Il Vestitino

di Evola Who
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una mattina con Sem ***
Capitolo 2: *** Troppo da 'amici' e meno da 'fidanzati' ***
Capitolo 3: *** L'idea di Brian ***
Capitolo 4: *** Il Vestitino ***



Capitolo 1
*** Una mattina con Sem ***


Il
Vestitino.
 

Londra 1966, casa di Paul e Sam. Ore 9:00 del mattino.

Paul era in cucina già sveglio da mezz'ora. Si era vestito per rimanere in casa, cioè pantaloni blu, una maglia bianca e calzini neri, e stava preparando la colazione per la sua dolce fidanzata, Sam.

Oramai era da un po’ che lei era sempre occupata sia per il suo lavoro, sia per altro e Paul si sentiva un po’ trascurato.

Ma quel giorno era libera, quindi poteva stare con lui per tutto il giorno e Paul non poteva chiedere di meglio.

Sentì Sam scendere dalle scale e poi lei entrò con indosso il suo pigiama blu dicendo: “Buongiorno Paul!”

“Buongiorno Sam!” rispose Paul sorridendo.

Si diedero un bacio veloce sulle labbra, lei si sedette e rimase sbalordita: vide già pronto il caffè-latte caldo con un pacco dei suoi biscotti al cioccolato preferiti.

Dato che Sam era italiana faceva sempre una colazione tipica del suo Paese, con latte e caffè, e non le piaceva fare colazione all'inglese perché pensava che "mangiare salato a colazione è come bere alcool alle 6 del mattino! Con tutto il rispetto per gli Inglesi”.

Paul si era fatto uova, pancetta fritta e tè al limone con latte.

“Wow! Come mai mi ha preparato la colazione? E già il nostro anniversario?” chiese lei sorpresa.

“No! Oggi ti ho fatto la colazione perché sono felice!” rispose Paul sedendosi vicino a lei.

“Come mai?” domandò Sam sorridendo e cominciando a mangiare.

“Perché oggi resteremo qui a casa solo noi due per tutto il giorno!” ripose Paul con entusiasmo

Sam continuò ad essere sorpresa, ma poi si senti in colpa.

“Veramente…”

Paul la guardò perplesso e la ascoltò.

“Per oggi ho già dei impegni…” e fece un sorriso nervoso.

Paul era sbalordito e deluso.

“Cosa? Degli impegni? E quali?” chiese lui confuso

“Beh, il primo è che fra un'ora devo andare dal mio maestro di recitazione e resterò lì fino alle 11:20” ripose Sem con un sorriso imbarazzato

“Ma tu sai già recitare! Reciti in TV e a teatro, perché devi andare da un maestro di recitazione?”

“Lo sai che non ho mai avuto molta esperienza, almeno lui mi insegna le basi e tutto il resto.” Spiegò lei.

“Ma lavori in TV da ormai tre anni su spettacoli comici e tutti ti dicono che sei bravissima e divertente!”

“Lo so, ma voglio essere più brava, così un giorno sarò fiera dei miei lavori e chissà! Forse un giorno mi chiameranno per far parte in un film comico” e rise.
Paul non rispose e continuò ad ascoltarla.

“E poi dopo vado da Brian: gli ho promesso che saremo andati a un negozio di antiquariato, sono mesi che me lo chiede. Cosi vado da lui, pranzo e sarò qui per il pomeriggio.” Continuò lei

“Sì, ma io pensavo di passare un giorno solo io e te, non un pomeriggio! Capisci?” spiegò Paul un po’ deluso.

“Lo so, ma è difficile trovare il tempo per tutti.” Si difese Sem

"Ma quando trovi il tempo per me?!” chiese Paul un po’ arrabiato
Lei si sentì ancora più in colpa e mise la sua mano sopra a quella del compagno.

