l'idea: era troppo vile perfino per lui.
Finì di vestirsi e si diede nuovamente della stupida. Come si sarebbe dovuta comportare?
Sicuramente lui sapeva di averla sconvolta, insomma se n'era uscita con quel 'oh cazzo'! Che stupida che era! L'avrebbe presa in giro per il resto dei suoi giorni.
Valutò se non fosse il caso di nascondersi in biblioteca e saltare la colazione ma ultimamente aveva saltato così tanti pasti che Lily e Amelia cominciavano a insospettirsi e comunque non avrebbe potuto evitarlo a lungo: frequentavano ogni singola lezione insieme.
Decise che avrebbe finto che il bacio non fosse mai successo e con un po' di fortuna lui non avrebbe sollevato la questione, concentrandosi su qualche altra conquista.
Merlino, se odio quel ragazzo!
“Rose, Rose, OU ROSE!” Una voce la richiamò alla realtà, alla stanza del dormitorio.
“Ehm.. Sì?”
“Ti ho chiesto se sei pronta a scendere...?” Lily la guardava sorpresa.
“Sìsì, devo solo più prendere le scarpe” Nemmeno si curò di intraprendere la lotta con i suoi capelli, cercò di intrappolarli in uno chignon sulla testa e pregò che restassero lì immobili.
Scendendo verso la Sala Grande Lily e Amelia decisero di indagare sulla rabbia della sera prima e gli ultimi pasti saltati. “Rose, cos'è successo ieri alla partita? Sai che abbiamo vinto vero?”
“Cosa?” Non riusciva ancora esattamente a concentrarsi. “Oh, nulla. Ero solo furiosa perché non ho fatto abbastanza punti per battere Malfoy nella classifica di miglior Cacciatore: se avessi segnato un paio di volte in più, l'avrei superato.”
Lily analizzò la sua risposta e sembrò accettarla, Amelia le chiese ancora dei pasti saltati. “Tu Rose, non salti nulla, soprattutto quando si tratta di cibo.”
“Volevo fare delle ricerche per completare al meglio le pergamene di Pozioni e Incantesimi. La biblioteca è molto più tranquilla mentre sono tutti a cibarsi.” Poi sembrò ricordarsi di qualcosa “Uuuh, ieri sera quando sono tornata dal turno eravate già tutti a letto... Avete festeggiato?”
“Sì, un paio di ragazzi del quinto hanno chiesto agli Elfi di poter prendere delle burrobirre e qualche dolce, ma i Prefetti hanno controllato che la situazione non sfuggisse di mano.”
Lily tossì divertita “Che non sfuggisse di mano, Amelia? Davvero? A me sembra che a qualcuno la situazione sia leggermente sfuggita di mano, ma forse i miei occhi mi hanno ingannata...”
Il viso di Amelia diventò tanto rosso che si sarebbe potuto confondere con i capelli delle due cugine.
Rose non soffocò una risata “Cosa hai combinato?”
Ma prima che Amelia potesse rispondere, Lily spiegò “E' letteralmente affogata nelle labbra di Luke. Tutta la sera.”
“Beh.. Ehm.. E' che, mi sono fatta prendere dall'emozione, ecco. Avevamo vinto e poi era.. era..” Ma né Rose né Lily riuscirono a sentire cosa fosse Luke Bryan perché la voce della ragazza si era persa nel vuoto.
“Che? Devi parlare leggermente più ad alta voce...”
“Era così bello in campo. Non... non ho resistito...”
Le due cugine non riuscirono a parlare per diversi minuti, scosse dalle risate.
“Oh-oh, mi sa che ti ha proprio fregata, eh?” Rose trovò la situazione talmente divertente che si dimenticò di ricordare all'amica di non sconcentrarsi per i M.A.G.O.
“Beh” Disse Lily con un tono soddisfatto. “Non è stata l'unica ad avere ottenuto qualcosa, non so se mi spiego.
“TI HA BACIATA?” Amelia e Rose parlarono all'unisono.
Intanto avevano appena messo piede in Sala Grande e Rose fece di tutto per evitare il tavolo dei Serpeverde.
“Sì! Dopo la partita... Mi ha aspettata fuori dagli spogliatoi e mi ha detto che ero stata bravissima e che meritavo un premio e poi.. E' stato bellissimo.” Lily era al settimo cielo.
Che coincidenza, pensò Rose, tutte e tre baciate la stessa sera. Se solo sapessero... Ma decise di non dire niente e continuò ad ascoltare il racconto della cugina, i cui occhi verdi brillavano di felicità.

***

Scorpius Malfoy fu incredibilmente distratto per tutta la colazione. Era già seduto quando lei entrò accompagnata come sempre dalla cugina e l'amica; la osservò con attenzione cercando segni della confusione che provava lui, ma lei si sedette dandogli le spalle e dovette rimandare l'analisi.
Non riuscì comunque a concentrarsi sui discorsi dei compagni, forse Nott stava elogiando le qualità di Eva a letto e poi forse Zabini raccontò di una nuova conquista, ma lui riuscì solo a pensare alla sera precedente.
Era convinto che baciare Wealsey sarebbe stato divertente perché a) la questione l'avrebbe immensamente infastidita e perché b) un bacio è sempre piacevole. Ma si era sbagliato, baciare Weasley era stato inspiegabile.
Cioè, non era stato divertente. Era stato molto molto molto di più.
Malfoy non qualificava mai i baci, perché per lui non avevano significato: il suo corpo approvava, ma soprattutto sperava che il bacio portasse a qualcosa di più. Il bacio con Weasley era stata tutta un'altra cosa.
Non aveva pensato, supposto, calcolato cosa fare o come muoversi; era stato trascinato dall'istinto forse, o forse da qualcosa di leggermente diverso, non ricordava di aver formulato un solo pensiero e nemmeno aveva pensato di portarla a letto.
Era stato solo un bacio, solo quel momento. Ed era stato, beh, sì, bellissimo.
Ma il bacio con Weasley era stato anche preoccupante: come mai era andata così? Era lei che, contro ogni aspettativa, sapeva baciare?
Quasi come un automa si alzò dal tavolo e si diresse a lezione, la prima era Pozioni.
Anche lì non riuscì a intravedere l'espressione di Weasley, ma osservò che lei e un'altra Wealsey, Roxanne, (Anche i Weasley sono poco originali nella distribuzione geni. Merlino, si assomigliano tutti.) passarono l'intera lezione a bisbigliare alla Bones, sembrava la stessero prendendo in giro perché continuava ad arrossire.
Ad Aritmanzia non ebbe più fortuna e nemmeno a Incantesimi, sembrava assolutamente indifferente alla sua persona. Eppure non capiva, ieri sera sembrava scossa, possibile avesse già dimenticato tutto? Decise che avrebbe accantonato la 'questione bacio' e avrebbe fatto finta di nulla.
Purtroppo per lui si mise in mezzo Trasfigurazione.
La professoressa Gordon* li fece esercitare nella trasfigurazione corporea per tutta la lezione, ma nessuno, nemmeno lui o Weasley, ottennero risultati che andassero oltre a un dito leggermente più pallido.
“Non mi aspettavo risultati migliori. Trasfigurare una parte del corpo è estremamente difficile poiché siamo esseri vertebrati ed estremamente 'solidi'. Eppure tale magia è fondamentale per i M.A.G.O e probabilmente per i vostri studi successivi.” Sorrise leggermente.
“Ora, affinché siate spronati a lavorare con il maggior impegno possibile, ogni qual volta che ci eserciteremo sulla Trasfigurazione Umana sarete suddivisi il coppie e le stesse si manterranno per tutto il corso dell'anno. Ho formato coppie equilibrate rispetto ai precedenti voti.”
Oh-oh, pensò Malfoy.
“Nott e Subilk**, Macmillan e Scamandro Lysander, Potter e Booker***, Weasley Roxanne e Corner, Malfoy e Weasley Rose, ...”
“AHI!”
Tutta la classe si girò verso Rose la quale si era appena conficcata la bacchetta nel fianco.
La Gordon la guardò severa “Weasley, lei è Caposcuola e maggiorenne. Mi auguro che lei e Malfoy siate finalmente in grado di mantenere un comportamento adeguato e collaboriate, l'esito di questo progetto verrà considerato nella valutazione. Se la presenza del Signor Malfoy la infastidiva avrebbe dovuto preoccuparsene prima e nascondere la sua bravura. Ora, tornando alle coppie...”
Ma Scorpius non sentì più un solo nome dell'elenco, era troppo intento a soffocare le risate: l'espressione di Weasley!
“Ti prego, ti prego, lasciala in pace.” Albus guardò Malfoy preoccupato.
“Cosa?”
“LASCIALA. STARE.”
“Guarda che non faccio mica tutto da solo eh!”
“No, lo so, ma, ritengo tu abbia più autocontrollo di lei.”
Scorpius soppesò la questione, non ne era certo ma annuì, ci avrebbe provato. “Chi è la Booker?”
“E' una ragazza nel dormitorio di Rose. Piccolina, con i capelli lunghissimi neri.”
“E' bella?”
“Non, non lo so. Non mi sono mai fermato a guardarla...”
“Chissà. Invece Nott non sarà troppo contento, Subilk è una piaga.”

 

***

Era passata una settimana da quando la Gordon aveva creato i gruppi e sia Rose che Scorpius avevano categoricamente evitato di incontrarsi entrambi sostenendo, che già il doversi vedere per i turni da Caposcuola fosse troppo, essendo quelli un incubo.
Scorpius aveva anche tentato di obbedire ad Albus ma il sabato sera durante la perlustrazione dei corridoi, si era reso conto che Weasley aveva di nuovo scordato una piuma tra i capelli. Non aveva resistito a farglielo notare e lei l'aveva ripagato con un enorme calcio, poi resasi conto di non avergli dato il minimo fastidio, gli aveva gonfiato il braccio. E nessuno dei due aveva osato parlare del bacio semplicemente fingendo che non fosse mai successo.

Entrando a Trasfigurazione insieme ad Albus e Nott, il quale si era lamentato per ore della piaga che gli era toccata, Scorpius passò in rassegna l'aula cercandola e la raggiunse; l'amico gli ricordò di 'fare il bravo'.

Eh beh, facile per lui, pensò Malfoy.
“Weasley”
Dalla ragazza, piegata su uno dei suoi libri, giunse solo un grugnito.

Sfortunatamente per loro, la Professoressa Gordon chiese di vedere i risultati delle esercitazioni; Rose e Scorpius non sapevano da dove cominciare, al contrario i loro compagni sembrarono tutti organizzati.
I due decisero di ignorarsi e tentare di trasfigurare una parte del loro corpo, la ragazza si concentrò sulla mano, mentre lui su un piede. Per la prima volta in sette anni furono i peggiori della classe: i minuti continuarono a passare senza che nessuno dei due facesse progressi, entrambi troppo convinti che sarebbe stato facile e avrebbero saputo cosa fare.
Rose era talmente arrabbiata che, nonostante avesse desiderato rendere l'unghia del mignolo viola, la bacchetta le divenne incandescente in mano, le sfuggì e colpì Scorpius con un incantesimo sconosciuto: sulla pelle del ragazzo cominciarono a comparire pois fucsia.
“Weasley! Sono. A. Pois.” Il tono di Malfoy era inequivocabile.
Ma Rose era troppo impegnata a ridere per preoccuparsene, si portò una mano alla bocca tentando di soffocare le risate, ma fu inutile.
Il resto della classe li guardava divertiti, solo Albus sospirò rassegnato e pregò che le conseguenze non fossero troppo pesanti. La sua compagna, Elisabeth Booker, distolse gli occhi dalla scena e gli chiese timidamente come mai disapprovasse tanto “E' difficile convivere con quei due?”
“Non hai idea.”
La ragazza ridacchiò “Qual è esattamente il loro problema?”
“Cosa non darei per saperlo.” Albus sollevò le spalle sconfortato “E' così da sempre.”
“Secondo te loro sanno perché si odiano?”
“Ne dubito fortemente.” Le sorrise e continuò “Sono entrambi così orgogliosi e competitivi. Ma estremamente leali. A dire la verità si somigliano molto. Eppure. Ma almeno la piantassero di stuzzicarsi, soprattutto ora che sono Capiscuola.”
“Sì, Rose sa essere parecchio orgogliosa.”
“Parecchio?”
Elisabeth ridacchiò di nuovo.
“Com'è condividere il dormitorio con lei?”
“Oh, è okay. Estremamente ordinata, ma libri dappert-”
Fu interrotta da una voce furente “WEASLEY. MALFOY. COSA VI AVEVO DETTO?” La Gordon stava girando tra le coppie controllando i progressi e si era appena resa conto dell'accaduto.
“Ritenevo di essere stata sufficientemente chiara... Venti punti in meno a ciascuna Casa! E voi” Si rivolse a tutta la classe “Questa è un'ottima dimostrazione del perché vengano creati dei gruppi e perché ci si debba esercitare. La Trasfigurazione Umana è estremamente complicata e, sottovalutata, pericolosa. Siete stati suddivisi affinché ci fosse qualcuno ad assistervi in caso di complicazioni. NON E' UN GIOCO.” Con un colpo di bacchetta fece svanire i pois di Scorpius.
“Per la prossima volta voglio un tema sulle conseguenze di un uso improprio della Trasfigurazione umana. 20 cm. Ora andate.”

***

Albus stava riprendendo Malfoy “La devi smettere. Ti avevo avvertito. Ti rendi conto che la Gorgon andrà dritta dritta dalla Preside?”
“Sì. Ma è stata lei a fare l'incantesimo! Perché te la prendi solo con me?”
“Non me la prendo solo con te.” Stavano entrando in Sala Grande “Ecco perché stasera ceneremo al tavolo dei Grifondoro e voi due troverete una soluzione.”
“No!”
“Oh, sì.”
Prima di dirigersi al tavolo dei Grifondoro Albus andò da Nott e Zabini ad avvertirli.
Nott sogghignò “Torna almeno con qualche conquista”
Zabini invece dovette essere convinto a restare dov'era “Non capisco perché, prima di tutto potrei assistere a una scenata meravigliosa. Poi, potrebbe essere la mia occasione di chiedere a tua cugina di uscire.”
“Dubito che Weasley accetterebbe.” Scorpius non aveva dubbi.
Zabini alzò le spalle sorridendo maliziosamente, ma rimase dov'era mentre Albus costrinse Scorpius a dirigersi al tavolo dei Grifondoro.
Aveva già parlato con Lily in modo che lasciasse un posto libero davanti a Rose e infatti, non appena lo vide avvicinarsi lei gli fece segno con la mano; Rose troppo intenta a mangiare non si accorse di nulla.
Ma due secondi dopo, quando rialzò gli occhi per prendere il bicchiere lo vide.
“Che ci fai qui?”
Fu Albus a rispondere “Io e Lily riteniamo che dobbiate piantarla e per il bene di questa scuola collaboriate.”
“Quindi” Continuò Lily “Ora parlerete e troverete una soluzione. Odiatevi pure, ma piuttosto fatelo in silenzio.”
Rose non credette alle proprie orecchie e si girò verso Scorpius, per la prima volta da quando si erano incontrati, in cerca di sostegno, lui però sollevò le spalle indifferente.
“Spiegami com'è possibile che quel rimbambito di mio cugino sia l'unico in grado di obbligarti a fare qualcosa.” Era furente.
“Guarda che sono proprio qui.”
“Lo so. Ma ho ragione.”
Albus scosse la testa, si sedette accanto alla sorella e cominciò a mangiare.
“Sinceramente Weasley, tuo cugino sembra tanto pacifico, ma la verità è che mi fa una paura allucinante. Senza parlare di sua sorella.”
“Mi prendi per il culo Malfoy? Mio cugino. Albus Severus Potter?!”
Scorpius annuì. “Non me lo fare ripetere Wealsey. Pensiamo ai nostri di problemi.”
A Rose tornò in mente l'immagine del loro bacio e arrossì leggermente, i nostri problemi sono vari. Ma non disse nulla e ascoltò la proposta del ragazzo.


Durante la cena, parecchie teste si girarono a guardare l'ultimo tavolo della Sala e i due che parlavano. I Serpeverde furono i più preoccupati: che il loro Caposcuola li avesse traditi? Cosa stava succedendo?
Solamente un paio di persone però si alzarono per indagare. Louis venne direttamente a mangiare lì, sedendosi accanto a Olivia (un'Olivia in attesa di sapere se sarebbe riuscito a chiederle di stare insieme prima o poi), Lysander e Lorcan invece vennero a scoprire se si sarebbero dovuti preparare a un'altra Guerra Magica.
Anche gli altri Weasley smistati in Grifondoro si erano ammassati accanto a Lily e Albus, Roxanne trascinandosi dietro Corner, dal quale era sempre più inseparabile.
“Cosa sta succedendo?” Chiese divertita. “Quanto l'avete pagata?”
“Nulla, stanno cercando di risolvere i loro problemi per il bene della Scuola”
Lucy lì guardò incerta “Non sembrano molto felici”
“Dubito che lo siano. Lorcan l'altra sera è stato beccato a pomiciare con la Winds - la Tassorosso bassina del quinto anno con i capelli viola - da quei due” E Lysander li indicò con la testa “Li hanno spediti ai dormitori, ma mentre scendeva le scale li sentiva litigare.”
Rose e Scorpius troppo intenti a discutere e insultarsi non si accorsero di nulla, ma ormai il loro odio era diventato oggetto di analisi; anche Elisabeth si era aggiunta e Anant, venuto a salutare Lily, si era fermato curioso.
Vennero osservati ancora per un paio di minuti, ma poiché continuavano a essere immersi nel loro affare, il discorso si spostò su altri argomenti e la combriccola rimase seduta a lungo a chiacchierare.
“Quindi tu saresti Patil?” Disse tutto a un tratto Albus.
Il ragazzo lo guardò con profondi occhi neri, sembrava a disagio “Ehm, sì.”
“Cerca di fare in modo che mio fratello non vi scopra mai. James sa essere molto poco comprensivo nei confronti dei ragazzi di Lily”
Anant cominciò a ridere “Lily mi ha avvertito.”
“Vedi, ecco perché Albus mi piace tanto. Sa essere un'idiota assoluto, ma almeno si fa gli affaracci suoi.”
“Mi faccio li affaracci miei perché non sono stupido come James e so cosa vuol dire prendersi una fattura da te.”
Lily sogghignò “Ed è sempre un piacere.” Poi vide una ragazza correre verso di loro “Amelia! Ma dove sei stata?”
Cercò di recuperare fiato prima di rispondere “Io e.. Luke... Avevamo deciso... di... mangiare insieme... sulla Torre di Astronomia” Inspirò “E poi torno giù... E scopro che in Sala Grande Rose e Malfoy parlano.. tranquilli.”
Dietro di lei apparve un ragazzo. “Cosa sta succedendo?”
Roxanne e Lily li guardarono maliziose “Sulla Torre di Astronomia?” Indagò la prima.
Comunque.” Amelia le fulminò.
“Nulla. Stanno cercando una soluzione per evitare di far saltare in aria la scuola” Lily le spiegò brevemente la questione e poi si alzò “Ora, se mi scusate, dobbiamo andare.”
Lei e Anant si allontanarono e così pian piano tutti. Rimasero solo Albus ed Elisabeth, lui aspettava Scorpius e lei si era offerta di fargli compagnia, la cosa non gli dispiacque per nulla, è proprio carina, strano non l'avessi mai notata. 


Quando Rose e Scorpius finirono di parlare, la Sala Grande era deserta. Albus ed Elisabeth programmarono di vedersi per le esercitazioni di Trasfigurazione, mentre i due Caposcuola nemmeno si salutarono.
Mentre salivano le scale Elisabeth le chiese se avesse risolto.
“Per quanto sia possibile risolvere con un simile idiota.”
“Pensi che durerà?”
“Non ho altra scelta.” Poi sembrò pensare qualcosa. “Tra l'altro, Louis si è deciso a farsi avanti con Olivia? Non le ho più chiesto nulla...”
Elisabeth scosse la testa. “No!”
Rose alzò gli occhi al cielo, Merlino quanto è stupido.

 

* Professoressa Claire Gordon, ho ipotizzato che fosse una studentessa di qualche anno più vecchia del Trio, Corvonero eccellente in Trasfigurazione, che prese il posto della McGonagall quando questa diventò Preside.

** Assolutamente inventato, e assolutamente inutile per la storia.


*** Elisabeth Booker, mia invenzione, probabilmente figlia di una Babbana e di un Mago. E' una Grifondoro del settimo anno e migliore amica di Olivia Thomas.


Angolo Autrice

Prima di tutto mi scuso se nel capitolo precendente l'Angolo Autrice era in grassetto: assolutamente non voluto per una questione grafica, ma non c'è stato verso di modificarlo. Boh :/

Poi, so che è leggermente più lungo del solito, e mi scuso, ma non riuscivo a trovare il punto giusto dove chiuderlo - non saranno tutti così.

Infine, come sempre, grazie a tutti quelli che mi prefeirsco/ricordano/seguono, virtualmente vi sto riempiendo di baci *SMACK*
E ovviamente a chi mi ha recensita, CONTINUATE A FARLO che mi rende un sacco felice sapere che sto scrivendo per qualcuno, sentitevi liberi di lasciarmi anche un suggerimento! E ricordate che le recensioni mi ispirano quindi... Lasciatene una!

Grazie mille, 
@isabeckhtorres

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Capitolo 10
*** Devi Sempre Sottolineare Tutto? ***


Capitolo 10: Devi sempre sottolineare tutto?


“You're beautiful,
you're beautiful,
you're beautiful it's true.
I saw your face
In a croweded place
And I don't know what to do”
- You're Beautiful, James Blunt


Era passata qualche settimana dal trattato di pace tra Rose e Scorpius e tutto sembrava procedere tranquillo. Le condizioni rimasero un mistero e ogni studente esponeva la propria opinione in merito fantasticando su cosa mai potesse volerci a far star zitti quei due. I Serpeverde furono tranquillizzati riguardo la fedeltà del loro Caposcuola, e sebbene i professori apprezzassero molto il nuovo atteggiamento, le quattro Case si ritrovarono d'accordo: una mattina senza una scenata alla Weasley/Malfoy non era una mattina degna di essere chiamata tale.
I due ragazzi furono sempre più spesso visti insieme, all'inizio avevano deciso di studiare in Biblioteca, rivelatasi inadatta, optarono per una classe vuota dove avrebbero potuto imprecare e sbagliare senza essere rimproverati dalla bisbetica bibliotecaria.
Nel giro di due settimane riuscirono a trasfigurare la propria mano in quella di una scimmia e i piedi in quelli di un gorilla, tornarono a essere i primi del corso e guadagnando 20 punti ciascuno.
Rose scoprì che Malfoy era un ottimo compagno, padroneggiava la magia al suo stesso livello, era sveglio e intelligente e questo la costringeva a concentrarsi e sforzarsi per riuscire al meglio: non sarebbe stata seconda a Scorpius Malfoy. Scorpius dovette ammettere le stesse cose al riguardo di Rose. Entrambi giurarono a se stessi che non l'avrebbero mai detto ad alta voce.
Intanto girava voce che fosse avvenuto un miracolo, e in parte era avvenuto davvero, in pubblico e quando erano troppo concentrati per rendersene conto sfoggiavano le migliori maniere. Ma tornati alla realtà non mancavano di irritarsi a vicenda e un paio di volte si ritrovarono a duellare in mezzo all'aula, senza che nessuno dei due sapesse bene come fosse successo. Ovviamente nessuno dei due vinse mai e dovettero dichiarare parità, ogni volta.

 

***

Al contrario di Scorpius, Albus adorava incontrarsi con la sua compagna e ogni momento passato in compagnia di Elisabeth lo esaltava: era bella, simpatica e sveglia, eppure anche timida e riservata. Lo incuriosiva.
Soprattutto da quando lo aveva schiaffeggiato durante uno degli incontri.
“Che ho fatto?” Aveva chiesto sconvolto. “Cosa ti aspettavi? Un bacio? Mi hai appena chiesto se mi andrebbe di aiutarti per altri 'tuoi piccoli problemi'” E poi lo aveva lasciato lì imbambolato e mortificato.
Quando l'aveva detto a Lily e Rose, avevano riso fino alle lacrime e gli avevano detto che se lo meritava “Elisabeth non è una delle idiote con cui hai a che fare di solito. Chiedile di uscire se ti piace.”
Anche Scorpius aveva riso e si era dichiarato d'accordo con le ragazze “Sei bravo a riconoscere con chi puoi o chi non puoi essere stronzo. Lei non è quel tipo.”
Lo sapeva, certo che lo sapeva, ma lei si era sciolta i capelli per riaggiustarsi la coda e si era fatto prendere da, oh non lo so neanche io.
Gli ci erano voluti giorni per farsi perdonare e da quel momento in avanti cominciò a ingegnarsi pensando al modo perfetto per invitarla a uscire, forse l'avrebbe fatto per il prossimo fine settimana a Hogsmeade.
Nott e Zabini furono disgustati nell'apprendere la notizia e borbottarono per giorni accusandolo di tradimento al loro codice, ma si ripresero ben presto quando capirono che avrebbe voluto dire più week-end di sesso per loro.
Inoltre cominciò a passare molto più tempo al Tavolo dei Grifondoro trascinandosi dietro Scorpius “per supporto”.

“Di nuovo Albus davvero?”
“Scorpius, sei mio amico e mi devi sostenere.”
“Mi hai costretto a concordare tregua con quella schizzata” E indicò una rossa ad appena qualche passo da loro “E ora anche questo.”
“Sì, ma non posso andare a sedermi là da solo, mi guardano ancora un po' male. E poi Lily dice che mi devo mostrare interessato e guarda che miracolo ha fatto con Louis: ormai ogni volta che giri l'angolo ha la lingua incastrata nella gola di Olivia.”
Weasley ha ragione: devo smetterla di dargli retta.
Eppure Malfoy non era dispiaciuto come amava mostrare di sedersi al tavolo dei Grifondoro, non solo gli piacevano i continui battibecchi tra i cugini, ma soprattutto aveva notato che la sua presenza lì irritava al massimo Lewis.
Tutti sapevano che Jake Lewis era stato rifiutato per tre volte da Rose Weasley dopo il Ballo di Halloween e tutti sapevano che la cosa non gli era piaciuta per nulla. Senza contare che la sua presenza mandava in bestia Rose facendole luccicare gli occhi di rabbia, cosa che lo divertiva da morire, oltre che a impressionarlo immensamente: occhi azzurri così non ne aveva mai visti.

Lui e Albus furono salutati da un coro di 'ciao' mentre si sedevano al tavolo e da un grugnito che li fece sogghignare entrambi.
Stavano mangiando da qualche minuto e ascoltavano tutti Lily che raccontava qualcosa accaduto in classe quel giorno: a quanto pare Anant – che aiutava Hagrid con le classi inferiori a Cura delle Creature Magiche, amando la materia – aveva dovuto riacciuffare una ragazzina caduta... Non seppero mai dove.
“Ehm, Scorpius, ciao” Una ragazzina del secondo anno si era alzata ed era venuta a parlargli. Alcune ragazzine sedute a una decina di metri ridacchiavano senza riuscire a fermarsi.
Scorpius la guardò innalzando un sopracciglio. “Sì?”
“Io, beh, i-io e le mie amiche.. Ci-ci chiedevamo se potessi- potessimo sentire i muscoli del tuo braccio...”
La famiglia Weasley, Sam e Anant, Olivia e Elisabeth si zittirono immediatamente, a Rose cadde la forchetta di mano.
Scorpius ghignò divertito. “Ma certo.” E la seguì. Un paio di minuti più tardi tornò al suo posto.
Stavano tutti ridendo divertiti e sembrava essere Rose la causa del loro divertimento.
“Weasley, ti ricordo il nostro accordo.” Disse Malfoy sospettando lei avesse fatto qualche commento poco carino.
“Ma certo Malfoy, non verrei mai meno a-... Ahi!” Lui le aveva appena tirato un leggero calcio sotto al tavolo. Continuò ricambiando il calcio “Lo abbiamo ancora, constatavo solo come le tue scelte ricadano in basso.”
“Weasley, se guardassi dietro di me, noterai senza dubbio uno sguardo irritato al Tavolo dei Tassorosso. A Jake Lewis non piace la mia presenza qui. E io faccio in modo che gli piaccia sempre meno. Sanno tutti che questo è il “suo territorio”.
“Suo territorio?” Chiese Elisabeth.

“No! Non dovevi chiedere!” La famiglia Weasley conosceva già la teoria di Albus e Scorpius
“Io e i miei amici” Albus indicò dietro di sé “Sosteniamo che Jake Lewis sia perfetto per le ragazze Grifondoro. E' un gentiluomo, lo sanno tutti e le Grifondoro per la maggioranza non si fanno avvicinare che da quel tipo di ragazzo. Vedi Louis? Ecco è il ragazzo perfetto. E anche Jake Lewis. Di solito, di solito, i Serpeverde non escono con le Grifondoro”
“E raramente se le portano a letto. Nott si lamenta spesso della vostra diffidenza.” Scorpius aggiunse “Comunque, la nostra presenza non piace per nulla a quell'idiota, il che piace a me”
Elisabeth non sapeva se ridere o offendersi, le altre ragazze avevano uno sguardo rassegnato mentre Rose sbuffò qualcosa che nessuno riuscì a comprendere.
Quando l'attenzione di tutti si era concentrata altrove Scorpius si chinò verso Rose e le sussurrò “E poi sappiamo che il nostro Jake ha mire particolari a questo tavolo”
Rose alzò la testa di scatto pronta a fulminarlo ma rimase sorpresa dalla vicinanza del ragazzo e dagli occhi ghiacciati che la fissavano. E le labbra. E il ciuffo disordinato sulla fronte. ROSE, si intimò.
“Non ha mire particolari a questo tavolo.” Sperò di non essere arrossita.
“Non è quello che si dice in giro.”
“Non si dice nulla in giro.”
“Ti sbagli.”
“Come vuoi” Scorpius alzò le spalle con indifferenza.
A quel gesto Rose si infuriò ancora di più: perché non può mai parlare chiaro? E comunque sta di sicuro mentendo

- Io non credo sai

- Di nuovo tu?
- Oh guarda sta ridendo: che carino
- Ride alla battute idiote del mio cugino idiota
- Resta che mi fa venire voglia di mordicchiargli le lab-
- Sei disgustosa
- Guarda che sono nella tua testa.. Chissà cosa direbbe se glielo propones-
- TACI.

Rose si appuntò mentalmente di fare qualche ricerca in biblioteca su vocette presuntuose nella testa, ma non resistette e gli chiese spiegazioni “Allora cosa direbbe?”
“Quinto piano, un paio di giorni fa uno del suo dormitorio ha scommesso che non sarebbe riuscito a chiederti di uscire. Un altro che ci sarebbe riuscito ma non ti saresti data completamente, se mi spiego.” E sogghignò.
Il calcio di Rose lo raggiunse nel giro di un secondo e questa volta sortì un effetto maggiore. “Stai migliorando Weasley. I miei complimenti” Non smise di ghignare.
Godric quanto è odioso
- Secondo me ha il sorriso più sexy su questo pianeta
- Ti avevo ordinato di tacere.

“Non ci credo. E' più maturo di così.”
“Mi spiace deluderti, Weasley. Ma se vuoi riferisco e aggiungo anche che non hai alcuna intenzione di fare l'una o l'altra cosa.”
Scorpius si stava divertendo un mondo e ogni sguardo arrabbiato che lei lanciava era un ghigno in più sul viso di lui.
“Scommetti che spargo la voce di una tua qualche malattia venerea?”
Malfoy smise di sorridere all'istante “Sarebbe troppo immaturo per te.” I suoi occhi divennero due fessure
“Mettimi alla prova.” Rose gli sorrise, raccolse la sua borsa e se ne andò.
Scorpius rimase a guardarla sorpreso e sconvolto, nella testa ancora il fantasma del suo sorriso e l'impressione che non sarebbe riuscito a dimenticarlo mai più. Oh, no.

***


A Scorpius Malfoy non piacque per nulla la piega che gli eventi intorno a lui avevano preso ultimamente. Era seduto accanto a Weasley durante la lezione di Trasfigurazione, avevano finito prima di tutti gli altri come al solito e stava seduto a contemplarla leggere.
Rose gli sembrava innocua, i gomiti appoggiati sul tavolo, gli occhi focalizzati sul libro, il piccolo sorriso sulle labbra. E bella. Molto bella.
Malfoy si maledisse per averlo pensato, di nuovo. Non comprendeva cosa gli stesse succedendo: i suoi occhi la cercavano inconsapevolmente ovunque andasse e avevano preso la brutta abitudine di focalizzarsi su particolari mai notati prima e al quanto distraenti.
Come Rose si mordicchiava il labbro inferiore quando pensava, come giocava con i capelli arrotolandoseli intorno a un dito quando era imbarazzata o distratta, il piccolo sorriso sulle labbra quando leggeva uno dei suoi romanzi, gli occhi che dardeggiavano quando lui commentava qualcosa contro di lei. Sarebbe potuto andare avanti all'infinito elencando una lunga lista mentale di piccoli movimenti alla “Weasley” che lo distraevano. E la situazione gli piaceva sempre meno, soprattutto quando ripensava al bacio. Merlino.
Scorpius Malfoy non si interessa dei particolari quando si tratta di ragazze, non pensa a baci, non rimane sovrappensiero.
E così quando suonò la campanella si alzò di scatto e si allontanò dall'aula velocemente cercando di focalizzarsi su qualunque cosa che non fossero i capelli rossi di Rose Weasley.

***

“Rose. Ou, Rose!” Una gomitata le si conficcò nel fianco.
“Che c'è?” Si voltò verso le due ragazze alla sua destra.
“Ti eri incantata... E stiamo cercando di decidere cosa dovrebbe indossare domani Lily” Amelia e la cugina la fissavano sorprese.
Lily? Lily? Lily? Ah, domani, Lily, sì.
“Ricordatemi perché è così fondamentale? State insieme no?” Rose non capiva. Lily scosse la testa e alzò gli occhi al cielo.
“Sì, ma è la prima uscita a Hogsmeade da quando ci siamo messi insieme... Voglio indossare qualcosa che dica hai-fatto-la-scelta-giusta-siamo-perfetti-insieme-e-ora-baciami”
Rose annuì, ah già.
“Mmmh, non saprei.. Che ne dite della camicetta verde?”
“Oh sì! E poi?” Per fortuna Rose utilizza il suo cervello in campi utili all'umanità.
Si concentrarono tutte e un paio di minuti dopo, tra un boccone e l'altro, riuscirono a terminare il look per Lily. Dopodiché Rose poté tornare ai suoi pensieri: le si aggrottarono le sopracciglia e alzò gli occhi verso il soffitto incantato. Era scuro e senza stelle, le instillava una sensazione di freddo.
Mancavano pochi giorni all'inizio delle vacanze di Natale, le ultime settimane le erano passate davanti in un lampo e ci sarebbe stata l'uscita a Hogsmeade - avrebbe dovuto comprare un sacco di regali di Natale - e l'ultima partita dell'anno di Quidditch, Corvonero contro Tassorosso, poi sarebbero stati ufficialmente in vacanza.
E poi tutto di un colpo, proprio mentre stava pregustando le battaglie di neve che l'aspettavano, l'aveva scorto. I suoi pensieri erano stati interrotti e si erano focalizzati tutti sulla sua alta figura, e sui capelli che si era scostato con la mano.
Si era seduto e aveva cominciato a mangiare eppure riusciva ancora a vederlo benissimo; stava osservando il ghigno che gli era apparso sul viso a qualcosa che aveva detto Al, domandandosi cosa fosse quando era stata interrotta da Amelia.
Non si era accorta di essersi incantata e sapeva he cnon era stata la prima volta, le era capitato un paio di volte durante le lezioni nell'ultima settimana, senza contare che aveva smesso di litigare con la vocina nella sua testa.
La vocina aveva dannatamente ragione e aveva vinto: Malfoy aveva decisamente un bel sorriso, un bel naso, capelli che avrebbero dovuto essere dichiarati illegali per quanto luccicavano e sì anche il resto del viso non era male. Per non parlare del corpo.

- E gli occhi?
- E gli occhi.
- E il profumo
- E il profumo, già. Devi sempre sottolineare tutto?
- E' perché tu possa godere di tutto l'insieme della sua vista.

Rose dovette concordare, accettando che i suoi ormoni pensassero quello che volevano: Malfoy in fondo era davvero piacevole alla vista. Eppure non era solo quello, non era male stare con Malfoy ora che non litigavano più. Beh, non troppo, e ripensò a quando aveva commentato il quarto tentativo per invitarla a uscire di Jake Lewis: erano finiti in una lunga discussione. Tornandoci con pensiero si irritò immensamente e decise di ritirare tutto: non era piacevole stare con quel cretino.
Ma prima che potesse arrivare a pianificare come ucciderlo fu nuovamente interrotta “Rose Weasley?” Una ragazzina minuscola la fissava timidamente
“Sì?” Le sorrise incoraggiandola.
“La Preside McGonagall mi ha chiesto di portarle questo.” E le porse una pergamena sigillata.

“Grazie mille” Rose la guardò correre via e poi ruppe il sigillo della Preside.

'Rose Weasley, Caposcuola Grifondoro. Mercoledì ore 20, ufficio della Preside. Riunione Caposcuola.'
Recitava il biglietto e a Rose non piacque la sensazione che ebbe al riguardo.



Angolo Autrice

Prima di tutto MILLE SCUSE per il ritardatissimo aggiornamento: ho avuto un paio di problemi tra la scuola (quanto danno da studiare in quinta? Non comprendono il bisogno di una vita sociale o il bisogno di scrivere una Scorose? A quanto pare no.) e la scrittura del Capitolo. Era tutto nella mia testa, ma le parole non volevano essere scritte e ancora adesso non ne sono troppo soddisfatta: avrei voluto cogliere meglio alcuni passaggi.

Cooomunque, grazie mille a chi mi legge/preferisce/ricorda/segue - sempre di più e sempre più amati - e in particolare a chi mi RECENSISCE! 
Non per riccatarvi, ma le recensioni mi spingono a scrivere più velocemente... Tanto perchè lo sappiate ;)

Grazie mille, 
@isabehcktorres

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Capitolo 11
*** Mi Toccherà Abitare Con Quel... Quell'Idiota ***


Mi sono resa conto di aver dimenticato una cosa fondamentale e poichè non riesco ad aggiungerlo a Primo Capitolo lo aggiungo qui.

Appartiene tutto alla meravigliosa J.K., io posseggo solamente un briciolo di fantasia e - alcuni sosterebbero - tanta pazzia.


 

Capitolo 11: Mi Toccherà Abitare Con Quel... Quell'Idiota


“Saw you there and I thought Oh my God
Look at that face, you look like my next mistake”

-Blank Space, Taylor Swift

 

Sapeva che l'avevano ricevuto anche gli altri tre Caposcuola per cui doveva trattarsi di doveri scolastici, forse qualcosa da organizzare, eppure gli sembrava strano essere stato convocato due giorni prima di Natale.
Voltò l'angolo, salì due rampe di scale, una delle quali decise di spostarsi a metà strada costringendolo a ritornare indietro di un pezzo e poi finalmente giunse davanti al gargoyle della Preside.
Nell'ufficio, oltre alla Preside e i soliti quadri, c'era solo Ellie MacMillan che lo salutò imbarazzata e Scorpius ricambiò trattenendo un sorriso, la scenata che Weasley gli aveva fatto ancora fresca in mente.
Mentre attendevano gli altri due si soffermò a guardare i quadri, alcuni gli fecero un cenno mentre altri si limitarono a rispondere allo sguardo e poi c'era il suo preferito, Dumbledore: avrebbe tanto voluto averlo conosciuto. Suo padre non amava parlarne ed era solo riuscito a scucirgli “era un grande uomo prima che un grande Preside” prima che chiudesse il discorso con un sorriso tirato. Come al solito Dumbledore gli sorrise divertito, gli brillarono gli occhi e gli si arricciò il naso, Scorpius pensò fosse il sorriso di un bambino eppure pieno di saggezza.
Mentre rifletteva sentì due colpetti alla porta e quando si girò Weasley e Scamandro entrarono, dovette ammettere ancora una volta a sé stesso quanto fosse bella: i capelli raccolti in una coda alta che le sfuggivano da ogni parte, le migliaia di lentiggini che le incorniciavano il viso e chissà dove andavano a finire, gli occhi, che ovviamente si strinsero quando si accorse di lui. Bella e irritante.
“Ora che ci siamo tutti avrei una comunicazione per voi. E' nella tradizione di Hogwarts fare un regalo ai Caposcuola per ringraziarvi del vostro operato e affinché possiate continuare a farlo nel migliore dei modi.”
Si scambiarono delle occhiate incuriosite ma la Preside riprese “Vi è un piccolo complesso di locali nel castello che molto tempo fa furono adibiti a stanze dei Caposcuola. Avrete una stanza ciascuno e una Sala Comune dove studiare e organizzare indisturbati. Si trova al terzo piano dietro al quadro dei Professori, la parola d'ordine la concorderete insieme.” I suoi occhi si posarono su Rose e Scorpius “Ricordo che è severamente vietato organizzare feste all'interno o utilizzare i locali per qualunque altro scopo non professionale.”
Poi sorrise “Vi trasferire a partire da domani, spero che ciò vi faccia piacere.”
Ellie e Lysander annuirono entusiasti, Scorpius e Rose non si mossero di un millimetro e la Preside fece finta di non avere notato nulla, pregando tra sé che ciò non portasse alla distruzione della scuola.
“Prima che andiate: ricordate che sarete voi a organizzare la Giornata del Due Maggio e il successivo Ballo, vorrei che mi fossero consegnati i programmi entro il 31 Marzo. Grazie mille, Buonanotte.” E li congedò.
Rose ci mise qualche secondo a muoversi. Non è possibile. Devo fare qualcosa.
“Preside McGonagall? Io e Malfoy vorremmo parlarle un attimo, se fosse possibile?”
Scorpius si bloccò a metà strada verso la porta lanciandole uno sguardo interrogativo.
“MacMillan, Scamandro, siete liberi di andare.” Quando furono usciti si rivolse con un sospiro ai due ragazzi rimasti “Prego.”
“Mi scusi, ma ecco, mi domandavo se fosse assolutamente necessario il trasferimento.”
“Weasley, si tratta di una tradizione scolastica.”
Scorpius capì dove volesse andare a parare Rose e decise di sostenerla, la loro convivenza forzata era già abbastanza così “Lo capiamo, certamente, ma siamo anche sicuri di poter lavorare egregiamente nei nostri dormitori.”
“E sono certa che potreste, ma questa è tradizione scolastica e dimostra unità tra le Quattro Case, così è sempre stato. Siamo tutti a conoscenza dei vostri problemi di collaborazione ma ciò non modificherà la Storia di Hogwarts, stiamo parlando della vostra scuola, della vostra casa. Dovreste vergognarvi della vostra richiesta, avete entrambi raggiunto la
maggiore età, tentate di dimostravi responsabili.” Non aggiunse un'altra parola e li guardò con furia “Ora andate.”
I due mormorarono qualche scusa e si affrettarono a uscire.
Scesero le scale e si incamminarono insieme in silenzio, entrambi soppesando le parole della Preside; giunti davanti alla Sala Grande si fermarono a guardarsi.
“Una richiesta coraggiosa.” Fu Malfoy a rompere per primo il silenzio.
“Non ha funzionato”
“Sei destinata a passare il resto dell'anno con me Weasley, arrenditi al pensiero”
“Stabiliremo delle regole precise. Non voglio ass-”
“Non a quest'ora Weasley, eh? Domani. Mandami una lista” La guardò sbuffare indignata e borbottare qualcosa riguardo a una morte precoce prima di andarsene a passo di marcia.
Schizzata.

***

“E quindi?”

“E quindi mi toccherà abitare con quel... quell'idiota per il resto dell'anno.” L'intera famiglia Weasley-Potter era seduta, o meglio ammassata, nelle poltrone davanti al fuoco nella Sala Comune dei Grifondoro: avevano deciso fosse tempo di un incontro.

“L'intero castello darebbe la vita per una simile opportunità, sei una piccola ingrata” Roxanne le fece l'occhiolino

“Roxi, non mi sembra proprio una cosa su cui scherzare... E' la tragedia del secolo.” Rose strinse i pugni. “E per di più si aspettano che io lo tolleri! Lui e le sue stupide conquiste.. Eeeew.”

“A dire la verità è un sacco che non porta una ragazza in dormitorio..” Albus si fece pensoso.

“E tu?” Gli chiese Lily

“Anche io ovviamente.” Quattro paia di occhi lo fissavano sospettosi “Davvero. Mi piace Elisabeth”

“E come è andata a Hogsmeade?” Indagò Lucy

“Bene, credo” E occhieggiò la ragazza che giocava a Gobbiglie con Olivia

“Dubbioso?” Louis sogghignò “Il grande conquistatore Serpeverde è stato messo in difficoltà da una piccola Grifonodoro?”
Risero tutti dell'espressione ferita del ragazzo che aggiunse “Ha una forza ben nascosta, fidatevi. Neanche un Bolide farebbe così male.” Si massaggiò la guancia al ricordo: Ahia.

“Secondo me più che la tua guancia, è il tuo orgoglio a essere stato ferito...” Hugo lo guardò con un sopracciglio alzato

“E come sempre il mio piccolo e silenzioso fratellino mi rende fiera.” Rose alzò la mano in modo che Hugo riuscisse a batterle il cinque.

“In effetti, Hugo è tre volte più bravo di voi con le ragazze... Helena mi sembra alquanto soddisfatta.” Lily non fece nulla per nascondere il doppio senso e Hugo la guardò male.

“Pensa al povero Anant” Le rispose.

“Non ti preoccupare...” Lo disse senza un'ombra di imbarazzo.

“LILY!” Albus le lanciò un'occhiata disgustata.

“Che c'è?”
“Solo perché non sono ottuso come James, beh, non vuol dire che mi piaccia pensare a quella.. possibilità”
“Uffa, che bambino che sei” Lily lo guardò con sufficienza.

Louis cambiò il discorso velocemente, prima che la cugina potesse pensare di Maledire il fratello. “Rose e Lucy, restate le uniche senza cavaliere...”
“E fiera che sia così!” Asserì Lucy “Crea davvero troppi problemi.”

“Come ho già detto: nessuno mi interessa. Deve valerne la pena.” Rose era risoluta.

“A quanto è arrivato Jake Lewis?” Indagò Hugo.

“Quattro credo” Rispose Rose disgustata.

“Hai sentito della scommessa?” Le chiese Louis.

“Disgustoso.” Rose arricciò il naso “Invece come sta Sam?” Si rivolse a Roxanne.

“Oooh, finalmente ti sei decisa a chiamarlo per nome! Grazie. Cooomunque, moolto bene, a Hogsmeade si è innamorato del negozio di Papà ed era così caruccio, mi sono dovuta trattenere dallo spogliarlo davanti a Fred” Sembrò riflettere un attimo “Non sarebbe stata una cosa buona, no.”

Risero tutti immaginando l'espressione che avrebbe avuto Fred.

***

Era la vigilia di Natale e i quattro Caposcuola accompagnati dalla Preside stavano fissando un quadro, accanto a loro quattro grossi bauli e un paio di gabbie vuote. Gli abitanti del quadro ricambiavano lo sguardo.

Si trattava di tre uomini dai capelli bianchi, uno aveva anche un bel paio di baffi coordinati e un altro una barbetta candida, tutti e tre tenevano un qualche libro in mano e quello senza barba né baffi stringeva tra le dita un orologio legato al panciotto con una catenina. I tre, due dei quali piuttosto cicciottelli, erano seduti intorno a un tavolo su cui erano posati altri libri, un paio di oggetti strani e un vassoio su cui era sistema una bottiglia di vino con tre bicchieri di cristallo. Sbattevano gli occhi e si grattavano il naso, di tanto in tanto, molto di rado, si alzavano anche per sgranchirsi le gambe e passeggiavano su e giù per qualche minuto. Nonostante si comportassero come qualunque altro quadro della scuola, vi era una nota che strideva nella scena: i tre erano vestiti come Babbani, elegantissimi Babbani, con panciotto e papillon.

Nessuno era ancora riuscito a capire come mai qualcuno si fosse messo in testa di dipingere tre professori Babbani, chiunque fosse stato, era idea unanime dovesse essere stato pazzo.

“Buongiorno Professori. Questi sono i nostri Caposcuola.” La Preside indicò i ragazzi “Suggerivano di usare come parola d'ordine 'albero di Natale', concordate?”
I tre la fissarono per qualche secondo e poi cominciarono a borbottare con le teste vicine “Albero di Natale'? Non se ne parla, cari colleghi, proprio no.” Sentirono dire uno dei due cicciottelli.

“Ma probabilmente ricorda loro le festività e la famiglia, non essere sempre così scorbutico, ricordati che anche tu sei stato giovane.” Oppose l'altro, la cui pancia sembrava sul punto di esplodere.

“Su, su colleghi, non facciamo attendere i giovini qui. Accettiamo la loro offerta per quanto sia di dubbia maturità.”

I quattro 'giovini' osservarono la Preside tossire con irritazione, Scorpius notò che Rose, proprio come lui, faticava a trattenersi dal ridere; i loro occhi si incontrarono e per una volta non si lanciarono fiamme ma uno sguardo di divertita complicità.

“Signora Preside” Il Professore alto e magro sì rivolse alla McGonagall “Ci troviamo ad accettare la parola d'ordine.”
La sentirono esalare un “sia ringraziato Merlino” prima di seguirla attraverso il buco nel muro che il quadro aveva appena rivelato.
La Sala Comune aveva una forma strana, non vi erano quattro semplici pareti, né era circolare ma una via di mezzo: Rose contò quattro pareti grandi e quattro piccole, un ottagono. La parte davanti a loro ospitava un camino enorme in cui già crepitava un piccolo fuoco, le altre tre pareti grandi ospitavano una serie di scaffali e piccoli armadietti vuoti, la Preside spiegò avrebbero potuto metterci dentro ciò che più desideravano.
Al centro della stanza era disteso un enorme tappeto bianco su cui era stato posizionato un piccolo tavolino basso di legno circondato da due divani e due poltrone. E agli angoli del tappeto erano state sistemate quattro piccole scrivanie tonde, ognuna completata da una sedia.
Dopo aver occhieggiato la stanza sbalorditi i quattro Caposcuola notarono che le pareti più piccole - ognuna incastrata tra due grandi – avevano ciascuna una porta nera “Conducono alle vostre stanze. Sceglietene una e poi ditele il vostro nome e a quale Casa appartenete, sarà lei ad arredarsi. Infine, quella porta lì” Indicò una porta nera a qualche metro dal camino “Conduce al bagno, una copia quasi perfetta del Bagno dei Prefetti, come vi accorgerete, con però qualche aggiunta in più: sarà infatti il vostro bagno fino alla fine dell'anno e non dovrete condividere con nessun altro.” Sorrise loro “Sono certa questa sia un'ottima notizia. Prego, sistemate i vostri bagagli.”
La Preside fece un cenno e poi uscì dal buco da cui era entrata.

Rose rimase perplessa per qualche secondo: un bagno da condividere con Malfoy? Anche questo ora? Ma decise di accantonare il pensiero e si fiondò, come i quattro compagni, verso la porta più vicina, l'aprì ed entrò.
Al centro della stanza vi era un enorme baldacchino, accanto al letto un piccolo comodino ma per il resto stava fissando una stanza vuota. Inspirò e, nonostante si sentisse a disagio, disse “Rose Weasley, Grifondoro”; all'instante la stanza sembrò muoversi e non ebbe il tempo di sbattere le ciglia che si era trasformata in un sogno.
Riprendeva i colori rosso e oro della sua Casa ma con buon gusto, sul comodino erano appoggiati un paio di libri e una piccola lampada bianca, mentre un alto armadio rosso ricopriva una delle pareti e foto dei suoi amici la guardavano sorridendo da sopra il letto.
Prima che riuscisse a godere appieno della sua nuova camera da letto sentì un urlo di meraviglia provenire dal Bagno e corse nella direzione: Ellie MacMillan era al centro della stanza e si guardava ammutolita attorno. Rose notò l'enorme vasca che dominava il bagno e i quattro lavandini fissati a una delle pareti, sopra ognuno dei quali era posizionato uno specchio.
“Finalmente comprendo la bellezza di essere un Caposcuola” La solita voce profonda e strascicata interruppe il suo meravigliare. Ah, già, c'è anche lui.
Lysander però concordò con il ragazzo “Davvero. E le camere? W-o-w.”

“Credo che però manchi qualcosa” Avanzò Ellie “Ci vuole un albero di Natale”
“Concordo! Oh sì, è un'ottima idea!” Rose saltellò qualche secondo felice e poi si rese conto di certi occhi ghiacciati che la fissavano ironici, moderò il tono “Possiamo chiedere a Hagrid, andiamo!”
Le due ragazze uscirono velocemente, afferrarono i mantelli e si diressero verso i giardini del castello in cerca di un mezzo-gigante barbuto.

***

Scorpius dovette ammettere che la MacMillan aveva avuto una buona idea, il piccolo albero che ora scintillava decorato a un lato del camino rallegrava l'atmosfera.
A parte il crepitio del fuoco nella stanza vi era uno strano silenzio, nessuno era ben certo sul come comportarsi, si conoscevano certo, ma non così bene e l'idea di vivere assieme per i prossimi mesi li lasciava leggermente a disagio. Solo Weasley, notò Scorpius, sembrava immune all'imbarazzo, rannicchiata sulla poltrona più vicina al fuoco stava leggendo come se nessun altro oltre a lei o la libro esistesse. Così sembra innocua.
Fu Lysander a interrompere per prima il silenzio “Rose che stai leggendo?”
La ragazza sembrò risvegliarsi “E' una raccolta di episodi divertenti sul Quidditch”
A quelle parole il ragazzo si illuminò e cominciò a tartassarla di domande curiose, non ci volle molto che fossero coinvolti in una fitta discussione sul gioco.
Scorpius ed Ellie rimasero ad ascoltare fino a che Rose fece una battuta sulla partita avvenuta qualche giorno prima in cui, tra la sorpresa di tutti, i Corvonero erano stati stracciati dai Tassorosso: entrambi cominciarono a ridere e così si ritrovarono tutti coinvolti nel discorso.
Quando un paio di ore dopo Rose si ritirò nella sua stanza dovette ammettere che la Vigilia che sarebbe dovuta essere la peggiore della sua vita, fu forse una delle migliori.

***

Per la prima volta Rose Weasley non si svegliò tra urla di gioia la mattina di Natale, fu anzi il silenzio innaturale a svegliarla e per qualche secondo rimase a fissare il soffitto interdetta; quando capì dove fosse e perché, decise di infilarsi la vestaglia, afferrare il libro sul comodino e uscire.
Entrando nella Sala Comune si bloccò qualche secondo sulla porta: Scorpius Malfoy era seduto sul divano come la sera prima e fissava il fuoco. Riusciva a scorgerne solo il profilo, ma fu anche troppo a suo parere, l'ombra delle fiamme risaltavano sulla pelle chiara e ne mettevano in evidenza solo una parte rendendolo ancora più... Affascinante.

E io sono i pigiama, in pigiama davanti a Scorpius Malfoy. Poi si decise: Oh, ma a chi interessa?
“Malfoy, suppongo sia... Buon Natale”
Il ragazzo si girò di scatto e per qualche secondo non le rispose “Weasley, stavi cercando di farmi morire di spavento?”
“Se avessi saputo che bastava spaventarti ci avrei provato anni fa.” Rose si accomodò sulla poltrona della sera prima.
“Sei ancora in tempo” Poi Scorpius si ricordò di una cosa “E Buon Natale”
“Non credevo conoscessi l'educazione” Rose alzò un sopracciglio.

“Conosco molte cose” Le rispose con un ghigno.
La ragazza lo fulminò e aprì il libro, Scorpius tornò a fissare il fuoco sbirciando di tanto in tanto la figura di fronte a lui. Ciò che l'aveva sorpreso, più che l'improvvisa apparizione della ragazza era la ragazza in sé: Rose Wealsey gli si era presentata davanti in pigiama e, sebbene fosse un semplice pigiama blu senza pizzi o dettagli provocanti, la maniera in cui le sottolineava le curve era molto provocante, per non parlare dei capelli. Erano sciolti e lunghissimi, le ricadevano in onde rosse sulle spalle, nascondendole in parte il viso alla vista; a Scorpius tornò in mente Rose del Ballo e il bacio. Immediatamente si concentrò sugli ingredienti di una Pozione che aveva letto qualche giorno prima tentando di evitare che il suo corpo prendesse piena coscienza della ragazza al suo fianco. Dannazione, Weasley, il castello è pieno di ragazze. Un cazzo di bacio, due ciocche rosse fuoco e mi mandi fuori. Perché?
Per sua immensa fortuna Ellie e Lysander si svegliarono poco dopo e si buttarono a capofitto sui regali, creando un'ottima distrazione.
Scorpius attese qualche secondo – per sicurezza – e poi si alzò anche lui.



Angolo Autrice

Hey! Sono a letto malata e molto ispirata, per cui oltre ogni previsione, eccomi ad aggiornare!

So che il capitolo è lunghino, ops :/ Spero non vi dispiaccia troppo.
Mi hanno chiesto di un bacio, arriverà e arriveranno un sacco di problemi, ma ci servivano un paio di capitoli di calma... Dovrete 'soffrire' ancora un po'.. Ok, mi sento tipo Bellatrix ora.

Grazie a chi ha letto/seguito/preferito/ricordato e recensito, siete la mia felicità.
Ora, da bravi continuate a recensire, che mi mette di buon umore ora che sono così inferma (sta funzionando farvi provare un po' di pena? Dite di sììì, dai!)

Grazie mille, 
@isabeckhtorres

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Capitolo 12
*** Non Sei Intelligente Come Tutti Sostengono ***


Capitolo 12: Non Sei Intelligente Come Tutti Sostengono


Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.”
- Inferno, V, Dante Alighieri.

 

Dopo l'emozionante apertura dei regali Lysander ed Ellie si vestirono e uscirono diretti alle proprie Case per augurare 'Buon Natale' ai propri amici; Scorpius e Rose invece restarono sapendo che i loro amici sarebbero stati occupati con fidanzati e conquiste.

Si cambiarono – Scorpius non approvò per nulla la scelta di lei: la maledì un centinaio di volte nella sua testa per aver indossato jeans così stretti – e si risedettero in quelle che avevano deciso essere le proprie postazioni davanti al fuoco.
Rose tentò di concentrarsi sul suo romanzo e non sulle mani che giravano le pagine di un libro davanti a lei, e nemmeno sui jeans chiari che scendevano sulla vita lasciando intravedere l'elastico nero di quelli che dovevano essere boxer. Maledetto Malfoy, pensò arrabbiata con le sue dita, i suoi boxer, se stessa e quell'idiota.

I due ragazzi continuarono a leggere scaldati dal fuoco per qualche ora, ma poi Scorpius aveva alzato lo sguardo e senza pensarci le aveva domandato se volesse giocare a scacchi.

“Malfoy, stai davvero sfidando me a scacchi?”
“Cosa ho appena detto Weasley?!”

Lei lo guardò divertita “Come vuoi.” E con un saltino balzò dalla sedia; ritornò qualche secondo dopo con una scacchiera tra le mani. Alcuni pezzi si agitavano e occhieggiavano tesi la stanza intorno.

“Che stai facendo?” Chiese a Scorpius quando il ragazzo qualche secondo dopo cominciò a sistemare i pezzi neri.

Lui la guardò con le sopracciglia aggrottate “Ehm, sistemando i pezzi forse?”

“Sono io nera, sempre. Ma Albus non ti ha mai detto nulla?”

Scorpius la guardò come se fosse impazzita, era particolarmente schizzata quella mattina. Scosse la testa e ancor più sorpreso osservò il sorriso enorme che le si era formato.

“Oh Merlino, sarà così divertente! E' una vita che non vincevo.”
“Credi che vincerai Weasley?” Scoppiò a ridere.

Rose lo guardò imperturbata, poverino, verrà ridotto in frantumi. Nessuno l'aveva mai battuta, tranne suo padre, ma lui è Ron Weasley, certamente.
Rose non rispose, lo guardò con divertimento e gli fece un cenno: comprendendo Scorpius mosse la prima pedina, lei seguì subito.
Stavano giocando da dieci minuti, silenziosi e concentrati; quello di cui non si accorse Scorpius furono le labbra tirate di Rose, che continuava a stringere i denti cercando in ogni maniera di trattenere un sorriso. Se ne fosse accorto, forse avrebbe potuto evitare, o perlomeno prevedere quello che accadde non più di dieci secondi dopo.

“Scacco matto!”
Cosa? COME? Gli occhi del ragazzo dilatati dall'orrore. Gli alzò a incontrare quelli azzurri della ragazza, che gli tolsero il fiato, insieme ai pensieri.
Rose lo guardava con immensa soddisfazione, ma mancava della sua solita aurea di superiorità, era semplicemente divertita e non appena vide l'espressione sconvolta sul viso del ragazzo scoppiò a ridere.
“Oh – Merlino – Malfoy” Riuscì a blaterare tra le risate “Oh – porco – Salazar, - la – tua – faccia!”
Scorpius non riuscì ad arrabbiarsi, troppo sconvolto dal nuovo trattamento che gli stava riservando la ragazza. Rideva.
“Voglio la rivincita.” Disse con il tono più serio che riuscì a formulare. “Ora”
Dovette passare ancora un minuto buono prima che la ragazza riuscisse a formulare una frase di senso compiuto. “Come vuoi Malfoy. Nessun problema.”
Giocarono per tre ore intere, finché i loro stomaci non cominciarono a brontolare.
Rose vinse ancora e ancora.

***

Erano scesi a pranzo non appena Malfoy era riuscito a dichiararsi sconfitto e mantenere un briciolo di dignità; raggiunsero gli altri giusto in tempo per il banchetto di Natale.
Scorpius notò Albus seduto al tavolo dei Grifondoro e decise di raggiungerlo, Rose era già corsa in direzione dei cugini, il ragazzo si fermò un secondo a guardarla: sembrava così pacifica. Mi stai uccidendo Rose Wealsey.
Raggiunto il tavolo si sedette a fianco dell'amico.
“Come mai ci avete messo tanto” Domandò Albus, le cui mani erano strette attorno a quelle di Elisabeth.
Prima che Scorpius potesse rispondere, Rose intervenne “Ha provato a sfidarmi a scacchi.”
Tutti i Weasey-Potter lo guardarono con orrore, Albus gli mise una mano sulla spalla compassionevolmente.
“Quante volte?” Chiese Lily con preoccupazione.
Ancora una volta Rose lo batté sul tempo “Dieci.” Poi aggiunse “Avreste dovuto vedere la sua espressione!” Che un paio di volte mi ha quasi portata all'errore, dannatamente distraente. Ma questo lo tenne per sé.
“Mi spiace davvero per te Malfoy, dovresti chiederle di giocare a Gobbiglie.”
“Hugo!” Rose si indignò. “Dovresti essere dalla mia parte e non da quella di quel-quel- quel coso!” Puntò la forchetta verso Scorpius che la guardò inarcando un sopracciglio.
Per l'ennesima volta, prima che riuscisse ad aprire bocca con un adeguata risposta in direzione della vipera, Louis si intromise “Che ne dite di una battaglia di neve dopo pranzo?”
Tutti risposero con entusiasmo all'invito.

***

Ellie e Lysander erano ormai via da un paio di ore, probabilmente nelle loro rispettive Sale Comuni con qualche amico, e sinceramente Rose non li comprendeva: come potevano preferire la caotica sala delle loro Case quando avevano a disposizione una stanza tranquilla, una poltrona comoda e un fuoco scoppiettante? Incomprensibile. Oltretutto, pure Malfoy la pensa come me. Beh, ultimamente pensa tante cose come me.
Rose aveva deciso che la poltrona accanto al fuoco sarebbe stato il suo rifugio per il resto dell'anno scolastico e Malfoy pareva pensare la stessa cosa, sdraiato sul divano che le stava davanti; avevano passato accoccolati lì praticamente ogni singolo giorno delle vacanze e in una condizione di pace assoluta.
Non avevano sbuffato, criticato, insultato, maledetto. Avevano parlato. E tanto.
Malfoy, agli occhi di Rose, si era rivelato non un demone incredibilmente attraente, ma un ragazzo umano. Maledettamente attraente, continuava a suggerire la vocina nella sua testa.
Nei giorni dopo Natale i due avevano parlato e discusso e giocato; si erano sforzati di cominciare a pensare al Ballo del Due Maggio, ma l'argomento era presto sfumato e cinque ore dopo si erano ritrovati a discutere del loro libro preferito, affamati per aver saltato la cena. Così erano scesi insieme dagli Elfi nelle cucine senza veramente interrompere i loro discorsi, anzi ridendo e scherzando ancora di più. Avevano riso. Riso. C'era sempre un tono ironico e sarcastico nelle battute che si erano scambiati, ma era leggero, e assolutamente privo di offese.

