Darkness Round The Sun

di rebelle_fleur123
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** I ***
Capitolo 3: *** II ***
Capitolo 4: *** III ***
Capitolo 5: *** IV ***
Capitolo 6: *** V ***
Capitolo 7: *** VI ***
Capitolo 8: *** VII ***
Capitolo 9: *** VIII ***
Capitolo 10: *** IX ***
Capitolo 11: *** X ***
Capitolo 12: *** XI ***
Capitolo 13: *** XII ***
Capitolo 14: *** XIII ***
Capitolo 15: *** XIV ***
Capitolo 16: *** XV ***
Capitolo 17: *** XVI ***
Capitolo 18: *** XVII ***
Capitolo 19: *** XVIII ***
Capitolo 20: *** XIX ***
Capitolo 21: *** XX ***
Capitolo 22: *** XXI ***
Capitolo 23: *** XXII ***
Capitolo 24: *** XXIII ***
Capitolo 25: *** XXIV ***
Capitolo 26: *** XXV ***
Capitolo 27: *** XXVI ***
Capitolo 28: *** XXVII ***
Capitolo 29: *** XXVIII ***
Capitolo 30: *** XXIX ***
Capitolo 31: *** XXX ***
Capitolo 32: *** Epilogo. ***
Capitolo 33: *** Special Thanks. ***
Capitolo 34: *** Sequel. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


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Prologo.


 
Come si fa a fare la cosa giusta? Ve lo siete mai chiesti?
Ogni giorno ci alziamo dal nostro letto e la vita ci mette davanti  a delle scelte.
Cose ordinarie del tipo: con quali cereali fare colazione, che maglia indossare e quale autobus prendere per arrivare puntuali.
Ma quando le decisioni che dobbiamo prendere ci sembrano addirittura più grandi di noi? Ecco, allora come si fa a decidere? Non si può mica lanciare una monetina in aria e dare tutta la colpa al fato?
Certo che no, e allora, come si fa a sapere che quella è la cosa giusta per noi?
Tutta la vita sarà sempre così, ci troveremo sempre avanti a dei bivi e la maggior parte delle volte non saremo convinti della strada che abbiamo imboccato.
Nel caso di Crystal, la vita gliene aveva messo davanti uno proprio quel giorno.
 
Flashback:

“Ti giuro Crystal, non capiterà mai più!Devi ascoltarmi!”
“Non ti credo James, non è la prima volta che capita!Io non ti credo più!”
Le lacrime le rigavano il viso, lei tentava di trattenerle ma ciò ne provocava una fuoriuscita maggiore.
Erano salate e quel sapore, aggiunto all’amaro che le aveva lasciato in bocca tutta quella storia, le dava il voltastomaco.
“Jen non è niente per me, non puoi non perdonarmi!Non provo niente per lei, è te che amo!”
James le prese il polso prepotentemente e la guardò dritto negli occhi provocandole dei brividi.
“Devi smetterla James!”
Gli urlò in faccia la ragazza liberandosi con forza dalla presa del suo fidanzato.
“Tu devi smetterla di dirmi che mi ami e poi andare a letto con la prima che ti sbatte le tette in faccia!Mi hai stufata!”
Le parole corsero dal suo cervello alla sua bocca in meno di un secondo. Si sentiva libera finalmente.
“Bene, se è questo che pensi allora buttiamo nel cesso due anni di storia! Fa’ come ti pare!”
“No, è qui che ti sbagli!Sei tu che li hai buttati nel cesso, non io. Addio James.”

Si girò per non voltarsi mai più in dietro.

Fine Flashback.
 
James e Crystal si erano messi insieme il terzo anno delle superiori e tutto andava a gonfie vele fin quando, un giorno, venne a galla il suo primo tradimento.
Crystal, al contrario di ciò che lascia intendere il suo nome, era una ragazza forte. E lo ricordava ancora lo sforzo disumano che aveva fatto per perdonare quel ragazzo di cui era tanto innamorata. Era stato il suo primo amore e, probabilmente, era per questo che non riusciva a lasciarlo andare. Ma sapeva anche che il suo orgoglio non le avrebbe permesso di essere scamazzato ancora una volta sotto i suoi piedi.
Ed ecco, dopo esattamente un anno, ad una settimana esatta dall’inizio del suo ultimo anno alle superiori, che James la tradì di nuovo.
‘Crack.’
L’ennesima delusione, l’ennesima frattura.
Ma quella volta era diversa.
Aveva preso la sua decisione. L’avrebbe dimenticato. Per Sempre.
 
Papà, sono a casa!”
Urlò a gran voce Crystal entrando dalla porta della villetta di casa sua a Liverpool.
“Ciao tesoro. Vieni devo parlarti.”
Suo padre affacciò la testa dalla cucina e invitò sua figlia a raggiungerla assumendo un’espressione seria, cosa che di solito non lo caratterizzava.
“Cosa succede?
Gli domandò la ragazza sedendosi al suo posto abituale vicino al tavolo da pranzo.
Suo padre, il Signor Vincent Pierce – per gli amici Vince - grande avvocato inglese vedovo di moglie, si sedette accanto alla sua unica figlia non prima di averle messo davanti un piatto colmo di verdure e pollo, poi parlò:
“Sai che tempo fa ti avevo detto che probabilmente ci saremmo dovuti trasferire a causa del mio lavoro?”
La ragazza annuì,  mentre assaporava le pietanze che si ritrovava davanti.
“Bene, quel momento è arrivato. Lo studio legale di Londra ha bisogno di un avvocato di una certa fama per risollevarsi da un brutto periodo e ci hanno mandato me.”
Vince disse quelle cose cercando di avere il maggior tatto possibile e magari sperava in una reazione diversa da quella dell’ultima volta in cui aveva provato a parlarne a sua figlia.
Crystal alzò gli occhi da quel miscuglio di verdure colorate che aveva nel piatto e sorrise al padre.
“D’accordo papà.”
Non dava spesso grandi dimostrazioni d’affetto a suo padre, da quando era morta sua madre e cioè quattro anni prima, il loro rapporto non era più solido, ma in quel momento avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli che quella era la miglior cosa che le potesse capitare in quel brutto periodo.
Fino al mese precedente non se ne parlava nemmeno di un trasferimento ed era sicura che si sarebbe battuta con le unghie e con i denti pur di convincere suo padre a restare a Liverpool. Lei aveva James e non poteva abbandonarlo lì, era l’unico che le era rimasto, niente più amici e a stento qualche conoscente. Lui l’aveva chiusa in una campana di vetro facendo in modo che gli si affidasse completamente. Ma, da quando l’aveva lasciato, aveva iniziato a respirare, aveva iniziato a vivere e trasferirsi a Londra sarebbe stato ancora meglio. Gente nuova, aria nuova, città nuova. Non desiderava altro che quello.
“Bene. Sono contento che tu abbia cambiato idea su questa faccenda. Ci trasferiremo prima dell’inizio della scuola, non voglio farti perdere l’ultimo anno di liceo. Spesso sarò costretto a fare il pendolare tra Londra e Liverpool ma va bene così, mi raddoppieranno lo stipendio e andrà tutto bene.”
L’uomo era rimasto un po’ perplesso dalla reazione completamente diversa della figlia, ma ne era felice. Anche lui non dimostrava mai tanto affetto, ma cercava sempre di essere un genitore dignitosamente bravo e abbastanza presente. Sapeva di non poter prendere il posto di sua moglie, tanto premurosa e affettuosa, ma cercava sempre di dare il meglio e sapeva che sua figlia lo apprezzava comunque.
Terminarono la cena e dopo si occuparono di prendere e imballare tutte le cose che gli sarebbero servite nella nuova casa.
La scelta che Vincent Pierce aveva preso era quella giusta per sé e per sua figlia ma loro non lo sapevano ancora.



 
Ladies and Gentlmeeeen:
I'M BACK!!! :D
E qualcuna potrebbe anche dire:
ma chi è questa?
In effetti, per chi non mi conoscesse ancora,
mi presento:
sono RebelleFleur (e mi firmerò sempre così.),
sono l'autrice di 'My Life Would Suck Wihout You' che
ha avuto un discreto successo, facendo partorire
alla mia mente questa nuova fan-fiction:
"Darkness Round The Sun".
Che dire, spero che vi piaccia. 
Vi ho già dato un assaggio dei personaggi nella foto
a inizio pagina. (Scusatemi per il pessimo fotomontaggio!)
Questa storia sarà più introspettiva della precedente ed i
personaggi più tormentati!
P.s. i One Direction qui non sono famosi!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
xoxo
RebelleFleur

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Capitolo 2
*** I ***


I
 

“E’ bella no?”
Il Signor Pierce domandò a sua figlia dopo aver acceso la luce all’ingresso di quella villetta arancione intestata a suo nome.
“Già. E’ grande.”
Crysal si limitò a fare quell’apprezzamento.
Erano le 21.00 e loro erano arrivati da poco nella loro nuova casa a Londra, un villino leggermente più grande della loro vecchia casa costruito su due piani: sotto la zona giorno e sopra la zona notte. Niente di particolarmente bello, ma, una volta personalizzato ed arredato, Crystal sapeva che l’avrebbe sentita casa Sua.
“Io salgo di sopra a sistemare le mie cose e dopo faccio un giro nei dintorni, mi piace l’aria di questa città!”
Annunciò Crystal a suo padre, aveva una strana luce negli occhi.
Era vero che quella città stregava le persone e con lei era successo appena aveva messo piede fuori dalla stazione e aveva respirato l’aria fresca e leggera di settembre.
“D’accordo, ma ricorda che domani è il tuo primo giorno alla nuova scuola. Cerca di non fare tardi.”
Suo padre non era severo. Anzi, era molto flessibile riguardo ad orari ed uscite, si fidava di sua figlia e sapeva che era una delle poche adolescenti che sapeva cavarsela da sola in qualsiasi situazione. Aveva uno spirito combattivo e un animo coraggioso, proprio come sua madre.
Crystal si volatilizzò oltre la porta di camera sua situata al secondo piano di quella casa: un letto matrimoniale enorme vi era già posizionato al centro, alla sinistra una finestra enorme con un davanzale sul quale era possibile sedersi, magari a fumare una sigaretta, pensò Crystal, lontano dagli occhi di suo padre che ‘lo sapeva ma non voleva vederla’ – sue testuali parole-. Le valigie le avrebbe sistemate l’indomani, una volta uscita da scuola, per il momento  voleva solo togliersi quei vestiti un po’ sudaticci, cambiarsi e poi andare a fare una passeggiata.
Decise di tenere i suoi lunghi capelli ramati sciolti, gli occhi verdi contornati solo dal mascara nero, un jeans e una maglietta sportiva. Non avrebbe dovuto incontrare nessuno, tantomeno qualcuno che conosceva, quindi quella tenuta sportiva era più che perfetta.
Salutò suo padre e poi si chiuse la porta d’ingresso alle spalle. Si bloccò per un attimo e respirò a grandi polmoni quell’aria che aveva odore di libertà. Una sensazione che non provava da molto.
S’incamminò verso destra, mentre era in taxi  con suo padre aveva notato un grosso parco con una distesa enorme di verde e delle panchine. Il posto ideale per fermarsi a fumare una sigaretta e rilassarsi.
Una volta arrivata, superò uno dei giardinetti e raggiunse un luogo abbastanza lontano dagli schiamazzi di alcuni ragazzi che, poco più in là, stavano bevendo birra.
Le sarebbe piaciuto avere un gruppo di amici, di amici sinceri, con i quali potersi divertire o confidare o semplicemente dire delle cazzate. La sua unica migliore amica l’aveva persa un anno dopo essersi fidanzata con James. Lui l’aveva allontanata dalle cose che per lei erano le più care in un momento di debolezza per aver perso sua madre, ma giurò che non avrebbe permesso mai più a nessuno di interferire così tanto con la sua vita. Adesso si sentiva forte. Lo era.
Si sedette su una panchina ed estrasse dal pacchetto una sigaretta ma, frugando nella borsa, si accorse di non avere l’accendino.
“Dannazione.”
Imprecò sotto voce. Si guardò intorno fin quando si accorse dell'ombra di un ragazzo, appoggiato alla ringhiera, immerso nei suoi pensieri in completa solitudine mentre fumava una sigaretta.
Gli si avvicinò.
“Scusami? Hai d’accendere?
Richiamò l’attenzione del ragazzo in piedi di fronte a lei, il quale alzò il capo guardandola negli occhi. Infilò la mano nella tasca e dopo pochi secondi le porse l’accendino.
Il volto del ragazzo, illuminato solo dalla luce della luna piena di quella notte, le provocò una strana morsa allo stomaco. Non appena gli occhi scuri di lui si incatenarono alle sue pupille verdi, qualcosa di molto simile alla curiosità iniziò ad insinuarsi dentro di lei.
‘Perché quel ragazzo era lì, da solo? A cosa stava pensando?Cosa lo preoccupava?’
Non seppe dire nemmeno lei cosa capitò di preciso ma, non appena aspirò il primo tiro di sigaretta e si accinse a restituire l’accendino, lui le parlò:
“Secondo te esiste una distinzione netta tra persone buone e persone cattive?”
La sua voce profonda e intensa la destabilizzò.
Si accorse che quella domanda non le era stata fatta a caso, tanto per attaccare bottone. Per qualche ragione a lui interessava davvero sapere la sua opinione che, dopo un attimo di esitazione, arrivò:
“Per me non c’è una netta distinzione. Spesso le persone buone si trovano costrette a fare delle scelte che agli occhi degli altri possono sembrare cattive… ma gli altri non conoscono mai i motivi reali, giudicano a prescindere. Questo dovrebbe essere un quadro generale, poi c’è sempre l’eccezione alla regola, in ogni cosa.”
Crystal tentò di spiegare quel suo pensiero su due piedi, temendo anche di essere stata poco chiara e per niente d’aiuto a quel ragazzo che la stava fissando e che la incuriosiva terribilmente.
“Forse hai ragione, o forse no. Forse però ad uno come me non è più concesso sbagliare, forse uno come me ha sbagliato già troppe volte.”
Le disse il ragazzo misterioso in tutta risposta forse pensando a qualcosa che gli era successo in quell’ultimo periodo o forse proprio in quel giorno.
“Per me non esiste un limite di errori. Forse le persone come te ci devono sbattere la testa più volte prima di capire delle cose, tutto qua, ma questo non fa di te una persona cattiva.”
Crystal gettò la sigaretta ormai consumata sul terreno.
Il ragazzo ascoltò con attenzione le parole della ragazza, poi le fece un sorrisetto che a lei sembrò quasi presuntuoso, fin troppo sicuro per i suoi gusti. Come un cambio di personalità improvviso.
Le porse la mano tendendo il braccio come a voler fare conoscenza, lasciando intravedere i tatuaggi sull’avambraccio:
“Ti ringrazio…”
Prese una pausa alzando le sopracciglia aspettando di conoscere il nome della ragazza con la quale aveva passato gli ultimi quindici minuti.
Crystal!”
Si presentò lei, tendendogli a sua volta il braccio e stringendogli la mano.
“Crystal.”
Ripetè lui ammiccando leggermente.
“Ci vediamo, magari per un’altra sigaretta, in giro.”
Le diede le spalle e si incamminò verso il sentiero che portava all’uscita.
La ragazza rimase interdetta, sbalordita. A Londra tutti i ragazzi erano strani? Sperò di no, sperò di farsi degli amici normali anche perché bastava la sua stranezza e le sue seghe mentali a mandargli il cervello in panne.
Scrollò le spalle e tirò un sospiro. Quel ragazzo le aveva dato una strana sensazione: l’aveva incuriosita, le aveva trasmesso elettricità e poi l’aveva, in un certo senso, snobbata.
Cercò di non pensarci mentre ripercorreva la strada di casa.
L’indomani avrebbe dovuto affrontare una cosa ben più grande: il suo ultimo anno di liceo.
 
 
Zayn arrivò, puntuale come sempre, nel luogo in cui era solito incontrarsi con gli altri.
Era da anni ormai che andava avanti quella storia: quando era arrabbiato andava lì e sfogava tutto il suo nervosismo, e spesso ci guadagnava anche qualcosa di soldi per tirare avanti.
Aveva 19 anni, ma gli incontri clandestini li faceva già da 3 anni. Aveva iniziato nella palestra fuori casa sua, tutte le sere andava a prendere a pugni quel maledetto sacco da boxe fino allo sfinimento, fino a sfogare tutta la rabbia che aveva dentro, fin quando uno degli allenatori, Andrew, gli aveva proposto un incontro su un ring, con una persona reale. Lo riteneva veloce, forte e agile: proprio ciò che piaceva al pubblico. E lui aveva acconsentito. Spesso c’erano delle scommesse sul vincitore e al 90% riusciva sempre a portarsi un bel gruzzoletto a casa. Era con quello che era riuscito a comprarsi la moto, era con quello che tirava avanti ogni giorno e non con quei quattro soldi che sua madre e il suo compagno gli davano solo per sentirsi a posto con la loro coscienza. Loro non facevano domande, volevano solo che lui non andasse a chiedergli soldi extra. Sua madre, inoltre, sperava che non attaccasse briga ogni volta che si trovava nella stessa stanza con George, il suo compagno, arrivando ad essere più felice che suo figlio passasse la maggior parte del suo tempo fuori casa.
Proprio quella sera Zayn aveva bisogno di sfogarsi.
Era uscito di casa arrabbiato come non mai, dopo l’ennesima litigata  con George che stava per allungare uno schiaffo a sua madre per qualche motivo a lui sconosciuto. Lui l’aveva fermato, facendogli l’occhio nero e sua madre, in tutta risposta, gli aveva urlato che era stato una persona orribile, una persona cattiva.
Doveva uscire di lì, doveva staccare da quella realtà, doveva trovare il modo per non pensarci.
L’ennesimo incontro di boxe gli sarebbe servito a congelare i pensieri.
“Hey amico, levati quella faccia da funerale e vai sul ring.”
Andrew gli diede una pacca sulla spalla mentre disse quelle cose e lui annuì.
Mentre mise piede in quello spazio adibito per l’occasione a ring, gli comparve davanti agli occhi l’immagine della ragazza con cui aveva parlato poco prima al parco. Ricordava perfettamente il luccichio di quegli occhi verdi che brillavano nella penombra. Questo pensiero lo fece beccare il primo pugno sullo zigomo destro.
 
La folla gli gridò contrariata, aggiungendo qualche imprecazione e anche qualche incoraggiamento. Gli spettatori abituali lo conoscevano bene e Zayn sapeva che molti avevano scommesso proprio sulla sua vittoria.
Scosse il capo indietreggiando di un po’, non accusò troppo il colpo, non era tanto forte il suo avversario e poteva batterlo con certezza ma non doveva più lasciarsi distrarre. Da nulla.
 

 
Buonasera belle ragazze!
So bene che dal prologo non è fecile 
giudicare una storia e capire se
ne vale la pena continuare a leggerla, 
proprio per questo, ho aggiunto anche il 
primo capitolo. Ma, se la storia non avrà riscontri
positivi non la continuerò perché, ovviamente,
mi sembrerebbe inutile! Detto ciò, passiamo
alle cose importanti:
Avete visto il nostro Zayn versione Bad-boy?!!
(Occhi a cuoricino), insomma, tutt'un altro
personaggio rispetto allo Zayn di MLWSWY!
Fatemi sapere!!
xoxo

RebelleFleur

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Capitolo 3
*** II ***


II


La cosa che più odiava al mondo era il rumore della sveglia.
Non capiva per quale assurda ragione le lezioni dovessero iniziare proprio alle 8.00 del mattino.
Le sarebbe bastata un’ora in più di sonno e tutto sarebbe girato per il verso giusto.
Invece, si ritrovava ogni mattina, alle 7.10, con gli occhi gonfi e arrossati per il poco sonno, la testa sottosopra e un umore da tigre in cattività.
“Crystal, ti ho lasciato un croissant sul tavolo da pranzo. Vado a lavoro. A stasera!”
Il signor Pierce sapeva che non avrebbe ricevuto nessuna risposta, era abituato al pessimo umore di sua figlia a prima mattina. Si domandava però da chi avesse preso quella ragazza così dormigliona, di certo non da lui che era mattiniero, alle 6.30 era già sveglio, anche di domenica. Era un’abitudine che aveva da giovane e che col tempo non aveva perso. Sperò che la  figlia, col tempo o con un miracolo, potesse diventare per lo meno più trattabile e capace di fare conversazione di primo mattino.
Crystal scese la breve rampa di scale in legno di casa sua e, già vestita, iniziò a fare colazione. Notò che suo padre, probabilmente la sera precedente mentre lei era fuori, aveva già sistemato tutte le sue cianfrusaglie e qualche soprammobile al piano di sotto. Era accogliente quella casa, iniziava davvero a sentirla sua.
Guardò l’orologio: le 7.40. Il tratto da casa sua alla scuola era breve, sarebbe arrivata giusto in tempo per passare in segreteria a consegnare i moduli d’iscrizione.
 
“Buongiorno, sono Crystal Pierce, sono nuova.”
Disse alla signora di mezza età seduta dietro la scrivania mentre le porgeva i moduli.
“Bene, la stavamo aspettando. Questi sono gli orari delle lezioni con le rispettive aule. L’edificio è grande ma è suddiviso in aree, non ci metterà molto ad ambientarsi. Ha a sua disposizione una biblioteca, la mensa e la palestra. Non faccia casini e benvenuta alla St. Rose!”
Crystal afferrò gli orari e la piantina della scuola e si avviò verso l’entrata poco più distante dall’ufficio della segreteria.
L’edificio era stupendo, niente a che vedere con la sua vecchia e decadente scuola: la Parklands High School.
Quello era un vecchio edifico mantenuto in ottime condizioni, con lunghi  corridoi pieni di armadietti e una folla di ragazzi e ragazze vestiti alla moda che probabilmente si credevano i padroni del mondo.
Rimase lì a guardarli per un po’. Lei non sarebbe mai stata come quella ragazza biondo platino vestita da cheerleader che si strusciava sul capitano della squadra di football. O come la secchiona rannicchiata in un angolo a fissare il più ambito della scuola. Lei era Crystal, alla sua vecchia scuola non aveva soprannomi né veniva presa in giro in qualche modo assurdo. Tutti la rispettavano, rispettavano la sua storia e, probabilmente per colpa di James, nessuno le si avvicinava più di un certo modo.
“Hey?Va tutto bene?Ti sei persa?”
Davanti ai suoi occhi sbucò il faccino davvero carino di una ragazza con un’espressione mista tra la preoccupazione e il divertimento.
“Oh no. Mi servirebbe sapere solo dove si trova l’aula 5F di letteratura.”
Le chiese Crystal.
“Vieni ti ci porto io, anch’io ho lezione lì. Piacere Valery.”
Le tese la mano cordialmente.
“Crystal.”
Ricambiò il gesto.
Una volta entrata in aula giusto in tempo per la lezione e dopo che la professoressa ebbe chiesto informazioni su di lei, Crystal si sedette accanto a Valery che fino a quel momento aveva auto un compagno di banco che andava a lezione un giorno no e l’altro pure. Parlarono un po’ e fecero conoscenza. Andavano d’accordo e le sembrò una ragazza deliziosa.
 
“Bene, adesso ti mostrerò quel gran casino della mensa scolastica. Non spaventarti, è tutto normale!”
Le disse ironicamente Valery, mentre andavano verso la grande sala già occupata da centinaia di ragazzi.
Quella frase la fece sorridere e finalmente sentì di avere incontrato una potenziale amica. Presero da mangiare e si posizionarono ad un tavolo rotondo posto vicino ad una grande finestra. Poco più in là, quasi al centro della mensa, lo sguardo di Crystal si era soffermato su un tavolo in particolare in cui 4 ragazzi della squadra di football sedevano con due cheerleader, una delle quali faceva avance fin troppo evidenti al ragazzo castano, fin troppo compiaciuto, che sedeva alla sua destra.
“Non diventerei mai come una di quelle e non mi metterei mai con uno del genere!”
Confessò Crystal alla ragazza che sedeva al suo fianco  che aveva iniziato a guardare nella sua stessa direzione.
“Già, quella è la puttana della scuola e, lo so, a volte mio fratello può sembrare un viscido quando si tratta di ragazze, ma infondo Liam ha il cuore tenero.”
Affermò con molta tranquillità Valery.
Crystal arrossì di colpo, quello era suo fratello e lei l’aveva insultato, l’inizio ideale di un’amicizia.
“Io…mi dispiace Valery, non volevo!”
Si affrettò a scusarsi.
“Non devi dispiacerti, lui è fatto così. Pensa solo al football, a farsi le ragazze e a stare appresso ai suoi stupidi amici. Anzi, ne manca anche uno all’appello, strano!
Disse gesticolando in modo buffo la mora provocando la risata della sua compagna.
“Bene, se non ti dispiace io avrei mancanza di nicotina, vorrei andare a fumare una sigaretta!”
“Allora ti accompagno in cortile.”

Valery si alzò dal tavolo ma sfortunatamente andò a sbattere contro un individuo che camminava nella direzione opposta alla sua.
“Sta’ più attento, e che diavolo!”
Imprecò la ragazza alzando lo sguardo per poi riconoscerlo.
“Ah, sei tu Malik!Dovevo immaginarlo, chi altri cammina in mensa aspettandosi che tutti si spostino per lasciarlo passare?”
“Payne, gentile come sempre. Mi chiedo cosa mangi a questa mensa: pane e veleno?”

Lo sguardo del ragazzo poi si posò su Crystal che aveva assistito a tutta la scena continuando a fissare quel ragazzo con una voce e delle movenze familiari. Dove lo aveva già visto?
“Crystal, benvenuta alla St. Rose.”
Il moro le fece un occhiolino, poi passò avanti raggiungendo il tavolo dei suoi amici.
Un lampo attraversò il cervello di Crystal che subito ripercorse la sera precedente al parco: quello era lo stesso ragazzo con il quale aveva intrattenuto una conversazione più o meno seria e profonda. Era per quello che sapeva il suo nome, ma come mai, si chiedeva, adesso sembrava così spavaldo? Così spaccone?
Che avesse davvero una doppia personalità?
“Andiamo Cry, non voglio avere niente a che fare con quel galletto di Malik e faresti bene a stargli alla larga anche tu. Non è il tipo di ragazzo che viene a letto con te e poi ti chiama il giorno dopo.”
La avvisò Valery ancora con il nervoso che le ribolliva nelle vene.
“Sì, me ne sono accorta. Non preoccuparti, i ragazzi sono il mio ultimo pensiero al momento e di certo gli spacconi come lui non sono per me, dopo dovrei solo spaccargli la faccia e non voglio rovinarmi le mie belle manine!”
Quell’ultima frase fece sorridere Valery che iniziò a capire il carattere duro della sua nuova compagna.
Le piaceva, non era affatto una rammollita.

 
Buonasera a voi poche ma belle!
Bene, ho  visto che le recensioni non 
sono arrivate come speravo... ma 
qualcuno segue questa storia, quindi,
ho pensato che era il caso di aggiornare!
Però, vi prego, mi fate capire se è il caso di
continuare la storia? T_T
Comunque, cambiando argomento:
qui si inizia a capire un po' di più la trama,
le relazioni tra i personaggi ed i caratteri.
Ovviamente, la storia tratterà tematiche sia
serie che leggere! :)
FATEVI SENTIREEE!! (?)
Vi lascio con un'immagine di Crysal e Valery!
xoxo

RebelleFleur
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Capitolo 4
*** III ***


III


Il suo secondo giorno di scuola alla St. Rose stava per iniziare.
Il primo non era stato male, si era già fatta una nuova amica, pur avendole offeso il fratello, e quel Malik, a quanto pare il più popolare della scuola, conosceva il suo nome.
Non appena mise piede nel cortile della scuola e si accese la sua solita sigaretta prima dell’inizio delle lezioni sentì qualcuno chiamarla da lontano. Girò lo sguardo lungo il perimetro e poi scorse la figura di Valery che da lontano le faceva cenno di raggiungerla.
Subito le sorrise e le andò incontro.
“Buongiorno!Ho una notizia per te!”
Le annunciò la mora.
“Spara!”
“Niall, l’unico amico simpatico di mio fratello, mi ha dato due inviti per la festa di stasera a casa sua, ha una villa enorme ed è il suo compleanno e indovina? Io voglio portarti con me!”
Valery era esaltata e lo si poteva constatare dal suo tono di voce, che le piacesse quel Niall? Si chiese Crystal ma cercò di non essere troppo invadente così non glielo chiese accettando di buon grado l’invito. Le avrebbe fatto bene partecipare ad una festa da single, non si divertiva non ricordava nemmeno da quanto.
Ad un certo punto, mentre faceva l’ultimo tiro di sigaretta, la sua attenzione, insieme a quella di tutte le presenze femminili ne l cortile, venne attirata dal rumore di una moto  che parcheggiava poco distante da lei, forse a posta per farsi notare, poi notò il ragazzo che la guidava e che indossava jeans aderenti ed un giubbotto di pelle nero, quando questo si tolse il casco e fece ondeggiare il suo ciuffo corvino, lo poté riconoscere come…
“Zayn!”
Un ragazzo alto, magro e con i capelli ricci gli andò in contro.
“Dobbiamo ancora aspettarti? Gli allenamenti sono già iniziati!”
Lo richiamò quello, sicuro di sé, ma abbassò il capo non appena lui lo guardò dritto negli occhi.
“Harry, ho da fare prima un’altra cosa, devo salutare la sorella del mio migliore amico e la sua adorabile amica.”
Disse ammiccando in direzione di Crystal e Valery.
Era bello sì, ma quant’era stronzo. E lei ne aveva abbastanza degli stronzi.
“Non scomodarti, non ce n’è bisogno.”
Crystal, per la prima volta, gli rispose acida e poi entrò nell’edificio scolastico seguita da Valery e la sua risata.
“Hai trovato pane per i tuoi denti eh, Zayn?”
Lo prese in giro Louis,un altro dei suoi amici, che aveva assistito a tutta la scena insieme all’altra cinquantina di persone che erano lì vicino.
“Zitto e cammina Tommo!”
Gli ordinò Zayn.
 
 
Crystal era all’angolo della strada che aspettava Valery. Erano le 21.00 e si erano date appuntamento lì per poi raggiungere la casa del festeggiato, Niall.
“Crystal!Eccomi!”
Le gridò, poco più distante, Valery che aveva il fiatone.
“Hey!Andiamo!Stasera voglio divertirmi!”
Annunciò Crystal.
 
“Val, perché mi guardano tutti?”
Domandò stranita mentre entravano in casa di Niall.
“Beh, mia cara, se tu non te ne fossi ancora resa conto, sei quella che stamattina davanti a tutti ha dato un due di picche a Zayn, il più popolare della scuola, lo sciupa femmine per eccellenza!”
“Cazzo, mi devo tagliare la lingua!Ho dato da parlare a tutte queste civette per colpa di quello stupido!”

Disse leggermente infastidita.
“Non preoccuparti, lui di solito nemmeno viene alle feste di sera, si dice abbia altro da fare, quindi la smetteranno presto di parlare!”
La tranquillizzò Valery.
“Beh, che facciano ciò che vogliono, io intanto mi prendo un drink!”
“Ottima idea!”

Si diressero verso la cucina della villa del biondino. Si vedeva che Valery conosceva bene quella casa, forse ci era stata varie volte prima della festa.
Mentre Crystal preparava due drink: uno per sé ed uno per la sua amica, le arrivò una domanda inaspettata:
“Come faceva a conoscere già il tuo nome, Zayn intendo?”
“Oh, non lo so, magari avrà chiesto in giro o avrà sentito te che mi chiamavi.”

Crystal mentì spudoratamente. Non voleva fare la figura della stupida. Non voleva far sapere agli altri che, quella sera, al parco, aveva creduto che lui potesse essere una persona migliore di come poi si era dimostrato, aveva creduto potesse essere un ragazzo con dei sentimenti, un ragazzo che si sentiva ferito e che in quel momento aveva bisogno del parere di una sconosciuta. Ma aveva dovuto ricredersi, forse quello era davvero un modo per attaccare bottone e forse lo faceva con tutte le sconosciute che gli capitavano davanti. Ma non le importava adesso, voleva solamente evitare la figura dell’allocca.
“Già, probabile. Sei nuova e sicuramente vorrà portarti a letto!”
Lo disse con molta semplicità, come fosse la cosa più normale e sensata del mondo per Zayn Malik.
“Valery, Crystal! Siete venute!Mi fa piacere!”
La voce di Niall, il festeggiato e padrone di casa, riempì la stanza. Il biondino dagli occhi azzurro cielo le accolse con un abbraccio, pur conoscendo Crystal a malapena. Le due ricambiarono e gli fecero gli auguri, poi le invitò a seguirlo in pista.
“Tu vai, ti raggiungo tra un po’.”
Crystal lasciò andare Valery con il suo amico, poi prese a sedersi sul bancone/snack della cucina sorseggiando il drink alla vodka che si era preparata poco prima e, in tutta tranquillità, si accese una sigaretta.
Quella tranquillità, però, non durò molto.
“Allora è vero quello che si dice?Che sei proprio una cattiva ragazza!Bevi, fumi, rispondi a tono Malik. Sono lieto di conoscerti, Crystal Pierce, io sono Liam Payne.”
La ragazza sorrise a quelle parole, poi sempre rimanendo seduta al suo posto gli rispose:
“Vedo che la mia fama mi precede!Eppure sono alla St. Rose solo da due giorni.”
“Due giorni bastano per far notare a tutti la tua bellezza.”

Liam le fece quel complimento avvicinandosi di molto al suo viso, andando a sbattere contro le sue gambe che scendevano penzoloni dallo snack.
“Beh, due giorni però non bastano per fare in modo che io ti baci.”
Lo spinse con una mano contro il petto e lui si allontanò sorridendo.
“Aveva ragione allora Malik. Sei un osso duro.”
“Che vuoi farci, è la vita.”

Liam era carino, certo, ma anche lui troppo spavaldo. E poi era il fratello di Valery e non poteva farsela col fratello della sua nuova amica, non credeva l’avrebbe digerita come storia.
Raggiunse la folla di persone che ballava tra la sala da pranzo e il giardino in cui era presente un’enorme piscina.
Dopodiché, raggiunse il bordo piscina, ancora con il drink stretto nella sua mano destra e la cannuccia tra i denti.
Quando si accorse di una presenza alle sue spalle, si girò di scatto.
“Mi avevano detto che non partecipassi a certi tipi di feste, cosa ti ha fatto cambiare idea?”
Chiese curiosa e anche beffarda Crystal al bel moro che si ritrovava di fronte che, non si spiegava come, mostrava un livido violaceo sul sopracciglio destro.
“Il fatto che la ragazza nuova vi partecipasse, è ovvio.”
“Tutti con questa storia, che vi prende? Non avete mai visto una ragazza? Non penso sia il tuo caso.”
Gli rispose Crystal incatenando i suoi occhi verdi in quelli nocciola del ragazzo.
“Infatti, non è il mio caso. Ma devi sapere che quando voglio una cosa me la prendo.”
Le disse Zayn con più sicurezza del solito.
“Non in questo caso, Zayn.”
Poi, tanto per il gusto di provocarlo e dettata dall’effetto dell’alcool, appoggiò il bicchiere a terra, si tolse la maglia e si tuffò in piscina, non prima di avergli lanciato uno sguardo sicuro ma impenetrabile con un mezzo sorrisetto sul volto.
Zayn la ammirò in tutto il suo splendore, poi rise.
“Non sai quanto ti sbagli.”
Le disse infine e poi si incamminò verso la casa del suo amico.


Ciao a voi lettrici!
Innanzitutto, voglio ringraziare
Love00 che per adesso è stata 
l'unica a recensire questa ff e giuro
che l'ho apprezzata tantissimissimo!:)
Poi un grazie va anche a chi segue la storia
in silenzio, anche se vorrei sapere il parere
di ogni singola persona!Ci tengo tantissimo!
Giuro che la storia non sarà banale!
Avanti, voglio almeno 3 recensioni per
inserire il continuo! 
Vi lascio, come sempre, un'immagine! :P
xoxo

RebelleFleur


 
Valery & Crystal...
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...and the boys!
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Capitolo 5
*** IV ***


IV


Era una settimana che Crystal frequentava la nuova scuola. In quella settimana aveva avuto modo di conoscere meglio Valery ed aveva capito che era una ragazza dolcissima ed innamorata dell’amore. Adorava guardare i ragazzi innamorati, e sognava una storia d’amore a lieto fine per sé e per chiunque le stesse intorno, compresa lei.
Tutto l’opposto di Crystal che, dopo la sua ultima esperienza, era completamente disillusa. Probabilmente non avrebbe creduto più a un singolo essere umano di sesso maschile in tutta la sua vita, escluso suo padre ovviamente. E all’amore non ci pensava proprio più.
Proprio a questo proposito, le venne in mente il gesto di Liam alla festa di Niall, che davvero anche da lucido avrebbe voluto baciarla? Questo non lo poteva sapere visto che a scuola la salutava ma non le si avvicinava. Niall, invece, era sempre pronto a dimostrazioni d’affetto con lei e Valery e lei aveva imparato ad abituarsi in poco tempo perché risultavano essere piacevoli gli abbracci di quel ragazzo… anche di primo mattino, doveva ammetterlo. Per quanto riguarda Harry e Louis, gli altri due componenti della combriccola di Zayn, non li conosceva ancora bene, le sembravano simpatici, soprattutto quel Louis, ma stavano sempre appiccicati  a due cheerleader che di certo lei non poteva vedere e viceversa.
Zayn, invece, dalla festa non l’aveva più visto. In qualche modo, era riuscita ad intraprendere un discorso su di lui con Valery e aveva ottenuto diverse informazioni: spesso si assentava per qualche giorno a scuola, l’anno scorso tra le assenze ed i richiami aveva esagerato ed era stato rimandato un anno. Per questo a 19 anni, quasi 20, si ritrovava a fare ancora l’ultimo anno di liceo.
Gli altri erano tutti più piccoli di lui di un anno, tranne Louis, anche lui rimandato quattro anni prima. Erano cinque ragazzi davvero belli ma qualunque ragazza con un minimo di sale in zucca, se ci andava a letto una volta, non si illudeva che poi sarebbe continuata. Loro erano  così, seguivano tutti le orme del ‘grande’ Zayn.

“Senti Cry, io ho da finire un compito di inglese entro oggi, quindi non verrò a mensa, d’accordo?”
Valery avvisò la sua amica mentre uscivano dall’aula di fisica.
“D’accordo, non preoccuparti Val, me la caverò!”
Le fece un occhiolino e si congedò.
Una volta riempito il suo vassoio con cibi vari, si sedette al solito tavolino vicino la finestra ed iniziò a mangiare quelle strane pietanze che non sembravano molto invitanti.
“Oggi mangio qui.”
Quella voce profonda la fece sobbalzare, la riconobbe subito.
“Fa’ un po’ come ti pare, Zayn.”
Gli rispose scocciata senza nemmeno alzare gli occhi dal vassoio.
“Siamo più allegre del solito oggi, Pierce.”
Commentò lui.
“Lo sarei ancora di più se ti levassi dai piedi, Malik.”
Gli rispose a tono.
“Andiamo, lo so bene che  tu adori avermi tra i piedi. Sai, stanotte ho sognato te che ti buttavi in piscina con quel tuo reggiseno in pizzo bianco…”
Le appoggiò una mano sulla coscia:
“… eri favolosa.”
Le sussurrò poi all’orecchio, facendole accapponare la pelle a quel contatto ma al contempo rizzare i capelli dal nervoso.
Poggiò con forza la mano chiara sulla sua scura e gliela tolse dalla sua gamba con prepotenza, poi lo guardò negli occhi:
“Non sono come le puttanelle che ti scopi tutte le notti, Malik. Con me non basta nemmeno sudare sette camicie. E tu non ne hai né la voglia né le capacità di conquistare una come me.”
Detto ciò, si alzò dalla sedia ma, mentre stava per allontanarsi dal tavolo, Zayn la bloccò prendendola per il polso, poi le disse:
“Tu non sai di cosa sono capace, Crystal. Ma credo che lo scoprirai presto.”
Si alzò in piedi di fronte a lei, a pochi centimetri dal suo viso, dal suo corpo, la guardò intensamente pietrificandola e, prima di andarsene, le fece un sorriso sghembo.
Crystal divenne rossa dalla rabbia. Conosceva a malapena quel ragazzo e già le faceva salire il nervoso come nessun altro.
 
