Believe In Love

di Marusca_Deisori
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1


Ore 6:00 suonò la sveglia, nell'aria incominciò a percepire un odore di caffè .
Era la caffettiera programmata dalla sera prima, quella mattina  a Melissa non andava proprio di alzarsi, era stata sveglia fino a tardi per aspettare Alessio  ma pensò che non avrebbe mai rinunciato alla sua ora di jogging.
Con fatica si mise seduta sul letto e guardò il lato vuoto, "anche questa notte non è servito a niente aspettarlo" pensò , un senso di vuoto la investì, infilò i piedi freddi nelle pantofole,faceva molto freddo e pioveva.
Si avvicinò alla finestra della camera appannata per via della pioggia, passò un lembo del pigiama sul vetro per vedere se vi era la macchina del marito, pensando che magari, per non svegliarla, stava dormendo sul divano come suo solito quando tornava tardi.
S'incamminò verso la porta che dava sul salotto, nel passare si soffermò davanti allo specchio avvicinandosi e notando delle preoccupanti occhiaie, quella mattina non era in forma come al suo solito, si passo una mano tra i suoi folti capelli castani e cominciò a piangere per il tremendo vuoto che la circondava .
Si ripeteva sempre che sarebbe finita, che si era stanca di aspettare tutta la notte un uomo che da molto tempo ormai non dimostrava più interesse nei suoi confronti, fino a molto tempo prima non era riuscita a capire perché Alessio si fosse allontanato così tanto, ma dopo qualche lacrima riuscì a rifletterci bene.
Non l'amava più, ed arrivare a questa conclusione fu una delle cose più dolorose che Melissa avesse mai fatto o capito, un dolore che solo la causa di questo allontanamento poteva superare.
Passò davanti alla cameretta, la porta rimaneva sempre chiusa e ogni volta che vi entrava avvertiva un dolore lancinante, ma non poteva rinunciarvi, non ancora, così aprì la porta, si appoggio allo stipite e rimase a fissare immobile quella che doveva essere la camera del suo bambino, sul freddo pavimento c'erano tutti i giochi che aveva comprato con suo marito, il lettino era ancora lì, non aveva il coraggio di buttare via tutto , era come se ammettesse a se stessa che era vero, che il suo bambino non c'era più.
Entrò finalmente nella camera, aprì un cassetto del fasciatoio , prese una tutina e dopo averla fissata per qualche secondo,la strinse a se' aspirando l'odore e pensando che se non sarebbe finita in quel modo, magari il suo bambino avrebbe avuto quel buon odore .
Uscì dalla cameretta , chiuse la porta a chiave e  ripose quest'ultima  nel mobiletto in corridoio , passò in salotto, tutto era in ordine a volte aveva l'impressione che quella casa non le apparteneva.
  Si diresse verso il bagno, guardò il suo riflesso allo specchio e cominciò a  prepararsi, si svestì rapidamente, si lavò il viso e applicò alla perfezione la sua crema , non aveva la minima intenzione che chiunque la incontrasse potesse capire che aveva pianto ,nella sua vita aveva imparato bene a mascherare il suo dolore sin da quando era piccola.
Il padre l'abbandonò quando aveva solo dieci anni, così rimase con la madre,non capii mai il perché tutto ricadde su di lei, forse quello non era il momento giusto o forse lei non era la figlia giusta , ma capì che la sofferenza faceva meno male se imparavi ad ignorarla; se puoi costruirti un muro che ti protegge puoi gestire ogni cosa anche le emozioni .
Non era mai stata una gran sportiva , ma aveva constatato che andando a correre riusciva a scaricare tutto lo stress accumulato e in più , amava quel senso di libertà.
Aveva trent'anni ,una figura snella e tonica e amava prendersi cura di se stessa ,più si sentiva insicura nel suo rapporto di coppia ,più tendeva a migliorare il suo corpo come se volesse cercare quel tassello che non andava a tutti i costi .
Uscì di casa cominciando a correre, e così anche i suoi pensieri, come le miglia che stava attraversando sembravano ormai passati, stava scaricando tutto ciò che sembrava non andasse nella sua vita, come il tormentato rapporto con suo marito, e questo si ripercuoteva anche al lavoro.