Seduta sulla poltrona, Rose ripensava alla riscoperta umanità del ragazzo che le stava seduto di fronte: l'aveva sempre paragonato a un robot, un automa, indifferente al resto del mondo, incurante del resto della specie umana.
E così, fissando pensierosa la sua figura, le venne in mente qualcosa.
“Aspetta qui.” Disse infrangendo il silenzio. Senza un'altra parola scivolò giù dalla poltrona e si fiondò verso la sua stanza, lasciandosi dietro un ragazzo basito.
Quando ritornò qualche secondo dopo, si posizionò davanti a Malfoy “Dammi il tuo libro. E tieni questo.”
Scorpius la guardava a bocca aperta “Cosa?”
Rose sbuffò, perché devo sempre spiegarmi e nessuno capisce mai niente? “Allora. E' giorni che leggi quel libro, e non ti piace – ah, non mi interrompere – con tutte le volte che l'hai preso in mano avresti già dovuto terminarlo. Ora, io so, che questo ti piacerà molto di più.” Gli porse un tomo impolverato. “Ci ho messo un po' a trovarlo – era una vita che non lo leggevo - non è proprio il mio genere, ma ti piacerà vedrai.”
Il ragazzo chiuse quello che teneva in mano e prese quello che gli veniva porto, in caratteri oro tondeggianti, su una copertina nera, era impresso “La Divina Commedia”; soppesò il libro incuriosito, era spessissimo.
“Cos'è?”
“E' un'opera scritta nel 1300 da un letterato italiano, penso fosse un semplice Babbano. Comunque, è estremamente importante sia per il significato che racchiude, sia per il ruolo che ha avuto nella letteratura successiva. Ora.” Respirò “Se chiedi a me, era un pazzo. Ma, visto che hai detto che ti piace la nostra letteratura, vedrai che amerai questa. Gli italiani erano bravi con le parole.”
Scorpius fu sorpreso che lei ricordasse una cosa simile, e accettò il libro contento. Rose lo fissava soddisfatta e lui rimase nuovamente, ormai gli capitava tutti i giorni, colpito dalla bellezza del suo viso.
Quel viso inarcò un sopracciglio “Puoi dire grazie... La conosci la parola?”
Le rispose con un ghigno “Certo.” Aspettò qualche secondo e poi aggiunse “Grazie.” Il tutto per vedere l'espressione irritata della rossa che infatti tornò al suo libro sbuffando.

Rose continuò a occhieggiare il ragazzo per tutta la sera, tentando di decifrarne l'espressione e capire se il libro gli piacesse o meno. Che poi, ma perché mai mi interessa? Cavoli suoi se non gli piace.
- Vedo che non ti piace più solo il suo aspetto...
- Eh?
- B
eh, è evidente.
- Cosa?
- Davvero. Non sei intelligente come tutti sostengono.
- Io sono intelligente.
- Stai parlando con una voce nella tua testa.
- Arriva al punto. O taci.
- Ti rendi conto che stai insultando il tuo stesso cervello? Comunque. Intendevo che il fatto che ti interessi la sua opinione è segno che cominci a interessarti il ragazzo stesso.
- Assolutamente no.
- Assolutamente sì.
- No.
- Oh, sì.
- Taci.

La voce nella testa di Rose, di cui continuava a non comprendere (e maledire) la presenza, tacque, eppure un'altra voce le stava parlando.
“Weasley. Ehi. Weasley.” Delle dita affusolate continuavano a fare su e giù davanti al suo viso.
“Che vuoi?”
Scorpius innalzò un sopracciglio. “E' ora di cena. E, chiedendoti se vuoi scendere con me, stavo usando le maniere di cui continui a insistere io sia carente.”
“Divertente.” Rose era ancora scossa dalle supposizioni del suo cervello. Possibile che le piacesse Scorpius Malfoy?
Il ragazzo intanto aveva raggiunto la porta. “Vuoi che ti porti qualcosa schizzata?”
“Sto arrivando, per Merlino!” Alzò gli occhi al cielo.
Mentre scendevano le scale continuò a essere innaturalmente silenziosa: non mi piace. No, Scorpius Malfoy non mi piace. Io lo odio.
Se lo ripeté convinta per tutta la strada e tutto il pasto, eppure non riuscì ad allontanare la sensazione che stesse mentendo a se stessa.
E nemmeno sapeva che la stessa discussione andava avanti da giorni nella testa del ragazzo biondo seduto davanti a lei.

***

 

I capelli erano assolutamente fradici, avevano perso volume e le cadevano gocciolanti sulle spalle.
“Ti piace la mia mira Weasley?”
“Non quanto a te piace la mia Malfoy, dritta sul naso.” Rose sorrise soddisfatta.
“Non mi hai colpito, hai bisogno di un paio di occhiali.”
“Io ti ho colp-..”
“Ok. Basta.” Albus rivolse ai due amici un'occhiata esasperata “Siete stati bravi in questi giorni, sapevo che non poteva durare, ma vi prego. Almeno per oggi.”
“Ma non stav-” Rose provò a giustificarsi con il cugino, che la interruppe nuovamente.
“Sì. Non vi stavate insultando, wow. Avete fatto un patto, e no” Bloccò con un mano le tentate lamentele della ragazza “Vale in tutti i sensi. Ora, andate a farvi una doccia e piantatela. Ci vediamo stasera.”
“Oh, Albus, sei così tenero.” Elisabeth sembrò impressionata dal comportamento maturo del suo ragazzo.
Rose e Scorpius alzarono gli occhi al cielo disgustati.
“Muoviti Weasley, dai.” Il ragazzo la incitò ad allontanarsi dalla scena, i due si diressero verso il castello.
Era la sera di Capodanno e ci sarebbe stata una festa, assolutamente segreta, se non fosse che lo sapeva tutta la scuola. E i quattro Caposcuola si erano guardati bene dall'impedire a una sessantina di studenti di festeggiare: avevano anzi contribuito a rendere il luogo – la Sala Comune dei Serpeverde – assolutamente protetto.
Avevano concluso l'ennesima battaglia di neve e il resto dei loro compagni si era rifugiata nel castello almeno una mezz'ora prima, ma Rose e Scorpius, troppo intenti ad abbattersi con accurate palle di neve, non si erano accorti di nulla. Albus aveva tentato di richiamarli alla realtà un paio di volte con le buone, alla fine aveva optato per le cattive e li aveva immobilizzati con la bacchetta, lasciandoli poi dieci minuti buoni a congelare come statue.

Quando rientrarono nella loro Sala Comune – dopo aver affrontato una lunga discussione con i Professori – di Ellie e Lysander non c'era traccia.
“Abbiamo anche saltato la cena, credo.”
Rose annuì dispiaciuta “Se ti fossi arreso prima non sarebbe mai successo.”
“Non potevo perdere l'occasione di farti affondare.”
La ragazza sbuffò e si diresse verso il bagno, ma Malfoy la superò, si fiondò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle.
“MALFOY!” Sbatté entrambi i pugni sulla porta ripetutamente.
Dal bagno non provenne alcun rumore.
“STUPIDO. IDIOTA. CHE. NON. SEI. ALTRO.” A ogni parola, un colpo sulla porta.
Una porta si aprì “Rose, si può sapere cosa stai facendo?” Lysander la guardava con preoccupazione.
“Quel coso mi ha rubato il bagno. C'ero prima io.” Poi urlò rivolta verso la porta “Non ti hanno insegnato nemmeno un po' di cavalleria?”
La porta del bagno si aprì leggermente e spuntò una testa “No. Ma mi hanno insegnato cose più utili, posso dimostrartelo.” La testa ghignò maliziosamente.
Rose urlò di frustrazione e gli lanciò un cuscino, afferrato dal divano, ma ovviamente i riflessi del ragazzo erano ben allenati e chiuse la porta in tempo. Il cuscino cadde in un tonfo.
Lysander, ancora in piedi, fissava la scena divertito.
“Non credo che continuare a tirare pugni alla porta possa aiutare. E poi non è così male” Fece un cenno “ Pensavo aveste fatto un patto di pace.”
L'unica risposta che ricevette fu un grugnito di rabbia: Rose si era buttata sul divano con forza. Lysander ritornò nella sua stanza ridendo.
La ragazza restò coricata sul divano a fissare il fuoco per dieci minuti, e poi finalmente una voce interruppe il silenzio “Ora, Weasley, puoi andare.”
Si alzò dal divano e si girò verso la porta del bagno, pronta a insultarlo, ma le parole le rimasero bloccate in gola insieme al respiro. Oh. Santissimo. Merlino.
Il ragazzo era appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate sul petto e un ghigno divertito sulle labbra; un asciugamano bianco legato intorno ai fianchi lasciando ben visibile le linee del bacino, gli addominali scolpiti e le braccia muscolose. Ma ciò che più colpì la ragazza fu il viso: le ciglia lunghe erano ricoperte di goccioline d'acqua che scivolavano dai capelli bagnati e scompigliati.
“Visto qualcosa che ti piace, Weasley?” Il ghignò si allargò, mente Malfoy si domandava se davvero fosse riuscito a colpire Rose Weasley.
La ragazza si riprese in fretta “No, decisamente, no. Mi domandavo solo dove fosse il tappino da togliere per sgonfiarti.” Poi gli passò accanto (Oh. Mamma: il-suo-fottutissimo-profumo) e sussurrò, prima di chiudersi la porta alle spalle “Pallone Gonfiato.”

 

***

Un'ora dopo i quattro Caposcuola si ritrovarono nella Sala Comune, pronti a Disilludersi e dirigersi verso i sotterranei.
Lysander indossava un paio di pantaloni neri e una camicia bianca, Ellie un vestitino azzurro che le lasciava scoperta la schiena, mentre beh, pensò Malfoy, Weasley ha superato se stessa. Rose aveva indossato un vestito nero a maniche lunghe, che le si allargava sotto il seno scendendo fino qualche centimetro sopra alle ginocchia. Le gambe lunghe e bianche contrastavano perfettamente con i capelli, che le ricadevano in onde sulle spalle, liberi dal solito elastico.
E, mentre la guardava chiacchierare con la Macmillan, così tranquilla e sorridente, e le vedeva scintillare gli occhi azzurri, Scorpius non ebbe più dubbi al riguardo: Rose Weasley gli piaceva.
La constatazione non gli piacque per nulla e fu con tono irritato che sollecitò gli altri a muoversi.
Una volta usciti dai loro 'appartamenti' i due uomini camminarono davanti, le due ragazze continuarono a parlare qualche passo più indietro.
“E' indubbiamente il ragazzo più bello che io abbia mai incontrato” Sbottò all'improvviso Ellie.
Rose la guardò a bocca spalancata “Stai SCHERZANDO? Proprio tu lo dici!”
La Tassorosso arrossì leggermente “Beh, è inevitabile. Lo vedi?” E fece un cenno verso il biondino.
Rose seguì il suo sguardo e osservò Malfoy, sapendo benissimo che Ellie aveva ragione: jeans chiari né stretti né larghi, una maglietta grigia con uno scollo a V e una giacchetta nera, come quella che usavano sempre i Babbani sopra alle camicie.
“E allora?” Sillabò Rose, mostrando indifferenza.
“Allora, è maledettamente bello. E non lo penso solo io, Rose, lo pensa tutta la scuola, lo sai benissimo. Lui e tuo cugino Louis se la giocano, ma la loro differenza è che tuo cugino è perfettamente bello, mentre Malfoy è maledettamente bello. E ovviamente, ha charme.”
“Ma davvero discutete di queste cose? Dovreste indire una competizione per eleggere il più sexy” Rose scherzò.
“E' stato un pareggio...”
“COSA?”
“Non è proprio stata una vera competizione, chi voleva dava il suo parere e hanno sommato i voti ricevuti e così...” Ellie lasciò la frase in sospeso.
Rose era senza parole, la fissava con occhi stralunati ed Ellie rise.
“Sai, tuo cugino Albus è arrivato terzo con Zabini e Lewis, poi credo ci fossero Patil e Bryan e-”
“No, no, no. Non ne voglio sapere niente.
Ellie rise di nuovo.

***

Rose stava ballando con Lily e Amelia, qualche metro più in là Elisabeth dondolava al collo di Albus, così come Roxanne a quello di Sam; Anant e Luke erano andati a prendere da bere.
La musica era così forte che Rose si preoccupò più volte che potesse superare i loro incantesimi e rifiutò di bere qualunque cosa che si avvicinasse all'alcool per poter intervenire in caso fosse necessario: lei e gli altri Caposcuola l'avevano deciso insieme, ma dubitava seriamente Malfoy l'avrebbe fatto.

Quando Luke e Anant tornarono, Rose decise di prendersi una pausa e lasciare le coppiette ai loro baci, prima che cominciassero a farlo davanti a lei e lei desse di stomaco: doveva sopportare smancerie tutti i giorni ormai.
Avvistò Jake Lewis tra la folla e decise di cambiare direzione e fuggire il più lontano possibile.
“Hei, bellezza.” Disse una voce strascicata.
Rose si girò e si ritrovò davanti Zabini. “Ciao” Lo guardò con un sopracciglio inarcato, che voleva?
“Ti va di ballare splendore?”
Cosa? “Ehm, no grazie, sto benissimo così.”
“Ma... ma...” Il ragazzo non sembrava in grado di continuare la frase. “Ma, io voglio ballare.”
Dov'è quell'idiota di Malfoy quando serve? Non sarò io a gestire il suo cazzo di amico ubriaco.
“Sono sicura che se chiedi a quella ragazza lì, lei acconsentirà.” E indicò una ragazza del suo anno, Serpeverde, che fissava Zabini con occhi affamati.
“Ma io voglio te.”
“Ehm. Io però devo andare.” Perché toccano sempre a me queste situazioni? Gli fece un cenno e si dileguò tra la folla, cercando di rintracciare Malfoy affinché andasse a recuperare il suo amico ed evitasse che il suddetto si facesse del male, o peggio, lo facesse a qualcun altro.
Non riusciva a trovarlo da nessuna parte: avvistò quell'altro lurido amico, Nott, e dovette di nuovo cambiare direzione per evitare Jake Lewis e poi.
E poi lo vide.
Malfoy era appoggiato a un muro e teneva fra le braccia una ragazza bionda, con le gambe lunghissime, e un vestito rosso. La guardava con il suo solito ghigno e lei ridacchiava divertita.
Rose credette di riconoscere Amber Eiden*, una Serpeverde del Settimo anno che Lily aveva molto gentilmente definito 'La Troia'. Girava voce che il quartetto, di cui suo cugino faceva così tristemente parte, se la passasse come una palla regolarmente. Disgustoso, pensava sempre Rose.
Si diresse verso Malfoy irritata, pronta a interrompere il suo divertimento, quando la Eiden si sollevò in punta dei piedi e si schiacciò totalmente contro la figura del ragazzo; aveva cominciato a strusciare le dita sul suo e a mordicchiarsi il labbro.
Si alzò ancora di qualche centimetro e poi lo baciò.
E Rose pensò che avrebbe vomitato davvero.
Si fermò sui suoi passi e rimase a guardare la scena qualche secondo: si sentiva male ma non capiva esattamente come mai.
La biondina davanti a lei si sistemò meglio tra le braccia del ragazzo e lì, in quel momento, Rose sentì una morsa allo stomaco. E rabbia mista a tristezza. E poi capì, senza bisogno che la vocina nella testa le spiegasse nulla.
Si era presa una cotta per il misogino davanti a lei.
Girò sui tacchi e corse via, il più lontano possibile.


* Mia invenzione. 


Angolo Autrice

Hola! SCUSATE, scusate, scusate per il super-ritardissimo. La scuola mi assilla ed è il mio ultimo anno, quindi un pochetto devo studiare.

Siamo finalmente giunti a una svolta, il Capitolo è un po' lunghetto infatti, tenete duro, nel prossimo ci saranno un paio di cosette da chiarire... 

Grazie come sempre a chi mi legge/preferisce/ricorda/segue e a chi mi RECENSISCE.
Continuate a farlo, vi leggo e vi amo, se non rispondo è solo per questione di tempo.

Grazie mille,
@isabeckhtorres


 

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Capitolo 13
*** Mi Ha Assaltato, Appunto. ***


Capitolo 13: Mi Ha Assaltato, Appunto.


I used to wanna be
Living like there's only me
But now I spend my time
Thinking 'bout a way to get you off my mind.”
- Somebody To You, The Vamps feat. Demi Lovato

Si alzò relativamente presto e relativamente libero da mal di testa, si vestì e sedette sul divano davanti a leggere il libro che gli aveva dato Rose: più Scorpius si addentrava nell'opera più se n'è innamorava. La ragazza ci aveva visto giusto e lui aveva subito scritto al Ghirigoro chiedendo se potessero recuperare e inviargli volumi di letteratura italiana; senza dubbio gli italiani sembravano destreggiarsi eccellentemente con le parole, aveva ritrovato molti richiami alle opere inglesi e voleva comprendere meglio i significati e possibili collegamenti.
Era ormai quasi mezz'ora che leggeva nel silenzio più assoluto quando un'altra porta si aprì, il ragazzo alzò lo sguardo e rimase leggermente deluso nel vedere il caschetto biondo di Ellie.
“Hei.” Disse la ragazza accomodandosi sulla poltrona vicino al 'suo' divano.
“Ciao.” Scorpius le fece un cenno, incerto su come avrebbe dovuto comportarsi, ma la ragazza sembrava particolarmente a proprio agio.
“Cosa leggi?” Gli chiese sbadigliando.
Le mostrò il libro “Letteratura italiana”
“Divertito ieri sera?”
“Non come avrei voluto, no.” Rose era stata introvabile per tutta la sera, non appena avevano messo piede nella Sala Comune dei Serpeverde era scomparsa.
Ellie inarcò un sopracciglio “Ah no? Mancanza di ragazze disponibili?”
“Si potrebbe dire così.” Fece spallucce.
“Eppure sono certa di aver sentito una Tassorosso che si lamentava perché qualcuno l'aveva preceduta nell'assalto alla tua persona” Sorrise leggermente.
“Ah, doveva star parlando di Eiden. Sì, mi ha assaltato appunto. Mi ci sono voluti 5 minuti buoni per togliermela di dosso.”
Ellie lo guardò, la bocca una piccola 'o' “Hai la febbre?”
“Assolutamente no.” Non avrebbe voluto aggiungere null'altro, tutte quelle domande lo stavano distraendo dal libro, ma gli sembrò poco carino ignorarla “Disprezzo nella maniera più assoluta quella ragazza. Ma in ogni caso non ero in vena.” A meno che non si trattasse di una rossa particolarmente schizzata.
Ellie scosse la testa incredula, si accoccolò meglio sulla sua poltrona e chiuse gli occhi.
E poi un'altra porta si aprì e questa volta Scorpius non fu deluso, Rose gli fece un cenno e si andò a sedere nella poltrona rimasta, vicino al fuoco.
Non aprì bocca.
Malfoy si irritò decisamente: e poi parlava a lui di buone maniere?
“Weasley, ti sei ubriacata talmente tanto da aver affogato la lingua?”
Lei spostò gli occhi dal fuoco e li focalizzò su di lui “Certo che no Malfoy, avevamo deciso di essere vigili. E io lo sono rimasta.”
“Tu? E cosa vorrebbe dire? Secondo te cosa ho fatto per tutta la sera?”
“Ehm, non eseguire i tuoi compiti da Caposcuola?”
“Ovviamente, perché Smith e Braun* li ha separati la Signora Grassa, ed è sempre stata lei a evitare che si affatturassero a morte.” Scorpius alzò gli occhi al cielo, incredulo che lei si stesse comportando così immaturamente.
“Strano, perché quando sono venuta a cercarti, tu” Rose si fermò un secondo, incerta di come continuare “Tu eri introvabile.” Non avrà la soddisfazione di sapere che ha affondato un'altra ragazza.
“Sei venuta a cercarmi?” Era impossibile, non stava aspettando altro: se ne sarebbe accorto. “Quando? Quando non eri impegnata con Lewis?” Le chiese con rabbia, senza però alzare la voce.
“Di cosa stai parlando?”
“Oh per favore Weasley, risparmiami la storia da innocente perfettina.”
“Io non ero con Lewis.” Rose era furiosa e ormai la sua voce aveva raggiunto livelli preoccupanti “Ti sono venuta a cercare, stupido idiota, perché il tuo amico era così ubriaco da non ricordarsi nemmeno il proprio nome. Figurarsi come raggiungere il suo fottuto dormitorio.” Si alzò dalla poltrona e gli puntò un dito contro “Sono venuta a cercarti perché facessi qualcosa ed evitassi distruggesse se stesso o qualcun altro.”
“Chi?” Scorpius era leggermente sorpreso.
Rose ormai aveva raggiunto la porta “Zabini. Ecco chi.” E uscì sbattendo la porta.
“Cosa è successo?” Ellie si era risvegliata dal torpore e fissava la porta turbata.
“Nulla, torna a dormire.” Malfoy chiuse con un tonfo secco il libro e scomparve in camera sua.

***

“Ehi Scorpius!” Albus si diresse verso l'amico, seduto al Tavolo dei Serpeverde in compagnia di Nott. “Sai cosa è successo a Rose?”
“Nulla.” Rispose secco.
“Perché” Indagò invece Nott, curioso.
“L'ho incontrata mentre andava su dai Grifondoro e quando mi ha visto si è messa a urlare come una pazza e tutto quello che ho capito è stato 'Malfoy'. Ah, sì” Fece una pausa “E, 'stupido cretino'”
“Non ne ho idea, si è arrabbiata con me per via di Zabini. E' schizzata, lo sai. Le passerà.” Fece spallucce, assumendo la sua espressione più indifferente.
“Ah, sì.” I due si voltarono di scatto verso Nott. “Zabini ha blaterato tutto il pomeriggio ieri su come questa fosse la sua occasione per 'conquistare' tua cugina, ma non saprei dire se ci sia riuscito o meno. E' ancora a letto che dorme, era piuttosto ubriaco.”
Una voce si intromise “Non ci è riuscito.” Eva Red si fece scivolare sulla panca accanto a Nott.
“Ti prego, illuminaci.” Scorpius la guardò con sufficienza.
“Calmino, tesoro.” Gli puntò due occhi castani addosso “Allora. In pratica. Samantha Goyle** aveva avuto l'impressione che Zabini fosse interessato a lei e quindi – poverina – ha tentato di attirare la sua attenzione tutta la sera. Ma Zabini era concentrato sulla rossa” Alzò gli occhi al cielo evidentemente esprimendo perplessità su, come mai potesse accadere che una ragazza simile potesse mai attirare l'attenzione di qualcuno, e continuò “Quando è riuscito a fermarla, lei gli ha parlato e poi si è allontanata. Samantha ha avuto campo libero, non so se mi spiego.” E li guardò con malizia.
Certamente si era spiegata molto chiaramente.
Scorpius sentì un'incredibile sollievo spandersi in tutto il corpo e al tempo stesso una terribile irritazione verso Zabini: perché il ragazzo continuava a insistere su Rose Weasley? Non era per lui. Rose Weasley è... Beh, sarebbe perfetta per me.

***

Come poteva essere stata così stupida? Così stupida. Era caduta per lui. Per un simile cretino, stupido, idiota, egoista. E non poteva dirlo a nessuno. NON si poteva sapere. Lei, Rose Weasley, si vergognava di se stessa.

Subito dopo aver visto il bacio, era corsa e si era rifugiata nella sua stanza cercando di vedere le cose con maggior chiarezza: era ovvio che era stata sconvolta da quella vista, che lo stomaco le era stato preso da una morsa fredda e che gli occhi le si erano riempite di lacrime. Non avrebbe più potuto mentire a se stessa, ma si era impedita di piangere e si era sforzata di ragionare.
Aveva deciso di accettare l'inevitabile situazione – sicuramente momentanea – e impegnarsi anima e corpo per superarla, non avrebbe pianto, non si sarebbe crogiolata nella disperazione e non avrebbe pregato. Non lui.
Ora, mentre camminava intorno al lago e osservava pezzi di tentacolo spuntare e poi scomparire nell'acqua scura, decise di scacciare il pensiero (e il viso, quel dannato ghigno) dalla sua mente, concentrandosi sulle parole delle due amiche accanto a lei.
Lily stava blaterando innamorata e Amanda annuiva con occhi sognanti. Quando finirono di enumerare i pregi dei loro meravigliosi fidanzati, spostarono l'argomento e cominciarono a discutere e gossipare su tutti gli scandali della sera prima. Rose allora raccontò loro di Zabini e le tre risero divertite evocando la sua faccia ubriaca.

***

“Allora ragazzi, oggi continueremo con la Trasfigurazione Umana, quindi sistematevi a coppie e tentate di operare sul viso.” La professoressa Gordon li guardò con un mezzo sorriso “Cerchiamo di modificare il nostro aspetto: colore degli occhi, dei capelli, forma del naso, delle labbra... Focalizzatevi su un solo elemento per ora. Potete cominciare.”
Le lezioni erano riprese da qualche giorno ormai e Rose aveva tentanto in tutte le maniere possibili di evitare Malfoy, per non dover pensare alla sera di Capodanno, per non dover pensare ai suoi sentimenti.
Ma ora non aveva scampo, avrebbe dovuto lavorare con il ragazzo. Sbuffò e si girò verso di lui, per niente contenta: fronteggiare il suo viso voleva dire fronteggiare la realtà, fronteggiare la realtà significava ammettere a se stessa di essere debole come tutte le altre ragazze del castello e il solo pensiero la disgustava.
“Allora. Da dove vuoi cominciare?”
“Non mi interessa Weasley, decidi tu.” E poi aggiunse, solamente per irritarla “Tanto mi viene bene tutto.”
Rose si sforzò di non affatturarlo lì, in quel preciso istante: la sua pazienza, scoprì, sembrava essere già al limite.

“Benissimo. Allora tentiamo di modificare il naso. Tu” E lo indicò con la bacchetta, Scorpius fece un passo indietro “Tenta di farlo assomigliare a quello di un'aquila. Io, lo farò rimpicciolire.”
“Non voglio farlo assomigliare a quello di un'aquila.” Scorpius la guardò disgustato.
“Non lo so allora, allungatelo.”
Questa volta il ragazzo ghignò “Siamo sicuri che qui l'argomento sia sempre il mio naso, perché in caso contrario, ti assicuro non è necess-” Ma prima che potesse finire la frase Rose si era diretta verso la cattedra, avendo cura di pestargli il piede nel processo.
“Professoressa, scusi.”
“Sì, signorina Weasley?”
“Non mi sento troppo bene, potrei recarmi in infermeria per favore?”
“Ma certo, signor Malfoy, accompagni Weasley per piacere”
Rose tentò di protestare “Non è necessario, glielo posso assicurare...”
Ma la Gordon non volle sentire ragioni e così Rose fu accompagnata fuori da un Malfoy alquanto ghignante.
Non appena la porta fu richiusa alle loro spalle il ragazzo scoppiò a ridere. “Ou! Dove” Risate “Vai?” Risate.
“Il più lontano possibile da te.”
“Molte pagherebbero per essere nella tua posizione al momento.”
“Ora mi ascolterai bene.” Rose era tornata indietro e si era posizionata a qualche centimetro dal ragazzo puntandogli la bacchetta contro al petto “Aspetterai cinque minuti, poi tornerai dentro e le dirai che sono arrivata sana e salva in infermeria.”
Scorpius si avvicinò alla ragazza “E se non lo facessi?”
“Io non tenterei la sorte.”
Il ragazzo ormai era a non più di due centimetri di distanza, e Rose fu investita dal suo profumo intenso.
“Perché se no Weasley?”
“Troverei una maniera per ucciderti.”
“E' una battuta vecchia ormai. E poi abbiamo un patto.”
“Sei il primo a non rispettarli. Quando mai te n'è fregato qualcosa?” Rose sentì la rabbia montare ripensando a qualche sera prima.
“Io rispetto i patti Weasley. Non sarai ancora arrabbiata per Zabini mi auguro. Non ha fatto nulla.” Scorpius non voleva nemmeno contemplare la possibilità contraria.
“Ma non potevi saperlo! Avrebbe potuto cadere e sbattere la testa! Soffocare nel suo vomito! O importunare una ragazza ubriaca.”
“Weasley, l'unica che voleva importunare eri tu. E sei benissimo in grado di difenderti da sola per cui...”
“Non è quello il punto. Saresti dovuto essere reperibile e aiutarmi a toglierlo dai piedi.”
“Ma che problemi hai?” Scorpius afferrò il polso di Rose e la trascinò in una classe vuota qualche metro più in là, temeva che qualcuno sarebbe stato attratto dalle loro voci irate. “Nemmeno tu eri reperibile. Ti ho cercata e nessuno ti aveva vista. Suppongo Lewis avrà ottenuto ciò che voleva finalmente.”
“Te l'ho già spiegato Malfoy” Rose si liberò della sua mano “Tra me e Lewis non accadrà mai niente. E non sono comunque fatti tuoi. E non ero introvabile, ero proprio lì. Cosa avrai mai voluto? Ti stavano attaccando troppe ragazze?”
“A dire la verità sì. Ma quello l'ho risolto in fretta.” I lineamenti perfetti del suo viso si contrassero “E prima di scaldarti, ti ho cercata perché volevo essere gentile e sapere se volessi tornare su insieme visto che Scamandro e Macmillan erano già saliti.”
“Io...” Ma Rose non riuscì a costruire una frase, perché certo che era stata introvabile, era andata via molto prima, turbata, o meglio, sconvolta da quello che aveva realizzato; stava rimproverando Malfoy di non essere stato responsabile, ma lei era davvero stata megliore?
Rimase a guardarlo senza parole.
“Almeno non stavo ficcando la lingua in bocca a qualcuno.”
Scorpius la guardò interrogativo senza capire: lui non aveva 'ficcato la lingua in bocca' a nessuno.
“Di cosa stai parlando?”
“Come se non lo sapessi. Ma non ha comunque importanza.” Rose lo guardò con astio. Come osa far finta di niente? Ah, ma certo, per lui, è pura routine.
E poi i tratti di Malfoy si distesero e comprensione gli balenò sul volto, mista a rabbia: non aveva fatto nulla, non le aveva nemmeno guardate, aveva faticato per liberarsi di quelle sanguisuga solo per cercare lei, e lei non capiva.
Scorpius non si soffermò nemmeno a pensare che forse Rose non avrebbe potuto capire, non potendo leggere menti; si limitò a guardarla con furore e le disse aspramente “Mi accusi di essere immaturo, ma tu sei una bambina a confronto, Rose Weasley.”
E senza un'altra parola, uscì.


* Smith e Braun, intuli alla nostra narrazione, utili a mostrare solamente quale cavaliere sia in realtà Scorpius.

** Goyle, ovviamente la figlia del famigerato Goyle. Anche lei nulla più che un nome.


 

Angolo Autrice


Hei! Avete visto? Sono riuscita ad aggiornare più in fretta... Questa settimana mi risparmiano a scuola.
Cooomunque, al momento sono presissima dalla storia, quindi mi sento particolarmente ispirata! Spero che anche il prossimo capitolo mi venga così velocemente..

Thanks, come sempre, a tutti coloro che mi hanno letta/preferita/ricordata/seguita e in particolare a chi mi ha recensita!
As always, continuate a farlo: mi rendete super felice!

Grazie mille,
@isabeckhtorres

P.s. Ricordate sempre che niente è mai come sembra ;)

 

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Capitolo 14
*** E' Troppo Presto ***


Capitolo 14: E' Troppo Presto


Do you know the enemy?
Do you know your enemy?
Well, gotta know the enemy, wah hey

Violence is an energy
Against the enemy
Well, violence is an energy, wah he
- Know Your Enemy, Green Day


Rose era assolutamente convinta di essere finita in un incubo, perché quello che stava correntemente sperimentando altro non poteva essere.
Non solo si era scoperta cotta del suo peggior nemico, di un misogino senza paragoni e di un arrogante allucinante, senza nemmeno cominciare a guardare i lati tremendamente positivi che, raramente, il suo carattere mostrava – o il suo viso o il suo fisico - ma si trovava anche a conviverci e non poteva parlarne con nessuno. Parlarne avrebbe voluto dire renderlo reale e si sentiva male già abbastanza così, senza bisogno di sentirsi derisa o diventare soggetto di pietà.
Lei e Malfoy erano costretti a vedersi in continuazione per le esercitazioni di Trasfigurazione o per le ronde nei corridoi e poi in classe e nei loro 'appartamenti'. E a meno che non fosse strettamente necessario non si rivolgevano la parola, perché quando lo facevano, tre volte su cinque finiva in un'enorme discussione. Più di una volta Rose aveva dovuto improvvisamente abbandonare la disputa per evitare di ucciderlo o, peggio, piangere.
La cosa che la ragazza trova più altamente fastidiosa era che qualunque cosa Malfoy facesse i suoi sentimenti restavano invariati: le rispondeva particolarmente male? Poi lo trovava, un'ora dopo, in Sala Comune a leggere una qualche opera italiana. Le mostrava totale indifferenze e le parlava con quel tono senza sfumature? La sera lo rivedeva, gocciolante d'acqua e con un solo asciugamano intorno alla vita, uscire dal bagno e doveva costringersi a respirare.
Si lasciava toccare e circondare da quelle ragazze senza cervello? Lo vedeva la mattina dopo concentrato su un problema di Aritmanzia o una traduzione di Antiche Rune e le sembrava di tornare alle vacanze di Natale.
Ripensandoci, aveva tanto voluto quelle vacanze e ora avrebbe dato oro per non averle mai vissute, per cancellarle.
“Weasley” Quella dannata voce.
“E' troppo presto Malfoy, non cominciare.” Il ragazzo si era appena seduto davanti a lei al Tavolo dei Grifondoro. Ormai passava lì tutti suoi pasti, unica maniera che aveva di parlare con Albus mentre Elisabeth era distratta da Olivia.
“Appunto. Che ci fai qui?” La Sala Grande era deserta.
“Avevo bisogno di silenzio Malfoy.” Alzò gli occhi dal libro che stava leggendo “Tu me lo stai impedendo.” Tornò alla sua occupazione.
“Stai leggendo un romanzo.” Era stata un'affermazione, non una domanda.
Rose alzò gli occhi stupita “Sì.” Lo guardò con sospetto e curiosità. Quando realizzò che il ragazzo non aveva intenzione di spiegarsi, tornò a ignorarlo.
Scorpius rimase seduto e cominciò a servirsi la colazione, imburrando del pane. I suoi occhi si muovevano dalla fetta che teneva in mano, alle porta della stanza, alla ragazza che gli stava di fronte. Era bellissima. Ma la odiava. O meglio, vorrei odiarla.
Lo irritava a morte, con il suo tono saccente e i suoi sguardi di disapprovazione e tutte quelle urla che c'erano state ultimamente. La odiava perché ogni giorno lo faceva impazzire: un momento prima lo colpiva spostandosi i capelli, gesto banale ma così incredibilmente affascinante, un secondo dopo l'avrebbe strozzata per l'ironia pesante che usava ogni volta che gli rivolgeva la parola. Altro che contratto di pace!
“Finalmente.” Esultò sottovoce.
Rose si girò seguendo lo sguardo del ragazzo e notò che Albus aveva appena varcato le porte della Sala.
“Come mai così contento? Lo vedi tutti i singoli giorni” Chiese a Malfoy.
“E' una vita che non gli parlo. C'è sempre quella Elisabeth tra i piedi.”
“Non è così male, dai. E' tanto carina, e finalmente Albus si comporta decentemente, a differenza di te e di Nott e di Zab-”
“Non cominciare, Weasley. E' troppo presto.” Le rispose riperendo le sue precedenti parole: non poteva sentirle nominare Zabini.
“Era solo una constatazione.”
Scorpius alzò gli occhi al cielo. “Voglio solo passare del tempo con il mio migliore amico.” La sua voce era stanca e Rose si sentì in colpa per essere stata così scortese.
“Heeeeeeeei” Albus li salutò con uno sbadiglio. “Perché hai scelto proprio questo Tavolo? Pensavo che qui ci fossero troppe 'teste rosse'”
“Sto scappando dalla Eiden” Rispose con irritazione. E se la vedo probabilmente la uccido.
Rose dovette impegnarsi a non soffocare nel succo di zucca che stava bevendo.
“Ancora ti cerca?” Indagò Albus con un sorrisetto?
“Non mi lascia in pace.”
Albus rise, ma a Rose non piacque per nulla la piega che stava prendendo la discussione: si scuso e se ne andò, era già stato abbastanza brutto assistere alla ragazza avvinghiata a Malfoy, sentirne parlare sarebbe stato definitivamente troppo.
“Che aveva Rose?”
“Non lo so. E' schiz-...” Fu interrotto.
“Sìsì, lo so: schizzata.” Albus lo guardò male “Non puoi smettere di chiamarla così?”
“E' così. E' la fottuta verità Albus.” Rispose secco.
“Hei! Non prendertela anche con me!”
Scorpius si sentì un po' in colpa “Scusa.”
“Ecco.” Albus sorrise. “Comunque, non hai idea di cosa abbia fatto Nott ieri sera...”
Passarono buona parte della mattinata seduti al Tavolo dei Grifondoro, ridendo e scherzando.

***

“Rose?”
“Mmh.” Rose alzò gli occhi dal suo libro e li fissò su Ellie.
“Non ti piacerà quello che sto per dire” Ellie le sorrise “Ma dobbiamo cominciare a pensare all'organizzazione per il due maggio.”
“Ah.”
“Già. Ho parlato con Lysander e Malfoy e hanno entrambi acconsentito a cominciare domenica. Che ne dici?”
“Ho altra scelta?”
“Temo di no.” Ellie rise divertita. “E sarai civile.”
“Io sono civile!” Rispose offesa
“Sì. Intendevo, sarai civile con tutti.
“Ma-”
“Ah, no. Non cominciare. Ho parlato con Lily e mi ha confermato – come sospettavo – che siete praticamente daccapo. Siete tutti e due nel torto. Quello che ti sto dicendo è di comportarti bene.” Rose voleva ribattere, ma la Tassorosso la precedette, indovinando i suoi pensieri “E sì, l'ho già detto anche a lui.”
La Grifondoro sbuffò “Ti facevo molto meno seria.”
“Mi ci avete costretto. La scenetta dell'altro giorno è stata spaventosa. Perfino i 'Professori' l'hanno sentita e ogni volta che cerco di entrare qui mi ci vogliono ore di discussione perché vogliono assolutamente sapere cosa è successo.” La guardò con disapprovazione.
“Nulla, ho solo dimostrato di essere un'eccellente studentessa in Difesa contro le Arti Oscure.”

“Rose. Avete fatto esplodere due scrivanie!”
“Ma-”
“Non ci sono scuse.”
Rose si ricordò la tremenda litigata di qualche giorno prima, iniziata da Malfoy con una battuta veramente cattiva sui recenti atteggiamenti di Jake Lewis e terminata con l'esplosione, involontaria, di due scrivanie. Le aveva fatte esplodere lei con la bacchetta, con quello che doveva essere stato Confringo, ma nemmeno se n'era accorta, troppo furiosa con la cattiveria del Serpeverde: non era il caso che lui le ricordasse che Lewis era arrivato al settimo invito mettendola nuovamente nella scomoda posizione di dover rifiutare. Soprattutto visto che lui riceva inviti in continuazione e li rifiutava tutti. Qual è il suo problema?, si era chiesta.
“Suppongo di no.” E aggiunse, allo sguardo severo di Ellie “Sarò civile.”
“Bene. Se no Lily mi ha suggerito di scrivere a tua madre.”
“Non lo faresti.”
“No. Ma Lily potrebbe.” Ellie le sorrise e poi uscì, probabilmente diretta alla Sala Comune della sua Casa.
Dopo che la porta si chiuse alle spalle della ragazza la sentì urlare “No! Per la centesima volta! Non è successo niente.” E poi aggiungere “Sono le vostre orecchie che hanno bisogno di essere lavate! Non le mie!”.
Rose sprofondò un po' più nella sedia e, se qualcuno fosse stato presente, avrebbe potuto ammirare le interessanti sfumature rosse che avevano colorato le sue guance di imbarazzo.


***
 

La prima ora la mattina dopo era Storia della Magia e Rose stava tentando in ogni maniera di restare sveglia e mantenere la concentrazione; Amelia al suo fianco stava russando beatamente. Rose sapeva che l'amica aveva passato la serata nel dormitorio sbagliato e a quanto pareva, senza dormire. Sorrise: quando l'avessero scoperto Lily e Roxanne non le avrebbero dato pace e allora sì che ci sarebbe stato da divertirsi.
Passò il resto delle lezione ad ascoltare distrattamente il fantasma dietro alla cattedra e pensando a come condividere 'inavvertitamente' la scoperta con le cugine, ma non riuscì a ideare nulla di utile.
Quando finalmente suonò la campanella svegliò la vicina e si preparò per uscire, una voce però la fermò.
“Weasley.” Non la riconobbe e dovette girarsi: Zabini la fissava, giocherellando con la bacchetta .
“Sì?” Che vuole? Si guardò intorno in cerca di Albus, e un apparente motivazione, ma gli unici che vide furono Mlafoy e Nott, che chiacchieravano qualche metro più indietro.
Zabini le sorrise “Volevo solo invitarti a uscire il prossimo sabato a Hogsmeade. Pensavo alle nove davanti alla Sala Grande?”
La mascella di Rose cadde e accanto a lei Amelia inalò bruscamente.
“Cosa?” Era convinta di non aver sentito bene.
Zabini ripeté la domanda, questa volta alzando leggermente la voce “Fra due settimane vieni a Hogsmeade con me?”
Un paio di teste di girarono verso di loro, incredule, ma il ragazzo non sembrò farci caso e continuò a guardarla con un sorriso arrogante, come se la sua richiesta fosse solo stata posta per educazione, come se la risposta non potesse essere altro che 'sì'.
Rose rimase in silenzio per qualche secondo. Quando si riprese aveva già sulle labbra un 'no' convinto, ma poi notò una figura alta e chiara dietro a Zabini: Malfoy era immobile e la guardava fisso, le labbra una linea sottile e gli occhi stretti.
E fu così che Rose, senza che sapesse come fosse accaduto, si ritrovò a rispondere “Sì, certo.”




Angolo Autrice


Hei Potterheads! 
Non riesco a credere di essere già al quattordicesimo capitolo e dover ancora scrivere la parte più emozionante. E' tutto grazie a voi! 
Davvero. 
Proprio per questo mi scuso per non aver risposto alle recensioni, ma proprio non ho avuto tempo, questo non toglie che vi ho amato e adorato e GRAZIE. 

Anche a chi mi legge/segue/preferisce/ricorda... E' una cosa meravigliosa vedere che siete sempre di più.

Purtroppo nelle prossime settimane ho una verifica al giorno per cui scusatemi se non do segni di vita, ma non ho intenzione di lasciarvi senza 'the end' quindi dovrete tollerermi ancora per un po' ;)

Grazie mille, 
@isabeckhtorres

 

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Capitolo 15
*** Non Ho Il Diritto di Cosa? ***


Capitolo 15: Non Ho il Diritto di Cosa?

 

But she's touching his chest now
He takes off her dress now
Let me go

I just can't look it's killing me
And taking control

Jealousy, turning saints into the sea
Swimming through sick lullabies
Choking on your alibis”
- Mr Brightside, The Killers


La voce si era sparsa in fretta e sussurri e bisbigli seguirono Rose per giorni interi; per non parlare della reazione di amici e cugini, incerti se essere semplicemente sconvolti, rifiutare la realtà o accettarla e disgustarsi.
“Zabini.” Le disse Lily a pranzo, un paio d'ore dopo l'accaduto.
“Già” Rispose Rose ripensando alla faccia di Malfoy e domandandosi in quale guaio fosse mai finita.
“Zabini. Zabini-Serpeverde. Zabini-misogino. Zabini-mi-faccio-le-ragazze-e-poi-ancora-una-volta.”
“Già” Rose annuì, cercando di non intercettare lo sguardo sospettoso della cugina.
“Ma lo disprezzavi.”
Rose fece un cenno indistinto con la testa e non rispose.
“Che poi, cuginetta” Roxanne si intromise “La tua scelta è assurda. Convivi, praticamente, con il ragazzo più sexy della scuola ed esci con il suo migliore amico? Hai sbagliato tutto.”
“Il suo migliore amico è Albus, comunque. Quindi no.” Rose la corresse tentando di sviare l'argomento e di ignorare la vocina nella sua testa che continuava a ripetere Roxanne ha ragione. Roxanne ha ragione. Roxanne ha ragione.
Una ragazzina del secondo anno, che aveva ascoltato attentamente tutto lo scambio si intromise “Beh, Zabini non ha nulla da invidiare a Malfoy, certo forse i cap-”
La vocina nella testa di Rose fischiò indignata Ma per favore, non c'è paragone. Sei proprio una cretina
- Io o lei?
- Entrambe.
- Grazie.
- Sono sempre stata sincera con te.
- Certo. Ora stai anche zitta però.
- Ma, sai benissimo che ho rag-

- Ssssh.
Rose tornò alla realtà, maledicendo per l'ennesima volta quella vocina.
Nemmeno Lily aveva apprezzato l'intervento. “Oooook, grazie, il tuo parere non ci interessa.” La interruppe bruscamente e ricevette un'occhiataccia offesa, che con estrema nonchalance ignorò.
“Lily, amore” Un ragazzo alto e dagli occhi scurissimi si era avvicinato al loro tavolo “Mi dispiace interromperti ma devo proprio andare.”
La ragazza gli rivolse un cenno e promise che l'avrebbe raggiunto subito, poi si voltò verso la cugina e le disse “So che c'è qualcosa sotto. Anant deve andare in India per una settimana e questo mi darà sette lunghi giorni per diventare la tua ombra.”
E se ne andò, lasciando le sue minacce nell'aria.

***

“Spiegati.”
“Eh?”
“Zabini, per favore, lo sa tutta la scuola! Spiegati.”
“Ah. Nulla. Non capisco perché siate tutti così sorpresi, non ho mai fatto mistero di trovare tua cugina estremamente figa.”
Albus lo guardò incredulo “Sì ma... Pensavamo tutti scherzassi.”
“No.”
Nott si intromise nella discussione, era seduto su una poltrona della loro Sala Comune e fino ad allora era stato impegnato a leggere un libro sul Quidditch “Nessun discorsetto da fratello protettivo?”
“No, prima di tutto non sono suo fratello. Senza contare che Rose non ha bisogno di quel tipo di protezione.” Sorrise al pensiero di Rose e delle sue competenze difensive. “Ciò però non toglie che con lei dovrai comportarti diversamente.”
“Non ci riuscirà” Era stato Scorpius a parlare, appena entrato nella Sala.
“E a te che importa?” Zabini lo guardò irritato.
“Nulla, era solo una costatazione.” Malfoy si sedette su una poltrona vicina, la sua espressione ostentava indifferenza.
“Che ci fai qui comunque?” Continuò Zabini senza abbandonare il tono scocciato. “Pensavo stessi scappando dalla Eiden”

“Dovevamo vederci qui prima dell'allenamento”.
Gli occhi di Zabini si dilatarono e in un lampo sparì nel suo dormitorio. Nott rise e commentò “Si è dimenticato del Quidditch! Magari l'abbiamo davvero perso, oppure sei stato tu a contagiarlo Albus, e con tua cugina fa sul serio.”
“Più che lui, mi sorprende Rose” Rispose il ragazzo, aggiustandosi gli occhiali pensoso.

L'allenamento fu uno dei migliori e Albus si complimentò con la sua squadra, la partita contro i Tassorosso si stava avvicinando, però non dubitava – se avessero giocato così bene – che li avrebbero stracciati. Il vero ostacolo tra loro e la Coppa del Quidditch erano i Grifondoro, ma si sarebbero incontrati solo fra qualche mese e avevano ancora tempo per prepararsi a frantumarli; non vedeva l'ora di strappare il Boccino a Lily e farla infuriare.

 

***

“Gente gente gente!” Mike Dens urlò a tutta la scuola “Sta per cominciare Serpeverde contro Tassorosso! Ed eccoli schierati! Blethcley, Bole, Berris, Malfoy, Nott, Zabini, Potter! E poi abbiamo Smith, Jones, Bennet, MacMillan, Maghers, Grey e Lewis!”
Scorpius fissò Lewis intensamente e altrettanto intensamente desiderando essere un Battitore e toglierli quel sorriso demente dal viso: Jake Lewis era anche peggio di Zabini. Almeno il suo amico si ritrovava qualche buona qualità, un cervello, un discreto talento a Quidditch e... E ha invitato Weasley a uscire. E lei ha accettato.
Il ragazzo si impose di concentrarsi e scacciò lontano quei pensieri.
La voce di Dens riecheggiò tra la massa di studenti “E... E si comincia! Serpeverde in possesso, ecco che Nott passa a Malfoy, che passa a Zabini, che schiva un Bolide, colpito da Bennet, bel lancio – no Preside non sto inneggiando alla violenza, si figuri – ora la Pluffa e di nuovo in mano a Malfoy che tira...”
Malfoy scagliò la Pluffa con tutta la forza che aveva nelle braccia e quella attraversò l'anello di sinistra senza che il Portiere riuscisse a spostarsi.
“..Segna!!!” Urlò Dens!
Il ragazzo scagliò il pugno in alto e ritornò in posizione cercando Albus con lo sguardo: sarà meglio che prenda quel Boccino prima di Lewis.
Sarebbe stata una gran bella soddisfazione vedere il suo faccino deluso per la seconda volta quella settimana: tutti parlavano del suo disappunto nello scoprire che Rose Weasley aveva accettato di uscire con Zabini. Almeno di una cosa Zabini va ringraziato.

Proprio in quel momento MacMillan segnò e Nott si girò a urlargli contro qualcosa, Scorpius si rese conto di star volteggiando sul campo senza fare nulla: si maledisse e tornò a concentrarsi.
La partita non durò a lungo, i Serpeverde continuarono a segnare, Malfoy superò se stesso infastidendo Rose e allo stesso tempo elettrizzando l'intero corpo studentesco femminile, e Albus riuscì a prendere il Baccino dopo non più di quarantacinque minuti.
“E Potter Albus ha il Boccino in mano! I Serpeverde vincono per 250-40! Il prossimo incontro sarà Grifondoro contro Corvonero e poi avremo l'attesissima Grifondoro-Serpeverde!” La voce esaltata dall'eccitazione “Buona serata gente!”
Una massa di verde e argento si agitava entusiasta sugli spalti, osservata con disappunto dai Grifondoro.
“Questo renderà tutto più difficile.” Roxanne sembrava fortemente delusa.

“Ti aspettavi che perdessero?” Hugo la guardò con scetticismo.
“No, ma speravo vincessero con meno divario.”
“Anche io.” La voce di Lily uscì bassissima.
La guardarono tutti sorridendo “Lily, sei solo dispiaciuta per la bravura di Albus.”
“Forse. Ma comunque - ” Abbassò gli occhi.
“Fa bene.” Rose si intromise, il viso una maschera di rabbia.
“Rose, lascia stare.” Louis tentò di dissuaderla dal cominciare a lamentarsi, di nuovo, di Malfoy “Siete in pace.”
Ma non servì a nulla, il suo commento totalmente ignorato “Mike Dens morirà. Come osa definirlo il miglior Cacciatore della stagione?”
Elisabeth, che aveva guardato la partita con il clan Weasley-Potter e i vari fidanzati, si intromise con timidezza “Perchè lo è?”
Si bloccarono tutti a fissarla, occhi e bocche spalancate. Cercava la morte? Rose si riprese in fretta e la fulminò. Elisabeth si rese conto di aver detto qualcosa sbagliato eppure le sembrava fosse la verità “S-scusa, è solo che, beh, ne

parlano tutti e s-si- si sa che...”
“Lascia stare” La interruppe Rose scuotendo la testa.
Tornando al castello, Roxanne, Amelia, Lily, Lucy, Louis, Hugo e Luke si sforzarono di restare seri e di non ridere dell'espressione di Rose, mentre Elisabeth e Olivia la guardarono preoccupate.
“Non ti preoccupare, tesoro, le passerà. Elisabeth non ha fatto nulla di male” Sussurrò Louis nell'orecchio di quest'ultima.

***

Quella sera Albus dovette mangiare al Tavolo dei Serpeverde e invitò Elisabeth a sedersi con lui.
La ragazza gli stava accanto, tra lui e Zabini, dalla parte opposta Nott e Scorpius, tutti esaltati dalla vittoria eppure lei non sembrava condividere il sentimento.
“Cosa c'è?” Le chiese Albus con gentilezza “Vuoi che torniamo al tuo Tavolo?”
“Ehm nono. Scusa, ero solo sovrappensiero.”
Albus continuò a guardarla con un sopracciglio inarcato, curioso. E la ragazza decide di confidarsi “E' Rose... E' qualcosa che le ho detto...”
“Cosa le hai detto?” Sorrise divertito: sua cugina!
“Non ridere! L'ho offesa!”
“Weasley è nota per offendersi facilmente” Si intromise una voce.
Elisabeth li guardò un secondo, incerta se continuare “E' che parlavano della partita di oggi ed era arrabbiata con qualcosa che aveva detta Mike Dens...”
Scorpius sorrise sospettando cosa potesse averla fatta arrabbiare “Che sono il miglior Cacciatore della stagione?”
Lo guardò sorpresa e annuì “Ehm Sì... E io ho detto che beh, lo eri. E non le è piaciuto...”
Scoppiarono tutti e quattro a ridere e Scorpius la ringraziò “Molto gentile da parte tua, non solo aver constato l'ovvio, ma soprattutto per averla fatta arrabbiare!”
“Ma io non volevo!” Elisabeth ribatté, Albus ancora sorridendo la strinse a sé.
Scorpius si domandò come la ragazza potesse essere stata così stupida... Non puoi dire una cosa simile a Rose Weasley e aspettarti che ti ringrazi! “Te l'ho detto: Weasley è suscettibile.”
“Scorpius ha ragione” Annuì Albus.
“E tranquilla, ci penso io a consolarla.” Si intromise Zabini.
Mentre Nott gli batteva un cinque e Albus lo guardava male, Scorpius si chiese se tirargli un pugno sul naso sarebbe apparso sospetto.

***

“Ok. Allora. Idee?” Lysander guardò gli altri Caposcuola speranzoso. Tutti occupavano le solite posizioni attorno al fuoco, Ellie sulla poltrona accanto al divano di Malfoy, lui sul divano di fronte e Rose sulla poltrona lì a fianco.
“Ragazzi?” Aggiunse dopo qualche secondo in cui nessuno aveva detto una sola parola: Rose e Scorpius nemmeno si guardavano in faccia, sedevano con espressioni furiose, Ellie invece sembrava persa da qualche altra parte.
“RAGAZZI?” Questa volta urlò.
“Eh? Scusa, Lys.” Ellie si riprese. “Ballo. Due Maggio. Ci sono.”
“Sì, scusa Scamandro.” Scorpius fece un cenno. E Rose lo imitò, senza però aprire bocca.

“Secondo me potremmo fare qualcosa anche al mattino. Voglio dire il Ballo del Due Maggio di Hogwarts è sempre quello, si possono cambiare decorazioni e colori ma deve restare sofisticato ed elegante. Potremmo fare qualcosa di diverso e organizzare qualcosa anche al mattino...”
“E' un'ottima idea! Ma non lezioni, quelle verranno annullate.” Lys era entusiasta.
“Se annulliamo le lezioni dobbiamo trovare qualcosa di eccezionale, o la McGonagall non acconsentirà mai.”
Rose non aveva ancora parlato, lo sguardo fisso sulle fiamme mentre pensava e poi “Lo so! Lo so!” Urlò.
Gli altri la guardarono sorpresi: fino a un secondo prima era stata assente e negli ultimi giorni parlava pochissimo, nemmeno Lily era riuscita a tirarle fuori più di due parole – e ci aveva provato eccome! - eppure ora era balzata in piedi, un sorriso stampato in faccia.
Ignorando le espressioni degli altri continuò “Chiederemo ai grandi personaggi della Guerra di venire a parlare e tenere dei gruppi. La Preside potrebbe parlare della resistenza a Hogwarts, e così anche il Professor Longbottom. Il Ministro Shacklebolt – o qualcuno per lui - del Ministero e poi cerchiamo qualcuno dell'Ordine e, e tuo padre” Indicò Malfoy “Potrebbe venire a parlare dei Mangiamorte, voglio dire ha scritto tutti quei libri e quindi...”
Scorpius si rese conto di avere la bocca aperta e si affrettò a richiuderla; non era certo se fosse più sorpreso per il repentino cambio d'umore, il sorriso o la genialità della ragazza che gli stava di fronte.
Cercò di riprendersi e formulare coerentemente una risposta “Non vedo perché non dovrebbe essere d'accordo.”
“Sì ma Rose! Non potresti chiedere ai tuoi? E alla tua famiglia? E anche a tua madre Lys!”
“Ci- ci avevo pensato, è solo che non volevo che sembrasse... Non so...”
Lys finì per lei “Troppo facile e troppo raccomandata?”
Rose arrossì “Già” Si lasciò cadere sulla poltrona.
“Ma è un'ottima idea, potrebbero tenere due gruppi: il Trio d'Oro e il Trio d'Argento*.” Ellie straripava d'entusiasmo.
“Oh, non ti conviene chiamarli così, Zia Ginny e mia madre ti ucciderebbero. Sono nomi che non trovano affatto divertenti.” Rose sorrise al pensiero dell'espressione che avrebbe fatto sua madre.
“E nemmeno a mia madre, fidati” Lysander scambiò un'occhiata con Rose: le estati passate insieme alla Tana fin troppo vivide in mente.
“Ops.” Ellie arrossì “Scusate”:
Gli altri due scossero la testa: non era nulla.
Rimasero in silenzio per un paio di minuti, concentrati sulla pianificazione e poi Scorpius suggerì “Credo che per il Ballo in sé dovremmo mettere dei limiti. Voglio dire, le grandi personalità vengono sempre e sarebbero già qui, in più ci sarebbero i genitori degli allievi. Ma, se vogliamo davvero renderlo sofisticato, ammettiamo solo il Sesto e Settimo anno.”
“Sì. Decisamente meglio. Così non rischieremo scene di isteria.” Lys concordò.
“E se ammettessimo solo il Settimo? E gli accompagnatori, che possono essere di anni inferiori.” Propose Ellie.
“Ha ragione. Ci saranno tantissime persone, e non è sulla scuola, ma sulla Seconda Guerra. Il Settimo anno è l'unico che la studia comunque e così non ci sarebbe troppa gente.”
Sia Scorpius che Lysander ritennero fosse perfetto. “Ok. Domani mando io il progetto alla Preside. E se lo approva la settimana prossima cominciamo a fare l'elenco delle conferenze e la lista invitati. Che dite?” Lys aveva un'espressione di estrema soddisfazione.

“Possiamo andare allora? Ho promesso a Martha** che sarei passata in Sala Comune...” Chiese Ellie.
“Direi di sì. Se aspetti un secondo esco anche io, io e Lor abbiamo una partita in sospeso... Voi?” Si girò verso Scorpius e Rose.
“Libro da leggere” Il Serpeverde gli mostrò un libro dalla copertina viola.

Rose si limitò a scuotere la testa.
Lysander allora afferrò il mantello e i due uscirono, portandosi dietro anche l'atmosfera calorosa che aveva regnato nella stanza fino a quel punto. Il fuoco scintillava ancora nel camino, ma dei sorrisi entusiasti non era rimasta traccia.
Scorpius azzardò un'occhiata alla ragazza, stava leggendo e si mordicchiava il labbro, e non resistette, nonostante si fosse promesso di ignorarla.
“Cosa leggi?”
“Nulla che ti interessi.” Fu la risposta secca.
“Weasley, non ti ho mica pugnalato.”
Rose sbuffò senza alzare lo sguardo “Un libro.”
Dalla parte opposta non giunse alcun rumore e dopo qualche secondo cedette alla tentazione, alzò gli occhi e incontrò uno sguardo sarcastico fisso su di lei. Si impedì di parlare e rimase a fissarlo.
“So che è un romanzo. Ma voglio il titolo.”
“Come fai a sapere che è un romanzo?”
Perché ti mordi il labbro quando leggi qualcosa di tuo, corrughi la fronte quando è per scuola. Ma non lo disse, invece si limitò ad alzare le spalle.
“Hai preso il libro mentre non c'ero?” Rose non era per nulla contenta.
“Cosa? No! Ho tirato a indovinare!” Mentì “Ma cos'hai? Ero solo curioso. Volevo solo essere gentile.”
“Tu non sei gentile.” La sua voce si stava alzando pericolosamente.
“Non sono io quello che sta urlando”.
Ma lei non sembrava averlo sentito: si alzò dalla poltrona e gli si avvicinò urlando, un'improvvisa rabbia che le scorreva nelle vene “Tu non sai neanche cosa voglia dire essere gentile! Pensi di essere il re. Sempre così sicuro e arrogante, come se possedessi il mondo. Ma non lo possiedi”
Anche lui si era alzato, sconvolto e ferito, e ora non vi erano più di venti centimetri a separarli.
Lei continuò, fuori di sé, stufa e arrabbiata “Non lo possiedi! Non è tutto tuo e non hai sempre ragione! Non hai il diritto di -” Si fermò, incerta sul come continuare.
Erano così vicini che i loro nasi quasi si toccavano “Non ho il diritto di cosa?” La provocò Scorpius.
“Di- di parlarmi così, di trattarmi così, di mentire per non dover ammettere che anche tu sbagli! Non ha il dirit-”

Ma non finì mai: Scorpius l'aveva afferrata per la vita e le sue labbra, premute con passione contro le sue, le impedivano di parlare.
A protestare nemmeno ci pensò, dimentica di dove fosse e con chi fosse. 



* Li chiamano così Trio d'Oro: Harry, Hermione e Ron.  Trio d'Argento: Ginny, Luna e Neville.

** Mi serviva un'amica da far entrare nella storia. Non ci interesserà.



 

Angolo Autrice


FINALMENTE! Non pensavo di riuscire a farcela! Sono così contenta: volevo troppo arrivare a questo momento... E poi lasciarvi un po' in suspense fa sempre bene.

Comunque, rallegriamoci tutti che da lunedì pomeriggio sono in vacanza e in queste vacanze dovrei riuscire a pubblicare con più regolarità, magari anche qualche capitolo a settimana. 

Ma, veniamo a voi! VOI. Davvero grazie, se mi diverto così tanto è solo perché mi convincete a continuare. Grazie a chi legge, preferisce, ricorda, segue e a chi  RECENSISCE! Bla, bla, bla, continuate a farlo, bla bla bla, la solita roba insomma.

Grazie mille, 
@Isabeckhtorres.


 

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Capitolo 16
*** Più Che Altro Non Le Sognare ***


Capitolo 16: Più Che Altro Non Le Sognare


So honey now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I'm thinking out loud
Maybe we found love right where we are”
- Thinking Out Loud, Ed Sheeran


Un paio di labbra premevano sulle sue con insistenza, due braccia muscolose la stringevano sui fianchi, le stavano bruciando la pelle, ma allo stesso tempo sentiva brividi in tutto il corpo e non era abbastanza vicina. Voleva stringersi di più al petto che la sorreggeva e inalare di più quel profumo, le stava dando alla testa.
Portò le braccia dietro al collo di lui e affondò le mani nei capelli biondi, il ragazzo inalò bruscamente. Le sue mani si spostarono dietro alla schiena di lei e strinsero ancora, più vicino.
Scorpius si sentiva perso in un mare di sensazioni sconosciute. Avrebbe voluto toccarle la pelle, baciarle i lobi, il collo, l'incavo dei seni e più giù, eppure non osava lasciare quelle labbra: ne sarebbe morto, erano troppo buone. E delicate, e profumate e perfette.
E temeva che se si fosse mosso lei sarebbe tornata alla realtà e questo l'avrebbe sicuramente ucciso, si sentiva attratto sempre più e l'idea di interrompere i brividi che gli correvano lungo la schiena e il piacere che lo scaldava era impensabile.
Rose, persa in un sogno, o forse un incubo, fece scivolare la mano sulla schiena di Scorpius nel tentativo di premersi di più contro quel corpo e quel profumo, annullare una distanza che non esisteva.
E il ragazzo fu preso alla sprovvista e mosse velocemente il bacino indietro, il mio corpo sta veramente reagendo così a un bacio? Se se ne accorge, rischio di rovinare tutto. Come poteva essere, per un fottuto bacio!
Si immobilizzò turbato e fermò le labbra, interrompendo il bacio; Rose se ne rese conto e si bloccò. La sua mente tornò a funzionare e la realtà le si rovesciò addosso come una bacinella d'acqua gelata. Ho ricambiato il bacio di Scorpius Malfoy di mia spontanea volontà. OH CAZZO. E lui si è fermato. Oh no, nonononono.
Si sentì umiliata e percepì il calore affiorarle sulle guance: l'aveva baciata e poi si era tirato indietro. Le sembrò di precipitare, un flusso di emozioni che le vorticava dentro: vergogna, imbarazzo, tristezza, dolore e rabbia. Si aggrappò a quest'ultima in cerca di una difesa e prima che se ne rendesse conto stava di nuovo urlando con quanto fiato aveva in gola. “LO HAI FATTO DI NUOVO!”
Scorpius la guardava con un'espressione vuota, ancora immobile, e Rose continuò “La devi smettere di trattarmi così! Non sono il tuo giochetto personale! Non sono qualcosa che puoi usare quando ti annoi. Non sono come le altre. Non voglio nemmeno essere come le altre. Credi che sia qui solamente per far divertire te?” Le parole le uscivano senza che riuscisse a capire cosa stesse dicendo. “Credi che il mondo sia al tuo servizio? Sì, evidentemente. Ma non è così. IO NON SONO AL TUO FOTTUTISSIMO SERVIZIO.”
Malfoy la stava ancora fissando, non aveva mosso un dito; Rose si sentì ancora peggio e pensò che avrebbe vomitato. Ricambiò per qualche secondo lo sguardo perso del ragazzo, si sentiva stanca, stravolta, stremata; quasi sussurrò “Non ti avvicinare mai più. Hai capito? MAI. PIU'.” Prima di voltarsi, spalancare la porta e sparire all'interno della camera.
La porta venne sbattuta con violenza e fu il suono a ridestare Scorpius. Rimase a fissare la porta dietro alla quale era sparito l'oggetto del suo desiderio e poi sprofondò sul divano.
Continuava a ripetersi le parole di lei senza comprenderne davvero il senso. Tutto ciò che riuscì a percepire fu un vuoto immenso.