 
Ore 22.00, il campanello di casa Pierce suona.
Crystal, buttata sul divano davanti alla tv, non ci pensava nemmeno ad alzarsi di lì anche perché non aspettava nessuno e suo padre era a Liverpool quindi non potevano volere nemmeno lui, a quell’ora poi.
Ancora il campanello.
Di nuovo quel 'dlin dlon' fastidioso.
Crystal gettò il telecomando per aria e aprì bruscamente la porta.
“Crystal!Che diavolo stavi facendo?E’mezz’ora che busso!”
La voce di Valery era arrabbiata ma la sua espressione era rilassata cosa che fece capire a Crystal che in realtà non era offesa davvero.
“Valery!Entra e non fare tragedie!Bussavi solo da dieci minuti!”
Le disse dandole un bacio sulla guancia per farsi perdonare.
“So che non ti aspettavi di vedermi, ma adesso vestiti. Mio fratello ci ha invitate al pub con i suoi amici e noi ci andremo. Sono stanca di fare la reclusa!”
Le disse Valery di fretta cercando di essere convincente e spingendola verso le scale.
“Ok, calma, calma. Adesso mi vesto.Dammi 10 minuti.”
 
Dopo circa 20 minuti erano arrivate al pub.
Salutarono i presenti: Liam, Niall, Harry e Louis e si sedettero ai posti liberi su delle panche di legno.
Crystal aveva alla sua destra Liam e alla sua sinistra Valery , di fronte Louis, Harry e Niall.
“Allora ragazzi, si mangia?”
Chiese Valery ai presenti.
“Sì, tanto se aspettiamo Zayn moriamo di fame!”
Le rispose Louis.
Mentre gli altri parlarono del più e del meno includendo anche Crystal e risultando molto simpatici, quest’ultima notò che il braccio di Liam era appoggiato sullo schienale della sua sedia e le sfiorava la schiena di tanto in tanto. Spesso, lui la guardava e lei cercava di non ricambiare troppo. Era carino ma non poteva cacciarsi nei guai con Valery.
Così, per evitare altre occhiate fugaci, decise di alzarsi e andare a fumare una sigaretta con la pancia ormai piena. La seguì subito Louis, anche lui fumatore incallito.
Si sedettero su un muretto proprio lì fuori, uno accanto a l’altro. Crystal accese la propria sigaretta e intanto Louis tirò fuori dalle tasche tabacco, filtro e cartina per rollarsene una anche lui.
“E così stai dando filo da torcere a Zayn, si dice.”
Il ragazzo castano dagli occhi vispi e l’espressione furbetta, ruppe il ghiaccio.
“Già, si dice.”
“A quanto pare però, Zayn non è l’unico del gruppo ad aspirare alla bella Crystal. Sei una rubacuori.”

Rise. Non parlava con malizia, né con cattiveria. Stava intraprendendo solo una normale conversazione con lei. Così anche a lei venne da ridere.
“Dovrei ritenermi fortunata?”
Lo guardò mentre accendeva la sigaretta che stesso lui aveva creato.
“Dipende dai punti di vista. Tra Zayn e Liam non c’è storia. Liam si farà da parte perché Zayn glielo imporrà e fine.”
Louis le spiegò quella cosa in modo naturale, come se non fosse la prima volta che capitava.
“Io non sono un trofeo,  Louis.”
“Questo io lo so bene, Crystal. Ma per Zayn ogni cosa lo è.”

Terminarono le loro sigarette ed entrarono.
Poco dopo li raggiunse anche Zayn accolto da tutti i suoi amici con grandi sorrisi e abbracci.
Aveva ancora quel livido sul sopracciglio e Crystal se ne accorse quando lui la guardò negli occhi per salutarla.
“Ragazzi, possiamo trascorrere il resto della serata nella dependance di casa mia, possiamo fare tutto il casino che volete e utilizzare anche la piscina, tanto i miei dormono dall’altro lato della casa.”
Annunciò entusiasta Niall, ricco sfondato, figlio di un padre medico e una madre psicologa.
Tutti accettarono di buon grado e si diressero a piedi verso la casa del loro amico.
 
TO BE CONTINUED…

 
Buona domenica ragazzuole belle!
Finalmente questa storia ha preso lo
slancio che volevo!
Grazie a chi ha recensito e l'ha messa tra le
seguite/ricordate/preferite.
Parliamo del capitolo:
qui vediamo qualche intreccio
in più. Finalmente Crystal 
interagisce anche con qualcun'altro (Louis)!
Il prossimo capitolo è uno dei miei preferiti...
Ma prima, aspetto le vostre opinioni!(Almeno 3!)
Occhio alle immagini qui sotto! ;)
xoxo

RebelleFleur
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Crystal & Zayn
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Capitolo 6
*** V ***


V


….
Crystal e Valery camminavano l’una accanto all’altra un po’ più indietro rispetto al resto del gruppo.
“Sai, penso che tu piaccia a mio fratello. Da quando ci sei tu mi invita sempre ad uscire con lui ed i suoi amici. Non era mai capitato prima.”
Le confidò Valery.
“Mh, sarà.”
Crystal scrollò le spalle senza dare una risposta effettiva alla sua compagna.
 
Arrivati alla dependance di casa Horan, che corrispondeva ad un mini appartamento dotato di qualsiasi cosa, i ragazzi presero ognuno il proprio posto: Harry al mini bar a miscelare drink, Niall ad occuparsi di qualcosa da sgranocchiare insieme a Val, Louis ed Harry sul letto a cercare qualche canale di buona musica, Zayn a bordo piscina a rollare una canna.
Crystal si sedette accanto a Zayn con i piedi penzolanti nell’acqua. Non poteva farci niente, non sopportava quel ragazzo ma stargli vicino le veniva naturale. Dalla prima sera in cui l’aveva visto l’aveva incuriosita come non mai. Ma manteneva sempre la testa sulle spalle.Doveva.
Ad un tratto, Harry le si avvicinò porgendole con un sorriso il drink che aveva preparato per lei e per gli altri. Lo ringraziò. Poi ne porse un bicchiere anche a Zayn e rientrò in dependance.
“Vuoi accenderla tu?”
Le propose Zayn quasi cortesemente.
“D’accordo.”
Non era la prima volta che fumava, non la faceva impazzire fumare erba ma la faceva smettere di pensare ed era questo che voleva in quel momento. Mettere in pausa quel guastafeste del suo cervello.
Anche Zayn fumava perché lo aiutava a non pensare a sua madre e a quello stronzo del suo compagno, lo aiutava a farsi una risata in più, a differenza della boxe che metteva in stand-by solo il suo lato razionale aiutandolo a sfogarsi con altra violenza.
Crystal accese ed aspirò. Dopo un paio di tiri la passò a Zayn e iniziò a sorseggiare il suo drink.
Lo stesso fece lui.
“Dove vivevi prima?”
Le chiese, inaspettatamente, Zayn.
“Davvero t’interessa?”
Gli chiese di rimando la ragazza dai capelli ramati.
“Altrimenti non te l’avrei  chiesto. Non sono il tipo che spreca il suo tempo a conoscere ragazze che non gli interessano.”
Zayn le rispose seriamente, parlando con sincerità. Mai aveva perso tempo con una ragazza come stava facendo con Crystal e allo stesso tempo non gli pesava dover faticare per conoscerla meglio. Lei lo incuriosiva e a quanto pare era una sensazione ricambiata.
“A Liverpool. Mio padre ha accettato il trasferimento a Londra ed eccomi qui.”
Prese una pausa sorseggiando il drink poi continuò:
“Adesso tocca a me: come ti sei fatto quel livido sull’occhio?”
“Tu sei troppo curiosa, Pierce. Te l’hanno mai detto?”

Rise mostrando i denti e contagiò anche Crystal.
“Hai ragione, sai? Perché dovrebbe interessarmi qualcosa di te?”
Sperava di innervosirlo con quella risposta, ma la reazione che ottenne fu ben diversa.
Lui, di scatto, si alzò in piedi con aria furba, prese Crystal tra le braccia e la buttò in acqua.
“Sei uno stronzo, te l’hanno mai detto?”
Gli urlò dalla piscina.
“Non sai in quante!”
Rispose divertito.
si tolse velocemente i vestiti, rimanendo solo in boxer. Sfoggiò un fisico abbronzato ed allenato, ricoperto di tatuaggi. Poi, si tuffò in acqua.
“Allora?Tu non te li togli i vestiti?”
Le chiese malizioso.
“Non te lo concederò mai quest’onore, Malik.”
Lo guardò con aria di sfida.
Zayn nuotò verso di lei che intanto era appoggiata al bordo. Poggiò le mani ai lati delle sue spalle, sul bordo, tenendosi a galla grazie a quella posizione, mostrando i muscoli tesi delle sue braccia.
Era bello. Era dannatamente bello e Crystal lo pensava. Ma era tanto bello quanto stronzo.
I loro corpi erano a pochi centimetri di distanza ma nessuno dei due muoveva un muscolo, si scrutavano, si studiavano a vicenda, come si fa col proprio avversario.
Ad un tratto, Crystal allungò dolcemente la mano verso il suo livido e lo sfiorò, lo accarezzò quasi e vide Zayn chiudere gli occhi a quel contatto. Le sembrò così indifeso che quasi le fece tenerezza, come quella sera al parco.
Era così curiosa di sapere come si fosse procurato quel livido o la storia di ogni suo singolo tatuaggio.
Improvvisamente, Zayn le afferrò la mano che vagava ancora sul suo occhio e se la  portò sulle labbra. Iniziò a baciarla delicatamente sotto lo sguardo attento della ragazza. Quando riaprì finalmente gli occhi trovò subito un paio di occhi verdi ad aspettarlo.
Le lasciò la mano e prese poi a spostarle i lunghi capelli bagnati da un lato del collo e, sempre più vicino, le accarezzò la parte scoperta delicatamente. Non la smettevano di guardarsi, lo sguardo di uno rincorreva e cercava lo sguardo dell’altro. Senza sosta.
Quando Zayn fu troppo vicino per i gusti di Crystal, lei liberò il suo sguardo.
“Devo andare, si è fatto tardi.”
Si affrettò a dire, allontanandosi da quella calamita che era il corpo di Zayn.
Quest’ultimo sorrise:
“Sei una stronza, te l’hanno mai detto?”
Le chiese divertito.
“Non sai in quanti!”
Gli rispose citando la sua stessa frase di prima.
Uscì dalla piscina e ancora con i vestiti zuppi d’acqua andò a richiamare Valery.
Entrambe si avviarono verso casa, percorrendo un tratto di strada insieme per poi separarsi alla fine di quello stesso viale.
Ovviamente, Valery costrinse la sua amica a raccontarle tutto nei minimi dettagli e Crystal, per metterla a tacere, non potè fare altrimenti. Dopo averla messa in guardia da Zayn per l’ennesima volta, Val le diede un bacio sulla guancia e ognuna raggiunse la propria abitazione.
 
 
Zayn e Louis, vicini di casa da sempre, percorrevano la strada di casa a piedi. Come al solito sfatti e senza più un briciolo di lucidità mentale.
“Quella ragazza ti sta facendo sudare parecchio eh, Zayn?”
Gli chiese l’amico.
“La sto ancora studiando per bene, amico. Appena capirò cosa le piace non avrà più scampo.”
Disse tranquillo il moro.
“Lei non è come le altre e te ne sei accorto pure tu. Buonanotte, amico.”
“Notte Tommo.”

Scrollò le spalle e gettò a terra la cicca dell’ultima sigaretta della giornata.
Forse Louis  aveva ragione. Ma ormai se l’era messo in testa: doveva andare a letto con Crystal Pierce e ci sarebbe riuscito.
 
Hey giiirls!What's up?:P
Alloora, qualche piccola precisazione:
in questo capitolo si parla del rapporto tra
gli adolescenti e la droga leggera. 
Voglio ricordare che questa è pura finzione, e che,
inoltre, i personaggi della storia sono un po'
allo sbando ed hanno situazioni complicate alle spalle.
Detto ciò: che ve ne pare???! Avevo preannunciato
che questo capitolo era uno dei miei preferiti perché
c'è un primo vero e proprio contatto tra Crystal e Zayn.
A proposito, troviamo un nome adatto a questa coppia?
Aiutatemi!Inoltre, sono curiosa di sapere come la
pensate!E, come sempre, occhio alle immagini!
xoxo

RebelleFleur


 
Dependance di Niall.
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Zayn.
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Crystal.
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Capitolo 7
*** VI ***


VI


Il week-end era finalmente arrivato. Un’altra lunga ed estenuante settimana di scuola era passata. Crystal e Valery erano state inseparabili. Avevano la maggioranza delle lezioni in comune e in più, ogni pomeriggio, si erano dedicate ad uno studio intenso assieme per prepararsi ad alcuni test.
Si erano raccontate un po’ della loro vita: Crystal le aveva detto di sua madre e Valery del divorzio dei suoi genitori. Erano diventate amiche perché avevano scoperto che i loro caratteri si completavano a vicenda e provavano già affetto l’una per l’altra.
In quella settimana, avevano visto Zayn e il suo gruppo spesso a scuola ma, come d’abitudine, non sedevano allo stesso tavolo a mensa. Quando si incontravano tra i corridoi si salutavano e spesso scambiavano qualche chiacchiera.
Quando Zayn e Crystal incrociavano i loro sguardi lungo i corridoi era elettricità pura. Spesso lui la provocava con frasi maliziose e lei lo rispondeva a tono, era come una specie di gioco tra di loro. Ma, oltre a quello, per tutta la settimana, Zayn non ci aveva ancora provato esplicitamente con lei.
Crystal  si ricordava esattamente di quel mercoledì in cui l’aveva visto attraversare il cortile della scuola con una bionda alta un metro e settanta. Erano quasi avvinghiati e, per qualche strano motivo, passarono varie volte davanti ai suoi occhi. Poteva giurare di aver visto Zayn lanciarle qualche occhiata fugace mentre era intento a infilare la sua lingua nella bocca di Sheela – era così che si chiamava la bionda- ma non ci diede poi tanto peso. Mica si aspettava che lui facesse un voto di castità da quando aveva iniziato a corteggiarla? Certo che no. Ed era anche per questo che non avrebbe mai ceduto alle sue avance, almeno non da lucida.

“Heeei, sei viva?”
Valery le passò una mano davanti agli occhi per accertarsi che la sua amica fosse ancora sul mondo dei vivi mentre era seduta su quel muretto fuori la scuola con la sigaretta tra le dita che richiedeva di essere ciccata.
“Sì, Val, torniamo a casa?”
“D’accordo.”

Si incamminarono lungo il cortile e poi imboccarono la strada di casa.
Mentre chiacchieravano allegramente, una moto sportiva nera guidata da un ragazzo accostò di fianco a loro, costringendole a dedicargli la loro attenzione.
Prima che il ragazzo potesse togliersi il casco integrale, Crystal parlò:
“Cosa vuoi Zayn?”
“Crystal, com’è bello sentire la tua voce soave!”

Scherzò il moro.
“Volevo solo invitarvi alla festa di stasera al Royal, avvisate i vostri genitori che farete l’alba.”
Detto ciò, tolse il cavalletto con un gesto secco del piede e sfrecciò via.
“Ci andremo vero, Cry?Dimmi di sì!”
Valery le fece gli occhi languidi.
“D’accordo, Val ma giuro che ti ammazzo se ti metti a ballare tutta la serata con Niall e mi lasci tra le grinfie di qualcun altro, non faccio nomi, Zayn.”
Ci scherzò su, ma in realtà lo pensava davvero. Non voleva stare a stretto contatto con Zayn quella sera ma sapeva che quando lui era nei paraggi non poteva farne a meno.
“Perché mia cara amica? Hai paura di ciò che può farti o di ciò che tu possa fare a lui?”
Alla mora scappò una sonora risata che contagiò anche la sua amica.
“A volte sei davvero stronza, Val. Volevo dirtelo!”
Le disse ancora ridendo, poi le mandò un bacio e si diresse verso destra mentre la sua amica andava verso sinistra.
“Ci vediamo più tardi! Penso che ti passo a prendere con Niall!”
“D’accordo!”

Le urlò ormai in lontananza.
 
 
Crystal era pronta. Aveva indossato un bel pantaloncino nero con un top cipria, i capelli ramati ondulati ed un filo di trucco.
Erano le 22.00 in punto così decise di recarsi all’angolo di casa sua ad aspettare Val e Niall.
Dopo dieci minuti li vide sbucare da lontano con Niall alla guida del suo macchinone grigio.
Vi salì su e li salutò, poi, tutti si recano al Royal.
Il locale era immenso e pieno zeppo di persone, più che altro ragazzi e ragazze del liceo visto che la festa era stata organizzata da quei cinque.
Si fecero largo tra la folla tentando di raggiungere gli altri che già ballavano in pista, a loro vi erano attaccate come delle cozze alcune ragazze della scuola e di certo non si sarebbero staccate molto presto.
Crystal ballò per la prima mezz’ora insieme a Valery e, di tanto in tanto, anche con Niall e Louis.
Zayn ballava con un’altra ragazza, poco distante da lei, urtandola qualche volta con il braccio.
Fin quando non se lo ritrovò davvero molto vicino con la stessa ragazza che continuava a contorcersi in ogni modo per farsi notare ancora da lui, invano.
Le si avvicinò all’orecchio mentre lei ballava con Valery e le disse:
“Sei molto bella stasera.”
“Ti ringrazio.”

Si limitò a rispondergli. E lo vide ritornare a ballare con la ragazza. Era strano davvero e si stupiva di come tutte le ragazze che gli giravano intorno si facevano andare bene qualsiasi suo gesto. Lei non avrebbe mai sopportato una cosa del genere, a lei piaceva essere l’unica ed era per questo che a Zayn non avrebbe dato possibilità. Se lo continuava a ripetere quasi come a volerlo ricordare a se stessa.
Si congedò con Valery e si avviò verso il bancone del bar per prendere qualcosa da bere, faceva molto caldo in quel locale e già non ne poteva più. Non era una festaiola incallita, le piacevano più le serate con pochi amici, tipo quando andarono alla dependance di Niall.
“Un Mojito, grazie.”
“Arriva subito.”

Le rispose il barista.
Dopo circa venti secondi il bicchiere le venne messo davanti e lei lo bevve quasi tutto d’un fiato.
“Barista, un altro giro di Mojito!”
Parlò una voce maschile alla sua destra che subito riconobbe.
“Che diavolo ci fai qui?”
Gli domandò arrabbiata.
“Sono venuto ad una festa, piccola. Vedo che le buone maniere non te le hanno insegnate nemmeno qui a Londra!”
“Tu che ne sai di buone maniere, James?”

Rispose acida proprio all’ultima persona  che avrebbe pensato di ritrovarsi davanti.
“Più di te, a quanto pare. Non me ne sarei mai andato da Liverpool senza salutarti.”
Le poggiò la mano sotto al mento costringendola ad avere lo sguardo su di lui.
“Beh, ho avuto i miei buoni motivi per farlo!”
Cercò di scansarsi.
“Adesso vieni con me!”
Gridò James con prepotenza, prendendola per il polso e trascinandola fuori sul retro del locale.
“Lasciami!Ho detto lasciami!”
Nonostante le proteste della ragazza, lui non la lasciò.
 
In pista, tra la folla…
“Hey Liam, hai visto Crystal?”
Chiese Zayn al suo amico.
“No, prova a chiederlo a mia sorella.”
“Valery, hai visto Crystal?”

Chiese di nuovo, questa volta alla ragazza.
“No, Zayn, sarà qui nei dintorni.
La ragazza era un po’ brilla così come il resto dei presenti.
Anche a Zayn girava leggermente la testa ma non si spiegava come avesse potuto perderla di vista così. Doveva ammetterlo che forse era stata colpa del suo comportamento a farla allontanare dai suoi amici, ma aveva una strana sensazione, e doveva trovarla. Era preoccupato e non riusciva  nemmeno a capirne il motivo. Perché mai quella ragazza gli interessava così tanto? Mentre pensava a tutte quelle cose si aggirava in cerca di Crystal. Non la vedeva.
 
 
“Avanti, Crystal, cosa sarà mai un bacio?Me ne hai dati a migliaia.”
Le teneva il viso fermo con forza ed era a pochi centimetri di distanza dal suo volto con l’alito che puzzava di alcool.
“Già ,te ne ho dati quando credevo di amare il porco che sei!”
Gli rispose con rabbia ma ciò provocò una reazione spropositata del ragazzo che le prese il braccio con forza e l’attirò ancora più vicino a sè.
D’un tratto, una voce li interruppe:
“Hai sentito o vuoi che te lo ripeta io?Non vuole baciarti!Allontanati.”
La voce di Zayn era dura e ferma. Così come la sua espressione.
Crystal tirò un sospiro di sollievo nel vederlo e mai ne fu più felice.
“Vediamo chi abbiamo qui. Il paladino di Crystal.”
Allontanò la ragazza da lui con un gesto secco  che la fece barcollare e quasi cadere all’indietro. A quel punto, il cervello di Zayn si annebbiò e, senza nemmeno pensarci una volta, si scaraventò contro di lui dandogli un pugno in piena faccia. James  andò all’indietro e si coprì il naso sanguinante con le mani.
Crystal prese Zayn per la mano e lo trascinò via.
“Lasciami Crystal, non ho ancora finito con lui.”
Le ordinò. Ma lei gli si parò davanti e lo guardò dritto negli occhi.
“Grazie, Zayn. Adesso andiamo a casa.”
Gli disse in modo pacato la ragazza ancora scossa, ma quello sguardo servi a placare la rabbia di Zayn che, a poco a poco, scomparve del tutto mentre sentiva la sua mano pulsare in quella piccola della ragazza che adesso lo stava trascinando fuori dal locale.
 
TO BE CONTINUED…
Ciao a tutte voi bellezze!
Ecco il sesto capitolo della storia,
un po' movimentato, vero?
Che ve ne pare?
Vi avverto, nel prossimo ci sarà 
un uleriore riavvicinamento... ma non
pensate a male! :P
Per quanto riguarda il nome per la coppia,
per ora, c'è ZYSTAL (suggerito da Lol9393),
voi ne avete altri?Fatemi sapere!
Infine, vi ringrazio come sempre per seguire
con amore questa storia.
Grazie a chi mi dice sempre la sua ed anche
a tutte le altre!A presto!
xoxo

RebelleFleur
Crystal alla festa.
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 'Bad Zayn' alla festa.
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Capitolo 8
*** VII ***


VII



“Avanti, Sali.”
La invitò Zayn a salire sulla sua moto.
“Solo se mi dai il casco!”
“Eh va bene, quanto la fai lunga, tieni.”

Le porse il suo casco, poi mise in moto. Una volta che Crysta fu salita, sgommò verso casa della ragazza.
“Come fai a sapere dove abito?”
Gli gridò Crystal cercando di sovrastare il rombo del motore.
“Ho  i miei informatori.”
I due arrivarono fuori casa. Crystal scese dalla moto e restituì il casco a Zayn. Quest’ultimo mise il cavalletto e scese dalla moto poi, accompagnò la ragazza verso la porta d’ingresso.
“Beh, allora ci vediamo in giro.”
“Zayn. Ti va di entrare? Non mi va di rimanere sola.”

Crystal fece quell’invito senza aver programmato nulla. Anzi, non si aspettava nemmeno che certe parole sarebbero mai uscite dalla sua bocca, ma era ancora troppo scossa dal recente incontro con James per restare da sola in casa e Zayn questo lo capì subito.
“E tuo padre?”
“E’ a Liverpool, per lavoro.”

Aprì la porta di casa e Zayn la seguì all’interno. Mentre lui si guardava in giro, lei andò in cucina a preparare del caffè.
“Ecco.”
Gli porse la tazza di caffè mentre lui era in piedi di fronte ad una foto che ritraeva lei, suo padre e sua mare.
Lui l’afferrò.
“Quella è tua madre?Ti assomiglia.”
Chiese.
“Sì, era mia madre.”
Gli rispose abbassando poi lo sguardo.
Zayn capì la situazione e si maledisse per aver parlato di lei.
“Era molto bella.”
Le sorrise.
“Grazie. E grazie anche per quello che hai fatto stasera.”
Gli sorrise di rimando, infondendogli pace.
“Non ti ci abituare troppo, Pierce.”
Cercò di tornare in sé il moro.
“Nemmeno tu, Malik!”
Sorrise ancora.
“Rimarrò qui per stanotte.”
Le annunciò poi, serio.
“Cosa diavolo ti sei messo in testa Zayn?Non verrò a letto con te.”
Crystal subito passò alla difensiva. Sapeva che Zayn era malizioso e probabilmente non avrebbe dovuto invitarlo a casa sua.
“Crystal, io rimarrò qui. Non ti lascio sola con quel maniaco in giro per Londra. Come sapeva che eri a quella festa forse saprà anche dove abiti.”
Disse con tono preoccupato alla ragazza che intanto lo guardava stupita.
“D’accordo, per stanotte va bene. Ma dormiremo separati e non metterti strane idee in testa. Intesi?”
Gli disse incrociando le braccia sotto al petto.
“Hey, per chi mi hai preso?”
Alzò le mani al cielo per difendersi dalle accuse velate della sua amica.
Infondo, nemmeno lui aveva voglia di tornare a casa sua e si era accorto che passare del tempo con Crystal era piacevole.
“Ok allora ti cedo il mio letto, io dormirò sul divano.Niente storie, niente cambi di programma.”
Gli ordinò senza diritto di replica quella cosa e Zayn non poté fare altro che accettare.
Lo accompagnò nella sua camera e gli mostrò il bagno.
“Adesso vado a mettermi il pigiama, torno prima di andare a dormire per controllare che sia tutto ok.”
“Ai suoi ordini, capo!”

A Zayn scappò una risata beccandosi un’occhiataccia da parte di Crystal.
 
Dopo circa 10 minuti:
“Zayn?”
Crystal si affacciò in camera sua e si ritrovò davanti Zayn in boxer steso sul suo letto a giocherellare con un suo paio di slip.
“ZAYN!Cosa cazzo fai con le mie mutandine?Io ti ammazzo!”
Gli si scaraventò contro cercando di levargliele da mano. Lui rideva a crepapelle, divertito da quella situazione.
“E tu queste le chiami mutandine?Faresti prima a non mettere nulla!”
La prese in giro provocandola ancora di più.
Intanto scansava i colpi di Crystal che ancora tentava di avere la meglio. Era iniziata una vera e proprio lotta tra i due che terminò solo quando Crystal si ritrovò stesa sul letto con Zayn a cavalcioni su di lei che le bloccava i polsi ai lati del capo.
Si fissarono poi per qualche secondo.
“Non farmene pentire, per favore.”
Suonò quasi come una supplica alle orecchie del ragazzo che le lasciò un bacio all’angolo della bocca senza però spingersi oltre.
“Buonanotte Crystal.”
Le liberò i polsi.
“Buonanotte Zayn.”
Scese di sotto e si rannicchiò sul divano tentando di prendere sonno.
 
Ore 4.00 di notte.
Crystal era ancora sul divano. Forse aveva dormito per un paio d’ore data la stanchezza accumulata. Ma adesso aveva freddo e non riusciva più a chiudere occhio da almeno  quindici minuti.
Si girava e rigirava su quel divano che adesso le sembrava scomodissimo. Poi si alzò, ancora con la testa che le scoppiava per l’alcool e il trambusto di quel sabato sera.
Si portò una mano alla testa, massaggiandosela. Poi, senza nemmeno pensarci tanto, andò verso la sua camera. Desiderava il suo letto e il calore delle sue lenzuola. Immaginò che tra le braccia di Zayn sarebbe stata calda e lui sì, era un pervertito, ma non avrebbe fatto nulla contro la sua volontà, di questo ne era certa.
Arrivò fuori la sua camera, aprì delicatamente la porta e si avvicinò al bordo del letto dove Zayn stava dormendo.
“Zayn, mi fai un po’ di spazio? Ho freddo.”
Zayn, ancora con gli occhi chiusi, sorrise e si fece un po’ più indietro aprendo le braccia, permettendole di insinuarsi tra di esse.
Lei si rannicchiò in posizione fetale con la schiena contro il petto caldo del ragazzo.
“Questo non dovrà mai saperlo nessuno.”
Disse ancora.
“D’accordo Crystal. Adesso dormi.”
 
 
Crystal aprì gli occhi infastidita dalla luce del mattino che penetrava dalla finestra.
Trovò Zayn ad osservarla.
“Finalmente ti sei svegliata.”
Le disse il moro.
“Potevi anche andare via, nessuno ti ha costretto a rimanere fino al mio risveglio.”
Gli rispose con la sua solita acidità mattutina.
In realtà, Zayn ci aveva pensato ad andare via mezz’ora prima del suo  risveglio, ma non appena aprì gli occhi, quel mattino, la vide dormire e semplicemente pensò di dover restare. Senza chiedersi il come e il perché.
“Lo so bene, Crystal. Cercavo solo di essere gentile ma con te è inutile ed impossibile.”
Disse irritato dalla risposta della ragazza. Poi, recuperò le sue cose, si rivestì e si fermò sull’uscio della porta.
“Ci si vede in giro.”
La salutò.
“Come ti pare.”
Ricambiò il saluto freddamente. Poi lo vide sparire e sentire la porta d’entrata chiudersi, poi la moto partire.
‘Perché diavolo era stata così acida?’ Si chiese, infondo lui l’aveva solo aiutata e si era comportato anche bene per tutta la notte. Forse quello era il suo modo di difendersi dallo Zayn che vedeva tutti i giorni e che era antipatico, altezzoso, snob e malizioso. E quei cambi improvvisi di personalità la stavano confondendo.
Cosa doveva fare?

 
Ragazzuole belle (?) buonasera! :)
Ecco la seconda parte. Ne stanno succedendo
davvero tante ai nostri ZYSTAL (battezzati da Lol9393)...
che ne pensate? Fatemi sapere cosa vi è piaciuto,
cosa non vi è piaciuto, cosa avete preferito. Insomma,
qualunque cosa! Ovviamente, vi ringrazio sempre
per essere così meravigliose e spero che 
continuerete a crescere! 
Questo spazio autrice fa davvero pena .-.
quindi, vi lascio con delle immagini che 
sono sicuramente meglio!
xoxo

RebelleFleur
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Crystal and Zayn.
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Capitolo 9
*** VIII ***


VIII


Ottobre era ormai iniziato. Le foglie iniziavano ad ingiallirsi e poi a staccarsi dai rami. Il venticello fresco costringeva le persone ad indossare giubbotti leggermente più caldi e il cinguettio degli uccellini era ormai solo un ricordo.
Il primo mese di scuola era passato in fretta. Tutto nella norma, più o meno. Crystal si era fatta dei nuovi amici e aveva passato i test del primo bimestre.
Oltre al rapporto con Valery, aveva rafforzato anche quello con Niall, Liam, Louis ed Harry. Con Zayn, invece, era ancora guerra aperta. A quanto pareva, a lui non era andato giù ciò che era successo a casa di Crystal quella notte e, pur non avendolo detto a nessuno dei suoi amici, lei lo capì perfettamente perché era da allora che era più freddo e antipatico del solito.
Valery, quell’anno, aveva deciso di far parte del comitato studentesco ed era stata incaricata di organizzare il ballo studentesco invernale. Aveva esattamente un mese di tempo e la sua ansia era alle stelle. In più, ormai quello era il suo unico argomento e Crystal sapeva che, fino a novembre, le sarebbe venuto un esaurimento nervoso.

Inserì la combinazione ed aprì l’armadietto, cercò il libro di filosofia e lo infilò nella borsa.
“Crystal, ciao, posso parlarti?”
Una voce maschile che mai aveva sentito prima, parlò da dietro l’anta metallica del suo armadietto. Lo richiuse e guardò il ragazzo, stranita.
Quello, imbarazzato, se ne accorse.
“Sono Jackson Gordon, della squadra di nuoto.Molto piacere.”
Beh, che fosse della squadra di nuoto si vedeva, era ben piazzato e al contempo aveva un bel faccino ed un dolce sorriso.
Così, Crystal gli fece un bel sorriso e lo incitò a continuare.
“Beh, vedi. Ti volevo chiedere se fossi libera questo sabato sera per uscire con me.”
In modo impacciato ma estremamente dolce, la invitò ad uscire.
“D’accordo Jackson. Ci sto.”
Accettò con un grande sorriso.
Infondo, quel ragazzo le era sembrato dolce e gentile e non un pallone gonfiato come qualcuno di sua conoscenza.
Si scambiarono i numeri e si diedero appuntamento per sabato sera.
Quando Valery le andò in contro, lei le raccontò tutto faccendole fare i salti di gioia. Come già detto, Valery era per la pace e l’amore tra le persone e non vedeva l’ora che la sua amica si innamorasse di qualcuno. Anche se Crystal voleva escludere la possibilità di innamorarsi, aveva deciso di rimettersi in gioco e divertirsi un po’, senza pensare al dopo.
Zayn era assente da scuola, che fosse un caso che quel Jackson aveva deciso di invitarla proprio quel giorno?
Decise di non farsi troppe domande mentre andava verso la mensa insieme a Val.

“Hey ragazze!”
Niall richiamò la loro attenzione, sorridente come sempre.
“Stasera vi va di venire da me?Ce ne stiamo tra di noi, rilassati.”
“D’accordo biondo, io ci sto!”

Accettò l’invito Crystal seguita a ruota da Valery.
“Bene. A dopo allora.”
Stampò un bacio sulla guancia delle ragazze e andò via.
Per tutto il tempo non fece altro che chiedersi perché Zayn si fosse assentato da scuola. Le avevano detto che era un ragazzo problematico, testardo, che fa sempre a modo suo ma perché perdere un altro anno in questo modo?
Solo che, alla fine, obbligava se stessa a non pensarci più di tanto visto che le uniche conversazioni che riuscivano ad avere recentemente erano solo attraverso frecciatine. Uscire con quel Jackson le avrebbe fatto bene.
 
 
Le due amiche arrivarono a casa di Niall verso le 21.00. Gli altri già erano lì da un’oretta.
Entrarono nella dependance.
“Ragazzi c’è una cappa di fumo, ve ne siete resi conto?”
Li richiamò Valery spalancando le porte.
“Andiamo Val, non fare la guastafeste. Chiudi quelle porte che fa freddo!”
Liam si lamentò.
Quando arrivarono le ragazze, tutti si misero vicini ed iniziarono a ridere ed a parlare di qualsiasi cosa. Offrirono loro da bere e le ragazze accettarono di buon grado.
Zayn era lì, non stava male, quindi non era andato a scuola per qualche altro motivo. Crystal si sentiva osservata, scrutata da quegli occhi scuri che quasi le bruciavano sulla pelle. Di tanto in tanto lo guardava ma cercava di non farlo capitare spesso anche se le risultava difficile visto che per lei quello sguardo era una specie di calamita.
La serata passò in fretta e tra i due non ci furono interazioni dirette.
Dopo un paio d’ore le ragazze imboccarono insieme ala strada di casa.
“C’è qualcosa di strano tra te e Zayn, non è che mi sono persa qualcosa?Un bacio magari?”
Valery domandò sospettosa a Crystal.
“No. Perché mai non avrei dovuto dirtelo?Non c’è stato mai nemmeno un singolo bacio.”
Le rispose tranquillizzandola.
“Sarà, ma c’è qualcosa che non mi quadra. Zayn che non ci prova spudoratamente con te è strano.”
“Avanti, Val. Avrà capito solo che con me non ha speranze.”

Nonostante quel discorso, Valery rimase perplessa. Zayn era diverso da tutte le volte in cui l’aveva visto all’opera per conquistare una ragazza. Non sapeva cosa stava succedendo ma lo avrebbe scoperto.
“Notte Cry, a domani.”
“Buonanotte.”

 
 
L’ennesimo giorno di scuola era iniziato. Dopo aver salutato suo padre che finalmente aveva avuto un giorno di riposo dal lavoro, uscì di casa in fretta.
Aprì l’armadietto e…
“Buongiorno Crystal.”
“Oh, ciao Jackson. Che lezione hai?”

Gli chiese gentile.
“Veramente ho gli allenamenti. Volevo solo augurarti una buona giornata.”
Le disse dolcemente il ragazzo.
“Bene bene.Chi abbiamo qui?”
Zayn chiuse l’anta dell’armadietto di Crystal mettendosi tra lei ed il malcapitato ragazzo.
“Gordon. Come mai qui?”
Gli chiese ancora, il moro con aria da duro.
“Zayn, stavo andando via.”
Jackson rispose leggermente intimorito.
Crystal, intanto, si fece spazio da dietro il corpo di Zayn che sicuramente la sovrastava come stazza.
“Zayn, io stavo parlando con Jackson, perciò, se non ti dispiace, sei pregato di andare altrove.”
Crystal disse con aria di sfida quella cosa al ragazzo che, non capiva per quale motivo, si era innervosito alla vista di lei che parlava con un altro.
“Me ne vado, Crystal.”
Le disse poi, Zayn. Dopodiché si rivolse al ragazzo:
“Ti tengo d’occhio.
Il suo sguardo fu impenetrabile e intimidatorio, poi andò via.
“Mi dispiace per lui, non so cosa voglia ma non ci badare troppo.”
Si scusò Crystal ricevendo in risposta un sorriso dal ragazzo.
“A stasera, allora.”
“A stasera.”

 
Pensavate che vi avrei lasciate 
a bocca asciutta, vero? E invece no!
Sono qui, nonostante l'ora, nonostante
la stanchezza mentale e fisica, solo per voi! :P
Lo so che il capitolo è bruttino, di passaggio,
ma vi ho preparate per il prossimo che
io adoro e per il quale sono già
in fibrillazione! *_*
Se, entro domani alle 13.00, troverò 3
recensioni, aggiornerò per quell'ora!
Come sempre, vi ringrazio tutte, dalla 
prima all'ultima!Siete fantastiche!
Occhio alle immagini...aaand
Stay tuned!
xoxo
RebelleFleur
 
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Capitolo 10
*** IX ***


IX


Crystal si lavò e si vestì in circa un’ora. Erano le 21.00 e Jackson si sarebbe presentato fuori casa sua da un momento all’altro.
Così, decise di anticiparlo e uscire fuori dal portone.
Lo vide accostare con la sua macchina fuori al vialetto, poi scendere e andarle incontro.
“Hey, sei bellissima.”
La salutò con un bacio sulla guancia.
“Anche tu stai bene”
Restituì il complimento.
“Vieni, andiamo.”
Si recarono a piedi verso un pub lì vicino. Lo stesso dove Zayn e gli altri di solito andavano a prendere qualche birra, notò Crystal.
Si sedettero ai tavolini all’esterno ed ordinarono da mangiare. Due enormi panini, poco dopo, arrivarono al loro tavolo.
Fecero un po’ di conversazione e ovviamente Jackson non si smentì: era davvero dolce, forse un po’ troppo per i gusti di Crystal. O forse lei era abituata a stronzi cronici, a belli e dannati e via dicendo.