“Paul, lo so. Però adesso non posso rimandare all'ultimo momento. Già il mio maestro di recitazione ha un solo giorno per me e poi deve andare via per due settimane e ho rimandato l'appuntamento con Brian per troppo tempo, ma ti prometto che oggi pomeriggio mi farò perdonare!”disse Sem con un piccolo sorriso.

“Davvero?” chiese lui gaurdandola

“Ma certo! Te lo prometto!”

Gli diede un bacio sulla guancia e Paul fu fiducioso verso di lei.

Alle 9:40

Sam scese dalle scale, ma con i suoi vestiti per uscire, cioè con la sua giacca rosa di pelle, una maglia bianca, i blue jeans a sigaretta e delle All Stars nere, Paul invece era rimasto in salotto a leggere una rivista dopo aver lavato le tazze della colazione.

Sam entrò dicendo: “Io vado Paul, ci vediamo alle due!”

“Okay, ciao.” rispose lui senza staccando gli occhi sulla rivista.

Sam si preoccupò un po’, ma poi le venne un'idea.

“Se vuoi, puoi invitare John per scrivere o anche uscire insieme! O anche qualcun atro! Che ne dici?”

“No Sam. Oggi non mi va di vedere qualcuno, preferisco stare qui da solo.” Ripose lui passivo

Sam non era molto sicura, ma non poteva costringerlo.

“Okay, allora... buona giornata, Paul.” rispose lei sospirando.
“Buon lavoro, Sam.”

Si diedero un bacio veloce sulle labbra, si salutarono di nuovo e Sam se andò.
Quando Paul non senti più il rumore della macchina di Sam, buttò la rivista per terra, si sdraiò sul divano con le braccia introno alla testa e pesnò arrabbiato:

 “Come può Sam trovare il tempo per tutti, ma mai 4 minuti per me? In fondo chiedo solo un giorno, un giorno intero con la mia fidanzata! È chiedere troppo?!”

Poi pensò con uno sguardo di comprensione: “Però… lei non lo fa apposta. Non è che non vuole passare il tempo con me, in fondo lei vuole migliorarsi come attrice per essere più brava! Anche se per me è già bravissima...” e sorrise.

E poi quando la conobbi non aveva un gruppo di amici con cui stare e ora cerca sempre di trovare il tempo per tutti. In fondo lei si fida di noi e noi di lei.”
E guardò il soffitto e continuò a pensare:

E poi è sempre stata una persona paziente, responsabile, disponibile e protettiva, fa parte del suo carattere e in fondo mi sono innamorato di lei anche per questo.”

Poi guardò in basso con aria un po’ triste:
Quindi il suo non è egoismo: è solo una persona che cerca il tempo per tutti e io devo esserne felice. E forse sono i miei pensieri sono da egoista!”

E poi ha detto: ‘Ti prometto che mi farò perdonare’. Vuol dire che lo farà! In fondo lei mantiene sempre le sue promesse!” sorrise, sospirò e disse: “Già..” e chiuse gli occhi


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Note della autrice:
Salve!  Dopo due mesi circa....

ecco la mia nuova strotia Su Paul e Sem!
Non sarà un grand c'è ma spero che vi piaccia.
Dopo questa storia spero di pubblicare una storia con Lucy
ma un pò più grande. 
Spero che vi piaccia, buona lettura e...
alla prosima!
Bay, bay!
Evola

 

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Capitolo 2
*** Troppo da 'amici' e meno da 'fidanzati' ***


Dopo la lezione di recitazione…
 
Sam andò con Brian in un negozio di antiquariato.
 
Quando entrarono insieme, lui domandò: “Allora? Com'è andata la lezione?”
 
“Bene! Il signor Kevin dice che sono migliorata talmente tanto che a volte non capisce se dico davvero o se recito!" disse fiera
 
“Oh, ma è fantastico! Anche se secondo me non avesti bisogno di un maestro di recitazione!”  disse lui modesto.
 