Corse, non si sentiva tanto in forze guardò intorno a sè e trovò una panchina sotto uno splendido albero, si sedette quasi buttandosi su quella panchina per tutta la stanchezza che aveva accumulato correndo, prese un respiro, si tolse le cuffie dalle orecchie e spense l'ipod,controllò il telefono, magari Alessio l'aveva cercata, notò che c'era un messaggio da parte di Alessio.  " Vengo a cena, perdonami per stanotte non ce l'ho     fatta mi hanno trattenuto al lavoro poi ti spiego.
Ti amo.
xxx. " .  Melissa guardò freddamente quel messaggio " Sicuramente crede che basti un semplice messaggio di scuse per farsi perdonare " pensò.
Cominciò a riflettere sul fatto che suo marito facesse di tutto per allontanarsi da lei.
Una volta erano felici assieme, sembravano la classica coppia che tutti invidiavano,  organizzavano cene con gli amici o semplicemente andavano al cinema solo loro per puro piacere di stare insieme, si sentivano così complici l'uno dell'altro .
Da quando poi avevano perso il loro bambino qualcosa tra loro si ruppe, gli equilibri si erano spezzati .
In quel dolore l'unica a confortarla era stata la sua migliore amica Erika, erano cresciute insieme e per lei era come una sorella, in un certo senso, la sua unica famiglia ,l'aveva conforta
ta ,diviso con lei il suo dolore e la consigliava in questo momento di crisi con il marito.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***












Decise di entrare nel bar dove andava per abitudine ogni mattina.
Si diresse decisa verso il bancone zigzagando tra la gente, mentre si faceva strada sentiva il suo stomaco contorcersi dalla fame ,la sera prima non aveva cenato ,da sola non era molto motivata.
Anche una tazza di camomilla poteva bastare.
Vide Luca, il barista a lei tanto familiare
« Puntuale come sempre. » sorrise Luca guardando Melissa avvicinandosi al bancone sorridendo
« Già, sono una tradizionalista, che vuoi farci ahaha. » aggiunse la donna sorridendo con una risata amichevole.
« Fa freddo questa mattina?. » chiese Luca evidentemente non aveva avuto la possibilità di uscire dal bar per sentire che fuori si gelava, faceva talmente caldo lì dentro che dava quasi l'impressione di rimanere soffocato.
« Abbastanza. ».
Luca porse a Melissa il solito, croissant integrale con marmellata e cappuccino schiumato,  erano anni, da quando il rapporto con suo marito aveva cominciato a farsi più pesante del dovuto che Melissa si recava in quel posto.
Cominciò ad osservarlo mentre serviva le altre persone,era di bell'aspetto, sembrava più un indossatore che un barista, lavorava da sempre perché era una persona che amava essere indipendente, anche perché veniva da una famiglia modesta e aveva imparato che nella vita se non nasci nell'agiatezza l'unica cosa che ti resta è alzarti le maniche e lavorare.
Il suo sorriso era magnetico ,parlarci era comunque piacevole.
Melissa pagò la sua colazione e prima di andarsene si rivolse a Luce dicendo :
« Appresto allora. » Luca fece cenno con la mano per salutarla e Melissa ricambiò fin che non si trovò sulla soglia della porta del bar, era tutto molto caotico, tra poco avrebbe sentito ancora il freddo sulla pelle, si decise ad uscire dal bar.
Appena uscita dal bar un'aria gelata la investì " Non faceva così freddo prima " pensò  alzandosi la zip del suo piumino.
Si avviò verso casa presa dai suoi soliti pensieri.
Il bar non era molto distante da  casa e Melissa andò a passo spedito ,alle dieci doveva aprire lo studio medico.
Nell'ultimo anno si era lasciata un po' andare, c'erano stati i problemi con Alessio, e poi la perdita del bambino.
Attraversò il vialetto e tirò fuori le chiavi dalla tasca, aprì il portone e salì
nell'ascensore ,era una vecchia palazzina a due piani ,l'appartamento era molto grazioso e ci avevano impiegato cosi tanta energia per ristrutturarlo e ammobiliarlo e alla fine pensò Melissa ,avevano fatto un ottimo lavoro .
Passò il corridoio ,entrò in salone, cominciò a guardare tutto il lavoro di ristrutturazione, dai muri ai mobili nuovi, la casa era diversa da quando Melissa ci era andata ad abitare con Alessio.