***

Quando la mattina dopo Rose tentò di alzarsi non ci riuscì: la testa le girava e credeva che sarebbe scoppiata da un secondo all'altro. Non capì subito come mai, e poi tutto le tornò di colpo.
Malfoy.
Oh fottuto Merlino.
Ma si impedì di ripiombare e nascondersi tra le coperte, buttando i piedi oltre il bordo del letto e stabilizzando l'equilibrio in posizione eretta.
Quando la stanza smise di girare, si costrinse a camminare fino al bagno e nascondere alla meglio gli occhi rossi gonfi e le occhiaie nere dietro a uno strato di fondotinta, che non usava mai. Sembra che qualcuno mi abbia picchiata. Mmmmh, magari potrei dire che è stato Malfoy. Lo odierebbero tutti.
- Nessuno ti crederebbe.

- Oh ma stai zitta. Non infierire
- Secondo me dovresti dirglielo.
- Certo. 'Hei Malfoy! Come va? Io? Ah, io tutto bene. Tra l'altro, credo di essermi innamorata di te...'E sai quando ti ho urlato contro non era perché ti odio. Oh, e grazie per avermi baciata e poi allontanata...'
- Non è male, ma puoi fare di meglio...
- ERO. SARCASTICA. Taci, che è meglio.
Sospirò, snervata: sarebbe stato un pessimo lunedì.


***


Malfoy saltò la colazione e anche la prima lezione, arrivò in ritardo a Trasfigurazione e così dovette passare l'ora di pranzo a sistemare la cattedra della Professoressa Gordon.
Dopo una mattinata così disastrosa decise di prendersi il giorno libero: disse ad Albus di sentirsi poco bene, ignorò le domande dei Professori del quadro – stavano formulando una teoria sull'esageratamente chiara colorazione dei suoi capelli – non rivolse nemmeno un'occhiata al 'suo' divano e si rifugiò in camera.
Saltò sul letto e ci rimase fino a notte fonda, quando il suo stomaco cominciò a brontolare e dovette, facendo attenzione a non far rumore, scendere fino alle cucine.
Aveva cercato tutto il giorno di non pensare alla sera prima e di ignorare la sensazione soffocante che gli opprimeva il petto; non è dolore, non è dolore per Rose Weasley, continuava a ripetersi come una filastrocca. Ma era tutto inutile.
Mentre ritornava alla stanza dei Capiscuola con un vassoio impalato di panini e una fetta di torta al cioccolato non riuscì più a impedirsi di pensare e la scena lo colpì duramente: Rose in piedi davanti a lui che urlava, le sue labbra sulle sue, il piacere che aveva provato, la sorpresa a questo piacere, di nuovo Rose che gridava.
Scorpius non aveva idea di cosa fosse successo, non capiva come fosse potuto precipitare tutto così in fretta in un pozzo nero. E non comprendeva il significato delle sue parole. Cosa vuol dire che non è come le altre? Certo che non lo è, e mai l'ho trattata come lo fosse. O forse sì? L'ho baciata. Ma l'ho baciata perché, perché non avevo scelta... Era lì.
La loro Sala Comune era deserta, il fuoco si stava spegnendo nel camino; si sedette sul divano e, morso dopo morso, smise di lottare contro il suo cervello, cercando di ragionare.
Quello che sapeva era che l'aveva baciata e lei aveva risposto con passione, ma poi, esattamente come le altre volte, l'aveva respinto furiosa. Ma era innegabile anche lei sentisse l'attrazione che provava lui, no? O non l'avrebbe baciato così. 
Però non era solo attrazione: voleva di più, voleva parlare come avevano fatto nelle vacanze di Natale e voleva abbracciarla. Oh no, voglio abbracciarla?! Sono fottuto: io voglio lei, e lei non vuole me.
Come avrebbe fatto ora? Era assolutamente certo di essere innamorato della ragazza, ma lei sarebbe uscita con Zabini quello stesso week-end!
Eppure, eppure, non poteva essere. Rose Weasley non era per Marcus Zabini, non aveva nulla a che fare con lui e lui non la meritava. E probabilmente nemmeno io. 
La sensazione delle mani della ragazza tra i suoi capelli lo avvolse di nuovo provocandogli un brivido di piacere e un immenso senso di frustrazione: quello che era successo non poteva essere 'nulla', doveva significare qualcosa anche per lei.
Scorpius si sentì stremato all'idea di altre urla e disgustato al pensiero di non poterla più baciare.
Doveva parlarle.


***

“Ahia!” Qualcosa di rotondo la prese in pieno viso, e dovette aggrapparsi al manico per evitare di essere scaraventata giù.
“Avevi solo da fare più attenzione!” Hugo le urlò dall'altra parte del campo. “Se fossi concentrata sul volare, magari non sarebbe successo.”
“Io sono concentrata” Gli urlò di risposta Rose mentre volava verso il terreno. “Se la Pluffa mi è arrivata addosso non ci posso fare nulla.” Si portò le mani al viso e provò un intenso dolore.
“Rose! Hai il viso ricoperto di sangue!” Lily era atterrata accanto a lei, il viso atterrito.
Ora l'intera squadra la circondava “Credo si sia rotta il naso” Il fidanzato di Amanda la fissava a metà tra il preoccupato e il divertito “Come hai fatto a non vederla?”
“La domanda vera è: che ci facevi ferma in mezzo al campo?” Roxanne era decisamente divertita.
“Non ero ferma in mezzo al campo! Mi ha colpita: l'hai tirata male!” Protestò indignata.
“Non credo proprio.” Ribatté la cugina. “E' tutto l'allenamento che ti distrai e ti fermi all'improvviso”
Rose si sentì arrossire e sperò vivamente che con tutto quel sangue addosso nessuno se ne sarebbe accorto.
“Non ha importanza ora cosa stesse facendo. Sicuramente non attenzione...” Rose tentò di interromperla ma Lily glielo impedì, alzando la mano “Ma, devi assolutamente andare da Madama Pomfrey”
“Non può aggiustarselo da sola?” Hugo aveva l'aria decisamente contrariata.
“Stai scherzando vero? Non avrei mai le capacità per una simile cosa.” Lo guardò malissimo “Sono contenta la mia salute ti stia così a cuore.”
Hugo ebbe il buon senso di arrossire imbarazzato “E' che sai fare quasi tutto...”
Rose sorrise ironica a suo fratello “ Ma certo.” Poi vide che il ragazzo sembrava davvero mortificato e si addolcì “Lo so che l'allenamento è importante. Mi dispiace. Voi continuate.”
“Io l'accompagno” Asserì Lily.
“Per domani sarà a posto, comunque.” Disse Luke “ Anche a me era successo.”
“Ok. Lily vai con lei. Gli altri sulle scope: ripassiamo l'ultimo schema e poi vi lascio andare.” Hugo spinse i piedi a terra e si alzò verso il cielo.
“Dai vieni.” Lily sospinse Rose verso il castello. “Cosa stavi facendo allora?”
Rose non rispose subito, bacchetta puntata contro al naso mormorò un paio di parole cercando di fermare la perdita di sangue e fece tutto con estrema lentezza, sforzandosi di pensare a una risposta da dare a Lily.
“Nulla. Mi sono distratta”
“Ti distrai molto ultimamente.” Gli occhi della cugina ridotti a due fessure “Pensavi al tuo week end romantico con Zabini?” Ironia che trasudava da ogni parola.
“Ehm... Non proprio no” Pensavo a come dirgli che non ero interessata.
“Rose.”
“Ok. E' solo che non credo di voler uscire con lui.” Nemmeno un po'.
“E come sei arrivata a tale constatazione?”
Scorpius Malfoy. “Non lo so.”
“Perché hai accetto allora?”
“Non lo so” E questa volta rispose sinceramente.
“Come glielo dirai?”
Rose storse il naso e la bocca per esprimere tutto il disgusto verso quell'idea, ma si rese conto troppo tardi che era stata una pessima idea: sbiancò dal dolore.
“Ok, non parlare più.”
Raggiunsero l'Infermeria e non appena vide la faccia di Rose, Madama Pomfrey le ordinò di sedersi e cominciò a sistemare il naso e curare i lividi che le si erano formati sotto gli occhi; ogni due o tre secondi borbottava qualcosa senza che le cugine riuscissero ad afferrare l'esatto significato delle frasi, tutto ciò che distensero fu “fortunata” “Per Merlino!” “famiglia di scapestrati” “senza ossa”.
Dopo un'ora però Rose fu libera di andare e le due si diressero affamate a cena.
Hugo e il resto della squadra fu sollevato nel vedere che la ragazza stava bene e anche Albus, a cui era giunta voce, venne ad assicurarsene prima di andare a sedersi al suo tavolo, accanto a una testa incredibilmente bionda.
Rose imprecò sottovoce mentre le sue viscere si storcevano.


***

“Dov'è Elisabeth?”
“Doveva cercare un libro in biblioteca” Rispose Albus mentre si sedeva accanto a Scorpius.
“E allora che ci facevi dai Grifondoro?” Insistette Nott
Rise prima di rispondere “ A parte che praticamente tutta la mia famiglia era seduta là? Rose ha avuto un piccolo incidente oggi. Perché tanta curiosità?”
Nott sorrise con malizia e fece un cenno verso il ragazzo seduto accanto a lui “Speravo che saltasse fuori proprio quel nome.”
“E' tutto il giorno che va avanti così, ignoralo. Cosa le è successo?” Zabini aveva l'aria incuriosita.
Dalla parte opposta del tavolo Scorpius si sforzò di assumere un'aria indifferente.
“A quanto pare era distratta oggi durante l'allenamento e le hanno passato la Pluffa ma lei non se n'è accorta e l'ha presa in pieno viso, spaccandole il naso.”
Nott scoppiò a ridere, e Zabini, come Albus, sorrideva divertito, Scorpius tornò a concentrarsi sul suo piatto senza aver dato segno di aver sentito. Si chiese se la distrazione di Rose potesse essere a causa sua, e sperò fortemente che fosse così.
“Zabini, magari stava pensando a te” Nott ancora sghignazzava.
Oh, no. Proprio no.
“Sono noto per fare quell'effetto.”
“A dire la verità quello sono io.”
“E io e Scorpius scusate?” Si intromise Albus.
“Tu sei fidanzato. E lui” Indicò Malfoy con il dito “Diventerà monaco.”
Scoppiarono tutti a ridere “Non esagerare” Rispose l'accusato.
“E' almeno da novembre che non usi il tuo 'week-end di sesso'”
“Ho avuto troppe cose a cui pensare.”
“Sei sicuro di stare bene?” Nott inarcò un sopracciglio.
Zabini aggiunse “Davvero Malfoy, siamo preoccupati.”
“Che teneri, davvero” Alzò gli occhi al cielo. “Ma ultimamente non ho avuto tempo di fare conquiste... E in ogni caso, ora ho una camera tutta mia, che ne sai che io non abbia avuto visite?”
“Eva mi ha detto che si stanno tutte preoccupando”
“Sopravviveranno”
“In ogni caso, vedi di usarla quella stanza.”
Scorpius scosse la testa divertito “Invece di preoccuparti per me, pensa a te stesso: si dice in giro Eva voglia che tu le faccia una proposta più seria.”
Ogni traccia di ilarità sparì dal viso di Nott “Lo so.” Il tono di un condannato.
“E?” Chiese Albus.
“Non ci voglio pensare. E' il miglior sesso che abbia mai avuto, ma non se ne parla che io diventi esclusivo. Siete voi quelli.”
“Se per avere sesso incredibile devo essere esclusivo, ben venga” Rispose Zabini “E se tutta quell'aggressività Rose la mette a letto, io sono a posto.”
Albus si bloccò a quelle parole, e a Scorpius, che stava bevendo, andarono di traverso diversi litri di acqua e lo assalì un istinto omicida
“Zabini. Ti avevo pregato.”
“Scusa, Albus.”
“Pensale queste cose, ma non le dire.”
“Più che altro non le sognare” Lo corresse Nott “Weasley non te la darà mai.”
Scorpius si sentì improvvisamente molto amichevole nei confronti di Nott, Zabini invece gli lanciò un'occhiataccia.
“OK.” Albus ne aveva avuto abbastanza “Vi prego. E' mia cugina.”
Zabini e Nott si scusarono e la discussione si spostò sulla Coppa del Quiddicth, ma Scorpius non riuscì a concentrarsi, ancora disgustato dall'idea che qualcuno potesse toccare Rose.
Qualcuno che non fosse lui, ovviamente.


***

La mattina dopo Rose si alzò decisa a parlare con Zabini, sabato si stava avvicinando e prima fosse riuscita a mettersi tutta la storia alle spalle meglio sarebbe stato.
Fece passare la prima ora e la seconda senza trovare il coraggio, il ragazzo era sempre con Nott o Albus o Scorpius, che stava tentando in ogni maniera di evitare, e così non sarebbe mai riuscita ad abbordarlo. Perché deve essere così difficile?
Finalmente, dopo due ore estenuanti di Incantesimi, lo vide solo e ignorando lo sguardo sorpreso di Amelia raccolse le sue cose alla velocità della luce e lo raggiunse appena fuori dalla porta “Zabini!”
Il ragazzo si girò e le sorrise “Hei, Weasley!”
“Ciao... Ehm...”
“Sì?”
Rose rimase a fissarlo senza sapere bene cosa dire: avrei dovuto scrivermi un discorso!
“Weasley?” Fu richiamata alla realtà: Zabini la guardava divertito, sorridendo come se avesse a che fare con una bambina piccola.
“E' per sabato... Io, io non credo sia una buona idea...”
Il viso del ragazzo si scurì improvvisamente “Come mai?”
“E' che, beh, vedi, non abbiamo nulla in comune e- e non mi piace come tratti le ragazze...”
“Non ho mai trattato te così, però”
“Non ancora. Ma- ma lo fa da sempre con le altre. E non mi piace.”
“Perché hai accettato di uscire con me allora?” Pronunciò, con forte accusa nella voce.
Rose si sentì mortificata “Io- io, mi dispiace, lo so. Cioè non lo so.” Scosse la testa confusa “Sul momento non ho reagito come avrei dovuto...”
“Decisamente.”
“Mi-mi dispiace.”
Zabini non rispose immediatamente, limitandosi a guardarla; dopo qualche secondo però parlò “Già. Beh, non posso dire di essere troppo sorpreso, sembrava strano avessi accettato. Ma, non sarà l'ultima volta che chiederò. E non sai cosa ti perdi, Weasey.” Poi con un cenno del capo, girò sui tacchi e sparì.
“Rose?”
“Sì?”
“Hai appena lasciato Zabini?” Amelia la guardava, la fronte aggrottata.
“Non siamo mai stati insieme, per cui tecnicamente, no.”
“Roooose.”
“Gli ho detto che non saremmo usciti insieme.”
“Oh, Merlino sia ringraziato! Ero davvero preoccupata, pensavo stessi impazzendo.” Il sollievo era evidente nella voce di Amelia.
“Perché non hai detto nulla subito?”
“Beh, hai il diritto di uscire con chi vuoi no?”
Rose si fermò a guardarla “Ricordami perché siamo amiche per favore? Non posso essere amica di gente così saggia.”
“Oh, piantala.” Amelia era arrossita.
“E arrossisci perfino più di un Weasley: dove ti ho mai trovata?” Rose si sentiva più leggera.
“Allo Smistamento, quando mi hai spiegato tutto sul soffitto in Sala Grande.”
“Ah già già. Sei proprio fortunata ad avere un'amica acculturata come me.” Annuì convinta.
“Rose?”
“Sì?”
“Andiamo a pranzo e taci.” Amelia la guardava ben poco colpita.
Scoppiarono entrambe a ridere, e risero a lungo; Rose riuscì perfino a dimenticare i suoi dilemmi interiori, tra i quali spiccavano un paio di ghiacciati occhi azzurri.


***

Il resto della settimana passò tranquilla, Rose si impegnò durante le lezioni e passò il resto del tempo in biblioteca o nella Sala Comune dei Grifondoro, evitando con cura di incontrare Malfoy oltre lo stretto necessario.
Sapeva che agli occhi dei cugini era parsa strana la sua presenza assidua nella Sala Comune e quando le avevano chiesto aveva risposto sinceramente 'Malfoy mi irrita e poiché dobbiamo comportarci con decenza, gli sto lontana'; ed era la verità in un certo senso. A loro, comunque, sembrava sensato e avevano smesso di farle domande, che era poi tutto ciò che ardentemente desiderava.
In tutta la settimana aveva visto Malfoy solamente a lezione e ai pasti, ma non era mai stata costretta a rivolgergli la parole, e anzi sospettava che anche lui la stesse evitando: l'unico segno della sua presenza nei loro appartamenti era qualche libro di letteratura italiana lasciato in giro – cosa che la infastidiva immensamente – o la divisa di Quidditch appesa in bagno.
Purtroppo per lei questo semi-idillio sarebbe stato interrotto quella sera stessa: dovevano pattugliare i corridoi per ben quattro ore oggi - e due domani! - per recuperare le ore perse a causa dell'organizzazione del Ballo, e non era riuscita in alcuna maniera a convincere Ellie a fare scambio con lei. 'Anche se ora non mi sento più così in imbarazzo, la risposta è sempre no. E poi io e Lys ci divertiamo un mondo. Senza contare che dovete imparare ad andare d'accordo; quindi datti da fare.” Le aveva detto.
Rose l'aveva pregata e implorata ma la ragazza non aveva cambiato idea e così sarebbe precipitata nell'Inferno molto prima del previsto.
“Scusa, Weasley?” Un prefetto del quinto anno di Serpeverde le si era avvicinato.
“Sì?”
“Sono stato mandato a dirti che il tuo turno per stasera è stato annullato e recupererai domenica sera.”
“Perché?”
“Non lo so. E Scorpius dice che devi raggiungerlo nella vostra Sala Comune, che è un'emergenza e non puoi fare storie.”
Rose lo guardò meravigliata “Cosa? No!”
Ma il ragazzino non sapeva nulla di più, sollevò le spalle e poi se ne andò.
Rose rimase a guardalo allontanarsi, imprecando un paio di volte; poi raccolse le sue cose e uscì dalla biblioteca come una furia. Che cosa vuole?
Continuò a insultarlo a ogni passo e utilizzò espressioni mai impiegate prima, apprese da James, che fecero scandalizzare vari quadri, mentre le armature cigolarono divertite.
“Formicolio” Disse ai Professori senza nemmeno degnarli di uno sguardo, per sua fortuna erano impegnati profondamente in una loro discussione e la lasciarono passare senza sottoporla a una qualche assurda riflessione filosofica.
Appena varcò la soglia lo vide, seduto sul divano, il viso rivolto alle fiamme, le mani congiunte e appoggiate alle ginocchia; indossava una felpa nera, mai i pantaloni erano ancora quelli dell'uniforme; lo stomaco di Rose si attorcigliò.
“Malfoy, ti avevo detto di lasciarmi in pace. E stavo studiando. Cosa vuoi?”
Il ragazzo sobbalzò e si voltò a guardarla, il viso una maschera illeggibile. “Non puoi uscire con Zabini domani.”


 

Angolo Autrice


Heeeei! Potrei cantare per ore nello stato d'animo in cui sono... E' Natale! Siamo in vacanza! Si mangia :D
Sì, sono molto esaltata.
Spero la vostra giornata sia stata bella come la mia e che vi siate divertiti....

Comunque. Tornando a noi.
E' stato un capitolo complicatissimo da scrivere, un sacco di cose da dire e da far quadrare e da pensare perché tutto fosse logicamente legato :/ Quindi mi scuso se è un po' lungo e se alcune scene sono più brevi, ma doveva cercare di unire il tutto..

Vi ringrazio tantissimo per leggere/seguire/preferire/ricordare e RECENSIRE, ormai siete davvero tanti, molti più di quelli che avrei mai immaginato e vi sono così grata *-*
Devo chiedere scusa, nel Capitolo precedente c'era un errore: ho scritto Coppa delle Case invece di Coppa del Quidditch, non so proprio come abbia potuto fare un errore simile, ma una lettrice per fortuna me l'ha fatto notare ed è stato subito corretto...


Anyways, Grazie mille!
@Isabeckhtorres


 

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Capitolo 17
*** Capisci, Deve Avere Nella Testa Un'Altra ***


Capitolo 17: Capisci, Deve Avere Nella Testa Un'Altra


You can buy me diamond earrings and deny-ny-ny, ny-ny-ny, deny-ny
But I smell her on your collar so goodbye-bye-bye, bye-bye-bye

I know you lie
Cause your lips are moving
Tell me do you think I'm dumb?
I might be young, but I ain't stupid”
-Lips Are Movin, Meghan Trainor


“Di cosa stai parlando?” Rose era allibita.
“Non puoi uscire con Zabini domani.” Ripeté con calma alzandosi.
La ragazza non riusciva a credere alle proprie orecchie “Non posso uscire con Zabini?”
“No.”
“E perché mai?”
Scorpius non si mosse di un millimetro, ma il suo viso si indurì “Non ti merita.”
Rose rimase senza parole, e sebbene ci avesse provato un paio di volte, non riusciva proprio a formulare una frase.
“Non ti merita. Vede solo il tuo aspetto esteriore e ti userebbe.” Scorpius si spiegò meglio.
Questa volta riuscì a rispondere “Ah, ma davvero? E tutto questo lo sai perché è quello che faresti tu?” L'immagine della Eiden nitida nella memoria.
“Cosa? No.”
“No?” In nessuna maniera si sarebbe potuto fraintendere lo scetticismo nel suo tono.
“No.” I suoi occhi non avevano lasciato il suo viso nemmeno una volta.
“Giusto.” Rose annuì “Non è il tuo stile. Tu sei un gentiluomo.”
“Di solito.” Rispose, cercando di nascondere una nota di divertimento.
“Non inganni le ragazze, non le porti a letto, non le baci per il tuo divertimento.” Era troppo scioccata per urlare. “E ovviamente non ti fermi alla loro bellezza, ma le porti a letto per la profondità del loro pensiero.”
Gli occhi di Scorpius si ridussero a due fessure “Non ho mai ingannato nessuna, seguono solo la loro volontà. E, non era quello che intendevo.”
“Allora cosa intendevi?” Si era avvicinata, e ora si guardavano a un paio di metri di distanza, in piedi sul tappetto davanti al fuoco.
“Che non farei mai così con te.” L'aveva detto.
Rose lasciò cadere i libri sul tappeto dalla sorpresa e lo fissò a bocca aperta; il suo cervello cercò disperatamente di comprendere se si trovasse nella realtà o in un sogno. Visto che il ragazzo davanti non accennava a muoversi e continuava a guardarla con espressione seria, suppose l'avesse detto davvero e fu colpita da un'onda di tristezza, mista a rabbia. Come poteva prendersi gioco di lei così?
“Sei fortunato che io sia troppo stanca per Maledirti.” Rispose con il tono più neutro possibile e si chinò a raccogliere i libri. “Non è divertente.” Cercò di passargli accanto, diretta alla sua stanza.
“Non stavo scherzando, Rose.”
Fu l'uso del nome a colpirla, più delle parole, più del tono serio, più delle dita che le circondarono il braccio. Tutto quello riuscì a fare fu ripetere le sue parole “Non stai scherzando.” Pura affermazione.
“No.”
La rabbia e il dolore erano di nuovo lì “Ti avevo detto di non toccarmi mai più.”
Scorpius la liberò della presa, ma i suoi occhi rimasero fermi nei suoi “Scusa. Ma davvero non stavo scherzando.”
“E io dovrei crederti perché?”
“Perché non sono mai stato più sincero di così in tutta la mia vita.”
“Ovviamente.” Le sue parole ancora trasudavano scetticismo. “E' un nuovo trucco per portarmi a letto?”
Il volto di Scropius si trasformò in una smorfia di disgusto “Assolutamente no. Cosa te lo fa pensare?”
“Cosa me lo fa pensare?” Le cadde la mascella, sta scherzando? “Vediamo. Il fatto che baci qualunque cosa ti capiti sotto mano e abbia un aspetto vagamente decente? E che, non so per quale razza di motivo, hai deciso che io sarò la tua prossima vittima e che io però non ho alcuna intenzione di stare ai tuoi giochini?”
Ogni parola che Rose pronunciava gli sembrava una lama conficcata in pieno petto, era certo di non aver mai provato un simile dolore; passarono diversi secondi prima che riuscisse a rispondere, la tensione nell'aria palpabile “Non ti sto usando, non è mai stata minimamente la mia intenzione.”
“E suppongo non sia mai stata tua intenzione baciare Amber Eiden.”
“Cosa? Io non ho mai baciato Amber Eiden.” Di cosa sta parlando? Capodanno? 
“Credi sia stupida Malfoy? Ero venuta a cercarti per chiederti di aiutarmi con Zabini e quando ti ho finalmente trovato, tu e lei vi stavate decisamente baciando. Secondo te perché ero così arrabbiata? Invece di rispettare i tuoi doveri te ne stavi altamente fregando!” Le parole le uscirono alla velocità della luce, intrise di rabbia, trattenute troppo a lungo.
“Ma io non l'ho mai baciata! Se solo avessi osservato meglio, ti saresti resa conto che mi ha assaltato e mi ci sono voluti cinque minuti buoni per togliermela di dosso!”
Rose sentì le viscere contrarsi: possibile fosse vero? “Ovviamente.”
“Ovviamente sì. Quando mai mi hai visto con una ragazza ultimamente Rose?” Anche le parole di Scorpius erano piene di rabbia e frustrazione.
La ragazza ignorò nuovamente l'uso del nome e lo guardò incerta: quando l'ho visto l'ultima volta con una ragazza? Qui non le ha mai portate, ma ha sempre il suo letto nei sotterranei. “Non tengo il conto, Malfoy. Non mi interessa.”
Per Scorpius fu come se un'altra lama lo trapassasse, ma il dolore si trasformò ben presto in rabbia cieca: come poteva non essersene accorta? Se n'era accorta tutta la scuola. “E' da novembre Rose, da novembre che non mi avvicino a una ragazza, che non tocco una ragazza. Non ci riesco e nemmeno voglio. E sai perché?” Gli occhi fissi in quelli di lei.
“Perché, Salazar solo sa come sia potuto succedere, non ho in testa che te. Te te te.” L'ultimo 'te' l'aveva urlato.
“Credevo che a colpirmi fosse solo stata la tua bellezza, ero convinto che fosse solo una debolezza mia e che sarebbe passata. Ma mi sbagliavo. E' diventato sempre peggio, soprattutto dopo il primo bacio.”
Si fermò, cercando di capire se Rose ricordasse e dall'espressione che fece sembrava ricordare molto bene. “Non volevo baciarti, volevo solo parlare ed ero interessato a quello che dicevi, ma le tue labbra erano lì e un secondo dopo le stavo baciando. E dopodiché non riuscivo a pensare ad altro: quando hai perso la scommessa, non avrei potuto essere più felice.”
Scorpius si interruppe di nuovo, cercando di ricordare esattamente quello che aveva provato, la ragazza doveva capire. “E poi ci siamo baciati di nuovo ed è stato qualcosa che non avrei mai potuto immaginare, Rose. Ma ovviamente te la sei presa e mi facevi morire, e non volevo far altro che stuzzicarti: l'ho sempre trovato divertente, so cosa dire per infastidirti e le tue reazioni non deludono mai.”
“Sono contenta di essere fonte di divertimento, ma non vor-” Rose voleva che smettesse di parlare, le sue parole stavano facendo breccia dentro di lei e non poteva lasciare che succedesse.
“Fammi finire.” Il tono era perentorio “Poi ci hanno fatto fare quel 'contratto di pace' e abbiamo cominciato ad andare d'accordo. Non eri più la schizzata che mi divertivo a infastidire, ma eri un'altra ragazza, ho visto un'altra parte di te. Esilarante e molto più intelligente di quel che sospettano tutti, senza contare che sei bellissima. Ma questo si vede lontano miglia.” Allungò la mano e prese fra le dita una ciocca di capelli rossi, ma poi la lasciò andare come se si fosse scottato.
Riprese “Non l'ho ammesso a me stesso per molto tempo, non volevo accettare una simile cosa: nulla mi ha mai colpito così profondamente, nulla. Non maltrattato le ragazze, ogni singola ragazza con cui sono stato sapeva che non volevo una relazione, lo sanno tutte, eppure mi vengono a cercare. Non ho mai preso in considerazione una relazione perché non ne valeva la pena. E poi la ragazza che credevo di odiare diventa l'unica cosa a cui penso.”
Si zittì di nuovo e la guardò, Rose non spostò gli occhi dai suoi, ferma e immobile davanti a lui sembrava sfidarlo a continuare.
E così fece “E Rose, hai frainteso se credevi ti stessi prendendo in giro: non è mai stata mia intenzione e nemmeno ci ho mai pensato. Non credo dovresti uscire con Zabini perché non ti rispetterebbe e comunque non ti piacerebbe. Puoi odiare la mia personalità, puoi odiare le mie azioni, ma non puoi negare l'attrazione tra di noi.”
Rose aveva ascoltato ogni parola rapita, desiderando con tutto il cuore che fosse vero, che non le stesse mentendo, ma l'immagine di Amber Eiden addosso a lui la straziava e l'idea di tutte le ragazze che aveva portato a letto... Sentiva che cedere sarebbe stata una mancanza di rispetto verso se stessa.
“Commovente davvero. Ma non sono così stupida.” Continuò a fissarlo, i lineamenti erano contratti in una strana smorfia, ma ancora perfetti. Troppo perfetti per essere veri. Represse il desiderio di toccarlo e lo superò, diretta verso la sua stanza.
Poi ricordò una cosa e si voltò di nuovo. “E comunque, io non esco con Zabini domani.”
“Cosa?” La guardava confuso.
“Non esco con Zabini e non ci uscirò mai, gliel'ho detto un paio di giorni fa. E, Scorpius” Sottolineò il suo nome “Non so a che gioco stai giocando, ma non è divertente.”
“Rose, dannazione, non sto giocando a nulla!”
Ma la ragazza sparì dietro alla porta, prima che le lacrime cominciassero a sgorgare e scorrerle sulle guance.
Scorpius rimase a fissare la porta con la sensazione di essere appena stato colpito da una ventina di Bolidi.


***

Rose scese a colazione prestissimo quella mattina, perché tanto rigirarsi nel letto non ha senso. Aveva dormito malissimo e credeva che sarebbe morta se avesse passato un solo secondo in più in quella stanza.
Si vestì, afferrò il libro sul comodino e scese nella Sala Grande, praticamente deserta; si sedette al suo tavolo e iniziò a leggere. Era stata sua madre a regalarle quel romanzo babbano per Natale, ma ancora non era riuscita a cominciarlo e questa era l'opportunità giusta.
Ma dopo appena cinquanta pagine chiuse il libro irritata: la protagonista del libro era appena riuscita a baciare il ragazzo che le piaceva e lui la ricambiava.
Quei romanzi, così semplici, che, senza un'ombra di magia, ma con la solita storia d'amore, riuscivano ad allontanarla
dalla sua realtà e per questo li adorava, ma oggi non avrebbe potuto sopportare la felicità di qualcun altro: si sentiva nauseata nel profondo dell'animo.
Sollevò gli occhi e notò con disappunto che i tavoli si stavano riempiendo, decise di svignarsela prima che potesse comparire una delle tante persone che cercava di evitare.


***

“Che fate voi oggi?” Chiese Zabini rivolto ai suoi amici.
“Esco con Elisabeth.”
“Io e Scorpius pensavamo di farci il solito giro, Eva ha da fare con Eiden.”
“Posso unirmi?”
“Cosa?” Nott lo guardò stupito “Non uscivi con Weasley?”
Malfoy si sforzò di assumere un'aria stupita, ma dubitò di essere riuscito nell'intento: aveva provato un paio di espressioni allo specchio quella mattina e l'unica che gli riusciva era quella di un uomo pronto a uccidere. Non che non lo fosse.
Albus stupito lo era davvero “Come mai non uscite più?”
Zabini sorrise mesto “No. Non le piace come tratto le ragazze.”
Sia Nott che Albus scoppiarono a ridere e si dissero dispiaciuti, anche se non troppo sorpresi.
“Non finisce qui però. Continuerò a chiedere.” Asserì Zabini.
“Lascia stare, e trovatene un'altra” Nott sembrava contrariato.
“Davvero, mi spiace dirtelo, ma non dirà mai di sì. Ha quasi più possibilità Scorpius di te.”
“Cosa?” Tre facce lo fissarono allibite.
“Stavo scherzando, ovviamente. Ma, è vero. Sono molto più simili e si conoscono molto meglio.”
Dillo a tua cugina, Albus, eh? Fammi 'sto favore. Ma si limitò a pensarlo e non disse niente, scuotendo la testa come se quella fosse l'idea peggiore di sempre.
“Ve lo dimostro.” Continuò imperterrito Albus. “Scorpius, qual è il colore preferito di Rose?”
Oh, nonono. Questa non è una buona idea Albus. Se rispondo sarà evidente che mi piace, eppure sarebbe la dimostrazione che Rose non può andare per Zabini. Fece finta di pensare alla risposta “Ehm, il nero, credo. Ma anche il blu.”
“Cibo preferito?”
“Cioccolato.” Aveva risposto in fretta, troppo in fretta, ma nessuno sembrava averci fatto caso.
“Visto? Hanno passato troppo tempo insieme tra detenzioni e turni di controllo.” Albus fece spallucce, come se fosse la cosa più naturale del mondo. “E' per questo che solo lui riesce a farla arrabbiare così facilmente: sa quali tasti schiacciare. C'è gente la fuori che pagherebbe Galeoni per avere la tua esperienza, saprebbero come difendersi.”
E io scambierei tutta la mia esperienza per farle capire che ho ragione. “Sono già abbastanza ricco, ma può tornare comodo, è vero.”
Risero di nuovo tutti, ripensando alle scenate che Rose gli aveva fatto nel passato.

***

“Allora, tre Burrobirre per favore e un po' dei tuoi dolcetti.”
“Ve li porto subito ragazze.” La padrona dei Tre Manici di Scopa sorrise prima di dirigersi verso il bancone.
“Allora. Cominciamo subito. Rose, sei la prima.”
“Mi rifiuto, sapete già tutto. Zabini mi aveva chiesto di uscire e io ho detto di sì, poi no e infatti ora sono qui con voi. La prossima.”
“Dai Rose.” Lily era decisamente contrariata. “Rovini tutto il divertimento. Mettici dei particolari.”
“Ma non ho nulla da dire.” Nulla che ammetterò mai, tanto non mi credereste comunque.
“Noiosa” Amelia la guardò con disapprovazione.
“Parla quella che ci tiene sulle spine da mesi.” Ribatté Rose.
Amelia arrossì violentemente e mormorò qualcosa che le due amiche non afferrarono.
“Ripeti.”
“Sta arrivando la nostra ordinazione” Sviò la ragazza.
Una volta che le loro Burrobirre furono servite Lily tornò all'attacco. “Parla.”
“A Capodanno.” Mormorò con un filo di voce.
“Cosa? Oh porco Voldemort! E' meraviglioso!” Lily urlò di gioia.
“Lily, sssh, ti ha sentita tutta Hogsmeade.” Rose la sgridò.
“Scusate.” Ma non si trattenne a lungo “Come è stato?”
Il viso di Amelia ormai ricordava un pomodoro “Bellissimo. Non so come posso essere così fortunata. E' la cosa più bella che mi potesse mai capitare. E a me!”
“Sei adorabile, davvero.” Rose la guardò con dolcezza. “Quando parli di lui ti illumini tutta.”
“Come potrei non farlo? E' eccezionale.”
“E io non sono adorabile?” Chiese Lily.
“Proprio no.” E scoppiarono a ridere.
“Tu invece?”
“Non ancora.” Sorrise “San Valentino. Mancano solo più un paio di settimane” Disse battendo le mani.
“Lily. E' disgustosamente romantico.”
“Se sei invidiosa basta che mandi un gufo a Lewis.” Le rispose con malizia.
“Ancor più disgustoso.”
Continuarono a ridere e scherzare a lungo, e Rose non poté che essere grata: la stavano distraendo perfettamente senza nemmeno esserne al corrente.
“Oh no. C'è La Troia.” La voce di Lily trasudava ribrezzo. “E' con la Red. Non parlate, vediamo se riusciamo a sentire cosa dicono.”
Le due ragazze si trovavano nel tavolo accanto al loro ma non sembravano essersi accorte delle vicine ed erano immerse in una fitta discussione.
“Non credo proprio.” Eva Red sembrava molto convinta di qualcosa.
“E' l'unica spiegazione.”
“Non lo so. Non è da lui.”
“Ma capisci che non avrebbe mai rifiutato me?”
Lily alzò gli occhi al cielo all'affermazione della Eiden, tipico di lei essere così sicura che nessuno le avrebbe mai resistito.
“Ti ha rifiutato in tutti questi anni, Amber.”
“Ma Eva, capisci, non avevo mai fatto sul serio prima.”
“Guarda che non sei la prima che rifiuta. E' da novembre che le ragazze si lamentano, anche le abituali.”
“Vedi che ho ragione allora? Capisci, deve avere nella testa un'altra.”
Amelia, Lily e Rose si scambiarono uno sguardo incuriosito: di chi stavano parlando?
“Non mi sembri troppo preoccupata.”
“Certo che no. Una volta che sarà stato mio cambierà idea. Una volta e sono sempre miei.”
Lily fece finta di vomitare e le altre due dovettero soffocare le risa.
“E io a che ti servo?”
“Eva, capisci, lo sanno tutti che sei bravissima con i piani: voglio che tu faccia in modo che io finisca nel letto di Scorpius. O viceversa.”
Le tre si guardarono a occhi sgranati: Merlino, questo sì che era gossip! Rose non credeva a quello che aveva sentito.
“Amber, non che non voglia aiutarti. Ma sei sicura? Potrebbe andare a vuoto. Secondo Nott Scorpius ti odia.”
“Non mi odia che sciocchezza. Solo non vuole ammettere che tra noi andrebbe alla grande, capisci? Ma anche fosse, voglio finirci a letto.”
“Ci penserò. Ora andiamo, devo tornare al castello prima delle cinque.”
Le sue se ne andarono e lasciarono dietro di sé tre ragazze impietrite. Lily fu la prima a riprendersi “Merlino. Questo sì che è stato interessante.”
“E' stato disgustoso. Ho sempre pensato che esagerassi a definirla 'La Troia' e invece...” Amelia rabbrividì.
“E quella mania di dire sempre 'capisci'? Ugh.” Lily prese un sorso della sua Burrobirra “E povero Malfoy, sarà vittima di un'imboscata. Dovremmo avvertirlo.”
“Già. E il fatto che la odi? Tutti sono convinti sia un' habitué.”
Rose rimase in silenzio ad ascoltare lo scambio tra la cugina e l'amica, riflettendo su ciò che implicava quest'informazione: Malfoy non aveva mentito riguardo alla Eiden.
“Rose? Come mai non commenti?”
Si riscosse “Ehm, sono troppo disgustata per aver parole.”
“Ti capisco.”
Resasi conto della parola che aveva appena usato Lily scoppiò a ridere e fu seguita a ruota da Amelia. Ma Rose rimase seria: se Malfoy non aveva mentito su quello, che senso avrebbe avuto per lui mentire su tutto il resto?
'Guarda che non sei la prima che rifiuta. E' da novembre che le ragazze si lamentano, anche le abituali.' Le parole della Red le risuonavano in testa.
Malfoy non le aveva mentito. Malfoy si era dichiarato. E lei gli aveva urlato addosso.
Oh no.

 



Angolo Autrice

Visto che effettivamente sono in vacanza e vi ho visti impazienti... Ecco il capitolo! 
Ora, fate i bravi e non uccidetemi se Rose è così tarda! Ma c'è l'ha quasi fatta, rallegriamoci!
Comunque è stato un capitolo davvero duro da scrivere, spero vi piaccia!

Al solito, grazie a tutti! Siete sempre sempre sempre di più! Pazzesco :0
Quindi grazie recensionisti (?), continuate a fare il vostro mestiere, che siete super apprezzati, e a chi legge/segue/preferisce/ricorda e bla bla bla.


Davvero Grazie,
@Isabeckhtorres



 

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Capitolo 18
*** Io Non Ghigno ***


Capitolo 18: Io Non Ghigno


“If you gave me a chance I would take it,
It's a shot in the dark but I'll make it
Know with all your heart, you can't shame me
When I'm with you, there is no place I'd rather be.”
-Rather Be, Clean Bandit


Mentre tornava al castello Rose si ritrovò in uno stato pietoso, camminava come un'automa, incerta su cosa fare una volta arrivata. Avrebbe dovuto cercare Malfoy?
Le tornarono alla mente le parole con cui aveva rifiutato la sua dichiarazione, la cattiveria di cui erano intrise e fu assalita da sensi di colpa. No, non è colpa mia, non del tutto. Come facevo a credergli?
Sapeva di dover al ragazzo delle scuse, ma se gli avesse chiesto scusa – sempre che ne fosse capace – cosa sarebbe successo?
Non mi perdonerà mai. E anche se mi perdonasse, poi che succede? Io e Malfoy? Impossibile.
Una volta entrata salutò le amiche e si diresse verso i loro appartamenti.
“Buongiorno signorina. Oggi i suoi capelli sono particolarmente elettrici.”
“Eh? Cosa?” Non si era resa conto di essere già arrivata.
“I suoi capelli. Sono da tutte le parti.”
“Ah, sìsì. Lo so.” I tre Professori la guardavano sorridendo. “Formicolio.”
“Direi proprio di no.” Quello grasso scosse la testa.
“Ma sì. Non è stata cambiata. No?” Rose andò in panico: quanto sarebbe dovuta restare lì fuori ora?
“E' ancora la parola d'ordine signorina. Sempronio credeva lei si riferisse alla causa dell'elettricità dei suoi capelli.”
“Ah, meno male. Posso entrare?”
“Certamente, c'è anche il suo amico.”
“Il mio amico?” Chiese Rose incerta.
“Il ragazzo biondo, con cui litiga sempre.”
“Quello con i capelli tinti.”
“Andiamo Sempronio, ti ha detto che non li tinge.”
Rose li guardava a bocca aperta; non si era aspetta che Malfoy fosse già ritornato da Hogsmeade. “Ehm, posso entrare lo stesso?”
“Oh, sìsì, ci scusi.” Il Professore alto le sorrise di nuovo e poi finalmente li quadro si aprì, lasciandola passare.

Entrò e si guardò intorno, ma del ragazzo nessuna traccia: doveva essere nella sua stanza. Rose tirò un sospiro di sollievo e si tolse giacca, sciarpa e capello, sedendosi poi nella sua poltrona a pensare. Devo parlargli, devo, ma non si mosse e rimase a fissare il fuoco per quelle che sembrarono ore.
Finalmente si decise, si alzò e bussò alla sua porta. Toc toc. “Malfoy?” Silenzio. Stava per ribussare quando sentì un rumore e la porta si aprì: un ragazzo biondissimo la fissava perplesso.
“Weasley?”
Oh no, è tornato al cognome. “Ehm. Ehm. Pos- possiamo parlare?”
“Solo se sei rinsavita.” Il tono di voce era duro.
“Fo- forse.”
Il ragazzo fece un cenno e sparì, Rose suppose fosse una sorta di sì e quindi tornò a sedersi sulla poltrona in attesa, ma non dovette aspettare più di un secondo: Malfoy ricomparve a petto nudo e con in mano una maglietta bianca che comincio a infilarsi. Ok, questo è distraente. Molto.
“Allora?” Le chiese un Malfoy totalmente vestito.
“Ah! Ehm, mi dispiace.”
Scorpius la guardava sorpreso “Cosa ti dispiace?”
“D-di averti urlato contro. E di non averti creduto.” Rose ricambiò lo sguardo.
“E ora mi credi?” Insistette.
“Ho sentito Amber parlare con la Red.”
“Cos'hai sentito?”
“A quanto pare sta provando in ogni maniera a portarti a letto e ha chiesto aiuto alla Red, per cui ti suggerirei di fare attenzione, potresti essere vittima di un'imboscata. Ha detto che è tutto ciò che vuole e non vorrei che ti mettessero qualcosa nel succo di zucca a colazione una mattina e poi ti saltasse addosso e-”
“Rose?” La voce di Malfoy si era addolcita.
“Sì?”
“Non cambiare discorso.”
“Ah. Ehm, mi dispiace di non averti creduto.”
“L'hai già detto. Hai solo questo da dire?”
“Ehm, no. Che mi dispiace di aver rifiutato di prendere in considerazione che non stessi mentendo e quindi di non aver voluto ascoltare davvero cosa avessi da dirmi. Ma ora ho capito, e mi dispiace di averti urlato contro.”
“Quindi?” Il suo tono era deciso, ma ancora dolce.
“Ehm, quindi non saprei.”
Scorpius si alzò e le si avvicinò pericolosamente; una volta davanti a lei le prese le mani e la sollevò, ora erano entrambi in piedi.
“Hai intenzione di ammettere questo?” Il suo fiato le solleticava le guance e brividi le percorsero la schiena.
Cercò di resistere “Questo cosa?”
“Rose.” Le si avvicinò ancora, avrebbe potuto contarle ogni singola lentiggine.
Tutto quello a cui Rose riusciva a pensare ora era che non fossero abbastanza vicini “Eh?” Esalò.
“Ammetti che tra noi l'attrazione sia fortissima?”
“Sì.”
“Bene, se vuoi che ti perdoni però devi fare un'altra cosa per me.” Scorpius si raddrizzò, distanziando i loro visi.
Oh- oh. “Ehm. Cosa?”
“Diventa la mia ragazza.” Non era una domanda.
Rose lo fissò, incredula: questa sì che era una richiesta diretta. “Ehm. Ma-”
“Sai perché sapevo che stavi leggendo un romanzo quel giorno?” Le chiese.
Rose scosse la testa perplessa.
“Perché quando leggi qualcosa che ti piace, e i romanzi li adori, ti mordicchi il labbro.”
“E'- è...” Era senza parole “Sono senza parole.”
“Qual è la mia materia preferita?”
“Ehm... Non ne hai davvero una. Sei bravo a tutte, e interessato ad alcune, ma nessuna ti piace davvero. Ma cosa c'entra?” Rose non capiva più dove stesse andando a finire questa conversazione.
“Pochi sanno rispondere a questa domanda, certamente nessuna ne è capace. Solo tu.” Spuntò il suo solito ghigno. “Strano eh, che proprio tu mi conosca così bene.”
Rose lo fissò a bocca aperta “Passiamo così tanto tempo insieme...”
“Ma se non ci interessasse non-”
Lo interruppe “Non ci saremmo mai curati di elaborarlo o anche solo ricordarlo. Sì.”
Il ghigno di Scorpius si allargò “Sì cosa?”
“Sì possiamo provarc-”
Non finì mai la frase, due braccia muscolose l'afferrarono per la vita e un paio di labbra presero possesso delle sue. Questa volta non si ritrasse e quando si fermarono per riprendere fiato le sembrava essere durato troppo poco.
“Ogni volta che lo facciamo diventa più interessante.” Le disse.
“Mmmh.”
“Sai, potremmo andare in un arm- oh, no.” Si bloccò.
“Cosa c'è?” Rose era allarmata.
“Abbiamo due ore di turno stasera!”
Se n'era totalmente dimenticata “Oh cazzo!”
“Mi sorprende che una studentessa modello come te possa essersi scordata di una cosa così importante.” Disse Scorpius con il tono più serio che riuscì a usare.
Rose lo guardò malissimo “Non mi sorprende che tu te ne sia dimenticato.” Poi aggiunse “Ma Ellie e Lys?”
Alzò le spalle. “Forse ancora a cena. O nelle loro Sale Comuni.”
“Abbiamo saltato la cena?” Era grave.
Scorpius scoppiò a ridere vedendo l'espressione di lei “Eri impegnata in un'occupazione ben più interessante.”
Rose avvampò “Non è il momento di scherzare. Dobbiamo muoverci: siamo già in ritardo di dieci minuti.”
“Rose, calmati. Avranno sì o no appena finito cena, nessuno si può ancora essere messo nei guai.” Poi si soffermò un attimo. “Quasi nessuno.”
La ragazza guardò il ghigno che si stava formando sul viso di lui e che presagiva nulla di buono “Cosa intendi?” Chiese sospettosa.
“Due Capiscuola che si stavano decisamente baciando nella loro Sala Comune” Chiarì lui.
“Una Weasley e un Malofy.”
“Esattamente.”
“Guai seri.”
Si fissarono un attimo, la realtà di quello che era davvero accaduto dieci minuti prima ora davanti ai loro occhi.
“Ops.” Disse Rose, non sentendosi per nulla pentita però.
Nemmeno Scorpius sembrava dispiaciuto “Un vero e proprio scandalo.” Concordò, il ghigno di nuovo al suo posto “Vogliamo andare?”
“Suppongo di sì.” Rose si sentiva strana, tutto sembrava ancora irreale, un sogno, ed era accaduto in un luogo tranquillo, intimo; ma sarebbe ancora stato vero una volta usciti dalla stanza?


***

“10 punti in meno a Corvonero, Denmore e queste le prendo io.” Disse Rose in tono perentorio.
Un ragazzino estremamente imbarazzato consegnò quella che sembrava l'intera scorta di Caccabombe Super Esplosive dei Tiri Vispi Weasley e poi si dileguò dietro il primo angolo.
“E poi le prendo io.” Scorpius le rubò da sopra le spalle di Rose.
“Cos-? No!”
“Oh, sì.”
“No. Sono da far Evanescere.”
“Quanto sei noiosa.”
“Sì. E ho ragione.” Rose lo guardò con aria superiore e allungò la mano, aspettando che lui le posasse sopra.
Sbuffando e alzando gli occhi al cielo si avvicinò per eseguire, ma a metà strada cambiò idea e le ritrasse. “No.”
“Cosa vuol dire no?”
“Vuol dire, che se vuoi che ubbidisca, ho bisogno di qualcosa che mi incentivi a farlo.”
Rose intuì dove Scorpius volesse andare a parare. “Non funziona così, sai?”
“Pazienza” Alzò le spalle con fare indifferente. “Dammi un bacio e io ubbidirò.”
“Non pensavo la nostra relazione si sarebbe basata sul ricatto.”
“Rose.”

Lo guardò cercando di mantenere un cipiglio scocciato, ma fallendo miseramente. “Ok. Ma non qui.”
“Come non qui?”
“Ricordi cosa hai detto prima? Riguardo al guaio?”
Scorpius annuì perplesso.
“Bene, hai ragione. Non è solo il fatto che siamo due Capiscuola, non c'è nessuna regola che lo vieta, non credo.” Cercò di sorridere “Sei il ragazzo più popolare di questa scuola e tutti credono tra noi esista solo odio profondo. Farà scandalo.”
“Ne parleranno per giorni” Concordò lui.
“Mesi.”
“Mmh, forse. E quindi?”
“Quindi noi ci siamo odiati per sei anni e siamo sopravvissuti solo due settimane senza mangiarci vivi, ma eravamo sotto contrat-” Scorpius cercò di interromperla ma Rose lo bloccò e continuò. “Non ti aspetti che sarà un gioco da ragazzi vero?”
“No, ma...”
“Vuoi tutta quella gente a fare commenti, osservare ogni tua mossa, mettersi in mezzo?”
Scorpius scosse la testa “Decisamente no.”
“Esattamente. E il fatto che siamo una Weasley e un Malfoy non aiuta. Sarà fuori di qui nel giro di due minuti.”
“Già. Mio nonno morirebbe di infarto” Un'espressione demoralizzata dipinta sul viso. “Sarà la cosa più dura che io abbia mai fatto.”
“Se...” Rose era indecisa su come continuare “Se non dovesse funzionare non dovrai preoccupartene a lungo, in caso contrario... beh...”
“Lo diremo.” Il ghignò torno sul suo viso “Mi fa piacere vedere che sei così ottimista sulla nostra relazione”
“E' che... Voglio dire...”
“Sì. Sai cosa? Sono diventati due baci.”
“E' perché mai?”
“Ogni cosa fatta di nascosto va fatta due volte.”
“E questo chi l'ha detto?”
“Io, ovviamente.”
Rose lo fissò con un'espressione confusa “Non riesco proprio a capire come tu riesca a conquistare tutte quelle ragazze. Le droghi?”
“No.” La guardò malissimo “E' perché sono un bravo baciatore.”
Ed è vero. Ma Rose si limitò a pensarlo e non disse nulla, facendo finta di non aver sentito e cercando di non arrossire al pensiero di quanto erano buoni effettivamente quei baci. Sempre che buoni sia la parola giusta per descrivere un bacio.
Purtroppo per lei Scorpius trovò strano il suo mutismo “Perché sei diventata improvvisamente silenziosa?”
Rose non rispose.
“Aspetta.” Il tono quella di un ragazzino che ha appena scoperto l'antidoto al Bacio di un Dissennatore “Sei d'accordo anche tu, vero?”
Rose rimase in silenzio.
“Pensi che io sia un bravo baciatore” Scorpius scoppiò a ridere.
La ragazza ne fu sorpresa “E' la prima volta che ti sento ridere”
“Che?”
“Beh, di solito ridi di me, ma è una risata forzata. Il resto del tempo ti limiti a ghignare.”
“Io non ghigno.” La guardò offeso.
“Oh sì.”
“No.”
Rose si limitò a fare spallucce e cominciò a salire i gradini, diretta al prossimo corridoio da controllare.
“Dove credi di andare?”
“A compiere i miei doveri!?” Lo osservò con sufficienza.
Ma Scorpius la ignorò e le afferrò la mano “Oh non se ne parla.” La strattonò verso di sé. “Lascia che ognuno si diverta come vuole sta sera.”
“Ma...” Tentò di replicare, sapendo di aver già perso la battaglia.
“Ti conviene muoverti se non vuoi che ti spiaccichi contro quel muro.”
“E' così volgare. E, potrebbero scoprirci.”
“Appunto, muoviti.”
Così, per la prima volta nella sua vita, Rose Weasley, disobbedì alle regole e seguì il suo peggior nemico, Scorpius Malfoy.

 

 Angolo Autrice

OK, gente eccoci... Spero sia venuta come nei vostri sogni, o almeno quasi.

Comunque, mi scuso con le ultime persone che mi hanno lasciato una recensione, non sono riuscita a ringraziarvi personalmente, ma vi ho amato e vi ringrazio tantissimo. Davvero.


Allora, ho avuto ospiti e domani parto per Milano, quindi per un po' di giorni sarò assente, MA non ho finito con sti due. Ho piani per loor, quinis, se vi va, come dicono oggi, #staytuned.
Wow, non riesco a credere di averlo davvero scritto. 

Coomunque, grazie mille a tutti, chi legge-preferisce-ricorda-segue-recensisce.

Buonanotte  :*
Uuuuh, BUON 2015,

Grazie mille, 
@Isabeckhtorres

 

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Capitolo 19
*** Distratta, eh?! ***


Capitolo 19: Distratta, eh?!


Romeo take me somewhere we can be alone
I'll be waiting all there's left to do is run
You'll be the prince and I'll be the princess
It's a love story baby just say yes
So I sneak out to the garden to see you
We keep quiet 'cause we're dead if they knew”
-Love Story, Taylor Swift

La mattina dopo per Scorpius Malfoy alzarsi fu un'ardua impresa: non aveva chiuso occhio tutta la notte e quando effettivamente ci era riuscito, era stato un sonno agitato e incongruo. Si sentiva troppo leggero per poter dormire.
Aveva baciato Rose Weasley per ore la sera prima, erano stati baci diversi da quelli a cui era abituato: erano solo baci, senza doppi fini, e gli erano piaciuti. Decisamente.
Poi avevano parlato, civilmente, e le aveva raccontato quando si era interessato al libro che lei gli aveva suggerito, delle ricerche che aveva fatto e dei libri che aveva letto in seguito.
Ora, steso a letto a guardare il soffitto della sua stanza da Caposcuola si chiese se fosse davvero successo. Avrebbe tanto voluto restare così e richiamare alla mente come era avvenuto tutto e la conversazione, ma sapeva di non potere: doveva alzarsi e imporsi un paio di ore di studio; Albus aveva fissato un altro allenamento e poi gli toccavano quattro ore di turno per recuperare quelle perse.
Rose non mi lascerà mai farle saltare anche queste, ma posso sempre divertirmi a distrarla un po', pensò e gli sembrava un'ottima prospettiva con cui iniziare e migliorare la giornata.
Si alzò e cominciò a vestirsi per colazione.
Quando entrò nella Sala Grande si diresse senza pensare al suo Tavolo e una volta seduto cominciò a scandagliare l'ultimo Tavolo in fondo alla Sala, ma non riuscì a trovarla: doveva aver già mangiato. Deluso decise di prestare ascolto alle parole di Nott e Zabini, nemmeno Albus era in vista.
“Una tremenda litigata, non avrei voluto essere nei suoi panni.” Stava dicendo Zabini
Nott rise scuotendo la testa “Ecco perché avere una relazione fissa fa schifo”
“Di cosa state parlando?”
“Potter ha avuto una brutta serata ieri” Nott ghignò
“Cosa è successo?”
“Non lo sappiamo con certezza. Ma Elisabeth urlava parecchio. Oh, eccolo.” Zabini fece un cenno in direzione della porta.
Dopo che un Albus con una faccia decisamente contrariata si fu seduto i tre cominciarono a indagare.
“Siete peggio delle mie cugine.” Rispose con un grugnito
“Oh andiamo Potter!”
“Davvero.”
“Albus dai, non fare il permaloso, dicci cosa è successo.”
Albus li guardò malissimo ma dopo che ebbe finito di imburrare una fetta di pane tostato si decise a parlare “Esattamente non lo so. Ma sostiene che mi girino attorno troppe ragazze e io le incoraggi.”
I tre amici annuirono comprensivi. “Ah, ora si spiega.”
“Fai bene amico.” Approvò Nott
“Ma io non le incoraggio!”
“Allora fai male.”
“E ora la situazione qual è?” Domandò Scorpius
“Non lo so.”
“Dimmi che stai pensando di lasciarla, ti prego.”
“No, no.”
“Che delusione” Commentò Nott, ricevendo così un cinque da Zabini.
Albus sollevò le spalle e tornò al suo toast, ma dopo qualche secondo di silenzio Nott venne raggiunto da Eva Red, la quale, senza indugio alcuno si occupò di informarli di tutti i nuovi gossip di Hogwarts.
“Buongiorno ragazzi.” Prese una mela “Allooora, Albus tesoro, ho sentito. Mi spiace tantissimo, ma, secondo me meglio così, è una Grifondoro, sono tutte così, lascia stare.”
“Eva, non ci siamo lasciati.”
“Ah. Peccato, avevo un'amica da presentarti. Pazienza.” Sollevo le spalle, poi continuò “Zabini, Lizzy sarebbe interessata...”
“Mi spiace Evs, ma ho una missione da portare a termine e non vincerò mai se gira voce che esco con qualcuno.”
Scorpius sarebbe tanto voluto intervenire e togliere quelle strane idee dalla testa di Zabini, ma si morse la lingua pensando alle parole di Rose la sera prima.
“Ancora dietro a quella Weasley, eh?” Riprese la ragazza scuotendo la testa “Che spreco. Ma, a proposito sai dov'è Scorpius?”
“Ehm, no. Non sono il suo segretario” Il ragazzo si sforzò di mantenere un tono neutro “Perché comunque?”
“Gira voce che Jake Lewis ieri sera abbia vinto la scommessa e quindi vorrei sapere se è vero o no”
Scorpius scoppiò a ridere sollevato “Pensavo avesse gettato la spugna. Comunque non può essere, ieri sera avevamo il turno.”
“Peccato, Lewis mi sta simpatico.”
A me no. 
“Comunque Scorpius, Amber vuole sapere se saresti interessato a un incontro sta sera?”
Scorpius rabbrividì disgustato, ricordando l'avvertimento di Rose “No mi spiace. Stasera ho ancora turno, devo recuperare delle ore.”
Eva sollevò le spalle “Le farò sapere, ma sono sicura che un'altra sera non sarà un problema per lei” Prima che Malfoy riuscisse a chiarire che nessuna sera sarebbe stato meglio Eva Red si girò verso Nott “Tesoroooo, lo sai che...”
Scorpius smise di ascoltare scuotendo la testa “Hai finito Albus?”
“Sì. Vuoi andare?”
“Preferirei di no, ma...” Non terminò la frase e i due si alzarono, salutando.
Erano quasi arrivati al portone e Albus gli stava domandando come mai avesse un viso così stanco quando la vide: Rose e la ragazza con cui era sempre, Amelia Bones, avevano appena messo piede nella Sala.


***

Si era alzata da meno di un'ora ed era decisamente troppo presto per ritrovarselo davanti senza preavviso, le sue facoltà mentali non erano ancora in grado di reagire come avrebbero dovuto.
Eppure Scorpius Malfoy era a meno di cinque metri di distanza e veniva verso di lei, gli occhi fissi sul suo viso.
“C'è Albus. E anche il tuo miglior amico.” Le fece notare Amelia allegra.
Albus? Rose non l'aveva notato, troppo concentrata sul 'suo miglior amico'. Prima che riuscisse a formulare una risposta però Albus e Malfoy si fermarono proprio davanti a loro.
“Rose! Amelia!” Albus l'abbracciò.
Scorpius salutò Amelia prima di rivolgerle un cenno “Weasley.”
E' un bravo attore, pensò. Poi si rese conto che avrebbe dovuto rispondere “Malfoy.”
“Voi due non potreste smetterla una buona volta?”
“A dire la verità, io e Weasley siamo giunti a un nuovo patto ieri sera.”
Cosa? Davvero? “G-già.” Dannazione Rose. “Io e Malfoy promettiamo di comportarci a modo per il resto dell'anno. E questa volta definitivamente. O meglio. Io prometto; non so se lui sia in grado di simile cosa.” Si sentì molto fiera della risposta data.
Scorpius la fissò con un ghigno “Pensavo avessimo constato che non sei davvero una studentessa modello.”
“Cosa?” Albus chiese curioso.
“Nulla. Ieri sera mi sono dimenticata che dovevamo sorvegliare i corridoi. Ed è stato lui a ricordarmelo.” Lo fulminò cercando di non arrossire al pensiero del perché se ne fosse dimenticata.
“Rose! Come hai fatto a dimenticartelo?”
“Ero distratta.” Rispose, e con la coda dell'occhio notò il ghigno di Malfoy allargarsi. Questa me la paghi Malfoy.
“Non pensavo capitasse anche a te.”
“Sono sorpresa anche io” Concordò Amelia, che aveva osservato lo scambio con attenzione.
“Bene. Ora che sappiamo tutti che Rose Weasley si dimentica le cose, possiamo andare a mangiare?” Fissò i tre davanti a lei con le braccia incrociate e l'espressione offesa.
“Sì, noi dovremmo andare a studiare.” Disse Albus con tono sconfortato. E dopo averle salutate si diresse verso le grandi porte che si aprivano sulla Sala Grande.
Con un altro cenno nella loro direzione Scorpius lo seguì, ma passando accanto a Rose, con un sussurro appena udibile le disse “Distratta eh?”
Rose rimase interdetta e si girò verso Amelia, convinta che l'avesse sentito, ma la ragazza stava già camminando verso il Tavalo. La raggiunse “Oh, quanto lo odio.” E che bugiarda che sono.
Amelia rise servendosi di succo di zucca, uova e bacon “Era particolarmente di buon umore oggi, che è strano: nell'ultimo periodo era insopportabile. Magari Amber è riuscita a convincerlo che insieme sarebbero perfetti.”
Rose emise un suono disgustato “Non credo. Ieri sera avevamo turno e abbiamo finito tardissimo.” Non con il turno però, quello è finito in fretta.
“Sai qual è la cosa assurda?”
Rose scosse la testa, la bocca piena di bacon.
“L'intero castello ama quel ragazzo e tu sei totalmente immune al suo fascino.” Disse Amelia
Fissò con intensità la tazza di tè che aveva appena preso in mano e rispose con il tono più normale che riuscisse a usare “Totalmente.”


