La figlia del colonnello

di Ladyoftherainbow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1: UNA NUOVA AVVENTURA ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2: CLASSE STELLA ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3: CLASSE LUNA ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4: ILENIA ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5: BISCOTTI E MORSI ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6: SEMI QUASI APPUNTAMENTO ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7: HALLOWEEN! ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8: LINGUE DI FUOCO ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9: LA FIGLIA DEL COLONNELLO ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 10: CAMPING-GENERALE ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 11: CAMPING- TAIYOH E RIN ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 12: I CAMPEGGIATORI ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO
 


La giornata era calda e piacevole. Il sole splendeva, facendo brillare il mare. All`improvviso un sirena suonò. 
Tutti i membri dei Machine Robo Rescue si rechino immediatamente in sala commando
“Sono fiero di voi ragazzi!” disse il comandante Bitoh ai ragazzi. 
Gli guardava, uno ad uno, I suoi 14 cadetti: Taiyoh Ozora, Arias "Asso" Hono, Kai Kitazawa, Rin Haruka, Makoto Aikawa, Susumu Utada, Tsuyoshi Utada, Alice Beckham, Daichi Hayami, Shō Ashikawa, Sayuri Suizenji, Ken Minami, Jay Furukawa e Blanca Higa. 
 
“Potremmo chiedere per quale ragione siamo qui signore." chiese Makoto, a nome di tutto. 
"Certo." il comandante sorrise. Makoto non cambierà mai, pensò. Sempre dritto al punto. "Siete degli ottimi ragazzi, e, in questi 6 di accademia, avete dimostrato ottime qualità." Sayuri e Daichi arrossirono. Amavano i complimenti, quei due. 
"Però, non vorrei che voi veniate privati dalla possibilità di avere una vita normale. Per questa ragione, tutti e 13, sarete portati alla scuola principale di Kyoto. Kyoto Senior High School." 
La notizia fu accoltà dal più sbigottito degli silenzi. Poi... 
"Davvero?" "Cosa?" "Oddio non ci credo!" "Wow!" "Mi sento svenire!" esplose il finimondo. Sayuri disse: "Silenzio, ragazzi! Facciamo, finire il comandante!"  
"Grazie, Sayuri." ringraziò Bitoh. "sono felice che vi piaccia l'idea. Per questa ragione, ognuno di voi potrà tornare a casa a dare la bella notizia alla propria famiglia!" Tutti lanciarono grida di giubilio, tranne Taiyoh e Jay, che si guardarono, preuccupati. Al comandante questo non sfuggì. 
"State tranquilli Tayoh, Jay! Voi potete stare qui! Dopotutto il processo di adozione da parte di Jen Shiro e Sakoto è quasi terminato!" anche i 2 ragazzi esplosero in grida di giubilio. 
"Evviva!" urlarono i favolosi cadetti membri del Machine Robo Rescue. 

********** 

"Sono così contenta che potrei svenire!" disse Alice con fare teatrale. "Svieni, almeno taceresti e faresti un favore al mondo." borbottò Makoto, prendendo la sua valigia. "Hai detto qualcosa, Makoto Aikawa?" disse lei, permalosa come sempre. "No, no, stai tranquilla Alice!" si affrettò a dire lui 
"Bene, è il momento di salutarsi. Jay,Taiyoh ci si vede tra una settimana! Saluto!" Tutti i membri del MRR fecero il saluto militare. 
"Ciao Jay, ciao Taiyoh! Stateci bene mi raccomando!" urlarono i Red Wings, i Blue Sirens ed i Yellow Gears allontanadosi. 
Taiyoh si girò verso Jay. "Sei pronto Jay?" Jay sorrise. "Certamente Taiyoh!  Una nuova avventura ci aspetta!" 
E si avviarono nelle rispettive stanze. 
 


 

angolo autrice 

Taah ta ta ta ta tarata ta ra ta ta! Abbiam capito che cercavi noi, dal tuo SOS ed insieme siam venuti qui....... 

Evviva mrr! 

Blanca è una nuova cadetta è castana chiara, ed è timidissima, per lei parlare chiaramente di se e dei propri sentimenti è difficilissimo. è una Blue Sirens. è innamorata di Jay. 

Il cognome di Jay l'ho inventato. Sarebbe il cognome della madre, unica donna astronauta su quella missione su marte. 


 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1: UNA NUOVA AVVENTURA ***


CAPITOLO 1: UNA  NUOVA CASA

Le prime ad arrivare furono Rin e Blanca. Suonarono pazientemente alla porta finchè Jay non venne ad aprire loro.

Rin era una deliziosa  ragazza di origini cinesi, ma nata ad Hokkaido in Giappone. Aveva lunghi capelli neri, che spesso teneva raccolti in due piccoli chignon. Era alta e slanciata, ed aveva un caratteraccio. Era brava a Jjudo ed era sempre disposta a dare il meglio di sè per gli altri.

Blanca era invece francese, da parte di madre, e giapponese da parte di padre. Dalla madre aveva ereditato la figura snella ma non troppo alta, e il naso alla francese. Dal padre aveva preso i capelli castano chiaro, quasi biondo miele del padre, e il carattere timido, ma sopratutto la difficoltà nel parlare dei propri sentimenti. Nonostante ciò aveva un gran coraggio e del gran fegato.

“Rin!” disse felice. “Ben arrivata!” Lei gli sorrise a sua volta. “Grazie!” “Eh, Blanca!” sorrise anche a lei. “Sono felice di vederti. ‘Che bei denti!’ pensò lei. ‘così bianchi, perlacei. Oh cazzo, ha detto qualcosa. Devo dire qualcosa, qualcosa. Presto cervello, panico attack!’ “Mhhai i denti bianchissimi.” ‘Ommioddio, penserà che sono rimbecillita, e ora che faccio!’ “Ehm, ti ringrazio!” disse lui guardandola strano. “Sei sicura di star bene?”. Fortunatamente Taiyoh scese in quel momento,e il suo viso si illuminò in un sorriso a vederle. “Blanca, Rin, finalmente siete arrivate!” Rin lo guardò, anch’ella sorridendo “C’è un traffico incredibile all’incrocio ma anche gli altri arrivano. Alice è andata a prendere Makoto ed Asso, gli Yellow Gears arrivano tutti insieme sulla limo di Sayuri e Susumu, Suyoshi e Kai vengono insieme.” Elencò lei. “Favoloso.” Disse Taiyoh facendole il segno di favoloso: pollici in su.

“Quali sono le stanze?” chiese Blanca, stando attenta a non guardare Jay. “Aspettiamo tutti gli altri per decidere. Intanto che ne dite di spostare la vostra roba?” rispose proprio quest’ultimo. Lei arrossì e pensò ‘Dio ora che penserà di me! Scema, scema, scema!’. Rin tentò di spostare tutte e 3 le sue rosse valigie insieme. Inutilmente. “aspetta, Rin! Ti aiuto a spostare le valigie!” e poi fece un cenno parecchio eloquente a Jay, tentando di farlo apparire subdolo. “Si Blanca, lascia che ti aiuti.” Disse in tono monotono.

Rin osservò Taiyoh prendere due valigie, come se niente fosse e spostarle sul pianerottolo. Stava quasi per ringraziarlo quando il campanello suonò. Blanca e lei corsero ad aprire la porta! “Alys!” urlarono in coro, abracciandola calorosamente. “Ma non dovevi venire con Makoto ed Asso? E dov’è la tua roba?” chiesero in coro una volta staccatesi dall’abbraccio. “Oh eccolo là.” Disse lei con nonchalance, andando dentro a salutare Jay e Taiyoh.Videro, con immenso stupore, Makoto ed Asso alle prese con cinque valigie blu (due di Makoto e tre di Asso) e ben cinque valigie rosa. Intanto videro la limo degli Yellow Gears e il camioncino dei genitori dei gemelli Utada svoltare il vicolo.

**********

“Allora ragazzi, benvenuti!” disse Taiyoh, una volta che tutti si erano seduti in cucina. “Allora ci sono quattro stanze, molto grandi  tutte. Due contenenti  tre letti ciascuna e due conteneti quattro letti ciascuno. Credo che le ragazze dovrebbero prendere una delle stanze da quattro. Per avere la loro privacy. Per il resto votiamo.” Si sentirono mormorii di apprezzamento.

Ognuno di loro (tranne le ragazze) prese un pezzo di carta e scrisse il proprio nome sopra. Dopodichè misero ogni pezzo di carta in un piccolo contenitore e cominciarono a mischiare. “Io leggo i nomi!” urlò Alice, come al solito sempre pronta a mettersi in mostra. “Ed io scriverò, i nomi alla lavagna!” le fece eco Rin. “Chiameremo la prima stanza da tre stanza A. La seconda B e la stanza da quattro  stanza C!” decise Rin. Taiyoh e Makoto rotearono gli occhi. “Qualche problema, Ohzora e Aikawa?” chiesero in coro le ragazze, stizzite. “No, no” si affrettarono a rispondere quest’ultimi. “Bene,” disse Alice, mentre Rin lasnciava loro un’occhiataccia.

 “Il primo della stanza A è.... Sho!” urlò Alice. Rin scrisse il tome sulla tabella. “Complimenti, Sho!” . Lui si limitò ad un sorrisino. “Il primo della stanza B...” “scusami, ma non dovresti prima dire tutti quelli della stanza A?” la interuppe Makoto, logicamente. “No, io faccio quello che voglio!” sbraitò lei. “Ok, ok, scusami.” Disse lui sottovoce “E ora silenzio! Il primo della stanza B è...Tsuyoshi!” “Wohoo!” si congratulò Rin. “Stanza C: il primo è... Asso! Seguito da... Taiyoh! Subito dopo abbiamo... Jay! E per finire... Makoto!” Makoto pensò ‘sono con della gente ok, almeno. Non con Sho o Ken. Ma che metodo di scelta è mai questo comunque? Manca totalmente di razionalità. Alice è pazza.’ “Stanza A: abbiamo... Daichi e... Ken!” Makoto pensò ‘Quindi ora sappiamo, per eliminazione, chi c’è nella stanza B, ma ovviamente vorrà dirlo lei...’ “Nella stanza B” proseguì infatti Alice “Abbiamo... Kai e.... Tsuyoshi!” Rin scrisse tutto sulla tabella. “Ecco fatto!” disse ammirando il proprio lavoro. “Avanti, portiamo ogni valigia in stanza, in modo da non lasciare nulla in disordine!” disse Sayuri, con un sorriso. Taiyoh sbuffò e procedette ad aiutare Rin con le sue cose. Jay, Asso e Daichi, fecero lo stesso. Makoto fu l’unico costretto.

**********

Stanza delle ragazze

“Allora?” chiese Alice a Rin maliziosa. “Allora cosa?” chiese Rin. “Dobbiamo escogitare una strategia per intrappolare i ragazzi.” Ormai sorrideva da orecchio ad orecchio. “Chi ti piace?” chiese. “Non te lo dico!” disse Rin paonazza. “Quindi c’è qualcuno!” Disse lei. ‘cavoli ci sono cascata!’ pensò Rin. “Eddai! Siamo migliori amiche! Blanca parti tu!” Lei arrossì. Con un filo di voce sussurrò. “Jay...” Sayuri la guardò vittoriosa. “Ah, lo sapevo!” Blanca arrossì ancora di più. “E te Sayuri chiese Rin. “Daichi, ma non ho speranze...!” Alice la guardò sbigottita. “1) stai tranquilla che di speranze ne hai: quello ti sbava dietro! 2) non parlarmi di cause perse: mi piace Makoto!”  “Cosa?” disse Blanca. “Ma se litigate sempre!”  “Chi disprezza compra” citò con fare saggio Alice. Tutte scoppiarono a ridere. “e te Rin?” chiese Sayuri. “Ehm... Taiyoh! Buonanotte ragazze!” disse in fretta, spegnendo la luce per non far vedere quanto era arrossita. Tutte e tre sussurarono ridacchiando “Ahaha, lo sapevo!”.

ANGOLO AUTRICE
Ecco il primo capitolo della serie. Che ve ne pare? Vi sembra interessante? Recensitemi le vostre idee e i vostri commenti!

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2: CLASSE STELLA ***


CAPITOLO 2: CLASSE STELLA

Il giorno dopo tutti, perfino Taiyoh si svegliarono all’ora giusta. Tirarono fuori dalle valigie le uniformi.

Le ragazze avevano delle uniformi molto carine. Erano dei vestitini blu molto belli, che arrivavano al ginocchio, ed erano a maniche corte. Avevano un coprispalle beige da portare sopra, che era chiuso sul pettocon un nastrino rosso. I ragazzi, invece, avevano i pantaloni della divisa blu e sopra una giacca beige. Avevano anche una cravatta rossa da indossare. Le scarpe da indossare erano nere.

Tutti erano seduti sui tavoli a mangiare. C’erano due tavoli da sette in cucina: su uno c’erano Taiyoh, Jay, Makoto, Asso, Blanca, Rin e Alice; su quell’altro Susumu, Suyoshi, Kai, Daichi, Sayuri, Ken e Sho.