Vide il suo gattino che l'aspettava seduto sul divano la fissava attento Melissa lo guardò.
« Romeo come ho potuto dimenticarmi di te ...» si diresse verso la veranda aprii la piccola porta dove c'era un armadietto all'interno, c'erano le scorte di cibo del micio ,prese la sua scatoletta di croccantini e li mise nella sua ciotola ,appena udii il suono a lui familiare si diresse alla sua ciotola facendo le fusa e incomincio a mangiare .Melissa si diresse verso la camera ,aprii il suo armadio tutti gli abiti erano disposti in ordine lavoro ,tempo libero e cosi via tutto era curato nei minimi particolari faceva parte del suo IO aver  tutto sotto controllo anche nelle piccole cose la faceva sentir sicura di se stessa .Scelse un pantalone dritto, vita  bassa  una camicetta bianca e
un pullover Anch'esso nero   di cachemire con tacchi a spillo.
Si sentiva estremamente femminile.
Chiuse l'armadio prese anche la biancheria e si diresse verso il bagno .
Si spogliò, mise la sua tuta erse completamente, e si abbandonò a quella piacevole sensazione di pace .
Sentì ogni suo muscolo rilassarsi prese la spugna e la mise dietro il collo ,chiuse gli occhi pensò ad Alessio quella sera doveva cenare con lui , non voleva fargli una scenata non era da lei ma voleva sapere perché erano arrivati a questo punto, e se c'era qualche speranza di salvare il loro matrimonio infondo lei lo amava doveva sapere se per lui era lo stesso.


Si alzò dalla vasca l'acqua calda gli aveva lasciato addosso una sensazione di abbandono quasi non ce la facesse a stare in piedi " devo finirla con questi bagni bollenti " pensò Melissa " sono rilassanti è vero " pensò " prima o poi mi troverò a terra ! "
Si involtò per bene nell'asciugamano si tamponò i capelli bagnati apparivano ancora più lunghi, si mise la crema per il corpo e appena fini si guardo allo specchio appariva già molto meglio a confronto a qualche ora fa e  pensò " un bagno fa miracoli !" si mise un filo di trucco con la sua carnagione olivastra non occorreva mettersi tanto trucco .Pensò che fino a poco tempo fa suo marito la trovava cosi femminile , sensuale quando si vestiva lui rimaneva ammaliato da lei , la guardava con un aria ammiccante orgoglioso di avere una moglie cosi , ed ora sapeva a malapena quando sarebbe ritornato a casa .

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***




 
 Entrò nello studio e si guardò attorno.
Era un anno che non vi entrava,si sentì spiazzata, era come se tutto fosse nuovo ,diverso.
La scrivania non era al solito posto, tutta la predisposizione dello studio era cambiata.
Melissa aggrottò la fronte  "ma chi a mai dato il consenso di cambiare ogni cosa?" sulla libreria c'erano pupazzetti e qualche libro di medicina posto qua e la nel ripiano sotto una scorta di campioni di medicinali, sospirò.
« Be', almeno quelli li hanno tenuti. » disse a bassa voce, qualcuno bussò alla porta,
era Cristina, la sua segretaria  
« Buon giorno dottoressa. »
« Buongiorno Cristina stavo notando che mancano alcuni dei miei effetti, come i libri, manuali, oggetti vari, ecco, addirittura la mia piantina all'angolo della finestra - prese una pausa- praticamente mi sono imbattuta in un altro studio ».
« In effetti è vero, c'è stato qualche cambiamento ma la dottoressa Lucia ha chiesto il permesso a suo marito che ha acconsentito, non era stata per caso lei a chiedere di non essere contatta durante il suo periodo di pausa? Disse anche che per ogni cosa potevamo rivolgerci a suo marito. » Melissa avvampò di rabbia ma come si permetteva a prendere simili decisioni?.
Si, è vero, voleva essere sola, ma non intendeva far prendere decisioni così tanto radicali a suo marito.
  "Incredibile " pensò.
« Cristina mi porti uno scatolone, metterò tutte le cose della mia sostituta  lì, dopo di che le recapiterà direttamente in segreteria, mandi un messaggio di ringraziamento, e se la prossima volta avrò bisogno di una sostituzione, si ricordi di non contattarla mai più. » .