***

“Non devi mai più fare quello che hai fatto oggi.” Rose gli puntò un dito contro, l'altra mano appoggiata sul fianco.
Scorpius Malfoy la fissava con il solito ghigno, appoggiato allo stipite della biblioteca “Di cosa stiamo parlando esattamente?”
“Non puoi fare allusioni così. Ci hanno quasi scoperti.”
“Mi ci hai costretto. E non ci hanno scoperti.” Rispose cominciando a camminare.
“Quasi. Albus sarà anche tonto, ma Amelia non lo è.”
“La prossima volta non mi provocare.”
“Io non ti ho provocato.”
“Oh sì. E lo stai facendo anche adesso.”
Girarono un angolo, cominciando a perlustrare il primo corridoio.
“Come?” Era scandalizzata.
“Sei sexy quando ti arrabbi.” Le rispose, come se stesse parlando del tempo.
Rose si fermò in mezzo al corridoio; ci mise qualche secondo a ritrovare la parola “E' una frase priva di originalità. E me lo hai già detto.”
“Vero. E vero.” Si girò a guardarla “Eppure ti sei fermata.” Ghignò.
Riprese a camminare e lo raggiunse “E' che è così banale che mi ha scioccata. Prova pena per la tua mancanza di originalità.”
Scorpius sollevò gli occhi al cielo. “Certo.” Poi indicò un armadio a pochi metri da loro “Guarda, il tuo divertimento preferito.”
“Non cambiare argomento.” Lo ammonì, ma sorrise e si diresse con passo deciso verso l'armadio. “Alohomora.” Le porte si aprirono rivelando qualche scopa e un paio di bacinelle per lavare i pavimenti. “Oh. Ci speravo proprio.”
“Abbiamo ancora tutta la sera. E continuo a non capire come possa divertirti così tanto.”
“E' la soddisfazione di vedere le loro facce. E il potere.”
Scorpius la fissò con un sorriso “Sembra di sentir parlare una degna Serpeverde.”
“Io non sono viscida né cattiva. Seguo solo le regole.” Rispose con il tono più innocente che riuscì a usare.
Il ragazzo decise di ignorare il commento e le chiese qualcosa sulla sua giornata: cominciarono a parlare e ridere di ciò che era avvenuto durante le lezioni. Intanto avevano perlustrato i sotterranei, il primo, il secondo e il terzo piano senza trovare nessuno che stesse violando il coprifuoco o in possesso di oggetti illegali, e con gran rammarico di Rose nessuno degli armadi che aveva aperto avevano rivelato intrusi.
Salirono al quarto piano e dopo aver camminato lungo un paio di corridoi e svoltato un paio di angoli trovarono quello che Rose stava cercando: accanto a un'armatura cigolante c'era un armadio scuro.
“Questa volta è quello giusto.” Le disse Scorpius ridendo.
“Non c'è nulla su cui scherzare: sarebbe una delusione immensa” Gli rispose. Ma avvicinandosi con la bacchetta in mano si rese conto che il ragazzo aveva ragione: era certa di sentire un rumore soffocato. “Alohomora.”
Le ante si aprirono e svelarono due ragazzi stretti in un abbraccio, le labbra incollate.
Scorpius raggiunse Rose e tossì un paio di volte: i due ragazzi sobbalzarono e si separarono come se una scossa li avesse attraversati, i loro visi si dipinsero di orrore quando si resero conto chi li aveva scoperti.
“Oh. Questo sì è divertente.” Scorpius ghignò divertito e spostò lo sguardo su di Rose.
Rose fissava i due amanti sorpresa e disgustata “Davvero?”
“Ehmmm, n-noi stavamo...” Tentò il ragazzo.
“Lo so cosa stavate facendo. Quello che non capisco è come possiate essere così stupidi.”
Nessuno rispose, Scorpius osservava divertito, i due fissavano il pavimento di pietra, vestiti e capelli in disordine, Rose continuò “Mio cugino dovrebbe sapere che pattuglio i corridoi.”
Il viso del ragazzo diventò di una sfumatura più scura di rosso, la ragazza si nascose il volto tra le mani, Scorpius tentò di non scoppiare a ridere.
“Dieci punti in meno a Grifondoro, Olivia. Dieci punti in meno a Corvonero, Louis. Ora sparite.”
I due annuirono e con i visi rossi di vergogna sparirono dietro il primo angolo.
Rose si voltò Scorpius e puntandogli un dito contro lo ammonì “Se apri bocca sei morto.”
Ma questo fu troppo per il ragazzo che non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere; Rose sospirò frustrata e riprese a camminare.
Dieci minuti dopo Scorpius riuscì a imporsi di smettere di ridere “Quello è stato impagabile.”
“Sei uno stronzo.” Gli rispose lei.
“Non sei la prima a dirlo, ma non va bene che tu lo pensi. Permettimi di farti cambiare idea.” Tentò di passarle una mano attorno alla vita
“Non ti avvicinare.”
“E' stata una delle scene più belle della mia vita. La tua faccia. Devi capirmi.”
Rose scosse la testa con forza.
“Quanto sei noiosa.”
“Così non stai aiutando la tua causa.”
“Però so cosa potrebbe.”
“Cosa della frase 'non ti avvicinare' non hai capito?”
Prima che Rose potesse rendersene conto, un paio di mani l'avevano afferrata da dietro e una voce le sussurrò nell'orecchio “Nulla.”
“Malfoy. Non qui.”
Le mani che l'avevano afferrata la girarono e ora si ritrovava a fissare un paio di occhi ghiacciati “Non sono mai stato bravo con le regole.”
“Ma io sì.” Cercò di liberarsi, ma inutilmente.
Scorpius avvicinò il viso al suo “Dovremmo rimediare.” Sussurrò ancora.
“Dovremmo tornare ai corridoi.” Erano troppo vicini.
“Non credo proprio” Sempre più vicini.
Rose alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia, aumentando la distanza. “Lasciami andare.”
“Non sai cosa ti perdi.” Ma la lasciò con un sospiro.
“Quanta arroganza.”
Scorpius ignorò il commento e la sospinse in avanti “Muoviti, dobbiamo finire ancora due corridoi. E' una tortura.”
“Tu sei una tortura.”
“Questo non me lo avevano mai detto.”
“Eppure ti dona.”
Scorpius si limitò a ghignare e riprese a camminare, il passo spedito.


***

“Finalmente.” Sospirò entrando nella loro Sala Comune e sprofondando sul suo divano.
Rose si sedette sulla poltrona davanti a lui. “Da come ti comporti sembra ti abbiano fatto pulire l'intera scuola senza magia.”
“Praticamente.” Si alzò e la raggiunse, sollevandola.
“Hei!” Cercò di protestare Rose. “Non sono la tua bambola.”
Scorpius la ignorò con decisione e si sedette al suo posto, facendola sedere sopra di lui. “Perché ti lamenti sempre?”
“Io non mi lamento sempre.”
Ma il ragazzo la ignorò e prese possesso delle sue labbra: sapeva di cioccolato, come sempre. Quanti quintali di cioccolato mangia al giorno?, si chiese.
Rose decise di non protestare ulteriormente e si lasciò baciare, passando le mani tra i suoi capelli e respirando il suo profumo, Scorpius la avvicinò ancora di più; le passò la lingua sul labbro inferiore ed entrambi rabbrividirono. Socchiuse le labbra e lasciò che il ragazzo affondasse di più il bacio, rispondendo con entusiasmo; aveva la pelle d'oca eppure si sentiva bollire.
Rose non avrebbe saputo dire quanto fosse durato il bacio ma quando si separarono per riprendere fiato le era sembrato troppo, troppo poco; Scorpius cominciò a giocherellare con una ciocca di capelli rossi, continuando ad attorcigliarla sul dito, lasciarla andare, attorcigliarla di nuovo.
“Sono bellissimi.”
“Se stai pensando di tagliarne una ciocca e tenertela la risposta è no.”
Scorpius la guardò sconvolto “E perché mai dovrei fare una cosa del genere?”
Rose scoppiò a ridere “C'è una voce che gira da un paio di anni: si dice che hai una ciocca di ciascun ragazza con cui sei stato.”
“E' falso. Totalmente falso.” Disse Scorpius disgustato.
“Lo supponevo.”
“Ma chi si inventerebbe una cosa del genere?”
Rose sollevò le spalle divertita, ma poi il suo volto diventò una maschera di pietra. “L'hai sentito pure tu?”
“Sì.”
Si alzò di scatto e Scorpius con lei: qualcuno stava decisamente parlando fuori dalla porta. Afferrarono il primo libro che riuscirono a trovare e si sedettero, ciascuno al suo posto, tentando di assumere un' espressione normale.
Due secondi dopo dalla porta entrò Ellie “Ciao ragazzi!”
La salutarono, fingendosi sorpresi “Pensavo fossi già a letto.” Le disse Rose
“No” Rispose con uno sbadiglio “Ma ci vado subito, sono stravolta. Buonanotte.” E con un sorriso sparì nella sua camera.
Rose e Scorpius ripreso a respirare regolarmente “Ci è mancato poco.”
“Dobbiamo fare più attenzione” Concordò Rose.
“Dobbiamo trovare un posto nostro.” Suggerì Scorpius.
Si fissarono per qualche secondo ancora scossi.
“Sarebbe meglio se andassimo anche noi.” Disse dopo un po' Rose “Prima che torni anche Lys.”
Scorpius si alzò annuendo, le si avvicinò e il più silenziosamente possibile la baciò. “Buonanotte.”
“Buonanotte” Mormorò Rose.

Rimase seduta anche dopo che il ragazzo era sparito nella sua stanza, a fissare il muro: quella di due giorni prima le sembrava un'altra Rose e un'altra vita.


 

Angolo Autrice


Hei gente meravigliosa!
Capitolo 19, mamma mia! E solo per merito vostro! 

Allora, questo è decisamente un capitolo di passaggio, la narrazione è un po' più lenta, ma dovremo farli pur divertire un po' insieme, no?

Comunque, grazie a tutti come sempre:  chi legge, segue (più di 100 ancora non ci credo!!!!), preferisce, ricorda e recensisce... Meravigliosi, continuate a farlo!
Mi scuso per l' 'angolo autrice' della volta scorsa, così illetterato da farmi venire i brividi: tutto ciò che può scusarmi è che era tanto tardi. 

Infine, se a qualcuno potesse interessare qualche piccola (minuscola) one-shot su Scorpius e Rose, sto scrivendo una piccola collezione di one-shot, si chiama Never Sent Letters e un paio sono su di loro.

Grazie mille,
@Isabeckhtorres

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Capitolo 20
*** Divinazione? ***


Capitolo 20: Divinazione?


All I knew this morning when I woke
Is I know something now, know something now I didn't before
And all I've seen since 18 hours ago is green eyes and freckles and your smile in the back of my mind making me feel like
I just want to know you better know you better know you better now”
-Everything Has Changed, Taylor Swift feat. Ed Sheeran


Erano passate un paio di settimane da quando Scorpius si era dichiarato e ancora nessuno sapeva cosa stesse succedendo sotto ai loro nasi; il solo pensiero esaltava Rose.
Non aveva mai tenuto un segreto, quando era una bambina non riusciva nemmeno a nascondere alla madre di avere mangiato una Cioccorana senza permesso e ora stava nascondendo al mondo la relazione con un Malfoy.
Nessuno si era accorto di nulla, nulla era cambiato e la vita ad Hogwarts scorreva indisturbata. Solo Lily e Amelia le avevano fatto qualche domanda sulle sue sparizioni temporanee ma, entrambe troppo concentrate sui loro progetti per San Valentino, era stato facile sviarle. Lily l'aveva minacciata con un “non finisce qua” e un “so che c'è qualcosa sotto”, ma non sembrava essere andata oltre le parole.
Ovviamente nessuno degli amici di Scorpius aveva manifestato sospetto e l'unica che davvero Rose considerava pericolosa era la Red: tutti sapevano che con lei nel castello un segreto non sarebbe rimasto tale per più di due secondi, eppure questa volta sembrava non aver captato o intuito niente.
Nonostante tutti sembrassero alquanto ciechi Rose e Scorpius si erano impegnati a mantenere le apparenze e a dimostrare, che sebbene avessero un patto per andare d'accordo, ancora si odiavano a morte e avrebbero preferito uccidersi piuttosto che dirsi una parola gentile. La realtà era ben diversa.
Le sere passate in compagnia di Scorpius erano straordinarie e si ritrovava spesso a domandarsi per quanto questo idillio potesse continuare: si può odiare una persona per sei anni e poi rendersi conto di aver sbagliato tutto?, si chiedeva spesso. Scorpius era sì, decisamente arrogante, ma sapeva mostrare una gentilezza e un'intelligenza sorprendenti, e Rose aveva dovuto a malincuore ammettere che la sua logica in fatto di ex-ragazze era intoccabile; nonostante continuasse a disapprovare un simile trattamento verso la popolazione femminile, il ragazzo non aveva mai nascosto le sue intenzioni e con lei, beh con lei, era un gentiluomo.
E non riusciva a smettere di pensare a quando le aveva proposto una lista di luoghi in cui si sarebbero potuti rifugiare, ognuno elencato con pro e contro. Quando gli aveva chiesto come mai avesse fatto una cosa simile, era scoppiato a ridere e le aveva risposto “Perché è quello che avresti fatto tu prima di decidere, sto velocizzando il processo.”
E in effetti, dopo solo un'ora di valutazione e ponderazione, aveva preso una decisione ed erano partiti in direzione dell'aula di Divinazione. Nessuno dei due seguiva quella lezione, ma sapevano che dalle cinque in avanti non vi veniva tenuta più nessuna classe e quindi era vuota, ma soprattutto indisturbata: nell'arco dell'ultima settimana e mezza avevano passato lì praticamente tutte le loro sere.
In classe, durante le riunioni con i Prefetti, in presenza di terzi erano i soliti, e Scorpius si stava davvero impegnando a non lanciarle frecciatine provocanti, sebbene sostenesse che lei gli rendeva il tutto molto complicato. Cosa niente affatto vera, pensò Rose.
In ogni caso tutte le mattine scendevano in tempi differenti e si sforzavano di mostrarsi disturbati dalla presenza dell'altro: entrambi lo trovavano di estremo divertimento, soprattutto da quando Scorpius sedeva al loro Tavolo durante i pasti per tenere compagnia ad Albus, costretto con i Grifondoro affinché Elisabeth fosse tranquilla e felice.
Nonostante tutto fosse stato così perfetto Rose si sentiva agitata quella mattina: era il 14 Febbraio e lei odiava il 14 Febbraio, San Valentino.
Per quanto la riguardava era una festa stupida e inutile, perché l'amore non si sarebbe dovuto celebrare solamente in un giorno, dove tutti facevano i carini e i simpaticoni ma sempre; e non sopportava tutte quelle moine esagerate e i regalini e le smancerie su smancerie. Ciò che la preoccupava era cosa avrebbe fatto Scorpius al riguardo: non voleva essere trattata diversamente, non voleva un regalo e non voleva essere portata in un 'posticino speciale' tutto rosa e zuccheroso. Bleah, pensò disgustata e rabbrividì al solo pensiero.
Ma le sue paure furono interrotte dall'arrivo di Lily e Amelia, che si sedettero accanto a lei e cominciarono a imburrare un paio di toast, il viso illuminato da due sorrisi enormi.
“Buuuuuooongiorno Rose!” Urlò Lily, chiaramente al settimo cielo.
Rose rispose con un grugnito
“Oh, andiamo Rose! E' San Valentino!”
“Appunto.”
“Sei impossibile.” Lily la guardò male “Ma io oggi non ti ascolterò perché sono troppo felice e non mi puoi rovinare l'umore! Oh ecco, Anant!” E si alzò in punta dei piedi per fare segno a un ragazzo alto, che pochi secondi dopo la raggiunse e le si sedette accanto, baciandola.
Anche Amelia si lamentò per il cinismo di Rose e anche lei fu ricompensata con l'arrivo di Luke.
Rose si rifiutò di guardare queste scenette melense e si concentrò sul cibo, ma non le furono concessi più di due minuti di tregua perché arrivò anche Roxanne con Sam, ovviamente.
Cominciarono tutti a chiacchierare e tra un bacio e l'altro la discussione si fermò su Elisabeth e le ultime vicende con Albus: la ragazza era diventata estremamente paranoica e possessiva e la settimana precedente avevano dovuto convincerla per lasciare che Albus partecipasse a uno dei meeting Weasley-Potter.
“Io non so proprio cosa le sia preso. Non era così all'inizio.”
“Io non la posso vedere.”
“Tu non la puoi vedere da quando ha detto quella cosa su Malfoy.” Le ricordò Lily.
“E nessuno di noi potrà più vedere Albus se ci sentono: stanno arrivando.” Hugo, che li aveva raggiunti, fece un cenno verso l'entrata della Sala Grande.
Tutti si voltarono nella stessa direzione, ma solo a Rose il cuore aumentò i battiti: se c'era Albus, allora doveva esserci anche... E infatti, Scorpius aveva appena varcato la porta.
I loro occhi si incrociarono e Scorpius ghignò, per poi distogliere lo sguardo. La stessa cosa fece Rose.
“Oh povero, Albus. Guardate. Scorpius si è fermato a salutare gli altri e lui non ci si può nemmeno avvicinare.” Amelia sembrava molto dispiaciuta, negli occhi di Lily si leggeva solo rabbia, e così in quelli di Rose.
“Non è accettabile. Deve lasciarla.”
“Volete che vi senta? Piantatela.” Hugo le riprese arrabbiato.
Due secondi dopo Albus ed Elisabeth li raggiunsero e si sedettero con loro, cominciando a mangiare.
Elisabeth fu la prima a parlare “Rose mi spiace, ma ci raggiungerà.”
“Eh?” Chiese incerta di cosa intendesse.
“Volevo solo che non ti preparassi a gioire per l'assenza di Scorpius e poi rimanere delusa. Si unirà a noi anche oggi.”
“Ah. Eh, San Valentino non è mai stato il mio giorno fortunato.”
“Sei senza appuntamento?” Le chiese Elisabeth, non accorgendosi del sarcasmo.
Prima che Rose potesse rispondere però, si intromise Lily con malizia “In realtà” Sottolineò “Lewis pare sia stato nuovamente rifiutato e gira voce che abbia rifiutato anche qualcun altro, ma nessuno sa chi sia.”
“Davvero, cuginetta?” Chiese Roxanne.
“Non lo saprete mai.”
“Non capisco perché tu non accetti le avance di nessuno.”
“E' quello che le dico anche io: secondo me c'è qualcosa sotto.”
“Non c'è nulla sotto, Lily.” Chiarì Rose, cercando di usare un tono convincente.
“Non sei l'unica ad avere problemi con gli ammiratori, guardate lì.” Anant indicò nella direzione del Tavolo dei Serpeverde con divertimento.
Si voltarono tutti e videro che Malfoy era circondato da un gruppo di ragazzine.
Rose sorrise tra sé e sé, non era la prima volta che accadeva e Scorpius non la deludeva mai con lo spettacolo.
“Vorranno sapere se è ancora libero per oggi.” Considerò Sam.
“Povere illuse.” Albus scosse la testa.
“Perché, esce con qualcuno?” Chiese Lily, curiosa.
“No. Ma non accetterà mai. E' mesi che non vede nessuno, ed è strano. Ma comunque quelle non sono il suo tipo.”
“Perché Scorpius Malfoy ha un tipo?” Elisabeth guardava il suo fidanzato a occhi aperti “Pensavo che gli andasse bene più o meno chiunque avesse un paio di gambe e un accenno di seno.”
Rose dovette trattenersi dall'ucciderla.
Nemmeno Albus sembrava troppo contento del commento “Questo è un commento degno di Rose. Comunque, Scorpius non esce mai propriamente con qualcuno. Lui si limita a portarle a letto. Uscire è un concetto che gli è estraneo. Quando Scorpius uscirà con qualcuna sono convinto sarà una intelligente e difficile. Quelle sono bamboline senza cervello. E comunque troppo piccole.”
Rose sperò vivamente di non star arrossendo, ma per sua fortuna l'attenzione degli altri era rivolta alla scenetta in mezzo alla Sala.
“Non l'avevo mai vista così.” Ammise Lily. “E non avevo mai notato che non usciva davvero.”
“Io ve l'avevo detto che abbiamo un codice.” Disse Albus, ma poi si rese conto di aver usato il plurale e si affrettò a giustificarsi con Elisabeth.
Intanto Scorpius era riuscito a liberarsi delle ragazzine, e dopo essere stato fermato da una Corvonero del sesto anno, riuscì finalmente a raggiungere la sua meta.
“Ciao.” Li salutò, sedendosi accanto ad Albus ed esattamente davanti a Rose.
Risposero tutti con un tono felice con l'eccezione di un sonoro grugnito.
“Sai Weasley, mi domando sempre come Lewis possa essere fissato con una ragazza così poco ragazza.”
“E' la stessa cosa che mi domando io nei tuoi confronti. Suppongo nella vita non si possano avere tutte le soddisfazioni che desideriamo.” Gli rispose.
Scorpius si limitò a ghignare, ma poi Rose sentì una mano sfiorarle il ginocchio e brividi percorrerle la schiena.
Intanto il resto della combriccola aveva cominciato a discutere di Quidditch e della Coppa, cosa che scatenò una serie di frecciatine tra i membri delle due Case e una serie di calci nascosti tra due particolari amanti.
E poi tutti furono interrotti da una voce famigliare “Weasley.”
Metà del Tavolo si girò nella direzione della voce; Zabini sorrise e si scusò. “Intendevo Rose.”
La mano che aveva continuato a disegnare cerchi sul ginocchio della ragazza per tutta la colazione, si interruppe bruscamente.
“Sì?” Gli chiese Rose.
Zabini non sembrava per nulla imbarazzato, nonostante avesse l'attenzione di un'intera famiglia e relativi fidanzati “Ho saputo che non hai nulla da fare oggi e quindi: ti va di uscire insieme a me? Un giretto a Hogsmeade?”
“Mi spiace, Zabini. Valgono le stesse cose che ti avevo detto l'ultima volta.”
Il ragazzo non sembrò affatto risentito e la guardò sorridendo “Ti farò cambiare idea.”
“Ne dubito.”
“Vedremo.” E se ne andò.
“Che faccia tosta!” Commentò Lily.
“Disgustoso.” Concordò Elisabeth, la quale sembrava nutrire una forte avversione per gli amici di Albus.
“Io lo trovo piuttosto divertente. Almeno non è viscido come Lewis.” Disse Rose. La mano che si era impossessata del suo ginocchio, la colpì e poi si ritirò.
Rose intercettò lo sguardo di Scorpius e notò che il ragazzo la guardava a metà tra il divertito e l'offeso. Cercò di comunicargli le sue scuse e implorarlo di non abbandonare la sua gamba, si era affezionata alla mano calda.
Quando ebbero finito di mangiare, le coppiette si alzarono e si diressero verso Hogsmeade, o le Sale Comuni o dovunque li portasse l'amore.
Rose li guardò disgustata e si rese conto che al Tavolo erano rimasti solo lei e Scorpius. Temette.
“Cosa vuoi fare oggi?” Le chiese prendendola alla sprovvista.
“Non lo so.”
“Divinazione?” Avevano deciso che così nessuno avrebbe capito a cosa si riferivano
“Divinazione.” Concordò Rose felice.
“Vado prima io. Passo in camera a prendere il libro.”
“E io vado alle cucine a chiedere se posso avere qualcosa per pranzo?”
Scorpius annuì con approvazione e si alzò.
Mentre lo guardava andare via Rose fu di nuovo colpita dalla sua figura e da quanto fosse affascinante, anche in quel momento, senza divisa e con una tuta verde e una felpa bianca. 
Pazzesco, si disse.
- Io te lo avevo detto.
- Oh, ma stai zitta.
- E' quel sedere vero? E i muscoli? Dovresti muoverti a togliergliela quella roba.
- Ho detto: stai zitta.
Rose sapeva che le sue guance stavano diventando di una delicata sfumatura di rossa.


***

La giornata di Rose era stata meravigliosa e poteva solo migliorare.
Lei e Scorpius avevano passato tutta la giornata nella classe di Divinazione e si erano divertiti un mondo. Un po' avevano letto, ciascuno per conto suo, seduti sui puff; avevano giocato a scacchi – fino a quando il ragazzo non aveva implorato tregua – e a Gobbiglie – qui si era ripreso una decisiva rivincita – e mangiato ciò che le avevano dato gli Elfi; parlato e scherzato, e poi per un po' non c'erano state parole, solo baci.
Entrambi avevano raccontato di dover studiare e che avrebbero passato la giornata tra la le loro camere e la Biblioteca, ma in realtà, né l'uno né l'altra si erano neanche avvicinati a un libro. Per come la vedeva Scorpius, le labbra di Rose erano ben più interessanti.
Mentre scendeva a cena, sola, Rose sentiva ancora il sapore di Scorpius e rivedeva tutti i momenti più belli della giornata: era stata perfetta, sembrava che le avesse letto la mente e si era comportato come se San Valentino non fosse mia esistito.
E avevano anche due ore di turno quella sera: tutte le coppie che avrebbe potuto stanare! Queste sono giornate degne di esistere, pensò soddisfatta.
Una volta a cena si sedette accanto a una ragazza del sesto anno a cui aveva rivolto la parola sì e no un paio di volte: di Amelia e Lily nessuna traccia, fu però raggiunta da Hugo e Helena e questi portavano interessanti notizie.
“Credo che Albus non ci raggiungerà stasera.”
“Come mai?”
“Elisabeth gli ha fatto una scenata pazzesca davanti ai Tre Manici e lui finalmente l'ha mandata a stendere.”
“Già. Non credo che mangerà molto spesso qui.”
Rose sorrise contenta “Era ora. Era diventata una vera strega.”
“La gelosia è terribile.” Concordò Helena.
“Però questo è un peccato perché ora si concentrerà al massimo sul Quidditch e ci renderà la vita impossibile.”
“Hugo, la partita con i Serpeverde è fra tantissimo: può succedere di tutto da qui a lì.”
“Tua sorella ha ragione.”
“Non importa. Vi voglio tutti concentratissimi. Corvonero non sarà una passeggiata la settimana prossima.”
“Lo sappiamo Hugo, vedrai, saremo bravissimi. Ora, scusatemi, ma ho un turno che mi aspetta.”
“Con Malfoy?” Chiese Helena.
Sospirò. “Sempre, sempre con quel dannato.”
“Ellie ancora si rifiuta di far cambio con te?”
“Non ne vuole sapere.”
“Buon divertimento.” Le augurò Helena sarcastica.
E lo sarà, rispose Rose nella sua testa, senza l'ombra di ironia.


***

La mattina dopo Scorpius si alzò con ansia e preoccupazione. Le sentiva nelle vene, in tutto il corpo. Ma sapeva che doveva farlo: aveva già aspettato troppo. La cosa che più lo turbava era come l'avrebbe presa Rose.
L'avrebbe accettato o l'avrebbe ucciso? Come avrebbe risposto?
Oh, Salazar, quella ragazza, mi sta facendo impazzire.
La sera prima avevano beccato un sacco di coppiette nascoste in giro per il castello e si era divertito un mondo a vedere le loro espressioni terrorizzate e a osservare quella di Rose: soddisfatta e divertita.
E sapeva che non poteva continuare a mentirle, non ci riusciva. Il problema era che la sua verità era scomoda e lo preoccupava. Però aveva pensato a come parlarle e pensava che il 15 Febbraio, o meglio il giorno dopo San Valentino – che lei tanto odiava – sarebbe stato perfetto. Sperava che lei cogliesse l'ironia.
Così quella sera, una volta che Ellie e Lysander erano usciti per adempiere ai loro compiti da Capiscuola, l'aveva chiamata a sé.
Era bellissima come sempre: i capelli rossi legati come poteva, gli occhi azzurri che brillavano curiosi e il solito sorriso ironico.
L'avvicinò a sé, respirando quel profumo ammagliante e poi la fece sedere davanti a sé. Lo fissava curioso e a Scorpius si strinse il cuore: sarebbe forse stato meglio lasciare tutto com'era? E se questo cambiasse le cose?
Ma io non riesco più a non dirglielo.
Quindi, inspirato ed espirato, la guardò dritta negli occhi e le disse, con un mezzo ghigno “Ti devo parlare.”



 

Angolo Autrice


Hey gente! Mi scuso per il super ritardo ma ho avuto una specie di conferenza da preparare e la domanda per l'Università per cui.. AAARGH! Super-ritardo.

Cooomunque, beh, suspense per voi! E no, non mi sento cattiva.

As ALWAYS, grazie a tutti quelli mi leggono, seguono, preferiscono, ricordano e recensiscono. Continuate a farlo, siete sempre di più e non riesco ancora a crederci!

Grazie mille!
@Isabeckhtorres

 

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Capitolo 21
*** Che Ruffiano ***


Capitolo 21: Che Ruffiano.


I've been thinking, I've been thinking
Why can't I keep my fingers off it, baby?
I want you, na na
Why can't I keep my fingers off it, baby?
I want you, na na”
- Drunk In Love, Beyoncé feat. Jay-Z

 

Questo non è buono per nulla. “Sì?” Gli chiese, tentando di non pensare subito al peggio.
“Allora, è qualche giorno che voglio dirtelo, ma ho paura. Ho paura di come reagirai, ho paura che le mie parole non siano quelle giuste. Non trovavo il momento giusto.” Sospirò.
Rose sentì il cuore sprofondarle, ma non disse nulla e attese che il ragazzo riprendesse.
Un paio di secondi dopo infatti Scorpius continuò “Questo non vuol dire che poi dobbiamo parlarne con qualcuno, credo sia meglio lasciarlo così, avevi ragione tu. Però, devo dirlo. Non c'è la faccio più Rose, capisci?”
La ragazza lo guardò, per la prima volta da che ricordasse non era certa di conoscere la risposta a una domanda.
Tuttavia Scorpius non sembrava aspettarsene una e continuò “Né voglio che tu mi dica qualcosa. Non ci rimarrò male.” E le sorrise “Però io devo dirlo. E ho anche paura che tu non mi creda. Ma prima che anche solo ti venga in mente di pensarlo: non sto mentendo. E' la verità. Sono sincero e ne sono sicuro. Chiaro?”
La ragazza annuì ancora più confusa.
Le prese le mani e fissò gli occhi nei suoi “ Rose, io ti amo.”
Rose non credette subito di aver sentito bene, era convinta anzi di aver sentito male. O di non aver capito. Perché pensava che lui la stesse allontanando ma non era quello che aveva detto. Vero? Cioè, ho sentito bene? Ha davvero detto 'ti amo'? Scorpius Malfoy mi ha detto 'ti amo'? Mi ama? Mi ama? Mi ama?
Intanto Scorpius la guardava preoccupato, erano passati un paio di minuti e lei non aveva ancora aperto bocca “Rose?”
“Eh?” Rispose lei, tornando alla realtà.
“Hai sentito quello che ho detto?”
“C-credo di sì.”
Scorpius scoppiò a ridere “Oh per Salazar, Rose! Se lo avessi saputo quattro anni fa che bastava questo per farti tacere!”
Ma come fa a essere così normale e rilassato? “Mi hai scioccata.” Cercò di giustificarsi.
“Lo vedo.”
“Sei rilassato.”
“Non dovrei?”
“Non lo so.”
Scorpius scoppiò di nuovo a ridere e scosse la testa, prendendola tra le braccia. “Vieni qui” Le disse con tono dolce.
Rimasero così a lungo, lui appoggiato con la schiena a uno dei braccioli del divano e lei appoggiata alla stessa maniera ma su di lui, protetta dalle sue braccia. Rose fissava il fuoco che scoppiettava nel camino, Scorpius giocava con le ciocche rosse della ragazza, entrambi senza dire una parola.
Dopo aver analizzato ogni singola sfumatura nei capelli di Rose, Scorpius passò a tormentarle il collo e le orecchie di baci, cercando di distrarla.
“Hei.” Protestò lei.
“Sì?” Il tono innocente.
“Mi stai distraendo.”
“Ma davvero?” Questa volta la sfumatura maliziosa nella voce, impossibile da nascondere.
“Lo stai facendo apposta!”
Scorpius era incredulo: come aveva fatto a non rendersene conto? “Rose. Stai ancora pensando a quello che ho detto?”
“Sì!” Rispose. E' ovvio.
Il ragazzo scosse la testa. “Non ci pensare più. Non era importante.”
Rose avrebbe voluto contraddirlo ma non ne ebbe la possibilità: Scorpius la fece alzare, la prese per mano e la accompagnò alla sua stanza. “Ora vai a dormire.” E dopo averla baciata sulla fronte, le rivolse un ghigno storto e la lasciò imbambolata davanti alla porta.

 

***

La mattina dopo, quando Rose Weasley si svegliò ebbe la sensazione che qualcosa fosse successo, che fosse importante e urgente, ma la cosa era inafferrabile e non riusciva a chiamarla alla mente.
Poi mentre si infilava la gonna nera della divisa le balzò alla mente: Scorpius che le diceva 'ti amo'.
Rimase bloccata con la gonna in mano fino a quando qualcuno non bussò alla sua porta.
“Rose? Sei sveglia? Perché la tua borsa è ancora qui e siamo preoccupati...” Lys bussò ancora.
“A- arrivo.” Finì di vestirsi, decidendo che oggi il mondo avrebbe dovuto accettare i suoi capelli e il fatto che fossero dappertutto.
Infilò le scarpe e si fiondò nella Sala Comune; Ellie, Lys e Scorpius la stavano aspettando.
“Hei, Rose. Scusa ma avevo pau-” Ma Ellie non terminò la frase. “Rose?”
“Sì?”
Ellie non disse niente, ma ridendo le indicò la camicia bianca. Rose si guardò e notò che i bottoni non erano stati chiusi, e la camicia svolazzava aperta, mettendo in mostra il reggiseno rosa chiaro sotto.
Sentì le guance imporporarsi e calore fluirle al viso. Si affrettò ad abbottonarsi e mormorò qualche parola imbarazzata di scusa. Quando ogni bottone fu finalmente al suo posto, e la camicia con lo stemma di Hogwarts ben chiusa, solo allora Rose osò alzare lo sguardo: Ellie sorrideva divertita, Lys scuoteva la testa con un sorriso indulgente, ma Scorpius aveva le sopracciglia corrugate, gli occhi che brillavano e un ghigno inconfondibile sul viso.
Rose diventò di una sfumatura più scura di rosso e si affrettò ad afferrare la borsa e incitarli a scendere per colazione.
Mentre scendevano le scale Lys ed Ellie raccontarono di qualcosa avvenuta la sera prima durante il turno ma né Rose né Scorpius prestavano ascolto. Giunti in Sala Grande Lys ed Ellie li salutarono e si diressero ai proprio tavoli, Scorpius e Rose si fermarono vicino alla porta.
“Ieri Albus ti ha detto qualcosa di comprensibile?”
“Nah.” Rose scosse la testa, sforzandosi di non pensare alla scena imbarazzante di cui era appena stata la protagonista.
“Suppongo il Tavolo Griffondoro sia off-limits. Bene. Buona giornata.” E fece un passo in direzione del suo Tavolo ma poi si bloccò “Ah, se volevi sconvolgermi: ci sei riuscita. Quel reggiseno mi perseguiterà per tutto il giorno.”
“Scorpius!”
Ma il ragazzo si limitò a fare spallucce e dirigersi verso la marea di divise nere e verdi.
Rose sospirò esasperata e, notando che diverse paia di occhi avevano osservato la scena curiose, assunse l'espressione più offesa che riuscì e a passo di marcia raggiunse il suo posto accanto a Lily e Amelia.
“Sei in ritardo stamattina. E tu non sei mai in ritardo.” Le fece notare la cugina.
“Malfoy.”
“Abbiamo visto.” Amelia sorrise. “Questa volta che male infinito ti ha causato?”
Mi confonde, e si rende adorabile. “Roba per il Due Maggio.”
“Non sembri felice.”
“Non lo sono. Dovremo passare ore insieme per questo progetto.” Alzò gli occhi verso il soffitto incantato.
“Basta che siano dopo la partita con i Corvonero o a Hugo verrà un esaurimento.”
“Ma lo sa che li batteremo.” Rose ne era convinta.
“Lo sai com'è Hugo.” Lily alzò le spalle.
“Già.” Concordò Rose, di nuovo distratta; cominciò a imburrare pane tostato e si servì del caffè più nero che riuscì a trovare sul tavolo.
La sua mente tornò a focalizzarsi sulla dichiarazione della sera prima, i baci sul collo, le sensazioni che aveva provato, la dolcezza nei gesti di Scorpius e il suo sguardo non più di venti minuti prima.
Rose ci aveva pensato a lungo la sera prima, girandosi e rigirandosi nel letto: non dubitava minimamente le parole del ragazzo, sapeva – seppure la rendesse insicura ammetterlo – di fidarsi ciecamente di lui e aveva sentito la sincerità nella sua voce. E il fatto che avesse scelto proprio il 15 Febbraio: doveva averci riflettuto a lungo. Doveva averlo scelto perché era esattamente dopo San Valentino e spesso gli veniva opposto, perché vi era una brillante ironia nel dichiarare il proprio amore nel giorno antitetico al “giorno dell'amore”. E deve essere stato così difficile, per lui. Scorpius Malfoy che dice 'ti amo' a una ragazza.
- A te.
- Sì c'ero, grazie.
- Volevo solo assicurarmi che avessi ricevuto il messaggio. Ha detto: TI AMO.
- Sì.
- Bene.
- Bene.
“Rose!” Questa non era la vocina nella sua testa.
“Eh?” Rispose mentre si abbassava per raccogliere il coltello che le era scivolato dalle mani.
“Dov'eri?”
“A tavola.”
Lily alzò gli occhi al cielo e inspirò lentamente “Con la testa.”
“Da nessuna parte.”
“R.O.S.E.”
“Stavo pensando a tutte le cose che devo fare e quanto sono indietro con i compiti e lo studio, e ai M.A.G.O. Sono solo fra qualche mese, e non so ancora cosa voglio fare della mia vita, e-”
“Ok. Ok.” Lily sembrava essere stata convinta dal suo sproloquio “Allora. Prima di tutto i M.A.G.O. sono a Giugno. Secondo di tutto, ti organizzo un appuntamento con uno degli amici di Anant.”
“No.” La risposta di Rose fu così immediata che Lily inarcò le sopracciglia: si affrettò a chiarire “Non voglio altri problemi o altre cose a cui pensare.”
“Ma potrebbe rilassarti.”
“Ho detto: no grazie, Lily. Davvero.” Ignorò l'espressione delusa della cugina e si rivolse ad Amelia “Andiamo?”
La ragazza, che era stata silenziosa durante tutta la discussione, annuì e si alzò.

 

***


Durante tutta la settimana Rose e Scorpius faticarono a vedersi: Hugo teneva impegnati i Griffondoro ogni sera, e nemmeno Albus risparmiava i Serpeverde.
Riuscirono a scambiare qualche parola solamente durante i turni, tornati nella loro Sala Comune, faticavano a tenere gli occhi aperti e si fiondavano subito a letto o si costringevano a studiare.
A tre giorni dalla partita, però, l'allenamento di Rose venne interrotto da una imbarazzata Grifondoro del secondo anno. La ragazzina urlò diretta alle scope in aria per 10 minuti buoni prima che qualcuno della squadra la notasse; quando riuscirono a capire – sempre dalla loro posizione in aria, visto che Hugo non aveva permesso a nessuno di muoversi – cosa volesse, Rose la raggiunse sul campo. Hugo stava urlando sulla sua scopa parole incomprensibili, sua sorella rispose con un gesto ben poco elegante.
La ragazzina diventò ancor più rossa e mormorò uno 'scusa' appena udibile.
“Non ti preoccupare. Gli passerà.”
Insieme si diressero verso il castello, la ragazzina in estrema soggezione, e si separarono solo sulla gradinata oltre la Sala Grande.
“Buona serata Caposcuola Weasley.”
“Sono Rose per te.” Le sorrise “Ciao!” E sventolò la mano; poi si diresse verso l'ufficio della Preside.
Quando entrò, gli altri tre erano già seduti e l'attendevano. Si scusò, ma la McGonagall non sembrava turbata dal suo ritardo e la invitò a sedersi.
“Buonasera Ragazzi. Allora, ho preso visione dei vostri progetti per il Due Maggio e approvo. Devo ammettere che sono molto, molto soddisfatta. Avrete il permesso di annullare le lezioni durante la giornata” I quattro Caposcuola si scambiarono un sorriso e la Preside riprese “Per cui vi suggerirei di decidere esattamente quali gruppi vorrete che vengano tenuti, le tematiche trattate, e scrivere e inviare gli inviti. Ovviamente, potrete usare il timbro di Hogwarts e i gufi della scuola.”
La McGonagall si fermò un secondo e guardò ciascuno dei ragazzi davanti al lei. “Per quanto riguarda il Ballo, accolgo la vostra richiesta di limitarlo al Settimo anno, tuttavia aggiungerei un altro limite: gli accompagnatori non potranno essere più piccoli del Quarto anno. Ora. Vi invito a cominciare a pensare concretamente all'evento e organizzare ogni dettaglio. Ci rivedremo a inizio Aprile per fare il punto e risolvere eventuali problematiche.” Sorrise “Buonanotte.”
E così li congedò.
I quattro uscirono e proruppero in chiacchiere eccitate non appena arrivarono al fondo della scale.
“Ora dovremo lavorarci sodo.”
“Gli inviti. Quelli sì che vanno fatti subito.” Disse Lys.
“Io e Weasley potremmo chiedere uno scambio ai Prefetti, spostare il turno a lunedì e domenica così noi potremmo lavorarci.”
“Si può fare.”
“Intanto questa settimana potremmo cominciare tutti a pensare a chi vogliamo invitare a parlare e chi al Ballo.” Continuò Scorpius.
“Già. Non possiamo dimenticare eventuali mariti o mogli.” Concordò Ellie.
“Bene: abbiamo un compito!” Lys sorrise entusiasta “Ora, scusate, ma sono atteso in Sala Comune”
“Anche io!”
Sia Ellie che Lys, nel giro di qualche minuto, li avevano salutati ed erano spariti dietro a un affresco.
“Solo io e te.”
“Finalmente.” Rose sospirò sollevata “Non vedo l'ora di togliermi 'sta roba.” E guardò con aria corrucciata verso la divisa rosso-oro che ancora indossava.
Scorpius la guardò con un sopracciglio innalzato “Pensi di potercela fare fino alla Sala Comune?”
La ragazza finse di soppesare la questione “Forse.”
E senza un'altra parola cominciò a salire le scale, diretta al quadro dei Professori. Una volta che vi furono giunti davanti persero cinque minuti a discutere sulla consistenza delle lentiggini di Rose e il colore dei capelli di Malfoy, quando finalmente riuscirono a entrare Scorpius si lasciò cadere sull'amato divano con un tonfo.
“Un giorno di questi me li tingerò davvero. Di viola.”
“Ti prego. Per Merlino, ti prego, fallo.”
Inclinò la testa “Ci penserò. Ora vieni qui.”
“Neanche per idea.”
“Cosa?”
“Doccia.” E Rose sparì nel bagno, lasciando uno Scorpius confuso e contrariato.
Dieci minuti più tardi Rose, in pigiama e con i capelli gocciolanti; tentò di sedersi sulla sua poltrona ma una voce strascicante interruppe l'azione.
“Nemmeno per idea.”
“Li devo asciugare.”
“Puoi farlo benissimo qui.”
Rose sorrise e gli si sedette accanto, mantenendo le distanze per non bagnarlo, ma Scorpius la trascinò a sé.
“Scorpius. Così ti bagni tutta la maglia.”
Il ragazzo non rispose, impegnato a spostarle i capelli fradici dal collo per intrattenersi con la sua occupazione preferita: le sue labbra si posarono delicate sul collo di Rose e lo baciarono, succhiarono, mordicchiarono.
“Ma come fai?” Rose aveva dimenticato ogni cosa, ogni singola fibra del suo corpo concentrata sulle labbra del ragazzo.
Scorpius sorrise nel suo collo “Cosa come faccio?”
“Questo.”
“Talento. Sono anni che te lo dico.”
“Mmmh.” Rose si liberò, si alzò e si sedette sul ragazzo, in modo che i loro occhi fossero alla stessa altezza. “Mi lascerai un segno.”
“Magari qualcuno così indovinerà.”
“Sssh.” E lo baciò.
Scorpius rispose al bacio con passione, ma questa volta Rose voleva di più e gli fece scorrere le mani dal collo, al petto, fino a fermarsi sugli addominali. Duri come rocce.
Anche le mani di Scorpius vagarono liberamente e solleticarono la pelle di Rose dove la maglietta del pigiama si era alzata, lasciandogliela scoperta.
Rose pensò di aver preso fuoco: non era possibile che il tocco di quel ragazzo la scaldasse così. Avrebbe tanto voluto che Scorpius capisse quanto lei aveva apprezzato la sua sincerità e quanto era dispiaciuta di non essere riuscita a ricambiare e fu colta dall'ispirazione: lasciò le mani posate sull'addome del ragazzo ma interruppe il bacio e spostò le labbra.
Scorpius non comprese subito, troppo concentrato sul sapore e profumo di Rose; sulla consistenza della sua pelle, sui brividi che lo attraversavano. Non riusciva a capire come una sola persona potesse fargli tutto quell'effetto. Che senso avevano avuto tutte quelle relazioni e quella ricerca di piacere se poi c'era Rose?
Poi, all'improvviso, i pochi stralci di pensiero che era riuscito a formulare furono cancellati dalle labbra della ragazza, che si erano spostate sul suo orecchio e sul collo. Scorpius sentì tutti i suoi sensi reagire, il corpo tendersi; e anche Rose se ne accorse e intuì di essere sulla strada giusta perché non limitò la sua opera a un bacio lascivo sul collo, ma succhiò con passione e poi leccò il piccolo segno che le sue labbra avevano lasciato. Sentì Scorpius rabbrividire e mormorare qualcosa che non afferrò. Sentì il corpo del ragazzo reagire ancora e sorrise: si sentiva potente e sensuale.
Continuò a baciargli il collo, esplorando ogni centimetro di pelle tesa e infilò le mani sotto la maglietta del ragazzo, curiosa di sapere se i muscoli del ragazzo erano davvero così duri.
Scorpius inspirò di colpo e smise di accarezzarle la pelle, bloccandole le mani.
“Hei.” Rose lo guardò contrariata.
“Mi stai facendo impazzire, Rose.” Gli occhi di Scorpius, per la prima volta, non le sembrarono di ghiaccio: si erano scuriti. “E non puoi.”
“Non posso?” Lo guardò inarcando un sopracciglio.
“No.” Il ragazzo sembrava lottare contro qualcosa.
“Scorpius. Sono io a decidere.”
“Non sulla mia sanità mentale però.”
“Non stavo facendo nulla di male.”
“Oh, al contrario.” Scorpius aveva chiuso gli occhi.
“Hei.” Rose cercò di attirare l'attenzione del ragazzo.
“R-rose? Potresti spostarti?”
“Eh?”
“Devi alzarti.”
La ragazza lo guardò perplessa e si alzò. Quando finalmente il ragazzo riaprì gli occhi, lo fissava con le braccia incrociate. “Non sono per nulla contenta.”
“Lo vedo.”
“Non mi trattare come una bambina.”
Scorpius si rese conto che era offesa “Rose. Non ti stavo trattando come una bambina.”
“Non ho dieci anni Scorpius: non avevi nessun diritto di interrompermi.”
“Oh, sì invece. Ascolta. Non so quale potere tu abbia, ma l'effetto che mi fai... L'effetto che abbiamo l'uno sull'altro è...” Non trovò la parola giusta.
“Interessante.” Finì Rose per lui.
“Esattamente. E Rose, mi stavi portando a un limite oltre al quale non credo di essere in grado di fermarmi.”
“E se non lo avessi voluto?”
A questo Scorpius non aveva pensato.
“Non ci avevi pensato.” Capì la ragazza.
“No. Ma, Rose, io so che voglio te più di ogni altra cosa. Quando anche tu sarei certa della stessa cosa, sarà quello il momento giusto.”
“Un un po' ipocrita da parte tua. Tu hai già sperimentato quanto volevi, con chi volevi, quando volevi.”
“Oh, credimi. Nulla è paragonabile.”
Rose lo guardò con un sopracciglio inarcato.
“Davvero.”Asserì lui serio.
La ragazza lo apostrofò con un ' che ruffiano', ma poi si abbassò per dargli un ultimo bacio e sparì in camera sua.
Scorpius rimase a fissare il vuoto e a chiedersi se davvero l'avesse mandata via. Io, Scorpius Malfoy, ho appena impedito alla ragazza che amo di farmi vedere le stelle.



 

Angolo Autrice

Aaaaah. Non mi uccidete. Vi prego. Lo so, sono in ritardissimo. Di più. Sono una ragazza poco diligente e tutto. Ma, ma, ma non è colpa mia. Ci sono sempre troppe cose da fare :/

Comunque, sperando che mi perdoniate tutti, il Capitolo è un po' più lunghino, però meno statico... E avrete notato che questa volta non c'è nessuna suspence, ma più o meno si intuisce quello che avverrà. 

Poi, grazie millissime a tutti quelli che leggono/seguono/preferiscono/ricordano. Siete tantissimi e non avrei mai immaginato una cosa simile :O
E soprattutto, grazie per le bellissime - proprio meravigliose - recensioni. Vi prego non smettete mai, mi rendete così felice ed entusiasta!

Grazie davvero,
@Isabeckhtorres.


 

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Capitolo 22
*** Magari Non Piace Neanche Agli Elfi ***


Capitolo 22: Magari Non Piace Neanche Agli Elfi



“If you ain't a ten you're a nine point nine
Tippin' n' spillin' that home made wine
On your tied up T-shirt
Every little kiss is drivin' me wild.”
- Drunk in Love, Luke Bryan



“Cazzo.” Scorpius si guardò allo specchio del bagno tormentato nel dubbio: qualche centimetro sotto l'orecchio destro spiccava una macchia scura. Sapeva esattamente cosa fosse, abile opera d'arte di Rose Weasley, che aveva totalmente apprezzato. Però, non posso lasciarla o qualcuno mi farà domande, però voglio, però non posso, però voglio.
Continuò a fissarsi nello specchio perplesso per un paio di minuti, poi qualcuno bussò con energia.
“MALFOY.”
Ah, parli del diavolo... E arriva svolazzando con meravigliosi capelli ros-
“MAFLOY. ESCI O TI AMMAZZO.” Questa volta al grido seguirono irati colpi sulla porta.
“Sto uscendo, Weasley. Per l'amor di Salazar, è troppo presto per urlare così.” E aprì la porta.
“Sei in bagno da venti minuti.”
“Avevo un problema da risolvere.” Ghignò.
“Mi auguro tu sia riuscito a risolverlo, perché non avrai l'autorizzazione a riusare la stanza.”
Scorpius si limitò ad alzare gli occhi al cielo e sparì nella sua stanza alla ricerca dalla sua bacchetta: meglio non dover rispondere a strane domande su strani segni sul collo.
Una volta cancellato ogni segno della passione della sera prima, ritornò nella Sala Comune e si imbatté in Lys.
“Buon giorno, Scorpius.”
“Ciao, Lysander.”
“Urlava contro di te?”
“A quanto pare.”
“Pensavo foste in tregua”
Oh lo siamo, pensò Scorpius, passandosi una mano sul collo “Il mio troppo uso del bagno alla mattina l'ha infastidita.”
Lys scosse la testa divertito “La scuola non avrà mai pace con voi due.”
“Decisamente no.” Ghignò immaginando le reazione di Hogwarts alla scoperta della relazione tra di loro: sicuramente non avrebbero portato la pace.
“Almeno le tieni testa. Pochi ci riescono. Comunque, scendi?”
Scorpius annuì e scese a colazione; i due parlarono per tutto il tragitto di Quidditch e si separarono solo davanti al Tavolo dei Serpeverde.
“Malfoy.” Salutarono due voci allegre.
“Nott, Zabini. Dov'è Albus?”
“Sta parlando con sua sorella. Non ho capito esattamente, ma ha detto qualcosa sull'evitare di vedere quella 'vipera'. Supponiamo si riferisse alla sua ex-ragazza.” Disse Zabini.
“Finalmente il ragazzo si è svegliato. Il che ci porta a te. Eva mi ha detto che Amber sta diventando irrequieta.”
Scorpius rimase impassibile “Non se ne parla. La odio, caso chiuso. Sempre odiata.”
“Che posso anche capire. Ma non è male. Sia io che Zabini abbiamo apprezzato.”
“E' una troia.”
“Non è l'unica.” Argomentò Nott.
“E' la peggiore. E' viscida, e stupida, e... brutta.”
“Non è così male!” Lo contraddisse Zabini.
“Non ricominciamo. Io con quella non voglio avere nulla a che fare.”
“Almeno abbi qualcosa a che fare con qualcun'altra.” Il tono di voce di Nott modulato a preghiera. “Sono triste per te.”
“Tutti i Serpeverde lo sono.” Aggiunse Zabini.
Scorpius si limitò ad alzare le spalle. “Ho altro a cui pensare.”
“Tipo?” Chiesero in coro i due, allibiti.
“Tipo cosa?” Intervenne una terza voce.
“Albus! Sopravvissuto ai Grifondoro?” Lo salutò Scorpius, decisamente sollevato di vedere l'amico.
“Sì. La Vipera non c'era.”
Risero tutti e quattro e poi Albus riprese “Comunque. Dove eravate?”
“Scorpius deve portarsi a letto qualcuno.” Spiegò Zabini, mentre Nott annuiva. “Ah, Albus, aspetta. Tua cugina?”
“Non è ancora scesa.” Rispose.
Zabini annuì alzando le spalle e Nott riprese la sua battaglia “Ascolta. Ti farebbe bene.”
Scorpius sospirò. “Sono stufo di quella parte della mia vita.”
Calò un silenzio sconvolto: la bocca di Albus pendeva aperta, Nott era rimasto pietrificato mentre Zabini rischiò di soffocare nel suo succo di zucca.
Scorpius li ignorò.

Qualche minuto dopo Nott sembrò aver riacquistato l'uso della parola perché parlò “Non ti piace più fare sesso?”
Scorpius scoppiò a ridere “Ma sei scemo?”
“M- ma allora... Non capisco.” Il povero Serpeverde sembrava perso.
“Non voglio più tutte quelle ragazze senza significato, una perdita di tempo unica. Al momento ho altro a cui pensare.”
Vedendo però che sia Zabini che Nott ancora lo guardavano perplessi gli venne un'idea e aggiunse “Questo non vuol dire che ogni tanto...” E alzò le spalle con indifferenza.
Albus invece sembrava aver capito “Non è così male avere una relazione più seria, o comunque stare per un po' lontani da quella vita, ragazzi, sapete?Però, io ora sono tornato alla libertà, per cui... Dov'è Eva Red quando serve? Necessito di un nome.”
Nott si riprese completamente a quell'affermazione e batté il cinque all'amico. “Non lo so, ma scenderà sicuramente a minuti.”
“E si spera che anche Weasley faccia la sua entrata a breve.”
Scorpius cercò di assumere la solita espressione indifferente, ma poi l'amico lo coinvolse chiedendogli se l'avesse vista.
“Sì, mi ha urlato contro mezz'oretta fa. E prima che tu dica qualcosa Albus: non le ho detto niente. Se l'è presa perché stavo occupando il bagno da troppo. E no, non l'ho fatto apposta a farla arrabbiare. Merlino, sono proprio un bravo ragazzo.” Scorpius sollevò le spalle in direzione di Albus, che lo guardò incerto.
“Giuri che non lo hai fatto apposta?”
“Tutto quello che vuoi.”
“Possiamo chiederlo direttamente a lei.” Intervenne di colpo Zabini, alzandosi per urlare a una figura che stava passando accanto al Tavolo. “WEASLEY!”
La ragazza si fermò e si girò, non del tutto certa di chi l'avesse chiamata; quando individuò Zabini alzò gli occhi al cielo esasperata, ma poi notò che Scorpius gli stava seduto proprio accanto.
“Che vuoi?” Urlò di rimando.
“Vieni qui.” Gridò Zabini.
Intanto, metà della popolazione studentesca di Hogwarts si era fermata a fissare la scena, curiosa di quali potessero essere gli sviluppi. Anche il Tavolo dei Professori era in fermento, il Professor Longbottom e la Preside sembravano nel bel mezzo di una discussione, incerti se intervenire o no.
Rose camminò fino al Tavolo e si sedette accanto a suo cugino, davanti a Scorpius. “Che vuoi Zabini? Ho da fare.”
“Ci chiedevamo se Malfoy qui ti avesse provocata stamattina. E io mi chiedevo quando ti deciderai a uscire con me e smettere di fare la preziosa.”
Rose voltò lentamente lo sguardo su Scorpius e si fermò qualche secondo a fissarlo; il ragazzo aveva gli occhi puntati su di lei, l'espressione un misto di rabbia e divertimento. La ragazza sospettò che non dovesse essere troppo felice delle continue richieste di Zabini, ma che al tempo stesso sapesse che lei avrebbe risposto a tono e l'avrebbe fatto divertire.
Continuando a fissare Scorpius rispose con il tono più anti-Malfoy che riuscì a rievocare dai meandri della sua mente “Quello che fa Malfoy poco mi importa. Davvero. E non saprei se stamattina mi abbia provocata apposta, mi provoca sempre, volta più, volta meno.” Si sforzò di scoccare al ragazzo un'occhiataccia, poi riprese “Mentre, no, Zabini, per la milionesima volta: non uscirò con te. Non sono interessata. Chiedimelo ancora una volta e non farai una bella fine. Puoi domandare a Malfoy: sa di cosa sono capace.”
Scorpius si ritrovò a pensare che lo sapeva fin troppo bene, e che al tempo stesso ancora sapeva troppo poco.
Intanto Rose aveva salutato, baciato Albus e raggiunto le sue amiche al Tavolo Grifondoro.
Piano piano l'intera scuola tornò ai propri affari, domandandosi cosa mai avesse detto Rose Weasley a Zabini e Malfoy; Albus era decisamente divertito e così Nott.
“Ouch. Io te lo avevo detto di lasciare perdere Weasley.” Disse.
“Io amo mia cugina.” Aggiunse Albus ridendo.
Anche io, concordò Scorpius in silenzio.


***

Quel giorno la lezione di Trasfigurazione, per la prima volta dopo settimane, andò di nuovo male. Se Scorpius e Rose avevano ripreso il loro primato di abili maghi e ottimi trasfiguratori, lo misero seriamente in dubbio nell'arco di una sola ora: non solo non riuscirono a trasfigurare nessuna parte del proprio corpo, ma finirono per non riuscire nemmeno a seguire una parola della Professoressa Gordon.
Rose ci provò e riprovò, ma Scorpius glielo stava impedendo; o meglio, il pensiero di Scorpius. Si odiò per questo: era tutto ciò che aveva sempre rimproverato alle sue cugine ma, come poteva fare altrimenti? Il ragazzo se ne stava lì tranquillo con la sua perfezione come se nulla fosse, il viso la solita maschera di arroganza, il ghigno sempre presente, gli occhi scintillanti e freddi, i capelli biondi spettinati e poi si voltava verso di lei e tutto cambiava: restava sempre bellissimo, ma sembrava avere un aspetto più dolce e Rose dovette resistere alla tentazione di saltargli addosso ben più di una volta.
Dopo l'ennesimo scambio di sguardi, la bacchetta a mezz'aria pronta a tentare l'ennesima trasfigurazione ai suoi piedi, si stufò e glielo chiese “Ma come fai?”
Scorpius preso alla sprovvista la guardò interrogativa “Di cosa stai parlando?”
“Non la senti?”
“Potresti essere leggermente più chiara?”
“La tensione.”
“Tra chi? Lewis e il corvo della Gordon?”
Rose gli scoccò un'occhiataccia. “No.”
“Stavo scherzando. Sì. Difficile seguire la lezione oggi, eh?”
Lo guardò sorpresa, aveva cominciato a pensare che fosse troppo abituato al genere di situazione perché gli facesse effetto.
“Non fare quella faccia meravigliata. Sono un ragazzo di diciassette anni dopotutto.”
“Sì, lo so. Ti sei premurato di chiarirlo bene a tutta la scuola in questi anni.”
“E mi sto anche rovinando la reputazione.”
“Scherzi?”
“Certamente. Sono preoccupati per me e a proposito volevo chiederti...” La classe intorno a loro totalmente concentrata sul lavoro assegnato dalla Professoressa Gordon, i due studenti più brillanti totalmente indifferenti al resto del mondo “Sai il segno che mi hai lasciato ieri sera?”
Rose arrossì violentemente e abbassò gli occhi a terra, il ghigno di Scorpius si allargò enormemente “Davvero? Ora, fai l'imbarazzata?”
“Non ero in me ieri sera.”
“Nemmeno io.” E le sorrise malizioso “Comunque, non mi distrarre. Allora, l'ho dovuto nascondere e la cosa non mi è piaciuta per nul-”
“Come non ti è piaciuta per nulla?”
“Rose, cazzo, avevo un tuo succhiotto sul collo e sono stato costretto a nasconderlo. Ora, ti avevo detto di non distrarmi...”
Ma Rose non lo ascoltava più, la parte irrazionale del suo cervello in preda alla felicità Non voleva nasconderlo
- Oh non ti emozionare troppo.
- Ha detto e cito “Avevo il tuo succhiotto sul collo e sono stato costretto a nasconderlo.”
- Sì, ho sentito.
- Non ti meriti un ragazzo come lui.
- Cosa?
- Ho ragione. Hai sotto mano un, un modello, un dio, un'opera d'arte – che ti ha detto 'ti amo', tra l'altro – e non fai nulla. Te ne stai lì e basta.
- Non sto 'lì e basta'
- Invece sì. Io dico solo che-
- Oh, taci.
“Rose. Ou.” Una mano le sventolava davanti agli occhi.
“Sì?”
“Hai sentito cosa ho detto?”
“Ehm...”
“A cosa stavi pensando?” Chiese Scorpius con un sopracciglio inarcato.
“Ehm...”
Il ghigno ancora una volta si allargò soddisfatto “Ora pretendo di saperlo.”
“Nulla.”
“Non puoi rispondere nulla.” Il tono mortalmente serio. “Non osare.”
Lo ignorò “Cosa stavi dicendo?”
La guardò offeso e si girò verso la cattedra.
“Non fare il bambino Malfoy.” Rose interruppe il silenzio dopo diversi minuti.
“Io? Sei tu quella che non parla.”
“Scorpius, per favore.” Lo guardò implorante.
Dicevo.” Disse premurandosi di sottolineare che stava parlando solo per farle un favore “Che, nella mera ipotesi mi ritrovassi un altro segno di stessa origine in una parte visibile del corpo, potrei lasciarlo scoperto e far intendere di aver ripreso le mie attività, in modo che nessuno mi sottoponga a un interrogatorio sul perché – e Nott ha usato testuali parole - “Non mi piace più fare sesso.” La guardò e poi aggiunse “E, per essere chiari, non esiste una 'mera ipotesi'. Esiste solamente che, non appena riusciamo a liberarci di tutto il resto del mondo, io avrò almeno un'altra dozzina di quei segni.”
Rose ricambiò il suo sguardo combattuta tra diversi sentimenti: non era certa se essere più divertita, intrigata, eccitata, o preoccupata e ansiosa. “E così non ti faranno domande scusa!?”
“Non è detto. Ma se le facessero, sarebbe molto più facile rispondere: risposte che ho dato centinaia di volte. Comunque, hai ignorato totalmente la parte più interessante del mio discorso.” Il labbro sporse in fuori, teatralmente offeso.
Rose cercò di non guardarlo “Non meriti considerazione Mr. Centinaia di Volte.”
L'espressione di Scorpius cambio improvvisamente, illuminandosi “Sono davvero riuscito a farti ingelosire?”
“No.”
“Almeno sei un po' intrigata?”
“No.”
“Bugiarda.” Ghignò.
“Guarda che non sono stata io a fermarmi ieri sera.” Lo guardò con le sopracciglia inarcate e un'aria di superiorità.
Scorpius rimase colpito dalla risposta, si ritrovò assolutamente incapace di ribattere e prima che riuscisse a formulare una parola la campanella suonò, Rose raccolse le sue cose e scomparì in fretta.
La ragazza riuscì a mettere una distanza sufficiente tra lei e lui e gli sedette il più lontano possibile in tutte le lezioni rimanenti della giornata, cercando di non inceppare in altre distrazioni, ma si ritrovò perseguitata dall'immagine del suo collo. Sarà la giornata più lunga della mia vita.
- Puoi ben dirlo.