Sentite ragazzi...” disse Ken. “Ma chi è che cucina?” tutti dissero “Già, già, chi è?”.  Taiyoh disse: “sapete la signora Satoko? Ecco ha un’amica che si chiama Kotoko, che si è offerta di occuparsi della parte culinaria della casa. Per il resto dobbiamo fare da soli.” Makoto lo guardò male. “Che c’è?” Chiese Taiyoh, perplesso. “ C’è qualcos’altro che ti sei dimenticato di dirci?” gli abbaiò contro, irritato per il fatto che Taiyoh fosse sempre così offeso. L’altro gli fece un sorrisino “Non credo.” “Sì invece.”  Intervenne Jay. Taiyoh lo guardò confuso. “Hai detto l’altro ieri che devo ricordarti che devi dire ai ragazzi dell’autobus che ci porterà a scuola, lo scuolabus.” “An già!” disse Taiyoh. Makoto stava diventando molto rosso... pericolo in arrivo. Prima che Makoto potesse reagire Taiyoh spiegò: “allora, dobbiamo prendere l’autobus che passa da casa nostra alle 8.40” Asso guardò il cellulare e strabuzzò gli occhi. “Taiyoh, razza di idiota, sono le 8.37.” per un secondo tutti si bloccarono. Poi corsero tutti a mettere giù il cibo, prenderele scarpe e le cartelle per la scuola e correre verso la porta. Taiyoh rimase indietro a prendere un borsone enorme, e Rin decise di aspettarlo. Non appena uscì e vide Rin lì, le urlò: “Rin arriveremo in ritardo! Non puoi correre velocemente con la gonna!” ‘accidenti’ pensò lei ‘avevo scordato questo particolare’. Prima che potesse dire qualcosa, Taiyoh la prese per mano e cominciò a correre. Arrivarono alla fermata appena in tempo e tirarono un sosppiro di sollievo salendo.

“Bene, sediamoci!” disse Ken, facendo posto a Sho vicino a lui. Taiyoh lasciò andare la mano di Rin, che rimase leggermente delusa, e si sedette accanto a Jay, cominciando a fare le solite stupidaggini tra ragazze. Rin allora decise di sedersi accanto a Blanca. “Allora?” le chiese. Blanca la guardò. “di cosa parli?” Rin roteò gli occhi. “Della scuola, amore! Come ti senti? Eccitata, spaventata, sorpresa, un misto?” Blanca sorrise, leggermente imbarazzata. “in realtà mi sento parecchio impaurita. I nuovi inizi non son il mio forte. Temo che farò una figuraccia di fronte a tutti!” confessò, timidamente. “Tranquilla, ci sono io!” le disse Rin, abbracciandola.

Alice stava ascoltando musica sul suo lettore, seduta accanto ad Asso. Aveva tentato di sedersi accanto a Makoto, ma lui si era seduto  insieme a Kai. Si girò e notò il borsone di Taiyoh. “Ehi, Taiyoh, che c’è lì dentro?” lui guardò il borsone come se si fosse dimenticato della presenza di quest’ultimo. “An già! Sapete siccome sapevo che avrei dimenticato di dirvi qualcosa e che quindi avremmo potuto essere in ritardo per la scuola...” Makoto sussurrò a Kai “L’aveva programmato!” causando la risatina dell’altro “ho messo qua dentro il nostro pranzo!” tutti lo guardarono come se fosse il salvatore. “Quindi dovremo sempre prepararci il pranzo?” si informò Makoto, che voleva avere tutte le informazioni che Taiyoh continuava a tenere per sè. “No, o almeno solo se vuoi. Mangeremo in mensa. È tutto prepagato dalla società dei MMR più l’aiuto di qualche genitore. E a proposito: ho preparato pate e riso! E ci sono pure degli onigiri!” Tutti si guardarono preoccupati: Taiyoh sapeva cucinare? Jay intervenne “ho già assaggiato la cucina di Taiyoh, e sono rimasto sorpreso: era buonissima, ve lo assicuro!” Taiyoh si mise una mano nei capelli, arrossendo. Sho disse: “Beh possiamo dire che la cucina di Taiyoh sia manJAYbile!” e scoppiò a ridere. Silenzio di tomba. “Non era divertente.” Disse Jay. Sho cominciò a piagnucolare e Ken guardò Jay con disapprovazione: “non dovevi diglielo, anche se lo è!” Sho piagnucolò ancora più forte, e Taiyoh passò a tutti il cibo. Sayuri guardò fuori dalla finestra. “Ragazzi! Siamo arrivati!”

Davanti a loro si reggeva un imponente edificio. Era color del cielo ed era molto moderno. I ragazzi scesero dall’autobus e si recarono verso il portone. Una donna di mezz’età venne loro incontro: “siete i Machine Robo Rescue?” chiese con una voce così stridula che non sembrava appartenere al suo corpo robusto. Makoto si fece avanti: “Sissignora, siamo i cadetti dei Machine Robo Rescue!” Lei sorrise, compiaciuta e disse: “seguitemi vi accompagno nella vostra nuova classe, la Classe Stella!”

Gli portò nella stanza e gli affidò alle cure di un’insegnante parecchio minuta, cn grandi occhi da cerbiatto color cioccolato e lunghi capelli neri. “La professoressa Vilo Elapata!” loro mugugnarono buongiorno ed entrarono.

La classe era grande e spaziosa. Era tutta dipinta di bianco, ma era alquanto spoglia. C’erano in tutto 20 banchi, di cui sei già occupati. Erano disposti 4, 6, 4,6: quattro banchi divise due e due davanti, sei banchi divisi allo stesso modo etc. Tutti e sei i banchi erano occupati da delle ragazze.

“benvenuti!” cinguettò la Prof. Elapata. “Per favore sedetevi!” I ragazzi andarono tutti verso il fondo, mentre le ragazze andarono avanti. “Bene ora farò il registro:

“Utahu Aida.” Una delle ragazze, con spettacolari occhi viola e capelli biondi, si alzò. “Presente”

“Makoto Aikawa.” “Presente” disse facendo il salute militare
“Sho Ashikawa.” Lui fece un inchino.
“Alice Beckam.” “Presente” cantilenò lei.
“Jay Furukawa.” “Presente.” Disse facendo anche lui il saluto.
“Rin Haruka.” “Presente” disse lei sorridendo.
“Daici Hayami.” “Ppp-presente!” disse lui balbettando leggermente.
“Blanca Higa.” “Presente.” Disse lei, arrossendo abbondantemente. Rin le mostrò il pollice.
“Arias Hono.” “Here miss, good morning!” disse lui strizzandole l’occhio. Lei continuò imperterrita.

“Megume Ichinose.” Una delle ragazze, dai lunghi capelli color castano si alzò e disse “Presente.” Aveva gli occhi marroni cioccolato ed uno sguardo intelligente, che incuteva riverenza.

“Kai Kitazawa.” “Presente.”

“Kotomi Kudo.” La ragazza dai capelli blu si alzò e sorrise. “Presente.” Anche gli occhi erano blu, dello stesso colore del mare.

“Ichigo Meyur.” Una ragazza minuta dalla cascata di capelli rosso fuoco si alzò. Gli occhi cioccolato si focalizzarono sul viso dell’insegnate e disse “Eccomi.”

“Ken Minami.” “Ci sono!” disse lui, allegro.
“Taiyoh Ohzora.” “Presente!” disse lui sorridendo apertamente.
“Sayuri Suizenji.” “Presente!” disse, alzandosi in piedi.

“Sakura Takumi.” Una delle due ragazze dai capelli viola si alzò “Presente.” Aveva i capelli molto lunghi e gli occhi viola.

“Misaki Takumi.” La seconda, sua gemella, si alzò allo stesso modo. “Presente.”

“Susumu Utada.” Lui si alzò e disse “presente!”
“Tsuyoshi Utada.” Anche lui imitò suo fratello e disse “Presente!”

“Bene ragazzi.” Disse lei chiudendo il registro. “Questa è la Classe Stella. È chiamata così perchè è una classe formata interamente da ragazzi prodigio. I ragazzi appena entrati sono Machine Robo Rescue. Le gemelle Takumi sono due scienziate fisiche. Kotomi è una dottoressa, Ichigo è una modella, Megume un psicoterapista e Utahu una giocatrice di atletica. Siete tutti splendidi prodigi, delle star, da cui il nome Classe Stella. In contrapposizione, quelli della Classe Luna sono normali solo che vengoni da altri stati, la maggior parte son americani. Vengono da lontano, come se venissero dalla Luna, e da qui il nome della classe!” spiegò lei. Li guardò sorridendo: “Sento che ci divertiremo insieme quest’anno!”

 

 

 

 

Angolo autrice:

Pate: nome giapponese per polpette.
Allora Utahu assomiglia ad Utahu di Shugo Chara. Le gemelle sono molto simili alle gemelle Fujiyabashi di Clannad. Megume è esattamente come Megume di Special A. Ichigo assomiglia a Chocolat di Sugar Sugar. Kotomi assomiglia Mishou Mai di Pretty Cure. Stoo dicendo fisicamente perchè di carattere cambiano!

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3: CLASSE LUNA ***


CAPITOLO 3: CLASSE LUNA

La professoressa spiegò loro tutto sulla storia della scuola. Una noia mortale. Taiyoh e Sho comiciarono a fare una partita di tris sul banco e furono rimproverati. Makoto gli guardò male e Asso gli mandò un bigliettino ‘Non rovinateci la reputazione, zucconi! :/’ Taiyoh lo ignorò bellamente. Finalmente la campanella suonò. Le ragazze andarono a conoscero le altre.

“Piacere!” cominciò Alice, pronta a mettersi in mostra. “Mi chiamo Alice! Probabilmente mi avete già visto in qualche film: prima di arruolarmi nei Machine Robo Rescue ero un’attrice!”  Le gemelle dissero: “Ma certo! Ti abbiamo già vista in La figlia della spia” Alice irradiava di gioia da tutti i pori. Blanca e Rin si guardarono: Alice aveva trovato altre amiche! “Il mio nome è Rin!” si presentò Rin. “Piacere, mi chiamo Blanca...” disse lei. “Che bel nome!” disse Megume. “Sei francese?” Blanca arrossì. “Da parte di madre.” “Che bello” disse Ichigo “Amo la Francia!” Sayuri le raaggiunse. “Salve, mi chiamo Sayuri.” “Piacere Sayuri” disse Utahu. Le ragazze erano tutte eccitattissime: era la prima volta che un così vasto numero di ragazze si fosse riunito in quel posto, per ognuna di loro.

All’improvviso la porta si spalancò. Un contingente numero di ragazze entrò: erano le ragazze della Classe Luna. Con loro c’era solo 1 ragazzo. Avevano tutti un aria straniera. “Piacere!” disse una ragazza riccia, che probabilmente era il capo. “Il mio nome è Deborah e, insieme ad Augustus, sono la rappresentante della Classe Luna. Piacere di conoscervi!” Le ragazze sorrisero e dissero “Piacere!” a loro volta, ma gli occhi delle ragazze della Classe Luna erano puntati sui diversi membri di sesso maschile dei MRR. Li guardavano e si sistemavano i capelli, battevano le sopraciglia e ridacchiavano.

Che stronze! Pensò Blanca, guardando quelle che si erano presentate come Jessica e Ariana, battere le ciglia a Jay. Lui chiese loron cosa non andasse con le loro ciglia. Prendete questo! Pensò lei. Alice invece rise, al tentativo subdolo di Kia, di conversare con un Makoto completamentenon interessato. Sayuri guardò Daichi che preuccupata Daichi che tentava di rispondere alle domande delle ragazze senza balbettare. Rin guardò Taiyoh. Era impegnato in un’animata conversazione con due ragazze lituane: Ilenia e Ionela. E stava sorridendo loro apertamente.Guardò gli altri ragazzi e constatò che lui era l’unico per niente disturbato dalla loro presenza. Questo la fece ribollire di rabbia.

A quel punto Augustus si avvicinò alle ragazze e consegnò ad ognuna una rosa rossa. “Per voi, mie leggiadre creature.” Ma nessuna lo stava ascoltando. Finalmente la campana suonò ed ognuno tornò nelle proprie classi.

La lezione succesiva era matematica e Rin rise con gli altri quando Taiyoh fece l’eerrore di dire sbagliate le potenze. Non che lui se ne accorse, ma lei si sentì comunque triste.

Dopo due ore di orripilante test di matematica, la campanella suonò per l’ora di pranzo. Rin si sentì sollevata nel vedere che la classe Luna aveva mensa, e non Packed Lunch. Si recò alla macchinetta a comprare da bere per sè e per le altre quando un ragazzo le saltò davanti e la immobilizzò. Llei tentò di urlare ma lui le tappo la bocca. “Dammi tutti i soldi che hai, cinesina!” Lei stava per tentare una mossa di Judo, quando lui aggiunse bloccandola “Sono cintura nera di Judo, Karate ed Autodifesa.” All’improvviso un’ombra si palesò davanti e diede un calcio in piena faccia al ragazzo. “Azzardati a toccarla un’altra volta con le tue luride zampe, ed io ti ammazzo!”  disse Taiyoh , con un sussurro mortale. Il ragazzo, sanguinante, se la svignò spaventato.