Detto questo Melissa si fece cadere sulla sua poltroncina, sorresse la testa con una mano e guardò Cristina immobile davanti a se con un aria palesemente sconvolta
« Mi dispiace dottoressa, non succederà più ve lo garantisco. » Cristina si voltò su se stessa .
« Vuole che le vada a prendere un caffè? »
« Si grazie, bello forte che fra poco cominceranno le visite e devo preparami a una lunga mattinata ».
Bussarono alla porta, Melissa si sistemò una ciocca di capelli che gli ricadeva sempre sulla fronte, cacciò tutta l'aria che aveva nei polmoni
« Avanti!. » disse con tono squillante, aprì la porta, un ragazzo sui venti anni, con uno sguardo perso fissò Melissa meravigliato.
« Lei non è la dottoressa Lucia. »
« No, non sono lei. » rispose tirando fuori il suo sorriso migliore.
" Pare che tutti amassero questa tipa, sembra quasi che la mia presenza sia di troppo roba da matti, mah ".
« Piacere di conoscerla, io sono la dottoressa Melissa Forti,  Lucia Tristano era la mia sostituta, lei si è iscritto da poco e quindi non ha notato questo cambiamento. »  fissò il ragazzo.
« Si, sono circa quattro mesi che sono qui perché mi sono appena trasferito, il mio nome è Fabrizio Corte. »   diede uno sguardo al PC per vedere le annotazioni sulle condizioni di salute del suo paziente 
« So' che lei  è un'ottima dottoressa. » dette queste parole, il ragazzo puntò lo sguardo rispettoso verso Melissa che alzò lo sguardo dallo schermo, accennò un sorriso e mise le braccia sulla scrivania.
« Così dicono. Diciamo che faccio del mio meglio » dopo di che si rimise a leggere il file della sostituta.Prescrisse le medicine al ragazzo si salutarono con una stretta di mano e uscii dallo studio.
Melissa si alzò un po' in piedi sulla scrivania
C'era posato il suo caffè, lo bevve piano, si pregustava quel momento di pausa, si sciolse la coda per ravvivare i suoi capelli,prese dal suo astuccio i suoi occhiali e nel frattempo bussarono alla porta.
Neanche ebbe il tempo pronunciare la classica parola " Avanti " che entrò come un uragano Erika.
 « Erika, non mi aspettavo una tua visita. » disse stupita dall'arrivo dell'amica.
« Ero da queste parti e ho pensato di farti una sorpresa è un po che non ci vediamo ed eccomi qua!. » Melissa la guardo e aggiunse
« In effetti è un po' che non ti vedo, pensavo fossi fuggita insieme a qualche ereditiere su un isola sperduta. » rise di cuore, Erika si presentò impeccabile come sempre elegante nel suo vestito e molto sexy ,indossava un tubino nero che esaltava a pieno la sua figura slanciata  poteva far invidia ad una fotomodella e lunghi capelli biondi, occhi azzurri.inoltre aveva la sua prospettiva di vita totalmente diversa da quella della donna.
Melissa  provava un senso d'invidia nei confronti dell'amica Erika, lei viveva a pieno le sue emozioni non si negava nulla ,viveva d'istinto era libera, amava il divertimento ,e la vita notturna, tutto il suo contrario, lei ponderava ogni cosa ,forse era per questo che a trent'anni si trovava in questa situazione .
Erika si passò una mano fra i capelli e guardò Melissa
« Che ne dici se andiamo a mangiare un boccone insieme beviamo una cosa insomma passiamo il pomeriggio assieme?. »
Melissa guardò l'amica si alzò in piedi e sorridendo gli rispose
« Mi servirebbe una giornata per divertirmi, passare un po di tempo tutto per noi ,come ai vecchi tempi » sorrise.
Melissa guardo l'amica.
« Magari dopo pranzo possiamo andare a fare un salto dal parrucchiere e a fare una manicure stasera ho una cena importante e debbo assolutamente parlare con Alessio ,voglio essere al meglio. »
« Ti porto in un ristorantino favoloso - le disse Erika -si mangia bene e lo staff è davvero efficiente » pensò che non le interessava molto se lo staff fosse gentile aveva fame e non vedeva l'ora di mettere qualcosa sotto i denti ,guardò la sua amica e le disse.