***

Hugo aveva impiegato tutte le ore libere di sua sorella in allenamenti intensivi e Rose non era riuscita a strappare tempo libero da passare con Scorpius da giorni. Lo vedeva a lezione e ai pasti e nella Sala Comune, ma non avevano passato più un solo secondo insieme nell'aula di Divinazione e tutto quello che era riuscita a ottenere di nascosto erano un paio di baci casti: non vedeva l'ora di mettersi la partita alle spalle.
Quando quel sabato mattina si svegliò e realizzò che di lì a un paio di ore avrebbe giocato, si alzò con un sospiro di sollievo e una certa tensione. Si vestì, legò i capelli con cura, prevenendo ogni loro possibile via di fuga dall'elastico e scese.
Una volta giunta in Sala Grande venne accolta da una serie di fischi e urla, ma ormai vi era abituata e si andò a sedere vicino ai compagni di squadra al Tavolo dei Grifondoro: nessuno di loro parlava, limitandosi a fissare la colazione concentrati.
Dopo un quarto d'ora di quasi assoluto silenzio Hugo decise che era ora e li condusse agli spogliatoi; Rose riuscì a intravedere la testa bionda di Scorpius e approvò che il ragazzo – a differenza di gran parte della sua Casa – non fosse vestito di blu, ma con una felpa nera.
Negli spogliatoi si cambiarono e ripassarono gli schemi provati durante gli allenamenti e quando sentirono i passi di centinaia di persone Hugo parlò con tono teso e autorevole “Possiamo vincerla e lo sappiamo. Ma non potete prenderla sottogamba, non potete farvi distrarre, dovete concentrarvi. Sapete che là fuori i Serpeverde tiferanno contro, quindi non permettete che vi tocchino.” Poi si lasciò scappare un sorriso “Impegnatevi come sempre, e sì, divertitevi.”
La squadra applaudì il Capitano e, prese le scope, si avviò all'uscita; voci concitate rimbombavano sugli spalti, ma mutarono in urla di incitamento o in fischi di disapprovazione alla vista delle due squadre.
La voce di Mike Dens si alzò tra la folla “Buongiorno a tutti! Spero abbiate fiato in gola per urlare perché si prospetta una partita emozionante: Grifondoro contro Corvonero... Ed eccoli che si alzano in volo in attesa del fischio di Madama Mairs. I Corvonero con White, Scamandro, Scamandro, Corner, Weasley, Mores, Patil Rojas e i Grifondoro con Weasley, Shay, Bryan, Weasley, Thomas, Wood e Potter!”
Le squadre attendevano in silenzio, squadrandosi nervose; finalmente Madama Mairs fischiò e la Pluffa venne lanciata in aria.
“Partiti! La Pluffa in possesso dei Grifondoro, scambio tra Weasley, Thomas e Wood, ancora Thomas che viene però intercettata da un Bolide e la Pluffa cade... Ripresa da Weasley Louis, Corvonero! Un po' di confusione in campo dovuta al gran numero di Weasley presenti... Abbiamo – per i Grifondoro – Portiere Hugo Weasley e sua sorella, ottima Cacciatrice, Rose Weasley. Per i Corvonero invece gioca Louis Weasley, anche lui Cacciatore... ed è proprio lui in possesso della palla, si avvicina a Hugo Weasley... tira... ma viene parata con un pronto spostamento a destra... Si riparte dai Grifondoro ed ecco Wood, poi Thomas, Weasley è molto avanti ma prende la Pluffa ed è ormai quasi davanti al Portiere White.... Attenti... E SEGNA! Rose Weasley segna!”
Lo stadio esplose di urla e fischi, cori si alzarono qua e là; la marea di oro e rosso in preda alla gioia, mentre quella blu, formata da Corvonero e molti Serpeverde, gridava arrabbiata.
“... E i Corvonero tornano in possesso, i Bolidi di Shay e Bryan non riescono a intaccare il loro schema... E mentre le due squadre cominciano a fronteggiarsi seriamente, i due Cercatori volteggiano tranquilli... Ci domandiamo tutti come andrà a finire la loro sfida: Potter e Patil sono al momento coinvolti sentimentalmente, ma dubitiamo Lily Potter ci andrà piano, in lotta per vincere il titolo di Cercatore dell'Anno contro suo fratello, il Serpeverde Albus Potter... Che Grifondoro incontrerà nella prossima, e ultima, partita... Ma aspettate! Corner passa a Mores e Mores è ormai a una decina di metri dal terzo anello... Tira e... PASSA. Siamo 10-10.”
Il tono improvvisamente sommesso di Mike Dens esprimeva tutta la delusione dei Grifondoro, dal lato opposto i Corvonero saltavano felici.
Anche Nott, Zabini e Albus applaudivano entusiasti, mentre Scorpius si ritrovò a battere le mani felice e con rimorsi al momento stesso: se i Grifondoro avessero perso, loro avrebbero già vinto la Coppa, ma non voleva che Rose perdesse, non lo meritava.
“... Ma i Grifondoro si riprendono, e senza ancora segni del Boccino, passano la Pluffa con determinazione... Thomas è sola, cosa è successo a White?... E' totalmente dalla parte opposta... E Olivia Thomas segna! 20-10!”
Rose batté un cinque all'amica e fissò gli occhi sulla Pluffa, escludendo il resto del mondo: doveva concentrarsi, dovevano vincere.
“...Uh! Ottimo Bolide di Bryan, i Corvonero perdono la Pluffa e la raccoglie Thomas, che passa a Weasley, poi Wood, di nuovo Weasley, la porta si fa pericolosamente vicina e infatti tira... e SEGNA! 30-10 per i Grifondoro!”
La partita si dimostrò impegnativa e complicata: sebbene i Grifondoro fossero sempre in vantaggio, i Corvonero non demordevano e un'ora dopo il punteggio era di 100-80.
Rose aveva segnato 5 volte e cominciava a sentire la stanchezza, eppure il Boccino era introvabile: poteva vedere Lily e Anant circolare e volteggiare sopra il campo, gli occhi che dardeggiavano in tutte le direzioni, l'espressione perplessa sul volto.
La scuola al contrario non sembrava affatto stanca o demoralizzata, voci entusiaste continuavano a gridare, urlare, cantare.
“...Il tono della partita si è abbassato leggermente, le due squadre sembrano più stanche, e il Boccino ancora non si trova... La Pluffa intanto è nelle mani di Louis Weasley che passa a Corner, che passa a Mores, indietro per Corner... Attenzione, il Bolide di Shay distrae Corner che si lascia sfuggire la palla, prontamente racconta da Olivia Thomas... Anche lei si scontra oggi con il suo fidanzato Louis Weasley... Più che una partita sembra il copione di un romantico film Babbano, se chiedete a m- ... Ma sì, Preside, un po' di gossip, certo che ritorno alla partita, mi scusi... ed ecco che dopo una serie di passaggi tra le tre Cacciatrici di Grifondoro, prontamente difese dai due Battitori, Weasley Rose è di nuovo in possesso della Pluffa e vola veloce verso i tre anelli.... WOOOOW, gente quella sì che era una finta... White resta totalmente spiazzato e Weasley segna! 110-80... 110-80!”
La folla rosso-oro esplose di gioia, saltando su e giù e sovrastando di grida felici i fischi provenienti dai Corvonero e Serpeverde.
“... Signori e signore, quella era Rose Weasley.... In lotta da ormai quattro anni con Scorpius Malfoy per vincere il titolo di Miglior Cacciatore e forse il Signor Malfoy dovrebbe cominciare a temere... Sicuramente un'interessante sfida ci aspetta nella prossima partita – Serpeverde contro Grifondoro... Intanto la Pluffa....”
Scorpius non poté far a meno di sorridere all'affermazione del cronista e osservò attentamente la reazione di Rose a quelle parole, ma la ragazza sembrava non aver sentito, impegnata ad abbracciare le sue compagne.
“Weasley oggi è stata spettacolare.” Disse una voce accanto a lui.
“Albus, che ne dici? Una piccola Fattura il giorno prima della partita, così andiamo sul sicuro...”
Scorpius non approvò né la constatazione di Zabini né le parole di Nott: avrebbero vinto, ma non facendo del male alla sua ragazza e per fortuna anche Albus sembrava condividere il suo pensiero.
“Nott! Non se ne parla. E' mia cugina.”
“Ma è brava.”
“E figa.”
“Noi di più, e li batteremo.” Poi guardò Zabini “Ti avevo pregato.”
“Ma sono stato educatissimo.” Ribatté l'amico.
Albus si limitò a sbuffare esasperato, ma Scorpius dovette trattenersi dal farlo stare zitto una volta per tutte.
“Lasciala perdere Zabini. Quante volte te lo devo dire?” Nott alzò gli occhi al cielo.
E l'amico sorrise malizioso “Infatti è quello che farò, forse. Ma in ogni caso, che sia figa è pura realtà. Ma la vedi?”
“Non mi piacciono le rosse.” Dichiarò Nott con un'alzata di spalle.
“Sei pazzo.” Disse e Scorpius ammise di trovarsi perfettamente d'accordo. “E nemmeno la sorella di Albus è male, anzi. Entrambe rosse, entrambe fig-”
“ZABINI.” Albus era implorante. “Ti prego. Non ti impedisco di pensarlo, ma non dirlo. Sono mia cugina e mia sorella, per l'amore santissimo di Salazar.”
“Scusa.” Questa volta Zabini sembrava davvero mortificato e sia Scorpius sia Nott sogghignarono divertiti.
Intanto i Corvonero avevano segnato un'altra volta, ma nel cielo sembrava esserci una certa agitazione: il Boccino era stato avvistato.
“... Ed ecco i due fidanzatini che si lanciano verso l'alto in direzione del Boccino.... Oh, cambia direzione e sono costretti a buttarsi in picchiata e... Potter è davanti, Potter è in vantaggio ma Patil è a meno di un centimetro.... Allungano le mani...” Gli occhi di tutto lo stadio puntati sulla coppia in volo “...Chi c'è l'ha? Chi c'è l'ha?... POTTER! LILY POTTER! E Grifondoro vince, al pelo, per 260-90!”
La massa di Grifondoro in preda alla felicità, la squadra ancora sulle scope, intrecciata in un abbraccio stritolante.
“Era immaginabile.” Disse con rammarico Nott.
Albus sollevò le spalle “Li batteremo. Sarà dura, ma li batteremo.”
“Lo penso anche io.” Aggiunse Scorpius.
“E ci riusciremo, forza gente. Ora andiamo a pranzo però.”
E i quattro amici si diressero verso il castello.


***

Il Tavolo dei Grifondoro era estremamente affollato, l'intera squadra dei Corvonero – e non solo - ospitata al tavolo dei vincitori, a causa dei legami famigliari e affettivi che li collegavano.
Rose si ritrovò schiacciata tra i due gemelli Scamandro, e ne fu alquanto sollevata quando si rese conto che erano gli unici a non avere la lingua ficcata nella gola di qualcuno, ma invece le prestavano attenzione ed era perfino possibile instaurare una conversazione civile senza 'slurp' e 'smack' all'interno.
“Sono disgustosi.” Dichiarò dopo dieci minuti di scene melense. “Dovrebbe essere proibito mentre gli altri mangiano.”
“Su, Rosie” Le disse Lorcan “Meglio così che tutti a litigare.”
“Ma sto mangiando.”
“Se avessi un ragazzo saresti nella stessa situazione” Continuò Lorcan.
Rose ne dubitava seriamente, non con del cibo davanti, e lo espresse.
“Sei solo invidiosa” La stuzzicò l'altro gemello.
“Non è affatto vero.”
“Perché non accetti di uscire con uno di quei ragazzi che te l'ha chiesto?” Indagò ancora Lysander.
“Non esco con Zabini, se permetti. E sicuramente non con Jake Lewis.”
“Non sto parlando di loro. Lo sappiamo che White te l'ha chiesto.”
Rose fu presa alla sprovvista: sapeva che giravano voci sul fatto che avesse un presunto terzo ammiratore, ma supponeva nessuno sapesse chi fosse.
“Chi ve l'ha detto?”
“Lily.”
Rose rimase sconvolta “LILY?” La cugina si era comportata come se niente fosse. Oh-oh; e se sapesse altro?
“Già. L'avrà scoperto un giorno che era da noi con Anant. Ha anche detto che se avessi rifiutato ne avrebbe cercato un altro.” Spiegò Lys.
“Per cui io mi aspetterei un'altra proposta” Concluse Lorcan.
Quindi non sa tutto. “Rifiuterò.”
“Perché?”
“Ci sono i M.A.G.O. e ho troppo da fare con il Ballo e tutto.”
I due gemelli la guardarono scuotendo la testa, ma non insistettero oltre e l'argomento si spostò sulla partita e la festa che probabilmente si sarebbe tenuta dai Grifondoro quella sera. Rose fu loro immensamente grata, la tenevano occupata e impedivano che gli occhi e le orecchie si soffermassero sulle bocche incollate di tutti i suoi amici.
Scoccò un'occhiata nella direzione dei Serpeverde e lo individuò subito: stava ridendo insieme ai compagni ed era bellissimo come al solito. Si ritrovò a sognare le sue labbra e quando si riprese diversi minuti dopo dovette ammettere che forse, forse, il cibo non avrebbe vinto su Scorpius Malfoy.


***

“Scorpius. Scorpius. Scorpius.”
Oh no. Scorpius si sforzò di ignorare la voce che lo aveva chiamato.
“Scooooorpius.”
“Albus. Andiamocene.”
L'amico lo guardò interrogativo e poi notò la figura a un passo da Scorpius e scosse la testa “Troppo tardi.”
Un secondo dopo una biondina in un paio di jeans super attillati e una maglietta blu super scollata si sedette accanto a Scorpius e gli posò una mano sul braccio.
“Scorpius. Io e te abbiamo una questione in sospeso.”
“Non credo proprio, Amber.”
“Ma sì, non capisci?” Gli sorrise leggera “Forse Eva non è stata abbastanza chiara nel riportare il mio messaggio.”
“Oh, no. E' stata chiarissima.” Il tono di Scorpius privo di qualunque emozione.
Albus osserva la scena divertito e dispiaciuto al tempo stesso: povero Malfoy.
“E allora, dov'è il problema. Io e te, camera mia, stasera.”
“Non se ne parla.”
“Ma, Scorpius, l'ultima volta non abbiamo concluso... Sono certa potremmo rendere il tutto più interessante, capisci?” Il dito della ragazza aveva preso a precorrere il braccio di Scorpius su e giù, su e giù.
“No. Amber, no.” Si liberò della sua mano “Era no ieri. E' no oggi. Sarà no domani.”
“Ma Scorp, perché?”
“Perché non mi piac- “ Non terminò mai la frase: il suo bicchiere di succo di zucca, fermo immobile sul tavolo, si era rovesciato e l'intero contenuto stava ora riversandosi sulle gambe della biondina, che si alzò strillando.
Albus guardò l'amico perplesso “Com- come hai fatto?”
“Io non ho fatto nulla.” Rispose Scorpius, ancora sconvolto. Si guardò intorno e solo allora notò due ragazze allontanarsi dalla porta della Sala Grande, una delle quali dai capelli sospettosamente rossi. “Non ne ho idea.”
“Magari non piace neanche agli Elfi.”
Scorpius ne dubitava seriamente “Magari.”

***

“Tu.”
“Sì?” Un paio di occhi azzurri si posarono su di lui.
“Pensavo che i Caposcuola dovessero essere maturi e responsabili.”
“E infatti lo sono. Soprattutto quando aiutano un altro Caposcuola in difficoltà.”
Scorpius fissò Rose estremamente divertito “Come hai fatto?”
Rose ricambiò lo sguardo “Io e Amelia volevamo salire e mentre mi alzavo dal tavolo l'ho notata, così ho nascosto la bacchetta nella manica e quando sono passata vicina è bastato pensare all'incantesimo giusto...” Sorrise maliziosa.
“Pensavo non fossi gelosa.”
“Infatti non lo sono. Ma Amber Eiden meritava una punizione.”
“Mi ritrovo a dover concordare.” Le si sedette accanto: sapeva che sia Ellie che Lysander erano nelle proprie Sale Comuni “Allora, che dici, stasera festeggiamo la vostra ultima vittoria a Divinazione?”
Rose si voltò a guardarlo “Prima di tutto: non è la nostra ultima vittoria. Sono la Cacciatrice migliore della stagione” Poi il suo sorriso si spense “E poi non posso. Festeggiano in Sala Comune, mi dispiace.”
“Non importa.” Scorpius ghignò “Ma sarai punita.”
“Punita?” Rose posò il libro che fino ad allora aveva tenuto in mano, per terra. “Non credo proprio.”
Scorpius però non rispose e annullò la distanza tra di loro, passandole una mano dietro alla vita e incollando le labbra alle sue; finalmente, pensò.
Il bacio si fece più profondo e le loro lingue si toccarono, mentre le loro mani premevano perché tra i loro corpi non vi fosse più distanza alcuna.
Rose aveva pensato nei giorni passati e aveva realizzato di volerglielo dire, aveva deciso che nonostante le sue paure e il passato alle loro spalle, Scorpius meritava che lei fosse sincera come lo era stato lui. Ma voleva il momento giusto e non sentiva che questo lo sarebbe stato, sarebbe dovuta andarsene troppo presto.
Il ragazzo sembrò averle letto nel pensiero “Rose...” “
“Lo so, Mr. Noioso. Solo una cosa.” E abbassò le labbra sul collo di lui, succhiando delicatamente. Come si fa ad avere un profumo simile?
Scorpius sembrava aver intuito perché la lasciò fare e giocherellò con i suoi capelli, gli occhi chiusi e le labbra premute l'una sull'altra con forza.
“Rose” Disse dopo qualche minuto di silenzio assoluto “Mi stai torturando.”
La ragazza allontanò le labbra e alzò gli occhi al cielo “Io non capisco. Davvero. Dovresti esserci abituato.”
“Non sono abituato a te.”
Rose scosse la testa “Non sei mai contento. Comunque, ora hai il tuo succhiotto” Gli occhi le scintillarono divertiti.
“Uh, sarà così divertente. Non parleranno d'altro.” La baciò ancora una volta, un bacio leggero e delicato.
“Certo che ti diverti con poco.” Si alzò, diretta al bagno per una bella doccia calda.
“Aspetta che sappiano chi inviterò al Ballo del Due Maggio.” Malizia a ogni parola.
Rose lo guardò divertita “E aspetta che scoprano chi non accetterà.”
“Stronza.” Le urlò dietro lui.
“Felice che i ruoli si siano scambiati” Rispose lei con un occhiolino.
“Resto sempre il miglior Cacciatore, comunque. Non ti illudere dolcezza.”
L'unica risposta che ricevette fu uno sbuffo e lo sbattere di una porta.





Angolo Autrice

Hei Gente! Solo una settimana e un giorno dall'altro capitolo, vero? Sto migliorando dai.

Veniamo al Capitolo. A parte il fatto che è già il numero 22 e non riesco ancora a capitarmene... E' il più lungo che io abbia scritto, credo, e spero che non lo troviate troppo lungo. In ogni caso, sebbene non vi sia un colpo di scena o una grossa novità, vi ho lasciato qualche elemento su cui fantasticare sul futuro. 

Grazie come sempre a chi segue/ricorda/preferisce e legge. GRAZIE a chi mi ha recensita, siete stati meraviglisi. Ovviamente contiunate a farlo, che mi rendere la persona più felice sull'universo, lo sapete, non faccio che ripeterlo... Quindi continuate! ;)

Grazie mille, 
@Isabeckhtorres.

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Capitolo 23
*** Sono Finito Dalla Parte Del Male ***


Capitolo 23: Sono Finito Dalla Parte Del Male


“There's a new wind blowin' like I've never known.
I'm breathin' deeper than I've ever done.
And it sure feels good, to finally feel the way I do.
I wanna love somebody,
Love somebody like you

[...]

Sometimes it's hard for me to understand,
But you're teachin' me to be a better man.
I don't want to take this life for granted like I used to do, no, no.
I wanna love somebody,
Love somebody like you."
- Somebody Like You, Keith Urban


La mattina dopo Rose dormì più a lungo del solito e quando scese a colazione notò che la Sala Grande era piena: tutta la scuola sembrava essere lì.
Si sedette accanto a Lily “Ma è sempre così piena?”
“Sì, solo tu ti svegli presto di domenica mattina, Rose.”
Rose si servì di tè e pane tostato “Io e te dobbiamo parlare.” Agitò il coltello con cui aveva cominciato a spalmare il pane in direzione della cugina.
“Davvero? Finalmente mi dirai cos'hai?”
“Io non ho niente, Lily, sei fissata.” Scosse la testa “No, dobbiamo parlare di te che metti il naso dove non dovresti: non ho bisogno di un ragazzo.”
“Ma io non ho fat-” Cercò di dire con tono innocente.
“No. Hai detto a Lysander e Lorcan che se non avessi accettato di uscire con White mi avresti cercato qualcuno altro.” Il coltello ancora puntato sulla cugina.
Lily sospirò “Rose, dovrai uscire con qualcuno prima o poi.”
“Ma sarà chi e quando vorrò io.” Diede un morso alla sua colazione
“Non c'è proprio nessuno che ti interessi?”
Rispose decisa “No.”
“Non è possibile, lo sostiene anche Amelia.” Lily la guardò esasperata.
“E invece... Dov'è tra l'altro?” Indagò.
“Credo che abbia dormito da Luke stanotte.” Rispose maliziosa.
“E tu sei qua a fare la brava? E' questo che non è possibile.”
Lily ignorò il sarcasmo “Non per scelta mia.”
“E perché mai è capitata una tale sventura?”
“La festa era vietata a chi non apparteneva alla Casa.” Il viso imbronciato “E non potevo rischiare di essere beccata per i corridoi dopo il Coprifuoco.”
“Capisco.”
“Non potresti almeno mostrare un po' di compassione?”
“Nemmeno un po'.” Rispose Rose divertita. Soprattutto visto che io non sono stata più fortunata.
Continuarono a chiacchierare finché non le raggiunse Amelia, con un sorriso felice.
“Dove hai messo la fonte della tua felicità?” Le chiese maliziosa Lily.
“E' con i suoi amici.” Amelia arrossì leggermente.
“Ignorala, Am. E' solo invidiosa perché le è stato impedito di vedere la sua di fonte di felicità.” Rose rabbrividì “E' un modo così, così disgustoso di definire una persona.”
“Concordo.”
“Ero sarcastica. In ogni caso lo è.” Si spiegò Lily.
“Sì ma non è di sicuro l'unica cosa che ti rende felice.” Ribatté Rose. “Saresti felice senza di noi?”
“Senza di te sì.” Le fece la linguaccia.
Scoppiarono a ridere e alla fine Lily ammise che Rose aveva ragione “Non l'unica, ma una parte importante. Se lo avessi un ragazzo...”
“Lily Potter ti proibisco di continuare a tediarmi sull'argomento.”
Lily tentò di protestare, ma le sue proteste furono interrotte da una serie di urla al Tavolo dei Serpeverde.
Un paio di ragazzi del Sesto anno stavano battendo il cinque a Malfoy ridendo, l'intera scuola osservava la scena perplessa.
“Ma cosa sta succedendo?”
“Non ne ho idea e non mi interessa” Asserì Rose con la sensazione di star mentendo.
“Io vado a indagare. E ne ho tutti i diritti: mio fratello è proprio lì.” E si alzò diretta all'ultimo tavolo in fondo alla Sala.
Rose la seguì con lo sguardo e scosse la testa “Ogni tanto mi sembra peggio della Red.”
“Già” Amelia rise “Solo più tenera.”
“Mah. Quando vuole.”
“Non ci metterà molto a scoprirlo, sai?”
A Rose cadde la mascella “Di cosa stai parlando?”
“Non ne ho idea e non lo sa nemmeno lei. Ma sappiamo che c'è qualcosa che ci stai nascondendo – non fare quella faccia Rose, sparisci per ore intere –e lei sta indagando.” Amelia la guardò con un sorriso.
“Non sto nascondendo nulla.” Replicò.
“Certo.” L'amica sospirò “Ascoltami, io rispetto la tua decisione, ma Lily non è dello stesso avviso, quindi se vuoi che la cosa resti ancora un segreto fa' attenzione.”
Rose fissò Amelia, per la prima volta da settimane con il desiderio di parlare, ma si limitò a chiedere “Quali sono i suoi sospetti?”
“Ha varie ipotesi, quella che preferisce ma di cui è più insicura è che tu abbia una relazione segreta. Ma ritiene anche che tu stia sperimentando incantesimi e pozioni varie da sola ed è questa l'ipotesi che ritiene più valida. Alcune delle altre sono soltanto assurde.”
“Se ti chiede qualcosa: io non ho ammesso nulla.”
Amelia sorrise “Assolutamente nulla.” Poi si ricordò qualcosa “Ah, vuole anche chiedere a Malfoy di osservarti durante i turni e porti domande trabocchetto: sostiene che lui ti infastidisca talmente tanto da riuscire a farti dire quello che non vorresti.”
Rose era meravigliata “E' molto peggio di Eva Red. E' pericolosa.” Per fortuna Scorpius non lo è più.
“Secondo me è per quello che è andata a indagare.” Virgolettò l'ultima parola con le dita. “Vuole solo riuscire a parlare con Malfoy.”
“Bene: vietato rispondere a qualunque domanda di Malfoy.”
Amelia rise “Come se già non aveste abbastanza problemi.”
“Già” Rose scosse la testa. “Oh, sta tornando.”
Un secondo dopo Lily era di nuovo seduta al suo posto “Allora. Ho scoperto.”
“Illuminaci” Disse Amelia.
“Purtroppo non è nulla di cui si possa andare fieri, m-”
“E niente di diverso poteva giungere dai Sepreverde.” La interruppe Rose.
Lily le lanciò un'occhiataccia “Ma, molto divertente: stanno tutti ridendo e gioendo perché Malfoy è tornato alle vecchie abitudini.”
“Cosa vuol dire?” Chiese Amelia.
Rose sospettò vivamente di conoscere già la risposta e infatti Lily spiegò “Ha un succhiotto sul collo e si stanno tutti congratulando. Mentre quelle oche bisbigliano felici.”
“Disgustoso.”
“Decisamente.” Amelia concordò con Rose.
“Sono d'accordo. Ma la cosa più divertente è che Malfoy si rifiuta di dire chi glielo ha fatto e stanno tutti cercando di indovinare.”
“Bene. Ho sentito abbastanza. E devo andare a studiare.” Rose le salutò e si allontanò.
Uscendo dalla Sala Grande notò che intorno al suo ragazzo c'era ancora un gran fermento. Se solo sapessero, si ritrovò a pensare.

 

***

Il fuoco crepitava nella Sala Comune dei Capiscuola.
“Ok, ragazzi. Fuori i nomi.” Lys teneva in mano una pergamena e osservava gli altri Capiscuola pieno di aspettative.
Ellie, a gambe incrociate sulla poltrona, fu la prima a parlare “Alloooora. Per i gruppi mi sono venuti in mente la Preside, il Professor Longbottom, i vostri genitori, il Ministro, la madre e sorella di Anant Patil...?”
“Ma tutti i nostri genitori?” Chiese Lys incerto “Non è un po' troppo?”
Ellie si sentiva leggermente in imbarazzo “Non credo, cioè. Avevo pensato... Ronald e Hermione Weasley, Harry e Ginevra Potter, Luna Scamandro, Draco Malfoy e poi avrei aggiunto qualcun altro. Magari i tuoi zii Rose? Sempre che i vostri accettino...” Si mordicchiò il labbro.
“Mio padre ha detto che ne sarebbe lieto.” Scorpius sollevò le spalle.
“Entrambi i miei sono d'accordo e sono certa che qualunque zio accetterebbe, magari non inviterei Zio Percy... Non è proprio il più adatto per parlare a degli studenti” Rose sorrise divertita al pensiero.
“Mia mamma anche è d'accordo: ha detto che è un'ottima idea.” Rispose Lys e continuò “Potremmo chiedere a Harry, Hermione e Ron di tenere un gruppo e a Ginny, mia mamma e Neville di tenerne un altro.”
Rose diede voce ai suoi pensieri “E magari a uno dei membri più anziani dell'Ordine della Fenice, non credo Kingsley avrà problemi a tenerne uno con la Preside e...”
“Molly o Arthur?” Suggerì Lys guardando l'amica d'infanzia.
“Preferirei trovare qualcun altro” Rise la ragazza.
“E allora Bill o Charlie... O George” Insistette Lysander.
“Ci deve essere qualcun altro. Non vi viene in mente nessuno che possa fare al caso nostro?” Chiese rivolta a Scorpius ed Ellie.
“Io sono rimasta a tu che chiami per nome il Primo Ministro.” Rise Ellie.
Scorpius fu di maggiore aiuto “Ci sono Sturgis Podmore e Dedalus Diggle*. Non credo la Preside accetterebbe Mundungus Fletcher. E Hagrid e la Preside di Beauxbatons. Ma io avevo pensato che potessero tenere una conferenza sul ruolo dei Giganti...”
Lo fissarono tutti colpiti, Lys incredibilmente entusiasta “E' un'idea fantastica!” Si alzò per battere il cinque a Scorpius che fu preso alla sprovvista dal gesto: non aveva mai davvero stretto amicizia con persone delle altre Case.
“A me piace.” Approvò Ellie
“Non è male.” Concesse Rose “Ma non credo Sturgis Podmore accetterà. Mentre Dedalus sarebbe al settimo cielo.”
“In ogni caso Rose, non puoi tenere la tua famiglia lontana. La stessa Preside pretenderà parlino. I Weasley sono i Weasley.” Cercò di farla ragionare Ellie.
A Scorpius venne un'altra idea “Conoscete bene Lee Jordan vero?”
“Oh, sì! E' un grande!” Lysander esclamò “Io e mio fratello lo adoriamo.”
Dopo che anche Rose ebbe annuito con un sorriso, il Serpeverde continuò “E se lui e George Weasley** tenessero un gruppo su Radio Potter?”
Ellie e Lysander applaudirono al settimo cielo e Rose si chiese come avesse mai potuto mettere in dubbio l'intelligenza del ragazzo “Si può fare” Disse “Zio George lo adorerebbe.”
“E poi io avevo pensato a un gruppo su com'era dover vivere nella scuola quando Voldemort dominava apertamente e quindi l'Esercito di Silente” Continuò Lysander prendendo appunti. “Che vorrebbe dire chiedere di parlare a Terry Boot, Michael Corner...”
“Seamus Finnigan, Parvati e Padma Patil, Dean Thomas e...” Ellie si interruppe.
“..Tuo padre, Ernie Macmillan” Concluse Rose al suo posto “Ma ci sono anche Alicia Spinnet, Katie Bell, Hannah Abbott. A mia Zia Angelina non piace parlare, quindi so che rifiuterebbe. E credo siano tutti.”
“No: e Cho Chang.” Aggiunse Lysander
“ La cui lettera andrà persa.”
“No.” Ribatté Lys.
“Perché?” Chiese curiosa Ellie.
“A Rose non piace Cho Chang.”
“E ho le mie ragioni. A parte il fatto che a causa sua il Professor Dumbledore è stato costretto ad abbandonare la scuola, ma poi è semplicemente insopportabile.”
“Non lo è.”
“E non possiamo non invitarla, Rose. Ha fatto tutto quel lavoro per le persone che avevano perso una persona amata.”
“Potrebbe tenere un gruppo su quello. Sarebbe perfetto... La sua organizzazione e come è nata, eccetera.” Propose Lysander.
Approvarono tutti, anche se Rose borbottò ancora per qualche minuto.
“Ok. Qualcun altro?”
“Il padre di Malfoy.” Ricordò Rose.
“Ah già. Idee Scorpius?”
Scorpius alzò le spalle indifferente “Boh.”
“Fargli tenere il gruppo su quello che ha scritto? La sua esperienza, i Mangiamorte, Voldemort?” Suggerì ancora Rose.
“Credo che andrebbe.”
“Perfetto.” Lysander scribacchiò sulla pergamena appoggiata sulle ginocchia “Poi direi di chiamare qualche funzionario del Ministero al tempo di Voldemort, un paio di storici della Seconda Guerra e il Professor Flitwick per parlare degli incantesimi usati sul Castello durante la battaglia. E ci siamo credo.”
Gli altri annuirono e Lys continuò “Come gestiamo i gruppi però?”
“Potremmo far iscrivere ciascuno studente a due gruppi e al mattino seguiranno quelli. E mentre dopo pranzo che ne direste se facessimo una specie di conferenza stampa?” Azzardò Rose.
“In che senso?”
“Dove sia presente tutta la scuola e tutti i relatori; gli studenti avranno la possibilità di fare domande.”
“Approvo in pieno.”
Ellie sorrise “Io anche.”
“Anche io.” Mormorò Scorpius.
“La conferenza durerà un'ora e mezza circa? Poi ognuno sarà libero di prepararsi per il Ballo.” Propose Ellie.
“Ok. E questo è fatto: ci tocca solo più mandare gli inviti. Invece chi invitiamo al Ballo? Tutti i mariti, le mogli, i compagni di chi ha tenuto una conferenza. I figli che non sono più a Hogwarts. E poi i membri più importanti del Ministero che non tengono una conferenza.” Cominciò Lysander.
“I genitori dei figli che frequentano l'ultimo anno.” Suggerì Rose.
“Decisamente.” Concordò Scorpius, aggiungendo “Questa sera Weasley stai dando il meglio di te.”
“Io do sempre il meglio di me.” Gli sorrise provocatoriamente lei.
Ellie e Lysander ignorarono lo scambio di battute e passarono oltre, cominciando a scrivere le lettere da inviare a ogni singola persona sulla lista appena formata.
Quando ebbero finito di scrivere e furono soddisfatti con la forma, il lessico e il tono della lettera, con un incantesimo ne duplicarono quante necessarie e Lysander si offrì per mandarle il giorno dopo. “Domani posso andare alla Guferia e farlo, non ci vorranno più di due minuti.”
“Perfetto. E quando otterremmo le risposte potremmo cominciare a programmare tutto meglio.”
Ellie sbadigliò “Ora possiamo andare a dormire?”
“Direi di sì.”
La ragazza si alzò e si diresse verso la sua camera “Buonanotte!” E sparì.
Anche Rose si alzò, intuendo che non sarebbe riuscita a parlare da sola con Scorpius e, lanciatogli un veloce sguardo dispiaciuto, salutò.
Lysander e Scorpius chiacchierarono ancora un po' e alla fine non rimase più nessuno a osservare il fuoco spegnersi nel camino.


***

Scorpius passò tutta la giornata a fantasticare sulle due ore che avrebbe passato in compagnia di Rose quella sera; cominciava a temere di essere dipendete dalla ragazza, come una droga, perché tutto quello che voleva era vederla, parlarle, annusarla.
E' normale voler vivere del profumo di una ragazza? Si chiese più e più volte nel corso della giornata.
“Scorpius.” Lo richiamò alla realtà una voce
“Sì?” Chiese.
“Cosa diamine stavi facendo?” Gli domandò Albus.
“Pensando.”
“Ma a cosa? Stavi sorridendo. Tu non sorridi.”
“Certo che sorrido.”
Si intromise Nott “No. Scorpius Malfoy non sorride. Al massimo ghigna, quando trova qualcosa di divertente o ride - ma solo con noi e di Weasley. Per il resto si limita a essere Scorpius Malfoy.”
“E cosa vorrebbe dire?”
“Credo che mia cugina una volta ti abbia definito: arrogante, infantile, viscido Serpeverde del cazzo.” Chiarì Albus.
Scorpius si ritrovò a ridere ripensando alla scena: era il Quinto anno e stavano appendendo delle decorazioni natalizie in Sala Grande per aiutare Hagrid e lui aveva convinto una ragazza del Sesto anno a venire a trovarlo nei sotterranei scommettendo che sarebbe riuscito a far arrabbiare Rose. Ci aveva impiegato meno di cinque minuti ed era non solo riuscito a ottenere la ragazza, ma anche a beccarsi una settimana di detenzione con Rose che gli aveva urlato contro quelle esatte parole dopo averlo Pietrificato prima di uscire a passo di marcia dalla Sala.
“Tua cugina è leggermente di parte temo. In ogni caso pensavo alla proposta di tua sorella ieri.” Si inventò Scorpius.
Albus si rabbuiò “Avevamo detto no.”
“Io dico sì.” Nott era entusiasta.
Anche Zabini approvò “Pure io.”
“Scorpius.” Il tono di Albus mortalmente serio “Prima di tutto secondo me Lily questa volta si sbaglia. E, non si sbagliasse, sarò io a indagare, non tu.”
“Non capisco perché tu possa e lui no” Disse Nott prima che Scorpius potesse rispondere.
“Perché io ne ho il diritto, sono suo cugino.” Albus sorrise soddisfatto “Mentre lui la farebbe solo arrabbiare e non può.”
“Punto a favore di Albus, amico.” Concesse Zabini “Se Weasley se la prende con te e si vendica, tu sei fuori e la tua Casa con te.”
Scorpius sospirò fingendo rammarico “Ok. Ok.”
“Non dovresti cominciare ad andare?” Chiese Albus
“Mancano ancora più di venti minuti.” Ventidue per l'appunto.
“Non arrivare in ritardo.”
“Sembri mia madre Albus.” Rise Scorpius. “Non arrivo in ritardo a un turno da mesi.”
“E' il mio ultimo anno e non voglio casini” Rispose l'amico, alzandosi.
“Dove stai andando?” Chiesero gli altri.
“Era il mio week-end del sesso, ma non l'ho usato, quindi anche se oggi è lunedì... Stanotte trovatevi un letto” E se ne andò con un sorriso malizioso.
“Pazzesco.” Zabini era sconvolto. “Ci ospiti Malfoy?”
“Nemmeno per idea.” Scosse la testa, orripilato all'idea.
Zabini alzò le spalle desolato “E' troppo tardi per trovare compagnia. Dovrò dormire qui.” E spostò lo sguardo sulle pareti di pietra della sua Sala Comune, osservando poco entusiasta i divani verdi.
"
Io sono a posto.” Ammiccò invece Nott.
Scorpius guardò il suo orologio “Devo andare.” E li salutò.
Prima che riuscisse effettivamente a uscire fu chiamato da un gruppetto dell'anno inferiore, interessati al suo famoso succhiotto e ancora da due ragazze – sicuramente del Terzo anno, di cui però non conosceva i nomi – disposte a fargliene uno.
Scorpius salutò i primi, rifiutò energeticamente le seconde e finalmente guadagnò la porta.
E alla fine sarò in ritardo davvero.


***


Quando arrivò davanti alla Biblioteca cinque minuti dopo la vide subito, seduta per terra con un libro in mano, totalmente ignara del mondo intorno a lei. Si sforzò di non fare rumore, facendo gli ultimi passi in punta di piedi, e la osservò attentamente.

Bellissima. I capelli lunghi legati in una treccia scomposta, la schiena appoggiata al muro, le gambe incrociate – cercò di non soffermarsi troppo sull'orlo della gonna, decisamente più sollevato del solito – il viso in una smorfia di concentrazione.
Fece gli ultimi due passi e poi le si mise davanti “Boo!”
La ragazza sussultò violentemente “Oh Godric!”
Scorpius sorrise soddisfatto, allungando la mano perché potesse prenderla per alzarsi, nessuno nei paraggi. “Non ci ero mai riuscito prima.”
“Sei in ritardo.” Si limitò a constare lei, afferrando la sua mano. Era calda e avrebbe preferito non doverla lasciare andare una volta in piedi.
“Corretto.” Concesse Scorpius “Ma non per colpa mia.”
“Non mi dire, ti hanno fermato?”
“Volevano sapere del mio bellissimo succhiotto, e offrirne un altro, a cui ho prontamente rifiutato.”
Rose alzò gli occhi al cielo. “Che bravo ragazzo.”
“Puoi bene dirlo.”
Rise, ma ignorò il commento “Cominciamo?” Indicò con la testa il corridoio davanti a loro.
“Certo.” Qualche minuto di silenzio dopo aggiunse “Comunque, ho ricevuto una proposta di tutt'altra natur-”
“Lily!”
“Esattamente. Come fai a sap-?”
Per la seconda volta Rose non lo fece finire, troppo arrabbiata con la cugina “Perché mi ha avvisata Amelia. Sospetta una relazione, ma grazie al cielo è l'ipotesi che considera meno probabile. E per fortuna ha fatto la mossa sb-”
“Sbagliata nel venire a chiedere a me di aiutarla a scoprire cosa stai combinando.” Concluse Scorpius ridendo “Non hai idea di quanto mi sia divertito io.”
Rose fermò i suoi passi e si girò a guardarlo “Immagino.”
'Sono venuta a indagare sul baccano, ma soprattutto a proporti un affare.' ” Disse Scorpius imitando la voce di Lily.
“E' stato meraviglioso.” Aggiunse.
Mai quanto te, però “Contenta che tu sia divertito della mia sofferenza.”
“Cosa che non accadrà mai: povera Lily, un po' mi spiace.”
“A me no.” Dichiarò Rose, e poi continuò “Lo senti?” Un leggero borbottio in sottofondo.
Scorpius annuì “Sì. Magari è una coppietta impavida.”
“Lo spero.” Disse Rose illuminandosi.


***

Rose non vedeva l'ora che arrivasse il week-end per poter dormire, sembrava che Hogwarts intera avesse organizzato di privarla del tanto amato sonno.
La sua scrivania era sovrastata da pergamene e libri, tanto che aveva ricominciato a frequentare la Biblioteca con regolarità per riuscire a tenersi al passo con la mole di compiti che assegnavano ogni giorno i Professori.
Poi vi era la questione Quidditch: sebbene avessero vinto la partita contro i Corvonero e a quella contro i Serpeverde mancassero due mesi, Hugo non sembrava intenzionato ad aver pietà dei suoi compagni e aveva preteso due allenamenti serali.
Infine, erano cominciate a tornare le risposte dalle personalità importanti della comunità magica invitati a tenere conferenza e al Ballo ed era stato necessario rispondere e informare la Preside.
Quindi Rose Weasley si ritrovò a cena il venerdì sera a pregare che il sabato giungesse in fretta e dopo il sabato la domenica, in cui non avrebbe dovuto adempiere ai suoi compiti di Caposcuola e avrebbe passato tutta la giornata in compagnia di Scorpius, mentre tutto il resto della scuola si fosse trovato a Hogsmead. E mi sarò liberata di Lily.
Lily, per il sollievo fisico e mentale di Rose, si sarebbe dedicata totalmente ad Anant e sua cugina non si sarebbe più dovuta preoccupare che ogni sua mossa venisse seguita o osservata.
Anche Amelia sarebbe stata impegnata e così ogni singolo membro della famiglia – perfino Lucy – e Rose non avrebbe dovuto temere nulla.
E quando finalmente domenica mattina arrivò, Rose saltò giù dal letto entusiasta e cominciò a vestirsi canticchiando. Non indossò la solita divisa, ma un paio di jeans scuri e il maglione bianco di lana che preferiva; per una volta decise di non intraprendere una lotta con i suoi capelli e li lasciò sciolti.

Scese in Sala Grande e si diresse al suo Tavolo, mangiò con le amiche, poi le accompagnò fino alle porte del castello. Quando Lily si fu assicurata che la cugina non avrebbe studiato tutto il giorno ma avrebbe perlomeno fatto una passeggiata vicino al Lago – anche se avesse piovuto – e magari le avrebbe raggiunte, solo allora a Rose fu concesso di tornare alla sua Sala Comune.
Si sedette nella sua poltrona e cominciò a leggere un libro che aveva trovato in Biblioteca sulle proprietà di alcune rare erbe magiche quando sentì delle voci discutere e la porta aprirsi.
“Sia Lysander che Ellie sono a Hogsmeade.”
“Bene.” Chiuse il libro con energia.
“Preferisci qui o a Divinazione?” Le chiese avvicinandosi.
“Qui. Il camino è acceso e abbiamo tutti i nostri libri e giochi.”
Scorpius le poggiò le mani sulla vita e la attirò a sé, baciandola dolcemente. “Come preferisci.” Sussurrò.

Lessero tutta la mattina, Rose poggiata su Scorpius, Scorpius con le mani nei capelli di Rose, adorando il fatto che fossero sciolti, adorando che fossero così rossi.
All'ora di pranzo scesero fino alle cucine, insieme, nascondendosi dietro ad arazzi e armature non appena avvistavano qualcuno, le mani premute sulle bocche nel tentativo di evitare di ridere.
Quando gli Elfi li videro cominciarono a inchinarsi e offrirono l'intera cucina, ma i due ragazzi accettarono solo qualche panino e una fetta di torta al cioccolato e li incantarono in modo che volassero verso la Sala Comune dei Capiscuola e loro potessero ancora nascondersi all'occorrenza.
Mangiarono chiacchierando e poi decisero di giocare a Scacchi e Scorpius inevitabilmente perse, una, due, tre volte.
“Bari. Per forza.”
“Io non gioco slealmente.” Ribatté Rose.
“Ma non è possibile.”
“Oh sì, accettalo Malfoy.”
“No.” La fissò.
“Sì.” Gli rispose provocatoriamente.
Scorpius si alzò, girò intorno alla scacchiera e si abbassò su di Rose. La fece alzare in piedi e la prese in braccio, nonostante tutte le proteste della ragazza.
“Concorderai con me che è un no.”
“No: è un sì.” Non si arrese.
Il ragazzo la sollevò e la capovolse sulla spalla.
“Mettimi giù.” Gli ordinò. “Ora.”
“Nemmeno per idea. Devi ammettere che ho ragione.”
“Non ammetterò nulla di così falso.” Ripeté lei, ancora a testa in giù.
La scosse leggermente e lei urlò; la rimise con i piedi per terra, ma non la liberò. “Potresti almeno ammettere che sono il più bel mago mai visto.”
Senza dubbio vero. Ma non gli diede una tale soddisfazione “Statisticamente improbabile, anzi, impossibile.”
La solleticò e Rose cominciò a ridere, rise con lei. Non smisero per un paio di minuti, divertiti dal nulla più assoluto, semplicemente divertiti. 
Quando finalmente riuscirono a calmarsi Scorpius la strinse al petto e Rose si ritrovò immersa nel suo profumo, tra le sue braccia e pensò di essere in paradiso, nonostante avesse sempre ritenuto che non potesse esistere. E' perfetto
- Già e tu che non ne volevi sapere di lui
- Avevo le mie ragioni.
- Non troppo buone direi.
- Non concordo.
- Non concordi mai con me, però ho ragione. Come ho ragione su tutto il resto.
- Tipo?
- Che è bellissimo. E meraviglioso. Che non ti merita perché lui ti ama, e tu ti godi il fatto senza dirgli che-
“Che lo amo.” Mormorò senza accorgersi di star dando voce ai propri pensieri.
Scorpius s'impietrì “Rose?” Chiese incerto.
Rose si rese conto di aver parlato ad alta voce e decise che non gliene importava nulla “Che ti amo” Incrociò il suo sguardo “Scorpius io ti amo.”
Scorpius ricambiò lo sguardo qualche minuto senza parlare e poi la sollevò di nuovo, un ghigno storto stampato in faccia “Anche io.” E la baciò.
Quando il bacio finì, decisero di salire sulla Torre di Astronomia e quindi, afferrata la giacca, corsero fino in cima ridendo.
Dal punto in cui si trovavano vedevano tutta Hogwarts, dal cancello alla Foresta Proibita, dal Lago al campo da Quidditch.
“E' meraviglioso.” Esalò Rose in una nuvoletta grigia: sebbene fosse ormai marzo, il freddo non sembrava volersene andare.
“C'è di meglio.”
Rose si scandalizzò e si girò verso di lui “Scher-?” Ma non riuscì a finire la parola, accorgendosi dello sguardo di Scorpius puntato proprio su di lei.
Lo osservò per qualche minuto sorpresa, poi gli concesse un sorriso “E' una frase piuttosto scontata, sai?”
Il ragazzo ghignò “Sì, ma ora mi accorgo che ha perfettamente senso.”
Rose arrossì e abbassò gli occhi “Se ti sentissero i tuoi amici direbbero che ho una brutta influenza su di te”
“Senza dubbio” Rise “Nott probabilmente contemplerebbe il suicidio perché sono finito dalla parte del male.”
“E che parte sarebbe scusa?”
“L'amore.”
“Aaah.” Rose annuì. “Davvero è così privo di cuore?”
“Sinceramente ne dubito. Credo sia davvero innamorato di Eva, ma non lo ammetterà mai. Probabilmente non ne è nemmeno consapevole.”
Rose scosse la testa, poi si voltò di nuovo verso il mondo sotto di loro e si accorse di minuscole figurine che camminavano dirette al castello. “Stanno tornando.”
“Già.” Anche Scorpius le fissò. Le prese la mano “Torniamo?”
“Per forza.”
Fecero le scale mano nella mano e si lasciarono solo alla fine della torre, diretti in direzioni opposte.
Cenarono con i loro amici ai rispettivi tavoli, ma tutto ciò a cui entrambi pensavano era avere le ultime ore di pace insieme davanti al camino.
Rose cercò di non mangiare troppo in fretta, ascoltò tutti i dettagli delle amiche e appena poté si scusò per un mal di testa da 'troppo studio'.
Dieci minuti dopo che Rose aveva lasciato la Sala Grande anche Scorpius inventò una scusa e l'abbandonò.
“Ellie e Lysander?” Chiese, esattamente come al mattino, appena entrato nella Sala Comune.
Rose era in piedi in mezzo alla stanza e si limitò a scuotere la testa.
“Bene.” Scorpius la raggiunse e la baciò.
Rose ricambiò il bacio passandogli una mano intorno al fianco e si avvicinò di più.
Ben presto il baciò divenne più profondo, intimo. Raggiunsero il divano di Scorpius, cercando di essere più vicini, più in contatto; le mani più intraprendenti di sempre.
Questa volta Rose decise che non avrebbe indugiato e, ancora con le labbra incollate a quelle del ragazzo, gli fece scorrere le dita su petto fino a raggiungere l'orlo della maglietta. Infilò le mani sotto e Scorpius rabbrividì, ma non la fermò: le mani affondate nei capelli rossi, si limitò a interrompere il bacio per spostare la bocca sul collo della ragazza, la lingua che tracciava il percorso dall'orecchio all'incavo, e tornava su.
Rose fu attraversata da un brivido e si rese conto che toccare non le bastava, voleva di più e fece pressione sulla maglietta, tirandola verso l'alto.
Questa volta Scorpius parlò, la voce roca “Sei sicura?”
La ragazza si limitò ad annuire, pronta a disfarsi di quell'ingombrante e inutile indumento, ma Scorpius, cogliendola di sorpresa, la sollevò e si alzò.
“Dove stai andando?”
“Impedisco che una scia di vestiti ci smascheri.” Erano davanti alla sua porta e la aprì con una certa difficoltà, incapace di ricordarsi dove fosse la sua bacchetta.
“Saggio. Molto saggio.” Annuì Rose.
Scorpius la posò per terra, ghignò e rimase fermo, in attesa della sua mossa successiva, curioso. Rose non se ne accorse: non appena i suoi piedi sfiorarono il terreno, fece il passo necessario ad annullare la distanza tra di loro e tornò all'occupazione di prima: sfilargli la maglietta. Scorpius non sembrava interessato ad aiutarla perché si limitò a sollevare le braccia e Rose fu costretta ad alzarsi in punta dei piedi e seguire tutto il tragitto della maglia fino a che non fosse passata sopra alla testa e potesse essere lanciata in un angolo della stanza.
Rimase un attimo a fissare il torace e gli addominali del ragazzo, poi posò le mani, aperte, qualche centimetro sopra l'ombelico. “Grazie per l'aiuto” Gli disse.
“Stavo osservando.”
“Qualcosa che ti piace?”
“Più di una cosa, in effetti.” Fece scorrere gli occhi su tutto il corpo e Rose si sentì arrossire, ma decise che non si sarebbe fatta bloccare dall'imbarazzo e l'avrebbe vinto, quindi cominciò a sbottonare il suo maglione.
Toccò a Scorpius essere colto di sorpresa, ma si riprese in fretta e spostò le mani di Rose, completando l'opera. Le sfilò il maglione, poi la maglia e infine rimase ad contemplare l'operato.
Questa volta Rose sentì il calore bruciarle le guance, ma prima che potesse soffermarsi a pensarci, la bocca di Scorpius fu di nuovo sulla sua e le sue mani sulla sua schiena.
Calore e pelle d'oca al tempo stesso, un brivido dopo l'altro, totalmente immerso nel suo profumo e nel suo sapore, trovò quello che cercava e con una leggera pressione lo sganciò.
Rose sentì le spalline del reggiseno cadere lentamente e due occhi su di lei, perforanti; alzò lo sguardo ad incontrarli. Fissi nei suoi, ricambiavano lo sguardo con passione.
La baciò di nuovo, questa volta le mani poggiate sotto l'incavo del seno, i pollici sui capezzoli e la sentì sospirare. Come faccio a fermarmi ora? Si chiese Scorpius, incantato e incerto.
Oh, cazzo. Pensò intanto Rose, inarcandosi a quel tocco, rabbrividendo e chiedendosi perché mai si fosse lasciata fermare nelle settimane precedenti. Non erano abbastanza vicini, il suo tocco non era abbastanza insistente, voleva di più: portò le mani dietro al suo collo, avvicinandolo.
Le mani di Rose scesero dal collo fino ai jeans, solleticandogli la schiena. Non. Mi. Fermo. “Rose.”
“Mmh.” Fu l'unica risposta che ricevette.
“D-devi... S-sei sicura?”
Per tutta risposta Rose fece qualche passo indietro, poi si fermò a fissarlo. Si girò e si diresse verso il letto di Scorpius, sganciando i due bottoni che chiudevano i suoi jeans. Arrivata a destinazione, si voltò di nuovo e li fece scivolare giù, scalciandoli dalle caviglie e facendo un passo verso di lui.
Alzò le mani e gli chiese “Allora?”
Scorpius rimase qualche secondo immobile, totalmente incapace di usare la parola, il pensiero razionale in tilt. E poi si mosse, in due secondi l'aveva raggiunta e trascinata con sé sul letto.
Le loro labbra lasciavano scie umide in ogni parte del corpo, le loro mani toccavano curiose.
La linea delle spalle, degli addominali, la cintura dei jeans, i bottoni, l'elastico dei boxer, e la sola pelle.
Il collo, il seno, l'ombelico, il fiocco della mutandine, il muscolo della gamba, la linea del sedere, e la sola pelle.
Fu meglio di qualunque cosa avesse letto, qualunque cosa le avessero raccontato, qualunque cosa avesse immaginato. Se ci fu dolore, non se ne ricordò, persa in un mare di sensazioni nuove, trascinata dal desiderio, travolta dal piacere.
Fu meglio di tutto ciò che avesse mai sperimentato, fu tutto ciò che avrebbe mai potuto bramare, e molto di più; perso in una marea di capelli rossi, trascinato da una dolcezza inaudita, travolto dal piacere.
Se Scorpius avesse mai anche solo potuto supporre l'esistenza di un amore come questo, avrebbe atteso, come attese Rose in ogni secondo di quella notte. Avrei atteso tutta la vita quel brivido, quel sospiro, quel suono.
Finì con il bacio con cui tutto era cominciato e piano piano i loro respiri tornarono normali.
Fu Rose la prima a parlare “Grazie.”
“No, Rose, no.” La strinse più vicino a sé “Grazie a te.”
Rimasero così a lungo, parlando e ridendo. Sentirono Lys ed Ellie rientrare e sparire nelle loro stanze e infine si addormentarono.



*Nome in originale
** So che non viene mai citato come parte di Radio Potter, ma dov'era Fred era lui e in più, credo si sarebbe sentito onorato di onorare la memoria del gemello.


 

Angolo Autrice


Eeee... Solo una settimana! Non ci credo nemmeno io. 

In ogni caso, ho un paio di cose da dire sul Capitolo. E' stato lungo e difficile da scrivere, perché non sapevo come rendere l'ultima scena. Non sono una persona pudica, ma ho sempre apprezzato la finezza letteraria e a questo ho mirato. E spero di esserci riuscita almeno in parte. Mi spiace se avreste preferito qualcosa in più, o se al contrario qualcosa in meno. 
Mentre scrivevo mi sono anche chiesta se avessi reso il tutto troppo sognante e perfetto. Beh, non credo che la prima volta di tutti sia così, ma è una storia ed è la tipica storia d'amore. E' l'amore vero che quasi tutte vogliamo. Per quanto mi riguarda - se anche solo nei libri o nelle fan fiction - l'amore vero deve esistere e questa è la ragione per cui è tutto così perfetto.
Al tempo stesso ho letto molte versioni molto tragiche e patetiche e ritengo sia improbabile anche una cosa simile. E' pur sempre uno stato passionale e totalmente naturale.
Spero di essere riuscita a esprimere le mie perplessità e i miei timori.

Grazie mille a tutti voi che vi fermate a leggere/preferire/seguire/ricordare. Un grazie ancora più grande a chi mi ha recensito. Continuate a farlo, soprattutto per questo Capitolo... Lo sapete, mi rende EUFORICA.

Grazie mille, 
@Isabeckhtorres.

 

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Capitolo 24
*** Non Devi Farlo Mai Più ***


Capitolo 24: Non Devi Farlo Mai Più

You're the fear, I don't care
Cause I've never been so high
Follow me to the dark
Let me take you past our satellites
You can see the world you brought to life, to life”
- Love Me Like You Do, Ellie Goulding


Si svegliò, ma rifiutò di aprire gli occhi per assaporare gli ultimi attimi di sonno e di sogno. Cercò di richiamare alla mente cosa avesse sognato, ma non ci riuscì, ebbe solo la sensazione che fosse stato piacevole.
Si chiese che ore fossero e se fosse già ora di alzarsi per colazione: sperava proprio di no, stava così bene. Eppure era strano, c'era qualcosa che le premeva sullo stomaco, cercò di identificarlo, occhi ancora chiusi, ma non le venne in mente nulla. E poi tutto di un colpo, tornò. Scorpius!
Aprì gli occhi di scatto e si ritrovò a fissare un soffitto verde. Inquietante, pensò perplessa. Ma poi: Quindi è successo davvero. Buono. Si sentiva leggera e felice.
Cercò di identificare il peso sullo stomaco e scoprì che era il braccio di Scorpius a essere disteso sulla sua pancia, mentre il ragazzo dormiva con la schiena in su e la testa voltata dall'altra parte: vedeva solo capelli platino e collo bianco.
Sorrise, rendendosi conto di essere totalmente nuda e richiuse gli occhi per richiamare gli eventi della sera prima. Wow.
- Concordo pienamente.
- Sssh, va' via. E' il mio momento di pace.
- Il nostro.
- Ah già. Secondo te che ore sono?
- Non lo so. Spero troppo presto per alzarsi.
La Rose razionale tornò in sé e riaprì gli occhi, guardandosi intorno alla ricerca di un indizio su che ora potesse essere. Dalla finestra, che non avevano avuto tempo di chiudere la sera prima, scorgeva una trasparente luce lontana, ma non riusciva a distinguere né le torri né il parco del castello: doveva essere appena cominciata l'alba.
Si guardò ancora intorno, osservando con disappunto le pareti verdi e nere della stanza e domandandosi come qualcuno potesse mai sopportare di vivere in un luogo così buio. Poi si voltò verso il comodino del ragazzo, in cerca di un orologio, una sveglia, qualunque oggetto in grado di indicare il tempo.
Una piccola sveglia bianca – strano – indicava le sette e cinque, una lancetta in alto, l'altra in basso.
Normalmente non si sarebbe alzata per un'altra mezz'ora, ma si rese conto che avrebbe dovuto andarsene prima che si svegliassero gli altri ed evitare che il fatto che uscisse dalla camera di Scorpius Malfoy facesse scoppiare il pandemonio.
Sorrise di nuovo, al pensiero dello shock che avrebbero creato, ma poi si impose di alzarsi.
Si mosse pianissimo, cercando di non svegliare la figura accanto a lei, e si alzò trattenendo il respiro, ma Scorpius continuò a respirare dolcemente e così si mise ad osservare la stanza, cercando di individuare i suoi vestiti.
Allora, prima cosa: le mutandine. Le mutandine, le mutandine... Uh, quello è il reggiseno. Proprio davanti alla porta della stanza.
Lo raccolse e tornò alla ricerca delle mutandine; ricordava di averle scalciate via, ma dove potevano essere finite?
Dopo qualche minuto di attenta osservazione ritrovò tutto, sparso per la stanza, e infilò il minimo indispensabile per poter uscire.
Si diresse in bagno e decise di farsi la doccia, poi si vestì e cominciò a sentire delle voci provenire dalle altre stanze, quindi prese un libro e scese a colazione.
La Sala Grande era praticamente vuota e se ne rallegrò: ho bisogno di concentrarmi prima di affrontare Lily e nascondere tutta questa felicità.
Ma ebbe la sensazione che sarebbe stata un'impresa ardua, si sentiva in grado di toccare il cielo o volare senza scopa.


***

Fu il rumore di una porta sbattuta in lontananza a svegliarlo. Si stiracchiò, gli occhi serrati, e tastò lo spazio intorno a sé cercando la persona calda che non gli aveva permesso di concentrarsi abbastanza per riuscire a dormire fino a notte
fonda. Non la trovò e la cosa lo contrariò molto.
Balzò a sedere e si guardò intorno, certo che non fosse stato un sogno: avrebbe potuto giurare di sentire ancora profumo di rose nella stanza. Eppure della ragazza non c'era traccia e nemmeno dei suoi vestiti.
Si girò verso la sveglia e imprecò alla vista dell'ora: le otto. Doveva alzarsi o sarebbe stato in ritardo; si vestì più veloce che poté, afferrò lo zaino e uscì.
La Sala Comune era deserta e non proveniva rumore alcuno dalle stanze; imprecò ancora fiondandosi oltre il quadro e per le scale.

Quando giunse in Sala Grande la trovò affollata e rumorosa come tutte le mattine. Il primo sguardo corse al Tavolo dei Grifondoro e la vide immediatamente, stava ridendo insieme a Lily e Amelia Bones; si sentì più sollevato, sebbene non capisse esattamente perché.
Raggiunse i suoi amici e si sedette, servendosi di uova e pancetta.
“Buongiorno anche a te Scorpius!” Lo salutò Albus con ironia.
Si rese di non averli salutati e fece un cenno a tutti e tre.
“Cosa ti è successo?” Continuò l'amico.
“Nulla”
“Nulla?” Le sopracciglia di Albus scomparvero nei suoi capelli scuri.
“Nulla.” Confermò Scorpius, ancora incerto di cosa intendesse Albus.
“Hai la camicia abbottonata male, i capelli dappertutto e la faccia sconvolta.” Descrisse Zabini.
E Albus confermò “Esattamente.”
“Non riuscivo a dormire e poi non ho sentito la sveglia ed ero in ritardo.” Alzò le spalle con indifferenza accompagnando le sue parole a uno sbadiglio, poi si apprestò a sistemare la camicia.
“Sì ma la camicia.” Albus insistette.
“E allora?”
“E allora tu non hai mai la camicia mal abbottonata.”
Cazzo, ma da quando è diventato così perspicace? “Al, ero solo molto in ritardo.” E assolutamente non distratto. Ghignò come al solito, sperando che l'amico si convincesse e sembrò funzionare perché Albus rivolse la sua attenzione alla nuova storia di Nott e non sollevò più l'argomento.
Scorpius finì di mangiare appena in tempo per l'inizio delle lezioni, mentre raggiungeva l'aula sperò di poter parlare con Rose con qualche scusa, ma quando arrivò a Pozioni il Professor Boot era già lì e non gli restò altra scelta che sedersi accanto ad Albus, nel primo banco vuoto che trovò.
Gli sembrò la lezione più interminabile del mondo e quando finalmente finì, si guardò intorno cercando di capire se avrebbe potuto parlare con Rose senza destare sospetti. La sorte, però, non sembrava dalla sua parte: la ragazza era troppo avanti e per richiamare la sua attenzione avrebbe dovuto urlare, e così tutta Hogwarts li avrebbe osservati. Imprecò mentalmente per tutto il resto della mattinata.
Mangiò pranzo velocemente e si alzò fingendo di aver dimenticato un libro nel dormitorio, ma invece si nascose dietro l'armatura accanto alla porta della Sala Grande e attese che arrivasse Rose, pregando che fosse sola.
Questa volta fu soddisfatto perché appena qualche minuto dopo una massa rossa attraversò la sua visuale; balzò fuori dal suo nascondiglio, afferrò il polso della ragazza e la trascinò nella prima classe vuota che trovò.
“Ahi! E quello per cos'era?” Protestò la ragazza.
“Non devi farlo mai più.”
“Cosa?”
“Andartene senza dire nulla.”
Rose rimase a fissarlo perplessa. Di cosa diamine sta parlando?
Scorpius lesse la sua espressione confusa e si spiegò meglio “Non puoi andartene così, senza dire nulla. Mi sono alzato e non c'eri più.”
Aaaaah. “Ma davvero?” Disse poggiando le mani sui fianchi con un'aria incredibilmente divertita “Pensa un po'.”
“Perché l'hai fatto?”
“Scorpius! Mi sono svegliata presto e ho pensato che se fossi uscita dalla tua stanza, mezza nuda, con gli altri già svegli, avrei creato della confusione.”
“Ma perché non mi hai svegliato?”
“Stavi dormendo...” Rose sorrise ancora divertita.
“Dovevi svegliarmi. Non è stato bello.”
Scoppiò a ridere “Ma pensa un po'!”
“E' diverso.” Ribatté Scorpius.
“Tutte quelle povere ragazze che hai scacciato o che si sono svegliate sole e guarda un po'...”
“Avevano ottenuto quello che volevano.”
Rose dovette concordare almeno su questo: ne aveva sentite molte vantarsi di aver passato la notte con lui.
“Ma Scorpius, immagina come si sono sentite dopo...” Arrossì un po' “Voglio dire, si danno a te e poi ricevono totale indifferenza.”
Scorpius intuì ciò che intendeva Rose “Rose, ho sempre impedito che facessero qualcosa per cui si sarebbero pentite.”
Lo guardò per qualche secondo “Davvero?”
“Ovviamente. Non sono così depravato.”
“Non hai mai portato a letto una vergine?”
Sulle labbra di Scorpius spuntò il solito ghigno “Beh, non prima di ieri sera, no.”
“Stronzo.” Rose arrossì leggermente.
Scoppiò a ridere e ricevette un'occhiataccia. “In ogni caso, non farlo mai più. Ero preoccupato.”
“Preoccupato?” Rose dimenticò di essere arrabbiata.
Il ragazzo sembrò a disagio “Non capivo perché te ne fossi andata... N-non sapevo se stavi bene o...” Non finì la frase.
“Stai scherzando?” Rose lo guardò a bocca aperta “E' stata la notte più bella della mia vita!” E si illuminò
Alla vista di quel sorriso Scorpius non riuscì a trattenersi e con due passi annullò la distanza che li separava: la baciò con passione, le mani sulla sua vita, inspirando il profumo della ragazza.
Rose si ritrovò incapace di pensiero e rispose al bacio, dimenticandosi di dove fosse.
Poi la campanella suonò e i due si staccarono, contrariati.
“Dobbiamo andare.” Fu Scorpius a interrompere per primo il silenzio.
“Già.”
“Esci, lascio passare dieci minuti e poi esco anche io.”
“Puoi andare prima tu di me, se vuoi.”
Scorpius ghignò di nuovo “No, meglio di no.”
Rose scoppiò a ridere prima di uscire lanciandogli un'occhiata maliziosa.