Taiyoh le chiese: “stai bene?” lei annui, parecchio scossa. Che cosa ci faceva Taiyoh lì? Che cosa voleva quel ragazzo da lei? Erano i disastri? Mille domande le ronzavano in testa ma disse semplicemente. “Ti ringrazio.” Bisbigliò lei. Taiyoh l’aveva appaena salvata. Taiyoh l’aveva salvata! “Ma come  hai fatto a sapere che mi serviva aiuto?” Lui sorrise: “le ragazze hanno detto che eri andata a comprare qualcosa da mangiare allora ti sono venuta a cercare per avere del cibo. Poi ho visto che quel tipo voleva rubarti i soldi per il cibo,cosi` sono intervenuto.” Termino` scrollando le spalle. Tutto è chiaro ora, pensò Rin delusa. È solo per il cibo e nient’altro. Stupida io che pensavo avesse percepito che avevo bisogno di lui. Lei girò i tacchi e si recò alla macchinetta, ignorandolo. Lui rimase parecchio stupito dal fatto che l’aveva appena salvata da un delinquente e lei si fosse arrabbiata. Forse l’ho ferita! Pensò. Magari voleva batterlo da sola. Non l’ho fatto apposta, però!

Appena tornati in classe Taiyoh venne travolto da complimenti sulla sua ottima cucina. Asso gli chiese: “Si può sapere dove l’hai imparato?” Taiyoh sorrise. “Mia sorella era una brava cuoca, e ogni volta che andavamo da lei in California, stavo ore ed ore ad osservarla mentre cucinava.” Tutti quanti avevano notato il tempo passato con cui parlava. Alice chiese, con tutto il tatto che riusciva : “Dov’è ora tua sorella?” Lui alzò le spalle. “Non ne ho la più pallida idea. Sai l’aereo si è schiantato proprio il giorno in cui tornavamo dalla California. Non credo che lei sappia neanche che sono vivo.” Tutti lo guardarono scioccati. L’atmosfera si era fatta pesante e nessuno sapeva cosa fare o dire per farla tornare normale. Fortunatamente Miss Elapata entrò in quel momento e consegnò ad ognuno il proprio Orario.

“Per ragioni scelte dal nostro vicepreside, ognuno di voi deve sottomettersi ad un club fuori dall’orario scolastico. Dovete scegliere tra: Teatro, Musica e Canto , Calcio, Cucina, Dibattiti e Discorsi, Tennis, Pallavolo, Tecnologia, Computerologia. Eccovi il modulo da completare.” Disse distribuendo loro i moduli. “Tranquilli, sappiamo che molti di voi vivono lontano dai loro genitori e/o tutori, quindi non serve alcuna firma. Eccovi anche il programma scolastico in dettaglio.” Distribuì un altro modulo. “E ora potete andare a casa, per oggi è finita!”

***

Presero lo scuolabus per tornare a casa. Erano tutti su di giri. Erano anni da quando erano andati in una normale scuola per l’ultima volta! Il più eccitato di tutti era, ovviamente, Jay: questa era la prima volta in assoluto che andava a scuola! Non riusciva a stare zitto: “Avete sentito la campanella? È così acuta! Non avevo mai sentito un suono simile! E ci sono tantissime classi e scale!” Makoto e Daichi risero: quel ragazzo, poveretto, era così facile da impressionare!

Una volta a casa ognuno studiò il proprio orario, mentre Sayuri, Makoto, Asso e Kai lessero il programma.

Orario

Oragiorno

lunedì

martedì

mercoledì

giovedì

venerdì

09.0010.00

Inglese

Matematica

Storia

Musica

Giapponese

10.0011.00

Giapponese

Scienze

Matematica

Geografia

Scienze

11.1512.15

Scienze

Storia

Giapponese

Scienze

Matematica

12.1513.15

Matematica

Musica

PE

Giapponese

Geografia

13.1514.15

Lunch

Lunch

Lunch

Lunch

Lunch

14.1515.15

Storia

Inglese

Geografia

Inglese

Musica

Data inizio programma scolastico 1 settembre 2012

Candidatura rappresentante di classe e voto 8 Settembre 2012

Festa di Halloween 31 Ottobre 2012

Gita foresta di Aokigahara 17-19 Novembre 2012

Ballo di Natale 21 Dicembre 2012

Vacanze di natale 22 Dicmbre 2012 - 8 Gennaio 2013

Gita Monte Fuji  20 Febbraio 2013

Vacanze Pasqua 13- 20 Aprile 2013

Gita Terme di Tokyo 15 Maggio 2013

Ultimo giorno di scuola 9 Giugno 2013

Dopo aver letto programma ed orario ognuno scelse il club o sport club a cui avrebbe partecipato, ed andarono a dormire, stanchi ma felici.

 

 

ANGOLO AUTRICE
Non ho controllato se le date corrispondono, ma non importa. I posti forse sono lontani tra loro, ma non importa. Facciamo solo finta che tutto corrisponda!

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4: ILENIA ***


CAPITOLO 4: ILENIA!

Il giorno dopo Taiyoh e co si recarono a scuola per consegnare i moduli.

Il giorno dopo Taiyoh è gli altri arrivarono a scuola e consegnarono i loro moduli. “Fermi!” cinguettò la professoressa Elapata, quando fecero per sedersi. “Grazie alla mia nuova app, ‘Random Name Picker’ ho deciso dove si siederà ognuno di voi.” Si sentì un ‘Uffa!’ collettivo. L’insegnante li ignorò. “Allora da davanti: Blanca e Ken, Alice e Kay. Seconda fila da destra: Utahu e Jay, Sayuri e Makoto, Sakura e Taiyoh. Terza fila: Misaki e Susumu, Kotomi e Daichi. Ultima fila: Ichigo e Sho, Megume e Tsuyoshi, Rin e Asso.”

“Bene!” disse la professoressa Elapata. “Ora vi darò gli orari di ogni gruppo di opzioni. Ci sono tre gruppi. Il gruppo A è formato da: Teatro, Musica e Canto e Dibattito/Discorsi. Le date sono Martedì e Mercoledì dalle 15.45 alle 16.45. Il gruppo B è formato da: Calcio, Tennis e Pallavolo. Le date sono Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle 15.45 alle 17.00. Il gruppo C è formato da: Cucina, Tecnologia e Computer. L’orario è Martedì e Giovedì dalle 15.45 alle 16.45.” Ognuno di loro trascrisse l’opzione che faceva sul proprio diario. “Ed ora passiamo a questioni più importanti: candidature per i rappresentanti di classe. A chi farebbe piacere candidarsi?” Sayuri, Makoto, Asso ed Alice alzarono le mani. Bene 4 canditati! Ognuno di voi scelga 2 persone che potrebbero aiutarlo a stendere il vostro programma. Sayuri sorrise e disse “Kai e Daichi” Makoto osservò la situazione: “ Megume e Misaki!” Alice lo guardò malissimo. Come osa scegliere delle ragazze!pensò, indignata. “Io scelgo Rin e Blanca!” Asso guardò i rimasti “Susumu e Tsuyoshi” Taiyoh rimase leggermente deluso che nessuno l’avesse scellto. I ragazzi scelti rimasero seduti per circa 20 minuti a scrivere il proprio programma. Alla fine tornarono.

“Allora!” cominciò Sayuri. “Per il nostro programma elettorale: promettiamo di trovare metodi utili per rendere l’insegnamento più divertente; per rendere il cibo della mensa più buono possibile; per renderei balli scolastici più divertenti; per favorire i contatti con altre classi; promettiamo di combattere per i diritti degli studenti; promettiamo di rendere i bagni più puliti. Questo è tutto!” Tutti batterono le mani. Makoto fu il secondo.

“Bene! Noi promettiamo di rendere possibili eventuali corsi extrascolastici per gli studenti. Di avere più cibo diverso a mensa. Di avere corsi o club interessanti per tutti. Di essere portavoci degli studenti in tutti i campi. Di rendere i bagni più utili e puliti. Ed...” a questo punto si fermò ed arrosì “di dotare i bagni delle ragazze di specchi puliti.” Alice lo guardò con sufficenza.

“Votate Alice per: cibo buono, divertimento, posti ritrovo ragazze, aiuti per ragazze, votate Alice per i diritti delle ragazze!!” Blanca e Rin si fecero piccole nel tentativo di svanire. Loro avevano fatto un bel programmma ma Alice lo aveva completamente stravolto! Makoto scossè la testa. Troppo sessista. Ed infantile!

“Asso vi promette che farà tutto ciò possibile e necessario per rendervi felici ragazze!” e fece loro un’occhiolino. Susumu e Tsuyoshi si nascosero sotto i propri banchi.

Bene! Disse la prof. “E ora potete votare! Chi vincerà? Sayuri o Makoto, O Alice o forse Asso?”

Tutti votarono e Taiyoh lesse i nomi. Il risultato finale era: Sayuri 9, Makoto 8, Alice 1 ed Asso 2.

Alice era furibonda! “Ma perchè? Perchè! Tutto ciò è ingiusto!” urlava a chiunque la ascoltasse a.k.a. nessuno in particolare. “Complimenti a Makoto e Sayuri i nostri nuovi rappresentanti!” loro sorrisero compiaciuti. Daichi guardava da lontano. Sayuri...

La campanella suonò. Taiyoh fu il primo ad uscire di corsa dalla stanza per correre in bagno. Appena uscito da lì corse per non perdersi il cibo della mensa ma andò a sbattere contro qualcosa. O meglio qualcuno.

“Ahia!”disse Ilenia Decambre, a terra.Taiyoh la guardò ed arrossì: “Scusa...Ionela?” Lei rise. “Ionela è la mia amica! Io sono Ilenia! Che ne diresti di aiutarmi?”Lui arrossì, imbarazzato “Certo!” Lei si fece aiutare e lo guardò bene. Era proprio un bel ragazzo. L’aveva notato il giorno prima. Alto, capelli castani, sorriso spontaneo: perfetto. “Che ne dici se per penitenza passi il pranzo con me? Conosco un posto bellissimo e nessuno ci va!” Lui le sorrise. “Accetto la penitenza! Ma prima...” il suo stomaco prontolò “Fammi prendere da mangiare in mensa!” entrambi risero, ed insieme si incamminarono.

“Ma dov’è finito Taiyoh?” chiese Rin a Jjay mentre erano seduti in mensa a mangiare. “Boh! Era andato al bagno, poi è scomparso.” Vedendo la faccia di Rin si precipitò ad aggiungere “Ma non preuccuparti! Trattandosi di cibo direi che tra poco lo vedremo arrivare!” Blanca guardò la porta aprirsi. “Uh-oh!” Rin si girò e si bloccò. Taiyoh era entrato insieme ad Ilenia ridendo e scherzando. Come vecchi amici. O una coppia di neo fidanzati. Pensò Rin,completamente senza parole. Sentì del dolore al ventre. Guardò negli occhi Blanca, Alice e Sayuri. Loro capirono al volo. Alice disse: “Devo assolutamente andare in bagno! Ragazze venite con me?” Tutte si alzarono di scatto e la seguirono in bagno. Arrivate lì abbracciarono tutte Rin, lasciandola sfogarsi.

Intanto i ragazzi si interrogavano a vicenda per la veloce dipartita delle ragazze. Sakura guardò Tsuyoshi. “Cero che per essere Machine Robo Rescue, sei decisamente ottuso quando si tratta di ragazze Tsuyoshi!” Lui la guardò incredulo. “Tu riesci a distinguerci?!” “Anche io sono capace!” disse Misaki, sua sorella gemella. Susumu osservò: “Non ce lo avevi detto Misaki?” Lei sorrise “Vedi? Anche tu sei capace di distinguerci!Tra gemelle e gemelli la cosa è... pretty easy!” tutti scoppiarono a ridere. Intanto da lonta Taiyoh e Ilenia uscirono.

Certo che per essere settembre, si sta ancora bene!” lei sorrise. “seguimi!” lui obbeddì. Si trovavano su una piccola collina nel cortile della scuola. Era molto bella. Era piena di piccoli fiori rossi che Taiyoh non conosceva. Lei lo notò guardarli. “Si chiamano patelli”. Lui disse “che nome buffo!” “Loso!” Entrambi risero. Lei tirò fuori dalla propria borsa una scodella di macedonia. “Questame l’ha fatta mia madre. Sai lei è vegana!” Lui la guardò confuso. “I vegani sono coloro che mangiano solo frutta e verdura. I vegetariani invece sono colore che non mangiano la carne. Io invece sono omnivora: mangio tutto!” Taiyoh le sorrise. “Capito! Sei un pozzo di conoscenza Ilenia.” Lei arrossì leggermente. Poi notò il cibo comprato alla mensa e il cibo fatto in casa. Iinarcò il sopraciglio. “Sono un ragazzo in crescita!” Lei rise. “Assaggia questo onigiri! L’ho fatto io!” Lei gli diede un morso: “Non ci credo! È delizioso!” Lui sorrise. Passarono l’intera pausa pranzo a ridere e mangiare insieme.

E passarono tutte le pause pranzo allo stesso modo. Intanto Rin era sempre più depressa. Non ne poteva più di quella situazione! Taiyoh sembrava sempre divertirsi un mondo a passare il tempo con lei.