“Sì invece se voglio essere brava a dire le bugie!” Risero anche se Sam aveva uno sguardo pensieroso.
 
Brian lo notò, si preoccupò e chiese preoccupato: “Sam, come mai questa faccia? È successo qualcosa di grave per caso?”
 
“Secondo te sto trascurando Paul?” chiese lei subito senza rispondere la domanda.
 
“Cosa?” chiese Brian confuso
 
“Secondo te, io sto trascurando Paul in questi ultimi giorni?”
 
“No Sam. non lo stai trascurando.” rispose lui facendole un piccolo sorriso e poi continuò: “Perché lo dici?”
 
“Perché... Insomma oggi voleva passare tutto il giorno insieme a me e invece ho avuto i miei inpegni e… ho paura di fare la stessa cosa che ho fatto l’anno scorso.” Disse lei guardando in parso con aria triste.
 
Brian la guardò e cercò di consolarla: “Sam, non lo stai trascurando! E poi l’anno scorso eri testimone della ‘All Star’ ed eri sempre occupata e l'hai trascurato solo un po’.”

Ma lei si sentiva di nuovo in colpa.

“Ma adesso non sei occupata, stai solo cercando il tempo per tutti, ma trovi sempre il tempo per Paul. No?”

“Sì, ma non quanto vorrebbe Paul. E forse ha ragione… insomma ricordi quando è arrivata Jane solo pochi mesi fa?”

“Sì, ma Paul l'ha mandata al quel paese e non ti ha mai lasciata o tradita!”

Sam non rispose e continuò a guadare in basso.

Brian la fissò, sopirò, la prese sotto braccio dicendo con un tono sincero:

“Sam, ascoltami: tu sei una ragazza molto organizzata e che trova sempre il tempo per tutti. Ma non puoi rendere tutti felici e non puoi essere organizzata così tanto da evitare gli imprevisti. Paul lo sa e lo capisce. Quindi non devi tormentarti da sola per questo. Non ha senso.”

Sam ci pensò, sorrise e disse guardandolo: “Hai ragione, però sono fatta cosi!”

“Lo so e lo sanno tutti ormai! Ma tu ci piaci per questo!” rise e si abbracciarono.

“Grazie!”

“Di niente!” Continuarono a guardare il negozio e a commentare gli oggetti.

 Ha un cento punto Brian disse: “Comunque se volevi stare con Paul potevamo rimandare di nuovo il nostro appuntamento. In fondo non mi sarei offeso e tu saresti stata con il tuo ragazzo. Perché non l'hai fatto?”

“Ma erano mesi che volevamo andare insieme in questo negozio di antiquariato! E oggi avevo un giorno libero quindi era l'occasione per andarci e stare un po’ con te. Sai come dico: ‘se trovo una occasione anche per la cosa più piccola la prendo a volo!’. Lo sai!” ci fu un attimo di silenzio

“Però…” continuò lei con un tono incerto: “Ho promesso a Paul di farmi perdonare, ma non so come.”

Brian la guardò e domandò: “Come mai? Non ha proprio idea di come farti perdonare dal tuo fidanzato?”

“Beh… sinceramente ho pensato di compare un dolce al cioccolato, mangiarlo davanti alla TV e parlare!”

Brian la guardò passivo e chiese: “Ma tu lo tratti come fidanzato o come amico?”

 “Che c’è? Solo perché io e Paul stiamo insieme non significa che non devo trattarlo in un modo diverso da come quando eravamo amici!”

 “Certo! Avete sempre il vostro rapporto di amicizia, ma solo che vi tenete per mano, vi baciare in privato e dormite nello stesso letto! Non molte differenze!”

Sam non disse nulla, ma Brian continuò: “Secondo me per farti perdonare dovresti fare una cosa... sai un po’ più da ‘fidanzati’!”

Sam rise lo guardò domandò: “Sì? E come dovrei farmi perdonare come ‘fidanzata’ sentiamo!”