“Scusami, vado un attimo al bagno.”
L’avvisò la ragazza.
Appena entrò all’interno del pub subito notò Zayn, Louis ed Harry seduti sugli sgabelli al bancone che sorseggiavano una birra a testa. Cercò di non farsi notare e subito si intrufolò nella toilette.
Per sua sfortuna sentì qualcuno entrare subito dopo di lei.
“Crystal.”
La voce calda di Zayn la richiamò costringendola a girarsi verso di lui.
“E’ il bagno delle signore, devi uscire.”
Fece la vaga, sfuggendo al suo sguardo.
Zayn, in tutta risposta, chiuse la porta da cui era entrato a chiave e poi si avvicinò a lei.
“Sei qui con Jackson, vero?”
Le chiese innervosito. Era a pochi centimetri dal suo viso e l’aveva messa con le spalle al muro.
“Zayn, ma che ti prende? Prima sei freddo, scostante, mi eviti e poi? Poi t’interessa con chi esco? Non sei nella posizione di chiedermelo.”
Crystal era innervosita. Ne aveva abbastanza dei cambi di personalità di quel ragazzo.
“Su questo posso darti ragione. Ma ora dimmi tu se sbaglio quando ti dico che-Parlava lentamente ed in modo sensuale mentre si avvicinava sempre di più a lei.-…in questo momento-Ormai l’aveva incatenata al suo sguardo-...tu-Appoggiò le mani al muro accanto alla testa di lei, poi continuò-…hai più voglia di baciare me che quello sfigato che ti aspetta là fuori.”
Le loro labbra si sfiorarono leggermente e si sarebbero toccate se, ad un tratto, Crystal non fosse tornata in sé e non l’avesse allontanato di scatto.
“No. Zayn. Ti sbagli, quel ragazzo là fuori non è uno sfigato è il ragazzo più dolce che abbia mai conosciuto ed è per questo che non ti bacerò perché tu sei solo uno stronzo che manipola le persone!”
Si staccò dal muro, raggiunse la porta ed uscì di corsa non lasciando al moro nemmeno un attimo per replicare.
Ritornò di nuovo al tavolo da Jackson. Ma dopo circa 20 secondi vide Zayn indossare il suo giubbotto di pelle nero ed allontanarsi da solo e di fretta dal locale senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
Dannazione.
Dannato lui. Dannata la sua insana curiosità nei confronti di Zayn. Dannato il suo sguardo.
Lei doveva seguirlo, non riuscì a pensare ad altro.
Indossò la giacca leggera che si era portata dietro.
“Scusami Jackson. Io…io sono davvero mortificata ma devo andare. Sono stata bene e ti ringrazio. Se vuoi ci sentiamo in questi giorni.”
Si sentì una vera stronza ma non poteva farci nulla. Anche con Zayn si era comportata da stronza e doveva seguirlo.
“Ma…Crystal, dove vai? Ti accompagno.”
Replicò il suo accompagnatore.
“Ti ringrazio ma non ce n’è bisogno.Ci vediamo lunedì a scuola.”

Camminò velocemente nella stessa direzione in cui aveva visto Zayn andare. Quelle strade erano buie ma riuscì lo stesso a scorgere la sua ombra da lontano. Lo seguì per circa dieci minuti senza che lui si accorgesse di nulla.
Finalmente Zayn era arrivato dove voleva ma Crystal non riuscì subito a capire che tipo di posto fosse.
Era un vicolo cieco e vedeva gente, uomini soprattutto, disposti in cerchio che gridavano, ridevano, spesso imprecavano. Poi, vide Zayn mischiarsi tra quella folla, avanzare tra di essa fino a scomparire.
Strinse i pugni e si fece coraggio.
Lo seguì, anch’essa si insinuò tra la folla, fino ad arrivare in prima fila grazie al suo corpicino minuto.
Nessuno la importunò perché tutti erano troppo attenti a guardare davanti a loro o a fare scommesse.
Al centro, due ragazzi. Quello di cui riusciva a vedere la faccia era molto più massiccio del ragazzo che le dava le spalle. Quasi non venne meno nel riconoscere un tatuaggio e il fisico di Zayn che adesso indossava altri vestiti.
Che cosa voleva fare? Si voleva far ammazzare?E lei come avrebbe potuto fermare tutto ciò?
Ma soprattutto: PERCHE’?
Il gong suonò e lo scontro di boxe iniziò.
Zayn fu il primo a sferrare un colpo che subito andò in porto sullo stomaco dell’avversario. Quando quest’ultimo tentò di colpirlo, Zayn velocemente si scansò. Per i colpi successivi non fu lo stesso, ne incassò molti ma ne sferrò altrettanti, forse di più.
Dopo 15 minuti d’incontro, un omone annunciò il vincitore. Zayn aveva vinto e tutti ne furono felici, tranne lei. Aveva vinto, certo, ma presentava dei lividi spaventosi. Un occhio ed il labbro inferiore gonfio. Come poteva piacergli tutto ciò?
Si avvicinò a lui preoccupata.
“Zayn!”
Lo richiamò.
“Crystal. Che cazzo ci fai qui?”
Le chiese duro mentre sputava a terra del sangue.
“Ma che volevi fare, eh?Farti ammazzare?”
Si iniziò ad alterare la rossa.
“E a te che interessa, mh? Torna al tuo dolce appuntamento.”
Si urlarono contro a vicenda, fin quando Crystal non fece un respiro profondo per calmarsi.
“Vieni con me. Hai bisogno di curarti queste ferite.”
Lo prese per il braccio e insieme si incamminarono verso casa della ragazza.
Zayn non disse una parola e Crystal ebbe modo di pensare a molte cose. Adesso capiva come mai, più  volte, non andava a scuola o come si procurava i lividi sulla faccia spesso e volentieri.
Arrivarono fuori casa e Crystal gli intimò di fare silenzio. Suo padre aveva il sonno pesante ma se si fosse svegliato e avesse trovato un ragazzo in casa, in piena notte, sarebbero stati guai.
Entrarono in punta di piedi.
“Va’ di sopra, in camera mia e fa’ piano.”
Gli sussurrò la ragazza e lui obbedì. Da quando lei l’aveva sorpreso a combattere non aveva più avuto la forza di guardarla negli occhi.
Crystal, intanto, prese dal freezer un sacchetto di ghiaccio, poi si procurò dei cerotti, una pomata per i lividi e del mercurio.
Quando entrò in camera sua, lo ritrovò seduto sul bordo del letto, in penombra, a fissarsi le mani.
“Zayn?Posso?”
Gli chiese il permesso di medicarlo e lui, con un cenno del capo, acconsentì.
Zayn restò seduto e lei gli si posizionò davanti, in piedi tra le sue gambe. Delicatamente gli alzò il volto costringendolo a guardarla e poi gli poggiò il ghiaccio sullo zigomo.
“Perché, Zayn?”
Gli chiese sotto voce.
“Per soldi.”
Rispose netto lui.
“A cosa ti servono?”
“Voglio comprare un appartamento e andare a vivere da solo. Casa mia è invivibile.”

Per la prima volta si aprì.
“Non è l’unico modo, lo sai no?”
“Ma è quello più semplice. Sai quanto ho vinto stasera? 1000 sterline. Nel giro di poco potrò permettermi un appartamento.”

Crystal scosse la testa mentre continuava a tamponare col ghiaccio.
Lui le poggiò le mani in vita facendola sussultare. Erano nella penombra e l’uno osservava i lineamenti dell’altro.
Perché sei corsa dietro di me?”
“Io questo non so dirtelo. Volevo e l’ho fatto.”

Distolse un attimo lo sguardo ma lo riportò subito su di lui perché la presa sui suoi fianchi si fece più forte.
Zayn  allontanò con una mano il ghiaccio che aveva sullo zigomo e lo buttò per terra. Subito la riappoggiò sul fianco di Crystal che intanto scrutava ogni sua singola mossa quasi senza più forze, ormai, per contrastare le sue sensazioni.
La attirò a sé, facendo abbassare il suo busto verso di lui e poi la baciò a fior di labbra.
Crystal si sentì quasi svenire per quelle sensazioni che aveva provato e che non voleva reprimere, non per quella notte.
Voleva un altro bacio, così si sporse lei ed eccone un altro. Più lungo, più lento, più passionale. Crystal gli poggiò le mani sul collo e Zayn andava dai suoi fianchi alla sua schiena.
“Fermami adesso o non ne sarò più in grado.”
Le disse Zayn in un momento di lucidità.
“Non voglio fermarti.”
All’udire di quella risposta, il ragazzo l’avvolse completamente con le sue braccia e la trascinò delicatamente su di lui che si spostava al centro del letto.
Crystal si ritrovò a cavalcioni su di lui.
Zayn iniziò a baciarle il collo e con le mani le afferrò il sedere facendole mordere il labbro inferiore.
Lei lo staccò dal suo collo e gli tolse la maglietta velocemente. Lo guardò fremere dal desiderio mentre lei, con calma, gli accarezzava il petto ricoperto dai tatuaggi fino ad arrivare al suo bacino.
“Adesso basta.”
Le disse per poi invertire le posizioni.
Le tolse la maglia velata ed iniziò a baciare ogni lembo di pelle scoperto, fino a sfilarle anche la gonna.
Era stupenda ai suoi occhi, una dea. Era la sensualità fatta persona con quel suo corpo e quelle sue curve.
Ma Zayn voleva di più. Voleva averla tutta per sé.
Anche Crystal chiedeva di più, mai aveva desiderato fare l’amore così tanto con una persona.
Così, gli slacciò i pantaloni ed iniziò a giocare con la sua intimità mentre lui prese a torturare il suo seno ormai nudo.
Arrivato alla massima eccitazione, penetrò in lei e fu invaso da un calore indescrivibile. Mai l’aveva provato.
Quella sensazione di non voler essere in nessun altro luogo e con nessun altra ragazza in  quel momento. E lo stesso era per lei: la sua testa, il suo cuore ed il suo corpo erano tutti lì per Zayn.
Quella notte fecero l’amore. Quel fare l’amore che, se sei fortunato, ti capita una sola volta nella vita. Ma che, nel loro caso, avrebbe sconvolto tutti gli equilibri.
Si addormentarono avvinghiati e nudi. 

 
Here I am! :P
Visto che mi avete fatto trovare
3 recensioni, ho manenuto la
promessa e, prima che scattasse
l'ora X, ho aggiornato!
Premetto che io questo capitolo
lo amo, potete immaginare il perché!
E voi? Che ne pensate?
Ringrazio le onnipresenti:
Love00, 1Debby_, Lol9393, frastylinsonlarry.
Ma, voglio sentire anche il parere delle altre
più silenziose. Quindi, passo ai ricatti! :P
5 recensioni per aggiornare! Vi adoro, lo sapete!
xoxo

RebelleFleur
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 Crystal scopre il segreto di Zayn.
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Capitolo 11
*** X ***


X


Era una settimana che non vedeva Zayn.
Non si presentava a scuola da Lunedì.
Una settimana esatta da quando ci era andata a letto e lui non si era fatto vivo.  Ma se l’aspettava.

Flashback:

Crystal aprì gli occhi e vide Zayn dormire accanto a lei. Dormiva come un bambino, col volto completamente rilassato anche se ancora livido.
In quel momento riusciva solo a vedere il suo petto tatuato che si alzava e si abbassava regolarmente, il resto del corpo, ancora nudo, era ricoperto dalle lenzuola.
Quella notte poteva definirla la migliore dei sui 18 anni di vita. Lui l’aveva riempita di attenzioni, era stato passionale ed era bellissimo. Come poteva cacciarlo dal letto proprio in quel momento?
Ma doveva. Doveva rimanere lucida davanti a quegli occhi che la facevano sentire un’ ubriaca ogni volta che la guardavano.  ‘Per Zayn ogni cosa è un trofeo’: si ricordò le parole di Louis. E lei si era fatta ingannare in quel modo, forse perché, in un angolo remoto del suo cervello, sapeva che ne sarebbe valsa la pena. E in effetti era stato così, adesso capiva le altre ragazze a cui non importava di avere un futuro con lui, volevano andarci a letto per provare il suo stesso brivido, quello che, inconsciamente, aveva provato anche lei quella notte.
E come biasimarle, adesso?
Come prendere le distanze da tutte loro?
Come continuare a guardare Zayn senza provare vergogna per se stessa?
La sua testa continuava a riempirsi di quelle domande mentre continuava a guardarlo dormire.
‘Per lui non ha significato niente’: quel pensiero rimbombava tra le pareti del suo cervello senza sosta. Quella voce non le dava tregua, non la faceva respirare.
Fino a che non se ne convinse.
“Zyan. Zayn svegliati.”
Disse quasi sussurrando Crystal, scuotendo il braccio del ragazzo.
“Mmm.”
Mugugnò Zayn, aprendo gli occhi, poi:
“Buongiorno.”
Continuò sorridendo.
“Devi andartene, Zayn. Mio padre si sveglierà a momenti.”
Disse fredda Crystal.
Lui si avvicinò a lei, cingendole il fianco con un braccio ma lei si scansò lasciandolo perplesso.
“Non dovrà capitare mai più. Questo è stato un errore, non ha significato niente per te e nemmeno per me.”
Disse incisiva la ragazza, guardandolo a stento negli occhi.
“Già, un errore.”
Ripeté Zayn, poi si alzò di scatto dal letto e, ancora nudo e perfetto, si chinò verso il pavimento raccogliendo i suoi vestiti e, indossandoli velocemente, uscì dalla porta della stanza della ragazza andando via
.
Fine flashback.

Sbatté l’anta della porta dell’armadietto e, con il libro di letteratura tra le mani, si incamminò verso l’aula.
Era sabato e quella finalmente era l’ultima ora. Valery  era impegnata col comitato studentesco e con l’organizzazione del ballo che tra 10 giorni si sarebbe tenuto nell’auditorium della scuola. Le sue assenze erano giustificate dal preside e si maledisse per non aver preso parte a quel progetto anche lei.
Alla fine della lezione, uscì dall’aula e vide Jackson appoggiato al muro di fronte la classe che l’aspettava.
Si sentiva in colpa con lui, si era comportata davvero male quel sabato quando era scappata dietro a Zayn.
Zayn: possibile che c’era sempre lui dietro ogni suo problema?
“Hey, Crystal!Posso parlarti?”
Jackson interruppe il corso dei suoi pensieri.
“Certo, vieni andiamo in cortile.”
Acconsentì la ragazza. Si accese una sigaretta e  attese che quel ragazzo parlasse.
“Bene, ecco. Hai presente il ballo invernale? Vorrei che ci venissi con me, che dici?”
Jackson, imbarazzato, fece quella proposta lasciandola senza parole. Doveva piacergli sul serio se, dopo ciò che era successo, voleva ancora invitarla da qualche parte.
Le labbra di Crystal si allargarono in un sorriso, forse quel ragazzo meritava una possibilità. O almeno tentò di convincersi.
“D’accordo Jackson, ci sto!”
Acconsentì.
Lui, allegramente, le baciò la guancia, poi si dileguò oltre il cancello dello scuola. Lei, invece, decise di aspettare Valery  mentre finiva la sua sigaretta.
Si ritrovò persa tra i suoi pensieri: non capiva se il fatto che non vedesse Malik da una settimana fosse un bene o un male; non capiva se l’averlo letteralmente cacciato dal suo letto fosse stata la cosa giusta; inoltre si sentiva in ansia perché, dopo quello che aveva scoperto su di lui, adesso non sapeva se doveva andare a cercarlo per aiutarlo in qualche modo.
Mentre aspettava, vide Liam uscire dall’edificio. Quest’ultimo si era intrattenuto in presidenza per qualche marachella delle sue.
“Hey.”
Crystal lo accolse con un sorriso vedendolo andare verso di lei.
“Crystal.”
Ricambiò il sorriso.
“Aspetti mia sorella?”
Le chiese cortesemente mettendo da parte il suo lato irritante che le ricordava Zayn.
“Già.”
“Ti faccio compagnia.”

Le disse accendendosi una sigaretta. Poi, cambiò discorso:
“Jackson te l’ha chiesto?”
Quella domanda le fece alzare il sopracciglio destro.
“Come fai a saperlo?”
“Le voci negli spogliatoi maschili corrono e diciamo che in questa settimana in cui Zayn si è assentato, i ragazzi si sono sentiti più liberi di parlare di te.”

Liam le disse quelle cose quasi con rabbia anche se lei non riuscì a comprenderne il motivo. E non volle nemmeno soffermarsi tanto sul fatto che Zayn non permetteva agli altri di parlare di lei.
“Comunque ci andrò con lui.”
Lo vide buttare la cicca della sigaretta a terra e diventare improvvisamente serio.
“Non puoi andarci con lui.”
Le disse guardandola dritto negli occhi.
“Ma perché dovete dirmi tutti quanti cosa devo o non devo fare? Da quando sono arrivata in questa scuola tutti che state lì a guardare e giudicare ogni mia mossa. E’ Zayn che ti ha detto di dirmelo, giusto?E’ lui che non vuole che vada a quello stupido ballo con Jackson ed ha mandato uno dei suoi scagnozzi a dirmelo!”
Urlava contro Liam mentre quello che voleva avere davanti in quel momento era solo Zayn, per poterlo strangolare.
“Crystal, ma non lo capisci? Non è stato Zayn a mandarmi, sono io che ti sto chiedendo di non andarci con lui ma con me!”
Liam si alterò notevolmente. Non poteva crederci che ogni volta che metteva gli occhi su una ragazza questa si era già invaghita di Zayn o Zayn aveva già reclamato possesso su di lei.
Crystal rimase immobile. Con la testa che le stava per scoppiare. Lo fissava senza riuscire a muovere un muscolo e lui lo stesso.
La voce di Valery li richiamò.
“Ragazzi che gentili ad aspettarmi!”
Disse la mora tutta pimpante.
“Io vado a casa.”
Le informò Liam, piatto, lasciando perplessa sua sorella che era all’oscuro di tutta quella faccenda.
Crystal non riuscì a dirgli nulla per poterlo fermare e per chiedergli del tempo per rifletterci, per parlarne con Valery, con Jackson e per capire quello che le stava succedendo.
Lui se ne andò e lei lo lasciò fare prendendosi quel tempo senza il permesso o il consenso di nessuno.
Durante la strada di casa, ebbe modo di parlare finalmente con la sua migliore amica super impegnata.
Le parlò di Zayn con molta fatica facendosi giurare che non l’avrebbe detto a nessuno, le parlò di Jackson ed, infine, anche di suo fratello Liam. Era confusa, disorientata e le parole della sua amica arrivarono proprio al momento giusto:
“Crystal, amica mia, se con Jackson non hai sentito la magia o una forte attrazione fin dall’inizio, non uscire di nuovo con lui, sarebbe inutile, credimi. E poi so che con Zayn sarà stato stupendo e tutti gli aggettivi che mi hai detto tu poco fa, ma è Zayn e questo ti deve bastare per farti stare alla larga dalla lui. Anche mio fratello non ha un’ottima fama a scuola ma tu sei libera di comportarti con lui come vuoi a prescindere dal fatto  che è mio fratello. Prenditi un po’ di tempo per pensare a tutta questa faccenda. Il ballo è tra 10 giorni, hai ancora tempo per decidere. E poi chi ti dice che il tuo principe azzurro non sbuchi fuori all’improvviso?”
Crystal fu felice di sentire quelle parole dell’amica che in un certo senso la rincuorarono. Non sapeva ancora qual era la decisione giusta da prendere ma aveva capito che non era una cosa che doveva decidere su due piedi, aveva ancora del tempo a sua disposizione e voleva usarlo per pensarci bene.
“Spero proprio che arrivi a salvarmi sul suo cavallo bianco!”
Ci rise su. Il principe azzurro non era il suo sogno. Lei preferiva di più un moro tenebroso in sella ad una moto. Le comparve davanti l’immagine di Zayn e :
“Cazzo!”
Imprecò sotto voce per quel pensiero.
“Che succede?”
Le chiese Valery.
“Niente Val, a stasera!”
“Ok!”

 
Et voilà! 
Vi avevo promesso che raggiunte
le 5 recensioni avrei aggiornato.
Voi non mi avete delusa ed io ho
mantenuto la promessa!Sono o non
sono l'autrice più dolce di efp?! :P
Facciamo le persone serie:
Come vedete, l'intreccio diventa più
complicato. La nostra Crystal è contesa...
e cosa ne penserà Zayn di tutto ciò?
Lo scopriremo nella prossima puntata! (?)
Ok, basta.
Non mi avete ancora fatto sapere se la scelta dei
personaggi vi piace. Ditemi la vostra.
Vi ricordo:
Crystal: Holland Roden.
Valery: Crystal Reed.
One Direction: One Direction.
Stay tuned!
xoxo
RebelleFleur
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Ecco cosa devono "sopportare" gli occhi di Crystal e Valery tutte le mattine!
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Capitolo 12
*** XI ***


XI


Il fine settimana era arrivato.
Un’altra settimana in cui Zayn non si era fatto vivo da quando erano andati a letto. Non che lei sperasse in qualcosa di eclatante, in qualche gesto o addirittura in qualche ripensamento da parte del ragazzo ma quel silenzio e quell’assenza che lui le stava facendo pesare, le mettevano in ansia. Forse sì, si sentiva anche una stupida per esserci andata a letto ma quei suoi occhi, che ormai non vedeva da due settimane, doveva ammettere, che le mancavano. Nonostante, ogni volta, fosse una guerra con se stessa per non rimanere prigioniera di quei due pozzi scuri, ne era diventata dipendente, come una droga.
Davanti ai suoi occhi, quando aveva degli attimi di tranquillità, le apparivano le scene di quella notte in cui lui si era aperto a lei in quel modo così dolce e poi aveva lasciato che lei lo curasse e lo consolasse con  premura. Lo vedeva come un gatto randagio che, fino a quel momento, si era leccato le sue ferite in solitudine, ma che, quella notte, si era abbandonato a qualcun altro.
Ma forse, pensò Crystal, tutto quello era solo frutto della sua immaginazione e Zayn  aveva solo riempito il suo ego con l’ennesima ragazza che era riuscito ad abbindolare col suo fascino da cattivo ragazzo.
Erano passati altri sei giorni in cui non aveva per niente riflettuto su cosa volesse fare in merito alla proposta ricevuta da Jackson e dopo anche da Liam. Forse, il suo subconscio aspettava qualcuno che non sarebbe mai arrivato. Ma, subconscio o no, avrebbe dovuto prendere una decisione alla svelta.
Ripensò alle parole di Valery, lei aveva ragione: con Jackson sarebbe stato tutto inutile, non poteva farselo piacere per forza solo perché era dolce e pieno di attenzioni per lei. Per quanto riguarda Liam, invece, ricordò che aveva pensato fosse bello fin dal primo momento. Ma si chiedeva se fosse giusto uscire con lui e omettere la ‘questione Zayn’. Si sentiva in difficoltà e non capiva nemmeno il perché. E, per l’ennesima volta, si sentì stupida.
 
Erano le 22.00, era quasi pronta per uscire con Valery. Sarebbero andate in  un locale a Piccadilly a divertirsi, così l’aveva convinta. Prima, al telefono, le aveva detto che aveva una notizia da darle.  Era proprio curiosa di sapere di cosa si trattasse. Avevano avuto poco tempo per parlare anche quella settimana visto l’imminente ballo,  ma era sicura che Val stesse facendo un ottimo lavoro con quel progetto. Lei portava sempre a termine tutto e soprattutto aveva molta pazienza. Cosa che a lei non apparteneva per niente. Era sempre troppo irruenta, irascibile, impulsiva. Insomma, un disastro.
Indossò le scarpe col tacco.
Forse Zayn era di nuovo nei guai.
Scosse la testa, possibile che doveva pensare sempre a quello? Forse stava impazzendo.
Mentre era davanti allo specchio e metteva il rossetto rosso, vide lo schermo del cellulare illuminarsi col nome di Valery che lampeggiava.
Mise una giacca e scese la rampa di scale di corsa.
“Un momento signorina!Vieni qui!”
Suo padre le ordinò.Lei, in ansia per aver fatto aspettare Valery, si avvicinò comunque.
“E’ tutto ok?”
Le chiese poi dolcemente, cambiando radicalmente espressione.
“Sì, papà. Val mi sta aspettando qui fuori. Era tutto ciò che volevi chiedermi?”
“Volevo solo chiederti di stare attenta. So che lavoro sempre e ho poco tempo per tenerti d’occhio. Ma mi fido di te, non fare stronzate.”

Suo padre le voleva un gran bene, e pur essendo un uomo sempre impegnato, ogni tanto sentiva il bisogno di affermare la sua presenza tanto per ricordare a sua figlia che lui c’era. Sapeva che Crystal non aveva bisogno delle solite raccomandazioni, non che la figlia fosse uno sterco di santo, questo lui lo sapeva ma sapeva anche che se la sarebbe cavata bene, sempre. Era una ragazza fin troppo matura per la sua età, questo era forse dovuto alla perdita prematura di sua madre e ad un padre troppo assente, il signor Pierce ne era consapevole e ormai non poteva più cambiare le cose. Crystal aveva 18 anni ed era adulta.
 
“Val, scusa l’attesa!Andiamo?”
Valery l’accolse con un abbraccio.
“Ci tocca prendere la metro stasera!”
Le annunciò la mora.
“Fa niente, avremo più tempo per parlare.”
 
“Allora?Quale sarebbe questa notizia?”
Chiese Crystal alla sua amica mentre scendevano dalla metro e, a piedi, si dirigevano verso il locale.
“Niall mi ha chiesto di andare al ballo con lui.”
Disse di getto Valery senza nemmeno guardarla in faccia per l’imbarazzo.
Cosa?E tu?”
Chiese sbalordita.
“Gli ho detto di sì.”
Continuò a fissarsi i piedi.
“Ma è fantastico!Tu e Niall siete fatti per stare insieme, l’ho sempre saputo!”
Le disse contenta Crystal. Lo pensava realmente, i loro caratteri combaciavano perfettamente. E il passo tra l’amicizia e l’amore era davvero breve, soprattutto perché si vedeva da lontano un miglio che si piacevano.
“Sono felice che me l’abbia chiesto. Ma non voglio correre.”
“Valery, so che Niall fa parte della cerchia di quei cretini, senza offesa per tuo fratello, ma lui non è come loro. E tu lo sai meglio di me.”
Le disse seria.
“Sì, forse è così.”
Arrivarono al locale, il Play It, e vi entrarono senza problemi dopo dieci minuti. Avanzarono tra la folla già col primo drink tra le mani ed avvistarono Niall, Louis, Harry e Liam. Val andò subito fuori di testa appena vide il suo biondino preferito sorriderle. Dopo aver salutato tutti, infatti, i due si incollarono senza mai più staccarsi.
Anche Crystal salutò gli altri con piacere e  sollevata perché almeno c’era qualcuno a farle compagnia.
Dopo aver chiacchierato  con tutti, Liam la invitò a ballare e lei accettò di buon grado. Mentre i due si alzarono, una voce li fece bloccare.
“Ragazzi, vi sono mancato?”
Era la voce di Zayn che fece sobbalzare Crystal nonostante il trambusto della musica. I due si guardarono intensamente negli occhi mentre gli altri si precipitavano a salutarlo.
“Ciao anche a te, Crystal.”
Disse con una spaventosa calma e la sua solita sicurezza, rivolgendosi a lei.
“Ciao Zayn.”
Disse più dura di quanto volesse. Ma cosa si aspettava? Una dichiarazione forse?Ma cosa aveva nella testa? Perché mai voleva una dichiarazione da lui.
“Venite, sediamoci, vi devo dare una notizia.”
Annunciò, pimpante, ai suoi amici. Tutti si sedettero sui divanetti a cerchio e lo guardarono accendersi una sigaretta.Crystal continuava a torturare quella povera cannuccia nel suo drink da quando l’aveva rivisto.
“Mi sono assentato perché avevo delle cose da sistemare. Ho comprato finalmente casa. E’ piccola ma ci vivo da solo e mi basta.”
Disse con molta soddisfazione. Adesso Crystal si spiegava tutti quei giorni di assenze, probabilmente era andato a guadagnare dei soldi in più ai suoi soliti incontri e poi era andato a cercare casa.
“Beh amico, era quello che volevi, no?Hai fatto  bene.”
Gli disse Louis battendogli una mano sulla spalla.
“Sì, infatti. Ti verremo a trovare spesso.”
Gli disse Harry sorridendo.
“Già, congratulazioni!”
Fu il turno di Liam.
Lei si limitò a guardarlo in silenzio. Forse, non doveva nemmeno esserci in quel discorso ma era capitato.
Zayn, col suo solito ghigno, poi si rivolse a lei:
“E tu che mi dici, Crystal? Mi verrai a trovare spesso anche tu?”
Disse alludendo a qualcosa di malizioso.
“Fottiti Zayn!” 
Lo insultò davanti a tutti provocando la sua risata. Poi, si alzò e si diresse verso la folla che intanto ballava.
Ed Sheeran- SING (https://www.youtube.com/watch?v=tlYcUqEPN58)
Non le interessava con chi, non le interessava per quanto tempo, voleva solo dimenticarsi del volto di Zayn quella notte. Così, iniziò a danzare senza freni tra quella gente sconosciuta, ad occhi chiusi si faceva trasportare dalle note di quella canzone che aveva sentito qualche volta alla radio.
Quando riaprì gli occhi, vide Liam che la guardava a pochi centimetri dal suo corpo. Dietro Liam, vicino ad un muro, Zayn amoreggiava con l’ennesima bionda da capogiro.
Si avvicinò a Liam e:
“Verrò al ballo con te, Liam.”
Gli disse solamente. Non seppe da cosa fu dettata quella decisione ma in quel momento le sembrò la più logica. Lei non era il tipo che aspettava e non si faceva mai illusioni su qualcuno. Quella molla le scattò nel momento esatto in cui Zayn aveva fatto quella battutina pochi minuti prima.
Liam la desiderava e gliel’aveva fatto capire senza problemi.
Il ragazzo, appena udì quelle parole, le cinse la vita con le braccia ed iniziò a ballare a tempo insieme a lei.
Poi le sorrise senza più dire una parola. Crystal gli piaceva, aveva qualcosa di diverso. Sapeva che la sua attenzione però non era dedicata a lui al cento per cento. Non era uno stupido, si era accorto degli sguardi che lei e Zayn si scambiavano, dell’occhiataccia che Zayn gli aveva lanciato pochi minuti prima ai divanetti vedendo la sua mano sui fianchi di Crystal. Non voleva sapere cosa fosse successo tra quei due e non voleva vedere Crystal come l’ennesima ragazza che Zayn era riuscito a portarsi a letto. Ma sapeva che avrebbe finito col litigare con Zayn perché quella ragazza non era una qualunque nemmeno per il suo migliore amico. Se n’era accorto dalla gelosia che lui provava nei confronti di lei, nella possessività, nel suo continuo bisogno di marcare il territorio con lei. Ma non poteva accettare che Crystal fosse trattata come un oggetto da Zayn che si stancava sempre molto presto delle donne, anche di quelle che gli piacevano di più.
Sperò solo che Crystal fosse in grado di staccarsi da Zayn e abbandonarsi a lui.
 
Here I am! :D
Forse qualcuna di voi vorrà
uccidermi per non aver pubblicato ieri!
E mi scuso, abbiate pietà di me! 
Ed ecco la scelta di Crystal che tutte voi
attendevate, ve lo sareste mai immaginato che
alla fine scegliesse Liam? 
Scrivetemi.Scrivetemi.Scrivetemi.
Ok, oltre alla mia solita follia dell'angolo autrice,
ogni tanto ho i miei momenti seri in cui ringrazio
ogni singola persona che fa in modo che questa
storia vada avanti e che io resti sana di mente!
Se vi conoscessi verrei a darvi un bacio!
Ma mi accontento di baci e abbracci virtuali!
Beccatevi le foto...
xoxo
RebelleFleur
 
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La follia di Crystal a causa di questi due!
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Capitolo 13
*** XII ***


XII


Anche Novembre era iniziato. Il gelo era arrivato e con lui anche i primi raffreddori.
Avrebbe fatto volentieri a meno di indossare un vestitino, ma proprio quella sera non poteva rinunciarci.
Aveva acquistato quel vestito verde smeraldo in centro con Valery due giorni prima. Appena l’aveva visto in vetrina, aveva subito pensato che sarebbe stato perfetto. Perfetto per il ballo.
Sapeva bene che quel colore donava al suo incarnato chiaro, ai suoi occhi verdi e che faceva un ottimo contrasto con i suoi capelli ramati che, per l’occasione, erano mossi alle punte.
Mentre indossava il suo vestito pensò a quel poverino di Jackson che aveva scaricato quattro giorni prima.
Gli aveva spiegato bene come stavano le cose e cioè che in lui non poteva vedere un potenziale fidanzato, nonostante fosse il ragazzo più dolce che lei avesse mai conosciuto.
Meglio così, sicuramente non gli avrebbe fatto bene stare con una scombinata come lei che con le persone giuste proprio non riusciva a stare, sceglieva sempre quelle sbagliate, quelle dannose per lei ma che la facevano innamorare più di chiunque altro.
Forse il problema era proprio lei, pensò colorandosi le labbra di rosso.
Guardò l’orologio appeso alla parete: le 20.00 in punto, Liam sarebbe stato lì a momenti.
Si chiese se Liam, alla fine, l’avesse detto anche a Zayn che sarebbero andati al ballo insieme e se lui avesse fatto finta di niente.
Liam era sempre un po’ freddo con lei davanti a Zayn e Crystal capì che aveva intuito che c’era stato qualcosa tra loro due. Nonostante questo, però, non ne fece mai parola con lei.
Sorrise nel ripensare alla felicità di Valery e all’impazienza che aveva nell’andarci con Niall.
Perché a lei non faceva lo stesso effetto? Certo, Liam era meglio di Jackson, anzi, era mille volte meglio ma non era  presa come doveva.
Il campanello suonò e lei si precipitò ad aprire la porta essendo sola in casa. Aveva promesso a suo padre che si sarebbe fatta una foto per renderlo partecipe di quella serata mentre lui sgobbava a lavoro.
Liam era elegante vestito in giacca e cravatta e lo vide fissarla quando se lo ritrovò davanti.
Poi, ricomponendosi, le disse:
“Sei bellissima.”
“Grazie, anche tu stai bene.”

Liam stava veramente bene in quel completo, lo pensava sinceramente ma la sua voce non le aveva provocato dei brividi tantomeno i suoi occhi non l’avevano imprigionata. L’avevano solo fatta sentire calma, a suo agio e basta.
Liam le porse una rosa che lei sistemò in un vaso lì in casa poi si avviarono verso la macchina.
Una volta dentro, Crystal volle rompere quel silenzio intraprendendo una conversazione:
“Oggi cosa hai fatto?”
“Beh, io e i ragazzi siamo andati a vedere la nuova casa di Zayn. E’ carina e siamo rimasti da lui fino ad un’ora fa. Anche lui verrà stasera con una ragazza, anche se non mi aspettavo partecipasse a cose del genere, è il primo anno questo.”

Crystal non seppe spiegare perché Liam le diede quelle informazioni che nella sua testa stava analizzando velocemente, seppe solo che le diedero un fastidio che sentì fino allo stomaco all’udire l’ultima frase.
Si chiedeva se a Zayn,invece, avesse dato fastidio vederla insieme a Liam. Ma subito pensò fosse impossibile.
Crystal si limitò ad annuire ed a scrollare le spalle per risultare indifferente a quel discorso.
Finalmente scesero dall’auto.
Valery, avvolta in un vestito nero, le corse in contro abbracciandola felice.
C’erano anche Louis ed Harry che però non erano accompagnati da nessuna ragazza.
“Ragazzi e voi ci siete venuti insieme al ballo?”
Li prese in giro Crystal.
“Harry, non è il mio tipo, Crystal!E poi lui se la fa con quelle adulte ed in carriera, tipo le professoresse.”
Louis scoppiò a ridere ricevendo una pacca dietro il collo da Harry.
“COSA?Harry con una professoressa?!Harry dimmi che non è vero!”
La reazione di Valery fece ridere a crepapelle tutti i presenti venuti a conoscenza di quel segreto.
“Non doveva sapersi, grazie Louis so che hai sviato il discorso per non dover spiegare il fatto di essere solo stasera.”
Harry disse indispettito a Louis, ma senza arrabbiarsi sul serio. Louis fece una smorfia alle parole del riccio che aveva colto nel segno.
“Sai, Crystal, Louis aveva due piedi in una scarpa e il giorno del ballo si è ritrovato senza scarpe!”
Subito Liam prese la palla al balzo per prendere in giro Louis che aveva raccontato quella storia ai suoi amici proprio quel pomeriggio a casa di Zayn.
Crystal si stava divertendo da morire ad assistere ai battibecchi di quei quattro. Infondo, da Harry se l’aspettava la relazione con una professoressa e sperò per lui che si trattasse di quella di inglese e non della racchia di matematica. Per quanto riguarda Louis, aveva sempre saputo fosse un donnaiolo quasi al pari di Harry ma aveva avuto la sua punizione divina proprio quella sera e un po’ le dispiacque. Niall era del tutto preso da Valery e non smettevano di stare abbracciati, quello forse era un amore puro che lei non aveva mai provato. Lei era l’unica che si sentiva un pesce fuor d’acqua accanto a Liam che probabilmente con lei non c’entrava niente. Aveva alle spalle una storia tranquilla, un’infanzia ed un’adolescenza piena d’amore insieme a sua sorella Valery ed ai loro genitori pieni di affetto e di premure per loro.
Per lei non era stato così. Certo, nella sua infanzia aveva ancora sua madre, ma i suoi erano spesso a lavoro perché le condizioni economiche della sua famiglia non erano delle migliori fin quando suo padre avrebbe continuato a lavorare in quello studio legale ormai fallito. L’anno prima che morisse sua madre, suo padre si trasferì nella sede centrale di Liverpool dell’attuale studio in cui lavorava ma, nonostante la situazione economica migliorasse a vista d’occhio, la malattia di sua madre peggiorava sempre di più. Così, la sua adolescenza era stata fin troppo travagliata tra la morte di un genitore, un fidanzato approfittatore, l’approccio  con un padre distrutto da un lutto e l’assenza di amici validi. Da lì, il primo approccio con le droghe leggere, anche se di nascosto e di rado e da lì la sua dipendenza dalla nicotina. Da qualcosa doveva pur dipendere.
Si accese una sigaretta, ormai erano diretti all’entrata della scuola.
Forse la storia di Zayn aveva più in comune con la sua, era per questo che era incuriosita da lui, era per questo che si era avvicinata a lui e sentiva il bisogno di sapere come stava. Era per questo che riusciva a vedere qualcos’altro dietro quel comportamento da duro, da donnaiolo e dietro quel muro fatto di frecciatine e provocazioni. Doveva esserci per forza dell’altro, qualche volta lui aveva lasciato anche che lei lo vedesse, come quella sera al parco, o quando l’aveva salvata dalle grinfie di James o la notte in cui erano andati a letto insieme . Ma, il giorno dopo, era sempre tutto uguale.
Buttò la cicca a terra prima di varcare l’ingresso.
Era tutto meraviglioso e decorato nei minimi dettagli. C’era il tocco allegro ed inconfondibile di Valery.
“Val, è meraviglioso!Sei stata bravissima.”
Si congratulò con lei.
“Tu trovi? Ti ringrazio.”
Mentre ognuno prendeva un bicchiere di punch già pronto sull’enorme tavolo all’ingresso, Crystal vide Harry flirtare con la professoressa di inglese. Sorrise, quel ragazzo era troppo scontato per lei.
Vide poi Louis parlare animatamente con una ragazzetta minuta nell’angolo della sala, forse era quella tradita e forse voleva delle spiegazioni. Come biasimarla? Era brutto sentirsi traditi e lei lo sapeva bene. Era per questo che aveva preso le distanze da Malik.
Niall e Valery aprirono le danze insieme ad un altro paio di coppie. La musica era dal vivo e la band che suonava, pur non essendo professionista, era davvero brava. Opera di Val anche quella, pensò.
Liam le porse le mano:
“Mi concede questo ballo, signorina?”
“Ma certo, signore.”