“Non ne posso più!” disse un giorno, Alice mentre stavano facendo i compiti e Rin era più depressa del solito: “Its time you sort yourself out, darling! Devi lottare per ottenerlo!” Rin alzò lo sguardo. “Agli uomini o interessa solo il sesso... o interessa solo il cibo! O tutte e due!” Sayuri si intromise, ardente “Devi prenderlo per la gola!” Blanca si intromise: “In Francia abbiamo dei buonissimi biscotti fatti con panna e cioccolato! Se vuoi ti do la ricetta!” Rin era felicissima. “Lo fareste davvero per me?” Sayuri, Alice e Blanca l’abbracciarono.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5: BISCOTTI E MORSI ***


CAPITOLO 5: BISCOTTI E MORSI

Quella notte le ragazze passarono quasi tutta la serata a cucinare. Nessuna di loro oltre Rin decise di regararli a qualcuno. Blanca rsccontò “Mi ricordano troppo di Mamma, non posso darli a Jai.” Alice se ne uscì con “A Makoto non piacciono i dolci!” Sayuri dichiarò “Daichi è allergico alle noci.” Rin sospirò “Che cosa non si farebbe per amore!” Poi incartò per bene i biscotti e li mise in cartella, per non dimenticarli il giorno dopo.

Quel giorno erano tutti un pò eccitati: Sho aveva proposto una gita un piscina dopo la scuola, e tutti non vedevano l’ora di andarci. Durante l’ora Rin era completamente persa fra pensieri sulla piscina e pensieri sulla faccia di Taiyoh quando avrebbe ricevuto i biscotti.

“Sai gli ho fatti per te.” Disse Rin, giocherellando con i propri capelli.

“Per me? Dici sul serio Rin?” Uno sguardo di sorpresa e meraviglia dipinti sul suo volto.

“Già, ho fatto del mio meglio.” Risatina, femminile.

Ne mette uno in bocca.

“Allora? È buono?” Un poco apprensiva, per dimostare quanto ci tiene a farlo felice.

“Rin, tesoro, è delizioso. Niente cucinato dalle tue dolci perfette mani potrebbe risultare sgradevole al mio palato.”  Sguardo ammiccante.Rin arrosisce.

“Voglio renderti felice per sempre, Taiyoh.” Sguardo pieno di amore da lui.

“Allora sposami Rin.” Sorpresa da lei. Lacrime di gioia.

“Oh Taiyoh!” “Rin!” “Taiyoh... non strjngermi così, siamo in pubblico.” “Voglio che tutti siano testimoni del nostro amore. Sì, tu Ilenia, guardaci, nonostante tu abbia tentato di farmi innamorare di te con la tua magia vodoo, l’amore che Rin ha messo nei propri biscotti mi ha liberato dall’incantesimo.”

E poi la baciò con passione e...

“Rin Haruka!” La professoressa la stava chiamando! “Ppresente!!” Tutta la classe scoppia a ridere.  Rin diventò rossissima. Asso scrive velocemente sul bordo del banco “Devi leggere il capitolo 6, pagina 348 dell’antologia!” “Oh sì mi scusi, il capitolo 6...! Ok “Sarah and Mark went to buy some chips at the park....” La classe smise di ridere e la prof si rimise seduta.  Pfui! Pensò Rin mentre leggeva.

L’ora era arrivata! Pensò Rin mentre suonava la campanella per la pausa pranzo.

Quel giorno invece di seguire gli altri in mensa si allontanò verso il bagno. Si sggiustò leggermente l’uniforme, prese un profilo profondo ed uscì.Percorse il cammino per arrivare alla collinetta e si fermò: davanti a lei poteva chiaramente vedere la sagoma di Taiyoh che veniva imboccato da Ilenia. Quella strega! Pensò la giovane dai capelli scuri. Le faccio vedere io!

Arrivo dritta dinnanzi a loro. Taiyoh sollevò la testa: “Ehi, Rin!” le lanciò il suo sorriso migliore. Ilenia le lanciò una smorfia che si trsformò velocemente in un sorriso quando Taiyoh si indirizzò a lei: “Questa è Rin,una delle mie più care amiche!” Rin le lanciò un sorrise falsissimo. Poi si rivolse a Taiyoh “Ti ho portato dei biscotti... gli ho fatti io!” Lei gli porse il pacchetto. Lui le sorrise, chiaramente ignoranto il messaggio segreto contenuto nei biscotti. Ne prese uno, lo spezzò in due e fece la cosa più inaspettata: ne offrì metà a Ilenia. Lei, per quanto ripugnata ne mangiò uno. Rin non resistette. Scappò via. Sentì a malapena Ilenia dire “Troppo dolce.” E Taiyoh gridarle “Rin! Aspetta dove vai?” si rinchiuse nel bagno per tutta la pausa pranzo.

Come ha potuto farlo? Perchè l’ha dato a lei? Io l’avevo preparato per lui, con tutto il mio cuore! Come ha osato darlo a lei? Lacrime scorrevano a fiotti dai suoi occhi scuri. Quando tutte le lacrime finirono uscì dal cubicolo. Prese del mascara dalla borsa e ne applicò. Non voleva che Taiyoh la vedesse leggermente triste. No lei non avrebbe degnato Taiyoh di nemmeno mezzo sguardo.

Ma che ha?’ pensava intanto Taiyoh quando vide Rin entrare in classe leggermente in ritardo per storia e ignorarlo completamente. Le aveva sorriso, e lui sapeva che lei lo aveva visto, e si era girata dall’altra parte senza rispondere. Provò a fermarla dall’uscire dalle lezione, ma lei fu fulminea e si attaccò a Blanca e Alice, in modo che lui non potesse parlarle. Dopo manco un minuto Alice e Blanca gli lanciavano delle occhiatacce. Quando Sayuri si unì nelle gara delle occhiatacce lui si allontanò sconfitto.

Dopo la scuola gli aspettava la Limousine di Sayuri, per portarli tutti in piscina. Blanca era leggermente imbarazzata alla vista del costume che Rin aveva deciso di prestarle. “Il fatto è che non sono così brava a nuotare...” Jay la udì. “Se ti va ti aiuto io!” Oddio che denti...No cervello basta pensare ai denti. Devo ringraziarlo. “Sarebbe magnifico, la ringrazio, Jay.” Ooddio ma cosa dico! Con sua enorme sorpresa, lui rise. “Certo che te sei proprio strana Blanca!” e tornò a parlare coi compagni. Le ragazze alzarono il pollice a Blanca: Perfetto!

Rin aveva allontanato il pensiero di Taiyoh dalla sua testa molto fermamente. Chiunque decida di scegliere vacche al posto di me, non merita la mia pietà. Arrivati alla piscina le ragazze si recarono verso i propri spogliatoi, allontanandosi dagli altri. Sayuri indossò un bel costume intero color pesca. Alice la guardò con disapprovazione. “Tu con quello non escì! Dobbiamo far innamorare Daichi o no?” Lei arrossì: “Sì, ma...” Alice tirò fuori un bikini a due pezzi e glielo tirò “è troppo imbarazzante!” gridò Sayuri. Alice la ignorò e si voltò verso Rin. Lei indissava un bel due pezzi viola con modelli di fiori disegnati, che metteva in mostra le sue curve “Wow! Se fossi Taiyoh ti cadrei ai piedi!” Lei scosse la testa e ridacchiò. Blanca aveva indosso il bikini bianco che le aveva prestato Rin, che le calzava a pennello. Alice ne messe uno verde con dei cuori verde chiaro disegnati sopra. “Ok!” disse Alice. “Usciamo e facciamo strage di uomini!” Le ragazze risero ed uscirono.

Wow!” fu il primo pensiero di Taiyoh nel vedere Rin emergere dallo spogliatoio delle ragazze. Da quando Rin è diventata così...wow? Daichi tentava di non darlo a vedere ma non riusciva a staccare gli occhi da Sayuri. Quando Blanca gli arrivò davanti, Jay le disse: “Quel costume ti si addice assai, Blanca!” Lei biascicò “Grazie...” al colmo della felicità. “Cominciamo le lezioni!” disse poi trascinandola in acqua. Makoto invece non degnò Alice di alcuna attenzione. Questo la fece imbestialire e lo seguì, per attacare briga come al solito.

Intanto Rin si diresse il più lontano possible da Taiyoh, verso Sho e Ken. Nonostante avesse giurato a se stessa di non pensarlo, la visione di Taiyoh in solo costume da bagno era qualcosa di delizioso.  Sho stava insegnando a Ken una difficile capriola in acqua. Perchè non provo? Pensò. Non ho nulla da perdere, tanto. Pensò di chiedere a Sho di aiutarla ma alla fine accantonò l’idea. Mentre la eseguiva, purtroppo, il laccio del costume rimase impigliato in qualcosa, e per poco non affogò. Tentò di issarsi ma non riusciva, e Sho non si era accorto di nulla, così come Ken. Addio Taiyoh, pensò leggermente disperata. All’improvviso, proprio quando credette di essere spacciata ormai, due forti mani la presero e la tirarono sù.

“Cavoli, Rin, non puoi morire mentre siamo in piscina.” Le disse Taiyoh mentre lei si riprendeva. Imbarazzo e vergogna le cololarono il viso mentre ricordava le parole che aveva pensato: Addio Taiyoh! Ma quanto scema sono! Per non fargli vedere quanto era diventata rossa si rigirò, per scoprire che era appiccicata alla parete della vasca, tra la parete e Taiyoh. Merda! Lui non tentò di rigilarla. “Senti mi dispiace se ho fatto qualcosa di spiacevole. Non so perchè tu sia arrabbiata con me ma ok. Scusa. Se è perchè ho dato un pezzo di biscotto a Ilenia, era solo perchè volevo mostrarle quanto io sia orgoglioso di te. Pensavo ti avrebbe fatto piacere! Non pensavo ti avrebbe infastidito tanto! Secondo...” e qui la voce di Taiyoh si fece decisamente roca e sexy. Si avvicinò ancora di più a lei e mise le labbra sul suo orecchio. A Rin venne un brivido di piacere. “... a me Ilenia non piace come fidanzata. È solo un’amica molto gentile. Ma i suoi capelli... sono troppo chiari per i miei gusti. Sai, preferisco le morette. E soprattutto il tuo costume è favoloso.” Detto questo, fece una cosa inaudita. Le morse il lobo dell’orecchio. Rin pensò di sciogliersi. Lui ridacchiò, quasi compiaciuto, e la lasciò andare, nuotando verso gli altri. Rin rimase lì, tentando di far tornare normali i battiti e di respirare normalmente. Mi  ha morso l’orecchio! Ommioddio !! devo dirlo alle ragazze. Anzi no... per stavolta lo tengo per me. E nuotò, in quel che sperava fosse un modo normale, verso le altre.

 

ANGOLO AUTRICE

MMhh Taiyoh! Chissà perchè mi sono sempre immaginata Taiyoh un pò diavoletto!! Mi recensite un poco? Per please!

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6: SEMI QUASI APPUNTAMENTO ***


CAPITOLO 6: SEMI QUASI APPUNTAMENTO

I giorni dopo passarono come se nulla fosse mai accaduto. Da una parte Rin era felice, perchè lei stessa non sapeva che cavolo volesse dire quel morso. Dall’altra voleva che Taiyoh mostrasse almeno un pò di interesse!

Una settimana dopo l’accaduto, Rin ormai aveva completamente cancellato dalla memoria quell’evento. Probabilmente me lo sono sognata.pensò mentre si allenava nel club extrascolastico che aveva scelto, pallavolo. Era in squadra con Utahu che, essendo un atleta era molto brava. Anche Rin non se la cavava male. Soppratutto sotto la rete. Si sentiva molto Mimì: sotto la rete invincibile sei, la più forte non perderai maii...

“FIII!” Finalmente l’istruttrice fischiò la pausa. Rin si buttò per terra, esausta. “Ti va del the al limone?” chiese Utahu, dirigendosi verso le machinette. “Se c’è la pesca, altrimenti fa stesso!” le disse Rin. Poi si girò verso la finestra. Il cielo era abbastanza sereno, anche se c’erano diverse nuvole. Notò poi, con una leggera costrinzione allo stomaco, la figura di Taiyoh che giocava a calcio. Era tremendamente carino con quei pantaloncini bianchi e polo bianca ed azzurra. Era parecchio bravo a dribblare e più di una volta segnò goals. Si girò per vedere se qualcuno lo stesse guardando e notò, con enorme fastidio, che anche il gruppo di tennis era in pausa e Ilenia stava fissando Taiyoh. Probabilmente si sentì osservata perchè si girò ed incronciò lo suardo di Rin. La guardò con un misto di diisprezzo, risentimento ed odio. Rin notò che stava rispondendo allo sguardo.

“Caspita non ti piace per niente!” disse Utahu, di ritorno con due lattine di the. Rin sbloccò lo sguardo da quello di Ilenia. “Abbastanza.” Utahu le sorrise. “In effetti ha lo sguardo di una cacciatrice.” Rin la guardò sorpresa “Cacciatrice?” “Uh-uh. È così che si chiamano le ragazze che cercano ragazzi con il solo scopo di alleviare i loro... desideri.” Rin era ancora confusa. “Insomma, cercano ragazzi belli, e tentano di farli innamorare di loro. Poi ci vanno a letto ed infine li lasciano. E vanno a caccia di nuovo.” Rin avvampò. Dopotutto Ilenia sembrava proprio il tipo di ragazza che avrebbe fatto qualcosa del genere. Pensò di approfondire l’argomento quando l’istruttrice fischiò per segnalare la fine della pausa. Con un gemito, si alzarono e tornarono all’allenamento.