Brian la guardò.

“Lo sai che cosa fanno due fidanzati quando sono soli, no?”

Sam capì e disse un po’ nervosa: “Oh, certo! Beh.. mi sembra una buona idea, ma non saprei…” Fece una risatina imbarazzata e Brian se ne accorse.
 
 A Sam il “Sesso” incuriosiva da quando aveva 12 anni e quando aveva una domanda su questo argomento lo chiedeva sempre a due persone: la prima era la sua migliore amica, zia Rita che rispondeva le sue domande senza nessun imbarazzo e la seconda era sua madre, che rispondeva sempre un po’ imbarazzata e che alla fine diceva: ‘Ma promettimi di farlo solo dopo il matrimonio!’ Sam diceva sempre di sì, ma solo per farla contenta.
 
 Della sua adolescenza aveva baciato molti ragazzi, ma non era mai andata oltre perché voleva farlo con la persona che amava e poi aveva anche paura, infatti quando aveva vissuto con Pierre a Parigi dal 60 fino al 62 avevano sempre dormito in camere separate perché non erano stati sicuri di volerlo fare.

Quando arrivò a Londra nel 62 dopo una breve vacanza a New York era uscita con dei ragazzi, ma era sempre finita con un bacio sulle labbra ed un arrivederci.

Quando conobbe Paul nel 63, non uscì più con dei ragazzi e quando lui si dichiarò nel 65, capì che voleva avere la sua prima volta con lui.

Trovò fare l'amore con Paul una cosa naturale e bellissima. Però quando veniva fuori l'argomento lei continuava a sentirsi imbarazzata, anche con Brian.

“Sam, per caso hai qualche problema a parlare di ciò o è solo imbarazzo?”

“Assolutamente no, niente di tutto questo!” menti lei con tono sicuro.

Poi guardò in basso e domandò: “Però… se tu hai qualche suggerimento… forse potrei ascoltare!”

“Tu voi il mio suggerimento su questo argomento?” chiese Brian sorpreso.

“Forse non avrà senso, ma… se tu hai qualche idea su come farmi perdonare da ‘fidanzata’ forse ti ascolterei…”

Brina sorrise e disse: “Okay, allora andiamo.”

Cosi uscirono dal negozio e salirono nella macchina di Sam (una mini- cooper bianca con il volante a destra).

Brian andò davanti e lei alla guida, si misero le cinture e lei chiese: “Ma dove andiamo di preciso?”

“Tu guida e poi vedrai.” Sam cominciò a guidare con Brian come navigatore.

 “Non dirmi che andiamo in qualche studio negozio di vestiti!”

“Sì Sam, andiamo da uno stupido negozio di vestiti che tu odi.”

“Cosa?!”

 Sam odiava fare shopping. Se aveva bisogno di un vestito elegante per qualche occasione importante lo faceva scegliere a Brian.

“Tu fidati di me! So quello che faccio, chiaro?” disse lui serio e convito.


Cosi Sem guidò senza rispondere ma voleva sapere che idea aveva Brian in quel momento.


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Note della autrice:

Salve! E buona giornata a tutti!
Spero che la storia sia piacuta
(Anche se non è delle mie miglori)
Ma una delle mie più 'Picatti'... 
forse no? ;)
Ma spero vi piacia, buona lettura e
ciao!
Bay, bay!
Evola

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Capitolo 3
*** L'idea di Brian ***


20 minuti dopo…

“Dai Sam! Esci da lì!” disse Brian davanti alla porta di un camerino.

“No!” rispose lei scatta

Quando erano arrivati al negozio lei voleva già andare via e vedendo il vestito scelto da Brian capì che non ci sarebbe mai più tornata.
E ora che la aveva provano dentro al camerino vedendosi allo specchio non voleva più uscire.

“Dai! Non fare la bambina, è solo un vestito!”