 

***
 

“Rose!”
“Eh?”
“Ti ho chiesto se sei d'accordo.”
“Su cosa?” Chiese perplessa.
Ellie, Lysander e Scorpius scoppiarono a ridere.
“Parlavamo del Due Maggio ricordi?” Scosse la testa incredulo Lys “E del fatto che abbiano risposto e accettato tutti, quindi ti ho chiesto se andava bene spiegare ai Prefetti tutto e poi fra qualche settimana al resto della scuola.”
“Ah.” Rose annuì “Sì, scusa, mi sono distratta. Va benissimo!”
Era quasi ora di cena, le lezioni erano finite da poco ed erano tutti seduti ai loro soliti posti, occupati a discutere delle lettere ricevute dai relatori che avevano scelto e dei prossimi compiti da svolgere, ma Rose era stata distratta dalle fiamme del camino e i suoi pensieri erano volati a Scorpius, come accadeva sempre nell'ultimo periodo.
Si impegnò a seguire il resto della conversazione: decisero che la riunione con i Prefetti sarebbe stata fissata per mercoledì sera così da aver pronte le disposizione per il resto della scuola entro la fine di marzo.
Una volta finita la discussione scesero a cena e si sedettero ognuno al proprio Tavolo.
“Com'è andata la giornata?” Chiese Rose sedendosi accanto ad Amelia e davanti a Lily.
“Sopportabile. Anche se il meglio deve ancora venire...” Sorrise Lily maliziosa, voltandosi a guardare il Tavolo dei Corvonero.
“Non capisco perché tu non lo faccia sedere qui.” Chiese Rose, scuotendo la testa.
“Perché i pasti sono soprattutto per parlare con voi!” Rispose pronta la cugina. Aggiungendo “Visto che sei introvabile altrimenti...”
“Hai realizzato che sono la Caposcuola vero?”
“Sì, certo. Mi chiedevo solo se fossi occupata in altro...”
Certo che sì, ma non credo lo saprai troppo presto. “No.”
“Lily, ne avevamo parlato, ricordi?” Intervenne Amelia ridendo “Lasciala stare.”
Lily spinse il labbro inferiore in fuori e rivolse loro un'occhiataccia “Siete insopportabili.”
Amelia e Rose si limitarono ad alzare le spalle e scoppiare a ridere, quindi il discorso si spostò sui nuovi gossip di Hogwarts e scoprirono che Lily aveva assistito a una discussione tra Elisabeth e Olivia sopra alla famiglia Weasley-Potter.
“Credo si senta sola perché Olivia e Louis sono inseparabili e non è d'accordo che lei esca con uno della nostra famiglia visto come, testuali parole, 'sono stata tratta da loro'. Ma ben le sta! La prossima volta impara a trattare meglio mio fratello.” Gli occhi di Lily dardeggiarono verso la parte opposta del Tavolo, dove sedevano Elisabeth e Olivia.
Risero di nuovo, ma Amelia si sentì anche triste per la ragazza “Forse dovremo presentarle qualcuno...”
“Amelia!”
“E' una grande idea. Lily, conosci mezzo mondo, presentale qualcuno. Magari White di Corvonero?” Suggerì Rose speranzosa.
Lily rimase qualche secondo in silenzio poi promise che ci avrebbe pensato. Vennero raggiunte da Hugo e Roxanne e finirono la cena chiacchierando allegramente.
Rose si trattenne più a lungo del solito e una volta che Roxanne, Amelia e Lily se ne furono andate con i propri ragazzi rimase a chiacchierare con suo fratello, a quanto pareva la sua di ragazza era finita in punizione per aver fatto scoppiare una Caccabomba: sembrava molto soddisfatto e fiero nel raccontarlo.
Quando ormai nella Sala Grande non rimase che qualche sparuto studente anche Rose si alzò e salì le scale sperando vivamente che Lys ed Ellie fossero nelle loro Sale Comuni.
“Due Maggio.” Disse rivolta ai Professori.
“Non capisco proprio la vostra insistenza per questa parola d'ordine; cronologicamente non funziona e soprattutto confonde le idee in quanto posso confermarle, Signorina, guardando questo calendario, che siamo appena a marz-”
“Io voglio solo entrare.” Protestò Rose
“Lasciala passare, caro. Possiamo discutere tra di noi le proprietà cronologiche di una data.” Intervenne il professore alto, e il quadro si aprì con un clik.

Il camino era ancora acceso, ma la stanza era silenziosa e solo uno dei divani era occupato: Scorpius leggeva un libro appoggiato al bracciolo.
Rose rimase qualche secondo a osservarlo: aveva la cravatta verde allentata, la camicia bianca arrotolata fino ai gomiti e fuori dai pantaloni neri.
“Dovrei sottrarti dei punti per come indossi la divisa.” Gli disse. “Non ho mai capito perché la McGonagall non ti dica nulla: è uso improprio della divisa.”
“La popolazione femminile di questa scuola non sarebbe d'accordo.”
E nemmeno io a dire il vero. “Sbruffone.”
“Vieni qui.”
Rose scosse la testa, diretta verso la sua stanza.
“Ehi, dove vai?” Il tono contrariato.
“Compiti” Urlò Rose dalla sua stanza e tornò con lo zaino pieno di libri. Li aprì e li dispose sul tavolino in mezzo alla stanza, sedendosi accanto a Scorpius. “Tu leggi. Io faccio i compiti. Nessuna distrazione.” Lo ammonì.
“Nessuna distrazione.” Concordò lui con un ghigno.
“Sono seria.”
“Ascolta, io mi impegnerò a leggere, ma non è colpa mia se li ho finiti dieci minuti fa, no? Quindi, potrei annoiar-.”
“Leggi.” Lo interruppe lei decisa, indicandogli il libro.
Per un'ora riuscirono a lavorare in assoluta pace e tranquillità, ma poi Scorpius cominciò a dare segni di irrequietezza e posò il libro, ritenendo molto più interessanti i capelli di Rose: le slegò la coda e cominciò ad arrotolarsi ciocche rosse intorno al dito.
“Scorpius.”
“Mmmh.”
“Sto studiando.”
“Hai studiato abbastanza.” Le chiuse il libro, le prese la piuma dalla mano, la posò sul tavolo e la fece alzare. “In ogni caso è tardi, ora di dormire.” Sentenziò con decisione.
“Come vuoi.” Asserì Rose con un sorriso; cominciò a dirigersi verso la sua stanza, ma una mano le afferrò il polso e fu costretta voltarsi. Un attimo dopo si trovava in aria, sollevata da due braccia forti. “Mettimi giù.” Ordinò.
Scorpius la ignorò e rise divertito, trasportandola dentro la sua camera. Chiuse la porta alle spalle “In trappola.”
“La tua stanza mi inquieta” Asserì Rose, gli occhi incollati nei suoi.
“E cosa vorrebbe dire?” Chiese lui sconvolto.
“Quello che ho detto. Mi inquieta. E' tutta nera o verde.”
“E' raffinata.” Scorpius era offeso.
“E' macabra.”
“E' quella che mi ha dato la Stanza quando ho pronunciato nome e Casa.”
“Nera come la tua anima.” Disse Rose voltandosi a osservare la stanza. “Posso provare una cosa?”
“Fai.” Scorpius annuì con indifferenza.
Rose fece qualche passo e raggiunse il centro della stanza, incerta; alzò leggermente la voce e pronunciò chiaramente “Scorpius Malfoy, Serpeverde e Rose Weasley, Grifondoro.”
Per un secondo non accadde nulla, ma poi la Stanza cominciò a cambiare e le pareti si colorarono di verde e oro, mentre il soffitto diventò bianco. Il letto si allargò leggermente e le tende che lo circondavano splendettero argentate; da entrambi i lati comparvero due comodini di legno, ognuno con una sveglia, una verde, l'altra rossa.
Al centro di una delle pareti verdi apparve una porta di legno scuro, sull'altra una libreria immensa, e accanto un armadio.
Rose si voltò verso Scorpius preoccupata “Scusa. Volevo vedere cosa sarebbe successo. La faccio tornare come prima.”
Scorpius fissava la stanza a bocca aperta “No. E' perfetta.”
“Ma non è più tua.”
“E' nostra.” La guardò intensamente “Secondo te dove porta la porta?”
Rose scosse la testa e si diresse verso la porta, aprendola; si ritrovò a fissare la sua solita camera. “Camera mia.”
“Quello è il mio armadio di prima.” Disse Scorpius indicando l'armadio vicino alla libreria. “Quindi, i tuoi vestiti mi sa che sono ancora di là. E questo renderà più facile la tua fuga.” Ghignò.
“Sei sicuro di volerla tenere così? Io ho la mia, ma tu non hai più la tua.” Lo fissò mordicchiandosi il labbro.
“Sì.” La raggiunse e le prese la mano “Se mai volessi cambiarla prometto che te lo dirò. Okay?”
Rose soppesò la sua proposta e la accettò, abbracciandolo “Ti amo.” Gli sussurrò nell'orecchio. Trovava ancora strano dirlo ad alta voce, le sembravano parole leggere, che sarebbe volate via e non sarebbero state più loro se non le avesse bisbigliate.
Sorrise “Anche io.” Poi le chiese, circondandole la vita. “Vuoi esplorare la libreria?”
“No” Sussurrò ancora Rose “Può aspettare fino a domani.” E le sue labbra precipitarono su quelle del ragazzo.
Scorpius la sollevò e rispose con passione.





Angolo Autrice


Prima di cominciare, vorrei solo specificare la scelta della canzone. No, non è un tributo a 50 Sfumature di Grigio. Non ho vistò i film nè letto i libri, per una mia personale idea, tuttavia trovo che questa canzone abbia una musicalità e della parole fortissime. Evocatrici. Per cui ho apprezzato molto.
Solo per chiarire ed evitare controversie. So che è un tema molto discusso al momento, ma io non voglio proprio entrare nell'argomento. 

Ora, venendo a noi. 
SCUSATEMI, PERDONATEMI, per il super ritardo, ma sono in mezzo a una simulazione di terza prova, un esame di inglese avanzato e un trasloco. Non un bel periodo! Ma hey, mi sono promessa che avrei pubblicato entro sabato, ed anche se è ormai domenica, ci sono. Per cui, scusatemi! 

Invece, per quanto riguarda il Capitolo, non ci sono particolari rivelazioni, ma ormai ci siamo. Lo so. Lo sento. L'ho immaginato. La bomba esploderà presto.

Ancora, mi scuso con tutti coloro che mi hanno recensita, non sono riuscita a rispondere, ma le ho lette una per una e le ho amate. GRAZIE. Prometto che risponderò alle prossime... Grazie mille per averlo fatto, mi ha rassicurata, appassionata e apprezzo molto che abbiate usato quel tempo per me.

Infine, grazie a tutti come sempre... Quelli che leggono/preferiscono/... La sapete ormai la solfa! 
E, continuate a recensire... In fondo non costa troppo no? Lo so che volete farlo ... ;)


Grazie mille, 
@Isabeckhtorres

 

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Capitolo 25
*** Poi Non Lamentatevi Che Non Vi Avevo Avvertito ***


Capitolo 25: Poi Non Lamentatevi Che Non Vi Avevo Avvertito
 

 

You got that James Dean day dream look in your eye
And I got that red lip classic thing that you like

[…]

You got that long hair, slicked back, white t-shirt.
And I got that good girl faith and a tight little skirt”
-
Style, Taylor Swift

 

“Scorpius!”
Nessuna risposta.
“Scorpius!” Lo scosse leggermente.
Questa volta il ragazzo mormorò qualcosa di incomprensibile.
“Bene. Non ti lamentare se poi ti svegli da solo.”
Rose tentò di scendere dal letto, ma un paio di mani la afferrarono, ributtandola sul materasso
“Non usare più quel tono con me, signorina. Sono appena le sette e mezza.” Scorpius l'aveva bloccata sotto di sé; lo sguardo, nonostante gli sforzi, tradiva il malcelato divertimento.
“Lasciami andare. Ora.”
Ghignò “Sennò?”
“Scorpius.”
“Rose.”
“Scorpius!” Il tono indignato.
“Rose” Sempre più divertito.
“Smettila.”
“Mi sto divertendo troppo, dammi una buona ragione.” Poi si abbassò a sussurrarle “Convincimi.”
Rose cercò di ignorare i brividi che la percorsero e rispose “Arriveremo in ritardo.”
“Questa non è una buona motivazione.”
“Invece sì.”
Scorpius scosse la testa, e allora Rose tentò di liberarsi facendogli il solletico, ma il ragazzo contrattaccò e ben presto dovette baciarla per evitare che le sue urla e le sue preghiere si sentissero nella Sala Comune e nelle altre stanze.
Rose si calmò quasi subito e rispose al bacio con passione, assaggiando le labbra del ragazzo e facendosi solleticare dalla sua lingua.
Dopo qualche minuto, anche se le sembrò molto di più, la parte razionale del suo cervello tornò in azione – con molte lamentele da parte di quella irrazionale – e le fece notare che forse sarebbe stato il caso di alzarsi.
“Scorpius” Cercò di mormorare tra le sue labbra
“Mmmh?” Fu l'unico suono che riuscì ad articolare in risposta
Gli premette le mani sul petto tentando di farlo spostare “Alzati!”
“Mmh.” Fu, ancora, l'unica risposta.
“Daaaai.”
Scorpius finalmente si spostò “Cosa c'è?”
“Lezione.”
“Non puoi andartene.”
“E invece.”
“Non osare scendere da questo letto.” Ordinò, sperando di sembrare minaccioso e perentorio.
“Guardami.” Disse Rose saltando giù dal materasso e indirizzandosi verso la sua stanza. Aprì la porta e si girò a salutarlo con la mano prima di scomparire nella camera.
Scorpius si lasciò cadere sul materasso con uno sbuffo. Merlino, quella ragazza!

 

***

“Scorpius!” Lo chiamò una voce.
Il ragazzo, appena uscito dalla porta si voltò: anche Lysander stava uscendo. Si salutarono. “Scusa, non ti avevo visto.”
“Sì, ho notato che eri un po' distratto. Avuto visite questa notte?” Sorrise con malizia.
Scorpius non riuscì a nascondere lo shock e immaginò di essere impallidito, e infatti Lysander aggiunse subito “Non mi crea alcun problema! Ero solo curioso... Ho sentito delle voci e così...” Gli fece un occhiolino.
“Potrebbe essere” Cercò di rimediare Scorpius, ghignando.
“Chi è?”
“Ah, no. Segreto.”
“Come hai fatto a farla uscire senza che se ne accorgesse Rose? Ti avrebbe scuoiato.”
“Eh, ho aspettato che fosse chiusa in bagno. Spero solo che non abbia sentito le nostre voci come te.” Sono un ottimo bugiardo.
“Ti conviene fare attenzione.” Lysander rise “Dubito te la farebbe passere liscia.”
“Non credo nemmeno io.” Ghignò di nuovo Scorpius.
Intanto avevano raggiunto la Sala Grande e si salutarono davanti al Tavolo dei Serpeverde.

 

***

“Buonasera a tutti!” Lysander sorrise ai Prefetti seduti in una classe vuota al primo piano “Il Due Maggio si sta avvicinando e come da tradizione, Hogwarts terrà un ballo.”
La Sala si riempì di applausi e grida entusiaste.
“Ma” Continuò Lysander “Quest'anno vi saranno dei cambiamenti.”
Ellie prese la parola “Non si terranno lezioni quel giorno, ma personalità della Guerra hanno accettato di venire a tenere delle specie di conferenze”
Tutti sussurrarono eccitati.
“Al pomeriggio invece ci sarà una vera e propria conferenza a cui prenderanno parte tutti i relatori e tutti gli studenti, che, avranno il permesso di porre domande.” Finì Ellie.
La stanza si riempì di gridolini emozionati e Rose credette di poter giurare di aver sentito i nomi dei suoi zii bisbigliati con eccitazione.
Fu Scorpius a prendere la parola qualche secondo dopo. Rose, si voltò a guardarlo mentre parlava: la camicia arrotolata fino a i gomiti, i primi due bottoni aperti, la cravatta allentata, i capelli leggermente disordinati, con nonchalance appoggiato a un banco. Ebbè.
“... Per queste ragioni la Preside ha deciso che potranno partecipare solo i ragazzi del settimo anno ed eventuali accompagnatori di questi.”
La stanza si riempì di lamentele e tutti cominciarono a parlare l'uno sull'altro.
“Ragazzi. Siete Prefetti, voi parteciperete ma sarete staff.” Li bloccò Scorpius “In ogni caso gli anni inferiori non avranno nemmeno studiato l'argomento a Storia della Magia. Il Ballo è da sempre un evento che richiede la massima eleganza e raffinatezza, non può esserci un sovraffollamento. Per cui, così sarà.”
“Ora” Parlò infine Rose “Nel week-end saranno esposti i fogli con l'elenco delle conferenze. Potrete partecipare a due sole conferenze. Le persone ammesse a ciascuna conferenza sono fisse, per cui suggerisco a tutti di iscriversi velocemente. I fogli sono sotto un incantesimo che eviterà scorrettezze di ogni tipo, per cui ve le sconsiglio vivamente. Rimarranno appesi per una settimana, in caso qualcuno decida di aver cambiato idea.”
Rose si fermò e lasciò la parola a Lys, che terminò “Due settimane prima del Ballo dovremo avere un elenco preciso dei partecipanti, per cui consiglio di cominciare a riflettere anche su ciò. Vi prego di riportare le nostre parole alle vostre Case. E vi chiederemo anche sostegno e collaborazione nella preparazione della giornata e della serata del Due Maggio.” Sorrise.
Ellie concluse “Potete andare!”
Si alzarono tutti velocemente e uscirono parlando concitati, qualcuno si fermò a chiedere informazioni e poi scomparve portando con sé le ultime tracce di fermento rimaste nell'aria.
I quattro Caposcuola rimasero a sistemare gli ultimi dettagli della riunione e poi tornarono alla loro Sala Comune, i due uomini davanti e le ragazze dietro. Ellie si complimentò con Rose e Scorpius per l'eccellente comportamento e i due sbuffarono in risposta.
Una volta arrivati davanti al quadro dei Professori riuscirono a scampare a una lunga discussione sulla parola d'ordine poiché il professore grasso già dormiva e appena dentro cominciarono subito a prepararsi per la notte con sbadigli e facce assonnate.
Rose finì di lavarsi i denti, cedendo il bagno a Scorpius e sparì nella sua stanza, solo per ignorare completamente il suo letto, aprire la porta nel muro e fiondarsi su quello del ragazzo.
Quando Scorpius tornò dal bagno la trovò totalmente addormentata, il libro che sembrava aver tentato di leggere, abbandonato sulle lenzuola.
La guardò con occhi adoranti per qualche minuto e poi tirò le coperte su entrambi.

 

***

Nel giro dei due giorni successivi la voce si sparse completamente e l'unico argomento di conversazione fu il Due Maggio con ballo annesso: tutti attendevano con ansia i fogli delle iscrizioni – che sarebbero comparsi nelle rispettive Case – e i Caposcuola dovettero discutere con più di uno studente, venuto a lamentarsi per il veto imposto agli anni minori.
Quando finalmente comparvero gli elenchi dei gruppi e delle conferenze, vi fu una vera e propria corsa alle iscrizioni e – nonostante l'avvertimento di Rose – in molti tentarono di truccare le carte, per poi ritrovarsi i capelli dei colori più disparati.
Una settimana più tardi vennero ritirati i fogli e l'eccitazione si spostò tutta sul Ballo, su chi avrebbe partecipato, con chi sarebbe andato, come ottenere un invito o come entrare senza invito. Rose sentì le storie e le invenzioni più assurde: lei e gli altri Caposcuola ne risero abbondantemente.
Sorprendentemente nessuno fu ancora attaccato da inviti o proposte pressanti, si trattava di semplici chiacchiere, così come quelle sugli abiti, sulle scarpe e gli accessori: pareva il Ballo fosse ancora troppo lontano per pensarci seriamente. E in effetti piano piano l'eccitazione sfumò e fu riposta, sostituita con l'arrivo di un avviso nelle Sale Comuni di tutte le Case che invitava i studenti dell'ultimo anno a prendere appuntamento con il Direttore della propria Casa per discutere del proprio futuro.
Rose e Scorpius ne discussero a lungo, durante le notti insieme, che fossero sotto le coperte o per i corridoio a punire coppiette negli armadi delle scope.
“Non lo so.” Disse Scorpius una sera, passandosi le mani tra i capelli.
“Invece lo sai, ma hai paura.”
Scorpius si allentò ancora la cravatta già allentata “Forse.”
“Devi parlarne con qualcuno però.” Disse Rose, aprendo la porta di una classe vuota e guardando dentro.
“Ne sto parlando con te.”
Rose rise “Sì ma sai già cosa ne penso io. Quindi, domani, ne parlerai.”
“Non lo so.”
“Ascolta, Scorpius, i tuoi voti sono eccellenti ed è indubbio che tu sia incredibilmente portato per il Quidditch – anche se forse non il miglior Cacciatore” Ignorò l'occhiata divertita che le lanciò e il suo sopracciglio inarcato, continuando “Hai già ricevuto un'offerta, e la dovresti accettare, o accettare quelle che verranno, perché verranno – come vuoi fare. Poi, puoi comunque studiare.”
“Ma-”
“Ma, tanto tu non vuoi studiare nulla di magico. Per cui, sono certa troveresti il tempo per studiare in un'Università Babbana, anche” Lo prevenne “Senza seguire tutte le lezioni.”
“E se mi rendessi conto che potrei far carriera nel Quidditch, fare quello e studiare. Se non mi piacesse, solo studiare. Sì, ma...” Lasciò la frase in sospeso.
“Sì?” Indagò Rose con le sopracciglia inarcate e la mani sui fianchi
“Giocare a Quidditch e studiare Letteratura... Non è quello che dovrei fare.”
“Solo perché non è convenzionale... Nemmeno stare con me lo è.” Gli sorrise lei
Scorpius aprì la bocca per rispondere, poi si bloccò e la guardò. “Decisamente no.”
“Eh no.”
“Va bene. Domani all'incontro ne parlerò.” Ghignò, gli occhi ancora fissi in quelli di lei “Abbiamo quasi finito qui?”
“Neanche per idea! Mancano ancora tre piani!”
“E allora muoviamoci! Abbiamo di meglio da fare.”
La sospinse verso le scale e chiuse così il discorso, ma il giorno successivo si decise e ne discusse con il Direttore e la Preside, anche lei presente a riferirgli che altre due squadre si erano fatte avanti, e si meravigliò nello scoprire che entrambi sembravano soddisfatti della sua scelta.
Rose invece entrò, espose senza problemi le prospettive per il suo futuro e anch'ella le vide approvate dal Professor Longbottom che le disse con un sorriso “Sarai un'ottima Guaritrice, Rose.”
Intanto nell'aria cominciò ad aleggiare nuovamente un'atmosfera eccitata, sia per l'avvicinarsi del Ballo, ma soprattutto per l'ultima partita di Quidditch dell'anno: Serpeverde contro Grifondoro.
Sebbene mancassero più di tre settimane, i Capitani imposero allenamenti quotidiani lunghi e faticosi, tanto che Rose si ritrovò a studiare in ogni singolo secondo libero e così Scorpius: gli unici attimi nella giornata che i due passavano soli era alla sera, chiusi nella stanza. Fecero entrambi in modo che quei momenti venissero sfruttati al meglio.
Fu proprio in una di queste notti che si ritrovarono ad affrontare il discorso più spinoso nella loro relazione: Rose aveva la testa appoggiata in grembo a Scorpius, il quale giocava affascinato con i suoi capelli.
“A proposito della partita e del Ballo...” Cominciò lui
“Si?” Rose sorrise, pensando di sapere dove volesse andare a parere.
“Beh, prima la partita... Non voglio che il risultato pregiudichi quello che c'è tra noi.” Le prese una mano e la sfiorò con il pollice “Rose, sono stati i mesi più belli della mia vita. A parte lo studio, si intende.”
Si alzò a guardarlo “Non lo farà. E' solo una partita Scorpius. Non vuol dire che non daremo il massimo, ma è solo una partita.”
“Non credo tuo fratello e Albus la pensino come noi.”
“Probabilmente no, ma che c'entra?”
“Beh, ecco...” La guardò fisso “Vieni al Ballo con me.” Non era una domanda.
Rose rispose allo sguardo “Sì.”
“Sì?” La bocca aperta a formare una 'o'.
“Sì.”
“Sai che venire al Ballo con me vuol dire che lo scopriranno tutti...”
“Sì.”
“E ti va bene comunque.”
Rose si sedette sulle ginocchia, raddrizzandosi. Sbuffò. “Stiamo insieme da mesi. E' ora che il mondo cresca. Funziona. Punto. E' la realtà. Lo accetteranno.”
“E quando intendi dirglielo? Non possiamo semplicemente presentarci insieme. Voglio dire, faremo scandalo. E poi, è in memoria della Guerra, non per crearne una nuova.” Ghignò al pensiero.
“Giusto.” Rose si mordicchiò il labbro, e Scorpius le spostò una ciocca rossa dietro alle orecchie. “Bene. Dovremo dirlo, allora. Ma quando e come?”
Rimasero in silenzio a pensare, fino a che Scorpius la interruppe stufo “Basta. Verrà il momento. Ne riparleremo, ma ora...” E senza aggiungere una parola la baciò.
Rose dimenticò la questione e si immerse nel bacio, le mani attorcigliate nei suoi capelli biondi.

 

***

Marzo passò veloce, sebbene l'aria fosse ancora fredda, le giornate erano luminose, bagnate da una pioggerellina continua che però non impedì ad Albus e Hugo di imporre allenamenti costanti.
L'eccitazione nell'aria in vista della partita aleggiava dappertutto, e aumentò incredibilmente quando una mattina a colazione la McGonagall si alzò e comunicò agli studenti del settimo anno che il Ballo era ormai vicino, invitandoli a comunicare la loro presenza.
L'annunciò scatenò una serie di gridolini, mormorii e sussurri, solo Rose e Scorpius, ai poli opposti della Sala, si scambiarono un'occhiata significativa: il momento si stava avvicinando.
Rose si ritrovò quasi a pensare che sarebbe stato meglio se li avessero scoperti, perché il solo pensiero di dover articolare la questione le stringeva lo stomaco in una morsa; come avrebbe fatto a dirlo? Quali sarebbero state le reazioni della sua famiglia e dei suoi amici?
Immaginò che Albus, Amelia e Lily avrebbero approvato, Louis non si sarebbe espresso, Roxanne l'avrebbe presa in giro per tutta la vita, Lucy e Hugo avrebbero arricciato il naso, arrendendosi poi all'idea. Non riusciva a figurarsi la reazione di sua madre, mentre quella di suo padre e di zio Harry le visualizzava egregiamente: suo padre l'avrebbe diseredata, rinchiusa in una torre, uccisa.
Senza contare che l'intera Hogwarts sarebbe stata lì a osservare, bisbigliare, giudicare. Rose Weasley che si aggiudica Scorpius Malfoy; mi uccideranno.
Quella sera stessa, quando entrò in camera di Scorpius, trovò dieci rose rosse ad attenderla. La sfumatura dei petali ricreava esattamente quella dei suoi capelli – non vi erano mai stati dubbi che Trasfigurazione fosse una materia in cui Scorpius eccelleva – e il bigliettino conteneva una sola frase: “Vieni al ballo con me.” Non una domanda, ma un'affermazione.
Quando Scorpius tornò dall'allenamento la trovò seduta sul letto a gambe incrociate, gli occhi ancora fissi sulle rose.
Passarono il resto della sera a chiacchierare e immaginare le facce scioccate di tutti, ma non riuscirono a trovare il momento perfetto, né il luogo.
La mattina dopo Lily e Amelia comparvero al Tavolo raggianti: passarono l'intera colazione a descrivere le prodezze dei loro ragazzi e il romanticismo del loro gesto, per poi indagare sui piani di Rose per il Ballo e proporle una lunga lista di ragazzi disponibili, che Rose prontamente rifiutò.
Lily, indignata, la riprese “Devi portare qualcuno. Accetta quelli che te lo chiederanno, non venire sola, sei la Caposcuola: scegli.”
Come si rese ben presto conto Rose, Lily non era l'unica a essere in visibilio per il ballo: ovunque guardasse vedeva gruppetti di ragazze bisbiglianti. Quella stessa mattina Albus dovette nascondersi nel dormitorio, dove passò il resto della giornata a fuggire imboscate sleali.
I giorni seguenti furono anche peggio, nessun ragazzo del settimo anno a cui non fosse riconosciuta una ragazza fissa fu risparmiato e per Scorpius e i suoi amici la situazione diventò un vero incubo.
Il quadro dei Professori era perennemente assediato da ragazze che li pregavano di farli entrare, affermando di essere la fidanzata ufficiale di uno o dell'altro Caposcuola.
Lysander confidò a Rose di aver sempre un po' invidiato il successo dei quattro Serpeverde con le donne, ma che ora avrebbe fatto qualunque cosa per poter tornare indietro; alla fine decise di chiedere a una Corvonero del quinto anno e fu lasciato nuovamente in pace.
Rose rimase assolutamente sconvolta quando, fra le risate generali, Olivia raccontò che un paio di ragazzine del quarto anno avevano osato chiedere a Louis di portarle al Ballo e quindi lei era dovuta intervenire.
“Quelle cretine! Sono mesi che stiamo assieme! E hanno osato dirmi che non risulta 'lui ti abbia ufficialmente invitato al Ballo'. Così l'ho fatto io, perché lo sappiamo, in queste cose è un po' impedito.”
Pazzesco a cosa si può arrivare. Disgustoso, pensò, rattristata nel vedere il suo sesso cadere così in basso.
Qualche giorno dopo si ritrovò di nuovo scandalizzata da una serie di episodi riguardanti il suo ragazzo; poiché Nott aveva subito chiesto a Eva Red per evitare problemi, Albus aveva chiesto a un'amica di Lily e Zabini portava una ragazza della sua Casa, Scorpius rimaneva l'unico non accompagnato e la popolazione femminile di Hogwarts ritenne quindi di avere il diritto di abbassarsi a qualunque livello pur di ottenerlo.
Qualcuna tentò un approccio semplice, altre provarono con gufi e lettere, altre si limitarono a implorarlo, e poi ci fu Amber Eiden che, ritenutasi l'unica degna scelta, sparse la voce che ci sarebbero andati insieme: Scorpius si affrettò a smentire, dichiarando di essere già accompagnato.
L'affermazione scatenò un putiferio, e una serie di scenate isteriche e lacrime da parte di Amber Eiden. Pose invece fine alle imboscate delle ragazze, sostituite però dall'assedio di domande che costantemente gli ponevano Nott, Zabini e Albus per scoprire con chi andasse. Quando si resero conto che Scorpius non sembrava intenzionato a parlare, aumentarono le indagini cercando di coglierlo di sorpresa.
Simili indagini compì Lily su Rose, cercando di convincerla a non andare da sola, proponendole nomi ed esortandola ad accettare le proposte che riceveva, le quali piacquero molto poco a Scorpius.
“Non mi lascia in pace.” Si lamentò una sera.
“Lo so. E' in complotto con Albus, ma non mi lasciano ascoltare le loro conversazioni perché ritengono potrei usarle contro di te.” Scosse la testa ghignando “Se solo sapessero.”
E per quanto ne parlassero e discutessero non riuscivano a decidersi a dove e come parlare, e quindi conclusero che, se non avessero trovato il momento adatto, una settimana prima del Ballo avrebbero radunato i Weasley-Potter, Nott e Zabini, Ellie e Lysander in una classe vuota e avrebbero vuotato il sacco.
I giorni seguenti furono per Scorpius un vero proprio incubo: il suo tempo con Rose si era drasticamente ristretto, tra la mole pericolante di compiti e gli allenamenti ossessivi di Quidditch, e Nott non demordeva su quella che aveva chiamato “questione-ragazza”. Ne aveva fatto un affronto personale e, insieme al terzo grado quotidiano aveva incaricato Eva di scoprire qualcosa, ma questa volta, con grande sollievo di Scorpius, la ragazza fallì e una settimana dopo l'annuncio della McGonagall si dichiarò sconfitta.

Qualche giorno dopo Scorpius uscì dalla porta dei Professori e si ritrovò davanti Nott, Zabini e Abus.
“Anche qui? Sono le nove del mattino. Vi prego.”
Fu Albus a parlare per primo “In realtà sono qui perché ho ideato una nuova tattica per la partita.”
“E non potevi aspettare che scendessi a colazione?”
“Loro volevano vedere se beccavano una ragazza uscire di nascosto da qui.”
“Non c'è nessuna ragazza.”
“Lo sappiamo.” Grugnì Nott in risposta “Siamo qui da circa mezz'ora e a parte Scamandro e Macmillan non è uscito nessuno.”
“No, è uscita anche Weasley” Puntualizzò Zabini con un mezzo sorriso “Con la Macmillan.”
“Sì ma lei non conta.” Ribatté Nott.
Certamente. “Siete ridicoli. Ora, ho il permesso di scendere a colazione?”
“Sì, e nel mentre discutiamo la tattica.” Impose Albus.
Scorpius pensò che mai in sette anni di Hogwarts arrivare fino alla Sala Grande fu così lungo e stancante. La spiegazione di Albus veniva continuamente interrotta da domande di Nott e commenti maliziosi di Zabini.
Erano quasi arrivati a destinazione quando Nott interruppe definitivamente Albus e chiese “E' quella del succhiotto?”
“Per le milionesima volta, Nott: non-te-lo-dirò.”
“Lo prendo per un sì. Ha dei tatuaggi? Oggi vi vedrete? Tanto è sabato...”
Scorpius lo ignorò.
“E' brava a letto?”
Tentò di non farsi distrarre dal pensiero di Rose nuda sul suo letto e si concentrò sulla risposta “Non vedo come questo possa aiutare la tua ricerca.”
“Curiosità personale.” Entrarono nella Sala Grande “E' una che è stata con uno di noi?”
Scorpius lo ignorò di nuovo.
Fu Zabini a tornare alla carica “Devi solo rispondere sì o no: è più piccola?”
Ignorò anche lui.
“E' per questo che non ce lo vuoi dire? Perché è troppo piccola?” Continuò Nott.
E riprese Zabini “Ma state insieme? La ami?”
“Non voglio nemmeno pensare a questa possibilità.” Rabbrividì Nott.
Avevano oltrepassato la soglia della Sala Grande e raggiunsero il loro Tavolo, sedendosi.
“Ci devi dire qualcosa.” Asserì Nott, sempre più offeso. “Anche Albus lo pensa.”
“Non tiratemi dentro.” Alzò le mani.
“Però lo pensi.”
“Sì.” Albus guardò Scorpius “Non vedo quale sia il problema.”
“Siamo i tuoi migliori amici.” Nott batté il pungo sul tavolo “Non puoi semplicemente fare come vuoi. Non è un tuo diritto. Vogliamo saperlo. E se la ami – cosa che non dovresti – pazienza. Ma non puoi non dirci se è bella, brutta, piccola, grande... Aspetta!” Gli si illuminò il viso “E' una professoressa.” Ormai gridava.
“Vuoi abbassare la voce?” Gli sibilò Scorpius: cominciavano a fissarli “Certo che non è una professoressa.”
“Perché non ce lo vuoi dire?” Insistette Nott, il tono di voce non si abbassò. “La Preside?”
“Salazar Nott! Ma cosa hai nel cervello? E smettila di urlare.” L'irritazione di Scorpius aumentava.

Anche dall'altra parte della Sala, al Tavolo dei Grifondoro, i toni di voce alti attirarono qualche occhiata curiosa.
“Chissà cosa starà succedendo...” Chiese curiosa una ragazza del quinto anno a un'amica.
“Sarà un altro succhiotto” Suppose Lily, che l'aveva sentita.
“Probabile” Concordò Amelia.
Eppure non dovrebbero vedersi, Rose era perplessa.
“Si è scoperto chi è stata?” Chiese ancora Amelia.
“No.” Lily scosse la testa e poi si rivolse a Rose, cambiando argomento “Allora. Hai deciso?”
“Lily. Avevamo un patto, o sbaglio?”
“Il patto non c'è più.” E si lasciò andare a una serie di insulti poco carini e argomentazioni decise sulla stupidità di Rose e la necessità di aprirsi a sua cugina e alla sua amica. Rose si limitò a ignorarla e Lily dovette gettare la spugna, facendosi coinvolgere in un nuovo gossip da Amelia.
Rose lanciò un'occhiata riconoscente all'amica e tornò alla sua colazione.

Intanto al Tavolo dei Serpeverde la situazione stava peggiorando.
“E' un nostro diritto.” Nott batté nuovamente il pugno sul tavolo.
“Dai Scorpius. Non ti costa nulla” Aggiunse Zabini.
L'intero Tavolo fissava i quattro amici.
“Se non è una Professoressa, se non è la Preside...” Continuò Nott
“Voi non sapete di cosa state parlando.” Rispose Scorpius secco.
“E per forza, porca troia. Non parli. Fai il misterioso: chi credi di essere? Vuoi farti vedere?” Ormai li fissava tutta la scuola, e il tavolo dei Professori era all'erta.
Scorpius cercò di tranquillizzarlo e gli disse a bassa voce “Calmati Nott, non è così, davvero. Capirai.”
“Capirò? Capirò? Sono uno dei tuoi migliori amici Malfoy, che valore ha questo per te? Vai in giro come fossi il padrone del mondo, tanto tu puoi. Ma non puoi. E' una ragazza, Salazar. Una ragazza. Non c'è nessuna ragione al mondo che possa far sì che tu ti comporti così. Nessuna. Il tuo è solo un capriccio, sei una bambino. Fai il misterioso, continua pure. Così tutti parleranno e ti vorranno di più. Così sarai al centro dell'attenzione.” Nott era in piedi. E anche la McGonagall si era alzata, pronta a interrompere la scenata.
Ma prima che riuscisse ad aprire bocca, Scorpius era in piedi e aveva lanciato il tovagliolo, fino a qualche secondo prima poggiato sulle ginocchia, sul tavolo “Bene. Vuoi davvero sapere con chi vado al Ballo? Vuoi sapere perché non te l'ho detto? Ottimo. Poi non lamentatevi che non vi avevo avvertito.”
Voltò le spalle a Nott e Zabini, scavalcò la panca su cui era seduto e cominciò a camminare. La Sala Grande era come congelata, tutti fissavano la scena e nessuno parlava.
Mentre camminava la cercò con gli occhi e la trovò, sedeva immobile, ricambiando il suo sguardo, negli occhi una muta consapevolezza
Superò il Tavolo dei Tassorosso deciso, e qualche secondo dopo si lasciò alle spalle quello dei Corvonero.
“Ma dove sta andando?” Sussurrò Nott, allibito.
Albus e Zabini si limitarono a scuotere la testa come automi, gli occhi fissi sull'amico.
Rose sedeva circa a metà del tavolo e si domandava come mai il suo cuore non fosse ancora esploso, perché batteva martellante nel petto e sentiva il fiato corto.
Scorpius interruppe i suoi passi al fondo della Sala e cominciò a dirigersi lungo il tavolo.
“Oh no. Non può essere” Mormorò a fil di voce Albus.
“Cosa?” Chiese Nott, senza staccare gli occhi da Scorpius.
Ma Albus scosse la testa, incapace di articolare una risposta e intanto Scorpius era sempre più vicino, ma non può essere. Non può essere lei, si ripeteva come un mantra.
Scorpius superò Luke Bryan, superò Amelia e si fermò. La mascella di Lily, dalla parte opposta del Tavolo, pendeva aperta.
Scorpius si abbassò leggermente e le mani di Rose scattarono verso l'alto a incontrare quelle di lui.
La tirò verso di sé e quando Rose fu in piedi, la testa inclinata a guardarlo, gli occhi fissi nei suoi, la baciò.
Non un bacio casto, ma nemmeno uno passionale: un bacio intenso. In piedi, là al fondo della Sala, le bocche unite e le mani intrecciate.
E il mormorio esplose in un colpo solo, inondando la sala di 'Oh, cazzo', 'Oh, Merlino', 'Ma sta succedendo davvero?', 'Non può essere'.
Scorpius interruppe quasi subito il bacio e senza lasciarle le mani le sussurrò “Mi dispiace.”
Rose scosse la testa, le guance in fiamme.
“Andiamo via?” Le chiese con un mezzo ghigno.
Si limitò ad annuire. Non gli lasciò la mano e insieme attraversarono tutta la Sala; migliaia di occhi li seguirono.
“Aspetta” Si bloccò Scorpius, poi la diresse lungo il Tavolo dei Serpeverde, senza mai lasciarle la mano, e si fermò di nuovo davanti a Nott e Zabini.
“E sì, la risposta è che la amo.”
Il viso di Rose andò in fiamme e si rifiutò di alzare gli occhi dal pavimento: sentiva gli occhi di Albus addosso.
Uscirono dalla Sala Grande e una volta fuori, lontano dagli occhi di tutti si fissarono per qualche minuto e scoppiarono a ridere.

 

 


Angolo Autrice


Sì, lo so. No comment. Fatemi pure fuori. Che disastro sono?! Mi dispiae tanto, però lo giuro.

Ed è per questo che il Capitolo è lunghissimo e con un piccolo colpo di scena.

Come sempre, grazie mille a tutti quelli che mi leggono/ricordano/seguono/... (sapete già tutto) siete tantissimi e non so come ringraziarvi. Davvero.
E grazie a chi recensisce. Cioè. Parliamone. W-O-W. Non smettete.

Grazie mille, 
@Isabeckhtorres

P.s. VI PREGO, PERDONO.

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Capitolo 26
*** Credo Proprio Che Tu Debba A Me e Al Professor Longbottom Quei Cinque Galeoni ***


Capitolo 26: Credo Proprio Che Tu Debba A Me e Al Professor Longbottom Quei Cinque 
Galeoni

 

“My friends and family
They don't understand
They fear they'd lose so much
If you take my hand

But, for you
Ooh, you
Ooh, I'd lose it all”

- Budapest, George Ezra



La Sala Grande eruppe in un vociare confuso e si ritrovò nel caos più profondo.
La Preside sospirò e si risedette, tornando alla sua tazza di tè amaro. “Terry, credo proprio che tu debba a me e al Professor Longbottom quei cinque galeoni.”
“Rose Weasley mi ha profondamente deluso.” Rispose questi, ancora leggermente scioccato, ma con un mezzo sorriso sulle labbra “Non mi aspettavo che sarebbe mai caduta per quell'arrogante di Malfoy.” E trasse di tasca dieci galeoni.
“Scorpius ha molto che non vuole mostrare” Rispose Neville, allungandosi a prendere i galeoni che gli venivano porti. “Grazie” Li intascò con soddisfazione.
La professoressa Gordon li guardò con sorpresa “Avevate scommesso che due studenti si sarebbero messi insieme?”
“Io e Neville propendevamo per l'unione della signorina Weasley e del Signor Malfoy, certamente, ma Terry sembrava convinto la prima fosse superiore al secondo.”
La professoressa di Trasfigurazione sorrise ancora stupita e poi si voltò a guardare i Tavoli “Sembrano sconvolti.” Accennò agli studenti sotto di lei.
“Se ne faranno una ragione.” Rispose la Preside con indifferenza, prendendo un altro sorso del suo amato tè.

 

***

Nott e Zabini si risedettero in silenzio, ma Albus rimase a fissare il punto in cui sua cugina era uscita mano nella mano con il suo migliore amico. Rose e Scorpius. Scorpius e Rose.
Non riusciva a processare l'informazione.
“Al- Albus. M-ma lo sapevi?” Cercò di formulare Nott.
Il ragazzo finalmente si sedette e guardò l'amico “Non ne avevo idea. Merlino.”
“Ora capisco perché era così distratto.” Disse Nott. “E introvabile.”
Anche Zabini parlò “E io perché sembrava voler vomitare ogni volta che nominavo tua cugina. Secondo voi da quanto...?”
I due amici si limitarono a scuotere la testa.
“Potter. Da quanto va avanti questa storia ridicola?” Amber Eiden troneggiava su di lui, furente.
“Non lo so.”
“Come fai a non sapere che tua cugina si dava da fare con il tuo miglior amico?”
Albus cercò di non pensare alle implicazioni di quell'affermazione. Oh, cazzo. Come la prenderà zio Ron. “Non ne avevo idea, Amber.”
“Sarà meglio che Scorpius torni con delle spiegazioni adeguate, o questa volta non lo perdonerò”
Albus la guardò scioccato: era stata presente alla scena o no? “Amber, con tutto il rispetto, credo che stiano insieme.”
La ragazza scoppiò a ridere “Come se quella potrebbe stare con Scorpius Malfoy”
“Quella è mia cugina.” Albus la guardò con disprezzo “E ha un nome.”
“Non mi interessa. Dì al tuo amico che mi deve delle spiegazioni.” E si voltò, uscendo a passo di marcia dalla sala, seguita da un paio di amiche con un'espressione preoccupata.
Albus scosse la testa e fissò il piatto, cercando di processare quello a cui aveva appena assistito. Sua cugina e il suo migliore amico.


“Dimmi che non lo sapevi.” Lily Potter era furente.
“Certo che no!” Amelia scoppiò a ridere all'espressione dell'amica. “Ma ora si spiegano un sacco di cose. A quanto pare aveva davvero un ragazzo.”
“Si spiegano molte cose 'sto cazzo. La ucciderò. Giuro che la squarterò.” COME HA POTUTO TENERMI NASCOSTO QUESTO? “Mia cugina, alias una delle mie migliori amiche, mi tiene nascosto che esce con uno dei ragazzi più fighi della scuola?” Ormai stava urlando.
“Lily, aveva delle buone motivazioni.”
“Buone motivazioni?” La voce salì di altri decibel “Scherziamo? Sta con Malfoy! Il ragazzo che odiava! E i due condividono un fottuto dormitorio.” Si zittì e sembrò riflettere qualche secondo, per poi sbottare con “Albus!” E si alzò, diretta a passo di marcia verso il Tavolo dei Serpeverde.
Oh, no, pensò Amelia affrettandosi a seguirla.
Anche Hugo, Louis, Lucy e Roxanne si alzarono al passare della cugina. Lysander fece un segno a Ellie e anche i due Caposcuola la seguirono.
“Albus Severus Potter.” Urlò ancora a qualche metro di distanza.
“Oh, no.”
“Sapevi qualcosa? Se sapevi qualcosa e me lo hai nascosto...”
Una serie di Weasley, accompagnati da due Caposcuola, si riversarono al Tavolo dei Serpeverde, accomodandosi nei posti accanto al cugino. Pochi Serpeverde osarono guardarli male, nessuno disse nulla; Nott e Zabini avevano ancora un'espressione confusa sul viso.
Lily spinse da parte il fratello e si lasciò andare con uno sbuffo, Amelia si sedette accanto a lei. “Hugo, tu sapevi qualcosa?”
“No.” Rispose secco. “Il Cacciatore dell'altra squadra.”
“Il ragazzo più figo della scuola, vuoi dire.” Lo corresse Roxanne.
Lucy li guardò entrambi con disappunto “Scorpius Malfoy! Pensate a cosa dirà Zio Ron!”
“Oh, mamma, voglio esserci.” Rise Roxanne.
“Pure io!” Alzò la mano Louis.
“Quante spiegazioni ci deve quella ragazza.” Lily si voltò a guardare il punto in cui erano scomparsi “Secondo voi dove saranno?”
“Probabilmente dove si sono nascosti in tutto questo tempo.”
“Sicuramente non nel nostro dormitorio” Lys scosse la testa, ripensando ad alcune delle conversazioni che aveva avuto con Scorpius “Me l'hanno fatta sotto il naso.”
Ce l'hanno fatta sotto il naso” Lo corresse Ellie.
Lily li guardò con disappunto “Come avete fatto a non rendervene conto?”
I due si limitarono a fissarla con espressione vuota.
“Dove saranno?” Domandò ancora Albus.
“Conoscendo quei due, non li troveremo facilmente.” L'espressione di Lily sempre più contrariata. “Bene. E' ora che quei due parlino.” Si alzò in piedi e guardò amici e parenti. “Nott, Zabini e Albus cercate nei sotterranei. Lucy e Ellie fate il primo piano. Louis e Lys, il parco. Roxanne, va a chiamare Sam, e poi perlustrate la Torre dei Corvonero e il secondo piano. Io e Anant faremo il dormitorio dei Grifondoro e il terzo. Hugo quarto. Am e Luke, voi fate il quinto e la Torre di Astronomia.” Li guardò con fare minaccioso “Avete un'ora. Poi ci ritroveremo tutti davanti al quadro della Signora Grassa e faremo il resto.”
La guardarono tutti.
“Volete o no avere delle spiegazioni del perché una Weasley e un Malfoy intrattengano una relazione intima?” Batté le mani.
Annuirono tutti.
“Bene. Muovetevi.” E detto questo girò sui tacchi, diretta al Tavolo dei Corvonero a raccogliere un molto turbato Anant.

 

Un'ora e mezza dopo non li avevano ancora trovati.
“Sono per forza nel nostro dormitorio.” Disse Ellie abbattuta.
“Non so chi sia più cosa: loro intelligenti o noi stupidi.” Lucy incrociò le braccia sul petto.
“Non potevamo sapere che avrebbero riposto la loro fiducia nell'ovvietà.” Lily si girò verso i due Caposcuola “Ci fate entrare?”
I due si guardarono incerti.
“Sì, ma solo questa volta. Non dovrebbe essere accessibile a nessuno che non sia un Caposcuola, ma credo sia una situazione al di sopra delle regole.”
“Ci mancherebbe” Mormorò divertita Roxanne a Sam “Le hanno infrante tutte!”
E fu così che il gruppo, tutt'altro che omogeneo, si diresse verso il quadro dei Professori e solo dopo una lunga discussione, mirata a stabilire chi avesse i capelli tinti e chi no, ottenne che il quadro si aprisse.


***


“Quanto credi che ci metteranno?” Rose aveva la testa appoggiata sulla sua spalla, la mano destra intrecciata con la sua sinistra.
“Non lo so.” Rispose, il pollice le disegnava cerchi sulla pelle “Ci vorrà un po' per superare lo shock e poi credo che Lily si metterà all'opera. Dipende cosa decidono di controllare prima.”
“Me la farà pagare. Oh, se me la farà pagare.” Rabbrividì al pensiero.
Scorpius sogghignò e ricevette un pugno sulla spalla in risposta. “E quello per che cos'era?”
“Non puoi ridere delle mie sfortune.”
“Ridevo delle nostre. Dimentichi che a me tocca tuo padre.”
Dovette riconoscere che almeno – forse – lei non rischiava la vita. “Ah. Già.”
Rimasero in silenzio per un po', pensando ai possibili sviluppi della situazione.
O meglio, casino in cui ci siamo ficcati. “Credi che la preside ci punirà?”
“Ehm...”
“Scorpius, non credi che ci farà espellere vero?” E chi glielo dice ora a mia madre?
“Non stavamo propriamente litigando...”
“Però conta come scenata, vero?”
Scorpius non riuscì a non ghignare “Potrebbe essere eletta la scenata del secolo. E per attirare l'attenzione, l'abbiamo attirata.”
“Forse sarebbe meglio se andassimo a scusarci.” Suggerì Rose.
“Sì, è una buona idea. Ma dopo che ci hanno trovati. Una cos-” Si bloccò “Le senti?” Un inconfondibile vociare proprio fuori dalla loro porta.
“Sì.” Rose sbiancò.
Scorpius le strinse la mano “Hei. Non ci possono fare del male davvero.” Ghignò.
Gli sorrise in risposta, sorpresa nel vederlo ancora più pallido del solito.
“TU! TU. VOI! COME AVETE OSATO, DICO IO. COME?”
Si voltarono entrambi verso la porta, raddrizzandosi di colpo; Lily era piombata nella stanza e non sembrava essere contenta.
“NON SO NEANCHE DA DOVE COMINCIARE PER PRIMA!” Urlò sbattendo un piede a terra, le mani sui fianchi.
“Bene. Allora, siediti, respira e comincio io.” Albus le indicò il divano non occupato.
Anche il resto del gruppo si sistemò davanti alla coppia, sul tappeto, sulle poltrone, sui braccioli del divano e li fissarono tutti in attesa.
Due contro cento, complimenti per la sportività, pensò Rose, guardandosi però bene dal dare voce alle sue parole.
“Prima di tutto: da quanto va avanti?”
Fu Scorpius a rispondere per primo “Dipende cosa intendi esattamente.”
“Da quanto state insieme?” Si spiegò meglio Albus.
“Fine gennaio.”
“FINE GENNAIO?!” Lily era di nuovo in piedi, gli occhi fissi in quelli di Rose, sembrava aver ricevuto il più grande affronto della sua vita.
Rose annuì, cercando di non ridere dell'espressione della cugina, e Scorpius riprese “Ma direi che effettivamente va avanti da più tempo.”
“Dal Ballo di Halloween, direi.” Quella di Nott non era una domanda. “Quando hai smesso di portare ragazze a letto.”
“Sì.” Rispose, senza aggiungere altro.
Albus decise che avrebbe indagato ancora, ma più tardi; si rivolse alla cugine “Rose?”
Rose arrossì, ripensando alla prima volta in cui aveva cambiato opinione su Scorpius: il ragazzo era a torso nudo in mezzo a un capo di Quidditch. “E' successo”. Rispose solo.
Sembrava che Lily stesse per svenire dalla frustrazione. “Non è che succede e basta.” Sibilò, troppo sconvolta per urlare.
Rose si limitò ad alzare le spalle.
“Bene, per ora mi accontento. Come avete fatto a non farvi beccare?” Chiese ancora Albus, autoincaricatosi di condurre il terzo grado.
“Siamo intelligenti.” Rose alzò di nuovo le spalle, ma questa volta sorridendo “E voi ciechi.”
“E io che avevo escluso la possibilità di un ragazzo.” Lily si coprì il viso con le mani e Amelia temette che non avrebbe mai superato lo shock.
A Lys venne improvvisamente in mente una cosa “Ma quindi la ragazza che ho sentito ridere qualche settimana fa...” Spostò gli occhi da Scorpius a Rose, i quali annuirono leggermente imbarazzati.
“Lo sai che Zio Ron ci metterà poco a scoprirlo, vero?”
“Lucy!” Rose la guardò malissimo, mentre Roxanne rideva.
“Non approverà.” Constatò la ragazza con aria saccente.
“Davvero illuminante.” Rispose Rose, sentendo Scorpius irrigidirsi accanto a lei. Fece scorrere lo sguardo su tutti i presenti e si alzò in piedi. “Ok, sentite.” Inspirò ed espirò. “E' successo. Che vi piaccia o meno. Secondo voi è stato facile? Secondo voi ci siamo svegliati un giorno pensando 'perché non ci mettiamo insieme e facciamo arrabbiare tutti?' No.”
Respirò. “Secondo voi perché non abbiamo detto niente a nessuno? Volevamo capire senza che tutti giudicassero e dicessero la loro. E funziona. Fatevene una ragione, o non fatevela; non mi interessa. E sì, certo che le nostre famiglie non la prenderanno troppo bene. Ma siamo fuori dalla guerra e questa non è la loro storia, è la nostra. E abbiamo tutto il diritto di scriverla come vogliamo. Le uniche persone che meritano qualche scusa sono Lys ed Ellie, e ci dispiace davvero di non avervelo detto. Per gli altri: ve l'avremmo detto fra qualche giorno, con una riunione come questa, non è il caso di farne un dramma.” Sorrise ai due Caposcuola.
Entrambi scossero la testa e alzarono le spalle.
Rose guardò gli altri uno a uno “Ora, avete molte opzioni: decidete di accettarlo come se vostra cugina, sorella, amica avesse un ragazzo, o come se il vostro migliore amico avesse una ragazza e di comportarvi di conseguenza. Potete decidere di far finta di niente e vi garantisco che non ci offenderemo. O potete ancora decidere di osteggiarci, ma a quel punto non sarà che problema vostro, perché per quanto mi riguarda sarete fuori dalla mia vita.” Si risedette.
Scorpius annuì, limitandosi a concordare con “Idem.” La sua mente focalizzata sulla figura di Rose: perfetta. Non credeva di non aver mai fatto una scelta migliore nella sua intera vita; riprese la mano di lei nella sua, stringendo leggermente.
“Potete andare ora.” Rose voleva stare da sola con Scorpius; avevano tanto di cui parlare.
“Oh, no.” Lily si alzò, sembrava essersi ripresa. “Nononono. Tu ora parli.” Si alzò e poi si rivolse ad Anant “Amore, ne avrò per un po', mi spiace.”
Anant sorrise e allargò le braccia “No problem. Io e Luke troveremo sicuramente qualcosa da fare, supponendo che ti serva anche Amelia.”
“Esattamente.” Sorrise al suo meraviglioso ragazzo “Ora, Rose, tu vieni con me. Amelia. Ed Ellie direi, che sicuramente vorrà delle risposte. Lucy, sei troppo piccola. Dubito tu sia interessata, Roxanne.”
“Assolutamente no. Voglio esserci solo per Zio Ron.” Sogghignò.
Lily fece alzare Rose e senza aggiungere una sola parola la trascinò fuori.
“In effetti potresti essere un po' più esplicito anche tu Scorpius.” Albus lo fissò.
“Non ora.” Davanti a tutta la famiglia, sai.
“Ah, io non voglio sapere.” Si intromise con enfasi Hugo.
Lysander concordò e Loius dichiarò con forza “Nemmeno io.”
“Bene, solo io, te, Nott e Zabini, come ai vecchi tempi.”
A Scorpius non piacque per nulla il tono di Albus, troppo simile a quello di Lily.
E infatti, quando tutti finalmente se ne furono andati, l'amico cominciò un vero e proprio interrogatorio. “Da quanto esattamente?”
Scorpius era convinto di non aver mai visto Albus così minaccioso quindi si affrettò a rispondere “Al Ballo di Halloween mi sono reso conto che Zabini aveva ragione. Ma non la sopportavo, e il patto che ci avete fatto fare, te lo garantisco, è servito a poco. Poi a Natale le cose sono cambiate: eravamo sempre insieme e abbiamo cominciato a parlare e non era più schizzata. E quindi, ho ammesso che mi piacesse. Ma solo a me stesso, e per un po' ho sperato che tornasse tutto come prima, ma non ci riuscivo.”
“Ma litigavate ancora dopo Capodanno, ne sono sicuro.”
“Ehm. Si è arrabbiata con me un sacco di volte: prima perché non l'ho aiutata con Zabini” Si rivolse verso l'amico “Sostiene che potevi essere un pericolo così ubriaco. Comunque” Continuò “Poi per altre cose che non ricordo, ma ero arrabbiato anche io. Poi perché ho cercato di impedirle di uscire con te e perché quando le ho detto che mi piaceva pensava la stessi prendendo in giro.”
“Ora capisco perché mi ha detto di no.” Zabini alzò le spalle con indifferenza.
Nott lo guardò esasperato “Sì. Forse. Ma non ti avrebbe voluto comunque. Stiamo parlando di Rose Weasley.”
“Che ora sta con Scorpius!” Ribatté Zabini.
“Sì, ma come ti ha detto Albus, Scorpius è sempre stato molto più vicino a lei. E poi comunque tu e lui siete diversi. Lo dimostra che si è astenuto per mesi.” Concluse, ancora sconvolto dalla questione.
Zabini rise e si arrese “In effetti, pare! Eh, vabbè. Tornerò alle vecchie sane abitudini.”
“Scusate?” Li interruppe Albus “Stavo facendo delle domande!”
“Posso farne ancora una?” Implorò Nott.
Albus sospirò “Vai.”
“Te l'ha fatto lei, vero, il succhiotto?”
Scorpius scoppiò a ridere “Sì, Nott, sì, me l'ha fatto lei. Chi altro?!”
“Avevo ragione!” Nott esultò, felice come un bambino.
“Bene” Riprese Albus “Come si è ricreduta?”
“Non l'ho ingannata con un filtro d'amore, se è questo che ti stai chiedendo. Ha sentito Eva e Amber parlare e a quanto pare Eva le ha detto che lei non mi piaceva – tra l'altro, ricordami di ringraziarla, Nott – e così è venuta, abbiamo parlato e ha accettato di stare con me.”
Albus guardò il suo migliore amico incredulo “Io non capisco come si possa passare dall'odio all'amore.”
“Avevamo sbagliato tutto. Avevo sbagliato tutto. E' molto diversa da quello che credevo: è speciale. L'avevo giudicata male. E se temi che le farò del male, ti garantisco Albus, che non succederà. La amo. Lo intendevo davvero – inutile che tu faccia quella faccia Nott.”
“Ti ho creduto quando l'hai detto stamattina. E' solo che, è pazzesco, cioè... ! Ma sono contento, davvero.” E sorrise.
“E con i tuoi?” Chiese Zabini.
Scorpius si passò una mano tra i capelli e sospirò “Non lo so. Lo scopriranno presto, la notizia uscirà da qui subito. Ma non sarò io a dirglielo, sicuramente non per lettera. Comunque, non credo i miei avranno troppi problemi dopo lo shock iniziale; è mio nonno che mi preoccupa.”
“Puoi sempre venire a vivere da me.” Sorrise Albus
“Così che suo padre mi possa uccidere meglio!”
“Oh, cazzo! Quello sì che sarà un incontro interessante!”
“Tu dici?” Scorpius lo guardò malissimo, ma alla fine scoppiò a ridere.
E così l'interrogatorio terminò, i quattro scesero fino al Lago e continuarono a ridere a lungo.