Dopo gli allenamenti le ragazze si recarono negli spogliatoi a cambiarsi. Utahu doveva uscire con sua sorella, per questo non potè aspettare Rin. Lei si vestì più lentamente e prese il proprio cellulare. Uscì e notò Taiyoh in piedi accanto allo spogliatoio di tennis, che parlava con un compagno di squadra. Starà aspettando quella vacca. Pensò Rin. Si mise le cuffie per avere una scusa per non fermarsi e si allontanò velocemente. Una volta sulla strada, cominciò una piccola corsetta per riscaldarsi. Stava correndo da qualche minuto quando sentì una ano sulla spalla. La paura le attanagliò lo stomaco e tentò di colpire chiunque avesse alle spalle. Taiyoh la bloccò. “Non uccidermi così!” disse ridendo. Rin notò che aveva il fiatone. “Che cosa vuoi?” Lui la guardò ed alzò le mani. “Calma! Ti stavo aspettando dopo gli allenamenti ma sei sfrecciata via prima che potersi fermarti!” Stava aspettando me! Pensò Rin, al colmo della felicità. “Ti avevo visto vicino alla porta dello spogliatoi di tennis ed ho pensato che...” Taiyoh scosse la testa, e le sformò il suo bellissimo sorriso. “Tu pensi troppo. Volevo portarti in un posto speciale.” Le porse la mano. “Vieni?” Rin sentì le ginocchia cedere. Era sempre così. Taiyoh la faceva sentire così piccola ed indifesa, e i suoi sorrisi la facevano sciogliere. Prese la sua mano. “Guidami.”

***

Dopo aver camminato per mezz’ora arrivarono finalmente ad una pasticceria: Delux-Desu. “è una pasticceria mista Francese e Giapponese. I proprietari sono Francoise Delux ed Akira Desu. Sono sposati ma hanno cognomi separati. Fanno i dolci più buoni del mondo!” Le aveva parlato della pasticceria per tutto il cammino. La testa di Rin era da un’altra parte. È un’appuntamento? O forse no? Magari è perchè sono importante per lui! O magari ci ha portato tutti? Magari ci ha portato anche Ilenia? Non riusciva a pensare a nient’altro. “Eccoci!” annunciò lui alla fine.

Si trovavano davanti ad un edificio costruito in stile vittoriano, color crema. Era molto bello con la scritta Delux-Desu ben scritto in lettere cioccolato.

Appena entrati una giovane donna di mezz’età si presentò davanti a Taiyoh. “Taiyoh! Il solito imm... Oh! Taiyoh hai portato una ragazza con te! Cosa volete prendere? Oh ma dove sono le mie manerie? Prego sedetevi qua!” Taiyoh rise allo sproloquio della donna, mentre Rin si sentì un poco intimorita. “Che cosa volete?” Taiyoh disse “Menu tipo C per due!” Lei fece un piccolo inchino: “Fai le cose in grande, eh Taiyoh!” Se ne andò, lasciandogli per qualche minuto da soli. Rin notò che la pasticceria era piena di coppie. “Questa è la prima volta che vengo accompagnato, ecco perchè Akira era sorpresa!” Lei  sorrise, mentre Akira tornava con due vassoi pieni di dolci alla panna ed al cioccolato francesi e giapponesi. “Mangiate tutto.” Taiyoh non se lo fece ripetere e si buttò sul cibo. Rin assaggiò il cibo. Era delizioso. La panna, la fragola e la cioccolata si mescolavano perfettamente. Erano assolutamente divini: si vedeva che ognuno di quei dolci erano stati preparati con estrema cura ed amore.

Si senrtì osservata ed alzò lo sguardo di scatto. Taiyoh la stava guardando. Vedendo che era stato beccato a fissarla arrossì e poi rise. “Hai i baffi di panna. Aspetta.” Prese un fazzolettino , lentamente, le pulì i baffi e poi, le labbra. Sembrò tentato di avvicinarsi. Il mio primo bacio. Pensava Rin, col cuore in gola. Al mio primo quasi semi-appuntamento! A quel punto quando ormai Taiyoh e Rin erano più vicini di quanto fossero mai stati, arrivò Akira, con dei gelati alla panna gratuiti. “Ecco qua, per il mio cliente preferito e la sua dami...” si fermò a metà frase. “Oops!” ma ormai l’attimo era passato. Taiyoh si rimise a sedere e ringraziò Akira. Rin era tremendamente delusa. Per qualche istante aveva pensato che Taiyoh l’avrebbe baciata, ma ormai il momento era passato. Vagamente lo vide mettere il resto in un sacchetto e pagare il conto.

“Ehi, Rin!” le urlò lui. “Sta piovendo!” lei si affrettò e constatò che il ragazzo aveva ragione. Pioveva a catinelle. Un piccolo gemito le uscì dalle labbra. Non aveva l’ombrello! “Non ho un ombrello!” Taiyoh aprì la propria sacca e ne tirò fuori un ombrello. “È abbastanza piccolo...” si scusò. Poi un guizzo gli attraversò gli occhi. “Ci toccherà fare i piccioncini sotto l’ombrello!” Rin arrossì violentemente e lui, afferandole la mano, uscì sotto la pioggia.

Arrivarono a casa circa un ora dopo, ridendo come pazzi. Taiyoh aveva fatto l’imitazione di uno un pò alticcio, e tutti ci erano cascati. Poi aveva fatto una scommessa con Rin, per vedere su cinque ragazze quante avrebbero risposto di sì alla domanda mi trovi carino. Il risultato fu 3 su 5. Anche Rin provò ottenendo il risultato di 5 su 5. Sembrò che la cosa non facesse molto piacere a Taiyoh, che, ciononostante, tornò subito a sorridere.

“Siete in ritardo!” disse Makoto, che gli stava aspettando davanti alla porta di casa. “E guardatevi! Siete completamente fradici!” Poi Makoto si girò a guardare Rin ed arrossì violentemente. Borbottò qualcosa e si allontanò velocemente. “Ma che ha?” chiese Rin mentre appogiava sull’appendiabiti la giacca che si era tolta appena entrata in casa. “Forse ha visto più di quanto volesse. L’ho notato anch’io e devo proprio dire che mi è piaciuto ciò che ho visto!” poi ridacchiando si allontanò.Rin non capì. Poi si guardò il maglioncino bianco che aveva sotto ed arrossì. Era così bagnato che si vedeva tutto! Quanto odio Taiyoh! Pensò lei. Si allontanò verso la propria stanza mettendosi la giacca addosso e notò Jay fermo davanti alla porta. Nel sentirla arriìvare bussò e disse a Blanca che la cena era pronta. Poi se ne andò. Rin inarcò il sopracciglio ed aggrottò la fronte. Che mi combini, Jay?

Dopo la cena le ragazze ebbero una lunga discussione sui fatti della serata. Che cosa voleva davvero Taiyoh? “Non lo potremo mai sapere.” Concluse Alice. “Ma una cosa è certa. Io sono stanca di aspettare. Io conquisterò Makoto!” e lo disse con voce nuova. Le ragazze si guardarono preuccupate. Alice era seria!

 

ANGOLO AUTRICE:

Quando ho scritto Mimì, intendo Mimì e la nazionale di pallavolo, cartone animato che facevano su Rai Gulp.

Che intenzioni ha Alice per conquistare il giovane Makoto? Appuntamento alla prossima puntata: HALLOWEEN!!

Mi lasciate una piccola recensione, per please?

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 7: HALLOWEEN! ***


CAPITOLO 7: HALLOWEEN!
Quando Alice voleva qualcosa, faceva di tutto per ottenerla. Due giorni prima della festa di Halloween riuscì a trovare  Makoto da solo nella sua stanza. Bussò alla porta ed entrò.

Makoto era tranquillamente seduto sul proprio letto a studiare. Lei si avvicinò. “Che fai, Makoto?” Lui la guardò, chiaramente infastidito dalla sua presenza: “Sto studiando. Sai, o forse non lo sai, ma domani abbiamo un compito in classe di geografia!” Lei si sentì immediatamente irritata. Mantieni la calma, Alice... prese un respiro profondo e gli rivolse un sorriso.

“Senti, Makoto...” cominciò. “Alice, te ne vai, sì o sì?” Lei perse le staffe. “Aikawa, non pensi che per una volta io abbia qualcosa di iportante da dire? Perchè pensi sempre che tutto ciò che io faccia sia metterti i bastoni tra le ruote? Pensi davvero che io sia una cosa inutile e fastidiosa? Non puoi nemmeno pensare che magari, io mi comporti così perchè ti ami, perchèti voglio bene dal più profondo del cuore?” Shit. Fu la prima cosa che Alice pensò, il momento che si accorse cosa era uscito dalle sue labbra. Lui la guardò, chiaramente scosso. “Cosa... Hai detto..? Innamirata...!” lui  la guardava sconcertato. Lei aveva le guancie rosse. Non era andata  come aveva previsto. Era andato tutto orrendamente storto. Ora Makoto si stava comportando diversamente da come aveva previsto. Le rivolse un tenue sorriso.

“Mi dispiace, Alice.” Il suo cuore sprofondò. Aveva pensato, aveva creduto, che magari luifosse pazzo di leiallo stesso modo in qui lei lo era di lui. “Temo di non essere più in grado di amare. Sai, credo che la parte di me capace di amare sia morta con lei.” Ma certo. Pensò Alice. Era sempre lei. Ancora lei. “Ti prego non piangere.” Alice si toccò la guancia. Non si era nemmeno accorta di aver cominciato a piangere. Lui la guardava, non a suo agio. “Se ti va possiamo andare alla festa di Halloween insieme.”  Tentò lui. Lei scosse la testa. Poi girò sui propri tacchi e si precipitò fuori dalla stanza.
***

Rin non sapeva che fare. Alice aveva pianto per ore mentre le altre ragazze tentavano di consolarla. Aveva gli occhi gonfi e le gocciolava leggermente il naso. Makoto aveva tentato più volte di entrare nella stanza ma le ragazze glielo avevano impedito. Dopo un pò di tempo ci aveva rinunciato.

All’improvviso qualcuno bussò. “Ragazzeee, è ora di cenaaa! Ci sono le cotoletteee ed i piselliiii! Hanno anche portato la cocaaaa!” era Taiyoh. Leragazze guardarono Alice. Lei tirò su col naso. “Voi precedetemi. Non mi perderei cotolette e piselli per nulla al mondo!” Le ragazze si guardarono, non convinte. “Tranquille!” Loro accenarono un sorriso e scesero. Alice aspettò di sentire la porta della cucina chiudersi. Poi prese la propria valigietta di trucco e si recò in bagno. Si posizionò davanti alla tazza e ripulì il proprio stomaco di ogni cosa. Poi si lavò i denti accuratamente. Si lavò la faccia, per togliere ogni segnò di pianto e applicò uno strato coprente ma leggero di trucco. Sorrise guardando il proprio riflesso. Avanti, Alice, sei sempre stata un’ottima attrice.

Una volta arrivata alla porta della cucina prese un respiro profondo. Contò fino a dieci, poi spalancò la porta. Tutte le teste si rivolsero verso di lei. Lei sorrise. “Non avrete mica pensato di manguare le cotolette senza di me vero? Sono affamata.” Detto ciò rubò un pezzo della cotoletta di Taiyoh e corse via, mentrequesto la seguiva. “La mia cotolettaaaaa!” Tutti risero. Sho, disse “Taiyoh vuole la sua coTAIYOHletta!” perchè il clima sembrava parecchio festivo, molta gente scoppiò a ridere.
Makoto osservò Alice, di nascosto. Gli dispiaceva di averla rifiutata, ma lui aveva delle idee ben chiare su ciò che era giusto e ciò che era sbagliato, e mentire sui propri sentimenti per uscire con una ragazza era una cosa decisamente sbagliata.

Una volta che tutti si sedettero, Taiyoh chiese la DOMANDA: “Allora come ci organizziamo per la festa? Andiamo a coppie,tutti insieme?” Alice saltò: “Andiamoci tutti insieme, per dimostrare la nostra grande amicizia!” Le ragazze, sebbene avrebbero di gran lunga preferito andare con i ragazzi da sole, convennero che l’amicizia fosse più importante e annuirono. Daichi guardò Sayuri leggermente rattristato, poi annuì. Asso invece scosse la testa: “ Io ci porto qualcuna.” Le ragazze lo guardarono e lo attorniarono. “Chi?” chiese Bianca. Lui le tenne col fiato sospeso per qualche secondo, prima di dire: “Deborah.” Rin spalancò gli occhi. “Quella specie di dea con i capelli biondissimi, il fisico mozzafiato gli occhi verde chiaro profondi, la figura perfetta, insomma, che è in Classe Luna?” Lui annuì. Il resto della cena passò in discorsi sulla sorpresa che Asso avesse conquistato una bellezza del genere.
Solo quando si trovò da sola nel proprio letto, Alice si permise di lasciare andare una lacrima per Makoto. L’ultima.pensò.
***

Il giorno della festa

Un gruppo di ragazzi fece irruzzione nella palestra della scuola, perfettamente addobbata per riscorprire la passione delle feste. C’erano quattro ragazze nel gruppo. Una Cleopatra, una Marie Antoniette, una Elsa ed Alyce in Wonderland. “Ehi, Sayuri!” chiese un Conte Dracula dai capelli ricci ad Alyce. “Ti sta benissimo!” ed arrossì. Uno scheletro si intromise: “Il conte Dracula è pallido, non può arrossire!” Lui gli diede una spinta. “Oh taci, Taiyoh!”