“Solo un vestito? Solo un vestito?! Questo non è un ‘vestito’ è un fazzoletto traspirerete a misura uomo!”

Brian non disse nulla. “E non so se questo coso sia anche legale!”

“Se li vendono non saranno illegali.”

Non rispose.

 “Dai Sam. mi hai detto che volevi un consiglio e te l'ho dato.”

“Sì, ma non pensavo che volessi farmi indossare una cosa del genere!”
rispose lei con tono scocciato

 “Mi è venuto in mente questo. Fidati di me” disse Brian tranquillo.

“Allora dimmi: con quanti ragazzi ti sei fatto perdonare in questo modo? Ah, è vero: tu non poi avere un ragazzo!” Brian non rispose.
 
 Sam si accorse di ciò che aveva detto e disse con tono triste: “Mi dispiace Brian, non volevo dirti questo! Anzi non lo pensavo veramente. Scusa...”
 
“No, lo so, tranquilla! Non mi sono offeso, davvero.” Era vero.
Ci era rimasto un po’ male però conosceva Sam e sapeva che non lo pensava veramente.
 
“E so che voi aiutami e darmi dei consigli utili. E' solo che… quando ho indossato questo ‘coso’ mi sono imbarazzata da morire e ho paura di uscire da qui!” “Perché? Hai paura che divento etero?” scherzò Brian e rise.
 
Anche Sam rise ma poi disse sincera: “No, è che mi vergogno: non ho mai indossato una cosa del genere! E... scusami ancora per quello che ti ho detto…”

 “Non fa niente. So che non lo pensavi e so che tu come gli altri mi volete bene lo stesso. Quindi non ti preoccupare, okay? E poi non voglio obbligati a comprare quel vestitino, in fondo se ti fa sentire a disagio...”

Sam non rispose, ma poi ci pensò e disse: “Dai, ti faccio vedere e mi dici come mi sta: okay?”

 Brina sorrise e disse: “Okay!”

 Quando uscì dal camerino chiese con voce bassa e timida: “Allora?”

Brian rimase sorpreso e disse: “Se fossi etero ti salterei addosso.”

Lei rise e chiese: “Quindi… potrebbe funzionare?”

“Secondo me sì, ma se non lo voi comprare...”

Sam ci pensò e disse: “Lo prendo!”

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Note della autrice:
Ecco il mio nuovo capitolo 
Spero che vi piaccia! Il prosima sarà
un pò più rosso...  :)
Spero che vi piaccia
e... alla prosima!
Ciao!
Evola

 

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Capitolo 4
*** Il Vestitino ***


Così dopo pranzo…

Paul stava lavando i pianti del pranzo, poi sentì aprire la porta e,quando vide che era Sam, disse felice: “Ciao Sam! Com'è andata…”

Lei lo interruppe dicendo: “Scusami Paul, ma devo fare una cosa di sopra!” Andò sulle scale e chiuse la porta di camera loro.

Lui rimase sorpreso: di solito quando arrivava a casa gli diceva quello che aveva fatto e quello che voleva fare, ma quel giorno era andata su senza dargli una spiegazione.

Paul si preoccupò un po’, ma non la seguì comunque.

5 minuti dopo…

“Paul? Puoi venire in camera? Devo dirti una cosa.”

Paul cominciò andare verso la camera dicendo: “Sam, per caso è successo qualcosa oggi? Insomma, qualcosa che non riesci a dirmi e… oh mio Dio!”

 “Allora? Che ne pensi?” chiese lei a voce bassa.

Lui era rimasto a bocca aperta e con gli occhi spalancati e si avvicinò a lei dicendo: “Sei fantastica!”

Aveva addosso una veste nera molto corta con una lunga fascia grande e larga sul petto che lo copriva, sotto due veli trasparenti neri che lasciavano vedere la pancia, le spalline erano legate insieme da due piccoli fiocchi che si potevano slacciare e dietro una piccola cerniera.

