Mi basta solo amarti.

di itsrigel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio spiraglio di luce ***
Capitolo 2: *** Nei miei pensieri ***
Capitolo 3: *** Il mio unico amore ***
Capitolo 4: *** Il mio sorriso ***



Capitolo 1
*** Il mio spiraglio di luce ***


I polpastrelli di Nihal accarezzarono dolcemente la barba sfatta di Sennar, il cui petto si alzava lentamente e costantemente allo stesso ritmo del suo.
Era sdraiata al suo fianco, ancora completamente nuda. Non solo fisicamente parlando, ovviamente: Sennar era riuscito a strappare ogni velo dal suo cuore, dalla sua mente.
Da quando era nata, era sempre stata un'entità a sé stante, sola. Ma quella notte... Per la prima volta, era riuscita a diventare tutt'uno con qualcuno.
Aveva pensato di amare Fen, fino a poco tempo fa... Ma quei sentimenti non erano nulla in confronto a quelli che provava per Sennar.
Si era sempre chiesta perché si dicesse "fare l'amore". Ecco, ora lo sapeva.
Era incredibile: aveva cercato la salvezza, uno spiraglio di luce nel buio della sua anima per tutto quel tempo, e non si era accorta che, alle sue spalle, Sennar continuava a tenerle una porta aperta per il mondo. Si diede della sciocca per un'infinità di volte per non averlo notato.
Lasciò scivolare la mano giù per il collo, per le spalle e la vita. Si strinse il più possibile all'uomo che amava, temendo che qualcuno glielo potesse portar via proprio in quel momento.
Fu costretta ad allentare la presa quando la sua gamba si avvicinò troppo a quella rotta del mago, che gemette di dolore. La mezzelfo alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi chiari del suo amore.
Si scostò di poco. «Ti ho fatto male?»
Sennar si costrinse a sorridere. Il dolore alla gamba quella notte era stato tremendo, ma non l'avrebbe mai confessato. «Non mi faresti mai male» rispose, accarezzandole un'orecchio. Nihal fremette a quel contatto.
«Ti ho svegliato?»
Il mago scosse la testa. «Non riesco a dormire.»
«Perché?» domandò la mezzelfo. In realtà lo sapeva, provava la stessa sensazione in quel momento. Ma voleva sentirlo dire da lui, dalla sua voce profonda che riusciva sempre a calmare la sua indole guerriera.
«Perché ti amo» rispose Sennar baciandola sulla fronte e dando la conferma a Nihal dei suoi pensieri. «Perché desideravo questo da troppo tempo.»
Nihal chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla voce di Sennar e dai suoi baci. Una serie di lunghi, caldi baci, carichi della promessa di un futuro migliore. 

 
.:: Angolo dell'autrice ::.
Buonsalve gente <3
Ed eccomi qui, con l'ennesima fanfiction sul Mondo Emerso :') Questa volta ho deciso di non limitarmi alle mie coppie preferite, ma di trattarle un po' tutte. Devo ringraziare un mio amico che mi ha fatto venire voglia di scrivere una Soana x Ido e un altro che mi ha trovato una raccolta simile a questa e mi ha fatto venire l'idea di inserirle tutte insieme <3
Avviso: CERCHERÒ DI NON INVENTARE NULLA. A parte che per Lonerin e Theana (di cui ci sono pochi accenni nei libri), cercherò di trattare i momenti di intimità tra i personaggi che ha descritto Licia Troisi. 
Beh, detto questo, spero vi sia piaciuta questa prima fic <3
Baci~

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Capitolo 2
*** Nei miei pensieri ***


Quel giorno, Dubhe con la testa era da tutt'altra parte che nelle cucine del palazzo reale.
Stava ancora pensando a Learco. A quella notte che avevano trascorso insieme, alle parole che si erano scambiati.
Lui non aveva mai visto il suo vero aspetto. Aveva visto solo quella ragazza bionda che aveva comprato in un vecchio mercato di schiavi. Eppure...
Eppure si sentiva come se, fino ad allora, fosse stato l'unico a vederla davvero, l'unico a capirla e a condividere i suoi pensieri ed emozioni.
Forse... poteva aver trovato qualcuno che l'avrebbe aiutata a portare il peso delle sue colpe sulle spalle?
Dubhe scosse la testa per scacciare quei pensieri. No, non doveva pensare a queste cose. Lei avrebbe dovuto uccidere il padre per la sua stessa vita. Non poteva permettersi nessun intralcio, nessuna esitazione.
Rivide per un attimo il volto del principe. Quel suo bel viso incorniciato dai capelli biondissimi, gli occhi verdi che ti scavavano l'anima. Sentì un formicolio alla base del collo e rabbrividì.
Piuttosto che la consapevolezza che doveva tagliare tutti i ponti con quel ragazzo, fu la voce di Theana a riportarla con i piedi a terra.
La chiamò con quel nome che si erano inventate sul momento per entrare a palazzo, lo stesso nome con cui la chiamava Learco. Sentirlo pronunciato da qualcun altro faceva uno strano effetto.
Le disse che aveva bisogno di aiuto. Dubhe si avvicinò con calma, cercando di non far trasparire le sue emozioni dall'espressione del viso.
Con la coda dell'occhio lanciò un'occhiata a Theana, troppo presa da quello che stava facendo per prestarle attenzione. Sospirò di sollievo.
L'immagine di Learco si fece nuovamente spazio in lei, sovrapponendosi a ciò che aveva davanti.
Non poté far altro che cacciarlo via.
“Esci dalla mia mente!”