 

***
 

Lily l'aveva trascinata in un'aula vuota, il più possibile lontano da orecchie indiscrete; Rose l'aveva pregata di utilizzare i corridoi più nascosti e il repertorio di passaggi segreti lasciato in eredità da James e Fred per evitare di incontrare persone. Le poche che videro la fissarono a bocca aperta, senza ritegno alcuno.
“Ora” Lily l'aveva fatta sedere proprio davanti a lei “Parla.”
“Cosa vuoi sapere?”
“Tutto! Per prima cosa: quand'è che le cose sono cambiate? Io non riesco ancora a credere che tu non me l'abbia detto.” Si alzò e si risedette un paio di volte, in preda a un'agitazione senza ragioni.
Amelia sospirò esasperata, pensando di essere l'unica sana di mente delle tre, e la fece sedere; Ellie, per nulla abituata, muoveva gli occhi dall'una all'altra, all'interrogata, ricominciando poi il giro, sulle labbra un sorriso divertito.
Rose sospirò, sapendo che questa volta non sarebbe potuta fuggire e una volta che Lily fu seduta definitivamente, cominciò a parlare “Esattamente non lo so, non è stata un colpo di fulmine, le cose sono cambiate piano piano. Ma, se vuoi sapere la prima volta che ho pensato a lui senza disprezzo, è stato alla loro partita contro i Corvonero.” Arrossì al pensiero.
Lily, al contrario, si illuminò “Quando gli hanno strappato la maglietta?”
“Esattamente. Ed è strano, perché non credo fosse la prima volta che lo vedessi a petto nudo, voglio dire, Scorpius non è da bassi profili. Eppure, forse perché ero concentrata sulla partita e in un momento di entusiasmo irrazionale, per la prima volta ho capito cosa intendessero tutte. E le cose, da quel punto di vista, non sono più cambiate. Mi sono odiata a lungo per essere come tutte le altre imbecilli – senza offesa - ora ovviamente sono tra voi.”
“Ah, nessuna offesa. Bello è bellissimo.” Disse Ellie, e le altre annuirono decise.
“Vai avanti” La incitò poi Lily “Quando è cambiato il resto?”
Rose scoprì di avere voglia di parlare, di raccontare quello che nessun altro sapeva: era bello finalmente dirlo a qualcuno “Oh, per tanto nulla. Lo odiavo. Per un bel po' ho anche smesso di parlargli: mi aveva baciata!”
“Ti aveva BACIATA? Quando?” Urlò Lily, di nuovo in piedi. “E non hai detto nulla!”
Oh, no, già, loro non hanno avuto mesi per processare; forse avrei dovuto introdurre la cosa “Alla non-punizione nelle Serre.”
“Oh, Merlino Santo! A novembre! E com'era stato?”
“Ero indignata, ma anche sorpresa. Cioè, aveva osato baciarmi.”
“Ma no!” Lily battè le mani. “Com'è stato il bacio? Come bacia?”
“Ah. E' vero quel che dicono: è bravo.”
“Lo hai pensato anche sul momento?”
“Oh, sì.” Rose annuì “E' una cosa che non si può negare.”
Lily annuì e per qualche secondo rimase in silenzio a pensare, poi decide di chiedere per sicurezza “Non vi siete baciati altre volte prima di stare insieme, vero?”
Rose arrossì “In realtà. Mi ha convinto a scommettere un bacio quando abbiamo giocato contro i Tassorosso. Non volevo, ma mi aveva davvero fatta arrabbiare. Avessi vinto io, lui non mi avrebbe mai più rivolto la parola. Ho perso.”
“Ecco perché eri furiosa dopo aver vinto!”
“E...” Continuò Rose ignorandola “Poco prima che decidessimo di provarci.”
La bocca di Lily pendeva aperta, lo sguardo sconvolto “Tre volte. Tre volte. Tre volte e non ha detto niente.” Mormorò piano.
Amelia capì che era il caso di intervenire di nuovo, e di nuovo la fece sedere, parlando “Rose, ti prego, continua.”
“Ehm... Ah! Quindi mi dava sempre fastidio, mi provocava, era sempre lo stesso arrogante Malfoy. Quando ci avete fatto fare il patto in realtà è cambiato poco. E' stato durante le vacanze di Natale, praticamente vivevamo assieme e lì andavamo davvero d'accordo: parlavamo di un sacco di cose e ho visto un'altra parte di lui. Poi a Capodanno ho capito che mi piaceva. Ma mi vergognavo: era sempre Malfoy, che si prendeva gioco delle ragazze e Malfoy che stava baciando Amber Eid-.”
“Ma non la stava baciando!” Esclamò Lily.
Rose sorrise alla cugina “Sì, lo so. L'abbiamo scoperto insieme ricordi? Ai Tre Manici. Ma io non lo sapevo, e vederlo baciarla mi aveva fatto malissimo, così ho capito. Ma non volevo accettarlo. Poi, abbiamo ripreso a litigare. Era un incubo.”
“Confermo.” Ellie alzò la mano, ripensando alle continue discussioni.
“E' per dargli fastidio che hai accettato di uscire con Zabini?” Le chiese Amelia.
Ci pensò per qualche secondo “Probabilmente sì. Ma non era conscio: un attimo prima stavo per dirgli 'no', poi è uscito 'sì'.”
“Come si è dichiarato?” Lily si sporse ancora di più verso la cugina, pochi centimetri di sedere effettivamente ancora sulla sedia.
“Ehm... E' lì che mi ha di nuovo baciato. Non voleva che uscissi con Zabini, ma non sapeva che io avevo già annullato, e mi ha spiegato perché. Ma io non gli ho creduto. Allora mi ha baciato e io gli ho urlato contro.” Si fermò per qualche secondo “Poi abbiamo sentito la Red parlare con Amber e ho capito. Quando siamo tornate al castello gli ho chiesto scusa e...” Alzò le spalle con un sorriso.
“E?” La incitò Lily.
“E mi ha chiesto di diventare la sua ragazza. Poi abbiamo deciso che se volevamo essere tranquilli l'avremmo prima sperimentato tra di noi.”
“Pazzesco.” Lily scosse la testa “Tu e Scorpius. Gli avevo anche chiesto di aiutarmi a capire cosa facessi! E tu e lui stavate insieme!”
Rose scambiò uno sguardo divertito con Amelia e non disse nulla, limitandosi a sorridere della cugina.
Ellie dopo qualche minuto di meditazione si alzò, ringraziando “Per avermi fatto sapere, ero curiosa. Ma non sono affari miei più di così, non voglio tu ti senta costretta a dirmeli.” E con un sorriso se ne andò.
Lily la tartassò con altre centinaia di domande, aiutata da Amelia, tralasciando però la più interessante, decisa a vendicarsi della cugina nel momento più opportuno: d'altronde, si disse, la vendetta è un piatto che va servito freddo.

 

***


Dopo quello che Rose avrebbe sempre ricordato come il pomeriggio più lungo della sua vita, riuscì finalmente a vedere Scorpius da solo.
Dovunque andasse gli studenti si giravano a guardarla e nessuno si fece alcun problema a indicarla o parlare di lei in sua presenza.
Nessuno si era perso la scena – ovviamente – e nessuno sembrava intenzionato a dimenticarsela – ovviamente – e la cosa che pareva scioccare più di tutte era che Scorpius Malfoy stesse con lei – ovviamente.
Dovette sorbirsi una serie di commenti poco carini e addirittura un attacco diretto, dalla Tassorosso con cui Scorpius era andato al Ballo.
Per fortuna era bastato ricordarle che eccelleva in Trasfigurazione per farla allontanare, Rose tuttavia sapeva che non sarebbe stata l'unica da affrontare e temeva il momento in cui sarebbe stato il turno di Amber Eiden, perché non vi era una sola possibilità che la “Troia” la lasciasse in pace. Scorpius aveva proposto di farle da guardia del corpo, ma Rose aveva rifiutato assicurandogli che sarebbe riuscita a tenerle testa. Forse.
Senza contare che la Professoressa McGonagall li aveva ricevuti nel suo ufficio, accettando le loro scuse con il solito sguardo severo, e aveva deciso che non vi sarebbero state conseguenze rilevanti delle azioni mattutine in quanto segno d'amore, ma che per aver disturbato la quiete pubblica con una scenata di proporzioni non indifferenti avrebbe dovuto togliere dieci punti ciascuno.
Rose aveva temuto, ma poi sospirato di felicità e sollievo: un problema in meno.
La cena era stata un'altra questione tutto meno che divertente: nel momento stesso in cui aveva varcato la soglia della Sala Grande era calato il silenzio, e oltrepassare a testa alta tutti i Tavoli era stato arduo; parecchie Grifondoro si erano poi congratulate con lei. Ma come si fa a dare così tanto peso a una relazione?, si era chiesta perplessa.
Aveva mangiato nel silenzio quasi assoluto, ascoltando il leggero chiacchiericcio di Lily e Amelia e, nell'esatto momento in cui aveva posato la forchetta, Scorpius dall'altra parte l'aveva guardata e fatto un cenno verso la porta; aveva annuito e si era alzata.
La sala era caduta di nuovo nel silenzio, ma Rose non ci aveva fatto caso e arrivata al fondo, aveva preso la mano che Scorpius le stava porgendo, felice di poter finalmente uscire.
Il ragazzo non aveva detto una parola, limitandosi a stringerle delicatamente la mano; solo dentro alla loro stanza, lontano dal resto del mondo, le parlò. “Mi dispiace Rose. Del casino, del rumore, di quello che diranno i nostri genit-”
Rose lo zittì con un sorriso “Non mi importa. Tanto prima o poi l'avrebbero saputo.”
“Sono fortunato.” Le spostò un capello dietro all'orecchio.
“Aspetta che lo scopra mio padre prima di dirlo.”
Il viso di Scorpius si trasformò in una smorfia sofferente “Ah, già.” Meditò un secondo “Promettimi che mi ricorderai anche dopo che sarò morto. E che porterai fiori sulla mia tomba”
Rose si alzò in ginocchio sul letto e gli prese la testa fra le mani “Che fiori vuoi?” Gli sussurrò, le labbra a un millimetro dalle sue.
“Tulipani e...”
“E...?” Gli sfiorò una guancia con le labbra.
Continuò a stuzzicarla “Dei gerani e...”
“E?” L'altra guancia.
“Delle orchidee e...”
“E?” Chiese per l'ennesima volta Rose, le labbra di nuovo quasi sulle sue.
Scorpius perse la concentrazione per qualche secondo, con il respiro di lei sul viso e i suoi sussurri a incantarlo “Rose. Tante. Rosse fuoco.”
Bastò questo e Rose finalmente lo baciò, prendendo il suo labbro inferiore tra i denti. Scorpius inspirò di colpo e la ragazza sorrise, spingendolo leggermente verso il materasso; le sue labbra si spostarono sul collo, mentre le mani premevano per liberarsi della maglietta.
Scorpius la aiutò e poi sospirò di piacere a ogni tocco delle labbra di Rose, le quali scesero sempre più giù, percorrendo con baci lascivi la linea dei suoi muscoli. La lasciò fare fino a quando il bisogno di toccarla divenne incontrollabile e dovette ricongiungersi con le sue labbra, privarla lentamente di ogni singolo indumento, assaporare a sua volta ogni centimetro di pelle.
“Scor- ...pius?” La bocca del ragazzo sul suo seno sinistro.
Era sicuro nessuno sapesse pronunciare il suo nome così bene “Mmh?”
“Per favore.” Gli chiese solamente.
Il ragazzo ghignò, fiero di essere la ragione dei suoi sospiri “Non te l'hanno mai detto che la pazienza è una grande virtù?” Riportò le labbra al livello delle sue.
“Forse.”
“E?” La stuzzicò ancora.
Gli occhi azzurri di Rose lo fissavano con sfida “Vaffanculo.”
Scoppiò a ridere e le disse “Dovresti essere più gentile.”
Come unica risposta Rose si inarcò per riuscire a raggiungere le sue labbra e così, finalmente, la accontentò, godendo di ogni singolo attimo.


***

Due mattine dopo, Ron Weasley si recò a lavoro di ottimo umore e rimase tale fino alle 11, quando si prese una pausa e andò a prepararsi un caffè con alcuni colleghi.
Stava bevendo il suo meraviglioso caffè caldo e commentando l'ultima partita dei Cannoni, quando due donne dell'ufficio Sportello Consulenza Animali nocivi, che conosceva abbastanza da sapere che avevano figli a Hogwarts con i suoi, gli si avvicinarono per sapere come aveva preso la notizia.
Ron Weasley però non aveva idea di che cosa intendessero con 'notizia' e si voltò verso Harry Potter con sguardo interrogativo, ma l'amico alzò le spalle perplesso.
Le due donne si mostrarono molto imbarazzate e si scusarono, ma Ron Weasley insistette per conoscere la 'notizia'. Ripensandoci dopo, non avrebbe mai dovuto insistere.
“Ah, nulla di che in realtà. Mia figlia mi ha scritto tutta agitata per raccontarmi una cosa pazzesca: secondo lei” E la donna abbassò decisamente la voce “Rose sta con Scorpius Malfoy.”
Purtroppo per la veste di Ron, il caffè era ancora meravigliosamente bollente e l'uomo tutto meno che sordo.
“Magari si è sbagliata” Si affrettò a suggerire la donna, occhieggiando la tazza in piccoli frantumi per terra.
Ma Ron Weasley era già sparito, le orecchie scarlatte, in cerca del capo dell'ufficio delle Relazioni e Riabilitazione delle Creature Magiche Povere e Abbruttite*, perché sua moglie sicuramente sapeva che ci doveva essere stato un errore.
Harry si affrettò a seguirlo, sulle labbra un sorriso a metà tra il perplesso e il divertito.



*Credo Hermione avrebbe davvero voluto pari diritti per le creature magiche, per cui ho supposto avesse istituito un nuovo ufficio. Ritengo anche sarà il prossimo Ministro.



 

Angolo Autrice


Hola! Sempre in ritardo sì, ma almeno sono sotto ale due settimane dai! Rallegriamoci tutti.

Anyway, questo capitolo è molto lungo, e non sono molto convinta della sua riuscita, ci sono delle parti che mi perplimono, ma spero a voi piaccia! 
Inoltre, vedo decisamente la fine della nostra storia ormai. Manca ancora qualche capitolo, ma la sento aleggiare nell'aria e ammetto che mi dispiace parecchio.
Ma, non pensiamoci fino a che il momento non verrà.

Invece, COME RINGRAZIARVI? Ho ricevuto 18 recensioni per il capitolo precedente e non me lo sarei mai aspettato. Sono profondamente commossa, grazie a tutti. DAVVERO. 
Non smettete. E merito vostro se questa storia è arrivata a questo punto: avevo progettato 10 capitoli, e sono al 26esimo!
Grazie, come sempre (sì, lo so, lo dico sempre, concedetemelo), a chi legge/preferisce/ricorda/e non ricordo l'ultimo, ma comunque grazie!

Vi amo, 
@isabeckhtorres



 

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Capitolo 27
*** Ribellione Adolescenziale Contro Genitori Potenti? ***


Capitolo 27: Ribellione Adolescenziale Contro Genitori Potenti?



Everybody's been there, everybody's been stared down
By the enemy
Fallen for the fear and done some disappearing
Bow down to the mighty
Don't run, stop holding your tongue
Maybe there's a way out of the cage where you live
Maybe one of these days you can let the light in
Show me how big your brave is.”
- Brave, Sara Bareilles

 

Rose si svegliò al suono di un bip continuo e si affrettò a zittirlo, per evitare di disturbare la figura accanto a lei: Scorpius, come aveva ben presto realizzato, non era una persona mattutina - ancora non comprendeva come riuscisse a essere pronto e perfetto in dieci minuti – ma era finalmente riuscita a farlo ragionare e ora non doveva svegliarlo, così il ragazzo, invece di aprire gli occhi e richiuderli subito, dormiva senza interruzione.
Si alzò e cominciò a prepararsi come tutte le mattine, quando arrivò al solito momento di agonia per i capelli indomabili, di Scorpius ancora non c'era traccia. Finita l'opera, tornò nella loro stanza, dove il ragazzo dormiva beato.
Scosse al testa, prese la sua borsa e si assicurò di sbattere forte la porta prima di dirigersi verso la Sala Grande per colazione.
La Sala si stava riempiendo velocemente e come nelle ultime due mattine, al suo passaggio bene più di una testa si voltò; Rose si premurò di ignorarle, esasperata.
Si sedette e salutò Lily e Amelia, chiedendo “Ma secondo voi smetteranno mai?”
“Prima o poi. Ma è inevitabile che ti fissino: hai fatto scandalo. E aggiungerei: ben ti sta!” Rispose la cugina, la forchetta a mezz'aria.
Rose alzò gli occhi al soffitto, oggi di un blu decisamente primaverile, e sorrise dell'atteggiamento offeso della cugina.
“Non aiuta che ieri Amber Eiden ti abbia urlato contro.” Aggiunse Amelia, anche lei divertita.
Rose arrossì e abbassò gli occhi sul piatto “Ah.”
Amelia aveva ragione: le urla di Amber Eiden davanti all'aula di Pozioni avevano fatto scalpore.
Avevano appena finito la lezione e stavano uscendo dalla classe quando la ragazza bionda le si era parata davanti bloccandole il passaggio e a Rose erano serviti parecchi secondi prima di capire cosa stesse succedendo. Scorpius invece aveva reagito molto più velocemente: qualche metro più indietro di Rose, aveva lasciato Albus e si era frapposto tra le due ragazze. Amber aveva cominciato a urlargli contro e accusarlo, ma Scorpius si era limitato a rispondere secco, spiegandole che“Rose o non Rose, in ogni caso, non saresti tu. Comunque, è Rose.”
Allora la ragazza l'aveva spostato e aveva cominciato a urlare contro a Rose: “Chi credi di essere, eh?!”, “Tanto ti mollerà come fa con tutte”, “Sei il suo nuovo giocattolino, capisci?”, le aveva detto, tra le altre cose.
Rose non aveva battuto ciglia, né indietreggiato di un passo; Scorpius invece si era decisamente adirato a quelle parole e aveva alzato la voce.
Lei però non era stata colpita, né si sentiva offesa. Forse sarebbe stato diverso se non avessi avuto mesi per conoscere Scorpius e fidarmi, pensò ora.
Lily interruppe i suoi pensieri “E in ogni caso, Scorpius è stato davvero tenero.”
“Non avrebbe dovuto urlarle contro” Scosse la testa Rose.
“Questa volta concordo con Lily, Amber urlava contro la ragazza che ama per colpa sua” Amelia virgolettò con le dita le ultime due parole “E' ovvio che volesse proteggerti.”
Rose pensò che fosse strano sentire 'la ragazza che ama' riferita a se stessa, ma si sentì incredibilmente lusingata, come tutte le volte che Scorpius glielo diceva, o sussurrava, come ogni volta che le rivolgeva un complimento o semplicemente lo beccava a fissarla.
Intanto Lily aveva ripreso a chiacchierare fitto e Rose si lasciò coinvolgere; qualche minuto più tardi anche Scorpius entrò nella Sala, con estrema nonchalance e i loro sguardi si intrecciarono immediatamente; il ragazzo ghignò e Rose alzò gli occhi al soffitto, di nuovo.
Qualche secondo dopo un fruscio di ali anticipò il planare rumoroso dei gufi sui Tavoli e una serie di lettere caddero davanti a Rose, che capì subito di cosa si trattasse. Rimase a occhieggiarle, incerta di come reagire: una era vistosamente rossa.
Non ebbe il tempo di prevenire o limitare il danno perché la voce di suo padre cominciò ad echeggiare sulle pareti della Sala, terribile “ROSE WEALEY, SPERO VIVAMENTE CHE NON SIA VERO. PENSAVO DI ESSERE STATO MOLTO CHIARO. STO CONTEMPLANDO DI RITIRATI DA QUELLA SCUOLA. RISPONDI IMMEDIAMENTE.”
Rose sentì calore affluirle alle guance e si rifiutò di alzare gli occhi dal tavolo, consapevole che ogni singolo studente avesse gli occhi fissi su di lei.
Aprì la busta con la calligrafia di sua madre e sospirò di sollievo nello scorgere la prima riga. 


Cara Rose,

Mi spiace per la Strillettera di tuo padre. Non ho potuto fare nulla per evitare che la inviasse.
Non dubito che la notizia sia vera e capisco perché tu non abbia voluto dirlo a nessuno, nemmeno a noi: come dimostrato, tuo padre non ha reagito troppo bene. L'ha scoperto da due signore in ufficio: era piuttosto sconvolto. Gli parlerò ancora.
Devi comprendere tuo padre però, Rose: per lui non è facile accettare che la famiglia Malfoy sia cambiata o abbia lati buoni. E ancora più difficile sarà accettare che non solo sua figlia sia cresciuta, ma sia strettamente legata con il figlio di Draco Malfoy.
Comunque, spero che mi racconterai qualcosa in più nella risposta a questa lettera: io e tua zia Ginny siamo davvero curiose!
E sono certa che Scorpius sia un ragazzo meraviglioso, ricordo che Neville mi aveva parlato di lui come uno studente eccellente.

Saluta i tuoi cugini,
Ti voglio bene,
Mamma.

P.s. Fammi un favore: manda un gufo a tuo padre, o temo gli verrà un esaurimento.

Rose si sentì molto meglio e si ripromise che avrebbe scritto alla madre una lettera lunga, sentendosi un po' in colpa per non averglielo detto in prima persona.
Aprì anche l'ultima lettera e rise forte a leggere le parole vergate dalla mamma di Lily: non per nulla adorava zia Ginny. Le aveva descritto la faccia sconvolta di suo padre nel raccontare quello che aveva scoperto e la pregava di raccontare tutto in una lunga lettera, perché girava voce che il Settimanale delle Streghe volesse scrivere un articolo su di loro e non voleva scoprire i dettagli da quella rivista: voleva la verità.
Lily e Amelia intanto l'avevano occhieggiata per tutta la lettura, lo sguardo leggermente ansioso.
“Allora?” Indagò Lily non appena Rose posò l'ultima lettera.
“Allora, beh, il primo era mio padre” E guardò dalla parte opposta del Tavolo, Scorpius la stava fissando con lo stesso sguardo delle amiche: Rose gli sorrise per tranquillizzarlo e poi continuò “La seconda lettera era di mia madre e l'ultima della tua.”
“Della mia?”
“Sì” Rose rise “Vuole sapere tutto. Io davvero non so come facciano James e Albus con voi due in casa!”
“Non fanno.” Rispose fiera Lily.
“Invece tua mamma?” Chiese Amelia.
“Mia mamma anche vuole sapere e mi ha promesso che parlerà a mio padre.” Rose sbiancò leggermente “Ma vuole che io gli risponda.”
“E?”
“E non so davvero cosa scrivergli.”
Sia Lily che Amelia si dimostrarono comprensive e compassionevoli.
Rose si sforzò di pensare a una risposta per il resto della colazione, ma quando si alzò per la lezione di Trasfigurazione cinque minuti dopo, ancora non aveva avuto idee.

 

***
 

“Rose?” Scorpius la stava aspettando appena fuori dalla Sala Grande, lo sguardo decisamente preoccupato. “Era tuo padre vero?”
Annuì “Ma non ti preoccupare, mia mamma e mia zia si sono alleate con me e te.”
Scorpius non disse nulla e si limitò a camminare verso l'aula della Professoressa Gordon.
“Scorpius?” Rose gli prese la mano “Non ti farà seriamente del male.”
“Lo so.” La guardò fermandosi “E' solo che lo capisco. Non sono un ragazzo qualunque che sta con la sua preziosa figlia. Sono un Malfoy – non mi interrompere – e vuol dire. Certo che mio padre ha dimostrato un altro atteggiamento e certo che io non sono lui e il passato è passato, ma...”
“Scorpius, tuo padre e mio padre si sono già anche rivolti la parola nelle occasioni importanti. Il passato è il passato.”
Il ragazzo si limitò ad annuire.
“I tuoi?” Chiese allora Rose, ricominciando a camminare.
“Non credo lo sappiano ancora. Mia mamma sarà la donna più felice del mondo, che io possa provare sentimenti veri la solleverà. Mio papà...” Alzò le spalle “Mentre mio nonno. Beh, in realtà, noi vediamo quasi solo più mia nonna e lei non dirà nulla, ma mio nonno non sarà contento.” Il viso gli si indurì “Lui è un'opportunista e ora si è ritirato nel silenzio per poter rimanere fuori da Azkaban, ma crede davvero in quello che ha fatto.” Finì con una smorfia di disgusto.
“Hei.” Rose gli prese la mano e gliela strinse “Questo non fa di te una cattiva persona.”
“Non avresti detto così qualche mese fa” La provocò lui, guardandola di sottecchi.
“Io ho sempre sostenuto che tu fossi uno stronzo, arrogante. E in parte lo sei ancora” Rispose lei con una punta di malizia “Tuttavia, se ben ricordi, non ho mai detto che il problema fossero i nostri parenti.”
Scorpius ricordava chiaramente e ghignò “Ricordo.”
Entrarono insieme nell'aula, e sebbene le loro mani non fossero più unite, il sorriso divertito rimase per tutta la lezione.


***

Non appena le lezioni finirono quel giorno, Rose ignorò la pila di libri che le urlava di essere studiata e si dedicò alla corrispondenza: rispose immediatamente al padre, cercando di utilizzare un tono dolce ma chiaro e spiegandogli che la relazione con Scorpius non era materiale da discussione.
Aveva poi risposto alla madre e alla zia, raccontando come durante le vacanze di Natale avesse riscoperto uno Scorpius diverso e le cose fossero cambiate ulteriormente a gennaio, ma che per comprendere quello che stesse avvenendo avevano mantenuto il segreto. Sperò che alla madre e alla zia bastassero questi dettagli perché di altri non ne avrebbe certamente dati: alcune cose le avrebbe custodite sempre solo per sé, e altre non le avrebbe dette nemmeno sotto tortura.
Non credeva, d'altronde, che la madre avrebbe apprezzato certi dettagli: troppo dettagli insomma, si disse.
Quando finì le lettere, si diresse in biblioteca e cominciò a lavorare sulla pila di libri, la piuma graffiava veloce la pergamena e lei cercava di assimilare il più in fretta possibile: Hugo non le avrebbe perdonato un ritardo, ma nemmeno il Professor Boot cinque centimetri in meno.
Un'ora e mezza dopo chiuse il libro di Pozioni con uno sbuffo, lo infilò velocemente nella borsa, corse giù dalle scale e si fiondò nello spogliatoio: Hugo le rivolse un “Sei al limite”, ma Rose capì che non era arrabbiato.
L'allenamento fu lungo e duro, Hugo fece provare loro tutte le tattiche note all'umanità e altra ancora; quando finalmente rimisero piedi sul terreno Rose pensò che si sarebbe potuta addormentare direttamente sul campo, e anche avesse piovuto, la pioggia non l'avrebbe disturbata. Poi si ricordò di possedere un letto caldo, condiviso con un ragazzo che le faceva venire caldo, per cui si impose di resistere e tornare al castello.
Passò prima dalle cucine e lei e Lily chiesero un panino, avendo dovuto saltato la cena in favore della salute mentale di Hugo.
Finalmente Rose giunse nella Sala Comune, si sedette sulla sua poltrona e mangiò, lo sguardo perso nel vuoto. Quando Scorpius tornò dalla biblioteca, rimase a guardarla svariati minuti, prima che lei si accorgesse della sua presenza.
“Non sarebbe il caso di andare a dormire?” Le chiese ghignando.
Rose si limitò a fare su e giù con la testa.
“Vuoi dormire lì?”
“Non riesco ad alzarmi. E' comoda.” Dichiarò decisa.
“Anche il mio letto.”
Rose annuì di nuovo e questa volta si alzò. “Devo fare la doccia. Io prima in bagno.”
Scorpius alzò le mani ghignando “Giuro che non lo tocco.”
Mezz'ora dopo Rose si infilò a letto e perse conoscenza non appena la sua testa toccò il cuscino.

 

***

Mancavano tre giorni alla partita più attesa dell'anno e l'eccitazione, appianata dallo scandalo Weasley-Malfoy, cominciò a prendere il sopravvento sull'intero castello. Cominciarono i cori e le intimidazioni, le isterie da Capitani e la pazienza dei giocatori: Rose prese seriamente in considerazione l'idea di assassinare il suo stesso fratello, Scorpius chiese a Lily il permesso di far fuori il suo.
Tuttavia quella mattina a colazione, Scorpius dimenticò le cattive intenzioni, avendo ricevuto una lettera, con annesso un pacco, che squadrò per tutto il pasto con una certa apprensione, nonostante i suoi amici lo incoraggiassero ad aprirla.
“Tanto prima o poi dovrai farlo.”
“Potrei sempre fingere che non mi sia mai arrivata.”
“Quando mai Charles ha sbagliato una consegna?” Nott occhieggiò il gufo di casa Malfoy e poi l'amico.
Scorpius sospirò “Mai.”
“Ecco, appunto.” Aggiunse Albus “Aprila.”
Il ragazzo inspirò ed espirò un paio di volte, poi si decise ad aprire la lettera, vergata con la calligrafia del padre.

Caro Scorpius,

Ieri sera abbiamo ricevuto un pacco e un biglietto da tuo nonno Lucius. Diceva 'ti avevo avvertito che l'educazione che davi a tuo figlio avrebbe umiliato la famiglia'.

Non ho capito fino a quando non ho aperto il pacco: Il Settimanale delle Streghe ti ha riservato un interessante articolo. Sono sicuro potrai immaginare di cosa io stia parlando.
Io e tua madre eravamo molto sorpresi, pensavamo detestassi la ragazza.
Come supporrai, tua madre è incredibilmente felice e spera vivamente questa non sia una falsa notizia.
Io, Scorpius, me lo auguro quanto lei: si parla molto bene di Rose Weasley, in giro.
Mi rammarico tu non abbia voluto dircelo, ma suppongo avessi le tue motivazione.
Il Due Maggio avremo tempo per parlarne, ne sono sicuro. E di conoscerla personalmente.


Ti vogliamo bene,
Tuo Padre.


P.s. Tua madre esige una risposta di conferma.


Scorpius sospirò sollevato e provò un moto d'affetto per i suoi genitori: era fiero delle scelte che aveva compiuto suo padre.
Aprì curioso il pacco e srotolò la rivista che ne uscì: sulla prima pagina volavano due figure. Erano due foto di lui e di Rose durante la partita Serpeverde – Grifondoro dell'anno precedente, in cui James aveva preso il boccino dopo nemmeno mezz'ora di gioco.
Il titolo recitava: 'Ribellione adolescenziale contro genitori potenti?'.
Nott, Zabini e Albus si alzarono e posizionarono alle sue spalle, incuriositi.
L'articolo raccontava come fosse impossibile per i figli di personalità note e influenti non 'uscire dai binari' e 'voler fare scandalo'. Per questo, scriveva l'autrice – che certamente doveva conoscere Rita Skeeter – Rose Weasley e Scorpius Malfoy stavano ora insieme, d'altronde era noto che i due si odiassero, per cui, lo stavano facendo per odio verso i propri genitori.
Scorpius rise scorrendo l'articolo, che non mancava di ipotizzare da quanto durava e per quanto ancora, e non appena ebbe finito, intercettò lo sguardo di Rose e le fece segno di raggiungerlo.
Rose si alzò e si sedette leggermente a disagio accanto a lui: più di un Serpeverde le rivolse uno sguardo indagatorio, in particolare un paio di ragazze del sesto anno.
Salutò gli amici e poi si rivolse al ragazzo “Scorpius, domenica giochiamo contro e mi fai sedere qui... Stai cercando di farmi assassinare?”
Scorpius alzò gli occhi al cielo “Sopravviverai. Ti proteggo io.” Poi aggiunse “Guarda qui.” E le passò la rivista.
Rose occhieggiò le due figure in copertina e il titolo, dopo qualche secondo, la aprì perplessa. Lesse l'intero articolo ridendo, quando finì aveva le lacrime agli occhi e decise che avrebbe scritto a sua madre per raccomandarle la lettura.
Guardò Scorpius “Ma come..?”
“Me l'ha mandato mio padre – non ti preoccupare” Disse vedendola impallidire “Approvano entrambi – e sapevo l'avresti trovato divertente.”
“Deve essere uscito ieri mattina, ne parleranno presto anche qui.” Osservò Albus. “Una volta hanno anche fatto un articolo su James e i suoi presunti tatuaggi nascosti.”
“Tuo fratello ha dei tatuaggi?” Zabini guardò Albus sconvolto.
“In realtà, non è mai stato provato, ma lui non nega né conferma. E' una cosa che sta facendo impazzire mia mamma.” Albus pensò a quanto James facesse impazzire sua madre.
“Tuo fratello è spesso sui giornali però, Scorpius e Rose qui sono una prima volta.”
“Beh, ma è perché gioca a Quidditch professionistico.” Constatò Albus.
“E perché si fa un sacco di ragazze.” Aggiunse Nott con malizia.
Albus ghignò e così Zabini, che dichiarò “Se per questo, anche noi.”
“Oooook” Rose si alzò “Il discorso sta prendendo una piega che non mi interessa. Ci vediamo dopo” Disse, facendo un cenno e scomparendo.
I quattro cominciarono a discutere se fosse più da fighi avere una ragazza di Hogwarts o una di fuori e Scorpius disperò Nott propendendo solennemente per Hogwarts.

 

***

Gli ultimi due giorni passarono veloci e l'eccitazione aumentò visibilmente, la domenica mattina man mano che i giocatori delle due squadre entrarono nella Sala Grande, questa esplodeva di boati e urla.
Nessuno riuscì a ingoiare molto e così ben presto Hugo e Albus li condussero verso gli spogliatoi per cominciare la preparazione pre-partita, ripassare le tattiche e tenere il discorso di incoraggiamento.
Seduta sulla panca che occupava dal quarto anno, nello spogliatoio che conosceva così bene, Rose sentì l'emozione salire: per lei, Shay e Luke sarebbe stato l'ultimo anno, l'ultima partita. Sentì brividi percorrerla e farfalle nello stomaco. Nello spogliatoio a pochi metri dal loro, anche Scorpius, Nott, Zabini ed Albus cominciarono a sentirsi davvero emozionati; il discorso di Albus fu lungo, forte e colpì tutti profondamente.
Quando l'ora venne, si sentirono pronti a portare a casa la vittoria, a regalare al Capitano e a se stessi la possibilità di alzare quella coppa.
Entrambe le squadre afferrano le scope e uscirono tra le urla della folla.
“Hogwarts intera, benvenuta al momento che tutti aspettavamo!” La voce di Mike echeggiò sopra gli spalti “Siamo pronti a entusiasmarci! Serpeverde contro Grifondoro!”
Una serie di grida, fischi e acclamazioni accolse la sua affermazione.
“Le due squadre hanno dominato il campionato senza problemi e sono ora in testa a pari punti, con un punteggio di 500! E questo vuol dire che chi vince oggi, porta a casa la Coppa! Ma eccoli che salgono sulle scope e attendono l'arbitro!
In verde e argento abbiamo... Blethcley, Bole, Berris, Malfoy, Nott, Zabini e Potter!”
La folla verde e argento urlò di gioia, saltando sugli spalti e sventolando sciarpe colorate; dal lato opposto i Grifondoro fischiarono con sdegno.
Mike Dens riprese tra le urla “Mentre in oro e rosso abbiamo... Weasley, Shay, Bryan, Weasley, Thomas, Wood e Potter!”
Questa volta anche i Grifondoro gioirono entusiasti, mentre in attesa che Madama Mairs fischiasse, i quattordici giocatori si squadrarono interessati.
Lily fissava Albus con sguardo impassibile e deciso, il fratello ricambiava con lo stesso atteggiamento, a tratti spostando gli occhi su Hugo in attesa di stringergli la mano: sebbene avesse già giocato contro i suoi cugini innumerevoli volte, dover fronteggiarne uno da Capitano era tutt'altra storia.
Gli altri componenti dei Serpeverde cercarono di assumere un comportamento intimidatorio, così come fecero Helena, Olivia, Luke e Sean Shay.
Gli sguardi più interessanti, tuttavia, erano quelli scambiati tra i due innamorati: sembravano incerti se assumere un atteggiamento sdegnoso o di semplice rassegnazione.
Il pubblico, tra cori e inni, osservava la situazione estremamente curioso, discutendo su come si dovessero sentirsi, su come sarebbe andata a fine partita: Amber Eiden fu sentita dichiarare che in entrambi i casi certamente Scorpius l'avrebbe lasciata.
Rose e Scorpius non si accorsero di nulla, intenti ad aspettare e fissarsi, ogni tanto le labbra dell'uno e dell'altro sembravano tradire un sorriso, che veniva subito nascosto. Il luccichio negli occhi, però, non li abbandonò.
Mike Dens intanto aveva ripreso a urlare “E i due fratelli Potter si sfidano per il titolo per miglior Cercatore! Il signor Albus vuole il titolo per onorare l'ottima carriera, mentre Lily Potter non ha alcuna intenzione di lasciarsi mettere i piedi in testa... Ma eccoli, arriva il fischio e... PARTITI! La Pluffa è in possesso dei Grifondoro, Thomas passa a Wood che passa a Weasley, che schiva un ottimo bolide di Berris, ripassa a Wood, Thomas è davanti a Blethcley... Wood, Wood, para.” Il tono di Mike non nascondeva il disappunto.
“Ora la Pluffa è in mano ai Serpeverde, Nott, Zabini, Malfoy, e riparte da Nott che passa a Zabini che però viene distratto dal Bolide di Shay e la Pluffa recuperata da Weasley, che passa a Wood, Wood passa a Thomas... la porta di Bletchcley sempre più vicina... Thomas passa a Weasley, Weasley è in una posizione perfetta... E infatti prova il tiro e... SEGNA! WEASLEY SEGNA!” Le grida felici di Mike si persero nel boato che accolse il tiro di Rose, la folla rosso-oro gridava e cantava a pieni polmoni.
Albus imprecò ad alta voce, mentre Hugo urlò alla sorella tutta la propria soddisfazione; Nott e Zabini occhieggiarono la fidanzata del loro amico con disappunto, Olivia e Helena volarono ad abbracciarla. Scorpius non disse una parola, non proprio soddisfatto ma nemmeno, dovette ammetterlo, davvero irritato: Rose aveva lanciato le braccia al cielo e stava abbracciando le amiche con un enorme sorriso: come si fa a prendersela con tanto splendore? si chiese più volte.
“Grifondoro conduce per 0-10, ma del Boccino nessuna traccia... Intanto la Pluffa è ancora nelle mani dei Grifondoro, dopo lo splendido goal di Rose Weasley – no Signora Preside, è oggettivo, nessun favoritismo... - ...Wood passa a Thomas che però manca e la Pluffa viene recuperata da Malfoy... Malfoy, Zabini, Nott... Nott prova il tiro.... Weasley para!... E lancia a Thomas che passa a Wood, ma Malfoy intercetta e passa a Zabini... Ancora Nott... Ritenta il tiro e... segna. 10-10 e tutta la rabbia del Portiere Weasley.”
Questa volta a urlare fu la massa verde e argentata e numerosi fischi giunsero dai Grifondoro; la faccia di Lily una maschera di pietra, così quella di Rose, che si impose di non guardare il suo ragazzo, a cui andava il merito dell'azione.
“Si riprende... Pluffa in mano a Weasley, che passa a Thomas... Thomas per Wood, Wood ancora per Weasley.... Intanto la ricerca dei due Potter pare vana... Ancora Weasley, pericolosamente vicina... Tira? No! Passa a Wood, che... SEGNA! 10-20! 10-20!”
Le due si sorrisero con intesa, ma il gioco riprese immediatamente e con grande disappunto di Mike, i Serpeverde recuperarono pochi secondi dopo con un tiro di Malfoy.
“Malfoy porta il risultato a 20-20... Purtroppo va ammesso il tiro eccellente... Pare il ragazzo stia considerando la carriera da professionista... Intanto Potter e Potter continuano a sorvolare il campo... La Pluffa in possesso di Weasley... Thomas, Wood, Thomas, ancora Wood, che schiva un gran bel Bolide di Bole... Passa a Weasley, Weasley... Bletchcley è attento... Weasley passa indietro a Thomas che ripassa avanti... Weasley la prende e SEGNA! WEASLEY SEGNA! 20-30! Rose Weasley ha intenzione di soffiare il titolo di miglior Cacciatore al suo stesso ragazzo! La rivalità tra i due è sempre stata elevatissima... Ma quest'anno si è trasformata in passion-”
“Signor Dens! Si concentri sulla partita, ora!” La Preside sventolò la bacchetta nella sua direzione con una certa veemenza.
“Sì, signora Preside, mi scusi, un piccolo intervento per alleggerire la tensione... Intanto la Pluffa torna in possesso dei Serpeverde... Malfoy, Nott, Zabini, Malfoy, Zabini...”
I Serpeverde segnarono, e i Grifondoro subito dopo: la partita era giocata con perfetta parità e decisione, nessuno sembrava intenzionato a concedere nulla all'avversario.
Scorpius segnò ancora e ancora, inarrestabile, e nessuno poté contestare perché era evidente che il ragazzo avesse classe; Rose, Helena e Olivia si alternarono con equilibrio nel trapassare i tre anelli di Blethcley e il risultato, un'ora dopo l'inizio della partita, era a 60-60.
Entrambi i Capitani urlavano direzioni ai loro giocatori, spronandoli e incoraggiandoli, Albus gli occhi che guizzavano intorno al campo, cercando di prevenire la sorella.
Una mezz'ora dopo i Grifondoro sbloccarono il continuo pareggio e portarono il risultato a 90-110; ma i Serpeverde non demordevano e Rose sapeva che se Lily non avesse preso il Boccino subito, sarebbero stati raggiunti.
E finalmente il Boccino si fece vedere, proprio accanto agli spalti dei Professori qualcosa luccicava d'oro.
Albus e Lily lo videro immediatamente e immediatamente si fiondarono in quella direzione, il busto in avanti, gli occhi fissi, la folla che urlava e li incitava. 
Gli altri dodici giocatori fermi a mezz'aria, gli occhi puntati sui due fratelli Potter.
Il Boccino si alzò leggermente e così i due Cercatori; Lily lo vedeva chiaramente rilucere a pochi metri da sé, ma Albus le stava accanto e si abbassava ancora di più sulla scopa, per guadagnare velocità.
Centinai di paia di occhi seguirono lo loro mosse, tendendo istintivamente i corpi verso i Cercatori.
Ormai la pallina d'oro era a meno di un metro e stesero entrambi le mani verso di essa.
Era lì, a un soffio dalle loro dita, mancava così poco: l'intero stadio trattenne il fiato.
E poi cinque dita si strinsero intorno al freddo metallo luccicante.

 

Angolo Autrice

Non soffermiamoci nemmeno sul mio ritardo e sulle mie colpe, potremmo farne un elenco talmente lungo da condannarmi subito nell'Inferno degli scrittori di FanFictions. No buono.

Comunque, ecco qui: la bomba è esplosa, i genitori lo sanno, la partita è quasi, quasi (mi sento molto perfida) finita, e il Ballo è alle porte; ergo, Scorpius sta per avere dura vita. Poverino. 

Fatemi sapere che ne pensate! Grazie a tutti, chi legge/preferisce/ricorda/segue e chi mi recensice ovviamente.

Sempre più Grazie Mille, 

@Isabeckhtorres.

P.s. Mi spiace per il grassetto, io e EFP abbiamo avuto diversi problemi, perché sebbene il grassetto non ci fosse ora c'è. Non commento, ulteriormente o la mia pazienza sarà messa a dura dura prova.

 

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Capitolo 28
*** Non Posso Proprio Dire di Aver Perso ***


Capitolo 28: Non Posso Proprio Dire di Aver Perso.


You open the door
There ain't nothing but a smile drawn to the floor
And you whisper in my ear, baby I'm yours
Ooh, just the thought of you gets me so high, so high”
-Want To Want Me, Jason Derulo

 

Albus si alzò in alto, sempre più in alto, urlando a squarciagola, il braccio diretto al cielo, la mano chiusa a pugno. L'aveva preso. Aveva preso il Boccino. Al suo ultimo anno, da Capitano. Avevano vinto.
Continuò a volare verso l'alto, sentendosi leggero, leggero e felice. E poi fu soffocato dall'abbraccio stritolante di sei ragazzi urlanti.
Dagli spalti provenivano grida confuse, canti e applausi: sciarpe verde e argento venivano lanciate da una parte all'altra mentre figure saltavano abbracciandosi.
Mike Dens si impegnò a urlare “ALBUS POTTER HA PRESO IL BOCCINO! E Serpeverse strappa la vittoria e la Coppa per 240 a 110.” Poi si risedette, dispiaciuto.
Lily planò al suolo, gli occhi ridotti a due fessure, il viso contratto; i suoi compagni la raggiunsero e la abbracciarono, delusi.
I Grifondoro osservavano la squadra a terra silenziosi, senza commentare e senza fischiare: era stato dato il massimo e lo sapevano, ma non era bastato. Rose abbracciò la cugina e Lily ricambiò appena, troppo arrabbiata con se stessa per essersi lasciata sfuggire il Boccino di un soffio.
“Hei” Le disse Rose “Il prossimo anno sarà tuo, lo sai. Non c'è nessuno al tuo livello.”
“Ma per te non c'è più possibilità.”
Rose non rispose per qualche secondo, osservando gli avversari ancora in aria, ma poi disse “Ho vinto l'anno scorso. E in realtà, non posso proprio dire di aver perso.” Non quando un possiedo un sorriso del genere, pensò osservando la felicità di Scorpius.
“Il titolo di Miglior Cacciatore andrà a lui.” Lily sembrò aver dimenticato la rabbia, intenta a fissare la cugina.
Rose sorrise leggermente “Non ho mai avuto una possibilità, temo. Credo sia arrivato il momento di ammettere che se lo merita.”
Lily annuì e poi disse ancora “Ero così vicina. Così vicina.” La frustrazione tornata.
“Lo so. Non puoi farci nulla. Ha le braccia più lunghe.” Rose sollevò le spalle e allargò le braccia “Te l'ho detto: il prossimo anno tu e Hugo alzerete la Coppa. E comunque, c'è ancora la Coppa delle Case e sappiamo che quella è già nostra.”
Lily non sembrò convinta del discorso della cugina e si allontanò per parlare con Hugo, il viso ancora contratto.
Anche i Serpeverde tornarono con i piedi sul terreno, gli occhi luccicanti, i volti sorridenti e felici.
Tuttavia, non appena i piedi di Scorpius toccarono il suolo, il sorriso sparì e il ragazzo cercò la figura rossa che tanto amava: Rose lo stava fissando a sua volta e i loro occhi si incontrarono.
La ragazza lo guardava, le braccia incrociate, sul viso un'espressione illeggibile.
Scorpius ricambiò lo sguardo, le sopracciglia inarcate, in attesa.
Il pubblico, felice o deluso, fece attenzione a non perdersi un solo movimento.
E poi il volto di Rose si aprì in un sorriso enorme, che le illuminò il viso e le prese gli occhi. Scorpius ghignò e scosse la testa, poi annullò la distanza tra loro e la raggiunse.
“Spero tu abbia capito di aver perso.” Le disse, il ghigno così suo, ancora stampato sulle labbra. “Lo sai che chi perde non sorride, vero?”
Rose non smise di sorridere, ma le braccia restarono incrociate “Certamente.”
“Ma?”
“Ho deciso di essere più matura e accettare la sconfitta.”
Scorpius si finse sconvolto, le sopracciglia scomparvero tra i ciuffi disordinati di capelli e la bocca si aprì a 'o'. “Forse è il caso che ti porti infermeria.”
“No, grazie sono sicura di star bene. Ma magari puoi proporlo a Hugo.” Rose accennò al fratello, ancora in campo, lo sguardo desolato, la testa tra le
mani.

“Uh, no. Non mi avvicino.” Osservò il fratello di Rose “Non credo la prenderebbe bene.”
“Penso anche io.” Spostò nuovamente lo sguardo sul ragazzo.
Scorpius la guardò senza parlare per qualche secondo e poi le disse “Torniamo al castello?”
“Non dovresti festeggiare?”
“Uh, ci sarà una gran festa stasera, ma per ora voglio solo una doccia.”
Rose non riuscì a rispondere, perché una voce chiamò il ragazzo: la Preside veniva loro incontro, accompagnata da un uomo alto, i capelli leggermente brizzolati.
“Signor Malfoy, questo è il signor Marcs*, ha molto insistito per conoscerla.”
Scorpius guardò Rose “Non ti muovere.” E andò incontro ai due adulti.
“Scorpius Malfoy, giusto?” Gli porse la mano.
Il ragazzo la prese “Si, signore.”
“Giochi molto bene, ragazzo. Davvero bene. Ed è un po' che se ne parla in giro, così sono venuto a vedere con i miei stessi occhi. La signora Preside mi ha detto che hai preso in considerazione l'ipotesi di una carriera nel Quidditch professionistico.”
“Sì, signore. Ma vorrei anche portare avanti gli studi.”
“Mi è stato riferito anche questo. E ammiro molto le tue intenzioni.” L'uomo guardò Scorpius con più intensità “Sarò chiaro, signor Malfoy: noi siamo molto interessati a te. Giochi bene, ma noi valutiamo anche altri aspetti, e tu vieni dipinto come molto intelligente. Per cui, vorrei invitarti a fare un provino per i Puddlemere United.”
A Scorpius cadde la mascella “Ma è una squadra di prima categoria!”
“Ne sono consapevole.” Rise l'uomo. “Deduco la risposta sia che verrai a fare un provino?”
“Certamente!” Scorpius strinse nuovamente la mano dell'uomo, incredulo “Grazie mille!”
La Professoressa McGonagall sorrise “Bene. Ora, cercava il signor Potter, vero?”
“Esattamente.”
La Preside si allontanò con l'uomo e Scorpius la sentì ancora dire “Non credo le riuscirà di convincere il signor Potter...”
Rimase qualche secondo a fissare i due e poi si voltò, in cerca di Rose. La ragazza era esattamente dove l'aveva lasciata, le braccia ancora incrociate, il viso illuminato da un sorriso dolce: a Scorpius saltarono un paio di battiti nel vederla così.
“Un'offerta, eh?” Lo accolse lei.
Scorpius si limitò ad annuire.
“E hai intenzione di dirmi di chi?”
“I Puddlemere United.”
“O porca troia!” Si lasciò sfuggire Rose, la bocca una piccola 'o' “Ma è meraviglioso!” E lo abbracciò.
Scorpius la sollevò tra le braccia, stringendola più a sé. Gli spalti erano ormai deserti, quasi tutti gli studenti tornati al castello, mentre il campo era stato invaso da Serpeverde sovra eccitati.
“Torniamo al castello.” Le propose di nuovo Scorpius.
Rose annuì, si lasciò prendere la mano e insieme camminarono verso la pietra imponente; salirono le scale e raggiunsero il quadro dei Professori.
“Aritmanzia.” Disse Scorpius; la parola d'ordine cambiata per via della recente intrusione indispettita di familiari e amici.
Il professore grasso per la prima volta sembrò soddisfatto “Non comprendo la parola, ma i suoi colleghi mi hanno illuminato sul fatto che sia una materia di studio qui. Approvo la scelta: la scuola e lo studio sono quanto mai fondamentali nella nostra socie-”
“Sì, penso anche io.” Asserì Scorpius, fingendosi completamente d'accordo “Ma, vede, ho appena praticato sport e quindi desidererei entrare a lavarmi.” Avevano ben presto scoperto che pronunciare la parola Quidditch non portava nulla di buono, solo innumerevoli, noiose domande.
“Mah, certo. Scusateci!” Il professore alto sorrise, mentre quello grasso si limitò a squadrarli e il terzo, con i baffi, sempre silenzioso, annuì distrattamente.
Il quadro si aprì e Scorpius e Rose entrarono. “Prima io in bagno!” Dissero immediatamente, all'unisono.
“Io!” Urlò Rose.
“Prima i vincitori.”
“Ma-” Non trovò nulla da opporgli.
“Ma, ho ragione. Ci vediamo dopo.” E Scorpius la lasciò in mezzo alla Sala Comune, il solito ghigno stampato sul viso.
“Stronzo.” Gli urlò dietro lei.
Come già in passato, l'unica risposta che ricevette fu lo sbattere di una porta. Si sedette sul divano che solitamente occupava il ragazzo con uno sbuffo, fissando la porta da cui era appena entrato e le venne un'idea: gliela avrebbe fatta pagare.
Si alzò e tese l'orecchio ad ascoltare i rumori che provenivano dal bagno: era certa di sentire dell'acqua scorrere, aveva davvero scelto la doccia.
Raggiunse la porta e la aprì lentamente, senza respirare, per evitare che il minimo rumore la tradisse; si infilò nella stanza e un vapore caldo la avvolse. Si guardò intorno e localizzò l'obbiettivo della sua missione: i vestiti puliti e l'asciugamano di Scorpius erano appoggiati a una sedia di vimini, a pochi
centimetri da dove la tenda colorata nascondeva la doccia. La divisa sporca di Quidditch, giaceva abbondata in un angolo della stanza.

In punta di piedi, attentamente, si avvicinò alla sedia, raccolse il bottino e si voltò, diretta all'uscita.
“Esattamente che stai facendo?” Una voce la fece sobbalzare.
Cazzo.
“Stavi cercando di rubarmi i vestiti?” Le chiese, la testa che spuntava dalla tenda e il sopracciglio inarcato.
Rose si voltò a fronteggiarlo, stretti al petto vestiti e asciugamano “No, volevo assicurarmi che avessi tutto il necessario.”
“Ah, ma davvero?!”
Cercò di assumere uno sguardo innocente e fece su e giù con la testa.
“E perché li stavi portando via?”
Pensa veloce Rose, pensa veloce Rose, sususususu. Forza. Ma non le venne in mente nulla e Scorpius ghignò del suo silenzio; uscì da dietro la tenda e con goccioline d'acqua che gli scivolavano sulla pelle, le andò incontro.
Rose intuì che non poteva avere buone intenzioni e con il furto ancora stretto al petto, cominciò a indietreggiare.
“Dove pensi di andare?” Le chiese lui, sempre più divertito.
“Da nessuna parte.” Non si fidava a girarsi di spalle e correre via: doveva tenerlo d'occhio “Prendi freddo a stare bagnato fuori dalla doccia.” Gli disse con il tono che si sarebbe usato per parlare del tempo.
“C'è solo un problema.” Il passo sempre più deciso e sempre più veloce. “Mi hanno rubato i vestiti.”
Rose indietreggiò di qualche passo e poi si bloccò: era finita contro alla porta e non poteva procedere. Strinse il bottino con una sola mano, ,mentre con l'altra cercò di abbassare la maniglia della sua unica via d'uscita.
Non fu abbastanza veloce. Scorpius la raggiunse e la sollevò dalle gambe, appoggiandola a testa in giù sulle spalle; i vestiti e l'asciugamano caddero per terra.
“Lasciami andare.” Urlò Rose a testa in giù.
Scorpius si diresse nuovamente verso la doccia “Neanche per idea.”
“Cosa vuoi fare?” Chiese Rose, preoccupata.
“La doccia.” Scorpius non riuscì a nascondere il divertimento.
“Cosaaaa? No!” Urlò la ragazza, intuendo il destino a cui andava incontro.
“Mi sembrava di aver capito che volessi farti assolutamente la doccia.” E entrò nella doccia, posando Rose a terra.
L'acqua calda la colpì subito e la sentì scivolare attraverso i vestiti; gli rivolse un'occhiata furiosa. “Ora sono tutta bagnata.”
Il ghignò di Scorpius si allargò immediatamente, gli occhi si illuminarono di malizia “Davvero?”
Rose pestò un piede a terra, il viso e i capelli ormai grondanti d'acqua. “Non in quel senso.” Si lamentò.
“Un vero peccato.” Sollevò le spalle e la fissò negli occhi, uno sguardo improvvisamente intenso “Si può sempre rimediare.” E poi la baciò.
Rose fu presa in contropiede ma si lasciò baciare e, superata la sorpresa iniziale, rispose con passione, affondando le mani nei suoi capelli. Si sentì avvicinare dalla vita, le mani di Scorpius sui suoi fianchi, intense.
La divisa sporca aderiva ormai perfettamente al corpo e poteva sentire la pelle nuda del ragazzo attraverso la stoffa; si strinse ancora di più a lui, non sentendosi abbastanza vicino, e percepì, immediata, la risposta.
Il respirò di Scorpius si bloccò nella gola e subito cominciò a lottare contro i vestiti rosso-oro della ragazza. Le sfilò la maglia e il reggiseno, anch'esso rosso, e Rose collaborò togliendosi i pantaloni e le scarpe, che ancora indossava.
Tentò di sfilarsi le mutandine, ma Scorpius glielo impedì senza parole, spostandole le mani e afferrandone l'elastico, per poi trascinarle, lentamente, verso le piastrelle. In tutta l'operazione, il suo sguardo rimase incatenato a quello di Rose.
Le portò fino a terra, accompagnato dall'acqua e poi si rialzò, attirandola nuovamente a sé.
Il contatto con la pelle nuda di Rose e l'acqua calda tra i loro corpi, rese il bacio che seguì meraviglioso e Scorpius pensò sarebbe morto: è troppo bello, non posso sopravvivere a questo.
Quando la necessità di ossigeno divenne insopportabile, riemerso dal bacio, il respiro ansante e si guardarono, l'acqua che scivolava sulla pelle.
Scorpius alzò il braccio e le disegnò il labbro inferiore con il pollice, ma quando Rose glielo toccò con la punta della lingua e lo guardò con occhi provocanti, gli si offuscò la vista: la spinse contro le piastrelle della parete, le spostò i capelli bagnati da un lato, appoggiò le mani sul muro e attaccò il collo bagnato.
Seguì le gocce d'acqua che scivolavano, baciando, mordicchiando, succhiando la pelle del collo, l'incavo della spalla, il seno destro e quello sinistro e poi la pancia, l'ombelico e ancora più giù.
Rose s'inarcò contro di lui e Scorpius sorrise tra i baci, ma troppo presto lei gli impedì di continuare, tirandolo verso l'alto: le loro bocche si incontrarono di nuovo.
Le mani di Rose si fecero sempre più insistenti e il desiderio la trapassava intenso: voleva toccare di più, baciare di più, nulla le sembrò sufficiente, voleva che Scorpius capisse quanto la faceva impazzire, perché stava impazzendo.
Rifece lo stesso percorso che il ragazzo aveva tracciato su di lei, le mani la accompagnarono e poi si abbassò ancora di più e sorrise quando Scorpius inspirò rumorosamente e dovette appoggiare nuovamente le mani al muro.
Era strano il potere che aveva su di lui e la faceva sentire sempre così potente, così femminile; sentirlo pronunciare il suo nome, le labbra socchiuse, il respiro bloccato... Le provocava brividi in tutto il corpo. Era giunta alla conclusione che non si potesse spiegare, che fosse pure magia.
Anche Scorpius la pensava così, perché come altro si spiegava che una donna riuscisse a fare questo? Era confuso, incerto del suo stesso pensiero, troppo preso dalle labbra che disegnavano sulla sua pelle.
Oh, Salazar, Rose. Rose.
“Ro-... Rose?” Si sorprese di essere riuscito a parlare. Non attese una risposta, semplicemente la sollevò da terra e la spinse contro al muro, cercando di ricordare cosa fosse la delicatezza. Ma quando Rose sussurrò il suo nome, dimenticò i buoni propositi e lasciò che l'irrazionalità e le sensazioni prendessero il sopravvento.
L'acqua continuò a scorrere calda.

 

***
 

Il mattino dopo, quando la sveglia si attivò, Scorpius la spense, ma non si alzò, limitandosi a fissare il soffitto della stanza: non ne aveva le forze.
I Serpeverde avevano vinto ed era stato semi-costretto a partecipare ai festeggiamenti nei sotterranei. Era stato estremamente divertente, ma la festa era preclusa ai non appartenenti alla Casa, e dopo il meraviglioso pomeriggio passato con Rose, non aveva davvero voglia di lasciarla. A dire la verità, non aveva mai voglia di lasciarla.
Si alzò con un sospiro e si preparò, domandandosi come avrebbe mai fatto a seguire le lezioni oggi e cominciare una seria organizzazione per il Due Maggio; mancava solo più una settimana e mezza.
Avevano tutti i progetti pronti e la Preside si era assicurata che le decorazioni fossero prenotate e consegnate in tempo, i Caposcuola tuttavia avrebbero dovuto supervisionare l'addobbo della Sala Grande, istruire i Prefetti sulle misure di sicurezza e sulle azioni da intraprendere in caso di studenti indisciplinati, infine assicurarsi che ogni relatore ricevesse un mazzo di fiori o una bottiglia di Ogden Stravecchio. Scorpius si sentì ancora più stanco al pensiero.

 

***

La settimana fu molto meno faticosa di quello che i Caposcuola si erano aspettati, passò piuttosto velocemente tra preparazione e organizzazione; tutti e quattro però si trovarono a sognare il tre maggio, perché avrebbe voluto dire che avrebbero finalmente potuto concentrarsi seriamente sullo studio e prendere i M.A.G.O. necessari.
Rose, Scorpius, Lysander ed Ellie ispezionarono ogni angolo del castello e si assicurarono che tutto fosse pronto, che ogni dettaglio fosse in ordine e che tutto fosse stato perfettamente organizzato.
I Prefetti furono istruiti e diedero loro appuntamento a martedì sera, il primo maggio, in cui avrebbero ripassato i compiti e le direttive. Era stato deciso avrebbero dovuto accogliere i relatori e accompagnarli in Sala Grande, successivamente portarli alle aule in cui si sarebbero tenute le lezioni speciali, poi di nuovo in Sala Grande per il pranzo. Dopo il pranzo vi sarebbe stato un momento in cui i relatori sarebbero stati liberi di visitare il Castello e intrattenersi liberamente, per ritrovarsi in Sala Grande – appositamente sistemata – per la grande conferenza. Al termine di essa, si sarebbero ritirati tutti per permettere la preparazione della Sala Grande per il Ballo: alcune aule del sesto e settimo piano erano già state trasfigurate in stanze e assegnate a ciascun relatore, affinché si potesse preparare per l'evento con privacy e tranquillità.
L'intero corpo studentesco di Hogwarts, nell'osservare insegnanti, Prefetti e Caposcuola così indaffarati, si emozionò ed eccitò ancora di più: il castello era ridotto a un sussurro continuo e sempre più spesso erano stati sottratti punti per distrazione durante le lezioni.
Lily non stava più nella pelle e quando, quattro giorni prima della data X, Rose si presentò a colazione con una richiesta per lei, tutti temettero per la sua sicurezza mentale: le urla di eccitazione e giubilo che emise le costarono cinque punti.
“Vuoi davvero che ti aiuti con un vestito?” Chiese a Rose, gli occhi luccicanti.
“E' quello che ho detto, no?”
“Oh, mamma!” La ragazza batté le mani “Cosa avevi in mente?”
“Vorrei qualcosa che sia elegante e fine, ma spettacolare.” Si spiegò Rose e poi, arrossendo leggermente, aggiunse “Vorrei che Scorpius se lo ricordasse a lungo.”
Questo mandò Lily in uno stato di felicità ancora maggiore e fece scoppiare a ridere Amelia. “Oh, mamma! Dobbiamo muoverci a progettare, così che poi possa mettermi al lavoro!”
“Lily, però, ho detto fine, ricordi? Non vorrei che mio padre morisse di infarto, ok?” Chiarificò Rose.
La cugina annuì con sguardo pratico “Allora, ricapitolando: vogliamo che Scorpius non possa più toglierti gli occhi di dosso, ma che tuo padre resti vivo.” Assunse un'aria serie e concentrata “Che colore potremmo fare? Il taglio? Lungo o corto? Stavo pensando che potrem-... Ah, no! Aspetta! Nononono.”
“Che c'è?” Chiesero sia Rose che Amelia, perplesse.
“Io ti faccio il vestito. Ma tu fai qualcosa per me.” Asserì Lily, una strana luce negli occhi verdi.
Rose si insospettì immediatamente “Cosa vuoi?”
Abbassò leggermente la voce “Voglio sapere come è stata la prima volta a letto con Scorpius” Dichiarò soddisfatta, la sua vendetta finalmente attuata.
Il bicchiere di succo di zucca da cui Rose stava sorseggiando fece davvero una brutta fine, infrangendosi al suolo in una miriade di piccoli pezzettini, la faccia della ragazza una maschera di orrore. Si sentì tradita nel profondo.
“No.” Con la bacchetta sistemò l'incidente.
“Niente vestito.” Lily sollevò le spalle e tornò alla rivista che stava leggendo prima che il discorso cominciasse.
Rimasero nel più assoluto silenzio, nessuna delle due guardava l'altra, Amelia, alla destra di Rose, sogghignante, fino a quando Lily decise di tentare un'altra tattica e cominciò a descrivere all'amica come sarebbe stato il suo vestito e quanto
sarebbe piaciuto a Luke.
Rose alzò gli occhi al cielo e interruppe gli innumerevoli vezzeggiativi che stava utilizzando la cugina “Piantala, sappiamo tutte e tre cosa stai cercando di fare.” Poi aggiunse “Se ti dicessi che tra me e Scorpius non è successo nulla?”
Lily scoppiò a ridere “Non ci crederei per un solo secondo.”
“Ma-” Tentò di protestare Rose.
Lily la interruppe subito “Non provare nemmeno a vendermi la storiella da innocentina” Le punto contro la forchetta “Ti ama. Lo ami. E' un figo allucinante, noto per la sua bravura. Abitate insieme.”
“Non abitiamo insieme.” Disse, perfettamente consapevole di star mentendo.
“Ok.” Lily, tornò alla sua rivista.
“VA BENE.” Sospirò Rose.
La cugina la fissò con occhi luccicanti, anche Amelia si fece più vicina.
Rose si premurò di abbassare decisamente la voce “E' stato bello.”
“Rose.” La avvertì Lily, fulminandola con lo sguardo.
“Cosa vuoi sapere, di grazia? E' una cosa che conosci bene anche tu.”
“No!” Protestò Lily “E' bravo come dicono tutte?”
“Lily, ti rendi conto che non ho un metro di paragone?” Rose alò gli occhi al cielo della Sala Grande, sempre più esasperata.
“Ma non ha importanza! Se uno non è capace, non è capace. Se non ti piace, non ti piace.”
“Mi piace.” Disse Rose arrossendo.
“Bene, e qualcosa l'abbiamo cavato. Ora, quando?”
“Un po' di tempo fa.”
“Un po' di tempo fa?”
“Sì.” Confermò Rose, senza aggiungere altro.
“Prima o dopo che noi l'abbiamo scoperto?”
“Uuuh, prima!” Si lasciò sfuggire Rose.
Lily si aprì in un sorriso malizioso e imitò la cugina “Uuuh?” Poi scoppiò a ridere.
“Piantala.” La ammonì Rose.
“Sono solo felice di vedere che l'argomento comunque ti coinvolga.”
“Mi sembra scontato”
“In che senso?”
“Nel senso, Lily, che ho ammesso che mi piaccia, abbiamo chiarito che lo amo, sarà anche ovvio che la cosa mi coinvolga. Resta che, è una cosa che voglio resti mia.”
Toccò a Lily alzare gli occhi al cielo “Sei noiosa.” E aggiunse “Dormite insieme?”
“Sì.” Arrossì leggermente Rose.
“A qualcuno toccano proprio tutte le fortune.” Diresse lo sguardo al Tavolo dei Corvonero, dove sedeva Anant e continuando a guardare il ragazzo disse
“Se io potessi dormire con quel ragazzo lì tutte le sere, beh, mi divertirei molto di più.”

Amelia e Rose risero della totale schiettezza dell'amica, il suono sembrò riportare Lily al loro Tavolo. “Vorrei solo più sapere una cosa: si è comportato bene?”
“Sì.” Rose sorrise al pensiero. “Molto. Ma è tanto che Scorpius si comporta bene con me.”
“Volevo solo esserne sicura. E pensare che sei l'invidia della scuola.” Scosse la testa un paio di volte “Ora!” Riacquistò l'entusiasmo iniziale “Pensiamo al vestito!”