Sotto aveva delle mutande normali nere, senza scarpe ne' calze e con i suoi occhiali.

Paul sorrise per l’immagine, ma Sam guardò ancora in basso per l’imbarazzo.

“Ma… come mai questo bel vestitino?” chiese lui mettendo le mani sui fianchi di Sam e guardandola.

Lei non lo guardò e rispose con voce timida: “Beh, non ti avevo detto che mi dovevo far perdonare? E questo vestito è solo l’inizio…”

“Bene, allora… iniziamo!” disse Paul con un sorriso malizioso e la baciò sulle labbra.

Mentre lui cominciò ad accarezzarle i fianchi e baciandola sul collo, lei stava ferma, non ricambiava.

Paul se ne accorse. Guardò Sam e disse con tono preoccupato: “Sam, che hai? Mi… sembri assente e anche un po’ triste. C’è qualcosa che non va?” “

È solo che… è solo che… Dio!” Poi si staccò, si sedette del bordo del letto con le spalle girate e le braccia incrociate e continuò con tono nervoso:

“È solo che io non volevo fare questo! Io volevo comprare un dolce al cioccolato per noi due e mangiarlo davanti alla TV! Ma no! Brian mi ha detto che era troppo da ‘amici’ e cosi mi ha consigliato di fare una cosa più ‘intima’, da… ‘fidanzati’! Così siamo andati in un negozio di vestiti e mi sono comprata questo ‘coso’! E ora mi vergogno da morire solo fartelo vedere!”.

Paul rimase sorpreso, ma anche dubbioso.

Così si sedette vicino a lei e cominciò a capire la situazione: “Quindi… è questo ciò che è successo? E ora sei in imbarazzo?”

“Si…” rispose lei a voce bassa senza girarsi.

“E perché?” chiese lui.

“So che eri deluso perché non abbiamo passato la mattinata insieme. All'inizio non sapevo come farmi perdonare, ma poi ho pensato ad un dolce e ad un tranquillo pomeriggio insieme. Però Brian mi ha portato in un negozio di vestiti e mi ha consigliato di provare questo. All'inizio ero ancor più imbarazzata e anche un po’ arrabbiata, ma lui mi ha convito e l'ho comprato. Solo per vedere se… se poteva ‘funzionare’… L'ho fatto per te. ma ora non riesco nemmeno a guardarti in faccia!”

 Lui rimase colpito da quanto lei si era spinta per lui e capì quanto lo amasse.

 “Sem…” disse con un tono dolce: “Non c’è bisogno di fare così tanto per me! Non voglio che tu faccia cose che ti fanno sentire a disagio e poi non devi farti perdonare ogni volta.”

“Davvero?”

“Certo! So che tu hai il tuo lavoro e i tuoi impegni come io ho i miei. Come te li rispetto e quindi ti capisco, non devi farti perdonare perché non riesci a mantenere una promessa, anche se lo apprezzo!” spiegò lui sorridente.

Sam non rispose però fece un piccolo sorriso.

“Poi, se non vuoi fare ‘quello’ mi accontento anche di un dolce al cioccolato e di guardare la TV, l'importante è che stiamo insieme. Anche se… vestita così ti trovo molto carina.” Con un dito le accarezzò il braccio e poi finì:

“Ma come voi tu!”

 Sem sorrise e pensò: 'Beh, mi sono comprata un vestitino trasparente che probabilmente si mettevano le prostitute francesi di alta classe! E visto che ce l'ho addosso… proviamolo!'

“Quindi…" disse lei: "...così mi trovi sexy?”

Finalmente lo guardò negli occhi con un sorriso malizioso e Paul rimase senza fiato.

Capì le sue intenzioni e risposa a sua volta con un sorriso malizioso, ma con una voce tenera: “Oh sì! Tu sei la ragazza più sexy che io abbia mai conosciuto! E tu sai che ne ho viste tante, ma nessuno è come te e forse… lo sei anche senza il vestito!” e risero.