Rispose scherzando.
I due iniziarono a ballare insieme ai loro amici e si divertirono.
Passarono un paio d’ore. Crystal e Liam si tranquillizzarono all’idea che Zayn non sarebbe più venuto, che, forse, avesse cambiato idea.
Your Guardian Angel – The Red Jumpsuit Apparatus.(https://www.youtube.com/watch?v=Q7Em4fUOrZo)
Adorava quella canzone, sopratutto se suonata dal vivo.
Strinse le mani dietro al collo di Liam e lui gliele allacciò dietro alla schiena.
Tra di loro non c’era ancora stato un bacio e forse quello era il momento più adatto.
“Liam.”
Quella voce sovrastò la musica, spense i pensieri nel cervello di Crystal e anche in quello di Liam.
Zayn, che lo aveva richiamato alla realtà, prese tra le mani il colletto della camicia chiara del suo migliore amico.
“Usciamo fuori a parlare.”
Lo guardò con sguardo duro, arrabbiato. L’amico annuì lentamente, non aveva paura.
Zayn non la degnò di un solo sguardo, nemmeno per sbaglio, mentre lei aveva visto tutta quella scena paralizzata. Poi, li vide camminare uno dietro l’altro verso l’uscita.
 
“Cosa cazzo ci fai qui con lei?”
Chiese Zayn accendendosi una sigaretta, non aveva intenzione di picchiare il suo migliore amico anche se con quell’espressione avrebbe messo paura a chiunque.
“Avrei dovuto dirtelo.”
“Esatto, Liam. Avresti dovuto. Perché cazzo non l’hai fatto?”

Chiese ancora, mentre la rabbia in lui cresceva. Era pura gelosia nei confronti di quella ragazza che nemmeno gli apparteneva.
“Perché a te non interessa mai un accidente delle ragazze che ti porti a letto. Perché avrebbe dovuto importarti di Crystal?”
Liam si fece coraggio e gli parlò.
Zayn rimase in silenzio continuando ad aspirare nicotina.
“Prenditela, te la cedo.”
Parlò poi, tranquillamente.
“Zayn non puoi continuare a trattare ogni ragazza come se fosse un oggetto! Lei non è il tuo trofeo!”
Gli urlò contro.
“Non l’ho mai trattata così.”
Ammise Zayn, col suo solito giubbotto di pelle addosso, gettando la sigaretta ormai consumata sull’asfalto.
“Bene, allora se per te è così importante, per una volta, perché non  fai la cosa giusta? Va’ da lei!”
Lo provocò Liam ma l’amico gli voltò le spalle e mentre andava via gli rispose:
“Perché io non sono mai stato bravo a fare la cosa giusta. Sei tu quello che la fa sempre.”
Lo vide sparire nel buio di quella fredda notte. Nella testa gli rimbombavano le parole di Zayn. Che veramente tenesse così tanto a quella ragazza tanto da sacrificarsi per la sua felicità?
E Crystal? Lei cosa avrebbe fatto per lui? Non voleva una ragazza già innamorata di un altro e non voleva essere un ripiego. Non era troppo arrabbiato, a lui piaceva molto Crystal ma non credeva di esserne innamorato.
“Liam. Non avete fatto a pugni, vero?”
Crystal era uscita in cortile e si era accesa una sigaretta mettendosi accanto a lui.
Liam, in risposta, scosse il capo.
“Accompagnami a casa, per favore.”
Ancora in silenzio, Liam acconsentì col capo.
 
Quella notte, Crystal non fece altro che pensare a Zayn in quel vicolo cieco che prendeva e sferrava pugni sfogando tutta la sua rabbia. Poi, lo immaginò da solo, nella penombra della sua nuova casa, a curarsi le ferite. Non sarebbe corsa da lui, nonostante lo desiderasse.
Perché spesso, fare ciò che desideri è ben lontano dall’essere felice. Quella sera, Crystal l’aveva capito.
 
Ma ciao a tutte!*_*
Eccomi qui con il capitolo del tanto
atteso ballo! Un po' di azione come sempre!
Spero vivamente per voi che abbiate messo la canzone
che vi ho suggerito perché per me è perfetta
da quel momento fino alla fine del capitolo!
Allora?Che dite? Ditemi tuttooo!
Ah, visto che avete fatto le brave e mi avete fatta
commuovere con le recensioni, stasera aggiorno di
nuovo! Però, fatemi trovare almeno 3 recensioni!(occhi languidi!)
P.s. Ieri ho scritto l'epilogo di questa storia e non vedo l'ora
di farlo leggere anche a voi, io lo adoro e dico grazie
al mio piccolo cervello che me l'ha fatto scrivere!
Come sempre, STAY TUNED AND LOVE ZYSTAL!
Vi adoro!
xoxo
RebelleFleur
La meravigliosa Crystal vestita per il ballo.
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La nuova coppia Niall-Valery al ballo.
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Capitolo 14
*** XIII ***


XIII


Il giorno dopo, Crystal ritornò a scuola con un senso di sollievo per non dover condividere più  la sua amica con il comitato studentesco. Ma, purtroppo, aveva fatto male i suoi conti: adesso c ‘era Niall. Lei era davvero felicissima della loro relazione ma sapeva che, ormai, la sua migliore amica avrebbe dovuto dividersi tra loro due.
Aveva anche capito che, da quando Val stava con Niall, lei era costretta a passare più tempo con Zayn e la sua cerchia di amici ma non sapeva ancora se quella cosa le dispiacesse poi così tanto.
Anche a mensa sedevano tutti vicini. Proprio lì, Crystal si rese conto di una cosa: doveva parlare con Liam e scusarsi per il suo comportamento al ballo. Forse era meglio chiarire alcune cose, non meritava di essere preso in giro.
“Liam?”
Lo richiamò la ragazza.
Mh?”
Il ragazzo alzò lo sguardo dal suo piatto e la guardò in faccia.
“Senti, ti devo parlare.”
La sua determinazione trapelava sempre in ogni frase che pronunciava.
Liam si alzò dal suo posto e la seguì in cortile sotto lo sguardo attento di tutti i loro amici, compreso Zayn, che li videro allontanarsi insieme.
Faceva freddo ma, in quei pochi angoli di sole, quel freddo secco diventava sopportabile.
Crystal si accese una sigaretta, era nervosa perché sperava che Liam non la prendesse male.
 
“Liam.  Senti, noi non possiamo continuare ad uscire.”
Esordì la ragazza dopo aver fatto un grande sospiro.
“Lo so Crystal. Me ne sono reso conto ieri sera che provi qualcosa per Zayn. Non c’è bisogno che mi spieghi.”
Disse serio il ragazzo in piedi di fronte a lei.
Crystal, d’impulso, lo abbracciò stringendogli le braccia dietro al collo.
“Tu sei fantastico e se lui non ci fosse stato…”
“D’accordo, Crystal. Ho capito.”

Interruppe quella frase perché forse gli avrebbe fatto male. Non ne era innamorato, questo era certo, ma provava un affetto profondo per Crystal perché c’era qualcosa in lei, nei suoi gesti, nelle sue parole, che l’attirava. Come un’aurea che la circondava e che ti penetrava nella testa ogni volta che lei sorrideva. Ora che ci pensava, Zayn aveva qualcosa di simile. Quei due si somigliavano.
Si staccò dal suo abbraccio e le sorrise lievemente. In quel tacito gesto le fece capire che non ce l’aveva affatto con lei.
“Torniamo a lezione?”
Le chiese, poi.E lei annuì.
Era contenta della reazione di Liam, alla fine anche lui si era dimostrato diverso da come si presentava agli altri, alle ragazze della scuola. Valery aveva ragione.
Finirono le ultime tre ore di lezione ognuno nelle proprie classi. Aveva sentito che Zayn quel giorno aveva un test da recuperare ma non l’aveva visto per niente agitato a mensa, chissà se aveva studiato.
Era come se lui avesse lasciato campo libero a Liam e non se lo spiegava. Forse era vero che una volta ottenuto ciò che voleva, Zayn Malik si stancava. E lei ci era cascata.

“Hey Cry, noi andiamo alla dependance di Niall, tu che fai, vieni?”
Le chiese Valery una volta uscite da scuola, ancora mano nella mano col suo fidanzato.
“D’accordo, tanto non ho da studiare.”
“E voi ragazzi?”
“Io ci sto.”

Disse secco Zayn.
“Anch’io, posso portare Stacy?”
Domando Harry.
“E chi diavolo è Stacy?”
Chiese Niall di rimando.
“La sua nuova fiamma, è ovvio, no?”
Rispose Zayn conciso.
“D’accordo.”
Approvò Niall.
“Io e Liam non possiamo, domani dobbiamo recuperare il test di geometria e dobbiamo studiare. E’ l’ultima possibilità che abbiamo.”
“Buono studio, allora.”

Gli augurò Valery.
Crystal e Valery camminarono vicine, con Stacy al loro fianco, mentre i tre ragazzi camminavano davanti a loro.
“Crystal, giusto? Non sapevo stessi uscendo con Zayn.”
Se ne uscì la riccia che camminava al loro fianco e che le due amiche non conoscevano minimamente.
“Infatti non ci sto uscendo!”
Rispose scorbutica.
“Andiamo, Crys. Sii gentile, Stacy è del terzo anno.E’ più piccola di te.”
Non sapeva se la sua amica realmente la stesse rimproverando o era solamente ironica.
Comunque, Stacy, questa non è un’uscita di coppia. Siamo tutti amici anche se alcuni di noi si frequentano.”
Valery rispose alla ragazza sui sedici anni. Intanto, erano tutti arrivati a casa di Niall.
Harry e Stacy, dopo appena 15 minuti, si rintanarono nella camera da letto della dependance.
Meglio così, pensò Crystal, quei due continuavano a fare effusioni davanti a tutti e stavano iniziando ad infastidirla.
Niall e Val si mangiavano con gli occhi così, anche se forse se ne sarebbe pentita, si rivolse a Zayn:
“Zayn, vieni fuori a fumare una sigaretta?”
Il ragazzo, che capì che non avrebbe mai ricevuto un invito da lei in altre circostanze, accettò.
Una volta fuori, si accesero la loro sigaretta.
“Farai diventare Liam molto geloso.”
Disse con suo solito fare arrogante. Liam non gli aveva ancora riferito del loro discorso di quella mattina.
“Anche tu la tua bionda cheerleader.”
Gli lanciò un’occhiata veloce per poi tornare a concentrarsi sulla sua sigaretta.
I due finirono di fumare e, quando rientrarono dentro, al caldo, i loro amici si erano già rifugiati nell’altra stanza libera. Così a loro toccò il soggiorno.
Si guardarono divertiti per aver pensato la stessa cosa.
“Beh, per lo meno noi abbiamo il minibar.Allora cosa vuoi?”
Le chiese Zayn.
“Fai tu.”
Dopo poco, Zayn le porse una birra e una la tenne per sé. Si sedettero sui comodi cuscini poggiati a terra per formare una specie di divano.
“Comunque, si dà il caso che io e la cheerleader non stiamo insieme. Non voglio rovinare la mia fama da play boy!”
Scherzò Zayn dopo essersi scolato tutta la birra.
“Oh, certo!E’ ovvio…”
Disse ironica Crystal scoppiando poi a ridere e  contagiando anche il moro.
Voleva, con tutta se stessa, evitare il suo sguardo ma la sua risata la costrinse a guardare verso di lui.
Ed eccola persa in quel luccichio.
Ed eccolo perso in quegli smeraldi.
Zayn le poggiò la mano sulla mascella continuandola a guardare negli occhi.
“Zayn, io…”
“Shh!Non farei mai una cosa del genere a Liam.”

Gli stava per dire che con Liam si era chiuso tutto proprio quella mattina, anche se non c’era mai stato nulla di concreto. Lo stava per baciare, anzi, lui la stava per baciare. Ma il destino, o qualcuno lassù, non volle che accadde perché proprio in quel momento Harry e Stacy uscirono dalla stanza facendoli sobbalzare.
 
 
Quando Crystal tornò a casa, era tutto stranamente silenzioso, la tv era spenta ma c’era un ottimo profumo di carne e contorni vari. Quindi, suo padre era in casa. Andò verso la cucina per salutare suo padre ed assaggiare quella cena con i fiocchi che non preparava da tempo. Quando vi entrò, vide di spalle una signora seduta al loro tavolo, in casa loro.
“Oh, Crystal, vieni voglio presentarti una persona.”
Le annunciò il padre sorridendo.
La signora, anch’essa di mezza età, si girò verso di lei. Era una bella donna, alta e slanciata con i capelli castani e dei riflessi chiari all’interno. Non poteva crederci, suo padre stava insieme ad un’altra donna.
“Ciao, Crystal, sono Diana.”
Le parlava come fosse una stupida. Come fosse una bambina di 6 anni che non stesse capendo quella situazione.
“Come hai potuto, papà?”
Gli chiese con la voce spezzata ma al contempo piena di rabbia.
“Crystal sii gentile. Conosco Diana da due anni e ci siamo innamorati.”
Si spiegò il signor Pierce, temendo in una reazione spropositata di sua figlia.
“Ci siamo innamorati?CI SIAMO INNAMORATI? E la mamma? Eh, papà? Dicevi che l’avresti sempre amata. Belle stronzate!”
Ormai, il suo cervello era partito. Gridava contro suo padre che in quel momento, per lei, era uno dei peggiori traditori.
“Crystal, io amerò sempre tua madre ma lei e morta ed io devo cercare di rifarmi una vita.”
“Sai che ti dico? Fattela una nuova vita ma non includermi!”

Prese il giubbotto dall’attaccapanni all’entrata e di corsa si diresse fuori da casa sua. Le lacrime avevano iniziato a scendere e il freddo non lo sentiva più. Correva e il suo cervello sapeva dove stava correndo, le sue gambe sapevano dove la stavano dirigendo e lei, in quel momento, non aveva la forza di opporsi.
Prese la metro per arrivarci.
Salì di corsa le scale di quel vecchio fabbricato tenuto in ottime condizioni e bussò alla porta ancora col fiatone.
TO BE CONTINUED…


Come vi avevo promesso, ho aggiornato di nuovo!
Contente?! :D
Bene, adesso so che vorreste uccidermi
per com'è finito questo capitolo ma, vi prego, 
perdonatemi!! E voi, alla porta di chi credete
abbia bussato Crystal?
Fatemelo sapere e fatemi sapere anche cosa
ne pensate! Vi ringrazio come sempre, siete
davvero fantastiche! Se ho finito questa storia è
stato solo grazie a voi! 
Ok, basta con questa dolcezza serale e via con le foto!!
Stay tuned and love ZYSTAL!
xoxo

RebelleFleur
 
 
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Sad situations.
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Capitolo 15
*** XIV ***


XIV



“Crystal.”
Disse preoccupato una volta aperta la porta del suo monolocale.
“Scusami se ti piombo qui senza preavviso. Posso entrare?”
Disse ancora con la voce spezzata senza guardarlo negli occhi. Si vergognava di apparire a Zayn in quello stato, così debole.
“Certo, entra.”
Le disse serio e chiuse poi la porta. La fece accomodare sul divano e intanto le preparò del caffè.
Quando fu pronto gliene porse una tazza e si sedette accanto a lei accendendosi una sigaretta. Crystal continuava a fissare il liquido scuro e fumante all’interno della tazza che aveva tra le mani e iniziò a pensare che forse non era stata una buona idea andare lì. Dannata Valery che le aveva detto per filo e per segno dove abitava Zayn solo perché l’era andato a trovare con Niall qualche giorno prima e, chiacchierona com’era, non aveva potuto fare a meno di raccontarle tutti i dettagli.
“Se non vuoi parlarne non ti costringerò.”
Le disse Zayn. Era in tenuta da casa con pantaloni di tuta ed una canotta, i capelli scombinati. Fortuna che non c’era nessuna ragazza in casa.
“Mio padre sta con una donna e l’ha portata a casa.”
Disse quelle parole una dopo l’altra velocemente.
“E tu, da egoista quale sei, non hai accettato che tuo padre stesse ricominciando a vivere, ti sei arrabbiata e sei scappata via.
Zayn continuò il suo racconto come se la conoscesse da anni per dire quelle cose di lei.
“Io non sono egoista!Che ne sai tu?Non sai niente di me!”
Appoggiò la tazza sul tavolino di fronte al divano e si alzò nervosamente.
Lui si alzò a sua volta.
“Senti, fino a prova contraria sei tu che sei venuta qui. Se non ti interessava il mio parere non ci venivi proprio.”
Zayn non voleva che se ne andasse ma sul serio non riusciva a capire la sua reazione.
“Hai ragione, me ne vado!”
Stava per fare un passo ma lui la bloccò per il braccio e l’attirò a sé contro il suo petto. La strinse forte e lei glielo lasciò fare perché il calore del suo corpo la fece sentire meglio.
“Resta.”
Si limitò a dirle a voce bassa.
“Io devo uscire per un po’, al massimo un paio d’ore. Tu fa’ una doccia o ciò che vuoi e rilassati.”
L’avvisò il moro.
“Zayn, vai ad un incontro, vero?”
Lui non le rispose, Crystal già conosceva la risposta. Si chiuse la porta alle spalle ed uscì.
Crystal rimase sola in quel piccolo appartamento così, decise di fare un piccolo giro di perlustrazione.
Era tenuto tutto in ordine, era molto carino. Al momento aveva visto solo l’entrata costituita da una piccola cucina con terrazzino nello stesso ambiente con un tavolo rotondo in legno ed un divano tre posti col televisore appeso al muro. Un disimpegno portava alle altre due stanze: il bagno, una stanza perfettamente quadrata con una vasca da bagno particolare e poi la camera di Zayn costituita da un letto enorme e tutti i mobili necessari. Ciò che la incuriosì di più furono quei quadri appesi alle pareti. In realtà erano disegni a matita, alcuni in bianco e nero, alcuni a colori. Erano dei soggetti stupendi e non poteva credere che li avesse fatti Zayn.
Si appoggiò sul letto sul quale pensò  che un sacco di ragazze già erano passate prima di lei. C’era un profumo misto a sigarette e all’odore di Zayn. Aprì il primo cassetto di un enorme comò e prese la prima maglia che vi trovò, ne aprì altri due prima di trovare la biancheria e prese dei boxer puliti. Le faceva strano dover indossare i suoi vestiti, sembrava di avercelo sempre appiccicato addosso. Andò in bagno e fece una doccia, poi indossò la maglia di Zayn a mezze maniche  e i suoi boxer. Si sistemò sul divano e accese una sigaretta.
Forse era sbagliato starsene lì, piombare così nella vita di una persona non era giusto ma non sapeva da chi altri andare. Valery viveva con i suoi e con Liam. L’unico di cui si fidava, strano a dirsi, era Zayn.
Dopo circa quattro sigarette e tre tazze di caffè, sentì la porta aprirsi, poi un tonfo sul pavimento che la fece sobbalzare. Si precipitò vicino alla porta  e vide Zayn a terra con una mano a premersi la fronte. Del sangue gli usciva dal naso e, a quanto pareva, a stento si reggeva in piedi.
“Hei, Zayn, avanti alzati.”
Con uno sforzo gli appoggiò il braccio alla sulla sua spalla e si diede una spinta per riuscire ad alzarlo. Lo fece arrivare fino alla camera da letto, anche se con molta fatica e, a peso morto, lo fece cadere sul letto.
“Crystal. In cucina.Il cassetto delle medicine. Le pillole.”
Zayn non riusciva nemmeno a parlare dal dolore, Crystal si precipitò in cucina ed aprì tutti i cassetti che si  ritrovò davanti, fino ad indovinare quello delle medicine. Prese lo scatolo tra le mani: ‘antidolorifico’, bene, dovevano essere quelle. Gliele portò insieme ad un bicchiere d’acqua e lui le ingoiò. Poco dopo, vide il suo respiro regolarizzarsi.

“Vieni qui, fatti curare queste ferite.”
Disse premurosa.
“Lo posso fare anche da solo.”
Disse lui guardando in basso.
“Stasera ci sono io, lo faccio io.”
Come un dejà-vu, lo fece sedere al bordo del letto ed iniziò a tamponargli le ferite col mercurio, dov’era gonfio ci passava del ghiaccio. Quella volta, però, gli faceva più male.
“Stasera ho perso.”
Le comunicò senza lasciar trapelare nessuna emozione.
“Ti era mai capitato?”
“Poche volte, solo quando ho altro a cui penso e non riesco a concentrarmi.”

Confessò il ragazzo mentre si abbandonava alle cure di Crystal.
“Tipo stasera a cosa pensavi?”
“A te che facevi la doccia a  casa mia e poi indossavi i miei vestiti.”

La sua voce era profonda, un po’ roca forse per le troppe sigarette, e in quel momento un’ondata di calore le attraversò tutto il corpo.
“Zayn non verrò di nuovo a letto con te.”
Disse concisa.
“Pur volendolo, non posso. Non riesco a muovere un muscolo. Mi sono fatto picchiare per bene per colpa tua.”
Cercò di accennare uno dei suoi soliti sorrisi ma non ci riuscì per il gonfiore alle labbra.
“Su avanti, togliti la maglietta e  stenditi.”
Gli ordinò lei.
“Farai tutto tu, tesoro?”
Le chiese malizioso.
“Zayn!Sei impossibile!So che hai delle ferite anche sul petto e te le volevo medicare ma mi è passata la voglia.”
“Ok, ok. Aspetta. Scusa.”

Crystal aiutò Zayn a togliersi la maglietta e poi anche a stendersi sul letto.
Sotto il suo sguardo attento, prese una benda, la impregnò di mercurio e, con molta delicatezza, gliela passò su alcuni tagli facendolo sussultare lievemente per il dolore. Poi, passò al ghiaccio, lo premeva sui lividi e lui la continuava a scrutare. Era così bella ai suoi occhi che avrebbe voluto farsi curare ogni volta da lei, dalle sue mani.
Crystal sfiorava il suo petto tatuato e scolpito e si sentiva bruciare dentro. Desiderava sentirlo più vicino a lei. Con la mano libera gli accarezzò il tatuaggio appena al di sotto delle due clavicole, poi scese lungo i suoi addominali fino ad arrivare al cuore tatuato sul fianco destro.
Lui sentiva bruciare il tocco di Crystal sulla sua pelle e non riusciva a spiegarsi quelle sensazioni.
Ad un tratto, lei si svegliò dal suo stato di trance:
“Vado a dormire di là, buonanotte.”
Gli disse frettolosamente.
“Per favore, rimani qui.”
La supplicò.
“Zayn, te l’ho già spiegato…”
“Lo so. Dormiremo e basta.Però, resta qui.”

Mai una proposta le era sembrata più dolce.
Sapeva che quelle parole non  le sarebbero suonate allo stesso modo se pronunciate da qualcun altro.
Quella notte, i loro respiri andavano a tempo, i loro corpi, se visti dall’alto, formavano un cuore e le loro anime erano piene l’una delle cure dell’altra. 

 
Buongiorno ragazze mie!
Spero di aver allietato il vostro risveglio
con questo capitolo! 
ALLORA?? Che ve ne pare?
Questo riavvicinamento vi fa felici?
Beh, so che tutte avete indovinato che
sarebbe andata da Zayn, in effetti, anch'io 
sarei andata da lui! Però, un po' in ansia che, alla fine,
non sarebbe andata così ce l'avevate, vero?:P
Ma sono stata clemente!
Ok, basta! Forse stamattina ho bevuto troppi
caffé e adesso mi sento euforica!
Quindi... passo ai ringraziamenti!
Davvero, non ho parole per spiegarvi quanto
apprezzi la vostra presenza. Mi state accompagnando in 
questa storia come se foste tutte co-autrici e non mi
fate mai sentire sola! Siete fantastiche!!!
WE LOVE ZYSTAL! 
Occhio alle foto! ;)
xoxo

RebelleFleur
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Al mio tre sveniamo tutte insieme! (1,2.................
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Capitolo 16
*** XV ***


XV


“Zayn, sei già sveglio?”
La luce penetrava dalla finestra a lato del letto in cui quella notte Crystal e Zayn avevano dormito l’uno accanto all’altro. In quel momento, la ragazza aveva aperto gli occhi forse per aver inalato nicotina proprio mentre dormiva. Zayn era alla finestra, le dava le spalle e fumava una sigaretta. Indossava dei vestiti puliti, probabilmente aveva fatto la doccia prima che lei si svegliasse.
“Buongiorno Crystal, mi dispiace se ti ho svegliato, abbiamo ancora due ore prima di dover andare a scuola.”
Crystal si rilassò ancora stretta a quelle lenzuola profumate.
“Zayn, perché sei venuto a vivere da solo?”
“Mia madre si è messa con un altro uomo, un uomo violento. Spesso ci siamo azzuffati. Non potevo più continuare a stare in quella casa.”
Il moro si spiegava senza però voltarsi. Continuava a darle le spalle fumando la sua sigaretta. Per qualche strano motivo, le storie dei due ragazzi continuavano a presentare delle analogie, come se i due fossero legati ancora prima di conoscersi.
“Tu pensi che io sia egoista?”
Gli chiese ancora.
“Chi è che non lo è? Tutti noi lo siamo, i nostri genitori lo sono. L’essere umano lo è per natura, salvaguarda se stesso sempre per primo, lo fa per istinto. E più cresciamo e più lo diventiamo.”
“Mi presti una maglietta?”

Gli chiese poi smorzando la tensione e la serietà di quel momento. Si scoprì dalle lenzuola e si alzò dal letto. La maglia che aveva usato come pigiama le arrivava poco più giù dell’inguine ed il resto delle gambe era completamente scoperto. Zayn la guardava.
“Crystal mettiti qualcosa addosso di dannatamente accollato, non posso permettermi di saltare ancora la scuola.”
Le disse mentre si inumidiva le labbra in modo sensuale.
“Non posso credere di aver dormito con un maniaco!”
Scherzò lei, scegliendo una maglia dal cassetto di Zayn. Scelse quella dei Guns ‘n Roses nera e se la legò sopra l’ombelico, infilò i jeans scuri che indossava la sera precedente, scarpe da ginnastica e capelli sciolti.
“Andiamo a scuola o no?“
Chiese con impazienza.
“Andiamo.”
 
Arrivarono a scuola in moto, sotto lo sguardo di tutti i pettegoli e di tutte le galline che giravano intorno a Zayn.
“No dirmi che tu e Malik…”
“No, Val! Non ci vado a letto, sto solo da lui per un po’!”
“E’ solo questione di tempo e finirai ancora a letto con lui, questo lo sai.”

Valery le parlò in modo severo che quasi non fece sorridere Crystal che non era abituata a vederla così.
“Bene, stasera io e Niall verremo da voi a controllare la situazione. Non è naturale per voi due convivere.”
Disse sospettosa.
“Come vuoi. Ma ti dico che va bene.”
 
 
All’uscita di scuola:
“Crystal, andiamo a casa?”
Le chiese premuroso Zayn.
“Va’ avanti tu, passo da casa a prendere dei vestiti e vengo in metro.”
Lo vide annuire ed allontanarsi.
“Non posso crederci, perché adesso si comporta così?”
L’espressione di Valery era tutto un programma, era buffa e sbalordita accompagnata dallo shock di Niall e Louis che avevano assistito anche loro alla scena.
“Sembrate quasi due innamorati…”
Disse Louis sbattendo le palpebre più volte.
“Smettetela ragazzi, piuttosto dove sono Harry e Liam?”
Crystal sviò il discorso.
“Harry si sarà trattenuto con la prof di inglese e Liam doveva uscire con una tipa.”
Le spiegò Niall.
“Tralasciando Harry, mi fa piacere che Liam stia uscendo con un’altra.”
Esclamò Crystal.
Poi, si salutarono e ognuno andò a casa propria.
 
 
“Hai intenzione di restare a lungo, allora.”
Le chiese Zayn vedendola entrare dalla porta di casa sua con un borsone enorme pieno zeppo di cose.
“Zayn, mi dispiace. Io mi arrangerò da qualche altra parte, è solo questione di uno o due giorni.”
Tentò di scusarsi Crystal.
“Facciamo una cosa, resta quanto vuoi a patto che mi curi le ferite ogni volta che ce ne sarà bisogno.”
Le disse avvicinandosi.
“Anche se non sono molto contenta quando vai agli incontri, accetto.”

La porta suonò.
Zayn fece accomodare Niall e Valery che avevano portato le pizze per tutti.
La serata passò in allegria e Crystal spiegò anche ai due il motivo per cui si trovava lì da Zayn.
 
“Che stai combinando, Zayn?”
Gli chiese Niall preoccupato quando si trovarono finalmente lontani dalle due ragazze.
“Non chiedermelo, amico.”
“Crystal ha il potere di incastrare gli uomini, prima Liam, poi tu. Stai attento a non rimanerci sotto.”
“Non ho mai perso la testa per una ragazza, lo sai bene Niall. Di certo non sono io quello che deve stare attento.”

Ed ecco che Zayn era passato alla difensiva con quel suo modo arrogante di rispondere. Ma Niall lo conosceva fin troppo per prendersela.
La serata, dopo qualche altra chiacchiera, finì  verso mezzanotte.
Niall e Valery salutarono i due e andarono verso casa.

Crystal andò verso la cucina ed iniziò a lavare le posate sporche che avevano utilizzato quella sera, in qualche modo doveva pur sdebitarsi con Zayn. Mentre insaponava i coltelli sentì le mani calde di Zayn appoggiarsi sui suoi fianchi. Si bloccò.
Cautamente si girò e si perse nei suoi occhi. Lui la baciò con foga e lei lo ricambiò.Sempre con molta fretta, Zayn la guidò fino al tavolo da pranzo liberandolo con un gesto secco di tutte le cose che c’erano ancora sopra. Poi prese Crystal per i fianchi e la fece sedere sul tavolo. Si posizionò tra le sue gambe mentre lei gli sfilava la maglietta e accarezzava il suo corpo scolpito e abbronzato.
Lui le baciava ogni angolo del collo, poi le sfilò la sua maglia preferita dei Guns ‘n Roses e velocemente la liberò anche del reggiseno. Le loro lingue si scontravano e le loro mani bramavano sempre di più.
“Mi fai sentire un ubriaco.”
Le disse eccitato.
“Zayn, ti voglio.”
Gli sussurrò all’orecchio facendolo impazzire, facendo arrivare la sua eccitazione alle stelle.
Entrambi si liberarono degli indumenti che ancora li separavano. Zayn entrò in lei facendola gemere di piacere, e, ad ogni spinta, lui voleva sempre di più. I loro gemiti si confondevano col silenzio di quell’appartamento.
Zayn portò Crystal in camera da letto mentre era ancora avvinghiata a lui.
Arrivarono al culmine del piacere insieme, mentre lui era sopra di lei.
 
“Questi disegni li hai fatti tu?”
Gli  chiese mentre erano ancora a letto, nudi e appagati.
“Sì.”
“Sono davvero molto belli.”

Si complimentò Crystal mentre continuava ad accarezzargli il petto nudo e lui teneva il suo braccio dietro al collo di lei.
“Ti ringrazio.”
“E i tuoi tatuaggi?Anche quelli li disegni tu?”
“Alcuni sì, altri li ho fatti quando non ero del tutto lucido.”

Zayn era tranquillo mentre parlava, si sentiva a proprio agio.
“Fatti un tatuaggio per me.”
Le chiese sorridendo, quasi per metterlo alla prova.
“Tu sei pazza…”
Sorrise lui.
“Mh, può darsi. Buonanotte, Zayn.”
“Buonanotte Crystal.”

 
Buonasera mie affezionate! 
(Mi sento una presentatrice tv!)
So che ho aggiornato stamattina ma,
quando prima ho aperto efp, mi sono
ritrovata così tante recensioni straordinarie
che ho voluto farvi/mi ancora felici!:D
So che apprezzerete questo capitolo un bel po'
perché Crystal e Zayn sembrano essere sempre
più vicini... ma non vi ci affezionate troppo!
(Risata malefica e occhi da pazza!)
Ok, anche stasera mi sono lasciata andare
alla mia follia! Quindi, evito di scrivere altro! 
Vi dico solo un grande e sincero GRAZIE!
STAY TUNED AND LOVE ZYSTAL!
Foto in arrivooo!<3
xoxo
RebelleFleur

 
Alcune scene tratte dal capitolo...
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Capitolo 17
*** XVI ***


XVI


Le vacanze di Natale erano finalmente iniziate.
Due settimane di puro svago per tutti gli studenti della St. Rose prima di ritornare a sgobbare sui libri per cercare di superare quel quinto in anno in modo decente.
Valery e Niall sembravano sempre più innamorati e più presi ogni giorno che passava. Niall, per la cena della vigilia, le aveva chiesto di andare a mangiare da lui e Val aveva accettato euforica di conoscere la famiglia del suo fidanzato.
Louis, come al solito, era l’eterno indeciso di sempre. Gli capitava di mettersi spesso in situazioni ambigue, con più di una ragazza contemporaneamente. Lui si giustificava dicendo che non era colpa sua ma delle bellissime ragazze che gli andavano dietro mentre lui era già impegnato con un’altra. Un caso perso, insomma…
Harry, a quanto pareva, aveva troncato la sua relazione con la bellissima professoressa d’inglese: la signorina Croks. O forse, era lei che aveva troncato con lui per paura che quella cosa potesse ripercuotersi sulla sua carriera d’insegnante. Comunque, meglio per entrambi, non avrebbero avuto futuro. Anche se ad Harry non importava avere un futuro con lei, piuttosto si concentrava su altro.
Liam aveva iniziato ad uscire con una ragazza molto carina e gentile di nome Stella. L’aveva presentata anche al resto della comitiva, nonostante lei fosse molto in imbarazzo. Aveva accettato la situazione tra Zayn e Crystal ed era tranquillo con entrambi. Sapeva che sarebbe andata a finire in quel modo e, giorno dopo giorno, cercava di non pensare a lei.
Zayn e Crystal convivevano ancora. Strano a dirsi, è vero. Certo, le liti erano frequenti ma, il più delle volte, finivano per andare a letto insieme anche dopo essersi urlati contro come matti. In realtà, loro non stavano insieme, non si definivano una coppia come Niall e Valery, loro non si  definivano affatto.
Crystal non si spiegava perché continuasse ad andare a letto con un donnaiolo, presuntuoso ed arrogante come Zayn. Era attratta da lui, questo era palese, come lui lo era da lei. Ma non poteva aspettarsi niente di buono da quella storia, Zayn non era il tipo da storie d’amore, non era fedele ad una ragazza. Ma forse, nemmeno lei voleva rimanere di nuovo intrappolata in una relazione malata come quella con James. Ogni giorno se lo ripeteva e si convinceva di quella cosa: lei non provava niente per Zayn oltre all’attrazione fisica. Forse, continuavano a convivere perché l’uno aveva irrimediabilmente bisogno dell’altra. Lui la ospitava nel suo appartamento e lei gli curava le ferite ogni volta che tornava da un incontro.
In quelle due settimane era riuscita a sentire suo padre. Non gli aveva risposto alle trecento chiamate che lui continuava a farle, ma gli aveva comunque scritto un messaggio: ‘Sono da un amico, sto bene. Non cercarmi.’
Niente di tenero, niente chiarimenti ma le telefonate di suo pare, piano piano, erano andate a scemare dandole il tempo di riflettere senza pressioni. Dopo un’attenta analisi insieme a Zayn, aveva capito che forse si era comportata da bambina reagendo così con suo padre e, anche chiacchierando con Valery, aveva compreso che doveva almeno tentare un chiarimento, suo padre era l’unico che le rimaneva della sua famiglia.
Forse il suo orgoglio, in quelle circostanze, non serviva a niente.
 
Quella mattina, Zayn fumava una sigaretta seduto sul divano e Crystal preparava del caffè.
Qualcuno bussò alla porta, Crystal andò ad aprire:
“Ciao, cerco Zayn, ieri ha dimenticato questo da me.”
Una ragazza mora e molto carina era apparsa dietro la porta di legno dell’ingresso. Proprio il suo tipo, pensò Crystal con la rabbia che le saliva fino al cervello.
“Vieni, entra pure, io stavo andando via.”
Alzò la voce per farsi sentire anche dal suo coinquilino.
Di corsa andò nell’altra stanza. Si infilò dei jeans e le scarpe e si precipitò verso la porta di casa.
“Bene, Zayn. E’ stato un piacere, adesso me ne vado. Tornerò a prendere le mie cose più tardi, vi lascio soli.”
Nel dire quelle cose al moro che adesso parlava allegramente con la brunetta, fu molto dura. Uscì subito dopo sbattendo la porta.
Zayn non capì quel comportamento. Forse era gelosia? Crystal era strana, mentre pensava una cosa faceva esattamente l’opposto e poi, era irrimediabilmente lunatica. Aveva imparato a conoscerla bene.
 
Crystal raggiunse casa sua intenzionata a parlare con suo padre. Sperò che non fosse andato in ufficio ma che stesse lavorando al computer a casa.
Si accorse che, nella fretta di scappare da quella casa dove Zayn e la brunetta di sicuro volevano restare da soli, aveva scordato anche la borsa con le chiavi di casa sua all’interno. Doveva bussare.
Come aveva fatto a non pensare che Zayn avesse bisogno sempre e solo di andare a letto con lei. Uno come Zayn andava a letto con più ragazze senza importarsene delle conseguenze, e, da quando lei abitava a casa sua lui si sarà sentito limitato nelle sue  cose, oppresso. Aveva sbagliato tutto. Non doveva andarci a letto.
“Crystal!”
Finalmente suo padre aveva aperto la porta di casa, aveva gli occhi lucidi.
“Papà…”
Non finì nemmeno di parlare che suo padre l’avvolse in un caloroso abbraccio familiare.
“Papà, staccati, così mi soffochi.”
Disse divertita dalla reazione affettuosa del padre.
“Posso tornare a casa?”
Gli chiese poi con gli occhi languidi.
“Questa sarà sempre casa tua, certo che puoi tornare.”
Tra  i due non ci fu bisogno di dire altro, il signor Pierce sapeva quanto sua figlia fosse orgogliosa e, il fatto che fosse tornata a casa, per lui significava davvero che era dispiaciuta. E Crystal sapeva che non c’era bisogno di dire altro, sapeva che suo padre aveva capito il suo dispiacere.
La serata passò in fretta tra lei e suo padre che scherzavano e si raccontavano storie divertenti.
Crystal, però, aveva sempre quel pensiero fisso. Zayn e quella ragazza a casa, da soli. Era piena di rabbia per se stessa e per quel ragazzo che le aveva lasciato credere di aver bisogno di lei solo per portarsela a letto durante la sua permanenza in quell’appartamento. In quel momento, lo considerava un subdolo approfittatore.
 
Il mattino seguente,Crystal si svegliò abbastanza presto, nel suo letto. Una volta vestita, scese al piano di sotto costatando che suo padre fosse già andato a lavoro. Prese qualcosa da mangiare ed uscì di casa.
 
Bussò alla porta.
“Crystal..”
“Devo solo prendere le mie cose, tolgo subito il disturbo.”