« okay e allora?Che stiamo aspettando? Prendiamo la tua macchina o la mia?. »
« Non ci penso proprio ad andare con la tua. » gli disse Erika
« Non capisco perché non rottami quel catorcio, è brutta e inquina un casino » Melissa la guardò basita
« Scusa ma guardo il lato affettivo, mi si spezza il cuore cambiarla, che vuoi farci? Mi affeziono inevitabilmente alle persone, figurati alle cose. » e sorrise. 

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Cari lettori, è la prima volta che vi scrivo, solo per chiedervi cosa ne pensate di questa storia.                      Se avete pareri non esitate ad esprimerli nei commenti, essendo la mia prima storia accetto tutte le critiche, pur che siano costruttive.                                                                                                                  Un bacio.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Entrarono in macchina ,in effetti l'automobile di Erika era comodissima ,spaziosa e visibilmente non aveva nulla a che vedere con la sua,sullo specchietto legato c'era una boccettina di profumo alla vaniglia, esso si espandeva in tutta la macchina ,era un piacere sedervici, i sedili erano di pelle,e al tatto erano soffici.
Quell'automobile gli era costata una fortuna ,ma lei conosceva Erika da tutta una vita e sapeva che proveniva da una famiglia borghese, il padre era un ricco industriale faceva il pendolare tra Italia ed Estero ,spesso si fermava lunghi periodi in America ,questo è uno dei motivi perché Erika non aveva regole e viveva in piena libertà , era un segnale un modo per dirgli " okay non mi manca nulla, ci sono "   Melissa aprì la sua borsa Chanel ,prese il suo specchietto e si applicò un gloss sulle labbra ,non voleva fare brutta figura datosi che Erika era impeccabile e lei non voleva essere da meno.
« Allora, ti piace il mio nuovo gioiellino? » chiese l'amica
« Diciamo che è un regalo fatto dal mio papino per dirmi " scusami se mi sono dimenticato del tuo compleanno". » Melissa pensò che poteva capire l'amica sapeva che dietro quel sorriso si nascondeva tanta amarezza.
« Ti starai chiedendo perché ci stiamo allontanando,è che volevo far durare questo pomeriggio più del solito e a fine giornata, quando sarai pronta per andare via ti farò una proposta.
Spero che dirai di si!. » Melissa rimase del tutto basita fissò l'amica
« Be', mi lasci senza parole, sai bene che sono una tipa curiosa, di cosa si tratta ?.» chiese.
« No, ora pensiamo a mangiare, dopo di che ti porto da una mia cara amica che ha un centro estetico e poi ne parliamo okay? »strizzo l'occhio all'amica divertita .
Melissa pensò che si sentiva come in quel film thelma e louise la scena la divertiva .
Arrivarono al ristorante, era situato in una stradina stretta e avevano dovuto parcheggiare quasi a un chilometro da li .
La strada non era stata asfaltata bene, Melissa ed Erika, fecero fatica con i tacchi ad attraversarla.
Il ristorante era predisposto ad angolo della strada ,e da ambe i lati  c'era posteggiata una fila di macchine.
« Spero che ne valga la pena essere arrivate fino a qui e farci venire le vesciche.»
Sbuffò rumorosamente
« Dai, un po' di spirito d'avventura, non ti ho portato a scalare l'Everest!. »
Giunte davanti l'entrata del ristorante Melissa si appoggiò al muro d'entrata.
Si sfilò i tacchi con un gesto rapido, quasi una liberazione e sospirò.
 Notò che dietro il piede si era gia formata un piccolo rossore  "Sicuramente diventerà una splendida vescica, magnifico "  rimase attaccata a quel muro per qualche secondo Erika si voltò dalla sua parte
« Che fai pigrone, vuoi che ti faccio portare il tavolo fuori? » Melissa fece un ghigno all'amica
« Sei pazza. » e rise
Entrarono nel ristorante, si percepiva un aria informale.
Le accolse un uomo alto con i capelli brizzolati, che ,appena vide Erika ,l'abbraccio calorosamente.
L'abbraccio durò pochi istanti, non capi' cosa succedesse ,nella sua testa si riempirono mille pensieri ,si senti confusa perché tutto le appariva cosi strano ,diverso come quell'incontro fosse solo un rituale come se Erika dovesse dirgli qualcosa .