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Capitolo 3
*** Il mio unico amore ***


Il pugnale di Phenor bruciava come incandescente tra le loro mani intrecciate, i boccioli di diaspro dell'elsa, ancorati alla loro pelle, sembravano voler strappare loro tutto: la forza, il pensiero, l'anima stessa.
Adhara faticava a rimanere lucida. Percepiva le dita di Amhal strette sulle sue, il suo volto nascosto nell'incavo del collo. Riusciva a mantenere il controllo solo concentrandosi sul respiro di lui.
Stava morendo, lo sapeva, eppure non era mai stata così felice. Lei e Amhal finalmente erano una cosa sola.
Dopo tutto quel tempo passato a rincorrerlo, a cercare di trascinarlo fuori da quella sua prigione buia... sì, quello era decisamente molto più di quando avesse mai osato sperare.
La voce di San le rimbalzava in testa, non riusciva a lasciarla stare.
Adhara non riusciva a realizzare di poter contenere così tanto odio nel suo corpo per una sola persona.
Quell'uomo... Era stata tutta colpa sua. Era colpa sua se Amhal l'aveva abbandonata, colpa sua se Adrass, Learco, Neor, Dubhe erano morti, se Kryss aveva attaccato il Mondo Emerso, se il Morbo aveva preso piede, se lei stessa e Amhal in quel momento stavano morendo.
Si ritrovò inconsciamente a pensare cosa sarebbe successo se San non fosse mai entrato nella loro vita.
Immaginò Amhal prestarsi al servizio del loro re, Learco, e lei lavorare per Amina. Loro due si sarebbero amati. Sarebbero cresciuti, si sarebbero sposati. Magari avrebbero avuto anche dei bambini, chissà. Un piccolo esercito di bimbi con i capelli bicolore e gli occhi verdi. Le venne quasi da ridere.
«Sei l'unica persona che io possa amare» comunicò ad Amhal. Come se ci fosse stato bisogno di sottolineare quel fatto così ovvio.
Fu solo un secondo: mentre l'incantesimo di San si scontrava con loro, una luce di un bianco accecante li investiva e la loro essenza lentamente spariva nel nulla, le sembrò di sentire una risposta.
«Penso lo stesso.»


.:: Angolo dell'autrice ::.
Lo so, è cortissima come fanfiction, chiedo umilmente venia. Il fatto è che non avevo minimamente idea di cosa scrivere su Adhara e Amhal xD
spero che vi
sia piaciuta comunque :)

Baci e alla prossima~~
 

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Capitolo 4
*** Il mio sorriso ***


Ido era sempre stato così orgoglioso. Col tempo, Soana aveva imparato a riconoscere questa caratteristica in quasi tutti gli gnomi del Mondo Emerso: a partire dalla sua insegnante di magia, Reis, fino ad arrivare a lui.
Orgoglioso, testardo, aveva occhi solo per la battaglia. Beh, magari non entrambi. Da quando aveva perso l'occhio sinistro, la sua fissa per la battaglia era, se possibile, aumentata.
Si allenava tutti i giorni con uno dei Maestri dell'Accademia dei Cavalieri. Tirava di spada, e Soana non sapeva dire con precisione cos'altro facesse, se non tornare indietro da quegli incontri più acciaccato di quanto non fosse stato all'inizio.
E che non si parlasse di cure o altro! Ogni volta che Soana lo avvicinava per cambiare le bende sul viso o aggiungerne di nuovi su braccia e torace, lui si ritraeva mugugnando qualcosa e accendendosi la pipa. Soana doveva costringerlo a stare immobile al posto suo e farsi risistemare, tra le proteste di quello e il fumo che le pungeva la gola.
«Non ho bisogno di queste cose. Ce la posso fare da solo» annunciava a volte. Soana doveva reprimere l'impulso di lasciarlo lì, alle sue geniali idee.
«Non sarebbe meglio se fossi in piene forze?» replicava.
Lui, quindi, borbottava qualche risposta, soffocata dal legno della pipa.
Soana sorrideva. In fondo, quello scambio di battute la metteva sempre di buon umore. Più in generale, tutti i loro incontri riuscivano a farle scappare un mezzo sorriso: la tiravano via dalla realtà della guerra, dalla monotonia della vita di tutti i giorni. Stare con lui la sottraeva agli obblighi che aveva preso col Consiglio, dagli incantesimi impegnativi che i soldati le chiedevano continuamente di imporre alle loro armi.
E, in fondo, non dispiaceva neppure a lui. 


 
.::Angolo dell'autrice::.
Sinceramente non ricordo quale occhio ha perso Ido, sono andata un po' a caso xD Spero di averci azzeccato :9
e spero anche che vi sia piaciuta, e di non aver descritto un Ido troppo OOC ^^"
baci e alla prossima~~

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