La stanza era affollatissima. Al centro della stanza si notavano Asso, vestito da principe, e Deborah, vestita da regina cattiva di Alyce in Wonderland. Era palese che avrebbero vinto il titolo di regina e re del ballo, altro che principi e principesse.

Marie Antoinette invece, dopo aver ballato con più di 7 persone, aveva scelto di sedersi a bere qualcosa. “Accaldata, eh, Alice?” le chiese un ragazzo. Lei si voltò a guardarlo. Era il ragazzo con i capelli neri come la pece e gli occhi grigi che era anche nelsuo Afterschool Club: Teatro. Si chiamava Tyrique Brian, ma tutti lo chiamavano Ty. Era nella classe Luna, e, come ormai sapevano tutti al club, aveva una cotta per lei. Notò Makoto, che non ballava, ma che la osservava di soppiatto. Si girò “Ho ballato un casino!” lui le offrì qualcosa da bere. “Dubito che mi permetterai un ballo, dunque.” Lei gli fece l’occhiolino. “Ragazzo, sono qui per questo.” Poi, prendendolo per mano si ributtò sulla pista.

Alyce ed il Conte Dracula ballavano all’angolo della pista da ballo, troppo timidi per buttarsi nella mischia. Il conte Dracula disse, dopo quel che sembravano ore di ballo: “Sayuri, hai sete?” lei scosse la testa. Mi basta stare con te. E arrossì, imbarazzata. “Senti, Sayuri, devo dirti qualcosa di importante!” il cuore di lei perse un battito mentre alzava la testa verso il suo volto paonazzo. “Sì, Daichi?” Lui deglutì nervosamente. Era il momento della verità. Aveva bisogno di saperlo. “Io...s-s-on no.” Cominciò balbettando. Vedendo lo sguardo incorraggiante di lei, si raschiò la gola. “Sayuri,... mi sono innamorato... di una persona speciale...” le si congelò il sangue. Chi era questa persona speciale? “Mi sono innamorato di te, Sayuri!” le sue guancie si tinserodi rosso, così come quelle del ragazzo. Lei gli sorrise. “Daichi... anch’io sono innamorata di te, da sempre!” Lui lasciò un sospiro di sollievo. Poi chiese. “Quindi stiamo insieme? E adesso cosa dobbiamo fare?” Si sentiva l’ansia trapelare dalla voce del Conte. Lei si avvicinò di più al Conte. “tu che cosa vuoi fare?” Sentì il respiro del ragazzo accellerare mentre si chinava verso di lei e la baciava.
Fu un bacio dolce, il primo bacio di entrambi, sembrava quasi uno di quei baci che ti danno i bambini. Ma erano completamente bilanciati. Lui la teneva stretta a sè e lei si teneva a lui, mentre si baciavano lì, alla festa di Halloween della scuola.

Elsa osservò Sayuri da lontano. Say c’è riuscita. A casa mi prenderò tutti i dettagli! Poi tornò a concentrarsi su Jay. Si perchè, siccome lui le aveva insegnato a nuotare lei ora gli stava insegnando a ballare. Una delle cose in cui era una campionessa. “Sì ben fatto, Jay!” lui le rivolse un sorrisino strafottente. “Ora che non sono più un pericolo, me lo concedi un ballo?” Il cuore le fece una capriola nello stomaco. “Certo!” e in effetti Jay era un talento. Aveva appena imparato, ma già volteggiava alla pari di qualunque altro alla festa. “Incroyable!” si lasciò sfuggire, in francese. Lui la guardò e chiese: “vous étonne de mes compétences?” Lei rise: “Oui!” e scoppiarono a ridere rovinando il bellissimo ballo.

Rin, travestita da Cleopatra,  cercava Taiyoh, ma c’erano troppi scheletri e sembravano tutti uguali. Notò, con immenso piacere che anche Ilenia non riusciva a trovarlo e dorrise. All’improvviso uno di loro si avvicinò e la invitò a ballare con un cenno della mano. Lei non riusciva a capire chi fosse perchè lui non parlava. Alla fine del ballofece un inchino e le lasciò un baciò sulla guancia. Lei arrossì. Poi le mise una rosa nelle mani, e sene andò.

ANGOLO AUTRICE
Tyrique si legge TAIRIIK.
INCROYABLE= INCREDIBILE
vous étonne de mes compétences?= SIETE SORPRESO DALLE MIE CAPACITà?
SCUSATEMIII SE SONO STATA DURA CON ALICEE!!! MAKOTO  E UNA TESTA DI CAZZO CERTE VOLTE. NEL SENSO CHE E TROPPO RAZIONALE ECCETERA... MA TRANQUILLI, AMO ALICE, TUTTO SI SISTEMERA!

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 8: LINGUE DI FUOCO ***


CAPITOLO 8: LINGUE DI FUOCO

“Senti, Asso”  disse Deborah, venerdì. “Che ne  dici se usciamo insieme per andare al cinema, o a mangiare insieme?” Lui la guardò sorridente, anche se era già annoiato. Solo perchè aveva avuto la sventurata idea di portarla con lui alla festa di Halloween, quella ragazza credeva di poterlo controllare. Uffa! Pensò. Tuttavia sapeva che un vero gentiluomo non avrebbe mai e poi mai trattato male una ragazza. Quindi dovette regolarsi. “Ma certo!” il viso della ragazza si illuminò. “Questo mercoledì sono libero.” Convenne lui. “Ho sentito però che gli unici film che fanno sono Eclipse e Titanic.” Sapeva che dalla scelta dei film l’aveva conquistata. “Andiamo a vedere Eclipse!” disse lei. Tipico. “Dopotutto assomiglio un pò a Bella!” disse muovendo i capelli castano scuro. A parte per gli occhi. Troppo chiari e noiosi. Pensò Asso, ma non lo disse. “Non preoccuparti, vengo a prenderti io, che so, per le 19.30? il film comincia alle 20.30, avremmo tempo per uno spuntino!” Lei sorrise e, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, si allontanò. Rin lo guardava e tentava di trattenere una risata.”Oh, chiudi il becco, Rin!” Lei gli fece una linguaccia.

Asso si vestì alla perfezione. Una giacca, camicia bianca e dei pantaloni neri. Era molto affascinante, con i capelli lisciati un pò. Scese le scale: “Ehi, Asso, dove vai cosi conciato?" gli chiese Taiyoh. Asso lo guardo scocciato: “Questo modo di ‘conciarsi’ e molto in voga, e piace alle ragazze!” Rin pensò a me Taiyoh mi piacerebbe anche senza niente addosso. Ed arrossì violentemente  all’immagine  mentale che le era venuta in testa. “Esco con Deborah, non aspettatemi in piedi!” Taiyoh gli urlò dietro "Perché mai dovremmo aspettarti!” Makoto gli diede un pugno in testa “Sta quotando un film, razza di idota!”

Asso camminò in fretta verso la fermata. Poi cambiò idea e decise di passare dal boschetto dietro casa. Era ormai completamente circondato dagli alberi quando senti quell’odore. Era da tanto tempo che non lo sentiva, ma il Red Wing che era in lui lo riconobbe subito: odore di fumo. Annuso l’aria e scoprì che proveniva da est. Senza esitare un secondo decise di seguire la scia. Scoprì un incendio abbastanza grande. Prese il suo Keyboy e disse “Fire Robo!” Lui rispose immediatamente “Asso! Sono felice di sentirti!” “Anchio ma adesso ho bisogno di te. È scoppiato un incendio ed abbiamo bisogno di te! Ti invio le coordinate!”

Pochi minuti dopo Fire Robo e le sue unità di supporto arrivarono. “Lascia fare a noi, Asso!” Asso gli fece di sì. Poi prese il Keyboy “Keyboy, controlla che non ci sia alcun essere umano nei paraggi.” Il Keyboy fece un piccolo scan e rilevò una presenza. “Maledizione!” pensò Asso. Si tolse la giacca e si arrotolò le maniche della camicia. “Asso!” lo fermò Fire. Lui si girò “Stai attento!” Lui gli sorrise e corse.

Trovò una bella ragazza dai capelli castani quasi completamente circondata dal fuoco. Lei singhiozzava. “Aiuto…coff, coff, qualcuno mi aiuti…” Asso si aggrappò ad un albero per raggiungerla, ma un ramo infuocato si stacco, ustionandogli il braccio “Ahia!” imprecò lui. Ciononostante si issò. Poi camminò su un altro ramo e si buttò. La ragazza si spaventò “Non farmi del male!” lui la guardò, stupito. “Sono venuto a salvarti!” Lei scosse la testa “Nessuno può salvarmi! Moriremo!” Accidenti mi e capitata un’isterica! Pensò Asso. Ignorando le sue flebili proteste la prese e se la caricò sulle spalle. Poi tirò una liana verso un ramo robusto e si issò con la ragazza. È leggera come una piuma! Penso, distrattamente. Poi la trascinò verso una piccolo grotta, in attesa che Fire finisse di spegnere il fuoco. 


“Come ti chiami?” le chiese, una volta al sicuro. Lei disse: “Il mio nome è Cleopatra.” Aveva una bellissima voce, dolcissima, ma era molto stanca. “Hai appiccato tu il fuoco, Cleopatra?” Lei annuì. “Perchè?” chiese lui scioccato. “Faceva freddo e volevo riscaldarmi. Poi il fuoco è diventato sempre piu grande e non riuscivo a spegnerlo!” disse lei. Non sembra isterica. Penso Asso. Sembra solo molto sorpresa, e irritata con se stessa. “Eri da sola?” Lei annuì, cupa. “Mio padre è scomparso!” “Cosa?” lui non se lo aspettava. “Era qui con te?” come aveva potuto il Keyboy fare un errore simile? “No! un giorno è uscito dicendo che lui e il Capo avevano trovato il modo per far regnare il Caos. Un modo per sconfiggere i propri nemici. Ma quel giorno non e più tornato.” Asso era sempre più sorpreso: “Per far regnare il Caos? Questo e terribile!” Lei annuì, seria. “Mio padre è una persona molto cattiva e pericolosa. Ogni volta che falliva una missione per il capo, o che qualcosa andava storto mi frustava forte. Quando invece andava bene mi ignorava. Era bello quando mi ignorava. Aveva tante fruste mio papà. E non aveva paura di usarle. Rideva nel vedere il mio dolore.” Asso era scioccato. Chi avrebbe mai fatto una cosa del genere al proprio figlio? Poi senti una fitta al braccio dove si era fatto male. “Ahia!” lei lo guardò, allarmata. “Ti sei fatto male?” Lui scosse la testa. “Una lieve ustione, niente di che.” Lei mise le mani in una piccolo tracolla che lui non aveva neanche notato e tiro fuori una boccetta. “Questa l’ha fatta mio padre. È una boccetta di unguento che cura quasi istantaneamente le ferite. Quando me l’ha dato ha detto ‘non voglio ucciderti, sono umano doposutto. Voglio solo vederti soffrire.’” Per quanto orripilato Asso accettò la boccetta. Ne mise un leggero strato sull’ustione e senti un pò di freddo. Il secondo dopo l’ustione era scomparsa, come se non ci fosse mai stata. “Wow!” lei sorrise “Mio padre era cattivo e sadico, ma anche molto intelligente.”

Finalmente Fire aveva finito. “Dove abiti?” chiese Asso, intenzionato a ripagare il favore. Lei lo guardò seria. “Quando mio padre e il capo se ne sono andati, la casa è esplosa! Sono riuscita a sfuggire in tempo.” “E dove vai ora?” Asso stave combattendo il ribrezzo che provava contro la parola ‘padre’ usata per descriverequel mostro. “Non ho una casa.” La ragazza tremava tutta, e si vedeva quanto fosse fragile. “senti ti porto da noi! Ai ragazzi non lo dirò ora, pero… ti nasconderò!” lei lo guardo dubbiosa “Sei una brava persona?” Lui fu spiazzato dalla domanda. "sì, certo!” “Grazie.” Sorrise. E cadde a terra svenuta.
Asso prese la ragazza tra le braccia. Ancora una volta rimase stupito dal fatto che fosse cosi leggera. “Fire, per favore, portaci a casa!” lui li prese entrambi con una mano e li porto a casa. Poi gli issò verso la porta della soffitta e Asso l’ aprì. Riprese la ragazza tra le mani e la mise nel letto della soffitta. Le lascio un biglietto sul tavolo con scritto : “Non muoverti. Non uscire. Non farti sentire. Sarò li da te domani mattina. Asso” poi si fece riportare giu da Fire e si ridiresse verso casa. Quando fu alla porta si ricordò di Deborah. “Pazienza. Troverò una scusa.”

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 9: LA FIGLIA DEL COLONNELLO ***


CAPITOLO 9: LA FIGLIA DEL COLONNELLO

“Quindi non puoi venire a scuola?” chiese Taiyoh, al mattino ad Asso. Lui diede qualche colpo di tosse. Makoto rabbrividì. “Credo di essermi preso una piccola influenza.” Makoto cominciò ad allontanarsi furtivamente. “Cosa è successo, ti sei divertito troppo, ieri?” chiese Jay. Per un attimo Asso prese in considerazione l’idea di sputare il rospo. “Non sono uscito con lei, ieri sera.” Cominciò. “Ma poi è scoppiato un’incendio e ho chiamato Fire.” Tutti drizzarono le orecchie. Taiyoh chiese “Di che origini era l’incendio.” Asso sospirò. “Ignote.” E si morse le labbra. Avrebbe voluto rispondere dicendo la verità, ma...