Gli disse una volta entrata nell’appartamento.
Si diresse velocemente verso la stanza da letto seguita da Zayn. Prese il borsone e iniziò ad infilarci dentro tutte le sue cose.
“Crystal…”
La richiamò ancora una volta con calma.
“Crystal, insomma mi vuoi guardare?”
La prese per un braccio e la costrinse a guardare verso di lui.
“Ti sto guardando, avanti, cosa c’è?”
Chiese dura.
“Melanie, la ragazza di stamattina, mi dà ripetizioni, non ci sono andato a letto.”
“Zayn, mettiamo in chiaro una cosa: tu non mi devi spiegazioni come io non devo darle a te. Noi non stiamo insieme. E, anche se non ci sei andato a letto, io devo andarmene da qui perché non c’è futuro per noi due. Andare a letto insieme non è una cosa sana per due che non vogliono una storia seria. Non voglio autodistruggermi ancora una volta.”
I suoi occhi erano lucidi e le sue parole sincere. Zayn capì. Zayn non sapeva se ci sarebbe riuscito a non farla soffrire. Lei aveva ragione a chiamarlo egoista ma quella volta volle fare quello che secondo lui era un atto d’altruismo: la lasciava andare perché non la voleva distruggere, perché non si sentiva in grado di farla felice con il suo carattere, la sua vita, i suoi problemi e i suoi casini.
Lasciò la presa sul suo braccio, così lei potè tornare ad infilare le ultime cose in quel borsone.
“Sì, hai ragione. Per noi non c’è futuro.”
Prese le sigarette dal comodino e uscì lasciando la ragazza sistemare le sue  cose con calma.
Non appena Crystal sentì la porta d’ingresso chiudersi, scoppiò in lacrime. L’ennesimo errore. Quanto era costato al suo cuore quell’errore? 
Si asciugò le lacrime con la manica della maglia, chiuse il borsone e se lo mise in spalla. Si accese una sigaretta e andò via da quella casa. Sapeva che quei momenti passati con Zayn non sarebbero più tornati. Lei non si sarebbe più mostrata vulnerabile ai suoi occhi.

 
Aaaaaah! Autrice scombinata in arrivo:
so che adesso volete ammazzarmi perché
quei due hanno finito per litigare di nuovo, ma
dovevate aspettarvelo! Non sono mica i tipi
da andare d'accordo! 
Comunque, spero che vi sia piaciuto lo stesso
questo capitolo anche se, io stessa, non lo 
considero all'altezza degli altri! 
Fatemi sapere fanciulle!
Poi, un'altra cosa:
SIETE FAN-TA-STI-CHE!
Questa storia sta avendo un successo 
incredibile, ha avuto più recensioni
di quella precedente (MLWSWY)
e siamo solo alla metà! Tutto questo
solo grazie a tutte voi! Aspetto con ansia
i vostri pareri! :D Ho intenzione di finire
la storia per Luglio... quindi, a presto! <3
xoxo

RebelleFleur
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Capitolo 18
*** XVII ***


XVII


La mattina di Natale, si recò al cimitero da sua madre, a Liverpool. Suo padre aveva insistito per accompagnarla ma lei non ne aveva voluto sapere. Voleva farsi quelle due ore di viaggio in completa solitudine con i suoi pensieri. 
Faceva un freddo assurdo quando arrivò nella sua città natale, diede un saluto a sua madre e le lasciò un fiore. Le mancava così tanto ma non pianse, non volle piangere. Era sempre stata forte e doveva continuare ad esserlo per non permettere più a nessuno di approfittarsi dei suoi momenti di debolezza come aveva fatto James e come stava per permettere anche a  Zayn.
Pensò a tutte queste cose durante il ritorno a casa. A Liverpool, aveva preso un pensiero a Valery  e glielo voleva dare proprio quella sera, dopo cena. In un negozio di un artigiano nel suo vecchio quartiere da generazioni, era stata subito attirata da una cornice incisa a mano molto particolare e molto bella, con alcune farfalle in rilievo, l’aveva acquistata e all’interno ci aveva messo una foto di loro due abbracciate.
Mentre era in treno, le arrivò un messaggio:
-Stasera sei invitata da Niall alle 23.00, mi raccomando non mancare.Val.-
Re:
-D’accordo. Ma noi incontriamoci al solito posto alle 22.40.Crys.-
Re:Re:
-Ottima idea. A dopo. Val.-

Arrivò a casa giusto in tempo per la cena. Non fece altro che chiedersi se quella sera ci fosse stato anche Zayn, era una settimana che non lo vedeva e sentiva. Tramite Valery era venuta a sapere che aveva passato la vigilia di Natale a casa di Louis e per la cena di capodanno era stato invitato da Harry. Provò uno strano sollievo a non doverselo immaginare da solo nel suo appartamento nei giorni di festa. Anche se Zayn amava starsene per conto suo.
“Papà, allora, come va con Diana?”
Gli chiese Crystal una volta seduti a tavola rischiando di far strozzare suo padre con il cibo che stava masticando.
“D..Diana? Beh, non è che noi ci … beh sai..”
Crystal scoppiò a ridere.
“Pensavo che avessi capito che per me va bene che frequenti altre donne, sei un uomo anche tu, papà!Ma non portarmene più nessuna in casa!”
Assunse un tono austero nel dire quell’ultima frase imitandolo per bene quando era lui a farle la ramanzina.
Risero insieme.
“Ho capito.”
Vincent sorrise dolcemente a sua figlia.
 
Alle 22.40, uscì di casa e raggiunse la fine del vialetto dove lei e Valery si incontravano di solito e la trovò già lì ad aspettarla sorridente.
“Tanti auguri Val!”
“Auguri anche a te, Crys.”
“Ho una cosa per te!”

Disse entusiasta la rossa, porgendole il pacchetto rosa.
Valery scartò il suo regalo come una bambina e le si illuminarono gli occhi alla vista di quella foto e di quella corinice. Poi l’abbracciò e la ringraziò.
“Beh, anch’io ho una cosa per te, spero sia all’altezza.”
Le porse anche lei un pacchetto giallo.
Crystal l’aprì e ne uscì un ciondolo in acciaio con l’ideogramma dell’infinito.
“Guarda, lo porto anch’io, questo è un simbolo della nostra amicizia.”
Le spiegò Valery.
“Ti ringrazio, Val… è stupendo!Adesso è il mio regalo che sfigura!”
Piagnucolò.
“Su, andiamo scema.”
 
Casa di Niall era gremita di gente. Tutti ragazzi della scuola.
“Valery!Non mi avevi detto che era una festa!”
Gridò Crystal per sovrastare la musica.
“Scusami, mi è sfuggito. I genitori di Niall sono partiti dopo cena ed abbiamo organizzato un Christmas party!”
Disse compiaciuta di quell’idea, lasciando perplessa la sua amica.
Valery iniziò a scatenarsi con Niall nel ballo, insieme ad un sacco di altre persone.  Crystal andò in cucina a versarsi da bere. Si ricordava bene di quella cucina dove Liam, alla scorsa festa, le aveva fatto quelle avances in modo davvero sensuale.
Scosse la testa.
“A che diavolo penso?” Disse a bassa voce, parlando da sola.
Tornò in sala tra la folla, e improvvisamente vide Zayn, appoggiato ad un pilastro in modo sexy, che parlava molto vicino ad una ragazza. Si bloccò, desiderava vederlo ma non con un’altra. D’improvviso, quasi come se i suoi occhi avessero delle calamite, lo sguardo di Zayn si posizionò su di lei.
Le sorrise leggermente e lei riconobbe  quell’espressione da presuntuoso che non vedeva rivolgersela da un mese, ormai. Cioè da quando era andata a vivere con lui.
‘Si ricomincia tutto da capo’, pensò Crystal fin quando non venne attirata in pista da Harry, non del tutto sobrio ma nemmeno tanto ubriaco. Lui si muoveva contro di lei in modo sensuale spingendola a fare lo stesso. Gli occhi verdi e vispi del suo amico la divertivano e sapeva che poteva fidarsi di lui perché non ci avrebbe mai provato, anche se lei si fosse spinta un po’ oltre.
Zayn, prontamente, arrivò in pista con la ragazza che aveva rimorchiato.
“Stai al gioco.”
Sussurrò all’orecchio di Harry e lui la guardò complice.
La musica suonava e lei si avvicinò al petto di Harry, muovendosi a ritmo in modo sensuale, quest'ultimo l’assecondava senza però esagerare tenendo presente che Zayn fosse a pochi passi da loro.
Crystal incrociò le mani dietro al collo del riccio e gli si avvicinò ancora di più.
Zayn li guardava attentamente nonostante si sforzasse di ballare con quel tronco della sua accompagnatrice. Era geloso marcio, e sarebbe andato lì a fermarla se non fosse stato per la discussione avuta la settimana prima nel suo appartamento. In passato non si sarebbe fatto scrupoli, com’era successo con quel Jackson, ma adesso era ben diverso. Lui doveva tornare ad essere quello di prima, prima dell’arrivo di Crystal alla St.Rose.
Crystal si accorse dello sguardo infuocato di Zayn su loro due e continuò il suo gioco con Harry che di certo non si sarebbe tirato indietro.
“Mi farai beccare un pugno.”
Le disse Harry all’orecchio.
“Alla fine della canzone mi dirai se ne sarà valsa la pena.”
Gli fece un occhiolino.
Crystal decise di osare di più: si girò con la schiena contro il petto di Harry. Erano molto vicini ma sentiva che il ragazzo non era sciolto abbastanza così, gli afferrò le mani e le posizionò sui suoi fianchi. Iniziò a muoversi nel modo più sensuale possibile contro il suo amico.
Vide Zayn incendiarsi, era furioso. Prese la sua ragazza con rabbia e la baciò davanti ai suoi occhi.
“Abbiamo finito, Harry.”
Gli annunciò la rossa trascinandoselo fuori mentre lui si copriva con una mano il cavallo dei jeans.
Una volta in giardino:
“Cos’hai?”
“Dannazione Crystal, mi hai fatto eccitare!”

Disse risultando comico.
“Ti avevo detto che ne sarebbe valsa la pena!”
Gli rispose la ragazza ridendo.
“Pensavo di beccarmi un pugno sul naso e invece non ha mosso un dito. Cosa succede tra di voi?”
L’espressione di Harry mutò improvvisamente.
“Niente. In pratica, quello che succedeva, qualunque cosa fosse, non succede più.E’ giusto così.”
Si accese una sigaretta.
“Allora perché hai voluto vedere la sua reazione?”
“Ma noo!Volevo solo fare un ballo sensuale con il bello e impossibile della scuola!”

Detto così, entrò di nuovo dentro per cercare Valery.

“Niall, Valery?”
Chiese una volta vicino al biondo in cucina.
“Hey Crystal, Val è in camera da letto, si è ubriacata  e l’ho messa a letto, le sto per portare una tisana.”
Spiegò.
“E’ sempre la solita, non regge l’alcool ma si ostina a bere tanto.”
“Senti, perché non resti anche tu a dormire qui? Sono sicura che Val te l’avrebbe chiesto se fosse stata lucida. Anche Liam e Stella restano e Louis, Harry  e Zayn.”

Le propose gentilmente.
“Senti, forse non è…”
Tentò di rinunciare la ragazza ma venne interrotta:
“Niall!Zayn si è ubriacato e l’abbiamo portato in una camera da letto libera. Penso che vomiterà!”
L’allarmò Louis entrando in cucina.
“Crystal, per favore, porta tu questa a Val!I miei mi uccidono se si sporca la moquette!”
Niall corse su per le scale seguito da Louis, lasciandola senza il tempo di obiettare.
Fece un sospiro e si accese una sigaretta mentre attendeva che la tisana fosse pronta. Sentì Harry e Liam far uscire tutti di casa annunciando la fine della festa e finalmente la testa terminò di farle male quando gli amplificatori dello stereo furono spenti.

Salì le scale con la tazza fumante tra le mani.
Aprì la porta della camera appena alla sua destra, era molto buio e pensò che Valery stesse riposando. Doveva essersi presa una brutta sbornia. Si avvicinò al letto e si sedette sopra.
“Val, ti ho portato la tisana.”
Disse con voce calma, ma chi le rispose non fu la sua amica bensì quella voce profonda che consoceva bene.
“Grazie, amica.”
Zayn era ancora ubriaco.
“Scusa, ho sbagliato stanza.”
Gli disse ma mentre si stava per alzare, lui la fermò parlando.
“Non andare, resta a farmi compagnia. Se ne vanno sempre tutti. Anche Crystal se n’è andata da casa mia, lo sai?”
Ovviamente, l’alcool che era ancora in circolo, non gli permetteva di ragionare con lucidità e diceva cose a sproposito.
“Forse se n’è andata per non infastidirti.”
Crystal decise di assecondarlo per ricavare qualche informazione.
“No!L’ha fatto perché è innamorata di quello stupido di Harry!”
Alla ragazza scappò una risata sommessa.
“Tu le assomigli, lo sai?”
Disse avvicinandosi col volto a lei.
“Zayn, sta fermo.”
Se lo ritrovò a pochi centimetri dal viso, anche se sapeva che quelle azioni non erano dettate dalla volontà del moro, lei si sentiva strana. Un’ansia le pervase tutto il corpo per quella vicinanza alla quale non era più abituata.
Zayn si avvicinò e tentò di baciarla ma lei, giusto in tempo, si scansò e si alzò dal letto.
“Senti, ti mando qualcuno. Sta’ fermo dove sei!”
Gli disse nervosamente.
Andò nella stanza di Valery ma c’era Niall ed erano anche piuttosto intimi, quindi si richiuse la porta alle spalle. Liam era con Sella e Louis ed Harry erano sicuramente con qualche ragazza e poi non si fidava del tutto a dormire con uno di loro specialmente dopo la reazione di Harry al suo balletto sensuale.
Era troppo tardi per tornare a casa da sola.
Tirò un profondo respiro e tornò nella camera dove dormiva Zayn. Aveva paura di imbattersi in altre visioni spinte dei suoi amici aprendo porte a caso.
Tornò nella stanza e si stese accanto a Zayn sul letto a due piazze. Lui già dormiva profondamente. Le sembrava strano che si fosse ubriacato, di solito lui lo reggeva bene l’alcool. Non l’aveva mai visto in quello stato e pensò che doveva aver bevuto davvero molto per ridursi così.
Ciò che  Crystal non immaginava era che Zayn si era ubriacato per non pensare a lei. Per non pensare a lei che faceva l’amore con lui, a lei che indossava i suoi vestiti, a lei che di punto in bianco se n’era andata, a lei che ballava con Harry.
 
Il mattino dopo, Crystal aprì gli occhi. Ci mise un po’ a focalizzare la stanza infastidita dalla luce troppo violenta del mattino. Quando guardo verso il basso vide una mano poggiata con forza sul suo seno e:
“ZAYN!BRUTTO MANIACO!”
Gridò dalla rabbia mentre lui apriva gli occhi ma non si accingeva a spostare la mano bloccando il corpo della ragazza.
“Non urlare, che succede?”
“ZAYN!Levami subito le mani di dosso!”

Una grossa risata si formò tra le labbra del moro che intanto aveva liberato la ragazza.
“Ah, che mal di testa!Abbiamo fatto baldoria stanotte, eh?”
“Ma che baldoria, ti sei ubriacato e sei crollato!”

Lo canzonò.
“Oh beh, prima però c’è stata quella Natalie!Peccato che tu ti sia presa solo la parte ubriaca di me, altrimenti…”
Disse ammiccando verso di lei.
“Io me ne vado. E’ meglio.”
L’avvisò scontrosa.
“Hey, Crystal. “
La richiamò per ringraziarla di essere stata con lui quella notte, per averlo tenuto d’occhio mentre era ubriaco ma si ricordò della promessa fatta a se stesso: non doveva mostrarsi debole.
“Il tuo seno è sempre sodo.”
Le disse ridendo.
“Fottiti, Zayn!”
 
Buongiorno fanciulle! 
Visto che vi avevo lasciate un po'
infelici con lo scorso capitolo, eccone
uno bello fresco! Beh, i due hanno litigato
ma ognuno vuole capire qualcosa dalle reazioni
dell'altro! Ma quanto possono essere contorti?!
Direi tanto, visto che sono frutto della mia mente!:P
Passando oltre...
mancano solo 2 recensioni per raggiungere quota 100!
Per me è un traguardo! E mi sento emozionata e
felice come una pasqua! THANK YOU!
(Scrivo in inglese per non risultare banale! ahah)
A presto, fatemi sapere i vostri pareri!
xoxo

RebelleFleur

 

Crystal e Valery alla festa.
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Zayn cucciolo e ubriaco alla festa.
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Capitolo 19
*** XVIII ***


XVIII


Le vacanze natalizie erano terminate ed il rientro a scuola era stato più duro del previsto:
“Avete 40 minuti da adesso!”
Il tono severo della professoressa Wesley rimbombò nella stanza.
“Val, un compito in classe?Ma io non ho ripetuto  nulla!”
Crystal sussurrò alla sua vicina di banco.
“VOI!Là dietro, fate silenzio o vi separo.”
Valery guardò Crystal con un’espressione da cane bastonato ed iniziò a leggere sul foglio le domande.
 
 
“Hey, ragazze, com’è tato il rientro?”
Chiese Louis mentre erano a mensa.
“Non posso crederci che quella stronza della Wesley ci abbia fatto un test a sorpresa!”
Disse, scocciata, Crystal mentre teneva appoggiata la testa su una mano e con l’altra mano portava la forchetta alla bocca.
“Un test di matematica a sorpresa?Crystal verrai sicuramente bocciata!”
La prese in giro Harry che conosceva le sue lacune nella materia.
“Fottiti Harry!Val mi ha fatto copiare!”
“Ah, allora verrai bocciata di sicuro!”

Liam si burlò sia di lei che di sua sorella.
“Ha parlato il genio incompreso della famiglia!”
Rispose Valery a suo fratello. 
 
 Zayn non era presente a mensa, lo pensò mentre i suoi compagni facevano tutto quel baccano.
Poi, ad un tratto, lo vide comparire in mensa e salire su un tavolo attirando l’attenzione dei presenti che si zittirono di colpo senza che lui si sforzasse tanto. Una bionda l’aspettava giù al tavolo alla sua destra, guardandolo con occhi sognanti. L’ennesima conquista.
“Mi rivolgo ai ragazzi del quinto anno: come rappresentante di questo istituto, sono stato in presidenza e mi sono fatto approvare il viaggio d’istruzione per le quinte classi. La meta è Roma, si parte Lunedì prossimo. Appendo un foglio vuoto in bacheca, chi vi parteciperà scriva il suo nome e cognome.”
Tutti l’applaudirono e le ragazze addirittura gli urlarono dei complimenti.
“Da quando Zayn è rappresentante d’istituto?”
Chiese Crystal, stranita.
“Da tre o quattro anni, lui non si candida ma le ragazze di tutta la scuola continuano a scrivere il suo nome alle votazioni annuali. Così, lui lascia fare il lavoro ‘sporco’ ad altri ragazzi prendendosene il merito... come ha fatto adesso.”
Le spiegò Niall lasciandola senza parole.
“Che vuoi farci, essere bello è troppo faticoso.”
Disse Zayn che si era da poco avvicinato al tavolo.
“A quanto pare, anche essere intelligente ti risulta faticoso!”
Gli rispose a tono Crystal.
I vecchi Crystal e Zayn erano tornati, più agguerriti di prima. Nessuno dei due voleva abbassare la guardia, nessuno dei due avrebbe mostrato le proprie debolezze.
“Parliamo di cose importanti: ci verrete tutti in gita?”
Disse poi il moro rivolgendosi agli altri senza degnare più di uno sguardo la sua interlocutrice di poco prima.
Tutti diedero conferma.
Alla fine, anche Crystal scrisse il suo nome in bacheca.
“Zayn, non dimenticare che il mese prossimo abbiamo la partita contro la St.Jude, sono forti, dovresti venire ad allenarti di più.
Gli consigliò Liam.
“Lo so Payne, ma il coach mi sta sulle palle e viceversa da quando non sono più il capitano!”
Rispose col suo solito fare.
“Zayn sai bene che non sei più il capitano per le troppe assenze ed il rendimento scolastico. Vedi che se righi dritto ti darà di nuovo il titolo!”
Lo richiamò Niall.
Tutti i ragazzi presenti si alzarono da tavola e andarono agli allenamenti.

“Tu e Malik non siete più in sintonia da  quando te ne sei andata da casa sua.”
Constatò Valery una volta rimasta sola con Crystal.
“Che vuoi farci?Malik è uno stupido che pensa solo al sesso e me ne sono resa conto anch’io. Mi ero illusa che con me fosse diverso ma mi ha solo abbindolata.”
“In effetti, con te ha avuto dei comportamenti e delle premure che non gli avevo mai visto fare. Ma, forse, hai ragione tu: ti ha solo abbindolata.”
 Camminarono verso l’uscita da scuola. Le lezioni erano terminate prima, causa disinfestazione.
 
Quella settimana prima della tanto attesa gita scolastica passò in fretta.
Crystal si era innervosita più del dovuto in quei giorni. Aveva visto Niall e Valery sbaciucchiarsi fuori scuola, in corridoio, in palestra, a mensa. Pomiciavano a qualsiasi ora del giorno manco fosse la stagione degli amori! Non che non fosse felice per la sua amica ma spesso il biondo le risucchiava tutto il tempo e le energie lasciando a lei solo le briciole della sua migliore amica. Ciò, però, aveva fatto sì che si legasse di più a Louis ed, in particolare, ad Harry. Quest’ultimo, anche se spesso faceva battutine maliziose, non ci avrebbe mai provato con lei sia per il rispetto che portava a Zayn-ed anche a Liam- sia perché aveva visto in lei una ragazza sulla quale contare ogni volta che aveva qualcosa da raccontare di cui, tra maschi, di solito, non si parla. Harry, dietro quel comportamento da playboy, aveva dei sentimenti e Crystal, da pochi giorni, l’aveva scoperto.
Per quanto riguardava il suo nervosismo, un’ulteriore cosa aveva contribuito ad accrescerlo: Zayn. Zayn che baciava- e non solo-una cheerleader diversa per ogni giorno della settimana tanto che Crystal pensò di strozzarle tutte con i loro stupidi pon-pon. Zayn che le rivolgeva la parola solo per lanciarle frecciatine o fare qualche allusione al sesso. Zayn che era tornato lo stupido spaccone menefreghista che aveva conosciuto all’inizio dell’anno.
 Ne aveva parlato anche con Harry il quale si era già stupito in precedenza del comportamento premuroso assunto da Zayn nei suoi confronti, ma era rimasto totalmente allibito dal suo radicale ‘ritorno alle origini’.
Crystal, però, una supposizione ce l’aveva: lui era stato così premuroso con lei in precedenza solo per portarsela a letto, successivamente aveva continuato ad aiutarla ospitandola a casa sua sempre per lo stesso motivo e, in più, per ricevere le sue cure e sentirsi meno solo, magari. Un egoista, insomma.
Ciò che lei non sapeva e non immaginava nemmeno era il fatto che Zayn avesse fatto tutto quello per lei. Aveva lasciato che si allontanasse perché non voleva che lei facesse parte di quella sua situazione così complicata con la sua famiglia, con il pugilato, con le scommesse e tutto il resto. Non voleva che proprio lei facesse i conti col suo carattere per nulla semplice, per nulla stabile. Aveva paura di farle delle promesse e non riuscire a mantenerle. In fondo, per lui, quella era la prima volta che si trovava a fare i conti con la gelosia per una ragazza; con il desiderio di rimanere con lei anche dopo esserci andato a letto; con il bisogno che aveva di lei dopo ogni incontro. Si sentiva confuso, non sapeva cosa gli stesse capitando ma non era pronto. Così, per tutti questi motivi, aveva alzato di nuovo quella barriera comportandosi come uno stronzo anche con lei.

“Mi raccomando, Crystal. Sta’ attenta e chiamami, ogni tanto.”
Suo padre le fece le solite raccomandazioni prima che si avviasse verso la scuola col suo valigione pronta per Roma.
“D’accordo papà, ci vediamo tra qualche giorno!”
Lo salutò.
 
“Crystaaal!Vieni qui, fatti abbracciare. Ci sediamo vicini noi, eh?”
Il volto ancora assonnato ed i capelli ricci di Harry le misero il buon umore.
“Che domanda stupida, certo che ci sediamo vicini.”
Si sciolse dall’abbraccio del suo amico e subito si ritrovò incastrata tra altre braccia: quelle della sua migliore amica.
“Crys, so che nel pullman e in aereo non saremo sedute vicine ma dormiremo nella stessa stanza quindi sono perdonata, vero?”
Gli occhioni languidi di Val le misero tenerezza così abbozzò un sorriso:
“Sei perdonata, Val. Ma solo perché c’è Harry con me.”
La mora le schioccò un bacio sulla guancia.
Tutti salirono sul pullman che li avrebbe portati in aeroporto: Val vicino a Niall, Liam con Louis, Harry accanto a Crystal e Zayn con la barbie di turno. Che amarezza, pensò Crystal.
Il viaggio fu piacevole e breve.

Quando arrivarono a Roma non stavano più nella pelle. Subito, la maggior parte dei ragazzi, volle fare un giro veloce così, i professori, gli lasciarono a disposizione due ore. Insieme al gruppo di sempre, Crystal fece un giro proprio a Piazza di Spagna, situata vicinissima all’albergo.
“Ragazzi, a chi va una birra?”
Propose e tutti annuirono.
“Ok, dai, vengo io a darti una mano mentre gli altri tengono i posti sulle panchine.”
Si offrì Liam.
Entrarono in un bar lì vicino, entrambi un po’ in imbarazzo. Era da molto che non restavano loro due soli e un po’ di nervosismo lo percepivano entrambi.
Mentre aspettavano la fila, Crystal cercò di rompere il ghiaccio:
“Con Stella come va?”
Forse lei era l’ultima persona a doverle domandare quelle cose ma non le venne in mente nient’altro.
“Tutto ok. E’ solo un po’ triste perché io sono qui e lei a scuola.”
“Ah, già. Lei è più piccola, anche se non sembra. Me n’ero dimenticata. Beh, è solo per qualche giorno, la lontananza rafforza i rapporti.”

Gli sorrise dopo aver dispensato quella perla di saggezza, proprio lei poi che con i rapporti era negata.
“Già, lo penso anch’io. E tu e Zayn, invece?”
“Quando mai c’è stato un ‘io e Zayn’?”

Mimò le virgolette con le mani.
“Ah, scusami. Pensavo fosse nato qualcosa viste le sue scenate insolite di gelosia.”
Crystal rimase perplessa.
“Ecco a voi.”
Il barista porse le birre ai due ragazzi e li salutò.
I ragazzi passarono la serata in allegria, come erano soliti fare anche a Londra, L’unica cosa storta era la presenza di quella Brittany che non lasciava a Zayn nemmeno il tempo di spiccicare una parola perché gli teneva la lingua sempre occupata.
Quando tornarono in albergo, lei e Val presero la chiave della loro camera a due posti: numero 207.
Zayn e Niall erano alla 210, proprio di fronte a quella delle due ragazze; Liam, Louis ed Harry erano alla 213, l’ultima di quel piano.
Per uno strano scherzo del destino, la camera delle due ragazze era capitata proprio sullo stesso piano degli altri. Val ne era entusiasta ma Crystal già sapeva che quella sarebbe stata la sua condanna a morte.
Mentre saliva le scale incrociò la figura di Zayn che saliva al piano di sopra.
“Crystal, siamo vicini di stanza, hai notato?Verrò a farti un salutino domani, stasera sono già impegnato.”
Le disse facendole l’occhiolino, col suo solito sorriso arrogante.
“Non ti scomodare Zayn, per te io sarò impegnata fino alla fine dei miei giorni.”
Gli rispose acida.
In risposta ebbe una sonora risata, poi lo vide salire al piano superiore probabilmente verso la camera di Brittany, o chissà, di un’altra ragazza.
Rientrò nella sua e si addormentò poco dopo stanca per il viaggio.
Non sapeva ancora se aver deciso di partecipare a quella gita fosse stata la cosa migliore.
 
Hey, bellissime! Come va?
Finalmente sono riuscita ad aggiungere
anche quest'altro capitolo!
Beh, ci sono molte parti riflessive che collegano
e spiegano un po' di cose. Poi, tra Zayn e Crystal
ci sono poche interazioni dirette tranne che all'inizio e poi
alla fine... che ne dite delle rispostine acide di Crystal? :P
Per tutto ciò, c'è sempre una spiegazione, lo sapete!
La gita è iniziata e ne succederanno delle belle!
Non vedo l'ora di farvi leggere gli altri capitoli. *_*
Grazie per le tantissime recensioni che mi fate trovare
ogni volta! Mi emozionate! .-. Un bacio con lo schiocco (?)
ad ognuna di voi! E, ricordate:
Stay tuned and love Zystal!! <3
xoxo

RebelleFleur

Rientro a scuola per Crystal e Valery.
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Niall, Zayn e Liam la prima notte a Roma.
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Capitolo 20
*** XIX ***


XIX


Il secondo giorno a Roma iniziò davvero molto presto per i ragazzi della St.Rose. I professori bussarono alle loro camere verso le 7.00 e tutti si riunirono nella hall dell’albergo circa un’ora dopo. Fecero colazione e dopo, al seguito di una guida turistica, girarono per la città in lungo ed in largo. Visitarono piazze e chiese importanti, strade rinomate, pranzarono in un ristorante italiano e ritornarono in albergo giusto in tempo per la cena.
Subito dopo risalirono tutti nelle proprie stanze per rinfrescarsi e mettere fine a quella giornata pesante.

“Cry, vai avanti tu, io e Niall restiamo un altro po’ qui fuori.”
L’avviso Valery mentre teneva il suo fidanzato per mano.
“D’accordo, a dopo piccioncini!”
 
Crystal rientrò in camera sua, prese il suo pigiama e lo sistemò sul letto. Avrebbe fatto una bella doccia rilassante, ma soprattutto bollente, per il freddo che faceva fuori. Certo, l’Italia non era fredda come l’Inghilterra, aveva attraversato inverni  peggiori di quello ma comunque aveva i piedi che le erano diventati due ghiaccioli visto tutto il tempo che erano stati per strada dietro quella guida strampalata.
Si sedette sul letto ed inviò un messaggio a suo padre in cui lo rassicurava.
Poco dopo, sentì qualcuno bussare alla porta. Pensò subito a Valery visto che la chiave della camera ce l’aveva lei. Ma, quando l’aprì, non si ritrovò davanti la sua mora preferita, bensì:
“E tu che vuoi?”
Gli chiese brusca.
Zayn, senza chiedere il permesso, entrò nella stanza col suo sorrisetto stampato sul volto e si sedette sul bordo del letto.
Crystal era ancora immobile con la maniglia della porta in una mano e lo osservava attendendo una risposta.
“Quei due mi hanno sbattuto fuori, vogliono dormire insieme.”
Le spiegò passandosi una mano tra i capelli in modo sensuale.
Crystal tirò un sospiro di rassegnazione.Poi, chiuse la porta per evitare che qualcuno li vedesse insieme.
“Beh, vai a chiedere ad una delle tue ragazze se ti può ospitare, perché devi venire per forza qui?”
“Ti ricordo che io e la tua amica abbiamo fatto un cambio di letto, nessun’altro nella stanza ha un letto vuoto oltre a te.”

Spiegò anche un po’ infastidito, alla ragazza che intanto era in piedi di fronte a lui con le braccia incrociate sotto al petto.
“Ah, che diamine. “
Esclamò seccata, roteando gli occhi al cielo.
“Senti, io comunque stavo per farmi una doccia tu sta’ buono qui.”
Gli intimò prima di entrare in bagno con le sue cose.
“Ma se vuoi possiamo allietare la mia permanenza qui facendola insieme.”
Zayn le rivolse uno sguardo sensuale che avrebbe fatto sciogliere chiunque altro, ma non lei che era determinata a non cedere più alle avance del bel moro.
“Zayn, e per cortesia!Non rendiamo questa cosa più seccante di quanto già non lo sia.”
Gli disse nervosamente.
“Ok, d’accordo - alzò le mani al cielo- me ne starò buono, non mi va di litigare stasera, sono stanco.”
“Ecco, appunto.”
Si chiuse la porta del bagno alle spalle e poi appogiò la schiena contro di essa. Sospirò. Non poteva permettersi di pensare  che fosse bello da morire soprattutto con quei pantaloni di tuta e quella canotta da cui si intravedevano tutti i suoi tatuaggi. Non poteva davvero. Ricascarci con lui avrebbe significato aumentare ancora di più il suo ego, già di dimensioni spropositate. Doveva mantenere la promessa fatta a se stessa quel giorno che se ne andò dall’appartamento di Zayn. Non voleva farsi ancora del male.
Con calma, sempre col pensiero rivolto alla sua stanza, si spogliò ed entrò nella doccia. Poi infilò anche lei il suo pigiama (un leggins nero e una maglietta degli ACDC di due taglie più grandi.). Quando uscì dal bagno trovò Zayn, questa volta seduto sul suo letto accanto alla finestra, che aveva appena fatto una canna e adesso stava per accenderla.
“Togliti dal mio letto, Malik.”
“Devo fumare, fammi stare vicino al balcone.”
“Ok, allora fa’ fumare anche me!”

Si sedette accanto a lui il quale le aveva fatto un sorriso compiaciuto.
Dopo qualche tiro, gliela porse e lei fumò.
“Avete da bere qualcosa di forte?”
Le chiese andando verso il mini frigo.
“Sì, abbiamo portato un po’ di vodka, sempre meglio che niente.”
Il moro prese la bottiglia e vi levò il tappo, poi la porse alla ragazza.
“Prima le signore.”
Disse sorridente.
“Sei diventato un gentlemen tutto d’un tratto?”
Lo guardò in tralice.
“Così mi offende, signorina.”
Ed iniziarono a ridere con la testa già leggera.
Bevvero: prima Crystal, poi Zayn.

Ormai, si erano rilassati e condividere la stessa stanza, anche se era passato un po’, non gli sembrava più così strano. Infondo, quando lei e Zayn erano da soli erano sulla stessa lunghezza d’onda, erano come ammaliati l’uno dall’altro in quell’angolo di mondo riservato a loro. Zayn sembrava un’altra persona, e Crystal si rilassava.
I due ridevano, lei era seduta a gambe incorciate sul letto e lui le stava di fronte con una gamba penzoloni e l’altra col piede sotto di essa.
“Ti hanno mai insegnato il bacio della morte?”
Le chiese il moro, ancora sorridendo.
Il bacio della morte?”
Alzò un sopracciglio.
“Sì, insomma, come lo chiami tu quando ci si passa il fumo direttamente da bocca a bocca?”
Le rispose lui.
“Mh, penso di non averlo mai fatto.”
“Vieni qui.”

Le intimò, aspirando del fumo dalla canna e trattenendolo in bocca.
Avvicinò il suo volto a quello di Crystal e le sfiorò le labbra, facendole capire di aprire la bocca appoggiando le mani sulle sue mascelle. Lei comprese e risucchiò il fumo dalla bocca del ragazzo poi, lo inspirò e lo gettò fuori.
“Mi è piaiuto, è fico!”
Esclamò, esaltata, senza essersi resa del tutto conto di aver sfiorato le labbra di Zayn. Non era quello il momento di pensarci, ci avrebbe rimuginato l’indomani, a mente lucida.
Gli prese la canna dalle dita ed aspirò del fumo.
“Adesso voglio farlo io.”
Gli disse avvicinandosi a lui col busto, aspirò altro fumo, Zayn posizionò le sue mani sulle guance arrossate di Crystal e questa volta le loro labbra si toccarono di più, provocando un brivido in entrambi.
La scena si ripeté. I due si guardarono intensamente negli occhi per qualche secondo, ma a Crystal sembrò di essere stata catturata e imprigionata in quello sguardo per un’eternità.
“Che hai da guardare?”
Gli chiese sottoforma di gioco, ma lui rimase serio.
“Sei sempre bellissima.”
La sua espressione sul volto fu statica.
“Non verrò a letto con te, Zayn.”
Cantilenò la ragazza che ormai la sapeva lunga sul suo conto.
“Nemmeno io con te, Crystal.”
L’espressione ancora seria. Nemmeno Zayn avrebbe infranto la promessa fatta a se stesso. I motivi erano sempre quelli, lui si sacrificava per il bene di entrambi. Il suo carattere così instabile avrebbe fatto soffrie quella ragazza che gli stava di fronte e che adesso lo guardava stupita dalle sue ultime parole.
“E’ una nuova tecnica di abbordaggio, questa?”
A Zayn scappò una risata, se solo lei avesse saputo quanto lui avesse voglia di fare l’amore con lei anche solo un’altra volta avrebbe smesso di prenderlo in giro in quel modo.
“E la vuoi smettere?”
Scherzò lui, spingendola con un braccio e iniziando a farle il solletico dappertutto. Risero a crepapelle facendo un baccano incredibile. Tanto che qualcuno bussò alla porta. I due si bloccarono improvvisamente, spalancando gli occhi. Sapevano che era qualche professore andato lì a richiamarli.
Crystal fece segno a Zayn di tacere e poi si avvicinò alla porta con un’espressione mortificata cercando di mascherare il suo stato poco sobrio.
“Crystal, per caso hai un cerotto?Mi sono tagliato malamente mentre facevo la barba”
Oltre la porta apparve la figura di Louis con un’espressione dolorante sul volto.
“Oh Louis, menomale!”
Crystal tornò a respirare.
“Come menomale? A me fa male!”
Piagnucolò il ragazzo e a Crystal uscì una risata spropositata.
“Hey, ma…hai fumato, confessa!”
Le puntò contro il dito indice.
“Ehm…”
“Hey, Tommo.”

Le andò in soccorso Zayn.
“Oh, Zayn. Beh, sapete. La ferita ha smesso di sanguinare - si poggiò una mano sulla mascella - io vado, grazie lo stesso Crys!”
Louis fu stupito e  allo stesso tempo felice di quella situazione. Quando Zayn era con Crystal era diverso, lui lo definiva più ‘normale’ ed anche un cieco avrebbe visto che quei due si piacevano molto, così tolse il disturbo in un lampo.
Quando Crystal chiuse la porta non fece in tempo a voltarsi perché Zayn l’abbracciò da dietro, allacciandole le mani all’altezza del bacino. Appoggiò la testa sul lato della spalla libero dai lunghi capelli ramati della ragazza.
Lei rimase pietrificata per quel contatto così ravvicinato.
“Zayn, io non…”
Non riuscì a terminare la frase perché Zayn la zittì.
“Shh, shh. Lo so - la strinse più forte contro il suo petto - so che se succedesse ancora sarebbe come autodistruggerci. Ma nessuno ci vieta di abbracciarci, giusto?”
Le sussurrò all’orecchio con la sua voce calda.
“Credo di no.”
Gli rispose incerta.
“Dormiamo insieme?”
Le propose in modo dolce.
“Zayn, non credo sia una buona idea.”
Tentò di farlo ragionare e di reprimere la sua voglia di rimanere in quella posizione per sempre.
Lui si staccò dalla sua schiena, poi le prese il braccio e lentamente si avviò verso il suo letto seguito da lei a passi incerti. Si infilò sotto le coperte e le fece spazio. Non dissero una parola. Non ce n’era bisogno.
Lui se la strinse semplicemente contro il petto e si sentì meglio. Lei era la sua rovina ma allo stesso tempo la cura. Il dolore e la gioia. Lei l’aveva rapito facendolo sentire in gabbia, ma, allo stesso tempo, lontano da lei gli mancava il respiro. Emozioni contrastanti che lo rendevano ancora più instabile. Forse era impossibile per lui stare con Crystal e prometterle amore eterno, ma gli risultava impossibile anche starle lontano. Come una droga, peggio della marijuana. Lei le aveva accartocciato l’anima e se l’era fumata fino all’ultimo. E, quand’erano soli, non poteva sottrarsi a tutto quello. ‘Dormire abbracciati’, pensò, che cosa stupida. Quando mai con una ragazza ci aveva dormito lui? Eppure, con lei, non era la prima volta.
Prima di chiudere gli occhi, le disse qualcosa:
“Crystal, io non mi sono mai fatto quella Melanie(vedi cap.16), per me è importante che tu mi creda.”
Tirò un sospiro pieno d’ansia. Crystal ci credeva e non riusciva nemmeno a spiegarsi il perché credesse alle parole di uno come Zayn. In ogni caso, comunque, non era per quello che lei era andata via da casa sua.
“D’accordo Zayn. Adesso dormiamo.”
 