“E poi?” chiese lei sorridendo.

“Baci meglio di ogni altra ragazza che io abbia mai baciato! E poi tu sei la più bella, la migliore!”

Sem sorrise: le piaceva sentire tutti quei complimenti da Paul.

“Poi sei anche la ragazza più speciale di tutte e la più importante della mia vita...” aggiunse Paul con voce tenera e con un sorriso dolce.

 Sam non si spettava una frase del genere in quel momento. “Davvero? E lo sarò per sempre?”

 “Per sempre!”

 Si baciarono e questa volta Sem ricambiò dato che non si sentiva più in imbarazzo, ma desiderata , sicura, apprezzata ed amata.

 “Paul?”

“Si?”

“Ti… potresti spogliarti? Mi sentirei un po’ più a mio agio...”

 “Beh, ho un'idea migliore: perché non lo fai tu?”

Sam rise dicendo: “Io?”

“Sì!”

Si avvicinò di più a lei e sussurrò al suo orecchio: “E poi mi piaci quando lo fai.”

Fece uno dei suoi sorrisi maliziosi che lei ricambiò.

“Sei sempre il solito lupo cattivo!”

 Sam spesso lo chiamava “il lupo cattivo”

perché ogni volta che voleva eccitarla faceva dei piccoli sorrisetti maliziosi.

“Lo so!”

Cosi Sam cominciò a togliergli la maglia e i pantaloni mentre continuavano a bacasi con passione.

Si strinsero nel letto abbracciati l'uno all'altra e mente Paul iniziò a baciarla sul collo e a slacciarle le piccole spalline del vestito e cosi Sam si fece finalmente perdonare.

Al tardi pomeriggio…

 Sam e Paul erano felicemente abbracciati sotto le coperte.

“Allora? Mi sono fatta perdonare?" chiese lei guardando Paul.

“Oh si! Ti sei fatta perdonare per il resto dell‘anno!”

Sam rise e gli diede una piccola cuscinata scherzosa.

 “Grazie.” Disse Paul sorridendo.

 “Di cosa?”

“Di tutto e… anche per questo pomeriggio!”

Si guardarono negli occhi e si sorrisero dolcemente.

“Ti amo.”

“Anche io, Paul.”

Si diedero un bacio e restarono abbracciati in silenzio, “Allora? Domani che fai?” chiese Paul rompendo il silenzio.

Sam ci pensò e disse: “Niente. Tu invece?”

“Anche io. Forse andrò da John per scrivere delle canzone, ma… dipende dal suo umore!”

“Allora… che facciamo domani?” chiese lei guardandolo.

“Beh, la mattina potremmo stare insieme e poi… ti metteresti di nuovo il vestitino?” disse lui con tono malizioso.

Sam rise e rispose ironica: “Oppure una bella mattinata insieme e un dolce al cioccolato davanti alla TV per il pomeriggio. E quel coso che ho indossato rimarrà per sempre nella scatola, chiaro?”

“Chiaro!" Poi si baciarono di nuovo e si addormentarono.

Il giorno dopo anno passarono tutta la giornata insieme come se fossero "due amici” e si divertirono insieme a coccolarsi e a mangiare una torta al cioccolato davanti alla TV.

Il vestito alla fine fu veramente messo in una scatola e mai più indossato, ma venne tenuto come ricordo di un bel pomeriggio tra due fidanzati.
 

FINE.

 

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Note della autrice:
Ecco l'utimo capitolo della storia!
Lo so che era un pò corta ma spero che 
vi piacia! E anche se è un pò
piccante per il piacere per le fan
di Paul! ;)

Beh... spero che vi sia piaciuta
spero presto pubblicare una
storia con Lucy
e che vi sia piacuta!

Alla prosima!
Ciao!
Evola


 

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