*Assolutamente inventato.

 


Angolo Autrice 

Hei! Non so se sono più sopresa io o voi di aver già scritto questo capitolo. Pazzesco. 

Non ho altro da aggiungere oggi, solo che vi adoro (ma lo sapete già) e che ringrazio chi legge/segue/ricorda/preferisce e chi recenscisce (ma sapete già anche questo). E come sempre, non smettette di farlo!

Uuuuh, no! Dimenticavo! Sì ho fatto vincere Serpeverde perché credo che su tutti gli altri piani abbia già vinto Grifondoro. Voglio dire, tranne Scorpius nessuno sa cosa sia l'amore. Mentre Rose, Lily, Luke, Hugo, sono tutti amati. E loro non hanno avuto problemi per via dei loro cognomi... Quindi ho pensato a un po' di riscossa. Eravate un po' combattuti nelle recensioni. Spero che mi perdonerete, se non soddisfatti.

Grazie mille, 
@Isabeckhtorres.

 

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Capitolo 29
*** Come Hogwarts Comanda, Signor Malfoy! ***


Capitolo 29: Come Hogwarts Comanda, Signor Malfoy.


“'Cause I know that you're an old-fashioned man, yeah

Can I have your daughter for the rest of my life?
Say yes, say yes 'cause I need to know
You say I'll never get your blessing 'til the day I die
Tough luck, my friend, but the answer is 'No'

Why you gotta be so rude?
Don't you know I'm human too?
Why you gotta be so rude?
I'm gonna marry her anyway”

- Rude, MAGIC!


Quando la mattina del Due Maggio suonò la sveglia, Rose si svegliò con un sobbalzo: Oh, porca miseria. Era quel giorno. Inspirò ed espirò e poi non ebbe pietà alcuna per il coinquilino di letto.
“Scorpius!” Lo chiamò.
“Eh?”
“Dobbiamo alzarci.”
Il ragazzo sollevò la testa dal cuscino, la guardò, spalancò gli occhi e poi ributtò la testa sul letto, coprendosi con le coperte. “No.”
“Scorpius.”
“Mi ammazzerà, Rose.”
Rose scoppiò a ridere. “Ti difendo io.”
Il ragazzo rispose sotterrandosi più a fondo nel letto.
“Alzati, non voglio fare il discorso da sola.”
Scorpius si sollevò e poggio i piedi per terra, passandosi una mano tra i capelli “Ci sono anche Lys ed Ellie.”
Rose gli lanciò addosso la maglietta con cui aveva dormito e sparì nella sua stanza.
“Guarda che così mi provochi” Le urlò dietro lui.
Rose ridacchiò, vestendosi e controllando che la divisa fosse in perfetto ordine. Poi afferrò la spazzola, un paio di forcine e tornò nella stanza di Scorpius, piazzandosi davanti allo specchio nell'armadio del ragazzo. Scorpius si era vestito ed era occupato a rifare il letto.
Rose guardò le onde formate dai suoi capelli, né ricci né lisci e, forcina in bocca, si mise al lavoro. Decise di legarli in una treccia e la fece cadere di lato.
Contemplata l'opera si voltò e sorrise nel vedere le lenzuola perfettamente sistemate di Scorpius: Rose aveva scoperto che era davvero bravo a fare il letto e ormai era diventato il suo compito abituale.
Il ragazzo era seduto sul bordo del letto e doveva averla osservata, perché non appena lei si girò, si alzò e le andò incontro.
“Dici che così va bene?” Le chiese perplesso.
Scorpius, per la prima volta in sette anni, aveva deciso di indossare la divisa appropriatamente: le maniche erano tirate giù, la cravatta stretta e la camicia infilata nei pantaloni neri. Non indossava il pullover con lo stemma di Hogwarts, ma lo aveva legato sui fianchi. Lo fece voltare su se stesso.
Ok, quei pantaloni sì che gli stanno bene sul sedere.
- Puoi anche dire culo.
- Non era necessario.
- Beh, comunque, concordo: GNAM.
- Non potresti sembrare un po' meno... Disperata?
- Io non sono disperata, e tu lo sai bene.
Prima che Rose riuscisse a rispondere alla sua vocina, Scorpius interruppe la discussione mentale con tono nervoso “Rose? Non va bene?”
Gli sorrise “Scusa. Sei perfetto. Davvero.”
“Sembro un bravo ragazzo?”
“Vieni qui.”
Scorpius si avvicinò e lei gli sistemò i capelli, solitamente in ciuffi disordinati. “Cerca di non passarti la mano nei capelli ogni cinque secondi, ok?”
Il ragazzo si morse il labbro “Ci proverò.” Poi la trasse a sé e la bacio piano. “Andiamo?” Chiese.
Rose si limitò ad annuire.
Si lavarono i denti e scesero a colazione.
Si erano svegliati presto e in effetti la Sala Grande era ancora vuota, solamente alcuni Professori erano già seduti al loro Tavolo, intenti a leggere la Gazzetta del Profeta, e Lys ed Ellie stavano parlando con la Preside; si unirono anche loro.
“Bene, buongiorno Signor Malfoy e Signorina Weasley. Vorrei solo congratularmi con voi tutti per l'organizzazione e l'entusiasmo che avete mostrato nella preparazione di questa giornata. Dovrete parlare davanti a un pubblico grande e non indifferente, ma portate quella spilla per validi motivazioni. Buona fortuna.” Sorrise spostando lo sguardo dall'uno all'altro e poi aggiunse “Sono contenta di vedere che ha finalmente deciso di indossare la divisa come Hogwarts comanda, Signor Malfoy. Buona giornata ragazzi.”
A Scorpius cadde la mascella, ma prima che riuscisse a trovare le parole per rispondere, la Professoressa McGonagall aveva nuovamente sorriso e si era allontanata.
I quattro Caposcuola si guardarono.
“Come va?” Chiese Lys.
“Male.” Sospirò Scorpius.
Ellie lo guardò e rise “La McGonagall aveva ragione: guarda come sei in ordine.”
“Ha paura” Rise Lysander.
Scorpius lo guardò offeso “Vorrei proprio vedere te al mio posto.”
“Ah, infatti non ti invidio.” Lys alzò le mani, sorridendo divertito.
“Pazzesco cosa fa l'amore.” Ellie guardò Scorpius “E' un'azione molto matura la tua.”
Scorpius ghignò “Non merito mio.”
“Non ho mai detto lo fosse” Rispose Ellie, facendo ridere Rose.
Scorpius le guardò, fingendosi tremendamente offeso e tentò di passarsi la mano tra i capelli, ma Rose lo bloccò.
“Ah! Resisti!”
“Mi ucciderà.” Sospirò.
Rose gli sorrise “No.”
Pochi minuti dopo scesero anche i Prefetti e poi, la Sala Grande cominciò a riempirsi, percorsa da mormorii eccitati. Quando furono le nove meno un quarto i quattro Caposcuola mandarono i Prefetti alle postazioni prestabilite: un gruppo ai cancelli di Hogwarts insieme alla Preside, dove sarebbero giunti Materializzandosi i relatori, un gruppetto all'entrata del castello e infine alcuni responsabili dei Tavoli, affinché non vi fossero scenate di eccitazione.
I quattro Caposcuola si sarebbero divisi, due con la McGonagall, uno all'entra e uno nella Sala Grande.
Durante le riunioni di organizzazione era stato stabilito che Scorpius sarebbe stato responsabile della Sala Grande, mentre Rose e Lys si sarebbero occupati dei cancelli ed Ellie in mezzo. La decisione era stata presa con la massima razionalità, così che Ron Weasley vedesse come prima cosa due facce conosciute, e con un po' di fortuna, non notasse Scorpius.
Come previsto da Rose, suo padre fu il primo a Materializzarsi e la prima cosa che fece fu setacciare i dintorni con lo sguardo, gli occhi stretti a due fessure; Hermione, accanto a lui, sospirò esasperata.
La Preside li salutò con un caloroso sorriso e poi un Prefetto dei quinto anno si fece avanti esitante “Buongiorno e Benvenuti Signori Weasley! Se voleste seguirmi...”
“In realtà, gradirei parlare con mia figlia.” Rispose Ron senza degnare il ragazzino di uno sguardo, ancora troppo occupato a ispezionare le vicinanze, come se temesse un drago potesse spuntare dal nulla.
“Ron, non essere sciocco. Sono certa ci sarà tempo dopo. Ora, andiamo.” Hermione lo sospinse leggermente.
Rose rivolse a sua madre uno sguardo carico di riconoscenza e osservò i genitori risalire il parco per qualche secondo, sperando vivamente che Scorpius non venisse notato.
Subito dopo alla famiglia Weasley si Materializzarono i Potter, altri Weasley, la Preside di Beauxbatons, il Ministro stesso – cosa che causò un attimo di confusione nel ragazzino del quinto anno – il padre di Ellie accompagnato dalla moglie, Lee Jordan, altri Weasley, Dedalus, Katie Bell, Cho Chang – con gran disgusto di Rose, che si premurò di rivolgerle uno sguardo severo – i Malfoy, ancora Weasley, gli storici, Luna Lovegood – il marito l'avrebbe raggiunta solo per il Ballo - e alcune altre personalità che non conosceva bene.
Tuttavia Rose si disinteressò totalmente della questione quando riconobbe, nelle due figure appena comparse, i genitori del suo ragazzo. Il cuore aumentò il ritmo e sentì le guance accendersi di rosso; Lysander, al lato opposto del cancello, le fece l'occhiolino.
Rose inspirò ed espirò, mentre una ragazza del sesto anno si faceva prontamente avanti, accogliendo i Malfoy con cerimonie che Rose giudicò esagerate: suppose che la ragazza avesse un debole per Scorpius, cosa che non l'avrebbe sorpresa minimamente.
Quando le passarono davanti, scortati dalla ragazza, Rose sorrise, incerta di come avrebbe dovuto comportarsi.
Finalmente anche l'ultimo relatore si Materializzò e Rose e Lysander poterono tornare al castello: la Sala Grande era un mormorio unico, mentre Ellie e gli altri Prefetti si assicuravano che gli ospiti non avessero bisogno di niente al Tavolo magicamente allargato dei Professori.
Nessuno studente, e Rose ringraziò tutti e quattro i Fondatori per ciò, osò muoversi o alzarsi a osservare: il popolo di Hogwarts fu di comportamento eccellente. Lo stesso Peeves*, tenuto strettamente sotto controllo dal Barone Sanguinario, si trattenne dal lanciare gavettoni o boccette d'inchiostro.
Entrando nella Sala Rose sorrise ai familiari e si andò a sedere al proprio Tavolo, in modo da poter vedere perfettamente Scorpius, del quale cercò subito lo sguardo: il ragazzo aveva i capelli ancora perfetti – mio papà deve davvero terrorizzarlo – e sebbene sembrasse in ansia, le rivolse il solito ghigno.
La Sala Grande si silenziò immediatamente quando la Preside si alzò e sorrise “Buongiorno. Come sappiamo tutti, questo è un giorno davvero importante, il Due Maggio ricorrerà nella nostra tradizione, farà parte della nostra storia per sempre. Simboleggia la guerra, la vittoria, ma soprattutto la pace e l'eguaglianza. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno deciso di spendere tempo affinché la giornata ricevesse la memoria che merita. In particolare i nostri ospiti, ovviamente.”
La Sala Grande esplose in un fragoroso applauso.
“I nostri Prefetti e soprattutto i nostri Caposcuola. Infine, ognuno di voi, che sono certa si impegnerà a rendere questa giornata onorevole e degna di essere ricordata.” Sorrise e concluse “Vi prego ora di servirvi della colazione.”
I Tavoli si riempirono di salsicce calde, bacon, uova, pane tostato, frutta, succo di zucca, caffè e tè come ogni mattina ma, al contrario delle altre mattine, Rose non riuscì a mangiare nulla e a vedere il piatto vuoto davanti a lui, neanche Scorpius.
Decise allora di osservare il padre e lo trovò intento a parlare animatamente con sua madre, che immaginò lo stesse ammonendo; provò un moto d'affetto profondo per quella strega che tanto amava e ammirava.
Sua zia Ginny intercettò lo sguardo e le fece l'occhiolino, accanto a lei Zio Harry rideva divertito.
Rose osservò il resto della sua famiglia e poi il soffitto, sperando quasi di trovare nelle nuvole chiare la forza per sopravvivere alla giornata.
Quando gli studenti persero interesse nel cibo davanti a loro e cominciarono a mormorare eccitati la Preside si rialzò, silenziando tutti. “Prima di cominciare ufficialmente la giornata, so che due dei nostri Caposcuola vorrebbero dire una parola.”
Se possibile il silenzio aumentò mentre Lysander ed Ellie si alzavano diretti al Tavolo dei Professori, le guance imporporate.
La Preside aspettò che i due avessero raggiunto il Tavolo per riprendere la parola, rivolta agli illustri ospiti “Vi presento Eleanor Macmillan, Tassorosso e Lysander Scamandro, Corvonero.”
La Sala Grande esplose in un altro applauso fragoroso, ogni singola persona presente concentrata sui due studenti. Beh, quasi tutti, pensò Rose, notando che lo sguardo di suo padre era rivolto a Scorpius.
Fu Lysander il primo a parlare “In realtà, non meritiamo un così caloroso applauso. Quando abbiamo accettato le spille
lo abbiamo fatto consapevoli dei compiti che venivano con essa: è un nostro dovere rappresentare Hogwarts. Vorremmo solamente ringraziare ogni ospite per aver accettato il nostro invito e aver, soprattutto, accettato di parlare di tempi bui, riportando alla memoria cosa che forse nell'intimo vorremmo cancellare. Tuttavia è importante che questo non avvenga, sia affinché chi è morto per noi sia ricordato e rispettato” La Preside dietro di lui mosse la bacchetta e le pareti della Sala si ricoprirono dei ritratti dei caduti.
Lysander sorrise e continuò “Sia affinché resti vivo il valore di ciò che abbiamo ottenuto con questa pace.”
La Sala applaudì, ma Ellie cominciò a parlare e si zittirono nuovamente tutti “Io invece vorrei invitare tutti voi studenti a fare tesoro di ciò che questa giornata può offrire, poiché, se siamo qui oggi è merito di queste persone e noi dovremo portare avanti la memoria di ciò che accadde, dovremmo portare avanti altre lotte per permettere che le vittorie non vengano annullate.” Lo sguardo serissimo. “Ricordo, inoltre, a chiunque avesse bisogno di qualcosa di rivolgersi ai Prefetti e a noi Caposcuola” Indicò con la mano i Tavoli davanti a lei: i Prefetti e i due Caposcuola ancora seduti si alzarono in piedi e poi risedettero “Che saranno sempre al vostro servizio. Detto questo, vi auguro una buona giornata e un buon divertimento.”
La Sala applaudì ancora e poi gli studenti cominciarono ad alzarsi, mentre i relatori si avviarono alle aule loro assegnate.
I Prefetti si diressero immediatamente alle postazioni loro assegnate, mentre i quattro Caposcuola aspettarono fino a che la Sala non fosse deserta.
“Direi che come inizio non è male...” Parlò per primo Scorpius.
“Siete stati grandi!” Aggiunse Rose, mentre il suo ragazzo annuiva.
Sia Lysander che Ellie arrossirono leggermente “C'è ancora molto da fare” Disse la ragazza.
Gli altri tre annuirono e, con un'ultima occhiata alla Sala Grande, uscirono e cominciarono a girare i corridoi, assicurandosi che ogni cosa andasse secondo i piani.


***

Quando, tre ore dopo, gli studenti uscirono dalle aule in cui erano state tenute le lezioni, gli sguardi erano soddisfatti e le voci entusiaste, si diressero quindi affamati alla Sala Grande.
Non vi furono altri grandi discorsi, tutti troppo concentrati sui piatti ricolmi di cibo e impegnati a raccontare cosa avessero ascoltato e cosa fosse stato detto.
Rose però non toccò quasi cibo, sapendo che ora non sarebbe potuta scappare da suo padre e Scorpius sembrava pensare la stessa cosa, poiché, esattamente come qualche ora prima, aveva il piatto vuoto, mentre lo sguardo vagava senza meta per la Sala.
Rimase seduta a lungo, accanto a Lily, mentre gli studenti si alzavano diretti al parco o alle proprie Sale comuni, rifiutando di posare lo sguardo sul Tavolo dei Professori. Anche Scorpius era ancora seduto e apparentemente molto impegnato a conversare con Albus e Zabini.
Quando il Tavolo dei Grifondoro fu quasi deserto e suo padre cominciò a lanciarle occhiate nervose, Rose non poté più ignorarlo e, supportata da Lily, raggiunse il Tavolo dei Professori dove Roxanne, Lysander ed Ellie già si trovavano.
Lasciò Lily con sua mamma a qualche posto di distanza, e si avvicinò ai suoi genitori, certa che il suo viso si stesse colorando di rosso.
“Ciao mamma, ciao papà.” Li salutò entrambi con un bacio.
“Rose” Sua madre le sorrise dolcemente “Avete fatto un ottimo lavoro fino a ora.”
“Certamente tu hai fatto un ottimo lavoro.” Si premurò di precisare Ron, gli occhi puntati sul Tavolo dei Serpeverde: Zabini era appena uscito, mentre Scorpius e Albus si avvicinavano ai propri genitori.
“Ron.” L'ammonì Hermione.
Suo padre però non sembrava intenzionato ad ascoltare “Io davvero non capisco, Rose. Mi sembrava di essere stato chiaro.”
“Ronald! Per favore!” Hermione gli rivolse uno sguardo furioso.
Intanto Scorpius aveva raggiunto i genitori, i quali si erano subito alzati e diretti all'uscita, chiacchierando.
“Papà...” Provò Rose, incerta su come continuare, perfettamente consapevole che tutti i presenti, sebbene si fingessero molto occupati, stessero ascoltando con interesse.
“Odiavi il ragazzo!” Esclamò Ron, il tono ancora piuttosto controllato e basso. “E per delle buone ragioni!”
Con la coda dell'occhio Rose vide Roxanne sogghignare, Lily e Albus guardarsi preoccupati; ringraziò che Scorpius non fosse presente.
“Forse non erano così buone.” Azzardò Rose.
Prima che il padre, il cui orecchio acquistava sempre più una sfumatura rossastra, potesse rispondere, la madre si alzò e impose che la discussione si spostasse all'esterno. “Cammineremo intorno al Lago.” E poi aggiunse, rivolta a Rose “Tesoro, hai visto tuo fratello?”
“Credo sia con Helena e abbia voluto appositamente evitare la discussione.” Suppose Rose.
“Ecco!” Si intromise Ron “Perché tuo fratello non ha fatto niente per impedire tutto questo?”
“Perché è molto più maturo di suo padre” Rispose Hermione esasperata con gli occhi rivolti al cielo. “Non capisco Ron dove sia il problema: hai addirittura parlato con Malfoy all'ultima cena per i fondi del Ministero.”
“Ci siamo salutati. Ma comunque mia figlia odiava suo figlio!” Dichiarò, come se una tale affermazione chiarisse tutto. “Doveva solo tenere suo figlio lontano da mia figlia! Non era una cosa così dura da fare!” Urlò.
Hermione sospirò arrendendosi, consapevole che il marito avesse bisogno di altro tempo per accettare la questione
Ron si rivolse alla figlia “Come mai non lo odi più?”
“Le cose succedono, papà.”
“Ma Rose, ti avevo avvertito.”
“Sono cresciuta: non sono più una bimba di undici anni, spaventata sulla Piattaforma nove e tre quarti.”
Ormai erano arrivati al Lago e si fermarono a osservare le increspature create dai tentacoli della Piovra, ma l'unica che le vide davvero fu Hermione.
“Ci sono altri ragazzi oltre al ragazzo Malfoy.” Asserì Ron.
Rose sollevò le spalle “Papà, è così: devi accettarlo e basta. Scorpius è un bravo ragazzo e io non cambierò idea, qualunque cosa tu dica.”
“E' un Malfoy!”
“E con questo?” Rose si scoprì improvvisamente molto arrabbiata “Hai combattuto una Guerra per allontanare pregiudizi e permettere la libertà, ma sei qui a utilizzare un nome come se fosse una maledizione! I genitori di Scorpius hanno fatto molto per allontanare la magia oscura dalla loro famiglia e lo sai anche tu!”
Hermione rivolse a sua figlia uno sguardo fiero, mentre Ron la guardò confuso.
“Ascolta, papà.” Continuò, addolcendo il tono “Non sto giustificando ciò che ha fatto Lucius Malofy né ciò che ha fatto Draco Malfoy quando eravate a scuola. Ti sto dicendo che è cambiato e che suo figlio è una bella persona. Capisco che per te sia difficile. Ma ti sto pregando di fare uno sforzo.”
Suo padre le rivolse uno sguardo indecifrabile e così Rose aggiunse “Per me, papà, per favore.”
E così Ron, davanti agli occhi imploranti della figlia, fu costretto a cedere e annuire incerto. Gli costò uno sforzo enorme ma fu ripagato dall' abbraccio in cui lo avvolsero le due donne.


***
 

Contemporaneamente anche Scorpius e i suoi genitori intrapresero una lunga passeggiata, raggiungendo la casa di Hagrid e costeggiando la Foresta Proibita.
“Scorpius?” Lo incalzò il padre, quando fu chiaro che il ragazzo non avrebbe parlato per primo.
Si voltò a guardare l'uomo solamente qualche centimetro più basso di lui “Sì..?” Chiese nervoso.
“Cos'è che ti rende così nervoso?”
“Non credo che Ron Weasley approvi della mia relazione con sua figlia.” Avanzò Scorpius.
Draco Malfoy sorrise “No, non credo nemmeno io. Eppure non vedo il problema.”
Scorpius guardò suo padre perplesso, come se non vedesse l'ovvietà della questione “Mi ucciderà.”
“Ti assicuro, Scorpius, che se Ron Weasley non ha ucciso me, non ucciderà neanche te.”
“E sono certa sua moglie glielo impedirà” Aggiunse sua madre.
Scorpius non disse nulla, limitandosi a guardare fisso davanti a sé mentre camminava.
“Ami o non ami questa ragazza, Scorpius?” Chiese ancora Draco.
Il ragazzo voltò la testa di scatto, sorpreso della domanda. Dopo qualche secondo rispose, leggermente in imbarazzo “La amo.”
“E ne sei certo?”
“Oh, sì. Rose è... speciale.” Sorrise a se stesso, pensando alla ragazza “E' divertente e spiritosa e non permette che nessuno le metta i piedi in testa...
E' intelligente, molto intelligente, e gioca bene a Quidditch e...”
Ed è bellissima, ma non lo disse, lasciando il discorso in sospeso.
Suo padre e sua madre lo guardarono divertiti, mentre elencava le qualità della sua ragazza. “E la domanda allora è: perché ti sei lamentato di lei per sei anni?”
Scorpius fu nuovamente sorpreso e ci mise qualche secondo a rispondere “Ehm... Perché la ritenevo una so-tutto-io, troppo diligente, una perfettina isterica... Ma, beh, avevo sbagliato.”
“Lo noto” Rise suo padre.
“Ma io sono serio.” Protestò per gli sguardi divertiti dei suoi genitori.
“Non ne dubitavo Scorpius, ero divertito dal tuo cambiamento in giudizio: decisamente più maturo.”
Scorpius non disse niente, semplicemente annuì.
La madre interruppe il suo silenzio “Ce la presenterai?” Domandò speranzosa. “Credi che vorrà incontrarci?”
“Oh, sì. Certamente. Stasera al Ballo.”
“Significherebbe davvero tanto per me Scorpius.” Aggiunse ancora sua madre.
Scorpius provò un moto d'affetto profondo per i suoi genitori. “Credo che dovremo tornare al castello però ora: la conferenza deve iniziare.” Era di nuovo perfettamente calato nel ruolo di Caposcuola.
I genitori gli sorrisero e insieme tornarono indietro.

 

***


La conferenza rese gli studenti di Hogwarts ancora più eccitati: l'idea di poter porre delle domande ai grandi eroi della guerra li rendeva euforici.
In realtà solo gli studenti del sesto e del settimo anno posero domande e presero appunti, mentre il resto della scuola ascoltava con attenzione; Rose fu piacevolmente sorpresa dal fatto che fossero così rapiti.
Quando un'ora e mezza più tardi le domande finalmente finirono e la conferenza conclusa, fu dichiarata un enorme successo e la Preside cercò i Caposcuola per complimentarsi: si sentirono molto orgogliosi.
La Sala Grande, dalla quale erano spariti i quattro Tavoli, sostituiti da centinaia di sedie, si svuotò velocemente, mentre gli studenti che avrebbero partecipato al Ballo cominciarono a parlare eccitati di prepararsi e gli ospiti si dirigevano alle aule loro riservate. Così Prefetti e Caposcuola chiusero le grandi porte e intrapresero l'ardua impresa decorativa
I Prefetti mossero le bacchette osservando con attenzione le indicazioni date e poi, finalmente, il lavoro fu portato a termine.
Scorpius, Lysander, Rose ed Ellie li radunarono al centro della stanza addobbata e ripassarono gli ordini per la serata: la McGonagall aveva imposto ai Caposcuola di aprire le danze e ai Prefetti di occuparsi della sicurezza, accogliendo gli ospiti che ancora mancavano e impedendo eventuali intrusioni.
Non appena Rose finì di parlare, Lily si avvicinò a lei e Scorpius e parlò chiaramente al ragazzo “Ora lei è mia.”
“Ma dovevo parlarle...” Tentò di protestare lui.
Lily scosse la testa con energia e non ammise discussione “Neanche per idea.” Poi afferrò la mano della cugina e la trascinò fuori, su per le scale, dietro il ritratto della Signora Grassa, fermandosi solo dentro al dormitorio.

Fece sedere Rose e sparì per ritornare cinque minuti dopo con Amelia; guardò le due amiche con occhi luccicanti e batté le mani entusiasta “Mettiamoci al lavoro!”


 


Angolo Autrice


Allora, prima di tutto mi scuso per alcuni miei 'angolo autrice', perdo la capacità di scrivere in italiano. Ma totalmente. Imbarazzante.
Comunque, da dove cominciare?
Prima di tutto... Beh, è il penultimo capitolo della nostra storia. Il penultimo. Ancora non ci credo. Non realizzo. Ho scirtto 29 capitoli. Tutto merito vostro. 
La prossima settimana pubblicherò l'ultimo e farò i ringraziamenti dovuti.
Riguardo al capitolo in sé, è abbastanza descrittivo, perché ovviamente lo era la materia: il prossimo avrà più Rose e Scorpius.

As ALWAYS, grazie mille a tutti coloro che seguono (siete TANTISSIMI!)/leggono/ricordano/preferiscono e soprattutto un grazie particolare a chi recensisce.

Grazie, 
@Isabeckhtorres.


 

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Capitolo 30
*** Tu Mi Farai Morire Un Giorno, Rose, Te Lo Giuro. ***


Capitolo 30: Tu Mi Farai Morire Un Giorno, Rose, Te Lo Giuro.

 

Dear Rose,

We are not our parents – lets not repeat their mistakes.
This is our time to break traditions, cause riots and turn heads.
This is our time to be famous.

Always,
Scorpius”
- Letterstomrpotter, Tumblr.

 


Quando Rose uscì dalla doccia non le fu permesso fare nulla: fu seduta e preparata, rigorosamente senza specchi. Rose cominciava seriamente a pensare che questa mania di nascondere gli specchi fosse preoccupante e tentò di protestare, senza successo; ottenne solamente di potersi vedere a lavoro finito.
Quando i capelli e il trucco furono a posto, non le fu nemmeno permesso vestirsi: Lily le vietò di vedere il vestito fino a che anche Amelia e lei fossero state pronte. Fu quindi costretta ad aspettare che Lily e Amelia si truccassero e pettinassero.
Finalmente, dopo quella che le sembrò un'eternità, le due ragazze le si posizionarono davanti e le dissero che era giunto il momento: Lily quasi si mise a piangere dall'emozione e sparì per tornare con quelli che Rose scambiò per sacchi neri.
Si fermò davanti ad Amelia e le consegnò un sacco, che si rivelò essere una borsa per vestiti, poi fece la stessa cosa con la cugine, tenendo l'ultimo per sé.
“Al mio tre li apriamo.” Disse alle amiche. “Uno... Due... Tre!”
La curiosità si impossessò di colpo di Rose, la quale aprì il suo “sacco” con mani tremanti.
Il vestito di Amelia era rosa antico, decorato con perline bianche sulla vita e sulla scollatura tonda; le maniche a tre quarti, la seta finissima che aderiva alla pelle sul busto e si allargava incredibilmente dalla vita in giù, terminando alle caviglie. Le scarpe che Lily aveva scelto erano invece nere e decisamente alte, ma Amelia le infilò senza mostrare alcuna riserva.
Il vestito di Lily era verde, di un verde identicamente profondo a quello dei suoi occhi, senza spalline, lungo e stretto, con una fascia nera a sottolinearle la vita. La semplicità dell'abito era però annullata dallo spacco che partiva da davanti, dieci centimetri sopra al ginocchio e giungeva fino a terra, mostrando non solo gran parte delle gambe, ma anche le elegantissime scarpe nere.
Erano straordinarie: i capelli di Amelia raccolti in uno chignon molle, quelli di Lily lisci e sciolti sulle spalle, a contrastare con il vestito.
Meraviglioso fu invece quello che Rose si ritrovò a tenere in mano.
Lily la aiutò a infilarlo e poi finalmente fece apparire uno specchio: a Rose cadde la mascella, non riuscendo a credere a ciò che la superficie liscia rifletteva.
La ragazza dello specchio appariva femminile e misteriosa: gli occhi erano stati sottolineati da una semplice linea nera, sia sotto che sopra, le ciglia sapientemente allungate e le labbra colorate di rosso intenso. I capelli le ricadevano sciolti sulla schiena in onde perfettamente disegnate, due ciocche tirate indietro delicatamente e fermate con una forcina argento.
Il vestito, però, superò ogni aspettativa di Rose, confermando e riconfermando il talento di Lily in materia.
Era di un nero lucido, lunghissimo: senza maniche e con una piccola scollatura tonda che lasciava intravedere la linea del seno davanti, dietro si apriva a mostrare la schiena perlacea per richiudersi qualche centimetro sopra al sedere. Un paio di spalline sottili le disegnavano le spalle, una fascia argentata le sottolineava il seno e poi il tessuto le ricadeva sul corpo con morbidezza e leggerezza.
Infilò le scarpe decoltè scelte da Lily, che, dello stesso colore della striscia di seta sotto il seno, rigorosamente alte, rimanevano nascoste sotto il vestito, il quale sfiorava il pavimento con delicatezza.
Rimase immobile davanti allo specchio, perplessa, osservando la ragazza dello specchio, non credendo che potesse essere lei.
Lily le si avvicinò “Aspetta un secondo...” Le spostò i capelli da un lato, facendoli ricadere sulla spalla sinistra. “Ecco. Così si vede la schiena. Gli hai troppo lunghi e coprirebbero il mio bellissimo vestito: così va molto meglio.”
Rose non rispose ma si limitò ad abbracciarla e Amelia si aggiunse a loro, gli occhi lucidi.
“Non so se sarò in grado di camminare con queste” Disse Rose quando l'abbraccio si sciolse “Ma ci proverò.”
“Ti puoi appoggiare a Scorpius: secondo te a cosa servono gli uomini?” Spiegò Lily.
Rose ed Amelia risero e poi la ringraziarono per i bellissimi vestiti “Hai davvero talento Lily.”
“Sssh: è un onore. E siamo bellissime, quindi ora andiamo e stendiamoli.”
Rose la guardò “Tu mi fai veramente paura. Ma veramente tanta paura.”
Tutto quello che ricevette in risposta fu uno sbuffo esasperato che suonava molto come un 'che ingrata'.
E poi, finalmente, con un ultimo sguardo allo specchio, le tre amiche cominciarono a scendere.

 

***
 

Scorpius si sentiva incredibilmente ansioso: lui, Albus, Nott e Zabini (insieme a quasi ogni altro studente che frequentasse il settimo anno) stavano attendendo le loro accompagnatrici appena fuori dalla Sala Grande, mentre quella che gli era parsa come l'intera comunità magica gli era appena passata davanti, compreso Ron Weasley con uno sguardo decisamente poco amichevole.
Sarebbe voluto scomparire. E invece avrebbe addirittura dovuto tenere un discorso. Un discorso. Davanti a Ron Weasley e tutti quelli che contano. E poi devo pure aprire le danze, con la figlia di Ron Weasley, davanti a Ron Weasley. Sono morto.
“Scorpius!” Una voce interruppe i suoi pensieri.
“Sì?”
“Stai bene?” Albus lo fissava perplesso.
“Sì.”
“Stavi pensando a Zio Ron?”
Scorpius si limitò ad annuire, mentre Zabini e Nott sogghignarono.
“Non ti farà del male, non davanti a tutti. E poi oggi non ha fatto nulla.”
Scorpius lo guardò “Albus, devi essere cieco per non aver notato come mi guardava.”
“Sì quello l'ho notato” Albus sorrise timidamente “Ma non ti ha fatto male.”
“Non ancora.” Deglutì Scorpius.
Zabini intervenne con un consiglio “Distraiti pensando a qualcosa di bello.” Suggerì.
“Pensa a Rose nel tuo letto.” Avanzò Nott, che poi si fece pensieroso “Perché è già stata nel tuo letto, vero? E per 'stare nel tuo letto' non intendo dormire.” Chiarì.
“Sì, l'avevo intuito, Nott.” Ghignò Scorpius con leggera malizia.
“Era per essere chiari.”
“Non era il caso!” Intervenne Albus, il viso contratto in una smorfia di disgusto.
“Oh! Scusa Albus! Ma dovevi immaginare che Scorpius si intrattenesse con tua cugina in vari modi. Di sicuro non parlano solo di Trasfigurazione. Voglio dire, faranno anche alt-”
“Nott!” Lo interruppe implorante Albus.
Ma Nott sembrava decisamente interessato all'argomento perché continuò rivolto a Scorpius “Com'è a letto, Weasley?”
Scorpius cercò di trattenersi dallo scoppiare a ridere alla vista della faccia di Albus e di trovare parole delicati e innocenti per rispondere a Nott. “Ehm... E' bellissimo.”
“Cosa è bellissimo?” Nott aveva evidentemente deciso di diventare, tutto d'un tratto, molto stupido.
Scorpius si morse il labbro “Con Rose... E' bellissimo.”
“Quindi è brava? Più delle altre?”
“Nott. Ti sto scongiurando.” Albus lo guardò traumatizzato.
Scorpius cercò di contenere la discussione e i suoi stessi pensieri su Rose, nuda, in suo possesso: non sarebbe stata una buona idea lasciar correre la fantasia appena cinque minuti prima di tenere un discorso serio “Ehm... Sì.” Annuì.
“Davvero? Chissà dove ha imparato!” Nott si fece pensieroso.
Zabini, fino ad allora taciturno, intervenne “Io l'ho sempre sostenuto.”
Albus sembrava sul punto di scoppiare a piangere “V-vi prego. Mia cugina.”
“Potresti sempre spostarti” Lo guardò con disapprovazione Nott.
Prima che Albus potesse rispondere, intervenne Scorpius “Io però mi dovrei concentrare.”
“Ti disconcentra pensare a Weasley così?” Nott lo guardò con occhi luccicanti “Oh, per Salazar! Deve essere davvero brava!” Poi lo sguardo si fece diabolico “Mi chiedevo... Qual è la parte che preferisci? Le labbra? O il seno? O fors-”
“Se dici un'altra sola parola sarò costretto a picchiarti.” Gli occhi di Scorpius decisamente più scuri, il corpo rigido.
Albus che aveva tentato di coprirsi le orecchie con le mani disse “Io ti uccido.”
Zabini si limitò a sghignazzare, incredibilmente divertito e poi per salvare l'amico cambiò argomento “Ma perché le ragazze devono metterci così tanto a prepararsi?”
Gli amici scossero la testa perplessi, ma si lasciarono coinvolgere nella discussione, proponendo tesi su tesi. Scorpius riuscì a far tornare i suoi pensieri nei confini della decenza e riacquistare la compostezza e la concentrazione necessaria a tenere un discorso serio e importante, davanti a tutte quelle persone.
I quattro amici continuarono a chiacchierare fino a che non vennero interrotti dall'arrivo della prima delle accompagnatrici, la Grifondoro di Albus, una moretta del dormitorio di Lily che si chiamava Jessica. Albus la trattò con gentilezza e la invitò alla discussione, a cui si aggiunsero Eva Red e l'accompagnatrice di Zabini; solamente a Scorpius mancava della dama.
“Potete andare” Disse agli amici con un ghigno “Sopravvivo anche da solo.”
“No, ti aspettiamo: tanto fino a che i Caposcuola non sono pronti non si comincia.” Albus alzò le spalle. “E manca anche Ellie.”
Scorpius si voltò a guardare la scalinata da cui sarebbe scesa Rose con Lily ed Amedia, sospirando.
“Arriverà.” Lo rassicurò l'accompagnatrice di Albus “Lily l'avrà costretta a sottomettersi ai suoi tempi di preparazione, che sono infiniti.”
Scorpius ghignò e alzò le mani “L'importante è che la Preside non incolpi me del ritardo.”
“Ho sentito che mancano ancora degli ospiti, quelli che dovevano venire solo al Ballo.” Si intromise Eva Red.
“Anche io!” Asserì la biondina che si era appena impossessata del braccio di Zabini “A quanto pare manca anche il segretario di qualcosa che non ho capito al Ministero, e sua moglie.”
“Percy Weasley?” Chiese Albus, sorpreso.
“Nono. Lui l'ho visto.” Chiarì la ragazza. “Qualcun altro.”
“E poi io ho sentito tua madre che si lamentava del ritardo di tuo fratello” Aggiunse Eva diretta ad Albus.
Albus ghignò “Lo fa apposta per attirare l'attenz-”
“Ooooh, quello che è un vestito!” Lo interruppe la biondina con un urlo stridulo.
Si voltarono tutti seguendo il suo sguardo e a Scorpius mancò il respiro.
Rose era in cima alle scale e stava scandagliando il gruppo di ragazzi con gli occhi, l'espressione concentrata, una mano a tenere il vestito leggermente sollevato.
E' bellissima. Più che bellissima. E' stupenda. Nemmeno. Oh, porco Salazar.
Le urla della ragazza avevano attirato l'attenzione di Rose e così aveva trovato il suo ragazzo.
Dovette ammettere che Scorpius aveva superato se stesso e scosse la testa incredula: e io che volevo essere quella spettacolare!
Era vestito come un elegantissimo babbano, un paio di elegantissimi pantaloni neri abbinati a una giacchetta dello stesso colore, sotto cui risaltava una camicia bianchissima. Il completo era rifinito da un papillon nero.
Rose non si accorse dello smarrimento del ragazzo e quando Scorpius riprese il normale uso del respiro lei aveva quasi finito di scendere le scale.
Le andò incontrò con il suo solito sorriso e le porse una mano, che Rose prese.
La avvicinò a sé “Sei bellissima.” La guardò intensamente, Rose si vedeva riflessa negli occhi di ghiaccio “Assolutamente bellissima.”
Arrossì leggermente “Grazie.” Vide Lily, mano nella mano con un Anant assolutamente incapace di toglierle gli occhi di dosso, farle l'occhiolino; Amelia era poco lontana, appoggiata al braccio di Luke, anche egli con lo sguardo annebbiato. Rispose all'occhiolino con una punta di malizia.
“Andiamo?” Le chiese Scorpius.
Annuì e cominciò ad avviarsi, mentre Scorpius si girava a salutare gli amici.
Quando Scorpius si voltò nuovamente verso la ragazza rimase bloccato: non riusciva a respirare, la bocca asciutta, con la vista della schiena nuda di Rose perse ogni facoltà intellettiva.
“Ehi! Cosa stai facendo?!” Gli chiese lei ignara dell'effetto che faceva.
Questo rovina tutti i miei sforzi di concentrazione: tutti. Oh, Salazar, aiuto.
Dopo qualche secondo di esitazione, in cui continuò a guardarla senza parole, la raggiunse “Stai cercando di uccidermi?”
Rose scoppiò a ridere, comprendendo finalmente cosa l'avesse distratto “Scorpius, è un vestito.” Non si era aspetta una simile reazione, sembrava perso.
“Un vestito?!” Il ragazzo scosse la testa sconvolto, incapace di aggiungere altro.
Entrando nella Sala Grande si fermarono di nuovo a osservare il risultato delle loro fatiche e ne furono enormemente soddisfatti: la sala era irriconoscibile ed incredibilmente elegante.
I colori scelti erano stati il blu e l'argento e l'intera stanza riluceva di essi: dalle tovaglie ai fiori, dai candelabri alle sedie.
Il Tavolo dei Professori era l'unico rimasto al suo posto ma tornato della dimensione abituale, mentre gli altri erano stati sostituiti da tavoli rotondi, ciascuno circondato da quattro, cinque o sei sedie bianche.
La Sala era stata suddivisa in due da un pavimento di legno che ne occupava il centro, estendendosi da un lato all'altro: a sinistra della pista si trovava il Tavolo dei Professori e una serie di tavolini riservati agli ospiti d'onore, a destra invece una miriade degli stessi, ma per gli studenti.
Ogni tavolo era decorato da un vaso di fiori: blu se la tovaglia era argento, argento se la tovaglia su cui posavano era blu.
Candelabri argentati volteggiavano a mezz'aria e diffondevano una luce brillante, che sarebbe diventata soffusa al cominciare delle danze; alle pareti pendevano ancora i quadri degli eroi caduti.
Scorpius, senza osare toccarla, la diresse al tavolo riservato ai Caposcuola, dove Lysander sedeva con la sua accompagnatrice, la quale osservava la Sala con occhi strabuzzati.
“Ma Ellie?” Chiese Rose.
“Non ne ho idea.” Scosse la testa Lys. “Con chi viene?”
“Credo Sean Shay, che gioca a Quidditch con me.” Disse Rose.
Il ragazzo annuì e poi sembrò ricordarsi qualcosa “Uuh! Non indovinerai mai con chi viene Jake Lewis.”
“Di sicuro e, grazie a Merlino, non con la mia ragazza.” Asserì Scorpius con lo sguardo indurito.
Lysander scoppiò a ridere, mentre Rose alzava gli occhi al cielo e la ragazzina del quinto anno spostava gli occhi sui tre Caposcuola, estasiata. “No, decisamente no. Con Amber Eiden!” E scoppiò nuovamente a ridere.
Scorpius e Rose si unirono subito e non riuscirono a smettere per diversi minuti. “Si sono trovati.” Asserì il Serpeverde con una certa soddisfazione.
“Non potete cominciare a ridere senza di me!” Intervenne Ellie raggiungendoli insieme a Sean Shay; indossava un vestito semplice, con le maniche lunghe, ma di un arancione acceso.
“Eri in ritardo.” Le rispose Lys.
“Ho avuto problemi con la mia amica: le si è strappato il vestito e ha avuto una crisi di nervi, poi finalmente ha permesso che glielo sistemassimo. Sembrava si fosse dimenticata di essere una strega.” Alzò gli occhi al soffitto, quella sera di un blu intenso e illuminato da una miriade di stelle. Poi aggiunse “Gran bel vestito Rose!”
Scorpius imprecò sottovoce e Rose si dovette mordere il labbro per evitare di scoppiare a ridere della reazione esagerata del suo ragazzo. “Grazie Ellie: qualcuno che capisce.”
“Io non ho detto che non capisco.” La guardò ghignando con malizia “Capisco anche troppo.”
La guance di Rose si infiammarono, ma l'affermazione di Scorpius causò un nuovo scoppio di risate al tavolo dei Caposcuola.
“E' meglio che ti riprendi, Rose” Disse Lys tra le lacrime “La McGonagall sta per chiamarvi” E indicò la Preside, che si era appena alzata in piedi.
La Sala si zittì immediatamente e la Preside parlò “Buonasera e benvenuti. Sono commossa e onorata della vostra presenza e vi ringrazio.”
La Sala Grande applaudì educatamente, la McGonagall attese che tornasse in silenzio e riprese “Chiedo a tutti voi un ultimo attimo di attenzione: prima che comincino la cena e le danze, vorrei che due studenti condividessero le loro riflessioni con noi. Li prego di raggiungermi qui.”
“Scorpius.” Sussurrò Rose in ansia “Non credo di riuscire a camminare fino a là da sola.”
Il ragazzo, ancor più pallido del solito, ghignò porgendole il braccio “Proteggimi da tuo padre, però.”
Se possibile, il silenzio nella Sala aumentò mentre Scorpius e Rose camminavano diretti al Tavolo dei Professori: l'attenzione di ogni studente e ogni
ospite diretta ai due ragazzi.

Una volta arrivati al Tavolo dei Professori, Scorpius lasciò Rose alla destra della Preside per fermarsi alla sua sinistra.
“I Caposcuola Scorpius Malfoy, Serpeverde e Rose Weasley, Grifondoro.” E si risedette.
La Sala applaudì e i due ragazzi si guardarono agitati, i cuori che minacciavano di esplodere nel petto. Si sforzarono di respirare.
“Quando la Preside ci ha chiamati nel suo ufficio e ci ha detto che avrebbe voluto che ognuno di noi esprimesse davanti alla scuola una riflessione sulla guerra, eravamo seriamente perplessi, oltre che incredibilmente agitati.” Cominciò Rose “Cosa avremmo potuto dire noi studenti di diciassette anni che avesse un valore e che non fosse già stato detto sull'evento più importante e tragico della nostra storia? Non ne avevamo idea. Ognuno di noi ci ha pensato ed Ellie e Lysander hanno ragionato sul valore della memoria e dell'onore, così hanno deciso di parlare all'inizio della giornata.”
Rose deglutì guardando il pubblico e poi riprese “Io e Scorpius ci abbiamo impiegato molto di più a giungere a una riflessione; alla fine abbiamo deciso di raccontarvi la nostra storia.”
Rose si interruppe e Scorpius prese la parola “Mi chiamo Scorpius Malfoy e il mio cognome fa ancora sussultare molte persone. Come l'intera comunità sa, i miei antenati fanno parte di una delle famiglie più oscure mai esiste e mio nonno arrivò persino a essere uno stretto collaboratore di Voldemort, rischiando di trascinare mio padre con sé. Per fortuna Harry Potter pose fine alla guerra e mio padre si salvò – sotto ogni punto di vista – decidendo poi di mostrare al mondo cosa un Malfoy potesse essere e educandomi a valori quali la tolleranza e l'uguaglianza. Tuttavia la fama di malvagio non ti abbandona e quando entrai a Hogwarts temetti di essere giudicato per il mio cognome. Alcuni mi giudicarono. Quasi nessuno ti crede quando dici che ti vergogni di quello che la tua famiglia è stato: così imparai presto a non rispondere alle provocazioni. Per fortuna qualcuno decise di diventare mio amico, sorprendentemente uno di questi fu Albus Potter.”
La Sala sembrò vibrare nel silenzio.
“Io mi chiamo Rose Weasley e sono figlia di due terzi del Trio d'Oro, così come lo chiamano; l'un terzo mancante è mio zio, e se sommiamo il tutto... Beh, è uguale a molta pressione.” Il pubblico rise. “Io e mio fratello siamo cresciuti circondati da una fama buona e il cognome Weasley viene accolto con inchini e rispetto. Essere la figlia di Ron Weasley ed Hermione Granger è tutto meno che facile. Ovviamente sono onorata di essere la figlia di coloro che furono così coraggiosi da combattere e sconfiggere Voldermort, non fraintendetemi, ma la gente si aspetta che tu sia altrettanto coraggioso, altrettanto intelligente e perfetto. Inoltre la gente ti paragona a quello che i tuoi genitori hanno fatto e ti giudica in base a questo. Non sulla tua persona. Inoltre, sul cognome Weasley ci sono pregiudizi infiniti, esattamente come sul cognome Malfoy.”
Scorpius riprese la parola “Dei Malfoy si dice ancora che tengano solo alla purezza del sangue e provino disgusto per i babbani. L'anno prossimo studierò letteratura babbana, in un'università babbana.”
“Dei Weasley si dice che abbiano tutti i capelli rossi e chi di noi non ha i capelli rossi viene considerato meno valoroso. Se osserverete la ragazza incita seduta laggiù, vedrete che i suoi capelli risplendono biondi: si chiama Victoire Weasley ed è nata durante la guerra, eppure viene spesso accusata di mentire sul cognome perché troppo bionda.” Asserì Rose.
L'intera Sala sembrava catturata dalla parole dei due studenti.
Scorpius riprese “Questi pregiudizi e queste convinzioni dovrebbero sparire del tutto, dovrebbero lasciarci la possibilità di vivere secondo chi siamo e non secondo un cognome che ci è stato imposto. Ed è anche per questo che il Due Maggio è importante: non solo per la Pace, non solo per le libertà raggiunte, ma anche perché se ne possano raggiungere altre.” Si interruppe e lasciò che il silenzio della Sala lo circondasse, per riprendere con tono serio e grave “Siamo la nuova generazione e promettiamo di lottare perché questo avvenga, perché i vostri sforzi non vadano perduti mai.”
Rose si sostituì al suo ragazzo “Ovviamente siamo anche qui per ringraziarvi tutti, eroi presenti e eroi caduti” Guardò le persone sotto di lei e i quadri appesi con leggera commozione “Per quel che avete fatto per noi. Per quel che avete raggiunto...”
“...Perché mi chiamo Scorpius Malfoy ed è oggi possibile che la mia ragazza sia Rose Weasley...”
“...Perché mi chiamo Rose Weasley ed è oggi possibile che il mio ragazzo sia Scorpius Malfoy.” Concluse Rose con un sorriso teso.
La Sala intera rimase qualche secondo in silenzio e poi si alzò tutta, ogni studente, ogni eroe, ogni membro del Ministero, ogni fantasma, ogni Professore, in piedi ad applaudire il discorso commovente di due diciassettenni.
Draco e Astoria uno sguardo fiero, Hermione Weasley gli occhi lucidi di lacrime, suo marito Ron lo sguardo tra il fiero e il perplesso.
Scorpius e Rose chinarono il capo per ringraziare e poi Scorpius porse il braccio a Rose, che lo prese riconoscente. Insieme tornarono al proprio tavolo.
La McGonagall in tanto si era alzata, riprendendo la parola “Bene, credo si giunto il momento di dedicarci a cose più leggere: buon appetito.”
La Sala si riempì del tintinnio delle posate e del felice chiacchierio dei presenti; il cibo che comparve sui loro piatti era davvero eccezionale e Rose si appuntò di andare a ringraziare gli Elfi per il lavoro, poi dimenticò ogni compito e responsabilità, coinvolta nelle discussioni del suo tavolo.
Lysander ed Ellie discutevano qualcosa che Rose non afferrò, mentre Sean e Scorpius parlavano di Quidditch e la ragazzina del quinto anno osservava entusiasta: decise quindi di coinvolgerla e le chiese di sé, ma la ragazza non parlò granché, troppo intimidita.
Quando i piatti si furono svuotati e tutti sembrarono soddisfatti, la Preside si alzò nuovamente invitando i Caposcuola ad aprire le danze e Rose sentì il cuore ricominciare a esplodere nel petto: meno male che almeno lui sa ballare.
Quando la McGonagall aveva insistito che fossero i primi a ballare, era andata totalmente nel panico, ma Scorpius le aveva assicurato che non ci sarebbe stato bisogno di preoccuparsi e, la sera nella loro stanza l'aveva fatta ballare, mostrandole un nuovo talento.
“Rose...?” I suoi ricordi furono interrotti dalla voce che aveva imparato a conoscere così bene “Aspettano noi.” Le indicò il centro della Sala, dove gli studenti avevano cominciato ad affluire. Lysander e la sua accompagnatrice, come Ellie e Sean, già qualche passo davanti a loro.
“Te l'ho detto, basta che io lo sappia fare.” Le disse, cercando di rassicurarla e porgendole la mano.
Era così carino, con la mano protesa verso di lei e l'espressione preoccupata: gli afferrò la mano “Lo sai che mi fido di te.”
Scorpius ghignò e la condusse al centro della pista, a pochi metri dalle altre due coppie. Incollò gli occhi nei suoi, poggiandole una mano sulla schiena nuda – entrambi furono percorsi da un brivido al contatto – e la avvicinò a sé, in attesa della musica.
Rose ricambiò lo sguardo con uguale intensità, perdendosi negli occhi così ghicciati, ma così caldi.
Poi la musica cominciò e Scorpius mantenne la sua promessa, facendola volteggiare con delicatezza e grazia ineguagliabili: Rose si sentì davvero fortunata.
Dopo le prime note, alle tre coppie se ne aggiunsero altre e l'attenzione si focalizzò altrove, così Scorpius sussurrò al'orecchio di Rose “Mia madre vorrebbe che ti presentassi.”
Rose si irrigidì nelle sue mani “Non sono sicura sia una buona idea... E se non le piaccio?”
Gli occhi di Scorpius si allargarono in un'espressione scettica “Solo un pazzo potrebbe non adorarti.”
“Temo tu sia di parte.” Sorrise Rose.
“No. Ok, forse. D'accordo sì. E' il vestito che mi confonde.” Poi aggiunse “Comunque ha detto che sarebbe onorata.”
Rose seguì i suoi movimenti senza parlare e poi, dopo qualche secondo in cui lui la guardò con espressione implorante, accettò.

 

***

“Devi ammettere, Ron, che sembra davvero felice.” Hermione mostrò al marito la coppia di ballerini. “E quello che ha detto prima... Ha ragione.”
Ron fissava inquieto la mano del ragazzo sulla schiena nuda di sua figlia “Certo che avrebbe potuto scegliete un altro vestito.”
“Io lo trovo davvero spettacolare” Si intromise Ginny.
Hermione annuì concordando, ma Ron le contraddisse “Ha la schiena scoperta.”
“E' un tocco di classe.” Asserì la sorella, mentre Harry accanto a lei si sforzava di non scoppiare a ridere dell'espressione dell'amico.
Ron sembrò intenzionato a ribattere, ma Hermione lo interruppe “Ascolta, hai sentito quello che ha detto e ha ragione. Hai provato a parlarle e non ti ha ascoltato. Lascia che faccia le sue scelte.”
“Neville mi ha detto che è davvero uno studente eccezionale!” Aggiunse Ginny.
“E potrebbe diventare uno giocatore di Quidditch professionistico.” La supportò Harry.
Ron non rispose, limitandosi a borbottare, lo sguardo ancora fisso sulla figlia, intenta a sorridere al ragazzo Malofy: ma cosa ho fatto di male?, si ritrovò a domandarsi ancora e ancora.
In fondo però sentiva che sua figlia aveva ragione.


***

Avevano smesso di ballare e Scorpius la stava portando dai suoi genitori, sul viso un'espressione felice.
“Madre, padre: questa è Rose.” Disse quando giunsero davanti ai Malfoy.
Astoria Malfoy sorrise dolcemente alla ragazza “E' un piacere conoscerti.”
“E anche mio.” Le porse la mano Draco Malfoy, i lineamenti del viso così simili a quelli del ragazzo che amava “Mi è piaciuto il tuo discorso, prima.” E indicò con un cenno della testa il tavolo dei Professori.
“Grazie.” Rose sentì il viso prendere calore “Ma non è stato tutto merito mio: Scorpius ha partecipato attivamente.”
Draco sorrise al figlio e poi le chiese cosa intendesse fare del proprio futuro.
“Vorrei diventare una Guaritrice” Rispose Rose timida “Voglio poter aiutare le persone a guarire, vorrei aiutare a trovare soluzioni ancora non conosciute a malattie come la pazzia.”
“Un piano molto ambizioso, ma il Professor Longbottom mi ha detto che non ti fai fermare da molto.”
“Da nulla.” Intervenne Scorpius con un ghigno fiero “Al quarto anno ha cercato le prove che avessi infranto il coprifuoco per un mese, e alla fine le ha trovate.”
Rose arrossì violentemente “Spero di essere maturata da allora.”
“Hai scelto di frequentare un Malfoy, direi che è un grande miglioramento.” La rassicurò Astoria divertita.
Nonostante continuasse a sentirsi a disagio, i genitori di Scorpius la trattarono con incredibile gentilezza e, con il ragazzo al suo fianco, si sentì rincuorata, rimanendo a lungo a chiacchierare con loro.
Poi tornarono a ballare e rise fino alle lacrime perché Scorpius continuava a sussurrarle nell'orecchio commentando coppie che lo lasciavano perplesso: era evidente che il ragazzo si sentisse superiore nella sua incredibile capacità di muoversi sulla pista.
“Solo perché tu sei perfetto a ballare, non vuol dire che gli altri non possano provarci.” Lo rimproverò Rose “Se io non avessi te, secondo te come sarei messa?”
“Molto male.” Asserì lui, serissimo, ricevendo uno sguardo furioso in cambio. “Ok, ok, mi dispiace.”
Rose scoppiò a ridere “Hai paura di dormire sul divano?”
“Decisamente” Gli occhi di lui si scurirono “Dopo che ti presenti con un simile vestito, non ti aspettare di passarla liscia.”
“Sarebbe una minaccia?” Chiese lei maliziosa.
“Assolutamente sì.” Intensificò lo sguardo e le sussurrò “Voglio poterti sciogliere i capelli. E toglierti quel vestito. E voglio poterti baciare. Dappertutto.”
Rose rabbrividì “E se non te lo lasciassi fare?” Non che ci sia una possibilità che questo accada.
Il viso di Scorpius si dipinse di terrore “Saresti davvero terribile.”
Rose si morse il labbro inferiore “Ci penserò”
Scorpius percepì una fitta di intenso desiderio alla vista del labbro rosso di Rose catturato tra i denti bianchi “Se fai ancora una volta così non ti permetterò di pensarci.” Gli occhi scuri.
Rose rabbrividì sotto quello sguardo.
Il ragazzo continuò “Quando pensi che potremo andarcene senza insospettire nessuno?”
Rose scoppiò a ridere e lanciò un'occhiata al padre “Quando loro se ne andranno.”
Il ragazzo si morse il labbro “E' una tortura.”
“Tu sei una tortura.” Ribatté lei.
“Me lo hai già detto una volta.” La accusò lui.
Rose inarcò un sopracciglio “Non pensavo fosse vietato ridirtelo.”
“Lo è.” Le disse lui, poi gli si illuminarono gli occhi “Credo che tuo padre se ne stia andando: sta salutando la Preside. Ora mi presento.”
Smise di ballare, le afferrò la mano e la trascinò verso i suoi genitori.
“Ma che stai facendo?” Rose era terrorizzata.
“Voglio presentarmi.” Le disse.
“Pensavo non vedessi l'ora che se ne andassero, così lo tratteresti solo più a lungo.”
Scorpius la guardò serio “Forse. Però, vorrei che sapesse quanto ti amo.”
Rise impallidì e alzò gli occhi al soffitto, mentre Scorpius la trascinava ancora più vicina al pericolo.
“Signor Weasley?” Lo sentì dire.
Suo padre afferrò la mano che gli veniva porta “Devi essere Malfoy.”
“Sissignore.” Scorpius raddrizzò la postura, e sebbene fosse molto più pallido del solito, il viso mostrava un'espressione decisa “Vorrei solo dirle che capisco che non le piaccia troppo che sua figlia mi frequenti. Però le garantisco che sua figlia è veramente importante per me e non le farei mai, mai del male.”
Ron squadrò il ragazzo davanti a lui “In caso contrario, Malfoy, tieni bene a mente che sono un Auror.”
“Ron!” Lo riprese la moglie, lo sguardo però divertito.
“Papà!” Esplose contemporaneamente la figlia.
Scorpius però non si mostrò sopreso e allungò nuovamente la mano “Lo terrò a mente, signor Weasley.”
Hermione guardò il ragazzo con un sorriso e strinse anch'essa la sua mano “Non appena avrete finito i M.A.G.O. saremmo onorati di averti per cena.”
Scorpius arrossì leggermente “Grazie signora Weasley, apprezzerei molto.”
“Buonanotte, ragazzi.” Li salutò lei, baciando e abbracciando Rose.
Anche Ron abbracciò la figlia e poi rivolse un cenno a Scorpius, prima di offrire il braccio alla moglie e uscire dalla Sala Grande.
I due ragazzi si guardarono un secondo.
“Sei stato coraggioso: i miei complimenti.”
Scorpius la guardò “Era vero però, quello che ho detto.”
“Lo so. Grazie per averlo fatto.” Annuì la ragazza “Ci metterà ancora un po' ad abituarsi all'idea, ma è un inizio.”
“Non mi ha ucciso.” Ghignò lui.
Rose scoppiò a ridere “Rinnovo i complimenti per il tuo coraggio: sei stato molto coraggioso. Saresti dovuto finire a Grifondoro.”
Scorpius si finse incredibilmente offeso “Nemmeno per idea, io sono fedele alla mia casa.”
“Sei fedele anche a quello che dici?” Chiese lei.
“Certamente” Rispose incerto di quello che lei intendesse.
“Quindi la tua offerta è ancora valida.”
“Quale offerta?” Scorpius era sempre più confuso.
Rose sorrise maliziosa “Pensavo avessi detto che volevi togliere un certo vestito... Ma forse mi sono sbagliata.” E alzò le spalle.
A Scorpius cadde la mascella “Tu mi farai morire un giorno, Rose, te lo giuro.”
“Spero sia un complimento.” Lo ammonì lei, la luce maliziosa negli occhi, ancora presente.
Il ragazzo annuì, adorandola “Senza dubbio.”
“Beh, allora che stai aspettando?” Gli chiese Rose, già fuori dalla Sala Grande.
Scorpius si affrettò a seguirla su per le scale e qualche metro prima del quadro dei Professori la sollevò da terra, stringendola tra le braccia.
“Scorpius! Mettimi giù!”
“Oh, no. Non dopo quello che mi hai detto.” Si avvicinò ai Professori e disse con un tono che non ammetteva discussioni. “Felicità.”
I Professori dovettero capire di non poter parlare perché permisero che i ragazzi passassero senza una sola osservazione.
Scorpius, Rose ancora tra le braccia, ignorò l'invitante Sala comune e si diresse senza esitazione alla loro stanza, mettendola giù solamente dopo aver chiuso la porta.
Non le diede però il tempo di pensare perché prese possesso delle sue labbra, stringendole il viso tra le mani con un passione che lasciò Rose profondamente commossa.
Il bacio fu lungo e pieno di desiderio. Poi le sfilò il vestito, senza mai allontanare i suoi occhi da quelli azzurri di lei, posando le labbra su ogni centimetro della pelle che scopriva.
Rose gli sfilò la giacca e il papillon, poi passò a sbottonargli la camicia con lentezza maniacale; infine si occupò dei pantaloni.
E quando furono totalmente nudi Scorpius la riprese tra le braccia, annegando nella bellezza di lei.
“Rose.” Sussurrò, le labbra a qualche millimetro dalle sue “Rose, io ti amo.”
Rose affondò le mani nei capelli biondi, scompigliandoli ancora di più e poi rispose “Ti amo anche io, Scorpius. Più che mai.”
Non le fu permesso aggiungere altro, perché il ragazzo si impossessò delle sue labbra e prendendola nuovamente fra le braccia, la depositò con delicatezza e passione sul letto.



                                                                                                                      THE END -



Angolo Autrice

E ci siamo. E' finita. Questo è il mio ultimo capitolo. Oddio. E' il mio ultimo capitolo. Fa impressione. Non pensavo che sarei mai arrivata così in qua e non pensavo avrei sofferto a concludere.
E' difficile.
Beh, è tutto grazie a voi. A ogni singolo 'voi' che ha posato lo sguardo su questa fanfiction, nata senza pretesa e ancora senza pretese. 
Siete splendidi e non ci sono parole per ringraziarvi per la vostra pazienza e il vostro sostegno. 
Tuttavia, con la mia solita solfa: grazie a chi mi ha letto, a chi mi ha preferito, che mi ha seguito e chi ricordato. 
Un grazie particolare a chi ha recensito. Siete tutti invitati a farlo ancora e per l'ultima volta: mi renderebbe immensamente felice.
Anche per dire solo 'ciao'.

A un futuro, possibile, lettore: se avrai voglia di lasciare un commento (o un insulto, sia chiaro!) fra un secolo, sentiti libero! Potrebbero aver inventato l'immortalità e potrei essere ancora qua.

Invece, per chi mi ha chiesto:
- non farò un sequel, perchè l'inventiva è finita.
- sì, vorrei scrivere qualcos'altro, ma solo dopo la Maturità.

E ancora, sì, ho scritto altro:
- Una one-shot su Rose e Scorpius chiamata "Un mese, cinque giorni, otto ore e quarantacinque minuti"
- Una serie di one-shots su una serie di rapporti tra cui Scorpius e Rose (sono quelli a cui ho dedicato più capitoli nella serie! Strano :/). Si chiama "Never Sent Letters."
Se li aveste letti, o li leggerete, lasciatemi pure un commento o qualsiasi cosa: qualunque parola è utile per migliorarsi.

GRAZIE MILLE, GRAZIE INFINITO.
Always, 
@Isabechktorres.

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