Ragazze mieee! Eccomi qui!
Il sabato è un po' un casino, ma ho
trovato lo stesso un po' di tempo per voi!
Ecco qui il capitolo che aspettavate, deluse?
Contente?Tristi? Insomma, come state?!
A me piace davvero tanto, anche se non succede
nulla di particolare, dai loro gesti e dalle loro parole
s'intravede qualcosa di profondo! 
Secondo voi questa gita li porterà ad una conclusione?
Adoro sentire le vostre supposizioni, le vostre opinioni,
i vostri sfoghi... qualsiasi cosa!
Grazie davvero a tutte perché mi spronate a fare sempre
meglio! ZYSTAL IN THE HEART! <3
A presto meraviglie!
xoxo
RebelleFleur
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Capitolo 21
*** XX ***


XX


Erano le 8.00 del mattino ed i professori erano già passati a bussare alle porte di tutte le camere per svegliarli.
Quando Crystal aprì gli occhi, ancora tra le braccia calde di Zayn, si sentì frastornata. Aveva un forte mal di testa e lo stomaco in subbuglio, cosa normale vista la sera prima.
Zayn dormiva ancora beatamente dietro di lei,  con il petto attaccato alla sua schiena e le braccia che le stringevano i fianchi rendendole impossibile qualsiasi movimento. Non era la prima volta che si svegliava in quel modo. Anzi, forse era capitato fin troppe volte eppure non ci stava nemmeno insieme a quel ragazzo.
Girò il collo verso il suo viso:
“Zayn. Zayn, svegliati.”
Il moro aprì i suoi occhi contornati dalle lunghe ciglia nere.
Mugugnò qualcosa.
“Zayn, devi andare in camera tua a vestirti.”
Gli disse ancora con calma ma il volto del ragazzo era contrariato e aveva richiuso gli occhi.
“Zayn, so che è prima mattina, ma devi alzarti dal mio letto. Sei eccitato.”
Tentò anche in quel caso di mantenere la calma scandendo bene le parole.
Il moro, ancora ad occhi chiusi, sorrise. Lentamente iniziò a far scorrere le mani su tutto il suo ventre facendole venire i brividi.
“Crystal, dai, asseconda le mie voglie mattutine.”
Disse ancora sorridendo il moro che aveva iniziato a baciarle il collo facendole venire i brividi.
Zayn era davvero in una situazione critica quella mattina tanto da non riuscire a ragionare luidamente come la sera precedente in cui aveva mantenuto la calma.
“ZAYN!”
Lo richiamò alzandosi di scatto dal letto.
“Fila subito in camera tua!”
Gli ordinò severa.
Lui rise a quella reazione e si alzò dal letto.
“Stavo solo scherzando, Crystal. Quanto la fai lunga!”
Le fece l’occhiolino ed uscì dalla stanza nel momento esatto in cui Valery rientrava.
Crystal tirò un sospiro di sollievo. Il mattino era arrivato e lei e Zayn avevano ricominciato a battibeccare come due bambini. Un nuovo giorno era iniziato e lui era ritornato il solito sfacciato ed arrogante di sempre e lei la solita ipertesa e acida nei suoi confronti. La sera precedente erano stati davvero bene, si erano divertiti e sembrava fossero ritornati ai giorni in cui lei viveva da lui. Ma Crystal già sapeva che sarebbe tutto ritornato alla normalità perché Zayn era fatto così: un attimo prima ti faceva credere di essere una persona matura e con dei sentimenti, l’attimo dopo tornava ad essere il solito bamboccio.
Purtroppo, i motivi di Zayn non erano chiari a Crystal, anche perché lui non si era mai degnato di spiegarle perché si comportasse in quel modo così ambiguo con lei.
Ormai, pensava Crystal, se l’era portata a letto quindi poteva anche lasciarla in pace. Invece lui continuava a provocarla ma poi non la baciava quando ne aveva l’occasione. Le faceva battute allusive e poi le proponeva di dormire insieme, tutta la notte abbracciati. Era freddo ma poi s’ingelosiva come un matto se lei era a contatto con altri ragazzi. Insomma, nemmeno una ragazza con le mestruazioni aveva quegli sbalzi d’umore!
Zayn era il ragazzo più complicato ed enigmatico che lei avesse mai conosciuto.
“Crystal, tutto ok con Zayn?Mi dispiace averti lasciata   sola con lui ma Niall ha insistito e così..”
Valery, appena entrata in stanza, sentì in dovere di giustificarsi con la sua amica.
“Non fa niente Val, ti capisco. E poi non è stato tanto spiacevole stare con Zayn.”
Val fece un sorrisetto. Infondo, l’idea che Zayn potesse innamorarsi della sua amica le piaceva un sacco. Come in quei film che il cattivo ragazzo si innamora perdutamente della ragazza nuova e le diventa fedele per tutta la vita. Ma forse,romantica com’era, stava lavorando troppo di fantasia. Da quando quei due non condividevano più l’appartamento, le cose erano cambiate e Val aveva notato anche il cambiamento di Zayn nei confronti della sua amica: il solito arrogante anche con lei.
Valery abbracciò la sua amica poi si vestì di fretta mentre lei era sotto la doccia.
 
Il terzo giorno nella capitale italiana non fu molto stancante. La guida strampalata  che ormai conoscevano bene li aveva portati al Colosseo. I ragazzi avevano fatto pranzo al sacco e, dopo un giro nei dintorni, erano stati lasciati liberi di tornare in albergo. Anche la sera il programma era libero, ma tutte le classi presenti avevano organizzato di andare in un locale a divertirsi.
Crystal e Valery erano nella loro stanza e avevano iniziato a prepararsi da circa un’ora.
“Allora, mia cara amica, tu e Zayn ieri sera…?”
Le chiese la mora con un’espressione buffa nel cercare di insinuare qualcosa.
“No Val, assolutamente no!Abbiamo solamente dormito insieme nello stesso letto.”
Quelle parole fecero spalancare gli occhi alla sua amica.
“Cosa?Dormito insieme?Con due letti a disposizione Zayn Malik ha preferito dormire insieme a te per giunta senza fare sesso con te?Aspetta che lo venga a sapere Niall!”
La sua faccia era esilarante dopo aver appreso quella notizia. Non le era mai capitato di sentire una cosa del genere sul conto di Zayn, ed era sicura nemmeno al suo fidanzato.
“Val, non dovresti essere così sorpresa, non è la prima volta che capita tra me e lui e sono sicura che non sono la prima ragazza con la quale dorme!Secondo me è l’ennesima tattica per riportarmi a letto.”
Disse risoluta Crystal.
“Mh, forse sarà solo per portarti a letto visto di chi stiamo parlando ma, credimi, non l’ho visto mai perdere così tanto tempo attorno ad una ragazza. E’ questo che non quadra.”
Le spiegò. La rossa fece spallucce tentando di non pensarci.
“Avanti, Val. scendiamo nella hall sono sicura che i ragazzi ci staranno già aspettando.”
Le due scesero per la rampa di scale e, ad aspettarli impazienti, c’erano Niall, Liam, Harry, Louis e Zayn.
Val subito andò in contro al suo ragazzo stampandogli un bacio sulla bocca.
“Bene, io stasera ho ben quattro accompagnatori. Mi sento fortunata!”
Scherzò Crystal in direzione dei suoi amici non occupati.
“Devi, mia cara.Devi!Sei con i più ambiti della scuola stasera, e saremo solo tuoi!”
Harry le passò un braccio sulle spalle e le disse quella cosa ironicamente provocando i sorrisi di tutti gli altri.
“Oh, mi sciolgo, Hazza!”
Disse teatrale, imitando una delle ragazzine che gli andavano dietro provocando le risate dei presenti.
Dopo quindici minuti di cammino arrivarono al locale. Zayn non l’aveva minimamente considerata fino a quel momento e quella cosa, a lei, diede più che fastidio.
Non riusciva a capirne il motivo visto che stare lontana da lui non le avrebbe fatto altro che bene.E, invece, lo cercava con lo sguardo e guardava attentamente i suoi movimenti per scorgere un minimo di interesse nei suoi confronti che, quella sera, non c’era. L’interesse del moro, in quel preciso istante, era catturato dalla cannuccia verde fluorescente del drink che aveva tra le mani mentre era seduto sullo sgabello vicino al bancone con la sua solita posa da bello e impossibile. Quando Crystal non riusciva a decifrare i comportamenti di Zayn, si innervosiva molto. Pensava di conoscere abbastanza bene quel ragazzo e la sua vita ma, quando faceva così, si accorgeva che, in realtà, conosceva ben poco.
Decise di affiancarlo al bancone del bar, ordinando un drink.
“Un japanise, per favore!”
Ordinò al ragazzo, sulla ventina, al di là del banco che le sorrise ammiccando e iniziò a miscelare il drink.
“Prego, tutto per te questo speciale Japanise.”
Le fece un occhiolino il ragazzo dai tratti tipicamente italiani, molto carino.
“Grazie.”
Ricambiò il sorriso.
“Allora?Di dove sei precisamente?”
Tentò di attaccare bottone quello senza però riuscirci visto che, nel momento in cui Crystal aveva aperto bocca per rispondergli, Zayn aveva appoggiato pesantemente il bicchiere sul banco facendo spostare lo sguardo dei due verso di lui.
“Barista, fammi un altro Jack e Menta.”
Fulminò con lo sguardo il malcapitato ragazzo, mantenendo un’espressione dura in volto. Quello capì e fece il suo lavoro senza girarsi più verso Crystal che intanto si era innervosita. Se fosse stato un cartone animato, adesso le starebbe uscendo del fumo dalle orecchie.
Zayn si accese una sigaretta, poi afferrò il suo nuovo drink ed iniziò a sorseggiarlo guardando verso di lei che intanto girava nervosamente la cannuccia nel suo bicchiere.
“Zayn, cazzo, perché ti comporti così?”
Urlò oltre la musica riuscendo ad arrivare alle orecchie del ragazzo che però rimase impassibile.
Dopo qualche secondo, Zayn poggiò il bicchiere di vetro sul bancone, ci spense la sigaretta all’interno e si alzò prendendo la ragazza per un polso. Crystal, che continuava a scrutarlo attendendo la sua risposta a quella domanda, si lasciò alzare in piedi e trascinare verso la pista da ballo strapiena di gente.
Iniziarono a ballare guardandosi attentamente negli occhi e mantenendo un’espressione seria in volto.
Zayn accarezzò le curve di Crystal e quest’ultima si sentì morire a quei tocchi lenti e delicati. Ormai, ballavano molto vicini, senza grandi movimenti però. Si limitavano ad ondeggiare a tempo di musica.Zayn le appoggiò entrambe le mani ai lati del volto:
“Perché è da quando siamo arrivati che ho un’incontrollabile voglia di baciarti.”
La risposta di Zayn alla domanda di Crystal era arrivata. I loro volti erano a pochi centimetri di distanza e i loro occhi si erano incastrati come sempre, facendoli dimenticare di ciò che li circondava. Crystal, con uno scatto, si alzò leggermente sulle punte ed arrivò alle morbide labbra di Zayn.
Si baciarono come non mai. Come se quel bacio fosse l’ultimo della loro vita, come se non ci fosse un domani ad attenderli, come se non ci fosse nessuno attorno a loro.
Zayn continuava a tenerle il viso tra le mani e lei teneva le sue braccia appoggiate al busto magro e allenato del ragazzo.
Non seppero rendersi conto di quanto durò quel bacio, forse un attimo, forse un’eternità. Erano intrappolati in quel lasso di tempo ai confini della realtà, come se lo Zayn e la Crystal che litigavano e che non potevano stare insieme non esistessero. Come se la loro autodistruzione non dipendesse anche da quel bacio.
Ma poi, il bacio terminò. Crystal si distaccò da quel tocco morbido e caldo e spalancò gli occhi mentre il volto del moro era impenetrabile come sempre.
Scappò, oltre la folla, oltre tutte quelle persone troppo ubriache, troppo sudate per i suoi gusti. Scappò lontano da quelle labbra e da quell’odore di profumo mischiato ad alcool e nicotina che le aveva annebbiato tutti i sensi.
Qualcuno la fermò per il braccio. 
TO BE CONTINUED…
Buonasera ragazzee!
Questa è la terza volta che tento
di pubblicare il capitolo ma il mio pc
me lo impedisce!Rischio davvero una
crisi di nervi!Aiutatemi!!!
Beh... eccolo qua questo ventesimo capitolo!
Allora??Secondo voi chi ha afferrato
il braccio di Crystal?Vediamo chi indovina! :P
Beh, tra poco per i nostri fanciulli (?) la pacchia
sarà terminata e si ritornerà alla normalità ma prima...
deve succedere ancora qualcos'altro!
Scappo altrimenti mi si impalla
di nuovo il pc e rischio di buttarlo dalla finestra!
Vi adoro, siete le lettrici che ogni autrice
vorrebbe avere! Davvero! <3
xoxo

RebelleFleur
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 I nostri sette protagonisti in gita!
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Capitolo 22
*** XXI ***


XXI



 
Qualcuno la fermò per il braccio.
“Crystal, dove stai correndo?”
“Liam, io… non lo so.”
Il ragazzo si accorse del volto scosso della ragazza che di sicuro non poteva lasciare da sola.
Così, sempre tenendola per un braccio, la portò all’esterno del locale, sulla balconata.
Una volta lì fuori poi le chiese ancora:
“Che succede, si può sapere?”
Era preoccupato per quella ragazza a cui ancora teneva molto, nonostante tutto.
Lei rimase in silenzio, guardando verso il basso. Non poteva di certo parlare a Liam di Zayn? Sarebbe stato come dargli un pugno diritto nello stomaco, questo lo sapeva.
“Zayn, giusto?”
Liam aveva intuito tutto. Crystal tornò a guardarlo negli occhi poi, rassegnata, annuì.
“Adesso vado a dargli un pungo!”
Ringhiò lui ma Crystal lo fermò.
“Liam!Non ce n’è bisogno. Non è stata tutta colpa sua. Diciamo che non siamo fatti per stare insieme anche se lui continua a provocarmi ed io continuo a caderci.”
I suoi occhi si fecero lucidi, si era sempre fidata di Liam, confidarsi con lui era sbagliato ma, in quel momento, la stava facendo sentire meglio.
“Io non voglio distruggermi per un rapporto che non va ma che voglio far andare bene per forza. Non di nuovo, Liam. Capisci? Sarebbe la mia condanna a morte, lui questo lo sa.”
Liam, con un gesto secco, l’attirò a sé e l’abbracciò forte. Solo dopo qualche secondo, lei riuscì a ricambiare l’abbraccio mentre lui le accarezzava i lunghi capelli ramati tranquillizzandola.
“Crystal, non preoccuparti più di niente.”
Le disse infondendole calma tanto da regolarizzare il suo battito. Liam aveva da sempre quel potere su di lei. La stabilizzava, proprio l’opposto di Zayn che, con un semplice sguardo, la destabilizzava.
 
Ognuno tornò nella propria stanza verso le 2.30 del mattino.
Zayn  e Crystal, dal loro bacio in discoteca, non si erano più rivolti la parola.
“Avanti, sputa il rospo, ti ho vista con Zayn in pista, avete fatto scintille.”
Valery la prese in giro mentre indossava i pantaloni del pigiama.
“Non può funzionare tra me e lui, Val.”
Le disse Crystal mentre si metteva a letto, sotto le coperte.
“Ma perché?Spiegamelo di nuovo perché non capisco, per favore.”
Valery, davvero non riusciva ad afferrare la concezione d’amore che aveva la sua amica, essendo con Niall la sua prima esperienza.
 INTANTO, NELLA STANZA 210:
“Hey, amico, ti vedo un po’ giù di corda. Che succede?”
Niall chiese al suo compagno di stanza che era appena uscito dal bagno pensieroso e stava per mettersi a letto.
“Niente di importante.”
Zayn scrollò le spalle ma il suo amico lo conosceva bene: sapeva che per fargli confidare qualcosa doveva estorcerglielo.
“Se non fosse stato nulla di importante adesso staresti da qualche tipa rimorchiata in discoteca e non qui, col muso lungo a rimuginare sul bacio tra te e Crystal.”
Il moro si girò di scatto guardando negli occhi azzurri il suo amico.
“E tu come fai a saperlo?”
“Io e Val eravamo proprio vicino a voi, anche se non ci avete notati perché troppo presi l’uno dall’altro.”
Spiegò semplicemente Niall.
“Capisco”
Si limitò a dire Zayn.
“Senti, Zayn, se ti piace così tanto questa ragazza allora diglielo e mettetevi insieme.Non c’è cosa più semplice.”
Consigliò, il biondo in modo innocente.
“Senti, Niall, non è così semplice. Forse tra te e Val lo è, ma tra me e Crystal è estremamente complicato.-prese una pausa, ma notando la faccia perplessa dell’amico, decise di spiegarsi meglio - Quella ragazza sa quasi tutto della mia vita ed io lo stesso della sua, pur conoscendoci da qualche mese. Io non sono mai stato uno da relazioni stabili e mai ne ho avute, questo lo sai. Lei ne ha avuta una sola e l’ha distrutta. Io non posso prometterle fedeltà, non posso dirle che lei è e sarà sempre l’unica, se poi non posso mantenere tutto ciò. La distruggerei, ancora, e distruggerei anche me stesso per averla fatta soffrire. Perciò cerco di tenerla alla larga comportandomi come uno stronzo anche con lei ma spesso cado nella mia stessa trappola e non posso fare a meno di avvicinarmi troppo e, come stasera, baciarla.”
Niall aveva annuito per tutto il discorso del suo amico, anche se lo trovava un po’ contorto. Lui era così diverso da Zayn, quando si era accorto che gli piaceva Valery subito aveva fatto di tutto per mettersi insieme a lei, senza valutare assolutamente niente. Si era fiondato su di lei come un ragazzino innamorato e basta. Zayn era molto più maturo di lui. Si stava trattenendo con una persona che gli piaceva perché conosceva bene se stesso e i suoi limiti. Lui non ci sarebbe mai riuscito a costo di far soffrire l’altra persona. Si sentì un’egoista davanti a quel discorso.
“Capisco, Zayn e ti rispetto per quello che pensi. Anche se non credevo che uno come te riuscisse a fare pensieri simili!”
Smorzò la tensione prendendolo in giro e beccandosi una cuscinata da parte del moro.
“Che rimanga fra noi, sia chiaro.”
Tornò a fare la solita voce prepotente che fece sorridere Niall.
“D’accordo. Buonanotte.”
“Buonanotte.”
 
STANZA 207.
“Cosa? E’ stato mio fratello a seguirti?”
Crystal aveva terminato il suo racconto dettagliato provocando quella reazione nella sua migliore amica.
“Già.”
Disse secca Crystal.
“Allora ti ama, o mio dio!La mia migliore amica è contesa tra i due più belli e popolari della scuola!”
Esclamò sognante la mora.
“Hei, frena, frena! Liam non mi ama. Prova solo affetto per me ed io per lui e si è soltanto sentito in dovere di seguirmi appena ha visto la mia faccia sconvolta.”
Distrusse i castelli in aria di Valery riportandola alla realtà.
“Oh, d’accordo, comunque era più avvincente la mia versione!”
Piagnucolò, poi risero insieme.
“Adesso dormiamo, Val. Buonanotte.”
“Buonanotte.”
 
L’ultimo giorno della permanenza a Roma era appena iniziato. I ragazzi erano stati lasciati liberi tutta la mattina per fare le valigie e poi andare a fare un giro nei dintorni. Alle 16.00 il pullman li avrebbe riportati in aeroporto e poi dritto verso Londra.
A Crystal, quella gita, le era sembrata lunga un’eternità. Erano successe delle cose che non si aspettava affatto: il comportamento di Zayn o di Liam, ad esempio.  Tentò di non pensarci passando il più tempo possibile lontano da Zayn, anche se le risultava un po’ difficile visto che, ormai, facevano parte dello stesso gruppo di amici.E lei, ormai, si era affezionata a quei ragazzi tanto da considerarli i suoi migliori amici, quindi, non se ne parlava di allontanarsi anche da loro per colpa di Zayn Malik.
 
Il  giorno seguente, a scuola:
Crystal gettò a terra il mozzicone di sigaretta e varcò la porta d’ingresso della St.Rose. Tutto era tornato alla normalità: Liam salutava Stella, Louis ed Harry parlavano con un gruppetto di ragazze, Valery l’aspettava appoggiata al suo armadietto. Le si avvicinò.
“Hey Val, la tua dolce metà?”
“A casa, con la febbre!”
Entrambe, d’improvviso, furono attirate dal rumore del motore di una moto che si spegneva e da uno Zayn che, con la sua camminata da fotomodello, jeans stracciati, giubbotto di pelle e casco sotto al braccio, attraversava il corridoio passandosi una mano tra i capelli.
Le ragazzine in estasti, Crystal sentì anche qualche commento molto spinto provenire da alcune sedicenni con gli ormoni scombussolati.
“Lo odio.”
Sentenziò Crystal.
“E’ proprio bello, oggi più del solito.”
Valery commentò sotto voce senza distogliere lo sguardo dal ragazzo.
“Val!Che vai dicendo?”
La rossa si girò verso di lei, stupita.
“Hei, solo un cieco direbbe che Zayn è brutto. “
Alzò le braccia, poi si avviò verso la sua classe di biologia.
Crystal si affrettò a prendere i libri di matematica dal suo armadietto e andò verso la sua classe.
 
Zayn e Crystal condividevano la stessa classe di matematica. Zayn, seduto all’ultimo banco, la guardava seguire con attenzione la lezione due banchi più avanti. Sapeva che la ragazza in matematica aveva sempre avuto delle difficoltà e quella cosa lo fece sorridere, lui invece era sempre stato un asso in quella materia.
Appena la campanella suonò annunciando la fine delle lezioni, Zayn si precipitò fuori dalla classe ma subito qualcuno lo buttò prepotentemente contro il muro tenendolo per la maglia. Chi poteva fare un affronto del genere a Zayn Malik?
Quando lo guardò negli occhi era uno dei suoi migliori amici, con la mano leggermente tremante per il nervoso.
“Lasciami Liam, non esiterò per la seconda volta a picchiarti.”
Disse a denti stretti. Tutti si erano fermati a guardarli.
“No, Zayn, io non lascerò che tu la faccia soffrire per la seconda volta.”
Zayn, con rabbia, si liberò dalla presa del suo amico buttandolo a sua volta contro il muro dal lato opposto.
“Ti stai occupando di una faccenda che non  ti riguarda.”
Gli soffiò sul volto, arrabbiato. Poi, poco dopo, lo lasciò e si diresse verso la sua moto in cortile sgommando via.
Crystal, che aveva assistito a tutta la scena, vide Liam ricomporsi e correre anche lui verso il cortile. Lo rincorse.
“Liam, aspetta ! - il ragazzo si bloccò - Liam, perché l’hai fatto?”
“Ti avevo promesso che sarebbe andato tutto bene Crystal, questo è il mio modo di mantenere la promessa.”
Ancora girato di spalle le disse quelle cose riferite alla sera in cui si trovavano nella discoteca a Roma.
Poi andò via nella sua macchina verso casa sua.
Crystal rimase in piedi, al centro del cortile. Senza dire più una parola.
Valery le si avvicinò e la riportò a casa.
 


Hola chicaaaas!
Eccomi qui con la risposta a questo grande quesito:
Chi ha fermato Crystal?
LIAM, ragazze!E’ stato Liam, perché
Non ci avete pensato? :P
Non poteva essere altrimenti visto che lui
si preoccupa sempre per Crystal! Va beh,
vuol dire che l’effetto sorpresa mi è riuscito
ancora meglio!:D
Spero almeno che non siate rimaste deluse da questo
risvolto, anzi spero che un po’ d’azione tra Liam e Zayn
vi sia piaciuta… io li adoro quando litigano per Crys!*_*
Conclusione: adoro anche voi!! Grazie per le recensioni,
che dite arriviamo ad 8 recensioni? So che ce la possiamo
fare!Dai, fatemi sapere nelle vostre testoline che ci sta!<3
Grazie di tutto e beccatevi le foto!
xoxo
RebelleFleur

 
Tratto dal capitolo:
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“Lo odio.”
“E’ proprio bello, oggi più del solito.”
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Capitolo 23
*** XXII ***


XXII


“Hai visto?Sono giorni che Liam e Zayn non si parlano…”
Disse la ragazza dai capelli corvini sui sedici anni.
“Già, pensa che è successo tutto per colpa di quella Crystal Pierce.”
Ribatté l’altra, sulla stessa età.
“Si dice che sia una stronza, li ha fatti soffrire entrambi portandoseli a letto e poi li ha lasciati!”
Ancora la prima voce che aveva parlato.
“Quanto la invidio, però!”
Esclamò sospirando la terza ragazzetta che fino a quel momento era rimasta in silenzio per mettere il lucidalabbra davanti allo specchio.
Crystal spalancò la porta del bagno in cui era stata fino a quel momento ed aveva ascoltato tutto quell’assurdo discorso. Le tre ragazzine si immobilizzarono nel vedersela alle spalle attraverso lo specchio.
“E i cazzi vostri mai?Pensate a farvi una vita!”
Così dicendo, uscì dal bagno delle ragazze e ritornò vicino al suo armadietto dove l’aspettava Valery.
“Tutto ok?Ti vedo nervosa.”
Le chiese la sua amica.
“Sì. Quelle ragazzine mi fanno girare le palle. Continuano a inventare storie.”
Ormai erano passati dieci giorni dalla lite tra Zayn e Liam. I due, da allora, non si erano più rivolti la parola. Ovviamente, ciò aveva fomentato le ragazzine che avevano iniziato a sparlare e ad inventare cose su quella vicenda ed, ovviamente, anche su di lei. Ormai, Crystal non ne poteva più di quella situazione e a volte non ce la faceva a non arrabbiarsi.
“Non badarci, Crys. La smetteranno.”
Le consigliò Valery.
“Sono due stupidi!Che senso ha non parlarsi, non capisco!”
Gesticolò nervosamente.
“Mio fratello e Zayn sono amici da tempo immemore. Faranno pace di sicuro. Non devi preoccuparti per loro. Piuttosto, pensa a te. Ti si resa conto che quei due hanno litigato per te?”
Gli occhi di Valery erano diventati vispi, come illuminati da una luce artificiale. Quegli intrecci erano la sua passione.
Val, non iniziare ti prego. Io non ho chiesto niente a nessuno. L’ultima cosa che volevo era che litigassero. E poi, Liam ha Stella, non ti ricordi?”
Le disse avviandosi verso l’uscita da scuola seguita da Valery.
“Oh, sì lo so ma una povera semplice ragazza come me non può sognare ogni tanto?”
“No, Val!E poi tu stai messa meglio di tutte: hai quel gioiellino di Niall, non so se mi spiego!”
La rimproverò Crystal.
“Lo so, lo so. Andiamo a casa, và!”
“Già. E’ meglio. A domani.”
Le due si divisero ed ognuna arrivò a casa propria.
Crystal si sentiva affranta. Aveva fatto litigare quei due stupidi fino a non rivolgersi più la parola. In fondo, non era colpa sua, questo lo sapeva, ma sapeva anche che l’oggetto della discussione era lei. Non riusciva a capire che cosa diavolo fosse passato per la testa a Liam quando aggredì Zayn fuori la classe, dieci giorni fa. Non ne aveva parlato con nessuno dei due perché sembravano evitarla per qualche strana ragione che non era ancora riuscita a comprendere.
Salutò suo padre appena entrò dalla porta e filò dritta in camera sua. Era venerdì sera e, come ogni venerdì sera, suo padre sarebbe dovuto uscire con Diana, la sua fidanzata. Infatti, poco dopo, lo sentì uscire di casa. Anche lei e Val di solito uscivano con i soliti amici, ma quella settimana, così come la precedente, avevano rimandato visto i rapporti in cui erano Liam e Zayn. Valery, quella sera, sarebbe uscita con Niall e lei non ci pensava proprio ad andare dietro a Louis ed Harry e vederli sperimentare nuove tecniche di abbordaggio. Così, quella sera, era solo lei ed il tv al plasma del salotto.
Il telefono squillò.
“Sì, pronto?”
“Crystal, sono Liam. Senti, possiamo vederci? Ho bisogno di parlare con qualcuno.”
La voce di Liam sembrava triste.
“D’accordo. Raggiungimi a casa mia.”
Chiuse la chiamata ed attese con ansia che Liam suonasse alla porta. Anche lei voleva parlare con lui per capirci qualcosa in più.
Liam bussò alla porta e Crystal lo fece accomodare. I due si sedettero sul divano uno accanto all’altro e, dopo un po’ d’imbarazzo iniziale, Crystal parlò:
“Oh, avanti Liam. Di cosa sei venuto a parlarmi?”
“Ho lasciato Stella.”
La guardo dritto negli occhi inchiodandola.
“Come?Perché?”
A quella domanda, Liam si alzò dal divano ed iniziò a camminare nervosamente per la stanza.
“Non lo so, non lo so perché!Forse perché sono uno stupido, è l’unica spiegazione!O forse perché desidero sempre le cose che non posso avere.”
La guardò serio.
“Liam, tu lo sai come stanno le cose.”
“Lo so, Crystal. Lo so fin troppo bene che tu e Zayn siete la metà della mela che vi manca. Ma io, vedi, non posso far finta di nulla. Non posso vederti soffrire per lui, non posso vedere che ti tratta in quel modo, che ti ignora addirittura. So che siete stati a letto insieme, l’ho capito. E non posso credere che ti abbia lasciata andare così facilmente. Io non l’avrei fatto, è per questo che stavo per picchiarlo fuori la classe.”
Liam sfogò tutto ciò che si era tenuto dentro da troppo tempo ormai. E si sentì leggero.
Crystal era incredula ma, nonostante questo, si alzò ed andò ad abbracciare quel ragazzo che le aveva aperto il suo cuore. Liam la strinse forte a sé.
Liam, brutto idiota - sorrise a malapena - posso capire se non vuoi tornare con Stella, nessuno ha mai detto che devi sposarla. Ma non posso davvero capire se non fai pace con quell’idiota di Zayn. Siete amici da una vita ed io non valgo più della vostra amicizia. Ti prego, va’ a parlargli. Tu sei più saggio di quell’incosciente che si lascia divorare dall’orgoglio. Ma io so perfettamente che ci sta male anche lui.”
“Forse hai ragione tu. Ci penserò. Grazie Crystal e scusami per tutto questo. Spero che la nostra amicizia non cambi.”
Le disse mortificato avviandosi verso la porta.
“Non preoccuparti, Liam. Io per te ci sono.”
Lui si chinò a stamparle un bacio sulla guancia facendola sorridere. Poi, se ne andò.
Pensò all’ultimo bacio tra lei e Zayn in quel locale a Roma. Il ricordo era nitido, anche se erano passate quasi due settimane. Tutta quella situazione era partita da quel maledetto bacio. Non pensava che Liam le dicesse tutte quelle cose, non credeva nemmeno che fosse arrivato a scontrarsi col suo migliore amico. Dai racconti di Valery niente aveva mai diviso quei due in tutti quegli anni, Liam era come il braccio destro di Zayn nel football, a scuola, con le ragazze, col divertimento. Perché allora adesso si erano quasi picchiati per colpa sua? Per colpa di una delle tante ragazze  di Zayn? Se lo chiedeva in continuazione. E se lei non fosse una delle tante per lui? Futili speranze? Cercava di pensarci il meno possibile a quella minima probabilità. Per Zayn, le ragazze non erano mai state importanti. Aveva deciso solo di fare l’egoista alla massima potenza e marcare il territorio con lei. Infatti, anche trovare un’alternativa a Zayn, in quel liceo, le era diventato impossibile.
 
 
Quella mattina, quando Crystal varcò la porta d’entrata della scuola, qualcosa le sembrò diverso. Sulle pareti c’erano tante locandine colorate che pubblicizzavano l’evento di quel giovedì:
“Giovedì 28 Febbraio alla St. Rose High School si terrà la prima partita di campionato. Zayn Malik è ancora il nostro capitano!”
Non poteva credere ai suoi occhi. Zayn che giocava di nuovo come titolare e capitano assoluto della squadra di football. Ricordava di aver ascoltato a mensa, un mesetto prima, dei discorsi dei suoi amici riguardanti l’esonero di Malik dalla squadra a causa della media scolastica e dei richiami. A quanto pareva, qualcosa era cambiato e quella locandina pubblicizzava alla grande il suo ritorno in squadra attirando l’attenzione di innumerevoli ragazzine.
“Buongiorno Crys!”
Le augurò Valery pimpante alle sue spalle
Giorno a te.”
Le rispose fiacca.
“Ci andiamo, vero?Giocherà anche Niall.”
Le chiese speranzosa guardando la locandina.
Crystal tirò un sospiro spazientito.
“D’accordo.Ma sia chiaro: lo faccio per te, per Niall, Liam, Louis ed Harry. Non un nome di più.”
Valery rise. Certo, l’orgoglio stava divorando anche Crystal, non avrebbe mai ammesso di voler vedere Zayn giocare almeno una volta. Ma lei lo sapeva, anche se non disse nulla.
“Lo so. Ne sono certa!”
Poi, andarono a lezione.



 Buonasera giiiirls!
Scusate l’assenza ma anch’io meritavo un po’ di mare!

Comunque, anche se le 8 recensioni non sono
arrivate, mi siete mancate davvero un sacco!
Per me site come una droga!Ahahah!
Ecco qui il capitolo:

nessuna interazione tra Zayn e Crystal, purtroppo, ma
c’è lo stesso qualcosa di importante e cioè il nuovo
risvolto del rapporto tra Crys e Liam. Che ne dite?:D
l prossimi due capitoli, secondo me, vi piaceranno davvero
tanto!Quindi, Keep Calm and Wait for 23-24 Chapters!:P
Alla prossima mie appassionate(?) :3
…and keep loving ZYSTAL!
xoxo

RebelleFleur

 
Friendship. <3
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Capitolo 24
*** XXIII ***


XXIII


Il giorno della partita arrivò in fretta. A scuola c’era un gran movimento. Le cheerleader erano già in divisa che provavano coreografie ovunque ci fosse un angolo libero. Le pareti, le porte e l’entrata erano adibite con striscioni e volantini dei colori della squadra: bianco e rosso. Ormai, tutti gli studenti non parlavano d’altro e si percepiva l’euforia nell’aria.
Anche Valery si era fatta prendere dall’entusiasmo, ovviamente. Aveva iniziato a tartassare la povera Crystal su quanto fossero belle ed emozionanti le partite della loro scuola. Ma Crystal aveva una sola ipotesi: alla sua amica piacevano così tanto le partite perché ci giocava Niall.
“Giuro, se quelle befane delle cheerleader danno troppa confidenza a Niall, le ammazzo!”
Esclamò Valery mentre attraversavano il corridoio della scuola diretta verso l’aula di letteratura.
All’improvviso, una specie di lampo attraversò la mente di Crystal. Pensò solo a tre cose: Zayn-Cheerleader-confidenza. Provò come un fastidio allo stomaco. Gelosia? Scosse il capo.
“Val, lo sai anche tu che Niall è una persona seria.”
 
Crystal e Valery presero posto sugli spalti in prima fila, proprio accanto ad Harry.
“Ma…Hey!Aspetta un attimo: tu non eri titolare in squadra?Che ci fai qui?”
Chiese stranita Crystal voltandosi verso il suo amico riccio che le era seduto accanto.
“Già. In teoria sarei infortunato.”
Rispose lui continuando a guardare verso il campo con estrema tranquillità.
“E in pratica?”
Domandarono le due all’unisono.
“Guardare le cheerleader da qui è sicuramente più bello ed appagante!”
Il riccio girò i suoi occhi verdi verso le due ragazze accennando un sorriso furbo.
“Dovevo aspettarmelo da te, Styles!Sei il solito.”
Lo canzonò Crystal in modo scherzoso seguita dalla faccia sconvolta di Valery.
In pochi minuti, gli spalti si riempirono di studenti chiassosi. Ragazzine che non potevano fare a meno di parlare di Zayn e del fatto che fosse tornato in squadra come capitano.
Dagli altoparlanti finalmente una musica assordante partì annunciando l’inizio della partita, non prima della performance delle cheerleader le quali, in gonna striminzita e top inesistente, coreografarono tutta la canzone di Shakira improvvisandosi atlete e ballerine degne di salti mortali e figure a piramide.
Tutti applaudirono, i maschi erano in estasi.
Ed ecco l’entrata in campo dei giocatori, la St.Rose affrontava la Greendale.
Un boato dagli spalti: Zayn era entrato in campo e si stava cambiando la maglietta restituitagli dal coach proprio in quell’occasione, davanti a tutta la scuola. Ormoni in subbuglio e grida stridule di ragazze accaldate alla vista del fisico abbronzato e scolpito del loro capitano.
Crystal continuava a sbattere il piede a terra dal nervosismo, senza muovere altri muscoli, mentre la sua amica incitava il nome del suo fidanzato.
Harry le diede una leggera gomitata nel fianco:
“E dai, non dirmi che a te non provoca nessun effetto!”
La prese in giro toccando però il tasto sbagliato.
Sì, in effetti qualcosa mi provoca: un senso di schifo!”
Mise a tacere il suo amico con quella risposta acida provocandogli però una risata.
“Sai, Liam anche nel football è sempre stato la spalla destra di Zayn. Mi chiedo come faranno adesso che nemmeno si parlano.”
Le spiegò Harry, un po’ preoccupato per il risultato di quella partita.
“Fatti loro, Hazza. Sono stati due immaturi.”
Scrollò le spalle Crystal.
“Sì, però devi ammettere che tu sei una tipa pericolosa, amica mia. Io non vorrei mai innamorarmi di te. Senza offesa, eh!E’ solo che chi tu li catturi completamente gli uomini!”
“Ma chi te le insegna queste cose?Louis?- sorrise- Dai, guardiamo la partita.”
Il fischio di inizio era suonato da circa dieci minuti su sessanta complessivi. La St.Rose non era in splendida forma, erano sotto di alcuni punti ed il tempo intanto scorreva senza che loro riuscissero a fare gioco di squadra. L’allenatore urlava contro Zayn qualcosa di incomprensibile dagli spalti, ma lui  sembrava non ascoltarlo. Si sentì chiaramente un: “Passa quella cazzo di palla a Payne!”
Ma quelle parole distrassero il moro che ricevette una spallata da un avversario che lo fece cadere a terra.
Zayn si massaggiò la spalla per la botta poi, ancora seduto a terra, vide una mano tendersi verso di lui. Era la mano di Liam, l’afferrò e si rimise in piedi.  Diede una pacca sulla spalla al suo compagno in segno di ringraziamento e le urla dagli spalti divennero più forti. Anche Crystal sorrise a quel gesto, si sentì sollevata per non essere stata la  rovina di quell’amicizia.
Tra i due non c’era mai stato bisogno di molte parole. Era bastata una mano tesa ed una pacca sulla spalla per farli tornare carichi. Ed ecco che, gli ultimi quindici minuti di partita, i due tornarono a giocare fianco a fianco come una volta, come una vera squadra. Segnando punti a turno, tutto il resto della squadra seguiva il loro ritmo e la loro strategia. Zayn segnò il punto della vittoria sul doppio fischio che annunciò la fine. La festa fu enorme, i salti e le esultanze di tutti furono calorosi. Le cheerleader corsero ad abbracciarli e l’allenatore si complimentò con loro.
“Crystal, dove vai?”
Le chiese Valery ancora sugli spalti.
“A casa, Val. La partita è finita, no?”
“Assolutamente no!Niall da una festa post-partita a casa sua e non puoi abbandonarmi sul più bello!”
La implorò con gli occhi la mora.
“E va bene. Iniziamo ad  andare però!”
Le due ragazze, insieme ad Harry, si avviarono verso casa di Niall pronte a festeggiare quella vittoria tanto sudata della squadra. Tutti si sentivano parte della squadra, tranne lei.
Lei non riusciva ad essere felice come gli altri, le mancava qualcosa. Se lo sentiva mancare proprio lì, al centro del petto. Come quando il sangue non pompa nelle vene, come quando il cuore diventa un organo e niente più, come quando i pensieri sono statici, come se si fossero fermati ad un giorno, un’ora, un attimo esatto della sua vita senza riuscire ad andare né avanti e nemmeno indietro. Aveva i piedi di cemento attaccati al suolo dove camminava per impedire a se stessa di farsi illusioni.
A casa di Niall, che ormai conosceva bene, si servì da bere da sola mentre Harry e Val erano alle prese con la console e le luci psichedeliche.
Quella sera era umida e ventilata ma si sentiva che la primavera era alle porte visto che si riusciva a stare, in un posto chiuso, anche solo con un leggero maglioncino e nient’altro.
L’alcool le bruciò in gola. Bene, per lo meno riusciva ancora a sentire qualcosa.
L’enorme villa di Niall a poco a poco si riempì di ragazzi della St.Rose.
Andò a congratularsi con i suoi amici per la vittoria, più che altro per affetto nei loro confronti. Trovò Niall, Louis e si congratulò anche con Liam. La cresta corvina di Zayn non era ancora entrata nel suo radar. In realtà, Crystal ancora non sapeva se voleva congratularsi o meno con lui, in fondo, lui non si era fatto problemi ad ignorarla per tutti quei giorni.
Tutti erano dentro a scatenarsi e a scolarsi fiumi di alcolici. Così, lei uscì sul retro per fumare e starsene tranquilla con i suoi pensieri ma si accorse di non essere da sola perché la sagoma di quel ragazzo dai tratti stranieri che teneva tra le dita una sigaretta ed era illuminato solo dalla luce fioca di una lanterna posta su di un tavolino, la colpì dritto lì, in quel vuoto, al centro  del petto.