Si voltarono dalla sua parte .
« Lui è Cristian Angelino ,un mio caro amico volevo presentartelo perché mi ha aperto gli occhi su una prospettiva di vita che io stessa ignoravo ,e volevo fartelo conoscere ,hai passato un anno terrificante ma è ora di salire in superficie ,di ricominciare a vivere ed io sono qui. »

Spero vi sia piaciuto,
Fatemi sapere cosa ne pensate.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Erano appese foto di famiglia e di gente celebre ,tutto era molto semplice e pulito
Erika riusci a trascinare la sua amica in un piccolo ristorante era tanto ormai che non si parlavano a quattrocchi anche se solo il pensiero di mettersi a nudo con la sua amica la spaventava da morire ecco perché l'aveva portata li , voleva fargli una proposta che avrebbe cambiato la loro vita tanta gente ,ne era uscita cambiata ,aveva sentito racconti di persone che erano riuscite a ritrovare se stesse, un modo per avvicinarsi e capirsi e forse dopo il viaggio poteva aprirsi a Melissa e lei forse poteva capire e perdonare .   Ma ora non poteva la paura di perderla la faceva star malissimo, Melissa era il suo freno ,la parte più ragionevole di lei la loro amicizia non era mai stata tanto in pericolo non sapeva più ragionare lucidamente non voleva sbagliare . non una seconda volta desiderava solo il suo bene, ma come era potuto accadere neanche lei sapeva darsi una spiegazione era stata una stupida! ....Melissa le strinse la mano quell'uomo aveva una stretta decisa un sorriso gentile  pensò , prese le ragazze a braccetto   attraversarono la sala il ristorante non era affatto grande poteva avere venti coperti non di piu ,al muro l'aria c'era un odore invitante ,scegliemmo un tavolino davanti la finestra  la tovaglia bianca di lino si sposava meravigliosamente con il centrotavola di fiori e candele profumate  .  Si sedettero a tavola e l' uomo diede una pacchetta sulla spalla ad Erika in un un gesto di complicità ,che solo loro potevano capire  Erika prese la sua borsa firmata Gucci sicuramente comprata dal''ultima prese la sua agenda nera di pelle e la poggio delicatamente sul tavolo, come se li dentro ci fosse scritto il più prezioso dei segreti.
Penserai che non è da me ,magari che sto impazzendo ma so che mi aiuterà,cioè ci aiuterà, hai mai sentito parlare del cammino di Santiago? Melissa si senti ad un tratto confusa e non sapeva se era in balia di uno scherzo e magari doveva ridere ,o se la sua amica facesse sul serio ,Erika la fissò negli occhi con l'espressione di chi si aspetta una risposta ,con quella reazione capiì che non si stava affatto prendendo gioco di lei era qualcosa di serio ed Erika ci teneva tanto ,si notò dall'espressione del suo viso . Dalla sua agenda sbucò un libricino  incomiciò a svogliarlo con delicatezza   erano raffigurate illustrazioni di magnifiche Chiese storiche ,  immerse in una distesa di verdi villaggi cosi pittoreschi , difficile pensare che esistano davvero posti del genere,per persone come noi che vivono in grandi città, cosi caotiche .
Nel piccolo itinerario  era segnato il percorso da seguire ,i luoghi più suggestivi   che si attraversavano e dove incominciava quest'avventura chiamata cammino .
   Ad Erika che rapita dall'argomento le parole le uscirono di bocca ,come un fiume in piena si vedeva che si era documentata Intanto si avvicinò il cameriere un ragazzo sui venticinque anni il viso pulito, indossava una divisa bianca ,Erika lo guardò sfoderò il suo incantevole sorriso incominciarono ad avere l'acquolina in bocca .Fecero un cenno al cameriere e presero il menù tra le mani,Melissa incominciò a sfogliarlo ma il suo pensiero andava alle parole della sua amica .Mangiarono silenziosamente il cameriere si avvicinò e chiese alle ragazze < tutto bene ? è stato di vostro gradimento ?   posso portare un dessert o un caffè, le ragazze ad unisono scelsero il caffè non voleva avere quel senso di pesantezza pensò, Melissa non doveva certo dimenticare che alle otto doveva andare a cena con Alessio..................

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