Jay lo osservava da lontano. Lui se ne accorse e fece un bel starnuto. Makoto saltò “Meglio andare, prima che ci becchiamo qualcosa anche noi...” fece, pallido. Ringrazio il cielo per la fobia delle malattie di Makoto. Pensò Asso. Taiyoh gli augurò di rimettersi in fretta e spinse Jay fuori, non prima che quest’ultimo gli ebbe tirato uno strano sguardo.

Rimase a letto, in ascolto, fin quando non li sentì lasciare la casa. Poi lentamente, scese dal letto e si diresse al piano superiore. Controllò che nessuno fosse rimasto a casa e andò verso la soffitta. Prese un respiro profondo ed aprì la porta.

Si era immaginato di trovarla lì a dormire, ma trovò il letto vuoto. Controllò se per caso avesse lasciato un messaggio. Niente. Perfino il suo messaggio del giorno prima era scomparso. Ma lei non poteva essersene andata. Ebbe un’illuminazione. Si sedette a terra e disse: “Ehi... sono io.” Non appena ebbe pronunciato queste parole, si sentì un rumore provenire da sotto il letto e la ragazza sbucò. Aveva ancora i vestiti del giorno prima ed era sporca e odorava di fumo. Ma era ancora sana e salva. Lei lo guardò per qualche instante, poi disse “Tu sei Asso?” Lui annuì. “Grazie.” La voce di lei era così leggera e fragile! Lui la guardò un attimo. “Che ne dici di farti un bagno? Ti darà energia, vedrai.” Lei arrossì, di botto. “Non con te.” Lui diventò paonazzo. “Ovvio che no! Figuriamoci!” Lei si rilassò. “Daccordo.” Tentò di rialzarsi, ma cadde nuovamente a terra. Lui la prese lentamente tra le braccia. Lei si dibattè un poco, come un piccolo gattino che credeva di essere un leone. Lui la ignorò e prese il proprio asciugamano. Una volta in bagno riempì la vasca di acqua calda e le diede il proprio bagnoschiuma. Poi le disse: “Questo è lo shampoo di Sayuri. Credo che ti andrà bene, la tonalità dei capelli e quasi la stessa. E usa anche il balsamo.” E si allontanò in fretta.

Dopodichè, prese qualche vestito smesso di Alice. La corporatura era quasi la stessa, solo che Cleopatra era leggermente più piccola. Le lasciò i vestiti sul letto e si diresse in cucina. Non sapeva cosa sarebbe potuto piacere alla ragazza. Decise dunque ti preparare un pò di tutto. Preparò dei cereali e latte, frutta e succhi di frutta, fette di pane con la nutella e altre confetture. Ci mise quasi un’ora a preparare il tutto.

All’improvviso,mentre scaldava il latte, sentì un leggero colpetto di tosse. Si girò e si bloccò. Davanti a lui si trovava la ragazza più bella che avesse mai visto. I lunghi capelli castani le scendevano sinuosi sulle spalle. La pelle era abbronzata, come se passasse molte ore al mare. Gli occhi verdi risplendevano. La corta minigonna che si era messa le calzava perfettamente, mettendo in mostra un paio di splendide gambe, completamente depilate e dei piedini nudi. Amcje la T-shirt le donava un sacco. Era splendida.

Asso non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Era bellissima, mozzafiato, letteralmente. Lei si raschiò nuovamente la gola. “Non va bene?” chiese, la voce incerta. Asso riuscì a tornare in se. “No, no... sei perfetta. Ehm, cioè mozza.. . la colazione è pronta.” Arrossì fino alla punta dei capelli. Poi le indicò la tavola. Lei si buttò, letteralmente sul tavolo della cucina. Lui la osservò mentre si abbuffava. Stava mangiando di tutto, ma non come Taiyoh. C’era una specie di regalità nei suoi gesti, ma naturale non imparata a memoria. Lui la lasciò finire e poi le chiese: “Parlami un pò di te.”

Lei lo guardò, facendo gli occhioni. “Io non ho niente da dire.” Lui la guardò perplesso. “Parlami di tua madre allora.” Lei corrucciò la fronte. “Credo... è morta... mi pare...” Poi scosse la testa in frustazione. “Mio padre mi ha detto che è morta.” Lui la guardo. “Come? Ma te non ti fidi?” Lei scosse la testa. “Ogni volta che glielo chiedevo mi strillava che erano morti e mi frustava.” Asso si infuriò. “Meno male che tu sei diversa dal tuo padre, anche se hai il suo DNA.” Lei lo guardò sorpresa. “Ma lui non era il mio padre biologico.” Asso rimase sorpreso. “Non me lo avevi detto!” Lei sospirò. “Non me lo hai chiesto.” Lui abbassò la testa, sconfitto. Lei continuò, imperterrita. “Lui mi ha rapito dal sottomarino dei miei genitori quando avevo 1 anno. E da quel giorno ho vissuto con lui.” Poi, in confidenza, si avvicinò. Asso deglutì nervosamente, inalando il suo profumo. “Lui voleva un erede, sai. Ma lui è cattivo e strano, e per i tipi come lui è quasi impossible avercelo. Lui mi ha catturato, pensando che fossi un maschio. Quando ha visto che ero una femmina, ha pensato di uccidermi, ma il Capo ha detto che sarei stata un’erede comunque. Allora mi ha allevato perchè anche il capo aveva un’erede! Era un ragazzo ed era anche molto forte e si comportava bene per il Capo. Ma poi l’anno scorso il ragazzo se ne è andato e papà ha dovuto farmi un allenamento... intensivo.” La ragazza ebbe un brivido al ricordo. “Lui mi spronava dicendo che solo così sarei diventata un guerriero, un soldato dei Disastri degno del proprio nome.” Ad Asso mancò il resiro. “Hai detto... un Guerriero dei Disastri?” Lei annuì. Lui le domandò con un filo di voce: “Come si chiamava tuo padre?” Lei lo guardò, mestamente. “Mio padre era il Colonnello Hazard.”

Lui schizzò in piedi. Lei lo guardò sorpresa. Lui tentò di calmarsi. “Sei...” prese un respiro. “Hai mai appoggiato ciò che faceva tuo padre?” Lei scosse la testa. “Hai mai provato a seguire le sue orme?” “Lui lo avrebbe voluto, ma mi sono sempre rifiuitata.” “Quindi non ti consideri in alcun modo... connessa con lui?” Lei scosse nuovamente la testa. “Perchè mi fai queste domande?” Lui si sedette accanto a lei e le prese una mano. Come fa la ragazza più bella che io abbia mai visto ad essere la figlia di Hazard..?! pensò. “Perchè io sono uno dei menìmbri dei peggiori nemici di tuo padre. Sono un Machine Robo Rescue.” Silenzio.

Lei strillò. “Avevi promesso che non mi avresti fatto del male!” Lui alzò le mani, in segno di resa. “Noi non siamo cattivi. Io non ti ho mentito: noi salviamo la gente dai disastri. Ecco perchè stavo spegnendo il fuoco nel bosco. È il mio lavoro. Ma ora sono in un anno sabbatico a scuola.” Lei si calmò, e parve credergli. “Ma ora che si fa?” gli chiese, dando voce alle sue stesse preuccupazioni.

“I miei amici... non so se tutti saranno felici di averti qui... sai tuo padre era il nostro nemico...” Lei annuì, seria. “Capisco.” Lui ebbe un’illuminazione. “Ti terrò nascosta. Per tre giorni.” Lei lo guardò, una domanda negli occhi verdi. “Perchè tre?” “Perchè domani c’è una gita a cui DEVO attendere.”

ANGOLO AUTRICE:

Ecco qua il capitolo 9! per il numero 10, temo che dovrete aspettare un pò, sono piena di preparazioni d'esami questa semana!!! scusatemi >.< 

 

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 10: CAMPING-GENERALE ***


CAPITOLO 10: CAMPING- GENERALE

“Tieni.” Le aveva detto Asso, consegnandolo. “È un cellulare un pò vecchiotto, ma se hai bisogno di me, chiama usando questi bottoni, o scrivimi, usando questo, un messaggio ed io ti rispondo con il mio, di cellulare. Lei aveva annuito. “Per il resto stai qui e non ti muovere. Il tuo minifrigo portatile è appena stato rifornito di cibo, e quando c’è, Kotoko ti preparerà da mangiare.” Era stato molto gentile , ma lei si era sentita comunque molto triste. A quanto pare nessuno dei suoi amici sospettava nulla, per fortuna! Corse verso la finestra e lo guardò allontanarsi. Le sarebbe mancato.

***

“Che hai, Asso?” chiese Makoto, vedendo l’amico lanciare sguardi sconfortati alla casa. Lui scosse la testa. “Nulla.” Makoto avrebbe voluto controbattere, ma iin quel momento arrivò lo scuolabus e tutti salirono. All’interno c’era già altri studenti. Era una gita delle classi Stella e Luna. Ognuno dei ragazzi aveva uno zaino con dentro provviste di cibo e tende e vestiti di ricambio. Erano vestiti con pantaloni molto comodi e scarponi da montagna.

“Mi sembra di recitare la parte che ho fatto nel film La figlia di Indiana Jones!” Le gemelle, che erano già sull’autobus strillarono di averlo visto. Makoto continuò a guardare Alice, che sembrava intenzionata ad ignorarlo del tutto.

“Bene ragazzi!” il professor Usui, che era il coordinatore della classe Luna, chiamo i ragazzi all’improvviso. Tutti gli si attorniarono in cerchio.“Bene, volevo ricordarvi che questa e’ un’esercitazione di coppia. Avrete a disposizione due giorni per raggiungereil campo utilizzando solo una mappa, una bussola, e qualsiasi cosa abbiate nello zaino. E ora venite qua in modo da dirci da chi e’ formata la vostra coppia.”Tutti si rimescolarono in giro chiedendosi con chi si sarebbero messi insieme.

Ilenia si avvicino con fare suadente verso Taiyoh. “Che ne dici se facciamo coppia?”Lui si morse il labbro, indeciso, guardando Rin, che era tranquillamente seduta ad aspettare che qualcuno le chiedesse di andare in coppia con lei. Vide il proprio amico Kai andare lentamente verso di lei. Agì impulsivamente e siavvicino a lei a grandi passi, ignorando completamente Ilenia.

Rin lo guardo curiosa mentre lui si avvicinava. Lui ammiccò: “Avanti, compagna di squadra.” Lei sorrise, felice si aggrappò al suo braccio. Ilenia si allontanò, fumante, verso l’amica Ionela.

“Stiamo in squadra?” chiese Daichi timidamente a Sayuri.Lei sorrise.“Certamente! Eppoi con te, Daichi Hayami, abbiamo già vinto!”

Asso si avvicino lentamente verso Kai. “Amico, che ne dici se...?” non potè terminare la frase perchè Deborah gli comparve davanti. “Oh, ehm... ciao Deborah.” Lei lo guardò imbronciata e un poco piagnucolante. “Non mi hai chiamata per disdire l’appuntamento, non mi hai detto niente di niente, mi hai completamente ignorata.Ti sembra giusto?” Lui scosse la testa.“No, scusami tanto, Deborah.”Poi decise di sacrificarsi.“Per rimediare facciamo coppia insieme, d’accordo?”Lei siilluminò.“Si, fantastico!” e si allontanò a grandi passi, sculettando e facendo volteggiare i lunghi capelli biondi.Kai soffocò una risatina. “Vado a cercarmi un compagno anche io.”

I gemelli Utada e le gemelle Takumi si misero in squadra insieme.

Makoto le afferrò il braccio mentre si allontanava. “Dove stai andando?” Lei lo guardò, sorpresa dal contatto, ma poi gli lanciò un’occhiataccia. “Vado a cercare qualcuno con cui fare gruppo.” Lui serrò la mascella. “E con chi pensi di fare gruppo?” Lei lo guardò, aggrottando le sopraciglia in rabbia. “Non credo siano affari che ti riguardino, Makoto Aikawa. Ma se proprio ti interessa, sto andando a chiederlo a Tyrique Brian.” Lui le strinse il braccio più forte. “No.” Lei lo fissò infuriata. “Ma chi cazzo credi di essere, Aikawa? Tu non mi dici quello che posso o quello che non posso fare!” Lui la guardò negli occhi. “Tu sei innamorata di me!” Lei si sentì male. “E con ciò? Mi hai rifiutata, ricordi? Quindi, tecnicamente parlando, sono libera di fare ciò che voglio!” Lui strinse a pugno l’altra mano. “Quindi hai intenzione di fidanzarti con lui?” Lei praticamente gli stava urlando in faccia “Non ti riguarda, Makoto! Lui è gentile e dolce, ed è disponibile! È che ne so, forse un giorno riuscirò ad innamorarmi di lui.” “Non lo dire mai più.” La voce di Makoto aveva perso ogni sfumatura da quanto era furibondo. “Non osare dire mai più, nemmeno per ipotesi, di poterti innamorare di un altro. Non lo farai. Tu ami solo me. Nessun altro.” Alice aveva ormai le lacrime agli occhi: “Smettila di sbandierare i miei sentimenti al mondo! Ti diverti? Piantala! L’hai detto tu che non mi amerai mai!” Lui avvicinò il viso al suo. “Errore. Ho detto che credo che la parte di me capace di amare sia morta con la morte di... lei. Mi sbagliavo.” E, senza darle lo spazio per pensare o assimilare le sue parole, poggiò le proprie labbra su quelle di lei.