TO BE CONTINUED…
 
 

Ciao a tutte!:D
Finalmente sono tornata da voi!
Come ho già detto a qualcuno, il mio PC
mi ha dato molti problemi in questi giorni,
quindi spero che non mi ammazzerete!:(
Per farmi perdonare, comunque, aggiungerò un altro
capitolo e non vi lascerò sulle spine!
Quindi, angolo-autrice rimandato al prossimo capitolo!
P.s. Vi è piaciuta la partita? :P

Xoxo
RebelleFleur


 
Harry e Crystal sugli spalti.
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Zayn che indossa la maglia come capitano!
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Capitolo 25
*** XXIV ***


XXIV



Non ebbe voglia di tirarsi indietro pur avendolo riconosciuto e per quello c’era una ragione: appena l’aveva visto, quel vuoto si era colmato, si era riempito di lui.
Si accese la sua sigaretta e rimase in silenzio, seduta su un divanetto mentre lui era in piedi.
“Sei venuta a vedere la partita, ti ho  vista sugli spalti.”
Zayn l’aveva guardata attentamente senza che lei se ne accorgesse durante il match.
“Già - Fece spallucce lei, fingendo disinteresse - e tu hai fatto pace con Liam.”
“Già.”
Diede la sua stessa risposa secca di poco prima.
Di certo, urlargli contro che era stato un vero bastardo a baciarla e poi ignorarla non sarebbe andato a suo favore visto che stava facendo di tutto per far capire a Zayn che a lei non interessava.
Dopo qualche secondo, lui le si sedette accanto.
“Per caso ti ho dato il permesso di starmi così vicino?”
Le venne da chiedere con tutta l’acidità possibile.
“Non hai idea di quanto mi faccia impazzire questo lato del tuo carattere.”
Ed eccola lì: la voce sensuale e roca di Zayn che la mandava in tilt. I suoi occhi profondi e scuri a scrutarla. Il suo corpo troppo vicino tanto da far scattare il campanello d’allarme nella sua testa.
“Zayn, non sparare cazzate a quest’ora della notte.”
Lo riprese lei, spostando leggermente il busto all’indietro.
“Perché credi che siano stronzate?”
Le chiese ancora.
“Perché questo è il tuo modo di conquistare le ragazze. Prima le baci, le aduli, poi le ignori, te le porti a letto e poi le ignori di nuovo.”
Spiegò Crystal con aria da saputella. A Zayn scappò un sorriso sommesso.
“Beh, però devo ammettere che una cosa non l’ho capita: perché se hai ottenuto quello che volevi da me, continui a girarmi intorno?”
Continuò Crystal.
Attese la risposta che pensò non arrivasse mai. Ma, ad un tratto, Zayn parlò:
“Tu sei una specie di calamita per me.”
Ed ecco l’ennesima fitta al centro del petto di Crystal. Aveva colto in pieno la questione. Anche per lei era la stessa cosa. E ne era certa: potevano non vedersi né parlarsi per anni, ma sarebbero sempre stati attratti l’uno dall’altra per qualche strana ragione che riguardava l’universo, l’uomo e la donna.
“Mi fai un drink?”
Chiese al ragazzo che la mandava in estasi ogni volta che le stava così vicino.
“D’accordo, vieni dentro.”
I due si alzarono e rientrano dentro tra la folla impazzita ed ubriaca di studenti. Tutti, compresi i loro amici, erano ridotti davvero male.
Zayn miscelò varie bevande dentro ad un bicchiere di vetro poi lo porse a Crystal la quale iniziò a bere più veloce del normale.
Provava un’attrazione per quella ragazza indescrivibile. Non era come per le altre. Crystal, per lui, era come un fuoco che sentiva nel petto e che gli attraversava tutto il corpo senza dargli tregua. Ogni suo movimento lo ammaliava e lo seduceva. Con un semplice gesto, come quello  di spostarsi i capelli dietro l’orecchio e lasciare il collo scoperto, lo faceva impazzire.
Per la prima volta da quando si conoscevano, fu Crystal a perdere per prima il controllo. Gli cinse i fianchi, lo attirò a sé e si alzò sulle punte per lasciargli un bacio che fu prontamente ricambiato da Zayn il quale non vedeva l’ora che la ragazza facesse quella mossa. Si assaporarono l’un l’altro quasi trattenendo il fiato.
“Tu lo sai che sei uno stronzo, vero? - Lo baciò ancora mentre lui annuiva senza staccarsi dalle sue labbra - E che questa è la cosa più sbagliata del mondo. - Zayn annuì ancora baciandola insistentemente - Ed è come andare al patibolo.- continuò lei mentre lui le prese il viso tra le mani lasciandole sempre dei baci in ogni angolo della bocca.”
“Sì. Ma ci stiamo andando mano nella mano al patibolo.”
Le disse Zayn interrompendo i baci e prendendola per mano. La guidò fino alla dependance di Niall. Si era fatto lasciare le chiavi dal biondo prima della partita nel caso si fosse annoiato alla festa.
Aprì la porta e poi se la richiuse alle spalle con due mandate, senza mai lasciare la mano piccola di Crystal.
Solo con la luce che proveniva dalla  festa, i due si guardarono intensamente negli occhi. Poi, lei gli accarezzò un pettorale e lui risalì con una mano lungo tutto il suo fianco.
La baciò intensamente, la strinse a sé mentre lei tentava di respirare per tutte quelle sensazioni. Non aveva mai creduto che Zayn facesse l’amore- o qualsiasi altra cosa fosse- con lei nello stesso modo in cui lo faceva con tutte le altre. Non era stupida, ma voleva solo restare attaccata al suolo.
Con un gesto esperto lui le sfilò la maglia sottile e le sbottonò i jeans. Anche lei gli sfilò la t-shirt.
Zayn la spinse verso il bordo del letto, facendola cascare dolcemente all’indietro. Crystal gli sfilò anche i jeans e lo aiutò a togliere i suoi. Lui era sopra di lei, col suo respiro irregolare, il suo odore di tabacco e profumo, il suo calore che quasi le sembrò familiare.
Zayn le accarezzava ogni singola parte del corpo dalla carnagione pallida. Quasi come se avesse ritrovato una cosa preziosa dopo tanto tempo.
“Dimmi che nessun’altro ti toccherà come me adesso.”
Le sussurrò.
Lei gli allacciò le braccia dietro la nuca e se lo avvicinò al volto.
“Anche volendo, non sarebbe possibile.”
Poi lo baciò con passione. In pochi secondi anche gli indumenti intimi scivolarono via. Era come ritornare a casa dopo tanto tempo, per entrambi.
Dopo che furono eccitati ed accaldati abbastanza, Zayn entrò in lei.
Eccolo lì, quel vuoto al centro del petto di Crystal non esisteva più. Era pieno di lui, dei suoi tocchi, dei suoi baci, del suo calore, della sua voce, del suo odore.
Per Zayn, invece, quel senso perenne di solitudine era scomparso. Era stato rimpiazzato da lei, dai suoi occhi, dalle sue labbra, dal suo respiro, dai suoi gesti.
Il cuore batteva troppo forte contro la gabbia toracica e, almeno quella volta, entrambi sentivano qualcosa. Quand’erano vicini era sempre tutto un insieme di qualcosa che partiva dall’odio e andava a finire all’amore. Due calamite dai poli opposti, due persone che aveva sofferto, due ragazzi che si erano trovati tra tanti. Nient’altro che quello.
Il culmine del piacere.
Poi, la pace dei sensi.
Distesi sul letto, l’uno accanto all’altro, completamente nudi, si sentirono felici e  si addormentarono tra quelle tacite promesse rimaste a mezz’aria.
 
 
Eccomi qui!:)
Beh, se non mi perdonerete dopo questo
capitolo bomba, non so più come potrei fare!
Ahahah!
Spero che vi sia piaciuto tutto, fatemi sapere le vostre
parti preferite e cosa ne pensate di questo
riavvicinamento degli Zystal!
Io lo adoooro!*_*
E mi mancava chiedere e confrontarmi con voi!
Se proprio volete dare la colpa a qualcuno, datela

al mio VAIO rosa di vecchia data!:P
Grazie per il sostegno, per le recensioni,
per seguirmi e per essere così fantastiche!
Un bacio e a presto!(Lo giuro!)
Beccatevi le foto!
Xoxo

RebelleFleur
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ZYSTAL
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Capitolo 26
*** XXV ***


XXV


Col sorgere del sole, Crystal aprì lentamente gli occhi. La stanza, ovvero la dependance di Niall, era illuminata da una luce fioca e, dalle finestre, entrava un leggero venticello umido di inizio primavera.
Accanto a lei c’era ancora Zayn, nudo, avvolto tra le lenzuola bianche. Ripercorse quella notte, era stata stupenda. Le era mancato da morire. Si alzò, controvoglia, dal letto e si rivestì di fretta raccogliendo gli indumenti sparsi sul pavimento della stanza. Era così sovrappensiero che non si accorse nemmeno che Zayn fosse sveglio. Se ne rese conto solamente mentre stava andando verso la porta e lui la bloccò afferrandola per il braccio.
“Dove vai?”
Chiese lui con aria da cane bastonato tipica di primo mattino.
“Dove credi che stia andando?A casa, no?”
Chiese lei di rimando indispettita da quella domanda.
“Non fare l’idiota. Ti offro la colazione.”
Disse quasi  come un ordine al quale a Crystal non dispiaceva poi così tanto obbedire, poi si rivestì. Recuperò le chiavi della sua moto da una tasca e uscirono.
 
Arrivarono da Starbucks, proprio a pochi chilometri da casa di Niall. E presero il tavolino vicino alla finestra. Si sedettero l’uno di fronte a l’altro ed iniziarono a scrutare i menù. Non si erano mai trovati in una situazione simile, come una specie di appuntamento, e si sentivano impacciati.
“Allora? Cosa prendi?”
Le chiese Zayn, rompendo il silenzio.
“Un frappuccino al caramello.”
Rispose lei prontamente.
“Bene, allora due frappuccini al caramello e ci porti anche due croissant.”
Disse rivolgendosi al cameriere il quale scrisse velocemente e poi si dileguò.

“Vivi ancora in quell’appartamento?”
Iniziò a fare conversazione Crystal.
“Sì,  e tu ancora con tuo padre?”
Crystal annuì.
Le ordinazioni arrivarono al tavolo. Zayn cacciò una manciata di sterline dalla tasca e pagò.
Crystal non poté fare a meno di ripensare a come Zayn si guadagnava da vivere.
“Fai ancora a botte, vero?”
Gli chiese, stringendo tra le dita la cannuccia. Era nervosa perché sapeva che lui non parlava mai facilmente e volentieri delle sue cose. Anche se con lei spesso si era aperto. Ma sembrava un’eternità che non parlavano.
“Sì, ma non spesso come prima – sorseggiò dalla cannuccia- La polizia ha fatto irruzione e ci ha minacciati di arrestarci tutti se ci avessero beccati ancora, così gli incontri sono più radi.”
Spiegò il ragazzo.
“Zayn, tu finirai nei guai prima o poi.”
Affermò rassegnata.
A lui scappò un sorriso, che Crystal fosse preoccupata per lui?
“Che vuoi farci, sono un cattivo ragazzo!”
Buttò lì, ironicamente, provocando la dolce risata della ragazza.
“E’ per questo che ti devo stare alla larga.”
Il volto di Crystal si fece improvvisamente serio nell’affermare quella cosa.
“Sai anche tu che non ci riusciresti.”
La provocò lui.
“Sono solo altri due mesi e mezzo di scuola e poi ognuno andrà per la sua strada. Non sarà così difficile.”
“E chi ti dice che io voglio starti lontano?”
Chiese il moro sporgedo il busto sul tavolino in legno.
“Lo so che anche tu hai paura.”
Anche lei si sporse in avanti avvicinandosi al suo viso.
Mentre lui diminuiva le distanze tra le loro labbra, lei restava immobile.
Quando la bocca di Zayn si dischiuse pronta ad incontrare quella di Crystal, quest’ultima le conficcò un pezzo di croissant in bocca. Zayn spalancò gli occhi stupito e lei si alzò dalla sedia ridendo.
“Andiamo bad-boy, accompagnami a casa!”
Lo incitò prendendosi gioco di lui.

Zayn fu divertito da quel gesto. In fondo, era proprio quel lato del carattere di Crystal che più gli piaceva. Era imprevedibile ed unica nel suo genere. Forse, proprio per questo non era l’unico ad impazzire per lei. Anche il suo ex, James, che l’aveva cercata da Liverpool a Londra. E quello della squadra di nuoto, Jackson, con cui era uscita un paio di volte e ancora sudava quando la vedeva a scuola. Ed infine, il suo migliore amico. Liam era l’unico suo rivale che considerava  alla pari. Anzi, forse Liam era di gran lunga meglio di lui e, di sicuro, non avrebbe mai fatto soffrire Crystal. Forse, doveva dargliela vinta ma, per qualche ragione, non riusciva a rinunciare a lei.
Prontamente scattò dalla sedia e la raggiunse cingendole i fianchi con un braccio. Masticava ancora la brioche ma le sorrise ugualmente, più con gli occhi che con le labbra e Crystal andò completamente al manicomio per quegli occhi grandi e scuri.
Zayn mise in moto e sfrecciò verso casa della ragazza.
“Grazie per la colazione, Malik. Ci vediamo domani a scuola.”
“Grazie a te per la notte di passione!”

La prese in giro lui, sapendo di infastidirla. Poi, le fece l’occhiolino prima di indossare il casco ed uscire dal vialetto.
 
 
“COSA?!TU E ZAYN COSA?!”
La voce di Valery fece eco nel bagno della scuola.
“Shh!Val, abbassa la voce o  ti strozzo!”
La zittì bruscamente Crystal.
“Sì, sì. E’ solo che non posso crederci. Ti sei fatta abbindolare di nuovo. Come ci è riuscito?”
“Ehm, in realtà, l’ho baciato io per prima.”

Disse con sguardo colpevole la rossa.
“COSA!?”
Gridò ancora la mora.
“Dannazione Valery! Te la cucio quella cazzo di bocca!”
La richiamò, ancora una volta.
“Ok, ok. Dobbiamo restare calme - iniziò a camminare nervosamente avanti e indietro per il bagno- C A L M E.”
“Qui l’unica che si sta agitando sei tu, Val.”
Crystal la guardò di sottecchi e intanto si accese una sigaretta.
La mora si fermò e prese un respiro profondo.
“Crystal, amica mia - la prese per le spalle facendola più tragica di quello che era - tu cosa provi per Zayn?”
Crystal si strozzò con il fumo che stava inspirando a causa di quella domanda inaspettata.
“Val, cosa vuoi che provi?Ma sei impazzita?”
Storse il volto.
“E’ attrazione fisica, questo è sicuro. Ma ci dev’essere per forza dell’altro, altrimenti non andrebbe avanti da settembre. Cioè, sei andata anche a vivere a casa sua, non so se mi spiego!”
Valery diceva quelle cose come se la presenza della sua migliore amica fosse superflua, come se stesse ragionando da sola. Poi, d’improvviso bloccò il suo frenetico soliloquio e si rivolse alla diretta interessata:
“Se ti fossi innamorata di Malik me lo diresti, vero?”
“Non sparare cazzate, Payne!Su, voliamo a lezione!”

Gettò la sigaretta nel water ed uscì seguita dalla sua migliore amica.
Valery era la sua migliore amica e le avrebbe detto qualsiasi cosa, questo è certo. Ma, il problema era che non sapeva nemmeno lei cosa provava per quel ragazzo. Era troppo complicato spiegare come si sentiva legata a lui. Come se fosse una questione di anime, o di destino. Come se lui capisse a pieno il suo essere, il suo passato ed il suo presente. Una specie di filo sottile ai margini del quale si trovavano i loro corpi che si avvicinavano e si allontanavano periodicamente. Come due pazzi alla ricerca di qualcosa che invece hanno proprio lì davanti ai loro occhi.Probabilmente qualcuno l’avrebbe chiamato amore, sì.
Ma forse, fare quel ragionamento ad alta voce non era poi così sensato. Valery ci avrebbe riso su e l’avrebbe presa per un’idiota che non ha il coraggio di ammettere che le piace una persona. Per il momento, preferiva tenersi tutto per sé. 

 
Mie belle fanciulle, buongiorno!:3
Attenzione - Attenzione, annuncio importante:
La storia terminerà al capitolo XXX più l'Epilogo!
So che è molto triste ma non poteva durare in eterno!:(
Però, ho una piccola sorpresina per voi che non posso
ancora svelare! Tutto a tempo debito!:P
Non ammazzatemi per favore! *-*
Allora, passando al capitolo...
finalmente si comportano come due persone normali
i nostri ragazzi, andando a fare colazione insieme!
(Facciamo la OLA!)
Poi, il discorso esilarante tra Val e Crys, io lo trovo
molto divertente e voi?
Nessun colpo di scena, tutto fila liscio! Ma io non ci
metterei troppo le speranze, fossi in voi!:D
Fatemi sapere ragazze, scrivetemi qualsiasi cosa!
Grazie a tutte quelle che già lo fanno ed anche a chi
legge silenziosamente la storia! Vi apprezzo tutte!
A presto! <3
xoxo 

RebelleFleur
Scene dal capitolo:
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Capitolo 27
*** XXVI ***


XXVI


Tornò a casa in serata. Quella giornata era stata davvero pesante a scuola per Crystal che era dovuta rimanere fino al pomeriggio in biblioteca a ripassare algebra. Anche se proprio non le entrava in testa quella materia. Pensò che visto che Zayn era bravo in matematica, poteva darle lui qualche ripetizione, ma subito eliminò quell’idea sapendo già come sarebbe andata a finire.
Le luci di  casa sua erano completamente spente, suo padre non c’era. A confermare la sua assenza, il solito post-it attaccato al microonde: ‘Sono a Liverpool per lavoro. Non distruggere casa mentre sono via!’
Sorrise nel rileggerlo, suo padre era proprio un tipo strano e forse, lei gli assomigliava più di quanto credesse.
Sotto al microonde un pasto da riscaldare. Mentre il timer era impostato sui 15 minuti esatti, lei fece una doccia veloce ed indossò una tuta comoda.
Consumò la cena e lavò il piatto rimanendo immersa nel silenzio di casa sua. Tutto quel susseguirsi di gesti la riportò a quei giorni in cui aveva vissuto da Zayn. Giocare a fare la mogliettina premurosa un po’ le era piaciuto. Più che altro, le era piaciuto prendersi cura di Zayn, curare i suoi lividi e medicargli le ferite. Ma, probabilmente, adesso c’era qualcun’altra a farlo al suo posto. In fondo, a Zayn non erano mai mancate le ragazze e mai si era fatto scrupoli a sfruttarle. Forse lei era come tutte le altre povere illuse che si sentivano diverse, che credevano di aver significato qualcosa per lui. E Valery era più illusa di lei a confermarle che davvero lui non si era mai comportato con nessuna nel modo in cui si comportava con lei.

Fece zapping tra i canali alla tv ma, dopo un po’, si dovette rassegnare a guardare un programma davvero poco stimolante di quiz a premi.
Ore 23.00: il campanello di casa Pierce suona insistentemente.
“Crystal. Mi fai entrare per favore?”
Zayn, con una mano che stringeva il fianco destro, parlò supplichevole.
“Vieni, entra.”
Il ragazzo si buttò sul divano a peso morto, continuando a tenersi stretto il fianco dolorante.
Crystal, dopo pochi secondi, gli si parò davanti, già col ghiaccio tra le mani.
“Avanti, togliti la maglia e stenditi.”
Zayn non se lo fece ripetere due volte. Aveva bisogno delle cure di Crystal e non di una qualsiasi.
Fece come gli venne detto. Il fianco destro presentava un rossore intenso ed un livido stava iniziando a formarsi proprio in quel punto.
Lo guardò un attimo negli occhi, poi tornò al fianco. Vi poggiò sopra il ghiaccio e sentì Zayn sussultare leggermente.
Dopo circa dieci minuti in cui erano stati in silenzio, finalmente Zayn si decise a dire qualcosa:
“Grazie.”
Crystal non fece in tempo a rispondere che lui la attirò a sé e la baciò facendola paralizzare. Si erano dati tantissimi baci, ma la sua reazione sembrava non cambiare mai. Erano sempre attentati al suo fragile cuore.
“Chiedimi di restare qui.”
Le sussurrò all’orecchio.
“Non posso.”
“C’è tuo padre?”

Chiese lui per spianarsi la strada.
“No.”
Lei abbassò lo sguardo.
“Allora, se per te è più semplice, chiedimi di andare via.”
La guardò intensamente negli occhi che quasi le venne il capogiro.
“Non voglio che vai via.”
Zayn affondò le mani nei suoi morbidi capelli ramati e la baciò intensamente.
In tutto quel tempo, era stato sempre lui a dire o a far capire a Crystal che desiderava che rimanesse accanto a lui. Lei non aveva mai proferito parola riguardo a quelle cose. Forse, stava oltrepassando il limite, di questo lui ne era consapevole, ma non poteva farne a meno. Non riusciva ad opporsi più.
Mentre la spogliava, non faceva altro che desiderare di poter restare in quell’attimo per un tempo indeterminato.
Mentre facevano l’amore si sentiva avvolto da un calore e da una sensazione di completezza.
La guardava e gli sembrava, ogni giorno, sempre più bella.
Quando finirono, rimasero abbracciati su quel divano. Entrambi si accesero una sigaretta.
“Se io dovessi allontanarmi da questa città per motivi più grandi di me, tu mi mancheresti.”
Zayn disse quella frase con estrema tranquillità, quasi fosse una cosa che Crystal già sapesse. Invece, il suo stomaco s’incendiò.
Gli diede una leggera spinta sulla spalla.
“Avanti, Zayn. Io sono la prima a pensare che una relazione tra noi due sarebbe impossibile, nonostante continuiamo ad andare a letto insieme . Non indorarmi la pillola, non ne ho bisogno.”
Crystal parlava tentando di apparire calma come non mai.
“Guarda che ti sto parlando sul serio. Ti sembro il tipo che direbbe certe cose se non le pensasse davvero?”
Lei, che inizialmente sorrideva quasi a volerlo prendere in giro, improvvisamente si fece seria.  Zayn parlava sul serio.
“Anzi, voglio darti una cosa, - allungò il braccio per prendere una cosa dalla tasca dei suoi jeans che giacevano a terra - tieni.”
Zayn aveva un mazzo di chiavi tra le mani.
“Queste sono le chiavi di casa mia. Questa più corta è del portone e l’altra è del mio appartamento. Puoi andarci tutte le volte che vuoi, anche senza dirmelo, anche se io non ci sono.”
Era estremamente serio.
“Zayn, perché fai tutto questo?Non capisco.”
Gli chiese intontita la ragazza.
“Perché mi fido di te.”
Le prese la mano e le appoggiò sul palmo le chiavi metalliche. Poi, gliela strinse a pugno e le sorrise.
Quella notte, dormirono beati ed incastrati perfettamente l’uno nel corpo dell’altro.
 
La sveglia sul cellulare di Zayn suonò per la terza volta quella mattina. Finalmente, Crystal si decise ad aprire i suoi occhi. Allungò il braccio per afferrare il cellulare sul pavimento accanto al divano e fece cessare quel suono fastidioso.
Le 7.30.
“COSA!?”
Si alzò di scatto dal divano ed iniziò a recuperare i suoi vestiti.
“Zayn. Zayn!ZAYN!Cazzo alzati, è tardi!”
Urlò contro il ragazzo, ancora nudo e dannatamente bello, che dormiva sul suo divano.
Quest’ultimo aprì gli occhi e se li strofinò con il dorso della mano. I capelli scombinati.
“Che ore sono?”
Le chiese mentre Crystal sembrava una trottola che girava per casa.
“Le sette e trentacinque!”
Gli rispose guardandolo di sfuggita mentre si alzava con calma e andava al bagno.
Il nervosismo della ragazza salì ancora di più: come poteva prendersela con calma?
Dopo circa dieci minuti il moro uscì dal bagno ed indossò i vestiti.
“Io sono pronto.”
Disse accendendosi una sigaretta in cucina mentre Crystal armeggiava ancora con la spazzola davanti allo specchio e si innervosiva per quella faccia da schiaffi che fumava nella sua cucina.
“Bene, andiamo.”
Uscirono di casa.
“Zayn, potevi dirmi che avevi la moto, io ho messo una cavolo di minigonna e ci ho impiegato una vita a sceglierla!”
Lo richiamò lei. Zayn rise.
“Non c’era bisogno di farti così bella per me, tesoro. Ormai, ti ho vista in tutti i modi possibili.”
La provocò. Lei sbuffò sonoramente.
“Andiamo che è meglio. Altrimenti ti becchi un pugno e sai bene che è illegale picchiare i menomati!”
Zayn rise di gusto alla risposta di Crystal. Quanto le piaceva farla arrabbiare e poi vedere la sua reazione.
Arrivarono a scuola giusto in tempo, tolsero il casco ed iniziarono a correre verso l’entarta. Una volta dentro, si separarono per andare nelle rispettive classi, ma Zayn la richiamò:
“Crystal, aspetta un attimo!”
La ragazza si fermò e si girò verso di lui che era di qualche passo più indietro ma che la stava raggiungendo.
“Grazie per stanotte.”
Le sussurrò una volta vicino.
“Non c’è di che, Zayn.”
Gli sorrise e poi entrò in classe dove tutti erano già seduti.
Probabilmente, Se Zayn fosse andato lontano, anche a lei sarebbe mancato. Forse più di quanto poteva immaginare in quel preciso istante. Ma tanto, finita la scuola, si sarebbero dovuti dividere comunque.
 
Buon pomeriggio bellezze!:)
Eccomi alla riscossa col capitolo 26!
Di nuovo il totale avvicinamento degli Zystal!
E voi direte: C'hai preso il vizio, eh? Ahahah
In effetti, li adoro quando sono così dolci
e vi sto facendo prendere una brutta abitudine!:P
Adoratemi! ahahah (ok, basta!)
Che ve ne pare? Zayn che ha ancora bisogno
delle cure di Crystal, le dà le chiavi del suo
appartamento e le dice che si fida di lei.
E, in tutto questo, Crystal rimane 
confusa e felice (cit. Carmen Consoli)!:D
Fatemi sapere ragazze, vi lascio le foto
e volo via! Grazie per la pazienza che avete 
con me, per le recensioni, per seguirmi
e tuttoil resto! <3 <3
xoxo

RebelleFleur

 
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Capitolo 28
*** XXVII ***


XXVII


“Hey Crys, stasera ci vieni alla festa al Poseidon? Noi ci saremo tutti!”
Le chiese Louis mentre erano in cortile seduti all’ombra di un vecchio cipresso.
“Mh, penso di sì Louis. Val viene, giusto?”
Chiese di rimando guardandolo dritto in quegli occhi blu e vispi.
“Sì, ci sarà.”
“D’accordo allora!”

Lo baciò sulla guancia e lui sorrise.
“A stasera!”
Si alzò da terra e gli mostrò un grosso sorriso per salutarlo.
Ormai, quei ragazzi, Val compresa, erano tutto il suo mondo. Erano i suoi migliori amici, i suoi confidenti, i suoi protettori. Facevano sempre di tutto se lei aveva un problema e la difendevano sempre a spada tratta contro chiunque parlasse della situazione tra lei e Zayn in un certo modo.
Quando si trasferì a Londra non avrebbe mai immaginato di farsi tutti quegli amici. Eppure, ce l’aveva fatta. Stava vivendo la sua vita esattamente come voleva. Nessuno che la soggiogava, che le metteva strane idee in testa e cercasse di farle il lavaggio del cervello come faceva quell’insicuro del suo ex ragazzo.
Certo, con Zayn non era per niente facile. Ogni giorno era un terno a lotto. Non sapeva mai se il mattino dopo lui la odiasse o la “amasse”. Ma, infondo, anche per lei era lo stesso.
A proposito di tutto quello, pensò a Liam. Era da tempo che loro due non parlavano. Da quando Zayn e Liam avevano fatto pace durante la partita di football, lui sembrava evitarla. Forse, per evitare di litigare con Zayn ancora una volta per causa sua. Gli avrebbe parlato quella sera, alla festa. Per Crystal non se ne parlava di allontanarsi da Liam per colpa di Zayn. Erano rimasti d’accordo che la loro amicizia non sarebbe cambiata e così doveva essere.

Buttò giù dall’armadio la maggior parte dei vestiti che la riempivano. Non riusciva a spiegarsi perché, quella sera, voleva apparire perfetta. Ma in cuor suo sapeva che voleva essere impeccabile solo per una persona presente a quella festa.
Si vestì ed uscì di casa. La sarebbero andati a prendere Valery, Niall ed Harry. Chiederlo a Zayn sarebbe sato troppo azzardato e poi non voleva che si comportassero come una coppia se, di fatto, non lo erano.
Trovò l’auto grigio metallizzato di Niall accostata fuori al suo viale. Vi salì a bordo salutando i suoi migliori amici con molta euforia.
“Hey, ragazzi, sapete se Zayn verrà?”
Chiese Harry una volta arrivati fuori al locale.
Tutti si girarono verso Crystal come se lei fosse l’unica a conoscere Zayn e le sue abitudini.
“E io che ne so, scusatemi?”
Chiese leggermente stizzita Crystal.
“Avanti, iniziamo ad entrare, sapete che gli altri fanno sempre tardi.”
Propose Valery, e tutti acconsentirono entrando nel locale già stracolmo di persone.
La musica rimbombava nelle orecchie di tutti. Harry ed i suoi ricci sembravano già impazziti. L’amico l’afferrò per il polso e la trascinò in pista costringendola, letteralmente, a ballare. Crystal si lasciò andare ed iniziò a scatenarsi. Dopo circa mezz’ora si fermò:
“Harry, abbi pietà di me. Vado a prendere qualcosa di fresco.”
Disse in tono supplichevole ma anche divertito.Harry le fece cenno con la mano che era ok.
Si avviò lontano dalla folla, ai margini della pista da ballo dove c’era qualche divanetto libero. Nell’avvicinarsi ad uno di questi scorse Liam che sorseggiava un drink e si godeva una sigaretta. Sorrise.
Si andò a sedere al fianco del suo amico, accavallò le gambe e si accese una sigaretta anche lei.
“Ciao.”
La salutò Liam continuando, però, a guardare dritto davanti a sé.
“Ciao, Liam. Come mai tutto solo?”
Gli chiese contornata dal fumo della sua sigaretta.
La musica era alta ma Liam la sentiva comunque.
“Stasera mi gira così.”
Le rispose secca. Crystal iniziò a spazientirsi.
“Bene, allora deduco che mi eviti dal 28 Febbraio perché ti gira così.”
Disse tagliente la ragazza osservando il suo profilo.
Liam si irrigidì a quell’affermazione della sua amica. Poi, chinò il capo e guardò all’interno del suo bicchiere che teneva stretto in entrambe le mani.
“Ti sbagli, Crystal.”
La ragazza le appoggiò una mano sotto al mento e lo costrinse a guardarla in volto.
“Liam, se lo fai per Zayn puoi anche smetterla. Si tratta di me ed io ti voglio nella mia vita.”
Gli confessò lei, seria. Liam sorrise, poi le appoggiò una mano al lato del braccio.
“Anch’io ti voglio nella mia, Crystal. Sono stato uno stupido a pensare che evitandoti non avrei creato problemi a te e Zayn. Così, ne ho creati a me.”
“Liam, io e Zayn non stiamo insieme ed anche se fosse il contrario, voglio che non mi eviti più.”

I due amici si abbracciarono felici. L’uno era importante per l’altra e viceversa.
In quel preciso istante, Zayn entrò nel locale e quella fu la prima scena che si ritrovò davanti. La sua Crystal ed il suo migliore amico che si abbracciavano. I respiri erano aumentati a dismisura, ma tentò di calmarsi. Non poteva  litigare con Liam e non poteva deludere Crystal. Quando i due si staccarono da quell’abbraccio, Zayn gli si avvicinò seguito da un euforico Louis.
Crystal osservò tutti i movimenti del suo moro preferito: salutò Liam, salutò Louis, e poi le prese la mano e la fece alzare da quel divanetto portandosela contro il petto.
“Hei.”
La salutò a pochi centimetri dalla bocca.
“Hei.”
Ricambiò lei che ancora era stretta al petto del ragazzo. La sua presa era salda, possessiva osò pensare Crystal.
“Vieni a ballare con me?”
Le propose con voce suadente.
“Molto volentieri.”
Gli rispose con sguardo malizioso.
Si recarono al centro della pista. Crystal, mentre sorpassava la folla insieme a Zayn, potè scorgere Niall e Valery divertirsi e ballare come due matti, ed Harry sedurre una ragazza forse anche più grande di lui per com’era conciata.
Zayn non aveva occhi che per Crystal e Crystal non aveva occhi che per Zayn. Mentre ballavano annullando le distanze tra i loro corpi, si guardavano intensamente negli occhi. Le mani di lui le accarezzavano la schiena e, a volte, scendevano anche più giù. Le mani di lei, invece, vagavano tra la nuca e le spalle di lui.
“Sai che agli altri è vietato toccarti, vero?”
Disse con un filo di nervosismo nella voce che per la ragazza non fu difficile individuare.
“Se ti riferisci a Liam, sono staa io ad abbracciarlo.”
Zayn storse leggermente il viso.
“Io ci tengo a lui. Siamo amici e questo non cambierà solo per le tue manie di possessività.”
“Non sono manie. E comunque va bene, decidi tu della tua vita.”
Le rispose leggermente offeso ma continuando a tenerla ataccata a lui.
“Già infatti. Io e te non stiamo nemmeno insieme, quindi, perché dovrei assecondare la tua gelosia?”
Colpito e affondato.
Zayn le prese il viso tra le mani prepotentemente e la baciò. Si baciarono. Le loro lingue si incontravano, si scontravano e si rincorrevano. Poi, il bacio finì dandogli modo di prendere aria.
“Sabato esci con me. Non te ne pentirai.”
Le propose con la sua voce così calda e sexy che a Crystal tremarono le ginocchia. Si chiedeva se avrebbe dovuto rischiare ancora con lui e per lui. Non lo sapeva se lei per Zayn era l’unica, così decise di temporeggiare.
“Mmmh. Non lo so Zayn, devo pensarci.”
Disse leggermente sorridente.
“A cosa devi pensare?”
“Se rischiare è quello che voglio ancora. Uscire con te sarebbe come giocarmi tutto senza essere sicura di vincere.”
Gli rispose seria.
“D’accordo, mancano tre giorni a sabato. Ti convincerò a modo mio.”

 
AGGIORNAMENTO MATTUTINO, 
AUTRICE ASSONNATA!:S
Alloooora, cominciamo dal principio:
Liam e Crystal non sono stati troppo
carini a riavvicinarsi? Personalmente, 
adoro il rapporto che si sta sviluppando
tra loro due!Per non parlare di quello tra
lei e Zayn!Sembra ci siano miglioramenti
a vista d'occhio, non trovate?La sua
gelosia(che vuole negare a tutti i costi)
è adorabile!*-* ZYSTAL <3
Comunque, la fine lascia intendere un po' i
capitoli succcessivi, nonché quelli finali!T_T
Tristezza immensa, lo so!Ma c'è ancora la 
sorpersina, non preoccupatevi! <3
Ragazze, so che è tempo di vacanze, ma
le recensioni sono in calo...avanti, fatevi sentire!
E poi, va beh, ci sono le mie lettrici affezionate
che recensiscono sempre e che ringrazio mille volte!
Grazie anche a chi segue-preferisce-ricorda!
Un bacio grande!
xoxo
RebelleFleur
 
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Capitolo 29
*** XXVIII ***


   
XXVIII


“E così, Zayn ti ha chiesto un appuntamento  e tu gli hai detto che devi pensarci. Capisco.Mh.”
Affermò con assoluta calma Valery mentre percorrevano il viale che portava  a scuola.
“Già.”
Alzò le spalle Crystal.
“PERCHE’ DIAVOLO SEI COSì COMPLICATA?”
Le urlò contro perdendo tutta la calma e la compostezza di pochi secondi prima.
La faccia di Crystal assunse un’espressione divertita per la reazione della sua migliore amica. Le piaceva quand’era confusa perché la faceva morir dal ridere ma decise comunque di spiegarle la situazione:
“Val, è semplice invece. Io non so se  Zayn fa sul serio. Non so se sono l’unica con la quale si vede attualmente. Il suo impegno nel riuscire a farmi dire di sì, mi dimostrerà tante cose.”
“Ma allora dentro di te si nasconde davvero un genio del male!”
La prese in giro Valery spintonandola giocosamente e beccandosi una linguaccia in risposta.
Le due arrivarono fuori al cortile della scuola e subito raggiunsero Harry, Niall e Louis, appoggiati al solito muretto, che aspettavano annoiati il suono della campanella.
Niall si illuminò non appena vide la sua fidanzata andargli incontro, e gli altri due salutarono Crystal affettuosamente stritolandola di continuo.
Come al solito Liam e Zayn erano in ritardo. Con la differenza che Liam sarebbe arrivato di sicuro e, invece, per Zayn le scommesse erano aperte.
La campanella suonò e tutti furono costretti a recarsi nelle classi.
Zayn arrivò, anche se in ritardo. Non poteva mancare, doveva far cambiare idea a Crystal.
A mensa tutti mangiarono seduti al solito tavolo. Zayn era abbastanza taciturno, più che altro pensieroso e Crystal si rassegnò all’idea che lui ci avesse già rinunciato. Si alzò dal tavolo e:
“Ragazzi, io vado. Devo passare in biblioteca prima di tornare a casa.”
Annunciò ai presenti i quali la salutarono.
 