Alice rispose al bacio del ragazzo, sorpresa all’inizio, ma poi con più fame, con le sue labbra fameliche che mangiavano quelle di lui.Lui si fermò improvvisamente, un poco imbarazzato. “Gli altri... dobbiamo andare.” Lei annuì, frastornata. Lui sorrise e le diede un altro leggermo bacio prima di prenderla per mano e recarsi con lei al punto di partenza.

“Bene!” disse il professore, quando tutte le coppie si furono formate. “E ora eccovi le mappe e le bussole.” Distribuì il materiale e portò il fischietto alla bocca. “Ed ora partite! Le regole sono dietro la mappa.”

Tutti partirono di gran lena e, in quella confusione, nessuno notò l’esile figura che si muoveva nel bosco.

ANGOLO AUTRICE

DUNQUE UHM, IL capitolo si è eliminato e quindi lo riposto. Sto prendendo in considerazione l'idea di riprendere questa ff, ma non aspettatevi un granchè! Ci provo perchè odio la roba incompiuta! LOL. Lasciatemi una recensione, e io proverò a fare del mio meglio. Ho tipo 4 long da aggiornare, lol. Baci, Salma!

 

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 11: CAMPING- TAIYOH E RIN ***


CAPITOLO 11: CAMPING- TAIYOH E RIN

La ragazza dagli occhi neri imprecò. “Odio i camping.” Il ragazzo davanti a lei si girò con un sorriso divertito. “Sei stanca, Rin?” la prese in giro. La ragazza gli lanciò un’occhiataccia. “Certo che no! Sono Rin Haruka!” fece guardandolo. Taiyoh rise. “Ok, scusami tanto.”

La ragazza camminava dietro a Taiyoh, osservando come si muoveva tranquillo nel boschetto. Nonostante tutte le sue pecche, Taiyoh era veramente bravo quando si trattava di orientarsi e andare in giro per i boschi. Poi vabbè, il solo essere Taiyoh lo rendeva perfetto. Si sentì il volto andare a fuoco. Taiyoh si girò proprio in quel momento. “Che succede, Rin, osservi il mio fisico perfetto?” fece con un sorrisetto sulle labbra. La ragazza tentò di controllare il rossore sulle guance. “Ti piacerebbe.” Taiyoh le si avvicinò. “A dire il vero hai ragione te, mi piacerebbe.” Fece spostandole una ciocca di capelli dal viso. Poi sorrise e le fece cenno di seguirlo. “Ho sentito un rumore da questa parte. Credo ci sia un ruscello.” Spiegò in fretta. Rin sospirò. Davvero, sembrava che Taiyoh lo facesse apposta. La seduceva e la lasciava, senza neanche darle un bacio. Che ragazzo!

Lo vide camminare con la sua solita andatura un poco strafottente, ma c’era qualcosa che non andava nel modo in cui si muoveva. Rin lo aveva osservato abbastanza spesso e abbastanza a lungo da accorgersene. Sembrava zoppicare leggermente dal piede destro. Rin lo guardò preoccupata poi corse per raggiungerlo. “Taiyoh!” fece mettendogli una mano sulla spalla. Lui si girò verso di lei, inarcando un sopracciglio. “Che succede, Haruka?” Lei indicò la piccola radura. “Fermiamoci qua a riposare. Solo 10 minuti, ti prego!” fece supplicante. La ragazza sapeva che Taiyoh non si sarebbe mai fermato se lei gli avesse detto che pensava che ci fosse qualcosa che non andasse con la sua gamba, anzi, avrebbe mentito spudoratamente. Lui la guardò sorpreso. Poi scosse le spalle. “Va bene.”

Si sedette e tirò fuori una bottiglietta d’acqua ed un pacco di cracker. Rin prese la sua bottiglietta e ne bevve un sorso. Poi si avvicinò a Taiyoh, e, con un movimento lesto, gli sfilò la scarpa. Lui la guardò. “Ma che cazz?” fece sbattendo le palpebre. Rin storse il naso. “I tuoi calzini puzzano!” Lui rimbeccò. “Nessuno ti ha chiesto di annusarli.” Lei però non lo stava più ascoltando e gli puntò un dito contro. “Perché cavolo non mi hai detto che ti sei tagliato?” Lui impallidì e abbassò lo sguardo sulla ferita. Era un taglio leggero ma un poco esteso, di quelli che non facevano male, ma davano un bel fastidio. Rin sbuffò e tolse una boccetta di alcol disinfettante dalla borsa e un pacco di bende. Taiyoh la guardò sorpreso. “Da dove saltano fuori queste?” lei sorrise. “Un vero Red Wing non va da nessuna parte impreparato.” Lui rise. Lei procedette a pulirgli la ferita ed applicare una leggera dose si pomata sulla ferita. Lui rabbrividì al contatto con la crema fredda, ma non si lamentò. Una volta finito lei alzò il volto e lo beccò a fissarla. Lui arrossì e rise, abbassando lo sguardo.

La ragazza si sentì le guance andare a fuoco. Certe volte era così, Taiyoh la guardava in un modo che la mandava completamente nel panico, uno sguardo così pieno d’affetto che non aveva nemmeno senso. Il ragazzo si raschiò la gola. “Ehm, allora dormiamo qua?” chiese incerto. Rin guardò all’orrizonte. Il sole era quasi completamente scomparso. La radura era calma. C’era un fiume abbastanza vicino. La ragazza annuì. “D’accordo.” Tirò fuori la sua tenda e la cominciò a montare metodicamente, come aveva imparato all’Accademia. Quando terminò si girò e ide Taiyoh guardarla con un’espressione triste e supplichevole. “Rin…” lei scosse la testa. “Per favore dimmi di no. Dimmi che non hai davvero dimenticato la tua tenda.” Il ragazzo si grattò la nuca con espressione colpevole. “Diciamo che potrei averlo fatto per errore…” Lei lo guardò irritata. “Taiyoh sei incorreggibile. “ Lui le sorrise. “I migliori lo sono sempre.” La ragazza sbuffò ma gli fece cenno di entrare. “Ritieniti fortunato del fatto che io abbia un gran cuore.”

Taiyoh le fece un sorrisone ed entrò nella tenda con lei.

ANGOLO AUTRICE

Scusatemi se è corto, ma volevo farvi capire che volevo postare e non avevo tempo… CIAO!

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 12: I CAMPEGGIATORI ***


CAPITOLO 12: I CAMPEGGIATORI

Poteva sentirli dietro di lui. Un paio di occhi che lo fissavano con insistenza. Si girò in fretta per guardare le proprie spalle. Come tutte le volte precedenti, non vide nessuno. "Asso, tutto bene?" chiese Deborah. Il biondo annuì. "Certo, Deborah, tranquilla." disse, rimettendosi in cammino. La ragazza gli sorrise e lo prese a braccetto.

Asso dovette attingere a tutta la sua pazienza per non roteare gli occhi. Quella ragazza era una sanguisuga, sul serio. Noiosa, superficiale, e snob. Perché non se ne era accorto prima? Perché e una ragazza bella, bionda con occhi azzurri e tutta curve, ecco perché. si rispose, scuotendo la testa alla propria stupidità. La ragazza accanto a lui sospirò. "Asso! Sono stanca!" Si lamentò la ragazza. Asso dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non dirle di tacere. In un angolo della sua mente, non riusciva a non pensare che se fosse stata Cleopatra insieme a lui, nulla di ciò sarebbe accaduto. Già, Cleopatra. Si sentiva in colpa per aver lasciato la ragazza da sola a casa. Si morse il labbro mentre pensava ai suoi profondi occhi verdi, i suoi lisci capelli castani, la sua carnagione pallida... era bellissima, nonostante fosse quasi interamente l'opposto di Deborah.

Si sentì nuovamente osservato, e questa volta riuscì a scorgere un movimento nella foresta. Non si fermò a pensarci su e si lanciò all'inseguimento di chiunque si trattasse.

Senti Deborah urlargli dietro di fermarsi, ma ormai era partito. Anni e anni di allenamento come cadetto si misero in funzione in un attimo. Poteva sentire la corsa di chiunque si trovasse di fronte a lui, nonostante non potesse vederlo. Poi colui che era davanti a lui inciampò e cadde. Non abbastanza forte da farsi male, ma abbastanza da fermarsi.

Asso si fermò davanti al fuggiasco. O fuggiasca come poté constatare dai lunghi capelli castani. Spalancò la bocca, incredulo quando la ragazza si alzò in piedi, gli occhi verdi che mostravano un po’ di timore. “Cleo?” chiese sbigottito. La ragazza, Cleopatra, si morse il labbro. “Scusa, non essere arrabbiato, è solo che mi sentivo…” le sue parole furono sprofondate dall’abbraccio di Asso. “Va tutto bene? Ti sei fatta male?” chiese, preoccupato. La ragazza scosse la testa. “Sto bene.” Asso sorrise allora, e il sorriso con cui ricambiò Cleopatra fu uno dei più brillanti che Asso avesse mai ricevuto.

“Asso!” urlò una voce alle sue spalle. Asso si maledisse mentre si voltava verso Deborah. Si era completamente scordato della ragazza. Cleopatra si nascose alle spalle del biondo, e Asso le tenne una mano senza nemmeno rendersene conto. “Uh, Debby…” cominciò. La bionda lo incenerì per lo sguardo mentre fissava prima lui, poi Cleopatra e poi le loro mani giunte. “Pensavo che stessimo insieme!” urlò come prima cosa. E Asso finalmente scoppiò. “No! Non starei mai con qualcuno come te! Sei superficiale, noiosa, irritante…!” si bloccò quando Cleopatra gli strinse la mano più forte. Prese un respiro profondo e fissò Deborah negli occhi. La bionda aveva le labbra strette in una linea sottile. “Perfetto, non mi sei mai piaciuto neanche te.” Si volse e si preparò ad andare. Asso si sentì in colpa per le parole che aveva rivolto a Deborah. Non era stato affatto gentiluomo. Scosse le spalle e si preparò a seguirla, dopo aver lanciato un ultimo sguardo fiducioso a Cleopatra. La ragazza gli strinse più forte la mano.

***

“Sho.” Fece Ken. Il moro si girò verso di lui, le dita ancora congiunte. “Che succede?” chiese all’altro. Ken si morse il labbro. “Ci siamo persi.” Il sorriso di Sho sparì. “Che cosa vuol dire, ci siamo persi?” chiese, preoccupato. Ken fece un sorriso timido. “Che non ho alcuna idea di dove ci troviamo in questo momento.” Spiegò. Sho parve rilassarsi. “Oh, ok.” Disse. Ken lo fissò confuso. “Che vuoi dire, ‘ok’?” chiese, confuso. Sho li strinse la mano. “Finché sono con te, io sono già a casa.” Disse sorridendo. Ken non poté far a meno di sorridere a sua volta. “Sempre a guardare il bicchiere mezzo pieno?” chiese. Sho gli diede un bacio casto sulle labbra. “Sempre.”

***

Alice era in uno stato di grande confusione. Non riusciva a credere di trovarsi lì, mano nella mano con Makoto. Cose del genere di solito non accadevano mai a lei, almeno non nella vita reale. Nonostante tutto, la tensione era palpabile tra i due. Una parola sbagliata e si sarebbero messi a gridarsi gli uni contro gli altri nuovamente. Non era certa se la tensione fosse causata da lei, o da qualcun altro. Ma era presente.

Accelerò il passo, fino a trovarsi accanto a lui. Poi lentamente, mise la sua mano su quella di lui. Makoto non parlò, ma afferrò la sua mano. Alice sorrise.

***

“Siamo arrivati?” chiese Blanca, sorpresa, quando Jay si fermò. Il ragazzo annuì. “Si, dobbiamo solamente entrare la.” Disse. Ma non accennò a muoversi. Blanca lo guardò, sorpresa. Jay si volse verso di lei, e si passò una mano tra i capelli. “Ti ho sentito cantare, l’altro giorno.” Cominciò, insicuro. Blanca sentì le proprie gote tingersi di rosso. Non era una cosa che amasse particolarmente, quando qualcuno la sentiva cantare. Non era molto convinta della propria voce. Amava cantare, ma solo quando era certa che nessuno la sentisse. Si morse l’interno della guancia.

Jay le sorrise, incoraggiamente. “Volevo solo dirti che sei bravissima. Sono letteralmente rimasto impalato ad ascoltarvi mentre cantavi. Sei fantastica.” Disse, arrossendo. Blanca lo fissò, mentre il suo volto andava a fuoco.

Non era abituata ai complimenti. Non era abituata a parlare con la sua cotta. Figuriamoci se era abituata a sentire complimenti dalla sua cotta! Non sapeva come rispondergli. Pensò a cosa le avrebbe detto Rin.

“Blanca! Ringrazia e sorridi, che sei bellissima quando sorridi!”

Blanca prese un respiro, poi gli sorrise. Fu più semplice di quanto si sarebbe aspettata. “Grazie.” Disse, semplicemente. Jay si rilassò e le sorrise a sua volta. “Figurati.” Disse, mentre si muoveva verso la casa. E Blanca lo seguì, il sorriso ancora lì.

Angolo autrice

HAIL! Felice di ritornare, amici! Come vi butta? ^.^ Prossimo capitolo sarà la reazione a  Cleopatra!

 

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