La biblioteca della scuola le metteva un po’ d’ansia. Era sempre poco illuminata e quel silenzio onnipresente proprio non le si addiceva. A quell’ora c’erano poche persone, quindi si ritenne fortunata per non essere del tutto sola.
Mentre passava in rassegna i libri nella sezione “S” per Shakespeare sugl’imponenti scaffali posti più o meno verso il fondo dell’enorme sala, si sentì tirare per un braccio ed essere catapultata nel posto più isolato della biblioteca. Crystal si prese davvero un bello spavento senza però avere la possibilità di urlare perché, quel disgraziato di Zayn, le aveva messo una mano davanti alla bocca. Quando il suo respiro tornò regolare avendolo riconosciuto, lui le tolse la sua mano dal viso.
 “Ma sei impazzito?Vuoi vedermi morta?”
Lo sgridò sotto voce  provocandogli una risata.
Continuava a starle davvero molto vicino.
“Romeo e Giulietta. Shakespeare. Uno dei miei preferiti.”
Le tolse il libro che aveva fra le mani e ne lesse la copertina sussurrando al suo orecchio per non essere scoperto.
“Pensavo che il tuo unico hobby fosse farti prendere a pugni e non leggere.”
Lo provocò lei, parlando piano, a pochi millimetri dal suo viso.
“Quante cose non sai di me.”
Le rispose Zayn sfiorando il suo orecchio destro con le labbra e facendole venire i brividi. La teneva incollata tra il suo petto e gli scaffali di quella libreria.
“Allora?Vuoi lasciarmi libera o no?Ho da fare.”
Disse spiccia lei, cercando di evitare, invano, quelle calamite dei suoi occhi.
“Ti lascio solo se mi dirai di sì per sabato.”
Quel ricattò suonò così soave alle orecchie di Crystal, tanto che sorrise all’apprendere che non ci aveva rinunciato.
“Sei un povero illuso, Malik.”
Zayn la prese per i fianchi e la strinse ancora di più a quello scaffale iniziando a baciarle il collo in modo da farle perdere il controllo. E ci stava riuscendo. Poteva sentire il respiro di lei affannarsi sempre di più.
Così, tornò a guardarla:
“Allora? Ne sei proprio sicura?”
Lentamente, dalla parte della mascella vicino l’orecchio, prese a baciarla fino ad arrivare all’angolo della bocca. Crystal era su di giri. Ma doveva metterlo ancora alla prova.
“Sì. Ne sono sicura.”
Disse ancora tra un sussulto e l’altro.
Finalmente arrivò alle sue labbra. Il momento che entrambi attendevano e bramavano di più in quella biblioteca. Zayn la baciò ardentemente, lei avvinghiò le gambe contro il suo bacino lasciando cadere a terra il suo libro, e lui la teneva stretta contro quei libri, mantenendola per le cosce.
Si dovettero fermare all’udire di alcuni passi avvicinarsi a loro. Velocemente si staccarono e si ricomposero. Zayn raccolse il libro da terra e lo porse a Crystal, la quale l’afferrò mentre con una mano di sistemava i capelli da un lato della spalla.

“Ragazzi, allora? Cos’è questo baccano?Questa è una biblioteca, ve ne siete accorti?”
La professoressa Wood si era mostrata leggermente adirata con i due studenti chiassosi.
“Ci scusi professoressa.Stavo solo aiutando Zayn a scegliere un libro e non ci siamo accorti di stare facendo rumore.”
Crystal tentò di salvare la situazione mentre il moro rimase in silenzio tentando di assumere un’espressione dispiaciuta.
La professoressa, ancora con le mani sui fianchi ed il volto teso, prese un sospiro.
“Che non ricapiti. Fuori, tutti e due.”
I due andarono fuori leggermente divertiti per tutta la faccenda.
“Crystal, devo dirti una cosa.”
Zayn la guardò mentre camminavano nel cortile della scuola.
“Che c’è?”
“Hai il rossetto sbavato!”

E scoppiò in una fragorosa risata.
“Zayn, sei uno stronzo, la Wood si sarà accorta di tutto!”
Lo canzonò spintonandolo.
“E comunque è no.”
Aggiunse, poi.
“Domani è ancora giovedì!”
Le fece un occhiolino prima di indossare il casco e sgommare via con la moto.
Valery che si era appena posta al suo fianco le parlò:
“Come fai a dirgli di no, non capisco. E’ un tale figo!”
“E non ti ci mettere anche tu, Val!”

 
Ciao a tutte mie care!:)
Capitolo bello fresco!
L'opera di convincimento di Zayn
ha avuto inizio e direi che non è
andata proprio male se non fosse
stata per l'interruzione della Prof.!
Chi vorrebbe stare al posto di Crystal?
*Tutte alziamo la mano timidamente*
Ma lei è ancora intenzionata a metterlo
alla prova, cosa ovvia visti i precedenti!
Beh, adesso, lascio spazio a voi, ai
vostri pareri, ai vostri pensieri, ai vostri
consigli!Ditemi tutto ciò che volete!
E, come sempre, vi ringrazio tutte!
Siete meravigliose!
xoxo
RebelleFleur
 
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Capitolo 30
*** XXIX ***


XXIX


Chiuse l’armadietto svogliatamente, come tutte le mattine alle 7.50. La campanella sarebbe suonata tra pochi minuti e Crystal non aveva per niente voglia di stare a sentire la voce stridula della sua professoressa di biologia. Ancora altri due mesi e quell’inferno sarebbe finito. Avrebbe iniziato il college e la sua vita avrebbe preso una nuova svolta.
Salutò Valery appena arrivata anche lei.
Il vociferare delle ragazze, ad un tratto, si fece più intenso. Crystal sapeva che quello poteva dire una sola cosa: Zayn ed i suoi amici stavano varcando la soglia della scuola e le ragazze li guardavano come fossero Dei scesi in terra.
I cinque ragazzi si fermarono vicino alle due amiche  come loro solito e le salutarono calorosamente prima di distribuirsi nelle loro classi. Zayn aveva salutato Crystal con un semplice bacio sulla guancia, nulla di eccessivo, eppure a lei erano venuti lo stesso i brividi.
Zayn e Louis camminavano fianco a fianco nel corridoio avendo la lezione d’ arte in comune.
“Secondo te come faccio a farle capire che non sto più giocando?”
Chiese improvvisamente Zayn. Doveva essere proprio disperato per chiedere consiglio a Louis.
“Parli di Crystal, vero?”
Il moro annuì col capo.
“Sii spontaneo. Fa’ qualcosa che le dimostri che non hai paura di mostrare agli altri che vuoi lei.”
Continuò Louis.
“Forse hai ragione, amico.”
“Ti sei innamorato, eh?”

Lo prese in giro l’amico. Zayn sorrise poi lo spinse di lato.
“Non essere stupido!”
“Per quanto tu possa negarlo agli altri, io ti conosco troppo bene e quella ragazza ti ha fregato mio caro!”

Tutte le premesse di Zayn erano andate al diavolo. Aveva capito che sarebbe andata in quel modo proprio quando se l’era portata a letto e aveva continuato lo stesso a sognarla e  desiderarla. Tutte quelle promesse fatte a  se stesso sul lasciarla in pace perché non era pronto e  non era in grado di mantenere una relazione stabile erano andate a farsi fottere. Lui desiderava Crystal ardentemente, con tutto se stesso e voleva dimostrarglielo. Sapeva che per lei era lo stesso e che lo stava mettendo alla prova e non poteva darle torto dopo quello che le aveva fatto passare. Ma lui avrebbe fatto di tutto per dimostrarle che le cose erano cambiate.
Stava pensando attentamente al consiglio che gli aveva dato Louis. Fu proprio per quello che, mentre stava per mettere piede nell’aula, girò i tacchi e iniziò a correre nel senso opposto lasciando Louis interdetto.
Crystal era quasi arrivata vicino la sua classe di biologia mentre la campanella suonava incessantemente.
Qualcuno l’afferrò per il polso, si voltò e riconobbe Zayn.
“Vieni con me, forza.”
La initò il moro.
“Ma..”
Provò a ribattere lei.
“Niente ma. Muoviti.”
Crystal si lasciò andare sotto lo sguardo divertito della sua migliore amica.
Corsero velocemente verso la porta, poi salirono sulla moto di Zayn.
“Tieniti forte.”
Afferrò le sue mani e gliele porto sui suoi addominali. Mise in moto e sfrecciò lontano dalla scuola.

Dopo trenta minuti in cui il vento gli aveva scombinato i capelli ed il rombo del motore era stato l’unico rumore a riempire il silenzio, arrivarono a destinazione.
“Zayn, mi hai portato al mare. Ma è fantastico.”
Esclamò Crystal che assunse le sembianze di una bambina in fibrillazione, con gli occhi sognanti ed il resto.
Zayn la osservò attentamente rimanendone affascinato. Poi accennò un leggero sorriso.
“Allora ne è valsa la pena saltare la scuola, che dici?”
“Mh, questo è ancora da vedere.”

Gli sorrise, poi si tolse le scarpe ed iniziò a correre sulla sabbia umida verso il mare.
Zayn si sentiva felice nel vederla così. Poi, anche lui si tolse le scarpe e la raggiunse a riva, lasciando che le piccole onde andassero a finire anche sui suoi piedi.
“Sai, il mare era il posto preferito della mamma. Papà la portava in spiaggia anche d’inverno e a lei bastava per essere felice.”
Disse guardando l’immensità del mare.
“Se non ti va di restare possiamo andarcene.”
Zayn si sentì in colpa per aver fatto riaffiorare quel doloroso ricordo alla ragazza.
“No. Mi piace qui e questo ricordo di mia madre stava quasi svanendo. Ti ringrazio, Zayn.”
Lo guardò dritto negli occhi. Lui ricambiò lo sguardo, poi, preso da un impeto di follia, iniziò a solleticarle i fianchi. Lei urlò divertita. Zayn non accennava a smetterla e lei gli supplicò giocosamente di farlo ma, non essendo ascoltata, iniziò a correre. Lui la rincorse ridendo come un matto per la reazione al solletico di Crystal. Quando la stava per afferrare, la ragazza inciampò sulla sabbia trascinandosi Zayn su di lei.
I suoi occhi verdi si ritrovarono incatenati nelle iridi scure di lui che si ritrovava su di lei, reggendosi con gli avambracci ai lati della sua testa. Avevano ancora il sorriso stampato sui loro volti e non riuscivano a smettere di guardarsi.
“Zayn. Promettimi una cosa.”
Ruppe il silenzio Crystal.
“Cosa…”
“Che, qualunque cosa succeda tra  noi, tu smetterai di andare a quegli incontri.”

La faccia del ragazzo si fece seria insieme a quella della ragazza.
“D’accordo, Crystal.”
I loro volti, con naturalezza, si avvicinarono e si baciarono dolcemente. Il bacio, a poco a poco, si fece meno casto e gli animi s’incendiarono. Zayn le accarezzava tutto il corpo: dal ginocchio al seno e Crystal si lasciava morire sotto quel tocco.
“Mi fai impazzire”
Le sussurrò tra i denti.
“Sei tu che fai impazzire me.”
A quella frase, Zayn si bloccò per qualche secondo, poi iniziò a baciarla all’altezza della clavicola.
“Finalmente l’hai ammesso.”
Le rispose, infine, sorridendo sul suo collo e facendo sorridere anche lei.

Una goccia di pioggia sulla fronte di Crystal. Due, tre, dieci, venti…
“Zayn, dobbiamo andare!”
Avvisò il ragazzo il quale aveva la maglia già inzuppata d’acqua.
Zayn diede un’occhiata al cielo.
“Cazzo. Andiamo, corri!”
Corsero sotto la pioggia e raggiunsero la moto poi, sfrecciarono verso l’appartamento di Zayn.
 
Ridevano. Ridevano come due matti mentre aprivano il portone. Si spintonavano come due bambini mentre salivano la rampa di scale. Si rincorrevano come due gatti randagi zuppi d’acqua piovana.
Zayn si chiuse la porta alle sue spalle mentre ancora rideva per il bagno che si erano fatti, per l’euforia, per la fretta di averla sua.
Crystal, nel mettere piede in quell’appartamento, sussultò per un attimo. Ma i suoi occhi erano ancora felici nel ritrovarsi in quella situazione con lui.
Zayn le si avvicinò:
“Hai i capelli e i vestiti zuppi. Va’ a farti una doccia calda.”
Le intimò con voce calma mentre le toccava i capelli.
“D’accordo.”
Lo lasciò lì in cucina dirigendosi verso il bagno.
Tolse i vestiti ed entrò sotto la doccia avvertendo una sensazione di sollievo. Mentre canticchiava una canzone avendo l’umore alle stelle, sentì le braccia di Zayn stringerle la vita da dietro.
Dentro di lei un terremoto.
“Posso insaponarti?”
Le chiese dolcemente. Crystal annuì.
Delicatamente Zayn le spalmava sul corpo il suo bagnoschiuma preferito. Le accarezzava ogni parte del corpo senza tralasciarne nemmeno la più piccola. Anche lei prese dello shampoo tra le mani ed iniziò a lavargli i capelli beccandosi da Zayn un’occhiataccia sfociata poi in un sorriso dolce.
L’eccitazione di lui era alle stelle tanto che, ad un certo punto, la prese di peso e se la portò sul letto nonostante le proteste giocose di lei.
L’appoggiò, ancora bagnata, sul suo letto e, per metterla a tacere, la baciò.
Lei lo attirò di più a sé, portandoselo sul suo corpo. Le loro mani correvano veloci, quasi come impazzite, i loro respiri erano affannati ed i loro cuori minacciavano di uscire dalla cassa toracica.
Si unirono. Diventarono un unico corpo, un’ unica anima, un unico cuore tra quelle quattro mura che sarebbero state le uniche testimoni di quelle ore piene d’amore e di passione.

Passarono la giornata a letto, un po’ come quando Crystal viveva lì. Parlarono di loro, non smettevano mai di conoscersi, di stupirsi l’uno dell’altra.
Parlarono della passione di Zayn per il disegno e di quella di Crystal per la scrittura.
“Aspetta, voglio darti una cosa.”
Zayn si alzò dal suo letto e poi frugò in un cassetto. Poi, con aria soddisfatta, ne estrasse un foglio. Si rimise a letto e lo mostrò alla ragazza.
“Questo disegno è stupendo.  E mi somiglia molto questa sirena.”
Constatò lei.
“Infatti rappresenta te.”
Le spiegò lui.
“Ma… ma perché proprio una sirena?”
Chiese curiosa.
“Sai cosa facevano le sirene ai marinai? Con la loro bellezza li seducevano e li attiravano nella loro trappola.”
A Crystal venne da ridere.
“E così, io ti avrei sedotto?”
Gli chiese divertito.
Zayn rise con la lingua tra i denti, come era suo solito fare, poi abbassò lo sguardo.
“Puoi tenerlo.”
“Ti ringrazio. Lo adoro.”
 
Sciao bellezzeee!
Inizia il conto alla rovescia:
-2!
Ciò vuol dire che manca l'ultimo
capitolo e poi l'epilogo!
Emozionate?Curiose?Tristi?
Io non vedo l'ora di farvi leggere come
andrà a finire questa storia!*_*
Ma, parliamo di questo capitolo 29:
Zayn tenta ancora di convincere Crystal
chiedendo consiglio a Louis. La porta in 
spiaggia, poi nel suo appartamento e 
succede il finimondo!Vi è piaciuto?
Secondo voi l'ha convinta?
Poi, le regala il disegno che vi mostrerò
qui sotto tra pochi secondi!
Nel prossimo capitolo scoprirermo la
risposta di Crystal!:D
Fatemi sapere tutto ragazze!
E grazie di tutto, siete fantastiche!
xoxo
RebelleFleur
Disegno di Zayn per Crystal.
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Capitolo 31
*** XXX ***


XXX


Quel venerdì, per la maggior parte degli alunni della St.Rose poteva essere solo un altro noioso giorno di scuola. Per Crystal e Zayn, invece, non era così.
Quello era stato il giorno della loro riappacificazione. Si erano risvegliati nello stesso letto, l’uno tra le braccia dell’altro e si erano messi a ridere come due ragazzini alle prese col primo amore.
Si erano preparati di fretta ed avevano raggiunto la scuola in moto.
Avevano ignorato i soliti commenti stupidi di qualcuno che ancora non se n’era fatto una ragione ed avevano raggiunto i loro amici appostati vicino al solito muretto nel cortile della scuola.
“E così avete finalmente deciso di mischiarvi a noi comuni mortali!”
Li scimmiottò Louis provocando le risate generali dei presenti compresi Crystal e Zayn.
“Signori, qui giace sepolta la fama di playboy di Zayn Malik. Per tutte le ragazze della St. Rose oggi è una giornata di lutto. Gli siamo vicini.”
Ancora una presa in giro da parte di Harry ed ancora risate generali.
“Oh, andiamo. Basta prenderli in giro. State insieme o no?”
Valery chiese diretta come al solito. Crystal si imbarazzò più del previsto, Zayn se ne accorse e prese lui la parola:
“In realtà, questa ragazza deve ancora concedermi il primo appuntamento.”
Guardò in direzione della ragazza che era in piedi accanto a lui. Crystal rise.
“Allora? Accetti o no di uscire con me domani?”
Chiese per l’ennesima volta alla ragazza per la quale impazziva.
“Certo che accetto.”
Si guardarono intensamente negli occhi, poi si sorrisero tra le esultanze di Valery e Louis che avevano sperato tanto in quella storia.
La campanella suonò.
“Bene ragazzi, a più tardi.”
Li salutò Liam, il quale sembrava il meno contento di tutta quella faccenda. Zayn, che lo conosceva bene, se ne accorse.
“Liam, aspetta. Possiamo parlare?”
Zayn lo richiamò mentre stava per entrare nell’edificio scolastico.
“D’accordo.”
Si finse tranquillo, ma in realtà già sapeva di cosa avrebbero parlato e sperava che non sarebbe andata a finire male.
Camminarono per un po’, poi si sedettero sugli spalti nel campo di football dove loro di solito si allenavano.
“So che non sei felice per tutto questo…”
Iniziò Zayn ma venne interrotto dalla voce di Liam.
“Non fraintendermi, Zayn. E’ solo che tu non sei proprio il tipo da relazione seria ed io… io non voglio vederla soffrire.”
Chinò il capo nel dire quell’ultima cosa.
“Io la amo.”
Sbottò Zayn, appena dopo quelle parole del suo amico. Subito quest’ultimo lo guardò negli occhi, sorpreso.
“D’accordo.”
Si limitò a rispondere Liam, dandogli una pacca sulla spalla. Poi, si alzò e si avviò verso la scuola lasciando Zayn lì, da solo, a pensare.

Pensò a quanto fossero cambiate le cose da settembre, e cioè dall’inizio della scuola, da quando aveva incontrato Crystal al parco e poi l’aveva rivista a scuola. Non se lo sarebbe mai immaginato, ma con lei aveva iniziato a vivere, a sperare ed ad aspirare qualcosa per lui, per la sua vita, per il suo futuro.
Aveva ricominciato col disegno e avrebbe provato ad entrare in un’accademia d’arte alla fine di quell’anno.
Si accese una sigaretta.
Pensò ancora una cosa prima di voltarsi ed andare verso l’entrata di scuola. Pensò a sua madre. L’aveva lasciata in balia di quell’uomo, in quella casa. L’indomani la sarebbe andata a trovare e avrebbe provato a chiarire con lei. Da quando se n’era andato di casa, non aveva provato a chiamarla nemmeno una volta e si sentiva terribilmente in colpa.
Un’ultima considerazione la fece proprio nel momento in cui metteva piede nel corridoio St.Rose: tra un mese la scuola sarebbe finita e lui sarebbe stato finalmente promosso dati i risultati degli ultimi test. Certo, ne era contento. Ma, come avrebbe fatto con la storia tra lui e Crystal?
Se ne sarebbe preoccupato a tempo debito, adesso, doveva solo far andare bene l’appuntamento.

“Malik. Ancora in giro? Avanti, in classe!”
Lo richiamò la vicepreside che girava tra i corridoi pattugliando tutto il perimetro della scuola.
Zayn sorrise, ormai i professori con lui ci avevano fatto il callo. Non l’aveva nemmeno richiamato per aver buttato la cicca di sigaretta a terra. Sapeva di essere stato una specie di leggenda in quella scuola, e in realtà, non sapeva nemmeno come ci fosse riuscito. Era stato il più in vista già dal primo anno, quando spesso veniva sbattuto fuori dalle classi per i suoi ritardi o le sue risposte impossibili ai professori. Le ragazzine gli andavano dietro e, al primo anno, lui nemmeno se ne accorgeva. Poi, al secondo anno, entrò nella squadra di football della scuola e divenne popolare grazie ai punti che segnava alle partite tanto da farlo diventare il capitano della squadra all’inizio del terzo anno. Da lì, aveva iniziato ad usare le ragazze per il semplice motivo che loro gli si regalavano. Spesso, nemmeno ne ricordava il nome.
L’anno dopo aveva iniziato con gli incontri di box. Da lì, i suoi voti calarono. Ed al quinto anno venne rimandato. Quasi come se il destino avesse voluto per forza fargli conoscere Crystal. Tutto portava a lei, anche la sua bocciatura. Anche quel litigio col compagno di sua madre, quella sera di settembre.
Gli aveva sferrato un pugno sull’occhio perché aveva strattonato sua madre e stava per picchiarla. La rabbia gli aveva annebbiato il cervello ed il pugno era corso dalla sua mano al viso dell’uomo in meno di un secondo, facendolo cadere a terra.
Sua madre, povera e debole vittima di quell’uomo che le dava un tetto per lei e suo figlio e le passava dei soldi per vivere, si arrabbiò con lui. Lo accusò di essere cattivo, e lui, come un matto, corse al parco per riflettere.  Anche tutto quello l’aveva riportato a Crystal.
Era come se già fosse tutto scritto. Il destino, Dio, la fortuna… tutte facce della stessa medaglia. Zayn l’aveva capito proprio in quel momento.

 
Penultimo angolo autrice:
T_T lacrime a dirotto per me!
Ebbene sì, questo è ufficialmente
l'ultimo capitolo della storia! Ho
voluto rimandarlo e ancora vorrei ma...
meritate di conoscere la fine di questa 
storia! Manca solo l'Epilogo ragazze mie
e spero che non vi deluderà!
Parlando di questo 30esimo capitolo, invece,
lo chiamerei "capitolo delle riflessioni" sopratutto
di Zayn. Si capisce a fondo l'evoluzione del
personaggio che ho creato per Zayn, con tutti
i suoi dubbi esistenziali e i suoi contrasti
interiori!E la confessione che fa a Liam poi... 
Ma voglio sapere i vostri pareri!
So che è abbastanza breve, ma
come la pensate voi?!
Fatemi sapere ragazze!E vi ringrazio, per la
penultima volta, per essere così presenti
e così fantastiche con le recensioni!
xoxo
RebelleFleur
 
Qualche foto divertente:
Zayn che guida la sua moto...
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...Crystal-dispettosa-sulla moto di Zayn!
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Capitolo 32
*** Epilogo. ***


Epilogo.


Non capitava da Febbraio del 1961.
Succede quando la luna, durante il novilunio, si interpone tra la terra e il sole oscurando quest’ultimo.
L’eclissi solare totale non veniva avvistata sul territorio inglese da più di cinquant’anni. Il completo oscuramento del sole in pieno giorno. Una cosa terrificante, una cosa quasi sovrumana. Un fenomeno della natura.
Erano le 10.00 del mattino di quel Sabato di inizio Maggio.
Quella sera, Zayn e Crystal dovevano incontrarsi per il loro primo appuntamento.
Zayn voleva cambiare. Voleva essere migliore. Se lo ripeteva mentre fuori dalla porta di quella che un tempo era casa sua, prendeva coraggio per suonare il campanello. Cosa avrebbe detto a sua madre dopo tutti quei mesi?
“Cazzo, Zayn, è pur sempre tua madre.”
Pensò ad alta voce, incoraggiando se stesso.
Suonò.
Vide la porta aprirsi poco dopo e subito due braccia esili circondargli il corpo. Il profumo di sua madre gli riempì la testa, rilassando i muscoli tesi del suo corpo.
Patricia, sua madre, lo guardò con le lacrime agli occhi, prendendogli il viso tra le mani.
“Temevo che non ti avrei più rivisto.”
Gli disse con voce spezzata la donna ancora in vestaglia.
“Mi dispiace averti fatta soffrire.”
Tentò di scusarsi il ragazzo abbassando gli occhi.
Sua madre lo fece accomodare in casa, approfittando dell’assenza del suo fidanzato.
Parlarono di molte cose e Zayn si sentì sollevato.
“Mamma, hai bisogno di qualcosa?”
Sua madre, nonostante il viso stanco, gli regalò un sorriso, poi gli accarezzò la guancia.
“Non preoccuparti, figlio mio.”
Conosceva bene sua madre, in tutti quegli anni era stato sempre lui ad aiutarla, a dargli soldi extra. Ma da quando se n’era andato non le aveva passato più nulla ed era sicuro che le servissero.
“So che hai bisogno di soldi. Te li darò io. Non preoccuparti.”
Patricia abbassò lo sguardo. Sembrava quasi vergognarsi di quella cosa. Ma, purtroppo, l’uomo che le stava accanto non aveva molte premure per lei.  Oltre a darle un tetto sulla casa, non faceva altro.
“Ti picchia ancora?”
Chiese Zayn con timore.
“No, Zayn. Le cose stanno migliorando. Davvero.”
Lui non le crebbe.
Le diede un bacio sulla guancia per salutarla. Poi, prima di uscire di casa le disse:
“Ti addebiterò i soldi sul tuo conto stasera stesso. Fanne buon uso. Ciao mamma.”
Quando uscì di casa tirò un sospiro di sollievo. Era come se si fosse liberato di un fardello.
Rivolse il suo sguardo al cielo. La prima fase dell’eclissi solare era iniziata. Il primo spicchio di sole si era oscurato.
Prese il cellulare dalla tasca dei jeans e fece quella chiamata che aveva promesso a se stesso, e a Crystal, che non avrebbe più fatto. Ma non sapeva come altro fare per racimolare dei soldi.
 
 
Crystal era nella sua stanza che metteva in ordine e spolverava canticchiando una canzone di cui non ricordava il titolo. Quel giorno si sentiva stranamente felice. Sarebbe potuto succedere di tutto, qualunque cosa, perfino oscurarsi il sole, ma il suo umore non sarebbe cambiato.
Guardò fuori dalla finestra. La luna, con prepotenza, si intrometteva tra la noiosa routine del sole e della terra, rompendo tutti gli schemi:  un po’ come aveva fatto Zayn con lei e la sua vita.
Sorrise. Che cavolo di paragoni erano quelli? Forse era impazzita.
Tra poco meno di un’ora si sarebbe vista con Valery per fare un giro e per prepararsi psicologicamente all’appuntamento di quella sera.
Proprio per quello, andò a mettersi addosso qualcosa di presentabile, si truccò e prese la borsa. Uscì di casa dopo circa un’ora. Incontrò la sua migliore amica al solito incrocio tra casa di tutte e due.
 
“Uno al pistacchio e cioccolata ed uno panna e fragola.”
Afferrarono i loro gelati e si inoltrarono nel parco, una accanto all’altra.
“Allora, sei pronta per stasera?”
Le chiese Valery.
“No. Direi di no.”
Rispose secca Crystal.
“Oh, andiamo. Non è mica il tuo primo appuntamento!”
“No, ma mi sento come se fossi una sciocca ragazzina alle prese con la sua prima cotta. E’ normale? Io sono normale, secondo te?”

Crytal si espresse in tutta la sua tragicità. Tanto da fare invidia alle attrici di Hollywood, provocando la risata rumorosa della sua migliore amica.
“Sei estremamente normale, amica mia. Certo, a volte non riesco a capirti nemmeno io. Ma, nel complesso, sei nella norma. Ed è normale che ti senti così, sei la prima ragazza al mondo a ricevere un invito, che non sia scopare, da parte di Zayn Malik alias sono figo e stronzo con tutte.”
Le spiegò, con ilarità.
“Ma perché proprio io?!”
Piagnucolò.
 
 

Era passata un’ora da quella chiamata che aveva fatto. Era tornato a casa a cambiarsi e poi, con la moto, era sfrecciato verso il solito vicolo cieco.
Una volta arrivato, incontrò Andrew, da sempre l’organizzatore di quegli incontri clandestini.
“Hei, amico, sono felice che tu sia tornato a combattere.”
Gli si rivolse quello.
“E’ l’ultima volta questa.”
Zayn si rivolse duro al ragazzo che aveva pressappoco cinque anni in più a lui.
Iniziò a prepararsi riscaldando i muscoli del suo corpo mentre attendeva l’avversario. Si fasciò le nocche di entrambe le mani e poi indossò i guantoni.
La folla iniziava a crescere e a diventare sempre più rumorosa. Odiava quelle persone, le aveva sempre detestate. Uomini adulti, giovani, anziani… come potevano appassionarsi a una cosa del genere?  Lui non l’avrebbe mai fatto. Per lui quella non era una passione. Lui ne aveva bisogno per sfogarsi ma, soprattutto, per soldi. Senza quegli incontri adesso starebbe ancora a casa da sua mamma, senza quegli incontri non avrebbe potuto aiutare nemmeno quest’ultima per tutti quegli anni. Era per lei che lo stava facendo, era per lei che stava infrangendo quella promessa.
“Andiamo, Zayn. Il tuo avversario è pronto. Vieni.”
Lo richiamò il solito Andrew. Prima di iniziare, Zayn diede un’altra occhiata al cielo. La seconda fase dell’eclissi lunare era appena iniziata. L’ombra della luna, oscurava il sole per tre quarti.
Pensò a Crystal. Le chiese scusa con il pensiero.
Il gong.
 
 

Crystal era tornata a casa dall’uscita con Valery. Uscita che le era servita a tutto tranne che a pacare quel suo stato d’ansia che trovava davvero insensato e stupido.
Quando mai per un ragazzo si era sentita così?
Per lo meno, l’essere uscita, aveva aiutato a far passare il tempo più velocemente. Ormai erano le 5.00 del pomeriggio e tra esattamente due ore si sarebbe vista con Zayn.
Nonostante l’ora, era quasi del tutto buio. L’eclissi era entrata nella sua seconda fase. Le sembrava una cosa davvero suggestiva.
Fece una doccia rilassante e lunga un’eternità. Dopodiché, passò alla scelta dei vestiti. Non sapeva dove sarebbero andati, quindi pensò a qualcosa di semplice ma d’effetto.
Ancora in accappatoio, prese i vestiti che aveva scelto e li posizionò sul suo letto.
 
 
Zayn sferrò l’ultimo pugno che annunciò la sua vittoria. Le urla di coloro che avevano scommesso su di lui, si fecero sentire. Nonostante provasse dolore all’altezza del torace, fu felice quando quel mazzo di soldi gli venne messo tra le mani quando ancora era accerchiato dalle persone.
Non ebbe tempo di capire nulla. Sentì qualcuno gridare:
“POLIZIA!”
E, in poco tempo, vide correre ognuno in una direzione diversa provocando un gran trambusto.
Iniziò a camminare a passo svelto verso la sua moto, quando vide un poliziotto ammanettare Andrew mentre lui cercava di sfuggirgli.
“Zayn ti prego aiutami. Zayn! Giuro che se non mi aiuti farò anche il tuo nome!”
Ma lui non lo ascoltò, non si fermò ad aiutarlo. Ma sapeva già quale sarebbe stata la conseguenza di tutta quella situazione.
Mise il casco sulla testa e corse il più velocemente possibile verso il suo appartamento.

Le 19.00 in punto. Crystal guardò l’orologio.  
Anche la terza fase dell’eclissi era iniziata. Corrispondeva al totale oscuramento del sole che, in quel periodo, sarebbe altrimenti tramontato verso le 21.00.
Uscì di casa ed attese vicino alla staccionata di casa sua che dava sulla strada. Zayn sarebbe stato lì a momenti.
 

Ore 19.30
“Pronto?”
“Liam, ascoltami bene. Io devo partire. La polizia ha fatto irruzione ad uno degli incontri clandestini ed Andrew farà il mio nome. Non so bene dove andrò ma devo rendermi irraggiungibile altrimenti mi arrestano. “
“Ma…Zayn. Che cazzo…”

Tentò di ribattere Liam senza successo.
“Liam, aspetta. Crystal.  Avevo un appuntamento con lei alle sette. Valla a prendere. Abbi cura di lei, Liam. Non permetterle di soffrire per me. Fai in modo che mi dimentichi. Mi fido di te. Ciao Liam, salutami tutti.”
Zayn aveva la voce spezzata. Quella decisione non l’avrebbe mai presa se non fosse stato seriamente necessario. Uscì di casa e salì sul primo pullman che lo portava più vicino all’aeroporto.
Crystal era la miglior cosa che gli era capitata in tutta la sua vita e aveva dovuto lasciarla lì. Senza una spiegazione, tra le braccia di qualcun altro. Non poteva chiamarla, lei non avrebbe mai capito. Si fidava di Liam, lui conosceva sempre la soluzione.
Adesso, si sentiva come il sole che stava guardando, completamente oscurato.
 
Ore 20.00
“Pronto?”
Crystal, con la voce rotta dal pianto, rispose al cellulare.
“Crystal, sono Liam. Dove sei?”
Chiese il ragazzo preoccupato avendo raggiunto casa sua e non avendola trovata.
“Sono nell’appartamento di Zayn.”
Liam staccò la chiamata e si precipitò lì. Non sapeva come Crystal avesse fatto ad entrarci, ovviamente nessuno gli aveva detto della copia di chiavi che lui diede a lei quella volta dopo aver fatto l’amore, ma doveva andare da lei. L’aveva percepito dalla sua voce che lei aveva capito.
Quando si ritrovò davanti alla porta, questa era socchiusa permettendogli di entrare nel monolocale di Zayn.
La casa era al buio, non era accesa nemmeno una luce, ma la quarta fase dell’eclissi, e cioè quella in cui la luna inizia a smettere di fare ombra sul sole, gli permetteva di vedere tutto nitidamente.
Non la trovava.
Guardò in tutte le stanze sperando di scorgere la figura esile di Crystal.
La trovò. Era rannicchiata in un angolo della camera da letto di Zayn. Scrutò la stanza del suo amico: l’armadio ed i cassetti erano aperti e vuoti, immaginò che Crystal, infuriata li avesse aperti tutti, uno dopo l’altro, sperando ad ognuno di trovarci ancora i vestiti e le cose di Zayn. Ma, quando si doveva essere accorta della realtà dei fatti, si era arresa e si era rannicchiata in quell’angolo a piangere la sua sconfitta.
In effetti, era andata esattamente così.
Si chinò di fronte a lei e l’avvolse in un abbraccio staccandola dalle sue ginocchia.
“Crystal. Calmati. Zayn… Zayn ci tiene a te e vedrai che…”
“No, Liam. – lo interruppe subito – Non voglio sentire più il suo nome per nessun’altra ragione al mondo.”
“Ma, Crystal. Ascoltami..”

Tentò di spiegarle la situazione ma non ci riuscì perché lei, per la seconda volta, lo interruppe.
“Promettimelo.”
Lo guardò negli occhi.
Liam, alla vista degli occhi di Crystal tanto arrossati e gonfi per il pianto, non potè fare altro che arrendersi.
“D’accordo. Te lo prometto.”
La prese tra le sue braccia e la portò fuori da quella casa.
La quinta ed ultima fase dell’eclissi era iniziata.
La luna, che prima si era intromessa tra la terra ed il sole, adesso aveva ripreso il suo percorso permettendo al sole di splendere ancora. Permettendo al sole di tornare alla normalità.


 
>> Angolo autrice alla pagina successiva...  >>

Zayn chiama Liam.
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Crystal nell'appartamento di Zayn piange per la delusione.
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Capitolo 33
*** Special Thanks. ***


"Arriverà la fine ma non sarà la fine."
 
E' questo il titolo che avrei dato all'epilogo.
So che non è nulla di tutto ciò che vi aspettavate.
Vi aspettavate rose, fiori, il lieto fine e gli ZYSTAL finalmente insieme.
Ebbene, non è la fine che ho scelto per loro.
Anzi, non è la fine.
Vi avevo parlato di una sorpresa...
La sorpresa è che ci sarà un continuo di Darkness Round The Sun!
Contente? 
Mi ero affezionata così tanto ai personaggi che non ho potuto
sopprimere la mia voglia di scrivere ancora di loro!
La nuova storia sarà pronta dopo l'estate.
Spero che anche voi siate felici ed impazienti come me!
E spero che, nonostante tutto, vi sia piaciuto quest'epilogo
per il quale ho sudato 7 camicie!:P


Passiamo ai ringraziamenti finali degni di un Oscar!ahahah
Allora, in questo momento seguono la storia 67 persone;
La preferiscono 52;
La ricordano 12.
Bene, io vi ringrazio tutte e 131, ad una ad una vi vorrei baciare ed abbracciare!
Poi, passiamo alle recensioni:
La storia ha ricevuto 188 recensioni al momento, un record per me!
Ringrazio coloro che mi hanno accompagnata dall'inizio fino alla fine senza mai tralasciare un capitolo:
Love00
1Debby_
Kylaxyz
Lol9393
E ringrazio anche di cuore chi ha recensito alcuni capitoli, siete davvero troppe da elencare!
Sappiate che ognuna di voi, con ogni recensione, mi ha sempre strappato un sorriso e mi ha dato la voglia e la sicurezza di scrivere questa storia ed anche il sequel. Siete state le mie compagne di viaggio ed anche le mie co-autrici perché ogni vostro pensiero ed ogni vostra idea mi ha aiutata a fare sempre meglio!
Un grazie di cuore ragazze! Ci rivediamo dopo le vacanze ma intanto ricordate:


KEEP
CALM
AND 
LOVE
ZYSTAL.

 
 xoxo
Rebelle Fleur.
Spoilers from Love To Burn:

Iniziò ad apparecchiare la tavola.
“Quindi, deduco che stasera saremo in sei, giusto?”
“Giusto!”


[...]

“Ci pensi ancora?”
“Cosa? A chi?”

Chiese lei di rimando.
Liam fece un sorriso malinconico, poi si andò a sedere sul letto della ragazza.

[...]

“Perché, se non torni, Crystal me la prendo io.”

[...]

“Zayn, mi ero scordato di quanto fossi un rompipalle!”

[...]


“Non ti aspettare che ti lasci a lui così facilmente.”
La porta si chiuse rumorosamente alle spalle del ragazzo.

 

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Capitolo 34
*** Sequel. ***


Ragazze, è pronto il sequel di 
Darkness Round The Sun!
Il titolo della storia è:
Love To Burn
ed i primi due capitoli
sono già pubblicati!
Se vi va, passate a dare
un'occhiata e fatemi sapere
i vostri pareri!
Vi abbraccio!
WE LOVE ZYSTAL!
<3

 
Link della storia:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2890221&i=1
 

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